Il sole era sceso da diverse ore, e le luci
natalizie riempivano di colore casa Hyuga.
Il fuoco
nel camino riscaldava il grande salone, un pianoforte
sostava nell’angolo destro della stanza, il compagno di tanti odiati pomeriggi
di Hinata, costretta ad imparare a suonare uno degli
strumenti “nobili”, secondo il padre.
Nel centro della sala un grande
tavolo, un enorme centrotavola ad attirare l’attenzione; le decorazioni argento
contrastavano con i segnaposto dorati. La macchia di colore della tovaglia
rossa era interrotta qua e là da bianchi piatti di porcellana, geometricamente
sistemati.
In cucina i fornelli accessi, enormi pentole da cui usciva
un profumo invitante, Hinata coperta da un enorme
grembiule, numerose macchie di sugo testimoniavano la sua lunga giornata dietro
i fornelli.
“Hinata dovresti andare a lavarti
e vestirti, non vorrai di certo presentarti questa sera in tuta!” tuonò Neji, facendo capolino con la testa dalla porta della
cucina.
“Finisco di preparare le ultime cose e poi corro subito a
cambiarmi” cercò di spiegare Hinata, continuando però
a correre da una pentola all’altra, assaggiando i vari cibi, correggendoli dove
necessario.
Dlin Dlon. Un rintocco del
campanello, e poi un altro e un altro ancora.
“Sarà Tenten” disse Hinata, senza fermarsi un istante dal suo lavoro “le avevo detto di venire prima con la torta, in modo che possa
metterla in frigo il tempo giusto prima di servirla”.
Neji continuava ad osservarla correre
senza tregua, senza mai perdere la concentrazione.
Lui sarebbe impazzito in mezzo a tutto quello sporco, in mezzo a tutto quel caos.
Dlin Dlon. Il campanello suonò di nuovo.
“Vai ad aprire” lo pregò gentilmente Hinata,
fermandosi per una frazione di secondo e trovando le forze per sorridere al
cugino, convincendolo così ad andare verso la porta.
“Perché non mi aprivi?” chiese un’infreddolita
Tenten lanciandosi come una furia all’interno della
casa.
“Stavo arrivando” cercò di scusarsi Neji,
anche se convinto di non averne bisogno.
“Io stavo congelando!” strepitò Tenten,
entrando in cucina
ad appoggiare la torta che aveva fra le mani.
“Allora ti riscaldo io…” si lanciò Neji
rincorrendo la ragazza che cercava, poco convincentemente, di fingere una
resistenza.
Infine, Neji la raggiunse e l’avvolse
fra le sue braccia.
“Ora ti meriti una tortura” sentenziò senza lasciarsi
intenerire dalle proteste della ragazza. Cominciò a solleticarle l’addome, per
poi risalire in una carezza morbida lungo le spalle, fino a raggiungere il
sottomento. Tenten, quasi in lacrime dalle risate, si
contorceva fra le braccia di Neji, continuando a
supplicare clemenza.
Hinata che li sbirciava divertita e
sorridente dalla porta della cucina.
Dlin Dlon.
Il campanello graziò Tenten, che approfittò
di un momento di distrazione di Neji
per liberarsi dalla sua presa e andare ad aprire.
In cucina Hinata e Neji lasciarono regnare il silenzio totale, curiosi di
sapere chi fosse alla porta.
“Naruto!” gridò Tenten contenta
abbracciando il ragazzo, dopo avergli aperto e averlo fatto accomodare.
Non appena sentì il nome del ragazzo, Hinata
arrossì e poi sbiancò all’improvviso.
“Muoviti!” intervenne deciso Neji,
aiutandola a liberarsi dal grembiule e coprendo la sua uscita dalla cucina.
“Ben arrivato!” esclamò poi Neji stringendo
la mano dell’amico, che cercava con lo sguardo Hinata.
“È andata a cambiarsi, ha cucinato fino ad ora” spiegò Tenten interpretando il gesto di Naruto.
