Doppio gioco

di gangamoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio... ***
Capitolo 2: *** La spia, parte I ***
Capitolo 3: *** La spia, parte II ***
Capitolo 4: *** L'eroe dietro la maschera ***



Capitolo 1
*** Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio... ***


La storia è ambientata durante la "reggenza" di Piton come preside a Hogwarts, ma i capitoli (3 o 4) non si soffermeranno su tutti gli avvenimenti, di cui siamo a conoscenza... Più che altro, si tratta di alcune vicende che interessano Severus da vicino, senza entrare nei dettagli.
Spero di riuscire a suscitare il vostro interesse fino alla fine... :)
P.S. I personaggi noti appartengono a J.K.Rowling





 
Doppio Gioco

 
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio…



 
Erano da poco scoccate le nove di sera quando Severus Piton, avvolto nel suo mantello nero, varcò i cancelli di Villa Malfoy. Procedendo a passo spedito, con poche falcate colmò la distanza che lo separava dall’ingresso della tenuta, domandandosi cosa mai potesse desiderare l’Oscuro Signore a quell’ora.
Giunto al suo cospetto si inginocchiò.
– Mio signore… – Salutò con deferenza.
– Severuss – gli fece eco quello con la sua voce sibilante, indicandogli di alzarsi.
– Cosa posso fare per lei, mio signore? – Domandò Severus.
– In realtà, Severuss, questa volta sono io che voglio fare qualcosa per te. – Sorrise, con un’espressione indecifrabile sul viso da rettile.
Severus non sapeva proprio cosa aspettarsi e rimaneva in allerta, pregando, in cuor suo, di non essere stato smascherato.
– Sei stato molto bravo, Severuss; sì, mi sei stato davvero di grande aiuto e hai dato prova della tua fedeltà. Volevo perciò ricompensarti… – E fece cenno a qualcuno alle sue spalle di avvicinarsi.
Una donna comparve nel campo visivo del mangiamorte, che la scrutò dalla testa ai piedi col solito cipiglio critico. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo. Indossava un miniabito di pelle nera con scollo all’americana e degli stivali, anch’essi di pelle nera, alti fin sopra le ginocchia. Aveva uno sguardo molto sicuro di sé.
Severus riportò l’attenzione sul suo interlocutore.
– Lei sarà la tua assistente, Severuss. Ho pensato che potrebbe esserti utile, visto che il tuo lavoro è aumentato da quando sei diventato preside…
Bene, se il premio alla sua fedeltà era avere qualcuno che gli stesse col fiato sul collo, poteva davvero stare sereno…, pensò il mangiamorte, rimanendo comunque impassibile. Con tutto l’autocontrollo di cui era dotato si azzardò a far valere le proprie ragioni in contrario.
– Mio signore, non vorrei sembrare impudente, ma credo che questa donna mi darà più impaccio che altro. Il lavoro di un pozionista richiede molta concentrazione…
­– Naturalmente, Severuss. È proprio per questo che voglio che lei ti aiuti a sbrigare tutte le faccende burocratiche che adesso ti competono, così tu potrai dedicarti alle tue pozioni…
Il suo sguardo falsamente amichevole non ammetteva repliche e Severus, da parte sua, non voleva forzare la mano rischiando di destare sospetti. Avrebbe dovuto sbrigarsela da solo.
Congedatosi dal suo padrone si diresse fuori dalla villa e, senza aspettare un minuto di più, si smaterializzò con destinazione Hogwarts.


