Every Breath You Take

di riverasbum
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritrovamenti. ***
Capitolo 2: *** Birthday Lunch (a kind of) ***



Capitolo 1
*** Ritrovamenti. ***


Erano passati tre anni e mezzo dall'ultimo saluto di Alison alle ragazze.
Anche Hanna era partita via con Travis, dopo che Caleb era stato ucciso in marina. 
Il corpo non era mai stato trovato e i funerali non vennero celebrati. 
“Non sarà morto finché non lo vedrò con i miei stessi occhi” queste furono le parole della madre. 
Hanna, fino alla settimana prima della partenza, ancora sperava in un suo ritorno.
Ma niente. 

Il 12/10/2012, Alison si diresse verso New York con Cece e un ragazzo appena conosciuto. 
Hanna partì verso il Texas, Emily ed Aria decisero di restare a Rosewood con Paige e creare un futuro li. Mentre Spencer, dopo aver chiarito con Melissa, decise di seguire i suoi passi e trasferirsi per studiare all'università. Mona e Mike rimasero a casa fino ai 18 anni di Mike, poi sparirono lasciando una lettera a Byron ed Ella, raccomandandoli di non preoccuparsi. Toby ed Ezra decisero di trasferirsi in Italia, dove adesso hanno entrambi trovato moglie. 

Ma inutile divulgare. 

16/04/2015. 

Alison aveva un fidanzato da quasi un anno, ma le cose tra di loro non andavano benissimo. 
Cece le aveva già suggerito di lasciarlo, le aveva detto che così non poteva continuare. 
Ma Alison era dotata di un perdono tale da passar sopra ad ogni maltrattamento o litigio. 
Non chiedetevi perché, neanche lei lo ha mai fatto. 
Semplicemente passava oltre. 
Pensava che lui fosse quello giusto, giusto per dimenticare e non aveva intenzione ci cercare altrove. E per i primi mesi ci aveva creduto davvero, dunque non aveva intenzione di rinunciare a tutto ciò che con fatica aveva provato a costruire. 
«Cammina! Ho detto cammina!» disse Jess, stringendo il braccio di Alison con forza. 
«Sto camminando, per favore, non trascinarmi» rispose la ragazza cercando di liberarsi. 
«Ti ho già detto di non parlare con gli estranei!» il ragazzo aveva uno sguardo colmo di rabbia. 
«Andiamo Jess, era il barista. Sono obbligata a parlare con lui se voglio uno Starbucks!» Alison cercava di difendersi. 
«Sei il mio ragazzo, non il mio cane da guardia. So cosa fare e cosa non fare quando sono impegnata, quindi per favore, smettila di comandarmi» era uno di quei momenti in cui Alison avrebbe semplicemente voluto chiudere la loro relazione, ma non lo faceva. Aveva troppa paura della reazione che avrebbe avuto Jess. 
Un'infinita paura. 
«Io posso dirti ciò che devi fare, hai capito? Sono il tuo cazzo di fidanzato!» le vene del ragazzo si gonfiarono e mollò un ceffone ad Alison in pieno volto, seguito da un calcio e un paio di spintoni. 
«Tu sei pazzo.. tu sei pazzo Jess! Va via!» urlò Alison piena di terrore, con le lacrime agli occhi.
«Non urlare, porca puttana, NON URLARE!» e dopo averle dato un altro spintone che la catapultò con la schiena contro il parabrezza dell'auto, la trascinò fino al sedile del passeggero e chiuse le sicure. 
Arrivarono a casa di Alison, dove Jess decise di chiedere scusa per l'ennesima volta. Scuse che Alison accettò. 
«È solo che ti amo, piccola. Sono molto geloso» in quei momenti sembrava un bambino di sei anni che chiede scusa alla mamma per non aver prestato un giocattolo ad un altro bambino.
«Ok Jess, non importa» e con le braccia ancora doloranti e lividi su varie parti delle gambe, Alison tornò a casa. 
Rimase in giardino per quindici minuti, guardando le stelle e versando tutte le lacrime trattenute fino a quel momento. 

