The Golden Girl {pt. 2}

di Miss_Sunshine
(/viewuser.php?uid=69485)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Si torna in scena ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Prova ad essere felice ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Benvenuta nel club dei Vincitori ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Un messaggio più incisivo ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Noi siamo l'eccezione ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Un posto al tavolo dei grandi ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La parte peggiore di me ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - La fine dei Giochi ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Si torna in scena ***


Author's note.- Ciao a tutti! Questa è la seconda parte delle avventure di Stella, un personaggio di mia invenzione, dopo che ha vinto gli Hunger Games ed è tornata al Distretto Uno. Non è necessario aver letto la prima parte per seguire la storia, ma aiuta a capire chi sono i personaggi e il loro background. Se ve la siete persa e volete leggerla la trovate qui. Ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguiranno in questa nuova avventura e vi auguro buona lettura! <3

P.s. Alla fine del capitolo c'è un'altra nota, se l'avessi messa qui rischiavo di spoilerare cose XD

 

The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 1 - Si torna in scena

 

 

Un mese dopo la fine dei 67th Hunger Games

 

Non devo aprire gli occhi, il trucco per riaddormentarsi sta tutto qui. E poi, sono sicura che non sia così tardi. Mi rigiro e allungo la mano verso la sveglia, solo per controllare che ore sono. Le dieci passate. Forse non è poi così presto. Credo di aver bisogno di una doccia. Il contatto tra i piedi nudi e il marmo freddo mi sveglia un po' mentre mi dirigo verso il bagno. Da quando sono tornata non esco molto. Ogni volta che ci ho provato incontravo sempre qualcuno che mi chiedeva dei Giochi, della vittoria, della Capitale e sinceramente sono le cose di cui ho meno voglia di parlare. Così ho deciso di evitare di farmi vedere in giro, almeno finché questa euforia non si sarà calmata. Ho passato la maggior parte delle giornate ad arredare la mia nuova casa grazie ai cataloghi che Amarillis mi ha mandato direttamente da Capitol City. Ci siamo anche sentite al telefono almeno una volta a settimana per parlare di arredamento e di come andavano le nostre vite. Credo non sia poi così male se si ignorano le sue stranezze da Capitolina. Quando esco dalla doccia prendo un paio di pantaloni di una tuta e un top, sorridendo davanti a tutti i vestiti dorati appesi nel mio armadio. Chissà come se la passa Ganymedes, è la persona del mio team a cui sono più legata. Scendo le scale per andare in cucina a cercare di mettere insieme qualcosa per colazione. Mi sono trasferita al Villaggio dei Vincitori da sola, visto che poco dopo la fine dei Giochi ho compiuto diciotto anni. Visto quanto sarà diversa la mia vita adesso ho preferito avere uno spazio tutto per me, anche se visto quanto spesso mia madre venga qui non mi sembra poi cambiato molto. Lei e mio padre vivono comunque non molto distanti da me quindi posso andare a trovarli quando voglio. Preparo delle uova strapazzate e aggiungo un paio di strisce di bacon in padella mentre tosto qualche fetta di pane. Metto il tutto in un piatto e riempio un bicchiere di succo d'arancia.

Dopo la vittoria ai Giochi ho dovuto scegliere una carriera, com'è consuetudine tra i Vincitori. Sinceramente non avevo ancora pensato a che lavoro avrei fatto dopo la scuola, così ho scelto d'istinto. Mia madre mi racconta che ancor prima di imparare a parlare canticchiavo motivetti con parole sconnesse ed è praticamente allora che è nata la mia passione per la musica. Amarillis era entusiasta della mia scelta e in pochi giorni ha trovato un produttore ben felice di finanziare un mio album musicale che dovrebbe uscire in concomitanza col Tour della Vittoria. Quindi non devo assolutamente preoccuparmi se al momento ho pronte solo un paio di canzoni, le altre verranno da sé in questi cinque mesi. Spero.

Il mio primo acquisto con i soldi della vincita è stato un pianoforte a coda che ho sistemato al centro dell'enorme salone. Un pianoforte a coda blu elettrico, fatto arrivare direttamente da Capitol City. A mia madre per poco non è venuto un infarto, ma io lo trovo stupendo. Farlo passare dalla porta è stata un'impresa, durante la quale Sapphire ha sghignazzato di gusto, ma alla fine ci sono riusciti. A me questo colore piace, mi ricorda la libertà, il mare e un po' anche Sam. Ogni tanto penso ancora a lui, ma cerco di farlo senza tristezza o rimpianti. Decido di suonare un po', giusto per rendermi conto che mi sto davvero buttando in questa pazzia dell'album musicale. Mi siedo e scopro i tasti bianchi e neri. Quando da piccola mio padre mi insegnava a suonare mi diceva sempre che la vita è proprio come i tasti di un pianoforte, fatta di momenti belli e di momenti brutti, ma è proprio la loro unione a creare una melodia, che senza gli uni o gli altri non sarebbe altrettanto bella. Cantare mentre suono il piano mi rilassa, spesso quando la notte mi sveglio a causa degli incubi vengo qui e suono, è l'unica cosa che riesce a calmarmi.

 

I'm nothing special, in fact I'm a bit of a bore

If I tell a joke, you've probably heard it before

But I have a talent, a wonderful thing

Cause everyone listens when I start to sing

I'm so grateful and proud

All I want is to sing it out loud

 

So I say

Thank you for the music, the songs I'm singing

Thanks for all the joy they're bringing

Who can live without it, I ask in all honesty

What would life be?

Without a song or a dance what are we?

So I say thank you for the music

For giving it to me

 

Mother says I was a dancer before I could walk

She says I began to sing long before I could talk

But I've often wondered, how did it all start?

Who found out that nothing can capture a heart

Like a melody can?

Well, whoever it was, I'm a fan

 

So I say

Thank you for the music, the songs I'm singing

Thanks for all the joy they're bringing

Who can live without it, I ask in all honesty

What would life be?

Without a song or a dance what are we?

So I say thank you for the music

For giving it to me

 

I've been so lucky, I am the girl with golden hair

I wanna sing it out to everybody

What a joy, what a life, what a chance!

 

So I say

Thank you for the music, the songs I'm singing

Thanks for all the joy they're bringing

Who can live without it, I ask in all honesty

What would life be?

Without a song or a dance what are we?

So I say thank you for the music

For giving it to me

For giving it to me

 

Ho scritto questa canzone poco dopo aver comunicato ad Amarillis la mia decisione sulla carriera. Mi è sembrata adatta per iniziare questa avventura. L'unica persona che l'ha sentita è Eve, la moglie di Sapphire. Anche lei ama la musica e da quando mi sono trasferita qui viene spesso a vedere se ho bisogno di qualcosa. È davvero una persona stupenda e mi trovo a mio agio a parlare con lei. Metterla a parte di quello su cui stavo lavorando mi è venuto naturale.

Guardo l'orologio e decido di uscire un po' sul portico prima di pranzo per prendere una boccata d'aria e magari un po' di sole. Giusto per fingere di non oziare del tutto mi porto dietro la chitarra, sperando mi venga un'idea per la musica dell'altra canzone su cui sto lavorando. Ma appena mi siedo tra i cuscini del divanetto di vimini e sento il calore del sole sulla pelle più che suonare vorrei schiacciare un pisolino. Sto facendo passare pigramente la mano sulle corde della chitarra provando qualche accordo quando vengo distratta dalla porta della casa accanto alla mia che si apre. Gloss, che probabilmente è appena tornato dalla sua corsa quotidiana, se ne sta in pantaloncini e senza maglietta sotto il portico. Poi Sapphire dava a me dell'esibizionista. Se Ariel fosse qui penso che le verrebbe un infarto fulminante.

"Ciao vicina!" mi saluta allegro facendomi un cenno con la mano.

"Ciao Gloss" ricambio, mentre lui viene verso casa mia. Ogni tanto quando torna dalla corsa e mi vede fuori passa a fare quattro chiacchiere. Metto giù la chitarra e gli faccio spazio sul divanetto, ma lui preferisce appoggiarsi alla ringhiera di legno per godersi i raggi del sole. D'accordo, lo ammetto, il mio vicino di casa offre un panorama interessante. Tra lui e il fidanzato di Ruby dovrei far pagare il biglietto per sostare alle mie finestre, penso potrei fare grandi affari.

"Come te la passi?" mi chiede mentre si passa una mano tra i capelli per togliere qualche ciuffo dalla fronte.

"Non c'è male, cerco di tenermi impegnata" rispondo mentre lui sta prendendo in mano la mia chitarra e prova a farle emettere qualche suono piacevole con scarsi risultati. Cerco di trattenere una risatina e mi alzo anch'io. "Aspetta, ti faccio vedere..." gli dico mentre gli sistemo le dita della mano destra sul manico, indice, medio e anulare posizionati su primo, secondo e terzo tasto a formare l'accordo per il do. Poi gli prendo la mano sinistra con la mia e gli faccio passare le dita appena sotto il rosone. Il risultato è molto migliore rispetto allo strimpellio strano a cui aveva dato vita lui.

"È più difficile di quanto immagino suonare questa cosa, vero?" mi chiede con un sorriso rassegnato mentre fa risuonare un altro do.

"Posso insegnarti, se vuoi" gli rispondo tornando a sprofondare sul divanetto mentre sua sorella esce da casa loro sbattendo la porta e con l'aria alquanto arrabbiata.

"Gloss! È una vita che ti cerco! Potresti venire a darmi una mano?!" gli dice con voce stizzita per poi tornare dentro, sbattendo di nuovo la porta. Ciao anche a te, Cash.

"Mi sa che mi conviene andare" mi dice lui con aria rassegnata mentre posa la chitarra. "Si è messa in testa di spostare tutti i mobili del salotto, nessuno sa perché" mi spiega abbozzando un sorriso e dirigendosi a casa mentre lo saluto con la mia migliore espressione incoraggiante.

 

A sera sto decidendo se andare ad una festa di cui mi ha parlato Ariel o restare a casa ad oziare sul divano quando bussano alla porta. Vado ad prime chiedendomi chi mai sarà alle nove di sera e la mia espressione sorpresa rimane quando trovo Ruby fuori dalla porta.

"Ho bisogno del tuo aiuto!" esordisce mentre si fionda in casa mia quasi travolgendomi. "Frank tra poco sarà qui e penso voglia chiedermi di sposarlo!"

Non ci annoiamo mai al Villaggio dei Vincitori del Distretto Uno. "Ruby... Perché pensi che voglia chiedertelo?" le domando non capendo da cosa possa averlo intuito.

"Perché so che ha l'anello, ho frugato a casa sua!" mi dice come se fosse la cosa più normale del mondo.

"Ruby!" esclamo con quello che dovrebbe essere un tono di rimprovero ma la risata che segue mi tradisce. Però Frank, il fidanzato di Ruby, fa il gioielliere di professione. La sua è una delle più antiche famiglie di gioiellieri del Distretto per la precisione. Magari era solo un anello che aveva in casa per lavoro. "Ma sei sicura sicura che fosse tuo?"

"Certo! C'era un incisione all'interno della fascetta!"

Ha dato solo un'occhiata superficiale eh. "Ma ti sei rovinata la sorpresa!" esclamo ridendo.

"Non deve essere una sorpresa! Devo prepararmi, vestirmi bene! Non voglio essere colta di sorpresa!" mi dice come se fosse ovvio. Va bene, ci rinuncio.

Passiamo non so quanto tempo a cercare il look perfetto per la proposta a sorpresa che non sarà una sorpresa e quando finalmente se ne va (perché abbiamo sentito l'auto di Frank in fondo alla strada) le faccio promettere di fare una faccia strabiliata e da una che non se lo aspettava proprio. A giudicare da quanto è brava nelle interviste in tv dovrebbe farcela.

Ormai si è fatto tardi per uscire e devo rimettere a posto questo caos. E poi voglio essere qui quando domani mattina Ruby sgattaiolerà fuori per venire a farmi vedere l'anello. Pensavo che qui vivessero le persone più letali del Distretto Uno, invece sembriamo una specie di gruppo di disagiati. Ma infondo sto bene qui, sembra quasi una grande famiglia.

 

 

Sei mesi dopo la fine dei 67th Hunger Games

 

Il suono della sveglia è insopportabile. Allungo il braccio per farla tacere e apro un occhio per vedere che ore sono. Perché mai ho puntato la sveglia alle sette?! Il post-it che le ho attaccato accanto me lo ricorda: Tour della Vittoria. Tra un'ora il mio team sarà qui, direttamente dalla Capitale, e sta sera io e Sapphire partiremo per il più stancante viaggio che si possa immaginare. Faccio una doccia veloce, metto una tuta e scendo a fare colazione. Con i ritmi che avremo non ho idea di quando mangerò di nuovo. Ho appena finito di fare il caffè che sento bussare alla porta e urlo a Sapphire di entrare. Appena arriva in cucina gli passò una tazza di caffè.

"Sai che non dovresti lasciare la porta aperta? Potrebbe essere pericoloso" mi rimprovera ancor prima di darmi il buongiorno.

"Non preoccuparti, mi so difendere. E poi l'avevo aperta solo perché sapevo che saresti venuto" ribatto mentre tolgo i waffles dalla piastra per metterli nei piatti. Svuoto la mia tazza di caffè in due sorsi.

"Forse se tornassi ad un orario decente non avresti problemi ad alzarti presto" mi dice sardonico mentre mette lo sciroppo d'acero sui waffles.

"Vuoi smetterla di controllarmi? Non c'è bisogno che aspetti che rientro per andare a dormire" gli rispondo con un tono esasperato. Poi però ridiamo tutti e due e Sapphire mi tira un pezzetto di waffles in testa. Stiamo per iniziare una lotta ma veniamo interrotti dal campanello.

La prima a precipitarsi dentro è Amarillis che, dopo avermi abbracciata, inizia a parlare a raffica di quanto le piaccia come ho arredato la casa, di quanto sia felice di vedermi, del fatto che non vede l'ora di fare questo viaggio insieme e altre cose che non riesco a cogliere. Dopo di lei tocca al gruppo di Preparatori che mi abbracciano e salutano e poi vanno ad allestire tutto quello che si sono portati dietro per compiere i loro miracoli. Chiude la carovana Ganymedes, col suo modo di fare accattivante e semplice al tempo stesso. Sono davvero felice di vederlo anche se senza tacchi devo quasi saltare per abbracciarlo.

"È bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue spalle. "Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre sale alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui mi ero abituata ha completamente avuto fine.

Dopo un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e sono tornata ad essere la ragazza d'oro di Capitol City. Non hanno esagerato col trucco ma la differenza rispetto a quando mi sono alzata è lampante: ho gli occhi enormi grazie all'eye-liner e alle ciglia finte, la pelle e il colorito perfetti, le labbra rosee. I miei capelli sono lucidi e ondulati e le mie unghie curate e smaltate. Il miracolo è avvenuto di nuovo. Quando salgo in camera a cercare Ganymedes lo trovo davanti al mio armadio che passa in rassegna i miei vestiti.

"Non posso credere che tu li abbia tenuti tutti" mi dice felice mentre guarda i miei vestiti dei Giochi che ha disegnato lui.

"Ehi! Sono i miei vestiti preferiti, quelli!" lo rimprovero fintamente offesa mentre sbircio il vestito per la diretta ancora celato dalla custodia. "Come mi presenterai al pubblico oggi?"

Lui torna al suo tono professionale. "Dunque. In teoria è un giorno normale, loro vengono a bussarti alla porta per vedere come stai e se hai preparato le valigie. Quindi ho pensato a un vestito giovanile e sbarazzino, anche abbastanza pratico" mi spiega per poi mostrarmi il vestito. Sta scherzando, spero. Il vestito è fatto con una stoffa bianco sporco simile al tulle cosparsa di cristalli dorati. La gonna è abbastanza ampia e arriva sotto il ginocchio, mentre il corpetto è attillato con le maniche corte e quasi trasparenti. I cristalli partono dall'alto e diventano più radi sulla gonna. Praticamente l'abbigliamento con cui faccio le pulizie tutti i giorni.

"Ganymedes, è meraviglioso... Ma è credibile che io esca di casa così?" chiedo un po' scettica mentre tocco i cristalli.

"Nessuno vuole vederti come sei davvero, Stella. Vogliono solo ritrovare la ragazza che hanno lasciato sei mesi fa. Nella loro testa tu ti vesti così tutti i giorni, non temere" mi risponde mentre mi aiuta ad entrare nel vestito e mi porge le scarpe, aperte sulla punta e dello stesso colore del vestito, ma con tacco e plateau color oro. Sono decisamente pronta per le telecamere.

Quando scendiamo giù Amarillis emette un gridolino felice e mi mette dietro la porta. Lei sbircia fuori dalla finestra e quando siamo pronti per la diretta mi fa un segno e io apro la porta tranquillamente, come se stessi andando al mercato ha detto Sapphire durante le prove, e cammino fino a fermarmi sul vialetto.

"Ciao, Caesar, come stai?" chiedo raggiante all'immagine olografica del presentatore proiettata davanti a me.

"Benissimo, Stella!" mi risponde col suo sorriso largo da intervista. "Mi sono vestito d'oro per te!"

Non posso credere che l'abbia fatto davvero. Quest'uomo ha i capelli, le sopracciglia e le labbra color oro luccicante. Non so se ridere o piangere, ma di sicuro non mi lamenterò più dei miei look. "Lo vedo, Caesar, anche io!" gli dico ridendo e mostrando il mio vestito e posso sentire le risate del pubblico in sala. Chiacchieriamo qualche minuto su come va la mia vita da Vincitrice e la mia nascente carriera da cantante e poi il collegamento finisce. Almeno è stata una cosa veloce.

Tra un paio d'ore partiremo così mi cambio in fretta e vado a salutare i miei genitori e Ariel. Almeno sta volta so per certo che li rivedrò al mio ritorno. Tornata al Villaggio passo da Gloss, e purtroppo Cashmere, Ruby, che mi dispiace non avere con noi adesso che siamo diventate amiche, e infine da Eve.

"Mi raccomando, Stella" mi dice mentre mi abbraccia.

"Tranquilla, farò la brava" le prometto con un sorriso angelico.

"Ma no, non tu, parlavo di Sapphire! Mi raccomando Sapphire, tienilo lontano dalle zuffe!" mi spiega mentre mi piego in due dalle risate a pensare che dovrò badare a quello che è stato il mio Mentore. Ci sarà da divertirsi.

 

Quando sono salita sul treno ho provato una sensazione strana. Ogni volta che metto piede qui sono in ansia per qualche motivo, che siano i Giochi, il ritorno a casa o il Tour della Vittoria, ma sta volta mi sento in qualche modo più tranquilla, come se gli eventi che ho vissuto mi avessero in reso più consapevole e matura. La prima volta che sono salita su questo treno ero una ragazzina che non aveva idea di cosa sarebbe successo e di cosa aveva appena fatto, ora, dopo l'arena e tutto il resto, mi sento più sicura di me e più...

"Stella! Vieni a sistemare questo casino che è il tuo scompartimento! Siamo su questo treno da dieci minuti e tu già hai messo disordine!" mi urla Sapphire da qualche parte in corridoio. Ok, come non detto.

La cena è stata tranquilla. Dopo mangiato sono spariti tutti per andare a riposare in vista di domani e io e Sapphire siamo rimasti sul divano a chiacchierare.

"Tu ci sei già stato, vero? Per il tuo Tour..." gli chiedo per cercare di capire cosa mi aspetterà domani.

"Sì, ci sono già stato, tanti anni fa."

"E com'è il Dodici? Ci sono le miniere, giusto?"

"La geografia non era il tuo forte, vero?" mi chiede prendendomi in giro.

"Volevo sapere com'è di persona!" sbuffo. "So già quello che dicono i libri: è il distretto più piccolo e più povero, si occupa di fornire materie prime dalle miniere a Panem ed è uno dei più distanti dalla Capitale. Volevo sapere che impressione aveva fatto a te" gli chiedo di nuovo.

"La stessa che farà a te: vorrai fuggire. Non è simile a nulla di ciò a cui sei abituata ed è il posto più diverso che possa esistere da quello in cui sei cresciuta tu. Nel Distretto Dodici la gente muore letteralmente di fame, Stella, ma dubito vedrai niente di tutto questo. Farai il tuo discorso al Palazzo di Giustizia e poi ci sarà un pranzo a casa del Sindaco. Non ti faranno vedere niente del Distretto Dodici" conclude e io non so se essere sollevata o indignata.

"Cosa posso dire alle famiglie di quei ragazzi, Sapphire? Sono morti nel bagno di sangue e io non li conoscevo, non sapevo nemmeno i loro nomi" gli dico, non sapendo che fare domani.

"Amarillis preparerà dei cartoncini che potrai leggere, se non sai che dire attieniti a quelli..."

"Ma Snow vuole che io conquisti queste persone, dubito che potrò farlo con i cartoncini di Amarillis!" rispondo dando voce alla mia ansia più grande. Se il Presidente penserà che non mi sto impegnando al massimo non voglio neanche pensare a cosa mi farà.

"Ascolta, tu sei brava a pensare in fretta, non ci rimuginare troppo e lasciati guidare dall'istinto. Se mi accorgerò che stai per dire una cavolata ti farò un segno, d'accordo?"

Annuisco un po' più rilassata e allungo le gambe. Sono felice che Sapphire sia con me, non avrei potuto affrontare questo viaggio senza di lui. "Il loro unico Vincitore in vita è Haymitch Abernaty, vero? Ha vinto un'edizione della memoria come te, se non sbaglio" gli dico per cercare di avere altre informazioni, ma lui solleva un sopracciglio con aria scettica.

"Non esattamente come me, infatti la mia famiglia è ancora viva, al contrario della sua" mi risponde enigmatico. La mia espressione confusa lo fa spiegare meglio. "Sai come ha vinto Abernaty i suoi Giochi?" mi chiede e io faccio segno di no con la testa. Penso solo che debba essere stato parecchio bravo visto che in quell'edizione i Tributi erano il doppio. "Ha usato il campo di forza attorno all'arena per far rimbalzare l'ascia che la sua avversaria gli aveva scagliato contro" mi risponde Sapphire come se questo rendesse tutto ovvio.

"E... Allora? È stato furbo, perché ce l'hanno con lui?" chiedo senza capire il problema.

Sapphire sospira e si passa una mano sulla faccia. "Devi capire, Stella, che ci sono dei messaggi che al Presidente non piacciono. Usare il campo di forza... Usare i loro stessi mezzi per vincere il loro gioco è come prendere in giro Capitol City. È un atto sovversivo, capisci? Non poteva restare impunito."

"Ma magari non voleva essere sovversivo, voleva solo salvarsi!" esclamo sconvolta, pensando che un'idea simile sarebbe magari potuta venire anche a me.

"A loro non importa perché l'ha fatto, si tratta di un precedente che non deve esserci. Nessuno può prendersi gioco di Capitol City, lo capisci?" mi chiede con aria grave e mentre io annuisco ripenso al fatto che ho preso il tè con uno che fa ammazzare gente perché qualcuno ha fatto un gesto che potrebbe essere interpretato come una ribellione.

"Che tipo è Haymitch?" gli chiedo per cambiare argomento. Noto che Sapphire è un po' a disagio.

"Un tipo da cui preferirei tu ti tenessi alla larga" mi dice soltanto e penso speri che io ubbidisca ciecamente.

"Perché?"

"È uno di quelli che non si è più ripreso dai Giochi e da tutto il resto. Passa le sue giornate a bere ed è sempre ubriaco. Preferirei che restassi accanto a me quando saremo al Distretto Dodici, Stella" si raccomanda mentre io inizio a pensare che voglio che domani finisca in fretta.

 

Sono sul palco allestito per l'occasione davanti al Palazzo di Giustizia e anche se l'ho già visto in tv non posso fare a meno di notare quanto questo posto appaia triste e desolato, anche se è una delle zone migliori del Distretto. Il Sindaco ha finito il suo discorso e ora è il mio turno. Rabbrividisco per una folata di vento fresco mentre avanzo verso il microfono. Anche se il mio vestito ha le maniche lunghe, la gonna è molto corta perché Ganymedes ha deciso che per il Tour abiti lunghi sarebbero stati troppo formali. Sinceramente a guardare le facce del mio pubblico non mi sembra di essere ad un incontro tra amici. Dopo la schiera di persone venute per assistere alla cerimonia, penso dietro costrizione, ci sono le due famiglie dei Tributi morti e le facce dei due ragazzi proiettate su degli schermi. Non quello che si dice esattamente un'atmosfera rilassata.

Guardo il cartoncino che mi ha dato Amarillis per cercare ispirazione ma ho la bocca secca e la mente vuota.

"Salve a tutti" esordisco con voce un po' incerta. "In teoria dovrei essere qui a parlarvi della mia vittoria e di quanto io sia felice e grata alla Capitale per i suoi premi, ma non voglio parlare di me. Voglio parlare di Rose e Lucas, i due Tributi del Distretto Dodici che purtroppo non sono riusciti a sopravvivere all'arena. Erano due bambini e le morti dei bambini sono sempre le più ingiuste nei Giochi. Anche se Rose e Lucas non hanno vinto e probabilmente non saranno in molti a ricordare il loro nome, si sono comportati con coraggio, senza sottrarsi al loro dovere e affrontando il loro destino a testa alta. Il Distretto Dodici ha perso due bravi ragazzi" concludo, lanciando un ultimo sguardo alle famiglie e indietreggiando. Spero di non aver detto qualcosa di sbagliato.

Sapphire mi mette un braccio attorno alle spalle per rassicurarmi e mi fa un cenno di approvazione mentre veniamo scortati alla residenza del Sindaco per il pranzo.

Mangiamo tranquilli, chiacchierando del più e del meno con Amarillis e i miei Preparatori che animano la conversazione. È stato invitato, o forse dovrei dire costretto a venire, anche Haymitch Abernaty, che non ha fatto altro che bere da quando ci siamo messi a tavola. Dopo mangiato lo vedo che cerca di stappare una bottiglia che ha trovato non so dove mentre è stravaccato sul divano. Vado a sedermi accanto a lui e con un movimento rapido lo privo della bottiglia, mettendola dove non può raggiungerla restando seduto. Dubito sia in grado di alzarsi.

"Credo tu abbia bevuto abbastanza per oggi."

"Credo che tu sia una ragazzina impicciona."

"Sono solo una con più buonsenso di quanto ne abbia tu" gli rispondo frenando il suo tentavo di alzarsi.

"Oh giusto, voi siete Favoriti, con le vostre armi, il vostro addestramento, il vostro buonsenso, senza scrupoli quando si tratta di uccidere ragazzini" mi risponde acido.

"Ho già detto che mi dispiace per i vostri Tributi, ma è così che funziona nell'arena, dovresti saperlo."

"È così che funziona per voi."

"È così che funziona per tutti. Anche noi Favoriti siamo come tutti gli altri, uccidiamo per sopravvivere e poi facciamo i conti con i nostri incubi, sapendo che non c'è altro modo per sopravvivere in questo sistema. Dovresti sapere che succede se deludi Capitol City" gli dico guardandolo negli occhi e allontanando di più la bottiglia. Lui ricambia il mio sguardo e per un attimo penso voglia darmi un pugno ma poi torna a sedersi e mi rivolge un sorriso amaro.

"Un brindisi a Stella Maloney, che ha capito come funzionano le cose a Panem."

"Meglio per entrambi se lo facciamo con l'acqua, eh?" propongo bloccando il suo lancio verso la bottiglia.

"Sei una tosta, devo ammetterlo" risponde, alzando le mani in segno di resa.

"Anche tu, Abernaty, non posso negarlo" dico, ormai praticamente seduta sulla bottiglia ed entrambi ridacchiamo. Penso che da sobrio non dev'essere poi una cattiva compagnia.

 

Il tragitto verso il Distretto Undici non è stato molto lungo. Sta mattina abbiamo fatto colazione a casa del Sindaco, dove ho conosciuto Seeder e Chaff, i Vincitori ancora in vita del Distretto. Lei è stata davvero gentile e carina, mi ha ricordato un po' Eve. Mi ha messo a mio agio e abbiamo chiacchierato parecchio. Non so che pensare di Chaff, invece. Quando siamo arrivati ha provato a baciarmi, adducendo come spiegazione che non aveva mai baciato una Favorita. Io l'ho schivato nascondendomi dietro Sapphire, che per poco non gli mollava un pugno. Fortunatamente Seeder ha calmato le acque, altrimenti Eve se la sarebbe presa con me una volta tornati a casa, se lo avesse saputo. Penso che anche Chaff, come Haymitch, sia brillo per la maggior parte della giornata, anche perché mi è capitato di vedere in tv qualche festa in onore del Vincitore di turno e loro sembravano essere compagni di bevute.

Il clima al Distretto Undici è più mite ed essere circondati dai campi sotto il sole che brilla rende in qualche modo questa giornata più piacevole. Tra poco inizierà la cerimonia e sento la familiare sensazione di ansia nello stomaco. Maximilian, il Tributo del Distretto Undici, è stato la mia prima vittima durante gli Hunger Games, come farò a guardare in faccia la sua famiglia dopo che mi hanno visto ucciderlo in pochi minuti? Riguardo il cartoncino che mi ha dato Amarillis e ancora una volta non ci trovo nulla che mi sia d'aiuto. Apprezzo il suo sforzo di organizzare tutto al meglio e di provare ad aiutarmi, ma Snow vuole che io consoli queste persone e contemporaneamente gli faccia capire che il governo di Capitol City non è poi così male e non penso che 'Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre' possa essermi molto utile allo scopo.

Mi avvicino a Sapphire mentre il Sindaco ha già cominciato il suo discorso. Non è amichevole come quello del Dodici e mi sembra anche molto meno cordiale verso la popolazione.

"Come devo comportarmi? Che posso dire alle persone a cui ho ammazzato il figlio?" gli chiedo per l'ennesima volta sperando che lui esca un asso dalla manica.

"Stella, ascolta. È stato lui ad attaccarti per primo, nel caso te lo fossi dimenticato. Ti sei solo difesa, è così che funziona nell'arena, non darti colpe che non hai, chiaro?"

Non c'è rimprovero nella sua voce, penso voglia solo che io la smetta di tormentarmi e lo vorrei tanto anche io, ma non sempre ci riesco. Tocca a me e mi dirigo verso il microfono cercando di mantenere un'aria composta nonostante vorrei fuggire.

"Essere qui per me, a guardare le famiglie di Katy e e Maximilian, non è facile. Non conoscevo Katy, ma penso che nessuno dovrebbe morire in quel modo, il bagno di sangue è la cosa più brutta che io abbia mai visto. Con Maximilian ci siamo scontrati. Mi ha attaccata lui per primo ma non per questo lo biasimo. L'arena funziona così, devi provare a tirare fuori tutto il coraggio che hai e provare a sopravvivere. Maximilian non è riuscito a vincere ma questo non fa di lui un perdente. È stato coraggioso e ha combattuto e questo fa di lui un vincitore, anche se non ha avuto una corona."

Senza riuscire a guardare ancora le famiglie torno al mio posto e da lì a poco la cerimonia finisce. Quando torniamo sul treno vado in camera mia e mi butto sul letto, calciando via le scarpe e osservando i frutteti che si allontanano. Sento Amarillis che mi chiama per il pranzo e mi cambio velocemente. Non ho molta fame ma non posso iniziare a rifiutare il cibo al secondo giorno di tour, Ganymedes dovrebbe fare troppe modifiche ai vestiti. Mi avvio verso la carrozza ristorante sperando che le chiacchiere con gli altri mi distrarranno un po', almeno fino al prossimo Distretto.  

 

Author's note - Il Ritorno.- Ciao di nuovo! Intanto grazie ancora per essere arrivati fin qui. Prima di lasciarvi volevo farvi vedere alcune cose, giusto per rendere la storia più vivida :3 Per cominciare, questa è casa di Stella al Villaggio dei Vincitori. I vestiti che Stella indossa nell'intervista e nei Distretti Dodici e Undici sono questi e se non avete mai visto un piano blu eccovelo qui. Per finire, vi presento Frank, il fidanzato di Ruby, e vi metto anche una foto di come si presenta Gloss all'inizio della storia (povera Stella, compatiamola).

