L’amore è come un fiore, prima o poi sboccia

di Rihanna_Love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inizio di tutto-capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Il lavoro di coppia- prima parte ***
Capitolo 4: *** Il lavoro di coppie- seconda parte ***
Capitolo 5: *** La vendetta di Ludmilla ***
Capitolo 6: *** Lo sgabuzzino ***
Capitolo 7: *** Gabriel,il fratello di Violetta ***
Capitolo 8: *** Gelosia e Imbarazzo ***
Capitolo 9: *** Ariana e la sua saggezza ***
Capitolo 10: *** IL QUASI BACIO ***
Capitolo 11: *** USCITA- PARTE 1 ***
Capitolo 12: *** Uscita- parte 2 ***
Capitolo 13: *** Amore ***
Capitolo 14: *** Voy por ti ***
Capitolo 15: *** Nata e Maxi:una nuova coppia ***
Capitolo 16: *** Che ci fate voi qui?! ***
Capitolo 17: *** Pace ***
Capitolo 18: *** Ti presento papà! ***
Capitolo 19: *** Ludmilla torna alla carica! ***
Capitolo 20: *** Preparazione per la festa! ***
Capitolo 21: *** Maya,il regalo di Natale ***
Capitolo 22: *** Antonio ed Angie, la verità viene a galla- prima parte ***
Capitolo 23: *** Antonio ed Angie, la verità viene a galla- seconda parte ***
Capitolo 24: *** Un nuovo ragazzo... ***
Capitolo 25: *** La festa ***
Capitolo 26: *** Il legame si fa più stretto... ***
Capitolo 27: *** Peace and love ***
Capitolo 28: *** Il ritorno ***
Capitolo 29: *** Passato. ***
Capitolo 30: *** Ritorno allo Studio. ***
Capitolo 31: *** Canzoni e pianti. ***
Capitolo 32: *** Super Girls in azione! ***
Capitolo 33: *** Cioccolato...che passione! ***
Capitolo 34: *** Casa Castillo. ***
Capitolo 35: *** Cielo. ***
Capitolo 36: *** Ti scatterò una foto ***
Capitolo 37: *** Cielo, grazie a te! ***
Capitolo 38: *** Try ***
Capitolo 39: *** Lol ***
Capitolo 40: *** Alice In The Wonderland- Parte 2 ***
Capitolo 41: *** Vorrei sapere il perchè.. ***
Capitolo 42: *** Operazione ***
Capitolo 43: *** Un bacio può risolvere tutto? ***
Capitolo 44: *** Love The Way You Lie Part II ***
Capitolo 45: *** The Final Show ***
Capitolo 46: *** Dile que sì ***
Capitolo 47: *** Selene has arrived ***
Capitolo 48: *** La nostra estate è appena iniziata ***
Capitolo 49: *** Nuovo Stile, nuova vita ***
Capitolo 50: *** Hug me and never let me more ***
Capitolo 51: *** «I tuoi baci sono aria» ***
Capitolo 52: *** Urla ***
Capitolo 53: *** I never meant to make you cry ***
Capitolo 54: *** Halo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



L’amore è come un fiore, prima o poi sboccia 










 




~ Prologo


Camminava lungo l’elegante tappeto bianco, posto sulla morbida sabbia di una delle spiagge di Miami. 
Le onde si scagliavano con forza contro gli scogli. 
C’era un forte odore di fresie e viole, gli invitati erano incantati ad osservare la sposa avanzare verso l’altare, aveva le sembianze di una dea greca o di un angelo. 

Lo sposo l’aspettava sorridente e felice, era il ritratto della felicità, stava per sposare la ragazza che aveva sempre amato e prima o poi avrebbero formato una splendida famiglia insieme.

Gli occhi cioccolato di lei si specchiavano in quelli verdi di lui, si sorridevano finalmente felici.

Il padre di lei, insieme alla nuova moglie e ai figli piccoli, piangevano dalla felicità e i domestici della ragazza avevano già versato tutte le loro scorte di lacrime, quando avevano saputo del fidanzamento dei due ragazzi. 

I genitori di lui sorridevano e la sorella aveva lo sguardo fisso verso i due sposini, tutti i loro amici ed ex compagni di studio, erano lì ad osservare quella magica unione. 
Il prete iniziò la messa e dopo un’pò  arrivò il momento -Vuoi tu Leon Vargas prendere come tua sposa la qui presente Violetta Castillo?-, il ragazzo non smise di sorridere -Sì, lo voglio- aveva detto, il prete continuò -Vuoi tu Violetta Castillo prendere come tuo sposo Leon Vargas?-, la giovane, emozionata, rispose -Sì, lo voglio!!!-, tutti si misero a ridere a causa del tanto entusiasmo con cui la giovane aveva risposto. 

-Con il potere conferitomi dalla Chiesa cattolica di Roma, io vi dichiaro marito e moglie! Leon, puoi baciare la tua sposa-aveva detto il prete, il ragazzo non se l’era fatto ripetere due volte e aveva baciato prima dolcemente e poi con più passione la sua Violetta, si udirono dei fischi provenire dai loro amici e sorrisero vedendoli. 

Ricordavano tutti i momenti passati insieme, dal primo incontro al diploma allo Studio On Beat, -Vilu! Leon! Venite qui! Auguri sposini!- esclamava Angie tutta felice, aveva in braccio la piccola Lucinda mentre German era stato ‘attaccato’ dalla figlia Maria. 
-Mio caro vedi di trattare bene la mia piccola Violetta, altrimenti ti finisce male!- esclamava German, -Come mai questa frase non mi è nuova?- aveva detto Violetta, -Sono d’accordo amore mio... ricordo perfettamente la prima volta che me l’ha detta!- aveva risposto Leon, si misero tutti a ridere e pensarono ai vecchi tempi. 




Angolo Autrice Pazza:

Salve!! 
E’ la prima storia che scrivo in questo fandom e spero vi possa piacere e che recensiate in molti! 
Questo è solo il prologo e vi dico che torneremo indietro nel tempo, fino al primo incontro tra i due sposini e insieme scopriremo cosa hanno vissuto pur di stare insieme e quante difficoltà hanno superato anche grazie ai loro amici... (e sono tante!)
Comunque spero di aggiornare presto, (anche se non ho i capitoli pronti)

Angie: Oh ciao a tutti!! 
Jade: Dai spazio alle persone importanti!
Angie: Tu sicuramente non lo sei! Ahahhah
Jade: Zitta finta bionda! 
Ok, ok... calmatevi! Mi occupate tutto lo spazio autrice!

Andres: Dove sono finito?? Oddio, Leon!!! 
Leon:Che c’è Andres!? Stavo baciando la mia Vilu, e tu mi disturbi!
Andres:Ma io non ho idea di dove mi trovo!
Leon: Sei nell’angolo autrice di Rihanna_Love e secondo me... la stai disturbando!
Andres: Davvero...?!
No... non piangere Andres! Tranquillo non mi disturbi! * invia un sms a Leon *
Ti adoro tanto Leon!

Vilu: Ehi! Leon è mio!
Scusa Vilu! 
P.s. (Vilu non può leggere!) Ti adoro Leon! 

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Capitolo 2
*** L'inizio di tutto-capitolo 1 ***


L’inizio di tutto- capitolo 1

Angolo Autrice Pazza: Dedico questo primo capitolo a Ary_6400 e syontai, i primi due recensori della storia... e due meravigliosi autori, vi voglio già bene ragazzi <3, spero che il primo capitolo vi possa piacere come il prologo!


Quattro anni prima il matrimonio... La ragazza si era svegliata di buon umore, era tornata nella città natale da due settimane e in quel modo, poteva assaporare le buonissime torte cucinate dalla amata domestica, Olga.
Purtroppo c’era una piccola cosa che non aveva calcolato, lì in casa c’era anche Jade, la nuova fidanzata del padre nonché oca di prima categoria, ma come c’è finito mio padre con quella?! Pensava la ragazza, la odiava e l’altra ricambiava il sentimento.
Si alzò dal letto e dopo essersi preparata e aver salutato il padre, Olga e Roberto, uscì insieme a Angie.
“Come fa mio padre a sopportala! È completamente scema!” sbuffò la giovane, la bionda rise “hai ragione Vilu! Ma ora muoviamoci... sennò non arriveremo a farti fare l’esame!” esclamò e si misero a correre, arrivarono giusto in tempo.
Violetta svolse tutte le prove e stanca, uscì dallo studio 21, mentre si dirigeva verso una panchina, un ragazzo la fermò.
“Aspetta!”disse, “ti ricordi di me? sono Leon, Leon Vargas”, la ragazza lo guardò e rispose “oh sì! Sei il figlio di un collega di mio padre!mi fa piacere rivederti, Leon!” esclamò, una ragazza bionda si diresse verso di loro e con voce squillante mormorò “Oh Lyon!” piagnucolò, “quell’odiosa di Francesca ha osato dirmi che non valgo nulla! è impazzita!”, il moro guardò Violetta e le sussurrò “devo andare, mi dispiace...”, la mora fece un cenno con la mano e si sedette sulla panchina.
“E’ proprio un’oca!” urlò una ragazza rossa e si sedette sulla panchina, “oh scusa! Sono molto arrabbiata a causa di quell’oca bionda di Ludmilla! Comunque sono Camilla, tu sei?” chiese, “Violetta, Violetta Castillo” si sorrisero e un ragazzo moro le raggiunse “Cami...,Fran ha bisogno di noi..., Leon le sta facendo la solita ramanzina”disse, la rossa salutò Violetta e se ne andò insieme al ragazzo.




Angolo Autrice: Ecco come è iniziato tutto! Come al solito Ludmilla deve rovinare tutto! *ODIA LA BIONDA PER AVER RAGGIUNTO LEON E AVERLO FATTO ALLONTANARE DA VILU*
Io ,sinceramente, adoro Camilla... perché è troppo comica quando parla e insulta Ludmilla!
Ludmi:Ehi,ehi,ehi! Come osi offendere una super nova come me e adorare una come quella rossa finta?!?!
Nata:Calmati Ludmi! L’autrice ha sempre ragione!
Oh grazie Naty! Ti adoro quando non ascolti la vipera!
Naty: oh grazie! Ma non chiamarla oca... (o meglio non quando può ascoltare la conversazione!)
Cami:Scusate... ho fatto tardi a causa di Andres, non capiva come arrivare qui!
Andres: è tutto vero... scusa Camilla!
Cami:Tranquillo, tanto ti ho disegnato una mappa! ^^ (così non rompi più!)
CAMILLA!!
Cami: scusa...
Ok... Leon, Vilu... ci siete? Angie, German? Jade? Olga e Roberto?
Leon:Eccomi! Stavo cantando Voy por ti insieme a Vilu... *fa occhi dolci*
E va bene! Sei troppo bello per resisterti!
Leon:oh grazie! Anche tu sei bellissima!
Non è vero! *arrossisce fino alla punta delle orecchie*
Angie:Quand’è che German mi noterà??
Tra poco... tra poco! Ora però devo andare e anche voi! Dovete esercitarvi nelle parti che vi ho assegnato...!
Il capitolo è corto, lo so ma ho appena preso confidenza con l’html quindi scusatemi!<3

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Capitolo 3
*** Il lavoro di coppia- prima parte ***


Il lavoro di coppie- prima parte



La mattina dopo, Pablo chiamò i suoi allievi per fare un annuncio: “Ragazzi, sono felice di darvi due splendide notizie! La prima riguarda i nuovi allievi..., gli ammessi allo Studio 21 sono: Violetta Castillo, Ricardo e Carlotta Ruiz, Ariana Vargas, Nicolas Pérez, Marta Serrano e Felix Mendez”, i ragazzi applaudirono e i neo-allievi salirono sul palchetto.
“Seconda notizia..., io ed Angie abbiamo deciso di farvi fare un lavoro di coppia! I nomi verranno estratti a sorte, nessuna replica o lamentela!” esclamò l’insegnante, prese un cappello ed estrasse il primo foglietto “Camilla” disse Angie, la rossa si fece avanti; “e Ricardo” continuò Pablo, “Maxi” continuarono, “ e Carlotta !” mormorò Angie, “Felix e Ludmilla” dissero, “Leon e Violetta” esclamò Angie, “Marta e Nicolas” continuarono a lungo finché suonò la campanella e i ragazzi andarono a lezione di danza.
Gregorio aveva tenuto d’occhio i nuovi e li aveva fatti impazzire con delle coreografie assurde e impossibili, dopo un’ora orribile, i ragazzi poterono uscire dallo Studio.
“Ieri non abbiamo potuto scambiarci i numeri di cellulare..., e soprattutto non abbiamo potuto finire la nostra chiacchierata” esclamò Leon, “è vero... tieni il mio” disse Vilu e si scambiarono i numeri di telefono, “Lyonnnnn!!!! Cosa fai con questa nullità?!” urlò infuriata Ludmilla, “Ludmilla, sei proprio insopportabile quando fai così! Non ce la faccio più a stare con te e poi lei ha un nome, ed è Violetta!” urlò incavolato Leon “abbiamo litigato anche ieri e il giorno prima e anche quello prima, ormai non stiamo più bene insieme, per cui ti lascio” sbottò il ragazzo, la bionda guardò i due con odio e poi se ne andò, inseguita da Nata.
“Non dovevi Leon! Grazie, comunque!” disse Violetta, si scambiarono degli sguardi amichevoli e parlarono a lungo.
“Vilu!! Devo presentarti qualcuno!” disse Camilla, “lei è Francesca”si sorrisero, “Violetta, piacere”rispose, si sedettero sulla panchina e parlarono dello Studio e di loro, “non sapevo che fossi la figlia di Maria Saramego! Mia madre l’adorava” esclamò Francesca, “devo proprio andare! Mio padre mi fucilerà viva se non ritorno entro 10 minuti!” esclamò la mora, si salutarono e corse via.




Angolo Autrice Pazza:
Spero che questo capitolo vi piaccia! Da ora inizierà un lavoro di coppia! Leon e Vilu sono insieme!!!! ( ho fatto l’esperimento con il cappello e sono usciti proprio loro due, insieme!), ringrazio syontai, Ari_6400 e Dolceluna83 per le recensioni rilasciate nell’ ultimo capitolo, grazieeeeeee!! <3 Cami: Io sono insieme a uno sconosciuto!  è arrogante, presuntuoso e antipatico!!
Dai Cami... aspetta un’pò prima di giudicarlo e poi è carino!
Cami: va bene...
Ludmi: ehi autrice! Sei proprio una nullità! Mi hai fatto lasciare il mio Lyon! E poi difendi sempre gli altri... *piagnucola*, NATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA, PORTAMI DELL’ACQUAAAA!
Ludmilla qui tu non sei nessuno! E poi lascia stare Leon e Nata, poveretta la sfrutti sempre!
Naty: grazie di difendermi! Ludmilla, calmati!!! *sta attenta a non farsi colpire da Ludmilla*
Franci: Finalmente sono entrata nella storia!
Sì, è vero!
Leon: Finalmente ho potuto lasciare quell’oca di Ludmilla!
Ludmi: Ehi!!! Non osare parlarmi così! Io sono la super nova dello Studio 21!
Maxi: Tu sei la super oca dello Studio! E non la super nova! *fa linguaccia all’oca bionda*
Cami: ti dovrebbero fare un monumento in questo momento Maxi!!! *muore dalle risate*
Ora basta ragazzi, salutate tutti i lettori e i recensori della storia! CIAOOOOO! <3
Tutti: CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!! VI VOGLIAMO BENE E SE ANCHE VOI CE LO VOLETE, RECENSITE! <3

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Capitolo 4
*** Il lavoro di coppie- seconda parte ***


Il lavoro di coppia- seconda parte


Caro diario,
Sono stata accettata allo Studio 21!! Come sono felice! Ho conosciuto tanti ragazzi simpatici come Francesca, Thomas, Camilla, Ariana, Leon, Andres (anche se è un’pò tonto...), Maxi, Nicolas, Carlotta e Felix.
Ma ci sono anche persone odiose come Ludmilla e Diego. Papà non sa nulla e mi dispiace molto mentirgli ma io voglio cantare, voglio diventare un’artista, come la mamma... mi manca tanto ma devo essere forte.
Sono tanto felice di aver conosciuto i miei nuovi amici e soprattutto di aver rincontrato Leon, ricordo che quando abitavo qui da piccola,i suoi genitori venivano a casa mia e portavano lui e la sorellina, Ariana.
Eravamo tanto amici e Ariana mi adorava, come io adoravo lei; una volta papà li aveva invitati nella nostra casa in campagna, Leon e Ariana erano stati nella mia cameretta e avevamo giocato e parlato per tutta la notte, ci eravamo divertiti tantissimo!
A presto, la tua Vilu <3
Scrissi le ultime righe e chiusi il diario, Leon e Ariana sono simpaticissimi ed eravamo molto amici ma nel tempo ci siamo persi...
“Vilu è pronto a tavola, scendi su!” disse Olga, andai nella sala da pranzo e mi sedetti a tavola, “allora Vilu... cosa hai fatto oggi?” chiese Jade con la solita voce da oca, “sono andata a lezione di piano e poi ho pranzato insieme ad Angie al parco” dissi, “come è andata?” chiese papà, “benissimo papà, il professore è molto bravo” risposi e mangiai la mia fetta di torta al cioccolato, “è buonissima Olga!”esclamai e sorrisi.
Dopo aver cenato, salì in camera mia e mi addormentai pensando alla mamma e a quanto fosse bello averla con noi...
La mattina dopo feci colazione e mi preparai, indossavo una maglia rosa e una gonna bianca, delle ballerine rosa e un fiocchetto nei capelli.
“Io ed Angie andiamo,ciao!” esclamai e ci avviammo verso lo Studio, incontrai Camilla, Maxi e Francesca “Ciao ragazzi! Che fate?” chiesi curiosa, “stiamo ripassando la coreografia per Gregorio, oggi vuole farci fare un esercizio a gruppi!” rispose Camilla, “allora vi lascio ripassare, ci vediamo più tardi!” salutai ed entrai nello Studio.
“Oh Vilu!ciao, non ti avevo proprio vista!” mormorò Ludmilla con finta sorpresa, “ciao Ludmilla, ciao Nata” risposi, “ciao Violetta” disse timida Nata, vidi Leon e lo salutai “Ehi Vilu!”mi salutò sorridendo, arrivò Ariana “potevi aspettarmi Leon! Oh ciao Vilu!!!” esclamò lei, mi abbracciò felice “anch’io sono felice di vederti, Ariana!”dissi sorridendo, “ehi, ci sono anch’io!” disse offeso Leon, “oh, dai Leo!non fare il bambino!”esclamò la sorella, “sai quanto odio essere chiamato Leo!” sbottò lui, risi “siete così comici!ahahahahahahaha!” continuai ridendo, mi guardarono e iniziarono a farmi il solletico “no... basta, basta!!!!” dissi tra le risate, tutti ci guardarono e io arrossì violentemente.
“Io ho lezione con Angie,voi?” chiese Leon, “io con Beto, tu Vilu?” chiese Ariana, “mmm... Angie!” risposi, “allora andiamo insieme!” continuò Leon, mi prese per un braccio e ci avviammo insieme.




Angolo Autrice Pazza:


Allora? Che ne pensate? Spero vi piaccia la storia e che recensiate!
Ludmi:Zitta autrice pazza! Nessuno vuole ascoltarti perché sei una nullità! Allora lettori... RECENSITE! Ve lo ordina una super nova!
Cami:”Ve lo ordina una super nova!”*imita l’oca* ma quale super nova!!! Ahahahahahahaha!!!!!! Tu sei una super cretina!
Maxi: Cami!! Le battute non si rubano! Mi devi pagare i diritti d’autore!
Cami: Ok, ok... scusami!
Francesca: Quand’è che mi fai parlare un’po’?!
Tra un’po’ Francesca!
Francesca:Ok!!
Leon: Io voglio stare con Vilu!!! Quanto devo aspettare?!
Ancora un’po’ Leo!
Leon:Odio essere chiamato così!!!
Lo so ma è troppo divertente farti arrabbiare!
Ariana: Sono super d’accordo! Fratellino... sei troppo comico!!! Però in questo capitolo abbiamo fatto fare una figuraccia a Violetta!
Vilu: Bravi,eh! Voi vi divertite e io faccio una figuraccia! Tranquillo Leo... per oggi niente baci!
Leon: Neanche uno piccolo, piccolo?
Vilu: NO!
Aiaiaiai Leo! l’hai combinata grossa! Ahahahahahahaha! Ora salutate!
Tutti:Ciao e recensite!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! <3 <3

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Capitolo 5
*** La vendetta di Ludmilla ***


La vendetta di Ludmilla



Leon mi portò in un aula grande e colorata, le pareti erano verdi e i parquet era lucida e chiara, c’erano microfoni professionali e un pianoforte, delle note colorate erano attaccate alle pareti e davano alla stanza un’aria allegra e giovanile.
“Visto che mancano ancora 10 minuti alla lezione, perché non ci esercitiamo per il lavoro a coppie?” mi chiese gentilmente, annuì sorridendogli e poi gli chiesi “cosa potremmo cantare?”, ci pensò per qualche minuto e poi esclamò “Mi è venuta in mente una melodia , ascolta”, iniziò a suonare e ci guardammo intensamente, le parole vennero da sole:
Es por momentos que parezco invisible,
y solo yo entiendo lo que me hiciste,
Mirame bien, dime quién es el mejor
Cerca de ti, irresistible,
una actuación poco creíble,
Mirame bien, dime quien es el mejor
Hablemos de una vez
Yo te veo pero tú no ves,
En esta historia todo está al revés
No importa esta vez voy por ti, voy
Hablemos de una vez
Siempre cerca tuyo estaré
Aunque no me veas mirame
No importa esta vez voy por ti,
voy por ti,
voy por ti,
voy por ti.
Sé que hay momentos que parece posible
Una mirada, un gesto irresistible
Mirame bien, dime quien es el mejor
No te das cuenta, no son compatibles
Quita la venda que a tus ojos inhiben
Mirame bien, dime quien es el mejor
Hablemos de una vez
Yo te veo pero tú no ves,
En esta historia todo está al revés
No importa esta vez voy por ti, voy
Hablemos de una vez
Siempre cerca tuyo estaré
Aunque no me veas mirame
No importa esta vez voy por ti,
voy por ti,
voy por ti,
voy por ti.

Sentí applaudire, ci girammo e vidi Ludmilla, “oh… bravo Lyon! Mi sostituisci con una nullità! Ahahahahahahahahah cara Vilu, ti sei messa contro la persona sbagliata!”esclamò con tono spaventoso, “Ludmilla smettila!” rispose alterato Leon, “Ludmilla lasciaci provare in pace!” sbottai, la sua faccia diventò viola dalla rabbia e andò via sbattendo i piedi e dimenandosi come una bambina di 3 anni a cui hanno tolto le caramelle.
La lezione iniziò con dei vocalizzi e continuò con l’esercitazione delle coppie, tutti andavano benissimo ma io e Leon non eravamo da meno!
NEL FRATTEMPO...
“Nataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!” urlò la bionda incavolata, “sì Ludmilla?” rispose impaurita la bruna, “quella nullità!quella Violetta mi sta rubando Lyon e io mi voglio vendicare! Scapperà a gambe levate entro una settimana! Ahahahahahahah!” esclamò con tono terrorizzante, “si pentirà di quello che sta combinando!” finì e, seguita da Nata, andò a preparare la sua vendetta.




Angolo Autrice Pazza:
Cosa sta tramando la mente malata di Ludmilla?Sono tanto curiosa! (vabbè io lo so ù.ù)
Ludmi: come mi hai chiamata autrice pazza???!!!
Ho detto che hai una mente pazza!
Ludmi:Io ti... *cerca di sferrare calci e pugni verso l’autrice*
Nata:Calmati Ludmilla!scusala *bisbiglia* è pazza...
Lo so,lo so!
Ora però salutiamo e ringraziamo tutti quelli che hanno recensito/seguito/preferito/ricordato questa storia! <3

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Capitolo 6
*** Lo sgabuzzino ***


Lo sgabuzzino




“Bene ragazzi! 5, 6, 7, 8!” disse Jackie, la nuova coreografa dello studio nonché nipote di Antonio, ex direttore dello studio; “MAXIII!!! Quante volte te lo devo ripetere che devi tendere di più le braccia! Mi stai facendo esasperare!” urlò in preda a un impeto di collera, staccò la musica e , in quel momento, suonò l’ultima campanella della giornata.
“Ciao Viluuu!!” esclamò Ludmilla sorridendo, “ciao Ludmilla” dissi mentre prendevo le ultime cose nell’armadietto, “avrei bisogno del tuo aiuto, cara Vilu! Oggi Nata ha perso le sue cuffie e non siamo riuscite a trovarle... potresti andare a vedere se sono nello sgabuzzino? Io vado a vedere se sono nell’aula di canto!” terminò, sbuffai e annuì.
Mi diressi verso lo sgabuzzino e cercai ma non avendo trovato nulla, dissi “ma Lu...”, la porta si chiuse e provai ad aprirla ma era bloccata! “Aiutatemi! Vi prego aprite!!” urlai con tutto il fiato che possedevo in corpo, sentì sghignazzare al di fuori della porta e iniziai a dare pugni a quella stupida porta, “lo so che sei qui fuori, Ludmilla! Apri, è uno scherzo di pessimo gusto!” urlai, le risate si fermarono e udì dei passi allontanarsi, mi rassegnai all’idea di rimanere lì dentro per tutta la notte.
Quattro ore dopo...
Mi svegliai, lì fuori (sicuramente) non c’era nessuno... ma cosa ho fatto per meritarmi questo?mamma, dimmelo tu! Pensai sconsolata, presi dalla tracolla, il diario:
Caro diario,
Oggi ho provato insieme a Leon la canzone per l’esercizio... l’abbiamo ideata sul momento ed è stato così, così... bello! La canzone è fantastica anche se va un’pò perfezionata ma la cosa più bella è stato trascorrere il tempo insieme a Leon, mi ha fatto tanto ridere e abbiamo ricordato gli anni passati insieme, quando eravamo piccoli... ricordo che era un bambino bellissimo con quei capelli castani e quegli occhi così verdi e vivi... ma siamo stati interrotti da quella vipera di Ludmilla e dal suo stupido sarcasmo! ora mi trovo dentro uno stupido sgabuzzino perché lei mi ha chiusa con l’inganno!io non la sopporto più... ma sono certa che lei voglia farmi andare via dallo Studio!... io sono un osso duro, per cui non cederò alle sue provocazioni! Almeno una di noi due fa la persona ragionevole e matura!
Ora provo a chiamare aiuto... sono passate 4 ore e magari c’è qualche bidello!
Ciao... <3
“Aiutoo! Sono nello sgabuzzino! Aiutatemi! Per favore! Aiuto!!!” urlai, udì dei passi vicini e continuai a urlare “Sono nello sgabuzzino... aiutatemi!” continuai per qualche altro minuto e allora i passi divennero vicinissimi e la porta si aprì.




Angolo Autrice Pazza:
Il capitolo è corto, lo so ma non sto attraversando un bel momento in famiglia per cui cercate di capirmi!
Ludmi: Finalmente quella sciocca sta pagando ahahahahahahaha!
Sei la perfidia fatta vipera... ops! Scusami volevo dire persona o come dici tu super nova!
Ludmi: Tu sei una...*esplode!*
Nata: scusatela... ha qualche rotella danneggiata!
Ludmi: Ti ammazzo Nataaaaaaaaaaaa!
Ludmilla calmati altrimenti ti faccio diventare una brutta strega cattiva! Ah... scusa tu lo sei già!
Comunque lasciamo stare la pazza... chi avrà salvato Vilu? Siete tutti curiosi come me? Se sì... recensite in modo da conoscere le vostre opinioni!
Ora vado, ciaooooooooo!

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Capitolo 7
*** Gabriel,il fratello di Violetta ***


Gabriel, il fratello di Violetta




Lo guardai, non era cambiato affatto nonostante non ci vedessimo da due anni, gli saltai letteralmente al collo e lo stritolai in mille abbracci “Fratellone!” esclamai felice, uscimmo dallo sgabuzzino e mi spiegò che era tornato per restare, aveva conosciuto Angie e Jade, avrebbe frequentato lo Studio insieme a me perché papà gli aveva dato il suo consenso e anche a me!
Tornammo a casa, erano le 22.31, ero stanca morta e subito mi buttai sul letto.
La mattina dopo, facemmo colazione e incontrai mio padre... era furente! “lo so papà! Non dovevo mentirti su una cosa così importante per me ma tu non avresti mai accettato!” iniziai a blaterare come mio solito scuse insensate, “Hai ragione... non dovevi farlo ma Gabriel, mi ha fatto cambiare idea... puoi frequentare quello Studio e lo finanzierò!” sbottò calmandosi.
Lo abbracciai felice e corsi da Angie a raccontare la novità, “come sono felice per te, Vilu!” ridemmo e corremmo fino allo studio per non tardare, altrimenti, Gregorio non mi avrebbe fatto entrare in aula!
Gabriel avrebbe iniziato domani le lezioni e io ero felice di avere il mio fratellone vicino!
Ci levavamo due anni, io avevo 16 anni e lui 18, ma non sembravamo fratelli... eravamo mori ma lui aveva gli occhi azzurri, ed erano bellissimi!
“Mi scusi Gregorio!” esclamai appena entrata nella classe, vidi Ludmilla ridere e la fulminai con lo sguardo... l’uomo mi si avvicinò e mi urlò contro “lei mette a dura prova la mia pazienza, signorina Castillo! Come osa arrivare in ritardo a una mia lezione!” lo guardai spaventata, faceva proprio paura!
La porta si aprì di botto e io fissai la persona che l’aveva spalancata in quel modo, era mio fratello... ed era infuriato! Mi guardò e poi osservò con disprezzo l’insegnante, “Lui, mocciosi... è Gabriel, ha frequentato l’accademia di ballo di Parigi ed è uno dei più promettenti ballerini della sua generazione!” esclamò Gregorio, mio fratello mi guardò e mi fece l’occhiolino per farmi capire che avrebbe combinato qualcosa a quell’uomo così acido, risi senza farmi notare da nessuno.



Angolo Autrice Pazza:
Ho scritto questo capitolo 3 volte ma si era cancellato e non ricordandolo a memoria, ho cambiato un’po’ di cosette... perciò Gabriel è il fratello di Vilu e ce ne farà vedere delle belle!
Gabriel: finalmente entro in scena!
Vilu: è vero, fratellone!
Sono di fretta per cui, vi saluto e spero vi piaccia la storia... recensite!

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Capitolo 8
*** Gelosia e Imbarazzo ***


GELOSIA E IMBARAZZO




POV LEON:

Osservai quei due, quel Gabriel e la piccola e dolce Vilu... si guardavano complici, avevo notato la risatina della ragazza provocata da uno sguardo e da un occhiolino del ragazzo nuovo, sentivo una morsa potente che mi stritolava lo stomaco... li guardai furente, avevo appena conosciuto quel bel imbusto che già lo detestavo... ma poi perché? Perché doveva lanciare quelle occhiatine proprio a lei..., tra tutte le ragazze che c’erano in quell’aula... proprio la mia Violetta doveva guardare?
Ma cosa penso! Quella meravigliosa creatura che ha le sembianze di un angelo... non mi appartiene, purtroppo... ma che vado a pensare! Da quando è tornata Violetta... mi comporto diversamente..., prima uscivo con tante di quelle ragazze che non ricordo più quante erano!
Poi mi sono messo con Ludmilla, la serpe... credevo di amarla ma quando Vilu è arrivata, ha stravolto la mia vita! Tutto ciò che reputavo certo, come il mio amore per Ludmilla, si è trasformato in dubbi e incertezze...
Gregorio parlò, destandomi da quei pensieri che mi logoravano la mente da oltre 10 minuti, “Questo ragazzo, vi insegnerà un’pò di disciplina e magari, e sottolineo magari, vi trasmetterà un’pò di amore per la danza e soprattutto un’pò di concentrazione!”, era una lagna starlo a sentire!
“E ora..., esercizio di coppia!” sbottò Jackie entrando nell’aula, “lei cosa ci fa qui!?” ringhiò l’uomo, “la campanella è suonata ed è la mia ora!” rispose acida la donna, l’insegnante se ne andò sbattendo i piedi a terra e sbuffando infastidito dal comportamento di quella donna, “Oh vedo che c’è un nuovo ragazzo! Ti chiami Gabriel, mmm... tu, in coppia con Violetta! Francesca e Thomas, Leon e Marta, Felix e Nata, Maxi e Carlotta, Ricardo e Ariana, Camilla e Nicolas, Ludmilla e Braco!” partì una melodia ritmata, era un tango... la ragazza davanti a me, si avvicinò con movimenti sensuali e allacciò le sue braccia al mio collo, era una ragazza carina ma non quanto Violetta.
Il nuovo aveva preso per i fianchi la mora e ora danzavano con leggiadria e sensualità, sembrava si conoscessero da una vita... però quel ragazzo mi ricorda qualcuno...come è possibile?
Durante il pranzo, Ariana e io andammo al tavolo da Vilu e..., Gabriel... ma perché provavo tanto astio verso quello lì?!?!
“E così hai frequentato l’accademia di ballo di Parigi... deve essere molto interessante!” disse mia sorella tutta eccitata, “sì, è vero... mio padre anzi nostro padre” indicò lui e... Violetta????!!!! “mi ha mandato a Parigi due anni fa e io ho voluto provare a buttarmi in questa avventura!” esclamò tutto contento, “perciò voi due siete fratelli??” m’intromisi io, avevo capito solo in quel momento che ero ‘leggermente’ geloso del suo rapporto con la mia Vilu, no... di nuovo!!
“Sì, Leon... ci conosciamo da tanti anni, come hai fatto a scordarti del mio caro fratellone?!” s’intromise la mora, in quel momento diventai rosso come un pomodoro... ero troppo imbarazzato!
Ariana mi guardò e con un’occhiatina che diceva ‘a casa ne parliamo’, andammo a lezione di Beto.




Angolo Autrice Pazza:
Non sono molto convinta di questo capitolo, ho voluto farvi una sorpresa scrivendo questo capitolo con il ‘POV LEON’ che ne pensate?
Ludmi: io penso che tu sia una nullità! Però... quel Gabriel è proprio attraente, per una volta hai fatto qualcosa di buono!
Ludmilla zitta! Tu sei una vipera, serpe, super cretina....
Naty: L’ autrice ha ragione Ludmi!
Ludmi: ma tu da che parte stai??!!
Naty: Sicuramente non nella tua!
ORA BASTA RAGAZZE! SALUTATE E RECENSITE!
TUTTI: CIAOOOOOOOOOOO E RECENSITEEE! <3

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Capitolo 9
*** Ariana e la sua saggezza ***


Ariana e la sua saggezza






A casa Vargas...

