The Hunger games...

di KatEverdeen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 01 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***



Capitolo 1
*** capitolo 01 ***


 


 

 

THE  HUNGER GAMES...
 

                  

CAPITOLO 1

Era passato già un anno dagli ultimi hunger games... un' anno dall'ultimo massacro per come la vedeva la ragazza... il distretto 12 era riunito nella solita piazzetta addobbata con stendardi rossi,aspettavano con irrequietudine tutti di conoscere i nomi dei "fortunati" che sarebbero stati sorteggiati come tributi, Katniss era tra la folla,nervosa ma non spaventata... non intendeva dare manforte al presidente, agli strateghi e a tutto il resto del ''cast''. Una donna vestita secondo la moda assurda di Capital City si stava incamminado verso il microfono, rivolse al pubblico un bel sorriso, aveva il volto completamente bianco e le labbra pittate in modo tale da formare un cuoricino, Effie parlò e la sua voce venne amplificatq in modo tale che tutti la sentissero. "Benvenuti benvenuti per l'estrazione annuale dei giovani tributi!'' Esclamò con entusiasmo "Prima di cominciare volevo mostrare a tutti voi un video realizzato per il 74° anniversario degli Hunger games!" si voltò verso destra e poco dopo, davanti alla folla comparve la proiezione di uno schermo sul quale si vedeva il cortometraggio che inneggiava i giochi, lodandoli come fossero un'occasione per dimostrare il proprio coraggio, un qualcosa di meraviglioso che doveva inorgoglire chiunque fosse stato chiamato a parteciparvi. La ragazza si guardò attorno nel tentativo di trovare la testolina bionda della sua sorellina tra le mille altre, due trecce bionde spiccavano tra la moltitudine di capelli castani, Kat tentò di non perderla di vista. "Quanto mi piace!!" L'unica a battere le mani al termine del video fu Effie, tutti la scrutarono ma lei non si lasciò avvolgere dal gelo del pubblico. "Bene, ora procediamo con l'estrazione del nome di un giovane uomo e una giovane donna. Iniziamo con le ragazze'' il suono dei tacchi che urtavano il legno del palchetto era l'unico suono che echeggiava nell'aria di quella giornata di addii nel distretto 12. La manina della donna si infilò nello sferico contenitore di vetro con estrema calma, i presenti trattennero il fiato, terrorizzati dal fatto di poter undire pronunciare il proprio nome. Katniss osservava la scena con il cuore che batteva forte, con la paura di sentir "sibilare" non tanto le lettere del suo ma quelle del nome di qualcun a cui teneva, ricordava la sofferenza che le aveva provocato una persona a cui voleva bene. La donna estrasse un foglietto. "Vediamo chi è..." aprì il biglietto e lesse "Primrose Everdeen!" Nella testa di Katniss rimbombavano quelle parole, sentiva il cuore batterle in gola... Primrose era sua sorella!! Si aprì un varco tra i presenti che lasciava visibile al centro di esso una ragazzina magra con i capelli raccolti in due trecce bionde e l'espessione terorizzata, tutta tremante si guardò attorno mentre quattro pacificatori le venivano incontro e uno le poggiava la mano sulla spalla, la bambina mosse qualche passo sitemandosi bene la camicia nella gonna. Katniss non peteva permetterlo, Prim era troppo piccola, troppo fragile, non aveva nessuna esperienza di sopravvivenza nella natura, non sarebbe durata più di un paio d'ore... non poteva lasciare che sua sorella firmasse la sua condanna a morte. "Prim!" gridò per farsi sentire, due pacificatori andarono a bloccarla mentre la sorellina si voltava verso di lei. "No mi offro volontaria! Mi offro volntaria per il tributo!" immediatamente i due uomini la liberarono. "Abbiamo un volontario?" la voce di Effie era stupita "Per la prima volta il distretto 12 ha un volontario! Vieni cara, avanti!" katniss deglutì, si rendeva conti di quello che aveva appena fatto e di quello che l'aspettava nel prossimo futuro, osservò ciò che la circondava, i volti della sua gente, tentando di catturare quanti più particolari possibili, come se fosse a conoscenza del fatto che non sarebbe più rotornata a casa. "NOOOO!!" Le grida strazianti di Prim sovrastarono i mormorii che il suo gesto aveva provocato, un pacificatore la sollevò di peso e Gale corse a prenderla per portarla dalla madre. Katniss salì sul palco, scortata dagli uomini in tuta bianca, sentiva le gambe molli, e un acuto dolore di testa le bloccava ogni tentativo della sua mente di creare un pensiero chiaro. Stando a fianco di una Effie raggiante si accorse che dall'alto si vedeva tutto da un'altra prospettiva, poteva riconoscere tutti i membri del suo distretto che conosceva, Gale era con Prim e sua madre, tutti e tre la guardavano con gli occhi sgranati, la ragazzina piangeva e sul volto della mamma poteva leggere la stanchezza e la sofferenza che in tutti quegli anni si erano manifestati attraverso l'eccessiva magrezza, dovuta anche alla scarsità del cibo in casa ma anche da due profonde infossature nere sotto gli occhi. La madre del ragazzo era poco distante da loro sola a causa del fatto che il marito era venuto a mancare cinque anni prima, anche lei la fissava. "Bene e ora passiamo al giovane uomo!" Le dita sottili della donna volteggiarono sul secondo contenitore, di nuovo ci fu un generale trattenenere di il fiato. " Gale Hawthorne!" Il cuore della ragazza da agitato com'era di colpo cessò di battere... Gale, il suo miglire amico... Hunger games... sentì le lacrime premere per uscire e il grido di un'altra bambina interruppe l'atmosfera di suspance, la madre del iniziò a singhiozzare sconvolta mentre lui, sempre di bell'aspetto, veniva scortato fino al suo fianco; la sorellina di Gale, Posy corse per cercare di bloccarlo ma Prim fu più veloce e l'afferrò per il braccino. Il ragazzo si voltò verso di lei mentre la biondina la stringeva, poi verso la madre, Prim con la stessa espressione che aveva assunto precedentemente Kat prima di andare mista anche a dell'amarezza. La ragazza Non ebbe nemmeno il coraggio di guardarlo quando le fu vicino. "Voglio presentarvi questi ragazzi per ciò che ora sono... ecco a voi i nostri tributi Gale Hawthorne e Katniss Everdeen!!Felici Hunger Games a tutti!"