Per chi volesse ascoltarla, la canzone che canta Stella è questa.

Ora la smetto di annoiarvi e vi do appuntamento al prossimo capitolo, un bacio a tutti! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Prova ad essere felice ***


AN- Ciao a tutti! Ho deciso che d'ora in poi metterò la nota a fine capitolo per evitare di dire cose spoiler :3 A dopo!

 

The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 2 - Prova ad essere felice

 

 

Sento il fruscio dell'erba, ma non ci do peso, sono distratta dalla sua risata. Un altro rumore, un rametto spezzato, sta volta. Mi volto mentre il sibilo della freccia fende l'aria. Provo a fermarla ma non ci riesco. Non ci riesco mai. La macchia di sangue si inizia ad allargare sul suo petto sporcandomi le mani. "Sam!" urlo e mi sveglio, come tutte le volte. Sono seduta al centro del letto e mi sto fissando le mani con gli occhi sbarrati, senza però notare traccia di sangue. Mi alzo e apro un po' il finestrino per fare entrare un po' d'aria, per quanto possibile visto che il treno è quasi totalmente sigillato per evitare fughe che non piacerebbero alla capitale.

La luce che entra si irradia sul mucchio di vestiti dorati abbandonati sulla mia sedia. Forse mettere a posto mi aiuterà a distarmi. Il vestito del Distretto Dieci mi ricorda una delle giornate più pesanti che abbiamo avuto finora. Dopo esserci lasciati alle spalle i frutteti siamo arrivati tra le mandrie di bestiame e Amarillis ha passato tutto il tempo a lamentarsi della puzza. Durante il tragitto verso il Palazzo di Giustizia Sapphire ha pestato una cacca di mucca e io e Ganymedes gli abbiamo fatto delle foto mentre provava a pulirsi e a sera le abbiamo mandate ad Eve, che ha passato dieci minuti a ridere prima di riuscire a dire qualcosa. Per pranzo ci hanno offerto una grigliata con carne davvero deliziosa ed è stato divertente, soprattutto vedere Amarillis e il team dei Preparatori fuggire dagli insetti.

Poi c'è stato il Distretto 9, dove Ganymedes ha dato il meglio di sé facendomi indossare una coroncina fatta di spighe di grano per il mio discorso. Ci hanno portato a visitare i campi e io e Amarillis abbiamo corso tra le spighe e ci siamo distese sul terreno ancora caldo ad osservare il cielo. È stato un momento spensierato di cui avevamo davvero bisogno per allentare la tensione. Per il vestito del Distretto Otto Ganymedes ha voluto dare prova della sua abilità, visto che lì si occupano di tessuti. Durante il pranzo a casa del Sindaco ho passato la maggior parte del tempo a giocare con il bambino di Cecelia, anche se correre coi tacchi a spillo non è esattamente la cosa più comoda del mondo. Cecelia mi ha particolarmente colpito: ha un'aria così materna e un carattere così dolce che mi sembra impossibile credere che abbia vinto i Giochi. Mi chiedo se abbia ucciso qualcuno durante la sua edizione perché non riesco proprio ad immaginarla a fare del male a qualcuno. Con Woof invece ho parlato poco, mi è sembrato un tipo riservato e anche un po' svampito. Ma ho visto Sapphire chiacchierare con lui, penso che siamo amici visto che si conoscono da così tanto tempo.

Chiudo l'armadio dopo aver appeso anche l'ultimo vestito e vado a sciacquarmi il viso. Devo provare a rimettermi a letto o domani avrò delle occhiaie a cui neanche i miei Preparatori riusciranno a porre rimedio. Sto per rimettermi sotto le coperte quando vedo la testa di Sapphire sbucare dalla porta.

"Tutto bene? Ti ho sentita urlare" mi chiede mentre entra e mi guarda con apprensione.

"Era solo un incubo" rispondo guardandomi i piedi e rabbrividendo per l'aria fresca. Sapphire va a chiudere il finestrino e mi rimbocca le coperte. "Mi fai compagnia finché non mi addormento?' gli chiedo anche se so di suonare infantile. Lui si mette sotto le coperte con me e io mi accoccolo nel suo abbraccio.

"Che succede, Stella?"

"Non voglio andare nel Sette" rispondo soltanto, mentre lui mi accarezza i capelli. "Avranno visto tutti l'intervista con Caesar... Ho detto che non ero dispiaciuta di aver ucciso Timothy, che ero pronta a rifarlo per vendicare Sam... Cosa posso dire domani alla sua famiglia?"

"L'intervista era fatta a caldo, Stella... Nessuno toglie che puoi cambiare idea... Dì quello che senti di dire, sii te stessa e andrà bene."

"Snow si aspetta più di questo... Non vuole che io sia me stessa, vuole che sia il suo strumento di propaganda" dico, rassegnata, senza davvero sapere che fare per la prima volta da quando siamo partiti.

"Ascolta, sei stata brava finora. Continua a trasmettere le tue emozioni e a provare ad essere vicina a quella gente e andrà bene. Mostragli chi sei e non potrai non piacergli" mi dice con un sorriso mentre io annuisco e gli occhi si fanno pesanti. L'ultima cosa di cui mi accorgo è Sapphire che mi sistema la coperta e poi mi riaddormento, sperando di non sognare di nuovo sangue e frecce.

 

Apro gli occhi a causa della luce che filtra dalla tenda e ci metto qualche secondo a realizzare che Sapphire è rimasto a dormire con me. E sta ancora dormendo. Forse potrei approfittarne per fargli qualche scherzo. Sto mentalmente elencando di cosa dispongo ma Amarillis bussa alla porta dicendo di alzarmi che è già tardi, svegliando Sapphire e distruggendo il mio piano malefico.

"Buongiorno" mi dice alzandosi e dandomi un bacio sulla fronte. "Meglio che vada, prima che Amarillis mi trovi qui e si faccia strane idee" aggiunge mentre controlla che il corridoio sia deserto per poi andare via. È ora di iniziare un'altra giornata.

Ho praticamente fatto colazione mentre venivo pettinata e truccata. A vedermi così ogni giorno mi sto abituando a questa immagine così perfetta, con i capelli in ordine e la pelle luminosa. Inizio a pensare che quando tornerò a casa avrò seri problemi di autostima. Quando abbiamo finito con i trattamenti estetici trovo già Ganymedes ad attendermi in camera mia. Oggi mi attende un tubino color oro a disegni damascati così stretto che sinceramente non ho idea di come ci entrerò. In qualche modo riesce ad infilarmelo e inizia ad armeggiare con la zip mentre io trattengo il respiro.

"Nervosa?"

Mi chiedo come faccia a capire quello che provo senza che io dica o faccia nulla. "Un po' " rispondo, mentre sento i miei polmoni compressi in questa specie di armatura.

"Tutti avrebbero fatto lo stesso, Stella. Ha ucciso il tuo ragazzo, nessuno pensava che lo avresti lasciato andare come se nulla fosse" dice tranquillo, dando un ultimo colpo alla zip. Mi sembra che le mie tette stiano per schizzare fuori da un momento all'altro,

"Sam non era il mio ragazzo... E non credo che la sua famiglia mi odi di meno solo perché l'ho fatto per difenderci dall'attacco o per vendicare una persona cara" rispondo mentre lui mi sistema il vestito e va apprendere le scarpe.

"La sua famiglia deve anche ricordarsi che il figlio ha scagliato una freccia contro due ragazzi che non lo stavano minacciando in alcun modo. Sicura di essere tu la cattiva della situazione?" mi chiede mentre mi aiuta a salire sulle scarpe.

"Non credo che per loro faccia molta differenza" rispondo rassegnata mentre mi mette i gioielli che ha preparato per completare il tutto.

"E perché dovresti giustificarti con loro, quindi?" mi chiede alzando un sopracciglio, scettico, per poi farmi fare un giro su me stessa. Lo abbraccio e gli dico semplicemente 'grazie' per poi farmi accompagnare, traballante sui tacchi, a raggiungere gli altri.

 

Per farmi scendere dal treno mi hanno scaricata come una specie di pacco perché il vestito era troppo stretto per fare i gradini autonomamente. Adesso siamo in macchina e dalla stazione ci stiamo dirigendo al Palazzo di Giustizia. Già dal Distretto Otto si è iniziato a notare che abbiamo finito con i Distretti poveri e che quelli che stiamo visitando adesso hanno una vita migliore. La strada è costeggiata da boschi fitti che mi ricordano vagamente la foresta della mia arena. Non voglio più mettere piede in un bosco per tutta la mia vita.

Quando arriviamo, il Sindaco è cordiale e ci accompagna subito sul palco, dove tiene un breve discorso e poi mi lascia il microfono. Riguardo per l'ennesima volta il cartoncino che mi ha dato Amarillis ma non credo sia il caso di dire che il Tributo del Distretto Sette ha avuto l'onore di essere ucciso dalla Vincitrice.

"Salve a tutti. Questa è la tappa più difficile del Tour per me e penso possiate capire perché. Timothy ha ucciso una persona che per me era molto cara e io sono stata molto, molto arrabbiata e triste per questo. Forse perché l'ha fatto davanti a me o forse perché io non ero ancora pronta a sopportarlo, non saprei. Soffrire era così doloroso che ho preferito trasformare il dolore in rabbia e vendetta."

Ripenso a quando ho scagliato il coltello contro quel ragazzo che mi aveva portato via Sam, dritto al cuore, per vendicarmi di come lui aveva distrutto il mio. "Sono stata arrabbiata con Timothy e per tanto tempo non ho avuto rimpianti per averlo ucciso. Ma ora ho capito che lui stava soltanto facendo quello che poteva per tornare a casa, che stava solo seguendo le regole dell'arena. Quando sei lì dentro l'unica cosa che vuoi è venirne fuori e ho capito che chiedersi perché ci abbia attaccati è assurdo. L'ha fatto perché voleva vincere e tornare dalla sua famiglia, come tutti. Non posso essere arrabbiata con lui per aver fatto quello che avremmo fatto tutti, se ne avessimo avuto l'occasione. Timothy ha solo seguito le regole e fatto quello che doveva e io non sono più arrabbiata con lui per questo. Spero che un giorno neanche voi lo sarete più con me" concludo, lanciando una rapida occhiata alla famiglia del ragazzo che ho ucciso.

"Non conoscevo Katy, ma so che è stata uccisa dal gruppo dei Favoriti" dico spostando lo sguardo sulla famiglia della ragazza. "E mi dispiace, io stessa sono stata quasi uccisa da loro per più di una volta e l'unica cosa che posso dire è che spero non l'abbiano fatta soffrire. Mi dispiace davvero per i vostri Tributi."

Quando finalmente io e Sapphire restiamo soli gli chiedo come pensa sia andata.

"Secondo me è andata bene, hai ribadito che i Giochi hanno delle regole da rispettare e al tempo stesso ti sei mostrata umana e hai provato a toccare i loro cuori. Secondo me il risultato era buono."

Le sue parole mi fanno sentire un po' più sollevata e riesco anche a godermi il pranzo. Faccio la conoscenza di Blight, il Mentore del Distretto Sette, che mi dice che gli è piaciuto il mio discorso e che capisce che per me affrontare tutte quelle persone non dev'essere stato facile. Parlando scopro anche che qui al Sette non si allenano per i Giochi fin da piccoli come noi, ma comunque si esercitano con l'ascia già da bambini nei boschi circostanti quindi non arrivano nell'arena totalmente impreparati. Per lui è stata una sorpresa scoprire il talento naturale che aveva Timothy con l'arco ed è anche riuscito ad ottenere qualche aiuto dagli Sponsor.

"Quel pallone gonfiato non la smetteva di vantarsi, quando hai piantato il coltello nel suo Tributo per poco non piangeva come un bambino" mi dice in un orecchio Sapohire con tono acido e io gli do una gomitata sperando che Blight non l'abbia sentito. Ho promesso ad Eve di evitare le zuffe.

 

Credo di aver bisogno di un paio di piedi nuovi. Ieri siamo stati al Distretto Sei e io mi aspettavo una super macchina ad attenderci alla stazione o qualcosa di ancora meglio, ma una volta arrivati lì ho scoperto che, contrariamente a quanto ci si possa aspettare dagli abitanti del Distretto che si occupa dei mezzi di trasporto di Panem, qui non amano viaggiare o spostarsi con mezzi particolarmente tecnologici. Quindi abbiamo fatto una bella passeggiata dalla stazione fino al Palazzo di Giustizia, che ha messo a dura prova anche Amarillis. L'unica differenza è che lei prende parte a Tour della Vittoria da molto prima di me, quindi conoscendo il posto si era portata delle infradito per affrontare la passeggiata interminabile. Quando siamo arrivati a destinazione mi è sembrato una specie di miraggio. I Tributi erano entrambi morti nel bagno di sangue quindi non ho dovuto fare un discorso troppo impegnativo, anche perché con ogni muscolo delle gambe in agonia non ci sarei riuscita. Il pranzo è stato tranquillo, Sapphire mi aveva detto che i Mentori del Sei non sono particolarmente loquaci da quando hanno iniziato a fare uso regolare di morfamina per superare l'orrore dei Giochi. In effetti, nonostante siano più o meno coetanei di Sapphire, non ho notato nessun coinvolgimento particolare tra loro. A sera, una volta tornati sul treno, ho perso il conto di quanti impacchi e creme sono passati sui miei piedi ma devo dire che non vedevo una magia così da quando usavo quella pomata per le ferite nell'arena. Amarillis mi ha permesso di cenare in camera, il che dimostra che ero davvero distrutta.

Oggi siamo stati al Distretto Cinque ed è andato tutto bene, almeno finché non ci hanno proposto di visitare la centrale elettrica. Abbiamo fatto un giro molto approfondito, durante il quale Amarillis ha sofferto con me, visto che oggi non aveva scarpe di ricambio. Adesso sono distesa a letto e ho i muscoli delle gambe irrigiditi e la schiena come se mi avessero preso a bastonate. Ganymedes mi sta facendo un massaggio alle gambe per drenare l'acido lattico e Amarillis mi guarda con apprensione.

"Tranquilli, domani sarò di nuovo operativa" dico per rassicurarli, ma nella mia testa penso che appena qualcuno proporrà una corsetta sulla spiaggia gli torcerò il collo con le mie stesse mani. Quando si sono finalmente accertati che sto bene mi lasciano riposare e riesco a sentire Amarillis inseguire Ganymedes dicendogli che anche lei ha bisogno di un massaggio. Credo che solo lui non si sia accorto di quanto disperatamente lei lo corteggi.

Domani arriveremo nel Distretto Quattro e questo significa che vedrò il posto dove è cresciuto Sam. L'idea di parlare davanti alla sua famiglia mi mette una certa ansia, i suoi genitori mi hanno vista baciarlo in diretta, è una cosa abbastanza imbarazzante. L'idea di conoscere in qualche modo la famiglia di Sam mi fa strano, è come se venissi in contatto con una parte di lui che io non conosco, ma che ha visto me in tv e non so che idea si sia fatta.

Quando arriviamo al Distretto Quattro la prima cosa che noto è l'odore di salsedine nell'aria. È la prima volta che lo sento ma, non so come, riesco subito a riconoscere l'odore dell'acqua salmastra. Arrivati al Palazzo di Giustizia finalmente conosco la vera star di Capitol City, Finnick Odair. E mi è subito chiaro perché Snow ha detto che non avrebbe mai pensato di poter usare me come usa lui: Finnick ha un modo di fare che ti cattura, ha fascino, e sembra illuminare ogni cosa intorno a lui. Non credo che riuscirò mai ad avere questa capacità. Saluta Sapphire col rispetto che che si porta ad un Mentore più anziano e poi viene da me.

"Finalmente conosco la famosa ragazza d'oro di Capitol City" mi saluta con un ghigno ammiccante.

"Finalmente conosco Finnick Odair" gli rispondo stringendo la mano che mi sta porgendo.

"Il solo e unico" conferma mentre ci avviamo verso il palco. "L'hai mai visto?" mi chiede poi con uno sguardo malizioso. Eh? Di che sta parlando? "Se non l'hai mai visto penso che resterai sbalordita da quanto è grande e... Potente" aggiunge sollevando le sopracciglia in maniera allusiva. Io deglutisco e gli rivolgo uno sguardo confuso. "L'oceano! L'hai mai visto?"

Ah, l'oceano, certo. Mi chiedo se l'abilità di fare battute sconce sia uno dei tratti distintivi del Distretto, oltre alla pesca. "No, non l'ho mai visto" rispondo riprendendo a respirare regolarmente e sperando che le mie guance abbiano mantenuto un colorito normale.

"Ti piacerà" mi promette, con un guizzo malizioso negli occhi che mi fa chiedere se davvero stiamo parlando dell'oceano.

Il Sindaco fa il suo discorso e poi è il mio turno. Mi prendo un minuto per guardare la gente presente e credo sia la prima volta che chi risponde al mio sguardo non è mi è avverso, credo. Vedere Sam che mi guarda con quel sorriso che conosco così bene mi fa saltare un battito. Quando rivolgo lo sguardo alla sua famiglia mi rendo conto di non aver mai saputo che avesse una sorella.

"Buongiorno a tutti" esordisco senza sapere bene che dire, tanto per cambiare. "Penso non sia un mistero che io e Sam fossimo... Vicini. Essere qui oggi ha un sapore dolce amaro. Vedere dove lui è cresciuto mi fa pensare che ci sono così tante cose di lui che non so, eppure è bastato sapere poco per farmi capire che persona splendida fosse. Avrei voluto salvarlo, ma non ci sono riuscita e per questo vi chiedo scusa. So che l'idea di voler salvare qualcuno durante gli Hunger Games è assurda ma io volevo salvarlo davvero. E ancora ora rivedo quella scena nei miei incubi e mi chiedo se ho fatto tutto il possibile o se c'era anche una sola possibilità di fermare quella freccia e io non l'ho colta."

Mi fermo un attimo perché sento le lacrime salire e distolgo lo sguardo, notando che Finnick ha abbassato il suo e ha un'espressione triste. Forse questo è il vero Finnick dietro il personaggio che ha costruito per la Capitale. "Voglio ricordare Sam come il ragazzo che mi ha fatto ridere mentre eravamo nell'arena a cercare di sopravvivere e credo che il suo sorriso non me lo scorderò mai" concludo, mentre una lacrima ribelle mi scende sul viso. "Non conoscevo Emy, invece, ma l'avevo vista allenarsi con Sam e mi dava l'impressione di una ragazza molto dolce. Penso che il Distretto Quattro abbia perso due persone meravigliose e mi dispiace davvero tanto."

Meglio finirla qui, prima che scoppi a piangere davanti a tutte queste persone. Sapphire mi passa un fazzoletto e appena torniamo dentro mi stringe in un abbraccio. Fortunatamente il pranzo riesce a distrarmi e l'atmosfera torna ad essere più allegra. Ci servono pesce cucinato in tutti i modi possibili e a noi si unisce Mags, che credo sia il Mentore più anziano di tutti, che ci parla di vari aneddoti sulla pesca.

"Hai detto delle belle parole per lui" mi dice dopo essermi venuta vicina, con la voce un po' impastata forse a causa di qualche problema di salute che ha avuto in passato. La ringrazio con un sorriso e sto per dire qualcosa quando vedo che Finnick si alza.

"Visto che abbiamo finito di mangiare porto la nostra ospite a vedere l'oceano, non può perdersi la parte migliore del Distretto Quattro!" annuncia per poi prendermi per un braccio e trascinarmi via sotto lo sguardo allibito di Sapphire.

 

La sabbia fine e l'acqua limpida sono un paesaggio da favola, devo ammetterlo. Mi tolgo le scarpe e immergo i piedi nella sabbia riscaldata dal sole e lascio che il vento leggero mi scombini i capelli.

"Andiamo a vedere com'è l'acqua" mi propone Finnick e andiamo ad immergere i piedi i piedi dove le onde si infrangono sulla battigia. "Sai nuotare?" mi chiede e io annuisco. "Allora andiamo a fare un bagno."

Io scoppio a ridere. "Non ho portato il costume, dovevi avvertirmi prima!"

"Non ti serve il costume, non c'è nessuno, puoi soltanto toglierti il vestito" mi dice, come se spogliarsi in spiaggia fosse la cosa più normale del mondo. Forse qui lo è, chissà.

"Non credo sia una buona idea..."

"Oh andiamo, ti sei spogliata per gli Strateghi e non puoi farlo per me?! Sai quante Capitoline vorrebbero essere al tuo posto?!"

"Non ne dubito, ma io non sono una di loro!"

"Vuoi lasciare il Distretto Quattro senza aver fatto una nuotata nell'oceano? Potrebbe non capitarti più l'occasione..." mi provoca con la sua espressione accattivante.

"Tu sottovaluti i Tributi del Distretto Uno" gli rispondo con lo stesso tono. Ma alla fine ha ragione, che sarà mai? Ringrazio mentalmente Ganymedes per fornirmi sempre biancheria intima abbinata al look del giorno e abbasso la zip del vestito mentre Finnick mi sta già incitando a raggiungerlo.

Nuotiamo per varie centinaia di metri e poi ci fermiamo ad osservare il tramonto che si riflette sull'acqua.

"Non pensavo che al Distretto Uno sapeste nuotare così bene."

"Ci sono molte cose che sappiamo fare al Distretto Uno e che tu non penseresti" gli rispondo mentre mi passo le mani bagnate tra i capelli e sento le goccioline d'acqua scendermi sul viso.

"Potresti mostrarmene qualcuna..." mi dice mentre mi si avvicina e sento le sue mani stringersi attorno alla mia vita.

"Finnick, no... Non posso..." dico provando a divincolarmi.

"Perché?"

Perché? Perché mi vengono almeno mille motivi in mente. Ad esempio potrebbe vederci qualcuno da un momento all'altro o potrebbe arrivare qualche pesce assassino. E poi lui era il Mentore di Sam, magari erano anche amici o erano addirittura cresciuti insieme. Lo so che Sam è morto e che essergli fedele è una cosa stupida, ma non posso, non con Finnick, non qui.

"Lascia che allevi il tuo dolore..."

"Io non sto soffrendo..."

"Tu stai soffrendo da quando hai messo piede qui, te lo leggo in faccia. E probabilmente non hai mai smesso davvero di soffrire da quando sei entrata in quell'arena. Lui non avrebbe voluto questo per te. Lasciati andare, prova ad essere felice di nuovo" e detto questo mi bacia ed è un bacio diverso da quelli di Sam. È il bacio di qualcuno che sa quello che hai provato, che sa cosa hai passato perché c'è passato anche lui, è il bacio di qualcuno che, come me, sta provando a rimettere insieme i pezzi della sua vita.

Quando usciamo dall'acqua ho le mani raggrinzite e sdraiarmi al sole sugli scogli non mi dispiace. Restiamo per un po' in silenzio a crogiolarci al sole, con Finnick che ogni tanto mi schizza quando arriva un'onda a toccarci i piedi. "Parlava di te, sai?"

Mi giro verso di lui con aria interrogativa. "Sam. Mi parlava di te. Diceva che c'era questa ragazza e che era bellissima e parecchio stronza e non capiva perché tu non fossi caduta ai suoi piedi al primo sorriso" mi dice con una voce divertita mentre io scoppio a ridere pensando a Sam frustrato perché provavo a resistergli. "Gli avevo detto di starti lontano, ma lui era uno che non ascoltava molto, credo fosse una cosa che avevate in comune, a giudicare da quello che diceva Sapphire su di te" mi prende in giro col suo sorrisetto.

"Sapphire dice tante cose non vere su di me!"

"Anche Sam diceva tante cose su di te, ma si era dimenticato un paio di tue... Interessanti capacità..."

"Finnick!" dico fingendomi offesa mentre lui si alza e inizia a schizzarmi. Quando si tuffa lo seguo e torniamo a nuoto dove avevamo lasciato i vestiti. Non oso immaginare che aspetto ho e che dirà Sapphire quando torneremo. Ma non ci voglio pensare per ora, preferisco godermi questo momento e tirare sabbia su Finnick.

 

Quando torniamo al Palazzo di Giustizia tutti sono visibilmente più rilassati, visto che ci avevano quasi dato per dispersi. Finnick tranquillizza tutti col suo solito modo di fare accattivante, ma Sapphire mi sibila comunque all'orecchio un 'dopo facciamo i conti' che non promette niente di buono. Finnick mi accompagna in un bagno di servizio dove posso asciugarmi e mi aspetta fuori per tutto il tempo. Molto carino da parte sua, devo ammettere. Quando esco ho riacquistato un aspetto presentabile nonostante sulla mia pelle si senta ancora l'odore dell'acqua di mare.

"C'è qualcuno che vuole conoscerti" mi informa per poi condurmi tra stanze e corridoi finché non si ferma davanti una porta chiusa. La apre e mi fa segno di entrare e io rimango abbastanza sorpresa di vedere dentro la sorella di Sam.

"Stella, lei è Cassidy. Vi lascio sole" e prima che possa chiedergli qualcosa è già sparito. Mi avvicino al divano dove lei è seduta e mi siedo anche io, ricambiando il suo sorriso.

"Mi dispiace per tutto il mistero, è lo stile di Finnick..." mi dice a metà tra il dispiaciuto e il divertito. "Volevo conoscerti, sentivo di doverlo fare... Hai detto delle cose bellissime per Sam, sia oggi che durante l'intervista."

Penso abbia un paio d'anni più di me e ha anche gli stessi occhi di Sam, ma i capelli sono castani, come quelli del loro padre. "Ho detto quello che sentivo" le rispondo un po' imbarazzata. È così strano conoscere gente che ha fatto parte della vita di Sam ora che lui non c'è più.

"Mi hai fatta commuovere e non sono una che si commuove facilmente" mi dice con un sorriso sincero. "Gli sei stata vicina nei suoi ultimi giorni, credo sia una cosa che ti invidierò per sempre" aggiunge con una nota di tristezza nella voce.

"Gli sei stata accanto per anni, sarà quello che ti invidierò io."

Lei stringe un attimo la mia mano poi mette su un'espressione più allegra. "Solo mio fratello poteva mettersi a conquistare una ragazza durante l'allenamento per gli Hunger Games... O forse l'hai conquistato tu, non saprei..."

"È stato reciproco, credo" le rispondo, pensando a quando ho conosciuto Sam al Centro di Addestramento.

"Sam non era uno che si legava facilmente. Era sempre circondato da ragazze, questo sì, ma erano più che altro... Avventure" mi racconta e io non sono sicura di voler sapere della vita da playboy del mio pseudo ragazzo morto da sua sorella. È una cosa un po' inquietante. "Tu devi avere qualcosa di speciale per averlo conquistato... Prima lui, poi Finnick Odair... Devi dirmi che gli fai" mi dice con un sorrisetto che mi ricorda molto quello di suo fratello. Tutto ciò è imbarazzante.

"Io non faccio nulla e non ho niente di particolare" mi difendo, chiedendomi come abbia fatto a capire di Finnick.

"Erano amici, sai? Praticamente sono cresciuti insieme ma non hanno mai avuto gli stessi gusti in fatto di ragazze..."

"Credo che entrambi condividessero un'attrazione per le cose proibite e le ragazze che li rifiutano..." le rispondo ed entrambe scoppiamo a ridere.

"Inizio a capire cosa ci ha visto in te" mi dice con un sorriso. "Cerca di non essere triste, lui non avrebbe voluto" aggiunge mentre tira fuori dalla tasca un bigliettino con un numero di telefono. "Se qualche volta ti andasse ti parlare... A me farebbe piacere..." mi spiega un po' imbarazzata e io mi apro in un sorriso.

"Contaci' le dico prendendo il numero e mettendolo nella borsetta.

Quando usciamo mi saluta con un abbraccio che io ricambio e poi dà un bacio sulla guancia a Finnick.

"Una delle tue fidanzate?" gli chiedo cercando di imitare il suo sguardo ammiccante.

"Io non ho fidanzate Maloney, solo ammiratrici, tienilo a mente" mi risponde a tono. "E poi nella mia posizione non posso permettermi fidanzate" aggiunge e io capisco a cosa si riferisce.

"Dici così perché non ti sei mai innamorato" lo provoco per allentare la tensione.

"Non pensavo fossi una romanticona" mi prende in giro dandomi un pizzicotto.

"Ho i miei lati nascosti."

"Me li dovrai mostrare tutti" dice con uno sguardo malizioso e divertito al tempo stesso che gli fa guadagnare un pugno 'amichevole' sul braccio.

 

Abbiamo salutato il Sindaco e la sua famiglia insieme a Mags, mentre Finnick ci ha accompagnato in stazione.

"Ci vediamo nella Capitale" mi saluta prima che salga sul treno. "Magari riusciremo a farci un'altra nuotata" aggiunge accompagnando la sua proposta con una pacca sul mio sedere.

"Continua a sognare, Odair" gli rispondo per poi affacciarmi al finestrino e mandargli un bacio in perfetto stile da diva capitolina. Rimango affacciata finché non riesco più a vederlo e poi rientro, sperando di potermi fare finalmente una doccia e togliermi la salsedine di dosso. Ma appena arrivo in camera capisco che i miei propositi dovranno aspettare ancora, perché trovo Sapphire comodamente seduto sulla poltroncina che di solito uso come armadio.

"Dobbiamo parlare" mi dice gelido e io mi chiedo perché sia così arrabbiato.

"Possiamo parlare dopo che mi sarò fatta una doccia?" provo col mio tono più docile.

"No, parliamo adesso. Ti sembra un comportamento corretto sparire per ore senza neanche dire dove vai? Ti sembra un comportamento maturo?!"

Credo di non averlo mai visto così arrabbiato. "Non pensavo saremmo stati via per tanto tempo..." cerco di giustificarmi ma ogni mio tentativo sembra inutile.

"Appunto, è questo il problema, tu non pensi mai! Ti comporti come una ragazzina incosciente nonostante dovresti sapere bene che la tua posizione è cambiata! Mi aspetto di lavorare con una persona matura, non con una bambina capricciosa! Non siamo in gita, non ti puoi appartare con Finnick Odair come farebbe una quindicenne, siamo qui per lavorare! Mi aspetto che ti comporti da adulta, Stella, o almeno che ci provi. Sono stanco di farti da babysitter" conclude amareggiato per poi dirigersi verso la porta. Provo a fermarlo ma lui mi evita e se ne va, lasciandomi sola a sentirmi in colpa.

Sapphire non era mai stato così duro con me, sta volta penso di averlo deluso sul serio. Quando mi metto sotto il getto caldo della doccia lascio che lacrime scendano senza più trattenerle. Io e Sapphire non abbiamo mai litigato, non ho idea di cosa fare per riparare. Lo so che sono stata io a sbagliare e a farlo arrabbiare e so anche che ho avuto un comportamento irresponsabile, ma non posso fare a meno di sentirmi ferita, in qualche modo. Mi ha trattata come una specie di collega di lavoro e sembrava arrabbiato perché lo avevo piantato in asso e perché non ero stata professionale, mentre per me ormai Sapphire è come un secondo padre e mi sarei aspettata che mi rimproverasse perché ero sparita con Finnick. Non so se ha senso quello che provo ma il fatto che lui mi abbia trattata solo come una con cui lavora e non come una persona a cui vuole bene mi ha ferita. Evidentemente non dovevo affezionarmi così tanto a lui, da domani cercherò di limitarmi ad un comportamento che non vada oltre il piano lavorativo ma per sta sera non posso fare a meno di lasciare che le lacrime inzuppino il cuscino mentre provo a dormire.

 

 

 

Author's note.- Ciao a tutti! Solo poche parole. Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Scusate, non sono riuscita a trattenermi. Volevo solo ringraziarvi di seguire questa seconda avventura ancora una volta <3 E per dimostravi la mia gratitudine vi regalo un collage di Finnick al mare. Lo dico io che Stella è una povera sfigata >_>

Per chi volesse vedere i vestiti indossati per il Tour in questo capitolo, li trovate qui.

