n a t a l e

di _CreepyAlis_
(/viewuser.php?uid=829945)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oltre le nuvole ***
Capitolo 2: *** Confusioneee ***
Capitolo 3: *** B. ***
Capitolo 4: *** *Be my baby... I'll look after you* ***
Capitolo 5: *** *We'll be counting Stars* ***



Capitolo 1
*** Oltre le nuvole ***


Hey :)
Questa é la mia prima ff su EFP, quindi... Pietà plz! x.x

[Mi scuso per la segnalazione come 'OneShot', ma inizialmente volevo farla tale... Ma poi... hehe... in ogni caso, leggetela come Fanfic normale!]

Ditemi cosa ne pensate, io intanto aspetto...
Alla storia!


Oltre le Nuvole

Sbuffò. 'Ma perché é in ritardo? Dovevamo trovarci al campo mezz'ora fa! Appena arriva lo strozzo!'
Sapevano entrambi che non l'avrebbe mai fatto, ma non per questo Hitoro doveva sempre, ma proprio sempre essere in ritardo! E soprattutto a metà Dicembre! Col gelo! Una volta o due poteva andare, ma... Basta!
 
"Midooo!"
 
'Il crimine sale... Conta Ryuuji, conta.'
 
"Oh, ciao Hiroto! Dov'eri finito?" disse il verde voltandosi con un gran sorriso.
 
Hiroto non aveva smesso di sorridere a occhi chiusi da quando aveva visto la figura voltata di Midorikawa e si era messo a correre per raggiungerlo, ma ora che il verde si era girato, si sentiva minacciato. Sarà stato per la vena d'irritazione sul volto di Miele.
 
"Ah... Eh... Sì, scusa... Io...". Le ondate minacciose emanate da Mido gli ricordavano Reize...
'Ahiai, brutto segno...'.
 
"Hah, non importa. Vieni? Allenamento speciale oggi!"
 
"Eeeh?! Ci alleniamo?!  Seriamente?".
 
'Haha, la perplessità in persona!' pensò Mido, tuffando il sorriso nella sciarpa color crema.
"Pensavi forse qualcos'altro?"
 
"Beh... Siamo quasi a Natale… Non pensi che dovremmo pensare ai regali? Io devo ancora decidere per Hitomiko nee-san…”. Sembrava che Hiroto stesse valutando quanti angoli potesse avere l’Universo.
 
"Eeeh?! Non hai ancora neanche pensato? Dio Hiroto, siamo quasi al venti! Venti!" gli urlò contro Mido. Hiroto sembrava un cane a cui avevano detto 'seduto!'.
 
Mido portò le dita alla fronte inspirando, parte per la... irresponsabilità del rosso e parte per il fatto che stava cercando di ragionare.
 
"A~ah, non importa. Dirò a Endō-san che non andiamo. Allora, quale regalo pensi sia meglio per nee-san?" concluse, sorridendo apertamente.
Hiroto s'illuminò, e per poco stritolò Mido in un abbraccio di riconoscenza.

 
Mezz'ora dopo erano arrivati al centro, e Hiroto continuava a guardarsi intorno con gli occhi che luccicavano. Probabilmente non per il riflesso delle luci.
 
"Mido! Mido! Guarda!" sembrava un bambino, mentre stava affacciato (più che altro attaccato) a una delle vetrine, richiamando il verde. Questo ogni due o tre metri, a seconda della misura del muro tra negozio e negozio... Cioé tra vetrina e vetrina.
 
'Dopotutto, i giochi che abbiamo sempre ricevuto erano solo in occasione delle visite di papà...' a Mido si strinse il cuore.
Hiroto era quello che più aveva sofferto, quando era stato annullato il progetto della Aliea. Tra tutti, nessuno, nemmeno Ulvida, eguagliava i suoi sentimenti per l'uomo che era padre di Hitomiko. E di loro. In tutto. 'Beh, tranne biologicamente...' Mido sorrise a Hiroto che lo guardava, in attesa di un commento sul gioco che stava momentaneamente puntando, per poi passare a un altro.
 
Poi gli venne un'idea.
 
"Hiroto, perché non mi mostri qualcosa che generalmente ti piace? Così vedo se mi vengono idee... Magari nee-san ha gusti simili!" Hiroto s'illuminò nel sentire le parole dell'amico.
 
"Sì! Allora... Qualcosa che mi piace..."
 
"Un genere! Ad esempio un genere di musica, arte, sport... Cose così, insomma" s'intromise Midorikawa, cercando di prevenire il fiume di esempi che sarebbe uscito dall'amico.
 
"Ah ok. Più facile!" sorrise Hiroto, del tutto inconsapevole del sollievo del verde.
"Allora... Innanzitutto... Calcio! Ma già lo sai, vero?" ghignò, guardando l'amico complice. "Poi... Il cielo. Soprattutto di notte." disse mentre sollevava lo sguardo per ammirare le stelle. Poi scoppiò a ridere.
"E non credo sia un caso che io abbia come Hissatsu ‘Riuusey Blade'!"
 
Mido guardò l'amico, e non riuscì a contenere un proprio sorriso. Non gli mancava affatto Gran. Tranne forse i litigi complici tra Gran e Reize...
 
Poi il rosso si girò, e guardò Mido con occhi simili alla sua vecchia persona.
"E le sorprese.". Mido lo guardò. Questo lo sapeva già; tutti all'Asilo le adoravano: significavano le visite del padre. Ma allora perché Hiroto lo guardava come se gli stesse confidando un segreto?
 "Mido...  a te piacciono le sorprese?"
 
'Ohoh...'
"... A tutti in genere piacciono, Hiroto... Per...ché?"
 
