Every queen needs her swan

di StanathanAkaMySmile
(/viewuser.php?uid=624902)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stanza ***
Capitolo 2: *** Guerriero ***
Capitolo 3: *** Doccia ***



Capitolo 1
*** Stanza ***


-No Emma te lo puoi scordare, io non dormirò con te!

-Beh a meno che tu non voglia dormire per terra sei obbligata

-Ma non posso stare in stanza con Henry!?

-No perché se no io dovrei stare con mia madre siccome David è dovuto rimanere a Storybrooke a fare lo sceriffo, e non riesco a dormirci insieme perché *abbassando la voce* russa.

-Se lo avessi saputo non sarei venuta, lo faccio solo per Henry perché con te e tua madre non si può considerare vacanza.

-Regina dai non essere pessimista secondo me ti divertirai

-Non ne sarei molto sicura…

Detto questo presero le chiavi della camera dalla mano dalla receptionist e si diressero verso la loro stanza con le valigie. Le due camere erano sullo stesso pianerottolo una di fronte all’altra così era più facile raggiungersi quando si aveva bisogno di dire qualcosa agli altri.
Per Snow e Regina era la prima volta che uscivano da Storybrooke infatti erano un po’ spaesate, ma la voglia di visitare Los Angeles era maggiore.
Emma e Regina disfarono le valigie e sistemarono le loro cose, e così fecero anche gli altri due. Successivamente Regina sentì il bisogno di farsi una doccia perciò dopo averlo detto alla bionda andò in bagno e comincio a spogliarsi.
La bruna si chiedeva chi glielo aveva fatto fare di andare con i Charmings a fare questa “scampagnata”, e per di più si trovava in camera con Emma. In un certo senso era contenta perche era da un po’ di tempo che sentiva un particolare legame con lei, però avrebbe dovuto resistere ad ogni tentazione. Lo stesso valeva per Emma che nell’altra stanza era sdraiata a pancia in su sul letto e guardando il soffitto cercava di non pensare a Regina. Alla bellissima regina. Alla bellissima regina nuda nella doccia. Ok ora i suoi pensieri stavano cominciando a diventare vietati ai minori di diciotto anni.
Nel Frattempo Regina aveva finito la doccia, e con addosso solo un accappatoio era uscita dal bagno. I suoi bellissimi capelli neri le incorniciavano il viso, le goccioline d’acqua scendevano verso il basso. Emma ne osservò una che dal collo scendeva sempre di più fino a insinuarsi nella valle dei seni. La bionda deglutì diventando paonazza. Lo stesso per Regina che un po’ per l’acqua calda della doccia, un po’ perché aveva visto dove era andato a finire lo sguardo dello sceriffo, cominciò a sentire caldo:

-Non trovi che in questa camera faccia un caldo infernale?

Chiese Regina mentre andava ad aprire la finestra?

-…già…

Rispose Emma mentre era ancora in trance. Quando si riprese decise anche lei di andare a lavarsi, almeno per calmare i bollenti spiriti.
Il primo giorno a Los Angeles passò tra un po’ di shopping e una visita alla spiaggia di Santa Monica, ma senza fare il bagno perche era primavera e faceva ancora troppo freddo. Verso le otto di sera tornarono all’albergo e tutti e quattro decisero di andare direttamente a cenare, e subito dopo cena ognuno andò nella propria camera siccome erano tutti stanchi. Per regina era giunta la parte difficile, avrebbe dovuto dormire con Emma e non sapeva se ce l’avrebbe fatta.
A turno andarono in bagno a cambiarsi, questa volta andò prima Emma che uscì indossando semplicemente una canottiera bianca e dei boxer da donna  arancioni. Regina notò con piacere che sotto la canotta Emma non portava niente e guardandola deglutì anche lei come aveva fatto la bionda nel pomeriggio. Emma che si era accorta dello sguardo di Regina disse con voce sensuale:

-Vede qualcosa che le piace signor sindaco?