“Meglio” esclamò il biondo ragazzo, sorprendendo i due
amici.
“Bello l’albero di Natale!” si complimentò poi arrivando in
sala dove l’imponente abete decorato e pieno di regali attirava l’attenzione.
“Sì , è davvero bello” gli fece
eco Tenten, andando a stringersi contro il braccio di
Neji.
“Ecco qui” disse allora Naruto posando un piccolo pacco ai
piedi dell’albero, e cercando di nasconderlo il più possibile fra gli altri
pacchi “Penso mancasse solo questo”.
Dlin Dlon.
Il campanello suonò ancora.
“Vado…” cominciò Neji mentre Tenten interveniva: “Sono
arrivati finalmente! Ho F-A-M-E!” scandì teatralmente.
“Anche io” sussurrò Neji
mordendole affettuosamente il collo, e Tenten di
colpo arrossì, mentre pensieri non esattamente casti le si
dipingevano in testa. Arrossì alla velocità della luce
mentre un sorriso ebete le si stampava in faccia. Fortuna che Naruto si
era incantato a guardare le fiamme del camino.
“Ben…” Neji non fece in tempo a
terminare il suo saluto che lo sfolgorante sorriso di Sakura fece capolino
dalla porta. “Auguri Neji!” fece saltandogli addosso.
Dalle sue spalle, Sasuke alzò un sopracciglio
irritato. “Ciao Hyuga” mormorò entrando senza
preamboli, e accomodandosi sul divano a fianco di Naruto. Il biondo lo salutò
senza distogliere gli occhi dal fuoco: “Hai mai pensato a qualcosa di veramente
serio, Sasuke? Tipo di consacrare la tua vita a una persona…”
Sasuke lo scrutò con occhio criptico,
senza rispondere.
“Anche io, sai?” replicò Naruto “E
penso sia il momento giusto” sentenziò sorridendo placido. In quel frangente comparve Hinata proprio di fianco al
camino, e d’improvviso il fuoco non era più il centro delle attenzioni
di Naruto.
“Hinata …” mormorò con un tono
intriso di stupita meraviglia. La ragazza se ne stava davanti a lui in un
elegante abito di maglia bianco, che la fasciava nei punti giusti lasciando
trasparire quanto fosse morbida, e bellissima agli occhi di
lui. La ragazza ebbe la grazia di arrossire fissando i propri occhi in
quelli del suo ragazzo, poi d’improvviso si riebbe mentre
un latrato rompeva l’aria soffice della stanza.
Immediatamente l’attenzione dei presenti venne
diretta all’ingresso della casa, mentre Hinata
correva felice verso Sakura: “Saku, hai un cane
nuovo?” domandò gioiosa mentre spupazzava l’animale,
un fiocco rosso a fargli da strano collare.
“No, Hinata, tu hai un cane
nuovo!” sorrise Sakura porgendole il guinzaglio.
Hinata la guardò di sotto in su, l’espressione meravigliata e sbalordita: “di-di-dici davvero?” domandò speranzosa. Balbettava ancora
nei momenti di massima emozione. Però non sveniva più: un bel passo avanti,
dopo tutto.
Sakura le sorrise porgendole di nuovo il guinzaglio,
ma Hinata prese in braccio il cucciolo
stringendolo a sé: “È meravigliosa, Sakura, non so come…”
“Non devi” la fermò la rosa “Non voglio”
proseguì baciando l’amica “te lo meriti” terminò abbracciandola. Quando si voltò, vide Neji con una
mano alla fronte.
“Scusate, avete intenzione di rimanere sulla soglia fino a
domani?” domandò una voce scocciata alle loro spalle. Naruto
sorrise mentre Shikamaru Nara si faceva strada tra le ragazze, la mano
intrecciata a quella della sua fidanzata. “Fa un freddo cane fuori” protestò annoiato mentre Ino lo seguiva.
“Benvenuti ragazzi” sussurrò Hinata
arrossendo alla vista di tutti i suoi amici, schierati nel soggiorno di casa
sua.