"No, niente. Anzi... Una persona che conosci si chiedeva cosa poterti dare per Natale... Non è che mi daresti qualche esempio?"
 
'Una persona? Che conosco?... Potrebbe essere Diam... Dopotutto non ci vediamo da molto!'
"Hm... Vediamo... Beh... Calcio ovviamente... Lo Spazio oltre il cielo, poi... Ah!" Midorikawa tuffò il viso di nuovo nella sciarpa, arrossendo prima di finire. "... Dire citazioni, hehe... ". Hiroto scoppiò a ridere.
 
"Ma Mido... Non c'è niente di strano! A ognuno il suo, no?" poi diede una pacca all'amico. "Non é una citazione, questa?".
 
Mido sorrise. "Nanana. É un proverbio, Hiroto. C'è differenza." finì, lanciando per gioco un'occhiata a Hiroto.
 
"Ah. Oh scusa allora, potente e pazzo Midorikawa~" lo stuzzicò il rosso.
 
"Ma taci!" gli disse Mido, dandogli una spinta. Forte.
 
Stavano sorridendo entrambi. E ridendo come pazzi.
 
Esaurita la spinta, Hiroto si fermò qualche metro più avanti.
 
E non si mosse.
 
"Hiroto? Tutto bene? Ti ho fatto-"
 
Ma l'amico stava prestando attenzione a qualcos'altro. Quando anche il verde si avvicinò, vide che Hiroto sava guardando (in estasi) una vetrina allestita con una carta da parati particolare. Raffigurava il cielo. E la stanza sembrava un cielo tagliato a cubo.
 
Dagli scaffali dietro ne pendeva altra, sempre a stampe di Universo e cielo.
 
Tutti e due erano immobili.

Era quasi stupido. Eppure...
 
"Hiroto..."
 
"Sì..." disse Hiroto. Era quasi un'affermazione, più che una domanda in risposta.
 
"Andiamo, dai.". Hiroto aveva trovato cosa fare.
 
"Va bene, Mido.". Mido sapeva cosa fare.


Alla fine, avevano trovato un bellissimo set da coach per la sorella nei suoi colori preferiti, non sapendo cos'altro cercare.
 
"Ehi Hiroto" cominciò Mido, ma si fermò subito al contemporaneo "Ehi Mido" dell'altro. Poi si guardarono, in attesa che uno parlasse.
Lo fece Hiroto.
 
"Hah, scusa. Comunque... Io dovrei andare a incartare il regalo per nee-san e poi devo andare da Burn, mi aveva chiesto di aiutarlo con Gazel... Sai, i soliti litigi romantici" finì, lanciando un'occhiata a Mido che avvampò.
 
"S-sì, non mi servono i dettagli grazie" buttò in fretta, chiudendo gli occhi e spingendo la schiena del rosso, come per allontanarsi ulteriormente sia dalla magnifica vetrina che dall’argomento.
 
“Okok, ho capito. La smetto.” rise Hiroto, anche se più tardi avrebbe ricominciato a stuzzicarlo. Lo prendeva in giro ogni volta che era felice.

A Mido non dispiaceva. Forse i loro litigi stile Gran-Reize assomigliavano un po’ a quelli tra Burn e Gazel…
“Sarà meglio.” sbuffò Mido, di nuovo dentro la sciarpa, nascondendo nuovamente un sorriso.
E, il suo viso totalmente rosso.
 
Si salutarono poco dopo, e mentre Hiroto si dirigeva a casa, Midorikawa andò direttamente da  Touko, per mettere in atto il piano.

Heya! ^^
Innanzitutto, grazie per essere arrivati alla fine! Cioè qui u.u <3
Secondo, me li sono immaginati troppo qui alla fine X”D!  Secondo me, quando è felice (ovviamente a seconda dei casi) Hiroto diventa quasi Gran… un po’ come Ryuuji quando è sicuro di qualcosa… è Reize, dai! Non ho ragione? o.O
Okk, chiudo! ^^
 
A questo punto, penso la farò di due (o più) capitoli… altrimenti o l’accorcio… e con la HiroMido col cavolo!   x)  =p
Detto questo… alla prossima! :*
 
[RecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteee~ grazie u.u .
Specialmente tu, TimeStrangerRey! <3]


ps: cercherò di rispondere a tutte le recensioni, ma se non riesco scusate, lo scriverò nel capitolo seguente a quello delle r. ricevute <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Confusioneee ***


Hey! :)
Ora non mi sento più tanto nuova... Ho anche ricevuto delle recensioni! XD
 
Mi fate sentire felicefelice, sapete? ~
 
Spero di finire la storia con un 'era carina' da parte vostra, recensenti~ u.u
 
Era ora che ti muovessi, TimeStrangerRey! E ssi, l'ho aggiornata! xp

Viocchan, Ely-chan, spero di aver finito il capitolo (come vi avevo promesso! Sono stata brava? Φ.Φ) in un modo che vi piaccia! ^^
 
Okok, comincio~
Alla storia!


Confusioneee

"Ma Touko... Mi serve solo per una sera! Una!" Mido non sapeva se piangere, esasperarsi (lo era già, quindi escluso), arrabbiarsi o arrendersi.
 
"Mido ho capito che lo vuoi perché ci devi fare una cosa importante, ma non posso darti un intero capannone 'a nolo' per una sera! In più non saprei neanche dove andarlo a pescare!" gli rispose garbatamente lei. Era la figlia del Primo Ministro, ma anche volendo non avrebbe potuto aiutarlo.
Non poteva chiedere a suo padre di regalarle un capannone abbandonato per Natale. Escluso. No. Nain. Niet. Nada. Zettai i-ya.
 