I ragazzi reduci da una giornata molto stancante allo studio, entrarono in casa e si accasciarono sul divano bianco perla, la ragazza aveva notato le occhiatine che si lanciavano Violetta e Gabriel, il fratello... ma non ricordando che fossero fratelli pensava ci fosse del tenero tra i due e soprattutto aveva notato la reazione del fratello, chiudeva i pugni con furia e irrigidiva tutti i muscoli come se volesse saltare addosso al ragazzo nuovo da un momento all’altro.
Leon lanciava occhiatine infastidite a Gabriel, che troppo occupato a parlare con la sorella minore, non si era accorto di nulla...
La giovane Vargas, alla fine delle lezioni aveva preso il fratello e lo aveva portato subito a casa, in modo da poter parlare in tranquillità e senza che orecchie indiscrete potessero ascoltare i loro discorsi.
“Ora noi due dobbiamo fare un discorsetto!” asserì la mora, il fratello la guardò confuso e chiese “quale discorsetto?”, la ragazza sbuffò e respirando profondamente continuò “senti fratellone, non puoi guardare male tutti i ragazzi che si avvicinano a Vilu! Hai guardato Gabriel come se fosse il peggiore dei maniaci-pervertiti in circolazione! Ormai l’avranno capito tutti che il mostriciattolo verde della gelosia ti ha fatto una bella visita! Dai Leo... ammettilo, A TE PIACE VILU!”, il fratello sgranò gli occhi, “m-ma che... che dici! È solo una mia cara amica...” abbassò lo sguardo per non fare notare alla sorella il rossore sulle sue guancie, (in realtà erano color porpora ma non lo avrebbe mai ammesso), “oh fratellino..., sei così dolce quando arrossisci... anche se, così mi farai pensare che ho centrato il punto!” esclamò alzandogli il mento con due dita, gli diede un bacio sulla guancia e poi disse “senti, Violetta è una ragazza meravigliosa... la conosciamo da così tanto tempo e poi a me piace, per cui non te la fare scappare per nessun motivo!” sorrise sincera e alzandosi dal divano, aggiunse “a... un’ultima cosa! La prossima volta che sei geloso di un ragazzo che sta attorno a Violetta, evita di lanciargli sguardi pieni di odio e...” si soffermò in quel punto per qualche secondo mettendoci un dito sul labbro come a cercare le parole più adatte, “ e d’invidia!” esclamò iniziando a correre al piano superiore dell’abitazione, si chiuse nella propria stanza prima di essere presa e torturata dal giovane Vargas.


Due settimane dopo...

“Dai ragazzi! Ci vediamo tutti al Resto-Band alle 18.30!” disse Ariana, ci eravamo ritrovati dopo l’ultima ora tutti al parco, compresi mio fratello, Ricardo, Carlotta, Marta, Ludmilla, Nata, Felix, Diego e Nicolas.
Ludmilla era seduta accanto a mio fratello, lo guardava con quegli occhi da cucciolo bastonato e lui non poteva scrollarsela di dosso, io ero accanto a Francesca e Camilla, “va bene Ariana!”esclamammo tutti in coro per far capire alla ragazza che doveva smettere di parlare, infatti sbuffammo annoiati.
“Leo... puoi venire un momento con me?” chiese Ariana al fratello, si guardarono e si alzarono dal prato, parlarono piano e lontano dal gruppo e dopo 5 minuti quasi tutti dovettero andarsene; rimanemmo io, mio fratello, Ariana, Leon e Diego.
Lo spagnolo si sedette accanto a me mentre Ari e Leon mi erano di fronte... mi sentivo osservata, infatti alzando lo sguardo notai che tutti mi stavano guardando ma non ne capivo il motivo!
“Cosa c’è?” chiesi, “hai solo un’pò di cacca di colombo sulla spalla” disse senza curarsene Diego, iniziai ad agitarmi e a dire cose del tipo ‘e se mi ammalo di una malattia incurabile a causa di questo schifo!’ ecc..., loro si divertivano... trattenevano le risate, ridussi gli occhi a due fessure e urlai “VOI MI STATE PRENDENDO IN GIRO!!!!!!!” Leon mi prese per i polsi e mi fece sedere lontano dagli altri per farmi smaltire la rabbia, “era solo uno scherzetto Violetta!” disse mentre rideva, lo guardai male “mi avete fatto prendere un colpo! Non ti voglio più parlare!” misi un finto broncio e mi girai per non guardare quei meravigliosi occhi verdi che mi avevano stregata sin da piccola, dopo un’pò mi toccò la spalla dolcemente e mi fece girare.





Angolo Autrice Pazza:
E qui ci vuole un’pò di suspance, ù.ù
Cosa succederà? Secondo voi? Io tanto lo so...
Tutti: BACIO, BACIO!
Non spoilerò nulla! Sennò che suspance sarebbe?!
Ora vi saluto e spero vi piaccia questo nuovo capitolo!
P.s. E’ più lungo degli altri!

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Capitolo 10
*** IL QUASI BACIO ***


IL QUASI BACIO






Lo guardai ancora un’pò imbronciata, dopo pochi secondi non potei non notare il luccichio in quei pozzi verdi che quel meraviglioso ragazzo davanti a me, aveva per occhi.
Anche lui mi osservava e notai nei suoi occhi un’pò d’indecisione... ma non ci feci molto caso, ero più interessata a osservare quel viso angelico e demoniaco allo stesso tempo... era così affascinante e attraente..., ci avvicinammo lentamente, chiudendo gli occhi e quando stavamo per sfiorarci le labbra, qualcuno c’interruppe!
“Ehi, piccola!” esclamò Diego, aveva un tono infastidito... forse era geloso di Leon? No, impossibile!
Mi alzai di malavoglia e distolsi lo sguardo da quelle iridi verdi per posarlo su quelle azzurre di Gabriel, mi guardava come a dire ‘non sono riuscito a trattenerlo... mi dispiace, avresti potuto ricevere il tuo primo bacio ma questo Diego è un testardo, scusa’, lo rassicurai con un tenero abbraccio, Leon aveva delusione negli occhi... l’avevo notato, ma perché poi? Non è che... no, impossibile! Lui aveva Ludmilla e appena io sono tornata... no, è una coincidenza!sì, sì deve essere così!
“Cosa c’è Diego?” chiesi curiosa, “ti volevo chiedere di prendere un gelato insieme” ci pensai su..., “perché no?!” risposi, mio fratello scosse la testa, non era d’accordo.
Arrivati al carretto dei gelati, il ragazzo mi guardò e mormorò “sei bellissima”, lo guardai allibita, non credevo fosse interessato a me!
“Sei stata tutto il tempo insieme a quel damerino di Leon! Ma cosa ci trovi in lui che io non ho?” disse alterato, “1. Lui non è un damerino ma un dolce e simpatico ragazzo, 2. è un mio amico d’infanzia quindi non offenderlo e 3. Lui è gentile e non possessivo e arrogante come te!” sbottai infuriata, come si permetteva? Leon è un mio caro amico...
Dillo che vorresti fosse qualcosa di più e che soprattutto ti desse il tuo primo bacio!
Zitta stupida coscienza! Leon è solo un amico...
Vabbè parlare con te è impossibile..., hai visto delusione nei suoi occhi, quindi lui lo voleva quel bacio... come te del resto, cara Vilu! E poi si vede lontano un miglio che prova qualcosa di più del semplice affetto verso di te! Ragazza mia, se non hai notato queste cosette, devi farti una bella visita oculistica!
Ma che dici coscienza! sei impazzita!
“Vilu, andiamo!” urlò mio fratello salvandomi dalle grinfie di Diego, finì il gelato e salutando il ragazzo con un cenno del capo, tornai a casa... sotto gli occhi stupiti di Leon e Ariana.

A casa Castillo...

“No, tu non ci vai signorina!” esclamò papà arrabbiato, “ma perché papà? Gabriel può e io no? Siamo insieme a Francesca, Camilla, Maxi, Ariana, Leon...”risposi ma mio padre mi bloccò al sentire il nome del moro con gli occhi verdi, “allora... sei insieme ai figli di Juan e Linda... va bene! Puoi andare ma alle 23.30 devi essere qui!”, lo abbracciai così forte quasi da fargli uscire gli occhi dalle orbite, “grazie, grazie, grazie papi!!!” urlai felice e iniziando a fare uno di quei balletti stupidi che fanno i bimbi quando ottengono il loro giocattolo preferito in regalo, “basta però con questo balletto orrendo!” scherzò lui sorridendomi, gli baciai una guancia e corsi in camera per prepararmi.

Presi un vestitino che arrivava a metà coscia davanti e dietro lungo color avorio, delle zeppe dello stesso colore e legai i capelli in una treccia, presi la borsetta con il diario e il cellulare dentro e scesi le scale, “oh Vilu! Finalmente ti sei vestita in modo adeguato al tuo rango!” gracchiò tutta contenta, la ignorai e aspettando mio fratello fuori dalla porta, iniziai a canticchiare:
No sé si hago bien,
no sé si hago mal.
No sé si decirlo,
no sé si callar.
¿Que es eso que siento
tan dentro de mi?
Hoy me pregunto
si amar es asì
Mientras algo me hablò de ti,
mientras algo crecìa en mí,
encontrè las respuestas
a mi soledad.
Ahora sé que vivir es soñar
Ahora sé que la tierra
es el cielo.
Te quiero, te quiero
Que en tus brazos
ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero
Que me extrañas
con tus ojos
Te creo, te creo
Y cuando te acercas
no se como actuar
Parezco una niña
me pongo a temblar
No sé que me pasa
no sé si es normal
si a todas las chicas
les pasa algo igual
Mientras algo me hablò de ti,
mientras algo crecìa en mí,
encontrè las respuestas
a mi soledad.
Ahora sé que vivir es soñar
Ahora sé que la tierra
es el cielo.
Te quiero, te quiero
Que en tus brazos
ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero
Que me extrañas
con tus ojos
Te creo, te creo
Que me extrañas
Que me llamas
Te creo, te creo
Te quiero, te quiero
Ahora sé que la tierra
es el cielo
Te quiero, te quiero
En tus brazos
ya no tengo miedo
Que me extrañas
con tus ojos
Te creo, te creo
Que me extrañas
Que me llamas
Te creo, te creo
No sé si hago bien,
no sé si hago mal.
No sé si decirlo,
no sé si callar.
Pensai alle emozioni provate quel primo pomeriggio... stavo per ricevere il mio primo bacio e avevo sentito il mio battito cardiaco crescere a dismisura, faceva tum, tum, tum, era una melodia... guardavo Leon e gli occhi mi brillavano, ne ero certa... forse mi sono innamorata? Devo parlare con Franci e Cami... loro sapranno consigliarmi!




Angolo Autrice Pazza:
Erano a due cm di distanza e Diego li ha divisi... no, ora piango sul serio! *piange disperata*, ma perché?? Sono perfida e Diego lo è più di me!
Diego: io non sono perfido, sono innamorato!
Se se! Non ci crederò né ora né mai! Vilu appartiene a Leon e non a te!
Leon: ma io la amo quest’autrice! Basta Diego, Violetta è innamorata di me e non di te!
Diego: se sei un uomo lotta per la tua donna! *iniziano a picchiarsi*
Diego! Non rovinare il bel faccino di Leo! Sennò vi faccio neri a tutti e due! Ora fate pace e salutate tutti!
Tutti: Ciaoooooooooo e recensite!

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Capitolo 11
*** USCITA- PARTE 1 ***


USCITA-parte 1






Gabriel arrivò e appena iniziammo a camminare verso il Resto-Band, asserì “ti ho sentita...secondo me, tu provi qualcosa di più della semplice amicizia per Leon e lo dimostra il fatto che lo hai difeso con quel Diego o come si chiama! Se ti piace quel ragazzo posso solo essere felice per te, sorellina... gli hai perfino dedicato una canzone!” lo guardai in viso, era sincero... mi fermai di colpo e pensandoci su, affermai “io...non so, quando sono insieme a lui sento le farfalle nello stomaco e riesco solo a sorridere, non sono mai stata innamorata Gabriel, cosa si prova?” mi sorrise teneramente, “ricordi Sierra? Lei è stata il mio primo amore e sinceramente posso dirti che ho provato le tue stesse emozioni..., quando la vedevo anche da lontano... il mio cuore accelerava il battito e non smettevo di sorridere” l’istinto mi diceva di abbracciarlo immediatamente ma ascoltai la ragione, lo guardai e gli sorrisi di rimando “sei il miglior fratello maggiore del mondo, lo sai vero?ti voglio bene...” gli diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai con tutto l’affetto possibile.

A CASA VARGAS...

“DAI LEOOOO!” urlò Ariana, indossava un maglia azzurra che stringeva in vita con una cintura nera, dei jeans e delle zeppe crema, “arrivo, arrivo!” urlai di rimando finendo di sistemare il ciuffo ribelle, scesi le scale e uscimmo da casa.
“ Lo sai che io ti adoro ma... se non ti decidi a dire a Violetta che ti sei innamorato di lei, lo faccio io!” esclamò tenendomi stretto a lei, “voglio trovare il modo migliore di dirglielo...” dissi, l’abbracciai teneramente ed arrivammo al bar, c’erano già tutti tranne Gabriel e Violetta...dove sono finiti?

Un’ora prima...

“Ehi Diego! Vieni qui!” dissi con un sorriso più finto che mai, lo guardai... ero un bel ragazzo dopotutto, ci avrei potuto fare un pensierino..., Nata mi seguì come una cagnolina... le volevo bene ma era una tipa senza carattere, in poche parole una nullità!
“Ehi bionda”rispose il ragazzo alla mia provocazione, “cosa vuoi?i miei baci non sono in vendita!” rise, “e se io ne volessi uno?mi negheresti il piacere di ricevere un tuo bacio?” risposi maliziosa, Nata andò a sedersi insieme a Nicolas e rimanemmo solo io e Diego, “non potrei negare mai questo piacere a una ragazza come te, Ludmilla”sorrise provocatorio e si avventò sulle mie labbra, ricambiai e finimmo velocemente a baciarci con sempre più passione, quel ragazzo era come me... solo al maschile! “credo che la signorina mi stia chiedendo di diventare il suo ragazzo o sbaglio?”chiese, annuì e continuammo a baciarci.



Arrivammo al locale, c’erano già tutti...ed eravamo gli ultimi! Il mio sguardo si posò su quella figura angelica che era seduta al tavolo insieme a Maxi, Andres, Ariana, Nata, Felix, Francesca, Camilla e...Lara????no, no! Gabriel non la deve vedere!
Camminai velocemente fino ad arrivare al tavolo dei miei amici, eravamo divisi in più tavoli... vidi mio fratello e Lara sbiancare appena si videro, mi sedetti accanto a Leon e ad Ariana... era l’unico posto libero...
“Ragazzi che vi succede?siete diventati bianchi!” disse Camilla guardando Lara e mio fratello, “oh scusate! Vi presento Lara... la mia cara cugina” sbottò Andres, “n-noi ci conosciamo già...” borbottò Gabriel, “G-Gabriel io...”continuò la mora, “scusate ma siamo a balbettolandia?” chiese Andres incuriosito, “Andres sei sempre il solito!” sbottò, riprendendosi, Lara.
D’un tratto Gabriel e Lara si alzarono e uscirono fuori, non li rivedemmo per tutta la sera...



ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Hola!
In questo capitolo ho alternato vari POV e spero che abbiate capito chi narrava la vicenda..., qui scopriamo che Gabriel conosce già Lara e io non vi svelerò come... xD sono perfida!
Leon ha capito i suoi sentimenti per Vilu e io sono super-mega-extra-ultra felice!
E Vilu sta capendo (piano, piano) i suoi sentimenti, Diego e Ludmilla si sono messi insieme e sono felice perché così non disturberanno la mia coppia preferita, LEONETTA 4 EVER!
ORA...vorrei sapere... come mai non ho ricevuto nessuna recensione nel capitolo scorso? Era così schifoso?! “si lo era!”direte voi e avete ragione ma sto passando brutti momenti in famiglia e sono poco concentrata...
Cosa succederà? Scopritelo nella prossima puntata di ‘L’amore è come un fiore, prima o poi sboccia’... sto scherzando, naturalmente!CIAO, CIAO!

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Capitolo 12
*** Uscita- parte 2 ***


Uscita- parte 2







Ogni tanto Francesca e Camilla mi mandavano delle occhiatine come a dire ‘vedi ti abbiamo lasciato il posto accanto al tuo principe azzurro’ e io ricambio facendo notare loro che sono accanto a Felix e Nicolas, erano due bei ragazzi... il primo era biondo e con gli occhi castani e il secondo con i capelli neri e gli occhi azzurri.
Erano le 22.13 e Felix sbottò contento “perché non giochiamo a obbligo, verità, scaletta, salvataggio?!”, accettammo tutti... era la prima volta che ci giocavo ma conoscevo le regole, prendemmo una bottiglia e la facemmo girare.
Si bloccò di fronte ad Andres e dopo un secondo giro, davanti a Camilla “allora... obbligo, verità, scaletta o salvataggio?” chiese il ragazzo alla mia amica, “obbligo!” esclamò decisa, “ti obbligo a... baciare per 30 secondi... Felix!” la ragazza non se lo fece ripetere due volte e s’impossessò delle labbra del biondo, noi contavamo i secondi e allo scadere del tempo vedemmo che Camilla aveva le gote rosse e le labbra gonfie... dopo un’pò si riprese ma notai che Felix la guardava malizioso.



Dopo toccò a Francesca e a Marco, che era arrivato pochi minuti prima, lui scelse salvataggio e allora lei partì con la domanda “chi salveresti tra: Me e Luca?” ci mettemmo a ridere quanto lui rispose scherzoso “mmm... sai, credo che sceglierò il fratello della mia ragazza...” la mia amica ci mise poco per capire lo scherzo e subito gli diede un dolce bacio a stampo sulle labbra.
“Tocca a te, Vilu” disse Ariana, “verità!” esclamai decisa, “mmm... devo chiedere a Leon di allontanarsi perché non deve sentire cosa rispondi!” il fratello fece come dettogli e la ragazza mi si avvicinò sussurrando “ti piace Leon?”, ci pensai su... dopo tutto avevo scelto verità quindi dovevo dire la verità! “sì...” sussurrai imbarazzata, tutti mi sorrisero e dopo poco, Leon poté tornare accanto a me... era vero quello che avevo detto, io ero innamorata di quell’angelo con gli occhi verdi...



Mi dovetti allontanare dal tavolo, ma avevo capito le intenzioni di Ariana e avevo visto i sorrisini che avevano fatto tutti, ma io ancora non ci credo! Violetta ha ammesso che gli piaccio davanti ai nostri amici e io non riesco a dirlo a lei? Sono proprio scemo... ma, Ari mi deve aiutare a trovare il momento giusto per confessare i miei sentimenti per lei, è così bella con indosso quel vestito color avorio... sembrava un angelo, rettifico, Il MIO angelo!Tornai al mio posto e notai che Vilu era tutta rossa in viso, come era bella!


La serata continuò tranquillamente tra scherzi e risate, ma arrivata l’ora del coprifuoco, io dovevo andarmene e Gabriel non si era ancora fatto vedere, aspettavo fuori dal locale quando mi sentì afferrare per i fianchi e qualcuno mi sbatté contro il muro di un vicoletto, avvertì un odore nauseante provenire dalla bocca di quel uomo, era ubriaco fradicio...
Iniziò a palparmi e io urlai ma mi tappò la bocca con una mano, troppo indaffarato a baciare il mio collo e il mento, mi dimenai ma non servì a nulla... per un momento mollò la presa sulla mia bocca e cacciai un urlo, cercò di zittirmi ma gli morsi una mano e iniziai a correre senza una meta, stava per alzarmi il vestito e violentarmi... ma in che mondo viviamo?
Corsi a per di fiato finché mi accasciai a terra stanca, notai un’ombra a me conosciuta avvicinarsi e dopo di ché prendermi in braccio, assaporai quel profumo e capì a chi apparteneva, Leon.




Angolo Autrice Pazza:
NOOOOOOOOOOO! MA PERCHE’ SONO COSI’ PERFIDA? Ho bloccato la scena sul più bello... :(
Vi rendete conto di quello che stava per succedere a Vilu? Non mi perdonerò MAI per questo!
Questo capitolo è proprio un obbrobrio! Ma torniamo a quello che succede:
• Camilla e Felix si sono baciati.
• Anche Fran e Marco si sono baciati
• Vilu ammette davanti agli altri che è innamorata di Leon e Leon, seppure fosse lontano, l’ha capito! <3
• Violetta stava per essere violentata, ma per fortuna non è successo!
• E infine, Leon ha salvato Vilu! <3 Ma quanto vi amo???!!!


Ora vi saluto e spero che non vi stiate organizzando per impiccarmi!
Se la storia vi piace recensite! <3 I love you so much, puppies!

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Capitolo 13
*** Amore ***


Amore






La mora si risvegliò nel parco dove quel pomeriggio lei e Leon si stavano per baciare… arrossì al solo pensiero, sarebbe stato il suo primo bacio e Diego l’aveva rovinato!
Lo guardò e sorrise.
“Ti ringrazio...” sussurrò a pochi centimetri dalle labbra rosee di lui, il moro sorrise e rispose dolcemente “non devi ringraziarmi, non avrei mai permesso che ti succedesse qualcosa”, arrossirono e abbassarono lo sguardo contemporaneamente.
La mano soffice e grande di Leon accarezzò la guancia di Vilu e seguì tutto il profilo del viso giovanile e incantevole della ragazza mora, era proprio bellissima con quei capelli castani lasciati sciolti sulle spalle e quegli occhi nocciola..., s’incantava a osservare le labbra carnose e rosee e desiderò ancora una volta provare a sfiorarle e questa volta ci sarebbe riuscito, che cascasse il mondo!
Lei alzò lo sguardo e incrociò i dolci occhi verdi del moro, quelle carezze la fecero sentire al sicuro e si lasciò andare.
S’avvicinarono lentamente, il venticello soffiava sui loro visi e ricordando l’ infanzia passata insieme, sorrisero.
Occhi negli occhi, nocciola contro verde, naso contro naso... era tutto così romantico!
Ci fu uno sfioramento di labbra e si sorrisero appena si staccarono.
“Devo confessarti una cosa..., da quando ti ho rivista, ho capito di provare sentimenti molto forti nei tuoi confronti e posso affermare di essermi innamorato della mia migliore amica d’infanzia” sussurrò Leon, la ragazza respirò solo in quel momento e sorrise “anch’io volevo dirti una cosa... mi sono innamorata del mio migliore amico d’infanzia...” risero, “potevi anche non usare le mie stesse parole!” annunciò il moro, “sai com’è... sei un poeta con le parole!”
No sé si hago bien,
no sé si hago mal.
No sé si decirlo,
no sé si callar.
¿Que es eso que siento
tan dentro de mi?
Hoy me pregunto
si amar es asì
Mientras algo me hablò de ti,
mientras algo crecìa en mí,
encontrè las respuestas
a mi soledad.
Ahora sé que vivir es soñar
Ahora sé que la tierra
es el cielo.
Te quiero, te quiero
Que en tus brazos
ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero
Que me extrañas
con tus ojos
Te creo, te creo
Y cuando te acercas
no se como actuar
Parezco una niña
me pongo a temblar
No sé que me pasa
no sé si es normal
si a todas las chicas
les pasa algo igual
Mientras algo me hablò de ti,
mientras algo crecìa en mí,
encontrè las respuestas
a mi soledad.
Ahora sé que vivir es soñar
Ahora sé que la tierra
es el cielo. Te quiero, te quiero Que en tus brazos ya no tengo miedo. Te quiero, te quiero Que me extrañas con tus ojos Te creo, te creo Que me extrañas
Que me llamas
Te creo, te creo
Te quiero, te quiero
Ahora sé que la tierra
es el cielo
Te quiero, te quiero
En tus brazos
ya no tengo miedo
Que me extrañas
con tus ojos
Te creo, te creo
Que me extrañas
Que me llamas
Te creo, te creo
No sé si hago bien,
no sé si hago mal.
No sé si decirlo,
no sé si callar.

Vilu sorrise, quella canzone era la preferita della madre e la dedicava sempre a German, ora lei la dedicava a Leon, era così felice!
“La ricordo... tua madre la cantava sempre” sussurrò il moro, un sorriso triste si dipinse sul viso della ragazza e abbracciò Leon, “Ti amo Vilu, ti amo tanto...” disse il ragazzo e s’abbracciarono dolcemente.




ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Wuuuu! C’è qualcuno? Come pensavo non c’è nessuno... ;(
Finalmente sono tornata con questo capitolo super leonettoso... che bello! C:
Syontai! Lo dedico a te questo chap... *batte il cinque a tutti i recensori*
Spero vi piaccia... recensite e sorridete, la vita è bella!
Bye my puppies! I love you so much, babys! <3 <3

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Capitolo 14
*** Voy por ti ***


Voy por ti





“Non ci siamo proprio!” urlò Gregorio, prese la mano di Camilla e le fece fare un casquè, “si fa così!” terminò infuriato e rosso in viso, “mi scusi eh! Mica l’ho fatto a posta a sbagliare questo passo!” si difese Ricardo, “lasciamo perdere mocciosi... siete solo delle nullità senza futuro!” era proprio insopportabile!, “GREGORIO, NON TI PERMETTERE MAI PIU’ A RIVOLGERTI COSI’ AI RAGAZZI! Scusatelo!” annunciò Antonio, “ma Antonio, loro fono cofì goffi e maldeffi, non hanno futuro!” disse l’insegnante di danza con il suo solito nervosismo e quello stupido tic alla mandibola che lo faceva parlare come uno stupido, tutti risero vedendo la scena e la collera di Gregorio trasformarsi in timore.
“Ma l’avete visto?! Era livido di rabbia! ahahahah!” rise Maxi, “un pomodoro sarebbe stato meno rosso!” continuò Camilla, “ma di che state parlando?!” chiese ingenuamente Andres, sospirarono “di nulla Andres, sei sempre il solito!” sbuffò Ricardo ridendo.
“Hello formiche! Come va?” sorrise forzatamente Ludmilla, non aveva ancora digerito il fatto che Violetta l’avesse messa in ombra dal suo arrivo... rubandole tutto!
“Chi non muore si rivede! Cosa vuoi Ludmilla?” chiese Francesca stizzita, “oh nulla tesoro... volevo solo dirvi che io e Dieguccio ci siamo messi insieme!” ed ecco il solito ghigno malvagio, “dite a Vilu che ora non potrà più rubarmelo!” e se ne andò via.
“Indovinate la notizia del momento!” urlò arrivando Ariana, era un tornado di energia quella ragazza! “cosa è successo?! Si è fatto male qualcuno? Il mio sogno di uccidere la vipera si è avverato?!” chiese Francesca, “no ma che dici... peccato però! La volete sapere si o no?” chiese, “certo!” esclamarono tutti in coro, “Leo e Vilu si sono messi insieme!ahhhhhhhhhhhhh che bello, che bello!” esclamò la mora, gridarono tutti insieme un ‘finalmente’ e s’abbracciarono “evviva!!” Francesca e Camilla erano euforiche, la rossa prese Felix e lo baciò con foga, rimasero tutti shockati!
“Da quando tu e lui state insieme?” chiesero tutti, “da 3 ore!” asserì la rossa e riprese a baciare il suo biondino, risero tutti e andarono verso il Resto-Band.
“Dai ragazzi solo una!” pregò Luca, “ti ho detto di no!” rispose la sorella del ragazzo, “io però voglio!” asserì Leon spuntando dal nulla insieme a Violetta, “dove siete stati tutto il giorno?” chiese maliziosa Camilla, “avevamo lezioni diverse dalle vostre...” rispose Vilu sorridendo al suo angelo dagli occhi verdi, “pronta angelo?”, rise la mora, “forza!”.
Cantarono Voy por ti, le loro voci si univano perfettamente… erano perfetti insieme!



ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Dolcezza allo stato puro! *sospira*
Cami e Felix vi piacciono insieme? E Ludmi e ‘Dieguccio’?
Gregorio mi ha fatto morire da ridere!ahahahahahah!
Nel prossimo capitolo dovrebbero tornare Angie, German, Jade, Mattias e gli altri personaggi... ne vedremo delle belle, spero!
Ringrazio chi recensisce,chi segue, chi preferisce e chi ricorda la mia storia, anche silenziosamente! Accetto le critiche purché costruttive!
Bye puppies, i <3 you so much, babys!
P.S. Ho iniziato una nuova storia nel genere romantico, si intitola Amore e Odio alla Montgomery High School, per il momento c’è solo il primo capitolo ma spero di aggiornare presto! Baci!

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Capitolo 15
*** Nata e Maxi:una nuova coppia ***


Nata e Maxi: una nuova coppia




“Io non la sopporto più!” urlò Violetta sbattendo la porta della sua camera, Jade era sempre più odiosa!
“Calmati Vilu! Neanche io riesco a sopportarla eppure devo...”
“Ma perché papà vuole sposare quell’oca? Preferirei tantissimo che fossi tu la fidanzata di papà!,oh Angie... io la odio!” la bionda sorrise, “Vilu devi capire che tuo padre ha sofferto molto per la morte di Maria e...”, “come fai a sapere che mia madre si chiamava Maria?” chiese shockata la ragazza, “Olga me ne ha parlato...” si giustificò inventando Angie, per poco non l’aveva scoperta!
“Comunque è giusto che tuo padre si rifaccia una vita anche se ha scelto Jade” terminò la donna, “io non la sopporto ma comunque è giusto...” rispose Vilu e si lasciò abbracciare dalla dolce bionda.
“Senti Vilu, io devo dirti una cosa...” riprese Angie allontanando da sé la mora, “tu sai che ti voglio tanto bene e...”, “permesso?” chiese German entrando in camera, “ho interrotto qualcosa?”, “no” , “sì!” risposero prima Angie e poi Violetta, “mi scusi Angie...potrebbe uscire un momento? Vorrei parlare con mia figlia in privato...” disse l’uomo, la donna eseguì gli ordini e li lasciò soli.
*
“Ciao Nata!” esclamò il ragazzo con il cappellino colorato, “C-ciao...” rispose la mora imbarazzata, “come va?” chiese Maxi, “tutto bene...tu?” esclamò più decisa, “benissimo ora che tu sei qui con me!” rispose, prese la mano della ragazza e la portò al suo petto, “sai... quando mi stai vicino io...ah, al diavolo!” e la baciò con dolcezza.
Dopo alcuni secondi si staccarono e si sorrisero, “c-così... io ti piaccio eh?” si fece coraggio la ragazza, “vuoi che te lo dimostri?!”, “mmm magari!” rispose ridendo e baciando quello che era il suo nuovo fidanzato.
*
“German!!! Che colore mi consigli per le tovaglie?! Color crema o rosso carminio?! Non ce la faccio a organizzare tutto da sola!” gracchiò la donna, entrando in camera “oh Vilu! Aiutami tu!” continuò a gracchiare per altri dieci minuti e poi lasciò la stanza insieme al padre della giovane mora.
Violetta recuperò il cellulare da sopra il comodino e trovò un SMS con scritto:
Hey bellezza! Lo sai che questa notte ho sognato un angelo? Aveva il tuo viso, i tuoi stessi occhi color cioccolato e le tue labbra dal sapore di vaniglia... mi manchi tanto, Il tuo amato Leon <3
Sorrise al pensiero del suo fidanzato che le scriveva quelle dolci parole, era così dolce, bello, sensuale, intrigante e... perfetto! Ed era solo SUO!
Hey Leo! Mi manchi anche tu da morire...quando ci vediamo? non vedo l’ora! <3
Oggi alle 16.00, al Resto-Band! Non vedo l’ora!
Gli rispose con un ‘ok <3’ e scese a pranzare, quel giorno lo studio era stato chiuso per permettere agli operai di installare le nuove tecnologie e le nuove attrezzature professionali.
*
-No, non va bene per niente! - esclamò il ragazzo adirato.
- Ma dai! Non fare così Gabriel! È successo anni fa, lascia stare il passato e concentrati sul presente!- rispose la ragazza al cellulare.
- Basta! Non ho detto a nessuno il motivo della nostra improvvisa rottura 2 anni fa per cui ora non osare dirmi di calmarmi... ho passato dei mesi d’inferno e quando ci siamo rivisti... pouf! Tutti i miei sforzi sono sfumati! E poi con quel bacio, mi hai solo confuso di più!- esclamò incavolato Gabriel.
- Ok, vediamoci e parliamone di persona... alle 16.00 al Resto-Band?!- terminò lei e chiuse la chiamata.
Non solo l’aveva fatto soffrire 2 anni prima, ora voleva pure riprovarci... eppure lui l’amava ancora, anche dopo quello che aveva combinato! Era un romanticone come sua sorella e sua madre, inutile!
Ripensò alla dolce Maria, a quegli occhi che da bambino gli regalavano così tanto amore che per un momento gli sembrò di essere diventato immortale... le voleva tanto bene... proprio tanto...
Prese tra le mani quel maledetto diario, che gli ricordava la dolce donna che morì anni addietro, lo aprì fino a raggiungere l’ultima pagina e la rilesse così tante volte da poterla recitare quasi a memoria:
L’amore è come un fiore, prima o poi sboccia...queste sono le parole che rivolgo sempre al mio caro German quando voglio ricordargli che amo solo lui e che sboccio come un fiore solo e soltanto per lui, eravamo destinati... da sempre e per sempre

ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Sono tornati Germy,Angie, Jade e Gabriel! A proposito... con chi stava parlando il nostro caro ballerino?
L’ultima parte mi ha fatto piangere... è così triste e dolce...
Camy_Love00 hai visto? Stanno insieme!!
Un bacio, devo scappare! :*

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Capitolo 16
*** Che ci fate voi qui?! ***


Che ci fate voi qui?!





