È stato un caso.

di Pennycake_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno qualunque. ***
Capitolo 2: *** Un incontro particolare. ***
Capitolo 3: *** Conoscenza. ***
Capitolo 4: *** Scoperte. ***
Capitolo 5: *** Belle notizie. ***
Capitolo 6: *** Un pomeriggio movimentato. ***
Capitolo 7: *** Ricordi e incertezze. ***
Capitolo 8: *** Una pessima serata. ***



Capitolo 1
*** Un giorno qualunque. ***


Ciao! Sono cake!
questa è la prima fan fiction che scrivo e,essendo un accanita fan di mika..non ho potuto perdere l'occasione.
ci tengo a precisare alcune cose.
1- nella storia la descrizione della protagonista sarà a 'pezzetti',poiché mi piace l'idea dell'immedesimarsi nella storia.
2-perdonatemi per vari errori possibili,ci tengo davvero molto a migliorare..mi piacerebbe moltissimo ricevere opinioni e pareri!
beh..detto questo..vi ringrazio di essere qui è...BUONA LETTURA!




Suona la sveglia. Vaffanculo. Sono solo le 9.30 del mattino e ho già il mal di testa.
Spengo la tortura rumorosa e mi libero dalla trappola mortale del mio letto..vale a dire la coperta.
Guardo svogliatamente fuori dalla finestra e mi accorgo che ovviamente,il sole è già alto, ma Non ho voglia di uscire di casa per andare a fare la spesa,oggi è sabato,e il negozio sarà pieno di gente.
'ci andrò domani' penso,rimettendomi a dormire.
A svegliarmi poco dopo,però,con una precisione da fare invidia ad un orologio svizzero,c'è Dust,il mio golden Retriever di tre anni e mezzo.
'Lo so,lo so bello,oggi devo comprare i tuoi croccantini' dico spostandolo da me e accarezzandogli la testa.
'Ma io non ho voglia di uscireeee' preciso poi,sbuffando.
Mi guarda con gli occhioni dolci e mi lecca una guancia.
'Che schifo,Dust!' Esclamo,sa benissimo quanto odio le leccate.
Provo ad ignorare il suo sguardo tenerello,  ma invano..
Forse ha ragione, è meglio uscire oggi,anche perché non so se,domani riuscirò a trovare un negozio aperto.



'D'accordo,mi alzo' dico rassegnata.
Lui mi guarda felice e,gioioso si avvia verso la cucina.
Mi obbligo a mettere insieme le forze per alzarmi,e solo dio sa come ci riesco.
Sistemo la mia camera da letto velocemente  e rantolo verso la cucina,dove il mio compagno,appoggiato al frigorifero attende la colazione.
'Ti metti lì apposta perché sai che ogni mattina apro il frigorifero. Chiamati fesso' dico.
Mi lascio scappare un risatina ,si,effettivamente non è affatto stupido.
Lui inizia a scodinzolare e si lascia scappare un piccolo abbaio.
'Sei proprio un bravo cucciolotto,tieni' appoggio la ciotola riempita al pavimento.
Ora è il mio turno di mangiare,opto per una brioche e un po' di latte e caffè.
Mentre mangio,però,non riesco a spiegarmi il perché Dust debba fare colazione prima di me.
Quando ho finito,mi dirigo in bagno,dove mi lavo e pettino i miei capelli mossi castani, per poi vestirmi con una semplice canotta  a quadretti bianchi e neri e un paio di leggins.
Finisco l'opera con una linea dì eye-liner è un po' di mascara,mettendo in risalto i miei occhi color nocciola.
Prendo i soldi,il guinzaglio ,la borsa (contenente telefono cuffiette e cianfrusaglie varie) e mi dirigo alla porta.
'Andiamo Dust,a Milano c'è sempre traffico,sono già le..' Prendo il telefono.
10.45. 
'Porca troia! Il negozio chiude tra un ora!'urlo io.
Apro la porta,la chiudo velocemente e inizio a scendere le scale con Dust dietro di me.
'Avanti,bello!' Lo incoraggio iniziando a correre.
Dopo dieci minuti,Sono per le strade di Milano,a correre con un cane a presso.
Non oso immaginare cosa sta pensando la gente e sinceramente,non lo voglio sapere.
Dopo 30 minuti,(estenuanti) sono finalmente arrivata.
Ansimando mi rivolgo al mio compagno. 
'bel modo di iniziare la giornata eh?' 
Mi guarda interrogativo per un secondo,poi si dirige verso l'entrata del negozio.
'No bello mio' lo fermo 'mi dispiace ma non puoi entrare!' E trascinandolo riesco a legarlo al palo più vicino.
Non credo abbia preso bene questo mio gesto,dato che ora non mi guarda nemmeno.
'Avanti cucciolo,lo sai che non si può ' gli accarezzò la testa,ma lui la sposta.
Sbuffo,'gli passerà ' dico tra me e me.
Entro nel supermarket che sono ormai le 11.30.
Prendo un paio di cose,latte,uova,burro,croccantini e un po' di pane fresco.
Mi dirigo verso la cassa,quando il mio telefono squilla.
È la mia migliora amica,Giulia.
~ciao evangeline,come va lì a milano?~mi chiede.
Io e lei non ci vediamo da circa tre mesi,cioè da quando mi sono trasferita da Bergamo a Milano.
Non siamo sempre state amiche,ci conosciamo da quando sono arrivata in Italia all'età di 8 anni.
Mio padre,è italiano. Mia madre francese,lei ha voluto il mio nome.
Sono nata a Parigi e li sono rimasta per un periodo della mia vita.
Mi sono dovuta trasferire a Bergamo perché mio padre era di quelle parti.
Io e lei Non abbiamo mai avuto il tempo di incontrarci a causa di una serie di problemi, mi manca moltissimo e non vedo l'ora di rivederla.
Così le rispondo.
~bene,tutto bene li a bergamo?~ chiedo.
~si, benissimo, tra poco,forse ci incontriamo,in occasione del tuo compleanno il mese prossimo dovrei riuscire a ritagliarmi qualche giorno di pausa per venire da te!~
Il mio cuore perde un battito,sono la settimo cielo.
Lancio un urletto e le rispondo ~che bello,non vedo l'ora di vederti!~
~ anche io! Qualche novità ?~ domanda.
~beh,si qualche giorno fa ho trovato lavoro in un bar vicino al duomo e..~ non faccio in tempo a finire la frase.
~wooow!la mia amica Evangeline russo fa la cameriera in un bar cool di milano! Hai adocchiato qualche ragazzo carino?~ chiede maliziosa.
~ma che dici?!? Ahaha!~ mi lascio scappare una risatina,che in realtà è una risata amara.
Si,quando abitavo con i miei genitori,ero solo 'Evangeline la sfigata' per tutti quanti.
Non ho mai avuto un ragazzo,poiché sono sempre stata vittima di bullismo.
Poi ho trovato lei,Giulia.
Mi ha apprezzato per quello che ero,e per questo non la ringrazierò mai abbastanza.
Anche adesso non mi rendo conto del perché venissi presa di mira,in fondo ero una ragazzina carina,ed ero gentile con tutti,forse troppo.
~beh,ora ti lascio,dovevo solamente darti la notizia~ mi dice,interrompendo i miei pensieri.
~okay,anche io~
~Ti voglio bene...e mi raccomando,al bar,muovi il tuo coso per far colpo!~mi dice soffocando una grassa risata.
In un attimo sono tutta rossa in viso,credo di essere un peperone.
Velocemente la saluto e chiudo la chiamata.
Rimango imbambolata per un paio di minuti,finché i miei pensieri non vengono interrotti ,per la seconda volta ,da una voce acuta.
'Signorina,stiamo per chiudere,vuole rimanere lì a guardare gli scaffali o pagare ed andarsene?!?'la cassiera Sembra furiosa. Come darle torto.
'Oh si,mi scusi' dico imbarazzata,poggiando sulla cassa i miei acquisti.
Mentre l'anziana donna fa passare ogni oggetto sul quell'infernale tavolo,mi rendo conto che inizia veramente a fare caldo.
'Normale per una giornata di luglio' penso,e prendendo i soldi dalla borsa,pago la spesa.
'Grazie e arrivederci' dico io afferrando l'involucro di plastica.
'Grazie a lei' riesco solo a sentire,prima che nelle mie orecchie si presenti il fastidioso rumore di due cani che abbaiano.

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Capitolo 2
*** Un incontro particolare. ***