Detto questo, mi eclisso, a presto! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Benvenuta nel club dei Vincitori ***


The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 3 - Benvenuta nel club dei Vincitori

 

 

La sveglia sul comodino segna le tre e io ho perso il conto di quante volte mi sono girata e rigirata nel letto. Un raggio di luce filtra a intermittenza dalle tende del finestrino che si sono leggermente spostate e che io non ho voglia di chiudere. So che dovrei dormire visto che domani sarà l'ennesima giornata stancante ma ho così tante domande che mi vorticano nella testa che staccare il cervello mi sembra impossibile. Essere nel Distretto Quattro ha fatto tornare molti pensieri che pensavo di aver chiuso in un angolo della mia mente dove mi proibivo di tornare. Non riesco ancora completamente a smettere di pensare a Sam. Sono passati più di sei mesi dalla sua morte ma ogni tanto, quando permetto ai miei pensieri di vagare, loro tornano da lui. La notte mi capita di sognarlo, non solo la sua morte, ma anche i momenti belli che abbiamo passato insieme. Non capisco se sono ossessionata da lui, da quello che sarebbe potuto essere e dal rimorso di essermi fatta scivolare tra le dita la possibilità di salvarlo o se ad un certo punto il nostro rapporto basato su 'io ti piaccio, tu mi piaci, divertiamoci' sia diventato qualcosa di più.

Mi chiedo se ero innamorata di lui. Ci si può innamorare così in fretta di qualcuno? So che molti mi direbbero che alla mia età è normale innamorarsi facilmente, ma a me non è mai successo. Non mi sono mai innamorata di nessuno, non ho termini di paragone. Sapevo così poco di lui eppure questo non sembrava un problema. Il fatto che penso così spesso a lui significa che lo amavo e non l'ho ancora dimenticato o soltanto che mi sono attaccata in modo morboso al suo ricordo? E se anche fossi stata innamorata di lui, Sam provava lo stesso per me? Non mi ha mai dato segnali in questo senso, a parte quella volta sul tetto, quando mi ha detto che non avrebbe voluto vincere per poi passare la vita a chiedersi come sarebbe potuta andare tra di noi, che poi è quello che sta succedendo a me adesso. Era una dichiarazione o solo un momento di malumore prima di entrare nell'arena?

Ci sono tutte queste domande che mi ballano in testa e mi tolgono il sonno, ma credo che non avrò mai una risposta. Chissà se Sam si è mai confidato con Finnick, dopotutto era il suo Mentore e il suo amico di una vita. Ma non posso chiedere a Finnick di Sam dopo quello che è successo tra noi. E anche questo, che significato ha avuto? Sono stata con Finnick perché mi ricordava Sam o perché sto lentamente smettendo di pensare a lui? So che è normale che una ragazza della mia età abbia problemi di cuore e faccia qualche casino con i ragazzi ma nella mia vita non c'è più niente di normale, anche se ci provo, l'esperienza dell'arena ha cambiato tutto, anche la percezione delle cose più ordinarie come prendersi una cotta per un ragazzo.

E non ho nessuno con cui parlare di tutto questo. Ariel mi sta accanto e so che posso parlare di tutto con lei, ma la sensazione che ho avuto quando ho baciato Finnick è giusta, quando passi quello che abbiamo passato noi ti sembra che nessun altro possa capire cosa senti, a parte quelli che hanno subito la stessa cosa. Potrei parlarne con Ruby ma lei per ora è lontana e poi avrà così tante cose a cui pensare col matrimonio alle porte che non voglio assillarla con i miei dubbi. Di solito sarei andata da Sapphire e so che lui avrebbe trovato le parole giuste, ma dopo il nostro litigio non mi va di parlare con lui. Ho paura che pensi davvero le cose che mi ha detto e che mi sono affezionata a lui senza che la cosa fosse reciproca.

Calcio via le coperte e mi alzo. A casa quando ho gli incubi o non riesco a dormire suono il piano, è l'unica cosa che riesce a calmarmi almeno un po'. Qui naturalmente non abbiamo un piano, ma Amarillis ha fatto mettere una tastiera nella sala della tv, nel caso avessi avuto voglia di suonare qualcosa. Lì per lì ho pensato fosse un pensiero carino ma che non avrei mai avuto il tempo di suonare visto il nostro programma incalzante, ma sta notte le sono davvero grata per la sua idea. Inizio a suonare lasciandomi trasportare dai pensieri, che inevitabilmente convergono tutti su Sam.

 

A hundred days have made me older

Since the last time that I saw your pretty face

A thousand lies have made me colder

And I don't think I can look at this the same

But all the miles that separate

Disappear now when I'm dreaming of your face

 

Anche se è passato tanto tempo non riesco a smettere di pensare a lui. La mia vita mi sembra un accumularsi di bugie e di sorrisi finti per le telecamere e non so se riuscirò più ad essere la ragazza che Sam ha conosciuto. Forse tornerò ad essere quella persona solo quando sarò con lui nei miei sogni.

 

I'm here without you baby

But you're still on my lonely mind

I think about you baby

And I dream about you all the time

 

I'm here without you baby

But you're still with me in my dreams

And tonight it's only you and me

 

The miles just keep rollin'

As the people leave their way to say hello

I've heard this life is overrated

But I hope that it gets better as we go

 

Quando siamo ragazzini e ci parlano dei Giochi e dei Vincitori tutto sembra così bello, ti viene voglia di entrare a far parte di questo gruppo esclusivo, di questa vita perfetta. Ma nessuno ti dice che per ottenere tutto questo devi passare dall'arena e ciò che questo comporta. Ne esci distrutto e puoi solo sperare che col tempo le cose vadano meglio. Puoi solo sperare di diventare più bravo a mentire e fingere che tutto vada bene, ma sai che la vita che avresti davvero voluto avere la troverai solo quando chiudi gli occhi e stacchi la spina dalla realtà.

 

I'm here without you baby

But you're still on my lonely mind

I think about you baby

And I dream about you all the time

 

I'm here without you baby

But you're still with me in my dreams

And tonight boy it's only you and me

 

So che per quanto io mi sforzi di fingere che vada tutto bene e che ho superato la morte di Sam in realtà non è così, forse non la supererò mai. Mi porterò sempre dietro il suo ricordo, il suo sorriso da stronzo e i suoi occhi blu. Anche se pensare a lui mi fa male, non voglio essere una di quelli che dimenticano solo per smettere di soffrire, sento che l'aver incontrato Sam mi ha in qualche modo cambiata in positivo, fatta crescere, e non voglio dimenticare tutto questo.

 

Everything I know and anywhere I go

It gets hard but it won't take away my love

And when the last one falls, when it's all said and done

It gets hard but it won't take away my love

 

I'm here without you baby

But you're still on my lonely mind

I think about you baby

And I dream about you all the time

 

I'm here without you baby

But you're still with me in my dreams

And tonight boy it's only you and me

 

Quando la sveglia suona io sono già pronta per andare a fare colazione. Non ho dormito molto, ma dopo aver suonato sono almeno riuscita a riposare un po'. Non mi era mai capitato di essere la prima a sedermi al tavolo della colazione, ma questa calma non mi dispiace. Oggi visiteremo il Distretto Tre e non posso fare a meno di pensare che finalmente il Tour sta per finire. Ci sono stati momenti in cui i minuti mi sembravano durare ore e momenti in cui il tempo è volato via, ma finalmente stiamo per mettere la parola fine a questa tortura in diretta tv. Amarillis viene a prendersi del pane tostato con la marmellata e del caffè per poi correre via a controllare che stiamo rispettando la tabella di marcia. Poco dopo entra Sapphire, con ancora addosso una delle sue vestaglie di broccato.

"Buongiorno, come mai già in piedi?" mi chiede con un'espressione sorpresa mentre si siede e si versa del tè.

"Mi hai chiesto di essere più professionale e sto provando ad esserlo" rispondo, senza riuscire ad evitare che la mia voce abbia un tono a metà tra l'acido e l'offeso. Lui sospira.

"Stella, ascolta, riguardo quello che ti ho detto ieri sera..."

"Avevi ragione" lo interrompo prima che posso continuare. "Mi sono comportata in maniera irresponsabile e infantile, ti chiedo scusa. Non accadrà più" sentenzio per poi alzarmi e portarmi dietro un'ultima fetta di pane imburrato.

"Ne possiamo parlare?" mi chiede, ma io evito il suo sguardo.

"Devo raggiungere i miei Preparatori adesso" gli dico mentre lo supero e mi avvio al trucco.

Dopo che la mia faccia e i miei capelli sono tornati ad essere presentabili vado da Ganymedes per scoprire cosa indosserò oggi.

"Che è successo tra te e Sapphire?" mi chiede subito dopo avermi salutata con un bacio sulla guancia.

"Niente" rispondo, forse un po' troppo in fretta. "Abbiamo solo avuto un confronto un po' acceso, tutto qui. Come l'hai saputo?"

"Amarillis vi ha sentiti urlare ieri sera" mi risponde semplicemente, per poi tornare all'attacco. "Perché avete litigato?"

"Quindi tu e Amarillis parlate anche di cose che non riguardano strettamente il lavoro finalmente?" gli chiedo con un sorrisetto, cercando di sviare il discorso.

"Cosa vorresti insinuare con quella faccia?" mi risponde mentre armeggia con tutta la roba che si è portato dietro.

"Io non insinuo niente. Sono solo contenta che facciate progressi, quella poverina ti corteggia praticamente da quando è iniziato il Tour..."

"Da molto di più, veramente" precisa con uno sbuffo.

"Non mi dire che non ti piace!"

"Non è quello... È che ha questo difetto, sai... Non la smette mai di parlare..." ridacchia mentre io gli tiro un cuscino del divanetto su cui sono seduta.

"Gany, dai, non è carino!" lo riprendo, ma sto ridendo anch'io. "Ci sono vari modi per farla smettere di parlare..."

"Devo comunque sopportarla per le restanti venti ore del giorno... Quella parla anche mentre dorme, una cosa assurda..." si lamenta sbuffando.

"Punto uno: impegnati per più di quattro ore. Punto due: tu come fai a sapere che parla nel sonno?" gli domando andandogli vicino per lanciargli un'occhiata indagatrice.

"Credo che abbiamo chiacchierato abbastanza, mettiamoci al lavoro" mi risponde con un tono che non ammette repliche e che sancisce la fine del momento gossip. Tira fuori un vestito interamente ricoperto di pagliuzze dorate lungo fino a metà coscia e con le maniche corte. Ha lo scollo tondo e e niente scollatura, solo una zip che va dalla vita al collo e che Ganymedes chiude. Poi mi mette una cintura intrecciata nera e mi fa salire su dei sandali sempre di pelle nera alti ma stabili.

"Che te ne pare?" mi chiede dopo avermi portata davanti lo specchio.

"È diverso dagli altri che mi hai fatto mettere finora... Molto... Coprente" concludo scherzando sull'ultima parola.

"Nel Distretto Tre sono quasi tutti dei secchioni genialoidi non vogliamo che sembri una top model ad un convegno di scienziati. Più che con la tua bellezza, dovrai conquistarli con il tuo cervello."

"Sono spacciata allora" sentenzio seria facendolo ridere.

"Con Amarillis abbiamo pensato che un look più sobrio ti avrebbe aiutato" mi dice mentre cerca di restare serio.

"Ah e l'avete deciso durante le vostre quattro ore quotidiane di acrobazie o fate delle riunioni apposite?"

"Ok, sei pronta, vai pure a rilassarti!" mi dice spingendomi fuori per evitare di rispondermi.

"Guarda che non finisce qui!" esclamo stizzita alla porta che mi ha chiuso in faccia, per poi andare a vedere se è rimasto ancora un po' di caffè.

 

Questa volta sono riuscita a scendere dal treno senza bisogno di aiuto e senza la paura di restare seminuda al minimo movimento. Siccome non mi va di parlare con Sapphire, tacchetto fino ad Amarillis e la prendo sottobraccio. "Allora, che tipi sono i Mentori del Tre?"

"Sono... Un po' strani" mi risponde con una smorfia che mi fa capire che non sia particolarmente felice di essere qui. "Wiress vive nel suo mondo, da che ti sta parlando a che non sai più a che pensa. Beetee invece è più normale, anche se è strano anche lui" conclude mentre io credo di essere più perplessa di prima.

La cerimonia al Palazzo di Giustizia non dura molto, per fortuna. Il Sindaco fa un discorso conciso e poi mi passa il microfono. Sbircio qualcosa dai cartoncini e poi faccio un elogio dei Tributi, spendendo qualche parola in più sulla ragazza, che è riuscita ad arrivare quasi alla fine e mi è sempre sembrata in gamba. Dopo la cerimonia andiamo a casa del Sindaco, dove è stato allestito un buffet su cui mi fiondo subito, ben felice di non avere un vestito attillato con cui posso a mala pena respirare, per una volta. Il Sindaco parla senza sosta delle ultime innovazioni tecnologiche del Distretto con chiunque gli capiti a tiro e se per i primi dieci minuti risulta interessante, alla lunga non riesco più a trattenere gli sbadigli e vado ad isolarmi su un divano, portandomi dietro una scorta di cibo. Noto Wiress fissarmi con disprezzo, come d'altronde ha fatto da quando sono arrivata. Credo che, dal momento che la ragazza è stata uccisa dal gruppo dei Favoriti, ritenga in qualche modo responsabile anche me, nonostante io stessa abbia rischiato di essere uccisa da loro varie volte. Ha ragione Amarillis, qui sono tutti un po' strani. Geniali, certo, ma strani.

"Non te la prendere, non ce l'ha davvero con te. Era solo molto affezionata a quella ragazza e non l'ha ancora superata" mi spiega Beetee mentre si siede accanto a me e mi porge un bicchiere pieno di un liquido colorato, che io accetto con un sorriso.

"Immagino che fare il Mentore non sia facile" rispondo, pensando che presto toccherà a me vedere almeno uno dei miei due Tributi morire.

"Credo che tu lo scoprirai presto" mi dice semplicemente, mentre io bevo un sorso e un sapore fruttato mi invade la bocca.

"Sia tu che Wiress avete vinto i Giochi praticamente senza usare la violenza, vero? Con le vostre invenzioni..." gli chiedo per cambiare argomento.

"Forse potrebbe essere giusto dire che non abbiamo usato la violenza, ma abbiamo comunque causato la morte di molte persone, quindi, come puoi vedere, non cambia poi molto" mi risponde con la sua voce pacata e che sembra avere sempre una nota enigmatica. Restiamo un altro po' a chiacchierare e mi parla delle sue invenzioni mentre io gli parlo della mia carriera appena iniziata e del mio trasferimento al Villaggio dei Vincitori. Da quello che leggo tra le righe, anche Beetee è uno degli 'amici' di Snow e si occupa di vari progetti per il governo. Immagino la sua disponibilità non sia stata proprio chiesta gentilmente, come a tutti gli altri del resto.

 

Dopo cena sono andati tutti a riposare e io sono rimasta da sola nello scompartimento con la tv, stravaccata sul divano a fare zapping tra i vari programmi inutili di Capitol City. Mi sono fermata sulla puntata di una soap opera e sto iniziando a capirci qualcosa, quando Sapphire viene a sedersi accanto a me. "Possiamo parlare?" mi chiede con aria sconsolata e io spengo la televisione e mi raddrizzo.

"Mi dispiace per quello che ti ho detto ieri. Ma non l'ho fatto per mantenere le distanze o perché ti vedo solo come una collega di lavoro, come hai capito tu. Anzi, tutto il contrario" inizia e io mi limito ad ascoltarlo in silenzio. "Da quando ci conosciamo io mi sono affezionato a te, sei diventata come una figlia ormai, anche se lo nascondo perché non so se per te vada bene, ecco" conclude, imbarazzato e senza guardarmi. Io mi sporgo verso di lui e lo abbraccio.

"Anch'io ti voglio bene, Sapphire" gli dico mentre lui ricambia il mio abbraccio e mi sembra che qualcosa che si era rotto dentro di me vada di nuovo al suo posto.

"D'ora in poi prima di uscire con un ragazzo mi devi chiedere il permesso, chiaro?!" mi domanda con quella che temo sia una nota di serietà nella voce.

"Chiaro" rispondo ridacchiando e abbracciandolo di nuovo. Mi erano mancati gli abbracci di Sapphire e mi era mancato parlare con lui. Anche se il nostro litigio è durato solo un giorno, mi è sembrato molto di più. Non mi ero resa conto di quanto quello che all'inizio era solo il mio Mentore fosse diventato importante per me.

 

"Svegliati! Non posso credere che dopo undici Distretti tu non ti sia ancora abituata ai nostri orari!" mi urla Sapphire dal corridoio e io mi metto il cuscino sulla testa. Mi era mancato essere svegliata da lui, ma non potrebbe farlo in modo più delicato?

Praticamente continuo a dormire durante la preparazione estetica e appena arrivo da Ganymedes mi riempio subito una tazza di caffè. Lui mi mostra orgoglioso la sua creazione. È un vestito, o meglio una specie di guaina, di un tessuto leggero e lucido che riflette la luce ed emana riflessi dorati. L'unica spallina scende sul braccio in una specie di drappeggio che si muove al minimo movimento. Ganymedes mi aiuta a metterlo e devo dire che l'effetto non è niente male, se non fosse per il fatto che è incredibilmente aderente.

"Ecco qua, una dea" esclama felice del risultato mentre io provo a camminare. "È la nostra giornata più importante, il Due è da sempre il nostro primo rivale, il Distretto più favorito di tutti, quello in rapporti migliori con la Capitale, quello con più Vincitori. E tu li hai battuti" mi spiega con un sorriso compiaciuto. "Niente discorsi sentimentali oggi, loro amano già i Giochi, parla della tua vittoria e di quanto hanno combattuto bene i loro Tributi, ok? È così che si conquista il Distretto Due" mi consiglia mentre Amarillis irrompe nella stanza.

"Sei perfetta!" esclama entusiasta battendo le mani e saltellando in giro per guardarmi da diverse angolature. "Ti ammireranno tutti, sembri proprio una Vincitrice!" aggiunge per poi andare a congratularsi con Ganymedes. Io ne approfitto per andare da Sapphire e vedere se c'è ancora qualcosa da mangiare.

"Ganymedes ha dato il meglio di sé" mi accoglie, facendomi fare un giro e il drappeggio vortica attorno al mio braccio.

"Sembrate tutti molto carichi oggi..."

"Il Due è il nostro rivale diretto e tu hai ucciso entrambi i loro Tributi, li hai sconfitti su tutti i fronti, sei la Vincitrice perfetta per questa tappa del Tour" mi spiega e non posso fare a meno di notare che anche lui è di buon umore.

"Chi conoscerò dei Vincitori, come sono?" gli chiedo per prepararmi ad affrontare questa giornata.

"Lyme è in gamba, meno fanatica degli altri. Non meno letale certo, ma è una brava persona. Enobaria è una specie di animale da guerra, stalle alla larga, ti conviene."

"È vera quella cosa sui suoi denti...?"

"Verissima e ne va anche parecchio orgogliosa se vuoi saperlo. Brutus è un fanatico dei Giochi e un imbecille pieno di sé, il tipico Vincitore del Distretto Due. Cerca di mantenere un profilo basso il più possibile, ci penseremo noi ad elogiarti" mi consiglia e io credo che sta volta farò bene a dargli ascolto, a giudicare da come parla Sapphire non stiamo andando tra gente molto amichevole.

Che nel Due tengono molto agli Hunger Games lo capisco già dal palco che è stato allestito al palazzo di Giustizia e dal rinfresco organizzato per sta sera. Di sicuro non gli va a genio aver perso, ma si impegnano per organizzare una celebrazione in grande stile comunque. Il Sindaco spende parole di elogio per la Capitale, per me e per i Tributi morti e quando è il mio turno non so bene che dire, quindi cerco di tenere a mente il consiglio di Ganymedes.

"Oggi ricordiamo i Tributi del Distretto Due, Lydia e Maximus, che si sono battuti fino alla fine, con forza e con coraggio. Non sono stati avversari facili da battere, erano degli ottimi combattenti e hanno dato il meglio di loro. E questo conta più della vittoria o della corona. Hanno onorato il loro Distretto e sono morti combattendo e questo vale più di qualunque vittoria, perché non c'è vittoria migliore di questa."

Non so da dove mi siano uscite queste parole ma mi sembra che il pubblico le abbia apprezzate. Ci trasferiamo nel giardino dietro casa del Sindaco per prendere parte alla cena organizzata per noi. Lyme si congratula con me per la vittoria e vedo lei e Sapphire chiacchierare per tutta la sera, deduco siano amici. Mi avvicino alla zona bar e do un'occhiata in giro, giusto per inquadrare meglio la gente attorno a me. Il Sindaco ha invitato anche dei personaggi in vista del Distretto con le loro famiglie. Il mio sguardo si posa su Enobaria e lei mi rivolge un sorriso macabro che scopre i suoi denti appuntiti, mi ricordano le zanne di quel giaguaro nell'arena. Cerco di assumere un'aria spavalda ma credo che il massimo che riesco ad ottenere sia un'espressione disgustata. Mentre sto cercando di capire se Sapphire si accorgerebbe che ordino un drink alcolico, Brutus viene accanto a me.

"Immagino di doverti fare le congratulazioni" mi dice mentre ordina per entrambi e sono abbastanza sicura che non sarà succo di frutta.

"Puoi anche non dirmi nulla e io dal tuo silenzio capirò quanto ti rode aver perso" rispondo col mio miglior sorriso beffardo mentre accetto il drink e ne bevo un sorso. Penso che un paio di questi metterebbero a dura prova anche Haymitch Abernathy.

"Atteggiati pure a Favorita, ma lasciatelo dire da uno che se ne intende: non hai la stoffa."

"Tu dici? Mi pare di aver ucciso cinque Tributi nell'arena."

"Ammirevole. Sai quanti ne ho uccisi io? Quindici."

"Quello perché tu sei un animale."

"Curioso, Odair dice lo stesso di te" mi risponde con un ghigno. Io credo di essere arrossita un attimo ma con questo drink potrebbe anche essere a causa dell'alcol.

"Credo non lo saprai mai, non sei esattamente il mio tipo. A me piacciono con ancora i capelli in testa" gli rispondo per le rime. Lui ghigna e svuota metà del suo bicchiere in un paio di sorsi.

"Io sarò anche un animale ma tu sei una ragazzina che ha vinto solo perché ha avuto fortuna e uno come Sapphire a guardarle le spalle."

"Te lo dimostro quando vuoi che sono in grado di metterti al tappeto" rispondo imitando il suo gesto e cercando di non piangere quando l'alcol mi brucia la gola.

"Non fare promesse che non puoi mantenere."

"Non lanciare sfide di cui ti potresti pentire" gli dico per poi allontanarmi prima di dire altre cose che di sicuro rimpiangerei domani. Mi avvio verso Sapphire a passo leggermente malfermo e mi ancoro al suo braccio.

"Spero tu non abbia litigato con Brutus" mi dice ridacchiando.

"Perché lui sa cosa è successo tra me e Finnick?!" squittisco mentre lui mi passa un piatto di stuzzichini per cercare di scacciare l'effetto annebbiante che il drink ha sulla mia mente.

"Credo che il Sindaco del Quattro si sia lasciato sfuggire qualche indiscrezione..." mi risponde come se niente fosse. "Benvenuta nel club dei Vincitori dove tutti sanno tutto su tutti" aggiunge con un sorriso divertito, vedendo la mia espressione sconvolta.

"Ma allora perché io non so niente su nessuno?!" chiedo stizzita.

"Perché sei nuova. Presto anche tu avrai tanti pettegolezzi da raccontarmi" risponde, per poi trascinarmi verso un divanetto dove posso mangiare e smaltire la mia umiliazione senza dover stare in equilibrio sui trampoli che indosso al posto delle scarpe.

 

Io e Sapphire siamo in camera mia e mentre lui è seduto comodamente su una poltrona, io sono in bagno e sto provando a sgusciare fuori da questo maledetto vestito. "Come credi che sia andata? Snow sarà soddisfatto?" gli urlo mentre riesco finalmente a sollevare la gonna fino alla vita. Solo un altro piccolo sforzo.

"Snow sa che non potevi fare il lavaggio del cervello a quella gente. Tu hai fatto del tuo meglio per mettere Capitol City sotto una luce positiva, ma se qualcuno vuole odiare la Capitale e il Presidente tu non ci puoi fare nulla!" lo sento dire mentre faccio passare il vestito dalla testa e lo faccio volare sul letto. Libera. Metto la camicia da notte ed esco dal bagno.

"Spero lo sappia anche lui, non vorrei che domani sera mi decapitasse davanti a tutti i suoi invitati" sbuffo andando a rannicchiarmi sul letto.

"Andrà tutto bene, sei stata un'ottima Vincitrice finora. Non preoccuparti di lui, ci sono io con te" mi dice mentre mi sistema le coperte e mi dà un bacio sulla fronte. Io sento già la stanchezza che si impossessa di me e biascico un 'buonanotte'. Appena Sapphire spegne la luce chiudo gli occhi, cercando di non pensare che domani sarò di nuovo a Capitol City.

 

 

 

Author's note.- Ciao a tutti! Come sempre, grazie di aver letto e di continuare a seguire questa storia <3 Se volete ascoltare la canzone che canta Stella la trovate qui (ho solo cambiato 'girl' con 'boy' per ovvie ragioni), mentre questi sono i vestiti che indossa nei Distretti Tre e Due.

Non ho altro da dire, se non darvi appuntamento al prossimo capitolo e alla conclusione del Tour. A presto!

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Un messaggio più incisivo ***


The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 4 - Un messaggio più incisivo

 

 

Lancio il bicchiere di carta verso il cestino e quello fa centro, andando ad impilarsi sul resto della spazzatura. Ne vorrei un altro, ma è meglio evitare o durante l'intervista sarò nervosa e farò un disastro. Sta mattina siamo arrivati a Capitol City, ma sta volta le tende ai finestrini del treno erano tirate e non ho salutato nessun Capitolino in delirio. Amarillis ha deciso così per creare un'atmosfera di mistero attorno alla nuova Vincitrice, far stare il pubblico ancora un po' sulle spine. A me va benissimo, rivivere il flashback della prima volta che sono arrivata a Capitol City non mi avrebbe messo di buon umore. Non sono completamente riuscita a scacciare dalla mente le immagini del mio primo viaggio verso la Capitale, immagini che includono anche Trevor. Domani sera probabilmente non potrò evitare la sua famiglia, penso li inviteranno alla festa in quanto genitori dell'altro Tributo del Distretto, e non so bene né cosa aspettarmi da loro né come comportarmi. È vero che tra noi non c'era esattamente simpatia visto quanto entrambi volevamo vincere, ma resta il fatto che ho ucciso un ragazzo del mio stesso Distretto. Mi chiedo se ci saremmo mai incontrati se non fossimo finiti insieme nei Giochi, se saremmo potuti essere amici o non ci saremmo sopportati neanche in quel caso. Potrei passare ore a chiedermi come sarebbe stata la mia vita se non avessi deciso di cambiarla radicalmente offrendomi volontaria per gli Hunger Games.

Mi guardo allo specchio che occupa quasi tutta la parete davanti a me e a restituirmi lo sguardo è una giovane donna bellissima e sicura di sé che dopo quasi sette mesi ancora stento a riconoscere. So di esserci io sotto tutto quel trucco e quella lacca per capelli ma allo stesso tempo mi sembra di avere davanti un'altra persona, una che si è offerta volontaria, ha ucciso, si è accattivata gli Sponsor, una persona determinata e vincente, tutto il contrario della ragazzina con mille dubbi e domande. I miei pensieri vengono interrotti da Ganymedes che viene a portarmi il vestito per l'intervista. Mi solleva il viso con un dito e osserva il trucco, spostando qualche ciocca di capelli. Poi fa un cenno di assenso e apre la custodia del vestito, aspettando che gli dia la mia opinione. Sinceramente è molto diverso da quello che mi aspettavo. Il vestito ha una scollatura a barca parecchio profonda e le maniche a tre quarti, il tessuto del corpetto rivestito di perline. La gonna è corta e per metà fatta di merletto, mentre in vita ho un insieme di nastri, fiocchi e balze. Come se il vestito non fosse già abbastanza eccentrico così, si porta dietro uno strascico vaporoso lungo fino ai piedi. Guardo il mio stilista abbastanza perplessa.

"Credevo che avremmo puntato su una cosa di questo tipo per sta sera... Non è troppo appariscente per una semplice intervista?"

"Invece è perfetto per l'intervista. È la tua ultima apparizione televisiva come Vincitrice in carica, poi diventerai un Mentore, che, ci mancherebbe, è un ruolo importante, ma questa è l'ultima intervista in cui il pubblico ti vedrà come l'ultima Vincitrice dell'arena. Devi essere indimenticabile, devi lasciare un segno indelebile, dimostrargli che in realtà è solo l'inizio, che la ragazza d'oro di Capitol City è qui per restare. Devi essere eccessiva, voglio che rimangano tutti sbalorditi."

Parla a raffica mentre mi sistema il vestito e i semplici gioielli che lo accompagnano. Sono fortunata ad avere Ganymedes, da quando tutto questo è iniziato e lui cura la mia immagine, non ha mai sbagliato un colpo. So che è uno dei migliori stilisti della Capitale e che dopo gli ultimi Giochi ha lanciato la moda dei vestiti dorati sulla scia del mio look da Vincitrice, sta praticamente dettando la moda nella Capitale.

"Dopo questo, Capitol Couture potrebbe anche darti la copertina" mi dice ammiccando mentre si allontana per osservarmi.

"Vuoi dire darla a te, io sono solo il tuo umile manichino" gli rispondo mentre mi osservo nello specchio, ammettendo che Ganymedes è un artista e che se non fosse stato per lui io sarei passata quasi inosservata. Se non avessi avuto la mia squadra, con lui e i Preparatori a curare la mia immagine, Amarillis a pubblicizzarmi e Sapphire a procurarmi Sponsor dubito che sarei riuscita a tornare. Continuano tutti a fare un lavoro incredibile e io devo dimostrarmi all'altezza. Quindi si va in scena.

 

Il trono della mia precedente intervista è stato sostituito per lasciare il posto alla solita poltroncina, attorno alla quale Ganymedes sta sistemando lo strascico mentre Caesar Flickerman si sta facendo ritoccare il trucco. Ho fatto la mia entrata trionfale prima della pubblicità e tra qualche minuto inizierà l'intervista. Quando restiamo soli Caesar mi si avvicina, con la cartellina con il programma dello show e le domande dove prende qualche appunto.

"Sei pronta?" mi chiede mentre taglia qualcosa.

"Io sono nata pronta" ribatto col mio miglior tono da Favorita che lo fa sorridere.

"Domande che non vuoi che ti faccia?"

"Nessuna, diamo al pubblico lo spettacolo che vuole."

Lui mi dà una pacca sulla spalla e si mette seduto, pochi secondi dopo siamo di nuovo in diretta e Caesar ha assunto il suo largo sorriso da intervista mentre saluta il pubblico.

"Stella, questi sono i tuoi ultimi giorni da Vincitrice in carica, come li stai vivendo?"

"In maniera frenetica, direi. Con i ritmi del Tour è difficile fermarsi a pensare, me li sto godendo appieno, senza dubbio" rispondo mentre scuoto i capelli e guardo il pubblico. Penso di non poter dire che non vedo l'ora che questo circo finisca per tornarmene a casa e dormire fino a tardi.

"Che mi dici del Tour, qualche posto che ti ha colpito particolarmente?"

Sono rimasta davvero molto colpita, in senso fisico proprio, dal Distretto Sei, ma penso di non poterlo dire a telecamere accese. "Sono rimasta davvero meravigliata davanti all'oceano" decido di rispondere col mio miglior tono sognante mentre guardo il pubblico.

