Buio & Luce

di YanginRuya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Prigionieri ***
Capitolo 3: *** Soluzioni ***
Capitolo 4: *** Asso nella manica ***
Capitolo 5: *** A casa tutti insieme ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 
L’amicizia tra Luce e Buio poteva dirsi voluta dal destino: nate lo stesso giorno a pochi secondi di distanza (difficilmente si scoprì che era nata prima Buio), mentre le loro madri condividevano la camera dell'ospedale.
Nomi opposti, come opposti erano il loro carattere e il loro aspetto.
 
Luce era un tipo allegro e solare sin dalla nascita, quando aveva informato il mondo della sua nascita con un pianto degno di nota.
I suoi capelli biondi ricordavano il sole d'estate, i suoi occhi azzurri il cielo limpido senza nuvole e la sua pelle liscia coloro biscotto, ricordava il grano maturo.
Sin dai suoi primi giorni, aveva estraniato un carattere espansivo e sempre sorridente.
Crescendo, il suo carattere non poté che migliorare: faceva amicizia con tutti ed era sempre la ben voluta.
 
Buio, al contrario, era un tipo chiuso e tenebroso, così tanto che alla sua nascita, spaventò un po' tutti: neanche un vagito, per giorni.
Capelli neri come la pece, occhi così scuri che non si distingueva l'iride dalla pupilla e la pelle così chiara che sembrava bianca.
Il suo aspetto e il suo comportamento, erano riusciti a intimorire anche i medici, ma non la madre.
Miko non assomigliava molto alla figlia: capelli castani e occhi verdi; portando chi le vedeva a pensare che la bambina avesse preso dal padre che come quello di Luce, non si era mai fatto vedere.
La donna non si era stupita del comportamento della figlia: "Ti vorrò sempre e comunque bene...qualunque cosa tu decida di diventare!"; ne lei ne la madre di Luce, Shina, negarono mai di aver visto gli occhi neri della bambina, brillare di riflessi rossi.
Il suo carattere poté solo che peggiorare: era raro sentirla parlare, se non quando rispondeva con monosillabi o con versi di disprezzo e/o tutte le altre parole, ma ancora più raro, era vederla sorridere.
Buio aveva sempre uno sguardo impassibile, privo di sentimenti sul viso perlaceo, che s'illuminava appena, mostrando un ghigno compiaciuto quando Luce le s'incollava alle spalle.
 
Diverse come il sole e la luna, il giorno e la notte, la "luce" e il "buio"; tanto diverse quanto unite e inseparabili, come due facce della stessa medaglia: una non poteva essere senza l'altra.
Luce poteva frequentare chiunque, ma se c'era la migliore amica nei paraggi, abbandonava tutti per starle vicino; allo stesso modo, Buio si cimentava quasi in una conversazione e ghignava divertita più del solito, solo quando era in compagnia dell'amica.
 
Crescendo poi, svilupparono interessi molto differenti: Luce una passione sfrenata per la moda, Buio per i motori.
I loro diversi interessi non aveva mai causato problemi: la mora accompagnava spesso e volentieri la bionda a fare shopping e la bionda passava anche interi pomeriggi nell'officina vicino a casa di Buio, mentre la ragazza si divertiva a smontare, rimontare e riparare motori, pezzi vari, ma soprattutto moto che il padrone le affidava.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Luce capì che l'amica non fosse umana in un giorno di pioggia, un "Giorno officina".
Buio era come al suo solito a trafficare su un motore di una vecchia macchina, mentre la bionda stava studiando scienze con un pacco di pop-corn in grembo.
 
Anche per quanto riguardava lo studio erano diverse, prendevano sempre voti alti entrambe, ma se Luce passava la maggior parte del tempo che stava in officina con la mora sui libri, l'altra non li aveva mai aperti.
 
Era la fine di maggio e da li a un mese ci sarebbero stati gli esami di terza media.
- Jack metti in moto la macchina?! - chiese Buio urlando verso il fondo dell'officina.
Un bel ragazzo biondo di un paio d'anni più grande di loro, uscì da dietro un mucchio di scaffali: il figlio del capo.
Jack frequentava la seconda superiore del professionale della loro città: corso meccanico.
Il ragazzo si avvicinò velocemente, salendo in auto e girando le chiavi nel quadro.
Il motore dell'auto cominciò a girare, producendo uno strano rumore di sottofondo.
Distratta da quel suono, Luce distolse la sua attenzione dal libro, portando il suo sguardo su Jack al volante e poi su Buio che, con le mani appoggiate sul cofano, aveva tutti i sensi allerta per individuare il problema.
La bionda fermò di colpo il movimento del braccio, con i pop che stava portando alla bocca, per fissare affascinata ma anche un pochino spaventata la migliore amica: Buio aveva gli occhi brillanti di rosso.
Nel giro di mezz'ora, il motore della macchina sembrava appena uscito dalla fabbrica.
Da quel giorno, Luce ebbe un occhio in più per l'amica: ogni volta che si concentrava su un pezzo di motore particolarmente ostile, i suoi occhi brillavano.
 
Passarono due anni da quel primo giorno, ma la ragazza bionda, non trovò mai il coraggio di chiedere spiegazioni all'amica.
In quei due anni successero molte cose, prima fra tutte: Luce e Buio erano entrate alle superiori.
Niente da stupirsi quando la ragazza bionda si iscrisse al corso di moda e la mora a quello di meccanica.
Frequentando due compagnie diverse, ci fu chi pensò che si sarebbero allontanate un pochino e invece, le due ragazze distrussero ogni aspettativa, creandosi ciascuna un gruppo stretto di amici e unendo il tutto in un grande “branco”; così la ragazza mora piaceva riferirsi ai due gruppi uniti.
Il perché avesse scelto quel nome non era un mistero, visto che quattro dei suoi ragazzi erano mezzi animali e due amiche di Luce erano rispettivamente una fata e una ninfa, ma non tutti avevano rivelato la propria natura soprannaturale e a nessuno dava fastidio.
Anche se qualcuno era umano, sembravano sempre e comunque degli animali, a parte le ragazze: - Siete un branco di animali! - ripeteva Buio alla sua banda.
 
Luce si era avvicinata a tre ragazze che come lei avevano il sogno di aprire un atelier tutto loro: si misero in "società".
 
Buio, dopo aver preso la patente per la moto, aveva riunito i ragazzi del quartiere e quelli che nel corso con lei avevano la passione per le moto e le corse.
Praticamente aveva creato una banda di una decina di ragazzi molto sexy che adoravano il grasso dei motori, l'odore di benzina e il rombo del motore sotto al sedere.
In oltre, la ragazza mora, era stata regolarmene assunta nell'officina sotto casa sua e vederla discutere con una chiave inglese n.20 in mano contro Jack perché aveva sbagliato a consegnarle la chiave, dava l'impressione di vedere una vecchia coppia sposata.
Senza contare che il biondo era il secondo in capo all'interno della banda.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Durante l'estate del secondo anno di superiori, le amiche di Luce si fidanzarono con un ragazzo della banda di teppistelli/motociclisti/sexy, così anche la ragazza bionda decise di rivelare agli altri del pack la sua relazione con John, il cugino "tanto muscoloso e senza cervello quanto dolce e carino" di Jack, anche lui membro del branco.
Quell'ultima rivelazione, Buio non la prese tanto bene, e cominciarono a girare scommesse all'interno del pack su QUANDO e COME Jack avesse chiesto la mano del suo capo.
 
Durante la stessa estate, si svolse la decima edizione di "Piloti del MGP per un giorno", organizzata dallo stesso MGP per dare la possibilità a vari gruppi di ragazzi di provare la sensazione di scendere in pista e magari trovare qualche nuova stella.
Non mancavano di certo i vari incidenti e le piccole risse tra i vari partecipanti, ma per fortuna, nessuno si era mai fatto veramente male.
L’estate precedente, la banda di Buoi debuttò arrivando seconda; al primo posto arrivò una gruppo di teppisti figli di yakuza: la banda di Yamiko Yami.
Tutti sapevano, organizzatori e partecipanti, che la causa dei vari incidenti erano loro, ma nessuno aveva trovato il coraggio di mettergli i piedi in testa.
 
Quell'estate, i ragazzi della banda di Buio, spronati dalle proprie ragazze, diedero il meglio di loro vincendo il primo posto, mentre il loro capo e John mettevano i bastoni tra le ruote dei giovani yakuza.
Con gran "rabbia e rancore" da parte della banda di “malviventi”, ma con gioia per tutti gli altri, l'organizzazione ricevette le prove sufficienti per squalificare il gruppo mafioso dalla competizione.
Stranamente non ci furono ripercussioni da parte della yakuza stessa.
 
In seguito, un John un po' brillo rivelò al branco che Buio aveva fatto un patto con il capo della famiglia di yakuza della zona: il padre di Yami.
Lo stesso giorno, qualcuno venne a reclamare vendetta infrangendo la vetrina dell’officina con un grosso sasso che causò una discussione non indifferente tra Luce e Buio.
Quella notte, sulla strada del ritorno, più di un ragazzo non arrivò mai nel suo letto!