'Grazie a lei' riesco solo a sentire,prima che nelle mie orecchie si presenti il fastidioso rumore di due cani che abbaiano.
Merda,deve essere Dust.
Esco velocemente e sposto il mio sguardo sul palo a cui avevo legato il mio amico.
'È ancora lì,grazie al cielo' sussuro,poggiandomi la mano sulla fronte e abbassando le palpebre.
Un abbaio mi pervade l'orecchio,non è il mio cane.
Riapro di scatto gli occhi ,che sta facendo?!
Un altro cane è con lui,della sua stessa razza per giunta,gli si avvicina e lo incita a giocare.
I due si abbaiano a vicenda,si divertono e i due guinzagli si attorcigliano tra di loro.
Aspetta..il cane misterioso ha un guinzaglio...
Quindi..ha anche un padrone?
Alzo lo sguardo dai due amici e noto un uomo magro,elegante,con un cappello,un paio di occhiali e DECISAMENTE alto.
Okay,lo ammetto,forse per me è 'decisamente alto' visto che sono molto bassa per avere 25 anni,anzi,quasi 26.
Ma noto anche che,oltre a essere incredibilmente alto,è incredibilmente in difficoltà.
Le due bestiole,infatti,giocando,lo hanno bloccato completamente,facendo attorcigliare tra di loro i guinzagli .
Il ragazzo, che a parer mio è sulla trentina,o forse più giovane,tira a se il suo cane chiamandolo per nome.
Cerco di sentire qualcosa.
'Mel,basta,vieni qui' lo sgrida.
Mel? Ho capito bene?Che razza di nome è?
'Melachi,stop!'urla poco dopo,su una gamba sola e visibilmente instabile.
Il cane,però,non gli da retta e,preso dal gioco,inizia freneticamente a correre con il mio,che entusiasta,fa lo stesso.
Decido solo ora di intervenire,riprendendomi dallo stato in cui mi trovo,riprendendo possesso del mio corpo e della mia mente,ma..troppo tardi.
Il ragazzo è ormai caduto a terra,come il suo cappello e di conseguenza,il suo paio di occhiali scuri.
Sono stupida dal suo bell'aspetto,non avevo mai visto,in vita mia,un uomo più affascinante di quello.
Mi sento quasi nulla davanti a tanta bellezza,poiché io,non sono veramente nulla di speciale.
I suoi capelli ricci,di un bel marrone scuro,(prima rinchiusi nel cappello) gli contornano il viso,come 
Onde danzanti.
I suoi occhi,di un marrone verdastro,ora fissano il pavimento.
Anche il suo viso si nota meglio,dai lineamenti delicati ed eleganti,talmente tanto da permettere ad un pensiero come 'deve essere un modello' di attraversarmi la mente.
Dopo essermi resa conto,di star fantasticando,per la terza volta,in quella giornata,decido di intervenire,ed aiutare l'uomo.
Mi avvicino a lui e,prendendo nuovamente il controllo di Dust con una mano,aiuto il bipede con l'altra che ora,ha spostato lo sguardo dal pavimento,per puntarlo su di me.
'Oddio,scusami,il mio cane ti ha fatto cadere,sono mortificata.'credo di essere visibilmente in imbarazzo,non mi piace esserlo,lo odio.
È solo che essere con persone che non conosco,mi rende molto timida,soprattutto se la 'persona sconosciuta ' è un ragazzo probabilmente benestante e ricco,con una cultura molto più formata della mia,e con dei vestiti costosi come la mia casa.
Lo tiro in piedi e finalmente delineo la sua figura.
Per un secondo sono quasi spaventata,a vederlo da lontano è alto,a vederlo da vicino..è pauroso.
'Grazie..comunque,no...scusame tu..Melachi quando incontra un cane amico tende a non ascoltarmi!' Ha un accento inglese adorabile,sottolinea le ultime parole con un timbro molto duro,spostando lentamente lo sguardo verso quella che,presumo dal nome,è la sua cagnetta.
'Sono molto spiacente,e lo è anche Dust,non è vero birbante?'mi rivolgo al colpevole,che con sguardo da cucciolo,ora si sta ,a modo suo,giustificando.
'Don't worry,i'm okay' dice ridacchiando.
Si,è inglese.
Osserviamo i cani,abbassando lo sguardo.
'Beh..' Intervengo io in quel silenzio imbarazzante,mentre lui raccoglie tutto quello che gli era caduto e se lo sistema addosso.
'Arrivederci e scusami ancora' continuo,strattono Dust e mi volto per tornare a casa.
Non avrei mai dovuto farlo.
La cagnetta,visto il suo amico allontanarsi,mi è letteralmente saltata addosso per fermarmi.
E io,caduta come una pera cotta,sono stesa sul pavimento.
Il ragazzo,vista la mia situazione,trattona Melachi con forza verso di se,e si china a terra per aiutarmi ad alzarmi.
'Ahia..'sbuffo io sospirando poi, mi sono strappata i leggins e sbucciata un ginocchio che ora sanguina abbondantemente.
'Oh..Ti sei sbucc..sbacciata..oh fuck!'Sembra preoccupato e arrabbiato,immagino non gli piaccia non saper dire le parole.
Mi lascio scappare una risata,non molto educata probabilmente,ma che fa sorridere anche lui.
Provo a fare un passo ma non riesco a camminare bene.
'Beh,dopo questa cosa imbarazzante,io vado,grazie..'dico io voltandomi di nuovo.
'Aspetta!aspetta!'Sento pronunciare dietro di me,in un modo estremamente tenero.
Cosa vuole?
'Cosa?'Chiedo io.
Mi volto e alzo la testa verso il cielo per riuscire a guardarlo negli occhi.
'Tu no puoi andare a casa così,non riesce a camminare!' Indica con un dito la ferita,che dolce!
'Oh,ci sono abituata' rispondo io ridacchiando e facendo spallucce.
Infondo è vero,da piccola cadevo sempre,dall'altalena,dallo scivolo..e..poi..
I bulli mi facevano spesso cadere..mi sono sbucciata molte volte le ginocchia,ovviamente ai miei genitori,non dicevo nulla.
Mi giustificavo semplicemente dandomi della goffa.
'Insisto' continua.
'Ti porto io a casa e quando abbiamo medicato me ne vado subito,va bene?'
Oh mio dio,non solo è bello ma è anche dolce e altruista !
Evangeline,un po' di contegno,non lo conosci neanche.
Rimango perplessa per qualche secondo,non sono abituata a tanta gentilezza.
'Allora?' Mi chiede Vedendomi dubbiosa.
'Emh..no,non serve davvero' rispondo titubante,non voglio che si disturbi per me,e poi..non so chi sia.
'Davvero,se pensi di disturbare no è così' mi legge nel pensiero.
'poi,alla fine è colpa del mio dog,che non lo ha fatto apposta,vero?!'Con sguardo omicida si rivolge a Melachi,che colpevole,abbassa lo sguardo.
'E poi i nostri cani si adorano.'Dice concludendo.
Mi ha appena dato tre motivi validi per farmi aiutare.
Ci penso un attimo.
'D'accordo' mi rassegno,non che mi dia fastidio,ma solitamente non mi fido di persone estranee.
Eppure con lui è diverso..mi ispira molta fiducia.
'Yeees!'Urla ridacchiando.
'Allora.. 'Dice avvicinandosi a me.
'Comincia..'continua. 
Indietreggio lievemente per l'imbarazzo.
In un attimo sono tra le sue braccia,mi ha preso come si prende una principessa.
Sono senza fiato,il mio volto è così vicino al suo.
Sono felice e preoccupata,più felice però.
Ho appena conosciuto questo ragazzo ed è come se lo conoscessi da sempre..è così..strano.
I suoi occhi mi scrutano,sono puri e semplici.
Sono di nuovo imbambolata,cazzo.
Mi riprendo solamente quando finisce la frase interrotta prima di prendermi in braccio.
'Fammi strada..em..' Pensa.
'Come tu te chiami?' Oh,già..non sa il mio nome..
Arriccia il naso in attesa di una risposta.
'E-evangeline Russo'rispondo io con voce fioca,fissando il suo volto.
'Piacere Evangeline,io sono mika '





*Angolo autrice*
Okay. Secondo capitolo,un po' strano come incontro eh?
Ho già in mente alcune idee per i prossimi,ammesso e concesso che a qualcuno piaccia quello che scrivo! :)
Beh..non ho molto da dire..ringrazio la mia unica 'Fan' (passatemi il termine!:)) fino ad ora,che è stata così gentile da recensire subito la mia storia e prestarmi consigli molto utili.
(Graziegraziegrazie!)
Beh..ci vediamo presto! 
Ciao ciao,
           Cake_

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Capitolo 3
*** Conoscenza. ***


