Vita da Demone: Inizio

di marcomoratto98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Morto? ***
Capitolo 2: *** Dentro l’anima ***
Capitolo 3: *** Scelta ***
Capitolo 4: *** Fuga ***
Capitolo 5: *** Allenamento e Missione ***
Capitolo 6: *** Ritrovamento ***
Capitolo 7: *** Missione Fallita ***
Capitolo 8: *** Nuove Conoscenze ***
Capitolo 9: *** Finalmente Arrivati ***



Capitolo 1
*** Morto? ***


Capitolo 1: Morto?


È sera nel villaggio nascosto della foglia, dormono tutti, dal più energico bambino fino ai ninja più casinisti, ubriachi nei loro locali preferiti, sembra una serata tranquilla come tante, ma nessuno è stato in grado di immaginare che questa notte segnerà una svolta nella vita di tutti, in particolare di quella di un bambino, di sei anni, capelli biondi come il sole d’estate, occhi azzurri come il cielo più limpido, e tre graffi, simili a baffetti, per ogni guancia.
In questo momento sta correndo per le strade di Konoha, il suo viso è contratto in una smorfia di dolore difficile da ignorare, corre con difficoltà, complice la profonda ferita sul suo braccio destro, da cui esce una copiosa quantità di sangue, ha i vestiti strappati, come se fosse passato in un covo di rovi, ma in questo momento l’unica cosa che al bambino importa è di riuscire a sfuggire alla folla che lo insegue con l’unico obbiettivo di ucciderlo.
???: “Perché? Perché? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?”
Questo pensava il bambino durante la sua folle corsa per aver salva la vita.
 
***
 
In un’altra parte del villaggio un uomo dai capelli argentei sparati per aria, una maschera a coprirgli il volto fino al naso, il copri-fronte che attesta il suo grado di ninja calato a coprire il suo occhio sinistro, e uno sguardo incredibilmente annoiato, si sta dirigendo a consegnare l’usuale borsa di cibo al suo protetto.
Kakashi Hatake è il nome di uno degli uomini più famosi di Konoha, ed è lo stesso nome dell’uomo dallo sguardo incredibilmente annoiato, ma che sta diventando poco a poco trepidante di vedere il luminoso sorriso del suo protetto, l’unica cosa che negli ultimi anni gli ha fatto tenere duro e proseguire per la sua strada facendolo diventare il famoso ninja-copia della foglia, la sua fama nelle terre ninja è diventata talmente grande che può essere comparata solo al mistero che si cela dietro la sua maschera.
Arrivato alla porta del monolocale dove vive il suo protetto sta per bussare, quando nota che la porta è aperta, sorride sotto la maschera immaginando che fosse la sua solita dimenticanza nel chiudere la porta, quindi afferra la maniglia ed entrando:
Kak: «Naruto! Sono Kakashi, vieni a…»
Le parole gli morirono in bocca osservando lo spettacolo che gli si presentava davanti, il ninja sa molto bene quanto Naruto sia disordinato, ma non è questo che lo preoccupava, l’unica finestra dell’appartamento è stata rotta da un kunai che in questo momento è conficcato nel letto assieme alla coperta, i mobili e qualsiasi oggetto nella casa è stato rotto o distrutto completamente a testimonianza di una accanita colluttazione, e quello che più attirava e terrorizzava allo stesso tempo l’Hatake sono le macchie, più o meno grandi, di sangue che sporcano qua e là la stanza.
Alla vista di questo spettacolo, al prode ninja-copia, è bastato fare due più due per capire ciò che è successo, e in un nanosecondo era già fuori a saltare da tetto in tetto, alla massima velocità, per raggiungere la grande magione appartenente all’Hokage, il ninja più forte su cui grava il peso della difesa e del governo del villaggio di cui è a capo.
Difatti Hiruzen Sarutobi, che oltre ad essere Hokage è un bonario vecchietto, che per primo ha preso in simpatia il protetto di Kakashi, stava finendo di fare il suo dovere per poi andare a casa, quando l’Hatake è comparso trafelato (di fatto Kakashi per arrivare il più velocemente possibile ha battuto tutti i record di velocità!)
Hir: «Kakashi, calmati!»
Purtroppo il jonin si sarebbe calmato solo dopo aver appurato che le sue supposizioni sono sbagliate:
Kak: «….anf….Hokage!....anf….anf….Naruto!...anf»
Al solo sentire il nome di colui che per il vecchio Kage è come un nipote, Hiruzen si calmò di colpo diventando serio:
Hir: «Cos’è successo?»
Nel frattempo l’Hatake si era calmato, e dopo aver spiegato ciò che aveva visto e le sue supposizioni, i due si fiondarono per il villaggio alla ricerca di Naruto.
 
***
 
Il bambino dopo la sua estenuante corsa si ritrova in uno dei grandi campi di allenamento ninja del villaggio, in ginocchio e stremato cerca in tutti i modi di rialzarsi ma la grande perdita di sangue sommata alla stanchezza della corsa non gli fanno fare neanche un passo.
Chunin1: «Eccolo, è lì!»
Persona: «È il mostro!»
Chunin2: «Uccidiamolo!»
E a queste parole un kunai lascia la mano di uno dei ninja, diretto verso il povero bambino, che per la stanchezza, non riesce ad evitarlo. Il kunai si conficca nel suo fianco, facendolo cadere al suolo ed aprendo un’altra grave ferita.
La folla si stava avvicinando per dare il colpo di grazia al bambino che ai loro occhi si presenta come il demonio, quando:
 
«Fermatevi!»
 
L’irosa voce del Terzo Hokage, che spunta assieme al ninja-copia dall’oscurità, pietrifica tutte le persone, civili e ninja, presenti, mentre l’argenteo si lancia sul bambino: «NARUTO!»
Vedendo il piccolo Naruto riverso su un fianco, Kakashi a momenti iniziò a piangere, ma per fortuna vide che respirava ancore e si impose di resistere, in questo modo, dopo aver detto all’Hokage che portava Naruto all’ospedale e aver incenerito i compaesani con lo sguardo. Kakashi svanisce nelle tenebre della notte, diretto a tutta velocità all’ospedale con il biondino in braccio.
 
 
Autore:
E sono tornato con una lunga, si spera, saga nel mondo di Naruto.
Questa è il capitolo 1 della prima parte della saga. Dovrebbe essere divisa in tre parti,
ma questo può essere soggetto a cambiamenti.
Con questo vi saluto e al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Dentro l’anima ***


Capitolo 2: Dentro l’anima

All’inizio c’era solo silenzio, che lentamente venne sostituito dal ritmico cadere di una goccia d’acqua.

Da quando l’arma lo aveva colpito vedeva solo il buio, solo adesso, pero, si accorse di avere gli occhi chiusi. Alla loro apertura, la solitudine che lo ha accompagnato fin da quando ricordava, si accentuò unita allo smarrimento nel ritrovarsi in un tetro corridoio parzialmente inondato dall’acqua. Voleva scappare, andarsene il più lontano possibile da quel posto, ma il suo corpo non rispondeva più, e come se sapesse già dove andare, iniziò ad incamminarsi.

