Lillian, la Principessa

di gatta12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I- E' tempo di dire la verità ***
Capitolo 3: *** II- Al castello dei Lupi ***
Capitolo 4: *** III- Rapporti familiari – Il Re dei Lupi e la Regina delle Fate ***
Capitolo 5: *** Cap. 4 Thè nel roseto – Spiegazioni interessanti ***
Capitolo 6: *** Cap.5 Prendersi per mano - Ci attaccano ***
Capitolo 7: *** Cap.6 Lucinda è un'Arma - Edward ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


LILLIAN, LA PRINCIPESSA

§
 

Prologo
 
I mondi degli umani, degli Angels e dei Devils non sono gli unici esistenti, oh no.
E neanche i più potenti, se è per questo.
Ci sono altri mondi… altre specie, razze diverse, con abitudini e tradizioni diverse.
Una di queste tradizioni era quella del mondo dei Lupi.
No, non sono i Lupi Mannari, quelli sono un’altra razza.
I Lupi erano umani che fin dalla nascita sapevano trasformarsi in lupi, e ciò era ereditario.
Avevano un Re, una Regina, dei Principi, il popolo, abitazioni, terre, un palazzo… E anche le tradizioni.
Che, a dirla tutta, più che tradizioni sono maledizioni.
I Lupi per tutta la loro vita hanno l’Imprinting solo una sola volta.
E la persona con cui il Lupo ha l’Imprinting, è la persona che quel Lupo deve sposare.
In caso contrario, al termine di un lasso di tempo relativo, il Lupo morirà.
E ciò, non può accadere assolutamente con il Principe ereditario.
 
“E tu non vuoi che Stefan muoia, ne, Lillian-chan?”
 

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Capitolo 2
*** I- E' tempo di dire la verità ***


I - E’ tempo di dire la verità


§

 
 
Il giardino Imperiale del Regno delle Fate è sempre stato uno dei più ammirati dell’Universo. Lì crescevano ogni tipo di fiori.
Una parte era sempre aperta al popolo. Alla Principessa piaceva sempre guardare i bambini giocare e rincorrersi tra i fiori.
C’era una parte del giardino che, però, era solo per i Reali.
La Principessa delle Fate trascorreva delle ore vicino alle rose. Era quella la sua fonte di ispirazione, per tutto.
Le piaceva stare soprattutto nell’angolo in cui le rose blu e le rose rosse si mischiavano tra loro.
Prese una rosa tra le mani.
Non sapeva cosa pensare.
Il suo migliore amico era il Principe dei Lupi.
Erano sempre stati insieme, fin da bambini. Non poteva di certo immaginare che lui avesse avuto l’Imprinting con lei… Nonostante avesse avuto anni per metabolizzare la cosa.
Non riusciva a capire quello che doveva provare lei stessa.
Felicità? Tristezza? Malinconia? Rabbia? Amore?
Forse non provava nulla, o forse provava tutte quelle emozioni insieme.
Ah… L’essere contorti… Chissà se l’aveva preso da sua madre o da suo padre? Lei avrebbe optato per la prima opzione…
“Maestà! Vostra Maestà, dove siete?”
Si voltò e vide correrle incontro la sua Nutrice, che nutrice, poi, non era.
Era la donna che si era sempre presa cura di lei in quegli anni, quando lei si teletrasportava nel mondo delle Fate.
Aveva solo pochi anni più di lei.
“Maestà, vi ho trovato! Dovete iniziare a prepararvi, stasera ci sarà la vostra festa di Fidanzamento!”
“Ora arrivo, Cordelia”
Guardò un’ultima volta la rosa rossa che aveva in mano.
“Gli inviti sono stati spediti?”
“Ovviamente maestà!”
“Tutti?”
“Tutti”
La principessa si alzò e si avvicinò alla fontana lì vicino.
Si specchiò nell’acqua cristallina per qualche secondo, poi lasciò cadere la rosa in acqua.
-Che i giochi comincino. O la va o la spacca–
 
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Sulla Terra, intanto, una ragazza stava leggendo la posta a casa sua, seduta al tavolo, mentre i suoi genitori stavano parlando animatamente con alcuni loro amici.
Sì girò un attimo a guardare gli adulti.
I suoi genitori.
Quanto aveva desiderato dirlo, in passato.
Si rigirò a leggere le carte, quando lesse qualcosa che la fece tremare.
-Oh, merda-
“Sei sicura di non sapere dove possa essere, Raf? Siamo arrivati qui da almeno due anni, e Lillian non si è ancora fatta viva”
“Ve l’ho detto. E’ normale per lei sparire, da quando ha frequentato la Monster School, anche se è la prima volta che si assenta per così tanto tempo… Ma nessuno sa il motivo-”
“Io sì”
Gli angels e i devils si voltarono immediatamente verso la bionda.
“Cosa hai detto, Jasmine?”
“Ho detto che so il perché. Ormai devo dirvi tutta la verità”
“Perché ora? Perché non prima?”
“Perché ora c’è questo”
Diede una lettera a Sai.
“Ma questo è…”
“Un invito. Leggilo”
La donna aprì la busta e lesse ad alta voce:
 

“La Famiglia Reale del Regno Incantato delle Fate e la famiglia Reale del Regno dei Lupi vi invitano con grande gioia alla festa di Fidanzamento tra il Principe dei Lupi Stefan Damon Eclipse e la Principessa delle Fate Lillian Diana Angel Moonlight che si terrà stasera alle 20.00 al Palazzo Reale del Regno dei Lupi.
Ci auguriamo che possiate venire.
Cordiali saluti,
La Regina Beatrix Lux Moonlight
Il Re Damon John Eclipse”
 
 
Raf stette lì lì sul punto di svenire, mentre Sulfus la reggeva saldamente.
“O mio Dio… che significa? Perché Lillian-chan qui è chiamata principessa? Perché deve sposarsi?” chiese agitandosi Sai.
La figlia rispose con un sorriso stanco.
“E’ tempo che vi racconti come stanno realmente le cose. Prima di tutto, mamma, zia: vi aspettavate davvero che Lillian e io saremmo state delle ragazze normali? Sul serio, avete sottovalutato il mondo e noi”
La bionda si rialzò dal divano e si posizionò davanti agli adulti.
“In questi anni, fin da quando eravamo nel ventre delle nostre madri, sapevamo che avremmo avuto dei compiti ardui. Kabalè, ero io che ti facevo avere quelle visioni. Dovevo costringervi a venire qui”
“Perché?”
“Perché era il mio compito di Strega Guardiana della Principessa delle Fate, accontentarla per ogni suo desiderio”
I sempiterni rimasero in silenzio.
“Sei… una strega?” chiese suo padre.
Jasmine annuì.
“Ma non è questo il punto”
Jasmine batté le mani tre volte, poi una luce si irradiò da lei.
I sempiterni dovettero coprirsi gli occhi con le mani.
Quando li riaprirono, non credevano ai loro occhi.
“La storia che sto per raccontarvi, sarà molto difficile da ascoltare. Iniziamo”
 


