Redemption

di Cecia94
(/viewuser.php?uid=30544)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ..Strange eyes.. ***
Capitolo 2: *** Inquietanti ***
Capitolo 3: *** Il primo caso ***
Capitolo 4: *** Excusez-moi! ***
Capitolo 5: *** Nemmeno vivi ***



Capitolo 1
*** ..Strange eyes.. ***


Strange eyes

Freddo.

Freddo e pioggia.

Ma per redimerli ci voleva ben altro.

 

 

Uffici della BAU,Quantico,Virginia.

 

-Morgan,muoviti!-

-Arrivo,Prentiss,arrivo!-

I due entrarono in sala riunioni.

Due paia d’occhi li scrutarono.

Due paia di strani occhi.

Un ragazzo e una ragazza che non avevano mai visto erano seduti in fondo al tavolo.

Dovevano essere parenti.

Forse fratelli.

-Eccovi,finalmente. Aspettavamo solo voi due.-

Hotch li invitò ad accomodarsi.

-Volevo solo presentarvi i nostri nuovi colleghi. Come potete vedere sono molto giovani,e sono appena entrati nell’FBI. Mi raccomando solo di non farli sentire troppo esclusi.-

“Perché dovremmo? Non siamo ragazzini dell’asilo. Anche se quegli occhi.. Brr!” pensò Prentiss.

La ragazza sorrise leggermente nella sua direzione.

“Che abbia capito cosa pensavo? No,dai,nessuno può leggere nel pensiero!”

La ragazza emise ora un risolino,ma si ricompose subito.

-Ragazzi,non volete presentarvi?-

-Ma certo,Hotch.- sorrise il ragazzo.

-Dipende da ciò che volete sapere di noi.- fece eco la ragazza.

-Beh,diciamo pure: come vi chiamate,quanti anni avete,perché avete scelto questo lavoro,e i vostri segni particolari fisici e psicologici.- rise Morgan.

-Bene,allora inizio io. Ti dispiace?- fece il ragazzo.

-No,certo che no..- rispose la ragazza.

Reid lo squadrò.

Era alto circa un metro e ottanta,capelli scuri,pelle bianchissima,ombre scure attorno agli occhi,e..

“Di che razza di colore ha quegli occhi?” pensò il dottore.

-Io sono Jacob King,ho ventiquattro anni,ho scelto questo lavoro perché mi appassiona scoprire i misteri della mente umana,come avrete notato ho un occhio grigio e l’altro nero,e come non avete ancora potuto notare ho una particolare attitudine all’ordine e alla disciplina,che ho una memoria fotografica e che nessuno può mentirmi.-

Morgan prese qualche appunto. “Vedrò di fare qualche ricerca.” pensò.

Il ragazzo sorrise di sbieco.

-Ora tocca a te.- disse Jacob,rivolto alla ragazza.

L’attenzione di Reid si spostò su di lei.

Alta circa un metro e settanta,capelli rosso tiziano scuro,pelle di alabastro,occhiaie,anche lei, e..

“Ha gli occhi invertiti rispetto a lui!”

-Io,invece,sono Sarah King,ho ventiquattro anni,ho scelto questo lavoro perché vorrei capire cosa spinge gli esseri umani a soggiogarne e ucciderne altri,come avrete notato ho anche io un occhio grigio e l’altro nero,invertiti rispetto a Jacob,e presto scoprirete che ho attitudini alla matematica e alle lingue,che ho anche io una memoria fotografica e nemmeno a me si può mentire.-

“È molto bella,ma sembra circondata da un alone di mistero,anzi,sono entrambi affascinanti e bellissimi..” pensò Reid.

Sarah si voltò verso di lui,con un’espressione indecifrabile,un misto d’ira e sorpresa.

“Ma dai,Spencer,che vai a pensare.. Come potrebbe adirarsi con te se nemmeno ti conosce?”

-Scusate,ma siete gemelli?- chiese Prentiss.

-Si,si nota molto?- sorrise Sarah.

-Perché non vi presentate voi,ora?- buttò lì Jacob.