‘Grandioso, mezzanotte. Tanti auguri a me’ pensò guardando l'orario sul cellulare. 
Si alzò, decisa ad andare a dormire. 
Così entrò in casa e posò le chiavi. 
Ma appena accese la luce, qualcosa le fece capire che non sarebbe andata a letto presto. 

«Tanti auguri a te!!» esclamarono un gruppo di persone, che ancora non aveva focalizzato bene. 
Il suono delle trombette e dei vari fischietti le rimbombavano nella testa, ripetutamente. 
Quando il casino cessò, iniziò a riconoscere i visi. 

‘Hanna, Travis, Spencer, Aria...’ il suo sguardo si posò da sinistra verso destra, mentre un sorriso inconscio le si posava sul viso. 
‘Ezra, Toby, due ragazze mai viste prima, Mona, Jenna, Cece.. Emily
Quando vide Emily, il suo sorriso divenne più ampio. 

‘Già.. tanti auguri a me’ disse a bassa voce, avvicinandosi a braccia aperte al gruppo di fronte a lei. 
Li abbracciò e ringraziò tutti, facendo commenti piacevoli ma anche ironici -ovviamente- sui vari cambiamenti di ognuno di loro. 
«Innanzitutto, grazie Cece per la bella sorpresa. Non me lo aspettavo affatto, ed è bellissimo rivedervi tutti» l'ultima frase le uscì fuori guardando Emily. 
«Prego tesoro, meriti un compleanno tra amici e persone che ti vogliono bene» disse Cece stringendo la mano dell'amica e regalandole un abbraccio caloroso. 
«Ma adesso apriamo i regali!» si avvicinò Mona con due pacchetti rosa tra le mani. 
«Non è meglio farlo domani mattina?» aggiunse Hanna. 
«Sai Ali, speravamo di dormire qui da te. Probabilmente ci caccerai a calci, ma Cece ci ha avvisati all'ultimo minuto e non abbiamo avuto il tempo di trovare una sistemazione» disse Emily, aprendo finalmente bocca. 
Alison rimase incantata per un po', prima di accorgersi che le aveva fatto una domanda. 
«Oh, certo, non ci sono problemi. Ho dei sacchi a pelo in garage e ci sono un paio di divani. Abbiamo due camere da letto» rispose, finalmente, con un sorriso. 
«Perfetto allora! Mona, posa i regali. E.. che inizi la festa!» urlò Hanna. 
Non ci mise poco a capire che le due donne sconosciute, che scoprì di chiamassero Danielle e Lise, erano le rispettive mogli di Toby ed Ezra e ne ebbe conferma dagli stessi. 
Rimase un po' delusa di non averlo saputo a tempo debito, Ezra ed Aria erano molto affiatati ed anche Toby e Spencer, nonostante i loro problemi. 
Ciò che non aveva ancora capito era dove fosse finito Caleb. Non che tra i due ci fosse questa grande amicizia, ma non se n'era parlato per tutta la serata e le sembrò strano. 

“Sono ufficialmente le tre e mezzo del mattino e qualcuno deve accompagnarmi a prendere i sacchi a pelo.. a meno che non vogliate dormire a terra!» urlò Alison, attirando l'attenzione su di se. 
«Vengo io» risposero Aria ed Emily in coro. 
Le due si guardarono. 
«Ok, io resto qui» Aria si sedette sul divano e posò il braccio attorno al collo di Spencer, sfoggiando un sorriso soddisfatto. 
«Ok, andiamo allora» Alison poteva avvertire il nervosismo da parte di Emily, così decise di rompere il ghiaccio. 
«Allora.. che mi racconti? Tutto ok con Paige?» disse tossendo involontariamente. 
Quelle parole le si bloccarono in gola in maniera naturale.
«Ehm.. si, è tutto apposto. Non andiamo sempre d'accordo, ma cerchiamo di far funzionare le cose. 
Invece ho saputo che hai un ragazzo..» disse Emily tirando su un sacco a pelo rosso. 
«Si, ho un ragazzo.. si chiama Jess.. tra noi le cose vanno.. vanno» ed anche Alison raccolse un sacco a pelo rosso, tenendone già un secondo verde sotto al braccio. 
Impacciatamente inciampò, cadendo di schiena.
«Ali, stai bene?” Emily lasciò cadere il sacco a pelo, precipitandosi ad aiutare Alison. 