*Angolo dell'autrice in IMMENSO ritardo*
Lo so, lo so, volete uccidermi! (Spero) Ma non preocupatevi, perchè oltre a questo cap, ve ne regalo un altro, ed anche un pochino più lungo!
Vi PREGO, RECENSITE! <3




 

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Capitolo 3
*** II- Al castello dei Lupi ***


II - Al Castello dei Lupi


§

 
 
“Lillian Diana Angel era destinata da sempre a diventare la Principessa e futura Regina delle Fate.
Le Fate generano pochi figli di solito, così da sempre è il Fato a scegliere la futura Principessa.
Il Regno dei Lupi, invece, non ha problemi di questo genere, e le cariche di Principe e di Re sono ereditarie.
La madre dell’attuale Principe Stefan morì quando nacque lui stesso.
Ha una sorella maggiore, ma il potere passerebbe alla sorella solo in caso della sua morte.
Così, in quanto unico figlio maschio, non deve assolutamente morire.
Vedete, i Lupi si sposano con chi hanno l’Impriting.
Ora, non sto qui a spiegarvi cos’è, ma in parole povere sarebbe il nome dei Lupi per la parola ‘amore’. Solo che, se entro un certo numero di anni il Lupo non sposa la persona con cui ha l’Impriting, muore.
E come ho detto prima, il Principe dei Lupi non deve assolutamente morire.
Stefan e Lillian…
Come suonano bene i loro nomi insieme.
L’ho sempre pensato, in realtà”
Jasmine smise di parlare per qualche secondo. Gli occhi dei Sempiterni erano su di lei, attenti.
“Stefan e Lillian si incontrarono per la prima volta ad un ballo al palazzo dei Lupi. Avevano entrambi cinque anni, e Stefan non voleva assolutamente guardarla. Diceva che odiava le Fate, sempre con quei sorrisi idioti stampati sui loro bei visini.
Ricordo che Lillian scoppiò a ridere, quando il Principe glielo disse, mentre erano in giardino.”
In quel momento, Jasmine fece un incantesimo, e per la stanza si diffusero delle voci.
-Perché stai ridendo?-
-Perché dicendo così sembri un Devil!-
-Cosa?-
-Sì, un normale Devil che sparla di una Angel! Ahahah-
-Smettila di ridere! Sei fastidiosa!-
-Come fai a dire che sono fastidiosa se non mi guardi nemmeno in faccia?-
-Uffa!-
-…Sarà meglio rientrare, ora, ti va?-
Osservò per lunghissimi secondi la candida manina che quella Principessa gli porgeva per alzarsi, poi alzò lo sguardo e la guardò negli occhi, stringendole la mano.
Ebbe l’Impriting.”
La bionda prese un grosso respiro, prima di continuare.
“Due anni fa, quando Lillian è scomparsa, avevo un presentimento. Ma non potevo dirvi nulla, non finché non si sarebbe sposata, lo avevo promesso.
Probabilmente, in questi due anni hanno avuto i preparativi del matrimonio e il cercare di finire la guerra”
“Guerra?” chiese Sulfus.
“Sì… Era complicato, perché i Vampiri erano nemici dei Lupi, ma alleati delle Fate. Ma alla fine, credo che abbiano capito che, per il momento, non possono affrontare una guerra contro due imperi così forti”
Nella stanza scese il silenzio.
Fu Jasmine a romperlo di nuovo.
“Beh… Credo che io debba andare a prepararmi… La festa è tra poche ore” detto questo salì le scale ed entrò in camera sua.
Sospirò.
 
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La sala da ballo era gremita di Fate e Lupi, alcuni dei quali molto importanti.
I sempiterni se ne stavano in disparte, mentre sembrava che Jasmine fosse sparita.
D’un tratto la ragazza tornò insieme a una ragazza sui vent’anni, che sembrava conoscere molto bene.
“Quindi c’è più di un incantesimo per il buio?”
“Esatto, c’è quello per il buio naturale, per il buio dell’anima e poi quello più difficile e complicato, che richiede molte energie e molta forza di volontà, il buio delle Tenebre” rispose la nuova venuta.
Aveva capelli neri e lunghi fino alle spalle e due occhi marroni. Indossava un vestito lungo blu che le fasciava completamente il corpo, in contrasto con l’abito azzurrino di Jazz.
“Jasmine…” la chiamò la madre.
Jazz si voltò di scatto, come se in quel momento si fosse ricordata di loro.
“Ah! Okaa-san, gome!”
La bionda sorrise.
“Lucinda-Senpai, questi sono i Sempiterni di cui Lillian-sama vi parlava prima” iniziò rivolgendosi a Lucinda.
“Lei invece è la principessa di questo castello, Lucinda Samantha Eclipse, sorella maggiore del Principe ereditario e mia insegnante per quanto riguarda la magia. E’ stata lei a insegarmi tutto ciò che so. Lucinda-senpai è una strega-lupo a capo delle guardie personali di Lillian-sama, quando è nel regno dei Lupi”
I semiterni rimasero a bocca aperta.
La donna sorrise loro e fece un leggero inchino.
“Sono felice di incontrare la famiglia di origine della mia futura cognata e Regina”
“Ehm… anche noi siamo molto… ehm… felici di incontrarla… Vostra Altezza…?”
“Oh, no, vi prego! In quel modo possono essere chiamati solo i futuri sovrani! Chiamatemi solo Lucinda-senpai, a voler essere formali, o Miss Eclipse!”
“D’accordo…” rispose Dolce.
Lucinda regalò loro un altro sorriso cortese, poi come fulminata si voltò verso Jazz.
“Sta per arrivare Lillian-sama, va’ subito a cercare mio fratello! Dovranno essere loro ad aprire le danze!”
“Yes!”
“Per quanto vi riguarda, se volete vedere i futuri sovrani vi conviene avvicinarvi alla scalinata. Oltretutto, da quel punto si potrà vedere benissimo il ballo in cui si cimenteranno. Forza, seguitemi”
Lucinda non sembrava una donna abituata a veder discussi i propri ordini, e sebbene i devils avrebbero avuto da ridire sull’ordine, capirono che comunque quella era una principessa, ed erano in un regno in cui non conoscevano praticamente nulla, perciò non potevano fare altro che obbedire.
“Potrò parlare con mia figlia? Sono due anni che non la vediamo…” mormorò Raf a Lucinda.
La donna più giovane le rispose con un sorriso.
“Non credo si potrà intrattenere molto a parlare con voi, dopo il ballo dovrà passare insieme a mio fratello a salutare tutti gli ospiti. Però, se per voi va bene, potrei chiedere a mio padre di farvi restare con noi per stanotte. Il castello è grande, e sono certa che domattina avrete occasione di parlare con la futura Regina”
I sempiterni non ebbero nulla da ridire, a loro andava bene. Le donne, poi, non vedevano l’ora di trascorrere la notte in un vero castello!
“Ho sentito dire che il suo abito è ricamato con farfalle vere, tenute in vita con la magia”
Sentirono esclamare da qualche donna vicina.
 “Sono sicura che sarà un abito spettacolare, ma non appariscente”
“Ovviamente! La Principessa è talmente bella che non ha bisogno di essere appariscente, oltretutto sa perfettamente come una regina debba vestirsi! In fondo diventerà la Regina consorte in questo paese, ma nel regno delle Fate sarà il nostro principe il Re consorte, lì è la donna la persona più importante!”
“Ah, a volte vorrei essere una fata!” sospirò un’altra donna.
“Siamo davvero fortunati, i nostri futuri Sovrani sono due giovani belli e intelligenti, che porteranno prosperità ad entrambi i paesi!” si intromise un uomo.
“Forse riusciremo anche ad avere un Patto di Pace con i Vampiri!” continuò un altro.
“Sarebbe stupendo caro, ma non bisogna sognare troppo”
“Hai ragione sorella, ho sentito dire che anche il Principe dei Vampiri è innamorato della Principessa! Probabilmente non ci hanno ancora attaccato perché il Principe spera che la Principessa scelga lui alla fine, ma sono speranze vane, e quando lo capirà si scatenerà la guerra”
“Signore e signori, vi prego” si intromise Lucinda “capisco le vostre preoccupazioni, ma               questa è una serata di festa! Vedrete che mio fratello e la mia futura cognata sapranno arginare una guerra, ve lo assicuro”
Il gruppetto di nobili e borghesi che si era formato annuì, un po’ più tranquillizzato dalla loro Principessa.
“O cielo! Sta arrivando!” esclamò all’improvviso una signora vestita di verde.
La Sala da Ballo si fece all’improvviso silenziosa, e quando i Sempiterni si voltarono verso la scalinata, restarono anch’essi senza fiato.
 