“Buon Natale Hinata!” replicò Ino
stringendo l’amica. Poi d’istinto si portò una mano al ventre. Tenten la fissò con aria interrogativa, al che la diretta
interessata sminuì la faccenda con un cenno della mano.
“Allora, che ci hai fatto di buono?” domandò Sakura mentre Sasuke porgeva una
bottiglia di vino alla padrona di casa.
“Partiamo dall’antipasto, Sakura-chan?”
domandò Naruto, porgendole la guancia perché fosse baciata. La rosa acconsentì
schioccandogli un lungo bacio sotto l’occhio vigile del fidanzato, poi prese
sotto braccio Naruto e si diresse in cucina con lui: “Dimmi che non hai
contribuito in alcun modo…”
“Ehi!”.
Quando tornarono, qualche minuto dopo, trovarono Neji e Sasuke comodamente seduti
a parlare di lavoro mentre Tenten
sussurrava: “noiosi” e invitava Ino ad assaggiare una tartina al caviale che
questa prontamente rifiutava.
Poi a ruota seguirono primi (due), secondi, contorni e per
gradire, sorbetto e caffè.
“Sono davvero pieno” esordì Naruto lanciando poco
regalmente il tovagliolo sul tavolo.
“Hinata, era davvero tutto ottimo!”
rilanciò Tenten.
“Abbiamo notato” le apostrofò Neji
ponendole un braccio dietro le spalle “Non avevo mai visto una ragazza mangiare
così tanto” concluse.
Lei arrossì e si girò verso di lui per dargli un pugno non
troppo leggero nel centro del petto.
“Lasciali perdere quei due Hinata, sei stata davvero bravissima a cucinare! Ma non
è che per caso hai qualcosa di dolce?” chiese Ino, cercando di sembrare il meno indiscreta possibile.
“Giusto: Ino sei un genio” intervenne esaltato
Naruto “hai il dolce?” alla domanda aggiunse il suo sguardo da supplica che
faceva intenerire ogni volta Hinata.
“Sì, abbiamo una bellissima e sicuramente anche buonissima
torta fatta da Tenten grazie alla preziosa
collaborazione di Neji” disse Hinata
alzandosi e dirigendosi verso la cucina, seguita a ruota da Naruto.
Ino e Shikamaru si guardarono cercando di trattenere una
risata, Sasuke scosse la testa
incredulo e Sakura gli fece poco evidentemente segno di lasciar perdere.
“Davvero?” chiese poi con un sorriso molto preoccupato.
“Smettetela!” gridò Tenten
“è una buona torta, ci siamo impegnati molto!”.
Gli amici seduti al tavolo si azzittirono, fino a quando Hinata non entrò in sala
con la torta fra le mani.
“Per lo meno è bella” cercò di complimentarsi Shikamaru con
l’amica.
“Mi sembra un po’ diversa da come…” cominciò Tenten, ma
Neji la attrasse a sé zittendola.
“E sicuramente è anche molto
buona, assaggiala!” ordinò Ino al suo stordito fidanzato.
“Mhh!” esclamò Sakura
mentre si metteva in bocca l’ennesimo cucchiaio.
“Ora però ci vuole un brindisi!” esclamò Naruto uscendo
anche lui dalla cucina con in mano lo spumante.
Arrivato al tavolo porse la bottiglia al suo amico Sasuke,
che incominciò a scartarla.
“Pronti?” chiese Sasuke prima di
allontanare il tappo dalla bottiglia e di incominciare a versare il liquido
frizzante nei bicchieri dal collo lungo che Sakura gli porgeva.
Una volta che tutti i calici furono riempiti, Shikamaru fu
invitato contro voglia a fare un brindisi: “Sì…dunque…Allora brindiamo alla
meravigliosa cucina di Hinata” fece annuendo in
direzione della ragazza “alla fantastica scena mentale che mi avete regalato questa sera, di Neji
con indosso un bel grembiule rosa e la farina a sporcare la sua lucente
criniera. Brindiamo a noi, e all’amicizia” concluse Shikamaru.
