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di AmantEfp1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


~~Martina: Mechi ti ho detto che non mi va il gelato, mangialo tu!                                                                               
Mercedes: Ma guarda che non ti succede niente se ti ingrassi un pochino!                                                      
Martina: si, ma abbiamo mangiato due ore fa, non mi va!                                                                                  
Mercedes: mah! Tu sei tutta strana! Me lo mangio sola, lontano da te, visto che sei anti-calorie! 
E detto questo se ne andò. La mia Mercedes non cambierà mai. Ah si, io mi chiamo Martina Stoessel, ma tutti mi chiamano Tini, mentre questa pazza che ha fatto la scenata per il gelato, è Mercedes, la mia migliore amica, detta anche Mechi. Abbiamo entrambe 18 anni e stiamo quindi vivendo l’ultimo anno delle superiori. Io e lei dopo scuola veniamo sempre qui, al parco a rilassarci e a parlare. A volte anche a fare un break di cibo, ma ormai, quasi sempre dobbiamo farlo, altrimenti la mia amica golosona si arrabbia, come abbiamo visto poco fa. Ora che ci penso, mi preoccupa il fatto non sia tornata subito, di solito fa questi scatti, ma dopo 5 minuti ritorna, Meglio che la vado a cercare. Mi metto in cammino, fino a quando non comincio a correre e…sbatto controuna persona, decisamente arrabbiata, visto che io sono in piedi e lei a terra.           
?: non sei capace a camminare piano? – è una voce arrabbiata ed acida di una femmina, abbasso lo sguardo e la guardo ancora a terra.                                                                                                             
Tini: scusami, ti do una mano? – le dico porgendole una mano, ma lei la rifiutò e si alzò da sola.        
?: no grazie  – ancora quella voce acida e potente, se continua cosi mi metterà paura.                              
Tini: beh, allora scusami ancora. Come ti chiami? – il mio tono è calmo e dolce.                                         
?: Non sono affari tuoi come mi chiamo, ora scusa ma io me ne vado – e ancora con quella voce acida se ne va. Questa ragazza era molto strana.                                                                                          
Io riprendo il mio cammino nella ricerca di Mercedes, stavolta andando piano, per evitare spiacevoli incontri. Cammino e cammino finche non la trovo seduta a uno di quei baretti a mangiarsi goffamente una crepes. Mi avvicino velocemente a lei.                                                            
Tini: ancora mangi? Sei una golosona! Poi Mechi, sei tutta sporca in viso.                                                 
Mechi: uffi Tini, tanto se mangio non mi ingrasso perciò stai tranquilla – disse pulendosi il viso.             
Tini: io lo dico per non farti sentire male, sappilo.                                                                                      
Mechi: non mi succederà niente – disse per poi finirsi l’ultimo boccone della crepes.                              
Tini: Mechi, torniamo a casa? – la pregai.                                                                                                   
Mechi: Tini, ma stiamo ancora in giro, no? –disse sbuffando.                                                                             
Tini: si, ma sono le 16 e io voglio andare a casa, farmi una doccia e fare tutte le mie comodità.            
Mechi: odio quando mi convinci! Ma odio di più che i tuoi genitori non ti facciano una macchina! Cosi te ne vai dove vuoi! – disse alzandosi e prendendo le chiavi della sua Audi bianca.                      
Tini: lo so, lo so! – salii in macchina, insieme a lei.                                                                                        
Dopo circa 10 minuti sono a casa, cosi saluto Mechi con un bacio sulla guancia e poi scendo e vado a casa mia, entrando con le chiavi. Vado diretta nel bagno a farmi una bella doccia rinfrescante, per poi uscire e mettermi il pigiama. Prendo il cellulare e ci messaggio un po’ su Whatsapp e su Facebook, poi metto la mia playlist di musica preferita e me ne sto zitta, zitta ad ascoltare Really don’t care di Demi Lovato. Automaticamente partono altre canzoni di Demi Lovato, Avril Lavigne, Rihanna, ecc. ecc., fino a quando sento bussare. Spengo la musica.                                                          Tini:Avanti                                                                                                                                                               
La porta si apre e vedo entrare mio fratello Francisco, tutto bello aggiustato. Si siede accanto a me.       
Francisco: sorellina, oggi a cena rimani con mamma e papà perché io esco con una donzella- disse muovendo le sopracciglia.                                                                                                                                          
Tini: solo questo, Fran? – dissi sospettosa.                                                                                                     
Fran: ehm, devi scendere perché è pronto…. – si gratta la nuca! Lo sapevo, c’è qualcosa sotto.          
Tini: e…..? – lo incito a continuare.                                                                                                                      
Fran: e mi serve un consiglio di moda per fare colpo! – piagnucola e io scoppio a ridere.                             
Tini: Fran, che ti serve?                                                                                                                                          
Fran: sto meglio tutto abbottonato o sbottonato leggermente con la camicia? – mi mostra i due modi facendo una faccia buffissima, atteggiandosi da modello.                                                                   
Tini: sbottonato è più sexy                                                                                                                                 
Fran: ok grazie sorellina, ora scappo e tu vai giu che sono le 20 e 10 – mi stampa un bacio sulla guancia e scappa letteralmente via, io intanto scendo.                                                                                    
Una volta cenato, torno su in camera e mi stendo sul letto a vedere un po’ di Tv, finche nella testa non mi balena un pensiero. Ma lui dov’è? Sono giorni che a scuola non viene, che non si fa sentire. Non è che si è stancato di tutti e se ne è andato? E se si fosse dimenticato di me? Dove sarà? Starà con lui? Cosa starà facendo ora? Si sarà reso conto che non mi ha più massaggiato o chiamato? Ho mille domande, senza risposte. E quella ragazza di oggi? Con questi due pensieri, mi addormento.

Ciao, questa è la mia prima storia e questo il mio primo capitolo. Mi fareste molto felice se voi la seguiate e la recensiate. Bene, ci sono già dei punti interrogativi, spero vi intrighi un po'. Bacioni chicas....AH e fatemi sapere se è troppo corto, se lo volete più lungo, ditemelo cosi vi accontento.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sentii il rumore della sveglia e a malavoglia mi alzai di poco per spegnerla, poi risprofondai nel mio cuscino, ma dopo neanche 5 secondi mi alzai del tutto. Era dura, ma mi dovevo alzare. Andai in bagno, mi feci una doccia calda e poi, una volta uscita, mi misi una maglia larga grigia con un paio di Jeans. Mi sistemai i miei ricciolini ribelli e mi misi un po' di mascara, poi scesi a fare colazione. Erano le 7.30, quindi mangiai velocemente, per poi prendere lo zaino e uscire di casa, aspettando Mechi. Lei arrivò dopo 10 minuti, così salii e andammo a scuola. Durante il viaggio parlammo di un po' di pettegolezzi e appena arrivate, scendemmo e corremmo verso l'entrata. Entrammo. Tini: Mechi, posso farti una domanda? Mechi: certo, dimmi Tini: Ma tu lo hai visti in giro? Mechi: ma chi, Tini? - era confusa, si vedeva. Tini: Jorge... Mechi: no, Tini...ultimamente non si vede più da nessuna parte - anche lei lo dice, non sono solo io. Tini: vorrei sapere così tanto dov'è... - mi guardo intorno leggermente spaesata. Mechi: dai, si farà vedere prossimamente. Ora andiamo in classe - la mia migliore amica ora mi sta trascinando in classe, per fare scienze. Appena entrate, ci rendemmo conto che eravamo solo noi due e la professoressa, visto che la campanella non era ancora suonata, ma proprio in quel momento suonò. Meno male, era piuttosto imbarazzante quella situazione. Una volta tutti seduti, la professoressa comincia a spiegare la lezione, ma io non prestai per niente attenzione a quello che stava dicendo. Ero nei miei pensieri a pensare a lui e a continuare a domandarmi dove sarà. Perché non mi ha