All the fault of the bees

di War Of Bias
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A perfect first day of school ***
Capitolo 2: *** Him to my house?! ***
Capitolo 3: *** Battle of food ***
Capitolo 4: *** The game of twenty questions. ***



Capitolo 1
*** A perfect first day of school ***


(1)
A "perfect" first day of school.





 

Mi dirigo a passo di lumaca verso il mio armadietto sbuffando ogni due secondi, il primo giorni di scuola dopo tutte quelle vacanze è un pugno nell'occhio, lasciatemelo dire. Rin Hee, ovvero la mia gemella, è sempre contenta di tornarci infatti mentre io vado a passo di lumaca lei mi saltella affianco tutta contenta, il motivo?
Yoo Youngjae, un ragazzo assolutamente adorabile se non fosse per il fatto che fa parte del gruppetto di Bang Yongguk, ovvero un grosso pallone gonfiato idiota e stupido che più non può.
Dal primo anno che misi piede nella Seoul High School mi iniziò a rompere l'anima, a parte che è un Senior e non dovrebbe nemmeno pensarmi ma il fato ha deciso di mandarmi questa palla al piede che non fa altro che prendermi in giro e scassarmi le palle.
«Su, Chani, vedrai che Bang non ti darà fastidio quest'anno.» mi dice Sung Gi accarezzandomi la spalla. Sung Gi è la nostra unnie suprema, si prende cura di noi e si accerta che non facciamo casini, il fatto dei casini vale solo per me ma vabeh, insomma un vero e proprio angelo mandato dal cielo.
«Si, come no.» rispondo aprendo l'anta del mio armadietto per buttarci dentro i libri. Bo Na sbuca da dietro Rin Hee mentre si ripassa il lucidalabbra, fa schioccare le labbra e sorride mentre Ha Gi la guarda con un sopracciglio incarnato.
«A cosa devi tutta questa felicità? Hai scopato?» domando con la mia solita finezza.
«Beh, tu dovresti farlo, nanetta, sei inacidita.» dice una voce alla mia destra, bestemmio tutti i santi nel calendario mentalmente, come non riconoscere la voce da film horror di Bang Yongguk?
«Senti, Bang Yongguk, perché non te ne vai a fanculo?» domando forzando un sorrisetto. Jung Daehyun ride dietro di lui mormorando un: " lo accompagni?"
«No, ma cosa, sei pazzo? E che schifo!» sbotta Yongguk facendo una smorfia.
Ma guarda npò sto stronzo di basso rango.
«Oh Jung, ma chi cazzo ti ha chiamato? Ma zittisciti e vattene.» gli dice contro Ha Gi. Ha Gi lo schifa assai, lo trova un coglione e, devo dire la verità, non ha tutti i torti.
«Ma che cazzo vuoi te Choi?» risponde a tono Daehyun.
«Ma vatti a scopare una delle tue troiette e non rompere i coglioni a noi.»
Gli occhi di tutti saltano da Daehyun ed Ha Gi perché quando questi litigano è un vero e proprio scenario. Rin Hee caccia dalla tasca un Kinder Bueno mentre continua a tenere gli occhi fissi su quei due e me ne porge una metà, la ringrazio, continuando a fissare i due che si insultano.
«Ti piacerebbe essere una di loro, eh?» gli ammicca Daehyun.
«Ma cosa dici? Mi farei suora invece di venire con te!» gli urla contro HaGi
«Questa era pesante.» mi sussurra Bo Na all'orecchio, rido annuendo.
«Ma zitta, frigida!» sbotta Daehyun, avvicinandosi ad Ha Gi, che gli si avvicina a sua volta.
«Non sono affatto frigida.» dice tra i denti Ha Gi, ci sono solo due centimetri a dividerli.
«Non ci credo nemmeno se lo vedo.» ride Daehyun.
Da un momento all'altro io e DanBi iniziamo ad urlare "bacio bacio" mentre Bo Na, Rin Hee, Youngjae e Jongup si uniscono a noi battendo le mani. Yongguk ed Himchan fulminano i due ragazzi con lo sguardo mentre Junhong ride a crepapelle.
«Basta!» ci sgrida Sung Gi. Daehyun ed Ha Gi si allontanano lanciandosi un occhiata di fuoco, Ha Gi gli augura la morte sotto un tram sottovoce ed io le do il cinque, Yongguk mi guarda male stringendo le labbra ed io gli mimo di andarsene a fanculo con le labbra inclinando la testa e sorridendogli in modo innocente. Il gruppo di ragazzi sbuffa allontanandosi quando la fastidiosa campanella segna l'inizio delle fastidiose lezioni.
«Primo giorno di scuola perfetto!»
«Primo giorno di scuola perfetto!» sbuffiamo in sincronia io ed Ha Gi. Mi giro a guardarla e lei fa lo stesso.
«Esci dalla mia testa, Edwardaa.» mi dice ridendo. Alzo le mani chiedendole scusa per aver infrato la privacy dei suoi pensieri e rido.