 

 
“Le farfalle sono vive davvero!” sentirono qualcuno dire.
-Allora le chiacchiere sono vere qui- pensò Kabalè.
L’abito era leggero, semplice, l’unica cosa che lo rendeva, appunto, spettacolare, erano le farfalle rosse che, con pochi battiti di ali, si staccavano dall’abito e dopo pochi attimi svanivano, mentre sul vestito al loro posto si creavano altre farfalle.
Era truccata leggermente, e i capelli neri erano sciolti e mossi sulle spalle; solo una tiara di oro bianco era posata sui capelli, e al centro un piccolo rubino rosso sangue.
Per i Sempiterni, Lillian in quel momento era solamente la Regina.
Aveva una raffinatezza e una maestosità che, si accorsero, la ragazza aveva sempre avuto, ma non aveva mai mostrato pienamente.
Era nata, per essere Regina.
E quando il sorriso di Lillian si allargò ancora di più, accettando la mano del suo promesso sposo ai piedi della scalinata; quando con uno sguardo complice i due si scrutarono, ne furono ancora più certi.
Era nata per essere Regina, tanto quanto era nata per amare quel giovane Principe.


 

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Capitolo 4
*** III- Rapporti familiari – Il Re dei Lupi e la Regina delle Fate ***


III - Rapporti familiari – Il Re dei Lupi e la Regina delle Fate
 
 
°§°


Videro le persone nella Sala dividersi in due, lasciando passare la coppia.
“Però… è davvero un bel ragazzo” mormorò Cabiria.
I nobili si inchinarono, e loro si affrettarono ad imitarli. C’era ancora un silenzio tombale.
“Cosa stiamo aspettando?” chiese Taico.
“E’ tradizione che prima di dare inizio alle danze, la Regina rivolga la parola ad almeno uno degli invitati” rispose Lucinda. D’improvviso si incupì. “Mia madre è morta da tempo, per cui spetta alla futura Regina farlo. Rivolge la parola a una delle persone attualmente più vicine a lei. E’ un grande onore avere la prima parola della Regina”
Videro la coppia scambiarsi due parole e iniziare ad incamminarsi.
Lillian volse lo sguardo su di loro e accennò un sorriso, ma non si fermò a parlare con nessuno di loro.
E poi…
“Miss Chase, sono felice che sia potuta venire, ci speravo molto”
La ragazza a cui aveva rivolto la parola era una ragazza di circa venticinque anni, dalla pelle chiara, i capelli biondi e gli occhi grigi e freddi, glaciali.
La ragazza si inchinò.
“Non sarei potuta mancare, Maestà”
“Nel corso della serata sarei felice di poter discutere con lei dei suoi progetti, Miss”
“Ne sarei onorata, maestà”
Videro chiaramente le due lanciarsi un’occhiata complice, poi Lillian si allontanò per salutare altri ospiti.
“Chi è quella ragazza?” chiese Sai.
“Miss Annabeth Chase” rispose stavolta Jasmine “Non è un Lupo, è una Fata. E’ l’architetto e ingegnere personale della Principessa. I progetti di cui stavano parlando sono per le nuove case per i sudditi e per i nobili. La Principessa sta tentando di accontentare tutti”
Poco dopo della musica iniziò a risuonare nella Sala.
I nobili si spostarono ancora, per fare spazio alla coppia, che iniziò a ballare.
Dopo pochi minuti, altri nobili si unirono alle danze.
“Ho una domanda” disse Miki “Il Re dei Lupi e la Regina delle Fate dove sono?”
“Oh, beh… Da quando mia madre è morta mio padre si presenta ai ricevimenti solo per i ringraziamenti, anche se speravo che stavolta si decidesse a fare diversamente… La Regina invece non sta molto bene di salute, per cui entrerà insieme a mio padre alla fine della festa. La Principessa ha insistito nel voler posticipare la festa, ma la Regina ha esordito che avevano aspettato già due anni e non avrebbe più posticipato la festa” sorrise Lucinda.
I Sempiterni decisero di godersi la festa, e mentre alcuni di loro si dirigevano al buffet, altri iniziarono a ballare. Nel bel mezzo della serata, Raf e Sulfus, dopo aver ballato due volte di fila, decisero di riposarsi un attimo e uscirono in uno dei balconi della Sala da Ballo.
Mentre si appoggiavano al marmo del balcone, Raf picchiettò sulla spalla dell’amato.
“Guarda che belli”
Sulfus si aspettava di tutto, perfino sua figlia con quel Principe da strapazzo, ma si sorprese nel vedere Taico e Sai ridere con Jasmine.
Sulfus guardò attentamente la sua donna: era bellissima quella sera, ma era sicuro che sarebbe stata più felice nell’avere la figlia al suo fianco. Tese una mano per accarezzarle una guancia.
“Ehi…”
Non era la sua voce.
Si voltarono di scatto, e gli occhi di Raf si riempirono di lacrime.
“Lillian…”
La ragazza sorrise.
“Mamma… Senti… So che ti ho fatto molto penare in questi due anni, ma…”
“No… ti prego non dire nulla”
Raf prese sua figlia e la abbracciò in modo soffocante, ma la mora sembrò non curarsene, e rispose all’abbraccio.
Quando si scostarono, il Principe si avvicinò a loro.
Era un ragazzo bellissimo, su questo nessuno poteva dire nulla. Aveva folti capelli neri e due profondi occhi verdi.
Lillian si avvicinò per sussurrargli qualcosa all’orecchio. Sembrava lo stesse pregando.
Il ragazzo sorrise e annuì, facendo sorridere anche Lillian.
“Piacere di conoscerla, signora” Con la confusione di Sulfus, il ragazzo si presentò solo alla donna.
“Mi chiedevo se potesse concedermi un ballo”