-Cosa volete sapere?- chiese JJ.

-Nulla in particolare. Solo qualcosa in generale su di voi.-

-Va bene. Inizio io?- chiese Morgan.

Borbottii d’assenso.

-Sono Derek Morgan,sono nato a Chicago,e prima di lavorare nell’FBI ero in polizia. Sono cintura nera di Judo e sono esperto in crimini ossessivi.-

-Io sono Jennifer Jereau,ma chiamatemi JJ. Non sono una profiler,ma mi occupo di questioni burocratiche,conferenze stampa,parlo con le famiglie delle vittime e faccio da intermediario tra polizia ed FBI.-

-Mi chiamo Emily Prentiss,e sono tra gli ultimi arrivati,qui. Parlo diverse lingue tra le quali l’arabo,avendo vissuto in Medio Oriente per molto tempo.-

-Io sono Spencer Reid,ho ventisei anni e un QI di 187. Mi sono laureato a 12 anni e ho tre lauree. Ho una memoria eidetica e posso leggere ventimila parole al minuto.-

-Praticamente un genio.- osservò Sarah.

-Ehm,no,diciamo che ho un QI molto alto e..-

-Reid,non fare il modesto,su. Si,è il nostro genio tuttologo.- rise Morgan.

-Bene,un nostro simile,sorella!- esclamò Jacob.

-Jacob,cos’è tutta questa modestia,il primo giorno di lavoro?- gli rispose la sorella scocciata.

-Ma non avete un tecnico informatico?- chiese Jacob.

-Ma certo. Ve lo chiamo.-

 

Toc Toc.

-AVANTI!-

-Garcia,sono io. Potresti venire?-

-Certo,JJ. È successo qualcosa?-

-No,niente. Abbiamo due nuovi arrivi che vorrebbero conoscerti.-

-Salve,voi siete?-

-Sarah e Jacob King. Lei è..?-

-Peneope Garcia,il tecnico informatico.-

-Fantastico,così conosciamo la squadra al completo.-

“Sono proprio inquietanti.. E poi quegli occhi così strani..” pensò Garcia.

-Abbiamo proprio degli occhi strani,non trova?- chiese Sarah.

“Ma come ha fatto?” pensò ancora Garcia.

-Beh,io li definirei particolari,più che altro.-

-Grazie.- sorrise Jacob.

-Di nulla. Ora torno di là.-

-Faccia pure.- la congedò Sarah con un sorriso.

-Beh, possiamo andare,sono le dieci ormai. Sarah,Jacob,vi va di unirvi a noi?-

-Dipende. Dove andate?-

-Un locale qui vicino.-

-Va bene. Andiamo.-

-Io non vengo,scusatemi.- cercò di scappare Reid.

-Perché no,dottore? Potrebbe essere un modo per conoscerci.-

-Oh,vedete,io non..-

-Avanti Reid,chiudi il becco e vieni anche tu.- lo zittì Morgan.

 

Dieci minuti dopo.

 

Reid osservava Sarah.

Era bella,non c’è che dire.

Aveva dei pantaloni scuri molto attillati che evidenziavano le gambe e stivali con tacco molto alto.

Un maglioncino con scollo a V evidenziava il decolletè non troppo generoso.

Il cappotto era semplice,nero,elegante.

Forse quella non sarebbe stata poi una brutta serata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti!

E la mia prima FanFic in questo fandom quindi,vi prego,non uccidetemi subito =)

Che posso dire? Spero vi piaccia.

=D

Alla prossima!!!!!

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Inquietanti ***


Inquietanti

Sarah parlava fitto con Reid.

Quel ragazzo la affascinava parecchio.

E non solo perché non riusciva a captare i suoi pensieri.

Aveva qualcosa di diverso.

Mentre loro parlavano,gli altri ballavano in pista.