"Distretto Quattro, quindi. Posso farti una domanda in merito?" mi chiede sporgendosi leggermente verso di me e io annuisco, distratta dal provare ad accavallare le gambe senza attorcigliarmi nelle balze dello strascico. "È vero che è scattata la scintilla tra te e Finnick Odair?"

Cosa?! La prossima volta che mi chiede se c'è qualcosa che non voglio chiesto devo rifletterci bene prima di rispondere. Credo di essere rimasta qualche secondo con la bocca aperta per lo stupore mentre spostavo lo sguardo su Sapphire in cerca di aiuto. Lui mi fa vigorosamente cenno di no con ogni parte del suo corpo utile allo scopo e mi esibisco in una risata cristallina che spero risulti credibile.

"Ma no, Caesar, io e Finnick siamo solo amici! Niente di più!"

Credo di avere una nota omicida nello sguardo, perché lui decide di non insistere. "Allora parlando di amici, farai da damigella al matrimonio di Ruby, vero?"

Eh? Sapphire mi fa cenno di sì quindi credo sia vero. Io li uccido tutti. "Sì, è esatto!" esclamo entusiasta, fingendo di esserne a conoscenza da tempo. "Quando Ruby me l'ha chiesto ero al settimo cielo, mi sono commossa!" continuo con trasporto mentre pubblico e presentatore si lasciano andare a esclamazioni emozionate. Beh, credo sia la reazione che avrei avuto se Ruby me lo avesse effettivamente chiesto. L'intervista continua ancora un po', Caesar mi chiede della mia carriera di cantante, di come mi sono sistemata nella nuova casa e se sono emozionata per sta sera. Cerco di essere il più naturale possibile senza lasciarmi scappare che ho paura che Snow mi decapiti e poi faccia giocare i suoi invitati a palla con la mia testa. Quando finiamo mi prendo i miei ultimi applausi e poi finalmente sono libera di andare.

La prima cosa che faccio arrivata in camerino è farmi portare un telefono e chiamare Ruby.

"Stella! Ti ho appena vista in tv, sei stata perfetta! E quel vestito ti stava davvero bene, devo chiedere a Gany di farmene uno simile per la festa di fidan-"

"Ruby, lo sai, vero, che non mi hai mai chiesto di essere la tua damigella, sì?!" la interrompo mentre calcio via le scarpe.

"Ah... Sì... Io volevo chiedertelo per bene, ma sapevo che eri presa dal Tour e così ho pensato di chiedertelo domani... Però poi in quell'intervista mi hanno chiesto i nomi e così..."

"Potevi almeno avvertirmi, ti pare?!" sbuffo sonoramente mentre cerco di togliermi il vestito, tenendo il telefono bloccato tra la testa e la spalla.

"È che non volevo rovinarti la sorpresa!" mi risponde con voce contrita. È la conversazione più assurda che io abbia mai sostenuto, davvero. Vorrei inveire ancora un po' ma arriva Ganymedes e sono costretta a chiudere. Dobbiamo trasferirci alla Torre del Centro di Addestramento per prepararci per la festa di sta sera e non possiamo fare tardi o ad Amarillis inizia ad uscire il fumo dalla testa.

 

Ganymedes mi sta sistemando il vestito dopo che sono salita sui tacchi e si sta accertando che tutto sia come lo aveva immaginato. Il vestito che ha disegnato per la festa alla Residenza Presidenziale è interamente ricoperto di paillettes dorate e lungo fino ai piedi, ma con uno spacco davvero poco coprente. La schiena è scoperta e la scollatura a V profonda e dubito che questo vestito abbia avuto la completa approvazione di Sapphire.

"Nervosa?"

"No... Cioè sì, un po'... Ci sarà così tanta gente..."

"Magari se la smettessi di mentirmi e mi dicessi cosa ti preoccupa potrei confortarti" mi risponde con mezzo sorriso. "Snow ti ha minacciata in qualche modo?"

"No... Un po'..." gli confido mentre lui mi sistema i capelli.

"Quello che devi capire, Stella, è che per minacciarti e costringerti a fare qualcosa, significa che lui ha bisogno di te. Non farti mettere in un angolo, gira la situazione a tuo favore. Sei sopravvissuta all'arena, puoi sopravvivere a Coriolanus Snow."

"Ho paura che se la prenda con le persone che mi sono vicine..."

"E tu non dargliene l'occasione! Gioca bene le tue carte per farlo contento, ma non fargli avere l'impressione di essere impaurita. Cerca di instaurare un rapporto alla pari, non di passare per la sua preda, capito?"

Annuisco e abbraccio il mio stilista, cercando di scacciare via l'insicurezza e di convincermi che posso superare sta sera senza avere un crollo nervoso.

La festa, devo ammettere, non è male. Ho fatto la mia grande entrata attraversando il viale alberato con Amarillis, circondata da gente che urlava il mio nome o mi sfiorava, come se fossi una specie di reliquia. Una volta entrati nella villa, Sapphire mi ha presentato un po' di persone e mi ha anche fatto ballare. Ho mangiato, bevuto e chiacchierato quasi come a qualsiasi altra festa e Snow l'ho solo intravisto un paio di volte. Mentre chiacchiero con un gruppo di persone, che messe insieme hanno i capelli di tutti i colori dell'arcobaleno, inizio a pensare che magari mi ero preoccupata eccessivamente e che forse Snow non lo vedrò nemmeno, ma le mie speranze vengono infrante dal Presidente che si avvicina a noi.

"Signorina Maloney, posso mostrarle la vista dal balcone?" mi chiede mentre gli altri ci lasciano soli e io valuto l'idea di dire che devo andare in bagno.

"Ma certo" rispondo invece col mio migliore tono gentile, mentre lui mi offre il braccio e mi accompagna in balcone. Forse vuole buttarmi giù e farlo passare per un incidente. Può farlo? È il Presidente, certo che può farlo. Posa il suo bicchiere sulla balaustra di marmo e io lo imito. "Davvero una bella festa!" mi complimento col sorriso migliore che riesco a fare per rompere il silenzio.

"Una bella festa per una bellissima ragazza" mi risponde alzando il calice verso di me, ma riposandolo senza bere. "Ho seguito con molto interesse il suo Tour della Vittoria. È stata brava non posso negarlo, carina, rispettosa, spontanea, ma mi aspettavo qualcosa di più da lei."

"Presidente, ho fatto del mio meglio... Non vedo che altro avrei potuto fare..."

"Lei farà da Mentore quest'anno, vero?" mi chiede di punto in bianco e io non capisco cosa c'entri.

"Vero."

Mi chiedo dove voglia arrivare. "Sarebbe un vero colpo di scena, apprezzatissimo nella Capitale, se la sua amica Ariel venisse estratta di nuovo. Un segno del destino si potrebbe dire. E lei si ritroverebbe a fare da Mentore all'amica che ha salvato l'anno scorso, sapendo che avrebbe poche, diciamo anche nessuna possibilità di farcela. Il pubblico lo adorerebbe non trova?" mi chiede con un sorriso glaciale mentre io mi appoggio alla balaustra per mantenermi in piedi.

"Dia un messaggio più incisivo, Signorina Maloney, prima che sia io a farlo" conclude e io non posso che annuire. "È davvero molto bella sta sera, si diverta" mi augura con un sorriso paterno mentre io cerco di ricominciare a respirare normalmente. "Ho sentito che il signor Odair la stava cercando..." aggiunge prima di andarsene facendomi un sorrisetto.

Non so come sono riuscita a camminare normalmente fino al bancone dove i baristi continuano a preparare cocktail colorati senza sosta, ma ora che ci sono arrivata non ho intenzione di alzarmi prima di aver bevuto abbastanza da dimenticarmi la conversazione di poco fa. Devo dare un messaggio più incisivo e non ho idea di come fare. O meglio, forse ne ho una ma avevo sperato di non dover vendermi a tal punto a Capitol City. Dovrei chiamare il mio produttore musicale e dirgli di recuperare uno dei progetti che avevo scartato, ma non posso farlo adesso, visto che probabilmente sarà qui da qualche parte a divertirsi. Così tutto quello che posso fare per sta sera è starmene seduta qui fingendo che la conversazione sul balcone non sia mai avvenuta.

"Quello non è troppo forte per te?" mi chiede Finnick mentre si siede accanto a me e mi allontana il bicchiere.

"È la mia festa, posso bere quello che voglio!" gli rispondo, felice di avere una distrazione.

"È la tua festa, ma non sembra che tu ti stia divertendo molto. Non ti piace la Capitale?"

"Oh no, io adoro la Capitale, sono i Capitolini che non sopporto tanto..."

Ridacchiamo insieme e io sento la testa un po' leggera. "Vuoi andartene?"

"Non posso andarmene dalla mia festa!"

"Puoi andartene proprio perché è la tua festa!"

Va bene, adoro il modo di pensare di questo ragazzo. "Fammi avvertire Sapphire" gli dico ignorando il suo sguardo perplesso e divertito allo stesso tempo.

Credo mi abbia vista parlare con Finnick, perché, appena mi avvicino a lui, Sapphire mi rivolge un deciso e sonoro 'no'.

"Non sai neanche cosa ti voglio chiedere! esclamo stizzita.

"Ne ho una vaga idea. Non sparirai insieme a Finnick Odair di nuovo, non esiste."

"Ti prego, ho bisogno di staccare un po'... Non tornerò tardi e non ci farò ritardare la partenza in alcun modo, ti prego!" gli chiedo cercando di avere uno sguardo convincente e mettendo su la mia migliore espressione innocente.

"E va bene. Ma non farmene pentire" mi ammonisce mentre lo abbraccio riconoscente per poi raggiungere Finnick.

"Allora, dove vorrebbe andare, signorina?" mi chiede mentre mi fa passare un braccio intorno alla vita.

"In un posto in alto da cui si vedono le luci colorate" gli rispondo, sapendo che probabilmente suona come una cosa un po' strana.

Lui ci pensa un attimo su. "Credo di avere in mente il posto giusto" mi dice poi, dandomi un bacio sulla guancia e trascinandomi via.

 

La scelta di Finnick è caduta sulla terrazza panoramica di uno dei più esclusivi hotel della Capitale. Siamo distesi su dei lettini che durante il giorno penso vengano usati per prendere il sole e lui sta versando il vino in due bicchieri che ha tirato fuori magicamente. Davanti a noi si estende Capitol City con le sue luci colorate e le strade sempre illuminate.

"Devo ammettere che sai scegliere bene i posti dove portare una ragazza" gli dico ridacchiando mentre mi porge un bicchiere.

"Ehi, sono Finnick Odair, che ti aspettavi?!" mi chiede mentre fa tintinnare il suo bicchiere contro il mio. Restiamo qualche minuto in silenzio mentre una folata di vento mi scombina i capelli.

"Ti va di parlare di Snow?" mi chiede soltanto, dopo aver riempito di nuovo i bicchieri.

Una parte di me sta per dire sì, so che potrei raccontare tutto a Finnick e lui capirebbe, magari mi darebbe anche un buon consiglio, ma c'è un'altra parte di me che vuole prendersi una pausa, che sa che lo rivedrà tra dei mesi e non vuole passare queste poche ore di tranquillità a parlare di Coriolanus Snow.

"No" rispondo soltanto per poi distendermi più comodamente e svuotare il bicchiere. Lui non insiste.

"Allora parliamo del fatto che Caesar Flickerman ti ha chiesto di me e tu mi hai definito come un amico, in diretta, mentre praticamente tutta Panem guardava" attacca con un tono offeso che mi fa sorridere. "Amico? Dico, vuoi mettere in dubbio la mia fama di seduttore?!"

"Non sapevo che dire, non volevo far ingelosire le tue ammiratrici!" gli rispondo mentre cerco di reprimere una risata e di avere un tono di scuse.

"Dovrai impegnarti parecchio perché ti perdoni questa Maloney, sappilo."

Accidenti, ho offeso l'ego di Finnick Odair, mi ci vorranno un paio di anni per mettere a posto le cose. Con uno sbuffo che spero abbia sentito poso il bicchiere per terra e copro la distanza tra i nostri lettini, andando a sedermi su di lui e lanciandogli uno sguardo malizioso dall'alto.

"E va bene, cercherò di impegnarmi..." gli dico mentre mi chino a baciargli il collo e gli passo una mano tra i capelli. La mano di Finnick che mi accarezza la schiena nuda mi dà un brivido.

"Hai freddo?" mi chiede col suo tono a metà tra il dolce e il lascivo che fa cadere ai suoi piedi tante delle sue cosiddette ammiratrici.

"Ho in mente un paio di modi per riscaldarci..." gli rispondo prima di baciarlo sotto il cielo di Capitol City.

All'alba Finnick mi ha accompagnata in stazione e mi ha aiutata a salire sul treno tenendomi lo strascico del vestito mentre io mi toglievo le scarpe per non far rumore. Mi ha anche lasciato il suo numero di telefono così possiamo sentirci per pianificare un'alleanza per i prossimi Giochi, o almeno questa è la motivazione ufficiale che mi ha dato.

Dopo neanche un paio d'ore che mi sono messa a letto, Sapphire viene a svegliarmi cercando di fare più rumore possibile.

"Ti ooodiooo" mi lagno mentre mi barrico sotto le coperte e cerco di ignorare che sta spalancando le tende.

"È la tua punizione per esserti sbaciucchiata con Odair su questo treno" mi risponde mentre mi tira via il cuscino.

"È rimasto sulla porta, non l'ho fatto entrare!" biascico mentre mi tengo strette le coperte, cercando di non farmele portare via. "E poi passeremo tutta la giornata sul treno, perché dovrei alzarmi presto?!"

"Ganymedes deve sistemare il vestito, Amarillis vuole vedere con te il discorso per sta sera, i tuoi Preparatori devono torturarti in non so che modo e potrei continuare ancora. Quindi, giù dal letto."

Credo che potrei piangere. La cosa positiva è che, passata sta sera, potrò tornare alla mia vita normale per altri sei mesi.

 

Ho passato la giornata tra trattamenti di bellezza e prove d'abito per sta sera, venendo a conoscenza del fatto che ogni volta che vinciamo Amarillis cerca di organizzare una festa più sfarzosa della precedente a causa di una specie di sfida che ha con le Accompagnatrici del Due e del Quattro. Quando finalmente nel tardo pomeriggio arriviamo a destinazione, ci dirigiamo in fretta verso il Villaggio dei Vincitori, dove il mio Team si installa in casa mia per mettere su una specie di salone di bellezza di emergenza. Per strada non incontriamo praticamente nessuno perché tutti sono a prepararsi per sta sera. Nei Distretti più poveri la festa in onore del Vincitore è un modo per mangiare decentemente, ma nei Distretti ricchi diventa l'occasione per organizzare una festa sfarzosa ed esclusiva a cui tutti non vedono l'ora di partecipare. Ricordo che quando Gloss e Cachemire hanno vinto noi ragazzini eravamo elettrizzati all'idea di poter andare alla festa per due anni di fila. Io e Ariel ci mettevamo mesi a perfezionare il nostro look. Ora invece ho chi si occupa di questo per me e sono persino l'ospite d'onore.

Il mio vestito l'ha scelto Ganymedes, pescando un'idea pazzesca e bellissima dalla sua testa come tutte le altre volte. Stavolta la gonna è abbastanza semplice, lunga fino ai piedi e trapuntata di fili dorati e separata dal corpetto a V senza decori da alcune strisce di paillettes. Queste stesse strisce si incrociano sulla schiena nuda e io spero che sia una serata calda perché non è previsto nient'altro per coprirmi.

La festa sta trascorrendo tranquilla, fatta eccezione per Amarillis che corre da tutte le parti per sistemare dettagli imperfetti solo nella sua mente e per riprendere chiunque faccia qualcosa che non le va a genio. Dopo vari inseguimenti io e Eve siamo riuscite a fermarla e ad affidarla a Ganymedes, sperando che almeno lui riesca a tenerla buona per un po'. Ruby mi ha aggiornato sull'organizzazione del matrimonio, a cui adesso che sono tornata prenderò parte attivamente, per la gioia di Frank che sarà esonerato dallo scegliere le tovaglie per il ricevimento con coperti annessi. Ho visto i genitori di Trevor in giro e posso solo immaginare quanto debba essere brutto per loro stare qui, a festeggiare la persona che ha ucciso loro figlio, quindi cerco di evitare di incontrarli.

Sono riuscita ad arrampicarmi su uno sgabello del bar e sto bevendo un cocktail, approfittando del fatto che i miei genitori stanno chiacchierando con Sapphire ed Eve, quindi sono praticamente senza scorta.

"Bella festa" mi dice Gloss sedendosi con classe sullo sgabello accanto al mio col suo bel sorriso stampato in faccia. Beh, anche io riuscirei a sedermi senza problemi se avessi i pantaloni.

"Vorrei vantarmene ma non è merito mio" gli rispondo ricambiando il suo sorriso mentre il barman gli serve da bere. La band deve aver finito la sua pausa perché la musica riempie di nuovo il parco dove è stata allestita la festa, che guarda caso è lo stesso dove io e Ariel discutevamo di quelli che sarebbero stati i miei Giochi prima che iniziassero.

"Balli?" mi chiede lui alzandosi e mettendomi una mano sulla schiena e io sto seriamente valutando di provare a scendere da quassù e andare a ballare quando incrocio lo sguardo assassino di Cashmere puntato su di me e desisto.

"Io ti direi anche di si, ma poi credo che Cashmere me la farebbe pagare, quindi a malincuore rifiuto l'invito" gli rispondo con un sorriso contrito. Lui butta un'occhiata alla sorella ma mantiene il suo sorriso.

"Ammetto che Cashmere è un po' gelosa..."

"E molto brava con i coltelli" aggiungo seria mentre finisco il mio drink. Lui scoppia a ridere.

"Non penso che li userebbe..."

"Deve già fronteggiare una flotta di ragazze che ti sbavano dietro, credo che se ballassi con te sarebbe la ciliegina sulla torta, Gloss! Sei troppo carino perché la tua ragazza non sia gelosa di te!"

Lui mi guarda e vedo il colore che scivola via dal suo viso. "No ma che... Che dici... Non crederai a certe voci..." balbetta mentre beve qualche sorso per calmarsi. Io afferro il bicchiere pieno che mi porge il barman con un sorriso grato.

"Non do retta alle voci, è che si capisce!"

"Ma che dici, no!"

"Sì!"

"No!"

"Sì! Non le hai tolto gli occhi di dosso per tutta la sera e lei fulmina ogni ragazza che ti saluta e si vede che c'è chimica tra voi!"

Scoppiamo a ridere entrambi, anche a causa dell'alcol, credo, poi lui torna serio. "Non lo dirai a nessuno, vero?" mi chiede con un tono di supplica.

"Scherzi? Certo che no. Siamo amici, non vado a raccontare i fatti tuoi in giro. Ma lasciami fuori quando vuoi farla ingelosire, ok?"

"Andata" mi risponde con un sorriso di scuse facendo tintinnare il bicchiere contro il mio. "Allora, tocca a te, raccontami di Odair..."

"Ci hai provato, non sono così ubriaca!" gli rispondo mollandogli una gomitata che lo fa soltanto ridere di più.

L'effetto collaterale di aver passato un'ora a chiacchierare con Gloss al bar è che ora ho una certa urgenza di raggiungere il bagno. Forse avrei dovuto portare un'aiutante perché fare pipì con questo vestito non è per niente facile. Mentre mi sto lavando le mani scrutando nello specchio se devo ritoccarmi il trucco, la porta del bagno si apre ed entra Cashmere, che non fa niente per nascondere che non è felice di avermi tra i piedi.

"Ciao" la saluto con tono neutro mentre mi insapono.

"Ciao" replica acida uscendo un lucidalabbra dalla sua borsetta. Restiamo in silenzio mentre se lo mette e io mi asciugo le mani, ma dopo averlo chiuso lo sbatte sul ripiano di marmo e si volta a guardarmi. "C'è qualcosa tra te e Gloss?"

Wow qualcuno qui è molto diretto. "No. So che non mi sopporti e che magari avrai sentito tante cose brutte su di me, ma flirtare coi ragazzi impegnati non è nel mio stile."

"Impegnato? Gloss ti ha detto che sta con qualcuno?"

Faccio roteare gli occhi. "Mh, sì, fammi pensare... Bionda, carina, occhi da cerbiatta, ha vinto i Sessantaquattresimi Hunger Games, è in questo bagno con me... Non so se la conosci" le rispondo scocciata da questa farsa voltandomi anche io verso di lei.

"Ma che cavolo stai dicendo, non c'è niente tra me Gloss!"

"Allora perché mi stai minacciando col lucidalabbra?"

"Io non ti sto-" ecco, si è resa conto che lo sta impugnando in modo aggressivo. "Te l'ha detto lui?" mi chiede con un tono più calmo.

"Diciamo che io l'ho capito e lui non ha negato" rispondo tirando fuori il lucidalabbra anche io, per combattere ad armi pari.

"Quindi siete davvero amici" mi dice a metà tra una domanda e una constatazione.

"Potrei essere anche amica tua se tu non mi odiassi."

"Io non ti odio... Davvero, guarda depongo le armi" mi dice rimettendo il lucidalabbra in borsa.

"Il tuo segreto è al sicuro" le rispondo con un sorriso sincero, chiudendo anche io la borsa. "E non ti giudico, la vostra vita è affar vostro."

"Grazie" risponde, facendomi il primo vero sorriso da quando la conosco. "Ora mi sa che ci tocca tornare di là, non vorrai perderti la tua festa che andrà avanti ancora per ore!" mi dice ed entrambe ridiamo mentre lasciamo il bagno.

"Suona tanto come una minaccia..."

"Ancora peggiore del mio lucidalabbra alla fragola..."

Non avevo pensato che Cashmere fosse così simpatica, ma è una cosa sulla quale sono felice di aver cambiato idea.

 

Quando metto piede a casa è l'alba, di nuovo. Il mio Team torna nella Capitale e ci rivedremo tra sei mesi quindi i saluti hanno richiesto un bel po' di tempo, lacrime e acuti di Amarillis. Con le ultime forze mi metto il pigiama e mi infilo a letto. Dopo aver recuperato un po' di sonno dovrò lavorare al segnale più deciso che mi ha chiesto Snow, non ho scelta. Sta volta dovrò metterci la faccia ed essere convincente, non posso rischiare di far finire Ariel nell'arena. Spero che la mia idea convinca il Presidente come convince me, altrimenti non saprò proprio che altro inventarmi.

 

 

 

Author's Note.- Ciao a tutti! Per prima cosa, anche se un po' in ritardo vi auguro buona Pasqua :D Mi dispiace aver aggiornato più lentamente ma durante le vacanze, paradossalmente, ho meno tempo libero per scrivere .-. Spero che il capitolo vi piaccia, anche se finisce con un po' di suspance, che prometto sarà svelata nel prossimo :3 Per quanto riguarda la parte sulla coppia GlossxCashmere, io li adoro, non ci posso fare niente, quindi ho voluto fargli un piccolo cammeo. Se li odiate spero di non avervi fatto storcere troppo il naso, se li amate sono felice di non essere sola XD (ma come fate ad odiarli, guardate che cuccioli che sono :3)

Al solito vi lascio i vestiti di intervista, festa a Capitol e festa al Distretto (lo ammetto, mi sto divertendo un mondo a trovare tutti questi vestiti dorati) e se non avete mai sentito parlare di Capitol Couture... Beh rimediate, non ve ne pentirete.

Chiudo questo papiro dandovi appuntamento al prossimo capitolo e ringraziandovi come sempre di essere passati a leggere <3 A presto!

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Noi siamo l'eccezione ***


The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 5 - Noi siamo l'eccezione

 

 

Uno stacco pubblicitario non mi è mai sembrato così lungo. Sono in attesa che il programma musicale più seguito di Panem riprenda, seduta sul mio divano, coi telefoni staccati e un bicchiere d'acqua vicino. Dopo quasi un mese dall'avvertimento del Presidente Snow, ho finalmente qualcosa che spero si avvicini a quello che voleva. Ho lavorato su qualcosa che grida 'amo gli Hunger Games, sono felicissima di avervi preso parte, è stata un'esperienza fantastica'. Finalmente la trasmissione riprende e il conduttore annuncia il video della mia ultima canzone. Il mio produttore voleva uccidermi quando gli ho fatto ritardare l'uscita dell'album per inserire una canzone che qualche settimana prima avevo categoricamente escluso, ma alla fine sono riuscita a convincerlo. La carta dell'adolescente che cambia idea facilmente è ancora una buona scusa.

La musica che ormai conosco a memoria parte mentre le immagini mostrano il giorno della mia Mietitura. Rivedo Amarillis quando ancora non la conoscevo che estrae il nome di Ariel e io che mi offro volontaria e poi mi vedo stringere la mano a Trevor.

 

I am a freedom fighter, the name that history wrote

And even through disaster, eye of the tiger for hope

I'm trying to find my way back, there's no day off for heroes

And even when I'm tired, "go" is the only word I know

 

La me che canta è sovrapposta alle immagini e sembra quasi stia raccontando la storia di quello che succede. Indosso dei pantaloni di pelle nera e un top dello stesso colore, i capelli scompigliati alla perfezione e il trucco leggero contribuiscono a darmi un aspetto maturo, intrigante e anche un po' letale. O almeno così mi hanno detto gli stylist. L'atmosfera cambia e passiamo alla sfilata dei carri e poi all'intervista con Caesar.

 

And the night is takin' over

And the moonlight gets exposure

And the players have been chosen

And it seems like fate has spoken

 

Adesso inizia la parte che non mi va tanto di guardare, ma devo per forza, almeno una volta. Mi vedo in piedi mentre scorrono i sessanta secondi e poi correre a perdifiato verso la Cornucopia. Dopo tocca al momento di panico mentre osservo il bagno di sangue e alla mia fuga nella foresta. La musica dà un ritmo al mio scontro con il giaguaro e in qualche modo me lo rende meno brutto da guardare, sarà che ormai mi sono un po' abituata a queste scene di violenza. Ma quando uccido Maximilian distolgo lo sguardo per un attimo.

 

When it seems your faith has broken

By the second, losin' focus

Ain't no way to get off, get off, get off, get off

Unless you move forward

I bet they wonder how I go on, go on

I'll simply say it's on again, it's on again

The world don't stop, it's on again, it's on again

 

Rivedo il brivido di terrore nei miei occhi durante lo scontro con i mandrilli e l'arrivo di Sam, con quel bacio che ha conquistato il pubblico.

 

I am a lonely hero, tryin' to fight my battles

Life likes to blow the cold wind, sometimes it freezes my shadow

In the midst of all this darkness, I sacrifice my ego

There ain't no room for selfish, we do it for thepeople

 

Poi è un susseguirsi di violenza scandita dalla musica ritmata: l'uccisione di Timothy, lo scontro con i volatili e l'agguato che mi ha teso Trevor, quando eravamo rimasti solo noi Favoriti.

 

And the night is takin' over

And the moonlight gets exposure

And the players have been chosen

And it seems like fate has spoken

When it seems your faith has broken

By the second, losin' focus

Ain't no way to get off, get off, get off, get off

Unless you move forward

I bet they wonder how I go on, go on

I'll simply say it's on again, it's on again

The world don't stop, it's on again, it's on again

 

Per lo scontro con i Tributi del Due abbiamo optato soltanto per le due scene salienti e cioè il momento in cui sfondo il cranio di Lydia con la pietra e quello in cui scocco la freccia contro Maximus. Le scene dell'arena si concludono con me in ginocchio che osservo il cielo in una versione con meno lacrime rispetto alla scena originale.

 

The work don't stop, 'cause they don't stop

And everybody here trying to get on top

Everybody from the burbs down to the block

Gotta hold on tight and don't let go, let go

 

Le scene dell'intervista e dell'incoronazione sono più tranquille, anche se non posso fare a meno di pensare che è proprio da quella brevissima conversazione con Snow che sono iniziati i miei guai e la mia farsa da sostenitrice di Capitol City, che tra l'altro include anche questo video per cui sono stata costretta a riguardare i miei Giochi un'infinità di volte.

 

So you think you're hot?

Gotta grind hard, give it all you got

You can have, or you can have not

You see that a lot in the ghetto

How I go on, go on

I bet they wonder how I go on, go on

 

Dopo un primo piano di me con la corona di Vincitrice, il video finisce con la mia entrata trionfale alla festa che si è tenuta alla Residenza Presidenziale dopo il Tour. Quello era il momento che avevo immaginato come fine di tutto, ma invece non si è rivelato altro che l'inizio.

 

I'll simply say it's on again, it's on again

The world don't stop, it's on again, it's on again

 

Quando la canzone finisce, spengo la televisione e mi prendo un attimo per pensare. Adesso Snow mi darà un segnale per dirmi se è soddisfatto o dovrò aspettare il giorno della Mietitura per saperlo? Potrei stare qui a rimuginare per ore ma il campanello suona. Dopo che lo faccio entrare, Sapphire viene a sedersi sul divano con me e io aspetto che mi dica qualcosa.

"Penso gli piacerà. Per fare più di questo potevi solo andare a bussare porta a porta per dire quanto appoggi Capitol City."

"Ma se per lui non fosse abbastanza?"

"Ci penseremo quando il problema sarà reale."

Appoggio la testa sulla sua spalla e mi lascio abbracciare. Non so se Snow mi abbia dato davvero una possibilità o si sia soltanto preso gioco di me, ma io ho fatto quello che potevo. E ora non mi resta che aspettare.

 

Sono su un treno diretto a Capitol City per il mio primo servizio fotografico per una rivista. E non una rivista qualsiasi ma la più importante rivista di moda della Capitale, Capitol Couture. La settimana scorsa Ganymedes mi ha telefonato e mi ha chiesto se ero d'accordo e, al mio sì, quando sarei potuta andare per qualche giorno a Capitol City. C'è anche una parte di me molto positiva che ha interpretato questa cosa come un segno di assenso per il mio video musicale, magari è un modo di Snow per farmi capire che ho fatto bene. Viaggio in compagnia di Frank, che deve andare per un paio di giorni nella Capitale per affari. È immerso nella lettura di un giornale, i piedi appoggiati sul tavolino davanti a noi e il sigaro spento tra i denti. Sul treno non si può fumare, ma credo che il tenerlo così glielo faccia pesare meno.

"Quando torniamo dovesti andare a fare la prova dell'abito" lascio cadere casualmente, visto che il suo massimo coinvolgimento nei preparativi del matrimonio è stato dire di fargli sapere dove doveva presentarsi e a che ora. Lui si limita ad annuire senza neanche voltarsi a guardarmi.

"Sai, a Ruby non dispiacerebbe se tu fossi un po' più coinvolto nei preparativi..."

"Io sono coinvolto" afferma girando pagina in un fruscio di carta. "Mi sono messo in ginocchio, le ho dato il fottuto anello, adesso ve la sbrigate voi con i fiori, le tovaglie e le altre cazzate."

"Percepisco una nota di astio nella tua voce..." gli rispondo staccando gli occhi dal finestrino e voltandomi a guardarlo. Lui chiude il giornale e lo fa atterrare sul tavolino.

"Scusa se sono infastidito se quello che io e la mia futura moglie avevamo di comune accordo deciso dovesse essere un matrimonio semplice con pochi invitati si è trasformato nel matrimonio dell'anno finito pure su una rivista!"

Devo ammettere però che il servizio su Capitol Bride era davvero bello. "Frank non si può fumare qui" gli dico mentre si accende il sigaro, ma lui non dà segno di avermi sentita. "Senti, non credo che Ruby volesse sollevare tutto questo polverone, ma è quello che tutti si aspettano da lei... È una Vincitrice, non ha molta scelta. Sarà fortunata se Snow le lascerà scegliere da sola il vestito. Purtroppo è così che funziona la giostra di Capitol City" gli spiego, mettendogli una mano sul braccio e cercando di calmarlo. Lui in risposta sospira e spegne il sigaro.