Leon era euforico, la sua fidanzata era euforica... insomma erano euforici entrambi! Gabriel era incavolato e triste ma una volta per tutte avrebbe dovuto affrontare la famosa discussione con la sua ex...
Quando l’aveva rivista quella sera, il cervello era andato in pappa come al solito... con i capelli lunghi fino alla schiena e gli occhi grandi e luminosi di quel bellissimo nocciola che lo aveva fatto innamorare due anni prima...
Il moro si sistemò la maglia a righe blu e bianche, i jeans chiari e le sue nuove Air Force e uscì di casa.
Due minuti più tardi, Violetta uscì di casa con la borsetta turchese in mano e il vestitino che le arrivava a metà coscia color ciliegia e le turchesi, aveva ancora una mezz’ora di tempo prima dell’appuntamento per cui prese il cellulare e compose un numero:
- Ciao!
- Vilu! Che bello sentirti!
- Anche per me, Fran!
- Come mai ieri non sei venuta al parco? Marco aveva portato la chitarra e abbiamo fatto una colazione buonissima! Abbiamo cantato e ballato, è stato bellissimo!
- Avevo litigato con mio padre a causa dell’oca!
- Mi dispiace tanto...
- Non fa nulla, comunque io ho un appuntamento con Leon, tu dove sei?
- Oh che bello! Sono a casa di Marco con gli altri...fammi sapere cosa succede!
- Certo, amica mia! Oddio sono le 15.49! un bacio, ciao!
Chiuse la telefonata e corse verso il luogo dell’appuntamento.
*
Il moro si sedette in un tavolo lontano dalla folla e aspettò con ansia l’arrivo della bella mora, dieci minuti dopo la vide... i lunghi capelli raccolti in una coda, la t-shirt gialla, i jeans blu e le scarpe da tennis colorate.
“Sono felice di vederti!” disse lei sorridendogli, “sì, sì... ora dobbiamo parlare” continuò lui, “lo so... mi dispiace tanto per averti fatto soffrire” rispose lei, “tu non hai idea della guerra interiore che mi hai provocato tradendomi con quel pidocchio dai capelli biondi! Sono stato malissimo e ho dovuto mentire a mio padre e a Violetta! A Vilu, ti rendi conto?! Lara... da quando ci siamo lasciati non mi fido più di nessuna, sei stata unica per me ma mi hai tradito... e non basta un ‘mi dispiace’!” era tremendamente serio e incavolato, Lara era veramente dispiaciuta e sapeva che aveva sbagliato quella notte di due anni fa, aveva bevuto troppo per cercare di dimenticare il litigio con Gabriel e quel ragazzo biondo le si era subito appiccicato e il resto lo si può immaginare...
La mora spiegò l’accaduto e il ragazzo l’ascoltò intervenendo poche volte per non interromperla, “perciò tu eri ubriaca e dispiaciuta per la nostra litigata...” era pensieroso.
Alzò lo sguardo verso la ragazza e la fissò negli occhi, “senti Lara, io non sono un tipo vendicativo o cose del genere e sono disposto a perdonarti ma... è la tua ultima possibilità, andiamoci piano però!” asserì lui e la ragazza si avvicinò al suo viso e gli lasciò un umido bacio sulla guancia e sussurrò contenta “sono felice di aver fatto pace con te, Gabry” e lo abbracciò.
*
Il ragazzo guardò l’orologio e si osservò intorno, notò una ragazza correre verso di lui e sorrise riconoscendola, era la sua Violetta.
“Scusa il ritardo Leo!” si scusò lei lasciandogli un bacio umido sulla guancia, si sorrisero “non ti ci mettere pure tu! Odio essere chiamato Leo! Ariana ti ha proprio influenzata!” esclamò Leon lasciando un bacio sulle labbra morbide della ragazza.
Entrarono nel locale e ordinarono due frappé al cioccolato, in quel momento Violetta notò qualcosa che prima non aveva visto: Lara e Gabriel erano insieme e si abbracciavano, li osservò e poi gli andò incontro.
“Che cosa ci fate voi qui?!” chiese guardandoli e notando che la solita vena sul collo del fratello era tesa come quando era nervoso; “non possiamo andare in un locale?” rispose nervoso e teso il ragazzo, Leon li raggiunse con in mano i frappé.
“Cosa succede qui?oh ciao Gabriel!” annunciò il moro salutando il cognato, “oh nulla, Leon giusto?!” disse Lara, il ragazzo annuì e prese la mano della sua fidanzata in modo affettuoso.


ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Eh voilà! Capitolo appena sfornato per i miei cari amici recensori!
Allora Syonty... per la questione del diario ci sarà un capitolo che spiegherà tutto!
Come mai Gabriel si è teso come una corda di violino quando è arrivata la sorella? Spero di ricevere qualche ipotesi via recensione o messaggio... sarebbe bello!
Ora devo andare, mi aspettano... kiss kiss my puppies! <3

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Capitolo 17
*** Pace ***


Pace





Il ragazzo era proprio furioso, sua sorella non doveva scoprire quello che era successo due anni prima, lei l’aveva visto urlare e distruggere tutto e da brava sorella l’aveva consolato pur non conoscendo il motivo di tale reazione.
Un giorno avrebbe dovuto raccontarle tutto ma in quel momento aveva deciso di scaricare su di lei la rabbia repressa e aveva sbagliato, ne era certo.
La dolce Violetta lo guardò incredula, non era possibile che Gabriel l’avesse trattata così! Per lui era sempre stata la sua piccola e dolce sorellina, quella che lo deliziava cantando e ballando per lui... quella che quando aveva perso il primo dentino a 5 anni, l’aveva subito mostrato con orgoglio al suo fratellone, c’erano sempre stati l’uno per l’altra e a causa di una reazione impulsiva tutto stava per andare in frantumi... non poteva succedere! Non poteva succedere a loro, loro erano Gabriel e Violetta, Vilu e Gabry... ne era certa, avrebbe sofferto tanto per quest’allontanamento.
Prese la mano di Leon e la strinse forte, Lara le era sempre piaciuta ma dall’uscita con i suoi amici, in cui l’aveva rivista... l’aveva trovata diversa, più arrogante e questo non le piaceva per niente!
“Senti Gabriel... parliamone più tardi, da soli” asserì Violetta, “Forse non ti è chiaro Violetta, io non voglio più parlarne, né con te né con chiunque altro!” rispose Gabriel, “io invece voglio sapere! chi c’era quando sei improvvisamente impazzito e lanciavi oggetti contro i muri?! Eh,chi c’era?! Te lo dico io chi c’era a consolarti, IO! Per cui dimmi cosa è successo due anni fa!” era furiosa e pericolosa...
“E va bene! Ma non raccontarlo mai a nessuno!” disse Gabriel e raccontò tutta la storia alla sorella, lei ne era certa! L’aveva intuito quando aveva notato che Lara e Gabriel non uscivano più insieme, lui aveva conservato tutte le foto in una scatola e non le aveva più tirate fuori... ed era sempre triste.
La ragazza osservò il fratello mentre raccontava la storia, era teso e nervoso come poco prima... “perciò avete fatto pace, sono felice per voi!” asserì la ragazza sorridendo forzatamente, “ti prego facciamo pace, non posso stare lontano da te per tanto tempo, sorellina...” si scusò Gabriel e si abbracciarono.
Passarono un pomeriggio intero tutti insieme e si divertirono molto, alle 19.30 i ragazzi andarono al cinema e guardarono un film d’amore, Violetta rimase abbracciata a Leon per tutto il film e si scambiarono dolci baci “non c’è bisogno di stare attaccati tutto il tempo!” esclamò corrucciando il viso, Gabriel.
“Potrei dire la stessa cosa!” rispose Vilu sorridendo, in due minuti avevano fatto pace... non potevano proprio stare lontani lei e suo fratello!
“Leo ci vediamo domani, ok?” annunciò la mora lasciando un bacio sulle labbra del suo fidanzato, “certo amore mio” un altro bacio, “se mi baci ancora non potrò più tornare a casa” sussurrò lei, “e allora non ci tornerai!” la prese per i fianchi e iniziò a farle il solletico, “d-dai s-mettila! Leo-o, d-dai! Lasc-ciami!!” urlò Violetta ridendo, il ragazzo la lasciò e le prese la mano, “forza ti accompagno fino a casa” un altro bacio sulle labbra.

ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Rabbia e amore in questo capitolo, evviva!
E’ un’pò più corto del precedente ma sono di corsa e ho voluto aggiornare per farvi un piccolo regalo! <3
Qui scopriamo meglio quello che ha passato Gabriel e il rapporto con la sua piccola e tenera Vilu C:
Grazie delle recensioni, a chi segue, a chi preferisce e a chi legge soltanto... un bacio e grazie!
P.S. Syonty prima del capitolo del segreto del diario succederà qualcos’altro ma tranquillo, non ti lascerò a bocca asciutta!
Ora me ne vado perché altrimenti mi mandate alla forca, kiss kiss my favourite puppies!

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Capitolo 18
*** Ti presento papà! ***


Ti presento papà!






Violetta era veramente felice di poter passare altri 20 minuti con il suo ragazzo, lo amava tanto ma non glielo aveva ancora detto... forse perché aveva troppa paura, ma andiamo! Sono tutte scuse Violetta! Pensò lei, stringendo meglio la mano del ragazzo affianco a lei.
Violetta, Violetta... cosa devo fare con te?
‘Magari lasciarmi in pace, stupida coscienza!’ Pensò alterandosi con la sua vocina interiore.
Diglielo! Digli che lo ami con tutto il cuore, avanti!
‘E va bene! Ma se lui non risponde ti ucciderò!’ pensò di rimando.
Sono dentro la tua testa genio!
‘Grrrrrr!!!!’ si ritrovò a ringhiare senza rendersene conto e appena Leon se ne rese conto, la guardò stranito e rise, rise come un pazzo.
“Leo, voglio dirti una cosa...” sussurrò fermandosi ancora rossa per l’imbarazzo e la vergogna, “no, non mi dire... non lasciarmi ti prego!” disse Leon spaventato dalla possibilità di una rottura con la sua Vilu, “Ma sei pazzo!? Io non voglio lasciarti per nessun motivo al mondo! Volevo solo dirti che... TI AMO LEON VARGAS!” e lo baciò con tutta la passione e l’energia che aveva nel corpo.
I baci si fecero molto più passionali e i due iniziarono a sentire caldo, erano roventi!
“Se.non.torno.entro.dieci.minuti.mio.padre.mi.uccide.” sussurrò accaldata lei, Leon iniziò a torturarle il collo...diamine era il suo punto debole! “ok...ma la prossima volta riprendiamo da questo punto...” la ragazza annuì alla proposta del giovane e gli lasciò un fugace bacio sulle labbra, si sorrisero guardandosi.
“Aspetta un momento...” disse il ragazzo, le sistemò i capelli alla meno peggio e continuarono a camminare verso la casa.
*
“Olga! Il mio tè verde!!” urlò Jade, la domestica spuntò dalla porta della cucina con in mano il vassoio con il tè della donna e dei biscotti poco calorici di un marrone smorto, “ecco signora Jade, a lei” ecco il sorriso tirato e completamente falso di Olga e prima che sparisse totalmente dalla visuale della cornacchia, sussurrò “Un giorno di questi tutto quel tè le andrà di traverso...speriamo”, “Olga vuole dirmi qualcosa?” chiese Jade avendo udito le parole della donna, “no, niente signora Jade” si giustificò lei e prima che potesse rientrare in cucina a preparare la cena, arrivò Mattias saltando sul divano, “ah Olga! Mi prepari un bel panino con mortadella, pomodoro, acciughe, e...”, “si ho capito, chi più ne ha più ne metta!”, l’uomo sorrise “Perfetto!ora sciò! Devo parlare con mia sorella!” ordinò il biondo, “Ma sempre qui questo deve stare! ahh! Ho proprio bisogno di una luuunga vacanza!” esclamò la donna dai capelli corvini, entrando in cucina.

*
“Sei pronto?” chiese Violetta al ragazzo di fianco a lei, lui annuì e suonarono il campanello.
“Chi è?!” chiese una voce dall’altra parte del muro, “Olga sono io!” rispose la ragazza, la domestica aprì la porta e appena vide il ragazzo accanto alla sua piccola urlò di gioia, “Ma sei davvero tu?! Oh mio dio! Robby vieni qui, guarda chi c’è insieme a Vilu!” e Roberto arrivò correndo verso di loro e sorrise abbracciando Leon, “Oh mio dio, German c’è Leon! Leon Vargas, il figlio di Jorge Vargas!”.
“Oh ciao Leon! Ti ricordi di me, vero? Sono il papà di Vilu...” disse l’uomo sorridendo, “Certo che mi ricordo di lei!” rispose sorridendo il ragazzo, “Papà devo dirti una cosa... Leon e io ci siamo fidanzati...e ci amiamo” l’uomo sbarrò gli occhi e la bocca, “ma- ma- ma-ma cosa!? Che avete fatto?! Jorge e Marta lo s-sanno? Oh mio dio! Che bella notizia! Almeno la mia piccola ha scelto qualcuno con un cervello! Vieni entra pure, stasera potresti mangiare da noi...!” annunciò il padre di Vilu sorridendo, “Ah e un’ultima cosa... mio caro vedi di trattare bene la mia piccola Violetta, altrimenti ti finisce male!”, “Certo signore! Non potrei mai farle del male ben che meno trattarla male! Io amo Vilu con tutto il mio cuore!”, “Ok...ok, non ci allarghiamo troppo signorini!” esclamò l’uomo fermando i due ragazzi che si stavano per scambiare un dolce bacio, risero tutti e si sederono a tavola.



ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Sono troppo idfjdfkjfvhjdjfknvfjdjfdjfdikfjdeif, <3
Miei cari recensori è con immenso onore che vi dico che il cervello di Rihanna_Love ha lasciato la sua normale sede dopo aver scritto questo capitolo super-leonettoso!
Ludmilla: Ma aspetta tu non hai un cervello!
Ha parlato l’oca senza cervello!
Cami: 1-0 per Riri!
Ludmi: Ma zitta rossa tinta!
Cami: oh questo non lo dovevi proprio dire!
*Iniziano a picchiarsi e s’immischiano pure Vilu, Lara, Nata, Marta, Fran, Carlotta e Ariana* Ragazze calma!
*Si calmano e Ludmilla scappa*
Ludmilla: Un’ultima cosa, mi riprenderò la mia popolarità, stanne certa Vilu!
Ok... il mio cervello è in pappa... -.-‘ sarà perché sono super euforica perché mi sono innamorata (forse...) di un mio caro amico ma sono timida per dirglielo... vorrei fare come Vilu... ;)
Un bacio a tutti soprattutto al mio caro amico Syonty e alla mia fantastica e unica Ary! Siete i miei puppies (i miei cuccioli amorosi!)
Rihanna_Love

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Capitolo 19
*** Ludmilla torna alla carica! ***


Ludmilla torna alla carica!






La cena a casa Castillo fu molto tranquilla e divertente, German era proprio felice di avere un genero del genere ma Jade non lo era per nulla!

Le settimane passarono velocemente e l’inverno era in pieno svolgimento.

Era il 17 dicembre, Violetta e Gabriel uscirono di casa stringendosi nei loro cappotti uno blu e uno nero, la relazione con Lara andava a gonfie e vele... il ragazzo era tornato quello di sempre!

Il moro prese la sorella per il braccio e l’avvertì di stare attenta, stava per inciampare in un ramo enorme! “Grazie Gabry” sussurrò la ragazza abbracciando il fratello, erano tornati i Vilu e Gabry di sempre!

Tornarono a camminare e accortisi dell’ora corsero fino alla scuola, per un pelo! In quel momento la campanella trillò e i ragazzi entrarono nell’aula di musica, Beto cercava qualcosa in quel caos e continuava a dire ‘accidenti, accidenti!’, i loro compagni facevano molta confusione e il professore iniziò a imprecare... era molto comico!

“Ragazzi state un’pò’ zitti per favore! Non riesco a trovare il mio orologio...ma dove cavolo è?!” urlò l’uomo dai capelli ricci, “Prof. C’è l’ha al polso!” disse Ricardo ridendo, l’uomo si sistemò e disse, gonfiando il petto “si, si lo sapevo!” era troppo comico!

“Carlotta Ruiz e Andres...mi fate sentire qualcosa?” chiese il prof. Ripresosi dalla brutta figura di poco prima, “Io con lui? Se proprio devo...” cedette la ragazza, Andres aveva gli occhi a forma di cuore forse perché un mese prima aveva rivelato agli amici che gli piaceva molto quella ragazza con i capelli biondi e gli occhi verdi, tutti lo guardarono e risero.

Andres prese a intonare una melodia e Carlotta lo seguì con la chitarra acustica e cantò Diamonds di Rihanna in versione acustica... Violetta si lasciò cullare dalle dolci note e pensò alle parole della canzone... diceva che erano belli come due diamanti che brillavano nel cielo, Bhè se lo era Rihanna con Chris Brown perché non potevano essere anche lei e il suo Leon così?! Bhè diciamocelo, loro lo erano veramente... si amavano alla follia!

“Bravi, molto bravi ma nell’acuto dovresti vibrare un’pò di più...” disse Angie sbucando fuori dalla porta della classe, “Ha ragione professoressa...” annunciò la ragazza sedendosi, la campanella suonò e i ragazzi uscirono per fare una pausa.

“Complimenti cara, non sapevo avessi una così bella voce...comunque ho notato che osservavi Leon, ti piace vero?” l’altra annuì silenziosamente, “bene...allora possiamo fare un affare!” esclamò la bionda, “io voglio riprendermi la mia popolarità e tu vuoi Leon...otterremo tutte e due le cose ma prima dobbiamo eliminare qualcuno dalla circolazione...”asserì malefica e con un tono spaventoso la ragazza, “Sono pronta a tutto per avere Leon al mio fianco” rispose l’altra e dandosi la mano, si allontanarono l’una dall’altra.




ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Allora... questo capitolo è un’po’ corto ma è significativo, almeno per me!
Ho voluto fare un tributo alla mia musa ispiratrice, la bellissima e fantastica Robyn Rihanna Fenty!
Diamonds è una delle canzoni che preferisco e adoro cantarla per cui... ho voluto inserirla!
Abbiamo scoperto che Carlotta ha un debole per il mio caro amico Leo, (che assomiglia tanto al ragazzo che mi piace...chissà perché!)
Ludmilla non si smentisce mai e cerca di tirare nella rete anche la povera Carlotta, (povera un corno! >. Chi sarà ad essere eliminato dalla circolazione? Siete curiosi? Fate le vostre supposizioni ma secondo me è facile da capire... insomma chi è d’intralcio per i piani delle vipere bionde?!
*Investigatrice mode-on!* Syonty e Ary siete i miei dolshiosi cushioli amorosi! <3
Grazie per ogni recensione che mi avete lasciato e ogni suggerimento (parlo con te Syonty! *_*)
One kiss babys! Bye bye my puppies!

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Capitolo 20
*** Preparazione per la festa! ***


Preparazione per la festa!






“Ma papà!” supplicò Violetta, “Ti ho detto di no! Non andrai a quella festa senza tuo fratello!”, “Ma Gabriel non andrà alla festa, vuole raggiungere Lara alla festa di Natale in un locale al centro! Dai papi, Camilla e Francesca saranno con me e la festa è a casa di Leon!” rispose la ragazza, “Sarà a casa di Leon?...e va bene! Ma le tue amiche staranno con te... non mi fido di tutti quei ragazzacci dello Studio che frequenti!”, la ragazza sorrise e rispose “1. Non sono ragazzacci, 2. Sono miei amici, 3. Sono tutti fidanzati (o quasi...), 4. Leon non permetterà loro di infastidirmi (anche se non lo farebbero mai...)” l’uomo sorrise e salutò la figlia con un bacio sulla guancia, “Ora signorina vai a studiare, sono le 17!” la spinse verso la camera e se ne andò.
Non cambierà mai, pensò Violetta prendendo lo spartito di Voy por ti e iniziando a ripassare mentalmente.
Hablemos de una vez
Yo te veo pero tú no ves,
En esta historia todo está al revés
No importa esta vez voy por ti, voy
Hablemos de una vez
Siempre cerca tuyo estaré
Aunque no me veas mirame
No importa esta vez voy por ti,
voy por ti,
voy por ti,
voy por ti.
Intonò le parole della canzone e appena ebbe finito, si accasciò sulle lenzuola color lavanda del suo letto.
*
“Nataaaaaaaaaaaaaaaa! Dov’è il mio tè freddo?!” gracchiò la biondissima Ludmilla, la ricciolina arrivò correndo con in mano una bottiglietta di tè freddo al limone, “Ma dov’è quella Carolina o Carlotta come si chiama!?” chiese adirata la ragazza bionda.
Una super favolosa Carlotta Ruiz arrivò ancheggiando verso le due ragazze, indossava un bellissimo vestito color smeraldo che le arrivava fino al ginocchio e faceva risaltare il colore languido degli occhi.
“Scusa il ritardo Ludmilla” si scusò la biondina, “Allora... sai che tra 5 giorni ci sarà la festa di Natale a casa Vargas e lì attueremo la missione ‘conquista di Leon e della popolarità’... Violetta sarà presente e tu dovrai cercare di conquistare il bel moro, falla ingelosire e si lasceranno e tu avrai campo libero!” spiegò Ludmilla semplicemente, l’altra annuì e con un ‘ciao cara’ si separarono.
*
La mattina dopo, Violetta si alzò con un bel presentimento e con un grande sorriso, fece colazione e si vestì.
Il fratello aveva preso l’influenza due giorni prima e quindi non sarebbe andato a scuola, indossò il solito cappotto blu e uscì dalla casa.
Durante il tragitto verso scuola la ragazza si fermò davanti a un parco che non aveva mai notato e lì vide un cucciolo dagli occhi blu e il pelo marrone-rossiccio, se ne innamorò subito e senza pensarci chiamò Leon.
- Leo devi venire subito! Mi trovo davanti al negozio dell’altra volta, te lo ricordi vero?!
-Certo che sì! Arrivo subito!
Chiuse la chiamata e prese il cucciolotto in braccio.

ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Questo capitolo fa schifo! Proprio s-c-h-i-f-o!
Carlotta e Ludmilla sono delle vipere!
Che cosa tenera...ho immaginato quel dolce e povero cucciolo che moriva dal freddo e siccome ho un cuore tenero... non potevo non fare nulla,no?! Certo che no...
Questo capitolo non merita nemmeno una recensione, l’ho scritto solo per aggiornare e farvi un regalo ma avendo un mal di gola tremendo e la testa che mi fa male... è venuta sta schifezza!
Quel cucciolotto avrà un importante ruolo in questi capitoli... ma non vi svelerò nulla!
Abbiate pietà di una povera ragazza che sta male dalla testa ai piedi, un bacio e spero non mi vogliate uccidere!

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Capitolo 21
*** Maya,il regalo di Natale ***


Maya, il regalo di Natale







Il cucciolotto iniziò a tremare per il freddo, la ragazza lo strinse a sé in un caldo abbraccio e prima che iniziasse a piovere, si sistemò sotto il tendalino di un negozio lì vicino.
Leon arrivò con un ombrello in mano e un berretto blu in testa, si strinse nel cappotto nero e andò verso la sua ragazza, con le gote arrossate e lo sguardo fisso sul cucciolo aveva un’aura più angelica del solito, sembrava una madre che si prendeva cura del suo pargoletto...
“Scusa se hai aspettato tanto Sweety!” sussurrò affannato il moro, “Non fa nulla tesoro ma...” e gli diede uno schiaffo nel braccio, “AHIA!” disse lui, lei sorrise e terminò “Ma non chiamarmi più Sweety... non sono così dolce!”, il ragazzo le andò vicino ed esclamò “L’ho appena notato! Vabbè dai non è vero amore mio... sei la ragazza più bella e dolce dell’intero universo” e la baciò dolcemente.
“Ora vediamo questo piccoletto!” disse prendendo il cucciolotto, “Devo ricredermi... è una bella cucciola!” continuò il ragazzo, “ Dimmi...se io ti dicessi di tenerlo, tu che mi risponderesti?!” chiese Violetta teneramente, “Ti risponderei di sì... è proprio bella” si sorrisero e dopo un altro bacio sulle labbra, lei disse “Io pensavo a Lia, Hope, Kayla, Maya...” il ragazzo la fermò dicendo “Trovato! Maya è assolutamente perfetto! E ora pensiamo a dove portarla...a casa mia non posso, mia madre è allergica”, “Anche mio padre...oh aspetta! Una volta mi hai detto che avevi una villetta in campagna, quella dove si farà la festa...perché non la portiamo là?!” rispose Violetta, “Non ci avevo proprio pensato...sei un genio amore!” mormorò baciando la punta del naso della mora, il ragazzo.
“Maya sarà il nostro regalo di Natale, che ne dici?” chiese Leon alla fidanzata, “Benvenuta in famiglia Maya Rosalinda Vargas-Castillo!”, il ragazzo chiese confuso “Rosalinda?! Perché proprio Rosalinda...?!” la ragazza rise dolcemente, “Ha la punta del naso rosa ed è carina per cui ho voluto chiamarla Rosa-linda!” si baciarono più volte e dopo 10 minuti i ragazzi notarono l’orario, “Cavolo sono le 9.00!! Muoviamoci!” presero la cucciola, chiamarono Rosa, la cameriera/tata di Leon e Ariana, e le dissero di portare la piccola Maya nella casa di campagna dei Vargas, la donna bassina salutò il ragazzo dicendo “Non infastidire questa brava ragazza Leoncino!” e scappò in auto prima che il moro potesse prenderla e urlarle contro di non chiamarlo così, la ragazza si fece due risate e corse verso lo Studio nella speranza di non fare arrabbiare troppo Jackie e Gregorio.





ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Ehilà!
Sono tornata con questo capitoletto tutto Baci&Amore...
Leoncino...ahahahahahahah ma da dove mi è uscita questa?! Appena tornerà a casa, Leo ucciderà quella donna! Ahahahahahahahahahahah!!!
La piccola Maya Rosalinda Vargas-Castillo è una new entry super adorabile... e non potete immaginare il ruolo che avrà nella mia storia...!
Niè sono fusa -.-‘ *un coro arriva dall’alto e inizia a dire* ‘Ma vaaaaaaaaa! Non l’avevamo proprio capito!’
La mia pazzia è arrivata a livelli super preoccupanti... stamattina mi sono svegliata alle 6.05 per controllare se qualcuno aveva aggiornato le storie che seguo (e sono tante!).
Voi direte ‘non ce ne frega un cavolo di quello che fai tu!’ ma io sono fatta così, se dà fastidio lo faccio! (almeno quando voglio fare la spiritosa...)
Tipo, ho conosciuto un ragazzo di nome Andrea che era troppo forte e siccome era bassino gli ho detto (per scherzare si intende...) ‘Ehi Andrea, lo sai che sei alto 1 m e una Vigorsol!?!’ la mia amica si è messa a ridere come una pazza e anche tutti noi!
Vabbè One kiss Babes! Much love for Syonty and Ary! <3 <3
Rihanna_Love
Sarah <3

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Capitolo 22
*** Antonio ed Angie, la verità viene a galla- prima parte ***


Antonio ed Angie, la verità viene a galla- prima parte








Trafilati e sudati, i due innamorati arrivarono in classe, i due insegnanti di danza erano lividi di rabbia!
“Carlotta e Maxi, fatemi vedere un passo di Tango, ora!” disse Jackie, “No, fatemi vedere un’pò di Samba!” le andò contro Gregorio, erano sempre gli stessi!
Leon e Violetta sgusciarono all’interno della classe e si posizionarono in un angolo della stanza color mattone, “Ma dove vi eravate cacciati? Vi siete persi la tirata di capelli tra quei due!” sussurrò Camilla raccontando per filo e per segno tutto ciò che era accaduto durante la loro assenza, si fecero quattro risate e appena l’ora di danza terminò corsero fuori dall’aula.
Antonio richiamò i ragazzi e li fece accomodare nel grande salone, che era stato addobbato per Natale, e disse “Ragazzi, Pablo mi ha aggiornato sui progressi che avete fatto in coppia e per questo, vorrei sentirvi tutti!”, un gran chiacchiericcio si levò dalla folla di studenti ma Angie li zittì “Avete 10 minuti per prepararvi, la prima coppia a esibirsi sarà Camilla e Ricardo! Seguiranno Maxi e Carlotta, Felix e Ludmilla, Leon e Violetta, Marta e Nicolas, Francesca e Marco, Diego e Ariana, Dj e Nata, Andres e Broadway!”, i ragazzi corsero a prepararsi e dopo dieci minuti esatti, lo show iniziò.

*
Una volta finita l’ultima esibizione, i ragazza si accasciarono stremanti sulle sedie color panna del salone principale e un Antonio tutto allegro arrivò davanti a loro, “Avete fatto degli enormi progressi! Sono così felice per voi... tra poco sarete pronti per lo show di Febbraio!”, tutti risero e appena ebbero ripreso un’pò di forze uscirono dall’enorme stanza ma il proprietario dello Studio fermò la dolce Violetta e le disse “Violetta devo parlarti, è importante...”, il viso dell’uomo aveva preso un colorito strano come se fosse preoccupato..., la ragazza lo seguì e appena entrarono nell’ufficio dell’uomo, chiuse la porta.

*

Angie si sistemò la maglia color smeraldo e suonò il campanello dell’abitazione numero 50 di quella via poco abitata e sommersa nella pace più assoluta.
Una donna sui 56 anni aprì la porta e sorrise felice alla bionda, “Angeles!” esclamò e l’abbracciò di slancio, la fece entrare in casa e le sorrise dolcemente, “Ciao mamma” rispose la donna ridendo, s’abbracciarono di nuovo e si accomodarono nel salotto della casa.

*

“Mattias! Mi spieghi perché dobbiamo seguire quella stracciona?!”gracchiò Jade confusa, “Shhhhhhh! La situazione potrebbe essere a nostro vantaggio, zitta!” le rispose il fratello zittendola, si sistemarono meglio dietro il cespuglio dai frutti somiglianti a dei lamponi e osservarono la scena dinnanzi a loro, la dolce Angie nascondeva proprio un bel segreto e loro l’avrebbero svelato molto ma molto presto...!

ANGOLO AUTRICE PAZZA:
Ok... capitolo di schifo, lo so!
Qui entra in gioco Angela, la madre di Angie e ci saranno non pochi problemi da ora in poi!
Jade e Mattias si sono improvvisati detective e , come al solito, Jade non ha capito un tubo di quello che diceva il fratellino...!
Cosa vorrà dire Antonio a Vilu di così importante? TAN-TAN-TAN!
Aspetto di conoscere le vostre opinioni!


Ora vi saluto e mille baci alla nutella! *sbava al pensiero della nutella....*

Rihanna_Love
La vostra Sarah <3

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Capitolo 23
*** Antonio ed Angie, la verità viene a galla- seconda parte ***


Antonio e Angie, la verità viene a galla- seconda parte








L’uomo si sistemò sulla sua poltrona nera e con aria nervosa, iniziò a parlare: “Sai Violetta, tua madre...Maria Saramego, ha frequentato questo Studio quando aveva la tua età e durante quegli anni, io... ho frequentato sua madre nonché tua nonna”, la ragazza era confusa.. qual’era il punto della situazione? “Anni addietro io e quella donna ci amavamo tanto e ci eravamo anche sposati..., dal nostro amore nacque una bambina dagli occhi cioccolato e i capelli castani scuro...era tua madre”, deglutì... come poteva essere?! “Due anni dopo nacque un’altra bambina, questa volta con i capelli color oro e gli occhi chiari, la chiamammo Angeles ma lei si fece sempre chiamare A-Angie!” sussurrò l’uomo.
‘Non può essere! No, no...’ pensò Violetta alzandosi sconvolta, “E-e questa Angie che f-fine ha fatto?!” chiese nervosa e turbata, “L-la conosci... è la tua professoressa di canto nonché tua-tua zia!” aggiunse Antonio, la faccia di Violetta era cadaverica, “Q-quando lo avete saputo?!” urlò sull’orlo del pianto, “Una settimana fa...durante il week-end...” mormorò l’uomo, la mora ebbe un cedimento di gambe e crollò sulla sedia color blu elettrico, “Non posso crederci..., Angie è mia zia e-e tu sei mio nonno...allora papà mi ha mentito! E la nonna...?! Che fine ha fatto?!” chiese sussurrando, “Tuo padre ti ha mentito per proteggerti...non voleva che soffrissi più...” asserì l’uomo occhialuto, “Tua nonna ci aspetta con Angie a casa sua...dobbiamo ancora parlare di una questione importante che abbiamo scoperto due giorni fa...” terminò Antonio asciugandosi una lacrima, “Di cosa si tratta n-nonno?!” chiese piangendo Vilu, “Tua mamma...è viva” borbottò l’uomo piangendo, “Vive in Spagna da 12 anni e sta per tornare!” terminò l’uomo abbracciando la nipote.
“La mamma, io... Gabriel! Lui non-”, l’uomo la bloccò “Ha saputo ieri...è andato in Spagna per parlare con vostra madre...”, “Che cosa?! Non mi ha detto nulla!” la ragazza si alzò di colpo e gridò, era un grido di rabbia e dolore...aveva scoperto troppe cose in un solo momento e aveva bisogno di sfogarsi.
Con l’auto andarono verso la casa della nonna di Vilu, c’era passata mille volte e non aveva mai pensato a quello che si nascondeva dentro un’abitazione di quel tipo...
Dopo dieci minuti arrivarono davanti alla porta e bussarono leggermente, “V-Violetta! Antonio!” la donna li abbracciò teneramente, “N-nonna... Z-zia Angie...” sussurrò la mora, “Vilu non sai quanto abbiamo aspettato per rivelartelo...Ti vogliamo tanto bene!” disse Angeles, seguirono abbracci e coccole a volontà, si raccontarono di tutto e dopo ore la piccola Vilu tornò a casa finalmente felice...
*
“Cosa ci fa Violetta lì dentro...?!” chiese Mattias pensieroso, “Che abbiano aperto un nuovo centro estetico e io non ne sappia nulla?!” gracchiò la cornacchia Jade, “No stupida!” gridò Mattias alla sorella, “Sei uno stupido Matty-Chippy!” gridò la donna, “Non chiamarmi in quel modo!” urlò lui e la donna scappò dalle grinfie del fratello urlando come una pazza uscita dal manicomio.




ANGOLO AUTRICE PAZZA DI NUTELLA:
Capitolo corto, lo so lo so!
Ma è pieno di rivelazioni importanti... Syonty tra poco ci sarà il capitolo sul diario di Maria e lì si scoprono molte cose (o almeno credo...)
Grazie delle recensioni e spero che la storia continui a interessarvi... tra un’po’ tornerò con i miei Angoli autrice spassosissimi!
Un bacione alla nutella (Tranne per te Rio50...ci dovremmo mettere a dieta con tutti sti baci...!)

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Capitolo 24
*** Un nuovo ragazzo... ***


Un nuovo ragazzo...









Violetta si risvegliò dal suo lungo sonno, durante la notte aveva sognato il suo bel Leon che la baciava dolcemente e , inconsciamente, aveva sorriso.
Quel giorno ci sarebbe stata la festa di Natale e appena si fu lavata e vestita, scese per fare colazione.
“Buongiorno Olga! Oh, hai fatto la torta al cioccolato! Mi tenti da morire!” esclamò sorridendo, “Buongiorno piccolina mia! Tuo padre è partito con Roberto per New York ma dovrebbe arrivare prima di Capodanno!” asserì la donna abbracciando la ragazza, “Mi dispiace non passare il Natale con la mia famiglia ma stasera c’è la festa nella casa di campagna di Leon! Sono così emozionata!” e sorrise di nuovo, si sedette al tavolo da pranzo e si servì la colazione, “H-hai supelato te stesta!” bofonchiò Violetta con la bocca piena, “Violetta!”la rimproverò la domestica, “Tuo padre ti ha insegnato l’educazione a tavola! Su su, muoviti...Camilla e Francesca ti staranno aspettando!” sorrise la corvina e la giovane risalì in camera per prendere il suo cellulare e la sua borsa color crema.

Il campanello trillò, una, due, tre volte...niente. Delle voci arrivarono dall’interno ma Violetta non le riconosceva...di chi si trattava?
Violetta bussò un’altra volta e ad aprirle fu un ragazzo dagli occhi incredibilmente verdi e i capelli biondo miele, dietro di lui arrivarono Camilla e Francesca, “Vilu! Ma quanto ci hai messo?!” gridarono facendola entrare, “Ho suonato almeno 35 volte! Ma che stavate combinando?!” chiese la mora sedendosi sul divano, “Avevamo le cuffie e non ti abbiamo sentito suonare, menomale che Jack ti ha aperto altrimenti ti saresti congelata!” esclamò la rossa sorridendo al ragazzo biondo, “Piacere Violetta!” esclamò porgendo la mano al ragazzo, “Jack Grant, cugino statunitense di Camilla” rispose il biondo sorridendo, si sistemò il cappello blu elettrico della New York e le sorrise, era un sorriso un’pò malizioso ma anche estremamente dolce...
“Allora Vilu... ci andiamo a preparare?!” chiese entusiasta Francesca, “Certo Fran! Ho comprato un vestito bellissimo!” esclamò Violetta sorridente, “Vilu, Fran voi andate...devo parlare un secondo con Jack a quattr’occhi!” disse Camilla spingendole verso le scale e tornando subito dopo verso il cugino, “Dimmi una cosa...ti piace Violetta?!” chiese la rossa al cugino, “Bhè è molto carina..., ha anche un bel sorriso...sì, mi piace!” esclamò il ragazzo con quel suo solito tono da playboy, che usava con le ragazze.
“Sei impossibile! Violetta è felicemente fidanzata con Leon... e lo ama da impazzire, non fare come tuo solito Jacky!” esclamò la rossa dando degli schiaffetti sui muscoli scolpiti del cugino, “Tranquilla Cami, sarà lei a cadere ai miei piedi!” e sorridendo, se ne andò nella sua camera, doveva prepararsi per la festa...
“Violetta...sei incantevole!” disse Francesca, osservando il vestito e gli accessori dell’amica ( http://www.polyvore.com/violetta-festa/set?id=97652041 ), la mora fece i complimenti all’amica e Francesca ringraziò osservandosi allo specchio (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=97670767&.locale=it), Camilla uscì dal bagno e sorrise guardandosi allo specchio (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=97671364&.locale=it ) , “Siamo pronteee!” urlarono felici e risero, risero di cuore...