-Sarah,perché non va anche lei a ballare?-

-Non so ballare,purtroppo. E poi non è il genere di cose che mi piace. Il tipo espansivo è mio fratello. Invece lei perché non balla?-

-Beh,diciamo che non è esattamente il mio forte.-

-A proposito di forte,un attimo vado a vedere che vuole quel tipo da mio fratello. E lei non si cacci nei guai.-

-Ehm,ok..-

“Perché mi mette così in soggezione?” pensò Reid appena si fu allontanata.

Aveva sempre l’impressione che lei cercasse di leggergli nel pensiero.

-Ehi,tu,problemi?-

-Tu saresti..?-

-La sorella del tipo che stai per importunare. Ora sparisci.-

-Altrimenti?-

“Tsk,come se potesse spezzarmi la mascella o lussarmi una spalla!” pensò il tipo.

-Se ti spezzassi la mascella o ti lussassi una spalla che diresti?-

-Che non ce la potresti mai fare,perché sei una stupida donna!-

Gli afferrò il braccio e nel contempo lo fece cadere a terra.

-Ne sei sicuro?-

-Mi fai male,troia! Lasciami!-

-E tu sparisci!-

Stava forzando l’articolazione.

-Ahia! Si,me ne vado,mollami!-

Sarah lo lasciò,sotto lo sguardo sconcertato di tutti,e l’uomo si allontanò spaventato.

-Sorella,che voleva il tipo da te?-

-Da me,Jake? Da te,casomai!-

-Ah.. Allora forse è meglio se andiamo,prima di creare scompiglio?-

-Si,direi di si. Scusate,colleghi,ma noi dovremmo proprio andare.-

-Di già?- si meravigliò Morgan.

-Beh,si, direi di si. Jake,vai a prendere la Volvo.-

-La Volvo,cara?-

-Perché,con quale auto sei venuto?-

-Con l’altra.-

-L’altra? Ma sei scemo?!-

-E dai,sorellina..-

-Qua le chiavi,vado a prenderla. È stato un piacere passare la serata con voi. Ci vediamo domani.- disse uscendo dal locale.

-Ma,scusa,Jacob,qual è l’altra auto?- chiese JJ.

-Venite e vedrete.. Sarah si irrita parecchio quando la uso per andare al lavoro.-

-Perché?-

-Venite,vi dico.- disse guidandoli fuori.

In quel momento un’auto si fermò davanti al locale.

-Wow!- esclamò Prentiss. –Ma è una..-

-Porsche Cayman S- completò per lei Jacob. –Ecco l’altra auto- rise.

-Sali o no?- sbraitò Sarah. Le dava parecchio fastidio che suo fratello avesse usato quella per andare al lavoro.

-Arrivo sorella.. beh,a rivederci a domani,allora..

-A domani!- salutarono gli altri.

-Caspita devono essere proprio..- disse JJ.

-Ricchi sfondati!- completò Morgan.

-Che succede? Perché quelle facce?- chiese Reid,arrivato in quel momento.

-Non hai visto l’auto di Jacob?-

-Ehm,no,perché,cos’ha che non va?-

-E’ solo una Porsche schifosamente bella e schifosamente costosa!- esclamò Prentiss.

Reid si stupì parecchio. Non era quello il linguaggio che Prentiss usava di solito.

-Morgan,mi dai uno strappo a casa?- chiese Reid.

-Ma certo,dottore..- lo canzonò l’amico.

-Ciao a tutti!-

-Ciao!-

-A domani!-

 

Il viaggio fino a casa di Reid fu lungo.

-Morgan,che ne pensi di loro?-

-Di chi?-

-Dei King. Affascinanti,non ti pare?-

-Si,ma allo stesso tempo mi inquietano un po’. Soprattutto Sarah.-

-Perché?-

-Oh,insomma,non hai notato il suo sguardo? Sembra che stia sempre a leggerti nel pensiero.-

-Ma dai, non si può leggere nel pensiero. E poi mi sembra solo cresciuta troppo in fretta.-

-Che vuoi dire?-

-Non ti accorgi che ha un po’ uno sguardo da mamma,nei confronti di suo fratello? Forse sono orfani.-

-Forse. In ogni caso,domani ho intenzione di fare qualche ricerca.-

-Capisco. Grazie del passaggio. Buonanotte.-

-Di nulla. Riposa bene.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve! Sono in ritardo pazzesco,lo so,ma dopotutto sono in vacanza =)

Spero di avervi incuriosito almeno un po’.. e beh,si,forse,sono vampiri.. Ma chi può dirlo? XD

Alla prossima!!