***

 
– Che razza di maleducato! – Esclamò la donna, che da lontano l’aveva visto sparire – Avrebbe almeno potuto offrirmi un passaggio!
Quindi anche lei si smaterializzò.
Dopo pochi secondi si ritrovò davanti ai cancelli della scuola. Entrò e, sicura, si diresse verso l’ufficio del preside. Nessuno la notò, a quell’ora il castello era già deserto e i Carrow chissà dove bighellonavano. A passo spedito giunse di fronte al gargoyle che si era appena spostato per lasciar passare Piton e, facendo i gradini a due a due, finalmente riuscì a raggiungerlo.
Severus si trattenne dallo sbatterle la porta in faccia e la lasciò entrare nell’ufficio. Quindi, più accigliato che mai, si versò un bicchiere di Whisky incendiario e si sedette al suo posto dietro alla scrivania, mentre la donna si accomodava in una delle poltroncine dal lato opposto, guardandosi intorno curiosa.
Il Signore Oscuro non aveva dato segni di aver intuito il suo tradimento, ma con quella presenza importuna fra i piedi adesso avrebbe dovuto stare ancora più attento. Doveva subito trovarle qualche incarico da svolgere che non interferisse con le sue attività.
– Nel caso in cui te lo stessi domandando, mi chiamo Alyssa.
Severus non rispose e continuò a guardare distrattamente i documenti sulla scrivania.
– Credo che dovremmo imparare a conoscerci meglio, visto che lavoreremo insieme.
Ancora nessuna risposta
–  Non devi preoccuparti, non ti darò alcun fastidio. So essere molto discreta.
Severus la squadrò sollevando un sopracciglio. Dal suo abbigliamento tutto poteva dirsi tranne che fosse discreta.
– Il mio colore preferito è il rosa.
­– Non si direbbe. – Commentò l’uomo, con tono neutro.
Finalmente Alyssa era riuscita nell’intento di farlo parlare. Sorrise soddisfatta.
– Beh, hai mai visto un mangiamorte vestito di rosa? Non mi vorrai far credere che il tuo colore preferito sia il nero!
– Non sei una mangiamorte. – Rispose l’uomo, mellifluo, indicando con un cenno del capo l’avambraccio della donna su cui non spiccava il marchio nero.
– No, non lo sono. – Asserì lei, pacata – Non mi andava di avere quel coso sulla pelle…
– Mi chiedo come l’Oscuro Signore possa fidarsi di te. Che garanzie ha?
– Tu mi sottovaluti, Severus. – Disse la donna accavallando le gambe – Persino l’Oscuro Signore sa scendere a compromessi, quando una cosa gli conviene. Diciamo che avevo la giusta leva.
Severus la osservò attentamente, stringendo gli occhi a fessura. Riusciva a percepire la sua sicurezza, ma non ad abbattere le sue barriere occlumantiche. Di certo gli avrebbe dato del filo da torcere.


 
***

 
I suoi pensieri furono interrotti dall’irruzione di Gazza, che teneva per le orecchie due studenti di Tassorosso.
– Li ho sorpresi a gironzolare per il castello, preside…
– Bene bene… Credo una passeggiatina notturna nella Foresta Proibita li aiuterà a rinfrescarsi le idee. – Disse Piton guardando con occhi truci i due malcapitati, i quali, però, sembravano tutt’altro che intimoriti, anzi avevano uno sguardo di sfida.
I tempi stavano cambiando. Presto si sarebbe arrivati alla battaglia finale e lui era certo che gli studenti non si sarebbero tirati indietro. Sperava solo di riuscire a proteggerli nel frattempo…
Gazza si congedò e ghignando accompagnò gli studenti a scontare la loro punizione. Alyssa per tutto il tempo aveva osservato in silenzio.
– E’ uno dei tanti compiti gravosi che hai, quello di mettere in punizione gli studenti? Credevo che di questo si occupassero i Carrow…
– Fino a prova contraria sono io il preside. – Rispose calmo l’uomo – E sono io che decido come punire gli alunni. I metodi dei Carrow, per quanto molto creativi, hanno lo spiacevole inconveniente di andare contro gli interessi di Hogwarts. I genitori non rinnoveranno le iscrizioni sapendo che i figli vengono torturati: ne va del prestigio della mia scuola. – Concluse, cercando di essere il più convincente possibile.
– Aha, capisco… – sembrò concordare la donna.
– Tornando ai tuoi compiti, visto che sei così ansiosa di essermi di aiuto… Potresti vigilare il castello e tenermi informato su tutto quello che accade. I movimenti degli insegnanti, degli studenti e dei Carrow anche…
Severus sperava che questo l’avrebbe impegnata per un po’.
– Molto bene. – Alyssa si alzo dalla poltrona – Allora la lascio ai suoi doveri, preside.
E detto questo uscì dall’ufficio.
Severus finalmente trasse un sospiro di sollievo. C’era qualcosa che non lo convinceva in quella donna. Per essere entrata nelle grazie del Signore Oscuro doveva possedere delle grandi capacità e, da quel poco che aveva potuto cogliere, anche molta astuzia. Per certi aspetti somigliava a lui. Ragion per cui era meglio non fidarsi…