Angolo per me
Recensite pure, non sono così pigra da non ringraziarvi della vostra perdita di tempo.
Un giorno, m'immaginai una sfida in moto come regolazione di conti tra due bande, ma non mi diceva niente.
Il giorno dopo mi venne in mente un monologo figo da parte della nipote di due angeli, maschi.
Il terzo giorno è risuscitato secondo le scritture e ha deciso di unire le due cose, che vi assicuro compariranno più avanti.
Il difficile è stato trovare un prequel che spiegasse la ragione del conflitto e un qualcosa di plausibile al monolo figo.
Purtoppo questa storia non è prorpio lontanamente vicino alla fine, nonostante siano si e no quattro capitoli.
Spero vi piaccia e che non sia troppo confusionaria, ma io scrivo quello che sento e purtoppo ho molti pensieri confusi nella testa.

 

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Capitolo 2
*** Prigionieri ***


Prigionieri

 
- Buio che facciamo? - chiede Luce con le lacrime agli occhi.
 
Le due ragazze erano sul retro dell'officina, che usavano come ritrovo per il pack: la loro Tana.
L'attività economica era chiusa per ferie: i genitori di Jack e John si erano presi una vacanza, lasciando i figli a casa e le chiavi dell'officina alla ragazza.
- Non potrei mai impedirti di venire qui! - aveva riso il propietario mentre le metteva le chiavi in mano.
 
La sera prima, dopo la discussione alla Tana, Luce e Buio se ne erano andate a casa propria, ignorando i richiami degli amici.
Quella mattina, quando dopo uno sguardo di scuse entrarono nella Tana, credettero di trovare un porcile, invece l'unica cosa che attirò la loro attenzione fu un biglietto bloccato sul tavolino basso da un grosso coltello.
 
Se vuoi riavere i tuoi amici sani e salvi,
fatti trovare dopo il tramonto ai vecchi magazzini.
Porta la moto e...VIENI DA SOLA!
 
Buoi è seduta sulla sua poltrona, regalo del branco per l’inaugurazione della Tana, e guarda con rabbia il foglio che ha tra le mani.
- Tu di sicuro non farai niente - risponde la ragazza mora stracciando quel foglio di carta.
Luce, stupita da quelle parole, si alza di scatto andandole vicino.
- Come sarebbe a dire che io non farò niente? - domanda allibita la ragazza bionda, ma non ricevendo risposta - SONO ANCHE AMICI MIE! - le urla allora.
- Senti Luce - la richiama Buio mettendole le mani sulle spalle - Il ragazzo che ieri è venuto a chiedere vendetta e che ha preso il branco è lo stesso che ha causato i danni nelle ultime due edizioni del Junior MGP - le rivela guardandola negli occhi.
- Yamiko Yami*? - prova la bionda.
- Lo sai che io e i nomi non andiamo d’accordo - si difende giocosamente l’altra.
- Per questo chiami i ragazzi con il nome dell’animale nel quale si trasformano? - prova a sapere Luce.
- Sono solo due lupi gemelli, una volpe e un gatto! - ribatté la ragazza mora - E la tua amica fata e la ninfa!
- Tornando al biglietto - torna seria la più piccola - A quanto pare Yami vuole vendicarsi perché l’hai fatto buttare fuori dalla gara - ricapitola nervosa - Ma te e suo padre non avevate un accordo? - domanda dubbiosa.
- Il patto tra me e il Sig. Yamiko consisteva nell’assicurarmi che non ci sarebbero state ripercussioni su nessuno di noi da parte dei suoi uomini - afferma con la mente altrove - non ha garantito per suo figlio.
- Cosa pensi voglia fare? - chiede preoccupata la bionda.
- Sicuramente vuole propormi qualche sfida all’ultimo sangue per vendicare il suo orgoglio ferito - ipotizza scocciata la più grande.
- Dovresti prendere più sul serio questa cosa - la rimprovera Luce - Stiamo probabilmente parlando della vita dei nostri amici!
- Sono quindici anni che ci conosciamo - controbatte la mora - lo sai come reagisco a tutto!
- Lo so e mi preoccupa quello che stai pensando - ammette bassa la più piccola.
- Vai a casa
- MA - Buio viene subito interrotta
- Vai a casa a riposarti mentre preparo la mia moto - riprende la più grande ignorando la sua protesta - Stasera ti passo a prendere…promesso.
Rassicurata da quelle parole e consapevole delle azioni dell’amica, Luce abbraccia incoraggiante la mora per infonderle tutto il suo coraggio, per poi andare a casa con passo mogio.
 
La ragazza bionda entra in casa senza il suo consueto sorriso sulle labbra, abbattendosi ancora di più quando vede sua madre e la mamma di Buio, cucinare felici in cucina.
Vedendo quella scena, le viene in mente quando, cinque anni prima, per il loro compleanno, davanti alla stessa scena con al suo fianco Buio, le due donne le avevano rivelato, come regalo di compleanno, che sarebbero andate a vivere tutte quattro insieme in quella casa troppo grande per sole due persone.
Luce non era mai stata felice come in quel momento, e lo stesso fu per la sua amica, ne era sicura; aveva una certa capacità di percepire chiaramente i sentimenti delle persone a cui voleva bene.
Era stato grazie a quella strana dote che una notte, passando davanti alla camera di Miko e di sua mamma per andare al bagno, si rese conto che le due donne stessero piangendo, perché non potevano stare con l’uomo che amavano.
Lo raccontò a Buio subito dopo, dopo esser rientrata nella camera che condividevano.
La casa in cui abitavano era veramente grande e non avevano certo problemi di spazio con due camere degli ospiti inutilizzate, ma le due amiche e le due mamme, avevano deciso di condivide la camere; forse per non restare sole la notte?
Oltre a scoprire che la sua mamma e quella della sua amica fossero ancora sinceramente e profondamente innamorate dei loro papà, scoprì che i due uomini erano, probabilmente, delle creature soprannaturali molto speciali e per questo non potevano stare con loro.
E con questi flashback che vorticavano nella sua mente, si rese conto che a conti fatti, gli occhi rossi di Buio e la sua capacità di percepire i sentimenti degli altri, non potevano essere altro che la conseguenza del loro sangue per metà non umano.
- Tesoro? Tutto ok? - la voce dolce e allo stesso tempo preoccupata della madre la fa riprendere bruscamente dai suoi pensieri.
- Si mamma! Tutto ok - le risponde sorridente.
Velocemente, per evitare altre domande, da un bacio rumoroso sulla guancia della madre e uno anche all’altra donna, per poi correre di corsa nella sua camera.
Si lascia cadere a peso morto sul letto, senza accorgersi di un’ombra scura che l'avvolge.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Buio stava finendo di controllare la pressione delle gomme quando un brivido di gelido terrore le percorse la spina dorsale.
L’ultima volta che aveva provato la stessa sensazione, aveva incontrato le persone più felici e tristi allo stesso tempo e aveva scoperto parecchie cose sui suoi occhi rossi.
Guarda l’orologio appeso al muro e si rende conto che manca meno di un’ora al tramonto: aveva passato tutto il giorno a controllare ogni minimo angolo della sua moto, per evitare che la sua mente viaggiasse verso brutte direzioni.
Sospirando, recupera il suo casco nero e si dirige verso casa, per andare a recuperare la sua amica bionda.
 
Quando entra in casa, si accorge subito che qualcosa non va.
La ragazza mora aveva scoperto che come tutto il resto, anche il loro “poteri” erano opposti: mentre Luce percepiva la parte buona delle cose e delle persone, lei percepiva le cose sbagliate, come un difetto in un motore o la cattiveria di una persona.
Consapevole di questo, si blocca sull’uscio della porta, sentendo la chiara sensazione di qualcosa di cattivo che era stato in quella casa; la stessa nota cattiva che aveva percepito nella Tana.
Dei bassi mormorii provenienti dalla cucina la spingono a dirigersi in quella direzioni, per ritrovarsi davanti sua madre e sua “zia” con una tazza di te fumante tra le mani.
- Cosa è successo? - chiede la mora con cautela.
Le due donne alzano la testa sorprese, non avendola sentita entrare, e le fanno cenno di avvicinarsi.
- Qualcosa è entrato in casa e ha preso Luce - ammette Shina, con le lacrime agli occhi.
I muscoli di Buio si tendono all’istante con la nuova consapevolezza che adesso, oltre al suo branco, dovrà salvare anche la sua migliore amica.
- Buio? - la voce calda di sua “zia” la richiama al presente.
- Tranquille…ci penso io - afferma sicura.
Comincia a concentrarsi per rintracciare la scia di cattiveria, che in casa è nettamente più chiara che alla Tana e le permette di scoprire a chi appartiene; si concentra senza pensare alle due donne davanti a lei, che non hanno mai visto i suoi occhi brillare completamente di rosso.
- Hai gli stessi occhi di tuo padre - il commento leggero di sua madre le fa bloccare il respiro, mentre la donna si porta velocemente le mani a coprirsi le labbra.
Buio sospira, riprendendo a respirare normalmente e sorridendo alla madre per rassicurarla
- Anche il nonno ha gli stessi occhi - ammette sorridente - Adesso devo proprio andare - e alla velocità della luce, è già fuori.



*Yamiko (figlio dell'oscurità) Yami (oscurità)

Manco farlo apposta! Io avevo messo un nome che avesse un'assonanza carina e quando sono andata a vedere come si dicesse "Buio" in giapponese, mi sono ritovata a leggere questa traduzione.
Si vede che era destino.