Ah,un’ultima cosa.. Ecco la favolosa Porsche Cayman S di Jacob!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il primo caso ***


Il primo caso

Salve. Vi eravate dimenticati di me? Spero di no. Scusate se torno dopo così tanto tempo ma il tecnico evidentemente aveva PC più urgenti da riparare. Ecco un nuovo capitolo, noterete la differenza con gli altri due, ma forse mi sto lasciando influenzare da Stephen King (che ho scoperto da poco).

 

 

-Non capisco perché ti arrabbi così tanto.-

-Lo sai che non voglio che usi questa per andare al lavoro. Hai la Volvo, c’è la Mercedes, che sono più sobrie. Ma tu no, la Porsche dovevi prendere! E domani cosa userai, la Aston?-

-Ehm, no, scusa, hai ragione Sarah. Ma calmati.-

-Io sono calmissima. Metti su Bocelli.-

-Quale?-

-Qualsiasi. Mi rilassa.-

 

Non so

Cosa sia la fedeltà

La ragione del mio canto

Che resistere non può

Ad un così dolce pianto

Che mutò

L’amore mio

 

-Non capisco perché ascolti questa roba. Non ti ricorda..?-

-Un po’, ma non importa. Sto bene.-

“O almeno così dici.”

-Sto davvero bene, Jake.-

-Scusa, ogni tanto mi dimentico che..-

-Tranquillo.-

Erano arrivati a casa.

La grande casa sulla collina.

Un vecchio villino in stile vittoriano, il genere di casa dei racconti horror.

-Sarà stregata, sorella?-

-Io finora non ho percepito segni paranormali. A parte..noi.-

Ridacchiarono.

 

L’indomani

 

-Oggi la Mercedes. Guido io!-

-No, dai Sarah, non potremmo prendere la As..-

-NO! Ora muoviti!-

Uff.. che palle..”

-Jake,niente parolacce..-

-Si,scusa,MAMMINA!-

-Come mi hai chiamata?-

-Mamminaaaaaaaaaaaa!!-

-Ora non abbiamo tempo di litigare,salta su, il caso è grave..-

-Tu che ne sai?-

-L’ho visto nei pensieri di JJ,è orribile..-

-Spiegati meglio..-

-Un emulo di Jeffrey Dahmer..-

-Il mostro di Milwaukee?-

-Esatto. Ma ora andiamo in ufficio.-

Sarah aveva un’aria molto grave.

Faceva quasi paura.

 

 

 

-Allora,gente,che succede?- chiese Morgan.

-Sembra un emulo di Jeffrey Dahmer. Orribile.- rispose JJ.

-Oh,bene.. Ma Dahmer non uccideva uomini?- notò Prentiss.

-Dahmer era gay, è possibile che il nostro S.I. non lo sia,ma che trovi elettrizzante sciogliere le sue vittime nell’acido.-

Rossi la osservò. “Ma non è troppo impassibile? O finge?”

Sarah sorrise tristemente come a dire “fingo”.

“Ma come ha fatto a..? David,devi dormire di più..” pensò l’uomo.

-Ma Reid?- osservò Jacob.

-Sta arrivando,credo..- rispose Morgan.

-Non preoccuparti,sono sicura che sta correndo verso l’ufficio travolgendo sedie e persone..- sorrise Sarah.

In quel momento entrò, stravolto.

-Scusate, per arrivare presto ho preso il primo taxi che mi hanno mandato..-

-E tutto quel casino lì fuori?- chiese Jacob.

-Beh,diciamo che ho travolto qualche sedia,e qualche persona..-

Tutti guardarono sbigottiti Sarah.

“Poverini.. devo andarci piano,o li terrorizzerò prima del tempo..” pensò lei.