One Hour Later


«Rinnie.» mi lamento «Voglio andare a casa.» sbraito appoggiando la testa tra le braccia.
«È passata solo un'ora.» mi richiama Rin Hee dandomi uno schiaffo sulla nuca.
«Rin Hee, ti denuncio per violenta su minori!» sbuffo massaggiandomi la nuca.
«Che non ti ho nemmeno sfiorata.» sbuffa la mia gemella.
«Che c'entra? Io sono fragile.» dico facendo l'aegyo.
«Signorie Park, volete far sapere a tutta la classe cosa vi state dicendo di così interessante?» domanda la professoressa con un sorrisetto sadico stampato su quella faccia da baldracca che si ritrova.
«Niente, professoressa, dicevo che la sua materia è una noia mortale e lei ancora di più.» le sorrido smagliante, Rin Hee sgrana gli occhi dandomi un pizzicotto sul braccio mentre tutta la classe scoppia a ridere, fischiando in approvazione.
«Park Chan Hee, in presidenza subito!» urla rossa in viso la professoressa, scrollo le spalle alzandomi dalla sedia, afferro lo zaino e lo metto in spalla.
«Alla prossima professoressa Shin!» le urlo ridendo.
«Via!» risponde lei irata, «E voi smettetela di ridere se non volete seguirla!»
Mi giro a guardare la mia gemella e le mando un bacio mentre lei scuote la testa ridendo.
Esco dalla classe fischiettando felicemente, mi guardo le unghie laccate di nero e sorrido. Nonostante mi faccia sempre buttare fuori nell'ora della professoressa Shin almeno non seguo le sue noiose lezioni. Che poi, quella tizia, avrà trent'anni passati  ed'è ancora di bell'aspetto ma questo non vuol dire che tra duemila studenti lei si faccia sbattere da Bang Yongguk. Esatto, gente, la mia professoressa di matematica e Bang Yongguk scopano come conigli in calore, che poi, i conigli ci vanno in calore?
Comunque dicevo, come lo so? Eh, bella merda, sarà stato il primo giorno in questa scuola di merda quando, perdendomi, capitai in un corridoio sconosciuto dove c'erano vecchie aule fuori uso e proprio in mezzo a questo corridoio che mi ritrovai quei due a scambiarsi dolci effusioni. No, okay, scherzo, sembrava che non scopavano da trent'anni anni e che, invece di baciarsi, si mangiassero la faccia a vicenda. Ah, che brutti ricordi questi!
Comunque loro non mi videro perché erano troppo concentrati, corsi su per le scale rischiando una caduta che mi avrebbe rotto un braccio, una gamba, un polso, un piede e la testa. Insomma, proprio una brutta caduta.
Scuoto la testa sperando di eliminare quelle disgustose immagini dalla mia testa pura e casta e mi avvio fischiettando ancora come un piccolo ed adorabile uccellino. Prendo il cellulare ed invio un messaggio a DanBi.

Da: Chani
A: Dannie:3

"Sono riuscita a saltare di nuovo l'ora di matematica, yeeeah u.u"

So che si incazzerà di brutto perché mi faccio sempre sbattere fuori e quando Dan Bi si incazza è troppo adorabile e dire che molto spesso succede per colpa mia è dir poco. Comunque la strada per andare in presidenza la conosco a memoria ed il preside è diventato un mio caro amico, tante di quelle volte che la professoressa Shin mi ha mandato da lui abbiamo passato molto tempo insieme e lui è sempre stato kawaii a non farmi espellere oppure i miei genitori mi avrebbero preso a schiaffi.
Busso alla porta e la voce, ormai, familiare mi intima di entrare.
«Salve Preside Wu.» lo saluto entrando e sedendomi su una delle due sedie di fronte alla scrivania di legno, butta la borsa a terra ed accavallo le gambe sorridendo.
«Signorina Park.» mi saluta il Preside «Di nuovo la professoressa Shin?» domanda anche se sa già la risposta.
«Sempre lei, Preside Wu.» rispondo ridendo. «Chi altro può essere? Vado bene in tutte le materie tranne che la sua.» concludo stringendomi nelle spalle.
«Cosa le hai detto stavolta?» domanda scuotendo la testa.
«Soltanto che la sua materia è una noia mortale e due lei lo è il triplo, se poi la professoressa Shin ha una così bassa autostima di se stessa non'è mica colpa mia!» gli rispondo alzando le mani in segno di difesa per poi posarle sulle coscie, quando vedo il Preside Wu ridere.
«Woah, Park, che ribelle che sei.» dice una voce profonda alle mie spalle.
«Oh mio dio, anche qua stai? Ma mi perseguiti? Scollati da dosso!» dico dandomi una manata in fronte e sbuffando esasperata. Lui ride, ride nel vero senso della parola.
Io ceh boh allibita. Cazzo ti ridi, stalker?
«Deve dirmi qualcosa, Preside Wu?» domanda una volta che si è calmato.
«Signorino Bang, dato che lei ha ottimi voti in tutte le materie, le volevo chiedere se avrebbe potuto dare ripetizioni ad una ragazza del primo anno.» gli dice il Preside Wu sorridendo. Guardo i due con la bocca spalancata e gli occhi che sono diventati più grandi di quelli di DanBi.
Ho sentito bene? Bang Yongguk ha una buona condotta in tutte le materie? Sto avendo le allucinazioni uditive come gli schizofrenici o cosa?
«Chiudi la bocca o ti ci entra qualcosa.» dice Yongguk avanzando e mettendomi una mano sotto il mento.
Mi riprendo e raddrizzo la schiena, dandogli le spalle in modo altezzoso, i miei capelli lunghi gli colpiscono il fianco mentre mi giro e lui fa una smorfia. Ad un tratto il cellulare del Preside inizia a suonare... aspetta, ha davvero Gwiyomi Song come suoneria del cellulare?
Io e Yongguk ci guardiamo negli occhi incarnando un sopracciglio, allibiti. Le gote del Preside Wu iniziano a colorarsi di un rosso acceso.
«Ne riparliamo più tardi, uscite entrambi ho una questione urgente da sbrigare.» dice il preside alzandosi di scatto ed i indicandoci la porta, alzo le spalle cercando di non scoppiare a ridere, afferro la borsa e mi dirigo alla porta sorpassando Yongguk ed urtandogli la spalla. Lui sbuffa e mi segue. «Ah e signorina Park... cerchi di non farsi cacciare più fuori.» mi dice.
«Cercherò di farlo, arrivederci.» ammico uscendo.
«Fai schifo anche in matematica?» mi domanda Yongguk una volta fuori.
«Ma stai zitto che tu hai voti alti in matematica solo perché ti scopi la professoressa Shin.» sbuffo, buttando la borsa a terra e facendo per sedermi, vedo i suoi occhi scurirsi e mi afferra il braccio in una presa ferrea tirandomi di nuovo sopra.
«Aiii, idiota, mollami.» sbraito picchiando la mano enorme che si ritrova. "Rimarrano i lividi" penso mentre avvicina il suo volto al mio, trattengo il respiro cercando di tirarmi indietro. Mi sfiora le labbra e si avvicina all'orecchio soffiandoci dentro.
«Tu prova a dirlo a qualcuno e non sai cosa ti succede, le tue stupide amichette comprese.» sussurra, lascia il braccio e si allontana a passo svelto.
Mi lascio cadere a terra massaggiandomi il braccio e finalmente respiro di nuovo, fisso la sua schiena allontanarsi mentre una sola domanda si ripete nella mia mente.
Ma è completamente impazzito?