"È tutto uno schifo..."

"Lo penso anch'io, ma il matrimonio sarà fantastico. Tu farai il bravo e Ruby sarà felice. Tutto chiaro?" gli chiedo mentre prendo dalla borsa l'agenda dove annotiamo tutte le cose da fare per il matrimonio che Ruby ha regalato ad ognuna delle damigelle.

"Sia chiaro che lo faccio solo per lei..."

"Chiaro. Venerdì alle nove in atelier ti va bene?" gli chiedo mentre lui sbuffa sonoramente e il treno entra a Capitol City a tutta velocità.

Ci diamo appuntamento a tra un paio di giorni per il viaggio di ritorno e poi ognuno sale sulla macchina che lo sta aspettando. La mia mi porta agli uffici di Capitol Couture dove rivedo Ganymedes che mi presenta il fotografo e lo stylist che si occuperanno del servizio. L'intervista è fissata per domani quindi oggi ci dedicheremo soltanto alle foto.

"Stella, se tu sei d'accordo, avrei deciso di non usare abiti dorati, ma colori più scuri, per dare un'immagine nuova di te, che ne pensi?" mi chiede Phoebus, lo stylist dai capelli verde acceso, mentre mi mostra una rella carica di abiti tutti in tonalità scure. Che ne penso? Non mi sembra vero di potermi prendere una pausa dal dorato, dopo quasi un anno.

 

Con la posta di oggi è arrivata anche la mia copia della rivista che mi vede in copertina. Devo ammettere che, anche se è una cosa fatta per compiacere Snow e i Capitolini, le foto che abbiamo fatto mi piacciono parecchio e risollevano la mia autostima. Me la sto sfogliando per circa la decima volta, quando squilla il telefono. Riconosco il numero, è Finnick. Non ci sentiamo da un po', negli ultimi due mesi ero sempre io a chiamarlo e lui non rispondeva o mi liquidava in fretta, quindi la sua telefonata mi stupisce.

"Ehi Finnick, ciao!" esordisco, felice di sentirlo.

"Stella. Come te la passi? Immagino che essere la donna del Presidente sia estenuante" mi saluta con un tono acido che non capisco.

"Che vuoi dire?"

"Voglio dire che ho per le mani una tua intervista ma mi sembra di non conoscere per niente questa persona che parla! Pensavo avessi toccato il fondo del servilismo con quel video disgustoso ma ora scopro che non c'è fine al peggio" mi sputa contro con rabbia e io so che dovrei dirgli che c'è un motivo se sto facendo queste cose e spiegargli la minaccia di Snow, ma il fatto che lui non abbia pensato nemmeno per un momento a questa possibilità e mi abbia subito dato addosso mi fa montare una rabbia che non riesco a controllare.

"Detto da uno che è l'amante di mezza Capitol City suona quasi come un complimento!" mi sento rispondere con un tono cattivo che stento a riconoscere come mio.

"Io almeno ho ancora una dignità, non ho venduto anche quella per dieci minuti di gloria."

"Vaffanculo Finnick, tu non sai niente di me."

"È quello di cui mi sono appena reso conto" mi risponde e io d'istinto gli chiudo il telefono in faccia e lo lancio sul divano. Quindi è per questo che non mi ha più cercata, pensa che io mi sia venduta a Snow per fama, soldi, sicurezza o non so che altro. E invece di parlarmi per chiarire ha preferito trarre le sue conclusioni senza neanche darmi modo di spiegare. Ma non ho intenzione di disperarmi per lui, che Finnick Odair fosse un montato pieno di sé lo sapevo già, che mi aspettavo, che provasse qualcosa per me? Quell'idiota è così innamorato di sé da non avere posto nel suo cuore per nessun altro. Sono così nervosa che ho bisogno di sfogarmi o rischio di distruggere qualcosa e, non avendo a portata di mano l'oggetto della mia rabbia, mi conviene trovare un'alternativa valida.

Nel primo pomeriggio la palestra è sempre poco frequentata. La luce filtra dalle finestre illuminando le spirali di polvere che si sollevano ogni volta che colpisco il sacco.

"Penso sia già morto" mi prende in giro la voce di Gloss e girandomi lo vedo fare capolino dalla porta con ancora un manubrio in mano. "Nervosa?" mi prende in giro mentre mi tiene fermo il sacco con la mano libera e con l'altra continua a sollevare il peso. Esibizionista.

"Sai come dicono, no? Immagina che sia qualcuno che odi" gli rispondo prima di assestare un altro pugno.

"Non vorrei essere nei suoi panni! Un certo idiota del Quattro?"

"Sarai felice di sapere che non vuole più vedermi" gli comunico per poi fermarmi a riprendere fiato. Gloss non ha mai fatto mistero di non avere molta simpatia per Finnick.

"Non mi è mai piaciuto molto, ma cerco di comportarmi da amico" mi risponde con mezzo sorriso e si siede a terra con me. "Che è successo? Colpa tua o colpa sua?"

"Colpa di Snow. Finnick non gradisce che io faccia da pubblicità ambulante per Capitol City. Ma se non lo faccio, Snow mi ha detto chiaramente che manderà Ariel nell'arena e io non potrò fare niente per aiutarla. Se Snow dice agli Strateghi di ucciderla c'è poco che posso fare" dico tristemente facendo oscillare il sacco con una mano.

"Stella... Se vuoi fare il Mentore c'è una cosa che devi capire... Nell'arena, per quanto gli Sponsor e il tuo Mentore ti possano aiutare, ti devi salvare da solo. Devi avere quella scintilla in più, quel qualcosa che ti fa andare avanti nonostante tutto. E non tutti ce l'hanno, non tutti sanno trasformarsi in Vincitori, indipendentemente da quanto aiuto possano ricevere. Tu vivi al Villaggio dei Vincitori e molti dei tuoi amici sono Vincitori, quindi questo ti fa pensare che vincere sia un traguardo possibile per tutti, ma non è così. Noi siamo una minima parte di quelli che sono entrati nell'arena. Noi siamo l'eccezione, non la regola. Se Ariel dovrà affrontare l'arena, tu potrai aiutarla, ma lei dovrà farcela da sola" mi spiega e io non posso che annuire con rassegnazione.

Ma magari ho convinto Snow e lui ritirerà la sua minaccia. Forse mi sto preoccupando senza motivo, magari per una volta ho fatto una cosa buona. Cercherò di ignorare il problema ancora per qualche tempo, magari la copertina su Capitol Couture era il suo modo per dirmi che è tutto a posto e non devo più preoccuparmi. Che mi costa pensare positivo per una volta?

 

Mancano due mesi soltanto all'inizio dei prossimi Hunger Games e io inizio ad avere problemi a dormire. Sta notte mi sono già svegliata tre volte, ognuna con un incubo diverso. Prima ero nell'arena inseguita da una strana belva, poi guardavo un mio tributo morire e alla fine ero stata io stessa ad uccidere entrambi i miei tributi. Calcio via le coperte e vado in bagno a sciacquarmi la faccia. Decido di cercare qualcosa contro il mal di testa che mi è venuto e apro l'armadietto dei medicinali. Il mio sguardo cade su un paio di fiale di morfamina rimaste da quando mi avevano dimesso dall'ospedale e mi avevano raccomando di tenerle in caso le ferite dell'arena mi avessero ancora dato fastidio. Ripenso ai Mentori del Distretto Sei che l'hanno usata per curarsi dopo i Giochi. Questa roba può davvero aiutarmi, almeno a dormire? Non voglio diventarne dipendente, voglio solo riposare, almeno sta notte.

Mentre prendo una siringa mi verso qualcosa di forte da bere, rum per l'esattezza, perché ho una paura matta degli aghi e mi serve un incoraggiamento per infilarmene uno nel braccio. Il liquido brucia un po' quando me lo inietto, ma dopo qualche minuto sento già gli occhi farsi pesanti e il cervello spegnersi. Inizio a capire perché i Mentori del Sei non hanno più smesso...

"Stella! Stella! Stella, svegliati!"

La voce di Sapphire mi arriva ovattata e io mi passo una mano sulla faccia. Aprire gli occhi mi sembra richiedere uno sforzo immane, così come mettere a fuoco la sua faccia.

"Che c'è?" biascico, cercando di svegliarmi del tutto.

"Che c'è?! Sono le tre del pomeriggio e non ho tue notizie da ieri! Vengo qui e sul tuo comodino trovo un bicchiere che puzza di alcol e una fiala di morfamina vuota! E tu sei semi incosciente e mi chiedi che c'è!"

"Non urlare ti prego, mi fa male" mi lagno mentre provo a mettermi a sedere. Mai più morfamina, mi sembra di tornare dal regno dei morti. "Avevo solo bisogno di qualcosa che mi facesse dormire un po', non ne prenderò più, prometto" affermo stropicciandomi gli occhi. Sapphire mi guarda ancora con aria preoccupata.

"La prossima volta che ti viene in mente un'altra idea geniale come questa svegliami piuttosto che fare di testa tua, capito?" mi chiede apprensivo mentre mi abbraccia.

"Mai più colpi di testa" gli prometto ricambiando il suo abbraccio e annotandomi mentalmente di svuotare nel lavandino le restanti fiale che sono in bagno.

 

"E così io gli ho detto che per te non sarebbe stato un problema autografargli una copia, vero che non lo è?"

"Mh-mh..."

"Oh comunque tutti i miei amici l'hanno comprato e senza che io glielo dicessi! Ma non poteva essere altrimenti, l'album è bellissimo! Ah ma ti ho raccontato che Symphony..."

Non ho idea di chi sia questa Symphony, a dire il vero. Amarillis mi ha chiamata un'ora fa per chiedermi se potevo farle avere una copia autografata dell'album per suo cugino, che a quanto pare è un mio fan, e non ha più smesso di parlare.

"...nella sua auto! Ma ti rendi conto?!"

Oh cavolo. Chi ha fatto cosa nell'auto di chi? Per fortuna suona il campanello e io riesco a chiudere promettendole che la richiamerò più tardi. Alla porta è Sapphire, che guarda male l'insalata che stavo preparando appena mette piede in cucina.

"Non spaventare il mio pranzo!" lo ammonisco ridendo, mentre lui la mette in frigo.

"Vieni a pranzo da noi" sentenzia, per poi mettersi seduto. "Dobbiamo parlare dei prossimo Giochi" mi annuncia e mi siedo anche io. "Ho parlato con alcuni degli altri Vincitori, come sempre, l'ultimo che ha vinto farà da Mentore, per sfruttare l'onda del successo con gli Sponsor. Per l'altro posto, quest'anno toccherebbe a Gloss, ma io preferirei seguirti durante il tuo primo anno da Mentore e lui ha detto di non avere niente in contrario. Tu che ne pensi?"

"Penso che sfigurerò in confronto a te come Mentore, ma sono felice che sarai lì ad aiutarmi" gli rispondo con un sorriso felice che fa sorridere anche lui. Se proprio devo fare questa cosa, preferisco avere Sapphire al mio fianco, proprio come durante i Giochi. E ora vado a scroccare un pranzo da Eve.

 

Manca un mese alla mia prima esperienza da Mentore e l'imperativo è rimettersi in forma. I Mentori dovrebbero sempre avere un aspetto letale, non la pancetta da 'mangio pizza sul divano'. Così io e Cashmere abbiamo deciso di impegnarci ogni pomeriggio in qualche chilometro di corsa. In realtà la corsa è iniziata come una camminata veloce tra le vetrine della città e solo dopo questa fase è diventata una vera sessione di jogging nel parco, che però si è trasformata presto in una passeggiata verso una gelateria del centro. Qui ci siamo sedute ad un tavolino abbastanza isolato e stiamo gustando le nostre enormi coppe di gelato. Ufficialmente abbiamo scelto questo tavolo per evitare che i fans dei Vincitori vengano a chiederci che ci aspettiamo dai prossimi Giochi, ma in realtà temiamo solo che quel maniaco dell'allenamento che è Gloss ci veda e ci tolga il gelato.

"Finalmente è tornato il sole, non ne potevo più di stare chiusa a casa" sbuffa Cashmere riferendosi alla settimana di pioggia che c'è stata e che ci ha costretti tutti alla reclusione e a giornate casalinghe.

"Certo, perché stare tutto il giorno in casa quel cesso di Gloss immagino ti sia dispiaciuto parecchio..." la prendo in giro mentre affondo il mio biscotto nella panna.

"Stella! Sei pessima!" mi risponde, cercando di non arrossire mentre io mi esibisco nella mia migliore risata malefica.

"E di Finnick che mi dici?" mi provoca mentre io mi sto stiracchiando sulla sedia.

"No comment" rispondo evasiva riempiendomi la bocca di gelato.

"Se quello scemo non vuole stare con te, significa che ce n'è un altro migliore dietro l'angolo."

Le sorrido e sto per dire qualcosa ma lei mi precede. "Non sono tuoi amici quelli?"

Mi volto nella direzione in cui sta guardando e vedo entrare quella che prima era la mia comitiva di amici, tra cui anche Ariel. Ormai li vedo di meno, la scuola è finita e ho traslocato o forse sono solo scuse per non dire che dopo i Giochi io, così come la mia vita, sono cambiata e non mi trovo più così bene come prima con loro. Decido comunque di andare a fargli un saluto veloce.

"Scusami, torno subito. Non mangiarti anche il mio gelato..." la ammonisco mentre lei farfuglia un assenso con la bocca piena di gelato alla menta.

Dopo aver salutato tutti, mi fermo un attimo a chiacchierare con Ariel. "Adesso tu e Cashmere siete diventate amiche per la pelle?" mi chiede guardando verso il mio tavolo e io non posso fare a meno di notare una sfumatura acida nella sua voce.

"Siamo amiche, sì..." rispondo con tono neutro. Non mi va di iniziare un litigio qui.

"Una volta ero io quella con cui chiacchieravi ai tavoli isolati."

"Il fatto che ora ho anche altri amici non significa che non voglio più passare del tempo con te" e da questa mia risposta parte la solita tirata su quanto io sia cambiata, sui miei nuovi amici famosi e varie altre cose che ormai non ascolto nemmeno. Alla fine taglio corto dandole appuntamento a domani mattina e torno da Cashmere. Con l'avvicinarsi della Mietitura perdo facilmente la pazienza e non mi va che succeda proprio adesso che sono rilassata e mi sto godendo un pomeriggio tranquillo. Se Ariel vuole discutere dovrà aspettare domani.

Il giorno dopo l'episodio in gelateria, io e Ariel con incontriamo al nostro solito posto al parco. "Mi stupisce che ti ricordi ancora di questo posto, non ci veniamo da secoli" esordisce guardandomi con aria offesa. "Ormai passi tutto il tuo tempo al Villaggio dei Vincitori con i Vincitori, frequenti solo gente famosa e vai alle festa a Capitol City, io sono diventata troppo banale per te, non è vero?" mi chiede guardando un punto indefinito davanti a noi.

"Se passo tanto tempo con loro è perché mi va di stare con gente che mi capisce, con qualcuno con cui posso parlare di tutto perché ha vissuto le mie stesse esperienze e può capirmi senza che debba dargli mille spiegazioni" sbotto, lo sguardo lontano anche io. "L'ultimo anno ha cambiato tutto, io non sono più quella di prima, vorrei buttarmi tutto alle spalle ma non posso, sono cambiata e non c'è modo per tornare indietro!"

"Non mi piace la nuova Stella, preferivo quella di prima, non questa persona sconosciuta che ama fare la bella vita a Capitol City tra feste e copertine" mi risponde velenosa voltandosi a guardarmi. Io vorrei spiegarle che tutto quello che faccio ha uno scopo, ma non voglio spaventarla con la minaccia di Snow, né voglio che si senta in ansia per la Mietitura.

"Beh mi dispiace, ma questa sono io, se non ti piaccio puoi anche smettere di fingere di voler passare del tempo con me."

Mi alzo e, senza dire altro o stare a sentire la sua risposta, me ne vado. Ariel è la mia amica fin da quando eravamo bambine ma forse questa amicizia non era destinata a durare anche quando saremmo diventate adulte. Forse ci sono delle relazioni che funzionano solo in alcune fasi della tua vita, ma non riescono a percorrere la lunga distanza. Non so se la nostra amicizia rientra in questa categoria ma ho il sospetto che lo scoprirò presto.

 

Questa è la mia prima Mietitura senza la preoccupazione di essere estratta. Mi chiedo come sarebbe andata se mi fossi proposta quest'anno e non l'anno scorso. Magari avrei vinto e poi avrei conosciuto Sam, ultimo Vincitore dei Giochi e nuovo Mentore del Distretto Quattro. E avremmo potuto avere una storia normale. O magari Sam non avrebbe vinto e io sarei morta quest'anno. Scaccio i pensieri riguardanti la gente che muore e mi affretto ad aprire la porta, visto che qualcuno ha suonato il campanello. Che sia già Sapphire? Spero vivamente di no visto che ho un occhio truccato e l'altro no e non so ancora che mettere. Ma rimango sorpresa di trovare Amarillis sulla soglia.

"Stella! Sei me-ra-vi-glio-sa! Non vedo l'ora di lavorare di nuovo insieme e tu?! Sono qui per darti il vestito che Gany ha preparato per te per la Mietitura, è stupendo, ti starà benissimo! Ora scappo, devo controllare che tutto sia in ordine, senza di me non funziona nulla! Ci vediamo più tardi, tesoro!"

E senza darmi il tempo di rispondere, ringraziarla o offrirle un caffè, sparisce in una nuvola di merletti e colori, lasciandomi sulla soglia con la busta tra le mani. Quando torno dentro e la apro, trovo un vestito abbastanza sobrio, arricciato in vita e arricchito da pochi strass. Metterlo è facilissimo e non posso che ringraziare mentalmente Ganymedes per avermi salvata e resa perfetta ancora una volta. Poco dopo la visita di Amarillis arriva Sapphire che, come è nel suo stile di gentiluomo d'altri tempi, mi offre il braccio e insieme ci dirigiamo al Palazzo di Giustizia.

Qui mi guardo la cerimonia dal palco delle autorità e noto che ogni tanto la mia faccia viene ripresa dalle telecamere e finisce sui maxischermi.

"Qualunque cosa succeda ricordati che sei un Mentore. Nessuna reazione o coinvolgimento personale, è lavoro, Stella. Se anche venisse estratta Ariel non devi scomporti, ricordati qual è il tuo ruolo" mi raccomanda Sapphire e io annuisco. Sono un Mentore ormai, il tempo delle crisi isteriche e delle urla è finito. E quando Amarillis chiama il nome di Ariel io quasi non mi stupisco. Nonostante tutto quello che mi sono raccontata in questi mesi, non mi aspettavo che Snow cambiasse idea. Anche se il mio comportamento l'ha soddisfatto, farmi capire chi comanda rimane la sua priorità. Ariel sale sul palco e Amarillis passa alla boccia con i nomi maschili.

"Come mai ci sono state volontarie?" chiedo a Sapphire piegandomi leggermente verso di lui per evitare orecchio indiscrete. "Molte ragazze sono più preparate di Ariel e desiderose di vincere i Giochi..."

"Tra gli allenatori è girata voce di far rispettare l'estrazione, nessun colpo di scena" mi risponde lui tenendo gli occhi sulla cerimonia. "Un suggerimento arrivato direttamente da Capitol City, mi hanno detto."

La Mietitura non è durata ancora molto e ora siamo di nuovo sul treno. Mi sono fatta una doccia veloce per mantenere i nervi saldi e recuperare la calma. Non posso farmi vedere agitata da Ariel o penserà che la do già per spacciata. E a cena devo comportarmi da Mentore, niente favoritismi o confidenza eccessiva, qui Ariel è un Tributo, non la mia amica. Il tempo di comportarmi da ragazzina è finito, anche se ho la loro stessa età, ci si aspetta che io faccia da guida a questi ragazzi. E anche se sento addosso la paura dell'ignoto e l'ansia di tornare nella Capitale, devo tirare fuori la mia grinta di Vincitrice e provare a dare al Distretto Uno un nuovo Vincitore.

 

 

 

Author's Note.- Ciao a tutti! Mi dispiace averci messo più del solito (di nuovo) ad aggiornare, ma tra le lezioni che sono riprese, impegni vari e preparativi per il Romics (dove ho fatto il cosplay di Crudelia *^*) ho avuto meno tempo per scrivere. Spero comunque che il capitolo non vi deluda, anche se è un capitolo di transizione tra Stella Vincitrice e Stella Mentore.

La canzone all'inizio la potete ascoltare qui e questo è l'album di Stella. Potete vedere qualche pagina di Capitol Couture con protagonista Stella qui, qui, qui, qui e ancora qui. Infine, il vestito per la Mietitura è questo.

Vi do appuntamento al prossimo capitolo e vi mando un bacio grande! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Un posto al tavolo dei grandi ***


The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 6 - Un posto al tavolo dei grandi

 

 

Quando io e Sapphire ci sediamo a tavola, Amarillis sta già chiacchierando con Ariel e Marcus, i nostri Tributi per i Sessantottesimi Hunger Games, provando a metterli a loro agio. Ariel è taciturna e ha l'espressione di una che vuole fuggire a rintanarsi nella sua stanza mentre Marcus sembra spigliato e intenzionato a conquistare la nostra Accompagnatrice. Per un po' restiamo in silenzio, diamo modo ai ragazzi di rifocillarsi e di stare un tranquilli, ma dopo una decina di minuti decido di rompere il silenzio.

"Allora, ragazzi... Perché non ci parlate un po' di voi? Avete già qualche idea su come muovervi durante i Giochi o c'è qualcosa che volete chiederci? Rompiamo un po' il ghiaccio!" esordisco, cercando di avere un tono incoraggiante, accompagnandolo con un ampio sorriso. Ariel alza lo sguardo dal suo stufato e lo posa su di me per qualche istante, poi scuote la testa come se fossi pazza e torna a mangiare. Marcus invece posa la forchetta e si pulisce la bocca, alzando lo sguardo su di noi.

"Io pensavo di cercare di capire che tipi sono i miei avversari durante il training, per farmi un'idea di chi dovrò affrontare nell'arena. Mi sono allenato durante e sono pronto a fronteggiare chiunque, ma non escludo che sia così anche per gli altri" dice, accompagnando le sue parole con un sorriso scherzoso. Non mi sono ancora fatta un'idea su che tipo sia questo ragazzo, ma una cosa è certa, ci tiene a fare bella figura con i suoi Mentori.

"E pensi di allearti con qualcuno o..." credo che per Sapphire sia la prima volta che fa questa domanda, prima di me penso desse per scontata un'alleanza tra Favoriti, ma dopo l'anno scorso vorrà vagliare tutte le possibilità.

"Voglio allearmi" risponde subito il ragazzo. "Non tutti siamo in gamba come Stella" aggiunge, spostando lo sguardo da Sapphire a me con un sorriso. Ruffiano. "Pensavo di scegliere qualcuno bravo, ma che comunque non costituisca un problema se e quando dovrò eliminarlo. Qualcuno che mi aiuti a battere i Tributi più forti di me, ma che non costituisca una minaccia una volta terminata l'alleanza" spiega dopo essere tornato serio e noto che Sapphire è soddisfatto. Senza dubbio il ragazzo è un Tributo valido.

"E tu non ci dici niente?" chiedo ad Ariel, provando ad essere incoraggiante. Voglio che si faccia notare anche lei, è fondamentale nei Giochi e le conviene iniziare a farlo da subito.

"Non ho ancora pensato a niente" risponde soltanto, con un'alzata di spalle, per poi riabbassare lo sguardo sul piatto.

"E avete già esperienza con le armi, qualche preferenza?" chiedo cambiando discorso e provando a rianimare la conversazione.

"Sono bravo con le lame" risponde pronto Marcus con un sorriso compiaciuto.

"Che tipo di lame?" gli chiede Sapphire.

"Ogni tipo di lame" dice sicuro di sé con un guizzo di vanto negli occhi. Questo ragazzo ci sa fare, è innegabile.

"Qualcos'altro?" lo incalza il mio collega, evidentemente soddisfatto del nostro Tributo.

"Sono bravo con la frusta. So che magari potrebbe essere inusuale, ma sono davvero bravo. Posso bloccare gli avversari, ucciderli anche, cacciare... Se riuscissi ad ottenerne una nell'arena sarebbe grandioso."

"Tu dimostra agli Strateghi che sei bravo e molto probabilmente ci sarà una frusta ad attenderti alla Cornucopia" rispondo con un sorriso rassicurante. "E tu Ariel?" provo a coinvolgerla di nuovo.

"Non sono molto brava con le armi" risponde semplicemente lei e io devo trattenermi dall'impulso di schiaffeggiarla.

"Conosco vari Vincitori che hanno vinto pur non sapendo maneggiare un'arma" risponde Sapphire cercando di avere un tono incoraggiante.

Chiacchieriamo ancora un po', Amarillis parla della Capitale, Marcus fa di tutto per fare bella impressione e Ariel rimane in silenzio rimasticando la sua cena. Dopo un po' gli altri si ritirano nei loro scompartimenti e restiamo soltanto io e Sapphire.

"Scegli liberamente con chi ti senti a tuo agio, io prenderò l'altro" mi dice, riferendosi al fatto che ognuno di noi deve dedicarsi a seguire un Tributo. "Sono sicuro sarai un ottimo Mentore, sta sera sei stata bravissima" aggiunge mentre si alza e mi scompiglia i capelli, per poi avviarsi verso il suo scompartimento. Poco dopo decido di avviarmi anch'io ma mentre sto aprendo la porta pregustando già il letto, una voce mi chiama.

"Stella? Potrei parlarti un attimo?"

Mi giro e vedo Marcus fare capolino dalla sua stanza così faccio dietrofront e lo raggiungo. Lui si siede sul letto e io prendo la poltroncina poco distante, tirando su le gambe stanche per la lunga giornata sui tacchi.

"Dimmi pure" lo incoraggio sorridendo.

"Ecco vedi... Non è che Sapphire non sia fantastico, ma... C'è un aura di mito attorno a lui, Vincitore della prima Edizione della Memoria, Mentore dell'ultima Vincitrice... E poi è più grande... Mi intimorisce un po', penso di riuscire a parlare più liberamente con te. Sei una Vincitrice e sei incredibile, ma almeno hai la mia età, non so se mi spiego..." mi dice abbozzando un sorriso imbarazzato.

"Puoi parlare liberamente con me, chiedimi tutto quello che vuoi sapere" gli rispondo sperando di metterlo a suo agio. Non immaginavo fosse un tipo timido, ma d'altronde non lo conosco e il suo comportamento di sta sera a cena potrebbe essere solo un modo per mostrarsi al meglio.

"Volevo solo sapere... Com'è l'arena? Devo andarci, quindi vorrei sapere cosa aspettarmi. Tu ci sei stata l'anno scorso, com'è lì dentro?"

Il suo sguardo è diventato serio e posso percepire la sua ansia. "Vuoi che ti indori la pillola o vuoi la verità?" gli chiedo con mezzo sorriso.

"La verità, voglio essere preparato" mi risponde sicuro.

"Quando sei nell'arena passi ogni secondo allerta, persino quando dormi o mangi ti chiedi se quelli sono i tuoi ultimi minuti di vita, se stai per morire a causa di qualcuno o qualcosa. Non abbassi mai la guardia e la paura non passa mai. Ti sembra di impazzire, sei in balia di tutto. E pensi spesso di mollare tutto, pensi che non ce la farai, che tanto è inutile continuare a sopravvivere, ad aggrapparti alla speranza, perché tanto, tra un paio d'ore, arriverà qualcosa a cui non saprai opporti."

Mentre parlo tengo lo sguardo basso e liscio un pezzo di stoffa della gonna. "Ma non molli mai. Continui a stringere i denti fino alla fine, soffri e ti sembra di morire per il dolore, ma resisti. La posta in palio è troppo alta per mollare" concludo, tornando a guardarlo e ripensando a quello che mi ha detto Gloss. Chissà se Marcus sarà un'eccezione.

"Com'è uccidere qualcuno?" mi chiede diretto guardandomi negli occhi, ma noto che la domanda lo innervosisce.

"All'inizio provi un senso di sollievo. Probabilmente quello che hai ucciso stava provando ad uccidere te, quindi sei felice di esserti salvato. Ma poi ti rendi conto di quello che hai fatto, piano piano arriva la consapevolezza che hai privato qualcun altro della sua vita, qualcuno che aveva degli amici, delle passioni, una famiglia che ha visto tutto. La sua espressione, il suo sguardo, ti perseguitano. Ma poi va meglio, ti inizi a convincere che dovevi farlo, che non è colpa tua, che è il sistema che ti ha costretto, e torni a dormire la notte. Non tutte le notti e non sempre bene, ma col tempo va meglio" gli rispondo guardandolo sta volta, cercando di fargli capire che la vita va avanti dopo i Giochi, in modo diverso, certo, ma va avanti.

"Era mio amico, sai?" mi chiede all'improvviso cambiando argomento mentre un velo di quella che mi sembra nostalgia gli scende sugli occhi. "Trevor, eravamo amici per la pelle" mi spiega, vedendo il mio sguardo confuso e io credo di essere sbiancata. "Quando si è offerto volontario non avevamo dubbi che avesse vinto. Sono andato a salutarlo, ho scherzato con lui. Quella biondina non è niente male, gli ho detto, scopatela se ci riesci, magari muori nell'arena e quella è l'ultima occasione che hai per darti da fare" mi racconta scuotendo la testa mentre gli angoli della bocca gli si alzano in un sorriso tra il divertito e l'amaro.

"Non avrei mai pensato che non sarebbe tornato, non avevo nemmeno considerato l'idea e non l'ho neanche salutato bene..." dice  alzando gli occhi su di me e io riesco a leggere il dolore nel suo sguardo.

"Marcus, mi dispiace... Io... Non avevo idea..."

"Non ce l'ho con te, non fraintendermi. Hai fatto quello che dovevi, l'avrei fatto anche io, è solo che... Lui era il primo del corso... Ed è morto. Ha commesso un errore da principiante e si è fatto ammazzare, lo stronzo. Anche io sono il primo del corso quest'anno. E se perdo la testa, se abbasso la guardia? Se commetto un errore o trovo una come te?" mi chiede con la voce incrinata dalla paura.

"Beh, per tua fortuna non ci sono molti come me là fuori, quindi fai del tuo meglio e rimani concentrato. Si tratta solo di un paio di settimane. Non sei impazzito per diciotto anni, puoi restare sano e calmo per un altro po'. Mantieni la lucidità e ne uscirai. Hai capito?"

Ho provato ad essere incoraggiante e a fargli forza, è un bravo ragazzo ed è spaventato, come dargli torto? Andrà a combattere e ad ammazzare gente, per quanto provi a mostrarsi a suo agio, nella testa avrà mille dubbi. Annuisce e mi rivolge un sorriso riconoscente.

"E ora vedi di dormire, domani ti attende una giornata pesante" gli consiglio dandogli una pacca sulla spalla e lasciandolo a quella che spero per lui sarà una bella dormita. La luce in camera di Ariel è già spenta quindi non provo neanche a bussare, me ne vado a letto, cercando di non pensare che domani sarò di nuovo a Capitol City.

 

La mattina dopo mi sveglio con una doccia calda e dopo essermi vestita vado a bussare a Sapphire. Lui mi apre con ancora la camicia sbottonata e una delle sue stravaganti cravatte sciolta attorno al collo. Indugio un attimo sui muscoli tonici che si intravedono dalla camicia e penso che Eve sia una donna fortunata. Voglio anch'io un marito che arrivi a sessant'anni con un fisico così.

"Sei un fanatico della palestra come Gloss?" gli chiedo scherzando mentre mi fa entrare e vado a sedermi sul letto sfatto.

"Noi Vincitori dobbiamo sempre essere al meglio, lo sai" mi risponde con lo stesso tono scherzoso.

"Sono venuta a dirti che ho preso una decisione" gli dico, non volendo indugiare oltre. "Prendo Ariel."

