The Golden Girl {pt. 2} di Miss_Sunshine (/viewuser.php?uid=69485)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Si torna in scena ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Prova ad essere felice ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Benvenuta nel club dei Vincitori ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Un messaggio più incisivo ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Noi siamo l'eccezione ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Un posto al tavolo dei grandi ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La parte peggiore di me ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - La fine dei Giochi ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - Si torna in scena ***
Author's note.- Ciao a tutti! Questa
è la
seconda parte delle avventure di Stella, un personaggio di mia
invenzione, dopo
che ha vinto gli Hunger Games ed è tornata al Distretto Uno.
Non è necessario
aver letto la prima parte per seguire la storia, ma aiuta a capire chi
sono i
personaggi e il loro background. Se ve la siete persa e volete leggerla
la
trovate qui.
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguiranno in questa nuova
avventura e vi auguro buona lettura! <3
P.s.
Alla fine del capitolo c'è un'altra nota, se l'avessi messa
qui rischiavo di
spoilerare cose XD
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
1 - Si torna in scena
Un
mese dopo la fine dei 67th Hunger Games
Non
devo aprire gli occhi, il trucco per riaddormentarsi sta tutto qui. E
poi, sono
sicura che non sia così tardi. Mi rigiro e allungo la mano
verso la sveglia,
solo per controllare che ore sono. Le dieci passate. Forse non
è poi così presto.
Credo di aver bisogno di una doccia. Il contatto tra i piedi nudi e il
marmo
freddo mi sveglia un po' mentre mi dirigo verso il bagno. Da quando
sono
tornata non esco molto. Ogni volta che ci ho provato incontravo sempre
qualcuno
che mi chiedeva dei Giochi, della vittoria, della Capitale e
sinceramente sono
le cose di cui ho meno voglia di parlare. Così ho deciso di
evitare di farmi
vedere in giro, almeno finché questa euforia non si
sarà calmata. Ho passato la
maggior parte delle giornate ad arredare la mia nuova casa grazie ai
cataloghi
che Amarillis mi ha mandato direttamente da Capitol City. Ci siamo
anche
sentite al telefono almeno una volta a settimana per parlare di
arredamento e
di come andavano le nostre vite. Credo non sia poi così male
se si ignorano le
sue stranezze da Capitolina. Quando esco dalla doccia prendo un paio di
pantaloni di una tuta e un top, sorridendo davanti a tutti i vestiti
dorati
appesi nel mio armadio. Chissà come se la passa Ganymedes,
è la persona del mio
team a cui sono più legata. Scendo le scale per andare in
cucina a cercare di
mettere insieme qualcosa per colazione. Mi sono trasferita al Villaggio
dei
Vincitori da sola, visto che poco dopo la fine dei Giochi ho compiuto
diciotto
anni. Visto quanto sarà diversa la mia vita adesso ho
preferito avere uno
spazio tutto per me, anche se visto quanto spesso mia madre venga qui
non mi
sembra poi cambiato molto. Lei e mio padre vivono comunque non molto
distanti
da me quindi posso andare a trovarli quando voglio. Preparo delle uova
strapazzate e aggiungo un paio di strisce di bacon in padella mentre
tosto
qualche fetta di pane. Metto il tutto in un piatto e riempio un
bicchiere di
succo d'arancia.
Dopo
la vittoria ai Giochi ho dovuto scegliere una carriera,
com'è consuetudine tra
i Vincitori. Sinceramente non avevo ancora pensato a che lavoro avrei
fatto
dopo la scuola, così ho scelto d'istinto. Mia madre mi
racconta che ancor prima
di imparare a parlare canticchiavo motivetti con parole sconnesse ed
è praticamente
allora che è nata la mia passione per la musica. Amarillis
era entusiasta della
mia scelta e in pochi giorni ha trovato un produttore ben felice di
finanziare
un mio album musicale che dovrebbe uscire in concomitanza col Tour
della
Vittoria. Quindi non devo assolutamente preoccuparmi se al momento ho
pronte
solo un paio di canzoni, le altre verranno da sé in questi
cinque mesi. Spero.
Il
mio primo acquisto con i soldi della vincita è stato un
pianoforte a coda che
ho sistemato al centro dell'enorme salone. Un pianoforte a coda blu
elettrico,
fatto arrivare direttamente da Capitol City. A mia madre per poco non
è venuto
un infarto, ma io lo trovo stupendo. Farlo passare dalla porta
è stata
un'impresa, durante la quale Sapphire ha sghignazzato di gusto, ma alla
fine ci
sono riusciti. A me questo colore piace, mi ricorda la
libertà, il mare e un
po' anche Sam. Ogni tanto penso ancora a lui, ma cerco di farlo senza
tristezza
o rimpianti. Decido di suonare un po', giusto per rendermi conto che mi
sto
davvero buttando in questa pazzia dell'album musicale. Mi siedo e
scopro i
tasti bianchi e neri. Quando da piccola mio padre mi insegnava a
suonare mi
diceva sempre che la vita è proprio come i tasti di un
pianoforte, fatta di
momenti belli e di momenti brutti, ma è proprio la loro
unione a creare una
melodia, che senza gli uni o gli altri non sarebbe altrettanto bella.
Cantare
mentre suono il piano mi rilassa, spesso quando la notte mi sveglio a
causa
degli incubi vengo qui e suono, è l'unica cosa che riesce a
calmarmi.
I'm nothing special, in fact I'm a bit of a bore
If I tell a joke, you've probably heard it
before
But I have a talent, a wonderful thing
Cause everyone listens when I start to sing
I'm so grateful and proud
All I want is to sing it out loud
So I say
Thank you for the music, the songs I'm singing
Thanks for all the joy they're bringing
Who can live without it, I ask in all honesty
What would life be?
Without a song or a dance what are we?
So I say thank you for the music
For giving it to me
Mother says I was a dancer before I could walk
She says I began to sing long before I could
talk
But I've often wondered, how did it all start?
Who found out that nothing can capture a heart
Like a melody can?
Well, whoever it was, I'm a fan
So I say
Thank you for the music, the songs I'm singing
Thanks for all the joy they're bringing
Who can live without it, I ask in all honesty
What would life be?
Without a song or a dance what are we?
So I say thank you for the music
For giving it to me
I've been so lucky, I am the girl with golden
hair
I wanna sing it out to everybody
What a joy, what a life, what a chance!
So I say
Thank you for the music, the songs I'm singing
Thanks for all the joy they're bringing
Who can live without it, I ask in all honesty
What would life be?
Without a song or a dance what are we?
So I say thank you for the music
For giving it to me
For giving it to me
Ho
scritto questa canzone poco dopo aver comunicato ad Amarillis la mia
decisione
sulla carriera. Mi è sembrata adatta per iniziare questa
avventura. L'unica
persona che l'ha sentita è Eve, la moglie di Sapphire. Anche
lei ama la musica
e da quando mi sono trasferita qui viene spesso a vedere se ho bisogno
di
qualcosa. È davvero una persona stupenda e mi trovo a mio
agio a parlare con
lei. Metterla a parte di quello su cui stavo lavorando mi è
venuto naturale.
Guardo
l'orologio e decido di uscire un po' sul portico prima di pranzo per
prendere
una boccata d'aria e magari un po' di sole. Giusto per fingere di non
oziare
del tutto mi porto dietro la chitarra, sperando mi venga un'idea per la
musica
dell'altra canzone su cui sto lavorando. Ma appena mi siedo tra i
cuscini del
divanetto di vimini e sento il calore del sole sulla pelle
più che suonare
vorrei schiacciare un pisolino. Sto facendo passare pigramente la mano
sulle
corde della chitarra provando qualche accordo quando vengo distratta
dalla
porta della casa accanto alla mia che si apre. Gloss, che probabilmente
è appena
tornato dalla sua corsa quotidiana, se ne sta in pantaloncini e senza
maglietta
sotto il portico. Poi Sapphire dava a me dell'esibizionista. Se Ariel
fosse qui
penso che le verrebbe un infarto fulminante.
"Ciao
vicina!" mi saluta allegro facendomi un cenno con la mano.
"Ciao
Gloss" ricambio, mentre lui viene verso casa mia. Ogni tanto quando
torna
dalla corsa e mi vede fuori passa a fare quattro chiacchiere. Metto
giù la
chitarra e gli faccio spazio sul divanetto, ma lui preferisce
appoggiarsi alla
ringhiera di legno per godersi i raggi del sole. D'accordo, lo ammetto,
il mio
vicino di casa offre un panorama interessante. Tra lui e il fidanzato
di Ruby
dovrei far pagare il biglietto per sostare alle mie finestre, penso
potrei fare
grandi affari.
"Come
te la passi?" mi chiede mentre si passa una mano tra i capelli per
togliere qualche ciuffo dalla fronte.
"Non
c'è male, cerco di tenermi impegnata" rispondo mentre lui
sta prendendo in
mano la mia chitarra e prova a farle emettere qualche suono piacevole
con
scarsi risultati. Cerco di trattenere una risatina e mi alzo anch'io.
"Aspetta, ti faccio vedere..." gli dico mentre gli sistemo le dita
della mano destra sul manico, indice, medio e anulare posizionati su
primo,
secondo e terzo tasto a formare l'accordo per il do. Poi gli prendo la
mano
sinistra con la mia e gli faccio passare le dita appena sotto il
rosone. Il
risultato è molto migliore rispetto allo strimpellio strano
a cui aveva dato
vita lui.
"È
più difficile di quanto immagino suonare questa cosa, vero?"
mi chiede con
un sorriso rassegnato mentre fa risuonare un altro do.
"Posso
insegnarti, se vuoi" gli rispondo tornando a sprofondare sul divanetto
mentre sua sorella esce da casa loro sbattendo la porta e con l'aria
alquanto
arrabbiata.
"Gloss!
È una vita che ti cerco! Potresti venire a darmi una mano?!"
gli dice con
voce stizzita per poi tornare dentro, sbattendo di nuovo la porta. Ciao
anche a
te, Cash.
"Mi
sa che mi conviene andare" mi dice lui con aria rassegnata mentre posa
la
chitarra. "Si è messa in testa di spostare tutti i mobili
del salotto,
nessuno sa perché" mi spiega abbozzando un sorriso e
dirigendosi a casa
mentre lo saluto con la mia migliore espressione incoraggiante.
A
sera sto decidendo se andare ad una festa di cui mi ha parlato Ariel o
restare
a casa ad oziare sul divano quando bussano alla porta. Vado ad prime
chiedendomi chi mai sarà alle nove di sera e la mia
espressione sorpresa rimane
quando trovo Ruby fuori dalla porta.
"Ho
bisogno del tuo aiuto!" esordisce mentre si fionda in casa mia quasi
travolgendomi. "Frank tra poco sarà qui e penso voglia
chiedermi di
sposarlo!"
Non
ci annoiamo mai al Villaggio dei Vincitori del Distretto Uno. "Ruby...
Perché pensi che voglia chiedertelo?" le domando non capendo
da cosa possa
averlo intuito.
"Perché
so che ha l'anello, ho frugato a casa sua!" mi dice come se fosse la
cosa
più normale del mondo.
"Ruby!"
esclamo con quello che dovrebbe essere un tono di rimprovero ma la
risata che
segue mi tradisce. Però Frank, il fidanzato di Ruby, fa il
gioielliere di
professione. La sua è una delle più antiche
famiglie di gioiellieri del
Distretto per la precisione. Magari era solo un anello che aveva in
casa per
lavoro. "Ma sei sicura sicura che fosse tuo?"
"Certo!
C'era un incisione all'interno della fascetta!"
Ha
dato solo un'occhiata superficiale eh. "Ma ti sei rovinata la
sorpresa!" esclamo ridendo.
"Non
deve essere una sorpresa! Devo prepararmi, vestirmi bene! Non voglio
essere colta
di sorpresa!" mi dice come se fosse ovvio. Va bene, ci rinuncio.
Passiamo
non so quanto tempo a cercare il look perfetto per la proposta a
sorpresa che
non sarà una sorpresa e quando finalmente se ne va
(perché abbiamo sentito
l'auto di Frank in fondo alla strada) le faccio promettere di fare una
faccia
strabiliata e da una che non se lo aspettava proprio. A giudicare da
quanto è brava
nelle interviste in tv dovrebbe farcela.
Ormai
si è fatto tardi per uscire e devo rimettere a posto questo
caos. E poi voglio
essere qui quando domani mattina Ruby sgattaiolerà fuori per
venire a farmi
vedere l'anello. Pensavo che qui vivessero le persone più
letali del Distretto
Uno, invece sembriamo una specie di gruppo di disagiati. Ma infondo sto
bene
qui, sembra quasi una grande famiglia.
Sei
mesi dopo la fine dei 67th Hunger Games
Il
suono della sveglia è insopportabile. Allungo il braccio per
farla tacere e
apro un occhio per vedere che ore sono. Perché mai ho
puntato la sveglia alle
sette?! Il post-it che le ho attaccato accanto me lo ricorda: Tour
della
Vittoria. Tra un'ora il mio team sarà qui, direttamente
dalla Capitale, e sta
sera io e Sapphire partiremo per il più stancante viaggio
che si possa
immaginare. Faccio una doccia veloce, metto una tuta e scendo a fare
colazione.
Con i ritmi che avremo non ho idea di quando mangerò di
nuovo. Ho appena finito
di fare il caffè che sento bussare alla porta e urlo a
Sapphire di entrare.
Appena arriva in cucina gli passò una tazza di
caffè.
"Sai
che non dovresti lasciare la porta aperta? Potrebbe essere pericoloso"
mi
rimprovera ancor prima di darmi il buongiorno.
"Non
preoccuparti, mi so difendere. E poi l'avevo aperta solo
perché sapevo che
saresti venuto" ribatto mentre tolgo i waffles dalla piastra per
metterli
nei piatti. Svuoto la mia tazza di caffè in due sorsi.
"Forse
se tornassi ad un orario decente non avresti problemi ad alzarti
presto"
mi dice sardonico mentre mette lo sciroppo d'acero sui waffles.
"Vuoi
smetterla di controllarmi? Non c'è bisogno che aspetti che
rientro per andare a
dormire" gli rispondo con un tono esasperato. Poi però
ridiamo tutti e due
e Sapphire mi tira un pezzetto di waffles in testa. Stiamo per iniziare
una
lotta ma veniamo interrotti dal campanello.
La
prima a precipitarsi dentro è Amarillis che, dopo avermi
abbracciata, inizia a
parlare a raffica di quanto le piaccia come ho arredato la casa, di
quanto sia
felice di vedermi, del fatto che non vede l'ora di fare questo viaggio
insieme
e altre cose che non riesco a cogliere. Dopo di lei tocca al gruppo di
Preparatori che mi abbracciano e salutano e poi vanno ad allestire
tutto quello
che si sono portati dietro per compiere i loro miracoli. Chiude la
carovana
Ganymedes, col suo modo di fare accattivante e semplice al tempo
stesso. Sono davvero
felice di vederlo anche se senza tacchi devo quasi saltare per
abbracciarlo.
"È
bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue
spalle.
"Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre
sale
alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui
mi ero abituata ha
completamente avuto fine.
Dopo
un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e
sono tornata ad essere la ragazza
d'oro di Capitol City. Non hanno esagerato col trucco ma la differenza
rispetto
a quando mi sono alzata è lampante: ho gli occhi enormi
grazie all'eye-liner e
alle ciglia finte, la pelle e il colorito perfetti, le labbra rosee. I
miei
capelli sono lucidi e ondulati e le mie unghie curate e smaltate. Il
miracolo è
avvenuto di nuovo. Quando salgo in camera a cercare Ganymedes lo trovo
davanti
al mio armadio che passa in rassegna i miei vestiti.
"Non
posso credere che tu li abbia tenuti tutti" mi dice felice mentre
guarda i
miei vestiti dei Giochi che ha disegnato lui.
"Ehi!
Sono i miei vestiti preferiti, quelli!" lo rimprovero fintamente offesa
mentre sbircio il vestito per la diretta ancora celato dalla custodia.
"Come mi presenterai al pubblico oggi?"
Lui
torna al suo tono professionale. "Dunque. In teoria è un
giorno normale,
loro vengono a bussarti alla porta per vedere come stai e se hai
preparato le
valigie. Quindi ho pensato a un vestito giovanile e sbarazzino, anche
abbastanza pratico" mi spiega per poi mostrarmi il vestito. Sta
scherzando, spero. Il vestito è fatto con una stoffa bianco
sporco simile al
tulle cosparsa di cristalli dorati. La gonna è abbastanza
ampia e arriva sotto
il ginocchio, mentre il corpetto è attillato con le maniche
corte e quasi
trasparenti. I cristalli partono dall'alto e diventano più
radi sulla gonna.
Praticamente l'abbigliamento con cui faccio le pulizie tutti i giorni.
"Ganymedes,
è meraviglioso... Ma è credibile che io esca di
casa così?" chiedo un po'
scettica mentre tocco i cristalli.
"Nessuno
vuole vederti come sei davvero, Stella. Vogliono solo ritrovare la
ragazza che
hanno lasciato sei mesi fa. Nella loro testa tu ti vesti
così tutti i giorni,
non temere" mi risponde mentre mi aiuta ad entrare nel vestito e mi
porge
le scarpe, aperte sulla punta e dello stesso colore del vestito, ma con
tacco e
plateau color oro. Sono decisamente pronta per le telecamere.
Quando
scendiamo giù Amarillis emette un gridolino felice e mi
mette dietro la porta.
Lei sbircia fuori dalla finestra e quando siamo pronti per la diretta
mi fa un
segno e io apro la porta tranquillamente, come se stessi andando al
mercato ha
detto Sapphire durante le prove, e cammino fino a fermarmi sul
vialetto.
"Ciao,
Caesar, come stai?" chiedo raggiante all'immagine olografica del
presentatore proiettata davanti a me.
"Benissimo,
Stella!" mi risponde col suo sorriso largo da intervista. "Mi sono
vestito d'oro per te!"
Non
posso credere che l'abbia fatto davvero. Quest'uomo ha i capelli, le
sopracciglia e le labbra color oro luccicante. Non so se ridere o
piangere, ma
di sicuro non mi lamenterò più dei miei look. "Lo
vedo, Caesar, anche
io!" gli dico ridendo e mostrando il mio vestito e posso sentire le
risate
del pubblico in sala. Chiacchieriamo qualche minuto su come va la mia
vita da
Vincitrice e la mia nascente carriera da cantante e poi il collegamento
finisce. Almeno è stata una cosa veloce.
Tra
un paio d'ore partiremo così mi cambio in fretta e vado a
salutare i miei
genitori e Ariel. Almeno sta volta so per certo che li
rivedrò al mio ritorno.
Tornata al Villaggio passo da Gloss, e purtroppo Cashmere, Ruby, che mi
dispiace non avere con noi adesso che siamo diventate amiche, e infine
da Eve.
"Mi
raccomando, Stella" mi dice mentre mi abbraccia.
"Tranquilla,
farò la brava" le prometto con un sorriso angelico.
"Ma
no, non tu, parlavo di Sapphire! Mi raccomando Sapphire, tienilo
lontano dalle
zuffe!" mi spiega mentre mi piego in due dalle risate a pensare che
dovrò badare
a quello che è stato il mio Mentore. Ci sarà da
divertirsi.
Quando
sono salita sul treno ho provato una sensazione strana. Ogni volta che
metto
piede qui sono in ansia per qualche motivo, che siano i Giochi, il
ritorno a
casa o il Tour della Vittoria, ma sta volta mi sento in qualche modo
più tranquilla,
come se gli eventi che ho vissuto mi avessero in reso più
consapevole e matura.
La prima volta che sono salita su questo treno ero una ragazzina che
non aveva
idea di cosa sarebbe successo e di cosa aveva appena fatto, ora, dopo
l'arena e
tutto il resto, mi sento più sicura di me e più...
"Stella!
Vieni a sistemare questo casino che è il tuo scompartimento!
Siamo su questo
treno da dieci minuti e tu già hai messo disordine!" mi urla
Sapphire da
qualche parte in corridoio. Ok, come non detto.
La
cena è stata tranquilla. Dopo mangiato sono spariti tutti
per andare a riposare
in vista di domani e io e Sapphire siamo rimasti sul divano a
chiacchierare.
"Tu
ci sei già stato, vero? Per il tuo Tour..." gli chiedo per
cercare di
capire cosa mi aspetterà domani.
"Sì,
ci sono già stato, tanti anni fa."
"E
com'è il Dodici? Ci sono le miniere, giusto?"
"La
geografia non era il tuo forte, vero?" mi chiede prendendomi in giro.
"Volevo
sapere com'è di persona!" sbuffo. "So già quello
che dicono i libri: è
il distretto più piccolo e più povero, si occupa
di fornire materie prime dalle
miniere a Panem ed è uno dei più distanti dalla
Capitale. Volevo sapere che
impressione aveva fatto a te" gli chiedo di nuovo.
"La
stessa che farà a te: vorrai fuggire. Non è
simile a nulla di ciò a cui sei
abituata ed è il posto più diverso che possa
esistere da quello in cui sei
cresciuta tu. Nel Distretto Dodici la gente muore letteralmente di
fame,
Stella, ma dubito vedrai niente di tutto questo. Farai il tuo discorso
al
Palazzo di Giustizia e poi ci sarà un pranzo a casa del
Sindaco. Non ti faranno
vedere niente del Distretto Dodici" conclude e io non so se essere
sollevata o indignata.
"Cosa
posso dire alle famiglie di quei ragazzi, Sapphire? Sono morti nel
bagno di
sangue e io non li conoscevo, non sapevo nemmeno i loro nomi" gli dico,
non sapendo che fare domani.
"Amarillis
preparerà dei cartoncini che potrai leggere, se non sai che
dire attieniti a
quelli..."
"Ma
Snow vuole che io conquisti queste persone, dubito che potrò
farlo con i
cartoncini di Amarillis!" rispondo dando voce alla mia ansia
più grande.
Se il Presidente penserà che non mi sto impegnando al
massimo non voglio
neanche pensare a cosa mi farà.
"Ascolta,
tu sei brava a pensare in fretta, non ci rimuginare troppo e lasciati
guidare
dall'istinto. Se mi accorgerò che stai per dire una cavolata
ti farò un segno,
d'accordo?"
Annuisco
un po' più rilassata e allungo le gambe. Sono felice che
Sapphire sia con me,
non avrei potuto affrontare questo viaggio senza di lui. "Il loro unico
Vincitore in vita è Haymitch Abernaty, vero? Ha vinto
un'edizione della memoria
come te, se non sbaglio" gli dico per cercare di avere altre
informazioni,
ma lui solleva un sopracciglio con aria scettica.
"Non
esattamente come me, infatti la mia famiglia è ancora viva,
al contrario della
sua" mi risponde enigmatico. La mia espressione confusa lo fa spiegare
meglio. "Sai come ha vinto Abernaty i suoi Giochi?" mi chiede e io
faccio segno di no con la testa. Penso solo che debba essere stato
parecchio
bravo visto che in quell'edizione i Tributi erano il doppio. "Ha usato
il
campo di forza attorno all'arena per far rimbalzare l'ascia che la sua
avversaria gli aveva scagliato contro" mi risponde Sapphire come se
questo
rendesse tutto ovvio.
"E...
Allora? È stato furbo, perché ce l'hanno con
lui?" chiedo senza capire il
problema.
Sapphire
sospira e si passa una mano sulla faccia. "Devi capire, Stella, che ci
sono dei messaggi che al Presidente non piacciono. Usare il campo di
forza...
Usare i loro stessi mezzi per vincere il loro gioco è come
prendere in giro
Capitol City. È un atto sovversivo, capisci? Non poteva
restare impunito."
"Ma
magari non voleva essere sovversivo, voleva solo salvarsi!" esclamo
sconvolta, pensando che un'idea simile sarebbe magari potuta venire
anche a me.
"A
loro non importa perché l'ha fatto, si tratta di un
precedente che non deve
esserci. Nessuno può prendersi gioco di Capitol City, lo
capisci?" mi
chiede con aria grave e mentre io annuisco ripenso al fatto che ho
preso il tè con
uno che fa ammazzare gente perché qualcuno ha fatto un gesto
che potrebbe
essere interpretato come una ribellione.
"Che
tipo è Haymitch?" gli chiedo per cambiare argomento. Noto
che Sapphire è un
po' a disagio.
"Un
tipo da cui preferirei tu ti tenessi alla larga" mi dice soltanto e
penso
speri che io ubbidisca ciecamente.
"Perché?"
"È
uno di quelli che non si è più ripreso dai Giochi
e da tutto il resto. Passa le
sue giornate a bere ed è sempre ubriaco. Preferirei che
restassi accanto a me
quando saremo al Distretto Dodici, Stella" si raccomanda mentre io
inizio
a pensare che voglio che domani finisca in fretta.
Sono
sul palco allestito per l'occasione davanti al Palazzo di Giustizia e
anche se
l'ho già visto in tv non posso fare a meno di notare quanto
questo posto appaia
triste e desolato, anche se è una delle zone migliori del
Distretto. Il Sindaco
ha finito il suo discorso e ora è il mio turno.
Rabbrividisco per una folata di
vento fresco mentre avanzo verso il microfono. Anche se il mio vestito
ha le
maniche lunghe, la gonna è molto corta perché
Ganymedes ha deciso che per il
Tour abiti lunghi sarebbero stati troppo formali. Sinceramente a
guardare le
facce del mio pubblico non mi sembra di essere ad un incontro tra
amici. Dopo
la schiera di persone venute per assistere alla cerimonia, penso dietro
costrizione, ci sono le due famiglie dei Tributi morti e le facce dei
due
ragazzi proiettate su degli schermi. Non quello che si dice esattamente
un'atmosfera rilassata.
Guardo
il cartoncino che mi ha dato Amarillis per cercare ispirazione ma ho la
bocca
secca e la mente vuota.
"Salve
a tutti" esordisco con voce un po' incerta. "In teoria dovrei essere
qui a parlarvi della mia vittoria e di quanto io sia felice e grata
alla
Capitale per i suoi premi, ma non voglio parlare di me. Voglio parlare
di Rose
e Lucas, i due Tributi del Distretto Dodici che purtroppo non sono
riusciti a
sopravvivere all'arena. Erano due bambini e le morti dei bambini sono
sempre le
più ingiuste nei Giochi. Anche se Rose e Lucas non hanno
vinto e probabilmente
non saranno in molti a ricordare il loro nome, si sono comportati con
coraggio,
senza sottrarsi al loro dovere e affrontando il loro destino a testa
alta. Il
Distretto Dodici ha perso due bravi ragazzi" concludo, lanciando un
ultimo
sguardo alle famiglie e indietreggiando. Spero di non aver detto
qualcosa di
sbagliato.
Sapphire
mi mette un braccio attorno alle spalle per rassicurarmi e mi fa un
cenno di
approvazione mentre veniamo scortati alla residenza del Sindaco per il
pranzo.
Mangiamo
tranquilli, chiacchierando del più e del meno con Amarillis
e i miei
Preparatori che animano la conversazione. È stato invitato,
o forse dovrei dire
costretto a venire, anche Haymitch Abernaty, che non ha fatto altro che
bere da
quando ci siamo messi a tavola. Dopo mangiato lo vedo che cerca di
stappare una
bottiglia che ha trovato non so dove mentre è stravaccato
sul divano. Vado a
sedermi accanto a lui e con un movimento rapido lo privo della
bottiglia,
mettendola dove non può raggiungerla restando seduto. Dubito
sia in grado di
alzarsi.
"Credo
tu abbia bevuto abbastanza per oggi."
"Credo
che tu sia una ragazzina impicciona."
"Sono
solo una con più buonsenso di quanto ne abbia tu" gli
rispondo frenando il
suo tentavo di alzarsi.
"Oh
giusto, voi siete Favoriti, con le vostre armi, il vostro
addestramento, il
vostro buonsenso, senza scrupoli quando si tratta di uccidere
ragazzini"
mi risponde acido.
"Ho
già detto che mi dispiace per i vostri Tributi, ma
è così che funziona
nell'arena, dovresti saperlo."
"È
così che funziona per voi."
"È
così che funziona per tutti. Anche noi Favoriti siamo
come tutti gli
altri, uccidiamo per sopravvivere e poi facciamo i conti con i nostri
incubi,
sapendo che non c'è altro modo per sopravvivere in questo
sistema. Dovresti
sapere che succede se deludi Capitol City" gli dico guardandolo negli
occhi e allontanando di più la bottiglia. Lui ricambia il
mio sguardo e per un
attimo penso voglia darmi un pugno ma poi torna a sedersi e mi rivolge
un
sorriso amaro.
"Un
brindisi a Stella Maloney, che ha capito come funzionano le cose a
Panem."
"Meglio
per entrambi se lo facciamo con l'acqua, eh?" propongo bloccando il suo
lancio verso la bottiglia.
"Sei
una tosta, devo ammetterlo" risponde, alzando le mani in segno di resa.
"Anche
tu, Abernaty, non posso negarlo" dico, ormai praticamente seduta sulla
bottiglia ed entrambi ridacchiamo. Penso che da sobrio non dev'essere
poi una
cattiva compagnia.
Il
tragitto verso il Distretto Undici non è stato molto lungo.
Sta mattina abbiamo
fatto colazione a casa del Sindaco, dove ho conosciuto Seeder e Chaff,
i
Vincitori ancora in vita del Distretto. Lei è stata davvero
gentile e carina,
mi ha ricordato un po' Eve. Mi ha messo a mio agio e abbiamo
chiacchierato
parecchio. Non so che pensare di Chaff, invece. Quando siamo arrivati
ha
provato a baciarmi, adducendo come spiegazione che non aveva mai
baciato una
Favorita. Io l'ho schivato nascondendomi dietro Sapphire, che per poco
non gli
mollava un pugno. Fortunatamente Seeder ha calmato le acque, altrimenti
Eve se
la sarebbe presa con me una volta tornati a casa, se lo avesse saputo.
Penso
che anche Chaff, come Haymitch, sia brillo per la maggior parte della
giornata,
anche perché mi è capitato di vedere in tv
qualche festa in onore del Vincitore
di turno e loro sembravano essere compagni di bevute.
Il
clima al Distretto Undici è più mite ed essere
circondati dai campi sotto il
sole che brilla rende in qualche modo questa giornata più
piacevole. Tra poco
inizierà la cerimonia e sento la familiare sensazione di
ansia nello stomaco.
Maximilian, il Tributo del Distretto Undici, è stato la mia
prima vittima
durante gli Hunger Games, come farò a guardare in faccia la
sua famiglia dopo
che mi hanno visto ucciderlo in pochi minuti? Riguardo il cartoncino
che mi ha
dato Amarillis e ancora una volta non ci trovo nulla che mi sia
d'aiuto.
Apprezzo il suo sforzo di organizzare tutto al meglio e di provare ad
aiutarmi,
ma Snow vuole che io consoli queste persone e contemporaneamente gli
faccia
capire che il governo di Capitol City non è poi
così male e non penso che
'Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre' possa essermi molto utile
allo
scopo.
Mi
avvicino a Sapphire mentre il Sindaco ha già cominciato il
suo discorso. Non è amichevole
come quello del Dodici e mi sembra anche molto meno cordiale verso la
popolazione.
"Come
devo comportarmi? Che posso dire alle persone a cui ho ammazzato il
figlio?" gli chiedo per l'ennesima volta sperando che lui esca un asso
dalla manica.
"Stella,
ascolta. È stato lui ad attaccarti per primo, nel caso te lo
fossi dimenticato.
Ti sei solo difesa, è così che funziona
nell'arena, non darti colpe che non
hai, chiaro?"
Non
c'è rimprovero nella sua voce, penso voglia solo che io la
smetta di
tormentarmi e lo vorrei tanto anche io, ma non sempre ci riesco. Tocca
a me e
mi dirigo verso il microfono cercando di mantenere un'aria composta
nonostante
vorrei fuggire.
"Essere
qui per me, a guardare le famiglie di Katy e e Maximilian, non
è facile. Non
conoscevo Katy, ma penso che nessuno dovrebbe morire in quel modo, il
bagno di
sangue è la cosa più brutta che io abbia mai
visto. Con Maximilian ci siamo
scontrati. Mi ha attaccata lui per primo ma non per questo lo biasimo.
L'arena
funziona così, devi provare a tirare fuori tutto il coraggio
che hai e provare
a sopravvivere. Maximilian non è riuscito a vincere ma
questo non fa di lui un
perdente. È stato coraggioso e ha combattuto e questo fa di
lui un vincitore,
anche se non ha avuto una corona."
Senza
riuscire a guardare ancora le famiglie torno al mio posto e da
lì a poco la
cerimonia finisce. Quando torniamo sul treno vado in camera mia e mi
butto sul
letto, calciando via le scarpe e osservando i frutteti che si
allontanano.
Sento Amarillis che mi chiama per il pranzo e mi cambio velocemente.
Non ho
molta fame ma non posso iniziare a rifiutare il cibo al secondo giorno
di tour,
Ganymedes dovrebbe fare troppe modifiche ai vestiti. Mi avvio verso la
carrozza
ristorante sperando che le chiacchiere con gli altri mi distrarranno un
po',
almeno fino al prossimo Distretto.
Author's
note - Il Ritorno.- Ciao di nuovo! Intanto grazie ancora per essere
arrivati
fin qui. Prima di lasciarvi volevo farvi vedere alcune cose, giusto per
rendere
la storia più vivida :3 Per cominciare, questa
è casa di Stella al Villaggio
dei Vincitori. I vestiti che Stella indossa nell'intervista
e nei Distretti Dodici
e Undici
sono
questi e se non avete mai visto un piano blu eccovelo qui.