Durante il tragitto l’inquietudine che provava venne sostituita da un’insistente curiosità che  lo spingeva ad accelerare il passo, fino a ritrovarsi in quella che sembrava una gigantesca stanza, con un cancello nel suo mezzo.
Un cancello gigantesco, anche se più che un cancello è l’entrata di una cella.
Avvicinandosi si notano le gigantesche crepe che ricoprono le sbarre, sembrava che potessero crollare da un momento all’altro.
Una folata d’aria calda fermò il suo avvicinarsi, facendolo cadere di sedere nell’acqua. Quasi subito dopo l’aria che era fuoriuscita dalla cella sembrava venire risucchiata nuovamente al suo interno, a testimonianze di un profondo respiro.
Dall’oscurità della cella emergono due luminosi occhi rossi, che avrebbero fatto tremare di paura anche i più coraggiosi, ma che a lui trasmettevano un profondo sentimento di nostalgia e dolore. Sentiva di poter rimanere ore a cercare di capire da dove si originassero questi sentimenti. Un terremoto muove pericolosamente la stanza aumentando le crepe sulle sbarre e creandone sulle pareti. Un’imperiosa voce inumana, ma vagamente femminile, accompagna il tutto:
???: «Stai morendo, te ne rendi conto?»
La voce possiede una nota divertita mischiata a una dispiaciuta, e Naruto riflettendo sulle parole della misteriosa entità:
Nar: “Sto morendo? Eppure a me sembra di stare bene, anche se l’ultima cosa che ricordo è di aver provato un dolore pazzesco”
Nar: «Chi sei? E dove mi trovo?»
La voce di Naruto esprime un’incredibile ingenuità, unita alla curiosità, che fece ridacchiare l’entità misteriosa.
Ad un tratto essa si mostra nella fioca luce della stanza: l’entità è un’enorme volpe dal pelo arancione, trasmette orgoglio e fierezza, trasuda un gigantesco potere, che fa sentire Naruto al suo confronto un granello di sabbia al vento, ma la cosa più straordinaria ed affascinante, agli occhi di Naruto, sono le nove lunghe code che sferzano l’aria dietro la sua enorme figura.
Naruto, se da prima intimorito, ora guarda la grande volpe con ammirazione mentre questa si presenta:
Volpe: «Io sono la Volpe a Nove code, la più potente tra i demoni codati, e tu, ti trovi all’interno della tua anima»
 
 
 
Autore:
 
E sono tornato…
Naruto ha incontrato la Volpe, nonostante il clima di neutralità durante la conversazione bisogna ricordarsi che lui sta morendo.
Detto questo, cosa succederà?
Ovviamente lo saprete nel prossimo capitolo!
Buona Pasqua!

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Capitolo 3
*** Scelta ***


Capitolo 3: Scelta


Nar: «Hai detto che sto morendo, giusto?»
Dopo qualche minuto il silenzio è rotto da questa domanda.
Volpe: «Il kunai ti ha colpito poco sotto il cuore, stai perdendo una quantità esorbitante di sangue, di questo passo morirai tra poco»
Alla risposta, Naruto, si zittisce ripensando alla sua breve e dolorosa vita, chiedendosi per l’ennesima volta perché tutto questo è capitato a lui.
Volpe: «Ti stai chiedendo il perché di tutto questo, no? Ti stai chiedendo perché tutti ti odino nonostante tu non abbia fatto niente di male, giusto?»
Alla domanda della Volpe, Naruto, rialza lo sguardo fino ad incontrare quello della Volpe, facendole capire, con un cenno d’assenso del capo. Di stare ascoltando.
Volpe: «La colpa è mia»
Naruto, sorpreso, riesce a dire solo: «Eh?«
Volpe: «Tutti ti odiano perché io sono rinchiusa dentro di te»
Pensando alla risposta della Volpe, Naruto, arriva a ricordare una vecchia conversazione sentita tra l’Hokage e il suo tutore, Kakashi, quella è stata la prima ed ultima volta che Naruto aveva sentito la voce del vecchio Kage intimorita:
 
Hir: «Kakashi, secondo  la tua opinione, il sigillo tiene? Non è successo nulla a Naruto?»
Kak: «Si tiene perfettamente, il maestro ha fatto un ottimo lavoro: il chakra del Nove Code si mescolerà gradualmente a quello di Naruto e, con gli anni, diventeranno uno. Poi loro due non si incontreranno fino a che, Naruto, non abbia almeno dodici anni. Non c’è da preoccuparsi»
 
Nar: «Perciò, tu, sei stata sigillata dentro di me fin da quando sono nato?»
Mentre parlava aveva abbassato il capo e delle lacrime avevano iniziato a cadere:
Volpe: «Cosa hai da piangere, piccoletto, sei triste? Mi odi?»
Ma con sorpresa della Volpe, quando Naruto tornò a guardarla, sorrideva.
Nar: «No, sono felice perché, nonostante tutto, non sono solo, e visto che sei sempre stata con me, posso considerarti un’amica»
Passarono qualche minuto in silenzio, dove l’unico rumore era il pianto di felicità del biondino, e in cui il demone è rimasto a pensare a qualcosa di inudito per quelli come lei.
Quando il pianto incontrollato di Naruto si è calmato un po’, la Volpe riprende con voce sprezzante:
Volpe: «Finalmente hai smesso di piangere, moccioso, sei un uomo, comportati come tale»
La limpida risata del biondino riempie la stanza fino a giungere alla sgomenta Volpe:
Nar: «….Eh Eh Eh, sai, sei la prima che mi parla così, Eh Eh….»
Naruto riprende, una volta calmatosi, con l’espressione più pensierosa che un bambino come lui può fare:
Nar: «Non capisco, sei così simpatica, perché la gente ti odia?»
La Volpe, dall’espressione sgomenta di prima, diventa improvvisamente rabbiosa al ricordo dell’episodio che l’ha più tristemente famosa e più odiata di tutti gli altri episodi della sua vita.
Volpe: «Mi odiano perché sei anni fa ho attaccato la Foglia..»
Naruto, con l’ingenuità infantile che lo ha sempre accompagnato fino ad ora, la interrompe;
Nar: «E perché hai attaccato il villaggio?»
La Volpe risponde in un’esplosione di rabbia:
Volpe: (urla) «Non l’ho voluto io, è colpa di quell’Uchiha»
Notando che il biondino ascolta interessato, si impone la calma e continua:
Volpe: «Ho un mio stile di vita: se loro non mi avessero attaccato io non avrei attaccato loro. Poi è arrivato lui, quell’Uchiha mascherato, che mi ha costretto ad irrompere nel villaggio e distruggere tutto. Il resto è raccontato nelle cronache del villaggio, oltre ad essere una conoscenza comune»
Poi la Volpe riprende a parlare tornando sul perché del comportamento degli abitanti:
Volpe: «E non hanno paura solo di me, ma anche di te»
Per l’ennesima volta da quando era li, Naruto, mostra la sua sorpresa.
Volpe: «Hanno paura della tua quantità spropositata di chakra e del tuo potenziale. Hanno paura di ciò che, un giorno, potresti diventare»
Un altro terremoto, più forte dell’altro fa tremare la stanza. Questa volta l’aumentare delle crepe ha fatto cedere parte del soffitto, e pezzi di materiale sono caduti intorno a Naruto rimasto, per fortuna, illeso.
Nar: «Ma che succede?»
Volpe: «Non rimane più molto tempo, e non preoccuparti questo è il sigillo più potente che esiste, se muori io verrò con te»
Ora che il momento di lasciare questo mondo è vicino, Naruto, ripensa a tutta la sua vita, tutto il tempo in cui ha sofferto da solo, e in  quel momento si risveglia: la sua voglia di vivere, il suo voler, un giorno, trovare la felicità assieme a delle persone che gli vogliono bene.
La Volpe, che come demone ha un’empatia molto superiore agli umani, si decide ad esternare la sua proposta:
Volpe: «Perché non vieni con me? Ti porterò in un posto che potrai davvero chiamare casa»
Nar: «E perché vorresti che io andassi con te?»
Volpe: «In questa conversazione mi sono accorta di quanto io e te siamo simili»
In fondo il suo discorso non fa una piega, si disse Naruto, siamo entrambi soli ed odiati, senza essere minimamente capiti.
In questo momento, più di altri, la strada che deve percorrere sembrò chiara a Naruto:
Nar: «D’accordo, vengo con te»
 
 
Autore:
Siamo arrivati al punto da cui tutta la storia di Naruto cambierà:
Cosa porterà a fare la scelta di Naruto?
Come la prenderanno al villaggio della foglia?
Il mondo ninja rimarrà sempre lo stesso?
Con questi interrogativi vi lascio, e al prossimo capitolo!
 