Lui sorride. "Lo immaginavo. Siete amiche, mi aspettavo decidessi di seguire lei."

"Veramente io e Ariel siamo ai ferri corti da un po' e qualche tempo fa abbiamo litigato. Non è per questo che l'ho scelta. Marcus è in gamba e ha buone possibilità di vincere, per questo voglio che lo segua tu. Sei il migliore, tra noi due sei quello più esperto e voglio che abbia tu il Tributo con più speranze di sopravvivere."

"Stella, ascolta... Se tra te e Marcus c'è intesa e tu vuoi seguirlo, non sottovalutarti. Avrai gli Sponsor ai tuoi piedi, puoi aiutarlo a vincere" mi dice venendo a sedersi accanto a me.

"Ho preso la mia decisione, Sapphire, sono sicura" gli rispondo con un tono fermo per poi alzarmi. "Ci vediamo a colazione, non fare tardi" lo ammonisco con un sorrisetto mentre esco e vado nella sala dove mangiamo. Al tavolo della colazione ci sono soltanto Ariel e Amarillis, Marcus ancora non si vede. Mi siedo e auguro il buongiorno ad entrambe ma restiamo tra donne per poco perché Marcus ci raggiunge.

Augura una buona giornata e fa il giro del tavolo per andare a sedersi al suo posto, fermandosi prima a fare un baciamano all'Accompagnatrice. Lei lo adora, si vede lontano un miglio.

"Come sta Gany, Amarillis?" le chiedo ridacchiando e lei mi rivolge una smorfia fintamente offesa. Non posso punzecchiarla oltre perché arriva anche Sapphire e iniziamo a fare colazione. Poco dopo riconosco il paesaggio fuori dal finestrino e Amarillis annuncia che stiamo arrivando alla Capitale. Non appena il vociare dei Capitolini curiosi ci raggiunge Sapphire incoraggia i ragazzi ad affacciarsi e Marcus segue subito il consiglio iniziando a salutare e a sorridere. Ariel invece rimane a bere il suo tè. La guardo con insistenza finché, sbuffando, non si alza e va a salutare di malavoglia anche lei.

Accidenti, io cerco di farle capire in tutti i modi che deve iniziare già da ora a fare qualcosa, ma lei sembra essersi arresa ancor prima di cominciare. Se non inizia a giocare bene le sue carte non vedo molte possibilità per lei, né nell'arena né in tutto ciò che la precede.

Quando arriviamo alla Torre del Centro di Addestramento i ragazzi vengono mandati dai loro Preparatori e noi abbiamo praticamente la giornata libera. Poco dopo Ganymedes ci raggiunge e io sono davvero felice di vederlo. Amarillis ci lascia soli perché deve organizzare qualcosa come al solito e Sapphire va a telefonare ad Eve. Noi restiamo un po' a chiacchierare seduti sul mio letto guardando qualche spezzone sui Giochi alla tv e poi lui torna efficiente come al solito e mi poggia sul letto delle custodie per abiti.

"Ti ho portato dei vestiti per quando andrai al Centro di Controllo. Lo so che mi dirai che sono scomodi e poco coprenti, ma devi accattivarti gli Sponsor" mi spiega mente inizia a sistemarli nel mio armadio. Penso di non avere scelta, dopotutto il mio stilista non ha mai sbagliato un colpo.

La mia fiducia in lui non viene smentita durante la sfilata dei carri, dove presenta i nostri tributi con dei meravigliosi vestiti di piume arricchiti da abbondanti gioielli. Vengono acclamati dal pubblico e, a mio parere ma non solo, lo dicono anche le varie trasmissioni di moda, Ganymedes si riconferma il migliore tra gli stilisti dei Giochi. Questa prima giornata capitolina si è conclusa, ma sarà da domani che inizierà il vero lavoro.

 

La prima mattina di training si è conclusa e i Tributi sono stati portati nella sala mensa. Mi chiedo come si siano comportati Ariel e Marcus, che tipo di strategia abbiano scelto, ma temo che dovrò aspettare sta sera per scoprirlo. Mi aggiro tra le postazioni vuote, con tutte le loro armi e attrezzature varie in ordine, e mi fa uno strano effetto tutta questa calma. Non so perché sono venuta qui, cosa volevo vedere o provare. So solo che mi stavo annoiando alla Torre di Controllo, così ho deciso di andare a fare due passi, che mi hanno portata qui. Dal momento che per un paio d'ore i ragazzi non ci saranno ho avuto il permesso di fare un giro, non si rifiuta una cortesia ad una Vincitrice.

Passo un dito sulla parte piatta di una lama e nella mia mente si affollano i ricordi del mio training e, inevitabilmente, di Sam. Chissà se riesco ancora a fare centro con uno di questi. Prendo qualche coltello e mi metto in posizione. Concentrazione, è tutto quello che ci vuole. Per prima cosa si mira al cuore. Un respiro profondo, rilasso le spalle e prendo la mira. Se fosse stato un avversario vero non starebbe ancora in piedi. La testa è il secondo obiettivo, sento la mente che si svuota mentre il sibilo del coltello fende l'aria e raggiunge il bersaglio. Il terzo lo segue a ruota e colpisce la pancia, ormai con movimenti più sicuri e una mano più ferma. Me ne rimane solo uno da lanciare ma una voce alle mie spalle mi interrompe.

"Nostalgia dei tuoi giocattoli?"

"Vincitore una volta, Vincitore per sempre" gli rispondo con un tono sicuro e un sorrisetto mentre mi giro a guardarlo, ma in realtà non mi aspettavo di incontrare Brutus qui. Non ho idea di cosa ci faccia, ma d'altronde quasi non ho idea del perché io sono qui. Accompagno la mia frase col lancio dell'ultimo coltello, colpendo l'inguine della sagoma. Di solito fa un certo effetto sugli uomini. Lui mi rivolge un sorriso beffardo mentre si avvicina.

"Perché invece di startene al tavolo dei bambini non passi a quello degli adulti? Mi sembra l'occasione perfetta per mantenere una certa promessa... Dimostrami che puoi mettermi al tappeto quando vuoi" mi provoca appoggiato ad uno degli espositori di coltelli mentre io cerco di richiamare alla mente ciò di cui sta parlando. Probabilmente è qualcosa che ho detto durante la festa al Distretto Due, quando avevo già bevuto troppo. Comunque sia, non posso tirarmi indietro, ne va della mi reputazione e con i Giochi imminenti non posso permettermi che Brutus vada a raccontare agli Sponsor che mi sono tirata indietro perché sono una ragazzina fifona.

"Scegli un'arma e cominciamo" gli dico facendo un gesto circolare col braccio ad indicare le varie armi che ci circondano.

"Dimentica i tuoi giocattoli e vieni a sederti al tavolo dei grandi" mi risponde però lui con un ghigno mentre si dirige verso il ring. Spero stia scherzando. Non ho possibilità di battere Brutus in un corpo a corpo disarmata, lui è almeno il doppio di me, ma non ho scelta, devo raccogliere la sfida per forza.

Appena mettiamo piede sul ring è evidente che non è un allenamento, facciamo sul serio e lui parte subito all'attacco. Sono più veloce e leggera di lui e riesco a schivare molti dei suoi colpi, ma non tutti, e sento qualche costola scricchiolare sotto un suo pugno. Lui approfitta del mio momento di distrazione per bloccarmi un braccio dietro la schiena, ma io faccio leva proprio su quello per saltare e dargli una testata sul naso. Da come mi lascia andare e si porta le mani alla faccia deduco di avergli fatto parecchio male, quindi ne approfitto per caricarlo e mandarlo a sbattere contro uno degli angoli. Tuttavia questa mossa sembra averlo fatto ripredere, più che danneggiarlo, e punta di nuovo verso di me. Lo schivo una prima volta e mi preparo al suo secondo attacco quando qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce. Ci voltiamo entrambi e vedo un'imprecazione morire sulle labbra di Brutus quando vediamo Atala, il capo dei Trainer, fissarci con un'espressione abbastanza contrariata e un sopracciglio alzato. I tributi con lei ci guardano, alcuni impauriti altri elettrizzati all'idea di vedere un vero scontro tra Vincitori. Ariel ha la bocca schiusa e una faccia incredula, mentre vedo Marcus guardami sorridente e fare un gesto di approvazione.

"Non ringraziateci per la dimostrazione pratica, è stato un piacere" ci congeda Brutus col suo solito tono insopportabile e spocchioso e ci defiliamo prima che lei possa dirci qualcosa. In infermeria scopro di avere una costola incrinata, ma nulla di più, domani dovrei già stare bene con le medicine che mi hanno dato. Il naso del mio avversario non è rotto, anche se ci sono andata molto vicina, ma riescono a sistemargli anche quello. Siamo seduti su una panchina fuori dall'infermeria, io col ghiaccio premuto sul torace e lui sul naso.

"I tuoi sono interessati ad un'alleanza?" mi chiede di punto in bianco e io intuisco di essermi dopotutto guadagnata la sua stima, se così si può dire.

"Il ragazzo sì, gli dirò della tua proposta e vedrò che mi dice, in serata dovrei già farti avere una risposta. Con la ragazza invece-"

"Snow te l'ha proprio messo in quel posto, non è vero?" mi chiede con un sorriso amaro mentre toglie il pacchetto di ghiaccio e lo lancia in uno dei cestini del corridoio, quello disegna una parabola nell'aria e atterra dentro il suo canestro improvvisato. Io imito il suo gesto e il mio ghiaccio va ad impilarsi sul suo. "Ci sono battaglie che non puoi vincere, nemmeno se sei un Vincitore per definizione" aggiunge dandomi una pacca sulla spalla. Non pensavo di sentire simili affermazioni proprio da lui, lo vedevo come uno molto più devoto alla Capitale ma col tempo sto scoprendo che ognuno di noi cerca di coprire come può le crepe di questa vita apparentemente perfetta.

Ho modo di chiacchierare ancora con Brutus quando andiamo a prendere un caffè al bar del Centro e quando torno ai nostri appartamenti alla Torre vorrei dare subito la notizia a Sapphire, ma lui mi sta già aspettando in salotto e mi precede. "Dimmi che gli hai fatto molto, ma molto male, ti prego" mi saluta, guardandomi con un tono supplichevole cercando di non ridere.

"Gli ho quasi rotto il naso" racconto, cercando di restare seria anche io. "E lui era così felice che ci ha offerto un'alleanza" aggiungo versando qualcosa da bere per entrambi.

"Qualcuno qui è bravo a fare il Mentore" si complimenta lui mentre brindiamo e ci sediamo sul divano, in attesa che tornino i nostri Tributi.

La cena trascorre tranquilla, parlando in generale di come è andata la prima giornata di allenamento. Marcus è un fiume in piena, ci parla di tutte le armi che ha provato, di quello che pensa degli altri Tributi e di quello in cui ha intenzione di esercitarsi domani. Ariel invece è taciturna come al solito e devo insistere parecchio prima che ci racconti brevemente della sua esercitazione alle postazioni di sopravvivenza. Amarillis le dice che è stata un'ottima mossa iniziare con quelle e cerca in tutti i modi di farle tornare un po' il buonumore. Lo so che lo fa perché sa che Ariel è mia amica ed è triste per me, me l'ha detto Ganymedes. Dopo la Mietitura era molto triste e pensava anche che io potessi essere arrabbiata con lei per aver estratto il nome di Ariel. Probabilmente in quella boccia c'era soltanto il nome di Ariel, ma non voglio dirglielo, mi limito a farle capire con piccoli gesti affettuosi che tra noi non è cambiato nulla.

"Come vi sembrano i Tributi del Due?" chiedo ad un certo punto spostando lo sguardo da uno all'altra.

"Sono in gamba, senza dubbio" mi risponde Marcus, non che la cosa mi stupisca molto. "Ma non sono impossibili da battere, ce la possiamo fare."

"Gira voce che dopo la sconfitta dell'anno scorso Brutus abbia selezionato i due diciottenni più meritevoli e li abbia allenati per tutto l'anno, quindi state attenti coi giudizi, potrebbero non stare mostrando tutte le loro capacità" li informa Sapphire, serio.

"Ma lo può fare? Insomma, è una cosa legale?" gli chiedo basita.

"Ovviamente no, ma si sa che al Due non tengono molto conto delle regole" sbotta Amarillis acida.

"Sono interessati ad un'alleanza" spiego io e per un attimo cala il silenzio. "Vi interessa?"

"Certo che ci interessa, saranno dei validi alleati, no?" risponde Marcus guardando Ariel in attesa di una sua risposta.

"Come vuoi, scegli tu" si limita a rispondere lei con un'alzata di spalle. Non ci posso credere, io mi faccio quasi rompere una costola per procurarle un'alleanza e questa è la sua allegria.

"Non capisco, prima rompi il naso a Brutus e poi lui si vuole alleare?!" mi chiede Marcus, sbalordito.

"Restate al tavolo dei piccoli, ci sono dinamiche che ancora non capite" rispondo io cercando di imitare il tono di Brutus. "E comunque non gli ho rotto il naso, ci stavamo solo riscaldando" preciso ridacchiando, ma una fitta al torace mi ricorda che forse non dovrei fare troppo la sbruffona.

 

Il secondo giorno di training è passato e io non sono ancora riuscita a far uscire Ariel dal suo stato di apatia. Sta tutto il giorno fuori e la sera quando le potrei parlare lei si rifugia in camera sua subito dopo cena. Domani c'è anche la sessione privata e io non ho idea di quello che ha preparato. Credo che Sapphire si sbagli, sono il Mentore peggiore di sempre. Per ora me ne sto sul divano della sala tv con Marcus, abbiamo spento da poco senza trovare informazioni interessanti sugli avversari, penso dovremo aspettare le interviste. Stiamo ridendo dopo aver visto il color prugna scelto quest'anno da Caesar e io gli ho poggiato una mano sulla spalla senza neanche accorgermene. Lui mi si avvicina e prima che possa accorgermene l'atmosfera è cambiata e Marcus si sta pericolosamente avvicinando al mio viso. Lo vedo socchiudere e gli occhi e riesco ad allontanarlo giusto in tempo, prima che riesca a baciarmi.

"Non possiamo" gli dico soltanto mentre mi allontano un po' e lui mi rivolge uno sguardo risentito.

"Perché no?" chiede sbuffando, cercando di avvicinarsi di nuovo.

"Perché sono il tuo Mentore, non sarebbe appropriato" gli rispondo con una risatina mentre mi alzo per mettere distanza tra di noi.

"Siamo coetanei!" mi dice lui basito.

"Ti dico che non si può, fattene una ragione, playboy!" ripeto e gli do un bacio sulla guancia per poi andare in camera mia. Gli ormoni giocano brutti scherzi quando sei sotto pressione, me lo ricordo bene. Mi metto a letto e sto per spegnere la luce quando suona il telefono. Riconosco il numero dell'interno del secondo piano e sollevo la cornetta.

"Mi sono già messa a letto, parla in fretta" sbuffo. Di norma sarei più gentile, ma Brutus apprezza di più quando sei diretto che quando sei gentile.

"Tutta sola?" mi chiede e posso quasi vedere il suo ghigno.

"Meglio sola che male accompagnata" rispondo a tono mentre sprofondo nei cuscini morbidi.

"Mi ha chiamato Odair, propone un'alleanza tra Distretti favoriti" mi spiega, ma io non capisco perché chiama me.

"E quindi? La gestisci tu questa cosa, no?"

In realtà non ho idea di come si gestisca un'alleanza tra i Mentori, avrei dovuto chiedere a Sapphire.

"Sì, ma visti i vostri trascorsi volevo prima sapere se a te andava bene averlo tra i piedi quell'idiota" mi dice come se stessimo parlando di una cosa ovvia, mentre devo ammettere che io non mi sarei mai aspettata tanto riguardo da parte sua. Forse Finnick gli sta ancora più antipatico di me.

"Sei gentile..." rispondo e mi sfugge un sorriso sincero. "Ma per me va bene, è lavoro. Basta che me lo fai vedere il meno possibile."

"Lo dobbiamo sopportare a vicenda!" esclama ridendo e io lo seguo. La conversazione termina lì, ci auguriamo la buonanotte e lui mi dice che parlerà con Finnick domani. Brutus non è tipo da molte parole, ma abbiamo stabilito questa specie di tregua amichevole e a me va bene.

 

Sono da poco andati in onda i punteggi della sessione individuale e io e Sapphire siamo stati più di mezz'ora a tirare le somme. I Tributi di Brutus hanno avuto entrambi un undici e c'è da dire che non ci aspettavamo di meno, pare proprio che le voci fossero vere. Marcus ha preso un dieci e non possiamo che dirci soddisfatti, è un ottimo punteggio. Ariel invece ha avuto un otto, che nei Distretti favoriti non è un punteggio molto alto, ma mostrando solo capacità nelle tecniche di sopravvivenza è difficile avere di più. Mi ha evitato in tutti i modi sta mattina quindi non sono riuscita a darle i miei consigli, Marcus mi ha detto che gli ha confidato di non aver mostrato niente che avesse a che fare con le armi. Domani sarà il giorno delle interviste e ho chiesto ad Amarillis di prepararla, come aveva fatto con me, e lei è stata molto felice di sapere che ho apprezzato il suo aiuto, visto che l'anno scorso le ho urlato contro dandole della cretina o una cosa del genere.

Busso alla porta di Ariel e lei non risponde, ma sta volta insisto. Alla fine viene ad aprirmi e io entro, andando a sedermi in un angolo del letto, lei si siede dalla parte opposta. "Quando sarai nell'arena stai con gli altri Favoriti. Procurati un'arma, quella che sai usare meglio, e non separartene mai. Quando sarete rimasti soltanto voi o quasi, approfitta di un turno di guardia notturno per andartene. Porta con te acqua e provviste e nasconditi, nasconditi meglio che puoi. Aspetta che si ammazzino tra di loro e sarai tu la Vincitrice" le spiego senza guardarla, fissando un punto indefinito del pavimento.

"Così quando tornerò a casa sarò quella che si è nascosta, bella vittoria. I tuoi amici non mi accetteranno mai" mi risponde con un tono a metà tra l'acido e lo sconsolato.

"L'importante è uscirne Ariel, non importa come. E noi siamo come una famiglia, ti accettiamo in ogni caso" le rispondo con mezzo sorriso.

"Mi dispiace essere stata una pessima amica, non sono riuscita a capire come dovevi sentirti. Ora che sono qui e sto vivendo sulla mia pelle tutto, penso all'arena e a cosa hai passato... Mi dispiace non esserti stata vicina" mi dice mentre si avvicina al mio angolo.

"Nell'arena ho fatto cose che non ti puoi scordare e provato sensazioni che mi perseguiteranno per sempre, ma ti auguro di trovarti nella stessa situazione, perché significherà che sei tornata."

La abbraccio e spero davvero che lei ce la metta tutta per uscirne viva. "Farò del mio meglio per aiutarti ma tu devi impegnarti e non scoraggiarti mai o gettare la spugna, chiaro?"

Lei annuisce e ricambia il mio abbraccio. Sto per andarmene ma lei mi prende la mano e mi ferma. "Stella... Se io non dovessi tornare, se non dovessi farcela... Tu non ti abbattere, non ti fare distruggere di nuovo. Continua con la tua vita e dai il meglio di te, ok? Non voglio che passi le giornate in casa a deprimerti come quando hai dovuto elaborare il lutto di Sam. Vai avanti, anche per me, capito?"

Non c'è tristezza nella sua voce, forse una nota di rassegnazione che mi fa pizzicare gli occhi. La abbraccio e le dico che le voglio bene, poi la lascio riposare. Ha ancora una giornata dura da affrontare prima di pensare all'arena e non voglio che si distragga con pensieri tristi.

 

Le interviste si sono concluse da poco e siamo tutti abbastanza soddisfatti, Caesar Flickerman sa fare bene il suo lavoro, non c'è dubbio. Marcus non ha avuto problemi ad apparire pericoloso e divertente al tempo stesso, non che pensavo ne avrebbe avuti. Ariel invece era più timida ma Caesar l'ha messa abbastanza a suo agio, chiedendole della nostra amicizia e di cosa pensasse della Capitale, senza metterle troppa ansia parlando dei Giochi. Domani è il gran giorno e dovremmo tutti andare a letto presto, anche se dubito che riusciremo a dormire, per questo mi stupisco di vedere ancora la luce accesa in sala tv quando finisco di parlare con Ganymedes del vestito per domani. Faccio capolino dalla porta e scopro che ad essere ancora sveglio è Marcus, che sta guardando una replica delle interviste.

"Non è che guardandolo all'infinito diventerai più affascinante" lo prendo in giro andando a sedermi vicino a lui.

"Si può essere più affascinanti di così?" mi chiede indicando la tv, mentre sta andando in onda la sua intervista.

"Si può sempre fare di meglio" gli rispondo e lui ridacchia e spegne.

"Ultimi consigli per domani?"

"Non perdere la lucidità, mantieni la concentrazione e uccidili tutti."

"Anche Ariel?" mi chiede con un tono un po' stupito voltandosi a guardarmi.

"Mi hai chiesto un consiglio e questo è il mio consiglio da Mentore" gli rispondo con un sorriso.

"Sai, pensavo avresti lasciato lei a Sapphire, visto che è quello con più esperienza e avrebbe potuto aiutarla più facilmente, senza offesa..."

"È il motivo per cui ho chiesto a Sapphire di fare da Mentore a te, veramente" gli spiego suscitando il suo stupore.

"Quindi punti su di me? Nonostante Ariel sia tua amica?"

"Io qui sono un Mentore, niente favoritismi agli amici, non sarebbe-"

"Appropriato" completa lui ed entrambi ridiamo. "Posso chiederti un'altra cosa?"

Io annuisco. Mi chiedo cosa passi per la mente di questo ragazzo, io ero terrorizzata la sera prima dell'inizio dei Giochi. "Ci sono buone possibilità che io muoia in quell'arena. Quindi... Posso avere un bacio? Potrebbe essere la mia ultima occasione per baciare una ragazza" mi chiede con falso candore e io credo di avere un'espressione sbalordita.

"Un bacio sulla guancia?" chiedo ridendo.

"Un bacio vero, non fare la taccagna!" mi risponde ed entrambi scoppiamo di nuovo a ridere. C'è da dire che questo ragazzo sa gestire bene lo stress se riesce a pensare a queste cose, potrebbe essergli utile nell'arena. Credo di non potermi tirare indietro, diciamo che se l'è meritato, dopotutto. Sono mesi che non bacio più qualcuno, spero di esserne ancora in grado. Gli passo una mano tra i capelli e lo attiro a me, posando le mie labbra sulle sue e baciandolo lentamente mentre sento una familiare scarica di adrenalina lungo la schiena, ma quando lui si fa più vicino e prova a stringermi, interrompo il bacio e mi allontano un po'.

"Abbiamo detto solo un bacio!" lo ammonisco ridacchiando e mettendo altra distanza tra noi due mentre lui alza le mani in segno di resa.

"Va bene, va bene, ma se dovessi uscire da quell'arena tu vieni a cena con me" mi propone con un  tono fermo che mi fa sorridere.

"Pensa a vincere intanto" gli dico mentre mi alzo e metto a posto il telecomando della tv. Se Amarillis trova qualcosa fuori posto rischia l'infarto.

"Prometti!"

"Prometto" gli rispondo con un sorriso per poi augurargli la buonanotte e tornare nella mia stanza. Dovrei smetterla di sentirmi attratta da ragazzi che hanno buone probabilità di morire, non mi fa bene alla salute.

 

L'atmosfera al Centro di Controllo è tesa ed eccitata. Gli Spnsor sono in prima fila sotto gli schermi per seguire al meglio il bagno di sangue e decidere su chi puntare. Noi Mentori siamo un po' più sparpagliati ma comunque pronti a fiondarci su di loro non appena ci sarà chiara la situazione dei nostri Tributi. Ganymedes ha dato il meglio di sé col vestito, se così possiamo chiamare la gonna vaporosa e il top che indosso, e vari Sponsor non mi hanno risparmiato le loro occhiate lussuriose. Il conto alla rovescia parte e finalmente viene inquadrata l'arena. È un immenso deserto e non voglio ancora pensare a quante creature pericolose si annidano sotto quella distesa sconfinata di sabbia. La Cornucopia è posizionata al centro di un'oasi lussureggiante con palme e acqua in abbondanza, mentre nel resto dell'arena sono sistemate piccole oasi che possono comunque essere usate da rifugio, se un Tributo riesce a raggiungerle senza morire di sete o a causa di altro.

Allo scadere dei sessanta secondi i sei Favoriti non risparmiano le uccisioni e dopo il bagno di sangue da ventiquattro che erano, i Tributi sono rimasti in dodici e al momento devo preoccuparmi solo della metà di loro. Prevedo dei Giochi veloci, anche se sono preoccupata di ciò che potrebbe succedere nel gruppo dei Favoriti non appena gli avversari esterni inizieranno a scarseggiare.

Ariel al momento è al sicuro e suppongo lo resterà per un po'. A noi Mentori adesso tocca corteggiare gli Sponsor per far arrivare qualcosa da mangiare, visto che il cibo, contrariamente all'acqua, non è stato fornito in abbondanza. Prendo sottobraccio Publius McEntire, uno degli Sponsor di punta, e mi faccio offrire da bere. Si comincia a lavorare. 

 

 

 

Author’s Note.- Ciao a tutti! Sta volta ci ho messo di meno a scrivere il capitolo, ero stranamente ispirata XD Spero vi piaccia, anche se entreremo nel vivo dei giochi dal prossimo. Vi presento Ariel e Marcus, io me li immagino così :3

Questi sono i vestiti della sfilata e questi quelli dell’intervista, mentre questo qui è il vestito di Stella per la sua prima giornata da Mentore.

Vi ringrazio come sempre per continuare a seguire questa storia e vi do appuntamento al prossimo capitolo <3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 - La parte peggiore di me ***


The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 7 - La parte peggiore di me

 

 

"Altro rum?"

"No, grazie, credo che se bevo un altro sorso non riuscirò più ad alzarmi!"

Siamo al terzo giorno di Giochi e la situazione si sta mantenendo stabile. I Favoriti hanno stabilito la strategia di inoltrarsi a turno nel deserto alla ricerca degli altri Tributi e ad oggi il numero di ragazzi ancora in vita si è ridotto ad otto. Marcus porta sempre Ariel nelle sue spedizioni, credo abbia paura a lasciarla sola con gli altri, ho l'impressione che non si fidi totalmente di loro e non posso che dargli ragione. Lei non ha ancora ucciso nessuno, si limita a portare gli zaini con la riserva d'acqua, mentre a lui è capitato di trovare il quattordicenne del Cinque. Non voglio pensare a cosa gli è passato per la mente quando ha dovuto ucciderlo a sangue freddo solo perché non faceva parte del suo gruppo.

Tra qualche ora calerà la sera sull'arena, così come a Capitol City, solo che qui non ci sarà un'escursione termica di venti gradi. Guardo uno dei maxi schermi e vedo che i ragazzi si stanno preparando per passare la notte. Ieri sono stati attaccati da un branco di sciacalli che nessuno si aspettava in questo habitat e la ragazza del Quattro non è sopravvissuta, quindi sta sera stanno accendendo dei fuochi per tenere lontani eventuali ospiti indesiderati. È stato un pomeriggio calmo e io ho commesso l'errore di accettare l'invito di Haymitch a fare una chiacchierata. Mi ha rivolto la parola solo due volte e una è stata per chiedermi cosa volessi bere.

"Allora come l'hai presa?" mi chiede mentre si riempie il bicchiere per l'ennesima volta. "Il fatto che Finnick esca con quella... Com'è che si chiama? Anna? No, Annie, Annette, una cosa simile" precisa vedendo la mia espressione confusa alla sua domanda. Una parte di me è tentata di fingere spudoratamente che la cosa non mi importa e che Finnick può fare quello che vuole, ma credo di essere rimasta in silenzio un secondo di troppo per essere credibile.

"Tu non lo sapevi" constata Haymitch imbarazzato, col bicchiere fermo a pochi centimetri dalla bocca.

"Non sono una che va dietro ai pettegolezzi" rispondo con una risatina di scusa, cercando di non lasciar trasparire la mia sorpresa e un po' anche la mia delusione. Non che tra me e Finnick ci sia mai stato niente di serio, ma stavamo bene insieme e pensavo che entrambi stessimo iniziando a nutrire dei sentimenti verso l'altro. Anche se qualche mese fa abbiamo litigato pensavo comunque che avremmo chiarito in questi giorni. E invece devo rassegnarmi ad un'alta delusione.

"Altro rum?" mi chiede di nuovo Haymitch con uno sguardo interrogativo.

"Fammelo doppio" gli rispondo con mezzo sorriso mentre gli porgo il bicchiere.

Quando finalmente mi decido ad alzarmi dal divano, faccio fatica per qualche minuto a reggermi sui tacchi, ma una volta che inizio a camminare ritrovo una certa stabilità. Non appena Amarillis vede che sto marciando verso di lei liquida l'Accompagnatrice del Due e mi viene incontro.

"Tu lo sapevi che Finnick Odair esce con qualcuno?!" squittisco appena ci allontaniamo da orecchie indiscrete. Dal suo sguardo evasivo capisco che sì, lo sapeva.

"Adella, l'Accompagnatrice del Quattro mi aveva accennato qualcosa... Ma Finnick non ci ha guadagnato per niente, tu sei molto più bella, lei è..." si prende un attimo per cercare una parola appropriata "insignificante!"

"L'hai anche vista?!"

"Mi ha mandato una foto..." Mi risponde con aria contrita. "Vuoi vederla?"

"Cosa? No!" esclamo subito, ma poi ci ripenso. "Solo un'occhiata..."

Lei cerca velocemente sul cellulare e mi mostra la foto di una ragazza coi capelli di un rosso intenso e gli occhi azzurri. Beh, non posso certo dire che sia brutta. Ha l'aria da brava ragazza e mi ritrovo a pensare che non avrei mai immaginato che a Finnick potessero piacere le brave ragazze acqua e sapone, ma comunque non sono affari miei.

Quando quasi tutti lasciano la sala dove seguiamo i Giochi per andare a cena io mi scopro a non avere fame, così dico ad Amarillis di cenare senza di me con la scusa di voler restare ancora un po' a seguire i nostri Tributi. Su uno sgabello del bar, mentre il barman dai capelli color glicine mi mette davanti un cocktail alla frutta cerco di capire cosa provo davvero riguardo alla notizia che Finnick stia frequentando seriamente un'altra persona. Non posso negare che con lui stavo bene, che mi faceva ridere e che spesso sapeva dire la cosa giusta per tirarmi su. Mi rende anche un po' triste che abbiamo smesso di parlarci per qualcosa che non dipendeva strettamente da noi e che avremmo potuto chiarire, se non fossimo stati entrambi così orgogliosi.

Quello che non riesco davvero a capire è se la cosa che mi fa stare male sia l'aver messo definitivamente la parola fine alla relazione con Finnick, dopo che comunque avevo iniziato a provare dei sentimenti per lui che andassero oltre la semplice attrazione, oppure l'essere stata rifiutata in sé, il fatto che lui mi abbia messa da parte senza neanche provare a ricostruire il nostro rapporto. Più la mia vita va avanti più mi sembra di vivere due esistenze diverse. Dopo la vittoria ai Giochi sono diventata famosa a Capitol City e tutti volevano passare qualche minuto con me, mentre tornata a casa mi allontanavo sempre di più dai miei vecchi amici. Nella Capitale tutti mi amano o mi desiderano, mi basta pensare alle occhiate che mi lanciano gli Sponsor, mentre Finnick non ci ha messo molto a liquidarmi e a trovare qualcun altro. Ma chi sono io davvero? Sono la giovane donna che ammalia i Capitolini col suo sguardo civettuolo e che ha sempre la battuta pronta o sono la ragazzina che dopo i Giochi sta vedendo la vita che conosceva andare in pezzi e non riesce a farci nulla? Guardavo Ariel e Marcus e mi sentivo tornare a quando c'ero io al loro posto, come se non fosse passato neanche un giorno. Mi impongo di maturare e diventare più responsabile ma a tratti mi pare di non essere cresciuta per niente nell'ultimo anno. Spesso continuo a sentirmi la ragazzina spaventata sul treno per Capitol City.