La donna sembrò esterrefatta, così come Sulfus, ma lanciando uno sguardo alla figlia alla fine accettò, e i due si allontanarono.
“Ma cosa…” sussurrò Sulfus.
“Perdonalo… Ma non riteneva giusto presentarsi a te prima di me che sono tua figlia”
In un lampo di lucidità, ricordò che quella era la prima volta che parlava con la figlia.
Rimasero in silenzio per un po’, guardandosi di sottecchi.
Scoppiarono a ridere.
“S-scusami…” disse lei ridendo piano ed asciugandosi una lacrima.
“No, scusa tu… Io…Se solo Raf avesse avuto più fiducia in me, io…”
“Papà…”
Sulfus si bloccò nel sentirsi chiamare in quel modo.
“Papà… non è colpa tua! La mamma era spaventata, e in fondo tu sei un Devil, la sua paura era più che legittima. Tu non hai nessuna colpa, l’hai solo amata alla follia e questo di certo non ti incolpa di nulla”
L’uomo restò in silenzio per un po’, poi, calpestando il suo orgoglio di Devil e accogliendo la nuova carica di ‘papà’ chiese:
“Posso abbracciarti?”
La figlia, con le lacrime agli occhi, annuì e si strinse al padre.
Quando rientrarono dentro, videro avvicinarsi il Principe e Raf.
“Dio, Sulfus!” esclamò Raf, rossissima.
“Che succede?”
“Ci stavano guardando tutti! E li sentivo bisbigliare ‘chi è quella donna che balla con il Principe?’ ‘Oh, è la madre della Principessa!’ ‘Davvero? Non le assomiglia molto’ Stavano parlando di me! Ero così imbarazzata che per poco non calpestavo i piedi di Stefan!”
Lillian rise e prese il fidanzato a braccetto.
“Mamma, dovrai abituarti! Comunque, papà… Lui è Stefan”
Il ragazzo gli strinse la mano.
“E’ un piacere conoscerla, signore”
Sulfus si mise a ridere, mentre Raf lo prese sottobraccio.
“Signore? Cavolo, non mi ero accorto di esser diventato così vecchio”
Raf si accigliò un attimo.
“Scusatemi… ma quella è Lucinda?”
I due futuri Sovrani si voltarono, e videro la mora dirigersi verso di loro.
“Stef, Lils, papà e la Regina delle Fate stanno per arrivare”
“Arriviamo subito, Lucy” le sorrise Lillian.
I due si allontanarono con la ragazza, e Sulfus e Raf si ricongiunsero con gli altri Sempiterni.
“Raf! Hai ballato con il Principe! Se non fosse tuo genero sarei stata felicissima per te!” rise Dolce.
“E’ un bravo ragazzo, devo ammetterlo, Lillian sarà felice con lui” le rispose.
“Ragazzi, dovete assaggiare questi manicaretti! La cucina dei Lupi è stupenda! Per non dire quella delle Fate!”
Miki scosse la testa.
“Sei il solito, Gas”
I Sempiterni scoppiarono a ridere.
Poco dopo, videro quasi tutte le persone della Sala voltarsi verso la scalinata, si zittirono.
Videro un uomo sulla mezza età, praticamente identico a Stefan, se non per gli occhi viola. Lo riconobbero come il Re. Il Principe aveva ereditato anche il fascino, era un uomo molto bello. Sembrava freddo, però.
Accanto a lui, una donna coi capelli biondo cenere e gli occhi azzurri e limpidi emanava una tenue luce bianca, che la faceva sembrare ancora più potente di quando non fosse. In mano, teneva uno scettro con un diamante incastonato. Indossava un lungo abito violetto che le risaltava le forme.
Al contrario del Re, la Regina aveva un sorriso luminoso.
Raf provò una specie di stilettata di gelosia, vedendo che il sorriso della donna era rivolto a sua figlia, e ricordandosi che sua figlia possedeva anche il cognome della Regina. Perché era come una figlia adottiva.
Nella Sala calò il silenzio, mentre i futuri regnanti raggiungevano i due Reali in cima alle scale.
“Innanzitutto, vorrei ringraziarvi per essere venuti qui, oggi” iniziò il Re.
Si innalzò un boato di applausi.
“Oggi siamo qui per festeggiare la festa di fidanzamento tra la Principessa delle Fate e il Principe dei Lupi. Sono lieto che finalmente, dopo tanti anni di guerra tra i nostri due mondi, questo matrimonio porterà…”
Mentre il Re continuava a parlare, Uriè scattò.
“Scusatemi, ma la guerra che c’era prima non era tra i Vampiri e i Lupi? C’era anche una rivalità tra Lupi e Fate?” mormorò in modo che soltanto i suoi amici sentissero.
“Hai ragione, dopo sarà meglio chiedere delucidazioni a mia figlia” disse Sai.
Tornarono a sentire il discorso proprio mentre la Regina iniziava a parlare.
“Non sono molto pratica della vostra etichetta, per cui dirò semplicemente che sono molto felice degli ultimi eventi. I nostri popoli potranno finalmente vivere sereni per molto tempo, e le famiglie separate saranno riunite: fratelli con fratelli, madri con figli, amici con amici. Quando presi la Principessa Lillian come mia figlia, non sarei mai neanche lontanamente riuscita ad immaginare che questi due ragazzi sarebbero stati uniti dal legame Maestra d’armi e Arma, oltre che dall’Impriting. Una vera fortuna, non c’è che dire”
Nella sala qualcuno rise.
I Devils e le Angels non riuscivano a capire molto, ma a quanto pareva c’era ancora molto che dovevano scoprire. E in un modo o nell’altro avrebbero soddisfatto la loro curiosità.
“Sono sicura che saranno un Re e una Regina sensazionali, e sapranno governare i due Regni per portarli alla felicità completa”
Un altro applauso, molto più forte di quello all’inizio, concluse il discorso della Regina, e dopo poco i due regnanti si congedarono.