'Okay..ora a destra..' Bisbiglio io.
Lo sto ancora guardando.
Dopo averlo visto fermarsi e farsi foto con qualche ragazza sono piuttosto confusa.
Mi sono persa qualcosa?
È dieci minuti che mi ha in braccio e mi chiede dove deve andare,ed è dieci minuti che penso che,uno così,deve essere per forza un modello.
Non so,quando l'ho visto per la prima volta mi sembrava uno perfetto per questo genere di lavoro e boh, a vederlo così,alto,bello,magro insomma..SEXY,sembrerebbe di si.
Immaginarlo vestito in giacca e cravatta o sportivo sono le prime cose che mi capitano di fare,mentre ho ancora gli occhi puntanti sul suo volto.
Però vorrei proprio saperlo..non sarebbe male avere un amico che fa il figurino!
Ma come posso chiederglielo senza risultare sgarbata?!
Forse è meglio stare zitta, è stato così gentile e non voglio chiederglielo ,anche perché..
 se glielo chiedo e non mi risponde?
 se lo metto in imbarazzo?
 se poi si offende?
 se poi si arrabbia?
 se la prende male?
'Sei un modello?' Mi scappa tra i pensieri.
Merda,questo non so proprio come sia uscito dalla mia bocca.
Complimenti Evangeline,menomale che dovevi stare zitta.
'Scusa,sono sgarbata' mi giustifico poi.
Mi tappo la bocca con una mano.
È tutto rosso in volto,non si aspettava una domanda del genere e così improvvisamente.
Ecco,lo sapevo.
Sono un idiota,l'ha sicuramente presa male.
Fa un fischio ai due amici dietro di noi,che si sono fermati per giocare,prende fiato e risponde.
'No,no..non sono un modello,ma grazie' sussura abbassando lo sguardo,si vergogna.
Non è un modello? Ma uno così che altro lavoro potrà mai fare?
'Anche se ho fatto qualche servizio fotografico ' sorride.
Ecco,lo sapevo,avevo ragione.
Cammina per un po',mi sta ancora tenendo in braccio.
Sono ancora imbarazzata,ma non più così tanto,questo ragazzo..mika,mette sicurezza.
'Ora che mi hai fatto una domanda..posso fartene una anche io?' Domanda poi lui cercando nei miei occhi un piccolo segno che possa significare un approvazione.
Non so che dire,alla fine,però decido di rispondere con un si,non vorrei sembrare scortese e scorbutica,visto che lui non lo è stato.
'Em..okay,ma intanto gira a sinistra alla fine di questa via' dico io ridacchiando.
Spero non sia la solita domanda da maiale tipica dei ragazzi.
Ti prego,ti prego..
'Perché evangeline ? È nome francese..no sei italiana?' Ed ecco,per la milionesima volta,questa domanda da uno sconosciuto.
Me lo chiedono sempre,e io odio dover rispondere.
Sbuffo lievemente, accennò un piccolo sorriso e abbasso lo sguardo verso Dust,che ora mi sta guardando.
'Mia madre è francese,mio padre italiano..sono nata a Parigi e a otto anni sono andata a vivere in Italia.' Dico tutto d'un fiato,ho saltato alcune parti,il bullismo,Bergamo,insomma dettagli della mia vita che non racconto a chiunque.
È vero che ispira fiducia,ma non so ancora chi sia.
'Okeey' esclama soddisfatto per poi continuare a parlare 'avevi detto sinistra?'
'Si' confermo,manca poco alla mia casa,poverino,si è fatto più di tre quarti d'ora di camminata con me in braccio.
'Perché "mika"?' Faccio un altra domanda,che razza di curiosa.
Ho deciso,mi farò tagliare la lingua.
Sembra un po' infastidito,immagino si trovi nella mia stessa situazione.
'Io me chiamo Michael Holbrook Penniman jr..mika è il nome con cui mi faccio chiamare dai miei parenti e dai miei fan..da piccolo mi chiamavano così,soprattutto my dad.'
Sono confusa,ancora.
Ho seguito il discorso fino alla parola 'fan'.
 Ma chi si crede di essere? Solo perché è un bel ragazzo non significa che sia popolare e famoso.
Però diamine,chi l'avrebbe mai detto che una persona potesse avere un nome tanto lungo?
'Fan?' Voglio risposte,sono molto curiosa,quindi sputo un altra domanda.
'Si,sono un cantante..non..mi conosci?'chiede sorpreso.
'Em...dovrei?'mi lascio scappare un sorrisino dolce e uno sguardo innocente.
Dovrei conoscerlo?
'Nono..é solo che di solito mi riconoscono tutti,come i ragazzi di prima..ma tu sei così semplice e innocente,diversa' arriccia il naso.
Mi bruciano le guance,sono tutta rossa.
Le punte delle orecchie mi vanno a fuoco,Cambio discorso,molto velocemente.
'Ancora qualche metro e siamo arrivati..' Affermo.
'D'accordo' dice lui.
Credo abbia notato il mio rossore insolito,ha cambiato anche lui discorso.
'Ti ho messa in imbarazzo?'chiede fermandosi un momento.
Se ne è accorto davvero,sono proprio anti-sgamo eh?
'Nono vai tranquillo' asclamo sicura voltando lo sguardo,non voglio che mi veda.
'Va bene,evangeline'
'Comunque mi piace il nome mika,è simpatico' sorrido.
Ricambia anche lui,ma non mi guarda,continua a fissare davanti a sé,perché sta camminando.
Quando indico la  mia porta di casa lui ci si avvicina subito.
'Grazie mille,davvero,puoi mettermi giù ora' lo incito.
'Tu scherzi? Devi fare scale così?' Chiede.
'Non mi fa male,davvero' lo tranquillizzo e mi dimeno per farmi appoggiare a terra.
'Io non me fido,sta sanguinando tanto' sospira guardando il mio ginocchio.
Mi ha appena conosciuto e si comporta così?
come può esistere un persona tanto gentile? Il mio sangue ha anche sporcato la sua camicia bianca..come fa a sopportarmi?
'Davvero,non posso chiederti di farlo,sei stato gentile con me,forse troppo,davvero,avrai da fare e..' Cerco di mandarlo via,non ho voglia di farmi aiutare,è solo un Ginocchio sbucciato.
Mi dimeno e mi scuoto per farmi mettere a terra.
'Zitta' mi dice per poi prendere fiato.
'Io te lo sto chiedendo,no you' mi guarda serio.
Ma..come?
'Ma..' Sospiro,non ho parole per ribattere,ed è un altra cosa che odio.
Mi sta guardando severo,mi fa un po' paura a dire la verità.
'Non hai impegni..?insomma..sei un cantante!' Cerco di scamparla.
'Oh,Don't worry..io oggi no ho impegni..pausa' mi dice.
Okay,ha visto la gara,mika sa ribattere meglio.
'Allora..in questo caso,va bene..ma devo sdebitarmi..hai usato un ora della tua giornata per portarmi in braccio quando avresti potuto lasciarmi andare come tutti gli altri' enfatizzo le parole 'tutti' e 'altri',dando modo a mika di capire quanto sia stato generoso.
'Ma quale uomo ti avrebbe mai lasciata da sola?'chiede mostrando una smorfia.
Mi viene da ridere a guardarlo,gli rispondo.
'Beh quasi tutti..che dici..di un pranzo? Sono brava a cucinare!' Propongo,guardo l'orologio e punto l'unghia dell'indice destro sul quadrante.
Non lo guarda neanche,risponde subito.
'Mi piacerebbe moltissimo my lady!'dice.
'Che dici dust? La tua amica e il suo padrone possono stare da noi a mangiare oggi?' Mi rivolgo al cane che,vicino alla sua amichetta,é appoggiato alla gamba di mika.
Mi risponde con un rumoroso abbaio.
'Immagino sia un si' dico guardando gli occhi del ragazzo.
'Già, penso anche io' dice lui,prima di lasciarsi invadere da una grande e buffa risata.




*angolino autrice*
Lo so,lo so!
Questo capitolo non è nulla di speciale,lo ammetto.
È solo un capitolo di congiunzione,per dare un senso a tutto quanto e descrivere meglio la protagonista.
Come si è capito,(penso) Evangeline è una tipa mooolto paranoica,ed è proprio così che la voglio.
Sono presenti anche cose che odia,che piano piano voglio si scoprano durante la trama,così come le cose che ama.
Ora,però,vorrei porvi una domanda..essendo una disegnatrice..
Vi piacerebbe un disegno di Evangeline? O volete immaginarla e basta?
Non sono molto convinta di disegnarla,perché vorrei che lasciasse in tutti voi un segno di interpretazione personale.
Fatemi sapere dunque!
A breve i prossimi capitoli,li ho già scritti,ma vanno migliorati decisamente!
            A presto! 
                           Cake_

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Capitolo 4
*** Scoperte. ***


'Ancora qualche gradino' lo incito.
'A che diavolo di piano abiti?!? Centottantaduesimo?' Chiede lui ironico,mi guarda un po' severo.
'È il terzo,mika' sorrido.
'Facile da dire eh?ti ho in braccio da un ora! E per di più ho questa dannata bag della spesa' Mi urla.
'Io ti avevo detto che potevi andartene!' Lo rimprovero,ma per finta.
'Sarebbe anche facile..se non ci fossero queste piccole pesti a passarmi tra le gambe!' Indica i cani con lo sguardo,ha ragione,sono solo di intralcio.
Decido di intervenire,anche a me spesso capita con Dust,per questo gli ho insegnato a spostarsi quando glielo dico.
'Dust! Smettila! Va davanti alla porta!' Gli urlo.
Mi guarda dispiaciuto e sale gli ultimi quattro gradini per poi arrivare davanti all'entrata.
Mika mi guarda confuso,non si aspettava che il mio amico agisse così,ma Dust è intelligente,molto intelligente.
'Che c'è?' Chiedo io,mi sta fissando quasi impaurito.
'Sei un dittatrice ragazza!' scoppia a ridere.
Fa ridere anche me,in effetti ha ragione.
'Siamo arrivati!!' Dico battendo le mani come per complimentarmi con lui,sembro una bambina di  cinque anni.
Mi posa un attimo a terra per riprendere fiato.
Poggia le mani sulle ginocchia e si china per riprendere le forze.
'Vieni,hai bisogno di mangiare qualcosa'  indico la porta.
'Ho perso almeno sei chili,preparati ad un frigorifero vuoto!' Scherza,o forse no.
Prendo le chiavi e apro la porta,fortunatamente mi è saltata l'idea di sistemare casa qualche giorno fa..
Appena riesco ad aprirla,entro e chiamo mika,che è distratto dalle due pesti.
'Avanti' dico.
Mi guardano tutti e tre, e come dei bambini curiosi guardano dentro alla porta.
Quando sono entrati,la chiudo e mi dirigo nello sgabuzzino per prendere il disinfettante,rigorosamente saltellando su una gamba sola,seguita da mika.
'Che bella casa' mi dice scrutando l'ambiente.
'Questa è una bugia' gli faccio notare.
'Nono,è davvero bella,sia antica che moderna,molto particolare' davvero pensa questo della mia casa?
'Lo pensi davvero?' Chiedo.
'Oh si' mi risponde.
Wow,sarebbe la prima persona a pensarla così..
Apro la porta dello sgabuzzino e prendo la scatola del pronto soccorso.
Sto per uscire,quando delle braccia mi prendono e mi rimettono nella posizione di qualche minuto prima.
'Ti sei fatta male,non puoi camminare' dice e mi fa l' occhiolino.
'Ma..'
'Ti avevo promesso che ti avrei curato il ginocchio'.
Si,ha ragione,l'ha detto.
Mi porta sul divano,imbeve di disinfettante un batuffolo di cotone e me lo posa sulla ferita.
Lancio un urlo.
'Oh god,sorry!' Esclama preoccupato.
'Non preoccuparti,sto bene'
'Sure ?'chiede.
'Sure' ripeto.
Quando mi ha pulito per bene, mi mette un cerotto e da un bacino al mio ginocchio.
Sono pietrificata,é una cosa così dolce che potrei morire di diabete fulminante.
'Lo faccio sempre con il mio nipotino..Guarisce più in fretta cosi,lo sai?' Mi chiede ironico.
Gli lascio un mezzo sorriso e mi alzo dal divano.
Vado in camera e mi metto un altro paio di leggins,buttando quelli rotti.
Mi dirigo verso la cucina zoppicando,e mi rendo conto che non fa più così male.
'Forse ha ragione mika' penso.
Mi avvicino al frigorifero e lo apro,poso ciò che ho comprato quella mattina,e cerco gli ingredienti per la mia pasta preferita: la carbonara.
Mi sorge un dubbio: gli piacerà?
Beh,perché non chiederglielo?
'Ti piace la carbonara?' Chiedo curiosa
'Carbonara? Oh si! Amo il cibo italiano!' Mi dice,sembra un bambino in un negozio di caramelle,adorabile. 
Rimetto il naso nel frigorifero e cerco la pancetta,dove diavolo è?
'Mi fai un favore?' Mi sorge un altro dubbio.
'Certo' risponde.
'Mi puoi dire gentilmente che ore sono?' Chiedo,spostando il braccio verso il muro,dove è appeso il mio orologio.
Non sento risposte.
Che succede?
'Mika..va tutto bene?' Sono preoccupata ,non mi risponde.
Chiudo il frigorifero e poggio gli ingredienti sul tavolo.
Lo vedo,sta guardando l'orologio,e mi da le spalle,ma non mi ha ancora risposto.
É sordo per caso?
Ormai ho fatto da sola,è l'una e un quarto.
Perché non mi ha risposto?
'Mika..'sussurro il suo nome.
'Che cosa c'è?' Mi preoccupo.
Gira il volto verso di me e vedo i suoi occhi lucidi.
É sul punto di piangere.
'Mika oddio,cosa è successo??' Chiedo avvicinandomi a lui e abbracciandolo.
Silenzio.
'Perché hai gli occhi lucidi?' Domando insistente.
'Io..' Soffia.
'Tu cosa?'lo incoraggio,mi distacco un attimo da lui e lo abbraccio ancora.
Forse non dovrei avvicinarmi ,non lo conosco nemmeno,ma qualcosa mi dice che non mi farà del male.
'Io..Sono dislessico,non so leggere l'orologio e la music..e tante altre cose' mi dice,una lacrima gli riga il viso.
Ora è chiaro,ecco perché non mi rispondeva,ecco perché prima non ha neanche guardato l'orologio quando gli ho chiesto di pranzare da me.
'E allora?' Chiedo confusa, c'era bisogno di farmi spaventare tanto?
'Non mi prendi in giro?' Mi stringe molto forte,un gigante del genere su di me ha una presa gigantesca.
Soffoco.
'Perché dovrei?' Gli chiedo porgendogli un pacchetto di fazzoletti.
'Insomma ho 31 anni e non so leggere l'orologio,non ti ho risposto perché mi vergogno' davvero ha paura che qualcuno lo prenda in giro?
'Hey,hey,calmo michael, calmo'
Mi abbraccia ancora,più forte,il suo é un buonissimo profumo,é dolce e floreale.
'Senti' dico per poi continuare, 'io ho una lieve discalculia,faccio schifo in matematica,é così da sempre,mi hanno sempre preso in giro,ero sempre vittima i bullismo,ora però lo dico,perché non c'è nulla di cui vergognarsi..capito?' Mi distacco un attimo e penso.
Non avevo mai raccontato così tante cose personali a nessuno,tranne che per Giulia.
Questo ragazzo è un miracolo.
Lo conosco da due ore ed è già un mio confidente.
Lo guardo negli occhi.
Sembra più tranquillo ora.
Mi risponde con un cenno della testa e riprende fiato.
'Grazie..scusami sono uno stupido' abbassa il capo.
'No,non sei uno stupido,sei la persona più gentile che io abbia mai incontrato,nessuno avrebbe mai fatto quello che hai fatto tu oggi, lo sai?' Lo correggo per poi riabbracciarlo.
'Ora stai tranquillo,non preoccuparti.' Lo rassereno.
Inizio a preparare la pasta, lui è li,sul pavimento che gioca con Melachi e Dust.
Metto gli spaghetti a bollire,dieci minuti e saranno pronti.
Lo raggiungo e inizio a giocare anche io,fino a che il timer,puntato poco prima non suona.
Aggiungo uovo,formaggio e pancetta e la pasta è pronta.
'É pronta!' Grido.
Eccoli che arrivano,tutti e tre.
Preparo due ciotole per le bestiole e le appoggio al pavimento.
Mika si lava le mani e si siede al tavolo,vicino a me.
Iniziamo a mangiare e lui sembra felice.
'Sei... stata vittima di bullismo?' Mi chiede curioso,è delicato nel fare questa domanda.
Perché me lo chiede?
Non so che rispondere,ha toccato un tasto dolente della mia infanzia.
'Si..venivo sempre derisa,sia in Francia che in Italia. Non che me le cercassi eh,ero sempre gentile con tutti' gli dico,assaggiando un boccone.
Perché con lui riesco a parlare anche delle cose più delicate?
Che cazzo é? Uno psicologo?
'Sei proprio come me' sussura.
'Cosa?' Dico.
Ho capito bene? 
'Si,anche io,più o meno la tua storia'
'Davvero?' Chiedo con gli occhi luccicanti.
'Si sono nato in Libano a Beirut il 18 agosto 1984,mia madre é libanese,mio padre americano. Sono il terzo di cinque fratelli,mi sono trasferito a Parigi quando avevo  solo two mesi, e li ho avuti molti problemi con la scuola,poi per lavoro,ci siamo trasferiti in Inghilterra,a Londra dove ho fatto una scuola francese,li sono iniziati i miei problemi con gli altri ragazzi.
Prese in giro,lattine addosso,spintoni. Mi nascondevo durante le lezioni.
C'è stato un anno in cui ho smesso di andare a scuola,because sono stato..bucciato'
'Bocciato' lo correggo.
Sorride e riprende,sono pietrificata.
La sua storia è così simile alla mia.
'In quell'anno ho capito che io non sono solo stupido,ho capito che la musica era quello che io devo fare' ha sbagliato i verbi,che carino.
'Avevo dimenticato a leggere,scrivere,tutto.' Dice.
'E poi?' Domando io, che razza di ficcanaso.
' e poi ho fatto lir..em..opera? Come se dice?'
'Lirica?' Lo aiuto.
'Esatto' 
'E ora sono un cantante' aggiunge.
Mi piacerebbe davvero tanto ascoltarlo cantare.
Amo la musica,mi riporta sempre alla mente un sacco di ricordi,chissà,magari anche le sue canzoni ci riescono.
'Mi canti qualcosa?' appoggio i gomiti sul tavolo e la testa sulle mani,volgo tutta la mia attenzione su di lui.
'Una qualsiasi?' Mi chiede.
'Si' rispondo.
Attacca qualcosa,qualcosa che ho già sentito...ma non capisco cosa.