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Capitolo 4
*** Fuga ***


Capitolo 4: Fuga


Nar: «D’accordo, vengo con te»
La determinazione che infiamma gli occhi del biondino fece sorridere ancora una volta la Volpe.
Volpe: «Bene, ma prima di andare devo salvarti. A quanto pare, nonostante tu sia stato portato in ospedale, quegli idioti del villaggio ti stanno lasciando morire»
In quello stesso momento il riflesso della realtà si mostrò sul corpo spirituale(1) dell’umano. Compare una grossa ferita sul fianco che inizia a perdere sangue, seguita subito dopo dalla ferita sul braccio. Il bambino cade, con la forza per rimanere a malapena cosciente, per terra, sulla linea di confine tra vita e morte.
Volpe: «Devo fare in fretta»
Un grande ammasso di chakra rosso esce dalla cella che è il sigillo, e va a ricoprire il corpo del biondino, prima che questi sprofondi nel buio dell’aldilà.
 
***
 
Kakashi si trova fuori dalla stanza  d’ospedale del suo protetto, in cui spera che i medici abbiano fatto il loro dovere (Noi stavamo giocando a carte! Nd medici), in ansia per il suo stato di salute.
Il Terzo Hokage lo ha appena raggiunto dopo una strigliata ed una punizione, che passerà alla storia, inflitte a quella folla di vergognosi sottoposti.
Hir: «Allora, come sta?»
Kak: «Non me lo vogliono far vedere, dicono che non possono fare più niente e che se qualcosa va storto potrebbe morire»
Hir: «Suppongo, quindi, che possiamo solo confidare in lui ed aspettare»
 
***
 
Riapre gli occhi in una stanza illuminata solo dalla luce della luna, non si era mai sentito più scombussolato di così prima di allora: come se fosse stato svuotato di tutto ciò che aveva e riempito di qualcos’altro, quasi opposto(2).
Prova ad alzarsi ma appena sente di essere in piedi, perde l’equilibrio e cade sul materasso. Arresosi all’evidenza decide di concentrarsi nel capire in che stato si trova.
A momenti non urlava per lo spavento: al posto dei vestiti ha un folto pelo arancione con sfumature gialle, le mani ed i piedi sono stati sostituiti da delle zampe, e a coronare il tutto sente una coda muoversi attaccata al suo corpo poco sopra il suo sedere.
Un’occhiata al suo riflesso sulla finestra e i suoi sospetti si rivelarono realtà: è diventato una volpe, più precisamente un cucciolo di volpe dagli occhi azzurro cielo e le pupille a fessura.
Volpe: “Naruto!”
Nar: «Volpe?»
Domandò iniziando a guardarsi intorno.
Volpe: “Non parlare, posso sentire anche i tuoi pensieri”
Nar: “Ah, ok!”
Pausa.
Nar: (urlando e quasi assordando la Volpe) “Ma cosa mi  è successo? Sono una volpe!”
La Volpe ripresasi dallo pseudo attentato ai suoi timpani, domanda:
Volpe: (sorpresa) “Sei euforico?”
Incredibile a dirsi ma Naruto ha segnato un record, sorprendendo il più potente dei demoni più volte in un giorno.
La Volpe ripresasi dalla sorpresa, decide di dare risposta al primo interrogativo del volpino:
Volpe: “Per salvarti la vita ho dovuto renderti come me”
Nar: “Sono un demone?”
Volpe: “Più precisamente sei un demone volpe dalle nove code, come me”
Nar: “Ma io ho una sola coda”
Volpe: “Ti insegnerò ad evocare le altre durante il tuo allenamento”
Aspettarono giusto il tempo che servì a Naruto per abituarsi al suo nuovo corpo, poi:
Volpe: “Ok, adesso salta fuori dalla finestra”
Nar: (incredulo) “Cosa?!”
Volpe: “Non preoccuparti, da quando sei in questa forma il chakra ha iniziato a fuoriuscire dal tuo corpo, in questo momento ne sto controllando il flusso, ma non posso arrestarlo, se ti butterai, e cadrai sulle zampe, non ti farai niente”
Così inizia la fuga del volpino, percorrendo vicoli e muovendosi tra le ombre delle strade arriva al cancello principale del villaggio che, assieme ad altri due, svolge il compito di passaggio per l’entrata e l’uscita dalla foglia, bucando le enormi mura che la circondano.
Passare è stato abbastanza semplice, il villaggio si trova nel mezzo di una foresta, quindi non sarebbe stato ne il primo ne l’ultimo animale a passare i cancelli.
 
***
 
Sta correndo nella foresta, tra alberi, cespugli e rigagnoli d’acqua, Naruto, corre e nel mentre conversa con la Volpe, sua compagna di viaggio, oltre ad eseguire la funzione di navigatore.
Nar: “Scusami Volpe….”
Volpe: (svogliata) “Si?”
Nar: “Ma tu c’hai un nome?”
Al silenzio incredulo della sua compagna di viaggio, Naruto decide di motivare la sua richiesta:
Nar: “Insomma, tutti abbiamo un nome che ci caratterizza, ci rende unici, no?”
Volpe: “…...”
Nar: “E poi visto che io e te dovremo stare assieme da ora in poi dovremmo conoscerci meglio, tu sai tutto di me, ma io di te non so quasi niente”
Conclude con uno dei suoi rari e radiosi sorrisi. Sorrisi che fino ad ora avevano visto solo il vecchio Hokage e Kakashi.
La Volpe, stranamente accondiscende, inizia a raccontare di se stessa:
Volpe: “Sentiti onorato, sarai il primo, dopo l’Eremita dei Sei Sentieri a conoscere il mio nome”
Nar: “Eremita dei Sei Sentieri?”
Volpe: “….non dirmi che non lo conosci…..”
Nar: “……”
Volpe: (arresasi all’evidenza) “Uff, ti spiegherò chi era in seguito.
Il mio nome è Kurama, come ti ho già detto sono la più potente tra i demoni dotati di code……”
Nar: “Aspetta! Ma tu prima hai detto che io adesso sono come te, sono diventato un demone codato anch’io?”
Kur: “Ci stavo arrivando, se mi fai finire”
Nar: “……”
Kur: “Ci sono altri otto demoni codati: il demone tasso ad una coda Shukaku, il demone gatto a due code Matatabi, il demone tartaruga a tre code Isobu, il demone gorilla a quattro code Son Goku, il demone cavallo-delfino a cinque code Kokuo, il demone lumaca a sei code Saiken, il demone insetto a sette code Chomei, e il demone bue a otto code Gyuki”
Passarono del tempo a parlare del più e del meno, finché:
Kur: “Poco più avanti c’è un lago, fermati lì”
Il volpino si ferma sulla riva del lago, in mezzo alla foresta. Ora che la frenesia della corsa è finita, Naruto si accorge di sentire un grande numero di presenza nella foresta e nel lago e, spaesato, si guarda intorno alla ricerca di possibili minacce.
A questo spettacolo Kurama scoppia a ridere, e Naruto, sentendo la compagna ridere, torna davanti  a lei nelle profondità della sua anima.
Nar: «E ora cosa c’è da ridere?»
Chiede offeso.
Kur: «Ah, ah, ah……calmati, la fuori non c’è niente, a parte qualche pesce e alcuni conigli»
Nar: «Allora dimmi cosa sta succedendo!»
La Volpe, calmatosi, risponde ancora leggermente divertita:
Kur: «Torna all’esterno, iniziamo il tuo addestramento»
 
 
Note:
  1. Corpo Spirituale: il corpo nel sigillo rappresenta l’anima di Naruto ed era rimasta illesa per tutto il tempo in cui poteva essere salvato. Quindi, ad un passo dalla morte, le condizioni del suo corpo reale si mostrano sul corpo spirituale.
  2. Come se……quasi opposto: spiegherò il tutto con un esempio: immaginate una bottiglia d’acqua, riempita d’acqua, questa bottiglia viene svuotata e riempita con qualcos’altro di opposto. La bottiglia è la stessa ma il contenuto diverso. In questo caso la bottiglia è il corpo, e il liquido il chakra.
 
Autore:
E siamo qui, la scelta che Naruto ha fatto sconvolgerà tutta la trama (ovviamente dal mio punto di vista) e lo porterà a fare decisioni che non si sarebbe mai neanche sognato.
Bhe, non ho molto da dire/scrivere, per ciò vi saluto e a sabato prossimo!