°Angolo Autrice°
Ehiiiii! <3 Salve a tutti quelli che leggono questa storia!
Mi fate un regalino?? Commentateee! <3


P.s. Se volete la foto di qualche personaggio, ditemelo così la posterò! <3

 

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Capitolo 5
*** Cap. 4 Thè nel roseto – Spiegazioni interessanti ***


Cap. 4 Thè nel roseto – Spiegazioni interessanti
 

 
°§°



Dolce continuava a battere il piede per terra, nervosa, mentre Kabalè continuava a guardarla irritata.
“Ma la vuoi smettere??”
“Oh, andiamo!!! Siamo nei giardini di un palazzo reale! Con le sue maestà e tutto il resto! Come fai a non essere agitata??”
“Siamo entusiaste anche noi, Dolce, ma così ci fai venire solo un gran mal di testa” la riprese Miki.
L’angel sbuffò, contrariata, e tornò a bere il suo thè.
“A proposito, Raf, visto che hai ballato col Principe ieri sera, com’era? Era gentile? Che fosse bello era evidente” le chiese Uriè.
“Ah… E’ un tipo abbastanza silenzioso, ma anche molto gentile, sì. Beh, è comunque un reale, non mi stupisco che sia stato allevato bene”
“Non mi sembri tanto entusiasta” insinuò Cabiria.
Intanto Miki lanciò un’occhiata torva a Gas, che come al solito si stava ingozzando di pasticcini.
“E’ solo… Nonostante fosse stato molto cavalleresco e ben educato, mi sembrava distaccato e… freddo. E continuava a lanciare occhiate a Lillian. Ma forse è quel genere di persona che bisogna conoscere bene, prima di giudicare”
In quel momento sbucarono da dietro una siepe di rose Lillian e Jasmine.
La Principessa era incantevole anche quel giorno, mentre indossava un abito medievale blu e bianco.
 