Ciao a tutti sono KatEverdeen una fun sfegatata di hunger games!!!!!!!! Questa la mia prima funfiction in questo fandom che mi è molto prezioso!!! per favore, chiunque legga questo abbrobrio chiedo di lasciare un commento vorrei sapere che ne pensate!!
un bacio:*

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


capitolo 2



La porta si aprì e nella stanza dove si trovava entrarono Prim e sua madre. "Katniss!!" La ragazzina corse ad abbracciarla. "Prim, ascolta, abbiamo poco tempo..." Le parole facevano fatica ad uscire dalla sua bocca, fissò il suo sguardo negli occhi della sorellina "Fai attenzione, prenditi cura di mamma e non chiedere mai cibo a loro solo se è strettamente necessario..." Gli occhi di Prim si riempirono nuovamente di lacrime, Kat la strinse forte a se "Paperella mia non c'è bisogno di piangere ancora..." Le baciò la testa mentre Prim le faceva scivolare dolcemente nella mano qualcosa di circolare e caldo, sciolsero l'abbraccio per specchiarsi nuovamente l'una negli occhi dell'altra, katniss osservò il ciondolo della Ghiandaia imitatrice che la sorella le aveva a sua volta regalato, riluceva sulla sua mano bianca. "Per proteggerti..." la ragazza le sorrise, le sfiorò la guancia e disse "Arrivederci Prim, ti voglio bene..." L'abbracciò di nuovo poi le voltò le spalle per rivolgersi alla mamma che fino ad allora era stata in disparte ad osservare la scena; la ragazza non si sentì di fare altro che parlarle con voce dura e fredda. "Bada a lei, non lasciarti andare di nuovo come è successo quando papà è morto, Prim è ancora piccola e ha bisogno di qualcuno ora più che mai e io non ci sarò, resisti finchè non torno..." si fissarono entrambe, la ragazza tributo con l'ardore che rendeva i suoi occhi ancora più blu e profondi del solito e invece, la donna sulla quarantina d'anni, con stanchezza e con aria afflitta e devastata, la giovane abbracciò anche lei, in fondo sua madre non lo faceva di proposito, purtoppo si affezionava troppo alle persone e questo faceva si che la sua sofferenza finisse per sempre il doppio amplificata quando doveva lasciarne andare una, era fatta così e non valeva la pena di mettersi a discutere rovinando un momento così delicato. I cardini arrugginiti stridettero quando la porta si aprì e fecero irruzione nella stanza i soliti quattro uomini in tuta bianca. "Tempo scaduto!" La ragazza destinata agli Hunger Games lanciò un' ultimo sguardo alla sua famiglia per poi respirare a fondo e avviarsi con grande dignità e coraggio verso ciò che l'aspettava mentre dietro di lei sua sorella si disperava. Fu fatta sfilare lungo un corridoio, Effie parlava come una macchinetta nel suo orecchio, ma lei pareva assente, presente solo fisicamente, la sua mente vagava in mondi di un pssato lontano, cercava di ricordare i volti delle persone a cui teneva, perchè sapeva che ricordare la loro fisionoimia le sarebbe stato utile una volta nell'arena per non la ragione in mezzo a tutta quella violenza. Una mano calda e ruvida sfiorò la sua con delicatezza inaspettata, il suo cuore fece un balzo tanto che non ebbe bisogno di guardare per capire chi fosse. Camminarono ancora per un pò finchè arrivarono alla portone che dava sull'esteno e, una volta aperto, furono investiti dalla luce e accecati in quanto all'interno della struttara c'era un'atmosfera di semioscurità. Nella piazzetta non c'era più nessuno, il sole splendeva e con quel suo piacevole calore non rispecchiava per niente l'umore dei due giovani tributi. Furono