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Him to my house?! ***


(2)
Him to house?!





 

Sunday morning.


Devo ammettere che non riesco a capire il perché anche quando non c’è
scuola mi alzo sempre alle sette, potrei alzarmi a mezzogiorno come fa  Chani invece no, alle sette sono già fuori dal letto, cioè non sono fuori dal letto, sono nel letto a fissare il soffitto pensando a come reagirebbero Chani e Ha Gi se le dicessi che ho una relazione con Youngjae, perché si, ho una relazione con lui ma nessuno lo sa. Per il semplice fatto che se io lo dico a Chani e Ha Gi sarebbero capaci di tenermi il broncio per un mese e se invece Youngjae lo direbbe al suo gruppetto loro lo riempirebbero di parole quindi siamo momentaneamente bloccati ad una sottospecie di “relazione segreta.” Anche se il problema di vederci non c’è dato che molto spesso con la scusa di una “corsa rigenerativa” riusciamo ad incontraci e fare ciò che farebbero delle normali coppie. Una corsa rigenerativa molto interessante a dire la verità. La scusa all’inizio non reggeva perché, andiamo, io, Park Rin Hee pigra per passione vado a correre? Con il tempo ci hanno creduto, beh, scemi loro.
Il telefono vibra sul comodino affianco al letto, è Youngjae. Oh, una corsa di prima mattina fa sempre bene. Mi alzo dal letto correndo al bagno, mi lavo velocemente e mi trucco, poi vado in camera e mi sto un anno davanti allo specchio. Che metto? E’ sempre un dilemma, alla fine opto per un semplice top blu, i pantaloni della tuta neri ed, ovviamente, aderenti e la felpa che Chani ha comprato in un reparto maschile che è XXXXXL, se esiste questa taglia. Scendo giù silenziosamente cercando di non svegliare quella bestia che dorme sul divano, aka il nostro adorabile cane, che a sua volta sveglierà tutta la casa, mi infilo le mie amate adidas ed esco chiudendomi la porta alle spalle che sbatte forte. Mi stringo nelle spalle stringendo gli occhi quando sento Kinder, il cane appunto, iniziare ad abbaiare.
Okay, lo ammetto il nome l’abbiamo scelto io e Chani semplicemente perché adoriamo ogni tipo di Kinder. Mentre cammino verso il parco dove io e Youngjae dobbiamo incontrarci ripenso alla prima volta che dicemmo il nome scelto per il cane ai nostri genitori e scoppio a ridere senza riuscire a fermarmi, la voce divertita di Youngjae raggiunge le mie orecchie.
«Cosa c’è da ridere?» domanda circondandomi le spalle con il braccio. Gli stampo un bacio sulla guancia e lui sorride.
«Stavo pensando a quando io e Chani scegliemmo il nome per il nostro cane.» Dico ridendo.
«Kinder? Beh, un nome interessante.» Ride anche lui, mentre mi porge un Kinder Pinguì, sgrano gli occhi e gli salto addosso a stile di koala. Lui mi afferra i fianchi e mi stringe per non farmi cadere, quasi mi sciolgo, mi allontano e lo bacio mentre circondo il suo collo con le braccia, lui fa scorrere la sua lingua nella mia bocca cercando la mia che gli va volontariamente incontro.
«Mamma mamma, cosa stanno facendo?» domanda un bambino indicandoci, sgraniamo gli occhi. Salto a terra rischiando di cadere di culo mentre mi irrigidisco
«Stupidi bambini» penso mentre mi aggiusto i capelli. Youngjae mi guarda ridendo e io gli strappo il Kinder Pinguì dalla mano, scartandolo ed iniziando a mangiarlo felicemente.
«Cosa?» dice la mamma girandosi a guardarci, mi giro e le sorrido intrecciando la mia mano a quella di Youngjae. La mamma sorride intenerita ed accarezza la testolina del bambino rompicoglioni.
«Oh, ma sono solo due fidanzatini, caro.» Gli dice per poi procedere per la loro strada. Sospiro iniziando a camminare e continuando a mangiare il Kinder gentilmente offerto dal mio ragazzo. Non voglio mica essere denunciata per atti osceni in luogo pubblico per colpa di un bambino eh.
«Dammene un po’.» Mi dice Youngjae cercando di afferrarlo, lo sposto più lontano.
«Ho detto di no, Yoo Youngjae.» Sbuffo, lui mi guarda male e io gli sorrido amorevolmente dandogli una pacca sulla spalla, lui si butta in avanti ed afferra la mia adorata merenda, strappandomela dalle mani.
«Jae!» urlo, pestando i piedi per terra.
«Voglio solo un morso.» Dice ridendo.
«Adesso te lo do io un morso, idiota.» Sbuffo. Mi avvicino al suo collo e lo mordo, Youngjae inclina il collo lasciandomi più accesso. Guarda tu ‘sto stronzo. Mi stacco inacidita e lui ride.
«Dai.» Dice abbracciandomi, sbuffo mentre il cellulare vibra nella tasca della felpona. Il nome della mia gemella torreggia sullo schermo, incarno un sopracciglio e sblocco lo schermo aprendo il messaggio.