eccomi qua :) stavolta mi sono lanciata sul mistero! (?) mah... spero che mi sia riuscito, almeno un po'...
purtroppo la storia è breve e non ci sarà molta azione... ma almeno per i primi capitoli potete sbizzarrirvi con le vostre supposizioni :)

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Capitolo 2
*** La spia, parte I ***


 
Questo capitolo potrebbe acquistare rilievo alla luce del successivo… leggete con attenzione ;)


 
La spia

 
Camminava con sicurezza lungo i bui corridoi. Gli occhi abituati all’oscurità come quelli di un gatto. Anche i suoi movimenti erano impercettibili e, se qualche studente si fosse trovato fuori dal letto, avrebbe rischiato di scontrarsi con quella figura vestita di nero.
Eppure difficilmente i ragazzi correvano il rischio di farsi beccare a gironzolare per il castello. Sebbene all’inizio si fossero fatti beffe dei Carrow, avevano, ormai, compreso quanto fosse più prudente stare alla larga dalle loro terribili punizioni.
Ciò nonostante, qualcuno, probabilmente membro dell’Esercito di Silente, andava ancora  contro le regole, infischiandosene del pericolo in cui poteva incorrere, scatenando l’ira dei Carrow su sé stesso e sui compagni.
Pertanto una ronda notturna era d’obbligo. Bisognava evitare a tutti i costi che gli studenti si mettessero nei guai.
Con questo pensiero si avventurava per i passaggi segreti, sbucando all’improvviso laddove era più probabile si trovassero i due Mangiamorte, per distrarli, subdolamente, dai loro compiti.
Il buio e il silenzio della notte l’aiutavano a raccogliere i pensieri e riflettere sul da farsi.
Non era stato facile convincere i folletti della Gringott a prendere la falsa spada di Grifondoro. Erano avidi, bisognava parlare la loro stessa “lingua”, ricompensandoli con ingenti quantità di metalli preziosi. Un semplice Imperio sarebbe stato rischioso. Troppo facile da scoprirsi, una volta che il Signore Oscuro fosse venuto a conoscenza  dell’inganno. E di certo l’avrebbe saputo, in un modo o nell’altro.
Ora bisognava assicurarsi che la spada originale giungesse fino a Harry Potter. Gli studenti che avevano cercato di rubarla erano stati puniti, ma era necessario controllarli, nel caso in cui ci riprovassero. Anche i Carrow e gli insegnanti, perché  non sospettassero nulla, dovevano essere tenuti occupati durante l’operazione.
Infine c’era la questione di Grindelwald… Il signore Oscuro non ci avrebbe messo poi molto a fare i debiti collegamenti… Meglio giocare d’anticipo… Doveva avere la sua completa fiducia…