Poi però ci sono degli altri momenti, legati più che altro al mio ruolo di Vincitrice e Mentore, in cui sento che qualcosa in me è cambiato, che sono cresciuta e che non sono più quella ragazzina spaventata. Mi sento più sicura di me e in qualche modo più donna. Ma dove sta la vera me? Posso essere così divisa tra due aspetti del mio carattere? Ma soprattutto, non sarà tutto l'alcol che ho bevuto a portare avanti questi pensieri?! Guardo i tre bicchieri vuoti davanti a me e ripenso anche alla 'chiacchierata' con Haymitch. È molto, davvero molto probabile che sia l'alcol. Mi guardo attorno per vedere chi è rimasto e vedo un gruppetto di Sponsor che si allontanano, lasciando Publius McEntire da solo a fare una telefonata mentre mette a posto delle carte. E allora sento qualcosa che scatta dentro di me. Publius da quando sono iniziati i Giochi non ha di certo fatto mistero di trovarmi attraente, con le sue occhiate lussuriose i suoi sorrisetti. Mentre mi alzo e prendo la mia borsa minuscola mi chiedo se sto davvero valutando un'idea simile. Cosa voglio dimostrare seducendo proprio lui? E poi, a chi? È una vendetta verso Finnick, per dimostrargli che anche io non ho problemi a rimpiazzarlo in fretta o voglio provare a me stessa che sono in grado di avere ai miei piedi chi voglio? Non credo che essere brilla e tirare fuori il peggio di me sia esattamente una dimostrazione di maturità, ma ormai sto scivolando dietro il suo tavolo, sedendomi accanto a lui con un sorriso che di innocente non ha proprio nulla.

Lui si affretta a chiudere la chiamata e mi sorride, tirando fuori il libretto degli assegni. "Quanto, Stella?"

"Oh no, non sono qui come Mentore!" mi affretto a rispondere mentre la mia mano va a posarsi sul suo ginocchio. "Sono qui per la tua compagnia" gli dico con un sorrisetto malizioso mentre mi avvicino a lui. Sul suo volto passa un lampo di sorpresa ma poi mi passa un braccio attorno alla vita e mi attira a sé.

"Sono un uomo fortunato allora" risponde compiaciuto ed è così vicino che posso sentire l'odore muschiato del suo dopobarba. A parte qualche stravaganza nel vestire, Publius non ha nessuna delle caratteristiche tipiche dei Capitolini. I suoi capelli e la barba leggermente incolta rimangono del loro castano naturale e i suoi penetranti occhi azzurri non presentano strane modifiche. Ha la fama di playboy e ci prova praticamente con ogni essere femminile che gli capita a tiro, Amarillis non manca di definirlo 'un porco depravato' ogni volta che lo vede. È esattamente il tipo di uomo per cui non avrei mai pensato di provare attrazione, ma l'unica cosa che voglio sta sera è sentirmi desiderata, stare con qualcuno che mi guarda come se fossi una specie di creatura meravigliosa e questo è esattamente lo sguardo che ha Publius mentre mi accarezza una coscia con fare abbastanza lascivo.

Lo lascio fare, ignorando la voce nella mia testa che mi dice che Sapphire mi ammazza se scopre che sono stata con un uomo che ha vent'anni più di me, iniziando a baciargli il collo mentre gli passo una mano tra i capelli. So che probabilmente domani mi farò schifo per quello che sto facendo ma me ne preoccuperò quando dovrò fare i conti con la mia coscienza.

Dopo esserci baciati su quel divanetto pensavo che mi avrebbe trascinata in una stanza appartata e che poi me ne sarei tornata nella mia stanza a pentirmi, invece lui si interrompe e mi invita a casa sua, invito che io accetto, non senza una nota compiaciuta nella voce. Tutto mi sarei aspettata fuorché il comportamento da gentiluomo che tiene. Mentre lasciamo il Centro di Controllo mi offre la sua giacca per coprirmi e me la lascia tenere anche in macchina. Una volta arrivati a casa sua mi fa accomodare sul divano mentre va a prendere una bottiglia di vino e due bicchieri eleganti. Giuro, se non vado in come etilico oggi, sarò salva a vita. Finiamo la bottiglia chiacchierando non solo dei Giochi, ma anche del mio lavoro e del suo, dei nostri hobby e dei nostri programmi TV preferiti.

"Quindi tu sei un imprenditore?" gli chiedo mentre calcio via le scarpe, ormai al limite della sopportazione.

"Esattamente, sono nel campo della produzione degli hovercraft, a Capitol City servono sempre" mi risponde sorridendo e io ridacchio di rimando. Dopo qualche altra chiacchiera lui mi cinge la vita e mi avvicina a lui. Sarà l'alcol ma mettermi a cavalcioni su di lui e baciarlo mi sembra la cosa più naturale da fare. Dopo qualche minuto mi prende in braccio e mi porta in camera da letto, facendomi stendere sulle lenzuola di seta rosse. Va bene, qualche stranezza da Capitolino ce l'ha... La parte peggiore di me non smette di farmi notare che stare con un uomo invece che con un diciassettenne ha i suoi lati positivi, a partire dalla maggiore esperienza in determinate situazioni...

 

Torno al primo piano della Torre di Controllo che sono le tre del mattino e cerco di non far rumore mentre raggiungo la mia stanza. Publius mi aveva chiesto di restare a dormire ma io preferisco svegliarmi nel mio letto quando l'aura da seducente beniamina della Capitale sarà scemata. Entrata in camera, però, i miei progetti di andare subito a dormire si infrangono sulla faccia furiosa di Sapphire. "Avevi detto di non aspettarti per cena, non per tutta la notte" mi fa notare gelido mentre io lo supero e vado in bagno a cambiarmi e struccarmi senza dire una parola.

"Chi è?" mi chiede sbuffando e tornando a sedersi sulla poltroncina.

"Non ti piacerà" gli rispondo buttandomi sul letto in un modo che farebbe impallidire Amarillis.

"Non mi piacciono mai" mi fa notare sarcastico.

"Questo ti piacerà meno degli altri, è Publius McEntire."

"Cosa?! McEntire è un vecchio!" esclama shoccato.

"È molto più giovane di te!" gli rispondo senza riuscire a trattenere una risata.

"Ma è comunque troppo vecchio per te!"

"Non me lo voglio sposare, Sapphire! Anche io faccio una cavolata, ogni tanto!" gli dico cercando di minimizzare.

"Ogni tanto..." mi prende in giro lui sbuffando e alzando gli occhi al cielo. Per mettere fine a quella conversazione accendo la tv e la sintonizzo su uno dei canali che trasmettono i Giochi ventiquattr'ore su ventiquattro. Ormai i Tributi sono in sette: i cinque Favoriti, il ragazzo del Tre e la ragazza del Sette. È notte fonda e alla Cornucopia sono tutti rintanati nei sacchi a pelo, tutti tranne Ariel, che fa il turno di guardia armata di una spada. Mi accorgo subito che qualcosa non va perché la vedo guardarsi attorno agitata. Entra nella Cornucopia e ne riesce poco dopo con un'espressione più tranquilla e risoluta. La vedo mettersi uno zaino in spalla e afferrare la spada e allora capisco: dal momento che i Tributi da stanare sono rimasti solo due, prevede che dopo se la prenderanno con lei, la più debole tra i Favoriti, e vuole scappare seguendo il mio consiglio. Si muove nervosa e controlla di nuovo che tutti stiano dormendo, poi muove qualche passo per cercare, credo, di vedere un'oasi in lontananza. Sapphire si fa più vicino alla tv per accertarsi di aver capito bene quello che sta succedendo. Io trattengo il fiato e spero che nessuno la scopra, anche se sta facendo troppo rumore con i suoi continui controlli, secondo me. Finalmente la vedo iniziare a camminare e poi a correre e per un attimo penso che ce la farà davvero a mettere abbastanza distanza tra lei e gli altri prima che si accorgano che è sparita, ma è un attimo, appunto. Cade a terra e anche io mi avvicino alla televisione per capire se sia inciampata da sola o a causa di qualcosa nella sabbia, ma appena l'inquadratura si avvicina noto un coltello piantato nella sua schiena e una macchia di sangue che si allarga. Poi cambia la telecamera e vedo Lucius, il ragazzo del Due, sulla soglia della Cornucopia che urla per svegliare gli altri.

"Te l'avevo detto che non potevamo fidarci di lei!" urla a Marcus appena questo esce, mentre lo spintona. Temo stia per uccidere anche lui, ma poi arriva Awan, il ragazzo del Quattro e ferma la lite sul nascere. Lucius corre a recuperare lo zaino e la spada di Ariel e poi li lancia su Marcus, segnalandogli che adesso dovrà finire lui il turno di guardia di Ariel. Lui e Awan tornano a dormire, mentre Marcus si siede sulla sabbia con un'espressione indecifrabile. Io sono impietrita sul letto e non ho ancora assimilato quello che è successo. È solo quando, dopo pochi minuti, l'hovercfaft scende a prelevare il corpo di Ariel e Sapphire mi abbraccia, che inizio a piangere senza neanche accorgermene e vado avanti finché la stanchezza non vince e io mi addormento.

 

Al Centro di Controllo la mattina è iniziata con Brutus che si vanta di essere l'unico ormai ad avere entrambi i Tributi in gara e Sapphire che lo attacca ogni volta, dicendogli che è la qualità e non la quantità a contare, perché alla fine solo uno sarà il Vincitore. Brutus ribatte che è vero, ma lui ha il doppio di possibilità di vincere e potrebbero andare avanti all'infinito. Io me ne sto seduta al bancone del bar sorseggiando una tisana schifosa che a detta del barista mi farà rilassare. Tutto quello che è riuscita a fare al momento è farmi salire ancora di più la nausea. Di tanto in tanto mi ripeto che Ariel è morta ma mi sembra ancora impossibile. La conosco da quando eravamo bambine, non riesco a pensare che non la vedrò più. Credo che per molto tempo continuerò ad aspettarmi di incontrarla per caso al nostro solito bar che prende un gelato. Sento qualcuno sedersi accanto a me ma non mi giro, non ho voglia di parlare con nessuno.

"Avresti dovuto dirmi che Snow ti teneva in pugno usando Ariel" mi dice Finnick, mentre anche lui tiene lo sguardo di fronte a sé. "Non dovevo venirlo a sapere da Brutus che ti ha costretta ad essere la sua pubblicità costante perché minacciava di far morire la tua amica nell'arena, me lo dovevi dire tu."

"Certo, perché tu sei un povero ingenuo che non ha idea di come funzionino le cose qui, vero?" gli rispondo tagliente con un'occhiata dura. "Ti pareva possibile che io mi vendessi a Capitol City per una copertina e i bei vestiti? Dì soltanto che hai colto l'occasione per mettere fine a una relazione che per te non aveva importanza per dedicarti alla tua nuova fiamma."

Faccio per alzarmi, ma lui mi ferma, afferrandomi per un braccio. "Sei ingiusta ora. Quando abbiamo litigato nemmeno la conoscevo Annie" ribatte, ma io libero il braccio dalla sua presa. "Non ne possiamo parlare?" mi chiede guardandomi negli occhi, ma io distolgo lo sguardo per non rischiare di vacillare alla vista dei suoi occhi color del mare.

"Io e te non abbiamo più niente da dirci da tempo, Finnick" lo liquido, lasciandolo seduto in compagnia della mia tisana schifosa.

Vado ad affiancare Brutus sotto uno schermo e lui mi informa che mi sono persa lo sgozzamento del ragazzo del Tre ad opera della ragazza del Due.

"Un vero peccato, piangerò per giorni questa grave perdita" gli rispondo sarcastica ma è la prima volta da quando Ariel è morta che mi sfugge una risatina.

"McEntire si stava vantando coi suoi amici di essere entrato nelle tue grazie, è vero o devo sgozzare anche lui?" mi chiede mentre tiene gli occhi puntati sullo schermo.

"Sgozzi me se ti dico che è vero?" gli chiedo di rimando alzando gli occhi verso di lui.

"Non sono mica tuo padre. Anzi più te ne fai, più Odair dà di matto, continua così" mi risponde con un sorriso compiaciuto.

"Comunque è molto gentile da parte tua voler difendere il mio onore, significa che stai iniziando a volermi bene?" gli chiedo prendendolo a braccetto e facendogli un sorriso melenso.

"Per quanto sia possibile volere bene a una spina nel fianco come te, nanetta. Anzi, non è possibile" ribatte col suo solito tono acido che gli fa guadagnare una smorfia in risposta. Sto per ribattere ma quello che sta accadendo alla Cornucopia attira la nostra attenzione. I quattro Favoriti hanno iniziato a discutere perché, di base, nessuno si fida degli altri. Due dovrebbero andare a dare la caccia alla ragazza del Sette, ma Marcus e Awan non vogliono andare, per paura che i Tributi del Due non li lascino più avvicinare alla Cornucopia e alle sue provviste dopo che li hanno liberati dell'avversario, lasciandoli a morire nel deserto. Dal canto suo Lucius ce l'ha ancora con Marcus perché lo accusa di essere stato a conoscenza del piano di Ariel di scappare e di averla protetta. Le voci si stanno alzando e temo che presto potranno passare alle mani, o peggio alle lame. Sapphire si copre la faccia con una mano e scuote la testa, fin troppo abituato a queste liti tra Favoriti.

"Quegli idioti si uccideranno a vicenda e vincerà il Tre" impreca Brutus e io faccio appena in tempo a fermargli il braccio, altrimenti avrebbe tirato la sua tazza di caffè verso lo schermo.    

"Dobbiamo distrarli da questa lite suicida" propone Sapphire e Brutus annuisce.

"Mandiamogli qualcosa" aggiungo io. "Qualcosa che li distragga e li faccia calmare..."

"Un biglietto con scritto 'siete tutti degli idioti'?" chiede Finnick sarcastico, dopo essersi avvicinato a noi. Io gli lancio un'occhiataccia.

"Mandiamogli da mangiare, il loro cibo scarseggia e questo li distrarrà dal picchiarsi. Mangeranno tutti insieme e si calmeranno. Spero..." dico esponendo la mia idea agli altri mentre quelle che provengono dalla tv sono ormai urla.

"Lo sai quanto costa il cibo in questo momento della gara?!" mi chiede Finnick guardandomi come se fossi un'idiota. "È l'unica cosa che praticamente non c'era nella Cornucopia e tu vorresti comprargli un vassoio di pasticcini per fargli fare pace?!"

Tra poco lo picchio. "Me ne occupo io" rispondo tagliente, allontanandomi verso un tavolo dove alcuni Sponsor stanno chiacchierando tra loro. Grazie al cielo sta mattina ho messo un bel vestito e i miei Preparatori mi hanno restaurato la faccia.

"Publius?" lo chiamo per attirare la sua attenzione una volta affiancato il loro tavolo.

"Qualcosa mi dice che sta volta sei qui per i soldi..." risponde lui rassegnato mentre si alza e si congeda dagli altri. "Scusate signori, ho una compagnia più piacevole della vostra a cui dedicarmi..."

Loro ridacchiano e io gli rivolgo un'occhiata da civetta. Ci allontaniamo e lui prende in mano il libretto degli assegni. "Quanto?"

"Potresti lasciarlo in bianco?" gli chiedo con un'espressione contrita.

"Bianco?!"

"Beh, tu sponsorizzi i Favoriti, non hai nessun interesse che i Favoriti si uccidano a vicenda, no? E io posso salvare la situazione!" provo a convincerlo con un tono leggermente supplichevole.

"Sappi che questo ti costerà caro" mi risponde con un sorriso malizioso e rassegnato al tempo stesso mentre firma un assegno e me lo porge insieme alla sua stilografica.

"Un debito che sarò ben lieta di pagare..." gli dico maliziosa per poi catturare le sue labbra in un bacio che fa partire qualche fischio divertito dal suo tavolo.

 

Il paracadute con il lauto banchetto gentilmente offerto da Publius arriva giusto in tempo e i ragazzi sembrano capire che devono stare buoni e continuare questa convivenza forzata. La giornata termina senza altri inconvenienti, ma lo sappiamo tutti che la tempesta è stata soltanto rimandata. A breve, se tutto va bene, resteranno solo i quattro Favoriti e allora le alleanze saranno spazzate via. Ma per sta sera tutto sembra essere tranquillo. Noi Mentori ce ne torniamo alla Torre e io mi tuffo sul divano non appena metto piede al nostro primo piano. Sapphire invece si lascia cadere in poltrona con un sospiro. Amarillis e Ganymedes sembrano non esserci, quindi suppongo siano usciti a cena. Cena, una cosa che dovremmo fare anche noi.

"Andrà sempre peggio, vero?" gli chiedo mentre mi copro gli occhi con le mani.

"Magari gli Strateghi ci fanno il favore di far fuori i Tributi di Brutus" mi risponde con voce stanca per poi alzarsi. "Devo chiamare Eve, mi avrà dato per disperso" mi spiega e poi sparisce in corridoio. Io chiudo gli occhi e potrei anche addormentarmi così ma la suoneria del mio cellulare mi riporta alla realtà.

"Risponde la segreteria di Stella. Sono morta, quindi non lasciate messaggi" gracchio pensando che sia Ruby o qualcun altro dei miei amici.

"Dal momento che volevo cenare con te, questa è senza dubbio una grave perdita" mi risponde un divertito Publius dall'altra parte. Perché non guardo chi è chiama prima di rispondere, perché? Eviterei varie pessime figure.

"Scusa, pensavo fosse qualcuno dei miei amici..." provo a giustificarmi ma non riesco ad aggiungere altro perché il mio cervello funziona a rilento.

"Quindi sei viva e disponibile a farmi compagnia?" mi chiede ancora divertito. "Ho giusto in mente un ristorantino che potrebbe piacerti..."

Oh cavolo. Ristorante. Gente. Tacchi. Acconciatura. Ancora. Non credo di potercela fare. Credo mi si sfuggito un lamento perché lui aggiusta il tiro. "Oppure potrei mandare una macchina a prenderti e potremmo cenare da me..."

Mh così si potrebbe pure fare. "Sul divano..." aggiunge ridacchiando.

"Mi hai convinta" rispondo mentre mi alzo e stringo i denti mentre mi infilo le scarpe. "Sapphire, io esco!" gli urlo dal corridoio dopo aver chiuso la chiamata.

"Non fare tardi!"è la pronta risposta che mi fa sbuffare e sorridere.

La cena trascorre tranquilla, io mi accorgo di stare morendo di fame e mangio come una piccola selvaggia, mentre guardiamo programmi demenziali in tv. Dopo cena passo ad un canale dove trasmettono i Giochi per controllare la situazione nell'arena. I ragazzi stanno avvolti nei loro sacchi a pelo e chiacchierano attorno ad un falò. Hanno deciso che domani Awan e Belinda, la ragazza del Due, andranno a cercare il Tributo del Tre, mentre Marcus e Lucius resteranno di guardia alla Cornucopia. Adesso stanno organizzando i turni di guardia della notte e sembrano andare d'accordo.

"C'è qualcosa che posso fare per distrarti da quella televisione?" mi chiede Publius mentre inizia a baciarmi il collo e io spengo. Credo di poterli lasciare soli per qualche ora visto che sembrano aver ritrovato la calma, almeno finché hanno un avversario comune. E poi se continuo a distrarmi evito di dover fare i conti col pensiero che non rivedrò più Ariel. Non posso permettermi di elaborare il lutto e di deprimermi mentre ci sono i Giochi ancora in corso, è richiesta la mia presenza al massimo delle capacità. Quindi per ora chiuderò questa cosa in un angolino della mia testa sperando che non decida di uscire fuori al momento meno opportuno.

"Credo di avere un debito da saldare..." rispondo lasciandomi stendere sul tappeto e staccando il cervello per un po'.

Quando torno alla Torre trovo Sapphire in sala tv e lo vedo spegnerla mentre io entro. "È tardi" mi fa notare mentre io mi tolgo le scarpe. L'orologio segna le due passate e io mi riavvio i capelli arruffati.

"Novità?"

"Tutto tranquillo, penso che possiamo andare a dormire senza aspettarci sorprese."

Gli auguro la buonanotte e lo abbraccio in segno di scuse per le mie uscite notturne. In camera butto il vestito bianco e oro sulla sedia e finalmente mi godo la comodità del pigiama e il tepore delle coperte. Mi conviene riposare, domani inizierà la parte più dura dei Giochi e diventeremo tutti avversari. Devo essere pronta e dare il meglio di me. In fondo la regola degli Hunger Games è sempre la stessa: devi cercare di riportarne uno a casa. E noi possiamo ancora riuscirci.

 

 

 

Author's Note.- Buonsalve a tutti! Scusate se ci ho messo un po' ad aggiornare, ma è stata una settimana piena e avevo poco tempo per scrivere ç_ç Spero che nonostante la mia lentezza il capitolo vi sia piaciuto, visto che succedono un po' di cose sia dentro che fuori l'arena. A me è piaciuto molto scriverlo perché ho potuto approfondire la psicologia di Stella, devo dire :3

La solite comunicazioni di servizio: i vestiti indossati da Stella in questo capitolo sono questo e questo, mentre lui è Publius (mi chiedo se lo amate o lo odiate XD).

Vi rinnovo i miei ringraziamenti per seguire questa storia e vi do appuntamento al prossimo capitolo, baci! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 - La fine dei Giochi ***


The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 8 - La fine dei Giochi

 

 

La mattina al Centro di Controllo è iniziata con la spedizione di Awan e Belinda verso un'oasi che ancora non hanno controllato, alla ricerca del Tributo del Distretto Sette. Marcus e Lucius fanno la guardia alla Cornucopia, mentre noi facciamo una seconda colazione con un occhio sempre rivolto agli schermi.

"Come pensi che andrà?" chiedo a Sapphire mentre bevo il secondo caffè della giornata, cercando di non farne cadere nemmeno una goccia sul tubino di paillettes dorate.

"Sono due addestrati ad uccidere contro uno, tu come pensi che andrà?" mi risponde lui con tono neutro mentre inzuppa un biscotto nel suo tè. "Mi preoccupa più quello che accadrà dopo."

Veniamo distratti dal vociare di un paio di Accompagnatrici e alzo gli occhi sulla tv più vicina giusto per fare in tempo a vedere Belinda che lancia un coltello contro la sua avversaria, colpendola alla gola. Mi sforzo di non distogliere lo sguardo mentre il sangue zampilla dalla ferita, ma non posso evitare un'espressione schifata. Brutus ghigna e mi fa un gesto di vittoria a cui rispondo debolmente.

"E adesso ci divertiamo" mi dice Sapphire a bassa voce, con un tono leggermente acido.

Ingenuamente, penso che per oggi non ci saranno altre sorprese, che bisognerà ristabilire gli equilibri tra i Favoriti. Magari si separeranno e da domani inizieranno a darsi la caccia. Devo però rendermi conto molto presto che al Distretto Due non sono così bendisposti come me. Belinda e Awan tornano alla Cornucopia e vedo Marcus e Lucius andargli incontro. A questo punto mi aspetterei che i ragazzi si facciano raccontare com'è andata, ma Belinda aspetta che il ragazzo del Quattro la superi di qualche passo per uscire un coltello dallo stivale e tagliargli la gola, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Sia dentro arena che fuori scoppia il caos. Marcus si fionda dentro la Cornucopia, afferra uno zaino  che credo avesse preparato nel caso in cui le cose avessero preso una brutta piega, e fugge verso il deserto. I due Tributi del Distretto Due rimangono al loro rifugio e per il momento non sembrano intenzionati ad andare a cercarlo. Nel salone dove ci troviamo noi, Finnick è furioso con Brutus e lo accusa di slealtà, accusa che penso infastidisca Brutus quanto lo farebbe un moscerino. Sapphire si lascia sfuggire una risatina isterica nel vedere la scena e poi si passa una mano sulla faccia.

"Quanto amo le alleanze tra Favoriti" mi annuncia col tono stanco di chi ha visto troppe volte scene di questo tipo, per poi lanciare un'occhiata verso il tavolo degli Sponsor più facoltosi. "Pare che qualcuno voglia rubarti McEntire" mi dice col tono tra il divertito e il preoccupato.

Mi volto anch'io e vedo Publius e Brutus che si stringono la mano e poi il Capitolino che gli allunga un assegno. "Va bene che non lo sopporti, ma siamo due contro uno, i suoi soldi ci servivano" gli rispondo tagliente, per poi alzarmi e raggiungere Publius.

"Posso parlarti?" gli chiedo, ignorando il sorriso compiaciuto di Brutus mentre gli passo accanto. "In privato" specifico anche, mentre lui annuisce e ci dirigiamo fuori dal salone, imboccando un corridoio deserto.

"Complimenti per la correttezza, Publius, davvero. Non hai aspettato neanche un attimo per allearti con Brutus, complimenti" esordisco acida con quello che temo sia uno sguardo assassino, incrociando le braccia sul petto con fare inviperito. Sì, lo so, mi sto comportando come una bambina capricciosa. No, non mi importa.

Lui sospira. "Stella, tesoro, è lavoro" mi spiega con tono accondiscendente. "Tutti gli Sponsor a questo punto compiono delle scelte. Brutus ha due Tributi, tu uno solo, era la scelta migliore. Non è niente di personale" aggiunge alla fine con un alzata di spalle e un sorriso. Deve ringraziare che non sono armata, se no gli dimostravo quanto non l'ho presa sul personale.

"Avrei accettato questo discorso prima di finire nuda sul tuo tappeto. Visto il rapporto che abbiamo avresti almeno dovuto dirmelo prima di diventare lo Sponsor del Due!" sibilo, cercando di non alzare la voce e di frenare la rabbia.

"Quello che c'è tra noi due non c'entra niente con questo!" fa un gesto ampio col braccio ad indicare il salone dove si decidono gli equilibri dei Giochi. "Se venire a letto con me significava avere l'esclusiva sui miei assegni avresti dovuto dirmelo, avremmo fatto un contratt-"

Il rumore della mia mano che colpisce la sua guancia sta ancora risuonando nel corridoio. Quel sorriso da idiota che stava mettendo su è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e lui ora mi guarda sconvolto con la bocca semiaperta. "Non parlarmi come ad una delle puttane capitoline che frequenti di solito" lo ammonisco con un tono che quasi spaventa anche me, per poi passargli accanto prima che possa aggiungere altro e rientrare nel salone.

Subito mi accorgo che c'è qualcosa che non va. Se ne stanno tutti divisi in piccoli gruppi a parlottare e appena mi avvicino a Sapphire e Amarillis lui mi guarda con un'espressione che non riesco a decifrare.

"Dove cavolo eri?!"

"A cercare di non uccidere il nostro ex Sponsor, è successo qualcosa?"

Lui mi accenna con la testa agli schermi, ma al momento c'è solo Caesar Flickerman che sta commentando gli avvenimenti.

"Un colpo di scena che di sicuro non ci aspettavamo" dice con il suo tono grave di quando parla delle vittime. "Una lotta concitata che ha portato all'eliminazione di un altro Tributo. La giornata potrebbe anche designare la fine di questi Sessantottesimi Hunger Games, abbiamo avversari determinati a vincere."

Credo stia parlando dell'uccisione della ragazza del Sette, anche se non ho visto una grande lotta, devo ammettere. "La giornata è iniziata da poche ore nell'arena e già sono stati uccisi tre Tributi. Mi chiedo su quale dei due finalisti stiate scommettendo!"

Lui ridacchia ma il mio cervello lavora febbrile. Tre morti? Lucy del Sette, Awan del Quattro e...? Mi volto verso Sapphire ma lui mi fa di nuovo cenno di guardare. E capisco. Stanno trasmettendo i filmati dell'ultima morte, quella di Belinda. Lucius ha approfittato di un momento in cui si stava riposando per attaccarla e si sono scontrati a mani nude. Lei era forte, ma lui indubbiamente di più. Sta volta ho distolto lo sguardo dal suo corpo scempiato. Ora il ragazzo si sta medicando le ferite grazie agli aiuti che Brutus gli ha mandato.

"Gli Sponsor sono furiosi" mi informa Sapphire, abbastanza compiaciuto. "Pensano che questo fosse il piano di Brutus fin dall'inizio e che li abbia ingannati solo per avere i loro soldi con la scusa del due contro uno. Invece lui voleva che i suoi due Tributi arrivassero insieme alla fine, che facessero squadra, per avere la vittoria assicurata. Ma a quanto pare gli ha insegnato ad uccidere in cento modi diversi ma non ad usare il cervello" mi spiega mentre io noto Brutus che sta urlando contro Enobaria e lei che cerca di calmarlo. Una scena esilarante.

"Quello che c'è rimasto più fregato di tutti è il tuo amico Publius, credo si senta addosso il rischio di perdere" aggiunge, porgendomi un bicchiere di champagne.

"Sapphire sono le undici!" lo rimprovero ridendo, ma accetto il bicchiere e il brindisi alla sventura dei nostri avversari.

 

Dopo aver passato il resto della mattina ad occuparmi degli Sponsor (escludendo volutamente Publius McEntire), adesso molto più bendisposti ad aiutarci, mi ritrovo quasi da sola al ristorante del Centro di Controllo, a consumare il mio pasto tardivo. Ci sono solo un altro paio di tavoli occupati da Accompagnatrici che spettegolano tra loro. Mi sto dedicando alla mia bistecca mentre rispondo a qualche messaggio di Cashmere e Ruby, ignorando, almeno per il momento, il sadico 'Come sta il mio amico Brutus?' da parte di Gloss, quando un'ombra si staglia sul mio tavolo e sono costretta ad alzare gli occhi.

"Publius. Che posso fare per te?" gli chiedo senza applicarmi troppo per nascondere il mio fastidio.

"Speravo di poter fare io qualcosa per te, veramente. Sono venuto apposta perché tu non debba affaticarti a spostarti per rinfacciarmi quanto stupido io sia stato" mi risponde con mezzo sorriso mentre si siede difronte a me. Non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire un sorrisetto compiaciuto.

"Ah, ti ringrazio..."

"Scherzi a parte, volevo scusarmi con te. Sono stato scorretto sia come Sponsor sia come uomo. Avrei dovuto almeno sentire anche la vostra strategia prima di prendere accordi con Brutus e non avrei dovuto farti quella battuta infelice sul contratto, sono stato uno stronzo su tutti i fronti."

"Sì, è vero, lo sei stato, ma scuse accettate, non preoccuparti" gli rispondo cercando di ricordarmi del mio proposito di essere più matura.

"Ma le cose non tornano come prima, immagino" mi dice con un tono leggermente interrogativo.

"Dovrai trovarti qualcun'altra da portarti a letto durante questi Giochi" gli confermo, aggiungendo un sorrisetto acido.

"Non era solo quello, lo sai. Io con te stavo bene."

"Allora dovevi pensarci prima di dire certe cose. E ora, se non ti dispiace, vorrei finire di pranzare" lo liquido per poi abbassare gli occhi sul piatto. Avverto la sua sedia che si sposta sul pavimento e sento i suoi passi che si allontanano, ma non alzo lo sguardo finché non sono sicura che se ne sia andato. Anche l'ultimo gruppetto di Accompagnatrici lascia la sala e io rimango definitivamente sola. Prendo il cellulare e apro il messaggio di Gloss, per poi premere sull'icona di risposta. 'Ti dico solo che Enobaria ha dovuto calmarlo...'

Il resto della giornata è andato avanti tranquillo. Marcus ha raggiunto un'oasi che conosceva e si è stabilito lì, noi gli abbiamo mandato acqua a sufficienza per almeno un paio di giorni. Non smetterò mai di pensare a quanto sia stato geniale a preparare quello zaino e a tenersi pronto alla fuga, evidentemente ha studiato bene i suoi avversari e ha capito quanto fossero senza scrupoli. È sveglio, continuo a pensare che abbia buona possibilità di vincere.

