la Ca$ta nightmares

di Elisalamander
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fraffrog's nightmares ***
Capitolo 2: *** Richard's nightmares ***
Capitolo 3: *** Richard's nightmares 2 ***
Capitolo 4: *** Simone's nightmares ***
Capitolo 5: *** Roberto's nightmares. E...no,non sono morta ***
Capitolo 6: *** Fraws. SORPRESA! ***
Capitolo 7: *** il risveglio ***
Capitolo 8: *** comunicazione di servizio ***
Capitolo 9: *** comunicazione di servizio ***



Capitolo 1
*** Fraffrog's nightmares ***


Ero nello studio a montare un video che avrei caricato sul mio canale principale. Ormai su quel canale ci sono le ragnatele! Sentii un soffio gelido dietro di me... nonostante non ci fosse nessuno. -Riccardo,sei tu?- ...nessuna risposta. "me lo sarò immaginato" pensai, ma più il tempo passava e meno ne ero convinta.
Di nuovo quel soffio, questa volta più forte. Mi girai, e i miei occhi incontrarono quelli gialli e luminosi di una... non sapevo cosa fosse, ma di sicuro non faceva parte di questo mondo. Mi alzai per scappare,ma la creatura mi afferò, provocandomi profondi graffi con i suoi lunghi artigli neri. Cominciò a infliggermi profondi tagli sulla schiena.Il sangue sgorgava copioso.
"E' la fine, lo so"
-FRANCESCA SVEGLIATI!- urlò Simone. Scivolai dalle lunghe braccia di quell' essere e mi svegliai da quell' assurdo incubo.
Riccardo, Roberto e Simone mi guardavano con gli occhi pieni di terrore.
-Francesca, stai bene?-Chiese Riccardo preoccupato.
-Sì, ho solo fatto un brutto sogno, perchè?- ero perplessa, in fondo era solo un incubo...o almeno così pensavo.
-Il...il braccio...- cercò di dire Roberto con voce strozzata.
Abbassai lo sguardo e notai con orrore che il mio braccio sinistro era orribilmente dilaniato come nel sogno, ma aveva smesso di sanguinare lasciando, però, ben visibili i tagli provocati dalla creatura.
Ignorai gli sguardi allibiti dei miei coinquilini e mi precipitai in bagno "No, non può essere vero" mi sfilai la maglietta e guardai la mia schiena allo specchio... era piena di squarci esattamente come nel sogno. Qualcuno bussò alla porta, sapevo esattamente chi era. Mi rimisi la maglietta e aprii.
-Cosa vuoi Riccardo?-Chiesi cercando di non pensare agli squarci che avevo sulla schiena.
-Voglio solo sapere cosa ti è successo stanotte- voleva aiutarmi ma sapevo che sarebbe stato impossibile per entrambi combattere qualcosa che era nella mia testa.
-N..niente- cercai di rispondere ma lui afferrò il mio braccio sano.
-Sai che voglio solo aiutarti, perchè me lo impedisci?-.
-Non ho bisogno di aiuto...-
-Francesca...-prese l'altro mio braccio, quello ferito -E' evidente che non puoi farcela da sola, perchè non vuoi dirmi cosa ti è successo?
-Non voglio tirarti in mezzo a questa storia- gli mostrai la schiena -Non voglio che faccia questo anche a te-.
-Ormai ci sono già dentro, e non permetterò a nessuno di farti di nuovo del male-.
-Non puoi...nessuno può impedirgli di tornare!- stavo per chiudere la porta ma lui la bloccò.
-Vattene, non ti devi preoccupare dei miei problemi!- gli urlai.
-Sì invece se cercano di ucciderti!- non si sarebbe arreso facilmente, in fondo voleva solo proteggermi da quel "coso".
-Ehm, potreste discutere altrove? Adesso dovrei cagare!- la voce di Simone interruppe la nostra conversazione.
-Ha ragione, sarebbe meglio tornare in camera- dissi portando Riccardo con me nell'altra stanza.
-Cosa è successo ieri sera?-chiese -Era solo... un brutto sogno...-dissi prima di svenire. Tutto diventò nero, la luce proveniete dagli occhi di quell' essere era sempre più forte.