Angolo per me
Con questo capitolo si entra negli avvenimenti in corso...spero di non aver fatto confusione con i verbi.
Sono una fanatica delle digressioni...me ne sono accorta con orgoglio.
Spero che la storia sia di vostro gradimento e che qualcuno voglia lasciare un commento...ieri mi sono emozionata scrivendo un pezzo più avanti.
Ciao

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Capitolo 3
*** Soluzioni ***


Soluzioni


I vecchi magazzini sono immensi, puzzano di pesce marcio e sono, appunto, vecchi; una delle tante costruzioni che dopo esser state completate, vengono abbandonate.
Usati come luogo di ritrovo per le corse “clandestine” tra bande, non è mai parso silenzioso come in quel momento.
L’unico suono, a parte le onde del mare in lontananza e il motore della Yamaha di Buio, è un rumore ovattato e ritmico, come una pallina da tennis che rimbalza contro un muro.
Buio porta al minimo i giri del motore della sua moto, quel tanto che le permette di farla muovere senza spingerla e continuare a sentire quel suono.
Non deve fare molti metri che arriva davanti a un capannone aperto, con una ventina di moto parcheggiate all’ingresso e una forte luce che proviene dall’interno.
La ragazza spenge definitivamente il suo mezzo e si dirige all’interno dell’edificio, consapevole di cosa l’aspetta.
Davanti le si presenta la banda di Yami seduta su delle casse e come aveva già notato nelle precedenti gare, la maggior parte di loro sprigiona un alone nero, caratteristico delle creature del buio e alcuni sono trasformati in bestie degli inferi.
In mezzo a loro, sta seduto il loro capo e ai suoi piedi, legata e imbavagliata, sta la sua amica Luce e dietro a loro, il suo pack, altrettanto bloccato, con tanto di pesanti catene per i più grossi.
Il “piccolo” yakuza la guarda ghignando, con la consapevolezza di aver già vinto.
- Non ti sembra infantile come vendetta? - la voce di Buio è strana, come se venisse direttamente dalle profondità del Tartaro.
Tutti hanno un brivido di terrore, chi più o meno evidente degli altri; tutti tranne Yami, che ghigna ancora più compiaciuto.
- Farei meno l’indifferente se fossi al tuo posto - la rimprovera lo yakuza - Ma tu puoi solo che essere indifferente - ammette ghignando compiaciuto.
L’aria si fa gelida e Buio si fa un paio di passi avanti, prima che un ragazzo con i bulbi neri non le faccia segno di fermarsi.
- Dimmi cosa vuoi che faccia e facciamola finita - parla la mora impaziente.
- Un bacio a 300 km/h - sputa Yami sorridendo diabolico.
- Che cosa? - quasi si strozza la ragazza, l’altro ride sguainato.
- Tu prendi la tua bella moto e fermandoti a 300 km/h davanti alla tua bella amica impennandoti sulla ruota davanti, le dai un bacio - spiega, come si spiega qualcosa di complesso a un bambino - Puoi sempre rifiutarti se non sei capace, ma i tuoi amici faranno una brutta fine e la faranno comunque se fallisci - ammette serafico - Posso notare che hai capito che sono un “Demone dei sotterranei” e che posso farlo - si vanta.
- Hai ragione...me ne ero accorta - rivela la mora - Farò quello che mi hai chiesto, ma devi darmi la possibilità di parlare con loro - chiede con voce sicura.
- Certo - risponde lui sorridendo - C’è praticamente il cento per cento delle probabilità che tu uccida la tua migliore amica e che non riveda mai più la tua banda - afferma con finto tono dispiaciuto, alzandosi per uscire e facendo segno ai suoi uomini di seguirlo.
Appena il gruppo di demoni è uscito, Buio s’inginocchia vicino alla sua amica e le libera le labbra.
- Buio Buio, cosa facciamo? Non puoi fare una cosa del genere...noi non - Luce parla a raffica, mentre calde lacrime le solcano il volto - Dobbiamo scappare
- Ci troveranno e sarà peggio - la interrompe un ragazzo del pack.
Derek, il più grande e ricco del gruppo, alto spalle larghe e muscoloso, moro con la barba incolta e gli occhi verdissimi; stonato in un gruppo di adolescenti dall’alto dei suoi vent’anni, ma è stato costretto a unirsi a causa del suo fidanzato Stiles, compagno di corso logorroico di Buio.
Stiles, a differenza del compagno, è alto nella media, abbastanza gracile nonostante un considerevole filo di muscoli, i capelli castani e gli occhi scuri, comincia il suo solito monologo su cosa possono o non possono fare.
Il più grande lancia un occhiataccia che sembra dire “Se non stai zitto ti stacco la gola a morsi” al compagno e attira l’attenzione di tutti, facendo diventare i suoi occhi rossi e cominciando a spezzare le catene che li legano, rivelando la sua natura di licantropo.
- Alla fine hai deciso che puoi fidarti? - chiede Buoi, per niente sorpresa dalla trasformazione del più grande.
Il ragazzo la fissa stizzito da quella accusa, tornando umano.
- Come facevi a saperlo piuttosto? - chiede con un filo di rabbia il moro.
- Lo so come so che Lydia è una banshee, che Scoot e Isaac sono tuoi beta e che Jackson è una grossa lucertola velenosa - ammette tranquilla, sorprendendo il pack.
- Questo spiega perché voi tre - comincia Jack indicando i licantropi - eravate sempre in conflitto con i gemelli - osserva pensieroso.
- Ma da cosa l’hai capito? - ripete Derek, gli occhi rossi - Io ho il mio olfatto, ma tu semplice umana come fai a sapere? - continua avvicinandosi minaccioso.
Buio si avvicina a sua volta, senza paura, anch'essa gli occhi rossi
- Sono umana solo per metà, ma non posso dirvi cos’è il resto - ammette dispiaciuta - Ma posso dirvi che ogni creatura soprannaturale emana un’aura che in pochi possono identificare, così ho capito cosa eravate, ma solo in seguito ho capito che tu eri un alfa - spiega sorridendo.
- Come? - domanda Stile, avvicinandosi al suo ragazzo.
- Dal vostro comportamento, come se no? E io sono un’ottima osservatrice - lo prende in giro la ragazza - Nonostante Scoot e Isaac passino la maggior parte del tempo a tubare, all’inizio erano sempre attenti a ogni tuoi movimento e aspettavano sempre un tuo gesto per fare qualunque cosa...ora sono più tranquilli...e poi anche i gemelli
- La sfida - la voce di Luce interrompe la loro conversazione, facendo tornare tutti al presente - Come facciamo? È impossibile quello che Yami ha chiesto - ammette con voce strozzata.
Buio prende fiato e tutti si fanno attenti, consapevoli che da quello che dirà dipende la loro vita.
- È vero...quello che chiede sarebbe impossibile anche per John che è il migliore freestyler tra noi
- Quindi moriremo! - la interrompe Stile disperato, tuffandosi sul petto del fidanzato.
- Posso fare in modo che non finiate nel Tartaro ancora vivi - ammette quasi in un sussurro.
- Cosa? - chiede di ripetere Aiden, uno dei gemelli.
- Se io fallisco, Yami vi manderebbe nel Tartaro vivi - ripete lei più sicura - Non si sopravvive a lungo ed è peggio che passare li l’eternità da morti - spiega preoccupata.
- Intendi ucciderci prima? - domanda Ethan, l’altro gemello, ironico.
- Posso fare in modo che finiate in un “posto migliore”, invecchiare, morire e restare comunque li - ribatte piccata.
- In Paradiso? - chiede Erza, la fata.
- In Paradiso - conferma la mora.
- E allora andiamo a morire - esclama Scoot contento, dirigendosi fuori.
- Questa era una soluzione - la voce gelida di Buio blocca il ragazzo, con un piede a mezz’aria.
- Cioè? - avanza Stiles.
- Posso spostarvi mentre cadete, ma così facendo non potrei salvare Luce - la bionda ha un brivido e non solo lei - oppure potrei lasciarvi cadere, prendendo la vostra vita per salvare lei, risparmiandovi il Tartaro da vivi - rivela seria - Ma io non posso e non voglio decidere per voi
Il pack si congela, con la mente che si agita divisa in due impazzita “Vivere in paradiso e lasciare morire Luce, o morire nel Tartaro dandole la possibilità di sopravvivere?"
- Ci stai chiedendo di scegliere se vivere in Paradiso lasciando morire una delle nostre migliori amiche o se passare l’eternità all’inferno per fa vivere lei? - esclama Jackson, il ragazzo di Lydia, oltraggiato.
- Io mi fido di te - la voce melensa da ninfa di Erica sorprende tutti, compreso il lucertolone che decide di tacere - Dovremmo solo fidarci di te e vederti vincere - ammette sorridendo.
- Ma cosa stai dicendo? - domanda sorpresa Buio.
- Tra le ninfe esiste un incantesimo basato sulla fiducia e i sensi di colpa - comincia a spiegare sapiente - Se qualcuno ha piena fiducia in te, tu puoi prendere in custodia la sua anima, ma se questa persona muore perché non hai saputo impedirne la morte, sarai costretto a sopportare i sensi di colpa e il peso della sua morte, mentre la persona la cui fiducia è stata tradita, diventerà parte degli Elementi Naturali - conclude contenta.
- In ogni caso morireste - sospira afflitta la mora.
- No, perché ci fidiamo di te e vincerai - afferma convinta la ninfa.
- È vero - s’intromette Boyd, uno del trio umano e il ragazzo di Erica - Dobbiamo solo fidarci di te e tutto andrà bene - riflette sicuro.
- Ci fidiamo di te - Jackson e Stile parlano insieme e si guardano male, mentre gli altri annuiscono convinti.
- Cosa devo fare? - chiede Buio, più speranzosa.
- Cerca di estrarre la nostra anima senza appropiartene - comincia a spiegare la ragazza - Noi ci fideremo di te e tu ne diventerai automaticamente la custode - scrolla le spalle.
- Siete sicuri? - domanda la mora, tutti annuiscono - Bene
Buio prende fiato un paio di volte per calmarsi e i suoi occhi diventano rossi: sente le quindici anime dei suoi amici intorno a lei e le venti anime nere della banda di Yami, poco distanti fuori dal capannone.
 
