Sensualità a Corte - Asgard Edition

di Baldr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ep.1 ***
Capitolo 2: *** Ep.2 ***
Capitolo 3: *** Ep.3 ***
Capitolo 4: *** Ep.4 ***
Capitolo 5: *** Ep.5 ***



Capitolo 1
*** Ep.1 ***


Il tribunale di Asgard era gremito dalla nobiltà di Asaheim; Loki se ne stava dritto impettito in attesa del suo giudizio, sotto quegli occhi ostili.
«Loki, figlio di Laufey, sarà la Madre degli Dei, Frigga, mia sposa, a scegliere la punizione per i crimini con cui ti sei macchiato su Midgard.»
Frigga si alzò con sguardo severo, il livore riluceva in quelle iridi chiare. «Looooooki!» esordì con voce gracchiante e cavernosa.
Il dio degli inganni sgranò gli occhi intomorito: quando sua madre faceva così, erano guai.
«Pezzette d'strunz!» proseguì la regina.
Lui incassò la testa tra le spalle. Per la barba di Odino, Frigga stava rispolverando il vocabolario appreso quando, in gioventù, aveva lavorato come hostess sulle navi da crociera dei Chitauri. E quando lo rispolverava, erano uccelli per diabetici!
«Puoi dire addio alla piastra per capelli delle Bratz!» sentenziò furente la Regina Madre.
Loki schiuse le labbra in un'espressione atterrita. «Noooooooo! Madreeeeeh! La piastra per capelli delle Bratz nooooo!» gridò sconvolto, iniziando a singhiozzare in maniera poco virile. Continuò ad agitare le mani davanti al viso, mentre le guardie lo conducevano alle prigioni.


 

Lo so, ho cancellato tutto. Pian piano rimetterò su quello che è stato revisionato o le OS che non han bisogno di revisione.
Questa flash nacque mesi e mesi fa, tutti eravamo in attesa che Thor 2 arrivasse ai cinema e la Marvel alimentò il nostro desiderio facendo uscire il primo trailer ufficiale. Quello con Loki in cella, seduto sul pavimento, con i capelli lunghi e la faccia smunta. Chi ha vissuto quel periodo, ricorderà senz'altro il delirio che scoppiò sul web. Beh, questa storiella nasce proprio dopo aver visto quel trailer.
È un crossover tra i Thor e Sensualità a Corte, la miniserie con il bellissimo baronetto Jean Claude che andava in onda nei programmi della Gialappa's.

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Daniela

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Capitolo 2
*** Ep.2 ***


Nell'episodio precedente, Jean"Loki"Claude è stato giudicato dai reali di Asgard. Privato della sua piastra per capelli delle Bratz, si è rinchiuso nelle proprie stanze, non potendo sopportare di uscire con una capigliatura da sciattone.

Osservava la propria immagine riflessa nello specchio e rabbrividiva all'effetto crespo che i suoi capelli andavano assumendo. Erano passati appena dieci minuti da quando gli era stata tolta la piastra, ma già riusciva a notare gli orribili effetti di quella privazione.
«Oh, me tapino! Povero me!» squittì coprendosi il viso con le mani. «Come posso fare?» Alzò gli occhi al cielo. «Ho bisogno di aiuto!»
«MADRINAAAAAH!» urlò sofferente.