A causa della caduta, la gonna di Alison si alzò di qualche centimetro, mostrando lividi enormi sulle cosce e su altri punti delle gambe. 
Emily non poté fare a meno di notarli, rimanendo sorpresa e scontenta. 
Per quanto ne sapesse, Alison non praticava sport. Quei lividi non potevano essere neanche indicenti, a meno che lei non fosse cieca e andasse a sbattere un po' ovunque. 
Così un brivido di preoccupazione le percorse la schiena, trasformandosi in debolezza.

«Ali.. quelli... cosa sono quei lividi?» le domando tirandola su.
Alison, sorpresa dalla domanda, rimase senza parole. 
«N..niente.. insomma, si, sono lividi, ma..» e prima di potersi spiegare, venne salvata dalla voce di Toby che chiedeva in lontananza a che punto stessero con i sacchi a pelo e se avessero bisogno di una mano.
«Andiamo Emily, gli altri saranno assonnati» disse Alison rialzando i sacchi a pelo, ed indicando alla mora di prendere i restanti accantonati all'angolo del muro. 

Rientrarono in casa.

Aria prese un sacco a pelo decidendo di condividerlo con Spencer e Mona. 
Jenna ne prese uno per se e Cece. 
Toby si sistemò sul divano con sua moglie, Ezra si precipitò nella camera degli ospiti con la sua, mentre Trevis ed Hanna si sistemarono in camera di Cece. 
Rimasero solo Emily ed Alison, che decisero di condividere il letto. 

La camera di Alison era completamente in rosa, molto simile a quella che aveva a Rosewood, ma più adulta. 

«Allora, tu dormi sulla destra e usi due cuscini, il lenzuolo per la schiena sta sulla sedia, l'acqua te l'ho messa sul comodino e di fianco c'è anche una merendina dietetica» informò Alison ad Emily. 
«Cavolo, ricordi ancora le mie abitudini Ali?» Emily guardò la bionda con estrema dolcezza. 
«Come potrei dimenticare i tuoi lamenti di notte per la fame e la sete? Se avessi il bagno portatile te lo metterei sotto al letto. Ah, a proposito, se mi svegli di notte per fare pipì, sappi che il bagno è due porte a destra. Io non mi alzo!» un cuscino colpì in pieno volto Alison. 
«Hey! Non sei corretta! Lo sai che da sola ho paura» Emily arrossì per la timidezza e una risata pervase la stanza. 
«Allora spera di non dover fare pipì, mia cara Em» Alison prese posto dal suo lato del letto, sistemando i capelli sul cuscino e tirando su le coperte. 
«Buonanotte, Em» sussurrò chiudendo gli occhi. 
«Buonanotte Ali» rispose Emily guardando bene il profilo della bionda come non succedeva da tempo. 
E spense la luce. 

Non passò molto ed Emily riuscì ad addormentarsi. Mentre per Alison era un tantino più difficile. 
Troppi pensieri le passavano per la testa. 
Jess, i lividi, rivedere tutti i suoi amici dopo tanto tempo, Emily nel suo letto dopo aver passato 3 anni separate senza neanche ricevere una telefonata. 

In quel momento avrebbe davvero voluto che Emily si svegliasse per andare in bagno, dato che il sonno non si decideva ad arrivare. 
Passò dieci minuti ad osservare le pareti che la circondavano, poi si girò verso Emily. 

Aveva un viso così dolce e pulito, le sembrava un angelo. 
La sua pelle era bella come sempre e profumava di qualcosa che neanche nei migliori negozi di creme e profumi avrebbe potuto trovare. 