Per finire, vi
presento Frank,
il fidanzato di Ruby, e vi metto anche una foto di come si
presenta Gloss
all'inizio della storia (povera Stella, compatiamola).
Per
chi volesse ascoltarla, la canzone che canta
Stella è questa.
Ora
la smetto di annoiarvi e vi do appuntamento al prossimo capitolo, un
bacio a
tutti! <3
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Prova ad essere felice ***
AN-
Ciao a tutti! Ho deciso che d'ora in
poi metterò la nota a fine capitolo per evitare di dire cose
spoiler :3 A dopo!
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
2 - Prova ad essere felice
Sento
il fruscio dell'erba, ma non ci do
peso, sono distratta dalla sua risata. Un altro rumore, un rametto
spezzato,
sta volta. Mi volto mentre il sibilo della freccia fende l'aria. Provo
a
fermarla ma non ci riesco. Non ci riesco mai. La macchia di sangue si
inizia ad
allargare sul suo petto sporcandomi le mani. "Sam!" urlo e mi
sveglio, come tutte le volte. Sono seduta al centro del letto e mi sto
fissando
le mani con gli occhi sbarrati, senza però notare traccia di
sangue. Mi alzo e
apro un po' il finestrino per fare entrare un po' d'aria, per quanto
possibile
visto che il treno è quasi totalmente sigillato per evitare
fughe che non
piacerebbero alla capitale.
La
luce che entra si irradia sul mucchio
di vestiti dorati abbandonati sulla mia sedia. Forse mettere a posto mi
aiuterà
a distarmi. Il vestito del Distretto Dieci mi ricorda una delle
giornate più
pesanti che abbiamo avuto finora. Dopo esserci lasciati alle spalle i
frutteti
siamo arrivati tra le mandrie di bestiame e Amarillis ha passato tutto
il tempo
a lamentarsi della puzza. Durante il tragitto verso il Palazzo di
Giustizia
Sapphire ha pestato una cacca di mucca e io e Ganymedes gli abbiamo
fatto delle
foto mentre provava a pulirsi e a sera le abbiamo mandate ad Eve, che
ha
passato dieci minuti a ridere prima di riuscire a dire qualcosa. Per
pranzo ci
hanno offerto una grigliata con carne davvero deliziosa ed è
stato divertente,
soprattutto vedere Amarillis e il team dei Preparatori fuggire dagli
insetti.
Poi
c'è stato il Distretto 9, dove
Ganymedes ha dato il meglio di sé facendomi indossare una
coroncina fatta di
spighe di grano per il mio discorso. Ci hanno portato a visitare i
campi e io e
Amarillis abbiamo corso tra le spighe e ci siamo distese sul terreno
ancora
caldo ad osservare il cielo. È stato un momento spensierato
di cui avevamo
davvero bisogno per allentare la tensione. Per il vestito del Distretto
Otto
Ganymedes ha voluto dare prova della sua abilità, visto che
lì si occupano di
tessuti. Durante il pranzo a casa del Sindaco ho passato la maggior
parte del
tempo a giocare con il bambino di Cecelia, anche se correre coi tacchi
a spillo
non è esattamente la cosa più comoda del mondo.
Cecelia mi ha particolarmente
colpito: ha un'aria così materna e un carattere
così dolce che mi sembra
impossibile credere che abbia vinto i Giochi. Mi chiedo se abbia ucciso
qualcuno durante la sua edizione perché non riesco proprio
ad immaginarla a
fare del male a qualcuno. Con Woof invece ho parlato poco, mi
è sembrato un
tipo riservato e anche un po' svampito. Ma ho visto Sapphire
chiacchierare con
lui, penso che siamo amici visto che si conoscono da così
tanto tempo.
Chiudo
l'armadio dopo aver appeso anche
l'ultimo vestito e vado a sciacquarmi il viso. Devo provare a
rimettermi a
letto o domani avrò delle occhiaie a cui neanche i miei
Preparatori riusciranno
a porre rimedio. Sto per rimettermi sotto le coperte quando vedo la
testa di
Sapphire sbucare dalla porta.
"Tutto
bene? Ti ho sentita
urlare" mi chiede mentre entra e mi guarda con apprensione.
"Era
solo un incubo" rispondo
guardandomi i piedi e rabbrividendo per l'aria fresca. Sapphire va a
chiudere
il finestrino e mi rimbocca le coperte. "Mi fai compagnia
finché non mi
addormento?' gli chiedo anche se so di suonare infantile. Lui si mette
sotto le
coperte con me e io mi accoccolo nel suo abbraccio.
"Che
succede, Stella?"
"Non
voglio andare nel Sette"
rispondo soltanto, mentre lui mi accarezza i capelli. "Avranno visto
tutti
l'intervista con Caesar... Ho detto che non ero dispiaciuta di aver
ucciso
Timothy, che ero pronta a rifarlo per vendicare Sam... Cosa posso dire
domani
alla sua famiglia?"
"L'intervista
era fatta a caldo,
Stella... Nessuno toglie che puoi cambiare idea... Dì quello
che senti di dire,
sii te stessa e andrà bene."
"Snow
si aspetta più di questo...
Non vuole che io sia me stessa, vuole che sia il suo strumento di
propaganda" dico, rassegnata, senza davvero sapere che fare per la
prima
volta da quando siamo partiti.
"Ascolta,
sei stata brava finora.
Continua a trasmettere le tue emozioni e a provare ad essere vicina a
quella
gente e andrà bene. Mostragli chi sei e non potrai non
piacergli" mi dice
con un sorriso mentre io annuisco e gli occhi si fanno pesanti.
L'ultima cosa
di cui mi accorgo è Sapphire che mi sistema la coperta e poi
mi riaddormento,
sperando di non sognare di nuovo sangue e frecce.
Apro
gli occhi a causa della luce che
filtra dalla tenda e ci metto qualche secondo a realizzare che Sapphire
è
rimasto a dormire con me. E sta ancora dormendo. Forse potrei
approfittarne per
fargli qualche scherzo. Sto mentalmente elencando di cosa dispongo ma
Amarillis
bussa alla porta dicendo di alzarmi che è già
tardi, svegliando Sapphire e
distruggendo il mio piano malefico.
"Buongiorno"
mi dice alzandosi
e dandomi un bacio sulla fronte. "Meglio che vada, prima che Amarillis
mi
trovi qui e si faccia strane idee" aggiunge mentre controlla che il
corridoio sia deserto per poi andare via. È ora di iniziare
un'altra giornata.
Ho
praticamente fatto colazione mentre
venivo pettinata e truccata. A vedermi così ogni giorno mi
sto abituando a
questa immagine così perfetta, con i capelli in ordine e la
pelle luminosa.
Inizio a pensare che quando tornerò a casa avrò
seri problemi di autostima.
Quando abbiamo finito con i trattamenti estetici trovo già
Ganymedes ad
attendermi in camera mia. Oggi mi attende un tubino color oro a disegni
damascati così stretto che sinceramente non ho idea di come
ci entrerò. In
qualche modo riesce ad infilarmelo e inizia ad armeggiare con la zip
mentre io
trattengo il respiro.
"Nervosa?"
Mi
chiedo come faccia a capire quello
che provo senza che io dica o faccia nulla. "Un po' " rispondo,
mentre sento i miei polmoni compressi in questa specie di armatura.
"Tutti
avrebbero fatto lo stesso,
Stella. Ha ucciso il tuo ragazzo, nessuno pensava che lo avresti
lasciato
andare come se nulla fosse" dice tranquillo, dando un ultimo colpo alla
zip. Mi sembra che le mie tette stiano per schizzare fuori da un
momento
all'altro,
"Sam
non era il mio ragazzo... E
non credo che la sua famiglia mi odi di meno solo perché
l'ho fatto per
difenderci dall'attacco o per vendicare una persona cara" rispondo
mentre
lui mi sistema il vestito e va apprendere le scarpe.
"La
sua famiglia deve anche
ricordarsi che il figlio ha scagliato una freccia contro due ragazzi
che non lo
stavano minacciando in alcun modo. Sicura di essere tu la cattiva della
situazione?" mi chiede mentre mi aiuta a salire sulle scarpe.
"Non
credo che per loro faccia
molta differenza" rispondo rassegnata mentre mi mette i gioielli che ha
preparato per completare il tutto.
"E
perché dovresti giustificarti
con loro, quindi?" mi chiede alzando un sopracciglio, scettico, per poi
farmi fare un giro su me stessa. Lo abbraccio e gli dico semplicemente
'grazie'
per poi farmi accompagnare, traballante sui tacchi, a raggiungere gli
altri.
Per
farmi scendere dal treno mi hanno
scaricata come una specie di pacco perché il vestito era
troppo stretto per
fare i gradini autonomamente. Adesso siamo in macchina e dalla stazione
ci
stiamo dirigendo al Palazzo di Giustizia. Già dal Distretto
Otto si è iniziato
a notare che abbiamo finito con i Distretti poveri e che quelli che
stiamo
visitando adesso hanno una vita migliore. La strada è
costeggiata da boschi
fitti che mi ricordano vagamente la foresta della mia arena. Non voglio
più
mettere piede in un bosco per tutta la mia vita.
Quando
arriviamo, il Sindaco è cordiale
e ci accompagna subito sul palco, dove tiene un breve discorso e poi mi
lascia
il microfono. Riguardo per l'ennesima volta il cartoncino che mi ha
dato
Amarillis ma non credo sia il caso di dire che il Tributo del Distretto
Sette
ha avuto l'onore di essere ucciso dalla Vincitrice.
"Salve
a tutti. Questa è la tappa
più difficile del Tour per me e penso possiate capire
perché. Timothy ha ucciso
una persona che per me era molto cara e io sono stata molto, molto
arrabbiata e
triste per questo. Forse perché l'ha fatto davanti a me o
forse perché io non
ero ancora pronta a sopportarlo, non saprei. Soffrire era
così doloroso che ho
preferito trasformare il dolore in rabbia e vendetta."
Ripenso
a quando ho scagliato il
coltello contro quel ragazzo che mi aveva portato via Sam, dritto al
cuore, per
vendicarmi di come lui aveva distrutto il mio. "Sono stata arrabbiata
con
Timothy e per tanto tempo non ho avuto rimpianti per averlo ucciso. Ma
ora ho
capito che lui stava soltanto facendo quello che poteva per tornare a
casa, che
stava solo seguendo le regole dell'arena. Quando sei lì
dentro l'unica cosa che
vuoi è venirne fuori e ho capito che chiedersi
perché ci abbia attaccati è
assurdo. L'ha fatto perché voleva vincere e tornare dalla
sua famiglia, come
tutti. Non posso essere arrabbiata con lui per aver fatto quello che
avremmo
fatto tutti, se ne avessimo avuto l'occasione. Timothy ha solo seguito
le
regole e fatto quello che doveva e io non sono più
arrabbiata con lui per
questo. Spero che un giorno neanche voi lo sarete più con
me" concludo,
lanciando una rapida occhiata alla famiglia del ragazzo che ho ucciso.
"Non
conoscevo Katy, ma so che è
stata uccisa dal gruppo dei Favoriti" dico spostando lo sguardo sulla
famiglia
della ragazza. "E mi dispiace, io stessa sono stata quasi uccisa da
loro
per più di una volta e l'unica cosa che posso dire
è che spero non l'abbiano
fatta soffrire. Mi dispiace davvero per i vostri Tributi."
Quando
finalmente io e Sapphire restiamo
soli gli chiedo come pensa sia andata.
"Secondo
me è andata bene, hai
ribadito che i Giochi hanno delle regole da rispettare e al tempo
stesso ti sei
mostrata umana e hai provato a toccare i loro cuori. Secondo me il
risultato
era buono."
Le
sue parole mi fanno sentire un po'
più sollevata e riesco anche a godermi il pranzo. Faccio la
conoscenza di
Blight, il Mentore del Distretto Sette, che mi dice che gli
è piaciuto il mio
discorso e che capisce che per me affrontare tutte quelle persone non
dev'essere stato facile. Parlando scopro anche che qui al Sette non si
allenano
per i Giochi fin da piccoli come noi, ma comunque si esercitano con
l'ascia già
da bambini nei boschi circostanti quindi non arrivano nell'arena
totalmente
impreparati. Per lui è stata una sorpresa scoprire il
talento naturale che
aveva Timothy con l'arco ed è anche riuscito ad ottenere
qualche aiuto dagli
Sponsor.
"Quel
pallone gonfiato non la
smetteva di vantarsi, quando hai piantato il coltello nel suo Tributo
per poco
non piangeva come un bambino" mi dice in un orecchio Sapohire con tono
acido e io gli do una gomitata sperando che Blight non l'abbia sentito.
Ho
promesso ad Eve di evitare le zuffe.
Credo
di aver bisogno di un paio di
piedi nuovi. Ieri siamo stati al Distretto Sei e io mi aspettavo una
super
macchina ad attenderci alla stazione o qualcosa di ancora meglio, ma
una volta
arrivati lì ho scoperto che, contrariamente a quanto ci si
possa aspettare
dagli abitanti del Distretto che si occupa dei mezzi di trasporto di
Panem, qui
non amano viaggiare o spostarsi con mezzi particolarmente tecnologici.
Quindi
abbiamo fatto una bella passeggiata dalla stazione fino al Palazzo di
Giustizia, che ha messo a dura prova anche Amarillis. L'unica
differenza è che
lei prende parte a Tour della Vittoria da molto prima di me, quindi
conoscendo
il posto si era portata delle infradito per affrontare la passeggiata
interminabile. Quando siamo arrivati a destinazione mi è
sembrato una specie di
miraggio. I Tributi erano entrambi morti nel bagno di sangue quindi non
ho
dovuto fare un discorso troppo impegnativo, anche perché con
ogni muscolo delle
gambe in agonia non ci sarei riuscita. Il pranzo è stato
tranquillo, Sapphire
mi aveva detto che i Mentori del Sei non sono particolarmente loquaci
da quando
hanno iniziato a fare uso regolare di morfamina per superare l'orrore
dei
Giochi. In effetti, nonostante siano più o meno coetanei di
Sapphire, non ho
notato nessun coinvolgimento particolare tra loro. A sera, una volta
tornati
sul treno, ho perso il conto di quanti impacchi e creme sono passati
sui miei
piedi ma devo dire che non vedevo una magia così da quando
usavo quella pomata
per le ferite nell'arena. Amarillis mi ha permesso di cenare in camera,
il che
dimostra che ero davvero distrutta.
Oggi
siamo stati al Distretto Cinque ed
è andato tutto bene, almeno finché non ci hanno
proposto di visitare la
centrale elettrica. Abbiamo fatto un giro molto approfondito, durante
il quale
Amarillis ha sofferto con me, visto che oggi non aveva scarpe di
ricambio. Adesso
sono distesa a letto e ho i muscoli delle gambe irrigiditi e la schiena
come se
mi avessero preso a bastonate. Ganymedes mi sta facendo un massaggio
alle gambe
per drenare l'acido lattico e Amarillis mi guarda con apprensione.
"Tranquilli,
domani sarò di nuovo
operativa" dico per rassicurarli, ma nella mia testa penso che appena
qualcuno proporrà una corsetta sulla spiaggia gli
torcerò il collo con le mie
stesse mani. Quando si sono finalmente accertati che sto bene mi
lasciano
riposare e riesco a sentire Amarillis inseguire Ganymedes dicendogli
che anche
lei ha bisogno di un massaggio. Credo che solo lui non si sia accorto
di quanto
disperatamente lei lo corteggi.
Domani
arriveremo nel Distretto Quattro
e questo significa che vedrò il posto dove è
cresciuto Sam. L'idea di parlare
davanti alla sua famiglia mi mette una certa ansia, i suoi genitori mi
hanno
vista baciarlo in diretta, è una cosa abbastanza
imbarazzante. L'idea di
conoscere in qualche modo la famiglia di Sam mi fa strano, è
come se venissi in
contatto con una parte di lui che io non conosco, ma che ha visto me in
tv e
non so che idea si sia fatta.
Quando
arriviamo al Distretto Quattro la
prima cosa che noto è l'odore di salsedine nell'aria.
È la prima volta che lo
sento ma, non so come, riesco subito a riconoscere l'odore dell'acqua
salmastra. Arrivati al Palazzo di Giustizia finalmente conosco la vera
star di
Capitol City, Finnick Odair. E mi è subito chiaro
perché Snow ha detto che non
avrebbe mai pensato di poter usare me come usa lui: Finnick ha un modo
di fare
che ti cattura, ha fascino, e sembra illuminare ogni cosa intorno a
lui. Non
credo che riuscirò mai ad avere questa capacità.
Saluta Sapphire col rispetto
che che si porta ad un Mentore più anziano e poi viene da me.
"Finalmente
conosco la famosa
ragazza d'oro di Capitol City" mi saluta con un ghigno ammiccante.
"Finalmente
conosco Finnick
Odair" gli rispondo stringendo la mano che mi sta porgendo.
"Il
solo e unico" conferma
mentre ci avviamo verso il palco. "L'hai mai visto?" mi chiede poi
con uno sguardo malizioso. Eh? Di che sta parlando? "Se non l'hai mai
visto penso che resterai sbalordita da quanto è grande e...
Potente"
aggiunge sollevando le sopracciglia in maniera allusiva. Io deglutisco
e gli
rivolgo uno sguardo confuso. "L'oceano! L'hai mai visto?"
Ah,
l'oceano, certo. Mi chiedo se
l'abilità di fare battute sconce sia uno dei tratti
distintivi del Distretto,
oltre alla pesca. "No, non l'ho mai visto" rispondo riprendendo a
respirare regolarmente e sperando che le mie guance abbiano mantenuto
un
colorito normale.
"Ti
piacerà" mi promette, con
un guizzo malizioso negli occhi che mi fa chiedere se davvero stiamo
parlando
dell'oceano.
Il
Sindaco fa il suo discorso e poi è il
mio turno. Mi prendo un minuto per guardare la gente presente e credo
sia la
prima volta che chi risponde al mio sguardo non è mi
è avverso, credo. Vedere
Sam che mi guarda con quel sorriso che conosco così bene mi
fa saltare un
battito. Quando rivolgo lo sguardo alla sua famiglia mi rendo conto di
non aver
mai saputo che avesse una sorella.
"Buongiorno
a tutti" esordisco
senza sapere bene che dire, tanto per cambiare. "Penso non sia un
mistero
che io e Sam fossimo... Vicini. Essere qui oggi ha un sapore dolce
amaro.
Vedere dove lui è cresciuto mi fa pensare che ci sono
così tante cose di lui
che non so, eppure è bastato sapere poco per farmi capire
che persona splendida
fosse. Avrei voluto salvarlo, ma non ci sono riuscita e per questo vi
chiedo
scusa. So che l'idea di voler salvare qualcuno durante gli Hunger Games
è
assurda ma io volevo salvarlo davvero. E ancora ora rivedo quella scena
nei
miei incubi e mi chiedo se ho fatto tutto il possibile o se c'era anche
una
sola possibilità di fermare quella freccia e io non l'ho
colta."
Mi
fermo un attimo perché sento le
lacrime salire e distolgo lo sguardo, notando che Finnick ha abbassato
il suo e
ha un'espressione triste. Forse questo è il vero Finnick
dietro il personaggio
che ha costruito per la Capitale. "Voglio ricordare Sam come il ragazzo
che mi ha fatto ridere mentre eravamo nell'arena a cercare di
sopravvivere e
credo che il suo sorriso non me lo scorderò mai" concludo,
mentre una
lacrima ribelle mi scende sul viso. "Non conoscevo Emy, invece, ma
l'avevo
vista allenarsi con Sam e mi dava l'impressione di una ragazza molto
dolce.
Penso che il Distretto Quattro abbia perso due persone meravigliose e
mi
dispiace davvero tanto."
Meglio
finirla qui, prima che scoppi a
piangere davanti a tutte queste persone. Sapphire mi passa un
fazzoletto e
appena torniamo dentro mi stringe in un abbraccio. Fortunatamente il
pranzo
riesce a distrarmi e l'atmosfera torna ad essere più
allegra. Ci servono pesce
cucinato in tutti i modi possibili e a noi si unisce Mags, che credo
sia il
Mentore più anziano di tutti, che ci parla di vari aneddoti
sulla pesca.
"Hai
detto delle belle parole per
lui" mi dice dopo essermi venuta vicina, con la voce un po' impastata
forse a causa di qualche problema di salute che ha avuto in passato. La
ringrazio con un sorriso e sto per dire qualcosa quando vedo che
Finnick si
alza.
"Visto
che abbiamo finito di
mangiare porto la nostra ospite a vedere l'oceano, non può
perdersi la parte
migliore del Distretto Quattro!" annuncia per poi prendermi per un
braccio
e trascinarmi via sotto lo sguardo allibito di Sapphire.
La
sabbia fine e l'acqua limpida sono un
paesaggio da favola, devo ammetterlo. Mi tolgo le scarpe e immergo i
piedi
nella sabbia riscaldata dal sole e lascio che il vento leggero mi
scombini i
capelli.
"Andiamo
a vedere com'è
l'acqua" mi propone Finnick e andiamo ad immergere i piedi i piedi dove
le
onde si infrangono sulla battigia. "Sai nuotare?" mi chiede e io
annuisco. "Allora andiamo a fare un bagno."
Io
scoppio a ridere. "Non ho
portato il costume, dovevi avvertirmi prima!"
"Non
ti serve il costume, non c'è
nessuno, puoi soltanto toglierti il vestito" mi dice, come se
spogliarsi
in spiaggia fosse la cosa più normale del mondo. Forse qui
lo è, chissà.
"Non
credo sia una buona
idea..."
"Oh
andiamo, ti sei spogliata per
gli Strateghi e non puoi farlo per me?! Sai quante Capitoline
vorrebbero essere
al tuo posto?!"
"Non
ne dubito, ma io non sono una
di loro!"
"Vuoi
lasciare il Distretto Quattro
senza aver fatto una nuotata nell'oceano? Potrebbe non capitarti
più
l'occasione..." mi provoca con la sua espressione accattivante.
"Tu
sottovaluti i Tributi del
Distretto Uno" gli rispondo con lo stesso tono. Ma alla fine ha
ragione,
che sarà mai? Ringrazio mentalmente Ganymedes per fornirmi
sempre biancheria
intima abbinata al look del giorno e abbasso la zip del vestito mentre
Finnick
mi sta già incitando a raggiungerlo.
Nuotiamo
per varie centinaia di metri e
poi ci fermiamo ad osservare il tramonto che si riflette sull'acqua.
"Non
pensavo che al Distretto Uno
sapeste nuotare così bene."
"Ci
sono molte cose che sappiamo
fare al Distretto Uno e che tu non penseresti" gli rispondo mentre mi
passo le mani bagnate tra i capelli e sento le goccioline d'acqua
scendermi sul
viso.
"Potresti
mostrarmene
qualcuna..." mi dice mentre mi si avvicina e sento le sue mani
stringersi
attorno alla mia vita.
"Finnick,
no... Non posso..."
dico provando a divincolarmi.
"Perché?"
Perché?
Perché mi vengono almeno mille
motivi in mente. Ad esempio potrebbe vederci qualcuno da un momento
all'altro o
potrebbe arrivare qualche pesce assassino. E poi lui era il Mentore di
Sam,
magari erano anche amici o erano addirittura cresciuti insieme. Lo so
che Sam è
morto e che essergli fedele è una cosa stupida, ma non
posso, non con Finnick,
non qui.
"Lascia
che allevi il tuo dolore..."
"Io
non sto soffrendo..."
"Tu
stai soffrendo da quando hai
messo piede qui, te lo leggo in faccia. E probabilmente non hai mai
smesso
davvero di soffrire da quando sei entrata in quell'arena. Lui non
avrebbe
voluto questo per te. Lasciati andare, prova ad essere felice di nuovo"
e
detto questo mi bacia ed è un bacio diverso da quelli di
Sam. È il bacio di
qualcuno che sa quello che hai provato, che sa cosa hai passato
perché c'è
passato anche lui, è il bacio di qualcuno che, come me, sta
provando a rimettere
insieme i pezzi della sua vita.
Quando
usciamo dall'acqua ho le mani
raggrinzite e sdraiarmi al sole sugli scogli non mi dispiace. Restiamo
per un
po' in silenzio a crogiolarci al sole, con Finnick che ogni tanto mi
schizza
quando arriva un'onda a toccarci i piedi. "Parlava di te, sai?"
Mi
giro verso di lui con aria
interrogativa. "Sam. Mi parlava di te. Diceva che c'era questa ragazza
e
che era bellissima e parecchio stronza e non capiva perché
tu non fossi caduta
ai suoi piedi al primo sorriso" mi dice con una voce divertita mentre
io
scoppio a ridere pensando a Sam frustrato perché provavo a
resistergli.
"Gli avevo detto di starti lontano, ma lui era uno che non ascoltava
molto, credo fosse una cosa che avevate in comune, a giudicare da
quello che diceva
Sapphire su di te" mi prende in giro col suo sorrisetto.
"Sapphire
dice tante cose non vere
su di me!"
"Anche
Sam diceva tante cose su di
te, ma si era dimenticato un paio di tue... Interessanti
capacità..."
"Finnick!"
dico fingendomi
offesa mentre lui si alza e inizia a schizzarmi. Quando si tuffa lo
seguo e
torniamo a nuoto dove avevamo lasciato i vestiti. Non oso immaginare
che
aspetto ho e che dirà Sapphire quando torneremo. Ma non ci
voglio pensare per
ora, preferisco godermi questo momento e tirare sabbia su Finnick.
Quando
torniamo al Palazzo di Giustizia
tutti sono visibilmente più rilassati, visto che ci avevano
quasi dato per
dispersi. Finnick tranquillizza tutti col suo solito modo di fare
accattivante,
ma Sapphire mi sibila comunque all'orecchio un 'dopo facciamo i conti'
che non
promette niente di buono. Finnick mi accompagna in un bagno di servizio
dove
posso asciugarmi e mi aspetta fuori per tutto il tempo. Molto carino da
parte
sua, devo ammettere. Quando esco ho riacquistato un aspetto
presentabile
nonostante sulla mia pelle si senta ancora l'odore dell'acqua di mare.
"C'è
qualcuno che vuole
conoscerti" mi informa per poi condurmi tra stanze e corridoi
finché non
si ferma davanti una porta chiusa. La apre e mi fa segno di entrare e
io rimango
abbastanza sorpresa di vedere dentro la sorella di Sam.
"Stella,
lei è Cassidy. Vi lascio
sole" e prima che possa chiedergli qualcosa è già
sparito. Mi avvicino al
divano dove lei è seduta e mi siedo anche io, ricambiando il
suo sorriso.
"Mi
dispiace per tutto il mistero,
è lo stile di Finnick..." mi dice a metà tra il
dispiaciuto e il
divertito. "Volevo conoscerti, sentivo di doverlo fare... Hai detto
delle
cose bellissime per Sam, sia oggi che durante l'intervista."
Penso
abbia un paio d'anni più di me e
ha anche gli stessi occhi di Sam, ma i capelli sono castani, come
quelli del
loro padre. "Ho detto quello che sentivo" le rispondo un po'
imbarazzata. È così strano conoscere gente che ha
fatto parte della vita di Sam
ora che lui non c'è più.
"Mi
hai fatta commuovere e non sono
una che si commuove facilmente" mi dice con un sorriso sincero. "Gli
sei stata vicina nei suoi ultimi giorni, credo sia una cosa che ti
invidierò
per sempre" aggiunge con una nota di tristezza nella voce.
"Gli
sei stata accanto per anni,
sarà quello che ti invidierò io."
Lei
stringe un attimo la mia mano poi
mette su un'espressione più allegra. "Solo mio fratello
poteva mettersi a
conquistare una ragazza durante l'allenamento per gli Hunger Games... O
forse
l'hai conquistato tu, non saprei..."
"È
stato reciproco, credo" le
rispondo, pensando a quando ho conosciuto Sam al Centro di
Addestramento.
"Sam
non era uno che si legava
facilmente. Era sempre circondato da ragazze, questo sì, ma
erano più che
altro... Avventure" mi racconta e io non sono sicura di voler sapere
della
vita da playboy del mio pseudo ragazzo morto da sua sorella.
È una cosa un po'
inquietante. "Tu devi avere qualcosa di speciale per averlo
conquistato...
Prima lui, poi Finnick Odair... Devi dirmi che gli fai" mi dice con un
sorrisetto che mi ricorda molto quello di suo fratello. Tutto
ciò è
imbarazzante.
"Io
non faccio nulla e non ho
niente di particolare" mi difendo, chiedendomi come abbia fatto a
capire
di Finnick.
"Erano
amici, sai? Praticamente
sono cresciuti insieme ma non hanno mai avuto gli stessi gusti in fatto
di
ragazze..."
"Credo
che entrambi condividessero
un'attrazione per le cose proibite e le ragazze che li rifiutano..." le
rispondo ed entrambe scoppiamo a ridere.
"Inizio
a capire cosa ci ha visto in
te" mi dice con un sorriso. "Cerca di non essere triste, lui non
avrebbe voluto" aggiunge mentre tira fuori dalla tasca un bigliettino
con
un numero di telefono. "Se qualche volta ti andasse ti parlare... A me
farebbe piacere..." mi spiega un po' imbarazzata e io mi apro in un
sorriso.
"Contaci'
le dico prendendo il
numero e mettendolo nella borsetta.
Quando
usciamo mi saluta con un
abbraccio che io ricambio e poi dà un bacio sulla guancia a
Finnick.
"Una
delle tue fidanzate?" gli
chiedo cercando di imitare il suo sguardo ammiccante.
"Io
non ho fidanzate Maloney, solo
ammiratrici, tienilo a mente" mi risponde a tono. "E poi nella mia
posizione non posso permettermi fidanzate" aggiunge e io capisco a cosa
si
riferisce.
"Dici
così perché non ti sei mai
innamorato" lo provoco per allentare la tensione.
"Non
pensavo fossi una
romanticona" mi prende in giro dandomi un pizzicotto.
"Ho
i miei lati nascosti."
"Me
li dovrai mostrare tutti"
dice con uno sguardo malizioso e divertito al tempo stesso che gli fa
guadagnare
un pugno 'amichevole' sul braccio.
Abbiamo
salutato il Sindaco e la sua
famiglia insieme a Mags, mentre Finnick ci ha accompagnato in stazione.
"Ci
vediamo nella Capitale" mi
saluta prima che salga sul treno. "Magari riusciremo a farci un'altra
nuotata" aggiunge accompagnando la sua proposta con una pacca sul mio
sedere.
"Continua
a sognare, Odair"
gli rispondo per poi affacciarmi al finestrino e mandargli un bacio in
perfetto
stile da diva capitolina. Rimango affacciata finché non
riesco più a vederlo e
poi rientro, sperando di potermi fare finalmente una doccia e togliermi
la
salsedine di dosso. Ma appena arrivo in camera capisco che i miei
propositi
dovranno aspettare ancora, perché trovo Sapphire comodamente
seduto sulla
poltroncina che di solito uso come armadio.
"Dobbiamo
parlare" mi dice
gelido e io mi chiedo perché sia così arrabbiato.
"Possiamo
parlare dopo che mi sarò
fatta una doccia?" provo col mio tono più docile.
"No,
parliamo adesso. Ti sembra un
comportamento corretto sparire per ore senza neanche dire dove vai? Ti
sembra
un comportamento maturo?!"
Credo
di non averlo mai visto così
arrabbiato. "Non pensavo saremmo stati via per tanto tempo..." cerco
di giustificarmi ma ogni mio tentativo sembra inutile.
"Appunto,
è questo il problema, tu
non pensi mai! Ti comporti come una ragazzina incosciente nonostante
dovresti
sapere bene che la tua posizione è cambiata! Mi aspetto di
lavorare con una
persona matura, non con una bambina capricciosa! Non siamo in gita, non
ti puoi
appartare con Finnick Odair come farebbe una quindicenne, siamo qui per
lavorare! Mi aspetto che ti comporti da adulta, Stella, o almeno che ci
provi.
Sono stanco di farti da babysitter" conclude amareggiato per poi
dirigersi
verso la porta. Provo a fermarlo ma lui mi evita e se ne va,
lasciandomi sola a
sentirmi in colpa.
Sapphire
non era mai stato così duro con
me, sta volta penso di averlo deluso sul serio. Quando mi metto sotto
il getto
caldo della doccia lascio che lacrime scendano senza più
trattenerle. Io e
Sapphire non abbiamo mai litigato, non ho idea di cosa fare per
riparare. Lo so
che sono stata io a sbagliare e a farlo arrabbiare e so anche che ho
avuto un
comportamento irresponsabile, ma non posso fare a meno di sentirmi
ferita, in
qualche modo. Mi ha trattata come una specie di collega di lavoro e
sembrava
arrabbiato perché lo avevo piantato in asso e
perché non ero stata
professionale, mentre per me ormai Sapphire è come un
secondo padre e mi sarei
aspettata che mi rimproverasse perché ero sparita con
Finnick. Non so se ha
senso quello che provo ma il fatto che lui mi abbia trattata solo come
una con
cui lavora e non come una persona a cui vuole bene mi ha ferita.
Evidentemente
non dovevo affezionarmi così tanto a lui, da domani
cercherò di limitarmi ad un
comportamento che non vada oltre il piano lavorativo ma per sta sera
non posso
fare a meno di lasciare che le lacrime inzuppino il cuscino mentre
provo a
dormire.
Author's
note.- Ciao a tutti! Solo
poche parole. Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Scusate, non sono
riuscita a
trattenermi. Volevo solo ringraziarvi di seguire questa seconda
avventura
ancora una volta <3 E per dimostravi la mia gratitudine vi
regalo un collage
di Finnick
al mare. Lo dico io che Stella è una povera sfigata
>_>
Per
chi volesse vedere i vestiti
indossati per il Tour in questo capitolo, li trovate qui.