avvertito? Perché non mi ha contattato? Tutti i miei pensieri finiscono quando l'urlo del mio nome della prof. di scienze, mi risuona nei timpani. Mi svegliai e di colpo la guardai: aveva uno sguardo arrabbiato. Tini: mi dica professoressa - ero imbarazzata. Prof: sai ripetermi quello che ho detto poco fa? Tini: ehm, cosa ha detto poco fa? A questo punto un mio compagno alza la mano e la prof. gli da parola, mentre lui comincia a ripetere, ma a me non me ne importava niente lo stesso, così mi alzai e mi diressi in bagno con le urla della prof. dietro. Avevo bisogno di acqua fresca. Appena entrata in bagno, mi sciacquai il viso e me lo asciugai, per poi tornare in classe. Prof: Stoessel, ma lei vuole farmi infuriare? . la prof. cominciò a farmi la predica, ma io proprio non l'ascoltavo. Finalmente, passarono le prime due ore e così uscimmo fuori nel corridoio a fare un break. Mechi: Tini, ma che ti prende oggi? - era preoccupata. Tini: Mechi io penso a lui. Mi chiedo continuatamente perché non mi ha più contattato Mechi: dai, quando si rifarà vedere ti spiegherà tutto su, ora stai tranquilla - mi stava incoraggiando, ma io lo volevo qui accanto a me. Purtroppo il break finì e tutti ritornammo dentro, cominciando a fare matematica. In questa ora riuscii a concentrarmi un pochino, ma nella seguente...per niente. Neanche nel secondo break mi andava di uscire, volevo solo pensare. Finalmente ora sono uscita da scuola e sto andando a casa di Mechi per mangiare e stare con lei. Entrati a casa sua, ci laviamo le mani e poi ci mettiamo a tavola e mangiamo insieme alla sua famiglia, anche chiacchierando. Dopo pranzo andammo in camera sua: oggi non saremo andate al parco. Tini: Mechi sarò pure paranoica, ma non riesco a smettere di pensare a lui...è il mio migliore amico e questi giorni mi sta mancando molto - mi mordo il labbro, mentre la mia amica sospira. Mechi: senti, facciamo così: lo chiami tu, che ne dici? - lei sorride, io sono dubbiosa. Tini: non credo sia un'ottima idea... Mechi: allora mandagli un messaggio Tini: no no no e no Mechi: allora, non so, controlla il profilo facebook! - fa ridere quando si spazientisce la mia amica. Tini: mmm ok, controlliamo - detto questo, prendo il cellulare e vado sul suo profilo Facebook. Mechi: certo che è strano, non lo aggiorna da 2 settimane Tini: 2 settimane, lo stesso tempo da quando non viene a scuola - sono molto dubbiosa. Mechi: e questo che cosa vorrà dire? Tini: non lo so, però sappiamo che non ha aggiornato Facebook. Un indizio - poso il cellulare e mi metto a gambe incrociate, cosa che fa anche lei. Mechi: un indizio!Come quelli di Sherlock Holmes!- inutile dire che scoppia a ridere. Tini: ok, finiscila. Che facciamo? Mechi: vediamo un film, vediamo un film! - non perché, ma fa la voce da bambina piccola, Tini: ok calmati Mechita. Lo scelgo io! - mi alzo più in fretta che posso, vado alla libreria di film e prendo " The last song ", per poi metterlo alla Tv. Dopo 1 minuto, parte. Mechi: Hai messo The last song? - mi guarda emozionata. Tini: si, perché? Mechi: amo quel film! - mi sorride e molto interessata, guarda il film. Io lo guardo, ma intanto penso al non aggiornamento di facebook di Jorge. Perché? Passano velocemente 2 ore e il film finisce, mi giro verso Mechi e la ritrovo a piangere. Tini: we che hai fatto? - le accarezzo i capelli, preoccupata. Mechi: questo film mi fa un effetto incredibile, sono così felici loro due - incredibile, sta piangendo per un film e mi tocca anche consolarla. Tini: ehi, calamti...sarai anche tu felice come Ronnie. - la consolo, anche se mi viene da ridere. Mechi: si si hai ragione.. - finalmente smette di piangere e sorride, asciugandosi le lacrime. Tini: tu piangi per un film...incredibile, ma vero - sospira. Mechi: è così Tini: vabbè, Mechi io vado...sono le 17 e voglio andare, non mi devi accompagnare. Vado a piedi - sorrido. Mechi: ok, ciao Tini - mi da un bacio sulla guancia. Tini: ciao - e me ne andai. Passeggiando verso casa mia, ripenso a quello scontro con quella ragazza. Ma chi sarà? Non mi do pace, ripenso e ripenso a lei, ma non mi viene nessuno in mente. Poi, passai da questo pensiero a un altro: quello di Jorge. Ho mille domande che riguardano lui, ma nessuna risposta. Provo a darmele da sola, ma non riesco a pensare che siano giuste. Arrivai a casa, salutai tutta la mia famiglia e poi salii al piano di sopra e andai al bagno a farmi un bagno caldo, per rilassarmi un po', ma senza risultati, visto che appena uscita, avevo più domande di prima. Mi misi il pigiama e poi cominciai a vedere video e foto di me e Jorge sul cellulare. Tini: torna, torna, torna da me - ripetei guardando le foto. Messaggiai, giocai con il cellulare, disegnai e alla fine mi misi a guardare la TV, ma non mi distraevo più di tanto. Poi, sento mamma chiamarmi per cenare, così scesi e cenai con la mia famiglia. Non parlai per niente, tenevo lo sguardo basso e mangiavo silenziosamente. Appena finito, mi alzai e tornai in camera, ma mio fratello mi seguì. Fran: che hai fatto Tini? - entrò dopo di me in camera. Tini: Fran, Jorge non si sta facendo più vedere o sentire, oltre che preoccupata, mi manca. Fran: ti capisco _ si siede accanto a me e mi fa stendere, coprendomi. Tini: cosa faccio? Fran: ora dormi, anche se sono solo le 21.00, così ti riposi la mente e stai tranquilla. Vedrai che quando meno te lo aspetti, tornerà... ovunque lui sia ora. - mio fratello si alza, riaccende la TV e poi mi sorride, mi mima con le labbra un buonanotte e spegne la luce, per poi andarsene. Io guardai per un po' la Tv, poi insonnolita la spensi e mi addormentai, senza pensieri. ANGOLO AUTRICE Ciauuuu, eccomi qui!! Abbiamo scoperto a chi pensava Tini e abbiamo visto che ci pensa davvero tanto, poi il suo fratellone e la sua amica l'aiutano...ma che bello! Dai, il prossimo (spero) non è noioso! Besos chicas.... P.S spero voi capiate, perché a me mi da il capitolo tutto attaccato, non so a voi. Se anche a voi così, spero capiate, ma siccome mi fa cosi, dal prossimo cambierò scrittura della storia. Scusatemi è la prima per me, non sono esperta.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Suonò la sveglia. Non riuscii a muovermi, avevo troppo sonno, così la ignorai. Risuonò e niente. Risuonò e niente. Risuonò e così, scocciata, decisi di abbassarla e di alzarmi. Andai verso il bagno dandomi una sciacquata veloce, per poi, una volta uscita, mettermi una maglia attillata e un paio di jeans. Mi aggiustai velocemente i capelli e appena scesa di sotto, presi una mela e uscii di casa. Oggi Mechi non sarebbe passata, così dovevo arrangiarmi e farmela a piedi. Appena arrivata a scuola, entrai e girovagai per il corridoio. Non sapevo nemmeno io cosa stavo facendo, sapevo solo che avevo la testa piena di pensieri. Di botto andai a sbattere contro qualcuno. -Oh scusami- dissi. Quella persona alzò la testa e...cazzo è lui. Ammirai di nuovo quei suoi occhioni verde smeraldo che potevano incantare chiunque, peggio di un serpente, poi quel suo sorriso smagliante mi stava sciogliendo. Era Jorge, la persona che mi mancava più al mondo. Senza indugio lo abbracciai di colpo e sentii, di nuovo, quel suo profumo di vaniglia inconfondibile. -Jorge! Mi sei mancato, ma dov'eri finito?- dissi io sciogliendo l'abbraccio. Lui mi sorrise e mi guardò leggermente dispiaciuto. -Mi dispiace se mi sono assentato senza avvisare, ma è stata una cosa improvvisa e non ho avuto tempo.- -Ah capisco, ma dove sei stato?- chiesi incuriosita. -Sono stato a Londra, con Ruggero. Sono tornato 2 giorni fa, ma torno e mi faccio sentire solo ora perchè dovevo sistemarmi.- mi risponde a pronta presa lui. -Ah bravo, bravo! Però è il caso che lo dici alla preside, già la cosa che sei stato bocciato l'anno scorso non è buono, meglio precisare le cose, altrimenti anche quest'anno sarai rovinato.- si, si, Jorge ha 19 anni perchè è stato bocciato, l'anno scorso con Ruggero faceva le peggio cose, infatti hanno bocciato tutte e due, ma non solo per questo, anche perchè andavano male a scuola. Ah dimenticavo, Ruggero è il suo migliore amico, che di conseguenza è anche il mio, ma non più di Jorge. -Tranquilla Tini. Comunque ho una notizia da darti!- disse Jorge, molto emozionato. -Wow, vedo che è una cosa che ti eccita molto.- dissi io ridacchiando. -Esatto! Allora, a Londra...mi sono fidanzato!- lo disse con un gran sorriso, a me invece svanì. Lui assunse un'espressione perplessa. -Non sei contenta?- mi chiese. -NO- sbottai e me ne andai. Sentivo che mi stava seguendo, ma io più veloce che potei entrai nella mia classe, anche se in anticipo, chiudendo la porta. Andai al mio banco dove c'era già Mechi. Mi misi seduta e, quando stavo per parlare, suonò la campnella di inizio lezioni. Entrò infatti la prof. di spagnolo che, appena posata la roba sulla cattedra, iniziò a scivere sulla lavagna, anche senza dire "Buongiorno". -E' tornato- sussurrai a Mechi, cominciando a scivere sul mio quaderno, preso poco fa. -Davvero? Non l'ho visto. Cosa vi siete detti?