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Capitolo 2
*** Richard's nightmares ***


-Fra? Cosa succede? Rispondimi!- Ero nel panico, dopo aver perso i sensi continuava a dimenarsi nel letto urlando:- Lasciami! Non farlo! Non voglio che succeda! Non di nuovo!- Malgrado i miei sforzi non riuscivo a farla tornare in sé stessa quindi provai a chiamare Roberto e Simone che, però, giacevano immobili sui loro letti, come in un sonno profondo dal quale non era possibile svegliarli. Ero appena uscito dalla camera di Simone quando lo vidi, era alto quasi fino al soffitto, magro e con lunghe braccia sottili che terminavano con degli artigli affilati completamente neri come il resto del suo corpo. E i suoi occhi…enormi e gialli emettevano una luce sinistra che illuminava il suo volto ghignante. -Ma cos…- non feci in tempo a finire la frase che subito cercò di saltarmi addosso ma lo schivai facendolo cadere a terra. Cercai di allontanarmi ma mi afferrò la caviglia buttandomi con lui sul freddo pavimento. Con il mio piede libero calciai ripetutamente la sua faccia per liberarmi ma più continuavo e più affondava le sue unghie nella mia carne. Una volta liberatomi dalla sua morsa mi rialzai e zoppicai verso l’ingresso ma subito mi saltò alle spalle atterrandomi nuovamente, mi prese per i capelli e batté la mia testa contro il pavimento, ogni volta sempre più forte. Urlai nella speranza che qualcuno potesse sentirmi e improvvisamente mollò la sua presa. Era sparito, nel corridoio ero di nuovo solo, o quasi… -Tutto apposto Ricca’?- Simone era appena uscito dalla sua camera e mi guardava preoccupato. -Era qui…dov’è andato?- -Chi?- chiese perplesso -Quel coso, era qui un attimo fa e mi stava aggredendo- com’era possibile che non l’avesse visto? -Devi aver battuto davvero forte la testa perché qui ci siamo solo io e te- disse. Provai ad alzarmi ma la caviglia mi provocava un dolore acutissimo che quasi mi impediva di tornare in piedi. Dopo essermi finalmente rialzato guardai nella sua direzione e con orrore notai che dietro di lui si stagliava la figura del mostro, sempre con quel ghigno stampato in faccia, sempre fissandomi con i suoi enormi occhi gialli.

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Capitolo 3
*** Richard's nightmares 2 ***


***ATTENZIONE questo testo fa sempre parte del secondo capitolo perché era troppo corto quindi sarà piuttosto breve e mooooolto romanzato*** -Eccolo! Di nuovo lui!- esclamai, ma quando Simone si girò era di nuovo sparito -Non c’è nessuno Ricca’, qui ci siamo solo io e te- -E io…Riccardo, è meglio se parliamo in privato- la voce allarmata di Francesca interruppe la nostra conversazione, mi prese il braccio e mi portò con lei in camera da letto. -E’ stato lui, vero?- chiese spostandomi i ricci dalla fronte e mettendo in mostra l’operato di quel coso -Lui chi?- -Andiamo! Quel coso nero con gli occhi simili a dei fanali! E’ tornato vero?- cavò la mano dalla mia fronte. -Sì, era lui… mi ha aggredito mentre eri svenuta- una lacrima scese dal suo viso. -Che ti succede?-chiesi asciugandole la guancia. -E’ colpa mia, è tornato perché ti ho parlato di lui…mi dispiace.- -Sarebbe venuto da me comunque, non potevi fare nulla per impedirglielo.- la strinsi forte a me, le sue lacrime bagnavano il mio collo -Non devi preoccuparti, ce la faremo.- dissi fissandola nei suoi occhi lucidi e pieni di terrore che lentamente si avvicinavano, i nostri nasi si sfioravano e le nostre labbra si incontravano. Dopo il bacio la strinsi ancora più forte, come se temessi di perderla. -Ce la faremo- le sussurrai, poi andammo a fare colazione, la giornata si susseguì abbastanza tranquillamente, finché Francesca non mi chiamò. -Ho fatto delle ricerche…- spiegò -e ho scoperto cosa ci ha aggrediti, si tratta di un demone che si nutre dei sogni delle persone entrandovi per poi uccidere la vittima, in alcuni rarissimi casi attacca anche nella realtà, non si sa altro a riguardo ma siamo stati veramente fortunati.- disse. Almeno sapevamo con cosa avevamo a che fare ma dovevamo assolutamente avvertire gli altri, i prossimi sarebbero sicuramente stati loro.