Regina ci mise un attimo a rispondere:

-…ehm…Pensavo solamente che con così pochi vestiti potresti avere freddo…-

Emma grazie al suo “superpotere” capì che Regina stava mentendo, ma non fece in tempo a dire altro che la bruna si era già chiusa in bagno per cambiarsi. Uscì dopo dici minuti con addosso una camicia da notte di seta nera e una vestaglia dello stesso tessuto e colore. La bionda rimase incantata dalle gambe dell’altra così poco coperte da quello che non si poteva chiamare propriamente “pigiama”.
Si sdraiarono entrambe sul letto, ma entrambe ai margini. Si davano la schiena. Dopo qualche minuto di silenzio Emma parlò:

-Buonanotte Regina, dormi bene e vermi d’oro!

Una risata cristallina uscì dalle labbra della mora che dopo aver smesso di ridere disse:

-Da quando ti piace rubare le battute a Timon e Pumba!? Ahah Comunque buonanotte anche a te Emma.

Dicendo questo cadde tra le braccia di Morfeo.
La mattina successiva Regina si svegliò sentendo cado, girò la faccia e si ritrovò tra le braccia di Emma che la stringeva e che stava ancora dormendo. Trattenne un urlo di stupore e cercò di liberarsi dall’abbraccio, ma la bionda era più forte, e sentendo dei movimenti si svegliò. Si accorse della strana posizione e al contrario di come avrebbe pensato Regina rimase esattamente immobile. Emma le diede il buongiorno con la voce ancora impastata dal sonno e Regina le rispose:

-Sarebbe un buongiorno se non mi fossi svegliata appiccicata a lei signorina Swan, sua madre russerà anche ma lei si muove non poco nel sonno.

-Regina mi duole dirti che questa è la mia metà del letto, perciò non sono io che mi sono mossa ma tu.

Le rispose Emma sorridendo. La mora non sapeva più cosa dire, non aveva scuse, aveva ragione la bionda, era lei che si era mossa e che ora si trovava nella metà sbagliata del letto. Regina si girò del tutto mettendosi completamente di fronte a Emma. Poteva avvertire il suo respiro sulla sua pelle. Era ancora avvolta nell’abbraccio quando le labbra morbide dello sceriffo si posarono sulle sue. Era una sensazione nuova, ma chiuse gli occhi quasi subito e rispose al bacio. Emma non se lo aspettava. Conoscendo regina si era aspettata uno schiaffo, o una palla di fuco che la scaraventava contro il muro, tutto ma non questo. Dopo minuti interminabili la bionda sì staccò:

-Scusa non avrei dov…

Non fece in tempo a finire di parlare che le labbra fameliche della mora erano di nuovo su di lei. Emma morse il labbro inferiore di regina, quest’ultima dischiuse la bocca e subito dopo anche Emma. La lingua dell’una esplorava la bocca dell’altra entrambe cercando di predominare. Le mani di Regina afferravano i capelli biondi dell’altra graffiandole la nuca mentre Emma faceva scendere le sue sulla schiena della mora facendole andare sempre più in basso fino al suo meraviglioso fondoschiena. A quel punto a Regina sfuggì un gemito e Emma sorrise nel bacio. Si abbracciarono forte come a non volersi mai lasciare andare e sta volta fu Regina a rompere il silenzio:

-Sei tu il mio lieto fine.

Poche parole, ma profonde. Emma si sentiva in paradiso, sapeva cosa voleva dire per l’altra aver pronunciato quelle parole e perciò la abbracciò ancora più forte.

-Anche tu sei il mio lieto fine.

Le diede un semplice bacio a stampo e poi la guardò sorridendo. Regina era bellissima anche con i capelli scarmigliati le guance rosse e le labbra gonfie, Emma scese a guardarle il collo e poi…

-Vede qualcosa che le piace signorina Swan?

-Molto.

Detto ciò si avventò ancora sulle sue labbra, entrambe incuranti di una Mary Margaret e un Henry che bussavano alla porta della loro camera insistentemente.
 