- mi sussurrò lei, iniziando a scrivere. -Mi ha spiegato che era partito per Londra improvvisamente, perciò non ha potuto avvisare. Sono tornati 2 giorni fa, ma sono rientrati ora perchè dovevano risistemarsi.- le risposi. -Oh no, questo significa che dovrò rivedere quell'antipatico, viscido, rettile di Ruggero?- la mia amica lo disse molto scocciata. Avevo dimenticato che lei e Rugg non si sopportano ormai da anni. Non sono mai riuscita a capire il perchè. -Si Mechi, dovrai.- le risposi io. -Ma c'è un'altra cosa che mi ha detto Jorge.- continuai. -Sarebbe?- sussurrò lei. -Jorge si è fidanzato, ma io non riesco a essere felice per lui.- sussurrai. -Forse perchè NON VUOI essere felice per lui.- rispose sussurrando. -E perchè non dovrei? Insomma, finalmente sarà felice.- continuai continuando a non capire. -Perchè tu non vuoi che lui sia felice con un'altra che non sia tu.- spiegò lei, sussurrando. -No no ma che dici! Io non sono gelosa di lui, forse mi da solo fastidio che lui ora sia fidanzato con una e che quindi, avrà poco tempo per me.- sussurrai. -E tu questo come lo chiami.- sbottò; la prof. si girò e ci guardò con un'aria davvero devastante. -Lambre, Stoessel! Se non la smettete di chiacchierare vi mando in direzione!- urlò la prof. Io e Mechi smettemmo e ricominciammo a scrivere. Due ore passarono velocemente,così suonò l'intervallo. Uscimmo tutti fuori al corridoio e vidi lui aspettarmi davanti al mio armadietto. Decisi di andare da lui. -Cosa c'è?- gli dissi. -Dammi una spiegazione.- esclamò lui. -Non c'è una spiegazione Jorge, non la devi contare la cosa di prima.- chiarii. -No invece, vorrei capire la tua reazione.- continuò. -Jorge, il fatto è che,non vorrei che ora, avendo una ragazza, ti dimentichi dei tuoi amici: tutto qua.- gli dissi. Mi accarezzò una guancia sorridendomi. -Tranquilla, non mi dimenticherò mai dei miei amici, soprattutto di te.- mi disse per poi darmi un bacino sul naso. Gli sorrisi. -Bene, chi è la fortunata?- dissi. Lui tolse la mano dalla mia guancia. -Stephie, vieni qui.- urlò ma non esageratamente. Subito dopo, accanto a lui, si mise una ragazza con gli occhi di un azzurrino e con dei capelli rossicci e allora mi venne un flash. -EHI MA IO TI CONOSCO! Tu sei quella ragazza con cui quel giorno mi sono scontrata e che poi mi ha risposto bruscamente!- esclamai puntandole un dito contro. -Davvero?- disse Jorge, davvero molto confuso, rivolgendosi a Stephie. Vidi lei agitata, non si aspettava una cosa del genere. -Ehm io veramente non mi ricordo...può essere che ti sei confusa, no?- cercò di giustificarsi. -No no, ti riconosco!- ribattei io. -Ah, in questo caso allora scusami...non era mia intenzione, si vede che non stavo bene di morale.- disse. -Si sarà per forza così Tini- si intromise Jorge, che fino ad ora, aveva solo ascoltato. -Ti chiami Tini?- mi chiese la rossiccia. -Ehm, no. E' solo un soprannome che mi danno gli amici, io mi chiamo Martina.- cercai di essere il più gentile possibile;non mi andava giù questa ragazza, dal primo giorno che l'ho incontrata. -Ah perfetto- rispose. Detto questo, suonò la campanella e tutti rientrammo in classe. Le ore a scuola passarono molto lentamente, infatti appena uscita, ero stremata. Andai a casa con l'autobus e appena scesa, feci quattro passi e arrivai. Entrai, posai lo zaino, mi lavai le mani e,affamata, mi misi al tavolo, iniziando a mangiare. Dopo mangiato, salii in camera, buttandomi sul letto a farmi un bel riposino, con la musica di Demi Lovato nelle orecchie. Erano le 16 quando mi svegliai. Mi lavai la faccia, mi sistemai i capelli e mi diedi una leggera truccatina, formata da mascara, eye-liner e lucidalabbra, decidendo si uscire per andare al parco. Una volta uscita, mi misi in cammino verso il parco, che era a 5 minuti da casa mia. Arrivata lì, cominciai a osservare tutti i bambini felici e contenti a giocare, con le loro mamme a guardarli, allora mi spuntò un sorriso. Poi il mio sguardo si posò su una coppia che si stavano baciando, poi capii...erano Jorge e Stephie. Allora, in quel momento, mi salì un nodo allo stomaco, senza saperne il motivo. Li rimasi a guardare, impalata. Ciao ragazze, che ne dite va bene di lunghezza? O lo volete più lungo? Vi piace la storia? Mi lasciate una recensione? Comunque, ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti, per me conta davvero...ma potreste anche recensire? Anche se sono negativi, li accetto. Comunque avete visto? Ho cambiato scrittura! Alleluia!!! Besos

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Erano Jorge e Stephie, ne sono troppo sicura. Si stavano baciando con molta passione e l'unica cosa che riuscivo a sentire dentro me era dolore. Non so spiegarmelo neanche io il motivo, sapevo solo che la vista che i miei occhi stavano sopportando era devastante per il mio cuore, che in questo momento sembra battere sempre più piano. Decido finalmente di scollare i miei piedi da terra e di scappare via, lasciando scorrere le lacrime sopra le mie guance. Correvo senza una meta, data la mia vista completamente coperta dalle lacrime. Senza più forze, mi fermai davanti a un bar lasciandomi cadere a terra chiudendo gli occhi per l'immenso dolore, ma non solo alle gambe per la corsa, anche al cuore per quel bacio;. Aprii gli occhi e mi ritrovai in una camera colorata: aveva le pareti giallo canarino con dei pois arancioni, con un armadio rosso fuoco e un pavimento bianco sporco. Mi misi una mano in fronte e tolsi lo straccio bagnato che avevo. Poi, notai un ragazzo addormentato su una poltroncina bianca. Aveva un ciuffo disordinato di un colore fra il marroncino e il castano e si vedeva forte e chiaro che era abbastanza alto con una corporatura normale. Piano, piano si svegliò, allora notai subito i suoi occhi marrone scuro che mi guardavano dolcemente. Confusa, mi misi seduta e cominciai a parlare:-Ciao, ma tu chi sei e dove mi trovo?- lui si avvicinò a me e mi si mise affianco, -Ciao, mi chiamo Damien Lauretta e sono quello che ti ha trovato davanti al mio bar e che ti ha portato qui a casa mia, tu come ti chiami?- era tutto sorridente, così misi un sorriso anche io finche non mi ricordai tutto e il mio sorriso scomparve. –Voglio tornare a casa- dissi cercando di rialzarmi, ma lui mi bloccò. –Stai tranquilla. Ti ci porto, ma prima vorrei conoscerti meglio- mi sorrise, allora io mi rimisi composta sospirando. –Non c’è molto da dire. Mi chiamo Martina Stoessel, mi faccio soprannominare Tini e ho 18 anni. Ho visto una brutta scena, così me ne sono corsa via fino a non avere più forze e a cadere.- dissi io senza entusiasmo. –Mi dispiace- mi disse accarezzandomi i capelli –Chi ti ha fatto stare male deve essere scemo- io lo guardai e poi ribattei –Chi mi ha fatto stare male, non lo poteva neanche immaginare- lui sospira e si alza –Ti porto a casa?- io mi limitai ad annuire. Damien mi riportò a casa, così appena entrata mi ritrovai mamma, Francisco e papà appiccicati. –Tesoro ti vedo pallida che hai fatto?-, -Piccola di papà chi ti ha riaccompaganto?-, -Sorellina, dovevi aiutarmi con una ragazza, dove sei stata?-. Tutte domande al quale io non risposi, andai diretta in camera a farmi una bella doccia e a mettermi il pigiama, dopo di che mi misi al PC. Sentii bussare, perciò dissi: -Avanti!-. La porta si aprì ed entro mia mamma. –Cucciola- e si mise accanto a me al letto –Racconta tutto a mamma, oggi non ti vedo per niente solare…come mai?- io infastidita risposi –Ci sono giorni verdi e giorni rossi- mamma alzò il sopracciglio e fece uno sguardo interrogativo. Ma chi vado a prendere in giro! Abbracciai di colpo mia mamma stringendola forte. –Mamma oggi ho visto Jorge- mi staccai e la guardai tristemente –Si stava baciando con la sua ragazza e a me ha dato così fastidio che sono scoppiata a piangere e sono scappata correndo via, poi senza forze sono caduta davanti a un bar e lì mi ha preso un ragazzo e mi ha portato a casa sua, mi ha fatto riposare e poi mi ha riportato qui- mia mamma aveva una faccia preoccupata –Ma ora stai bene vero?- mi chiese agitandosi . –Si si tranquilla- sorrisi lievemente. –Tesoro, perché ti ha dato così fastidio?- mi guardò con sguardo materno. –Non lo so nemmeno io mamma- risposi tristemente. Lei mi baciò la testa e si alzò. -Alla tua età è normale soffirre per amore- di colpo esclamai -Io non sono innamorata! Cioè, non di lui!- mamma sorrise e si diresse verso la porta -Fra un oretta scendi che ceniamo- mi disse andandosene. Sospirai e chiamai Mechi, raccontandole tutto l'accaduto. -Tua madre ha ragione- mi disse dall'altro capo del telefono. -Mechi non ti ci mettere anche tu eh!