Detto
questo, mi eclisso, a presto!
<3
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 - Benvenuta nel club dei Vincitori ***
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
3 - Benvenuta nel club dei Vincitori
La
sveglia sul comodino segna le tre e io ho perso il conto di quante
volte mi
sono girata e rigirata nel letto. Un raggio di luce filtra a
intermittenza
dalle tende del finestrino che si sono leggermente spostate e che io
non ho
voglia di chiudere. So che dovrei dormire visto che domani
sarà l'ennesima
giornata stancante ma ho così tante domande che mi vorticano
nella testa che
staccare il cervello mi sembra impossibile. Essere nel Distretto
Quattro ha
fatto tornare molti pensieri che pensavo di aver chiuso in un angolo
della mia
mente dove mi proibivo di tornare. Non riesco ancora completamente a
smettere
di pensare a Sam. Sono passati più di sei mesi dalla sua
morte ma ogni tanto, quando
permetto ai miei pensieri di vagare, loro tornano da lui. La notte mi
capita di
sognarlo, non solo la sua morte, ma anche i momenti belli che abbiamo
passato
insieme. Non capisco se sono ossessionata da lui, da quello che sarebbe
potuto
essere e dal rimorso di essermi fatta scivolare tra le dita la
possibilità di
salvarlo o se ad un certo punto il nostro rapporto basato su 'io ti
piaccio, tu
mi piaci, divertiamoci' sia diventato qualcosa di più.
Mi
chiedo se ero innamorata di lui. Ci si può innamorare
così in fretta di
qualcuno? So che molti mi direbbero che alla mia età
è normale innamorarsi
facilmente, ma a me non è mai successo. Non mi sono mai
innamorata di nessuno,
non ho termini di paragone. Sapevo così poco di lui eppure
questo non sembrava
un problema. Il fatto che penso così spesso a lui significa
che lo amavo e non
l'ho ancora dimenticato o soltanto che mi sono attaccata in modo
morboso al suo
ricordo? E se anche fossi stata innamorata di lui, Sam provava lo
stesso per
me? Non mi ha mai dato segnali in questo senso, a parte quella volta
sul tetto,
quando mi ha detto che non avrebbe voluto vincere per poi passare la
vita a
chiedersi come sarebbe potuta andare tra di noi, che poi è
quello che sta
succedendo a me adesso. Era una dichiarazione o solo un momento di
malumore
prima di entrare nell'arena?
Ci
sono tutte queste domande che mi ballano in testa e mi tolgono il
sonno, ma
credo che non avrò mai una risposta. Chissà se
Sam si è mai confidato con
Finnick, dopotutto era il suo Mentore e il suo amico di una vita. Ma
non posso
chiedere a Finnick di Sam dopo quello che è successo tra
noi. E anche questo,
che significato ha avuto? Sono stata con Finnick perché mi
ricordava Sam o
perché sto lentamente smettendo di pensare a lui? So che
è normale che una
ragazza della mia età abbia problemi di cuore e faccia
qualche casino con i
ragazzi ma nella mia vita non c'è più niente di
normale, anche se ci provo,
l'esperienza dell'arena ha cambiato tutto, anche la percezione delle
cose più ordinarie
come prendersi una cotta per un ragazzo.
E
non ho nessuno con cui parlare di tutto questo. Ariel mi sta accanto e
so che
posso parlare di tutto con lei, ma la sensazione che ho avuto quando ho
baciato
Finnick è giusta, quando passi quello che abbiamo passato
noi ti sembra che
nessun altro possa capire cosa senti, a parte quelli che hanno subito
la stessa
cosa. Potrei parlarne con Ruby ma lei per ora è lontana e
poi avrà così tante
cose a cui pensare col matrimonio alle porte che non voglio assillarla
con i
miei dubbi. Di solito sarei andata da Sapphire e so che lui avrebbe
trovato le
parole giuste, ma dopo il nostro litigio non mi va di parlare con lui.
Ho paura
che pensi davvero le cose che mi ha detto e che mi sono affezionata a
lui senza
che la cosa fosse reciproca.
Calcio
via le coperte e mi alzo. A casa quando ho gli incubi o non riesco a
dormire
suono il piano, è l'unica cosa che riesce a calmarmi almeno
un po'. Qui
naturalmente non abbiamo un piano, ma Amarillis ha fatto mettere una
tastiera
nella sala della tv, nel caso avessi avuto voglia di suonare qualcosa.
Lì per lì
ho pensato fosse un pensiero carino ma che non avrei mai avuto il tempo
di
suonare visto il nostro programma incalzante, ma sta notte le sono
davvero
grata per la sua idea. Inizio a suonare lasciandomi trasportare dai
pensieri,
che inevitabilmente convergono tutti su Sam.
A hundred days have made me older
Since the last time that I saw your pretty face
A thousand lies have made me colder
And I don't think I can look at this the same
But all the miles that separate
Disappear
now when I'm dreaming of your face
Anche
se è passato tanto tempo non riesco a smettere di pensare a
lui. La mia vita mi
sembra un accumularsi di bugie e di sorrisi finti per le telecamere e
non so se
riuscirò più ad essere la ragazza che Sam ha
conosciuto. Forse tornerò ad
essere quella persona solo quando sarò con lui nei miei
sogni.
I'm here without you baby
But you're still on my lonely mind
I think about you baby
And I dream about you all the time
I'm here without you baby
But you're still with me in my dreams
And tonight it's only you and me
The miles just keep rollin'
As the people leave their way to say hello
I've heard this life is overrated
But
I hope that it gets better as we go
Quando
siamo ragazzini e ci parlano dei Giochi e dei Vincitori tutto sembra
così bello,
ti viene voglia di entrare a far parte di questo gruppo esclusivo, di
questa
vita perfetta. Ma nessuno ti dice che per ottenere tutto questo devi
passare
dall'arena e ciò che questo comporta. Ne esci distrutto e
puoi solo sperare che
col tempo le cose vadano meglio. Puoi solo sperare di diventare
più bravo a
mentire e fingere che tutto vada bene, ma sai che la vita che avresti
davvero
voluto avere la troverai solo quando chiudi gli occhi e stacchi la
spina dalla
realtà.
I'm here without you baby
But you're still on my lonely mind
I think about you baby
And I dream about you all the time
I'm here without you baby
But you're still with me in my dreams
And
tonight boy it's only you and me
So
che per quanto io mi sforzi di fingere che vada tutto bene e che ho
superato la
morte di Sam in realtà non è così,
forse non la supererò mai. Mi porterò sempre
dietro il suo ricordo, il suo sorriso da stronzo e i suoi occhi blu.
Anche se
pensare a lui mi fa male, non voglio essere una di quelli che
dimenticano solo
per smettere di soffrire, sento che l'aver incontrato Sam mi ha in
qualche modo
cambiata in positivo, fatta crescere, e non voglio dimenticare tutto
questo.
Everything I know and anywhere I go
It gets hard but it won't take away my love
And when the last one falls, when it's all said
and
done
It gets hard but it won't take away my love
I'm here without you baby
But you're still on my lonely mind
I think about you baby
And I dream about you all the time
I'm here without you baby
But you're still with me in my dreams
And
tonight boy it's only you and me
Quando
la sveglia suona io sono già pronta per andare a fare
colazione. Non ho dormito
molto, ma dopo aver suonato sono almeno riuscita a riposare un po'. Non
mi era
mai capitato di essere la prima a sedermi al tavolo della colazione, ma
questa
calma non mi dispiace. Oggi visiteremo il Distretto Tre e non posso
fare a meno
di pensare che finalmente il Tour sta per finire. Ci sono stati momenti
in cui
i minuti mi sembravano durare ore e momenti in cui il tempo
è volato via, ma
finalmente stiamo per mettere la parola fine a questa tortura in
diretta tv.
Amarillis viene a prendersi del pane tostato con la marmellata e del
caffè per
poi correre via a controllare che stiamo rispettando la tabella di
marcia. Poco
dopo entra Sapphire, con ancora addosso una delle sue vestaglie di
broccato.
"Buongiorno,
come mai già in piedi?" mi chiede con un'espressione
sorpresa mentre si
siede e si versa del tè.
"Mi
hai chiesto di essere più professionale e sto provando ad
esserlo"
rispondo, senza riuscire ad evitare che la mia voce abbia un tono a
metà tra
l'acido e l'offeso. Lui sospira.
"Stella,
ascolta, riguardo quello che ti ho detto ieri sera..."
"Avevi
ragione" lo interrompo prima che posso continuare. "Mi sono
comportata in maniera irresponsabile e infantile, ti chiedo scusa. Non
accadrà più"
sentenzio per poi alzarmi e portarmi dietro un'ultima fetta di pane
imburrato.
"Ne
possiamo parlare?" mi chiede, ma io evito il suo sguardo.
"Devo
raggiungere i miei Preparatori adesso" gli dico mentre lo supero e mi
avvio al trucco.
Dopo
che la mia faccia e i miei capelli sono tornati ad essere presentabili
vado da
Ganymedes per scoprire cosa indosserò oggi.
"Che
è successo tra te e Sapphire?" mi chiede subito dopo avermi
salutata con
un bacio sulla guancia.
"Niente"
rispondo, forse un po' troppo in fretta. "Abbiamo solo avuto un
confronto
un po' acceso, tutto qui. Come l'hai saputo?"
"Amarillis
vi ha sentiti urlare ieri sera" mi risponde semplicemente, per poi
tornare
all'attacco. "Perché avete litigato?"
"Quindi
tu e Amarillis parlate anche di cose che non riguardano strettamente il
lavoro
finalmente?" gli chiedo con un sorrisetto, cercando di sviare il
discorso.
"Cosa
vorresti insinuare con quella faccia?" mi risponde mentre armeggia con
tutta la roba che si è portato dietro.
"Io
non insinuo niente. Sono solo contenta che facciate progressi, quella
poverina
ti corteggia praticamente da quando è iniziato il Tour..."
"Da
molto di più, veramente" precisa con uno sbuffo.
"Non
mi dire che non ti piace!"
"Non
è quello... È che ha questo difetto, sai... Non
la smette mai di parlare..."
ridacchia mentre io gli tiro un cuscino del divanetto su cui sono
seduta.
"Gany,
dai, non è carino!" lo riprendo, ma sto ridendo anch'io. "Ci
sono
vari modi per farla smettere di parlare..."
"Devo
comunque sopportarla per le restanti venti ore del giorno... Quella
parla anche
mentre dorme, una cosa assurda..." si lamenta sbuffando.
"Punto
uno: impegnati per più di quattro ore. Punto due: tu come
fai a sapere che
parla nel sonno?" gli domando andandogli vicino per lanciargli
un'occhiata
indagatrice.
"Credo
che abbiamo chiacchierato abbastanza, mettiamoci al lavoro" mi risponde
con un tono che non ammette repliche e che sancisce la fine del momento
gossip.
Tira fuori un vestito interamente ricoperto di pagliuzze dorate lungo
fino a
metà coscia e con le maniche corte. Ha lo scollo tondo e e
niente scollatura,
solo una zip che va dalla vita al collo e che Ganymedes chiude. Poi mi
mette
una cintura intrecciata nera e mi fa salire su dei sandali sempre di
pelle nera
alti ma stabili.
"Che
te ne pare?" mi chiede dopo avermi portata davanti lo specchio.
"È
diverso dagli altri che mi hai fatto mettere finora... Molto...
Coprente"
concludo scherzando sull'ultima parola.
"Nel
Distretto Tre sono quasi tutti dei secchioni genialoidi non vogliamo
che sembri
una top model ad un convegno di scienziati. Più che con la
tua bellezza, dovrai
conquistarli con il tuo cervello."
"Sono
spacciata allora" sentenzio seria facendolo ridere.
"Con
Amarillis abbiamo pensato che un look più sobrio ti avrebbe
aiutato" mi
dice mentre cerca di restare serio.
"Ah
e l'avete deciso durante le vostre quattro ore quotidiane di acrobazie
o fate
delle riunioni apposite?"
"Ok,
sei pronta, vai pure a rilassarti!" mi dice spingendomi fuori per
evitare
di rispondermi.
"Guarda
che non finisce qui!" esclamo stizzita alla porta che mi ha chiuso in
faccia, per poi andare a vedere se è rimasto ancora un po'
di caffè.
Questa
volta sono riuscita a scendere dal treno senza bisogno di aiuto e senza
la
paura di restare seminuda al minimo movimento. Siccome non mi va di
parlare con
Sapphire, tacchetto fino ad Amarillis e la prendo sottobraccio.
"Allora,
che tipi sono i Mentori del Tre?"
"Sono...
Un po' strani" mi risponde con una smorfia che mi fa capire che non sia
particolarmente felice di essere qui. "Wiress vive nel suo mondo, da
che
ti sta parlando a che non sai più a che pensa. Beetee invece
è più normale,
anche se è strano anche lui" conclude mentre io credo di
essere più perplessa
di prima.
La
cerimonia al Palazzo di Giustizia non dura molto, per fortuna. Il
Sindaco fa un
discorso conciso e poi mi passa il microfono. Sbircio qualcosa dai
cartoncini e
poi faccio un elogio dei Tributi, spendendo qualche parola in
più sulla
ragazza, che è riuscita ad arrivare quasi alla fine e mi
è sempre sembrata in
gamba. Dopo la cerimonia andiamo a casa del Sindaco, dove è
stato allestito un
buffet su cui mi fiondo subito, ben felice di non avere un vestito
attillato
con cui posso a mala pena respirare, per una volta. Il Sindaco parla
senza
sosta delle ultime innovazioni tecnologiche del Distretto con chiunque
gli
capiti a tiro e se per i primi dieci minuti risulta interessante, alla
lunga
non riesco più a trattenere gli sbadigli e vado ad isolarmi
su un divano,
portandomi dietro una scorta di cibo. Noto Wiress fissarmi con
disprezzo, come
d'altronde ha fatto da quando sono arrivata. Credo che, dal momento che
la
ragazza è stata uccisa dal gruppo dei Favoriti, ritenga in
qualche modo
responsabile anche me, nonostante io stessa abbia rischiato di essere
uccisa da
loro varie volte. Ha ragione Amarillis, qui sono tutti un po' strani.
Geniali,
certo, ma strani.
"Non
te la prendere, non ce l'ha davvero con te. Era solo molto affezionata
a quella
ragazza e non l'ha ancora superata" mi spiega Beetee mentre si siede
accanto a me e mi porge un bicchiere pieno di un liquido colorato, che
io
accetto con un sorriso.
"Immagino
che fare il Mentore non sia facile" rispondo, pensando che presto
toccherà
a me vedere almeno uno dei miei due Tributi morire.
"Credo
che tu lo scoprirai presto" mi dice semplicemente, mentre io bevo un
sorso
e un sapore fruttato mi invade la bocca.
"Sia
tu che Wiress avete vinto i Giochi praticamente senza usare la
violenza, vero?
Con le vostre invenzioni..." gli chiedo per cambiare argomento.
"Forse
potrebbe essere giusto dire che non abbiamo usato la violenza, ma
abbiamo
comunque causato la morte di molte persone, quindi, come puoi vedere,
non
cambia poi molto" mi risponde con la sua voce pacata e che sembra avere
sempre una nota enigmatica. Restiamo un altro po' a chiacchierare e mi
parla
delle sue invenzioni mentre io gli parlo della mia carriera appena
iniziata e
del mio trasferimento al Villaggio dei Vincitori. Da quello che leggo
tra le
righe, anche Beetee è uno degli 'amici' di Snow e si occupa
di vari progetti
per il governo. Immagino la sua disponibilità non sia stata
proprio chiesta
gentilmente, come a tutti gli altri del resto.
Dopo
cena sono andati tutti a riposare e io sono rimasta da sola nello
scompartimento con la tv, stravaccata sul divano a fare zapping tra i
vari
programmi inutili di Capitol City. Mi sono fermata sulla puntata di una
soap
opera e sto iniziando a capirci qualcosa, quando Sapphire viene a
sedersi
accanto a me. "Possiamo parlare?" mi chiede con aria sconsolata e io
spengo la televisione e mi raddrizzo.
"Mi
dispiace per quello che ti ho detto ieri. Ma non l'ho fatto per
mantenere le
distanze o perché ti vedo solo come una collega di lavoro,
come hai capito tu.
Anzi, tutto il contrario" inizia e io mi limito ad ascoltarlo in
silenzio.
"Da quando ci conosciamo io mi sono affezionato a te, sei diventata
come
una figlia ormai, anche se lo nascondo perché non so se per
te vada bene,
ecco" conclude, imbarazzato e senza guardarmi. Io mi sporgo verso di
lui e
lo abbraccio.
"Anch'io
ti voglio bene, Sapphire" gli dico mentre lui ricambia il mio abbraccio
e
mi sembra che qualcosa che si era rotto dentro di me vada di nuovo al
suo
posto.
"D'ora
in poi prima di uscire con un ragazzo mi devi chiedere il permesso,
chiaro?!" mi domanda con quella che temo sia una nota di
serietà nella
voce.
"Chiaro"
rispondo ridacchiando e abbracciandolo di nuovo. Mi erano mancati gli
abbracci
di Sapphire e mi era mancato parlare con lui. Anche se il nostro
litigio è durato
solo un giorno, mi è sembrato molto di più. Non
mi ero resa conto di quanto
quello che all'inizio era solo il mio Mentore fosse diventato
importante per
me.
"Svegliati!
Non posso credere che dopo undici Distretti tu non ti sia ancora
abituata ai
nostri orari!" mi urla Sapphire dal corridoio e io mi metto il cuscino
sulla testa. Mi era mancato essere svegliata da lui, ma non potrebbe
farlo in
modo più delicato?
Praticamente
continuo a dormire durante la preparazione estetica e appena arrivo da
Ganymedes mi riempio subito una tazza di caffè. Lui mi
mostra orgoglioso la sua
creazione. È un vestito, o meglio una specie di guaina, di
un tessuto leggero e
lucido che riflette la luce ed emana riflessi dorati. L'unica spallina
scende
sul braccio in una specie di drappeggio che si muove al minimo
movimento. Ganymedes
mi aiuta a metterlo e devo dire che l'effetto non è niente
male, se non fosse
per il fatto che è incredibilmente aderente.
"Ecco
qua, una dea" esclama felice del risultato mentre io provo a camminare.
"È la nostra giornata più importante, il Due
è da sempre il nostro primo
rivale, il Distretto più favorito di tutti, quello in
rapporti migliori con la
Capitale, quello con più Vincitori. E tu li hai battuti" mi
spiega con un
sorriso compiaciuto. "Niente discorsi sentimentali oggi, loro amano
già i
Giochi, parla della tua vittoria e di quanto hanno combattuto bene i
loro
Tributi, ok? È così che si conquista il Distretto
Due" mi consiglia mentre
Amarillis irrompe nella stanza.
"Sei
perfetta!" esclama entusiasta battendo le mani e saltellando in giro
per guardarmi
da diverse angolature. "Ti ammireranno tutti, sembri proprio una
Vincitrice!" aggiunge per poi andare a congratularsi con Ganymedes. Io
ne
approfitto per andare da Sapphire e vedere se c'è ancora
qualcosa da mangiare.
"Ganymedes
ha dato il meglio di sé" mi accoglie, facendomi fare un giro
e il
drappeggio vortica attorno al mio braccio.
"Sembrate
tutti molto carichi oggi..."
"Il
Due è il nostro rivale diretto e tu hai ucciso entrambi i
loro Tributi, li hai
sconfitti su tutti i fronti, sei la Vincitrice perfetta per questa
tappa del
Tour" mi spiega e non posso fare a meno di notare che anche lui
è di buon
umore.
"Chi
conoscerò dei Vincitori, come sono?" gli chiedo per
prepararmi ad
affrontare questa giornata.
"Lyme
è in gamba, meno fanatica degli altri. Non meno letale
certo, ma è una brava
persona. Enobaria è una specie di animale da guerra, stalle
alla larga, ti
conviene."
"È
vera quella cosa sui suoi denti...?"
"Verissima
e ne va anche parecchio orgogliosa se vuoi saperlo. Brutus è
un fanatico dei Giochi
e un imbecille pieno di sé, il tipico Vincitore del
Distretto Due. Cerca di
mantenere un profilo basso il più possibile, ci penseremo
noi ad
elogiarti" mi consiglia e io credo che sta volta farò bene a
dargli
ascolto, a giudicare da come parla Sapphire non stiamo andando tra
gente molto
amichevole.
Che
nel Due tengono molto agli Hunger Games lo capisco già dal
palco che è stato
allestito al palazzo di Giustizia e dal rinfresco organizzato per sta
sera. Di
sicuro non gli va a genio aver perso, ma si impegnano per organizzare
una
celebrazione in grande stile comunque. Il Sindaco spende parole di
elogio per
la Capitale, per me e per i Tributi morti e quando è il mio
turno non so bene
che dire, quindi cerco di tenere a mente il consiglio di Ganymedes.
"Oggi
ricordiamo i Tributi del Distretto Due, Lydia e Maximus, che si sono
battuti
fino alla fine, con forza e con coraggio. Non sono stati avversari
facili da
battere, erano degli ottimi combattenti e hanno dato il meglio di loro.
E
questo conta più della vittoria o della corona. Hanno
onorato il loro Distretto
e sono morti combattendo e questo vale più di qualunque
vittoria, perché non c'è
vittoria migliore di questa."
Non
so da dove mi siano uscite queste parole ma mi sembra che il pubblico
le abbia
apprezzate. Ci trasferiamo nel giardino dietro casa del Sindaco per
prendere
parte alla cena organizzata per noi. Lyme si congratula con me per la
vittoria
e vedo lei e Sapphire chiacchierare per tutta la sera, deduco siano
amici. Mi
avvicino alla zona bar e do un'occhiata in giro, giusto per inquadrare
meglio
la gente attorno a me. Il Sindaco ha invitato anche dei personaggi in
vista del
Distretto con le loro famiglie. Il mio sguardo si posa su Enobaria e
lei mi
rivolge un sorriso macabro che scopre i suoi denti appuntiti, mi
ricordano le
zanne di quel giaguaro nell'arena. Cerco di assumere un'aria spavalda
ma credo
che il massimo che riesco ad ottenere sia un'espressione disgustata.
Mentre sto
cercando di capire se Sapphire si accorgerebbe che ordino un drink
alcolico,
Brutus viene accanto a me.
"Immagino
di doverti fare le congratulazioni" mi dice mentre ordina per entrambi
e
sono abbastanza sicura che non sarà succo di frutta.
"Puoi
anche non dirmi nulla e io dal tuo silenzio capirò quanto ti
rode aver
perso" rispondo col mio miglior sorriso beffardo mentre accetto il
drink e
ne bevo un sorso. Penso che un paio di questi metterebbero a dura prova
anche
Haymitch Abernathy.
"Atteggiati
pure a Favorita, ma lasciatelo dire da uno che se ne intende: non hai
la stoffa."
"Tu
dici? Mi pare di aver ucciso cinque Tributi nell'arena."
"Ammirevole.
Sai quanti ne ho uccisi io? Quindici."
"Quello
perché tu sei un animale."
"Curioso,
Odair dice lo stesso di te" mi risponde con un ghigno. Io credo di
essere
arrossita un attimo ma con questo drink potrebbe anche essere a causa
dell'alcol.
"Credo
non lo saprai mai, non sei esattamente il mio tipo. A me piacciono con
ancora i
capelli in testa" gli rispondo per le rime. Lui ghigna e svuota
metà del
suo bicchiere in un paio di sorsi.
"Io
sarò anche un animale ma tu sei una ragazzina che ha vinto
solo perché ha avuto
fortuna e uno come Sapphire a guardarle le spalle."
"Te
lo dimostro quando vuoi che sono in grado di metterti al tappeto"
rispondo
imitando il suo gesto e cercando di non piangere quando l'alcol mi
brucia la
gola.
"Non
fare promesse che non puoi mantenere."
"Non
lanciare sfide di cui ti potresti pentire" gli dico per poi
allontanarmi
prima di dire altre cose che di sicuro rimpiangerei domani. Mi avvio
verso
Sapphire a passo leggermente malfermo e mi ancoro al suo braccio.
"Spero
tu non abbia litigato con Brutus" mi dice ridacchiando.
"Perché
lui sa cosa è successo tra me e Finnick?!" squittisco mentre
lui mi passa
un piatto di stuzzichini per cercare di scacciare l'effetto annebbiante
che il
drink ha sulla mia mente.
"Credo
che il Sindaco del Quattro si sia lasciato sfuggire qualche
indiscrezione..." mi risponde come se niente fosse. "Benvenuta nel
club dei Vincitori dove tutti sanno tutto su tutti" aggiunge con un
sorriso divertito, vedendo la mia espressione sconvolta.
"Ma
allora perché io non so niente su nessuno?!" chiedo stizzita.
"Perché
sei nuova. Presto anche tu avrai tanti pettegolezzi da raccontarmi"
risponde, per poi trascinarmi verso un divanetto dove posso mangiare e
smaltire
la mia umiliazione senza dover stare in equilibrio sui trampoli che
indosso al
posto delle scarpe.
Io
e Sapphire siamo in camera mia e mentre lui è seduto
comodamente su una
poltrona, io sono in bagno e sto provando a sgusciare fuori da questo
maledetto
vestito. "Come credi che sia andata? Snow sarà soddisfatto?"
gli urlo
mentre riesco finalmente a sollevare la gonna fino alla vita. Solo un
altro
piccolo sforzo.
"Snow
sa che non potevi fare il lavaggio del cervello a quella gente. Tu hai
fatto
del tuo meglio per mettere Capitol City sotto una luce positiva, ma se
qualcuno
vuole odiare la Capitale e il Presidente tu non ci puoi fare nulla!" lo
sento dire mentre faccio passare il vestito dalla testa e lo faccio
volare sul
letto. Libera. Metto la camicia da notte ed esco dal bagno.
"Spero
lo sappia anche lui, non vorrei che domani sera mi decapitasse davanti
a tutti
i suoi invitati" sbuffo andando a rannicchiarmi sul letto.
"Andrà
tutto bene, sei stata un'ottima Vincitrice finora. Non preoccuparti di
lui, ci
sono io con te" mi dice mentre mi sistema le coperte e mi dà
un bacio
sulla fronte. Io sento già la stanchezza che si impossessa
di me e biascico un
'buonanotte'. Appena Sapphire spegne la luce chiudo gli occhi, cercando
di non
pensare che domani sarò di nuovo a Capitol City.
Author's note.- Ciao a tutti! Come
sempre,
grazie di aver letto e di continuare a seguire questa storia <3
Se volete
ascoltare la canzone che canta Stella la trovate qui
(ho solo cambiato 'girl'
con 'boy' per ovvie ragioni), mentre questi sono i vestiti che indossa
nei
Distretti Tre
e Due.
Non
ho altro da dire, se non darvi appuntamento al prossimo capitolo e alla
conclusione del Tour. A presto!
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 - Un messaggio più incisivo ***
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
4 - Un
messaggio più incisivo
Lancio
il bicchiere di
carta verso il cestino e quello fa centro, andando ad impilarsi sul
resto della
spazzatura. Ne vorrei un altro, ma è meglio evitare o
durante l'intervista sarò
nervosa e farò un disastro. Sta mattina siamo arrivati a
Capitol City, ma sta
volta le tende ai finestrini del treno erano tirate e non ho salutato
nessun
Capitolino in delirio. Amarillis ha deciso così per creare
un'atmosfera di
mistero attorno alla nuova Vincitrice, far stare il pubblico ancora un
po'
sulle spine. A me va benissimo, rivivere il flashback della prima volta
che
sono arrivata a Capitol City non mi avrebbe messo di buon umore. Non
sono
completamente riuscita a scacciare dalla mente le immagini del mio
primo
viaggio verso la Capitale,
immagini che includono anche Trevor. Domani sera probabilmente non
potrò evitare
la sua famiglia, penso li inviteranno alla festa in quanto genitori
dell'altro
Tributo del Distretto, e non so bene né cosa aspettarmi da
loro né come
comportarmi. È vero che tra noi non c'era esattamente
simpatia visto quanto
entrambi volevamo vincere, ma resta il fatto che ho ucciso un ragazzo
del mio
stesso Distretto. Mi chiedo se ci saremmo mai incontrati se non fossimo
finiti
insieme nei Giochi, se saremmo potuti essere amici o non ci saremmo
sopportati
neanche in quel caso. Potrei passare ore a chiedermi come sarebbe stata
la mia
vita se non avessi deciso di cambiarla radicalmente offrendomi
volontaria per
gli Hunger Games.
Mi
guardo allo specchio
che occupa quasi tutta la parete davanti a me e a restituirmi lo
sguardo è una
giovane donna bellissima e sicura di sé che dopo quasi sette
mesi ancora stento
a riconoscere. So di esserci io sotto tutto quel trucco e quella lacca
per
capelli ma allo stesso tempo mi sembra di avere davanti un'altra
persona, una
che si è offerta volontaria, ha ucciso, si è
accattivata gli Sponsor, una
persona determinata e vincente, tutto il contrario della ragazzina con
mille
dubbi e domande. I miei pensieri vengono interrotti da Ganymedes che
viene a
portarmi il vestito per l'intervista. Mi solleva il viso con un dito e
osserva
il trucco, spostando qualche ciocca di capelli. Poi fa un cenno di
assenso e
apre la custodia del vestito, aspettando che gli dia la mia opinione.
Sinceramente è molto diverso da quello che mi aspettavo. Il
vestito ha una
scollatura a barca parecchio profonda e le maniche a tre quarti, il
tessuto del
corpetto rivestito di perline. La gonna è corta e per
metà fatta di merletto,
mentre in vita ho un insieme di nastri, fiocchi e balze. Come se il
vestito non
fosse già abbastanza eccentrico così, si porta
dietro uno strascico vaporoso
lungo fino ai piedi. Guardo il mio stilista abbastanza perplessa.
"Credevo
che
avremmo puntato su una cosa di questo tipo per sta sera... Non
è troppo
appariscente per una semplice intervista?"
"Invece
è perfetto
per l'intervista. È la tua ultima apparizione televisiva
come Vincitrice in
carica, poi diventerai un Mentore, che, ci mancherebbe, è un
ruolo importante,
ma questa è l'ultima intervista in cui il pubblico ti
vedrà come l'ultima
Vincitrice dell'arena. Devi essere indimenticabile, devi lasciare un
segno
indelebile, dimostrargli che in realtà è solo
l'inizio, che la ragazza d'oro di
Capitol City è qui per restare. Devi essere eccessiva,
voglio che rimangano
tutti sbalorditi."
Parla
a raffica mentre
mi sistema il vestito e i semplici gioielli che lo accompagnano. Sono
fortunata
ad avere Ganymedes, da quando tutto questo è iniziato e lui
cura la mia
immagine, non ha mai sbagliato un colpo. So che è uno dei
migliori stilisti della
Capitale e che dopo gli ultimi Giochi ha lanciato la moda dei vestiti
dorati
sulla scia del mio look da Vincitrice, sta praticamente dettando la
moda nella
Capitale.
"Dopo
questo,
Capitol Couture potrebbe anche darti la copertina" mi dice ammiccando
mentre
si allontana per osservarmi.
"Vuoi
dire darla a
te, io sono solo il tuo umile manichino" gli rispondo mentre mi osservo
nello specchio, ammettendo che Ganymedes è un artista e che
se non fosse stato
per lui io sarei passata quasi inosservata. Se non avessi avuto la mia
squadra,
con lui e i Preparatori a curare la mia immagine, Amarillis a
pubblicizzarmi e
Sapphire a procurarmi Sponsor dubito che sarei riuscita a tornare.
Continuano
tutti a fare un lavoro incredibile e io devo dimostrarmi all'altezza.
Quindi si
va in scena.
Il
trono della mia
precedente intervista è stato sostituito per lasciare il
posto alla solita
poltroncina, attorno alla quale Ganymedes sta sistemando lo strascico
mentre
Caesar Flickerman si sta facendo ritoccare il trucco. Ho fatto la mia
entrata
trionfale prima della pubblicità e tra qualche minuto
inizierà l'intervista.
Quando restiamo soli Caesar mi si avvicina, con la cartellina con il
programma
dello show e le domande dove prende qualche appunto.
"Sei
pronta?"
mi chiede mentre taglia qualcosa.
"Io
sono nata
pronta" ribatto col mio miglior tono da Favorita che lo fa sorridere.
"Domande
che non
vuoi che ti faccia?"
"Nessuna,
diamo al
pubblico lo spettacolo che vuole."
Lui
mi dà una pacca
sulla spalla e si mette seduto, pochi secondi dopo siamo di nuovo in
diretta e
Caesar ha assunto il suo largo sorriso da intervista mentre saluta il
pubblico.
"Stella,
questi
sono i tuoi ultimi giorni da Vincitrice in carica, come li stai
vivendo?"
"In
maniera
frenetica, direi. Con i ritmi del Tour è difficile fermarsi
a pensare, me li
sto godendo appieno, senza dubbio" rispondo mentre scuoto i capelli e
guardo il pubblico. Penso di non poter dire che non vedo l'ora che
questo circo
finisca per tornarmene a casa e dormire fino a tardi.
"Che
mi dici del
Tour, qualche posto che ti ha colpito particolarmente?"
Sono
rimasta davvero
molto colpita, in senso fisico proprio, dal Distretto Sei, ma penso di
non
poterlo dire a telecamere accese. "Sono rimasta davvero meravigliata
davanti all'oceano" decido di rispondere col mio miglior tono sognante
mentre guardo il pubblico.