Un paio di anni prima, Buio incontrò i suoi nonni paterni: ancora stenta a crederlo e perciò non lo ha raccontato a nessuno.
I due adulti le insegnarono a controllare al meglio i suoi poteri e spingerli al massimo: potrebbe strappare l’anima a quei bastardi e cancellarli mentre loro non se ne accorgerebbero neanche, ma poi sarebbe lei a rimetterci finendo nel Tartaro al posto loro.
 
La ragazza mora si concentra sulle anime dei suoi amici, le avvolge e le carezza, sente tutta la loro fiducia nei suoi confronti e le attira a se, mentre loro si staccano dai propri corpi, senza opporre resistenza.
Finito il processo, Buio tira un forte respiro, come se avesse trattenuto il fiato per interi minuti, mentre i suoi amici, si accasciano a terra sfiniti.
Proprio in quel momento, Yami rientra nel magazzino con la sua banda
- Hai detto addio ai tuoi patetici amici? - domanda lui ironico.
- Giuri sullo Stige che se supero la tua prova non farai mai più del male ai miei amici? - ribatte invece la mora.
Lo yakuza sembra rifletterci un attimo di troppo, ma risponde sicuro
- Giuro sullo Stige di non toccare i tuoi amici in caso tu superi la prova - un fulmine squarcia l’aria, a sancire il patto.
- Andiamo - esclama allora la mora e gli altri la seguono.





Angolo per me
Non so che commenti fare...l'incantesimo delle Ninfe è una delle poche cose che erano state decise ancora prima che avessi una trama da seguire.
Un paio d'ore fa, ma neanche, ho pubblicato una shot e mo questo.
Si vede che l'Apocalisse è veramente vicina...altro che Legion.
Spero che piaccia a qualcuno, senza tenere conto del solito qualcuno.

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Capitolo 4
*** Asso nella manica ***


Asso nella manica

 
Luce viene portata a un lato della piazza e il resto della banda riunito vicino a lei, mentre due uomini di Yami sistemano due sensori di velocità a un paio di metri dalla ragazza.
- Partirai da laggiù - fa il giovane yakuza indicando l’estremo opposto della piazza buia - Avrai tutto lo spazio necessario per raggiunger la velocità richiesta e quelli - indica i sensori - ci diranno se tale velocità è stata raggiunta - spiega ghignando.
Buio annuisce e sorride all’amica bionda per rassicurala, come a dire “Ho un piano!”; sale sulla sua moto ma prima di potersi infilare il casco, Jack si allontana dal pack e le si avvicina indisturbato
- Non m’importa se tuo padre è Michael o Lucifer - parla fermandola per i polsi - Io non ho solo fiducia in te e non posso più sopportare di starti vicino, facendo finta di niente - afferma convinto, avanzando di mezzo passo.
Stiles urla di gioia, nascosto dietro a Derek
- Sganciate i soldi! Ho vinto! - mentre Scoot si tira frustrato i capelli.
Jack abbassa lo sguardo imbarazzato, non vedendo il volto della mora avvicinarsi; solo le sue labbra morbide sulle sue gli fanno alzare il viso sorpreso, ma lei si è già spostata.
- Se è questo che vuoi, condivido i tuoi stessi sentimenti - sorride con gli occhi che brillano, poi sul suo viso si forma un ghigno divertito - E poi Lucy e Miky non potrebbero essere i miei genitori...perché sono i miei nonni - ammette in un sussurro, così che solo il ragazzo possa sentire.
In un secondo si è messa il casco ed è partita, mentre il biondo viene trascinato dagli altri, dove riceve congratulazioni e condoglianze divertite.
Un boato li fa trasalire e immobilizzare sul posto, per rendersi conto a fatica di star vedendo l’elegante Yamaha del loro capo, in bilico davanti a Luce, mentre la più grande, con gli occhi brillanti di rosso, le sta baciando dolcemente la fronte; tutto contornato dal leggero fumo causato dall’esplosione dei sensori di velocità, i cui detriti sono sparsi tutti in torno.
- Che diavolo è successo? - esclama Yami adirato, raccogliendo un detrito da terra - Come è possibile che tu ce l’abbia fatta in così poco spazio? - s’infervora e la terra trema.
- Non importa come ho fatto - afferma Buio sicura, entrambe le ruote a terra e gli occhi più rossi che mai - L’importante è che l’ho fatto - esclama sorridendo, avvicinadosi al ragazzo.
- Non lo accetto - ringhia lo yakuza, mentre due grosse corna spuntano dalla testa e i muscoli si gonfiano - Vi farò sparire tutti! - urla, la terra trema più forte ma non succede niente.
Il tempo sembra fermarsi, mentre due figure alate compaiono alle spalle della ragazza mora; in un primo momento Buio sembra sorpresa, poi dubbiosa, confusa, ma alla fine acquista un’espressione felice e sollevata, accettando con sorriso a trentadue denti la loro presenza.
Il pack è sorpreso, soprattutto Luce: più dal cambio di espressione del loro capo che dei due nuovi arrivati, ma anche loro ottengono un interesse non indifferente ed è chiaro dalle loro ali che sono angeli.
L’uomo più alto ha le ali e i capelli neri, la pelle chiarissima macchiata sul viso da un filo di barba e due brillanti occhi rossi, “Sembra la versione maschile di Buio, ma con i tratti del viso evidentemente maschili” considerano in molti; l’altro uomo, leggermente più basso, ha le ali di un bianco candido e i capelli di un biondo brillante, la pelle abbronzata e due occhi blu che risaltano sul viso d’adolescente, “Sembra la versione maschile di Luce, con la stessa espressione dolce del viso, ma il corpo privo di curve è evidente” qualcuno pensa ironico.
- Non ti conviene sfidare il Destino - parla l’Angelo Nero.
- Hai giurato sullo Stige - continua l’Angelo Bianco.
- Appartengo a una delle famiglie più influenti dell’Inferno - esclama mentre la terra ricomincia a tremare - Non ho di certo paura di un fiume dell’Ade - afferma ridendo.
- Dovresti invece - afferma una voce calda dietro di lui.
Il demone si volta spaventato, trovandosi alle spalle altri sue angeli, più simili tra loro degli altri due, ma ugualmente opposti.
I due nuovi angeli hanno lo stesso corpo muscoloso e il filo di barba dell’Angelo Nero, ma la dolcezza nell’espressione è la stessa dell’Angelo Bianco; si vede chiaramente che sono gemelli, ma i loro colori sono opposti: quello che ha parlato ha i capelli neri come la pece, occhi così scuri che non si distingueva l'iride dalla pupilla e la pelle così chiara che sembrava bianca, le ali blu notte con delle sfumature azzurrognole; mentre i capelli del fratello ricordano il sole d'estate, i suoi occhi azzurri il cielo limpido senza nuvole e la sua pelle liscia è coloro biscotto, le ali bianco puro con anch’esse delle sfumature azzurrognole.
- Sono uguali a Buio e Luce - ammette Stiles confuso, mentre i presenti spostano lo sguardo ritmicamente dalle due coppie di angeli alle loro amiche.
- Sembra una riunione di famiglia non programmata - commenta Danny, il Gatto del gruppo, beccandosi uno scappellotto dal suo ragazzo, Aiden.
Anche la ragazza mora sembra al quanto sconvolta dall’arrivo degli ultimi due angeli, mentre appariva a proprio agio con le creature alle sue spalle, che sembrano anche loro sorpresi, ma felici di vedere i nuovi arrivati.
Luce invece, piange silenziosamente, come se sapesse grazie all’amore che sente provenire da quelle quattro figure alate, chi essi siano.
- Non m’importa se siete due “Angeli della Giustizia” - esclama Yami, al massimo della furia - Nessuno può impedirmi di fare quello che voglio! - urla di rabbia.
I suoi uomini, rimasti impassibili fino a quel momento, cominciano a contorcersi dal dolore, fino a quando i loro corpi non cadono a terra privi di vita e le aure nere delle loro anime non vengono risucchiate da Yami, che comincia a deformarsi, crescendo e diventando un vero mostro.
Il demone si volta verso Buio, la pazzia negli occhi
- Hai solo un paio di occhi rossi a proteggerti e questi quattro piccoli angeli non possono nulla contro di me - rantola la creatura che Yami è diventata, il corpo che supera i capannoni - Cosa possono fare i tuoi occhi poi? Cambiano solo colore - ride divertito.

