The Heiress di Adhafera (/viewuser.php?uid=764588)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Frenemies ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Girls on the run ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Look who the cat dragged in !! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: The start of a new chapter ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: We need to talk about the O'Connells ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Skeleton in the Closet I ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Skeleton in the Closet II ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: The Importance of the Stars ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Ticking Time (parte 1) ***
Capitolo 10: *** Ticking time (parte 2) ***
Capitolo 11: *** How it all began ***
Capitolo 12: *** A White Soul ***
Capitolo 13: *** Suspicious Classmates ***
Capitolo 14: *** A secret revealed ***
Capitolo 1 *** Prologo: Frenemies ***
the h
New Orleans- USA Febbraio 2007
Rabstan Lestrange
camminava trafelato per le strade della più assurda delle città
Americane, l' unica dove apparantemente sia streghe che lupi e
vampiri avevano imparato a vivere assieme, dietro di lui camminava
una alquanto affaticata bambina dal caschetto riccio e corvino,
teneva le manine fredde ben nascoste nelle tasche del cappottino blu,
era tardi e lei era abbastanza confusa
“Padrino dove
stiamo andando”
“Non temere cuore mio, in un posto sicuro,
andiamo a trovare una vecchia amica mia e di tuo padre”
Asling Seorleith
Elphinstone era morta,la principessa nata libera dell' isola di
Skye si era spenta a causa di una battaglia contro un demone volpe,
lasciando una figlia di dieci anni orfana con un padrino che non se
ne sarebbe potuto prendere cura, te l' ho promesso Reg, la terrò
al sicuro, anche se vuol dire tenerla lontana dall' Inghilterra.
Rabastan osservava
le luci di quella città così vivace anche d' inverno, pensando a
quanto fosse assurdo che proprio lui, così certo dell' assoluta
superiorità dei maghi purosangue sulle altre specie avesse scelto
per la sua figlioccia una città così complessa dove streghe,
babbani, lupi e vampiri sembravano così ben integrati tra di loro,
ma non aveva scelta, lei è l' unica di cui mi posso fidare,
nonc'è nessun altro, fa che sia ancora disposta ad aiutarmi.
Hogwarts Ottobre 1993.
Rabastan Lestrenge
era al settimo e,Grazie a Salazar, ultimo anno di scuola,
scrutava con quegli occhi verdi ed accesi tutti gli studenti più
giovani che ancora di strada da fare ne avevano molta più della sua,
e qui doveva ammetterlo, che fossero grifondoro o serpeverde,
corvonero o tassorosso, provava una gran pena e senso di
commiserazione nei confronti di tutti, ma lui aveva quasi finito, ci
era riuscito, era sopravvissuto a sette anni in una scuola dove ormai
nati babbani e mezzo sangue erano la maggioranza, era sopravvissuto a
suo fratello e alla sua inquietante quanto alquanto interessante
promessa sposa, e sopratutto era sopravvissuto a lei, Sophie
Deveraux, secondogenita di una delle famiglie di maghi più
importanti degli Stati Uniti, lei con quell' aria di superiorità che
la distingueva anche tra i purosangue, occasionalmente paladina dei
mezzo sangue e dei sanguesporco, per chissà quale strano scherzo del
destino sua amica, o nemica a seconda delle occasioni, una ragazza
che avrebbe potuto avere tutto, un matrimonio più che dignitoso e
una carica di spicco al ministero della magia, e aveva deciso di
avere niente e di tornare in quella topaia Americana, doveva essere
matta, davvero matta, apparteneva alla casa più sottovalutata di
tutte, matta e tassorosso, e contribuiva da sette a non
renderla tale, sì perchè con lei la pazienza dei tassorosso andava
a farsi benedire, e la fedeltà la riservava a pochissimi, e lui
rientrava in quella categoria in pochissime occasioni, proprio mentre
pensava che quello sarebbe stato il loro ultimo anno assieme, sì
perchè una con dei principi come i suoi e uno come lui non avrebbero
potuto restare amici per molto fuori dal mondo ovattato della scuola,
la suddetta sfrecciò inviperita proprio di fronte a lui, con quei
capelli neri e lisci che le finivano in volto a ogni spostamento d'
aria, e gli occhi così neri che se non fosse stato per quel suo
dannato orgoglio da figlia del nuovo mondo, l' avrebbero
tranquillamente fatta passare per una delle figlie di Cassiopea
Black, se l' era chiesto più volte Rabastan se tra i vari matrimoni
tra purosangue non fosse accaduto che i Black e i Deveraux avessero
avuto la sfortuna, per gli altri, di condividere qualche gene
“Buon giorno
splendore che piacere vederti così raggiante”
Vide la bacchetta
della strega puntarsi contro di lui senza un motivo preciso, a
proposito di pazienza Tassorosso
“Fuori dai piedi
Lestrange, o ti schianto”
“Quanto siamo pungenti, i Tassi non
vanno in letargo in questo periodo?”
“Sei ancora vivo dopo
sette anni serpe, è quanto di più lontano io possa raggiungere con
la mia pazienza”
Il ragazzo sfidò la furia della strega e
cominciò prima a correrle dietro e poi a cercare di tenere il suo
passo.
“Dai So' che mai
sarà successo”
“Quei vampiri...”
“Oh... fammi
indovinare, il vostro democraticissimo e perfetto metodo di fare
politica a New Orleans ha permesso ai vampiri di guadagnare ancora
più capacità decisionale per quanto riguarda le sorti del tuo
beneamato quartiere francese”
“Taci Rab, sono morte delle
streghe questa volta”
“Com'è che la tua congrega non è
ancora in guerra allora?”