Da: KinderTwin:3
«Torna subito a casa, rischio un infarto e sono seria.»
Mi giro verso il mio ragazzo e sospiro: «Devo andare a casa, Chani ha un sos.» Gli dico scostandogli i capelli dalla fronte.
«Già?» domanda mettendo il broncio Youngjae. Annuisco e gli stampo un bacio sulle labbra per poi iniziare ad allontanarmi, sbuffando. Appena metto piede in cucina noto una sola cosa: Bang Yongguk e Park Chan Hee seduti vicini.
Rido lievemente.
Aspettate, cos-
Park Chan Hee e Bang Yongguk seduti vicini? Cazzo ci fa Yongguk a casa nostra?
Vedo la mia gemella stringere i pugni sul tavolo con le labbra serrate mentre Bang affianco sorride divertito, questo si che è un S.O.S, gente. Manca poco che a Chani esca del fumo dalle orecchie e trovo il tutto tremendamente divertente anche se non mi azzardo a ridere oppure posso ritenermi morta. D’altro canto nessuno mi ha notata entrare nella stanza quindi mi prendo il privilegio di ascoltare un attimo cosa stanno dicendo.
«Ma voi andate alla stessa scuola, giusto?» domanda nostro padre mentre incrocia le mani sul tavolo.
«Si.» Dice Chan Hee tirando su un sorriso falso, posso giurare che avrebbe voluto aggiungerci un “purtroppo.”
«Quindi tu e Yongguk vi conoscete?» domanda una donna con una voce dolce. Vedo Chan Hee storcere le labbra ed il sorriso di Yongguk allargarsi. La docile signora sembra non accorgersi del movimento delle labbra di Chan Hee, visto che le sorride in modo dolce.
«No, non ci conosciamo.» Risponde prontamente Bang stringendosi nelle spalle. Vedo Chan Hee aprire la bocca per insultarlo e quindi decido di fare il mio ingresso, interrompendola.
«Buongiorno.» Urlo entrando a passo spedito in cucina, vado verso il frigo, lo apro ed afferro la mia bottiglietta d’acqua.
«Ti squarto.» Sento sussurrare dalla mia gemella al ragazzo seduto affianco a lei, lui ride scuotendo la testa e lei alza l’angolo del labbro superiore in una smorfia disgustata.
«Oh Rin Hee finalmente sei arrivata.» Esulta la mamma battendo le mani. Bevo un sorso d’acqua dalla mia bottiglietta ed annuisco stringendomi nelle spalle «Almenochè questa che vedete in cucina non sia solo un’illusione ottica, si, sono io.»
«Adesso possiamo dirlo.» Dice papà, ignorando completamente la mia battuta stupenda, solo la signora ride lievemente.
Già mi sta simpatica, ‘sta tizia, oh.
«Cosa dovete dire?» chiede Chan Hee stringendo gli occhi, la donna ride e Yongguk incarna un sopracciglio.
«Yongguk e Ming Ming rimarranno qui per un mesetto.» Dice mamma mentre gli occhi le brillano.
Oh che nome simpatico Ming Ming, il contrario del nome Yongguk, moooolto antipatico. No, aspettate, cosa? Un mesetto? Qui? Bang Yongguk e Park Chan Hee? Sono pazzi.
«CHE COSA?!»
«CHE COSA?!»
«CHE COSA?!» urliamo in sincronia io, Yongguk e Chan Hee.
E’ arrivata la mia fine.

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Capitolo 3
*** Battle of food ***


(3)
Battle of food






«No, umma, io in macchina con lui non ci vado!» urlo con tutto il fiato che ho in gola.
«Park Chan Hee, noi dobbiamo andare a lavorare, non possiamo accompagnarti!» mi riprende mia madre con uno sguardo severo.
«Ma ci passate davanti scuola nostra!» dico indignata mentre stringo gli occhi a due fessure. Rin Hee affianco a me continua a messaggiare col suo cellulare, la madre di Yongguk è in cucina a fare colazione, papà è sul divano a leggere il suo adorato giornale, si toglie gli occhiali da vista e si alza, si avvicina a me e mi circonda le spalle con il braccio.