Do I attract you? 
Do I repulse you with my queasy smile? 
Am I too dirty?
Am I too flirty?
Do I like what you like?
 
I could be wholesome
I could be loathsome
I guess I'm a little bit shy
Why don't you like me?
Why don't you like me without making me try?
 
I try to be like Grace Kelly 
But all her looks were too sad 
So I try a little Freddie
I've gone identity mad!
 
I could be brown 
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more 
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Why don't you walk out the door!

Aspetta..questa canzone,è una delle mie preferite!
Sono incantata dalla sua voce.
È stupenda.
'Ma è grace kelly!' Affermo.
'La conosci?' Mi chiede confuso,alza un sopracciglio.
'Mica non mi conoscevi?' Chiede ancora.
'Mika,qualsiasi essere umano presente sulla terra conosce questa canzone! É stata un enorme successo!!' Urlo io abbracciandolo.
Rimane un po' spiazzato,immagino stia pensando che io sia matta.
'Non sapevo che fosse tua! ' esclamo,sono felicissima.
'Beh ora lo sai' risponde,é leggermente rosso in volto.
Termino il mio piatto di pasta e lui fa lo stesso,poi mi rivolgo a lui.
'Hai una voce davvero stupenda,lo sai?' 
Non risponde,si limita a guardarmi.
Inizio a raccogliere i piatti e a metterli nella lavastoviglie.
'Ascoltiamo una canzone?' Chiedo.
'Why not?' Mi risponde.
Prendo il telecomando e accendo Mtv.
Parte un canzone,non la conosco,ma è molto bella.
Terminata ne inizia un altra,é Nuova,ma ha raggiunto un grande successo fino ad ora.
La conosco molto bene,la ascolto sempre quando mi capita.
Si intitola 'stardust'.
Appena partono le prime note,inizio a cantarla senza vergogna,infondo non ho una voce poi così pessima.
Finisco di pulire il tavolo e continuo a cantare.
'Non sono l'unico a essere bravo a cantare,allora!' Mi dice mika.
Ridacchia,sono così ridicola?
Mi guarda quasi felice.
'Ah,insomma..sono una nocciolina in confronto a te..' Dico
Inizia a cantarla anche lui,anche lui la conosce!!
Aspetta..ma la sua voce..
'Sai  di chi è..questa canzone..?' Mi guarda furbo.
Ommioddio.




*angolino autrice*
Si,in questo capitolo c'è un mika tenerissimo *-*.
Ho voluto far in modo che i due si conoscessero meglio,lei qualcosa di lui,e lui qualcosa di lei.
E poi,la grande scoperta di Evangeline sulla canzone!
Non vi dico altro,nel prossimo capitolo vedrete!
Ringrazio la gentilissima ragazza Che recensisce sempre i capitoli e mi da un sacco di consigli (sai che sto parlando di te!) e invito tutti gli altri a fare lo stesso!
Ci vediamo presto,
               Cake_
Ps: ultimamente ci saranno nuovi capitoli ogni 3-4-5 giorni,poiché ne ho scritti un po',(sapete quando vi viene il 'vomito di ispirazione'?)e non vedo l'ora di portarveli!

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Capitolo 5
*** Belle notizie. ***