Con un fragore assurdo, il soffitto venne sfondato dalla corpulenta figura che precipitò nella stanza. Loki cercò di proteggersi dai calcinacci e tossì debolmente, agitando la mano per allontanare la polvere.
Volstagg si alzò in piedi, liberando la barba dai rottami del soffitto. «Eccomi qua» disse, passandosi un'unghia tra gli incisivi per liberarli da qualcosa.
Loki lo guardò scettico. «Volstagg? Cosa ci fai qui? Dove è Madrina?»
Volstagg sorrise imbarazzato. «Sono qui per aiutarti! Ravviverò i tuoi capelli con la mia magia. E per quanto riguarda Madrina... L'ho mangiata» ammise mortificato.
Loki lo fissò incredulo. «Hai... Hai mangiato la mia madrina? Ma sei un animale! E come pensi di aiutarmi? Di quale magia vai farneticando?»
Volstagg si strinse nelle spalle. «Ero così preoccupato per te! Anche Thor lo è. Non vorrei che facesse qualche follia!»
Oh! RoberThor era preoccupato per lui. Che bello!
Volstagg gonfiò le labbra e si lasciò sfuggire un lieve ruttino e Loki ebbe ben chiaro il motivo per cui il grassone era soprannominato "il leone di Asgard".
Loki socchiuse gli occhi quando quell'uragano con un'aroma di cipolla fritta lo investì, sferzandone con forza il viso e i capelli.
Madrina e cipolla fritta.
Difficile dire cosa fosse peggio da annusare.
Crollò a terra, privo di sensi.
Volstagg lo osservò stupito. «Loki?» L'irsuta madrina di emergenza si guardò attorno allarmata. Con la punta del piede scosse debolmente il corpo del principe cadetto, poi sollevò la mandritta a coprir le labbra con le dita. «Ops.»
Ma almeno i capelli del cadetto erano tornati alla loro solita piega da leccata di vacca...



 

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Capitolo 3
*** Ep.3 ***


Nell'episodio precedente, Jean"Loki"Claude è stato aiutato dalla Madrina d'emergenza a riottenere la sua fascinosa chioma. Lasciate le proprie stanze, il dio degli inganni mette in atto un piano per farsi notare dal virile RoberThor.

«Per tutte le Norne! Sono stanco di queste inutili spese! Thor! Se non la smetti di ricaricare Mjolnir in casa, la prossima bolletta della luce, la pagherai tu!» tuonò Odino, agitando minaccioso l'ultima fattura.
«Ma, Padre...» protestò timidamente Thor.
“WARGH!” ruggì Odino, zittendo il figlio, che si defilò con la coda tra le gambe.
Loki aveva ascoltato tutto – veramente Odino era stato udito persino su Midgard visto la sua voce soave e delicata – e si avvicinò al padre, salendo leggiadro gli scalini che lo separavano dal trono.
«Padreeeh, ho io la soluzione che fa per voi!»
Odino lo guardò sospettoso. «Dici davvero?»
«Ma certo, Padre! Ho costruito questo condensatore al seidr stabilizzante... Le vostre bollette della luce diventeranno inconsistenti!»
Odino fissò il cadetto, senza celare lo scetticismo. «Ma funziona davvero?»
«Ma certo!» esclamò Loki, entusiasta.
«Non è un'altra delle tue burle?»
«Certo che no!» assicurò il moro.
«Va bene...»

«Loki, sei sicuro che funzionerà?»
«Ma certo, RoberThor! Prova! Potrai ricaricare Mjolnir senza gravare sulla bolletta di palazzo!»
Thor sorrise. «Ottimo! Proviamo subito!» Inserì lo spinotto di ricarica nel martello e collegò il caricabatterie alla presa di corrente.
ZUT!
«È saltata la luce...» commentò il dio del tuono. E non era saltata solo a palazzo: l'intera Asgard era al buio.
Thor: The Dark World

 

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Capitolo 4
*** Ep.4 ***


Nell’episodio precedente, Jean”Loki”Claude ha precipitato Asgard nelle tenebre, causando un devastante black out elettrico, quindi Madhre Frigga ha deciso di punirlo.