ANGOLO DELL'AUTRICE:
Allora, innanzi tutto volevo dire che questa raccolta è nata un po' così, alcune storie sono idee che mi erano venute in mente ma che non pensavo di scrivere, però un giorno che non avevo niente da fare mi sono decisa a buttarle giù. Poi scrivere delle Swanqueen mi piace e mi vengono in mente parecchi spunti da cui partire. Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere nelle recensioni please, anche critiche così posso migliorare. :) Volevo ringraziare Moni e Linda che hanno letto alcuni capitoli in anticipo (un po' costrette da me ahah). Un bacione a tutti! Al prossimo capitolo, che penso che non tarderà molto ad arrivare ;) Scusate per eventuali errori
Marta

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Guerriero ***


Era ormai da qualche mese che Emma e Regina stavano insieme, ma non lo sapeva ancora nessuno. Era successo piano piano; giorno dopo giorno che passavano insieme sentivano qualcosa cambiare dentro di loro, e dopo aver abbattuto i muri che le difendevano hanno ceduto al loro amore.

-Emma dai! Ormai sono 5 mesi che stiamo insieme, possiamo anche dirglielo?

-No Regina, te lo puoi scordare! Non voglio rischiare di essere presa a padellate i testa da mia madre, e poi non voglio che ti uccida!

-Lo sai che non ti farebbe niente e che ti vuole bene, per quanto riguarda me…

-Non se ne parla!

-Ma…

-NO! Niente ma.

-Beh allora se non glielo vuoi dire significa che non ci tieni abbastanza a me.

-NO REGINA QUESTO NON È VERO

-NON HO VOGLIA DI DISCUTERE, VADO AL LAVORO

Dicendo questo Regina uscì sbattendo la porta. Emma si sedette su una sedia con le mani nei capelli pensando ad un modo per farsi perdonare, ma questa volta l’aveva fatta piuttosto grossa e ora Regina pensava che non tenesse abbastanza a lei per dirlo alla sua famiglia. Con ancora questi pensieri per la testa decise anche lei di uscire per andare a svolgere il suo ruolo di sceriffo. Passò davanti al Granny’s e notò che sulla vetrina c’era attaccato un volantino che diceva :”SERATA KARAOKE! Siete tutti benvenuti questa sera qui al Granny’s per divertirvi cantando e in più potrete assistere ad una performance della proprietaria Granny, SARÀ PROPRIO DA VEDERE!”.
A Emma balenò per la testa una strana idea ma non le diede parecchio peso, così si incamminò verso la centrale.
Verso l’ora di pranzo Regina ricevette una telefonata da Henry:

-Ciao mamma!

-Ciao tesoro, tutto bene?

-Sì sì, senti ti volevo dirti che sta sera Granny organizza una serata karaoke e in più canterà anche lei! Ti prego mamma andiamo non me la voglio perdere.

-Henry non so, sono piuttosto stanca…

-Ti pregooooooo

-Va bene ok, però torniamo a casa presto

-Affare fatto! Ci vediamo dopo, ciao mamma.

Dopo aver messo giù, Regina continuò a leggere e firmare carte senza accorgersi del tempo che passava velocemente, e quando vide che fuori stava diventando buio si ricordò dell’appuntamento con Henry perciò prese la borsa e il cappotto e andò verso il Granny’s. Suo figlio era davanti alla porta ad aspettarla, appena arrivò la abbracciò e poi entrarono nel locale. Li accolse un’atmosfera giocosa e spensierata. Granny indossava un abito blu e aveva legato i capelli in una treccia, sembrava in tutto e per tutto Elsa, c’erano anche Snow e Charming con il piccolo Neal, e poi Regina notò che in un angolo lontano da dove si era seduta lei c’era anche Emma. La guardò con la coda dell’occhio ma lo sceriffo se ne accorse le la guardò a sua volta; appena il suo sguardo si posò su Regina lei distolse gli occhi facendo finta di niente. Amava veramente tanto Emma ma non trovava un motivo valido per cui lei non volesse dire che stavano insieme. In fondo se la loro famiglia gli voleva davvero bene allora avrebbero dovuto prenderla bene ed essere contenti della loro felicità.
Granny prese il microfono e cominciò a cantare le note di Let it go mentre tutti ridevano e applaudivano, ma né Emma né Regina erano particolarmente attente alla sua performance. Emma era ancora preoccupata per la lite di quella mattina che non si accorse che i suoi genitori avevano cominciato a cantare una canzone talmente sdolcinata che Regina aveva distoltolo sguardo quando nel finale si erano dati un bacio. Poi fu la volta di Henry e poi Belle e il signor Gold.
La serata era ormai quasi giunta al termine, Ruby prese in mano in microfono e disse:

-Ok ragazzi è quasi finita, c’è qualcun altro che vorrebbe cantare qualcosa?