Gli otto ragazzi alzarono i bicchieri e li fecero
incontrare prima di portarseli alle labbra e bere.
“Buon Natale!” gridò Naruto, tutti gli
altri risposero con un medesimo augurio.
L’ultimo
rintocco della mezzanotte avvisò tutti che un nuovo giorno era
appena cominciato, che un altro Natale era alle porte.
“Credo che sia giunto il momento di darmi i miei regali di
Natale” esclamò felice Ino, saltellando in direzione dell’albero.
“Perché avremmo dovuto farti un
regalo?” chiese provocatoriamente Shikamaru.
“Non avreste dovuto, ma sono sicura che non avete potuto
resistere all’impulso di farlo” rispose Ino, mostrando la sua lingua.
Il resto degli amici divertiti dalla sua implacabile
sicurezza la seguirono sotto l’albero.
Si sistemarono a semicerchio davanti ai regali, in fin dei
conti desideravano tutti placare la loro curiosità e sapere cosa avevano
ricevuto, cosa avevano pensato e cercato i loro amici.
“Direi che la prima a dover ricevere i regali sono io…”
sostenne Ino, incominciando a cercare fra il marasma di doni che adornavano
l’albero.
“Mendokuse…” si lamentò Shikamaru
scuotendo il capo.
“Oh, questo è di Sakura!” si esaltò la
bionda “E forse è…” tentò di indovinare in base alla consistenza del
pacchetto “Dimmi che è lui…” pregò poi a mezza voce.
Sakura scoppiò a ridere annuendo.
“Quello viola?” domandò allora Ino prima
di scartare.
“Se lo apri magari…” intervenne Sasuke.
“Fuochino…” la instradò nel frattempo la rosa.
“No…” le diede allora corda l’amica “Non
ci credo” fece poi scartando l’involucro. “È lui!” impazzì abbracciando
l’amica.
“Già” sorrise Sakura. L’abito che hai
sempre desiderato per il tuo fidanzamento.
“Grazie Saku, grazie!” impazzì la
bionda.
“Ino, tesoro, non ti vorrei smontare, ma se procediamo a
questa velocità, arriva capodanno in men che non si
dica” si intromise Shikamaru mentre lei lo guardava
impettita.
“Senti un po’ mister simpaticone: il tuo, di regalo,
dov’è?”
“Il mio cosa?” fece innocentemente
il ragazzo.
“Il tuo regalo” ripeté Ino convinta
“Per me” aggiunse poi.
“Ah, quello?” domandò allora lui mentre
lei annuiva vigorosamente.
“Non c’è” rispose poi con tutta la naturalezza di questo
mondo. D’improvviso gli altri presenti trovarono estremamente
interessante e impellente qualsiasi attività contingente. Sasuke
addirittura si mise a sparecchiare.
Ino stava per scoppiare in una delle sue proverbiali scenate quando il ragazzo le si avvicinò, le mormorò
qualcosa all’orecchio e subito lei si calmò, sorridendo complice.
“Questo è il nostro” le suggerì allora Tenten mentre le porgeva un
pacchetto “Anche se forse avremmo dovuto regalarti una tutina” sogghignò.
Ino la guardò contrariata.
“Oh, Ino, non pensare che non abbia
capito…” suggerì allora la castana con fare complice: “Giovedì non hai bevuto
caffè alla nostra classica uscita tra donne, da un po’ di tempo non indossi più
abiti aderenti ma comodi vestitini di lana e stasera hai persino rifiutato il
pesce…a questo punto: congratulazioni!” fece con un caloroso sorriso all’amica.
Ino la squadrò: “Scusa?”
“Aspetta un bambino, no?” ribadì
allora la castana, guardando Shikamaru.
“Aspetti un bambino?” domandò lui stupito.
“Da chi?” domandò Naruto. Tutti si girarono a guardarlo
male.