Rideva guardando Jasmine sbuffare, contrariata perché quella pazza della dama di compagnia della sua migliore amica l’aveva costretta ad indossare un di quegli abiti che lei odiava tanto.
“Buongiorno a tutti!” sorrise loro Lillian.
“’Giorno…” sbuffò Jasmine.
“Stefan è in riunione col padre e la sorella, ci raggiungerà tra poco, nel frattempo risponderò alle vostre domande” disse, poi prese un pasticcino al cioccolato e iniziò a mangiarlo.
“Ho sentito che oltre alla rivalità con il regno dei Vampiri, tra il Regno delle Fate e quello dei Lupi non c’era molta simpatia, giusto?” chiese Uriè.
Lilli-chan scosse la testa, dandole ragione.
“I tre regni erano in continua lotta tra loro, alternati da dei momenti di calma apparente. Solo ora si sta ritrovando un po’ di pace”
“Cosa significa quello che ha detto la Regina? Intendo… Maestra… e Arma”
“Ah, Maestra d’armi e Arma?” Cabiria annuì.
Lo sguardo di Lillian si fece malinconico.
“Riguarda la Monster School” A quel punto i Sempiterni ricordarono il discorso che Kabalè aveva ‘visto’ anni prima.
‘Benvenuti alla Monster High School, studenti provenienti da tutte le parti del mondo. In questa scuola, imparerete a controllare i vostri poteri. Ma non voglio mentirvi, non dovete abituarvi ad essere trattati come bambini. Imparerete a fare quello che quelli come voi devono fare. Curare, stregare, incantare, resuscitare i morti, far innamorare e uccidere. Soprattutto uccidere. Ognuno di voi sarà in camera con una persona del sesso opposto con un potere diverso dal vostro, che vi aiuterà nelle missioni che dovrete svolgere, in cui potrete essere ammazzati. Non voglio spaventarvi, voglio vedervi più uniti, perché la Monster High School è una scuola di mostri, cioè ciò che siete voi, e nulla potrà cambiarlo, i mostri potranno contare solo sugli altri mostri, come prescritto nel nostro codice che studierete fin da subito. Ora, elencherò i vostri compagni di stanza e il numero della camera…’
“Sì, quello” sorrise la principessa, capendo che stavano parlando della visione.
“Io e Stefan finimmo nella stessa camera. Per anni.” Sospirò. “Dovevamo decidere chi sarebbe stato Maestro d’Armi, cioè colui che combatte e utilizza l’arma e quindi corre più rischi, ma è molto più potente, oppure Arma, cioè una persona che ha la capacità di trasformarsi in un’arma, appunto. Il legame e la trasformazione che li unisce si chiama ‘Eco dell’Anima’. E’ un legame che, appena creato, non può essere spezzato, ma solo fortificato. Le due anime di intrecciano e si fondono tra loro, unendosi in un tutt’uno. L’Eco è l’unione con l’anima di un’altra persona. Appena decidi che quella persona sarà il tuo partner, non puoi più tornare indietro, né nascondergli alcunché. Si è uniti per l’eternità”
“Allora la Regina intendeva il vostro legame, giusto?” chiese Sulfus, mentre la figlia annuì.
“Però… Andiamo, essere considerati dei mostri è…” sussurrò Dolce imbarazzata.
“Non è un insulto, per noi. Siamo quel che siamo. Mostri, creature fatate o della notte, esseri sovrannaturali o come preferite chiamarci, siamo fieri di quel che siamo”
Raf si chiese se conosceva davvero sua figlia. Tutta quella saggezza, da chi l’aveva presa? Era sempre stata così? Si sentiva uno schifo di madre.
Lillian, quasi capendo i suoi pensieri, le strinse la mano sotto il tavolo.
“Ma quindi siete… degli assassini?” chiese Gas, sbalordendo tutti, un po’ per la domanda scottante, un po’ perché aveva smesso di mangiare.
La Principessa si concesse un piccolo sorriso.
“Il Maestro d’Armi più l’Arma, diventa Shinigami… Cioè Dio della Morte. Ce ne sono molti, in realtà. Mantengono la giustizia e puniscono i malvagi. Anche se uccidendo”
“E tu sei uno dei più potenti, se mi è concesso dirlo” Il volto di Lillian si illuminò, voltandosi verso la direzione da cui stava arrivando Stefan.
Stefan!” il tono con cui pronunciò quel nome, profondamente innamorato, fece commuovere molti dei presenti, in primis Raf e Jasmine, mentre Lillian correva verso il fidanzato e lo abbracciava, mentre veniva sollevata in aria. Sembrava di vedere due innamorati d’altri tempi.
Mentre si avvicinavano, Stefan sussurrò qualcosa a Lillian, che la fece rimanere interdetta per un attimo.
“Non preoccuparti” le disse solamente.
Lei gli donò un piccolo sorriso e lo fece sedere accanto a lui, mentre ridendo prendeva un altro pasticcino.
“Ehi, Lilli-chan” la chiamò Jazz “Ma dov’è il tuo animaletto?”
“Oh, intendi Luna? Sarà qui in giro, credo”
Mentre le due amiche chiacchieravano, Stefan fu lasciato alla mercè degli altri presenti.
Iniziarono i devil, ovviamente, che sopprimere la loro natura per tutto quel tempo li aveva resi ancora più diabolici.
“Allora… Posso chiamarti Stefan, sì?” chiese Kabalè.
“Certo”
“La piccola Lillian ci ha raccontato un po’ della scuola… Eravate davvero in camera insieme?”
Stefan alzò un sopracciglio, capendo dove la devil andasse a parare.
“Sì, lo eravamo. Per ogni coppia di Maestro ed Arma era a disposizione un piccolo appartamento”
“Ma i letti erano separati, no?”
“No” la risposta secca lasciò di stucco perfino i devil, mentre le angel iniziarono ad arrossire e Sulfus si stava innervosendo. “Ma non l’ho mai toccata, ovviamente. Non mi sarei mai permesso”
“Sembri un devil che cerca di comportarsi da angel, mio caro” intervenne Cabiria. “E il risultato è la tua freddezza”
“Il mondo non è tutto o nero o bianco, signora, per quanto noi Lupi siamo stati spesso attribuiti al mondo Oscuro” Cabiria ci rimase di sasso, o ghiaccio, viste le parole fredde del Principe.
“Cavolo, sei davvero di pietra. Ma almeno con Lillian, ti sciogli? Cioè, andiamo, passare l’intera esistenza con un uomo così per me sarebbe davvero qualcosa di pesante”
“Miki!” la sgridò Raf. “Perdonala, non sa quello che dice” si scusò con Stefan.
L’uomo non diede segno di essersi offeso.
“Non si preoccupi, ormai ci sono abituato”
“Di che parlate?” chiese all’improvviso Lillian, vedendo la situazione farsi accesa.
“Del fatto che sono noioso, cara. Nulla di cui preoccuparsi” le rispose con un ghigno.
“Cosa?!” Lillian scoppiò a ridere talmente forte che si aggrappò al tavolo. “Oh-oh miei dei… C-cosa…?! Pfff… Ma che vi siete bevuti?!”
“Non è colpa loro, Lily, mi conosci da anni, loro da un giorno”
“S-sì… Hai ragione, ma è spassoso lo stesso”
I due restarono a chiacchierare con i Sempiterni per un po’, poi dissero che avevano dagli impegni e, alzandosi, salutarono i devils e le angels.
 
 
 
 *Angolo Autrice*
Lo so... non aggiorno da mesi, e mi dispiace, ma non avevo nè la voglia nè l'ispirazione per continuare. Chiedo venia >-<
Ho già un paio di ideucce per il prossimo capitolo, e finalmente credo che vedrete un pò di azione.

 Kiss, gatta12 <3
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Cap.5 Prendersi per mano - Ci attaccano ***


Cap. 5
Prendersi per mano - Ci attaccano
 
 
§
 

Stefan volse lo sguardo sulla sua donna, che ancora sorrideva divertita.
“Sono… simpatici, i tuoi parenti” le disse, più rilassato di prima. Non si trovava a proprio agio con gli estranei. Solo la sera prima con la madre di Lillian, Raf, si era sentito un po’ più a proprio agio. Assomigliava molto alla sua fidanzata.
“Sono devils. E angels. I primi non possono fare a meno di essere subdoli, i secondi di dire la verità” rispose alzando le spalle.
La donna continuò a camminare, ammirando i fiori, mentre lui la osservava, rapito, e ripensando a quando…
*
“Lily?” la bambina continuava a singhiozzare, accucciata sul suo sedile, mentre l’aereo decollava.
“Lily… Io…”
La bambina si strofinò il viso con un braccio e gli sorrise triste.
“Non preoccuparti, non è colpa tua se devo frequentare questa scuola”
“Lo so, però…”
-Mi dispiace, Lils, mi dispiace. Non potrai mai avere un’esistenza felice a causa mia, perché mi sono innamorato di te e la mia vita dipende da te, mi dispiace…-
Quasi avvertendo i pensieri del suo promesso sposo, la bambina smise di piangere e lo fissò negli occhi.
“Devi stare tranquillo, Stefan. Non ti avrei abbandonato anche se non avessi avuto l’Impriting”
Gli strinse la mano nella sua. Gli sorrise.
“Andrà tutto bene”
°
Stefan aprì gli occhi e, come consuetudine, tastò il letto alla ricerca del corpo della sua compagna.
Quando non lo trovò, si mise seduto, mentre rabbrividiva per il freddo.
La finestra che dava sul balcone del loro piccolo appartamento era socchiusa e faceva entrare il vento.
-Lillian ha ragione quando mi dice che dovrei smettere di dormire con solo i pantaloni in inverno-

Sì alzò dal letto e uscì sul balcone, trovando la sua migliore amica in piedi, appoggiata al marmo, con i capelli e la camicia da notte che si muovevano insieme al vento. I piedi nudi erano arrossati per il freddo.
Aveva lo sguardo puntato sull’orizzonte.
“La foresta è completamente innevata, questa sera” le disse, raggiungendola. La guardò, mentre lei non lo degnò di uno sguardo.
“Voi Lupi… guardate sempre i fiori sulla terra”

