Supereroi in San Fransokyo 2

di pelelen_moon6
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Tutte le cose belle finiscono, prima o poi ***
Capitolo 2: *** 2- La colpa non è mia ***
Capitolo 3: *** 3- Vecchi amici ***
Capitolo 4: *** 4- Uno strano nastro blu ***
Capitolo 5: *** 5- Pazzi furiosi ***
Capitolo 6: *** 6- Calma piatta... per ora ***
Capitolo 7: *** 7- Seguire l'istinto ***
Capitolo 8: *** 8- Senza parole ***
Capitolo 9: *** 9- Un gran bel pasticcio ***
Capitolo 10: *** 10- Ti fidi di me? ***
Capitolo 11: *** 11- Stare al gioco non è poi così facile ***
Capitolo 12: *** 12- Doveva succedere ***
Capitolo 13: *** 13- Lontano da tutto ***
Capitolo 14: *** 14- Almeno un'altra volta ***
Capitolo 15: *** 15- Sarò sempre con te ***
Capitolo 16: *** 16- E chi se lo aspettava? ***



Capitolo 1
*** 1- Tutte le cose belle finiscono, prima o poi ***


Supereroi in San Fransokyo 2

Capitolo 1

“Tutte le cose belle finiscono, prima o poi.”

Le sei e mezza.
È sera qui a San Fransokyo e mi sembra strano chiamarla “casa”. Perché? Lunga storia, davvero lunga. E mi dispiacerebbe raccontarla. Sono sdraiata sul “mio” letto con le cuffie nelle orecchie e lo stomaco distrutto. Proprio così. Per colpa di una persona. Una persona che prima c’era, era fantastica, ma che ora è scomparsa. E ha fatto scomparire anche l’altra me. Vi ricordate una quattordicenne timida, impacciata, con i capelli castani lunghi e gli occhi castani? Allora siete rimasti un pochino indietro. Vi porto ad ora io, non preoccupatevi. Cosa vedete ora? Una diciassettenne immagino. Una ragazza triste, con i capelli castani poco più corti delle spalle. Ebbene, sono io. Sì, sono un po’ sbattuta. Dopotutto sono a casa nella mia stanza come una normale ragazza. Sapeste cosa c’è oltre il separé bianco… non voglio parlarne. Mi ha delusa, distrutta, umiliata. Laggiù c’è Hiro Hamada.
So che può sembrarvi familiare questo nome. Ma a me dice solo una cosa. È un’orrenda parola. Hiro Hamada è uno *******. Uno ******* di prima categoria. Abbiamo alzato un muro, il separé, tra le nostre parti di stanza e raramente ci parliamo. La cosa che mi fa specie, o meglio schifo, è che prima ero innamorata di lui.
Ero una stupida. Una pazza. Un’illusa. Ero una bambina.
Ma mi sento così anche ora.
Perché, Hiro Hamada, sono ancora cotta di te.
angolo autrice:
salve gente! Eccomi qua, come avevo promesso con il sequel di Supereroi in San Fransokyo.

E' solo il primo capitolo, corto, lo uso x introdurreXD
recensite in tanti, mi fa piacere;D
adesso vado, il prossimo capitolo probabilmente arriva domani^^
baci e alla prossima
PMoon6 P.S. se non avete capito la censura inizia per sXD
  

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Capitolo 2
*** 2- La colpa non è mia ***


Capitolo 2 “La colpa non è mia.”


Sono ancora sdraiata sul letto.
Un vuoto immenso dentro, che non so spiegare. Non so cosa lo causa, è come se mancasse qualcosa di importante.
Mi mancano parole gentili. Forse così mi scioglierei. O forse non mi scioglierò mai. Mi ha ferita e spero anche io di aver ferito lui. Voglio averlo ripagato con la stessa moneta.
Hiro:
la mia parte di stanza è vuota.
Parlo da solo, tanto nessuno mi sente. È inutile deprimersi così. Tanto non vengo più nemmeno salutato, o considerato. E pensare che almeno avevo una ragazza.
Si, una ragazza fantastica, meravigliosa. Ma ora non è più lei e io non sono più io. Siamo due persone diverse ormai. Da quel giorno abbiamo smesso di parlarci. Solo per litigare, discutere o controbattere su qualcosa. Ogni pretesto è buono per arrabbiarsi. Non ci fermiamo più, le rare volte che lo facciamo è per respirare. E in quei momenti che rivedo l’altra lei. La ragazza di cui mi ero innamorato.
 
La vedo sempre, ovunque, dappertutto. Ogni cosa mi parla di lei. Prima di dormire, prima di andare a scuola, appena sveglio. È come se la mia radio interiore ascoltasse sempre la stessa canzone. La stessa, stupenda canzone. Ma non credo di poter mai tornare indietro e non commettere il più grande errore della mia vita. Spero di avere altre possibilità. Perché cercherò sempre di rimediare.
Ma non riesco a parlarle.
Elena:
alzo la musica. È impossibile vivere così, sentirsi morire dentro, come i poveri pazzi.
Sono pazza anche io. Almeno credo.
Certe volte vorrei scusarmi, guardando una cosa che gli ho rubato.
La t-shirt per il suo quindicesimo compleanno. Quella con la nostra foto. Ora non ricordo neanche la voce di Baymax o quella di Honey, o Gogo o di tutti gli altri.
Sono spariti tutti. E io mi sento sola. Sola e arrabbiata. In quella foto vedo le nostre espressioni, io sto guardando Hiro e lui ricambia. Ero solo una stupida. Penso. Eppure voglio tornare a parlargli. A parlare con tutti i miei amici. La cosa era chiara. Ogni cosa di Hiro da Hiro e ogni cosa mia da me. Peccato che ho rubato. Ho fatto una cosa sbagliata.
Hiro:
ho deciso. Ora le parlo.
Mi alzo e vado vicino al separé. Sto per spostarlo quando lo fa lei. Sgrano gli occhi e noto la sua espressione. È sorpresa. Ma poi torna scura e indifferente. –Dovevo posare una cosa, tutto qua.- dice mentre avanza nella mia parte di camera. Mi giro sempre con la stessa espressione e la guardo muoversi velocemente, riponendo un qualcosa in un cassetto. Si rialza spostandosi la frangia e procede verso il separé aperto. Prima che scompaia lì dietro le prendo il braccio. –Che c’è?- chiede senza voltarsi. –Aspetta, girati.- dico mentre lo fa. Noto che guarda un punto indefinito oltre la mia spalla e la cosa mi lascia un po’ interdetto. –Posso parlarti?- chiedo a mezza voce. Apre leggermente la bocca e sposta lo sguardo su di me. 
angolo autrice:
e così si conclude il secondo capitolo, alle 23.55XD
mi odierete, lo so... ho interrotto sul più belloXDXD
ma comunque non disperate, probabilmente aggiorno domaniXD spero di non avere imprevisti
stavolta ad ispirarmi è stata la canzone "Ferire per amare" di Moreno e Annalisa. E' adattissima a questo capXD
buonanotte e recensite in tanti;D
baci
PMoon6

 

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Capitolo 3
*** 3- Vecchi amici ***


Capitolo 3

“Vecchi amici.”