-Io.

Una voce molto familiare a Regina si alzò tra le persone presenti. La bionda si fece dare il microfono dall’amica e con il computer impostò la base della canzone che avrebbe voluto cantare.

-Allora, da dove posso cominciare… Beh ecco io non sono molto brava a cantare però c’è una cosa che vorrei dire che riguarda una persona molto importante per me e visto che non ho il coraggio di dirlo con le parole lo farò capire cantando.

Le dolci note di una canzone cominciarono a farsi spazio tra le persone, seguite dalla voce di Emma.

E levo questa spada
Alta verso il cielo
Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo
Solo sulla cima
Attenderò i predoni
Arriveranno in molti
E solcheranno i mari
Oltre queste mura troverò la gioia
O forse la mia fine comunque sarà gloria
E non lotterò mai per un compenso
Lotto per amore, lotterò per questo

 
Erano tutti ammaliati dalle parole della canzone che Emma stava cantando e anche dalla sua voce, che nonostante avesse detto di non essere brava non era poi così male da ascoltare. Gli occhi della bionda erano puntati verso regina, che però guardava per terrà, aveva paura di quello che la sua ragazza stava per fare e delle reazioni dei presenti. Non aveva neanche il coraggio di guardare Henry che ascoltava la madre sorridendo.

Io sono un guerriero
Veglio quando è notte
Ti difenderò da incubi e tristezze
Ti riparerò da inganni e maldicenze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
Ti darò certezze contro le paure
Per vedere il mondo oltre quelle alture
Non temere nulla io sarò al tuo fianco
Con il mio mantello asciugherò il tuo pianto

 
Dopo questa strofa Emma si avvicinò sempre di più a Regina, i suoi occhi non si volevano staccare da lei mentre continuava a cantare, mentre quelli di tutti i presenti le fissavano non capendo quello che stava succedendo. Tranne Henry che sorrideva. Era da un po’ che sospettava che tra le sue mamme ci fosse qualcosa e ora che ne aveva la conferma non poteva che esserne felice. Emma fece un altro passo verso la bruna, con un dito le sollevò il mento e così facendo la obbligò a guardarla. I suoi occhi erano umidi di lacrime ma brillavano d’amore. Emma sorrise e continuò.

E amore il mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai
E amore il mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai
Non temere il drago
Fermerò il suo fuoco
Niente può colpirti dietro questo scudo
Lotterò con forza contro tutto il male
E quando cadrò tu non disperare
Per te io mi rialzerò

 
Tutti applaudivano e guardavano il sindaco e lo sceriffo sorridenti. Snow e David avevano la bocca spalancata, non se lo aspettavano ma in fondo erano felici per la loro “bambina”. Adesso anche regina sorrideva e aveva capito che Emma la amava alla follia e che questo amore era ricambiato, afferrò la mano della bionda e gliela strinse e lei capì che il suo modo per farsi perdonare aveva funzionato e che non era più arrabbiata con lei.

Io sono un guerriero e troverò le forze
Lungo il tuo cammino
Sarò al tuo fianco mentre
Ti darò riparo contro le tempeste
E ti terrò per mano per scaldarti sempre
Attraverseremo insieme questo regno
E attenderò con te la fine dell'inverno
Dalla notte al giorno, da Occidente a Oriente
Io sarò con te e sarò il tuo guerriero
 E amore il mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai
E amore il mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai

 
Regina prese il microfono per cantare con Emma la parte fiale della canzone. Era felice. Tanto felice. A nessuna delle due importava più degli altri…

Ci saranno luci accese di speranze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
 Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo
Veglio su di te, io sono il tuo guerriero

 
Le due voci si fusero perfettamente assieme e le due donne si baciarono facendo capire all’altra tutto l’amore che provavano, Emma mise una mano sulla schiena di Regina mentre lei le toccava i capelli, era un bacio tenero, dove nessuna delle due cercava di dominare l’altra anzi, sembravano esser diventate una cosa sola.
Vennero interrotte da un rumore sordo alle loro spalle. Era Mary Margaret. Era svenuta. Vicino a lei David le guardava sorridendo e mentre cercava di risvegliare la moglie disse loro che ci avrebbe pensato lui e che non avrebbero dovuto preoccuparsi della reazione di Snow perche oramai voleva bene a tutte e due e non si sarebbe arrabbiata, era solo un po’ scioccata, tutto qui.
Henry corse ad abbracciare le sue due mamme e insieme uscirono dal Granny’s dirigendosi verso il 108 di Mifflin Street tenendosi per mano come una famiglia.
 