Angolo autrice pazza di nutella:
Entra in scena un nuovo ragazzo, il cugino di Cami... Jack!
Vilu ha fatto colpo...cosa succederà?
Jack farà separare Vilu e Leo?
Un bacione alla nutella a tutti... (mi è iniziata la scuola oggi...noooo!)

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Capitolo 25
*** La festa ***


La festa...








Jack scese le scale e prese per mano la cugina facendole scendere gli ultimi tre gradini, fece lo stesso con Francesca e quando fu il turno di Violetta, la prese per mano e vi depositò un dolce e malizioso bacio, le sorrise e le fece l’occhiolino “You are perfect Sweety” le sussurrò all’orecchio destro, “G-grazie J-jack” rispose imbarazzata e rossa in viso, “Allora...andiamo?!” chiesero Francesca e Camilla prendendo Violetta per le braccia ed entrando all’interno dell’auto di Jack.
‘Cavolo...c’ero quasi! Stavo per baciarla!’ pensò il biondino mettendosi al posto del guidatore, ‘Menomale che non c’è arrivato! Leon lo avrebbe ammazzato e anche Violetta non lo avrebbe risparmiato facilmente!’ pensò Camilla osservando le sue amiche parlare animatamente riguardo la favolosa festa che Leon aveva sicuramente preparato insieme a Maxi, Andres, Diego, Riccardo e gli altri...
“ Siamo arrivati Dolcezze!” esclamò Jack spegnendo l’auto e aprendo la portiera alle ragazze, d’un tratto si sentì un rumore di passi e i ragazzi si girarono in direzione del rumore...era un ragazzo alto,moro e con gli occhi verdi...doveva essere il ‘famoso’ ragazzo di Violetta, Leon...già lo odiava!
La mora prese per mano Leon e lui la baciò dolcemente sulle labbra, “Mi sei mancata tanto, sweety” sussurrò il moro all’orecchio della sua fidanzata, “Piccioncini...muoviamoci! Qui si gela!” asserì il biondino staccando i due ,che stavano per ribaciarsi.
“Piacere Leon, sono il ragazzo di Violetta...e tu, pivello?!” chiese acido il moro, “Jack, Jack Grant... pivello!” rispose l’altro, nell’aria c’era molta tensione e Violetta pose fine a quel momento prendendo il suo amore per un braccio e abbracciandolo, Camilla prese il cugino in disparte e lo rimproverò per aver cercato di fare quello che gli aveva proibito.
Entrarono all’interno della villa e una tenera cucciola con gli occhi azzurri e il pelo castano-rossiccio raggiunse Violetta correndo, “Maya Rosalinda Vargas-Castillo! Come sei fatta bella!” esclamò la ragazza sorridendo e prendendo la cucciola in braccio, le fece alcuni grattini sulla pancia e la posò nella sua cuccetta all’interno della stanza degli ospiti.
Tornarono al piano di sotto e solo in quel momento Violetta osservò l’arredamento della casa, il salotto era piano di foto, palloncini, ghirlande e rametti di vischio...aveva pensato a tutto il suo Leo!
Un divano a L color rubino e un albero di natale bellissimo e pieno di luci addobbavano la stanza insieme a un buffet predisposto su un’enorme tavolo addobbato e un caminetto acceso che emanava luce e calore all’interno del salotto.
Violetta si accomodò sul divano e solo in quel momento notò una chitarra, un pianoforte, delle casse e un computer dove Dj e Maxi avrebbero potuto divertirsi e lasciarsi andare!
In quel momento entrarono dalla porta Camilla, Francesca e Jack; il biondo iniziò a mangiare con gli occhi la ragazza accanto a quel pivello di nome Leon, ‘tsk...gli farò levare quel sorrisino che si ritrova!’ pensò Jack sedendosi sul divano accanto a sua cugina e Francesca.
Dopo poche ore arrivarono tutti gli invitati, appena Camilla vide Felix gli si buttò addosso e lo baciò con foga, lui la prese per i fianchi e continuò a baciarla finchè Ludmilla non arrivò a rovinare quel momento di passione, “Formiche spostatevi! È arrivata la super nova e non vorrei ritrovarvi tra poco, in questo punto, a cercare di generare un pargolo!” asserì stizzita e altezzosa, si sistemò il vestito e i capelli e poi andò ancheggiando verso Carlotta, che era seduta sul divano, “Pronta cara?!” chiese con voce squillante, “Sì, Ludmilla” rispose quella, si alzarono e Ludmilla andò a osservare la scena e pronta con il cellulare in mano, premette l’icona Camera e iniziò a filmare la scena a pochi metri da lei senza farsi notare.
“Ciao Leon!” esclamò Carlotta sistemandosi il vestito e facendosi osservare dal ragazzo, “Ti dispiacerebbe venire con me? Non riesco a trovare il bagno e sai...non ho un buon senso dell’orientamento, daiii!” chiese la ragazza facendo ondeggiare i capelli biondi, “Ok, seguimi!” rispose lui, si alzarono dal divano e Leon iniziò a camminare.
A un certo punto, la bionda fece finta di cadere addosso a Leon e lo baciò con foga, assaporò il dolce sapore di quelle labbra e se ne appropriò sempre di più finchè un grido e una spinta da parte del ragazzo la fecero allontanare, “NOOOOOOO! SEI UNA BRUTTA STREGA!!!” urlò Violetta alla bionda stesa a terra, il fidanzato cercò di calmarla ma lei gli diede uno schiaffo sulla guancia e corse all’esterno dell’abitazione con il viso paonazzo dall’ira, dalla gelosia e dall’amarezza, non poteva essere... quella Carlotta, l’aveva anche presa in simpatia quell’oca!
Si mise a piangere, pianse come non mai...lei amava Leon e sapeva che lui l’amava ma allora perché? Perché?!!?!?!?!? L’aveva tradita, sì...l’aveva tradita! Ma era colpa di quella vipera! Era stata lei!
Ora la odiava...avrebbe sistemato la faccenda prima o poi ma ora voleva solo crogiolarsi nel suo dolore...
Entrò nell’auto di Jack prima che iniziasse a piovere e lentamente vi si addormentò.




ANGOLO AUTRICE PAZZA DI NUTELLA:
WEEEE! Sono appena riuscita a passare all’esame in inglese del progetto Comenius...!
Andrò in Germania con i miei compagni...che belloooo!
Rio50...ti ringrazio per la tua dolcezza, you are my sweety! <3
Visto..ce lo fatta! Ti voglio bene!
Ary, Syonty... <3
Ora vi saluto e un bacioneeeee! ;3

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Capitolo 26
*** Il legame si fa più stretto... ***


Il legame si fa più stretto…






Aveva terminato tutta la scorta di lacrime dell’intero mondo, lo sapeva bene...ma dopo tutto credeva che Leon l’amasse! Ma in effetti, era stata quella biondina da quattro soldi a baciarlo, lui non aveva colpe! E allora perché era scappata in quel modo?Oh certo! La delusione...avrebbe tanto voluto baciarlo davanti a quella serpe e indicarle che Leon era di sua proprietà ma era stata troppo codarda e vigliacca per farlo, era scoppiata in lacrime ed era corsa via...e lei si definiva una donna...invece era una bambina, ecco cos’era!
Osservò la sua immagine riflessa nel vetro dello sportello, il trucco le era colato tutto e aveva gli occhi rossi e gonfi dalle lacrime, era un mostro!
Si guardò attorno, nell’auto c’era parecchio freddo e si strinse nel cappotto, accese il riscaldamento e la radio, passò una canzone di Demi Lovato, ‘Warrior’ e iniziò a cantare alcune frasi, quella ragazza era un portento!
Mentre si stava accomodando meglio al suo posto, qualcuno entrò nella macchina e le coprì gli occhi, si avvicinò pericolosamente al volto di Violetta e vi rilasciò un bacio sulla guancia, “Ora puoi aprirli!” disse lui, “J-jack...cosa ci fai q-qui?!” chiese Violetta confusa e inebriata dal profumo del ragazzo, “Sono venuto a farti compagnia dolcezza...ti ho visto correre come un cavallo imbizzarrito e ti ho seguita” rispose avvicinandosi a lei, “Hai bisogno di aiuto, eh?! Anche se ci conosciamo da poco...ecco, io sento il dovere di proteggerti e aiutarti Violetta!” esclamò imbarazzato, grattandosi la nuca e distogliendo lo sguardo dalle iridi castane della ragazza, si sentiva molto protettivo nei suoi confronti: non era una delle tante,lei era...diversa!
S’abbracciarono, non c’era malizia ma solo affetto e consolazione, “Grazie Jack”, “Grazie a te per non avermi mandato via...”rispose lui, “E perché avrei dovuto? Tu mi stai solo aiutando...,ti ringrazio ancora” terminò Violetta sorridendo e si fece cullare da quell’abbraccio da panda-coccoloso.
Leon li vide da lontano e una rabbia sempre più potente lo investì, quel pivello voleva proprio vedersela brutta! Gli avrebbe fatto conoscere il vecchio Leon, quello che gli avrebbe stroncato la relazione con la sua ragazza!
Anche se era il cugino di Camilla, se non voleva qualcosa di rotto, doveva stare lontano da Violetta! Non poteva sopportare che quel bell’imbusto potesse provare a rubargli l’amore della sua vita, gliel’avrebbe fatta vedere!
Passò un’ora, tornarono dentro solo per scartare i regali e stare con gli amici, Violetta evitò totalmente Carlotta e Leon, che la osservava da lontano con uno sguardo da cane bastonato. Leon le si avvicinò e l’attirò a sé sotto un rametto di vischio, si avvicinarono l’uno all’altro e lui la baciò dolcemente, “Ti amo Vilu, perdonami..” asserì lui, “Leon io..”rispose confusa, “Ti capisco, ti lascio tempo ma ti prego, pensaci bene Violetta!” terminò abbracciandola e andandosene poco dopo.


ANGOLO AUTRICE PAZZA DI NUTELLA:
Capitolo corto ma carino...
Abbiamo scoperto un altro lato di Jack...è dolce!
Vilu è confusa, non sa che fare!
Carlotta è una vipera bionda e Ludmilla...non voglio parlarne!
Ora vi saluto, un bacione alla nutella ad Ary, syonty e Rio50...vi adoro! <3

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Capitolo 27
*** Peace and love ***



Peace and Love





Era arrivato Capodanno e German era tornato dall’America, Gabriel e Lara ancora non si erano fatti vivi, Violetta era ancora indecisa sul da farsi...Amava Leon ma quelle vipere l’avevano fatta soffrire troppo quella sera e ora non sapeva cosa fare, per questo iniziò a scrivere sul suo diario:
Caro diario,
Quella festa mi ha rovinato l’adolescenza! Carlotta e Ludmilla hanno filmato tutto e hanno messo il video su Youtube, sono lo zimbello di tutto lo Studio 21 e del paese! Jack, Camilla, Francesca, Ariana e Marta sono venuti a trovarmi ogni giorno, sì...proprio Marta! Non so come mai ma ora andiamo d’accordo! Non parlo con Leon da quella sera e credo che non lo farò fino a quando questa storia non si risolverà.
Olga e Roberto mi coccolano con torte al cioccolato e nutella ma sono sempre più triste...li ho trovati avvinghiati in quel modo e ho perso la testa! Ogni tanto Ary mi ha portato la piccola Maya Rosalinda, è cresciuta molto! Oh, hanno appena suonato il campanello...deve essere Ariana! Ora vado diario, ciao!


Violetta andò ad aprire e disse senza guardare chi fosse, “Ciao Ary!”, “Non pensavo potessi scambiarmi per mia sorella!” esclamò Leon, “L-leon?! Che ci fai qui?!” chiese lei sconvolta, “Senti Vilu..io ho bisogno di sapere! Puoi perdonarmi?!” chiese con un filo di voce, “Io...Leon ti amo tanto ma ho paura che quelle due mi facciano soffrire di nuovo e io non voglio!” risposi titubante, “Se mi riprendi con te, ti prometto che non ti farò più soffrire! Io ho bisogno di te Violetta, ho bisogno del tuo amore!” disse sicuro e preoccupato, “Non fare quella faccia altrimenti non posso pensare lucidamente!” esclamò coprendosi la visuale con una mano, la cagnolina le si avvicinò e le leccò le gambe coperte da un collant color carne, “Maya smettila ti prego!” sussurrò, passarono minuti che a Leon sembrarono non finire mai e quando la speranza stava per abbandonarlo, Violetta lo baciò con foga “I need your love!” sussurrò all’orecchio del moro, “Ti amo Vilu...ti amo tanto!” si abbracciarono per interi minuti finchè Olga non venne a chiamare Violetta per avere un aiuto in cucina, “Ohhh avete fatto pace, finalmente!” esclamò sollevata, “Ha passato gli ultimi giorni da sola in camera sua a piangere! Quando è tornato stamattina il signor German la voleva mandare dal medico!” sorrisero ed esclamarono insieme “Basta Olgaa!”, la donna bofonchiò qualcosa e se ne tornò in cucina a preparare tutto l’occorrente per la cena.
“Ci vediamo domani alle 16.00 davanti alla pista di pattinaggio e mi raccomando, vestiti con qualcosa di adatto per pattinare sul ghiaccio!” la salutò così Leon dopo un bellissimo bacio, “Va bene Leo!” urlò per farsi sentire, “Non chiamarmi Leo!” rispose l’altro da lontano, sospirarono e andarono per la loro strada.

*

Arrivò il momento della cena e German si alzò dalla sedia per fare un annuncio, “MMM...allora, come sapete io e Jade dovevamo organizzare la nostra festa di fidanzamento e finalmente ci siamo! Si farà il....18 Febbraio!”, “COSAAA!?!?!?!” urlò Violetta, “Quel giorno è il compleanno di mamma e voi non potete rovinarlo così!” continuò, “VIOLETTA! Come ti permetti di dire una cosa del genere?!” gracchiò Jade indignata, “Io urlo quanto voglio in casa MIA! TU e TUO FRATELLO non siete i benvenuti, come ve lo devo fare capire?! Io vi odio!” e scappò su per le scale, prese il cellulare e digitò il suo numero, chiuse la porta a chiave e in quel momento rispose:
-Pronto? Sei tu Violetta?!- chiese l’interlocutore al telefono.
- Sì, HO BISOGNO DI TE!- rispose automaticamente, Jade e Mattias sarebbero dovuti andare via già molto tempo fa...




ANGOLO AUTRICE PAZZA DI NUTELLA:
Hello!
Finalmente ho aggiornato, sì lo so... più lenta del solito, mi dispiace!
Ho appena iniziato una storia nel genere romantico e sto cercando di farla piacere ma non ho molto successo... :( Mi rende tristissima!
Questo capitolo è bello per una sola ragione: Hanno fatto paceee! Tanti baci che mi fanno scaldare il cuore!
È cortino ma cercherò di recuperare!
Dedico questo cap. a Rio50, Ary6400 e Syonty a cui vorrei fare notare che mi mancano tantissimo le sue belle e sclerose recensioni! <3 :3
Vi voglio bene ragazzi! Un bacione alla nutella!

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Capitolo 28
*** Il ritorno ***



Il ritorno







- Sono già arrivato a Buenos Aires, stiamo arrivando Vi!- rispose Gabriel spaventato dal tono della sorella, Lara gli chiese cosa stesse succedendo e il ragazzo le fece segno che glielo avrebbe raccontato dopo.
- C’è la mamma lì?- chiese tremante Violetta, erano anni che non la vedeva...da quando aveva cinque anni, cinque anni!
- Sì, tra mezz’ora arriveremo a casa...avverti papà!- esclamò il fratello sorridendo, - Ok Gabry! Ci vediamo tra poco- sorrise e chiuse la telefonata, suo fratello e sua madre stavano tornando!
Fece girare la chiave nella serratura e uscì silenziosamente dalla stanza, scese le scale e trovò suo padre e Roberto nell’ufficio, “ Scusatemi...Roberto, potresti..?” chiese, “Certamente! Vado da Olga altrimenti, mi fa una delle sue ramanzine da donna vissuta!” rispose Roberto uscendo dalla stanza, rimasero solo Violetta e German in quell’ufficio, “Dobbiamo parlare noi due, signorina!” disse facendola sedere nella sua poltroncina nero lucido, si guardarono negli occhi e la ragazza prese la parola: “ So cosa vuoi dirmi papà, io odio quella donna e suo fratello ma se tu la AMI, fai pure! Ah e comunque... Gabriel, Lara e...la mamma stanno venendo qui” annunciò sicura, “Come la mamma?” l’uomo sbiancò visibilmente, “Oh non lo sapevi papà? Gabry e Lara sono andati in Spagna per riportarla qui e tu non puoi più fare nulla per fermarli e se sarà necessario, sappi...che non esiterò a trasferirmi dalla nonna!” esclamò sprizzando sicurezza da tutti i pori (e forse anche un’po’ di astio...>-<), “Violetta!” disse lui sorpreso, “T-tu non puoi! Sei minorenne e n-non puoi abbandonarmi! Vieterò ad Angela di accettarti in quella casa, tu resterai qui!” urlò esasperato, “Non puoi decidere per me!” e se ne andò sbattendo la porta dello studio, prese il suo cappotto e uscì di casa.
Si ritrovò davanti al negozio di antiquariato dove aveva trovato Maya Rosalinda e sorrise a quel pensiero, prese il cellulare e compose il numero di Leon:
‘Ho litigato con mio padre, mio fratello e la sua ragazza stanno per arrivare e insieme a loro c’è...mia madre...AIUTAMI LEO!’ Inviò il messaggio e attese una risposta, ‘Amore...tua madre? Ma non era...cioè morta? Mi dispiace scricciolo, ci vediamo tra poco davanti alla pista di pattinaggio...ho voglia di stare con te!’ che dolce che era! Sorrise e si voltò sentendosi chiamare, “Violetta!” esclamò una voce conosciuta, era....LA MAMMA!
“ M-mamma! Gabriel, Lara!” corse verso di loro felice e li abbracciò, “Mi siete mancati tutti e tre...” sussurrò sorridendo, qualche lacrima scese dai suoi occhi e sorrise felice, “Mamma mi sei mancata tanto!” esclamò felicissima, “Anche tu, Vilu” rispose dolcemente abbracciandola, “Ora abbiamo un problema anzi due: Jade e Mattias! Mamma, dobbiamo mandarli via!” disse Gabriel abbracciando Lara e dandole un bacio sulla guancia, “Sì signora...quei due sono dei mostri! Deve tornare a casa e sistemare tutto!” asserì la mora, “Sono pronta...è ora di rimettere in sesto la nostra famiglia!”.



ANGOLO AUTRICE PAZZA DI NUTELLA:

Capitolo cortoooo!
Qui tornano Maria, Lara e Gabriel...!
German e Vilu hanno litigato e lei ha minacciato di andarsene di casa!
Leon è super dolcissimo, che cucciolo! <3
Syonty...il capitolo del diario arriverà prestissimo! Forse sarà il prossimo, chi lo sa!
Un bacione cari lettori/recensori!

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Capitolo 29
*** Passato. ***


Passato.


Ricordò tutti i momenti che aveva vissuto fino a quel momento:
Durante il viaggio per andarsi a esibire a Barcellona, l'aereo precipitò e Maria perse la memoria.
I medici spagnoli dopo due anni di amnesia totale, riuscirono a farle ricordare piano piano tutto il suo passato ma non aveva la forza di tornare dalla sua famiglia...la sua piccola Violetta, il suo piccolo Gabriel e il suo amore German.
Angie stava crescendo e le mandava sempre delle lettere, a cui lei non rispondeva.
Lo stesso fecero Angela e il suo ex-preside, Antonio.
Sua madre e Antonio avevano avuto una relazione parecchi anni prima ma l'amore tra i due non si era sciupato anzi! Dalla loro unione nacque la sua sorellina Angeles e ne era felice...
Angeles...quanto le mancava!
Le aveva promesso che si sarebbe occupata di Violetta e Gabriel e ne era sicura...l'avrebbe fatto a ogni costo!
Durante la sua adolescenza, aveva scritto un diario segreto che aveva lasciato nel cassetto del comodino della stanza che condivideva con German.
Una volta, aveva scritto una bellissima frase che le era stata suggerita dal cuore: L'amore è bello come un fiore, prima o poi sboccia..., e ci credeva veramente!
Lei era sbocciata solo per il suo German e non avrebbe mai potuto dividersi con un'altro uomo...
Si ridestò dai suoi pensieri e abbracciò la sua Violetta, " Mi sei mancata tesoro..." esclamò singhiozzante, " Anche tu, mamma" rispose con voce rotta dai singhiozzi, Gabriel si unì all'abbraccio e sussurrò a Violetta che doveva andare da Leon, la mora salutò tutti e corse dal suo amato Leo.

*******

La pista di pattinaggio era piena di coppiette tutte zucchero e miele ma nessuna era come lei e Leon!

Un ragazzo biondo dagli occhi castani la stava osservando ma lei non ci fece caso, nessuno le interessava apparte il SUO Leon!
Delle mani si posarono sui suoi occhi e sorrise, " Chi sono?" cercò di mascherare la voce il suo caro amore, " Leon Vargas! Smettila di fare lo stupido e baciami subito!" ordinò Violetta, " Sì, signora!" eseguì gli ordini in meno di due secondi e le labbra morbide e sottili di Leon furono su quelle della fidanzata e il bacio si approfondì sempre di più.
Le mani di Violetta furono tra i capelli castano chiaro di Leon e lui avvicinò sempre di più la sua ragazza al suo corpo muscoloso ed eccitato.
" Lo sai che Ti Amo?" chiese Leon, " Mmmm...fammi pensare! Me l'hai detto almeno settanta volte oggi!" rispose lei sorridendo, continuarono a baciarsi e poi andarono a pattinare insieme.


Angolo Autrice Pazza:

Hello!

Come va?
Spero bene!
Ho voluto aggiornare tutte le mie storie oggi e sono stanchissima!
Spero vi piaccia tesori miei! <3
 Vi lascio una foto di Leo e Vilu! 



 

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Capitolo 30
*** Ritorno allo Studio. ***


Ritorno allo Studio.



Camilla si guardò intorno, il suo biondo le aveva detto che si sarebbe fatto trovare davanti allo Studio ma era in ritardo di un'ora e si stava preoccupando...
Una voce la risvegliò e guardò il viso del suo Felix, "Ciao amore!" le sussurrò piano, "Sei in ritardo Felix! Mi hai fatto preoccupare!" urlò abbracciandolo, "Piano, piano! Mi fai male così Cami!" rispose abbracciandola dolcemente, "Pensavo che...", "Eh no cara! Mia sorella è appena tornata dall'Inghilterra e la sono andata a prendere all'aereoporto.." rispose sicuro, "Oh mio Dio! E' tardissimo Felix! Vienii!" si misero a correre verso l'aula di danza ed ebbero una bella strigliata da parte di Gregorio e Jackie...ma come facevano a litigare sempre e comunque?
"Non c'è più serietà in questa scuola! Questa volta Antonio lo verrà a sapere!" borbottò Gregorio, "Non immischiare Antonio! Il mio Pablo è il direttore ora!" urlò Jackie annoiata da quell'uomo che tanto odiava, "Ma sta zitta! Lo studio sarà MIO e solo MIO! AHAHAHAHHAHAH!" rispose quel pazzo di Gregorio, "No mio caro nemico! TU sei SOLO un professore di danza, LUI è il nuovo DIRETTORE!" la donna prese le sue cose e uscì dalla stanza, urlando: "Ragazzi, tutti in auditorium per la lezione!" mentre i ragazzi stavano andano verso la porta, la pallina dell'insegnante li bloccò: "Non provateci nemmeno! Alla sbarra e poi proviamo il balletto per lo spettacolo!" ordinò innervosito, i ragazzi eseguirono gli ordini ma quando la musica partì, l'uomo urlò sfinito: "Siete degli incapaci ragazzini! Signor Castillo vorrebbe mostrarci i passi? Signorina Castillo...spero che i suoi sogni fossero orribili! Su su...si muova Gabriel! Non ho tutto il giorno!", il moro corse fino al centro della stanza e iniziò a mettere in atto la coreografia prestabilita ma l'uomo lo fermò bruscamente: "Nemmeno lei! Tutti fuori! Non fatevi più rivedere fino a quando ballerete in questo modo!" urlò sbattendo la porta e andandosene via.
"Ma sono diventati pazzi!" disse Camilla ridendo, "Hai visto la faccia di Gregorio? Oddio! Ahahahahahah!" rispose Francesca scoppiando a ridere, "Dovremmo fargli un video la prossima volta!" esclamò Maxi, "Lo odio sempre di più!" dissero i fratelli Castillo insieme, "Ora siete pure in sincronia! Bene!" disse Leon ridendo, "Non mi prendere in giro Leo!" gli disse Violetta, "Eh no, cari! Non davanti a me!" esclamò Gabriel chiundendo gli occhi per non guardare la sua piccola sorellina baciare quel bel moro del suo ragazzo, "Sapete...voi due vi assomigliate molto! Siete tutti e due gelosi di Vilu!" disse Francesca supportata dal suo Marco, in quel momento la campanella trillò e i ragazzi andarono in auditorium per le prove dello spettacolo.


Antonio li fece salire sul palco e disse sorridendo: "Bene ragazzi! Tra poco ci sarà lo spettacolo e non siete ancora pronti, su su!" tutti si diedero le mani e sorrisero felici.









ANGOLO AUTRICE PAZZA DI NUTELLA:
Ma shiao amorii! <3
Aggiorno solo per voi cari!
Nel prossimo capitolo scopriremo quali saranno le canzoni per lo spettacolo..
Qui abbiamo un'pò di Camix! <3
Gregorio è impazzito forte ma neanche Jackie scherza eh!

Ludmilla: E io? La super nova non c'è in questo capitolo che schifo!
Cami: Ma zitta Ludmilla!
Francesca: Brava Cami! <3
Marco: Come sei bella Fran!
Fran: Oh grazie tesoro! <3
Violetta: Leo <3
Leon: Voy por ti, voy por ti!  <3
Vilu: Tu mi hai già conquistata! <3
Un bacione ragazzi... recensite eh! <3 <3
La vostra unica Sarah <3 <3

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Capitolo 31
*** Canzoni e pianti. ***


Canzoni e Pianti.




Antonio prese il foglio passatogli da Pablo e annunciò: "Violetta e Ludmilla...voi cantate Si Es Por Amor", le due si guardarono in cagnesco ma i loro ragazzi le divisero prima che potessero uccidersi con lo sguardo.
"Leon, Maxi, Dj, Felix, Diego...Voi cantate Euforia insieme alle ragazze!" disse Angie sorridendo, "Leon se vuoi puoi cantare Entre Dos  Mundos" il ragazzo sorrise a Violetta e l'abbracciò teneramente, "Certo!" rispose felice, "Francesca, Violetta, Nata, Camilla, Ariana e Ludmilla voi cantate Codigo Amistad" le ragazze si abbracciarono tutte tranne Ludmilla e Violetta che non potevano proprio vedersi,  "Marco, Dile que sì" il moro baciò Francesca sulla guancia felice, "Antonio io avrei composto una canzone!" disse Leon felice, "Sentiamola allora!" rispose Angie per Antonio.
Il ragazzo invitò Violetta a cantare e sedersi accanto a lui vicino al pianoforte e la fidanzata non perse tempo sedendosi subito, e iniziarono a cantare:


No soy ave para volar,
Y en un cuadro no se pintar
No soy poeta escultor.
Tan solo soy lo que soy.

 

Las estrellas no se leer,
Y la luna no bajare.
No soy el cielo, ni el sol…
Tan solo soy.

Pero hay cosas que si sé,
Ven aquí y te mostraré.
En tu ojos puedo ver….
Lo puedes lograr, prueba imaginar.

Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, sin tener alas…
Ser la letra en mi canción,
Y tallarme en tu voz.

No soy el sol que se pone en el mar,
No se nada que este por pasar.
No soy un príncipe azul…
Tan solo soy.

Pero hay cosas que si sé,
Ven aquí y te mostraré.
En tu ojos puedo ver….
Lo puedes lograr, (lo puedes lograr…)
Prueba imaginar.

Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, sin tener alas…
Ser la letra en mi canción…

No es el destino,
Ni la suerte que vino por mi.
Lo imaginamos…
Y la magia te trajo hasta aquí…

Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, si tener alas…
Ser la letra en mi canción…
Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, si tener alas…
Ser la letra en mi canción…
Y tallarme en tu voz.

Tutti applaudirono tranne Diego e Ludmilla che guardavano la coppia con sguardo torvo: "Perfetto ragazzi! Ludmilla tu canti Alcancemos las estrellas e poi tutte voi Hoy Somos Mas", "Carlotta e Violetta cantate  En Mi Mundo, ok? Infine canterete TUTTI Ser Mejor", l'uomo sorrise e annunciò "Inoltre ho una bella novità per tutti voi...", " Abbiamo un nuovo alunno...Jack Grant!", il ragazzo arrivò sorridendo e guardò attentamente Violetta che era scioccata alla sua vista.."Ehilà Vilu!" le cinse le spalle con un braccio e le diede un bacio sulla guancia, "Jack!" lo rimproverarono Camilla e Violetta arrabbiate, "Ehi tu! Stai lontano dalla MIA ragazza!" urlò Leon nero di gelosia e rabbia, "Calmino bello! Ho solo salutato Vilu!", "Non chiamarla Vilu! Tu non sei nessuno!" ordinò il fidanzato, "Ehi calma!" gridò Violetta separandoli e abbracciando Leon, "Grant muoviti!" disse Diego e quando furono soli gli disse "Non ti mettere contro me e Leon, hai già due bei rivali...cambia preda!".
Ludmilla sentì tutto e si nascose dietro uno degli armadietti e chiamò Carlotta piangendo: - Mi vuole lasciare! Tu e quel Jack mettetevi d'accordo...io rivoglio la mia popolarità e tu Leon ma soprattutto dobbiamo annientare quella odiosa!- piagniucolò la bionda, "Cosa hai detto?!" esclamò arrabbiata Francesca, "Tutti vogliono Violetta Castillo! Leon, Jack e...Diego! Tieniti stretta il tuo Marco cara formica perchè te lo ruberà!" disse piangendo Ludmilla, "Senti Ludmilla...io so che Marco mi ama e Violetta è la mia migliore amica, non lo farebbe mai! Parli come una che non ha avuto nulla dalla vita ma se tu non ti comportassi in questo modo e fossi meno altezzosa saresti circonadata da amici come Violetta, Maxi, Camilla e tutti gli altri...ti do un consiglio: Cambia, non cambiare per gli altri ma per te stessa altrimenti rimarrai sola con quella traditrice di Carlotta! E riferisci il messaggio anche a lei...sta diventando peggio di te e presto rimarrà sola." la corvina se ne andò lasciando nel cervello di Ludmilla mille dubbi: Era vero? Sarebbe rimasta sola? No, lei non voleva questo...DOVEVA CAMBIARE.


*


Ludmilla tornò a casa e richiamò Carlotta dicendole tutto ciò che le aveva suggerito Francesca, l'altra bionda non era sicura ma avrebbe fatto lo sforzo di cambiare, intanto, Diego cercava il numero della sua ragazza nella rubrica del suo cellulare: -Pronto Ludmi?- disse con voce piatta, - COSA VUOI BRUTTO TRADITORE!?- rispose lei furiosa e triste, - Come scusa?-, - Ho sentito tutto...vai pure a prenderti Violetta, ma ricorda che hai due bei avversari pronti a tutto.- continuò lei, - Spiegami solo il motivo per cui ti sei messo con me per questi quattro mesi!- chiese lei nervosa, - Credevo di amarti ma...è Violetta che voglio.-, - Bene, non chiamarmi più. Per me sei MORTO.- e chiuse la chiamata scoppiando in un pianto liberatorio.

*

Nata stava ridendo per la battuta di Camilla sul comportamento di Gregorio alla lezione di Angie quando le squillò il cellulare: - Pronto?- chiese curiosa, - Ciao- disse una voce affranta, - Oh Dio Ludmilla!- gridò la riccia spaventata, "Cosa è successo?" chiesero le altre, "Ludmilla e Diego si sono lasciati e io ho detto alla cara bionda di cambiare altrimenti sarebbe rimasta da sola" rispose  Francesca, "Credi che dovremmo...?" chiese Violetta triste, "Credo proprio di sì...non voglio lasciarla da sola." rispose l'altra alzandosi, chiamarono Nata e si diressero alla residenza dei Ferro.








ANGOLO AUTRICE PAZZA DI NUTELLA:

Scriviamo in questo piccolo angolo che l'autrice Rihanna_Love non è deceduta ma ritorna con questo capitolo triste e sull'amicizia che supera perfino le antipatie!
Bene,Diego e Ludmilla si lasciano :'(
Ma cosa faranno le super girls per aiutare Ludmi??!??!?!?! 
'O' Jack!!! Leon ammazzalo!
Peccato che andrebbe in prigione...
Le canzoni sono state scelte e ci saranno scintille, chissà magari nascerà una nuova coppia?!
Scopriamolo nel prossimo capitolo...che non so quando posterò visto che il 4 vado in Germany for six days! Oh yeah babes!
Ok, sono pazza...Bye my puppies!

Our Sarah...<3





 

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Capitolo 32
*** Super Girls in azione! ***


Super Girls in azione!



Le ragazze corsero verso l'enorme villa dei Ferro, Ludmilla aveva bisogno di loro e anche se non erano mai state amiche,non l'avrebbero lasciata sola.
Una donna dai capelli biondissimi raccolti in uno chignon elegante e un tubino color magenta le fece entrare mentre si presentava: "Salve..voi dovete essere le amiche di Ludmilla, io sono Isabel Maria Rita Gomez..la madre di Ludmilla" le osservò con sguardo inflessibile e poi scoppiò a ridere, "Non guardatemi in quel modo! Stavo scherzando, non sono una di quelle signore antipatiche e snob dell'alta società!" disse tra le risate, "Signora Isabel, dov'è Ludmilla?" chiese Nata nervosa, "Oh cara Nata...la mia bambina oggi è tornata distrutta dallo studio..Cosa è successo?" chiese la donna sorridendo, "Il suo, oramai, ex ragazzo l'ha mollata oggi perchè ama la nostra cara Violetta.." rispose Nata guardando la dolce mora che aveva una faccia sbigottita, "Sapevo che quel ragazzo non fosse adatto a mia figlia! Ne ero certa!" esordì alzandosi dal divano di pelle bianco panna, "Andate in camera sua, dovrebbe essere lì" le liquidò velocemente e si sedette nella poltrona nera di pelle, prese il cellulare e chiamò l'amica di sua figlia.
- Sei solo una stupida ragazzina ambiziosa!
Mi scusi? Lei chi è?
Senti biondina..., lascia stare mia figlia e le sue amiche! Ti consiglio di andartene da questa città molto presto, altrimenti racconterò ad Antonio cosa avete preparato per Violetta! Tuo padre verrà trasferito tra una settimana, vai via!
Senta signora, io voglio Leon e nessuno me lo toglierà!
Piccola tenera Carlotta, Leon è appartenuto a Ludmilla e ora appartiene a Violetta e apparterrà per sempre a lei!
- Non osi più chiamarmi!
- Addio Carlotta!
Chiuse la chiamata e salì le scale, prese le chiavi della sua auto e uscì di casa.