"Hah... Ok, grazie per avermi ascoltato" finì il verde. Sapeva che sarebbe stato difficile, ma non aveva immaginato che sarebbe stato così complicato per lei aiutarlo.
 
"Aspetta, Mido! Forse ho un'idea..." lo richiamò Touko, pensierosa.
'Ma quanti angoli può avere sto Universo?' si chiese Mido. Tutti sembravano contarli, ultimamente.
"Si?"
 
"Ascolta... Se tu..." cominciò la ragazza.

"Hitomiko nee-san! Dove sei!?" chiese Hiroto, correndo freneticamente per la casa con cui viveva insieme a sua sorella.
 
"Hiroto! Non urlare. Sono qui, come sempre a quest'ora." lo rimproverò la sorella, apparendo dalla porta del suo studio. "Che ti serve?"
 
"Ah sì, scusa. Mi serve una stanza..."
 
"Ahm... Una... Stanza? Hiroto stai bene?" gli chiese appoggiando la mano alla fronte del rosso. Che diventò tintaunita dei suoi capelli.
 
"S-sì! Basta, sono grande! Comunque, mi serve una stanza e un proiettore a sfera... Entro il venti-cinque! Ti prego, mi puoi aiutare?" e gli occhioni-da-cucciolo entrarono in azione.
 
'Hiroto che prega? O... k... ' Pensò Hitomiko.
"Sì, qualcosa posso fare per il proiettore, basta ordinarlo e arriverà prima della Vigilia. Ma per la stanza... -!" all'improvviso s'illuminò, e sorrise a Hiroto.
 
Quest'ultimo prima non capì, poi sorrise a sua volta.
 
"Posso chiedere a..." iniziò lei
"... Papà se mi potrebbe..."
"... Prestare per una sera... "
"... La vecchia palestra del Sun Garden!" finrono all'unisono, sorridendo.
 
"Grazie sorellona~!" urlò Hiroto uscendo di corsa dalla casa.
 
"E ora dove vai?!" cercò di dirgli più pacatamente possibile lei nonostante i molti metri che ormai li separavano.
 
"A fare i preparativi!" le rispose lui.
 
'Oh certo, bellissimo chiarimento' pensò Hitomiko. Sorrideva.
 
"Touko! Sei un genio!" esclamò Mido, in estasi.
 
"Oh quello lo so già" affermò in rimando la ragazza sollevando il viso e chiudendo gli occhi, dandosi un'aria di superiorità. In contrasto con il sorriso gigante, frutto di bonaria ironia.
"Beh, direi che ora ti manca solo-" fu interrotta dall'amico.
 
"Sto volando Touko!". Lei sorrise.

'Non penso ci metterà molto a procurarsi quello che gli serve visto il suo passo!' riflettè, osservando Midorikawa mentre correva via.
'E ora... Da papà!' pensò, girando i tacchi e incamminandosi.

Heya! ^^
Scusate se è venuto corto, ma desidero sapere una cosa... Volete che vada bene il piano di Mido e quello di Hiroto?  
O volete una svolta triste? (non è taggato tragedia eh, quindi... Niente morti! Solo una svolta... ^^)  

 

In ogni caso... A[ =) ], B[ T.T ] o *scelgo io _C_* [ '?' ] ? 
RecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteee~ grazie u.u. Così so cosa volete :) [Premetto che sceglierò tra A, B e *C* a seconda della maggioranza di una lettera nelle recensioni]. 
O se non volete recensire, mandatemi un messaggio con la lettera ^^ 

 
Più in fretta ho le vostre risposte, più in fretta aggiorno!
[verbo indirizzato a TimeStrangerRey xp] 

Ho già deciso per il prossimo capitolo, hehe... ^J^
Sarà una 'B', ma per non deludere 
Viocchan, una conclusione felice ci sarà! Scusate se ho ascoltato Rey-chan, ma sono troppo sadica! X"D
 
Alla prossima~


PS.: *RecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteRecensiteee~ grazie u.u* vale ancora!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** B. ***


Hey! :)
Questa è la lettera B, come avrete visto dal titolo ^^
B e quindi conclusione felice ma svolta triste... u.u
 
L'ispirazione per il titolo é partita da questa frase: 'Mi sono innamorato proprio come si cade dalle scale... Improvvisamente, capitombolando, senza poter fare niente per frenare la caduta'.
 
Ma, dato che sarebbe troppo lungo come titolo, terrò solo B.~. Ma quello effettivo è questo, eh! x)
 
Alla storia!

B.
 
"Allora, ho parlato con mio padre, e ha detto che puoi utilizzare una stanza del vecchio magazzino, quello giù vicino al fiume.
Lui suggeriva quella a sinistra dell'androne della zona nord, dato che non è grande e ha un soffitto piuttosto basso. Ti sarà più facile arrivarci... Ci dovrebbero esser ancora dei barattoli di colla da parati nel ripostiglio e anche delle scale ha detto. Così riuscirai a lavorare meglio." concluse lei con un sorriso.
 
"Grazie Touko. Davvero. Mi hai aiutato tantissimo!" la ringraziò Midorikawa, felice.
Il piano avrebbe funzionato, e Hiroto avrebbe avuto un pizzico di felicità questo Natale.
 
"... Mido?" lo appellò Touko.
 
Mido schizzò subito all’attenti, non volendo sembrare scortese alla sua 'salvatrice'.
"Sì?"
 
"Perché sei ancora qui~?"
 
La minaccia fu accolta con un sorriso, che rispecchiava il ghigno di lei.