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Capitolo 4
*** Simone's nightmares ***


Dissero a me e Roberto della ricerca Francesca. Sapevamo entrambi di quello che le era successo, ma pensavamo che fosse stato Riccardo, gli stemmo alla larga. Saputo questo capimmo che il demone avrebbe preso ognuno di noi. Ne parlavamo ogni giorno, era diventato l’ unico argomento di conversazione. O meglio, non avremmo potuto pensare ad altro. Ma non ci volle molto a capire che non potevamo fare niente. Smettemmo di parlarci. Ogni giorno c’ era solo silenzio, e, ogni sera, faticavamo ad andare a dormire. -Rob, io non ce la faccio più, torno dai miei. Non voglio che quel coso mi faccia ciò che è accaduto a Francesca e Riccardo. Non possiamo andare avanti così.- -Non credo che sia così facile, pensi davvero che semplicemente andando a Roma riusciresti a far andare via il demone?- -E tu pensi davvero che vivere nel terrore e non parlare d’altro sia utile?- -Va bene, fa come ti pare.- In quel periodo la tensione era palpabile, andai in camera mia, feci le valige e salutai i miei coinquilini. Stavo per uscire quando qualcosa mi bloccò e mi scaraventò dall’altra parte della stanza facendo sbattere fortissimo la mia nuca contro il muro. Davanti a me si stagliava la figura nera di quello che dovrebbe essere il demone, stava sorridendo, quasi a volersi prendere gioco di me. Mi afferrò per il collo e mi sollevò da terra stringendo sempre più la sua presa. Annaspavo in cerca d’aria, le mie gambe calciavano a vuoto “Non può finire così, non deve, non in questo modo.” Ormai avevo perso ogni speranza quando, improvvisamente, arrivò Roberto armato della sua chitarra che stava per spaccare sulla schiena del mio aggressore ma lui sparì facendomi cadere a terra. -Simo, tutto apposto?- chiese prendendomi per il braccio per aiutarmi a rialzarmi -Sì, l’ho visto- risposi una volta in piedi -Cosa?- chiese lui confuso mentre appoggiava la sua “arma” per terra -Il demone, non vuole che andiamo via, vuole giocare con noi finché non si sarà stancato- Da allora mi seguiva sempre, come faceva con gli altri coinquilini. Ci studiava, ci osservava, sempre con quel ghigno stampato sul volto. Eravamo i suoi giocattoli, si divertiva nel torturarci psicologicamente, nel fissarci con i suoi enormi occhi in attesa di un nostro passo falso, per sferrare l’ultimo colpo, non sappiamo quando, né come, siamo solo consapevoli del fatto che non potremo scappare per sempre, prima o poi non lo divertiremo più, si stuferà di noi, e sarà allora che si sbarazzerà dei suoi vecchi giocattoli.