ANGOLO DELL'AUTRICE:
Sono tornataaaaa! Ve lo avevo detto che non ci avrei messo tanto. Credo proprio che non vi libererete facilmente di me, mi sono venute molte nuove idee, ma se avete da suggerirmi qualche trama siete ben accetti! Spero che questo capitolo vi piaccia, l'idea mi è venuta in mente mendre adavo a scuola sul pullman e la prima volta che ho sentito questa canzone mi sono appunto immaginata questa ff. Recensite please e fatemi sapere se ci sono errori o altro. Kisses
Marta

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Doccia ***


-Emmaaaa! Emma dove sei?? Dai non preoccuparti era soltanto un vestito!

Non era solo un vestito, era uno dei più belli indossati dalla Evil Queen; ma in quel momento non importava, stava diluviando e Emma era uscita dalla cripta e scappata nel bosco per paura della reazione di Regina per aver incenerito uno dei suoi bellissimi abiti.
Un lampo squarciò il cielo e dopo qualche secondo fu seguito dal forte rumore di un tuono. Continuava a piovere imperterritamente e Regina non riusciva a capire dove poteva essersi cacciata Emma.

-Swan per piacere rispondiii! Sta diluviando, se non esci subito fuori rischi di ammalarti e come te anche io. E io non ci tengo a prendermi un raffreddore, quindi per piacere dimmi dove sei!

Regina continuava a urlare ma dalla bionda nessuna risposta.
Uno scricchiolio attirò l’attenzione del sindaco che si voltò immediatamente e notò una massa di capelli biondi fradici quasi del tutto nascosta. Andò verso di lei e vide che Emma stava piangendo, aveva le ginocchia al petto e gli occhi bassi, non voleva guardarla.

-Emma era solo un vestito, te l’ho già detto, non ti devi preoccupare

-Non è solo questione di un vestito…

La voce della bionda arrivò come un sussurro alle orecchie di Regina.

-Sono io, è colpa mia se non riesco ancora a controllare la mia magia. Spesso salto le nostre lezioni e non dovrei ma…

Gocce d’acqua continuavano a scendere da quel cielo grigio bagnando i vestiti delle due donne. Un altro tuono rimbombò.

-Emma è normale all’inizio fare qualche sbaglio con la magia, anche io ne ho fatti, e anche molti. Ma non per questo ti devi abbattere. Trasforma i tuoi sbagli in forza, e vedrai che presto sarai padrona dei tuoi poteri.

-Sei sicura?

-Certo! Ora però tirati su e dammi una mano, che così ci teletrasporto a casa ok?

-Ok.

Emma si alzò e regina le prese la mano. Uno strano brivido scosse entrambe e le portò a guardarsi negli occhi. Sorrisero. Poi furono avvolte da una nube viola, e quando la nube fu scomparsa si ritrovarono nel salotto di casa Mills.
La pioggia le aveva bagnate dalla testa ai piedi, Emma stava tremando, non si era mai sentita più bagnata e infreddolita in tutta la sua vita e Regina lo notò. Con una palla di fuoco accese il camino* e poi si rivolse alla bionda:

-Signorina Swan penso sia il caso che lei vada a farsi una doccia calda, potrei scambiarla per la sua amica Elsa talmente sembra un pezzo di ghiaccio.

-Non vorrei disturbare, basterà solo che mi metta vicino al cami..e…e…etchiù!

-Non se ne parla. Ora ti vai immediatamente a fare una doccia. Per quanto riguarda i vestiti ti presterò qualcosa di mio.

-Ok vostra maestà. Le andrebbe di venire con me?