Mi fissa piatta e dice –Dimmi.- in un tono che non le appartiene per niente. Fisso il pavimento per un momento. Ma perché cerchi di parlare se non sai cosa dire? È il pensiero che mi assilla. Elena alza sempre di più le sopracciglia, segno di scocciatura. Sono uno scemo.
Elena:
questa conversazione mi innervosisce. Inarco ancora le sopracciglia e roteo leggermente gli occhi. –Allora?- chiedo insistente a Hiro. L’altro deglutisce e mi avvicino leggermente. –Senti, non voglio discutere oltre.- dico fissandolo negli occhi. Mi si stringe il cuore. –Hiro? Ma mi senti?- chiedo di fronte al suo mutismo. Non risponde. –Hiro!- urlo e si sveglia. –Che c’è?- chiede sbattendo gli occhi. –Sono cinque minuti che non parli.- borbotto arricciando le dita dei piedi. -Ah… allora…- attacca timidissimo. –Hiro… non voglio litigare… scusami.- dico mentre mi sposto dietro il separé. –Volevo chiederti se ti va di riaccendere Baymax…- dice con un filo di voce. Un lampo mi attraversa lo sguardo. –Ci sto.- dico solo. Senza voltarmi.
Hiro:
ho sentito bene?  -Ok.- dico sprofondando in un sospiro. La vedo spostare il separé ed uscire senza guardarmi ovviamente. Con quel quasi – caschetto sta benissimo. Penso mentre cammina nella stanza. –Dove lo hai messo?- mugugna cercandolo. –Qui.- dico tirandolo fuori da dietro il letto. È completamente impolverato e noto che Elena non cambia espressione. –Come facciamo a farlo ripartire?- chiede un po’ meno secca. –Qualcuno deve farsi male.- dico ridacchiando da solo. Noto l’ombra di un sorriso sul suo volto che scompare subito.  –Ok. Dammi qualcosa tipo… le chiavi.- sussurra mentre gliele lancio. Si tira su la manica della felpa e noto che ha il braccio pieno di taglietti. –Sei abituata ormai…- dico mentre mi fulmina con lo sguardo. –Ahi!- dice premendo leggermente. Una spia bianca si accende e Baymax si gonfia. –Ciao. Io sono Baymax. Il tuo operatore sanitario personale. Ciao Hiro. Ciao Elena.- dice il robot scansionandoci. –Hai una serie di tagli sul tuo braccio sinistro. E vari disturbi emotivi.- dice a Elena. –Anche tu Hiro hai disturbi emotivi, però.- dice Baymax con tono indagatorio. –C’è bisogno degli amici.- dice il robot contattando i ragazzi.
Elena:
-Baymax, sto ben… aspetta che fai?- dico notando che chiama gli altri. –Non ce n’è bisogno, credimi. Peggiorerebbe le cose…- borbotto mentre Hiro mi fissa. Guardo a terra. –Come ho fatto ad ascoltarti Hiro? Adesso li ha chiamati!- sbotto mentre Hiro mi si avvicina. –Ehi… non è detto che ci sia campo…- cerca di sdrammatizzare Hiro. –Ma smettila…- dico girando i tacchi verso la mia stanza. Mi blocco davanti al separé. –Aspetta qui…- dico a Hiro.      
angolo autrice:
cortissimo lo so;D
dite che si sistema? Io avrei qualche idea... ma per ora vi dico di no. Sono diabolicaXD
Recensite in tantissimi!!!
baci e al prossimo cap;D
PMoon6
grazie delle recensioni;D

   

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Capitolo 4
*** 4- Uno strano nastro blu ***


Capitolo 4

“Uno strano nastro blu.”

Devo ammettere che uscire con Baymax appresso non è l’idea migliore del mondo ma… si può fare. Camminiamo da mezz’ora e Hiro è tornato muto. Che meraviglia. Una pazza con un muto e un marshmallow gigante. Inutile dire che sembriamo un gruppo di turisti imbecilli… bè, almeno mi posso godere San Fransokyo di sera senza molto traffico. -Insomma… dov’è che stiamo andando di preciso?- chiedo a Hiro mentre non parla ma guida il gruppo. Cammino sbuffando e calcio un sassolino sul marciapiede. –Al porto.- borbotta l’altro mentre Baymax lo scansiona. Sento un innesto di tristezza salirmi su per lo stomaco. Continuo a camminare, sguardo a terra e cerco di indovinare che scarpe ha Hiro. Troppo facile. Ha quelle grigie di nuovo. Quelle di quella dannatissima volta. Non me le tolgo dalla testa.

Hiro:
arriviamo al porto dove ho trovato Yokai per la seconda volta. Nulla di strano anche se spero in una nuova avventura. Cammino un po’ e Elena mi segue. -Cos’è questo?- dice mentre mi volto. Si è chinata a terra e osserva un nastro sottile color blu notte spiegazzato a terra. –Baymax! Scansionalo.- dico mentre il robot esegue. –Non noto nulla di particolare tranne delle impronte digitali femminili.- espone. Elena raccoglie il nastro e mi fissa. Un misto di odio e tristezza. Ricambio lo sguardo. I suoi occhi non sono più come prima. Sono duri e freddi. All’improvviso un botto ci fa voltare. In lontananza una figura femminile. –Corri.- è l’unica cosa che riesco a dire. Inizio a dare gas ma Elena resta immobile con aria di sfida. –Vediamo se è più veloce di noi.- dice mentre l’altra si avvicina. –Ma sei matta davvero?- chiedo fermandomi. La figura misteriosa esce dalla nebbia e diventa una ragazza alta ed esile. Una tuta blu e bianca la copre completamente  e come armi ha degli strani nastri come quello che abbiamo trovato prima.
 
Elena:
-Hiro… vai!- urlo mentre inizio a correre. La strana ci rincorre e un’automobile romba davanti a noi. Escono quattro persone. Una bionda chilometrica, una mora bassa ma svelta, un armadio di colore e un ragazzo biondo e magro. Santi signori del cielo. –Ragazzi?- chiedono all’unisono. –In macchina svelti!- urlo mentre Hiro si imbambola pochi metri indietro. Baymax e gli altri salgono, sempre molto lentamente e io corro verso Hiro. –Hiro! Sveglia!- dico mentre non si muove più. Gli afferro la mano e lo trascino dietro. Ci schiacciamo in macchina nella seconda fila del furgoncino e mi accorgo solo adesso che l’ho preso per mano. Stacco violentemente il contatto e mi rivolgo a Wasabi –Non è che potresti guidare un pochino più veloce? Quella ci sta addosso!- dico con tono grave mentre Gogo si toglie la gomma e la incolla sul cruscotto. –Lasciate fare a me.- dice prendendo il posto del guidatore. 
angolo autrice:
ma salve perduta genteXD
corto lo so ma è spuntato un nuovo pg... ;)
e chissà cosa succederà nei prossimi... vi avverto, non è l'unico colpo di scena;D
ora scappo e vado ad ascoltarmi AnnalisaXD
baci e recensite in tantissimi;D
PMoon6


 

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Capitolo 5
*** 5- Pazzi furiosi ***


Capitolo 5

“Pazzi furiosi.”

La voce di Gogo che vuole guidare mi risveglia. –Oh no, no, no! Tu non guidi!- urla Wasabi mentre la macchina continua ad andare da sola. Mi giro e noto la ragazza mascherata che ci insegue ancora e ha degli strani nastri con degli uncini. Intanto Gogo e Wasabi continuano a litigare. –Ma senti! Mister lumaca che vuole guidare!- esclama Gogo imbestialendosi.  –Se non ci schiantiamo è una fortuna!- frigna Wasabi, come al solito troppo preso dalla sicurezza. Elena a fianco a me rotea gli occhi e prorompe in un –La macchina sta andando da sola!- Gogo e Wasabi smettono di litigare e lei, velocissima, si mette al posto di guida. Honey e Fred non fiatano. Sembra però che stiano parlando fitto e Baymax attutisce il rumore. Gogo frena inaspettatamente e svolta a destra in una maniera pazzesca. Elena urla per il divertimento e la curva ci schiaccia contro il sedile posteriore. Inizia a ridere come una folle.
Elena:
è il giorno più bello della mia vita! Gogo guida in una maniera fantastica! Io e Hiro veniamo schiacciati contro il fianco del furgoncino e inizio a ridere come se fossi in crisi. Hiro mi guarda stranito e io continuo imperterrita a ridere e ad ansimare per il respiro corto. Gogo sterza e ci sbalza dall’altro lato. Wasabi urla come una ragazzina. Honey e Fred non li sento più. L’inseguitrice continua e cerca di demolire la macchina. E io continuo a ridere come una pazza furiosa. Hiro mi scuote leggermente. –Ma stai bene?- chiede mentre non mi fermo. –Non lo so…- borbotto ansimando a fatica. Smetto di ridere e non riesco quasi più a respirare. –Baymax! Credo che Elena abbia una crisi d’asma!- urla Hiro mentre tossisco ancora cercando di inspirare con il naso. Pochi minuti dopo Baymax riesce a farmi respirare di nuovo. Gogo sterza, frena, accelera, rallenta. E la tizia non si ferma. Mi appoggio al sedile e Hiro fa lo stesso. –Mi hai quasi fatto prendere un infarto e credo che Wasabi sia bell’è morto.- sussurra Hiro mentre riprendo a respirare. –Crisi di asma. È da quando avevo sei anni che mi vengono.- dico mentre Gogo spinge l’acceleratore deragliando la macchina contro dei cassonetti.
Hiro:
sembra che la tizia se ne sia andata ma Gogo continua a guidare come i pazzi. Elena è pallidissima e per un attimo ho temuto che perdesse conoscenza. La macchina è totalmente invasa dalle grida di Wasabi. Ad un tratto freniamo violentemente. Fa che non sia la polizia o finiamo tutti in carcere! Per fortuna non c’è nessuno. Gogo scende e si appoggia all’auto sospirando. Wasabi ha la tremarella e si sbatte sui due sedili davanti urlando ancora. Elena sembra dormire e io cerco di captare Honey e Fred. Niente di niente. Si saranno addormentati anche loro. Baymax è scarico come se non bastasse. Mi spingo sul sedile e chiudo gli occhi sospirando anche io. Domani non so come andrò a scuola. Dieci minuti dopo siamo io, Elena appoggiata a me che cerca di stare sveglia e Baymax scarico davanti a casa. Zia Cass sarà a letto e se ci becca sono guai. Entriamo silenziosissimi e saliamo pianissimo le scale. Attraverso il salotto trascinandomi dietro i due cadaveri. Andiamo in camera e mi butto sul letto esausto caricando Baymax e svegliando definitivamente Elena che mi ha tirato tutte le maledizioni possibili. Dopo che le ho salvato la vita poi! Chiudo gli occhi e svuoto la mente. E mi addormento.    
angolo autrice:
e rieccomi qua con un nuovo cap!
un pochino più attivo del solito e con un po' di humor schifoso (quello che mi ritrovoXD)
che dite? si sistemerà mai? io credo di si;)
mah... adesso scappo!
recensite in tantissimi, sapete che adoro le recensioniXD
vi saluto e vi mando baci della buonanotte
alla prossima!
PMoon6
 

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Capitolo 6
*** 6- Calma piatta... per ora ***


Capitolo 6

“Calma piatta… per ora.”