"Zona nord... Zona nord... A-ha!" disse Mido, trovando finalmente l'androne tanto cercato.
Touko aveva ragione, il soffitto  della stanza era basso e raggiungibile con la scala che aveva recuperato prima.
Tornò all'entrata del vecchio magazzino, prese la carta da parati che aveva appoggiato e ritornando alla Zona nord passò a prendere i barattoli di colla.
 
Ritornato, appoggiò tutto sul pavimento e si tolse giacca, la sua amata sciarpa crema e la felpa, rimanendo in jeans e maglia di cotone grezzo bianca. Il collo a v e le maniche lunghe (era inverno!) non gli impedivano i movimenti, e lui stava bene. In più, essendo bianca, almeno sarebbe stato più facile lavarla, visto quello che lo attendeva, e valutando il lavoro constatò che i capelli, già di solito raccolti nella coda alta, non gli avrebbero dato fastidio.
 
Sorrise a se stesso, e tirandosi su le maniche fin sopra i gomiti, prese la scala, i barattoli e cominciò ad aprirli.
 
Poi prese lo scotch di carta e salito sulla scala fissò la parte alta di uno dei grandi fogli all'angolo tra il soffitto e la parete. Prese il rullo con la destra e passò il collante sulla carta da parati, fissando la bellissima stampa a nuvole bianche e cielo azzurro alla parete. Partì dall'alto, e seguendo il movimento della sua mano destra, scese i gradini della scala fino a terra, attaccando il foglio. Risalì la scala e tolse il nastro adesivo. Certo sarebbe stato tutto più facile avere un rullo dal manico un po' più lungo, ma facendo su e giù per la scala avrebbe sicuramente recuperato l'allenamento perso l'altro giorno a causa di Hiroto. Sbuffò a causa della fatica che lo attendeva, e poi sorrise pensando al rosso e al suo comportamento di fronte a giochi e sorprese.
 
Ora gli servivano circa altri cinque fogli per finire la parete, dato che con la porta c'era meno superficie da tappezzare; poi altri cinque per quella alla sua destra, sei per quella opposta e infine altri cinque per la parete alla sua sinistra.
I fogli misuravano circa due metri di base per quattro, esattamente l’altezza della stanza.
 
‘Per fortuna Touko mi ha dato le misure avute dal padre. Così sono riuscito a comprare tutto prima di venire qui evitandomi due viaggi!’ pensò Mido, di nuovo grato all’amica.

Qualche ora dopo, aveva finito di tappezzare il soffitto, e aveva rivestito il pavimento con dell'erba sintetica morbida, un po' diversa da quella usata per i campi. Era stato fortunato: l'aveva trovata alla Raimon, e dato che era di produzione vecchia e troppo poco 'dura' rispetto alle sintetiche moderne, gli era stato dato il permesso di prenderla (e tenersela). A quanto pareva, i giocatori ora avevano bisogno di un terreno meno elastico per eseguire meglio i tiri.
 
'O più stabilità per bloccare una palla Hissatsu!' pensò Midorikawa, sorridendo mentre pensava alle parate di Endō.
 
La luce veniva da alcune lampade realizzate dentro pareti e soffitto, in modo da non occupare spazio e intralciare i lavori a cui una volta serviva il magazzino, e prima di coprirle con la carta stampata Mido si era assicurato che non si surriscaldassero e bruciassero i suoi fogli di cielo.
 
La stanza ora gli ricordava un prato durante un giorno d'estate... Cielo azzurro e prato verde smeraldo. E gli mancava solo l'ultima parete da cinque fogli, quindi si rimise all'opera, promettendo al suo corpo di riposarsi adeguatamente a lavoro terminato. Dopotutto, il lavoro più lungo, cioè fare il soffitto che era parallelo al suolo e quindi più faticoso, era fatta: basta con la schiena piegata!
 
Nonostante stesse facendo tutto da solo, non si sentiva affatto solo. Touko l'aveba aiutato, certo, ma quedto... Questo e ra qualcosa di speciale che solo lui poteva fare. Il più del lavoro spettava a lui.
‘Spero gli piaccia… Mh-hm! Non pensare così Ryuuji!’ si rimproverò, scuotendo la testa.
 
L’importante era metterci tutto… poi, in ogni caso Mido avrebbe avuto il suo luogo, creato con la sua fatica e tutto l’amore che aveva per Hiroto infuso sia nel progettare la sua sorpresa che nel realizzarla.
 
“Eh?” si strabiliò, fermandosi. Abbassò il rullo che aveva nella destra e, poggiando il gomito sul ginocchio, si portò il dorso dell'altra mano alla bocca, come se potesse frenare quello che aveva appena esclamato e pensato. Aveva seriamente inteso amore per… Amore?!
Verso... Hiroto?
 
Sopstò lo sguardo dal secondo foglio degli ultimi cinque al pavimento verde, sempre con la mano appoggiata sulle labbra. Dalla cima scala, il pavimento sembrava così distante... Il mondo, così distante...
 
Così distante lui stesso, da ogni preoccupazione... avrebbe anche potuto accettare di prova-.
Il ginocchio per un attimo gli cedette.
 
Gli era già successo: da quando era finita l'FFI, il ginocchio aveva ripreso a 'funzionare' cortettamente nonostante il danno subito, ma certe volte Midorikawa era aggredito da fitte o cedimenti. A volte tutt' e due.
 
'No...'
 
"No!" urlò, mentre sentiva l'aria scorrergli accanto mentre perdeva l'equilibrio. Mentre cadeva.
 