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Capitolo 5
*** Roberto's nightmares. E...no,non sono morta ***


E in tutto ciò dov'era finito Roberto? L'ultima vittima ormai consapevole del suo destino si era chiusa in camera sua e impugnava la sua chitarra acustica in mano come arma. Ma perché sto raccontando in terza persona? Non dovrei essere io il protagonista? Vabbè, tornando a noi, Simone era in bagno da ore, terrorizzato dalla visita del demone del giorno prima, gli unici (per così dire) tranquilli erano Riccardo e Francesca che, ormai, non erano più perseguitati dal demone, ma continuavano sempre a essere vigili, nessuno di noi era al sicuro. Per tutto il tempo, dall’ ultima aggressione da parte del demone sono rimasto nella mia stanza, sapevo che lui era là fuori, mi osservava, ogni cosa che io facevo rimaneva sotto il suo sguardo vigile. Volevo alzarmi, aprire quella maledetta porta e colpirlo con la prima cosa che mi sarebbe capitata a tiro salvando la situazione, ma , adesso, restavo immobile, paralizzato dalla paura, ero semplicemente lì, in un angolo ad attendere il mio turno, sapevo che sarebbe arrivato a breve, attendeva il momento in cui sarei stato più vulnerabile, per dare il colpo di grazia. Erano passate ore da quando mi ero blindato nella mia stanza, non potevo dargliela vinta, mi alzai e urlai al vuoto: - Lo so che mi stai fissando! Vieni qui, non ho paura di te!- “non ho paura di te”? Ero forse impazzito? Beh, considerando la situazione in cui mi trovavo era abbastanza probabile. Immediatamente il demone apparì davanti a me, sorrideva, ma i suoi occhi famelici erano pieni di rabbia. Cercò di colpirmi ma io parai immediatamente con la mia chitarra che subito usai per colpirlo in pieno petto con tutta la forza che avevo, rompendogliela addosso. Non sembrava aver sofferto l’impatto e tornò subito alla lotta buttandomi a terra. Era sopra di me e per la prima volta sentii la sua voce che rimbombava nella mia testa: -Finalmente! Carne fresca!- disse prima di dilaniare con furia il mio petto con i suoi artigli. Il sangue sgorgava copioso dallo squarcio da lui creato, il dolore era davvero insopportabile. Eccolo, stava per dare il colpo di grazia e… mi svegliai di soprassalto ancora rannicchiato nel mio “nascondiglio” con la chitarra ancora intatta tra le mie mani, dovevo essermi addormentato mentre lo stavo aspettando. Provai ad alzarmi ma il petto mi bruciava da morire, dovevo andare dagli altri e trovare il modo di scacciare quel coso, ma da soli non ce la saremmo cavata molto facilmente. Afferrai il mio telefono e rapidamente digitai un numero sul tastierino, sapevo perfettamente chi chiamare.

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Capitolo 6
*** Fraws. SORPRESA! ***