«Adesso basta!» mi riprende.
«Oggi andrai a scuola a scuola con Yongguk, smettila di lamentarti.» continua, passandomi una mano nei capelli.
Appa, li ho appena lavati, cazzo. Che mi ci passi la mano? Me li sporci. Lo fulmino con lo sguardo e tolgo la sua mano che si trovava ancora sui miei capelli puliti, lavati con Perla- con lo shampoo, volevo dire.
«E metti che non sa guidare, ci schiantiamo contro un muro e puoi dire addio alla tua gemella preferita.» dico incrociando le braccia sotto il seno ed alzando il mento.
«Ehi!» sbotta Rin Hee, alzo la mano per zittirla e lei mi alza il dito medio. Mamma sbuffa e si dilegua in cucina, seguita dalla mia gemella che quando mi serve non mi aiuta mai.
Cogliona, aiutami.
Ma sono tutti impazziti in questa casa? Insomma in macchina con Bang Yongguk non ci vado! Metti che facciamo un incidente perchè lui non sa guidare. Sono troppo giovane per morire per colpa di quell'idiota senza cervello. Mamma e papà non lo conosco davvero, insomma quando ci sono degli adulti fa tanto il bravo ragazzo quando in realtà è un coglione patentato. Eh, appunto, ha pure la patente, chissà come ha fatto ad averla, si sarà scopato anche l’insegnante di guida.
«Adesso basta.» sbuffa Yongguuk afferrandomi il braccio.
Da dov’è sbucato adesso?
«Muoviti, che ho delle cose da fare prima di entrare.» parla velocemente prima di strascinarmi fuori.
«E per tua informazione non mi sono fatto l’insegnante di guida.» mi sussurra all’orecchio. Mi blocco, sgranando gli occhi. Mi legge nel pensiero? O ho pensato ad alta voce?
Lo guardo incarnando il sopracciglio e mi metto le mani sui fianchi inchiodando i piedi a terra.
«Non hai pensato ad alta voce.» dice ridendo.
«Sei solo molto prevedibile.» dice facendo un sorrisetto.
«Tipo.» continua.
«Se io adesso facessi questo.» si avvicina e si abbassa sul mio collo, mordendone un lembo. «Tu rimarresti ferma, immobile, con gli occhi sgranati.»
Sussultò per poi spingerlo via dalle spalle. «Coglione, che cazzo fai?K
sbraito toccandomi il pezzo di pelle morso.
«Okay, basta adesso.» dice tornando serio. Poco bipolare, mi dicono.
«Come ho già detto.» continua.
«O cose migliori da fare che perdere il mio tempo con una bambina.»
Ma vedi un po’ tu sto stronzo!
«Tipo? Farti la prof-» mi blocco mentre lui si gira a guardarmi con un'espressione omicida sul viso.
«Muoviti, non ho tempo da perdere.» ringhia a denti stretti.
«Rin Hee!» urlo. «Ti vuoi muovere?»
«Eccomi.» dice correndo velocemente verso la macchina. Perché ha della carta igienica sotto la scarpa?
Scoppio a ridere, mi piego poggiando le mani sulle ginocchia: «Rin Hee! Hai della carte igienica sotto le scarpe!» le dico continuando a ridere come una pazza.
«Omiodio.» salta in aria lei, zampetta per tutta la strada fin quando la carta non si stacca dalla suola della sua scarpa.
«Smettila di ridere, andiamo.» mi dice, dandomi una manata in fronte.
Ma guarda sta cogliona, si bulla di me solo perché sono nata due minuti dopo.
«Questa è la prima e l’ultima volta che entro in macchina con Bang Yongguk.» le sussurro. Lei si gira verso di me, ride e scuote la testa.
«Che ridi?» domando sbuffando.
«Secondo me sarà una delle tante volte.» dice.