Non ci posso credere!! 
È sua! Quella canzone è sua!
'Sei serio!?' Lo guardo esterrefatta.
Annuisce,porto le mani al volto e lancio un urletto di gioia.
'Davvero sei così sconvolta?' Mi chiede.
'Cazzo si!' Rispondo.
Ride e arriccia il naso,sembra contento.
Lo guardo sorridente,ancora non ci credo!
Sento il telefono squillare,la mia suoneria rimbomba in tutta la casa,una canzone molto famosa,we are golden.
Guardo lo schermo: Giulia.
Che avrà da dirmi? Ci siamo sentite stamani!
Premo il pulsante 'accetta chiamata' e inizio a parlare.
Con una mano faccio segno a mika di stare in silenzio e lui esegue.
~ciao Eva!~sento urlare dall'altra cornetta.
Ho perso l'udito.
~ciao Giulia! Come mai mi chiami? Ci siamo sentite oggi!~le faccio notare.
~volevo dirti che verrò da te,ho chiesto al mio capo il permesso di assentarmi per qualche giorno e mi ha dato la conferma! Starò li per quattro giorni, dal 6 all' 9!~
É la notizia più bella di sempre.
~sono felicissima,ci vediamo tra un mese allora!~sto per chiudere.
~aspetta!!~cosa vuole?
~si?~gli chiedo interrogativa.
~pensi davvero che non ti chieda se hai incontrato qualche ragazzo gnocco per strada oggi?~che pervertita,quasi si dimentica di salutarmi e mi fa questa domanda.
Istintivamente mi ritrovo a osservare michael,per poi spostare lo sguardo altrove.
Decido di mentire,infondo è solo una piccola e innocente bugia, oltretutto buona.
~no,nessuno~rispondo tranquilla  ~ora vado,grazie mille dell'informazione ~le dico.
~okay..ti credo..ciao ciao topolina!~chiude.
Io e lei ci chiamiamo sempre 'topolina' a vicenda,é una cosa tra noi due.
Appoggio il telefono sul tavolo e guardo mika che è stato in silenzio come gli avevo detto.
'Bella suoneria' mi dice,con sguardo compiaciuto.
'Non dirmi che..' No,non può essere.
'Oh si' ridacchia.
Ma davvero?!? É sua davvero!?!
Ma come è possibile!
Io non conoscevo questo ragazzo! Come diavolo è che ora scopro tutte queste cose su di lui?!?
Mi interrompe la sua voce.
'Davvero non pensi che sia "gnocco"?' Mi chiede malizioso,si morde il labbro inferiore e mi guarda con uno sguardo da bimbo curioso.
Cazzo,ha sentito tutto.
Non sono rossa,no,sono viola.
'Sei molto bello mika,ma lei è una sciupa uomini,meglio non sappia di te' rispondo io,strafottente.
Effettivamente è vero,se io non ho mai avuto un ragazzo,Giulia è tutto il contrario.
Si..lei è la classica ragazza perfetta,intelligente,bionda,occhi azzurri,fisico perfetto..
Quando mi costringeva ad uscire la sera anche se non volevo,lei era al centro delle attenzioni,io indietro,con il telefono in mano.
'Cos'è..tu é gialosa?' Domanda,si,credo di esserlo.
Insomma questo ragazzo è bello,intelligente,sensibile e soprattutto mi sopporta.
Non voglio ,nonostante sia la mia migliore amica,che Giulia lo conosca..
'Si dice GELOSA e comunque no,non potrei esserlo,ci conosciamo da tipo tre ore!'
'D'accordo,d'accordo.. E chi è questa Zulia ?' Mi chiede.
'Penniman..nella vita tu,ti occupi di ascoltare le chiamate delle persone?' Dico io ironica,continuo.
'Primo,é Giulia.' sta per parlare,ma appoggio il mio dito sulle sue labbra,deve tacere quando parlo.
'Zitto. Secondo,è la mia migliore amica' proseguo.
' terzo,se te lo stai chiedendo,perché lo so che ci stai pensando,verrà qui per quattro giorni in occasione del mio compleanno, cioè l' 8 agosto!'
Detto questo tolgo il dito dalle sue labbra,sono incredibilmente morbide.
Mi guarda un po' male,poi scoppia a ridere.
Prende aria e parla.
' me hai letto nel pensiero! Ahahha!'
Ha una risata talmente carina e contagiosa che riesce a far sorridere anche me.
Quando ho ripreso a respirare,riapro gli occhi e la noto.
Oh mio dio! Cos'è quella?!?
Me ne ero completamente dimenticata! La macchia di sangue!
' michael,la tua camicia é sporca..del mio sangue..' Gli faccio notare.
Guarda in basso e la nota anche lui,é gigantesca.
Mi sento in imbarazzo,poverino,è colpa mia.
'Dovresti cambiarla,Vieni con me' indico il corridoio che porta alla camera da letto.
Non mi spaventa più averlo in casa,é come se ci conoscessimo da sempre.
All'inizio era come avere una tigre in casa,ora mika sembra un peluche,da quanto è innocuo.
Apro la porta della mia camera e mi avvicino all'armadio.
Lui è dietro di me,mi guarda.
Prendo una sedia e ci salgo sopra,(non ci arrivo..)dopo aver aperto un anta dell'armadio prendo un maglietta nera e gliela lancio.
La prende al volo.
'Provala,non sono sicura ti stia' gli dico,girandomi nuovamente verso i vestiti.
nel caso in cui non gli vada bene,Cerco qualcosa d'altro.
Trovo un maglia rossa abbastanza grande,dovrebbe andargli bene.
La uso per fare ginnastica ..é larga e semplicissima,senza nessun disegno.
Mi giro velocemente e vedo qualcosa che non avrei dovuto vedere.
Il suo petto nudo,anzi,il suo meraviglioso petto nudo.
si è appena tolto la maglietta e si sta mettendo la mia.
Sono pietrificata,lo conosco da poco e l'ho già visto mezzo nudo?!
Vergognati Eva..
Divento bordeaux in un lampo,lui si accorge di me.
Merda,non gli sfugge niente.
'So che sono estrememante allettante per una ragazza,ma hai intenzione di guardarmi per molto?' Nonostante abbia sbagliato i verbi,si è capito chiaramente il significato della sua frase.
Mi volto di scatto e faccio finta di niente.
'Non mi va' sento urlare dietro di me.
'Va bene,provati questa!' Rispondo lanciandogli quella rossa.
Non mi volto,non voglio fare un altra pessima figura.
'Se tu avessi più materiale ,in fatto di larghezza mi andrebbe bene!' Ribatte.
Che razza di maiale.
Altro che dolce.
Scendo dalla sedia e mi avvicino a lui.
Questa me la paga.
Quando gli sono abbastanza vicino,Mi alzo in punta di piedi e prendo un ricciolo dei suoi capelli (scoperto poi essere morbidissimi) e lo tiro,facendo avvicinare la sua faccia alla mia.
'Sentimi bene,razza di palo:se tu non fossi così spilungone ti starebbe la mia roba,perciò non lamentarti,abbiamo entrambi colpa!' Gli dico.
Ridacchia,ha capito ciò che gli ho detto.
'Questa mi sta' mi dice poi.
Lo guardo.
Gli sta,é vero,e anche da dio.
'Come cazzo é che meglio a te che a me!?' Sbraito io,facendo la finta offesa.
'Ah non lo so' si gratta la testa.
'Beh,ora che si fa?' Mi chiede.
'Non vuoi scappare da me?' Gli chiedo io,credo di avere uno sguardo un po' triste in volto..
'No,You're okay,una persona semplice,the first Person che non me ha etichettato e buttato via al primo sguardo' dice mostrando un sorriso.
Cosa? Io? Simpatica? Sta scherzando? È l'unica persona al mondo a pensarlo!
'Beh..allora facciamo qualcosa' dico io.
'You're a genius! Ma che cosa?' Dice ironico.
'Facciamo una torta?' Gli chiedo.
'Torta?' Sembra confuso,decido di ripetere.
'Cake' preciso.
'Aaah oh si! Dai!' Mi prende per mano e mi porta in cucina.
Aiuto,lo spilungone e io stiamo per fare una torta.
Penso finirà male,molto male.






*angolino autrice*
Ciaooo! ^-^
Questo capitolo è un misto di perversione e tenerezza *-*
La verità è che mi immagino il ricciolo proprio così,terribilmente dolce e tagliente allo stesso tempo!
Anche qui,si è scoperto altro di Evangeline,il suo compleanno,una parte della sua storia..
Ma la vera domanda è..cosa combineranno i due con la torta? :}
Lo scoprirete presto!
Lasciate una recensione o un commento su quello che pensate,anche se con critiche,mi fa molto piacere!
A presto,
          Cake_

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Capitolo 6
*** Un pomeriggio movimentato. ***