Mi sveglio con una fame boia. Sbadiglio e tiro via le coperte. E mi accorgo che sono ancora vestita. Cammino barcollando fino al separé. Aperto. Entro nella parte di Hiro. Che ovviamente dorme. Anche lui vestito e senza coperte. Mi sfugge un sorriso e mi sento avvampare. Ma non dovresti osservare la gente mentre dorme! Eppure è così buffo… Baymax è stato sotto carica tutta la notte e manca una tacca. È buffissimo anche lui tutto sgonfio. Mi scappa una risata. Di quelle cristalline, veloci e sincere. Hiro mormora qualcosa e cade dal letto. Continuo a ridere ma non come ieri sera. Con calma. Hiro mi guarda da terra con uno sguardo omicida. –Molto divertente…- borbotta sarcastico. –Siete troppo forti te e Baymax…- dico cercando di trattenere le poche risate che mi restano. –Da quanto sei lì?- mi chiede Hiro con una faccia che rasenta la rabbia. –Due, tre minuti.- rispondo.  Il mio stomaco brontola e d’istinto arrossisco. –Fame, eh?- mormora Hiro alzandosi.  -Hm-Hm.- borbotto camminando verso le scale.
Hiro:
sbadiglio rumorosamente e vedo Elena ridere di nuovo. –Ci credo che ridi… sai cosa non ho fatto per tenerti sveglia ieri…- dico fintamente offeso. La vedo sbiancare. –Oh mamma che vergogna…- sussurra diventando viola. Sorrido beffardo e corro giù dalle scale con lei dietro. Entro in cucina e Zia Cass ci viene incontro furiosa. –Bene bene…- bisbiglia incrociando le braccia sul petto. –Zia Cass! Ciao!- dice Elena sbucando da dietro con un sorriso forzato. –Evita le smancerie signorina! Cosa avete fatto ieri sera?- chiede con tono perentorio.  -Abbiamo… ehm… portato Mochi dal veterinario! E poi il simpaticissimo veterinario, è un simpaticone vero Hiro?, ci ha invitati a bere qualcosa. E poi…  sono arrivate le 24 in un baleno!- dice Elena sorridendo timidamente. -Uhh già! È vero!- dico con enfasi. Zia Cass ci squadra e poi abbozza un sorriso. –Per ora vi credo ma alla prossima in punizione!- dice uscendo. –Vado in caffetteria! Alle 8 fatevi vedere di sotto così so che andate a scuola!- dice fintamente arrabbiata. Elena va verso la dispensa e tira fuori il pane e la crema al cioccolato (NdA:Nutella? XD). Io mi faccio un caffè. Intanto Elena stappa un succo di frutta, ci mette la cannuccia e si siede.
Elena:
inizio a sorseggiare il mio succo di pesca e addento il pane. Hiro si appoggia al frigo come uno di quei tizi delle pubblicità e beve il caffè credendosi figo. –Ma fammi il piacere!- esclamo ridendo. –Scusa eh, ma se mi metto in questo modo non sembro figo?- dice ridendo anche lui. –Bè… più che figo sembri idiota… anzi sei un idiota se bevi il caffè così…!- rispondo finendo il succo. Mi alzo mentre Hiro non si muove di un millimetro. -Dai… dì che un pochino figo lo sono…- borbotta cercando di convincermi. Ma non gli do spago, anzi. –Neanche un po’.- è la mia risposta. Hiro prende a rincorrermi per le scale e neanche mi accorgo che sono le otto e cinque. –Ragazzi? Ma volete arrivare in ritardo?- urla Cass dal piano di sotto. –Arriviamo!- risponde Hiro urlando. Afferro lo zaino e corro giù da Zia Cass che pretende il solito abbraccio. Mi stringo nella felpa e glielo concedo. Hiro invece non la guarda neanche ma sotto se la ride. Tiro la porta del negozio ed esco con il sorriso sulle labbra. Dopo tanto tempo.    

angolo autrice:
e anche stasera un nuovo capXD
più leggero degli altri, insomma, non ci sono uccisioni o inseguimentiXD
che dite? si sistema? vi do un indizio... per ora si;D ma non si sa maiXD
ci vediamo al prossimo allora... grazie 1000 x le recensioni! siete strepitose!
recensite tanto anche qui, nehXD
baci e alla prossima
PMoon6

      

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Capitolo 7
*** 7- Seguire l'istinto ***


Capitolo 7

“Seguire l’istinto.”

Cammino velocemente davanti a scuola. Elena mi segue quasi correndo come una bambina al parco giochi. Entriamo in classe e mi metto al mio posto. Elena non la smette più di parlare e di sorridere. Mi sembra quasi di essere tornato a un paio di mesi fa, quando doveva ancora succedere.
Elena:
mi sento rinata. Ridere è il mio pane. Le preoccupazioni? Sparite. Almeno così sembra… entra il prof ed emetto un sonoro sbuffo come mio solito. E come al solito il prof non se ne accorge. –Neanche stamattina.- dice Hiro sarcastico. Soffoco una risata e la porta si apre. Colpo al cuore. No. No. No. No. No. NO! Entra una ragazza, alta, capelli biondi, occhi azzurri. Bella. Colpo al cuore. Di nuovo. Amber. Mi trattengo dall’andare là e tirarle un pugno. Quella ragazza è stata una rovina per me. Sorride a Hiro e sento il sangue ribollirmi nelle vene. Hiro ricambia, almeno sembra. Che rottura di scatole! Il prof la presenta. Molto promettente, molto brava… e Hiro che la guarda. La lezione passa in fretta per fortuna. Adesso. Voglio. Stare. Sola.
Hiro:
è tornata. Ma perché?!? Ed Elena si è imbestialita. Tanto per cambiare. Adesso devo trovare il modo per rimettere le cose a posto. Sono sempre stato casinista. Elena è sparita e adesso devo trovare Amber. Cammino veloce per il corridoio. Ed eccola lì. Deglutisco e vado da lei. -Amber… senti… Tu non mi piaci.- dico mentre quella si gira. –Tanto lo avevo capito Hiro.- dice guardandomi di sbieco. –A te piace la bambina, non è vero?- dice ridacchiando. –Non chiamarla così! La bambina sei tu!- esclamo mentre sento dei passi dietro di me. –Allora sarei una bambina?- dice Elena con la voce rotta. Hiro sei un cretino al cubo. Amber ride. –Elena… senti… ecco… io…- l’altra si limita a girarsi e a correre via. Se devo scegliere, scelgo lei.
Elena:
come ho potuto innamorarmi di un… verme?!? Corro per il corridoio mentre mi sfugge una lacrima solitaria.  Ma come posso piangere per uno così? Elena ripigliati! Sento la voce di Hiro per il corridoio che cerca di scusarsi. Ma corro più veloce. Non mi fermo e cerco di non piangere. Hiro mi raggiunge però. Mi prende un braccio e cerco di staccarmi, inutile. Anzi, mi tira pure verso di sé. Abbastanza per darmi un bacio. Brutto str****! Mi stacco e gli tiro un calcio nel punto debole di ogni ragazzo. Insomma… si è capito. Mi sa che l’ho tirato troppo forte perché cade a terra. Oh cavolo… mi sa che adesso muore davvero. E riecco la cretina. –Hiro! Ma stai bene?- chiede preoccupata. Insomma non sembra preoccupata ma la voce lo è. Quasi ammazzo anche lei! Il prof attirato dalle sue grida arriva trafelato. –Ma cos’è successo?- chiede impallidendo. –Professore, questi ragazzi si sono picchiati.- dice Amber con aria innocente. Ok, ora la ammazzo. La trucido. La squarto. –Blue, Hamada. In presidenza.- ok, ora sono davvero nei guai. E anche Hiro.
  
angolo autrice:
buonasera bella genteXD
cap violentuccio, lo soXD
ogni tanto ci vuole XD sto intasando la page di faccineXD
ci sentiamo al prossimo... chissà che succede?
baciu e notte
PMoon6
recensite in tantissimi e grazie x le recensioni! 17 oibòXD

 

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Capitolo 8
*** 8- Senza parole ***


Capitolo 8

 “Senza parole.”