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Capitolo 5
*** Allenamento e Missione ***


Capitolo 5: Allenamento e missione

Naruto rimane sulla riva del lago seduto, immobile ed a occhi chiusi. Sta ascoltando Kurama mentre gli spiega come tornare nella sua forma umana.
Kur: “Tornare nella forma umana è relativamente semplice, dipende tutto esclusivamente dalla tua forza di volontà. Non serve ne chakra ne allenamento fisico, dipende da te.
Non inizieremo il tuo allenamento ninja finché non sarai in grado di cambiare forma liberamente. Sei pronto?”
Nar: “Si, dimmi come fare”
Kur: “Concentrati, immagina la tua forma attuale da volpe, poi a questa sovrapponi l’immagine del te reale”
Ad occhi chiusi, il volpino inizia il procedimento per cambiare forma.
Capì che la trasformazione è iniziata da una sensazione che prima è di un calore dolce, ed è poi diventata talmente forte che al bambino sembrava di bruciare.

Quando il dolore scemò ed aprì gli occhi, Naruto si trovò disteso per terra. Si è accorto subito di essere tornato umano ed è immediatamente tornato nelle profondità della sua anima per comunicare alla Volpe i suoi risultati, ma la trovò a dormire dietro le ormai fragili sbarre del sigillo.
Dopo i tentativi, inutili, di svegliarla, nel biondino, si risvegliò la parte burlona del suo carattere e decise: se non si svegliava con le buone, le cattive avrebbero funzionato, o almeno così spera.
Con queste intenzioni, Naruto entra in quella cella che è il sigillo, sale sull’enorme corpo del demone fino ad arrivare alla testa e si prepara ad attuare il suo scherzo.
 

Chiunque al posto di Naruto se la farebbe sotto nel sapere che la Volpe a Nove Code vive dentro di lui e chiunque al posto di Naruto morirebbe di infarto anche solo nel pensare di fare uno scherzo a tale demone per poi subirne l’eventuale furia.
Erano questi i pensieri di Kurama mentre per lo spavento appena preso si sveglia inveendo contro il biondino che ora ride vicino a lei.
Kur: «Potrei sbranarti per quello che hai appena fatto»
Nar: «Ma non lo farai»
Kur: «E di grazia, perché?»
Nar: «Perché sei mia amica, e io, mi fido di te»
Al sentire queste parole la Volpe si rese conto per la prima volta di quanta fiducia riponesse in lei quel piccolo odiato da tutti, e si accorse anche di non voler tradire la fiducia di quel bambino.
 
Un bambino che lei ha reso orfano.
 
Questa consapevolezza le cadde addosso pesante come un macigno, apprese che quel bambino avrebbe dovuto sapere la verità sulle sue origini.
Dovrebbe sapere la verità che quelli del villaggio hanno taciuto per egoismo. Se al villaggio si fosse venuto a sapere chi è Naruto, quei bastardi alle alte sfere non avrebbero più potuto fare finta di niente su quello che gli capitava.
Consapevole di quello che avrebbero potuto portare le sue parole, Kurama si accinge a parlare, ma la voce del biondino, oggetto dei suoi pensieri, la ferma.
Nar: «Ci sono riuscito»
Kur: (cadendo dalle nuvole) «Cosa?»
Nar: «A tornare umano, non vedi?»
Kur: «Ci hai messo poco più di un paio d’ore, ma per essere la tua prima trasformazione mi aspettavo ci mettessi di più»
Nar: «E adesso?»
Kur: «Adesso ti trasformerai fino a che non riuscirai a cambiare forma in non più di qualche secondo»
Nar: «Uff……»
Kur: «E adesso che c’è?»
Nar: «Pensavo che adesso iniziassi ad addestrarmi»
Kur: «Dopo che avrai finito qui inizieremo»
 
***
 
Intanto a Konoha:
 
Nel villaggio ninja del paese del fuoco la vita per gli abitanti procedeva come al solito: gli adulti lavorano per portare avanti le loro attività, alcuni bambini approfittano delle loro vacanze e della splendida giornata di giugno per giocare fuori e, alle volte, fantasticare sul loro glorioso futuro, altri si dirigono verso l’accademia ninja per sorbirsi un altro surrogato di spiegazioni riguardanti la storia e le tecniche ninja.
I veri ninja svolgono le loro consuete missioni per portare a casa la pagnotta.
Tra loro si salutano con gioia, consapevoli che l’oggetto del loro disprezzo è molto lontano, e che da quella notte molto probabilmente non tornerà più. Sono tutti entusiasti di ciò, tranne una minoranza che ora è riunita nell’ufficio dell’Hokage:
Hir: «Notizie dagli AMBU mandati in perlustrazione?»
Kak: «Sono tornati tutti, ma lui non c’era……»
Hiruzen sospirò sconsolato e il suo sguardo ombrato dalla malinconia cade sulle foto sopra la sua scrivania concentrandosi si quella raffigurante lui con un neonato in braccio. Tale neonato lo guarda con gli occhi spalancati e pieni di curiosità. Non riuscendo più a reggere l’innocente sguardo della testolina bionda, il Kage inizia a rimirare il resto della foto fino a che i suoi occhi non caddero sulla pancia scoperta del piccolo. Al vedere il tatuaggio spiraleggiante che parte dal suo ombelico, la tristezza del Terzo si trasformò in depressione e inizia a ricordare quella notte, quando gli venne a mancare il terreno sotto i piedi e quando, come dopo il disastro di sei anni prima, la sua età iniziò a farsi sentire pesantemente su di lui.
Hir: «Kakashi, so che se non ti avessi chiamato io saresti venuto tu qui, ma prima di lasciare le AMBU vorrei affidarti un ultimo incarico come tale»
Kak: «……d’accordo……»
Hir: «Sarai accompagnato dal tuo vecchio amico Tenzo e da un terzo membro da te scelto»
Kak: «La missione?»
Hir: «Trovare e riportare alla Foglia Naruto Uzumaki»
L’Hatake, nel sapere lo scopo della sua ultima missione ANBU, spalanca gli occhi, o meglio l’occhio, che si intravede dal buco corrispondente sulla sua maschera e ribatte dicendo che nessuno conosce la sua posizione e che potrebbe essere ovunque.
Hir: «A dire il vero sappiamo dove si trova.
Ultimamente gita voce che qualcuno compra quantità industriali di ramen in un villaggio a nord. Pensiamo che sia Naruto»
 
***
 
Naruto e Kurama trascorsero i seguenti tre giorni al lago, tra le continue e sempre più frequenti trasformazioni del primo, i cavernosi quanto costanti brontolii del suo stomaco e le regolari visite al villaggio vicino per rifornirsi di provviste (RAMEN! Nd Naruto).
Finalmente, la mattina del quarto giorno, Kurama annuncia di fronte alla rappresentazione spirituale del neo demone:
Kur: «Ora sei pronto, inizieremo il tuo addestramento nelle arti ninja di base……»
La Volpe viene interrotta dall’urlo di felicità del biondino e dalla sua successiva domanda:
Nar: «E quando iniziamo?»
Kur: «Inizieremo subito. Quando riuscirai a richiamare decentemente il chakra ci rimetteremo in viaggio»
All’esterno, mentre la Nove Code parlava, Naruto stava consumando la sua colazione. La sua forma umana, grazie alle frequenti trasformazioni, è cambiata: i tratti del suo viso sono diventati più selvaggi, i capelli sono leggermente più ispidi, le unghie di mani e piedi sono diventate più simili ad artigli, i tre graffi per guancia ora sono simili a dei baffi da volpe e le pupille dei suoi occhi sono diventate a fessura, come quelle dei felini.
Questi sono i suoi effetti visibili del suo essere demone.
 
Naruto si mise nella posizione base per richiamare il chakra e si immerse nel più profondo livello di concentrazione da lui raggiunto grazie a ore e ore di allenamento nel cambio forma.
Passò un minuto nel più completo silenzio, nel quale si sentiva solo il soffiare del vento.
All’improvviso un rombo, come se un fulmine si fosse abbattuto al suolo. Tale fulmine era il chakra dell’Uzumaki, ora seduto a terra ansimante e leggermente spaventato per la voragine che si trova nel punto in cui era fermo in piedi, evidentemente quello è il suolo su cui si è abbattuto il suo fulmine.
 