'Michael,lascia stare il cioccolato' lo rimprovero,é da un ora che cerca imperterrito di rubarlo.
Che stupido,forse non avrei dovuto proporgli ci fare una torta.
'Uffa..' Sbuffa,lascia il pezzo di cioccolato che aveva in mano e si siede a guardarmi mentre lavoro.
'Sei peggio di un bambino' soffio io ridacchiando.
'Ma Sono un bambino affamato!' Ride,la sua risata è cristallina.
Certo,bambino affamato..
'Si va bene,bambino affamato,mi passi la farina che facciamo questo benedetto impasto?' Gli chiedo.
'Agli ordini dittatrice' si dirige marciando verso l'armadio,lo apre e prende la farina.
Che cretino...mi fa addirittura ridere la sua spontaneità!
'Ecco qua' me la porge.
'Grazie,ora puoi prendermi le uova?' Poverino,neanche una giorno che ci conosciamo ed è già il mio schiavo.
Glielo avevo detto io,di andarsene subito via da una come me..
Ma non l'ha fatto,è stato il primo,ovviamente dopo Giulia.
'Cosa sono io? Il tuo schiavo?' Mi chiede,poi mi guarda infastidito.
Ma?
'Cos'è..mi leggi nel pensiero?' Dico io lanciandogli un occhiataccia.
'Quindi mi stavi pensando come tuo schiavo eh,perverted?' Subito a pensare male,giuro che alla prossima battutina scema gliene do di santa ragione.
'Non è come pensi,michael.' Cerco di sviare la cosa con questa frase,mi imbarazzano cose di questo genere.
'Va bene,va bene,ti credo,forse' sorride malizioso.
Non rispondo alla sua provocazione,mi limito a stare zitta,e a continuare il mio lavoro.
Dopo una mezz'ora a dargli ordini,e lui a prendermi in giro,l'impasto é pronto.
Lo lasciamo riposare e intanto prepariamo le decorazioni.
Spezzetto il cioccolato da mettere sulla torta come decoro e lo metto in una ciotola di plastica.
Quello avanzato,lo lascio all'animale di fianco a me.
'Tieni' gli porgo qualche cubetto di cioccolato.
Non faccio in tempo a finire la frase che ha già rubato il cioccolato dalla mia mano e se lo sta già mangiando.
D'istinto ritraggo la mano,forse perché mi fa un po' schifo,o forse perché mi fa paura,insomma,vista la sua voracità,potrebbe mangiarmi anche una mano!
'Fai schifo mika,Dust è più educato di te' ridacchio.
'I know' dice lui,l'importante è che lo sappia..
Prepariamo le ultime decorazioni,e le mettiamo tutte insieme.
Prendo l'impasto e lo metto nella teglia.
'Ora è solo da mettere nel forno' dico io sognante,alzando gli occhi al cielo,pregustando già il sapore e l'odorino di quel capolavoro.
'Okay,faccio io' mi dice,porgendo le mani per prendere la teglia.
'Attento a non inciampare nei tuoi piedi!' 
'Nono,relax,piuttosto,spostati,potrei non vederti,vista la tua altezza!' Mi mostra la lingua e sorride.
Cavolo Eva,smettila di guardarlo.
Anche se mi ha appena 'insultato',non mi arrabbio,anzi,mi metto a ridere.
È la prima persona che mi prende in giro in maniera sarcastica.
Lo trovo divertente,buffo,nonostante lo conosca da pochissimo,(ma davvero poco),è bello sapere che c'è una persona al mondo che non ti giudica.
Forse è perché ho avuto un pessimo passato? O forse è perché anche lui ci è passato e quindi non vuole far soffrire gli altri?
Non lo so.
Riemergo dal mare oscuro dei miei pensieri quando sento il rumore dello sportello del forno chiudersi.
'Tra quaranta minuti possiamo sfornare' preciso.
'Ora puliamo un po'' esclamo io poi,gli lancio un straccio, è il tipico segno da:
"Ora lavori anche tu,e non mi interessa se non vuoi" Delle ragazze.
Mi pare che non abbia capito il 'tipico segno' perché mi sta guardando confuso.
'Dobbiamo PULIRE' ripeto.
Puliamo il tavolo e i vari attrezzi,al che mi viene gola.
'Ti va un po' di zucchero a velo?' Chiedo.
'What?' Non ha capito,ferma la mano con cui sta pulendo e si concentra sulle parole da me pronunciate.
'Zucchero A VELO' scandisco.
Sul suo volto vedo apparire un sorrisone bambinesco.
'Immagino che quel l'espressione sia un si' 
Mi avvicino all'armadio dove mika ha preso la farina e tiro fuori una scatoletta rossa.
La apro ed estraggo il sacchetto pieno 'd'oro'
Ne verso un po' sul tavolo,facendo attenzione a non spargerlo ovunque .
Non voglio ripulire tutto.
Ne prendo un po in mano e lo assaggio.
'Quanto è buono!' Quasi urlo.
'Fammi assaggiare!' Mi chiede.
'No! Questo è il mio TESSSSSSSSORO' urlo ridendo.
È solo mio!!! 
'Dai please,Evangeline!' Mi fa gli occhioni da cucciolo,non posso resistere.
I miei ormoni stanno ballando hip hop,infondo sono pur sempre una femmina,non ho mai avuto un fidanzato,è vero,ma un bel pezzo di ragazzo mi sta pregando con occhi da fare invidia al mio cagnetto,come posso dirgli di no?
'Lo vuoi?' Ne prendo una manciata e glielo sventolo sotto il naso.
'Siii' esclama saltellando,si,confermo, è proprio un bambino.
'Allora TIENI!!' Glielo lancio addosso con tutta la forza che ho.
Oh no,e adesso?
Come faccio? Mi odierà a morte ora!
Complimenti Evangeline,altra mossa sbagliata.
Perché devo sempre fare la bambina?
Sono una stupida,cazzo.cazzo.cazzo.
Ha la faccia tutta bianca,e non parliamo dei capelli.
Mi insulterà ,lo so.
Cerco di contenermi,nonostante io sia davvero in pena per ciò che ho appena fatto,non posso resistere alla piccola risatina che quella scena ha suscitato in me.
'Dovresti vedere la tua faccia..ahaha..scusami,non volevo è che..ahah..sono una cretina' mastico le parole tra una risatina e l'altra,probabilmente con questo mio modo di comportarmi,non prenderà mai sul serio le mie scuse.
Mi guarda attonito,non se lo aspettava,neanche un pochino.
'Davvero,scusami ' stavolta sono seria,o per lo meno cerco di esserlo.
Mi prende le braccia e le blocca,mi spinge lievemente e finisco in un secondo contro il frigorifero.
Mi blocca i polsi con una mano e con l'altra afferra il sacchetto.
'No,Michael,no!' Lo prego.
'Mi hai sporcato tutta la faccia' ridacchia,maledetto.
'Ti ho detto scusa,non volevo!' mi giustifico cercando di essere più credibile possibile.
'Di che sono bellissimo e forse ti lascio andare' esclama vanitoso.
'Sei bellissimo,meraviglioso!' Urlo e scandisco le parole,tento di liberarmi dalla sua presa ma non ci riesco.
Vaffanculo.
'Mm..non mi basta..scusami Evangeline,devo vendicarmi!' Dice.
Inclina pericolosamente il sacchetto verso il mio volto...non faccio in tempo a pregarlo un ultima volta che mi ritrovo cosparsa di zucchero a velo.
Lo sento ridere a crepapelle,maledetto,me la paga.
Qualcuno si avvicina a me,mi lecca la guancia.
'Mika che schifo! Ti prego!' Tiro sberle all'aria nel vano tentativo di prenderlo.
Come si premette? Sarà bello,simpatico,diverso dagli altri,ma non può fare così.
'Ma io non ho fatto niente' sento,non vedo niente,ho gli occhi pesanti,chissà quanto zucchero mi ha buttato addosso,perciò mi affido all'udito.
Apro di scatto gli occhi ,Dust e Melachi mi stanno leccando la faccia.
Lancio un urlo .
Mika ride ancora di più,giuro che appena mi alzo lo picchio.
'Vi odio' Sbuffo io.
Finalmente,dopo essermi levata le bestiole di dosso,riesco ad alzarmi e togliermi quel poco zucchero rimasto sul mio volto.
Mi guardo,puntando lo sguardo verso il basso.
Sono completamente bianca.
Questa me la paga,quello spilungone.
Decido di far finta di niente,la mia vendetta sarà lenta e dolorosa.
Non può,proprio no.
Suona il forno,la torta é pronta.
Sono passati quaranta minuti?!
La tiro fuori e la Poggio su un piccolo mobile della cucina.
Mika mi osserva silenzioso,nel suo sguardo percepisco curiosità.
io lo ignoro.
'Prendi la ciotola con le decorazioni' gli ordino acida.
La prende velocemente e me la porta.
Decoriamo la torta in silenzio,nessuno dei due parla,io ho deciso di fargliela pagare,e lui,beh,se osa proferire parola,è morto.
Terminiamo il capolavoro e lo lasciamo raffreddare.
Mi concentro per un attimo sul buonissimo odore nella cucina,è davvero delizioso.
Non vedo l'ora di mettere le mani su quella deliziosa torta!
Puliamo il casino combinato,per la seconda volta i quella giornata,fino a che Mika non si ferma.
'Che c'è? Il cantante è già stanco?' Sputo quelle parole con una cattiveria tale da far paura persino a me stessa.
Per un millesimo di secondo mi passa per la testa il pensiero che,forse sto esagerando,infondo è troppo.
Sono effettivamente un po' arrabbiata per quello che ha fatto,ma non così tanto.
Insomma,è stato così gentile con me.
Era da tanto che non mi divertivo in questo modo,passavo i miei pomeriggi in casa,a leggere o a guardare la tv,senza mai fare niente.
Ogni tanto mi dedicavo ad altre attività,cucinavo,disegnavo,oppure facevo una noiosa passeggiata,ma niente di così fantastico!
'No,è che..i mean..i'm sorry' sembra dispiaciuto,abbassa lo sguardo.
Si sta scusando.. Che dolce!
No Eva,devi essere cattiva,terribile.
E poi lo conosci da poco,ricorda.
'Dici?' Mi rivolgo io scontrosa.
La mia vendetta..oh..si..sarà spietata.
Non sto pensando a niente di cattivo..diciamo che..mi dirigo verso il frigorifero,per ripagarlo con la sua stessa moneta.
Dico a mika di andare nello sgabuzzino a prendere uno straccio,non sa cosa lo attende.
Prendo il miele dal frigorifero,lo raccolgo con un bel cucchiaio e ne metto un po' sul palmo della mano,che chiudo lievemente.
Appena torna,prendo lo straccio che mi porge con una mano e con l'altra beh,gli spalmo l'alimento appiccicoso in faccia.
Stavolta non ci penso troppo,infondo se lo meritava.
Rimane sbigottito e poi si libera attraverso una grande risata.
Riapre gli occhi,mi guarda con sguardo assassino.
'Corri!' Mi urla.
Aiuto,un mika selvatico mi insegue!
Inizio a correre per tutta la casa,dietro di me mika e un barattolo di miele.
È tutto così veloce che non mi rendo neanche conto di quello che sta succedendo.
'No ti preeego!' Riesco solo a dire.
'Devi stare attenta a quello che fai,i can be very mad!'
Finiamo nel corridoio,inciampo,va bene,é solo sbucciato,ma il ginocchio mi fa ancora male.
'Noooo!' Mika si sta avvicinando a me,striscio indietro,cercando di allontanarmi.
'Oooh si' lo sento ridere.
Continuo ad indietreggiare.
Tocco il muro.
Cazzo.
Mi raggiunge,si china e si siede sulle mie gambe,immobilizzandomi.
Mi guarda con aria di sfida,si lascia scappare un ennesima rasata.
'Sei da prendere a schiaffi' gli dico io sbuffando.
'Come?' Fa finta di non aver capito,inclinando il barattolo.
'Allora,Evangeline russo,come la mettiamo?' Mi chiede,sa di essere l'indiscusso vincitore in questa sfida.
Grazie al cazzo,é il doppio di me.
'Non è giusto' pronuncio io e metto il broncio.
'Se tu mi metto il broncio sono costretto a piegare this barattolo!' Ghigna.
'Non oserai' lo convinco.
'Oh yes'.
'Maledetto'
In un attimo,sono di nuovo tutta appicicaticcia.
Cazzo,i capelli! 
Quelli sono la mia prima preoccupazione,
Chissà come sono conciata!
In un attimo,dopo tutto questo casino,mi rendo conto di cosa sto facendo.
Sono in casa mia,sto giocando con il cibo con un ragazzo appena conosciuto,che è praticamente sopra di me,e,nonostante tutto,mi sto divertendo.
No.
Non posso.
Non lo conosco,devo darmi una calmata,sto andando oltre.
Non posso fare così,gli sto dando troppa fiducia.
Ha conquistato un posto come conoscente,magari come amico,ma solo perché si è comportato in maniera carinissima con me.
Calmati,Eva.
Non cederai per un ragazzo,non come le altre volte.