“No!” se ne uscì Ino “Non aspetto altro
che una proposta di matrimonio, per avere un bambino!” fece poi con uno
sguardo eloquente in direzione del ragazzo.
“Quindi non…”
“No!”
“Ah. Quindi…diamo il nostro regalo
a Shikamaru?” domandò Tenten imbarazzata. “Non è una
tutina, eh!” scherzò poi mentre porgeva il pacchetto
al ragazzo col codino. A ruota anche gli altri gli porsero una Katana (gli piaceva così tanto l’oriente), due biglietti
per il concerto del suo cantante preferito e di nuovo, il nulla, da parte di Ino. C’era da dire che i due si dimostravano molto segreti nella distribuzione dei regali.
“Ora Ino devi decidere chi sarà il prossimo ad aprire i
regali” la invitò Sakura.
Ino incominciò a scrutare uno alla
volta i propri amici, con la mano sul mento e la fronte corrugata.
“Se pensi troppo ti vengono le rughe…” la schernì Shikamaru,
cercando poi di proteggersi il viso da una sicura reazione della ragazza, che però con uno straordinario autocontrollo ignorò il
commento del moro e pronunciò il nome: “Sasuke”.
Shikamaru sbuffò scocciato e Ino gli fece una linguaccia.
“Ok” rispose Sasuke
come svogliato, incominciando a cercare fra i vari pacchi presenti sotto
l’albero.
Trovò prima un piccolo involucro da parte di Neji e Tenten dove trovò l’ultimo
modello di Mp4, argento metallizzato.
Continuò poi a rovistare fra i pacchi fino a quando non ne trovò uno a nome di Naruto e Hinata: scartandolo scoprì un elegante portafoglio in pelle
nera.
Subito di fianco notò un altro dei suoi regali, un piccolo
pacco morbido, lo scartò curioso e vi trovò un paio di guanti in pelle firmati e del medesimo colore del portafoglio.
“Questo è da parte nostra” illustrò Ino, mentre sgomitava Sakura che allora gli
porse un pacco di grandi dimensioni dalla forma rettangolare.
Una volta rimossa la carta si trovò di fronte a una scatola enorme, tolse il coperchio e vide la giacca di
pelle che aveva visto in un negozio in centro e che aveva amato fin dalla prima
volta in cui i suoi occhi si erano posati su di lei.
“Bellissima” riuscì a dire solamente
mentre si alzava di corsa per indossare la giacca e incominciare a
osservare tutti i minimi dettagli, per poi risedersi al fianco di Sakura,
afferrarle la vita e tirarla verso di sé per poi baciarla con passione davanti
a tutti gli amici e sussurrarle all’orecchio: “Ti amo”. Era la prima volta: da
quando si conoscevano, da quando lei si era innamorata
di lui, da quando si erano messi insieme, da anni, da una vita.
Il sorriso di Sakura dopo quelle parole avrebbero potuto
illuminare la stanza anche se tutte le luci si fossero
spente.
Sasuke senza aggiungere altro si staccò
dalla ragazza e le porse una minuscola scatola, che Sakura aprì con le mani
tremanti e con le lacrime ad offuscarle la vista.
“Una chiave?” chiese lei perplessa.
“Sì, la chiave della tua nuova casa” disse lui, questa
volta in imbarazzo.
“Quale nuova casa?” chiese lei, sempre più confusa.
“La mia” rispose lui, per poi guardarla ancora e rendersi
conto dell’emozione che il viso di Sakura stava dimostrandogli, di tutto il suo
amore, e allora aggiunse: “la nostra”.
Lei gli saltò al collo e lo baciò nuovamente.
“Va bene, abbiamo capito che vi amate, ora
però Sakura apri anche i nostri di regali!” la invitò Tenten, richiamando l’amica all’ordine.
Senza l’abbraccio di Sasuke a
scaldarla, la rosa sentì improvvisamente freddo, si asciugò le lacrime e
incominciò a cercare fra i pacchi il suo nome.
Ino le regalò un bellissimo vestito che avevano visto
insieme, e dalle fattezze simili a quello che Sakura aveva regalato ad Ino.