Sono sdraiata sul letto con la tv accesa e guardo svogliatamente qualche servizio sui fatti del giorno nell'Arena, giusto per essere sicura di non perdermi nulla, quando sento bussare alla porta. È Ganymedes col mio vestito per domani, una specie di drappo di stoffa lucida con una sola spallina.

"Tu ti diverti, vero, a disegnarmi vestiti sempre più complicati per sedersi, non è così?" gli chiedo mentre gli tiro un cuscino e lo colpisco in piena faccia, nonostante si sia stravaccato sul divano dall'altra parte della stanza.

"E tu ti stai allenando con la mira, vedo" risponde rilanciandomi il cuscino, ma io lo devio con un piede. "Pensa se dobbiamo fare un altro Tour della Vittoria. Quest'anno vanno di moda i corsetti..."

"Ti ricordo che so usare svariati tipi di armi..." gli rispondo a tono mentre afferro il telecomando per spegnere la tv.

"Potremmo vincere davvero, non pensi?"

"Potremmo... Ma non dobbiamo sottovalutare Lucius, ha dimostrato di essere un valido assassino" rispondo pensierosa, chiedendomi quanto ci metterà a riprendersi e ad andare a cercare Marcus. O magari sarà Marcus a trovare lui ancora debole e a vincere.

Ganymedes se ne va dopo che abbiamo chiacchierato ancora un po' di tutto tranne che dei Giochi e io mi decido a spegnere la luce e a provare a dormire. Ho il presentimento che domani sarà un'altra giornata non facile.

 

Per tutta la mattina penso davvero di essermi sbagliata, che sarà una giornata piatta senza che si risolva nulla. Ma nel primo pomeriggio sono gli Strateghi che decidono che è arrivato il momento di movimentare le cose e chiudere quest'edizione. Un'anaconda di circa dieci metri ha quasi soffocato Marcus, inseguendolo poi finché non l'ha portato alla Cornucopia. Lucius si è accorto del nuovo arrivato e i due anni iniziato a combattere. Ora siamo tutti assiepati sotto i maxischermi a seguire la lotta all'ultimo sangue che si sta svolgendo nell'arena. Quando Marcus taglia di netto al suo avversario la mano che sta per lanciare il coltello con un colpo di spada non posso trattenermi dall'esultare, facendo cadere per terra qualche goccia del drink che ho nel bicchiere e di cui mi ero totalmente dimenticata. Marcus è pronto a dargli il colpo di grazia e io sono pronta ad avere il mio primo Vincitore. Ma accade qualcosa che non avevo previsto. Lucius strappa il coltello dalla mano tranciata e con la sinistra lo affonda nella pancia di Marcus, che non si aspettava un colpo da quel lato. Non appena cade a terra il suo avversario gli è sopra in un attimo, toglie il coltello dalla ferita e glielo pianta nel cuore.

Il colpo di cannone è quasi immediato, così come le urla di giubilo dei Mentori del Distretto Due e dei loro Sponsor. Io invece ci metto qualche secondo a realizzare che abbiamo perso e che Marcus è morto. Mi rendo conto solo ora che ero davvero convinta che avrebbe vinto. Adesso arriva la parte più difficile, fare buon viso a cattivo gioco, fingere che sia solo lavoro e che non mi ero affezionata al nostro Tributo. Metto su il sorriso più credibile che riesco a tirare fuori e alzo il bicchiere verso Brutus. "Al Distretto Due e al suo nuovo Vincitore" pronuncio con voce ferma, venata solo da un po' di rammarico.

"Non si può vincere sempre" mi risponde lui alzando il bicchiere a sua volta e sorridendo compiaciuto, mentre tutti gli altri si uniscono al brindisi e alle congratulazioni.

Io e Sapphire ci siamo ritirati presto al primo piano e ora stiamo guardando i servizi speciali che vanno in onda per la fine dei Giochi. "Era un bravo ragazzo" mi dice lui di punto in bianco, gli occhi fissi sulla televisione.

"Ecco perché non ha vinto, i bravi ragazzi non vincono mai" gli rispondo io, senza distogliere lo sguardo a mia volta.

"Oh andiamo Stella, non siamo tutti come quelli del Distretto Due!" esclama per poi spegnere la tv.

"Dici? Non abbiamo tutti ucciso, ingannato, illuso per uscire da quell'arena? Pensi davvero che siamo così diversi da loro? Noi Vincitori siamo tutti uguali alla fine, pronti a tutto per vincere."

Lui non risponde, ci limitiamo a restare in silenzio per un po', io cerco di scacciare le immagini di tutti i momenti passati con Marcus che mi si affollano nella testa.

"C'è questa specie di rito" esordisce dopo un po' per spezzare il silenzio pesante che si è venuto a creare. "La sera della fine dei Giochi i Mentori danno una festa per la vittoria... Ti va di andarci?"

"Non lo so, ci dobbiamo andare?"

"Loro sono venuti alla tua."

Mi volto a guardarlo scioccata. "Quindi mentre io ero in ospedale sedata e ricucita tu sei andato a festeggiare?!"

"In tuo onore!" mi risponde lui cercando di non ridere. "È una tradizione, non potevo non farlo! E tu eri comunque troppo intontita per prendervi parte... E non potevo neanche venire a trovarti..." prova a giustificarsi ma scappa un sorriso anche a me.

"Appena la loro festa sarà migliore della mia mi arrabbierò davvero, sappilo..." lo ammonisco cercando di assumere un tono minaccioso ma senza oppormi al suo abbraccio.

 

La maggior parte della mia serata è occupata dal cercare di non pestarmi la gonna. Indosso un vestito col corpetto bianco ricoperto quasi totalmente da gemme color oro e la gonna di tulle bianco con piccole incrostazioni dorate, corta sul davanti e lunga, molto lunga, dietro. È la volta buona che con lo strascico ci impicco il mio stilista. Sto muovendo qualche passo verso il bar ma sento qualcosa che mi trattiene. "Scusa, credo di averti calpestata..." mi dice Finnick con tono contrito non appena mi volto.

"Se riuscivi a strapparla ti perdonavo" gli rispondo sorridendo. Accetto il suo tacito invito a sederci su un divanetto e in due riusciamo ad ammansire lo strascico voluminoso.

"Sei bellissima sta sera... Insomma, come sempre..."

"Non dovresti dire certe cose ora che sei impegnato..." lo prendo in giro, approfittando del suo tono imbarazzato.

"Posso essere impegnato ma di sicuro non sono cieco!" mi risponde col solito tono alla Finnick Odair. "Posso chiederti come hai saputo di Annie?" mi domanda dopo un attimo di silenzio.

"Benvenuto nel club dei Vincitori, dove tutti sanno tutto di tutti" gli rispondo citando Sapphire e facendo ridere entrambi.

"Ti va se restiamo amici?" mi chiede quando riprendiamo fiato e io annuisco, addolcita dal suo tono incerto e dal suo sorriso sbilenco.

"L'anno prossimo gli facciamo il culo e vediamo se Brutus si toglie quel ghigno compiaciuto dalla faccia" gli rispondo e entrambi ridacchiamo come due ragazzini. Che poi a conti fatti è quello che siamo, al di là delle arie che ci diamo. Quando decidiamo di alzarci lui mi aiuta a sistemare la gonna e io gli dico di salutarmi Mags. Lo abbraccio forte, trattenendolo qualche secondo in più del solito, visto che probabilmente lo rivedrò l'anno prossimo. Poi riesco finalmente a raggiungere il bar e sono appena riuscita ad appoggiarmi al bancone senza che lo strascico mi faccia sembrare una specie di medusa gigante che vengo affiancata da Publius.

"Ho saputo che la ragazza era tua amica" esordisce, e io mi limito a bere un sorso dal bicchiere.

"Ci conoscevamo."

"Dai tempi dell'asilo da quanto ho sentito dire ai tuoi amici."

Credo si riferisca a Finnick e Brutus. "Te l'ho detto, la conoscevo. E da quando origli le conversazioni dei miei amici?" cerco di sviare il discorso.

"E fartela vedere morire è stato un avvertimento o una punizione?" mi chiede con tono aspro e io finalmente mi giro a guardarlo.

"Entrambi, credo."

"Il nostro amato Presidente ha stile, è innegabile" commenta acido mentre scuote la testa. Poi finisce il suo bicchiere in un paio di sorsi.

"Non sei soddisfatto del governo?" gli chiedo con un'espressione fintamente scandalizzata.

"Scherzi, Panem è la migliore dittatura che potessi chiedere" mi risponde sarcastico. "Posso chiederti se il nostro primo incontro l'hai deciso tu o è stato un favore richiesto dal Presidente?"

"Perché me lo chiedi?"

"Beh, tu sei giovane e anche molto bella, scusa se dubito che la tua prima scelta possa essere uno Sponsor quarantenne e per di più capitolino..."

"Ho dei gusti particolari..." gli rispondo con un sorriso divertito per poi svuotare il mio bicchiere anche io. "Comunque sei stato totalmente una mia scelta, io e Snow non abbiamo quel tipo di accordi."

"Scusa. È che non sarebbe la prima volta che prova a distrarre i suoi oppositori con questo genere di premi" mi spiega con tono neutro e io spero vivamente non sia toccato a Cash.

"Meglio questo che sei piedi sotto terra" gli rispondo, riferendomi ai pochi scrupoli che penso si faccia il Presidente per liberarsi dei più acerrimi rivali.

"Non posso negare che tu abbia ragione..." mi risponde per poi passarmi un braccio attorno alla vita. "Posso farmi perdonare?" chiede mentre le mie mani sono salite a posarsi sul suo petto e posso sentire sotto la camicia il battito del suo cuore accelerare leggermente mentre aspetta la mia risposta.

"Ti concedo di provarci..." gli rispondo con un sorriso, per poi lasciarmi condurre fuori.

Quando rientro alla Torre portando lo strascico arrotolato attorno al braccio e le scarpe in mano manca poco alle tre e non mi stupisco nel trovare Sapphire che mi aspetta in salotto.

"Mi sembrava di averti chiesto di avvertirmi quando decidi di sparire per la notte" mi rimprovera col suo tono paternalistico che ormai conosco bene.

"In quella confusione è già tanto che non mi sia rotta una gamba con questa gonna, pensa riuscire a trovarti..." gli rispondo cercando di avere in tono di scuse. "Mi rimproveri domani, ok?" gli chiedo per poi dargli un bacio sulla guancia e avviarmi verso la mia stanza.

"Non finisce qui, è troppo vecchio per te!" lo sento rispondere mentre mi chiudo la porta alle spalle.

E va bene, forse non ha tutti i torni, la differenza d'età tra me e Publius c'è, non lo posso negare. Ma non posso negare neanche di essere stata bene con lui e che forse un'avventura fuori dagli schemi era anche quello che mi serviva per distrarmi, prima di dover tornare a fare i conti con tutto quello che questi Giochi hanno significato. Domani si torna a casa e avrò tutto il tempo per indagare il dolore che mi sono rifiutata di provare in questi giorni. Sta sera avevo diritto a spegnere il cervello per un'ultima volta. E proprio pensando a questo, sprofondo tra i cuscini e chiudo gli occhi.

 

Author's Note.- Buonsalve! Lo so, ci ho messo quasi una settimana ad aggiornare, sono imperdonabile ç_ç Purtroppo questa settimana sono stata a casa davvero poco e il tempo per scrivere era limitato. Questo capitolo e il prossimo (che sarà l'ultimo) saranno un po' più brevi, ma spero vi piaceranno lo stesso.

Vi segnalo come al solito i tre vestiti di Stella qui, qui e qui e vi ringrazio tanto di continuare a seguire la storia <3

Alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui ***


The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui

 

 

Il sole brilla su Capitol City, tutti dicono che si prevede un'estate calda. Un venticello leggero riesce però ad intrufolarsi attraverso le tende e a dare un piacevole refrigerio. Dal momento che quest'anno non abbiamo interviste o incoronazioni, partiremo già sta sera per tornare al Distretto Uno. La mia giornata sarà dedicata per lo più esclusivamente al cercare di far entrare tutte le mie cose nelle valige, visto che ho esaurito i saluti ieri sera. Sto cercando di capire come piegare lo strascico che mi ha torturato ieri in modo da non fargli occupare troppo spazio quando qualcuno bussa alla mia porta. Ormai riesco a riconoscere gli inquilini del primo piano dal loro modo di camminare o di bussare e questo mi piace, in qualche modo mi fa sentire a casa anche qui, nella Capitale.

"Entra pure, sto lottando con le tue creazioni" dico a Ganymedes mentre il tulle vaporoso ha la meglio sui miei sforzi e schizza fuori dalla valigia.

"Ero giusto passato a vedere se ti serviva una mano" mi risponde, poi entra e prende lo strascico ribelle, piegandolo abilmente. Io mi dedico ai vestiti più semplici. "Come primo anno da Mentore un secondo posto non è male..." prova a consolarmi, lanciandomi un'occhiata discreta.

"Sono morti entrambi, come può non essere andata male?" gli chiedo di rimando mentre inizio ad infilare le scarpe nelle apposite custodie.

"Non li puoi salvare tutti, Stella. Prima ci fai i conti meglio è" mi risponde rassegnato. "Amarillis mi ha detto di chiederti se vuoi qualcosa dagli effetti personali dei ragazzi, prima che faccia venire a prenderli per mandarli alle famiglie."

"Sì, adesso vado a vedere" rispondo, anche se l'idea di mettere le mani tra le cose di Ariel ora che lei non c'è più mi sembra strana.

"Il primo anno da Mentore è il peggiore da cui riprendersi... Magari hai solo bisogno di una distrazione" mi propone mentre la mia stanza rimane sempre più spoglia.

"Sapphire dice che mi distraggo già abbastanza con quel coglione di McEntire, cito testualmente" rispondo ridacchiando e anche lui si mette a ridere.

"Sapphire ti considera ormai come una figlia, quindi ti tratta da tale! Comunque io parlavo più di una distrazione lavorativa... Sto lavorando sulla mia nuova collezione e mi servirebbe una modella. Magari tu potresti essere interessata ad un lavoro divertente e diverso dal solito. Per non parlare del fatto che nella Capitale tutti vorranno indossare quello che indossi tu, quindi lo sto facendo più per me che per te" scherza, ma io gli sono grata per la sua offerta. Impegnarmi in qualcosa di nuovo non può che farmi bene e lavorare con Ganymedes mi piace. Annuisco mostrandogli tutto il mio entusiasmo e finiamo di impacchettare tutto parlando di quello a cui sta lavorando.

Quando finiamo la mia stanza è ormai occupata solo dai bagagli e raggiungiamo Sapphire e Amarillis a pranzo. Siamo solo noi quattro perché la squadra di Preparatori è andata via questa mattina, salutandoci con calore e dandoci appuntamento al prossimo anno. Nonostante i Giochi siamo il periodo dell'anno che odio di più, non riesco a non provare un moto di tristezza quando saluto queste persone a cui ormai mi sono affezionata e che rivedrò tra molto tempo. Sono sempre stata una di quelle persone che cerca di trarre il buono da ogni situazione, anche dalle peggiori, e gli Hunger Games mi hanno fatto conoscere alcuni di quelli che ormai considero amici.

Abbiamo da poco finito di mangiare e stiamo chiacchierando del più e del meno quando squilla il telefono. Amarillis si alza per andare a rispondere mentre Sapphire mi prende in giro con un "Sarà il tuo caro Publius che vuole salutarti prima che parti."

"L'ho già salutato dopo la festa, ti risparmio i dettagli" gli rispondo io a tono, facendo scoppiare a ridere il mio stilista, ma la nostra ilarità viene interrotta da Amarillis.

"Non è Publius... È l'ufficio del Presidente Snow. Vorrebbe vederti" ci informa e io sento il sorriso che si spegne.

"Cos'è, un appuntamento annuale ormai?" chiedo sarcastica mentre mi tolgo il tovagliolo dalle gambe e lo poso sul tavolo senza molto garbo. "Digli di mandare una macchina" aggiungo mentre mi dirigo verso la mia stanza. Ganymedes si alza e mi viene dietro.

"Posso tirarti fuori un qualche vestito che avevamo scartato per il Centro di Controllo..." esordisce, ma io lo blocco.

"No. Non è un incontro ufficiale, gli andrò bene anche senza lustrini addosso."

 

Dopo circa un'ora sto percorrendo le sale e i corridoi che ormai mi sono più familiari mentre una segretaria e due Pacificatori mi fanno da scorta. Le due guardie si sistemano fuori dall'ufficio del Presidente e io ringrazio la donna, poi busso piano ed entro. La stanza è come me la ricordavo, la luce leggera e la tappezzeria a motivi chiari, con l'aggiunta di un ventilatore a pale che mitiga l'aria pesante di questi giorni senza dare troppo fastidio.

"Stella! Devo ringraziarla per essere venuta così celermente, immagino abbia ancora molte cose da fare prima della partenza" mi accoglie Snow con tono gioviale, indicandomi la sedia di fronte a lui e invitandomi a sedermi, invito che non mi sento di rifiutare. "Posso offrirle del tè freddo? Prende anche questo senza zucchero come quello caldo?" mi chiede sorridente mentre una senzavoce compare dal nulla con un vassoio con una caraffa e dei bicchieri di un cristallo che sembra antico.

"Che memoria" mi limito a commentare con un sorriso tirato mentre la ragazza ci sistema i bicchieri davanti e poi sparisce.

"Ci tengo a ricordare le abitudini delle mie persone preferite" mi risponde mentre io bevo un sorso, sperando come sempre che non sia avvelenato. Ha un sapore intenso di pesca ed è molto fresco, nessun sentore di veleno.

"Ah e io faccio parte di questa categoria?" commento scettica alzando un sopracciglio.

"Pensavo l'avesse capito ormai."

"Beh far morire la mia amica in diretta tv non mi sembra un buon modo per dimostrarlo" rispondo più acida di quanto volessi mentre poso il bicchiere sul tovagliolo di lino bianco che ho davanti.

"Oh andiamo, Stella, non pensavo mi avrebbe portato rancore per quello! Si trattava solo di spettacolo, il pubblico ha bisogno di una storia a cui affezionarsi e quella della Vincitrice che deve fare da Mentore all'amica che ha fatto di tutto per salvare funzionava, tutto qui" mi spiega come se avessi dovuto pensarci già io ad una simile spiegazione. "Lei dovrebbe sapere bene quanto alla gente piaccia avere una storia per cui tifare" aggiunge e io non posso fare a meno di pensare che si stia riferendo alla mia storia con Sam.

"Mi è giunta voce che ha iniziato a frequentare Publius McEntire, una scelta che non mi ha sorpreso" mi dice poi, cambiando completamente argomento prima che io possa rispondere.

"E questo cosa vorrebbe dire?" gli chiedo davanti al suo sguardo compiaciuto.

"Oh niente, solo che mi sembrate fatti l'uno per l'altra, entrambi con quest'indole ribelle, questo carattere forte, ma comunque abbastanza intelligenti da sottomettervi al potere" mi spiega senza perdere il sorriso fintamente gentile. "Anche se poteva fare di meglio, McEntire non mi dispiace, è pur sempre uno Sponsor" sentenzia abbastanza soddisfatto. "Ma non si preoccupi, la aiuterò io a trovare la giusta direzione" conclude enigmatico, senza che io abbia capito di cosa stia parlando. "Immagino abbia ancora molte cose da sistemare prima di ripartire, non la trattengo oltre" mi congeda infine e io rimango lì col mio bicchiere quasi vuoto ancora in mano.

"Mi fa andare via così? Niente minacce o avvertimenti, niente... Di niente?" chiedo stupita, anche se probabilmente avrei fatto meglio ad evitare. Ma lui scoppia a ridere di gusto come se io avessi fatto una battuta davvero divertente.

"Signorina Maloney, le ho detto che siamo amici, lei minaccia gli amici?" mi chiede divertito.

"Con Brutus ogni tanto lo faccio..." mi lascio sfuggire, accompagnando il mio commento con un alzata di spalle innocente che lo fa ridere anche di più. Io l'ho detto che dovevo fare il comico. Potrei chiedere a Caesar se mi trova uno spazio nel suo show.

 

Quando torno al nostro appartamento alla Torre lo trovo ormai quasi svuotato di tutto. Ganymedes e Amarillis mi guardano dubbiosi ma gli faccio un gesto rassicurante e loro mi lasciano sola con Sapphire, che ha due cravatte che gli penzolano dal collo, cosa che per il momento decido di non fargli notare. "Allora?" mi chiede impaziente e capisco che è stato preoccupato finora sapendomi lì da sola.

"Ti sembrerà strano, ma è stata solo una chiacchierata. Nessuna minaccia o altro" gli spiego, trovandomi ancora sorpresa io stessa. "Ha fatto qualche allusione strana al fatto che vorrebbe accasarmi con qualcuno di sua scelta ma non penso che sia qualcosa di cui preoccuparsi al momento" aggiungo con sorriso divertito.

"Non credo ti serva il suo aiuto, te la cavi già bene da sola a trovarti pessimi fidanzati" mi risponde, ma noto sul suo viso un sorriso più rilassato. Non continuiamo la conversazione, sia perché tra poco dovremo spostarci in stazione sia per timore che ci siano, e quasi sicuramente ci sono, delle cimici. E in fondo avremo tutto il viaggio di ritorno per analizzare l'incontro con Snow. Dal momento che i miei bagagli sono pronti mi reco in quelle che sono state le stanze dei nostri due Tributi, quasi a salutarli un'ultima volta.

Appena entro in camera di Marcus mi rendo conto che Amarillis ha fatto lasciare tutto com'era. Mi siedo sulla stessa poltrona su cui mi ero seduta la prima volta che ho davvero parlato con lui, quella volta in cui si è aperto con me e mi ha confidato i suoi dubbi e le sue paure. Mi sembra passata un'eternità, come se quel momento appartenesse ad un'altra vita, mentre in realtà sono passate poco più di due settimane. Sul letto, buttata malamente in un angolo, c'è la maglietta che Marcus aveva addosso quella sera che ci siamo baciati. Probabilmente era la maglietta che usava per dormire e l'ha lanciata di fretta sul letto l'ultima volta che è stato qui. Mi sposto sul letto, sedendomi a gambe incrociate e prendendo in mano l'indumento. Lo annuso chiudendo gli occhi e per un attimo torno con la mente a tutti i momenti passati con lui. Penso che credevo davvero che sarebbe tornato, mentre una lacrima mi scende silenziosa lungo la guancia. La lascio lì per un po', poi la asciugo col dorso della mano e ripiego la maglietta. Non credo che alla sua famiglia cambierà molto se questa la tengo io. Mi rendo conto di avere una collezione di magliette dei ragazzi che hanno significato qualcosa di importante per me chiusa in una scatola in fondo all'armadio. La maglietta di Sam che Cassidy mi ha fatto avere dopo che le avevo chiesto se poteva mandarmi qualcosa che mi ricordasse lui, la maglietta che mi ha prestato Finnick per riscaldarmi quando mi ha riaccompagnato dopo la festa di fine Tour e ora quella di Marcus. Se continuo così dovrò destinare un cassetto a questi strani souvenir. Ho anche la giacca che mi ha dato Publius la prima sera che sono andata a casa sua, a questo punto penso che me la terrò per la mia strana collezione.

Camera di Ariel è molto più ordinata, ma d'altronde lei è sempre stata fissata con l'ordine. Sono entrata qui solo una volta, poco prima che lei entrasse nell'arena. Eravamo ormai poco più che estranee ma quella sera avevo avuto l'impressione che se fosse tornata avremmo potuto recuperare il nostro rapporto. Era come una sorella per me, ero andata nell'arena per salvarla e poi eravamo diventate due estranee. È incredibile come in poco tempo le cose possano cambiare radicalmente, tuttavia ci sarà sempre una parte di me che cercherà lo sguardo di Ariel per strada, il sabato sera nei locali o la domenica pomeriggio al tavolo isolato in gelateria. Sul comodino vedo posata una catenina con un ciondolo. Me la ricordo bene, quando avevamo quindici anni, per festeggiare i nostri dieci anni di amicizia, avevamo comprato questi due fili sottili con il ciondolo complementare. Due metà dello stesso cuore, io avevo quella con incisa la A e lei quella con la S. Era una cosa stupida da ragazzine ma non ce le siamo mai tolte. Lei avrà posato la sua sul comodino prima di lasciare la Torre suppongo, perché è accompagnata da una lettera.

Mentre la leggo le lacrime mi appannano gli occhi e cadono sui jeans, creando chiazze umide. Le parole non sono molto diverse da quelle che ci siamo dette durante il nostro incontro proprio in questa stanza, ma il fatto che lei abbia avuto questo pensiero per me prima di andarsene mi fa pesare ancora di più la sua assenza. Non so quanto rimango a piangere sul letto,ma quando esco mi sono lavata la faccia arrossata e ho al collo entrambe le collane.

Poco dopo è il momento dei saluti con Amarillis e Ganymedes, anche se li rivedrò presto, dovendo tornare nella Capitale per lavorare con lo stilista.

"Gany mi ha detto che hai accettato la sua proposta, non sai quanto sono felice! Verrai più spesso qui e potremmo andare a fare shopping insieme!" squittisce Amarillis felice. "Naturalmente sarai nostra ospite e sono sicura che ci divertiremo un mondo!" aggiunge battendo le mani come una bambina felice.

"Vostra? Intendi dire che voi due andate a vivere insieme?!" chiedo sbalordita ma allo stesso tempo felice all'idea che Ganymedes si sia deciso a sopportarla ventiquattr'ore su ventiquattro o quasi. Lei annuisce felice e io me la segno tra le cose che dovrò farmi raccontare appena ci sentiremo al telefono. Dopo i saluti, io e Sapphire saliamo sulla macchina che ci porterà in stazione a prendere il treno per tornare a casa.

Dopo che ci siamo sistemati nei nostri scompartimenti mi siedo un po' vicino ad un finestrino per rilassarmi guardando il paesaggio della Capitale che si allontana da noi velocemente. Ho come l'impressione di stare finalmente riprendendo il controllo sulla mia vita dopo questo anno scandito dai Giochi. È vero, tornerò presto nella capitale, ma sarà una mia scelta. Come anche le altre compiute di recente, buone o brutte che siano state. Non mi illudo di essermi sottratta al giogo di Capitol City, ma forse sto trovando un mio equilibrio. Passerà un altro anno prima che torni a pensare agli Hunger Games e voglio dedicare a me questi dodici mesi, per ritrovare me stessa, anche se suona come una frase fatta. Voglio essere consapevole di che persona sto diventando.

Quando l'indomani mattina il treno si ferma alla stazione del Distretto Uno non ci sono fotografi o telecamere ad attenderci, soltanto Eve. Batto Sapphire sul tempo e corro ad abbracciarla, avevo bisogno di sentirmi a casa. Lei ci stringe e ci dice quanto le siamo mancati e restiamo a parlare finché non hanno scaricato tutti i nostri bagagli. Poi ci avviamo verso il Villaggio dei Vincitori. Finalmente a casa.

 

Sono stravaccata su una sedia a casa di Eve e Sapphire e ho mangiato più di quanto avrei dovuto, probabilmente. A quanto ho capito, hanno questa tradizione di fare una cena di bentornato durante la quale si fa a gara a chi esplode prima, suppongo. Ruby mi ha aggiornato sui preparativi per il matrimonio che mi sono persa, totalmente entusiasta su come stanno andando le cose. Cashmere riempiva i buchi raccontando le crisi isteriche e le aggressioni ai danni del fioraio che lei stava omettendo, tirando fuori ad un certo punto un video in cui Ruby tirava un pezzo di torta nuziale sul pasticcere, dandogli dell'incompetente daltonico perché aveva sbagliato i colori delle decorazioni della torta. Frank ha voluto subito che glielo inviasse per guardarselo nei momenti in cui si sarebbe sentito sotto pressione per i preparativi. Ho ancora le costole doloranti per quanto ho riso.

Abbiamo velocemente trattato l'argomento, introdotto da Sapphire, sulle mie pessime scelte in fatto di fidanzati e adesso stiamo stilando una specie di classifica sugli uomini più affascinanti della Capitale, non so come e non so perché.

"Publius McEntire non è male, non lo nego, ma secondo me Plutarch Heavensbee ha più fascino" sta dicendo Eve e io non ho idea di chi sia questo tizio.

"È uno degli Strateghi" si affretta a spiegarmi Gloss, che viene subito zittito dal proseguo del discorso.

"Non mi esprimo, è più nella tua fascia d'età" risponde Cashmere alzando le mani e ridacchiando.

"Penso anche in quella di Stella" scherza Sapphire e si becca una mia linguaccia in risposta.

Ruby mi passa una sua foto che mi ha appena trovato in rete e io devo ammettere che questo Plutarch non è male.

"Io ce la vedrei Stella con un Capitolino" si intromette Frank.

"Smettetela di provare a trovarmi un fidanzato, posso anche farcela da sola!" rispondo io, sperando che la smettano con queste continue battutine.

"A proposito di Strateghi, sapete chi va in pensione? Il nostro amato Primo Stratega Galerius Crane" annuncia Gloss dando il via ad un mormorio interessato.

"È stato Primo Stratega anche durante i tuoi Giochi" mi spiega Sapphire e io ho finalmente un nome da dare a quell'entità indefinita che ha diretto i miei Giochi.

"Ho sentito che il posto vacante che lascia sarà occupato dal figlio Seneca, è vero?" chiede Ruby curiosa.

"E come potrebbe essere altrimenti. Tu dagli un paio d'anni e quello prende il posto del padre" risponde Gloss con una smorfia.

La serata continua così, tra chiacchiere e una torta al cioccolata fatta da Eve che non so come riusciamo a mangiare. Io mi guardo un attimo attorno. Ruby sta ancora cercando di cancellare quel video dal cellulare di Frank ma lui sta ben attento a non lasciarglielo prendere. Gloss si finge ingelosito dai commenti alquanto positivi che Cashmere ha fatto su questo Seneca e lei sta facendo la ruffiana per farsi perdonare. Eve sta rimproverando Sapphire per essersi macchiato la camicia di cioccolato e lui per tutta risposta si serve un'altra fetta e se la porta alla bocca tenendola in mano, senza neanche un tovagliolo. Mi sfugge una risata ed è in questo momento che realizzo. Tutto quello che ho fatto durante lo scorso anno, ma forse anche prima, mi ha portato qui, tra queste persone che ormai sono come una seconda famiglia, mi ha portato alla vita che conduco ora e di cui in fondo non mi posso certo lamentare, mi ha portato ad essere la persona che sono, anche se ci sono delle cose di me stessa che devo ancora capire.

In fondo Stella e la ragazza d'oro non sono due persone così diverse. E io qui, con queste persone e con questa vita, assolutamente diversa da quella che conoscevo fino ad un anno fa ma comunque mia, sono felice.

 

Author's Note.- Buonsalve a tutti! Lo so, ci ho messo tanto ad aggiornare. Non ho avuto molto tempo per scrivere (che novità) visto il ponte del 1 maggio e ammetto che me la sono anche voluta un po' prendere comoda, per staccarmi con calma da questa storia a cui mi sono affezionata :')

Vi ringrazio davvero tanto di avere letto e di aver seguito le avventure di Stella fin qui, non me lo sarei mai aspettato quando ho pubblicato il primo capitolo, quindi grazie davvero di cuore. È un grazie speciale a chi ha recensito, ho amato leggere le vostre impressioni :')

Nella mia testa frulla un terzo e ultimo capitolo di questa storia e magari in estate, dopo che il periodo degli esami sarà passato, lo scriverò pure, chissà. Quindi diciamo che questo è un arrivederci (o una minaccia, fate voi LOL) <3

Vi lascio con una preview (che bello usare termini fighi) della collezione di Ganymedes e Stella (qui e qui) e vi ringrazio un'ultima volta, a presto! <3

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3069813