fatti salire a bordo del retro di un camioncino bianco e lustro metre Effie andò a sedersi sui posti avanti. La parte interna del veicolo era rivestita di metallo freddo e rilucente; chiusero i portelloni e Katniss e Gale rimasero soli nell'osurtà finchè si accesero un paio di lampade a led. La ragazza se ne stava rannicchiata in un angolo con le ginocchia strette al petto, osservava il paesaggio esterno che scorreva velocemente , mentre nella sua testa vacillava la speranza che aveva posto nel futuro, ora ciò che si aspetta appariva sfocato, non c'era più quella chiarezza che aveva nella sua mente fino a prima dell'estrazione dei nomi, ciò la faceva sentire nervosa ma ciò che più la tormentava era il pensiero che dagli Hunger Games, come da tradizione, sarebbe dovuto uscire solo un tributo vincitore. Gale o lei o forse anche entrambi sarebbero dovuti morire. Lei non voleva togliere il diritto di vivere a nessuno, specialmente al suo migliore amico ma allo stesso tempo aveva promesso alla sua famiglia che al termine dei giochi sarebbe tornata vincitrice, in sintesi non sapeva che pesci pigliare! Istintivamente si portò una mano al petto, il ciondolo della Ghiandaia imitatrice riposava pigro sulla sua pelle morbiba e le sembrava che emanasse una sorta di calore che mitigava il suo umore ma al comtempo le provocava un sentimento di malinconia che le faceva salire le lacrime agli occhi. Sentiva il cuore stretto in una morsa, strinse più forte il regalo tanto prezioso, come fosse un'ancora a cui fare riferimento nel bel mezzo di una tempesta, di nuovo la voglia di mollare tutto e tornare indietro cominciò a tentarla,tornò a concentrarsi sull'esterno. Alberi dalle chiome folte e verdeggianti scorrevano veloci dietro il vetro scuro del finestrino, i colori delle nuovole, del cielo azzurro e del terreno si mischiavano tra loro secondo un bizzarro effetto ottico. Il Distretto 12 ormai era lontano, non poteva più fuggire; senza accorgersene si lasciò andare ad un sospiro lungo e profondo che le fece provare un minimo di sollievo. Delle dita sfirarono le sue, Katniss si voltò e davanti a lei trovò il suo compagno di viaggio che la osservava con i suoi occhi azzurri da bambino, di fronte a quello spettacolo la ragazza non potè fare a meno di dedicare un sorriso a quel magnifico ragazzo che l'accompagnava, lui certo non meritava di morire...
 
Hey ciao a tutti!!!!!!:) eccomi con un nuovo capitolo della mia storia! Da come si era già potuto intendere prima io sono pazza della coppia Gale+Katniss, ho scritto questo capitolo con molto impegno e spero che a chiunque legga questa funfiction sia piaciuto! di nuovo voglio ripertere che SONO GRADITE RECENSIONI! Alla prossima!!:* KatEverdeen

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


 

CAPITOLO 3


            


Il volto scarno di Prim dopo che loro padre era morto, lo sguardo fisso di sua madre, impassibile mentre vedeva piano piano le sue figlie morire per gli stenti e per la fame, lo sforzo immane della

 

ragazzina quale lei era in un tempo che sembrava così lontano. Quando era solo una bambina aveva dovuto portare avanti una famiglia apparentemente distrutta da Capitol City, ne aveva passate di cotte e di crude, gli incubi la perseguitavano e poi si ritrovava a fissare il soffitto bianco, con gli occhi spalancati e il corpo sudaticcio, distesa su qualcosa di troppo morbido e comodo che le ricordava che non era più al sicuro sul suo vecchio materasso smollato nella sua casa al Giacimento.