 
***

 
– Codardo!
Fu l’ultima parola che Severus sentì volando fuori dalla finestra della sala grande, avvolto nel suo mantello, nero come una nube di denso fumo.
Appena varcati i confini di Hogwarts, si smaterializzò per ricomparire nel soggiorno di Spinner’s End.
Subito avvertì una presenza. Rimase in allerta, mentre una voce familiare faceva luce nella stanza.
Lumos – disse la donna con il suo tono seducente, stravaccata su una vecchia poltrona. – Dovresti rinnovare l’arredamento sai…
– Che cosa ci fai qui…? – chiese l’uomo, con lo sguardo truce, mentre si avvicinava a una credenza sbilenca. Doveva avere ancora una fialetta di dittamo: fuggendo si era ferito ad una spalla con un vetro della finestra.
– Appena ho visto che le cose si mettevano male ho pensato di precederti… Si vede che qui non c’è nulla da rubare, è stato facilissimo entrare…
– Hai svolto bene il tuo lavoro, – disse sarcastico Severus, continuando a cercare negli armadietti – dopotutto era abbastanza semplice: dovevi avvertirmi dei movimenti sospetti degli studenti…
– Ops… credo di essermi dimenticata di dirti del passaggio che collega la Stanza delle Necessità con il pub puzzolente di Aberforth… – Rispose Alyssa con noncuranza, controllandosi lo smalto delle unghie.
Severus aveva ascoltato attentamente ogni singola parola. Era chiaro che gli aveva nascosto quel fatto di proposito. Ma perché? Che interesse poteva avere?
Se lui non era stato informato, probabilmente neanche l’Oscuro Signore ne era a conoscenza…
Si voltò, al rumore delle molle della poltrona, quando la donna si alzò e, avvicinatasi, gli diede la boccetta che stava cercando da più di dieci minuti.
– Non mi hai più detto qual è il tuo colore preferito. – Disse, incamminandosi verso la porta. – E’ il verde vero?
– E’ il colore della mia Casa. – Fece lui, sospetto, studiando lo sguardo della donna, che si era voltata sulla soglia con sguardo falsamente pensieroso.
– No… io pensavo più al colore degli occhi di qualcuno…
Severus si irrigidì impercettibilmente.
– Quando vorrai parlarmi di questa persona sarò tutta orecchie. – Disse Alyssa ammiccando e sparendo oltre la porta.
Si udì il suono della smaterializzazione.
Severus era rimasto immobile stringendo con forza la fialetta di dittamo.
Cosa sapeva quella donna? Quanto sapeva di lui? E perché, se sospettava qualcosa, non ne aveva fatto parola con l’Oscuro…?
 
 


Lo scoprirete nella prossima puntata ;)
Ho deciso di dividere il capitolo “La spia” in due parti per aumentare la suspence… o, più che altro, sono due capitoli a cui si può riferire lo stesso titolo… Boh, giudicate voi :)

 

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Capitolo 3
*** La spia, parte II ***


Sono tornata! Scusate l'attesa, ma per un po' non potrò garantire aggiornamenti frequenti.
Dunque, questa è la seconda parte del capitolo "La Spia".
Spero di non deludere le vostre aspettative, soprattutto dopo avervi tenuto in suspence ;)
Per chi non lo ricordasse, ci stavamo chiedendo cosa sapesse Alyssa di Severus...


(purtroppo sto avendo problemi con il computer... appena potrò aggiusterò tutto, anche eventuali errori)

 –> revisionata ;) 20/05/15


 

La Spia


 

Pochi minuti dopo, Severus era già a Villa Malfoy. Entrando nella sala gremita di Mangiamorte, si chiedeva quale sarebbe stata la prossima mossa del Signore Oscuro. Ma, ancora di più, premeva l'esigenza di parlare con quella donna.
Eccola là, alle spalle del suo padrone, sempre con quello sguardo fiero e sicuro di sè.

Severusss, che notizie mi porti?
Potter è nel castello, mio signore. Un brusio serpeggiò tra i presenti.  – E' riuscito a eludere la vigilanza dei Carrow, pare.
Molto bene.  – Lo interruppe il Signore Oscuro. A Severus la sua voce sembrò leggermente irritata e, in quei giorni, gli era parso di cogliere una leggera preoccupazione...  – E' giunto il momento, infine: questa sera attaccheremo Hogwarts. Severus, tu, che mi sei stato tanto utile, non prenderai parte alla battaglia.
Come desidera, mio signore. sono pronto a servirla in qualunque momento.
Congedandosi, Severus seguì con lo sguardo Alyssa; quindi la raggiunse in uno dei salottini della grande villa. Sigillò le porte con gli incantesimi di protezione, affinchè nessuno potesse entrare, o uscire, e sussurrò un Muffliato.

Quanta prudenza...  – disse la donna  – o stai per confidarmi i tuoi più profondi segreti o ti aspetti che io ti sveli i miei.
La seconda direi, visto che sei già a conoscenza dei miei segreti. E la prima domanda è come ne sei entrata a conoscenza.
Silente  – fu la risposta, accompagnata da una scrollata di spalle, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Silente era, certo, l'unico a conoscere il suo passato, ma aveva promesso di non farne parola con nessuno. E invece se ne andava in giro a spifferare i suoi segreti a chicchessia. La risposta, comunque, non era soddisfacente, come Alyssa ebbe modo di notare osservando il sopracciglio inarcato dell'uomo.