***
 
Kakashi cammina per le strade soleggiate di Konoha diretto a reclutare il suo terzo compagno per la missione. Lui è l’unico, oltre a lui e a Tenzo, in cui l’Hokage ripone una sconfinata fiducia, e l’unico che il piccolo Naruto considera come un fratello maggiore.
Iruka Umino apre la porta di casa sua dopo il richiamo del campanello. Iruka, un ninja con rango chunin molto dedito al suo dovere, veste come sempre l’uniforme ninja del villaggio e porta i capelli lunghi legati in una coda alta in stile Nara. Sarebbe un anonimo ragazzo col mestiere da ninja se non fosse per la vistosa cicatrice parallela alla line dei suoi occhi che porta poco sopra il naso e che lo identifica come un sopravvissuto al disastro di sei anni prima.
 
Prima che il chunin possa dire o fare qualsiasi cosa, l’argenteo scandisce le parole che segneranno quel capitolo della sua vita:
Kak: «Iruka preparati, andiamo a prendere Naruto»
Un capitolo di tristezza e sofferenza per tutti loro.
 
 
Autore:
Ok, in questo cap. Naruto incomincia ad approcciarsi al suo io demone ( il controllo del chakra è un vero problema per loro), mentre a Konoha la speranza è di ritrovare il suddetto biondino ( la speranza di trovarlo vivo, si intende ).
Vi saluto e al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 6
*** Ritrovamento ***


Capitolo 6: Ritrovamento


Kur: “Mmm……Sei un bambino pieno di sorprese”
La voce della compagna Volpe scuote il piccolo Naruto dal suo stato di catalessi e, scosso, cerca risposte dall’amica:
Nar: “M-ma che d-diamine è successo?”
Kur: “Semplicemente il tuo chakra è esploso”
Recuperato il suo solito contegno, il biondino torna davanti alla Volpe.
Nar: «E questo è un bene?»
Kur: «Dipende»
Nar: «Puoi parlare chiaramente?»
Indispettito dal comportamento da misteriosa di Kurama, Naruto si sta innervosendo.
Kur: (con voce innocente) «Cosa vuoi sapere?»
Nar: «Aaaaaaaarghhhhh!!!!!!»
A questo sfogo il demone rinchiuso scoppia a ridere e il neo demone, capendo di essere stato preso in giro grazie alla sua irascibilità, mette il broncio intento a non parlare con l’amica per un bel po’.
 
***
 
I tre compagni di team si trovano all’alba del giorno dopo, due di loro mossi dalla speranza nel cuore e l’altro mosso dal rispetto che prova verso il compagno AMBU e per la fedeltà verso l’Hokage.
Kak: «Bene, lo scopo della missione è il recupero di Naruto Uzumaki, abitante del villaggio, scomparso durante la notte di un giorno fa»
Ten: «L’area di ricerca?»
Kak: «Nei dintorni di un villaggio a nord verso i confini con il paese dei fulmini»
Iru: «Con una normale andatura raggiungeremo il confine in due giorni»
Kak: «Noi arriveremo in un giorno e mezzo, non di più»
Iru e Ten: «Si!»
 
***
 
Il broncio di qualunque bambino, ma soprattutto quello di Naruto, non dura a lungo per ciò, alla fine, il biondino è tornato ad allenarsi col sorriso.
Anche la Volpe, infine, si è decisa a parlare seriamente spiegandogli che l’esplosione avvenuta è dovuta alla sua quantità di chakra, che essendo un demone è pressappoco infinita, e che ha bisogno di un controllo del chakra rasente la perfezione se non vuole farsi notare, almeno non più di tanto.
Sempre grazie a Kurama, e al suo controllo sul flusso del chakra del neo demone, le esplosioni sono diminuite, ma non scomparse, ogni tanto si sente un rombo che fa scappare la maggior parte degli animali, e si fa sentire come un eco lontano agli abitanti del villaggio vicino che, sempre più preoccupati, stanno iniziando a pensare di chiedere di indagare al villaggio ninja più vicino.
 
***
 
Kakashi, Iruka e Tenzo giungono al villaggio indicatogli dall’Hokage e, dopo aver cercato per tutto il villaggio, trovano l’unico chiosco di ramen del posto.
Entrano e iniziano a fare domande al gestore:
Kak: «Scusi, ha mai visto un bambino di circa sei anni, capelli biondi, occhi azzurri e tre baffi da volpe per guancia?»
???: «Intende il bambino che ogni mattina compra ramen?»
Iru: «Si, è proprio lui»
???: «Mi spiace, ma oggi è già passato e nessuno sa dove vada poi»
In quel momento, l’eco di una lontana esplosione si fa sentire.
Ten: «C’è da preoccuparsi?»
???: «Non lo sappiamo, questi eco sono iniziati oggi, di mattina presto, all’inizio ci siamo tutti spaventati, ma visto che le esplosioni avvengono in lontananza siamo più tranquilli»
Kak: «Sa cosa le provochi?»
???: «Vengono dalla foresta, nessuno di noi ci va per il terrore di essere assaliti dalle bestie che ci abitano»
L’Hatake si volta verso i compagni, che con uno sguardo determinato e un cenno d’assenso, danno una risposta al suo implicito interrogativo.
Kak: «Allora andremo noi»
Il gestore del chiosco prova a farli desistere, venendo zittito da Iruka:
Iru: «In fondo i ninja esistono anche per questo»
Questa frase segnò la fine del discorso e il team inizia a correre verso la foresta.
 
***
 
L’ennesima esplosione segna l’ennesimo fallimento del biondino nel richiamare correttamente la giusta dose di chakra. Ha perso il conto di quante volte ha provato e fallito, anche con l’aiuto dell’amica Volpe.
Kur: “Naruto, sei sfinito, fermati e riposati un po’”
Naruto, stanco e ansimante in mezzo a una serie di voragini che fanno sembrare la riva del lago una forma di groviera, risponde al demone:
Nar: “….anf….Posso….continuare….anf….non sono….anf….stanco….”
Kur: (irritata) “Ma se stai per crollare da un momento all’altro!”
Nar: (dopo aver ripreso fiato) “Ci devo riuscire, non voglio fermarmi adesso”
Con questa frase, Naruto esprime ancora una volta alla Volpe la sua forte determinazione, assieme a dei sentimenti di rivalsa verso il suo ex-villaggio.
In questo momento il piccolo demone con l’enorme fardello(1) sembra più grande e maturo di quanto in verità non sia, tutto grazie alla sua volontà di cambiare.
Kurama, rassegnata nel vederlo preda della sua testardaggine, sospira dicendogli che non deve fermarsi ma deve fare una pausa e magari mangiare qualcosa.
Nei suoi anni di osservazione dal sigillo, la Volpe ha capito che se si vuole distrarre Naruto dai suoi propositi bisogna offrirgli la possibilità di mangiare, meglio se è il suo piatto preferito.
 
***
 
Quando il team composto da Kakashi, Iruka e Tenzo arrivò all’area interessata dalle esplosioni, gli si presentò uno strano spettacolo: la riva del lago è stata completamente ricoperta da voragini, qualche albero al limitare con la foresta è stato fatto cadere da una forza più grande di lui, e in mezzo a tutto questo, seduto su una roccia parzialmente a pezzi, sta un bambino, Il bambino, che mangia le sue ormai solite sei porzioni di ramen.
Kak: «Naruto!»
Il primo a riprendersi è proprio il ninja-copia, forse perché abituato a questo tipo di campi di battaglia, o alle epiche mangiate a opera del biondino, ma purtroppo non ci è dato saperlo.
 

Note:
  1.  Mi riferisco a Kurama che è sigillata dentro di lui
 
 
Autore:
Ed ecco l’incontro! Ho avuto un bel po’ di problemi nel scrivere le circostanze in cui il team trova Naruto, ma penso di aver fatto un bel lavoro.
Vi saluto e sabato prossimo!