*


"Quindi ora siamo tutte amiche?" chiese Ludmilla asciugandosi le lacrime, "Sì, Ludmilla" ripetè per l'ennesima volta Violetta, "Voglio un abbraccio!" esordì la bionda, tutte l'abbracciarono felici.
"Non ti mettere in mezzo tra Vilu e Leo!" scherzò Ariana ridendo, "Quante volte me lo hai ripetuto?","Poche!" risposero sarcastiche le altre, "Vogliamo prenderci una cioccolata calda vicino alla pista da pattinaggio?" chiese Violetta abbracciando Ludmilla, "Certo!" esordì la bionda.

*

"Quindi tua mamma è tornata e deve dividere tuo padre da quell'arpia? Basta, chiedere a mia mamma!" rispose la bionda pensando, "Mi ha detto che erano grandi amiche da giovani.." continuò, "E noi tutte odiamo Jade..." terminò Francesca, "E' un mostro!" esordì Camilla imbronciandosi, "Ahuuu! E' calda!" si bruciacchiò Ariana, "Sta attenta cognata!" scherzò Violetta abbracciandola, "Jade deve andarsene!" esordirono tutte insieme dopo un'pò.
"Ragazze io devo andare...Leon mi ha chiamato prima e dobbiamo passare la serata insieme al cinema", "Cosa vedete?" chiese Camilla curiosa, "Hunger Games- La ragazza di fuoco", "Oh mio Dio, adoro quel film! Katniss, Peeta e Gale!" urlò Ariana felice, "Ary dillo che vorresti stare con Peeta!" le diede una gomitata affettuosa Fran, "Certo! Ma forse...", "Ma forse...?" continuò Ludmilla, "Ok, ve lo devo dire! Mi piace Nicolas!" sorrise timida la mora, "Io lo sapevo!" urlò Francesca, "Shh!" la rimproverò Camilla nervosa, "Eh brava la nostra Ary!" applaudirono tutte, ora erano tutte unite...Super Girls in azione!



 Ariana

Ma shiaoo!
Sono appena tornata dalla Germany e vi scrivo questo cap. non sono troppo brava?
Sì, che lo sono...no,non è vero!

Ok...voglio tante recensioni per il mio ritorno, eh!
Mi siete super mancati, vi voglio tanto bene! <3 <3 <3 :3
Bye my puppies!


 

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Capitolo 33
*** Cioccolato...che passione! ***


Cioccolato...che passione!









Ariana passeggiava tranquillamente tra le strade principali di Buenos Aires, le sue amiche si erano fermate in un negozio alla moda e lei, le aveva avvertite che si sarebbero viste due ore dopo alla piazza lì vicino.
Si strinse nel suo giubbotto di pelle marrone e continuò a camminare.
Arrivò in una piccola stradina dove si trovava la locandina di una cioccolateria...lei amava il cioccolato!
Prese l'indirizzo e iniziò a correre verso quel negozietto, davanti alla giovane Vargas c'era un grazioso negozietto dall'aria allegra e spensierata, osservò le pareti color pistacchio e il bancone color cioccolato dove era appoggiata una dolce donna sulla quarantina..
"Buongiorno! Io sono Margherita Perez, cioè in realtà il mio cognome è Blanche ma comunque...come posso aiutarla?" chiese la donna dai capelli a caschetto neri e gli occhi azzurrissimi, "Salve..cercavo un regalo per.." prese un respiro profondo e disse tutto di botto: "Unragazzochemipiace!", "Oh che bello! E qual'è il nome del fortunato?" asserì poco dopo la donna sorridendo, "Nicolas..", "E il cognome...devo scriverlo sulla scatola.." si giustificò Margherita, "Perez..", "OH MIO DIO! Mio figlio si chiama così...frequenti per caso lo Studio 21 e ti chiami Ariana?", la ragazza annuì insicura e la donna saltò in aria, "Oddio mio figlio mi parla sempre di te..non ha proprio sbagliato a descriverti! Sei così carina!" l'andò ad abbracciare e si strinsero per minuti interi, la giovane Vargas era un'pò confusa ma si fece abbracciare lo stesso...adorava gli abbracci!
"Ehi, mam-" esclamò una voce conosciuta dalla ragazza, "Mamma ma che stai facendo? ARIANA?" chiese sconvolto il giovane Perez, "Ehm,sì sono io.." arrossì Ariana, in realtà era diventata un pomodoro ambulante..!
"Mamma potresti portare questi cioccolatini ai signori Ruez? Io servo la mia compagna.." spiegò il ragazzo alla madre, "Oh certo..vi lascio soli soletti, ragazzi!" se ne andò dopo aver fatto l'occhiolino alla sua futura nuora..Oh magari! E' una ragazza così tenera e graziosa! pensò la donna, servendo i clienti.
"Ehm...allora, cosa vuoi comprare?" chiese imbarazzato Nicolas, "I-io..." rispose Ariana abbassando lo sguardo.
"Devo proprio scusarmi per il comportamento di mia madre...di solito non fa così! Ma con te...è stata molto espansiva" giustificò il moro riavviando i capelli corvini e guardandola intensamente "Allora...cosa posso fare per te?" richiese sorridendo, "D-devo comprare una scatola di cioccolatini per...un ragazzo" Non poteva assolutamente ammettere che gli piaceva!
"Oh, un ragazzo? Devo sapere come si chiama per poterlo scrivere sui cioccolatini!" disse con una punta di gelosia il ragazzo, "Ehm..." biascicò Ariana, "Sei tu.." sussurrò con voce iper-flebile e sperava di non essere stata sentita.
"Io?" biascicò sconvolto Nicolas, "Ti piaccio io?" chiese osservando le gote della ragazza diventare rossissime, lei annuì silenziosamente e lui le prese il volto tra le mani, "Sai, è un segreto che mi tengo dentro da quando è iniziato l'anno..." si fermò per prendere fiato e sospirare, "Tu, Ariana Vargas, mi piaci da quel momento..da quando Pablo, Antonio ed Angie hanno annunciato i nuovi arrivati e nel salire sul palco, mi hai sfiorato la mano e io, in quel momento mi sono sentito...bene, mi piaci Ary, mi piaci come nessun'altra!" le sussurrò in un orecchio e le baciò delicatamente le labbra rosee.
Iniziarono a baciarsi con più passione e quandi si staccarono, Ariana sospirò "Le tue labbra sanno di cioccolato..", "E le tue di gelato!" le loro fronti si scontrarono delicatamente e i loro occhi s'incontrarono per poi mantenere il contatto.
"Ora sei la mia ragazza, lo sai?" chiese retoricamente Nicolas, "Oh, non vedevo l'ora!" e lo baciò dinuovo.





 Ecco qui il nostro bellissimo...NICOLAS!




Ma shiaoooo!
Capitoletto su una nuovissima coppia!
Li adoro sti due!
I miei...come chiamarli?
Arilas? No...
Niana! Sì, mi piace!
E a voi?
Vi raccomando, RECENSITE!
Voglio dedicare questo capitoletto alla mia cara amica Ary_6400, sei una ragazza fantastica!
Syonty, syonty...da quanto non ti fai sentire?
Molto, troppo... :'(
Ci sentiamo prestissimo...recensite miei cari cricetini!
No, non quelli di hantaro..o forse sì.
Bho, comunque kiss!



 

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Capitolo 34
*** Casa Castillo. ***


Casa Castillo.


 
Ed ecco a voi il mio banner! Il primissimo banner...è un'pò schifoso però...cercherò di migliorare!


Si guardò intorno confusa, erano cambiate molte cose da quando era sparita.
Il cambiamento non riguardava soltanto l'arredamento ma anche il fatto che, appena entrata in casa, aveva trovato foto di una donna dagli occhi azzurri e i capelli scuri.
Sapeva che German avrebbe trovato qualcun'altra ma ci rimase lo stesso male, vagava per il salotto come un fantasma e toccava con le mani tutto ciò che trovava diverso.
Osservò da vicino una foto di German e quella donna, aveva gli occhi da serpente e pareva molto sciocca.
Per sbaglio fece cadere un vaso di porcellana e quello si ruppe in mille frammenti, come aveva fatto la sua vita dopo la perdita di memoria.
Doveva solo ricongiungere tutti i pezzettini e si sarebbero riuniti come un puzzle, un puzzle complicato certo ma non impossibile.
"Olga ma che cosa stai com-" esclamò German appena udì il rumore del vaso distrutto, "M-Maria, se-sei d-davvero tu? No, è impos-sibile, tu s-sei morta anni faaa...." sussurrò spaventato, "Ora ho anche le allucinazioni..non dovevo bere tutto quel rum." si toccò la fronte e poi tornò a guardare la figura a pochi metri di distanza.
Indossava un cappotto lungo nero, un tunbino elegante della stessa tonalità e delle zeppe alte con laccetto alla caviglia, un borsa nera penzolava dal suo braccio e con la mano sfilava piano la sciarpetta bianca che le riparava il collo dal freddo.
Era sempre la stessa, il viso aveva sempre quell'aria dolce e materna che l'aveva affascinato anni orsono e i capelli, oramai lunghi, le arrivavano a metà schiena con morbide onde castane.
"Oh, German..non hai proprio perso la tua comicità! Certo, che sono io...so che pensavi fossi, ehm..morta ma non è stato così per fortuna." rispose la donna avvicinandosi all'uomo, "I medici mi hanno salvata appena in tempo, quella trave ha mancato di poco la testa e...ho perso la memoria, sono riusciti a farmi ricordare molte cose e per il resto, ci hanno pensato Lara e Gabriel." ammise Maria sorridendo malinconica.
"GERMAN! Cosa è successo?!" urlò Jade spaventata, "Ma chi è questa donna?" gracchiò confusa, "E'..." iniziò l'uomo scioccato, "Sua moglie, Maria Saramego e lei è...?" rispose la donna, "Jade LaFountaine, la fidanzata di German." Jade era confusa, ma non era morta e sepolta quella donna?
"Oh, piacere di averla conosciuta e ora...può andare" le ordinò dura Maria, German era suo marito e l'amnesia non aveva cancellato il suo amore per lui.
"Ma io sono la sua fidanzata! Tra una settimana ci fidanzeremo ufficialmente!" rispose la donna con la sua voce da cornacchia, "Eri la sua fidanzata, vorrà dire. Io sono sua moglie da vent'anni e lo amo come fosse il primo giorno.." la spinse fuori nervosa e richiuse la porta alle proprie spalle.
"J-jade.." sospirò l'uomo, "Dovevo lasciarla prima.." se l'era detto in effetti, durante il suo viaggio d'affari.
" Bene, ora siamo soli." Maria gli si avvicinò e gli fu davanti con uno scatto felino, "L'amnesia non ha cancellato il mio amore per te, German. Torna con me e finalmente, la famiglia tornerà unita... anche mia sorella Angie verrà qui e-", "Cosa c'entra Angie? Lei è solo l'istitutrice di Violetta!" esclamò German stranito, "Non ricordi? Angeles..mia sorella minore, Angie! La ragazzina bionda che ti guardava con quei suoi occhi blu e rideva, rideva come una matta! Ora lavora allo Studio 21, dove i nostri figli studiano e..", "QUELLA Angie?! E' impossibile! Quella non può...ODDIO E' ANGELES!" urlò come se avesse ricevuto addosso una secchiata gelida d'acqua.

 


*******************

 "Uno, due, tre, quattro, uno, due, tre.." diceva Gregorio facendo rimbalzare la sua pallina preferita, "Castillo! Più veloce!" la rimproverò Gregorio, Violetta stava pensando a cosa sarebbe potuto accadere se sua madre avesse incontrato suo padre e gli avesse detto tutto ciò che dovevano raccontarsi.
"Violetta Castilloo! Fuori dalla mia aula!" la spinse l'uomo, quanto lo odiava...
"Ed ecco qui, la ragazza più bella e intelligente di Buenos Aires, Violetta Castillo!" disse una voce a lei conosciuta, "Jack.." lo salutò lei sovrappensiero, "Un'pò di vita! Su, su!" le prese le braccia e iniziò a fargliele sventolare sulla testa ma la ragazza continuava a essere distratta così si avvicinò al suo viso e sussurrò: "Dovrò svegliarti con le cattive allora.." erano a due centimetri di distanza e Violetta non poteva tirarsi ancora indietro perchè dietro di lei si trovava un muro color meringa e in quel momento, arrivò Leon a salvarla.
"TE L'AVEVO DETTO DI LASCIARLA STARE!" gli urlò contro il giovane Vargas, l'altro gli lanciò uno sguardo di sfida e il moro gli mollò un pugno ben assestato sul viso.
Nel frattempo, la campanella trillò e il corridoio si riempì di studenti curiosi che andarono ad osservare la rissa tra i due.
"SMETTETELA!" ordinò Violetta stanca, "Amore lascialo stare!" prese il braccio di Leon e lo fece allontanare da Jack, "Non sfidatelo più...come devo farvi capire che io amo solo Leon??!!" urlò nervosa Violetta, Diego e Jack si spaventarono quando sentirono le urla della ragazza e rimasero zitti, continuando a osservare la giovane Castillo furiosa con loro.

 


Ma shiaoo!!!!!!
Ecco a voi il 34esimo capitolo e il nuovo banner fatto da me!
Spero vi piaccia!

Ludmilla: Ora devo proprio chiederti scusa...le ragazze mi hanno fatto cambiare idea su di te...
Ehm...grazie, almeno credo...
Fran: Eh Brava Ludmilla! Dai che un ragazzo lo trovi sempre! ;D
Cami: Sì, sì. xD
Vilu: Mi hanno proprio fatto infuriare!
Leon: Scusami amore...
Vilu: Ti perdono ma non provateci più!
Jack: Violetta io...SCUSA!
Leon: Non vogliamo sentirti più!
Diego: Abbassa la cresta Leoncino!
Leon: Ti devo spaccare la faccia?????!!!

Vilu: Qui nessuno spacca la faccia a qualcun'altro!
Brava la mia amica Vilu...
E ora salutiamo i nostri amati recensori e tutti quelli che ci seguono/preferiscono/ricordano.
Dedico il capitolo a Ary_6400,Rio50 e syontai.
E dopo questo...ecco a voi il link per vedere i vestiti di Maria e Violetta!!!!
Vilu:
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=105611803&.locale=it
Maria:http://www.polyvore.com/cgi/set?id=105587339&.locale=it

BYEEEEE! <3 <3 <3 <3 <3 :3 xD



 

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Capitolo 35
*** Cielo. ***


Cielo.






 


Camminava nervoso, Carlotta lo aveva fatto preoccupare e ora si ritrovava a dover trovare una soluzione!
Sua sorella aveva proprio combinato un guaio con la sua amica Violetta e le voleva fare altri scherzi ma la madre di Ludmilla l'aveva spiazzata con quelle parole dure e taglienti e la ragazza stava cercando una soluzione per non permettere al padre di trasferirsi.
Intanto Riccardo passeggiava per le vie di Buenos Aires e stava ormai arrivando vicino al laghetto dei cigni.
Prese un sassolino e lo lanciò con forza verso lo specchio d'acqua, imprecando nervoso.
"MA PERCHE' HO LA SORELLA PIU' STUPIDA DEL MONDO?!" 
"Ti dispiacerebbe non urlare? La mia sorellina starebbe dormendo!" lo rimproverò una voce femminile.
Una voce melodiosa e vellutata, sensuale e allegra.
"Ehi, sono qui!" la ragazza si alzò e si fece notare.
"Oh, scusami è che-"
"Non voglio conoscere i tuoi problemi, ho già i miei."
"Scusami..non volevo! Ma-"
"Basta, non voglio sentire altre scuse e ora gradirei se mi lasciassi comporre in pace"
"Componi?"
"Sì, suono la chitarra acustica e canto."
"Mi canteresti qualcosa?"
"Non c'è motivo! Nemmeno ti conosco!"
"E se fossi un'importante agente musicale alla ricerca di una brava cantante?"
"Ahahah, non farmi ridere! Tu dovresti essere un agente discografico?!"
"No, vabbè. Sono uno studente dello Studio 21"
"LO STUDIO 21???!!"
"Sì, perchè?"
"Io vorrei proprio studiare lì ma la retta è alta e la mia famiglia non può permetterselo.."
"Mi dispiace.."
"No, tranquillo. E allora? Vieni e ti faccio sentire!" era decisamente lunatica.

 

I’m friends with the monster
That’s under my bed
Get along with the voices inside of my head
You’re trying to save me
Stop holding your breath
And you think I’m crazy
Yeah, you think I’m crazy (crazy)

I wanted the fame, but not the cover of Newsweek
Oh well, guess beggers can’t be choosey
Wanted to receive attention for my music
Wanted to be left alone, public excuse me
Been wanting my cake, I need it too
Wanting it both ways
Fame may be a balloon cause my ego inflated
When I blew seep it was confusing
Cause all I wanted to do is be the Bruce Lee of loose leaf
Abused ink, used it as a tool when I blew steam
Hit the lottery (oh wee)
With what I gave up to get was bittersweet
It was like winning a huge meet
Ironic ‘cause I think I’m getting so big I need a shrink
I’m beginning to lose sleep: one sheep, two sheep
Going cucko and cuckier as Kool Keith
But I’m actually weirder than you think
Cause I’m…

 

I’m friends with the monster
That’s under my bed
Get along with the voices inside of my head
You’re trying to save me
Stop holding your breath
And you think I’m crazy
Yeah, you think I’m crazy

Well, that’s not fair
Well, that’s not fair


 
Si era fermata e Riccardo la osservava estasiato.
Aveva dei capelli ribelli di un bellissimo castano e degli occhi verdi e nocciola meravigliosi, degli occhi che t'incantavano con uno sguardo.
Occhi che trasmettevano dolcezza e testardaggine ma soprattutto ti facevano innamorare..
'Ma che dico? Non mi sono innamorato, manco la conosco!' si rimproverò in testa e applaudì per l'esibizione grandiosa della ragazza.
"Come ti chiami?" chiese lui.
"Prima tu"
"Riccardo"
"Cielo, piacere."
"Il piacere è tutto mio.."
Con lei non poteva che essere impacciato e apparire stupido e infantile, quella sua bellezza lo confondeva.
Quella pelle mulatta lo confondeva ma soprattutto quegli occhi così profondi lo bloccavano e intimorivano.
"Ti va di prendere un frappè?" chiese Cielo sorridendo.
"S-sì"
"E pensare che mi sembravi un ragazzo spavaldo e arrogante!"
"Pff! Smettila!"
S'incamminarono verso il Resto-Band e presero due frappè al cioccolato.
"Come si chiama?"
"Robyn, ha cinque anni."
"E' bellissima.." Ma tu di più, questo però lo tenne per sè.
"Sì, è proprio bella.."
In quel momento, Carlotta entrò come una furia e andò di corsa verso il fratello.
"COSA VUOL DIRE CHE TU RIMANI QUI!?

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Capitolo 36
*** Ti scatterò una foto ***


Ti scatterò una foto





Ricorderò e comunque anche se non vorrai 
Ti sposerò perché non te l' ho detto mai 
Come fa male cercare , trovarti poco dopo 
E nell' ansia che ti perdo ti scatterò una foto… 
Ti scatterò una foto… 

 
Ripensò a quei momenti in cui avrebbe voluto averla con sè.
Ripensò all'emozione che gli provocava la sua voce.
Ripensò a tutto l'amore che le aveva donato e che aveva ricevuto.
Ripensò al loro matrimonio, la goccia che aveva fatto traboccare il vaso della felicità.
Vaso che, si riempì nuovamente alla scoperta e poi alla nascita di Gabriel.
Vaso che, alla scoperta dell'attesa di una bambina aveva fatto scoppiare i loro cuori di gioia.
Vaso che, si ruppe irrimedialmente quando non si ebbero più notizie di Maria.
L'aveva persa e prima sì, le aveva scattato tante foto.
E quell'ansia che lo riempiva quando i suoi bambini chiedevano della mamma e lui? Lui che faceva?
German rimaneva in silenzio, sconcertato dall'idea di dover spiegare ai bimbi che la madre fosse sparita in un incidente.

 

Perché piccola potresti andartene dalle mie mani 
Ed i giorni da prima lontani saranno anni 

 
Perchè l'amore della sua vita era scivolato via dalle sue mani e i giorni passati a piangere e distruggere la casa non erano poi così lontani.
I giorni divennero settimane, le settimane mesi e i mesi anni.
Poi, un raggio di sole.
L'istitutrice di Violetta.
Con quei biondi capelli e il viso dolce lo aveva incantato ma un piccolo particolare gli era sfuggito da sotto il naso..era la sorella di Maria.
Avrebbe sorvolato anche su questo pur di aggrapparsi all'idea di avere un pezzo di Maria con sè..

Eppure, ora l'aveva davanti.
Maria, con quel vestito nero e il cappotto del medesimo colore.
No, non era la stessa sensazione..

E ti scorderai di me 
Quando piove i profili e le case ricordano te 
E sarà bellissimo 
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te 
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse 
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse 
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare 
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire

 
Maria era lì, pronta a riprendere il loro rapporto da dove si era interrotto eppure...non sentiva nulla.
Vuoto completo.
Solo in quel momento capì la dura verità, lui aveva amato Maria ma gli anni avevano cambiato le carte in tavola e lui desiderava stare con Angelica..
«Io..»
«Lo so German, non vuoi..non puoi.» la donna soffocò un rantolo di tristezza.
«Ami la mia sorellina e ne sono felice sì, saremo sempre uniti noi due anche se rimanessimo solo amici..l'importante è che tu molli quella donna.» anche se Maria provava un forte sentimento per German.. avrebbe rinunciato a lui.
Dopotutto, Rodrigo non l'avrebbe aspettata a lungo...
«Sai German, io sono venuta qui solo per allontanare quella serpe e sistemare le ultime faccende...rimarrò qui a Buenos Aires per tutta la famiglia ma ho un'uomo che mi aspetta..; si chiama Rodrigo e ci siamo conosciuti in ospedale.» svelò la moglie.
«Faceva visita alla mia coinquilina, malata di cancro e...la poveretta è morta. Stavamo ore a parlare su quanto fosse brutto essere malati e io lo rassicuravo sul fatto che Emilia sarebbe andata in un posto migliore e così..è sbocciato il nostro amore» sorrise al ricordo di quella giornata d'estate, «Capisco perfettamente..sono felice per voi, Maria. Voglio sperare che Angie accetterà la situazione...», «Lo farà tranquillo. Ti ama, lo capirà.»

 
Non basta più il ricordo 
Ora voglio il tuo ritorno… 
E sarà bellissimo 
Perché gioia e dolore hanno lo stesso sapore 
Lo stesso sapore con te 
Io Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse 
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse 
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare 
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire 
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire…

 
«Corri da lei, non farla aspettare ancora.» lo incitò allora la, oramai, ex-moglie.
Prese il cappotto e corse, corse veloce.
Corse come se da quei pochi secondi di differenza sarebbe potuta scaturire un'enorme catastrofe.
«ANGIEEE, IO TI AMO!» urlò a squarciagola nel corridoio vuoto dello Studio 21.
«German ma cosa..»
La baciò con impeto, felice e curioso di conoscere le parole segrete per aprire quel labirinto di rose che era la sua bocca vellutata e dolce.
«Anch'io..» sussurrò la bionda dolcemente, «Tu cosa..?», «Ti amo.»
E quelle due parole lo resero l'uomo più felice dell'universo.
Ti Amo..
Due parole.
Cinque lettere.
Il cervello andato in collisione con l'organo che battè furioso nel petto.
Una meta ormai non così tanto lontana ma pur sempre allontanabile.
Ecco cos'era l'amore, era come una stella.
Pronta a donare luce e calore ma anche ad esplodere.
Perchè gioia e dolore hanno lo stesso sapore con te..





 


This is a romantic chapter...for my friends.
Dedicato a una delle persone che mi aiuta maggiormente nei momenti di tristezza, il mio migliore amico.
Bhè, ha attraversato un brutto periodo e dovevo aiutarlo quindi scusate l'assenza..
Angie è diventata la nostra stella cometa mentre Maria sarà il nostro angelo custode per un'pò..
Germy s'è fatto coraggio e ha urlato al mondo i suoi sentimenti, FACESSERO TUTTI COSì!!

Felice di donarvi questo capitolo da un pc non mio ma dettagli, spero vi piaccia e che recensiate.
Ringrazio al solito TUTTI quelli che seguono/preferiscono/ricordano e RECENSISCONO questa pazzia partorita dalla mia mente a inizio estatee..
E ora mi dileguo... *mette mantello dell'invisibilità e svanisce!*




 


 

 
 

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Capitolo 37
*** Cielo, grazie a te! ***


Cielo, grazie a te!



 


«COSA VUOL DIRE CHE TU RIMANI QUI!?» urlò Carlotta, entrando nel locale.
«Io devo rimanere, devo studiare qui per diventare qualcuno nel mondo della danza. Tu potresti andare in New Jersey con papà. Ma io no, devo restare qui!» rispose calmo Riccardo.
La sorella lo squadrò dura e la mascella si contrasse automaticamente.
«Vorresti insinuare che IO non ho abbastanza talento per rimanere qui a Buenos Aires?! E solo perchè ho mandato quella lettera alla Montgomery Academy?!» sbottò innervosita la ragazza.
«COSA HAI FATTO?!»
No, non poteva averlo fatto veramente...
«Certo, io DEVO avere Leon tutto per me! Perchè non riesci a capirlo, Riccardo!?» le veniva da piangere per il nervoso ma si trattenne.
«Capisci che stai per rovinare tantissime vite?! Violetta non può andarsene, se Mr.Gray accetterà il trasferimento, non potrà tornare prima di un'anno!» la prese per le spalle e la scosse, ma la ragazza ghignò sadica: «Ecco Ricky, in un'anno lo conquisterò e Violetta tornerà con il cuore distrutto!» rise cattiva e il fratello la mollò.
«Sei solo invidiosa Carlot. Il loro è vero amore, LASCIALI STARE.» ordinò innervosito e furioso, prese la mano di Cielo e il passeggino, e uscì dal locale furioso.

«Dài, Leon!!» Violetta stava abbracciando teneramente il suo ragazzo e gli indicava un bellissimo collare per la loro cagnolina.
«No, Vilu..ha già questo!» prese la piccola tra le braccia e le fece vedere il collare rosso.
«Uffa! Sei peggio di mio padre!» mise un tenero broncio e il fidanzato iniziò a baciarle le guance teneramente, «Dài, non fare così..» Violetta si girò tra le braccia del ragazzo e lo baciò con amore.
«Lo sai che ti amo, vero?» gli disse mielosa Violetta, «Sì, perchè?» chiese curioso.
«Se non compri quel collare..ritirerò tutto!» lo minacciò allora lei, Leon la guardò sbalordito e alzò le mani a mò di scusa.
«Ok,ok..» si arrese il fidanzato e andò a comprare l'accessorio.

«Violetta!!» urlò una voce conosciuta.
La mora si girò verso la voce e vide il suo amico Riccardo, seguito da una bellissima ragazza dagli occhi verdi e i capelli ricci castani e da..un passeggino??!!
«Vilu, dobbiamo andare..Carlotta ha combinato un disastro!», «Cosa ha combinato, ancora?» chiese curiosa e spaventata.
«Ha mandato..il t-tuo t-trasferimento alla Montgomery Academy..in New Jersey..!» sussurrò nervoso il ragazzo, Leon uscì dal negozio e li raggiunse.
Salutò e vide le facce sbiancate della sua ragazza e di Riccardo e si spaventò.
«L-leon..dovrò trasferirmi..i-in N-new J-jersey.., Ricky..ucciderò tua sorella!» balbettò mentre le lacrime scendevano copiose.
Il moro l'abbracciò e la strinse forte, «Possiamo ancora annullare la richiesta..», «No, dovrò andarmene per un'anno..Ti Amo, Leo..ti amo tanto, non voglio andarmene e lasciarti nelle mani di quella strega!» pianse a lungo e Cielo le si avvicinò.
«Io conosco il preside di quella scuola, è mio zio..potrei dirgli se..-», «Se potrebbe far trasferire mia sorella invece che Violetta!» Riccardo abbracciò la sua nuova amica e la ringraziò per averli aiutati.

-Ciao zio!
-Ciao Cielo..perchè mi hai chiamato?
-Ti è per caso arrivata la richiesta di trasferimento di una certa Violetta Castillo?
-Sì, perchè?
-Hanno sbagliato a mandarti il fascicolo, la ragazza che dovrebbe trasferirsi è Carlotta Ruez e non Violetta.
-Capisco..chiederò a Grace di rimandare il fascicolo, a presto tesoro..
-Ciao zio.

Chiuse la telefonata e rise: «Lo farà, rimarrai qui Violetta.» sorrise e la mora l'abbracciò.
«Non ci conosciamo ma ti ringrazio! Devi essere la nuova ragazza di Riccardo!» suppose sorridente.
«N-no! Ci siamo conosciuti vicino casa mia mentre impazziva per sua sorella!»
«Ricky, sei un'amore!» lo abbracciò felice, «Ehi, ehi, ehi! Ti ringrazio per aver avuto questa meravigliosa idea e di far rimanere Violetta qui con me ma non la toccare, Riccardo.» prese la sua ragazza tra le braccia e la baciò amorevolmente.
«Noi andiamo! Ciao Violetta, ciao Leon!» salutò la ragazza sorridendo, «Verrai a trovarci allo Studio 21?» chiese speranzosa, «Cercherò di entrare in quello studio, intanto..tieni il mio numero di telefono!» si scambiarono i numeri e si salutarono contente.




Capitolo corto ma sono stanca per le feste e ieri sera mi sono ritirata alle 4.00 di mattina per la festa di mia nonna, quindi mi farò perdonare!
RECENSITE E RECENSITE, ringrazio Ary per le sue recensioni e tutti gli altri <3 <3 <3 <3
Ora vi lascio una foto di Cielo e di Carlotta:
 Cielo    Carlotta

Ciaoooo!






















 

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Capitolo 38
*** Try ***


Try

 

I ragazzi provavano per lo spettacolo e tutto andava bene ma due giorni prima, Cielo aveva chiamato Violetta per riferirle che avrebbe affrontato il test.
Aveva paura.
Eppure, l'arrivo imminente della primavera le dava coraggio.
Adorava la primavera con tutti i suoi colori e la sua vivacità.
Ama la primavera perchè le ricordava i momenti in cui suo padre le insegnava a suonare la chitarra e quelli erano i momenti più belli della sua vita.
«Salve, sono Cielo Martinez e sono una cantante e musicista.» la voce tremò leggermente e Gregorio prese nota di questo fatto come se potesse già decidere l'esito dell'esame.
«Cosa ci canti?» chiese Pablo gentilmente, «Suono e canto "Try" di Pink.»
«E allora? Muoviti!» esclamò nervoso Gregorio, aveva avuto l'ennesimo battibecco con Jackie riguardo la coreografia per una delle canzoni dello spettacolo.
Ever wonder about what he’s doing 
How it all turned to lies 
Sometimes I think that it’s better 
to never ask why 

 
Prese un respiro profondo e intonò la seconda strofa.
Where there is desire 
There is gonna be a flame 
Where there is a flame 
Someone’s bound to get burned 
But just because it burns 
Doesn’t mean you’re gonna die 
You’ve gotta get up and try try try 
Gotta get up and try try try 
You gotta get up and try try try 

Aveva scelto proprio quella canzone perchè l'adorava ma soprattutto perchè come cantava Pink, bisognava provare e rialzarsi.
Continuò con la terza strofa e prese coraggio.
Eh, eh, eh 
Funny how the heart can be deceiving 
More than just a couple times 
Why do we fall in love so easy 
Even when it’s not right

 
Dinuovo un respiro profondo e cantò il ritornello con audacia, passione e sentimento.
Intonò poi le ultime strofe e finì il pezzo.            
 Ever worried that it might be ruined 
And does it make you wanna cry? 

When you’re out there doing what you’re 
doing 
Are you just getting by? 
Tell me are you just getting by by by 


Where there is desire 
There is gonna be a flame 
Where there is a flame 
Someone’s bound to get burned 
But just because it burns 
Doesn’t mean you’re gonna die 
You’ve gotta get up and try try try 
Gotta get up and try try try 
You gotta get up and try try try 
Gotta get up and try try try 
Gotta get up and try try try 
You gotta get up and try try try 
Gotta get up and try try try 


You gotta get up and try try try 
Gotta get up and try try try

 
Terminò il pezzo e dopo un applauso, uscì dall'aula.
Entro pochi minuti avrebbe dovuto affrontare la tanto temuta prova di danza...
Da quanto non danzo? Sette anni? pensò tristemente..da quando..
«Vieni pure, Cielo» l'accolse Angie raggiante, German l'aveva proprio resa felice in quei due mesi.
La mora raggiunse l'insegnante e portò il CD al professore di danza.
«Cosa balli?!» chiese nervosamente l'uomo, «Stupid In Love, Rihanna» rispose semplicemente Cielo, anche lei era nervosetta..
«Pff..siete sempre i soliti ragazzetti..» sbuffò l'uomo corruciando la fronte, azionò il tasto play e la canzone partì.

Ci mise tutta la sua anima, ci mise tutto ciò che possedeva, tutto il dolore che aveva provato in quegli anni.
Dolore che stava per esplodere, sì perchè era stata stupida.
Una stupida innamorata del proprio padre.
L'uomo più importante della sua vita e l'aveva perso, per sempre.

La coreografia terminò mentre Cielo si abbatteva al suolo e lentamente si passava le mani sul viso.
E iniziò a tremare, tremò di paura, tremò di ansia, tremò d'angoscia.
«Bene, và pure.» esclamò stizzito Gregorio, voleva tornarsene a casa per poter rilassarsi.
«Vieni cara, ti faremo sapere entro domani.» la salutò allegramente Angie ma la mora non ricambiò.
«Cosa succede?» era stranita..; Cielo si buttò tra le braccia di Angie e iniziò a piangere, non voleva rivivere tutto quello..!
«Cielo!» delle braccia la presero al volo e la tennero stretta finchè non cadde svenuta.