"Distretto
Quattro,
quindi. Posso farti una domanda in merito?" mi chiede sporgendosi
leggermente verso di me e io annuisco, distratta dal provare ad
accavallare le
gambe senza attorcigliarmi nelle balze dello strascico. "È
vero che è scattata
la scintilla tra te e Finnick Odair?"
Cosa?!
La prossima volta
che mi chiede se c'è qualcosa che non voglio chiesto devo
rifletterci bene
prima di rispondere. Credo di essere rimasta qualche secondo con la
bocca
aperta per lo stupore mentre spostavo lo sguardo su Sapphire in cerca
di aiuto.
Lui mi fa vigorosamente cenno di no con ogni parte del suo corpo utile
allo
scopo e mi esibisco in una risata cristallina che spero risulti
credibile.
"Ma
no, Caesar, io
e Finnick siamo solo amici! Niente di più!"
Credo
di avere una nota
omicida nello sguardo, perché lui decide di non insistere.
"Allora
parlando di amici, farai da damigella al matrimonio di Ruby, vero?"
Eh?
Sapphire mi fa cenno
di sì quindi credo sia vero. Io li uccido tutti.
"Sì, è esatto!"
esclamo entusiasta, fingendo di esserne a conoscenza da tempo. "Quando
Ruby me l'ha chiesto ero al settimo cielo, mi sono commossa!" continuo
con
trasporto mentre pubblico e presentatore si lasciano andare a
esclamazioni
emozionate. Beh, credo sia la reazione che avrei avuto se Ruby me lo
avesse
effettivamente chiesto. L'intervista continua ancora un po', Caesar mi
chiede
della mia carriera di cantante, di come mi sono sistemata nella nuova
casa e se
sono emozionata per sta sera. Cerco di essere il più
naturale possibile senza
lasciarmi scappare che ho paura che Snow mi decapiti e poi faccia
giocare i
suoi invitati a palla con la mia testa. Quando finiamo mi prendo i miei
ultimi
applausi e poi finalmente sono libera di andare.
La
prima cosa che faccio
arrivata in camerino è farmi portare un telefono e chiamare
Ruby.
"Stella!
Ti ho
appena vista in tv, sei stata perfetta! E quel vestito ti stava davvero
bene,
devo chiedere a Gany di farmene uno simile per la festa di fidan-"
"Ruby,
lo sai,
vero, che non mi hai mai chiesto di essere la tua damigella,
sì?!" la
interrompo mentre calcio via le scarpe.
"Ah...
Sì... Io
volevo chiedertelo per bene, ma sapevo che eri presa dal Tour e
così ho pensato
di chiedertelo domani... Però poi in quell'intervista mi
hanno chiesto i nomi e
così..."
"Potevi
almeno
avvertirmi, ti pare?!" sbuffo sonoramente mentre cerco di togliermi il
vestito, tenendo il telefono bloccato tra la testa e la spalla.
"È
che non volevo
rovinarti la sorpresa!" mi risponde con voce contrita. È la
conversazione
più assurda che io abbia mai sostenuto, davvero. Vorrei
inveire ancora un po'
ma arriva Ganymedes e sono costretta a chiudere. Dobbiamo trasferirci
alla
Torre del Centro di Addestramento per prepararci per la festa di sta
sera e non
possiamo fare tardi o ad Amarillis inizia ad uscire il fumo dalla testa.
Ganymedes
mi sta
sistemando il vestito dopo che sono salita sui tacchi e si sta
accertando che
tutto sia come lo aveva immaginato. Il vestito che ha disegnato per la
festa
alla Residenza Presidenziale è interamente ricoperto di
paillettes dorate e
lungo fino ai piedi, ma con uno spacco davvero poco coprente. La
schiena è scoperta
e la scollatura a V profonda e dubito che questo vestito abbia avuto la
completa approvazione di Sapphire.
"Nervosa?"
"No...
Cioè sì, un
po'... Ci sarà così tanta gente..."
"Magari
se la
smettessi di mentirmi e mi dicessi cosa ti preoccupa potrei
confortarti"
mi risponde con mezzo sorriso. "Snow ti ha minacciata in qualche
modo?"
"No...
Un
po'..." gli confido mentre lui mi sistema i capelli.
"Quello
che devi
capire, Stella, è che per minacciarti e costringerti a fare
qualcosa, significa
che lui ha bisogno di te. Non farti mettere in un angolo, gira la
situazione a
tuo favore. Sei sopravvissuta all'arena, puoi sopravvivere a Coriolanus
Snow."
"Ho
paura che se la
prenda con le persone che mi sono vicine..."
"E
tu non dargliene
l'occasione! Gioca bene le tue carte per farlo contento, ma non fargli
avere
l'impressione di essere impaurita. Cerca di instaurare un rapporto alla
pari,
non di passare per la sua preda, capito?"
Annuisco
e abbraccio il
mio stilista, cercando di scacciare via l'insicurezza e di convincermi
che
posso superare sta sera senza avere un crollo nervoso.
La
festa, devo
ammettere, non è male. Ho fatto la mia grande entrata
attraversando il viale
alberato con Amarillis, circondata da gente che urlava il mio nome o mi
sfiorava, come se fossi una specie di reliquia. Una volta entrati nella
villa,
Sapphire mi ha presentato un po' di persone e mi ha anche fatto
ballare. Ho
mangiato, bevuto e chiacchierato quasi come a qualsiasi altra festa e
Snow l'ho
solo intravisto un paio di volte. Mentre chiacchiero con un gruppo di
persone,
che messe insieme hanno i capelli di tutti i colori dell'arcobaleno,
inizio a
pensare che magari mi ero preoccupata eccessivamente e che forse Snow
non lo
vedrò nemmeno, ma le mie speranze vengono infrante dal
Presidente che si
avvicina a noi.
"Signorina
Maloney,
posso mostrarle la vista dal balcone?" mi chiede mentre gli altri ci
lasciano soli e io valuto l'idea di dire che devo andare in bagno.
"Ma
certo"
rispondo invece col mio migliore tono gentile, mentre lui mi offre il
braccio e
mi accompagna in balcone. Forse vuole buttarmi giù e farlo
passare per un
incidente. Può farlo? È il Presidente, certo che
può farlo. Posa il suo
bicchiere sulla balaustra di marmo e io lo imito. "Davvero una bella
festa!" mi complimento col sorriso migliore che riesco a fare per
rompere il
silenzio.
"Una
bella festa
per una bellissima ragazza" mi risponde alzando il calice verso di me,
ma
riposandolo senza bere. "Ho seguito con molto interesse il suo Tour
della
Vittoria. È stata brava non posso negarlo, carina,
rispettosa, spontanea, ma mi
aspettavo qualcosa di più da lei."
"Presidente,
ho
fatto del mio meglio... Non vedo che altro avrei potuto fare..."
"Lei
farà da
Mentore quest'anno, vero?" mi chiede di punto in bianco e io non
capisco
cosa c'entri.
"Vero."
Mi
chiedo dove voglia
arrivare. "Sarebbe un vero colpo di scena, apprezzatissimo nella
Capitale,
se la sua amica Ariel venisse estratta di nuovo. Un segno del destino
si
potrebbe dire. E lei si ritroverebbe a fare da Mentore all'amica che ha
salvato
l'anno scorso, sapendo che avrebbe poche, diciamo anche nessuna
possibilità di
farcela. Il pubblico lo adorerebbe non trova?" mi chiede con un sorriso
glaciale mentre io mi appoggio alla balaustra per mantenermi in piedi.
"Dia
un messaggio
più incisivo, Signorina Maloney, prima che sia io a farlo"
conclude e io
non posso che annuire. "È davvero molto bella sta sera, si
diverta"
mi augura con un sorriso paterno mentre io cerco di ricominciare a
respirare
normalmente. "Ho sentito che il signor Odair la stava cercando..."
aggiunge prima di andarsene facendomi un sorrisetto.
Non
so come sono
riuscita a camminare normalmente fino al bancone dove i baristi
continuano a
preparare cocktail colorati senza sosta, ma ora che ci sono arrivata
non ho
intenzione di alzarmi prima di aver bevuto abbastanza da dimenticarmi
la
conversazione di poco fa. Devo dare un messaggio più
incisivo e non ho idea di
come fare. O meglio, forse ne ho una ma avevo sperato di non dover
vendermi a
tal punto a Capitol City. Dovrei chiamare il mio produttore musicale e
dirgli
di recuperare uno dei progetti che avevo scartato, ma non posso farlo
adesso,
visto che probabilmente sarà qui da qualche parte a
divertirsi. Così tutto
quello che posso fare per sta sera è starmene seduta qui
fingendo che la
conversazione sul balcone non sia mai avvenuta.
"Quello
non è troppo
forte per te?" mi chiede Finnick mentre si siede accanto a me e mi
allontana il bicchiere.
"È
la mia festa,
posso bere quello che voglio!" gli rispondo, felice di avere una
distrazione.
"È
la tua festa, ma
non sembra che tu ti stia divertendo molto. Non ti piace la Capitale?"
"Oh
no, io adoro la Capitale, sono i
Capitolini che non sopporto tanto..."
Ridacchiamo
insieme e io
sento la testa un po' leggera. "Vuoi andartene?"
"Non
posso
andarmene dalla mia festa!"
"Puoi
andartene
proprio perché è la tua festa!"
Va
bene, adoro il modo
di pensare di questo ragazzo. "Fammi avvertire Sapphire" gli dico
ignorando il suo sguardo perplesso e divertito allo stesso tempo.
Credo
mi abbia vista
parlare con Finnick, perché, appena mi avvicino a lui,
Sapphire mi rivolge un
deciso e sonoro 'no'.
"Non
sai neanche
cosa ti voglio chiedere! esclamo stizzita.
"Ne
ho una vaga
idea. Non sparirai insieme a Finnick Odair di nuovo, non esiste."
"Ti
prego, ho
bisogno di staccare un po'... Non tornerò tardi e non ci
farò ritardare la
partenza in alcun modo, ti prego!" gli chiedo cercando di avere uno
sguardo convincente e mettendo su la mia migliore espressione
innocente.
"E
va bene. Ma non
farmene pentire" mi ammonisce mentre lo abbraccio riconoscente per poi
raggiungere Finnick.
"Allora,
dove
vorrebbe andare, signorina?" mi chiede mentre mi fa passare un braccio
intorno alla vita.
"In
un posto in
alto da cui si vedono le luci colorate" gli rispondo, sapendo che
probabilmente suona come una cosa un po' strana.
Lui
ci pensa un attimo
su. "Credo di avere in mente il posto giusto" mi dice poi, dandomi un
bacio sulla guancia e trascinandomi via.
La
scelta di Finnick è caduta
sulla terrazza panoramica di uno dei più esclusivi hotel
della Capitale. Siamo
distesi su dei lettini che durante il giorno penso vengano usati per
prendere
il sole e lui sta versando il vino in due bicchieri che ha tirato fuori
magicamente. Davanti a noi si estende Capitol City con le sue luci
colorate e
le strade sempre illuminate.
"Devo
ammettere che
sai scegliere bene i posti dove portare una ragazza" gli dico
ridacchiando
mentre mi porge un bicchiere.
"Ehi,
sono Finnick
Odair, che ti aspettavi?!" mi chiede mentre fa tintinnare il suo
bicchiere
contro il mio. Restiamo qualche minuto in silenzio mentre una folata di
vento
mi scombina i capelli.
"Ti
va di parlare
di Snow?" mi chiede soltanto, dopo aver riempito di nuovo i bicchieri.
Una
parte di me sta per
dire sì, so che potrei raccontare tutto a Finnick e lui
capirebbe, magari mi
darebbe anche un buon consiglio, ma c'è un'altra parte di me
che vuole
prendersi una pausa, che sa che lo rivedrà tra dei mesi e
non vuole passare
queste poche ore di tranquillità a parlare di Coriolanus
Snow.
"No"
rispondo
soltanto per poi distendermi più comodamente e svuotare il
bicchiere. Lui non
insiste.
"Allora
parliamo
del fatto che Caesar Flickerman ti ha chiesto di me e tu mi hai
definito come
un amico, in diretta, mentre praticamente tutta Panem guardava" attacca
con un tono offeso che mi fa sorridere. "Amico? Dico, vuoi mettere in
dubbio la mia fama di seduttore?!"
"Non
sapevo che
dire, non volevo far ingelosire le tue ammiratrici!" gli rispondo
mentre
cerco di reprimere una risata e di avere un tono di scuse.
"Dovrai
impegnarti
parecchio perché ti perdoni questa Maloney, sappilo."
Accidenti,
ho offeso
l'ego di Finnick Odair, mi ci vorranno un paio di anni per mettere a
posto le
cose. Con uno sbuffo che spero abbia sentito poso il bicchiere per
terra e
copro la distanza tra i nostri lettini, andando a sedermi su di lui e
lanciandogli uno sguardo malizioso dall'alto.
"E
va bene, cercherò
di impegnarmi..." gli dico mentre mi chino a baciargli il collo e gli
passo una mano tra i capelli. La mano di Finnick che mi accarezza la
schiena
nuda mi dà un brivido.
"Hai
freddo?"
mi chiede col suo tono a metà tra il dolce e il lascivo che
fa cadere ai suoi
piedi tante delle sue cosiddette ammiratrici.
"Ho
in mente un
paio di modi per riscaldarci..." gli rispondo prima di baciarlo sotto
il
cielo di Capitol City.
All'alba
Finnick mi ha
accompagnata in stazione e mi ha aiutata a salire sul treno tenendomi
lo
strascico del vestito mentre io mi toglievo le scarpe per non far
rumore. Mi ha
anche lasciato il suo numero di telefono così possiamo
sentirci per pianificare
un'alleanza per i prossimi Giochi, o almeno questa è la
motivazione ufficiale
che mi ha dato.
Dopo
neanche un paio
d'ore che mi sono messa a letto, Sapphire viene a svegliarmi cercando
di fare
più rumore possibile.
"Ti
ooodiooo"
mi lagno mentre mi barrico sotto le coperte e cerco di ignorare che sta
spalancando le tende.
"È
la tua punizione
per esserti sbaciucchiata con Odair su questo treno" mi risponde mentre
mi
tira via il cuscino.
"È
rimasto sulla
porta, non l'ho fatto entrare!" biascico mentre mi tengo strette le
coperte, cercando di non farmele portare via. "E poi passeremo tutta la
giornata sul treno, perché dovrei alzarmi presto?!"
"Ganymedes
deve
sistemare il vestito, Amarillis vuole vedere con te il discorso per sta
sera, i
tuoi Preparatori devono torturarti in non so che modo e potrei
continuare
ancora. Quindi, giù dal letto."
Credo
che potrei
piangere. La cosa positiva è che, passata sta sera,
potrò tornare alla mia vita
normale per altri sei mesi.
Ho
passato la giornata
tra trattamenti di bellezza e prove d'abito per sta sera, venendo a
conoscenza
del fatto che ogni volta che vinciamo Amarillis cerca di organizzare
una festa
più sfarzosa della precedente a causa di una specie di sfida
che ha con le
Accompagnatrici del Due e del Quattro. Quando finalmente nel tardo
pomeriggio
arriviamo a destinazione, ci dirigiamo in fretta verso il Villaggio dei
Vincitori, dove il mio Team si installa in casa mia per mettere su una
specie
di salone di bellezza di emergenza. Per strada non incontriamo
praticamente
nessuno perché tutti sono a prepararsi per sta sera. Nei
Distretti più poveri
la festa in onore del Vincitore è un modo per mangiare
decentemente, ma nei
Distretti ricchi diventa l'occasione per organizzare una festa sfarzosa
ed
esclusiva a cui tutti non vedono l'ora di partecipare. Ricordo che
quando Gloss
e Cachemire hanno vinto noi ragazzini eravamo elettrizzati all'idea di
poter
andare alla festa per due anni di fila. Io e Ariel ci mettevamo mesi a
perfezionare il nostro look. Ora invece ho chi si occupa di questo per
me e
sono persino l'ospite d'onore.
Il
mio vestito l'ha
scelto Ganymedes, pescando un'idea pazzesca e bellissima dalla sua
testa come
tutte le altre volte. Stavolta la gonna è abbastanza
semplice, lunga fino ai
piedi e trapuntata di fili dorati e separata dal corpetto a V senza
decori da
alcune strisce di paillettes. Queste stesse strisce si incrociano sulla
schiena
nuda e io spero che sia una serata calda perché non
è previsto nient'altro per
coprirmi.
La
festa sta
trascorrendo tranquilla, fatta eccezione per Amarillis che corre da
tutte le
parti per sistemare dettagli imperfetti solo nella sua mente e per
riprendere
chiunque faccia qualcosa che non le va a genio. Dopo vari inseguimenti
io e Eve
siamo riuscite a fermarla e ad affidarla a Ganymedes, sperando che
almeno lui
riesca a tenerla buona per un po'. Ruby mi ha aggiornato
sull'organizzazione
del matrimonio, a cui adesso che sono tornata prenderò parte
attivamente, per
la gioia di Frank che sarà esonerato dallo scegliere le
tovaglie per il
ricevimento con coperti annessi. Ho visto i genitori di Trevor in giro
e posso
solo immaginare quanto debba essere brutto per loro stare qui, a
festeggiare la
persona che ha ucciso loro figlio, quindi cerco di evitare di
incontrarli.
Sono
riuscita ad
arrampicarmi su uno sgabello del bar e sto bevendo un cocktail,
approfittando
del fatto che i miei genitori stanno chiacchierando con Sapphire ed
Eve, quindi
sono praticamente senza scorta.
"Bella
festa"
mi dice Gloss sedendosi con classe sullo sgabello accanto al mio col
suo bel
sorriso stampato in faccia. Beh, anche io riuscirei a sedermi senza
problemi se
avessi i pantaloni.
"Vorrei
vantarmene
ma non è merito mio" gli rispondo ricambiando il suo sorriso
mentre il
barman gli serve da bere. La band deve aver finito la sua pausa
perché la
musica riempie di nuovo il parco dove è stata allestita la
festa, che guarda
caso è lo stesso dove io e Ariel discutevamo di quelli che
sarebbero stati i
miei Giochi prima che iniziassero.
"Balli?"
mi
chiede lui alzandosi e mettendomi una mano sulla schiena e io sto
seriamente
valutando di provare a scendere da quassù e andare a ballare
quando incrocio lo
sguardo assassino di Cashmere puntato su di me e desisto.
"Io
ti direi anche
di si, ma poi credo che Cashmere me la farebbe pagare, quindi a
malincuore
rifiuto l'invito" gli rispondo con un sorriso contrito. Lui butta
un'occhiata alla sorella ma mantiene il suo sorriso.
"Ammetto
che
Cashmere è un po' gelosa..."
"E
molto brava con
i coltelli" aggiungo seria mentre finisco il mio drink. Lui scoppia a
ridere.
"Non
penso che li
userebbe..."
"Deve
già fronteggiare
una flotta di ragazze che ti sbavano dietro, credo che se ballassi con
te
sarebbe la ciliegina sulla torta, Gloss! Sei troppo carino
perché la tua
ragazza non sia gelosa di te!"
Lui
mi guarda e vedo il
colore che scivola via dal suo viso. "No ma che... Che dici... Non
crederai a certe voci..." balbetta mentre beve qualche sorso per
calmarsi.
Io afferro il bicchiere pieno che mi porge il barman con un sorriso
grato.
"Non
do retta alle
voci, è che si capisce!"
"Ma
che dici,
no!"
"Sì!"
"No!"
"Sì!
Non le hai
tolto gli occhi di dosso per tutta la sera e lei fulmina ogni ragazza
che ti
saluta e si vede che c'è chimica tra voi!"
Scoppiamo
a ridere
entrambi, anche a causa dell'alcol, credo, poi lui torna serio. "Non lo
dirai a nessuno, vero?" mi chiede con un tono di supplica.
"Scherzi?
Certo che
no. Siamo amici, non vado a raccontare i fatti tuoi in giro. Ma
lasciami fuori
quando vuoi farla ingelosire, ok?"
"Andata"
mi
risponde con un sorriso di scuse facendo tintinnare il bicchiere contro
il mio.
"Allora, tocca a te, raccontami di Odair..."
"Ci
hai provato,
non sono così ubriaca!" gli rispondo mollandogli una
gomitata che lo fa soltanto
ridere di più.
L'effetto
collaterale di
aver passato un'ora a chiacchierare con Gloss al bar è che
ora ho una certa
urgenza di raggiungere il bagno. Forse avrei dovuto portare un'aiutante
perché fare
pipì con questo vestito non è per niente facile.
Mentre mi sto lavando le mani
scrutando nello specchio se devo ritoccarmi il trucco, la porta del
bagno si
apre ed entra Cashmere, che non fa niente per nascondere che non
è felice di
avermi tra i piedi.
"Ciao"
la
saluto con tono neutro mentre mi insapono.
"Ciao"
replica
acida uscendo un lucidalabbra dalla sua borsetta. Restiamo in silenzio
mentre
se lo mette e io mi asciugo le mani, ma dopo averlo chiuso lo sbatte
sul
ripiano di marmo e si volta a guardarmi. "C'è qualcosa tra
te e
Gloss?"
Wow
qualcuno qui è molto
diretto. "No. So che non mi sopporti e che magari avrai sentito tante
cose
brutte su di me, ma flirtare coi ragazzi impegnati non è nel
mio stile."
"Impegnato?
Gloss
ti ha detto che sta con qualcuno?"
Faccio
roteare gli
occhi. "Mh, sì, fammi pensare... Bionda, carina, occhi da
cerbiatta, ha
vinto i Sessantaquattresimi Hunger Games, è in questo bagno
con me... Non so se
la conosci" le rispondo scocciata da questa farsa voltandomi anche io
verso di lei.
"Ma
che cavolo stai
dicendo, non c'è niente tra me Gloss!"
"Allora
perché mi
stai minacciando col lucidalabbra?"
"Io
non ti
sto-" ecco, si è resa conto che lo sta impugnando in modo
aggressivo.
"Te l'ha detto lui?" mi chiede con un tono più calmo.
"Diciamo
che io
l'ho capito e lui non ha negato" rispondo tirando fuori il lucidalabbra
anche io, per combattere ad armi pari.
"Quindi
siete
davvero amici" mi dice a metà tra una domanda e una
constatazione.
"Potrei
essere
anche amica tua se tu non mi odiassi."
"Io
non ti odio...
Davvero, guarda depongo le armi" mi dice rimettendo il lucidalabbra in
borsa.
"Il
tuo segreto è al
sicuro" le rispondo con un sorriso sincero, chiudendo anche io la
borsa.
"E non ti giudico, la vostra vita è affar vostro."
"Grazie"
risponde, facendomi il primo vero sorriso da quando la conosco. "Ora mi
sa
che ci tocca tornare di là, non vorrai perderti la tua festa
che andrà avanti
ancora per ore!" mi dice ed entrambe ridiamo mentre lasciamo il bagno.
"Suona
tanto come
una minaccia..."
"Ancora
peggiore
del mio lucidalabbra alla fragola..."
Non
avevo pensato che
Cashmere fosse così simpatica, ma è una cosa
sulla quale sono felice di aver
cambiato idea.
Quando
metto piede a
casa è l'alba, di nuovo. Il mio Team torna nella Capitale e
ci rivedremo tra
sei mesi quindi i saluti hanno richiesto un bel po' di tempo, lacrime e
acuti
di Amarillis. Con le ultime forze mi metto il pigiama e mi infilo a
letto. Dopo
aver recuperato un po' di sonno dovrò lavorare al segnale
più deciso che mi ha
chiesto Snow, non ho scelta. Sta volta dovrò metterci la
faccia ed essere
convincente, non posso rischiare di far finire Ariel nell'arena. Spero
che la
mia idea convinca il Presidente come convince me, altrimenti non
saprò proprio
che altro inventarmi.
Author's Note.- Ciao a tutti! Per
prima cosa, anche se un po' in ritardo vi
auguro buona Pasqua :D Mi dispiace aver aggiornato più
lentamente ma durante le
vacanze, paradossalmente, ho meno tempo libero per scrivere .-. Spero
che il
capitolo vi piaccia, anche se finisce con un po' di suspance, che
prometto sarà
svelata nel prossimo :3 Per quanto riguarda la parte sulla coppia
GlossxCashmere, io li adoro, non ci posso fare niente, quindi ho voluto
fargli
un piccolo cammeo. Se li odiate spero di non avervi fatto storcere
troppo il
naso, se li amate sono felice di non essere sola XD (ma come fate ad
odiarli,
guardate
che cuccioli che sono :3)
Al
solito vi lascio i
vestiti di intervista,
festa
a Capitol e festa
al Distretto (lo ammetto, mi sto
divertendo un mondo a trovare tutti questi vestiti dorati) e se non
avete mai
sentito parlare di Capitol
Couture... Beh rimediate, non ve ne pentirete.
Chiudo
questo papiro
dandovi appuntamento al prossimo capitolo e ringraziandovi come sempre
di
essere passati a leggere <3 A
presto!
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Noi siamo l'eccezione ***
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
5 - Noi siamo l'eccezione
Uno
stacco pubblicitario non mi è mai sembrato così
lungo. Sono in attesa che il
programma musicale più seguito di Panem riprenda, seduta sul
mio divano, coi
telefoni staccati e un bicchiere d'acqua vicino. Dopo quasi un mese
dall'avvertimento del Presidente Snow, ho finalmente qualcosa che spero
si
avvicini a quello che voleva. Ho lavorato su qualcosa che grida 'amo
gli Hunger
Games, sono felicissima di avervi preso parte, è stata
un'esperienza
fantastica'. Finalmente la trasmissione riprende e il conduttore
annuncia il
video della mia ultima canzone. Il mio produttore voleva uccidermi
quando gli
ho fatto ritardare l'uscita dell'album per inserire una canzone che
qualche
settimana prima avevo categoricamente escluso, ma alla fine sono
riuscita a
convincerlo. La carta dell'adolescente che cambia idea facilmente
è ancora una
buona scusa.
La
musica che ormai conosco a memoria parte mentre le immagini mostrano il
giorno
della mia Mietitura. Rivedo Amarillis quando ancora non la conoscevo
che estrae
il nome di Ariel e io che mi offro volontaria e poi mi vedo stringere
la mano a
Trevor.
I am a freedom fighter, the name that history
wrote
And even through disaster, eye of the tiger for
hope
I'm trying to find my way back, there's no day
off for
heroes
And even when I'm tired, "go" is the only
word I know
La
me che canta è sovrapposta alle immagini e sembra quasi stia
raccontando la
storia di quello che succede. Indosso dei pantaloni di pelle nera e un
top
dello stesso colore, i capelli scompigliati alla perfezione e il trucco
leggero
contribuiscono a darmi un aspetto maturo, intrigante e anche un po'
letale. O
almeno così mi hanno detto gli stylist. L'atmosfera cambia e
passiamo alla
sfilata dei carri e poi all'intervista con Caesar.
And the night is takin' over
And the moonlight gets exposure
And the players have been chosen
And it seems like fate has spoken
Adesso
inizia la parte che non mi va tanto di guardare, ma devo per forza,
almeno una
volta. Mi vedo in piedi mentre scorrono i sessanta secondi e poi
correre a
perdifiato verso la Cornucopia. Dopo tocca al momento di panico mentre
osservo
il bagno di sangue e alla mia fuga nella foresta. La musica
dà un ritmo al mio
scontro con il giaguaro e in qualche modo me lo rende meno brutto da
guardare,
sarà che ormai mi sono un po' abituata a queste scene di
violenza. Ma quando
uccido Maximilian distolgo lo sguardo per un attimo.
When it seems your faith has broken
By the second, losin' focus
Ain't no way to get off, get off, get off, get
off
Unless you move forward
I bet they wonder how I go on, go on
I'll simply say it's on again, it's on again
The world don't stop, it's on again, it's on
again
Rivedo
il brivido di terrore nei miei occhi durante lo scontro con i mandrilli
e
l'arrivo di Sam, con quel bacio che ha conquistato il pubblico.
I am a lonely hero, tryin' to fight my battles
Life likes to blow the cold wind, sometimes it
freezes
my shadow
In the midst of all this darkness, I sacrifice
my ego
There ain't no room for selfish, we do it for
thepeople
Poi
è un susseguirsi di violenza scandita dalla musica ritmata:
l'uccisione di
Timothy, lo scontro con i volatili e l'agguato che mi ha teso Trevor,
quando
eravamo rimasti solo noi Favoriti.
And the night is takin' over
And the moonlight gets exposure
And the players have been chosen
And it seems like fate has spoken
When it seems your faith has broken
By the second, losin' focus
Ain't no way to get off, get off, get off, get
off
Unless you move forward
I bet they wonder how I go on, go on
I'll simply say it's on again, it's on again
The world don't stop, it's on again, it's on
again
Per
lo scontro con i Tributi del Due abbiamo optato soltanto per le due
scene
salienti e cioè il momento in cui sfondo il cranio di Lydia
con la pietra e
quello in cui scocco la freccia contro Maximus. Le scene dell'arena si
concludono con me in ginocchio che osservo il cielo in una versione con
meno
lacrime rispetto alla scena originale.
The work don't stop, 'cause they don't stop
And everybody here trying to get on top
Everybody from the burbs down to the block
Gotta hold on tight and don't let go, let go
Le
scene dell'intervista e dell'incoronazione sono più
tranquille, anche se non
posso fare a meno di pensare che è proprio da quella
brevissima conversazione
con Snow che sono iniziati i miei guai e la mia farsa da sostenitrice
di
Capitol City, che tra l'altro include anche questo video per cui sono
stata
costretta a riguardare i miei Giochi un'infinità di volte.
So you think you're hot?
Gotta grind hard, give it all you got
You can have, or you can have not
You see that a lot in the ghetto
How I go on, go on
I bet they wonder how I go on, go on
Dopo
un primo piano di me con la corona di Vincitrice, il video finisce con
la mia
entrata trionfale alla festa che si è tenuta alla Residenza
Presidenziale dopo
il Tour. Quello era il momento che avevo immaginato come fine di tutto,
ma
invece non si è rivelato altro che l'inizio.
I'll simply say it's on again, it's on again
The world don't stop, it's on again, it's on
again
Quando
la canzone finisce, spengo la televisione e mi prendo un attimo per
pensare.
Adesso Snow mi darà un segnale per dirmi se è
soddisfatto o dovrò aspettare il
giorno della Mietitura per saperlo? Potrei stare qui a rimuginare per
ore ma il
campanello suona. Dopo che lo faccio entrare, Sapphire viene a sedersi
sul
divano con me e io aspetto che mi dica qualcosa.
"Penso
gli piacerà. Per fare più di questo potevi solo
andare a bussare porta a porta
per dire quanto appoggi Capitol City."
"Ma
se per lui non fosse abbastanza?"
"Ci
penseremo quando il problema sarà reale."
Appoggio
la testa sulla sua spalla e mi lascio abbracciare. Non so se Snow mi
abbia dato
davvero una possibilità o si sia soltanto preso gioco di me,
ma io ho fatto
quello che potevo. E ora non mi resta che aspettare.
Sono
su un treno diretto a Capitol City per il mio primo servizio
fotografico per
una rivista. E non una rivista qualsiasi ma la più
importante rivista di moda
della Capitale, Capitol Couture. La settimana scorsa Ganymedes mi ha
telefonato
e mi ha chiesto se ero d'accordo e, al mio sì, quando sarei
potuta andare per
qualche giorno a Capitol City. C'è anche una parte di me
molto positiva che ha
interpretato questa cosa come un segno di assenso per il mio video
musicale,
magari è un modo di Snow per farmi capire che ho fatto bene.
Viaggio in
compagnia di Frank, che deve andare per un paio di giorni nella
Capitale per
affari. È immerso nella lettura di un giornale, i piedi
appoggiati sul tavolino
davanti a noi e il sigaro spento tra i denti. Sul treno non si
può fumare, ma
credo che il tenerlo così glielo faccia pesare meno.
"Quando
torniamo dovesti andare a fare la prova dell'abito" lascio cadere
casualmente, visto che il suo massimo coinvolgimento nei preparativi
del
matrimonio è stato dire di fargli sapere dove doveva
presentarsi e a che ora.
Lui si limita ad annuire senza neanche voltarsi a guardarmi.
"Sai,
a Ruby non dispiacerebbe se tu fossi un po' più coinvolto
nei
preparativi..."
"Io
sono coinvolto" afferma girando pagina in un fruscio di carta. "Mi
sono messo in ginocchio, le ho dato il fottuto anello, adesso ve la
sbrigate
voi con i fiori, le tovaglie e le altre cazzate."
"Percepisco
una nota di astio nella tua voce..." gli rispondo staccando gli occhi
dal
finestrino e voltandomi a guardarlo. Lui chiude il giornale e lo fa
atterrare
sul tavolino.
"Scusa
se sono infastidito se quello che io e la mia futura moglie avevamo di
comune
accordo deciso dovesse essere un matrimonio semplice con pochi invitati
si è trasformato
nel matrimonio dell'anno finito pure su una rivista!"
Devo
ammettere però che il servizio su Capitol Bride era davvero
bello. "Frank
non si può fumare qui" gli dico mentre si accende il sigaro,
ma lui non dà
segno di avermi sentita. "Senti, non credo che Ruby volesse sollevare
tutto questo polverone, ma è quello che tutti si aspettano
da lei... È una
Vincitrice, non ha molta scelta. Sarà fortunata se Snow le
lascerà scegliere da
sola il vestito. Purtroppo è così che funziona la
giostra di Capitol City"
gli spiego, mettendogli una mano sul braccio e cercando di calmarlo.
Lui in
risposta sospira e spegne il sigaro.
"È
tutto uno schifo..."