Si distrasse per un momento e il corpo di Emily rotolò rovinosamente vicino al suo, mentre borbottava qualcosa di incomprensibile. 
Le mani di Emily si posarono sulla pancia di Alison, e la sua testa fece pressione sulle braccia della bionda, che l'accolse con dolcezza. 
Alison sospirò. 
Erano così vicine che aveva degli strani impulsi. 
Aveva voglia di stringerla forte, ma avrebbe rischiato di svegliarla. 
Così si limitò ad accarezzarla, finché il sonno non si fece vivo. 

E si addormentò così, tenendo tra le braccia ciò che neanche in un'altra vita avrebbe potuto dimenticare.

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Capitolo 2
*** Birthday Lunch (a kind of) ***


Il mattino seguente, Spencer fu la prima a svegliarsi, seguita da Mona. 

Chiacchierarono a lungo, parlando dell'aria che c'era a NY, totalmente differente da Rosewood. 

Poi parlarono dei loro lavoretti estivi. 
Spencer avrebbe aiutato Melissa con alcuni documenti (lei era diventata avvocato da circa un anno, proprio come sua madre), mentre Mona si dava da fare con il solito posto la bar vicino casa. 

La paga non era altissima, ma almeno avrebbero potuto tenere via i soldi per gli studi. 

Tra una chiacchiera e l'altra Spencer cucinava frittelle per tutti, ne aveva fatte almeno 20. 
Mona si godeva la scena, leccandosi i baffi per la fame. 


«Et.. voilà» la ventesima frittella si spiaccicò sul piatto, accantonata alle altre diciannove, accompagnate dal sorriso soddisfatto di Spencer. 


In quel preciso momento entrarono Ezra e Danielle che si scambiavano baci da alito mattutino. 


«Bleah, almeno hai lavato i denti?» chiese Mona ad Ezra, fingendo disgusto.
 «No, le piaccio al naturale» rispose Ezra avvicinandosi con la bocca spalancata al viso di Mona, che prontamente lo scostò. 
«Certo che li ha lavati. Non mi avrebbe mai baciata, altrimenti» Danielle parlò a Mona per la seconda volta, dopo le presentazioni. 
Le sembrò molto bella e gentile. Aveva un sorriso dolcissimo e teneva ad Ezra molto più di quanto, essendo amica di Aria, avrebbe mai detto. 


Ezra addentò una frittella con versi di soddisfazione. 
«Dmne, che bna» disse mentre masticava. 
«Ha detto "diamine, che buone"» rispose Spencer guardando il viso perplesso di Danielle e Mona. 


Dopo pochi minuti entrarono quasi tutti quanti, eccetto Hanna ed Alison. 


«Em.. Alison dorme ancora?» Emily fece cenno di si con la testa stropicciandosi gli occhi.
Si era accorta di aver dormito tra le braccia di Alison e sperò tanto di averlo vissuto da sveglia. 
Ma probabilmente da sveglia non l'avrebbe mai fatto. 


«Trevis, Hanna russa ancora come un ghiro?» chiese Aria. 
«Peggio. Puoi controllare» rispose Trevis indicando la camera di Cece. 
«Ci penso io» Spencer camminò velocemente fino alla stanza, prese il cuscino lasciato vuoto da Trevis ed iniziò a prendere a cuscinate Hanna, che dopo poco dovette arrendersi ed alzarsi, con i capelli ancora arruffati e il viso assonnato.


Intanto Aria era andata a svegliare Alison, che scese sfoggiando un corpo magnifico anche in pigiama. 


Possibile che la sera prima, Emily non l'avesse affatto notato? 
Sembrava si fosse cambiata.  Ma capì che era sempre lo stesso quando notò la macchia di mascara sulla spallina della canottiera azzurra. 

Dentro di se provò un po' di imbarazzo, ma nessuno ci fece caso. Quindi smise di pensarci anche lei. 
«Perfetto, ora apriamo i regali?» la stessa immagine della sera prima si ripresentò sotto gli occhi di Alison. Mona con due pacchetti rosa tra le mani. 
Tutti si misero a ridere, compresa Alison che afferrò i pacchetti e con un sorriso ringraziò la mora di fronte a lei.