Ti sei mai davvero chiesto perché i miei occhi diventano rossi? Io si! E ora so perché!
Mio padre e quello di Luce sono fratelli, nati dall'amore impossibile tra un Angelo Bianco e un Angelo Nero.
A causa della legge di Dio che dice che un un Angelo Bianco e un Angelo Nero non possono amarsi, i miei nonni sono stati privati dei loro poteri e banditi dalla loro casa: ora sono costretti a vagare per la terra per l'eternità!
Cosa li spinge ad andare avanti e non abbandonarsi a loro stessi? Il loro amore!
Ma poi, visto che QUALCUNO ha detto che "le colpe dei padri ricadono sui figli", mio padre e il padre di Luce, che poi è mio zio, sono costretti a recuperare le anime dei dannati e riportarle indietro.
E indovina un po’? Tu ora sei un DANNATO!

 
Buio pronuncia quelle parole con la stessa intensità che usa un mago per formulare un incantesimo potente e come se esse fossero tali, due grosse falci compaiono tra le mani dei due fratelli, che dopo aver spiccato il volo, si scagliano sul corpo di Yami.
 
La battaglia non dura molto, qualche attimo, e il corpo ormai distrutto del demone, come quello dei suoi uomini, si dissolve in polvere che viene subito portata via dal vento.
I due fratelli non fanno in tempo a posare i piedi a terra che la banda d’idioti che è il braco di Buio comincia a urlare di gioia, saltare sul posto e correre in tondo senza sosta.
Luce quasi sviene tra le braccia dell’amica, sollevata che tutto sia finito, seguita subito da John e Jack e poi dal resto del pack.
Stiles, preso dall’euforia, o da uno scoppio di stupidità più intenso, salta al collo dei due angeli con ancora le falci in mano cantilenando un - Grazie - continuo e il tempo si ferma di nuovo, tutti che guardano la scena allibiti.
La Volpe sembra rendersi conto di quello che ha fatto, perché si stacca di colpo e corre a nascondersi dietro al fidanzato, mentre i due angeli, dopo un attimo d’incertezza scoppiano a ridere divertiti facendo scomparire le loro armi.
Ora l’imbarazzo si fa palpabile, tra domande non espresse e parole non dette, poi Buio ha un lampo e salta al collo dei due angeli che sono comparsi per primi
- Avete le ali - grida di gioia, con le lacrime agli occhi.
Senza che nessuno dica una parola, anche i gemelli si uniscono all’abbraccio, mentre il biondo recupera Luce nel tragitto.
Il quadretto è commuovente, buffo e pieno di affetto allo stesso tempo, con un perfetto equilibrio di bianco e nero, luce e buio, mentre non si risparmiano le lacrime che scendono dagli occhi.
Stiles, che non viene chiamato Volpe dal suo capo solo perché è l’animale in cui si trasforma ma anche perché e il più inteligente del pack, fa la sua considerazione.
- I primi due angeli che sono comparsi sono i nonni di Luce e Buio, i genitori dei due angeli gemelli, che sono a loro volta i genitori di Buio e Luce, che quindi sono cugine e figlie di due angeli della morte, che sono figli di due angeli maschi, questo vuol dire che Luce e Buio sono per un quarto Angelo Bianco e un quarto Angelo Nero, ma i nonni non dovrebbero essere senza poteri? - domanda confuso, riprendendo finalmente fiato.
A quella domanda indiretta, il grande abbraccio viene sciolto e i quattro angeli fissano il ragazzino sorpresi che non sia svenuto per mancanza d’aria.
- È vero! Riavete i vostri poteri! - Buio e l’angelo moro, identificato ufficialmente come il padre della ragazza parlano insieme, causando imbarazzo tra i due.
- So che avete un mucchio di domande - comincia l’Angelo Bianco
- Ma vi basti sapere che abbiamo riavuto la Grazia, riottenuto i nostri poteri, il permesso di poter tornare a casa nostra, ripoter vedere i nostri figli e le nostri nipoti senza creare dimensioni alternative - continua l’Angelo nero, mentre riabbraccia commosso i figli, seguito dal compagno.
- E voi - riprende il biondo indicando i gemelli - ora potete stare con la vostra famiglia - afferma sorridendo.
A quelle parole, un nuovo scoppio di gioia pervade Buio, che riesce a coinvolgere l’amica a saltare addosso ai genitori e tutti e quattro scoppiano a piangere, felici di poter stare finalmente insieme.
- Non so neanche come vi chiamate - Riesce a sussurrare Luce, senza ritirasi dall’abbraccio, la mora diventa rossa dall’imbarazzo - Perché ovviamente tu li sai - l’accusa divertita.
Buio si schiarisce la gola, dopo che l’ennesimo abbraccio è stato sciolto
- Questo - e mette un braccio intorno all’Angelo Nero - è nonno Lucifer, quel Lucifer, poi nonno Michael - e indica il biondo sotto al braccio possessivo del compagno - quel Michael, poi soddisfazione di tutte le soddisfazioni - continua in modo teatrale, saltando al collo del padre - i papà più forti di tutti, nonché “Angeli della Giustizia” - salta tra i due - mio padre Thanatos, l’Angelo della Morte e il papà di Luce Eros, l’Angelo dell’Amore - conclude sorridendo.
- Sembra la presentazione dei concorrenti per un incontro alla WWA - il commento fintamente piccato dell’Angelo della Morte fa ridere tutti.
- PAPAAA!!! - esclama indignata Buio, causando altre risa di gioia.





Angolo per me
Salve a voi che siete arrivati fino a qui...due cose:
1° esiste contemporaneamente l'Inferno di Dante, dove stanno i demoni e gli Angeli Neri (i classici angeli caduti), poi il Purgatorio e il Paradiso, dove sta Dio e gli Angeli Bianchi; ma esiste anche l'Ade della Mitologia Greca, dove ci stanno le creature mitologiche, i Campi Elisi, il Tartaro ecc
Quando muori vai nell'aldilà più congegnale per la natura soprannaturale che possiedi...
2° ho scoperto che mi piace un sacco mescolare soprannaturale e mitologia...
L
asciate la cosa astratta e prendetela come è venuta, mi confondo anche io, ma mi piaceva da morire la mescolanza
Ho riletto un paio di volte e cerano un mucchio di errori, se ne vedete altri me lo fate sapere?
Mi farete sapere anche se vi è piaciuto? No perche, sinceramente, io mi sono commossa scrivendo la parte dove la famiglia si riunisce...sarà perchè sono di parte

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Capitolo 5
*** A casa tutti insieme ***


Per il compleanno della vera Luce, anche se è fra tre giorni e quest'anno non mi sono sbagliata, non sono potuta andare cmq al suo compleanno perchè ero a scuola...vi risparmio a fare che
(di solito dico che è il 16 quando in realtà è il 13...non li ho invertiti di nuovo vero?)





 
A casa tutti insieme


Buio riesce ad aprire il portone di casa senza fare troppo rumore, per sospirare quando vede le due donne di casa sedute sul divano davanti alla TV.
 
Dopo aver pianto, urlato, riso, saltato di gioia eccetera per un’ora, la ragazza mora è riuscita a convincere tutti ad andare a casa.
Ma come fare a mezzanotte passata, senza mezzi di trasporto se non una moto, con un pack che non mangia dalla sera precedente e che ha dovuto sopportare la prigionia per un giorno intero?
- Ci pensiamo noi ai tuoi amici - ha incominciato Michael.
- Sono secoli che non usiamo i nostri poteri e vorremmo approfittarne - ha ghignato divertito Lucifer.
- Non ti smentisci mai - l’ha rimproverato il compagno.
- Per questo mi ami - ha affermato convinto il moro, afferrando la nuca del compagno per coinvolgerlo in un bacio profondo e intimo.
Quando il biondo ha cominciato a strusciarsi in modo significato contro il compagno, finalmente qualcuno ha deciso d’intervenire.
- Che ne dite se noi portiamo a casa i ragazzi - si è intromesso Thanatos separando i genitori - E vi prendete una camera da qualche parte? - domanda minaccioso al padre moro.
- L’astinenza comincia a farsi sentire anche su di te? - ha ribattuto Lucy battendo sulla spalla del figlio.
- Smettila papà - lo ha supplicato il biondo.
- Che ne dite di resistere per una notte e venite a dormire a casa nostra? - ha chiesto Luce titubante.
- Per una notte non succederà niente - ha insistito la mora.
- Ci vediamo a casa vostra - ha esclamato allora Lucifer, scomparendo con le ragazze.
- Il solito - ha ribadito Miky, scomparendo poi anche lui con i ragazzi.
- Sicure che le vostre madri approverebbero? - ha domandato titubante Eros, la stessa espressione della figlia.
- Vi amano ancora - ha affermato convinta la bionda.
- E poi siete sulla terra da secoli e vi siete innamorati solo una volta, la prima e unica - ha continuato Buio - Certezza migliore di questa? - ha chiesto sorridendo.
I due angeli hanno abbracciato le figlie, contenti di poterlo finalmente fare
- Hai ragione - le ha risposto il padre - E quando si sarà risolto tutto, risponderai a un mucchio di domande - ha affermato sorridendo divertito, puntandole un dito contro.
E con un ultimo abbraccio e un battito di ali, i quattro si sono ritrovati davanti a casa, la moto affianco a loro e i nonni intenti in un nuovo bacio passionale.
 