"Lo
penso anch'io, ma il matrimonio sarà fantastico. Tu farai il
bravo e Ruby sarà felice.
Tutto chiaro?" gli chiedo mentre prendo dalla borsa l'agenda dove
annotiamo tutte le cose da fare per il matrimonio che Ruby ha regalato
ad
ognuna delle damigelle.
"Sia
chiaro che lo faccio solo per lei..."
"Chiaro.
Venerdì alle nove in atelier ti va bene?" gli chiedo mentre
lui sbuffa
sonoramente e il treno entra a Capitol City a tutta velocità.
Ci
diamo appuntamento a tra un paio di giorni per il viaggio di ritorno e
poi
ognuno sale sulla macchina che lo sta aspettando. La mia mi porta agli
uffici
di Capitol Couture dove rivedo Ganymedes che mi presenta il fotografo e
lo
stylist che si occuperanno del servizio. L'intervista è
fissata per domani
quindi oggi ci dedicheremo soltanto alle foto.
"Stella,
se tu sei d'accordo, avrei deciso di non usare abiti dorati, ma colori
più scuri,
per dare un'immagine nuova di te, che ne pensi?" mi chiede Phoebus, lo
stylist dai capelli verde acceso, mentre mi mostra una rella carica di
abiti
tutti in tonalità scure. Che ne penso? Non mi sembra vero di
potermi prendere
una pausa dal dorato, dopo quasi un anno.
Con
la posta di oggi è arrivata anche la mia copia della rivista
che mi vede in
copertina. Devo ammettere che, anche se è una cosa fatta per
compiacere Snow e
i Capitolini, le foto che abbiamo fatto mi piacciono parecchio e
risollevano la
mia autostima. Me la sto sfogliando per circa la decima volta, quando
squilla
il telefono. Riconosco il numero, è Finnick. Non ci sentiamo
da un po', negli
ultimi due mesi ero sempre io a chiamarlo e lui non rispondeva o mi
liquidava
in fretta, quindi la sua telefonata mi stupisce.
"Ehi
Finnick, ciao!" esordisco, felice di sentirlo.
"Stella.
Come te la passi? Immagino che essere la donna del Presidente sia
estenuante" mi saluta con un tono acido che non capisco.
"Che
vuoi dire?"
"Voglio
dire che ho per le mani una tua intervista ma mi sembra di non
conoscere per
niente questa persona che parla! Pensavo avessi toccato il fondo del
servilismo
con quel video disgustoso ma ora scopro che non c'è fine al
peggio" mi
sputa contro con rabbia e io so che dovrei dirgli che c'è un
motivo se sto
facendo queste cose e spiegargli la minaccia di Snow, ma il fatto che
lui non
abbia pensato nemmeno per un momento a questa possibilità e
mi abbia subito
dato addosso mi fa montare una rabbia che non riesco a controllare.
"Detto
da uno che è l'amante di mezza Capitol City suona quasi come
un complimento!"
mi sento rispondere con un tono cattivo che stento a riconoscere come
mio.
"Io
almeno ho ancora una dignità, non ho venduto anche quella
per dieci minuti di
gloria."
"Vaffanculo
Finnick, tu non sai niente di me."
"È
quello di cui mi sono appena reso conto" mi risponde e io d'istinto gli
chiudo il telefono in faccia e lo lancio sul divano. Quindi
è per questo che
non mi ha più cercata, pensa che io mi sia venduta a Snow
per fama, soldi,
sicurezza o non so che altro. E invece di parlarmi per chiarire ha
preferito
trarre le sue conclusioni senza neanche darmi modo di spiegare. Ma non
ho
intenzione di disperarmi per lui, che Finnick Odair fosse un montato
pieno di sé
lo sapevo già, che mi aspettavo, che provasse qualcosa per
me? Quell'idiota è così
innamorato di sé da non avere posto nel suo cuore per nessun
altro. Sono così nervosa
che ho bisogno di sfogarmi o rischio di distruggere qualcosa e, non
avendo a
portata di mano l'oggetto della mia rabbia, mi conviene trovare
un'alternativa
valida.
Nel
primo pomeriggio la palestra è sempre poco frequentata. La
luce filtra dalle
finestre illuminando le spirali di polvere che si sollevano ogni volta
che
colpisco il sacco.
"Penso
sia già morto" mi prende in giro la voce di Gloss e
girandomi lo vedo fare
capolino dalla porta con ancora un manubrio in mano. "Nervosa?" mi
prende in giro mentre mi tiene fermo il sacco con la mano libera e con
l'altra
continua a sollevare il peso. Esibizionista.
"Sai
come dicono, no? Immagina che sia qualcuno che odi" gli rispondo prima
di
assestare un altro pugno.
"Non
vorrei essere nei suoi panni! Un certo idiota del Quattro?"
"Sarai
felice di sapere che non vuole più vedermi" gli comunico per
poi fermarmi
a riprendere fiato. Gloss non ha mai fatto mistero di non avere molta
simpatia
per Finnick.
"Non
mi è mai piaciuto molto, ma cerco di comportarmi da amico"
mi risponde con
mezzo sorriso e si siede a terra con me. "Che è successo?
Colpa tua o
colpa sua?"
"Colpa
di Snow. Finnick non gradisce che io faccia da pubblicità
ambulante per Capitol
City. Ma se non lo faccio, Snow mi ha detto chiaramente che
manderà Ariel
nell'arena e io non potrò fare niente per aiutarla. Se Snow
dice agli Strateghi
di ucciderla c'è poco che posso fare" dico tristemente
facendo oscillare
il sacco con una mano.
"Stella...
Se vuoi fare il Mentore c'è una cosa che devi capire...
Nell'arena, per quanto
gli Sponsor e il tuo Mentore ti possano aiutare, ti devi salvare da
solo. Devi
avere quella scintilla in più, quel qualcosa che ti fa
andare avanti nonostante
tutto. E non tutti ce l'hanno, non tutti sanno trasformarsi in
Vincitori,
indipendentemente da quanto aiuto possano ricevere. Tu vivi al
Villaggio dei
Vincitori e molti dei tuoi amici sono Vincitori, quindi questo ti fa
pensare
che vincere sia un traguardo possibile per tutti, ma non è
così. Noi siamo una
minima parte di quelli che sono entrati nell'arena. Noi siamo
l'eccezione, non
la regola. Se Ariel dovrà affrontare l'arena, tu potrai
aiutarla, ma lei dovrà farcela
da sola" mi spiega e io non posso che annuire con rassegnazione.
Ma
magari ho convinto Snow e lui ritirerà la sua minaccia.
Forse mi sto
preoccupando senza motivo, magari per una volta ho fatto una cosa
buona.
Cercherò di ignorare il problema ancora per qualche tempo,
magari la copertina
su Capitol Couture era il suo modo per dirmi che è tutto a
posto e non devo più
preoccuparmi. Che mi costa pensare positivo per una volta?
Mancano
due mesi soltanto all'inizio dei prossimi Hunger Games e io inizio ad
avere
problemi a dormire. Sta notte mi sono già svegliata tre
volte, ognuna con un
incubo diverso. Prima ero nell'arena inseguita da una strana belva, poi
guardavo un mio tributo morire e alla fine ero stata io stessa ad
uccidere
entrambi i miei tributi. Calcio via le coperte e vado in bagno a
sciacquarmi la
faccia. Decido di cercare qualcosa contro il mal di testa che mi
è venuto e
apro l'armadietto dei medicinali. Il mio sguardo cade su un paio di
fiale di
morfamina rimaste da quando mi avevano dimesso dall'ospedale e mi
avevano
raccomando di tenerle in caso le ferite dell'arena mi avessero ancora
dato
fastidio. Ripenso ai Mentori del Distretto Sei che l'hanno usata per
curarsi
dopo i Giochi. Questa roba può davvero aiutarmi, almeno a
dormire? Non voglio
diventarne dipendente, voglio solo riposare, almeno sta notte.
Mentre
prendo una siringa mi verso qualcosa di forte da bere, rum per
l'esattezza,
perché ho una paura matta degli aghi e mi serve un
incoraggiamento per
infilarmene uno nel braccio. Il liquido brucia un po' quando me lo
inietto, ma
dopo qualche minuto sento già gli occhi farsi pesanti e il
cervello spegnersi.
Inizio a capire perché i Mentori del Sei non hanno
più smesso...
"Stella!
Stella! Stella, svegliati!"
La
voce di Sapphire mi arriva ovattata e io mi passo una mano sulla
faccia. Aprire
gli occhi mi sembra richiedere uno sforzo immane, così come
mettere a fuoco la
sua faccia.
"Che
c'è?" biascico, cercando di svegliarmi del tutto.
"Che
c'è?! Sono le tre del pomeriggio e non ho tue notizie da
ieri! Vengo qui e sul
tuo comodino trovo un bicchiere che puzza di alcol e una fiala di
morfamina
vuota! E tu sei semi incosciente e mi chiedi che c'è!"
"Non
urlare ti prego, mi fa male" mi lagno mentre provo a mettermi a sedere.
Mai più morfamina, mi sembra di tornare dal regno dei morti.
"Avevo solo
bisogno di qualcosa che mi facesse dormire un po', non ne
prenderò più,
prometto" affermo stropicciandomi gli occhi. Sapphire mi guarda ancora
con
aria preoccupata.
"La
prossima volta che ti viene in mente un'altra idea geniale come questa
svegliami piuttosto che fare di testa tua, capito?" mi chiede
apprensivo
mentre mi abbraccia.
"Mai
più colpi di testa" gli prometto ricambiando il suo
abbraccio e
annotandomi mentalmente di svuotare nel lavandino le restanti fiale che
sono in
bagno.
"E
così io gli ho detto che per te non sarebbe stato un
problema autografargli una
copia, vero che non lo è?"
"Mh-mh..."
"Oh
comunque tutti i miei amici l'hanno comprato e senza che io glielo
dicessi! Ma
non poteva essere altrimenti, l'album è bellissimo! Ah ma ti
ho raccontato che
Symphony..."
Non
ho idea di chi sia questa Symphony, a dire il vero. Amarillis mi ha
chiamata
un'ora fa per chiedermi se potevo farle avere una copia autografata
dell'album
per suo cugino, che a quanto pare è un mio fan, e non ha
più smesso di parlare.
"...nella
sua auto! Ma ti rendi conto?!"
Oh
cavolo. Chi ha fatto cosa nell'auto di chi? Per fortuna suona il
campanello e
io riesco a chiudere promettendole che la richiamerò
più tardi. Alla porta è Sapphire,
che guarda male l'insalata che stavo preparando appena mette piede in
cucina.
"Non
spaventare il mio pranzo!" lo ammonisco ridendo, mentre lui la mette in
frigo.
"Vieni
a pranzo da noi" sentenzia, per poi mettersi seduto. "Dobbiamo
parlare dei prossimo Giochi" mi annuncia e mi siedo anche io. "Ho
parlato con alcuni degli altri Vincitori, come sempre, l'ultimo che ha
vinto
farà da Mentore, per sfruttare l'onda del successo con gli
Sponsor. Per l'altro
posto, quest'anno toccherebbe a Gloss, ma io preferirei seguirti
durante il tuo
primo anno da Mentore e lui ha detto di non avere niente in contrario.
Tu che
ne pensi?"
"Penso
che sfigurerò in confronto a te come Mentore, ma sono felice
che sarai lì ad
aiutarmi" gli rispondo con un sorriso felice che fa sorridere anche
lui.
Se proprio devo fare questa cosa, preferisco avere Sapphire al mio
fianco,
proprio come durante i Giochi. E ora vado a scroccare un pranzo da Eve.
Manca
un mese alla mia prima esperienza da Mentore e l'imperativo
è rimettersi in
forma. I Mentori dovrebbero sempre avere un aspetto letale, non la
pancetta da
'mangio pizza sul divano'. Così io e Cashmere abbiamo deciso
di impegnarci ogni
pomeriggio in qualche chilometro di corsa. In realtà la
corsa è iniziata come
una camminata veloce tra le vetrine della città e solo dopo
questa fase è diventata
una vera sessione di jogging nel parco, che però si
è trasformata presto in una
passeggiata verso una gelateria del centro. Qui ci siamo sedute ad un
tavolino
abbastanza isolato e stiamo gustando le nostre enormi coppe di gelato.
Ufficialmente abbiamo scelto questo tavolo per evitare che i fans dei
Vincitori
vengano a chiederci che ci aspettiamo dai prossimi Giochi, ma in
realtà temiamo
solo che quel maniaco dell'allenamento che è Gloss ci veda e
ci tolga il
gelato.
"Finalmente
è tornato il sole, non ne potevo più di stare
chiusa a casa" sbuffa
Cashmere riferendosi alla settimana di pioggia che c'è stata
e che ci ha
costretti tutti alla reclusione e a giornate casalinghe.
"Certo,
perché stare tutto il giorno in casa quel cesso di Gloss
immagino ti sia
dispiaciuto parecchio..." la prendo in giro mentre affondo il mio
biscotto
nella panna.
"Stella!
Sei pessima!" mi risponde, cercando di non arrossire mentre io mi
esibisco
nella mia migliore risata malefica.
"E
di Finnick che mi dici?" mi provoca mentre io mi sto stiracchiando
sulla
sedia.
"No
comment" rispondo evasiva riempiendomi la bocca di gelato.
"Se
quello scemo non vuole stare con te, significa che ce n'è un
altro migliore
dietro l'angolo."
Le
sorrido e sto per dire qualcosa ma lei mi precede. "Non sono tuoi amici
quelli?"
Mi
volto nella direzione in cui sta guardando e vedo entrare quella che
prima era
la mia comitiva di amici, tra cui anche Ariel. Ormai li vedo di meno,
la scuola
è finita e ho traslocato o forse sono solo scuse per non
dire che dopo i Giochi
io, così come la mia vita, sono cambiata e non mi trovo
più così bene come
prima con loro. Decido comunque di andare a fargli un saluto veloce.
"Scusami,
torno subito. Non mangiarti anche il mio gelato..." la ammonisco mentre
lei farfuglia un assenso con la bocca piena di gelato alla menta.
Dopo
aver salutato tutti, mi fermo un attimo a chiacchierare con Ariel.
"Adesso
tu e Cashmere siete diventate amiche per la pelle?" mi chiede guardando
verso il mio tavolo e io non posso fare a meno di notare una sfumatura
acida
nella sua voce.
"Siamo
amiche, sì..." rispondo con tono neutro. Non mi va di
iniziare un litigio
qui.
"Una
volta ero io quella con cui chiacchieravi ai tavoli isolati."
"Il
fatto che ora ho anche altri amici non significa che non voglio
più passare del
tempo con te" e da questa mia risposta parte la solita tirata su quanto
io
sia cambiata, sui miei nuovi amici famosi e varie altre cose che ormai
non
ascolto nemmeno. Alla fine taglio corto dandole appuntamento a domani
mattina e
torno da Cashmere. Con l'avvicinarsi della Mietitura perdo facilmente
la
pazienza e non mi va che succeda proprio adesso che sono rilassata e mi
sto
godendo un pomeriggio tranquillo. Se Ariel vuole discutere
dovrà aspettare
domani.
Il
giorno dopo l'episodio in gelateria, io e Ariel con incontriamo al
nostro
solito posto al parco. "Mi stupisce che ti ricordi ancora di questo
posto,
non ci veniamo da secoli" esordisce guardandomi con aria offesa.
"Ormai passi tutto il tuo tempo al Villaggio dei Vincitori con i
Vincitori, frequenti solo gente famosa e vai alle festa a Capitol City,
io sono
diventata troppo banale per te, non è vero?" mi chiede
guardando un punto
indefinito davanti a noi.
"Se
passo tanto tempo con loro è perché mi va di
stare con gente che mi capisce,
con qualcuno con cui posso parlare di tutto perché ha
vissuto le mie stesse
esperienze e può capirmi senza che debba dargli mille
spiegazioni" sbotto,
lo sguardo lontano anche io. "L'ultimo anno ha cambiato tutto, io non
sono
più quella di prima, vorrei buttarmi tutto alle spalle ma
non posso, sono
cambiata e non c'è modo per tornare indietro!"
"Non
mi piace la nuova Stella, preferivo quella di prima, non questa persona
sconosciuta che ama fare la bella vita a Capitol City tra feste e
copertine" mi risponde velenosa voltandosi a guardarmi. Io vorrei
spiegarle che tutto quello che faccio ha uno scopo, ma non voglio
spaventarla
con la minaccia di Snow, né voglio che si senta in ansia per
la Mietitura.
"Beh
mi dispiace, ma questa sono io, se non ti piaccio puoi anche smettere
di
fingere di voler passare del tempo con me."
Mi
alzo e, senza dire altro o stare a sentire la sua risposta, me ne vado.
Ariel è
la mia amica fin da quando eravamo bambine ma forse questa amicizia non
era destinata
a durare anche quando saremmo diventate adulte. Forse ci sono delle
relazioni
che funzionano solo in alcune fasi della tua vita, ma non riescono a
percorrere
la lunga distanza. Non so se la nostra amicizia rientra in questa
categoria ma
ho il sospetto che lo scoprirò presto.
Questa
è la mia prima Mietitura senza la preoccupazione di essere
estratta. Mi chiedo
come sarebbe andata se mi fossi proposta quest'anno e non l'anno
scorso. Magari
avrei vinto e poi avrei conosciuto Sam, ultimo Vincitore dei Giochi e
nuovo
Mentore del Distretto Quattro. E avremmo potuto avere una storia
normale. O
magari Sam non avrebbe vinto e io sarei morta quest'anno. Scaccio i
pensieri
riguardanti la gente che muore e mi affretto ad aprire la porta, visto
che
qualcuno ha suonato il campanello. Che sia già Sapphire?
Spero vivamente di no
visto che ho un occhio truccato e l'altro no e non so ancora che
mettere. Ma
rimango sorpresa di trovare Amarillis sulla soglia.
"Stella!
Sei me-ra-vi-glio-sa! Non vedo l'ora di lavorare di nuovo insieme e
tu?! Sono
qui per darti il vestito che Gany ha preparato per te per la Mietitura,
è stupendo,
ti starà benissimo! Ora scappo, devo controllare che tutto
sia in ordine, senza
di me non funziona nulla! Ci vediamo più tardi, tesoro!"
E
senza darmi il tempo di rispondere, ringraziarla o offrirle un
caffè, sparisce
in una nuvola di merletti e colori, lasciandomi sulla soglia con la
busta tra
le mani. Quando torno dentro e la apro, trovo un vestito abbastanza
sobrio,
arricciato in vita e arricchito da pochi strass. Metterlo è
facilissimo e non
posso che ringraziare mentalmente Ganymedes per avermi salvata e resa
perfetta
ancora una volta. Poco dopo la visita di Amarillis arriva Sapphire che,
come è nel
suo stile di gentiluomo d'altri tempi, mi offre il braccio e insieme ci
dirigiamo al Palazzo di Giustizia.
Qui
mi guardo la cerimonia dal palco delle autorità e noto che
ogni tanto la mia
faccia viene ripresa dalle telecamere e finisce sui maxischermi.
"Qualunque
cosa succeda ricordati che sei un Mentore. Nessuna reazione o
coinvolgimento
personale, è lavoro, Stella. Se anche venisse estratta Ariel
non devi
scomporti, ricordati qual è il tuo ruolo" mi raccomanda
Sapphire e io
annuisco. Sono un Mentore ormai, il tempo delle crisi isteriche e delle
urla è finito.
E quando Amarillis chiama il nome di Ariel io quasi non mi stupisco.
Nonostante
tutto quello che mi sono raccontata in questi mesi, non mi aspettavo
che Snow
cambiasse idea. Anche se il mio comportamento l'ha soddisfatto, farmi
capire
chi comanda rimane la sua priorità. Ariel sale sul palco e
Amarillis passa alla
boccia con i nomi maschili.
"Come
mai ci sono state volontarie?" chiedo a Sapphire piegandomi leggermente
verso di lui per evitare orecchio indiscrete. "Molte ragazze sono
più preparate
di Ariel e desiderose di vincere i Giochi..."
"Tra
gli allenatori è girata voce di far rispettare l'estrazione,
nessun colpo di
scena" mi risponde lui tenendo gli occhi sulla cerimonia. "Un
suggerimento arrivato direttamente da Capitol City, mi hanno detto."
La
Mietitura non è durata ancora molto e ora siamo di nuovo sul
treno. Mi sono
fatta una doccia veloce per mantenere i nervi saldi e recuperare la
calma. Non
posso farmi vedere agitata da Ariel o penserà che la do
già per spacciata. E a
cena devo comportarmi da Mentore, niente favoritismi o confidenza
eccessiva,
qui Ariel è un Tributo, non la mia amica. Il tempo di
comportarmi da ragazzina è
finito, anche se ho la loro stessa età, ci si aspetta che io
faccia da guida a
questi ragazzi. E anche se sento addosso la paura dell'ignoto e l'ansia
di
tornare nella Capitale, devo tirare fuori la mia grinta di Vincitrice e
provare
a dare al Distretto Uno un nuovo Vincitore.
Author's
Note.- Ciao a tutti! Mi dispiace averci messo più del solito
(di nuovo) ad aggiornare,
ma tra le lezioni che sono riprese, impegni vari e preparativi per il
Romics
(dove ho fatto il cosplay di Crudelia *^*) ho avuto meno tempo per
scrivere.
Spero comunque che il capitolo non vi deluda, anche se è un
capitolo di
transizione tra Stella Vincitrice e Stella Mentore.
La
canzone all'inizio la potete ascoltare qui
e questo
è l'album di Stella. Potete vedere
qualche pagina di Capitol Couture con protagonista Stella qui,
qui,
qui,
qui
e
ancora qui.
Infine, il vestito per la Mietitura è questo.
Vi
do appuntamento al prossimo capitolo e vi mando un bacio grande!
<3
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 - Un posto al tavolo dei grandi ***
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
6 - Un posto al tavolo dei grandi
Quando
io e Sapphire ci sediamo a tavola, Amarillis sta già
chiacchierando con Ariel e
Marcus, i nostri Tributi per i Sessantottesimi Hunger Games, provando a
metterli a loro agio. Ariel è taciturna e ha l'espressione
di una che vuole
fuggire a rintanarsi nella sua stanza mentre Marcus sembra spigliato e
intenzionato a conquistare la nostra Accompagnatrice. Per un po'
restiamo in
silenzio, diamo modo ai ragazzi di rifocillarsi e di stare un
tranquilli, ma
dopo una decina di minuti decido di rompere il silenzio.
"Allora,
ragazzi... Perché non ci parlate un po' di voi? Avete
già qualche idea su come
muovervi durante i Giochi o c'è qualcosa che volete
chiederci? Rompiamo un po'
il ghiaccio!" esordisco, cercando di avere un tono incoraggiante,
accompagnandolo con un ampio sorriso. Ariel alza lo sguardo dal suo
stufato e
lo posa su di me per qualche istante, poi scuote la testa come se fossi
pazza e
torna a mangiare. Marcus invece posa la forchetta e si pulisce la
bocca,
alzando lo sguardo su di noi.
"Io
pensavo di cercare di capire che tipi sono i miei avversari durante il
training, per farmi un'idea di chi dovrò affrontare
nell'arena. Mi sono
allenato durante e sono pronto a fronteggiare chiunque, ma non escludo
che sia
così anche per gli altri" dice, accompagnando le sue parole
con un sorriso
scherzoso. Non mi sono ancora fatta un'idea su che tipo sia questo
ragazzo, ma
una cosa è certa, ci tiene a fare bella figura con i suoi
Mentori.
"E
pensi di allearti con qualcuno o..." credo che per Sapphire sia la
prima volta
che fa questa domanda, prima di me penso desse per scontata un'alleanza
tra
Favoriti, ma dopo l'anno scorso vorrà vagliare tutte le
possibilità.
"Voglio
allearmi" risponde subito il ragazzo. "Non tutti siamo in gamba come
Stella" aggiunge, spostando lo sguardo da Sapphire a me con un sorriso.
Ruffiano. "Pensavo di scegliere qualcuno bravo, ma che comunque non
costituisca un problema se e quando dovrò eliminarlo.
Qualcuno che mi aiuti a
battere i Tributi più forti di me, ma che non costituisca
una minaccia una
volta terminata l'alleanza" spiega dopo essere tornato serio e noto che
Sapphire è soddisfatto. Senza dubbio il ragazzo è
un Tributo valido.
"E
tu non ci dici niente?" chiedo ad Ariel, provando ad essere
incoraggiante.
Voglio che si faccia notare anche lei, è fondamentale nei
Giochi e le conviene
iniziare a farlo da subito.
"Non
ho ancora pensato a niente" risponde soltanto, con un'alzata di spalle,
per poi riabbassare lo sguardo sul piatto.
"E
avete già esperienza con le armi, qualche preferenza?"
chiedo cambiando
discorso e provando a rianimare la conversazione.
"Sono
bravo con le lame" risponde pronto Marcus con un sorriso compiaciuto.
"Che
tipo di lame?" gli chiede Sapphire.
"Ogni
tipo di lame" dice sicuro di sé con un guizzo di vanto negli
occhi. Questo
ragazzo ci sa fare, è innegabile.
"Qualcos'altro?"
lo incalza il mio collega, evidentemente soddisfatto del nostro Tributo.
"Sono
bravo con la frusta. So che magari potrebbe essere inusuale, ma sono
davvero
bravo. Posso bloccare gli avversari, ucciderli anche, cacciare... Se
riuscissi
ad ottenerne una nell'arena sarebbe grandioso."
"Tu
dimostra agli Strateghi che sei bravo e molto probabilmente ci
sarà una frusta
ad attenderti alla Cornucopia" rispondo con un sorriso rassicurante.
"E tu Ariel?" provo a coinvolgerla di nuovo.
"Non
sono molto brava con le armi" risponde semplicemente lei e io devo
trattenermi dall'impulso di schiaffeggiarla.
"Conosco
vari Vincitori che hanno vinto pur non sapendo maneggiare un'arma"
risponde Sapphire cercando di avere un tono incoraggiante.
Chiacchieriamo
ancora un po', Amarillis parla della Capitale, Marcus fa di tutto per
fare
bella impressione e Ariel rimane in silenzio rimasticando la sua cena.
Dopo un
po' gli altri si ritirano nei loro scompartimenti e restiamo soltanto
io e
Sapphire.
"Scegli
liberamente con chi ti senti a tuo agio, io prenderò
l'altro" mi dice,
riferendosi al fatto che ognuno di noi deve dedicarsi a seguire un
Tributo.
"Sono sicuro sarai un ottimo Mentore, sta sera sei stata bravissima"
aggiunge mentre si alza e mi scompiglia i capelli, per poi avviarsi
verso il
suo scompartimento. Poco dopo decido di avviarmi anch'io ma mentre sto
aprendo
la porta pregustando già il letto, una voce mi chiama.
"Stella?
Potrei parlarti un attimo?"
Mi
giro e vedo Marcus fare capolino dalla sua stanza così
faccio dietrofront e lo
raggiungo. Lui si siede sul letto e io prendo la poltroncina poco
distante,
tirando su le gambe stanche per la lunga giornata sui tacchi.
"Dimmi
pure" lo incoraggio sorridendo.
"Ecco
vedi... Non è che Sapphire non sia fantastico, ma...
C'è un aura di mito
attorno a lui, Vincitore della prima Edizione della Memoria, Mentore
dell'ultima Vincitrice... E poi è più grande...
Mi intimorisce un po', penso di
riuscire a parlare più liberamente con te. Sei una
Vincitrice e sei
incredibile, ma almeno hai la mia età, non so se mi
spiego..." mi dice
abbozzando un sorriso imbarazzato.
"Puoi
parlare liberamente con me, chiedimi tutto quello che vuoi sapere" gli
rispondo sperando di metterlo a suo agio. Non immaginavo fosse un tipo
timido,
ma d'altronde non lo conosco e il suo comportamento di sta sera a cena
potrebbe
essere solo un modo per mostrarsi al meglio.
"Volevo
solo sapere... Com'è l'arena? Devo andarci, quindi vorrei
sapere cosa
aspettarmi. Tu ci sei stata l'anno scorso, com'è
lì dentro?"
Il
suo sguardo è diventato serio e posso percepire la sua
ansia. "Vuoi che ti
indori la pillola o vuoi la verità?" gli chiedo con mezzo
sorriso.
"La
verità, voglio essere preparato" mi risponde sicuro.
"Quando
sei nell'arena passi ogni secondo allerta, persino quando dormi o mangi
ti
chiedi se quelli sono i tuoi ultimi minuti di vita, se stai per morire
a causa
di qualcuno o qualcosa. Non abbassi mai la guardia e la paura non passa
mai. Ti
sembra di impazzire, sei in balia di tutto. E pensi spesso di mollare
tutto,
pensi che non ce la farai, che tanto è inutile continuare a
sopravvivere, ad
aggrapparti alla speranza, perché tanto, tra un paio d'ore,
arriverà qualcosa a
cui non saprai opporti."
Mentre
parlo tengo lo sguardo basso e liscio un pezzo di stoffa della gonna.
"Ma
non molli mai. Continui a stringere i denti fino alla fine, soffri e ti
sembra
di morire per il dolore, ma resisti. La posta in palio è
troppo alta per
mollare" concludo, tornando a guardarlo e ripensando a quello che mi ha
detto Gloss. Chissà se Marcus sarà un'eccezione.
"Com'è
uccidere qualcuno?" mi chiede diretto guardandomi negli occhi, ma noto
che
la domanda lo innervosisce.
"All'inizio
provi un senso di sollievo. Probabilmente quello che hai ucciso stava
provando
ad uccidere te, quindi sei felice di esserti salvato. Ma poi ti rendi
conto di
quello che hai fatto, piano piano arriva la consapevolezza che hai
privato
qualcun altro della sua vita, qualcuno che aveva degli amici, delle
passioni,
una famiglia che ha visto tutto. La sua espressione, il suo sguardo, ti
perseguitano. Ma poi va meglio, ti inizi a convincere che dovevi farlo,
che non
è colpa tua, che è il sistema che ti ha
costretto, e torni a dormire la notte.
Non tutte le notti e non sempre bene, ma col tempo va meglio" gli
rispondo
guardandolo sta volta, cercando di fargli capire che la vita va avanti
dopo i
Giochi, in modo diverso, certo, ma va avanti.
"Era
mio amico, sai?" mi chiede all'improvviso cambiando argomento mentre un
velo di quella che mi sembra nostalgia gli scende sugli occhi. "Trevor,
eravamo amici per la pelle" mi spiega, vedendo il mio sguardo confuso e
io
credo di essere sbiancata. "Quando si è offerto volontario
non avevamo
dubbi che avesse vinto. Sono andato a salutarlo, ho scherzato con lui.
Quella
biondina non è niente male, gli ho detto, scopatela se ci
riesci, magari muori
nell'arena e quella è l'ultima occasione che hai per darti
da fare" mi
racconta scuotendo la testa mentre gli angoli della bocca gli si alzano
in un
sorriso tra il divertito e l'amaro.
"Non
avrei mai pensato che non sarebbe tornato, non avevo nemmeno
considerato l'idea
e non l'ho neanche salutato bene..." dice
alzando gli occhi su di me e io riesco a leggere il dolore
nel suo
sguardo.
"Marcus,
mi dispiace... Io... Non avevo idea..."
"Non
ce l'ho con te, non fraintendermi. Hai fatto quello che dovevi, l'avrei
fatto
anche io, è solo che... Lui era il primo del corso... Ed
è morto. Ha commesso
un errore da principiante e si è fatto ammazzare, lo
stronzo. Anche io sono il
primo del corso quest'anno. E se perdo la testa, se abbasso la guardia?
Se
commetto un errore o trovo una come te?" mi chiede con la voce
incrinata
dalla paura.
"Beh,
per tua fortuna non ci sono molti come me là fuori, quindi
fai del tuo meglio e
rimani concentrato. Si tratta solo di un paio di settimane. Non sei
impazzito
per diciotto anni, puoi restare sano e calmo per un altro po'. Mantieni
la
lucidità e ne uscirai. Hai capito?"
Ho
provato ad essere incoraggiante e a fargli forza, è un bravo
ragazzo ed è spaventato,
come dargli torto? Andrà a combattere e ad ammazzare gente,
per quanto provi a
mostrarsi a suo agio, nella testa avrà mille dubbi. Annuisce
e mi rivolge un
sorriso riconoscente.
"E
ora vedi di dormire, domani ti attende una giornata pesante" gli
consiglio
dandogli una pacca sulla spalla e lasciandolo a quella che spero per
lui sarà una
bella dormita. La luce in camera di Ariel è già
spenta quindi non provo neanche
a bussare, me ne vado a letto, cercando di non pensare che domani
sarò di nuovo
a Capitol City.
La
mattina dopo mi sveglio con una doccia calda e dopo essermi vestita
vado a
bussare a Sapphire. Lui mi apre con ancora la camicia sbottonata e una
delle
sue stravaganti cravatte sciolta attorno al collo. Indugio un attimo
sui
muscoli tonici che si intravedono dalla camicia e penso che Eve sia una
donna
fortunata. Voglio anch'io un marito che arrivi a sessant'anni con un
fisico così.
"Sei
un fanatico della palestra come Gloss?" gli chiedo scherzando mentre mi
fa
entrare e vado a sedermi sul letto sfatto.
"Noi
Vincitori dobbiamo sempre essere al meglio, lo sai" mi risponde con lo
stesso tono scherzoso.
"Sono
venuta a dirti che ho preso una decisione" gli dico, non volendo
indugiare
oltre. "Prendo Ariel."
Lui
sorride. "Lo immaginavo. Siete amiche, mi aspettavo decidessi di
seguire
lei."