Nel primo pacchetto, il più piccolo, c'era una foto di tutti loro insieme. 
Nel secondo, il più grande, c'era una collezione di CD di Beyoncé. 


Alison amava Beyoncé, la seguiva sin da quando era bambina. Diceva che la rilassava, ed era così.


Un sorriso enorme le si stampò in volto notando un bigliettino che lesse ad alta voce «ed anche a differenza di anni, tu sei la nostra Queen Bee».

 
Da parte di Mona, chiamare Alison “regina” era un po' insolito, ma era sentito.
 
Le cose tra di loro erano migliorate notevolmente, adesso erano molto più legate.

A poco a poco Alison aprì tutti i regali.

Toby e Lisa le regalarono un ciondolo con un angelo come pendolo, Trevis ed Hanna una macchina per scrivere, Spencer le comprò alcuni libri che Alison aveva perso durante il trasloco e a cui sapeva tenesse molto, Jenna e Cece le regalarono un vestito elegantissimo che (da quanto Alison ricordava) doveva costare almeno sui duecento dollari, Ezra e Danielle le presero un bracciale che (senza volerlo) si adattava molto alla collana.


Notando tutti questo particolare, ci fu una risata generale.


«Grandioso! Un vestito elegante, una collana ed un bracciale che andrebbero perfettamente insieme.. direi che sono pronta per i Grammy Awards! Chi mi accompagna? » un’ulteriore risata si espanse per tutta la stanza, e cessò solo poco dopo che Emily si avvicinò con il suo regalo. 
«E’ un regalo ridicolo rispetto a tutti gli altri, ma ho pensato di fare qualcosa più legato a noi che solo a te. Chiamami pure egoista» Alison rispose con una risata, abbassando lo sguardo sul pacchetto blu.
«Grazie» sussurrò.

Aprì il regalo con calma.

Era una maglia. 

Su c’era scritto ‘io e te, nella dolce Parigi’ e sotto una foto della torre Eiffel. 

Alison non lo disse ad alta voce, ma quello era il regalo migliore di tutti. Le restituì dei ricordi che cercava di evitare da tempo. E le ricordò una promessa. 

«La adoro» si limitò a dire.
Emily sorrise e si sedette sul divano di fianco ad Ezra, che le stampò un bacio sulla fronte e le accarezzò la testa.

«Non sono un cane, Ez» disse Emily sbuffando, ricevendo in cambio un'altra carezza. La prendeva in giro, totalmente.

Passarono tre ore prima che tutti riuscissero a preparasi per uscire. 

Erano l’una meno dieci del pomeriggio e Spencer aveva progettato di andare a pranzo fuori. 
«Hanna!» urlarono sei voci.
Toby, Travis, Spencer, Aria, Alison e Mona non ne potevano più di aspettare.

Hanna ci aveva impiegato esattamente quaranta minuti solo per lavarsi.


Scese dopo quindici minuti dall'ultimo richiamo, sistemandosi ancora la giacca.
«Eccomi, eccomi! Come siete frettolosi» rispose come se avesse tardato di pochi secondi.


Erano l’una e cinque minuti e solo all’una e trenta trovarono un posto carino in cui pranzare. 


Cece dovette scappare per un'importante riunione di lavoro, scusandosi venti volte con Alison cui non dispiaqque affatto. Si trattava di lavoro e sapeva quanto Cece fosse impegnata, quindi anche solo il pensiero di unirsi a loro le bastò.

Entrarono al Blue Hill, aspettando che un cameriere gli si avvicinasse.
«Un tavolo per dodici persone, per favore» chiese Jenna. 
«Certo, venite con me» il gruppo seguì la ragazza, sistemandosi al tavolo sette.


Hanna si sedette a capotavola con Trevis a destra e Spencer a sinistra; Alla sinistra di Spencer c’erano Aria, Mona, Danielle ed Ezra. Alison a capotavola seguita da Toby. Alla sinistra di Toby c’erano Lisa, Emily, Jenna e per ultimo Travis, che chiudeva in bellezza il giro.
                