-Bene,ora che siamo tutti andiamo al jet. Pueblo(*) ci aspetta.- tagliò corto Hotch.

 

..Atterrati al Pueblo Memorial..

 

-Salve,sono l’ispettore Johnson.-

-Si occupa lei del caso?-

-Esatto. Lei deve essere l’agente Hotchner.-

-Si. Loro sono gli agenti speciali Morgan..-

-Piacere-

-..Prentiss..-

-Salve-

-..Rossi..-

Un lieve cenno col capo.

-..King..-

-Piacere- dissero in coro.

-..e il dottor Reid.-

-Salve..-

Nervoso,come sempre.

Reid,Reid..” pensò Sarah.

-Andiamo? L’ultima scena non è lontana.-

 

-Però è strano.- osservò Morgan –Dahmer non lasciava tracce. Questo sembra voglia sfidarci.-

-Esatto. Ma vediamo di vincerla,questa sfida.- osservò Jacob.

Reid si rese conto all’improvviso che quello era il primo caso per Jacob e Sarah. E si chiedeva coma sarebbe andata.

 

-I segni dei tagli sono regolari. Potrebbe aver usato un grosso coltello ben affilato o un bisturi, ma gli ci sarebbe voluto troppo tempo..- osservò Sarah.

“Ma come fa a essere così impassibile?” pensò Morgan.

La donna si voltò verso di lui.

-Morgan, che ne pensa?-

-Mi dia del tu,Sarah,la prego.. Comunque credo che l’ipotesi più probabile possa essere quella di un grosso coltello.-

-Dammi del tu, per cortesia.. Mah,potrebbe anche aver usato un’ascia ben affilata,ma non credo che i tagli sarebbero stati così netti.-

-Già.. Questo è il tuo primo caso?-

-Si. Si nota molto?-

-Beh,in realtà dimostri una calma innaturale.-

-Lo so,ma sono sempre così.-

-Buon per te.. Rossi, che ne pensi?-

-Penso che abbiamo qualcosa di serio tra le mani.. Hai chiamato la signorina Garcia?-

-Si, appena ha qualcosa chiama.-

-Bene.-

-Reid, va tutto bene?-

-Si, Jacob, sono solo un po’.. Nauseato,ecco.-

 

 

 

*Città del Colorado

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Excusez-moi! ***


Salve ragazzi, questo non è un capitolo, è solo un avviso. Mi dispiace di non aver più scritto ma mio padre mi ha sequestrato il pc per l'estate (o forse è più corretto dire che si è rifiutato di farlo sistemare fino ad ora).
Quindi scusatemi, continuerò la storia a breve!
XO XO
Cecia94

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Nemmeno vivi ***


Nemmeno vivi “Ora hai ciò che meriti” pensò.







-Novità?-
-No. E’ da una settimana che ci lavoriamo, e ancora niente! E diventa sempre più accanito e frettoloso!-
-Questo vuol dire solo che si sente in trappola. L’ultima volta ha lasciato un’impronta, no?-
-Si, ma è liscia, e sappiamo solo che è un 45 e mezzo, e che l’uomo che la calzava era alto 1.90 circa, e pesava 100 kg.-
-Ti sembra niente? Ora calmati.-
-Sarah, non posso stare calmo!-
-Si che puoi. Imponi il controllo anche su te stesso, ogni tanto!-
-Quando fai così ti odio.-
-Io di più.-
-Ragazzi, ci sono novità!-
-Quali, Morgan?- chiesero in coro.
-Abbiamo fermato un uomo, corrisponde alla descrizione fisica e psicologica. Alto, robusto, ma parecchio insicuro.-
-Uno che sciglie le vittime nell’acido è insicuro?- chise JJ.
-Si, dimostra che vuole sbarazzarsi del cadavere, che non vuole assumersi le sue responsabilità.- rispose Sarah.