"Veramente
io e Ariel siamo ai ferri corti da un po' e qualche tempo fa abbiamo
litigato.
Non è per questo che l'ho scelta. Marcus è in
gamba e ha buone possibilità di
vincere, per questo voglio che lo segua tu. Sei il migliore, tra noi
due sei
quello più esperto e voglio che abbia tu il Tributo con
più speranze di
sopravvivere."
"Stella,
ascolta... Se tra te e Marcus c'è intesa e tu vuoi seguirlo,
non
sottovalutarti. Avrai gli Sponsor ai tuoi piedi, puoi aiutarlo a
vincere"
mi dice venendo a sedersi accanto a me.
"Ho
preso la mia decisione, Sapphire, sono sicura" gli rispondo con un tono
fermo per poi alzarmi. "Ci vediamo a colazione, non fare tardi" lo
ammonisco con un sorrisetto mentre esco e vado nella sala dove
mangiamo. Al
tavolo della colazione ci sono soltanto Ariel e Amarillis, Marcus
ancora non si
vede. Mi siedo e auguro il buongiorno ad entrambe ma restiamo tra donne
per
poco perché Marcus ci raggiunge.
Augura
una buona giornata e fa il giro del tavolo per andare a sedersi al suo
posto,
fermandosi prima a fare un baciamano all'Accompagnatrice. Lei lo adora,
si vede
lontano un miglio.
"Come
sta Gany, Amarillis?" le chiedo ridacchiando e lei mi rivolge una
smorfia
fintamente offesa. Non posso punzecchiarla oltre perché
arriva anche Sapphire e
iniziamo a fare colazione. Poco dopo riconosco il paesaggio fuori dal
finestrino e Amarillis annuncia che stiamo arrivando alla Capitale. Non
appena
il vociare dei Capitolini curiosi ci raggiunge Sapphire incoraggia i
ragazzi ad
affacciarsi e Marcus segue subito il consiglio iniziando a salutare e a
sorridere. Ariel invece rimane a bere il suo tè. La guardo
con insistenza finché,
sbuffando, non si alza e va a salutare di malavoglia anche lei.
Accidenti,
io cerco di farle capire in tutti i modi che deve iniziare
già da ora a fare
qualcosa, ma lei sembra essersi arresa ancor prima di cominciare. Se
non inizia
a giocare bene le sue carte non vedo molte possibilità per
lei, né nell'arena né
in tutto ciò che la precede.
Quando
arriviamo alla Torre del Centro di Addestramento i ragazzi vengono
mandati dai
loro Preparatori e noi abbiamo praticamente la giornata libera. Poco
dopo
Ganymedes ci raggiunge e io sono davvero felice di vederlo. Amarillis
ci lascia
soli perché deve organizzare qualcosa come al solito e
Sapphire va a telefonare
ad Eve. Noi restiamo un po' a chiacchierare seduti sul mio letto
guardando
qualche spezzone sui Giochi alla tv e poi lui torna efficiente come al
solito e
mi poggia sul letto delle custodie per abiti.
"Ti
ho portato dei vestiti per quando andrai al Centro di Controllo. Lo so
che mi
dirai che sono scomodi e poco coprenti, ma devi accattivarti gli
Sponsor"
mi spiega mente inizia a sistemarli nel mio armadio. Penso di non avere
scelta,
dopotutto il mio stilista non ha mai sbagliato un colpo.
La
mia fiducia in lui non viene smentita durante la sfilata dei carri,
dove
presenta i nostri tributi con dei meravigliosi vestiti di piume
arricchiti da
abbondanti gioielli. Vengono acclamati dal pubblico e, a mio parere ma
non
solo, lo dicono anche le varie trasmissioni di moda, Ganymedes si
riconferma il
migliore tra gli stilisti dei Giochi. Questa prima giornata capitolina
si è conclusa,
ma sarà da domani che inizierà il vero lavoro.
La
prima mattina di training si è conclusa e i Tributi sono
stati portati nella
sala mensa. Mi chiedo come si siano comportati Ariel e Marcus, che tipo
di
strategia abbiano scelto, ma temo che dovrò aspettare sta
sera per scoprirlo.
Mi aggiro tra le postazioni vuote, con tutte le loro armi e
attrezzature varie
in ordine, e mi fa uno strano effetto tutta questa calma. Non so
perché sono
venuta qui, cosa volevo vedere o provare. So solo che mi stavo
annoiando alla
Torre di Controllo, così ho deciso di andare a fare due
passi, che mi hanno
portata qui. Dal momento che per un paio d'ore i ragazzi non ci saranno
ho
avuto il permesso di fare un giro, non si rifiuta una cortesia ad una
Vincitrice.
Passo
un dito sulla parte piatta di una lama e nella mia mente si affollano i
ricordi
del mio training e, inevitabilmente, di Sam. Chissà se
riesco ancora a fare
centro con uno di questi. Prendo qualche coltello e mi metto in
posizione.
Concentrazione, è tutto quello che ci vuole. Per prima cosa
si mira al cuore.
Un respiro profondo, rilasso le spalle e prendo la mira. Se fosse stato
un
avversario vero non starebbe ancora in piedi. La testa è il
secondo obiettivo,
sento la mente che si svuota mentre il sibilo del coltello fende l'aria
e
raggiunge il bersaglio. Il terzo lo segue a ruota e colpisce la pancia,
ormai
con movimenti più sicuri e una mano più ferma. Me
ne rimane solo uno da
lanciare ma una voce alle mie spalle mi interrompe.
"Nostalgia
dei tuoi giocattoli?"
"Vincitore
una volta, Vincitore per sempre" gli rispondo con un tono sicuro e un
sorrisetto mentre mi giro a guardarlo, ma in realtà non mi
aspettavo di
incontrare Brutus qui. Non ho idea di cosa ci faccia, ma d'altronde
quasi non
ho idea del perché io sono qui. Accompagno la mia frase col
lancio dell'ultimo
coltello, colpendo l'inguine della sagoma. Di solito fa un certo
effetto sugli
uomini. Lui mi rivolge un sorriso beffardo mentre si avvicina.
"Perché
invece di startene al tavolo dei bambini non passi a quello degli
adulti? Mi
sembra l'occasione perfetta per mantenere una certa promessa...
Dimostrami che
puoi mettermi al tappeto quando vuoi" mi provoca appoggiato ad uno
degli
espositori di coltelli mentre io cerco di richiamare alla mente
ciò di cui sta
parlando. Probabilmente è qualcosa che ho detto durante la
festa al Distretto
Due, quando avevo già bevuto troppo. Comunque sia, non posso
tirarmi indietro,
ne va della mi reputazione e con i Giochi imminenti non posso
permettermi che
Brutus vada a raccontare agli Sponsor che mi sono tirata indietro
perché sono
una ragazzina fifona.
"Scegli
un'arma e cominciamo" gli dico facendo un gesto circolare col braccio
ad
indicare le varie armi che ci circondano.
"Dimentica
i tuoi giocattoli e vieni a sederti al tavolo dei grandi" mi risponde
però
lui con un ghigno mentre si dirige verso il ring. Spero stia
scherzando. Non ho
possibilità di battere Brutus in un corpo a corpo disarmata,
lui è almeno il
doppio di me, ma non ho scelta, devo raccogliere la sfida per forza.
Appena
mettiamo piede sul ring è evidente che non è un
allenamento, facciamo sul serio
e lui parte subito all'attacco. Sono più veloce e leggera di
lui e riesco a
schivare molti dei suoi colpi, ma non tutti, e sento qualche costola
scricchiolare
sotto un suo pugno. Lui approfitta del mio momento di distrazione per
bloccarmi
un braccio dietro la schiena, ma io faccio leva proprio su quello per
saltare e
dargli una testata sul naso. Da come mi lascia andare e si porta le
mani alla
faccia deduco di avergli fatto parecchio male, quindi ne approfitto per
caricarlo e mandarlo a sbattere contro uno degli angoli. Tuttavia
questa mossa
sembra averlo fatto ripredere, più che danneggiarlo, e punta
di nuovo verso di
me. Lo schivo una prima volta e mi preparo al suo secondo attacco
quando
qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce. Ci voltiamo entrambi
e vedo
un'imprecazione morire sulle labbra di Brutus quando vediamo Atala, il
capo dei
Trainer, fissarci con un'espressione abbastanza contrariata e un
sopracciglio
alzato. I tributi con lei ci guardano, alcuni impauriti altri
elettrizzati
all'idea di vedere un vero scontro tra Vincitori. Ariel ha la bocca
schiusa e
una faccia incredula, mentre vedo Marcus guardami sorridente e fare un
gesto di
approvazione.
"Non
ringraziateci per la dimostrazione pratica, è stato un
piacere" ci congeda
Brutus col suo solito tono insopportabile e spocchioso e ci defiliamo
prima che
lei possa dirci qualcosa. In infermeria scopro di avere una costola
incrinata,
ma nulla di più, domani dovrei già stare bene con
le medicine che mi hanno
dato. Il naso del mio avversario non è rotto, anche se ci
sono andata molto
vicina, ma riescono a sistemargli anche quello. Siamo seduti su una
panchina
fuori dall'infermeria, io col ghiaccio premuto sul torace e lui sul
naso.
"I
tuoi sono interessati ad un'alleanza?" mi chiede di punto in bianco e
io
intuisco di essermi dopotutto guadagnata la sua stima, se
così si può dire.
"Il
ragazzo sì, gli dirò della tua proposta e
vedrò che mi dice, in serata dovrei
già farti avere una risposta. Con la ragazza invece-"
"Snow
te l'ha proprio messo in quel posto, non è vero?" mi chiede
con un sorriso
amaro mentre toglie il pacchetto di ghiaccio e lo lancia in uno dei
cestini del
corridoio, quello disegna una parabola nell'aria e atterra dentro il
suo
canestro improvvisato. Io imito il suo gesto e il mio ghiaccio va ad
impilarsi
sul suo. "Ci sono battaglie che non puoi vincere, nemmeno se sei un
Vincitore per definizione" aggiunge dandomi una pacca sulla spalla. Non
pensavo di sentire simili affermazioni proprio da lui, lo vedevo come
uno molto
più devoto alla Capitale ma col tempo sto scoprendo che
ognuno di noi cerca di
coprire come può le crepe di questa vita apparentemente
perfetta.
Ho
modo di chiacchierare ancora con Brutus quando andiamo a prendere un
caffè al
bar del Centro e quando torno ai nostri appartamenti alla Torre vorrei
dare
subito la notizia a Sapphire, ma lui mi sta già aspettando
in salotto e mi
precede. "Dimmi che gli hai fatto molto, ma molto male, ti prego" mi
saluta, guardandomi con un tono supplichevole cercando di non ridere.
"Gli
ho quasi rotto il naso" racconto, cercando di restare seria anche io.
"E lui era così felice che ci ha offerto un'alleanza"
aggiungo
versando qualcosa da bere per entrambi.
"Qualcuno
qui è bravo a fare il Mentore" si complimenta lui mentre
brindiamo e ci
sediamo sul divano, in attesa che tornino i nostri Tributi.
La
cena trascorre tranquilla, parlando in generale di come è
andata la prima
giornata di allenamento. Marcus è un fiume in piena, ci
parla di tutte le armi
che ha provato, di quello che pensa degli altri Tributi e di quello in
cui ha
intenzione di esercitarsi domani. Ariel invece è taciturna
come al solito e
devo insistere parecchio prima che ci racconti brevemente della sua
esercitazione alle postazioni di sopravvivenza. Amarillis le dice che
è stata
un'ottima mossa iniziare con quelle e cerca in tutti i modi di farle
tornare un
po' il buonumore. Lo so che lo fa perché sa che Ariel
è mia amica ed è triste
per me, me l'ha detto Ganymedes. Dopo la Mietitura era molto triste e
pensava
anche che io potessi essere arrabbiata con lei per aver estratto il
nome di
Ariel. Probabilmente in quella boccia c'era soltanto il nome di Ariel,
ma non
voglio dirglielo, mi limito a farle capire con piccoli gesti affettuosi
che tra
noi non è cambiato nulla.
"Come
vi sembrano i Tributi del Due?" chiedo ad un certo punto spostando lo
sguardo da uno all'altra.
"Sono
in gamba, senza dubbio" mi risponde Marcus, non che la cosa mi stupisca
molto. "Ma non sono impossibili da battere, ce la possiamo fare."
"Gira
voce che dopo la sconfitta dell'anno scorso Brutus abbia selezionato i
due
diciottenni più meritevoli e li abbia allenati per tutto
l'anno, quindi state
attenti coi giudizi, potrebbero non stare mostrando tutte le loro
capacità"
li informa Sapphire, serio.
"Ma
lo può fare? Insomma, è una cosa legale?" gli
chiedo basita.
"Ovviamente
no, ma si sa che al Due non tengono molto conto delle regole" sbotta
Amarillis acida.
"Sono
interessati ad un'alleanza" spiego io e per un attimo cala il silenzio.
"Vi interessa?"
"Certo
che ci interessa, saranno dei validi alleati, no?" risponde Marcus
guardando Ariel in attesa di una sua risposta.
"Come
vuoi, scegli tu" si limita a rispondere lei con un'alzata di spalle.
Non
ci posso credere, io mi faccio quasi rompere una costola per procurarle
un'alleanza e questa è la sua allegria.
"Non
capisco, prima rompi il naso a Brutus e poi lui si vuole alleare?!" mi
chiede Marcus, sbalordito.
"Restate
al tavolo dei piccoli, ci sono dinamiche che ancora non capite"
rispondo
io cercando di imitare il tono di Brutus. "E comunque non gli ho rotto
il
naso, ci stavamo solo riscaldando" preciso ridacchiando, ma una fitta
al
torace mi ricorda che forse non dovrei fare troppo la sbruffona.
Il
secondo giorno di training è passato e io non sono ancora
riuscita a far uscire
Ariel dal suo stato di apatia. Sta tutto il giorno fuori e la sera
quando le
potrei parlare lei si rifugia in camera sua subito dopo cena. Domani
c'è anche
la sessione privata e io non ho idea di quello che ha preparato. Credo
che
Sapphire si sbagli, sono il Mentore peggiore di sempre. Per ora me ne
sto sul
divano della sala tv con Marcus, abbiamo spento da poco senza trovare
informazioni interessanti sugli avversari, penso dovremo aspettare le
interviste. Stiamo ridendo dopo aver visto il color prugna scelto
quest'anno da
Caesar e io gli ho poggiato una mano sulla spalla senza neanche
accorgermene.
Lui mi si avvicina e prima che possa accorgermene l'atmosfera
è cambiata e
Marcus si sta pericolosamente avvicinando al mio viso. Lo vedo
socchiudere e
gli occhi e riesco ad allontanarlo giusto in tempo, prima che riesca a
baciarmi.
"Non
possiamo" gli dico soltanto mentre mi allontano un po' e lui mi rivolge
uno sguardo risentito.
"Perché
no?" chiede sbuffando, cercando di avvicinarsi di nuovo.
"Perché
sono il tuo Mentore, non sarebbe appropriato" gli rispondo con una
risatina mentre mi alzo per mettere distanza tra di noi.
"Siamo
coetanei!" mi dice lui basito.
"Ti
dico che non si può, fattene una ragione, playboy!" ripeto e
gli do un
bacio sulla guancia per poi andare in camera mia. Gli ormoni giocano
brutti
scherzi quando sei sotto pressione, me lo ricordo bene. Mi metto a
letto e sto
per spegnere la luce quando suona il telefono. Riconosco il numero
dell'interno
del secondo piano e sollevo la cornetta.
"Mi
sono già messa a letto, parla in fretta" sbuffo. Di norma
sarei più gentile,
ma Brutus apprezza di più quando sei diretto che quando sei
gentile.
"Tutta
sola?" mi chiede e posso quasi vedere il suo ghigno.
"Meglio
sola che male accompagnata" rispondo a tono mentre sprofondo nei
cuscini
morbidi.
"Mi
ha chiamato Odair, propone un'alleanza tra Distretti favoriti" mi
spiega,
ma io non capisco perché chiama me.
"E
quindi? La gestisci tu questa cosa, no?"
In
realtà non ho idea di come si gestisca un'alleanza tra i
Mentori, avrei dovuto
chiedere a Sapphire.
"Sì,
ma visti i vostri trascorsi volevo prima sapere se a te andava bene
averlo tra
i piedi quell'idiota" mi dice come se stessimo parlando di una cosa
ovvia,
mentre devo ammettere che io non mi sarei mai aspettata tanto riguardo
da parte
sua. Forse Finnick gli sta ancora più antipatico di me.
"Sei
gentile..." rispondo e mi sfugge un sorriso sincero. "Ma per me va
bene, è lavoro. Basta che me lo fai vedere il meno
possibile."
"Lo
dobbiamo sopportare a vicenda!" esclama ridendo e io lo seguo. La
conversazione termina lì, ci auguriamo la buonanotte e lui
mi dice che parlerà con
Finnick domani. Brutus non è tipo da molte parole, ma
abbiamo stabilito questa
specie di tregua amichevole e a me va bene.
Sono
da poco andati in onda i punteggi della sessione individuale e io e
Sapphire
siamo stati più di mezz'ora a tirare le somme. I Tributi di
Brutus hanno avuto
entrambi un undici e c'è da dire che non ci aspettavamo di
meno, pare proprio
che le voci fossero vere. Marcus ha preso un dieci e non possiamo che
dirci
soddisfatti, è un ottimo punteggio. Ariel invece ha avuto un
otto, che nei
Distretti favoriti non è un punteggio molto alto, ma
mostrando solo capacità nelle
tecniche di sopravvivenza è difficile avere di
più. Mi ha evitato in tutti i
modi sta mattina quindi non sono riuscita a darle i miei consigli,
Marcus mi ha
detto che gli ha confidato di non aver mostrato niente che avesse a che
fare
con le armi. Domani sarà il giorno delle interviste e ho
chiesto ad Amarillis
di prepararla, come aveva fatto con me, e lei è stata molto
felice di sapere
che ho apprezzato il suo aiuto, visto che l'anno scorso le ho urlato
contro
dandole della cretina o una cosa del genere.
Busso
alla porta di Ariel e lei non risponde, ma sta volta insisto. Alla fine
viene
ad aprirmi e io entro, andando a sedermi in un angolo del letto, lei si
siede
dalla parte opposta. "Quando sarai nell'arena stai con gli altri
Favoriti.
Procurati un'arma, quella che sai usare meglio, e non separartene mai.
Quando
sarete rimasti soltanto voi o quasi, approfitta di un turno di guardia
notturno
per andartene. Porta con te acqua e provviste e nasconditi, nasconditi
meglio
che puoi. Aspetta che si ammazzino tra di loro e sarai tu la
Vincitrice"
le spiego senza guardarla, fissando un punto indefinito del pavimento.
"Così
quando tornerò a casa sarò quella che si
è nascosta, bella vittoria. I tuoi
amici non mi accetteranno mai" mi risponde con un tono a
metà tra l'acido
e lo sconsolato.
"L'importante
è uscirne Ariel, non importa come. E noi siamo come una
famiglia, ti accettiamo
in ogni caso" le rispondo con mezzo sorriso.
"Mi
dispiace essere stata una pessima amica, non sono riuscita a capire
come dovevi
sentirti. Ora che sono qui e sto vivendo sulla mia pelle tutto, penso
all'arena
e a cosa hai passato... Mi dispiace non esserti stata vicina" mi dice
mentre si avvicina al mio angolo.
"Nell'arena
ho fatto cose che non ti puoi scordare e provato sensazioni che mi
perseguiteranno per sempre, ma ti auguro di trovarti nella stessa
situazione,
perché significherà che sei tornata."
La
abbraccio e spero davvero che lei ce la metta tutta per uscirne viva.
"Farò
del mio meglio per aiutarti ma tu devi impegnarti e non scoraggiarti
mai o
gettare la spugna, chiaro?"
Lei
annuisce e ricambia il mio abbraccio. Sto per andarmene ma lei mi
prende la
mano e mi ferma. "Stella... Se io non dovessi tornare, se non dovessi
farcela... Tu non ti abbattere, non ti fare distruggere di nuovo.
Continua con
la tua vita e dai il meglio di te, ok? Non voglio che passi le giornate
in casa
a deprimerti come quando hai dovuto elaborare il lutto di Sam. Vai
avanti,
anche per me, capito?"
Non
c'è tristezza nella sua voce, forse una nota di
rassegnazione che mi fa
pizzicare gli occhi. La abbraccio e le dico che le voglio bene, poi la
lascio
riposare. Ha ancora una giornata dura da affrontare prima di pensare
all'arena
e non voglio che si distragga con pensieri tristi.
Le
interviste si sono concluse da poco e siamo tutti abbastanza
soddisfatti,
Caesar Flickerman sa fare bene il suo lavoro, non c'è
dubbio. Marcus non ha
avuto problemi ad apparire pericoloso e divertente al tempo stesso, non
che
pensavo ne avrebbe avuti. Ariel invece era più timida ma
Caesar l'ha messa
abbastanza a suo agio, chiedendole della nostra amicizia e di cosa
pensasse
della Capitale, senza metterle troppa ansia parlando dei Giochi. Domani
è il
gran giorno e dovremmo tutti andare a letto presto, anche se dubito che
riusciremo a dormire, per questo mi stupisco di vedere ancora la luce
accesa in
sala tv quando finisco di parlare con Ganymedes del vestito per domani.
Faccio
capolino dalla porta e scopro che ad essere ancora sveglio è
Marcus, che sta
guardando una replica delle interviste.
"Non
è che guardandolo all'infinito diventerai più
affascinante" lo prendo in
giro andando a sedermi vicino a lui.
"Si
può essere più affascinanti di così?"
mi chiede indicando la tv, mentre
sta andando in onda la sua intervista.
"Si
può sempre fare di meglio" gli rispondo e lui ridacchia e
spegne.
"Ultimi
consigli per domani?"
"Non
perdere la lucidità, mantieni la concentrazione e uccidili
tutti."
"Anche
Ariel?" mi chiede con un tono un po' stupito voltandosi a guardarmi.
"Mi
hai chiesto un consiglio e questo è il mio consiglio da
Mentore" gli
rispondo con un sorriso.
"Sai,
pensavo avresti lasciato lei a Sapphire, visto che è quello
con più esperienza
e avrebbe potuto aiutarla più facilmente, senza offesa..."
"È
il motivo per cui ho chiesto a Sapphire di fare da Mentore a te,
veramente" gli spiego suscitando il suo stupore.
"Quindi
punti su di me? Nonostante Ariel sia tua amica?"
"Io
qui sono un Mentore, niente favoritismi agli amici, non sarebbe-"
"Appropriato"
completa lui ed entrambi ridiamo. "Posso chiederti un'altra cosa?"
Io
annuisco. Mi chiedo cosa passi per la mente di questo ragazzo, io ero
terrorizzata la sera prima dell'inizio dei Giochi. "Ci sono buone
possibilità che io muoia in quell'arena. Quindi... Posso
avere un bacio?
Potrebbe essere la mia ultima occasione per baciare una ragazza" mi
chiede
con falso candore e io credo di avere un'espressione sbalordita.
"Un
bacio sulla guancia?" chiedo ridendo.
"Un
bacio vero, non fare la taccagna!" mi risponde ed entrambi scoppiamo di
nuovo a ridere. C'è da dire che questo ragazzo sa gestire
bene lo stress se
riesce a pensare a queste cose, potrebbe essergli utile nell'arena.
Credo di
non potermi tirare indietro, diciamo che se l'è meritato,
dopotutto. Sono mesi
che non bacio più qualcuno, spero di esserne ancora in
grado. Gli passo una
mano tra i capelli e lo attiro a me, posando le mie labbra sulle sue e
baciandolo lentamente mentre sento una familiare scarica di adrenalina
lungo la
schiena, ma quando lui si fa più vicino e prova a
stringermi, interrompo il
bacio e mi allontano un po'.
"Abbiamo
detto solo un bacio!" lo ammonisco ridacchiando e mettendo altra
distanza
tra noi due mentre lui alza le mani in segno di resa.
"Va
bene, va bene, ma se dovessi uscire da quell'arena tu vieni a cena con
me"
mi propone con un tono
fermo che mi fa
sorridere.
"Pensa
a vincere intanto" gli dico mentre mi alzo e metto a posto il
telecomando
della tv. Se Amarillis trova qualcosa fuori posto rischia l'infarto.
"Prometti!"
"Prometto"
gli rispondo con un sorriso per poi augurargli la buonanotte e tornare
nella
mia stanza. Dovrei smetterla di sentirmi attratta da ragazzi che hanno
buone
probabilità di morire, non mi fa bene alla salute.
L'atmosfera
al Centro di Controllo è tesa ed eccitata. Gli Spnsor sono
in prima fila sotto
gli schermi per seguire al meglio il bagno di sangue e decidere su chi
puntare.
Noi Mentori siamo un po' più sparpagliati ma comunque pronti
a fiondarci su di
loro non appena ci sarà chiara la situazione dei nostri
Tributi. Ganymedes ha
dato il meglio di sé col vestito, se così
possiamo chiamare la gonna vaporosa e
il top che indosso, e vari Sponsor non mi hanno risparmiato le loro
occhiate
lussuriose. Il conto alla rovescia parte e finalmente viene inquadrata
l'arena.
È un immenso deserto e non voglio ancora pensare a quante
creature pericolose
si annidano sotto quella distesa sconfinata di sabbia. La Cornucopia
è posizionata
al centro di un'oasi lussureggiante con palme e acqua in abbondanza,
mentre nel
resto dell'arena sono sistemate piccole oasi che possono comunque
essere usate
da rifugio, se un Tributo riesce a raggiungerle senza morire di sete o
a causa
di altro.
Allo
scadere dei sessanta secondi i sei Favoriti non risparmiano le
uccisioni e dopo
il bagno di sangue da ventiquattro che erano, i Tributi sono rimasti in
dodici e
al momento devo preoccuparmi solo della metà di loro.
Prevedo dei Giochi
veloci, anche se sono preoccupata di ciò che potrebbe
succedere nel gruppo dei
Favoriti non appena gli avversari esterni inizieranno a scarseggiare.
Ariel
al momento è al sicuro e suppongo lo resterà per
un po'. A noi Mentori adesso
tocca corteggiare gli Sponsor per far arrivare qualcosa da mangiare,
visto che
il cibo, contrariamente all'acqua, non è stato fornito in
abbondanza. Prendo
sottobraccio Publius McEntire, uno degli Sponsor di punta, e mi faccio
offrire
da bere. Si comincia a lavorare.
Author’s
Note.- Ciao a tutti! Sta volta ci ho messo di meno a scrivere il
capitolo, ero
stranamente ispirata XD Spero vi piaccia, anche se entreremo nel vivo
dei
giochi dal prossimo. Vi presento Ariel
e Marcus,
io me li immagino così :3
Questi
sono i vestiti della sfilata
e questi quelli dell’intervista,
mentre questo
qui
è il vestito di Stella per la sua prima giornata da Mentore.
Vi
ringrazio come sempre per continuare a seguire questa storia e vi do
appuntamento al prossimo capitolo <3
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 - La parte peggiore di me ***
The Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
7 - La parte peggiore di me
"Altro
rum?"
"No,
grazie, credo che se bevo un altro sorso non riuscirò
più ad alzarmi!"
Siamo
al terzo giorno di Giochi e la situazione si sta mantenendo stabile. I
Favoriti
hanno stabilito la strategia di inoltrarsi a turno nel deserto alla
ricerca
degli altri Tributi e ad oggi il numero di ragazzi ancora in vita si
è ridotto
ad otto. Marcus porta sempre Ariel nelle sue spedizioni, credo abbia
paura a
lasciarla sola con gli altri, ho l'impressione che non si fidi
totalmente di
loro e non posso che dargli ragione. Lei non ha ancora ucciso nessuno,
si
limita a portare gli zaini con la riserva d'acqua, mentre a lui
è capitato di
trovare il quattordicenne del Cinque. Non voglio pensare a cosa gli
è passato
per la mente quando ha dovuto ucciderlo a sangue freddo solo
perché non faceva
parte del suo gruppo.
Tra
qualche ora calerà la sera sull'arena, così come
a Capitol City, solo che qui
non ci sarà un'escursione termica di venti gradi. Guardo uno
dei maxi schermi e
vedo che i ragazzi si stanno preparando per passare la notte. Ieri sono
stati
attaccati da un branco di sciacalli che nessuno si aspettava in questo
habitat
e la ragazza del Quattro non è sopravvissuta, quindi sta
sera stanno accendendo
dei fuochi per tenere lontani eventuali ospiti indesiderati.
È stato un
pomeriggio calmo e io ho commesso l'errore di accettare l'invito di
Haymitch a
fare una chiacchierata. Mi ha rivolto la parola solo due volte e una
è stata
per chiedermi cosa volessi bere.
"Allora
come l'hai presa?" mi chiede mentre si riempie il bicchiere per
l'ennesima
volta. "Il fatto che Finnick esca con quella... Com'è che si
chiama? Anna?
No, Annie, Annette, una cosa simile" precisa vedendo la mia espressione
confusa alla sua domanda. Una parte di me è tentata di
fingere spudoratamente
che la cosa non mi importa e che Finnick può fare quello che
vuole, ma credo di
essere rimasta in silenzio un secondo di troppo per essere credibile.
"Tu
non lo sapevi" constata Haymitch imbarazzato, col bicchiere fermo a
pochi
centimetri dalla bocca.
"Non
sono una che va dietro ai pettegolezzi" rispondo con una risatina di
scusa, cercando di non lasciar trasparire la mia sorpresa e un po'
anche la mia
delusione. Non che tra me e Finnick ci sia mai stato niente di serio,
ma
stavamo bene insieme e pensavo che entrambi stessimo iniziando a
nutrire dei
sentimenti verso l'altro. Anche se qualche mese fa abbiamo litigato
pensavo
comunque che avremmo chiarito in questi giorni. E invece devo
rassegnarmi ad
un'alta delusione.
"Altro
rum?" mi chiede di nuovo Haymitch con uno sguardo interrogativo.
"Fammelo
doppio" gli rispondo con mezzo sorriso mentre gli porgo il bicchiere.
Quando
finalmente mi decido ad alzarmi dal divano, faccio fatica per qualche
minuto a
reggermi sui tacchi, ma una volta che inizio a camminare ritrovo una
certa
stabilità. Non appena Amarillis vede che sto marciando verso
di lei liquida
l'Accompagnatrice del Due e mi viene incontro.
"Tu
lo sapevi che Finnick Odair esce con qualcuno?!" squittisco appena ci
allontaniamo da orecchie indiscrete. Dal suo sguardo evasivo capisco
che sì, lo
sapeva.
"Adella,
l'Accompagnatrice del Quattro mi aveva accennato qualcosa... Ma Finnick
non ci
ha guadagnato per niente, tu sei molto più bella, lei
è..." si prende un
attimo per cercare una parola appropriata "insignificante!"
"L'hai
anche vista?!"
"Mi
ha mandato una foto..." Mi risponde con aria contrita. "Vuoi
vederla?"
"Cosa?
No!" esclamo subito, ma poi ci ripenso. "Solo un'occhiata..."
Lei
cerca velocemente sul cellulare e mi mostra la foto di una ragazza coi
capelli
di un rosso intenso e gli occhi azzurri. Beh, non posso certo dire che
sia
brutta. Ha l'aria da brava ragazza e mi ritrovo a pensare che non avrei
mai
immaginato che a Finnick potessero piacere le brave ragazze acqua e
sapone, ma
comunque non sono affari miei.
Quando
quasi tutti lasciano la sala dove seguiamo i Giochi per andare a cena
io mi scopro
a non avere fame, così dico ad Amarillis di cenare senza di
me con la scusa di
voler restare ancora un po' a seguire i nostri Tributi. Su uno sgabello
del
bar, mentre il barman dai capelli color glicine mi mette davanti un
cocktail
alla frutta cerco di capire cosa provo davvero riguardo alla notizia
che
Finnick stia frequentando seriamente un'altra persona. Non posso negare
che con
lui stavo bene, che mi faceva ridere e che spesso sapeva dire la cosa
giusta
per tirarmi su. Mi rende anche un po' triste che abbiamo smesso di
parlarci per
qualcosa che non dipendeva strettamente da noi e che avremmo potuto
chiarire,
se non fossimo stati entrambi così orgogliosi.
Quello
che non riesco davvero a capire è se la cosa che mi fa stare
male sia l'aver
messo definitivamente la parola fine alla relazione con Finnick, dopo
che
comunque avevo iniziato a provare dei sentimenti per lui che andassero
oltre la
semplice attrazione, oppure l'essere stata rifiutata in sé,
il fatto che lui mi
abbia messa da parte senza neanche provare a ricostruire il nostro
rapporto. Più
la mia vita va avanti più mi sembra di vivere due esistenze
diverse. Dopo la
vittoria ai Giochi sono diventata famosa a Capitol City e tutti
volevano
passare qualche minuto con me, mentre tornata a casa mi allontanavo
sempre di
più dai miei vecchi amici. Nella Capitale tutti mi amano o
mi desiderano, mi
basta pensare alle occhiate che mi lanciano gli Sponsor, mentre Finnick
non ci
ha messo molto a liquidarmi e a trovare qualcun altro. Ma chi sono io
davvero?
Sono la giovane donna che ammalia i Capitolini col suo sguardo
civettuolo e che
ha sempre la battuta pronta o sono la ragazzina che dopo i Giochi sta
vedendo
la vita che conosceva andare in pezzi e non riesce a farci nulla?
Guardavo
Ariel e Marcus e mi sentivo tornare a quando c'ero io al loro posto,
come se
non fosse passato neanche un giorno. Mi impongo di maturare e diventare
più responsabile
ma a tratti mi pare di non essere cresciuta per niente nell'ultimo
anno. Spesso
continuo a sentirmi la ragazzina spaventata sul treno per Capitol City.