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Capitolo 7
*** Missione Fallita ***


Capitolo 7: Missione fallita


???: «Naruto!»
Il suddetto biondino, alza la testa sentendosi chiamare e, nel vedere Kakashi, che dice il suo nome, e Iruka, pochi passi indietro, assieme ad una persona, che non ha mai conosciuto, sente che se mai tornerà al villaggio non la passerà liscia.
 
La situazione rimane in stallo con Naruto, che al primo sentore di pericolo e pronto a fuggire, Kakashi ed Iruka, che osservano senza parole l’aspetto selvaggio assunto dal biondino, e Tenzo, che aspetta solo un ordine del suo caposquadra per intervenire.
 
A sbloccare la situazione è Kurama, che nella testa del neo demone urla:
Kur: “Che stai facendo li impalato? Muoviti! Non sei ancora minimamente pronto ad affrontarli, scappa!”
Come una molla, Naruto fa dietro front ed entra correndo nella foresta, cambiano forma in volpe per essere più veloce.
L’argenteo, capitano del team, pensava che sarebbe stato facile convincere il bambino a tornare con loro al villaggio. Non l’aveva neanche sfiorato il pensiero che avrebbe potuto non voler tornare, che adesso che ha una possibilità di vita, rinunci a tutte le sue speranze per tornare nella prigione che, se non fosse stato per Kurama, l’avrebbe ucciso.
 
Grazie al richiamo di Tenzo, Kakashi e Iruka escono dal loro stato di catalessi ed iniziano ad inseguire il biondino, inconsapevoli delle sue nuove capacità.
 
***
 
Il volpino che è Naruto, corre e salta portando avanti l’inseguimento in cui lui è il premio.
Intanto parla con la Volpe:
Nar: “Perché? Perché mi vogliono riportare in quel posto dove mi odiano e basta?”
Kur: “Quando ci siamo conosciuti io ti ho detto il motivo per cui ci odiano, ma non ti ho detto perché non ci hanno ancora ucciso, aspettavo un momento migliore”
Il tono di Kurama è triste mentre spiega al bambino una delle motivazioni per cui, quando era al villaggio, lo hanno lasciato in vita.
Kur: “Il fatto che io stata sigillata dentro di te  è stato un fatto di necessità. Ma poi, alle alte sfere, hanno visto la possibilità: hanno iniziato a vederci come un’arma da sguinzagliare contro chi sta loro scomodo”
Questa parte di verità sul suo ruolo a Konoha fece solo soffrire di più Naruto. Capendo di non poterci tornare più.
La sua fuga lo porta sulle sponde di un crepaccio, che sul fondo fa passare un fiume. Non riuscendo a saltarlo in forma di volpe, perché troppo largo, il bambino torna umano ed inizia a correre, costeggiando il crepaccio, in cerca di un punto in cui superarlo.
 
***
 
“Incredibile”, pensa il neo demone, “prima sono quasi riuscito a scappare, e adesso invece mi ritrovo praticamente con le spalle al muro”. Di fatti Naruto stava percorrendo il bordo del crepaccio quando, grazie alla sua abilità acquisita, sentì che i tre adulti lo stavano inseguendo e, grazie all’ostacolo che rappresenta la spaccatura è stato quasi raggiunto.
Adesso il biondino è stato confinato in una parte del lungo bordo del dirupo, con i tre che gli bloccano ogni via di fuga.
Kak: «Naruto, smettila di fare i capricci e torna al villaggio con noi!»
Nar: «No!»
Un passo avanti di Kakashi corrisponde a un passo indietro del bambino, che si avvicina sempre di più al punto in cui la terra viene sostituita dal vuoto.
Iru: «Non capisci che così ci fai solo preoccupare di più, stai facendo preoccupare anche il Terzo»
Nar: “Il vecchio……”
Vedendo l’esitazione del piccolo, Tenzo decide di intervenire, pensando di concludere la faccenda, usando la sua arte del legno. Un’abilità innata appartenuta al Primo Hokage che permette, per l’appunto, di controllare e di creare il legno, è tanto potente quanto famosa.
Dei rami d’albero iniziano a uscire lentamente, aumentando mano a mano la loro velocità, cercando di intrappolare il biondino per le gambe. Ma Kurama se né accorta dicendo al bambino di fare attenzione. Questi fa un passo indietro.
 
***
 
Il tutto si è svolto in pochi secondi, passando come un’eternità agli occhi di Iruka e Kakashi. Il bambino fece un passo indietro per sfuggire al tentativo di cattura. La terra che cede sotto i suoi piedi. E il suo corpo che precipita nel crepaccio per poi scomparire tra i flutti.
I due uomini sono rimasti imbambolati a guardare la scena, senza che riuscissero a reagire. Solo dopo qualche minuto si riprendono.
Ten: «Cavolo!»
Iru: «Dobbiamo ritrovarlo!»
Kak: «Ci penso io. Tecnica del richiamo!»
Dopo essersi fatto sanguinare il pollice e, dopo aver fatto a grande velocità  i sigilli, poggia la mano sporca di sangue per terra, creando una nube di fumo.
Quando questa si dirada, al suo posto sono comparsi otto cani e tutti con lo stemma del villaggio della foglia.
???: «Kakashi, per cosa ci hai chiamato?»
Ha parlato il cane più piccolo degli otto, che nonostante le apparenze, sembra esserne a capo.
Kak: «Dovete cercare il bambino che qualche minuto fa è caduto nel fiume dentro il crepaccio. Fai in fretta Pakkun, per favore»
Il cane di nome Pakkun, sentendo le parole del suo evocatore, esita un attimo. L’Hatake non gli avrebbe mai chiesto niente per favore e, se succedeva, significava che è molto importante per lui.
Pak: «Subito!»
E scompare assieme agli altri cani, in cerca del bambino.
 
***
 
È ormai un paio d’ore che il team non ha ricevuto notizie dai cani ninja di Kakashi, e stanno iniziando a preoccuparsi.
Quando in uno sbuffo di fumo, Pakkun, appare davanti ai tre:
Kak: «Allora?»
Il cane guarda il padrone con uno sguardo sofferente, iniziando:
Pak: «Mi dispiace Kakashi……»
Quest’unica frase, appena mormorata dal cane, diventa un urlo nelle teste dei tre.
Iru: «……Dov’è?»
Pak: «Lo abbiamo seppellito nella riva dove lo abbiamo trovato, era ridotto troppo male, è meglio che non lo vediate»
L’Hatake durante tutto il resto della conversazione è rimasto muto ed apparentemente impassibile. Ma dentro di lui sta urlando di rabbia, tristezza e delusione contro se stesso. Già una volta non era riuscito a mantenere un’importante promessa, e adesso non è riuscito a proteggere il piccolo Naruto, infrangendone un’altra anche più importante.
Kak: «……sono un fallimento……»
Quello dell’Hatake è stato un sussurro, ma abbastanza forte per dire anche che la missione è finita.
 
 
Autore:
Rischio di portare sfortuna, per cui non dirò niente! Ma da qui sembra che Naruto sia morto…
Parlando per me, Kakashi è uno dei miei personaggi preferiti, insomma benda sull’occhio, capelli sparati all’insù e la sua aura fa sembrare che a lui sia possibile tutto (è l’immagine del perfetto pirata! NdAutore) (ma se stiamo parlando di ninja! NdKurama).
Ciao, e alla prossima settimana!

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Capitolo 8
*** Nuove Conoscenze ***


Ok, ok, chiedo scusa per l’assenza dovuta a motivi di natura scolastica. Per farmi perdonare oggi pubblicherò due capitoli di questa storia, con le note di quando pianificavo di pubblicarli, avvicinandoci al capitolo finale, che lascerò alla prossima settimana.
Ho parlato fin troppo, quindi vi saluto e vi lascio al capitolo.
 

Capitolo 8: Nuove Conoscenze
 

Il team torna a Konoha col peggiore umore possibile, per aver fallito con il più nefasto degli esiti. Kakashi e Iruka non riescono ancora a credere a ciò che è successo, mentre Tenzo si sta confrontando con la consapevolezza di aver ucciso un bambino.
 