*angolino autrice*
Ma ciao! :)
Okay,ho mentito,ho aspettato un po' per pubblicare questo capitolo.
È solo che,ho avuto un po' di problemi con la scuola,e tanti,TANTI impegni!
Scusatemi,comunque,che ne pensate?
Il capitolo era già stato scritto,ho dovuto poi migliorarlo in base ai consigli che mi date!
Evangeline ha capito che forse sta esagerando,cosa accadrà?
E soprattutto ..cosa intende dire con l'ultima frase?
Spero di avere suscitato in voi almeno un minimo di curiosità,o magari un piccolo piccolo sorriso.
Ringrazio tantissimo tutte le persone che seguono la mia storia e le invito a lasciare una piccola recensione.
Mi scuso con una scrittrice in particolare che forse trova un po' di somiglianza tra il suo testo e il mio..scusami tantissimo,non era voluto,il capitolo era già scritto..poi..beh..leggendo la tua fanfiction ho notato la somiglianza!
E sempre a questa auguro un buon compleanno,visto che domani (tra tre ore )compie gli anni !
Grazie mille per tutti i vostri pensieri,ci vediamo presto!
          Cake

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Capitolo 7
*** Ricordi e incertezze. ***


Non accadrà ancora,non come quella volta.
Non lascerò che i suoi occhi mi ingannino.
Sento di nuovo ridere con foga,apro gli occhi più velocemente possibile (per quanto il miele lo permetta) e lo vedo.
Sta praticamente sopra le mie gambe e non dovrebbe.
Non che mi dispiaccia,è che è troppo.
Mi sono ripromessa di darmi una calmata,perciò,basta.
'Em..io..' Non riesco a parlare..sono..imbarazzata.
'Sweet' sorride e,con una ditata,prende un po' dell'alimento dal mio volto.
'Ti stai divertendo?' Gli chiedo.
'Eccome' se la ride.
'Levati di dosso,prima che ti scaraventi fuori dalla finestra' gli urlo io a metà tra l'adirata e l'ironica.
Ma come ci sono finita in questa situazione?
Stupida,stupida Eva.
Devo ammettere però,che è l'unica persona dopo Giulia,a essere così dolce con me.
È divertente ,è una spontaneo,e non mi ha giudicato.
Forse è perché sa cosa si prova?
Mi piace mika,tutto sommato è un tipo okay.
Non mi era mai capitato di andare tanto d'accordo con un ragazzo come con lui.
Sono sempre stata timida e troppo gentile,ora ho trovato uno come me!
Fa come gli dico,si leva e mi aiuta ad alzarmi.
Torniamo in cucina,sono le  6.30.
'Oddio,é tardissimo! Alle 7.30 devo essere a lavoro!' Urlo.
Penso a tutti i miei impegni e mi agito improvvisamente.
Inizio a saltellare e correre rumorosamente da una parte all'altra della stanza,poi,mi fermo.
'Sorry,ma che lavoro fai?' Questa è la frase che fa terminare il lavoro ai miei muscoli.
'Ah,già.. non lo sai,sono una barista'
'Chiamali e digli che fai tardi' mi suggerisce michael.
'Hai ragione' uno dei miei tanti difetti: troppi problemi inutili,e troppe soluzioni infattibili girano nella mia testa,e non riesco mai a essere completamente tranquilla o con una soluzione semplice a portata di mano.
'Lo so' che vanitoso,lo guardo per un attimo e poi afferro il cellulare.
Chiamo la proprietaria e le dico che a causa di un impegno ( che lei non verrà mai a scoprire sia una guerra di cibo) farò un po' tardi.
'Devo assolutamente farmi una doccia!' Dico,faccio un giro su me stessa,sono ricoperta di zucchero,impasto e miele.
È stato bello,è vero,ma ora?
In una attimo,Mi rendo conto dello stato pietoso in cui anche mika si trova.
Si guarda e ride,poi mi fissa negli occhi.
Immagino non possa uscire di casa così..
Aspetta..cosa mi impedisce di mandarlo fuori così?
Ah,già,il fatto che è un cantante..
'Facciamo che anche tu ti dai una lavata' aggiungo ridacchiando,non vorrei,ma forse glielo devo.
Prendo i miei vestiti e mi metto sotto la doccia,colgo l'occasione per rilassarmi un attimo,mettere apposto le idee e rinfrescarmi.
mi lavo bene i capelli togliendo tutto il disastro combinato in quel pomeriggio,esco e me li asciugo attentamente.
Indosso la canottiera,i pantaloncini e il grembiule del bar dove lavoro ed esco dal bagno.
È davanti alla porta,appena la apro,lui è li.
'Puoi andare' con il pollice indico l'entrata dietro di me.
'All right,grazie' entra in bagno e di lui più nessuna traccia.
Mentre mi infilo le scarpe e preparo la borsa guardo l'orologio, 7.00.
'Okay,hai ancora tempo,non preoccuparti' incoraggio me stessa,mi siedo in cucina ad aspettare,picchietto le unghie sul tavolo di legno creando nella stanza un rumore ritmico.
Sento l'acqua della doccia spegnersi,deve aver finito.
Lo sento accendere il phon e vestirsi.
Che casinista.
Poi sono le donna a fare rumore eh?
Busso alla porta per sapere se ha completato il rituale chiamato 'doccia'.
'Devo mettere a lavare nella cesta dei vestiti i miei,hai finito?' Chiedo io,fosse stata Giulia,avrei spalancato la porta e senza dire niente,avrei fatto ciò che volevo.
Lei è come una sorella per me.
Ma ora no,ora è diverso.
Mika è un ragazzo,e io no.
E poi,non mi devo far abbindolare!
'Entra. It'okay' sento.
Apro la porta e me lo trovo li,bello come il sole.
È già vestito,fortunatamente,non avrei sopportato altro imbarazzo.
Diavolo,è davvero da mangiare con gli occhi!!
No,no.
Evangeline,smettila,basta.
Alzo lo sguardo verso il soffitto,in cerca di un pensiero che mi suggerisca cosa fare.
'Altro che cantante,dovevi fare il modello' la mia bocca pronuncia queste parole senza preavviso,tanto che nemmeno me ne rendo conto.
Sono una grande cogliona,il pensiero doveva rimanere tale,non trasformarsi in parole!
Stupida,stupida Eva.
Arrossisce violentemente,non lo ammette,ma è imbarazzato.
E come dargli torto? Sono una cretina.
Immagino sia molto timido,ogni domanda un po' delicata lo fa arrossire,beh..anche a me succede la stessa cosa.
Anche se,questa non era una domanda,ed era tutt'altro che delicata.
'Posso finire di asciugare capelli?' mi riporta alla realtà.
Mi smaterializzo, vado verso la mia camera e prendo il cellulare.
'Gli chiederò il suo numero' penso a bassa voce,così avrò l'occasione di vederlo ancora.
Vado poi in cucina,e sono stupita di trovarmelo proprio lì,con il cellulare in mano.
Ha già finito?
Alza lo sguardo dallo schermo e mi osserva.
'Che guardi?' Gli chiedo io.
'Bei pantaloncini' mi dice malizioso.
'Davvero di me hai notato solo quelli?'sono furiosa,altro che timido!
Poi penso di essere toppo cattiva,bah..
'No,ma sono davvero belli'conclude.
Riesce sempre a svignarsela.
Mi avvicino a lui e gli prendo il cellulare in mano.
'Hey che fai?!' Mi sgrida.
'Ridammelo,mi serve per lavorare!' 
'Voglio solo salvare il mio numero' ammetto poi,riconsegnando l'oggetto.
'Sai' continuo 'sei davvero simpatico ,nessuno mi ha mai trattato come hai fatto tu oggi e mi piacerebbe riaverti tra i piedi ancora!' Gli dico tutto d'un fiato.
E se mi rifiutasse? 
Se non volesse più vedermi?
E se fosse disgustato? 
E se pensa male?
'Anche a me piacerebbe' le sue parole arrivano al mio orecchio,poi al mio cervello,che le visualizza,e ordina al mio cuore di fermarsi.
Quelle semplici lettere unite mi rendono davvero felice,non lo mostro,ma dentro sono entusiasta!
È proprio un ragazzo simpatico.
Ma lo conosco da poco,non ho intenzione di soffrire ancora,perciò la mia fiducia se la dovrà conquistare.
Non mi fido più di nessuno,dopo quella volta.
Prima ero troppo permissiva,troppo gentile,disponibile,fiduciosa..ora no.
Ora ho aperto gli occhi,mi sono svegliata.
Lo vedo alzarsi,la sua figura si avvicina alla mia.
Mi fa quasi paura,mi sento una pulce,stupida e inutile.
Mi posiziona un braccio intorno al collo e sorride.
Mi allontano lentamente,ha un buon profumo,dolce,quasi floreale.
Imbarazzata indietreggio,andando a sbattere contro un mobile.

'Beh..io devo andare a lavoro!' Gli ricordo,poggiandomi una mano sul fondoschiena,che ha colpito un mobile in pieno.
Raccolgo le mie cose,lui le sue e ci dirigiamo all'uscita.
Usciamo di casa e scendiamo le scale, Melachi ci accompagna,deve andare col suo padrone.
Ci sorpassa in continuazione,passando tra le nostre gambe.
Arrivati fuori dal mio condominio, le nostre strade si dividono.
Saluto mika con un cenno della mano e lo ringrazio per la sua gentilezza.
Lui mi abbozza un sorriso e mi dice ringrazia a sua volta.
Davvero non capisco cosa ci sia da ringraziarmi,non sono niente di divertente o di speciale,stare con me deve essere noioso.
Saluto Mel con una bella carezza,e le sussuro:
'Mi raccomando,comportati bene,che oggi il tuo padrone è già caduto una volta!'
Lancia un piccolo abbaio di approvazione e si allontana con il bipede.
Inizio poi a camminare verso il bar e a metà strada, mi rendo conto che,distratta com'ero da lui,non gli ho chiesto il numero.
Mi maledico in tutte le lingue,e ora come farò a contattarlo?!
Sono disperata,e allo stesso tempo furiosa con me stessa,sia perché sono sempre e costantemente distratta,sia perché in realtà non dovrei essere arrabbiata,ma semplicemente dispiaciuta.
L'unico ragazzo al mondo che si è comportato così bene con me,é andato via,e chissà,quando lo vedrò ancora..
E ora?come faccio?
La verità è che mi sono divertita,e non succedeva da molto tempo.
La mia vita è così monotona,così..vuota.
Ho sofferto così tanto,e non voglio che accada ancora.
Perciò non devo fidarmi troppo,ma allo stesso tempo devo distrarmi,e l'unica persona che ultimamente c'è riuscita..è lui.
Al pensiero di tutti i brutti momenti della mia infanzia,una lacrima mi solca il viso.
Mi sovviene poi un verso di quella canzone,la sua canzone..come si chiamava?
Stardust?
Si,proprio quella..
And now?
When will i see you again?