Poi
però ci sono degli altri momenti, legati più che
altro al mio ruolo di
Vincitrice e Mentore, in cui sento che qualcosa in me è
cambiato, che sono
cresciuta e che non sono più quella ragazzina spaventata. Mi
sento più sicura
di me e in qualche modo più donna. Ma dove sta la vera me?
Posso essere così divisa
tra due aspetti del mio carattere? Ma soprattutto, non sarà
tutto l'alcol che
ho bevuto a portare avanti questi pensieri?! Guardo i tre bicchieri
vuoti
davanti a me e ripenso anche alla 'chiacchierata' con Haymitch.
È molto,
davvero molto probabile che sia l'alcol. Mi guardo attorno per vedere
chi è rimasto
e vedo un gruppetto di Sponsor che si allontanano, lasciando Publius
McEntire
da solo a fare una telefonata mentre mette a posto delle carte. E
allora sento
qualcosa che scatta dentro di me. Publius da quando sono iniziati i
Giochi non
ha di certo fatto mistero di trovarmi attraente, con le sue occhiate
lussuriose
i suoi sorrisetti. Mentre mi alzo e prendo la mia borsa minuscola mi
chiedo se
sto davvero valutando un'idea simile. Cosa voglio dimostrare seducendo
proprio
lui? E poi, a chi? È una vendetta verso Finnick, per
dimostrargli che anche io
non ho problemi a rimpiazzarlo in fretta o voglio provare a me stessa
che sono
in grado di avere ai miei piedi chi voglio? Non credo che essere brilla
e
tirare fuori il peggio di me sia esattamente una dimostrazione di
maturità, ma
ormai sto scivolando dietro il suo tavolo, sedendomi accanto a lui con
un
sorriso che di innocente non ha proprio nulla.
Lui
si affretta a chiudere la chiamata e mi sorride, tirando fuori il
libretto
degli assegni. "Quanto, Stella?"
"Oh
no, non sono qui come Mentore!" mi affretto a rispondere mentre la mia
mano va a posarsi sul suo ginocchio. "Sono qui per la tua compagnia"
gli dico con un sorrisetto malizioso mentre mi avvicino a lui. Sul suo
volto
passa un lampo di sorpresa ma poi mi passa un braccio attorno alla vita
e mi
attira a sé.
"Sono
un uomo fortunato allora" risponde compiaciuto ed è
così vicino che posso
sentire l'odore muschiato del suo dopobarba. A parte qualche
stravaganza nel
vestire, Publius non ha nessuna delle caratteristiche tipiche dei
Capitolini. I
suoi capelli e la barba leggermente incolta rimangono del loro castano
naturale
e i suoi penetranti occhi azzurri non presentano strane modifiche. Ha
la fama
di playboy e ci prova praticamente con ogni essere femminile che gli
capita a
tiro, Amarillis non manca di definirlo 'un porco depravato' ogni volta
che lo
vede. È esattamente il tipo di uomo per cui non avrei mai
pensato di provare
attrazione, ma l'unica cosa che voglio sta sera è sentirmi
desiderata, stare
con qualcuno che mi guarda come se fossi una specie di creatura
meravigliosa e
questo è esattamente lo sguardo che ha Publius mentre mi
accarezza una coscia
con fare abbastanza lascivo.
Lo
lascio fare, ignorando la voce nella mia testa che mi dice che Sapphire
mi
ammazza se scopre che sono stata con un uomo che ha vent'anni
più di me,
iniziando a baciargli il collo mentre gli passo una mano tra i capelli.
So che
probabilmente domani mi farò schifo per quello che sto
facendo ma me ne
preoccuperò quando dovrò fare i conti con la mia
coscienza.
Dopo
esserci baciati su quel divanetto pensavo che mi avrebbe trascinata in
una
stanza appartata e che poi me ne sarei tornata nella mia stanza a
pentirmi,
invece lui si interrompe e mi invita a casa sua, invito che io accetto,
non
senza una nota compiaciuta nella voce. Tutto mi sarei aspettata
fuorché il
comportamento da gentiluomo che tiene. Mentre lasciamo il Centro di
Controllo
mi offre la sua giacca per coprirmi e me la lascia tenere anche in
macchina.
Una volta arrivati a casa sua mi fa accomodare sul divano mentre va a
prendere
una bottiglia di vino e due bicchieri eleganti. Giuro, se non vado in
come
etilico oggi, sarò salva a vita. Finiamo la bottiglia
chiacchierando non solo
dei Giochi, ma anche del mio lavoro e del suo, dei nostri hobby e dei
nostri
programmi TV preferiti.
"Quindi
tu sei un imprenditore?" gli chiedo mentre calcio via le scarpe, ormai
al
limite della sopportazione.
"Esattamente,
sono nel campo della produzione degli hovercraft, a Capitol City
servono
sempre" mi risponde sorridendo e io ridacchio di rimando. Dopo qualche
altra chiacchiera lui mi cinge la vita e mi avvicina a lui.
Sarà l'alcol ma
mettermi a cavalcioni su di lui e baciarlo mi sembra la cosa
più naturale da
fare. Dopo qualche minuto mi prende in braccio e mi porta in camera da
letto,
facendomi stendere sulle lenzuola di seta rosse. Va bene, qualche
stranezza da
Capitolino ce l'ha... La parte peggiore di me non smette di farmi
notare che
stare con un uomo invece che con un diciassettenne ha i suoi lati
positivi, a
partire dalla maggiore esperienza in determinate situazioni...
Torno
al primo piano della Torre di Controllo che sono le tre del mattino e
cerco di
non far rumore mentre raggiungo la mia stanza. Publius mi aveva chiesto
di
restare a dormire ma io preferisco svegliarmi nel mio letto quando
l'aura da
seducente beniamina della Capitale sarà scemata. Entrata in
camera, però, i
miei progetti di andare subito a dormire si infrangono sulla faccia
furiosa di
Sapphire. "Avevi detto di non aspettarti per cena, non per tutta la
notte" mi fa notare gelido mentre io lo supero e vado in bagno a
cambiarmi
e struccarmi senza dire una parola.
"Chi
è?" mi chiede sbuffando e tornando a sedersi sulla
poltroncina.
"Non
ti piacerà" gli rispondo buttandomi sul letto in un modo che
farebbe
impallidire Amarillis.
"Non
mi piacciono mai" mi fa notare sarcastico.
"Questo
ti piacerà meno degli altri, è Publius McEntire."
"Cosa?!
McEntire è un vecchio!" esclama shoccato.
"È
molto più giovane di te!" gli rispondo senza riuscire a
trattenere una
risata.
"Ma
è comunque troppo vecchio per te!"
"Non
me lo voglio sposare, Sapphire! Anche io faccio una cavolata, ogni
tanto!"
gli dico cercando di minimizzare.
"Ogni
tanto..." mi prende in giro lui sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
Per mettere fine a quella conversazione accendo la tv e la sintonizzo
su uno
dei canali che trasmettono i Giochi ventiquattr'ore su ventiquattro.
Ormai i
Tributi sono in sette: i cinque Favoriti, il ragazzo del Tre e la
ragazza del
Sette. È notte fonda e alla Cornucopia sono tutti rintanati
nei sacchi a pelo,
tutti tranne Ariel, che fa il turno di guardia armata di una spada. Mi
accorgo
subito che qualcosa non va perché la vedo guardarsi attorno
agitata. Entra
nella Cornucopia e ne riesce poco dopo con un'espressione
più tranquilla e
risoluta. La vedo mettersi uno zaino in spalla e afferrare la spada e
allora
capisco: dal momento che i Tributi da stanare sono rimasti solo due,
prevede
che dopo se la prenderanno con lei, la più debole tra i
Favoriti, e vuole
scappare seguendo il mio consiglio. Si muove nervosa e controlla di
nuovo che
tutti stiano dormendo, poi muove qualche passo per cercare, credo, di
vedere
un'oasi in lontananza. Sapphire si fa più vicino alla tv per
accertarsi di aver
capito bene quello che sta succedendo. Io trattengo il fiato e spero
che
nessuno la scopra, anche se sta facendo troppo rumore con i suoi
continui
controlli, secondo me. Finalmente la vedo iniziare a camminare e poi a
correre
e per un attimo penso che ce la farà davvero a mettere
abbastanza distanza tra
lei e gli altri prima che si accorgano che è sparita, ma
è un attimo, appunto.
Cade a terra e anche io mi avvicino alla televisione per capire se sia
inciampata da sola o a causa di qualcosa nella sabbia, ma appena
l'inquadratura
si avvicina noto un coltello piantato nella sua schiena e una macchia
di sangue
che si allarga. Poi cambia la telecamera e vedo Lucius, il ragazzo del
Due,
sulla soglia della Cornucopia che urla per svegliare gli altri.
"Te
l'avevo detto che non potevamo fidarci di lei!" urla a Marcus appena
questo esce, mentre lo spintona. Temo stia per uccidere anche lui, ma
poi
arriva Awan, il ragazzo del Quattro e ferma la lite sul nascere. Lucius
corre a
recuperare lo zaino e la spada di Ariel e poi li lancia su Marcus,
segnalandogli che adesso dovrà finire lui il turno di
guardia di Ariel. Lui e
Awan tornano a dormire, mentre Marcus si siede sulla sabbia con
un'espressione
indecifrabile. Io sono impietrita sul letto e non ho ancora assimilato
quello
che è successo. È solo quando, dopo pochi minuti,
l'hovercfaft scende a
prelevare il corpo di Ariel e Sapphire mi abbraccia, che inizio a
piangere
senza neanche accorgermene e vado avanti finché la
stanchezza non vince e io mi
addormento.
Al
Centro di Controllo la mattina è iniziata con Brutus che si
vanta di essere
l'unico ormai ad avere entrambi i Tributi in gara e Sapphire che lo
attacca
ogni volta, dicendogli che è la qualità e non la
quantità a contare, perché alla
fine solo uno sarà il Vincitore. Brutus ribatte che
è vero, ma lui ha il doppio
di possibilità di vincere e potrebbero andare avanti
all'infinito. Io me ne sto
seduta al bancone del bar sorseggiando una tisana schifosa che a detta
del
barista mi farà rilassare. Tutto quello che è
riuscita a fare al momento è farmi
salire ancora di più la nausea. Di tanto in tanto mi ripeto
che Ariel è morta
ma mi sembra ancora impossibile. La conosco da quando eravamo bambine,
non
riesco a pensare che non la vedrò più. Credo che
per molto tempo continuerò ad
aspettarmi di incontrarla per caso al nostro solito bar che prende un
gelato.
Sento qualcuno sedersi accanto a me ma non mi giro, non ho voglia di
parlare
con nessuno.
"Avresti
dovuto dirmi che Snow ti teneva in pugno usando Ariel" mi dice Finnick,
mentre anche lui tiene lo sguardo di fronte a sé. "Non
dovevo venirlo a
sapere da Brutus che ti ha costretta ad essere la sua
pubblicità costante perché
minacciava di far morire la tua amica nell'arena, me lo dovevi dire tu."
"Certo,
perché tu sei un povero ingenuo che non ha idea di come
funzionino le cose qui,
vero?" gli rispondo tagliente con un'occhiata dura. "Ti pareva
possibile che io mi vendessi a Capitol City per una copertina e i bei
vestiti?
Dì soltanto che hai colto l'occasione per mettere fine a una
relazione che per
te non aveva importanza per dedicarti alla tua nuova fiamma."
Faccio
per alzarmi, ma lui mi ferma, afferrandomi per un braccio. "Sei
ingiusta
ora. Quando abbiamo litigato nemmeno la conoscevo Annie" ribatte, ma io
libero il braccio dalla sua presa. "Non ne possiamo parlare?" mi
chiede guardandomi negli occhi, ma io distolgo lo sguardo per non
rischiare di
vacillare alla vista dei suoi occhi color del mare.
"Io
e te non abbiamo più niente da dirci da tempo, Finnick" lo
liquido, lasciandolo
seduto in compagnia della mia tisana schifosa.
Vado
ad affiancare Brutus sotto uno schermo e lui mi informa che mi sono
persa lo
sgozzamento del ragazzo del Tre ad opera della ragazza del Due.
"Un
vero peccato, piangerò per giorni questa grave perdita" gli
rispondo
sarcastica ma è la prima volta da quando Ariel è
morta che mi sfugge una
risatina.
"McEntire
si stava vantando coi suoi amici di essere entrato nelle tue grazie,
è vero o
devo sgozzare anche lui?" mi chiede mentre tiene gli occhi puntati
sullo
schermo.
"Sgozzi
me se ti dico che è vero?" gli chiedo di rimando alzando gli
occhi verso
di lui.
"Non
sono mica tuo padre. Anzi più te ne fai, più
Odair dà di matto, continua così"
mi risponde con un sorriso compiaciuto.
"Comunque
è molto gentile da parte tua voler difendere il mio onore,
significa che stai
iniziando a volermi bene?" gli chiedo prendendolo a braccetto e
facendogli
un sorriso melenso.
"Per
quanto sia possibile volere bene a una spina nel fianco come te,
nanetta. Anzi,
non è possibile" ribatte col suo solito tono acido che gli
fa guadagnare
una smorfia in risposta. Sto per ribattere ma quello che sta accadendo
alla
Cornucopia attira la nostra attenzione. I quattro Favoriti hanno
iniziato a
discutere perché, di base, nessuno si fida degli altri. Due
dovrebbero andare a
dare la caccia alla ragazza del Sette, ma Marcus e Awan non vogliono
andare,
per paura che i Tributi del Due non li lascino più
avvicinare alla Cornucopia e
alle sue provviste dopo che li hanno liberati dell'avversario,
lasciandoli a
morire nel deserto. Dal canto suo Lucius ce l'ha ancora con Marcus
perché lo
accusa di essere stato a conoscenza del piano di Ariel di scappare e di
averla
protetta. Le voci si stanno alzando e temo che presto potranno passare
alle
mani, o peggio alle lame. Sapphire si copre la faccia con una mano e
scuote la
testa, fin troppo abituato a queste liti tra Favoriti.
"Quegli
idioti si uccideranno a vicenda e vincerà il Tre" impreca
Brutus e io
faccio appena in tempo a fermargli il braccio, altrimenti avrebbe
tirato la sua
tazza di caffè verso lo schermo.
"Dobbiamo
distrarli da questa lite suicida" propone Sapphire e Brutus annuisce.
"Mandiamogli
qualcosa" aggiungo io. "Qualcosa che li distragga e li faccia
calmare..."
"Un
biglietto con scritto 'siete tutti degli idioti'?" chiede Finnick
sarcastico, dopo essersi avvicinato a noi. Io gli lancio
un'occhiataccia.
"Mandiamogli
da mangiare, il loro cibo scarseggia e questo li distrarrà
dal picchiarsi.
Mangeranno tutti insieme e si calmeranno. Spero..." dico esponendo la
mia
idea agli altri mentre quelle che provengono dalla tv sono ormai urla.
"Lo
sai quanto costa il cibo in questo momento della gara?!" mi chiede
Finnick
guardandomi come se fossi un'idiota. "È l'unica cosa che
praticamente non c'era
nella Cornucopia e tu vorresti comprargli un vassoio di pasticcini per
fargli
fare pace?!"
Tra
poco lo picchio. "Me ne occupo io" rispondo tagliente, allontanandomi
verso un tavolo dove alcuni Sponsor stanno chiacchierando tra loro.
Grazie al
cielo sta mattina ho messo un bel vestito e i miei Preparatori mi hanno
restaurato la faccia.
"Publius?"
lo chiamo per attirare la sua attenzione una volta affiancato il loro
tavolo.
"Qualcosa
mi dice che sta volta sei qui per i soldi..." risponde lui rassegnato
mentre
si alza e si congeda dagli altri. "Scusate signori, ho una compagnia
più piacevole
della vostra a cui dedicarmi..."
Loro
ridacchiano e io gli rivolgo un'occhiata da civetta. Ci allontaniamo e
lui
prende in mano il libretto degli assegni. "Quanto?"
"Potresti
lasciarlo in bianco?" gli chiedo con un'espressione contrita.
"Bianco?!"
"Beh,
tu sponsorizzi i Favoriti, non hai nessun interesse che i Favoriti si
uccidano
a vicenda, no? E io posso salvare la situazione!" provo a convincerlo
con
un tono leggermente supplichevole.
"Sappi
che questo ti costerà caro" mi risponde con un sorriso
malizioso e
rassegnato al tempo stesso mentre firma un assegno e me lo porge
insieme alla
sua stilografica.
"Un
debito che sarò ben lieta di pagare..." gli dico maliziosa
per poi
catturare le sue labbra in un bacio che fa partire qualche fischio
divertito
dal suo tavolo.
Il
paracadute con il lauto banchetto gentilmente offerto da Publius arriva
giusto
in tempo e i ragazzi sembrano capire che devono stare buoni e
continuare questa
convivenza forzata. La giornata termina senza altri inconvenienti, ma
lo
sappiamo tutti che la tempesta è stata soltanto rimandata. A
breve, se tutto va
bene, resteranno solo i quattro Favoriti e allora le alleanze saranno
spazzate
via. Ma per sta sera tutto sembra essere tranquillo. Noi Mentori ce ne
torniamo
alla Torre e io mi tuffo sul divano non appena metto piede al nostro
primo
piano. Sapphire invece si lascia cadere in poltrona con un sospiro.
Amarillis e
Ganymedes sembrano non esserci, quindi suppongo siano usciti a cena.
Cena, una
cosa che dovremmo fare anche noi.
"Andrà
sempre peggio, vero?" gli chiedo mentre mi copro gli occhi con le mani.
"Magari
gli Strateghi ci fanno il favore di far fuori i Tributi di Brutus" mi
risponde con voce stanca per poi alzarsi. "Devo chiamare Eve, mi
avrà dato
per disperso" mi spiega e poi sparisce in corridoio. Io chiudo gli
occhi e
potrei anche addormentarmi così ma la suoneria del mio
cellulare mi riporta
alla realtà.
"Risponde
la segreteria di Stella. Sono morta, quindi non lasciate messaggi"
gracchio pensando che sia Ruby o qualcun altro dei miei amici.
"Dal
momento che volevo cenare con te, questa è senza dubbio una
grave perdita"
mi risponde un divertito Publius dall'altra parte. Perché
non guardo chi è chiama
prima di rispondere, perché? Eviterei varie pessime figure.
"Scusa,
pensavo fosse qualcuno dei miei amici..." provo a giustificarmi ma non
riesco ad aggiungere altro perché il mio cervello funziona a
rilento.
"Quindi
sei viva e disponibile a farmi compagnia?" mi chiede ancora divertito.
"Ho giusto in mente un ristorantino che potrebbe piacerti..."
Oh
cavolo. Ristorante. Gente. Tacchi. Acconciatura. Ancora. Non credo di
potercela
fare. Credo mi si sfuggito un lamento perché lui aggiusta il
tiro. "Oppure
potrei mandare una macchina a prenderti e potremmo cenare da me..."
Mh
così si potrebbe pure fare. "Sul divano..." aggiunge
ridacchiando.
"Mi
hai convinta" rispondo mentre mi alzo e stringo i denti mentre mi
infilo
le scarpe. "Sapphire, io esco!" gli urlo dal corridoio dopo aver
chiuso la chiamata.
"Non
fare tardi!"è la pronta risposta che mi fa sbuffare e
sorridere.
La
cena trascorre tranquilla, io mi accorgo di stare morendo di fame e
mangio come
una piccola selvaggia, mentre guardiamo programmi demenziali in tv.
Dopo cena
passo ad un canale dove trasmettono i Giochi per controllare la
situazione
nell'arena. I ragazzi stanno avvolti nei loro sacchi a pelo e
chiacchierano
attorno ad un falò. Hanno deciso che domani Awan e Belinda,
la ragazza del Due,
andranno a cercare il Tributo del Tre, mentre Marcus e Lucius
resteranno di
guardia alla Cornucopia. Adesso stanno organizzando i turni di guardia
della
notte e sembrano andare d'accordo.
"C'è
qualcosa che posso fare per distrarti da quella televisione?" mi chiede
Publius mentre inizia a baciarmi il collo e io spengo. Credo di poterli
lasciare soli per qualche ora visto che sembrano aver ritrovato la
calma,
almeno finché hanno un avversario comune. E poi se continuo
a distrarmi evito
di dover fare i conti col pensiero che non rivedrò
più Ariel. Non posso
permettermi di elaborare il lutto e di deprimermi mentre ci sono i
Giochi
ancora in corso, è richiesta la mia presenza al massimo
delle capacità. Quindi
per ora chiuderò questa cosa in un angolino della mia testa
sperando che non
decida di uscire fuori al momento meno opportuno.
"Credo
di avere un debito da saldare..." rispondo lasciandomi stendere sul
tappeto e staccando il cervello per un po'.
Quando
torno alla Torre trovo Sapphire in sala tv e lo vedo spegnerla mentre
io entro.
"È tardi" mi fa notare mentre io mi tolgo le scarpe.
L'orologio segna
le due passate e io mi riavvio i capelli arruffati.
"Novità?"
"Tutto
tranquillo, penso che possiamo andare a dormire senza aspettarci
sorprese."
Gli
auguro la buonanotte e lo abbraccio in segno di scuse per le mie uscite
notturne. In camera butto il vestito bianco e oro sulla sedia e
finalmente mi
godo la comodità del pigiama e il tepore delle coperte. Mi
conviene riposare,
domani inizierà la parte più dura dei Giochi e
diventeremo tutti avversari.
Devo essere pronta e dare il meglio di me. In fondo la regola degli
Hunger
Games è sempre la stessa: devi cercare di riportarne uno a
casa. E noi possiamo
ancora riuscirci.
Author's
Note.- Buonsalve a tutti! Scusate se ci ho messo un po' ad aggiornare,
ma è stata
una settimana piena e avevo poco tempo per scrivere
ç_ç Spero che nonostante la
mia lentezza il capitolo vi sia piaciuto, visto che succedono un po' di
cose
sia dentro che fuori l'arena. A me è piaciuto molto
scriverlo perché ho potuto
approfondire la psicologia di Stella, devo dire :3
La
solite comunicazioni di servizio: i vestiti indossati da Stella in
questo
capitolo sono questo
e questo,
mentre lui è Publius
(mi chiedo se lo amate o lo
odiate XD).
Vi
rinnovo i miei ringraziamenti per seguire questa storia e vi do
appuntamento al
prossimo capitolo, baci! <3
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 - La fine dei Giochi ***
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
8 - La fine dei Giochi
La
mattina al Centro di Controllo è iniziata con la spedizione
di Awan e Belinda
verso un'oasi che ancora non hanno controllato, alla ricerca del
Tributo del
Distretto Sette. Marcus e Lucius fanno la guardia alla Cornucopia,
mentre noi
facciamo una seconda colazione con un occhio sempre rivolto agli
schermi.
"Come
pensi che andrà?" chiedo a Sapphire mentre bevo il secondo
caffè della
giornata, cercando di non farne cadere nemmeno una goccia sul tubino di
paillettes dorate.
"Sono
due addestrati ad uccidere contro uno, tu come pensi che
andrà?" mi
risponde lui con tono neutro mentre inzuppa un biscotto nel suo
tè. "Mi
preoccupa più quello che accadrà dopo."
Veniamo
distratti dal vociare di un paio di Accompagnatrici e alzo gli occhi
sulla tv
più vicina giusto per fare in tempo a vedere Belinda che
lancia un coltello
contro la sua avversaria, colpendola alla gola. Mi sforzo di non
distogliere lo
sguardo mentre il sangue zampilla dalla ferita, ma non posso evitare
un'espressione schifata. Brutus ghigna e mi fa un gesto di vittoria a
cui
rispondo debolmente.
"E
adesso ci divertiamo" mi dice Sapphire a bassa voce, con un tono
leggermente acido.
Ingenuamente,
penso che per oggi non ci saranno altre sorprese, che
bisognerà ristabilire gli
equilibri tra i Favoriti. Magari si separeranno e da domani inizieranno
a darsi
la caccia. Devo però rendermi conto molto presto che al
Distretto Due non sono
così bendisposti come me. Belinda e Awan tornano alla
Cornucopia e vedo Marcus
e Lucius andargli incontro. A questo punto mi aspetterei che i ragazzi
si
facciano raccontare com'è andata, ma Belinda aspetta che il
ragazzo del Quattro
la superi di qualche passo per uscire un coltello dallo stivale e
tagliargli la
gola, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Sia
dentro arena che fuori scoppia il caos. Marcus si fionda dentro la
Cornucopia,
afferra uno zaino che
credo avesse
preparato nel caso in cui le cose avessero preso una brutta piega, e
fugge
verso il deserto. I due Tributi del Distretto Due rimangono al loro
rifugio e
per il momento non sembrano intenzionati ad andare a cercarlo. Nel
salone dove
ci troviamo noi, Finnick è furioso con Brutus e lo accusa di
slealtà, accusa
che penso infastidisca Brutus quanto lo farebbe un moscerino. Sapphire
si
lascia sfuggire una risatina isterica nel vedere la scena e poi si
passa una
mano sulla faccia.
"Quanto
amo le alleanze tra Favoriti" mi annuncia col tono stanco di chi ha
visto
troppe volte scene di questo tipo, per poi lanciare un'occhiata verso
il tavolo
degli Sponsor più facoltosi. "Pare che qualcuno voglia
rubarti
McEntire" mi dice col tono tra il divertito e il preoccupato.
Mi
volto anch'io e vedo Publius e Brutus che si stringono la mano e poi il
Capitolino che gli allunga un assegno. "Va bene che non lo sopporti, ma
siamo due contro uno, i suoi soldi ci servivano" gli rispondo
tagliente,
per poi alzarmi e raggiungere Publius.
"Posso
parlarti?" gli chiedo, ignorando il sorriso compiaciuto di Brutus
mentre
gli passo accanto. "In privato" specifico anche, mentre lui annuisce
e ci dirigiamo fuori dal salone, imboccando un corridoio deserto.
"Complimenti
per la correttezza, Publius, davvero. Non hai aspettato neanche un
attimo per
allearti con Brutus, complimenti" esordisco acida con quello che temo
sia
uno sguardo assassino, incrociando le braccia sul petto con fare
inviperito. Sì,
lo so, mi sto comportando come una bambina capricciosa. No, non mi
importa.
Lui
sospira. "Stella, tesoro, è lavoro" mi spiega con tono
accondiscendente. "Tutti gli Sponsor a questo punto compiono delle
scelte.
Brutus ha due Tributi, tu uno solo, era la scelta migliore. Non
è niente di
personale" aggiunge alla fine con un alzata di spalle e un sorriso.
Deve
ringraziare che non sono armata, se no gli dimostravo quanto non l'ho
presa sul
personale.
"Avrei
accettato questo discorso prima di finire nuda sul tuo tappeto. Visto
il
rapporto che abbiamo avresti almeno dovuto dirmelo prima di diventare
lo
Sponsor del Due!" sibilo, cercando di non alzare la voce e di frenare
la
rabbia.
"Quello
che c'è tra noi due non c'entra niente con questo!" fa un
gesto ampio col
braccio ad indicare il salone dove si decidono gli equilibri dei
Giochi.
"Se venire a letto con me significava avere l'esclusiva sui miei
assegni
avresti dovuto dirmelo, avremmo fatto un contratt-"
Il
rumore della mia mano che colpisce la sua guancia sta ancora risuonando
nel
corridoio. Quel sorriso da idiota che stava mettendo su è
stata la goccia che
ha fatto traboccare il vaso e lui ora mi guarda sconvolto con la bocca
semiaperta. "Non parlarmi come ad una delle puttane capitoline che
frequenti
di solito" lo ammonisco con un tono che quasi spaventa anche me, per
poi
passargli accanto prima che possa aggiungere altro e rientrare nel
salone.
Subito
mi accorgo che c'è qualcosa che non va. Se ne stanno tutti
divisi in piccoli
gruppi a parlottare e appena mi avvicino a Sapphire e Amarillis lui mi
guarda
con un'espressione che non riesco a decifrare.
"Dove
cavolo eri?!"
"A
cercare di non uccidere il nostro ex Sponsor, è successo
qualcosa?"
Lui
mi accenna con la testa agli schermi, ma al momento c'è solo
Caesar Flickerman
che sta commentando gli avvenimenti.
"Un
colpo di scena che di sicuro non ci aspettavamo" dice con il suo tono
grave di quando parla delle vittime. "Una lotta concitata che ha
portato
all'eliminazione di un altro Tributo. La giornata potrebbe anche
designare la
fine di questi Sessantottesimi Hunger Games, abbiamo avversari
determinati a
vincere."
Credo
stia parlando dell'uccisione della ragazza del Sette, anche se non ho
visto una
grande lotta, devo ammettere. "La giornata è iniziata da
poche ore
nell'arena e già sono stati uccisi tre Tributi. Mi chiedo su
quale dei due
finalisti stiate scommettendo!"
Lui
ridacchia ma il mio cervello lavora febbrile. Tre morti? Lucy del
Sette, Awan
del Quattro e...? Mi volto verso Sapphire ma lui mi fa di nuovo cenno
di
guardare. E capisco. Stanno trasmettendo i filmati dell'ultima morte,
quella di
Belinda. Lucius ha approfittato di un momento in cui si stava riposando
per
attaccarla e si sono scontrati a mani nude. Lei era forte, ma lui
indubbiamente
di più. Sta volta ho distolto lo sguardo dal suo corpo
scempiato. Ora il
ragazzo si sta medicando le ferite grazie agli aiuti che Brutus gli ha
mandato.
"Gli
Sponsor sono furiosi" mi informa Sapphire, abbastanza compiaciuto.
"Pensano che questo fosse il piano di Brutus fin dall'inizio e che li
abbia ingannati solo per avere i loro soldi con la scusa del due contro
uno.
Invece lui voleva che i suoi due Tributi arrivassero insieme alla fine,
che
facessero squadra, per avere la vittoria assicurata. Ma a quanto pare
gli ha
insegnato ad uccidere in cento modi diversi ma non ad usare il
cervello"
mi spiega mentre io noto Brutus che sta urlando contro Enobaria e lei
che cerca
di calmarlo. Una scena esilarante.
"Quello
che c'è rimasto più fregato di tutti è
il tuo amico Publius, credo si senta
addosso il rischio di perdere" aggiunge, porgendomi un bicchiere di
champagne.
"Sapphire
sono le undici!" lo rimprovero ridendo, ma accetto il bicchiere e il
brindisi alla sventura dei nostri avversari.
Dopo
aver passato il resto della mattina ad occuparmi degli Sponsor
(escludendo
volutamente Publius McEntire), adesso molto più bendisposti
ad aiutarci, mi
ritrovo quasi da sola al ristorante del Centro di Controllo, a
consumare il mio
pasto tardivo. Ci sono solo un altro paio di tavoli occupati da
Accompagnatrici
che spettegolano tra loro. Mi sto dedicando alla mia bistecca mentre
rispondo a
qualche messaggio di Cashmere e Ruby, ignorando, almeno per il momento,
il
sadico 'Come sta il mio amico Brutus?' da parte di Gloss, quando
un'ombra si
staglia sul mio tavolo e sono costretta ad alzare gli occhi.
"Publius.
Che posso fare per te?" gli chiedo senza applicarmi troppo per
nascondere
il mio fastidio.
"Speravo
di poter fare io qualcosa per te, veramente. Sono venuto apposta
perché tu non
debba affaticarti a spostarti per rinfacciarmi quanto stupido io sia
stato" mi risponde con mezzo sorriso mentre si siede difronte a me. Non
posso fare a meno di lasciarmi sfuggire un sorrisetto compiaciuto.
"Ah,
ti ringrazio..."
"Scherzi
a parte, volevo scusarmi con te. Sono stato scorretto sia come Sponsor
sia come
uomo. Avrei dovuto almeno sentire anche la vostra strategia prima di
prendere
accordi con Brutus e non avrei dovuto farti quella battuta infelice sul
contratto, sono stato uno stronzo su tutti i fronti."
"Sì,
è vero, lo sei stato, ma scuse accettate, non preoccuparti"
gli rispondo
cercando di ricordarmi del mio proposito di essere più
matura.
"Ma
le cose non tornano come prima, immagino" mi dice con un tono
leggermente
interrogativo.
"Dovrai
trovarti qualcun'altra da portarti a letto durante questi Giochi" gli
confermo, aggiungendo un sorrisetto acido.
"Non
era solo quello, lo sai. Io con te stavo bene."
"Allora
dovevi pensarci prima di dire certe cose. E ora, se non ti dispiace,
vorrei
finire di pranzare" lo liquido per poi abbassare gli occhi sul piatto.
Avverto la sua sedia che si sposta sul pavimento e sento i suoi passi
che si
allontanano, ma non alzo lo sguardo finché non sono sicura
che se ne sia
andato. Anche l'ultimo gruppetto di Accompagnatrici lascia la sala e io
rimango
definitivamente sola. Prendo il cellulare e apro il messaggio di Gloss,
per poi
premere sull'icona di risposta. 'Ti dico solo che Enobaria ha
dovuto
calmarlo...'
Il
resto della giornata è andato avanti tranquillo. Marcus ha
raggiunto un'oasi
che conosceva e si è stabilito lì, noi gli
abbiamo mandato acqua a sufficienza
per almeno un paio di giorni. Non smetterò mai di pensare a
quanto sia stato
geniale a preparare quello zaino e a tenersi pronto alla fuga,
evidentemente ha
studiato bene i suoi avversari e ha capito quanto fossero senza
scrupoli. È sveglio,
continuo a pensare che abbia buona possibilità di vincere.