Cammino lentamente senza parlare. È già tanto che Hiro non zoppichi. Sbuffo e guardo a terra. Le scarpe di Hiro. Di nuovo. Stavolta sono quelle nere. Mi sforzo di guardare dritto a me, non ci riesco. Inizio a contare i battiti del mio cuore e i passi veloci di Hiro. Battito. Passo. Battito. Passo. Battito. Passo. Inizia a battere più forte. Battito. Battito. Passo. Battito. Battito. Passo. Cavolo, neanche fossimo sincronizzati! Arriviamo davanti alla porta del preside. Hiro la apre. Il preside sul “trono” ci squadra da sotto in su. Deglutisco.
 
Hiro:
non è poi andata così male… solo sette pomeriggi a riordinare la biblioteca io ed Elena. Come se fosse possibile rimanere vivi… almeno, quando ho chiesto se potevo portare con me un operatore sanitario il preside ha risposto sì. Se muoio ci sarà Baymax. Cominciamo adesso. -Dov’è quella dannatissima biblioteca?- chiede Elena nervosa. –Di qua.- dico svoltando a destra. Non la sento più. Entro e mi cadono le braccia. Ma chi è passato di qua? Yokai?! Il disastro è infernale. –Oh cavolo.- dice solo Elena entrando. Noto che ha tirato fuori l’mp3. Proprio così, sei uno scemo Hiro. –Da dove si comincia?- chiede perplessa. –Bè… da sinistra?- chiedo imbarazzato. -Ok.- dice solo infilandosi le cuffie. Inizia a raccogliere due o tre libri. E io resto lì a guardare. –Collabora.- borbotta guardandomi storto. Cammino verso un’enorme pila di libri di ogni tipo.  –Ma chi legge questa roba?- dice Elena riponendo un libro negli scaffali. “Enciclopedia delle scienze”. -Boh… i secchioni dell’ultimo anno credo…- rispondo ridacchiando. Alza la musica e rimette in ordine.  Conversazione sensata, Hiro. Bravo. Sfoglio qualche libro e poi lo butto sopra gli scaffali. Sempre mooooolto lentamente. Mi giro e non ci sono più libri. –Ma come fai a…- non termino la frase che la noto seduta in un angolino a sfogliare alcuni libri per bambini che erano rimasti lì penso il primo anno. –Pronto?!- dico agitando una mano davanti alla sua faccia. Alza leggermente gli occhi e li riabbassa.
Elena:
ma ha capito che voglio stare sola? Hiro si siede accanto a me. I miei occhi partono per la tangente. –Che ascolti?- borbotta abbozzando un sorriso. Lo fulmino con lo sguardo. Mi ruba una cuffietta. –Ehi!- urlo cercando di riprendermela. -È italiano?- chiede sgranando gli occhi. –Sì. Motivo in più. Non capiresti una parola.- sussurro stoppando la musica. –Senti, ho scordato le cuffie in camera. Posso ascoltare qualcosa?- dice quasi implorando. -Hm.- rispondo e riaccendo la musica. Riparte la traccia di prima. Cerco di cambiarla ma Hiro mi sposta la mano. E vabbè. Se non vuoi capire… -Se vuoi ti spiego cosa vuol dire…- dico senza calibrare le parole. Stupida boccaccia! –D’accordo.- risponde appoggiandosi al muro con gli occhi chiusi. Lo osservo per un po’ e devo ammettere che non è quasi cambiato di una virgola. La canzone è finita e stoppo l’mp3. Contemporaneamente smetto di osservare Hiro. -Allora…- borbotto sentendomi osservata. -Insomma… parla di…- noi. Come glielo dico? Mi vibra il cellulare. –Un secondo.- dico aprendo la schermata. È Honey. All’improvviso vibra anche quello di Hiro.
Honey
Sei libera? Vieni da me? P.S. magari stasera andiamo a cena con i ragazzi;)
-Chi è?- chiede Hiro curioso. -Honey… e da te?- Hiro controlla. –Fred. Vogliono che…- inizia lui. -Vada da loro.- concludo io. –Bè… a dopo allora.- dice Hiro imbarazzato. Esco dalla biblioteca e rispondo.
Tu
Tienimi un posto;)
Hiro:
entro nel castello di Fred. Lui e Wasabi mi vengono incontro. –Problemi con Giulietta, Romeo?- mi dice Fred, con il suo solito tono. –Mi avete chiamato per QUESTO?- dico leggermente arrabbiato. -Già…- risponde Wasabi ridendo… oh cavoli fritti!  
angolo autrice:
weila genteeeeeeeeeeeXD
capitolo corto e orrendo... ci rifaremoXD
grazie 1000 x le recensioni!!
recensite in tanti!!

notte
PMoon6

 

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Capitolo 9
*** 9- Un gran bel pasticcio ***


Capitolo 9

“Un gran bel pasticcio.”

-Ma mi spiegate perché, a quest’ora, dovete rompermi?!- dico leggermente arrabbiato. –Non è andata bene…- sussurra Fred fissandomi. –Ma mi volete spiegare una buona volta COSA CAVOLO FACCIO QUI?!- urlo in preda alla rabbia. –Hiro, se ci spieghi è meglio.- dice Wasabi balbettando ogni due per tre. Faccio un sospiro. –Devo proprio?- dico mentre loro annuiscono.
Elena:
-Bene. Ditemi.- dico deglutendo. Honey e Gogo si guardano. –Come procede con Hiro?- mi chiede Honey timida. No, no, no, no! –Benissimo, perché?- dico mettendomi sulla difensiva. Gogo attacca. –Lo sappiamo che non va bene. Confessa.- ma io paro il colpo. –Solo voci di corridoio…- dico tenendo duro. –Dicci la verità…- continua Gogo attaccandomi di nuovo. –E va bene… uff.- borbotto abbassando lo sguardo. –Niente, prometto, NIENTE uscirà da qui.- dice Honey comprensiva. E va bene. Mi fido. Inizio a parlare a macchinetta e mi godo le facce incredule delle mie amiche. –Ho finito.- dico terminando il racconto. Honey ha la mascella a terra e Gogo ha la gomma scoppiata tipo 90 volte. -Oh. Mio. Dio.- è il suo commento. –Ma non sei stata un po’ troppo violenta?- Mi chiede Honey timidamente. –Certo che NO!- è la mia risposta. –Se lo è meritato. Mi ha distrutta. Delusa. Consumata.- borbotto abbassando lo sguardo. Sento le lacrime affiorare nei miei occhi. –Ma mi manca da morire.- sussurro mentre Honey mi mette una mano sulla spalla. –Dovete solo cercare di parlarvi.- borbotta Gogo disinteressata. Si come no. –Se parlargli fosse facile come scrivergli…- dico roteando gli occhi. Ma in questo momento mi sembra impossibile anche scrivergli.
Hiro:
-Bè… e la storia finisce qui.-  borbotto svogliato. Non vi descrivo le facce di Fred e Wasabi. Uno è stravaccato su una poltrona (delle mille) con la bocca a terra. L’altro è semplicemente in crisi di panico. –Ehm… ragazzi?- chiedo a voce udibile. –Cavolo, amico. Non pensavo fosse così critico! Honey e Gogo me lo avevano detto che era difficile ma non pensavo così tanto!- esclama Fred con gli occhi spalancati. –Ma Fred! Te lo sei fatto scappare!- urla Wasabi e solo ora mi accorgo che Fred ha nominato le ragazze. –Cosa c’entrano Honey e Gogo?- chiedo inquieto. –Bè… niente! Era così, per dire!- cerca di aggiustare Fred. -S-sì! F-Fred ha ragione!- dice Wasabi balbettando. Quando balbetta non è sicuro. –Ragazzi. Sputate il rospo.- dico incrociando le braccia sul petto. Adesso voglio sapere la verità.
Elena:
-Cosa?!- esclamo fuori di me. –Eravate d’accordo con i ragazzi? Ma che?!- scatto in piedi e inizio a camminare come una pazza. –Bè… è stata un’idea di tutti. Insomma… teoricamente…- inizia a dire Honey. –COSA? TEORICAMENTE COSA?!?- urlo infuriata. –Tra poco lo scoprirai.- dice Gogo guidandomi in una sala piena di computer. Adesso sì che mi viene il panico.    
   
angolo autrice:
sono una ritardataria cronicaXD
capitolo corto, mal fatto e orribile?XD
lo so!
almeno spero che qualcuno recensisca...X)
grazie mille x le recensioni degli scorsi capitoli! grazie a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
baci e alla prossima
Moon

 

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Capitolo 10
*** 10- Ti fidi di me? ***


Capitolo 10

“Ti fidi di me?”