Luce non fa in tempo a mettere piede in casa che si ritrova le braccia della madre intorno al collo
- Oh bambina mia! - esclama Shina, con le lacrime agli occhi - Grazie al cielo sei tornata sana e salva - afferma emozionata.
- Veramente dovrebbe ringraziare l’abilità e la potenza della mia nipotina - la voce scocciata di Lucifer rompe l’atmosfera, facendo alzare il volto sconvolto delle due donne.
Solo in quel momento, Miko e Shina si accorgono dei quattro angeli, le ali sparite, rese invisibili e inconsistenti, ma sempre piene della loro potenza.
- Dio ci ha graziato e ora possiamo stare con voi - continua l’Angelo Nero impassibile, non nascondendo alle nipoti l’emozione che in realtà prova - Per sempre se voi volete
- Sembra quasi che sia tu il loro compagno - lo rimprovera il figlio moro.
- Voi siete solo un extra - continua Eros, indicando i genitori - Siamo noi che le hanno abbando
Stranamente non finisce di parlare, perché la madre di sua figlia gli si è appesa al collo, le labbra a chiudere le sue; stessa sorte per il fratello.
Con il sorriso sulle labbra, Buio e Luce prendono per mano i nonni, conducendoli nella stanza che occuperanno per quella notte; lasciando i loro genitori a riappacificarsi.
- Per fortuna la mamma tiene sempre pulite le camere degli ospiti - esclama la bionda contenta.
- Già - mugugna solo la mora, vedendo con la coda dell’occhio i loro genitori entrare nelle due camere nel corridoio dal’altra parte della casa.
E dopo i convenevoli dovuti, un forte abbraccio dal nonno moro, un bacio in fronte e un - Scusate per dopo - sussurrato dal nonno biondo, le due ragazze s’infilano sotto le coperte calde del loro letto, con i loro nonni paterni nella camera affianco e i loro genitori dall’altra parte della casa.
 
Dopo neanche due ore da quando si sono coricate, le due ragazze vengono svegliate da un forte battere sul muro.
- Non ci posso credere - geme Buio accendendo la luce del comodino, la bionda che la segue - Ecco cosa voleva dire il nonno con quel “Scusatemi” - afferma scocciata - Stanno scopando come conigli! - quasi urla indignata.
- Anche i nostri genitori suppongo - considera Luce - era ora per un fratellino - scherza alzandosi dal letto.
- Io me ne vado! - esclama Buio, alzandosi dal letto e mettendosi dei vestiti pesanti.
- Dove vai? Vengo con te! - afferma velocemente l’altra, come se pensasse che l’amica la lasciasse a casa.
- Vado in officina! Dove vuoi che vada - sospira la mora, recuperando una giacca di pelle e un casco per l’amica.
- L’officina è a due passi - constata confusa Luce.
- La moto ha dovuto sopportare un salto spazio-dimensionale - spiega la più grande lanciandole una giacca - Voglio controllare che fili liscia sull’asfalto - ammette pensierosa.
- Spazio dimensionale? - ripete la bionda - È così che ti sei fermata in tempo? - chiede conferma.
- Ci sono voluti più di venti metri comunque si..andiamo - conferma, e senza fare rumore, appurando che i loro genitori stanno recuperando il tempo perduto, escono di casa.
 
Il giro notturno per controllare la moto è durato una mezzora buona e Buio ha potuto constatare che alcuni, molti, praticamente tutta la parte elettrica tranne l’accensione, è saltata; apparentemente la parte meccanica è salva.
Cercando di fare meno rumore possibile, aprono la serranda dell’officina e entrano dentro; cinque minuti e la luce generale si accende, rivelando Jack e John sulle scale che portano al piano di sopra, dove vivono con i genitori, con due grosse spranghe in mano e il volto sconvolto dal sonno.
In un battito di ciglia, Luce è attaccata al collo del fidanzato, che dopo averla presa comodamente in braccio, risale al piano di sopra, senza emettere suono.
Purtroppo Buio immagina bene cosa faranno e sospira affranta, non che non l’abbia mai fatto, me non le era piaciuto, “Non era la persona giusta” aveva detto Luce quando le aveva rivolto le sue impressioni.
- Che ci fate qui? - riesce a chiedere il biondo, sedendosi sulla comoda poltrona della ragazza.
- A casa mia stanno scopando tutti e facevano casino - risponde calma, come se parlasse del tempo, Jack si strozza quasi con la sua saliva - Ho pensato di venire qui e controllare la moto, ma penso di non volerne sapere per un paio di giorni - ammette stanca, andandosi a sedere sulla sua poltrona e il fatto che in mezzo ci sia il ragazzo è irrilevante - Questa è mia - lo rimprovera accomodandosi sul petto del ragazzo, che l’avvolge con le sue braccia forti.
- Quindi a casa tutto ok? - domanda dolcemente, cominciando a baciare delicatamente il collo della ragazza sopra di lui.
- Suppongo che d’ora in poi, mamma e zia dovranno cucinare per otto - ammette sorridendo, girandosi nell’abbraccio e mettendosi a cavalcioni sulle cosce del ragazzo, per coinvolgerlo in un bacio dolce.
- Che fai? - chiede lui, leggermente intimorito dall’audacia di Buio.
- A casa mia sono a fare tutti sesso, come Luce e tuo fratello di sopra! - si lamenta lei - Qualche bacio un po’ più profondo puoi concedermelo - risponde dopo qualche minuto e aver infilato la lingua in gola al suo ragazzo.
- Posso concederti tutti i baci che vuoi, ma non credo che a qualcuno piaccia l’idea - ammette nervoso, muovendo il bacino in modo che la mora senta la sua erezione, bloccata nei jeans che non si è tolto perché troppo stanco.
- Potremmo accontentare anche lui - propone la ragazza, spostando le mani dai morbidi capelli di Jack ai bottoni dei suoi pantaloni.
- Sei sicura? - domanda in un gemito, quando le mani fredde della sua fidanzata cominciano ad accarezzare la sua erezione.
A quella domanda però, Buio si ferma, staccandosi leggermente dalle labbra, ormai rosse e gonfie per i troppi baci, del ragazzo e si mette seriamente a riflettere sulla sua domanda.
- Questo inverno, dopo che ho scoperto la storia sui miei occhi, ho avuto una breve periodo di rabbia ceca e ho avuto una relazione puramente fisica con uno - rivela, con il volto basso dalla vergogna.
- Quelle due settimane che sei andata via per quel progetto scolastico? - la voce sorpresa e sofferente.
- È stata una coincidenza mandata dal cielo - commenta lei con un mezzo sorriso.
- Quindi tu non sei più
- No - lo interrompe prima che finisca la domanda - Abbiamo fatto solo sesso e non l’ho più sentito da quando sono tornata...non so neanche come si chiama - ammette pensierosa, Jack sospira nervoso - Jack - pigola lei dispiaciuta, accarezzandogli le guance - Mi spiace - afferma dandogli un bacio leggero.
- Ora sei mia ed è questo che conta - rivela lui, tornando a sorridere.
- Non sei arrabbiato con me? - indaga lei.
- Neanche io sono più vergine, quindi è ok...ok? - spera lui.
- Ok - conferma Buio, tornando a massaggiare il membro del ragazzo, per ridargli la durezza di prima.
Il biondo si stacca leggermente dal bacio, per togliere la maglia alla sua ragazza e a se stesso; da quel momento i vestiti diventano superflui e spariscono velocemente, dando più pelle da toccare e accarezzare ai due ragazzi.
Alla fine fanno l’amore su quella poltrona come due adolescenti innamorati, quali sono.
Si addormentano sfiniti su quella stessa poltrona, con una sola coperta di lana a coprire i loro corpi nudi e stretti tra loro, con tre o quattro preservativi, Jack non ricorda più, in meno dal nascondiglio dietro al cassetto delle chiavi inglesi.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Svegliarsi a mezzogiorno, con i crampi della fame, dopo aver fatto l'amore e poi dormito su una poltrona non è il migliore dei risvegli, senza considerare l’imbarazzo e il ritrovarsi nudi sotto una misera coperta, ma sono felici e innamorati, e per fortuna nessuno li ha beccati ancora nudi.
Jack e Buio si rivestono velocemente, appena in tempo per l’entrata in scena di Lucifer, con tanto di cipiglio nervoso.
- Cosa stavate facendo? - domanda con poco interesse, guardandosi in giro.
- Dormendo? - propone la ragazza, guardandolo curiosa.
- Dov’è tua cugina? - continua l’Angelo.
- Di sopra - rivela la mora, impensierita dal comportamento del più grande - Nonno cosa c’è? - chiede circospetta.
- Quando mi sono svegliato, non c’eravate - afferma con una scintilla di rabbia negli occhi scuri.
- Scusa se - comincia a ribattere, ma una lampadina le si accende - Eri preoccupato per noi? - propone sorridendo come un’ebete, Lucy fa una faccia disgustata.
- Dopo quello che è successo ieri, ovvio che mi fossi preoccupato - ribatte con sdegno, prima che la nipote gli salti al collo felice.
- Ma il nonno, papà e - prova a chiedere, ma il più grande la interrompe.
- Quei figli sconsiderati stavano ancora dormendo quando sono uscito - spiega tenendola sollevata tranquillamente con un braccio - mentre ho dovuto convincere Michael ad aspettare il mio ritorno - sbuffa esasperato.
Nel momento, Luce e John compaiono nella stanza, sorridenti e rilassiti.
- Ciao nonno - sorride la bionda, alzandosi sulle punte andando in contro all’Angelo Nero, abbassatosi per ricevere il bacio del buon giorno - Che ci fai qui? - domanda poi curiosa.
- Miky si è messo a preparare una colazione per un esercito, mentre io sono venuto a prendervi - spiega, posando poi lo sguardo sui due fratelli - Anche voi due.
I due ragazzi non fanno in tempo a ribattere che si ritrovano magicamente nel salotto della grande casa di Luce e Buio.
- Finalmente siete arrivati! - si lamenta l’Angelo Bianco, sbucando dalla cucina con un mestolo di legno in mano.
- Le ragazze sono sparite - la voce roca di Thanatos arriva ovattata dal corridoio, anticipandone l’ingresso nella sala.
L’Angelo della Morte sbuca da dietro l’angolo con solo i pantaloni di una vecchia tuta, seguito dal fratello biondo, nella medesima situazione.
- E ve ne siete accorti solo ora? - li rimprovera il padre moro.
- Perché te quando te ne sei accorto? - lo rimbecca il figlio.
- Sicuramente prima di te - controbatte l’Angelo Nero.
- Adesso finitela - la voce dolce di Miko arriva dalle spalle dell’Angelo biondo.
- Dovreste vergognarvi - la voce squillante di Shina a seguire l’amica.
Le due domme irrompono nella sala, i corpi seminudi avvolti dalle loro vestaglie di seta, rossa e blu.
- E comunque noi siamo qui - ammette scocciata Buio, sbucando dalle spalle del nonno con una mano alzata, seguita dalla’amica e dai due ragazzi.
In un battito di ciglia, sarebbe più appropriato dire in un battito d’ali, i due Angeli della Giustizia sono sulle figlie, per stritolarle con un sospiro di sollievo, seguiti a ruota dalle due donne.
- Amore mio è pronta la colazione? - chiede Lucifer, ignorando la scena e andando a dare un sonoro bacio casto sulle labbra del compagno.
- Eravamo sotto casa - si lamenta la mora - non dall’altra parte del mondo.
- Credo che per un paio di giorni sarà sempre così - ride divertita Luce.
- Non c’è niente da scherzare ragazze - le rimprovera l’Angelo dell’Amore.
- A parte il fatto che sarei stata perfettamente in grado di difenderci - comincia indignata Buio - volevamo dormire e lasciarvi il vostro tempo - spiega divertita - con il rumore che facevate, tutti quanti - precisa lanciando uno sguardo significativo ai nonni intenti a preparare la tavola - le due cose non potevano coincidere.
- Forse abbiamo esagerato - si scusa Eros, in imbarazzo.
- E come vi sareste difese? - indaga l’Angelo moro.
- Diciamo che i nonni mi hanno insegnato egregiamente come usare i miei poteri - spiega orgogliosa - ho una cosa parecchio affilata e appuntita che farebbe al caso mio - ammette soghignando.
- Poteri? - domandano all’unisono i due gemelli.
- Vosa parecchio affilata e appuntita? - indaga l’Angelo Nero.
- Si poteri come identificare le “cose sbagliate”, controllare le anime, identificare le aure delle creature soprannaturali, creare dimensioni alternative, salti spazio-dimensionali - elenca pensierosa - Mentre l’altra cosa è questa - afferma sorridendo.
Un attimo di concentrazione che gli occhi di Buio diventano rossi e un fumo nero si condensa sulla sua mano, andando a solidificarsi in una spada, tutta nera.
- Questa è nuova - ammette sorpreso l’Angelo Nero, cominciando ad analizzare l’arma.
- Lascia stare tua nipote e vieni a fare colazione - lo riprende il compagno, trasinandolo in cucina per il colletto della camicia nera che indossa - A TAVOLAAA!!! - urla poi, ai presenti rimasti in salotto.
In un battito di ciglia, gli occhi della ragazza mora tornano neri e la spada scopare.
Saltellando e sorridendo, si dirigono tutti in cucina; a più tardi le stranezze della loro famiglia, ora è tempo di stare insieme e sorridere.