- -Ma secondo te è normale che ti struggi per un bacetto fra lui e la ragazza? Non può essere gelosia d'amicizia!- disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre io stavo sbuffando. -Il ragazzo invece com'è? Come hai detto che si chiama? Damien, vero?- chiese. -Si. Comunque che ti devo dire su di lui? Non lo conosco, so solo che è gentile, visto che si è preocuupato di me- -Tini a parte il carattere, è bello?- sembrava davvero interessata. -Mechi che ti dico, era normale- -Capito capito- rispose. Continuammo così per un'ora finche io attaccai e scesi a cenare. A cena parlammo del più e del meno, poi appena finito mi misi a guardare la TV e verso una certa ora andai a dormire. Il giorno dopo, mi alzai senza fare storie preparandomi velocemente con quello che mi capitava per primo fra le mani, in questo caso un leggins jinssato blu con una maglia bianca con una stella blu sopra e le mie converse del medesimo colore. Scesi a fare colazione e in un attimo fui pronta per andare a scuola, con l'autobus. Appena arrivato salii, mi misi seduta a un posto sola e aspettai con la musica di Ed Sheeran nelle orecchie. Arrivata a destinazione, tolsi le cuffiette e le misi nello zaino, per poi scendere ed entrare a scuola con la massima velocità possibile, così tanta che andai a sbattere contro qualcuno. -Tini!- alzai lo sguardo -Ruggero!- lo abbracciai. -Ci rivediamo finalmente!- mi disse lui, mentre io annuii e sorrisi. Ci incamminammo per il corridoio. -Allora? Sei nervosa oggi- mi disse. -Si non ci far caso scusami. Piuttosto dimmi un po', con Mechi?- gli chiesi. -Che c'entra Mercedes ora?- era infastidito il ragazzo. -Ah no niente, volevo solo sapere se eravate ancora cane e gatto- dissi divertita. -Tini, lascia perdere... noi non ci comporteremo mai diversamente! Siamo nati per odiarci!- mi rispose. -O magari siete nati per amarvi!- dissi guardandolo maliziosamente. -MA NON LO DIRE NEANCHE PER SCHERZO!- era piuttosto alterato, la odia è sicuro. Proprio in quel momento mi venne vicino Mechi non notando Ruggero. -Ehi ciccia- disse tranquillamente lei. -Ciao Mechi- le risposi, lei invece guardò affianco0 a me dall'altra parte e si fermò di botto lanciando uno sguardo di fuoco a Ruggero, che intanto anche lui si era fermato a guardarla male e di conseguenza anche io, a guardarli. -RUGGERO!- alterata. -MERCEDES!- alterato. Sembravano due sceriffi a conflitto che si stavano distruggendo con lo sguardo. -COSA CI FAI QUI? NON POTEVI NON TORNARE!- questa era la mia migliore amica. -NO, GUARDA CASO MI PIACE FARTI INCAZZARE!- questo era il ciuffone. Mechi lo stava ammazzando solo guardandolo, mentre lui cercava di fare altrettanto, ma si vedeva che temeva la mia amica. Li stavano guardando tutti. -GUARDA MEGLIO CHE ME NE VADO!- brontolò lei. -BENE, MEGLIO!- brontolò lui. -BENE- ribattè Mechi. -BENE- ribattè Rugg, fino a quando nello stesso momento se ne andarono: uno da una parte e un altro da un'altra. Io mi rigirai e andai in un angolo della scuola, dove non passava nessuno, in modo da stare gli ultimi 5 minuti in silenzio, ma stranamente ci trovai una persona di spalle, che si girò: era lui. Io cercai di retrocedere e di andarmene, ma lui mi aveva visto così mi raggiunse e mi fermò per un braccio facendomi girare. -Tini, scappavi?- mi chiese. -Ehm no no, non ti avevo visto, ci avevo solo ripensato a stare qui così me ne stavo riandando- risposi cercando si sembrare convincente. -Ah ok- e sorrise. -Come ti va con la tua ragazza?- chiesi cercando di essere interessata. -A gonfie vele- rispose sorridendo. -Non mi trascurare però eh- dissi avvicinandomi a lui sorridendo con leggera malizia, volevo vedere la sua reazione, dovevo scoprire se lo amavo. -Tranquilla bimba- mi disse avvicinandosi anche lui di più e sussurrandomi sulle mie labbra - Io non ti trascurerò mai- io rimasi un po' immobile, lui invece mi accarezzò la schiena da sotto la maglietta e con questa mossa, un brivido mi percosse la schiena e lui lo sentì. - Ti faccio effetto?-chiese sempre sussurrandomi sulle labbra. Non sapevo che rispondere, ma finalmente gli diedi una risposta. -No ma con te mi sento così bene, che i brividi sono spontanei- sussurai anche io sulle sue labbra. Eravamo molto vicini.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Eravamo molto vicini, ma lui tolse la mano dalla maglia e si allontanò ridacchiando. –Allora grazie- esclamò lui sorridendo, ma a me l’unica cosa che veniva da fare era piangere e piangere. Perché? Perché forse Mechi non si sbagliava. Forse sono veramente innamorata di lui. –Prego- dissi con un filo di voce, sentendo che stavo per scoppiare. –Cosa hai fatto?- mi domandò, mentre io sospirai. - Niente, è solo che dovremmo andare…sta per suonare- risposi. –Ok andiamo- disse e si incamminò verso le classi ed io lo seguii a ruota. Una volta suonata la campanella, entrammo in classe ed io mi misi subito vicino a Mechi. Durante l’ora della professoressa Castro, di spagnolo, raccontai a Mechi tutto l’accaduto a bassa voce, dato che Jorge stava pochi banchi più in la di noi e per fortuna quella Stefania, no aspetta, quella Stephie, non c’era. Lei faceva parte di un’altra classe, se non sbaglio la A, mentre noi la C. –Non ci posso credere! Allora gli piaci!- sussurrò Mercedes. –No Mechi, non gli piaccio. Lui ama Stephie.- dissi sottovoce chinando il capo. –Scema! Io ho detto che gli piaci non che ti ama!- sussurrò e io la guardai, non volendo credere a quello che mi stava dicendo. –Mechi per favore! Per me già è difficile la situazione, poi tu mi metti queste cose nella mente.- sussurrai. –Credici invece!- disse alzando la voce tanto che la prof. e i nostri compagni la sentirono, compreso lui. –LAMBRE!- e questa immaginate chi è: la Castro. Tutti gli occhi erano puntati sulla mia amica e i suoi, erano su di me. Lo stavo guardando anche io, probabilmente stava pensando all’accaduto di un’ora fa. Dopo la ramanzina della prof. tornammo a scrivere. Le ore di scuola così passano e si fa l’una. Stavo tornando a casa a piedi pensando alla ricreazione di oggi: anche oggi si stavano baciando freneticamente e io non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso e nemmeno a eliminarmi quel dolore immenso che avevo. Poi ebbi un flashback della litigata di Rugg e Mechi alla ricreazione, che mi fece ridere un sacco: “-Perché mi segui?- gridò arrabbiata. –Io ti seguo? Tu mi segui! Lasciami perdere bionda cotonata!- arrabbiato rispose. –Ehi bello! Bionda cotonata a chi?- rossa dall’ira gli saltò addosso. –Togliti piccola castora!- funesto gridò portandosela alle spalle come un sacco di patate. –Hulk lasciami!- urlò dandogli colpi alla schiena. –Zitta strega!- ribatté mettendola giù, mentre lei fa un verso d’odio fino a cambiare strada.” Scossi la testa di qua e di la aprendo casa ridacchiando. –Ciao a tutti- dissi. –Ciao Tini- mi risposero in coro. Affamata, mi misi a tavola e iniziai a mangiare tranquilla fra le chiacchiere di mia madre, mio padre e Francisco. –Sorellina oggi viene una mia amica quindi fai la brava- mi disse Francisco. –Si un’amica… comunque tranquillo, farò la brava- risposi io alzandomi e salendo le scale. –Grazie- mi urlò lui per farsi sentire. Io intanto salii nella mia cameretta a farmi i compiti. Dopo 2 ore, quindi erano le 16, finii di fare i compiti, così scesi e trovai vicino a mio fratello, sul divano, una ragazza dai capelli corvini lisci, con le punte alzate, fino alle spalle, con degli occhi nocciola e un abbigliamento davvero semplice e sportivo. -Ciao- appena pronunciai questa parola, lei si girò, si alzò e mi diede la mano. -Piacere, Lodovica- mi disse. -Piacere, sono la sorella di Francisco, Martina. Però chiamami Tini- dissi con un sorriso che lei ricambio in un istante. Io e Lodovica ci mettemmo a parlare del più e del meno, mentre mio fratello guardava la TV. Questa ragazza mi sta molto simpatica. Ad un tratto suonò il campanello, guardai l'oraio e vidi che erano le 17 e pensai subito che non poteva essere mio padre che tornava da lavoro, così andai ad aprire. Era Jorge. D'istinto chiusi la porta, ma quando mi resi conto di ciò che avevo fatto, riaprii. -Scusa, scusa, mi sono sbagliata. Non ho pensato all'azione!- mi scusai disperatamente. -Bhe, non pensavo di essere indesiderato- disse lui un po' scosso, allora io intervenni abbracciandolo. -Ma che dici Jorge! Non sei indesiderato- lo rassicurai, mentre sentivo che lui mi stringeva a sé. Dopo un po' sciolsi l'abbraccio e lo portai di la. -Qui c'è un'amica di mio fratello: Lodovica- dissi presentadogli la mora. -Piacere- disse lei porgendogli la mano. Lui la prese e sorrise. -Piacere Jorge- rispose. -Ciao Jorge- disse mio fratello finalmente alzandosi dal divano. -Francisco!- esclamò Jorge facendosi il pugno con mio fratello. -Che mi dici?