Chiese Emma maliziosa. Di certo il suo senso dell’umorismo non era stato lavato via dalla pioggia.
-No, penso che tu sia grande abbastanza per riuscire a lavarti da sola.

Rispose Regina ma senza poter nascondere un sorriso divertito.
-Così mi spezzi il cuore!

-Penso che il tuo cuore sia più forte di quanto credi! Ora vai a lavarti

Entrò in bagno e cominciò a spogliarsi, la pioggia non aveva risparmiato niente, era completamente fradicia.
Per lei era strano trovarsi nella doccia di Regina. Ora loro erano amiche, ma i loro primi incontri non erano stati dei migliori. Avevano cominciato quasi dall’odiarsi ma poi avendo un figlio in comune si erano avvicinate sempre di più.
Entrò nella doccia e cominciò a sciacquarsi, insieme all’odore della pioggia scivolavano via anche le preoccupazioni e i problemi, si sentiva a suo agio sotto quel getto di acqua calda; prese in mano il bagnoschiuma di Regina e iniziò a spalmarselo lungo tutto il corpo. Il profumo di Regina si diffondeva su tutta la sua pelle, era una sensazione bellissima che la bionda non avrebbe mai pensato di provare.
Nel frattempo Regina cercava dei vestiti da prestare allo sceriffo, ma la ricerca si rivelò più difficile del previsto essendo ancora zuppa d’acqua. Di certo non poteva darle uno dei suoi costosi completi o una camicia, non sarebbe stato per niente da Emma Swan. Alla fine optò per una tuta da ginnastica nera con i profili rossi e una semplice maglietta bianca. Ma se la bionda era bagnata tanto quanto lo era lei allora avrebbe dovuto prenderle anche della biancheria intima. Qui veniva il difficile, non sapeva minimamente cosa poterle dare, per non rischiare prese qualcosa di semplice: un completo con culottes e reggiseno neri.
Bussò alla porta del bagno, ma a causa del rumore della doccia Emma non sentì, perciò decise di entrare lo stesso. Mentre stava per lasciare l’accappatoio e i vestiti rimase incantata. Emma era di schiena e, nonostante il vetro opaco si potevano ben distinguere le forme del suo corpo. Voleva muoversi per andarsene ma era paralizzata, il suo cervello le diceva di uscire ma i suoi occhi continuavano a fissare il profilo della bionda. Doveva controllarsi, perciò prese i vestiti bagnati e uscì chiudendo piano la porta prima che Emma potesse vederla.
Emma uscì dalla doccia e notò l’accappatoio e i vestiti. Sorrise pensando alla faccia di regina mentre le sceglieva l’intimo, e si sorprese che nell’armadio della mora non ci fossero soltanto abiti eleganti ma anche una tuta. Dopo essersi vestita andò via dal bagno e si diresse verso il salotto dove c’era Regina. La bruna la notò e la salutò:

-Hey

-Hey - rispose Emma- grazie per questi -disse indicando i vestiti-.

-Figurati.

La mora la guardò dolcemente e le sorrise, ormai per l’ennesima volta quel giorno. Poi fu il turno della bionda parlare:

-Ora però sarebbe il caso che ti facessi anche tu una bella doccia, sei congelata! Non fare storie.

-Okay okay vado!

-Se hai bisogno di aiuto per insaponarti la schiena chiamami!

Regina si bloccò e decise che avrebbe risposto alla provocazione.
-Ok Swan vieni pure, nella mia doccia ci stiamo entrambe! –disse con tono estremamente sensuale mordendosi il labbro-.

-Ah e dato che ci sei raccogli anche la mascella, ti è caduta!