Angolo per me
Salve a voi popolo di EFP.
Cominciamo col dire che questo capitolo era pronto da un pezzo, ma tra l'influenza, Pasqua, vacanze con l'Anima gemella mancata, di nuovo influenza, non sono riuscita a pubblicarlo prima.
Rileggendo le ultime righe mi sono resa conto che potrei finirlo qui, ma resterebbero un mucchio di cose in sospeso e io saprei anche che scrivere nell'Epilogo.
Voi che dite? Uno spiegazione a quei poveri genitori e fidanzati, magari anche al pack, gliela diamo?

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Epilogo



Da quando gli Angeli si sono stabiliti in pianta stabile a casa della loro famiglia, è passato un mese, durante il quale la ragazza mora ha preso l’abitudine di passare il suo tempo libero con il pack o i nonni, piuttosto che sotto una macchina.
 
Buio è seduta scomposta sul divano, l’Angelo Nero al suo fianco e un joystick tra le mani di entrambi, la televisione che trasmette le scene di una battaglia.
La ragazza fissa lo schermo della nuova televisione al plasma, le due console ai suoi piedi e il centinaio di videogiochi sullo scaffale.
La noia che viene a causa di una continua vittoria a causa dell’incapacità dell’avversario, la porta a ricordare quando, qualche giorno prima, un fattorino aveva bussato alla porta, una decina di scatoloni di elettrodomestici alle spalle e nonno Lucifer con una carta di credito in mano, pronto a pagare.
- Non sappiamo dove trovare i soldi per mangiare e tu vai a comprare tutta questa roba? - domanda Shina arrabbiata, uscendo dalla cucina.
L’Angelo la guarda allibito, come se le fosse spuntata un’altra testa.
- Ma che stai dicendo? - chiede infatti, il fattorino sul ciglio della porta in attesta.
- Praticamente ci stiamo mantenendo in otto con due stipendi, visto che quello di Buio non conta perché lo mette tutto da parte per il college - lo rimprovera sbattendo un l’indice sul suo petto muscoloso - Devo farti notare che tu e i tuoi adorati figli mangiate il doppio di una persona normale nonostante non rischiate di morire di fame? - afferma ironica.
- Credo che ci siamo dimenticati di dirvi due cose - afferma poi, consapevole del malinteso - Conosci Attitude? - domanda un po’ titubante, la rossa nega.
- È una rivista gay britannica - risponde Michael dal divano, al posto del compagno.
- Mai letta? - chiede di nuovo il moro, la donna nega nuovamente - Dovresti, perché troveresti i tuoi suoceri nella metà delle pagine - afferma orgoglioso.
- E quindi? - Shina non capisce il nesso.
- Come quindi? - ripete esasperato l’Angelo Nero - Fino a un mese fa abitavamo in Inghilterra e lavoravamo per quella rivista, arrivando ad avere da parte un bel po’ di soldi - ammette tutto sorridente - Un bel po’ tanto di soldi - ripete per sottolineare il concetto, avvicinandosi alla porta per pagare finalmente il fattorino.
- E adesso non lavorate più? - domanda la rossa, la consapevolezza di non doversi più preoccupare della cena.
- Ogni tanto ci chiamano per qualche sevizio - risponde l’Angelo Bianco - Ma Thanatos e Eros hanno preso il nostro posto...pensavo che vi avessero detto che abbiamo unito i nostri conti bancari e ora disponiamo di una notevole quantità di soldi - ammette dubbioso.
- Qualcosa a nove cifre - riferisce Buio, che ha ascoltato tutto dalla poltrona, il suo nuovo portatile sulle ginocchia che mostra il riepilogo del C/C della sua famiglia - Io continuo a mettere il mio stipendio sul mio conto personale però - afferma tranquilla.
- Visto? Niente di cui preoccuparsi - sorride Lucifer, la scatola di una “piccola” televisione sotto braccio, diretto verso la sua camera.
- Nessun problema di sorta - se la ride Buio, mentre comincia a scartare la televisione più grossa.
 
- AAAAH! - l’urlo rabbioso di Lucifer, a sottolineare l'ennesima partita persa la fa tornare al presente.
- Sei senza speranza - ammette Buio atona.
- Voglio la rivincita - il più grande si alza, andando a cambiare gioco.
- Oook - fa la ragazza accondiscendente - Ho notato una cosa…
- Cosa? - chiede seccato l’uomo.
- Mamma e zia sembrano più giovani - afferma pensierosa.
- È la nostra influenza - risponde l’altro, tutto concentrato sulle regole del nuovo multiplayer.
- Cosa intendi? - l’argomento è più interessante del videogioco.
- Noi siamo Angeli Immortali e la nostra continua presenza e l’amore dei miei figli per quelle donne le sta facendo diventare come noi - spiega assorto - È un legame più forte di quello tra altre razze…
- Si amano e staranno per sempre insieme - riassume la ragazza.
- Proprio così - conferma Lucifer.
Buio smette di parlare, consapevole che le risposte alle sue altre domande non le piacerebbero, quindi si concentra sulla partita e tace.
 