*angolino autrice*
Ciao,Rieccomi qui.
Scusate,sono in ritardo..
Ho molte verifiche e impegni ultimamente,e non ho mai avuto tempo di sistemare bene questo capitolo.
Infatti..non mi piace molto.
Spero si sia capito che,sto cercando in tutti i modi di rendere Evangeline sempre più umana,(perché quello è il mio obbiettivo) descrivendo pensieri che a noi,ragazze,capitano spesso..
Perché in fondo..siamo tutte paranoiche e un po' pervertite!
Ahaha! Apparte gli scherzi..
Seriamente..ci sto riuscendo? La trama vi sta incuriosendo?Fatemi sapere!
Noi ci vediamo presto,
Grazie mille a tutte,
   Cake_
Ps: avete visto il video di 'talk about you'? Che ne dite? Personalmente mi è piaciuto moltissimo..
È semplice ma meraviglioso,un bell'esempio di come il nostro mika riesca sempre a essere eccezionale con una semplicità unica!

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Capitolo 8
*** Una pessima serata. ***


La notte  ormai s'é fatta padrona del cielo, e con lei, si è presentata anche la luna.
Sto camminando da quasi un ora,lentamente.
I miei passi sono calmi,corti e insicuri.
Le gambe pesano come sacchi di patate,la testa fa male e gli occhi sono gonfi e pieni di lacrime.
Non mi importa se farò tardi,al diavolo il mio capo e il bar.
Sto ancora pensando a tutto quello che,nella mia vita tremenda,mi è capitato.
Singhiozzo silenziosamente grattandomi gli occhi per asciugarmi le lacrime che mi appannano la vista e mi impediscono di vedere qualcosa.
Sono in una via poco conosciuta e molto inquietante,mi tocca attraversarla ogni sabato per andare a lavoro,è davvero spaventosa.
Sono sola,una povera ragazza indifesa,al buio con solo la compagnia del viso argentato della notte che illumina il mio volto,rendendolo bianco latte.
Sento le forze scivolarmi via in una attimo,cerco di aggrapparmi a un palo li vicino,e fortunatamente ci riesco.
Nella mia testa solo un pensiero.
'Quando ti vedrò ancora?' 'Quando?'
Sbuffo tra me e me qualcosa che neanche  io capisco,sono mugugni incomprensibili.
Continuo a camminare finché non mi rendo conto di essere quasi arrivata al bar di cui ho parlato a Giulia e a Mika.
Ah...Mika.
Cazzo,quanto sono stata stupida.
Rischio di inciampare con paio di volte a causa della mia vista che in questo momento è decisamente indescrivibile,e non in senso positivo.
Sento suonare il mio telefono dalla borsa,il fresco ritornello della canzone we are golden,arriva alle mie orecchie.
Sfortunatamente per il mittente,non ho alcuna intenzione di guardare il cellulare.
Quel maledetto aggeggio è in un certo senso la causa del mio stato d'animo così turbolento da far invidia ad un temporale.
Si,è stato proprio quel coso a svegliarmi stamattina,è stato lui a farmi alzare,alzandomi sono andata al supermarket e li ho incontrato Mika,che mi ha fatto capire che il mondo non è completamente pieno di persone che ti usano e che ti odiano,ed è stato lui,il mio odioso telefono,con il suo maledettissimo numero di cellulare, a crearmi tutti questi problemi.
Ma chi voglio prendere in giro? Se ho questi problemi non è colpa del mio telefono,forse mia?
No,è di Mika.
Avrebbe potuto ricordarsi del numero.
E poi,se non se ne è ricordato,vuol dire che non gli interessava neanche.
No,non è vero,è colpa mia.
Quanto sono inutile,persino per me stessa.
Il telefono Smette di suonare e io continuo a camminare.
Non ho per niente voglia di lavorare stasera,ma ormai sono arrivata.
Me ne accorgo quando alzo il naso verso l'alto e vedo l'insegna con il logo del bar.
È un posto molto cool di Milano,almeno così mi hanno detto.
Non li capisco questi milanesi,se con 'cool' intendono pieno di gente ubriaca marcia che balla sui tavoli,che va in bagno a fare cose oscene e si lascia andare in mezzo a tutti,si,il bar in cui lavoro è decisamente cool.
Non avrei mai voluto  venire a lavorarci,se avessi saputo che mi si sarebbe presentato tutto questo schifo davanti agli occhi non avrei accettato,ma,è stato molto difficile cercare un lavoro,e non posso buttarlo via così.
Ho detto ai miei genitori che ero abbastanza grande per cavarmela da sola,ed è così.
Non li sopporto i miei,mi giudicano sempre,non mi ascoltano,e sono razzisti.
È anche per questo,che non ho mai avuto un ragazzo fino ad ora,mio padre è il problema.
È così cattivo con tutti,che ogni qual volta portavo a casa una persona nuova,rigorosamente del mio stesso sesso,come voleva lui,la faceva scappare praticamente via.
Perciò,è una sfida personale per me,in un certo senso.
Mi avvicino all'entrata,fuori è tutto normale,per ora.
Entro esitando visibilmente,e mi dirigo verso il bancone.
Il posto è già pieno e la maggioranza dei ragazzi che ci sono,sono tutti ubriachi.
Tutti figli di papà miliardari,scappati dal lettino materno per una sera,che 'si spingono al limite.'
Molti di loro sono seduti sulle sedie in pelle nere vicine ai tavoli di marmo grigio,altri,sono appoggiati al bancone in marmo nero.
Il resto è in piedi a fare casino e ballare poggiando i luridi piedi sul pavimento bianchissimo.
I colori che mi si presentano davanti,(cioè quelli dell'arredamento) sono principalmente il bianco,il nero e i derivati di essi.
Mi avvicino al bancone ancora di più e inizio a parlare con Lorenzo,il barista.
È un bel ragazzo,alto, muscoloso,biondo, occhi verdi.
Non è neanche antipatico,anzi.
Mi rivolge un saluto.
'Ciao Eva!' Urla per sovrastare la musica alta.
'Ciao lore' rispondo pronunciando lentamente le parole.
Mi tappo un orecchio per capire meglio cosa dice,ma non capisco niente,solo le parole 'parlare' e 'proprietaria'
Oh,cazzo!
Giusto,devo far sapere al capo che sono arrivata.
Vado verso il retro,dovrebbe essere li.
Mentre mi dirigo a destinazione,vedo,con mio grande dispiacere,Michelle.
La odio,è la classica ochetta insopportabile.
Non riesco a starci vicino,il volto impastato di trucco,la pelle quasi aranciata,i capelli biondo platino palesemente finti..mi fa schifo.
Le passo affianco e lei mi chiama con un gridolino da gatta morta.
Anzi,assomiglia più a uno starnazzo.
'Finalmente sei Arrivata,il capo ti vuole vedere..come mai così in ritardo sfigata?' Si rivolge a me come fossi sua sorella,col cazzo!
 Sono già abbastanza incazzata oggi.
Mi soffia in faccia subito dopo e riesco a cogliere gli odori che odio di più,il fumo e l'alcool.
'Senti,Michelle,oggi non è giornata ,magari la prossima settimana potrò  stare ai tuoi giochetti da stronza,ma non oggi' sputo quelle parole come veleno e mi allontano senza voltarmi.
Arrivo al retro e mi si presenta Maria,la proprietaria.
È una donna sulla quarantina,alta e snella,molto bella per avere quella età,super intelligente,non le sfugge mai niente!
Le parlo del mio ritardo e la rassicuro sul fatto che posso tornare a lavoro.
Mi volto con l'intenzione di andare a iniziare i miei compiti,quando sento di nuovo il mio nome.
'Senti,Eva..protresti farmi un favore?' Mi chiede la donna.
'Che tipo di favore?' Mi volto,Perché oggi tutti mi disturbano?!
'Avrei bisogno che tu cantassi stasera..qui' 
I miei occhi si aprono di scatto.
'Ti ho sentito cantare e sei..bravissima ' mi dice avvicinandosi a me.
'Ma..ma..' Riesco solo a pronunciare..la lingua ferma,le labbra ora immobili e tremanti.
'Come ho fatto a sentirti cantare?' Mi chiede,percependo il mio dubbio.
Annuisco alla sua domanda.
'Canti quando pulisci i bagni,te ne accorgi?'
Davvero? Ma...
Sono immobile,sono rimasta sconvolta,non so perché.
Mi da fastidio che le Persone mi ascoltino cantare,mi vergogno terribilmente,di solito.
Con Mika e Giulia no.
Mika..cavolo,ogni cosa mi fa pensare a quel maledetto problema!
Al diavolo!
Basta.
'Cosa ne dici? Ovviamente ti pagherò!' Interrompe i miei pensieri.
Annuisco e basta,senza accorgermene.,solamente per togliermi da quella situazione.
Si avvicina a me e mi abbraccia.
'Grazie mille! Sapevo che avresti accettato! inizi tra dieci minuti'
Detto questo si dilegua.
Io li,ferma.
Occhi fissi al muro,completamente spalancati.
Mi sveglio solo quando sento Lorenzo chiamarmi.
'Eva,puoi servire questi chupito cosi puoi iniziare?'
Non rispondo,taciturna ritorno al bancone,prendo in mano il mio vassoio e raccolgo i quattro cocktail.
Ecco che si inizia il lavoro vero e proprio.
La gente che balla e ti strattona,quello che ti offrono da bere,quelli che ti fischiano,o i peggiori,quelli che ti toccano.
Questa è la gente che c'è in questo negozio.
Che pessima serata,pessima quasi quanto la mia vita.
Servo da bere a due coppie ancora sobrie (probabilmente le uniche,e ancora per poco) e poi torno al banco.
Tremante e rossa in viso,procedo a piccoli passettini.
Lorenzo mi aiuta a salire sopra il tavolo,e in un attimo sono sopra tutti.
Mi tremano le gambe e sudo freddo.
'si comincia' penso tra me e me,terrorizzata mentre, tutto il bar, viene invaso dalle prime note della canzone.


*angolino autrice*
Ma ciao bellezze! :)
Sono qui,scusatemi tantissimo per il ritardo(?)
Ho un sacco di impegni sia con la scuola sia con la famiglia,perciò il tempo materiale e la voglia di scrivere,non l'ho avuta proprio.
Visto che ci tengo tanto,ho voluto dedicargli il tempo necessario per creare qualcosa di decente.
Che ne pensate? Fatemi sapere!
Ringrazio tutte le persone che mi inviano le loro recensioni,siete gentilissime <3
Beh..detto questo..me ne vado.
Ciao ciao!
Al prossimo capitolo,
     Cake_

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