-Bè, qui è il nostro “quartier generale”.- borbotta Gogo piatta. –Tra poco vedrai… insomma… lo scoprirai.- balbetta Honey mentre il mio sguardo diventa di ghiaccio. Accendono la schermata principale e un fascio di luce si staglia dal simil-proiettore. Sul muro vedo comparire Fred, Wasabi e Hiro. Il mio cuore perde un battito. –Ma cosa sta succedendo? I ragazzi? Ma che?!- dico sempre più confusa. –Idea complessiva. Qui c’è un video. Ecco…- dice Gogo premendo un tasto. L’immagine si anima e mi metto ad ascoltare la voce di Hiro che viaggia velocemente. Ma sta parlando di me… mi sento una stupida e le lacrime inondano i miei occhi.
Hiro:
Fred e Wasabi mi portano in una delle stanze del “castello”. Un proiettore. Devo preoccuparmi? Vedo  comparire Honey, Gogo ed Elena. –Ma cosa state facendo? Le state filmando?- urlo incredulo. –Adesso lo capirai.- dice Wasabi balbettando un po’ come sempre. Inizio a sentire la voce di Elena che parla di me, di come l’ho fatta sentire e perché si è comportata così. Il mio respiro si blocca quando la vedo piangere. Devo farmi perdonare. Su tutto.
Elena:
sono scappata via. Devo trovare Hiro, devo spiegargli tutto. Corro come una forsennata verso la casa di Fred, sono certa che Hiro si trova lì. Non faccio neanche in tempo a girare l’angolo che una figura familiare mi piomba davanti. –Hiro!- urlo arrossendo leggermente. –Ti stavo cercando…- sussurra Hiro visibilmente preoccupato. –Anche io… lo sai?- dico abbozzando un sorriso. –Volevo dirti che… Mi dispiace.- borbotta torcendosi le mani. Ho sentito bene?! –Anche a me. Per tutto, per come mi sono comportata, per le mie reazioni… Ahhh! È complicato!- dico muovendo una mano come per scacciare l’idea. –Ti capisco… è che…- sussurra Hiro abbassando gli occhi. –Sono sempre stato innamorato di te. Anche quando mi ignoravi. Anche quando bè, mi hai distrutto ciò che sai…- dice ridacchiando. -Oh… mi avrai odiata per questo.- sussurro sovrappensiero. –Non proprio ma quasi.- ride Hiro. Mi mancava la sua risata. –Bè, io ti perdono.- dico sorridendo. –Non lo farò più promesso.- dice Hiro più tranquillo. –Non saprei…- aggiungo pensierosa. –Ti fidi di me?- chiede Hiro con un sorriso. -Sì.- rispondo di getto. Lo fisso istintivamente negli occhi e lui fa lo stesso. Mi perdo in quel color ambra che si ritrova. È come se fossi di nuovo me. Come se la parte che mancava fosse tornata. Continuo a sorridere e mi avvicino gradualmente a lui, che fa lo stesso. In una frazione di secondo sento le sue labbra sulle mie. Non oppongo resistenza anche se vorrei farlo. Hiro mi stringe le mani intorno alla vita e io intorno al collo. Gli tocco leggermente i capelli. Quegli spuntoni che non hanno mai visto forbici o pettini. E mi sento a casa.
Hiro:
non ci posso credere! L’ho fatto davvero! Pian piano ci stacchiamo e Elena, rossa come un peperone, mi dice –Aspettiamo un po’ prima di farlo sapere agli altri. Insomma… stasera ci hanno invitato a cena. Dopotutto vogliono che noi facciamo pace e non possiamo deluderli. Intesi?- annuisco fulmineamente –Certo. Adesso torno da Fred e Wasabi. Mi staranno cercando.- lei annuisce e corre via. Resto lì impalato sulla strada.       
   
angolo autrice:
salve gente!
ma guardate che chap pucciosoXD
eh, sì. ci voleva;D
bè, ringrazio da morire tutte quelle che recensiscono, Karivì, oscura_pa2003 e Chia29!
recensite in tanti!
baci
PMoon6

 

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Capitolo 11
*** 11- Stare al gioco non è poi così facile ***


Capitolo 11

“Stare al gioco non è poi così facile.”

Cammino verso la casa di Fred sovrappensiero. Non riesco a credere di averlo fatto. Suono al campanello e i miei due amici mi corrono incontro a razzo. –Ma dove caspita eri finito?- urla Fred spintonandomi scherzosamente. –A fare una cosa…- rispondo vago. Wasabi e Fred mi squadrano sospettosi. –A cercare una persona di nostra conoscenza…- inizia Fred –Per chiederle scusa?- termina Wasabi. Arrossisco leggermente e cerco di mantenere la calma. –Ma cosa sparate voi due?- dico ridacchiando incerto. –Ma non mi passa neanche per l’anticamera del cervello!- continuo muovendo una mano. Fred fa una faccia interessata. –Sei pessimo con le bugie Hamada.- dice mentre Wasabi se la ride. –Vado a casa a prendere Baymax. Ci troviamo là?- borbotto cambiando discorso. Gli altri annuiscono con le lacrime agli occhi per le risate.
 
Elena:
rientro da Honey e le ragazze mi abbracciano. -Va’ a cambiarti.- dice Gogo abbozzando un sorriso. Corro a casa senza accorgermene e vedo c’è anche Hiro. –Hiro?!- dico sorpresa. –Ma cosa fai qui?- mi risponde a bassa voce quasi arrabbiato. –Ci vivo…- dico sarcastica. –E poi perché bisbigliamo scusa?- aggiungo fingendo di essere seccata. Hiro mi guarda. –Sei incredibile.- sussurra sorridendo. –E tu sei incredibilmente stupido.- bisbiglio prendendo una t-shirt dall’armadio. –Mai come te. Si vede che stai recitando.- controbatte Hiro ridendo. –Ma come ti devo chiamare scusa? Pasticcino?- borbotto prendendo una felpa e dei jeans. –Va bene che mi piaci ma abbiamo 17 anni.- ridacchio mentre vado a cambiarmi. –Sei tu stessa che l’hai ammesso.- dice. Colta sul fatto. –Non credere sia tanto carina e dolce Hamada.- sussurro imboccando le scale. –Bè, dolce forse ma carina…- borbotta Hiro cercando di trattenere le risate. –Ehi!- dico a voce udibile. –Ma vedi che ti offendi?- ride l’altro mentre mi sento arrossire. –A dopo. E non fare lo scemo.- dico uscendo dalla stanza. –Va bene mamma.- dice Hiro mentre lo sento ridere. Sorrido di più e scendo la seconda rampa.
Hiro:
siamo in sei seduti (cinque seduti e Baymax ritirato.) e mangiamo una pizza. Non capisco perché Honey si sia messa in ghingheri ma ok… Elena si è messa a fianco a me e non ha ancora aperto bocca. Ha sempre la solita espressione accigliata che si porta dietro dal litigio. Caspita, recita bene. –Allora… come è andata la giornata?- chiede Honey sorridendo. –Mi fai una domanda…- borbotta Gogo –Come mai? Problemi con la moto?- chiede Wasabi piatto. –E a te? Le vendi le lame? Non sei felice?- urla Gogo inferocita. E riecco che litigano. -Ragazzi…- dico mentre Elena mi guarda. –Senti, ma litigano sempre?- sussurra pianissimo. –In teoria…- soggiunge Honey. –Mi sa che si prendono a botte…- aggiunge Fred preoccupato. –Cosa?!- urla Elena mutando atteggiamento. –Oh santi numi!- dice iniziando a preoccuparsi. -Ehemm…- tossisco cercando di ricordarle cosa aveva detto. –Hiro fa’qualcosa!- dice sgranando gli occhi. È inutile. Non cambierà mai. –Ragazzi… potreste smettere?- dico quasi urlando. Niente di niente. –BASTA!- urla Elena alzandosi in piedi quasi facendo tremare i muri. Tutto il ristorante si gira verso di lei. La vedo diventare rossa come un pomodoro e chiudersi nella felpa sedendosi di nuovo. Trattiene a stento qualche lacrima. –Non volevo… scusate…- aggiunge rivolta a Gogo e Wasabi. –Tranquilla.- dicono in stereo lanciandosi un’occhiataccia. Finito il pasto usciamo dal ristorante.     
angolo autrice:
la frase finale non mi convince affatto.
capitolo bruttissimo, corto e non vi ho nemmeno salutatiXD
ciao ragaaaaaaaaaaaaaaaaaaaXDXD
vi ringrazio tanto per le recensioni, siete adorabili whwuwhuwhwuXD
baci e alla prossima
recensite!!
Moon P.S. domani ho un impegno e quindi non aggiorno e non ci sono in chat:( a lunedì;)

 

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Capitolo 12
*** 12- Doveva succedere ***


Capitolo 12

“Doveva succedere.”