- disse Fran, -Niente tutto apposto, tu?- rispose mettendosi sul divano con accanto mio fratello. -Idem- rispose Fran. Io guardai Lodovica annuendo, facendole capire che era il Jorge di cui le avevo parlato. Annui anche lei e poi si mise sopra le gambe di mio fratello. -Fran io vado a casa- disse lei a Fran, -Ok ci sentiamo Lodo- le rispose mio fratello. -Ciao Tini- mi diede un bacio sulla guancia, -Ciao Lodo- la slautai e se ne andò. Guardai Jorge e Francisco che parlavano continuamente mentre giocavano alla play-station e mi scappò un sorriso. Sarebbero dei cognati perfetti. Ma Tini che vai a pensare! Togliti questo pensiero ora! Scossi la testa di qua e di la per scacciare il pensiero e ci riuscii, fino a quando Jorge non mi disse qualcosa che però io non capii per i miei pensieri. -Tini ci sei?- esclamò il ragazzo dagli occhi verdi guardandomi. -Eh?- risposi spaesata. -A che pensavi?- chiese mio fratello. -A niente perchè?- risposi a pronta presa. -Non rispondevi! Comunque dicevo, posso parlarti in privato?- mi disse Jorge. -Ehm si- risposi -Vieni- gli presi la mano e lo portai su in camera mia. -Dimmi- gli dissi. -In questi giorni ti vedo un po' strana, poi alla reazione di stamattina ci ho riflettuto molto oggi a scuola, ma non capisco. Ti va di parlarmene?- mi disse. Io lo guardai profondamente in quei suoi occhi verde smeraldo, arrivando alla conclusione che volevo assolutamente baciarlo. Ne avevo tanta voglia: aveva una camicia bordaux sbottonata solo al primo bottone, con i jeans e le converse rosse. Questo era un altro indizio che mi portava alla strada che io mi ero innamorata di lui. Ebbi l'istinto di avvicinarmi e di accarezzargli la guancia: io guardavo le sue labbra e lui guardava le mie, ma io non ce la feci al solo pensiero di quella Stephie e mi allontanai abbassando lo sguardo. -Dimentica la reazione e tutto il resto, non è successo niente- gli dissi. Lui mi alzò lo sguardo e mi guardò profondamente. -Sicura?- mi chiese. Io lo rimasi a guardare e poi mi allontanai. -Si- risposi. -Allora io vado- mi disse, -Ok allora- gli risposi. Mi diede un bacio sulla guancia. -Ciao- disse e se ne andò. Erano le 18 e già mi mancava, perchè non l'ho baciato? In fondo che mi importa di lei? Rimasi con questi pensieri giocando al cellulare, fino quando alle 20 andai a cenare con le chiacchiere della mia famiglia. Appena finito vidi un po' di TV, lessi un po' e poi filai a dormire stanca morta sia fisicamente, sia mentalmente per il troppo penisero di lui. AUTRICE: ragazze mi scuso per il ritardo, ma avevo da fare. Spero vi piaccia e che non sia corto.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Aprii gli occhi e vidi che ore erano: le 9.30! Oh no! Era tardissimo, dovevo andare a scuola e in quel momento mi stavo chiedendo perchè la sveglia non aveva suonato. Così mi alzai, mi lavai velocemente e mi vestii con un jeans e una maglia larga blu con le converse del medesimo colore. Quando scesi giù mia madre mi guardò confusa e mi fece la tanto attesa domanda. -Tesoro che hai fatto?- mi domandò. -Niente mamma, devo andare a scuola non mi distrarre!- le risposi agitata cercando il mio zaino. -Tesoro, ma oggi è sabato- mi disse lei e in quel momento volevo solo sprofondare. -Oh mio dio non mi sono ricordata!- risposi infastidita. -Pazienza tesoro, ora fai colazione dai- mi disse sorridendo mia madre. Dove lo trrova sempre quel sorriso mia madre? Mah! Mi siedo a fare colazione tranquillamente e poi mi butto sul divano a messaggiare con Mechi e a raccontarle la mia "buffa" avventura. Poi messaggio anche con Lodovica ed infine mi arriva un suo messaggio con su scritto "Giorno bellissima come stai? Tanti bacini dal tuo Jorge" con alla fine un cuoricino. Ma io dico, mi può aiutare così? No che non mi aiuta! Quanto è dolce! Gli rispondo con un cuoricino e un messaggio con su scritto "Giorno, tutto bene grazie e a te?", mentre intanto aspetto con ansia una sua risposta. Si! Ora è online e sta scrivendo. "Idem" mi risponde e io contraccambio con un "Che fai?", sperando che non mi risponda che si sta sbaciucchiando con quella odiosa Stephie e per fortuna le mie preghiere sono state ascoltate: mi ha risposto "non faccio niente a parte parlare co te, tu?". "Io nulla, ma stephie è lì con te?" è la mia risposta e lui ovviamente rispose "perchè ti interessa?", giustamente non sono affari miei ma non mi frega, da una parte lo sono, così gli rispondo "che ti importa a te di cosa mi importa a me?". "Brava Stoessel, non ti dovrei mai sottovalutare. Comunque è in camera" mi rispose, mentre io mi feci subito prendere dal panico: mattina, stephie, letto insieme non mi piace molto. "Ok, ora vado ciao" gli risposi tutta agitata e veloce che neanche feci in tempo a vedere la sua risposta che già ebbi chiuso whatsapp. -Esco. Andrò un po' in piazza, non mi farà male- detto questo mi sistemai i capelli e mi sistemai il trucco preparato velocemente stamattina e poi uscii di casa andando verso la piazza. Camminai e camminai quando ad un certo punto incontrai un viso conosciuto, misi a fuoco e...era Ruggero! Corsi da lui. -We bello- gli dissi, -Tini ciao- mi rispose lui e io gli diedi un bacio sulla guancia. -Che mi dici?- gli chiesi e lui -Niente, con la tua amica sempre la solita storia- fa no con la testa. -Ma chi? Mercedes?- gli chiesi, -Si, non mi nominare quel nome che non lo voglio più sentire nella mia vita però eh!- mi rispose, -Esagerato! Ma un giorno mi dirai che avete fatto voi due?- chiesi incuriosita. -Si...un giorno- mi rispose. -Dai che stupido! Dimmelo!- gli dissi con fare minaccioso avanzando verso lui. -Ok ok stoppati- mi disse e io lo feci, mentre lui continuò a parlare -Allora, praticamente, al primo superiore io avevo una cotta per lei e glielo avevo detto. Lei mi aveva detto che gli piacevo anche io così organizzammo un uscita la sera. Però a quell'uscita lei non venì e io quando me ne stavo andando, la trovai nascosta in un vicolo a baciarsi con un altro e da quel momento io odiai lei e lei me, semplicemente per repicca- disse con tono triste; si vedeva che soffriva a ricordare quel momento. Mi venne spontanea chiedergli una domanda. -Ti piace ancora?- lui mi guardò finche alle mie spalle si piomba proprio la diretta interessata del discorso, che mi abbraccia da dietro. Io mi giro e le sorrido. -Ehi bellissima!- la salutai, -Mi vidas ciao- sorrise lei. Mi girai e vidi ammutolirsi Ruggero e abbassare lo sguardo, quando invece lo rialzò gli mimai con le labbra "Non la trattare male, non serve a niente", lui credo che abbia capito perchè mi annuisce. -Ciao Mercedes- si, era proprio lui a salutare la mia best friend. Lei infatti, molto sorpresa, gli risponde con una faccia confusa. -Ciao- è la risposta della biondina boccolata. -Va bene io vado allora...- dissi cercando di lasciarli soli, -Si vado anche io ciao- disse Ruggero andando via velocemente. Io guardai Mechi come se la volessi controllare e poi le diedi un bacio sulla guancia -Ciao cucciola vado anche io che è quasi ora di pranzo!- dissi e lei sorrise -Ok vado anche io ciao!- disse andandosene, mentre io mi diressi verso casa mia. Appena a casa mia era l'una, così mi lavai le mani e poi mangiai con tutta la mia famiglia. Dopo mangiato decisi di andare a casa di Jorge con Mechi e Ruggero, così aiuto anche loro due e quindi una volta mandato il messaggio a loro e una volta avuto il "si", esco da casa e vado a casa di Mechi ad aspettarla. Una volta che lei scese, andiamo da Ruggero con forza, visto che Mechi non era tanto d'accordo, e poi finalmente suoniamo a casa Blanco, sperando che Stephie se ne sia andata. Jorge ci apre e con il suo splendido sorriso ci accoglie a casa sua. -Entrate ragazzi! Come mai da queste parti?- ci disse lui, -Così, volevamo incontrarci tutti- rispose Ruggero. -Già, l'intenzione era solo io e Tini, ma Ruggero si è aggiunto- disse Mechi guardando male Ruggero, che disperato fece le spallucce. -Ora non ci resta che decidere cosa fare- dissi io.-Beh potremmo parlare- propose Ruggero, -Oppure potremmo giocare- disse Mechi con sguardo e tono malizioso. -Cosa proponi Mechi?- chiese Jorge. -Mmm...facciamo, rullo di tamburi...- disse con fare spiritoso. -Dai sputa il rospo- disse stanco Ruggero. -Obbligo o verità!!!- esclamò la mia migliore amica. Tutti ci guardavamo con una faccia con occhi spalancati e bocca socchiusa, cercando di capire se era una buona idea o no. Per me era abbastanza buona, ma con Mechi a conoscenza del mio grande segreto d'amore per Jorge, c'era da preoccuparsi. -Si, per me va bene- disse Jorge. Wow, lui ha detto si...e ora? -Anche per me!