E facendole l’occhiolino salì le scale, lasciando la bionda a pensare alle sue parole.
Andò subito in bagno poiché tremava di freddo, ma smise appena il suo corpo fu a contatto con il getto dell’acqua calda.
Emma era ancora immobile nel salotto di Regina, non pensava che la mora avrebbe risposto alla sua provocazione. Ma ad un certo punto un’idea malvagia le passò per la testa, avrebbe vinto lei quella specie di “gara delle provocazioni”. Salì silenziosamente le scale per non farsi sentire e arrivò al piano di sopra.
Nella sua mente si fecero spazio le immagini di lei e Regina insieme nella doccia intente ad insaponarsi e a baciarsi dolcemente. Questi pensieri la distrassero dal suo piano di vendetta. Iniziò a pensare a quando aveva capito di essere attratta da Regina; probabilmente da quando le aveva tagliato l’albero di mele, da lì erano successe moltissime cose, ma era quasi sicura che anche la ex Evil Queen ricambiasse i suoi sentimenti, però non poteva andare semplicemente da lei e dirle: “Sai regina c’è una cosa che volevo dirti… mi sono innamorata di te”. Non poteva assolutamente, c’erano Killian, Henry, i suoi genitori e in più regina pensava che Robin fosse il suo lieto fine.
Un tuono particolarmente forte la fece uscire da quella catena di pensieri. Era ora di mettere in atto il suo piano.
Notò che la porta del bagno era socchiusa e la aprì piano sperando di non essere vista.
Emma sapeva bene che Regina era nella doccia e che la doccia si fa senza vestiti, ma rimase a bocca aperta quando vide la silhouette della mora dietro il vetro opaco della doccia, esattamente come era successo a lei. Si sforzò di non guardare il suo fondoschiena ma era un’impresa maledettamente difficile. Si mise a cercare l’accappatoio e lo trovò vicino all’uscita della doccia, lo afferrò velocemente ma girandosi vide anche gli asciugamani, un ghigno malefico in stile Evil queen si materializzò sul suo viso. Se avesse preso anche quelli Regina non avrebbe più saputo come asciugarsi e sarebbe stata costretta ad uscire nuda o a supplicarla di ridarglieli. Prese tutto e uscì, ma proprio in quel momento Regina stava uscendo dalla doccia e la vide:

-SWAAAAN! ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUI!!!

-Ok come vuoi –disse Emma ridendo-

Solo a quel punto Regina si accorse che i posti in cui lei teneva l’accappatoio e gli asciugamani erano vuoti, spalancò gli occhi e urlò:

-SEI FINITA EMMA!!! SE TI PRENDO TI INCENERISCO COME HAI FATTO TU COL MIO VESTITO!!

Prese frettolosamente un asciugamano da viso se lo avvolse intorno al corpo. L’asciugamano era veramente troppo corto e le copriva a malapena il sedere, ma la mora non se ne curò e uscì dal bagno furiosa in cerca di Emma.

-Dammi l’accappatoio Emma!

-Non ci penso neanche ahaha!

Cominciò un vero e proprio inseguimento, Regina la rincorreva mentre Emma cercava di nascondersi dietro il divano e girando attorno al tavolo.

-Dammelo dai!!

-No!

-Sì!

-No!

-Sì!

-Guarda che ti incenerisco!

-Non ho paura!

Emma scappò ancora ma inciampò nella gamba del tavolino e Regina la raggiunse afferrandola. Solo in quel momento la bionda la vide veramente: era ancora tutta bagnata e aveva il fiatone per la corsa, era coperta solo con un asciugamano striminzito tenuto fermo con una mano. Regina si accorse dello sguardo di Emma e si rese conto di quello che indossava. Erano lì a fissarsi.

-Sai, avresti potuto far comparire un accappatoio con la tua magia

-Swan è colpa tua, mi hai fatta talmente arrabbiare che non ci avevo neanche pensato.

Regina diceva così ma non era arrabbiata veramente. La mora si avvicinò sempre di più alle labbra della bionda, ma quando mancavano pochi millimetri deviò verso il suo orecchio e con voce sensuale pronunciò queste parole:

-Ok Emma, questo round l’hai vinto tu, vado su a vestirmi.

Così dicendo le strappò l’accappatoio dalle mani e salì in camera sua.
Solo quando le lunghe gambe di regina furono sparite dalla sua visuale poté finalmente respirare di nuovo.
 




*non penso che in casa Mills ci sia un camino, o almeno io non me lo ricordo, ma l’ho inserito perche mi serviva nella storia ;)



ANGOLO DELL'AUTRICE:
eccomi qua! fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto anche perche mi sono divertita molto a scriverlo, le recensioni sono sempre gradite quindi se vi va lasciate un commentino :) Bacioni
Marta

 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3084111