Quale idea migliore che andare al luna park? Sto camminando vicino ad Hiro, a distanza di sicurezza, con Baymax dietro. Tanto per essere tenuta d’occhio. Gli altri camminano sparpagliati sul marciapiede parlando dei fatti loro. Gogo e Wasabi stanno per accoltellarsi mentre Fred e Honey non sembrano arrabbiati. Almeno non adesso. Io e Hiro sembriamo due asociali, detto tutto. All’improvviso noto davanti a noi l’entrata del luna park. –Caspita com’è grande!- dico a Hiro con gli occhi spalancati da bambina di cinque anni. –Io e Tadashi ci venivamo sempre da piccoli.- risponde Hiro per poi abbassare lo sguardo. -Oh… scusami… non lo sapevo…- borbotto d’istinto sentendomi una stupida. –Tranquilla. È tutto passato.- dice Hiro abbozzando un sorriso. –Quasi tutto secondo me… ma ok.- sussurro comprensiva. Entriamo e Fred paga il biglietto per tutti e sei. –Ma Baymax può entrare?- chiedo al cassiere, un ragazzo sui diciotto. –Certo! Divertitevi!- esclama allegramente. Subito dopo però lo sento aggiungere qualcosa sottovoce ma non capisco bene cosa. Zigzaghiamo per i baracchini del cibo e le varie attrazioni. Trovato uno spiazzo ci raggruppiamo e Fred esordisce con un –Dove si va, ragazzi?- e inizia lo tsunami. C’è chi propone le montagne russe, chi gli autoscontri, il tunnel del terrore, la ruota panoramica. Sto facendo un pochino di confusione… -Quanti votano per le montagne russe?- chiede Honey. Alziamo tutti la mano, a parte Baymax. –Non sarà pericoloso?- chiede preoccupato. –Su, vieni!- dice Hiro trascinandolo verso di noi. Non riesco a soffocare una risata. –Che hai da ridere tu?- chiede Hiro fintamente arrabbiato. Arriviamo di fronte alla giostra.
Hiro:
non capisco perché insista per pagare il biglietto. –Ormai ho pagato ed è inutile che tu mi tenga il muso.- borbotto davanti al dolcissimo broncio di Elena. –Sai che preferisco sbrigarmela DA SOLA.- dice nascondendo un sorriso. –Scusate, piccioncini, dovremmo salire…- urla Gogo leggermente inferocita.  Arrossisco di botto e Elena abbassa lo sguardo. -Arrivo.- dice stringendosi nella felpa. Saliamo nel vagoncino con Baymax dietro. Sinceramente non vedo molto bene Gogo e Wasabi seduti nello stesso vagone ma ok… la giostra parte e non ci sono problemi. Vabbè. Non so come facciano ad non adorarla. Ti da il voltastomaco e ti riempie di adrenalina.  Elena a fianco a me ulula come un bambina di tre anni. -Siiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!- esclama mentre c’è l’ennesimo giro della morte. Come no. Sembriamo tutti dei ragazzini come qualche anno fa. Prima che tutto fosse successo. Tra risate e imbarazzi nascosti. Mi ricordo che Fred mi aveva confessato di avere una cotta per Honey e a Wasabi piaceva Gogo. Insomma… eravamo tutti “innamorati”. Non faccio in tempo ad urlare di nuovo dalla felicità che la giostra fa un rumore strano. Qualcosa si sgancia. Baymax mi avverte. –Hiro, la giostra non funziona più.- dice preoccupato. –Sei soddisfatto del trattamento, Hiro?- borbotta come sempre. –Baymax, non vorrai…- sussurro. –Hiro. Fallo. Lo ritiriamo no?- dice Elena poggiandomi una mano sulla spalla. –Sì Baymax, sono soddisfatto del trattamento.- dico ritirandolo. La giostra rallenta in salita. –NO! NO, NO, NO!- sento urlare Honey. –Cosa cavolo succede?!- stavolta è Wasabi. Il tutto si blocca. Si fa sfuocato e si cerca di far evacuare la zona. –Hiro! Come facciamo a… scendere…- urla terrorizzata Elena osservando l’enorme macigno che sta per caderci addosso. Il vagone si stacca. Stringo Elena a me. Sento il terreno duro e freddo sotto di me. Vedo un nastro blu. E poi il buio.
Elena:
mi massaggio la testa dolorante. -D-dove sono…?- cerco di alzarmi e, non so come, ce la faccio. Intorno a me macerie di ogni cosa. –Hiro!- è la prima cosa che urlo. Poco lontano da me c’è un corpo. Oh no… corro verso di esso. –No, no, no, no! Non può essere…- sussurro accorgendomi che è proprio lui. Tiro fuori il cellulare, stranamente intatto, e compongo il numero dell’ospedale. –Ospedale di San Fransokyo, come posso esserle utile?- mi chiede una voce di donna molto gentile e calma. –Mi trovo al luna park. Un ragazzo è svenuto accanto a me. Può venire subito?- dico preoccupatissima. –Certo. Chiamo un’ambulanza. Resti in linea signorina.- dice altrettanto preoccupata. Sento girarmi la testa. Il mondo si fa indistinto e non vedo quasi più nulla. Mi sento cadere a terra e lo smartphone è a pochi centimetri da me. –Faccia presto… la prego…- mormoro confusa. –Signorina, si sente bene?- chiede la donna. Non sento più niente e riesco solo a sussurrare -No…- prima di perdere i contatti con il mondo.    
angolo autrice:
ritardo infernale, lo so!
capitolo orribile, lo so!
mi odierete per questo, lo so!
IO SO TUTTO XDXDXDXDXD
recensite in tantissimi!
grazie Oscura_pa2003, KariVi e Chia29!!
me ne vado ad ascoltare posizione fetale;)
Baci e notte notte
Moon

 

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Capitolo 13
*** 13- Lontano da tutto ***


Capitolo 13

“Lontano da tutto.”