 
Irrimediabile ritardo ma ho avuto spettacoli e prove a cui partecipare quindi.. -.-'
Capitolo cortino ma pieno di musica e di importanti rivelazioni come il dolore di Cielo dovuto alla morte prematura del padre...
Mi dispiace cucciola mia...soprattutto perchè hai le sembianze della mia Riri!
Un bacione a tutti e recensiteee! <3 <3


 
 


 


 

 

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Capitolo 39
*** Lol ***


 

Alice In The Wonderland







 



Violetta tornò a casa stremata, Gregorio con le sue urla le aveva rotto i timpani ed era arrivata sul punto di staccare la sbarra e dargliela in testa.
Era una ragazza calma ma quando s'infuriava diventava peggio di una belva assetata di sangue!
Lanciò il giubbotto leggero sul divano e urlo un 'Sono a casa!' poco entusiasta.
«Tesoro, perchè quel faccino triste? Hai mangiato a sufficenza vero? Vuoi che ti prepari qualcosa?» Olga l'abbracciò teneramente e le fece il terzo grado riguardo alla sua attuale alimentazione, ovviamente irregolare a causa delle poche verdure mangiate dalla giovane Castillo.
«Dovresti mangiare anche più frutta sai? Le arance fanno veramente bene! A proposito ne ho comprate un bel pò, sono quelle siciliane» e prese a spiegarle dettagliatamente il perchè della specialità di quei frutti provenienti dalla Conca D'oro.
«No Olga, non mi va proprio di mangiare una di quelle arancie! Per quanto possano essere salutari e buone non ne voglio..grazie lo stesso» rispose la mora cercando di cambiare discorso.
Stava già odiando quei frutti così rotondi e arancioni.
«Vado a riposare, oggi Gregorio ci ha distrutti con tutte quelle prove..dovrebbe proprio rilassarsi!» disse Violetta sbadigliando, «Potresti portargli una di queste deliziose aran-», «Basta Olga!» la rimproverò stanca la fanciulla.
Si alzò dal divano e lasciò la donna alle prese con il telecomando della tv al plasma nel salotto.
«Oddio, Rodrigo no!» esclamò Olga osservando una scena della sua telenovela preferita, la Castillo accorse spaventata e appena si accorse che fosse tutto a posto, tornò nella stanza.
Salì le scale accompagnata dalle urla della donna seduta sul divano e al quinto 'No, Rodrigo..non lasciare Liza!' si precipitò dinuovo giù e urlò «Silenziooo!!»
La domestica provò a ribattere ma la ragazza non l'ascoltò già al culmine della pazienza.
Entrò in camera, chiudendo la porta a chiave e recuperando dal terzo cassetto del comò il suo diario segreto.



Caro diario, 
Qui parla una giovane isterica al culmine della pazienza..
Non ce la faccio più!
Con Olga che mi parla delle arance siciliane, Gregorio che mi pesta i piedi e urla nelle orecchie, Diego che mi perseguita seguito da Jack e Camilla che mi continua a blaterare nelle orecchie tutti i pettegolezzi che riguardano gli alunni dello Studio21.
Anche io posso perdere la pazienza eh!
Papà non si fa vedere da due settimane ed Angie è più riservata del solito..mmm..
Uniche cose positive?
Leon e Cielo.
Leoncino mio! <3
Cielo è stata accettata ma ha avuto un crollo emotivo e Ricardo le sta appiccicato per paura che risucceda..
Si è proprio innamorato, eh!
Oh, dimenticavo! Altra nota positiva: Carlotta è in New Jersey! u.u
Comunque vado, sono stanchissima! 
Baciii ;*


Scrisse le ultime parole e richiuse il diario, mettendolo dinuovo al suo posto.
Portò il cuscino al petto e strinse le braccia intorno ad esso per addormentarsi il prima possibile.
Tutto in un momento perse colore, rumore od odore..
Si addormentò immaginando un mondo colorato e con strane creature.

Cercò il libro che stava leggendo ma non trovandolo da nessuna parte si appoggiò delicatamente al tronco del vecchio albero e sistemò il vestito azzurro e bianco.
-Uffa! Come posso averlo perso?- parlò con voce annoiata e nervosa, i capelli castani svolazzarono in aria a causa del vento leggero.
Un batuffolo bianco si fece vicino ad un cespuglio e prima che potesse capire cosa stesse succedendo, si ritrovò a inseguire la piccola palla di pelo.
-Vieni qui, coniglietto!- lo incitò ma l'altro si alzò di botto esclamando:- E' tardi! è tardi! La regina mi taglierà la testa!
Violetta lo inseguì finchè non entrò in una rientranza di un tronco nascosta dalle fronde verdi di altri due alberi.
-Torna qui!- esclamò eccitata, voleva averlo a tutti i costi.
-Mi ucciderà! Mi ucciderà!- continuò ad esclamare con voce spaventata il coniglio.
Ora che ci fece caso, era vestito con un panciotto e giacca e camicia viola, un cilindro nero e un paio di occhialetti rotondi sul naso.
Faceva bella mostra sulla zampa bianca dell'animale un orologio da taschino con strani simboli.
Le zampe del coniglio presero velocità e con un balzo, scese di sotto.
-ASPETTAMI!- urlò la ragazza sconvolta, si gettò nel baratro oscuro e riemerse in un prato dove i fiori erano alti metri e metri.
-Dove sei?- chiese stranita la giovane.
"Accidenti a me!" pensò sconsolata prima di addentrarsi nel prato fiorito.
Tolse le ballerine ai piedi e le tenne in mano, voleva sentire l'effetto del terreno sotto i piedi.
Davanti a lei, un grande arco fatto di rampicanti portavano all'ingresso di un bosco e avendolo attraversato, scese dei piccoli scalini di pietra.
-Dove s.




 

 

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Capitolo 40
*** Alice In The Wonderland- Parte 2 ***






 

~Alice In The Wonderland-Parte 2~



Tolse le ballerine ai piedi e le tenne in mano, voleva sentire l'effetto del terreno sotto i piedi.
Davanti a lei, un grande arco fatto di rampicanti portavano all'ingresso di un bosco e avendolo attraversato, scese dei piccoli scalini di pietra.
-Dove s.- venne interrotta da un rumore spaventoso.
Si guardò intorno, il cielo divenne nero e il vento prese a soffiare furioso.
Si rifugiò in tutta fretta nel bosco, guardandosi attorno spaventata.
-Piccola, non spaventarti.- le disse una voce conosciuta.
Un gatto dai buffi colori e il viso da..CAMILLA?
-Camilla! Oddio..sto impazzendo.- esclamò Violetta schioccata oltre ogni limite.
-Sì, sì tesoro. Chiamami stregatto.- le sorrise e continuò -Continua a seguire il coniglio, ha le sembianze di qualcuno che dovresti conoscere..-
-Beto..- sussurrò, -E' sempre in ritardo è vero!
-Lo so, lo so.- sogghignò Camilla, -Corri.- la incitò e Violetta seguì l'ordine velocemente.
Corse fino alla fine del bosco dove vide Beto entrare con un salto in un portale viola e blu.
Prese la rincorsa e saltò dentro, facendosi coraggio. Ce la poteva fare..
Sbucò in un giardino parecchio curato, pieno di siepi e rose rosso sangue.
Tre cavalieri a canticchiar un motivetto poco allegro:

"E se non seguirai gli ordini,
Ti taglierà la testa.
E se ribatterai,
Ti taglierà la testa.
E se perderai,
Morirai, ti avrà tagliato la testa.
"


Violetta si nascose dietro una siepe ma una mano la bloccò.

-Violetta Castillo?- chiese una voce a lei conosciuta.
-Sì- la voce le tremò leggermente, -Vieni con me.- la prese e arrivarono al grande portone nero del castello.
-E se non seguirai gli ordini, ti taglierà la testa.- disse il ragazzo coprendosi il viso col cappuccio e facendo scattare la porta.
-La regina vuole giocare con te, Violetta.- esclamò il soldato sbuffando, -Chi sei?
-Oh, davvero? Non sai chi sono io? Pensavo fossi più importante per te, Vilu..- sospirò il ragazzo togliendosi il cappuccio.

-Diego?!- esclamò incredula la mora, -Devi andare.- la spinse all'interno di un giardino con fenicotteri e ricci.
-Benvenuta Violetta, pronta a perdere la testa?- ghignò con voce maligna Jade.
-Altro che regina di cuori..io direi regina dei dolori!- sussurrò la mora.
-Forza, giochiamo!- Violetta prese un fenicottero per le gambe e posizionò il suo riccio viola al centro del campo.
Contò fino a tre e tirò, facendo arrivare il riccio al traguardo.
Jade arricciò il naso con fare infastidito e tirò il suo riccio nero, come il suo cuore.
L'animale arrivò a tre metri di distanza e quindi la vittoria fu di Violetta.
-GUARDIE TAGLIATELE LA TESTA!- ordinò tremante dalla rabbia Jade.
Cercarono di afferrarla ma riuscì a scappare di corsa, uscì dalle mura del castello e una mano l'afferrò.
-Scappa con me..- le sussurrò il principe dagli occhi verdissimi, -Andiamo, amore mio.
La baciò e scapparono veloci come il vento, sulle ali del drago protettore del Regno Delle Meraviglie.
E quello, sarebbe stato l'amore eterno di cui aveva bisogno il paese della meraviglie..




Violetta si risvegliò col sorriso sulle labbra e stringendo il cuscino tra le mani, sospirò innamorata.
«Ti amo, Leon..non sai quanto.» sussurrò e sorrise felice.
















 

LEGGIMI, ANCHE IO SONO IMPORTANTE!
 

Scusatemi perfavore! Non avrei voluto prolungare tanto i tempi per l'aggiornamento ma sono rimasta abbastanza delusa dal capitolo scorso e dalle 0 recensioni ricevute.
E' corto ma pieno di significato e vi dico col cuore in mano che sto scrivendo stando malissimo e che ho avuto pochissimo tempo..
Vi voglio bene e lo sapete..
Spero questo possa piacervi un'pò di più.
Comunque per chi volesse, sto per iniziare una nuova storia originale Romantica, chi vuole passi nel mio account..dovrei postare il primo capitolo tra poco, a presto! ;3

 

 






 

 

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Capitolo 41
*** Vorrei sapere il perchè.. ***


 

 

~Vorrei sapere il perchè..~


 
Vorrei sapere il perchè di tante cose.
Vorrei sapere il perchè dell'apparizione di mamma, così all'improvviso.
Vorrei sapere il perchè dell'improvvisa tristezza di Ariana.
Vorrei sapere il perchè dell'odio di Carlotta nei miei confronti.
Vorrei sapere il perchè di quel sogno così..strano.
Vorrei sapere il perchè di tante cose.
Purtroppo però nella vita non si può avere tutto.
Purtroppo la vita non ci fornisce tutte le chiavi per aprire le porte.
Ma bisogna alzarsi. Bisogna continuare e cercare di rispondere ai quesiti che, incessantemente, ci riempono la testa.
«Che ne dici di alzarti, piccolina?» mi chiese Olga sorridendo amabilmente. «Mmm..no, altri cinque minuti. E' domenica!»
La corvina mi mandò un'occhiata eloquente a cui risposi tranquillamente con una scrollata di spalle. «Ogni tanto mollalo quel cuscino, piccolina, altrimenti il tuo principe ne sarà geloso..» si lasciò scappare sorridendo compiaciuta alla vista della mia faccia sbalordita, la guardai male e tornai dal mio piccolo Tinky Whinky.
Ok, avevo quasi diciassette anni..e rimanevo abbracciata al mio peluche morbidoso a forma di orsacchiotto.
"Dovrei cambiarti n0me.." pensai sorridendo quando un'idea geniale mi balenò in testa.
«Olgaaa! Il tuo Rodrigo ti sta cercando!» gridai in preda a una raffica di risate silenziose. «Oh Mio Signore! Chica! Santa Maria Rosalinda da Buenos Aires, dov'è?!» chiese Olga spalancando la porta e sistemandosi il ciuffo e il grembiule sporco di cacao.
«Presto..è lì dentro, vai e fallo innamorare!» sussurrai lentamente, avrei potuto fare l'attrice!
La domestica si sistemò ancora una volta il vestito e ripassò il rossetto color ciliegia sulle labbra carnose, mandò un bacio allo specchiò e richiuse la porta dello stanzino dopo esservi entrata velocemente.
Con passo felpato, raggiunsi la porta e tenendo tra le mani la chiave, la chiusi.
«Grazie Olga di avermi svegliata!» fischiettai innocentemente e corsi a prepararmi per uscire.
Presto sarebbe arrivata l'estate e il caldo iniziava ad arrivare velocemente quindi indossai un vestito fucsia, delle ballerine e misi il fiore tra i capelli.
Roberto mi porse la borsa intonata al vestito e lo ringraziai con un sorriso, prima che uscissi dalla porta col cellulare in mano però esclamai ridendo «Libera Olga, l'ho chiusa nello stanzino, mmm..quasi - guardai l'orologio moderno sulla parete e osservai - venti minuti fa, credo abbia imparato la lezione.»
L'uomo scosse la testa con un sorrisetto sulle labbra «Cosa ha combinato questa volta?» sorrisi malefica e iniziai a raccontare «Mi ha svegliata mentre abbracciavo l'orsacchiotto Potto Potto, immaginando che fosse Leon e mi ha presa in giro perchè lo abbracciavo..così, - feci spallucce-  mi sono vendicata.»
Roberto scoppiò a ridere e dandomi delle pacche sulla spalla, esclamò «Sei una ragazza dolce e graziosa ma quando ti fanno arrabbiare..diventi perdida.»
Gli sorrisi e lo abbracciai, «Ok, ora io devo andare! Ciao Robby!»
Scappai dalla sua presa e lo salutai con la mano, scappando verso la porta per il tremendo ritardo.
Corsi verso il Resto-Band a perdifiato. Spalancai la porta e mi sedetti al loro tavolo, respirando a fatica.
«S-scusate ragazze, m-ma Olga mi ha f-fatto p-perdere t-tempo!» balbettai stanca per la corsa, «Ringrazia di non aver messo i tacchi! Altrimenti sai che dolore ai piedi!» borbottò Camilla ridendo alla vista della mia faccia sconvolta.
Le minacciai di non farmi arrabbiare e raccontai loro della vendetta su Olga, «Orsacchiotto Potto Potto? Non era meglio Tinky Whinky?» rispose Francesca, «No, è meglio Orsacchiotto Potto Potto!»
Guardai le mie due amiche litigare su quale fosse il miglior nome tra i due per il orsetto di peluche, «Bene, ok. Che ne dite di andare a fare shopping?» chiese Marta ridendo, io e Ariana annuimmo contente.
«Forza Mar. Andiamo in quel negozietto!» ci supplicò Ludmilla con sguardo da cucciolo bastonato, «Ma sta facendo proprio quello che penso io?» chiese Francesca sbalordita.
«Sì, Fran. Ari, ti dispiacerebbe venire un secondo con me?» pregai la mia amica con lo stesso sguardo di Ludmilla e la sorella del mio ragazzo mi raggiunse con un sorriso sbalorditivo.
«Ehm..ecco..» balbettai insicura, «io vorrei sapere il perchè..- mi bloccai per un momento e ripresi dopo aver sospirato pesantemente- , perchè fai così? So che il tuo sorriso è completamente finto..cosa è successo, cognatina?»
Mi guardò con quegli occhi verdi che ricordavano tanto quelli di Leon e sospirò anche lei, «Il fatto è che.., io e Nicolas abbiamo litigato. - sputò quella frase con orrore- Per colpa di Diego!», Violetta la squadrò indignata, «Diego?! Cos'ha combinato quel..quel..AHHH!», «Trattieniti Violetta, trattieniti.» sussurrò Ariana sorridendole rassicurante, «Io..io non posso crederci! Cos'ha fatto? Ha già rovinato la mia storia con Leon con l'aiuto di Carlotta, non voglio succeda la stessa cosa con te e Nicolas.»
«Beh, io e Nicky eravamo al parco quando gli ho detto di dover andare in bagno e mentre camminavamo verso il bar..abbiamo incontrato Diego. E lui ha iniziato a provarci con me e insomma, io mi sono indignata! Ho tentato di difendermi quando Diego se n'è andato ma Nicky non mi ha fatto parlare e si è arrabbiato, non parliamo da due giorni!»
L'abbracciai e le sussurrai all'orecchio «Le super girls sistemeranno la situazione..»



 

Leggimi, anche io sono importante!

Punto Uno: Ho aggiornato!
Punto Due: Cosa dire? L'orsacchiotto potto potto è un piccolo piccolo piccolo modo di ricordare la grandiosa Orsacchiotta Potta Potta, grande autrice secondo la mia modesta opinione.
Punto Tre: Leggete la sua storia sui Pokèmon, è favolosa! Ecco qui il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1600496&i=1
Punto Quattro: Desidero una piccola piccola recensione che mi tiri su il morale!
Punto Cinque: Se vi và, leggete la mia storia sui Pokèmon..sono al terzo capitolo. Ecco il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2499094&i=1

Punto Sei: Sono fiera di aver terminato in 6 punti!
Lasciate anche solo una piccola recensioncina, oh voi che entrare e leggete!
Detto questo, mi dileguo! *sparisce nell'ombra*
Muahahahahah! *risata malefica*

No ok, sono pazza!

 

 
 

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Capitolo 42
*** Operazione ***


~Operazione "Allegria!"~







 

Ludmilla si osservò le unghie smaltate di fucsia con fare annoiato.
La settimana appena terminata, per lei e le sue amiche, era stata terribile!
Jack -ribattezzato dalla bionda con il nome di "Nullità"- aveva iniziato a provarci anche con lei e si era beccato, naturalmente, uno schiaffo da lei.
Offeso poi se n'era andato e il giorno dopo, l'aveva snobbata.
Normalmente non gliene sarebbe importato nulla ma.. quel ragazzo aveva qualcosa di particolare.


-Buongiorno signore! Che cosa combinate di bello?- chiese curiosa Camilla.
Quel giorno, il suo sorriso allegro era ancora più grande e solare.
-Oh nulla, Camilla! Stavamo solamente cercando di evitare una probabile innondazione- rispose Francesca con tono leggermente triste.
Ariana, nel frattempo, aveva recuperato dalla tracolla un fazzolettino per asciugarsi le lacrime.
Ancora lei e Nicolas non avevano chiarito.
Nulla.
Non potevano continuare così.


Ludmilla, stanca della situazione, sbattè le mani sul tavolino del Resto Band e ululò -Basta Ariana! Non puoi rimanere qui a soffrire per quel ragazzo! Vai a parlare con lui di tua spontanea volontà oppure ti ci porterò io! E se lui non vorrà, beh..posso sempre essere molto persuasiva.-
La bionda ghignò e l'altra la osservò spaventata da quel sorriso sinistro.
-Io..non so; Ho paura di esser rifiutata- mormorò con voce flebile la mora dagli occhi verdi.
L'amica sbattè i pugni sul tavolo nuovamente per dar più enfasi alla frase che stava per pronunciare -Ti capisco Ariana ma..come è stato per me con quel traditore, dovrai rialzarti e lottare!-.
Lo sguardo della giovane Vargas si fece più fiero e risoluto.


Ariana si alzò dalla sua sedia, facendo un rumore assordante, e salutò le sue amiche con un cenno della mano.
-Io vado, non posso più aspettare-.
-Finalmente l'ha capito!- sbuffò Ludmilla, buttandosi sulla sedia con fare sfinito.
Francesca, Camilla e Violetta -che ancora non aveva spiccicato parola- guardarono le due amiche, trattenendo le grosse risate che si sarebbero fatte se solo avessero aperto le bocche.


In quel momento, una Nata vestita di tutto punto con un abito dalla gonna corta nera di pelle e la parte superiore con un meraviglioso motivo scozzese, entrò nel locale e attirò l'attenzione delle sue amiche su di sè.
-Ehilà! Cosa combinate?- chiese la bruna, notando le guancie gonfie delle sue amiche.
-Oh nulla Nata, queste qui si stanno facendo delle grosse risate a causa mia!- rispose la biondissima Ludmilla, spostando i voluminosi capelli da una spalla all'altra.
-Io, comunque, non riesco a capire cosa ci sia da ridere!-.


Il trio scoppiò a ridere senza controllo alla vista delle espressioni seccate di Ludmilla e Nata.
La bionda aveva aggrottato la fronte e ora si mordicchiava le unghia nervosamente.
La bruna osservò i visi delle altre e dopo un'attenta osservazione -che non servì a nulla-, si accomodò sulla sedia tranquillamente.
-Bene e ora, ragazze dalla risata facile, cosa facciamo?- domandò la bruna, curiosa.
Esse si scambiarono delle occhiate divertite e Francesca esclamò:- Pronte?-.
-Uno..- disse Camilla, sorridendo.
-..due..- continuò Ludmilla, capendo le intenzioni dell'amica mora.
-..tre!- concluse Violetta.


Si alzarono dalle sedie di botto e sistemandosi fino a formare un cerchio, iniziarono a cantare mentre battevano le mani a ritmo.


"
Valió la pena
todo hasta aquí
porqué al menos
te conocí.
Valió la pena
lo que vivimos,
lo que soñamos,
lo que conseguimos
Valió la pena,
pude entender
que cada historia es una razón
para estar juntos,
para creer,
para que suene nuestra canción
Hoy somos tantos, hoy somos más
hoy más que nunca..
¡puedo volar!

Todo vuelve a comenzar,
juntos sin mirar atrás
Siente, sueña como yo
Vive, tu destino es hoy
Sabes cuál es la verdad
es el latido de tu corazón!
Sabes que lo puedes escuchar…
¡junto al mío!
¡Junto al mío!

Yo sé que puedo confiar en mí:
quién soy ahora ya descubrí.
El mundo es casi perfecto ya
y casi es todo, es mi realidad.
No tengo miedo, ya sé quién soy,
sé lo que busco
y a dondé voy.

Todo vuelve a comenzar,
juntos sin mirar atrás
Siente, sueña como yo
Vive, tu destino es hoy
Sabes cuál es la verdad
es el latido de tu corazón!
Sabes que lo puedes escuchar…
¡junto al mío!

Todo vuelve a comenzar,
juntos sin mirar atrás
Siente, sueña como yo
¡Vive!
¡Valió la pena
todo hasta aquí!"


I clienti del Resto Band le osservarono ammaliati e pietrificati.
Ci misero il cuore e persino Ariana, che era ancora lì vicino, si unì a loro.
Era da tempo che non si sentiva così..felice.
-Operazione "Allegria", portata a termine con successo!- urlarono in coro le ragazze e abbracciarono di scatto la giovane Vargas.
La sala si riempì di applausi e fischi di apprezzamento e le ragazze si staccarono, ringraziando tutti con sorrisi allegri e sfavillanti.
-..E per chi volesse, tra due settimane ci sarà uno spettacolo organizzato dallo  Studio 21! Per maggiori informazioni, chiedete direttamente a Luca!- esclamò Francesca, salendo in piedi su un tavolo.
-E ora..Euforia!- e cantarono, felici di essere amiche e di poter contare l'una sull'altra nei momenti di difficoltà.





 


-Wuuuh?!-.
-C'è qualcuno?-.
*silenzio*
-Bene! Parlo da sola ora!
-Sì, parli da sola.
-Sempre qui a disturbare sei!
-Ovvio Sarah, sono la tua coscienza! Ti seguo ovunque..purtroppo.
-Ho una vocina fastidiosa in testa!
-Veramente sono nel tuo PC appena riparato ma questo è un'altro fatto. Ora, dicci perchè sei venuta a disturbare!?
-
IO non disturbo mai i miei amatissimi lettori e recensori! ..Vero?! Comunque..come avrete capito ho avuto per DUE mesi il PC distrutto..e non ho potuto scrivere il capitolo! Non uccidetemiiii perfavore! 
-E poi sono io quella fastidiosa..
-TU ZITTA!
-No tu!
-Tu
-Tu!
-
Io me ne vado, ciao ciao e recensite eh!
-
Per una volta sono pienamente d'accordo con te..RECENSITE LETTORI!

 
By your Sarah

 



 

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Capitolo 43
*** Un bacio può risolvere tutto? ***


 

~Un Bacio Può Risolvere Tutto?~





 



Un bacio può risolvere tutto?
Questo era il quesito che si poneva continuamente Ariana.
Soprattutto quando vedeva l'oggetto del suo tormento e non poteva avvicinarglisi o parlargli liberamente.
Poi, negli ultimi giorni, era sempre al fianco di una ragazza dalla bellezza rara dai capelli rossi, il viso da bambola di porcellana con labbra rosse a forma di cuore e occhi di ghiaccio, un tatuaggio con delle rose sulla spalla sinistra e il corpo di una modella dalla pelle diafana.


"Sì, hai ragione" eccola.
Sempre al fianco di quella dea, stava un perfetto Nicolas dagli occhi azzurrissimi e un sorriso appena accennato sulle labbra con degli spartiti tra le mani e una tuta grigia addosso.
"La lezione di Beto inizierà tra pochi minuti, devo andare.." la salutò lui, posandole un bacio sulla guancia e donandole un grande abbraccio.
"Ciao, Nicky."

Ariana osservò la scena impotente dal suo armadietto, immediatamente dietro alla coppietta e aggiustandando la cuffietta del MP3 nell'orecchio, si incamminò verso la sua prossima lezione: aula verde, lezione delle 10.00 con Angie.

La campanella trillò appena la Vargas ebbe superato la soglia della porta e si accomodò al suo solito posto, rimandendo in disparte per i primi dieci minuti di lezione.
Quando, però, l'insegnante bionda la chiamò, Ariana si risvegliò da un terribile incubo ad occhi aperti.
"Ariana.. potresti chiamarmi Nicolas? Ho bisogno di lui." le ripeté la donna, gentilmente.

La brunetta si alzò ed uscendo dall'aula verde, si imbattè nel suo peggior incubo: la ragazza che le stava soffiando da sotto il naso il suo amato ragazzo.
Nel modo di camminare, sbatterono l'una contro la spalla dell'altra e si squadrarono attentamente prima di aspettare che una delle due pronunciasse la parolina magica ovvero 'scusa'.
-Ehm.. scusami.- disse la rossa, ghignando.
-Il mio nome è Ruby e tu sei..?- chiese, mantenendo il suo sorrisetto sulle labbra piene di rossetto rosso come i suoi capelli.

La Vargas continuò a squadrarla e borbottò irritata: -Ariana, sono Ariana Vargas.-
-Woah! Certo che di rabbia in corpo ne hai da vendere, pulce!- esclamò la rossa, ridendo.
-Io ho da fare, ciao. - l'ultima parola fu quasi ringhiata e Ruby se ne andò ridacchiando verso l'aula di danza in cui, probabilmente, avrebbe avuto lezione con Gregorio o Jackie.

Ariana proseguì per i corridoi, svoltando a destra un paio di volte e girando a sinistra cinque volte, raggiunse l'aula blu.
Bussò leggermente alla porta e, ottenuto il permesso, esclamò: -Buongiorno Prof.! La signorina Angie vorrebbe che Nicolas venisse in classe per qualche minuto.-
Beto sorrise e, facendo cadere una tromba e inciampando su degli zaini, diede il permesso all'alunno di raggiungere la lezione di Canto.
I due, imbarazzati come mai, uscirono dalla stanza e camminarono per il primo corridoio in completo silenzio.

-Io..- iniziò la bruna, fermandosi subito dopo.
Il giovane Perez la scrutò ed aprì la bocca con l'intento di parlare ma, ricordatosi del torto subito, tornò sui propri passi e non ruppe quel silenzio estremamente imbarazzante.
- U-un bacio potrebbe risolvere tutto?- mormorò Ariana, tenendo la testa bassa e non guardando il suo interlocutore ma usando un tono sottomesso e flebile.

Nicolas rimase perplesso da quella domanda.
Non se l'aspettava proprio.
Rimase silenzioso per dieci secondi e tutto il suo nervosismo scoppiò in un sussurro appena accennato: -Se sei tu a darmelo, è probabile.
Ariana non riusciva a crederci e, sorridendo dopo interi giorni fatti di tristezza e canzoni deprimenti, lo guardò negli occhi.

Il suo sguardo verde si scontrò con due pupille nere e delle iridi particolarmente azzurre che, risplendendo solo per lei, la fecero emozionare.
-Posso..?- gli chiese, mantenendo un'espressione seria sul volto acqua e sapone.
Quello annuì e, continuando ad avanzare per il corrodoio che si affacciava sull'atrio, ascoltò le parole che uscirono dalle labbra della ragazza: -Perdonami, Nicky.. Diego è solo uno scemo e io.. avrei dovuto ucciderlo all'istante!-

Nicolas la guardò e avvicinandosi, le sussurrò vicino alle labbra: -Ti amo, piccola pasticciona, e un bacio può risolvere tutto.-
E si scambiarono un bacio stracolmo di tenerezza e amore.
- O quasi..- mormorò una voce in lontananza, mentre si incamminò verso la lezione di Jackie.



 

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Capitolo 44
*** Love The Way You Lie Part II ***


 
Torno con questo capitolo dopo tantissimo tempo, ma comprendetemi, il blocco dello scrittore è una brutta faccenda.
Vi consiglio di ascolatare la canzone che ha dato il titolo al capitolo, è fantastica!
Baci!


 




~Love The Way You Lie Part II~







Ludmilla abbracciò il cuscino rosa confetto stretto al petto, mentre nella stanza le note di Love The Way You Lie Part II si diffondevano, infondendole sensazioni strane.
Tra meno di quattro miseri giorni ci sarebbe stato lo spettacolo di fine anno e poi, finalmente, sarebbero iniziate le vacanze estive.
Quegli ultimi giorni erano stati particolarmente difficili per la bionda, soprattutto vedere il suo ex che scherzava tranquillo con le altre ragazze e la snobbava completamente.

Ovviamente, lei aveva ricambiato il favore e si era concentrata nelle prove dello spettacolo più di quanto avesse mai fatto in tutta la sua vita.
Le sue amiche le dicevano sempre di non esagerare o si sarebbe potuta sentire male. 
E così era successo.

Aveva la febbre, a inizio giugno!

«Tesoro, come stai?» le chiese la madre, carezzandole una guancia per vedere se scottasse ancora tanto.

«Sono ancora debole, mà. Spero solo di riuscire a guarire in tempo per partecipare allo show, sai quanto ho provato e desidero troppo parteciparvi.. ci saranno anche degli osservatori! Dirigenti delle migliori etichette discografiche saranno presenti e io devo farmi notare, voglio e devo!» asserì la ragazza, tossendo violentemente. 

La madre le diede un paio di colpetti sulla schiena e le lasciò un vassoio con la colazione sul comodino, baciandole una guancia, e se ne andò.
Non disse nulla e di questo, Ludmilla, ci rimase male. Molto male.

«Perchè nessuno capisce!?» si ritrovò ad urlare la ragazza, dando colpi al povero cuscino che teneva tra le mani precedentemente.

Uno squillo.

Due squilli.

Partì Right Now e Ludmilla prese il cellulare, portandolo all'orecchio, e chiedendo con voce nasale: -Pronto?

-Come sta la povera malatina?- quella voce.

-Cosa vuoi da me, Jack? Non ho tempo da perdere con gente come te.- la bionda fu dura e le sue parole, così taglienti, fecero vacillare le intenzioni dell'interlocutore.

-Ho solo voluto sentire la tua voce, sapere come stessi. Non sono poi così stronzo come credi tu e nemmeno tu lo sei, ne sono sicuro.- rispose dopo qualche secondo, Jack.

-Oh, come vuoi che stia? Ho l'influenza, dolori ovunque e non ho più un ragazzo perchè voleva una delle mie amiche; Allora.. come credi che mi senta?- lo aggredì, Ludmilla.

Era indispettita e furiosa con sè stessa. 
Soprattutto per essersi fatta abbindolare da quel Dominguez.

-E chi è stato 'sto idiota che ha mollato così, su due piedi, la bella Ferro? Dimmelo e gli spacco il muso.- mormorò il ragazzo.

'Sempre gentile e fine, il ragazzo.' 

-
Diego Dominguez.

Almeno avrebbe avuto la sua piccola vendetta contro di lui.

-Consideralo già morto, dolcezza.- esclamò sensuale, Grant.

-Mmm.. che ne dici di passare a casa mia, magari mi fai compagnia oltre che a essere il mio paladino dall'armatura d'argento- lo provocò lei, ridacchiando.

-Con enorme piacere, sua maestà.- rispose quello.

Okay, questo non se lo aspettava proprio, Ludmilla.

-A tra poco- soffiò il  ragazzo, e chiuse la chiamata.


Decisamente non poteva farsi vedere con quel pigiamone addosso e i capelli così arruffati!

Andò a recuperare un grazioso completino con gonna e camicia e si infilò in bagno, cambiandosi e truccandosi.

Pettinò i capelli biondi e li legò in una coda alta.

Poi il campanello trillò e andò ad aprire, ritrovandosi il biondo dagli occhi verdi più bello che avesse mai visto.

«Ciao, bambolina.»

«Ciao, Jack.» 

Le baciò una guancia e un calore particolarmente diverso si fece spazio nel corpo di Ludmilla.
Da quel momento in poi, qualcosa sarebbe cambiato e loro avrebbero fatto parte di questo cambiamento.


 
 
 



 
On the first page of our story 
the future seemed so bright 
then this thing turned out so evil 
I don't know why I'm still surprised 
even angels have their wicked schemes 
and you take that to new extremes 
but you'll always be my hero 
even though you've lost your mind 
 
Just gonna stand there and watch me burn 
but that's all right because I like the way it hurts 
just gonna stand there and hear me cry 
but that's all right because I love the way you lie 
I love the way you lie 
Ohhh, I love the way you lie 


 
 





 
 

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Capitolo 45
*** The Final Show ***






 

~ The Final Show ~








Per i ragazzi, il momento dello spettacolo finale era arrivato e tutti quanti erano in fermento: chi correva di qua e di là alla ricerca di un costume di scena, chi urlava ordini e chi, come Violetta, Francesca e Camilla, si rigirava i pollici troppo nervoso.
Accanto alla rossa c'era Felix che, cercando di infonderle coraggio, l'abbracciò teneramente. Le passò le mani sulle spalle, sfregandole e le accarezzò la guancia, intenerito.

-Sta' calma, Cami.. sarai bravissima!- le diede un bacio sulle labbra e tornò dai suoi amici, non prima di aver fatto un'occhiolino alla sua ragazza.

Ludmilla, Nata, Ariana e Cielo si unirono al trio e presero le mani l'un dell'altra, infondendosi fiducia.

-Andrà tutto bene, ne sono sicura..- sussurrò Nata, abbracciando Ludmilla e Violetta. 
Le due si presero le mani e si sorrisero, dicendo con sicurezza:- Ce la faremo!

Francesca andò da Marco e stettero insieme per una buona mezz'ora mentre le varie coppiette li imitavano: l'unico duo messo più in disparte era quello formato da Leon e Violetta.

Loro, abbracciati, si stavano guardando negli occhi innamorati e lui, sorridendole, le sussurrò sulle labbra: -Ti amo, Violetta. Ti ho amato dal primo momento in cui ti ho rincontrata, dopo anni. Eri la mia migliore amica da piccola e ora sei la luce dei miei occhi, la mia felicità. Sarai fantastica su quel palco e appena le vacanze saranno iniziate, avremo molto più tempo per noi.. solo per noi.

Violetta lo baciò con passione, innamorata persa dei suoi occhi verdi, delle sue labbra, del suo viso, del suo carattere, di lui. 
-Anch'io amore mio e sarai l'unica stella che brilla su quel palco, ricordatelo. Tieni a mente che io sono qui per te, ti guarderò sempre e mi specchierò negli occhi verdi che mi hanno fatta innamorare per la prima volta in vita mia e spero che sia quella giusta, perchè tu sei il mio lui, il mio principe, la mia anima gemella e la mia vita. Ti amo, Leon. Ti amo più di me stessa e più di tutto, io e te per sempre Leo.- rispose lei, carezzandogli la guancia e arrossendo nel dire tutto ciò che provava quando gli stava vicino.