“E voi Fate le stelle nel cielo”
Lillian gli rivolse un’occhiata divertita, mentre il suo sguardo si fece più malinconico.
“Mi chiedo se Edward…”
Stefan fece una smorfia. Edward, Edward, Edward.
La ragazza non faceva altro che pensare a lui, negli ultimi tempi. Anche se lui era comunque felice che lei si confidasse. Non era una donna che si lasciava andare alla tristezza facilmente con altre persone.
“Cosa?”
“Mi chiedo se potrà mai rinsavire. Eppure mi sembrava così felice di poter stipulare un all’alleanza con noi… Ma quando gli abbiamo detto del matrimonio...”
“Gli abbiamo fatto del male, Lily. Dobbiamo accettare il fatto che lui sia innamorato di te… forse tanto quanto lo sono io”
La fata si voltò di scatto verso il lupo.
“Perché non si può avere la pace… Perché!?”
Due lacrime gli bagnarono la spalla, mentre la stringeva a sé e intrecciava le loro mani.
Per una volta voleva essere lui a consolarla.
*
“Stefan? A cosa pensi?” si riscosse proprio mentre lei lo chiamava.
“Ai tempi della scuola… Quelli sì che erano tempi sereni, rispetto ad ora…”
Capendolo subito, come al solito, gli strinse la mano con amore. Per quanto lui si sforzasse, non riuscivano ad avere un’empatia completa se non quando erano Dio della Morte. Lei riusciva a capirlo anche fuori dalla trasformazione, lui no. Perché? Forse perché avevano forzato il tutto?
*
“Bene bambini, ora, non sappiamo con certezza se le coppie che abbiamo formato all’inizio siano quelle adatte a diventare Shinigami, per quanto negli ultimi decenni non ci siamo state coppie sbagliate, quindi state ben concentrati, non è un gioco” il professore si sistemò le lenti sul naso, poi continuò.
“Bene, se avete deciso chi sarà chi, l’Arma porga la mano al Maestro”
“Sei sicura?” chiese Stefan. “Certo” gli rispose. “Anzi, tecnicamente sarai tu a sporcarti di sangue nemico, Stef. Ne abbiamo già discusso, forza”
Il ragazzino porse la mano, aperta, verso l’amica.
“Ora, concentratevi. Maestri, poggiate delicatamente la mano su quella del compagno… Frost, dannazione, con delicatezza, non siete degli esperti! Comunque, stringete le mani saldamente e concentratevi sull’energia del corpo del vostro compagno…”

I bambini nel giardino restarono qualche secondo in silenzio, poi delle luci intense iniziarono a comparire, finché tutti non raggiunsero il primo stadio di Shinigami.
“Bravi! Oh…” il professore fissò Lillian e Stefan, che ancora non si erano trasformati, e pregò gli studenti di recarsi alla lezione successiva.
I due intanto si fissavano scoraggiati.
“Mi dispiace, ragazzi. A quanto pare dovrete aspettare l’anno prossimo per trovare qualcuno che faccia coppia con voi” il professore se ne andò, mentre Lily stringeva forte le mani a pugno e iniziava ad andare in classe.
“Aspetta” si fermò e si voltò verso il compagno, che la guardò serio. “Proviamo ancora”
Lillian arrossì di brutto, ma annuì lo stesso.
Pochi minuti dopo, una luce abbagliante circondò l’intera scuola, mentre il professore di Trasformazione li fissava scioccato dalla finestra di un’aula, così come gli altri professori, mentre gli altri alunni applaudivano e si congratulavano con loro, per essere già allo stadio 3 della trasformazione.
Nessuno seppe mai cosa fosse cambiato.
Era un segreto tra Arma e Maestra, e nessuno l’avrebbe mai saputo.
*
Un tuono squarciò il cielo.
I due si voltarono immediatamente verso il lampo di luce rossa.
Una nube nera si avvicinava velocemente al castello. E di certo non trasportava pioggia.
“Ci attaccano!” urlò una guardia lì vicino, e in poco tempo tutto il castello fu in allerta.
“Oh, no! I miei genitori!” Lily tentò di tornare indietro, ma il Lupo la trattenne.
“Non preoccuparti, le guardie li porteranno al sicuro, ora devi pensare a proteggere te stessa, se i Vampiri ci attaccano vuol dire che vogliono una sola cosa, e quella cosa sei tu!”
Lillian lo guardò terrorizzata.
“Stefan…”
La ragazza si strinse contro di lui, soffocando le lacrime.
Non era paura, la sua.
Semplicemente, non voleva essere costretta a fare ciò per cui era stata allenata per anni.
Uccidere.
Stefan corse dentro il castello, mentre le guardie di palazzo si disponevano per una difesa.
Lillian si districò dal suo abbraccio, quando scorse sua madre che discorreva con la regina.
“Mamma!” si buttò nelle braccia della donna. “Oddio, stai bene, per fortuna!”
“Non c’è tempo” disse la Regina, seria. “Devi tornare subito nel regno delle Fate! Lì c’è già Cordelia che ti aspetta. Stefan, Jasmine, e voi altri, andate con loro, è il luogo più sicuro ora”
“Ma…!”
“Non si discute, Lillian, sappiamo entrambe che tu non combatti e senza di te Stefan non può farcela da solo. Ora andate, vi apro io il portale”
“Maestà! Sono alle mura! Hanno iniziato l’attacco!” urlò una guardia.
“Andate!”
La Regina prese il suo scettro, ma non fece in tempo a muoverlo che il muro vicino a loro fu distrutto.
 
 
 
 *Angolo Autrice*
Hola!
Domani parto, per cui per due settimane non potrò postare, nè scrivere, visto che mia madre mi ha vietato di portare il computer (Brutta...) T.T
Comunque!
Voi che ne dite, secondo voi Lillian è innamorata di Stefan? O forse... Di Edward?? Vi piacerebbe, se così fosse? U.U
Recensite e rispondetemi, fa sempre piacere ricevere dei commenti! <3



 

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Capitolo 7
*** Cap.6 Lucinda è un'Arma - Edward ***


Cap.6

Lucinda è un’ Arma
-
Edward

 