L’Hokage ha già capito che la missione è andata male dall’espressione dei tre, e che Naruto non è presente. Ma mai si sarebbe aspettato ciò che ha sentito nel resoconto: si sarebbe il piccolo Naruto è morto. Tutto per colpa di una serie di sfortunati eventi, a partire da quella notte.
Consapevole dello stato d’animo del team, Hiruzen ha deciso di dargli un lungo periodo di pausa perché possano riprendersi almeno un po’.
Kakashi è uscito dalle AMBU e, dopo la pausa, riprenderà il servizio come Jonin.
Iruka tornerà ad insegnare all’accademia, sperando che grazie anche a ciò che ha perso, riesca a infondere nei futuri ninja il concetto di rispetto e protezione dei loro compagni e amici, esattamente ciò che tempo addietro ha fondato il loro villaggio.
Tenzo rimarrà nelle AMBU e, fino a nuovo ordine, resterà inattivo.
 
***
 
Cade una pioggia fitta ed incessante da un paio di giorni. Il vento sferza le chiome degli alberi, costringendo gli animali a rimanere nelle loro tane, ma con un occhio puntato al fiume poco lontano, ingrossato e torbido.
Improvvisamente una mano si fa strada nella terra vicino alla riva, uscendo ed esponendosi alle intemperie, ad essa segue un’ulteriore mano, complementare all’altra, e dopo di loro compare il resto del corpo, sporco e provato dalla serie di eventi che lo hanno lasciato sotto terra.
I capelli biondi, solitamente splendenti e vivaci, sono ora sporchi e spenti, gli occhi portano i segni di profonde occhiaie, mentre i vestiti sono strappati e talmente rovinati da essere irriconoscibili.
Il povero Naruto si ritrova così dopo un paio di giorni passati in atroce sofferenza, per guarire alla caduta nel fiume, e alle rapide che ne sono seguite.
Prima che il suo corpo martoriato toccasse la riva, il fiume lo ha spostato, anche piuttosto velocemente, verso sud-ovest, ritrovandosi a pochi giorni di cammino dal paese dell’Erba.
La sua stanchezza e palpabile a metri di distanza, mentre l’unica cosa che vuole in quel momento è un bagno caldo e farsi una grossa dormita.
Durante quei giorni, mentre era in una sofferta dormi-veglia, ha conversato con Kurama scoprendo che, nonostante tutto, questi eventi sono stati utili.
Nessun uomo sarebbe mai sopravvissuto alle ferite da lui riportate, ma lui non è più un uomo.
“Adesso che pensano tu sia morto, ci lasceranno in pace”, queste testuali parole della Volpe, ma è anche vero che se non si allenerà duramente ci saranno sicuramente altre occasioni in cui rischierà di morire, in questo mondo duro e selvaggio.
Così il volpino ricomincia a viaggiare fino a che, stanco e affamato, non crolla su una strada, inutili i richiami di Kurama, per quanto il piccolo abbia una mente forte, il corpo rimane quello di un bambino di sei anni, con i suoi naturali limiti.
Con pensieri simili e un grande dispiacere nel fare preoccupare l’amica, Naruto si addormenta, troppo stanco per fare qualsiasi cosa.
 
***
 
Si sveglia, per la prima volta dopo giorni, su un letto. Non sa dove si trova, forse l’hanno rapito, ma questo possibilità viene scartata da Kurama, che obbietta:
Kur: “Se ci avessero rapito, innanzitutto saresti legato ed in una cella, o simili, non su un letto. E poi senti quanto rumore arriva dalla stanza accanto?”
Adesso che se ne accorge, da un’altra stanza proviene la voce incredibilmente alta, anche se distorta ed attutita dai muri, di donna e una seconda voce, a confronto bassissima, di cui non riesce a capire il sesso.
Si alza e di siede sul letto, le occhiaie quasi totalmente sparite grazie alla dormita, e si mette a studiare la spoglia camera in cui si trova, nella speranza e nel timore di trovare qualcosa di familiare. Nella speranza perché così capirebbe dove si trova, nel timore perché l’unico posto che nonostante tutto gli è familiare è il suo ex-villaggio.
La porta si apre cigolando, mostrando sulla soglia una donna, forse la donna a cui appartiene la voce, che ad occhio ha già superato i cinquanta anni ma non ha ancora raggiunto i sessanta, possiede lunghi capelli castani che le cadono sulla schiena, e un viso gentile con delle rughe appena accentuate che le solcano il volto e gli occhi color nocciola.
???: «Caro, finalmente ti sei svegliato, eravamo veramente in pensiero per te»
Nar: “Quanto ho dormito?”
Kur: “Tre giorni, ma adesso rispondi all’umana, e attento a ciò che dici”
Nel mentre la donna si è avvicinata per controllare lo stato di salute del biondino e, soddisfatta che stia bene, si allontana facendo segno di seguirla.
Nar: «Grazie signora, io mi chiamo….»
???: «Aspetta, ti presenterai dopo, così non dovrai ripeterti»
Con queste parole la donna apre la porta, precedentemente chiusa, portando il piccolo Naruto in una sala da pranzo, fornita apparentemente di qualsiasi tipo di cibo, con al suo centro un tavolo a sei posti, su cui è servita la colazione, e, a capo tavola, è seduto un uomo, che legge un giornale.
Il giornale nasconde tutta la sua faccia, tranne una zazzera bionda che spunta da dietro i fogli fittamente scritti.
La donna invita Naruto a sedersi e a mangiare qualcosa.
 
Finalmente l’uomo abbassa il giornale, mostrandosi sulla stessa età della donna, ha una faccia su cui è stampato un sorriso gentile, in rivalità con quello dell’altra persona nella stanza, e gli occhi azzurri.
???: «Ah, ti sei svegliato»
Dice l’uomo nel vedere Naruto mangiare, e osservando in particolare il modo in cui mangia:
???: «Sai, mi ricordi qualcuno»
Aggiunge poi. A quelle parole, sulla fronte della donna appare una vena pulsante. Si avvicina all’uomo, e gli molla un pesante pugno in testa che gli schiaccia la faccia sul tavolo.
Adesso la donna sorride, anche più di prima, in direzione del biondino e, cercando di cambiare discorso inizia:
???: «Comunque io mi chiamo Yuna Miyoshi, e il signore qui vicino è Touma Namikaze, mio marito»
 
Al sentire i nome dei due, Kurama scoppia in una risata incontrollata:
Kur: “Non ci credo, allora è proprio vero: tale padre tale figlio”
 
Il volpino guarda stranito in direzione dei due, prima di ricordarsi delle buone maniere (inculcategli a forza da Kakashi e Iruka) e presentarsi a sua volta:
Nar: «Io sono Naruto»
Non ha detto ne troppo ne troppo poco, ma comunque non basta, visto che i due iniziano a fargli domande;
Tou: «Allora Naruto, dove stavi andando?»
Nar: «Mi stavo dirigendo verso le coste a nord, nel Paese del Fulmine. I miei amici mi stanno aspettando li»
La conversazione continua nonostante la pericolosa domanda. La risposta trae in salvo Naruto è stata suggerita da Kurama.
Nar: «Dove siamo?»
Yun: «In un piccolo villaggio ai confini col Paese dell’Erba»
Nar: «Vi ringrazio di avermi aiutato, ripartirò subito»
Tuo: «Non preoccuparti, l’abbiamo fatto con piacere, e poi mi ricordi nostro figlio»
Nar: «Davvero? E lui dov’è?»
Tou: (malinconico) «Non lo vediamo più da quando è andato a fare il ninja a Konoha»
Nar: «Se è andato a Konoha, allora forse lo conosco anche solo di nome, come si chiama?»
Yun: «Minato. Minato Namikaze»
Nar: «Mi spiace, ma non l’ho mai sentito nominare»
Tou: (malinconico) «Non fa niente»
Naruto, che ormai ha finito di mangiare, si alza, sta per salutare, ringraziare e andarsene, ma Yuna lo ferma:
Yun: «Non serve che riparti subito, riposati qui qualche giorno prima»
Nar: (sorpreso) «Siete sicuri che non disturbo?»
Tou: «Sicuri, e poi è da anni che non abbiamo bambini in casa, la renderà più allegra»
 
 
Autore:
Buon giorno e buon sabato a tutti con un nuovo capitolo di Vita da Demone!
Ecco che entrano in scena due nuovi personaggi che sono, ovviamente, i nonni di Naruto. Questo potrebbe portare a situazioni impreviste e forse una nuova avventura, o forse no….
Ok, vi saluto e alla prossima!
 