Si circondò la testa con le braccia istintivamente chiudendo gli occhi, com se potesse in qualche modo completamente salvarsi dall'urto o pensare di star solamente sognando.
E mentre rullo e foglio cadevano sopra di lui, il verde non riuscì a pensare ad altro se non
 
'Mi dispiace Hiro. Non ho finito il tuo cielo...'

Con-ti-nu-aaa~
Hahaha okk~
 
 
Heya! ^^
Immaginatevi la scena che piomba nel nero e intanto sotto la voce (o verso '?') di Laccio dei Croods con tâ-tâ-tã~ [Riferimento... Vi prego capitelo! >.<].
O il classico 'tata-ta-taaa, tata-ta-taaa' se preferite ^^
Spero di non aver spoilerato niente, anche se dubito che nessuno sappia di cosa sto parlando! I vero HiroMido-esi conoscono le loro prede~ u.u   X"D
 
Non uccidetemi... Ho letto altro su Mido, non sono l'unica a martirizzarlo! >.<
 
Comunque, aspettatevi un altro capitolo con un finale... Positivo... Non anticipo altro!  Xp hehe~
 
[Comunque immaginatevi che la stanza sia così e che Mido parta dal MURO da 6 con la freccia: ]

Alla prossima~ ^^*

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** *Be my baby... I'll look after you* ***


Hey! :)
 
[Questo capitolo è intersecato con il quarto di *Say my Name*, quindi se volete il P.O.V. di un altro, lo troverete lì. La vicenda sarà dal punto di vista di Burn.]
 
Questo è il penultimo capitolo della nostra storia, e penso che vorrete andare a vedere cosa é successo a Mido, giusto?
 
Quindi... chiudo, e vi lascio
Alla storia! ^^


*Be my baby... I'll look after you*
 
Primo... Vedevo buio.
 
Secondo... Sentivo.
 
Le palpebre pesanti, restie ad aprirsi.
Un dolore acuto alle braccia.
E voci.
 
Raccumulando l'energia che avevo, riuscii ad aprire gli occhi, e la prima cosa che vidi dopo la luce, fu una persona che parlava.
 
Aveva i capelli rossi.
 
'... Hiroto?' pensai.
 
"Ma dove state andando? Cosa volete fare?".
... No, era un'altra persona... Una ragazza, a giudicare dalla voce.
 
La guardai meglio, e decisi che era Touko. Mi stava anche curando un po' le braccia, a giudicare dalla sensazione delle bende cge mi stringevano in vari punti.
 
Raccumulati questi 'dati', per me molto importanti, decisi di guardare nella direzione in cui Touko stava indirizzando le parole.
 
Girai la testa per avere la visuale, e per un attimo vidi tutto sfuocato e mi faceva tutto di nuovo male.
 
Riaprii gli occhi e inizialmente vidi due colori, bianco albino e rosso fuoco. Poi l'immagine si fece più nitida... Gazel e Burn.
Che stavano finendo la mia parete. Seguendo i numeri per di più, a giudicare da come giravano i fogli per vederne il retro.
 
Li guardai per tutto il tempo, e non si notava la differenza di mani con il resto. Ero felice.
 
Cominciai a piangere, e quando Burn si girò seguito da Gazel, sorrise nel vedermi così.
 
Poi mi portarono lungo il corridoio insieme a Touko, e fui felice di addormentarmi con l'immagine di Hiroto che correva da me e, presomi, mi diceva "Guardami, Mido! Mido!".

 
Bip.
 
Bip.
 
Bip.

 
"Ma cos..." mi alzai dal letto, e vidi pareti bianche. Poi rosso vicino al mio letto, e blu scuro vicino alla porta della stanza.
 
Hitomiko, il blu scuro, si avvicinò nel vedermi sveglio, e mi chiarì un po' la confusione che avevo.
"Shh, Ryuuji. Sei in ospedale, ma rilasceranno a breve. Ti abbiamo trovato questa mattina, ora sono le tre di pomeriggio. Ho appena finito di parlare con i medici. Non hanno trovato gravi ferite per fortuna, e ti hanno solo prescritto qualche antidolorifico per il complesso."
 
"Grazie Hitomiko. Mi dispiace..."
 
Lei mi sorrise scuotendo la testa: non é colpa tua, anzi.
 
Poi uscì, dicendo di avere altre domande da fare ai medici, ma aveva un sorrisetto strano...
 
Appena chiuse la porta, sentii un leggero 'Mido', quasi sussurrato, e vidi Hiroto, il rosso di prima, che dormiva su una sedia e mi teneva una mano con entrambe le sue. Mi stava sognando?
Avrà sentito la mia voce, e-
 
"Mido... Mido!" disse lui svegliandosi.
'Infatti' sorrisi.
 
Lui mi abbracciò stretto, pur stando attento alle ferite.
 
"Midorikawa Ryuuji! Perché fai sempre tutto da solo! Vedi cosa ti succede! Cosa ti é successo!". Non me lo aspettavo così arrabbiato...
 
Poi continò, sta volta quasi... Se la stava prendendo con se stesso?
"Anche all'FFI! Ti allenavi da solo, di sera, allo sfinimento... E io non ne sapevo niente fino a quando non ti ho visto per caso... "
 
Era questo il punto debole di Hiroto. Amava troppo i compagni. Avevano perso contro Endō nella finale Aliea-Raimon perché non aveva voluto ascoltare nostro padre: non aveva voluto indennizzare la squadra rimuovendo il limitatore.
Non era stato triste per la sconfitta. Anzi.
 
"Mi dispiace... Hiroto, mi dispiace. Non credevo che sarebbe finito così il nostro Natale..." dissi.
 