“Così potremmo uscire insieme a capodanno” le spiegò Ino divertita e contenta per la felicità dell’amica.
Tenten le donò una trousse di trucchi, a
forma di angioletto: “Perché mi ricordava te in
qualche modo.
Hinata infine le regalò tre DVD: La leggenda di un amore, I passi dell’amore
e Love Actually.
“Così potrete passare le vostre serate a vedere qualche film romantico” disse la
ragazza corvina mentre Sasuke fingeva di colpirsi al
petto con la spada di Shikamaru. Tutti gli amici attorno incominciarono a
ridere, mentre fuori incominciava a nevicare.
“Ora però tocca a Neji” disse
Sakura attirando così l’attenzione sullo Huyga.
Tenten gli porse subito il suo pacchetto:
“Tieni pigrone!” disse consegnandogli la busta dove il ragazzo trovò un
abbonamento per la palestra. Neji alzò gli occhi al
cielo borbottando qualcosa su come preferisse le corse
all’aperto.
“Lo so, ma è inverno” rise Tenten,
mostrandogli il suo, identico, e facendo cenno a Sakura e Ino, che frequentavano la stessa palestra.
“E dato che devi venire in
palestra…” fece Ino allungando il pacco suo e (suo malgrado) di Shikamaru. Il
contenuto fece quasi arrossire Neji: una tuta
piuttosto aderente, che fece sogghignare le ragazze presenti
mentre già si immaginavano i muscoli dello Hyuuga
guizzare repentini sotto la tuta nera.
“Io e Sasuke abbiamo optato per il classico” fece Sakura mentre Neji scartava un libro delle risposte.
“Così saprai con certezza se fidarti o no dei tuoi clienti”
aggiunse la rosa mentre il suo ragazzo scuoteva il
capo: “L’ha comprato lei!” si scusò.
“Vediamo” fece allora Neji
“cosa ci serba il destino per il prossimo anno…Saremo felici?” domandò
sincero.
“Sì” rispose il libro, senza incertezza.
“Bene, direi di fermarci qui” rise allora lo Hyuga “non vorrei rischiare
oltre…” borbottò mentre apriva il pacchetto successivo, un accappatoio da parte
di Naruto e Hinata.
“È una congiura” confermò Tenten
prima ancora che lui potesse chiedere spiegazioni.
“Indubbiamente” assentì Neji aprendo ancora il libro delle risposte: “Hai
assolutamente ragione” recitava quello. Neji annuì.
“Sai Sakura, mi piace proprio questo regalo” decretò poi mentre la rosa gli sorrideva complice.
“Ma ora vediamo che c’è per la tua
fidanzata…” fece Sakura allungando il suo regalo a Tenten.
Stranamente, Neji non dissentì mentre guardava con orgoglio l’anello di brillanti
che campeggiava sul dito della ragazza.
“Grazie!” esordì Tenten aprendo
un buono per massaggi al centro benessere “da Shizune”,
a pochi isolati dal suo quartiere “mi serviva proprio!” sorrise orgogliosa.
“Ah, questo è il mio…e di Shika!”
aggiunse Ino “è troppo pigro per comprare regali”
“Per portarteli mentre fai shopping no, però, vero?”
domandò lui scuotendo il capo mentre sorrideva.
“Che centra quello tesoro, sei una componente necessaria
nelle mie compere…”
“Il portafoglio” conclusero i
ragazzi, all’unisono.
Ino scosse le spalle senza riuscire a trattenere un
sorriso. “Non lo apri?” domandò poi in direzione di Tenten.
“Certo!” rispose la castana “Un corso di
cucina?” domandò poi, sorpresa.
“Certo, per te e Neji” la corresse Ino “Dio solo sa quanto Hinata
abbia fatto tutto da sola per questa sera”
“Ho fatto la torta!” le ricordò Tenten,
cercando gli occhi di Neji.