«Madreeeeh!, perché siete così crudele!» squittì Loki.
«Basta, Loki! Sei in punizione! Non uscirai dalla tua stanza per un mese!» ringhiò Frigga, scura in volto.
«Ma, Madreeeeh!» protestò il dio degli inganni, pestando i piedi sull’immacolato pavimento, agitando così quelle pantofoline a forma di pappagallo amazzoniano con piume dai colori sgargianti sui lati. Frigga lo ignorò e se ne andò.
«Sei ridicolo!» proferì una voce astiosa e femminile.
Loki si voltò di scatto, ritrovandosi di fronte alla sua acerrima nemica. «Siffandra! Come osi entrare nelle mie stanze?!»
«Ho il permesso di Thor» rispose lei, incrociando le braccia sotto il seno.
Loki divenne paonazzo. «Noooo! Il permesso di RoberThor? Noooo! Non può essere!»
«Invece sì, mio caro. Rassegnati. RoberThor è solo mio!»
«Giammai!» esclamò il cadetto, sfilandosi una ciabatta e brandendola come un pericoloso randello. «Sono pronto alla pugna! Sono il dio della magia e soccomberai sotto i miei mirabolanti incantesimi!»
Sif non si scompose. Alzò un sopracciglio e replicò: «È inutile che ti affanni tanto. Ti manca l’essenziale per conquistare Thor…»
Il dio si occultò in una nuvola di fumo verde e si gettò all’attacco, gridando: «Tu menti! Cosa mai mi mancherebbe?! Colpo della Ciabatta Amazzoniana!» disse, caricando un fendente piumato.
«Le tette.»
Quelle due parole di Sif lo gelarono. Il piede scalzo scivolò sul pavimento e il cadetto rovinò a terra, battendo il viso.
Sif sorrise. «Ci vediamo, Loki. Mi prenderò cura di Thor durante questa tua punizione» spiegò, lasciando la stanza.
«Nooooooooooooo!» pigolò Loki, tastandosi il naso dolorante.

Ecco il penultimo capitolo finora creato.
Scopriamo così che Thor è un uomo come tutti gli altri e pensa solo alle gemelle...

 

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Capitolo 5
*** Ep.5 ***


Nell’episodio precedente, Jean”Loki”Claude è stato sconfitto da Siffandra, che ha dimostrato di avere un'arma infallibile per conquistare RoberThor.