Per accorgermi che avevo detto nostro. Come se Hiroto non avesse altri che me.
 
Un po' era così per me. Oltre a Diam e quelli relativi alle varie squadre, non avevo nessun altro.
 
Lui... Era nella stessa situazione, ma sembrava così diversa dalla mia.
Forse perché viveva con Hitomiko nee-san e non da solo, come me.
 
"Ah... Scusa Hiroto, ho detto nostr-"
 
Lui si staccò prima che potessi finire, e mi guardò.
"Mido..."
 
"S-sai... Sulla terra hanno un detto... Usare nostro per indicare un qualcosa di grande e di tutti..." sorrisi nervosamente, sperando che la bevesse. In certi casi, Reize serviva ancora.
 
"Mido... Io non voglio che tu sia di tutti... " disse guardandomi, in attesa della mia risposta.
Sembrava un gatto che aspettava le carezze per aver catturato un terribile animale, ad esempio una lucertola. Ed era serio.
 
E io... Ero stupito.
 
Non ero l'unico...
 
Non riuscivo a crederci.
 
Forse avevo frainteso, ma... Non volevo più scappare, in un certo senso. Anche se non avevo mai cominciato a correre.
 
"Hiroto... Che giorno è?".
 
Haha, questa non se l'aspettava.
"... Il ventidue, Mido. Ma...?"
 
"Allora scusami, ma..." iniziai.
 
Poi lo baciai. In mille modi contemporaneamente, che neanche io sapevo esistessero.
 
Dolcemente, per fargli sapere che non ero più di tutti.
Intensamente, per fargli capire che ero davvero suo.
A lungo, per fargli capire che era sempre stato così e che non l'avrei mai lasciato.
 
E lui... Ricambiò. Tutt' e tre le sfumature. E tutte le altre che non sapevo descrivere.
 
Lo amavo. Dio se lo amavo.
 
Quando ci staccammo per riprendere fiato, io gli sorrisi.
 
"Quindi scusami Hiroto, ma... Buon Natale. E grazie di questo bellissimo regalo." gli dissi, finendo la frase di prima.
 
Lui mi guardò, poi mi riabbracciò.
Si lanciò su di me come un fulmine, la sua espressione quella di un gatto estasiato.
 
Io risi di lui, e lui mi guardò imbronciato, per poi sorridere anche lui, felice di avermi intrattenuto.
 
"Ne, Mido..."
"Sì, Hiro?". Lui s'illuminò, e continuò più sicuro.
"Verresti... A vivere da noi?".
 
Lo guardai sorridendo. "Sì, Hiro."
 
Lui tirò uno sbuffo di sollievo, felice.
 
"Hiro... Hiro..." cominciai a cantilenare, e lui sfoggiò un sorriso che faceva concorrenza a quelli di Endō.
Avevo visto giusto. Amava quel nome. Anzi... Amava me.
 
Questo mi bastava.
 
Sobbalzammo tutti e due quando la porta si sbatté. Era stata aperta di botto, e girandoci, potemmo vedere che praticamente sia tutta la Raimon che la ex-Aliea era stipata nel corridoio. In testa ovviamente c'era Endō, che aveva 'aperto' la porta.
 
"Midorikawa! Stai bene?!" urlò, per poi calmarsi vedendomi seduto.
 
Da lì in poi dovetti passare ore a parlare e scusarmi con tutti per il disturbo.
Nonostante ciò, dopo tutta questa serietà tra me, il mondo e il mio nuovo mondo che era Hiroto, Endō portava quella demenzialità necessaria a godere dei momenti precedenti.
 
Endō poi era felice, sia per me che per se stesso, che non avessi avuto altre ferite alle gambe, perché quando sarebbero guarite le breccia e il torso sarei potuto tornare a giocare a calcio con loro.
 
Le infermiere continuavano a contorcersi per farsi strada tra i ragazzi e venire a controllarmi, ed era sera ormai quando spinsero fuori tutti praticamente a calci.
Avrebbero fatto invidia persino a Gouenji i loro colpi per spedirli fuori.
 
Una, Rika, che a quanto mi avevano detto era stata lei a sistemarmi all'arrivo dell'ambulanza, mi disse che mi avrebbero fatto tornare a casa il giorno dopo, e si accordò con Hitomiko perché nee-san avesse l'autorizzazione di venirmi a prendere. Dopotutto, casa mia sarebbe stata sotto il suo tetto, e quindi sarei stato sotto la sua custodia d'ora in poi.
 
Dopo aver salutato l'ultimo, Hiroto, che mi diede un bacio sulla fronte prima di chiudere la porta, mi addormentai con il calore delle sue labbra impresso sulla mia pelle e un sorriso.
 
La nostra storia era iniziata con il buio in cui mi ero addormentato dopo averlo visto al magazzino, continuata con quell'ultimo bacio, e finita... ?
 
No.
 
Non ci saremmo mai lasciati.
 
Heya! ^^
 
Che ne pensate? Hehe, visto, non era grave!
*Va a nascondersi da tutti i fan di Mido che la vorrebbero uccidere per la caduta del loro idolo. >.< *
 
Diciamo che questo è quello capitolo di transizione/lancio... Hehe, dovrete aspettare il prossimo! Xp
 
Comunque... Spero vi piacerà anche quell'ultimo ^͜  ^
 
Quindi...
Alla prossima~ ^^*
 
[Canzone del titolo: The Fray -  Look after you (Nightcore)]

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** *We'll be counting Stars* ***


Hey! :)
 
Questo è l'ultimo capitolo della storia...
Quindi vi lascio alla lettura e ci rivediamo in fondo!
 