“…Poi abbiamo comprato quella del pasticciere qui di sotto,
ma una torta l’ha fatta” assentì il moro mentre la
castana gli tirava poco elegantemente un pugno in pancia.
“E qui c’è il nostro…” terminò Hinata mentre Tenten scartava con gli occhi l’ultimo libro del suo autore
preferito “Grazie!” terminò soddisfatta.
“E tu che mi regali?” fece poi in
direzione di Neji.
“Una passeggiata” scosse le spalle lui.
“Una passeggiata?” chiese Tenten
sorpresa.
Neji annuì facendole cenno di seguirlo
all’esterno.
Prima di sparire col ragazzo, Tenten tutta contenta
urlò: “Naruto!”.
Il biondo ragazzo incominciò a cercare sotto l’albero e
siccome i pacchi rimasti erano pochi non dovette lavorare molto per riconoscere
i suoi doni.
Un maglione di lana arancione, il suo colore preferito, illuminò
il sorriso del ragazzo.
“Sasuke, Sakura grazie” ringraziò
Naruto commosso.
“Bello, eh?” domandò ironico Sasuke mentre riceveva una
gomitata da Sakura.
“Una katana!” esclamò
poi sorpreso, scartando il pacco di Shika e Ino,
“bellissima…e originale!” rise.
Shikamaru prese la sua: “Vedi di non farmi torto o mi vedrò
costretto a…” cominciò guardandolo con occhi serrati.
“Shika, amore” fece allora Ino “quante
volte ti devo ripetere che non sei un ninja?” domandò
come si fa con un bambino piccolo.
Hinata continuava a sorridere
divertita dalle mosse di scherma abbozzate del suo ragazzo.
In quella tornarono Neji e Tenten, lei attaccata al collo di lui,
imbarazzato.
“Mi ha comprato il motorino nuovo!” fece Tenten intenerita al massimo.
Sakura, Hinata e Ino sospirarono, mentre Neji porse un netbook a Naruto, tanto per cambiare argomento. Naruto non
faceva altro che continuare a ringraziare all’infinito.
Infine aprì
il regalo della sua Hinata, una cornice d’argento con
una foto di tutti loro, insieme e sorridenti, in un caldo pomeriggio di maggio.
Lui e la sua Hinata erano
abbracciati e con loro c’erano i loro migliori amici, l’unica famiglia che lui
avesse mai conosciuto. Le lacrime incominciarono a scendere quiete lungo le
guance di Naruto, che cerò di coprirsi il volto con il braccio.
Hinata
allora si diresse verso di lui e gli accarezzò la guancia per poi ritrovarsi
stretta al corpo del ragazzo scosso dai singhiozzi.
Venne così
il suo momento di ricevere i regali: erano rimasti solo
i pacchi indirizzati a lei sotto l’albero.
Il primo
veniva da Ino ed era una bellissima sciarpa blu dello stesso colore dei suoi
capelli; Neji e Tenten le
donarono Ragione e sentimento, libro di
una famosa autrice inglese, e Naruto infine le porse un calendario fatto con le
loro foto migliori, quelle più significative della
loro storia.
Hinata lo
adorò da subito, e non riusciva a staccare gli occhi da quell’oggetto,
così fu l’unica a non notare Naruto raccogliere fra le mani l’ultimo regalo che
giaceva sotto l’albero.
Con
delicatezza il ragazzo aprì una piccola scatolina e mettendosi in ginocchio
davanti a lei le chiese: “Vorresti sposarmi?”.
Lei solo
allora sollevò lo sguardo e vide un piccolo anello, con un minuscolo brillante
nel centro, e le lacrime presero a rigare le guance di lei,
questa volta.
Un
silenzio stupito li circondava, mentre Naruto se ne stava trepidante in attesa di una risposta, che non tardò ad arrivare: “Sì,
lo voglio”.
Ecco le
parole che chiusero alla perfezione un Natale di amicizia,
cambiamento, e soprattutto amore.
E che
furono ripetute non più di sei mesi dopo, in una piccola e accogliente
chiesetta di campagna.