 
Stefan si frappose fra la Principessa e il muro.
Tu…” la voce del Principe carica d’odio, fece voltare tutti verso il buco che si era aperto nella parete.
Jasmine tremò.
“No…”
La Regina strinse lo scettro fino a sbiancare le nocche delle dita, mentre i Sempiterni guardavano la scena confusi.
“Ahahahah! Non ci credo, siete ancora qui? Che fortuna! Allora adesso mi prenderò ciò che mi spetta, che ne dici, eh, Stef?”
E l’aspetto di Stef mutò.
I Sempiterni videro con sconcerto il suoi capelli farsi bianchi e lunghi, come il pelo indomito di un lupo. Gli occhi diventarono rossi e assetati di sangue, mentre i canini si allungavano rispetto al normale.
“Provaci, se ne hai il coraggio!”
Il ragazzo rise in modo sguainato.
“Oh, andiamo, non preoccuparti, non voglio la bambolina qui presente. A proposito, Lily-chan, sei ancora più bella dell’ultima volta che ci siamo visti”
Il ragazzo la guardò con sguardo languido. La ragazza deglutì, mentre non riusciva a fermare il tremolio delle mani.
Edward…” le si accapponò la pelle.
“Vattene da qui!” gridò all’improvviso la Regina, puntandogli contro lo scettro, mentre tutt’intorno a lei si formava un’aura luminosa. “Vattene, Principe dei Vampiri!”
Il ragazzo ghignò.
“Non potete privarmi di lei! E’ mia di diritto, e se non me la consegnate morirà di sicuro, e lo sapete!”
Nell’attimo dopo scomparve.
I Sempiterni si guardarono attorno confusi e disorientati.
“Non lasciatevi ingannare, è solo molto veloce! E’ un vampiro! Trovatelo!” ordinò la Regina alle guardie.
“Stefan…” Lillian si aggrappò al braccio del promesso, con sguardo terrorizzato.
Il lupo tornò normale e annuì.
Iniziarono a correre su per le scale, seguiti dalla Regina, i Sempiterni e un manipolo di guardie.
Fuori, si sentivano le urla della gente durante il combattimento.
“Non capisco, non è te che desidera?” chiese Kabalè alla Principessa.
Le rispose con sguardo preoccupato.
“Tecnicamente sì, ma non può avermi senza combattere e lo sa. E’ per questo che gli serve lei
“Ma lei c-?”
Prima che potesse terminare la domanda, Sulfus sentì delle urla provenire da poche stanze più avanti.
“Dannazione!” imprecò Stefan, mentre raggiungevano la forte di quelle urla.
Spalancarono la porta, e ciò che vide lasciò i Sempiterni attoniti.
Nella stanza, un enorme lupo grigio stava combattendo contro Edward.
“Non riuscirai ad uccidermi, vecchio lupo!” rise Edward. Volse lo sguardo verso di loro e disse:
“Benvenuti!”
“Quel ragazzo è pazzo” bisbigliò Uriè, stravolta.
“Allora, mia cara, vieni o no? Sai che non sopravviverai senza di me!”
Lillian corse verso l’altro lato della stanza, dove una lupa nera era tremante in un angolo.
“Lucinda, stai bene?” la lupa guaì, tornando in forma umana.
La ragazza era sconvolta.
“Principessa, dovete allontanarvi subito! Non è sicuro qui!”
Edward ghignò.
Time out, Luce” scomparve e riapparve al fianco delle due donne, prendendo Lucinda.
“Ci rivedremo, mia principessa” sorrise rivolto a Lillian, mentre Lucinda piangeva e gridava tra le grinfie del vampiro.
Poi scomparve.
Non si sentirono più nemmeno le urla fuori.
I vampiri se ne erano andati.
“Dannazione!” urlò Stefan, dando un pugno al muro, incrinandolo.
*
“Luce! Lucinda! Svegliati!”
“Mh… Lillian…?”
“Cosa ti è successo?! Stai perdendo sangue! Aspetta che ti porto in Infermeria!”
“NO!” Riuscì a ritrovare un poco di forza per urlare.
“No… E-Edward…”
Svenne.
°°°
“Sono preoccupata, Stefan. Edward non fa altro che prendere sangue da tua sorella, e non possiamo farci nulla!”
Il ragazzo si scompigliò i capelli, nervoso e preoccupato.
Non potevano fare veramente nulla.
Luce era l’Arma di Edward. Poteva farne ciò che voleva, teoricamente.
“E’ già la terza volta in due settimane!” diceva Lillian. “Dobbiamo avvertire il Preside”
“Non farebbe nulla”
“Ma…!”
“Le leggi qui a scuola dicono che i Vampiri non possono nutrirsi direttamente dai corpi, ma dicono anche che l’Arma è in dovere di fare tutto ciò che il Maestro le dice, anche se quasi nessuno lo fa veramente”
Lillian diede un pugno al muro.
Quando perdeva la calma era uguale a suo padre Sulfus, almeno così le diceva sua madre.
“La ucciderà” iniziò a piangere, mentre anche la ferita iniziava a sanguinare. “La ucciderà per dissanguamento e noi non potremo fare nulla! Nulla!”
Stefan si alzò, andando ad abbracciarla.
Nonostante dovesse essere lui quello più preoccupato, capiva la sorella.
La sorella non
voleva sottrarsi agli attacchi del suo Maestro d’Armi.
E’ una cosa che Lillian non avrebbe mai capito, essendo lei una Maestra. Non riusciva neanche lontanamente ad immaginare l’affetto che un’Arma può provare per il suo possessore.
“Non la ucciderà. Non è così stupido”
Le prese la mano insanguinata, e posò delicatamente le sue labbra dalla ferita.
Il sangue di Lillian sembrava più dolce del normale.
“Tra poco finirà l’anno. Loro affronteranno quello della Divisione dell’Anima, ed allora potranno non vedersi più”
Lillian annuì, stringendo il ragazzo.
*
“Cosa?!” urlò Lillian. “Lucinda non ha finito l’anno della Divisione?!”
Il Re scosse la testa.
“Perché non ce lo avete detto!? Era ovvio allora che Edward se la riprendesse!” urlò Stefan, che ancora non era tornato normale, tale era la rabbia.
I Sempiterni li guardavano terrorizzati.
Intorno a Lillian si stava sprigionando un’aura oscura tale da spaventare anche i Devil.
“Lilli-chan, calmati, ti prego, state per trasformarvi entrambi”
Richiamata da Jasmine, Lillian pian piano tornò normale.
Poi parlò:
“Andrò alla Monster School. Voglio saperne di più su questa storia”
Il Re e la Regina non osavano contraddirla. La voce di Lillian da arrabbiata era terrificante, ti faceva capire il vero potere della ragazza.
Poteva essere buona e gentile quanto volevi, ma avrebbe potuto ammazzarti in meno di un minuto.
“Vengo con te”
Uscirono dalla stanza, mentre gli altri tiravano un sospiro di sollievo.
“Ora cosa facciamo?” chiese Raf.
“Aspettiamo, probabilmente” le rispose Sai. “Aspetteremo le novità qui al castello”





 

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