               Hanna
Travis                    Spencer
Jenna                         Aria
Emily                       Mona 
Lisa                          Danielle
Toby                        Ezra
                Alison


«Allora ragazzi, cosa ordiniamo?» domandò Aria affamata. 

«Non so proprio cosa scegliere, mi alletta tutto» rispose Lisa sfogliando le pagine del menù.

«Io credo ordinerò qualcosa di leggero, voglio mantenermi in forma» nessuno diede peso ad Hanna, perché alla fine avrebbe ordinato molte più portate degli altri.
''E' sempre la solita'' pensò Aria.


Dopo pochi minuti, tutti decisero cosa ordinare.
Ed Hanna, come previsto, aveva in mente un buon elenco.


Il cameriere arrivò con il blocchetto sulla quale segnò tutte le ordinazioni, comprese le bevande che arrivarono prima del cibo.


Spencer scattò una fotografia, postandola su Twitter.


«Sapevo che Lucas avrebbe commentato appositamente per te, Alison. Ti augura buon compleanno» disse Troian oscurando il bloccoschermo del suo cellulare.


«Oh.. ok. Lo ringrazierò più tardi» e seguito alla sua risposta, il telefono di Alison squillò.
Lo prese dalla borsa.


Chiamata da Jess.


'Diamine' pensò Alison.
Non aveva molta voglia di sentirlo, ma rispose ugualmente.
Probabilmente voleva solo farle gli auguri. 


«Hey» iniziò Alison.
«Bastarda! Sono fuori casa tua, dove sei finita?» il tono di Jess era carico di rabbia ed Alison rabbrividì. 
Spalancando gli occhi, iniziò a balbettare qualcosa.
«Jess, io.. io sono uscita. Con i miei vecchi amici. Ho completamente dimenticato di avvisarti, mi dispiace» Alison portò le mani alla testa, sistemandosi un paio di ciuffi che le cadevano sugli occhi.


Quella telefonata attirò l'attenzione degli altri che finsero però di non ascoltare per evitare di mettere a disagio l'amica.
Solo Ezra non poteva far a meno di guardarla, con la mascella rigida e lo sguardo torvo. 
'Chi diamine è?' pensava.
E prima che vi facciate brutti pensieri, Ezra trattava Alison come una sorella minore. 
La proteggeva, perché la sua famiglia continuava a non esserne capace. E lui, insieme agli altri, adesso era la sua famiglia. 


«No, non venire Jess. Per favore. Ci vediamo stasera, d'accordo?» ma Alison non ricevette risposta. Jess attaccò, senza buone intenzioni.


Alison si alzò.
«Scusatemi, torno subito» e si avvicinò al cameriere.


«Credo stia andando in bagno» osservò Mona.


E difatti era così.


Emily, dopo venticinque minuti passati ad aspettare Alison che tornasse, perse la pazienza e decise di andarla a cercare.


«Torno tra un secondo» disse guardando Ezra che annuì, addentando una forchetta di spaghetti.


Emily aspettò che il cameriere si liberasse per chiedergli dove poter trovare il bagno.
«Allora: segua il corridoio, poi giri a destra. Ci sono due cartelli. Il primo indica il bagno del personale, il secondo invece ti porta dritta verso il bagno delle donne. Prima porta, con precisione. Non confonderti con quello maschile» spiegò il cameriere, accennado poi un sorriso.


Emily lo ringraziò frettolosamente e si precipitò verso il bagno delle donne.


La porta era fatta di legno pregiato, con varie incisioni sopra tutte diverse tra loro che però formavano un'unico grande simbolo. 


Non conoscendone il significato, Emily decise di non soffermarvici troppo ed aprì la porta.


E il quel momento realizzò il vero motivo per la quale Alison non era rientrata.


«A..Ali? Che diavolo hai combinato?» Emily si piegò sulle ginocchia, raggiungendo l'altezza dell'amica rannicchiata vicino al muro.
Aveva uno spacco sul labbro dalla quale colava sangue scuro e denso, schiarito dalle lacrime che le rigavano il volto e finiva per percorrerle il mento, gocciolando sulla camicia azzurra di seta.