Five hours later.

«Bang Yongguk mi urta.» dice Chani, voltando lo sguardo verso il tavolo a cui è seduto Yongguk con i suoi amici.
«Non’è una novità.» risponde DanBi con la bocca piena di insalata.
«Danbi, ingoia prima e poi parli!» la richiama con voce seria Sung Gi. Lei ingoia velocemente, rischiando di affogarsi e mormora uno: «scusa, umma.»
«Comunque.» inizia a riparlare DanBi, si china sul tavolo e fa segno di avvicinarsi a lei, noi la imitiamo scambiandoci sguardi straniti.
«Choi Junhong.. è un figo proprio!» esclama poi sbattendo le mani sul tavolo.
Bo Na rimbalza all’indietro e per poco non finisce per terra, Chan Hee e SungGi si danno una testata e Rin Hee si risveglia dal suo coma.
«Santa DanBi, che cazzo fai?!» sbraita Chani gesticolando fuoriosamente.
«Oops.» risponde lei coprendosi la bocca per reprimere una risata.
«Ragazze.» dico stringendo gli occhi.
«Qualcuno mi spieghi perché Jung Daehyun guarda verso di noi con un sorriso sadico degno di Christian Gra-» non finisco nemmeno di parlare che una foglia d’insalata mi arriva diritta in faccia.
Chani e Rin Hee si girano a guardare il tavolo con un sorriso beffardo, poi si scambiano uno sguardo d’intesa. Chani prende l’hamburger che c’era nel piatto di Bo Na e lo lancia giusto in testa a Bang Yongguk, rido vedendo i capelli neri di lui tingersi di rosso per colpa del ketchup.
«Ehi, il mio hamburger.» sbotta Bo Na con gli occhi spalancati.
«Ssh.» la intima Rin Hee.
Due secondi e scoppia il pandemonio. Cibo che vola a destra e manca, noto Youngjae e Rin Hee scappare via ridendo e mi acciglio, qui c’è qualcosa che puzza. DanBi scivola sull’insalata che c’era a terra e prima che possa correre a prenderla, vedo che afferra la camicia di Choi Junhong per reggersi ,facendoselo poi cadere addosso. I loro visi sono quasi attaccati, DanBi respira a fatica e Junhong le fa un sorrisetto.
Minchia!
Yongguk si sta piegando in due dalle risate vedendo Chani ricoperta di cioccolata, lei spalanca gli occhi stringendo le braccia lungo i fianchi. Le sue labbra si muovono e, nonostante non possa sentirla, sono sicura che sta imprecando contro Yongguk. Prende un frullato appoggiato sul tavolo lì vicino e lo rovescia in testa al ragazzo davanti a lei, rido mentre lui stringe le labbra e sgrana gli occhi. Rido e cerco di togliermi l’insalata tra i miei bellissimi, perfetti, stilosi capelli.
«Ehi frigida.» mi dice qualcuno alle spalle, distraendomi dalla scena esilarante che stavo osservando.
Quel soprannome di merda, quella voce da idiota. So già chi è, sbuffo mentalmente alzando gli occhi al cielo.
«Daehyun che due coglioni, lasciami in pace.» urlo girandomi, della maionese mi finisce nei capelli ed io spalanco bocca ed occhi.
«Brutto bastardo-» ringhio, dandogli uno schiaffo sulla nuca. «Sei un idiota.»
Continuo, gli colpisco il petto con il palmo.
Blocca i miei polsi ed io lo guardo male, si avvicina al mio orecchio e scende seguendo la linea del collo, il suo respiro caldo si scontra contro la mia pelle bagnata dall’acqua fredda che ci siamo lanciati poco fa ed io rabbrividisco. Piccoli brividi percorrono tutta la mia schiena e mi mordo l’interno guancia, stringo i pugni lungo le braccia per non picchiarlo forte. Giuro che lo castro. Vorrei scostarmi ma le mie gambe sono immobilizzate, così come tutto il resto del mio corpo.
Dal collo risale lungo le mie labbra e si ferma sulla mia guancia imbrattata di maionese, lo sento sorridere sulla mia pelle, poi apre le labbra e sento la sua lingua strusciare sulla mia guancia destra togliendo via la maionese. Oh Santo Dio, che schifo, adesso muoio.
I miei arti riprendono uso e cerco di spingerlo via per le spalle però non ci riesco, sbuffo e lui sorride ancora sulla mia pelle.
«Buona la maionese, non tr-» mi alita addosso, ma non finisce in tempo che la voce del Preside rimbomba tra le mura della mensa.
«Cosa sta succedendo qui?!» urla, Daehyun mi guarda e poi alza le sopracciglia con un sorrisetto.
«Scappiamo.» Urla, prendendomi il polso e iniziando a correre verso l’uscita.
Mi fermo un secondo e Daehyun cerca di strascinarmi, alzo le mani: «Lo sport non fa per me, Jung.» dico con il fiatone, come se avessi corso tutto il campo.
Riprendo fiato dopo essere stata ferma tipo un quarto, camminiamo per un po’ ed arriviamo in giardino, molti ragazzi ci fissano come se fossimo dei pazzi, insomma siamo ricoperti da ogni sorta di cibo esistente, ci credo.
Sung Gi e Himchan sono fuori, chinati sulle ginocchia mentre cercano di riprendere fiato, saranno scappati anche loro. Poco dopo vedo DanBi e Junhong che ci vengono incontro, Dan Bi ha le guance lievemente colorate di rosso e Junhong sorride. Anche qui c’è qualcosa che puzza!
Da destra vedo Youngjae e Rin Hee, si scambiano un sorriso e Rin Hee abbassa lo sguardo, mi acciglio. Rin Hee inizia a correre verso di me e quando vede come sono conciata, mi scoppia a ridere in faccia, le alzo il dito medio.
«Io e te dobbiamo farci una bella chiacchierata.» le dico all’orecchio, lei si acciglia ed io le faccio segno con la mano che ne
riparleremo più tardi.
«Ragazze.» urla una voce che riconosco come quella di Bo Na.
«Aiutatemi.» dice quasi piangendo mentre zoppica verso di noi, appoggiandosi a Moon Jongup, che, tutto rosso, le tiene per i fianchi cercando di aiutarla a camminare.
«Oh mio dio.» scatta in piedi Sung Gi, correndo verso Bo Na, le alza il viso tra le mani e la fissa.
«Cos’hai fatto? Ti sei fatta male? Cosa ti fa male? Come hai fat-»
«Ma falla almeno respirare.» sbuffa Himchan, sedendosi sul prato e appoggiando la testa al tronco di un albero.
Sung Gi si gira con uno sguardo omicida verso il più grande.
«Non osare dirmi cosa devo fare.» ringhia. Lui sbuffa e scrolla le spalle.
«Aspettate.» Dico mentre un brivido mi attraversa la spina dorsale. Qui manca qualcuno.
«Cosa?» domanda DanBi, mentre si lega i capelli in una coda di cavallo.
Rin Hee mi fissa stranita ed io la guardo con gli occhi sgranati, poi anche lei apre la bocca per poi coprirsela con la mano, con un’espressione alquanto scioccata in viso. Finalmente se n’è accorta.
Deglutisco, tutti mi fissano: «Dove sono Chan Hee e Yongguk?»
«Merda!» esclamiamo tutti all’unismo.