Finalmente la mia meritata vacanza era iniziata, scaraventai le valigie in un punto ignoto della camera d’albergo e mi buttai sul letto. Ero esausto dal lungo viaggio verso Milano e l’unica cosa che volevo era rilassarmi e non pensare al lavoro e ai milioni di messaggi che mi chiedevano un nuovo video di Creepy Games, Giochi Brutti o altre rubriche sul mio canale. La suoneria del mio telefono interruppe i miei pensieri, allungai il braccio e lessi il nome sullo schermo -Pronto, Roberto?- dissi con la voce impastata dal sonno, ero sicuro che mi avrebbe chiesto com’era andato il viaggio -Francesco, devi venire a casa nostra- non era un invito il suo, sembrava… spaventato, ma da cosa? -Cos’è successo?- chiesi. Nessuna risposta, aveva già riagganciato, probabilmente non aveva neanche sentito la mia domanda. Mi alzai dal letto e andai subito a casa sua, non era molto lontana e in poco tempo arrivai alla porta del loro appartamento. Bussai e trovai Simone ad accogliermi, aveva delle strane righe rosse sul collo e sembrava che non dormisse da giorni. -Ciao France’, entra pure- disse aprendomi la porta. In salotto gli altri erano seduti ad aspettarmi, erano tutti pallidissimi e avevano delle profonde occhiaie. Appena entrato, però, notai che mancava qualcosa, anzi, qualcuno… -Ciao ragazzi! Ma… che vi è successo? E che fine ha fatto la Fra?- -Beh, Francesca prima ha detto che non si sentiva bene, adesso è in camera nostra.- Mi rispose Riccardo con una punta di preoccupazione -Per quanto riguarda ciò che è successo…- non riuscì a continuare che un grido lo interruppe. Immediatamente ci alzammo per andare a controllare cosa fosse successo… *********************************Richard’ s POV******************************************* Malgrado fossi zoppo, corsi il più velocemente possibile verso la mia stanza, ma trovai la porta bloccata. Avevo il cuore a mille, incominciai a prenderla a spallate nella speranza di aprirla, dopo vari tentativi la porta cedette. Francesca era lì, seduta sul letto, il suo sguardo rimbalzava per tutti i presenti nella stanza per poi fermarsi su di me. I suoi occhi avevano una luce intensa che non avevo mai visto in lei, era… strana… sì, penso che “strana” sia il modo migliore per definire Francesca in quel momento. -Francesca? Che è successo?- chiesi titubante. Si alzò fissandomi perplessa -Niente- rispose venendomi incontro, una volta di fronte a me mi abbracciò forte, fino a farmi mancare il respiro. Abbassai lo sguardo per dirle di allentare la presa e fu allora che capii che quella non era Francesca, i suoi occhi gialli erano inconfondibili. La colpii con la mia stampella allontanandola da me, ma l’impatto non fece altro che renderla furiosa. Afferrò il cavalletto della sua Canon pronta a colpirmi ma, improvvisamente, un proiettile le colpì la spalla. Il cavalletto le cadde dalle mani, un ruggito di dolore e di rabbia uscì dalla sua bocca. Si scagliò su di me e un secondo sparo echeggiò nella stanza, dal suo fianco il sangue sgorgava copioso. Francesca si accasciò a terra, le sue iridi persero la loro luce gialla intensa. Corsi verso di lei, Roberto prese delle fasciature dal bagno mentre io rimasi lì chinato che cercavo in tutti i modi di bloccare l’emorragia. Mi girai nella direzione da cui proveniva lo sparo, Simone era all’ingresso della stanza paralizzato, la revolver gli cadde dalle mani. Finalmente riuscimmo a bendarla e a sistemarla sul letto. Ero furioso, andai verso Simone e lo portai con me nel corridoio, ero incazzato nero. ************************************Fraws’s POV***************************************** Riccardo era uscito con Simone, io e Roberto eravamo rimasti attaccati alla porta ad ascoltare -Cosa cazzo ti è venuto in mente?!- sbraitò Riccardo furioso -Mi…mi dispiace- rispose Simone esitante -“Mi dispiace”? tutto qui? Ti rendi conto che la potevi ammazzare?!- -E tu ti rendi conto che lei avrebbe ucciso tutti e quattro se non l’avessi fermata?!- adesso anche Simone aveva iniziato ad alzare la voce. Roberto spalancò la porta per inserirsi nel discorso e calmare le acque- Non vi rendete conto che state facendo il suo gioco? Vuole metterci l’uno contro l’altro per divertirsi, quel coso si vuole divertire a guardarci mentre ci uccidiamo a vicenda!- -Quale “coso”?- chiesi –Cosa sta succedendo in questa casa?- -Beh…-disse Roberto –E’ per questo che ti abbiamo chamato.-

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Capitolo 7
*** il risveglio ***