Sono
sdraiata sul letto con la tv accesa e guardo svogliatamente qualche
servizio
sui fatti del giorno nell'Arena, giusto per essere sicura di non
perdermi
nulla, quando sento bussare alla porta. È Ganymedes col mio
vestito per domani,
una specie di drappo di stoffa lucida con una sola spallina.
"Tu
ti diverti, vero, a disegnarmi vestiti sempre più complicati
per sedersi, non è
così?" gli chiedo mentre gli tiro un cuscino e lo colpisco
in piena
faccia, nonostante si sia stravaccato sul divano dall'altra parte della
stanza.
"E
tu ti stai allenando con la mira, vedo" risponde rilanciandomi il
cuscino,
ma io lo devio con un piede. "Pensa se dobbiamo fare un altro Tour
della
Vittoria. Quest'anno vanno di moda i corsetti..."
"Ti
ricordo che so usare svariati tipi di armi..." gli rispondo a tono
mentre
afferro il telecomando per spegnere la tv.
"Potremmo
vincere davvero, non pensi?"
"Potremmo...
Ma non dobbiamo sottovalutare Lucius, ha dimostrato di essere un valido
assassino" rispondo pensierosa, chiedendomi quanto ci
metterà a
riprendersi e ad andare a cercare Marcus. O magari sarà
Marcus a trovare lui
ancora debole e a vincere.
Ganymedes
se ne va dopo che abbiamo chiacchierato ancora un po' di tutto tranne
che dei
Giochi e io mi decido a spegnere la luce e a provare a dormire. Ho il
presentimento che domani sarà un'altra giornata non facile.
Per
tutta la mattina penso davvero di essermi sbagliata, che
sarà una giornata
piatta senza che si risolva nulla. Ma nel primo pomeriggio sono gli
Strateghi
che decidono che è arrivato il momento di movimentare le
cose e chiudere
quest'edizione. Un'anaconda di circa dieci metri ha quasi soffocato
Marcus,
inseguendolo poi finché non l'ha portato alla Cornucopia.
Lucius si è accorto
del nuovo arrivato e i due anni iniziato a combattere. Ora siamo tutti
assiepati sotto i maxischermi a seguire la lotta all'ultimo sangue che
si sta
svolgendo nell'arena. Quando Marcus taglia di netto al suo avversario
la mano
che sta per lanciare il coltello con un colpo di spada non posso
trattenermi
dall'esultare, facendo cadere per terra qualche goccia del drink che ho
nel
bicchiere e di cui mi ero totalmente dimenticata. Marcus è
pronto a dargli il
colpo di grazia e io sono pronta ad avere il mio primo Vincitore. Ma
accade
qualcosa che non avevo previsto. Lucius strappa il coltello dalla mano
tranciata e con la sinistra lo affonda nella pancia di Marcus, che non
si
aspettava un colpo da quel lato. Non appena cade a terra il suo
avversario gli è
sopra in un attimo, toglie il coltello dalla ferita e glielo pianta nel
cuore.
Il
colpo di cannone è quasi immediato, così come le
urla di giubilo dei Mentori
del Distretto Due e dei loro Sponsor. Io invece ci metto qualche
secondo a
realizzare che abbiamo perso e che Marcus è morto. Mi rendo
conto solo ora che
ero davvero convinta che avrebbe vinto. Adesso arriva la parte
più difficile,
fare buon viso a cattivo gioco, fingere che sia solo lavoro e che non
mi ero
affezionata al nostro Tributo. Metto su il sorriso più
credibile che riesco a
tirare fuori e alzo il bicchiere verso Brutus. "Al Distretto Due e al
suo
nuovo Vincitore" pronuncio con voce ferma, venata solo da un po' di
rammarico.
"Non
si può vincere sempre" mi risponde lui alzando il bicchiere
a sua volta e
sorridendo compiaciuto, mentre tutti gli altri si uniscono al brindisi
e alle
congratulazioni.
Io
e Sapphire ci siamo ritirati presto al primo piano e ora stiamo
guardando i
servizi speciali che vanno in onda per la fine dei Giochi. "Era un
bravo
ragazzo" mi dice lui di punto in bianco, gli occhi fissi sulla
televisione.
"Ecco
perché non ha vinto, i bravi ragazzi non vincono mai" gli
rispondo io,
senza distogliere lo sguardo a mia volta.
"Oh
andiamo Stella, non siamo tutti come quelli del Distretto Due!" esclama
per poi spegnere la tv.
"Dici?
Non abbiamo tutti ucciso, ingannato, illuso per uscire da quell'arena?
Pensi
davvero che siamo così diversi da loro? Noi Vincitori siamo
tutti uguali alla
fine, pronti a tutto per vincere."
Lui
non risponde, ci limitiamo a restare in silenzio per un po', io cerco
di
scacciare le immagini di tutti i momenti passati con Marcus che mi si
affollano
nella testa.
"C'è
questa specie di rito" esordisce dopo un po' per spezzare il silenzio
pesante che si è venuto a creare. "La sera della fine dei
Giochi i Mentori
danno una festa per la vittoria... Ti va di andarci?"
"Non
lo so, ci dobbiamo andare?"
"Loro
sono venuti alla tua."
Mi
volto a guardarlo scioccata. "Quindi mentre io ero in ospedale sedata e
ricucita tu sei andato a festeggiare?!"
"In
tuo onore!" mi risponde lui cercando di non ridere. "È una
tradizione, non potevo non farlo! E tu eri comunque troppo intontita
per
prendervi parte... E non potevo neanche venire a trovarti..." prova a
giustificarsi ma scappa un sorriso anche a me.
"Appena
la loro festa sarà migliore della mia mi
arrabbierò davvero, sappilo..."
lo ammonisco cercando di assumere un tono minaccioso ma senza oppormi
al suo
abbraccio.
La
maggior parte della mia serata è occupata dal cercare di non
pestarmi la gonna.
Indosso un vestito col corpetto bianco ricoperto quasi totalmente da
gemme
color oro e la gonna di tulle bianco con piccole incrostazioni dorate,
corta
sul davanti e lunga, molto lunga, dietro. È la volta buona
che con lo strascico
ci impicco il mio stilista. Sto muovendo qualche passo verso il bar ma
sento
qualcosa che mi trattiene. "Scusa, credo di averti calpestata..." mi
dice Finnick con tono contrito non appena mi volto.
"Se
riuscivi a strapparla ti perdonavo" gli rispondo sorridendo. Accetto il
suo tacito invito a sederci su un divanetto e in due riusciamo ad
ammansire lo
strascico voluminoso.
"Sei
bellissima sta sera... Insomma, come sempre..."
"Non
dovresti dire certe cose ora che sei impegnato..." lo prendo in giro,
approfittando del suo tono imbarazzato.
"Posso
essere impegnato ma di sicuro non sono cieco!" mi risponde col solito
tono
alla Finnick Odair. "Posso chiederti come hai saputo di Annie?" mi
domanda dopo un attimo di silenzio.
"Benvenuto
nel club dei Vincitori, dove tutti sanno tutto di tutti" gli rispondo
citando Sapphire e facendo ridere entrambi.
"Ti
va se restiamo amici?" mi chiede quando riprendiamo fiato e io
annuisco,
addolcita dal suo tono incerto e dal suo sorriso sbilenco.
"L'anno
prossimo gli facciamo il culo e vediamo se Brutus si toglie quel ghigno
compiaciuto dalla faccia" gli rispondo e entrambi ridacchiamo come due
ragazzini. Che poi a conti fatti è quello che siamo, al di
là delle arie che ci
diamo. Quando decidiamo di alzarci lui mi aiuta a sistemare la gonna e
io gli
dico di salutarmi Mags. Lo abbraccio forte, trattenendolo qualche
secondo in più
del solito, visto che probabilmente lo rivedrò l'anno
prossimo. Poi riesco
finalmente a raggiungere il bar e sono appena riuscita ad appoggiarmi
al
bancone senza che lo strascico mi faccia sembrare una specie di medusa
gigante
che vengo affiancata da Publius.
"Ho
saputo che la ragazza era tua amica" esordisce, e io mi limito a bere
un
sorso dal bicchiere.
"Ci
conoscevamo."
"Dai
tempi dell'asilo da quanto ho sentito dire ai tuoi amici."
Credo
si riferisca a Finnick e Brutus. "Te l'ho detto, la conoscevo. E da
quando
origli le conversazioni dei miei amici?" cerco di sviare il discorso.
"E
fartela vedere morire è stato un avvertimento o una
punizione?" mi chiede
con tono aspro e io finalmente mi giro a guardarlo.
"Entrambi,
credo."
"Il
nostro amato Presidente ha stile, è innegabile" commenta
acido mentre
scuote la testa. Poi finisce il suo bicchiere in un paio di sorsi.
"Non
sei soddisfatto del governo?" gli chiedo con un'espressione fintamente
scandalizzata.
"Scherzi,
Panem è la migliore dittatura che potessi chiedere" mi
risponde
sarcastico. "Posso chiederti se il nostro primo incontro l'hai deciso
tu o
è stato un favore richiesto dal Presidente?"
"Perché
me lo chiedi?"
"Beh,
tu sei giovane e anche molto bella, scusa se dubito che la tua prima
scelta
possa essere uno Sponsor quarantenne e per di più
capitolino..."
"Ho
dei gusti particolari..." gli rispondo con un sorriso divertito per poi
svuotare il mio bicchiere anche io. "Comunque sei stato totalmente una
mia
scelta, io e Snow non abbiamo quel tipo di accordi."
"Scusa.
È che non sarebbe la prima volta che prova a distrarre i
suoi oppositori con
questo genere di premi" mi spiega con tono neutro e io spero vivamente
non
sia toccato a Cash.
"Meglio
questo che sei piedi sotto terra" gli rispondo, riferendomi ai pochi
scrupoli che penso si faccia il Presidente per liberarsi dei
più acerrimi
rivali.
"Non
posso negare che tu abbia ragione..." mi risponde per poi passarmi un
braccio attorno alla vita. "Posso farmi perdonare?" chiede mentre le
mie mani sono salite a posarsi sul suo petto e posso sentire sotto la
camicia
il battito del suo cuore accelerare leggermente mentre aspetta la mia
risposta.
"Ti
concedo di provarci..." gli rispondo con un sorriso, per poi lasciarmi
condurre fuori.
Quando
rientro alla Torre portando lo strascico arrotolato attorno al braccio
e le
scarpe in mano manca poco alle tre e non mi stupisco nel trovare
Sapphire che
mi aspetta in salotto.
"Mi
sembrava di averti chiesto di avvertirmi quando decidi di sparire per
la
notte" mi rimprovera col suo tono paternalistico che ormai conosco bene.
"In
quella confusione è già tanto che non mi sia
rotta una gamba con questa gonna,
pensa riuscire a trovarti..." gli rispondo cercando di avere in tono di
scuse. "Mi rimproveri domani, ok?" gli chiedo per poi dargli un bacio
sulla guancia e avviarmi verso la mia stanza.
"Non
finisce qui, è troppo vecchio per te!" lo sento rispondere
mentre mi
chiudo la porta alle spalle.
E
va bene, forse non ha tutti i torni, la differenza d'età tra
me e Publius c'è,
non lo posso negare. Ma non posso negare neanche di essere stata bene
con lui e
che forse un'avventura fuori dagli schemi era anche quello che mi
serviva per
distrarmi, prima di dover tornare a fare i conti con tutto quello che
questi
Giochi hanno significato. Domani si torna a casa e avrò
tutto il tempo per
indagare il dolore che mi sono rifiutata di provare in questi giorni.
Sta sera
avevo diritto a spegnere il cervello per un'ultima volta. E proprio
pensando a
questo, sprofondo tra i cuscini e chiudo gli occhi.
Author's
Note.- Buonsalve! Lo so, ci ho messo quasi una settimana ad aggiornare,
sono
imperdonabile ç_ç Purtroppo questa settimana sono
stata a casa davvero poco e
il tempo per scrivere era limitato. Questo capitolo e il prossimo (che
sarà l'ultimo)
saranno un po' più brevi, ma spero vi piaceranno lo stesso.
Vi
segnalo come al solito i tre vestiti di Stella qui,
qui
e qui
e vi ringrazio
tanto di continuare a seguire la storia <3
Alla
prossima!
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui ***
The
Golden Girl {pt. 2}
Capitolo
9 - Tutto quello che ho fatto mi ha portato qui
Il
sole brilla su Capitol City, tutti dicono che si prevede un'estate
calda. Un
venticello leggero riesce però ad intrufolarsi attraverso le
tende e a dare un
piacevole refrigerio. Dal momento che quest'anno non abbiamo interviste
o
incoronazioni, partiremo già sta sera per tornare al
Distretto Uno. La mia
giornata sarà dedicata per lo più esclusivamente
al cercare di far entrare
tutte le mie cose nelle valige, visto che ho esaurito i saluti ieri
sera. Sto
cercando di capire come piegare lo strascico che mi ha torturato ieri
in modo
da non fargli occupare troppo spazio quando qualcuno bussa alla mia
porta.
Ormai riesco a riconoscere gli inquilini del primo piano dal loro modo
di
camminare o di bussare e questo mi piace, in qualche modo mi fa sentire
a casa
anche qui, nella Capitale.
"Entra
pure, sto lottando con le tue creazioni" dico a Ganymedes mentre il
tulle
vaporoso ha la meglio sui miei sforzi e schizza fuori dalla valigia.
"Ero
giusto passato a vedere se ti serviva una mano" mi risponde, poi entra
e
prende lo strascico ribelle, piegandolo abilmente. Io mi dedico ai
vestiti più semplici.
"Come primo anno da Mentore un secondo posto non è male..."
prova a
consolarmi, lanciandomi un'occhiata discreta.
"Sono
morti entrambi, come può non essere andata male?" gli chiedo
di rimando
mentre inizio ad infilare le scarpe nelle apposite custodie.
"Non
li puoi salvare tutti, Stella. Prima ci fai i conti meglio
è" mi risponde
rassegnato. "Amarillis mi ha detto di chiederti se vuoi qualcosa dagli
effetti personali dei ragazzi, prima che faccia venire a prenderli per
mandarli
alle famiglie."
"Sì,
adesso vado a vedere" rispondo, anche se l'idea di mettere le mani tra
le
cose di Ariel ora che lei non c'è più mi sembra
strana.
"Il
primo anno da Mentore è il peggiore da cui riprendersi...
Magari hai solo
bisogno di una distrazione" mi propone mentre la mia stanza rimane
sempre
più spoglia.
"Sapphire
dice che mi distraggo già abbastanza con quel coglione
di McEntire, cito
testualmente" rispondo ridacchiando e anche lui si mette a ridere.
"Sapphire
ti considera ormai come una figlia, quindi ti tratta da tale! Comunque
io
parlavo più di una distrazione lavorativa... Sto lavorando
sulla mia nuova
collezione e mi servirebbe una modella. Magari tu potresti essere
interessata
ad un lavoro divertente e diverso dal solito. Per non parlare del fatto
che
nella Capitale tutti vorranno indossare quello che indossi tu, quindi
lo sto
facendo più per me che per te" scherza, ma io gli sono grata
per la sua
offerta. Impegnarmi in qualcosa di nuovo non può che farmi
bene e lavorare con
Ganymedes mi piace. Annuisco mostrandogli tutto il mio entusiasmo e
finiamo di
impacchettare tutto parlando di quello a cui sta lavorando.
Quando
finiamo la mia stanza è ormai occupata solo dai bagagli e
raggiungiamo Sapphire
e Amarillis a pranzo. Siamo solo noi quattro perché la
squadra di Preparatori è
andata via questa mattina, salutandoci con calore e dandoci
appuntamento al prossimo
anno. Nonostante i Giochi siamo il periodo dell'anno che odio di
più, non
riesco a non provare un moto di tristezza quando saluto queste persone
a cui
ormai mi sono affezionata e che rivedrò tra molto tempo.
Sono sempre stata una
di quelle persone che cerca di trarre il buono da ogni situazione,
anche dalle
peggiori, e gli Hunger Games mi hanno fatto conoscere alcuni di quelli
che
ormai considero amici.
Abbiamo
da poco finito di mangiare e stiamo chiacchierando del più e
del meno quando
squilla il telefono. Amarillis si alza per andare a rispondere mentre
Sapphire
mi prende in giro con un "Sarà il tuo caro Publius che vuole
salutarti
prima che parti."
"L'ho
già salutato dopo la festa, ti risparmio i dettagli" gli
rispondo io a
tono, facendo scoppiare a ridere il mio stilista, ma la nostra
ilarità viene
interrotta da Amarillis.
"Non
è Publius... È l'ufficio del Presidente Snow.
Vorrebbe vederti" ci informa
e io sento il sorriso che si spegne.
"Cos'è,
un appuntamento annuale ormai?" chiedo sarcastica mentre mi tolgo il
tovagliolo dalle gambe e lo poso sul tavolo senza molto garbo. "Digli
di
mandare una macchina" aggiungo mentre mi dirigo verso la mia stanza.
Ganymedes si alza e mi viene dietro.
"Posso
tirarti fuori un qualche vestito che avevamo scartato per il Centro di
Controllo..." esordisce, ma io lo blocco.
"No.
Non è un incontro ufficiale, gli andrò bene anche
senza lustrini addosso."
Dopo
circa un'ora sto percorrendo le sale e i corridoi che ormai mi sono
più familiari
mentre una segretaria e due Pacificatori mi fanno da scorta. Le due
guardie si
sistemano fuori dall'ufficio del Presidente e io ringrazio la donna,
poi busso
piano ed entro. La stanza è come me la ricordavo, la luce
leggera e la
tappezzeria a motivi chiari, con l'aggiunta di un ventilatore a pale
che mitiga
l'aria pesante di questi giorni senza dare troppo fastidio.
"Stella!
Devo ringraziarla per essere venuta così celermente,
immagino abbia ancora
molte cose da fare prima della partenza" mi accoglie Snow con tono
gioviale, indicandomi la sedia di fronte a lui e invitandomi a sedermi,
invito
che non mi sento di rifiutare. "Posso offrirle del tè
freddo? Prende anche
questo senza zucchero come quello caldo?" mi chiede sorridente mentre
una
senzavoce compare dal nulla con un vassoio con una caraffa e dei
bicchieri di
un cristallo che sembra antico.
"Che
memoria" mi limito a commentare con un sorriso tirato mentre la ragazza
ci
sistema i bicchieri davanti e poi sparisce.
"Ci
tengo a ricordare le abitudini delle mie persone preferite" mi risponde
mentre io bevo un sorso, sperando come sempre che non sia avvelenato.
Ha un
sapore intenso di pesca ed è molto fresco, nessun sentore di
veleno.
"Ah
e io faccio parte di questa categoria?" commento scettica alzando un
sopracciglio.
"Pensavo
l'avesse capito ormai."
"Beh
far morire la mia amica in diretta tv non mi sembra un buon modo per
dimostrarlo" rispondo più acida di quanto volessi mentre
poso il bicchiere
sul tovagliolo di lino bianco che ho davanti.
"Oh
andiamo, Stella, non pensavo mi avrebbe portato rancore per quello! Si
trattava
solo di spettacolo, il pubblico ha bisogno di una storia a cui
affezionarsi e
quella della Vincitrice che deve fare da Mentore all'amica che ha fatto
di
tutto per salvare funzionava, tutto qui" mi spiega come se avessi
dovuto
pensarci già io ad una simile spiegazione. "Lei dovrebbe
sapere bene
quanto alla gente piaccia avere una storia per cui tifare" aggiunge e
io
non posso fare a meno di pensare che si stia riferendo alla mia storia
con Sam.
"Mi
è giunta voce che ha iniziato a frequentare Publius
McEntire, una scelta che
non mi ha sorpreso" mi dice poi, cambiando completamente argomento
prima
che io possa rispondere.
"E
questo cosa vorrebbe dire?" gli chiedo davanti al suo sguardo
compiaciuto.
"Oh
niente, solo che mi sembrate fatti l'uno per l'altra, entrambi con
quest'indole
ribelle, questo carattere forte, ma comunque abbastanza intelligenti da
sottomettervi al potere" mi spiega senza perdere il sorriso fintamente
gentile. "Anche se poteva fare di meglio, McEntire non mi dispiace,
è pur
sempre uno Sponsor" sentenzia abbastanza soddisfatto. "Ma non si
preoccupi, la aiuterò io a trovare la giusta direzione"
conclude
enigmatico, senza che io abbia capito di cosa stia parlando. "Immagino
abbia ancora molte cose da sistemare prima di ripartire, non la
trattengo
oltre" mi congeda infine e io rimango lì col mio bicchiere
quasi vuoto
ancora in mano.
"Mi
fa andare via così? Niente minacce o avvertimenti, niente...
Di niente?"
chiedo stupita, anche se probabilmente avrei fatto meglio ad evitare.
Ma lui
scoppia a ridere di gusto come se io avessi fatto una battuta davvero
divertente.
"Signorina
Maloney, le ho detto che siamo amici, lei minaccia gli amici?" mi
chiede
divertito.
"Con
Brutus ogni tanto lo faccio..." mi lascio sfuggire, accompagnando il
mio
commento con un alzata di spalle innocente che lo fa ridere anche di
più. Io
l'ho detto che dovevo fare il comico. Potrei chiedere a Caesar se mi
trova uno
spazio nel suo show.
Quando
torno al nostro appartamento alla Torre lo trovo ormai quasi svuotato
di tutto.
Ganymedes e Amarillis mi guardano dubbiosi ma gli faccio un gesto
rassicurante
e loro mi lasciano sola con Sapphire, che ha due cravatte che gli
penzolano dal
collo, cosa che per il momento decido di non fargli notare. "Allora?"
mi chiede impaziente e capisco che è stato preoccupato
finora sapendomi lì da
sola.
"Ti
sembrerà strano, ma è stata solo una
chiacchierata. Nessuna minaccia o
altro" gli spiego, trovandomi ancora sorpresa io stessa. "Ha fatto
qualche allusione strana al fatto che vorrebbe accasarmi con qualcuno
di sua
scelta ma non penso che sia qualcosa di cui preoccuparsi al momento"
aggiungo con sorriso divertito.
"Non
credo ti serva il suo aiuto, te la cavi già bene da sola a
trovarti pessimi
fidanzati" mi risponde, ma noto sul suo viso un sorriso più
rilassato. Non
continuiamo la conversazione, sia perché tra poco dovremo
spostarci in stazione
sia per timore che ci siano, e quasi sicuramente ci sono, delle cimici.
E in
fondo avremo tutto il viaggio di ritorno per analizzare l'incontro con
Snow.
Dal momento che i miei bagagli sono pronti mi reco in quelle che sono
state le
stanze dei nostri due Tributi, quasi a salutarli un'ultima volta.
Appena
entro in camera di Marcus mi rendo conto che Amarillis ha fatto
lasciare tutto
com'era. Mi siedo sulla stessa poltrona su cui mi ero seduta la prima
volta che
ho davvero parlato con lui, quella volta in cui si è aperto
con me e mi ha
confidato i suoi dubbi e le sue paure. Mi sembra passata
un'eternità, come se
quel momento appartenesse ad un'altra vita, mentre in realtà
sono passate poco
più di due settimane. Sul letto, buttata malamente in un
angolo, c'è la
maglietta che Marcus aveva addosso quella sera che ci siamo baciati.
Probabilmente era la maglietta che usava per dormire e l'ha lanciata di
fretta
sul letto l'ultima volta che è stato qui. Mi sposto sul
letto, sedendomi a
gambe incrociate e prendendo in mano l'indumento. Lo annuso chiudendo
gli occhi
e per un attimo torno con la mente a tutti i momenti passati con lui.
Penso che
credevo davvero che sarebbe tornato, mentre una lacrima mi scende
silenziosa
lungo la guancia. La lascio lì per un po', poi la asciugo
col dorso della mano
e ripiego la maglietta. Non credo che alla sua famiglia
cambierà molto se
questa la tengo io. Mi rendo conto di avere una collezione di magliette
dei
ragazzi che hanno significato qualcosa di importante per me chiusa in
una
scatola in fondo all'armadio. La maglietta di Sam che Cassidy mi ha
fatto avere
dopo che le avevo chiesto se poteva mandarmi qualcosa che mi ricordasse
lui, la
maglietta che mi ha prestato Finnick per riscaldarmi quando mi ha
riaccompagnato dopo la festa di fine Tour e ora quella di Marcus. Se
continuo
così dovrò destinare un cassetto a questi strani
souvenir. Ho anche la giacca
che mi ha dato Publius la prima sera che sono andata a casa sua, a
questo punto
penso che me la terrò per la mia strana collezione.
Camera
di Ariel è molto più ordinata, ma d'altronde lei
è sempre stata fissata con
l'ordine. Sono entrata qui solo una volta, poco prima che lei entrasse
nell'arena. Eravamo ormai poco più che estranee ma quella
sera avevo avuto
l'impressione che se fosse tornata avremmo potuto recuperare il nostro
rapporto. Era come una sorella per me, ero andata nell'arena per
salvarla e poi
eravamo diventate due estranee. È incredibile come in poco
tempo le cose
possano cambiare radicalmente, tuttavia ci sarà sempre una
parte di me che
cercherà lo sguardo di Ariel per strada, il sabato sera nei
locali o la
domenica pomeriggio al tavolo isolato in gelateria. Sul comodino vedo
posata
una catenina con un ciondolo. Me la ricordo bene, quando avevamo
quindici anni,
per festeggiare i nostri dieci anni di amicizia, avevamo comprato
questi due
fili sottili con il ciondolo complementare. Due metà dello
stesso cuore, io
avevo quella con incisa la A e lei quella con la S. Era una cosa
stupida da
ragazzine ma non ce le siamo mai tolte. Lei avrà posato la
sua sul comodino
prima di lasciare la Torre suppongo, perché è
accompagnata da una lettera.
Mentre
la leggo le lacrime mi appannano gli occhi e cadono sui jeans, creando
chiazze
umide. Le parole non sono molto diverse da quelle che ci siamo dette
durante il
nostro incontro proprio in questa stanza, ma il fatto che lei abbia
avuto
questo pensiero per me prima di andarsene mi fa pesare ancora di
più la sua
assenza. Non so quanto rimango a piangere sul letto,ma quando esco mi
sono
lavata la faccia arrossata e ho al collo entrambe le collane.
Poco
dopo è il momento dei saluti con Amarillis e Ganymedes,
anche se li rivedrò presto,
dovendo tornare nella Capitale per lavorare con lo stilista.
"Gany
mi ha detto che hai accettato la sua proposta, non sai quanto sono
felice!
Verrai più spesso qui e potremmo andare a fare shopping
insieme!"
squittisce Amarillis felice. "Naturalmente sarai nostra ospite e sono
sicura che ci divertiremo un mondo!" aggiunge battendo le mani come una
bambina felice.
"Vostra?
Intendi dire che voi due andate a vivere insieme?!" chiedo sbalordita
ma
allo stesso tempo felice all'idea che Ganymedes si sia deciso a
sopportarla
ventiquattr'ore su ventiquattro o quasi. Lei annuisce felice e io me la
segno
tra le cose che dovrò farmi raccontare appena ci sentiremo
al telefono. Dopo i
saluti, io e Sapphire saliamo sulla macchina che ci porterà
in stazione a
prendere il treno per tornare a casa.
Dopo
che ci siamo sistemati nei nostri scompartimenti mi siedo un po' vicino
ad un
finestrino per rilassarmi guardando il paesaggio della Capitale che si
allontana da noi velocemente. Ho come l'impressione di stare finalmente
riprendendo il controllo sulla mia vita dopo questo anno scandito dai
Giochi. È
vero, tornerò presto nella capitale, ma sarà una
mia scelta. Come anche le
altre compiute di recente, buone o brutte che siano state. Non mi
illudo di
essermi sottratta al giogo di Capitol City, ma forse sto trovando un
mio
equilibrio. Passerà un altro anno prima che torni a pensare
agli Hunger Games e
voglio dedicare a me questi dodici mesi, per ritrovare me stessa, anche
se
suona come una frase fatta. Voglio essere consapevole di che persona
sto
diventando.
Quando
l'indomani mattina il treno si ferma alla stazione del Distretto Uno
non ci
sono fotografi o telecamere ad attenderci, soltanto Eve. Batto Sapphire
sul
tempo e corro ad abbracciarla, avevo bisogno di sentirmi a casa. Lei ci
stringe
e ci dice quanto le siamo mancati e restiamo a parlare
finché non hanno
scaricato tutti i nostri bagagli. Poi ci avviamo verso il Villaggio dei
Vincitori. Finalmente a casa.
Sono
stravaccata su una sedia a casa di Eve e Sapphire e ho mangiato
più di quanto
avrei dovuto, probabilmente. A quanto ho capito, hanno questa
tradizione di
fare una cena di bentornato durante la quale si fa a gara a chi esplode
prima,
suppongo. Ruby mi ha aggiornato sui preparativi per il matrimonio che
mi sono
persa, totalmente entusiasta su come stanno andando le cose. Cashmere
riempiva
i buchi raccontando le crisi isteriche e le aggressioni ai danni del
fioraio
che lei stava omettendo, tirando fuori ad un certo punto un video in
cui Ruby
tirava un pezzo di torta nuziale sul pasticcere, dandogli
dell'incompetente
daltonico perché aveva sbagliato i colori delle decorazioni
della torta. Frank
ha voluto subito che glielo inviasse per guardarselo nei momenti in cui
si
sarebbe sentito sotto pressione per i preparativi. Ho ancora le costole
doloranti per quanto ho riso.
Abbiamo
velocemente trattato l'argomento, introdotto da Sapphire, sulle mie
pessime
scelte in fatto di fidanzati e adesso stiamo stilando una specie di
classifica
sugli uomini più affascinanti della Capitale, non so come e
non so perché.
"Publius
McEntire non è male, non lo nego, ma secondo me Plutarch
Heavensbee ha più fascino"
sta dicendo Eve e io non ho idea di chi sia questo tizio.
"È
uno degli Strateghi" si affretta a spiegarmi Gloss, che viene subito
zittito dal proseguo del discorso.
"Non
mi esprimo, è più nella tua fascia
d'età" risponde Cashmere alzando le
mani e ridacchiando.
"Penso
anche in quella di Stella" scherza Sapphire e si becca una mia
linguaccia
in risposta.
Ruby
mi passa una sua foto che mi ha appena trovato in rete e io devo
ammettere che
questo Plutarch non è male.
"Io
ce la vedrei Stella con un Capitolino" si intromette Frank.
"Smettetela
di provare a trovarmi un fidanzato, posso anche farcela da sola!"
rispondo
io, sperando che la smettano con queste continue battutine.
"A
proposito di Strateghi, sapete chi va in pensione? Il nostro amato
Primo
Stratega Galerius Crane" annuncia Gloss dando il via ad un mormorio
interessato.
"È
stato Primo Stratega anche durante i tuoi Giochi" mi spiega Sapphire e
io
ho finalmente un nome da dare a quell'entità indefinita che
ha diretto i miei
Giochi.
"Ho
sentito che il posto vacante che lascia sarà occupato dal
figlio Seneca, è vero?"
chiede Ruby curiosa.
"E
come potrebbe essere altrimenti. Tu dagli un paio d'anni e quello
prende il
posto del padre" risponde Gloss con una smorfia.
La
serata continua così, tra chiacchiere e una torta al
cioccolata fatta da Eve
che non so come riusciamo a mangiare. Io mi guardo un attimo attorno.
Ruby sta ancora
cercando di cancellare quel video dal cellulare di Frank ma lui sta ben
attento
a non lasciarglielo prendere. Gloss si finge ingelosito dai commenti
alquanto
positivi che Cashmere ha fatto su questo Seneca e lei sta facendo la
ruffiana
per farsi perdonare. Eve sta rimproverando Sapphire per essersi
macchiato la
camicia di cioccolato e lui per tutta risposta si serve un'altra fetta
e se la
porta alla bocca tenendola in mano, senza neanche un tovagliolo. Mi
sfugge una
risata ed è in questo momento che realizzo. Tutto quello che
ho fatto durante
lo scorso anno, ma forse anche prima, mi ha portato qui, tra queste
persone che
ormai sono come una seconda famiglia, mi ha portato alla vita che
conduco ora e
di cui in fondo non mi posso certo lamentare, mi ha portato ad essere
la
persona che sono, anche se ci sono delle cose di me stessa che devo
ancora
capire.
In
fondo Stella e la ragazza d'oro non sono due persone così
diverse. E io qui,
con queste persone e con questa vita, assolutamente diversa da quella
che
conoscevo fino ad un anno fa ma comunque mia, sono felice.
Author's
Note.- Buonsalve a tutti! Lo so, ci ho messo tanto ad aggiornare. Non
ho avuto
molto tempo per scrivere (che novità) visto il ponte del 1
maggio e ammetto che
me la sono anche voluta un po' prendere comoda, per staccarmi con calma
da
questa storia a cui mi sono affezionata :')
Vi
ringrazio davvero tanto di avere letto e di aver seguito le avventure
di Stella
fin qui, non me lo sarei mai aspettato quando ho pubblicato il primo
capitolo, quindi
grazie davvero di cuore. È un grazie speciale a chi ha
recensito, ho amato
leggere le vostre impressioni :')
Nella
mia testa frulla un terzo e ultimo capitolo di questa storia e magari
in
estate, dopo che il periodo degli esami sarà passato, lo
scriverò pure, chissà.
Quindi diciamo che questo è un arrivederci (o una minaccia,
fate voi LOL) <3
Vi
lascio con una preview (che bello usare termini fighi) della collezione
di
Ganymedes e Stella (qui
e qui)
e vi ringrazio un'ultima volta, a presto! <3
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