Il pomeriggio passa lento, Buio e Lucifer soli in casa: Luce è uscita con John, Michael aveva impegni inrivelabili, mentre Thanatos ed Eros hanno portato fuori a pranzo le rispettive compagne.
Da quando vivono tutti insieme, i due Angeli della Giustizia hanno preso la decisione di “lavorare” solo dalle otto del mattino fino alle otto di sera, con alcune interruzioni per i servizi fotografici, e tenendosi la domenica libera.
Non bisogna aspettare molto, che il portone si apre e Luce entra in casa, seguita qualche minuto dopo dai quattro adulti, tutti sorridenti.
- Oh finalmente! - esclama l’Angelo Nero, abbandonando la partita - Stavo morendo di fame!
- Stasera pizza! - lo ammonisce Shina, già con il telefono in mano e ancora il cappotto addosso.
 
La cena procede tranquilla, con le solite chiacchiere da tavola e la televisione accesa in sottofondo.
- Allora Buio - Thanatos richiama la figlia, un trancio di pizza in mano - Ti sembra il caso di raccontare un paio di cose? - chiede retorico.
La ragazza lo fissa stranita, non capendo a cosa si riferisca.
- I nostri poteri eccetera? - le va in aiuto Luce.
- I nostri poteri nascono dal fatto che siamo figlie di due Angeli? - prova a dire, continuando a mangiare.
- Io sarei più curioso di sapere come hai trovato i nonni, cosa avete fatto e da dove viene quella spada - riprova l’Angelo della Morte.
- Sono sempre stata consapevole di percepire le aure delle altre creature soprannaturali e identificarle - comincia a raccontare la ragazza - poi ho cominciato a percepire le “cose sbagliate”, non so come spiegarlo, ma percepivo cose che sarebbero dovute essere diverse, che fosse un bullone troppo grande o il risultato di un esercizio...in seguito, dopo le “cose sbagliate” ho cominciato a riconoscere le bugie, la cattiveria delle persone…
- E i tuoi nonni? - la sprona il padre, vedendola titubante.
- L’anno scorso, un paio di giorni prima che andassi via per quel progetto...non so cosa fosse successo, ricordo solo che ero arrabbiata, molto arrabbiata, tutto in torno a me è esploso e mi sono ritrovata in un immenso spazio bianco, tipo “La Stanza dello Spirito e del Tempo” di DragonBall, e davanti a me c’erano loro due - rivela ridendo - Diciamo pure che sarebbe potuta essere benissimo quella stanza e dopo aver chiarito che avevo creato una dimensione spazio-tempo alternativa, Lucifer e Michael hanno capito che fossi tua figlia, mi hanno detto chi erano loro e mi hanno insegnato a controllare i miei poteri, dopo un anno li dentro sono riuscita ad annullare l’illusione e mi sono resa conto che nella realtà era passato solo un giorno - conclude inforcando un altro trancio di pizza e mangiandolo con gusto.
- E la cosa delle anime? - domanda Luce curiosa.
- Posso controllarle a mio piacimento...strapparle dal loro corpo e cancellarle, ma in quel caso sarei spedita direttamente nel Tartaro, e posso spostarle da un contenitore all’altro...cose così - alza le spalle evasiva - Devo rivelare però che dopo quella prima volta, non ho più creato dimensioni alternative, solo salti spazio-dimensionali - ammette con la bocca piena.
- E la spada? - Lucifer s’intromette nella discussione.
- Quella me l’ha data un tizio - rivela pensierosa - A dire il vero ne aveva una uguale bianca per Luce…
- Che tizio? - indaga l’Angelo Nero.
- Un uomo...indefinito, con una decina di paia d'ali, credo, magari di più - rivela stranita.
Lucifer e Michael sbiancano, diventando di un brutto colore pallido e cominciando a sudare freddo.
- Conoscete quel tizio? - domanda Thanatos sorpreso.
- Voi - Miky comincia a parlare, dopo un lungo silenzio.
- Quello era Dio - conclude per lui il compagno.
Il silenzio si fa pesante e nessuno fiata fino a che
- Bis-nonno ci ha regalato quelle che sono state le vostre spade, un po’ modificate - Buio parla tranquilla - e ha detto che Luce avrebbe potuto evocare la sua quando sarebbe stata pronta, deve solo volerlo - spiega tornando a mangiare.
- Sembri piuttosto tranquilla per aver incontrato Dio - considera Eros - Neanche io e tuo padre che siamo Angeli della Giustizia più alti in grado lo abbiamo mai visto - ammette offeso.
- Dai papà - lo rimbecca Luce - Non l’ha proprio visto - considera lei - E io avrei altri poteri? - chiede poi curiosa.
La ragazza mora si concentra, per ricordare se Dio avesse detto qualcosa al riguardo e poi risponde pensierosa
- A dire il vero si, ma dovrei creare un dimensione alternativa come “La Stanza dello Spirito e del Tempo” per farteli sviluppare e poi
- Lascia stare - la interrompe l’amica - Mi basta sapere che ci sarai tu sempre pronta a intervenire per aiutarmi - rivela sorridendo; Buio, l’abbraccia commossa.
La conversazione finisce così, con i commensali che si rimettono a mangiare più tranquilli.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Michael apre gli occhi confuso, ritrovandosi sopra il corpo nudo del compagno, incastrato sotto al suo mento e le sue forti braccia a stringerlo.
Avevano finito di fare l’amore per l’ennesima volta quella notte e l’Angelo Bianco si era addormentato sull’altro, convinto che lo avrebbe seguito tra le braccia di Morfeo, ma così non era stato perché si era svegliato, a causa della consapevolezza che Lucifer stesse pensando a qualcosa di serio.
- Cosa c’è? - domanda leggermente preoccupato, percependo la tensione nei muscoli del moro.
- Oh scusa! - esclama dispiaciuto l’Angelo Nero - Ti ho svegliato
- Non ti preoccupare - lo rassicura il biondo alzandosi sul suo petto, non sciogliendo l’abbraccio - Cosa c’è che ti turba? - chiede dolce.
- Dio - una parola, mille significati.
- Cosa ha fatto per entrare tra i tuoi pensieri mentre sei sotto di me? - domanda retorico, Lucy sbuffa divertito.
- Mi domando perché ha fatto quello che ha fatto - spiega di nuovo serio.
- Ti riferisci all’Ultima Guerra tra Angeli? All’averci tolto i poteri e maledetto i nostri figli? All’averci graziato? O al fatto che ha dato le nostre spade alle nostre nipoti? - elenca divertito con le dita, non gli piacciono quei pensieri.
- A tutto - ammette Lucifer dispiaciuto.
- Anche io avvolte ci penso - rivela al compagno.
- E a che conclusione sei arrivato? - chiede speranzoso, confidando nell’inteligenza del biondo.
- Penso che lo avrei fatto anche io al suo posto - ammette abbassando lo sguardo.
- Cosa? - Lucy quasi si strozza.
- La Guerra, aver punito noi e i nostri figli...è stato costretto dalla carica che occupa, poi l’averci graziato e l’averci permesso di stare tutti insieme...è pur sempre nostro padre e ci ama - espone la sua idea, senza guardare il moro negli occhi - Le spade? Non lo so…
Lucifer rimane in silenzio, a riflettere sulle parole del suo Angelo Bianco; alla fine sorride e lo ribalta sulla schiena
- Penso tu abbia ragione - rivela, cominciano a mordere la pelle abbronzata dell’altro - E hai anche ragione a pensare che ora non è il momento di parlarne - ride, dando un morso più forte.
- Se è per questo non è neanche il caso di farlo un’altra volta - il biondo si dimena sotto le attenzioni del compagno.
- L’ultima volta...giuro - sussurra il moro, scendendo velocemente verso il basso.
Michael vorrebbe ribattere, ma la lingua del compagno sul suo membro quasi eretto lo fanno desistere da ogni replica.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Molte domande affliggono la famiglia di Buio e Luce, domande a cui non si puole o vuole rispondere.
Cosa succederà quando arriverà l’ora per le due ragazze? Moriranno e basta o succederà qualcosa di speciale?
Perché Dio a dato le spade di Lucifer e Michael alle bis-nipoti? Cosa significa?
I poteri di Luce verranno mai allo scoperto?
Domande su domande, che non avranno mai una risposta, almeno per voi, perché vi basta sapere che Lucy e Miky si amano, amano i loro figli, le nuore e le nipoti; i genitori di Buio e Luce si amano così tanto che a Shina e Miko mancano solo le ali per essere Angeli.
Sono felici e vivono la loro vita, cadenzata dalla comparsa di piccoli “nemici” pestiferi.


 
The End





Angolo per me
Eccoci arrivati alla fine di questa mini long.
Questo capitolo è stato scritto in modo veramente molto travagliato, perché io e l'amica che interpreta Luce non stiamo andando molto d'accordo.
Purtroppo io scrivo praticamente come mi sento e non sono riuscita a fare un capitolo decente, che centrasse con il resto della storia, scritto in momenti di gioia...
Spero vi sia piaciuta eccetera, ma non ci spero più di tanto...troppe persone hanno letto il primo capitolo e non sono andate avanti.
Comunque io mi diverto da matti, anche se mi ignorano (Fra contieni i tuoi commenti baci)
Alla prossima cavolata che scriverò
Ruya

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