Alla storia! ^^

*Lately I've been loosing sleep
dreaming about the things
that we could be,
[…]
Well be counting Stars*
 
"Mido... Miidoo...? "
 
Aprii gli occhi e mi trovai Hiroto sul lato del letto che mi guardava con un sorriso gigante.
 
"Ben svegliato, Mido" mi salutò.
 
"Ben svegliato un corno... Mhm io torno a dormire"  gli dissi, buttandomi il cuscino sopra la testa.
 
"Mido... Sicuro?"
 
"Hhm?" mormorai, lottando contro la lucidità per riaddormentarmi. E contro Hiroto che continuò a parlare.
 
"Ho una sorpresa per te, se riaffiori dal cuscino" disse ridendo.
 
'Maledetto... É ricatto questo!'
 
Decisi di ascoltarlo, e mi girai nel letto per guardarlo. Lui ghignò, tirò fuori il braccio da dietro la schiena e lo portò sopra la mia testa.
 
Era vischio, con le bacche rosse, le foglie verdi e un nastrino azzurro e oro attaccato.
'Oddio... Quindi-'
 
"Buon Natale, Mido" e detto questo mi baciò. Riuscivo sentire il ghigno di Hiroto anche nel bacio.
L'avrei ucciso dopo. Svegliarmi per questo!
 
Quando ci staccammo lui stava ancora sorridendo.
 
"E ora? Ben svegliato?" mi richiese.
 
Arrossii, e annuii.
Dopotutto, non era stato un brutto risveglio decisi.
 
"Dai, alzati. Nee-san ha preparato la colazione di là. E poi abbiamo il ritrovo con gli altri della Aliea, ricordi?"
 
M'illuminai, e lui rise prima di uscire dalla stanza.
 
Io mi vestii per poi correre a mangiare e salutare Hitomiko.
 
Oggi finalmente avevo avuto il permesso di uscire. Erano passati tre giorni dall'ospedale, e finalmente le ferite si stavano cicatrizzando.
Ergo: ‹Puoi uscire›.
Certo, rimettermi subito a giocare seriamente a calcio non era consentito, ma una partita anche la potevo fare.
 
Hiroto aveva una borsa a tracolla, che probabilmente conteneva dei regali.

Arrivati al parco che era il punto di ritrovo, io e Hiroto vedemmo tutti i nostri vecchi amici, e lui ghignò nel vedere un'aria strana tra Burn e Gazel.
Io non riuscivo a capire cosa ci fosse tra loro in quel momento, ma di sicuro se la sarebbero cavata... 'Spero'.
 
Burn venendoci in contro ci salutò, e vedendo le nostre mani intrecciate, sorrise maliziosamente e ghignò.
 
"Era ora! Ma avete già pensato al problema maggiore?" ci chiese, fingendosi preoccupato.
 
Io e Hiroto ci guardammo, stupiti e ignari. Poi tornammo a guardare Burn, aspettando la risposta.
 
"Chi indosserà il vestito al matrimonio?" finì ridendo, godendosela. Immensamente anche.
 
Io mi sentii esplodere e diventai rosso fino alle orecchie, mentre Hiroto cercava di non darlo a vedere, portandosi il dorso della mano alla bocca, come a coprirsi.
 
"Io direi Midorikawa..." commentò Gazel, stando al gioco di Burn. Non avevo ancora capito cosa stavano passando, ma possibile che si unissero per questo?!
 
Hiroto mi guardò, poi mi abbracciò nascondendomi a loro e guardando sia Burn che Gazel negli occhi con aria di sfida.
Era protettivo... Mi sentii stupidamente felice.
 
"Oh non ti preoccupare. A questo, Suzuno, penserò io. Sarà bellissimo!".
 
'Protettivo col cavolo!'
 
"Hirototiuccido!" urlai, iniziando a inseguire il maledetto che aveva cominciato a scappare ridendo.

Dopo il raduno andammo a mangiare qualcosa in una delle bancarelle di Hot-Dog e Creepês aperte per la festività, e dato che ero ancora imbronciato con Hiroto, gli feci pagare il nostro pranzo, e poi lo 'perdonai'.
 
Dopo aver mangiato andammo a fare una partita al campo della Raimon insieme all'Inazuma, e fui felice che mi passassero la palla. Lo facevano con naturalezza per non offendermi, ma vedevo che i passaggi erano tutti curati perché non mi sforzassi troppo, e le ferite avrebbero potuto riaprisri.
 
Amavo questi ragazzi.

 Finimmo la partita verso metà pomeriggio, e Hiroto decise che era ora. Ignoravo per cosa...
 
"Mido... Ti fidi di me?" disse con un sorriso.
 
"Non mi fiderei mai di te... Ma lo faccio, Hiro." gli dissi apertamente.
 
Lui mi guardò e il suo viso si addolcì talmente tanto che temevo... No. Ormai non temevo più niente.
Gli diedi un bacio veloce sulle labbra, e lui arrossì un po', sorridendo più di prima.
 
"Posso chiederti di calarti il cappello sugli occhi? Ti guiderò io, tranquillo. Tu però dovresti avere gli occhi chiusi. Ti fidi?" mi richiese, finendo.
 
"Ah... O... K?" e mi tirai giù il cappello di lana.
 
Poi sentii la sua mano sulla mia spalla, e riprendemmo a camminare.
 
Dopo un po', decisi di parlare, e cominciammo un discorso su cosa stesse accadendo a Burn e Gazel.
 
Poi Hiroto si fermò dopo un altro po', mi disse che c'erano dei gradini e io li salii insieme a lui.
 
"Ma Hitoto... Dove siamo finiti?!" domandai allora.
 