-Io e te per sempre, nulla ci dividerà- ripetè il ragazzo, baciandola con amore.

-Okay, piccioncini. Per quanto io possa volervi bene, vorrei evitare di vedere queste scene a tutte le ore di tutti i giorni della mia vita- li interrompè Ariana, accompagnata da Nicolas.

-Sta' zitta, nana! Io potrei dire lo stesso- Leon si lamentò come un bambino piccolo.

-Sempre come dici tu, Leò! Ora andiamo, Vilu tocca a te e Ludmilla- spiegò la giovane Vargas, prendendola per un braccio e salutando il fratello e il suo ragazzo con un bacio sulla guancia.

Le ragazze si posizionarono davanti alle tende rosse pesanti che delimitavano il back stage e si abbracciarono, facendosi sistemare i microfoni e aggiustando le pieghe degli abiti, andarono in scena.

La musica partì e le due si ritrovarono davanti un pubblico enorme, Violetta iniziò a cantare sicura:
 
- Si es por amor. Doy todo lo que soy.  Si es por amor. Todo será verdadero. Uhhhhh. Esta es mí vida y. No la quiero cambiar.  A el fin encontré mí lugar. Pero sueño un amor sinçero.  Alguién que me.  Pueda amar.

Ludmilla assunse la sua espressione sicura e affascinante mentre intonava la seconda strofa - Yo me conozco y siempre encuentro la manera. No importa cuando. Y donde sea. En mí juego está. Claro el reglamento. Cuánto Lo Siento. 

Continuarono ad affrontarsi in un duello vocale all'ultimo sangue mentre la canzone terminava con un - 
Yo tengo un plan siempre. Que te mueve dulçemente. Yo tengo sólo amor. Para Dar. Pero si es por amor todo será. Verdadero. Si es por amor. Doy todo lo que. Soy. Mí Corazón es todo lo que yo tengo. Gané y perdí. Nunca me rendí. Porqué soy así. Woooo. 

Gli applausi infestirono le due giovani cantanti come una forte folata di vento invernale, ringraziarono il pubblico sorridendo e si fermarono agli angoli del palco, aspettando che gli altri facessero il loro ingresso in scena, saltando da una parte all'altra e gettando urli allegri.

-EUFORIA!- urlarono tutti insieme, la musica partì e lo spettacolo ebbe veramente inizio.




 

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Capitolo 46
*** Dile que sì ***





 

~Dile que sì~

 
-Cuando te acercas
no puede contener tu cabeza
y no entiendes que pasa.
Y las palabras se te enredan
y no ves la manera
de decirle que pasa
Una sensacion
El momento tan esperado

Dile que si es lo que importa
No es un temor,
miedo ni fobia.
Mira que nadie te dirà
que no se puede,
corre, anda y buscalo 
Dile que sì

Ya sonò el reloj
y sigues tu pensando que hacer
El tiempo se acabò
no lo dudes, gritaselo

Dile que si es lo que importa
No es un temor,
miedo ni fobia.
Mira que nadie te dirà
que no se puede,
corre, anda y buscalo 
Dile que si
Dile que si- Marco terminò la canzone sorridendo e abbracciando la sua Francesca che, emozionata per la dedica, aveva a piangere e ridere contemporaneamente.

Appena qualche minuto prima, il suo ragazzo aveva pronunciato poche parole che le avevano fatto sciogliere il cuore come burro fuso. Il messicano aveva asserito estremamente convinto -Io amo la musica, è la mia vita. Sono arrivato quest'anno in quello Studio che mi ha cambiato profondamente, ne sono consapevole. In meno di un anno tutti noi siamo riusciti a migliorarci in modo incredibile, quasi impossibile. Poi c'è chi, come me, oltre alle grandi soddisfazioni date da una bella canzone composta o una corretta esibizione, ha trovato l'amore. Francesca, sì proprio tu, sei stato il miglior mutamento nella mia esistenza. Te quiero, chica. Te quiero mucho.- e poi aveva preso tra le mani la chitarra e aveva iniziato a cantare dolcemente.

Si abbracciarono e il pubblicò scoppiò in un applauso emozionato: compreso Luca e i genitori di entrambi i ragazzi.

Antonio dovette salire sul palco con il microfono tra le mani per far zittire tutti e mormorò -Bene, ragazzi! Ora abbiamo qui con noi le migliori ragazze dello Studio 21, unite per cantare la loro canzone: Codigo Amistad!

Camilla saltò fuori dalle quinte e iniziò a cantare, accompagnata da Nata: - No se imaginan de qué cosas hablamos
Estando en nuestro sitio especial
Conversar
De moda, chicos, música y vacaciones
Sueños que se vuelven
Canciones jugando.

Ludmilla prese per la mano Francesca, staccandola dal fidanzato, ed esclamarono: - Secretos entre melodías
Y con mis amigas siempre imaginar
Un mundo mágico ideal
Hablamos de todo, siempre falta más

Planeta de las chicas, exclusividad
La clave son las risas, código: amistad
Planeta de las chicas, exclusividad
La clave son las risas, código: amistad-

Violetta e Ariana cantarono le loro strofe e sorrisero alle loro amiche:- Aquí el tiempo se nos pasa volando
Todo es importante y vital
Confesar
Entre nosotras no hay detalles pequeños
Nada se nos puede
Escapar de las manos

Secretos entre melodías
Y con mis amigas siempre imaginar
Un mundo mágico ideal
Hablamos de todo, siempre falta más

Il ritornello fu intonato da tutta la band, che richiese al pubblico di battere le mani a ritmo e cantare insieme a loro -Planeta de las chicas, exclusividad
La clave son las risas, código: amistad
Planeta de las chicas, exclusividad
La clave son las risas, código: amistad

Planeta de las chicas, exclusividad
(Exclusividad)
Planeta de las chicas, exclusividad
La clave son las risas, código: amistad

Violetta si passò teatralmente le mani davanti il viso, sorridendo raggiante e cantò -Misterios
Pasiones
Secretos de cada corazón
Amores
Los sueños
Las llaves de la amistad

Camilla e Nata, accompagnate dalla bionda, dalla corvina e da Cielo fecero le altre strofe: -Planeta de las chicas, exclusividad
No hay detalles pequeños

Planeta de las chicas, exclusividad (Nuestro planeta)
Siempre
en mi corazón
Planeta de las chicas, exclusividad (Planeta con sueños)
La clave son las risas, código: amistad (Planeta, exclusividad)

Al termine della canzone, le ragazze presero a ridere ed esclamare -Planeta de las chicas, exclusividad
La clave son las risas, código: amistad!

Si presero i loro applausi e sul palco rimase solo Ludmilla, posizionatasi accanto a un pianoforte e al suo musicista, Jack.
Cantò lei, guardando il ragazzo che suonava abilmente -Non so se va bene
non so se non va
non so se tacere o dirtelo.. ma.
Le cose che sento qui dentro di me,
mi fanno pensare che, l’amore è cosi
ogni istante a un non so chè
d’importante vicino a te,
e mi sembra che tutto sia facile
che ogni sogno diventi realtà.



-E la terra può essere il cielo,
è vero, è vero
se mi abbracci non ho più paura
di amarti, davvero
e lo leggo nei tuoi occhi
ti credo, ti credo- anche Jack la guardò e le fece segno di accomodarsi accanto a lui.
Ludmilla annuì e continuò a cantare -ma se ti avvicini mi sposto più in la
mi sento una bimba nell’oscurità
non so è normale, alla mia età
non riesco a parlare con semplicità
la mia mente comincia già,
a viaggiare in libertà e mi sento ancora più fragile
ma anche piena di felicità.

Ovviamente, Grant si avvicinò a lei e la bionda si allontanò assumendo un'espressione insicura. 
-
E la terra può essere il cielo
è vero, è vero
se mi abbracci non ho più paura
di amarti, davvero
e lo leggo nei tuo occhi
ti credo, ti credo
che ti piaccio, che mi cerci
ti credo, ti credo
è vero, è vero
e la terra può essere il cielo
è vero, è vero
se mi abbracci non ho più paura
e lo leggo nei tuoi occhi
ti credo, ti credo
che ti piaccio, che mi cerchi
ti credo, ti credo..
non so se va bene, non so se tacere o dirtelo già.

Il biondo poggiò la fronte su quella dell'amica e le sospirò sul viso, dolcemente. Quella canzone era perfetta per il loro rapporto.
Si presero per mano e fecero un piccolo inchino, tornando nelle quinte.

Cantarono Hoy Somos Mas ed En Mi Mundo, dopo Leon dedicò una bellissima canzone alla sua innamorata.. l'aveva intitolata Podemos e l'aveva suonata con il pianoforte iniziando lentamente e canticchiando -
No soy ave para volar,
Y en un cuadro no se pintar
No soy poeta escultor.
Tan solo soy lo que soy.

Violetta lo prese per mano e cantò dolcemente: - Las estrellas no se leer,
Y la luna no bajare.
No soy el cielo, ni el sol…
Tan solo soy.

Pero hay cosas que si sé,
Ven aquí y te mostraré.
En tu ojos puedo ver….
Lo puedes lograr, prueba imaginar.

Leon l'ammirò in tutta la sua bellezza e intonarono insieme -Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, sin tener alas…
Ser la letra en mi canción,
Y tallarme en tu voz.

No soy el sol que se pone en el mar,
No se nada que este por pasar.
No soy un príncipe azul…
Tan solo soy.

Pero hay cosas que si sé,
Ven aquí y te mostraré.
En tu ojos puedo ver….
Lo puedes lograr, (lo puedes lograr…)
Prueba imaginar.

Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, sin tener alas…
Ser la letra en mi canción…

No es el destino,
Ni la suerte que vino por mi.
Lo imaginamos…
Y la magia te trajo hasta aquí…

Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, si tener alas…
Ser la letra en mi canción…
Podemos pintar, colores al alma,
Podemos gritar iee eê
Podemos volar, si tener alas…
Ser la letra en mi canción…
Y tallarme en tu voz.

Non si accorsero nemmeno quando la melodia terminò, tanto erano persi l'uno negli occhi dell'altro.. si amano troppo per riuscire a vivere l'uno senza l'altro.
Si scambiarono un dolce bacio e lo spettacolo terminò subito dopo l'ultima canzone, Ser Mejor.


~



Ludmilla uscì fuori dalla sala della festa e corse incontro a Jack, vedendolo però in dolce compagnia.
Chi era quella ragazza?












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Capitolo 47
*** Selene has arrived ***





 

~Selene has arrived~






Ludmilla regolò il respiro, precedentemente accelerato, e raggiunse i due ragazzi con un sorriso falso stampato sul volto pallido.
Non la conosceva.. chi era quella tizia?
Era troppo bella per essere umana!

Era alta più o meno sul metro e sessanta, non troppo magra e dall'aria dolcissima ma anche furba: i lunghi capelli biondi cadevano sulla sua schiena in onde morbide, la pelle chiara contrastava con il castano dei suoi occhi e le sue labbra erano carnose, belle da vedere e dall'aspetto invitante per qualunque essere di sesso maschile. Il vestito, poi, la faceva sembrare una ragazza estremamente dolce e allegra. (http://www.polyvore.com/savannah/set?id=138159268)

«Piacere, il mio nome è Selene.» sorrise all'altra bionda in modo oltremodo zuccheroso, guadagnandosi un'occhiata quasi disgustata da parte di Ludmilla.
«Piacere mio, Ludmilla Ferro» si strinsero la mano e si scambiarono uno sguardo strano.
Jack scoppiò a ridere in modo incontrollato, facendo girare verso di lui le due ragazze che, scioccate, ricambiarono le risa.

«Scusami ma.. tu chi saresti, esattamente?»chiese curiosa la Ferro.
«Oh, Jack non te l'ha detto? Sono la sua ragazza!» esclamò Selene, abbracciando il biondo con slancio.
«Ah, bene. Ora devo proprio andare dagli altri, ci vediamo.» biascicò la ragazza, ferita nel profondo. Credeva che Grant provasse gli stessi sentimenti che lei sentiva! 
Era triste e col cuore a pezzi: non erano bastati Diego e la loro rottura, no; Ci si metteva anche quello screanzato, traditore e odioso che a lei piaceva e anche tanto.

Ludmilla attraversò il corridoio silenziosamente, torturata dai pensieri che avevano deciso di non abbandonarla per nessun motivo. 
Si accasciò accanto alla porta chiusa del bagno, troppo addolorata per riuscire a tornare a casa o raggiungere i suoi amici.
«Perchè a me? Perchè?!» urlò furiosa la ragazza.
 
Le lacrime sul suo volto scendevano tranquille, senza incontrare ostacoli, e facevano a gara tra di loro per chi arrivasse prima.
Tutto e tutti erano contro di lei, era una congiura.. nonostante il grosso cambiamento, Ludmilla riusciva a mettersi sempre e comunque nei guai: prima l'odio verso Violetta, poi Diego, ancora dopo la loro rottura e infine lo scellerato - Jack Grant.
Lo avrebbe ammazzato, di questo ne era certa.

«Ludmilla? Ludmilla! Dove ti sei cacciata?»
Ariana gridava forsennatamente in mezzo al corridoio, cercando l'amica bionda che non si faceva vedere da più di venti minuti. Era preoccupata.. la Ferro avrebbe inviato un messaggio se fosse dovuta tornare a casa mentre alle amiche non era arrivato nulla e non l'avevano più vista dopo che era andata a parlare con l'americano.

La giovane Vargas udì dei singhiozzi e spalancò la porta del bagno, avvertendo qualcuno emettere silenziosamente piccoli  e cadenzati sbuffi. 
«Ludmilla, sei tu?» borbottò la castana curiosamente.
«S-sì, sono io. Vieni qui» 

Una porta rossa si aprì e da essa, la testa bionda di Ludmilla fece capolino timidamente, cercando di sparire.
«Cosa ti è successo?» 
Ariana si preoccupò e raggiunse l'amica all'interno del piccolo bagno, gli occhi verdi puntati sulla figura appallottolata sul pavimento e le iridi castane - di solito luminose e piene di vita- spente dell'amica.

Quella, trovandosi nella scomoda posizione in cui era, raddrizzò la schiena e fissò la castana, accorgendosi che le stava porgendo un fazzoletto.
«Ora vuoi dirmi cosa hai?» ripetè la Vargas, poggiando il mento sulla mano a mo' di sostegno.
L'altra scrollò le spalle. «Cre-edevo che lui fosse diverso, ne ero convinta! Pensavo gli piacessi almeno un'po e invece? Ha una ragazza, una meravigliosa fidanzata! Dovresti vederla, Ariana.. è così bella che lo sguardo non riesce a mollarla nemmeno per un secondo. Non è nè magra, nè alta ma è fantastica; Ha un sorriso luminoso e dolce che, Dio, ti fa venire in mente un Paradiso terrestre e se queste cose le penso io, che sono una ragazza, immagino solo cosa possa solo immaginare Jack!»

Ariana continuò a fissarla, facendo un respiro profondo. «Posso capire che tu sia distrutta. Lo posso capire veramente ma-»
«Niente ma, Ari! É la ragazza perfetta, punto. Io non posso competere con Selene, affatto.»
«Tu hai il cervello bacato, cara mia. Ma tu ti guardi allo specchio? Sei bellissima, Ludmilla. Ma non sei solo un bell'involucro, io ti conosco abbastanza per poterlo affermare con tranquillità. Quella Serena-»
«Selene, Ariana. Si chiama Selene.» la corresse la bionda, alzandosi in piedi e mantenendo l'equilibrio sui tacchi che indossava.

«Selene non sarà mai migliore di te, tu sei la supernova.. non lo ripetevi sempre prima?» chiese la castana, ottenendo la completa attenzione di Ludmilla.
«Sì, lo sono»
«E allora conquisterai Jack!»
«Sì, conquisterò Jack. Sì!»

Ludmilla si convinse di potercela fare e, asciugandosi le lacrime, uscì dal bagno, accompagnata dalla giovane Vargas.
Sì, era una supernova lei. E le supernove sono fatte per brillare e non per essere oscurate. Decisamente, lei e solo lei sarebbe potuta essere la ragazza di Jack Grant.




 



Selene Campbell è interpretata da uno dei miei idoli: Demi Lovato.
Commentate, ragazzi/e!
Spero che questo capitolo vi piaccia.. sto sperimentando un nuovo stile.
Un bacia chi mi segue, a chi preferisce e chi ricorda ma il mio più grande ringraziamento va a chi perde un'po di tempo per leggere e recensire! 
Grazie, grazie, grazie. 
Siete meravigliosi!
Vi voglio bene, tanto bene.
Ora vi saluto,
ciao ciao.



 

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Capitolo 48
*** La nostra estate è appena iniziata ***




 

~La nostra estate è appena iniziata~





 


Violetta girò per la casa con un'espressione assonnata stampata sul volto: l'estate era iniziata da meno di una settimana e la giovane Castillo già passava le mattinate a sonnecchiare sul divano con la sola compagnia di un bel film e quella di Maya, la cagnolina che mesi addietro lei e Leon avevano trovato ed accudito amorevolmente.
Quella, infatti, iniziò ad abbaiare contro il televisore appena vide il cattivo della situazione.
Violetta fu svegliata dal frastuono provocata dall'animaletto accanto a lei e borbottò «Zitta, Maya.»
La ragazza l'ammonì, puntandole il dito contro con sguardo attento.
Prese il telecomando del condizionatore e lo accese, beandosi della frescura proveniente da quell'aggeggio che la salvò dal caldo persistente.

«Violettina, dove sei?»
Olga spalancò la porta d'ingresso, urlando a squarcia gola il nome della sua principessina, le buste della spesa strette tra le mani e un sorriso allegro sul viso.
La castana mugolò di essere nel salotto e la domestica la raggiunse, porgendo alla cagnolina un biscotto che quella sgranocchiò, felice.

«Ti ho preparato una bella torta gelato al cioccolato e pistacchio, sapendo quanto caldo ci sia qui a Buenos Aires..» annunciò la donna sorridente, guadagnandosi un'occhiata ammirata di Violetta.
Quella, eccitata, balzò sul divano, mettendosi seduta, ed esclamò entusiasta «Evvai, Olga. Sei la migliore!»
Si abbracciarono teneramente e cantò dolcemente per ringraziarla, facendola emozionare «Ya verás que algo se enciende de nuevo
Tiene sentido intentar cuando estamos juntos
Algo se enciende de nuevo
Tiene sentido intentar cuando estamos juntos
Cuando estamos juntos 
Podemos soñar

Si no sientes que nadie te espera
Que no encontraras la manera
Si dices mi nombre yo te iré a buscar

Si crees que solo un recuerdo
Y que tu interior esta desierto
Si dices mi te iré a encontrar»

 Olga applaudì gioiosa e si mise a saltare intorno alla sua piccolina, urlando un 'Tesoro mio, sei una star!'
Adorava la voce della sua Violetta, era bella come quella della madre Maria e della zia Angie, era dolce e delicata ma anche possente e forte, proprio un timbro in grado di incantare.
E poi, lei aveva molte persone che le volevano bene: lei, Roberto, German, Angie, Maria, Leon, Francesca e tutti gli altri.

«É buonissima, Olga!» si congratulò la castana, sorridendo. 
La cuoca, stranamente, era silenziosa e si girava i pollici smaltati con fare nervoso: gli occhi fissarono la figura della ragazza e la bocca si aprì prima che potesse pensare a ciò che stava per dire.
«Piccina.. non dovresti uscire e andare a divertirti? É estate, Violetta. E-S-T-A-T-E! Tu che puoi, vai.»
«Ora non mi va.. sono stanca» si lamentò la giovane Castillo, sbadigliando con una mano sulla bocca e rivolgendo uno sguardo stanco alla corvina, si gettò sul divano.

Maya la coccolava e le leccava le mani, riconoscente per le carezze.
La padrona, invece, crollò in un sonno profondo.


~




«Perciò, hai chiamato Leon? Voleva sentirti..»
Ariana disse quella frase, interessata e preoccupata allo stesso tempo.
«Negli ultimi giorni non sono stata molto bene.. non volevo che Leo si preoccupasse inutilmente» fu asettica e quello non era un bel segno, non lo era per nulla. Le sue amiche lo sapevano bene.
Violetta raccolse le gambe, piegandole vicino al petto, guardò in basso tristemente, gli occhi castani puntati sulle scarpe verde acqua che portava ai piedi.
«É successo qualcosa che non sappiamo, Vilu?» tentò Ludmilla, preoccupata. Si passò una mano sul viso, scostando il ciuffo biondo che la infastidiva.

«Io.. Io non lo so, davvero. Non mi sento più alla sua altezza, non mi sento la vera Violetta ma solo una sua immagine un'po sfocata. Perchè Leon dovrebbe volere me? Non sono nulla di speciale, di unico.»
Le ragazze la guardarono sbalordite e Francesca digrignò i denti, furiosa. Sembrava un animale che era stato infastidito.
«Come puoi pensare una cosa del genere, Violetta? Leon ti ama per quello che sei: una ragazza bella da far invidia ad un angelo, con una voce che persino Beyoncé invidierebbe e un sorriso splendido. Non è possibile che tu pensa questo e noi sappiamo come farti cambiare idea.. Cambio di look, immediato!»

Si alzarono dal prato su cui erano sedute e presero per le braccia la loro -depressa- amica, esclamando contemporaneamente «Di qua!» 
Decisero di andare al centro commerciale e fecero shopping per tutta la giornata, fermandosi all'ultimo in una parruccheria.
Violetta era confusa: che ci faceva lì? Cosa volevano farle quelle pazze?
«Ehi, Nina!» salutò Ludmilla la parrucchiera dai buffi capelli blu.

L'altra ricambiò il saluto e fece accomodare le ragazze, compresa Violetta, chiedendo chi volesse sottoporsi ad un bel cambiamento: si fecero tutte indietro, lasciando davanti la povera ignara.
«Addio vecchia Violetta e benvenuta alla nuova te!»





Salve gente!
Sarò molto veloce, voglio ringraziare tutte quelle meravigliose persone che seguono, preferiscono e ricordano questa storia: siete i fan più belli che una scrittrice amatoriale possa avere! 
Ringrazio soprattutto Leonetta_3 e Lara_2002 per aver recensito lo scorso capitolo, siete meravigliose!
Spero che questo capitolo possa piacervi e che recensiate in molti!
Siete importanti per me, sappiatelo.
Qualche tempo fa, pensai di abbandonare e cancellare questa fanfiction: non avevo più un riscontro con voi e non sentivo che il mio lavoro fosse apprezzato, non voglio succeda di nuovo!
Fatevi sentire!
Ora vi saluto, bacini miei V-Lovers ma soprattutto ai Leonetta come me! 
 

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Capitolo 49
*** Nuovo Stile, nuova vita ***





~Nuovo stile, nuova vita~
























Violetta aveva paura, continuava a mordersi il labbro nervosamente, guardando il telo che copriva lo specchio dinnanzi a lei. Quelle pazze delle sue amiche avevano detto a Nina di nascondere la sua figura per tutto il processo di cambiamento e lei era rimasta all'oscuro di tutto, continuando a fissare insistentemente quell'inutile velo che avrebbe voluto strappare a mani nude, guadagnandosi un'occhiataccia da tutti i presenti ma il tutto non successe mai perchè la parrucchiera dai capelli blu lo tolse, rivelando la sua nuova immagine.
Si guardò a bocca aperta, non riuscendo a spiccicare parola «Voi siete pazze!»
Riuscì a dire solo quello la, oramai, bionda. «Come avete potuto pensare che io.. Oh mio Dio, sono bionda!» Violetta prese ad accarezzare i suoi nuovi morbidissimi capelli e sorrise, cosa che non faceva da un bel pò.
«Ti stanno benissimo, Vilu» si congratulò Francesca, alzandosi dal divanetto rosso e raggiungendola velocemente, le portò alcuni ciuffi sul petto. «Ecco, così sei perfetta.»
Le ragazze annuirono e abbracciarono la loro amica che, nel frattempo, si era alzata dalla sedia e stava ringraziando Nina con un grande sorriso, porgendole anche i soldi.
«E ora che ne dite di andare?» disse Ludmilla prendendo la borsa rosa, «Venite, tutte a casa mia! Mia madre avrà fatto preparare una bella cenetta per tutte da Corinne, la mia tata e cuoca.»
Ariana si stupì di vedere la Ferro così fintamente allegra: ci doveva essere qualcosa sotto.. perchè non aveva ancora raccontato nulla dell'accaduto alle altre? Era molto strano e lei voleva sapere il perchè, doveva sapere il perchè.
«Va bene, possiamo andare» asserì Violetta, mettendo un braccio intorno al collo di Camilla e ridendo, il rossetto sulle labbra che le donava un'aria più matura e sensuale e il luccichìo negli occhi che rendeva quel castano scuro tanto luminoso da sembrare falso.


Arrivarono a casa Ferro dopo trenta minuti d'autobus, passati tra le risate e i complimenti delle ragazze a Violetta che, contenta, rideva e rideva senza mai fermarsi.
Camilla e Cielo presero le loro borsette, poggiate su uno dei sedili del mezzo, e uscirono, seguite da tutte le altre.
La mulatta le aveva raggiunte poco più tardi delle sette e mezza di sera, sull'ultimo dei due che avevano dovuto prendere.
«Davvero bellissimi, mi piace come ti stanno» riprese Cielo toccandoglieli, «anch'io vorrei cambiare un'po ma.. non so, non sono molto convinta.»
Corinne, munita di due vassoi, attraversò il corridoio, raggiungendo il tavolo e posandoveli sopra, ne diede una porzione a tutte. «Spero vi piaccia il mio arrosto con patate, è una vecchia ricetta di famiglia, come del resto, lo è anche il dolce che vi porterò appena terminerete.»
Le ragazze gustarono ogni boccone del loro piatto e, quando Ariana non riuscì a tratternersi dal fare la scarpetta col pane, scoppiarono in grosse risate. «Certo che tu te lo devi proprio godere il cibo!»
La Vargas non si curò di rispondere all'amica come avrebbe fatto normalmente, piuttosto, continuò a gustare il suo arrosto, sporcandosi il viso e facendo aumentare le risate.
«Oh mia cara ragazza, avresti proprio bisogno di un fazzoletto!»
Isabel Maria Rita Gomez era una donna tutto d'un pezzo e, nonostante il suo aspetto un'po glaciale, amava ridere e divertirsi, sempre rispettando le regole che il galateo e l'etichetta imponevano e che doveva rispettare.
«Mi scusi, lo farò subito.»
Ariana portò il fazzoletto al volto, passandolo sui punti sporchi, e rivolse un sorriso imbarazzato alla donna bionda che, in piedi, la guardava sorridendo.
«E ora.. la torta!» esclamò la signora, aggiustando il tailler che era salito troppo e alzò le braccia, ridacchiando allegra.


«Dovrò fare i complimenti a Corinne, era tutto buonissimo!» disse Violetta, portando un ciuffo dietro l'orecchio. «Sarà la quinta volta che lo dite.. potete venire quando volete, ragazze.» 
Ludmilla si gettò sul letto, poggiando la testa sulle gambe di Camilla, e chiese interessata «Ora sei pronta a rivedere Leon?»
La diretta interessata rabbrividì impercettibilmente, guardando Francesca che le rivolgeva un'occhiata curiosa. «Ehm.. penso di sì.. credo che dovrò farmi perdonare, soprattutto per non aver risposto ai suoi messaggi e alle chiamate..» si prese la testa fra le mani, «Sono stata una fidanzata tremenda..!»
Cielo guardò la sua amica, incerta se parlare o meno. Dopo qualche minuto, scelse di dire cosa pensava «Dovresti chiamarlo e chiedergli di vedervi, ne sarà felice ma la prima cosa che proverà sarà rabbia: ne sono sicura.
Sarebbe normale se non volesse vederti per qualche giorno, proprio come hai fatto tu; Certo, lui lo farebbe per ripicca ma tu-» fu interrotta da Camilla e Nata che esclamarono, «Abbiamo capito!»
La corvina battè una mano sulla spalla di Cielo e disse «Non preoccuparti, sappiamo che non volevi farla sentire peggio ma.. l'hai fatto.»
'Grazie Nata, davvero sensibile da parte tua' pensò la mulatta, incrociando le gambe sul letto, e fece un finto sorriso alla riccia, chiundendo anche gli occhi.
«Ok, ok, scusa!»
Violetta, nel frattempo, prese a mordersi il labbro, insicura. 'Lo chiamo o non lo chiamo?' Ecco cosa la tormentava e non le permetteva di rilassarsi.
«Se non lo fai tu, lo faccio io!» Ariana prese il telefono di Violetta e compose il numero del fratello, attaccando l'aggeggio all'orecchio come se fosse la sua ancora di salvezza.

–Pronto? Violetta? Dio mio, sei tu! Perchè non mi rispondevi, eh? Mi sono preoccupato.. Stai bene? Ti prego, rispondi..- udirono le ragazze all'altro capo del telefono.
-Ehi fratellone, come te la passi?- rispose la castana con gli occhi verdi, sghignazzando.
–Ary, non puoi farmi scherzi del genere.. Dimmi che sei con Violetta e che vuole parlarmi perchè io sto impazzando, sul serio! Passamela, immediatamente.
-Calmati, fratello. Siamo nervosetti, eh? Lasciami rispondere con tranquillità. Sì, Violetta e le altre sono qui con me e stiamo bene.. E sì, vuole parlarti. Te la passo, ciao ciao.» La ragazza porse il telefono alla sua proprietaria che, guardandola, era sbiancata tanto da sembrare un cadavere.


Cosa avrebbe detto a Leon?





Ehilà, gente!
Come vi va?
Da me abbastanza bene, tranne per il fatto che abbiamo avuto l'Allerta Meteo, rivelatasi un enorme Bluff.
Come vi sembra il capitolo?
Mi sto basando su un nuovo modo di scrivere, alla J.K. Rowling.
Diciamo che paragonarsi a lei sarebbe.. inappropriato, totalmente.
Recensite, su su!
Vi voglio carichi/e!
Ringrazio la mia cara Leonetta_3 che continua a commentare questa storia e mi rende fiera di ciò che scrivo.. 
Avviso: Per chi volesse un'po di pubblicità (e per chi può ricambiare, pubblicizzando questa o altre mie storie), mi contatti.
Ora vi saluto, bacioni a tutti/e e vi voglio un mondo di bene!
Violetta: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=139711641&.locale=it


 

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Capitolo 50
*** Hug me and never let me more ***


Capitolo dedicato alla meravigliosa HugMeShailene grazie di avermi fatto raggiungere le 100 recensioni e di esserci!
Pubblicità: Anche se sono fratellastri si amano e nessuno potrà farci nulla - Jortini di jortini-dora
Ci vediamo più giù, recensite! :3

 
 

 ~ Hug me and never let me more ~

 


Quante volte Violetta avrebbe voluto correre da lui e abbracciarlo, non lasciandolo più? Non lo sapeva proprio ma in quel momento, sentendo la sua voce dolce e calda chiamare il suo nome con un sussurro, capì quanto quel ragazzo le fosse entrato dentro, rendendola una persona migliore.
- Violetta, ti prego, rispondi..- Leon la stava supplicando e lei che faceva? Continuava a rimanere in silenzio, osservando con sguardo vacuo la parete di fronte a lei e le sembrava davvero interessante.
- L-Leon..- balbettò, facendo esplodere la gioia delle sue amiche che presero a congratularsi tra di loro in modo davvero comico.
- Violetta mi hai fatto prendere un colpo.. Cosa ti è successo? Perchè non parlavi? Ti prego amore mio, rispondimi..- il castano si passò una mano tra i corti capelli, trattenendo a stento un sospiro di delusione, e continuò a pregarla di parlare più volte mentre lei, paralizzata, manteneva la bocca aperta senza proferire parola.
Appena la castana udì quelle due parole che tanto le piacevano, scoppiò in un pianto silenzioso mentre tentava di formulare una frase che avesse senso compiuto: - M-mi hai chiamata amore m-mio, i-io non me lo merito af-fatto, Leon. Sono una persona pessima.. Mi sono tenuta tutto dentro, ho allontanato tutti e tu mi tratti ancora come se fossi la cosa migliore che ti sia successa.. Come fai? Non ti capisco proprio, non capisco nemmeno me stessa.. Io non so che fare.
Leon rimase basito, gli occhi e la bocca spalancati, mentre mormorava - Vilu, tu non sei una persona cattiva e sei la miglior cosa che mi sia successa, sei il mio tutto, come fai a non capirlo? Quando hai un dubbio vieni a parlarne con me, rendimi partecipe di ciò che accade nella tua bella testolina. Se quel giorno ci siamo rivisti, ci sarà un motivo: era destino, Violetta. Siamo fatti per stare insieme e io ti amo, dannazione! Ti amo veramente! Vediamoci e parliamo, per favore.
- Leon.. Ci vediamo tra un'ora al Resto Band, parleremo faccia a faccia. Io.. Ti amo anch'io- Violetta chiuse la telefonata e rimise il cellulare nella borsetta, chiedendo con lo sguardo aiuto alle sue amiche: cosa avrebbe dovuto indossare?
«Ragazze, abbiamo un allarme look!» fece teatralmente Ludmilla, iniziando a cercare nel suo armadio qualcosa da far indossare per l'appuntamento col suo ragazzo alla castana.
Tutte, compresa la Castillo, si misero a lanciare da una parte all'altra della stanza vestiti, gonne e magliette: alla fine, scelsero un top rosso con le borchie, uno short nero a vita alta di jeans e delle zeppe rosse semplici ; Le fecero indossare degli orecchini a cerchio neri e la truccarono con la matita nera e il mascara, rendendo i suoi occhi più sensuali del solito. Infine, le legarono i capelli in una strana ma carina acconciatura e le porsero la borsa, soddisfatte del loro lavoro. «Lo stenderai, Violetta. Non riuscirà nemmeno a parlare!» esclamò Ariana, facendole l'occhiolino. «Conosco bene mio fratello e so che rimarrà a bocca aperta e ti proteggerà dagli sguardi maliziosi degli altri ragazzi, magari chiedendoti di andare a parlare in un posto meno affollato.»
«Ariana!» la rimproverò la castana anche con lo sguardo, afferrando la borsa e sculettando per scherzare mentre Francesca asseriva: «Fai così e Leon morirà prima di potersi avvicinare a te, stanne certa.»
«Ho paura che lui non mi voglia più..» rispose, aggiustando l'acconciatura. 
«Tesoro mio, ti sei vista? Abbiamo sentito perfino noi quante volte quel santo ti ha detto che ti ama.. Come fai a pensarlo?» chiese Cielo, carezzandole una guancia. «Non lo so proprio, sono strana, vero?»
Le ragazze annuirono e spinsero fuori di casa la Castillo, ordinandole di farsi perdonare da Leon e svuotare la mente, rilassandosi. Quella mormorò un semplice 'Okay, vi voglio bene' e si incamminò verso il bar, arrivando dopo appena venti minuti di camminata che con quelle zeppe le erano sembrati il doppio.
 