- disse Ruggero. Mancavo solo io, infatti tutti gli sguardi dei miei amici erano puntati su di me, ma i suoi...i suoi erano ancora più concentrati su di me e questo mi faceva sia un immenso piacere, sia un grande imbarazzo. Quando però guardai anche io lui, mi accorsi che i suoi occhi verdi che mi guardavano stavano assumendo uno sguardo sia profondo, sia malizioso e non capisco il perchè. Cosa avrà in mente? -Ok, facciamolo- questo uscì dalla mia bocca, insieme a un lieve sorriso, mentre notai che anche lui stava sorridendo e che assunse uno sguardo piuttosto normale. -Inizio io!- disse Mechi guardandomi a me -Obbligo o verità, Tini?- io avevo un po' di paura a dire obbligo, così dissi verità. -No dai Tini, dici sempre verità! Ora dì obbligo!- si lamentò Mechi. -Ok, obbligo- mi arresi e vidi che cosa aveva in mente di farmi fare. -Allora vediamo....bacia....Jorge!- il suo sorrisetto mi faceva venire i nervi, così la fulminai con lo sguardo e poi posai il mio sguardo su Yoyi (soprannome di Jorge che gli abbiamo dato tutti noi) e vidi che lui mi guardava normale, ma con un lieve sorriso. Faccio attenzione a tutti i minimi particolari. -Tini, ma che ti fa effetto?- chiese Ruggero, -No- risposi di scatto io. -Allora dai- ribatté. Io un po' titubante andai verso Yoyi e lo guardai negli occhi. Aveva uno sguardo così profondo, lui non aveva detto o fatto niente. Inizio a pensare che per lui sono davvero indifferente. Così senza paura, posai le mie labbra sulle sue, iniziando un bacio dolce e delicato ovviamente ricambiato da lui. Dopo pochi secondi, il bacio si fa più passionale, io metto le mani sul viso di lui e lui sui miei fianchi. Io seduta su di lui, lui a reggere me. Ormai per me il resto del mondo non contava, ci stavamo baciando io e lui, solo io e lui e questo bastava. Purtroppo il mio sogno finì quando lui si staccò e mi fece scendere dalle sue gambe, dicendo una semplice parola. -Fatto-disse. E io lì, ci rimasi di sasso. Così me ne andai a sedere al mio posto senza dire niente. Cioè, ci eravamo baciati, si certo per un gioco, ma ci siamo comunque baciati, e lui l'unica cosa che dice è fatto. Lui mi è indifferente, non gli piaccio, sono solo un'amica, lui ama Stephie. Ma allora perchè diamine prima mi ha guardato in quel modo?! AUTRICE: Ciao a tutti ragazzi, mi dispiace un sacco che ho fatto tutto questo ritardo, ma purtroppo questo mese sono stata molto impegnata, spero che voi possiate apprezzare questo capitolo e che non sia troppo corto, ma per farmi perdonare per qualsiasi cosa: che magari è corto, che ho pubblicato troppo tardi, ecc ecc ...io caricherò di nuovo con un capitolo sostanzioso sabato<3

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Ma allora, perchè diamine mi ha guardato in quel modo?! Smisi di pensarci perchè Mechi mi stava chiamando. -Che c'è Mechi?- le domandai turbata, -Ti sto dicendo che tocca a te chiedere obbligo o verità a uno di noi!- mi rispose. -Ah ok...ehm, Ruggero obbligo o verità?- chiesi sperando dica obbligo, -Obbligo- infatti ecco la sua risposta. -Perfetto! Devi dire a Mercedes tutto quello che mi hai detto a me- dissi soddisfatta, vedendo la faccia di Mechi che era abbastanza confusa e quella di Ruggero, che era abbastanza imbarazzata e quella di Jorge, completamente assente a giocare con il cellulare e di questo non ne capisco il perchè: prima quando lo siamo andati a prendere era tutto attivo. Eh no però! La mattina mi scrive cose dolci e il pomeriggio è del tutto assente? No! Non glielo permetto! Mi alzo dalla mia poltroncina e vado da lui togliendogli di mano il cellulare e guardandolo severamente, mentre lui mi guarda sia confuso, sia infastidito. -Martina ridammi il cellulare!- mi disse con un tono leggermente infastidito. -No! Perchè non puoi partecipare al gioco con noi? Ho dato un obbligo a Ruggero, sii degno di fare un commento o almeno guarda, ma non essere indifferente!- gli risposi io con il suo stesso tono, -Mi sono distratto un secondo per rispondere a un messaggio, non ho fatto niente di che...ora ridammi il telefono!- rispose cercando di prendere il telefono con le mani, ma io lo spostavo. -Ok, tieni- glielo ridò rassegnata, andandomi a rimettere sulla poltroncina aspettando l'obbligo richiesto da Ruggero, -Forza dai, a Mechi farà piacere- gli dissi sorridendo, mentre lui guarda Mechi e facendosi coraggio inizia il discorso. -Mechi, a me non piace litigare con te- ok, è stato un mini-discorso, ma è già tanto, considerando che a soffrire in quel periodo liceale è stato proprio Ruggero e non lei. Mechi lo guardò con superficialità e non capii perchè la mia best friend, se litiga con lui per ripicca, lo guarda ancora così. -Ruggero non mi interessa. A nessuno piace litigare, ma io con te non ne posso fare a meno e forse i motivi li so solo io- disse, al mio povero amico, la bionda boccolata. LO SAPEVO! C'è qualcosa di ancora più profondo che frena la mia migliore amica, lei non è così, non è acida, lei è semplicemente Mercedes: una ragazza solare e divertente. Lei non odia Ruggero solo per ripicca, non sarebbe stato logico, c'è qualcosa di più...ma cosa? -Non credo...i tuoi motivi sono i miei stessi motivi- disse Ruggero, -Credo di no, mio caro- rispose lei. -Ragazzi, io direi di finirla direttamente qui, no?- ecco che arriva Jorge con la sua saggezza assoluta. -Ok si, basta- lo appoggiai, mentre Mechi guardava ancora Ruggero con disprezzo. Mah...io ancora non capisco! -Va bene ragazzi...io direi di fare altri 2 giri e poi basta, anche perchè sono le 17- disse Ruggero. -Ok- disse indifferente Mechi. -Jorge obbligo o verità- gli chiese, -Verità- rispose lui, -Ami davvero Stephie?- era questa la domanda di Ruggero, al quale io non volevo sentire la risposta. -Si davvero- questa era l'ultima cosa che volevo sentire, -Perfetto- rispose Ruggero, -Ok, beh...Mechi tocca a te: obbligo o verità?- disse Jorge, -Verità-disse lei, -Allora, dimmi sinceramente quanto ti piace da 1 a 10 il nostro compagno di scuola Felipe- disse il ragazzo dagli occhi verde smeraldo. -Beh..7 direi- rispose la bionda boccolata. Percepivo quel dispiacere, anche se magari poco, di Ruggero a sentire questa risposta...non so, secondo me non era per niente felice. -Va bene, che gusti comunque, però vabbe...il gioco è finito vero?- esclamò Jorge, -Si- era la mia risposta. -Ora che si fa?- chiese Ruggero, -Di certo non lo dirò io, ho già proposto qualcosa- rispose agitata la mia amica. -Tranquilla Mechi- disse Yoyi. Mi squilla il cellulare, così risposi. -Sorellina! Volevo avvertirti di una cosa- era mio fratello, -Francisco! Dimmi- gli risposi, -Stasera a cena viene Lodovica, quindi fai la brava- mi disse. -La brava? Con Lodovica? Ma ti sei reso conto che siamo già amiche?- gli dissi, -Ah si giusto, però voglio fare bella figura- esclamò lui, -Ok ok, a stasera allora- dissi io, -A stasera- e con questo finì la chiamata. Appena posato il cellulare, mi ritrovai tutti sguardi interrogativi che mi guardavano, così spiegai loro il punto della situazione. -Era mio fratello. Ha conosciuto una ragazza tempo fa e ora dicono di essere solo migliori amici, ma io non ci credo tanto, ma comunque lui vuole fare bella figura con lei in tutto tanto che mi ha chiamato per assicurarsi che stasera quando verrà a cena sarà tutto perfetto, ma tanto io ho già fatto amicizia è troppo simpatica. Si chiama Lodovica- dissi sorridendo, -Ah ora è tutto chiaro- dissero quei tre matti. -Va bene ragazzi io vado- disse Mechi, -Io anche- dissi io. -Ah ok. risposero Ruggero e Jorge in coro. -Ciao ciao- dicemmo io e la mia migliore amica uscendo. -Camminiamo insieme?- propose Mechi, -Certo! Anche perchè voglio sapere cosa ti turba di Ruggero- dissi io incuriosita. Lei abbassò lo sguardo e accellerò il passo. -Mi sono ricordata di dover fare una cosa importante però! Devo correre! Ciao Tini baci- mi saluta con la mano e poi scappa correndo. Non ci posso credere! Fa finta di niente! UFF! Dopo mezz'ora arrivai a casa perchè Jorge non abita proprio vicino a me. Appena entrata vidi l'orario: le 18. Decisi di fare la doccia dopo mangiato, non mi sembrava il caso mettermi il pigiama visto che veniva Lodovica, così per passare il tempo mi misi a fare i collage di foto fra me e Mechi, me e Ruggero, e si, anche di me e Jorge. Poi, di tutti e 4, anche se non ce ne sono tante di foto di questo genere per i continui litigi di Ruggero e Mechi ogni volta che dovevamo farle. Buffi ricordi! Passano 2 ore ed ecco che suona il campanello: sono le 20.05 ed ecco Lodovica! Scendo giù e apro la porta ed è proprio lei. L'abbraccio prima di tutto e poi la faccio entrare sorridendo. -Lodo! Vieni che devo raccontarti delle cose!- le dico. -Dopo cena tesoro!- interviene mia mamma. -Uff ok- dissi e mi andai a sedere con Lodo. Così accadde. Fu una serata davvero bella. La cena era piena di chiacchiere familiari e di avventure datate il giorno, ma ovviamente io non ho raccontato le mie, le ho raccontate a Lodovica nel dopo cena, tutto per filo e per segno e lei dice che secondo lei, lui sta attirando l'attenzione, ma io non credo, lui ama davvero Stephie. Dopo mio fratello ha detto che era finita l'ora delle chiacchiere e che dovevamo vedere il film, così abbaimo dovuto vedere il film anche se qualche volta ci scambiavamo qualche parola io e Lodo e lui sembrava imbestialito. Che scemo! Dopo questo, Lodo se ne è andata perchè era mezzanotte e tutti siamo andati a dormire con un buon sonno. Finalmente ho chiuso gli occhi non pensando a lui. ANGOLO AUTRICE: Ok scusate, lo so che mi odierete perchè dovevo pubblicare sabato, ma ragazze ho avuto impegni, poi sono stata male, poi con la fine della scuola...un disastro! Ora eccomi e nienet...mi scuso e spero vi piaccia, cercherò di caricare più spesso perdonatemi <3