L' ho conosciuto durante uno dei suoi viaggi, all'incirca due anni fa. L'ho aiutato nelle sue ricerche e lui mi ha parlato di te, fra le altre cose...
Silente, dici. Eppure mi sei stata offerta come assistente dal Signore Oscuro. A questo punto la domanda è: come hanno fatto entrambi a fidarsi di te?
Non che Silente non fosse solito fidarsi di chiunque... (primo esempio quell'idiota di Potter)

Oh, è stato facilissimo: sono la pronipote di Grindelwald. Ho preso due piccioni con una fava, come si suol dire. E scommetto che la tua prossima domanda sarà da che parte sto veramente. Anche se dovresti esserci arrivato.
Mi sembra di dedurre che tu sia stata dalla mia stessa parte per tutto questo tempo...
Esatto. Come promesso non ti sono stata di intralcio. Anzi, ho collaborato secondo i piani di Silente: ho tenuto a bada i Carrow, ho convinto i folletti della Gringott a prendere la spada di Grifondoro pur sapendo che fosse un falso e ti ho coperto quando sei andato a consegnare quella vera a Harry Potter.
Sai anche a cosa gli è servita? Tra le "altre cose" di cui ti ha parlato Silente...
Ssì...  ma questo non ha importanza.
Oh no, non aveva nessunissima importanza il fatto che quel vecchio avesse raccontato tutti i dettagli del suo geniale piano alla prima venuta, solo perchè imparentata col suo caro amico di gioventù, invece che a lui, il quale, anche dopo la sua morte, continuava a spezzarsi la schiena per eseguire i suoi ordini! 

E anche al Signore Oscuro è bastata la tua fortuita parentela per farti entrare nelle sue grazie, di grazia?
Gli ho passato alcuni incantesimi di magia oscura sconosiuti che ho trovato in soffitta...
Questa poi! E con quale sufficienza ne parlava...! Come se non si trattasse del più grande mago oscuro di tutti i tempi...
 – ...li ho studiati. Continuava a dire Alyssa. In maniera critica, ovviamente! Non ho intenzione di usarli. E neanche lui credo che farà in tempo... se Harry è riuscito nella sua ricerca... Anzi, credo che andrò a dargli una mano, se permetti.
In cosa cosistesse la missione di Potter non era dato saperlo. Ma Severus, raccolta tutta la sua pazienza, decise di fidarsi. Di Silente, quanto meno. Arrivati a quel punto non era il caso di crearsi ulteriori ostacoli. Erano dalla stessa parte. Ognuno avrebbe svolto il proprio compito. E, restando autonomi, forse c'erano maggiori probabilità di portare a termine quel gioco una volta per tutte.
Severus sciolse gli incantesimi nella stanza per lasciare uscire Alyssa.

Ah, gli ho anche detto, al Signore Oscuro, che non mi fidavo di te e ho insistito perchè potessi "spiarti" ad Hogwarts. Non credo che abbia dubbi sul tuo operato. Con l'uccisione di Silente hai acquistato molti punti, ha rievocato spesso la tua impresa...
E, con un occhiolino, sparì nel corridoio.






Bene, eccoci qua.  Ormai manca solo l'ultimo capitolo, in cui anche Alyssa porterà a termine la sua missione. Non è certo qui per sminuire l'operato di Severus, che, fuori fanfiction, ha fatto tutto da solo ;) (<3)
Spero di non farvi attendere troppo :) Alla prossima! :)




 

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Capitolo 4
*** L'eroe dietro la maschera ***


Questo è più un epilogo che un vero e proprio capitolo. D’altronde vi ho detto all’inizio che non sarei stata molto descrittiva... non siate troppo severi :3
Il finale, inoltre, è aperto, nel senso che potrei continuare la storia in futuro.
Per il momento, visto che siamo alla fine della guerra, vediamo cos’è successo.