"Cammina, Mido. Tranquillo. Ma se hai paura, ci sono qua i-" mi stuzzicò. Riuscivo a sentire il divertimento nella sua voce.
 
"V-va bene! Uff, tu stà zitto però..." lo zittii. Oggi continuava a farmi arrossire... Non mi dispiaceva, sinceramente.
 
Da quello che potevo sentire, stavamo camminando su una superficie di legno... Dov'eravamo finiti??
 
Lo sentii aprire una porta, e poi richiuderla dietro di noi.
 
"Mido, aspetta un attimo qui. Poi togliti il cappello quando te lo dico. Se vuoi anche il piumino, tanto siamo al chiuso. Ah e tieni gli occhi chiusi anche se te lo togli, perfavore."
 
Io seguii le indicazioni sul giaccone che poggiai a terra, ma tenni il cappello.
 
Sentii Hiroto trafficare con qualcosa, e poi arrivò l'ordine.
 
Buttai il cappello sul piumino, e aspettai di poterli aprire.
 
Poi sentii le dita di Hiroto coprirmi gli occhi mentre mi abbracciava da dietro.
 
"Apri gli occhi, Mido.". Lo feci, e quando lui sentì le mia ciglia muoversi, spostò le mani dal mio viso alle mie spalle, stringendomi mentre osservavo dove mi trovavo.
 
Era bellissimo. Al centro della stanza c'era un proiettore che stagliava lo Spazio sulle pareti scure, ricoperte da un qualche tessuto.
'Ecco cosa teneva nella borsa' pensai sorridendo.
 
Ero meravigliato. Lui era meraviglioso.
Hiroto mi aveva portato lo Spazio in una stanza.
 
Portai le mani sulle sue braccia che mi cingevano ancora le spalle, chiusi gli occhi e mi godei la sensazione di essere così amato, con le sue braccia intorno a me e lo Spazio impresso ancora negli occhi.
 
Poi girai la testa, e lo baciai in ringraziamento.
Sentivo la sua gioia nell'avermi fatto felice, e, come avevo già fatto, decisi che lo avrei amato sempre.
 
Ma ora era il mio turno.

Camminammo da quella che avevo capito essere la palestra del Sun Garden fino al magazzino, e Hiroto si rabbuiò nel ricordarmi ferito nel corridoio di quell'edificio.
 
Io gli strinsi la mano, e lui si riscosse, sorridendo guardandomi.
 
"Vieni, Hiro" cantilenai, e lui mi seguì ricambiando la stretta.
 
Arrivati davanti alla porta della mia stanza tappezzata, gli dissi anch'io di chiudere gli occhi, cosa che fece dopo aver riso.
 
"Puoi aprirli ora" dissi sorridendo dopo aver richiuso la porta alle nostre spalle.
 
Lui li riaprì, e trovandosi all'interno di un cubo di cielo ed erba verbe, seppur finti, si girò a guardarmi.
 
Dire che aveva quasi le lacrime di felicità era esagerato, ma ci era vicino.
 
Mi abbracciò stretto, forse un po' troppo.
 
"Hiro! Le mie braccia!" dissi, e lui subito si staccò, preoccupato.
 
Quando iniziai a massaggiarmi le bende sulle ferite ridendo però lui si calmò, e iniziammo a ridere entrambi quasi come cretini.
 
Poi gli dissi di distendersi sull'erba, e lui lo fece, mentre io mi dirigevo all'interruttore per spegere la luce.
Poi tornai da lui e mi distesi anch'io.
 
Hiroto sul momento non capì, ma ci arrivò dopo che la luce era stata spenta.
 
I fogli avevano le costellazioni.
 
Ovviamente nei punti in cui c'erano le luci la luminosità delle stelle era maggiore, ma...
 
Hiroto era in estasi.
 
"Mido, come... Prima c'era il cielo, ora...?"
 
Risi. Era adorabile.
"Era un'offerta speciale... Sono andato al negozio con le carte bellissime, ricordi? Touko mi aveva fornito le misure della stanza, quindi le ho date al negozio e il giorno dopo mi hanno fatto avere questa carta da parati speciale... Vedi, i fogli hanno un numero da seguire per ottenere le costellazioni giuste e allineate. Per ottenerle, ci sono delle parti fosforescenti miste alla stampa, che a luce accesa non si notano. Ma spegnendola..."
 
Hiroto restò allibito.
 
"Ma... Come sapevi che saremmo stati insieme adesso?" mi chiese.
 
"Hiroto, non c'entra! Te lo avrei fatto comunque, che mi amassi anche tu o no." risi.
 
Lui arrossì, poi si mise seduto mentre lo guardavo.
 
Poi ritirò fuori dalla borsa il proiettore, lo collegò alla spina sotto l'interruttore e torno a distendersi sull'erba vicino a me.
 
"Ora va meglio" disse, mentre ci ritrovammo distesi insieme ad ammirare pianeti misti a costellazioni.
 
Ci guardammo entrambi, felici dei nostri regali, e dopo un bacio sotto le stelle, ci scambiammo uno dei tanti sorrisi che ci riservava il futuro.
 
"Mido... Guarda che lo metti tu il vestito bianco al matrimonio eh" mormorò Hiroto dopo un po'.
 
"Mh... Vedremo." risposi.

Heya! ^^
Spero vi sia piaciuta...
Soprattutto a chi l'ha letta da cima a fondo (qui)!
 
Lascio a voi commenti, idee, critiche e quant'altro~
 
Alla prossima storia! ^^
 
[Canzone del titolo (poema più che altro XD): Counting Stars - OneRepublic]

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3083417