Emily le prese il volto tra le mani, prima di alzarsi a recuperare qualche fazzoletto e inumidirlo con l'acqua.



«Alison, chi è stato? E perché?» chiese Emily, mentre lavava via le macchie di sangue dal viso della bionda.
«N..nessuno Em. Io sono caduta» rispose arricciando il naso per il bruciore che le procurava il taglio.
Emily alzò per un attimo lo sguardo, tenendolo fisso in quello di Alison.
«Ed è per questo che te ne stai qui in un angolo mentre la fuori ci sono altre undici persone che aspettano te per festeggiare il TUO compleanno?» il tono di Emily divenne rude e contrariato, tanto da far abbassare lo sguardo ad Alison per i sensi di colpa e la vergogna che la pervadeva in quel momento.
«Rispondimi Ali, è per questo?» il suo sguardo divenne carico di rabbia e con estremo impulso constrinse Alison ad alzare la testa.
Notò gli occhi pieni di lacrime e prima che potesse scusarsi per averla trattata così, lo sguardo di Alison divenne una chiara richiesta d'aiuto, seguita dalla frase ''ma tanto tu non capiresti''.
Glie lo si leggeva chiaramente che quel 'sono caduta' era metaforico.
Perché era arrivata davvero a toccare il fondo.

«Jess..» riuscì a dire Alison prima di scoppiare in lacrime, appoggiando la testa al muro e tenendo coperti gli occhi.
Non voleva che nessuno la vedesse così. 

«E' stato Jess?» disse Emily alzandosì in piedi di scatto e ripensando ai lividi che aveva visto sulle gambe dell'amica la sera prima.
Così iniziò a pensare ad alta voce, attirando l'attenzione di Alison.
Si portò le mani tra i capelli, come si usa per fare la coda di cavallo.
Guardò Alison per l'ultima volta, prima di uscire dal bagno come una furia.

Arrivò nuovamente il tavolo e la sua espressione fu indecifrabile persino per Hanna, che la conosceva meglio delle sue scarpe.


«Chi di voi può raggiungere Alison in bagno? Io devo andare a spaccare la faccia a qualcuno» prese la borsa, lasciando qualche contante per il cibo che aveva ordinato.
 
Aria ed Hanna si alzarono, precipitandosi verso il bagno, mentre Spencer seguì Emily facendo fatica a starle dietro.
Solo quando arrivarono alla macchina, Spencer riuscì a capire qualcosa di ciò che era successo.


«Ok Emily, puoi calmarti? Intanto focalizza, cosa credi di poter fare? Non sai nemmeno dov'è adesso» fece notare Spencer.


Ma con grande sorpresa dell'ultima, Emily lo sapeva eccome. 
La mora al volante passò il cellulare a Spencer.

«Ha postato questa fotografia. Si trova in un bar a pochi chilometri da qui. 
Ci metterò poco ad arrivarci» Spencer annuì soddisfatta: almeno avevano una reale meta.


Ci mise esattamente sei minuti e venti secondi prima di arrivare al bar dove la foto era stata scattata e scendendo dall'auto come un razzo, si precipitò nel locale.


Dopo un rapido sguardo ai tavoli, riuscì a riconoscerlo.


«Eccolo lì. Sembra proprio lui e sembra anche molto divertito» osservò Emily mentre studiava Jess bere tequila e polpa di pesca con la TV via cavo accesa e una poltroncina rossa che ormai aveva i suoi anni. 


Emily gli si avvicinò, colpendolo sulla spalla per due volte.


E quando Jess si girò-


*continua*



*FINE SECONDO CAPITOLO.


Spero che anche questo secondo capitolo sia piacevole come avete descritto il primo. Sono molto felice di aver stuzzicato la vostra curiosità.
Buona lettura carissimi e scusatemi per il finale impreciso. Scoprirete cosa succederà nel prossimo capitolo!
Baci! 

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