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Capitolo 4
*** The game of twenty questions. ***


(4)
The game of twenty questions.






«Non ci posso credere!» esclamo pestando i piedi a terra.
«Ti stai un pò zitta?» esclama a sua volta Yongguk, irato come non mai.
«Io?» mi indico scioccata. «Tu crei i casini e dopo ci devo finire dentro anche io per colpa tua!» urlo arrabbiata.
Stupido idiota.
«Non ho iniziato io a tirare cibo, non affibbiarmi colpe che non ho!» mi risponde lui a tono. Mentre si gira a fissarmi, stringendo i pungi lungo i fianchi.
«Vaffanculo Yongguk!» esclamo iniziando ad accelerare il passo.
Non ci posso credere, non ci posso credere. L'ho già detto che non ci posso credere? Quel coglione si concede persino di essere irato con me quando io non ho colpe, è stata tutta colpa di quel gruppo di coglioni che non sanno farsi i cazzi propri, mannaggia.
Prendo una palla e la lancio  in aria, sento Yongguk gemere e quando mi giro lo trovo a toccarsi una parte della testa. Mi ringhia contro, probabilmente l'ho colpito in testa, beh, meglio, magari si fa un pò più intelligente.
«Ma ti sembra normale?!» gli dico, indicandomi. «Io a quest'ora stavo dormendo! Ed invece no, perchè sono riuchiusa in questa scuola di merda con un coglione di merda che non ha un cervello!» sbotto mentre prendo a calci una palla che era capitata davanti ai miei piedi, la palla colpisce il muro e rimbalza indietro andando a finire sulle gambe di Yongguk.
«Ma ti stai un pò ferma?!» esclama lui, esasperato. «Stai facendo solo guai! E, per tua, informazione anche io avevo di meglio da fare!»
esclama ringhiando.
«Ah si! Giusto, scusa Bang! Chissà quale zoccola di basso rango ti dovevi sbattere!» rispondo alzando le mani al cielo, lui si avvicina e mi da uno schiaffetto in fronte. Sgrano gli occhi.
«Idiota!» urlo colpendogli il petto con un pugno, lui ride e si piega in due tenendosi la parte colpita.
«Merda, Park! Sei proprio forte, mi hai sfondato lo stomaco!» dice sarcastico lui.
Guarda 'sto stronzo, non solo sono chiusa qua con lui per colpa sua e si permette pure di prendermi in giro e fare il sarcastico. Ma io non so se è normale, lo prendo a sprangate fino a spaccargli i denti. Poi vede come si prende ancora gioco di me.
Lo vedo appoggiare il cellulare su un banco e togliersi la giacca, rimanendo in canottiera, però devo dire che in fatto di fisico non'è messo m-. Chan Hee!
«Vuoi farmi una foto?» domanda lui ghignando.
«Guardo quanto sei idiota, fuori fa un freddo cane e tu sei in canottiera.» rispondo con una smorfia sulle labbra mentre mi stringo nella mia felpa enorme.
«Ah, giusto, meglio la tua felpa con un...» si abbassa per vedere meglio la scritta sulla mia felpa e scoppia a ridere. «Un lamacorn. Davvero?» ride ancora più forte ed io accarezzo l'animale sulla mia felpa, è un misto tra un lama ed un unicorno ed'è assolutamente adorabile.
«Ma smettila che è stupenda!» sbotto offesa mentre lo fisso male. Ride ancora più forte. Adesso gli arriva uno schiaffo.
«Ah beh, si, potrei sposarmi un animale del genere, guarda.» si prende gioco di me.
«Mi spiace.» dico stringendomi nelle spalle «E' già sposato ed ha due figli.» continuo alzando due dita in aria e sventolandole davanti al suo volto.
Si porta una mano all’altezza del cuore e fa un’espressione ferita abbassando lo sguardo mentre scuote la testa.
«Dio.» Dice con voce falsamente rotta. «Questa cosa mi ferisce!»
«Capita.» Gli rispondo stringendomi nelle spalle e dirigendomi verso lo sgabuzzino per prendere ciò che ci serve per pulire quello schifo. Entro e Yongguk mi segue, cerco di prendere uno straccio che sta su una mensola troppo alta ma non ci arrivo, Yongguk sbuffa e la afferra al mio posto per poi porgermela, questo posto è fottutamente stretto!
«Tieni, nanetta.» Mi dice, porgendomi lo straccio.
«Sei tu che sei troppo alto, idiota.» Gli ringhio contro.
Yongguk non risponde perché sentiamo la porta dietro di noi chiudersi, mi giro per aprirla ma non ci riesco, spingo e la porta non si muove di un millimetro.
«Yongguk.» Dico con un filo di voce.
«Levati che hai la forza pari a quella di una mosca.» Risponde lui, spostandomi di lato.
Spinge la porta ma questa non si muove, ritenta mettendoci più forza ma nulla.
«Oh mio dio, Yongguk.» Bisbiglio afferrandogli la spalla, lui si gira a fissarmi stranito. «Sono claustrofobica, Yongguk.» Dico.
«Madonna, pure claustrofobica.» Sbotta, da un calcio alla porta ma l’unica cosa che fa è ferirsi il piede.
«Aia!» sbotta saltando in piedi, urta uno scaffale ed una montagna di stracci
gli finisce addosso.
«Merda!» esclama poi si gira verso di me e ringhia.
«Sei tu che porti sfiga.» Mi dice.
Ma io ti castro e vediamo chi porta sfiga, idiota.
«Fottiti.» Ringhio a mia volta, alzandogli il dito medio.
«Dov’è il tuo cellulare, idiota?» domando, alzando gli occhi al cielo.
«L’ho rimasto fuori!» ringhia ancora.
Sbuffo, scavando nelle tasche dell’enorme felpa Lamacorn fino a trovare il mio cellulare, sorrido trionfante.
«Chi è che porta sfiga?» domando sornionementre lo sblocco velocemente, la mia espressione muta da trionfante a terrorizzata in un batter d’occhi.
«Oh no no no!» dico esasperata mentre cerco di chiamare velocemente Bo Na, ma il telefono si blocca e lentamente si spegne lasciandoci al buio.
«Idiota.» Sbuffa Yongguk, mi prendo la testa tra le mani mentre lui si fa scivolare lungo il muro, si siede ed allunga le gambe chilometriche che si ritrova.
«Cosa stai facendo?!» domando allarmata.
«Non c’è nessuno qui, non possiamo chiamare nessuno quindi mi sto mettendo comodo.» Spiega alzando le spalle con fare indifferente.
«Yongguk, prova ad aprire la porta!» dico chinandomi e scuotendolo per le spalle larghe.
«E’ bloccata.» Dice togliendo le mie piccole mani dalle sue spalle. «Almeno che qualcuno non la apra da fuori, dobbiamo restare qui finche qualcuno non si accorge di noi.» Dice sbuffando.
Oh no!


 

One hour later.