Una volta ogni sette giorni, la famiglia reale si riuniva per il pranzo. Durante la settimana i due figli facevano come gli pareva, ma la domenica no, non potevano sottrarsi al desiderio di Frigga, di abbandonare il ruolo di regina e comportarsi come una normale Madhre stracciamaroni.
Il pranzo di per sé non era poi così malvagio: insomma, capitava spesso di mangiare assieme, poi Odino tornava a riposare le chiappe sul trono, RoberThor andava a smazzuolarsi con i suoi amici, Frigga a dire al marito cosa fare (era lei che governava, in realtà, che vi credevate?) e Jean Loki Claude riprendeva i suoi esperimenti. Come sempre, stava lavorando a uno studio dove avrebbe dimostrato che, battendo ripetutamente la testa contro un muro per un’ora, si consumavano 150 calorie. Era da quando era piccolo che tentava, ma non era mai riuscito a dimostrare la fondatezza della sua tesi, a causa degli svenimenti e delle emicranie che inspiegabilmente funestavano lo svolgersi dell’impresa.
Suo padre continuava a ripetergli che erano esperimenti inutili, ma Loki era ossessionato dalla cosa: gli asgardiani dovevano sapere quell’incredibile verità. E lui doveva riuscire a perfezionare l’ elmo, per resistere a un’ora di craniate contro al muro.
Come di consueto, Madhre Frigga, dopo pranzo, aveva radunato i suoi uomini nel salotto buono, per poter conversare amabilmente.
Quel giorno, però, c'era qualcosa diverso, vi era un elemento di instabilità che aveva irrimediabilmente cambiato l’equilibrio di quella domenica: RoberThor aveva invitato Siffandra.
Jean Loki Claude la guardava con astio, mentre la terribile Siffandra ricambiava con un sorriso strafottente incollato sulle labbra.
Poi, avvenne l’ecatombe. Nessuno di loro era preparato a un trauma simile, soprattutto Jean Loki Claude che era completamente esposto.
«Siffy» cinguettò amabilmente Madhre, «guarda com’era bello RobyThorino» esclamò, brandendo il mastodontico album di foto di famiglia.
Alla vista di quel diabolico cimelio, RoberThor ruotò il martello per poter volare via; Odino sgranò entrambi gli occhi (e un finanziere lo denunciò per truffa ai danni dell’INPS, per aver percepito per secoli la pensione di invalidità) e decise di correre a dichiarare guerra a Jotunheim. O a chiedere asilo politico a Laufey: aveva sempre desiderato una vita da profugo sin da quando si era sposato.
Jean Loki Claude era paralizzato dal terrore, le iridi inchiodate su quel libro che avrebbe fatto impallidire il Necronomicon e il Libro dei Morti messi assieme.
Siffandra guardò perplessa RoberThor schiantarsi contro i vetri infrangibili che Madhre Frigga aveva fatto installare alle finestre (ogni volta che li lavava, qualche volatile ci andava sempre a sbattere e RoberThor non aveva ancora imparato la lezione). Odino invece era rimasto incastrato nella porta, perché il suo sedere era ormai inglobato nella poltrona. Se non fosse così ingrassato, forse sarebbe riuscito a sfuggire a quella tortura, ma Padretutto era decisamente un pantofolaio nato. Le volte che era andato in guerra era giusto per sfuggire alla sua adorabile moglie.
Frigga li guardò arcigna. «Tutti qui» ordinò perentoria.
Odino trascinò rassegnato la poltrona e tornò vicino al caminetto, mentre RoberThor precipitò sul divano, accanto a Siffandra, la quale aveva iniziato a sfogliare il mastodontico volume.
I server di Instagram non sarebbero riusciti a contenere la quantità di foto che Madhre Frigga aveva scattato ai suoi pargoletti.
«Questo è RobyThorino quando ha perso il primo dentino scazzottandosi con Volstagg. Quel ragazzo non si era ancora messo in testa di fare la madrina di emergenza e sembrava così normale» raccontò Frigga.
«E questo chi è?» domandò Siffandra, indicando una delle fotografie.
RoberThor sbirciò annoiato e scoppiò a ridere, mentre Frigga sorrise. «Oh! Quello è Cipollotto.»
Siffandra la guardò come se la regina la stesse prendendo per i fondelli. «Scusa?»
«Cipollotto!» ribadì Frigga decisa.
RoberThor tirò una gomitata a Siffandra e poi gli indicò Jean Loki Claude, che stava cercando di seppellirsi tra i cuscini del divano.
La guerriera trattenne il riso. «Mi stai dicendo che questo… sei tu?» domandò, voltando l’albo e mostrando la foto di un bimbetto di una paio d’anni, con un elmo cornamunito di dimensioni idonee, ficcato al fianco del mulo durante la rappresentazione del presepe vivente (era per via di un compito che la classe doveva svolgere sulla società midgardiana), mentre il biondo RoberThor svolazzava interpretando un angelo.
«Doveva fare il bue» spiegò RoberThor, ridendo a crepapelle.
Siffandra cercò di riacquistare serietà, non voleva scoppiare a ridere sguaiatamente in presenza di Frigga. «Ma…» esordì, asciugandosi una lacrimuccia, «perché lo chiami Cipollotto?»

«È il suo nome» rispose con spiazzante tranquillità la regina.
«E Jean Loki Claude cosa sarebbe?» chiese la ragazza.
«Il suo soprannome. Quel discolo sono anni che per uno stupido esperimento prende a craniate il muro. Per risparmiare sulle forniture di antidolorifici l’ho rinominato con il nome del farmacista e del medicinale per combattere il mal di testa. Jean mi fa il 40% di sconto in cambio di questa pubblicità.»
La risata della ragazza fu incontenibile. Quelle erano cicatrici che non sarebbero mai andate via.

Ed ecco l'ultimo episodio che ho partorito per il natale scorso, per un contest indetto dalla pagina Gli attacchi isterici repressi di quella diva incompresa di Loki Laufeyson. Non è una flash, però non potevo spiegare altrimenti l'infanzia del cornamunito.
Qualcuno di voi si chiede il perché di Cipollotto? Tutto è nato da un meme Marvel dove si vede che Stark in tedesco vuol dire forte, Hulk in arabo vuol dire distruzione e via discorrendo. E poi si arriva a Loki che pare che in lettone (a memoria mi pare sia lettone ma potrei sbagliare) vuol dire: cipolle primaverili, quelle che sono ancora piccine, insomma... i cipollotti U.U

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