Francesca's POV *************** Buio. Intorno a me c'era solo questo, un immenso e gelido buio nel quale ero sospesa. Mi sembrava quasi di fluttuare in quell'oscurità. Avevo paura, ero sola...o almeno così pensavo. Due enormi fari illuminarono l'immenso nero in cui ero sommersa. Non era affatto un buon segno, sapevo bene che quella luce proveniva dagli occhi del demone. La luce si fece sempre più intensa, si stava avvicinando con una elevatissima velocità. Provai a muovermi, ma qualcosa mi bloccò. Abbassai lo sguardo, la luce degli occhi del demone si rifletteva su delle catene dorate che mi cingevano i polsi e le caviglie. Non potevo scappare, non potevo difendermi, potevo solo chiudere gli occhi e aspettare che il peggio arrivi. Aprii gli occhi, ero nella mia stanza, Riccardo era con Simone a pochi metri da me. Provai a mettermi a sedere, ma la spalla sinistra e il fianco destro continuavano a mandarmi delle fitte insopportabili di dolore. Riccardo si avvicinò al letto seguito da Simone. -Tranquilla, non ti sforzare.- mi disse facendomi rimettere sdraiata e armeggiando col telecomando per inclinare il materasso abbastanza da permettermi di parlare con loro senza dovermi alzare. -Cosa...cos' è successo?- ero confusa, non riuscivo a capire cosa fosse accaduto. Loro due mi guardarono per qualche secondo, poi Simone andò a chiamare Roberto. -E lui che ci fa quì?- chiesi riferendomi a Francesco -Avete davvero fatto entrare qualcuno sapendo comunque di "VoiSapeteCosa"?- mi sembrava quasi di parlare di Voldemort, con l'unica differenza che, purtroppo, questo era reale. -Fra..- Francesco iniziò a parlare -...mi hanno detto tutto dopo che tu...- si bloccò. -Dopo che io cosa? Qualcuno può dirmi cosa succede in questa casa?!- ero abbastanza stizzita, credo che lo sarebbe stato chiunque se si fosse trovato nella mia stessa situazione -Prima faccio un sogno totalmente privo di senso, poi scopro che avete fatto entrare lui tenendomi allo scuro di tutto e poi scopro che io ho fatto una cosa della quale non ricordo assolutamente nulla!- ok, forse ero parecchio incazzata, ma volevo assolutamente delle risposte. -Francesca...tu hai...- Simone stava cercando di fare una frase di sensi compiuto. -Hai cercato di ucciderci- le parole di Roberto mi lasciarono esrerrefatta. -Cosa?!- non potevo crederci, come era possibile che io cercassi di uccidere i miei coinquilini? La voce di Francesco interruppe i miei pensieri -Prima hai detto di aver fatto uno strano sogno, giusto?- -Sì, ma non vedo cosa possa c'ent...- -E cos'hai sognato?- -Ma perché ciò dovrebbe essere importante?- non capivo, cosa c'entrava un sogno privo di senso con tutto questo?

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Capitolo 8
*** comunicazione di servizio ***


Lo so, ho già scritto questo messaggio tempo addietro per poi cancellarlo. Volevo solo comunicare ai pochi che saranno rimasti a leggere la mia storia che non mi troverò più su efp, ma sarò solo su wattpad (dove mi sono trasferita già da abbastanza tempo) dove continuerò la mia fanfiction. Questa volta non tornerò, mi dispiace, ma non cancellerò i capitoli scritti finora. Ve lo dico di nuovo, stavolta davvero, arrivederci messeri.

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Capitolo 9
*** comunicazione di servizio ***


Lo so, ho già scritto questo messaggio tempo addietro per poi cancellarlo. Volevo solo comunicare ai pochi che saranno rimasti a leggere la mia storia che non mi troverò più su efp, ma sarò solo su wattpad (dove mi sono trasferita già da abbastanza tempo) dove continuerò la mia fanfiction. Questa volta non tornerò, mi dispiace, ma non cancellerò i capitoli scritti finora. Ve lo dico di nuovo, stavolta davvero, arrivederci messeri.

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