 

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Capitolo 9
*** Finalmente Arrivati ***


Capitolo 9: Finalmente Arrivati

 
È la mattina del giorno della partenza, e Naruto è sulla soglia di casa Namikaze a salutarne gli occupanti:
Nar: «Grazie di tutto»
Yun: «Non preoccuparti, quante volte ti dobbiamo dire che c’ha fatto piacere»
Tou: «E poi non è detto che questo sia un addio»
Nar: «Giusto!»
Con queste parole il piccolo si volta e si rimette in cammino.
Intanto i due coniugi stanno rientrando in casa loro:
Tou: «Sai cara, quel bambino mi ricorda tanto Minato»
Yun: «E in effetti gli assomiglia anche….»
 
***
 
Naruto  sta correndo nella foresta, in forma di volpe, perché a detta di Kurama, quello che sta percorrendo è il percorso più breve per arrivare alla spiaggia.
 
Mentre corre, il volpino si allena con un nuovo metodo creato personalmente dalla Volpe per lui: deve concentrarsi e richiamare il chakra mentre corre, in questo modo aumenta la sua velocità e, oltre ad evitare le esplosioni di chakra, riesce poco a poco a controllare il suo flusso. Insomma due piccioni con una fava.
Ogni tanto Kurama da consigli per un maggiore controllo, ma oltre a questo, l’unico suono che il biondino sente è il fruscio che provoca il vento.
 
Durante una delle pause finalizzate alla ripresa delle energie, Naruto espone uno dei dubbi che lo tormentano dall’inizio:
Nar: “Ma dove stiamo andando, Kurama?”
Kur: “Oh, non te l’ho ancora detto?”
Alla risposta negativa del bambino la Volpe prende fiato e inizia a raccontare:
Kur: “Stiamo andando nel posto in cui ho vissuto per la maggior parte della mia vita, dove sono cresciuta. È un luogo che si potrebbe dire fuori dal mondo e di grande fascino. È un’isola molto a nord, non segnata dalle mappe, abitata esclusivamente da demoni. Hai mai sentito parlare della Tecnica del Richiamo? No, ovviamente no, avrei sentito tale conversazione altrimenti. Comunque la Tecnica del Richiamo è una tecnica spazio-temporale che per essere usata deve avere l’appoggio con un contratto. Tale contratto è firmato col sangue e permette di avere la collaborazione della specie animale che rappresenta. L’animale richiamato è più o meno potente in base al chakra usato per la tecnica, anche se non basta avere il chakra per farsi ascoltare da tale animale. Bisogna dimostrare di esserne degni. Capito?”
Un cenno d’assenso da parte del bambino e Kurama continua:
Kur: “Ti sto portando all’Isola delle Volpi demoniache, anche chiamata Fokkusuhoru(1). Il posto in cui vivono i più potenti animali da richiamo, con cui tu sarai il primo e probabilmente l’unico a fare un contratto. L’Isola non è menzionata nemmeno nelle leggende, dove invece è stata riportata la Valle dei Leoni, che sono stati stupidamente etichettati i richiami più potenti”
Nar: “In poche parole stai cercando di farmi capire che per ogni animale esistente, c’è una versione demoniaca che può essere usata per la Tecnica del Richiamo?”
Kur: “Esattamente”
Nar: “E come la raggiungiamo se è un’isola sconosciuta?”
Kur: “Semplice, a piedi!”
Nar: “Eeeeh!?!?!”
Da qui la Volpe spiega che per arrivare all’Isola è necessario che lui sappia richiamare il chakra e che il suo allenamento era incentrato nello sviluppare una particolare tecnica: camminare sull’acqua. Concentrando il chakra sulla pianta dei piedi e liberandolo in maniera costante ed uniforme, un ninja è capace di camminare e correre su qualsiasi fluido.
Kurama spiega anche che questa tecnica è complementare alla tecnica di arrampicata ninja: il procedimento è lo stesso tranne per il fatto che, invece di liberare il chakra, bisogna trattenerlo sulla pianta dei piedi con una concentrazione tale da fare in modo che il piede aderisca completamente alla superfice da scalare, evitando che scivoli.
Nar: “Ma se per raggiungere l’isola basta saper camminare sull’acqua, allora perché nessun ninja c’è mai stato?”
Kur: “Per il fatto che nessun uomo ha abbastanza chakra da resistere fino all’Isola, cedono prima. Ma tu sei un demone, oltre ad avere un’infinita quantità di chakra, hai me che ne conosco l’esatta posizione”
 
***
 
Dopo aver tanto sentito parlarne da Kurama, finalmente l’Isola delle Volpi si staglia all’orizzonte, in rapido avvicinamento.
Il neo demone si sta allenando anche ora che ormai è arrivato, secondo la Volpe deve aumentare la sua velocità anche in forma umana, quando lui si sente più a suo agio come volpe che come uomo. Questo dimostra che il piccolo Naruto ha accettato il suo stato da demone, e che ormai non si torna più indietro, nonché il pensiero lo avesse sfiorato.
 
Mentre Kurama si perde nei ricordi dei suoi primi anni di vita, il biondino studia con interessa la forma, ora pienamente visibile, dell’isola: al livello del mare c’è una spiaggia che si estende per tutto il suo perimetro, al limitare interno della spiaggia si erge un grosso muro che separa l’interno dell’isola dalle intemperie, di cui unico passaggio è una crepa grande abbastanza da far passare un essere umano di medie dimensioni. Il suo inizio è segnato da una fontana scavata nella roccia, da cui emerge la testa scolpita di una volpe di pietra, dalla sua bocca aperta esce l’acqua che alimenta la vasca della fontana.
Il biondino si trova davanti la fontana, in attesa di istruzioni da parte di Kurama, che non si fanno attendere:
Kur: “Bene, solo un ultimo sforzo e siamo arrivati”
Nar: “Cosa devo fare? Ora che ci siamo quasi non vedo l’ora di arrivare”
Kur: (ghignando) “Non posso darti torto”
Si ferma sentendo il fiatone della sua controparte nel mondo esterno.
Kur: “Sarai assetato, bevi dalla fontana, è stata messa apposta”
Dopo essersi felicemente dissetato, Naruto si addentra nell’isola.
Deve ammetterlo, la Volpe aveva descritto l’isola come un luogo fantastico, ma se da lontano sembra spoglia e disabitata, dal passaggio tetra e pericolosa, dall’uscita si è rivelata un posto incredibile: una distesa praticamente infinita di prati intervallati a boschi più o meno estesi, con qualche specchio d’acqua a completare la cornice insieme alla forte luce che scalda la zona da far sembrare di essere in estate, mentre è autunno inoltrato.
In tutto questo demoni volpe di tutte le età, grandi e piccole, si intrattengono, passeggiando o, nel caso dei più piccoli, correndo, alcune dormono all’ombra degli alberi solitari o in piccole radure in mezzo ai boschi, alcuni cuccioli giocano nel lago sotto la pigra osservazione di volpe di guardia.
È un luogo che chiunque vorrebbe girare come prima cosa, ed è ciò che Naruto avrebbe fatto se non fosse crollato improvvisamente nel prato appena uscito dal sentiero.
 
 
Note:
  1.  Per tale parola ho usato Google traduttore, dovrebbe significare Tana della Volpe ma se è sbagliato correggetemi.
 
 
 
Autore:
Buon sabato a tutti!
Oggi siamo qui con il penultimo capitolo di questa parte di Vita da Demone, in cui il nuovo Naruto(quello che comparirà nelle altre parti) arriva nel luogo che chiamerà sempre e comunque: casa. Il luogo che lo vedrà crescere e tanto altro.
Ok, non sono in vena di dire nient’altro, quindi vi saluto.
Ciao!

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