“Non hanno niente, Joe, non hanno niente contro di te, niente!” pensò l’uomo.
Ma allora perché convocarlo?
Gli stavano sudando le mani.
Sei un idiota, gli disse George.
Lo sapevo che ti saresti fatto scoprire.
-No, tu non sai niente Gorge, niente!- non si rese conto che stava urlando.
Non aveva sentito la porta che si apriva.
Una donna vene verso di lui a passi leggeri.
-Salve, Joe. Io sono l’agente King.-
-Salve.-
-Sa perché si trova qui?-
-No.-
-Si rilassi, voglio solo parlare.-
Il suono della sua voce era così melodioso. Si tranquillizzò all’istante, mentre, dentro di lui, George gridava.
Joe, è pericolosa! Pericolosa! Pericolosa!
No, non poteva essere pericolosa. Era così carina. E aveva gli occhi verde scuro, come quelli della mamma.
-Vuole dirmi qualcosa, Joe?-
-Cosa vuole che le dica?-
-Ad esempio, dove si trovava ieri alle 3 del mattino?-
-A casa mia.-
La ragazza si sedette accanto a lui e gli prese la mano. Era così fredda.
-Sia sincero, Joe.-
-Ero a casa, nel capanno.-
Si voltò a guardarla.
Pericolosa!
Scacciò la voce di George.
-E cosa faceva?-
-Avevo.. ospiti.-
-Nel capanno?-
-Si. È un capanno molto bello.-
-Ne sono sicura.-
Se solo lei gli avesse chiesto cosa faceva..
-E mi dica, cosa faceva?-
-Li facevo sparire.-
-Erano ospiti sgraditi?-
-Si.-
-E perché?-
-Perché loro erano peccatori.-
-E lei no?-
-No, io seguo alla lettera la Bibbia.-
-Bene. Ma come li faceva sparire.-
-Come un mago.-
-Me lo spiega meglio?-
I suoi occhi erano troppo innocenti. Doveva dirle tutto.
-Con l’acido. Li ho sciolti con l’acido.-
-Bene, può bastare.-
Uscì. Hotch le venne incontro.
-Ottimo.-
-Grazie.-
-Si torna a casa!- gioì Emily.
Jacob sorrise. Sarah si limitò a un debole fremito delle labbra.






-A chi va una partita a scacchi?-
-A me.- rispose Sarah.
Almeno si distraeva un po’, non era facile convivere ascoltando i pensieri di tutti.
Soprattutto quelli di qualcuno.


-Scacco matto.-
-Nemmeno tu ci sei riuscito Spence?- rise Jacob.
-In che senso?-
-Nessuno è mai riuscito a batterla, tranne uno.-
-Lui ci riuscirà, fratello, me lo sento.-
-Chi è riuscito?-
-Non credo di potertelo dire, Spencer.-
-Ma perché?-
-Segreto.-
La guardò.
Il suo alone nebuloso si ingrandiva.



Tornati a casa, Sarah si accasciò sul divano.
-Sei stanca?- canzonò Jacob.
-Nella stessa misura in cui tu hai sonno. No, veramente stavo pensando.-
-A cosa? O meglio, a chi?-
-Idiota. Potrei farti la stessa domanda. Emily è carina, no?-
Jacob abbassò gli occhi, non arrossì solo perché era impossibile. Scoperto.
-E tu che mi dici di Spencer?-
-Che è molto carino.-
-Pensavo ti piacesse.-
-Ma non nel senso che credi tu.-
-Derek?-
-Simpatico.-
-Aaron?-
-Jacob! È separato dalla moglie, non divorziato!-
-David?-
-Vuoi che ti risponda?-
-Scusa.-
-Figurati.-
-Ah, ho invitato tutti domani a pranzo.-
-Va b.. Scusa?-
-Ho invitato i nostri colleghi a pranzo.-
-Jacob, noi non pranziamo!-
-Faremo uno sforzo.-
-Ti ucciderei, se potessi!-
-Non si muore due volte.-
-Noi non siamo morti.-
-Nemmeno vivi.-

















Salve. Ehm. Bene, dopo lunga assenza.. spero che il capitolo vi piaccia. Non lesinate le critiche.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=307582