«Violetta?»
Leon era rimasto paralizzato, non credeva affatto che quella fosse la sua amata ragazza. «Come sei conciata?» chiese, confuso. Strinse gli occhi, intuendo che in tutto quello ci fosse lo zampino della sorella e delle amiche.
«Ciao, Leon» lo salutò, apparentemente tranquilla. In realtà stava tremando, almeno dentro. 
«Da quando hai i capelli biondi? Ti stanno bene, però.» continuò lui, grattandosi la nuca nervosamente. «Da oggi, avevo voglia di cambiare! Che ne dici di sederci?» fu sfrontata, cosa che normalmente non avrebbe mai fatto ma Ludmilla e le altre, prima che se ne andasse, le avevano raccomandato di essere leggermente diversa. 


«Non riuscirà a resisterti, Violetta. Dovrai essere un po' diversa, però. Sii maliziosa al punto giusto, sensuale e disponibile a parlare. Dopo che avrai fatto tutto ciò, farete sicuramente pace.» aveva detto Ariana, ridacchiando allegra. E lei stava attuando le sue direttive, alla lettera.


«Preferirei che andassimo in un posto un po' più tranquillo e meno.. affollato» sospirò il ragazzo, guardandola desideroso di baciare quelle labbra che gli erano tanto mancate.
«Che c'è, Leon?» Violetta si avvicinò al ragazzo, poggiando la mano sul suo bel petto e lo abbracciò, dandogli un bacio ammaliatore sulla guancia. «Non mi distrarre, Violetta. Te lo chiedo, per favore.»
«Andiamo..» la prese per mano e la condusse da Luca, il fratello di Francesca, chiedendogli un tavolo dove nessuno avrebbe potuto disturbarli.
Continuarono a camminare abbracciati e Leon pensò 'Abbracciami e non lasciarmi mai più.'
Si sedettero l'uno di fronte all'altro mentre la castana prendeva tutto il coraggio che possedeva e svuotava il sacco, perdendo tutta la sicurezza che aveva fino a pochi secondi prima: «Sai, Leon: in questi giorni mi sono sentita.. Diversa, sì, diversa. Non mi sembrava di essere me stessa, non mi sentivo la vera Violetta Castillo e non volevo immischiarti nei miei complessi stupidi. Non mi sentivo alla tua altezza, non mi sentivo abbastanza per te e pensavo che tu fossi troppo per una come me! Potrai mai perdonare questa stupida e insicura ragazza che ti ama più della sua stessa vita?» L'ultima parte della frase fu quasi sussurrata e Leon la sentì solo perchè il suo volto si era già avvicinato a quello della fidanzata, mentre già le sussurrava: «Sei mia, solo mia. Sei anche troppo per me e non esiste nessuno come te, sei unica e sei mia.»
Il giovane Vargas poggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Violetta, saggiandone il sapore che adorava tanto e facendo inserire la sua lingua nella bocca della ragazza, giocò un po' con la sua, amando la sensazione che si formava nel suo stomaco: l'amava, l'amava tantissimo e non l'avrebbe mai lasciata andare via da lui.







Salve gente!
Spero che questa storia continui ad appassionarvi e che questo capitolo vi sia almeno un po' piaciuto.
I miei Leonetta hanno distrutto le loro insicurezze e hanno fatto pace :3
Chi non potrebbe amarli?
Continuo a ringraziare la mia cara amica
HugMeShailene per avermi fatto raggiungere quel grande traguardo che sono le 100 recensioni: ci sono voluti 49 capitoli ma ci siamo arrivati!
Grazie a tutti/e, siete magnifici/he :3
Pubblicizzate, recensite, leggere e fate ciò che volete.. vi adoro tutti/e!
Dunque.. Siamo arrivati al capitolo 50! Questa è la storia più lunga che io abbia mai scritto è fa parte del mio essere, potrebbe essere la mia figliola ^.^
Voi che ne pensate?
Molte cose ancora devono accadere e come potrete notare, ho cambiato l'introduzione.
Spero attiri più persone così!
Bacioni amorini miei, vi voglio un mondo di bene!
Non riesco ancora a credere di essere arrivata a questo punto, miglioriamo insieme ragazzi/e!
Siete la mia forza e l'unica ragione per cui non ho cancellato questa storia.. Se vi piace, quindi, fatevi sentire!

Never let me go!

By Rihanna_Love


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Capitolo 51
*** «I tuoi baci sono aria» ***






Banner a cura di: Niley Story :3
Ti ringrazio tanto, bella! 
Non è meraviglioso?!
A più giù, gente.



 

 

 

«I tuoi baci sono aria»

 
 

 
 
Violetta si sedette sul divano, mangiucchiando qualche patatina del sacchetto che aveva in mano. I lunghi capelli biondi ricadevano dietro le sue spalle legati in una coda disordinata, mentre gli occhi castani seguivano le immagini che apparivano sullo schermo del televisore, non perdendone nemmeno una.
Era attenta lei e Leon lo sapeva bene.
Egli si accomodò accanto a lei, prendendole una ciocca di capelli tra le dita e giocandoci un po', annoiato. Da meno di una settimana, i due si erano trasferiti nella casa estiva della famiglia Vargas, dopo lunghe lamentele da parte di German.
La bionda era stanca di sentire l'uomo urlare come un forsennato e, sotto consiglio di Olga, aveva raggiunto il suo ragazzo al mare per passare un'estate all'insegna del divertimento e dell'amore, dei baci, delle carezze e dei bagni di mezzanotte, delle feste tra amici sulla spiaggia, dei falò romantici che avrebbero acceso la sera, abbracciandosi l'un l'altro e scambiandosi effusioni.
Violetta voltò il viso verso il castano, sorridendogli allegramente e porgendogli il pacchetto di plastica rossa per posarlo nell'armadietto della cucina mentre lei si alzava e spegneva la televisione, salendo le scale alla ricerca della stanza dove avrebbe potuto cambiarsi.
Al primo piano dell'abitazione, un lungo corridoio dalle pareti bordeaux si estendeva per qualche metro mentre la ragazza non prestò attenzione alle altre porte che vi erano, entrando nella seconda stanza a destra. Quella era composta da un parquet chiaro e da delle pareti azzurre, coperte da varie foto di famiglia e d'amici tra cui c'era anche lei.
Osservò l'armadio chiaro in cui quattro giorni prima aveva trasferito i suoi vestiti e lo aprì, cercando qualcosa da indossare per fare una passeggiata serale: recuperò da un cassetto uno short corto e sui toni del grigio e del nero, abbinandolo a un top grigio con la scritta in fucsia Shake It Off.
Prese le converse rosa dalla scarpiera e la pochette del medesimo colore, poggiando il tutto su una sedia accanto al letto; Si spogliò, andando nel bagno della camera, e si infilò sotto la doccia, eliminando qualunque residuo di sudore.
Chiuse l'anta semitrasparente e il getto d'acqua la colpì, bagnandole il corpo e i capelli lunghi: i muscoli si rilassarono e tutte le tensioni svanirono come se un soffio di vento le avesse mandate via, lontano da lei.
Rimase lì dentro per una ventina di minuti, beandosi della sensazione che l'acqua fresca le donava. Applicò lo shampoo all'olio di argan e massaggiò la cute, lavandola subito dopo, mentre, uscendo, si avvolse in un asciugamano bianco e ne mise un'altro sui capelli, asciugandoli poi con il phone.
Quando fu pronta, Violetta scese le scale, incontrando lo sguardo sbalordito del suo fidanzato.
«Dove credi di andare vestita così?» chiese Leon guardandola ammiccante e avvicinandosi alla sua ragazza.
Quella rise, allargando le braccia e abbracciando di slancio il castano, e disse «Ovunque tu vada.»
Si guardarono e prendendosi per mano, uscirono di casa, raggiungendo il lungo mare.
Ogni mattina erano su quelle spiagge a divertirsi con amici di lui e Violetta dovette ammettere che se fosse rimasta a casa sicuramente non si sarebbe divertiva come, invece, stava facendo lì.
«Lo sai che ti amo da morire? - chiese lei, accoccolandosi al petto di Leon. Quando erano insieme il mondo si fermava, lasciando vivere loro dei momenti che parevano infiniti, soprattutto quando gli occhi verdi del giovane Vargas incontravano quelli della sua amata ragazza, lì erano vere e proprie scintille. - Baciami, ora.»
Violetta era diventata più matura e più donna da quando stava con Leon e ne era felice, davvero.
«Non c'è nemmeno bisogno di chiederlo..» sussurrò Leon, prendendo per la vita la bionda e avvicinando il suo viso a quello dell'altra. Era bella ma per lui era ancora più meravigliosa di quanto potesse essere per gli altri.
Si scambiarono un lungo bacio, pieno di passione e amore, di sentimenti ed emozioni inespressi a parole.
«I tuoi baci sono aria» esclamò Violetta, baciandolo a stampo più volte.
«No, sei tu la mia aria» e dopo ciò, i due si sedettero sulla sabbia, accompagnati dal suono delle onde che si infrangevano sugli scogli con forza e dal rumore dei loro respiri affannati, causati dai troppi baci che li lasciavano senza fiato.


 


Buenos Aires


 

Camilla scostò il ciuffo rosso dal viso, sbuffando pesantemente.
«Calmati Cami, non è successo nulla - spiegò Francesca, guardandola esasperata. - La tua cover di Break Free sarà perfetta, lo sai. E poi, io e Marco ci occuperemo del video quindi non devi preoccuparti affatto! Hai solo sbagliato l'intonazione di questa parte, capita a tutti.» 
La corvina alzò le spalle, cercando di non pensare alla sfuriata che la rossa avrebbe potuto fare nel sentirsi dire quelle cose. 
«Tu! - Camilla si girò verso l'amica, lo sguardo fisso su di lei e una voglia matta di incenerirla. - Vado a casa, sono stufa di continuare a sbagliare! Ci vediamo domani, ciao ragazzi.»
Ella prese le cuffiette, ascoltando la canzone che le stava dando seri problemi nell'interpretazione ed attraversò la strada, con disattenzione. Poi, il buio totale.






 
Leggimi, anche io sono importante!

Ehi, gente!
Eccomi qui con questo capitolo orribile ma, ehi, sono qui!
La storia ha superato le 103 recensioni, i 32 preferiti, i 6 ricordati e i 21 seguiti.
Voglio ringraziare tutti/e di cuore, seriamente. ~ Vi adoro con tutto il mio cuore <3
E dopo questo, passiamo a commentare il capitolo: che ve ne pare?
La nostra cara Leonetta è in vacanza al mare, da sola *-*
Mentre Camilla ha problemi a cantare Break Free di Ariana Grande e disattenta com'è, le è successo qualcosa.
Cosa sarà mai? Tan-tan!
Le scommesse sono aperte, signori e signore, quindi scrivete la vostra nella recensione (ammesso che questo capitolo valga almeno un secondo del vostro tempo.)
D'ora in poi, qualcosa cambierà... chissà!
E ora, per ultima ma non ultima cosa, vorrei davvero ringraziare
Niley Story per il magnifico banner che ha realizzato!
E' meraviglioso, lo adoro!
Tornando a noi, a qualcuna di voi qui piace Justin Bieber o Miley Cyrus? Io li trovo meravigliosi e poi lui è troppo hjsjsdjcbshcbsj.
Detto questo, vi lascio il link della mia storia su loro due, è diversa dalle altre.. mi piacerebbe se la leggeste: 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2915792&i=1
Dopo.. ecco a voi le altre mie storie, vi saluto:
Dolce Flirt: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2220941&i=1

Violetta: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2675209&i=1
Violetta: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2850930&i=1
Originale Romantico: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2912381&i=1


 
Sarah




 



 


 

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Capitolo 52
*** Urla ***








 



 

Urla   


Urla di paura. Lacrime. L'ambulanza accorreva veloce, evitando i semafori.
I paramedici scesero dal mezzo, portando dietro di loro una barella, e sollevarono leggermente la figura accasciata a terra sull'asfalto, mettendovela sopra.
«Spazio gente, fateci passare!» urlò una donna dagli occhi neri, trasportando la ragazza dai capelli rossi all'interno dell'ambulanza. 
Erano tutti preoccupati, soprattutto i suoi amici che avevano seguito con lo sguardo tutta la scena.
Francesca, troppo scossa per l'avvenimento, strinse il braccio di Marco, affondandoci le unghie smaltate di azzurro. «M-Marco..- deglutì rumorosamente, stringendo sempre di più. - Cosa le succederà? C-Camilla..»
La corvina, completamente sconvolta, si lasciò andare ad un pianto disperato circondata dalle braccia confortevoli del suo ragazzo.
Le mani di lui accarezzarono i capelli neri della fidanzata delicatamente, stringendola al petto come per proteggerla dal dolore che stava provando. Marco prese il cellulare digitando un numero e mormorò qualcosa che Francesca non riuscì a sentire ma udì solo un 'Ci vediamo lì' da parte del riccio che la trascinò sul motorino, dicendole di tenersi forte a lui.
Ubbidì, sentendosi stupida per non aver chiesto ai paramedici di farla salire sull'ambulanza per stringere la mano a una delle sue migliori amiche.
'Stupida, stupida, stupida' si ripeteva, affondando il viso nella maglia di Marco per soffocare le lacrime.

 
 
 

 
 
 

Natalia girò attorno alla panchina a ritmo di musica, battendo i piedi accompagnata dalle mani di Maxi che l’aiutavano a mantenere il ritmo.
«Uno, due, tre.. uno, due e tre. Destra, destra, sinistra, sinistra» esclamò il riccio, seguendo con lo sguardo scuro la sua ragazza.
«E’ importante rimanere allenati altrimenti verremo sopraffatti al ritorno..» continuò, raggiungendo la corvina e passeggiando accanto a lei mentre cantava.
«Yo te miro, se me corta la respiración 
Cuanto tu me miras se me sube el corazón 
(Me palpita lento el corazón) 
Y en silencio tu mirada dice mil palabras 
La noche en la que te suplico que no salga el sol 

(Bailando, bailando, bailando, bailando) 
Tu cuerpo y el mío llenando el vacío 
Subiendo y bajando (subiendo y bajando) 
(Bailando, bailando, bailando, bailando) 
Ese fuego por dentro me está enloqueciendo 
Me va saturando 

Con tu física y tu química también tu anatomía 
La cerveza y el tequila y tu boca con la mía 
Ya no puedo mas (ya no puedo mas) 
Ya no puedo mas (ya no puedo mas) 
Con esta melodía, tu color, tu fantasía 
Con tu filosofía mi cabeza está vacía 
Y ya no puedo mas (ya no puedo mas) 
Ya no puedo mas (ya no puedo mas) 

Yo quiero estar contigo, vivir contigo 
Bailar contigo, tener contigo 
Una noche loca (una noche loca) 
Ay besar tu boca (y besar tu boca) 
Yo quiero estar contigo, vivir contigo 
Bailar contigo, tener contigo una noche loca 
Con tremenda loca 
(Ooooh, ooooh, ooooh, ooooh)
»
Le  fece fare un giro su sé stessa, ritrovandosi a pochi centimetri di distanza l’uno dalle labbra dell’altro.
«Tu me miras y me llevas a otra dimensión 
(Estoy en otra dimensión) 
Tu latidos aceleran a mi corazón 
(Tu latidos aceleran a mi corazón) 
Que ironía del destino no poder tocarte 
Abrazarte y sentir la magia de tu olor 

(Bailando, bailando, bailando, bailando) 
Tu cuerpo y el mío llenando el vacío 
Subiendo y bajando (subiendo y bajando) 
(Bailando, bailando, bailando, bailando) 
Ese fuego por dentro me está enloqueciendo 
Me va saturando 

Con tu física y tu química también tu anatomía 
La cerveza y el tequila y tu boca con la mía 
Ya no puedo mas (ya no puedo mas) 
Ya no puedo mas (ya no puedo mas) 
Con esta melodía, tu color, tu fantasía 
Con tu filosofía mi cabeza está vacía 
Y ya no puedo mas (ya no puedo mas) 
Ya no puedo mas (ya no puedo mas) 

Yo quiero estar contigo, vivir contigo 
Bailar contigo, tener contigo 
Una noche loca (una noche loca) 
Ay besar tu boca (y besar tu boca) 
Yo quiero estar contigo, vivir contigo 
Bailar contigo, tener contigo una noche loca 
Con tremenda loca 

(Ooooh, ooooh, ooooh, ooooh 
Ooooh, ooooh, ooooh, ooooh 
Ooooh bailando amor ooooh 
Bailando amor ooooh es que se me va el dolor 
Ooooh).
»
Nata fece un casqué, terminando la canzone mentre dava un bacio al suo ragazzo a fior di labbra.
Lui le prese le guance tra le dita, stringendole delicatamente, e vi posò un bacio da ogni lato, mantenendo la ragazza tra le sue braccia e coccolandola teneramente, le posò un lieve bacio sui capelli corvini e riccioluti.
«Mi diverto sempre quando sono con te, Maxi. Non importa il luogo o l’orario, se c’è il sole o la pioggia, tu mi rendi felice e non vorrei stare con nessun altro, siamo solo io e te, tu e me, niente potrà dis-» Nata non riuscì a terminare la sua dichiarazione perché il cellulare di Maxi aveva iniziato a squillare, diffondendo una canzone che lei conosceva bene: era Let it go di Demi Lovato, lei la adorava.
Amava Frozen: Il Regno Di Ghiaccio  e quando il riccio l’aveva portata a vederlo al cinema l’aveva baciato e trascinato di corsa fino al luogo dove sarebbe stato proiettato, senza aspettare un solo minuto.
«Cosa?!  Non può essere!»
Maxi era atterrito, lo vedeva. La bocca era spalancata, gli occhi si muovevano da una parte all’altra del parco, cercando qualcosa che lo aiutasse a non dar sfogo alle lacrime che volevano uscire. Non doveva dimostrarsi debole, non davanti alla sua Natalia.
«Maxi, mi fai preoccupare.. Che è successo?» chiese quella, avvicinandosi al ragazzo col capellino e togliendoglielo delicatamente.
Non rispose, semplicemente spostò lo sguardo sulla figura preoccupata della ragazza accanto a lui e chiuse la chiamata, rimettendo il telefono al suo posto nella tasca e prese per le spalle la corvina, fissando i suoi occhi color nocciola.
«H-ha avuto un incidente..» mormorò, sconvolto.
«Chi ha avuto un incidente,  Maxi?» chiese allarmata Nata, prendendogli le mani e cercando di comprendere le sillabe che uscivano dalla bocca del rapper.
«C-Camilla.. è stata investita.»
La corvina, completamente scioccata, aprì la bocca e si alzò dalla panchina, prendendo la borsa e chiedendogli: «In quale ospedale si trova?»
Il rapper si alzò e balbettò «Clinica Del Sol, in Av Coronel Diaz 2211.»
Si misero a correre a perdifiato, raggiungendo il primo autobus disponibile e scesero alla sesta fermata, entrando nell’ospedale dove la rossa era stata ricoverata.
Non potevano crederci, non volevano.
 
 
 

 
 
 


Violetta e Leon erano in spiaggia e si stavano godendo il sole di San Clemente del Tuyu, una località a circa trecento chilometri da Buenos Aires dove il ragazzo villeggiava durante l’estate.
Lei, la testa poggiata sul petto del ragazzo e gli occhi puntati verso la distesa blu che, alla luce del tramonto, assumeva tante sfumature, come il cielo. Lui, disteso sull’asciugamano verde, passava tranquillo le mani tra i capelli della sua amata, tirandone ogni tanto qualche ciocca per  farla girare verso di sé e baciarla dolcemente.
«Che te ne pare?» gli chiese Violetta, disegnando sulla fine sabbia un cuore con le loro iniziali. Le piaceva la sensazione che le provocava la sabbia fresca tra le dita delle mani e dei piedi,  le faceva il solletico.
Leon si girò verso la bionda, sorridendole. «Di te? Sei la cosa più bella che io abbia mai visto, amore.»
Ella ricambiò il sorriso, nonostante dovette dargli uno schiaffo sul braccio. «Scemo, non intendevo cosa pensassi di me! Guarda lì – indicò con un dito il magnifico tramonto e si girò a pancia in giù, avvicinando il viso lentamente a quello del ragazzo,  - Ti ringrazio, comunque, anche tu sei meraviglioso.. Ti amo da morire.»
Prima che Violetta potesse posare le sue labbra su quelle del fidanzato, una suoneria li interruppe, facendo apparire sul viso di Leon un’espressione aggrottata.
«Ma chi diamine è?» chiese, infatti. Prese il cellulare e Maps dei Maroon 5 smise di suonare per tutta la spiaggia, mentre il giovane Vargas assumeva un’espressione  preoccupata.
«Dobbiamo andare, ora.» disse, semplicemente.
Si alzarono di fretta e recuperarono le loro cose mentre la bionda chiedeva: «Cosa è successo?»
Non ottenne risposta fino a quando non raggiunsero l’auto che il padre di Leon aveva prestato loro e il ragazzo dagli occhi verdi mormorò: «Camilla.. è stata investita, mi ha chiamato Maxi perché anche lui lo ha appena saputo ed era sconvolto.. Torniamo a Buenos Aires e preghiamo che tutto torni come sempre.» Riuscì a non far tremare la voce, trattenendosi per non scoraggiare ancora di più la bionda.
«Io.. non posso crederci.. Cam-milla» la voce le si spezzò e non riuscì a trattenere le copiose lacrime che scendevano sulle sue guance.
Dovevano correre e pregare che tutto tornasse come prima, tutto doveva tornare come prima.



 


Ehilà!
Mi scuso tantissimo per il ritardo, seriamente!
La scuola mi sta divorando viva ma almeno ottengo i risultati come il 10- nella versione di greco :D
Dal 21 dicembre sarò tutta per voi e finalmente potrò rilassarmi!
Non credo di aver molto da dire tranne per il fatto che vorrete uccidermi per quello che sto facendo passare a tutti i miei cari personaggi..
Non odiatemi! :C
Ringrazio: HugMeShailene e Niley Story.
La prima per recensire sempre e per essere così tenera :3
La seconda per il meraviglioso banner!
E ora scappo, bacini :D

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




 





 
 
 

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Capitolo 53
*** I never meant to make you cry ***





 



Ehilà!
Scusate l'enorme ritardo ma anche per me la scuola è ricominciata e le interrogazioni e i compiti non sono pochi!
Spero che il capitolo vi piaccia, ci tengo molto.
Il titolo viene da una frase di
Up, canzone che io adoro!
Finalmente torniamo a rivivere questa storia!
Ringrazio HugMeShailene e Im_going_numb per aver recensito lo scorso capitolo, siete dei tesori!
Per chi volesse, ho pubblicato una One Shot sulla Dramione - Harry Potter e la può trovare sulla mia pagina!
A più giù!


 

I never meant to make you cry



 

Mercoledì sera. Mancavano giusto due minuti alle sette, quando Violetta Castillo oltrepassò la porta della propria casa, seguita dal suo gruppo fidato di amiche, tra cui si notava una grande mancanza: Camilla.
Al capo opposto del salotto, la figura preoccupata di German Castillo si ergeva in tutta la sua altezza, seguito da Angie, Roberto e Olga.
Padre e figlia si fermarono l'uno davanti all'altro, osservandosi. Gli occhi castani della ragazza erano inespressivi, vuoti.
Lentamente, una lacrima solitaria scese lungo il viso abbronzato di Violetta e l'uomo, ignorante degli ultimi eventi, si chiese perchè sua figlia stesse piangendo silenziosamente davanti a lui senza dirgli nemmeno una parola.
Perché quelle ragazze erano tutte lì?
Questa fu la prima domanda che si pose German, poi, come un lampo a ciel sereno, un pensiero lo stravolse: l'amica dai capelli rossi di Violetta.. Come mai non era lì con loro? Avevano litigato? Cosa era successo?
- Papà..- emise un lungo singhiozzo straziato, - Camilla è stata investita..
La bionda ebbe solo il tempo di spostare gli occhi sulla figura slanciata della zia che, quella, l'aveva presa tra le braccia, stringendola in un abbraccio stritolatore con le lacrime agli occhi.
In quanto insegnante allo Studio, Angie conosceva bene Camilla: le voleva molto bene e quando ebbe sentita la notizia, il suo cuore andò in pezzi come un vaso colpito da un pallone.
Le amiche li raggiunsero, unendosi alla stretta consolatrice.
Perchè lei?
Perchè proprio lei?
Le loro menti erano in subbuglio, accecate dalla cattiva notizia.
E cosa sarebbe successo d'ora in poi?


I never meant to break your heart
Now I won’t let this plane go down
I never meant to make you cry
I’ll do what it takes to make this fly
Oh, you gotta hold on
Hold on to what you are feeling
That feeling is the best thing
The best thing, alright
I’m gonna place my bet on us
I know this love is heading in the same direction
That’s up

 



Casa Ruiz era in fermento da un paio d'ore, precisamente da quando Carlotta aveva annunciato il suo ritorno per le vacanze.
- Io non voglio che lei stia qui!
Disse Ricardo infuriato, continuando a strimpellare la chitarra con attenzione.
La madre, una donna dai corti capelli biondi e gli occhi azzurri come quelli della figlia, si affacciò alla porta della camera, sbuffando e incrociando al petto le braccia. 
- Ric, smettila. E' tua sorella e devi rispettare la sua scelta, in più arriverà anche papà. 
Il ragazzo, nervoso, mollò la chitarra sul letto, afferrando di fretta la camicia di jeans e la tracolla. 
Ricardo raggiunse la porta della camera, sorpassando la madre senza parlare. Si incamminò, oltrepassando il corridoio e le scale, ed uscì di casa.
Non voleva che sua sorella - ammesso che potesse definirla tale - tornasse, nemmeno per qualche settimana.
Carlotta era spregevole, odiosa, calunniatrice.
Ovviamente, come chiunque, aveva i suoi lati positivi ma in confronto a quelli negativi erano il nulla.
Intanto al parco vicino casa, Cielo camminava tranquilla, assaporando ogni momento di quell'estate appena iniziata. Indossava un top azzurro con stampa floreale un po' sfolazzante con le sue pieghe larghe, un paio si bianchi short e delle sneaker azzurre.
Passeggiava tranquillamente, adocchiando ogni tanto lo schermo del cellulare che non smetteva di illuminarsi. Decise di prenderlo e, quando ebbe visto il messaggio mandatole da Ricardo, raggiunse la piazzetta al centro del giardino e aspettò, intrattenendosi con un giochino che aveva scaricato poco tempo prima sul cellulare.
Quando udì una voce che conosceva bene, si deconcentrò e fece una linea troppo corta per poter passare l'omino, perdendo a Stick Hero.
- Cielo!- 
Quello, le mani alzate sopra la testa per farsi notare, urlò il suo nome e la castana potè ben distinguere un brivido attraversarle la pelle.
Scosse la testa, sorridendo. - Ciao, Ric.- sussurrò, abbracciandolo leggermente.
Si guardarono per pochi secondi negli occhi, giusto il tempo per diventare rossi come due peperoni.
- Allora.. Cosa è successo? Mi sembri scosso- constatò la ragazza, invitandolo a sedersi su una panchina nei paraggi. Il ragazzo si guardò bene dal sedersi troppo vicino all'amica, non voleva illudersi più di tanto.
Non avrebbe potuto funzionare tra di loro, pensava lui. Non se qualcuno non avesse fatto il primo passo.
Ricardo le raccontò tutto, dai continui litigi telefonici tra lui e Carlotta fino alla chiamata di quest'ultima, poco più di tre ore prima. Le raccontò delle sue urla furiose, della chitarra che aveva quasi rotto per l'ira, del nervosismo che lo assillava.
Non voleva vedere Carlotta, lei non sarebbe nemmeno dovuta tornare.
Mentre Cielo tentava di tranquillizzarlo con un abbraccio, il telefono prese a squillare e Demi Lovato iniziò a cantare Nightingale. Lo afferrò e rispose, senza abbandonare l'amico.
Francesca, dall'altro capo dell'apparecchio, parlava velocemente, forse troppo scossa. 
La castana non riuscì a trattenere le lacrime e si strinse istintivamente al petto del ragazzo che stava consolando fino a pochi minuti prima.
Le parti si erano invertite e se prima era lei a non voler vedere l'espressione triste sul volto dell'amico, in quel momento era Ricardo a non riuscire a sopportare le lacrime su quel bel volto.



 
 
I never meant to break your heart (C’mon)
Now I won’t let this plane go down (let this plane go down)
I never meant to make you cry
Do what it takes to make this fly
Oh, you gotta hold on
Hold on to what you are feeling
That feeling is the best thing
The best thing, alright
I’m gonna place my bet on us
I know this love is heading in the same direction
That’s up



 
Dall'alto del davanzale della sua finestra, Violetta osservava il cielo trapuntato di stelle.
Ricordava che quando era piccola, in compagnia di Ariana e Leon, le piaceva rimanere tutta la notte sul prato della loro casa estiva a guardare gli astri.
Quando, però, si era girata per vedere cosa stessero combinando le sue amiche, si meravigliò nel vederle completamente addormentate l'una sull'altra, un piccolo sorriso le adornò il volto.
Era tardi. Molto tardi. Si accomodò nel letto, coprendosi con il lenzuolo rosa e cercò di addormentarsi, evitando di pensare all'amica che in quel momento dormiva in un letto d'ospedale senza la minima cognizione di quello che le succedeva attorno.
Le parole del medico le risuonarono in testa: "La signorina Torres ha rischiato grosso, molto grosso. Stiamo facendo tutto il possibile ma, probabilmente, rimarrà in coma per un po'."
Non poteva e non voleva pensarci. 
Non lei, non lei.
Perchè a lei?
Questa fu l'ultima cosa che pensò Violetta prima di cadere in un sonno poco pacifico.




 
Ehilà.
Mi scuso nuovamente per il ritardo ma spero che il capitolo vi piaccia :D
Un bacione!
Vi voglio bene nonostante sia rimasta un po' delusa dal notare che lo scorso capitolo è stato recensito solo da due persone nonostante sia stato letto da 325 persone!
Vi ringrazio lo stesso ;)
Un bacione e alla prossima che, come ormai sapete, non sarà tanto presto!



 
 
 
 




 

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Capitolo 54
*** Halo ***


 




 

Halo




 
La testa le girava terribilmente, sembrava che qualcuno l'avesse colpita con un macigno proprio sul capo. 
Provò a girarsi sulla schiena, ma qualcosa non glielo permise. Si guardò attorno e si accorse solo in quel momento dove si trovava: tutto intorno a lei, sembrava anche piuttosto irreale, si estendeva un enorme prato verde da cui spuntavano graziosi fiorellini primaverili. 
Andando più a destra con lo sguardo, potè notare un laghetto contornato da pietre di media grandezza, adatte per sedercisi sopra ed evitare di macchiare i pantaloni con l'erba.
Fece un paio di passi e si accomodò su un masso, fissando la superficie piatta dell'acqua nello stagno.
Rimase a guardare per minuti, forse ore, addirittura giorni probabilmente ma non se ne accorse: la sua attenzione era tutta per quello specchio d'acqua che non accennava a mutare di una virgola.

Allora, cosa stava aspettando?

Provò più a volte a darsi una risposta, tuttavia, il tutto fu inutile.
Una vocina nella sua testa le suggerì "Attendi e verrai ricompensata come meriti."
Non sapendo cosa dovesse fare e aspettare, si alzò e vagò per il prato, le converse verdi che avanzavano tra i fili d'erba e, a volte, si mimetizzavano perfettamente.
Si incantò a guardare delle farfalle colorate volare libere e con tanta leggerezza che, pensava, se le avesse solo sfiorate con la punta delle dita, sarebbero cadute e non si sarebbero più rialzate. Probabilmente le ricordavano un po' se stessa prima... Si fermò di botto, quasi inciampando. 

Cosa ci faceva lei in quel luogo?
Dov'era la strada che stava attraversando?
In che guaio si era cacciata?

L'ultima cosa che ricordava era di aver salutato i suoi amici, Francesca e Marco, e poi solo la strada e.. il buio.

Si prese la testa tra le mani e la scosse. Cosa aveva combinato?



 
Remember those walls I built 
Well baby they're tumbling down 
And they didn't even put up a fight 
They didn't even make a sound 

I found a way to let you in 
But I never really had a doubt 
Standing in the light of your halo 
I've got my angel now 



 

Mani. Dita che si stringevano teneramente, in cerca di affetto e amore.
Teste. Menti che elaboravano gli ultimi eventi vissuti, menti che non riuscivano a rimuovere i ricordi tristi e distruttivi.
Volti. Visi scuri e accigliati, leggermente illuminati dall'amore reciproco che i loro possessori provavano e provano.
Bocche. Labbra che si cercavano, confortandosi, scambiandosi baci ardenti e altri, molti meno, innocenti e privi di malizia.
Nasi che si sfioravano, apprezzando l'odore della pelle dell'altro.
Occhi. Oh, gli occhi! Iridi verdi contro un paio color cioccolato, chiaro contro scuro, amore contro passione. 
Gambe e braccia, attorcigliate l'una con quella dell'altro, cercando di tenersi il più vicino possibile. Magari unendosi.
E poi c'erano i cuori, palpitanti e colmi di amore puro, due cuori che battevano all'unisono, come se fossero nati per far tutto ciò.
Sospiri. Ce n'erano tanti in quella stanza buia, oscurata dalle tende chiuse. Erano gemiti e urla soffocate, sussurri nascosti e mai rivelati.
E forse quella, per Leon e Violetta, fu la notte più luminosa che ci potesse essere in un momento buio come quello.
Quella, inaspettatamente, nata come una delle solite serate da film strappalacrime, fu la serata coronatrice del loro amore.


 

It's like I've been awakened 
Every rule I had you breakin' 
It's the risk that I'm takin' 
I ain't never gonna shut you out 

Everywhere I'm looking now 
I'm surrounded by your embrace 
Baby I can see you halo 
You know you're my saving grace 
You're everything I need and more 
It's written all over you face 
Baby I can feel your halo 
Pray it won't hide away (#) 

(I can feel your halo... halo...) halo 
(I can see your) halo... (halo...) halo-o 
(I can feel your) halo... (halo...) halo-o-o 
(I can see your) halo... (halo...) halo... uhoo 

Hit me like a ray of sun 
Burning through my darkest nights 
You're the only one that I want 
Think I'm addicted to your light 

I swore I'd never fall again 
But this don't even feel like fallin' 
Gravity can't forget 
To pull me back to the ground again 

It's like I've been awakened 
Every rule I had you breakin' 
It's the risk that I'm takin' 
I ain't never gonna shut you out 

Everywhere I'm looking now 
I'm surrounded by your embrace 
Baby I can see you halo 
You know you're my saving grace 
You're everything I need and more 
It's written all over you face 
Baby I can feel your halo 

Pray it won't hide away 

 



Leggimi, anch'io sono importante!
Inaspettatamente, eccomi qui ad aggiornare dopo tantissimo... Mi scuso con tutte voi, ma la scuola e il canto assorbono tutto il mio tempo, se poi aggiungiamo gli amici e la preparazione ad audizioni e concorsi - diciamo che è un momento molto intenso per me.
In più, quattro dei miei amici si sono fidanzati tra di loro e sto vivendo una depressione profonda da NonHaiUnRagazzo :C
Comunque, vi auguro buona domenica delle Palme e una serena pasqua!
Ora, se volete scusarmi, torno nel mio angolino ad ascoltare Beyoncé e deprimermi... 

Baci, Sarah. 


 



 


 
 

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