Era così che aveva passato la prima notte nel campo di addestramento la nostra Katniss, in preda alla paura che le ricordava i momenti peggiori della sua vita. Provò a riabbassare le palpebre, ma ogni volta il terrore di tornare a sognare quelle cose l'attanagliava, impedendole il riposo...

Si strinse forte nel lenzuolo e strizzò gli occhi, quasi nel tentativo di sparire in un mondo alternativo, magari dove ogni essere vivente scorrazzava liberamente in una splendida foresta ricca di selvaggina da cacciare... Si, quello sarebbe stato il suo habitat ideale, suo e di Gale, ogni giorno passare ore tra le cime alte e verdeggianti degli alberi, tornando la sera dalle loro famiglie ogni volta con almeno un paio di grossi cervi abbattuti... Ma poi si ritrovava a pensare alla sua sorellina e a quanto era terrorizzata all'idea di superare il filo spinato che separava un posto impregnato di disperazione da uno ricco di ricordi pienamente positivi, l'unico luogo in cui riusciva a sorridere veramente... Nonostante ciò si disse che non era proprio il caso; riaprì gli occhi rossi per la mancanza di riposo e poi sorrise, pensando a come si sarebbero imbufaliti Octavia, Venia e Flavius, i suoi preparatori, alla vista del obbrobrio quale sarebbe stato il suo viso l'indomani mattina. Ciò bastò a darle lo sprint, saltò giù dal letto e, lentamente, tentando di non inciampare negli oggetti sparsi sul pavimento riscaldato, si avviò a piedi nudi verso la parete a vetro cambia immagine che dava sulla città. Osservò il cielo che, grazie al sorgere del sole, cominciava ad assumere una sfumatura di rosato. Le luci della città erano rimaste accese per tutta la notte e il trambusto che facevano le macchine non aveva contribuito a conciliare una sana dormita. Pensò ai capitolini, che avevano passato la notte ad ubriacarsi e a fare scommesse sui tributi come fossero cavalli da corsa e cominciò a scaldarsi... Non riusciva a concepire la crudeltà di quella gente che si divertiva a vedere dei ragazzini ( perchè in fondo i partecipanti agli Hunger Games non erano altro che giovani impauriti, ad eccezione dei Favoriti) uccidersi tra loro oppure morire di freddo, sete, fame o uccisi in modo disumano da qualche ibrido creato dagli Strateghi.

Il Sole cominciò a spuntare all'orizzonte e lei fu ben felice di sgattaiolare fuori dalla sua camera e uscire in un giro di perlustrazione del piano riservato al loro distretto. Silenzio. In giro non c'era anima viva a quell'ora e dalla stanza di Haymitch proveniva un rumoroso russare oltre alla puzza di alcool e vomito. Attraversò in punta di piedi il corridoio, gettando un'occhiata all'enorme vetrata che fungeva da parete destra e che dava sulla strada. Sapeva benissimo dove rifugiarsi. Effie Trinket l'aveva mostrato a lei e Gale il giorno precedente, si era affacciata e aveva respirato a fondo – come se attraverso la spessa barriera anti-fuga potesse passare un filo d'aria- e si era messa a lodare la gloria di Capitol City. Per poco aveva rischiato di perdere il controllo di sé e tirarle dietro qualche prezioso vaso di ceramica... Però quel luogo le era rimasto impresso. A memoria ripercorse il tragitto e si ritrovò davanti il finestrone per accedere al balcone, l'aprì silenziosamente e andò a rannicchiarsi sul parquet chiaro. Poggiò la testa sulle ginocchia chiudendo gli occhi tranquilla. Lì per un po' forse le telecamere non l'avrebbero filmata e poi un' utilità quella stupida barriera ce l'aveva: poteva vedere senza essere vista.

 

 

 

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Katniss, cara! Cosa ci fai li perterra?! Alzati coraggio, è ora di fare colazione!” La voce tentennante di Effie la fece riesumare all'improvviso dal suo momento di relax. La ignorò. “Katniss Everdeen... Alzati subito da lì!” Sbuffò rumorosamente e si levò in piedi, completamente senza pudore, facendo rabbrividire la capitolina che la prese sottobraccio e iniziò col suo discorso sulle buone maniere alle quali una giovane donna doveva attenersi e dilungandosi con aneddoti della sua gioventù. Le fece ripercorrere il corridoio e la porto davanti ad una porta di vetro oscurato che si aprì da sola. Ciò che si trovò davanti la lasciò senza fiato.

 

 

CIAO!!!! ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO!!! CI HO MESSO MOLTO TEMPO A SCRIVERLO MA ALLA FINE CE L'HO FATTA!!

ALLA PROSSIMA!

KATEVERDEEN

 

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