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Mi svegliai con il sorriso. Non sapevo neanche io il perchè, ma ero felice. Forse perchè era Domenica? Forse perchè ieri sera era venuta Lodo? Mah. Mi feci una doccia rilassante, poi mi vestii comodamente e poi scesi giù a fare colazione. -Buongiorno famiglia- dissi tutta contenta e ovviamente, dovevo aspettarmelo, tutti mi guardarono strano. -Che hai fatto sorellina?- chiese mio fratello impaurito, -Niente...una persona non può essere felice?- risposi io. -Come vuoi- disse lui mordendo un biscotto. Appena finita la colazione, portai a spasso il mio cane Brio e se ve lo state chiedendo, sì ho un cane. Guardavo la gente passeggiare e mi sentivo anche io partecipe di quelle persone felici, così sorrisi. -Martina- mi sentii chiamare, così mi voltai. Non ci potevo credere...era Damien. -Damien, ciao- dissi io sorridendo, -E' da un po' che non ci vediamo eh- disse il ragazzo dagli occhi nocciola. -Eh già- dissi io, -Senti, hai sentito parlare della festa che ci sarà stasera al " Donkey party " ?- mi chiese, ma io non conoscevo quel locale. -No- risposi imbarazzata, -Beh allora te lo dico io...è il nuovo locale di mio padre e per inaugurarlo, fa una festa stasera: tutto gratis- mi disse sorridendo, -Bene interessante- risposi non sapendo che dire. -Facci un salto, no?- mi chiese lui, -Beh, non lo so- risposi dubbiosa, -Porta anche i tuoi amici, tua sorella o tuo fratello se li hai- esclamò sorridendo. -Si, ho un fratello e, pensandoci bene, sarà contento...- sorrisi ragionando, -Quindi? Vieni?- mi incitò a continuare lui, -Ma si...ci vediamo stasera allora- sorrisi, -A stasera- mi rispose, per poi andarsene. Io più contenta di prima, torno a casa con Brio. -Franciscooo- lo chiamai e in poco tempo, lui scese. -Dimmi sorellina- mi disse, -Stasera c'è una festa al nuovo locale " Donkey Party "...vieni? Casomai porti anche Lodo- gli dissi con tono convincente -Certo che vengo e porto Lodo!- ma a quanto pare il tono non serviva, dato la sua risposta. -Perfetto..dopo pranzo mando un messaggio anche ai miei amici- dissi, -Va bene...non vedo l'ora- disse mio fratello sorridendo come uno scemo. -Chissà perchè...- dissi io, guardandomi le unghie, mentre lui si limitò a guardarmi male. A pranzo, fu tutto tranquillo, così non appena finito tutto, mi alzai e mandai un messaggio a Mechi che diceva: " Stasera grande festa al nuovo locale Donkey Party, ci sei? P.S mi ha invitato Damien, quello carino che mi aveva curato ". Dopo neanche 10 secondi ricevo la risposta e non era neanche online! -" Certo che ci sono, passo da te alle 7 per prepararci, ciao " - lessi la sua risposta. E quando mai manca lei. Lo stesso messaggio lo mando sia a Ruggero, sia a Jorge, cancellando ovviamente il pezzo di Damien. Dopo 2 minutI ricevo come risposta il " si " da entrambi, così sorridente mi butto sul divano a vedere la TV. Ad un certo punto, la mia mente viene invasa da un pensiero: oggi ho pensato pochissimo a Jorge...questo è un buon inizio, no? Già che per un giorno non ho pensato a quanto è bello, a quanto è dolce, è simpatico, a quanto siano fantastici i suoi occhi, a quanto sono ben scolpiti i suoi pettorali, a quanto sono perfette le sue labbra, a quanto muoio dalla voglia di baciarle, morderle, accarezzarle, ai suoi capelli, che quando faremo l'amore, io tirerò e scompiglierò e...DIAMINE! Non ci posso credere che l'abbia fatto di nuovo, stavolta con dei pensieri più peggiori dei precedenti. Non mi ero neanche accorta che mentre pensavo tutto ciò, avevo chiuso gli occhi e stavo sorridendo come una scema e che per giunta, mio padre mi stava guardando. -Tini, che ti è successo?- infatti mi chiese, il mio adorato papino, mentre io aprii gli occhi di scatto e lo guardai innocentemente. -Papino, tranquillo, stavo solo pensando a quanto ho voglia di crepes- dissi io, non sapendo cosa inventarmi, -Se vuoi te le faccio figliola, così mi preoccupi- mi disse mio padre, -No no papà, ora vado in camera a studiare, che domani si torna a scuola- dissi io salendo le scale. -Ok piccola- disse mio padre urlando per farsi sentire. Io presi i libri e mi misi a studiare, finche notai dal telefono che erano le 19.00, allora misi tutto in ordine e aspettai la mia migliore amica. Infatti, dopo 5 minuti me la ritrovo ad entrare nella mia camera. -Hey- disse la boccolata sorridendo, -Hey, pronta?- dissi io. -Ovvio- sorrise lei cominciando a vedere nel mio armadio e tirando tanti vestiti fuori. -Ma che fai Mechi?- chiesi stranita, -Cerco qualcosa- rispose lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Io aspettai che lei finisse il suo spettacolino; infatti dopo 5 minuti si fermò con due abiti in mano. Me li mostrò. -Che ne pensi?- mi chiese lei. Io li guardai bene e sorrisi, per poi prenderne uno, ossia quello che mi piaceva di più. Il mio era tutto pieno di pagliette color oro, corto fino a metà coscia, con delle spalline fine, mentre quello di Mechi era rosa della mia stessa lunghezza senza spalline, con uno scollo a cuore e una cinta sotto il seno bianca. -Non sapevo di avere delle cose così belle- dissi io guardando il mio vestito. -Tutto merito mio...comunque è ora del trucco e parrucco!- disse eccitata, -Ehm ok- risposi io, -Comincio io con te- sorrise e cominciò a farmi parecchie cose con il trucco e i capelli; ovviamente dopo toccò a me, così la resi bella quanto lei aveva reso bella me. Infine ci specchiammo ed eravamo fantastiche, così per finire ci vestimmo e poi insieme mettemmo a posto i miei vestiti, per poi uscire con mio fratello e Lodovica che era arrivata poco prima che scendessimo io e Mechi. Lei portava un vestito blu elettrico, senza spalline, corto come il mio e con una fascia ai fianchi tutta brillantinata color argento. -Sei molto simpatica Lodo- disse la bionda boccolata alla mora. -Grazie Mechi, lo sei anche tu- rispose la mora. E dopo questo breve scambio di complimenti in macchina, scendemmo e entrammo nel locale. Era molto affollato e con molta musica, finche da lontano non intravedei Damien, così andai da lui. -Damien bella festa...forse troppo affollato- dissi io alzando la voce, per la troppa musica. -Tini! Hai ragione, ma ci dobbiamo accotentare- disse lui sorridendo e ballando. -Già- dissi io ridendo e ballando, finche spostai lo sguardo e vidi Jorge. Era fantastico, troppo sexy. In quel momento, dei pensieri poco casti invasero la mia mente, ma subito dopo li scacciai e mi guardai intorno, controllando se c'era Stephie. Sembrava incredibile, ma non c'era, così mi feci avanti e andai da lui. -Jorge! Come siamo belli stasera eh- dissi io scherzando, -Tini, anche tu non scherzi- disse lui ridendo, -Come mai Stephie non c'è?- chiesi io curiosa alzando un sopracciglio, -Arriverà più tardi, aveva un contrattempo- rispose lui ed io dentro di me, stavo urlando di gioia. Se ci riesco, potrei riuscire a fare qualcosa prima che venga Stephie...MA CHE CAVOLO DICO! Tini svegliati! Lo guardai intensamente. -Capisco- dissi avvicinandomi. Notai che Jorge mi stava guardando le labbra, allora io imbarazzata, abbassai lo sguardo, ma lui mi rialzò il mento accarezzandomelo e guardandomi negli occhi. Volevo baciarlo. Volevo assolutamente baciarlo. Cazzo se volevo baciarlo. -Tini..- persino quando pronuncia il mio nome la sua voce roca è sexy. -Dimmi...- risposi io, presa a guardarlo profondamente nei suoi occhi verde smeraldo, che ogni volta è come se mi parlano. -Vuoi qualcosa da bere?- mi disse allontanandosi. Ama troppo Stephie, è inutile che mi illudo. -Ok grazie- risposi io tristemente. -Vado allora- mi disse andando a prendere da bere. -Tini- era Damien. -Damien- risposi, -Quello era il tuo ragazzo?- mi chiese e a quella affermazione mi pianse il cuore a pensare alla risposta. -No- dissi tristemente, -Ma vorresti che lo sia, vero?- mi disse lui ed io mi limitai a guardarlo intensamente. Lui allora mi accarezzò una guancia e si avvicinò sempre più a me, fino a quando non unì le sue labbra con le mie in un bacio lento e dolce. In realtà non me lo aspettavo, ma mi ha fatto sentire meglio così l'ho ricambiato senza pensarci. -Ehm, da bere- no no no no, era la voce di Jorge, la riconoscerei fra mille. Non ci potevo credere, mi aveva visto baciarmi con Damien, così mi staccai immediatamente e lo guardai. -Ah grazie- ero molto imbarazzata. -Anche io vado a prendere da bere, poi ti spiego Tini...a dopo- disse sorridendomi Damien, per poi andarsene. -Non sapevo fossi fidanzata- la voce ferma e decisa di Jorge mi fece sentire in colpa. In fondo non avevo fatto niente, mi ha baciato Damien ed io ho ricambaito per sentirmi meglio e Jorge non è il mio fidanzato, ma io riuscivo comunque a starci male....maledizione! ANGOLO AUTRICE: Ragazze perdonatemi...caricherò quando posso, ho degli impegni <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