Sbatto ripetutamente le palpebre. Una luce bianca, accecante. Mi alzo in piedi e guardo cosa c’è, o meglio non c’è, intorno a me. È completamente bianco. Tutto bianco. Molto inquietante. Non urlo però sono terrorizzato. Sembra di stare in un film. Quelle enormi stanze bianche senza pareti e mobili che paiono infinite. Vedo un ombra delinearsi lungo la “parete” di fronte a me. –Chi sei?- chiedo indietreggiando. –Ma come, fratellino, non mi riconosci?- risponde la voce di… Tadashi. Manca poco e mi viene un infarto.
Elena:
apro lentamente gli occhi. Il sole. Quattro volti conosciuti. -Ragazzi…- mormoro frastornata. –Si è svegliata!- dice Honey con le lacrime agli occhi. –Infermiera!- urla Gogo mentre una donna mi raggiunge. –Come stai? Meglio?- mi chiede Wasabi un po’ più tranquillo. –Ma non vedi che è mezza morta?- dice Fred e cerco di soffocare una risatina. –Sto bene, tranquilli.- dico abbozzando un sorriso. –Frequenza cardiaca stabile. Nessun problema alle vie respiratorie. La paziente sta bene.- conferma l’infermiera mentre Honey e Gogo mi abbracciano. –Non ci speravamo più per oggi.- dice Honey piangendo dalla felicità. –Come sta Hiro?- chiedo mentre sciolgono l’abbraccio. –Hiro… bè lui… è in coma.- borbotta Gogo atona come sempre. –Cosa?- dico mentre il mondo mi crolla addosso. –Non può essere vero…- sussurro con le lacrime agli occhi. –Lei è una parente di Hiro Hamada?- chiede l’infermiera. –No. Siamo molto amici e abitiamo entrambi con sua zia, Cass Hamada.- rispondo lentamente. –La signora Cass Hamada è con lui adesso. Se vuole la dimettiamo così può andare a trovare il suo amico.- sorride la donna. –Certo! Subito!- dico mentre i miei quattro amici scoppiano a ridere. –Sadici.- dico facendo loro la linguaccia. –Ok, ora puoi andare. Stanza 501.- sorrido e lascio la 402. –Grazie.- borbotto fiondandomi fuori nel corridoio. Quinto piano. Non mi va di fare le scale quindi prendo un ascensore. Stanza 501… stanza 501… trovata! Apro la porta molto lentamente e noto Zia Cass appoggiata alla finestra che sta singhiozzando. –Ciao Zia Cass.- sussurro mentre vado verso di lei. –Elena… tesoro…- dice tuffandosi tra le mie braccia piangendo. –Lo so. Manca anche a me.- le dico stringendola. –Prima Tadashi e poi lui… non ci posso credere.- sussurra. È distrutta. Mi volto leggermente ed eccolo lì. Hiro.
Hiro:
-T-Tadashi? Sei tu?- dico mentre la figura si avvicina. Non c’è dubbio. È l’ombra di mio fratello. –Hiro! Come sei cresciuto!- sorride Tadashi venendo verso di me. È rimasto alla sera dell’incendio. Poco prima di lasciarci. –Non ci credo! Fratellone!- rido e lo abbraccio. O perlomeno ci provo. Tadashi mi attraversa. Come un fantasma. –Oh.- dico deluso. –Non puoi… insomma… fai ancora parte del mondo. Cioè… è lunga da spiegare…- si gratta la nuca. –Ho capito. Sono messo piuttosto male.- borbotto apatico. -Tecnicamente…- sorride imbarazzato Tadashi. –Sono morto?- chiedo sbarrando gli occhi. Tadashi ride. –NO! Insomma… ci sei andato vicino… ci siete andati vicino.- mi stupisco di nuovo. –Siete?!? Ma che?!?- Tadashi momenti non si ammazza dal vedere la mia faccia. -Insomma… tu e la tua ragazza!- dice infine. -Comecomecome?!? La mia ragazza?!- arrossisco di botto. –Non è la mia ragazza!- dico infine. –Come no! Vi siete pure dati un bacio. Non mi inganni facilmente Hiro.- sorride Tadashi. –Ma ci hai visti?! COSA?!?- esclamo più rosso di un pomodoro. –Ti vedo sempre Hiro. Basta che ci pensi e vedo tutte le persone che voglio.- aggiunge facendosi figo. –Ma scusami, dove ci troviamo?- chiedo ridacchiando. –Nella camera dei passanti.- risponde mio fratello.   
angolo autrice:
seeh... vi avrò fatto prendere un infarto... ma anche no.
buonasera genteeee!!!!!!!!!!!
lo so capitolo orribile, corto e deludente. Mi faccio schifoXD
diciamo che è tutto il giorno che mi ascolto "L'ultimo addio" e "Un bacio prima di morire" di Annalisa ed ecco che viene fuori 'sta schifezza immondaXD
IL RITORNO DI TADASHI PARTE I
ok, NO COMMENTXD
vabbuò notte e al prossimo chapter!
grazie 1000 a Chia29 e oscura_pa2003 x le recensioni!!
Recensiteeee
baci
MOon

 

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Capitolo 14
*** 14- Almeno un'altra volta ***


Capitolo 14

“Almeno un’altra volta.”

Mi si stringe il cuore solo a vederlo. Perché? Perché proprio ora che avevamo ricominciato? Cass scioglie l’abbraccio e mi avvicino al letto di Hiro. –Ciao Hiro.- dico con le lacrime agli occhi. –So che può sembrare strano parlarti  se non mi stai ascoltando… però lo faccio lo stesso.- sussurro prendendo una sedia e accostandola al muro. Una lacrima mi riga la guancia seguita da tante altre. –Ma perché è dovuto succedere a te?- continuo a borbottare incurante della presenza di Zia Cass. –Vi lascio soli.- dice sorridendo. Sorrido leggermente anche io. Gli altri fanno per entrare e Cass li ferma subito. Honey mi sorride comprensiva come sempre e mi volto nuovamente verso Hiro. –Ingiusto. È tutto così dannatamente ingiusto!- esclamo piangendo ancora di più. –Perché non ci sono io al tuo posto? Almeno avresti potuto trovare una persona migliore di me anziché trovarti in questo stato per colpa mia…- sussurro di nuovo appoggiando la testa contro il muro. E continuando a singhiozzare.
Hiro:
-DOVE?!?- urlo sbarrando gli occhi. –In una specie di passaggio tra la vita e la morte in poche parole…- risponde Tadashi mentre sbianco. –Sono più di qua che di là quindi.- concludo terrorizzato. –NO! Non è detto NIENTE.- mi tranquillizza mio fratello. –Vorrei solo vedere gli altri… sento delle voci indistinte…- borbotto confuso. –Magari ti sta parlando qualcuno. Andiamo a vedere.- in neanche un battito di ciglia mi ritrovo nella stanza d’ospedale. Elena è a fianco a me. Che piange e mi parla. –Ma cos…- sussurro a Tadashi incredulo. –Non puoi parlare con loro. Insomma. Tu sei lì.- mi dice indicando il letto. Mi guardo e provo a muovere una mano. Tutto inutile. Ed Elena continua a piangere e parlare. –Forse se provassi a ricongiungermi con il mio corpo io…- provo a sdraiarmi sul letto e oltrepasso la mia stessa figura. Un brivido mi attraversa. –È normale. Anche io ci ho provato. Ho pure oltrepassato te se non te ne sei accorto quella sera. Senti solo un freddo terribile. Nient’altro.- mi spiega Tadashi. –Mentre con i vivi è diverso. Loro vedono l’ultimo ricordo che hanno di te. O perlomeno il più bello. E tu lo vedi con loro.- dice indicandomi Elena. –Provaci.- faccio un respiro profondo le passo attraverso. Non più brividi. Sento un calore invadermi e rivedo il nostro bacio dell’altro giorno. Così come lo vede lei. –Non so perché ma ho rivisto noi adesso.- sussurra Elena spalancando gli occhi.
Elena:
sembra quasi un sogno. Prima un calore improvviso e poi quando abbiamo fatto pace. –Tu sei qui con me Hiro. E mi stai ascoltando. Sono sicura.- dico facendomi forza. Ma veramente è come se sentissi qualcun altro qui con noi. Ma forse è solo un’impressione. –Se mi stai ascoltando Hiro sappi che sono sempre stata innamorata di te. Dal primo giorno. Da sempre credo. Certe cose si sanno ancor prima di nascere. Però l’amore non si sceglie mai. Come i sogni. È lui che fa da sé1.- dico cercando di sorridere. –E anche se tu dovessi andartene, io resterò sempre qui ad aspettarti.- continuo alzandomi. –Lascio entrare gli altri. A domani.- sussurro lanciandogli un bacio. Ed aprendo la porta.     
 
1amore…sé: frase presa dalla canzone “Un bacio prima di morire” di Annalisa.
angolo autrice:
breve ma intensoXD
lo so, fa schifo ma schifo tanto!
abbiate pazienza^^
IL RITORNO DI TADASHI PARTE II
io lo trovo messo bene, voi?
ci risentiamo al prossimo raga! e grazie Karivi, oscura_pa2003 e chia29!!
recensiteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
baci e notte
MOon


 

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Capitolo 15
*** 15- Sarò sempre con te ***


Capitolo 15

“Sarò sempre con te.”

Sono di nuovo nella stanza bianca. Con Tadashi. Mi sembra di non essere più me. Sono un’altra persona. Hiro è là, in quella stanza. Che sta aspettando di andarsene.  Mi sento così inutile in questo momento. Incapace di comunicare. Di farmi vedere. Morto. Tadashi, che mi conosce più di me stesso, se n’è accorto. –Qualcosa non va Hiro?- mi chiede sorridendo. –No, no. È solo che… mi dispiacerebbe troppo lasciare gli altri, ma anche te…- rispondo a bassa voce. –Hiro… lo sai che sarò sempre con te. Avanti.- mi dice Tadashi tranquillamente. –Basta che pensi a me, o a mamma e papà. Ci vedrai Hiro. Davvero. Dillo anche alla tua ragazza. So che ha perso i genitori.- sgrano gli occhi. –Ma devi ficcanasare in tutto tu?- esclamo ridendo. –A quanto pare… penso tu debba andare.- mi risponde mio fratello indicandomi una porta con la testa. -Ma…- provo a ribattere. –Hiro… vai.- mi dice sorridendo. –Ci vediamo dall’altra parte campione. Guardala sempre da un’altra prospettiva. E guardati dai supercattivi.- mi dice abbracciandomi. –Ciao fratellone.- dico soffocando un singhiozzo. –Sarò sempre con te Hiro.- risponde mentre lo vedo scomparire.
 