«Yongguk.» Mi lamento. «Mi fanno male le gambe, voglio sedermi.»
«Siediti.» Risponde soltanto lui continuando a tenere gli occhi serrati.
«Dove?» ringhio mettendomi le mani sui fianchi.
Lui allarga le gambe e mi fa segno di sedermi in mezzo.
Cosa? E’ impazzito?
Lo guardo incarnando il sopracciglio e lui apre un occhio, poi anche l’altro.
«Se non vuoi sederti qui, puoi stare tranquillamente all’in piedi, non c’è abbastanza spazio qui.» Dice stringendosi nelle spalle ed incrociando le braccia dietro la testa.
«Alzati.» Gli dico, colpendogli il gomito. Lui alza le sopracciglia come se avessi appena detto di aver visto un maiale volare.
«Scordatelo.» Risponde.
Sbuffo, mi chino e mi siedo tra le sue gambe aperte, appoggiando la testa sul suo petto. Che merda!
«Mi annoio.» Dice Yongguk, sospiro.
«Anche io.» Rispondo accarezzandomi le gambe.
«Facciamo un gioco.» Dice sistemandosi meglio.
«Che gioco?» domanda, nonostante non posso vederlo in faccia so che sul suo viso è disegnato un sorriso beffardo.
«Il gioco delle venti domande.» Dico con una nota di soddisfazione nella voce, caccio un verso strozzato.
«Yongguk, che merda di gioco!» sbuffo stringendomi le gambe al petto e spostandomi i capelli sulla spalla destra.
«Non ho voglia di mangiare i tuoi capelli!» sputacchia lui.
«Sono buoni.» Gli rispondo odorandomi i capelli. «Sanno di vaniglia.» Continuo.
«Iniziamo.» Mi ignora lui.
«Non fare domande imbarazzanti, Bang!» lo avverto chinando il viso indietro per fissarlo, lui ride.
«Allora, come si chiama il tuo ultimo ragazzo?» domanda. «Sempre se ne hai mai avuto uno.» Si affretta ad aggiungere ridacchiando.
Coglione, pensa davvero che io non abbia mai avuto un ragazzo?
«SiYoung.» Rispondo tranquillamente.
«Hong SiYoung?» domanda sconcertato. «Quello che se n’è andato in Cina l’anno scorso?» domanda, annuisco contro il suo petto.
«Perché vi siete lasciati?» domanda.
«Quando andò in Cina continuammo a stare insieme per circa sei mesi.» Dico.
«Poi lui mi disse che mi aveva tradito e che le relazioni a distanza non facevano per lui.» Concludo sospirando.
«Quanto siete stati insieme?»
«Due anni e sei mesi.» Rispondo a manetta.
«Minchia!» esclama lui, scoppio a ridere.
«Sei vergine?»
Mi sembrava strano che non mi avesse ancora fatto questa domanda. Ma seriamente, sono stata con un ragazzo due anni e sei mesi e secondo lui che abbiamo fatto? Ci siamo guardati in faccia tutto il tempo?
«No.» Sbuffo.
«Cosa?» dice incredulo.
«Oh andiamo, non essere scioccato, tesoro.» Gli rispondo, dandogli delle pacche sulla gamba.
«Cioè, tu, Park Chan Hee non sei vergine?» domanda ancora, annuisco ancora.
«Oh Dio!» esclama, scoppio a ridere. «Okay, mh.. l’hai persa con SiYoung?» domanda.
«Si.»
«E com’è stato?» domanda curioso.
«Come qualunque altra prima volta, Yongguk, chissà con quante tizie vergini l’hai fatto, suvvia.» Rispondo sventolando la mano in aria.
«In realtà…» dice lui a disagio. «L’ho fatto solo con una persona.»
«Cosa?!» adesso è il mio turno per essere sconcertata. «Mi stai prendendo per il culo, idiota?!» lui ride.
«No.» Dice, poi lo sento rabbrividire. «Chan Hee?» domanda, annuisco. «Togliti la felpa.» Mi ordina.
«Cosa?» domando scocciata.
«Toglila, ho freddo.» Esclama mentre si sfrega le mani contro le braccia muscolose.
«Non ti darò la mia felpa, te l’avevo detto che faceva freddo!» lo richiamo.
«Dammela, non ti farò restare senza.» Mi rassicura.
«Fidati di me.» Piagnucola,
lo ignoro.
«Dai!» esclama quasi urlando. «Sto morendo di freddo.»
Meglio, così ti levi e mi lasci in pace.
Sbuffo, abbassando la zip della felpa e togliendola, lui l’afferra come se fosse una bottiglietta d’acqua in mezzo al deserto, si copre le spalle e mi tira di più verso di lui, avvolge le sue braccia attorno alle mie e appoggia il mento sulla mia spalle, in modo da coprire entrambi. Siamo troppo vicini, le mie labbra si modellano in una smorfia. Sento il suo respiro farsi più pesante contro il mio orecchio.
«Yongguk?» lo chiamo, stringendo la sua mano e scuotendola. Niente.
«Yongguk?» ritentoalzando la voce, non mi risponde, bene, si è addormentato!


 

Meanhwhile.



«Rin Hee.» Dico sventolandole la mano davanti agli occhi, lei si risveglia dal suo stato di trans e mi guarda.
«Si, unnie?» mi chiede guardandomi.
«Perché a Chan Hee attacca la segreteria telefonica?» le domando stranita.
«Sta scontando la sua punizione con Bang ed avevo il cellulare scarico.» Mi spiega lei stringendosi nelle spalle.
«Si.» Dico. «Ma è andata alle cinque adesso sono quasi le dieci.» L’avverto. Lei salta in piedi.
«Quasi le dieci?!» urla. «Che fine ha fatto la mia gemella?»
«Non ne ho idea, te l’ho detto.» Sbuffo.
«Chiama Himchan.»
«Chi cazzo ha il numero di Kim Himchan, Rin Hee?» sbotto esausta.
«Io, ce l’ho io.» Risponde sventolando il cellulare davanti ai miei occhi.
«Come fai ad avere il numero di Kim Himchan?» domando guardandola stranita, lei avvampa.
«Io…
aehm… ecco, l’ho trovato sul sito della scuola.» Balbetta insicura, mi stringo nelle spalle e digito velocemente il numero di quell’idiota.
Dopo un paio di squilli risponde ed io metto il vivavoce.
«Pronto?»
«Kim Himchan?» domando riluttante.
«Unico e solo, chi è?» domanda lui vantandosi.
«Sono Choi Sung Gi!» esclamo. «Il tuo amico è rientrato?» domando grattandomi il braccio nervosamente.
«Chi? Yongguk? Non lo vedo dalle cinque!» risponde lui.
«Non risponde nemmeno al cellulare!» continua esasperato.
«Nemmeno Chan Hee risponde.» Lo avverto, Rin Hee mi fissa stranita.
«Sarà successo qualcosa?» domanda poi.
«Andiamo a vedere a scuola.» Risponde dall’altro lato del telefono Himchan.
«Magari sarà successo davvero qualcosa.» Continua.
«Okay, ci vediamo fuori la scuola.» Dico, facendomi ad un tratto rossa. Oddio, dovrò vedere Kim Himchan e sono in queste condizioni! Non va bene!
«A dopo Sung Gi.» Dice per poi attaccare.
Sono ufficialmente diventata un pomodoro.

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