(P.S. non ho ancora potuto risolvere il problema... spero almeno che non ci siano errori, scusate)
–> revisionata ;) 20/05/15


L’eroe dietro la maschera
 

 

– Sei stato un servo bravo e fedele, Severuss, ma solo io posso vivere per l’eternità. Nagini, uccidi!
Un dolore lancinante, poi tutto si fece sfocato, le gambe non lo reggevano, il silenzio era assordante. Si lasciò scivolare lungo la parete e non si accorse della presenza di qualcun altro, fino a quando non incrociò gli occhi verdi di Lily.
Quegli occhi che aveva tanto amato, nel viso sbagliato, quello di Potter, padre o figlio non faceva tanta differenza.
Almeno poteva portare a termine la sua missione.
Un caso fortuito che Harry Potter si trovasse lì? O l’aveva mandato Alyssa?
Stranamente il suo cervello ragionava su queste cose. Non avrebbe dovuto. Non avrebbe dovuto pensare più a nulla. Voleva addormentarsi per sempre, con il ricordo di quegli occhi verdi. Eppure erano svaniti dalla sua mente sopraffatti da altri pensieri.
Desiderò di poter aprire i suoi occhi per cercarli ancora, quelli di Lily. Ma la persona che si ritrovò di fronte non era la donna amata, benchè meno Potter.
– Ce ne hai messo di tempo! Di questo passo temevo di perdermi tutti i festeggiamenti! Harry ha vinto. Ed è vivo. Ma ti spiegherà lui tutti i dettagli, ora mi sembri un po’ confuso. – Disse Alyssa, conservando in una borsa diverse ampolle vuote ed erbe medicinali.  
– Perché sono vivo? – chiese Severus con una punta di disperazione.
– Era mio compito quello di aiutarti e tenerti in vita. Altrimenti Silente non mi avrebbe raccontato i fatti tuoi per il solo gusto di farlo….
Quel vecchio doveva sempre impicciarsi, pensò Severus, lui non voleva essere salvato!
– Sapeva che Voldemort ti avrebbe cercato per via della bacchetta di sambuco – continuò la donna – e gli dispiaceva di doverti, involontariamente, condannare a morte… Diceva che ti meriti una seconda possibilità. E io sono d’accordo (e anche Harry sono certa che lo sia). Hai sofferto troppo, ma adesso sarai ricompensato per tutto il bene che hai fatto.
Nei corridoi echeggiavano grida di gioia. Solo allora Severus si rese conto di trovarsi in infermeria. Era quasi irriconoscibile dopo l’attacco al castello.
– Tu non sapevi nulla della bacchetta di Sambuco? – Chiese Severus.
– Sì, sapevo che era appartenuta a Gellert Grindelwald… Ho cercato di tenerlo nascosto a Voldemort, che smaniava tanto per scoprire l’identità del giovane della fotografia... Ho cercato di temporeggiare. Ma ad un certo punto ho dovuto dirgli la verità, per non destare sospetti su di me…  e… gli ho suggerito di riservarti una fine molto dolorosa… – disse con tono fra l’imbarazzato e il dispiaciuto – se avesse usato l’anatema che uccide non avrei potuto salvarti.
– Capisco… – disse Severus, anche se in un certo senso gli sembrava di essere stato venduto… e che cosa ci aveva guadagnato, poi? Non meritava nessuna seconda possibilità…
– Bene. È tutto. Io ti ho tenuto in vita, ora sta a te decidere cosa farne. E non credo che sarà una scelta facile come, forse, lo era prima. Scoprirai che non sei più solo e che non hai più bisogno di nascondere la persona leale e coraggiosa che sei. A presto, Severus Piton. È stato un vero onore lavorare con te.
E con questo sparì dalla visuale di Severus. La sua nuova vita gli si apriva innanzi con infinite possibilità. Forse in una di quelle si sarebbero incrociati ancora.

 

Spero che come finale vi sia piaciuto almeno un po’, magari nell’attesa avevate immaginato altro… Sinceramente io non credo che questa storia sia fra le più riuscite... Ad ogni modo le vostre recensioni sono sempre gradite :)
Perciò grazie e alla prossima! :)

 

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