Elena:
saranno tipo dieci giorni che Hiro non si sveglia. E saranno tipo dieci giorni che sono in ospedale. Non mi sono allontanata da qui. Ogni tanto per mangiare qualcosa. Continuo a parlare imperterrita. Sicura che lui mi stia ascoltando. E anche qualcun altro che non riesco ad identificare. –Ehi Hiro! Anche oggi dormi?- chiedo cercando di sembrare allegra. –Sai che anche i ragazzi vengono? Hanno preso una pausa dal lavoro.- aggiungo sedendomi. –E scommetto che non hai voglia di rispondere…- sussurro abbozzando una risata. Non riesco più a ridere decentemente. –Lo sai che ti rimangono 24 ore di vita? Domani… staccheranno la macchina…- dico mentre mi scende una lacrima. –Ti prego, torna tra noi. Manchi a tutti Hiro. Baymax, Mochi, Zia Cass, Honey, Gogo, Wasabi, Fred… manchi a me.- sussurro appoggiando la tempia al muro e iniziando a piangere a dirotto. –Non posso perdere anche te…- dico chiudendo gli occhi. Così stretti come se non passasse la luce. Poi una voce. –Elena…- spalanco gli occhi. –Hiro?- sussurro staccandomi dal muro. No, non è vero. Ora mi sveglio… Hiro è vivo! –Hiro!- urlo ancora più forte. –Dove sono?- mi chiede Hiro guardandosi intorno. –In ospedale da dodici giorni.- rispondo incredula per quello che è successo. –E gli altri?- mi dice di nuovo. –Aspetta.- rispondo aprendo la porta. Cinque facce (contando anche Baymax) stupite mi squadrano. –Ragazzi… Hiro… È tra noi!- esclamo mentre uno tsunami imbocca la porta.
Hiro:
sei persone (con Baymax, ovvio) demoliscono la saletta. –HIRO!- urlano tutte insieme facendomi prendere, che ne so, dieci infarti. Iniziano a bombardarmi di “come stai?” “ che bello rivederti!” e Baymax mi scansiona. –Condizioni ottimali Hiro.- mi avverte il mio robot sanitario. E noto che qui c’è anche Tadashi. Sorrido leggermente e lui ricambia. –Non ci speravamo più amico!- dice Fred sfregandomi la testa. Ridacchio mentre Honey mi abbraccia come di consueto. Gogo scoppia la gomma. Ok, anche lei è felice di rivedermi. Wasabi cammina avanti e indietro come un pazzo. Almeno non è stato rapito dagli alieni… -Hiro? Ma sei vivo?- mi chiede Honey agitando una mano davanti a me. –Sì! Sì.- rispondo staccando lo sguardo dal muro. –Ho capito!- esclama Fred. –Siamo messi male…-  rispondono in stereo Gogo e Wasabi. –Bisogna lasciarlo solo con la sua ragazza, così si riprende…- aggiunge Fred mentre vedo Elena che sta per tirargli un pugno. –Ok, con Elena. Non sei la sua ragazza.- si corregge il mio amico mentre tutti e cinque lasciano la sala. Nascondendosi dietro la porta. Un classico. -Bè…- comincia Elena. -Allora…- continuo io. Scoppiamo a ridere. -Insomma… hai dormito per dieci giorni, sai?- mi dice ridacchiando. –Lo so, me lo hai detto prima…- rispondo guardando di nuovo dove c’è Tadashi. Mi fa segno di farmi avanti. Di dirle che ho sentito tutto. –Senti. Sarò sincero con te.- inizio mentre Elena solleva un sopracciglio. –Ho sentito tutto quello che mi hai detto in questi giorni.- attacco mentre Elena sembra prendere un colpo. –Come tutto?- dice arrossendo. –Tutto tutto. – rispondo io. –Bene… allora… ecco…- prova a dire mentre arrossisce sempre di più. –Ho capito. Anche io.- rispondo. –Mi sei mancato Hiro.- dice mentre mi da un bacio. Ricambio mentre Tadashi mi alza il pollice. Anche tu. Rispondo nella mia mente.           
 
angolo autrice:
ritardo bestialeeeeee non uccidetemiiiiXDXD
OK, prima di domani sarò mortaXD
Lo so che i miei cap fanno schifo, lo soXD
bè, grazie 1000 x visite e recensioni!
Baci e notte alla prossima
Moon<3

 

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Capitolo 16
*** 16- E chi se lo aspettava? ***


Capitolo 16

“E chi se lo aspettava?”

Io e Hiro ci stacchiamo. Segue un -Ooooooh!- dei nerd. Li guardo facendo una linguaccia mentre Hiro sorride. –Non cambieranno mai…- dico ridacchiando. Hiro mi segue a ruota. Neanche lui cambierà mai. Sento ancora quella presenza con noi. Un fantasma o roba del genere. –Hiro… Dovrei farti una domanda…- Azzardo. Magari sono effetti collaterali del coma o che so io. –Dimmi.- mi risponde fissandomi. -Ma… che tu sappia, dopo il coma è normale avvertire delle presenze incorporee?- chiedo imbarazzata. Hiro spalanca gli occhi e impallidisce di tutto punto. –Prometti di non farne parola con NESSUNO?- mi dice sottovoce. Annuisco come una pazza e cerco di capire. Parla come una mitragliatrice!
Hiro:
racconto tutta la storia di Tadashi a Elena che sbarra gli occhi terrorizzata. –Quindi tu teoricamente senti i morti?- mi chiede fissando il muro. –No. Insomma… una specie.- cerco di aggiustare. –Tuo fratello è qui che ci sta guardando come uno stalker allora?- dice Elena ridacchiando nervosamente. -Insomma…- rispondo imbarazzato. Dopotutto Tadashi è un ficcanaso. –Tu lo vedi?- sussurra fissando il punto esatto in cui si trova Tadashi. –È pressappoco dove stai guardando il muro con istinto omicida.- borbotto cercando di trattenere le risate. –Voglio proprio sentire cosa deve dirti!- Esclama fissando prima me e poi mio fratello. Provo ad osservare Tadashi. –Ma secondo te mi vede?- mi domanda mentre vedo Elena sbiancare. -Ma… ma…. ODDIO!- urla indietreggiando. –Un fantasma! Davanti a me!- dice spingendosi contro il muro. –Ma mica ti ammazza!- rispondo mentre Tadashi ridacchia. –Sono così spaventoso?- borbotta mentre Elena smette di tremare e soffoca l’ennesimo grido. –No. Sei… strano ecco.- risponde Elena viola. –Non sembri quello delle foto.- conclude abbassando definitivamente gli occhi. –Ma, seriamente, hai paura di lui?!- chiedo mentre Elena mi fissa. –No. Di lui no insomma. Ma degli altri sì.- sussurra mentre vedo Tadashi sbiancare. –Cosa intendi per gli altri?- dice –Quelli dei film.- esclama ridacchiando. –Fifona!- borbotto mentre Elena continua a ridere. –Scherzavo.- risponde mentre Tadashi si presenta. –Tadashi Hamada. E tu devi essere Elena, credo.- sorride mio fratello.
Elena:
ok, stringere la mano ad un fantasma non è poi la cosa che sognavo da tempo. –Elena Blue. Sono un’amica di Hiro.- rispondo attraversando la mano di Tadashi. –Amica?- chiede Tadashi ridendo. –Piuttosto sembri…- credo non abbia più voglia di continuare dopo il mio sguardo assassino. –La sua amica. Certo.- borbotta con le lacrime agli occhi. –Esatto.- mormoro mentre io e Hiro diventiamo rossi come peperoni. –Alla prossima allora!- esclama Tadashi scomparendo. Devo ammettere che Hiro gli somiglia. –Allora, che ne pensi della famiglia Hamada?- mi chiede questo mentre sorrido. –Devo dire che siete una famiglia niente male…- sussurro mentre Hiro solleva un sopracciglio. –Diciamo che il mio membro preferito è il fratello minore!- concludo dandogli un bacio sulla guancia e lasciandolo paralizzato. –Sto scherzando…- sussurro ridendo  mentre Hiro diventa color peperone. –Ah ok! Pensavo ti fossi bevuta il cervello…- borbotta fissando il vuoto. –Allora ci vediamo domani?- chiedo cercando di trattenere un sorriso. –Ok. A domani.- risponde Hiro senza muoversi. Ok. Ora il sorriso mi è proprio scappato.  
angolo autrice:
salve bella gente!!!
perdonate il ritardo immondo!! ero a ROMA!!!
lo so, fa schifo. non infierite vi pregoXD
vi lascio, alla prossima!
baci
Moon
  
 

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