-Infatti non sono fidanzata- dissi io tremolante -Non mi sembrava- disse con un tono fermo e duro. Io non riuscivo a capire il suo comportamento, così mi alterai. -E anche se fosse? Anche se io fossi idanzata cosa ti importa a te?- ero proprio curiosa della sua risposta, ma non rispondeva e mi guardava solo, mi guardava intensamente e mi stava facendo sciogliere. Come potevo continuare così io? Ad un certo punto vedo affiancarsi a Jorge lei, Stephie, con un abito tutto nero a tubino, semplice,con qualche pagliette intorno allo scollo a cuore. Lo baciò. -Amore- disse. Mi resi conto che la chiacchierata fra me e Jorge era finita così gli diedi un ultimo sguardo intenso e poi me ne andai a cercare Damien, mentre mi sentivo il suo sguardo fermo posato su di me. Lo trovai, lo presi per un braccio e lo portai in disparte. -Ora puoi spiegarmi tutto- gli dissi, -Ok, ma in realta non c'è niente da dire...io volevo solo farti distrarre un po' da lui- mi disse, -Il tuo piano non è andato a buon fine -dissi leggermente infastidita, -Tini, io ti devo confessare che oltre a quello, io speravo di fare anche colpo su di te, tu mi piaci davvero- mi disse ed io arrabbiata e infastidita dal comportamento di Jorge, non ci pensai due volte a baciarlo. Lui ricambiò. -Tini!- questa era Mechi, così mi staccai da Damien. -Dimmi Mechi- le dissi con estrema tranquillità, -ma che stai facendo?- mi chiese lei stranita. -Niente, perchè?- dissi io, -è Damien lui?- chiese lei, -Si- risposi, -Perchè vi baciavate? Ami lui ora?- chiese. Che scema. -Ma no, cioè si, insomma, non fare queste domande stupide- risposi nell'agitazione. -In realtà questa è una domanda importante- e dopo questa affermazione Damien sparì dalla mia vista. Non ci potevo credere. Guardai male Mechi, mentre lei fece le spallucce. Me ne andai da lì. Andai diretta e sparata al bar, non potevo più resistere, dovevo affogare la mia angoscia nell'alcool. -Per favore mi faccia un vodka- chiesi al barista, che in 5 minuti mi servì un bicchiere medio con del vodka. Io lo finii subito, in un sorso, pur sapendo che non dovevo, ne chiesi un altro e me ne arrivò un altro. Ne bevvi circa 5 e già mi sentivo fiacca, ma ormai era fatta. Ne chiesi un altro e me lo diede senza proferire parola, ma dopo averne chiesto ancora, mi sentii strattonare il braccio, così mi girai ed era Jorge con uno sguardo assasino. -Che cazzo fai?- aveva un tono incazzato e duro, ma io sinceramente ero talmente fiacca che capivo a malapena. -Niente, cosa ti sembra che stia facendo- risposi con un tono che evidenzia il fatto che si, ero ubriaca. -Stai bevendo...troppo! Quanti ne hai bevuti?- mi chiese sempre con lo stesso tono, -Dai lasciami che ti importa- ero davvero ubriaca, -Quanti ne hai bevuti- mi chiese stavolta alzando la voce e strattonandomi il braccio. -Penso 6 bicchieri- risposi debolmente, -Ma tu sei pazza! 6 bicchieri di vodka sono micidiali, soprattutto per te che non reggi l'alcool- disse arrabbiato. Io mollai la presa e mi alzai anche se debole. -Mi devi lasciare in pace...devo affogare la mia tristezza, ok?- barcollai un po' dopo aver detto ciò, ma Jorge mi resse. Lo guardai con un sorrisetto. -Come mai pensi a me? Non pensi alla stronza della tua ragazza?- ero davvero molto sbronza e se ne accorse anche lui, -Tu non sei in te- mi disse calamndosi, -Oh si che lo sono- dissi ridendo, poi ripresi -Lo sai che sei molto bello- ridendo, -Grazie- rispose prendendomi in braccio e portandomi su un divanetto all'angoletto seduta, sedendosi con me -Sono belli i tuoi capelli, i tuoi occhi, le tue fossette, il tuo cuore, la tua bocca- dissi e a ogni parte del corpo che dicevo, la toccavo. Lui mi guardò intensamente e io, forse presa dall'alcool, dalla situazione o da qualcos'altro, lo baciai dolcemente. Finalmente le nostre labbra si toccarono, le nostre lingue si incrociarono e il nostro piacere si allarga. Io sapevo, che anche se ero ubriaca, io volevo veramnete quel bacio, lo desideravo e solo in questa occasione ho preso il coraggio. Lui non ha esitato neanche 1 minuto e questa cosa non la capisco, in fondo, lui ama Stephie, non me, non ha mai mostrato interesse per me al di fuori dell'amicizia. Ci stacchiamo per riprendere fiato e poi dopo 2 minuti, riprendiamo a baciarci dolcemente per volere di lui. Lo amavo, lo desideravo, lo volevo solo mio, ma questo era chiedere troppo. Dopo 5 minuti ci stacchiamo di nuovo e ci guardiamo profondamente senza proferire parola. Poi lui mi prende e mi mette a cavalcioni su di lui, per poi riprendermi a baciare freneticamente. Non mi stavo rendendo conto neanche io di quello che stava accadendo, sapevo solo che mi piaceva e che dovevo ringraziare il vodka. Poi pensai a Stephie, pensai che non era giusto, che se io mi ritrovassi al posto suo probabilmente sarei tristissima e prenderei a calci Jorge, perciò pur essendo ubriaca, capii queste cose e mi staccai, alzandomi anche. -Bene, vado da Mechi, mi faccio riportare a casa- dissi sempre debole e fiacca, -Sicura? Se vuoi ti accompagno- mi chiese. Ero tentata nel dire si, ma la cosa migliore era allontarmi da lui. -No no- dissi debolmente. Andai da Mechi. -Ci siamo baciati- sparasi senza notare che stava ballando con Ruggero, ma del resto ero ubriaca, perciò li scollai e strattonai Mechi via. -Hai capito?- ridendo dissi, -Tu sei ubriaca, ti porto a casa è meglio- disse lei prendendomi e portandomi in macchina, -Mi ci sono baciata, lui è bellissimo, ma ama Stephie- dissi a vanvera, -Oh mio dio, dici sul serio?- rispose la biondina boccolata guidando essendo molto sorpresa. -Davvero- affermai, -E' un buon segno dai, lascerà Stephie- mi disse, ma io ero già crollata in macchina, così essendo addormentata nopn ho capito cosa farfugliava, ma ho di certo capito che mi ha accompagnato fino alla mia camera e poi se ne è andata, mentre io dormivo beata. Era mattina,quando mi svegliai per colpa della mia sveglia,che mi stava rompendo ormai da un bel po'. Non volevo alzarmi, non volevo rivederlo dopo ieri, perchè si, sembrerà strano ma, mi ricordo di ieri sera nonostante io fossi ubriaca. Forse sono aliena, oppure semplicemente ho una memoria di ferro che resiste anche alle bevute,sopra bevute d'alcool. Mi lavai, improfumai e vestii con solo 45 minuti e fidatevi, che epr me è un record. Mi misi poco mascara e un po' di lucidalabbra, per poi scendere e fare una colazione veloce con una brioche. Uscii da casa senza neanche dire buongiorno a nessuno, e credo che per questo avrò la ramanzina a pranzo, diretta verso la scuola. Appena entrai cercai Mechi e appena trovata, la feci girare. -Mi ricordo tutto di ieri- dissi senza girarci intorno, -Buongiorno anche a te- mi rispose ironicamnete la mia amica, -Non ho tempo per i buongiorno, ma se insisti tanto...buongiorno Mechi- risposi velocemente, -Grazie così va meglio..ora passiamo alle cose serie, ti stavo dicendo ieri sera che hai una chance forse- disse lei sorridendomi, -Ma io non la voglio ora, pur odiando Stephie per non essere al suo posto, e per essere antipatica, non voglio farle questo, nonostante tutto, perchè so che se capiterebbe a me prenderei a calci sia lei sia lui- dissi saggiamente. -Sei troppo buona Tini- mi disse lei, -Lo so, ma deve essere così per ora..presto chiarirò con lui di ieri, anche se lui non si ricorderà niente, anche se era cosciente di quello che facevamo e questo non lo capisco. Poi l'artefice dei nostri baci non ero solo io- dissi. -Strano questo- affermò lei, -Già. Bando alle ciance, mi ricordo anche che quando ti ho trascinata via stavi ballando con Ruggero..- feci una faccia maliziosa e poi ripresi -Racconta- la obbligai praticamente, -Tini, io lo odio, ho accettato di ballare con lui per pietà- affermò, -Non ti credo neanche un po'...perchè non mi racconti TUTTA la verità? Di me ti puoi fidare- cercai di convincerla, ma non si smosse. -No, per ora no...dai andiamo a lezione ora- detto questo, entra in classe seguita da me.

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