“....Non appartenevano a nessuna
congrega”
“Nati babbani, direi una gran liberazione per il
mondo”
Vide la ragazza tornare a stringere la bacchetta con più
decisione di prima, considerò l' idea di disarmarla ma sapeva che
anche senza la sua compagna, la ragazza lo avrebbe fatto a pezzi
“Se non la smetti
di dire idiozie giuro che libererò il mondo dalla tua di presenza,
erano persone, streghe, se potessi li ucciderei tutti, ora scusami
devo proprio andare, voglio scrivere a Jane Anne prima che la
situazione sfugga di mano a tutti”
“Hai pensato a cosa fare
dopo i G.U.F.O?”
“non ho nulla da decidere, tornerò a New
Orleans e prenderò il mio posto definitivo nella mia
congrega”
“Potresti stare in Inghilterra se la situazione è
così complicata nel fantastico nuovo mondo”
La strega gli
rivolse uno sguardo esasperato, perchè non capiva?
“Non posso
lasciare Jane, e non posso lasciare New Orleans, la congrega è
quello che ho sempre voluto, entrerò nel consiglio cittadino come ci
si aspetta da me, ora vado alle guferie, ci si becca in giro
Lestrange, sempre che nel frattempo tu non decida davvero di
diventare un mago oscuro”
Pronunciò le
ultime parole a mo' di scherno, lei era una delle poche streghe che
non sentivano propria la battaglia per il sangue, era effettivamente
troppo impegnata a sopravvivere a vampiri e licantropi per potersi
concentrare sul suo stato di nobile, e lo faceva pure per scelta, si
ritrovò a pensare che avrebbe tanto voluto avere anche lui quella
libertà, ma lui non poteva essere meno di Rodolphus, non poteva
essere meno di Malfoy e non poteva essere meno di Regulus, il
serpeverde la osservò tristemente allontanarse a passo sostenuto,
quella poteva essere una delle ultime conversazioni che avrebbero
avuto, Sophie Deveraux, avresti potuto avere tutto e hai deciso di
avere niente.
New Orleans-USA Febbraio 2007
Se New Orleans era
strana in generale, il quartiere francese nello specifico lo era
ancora di più, quello era il quartiere delle streghe, erano loro a
dettare legge lì, un po' le invidiava, era vero non c'era un
minstero a regolarle, ogni strega doveva pensare per sé e per la sua
congrega e far parte del consiglio voleva dire avere a che fare con
babbani, perfettamente consci della loro esistenza, ma quello
garantiva loro una grande libertà, libertà che le streghe inglesi
mai avrebbero ottenuto, la bimba dietro di lui continuava a camminare
ma rallentava sempre di più, era visibilmente stanca,
“Zio Rabastan
quanto manca?”
Si guardò intorno riconoscendo la casa in stile
vittoriano che apparteneva alle Deveraux, erano passati più di
trent' anni dall' ultima volta che ci aveva messo piede
“Siamo arrivati
cuore mio, Adara voglio che tu mi faccia una promessa, io dovrò
stare via per un po'” Diciamo pure per sempre,non ebbe il
cuore di dirglielo, non poteva, non ne aveva la forza, più guardava
quegli occhi blu scuro della bambina, occhi Elphinstone non Black,
più sentiva la necessità di mentirle “Mentre starò via tu vivrai
con una vecchia amica di famiglia, si prenderà cura di te e tu devi
promettermi di essere buona e coraggiosa, e di non dimenticarti mai
chi sei” Adhara Gormleith Elphinstone, la principessa blu di
Skye, doveva ammettere di non essere proprio entusiasta della
decisione di Regulus di lasciarle il cognome della madre, ma lui non
aveva voce in capitolo, e Elphinstone era un nome importante, non
amato dagli Inglesi ma stimato in gran parte del mondo, d' altra
parte non c'erano cognomi Scozzesi amati dagli inglesi, tornò a
concentrarsi sulla casa, dissava la porta consapevole del fatto che
avrebbe prima o poi dovuto suonare il campanello, le luci erano
acceso questo voleva dire che qualcuno era in casa, non sapeva se
sperare nella comparsa della sua vecchia amica non troppo paziente o
nella sua più comprensiva sorella, senza rendersene conto posò il
dito su quel piccolo bottoncino bianco e ancora un po' non ebbe un
infarto al sentire il trillare squillante del campanello, contro ogni
sua aspettativ ad aprirgli pochi secondi dopo non fu Sophie, e manco
Jane Anne, a guardarlo stavano due bambine una più confusa dell'
altra, anche se per non togliere lo sguardo dovevano essere pure
parecchio incuriosite,
“Chi sei
tu?”
“Nique, potresti essere più gentile”
“Dee, è uno
sconosciuto, guardalo potrebbe essere un vampiro o un lupo, magari è
qui per ucciderci”
Piccola insolente, tutto si poteva dire
Rabastan Lestrange, che fosse dannato, che fosse spietato, e che
disprezzasse la vita altrui occasionalmente, ma mai nessuno aveva
osato tanto, io sono un purosangue,come osa definirmi lupo e
vampiro, doeva aver sbagliato casa, non c'erano altre
spiegazioni, sì, quella non era la casa che cercava.
“Chiamo zia
Sophie se non mi dici chi sei, non mi va di avere sconosciuti sulla
porta di casa”
No, evidentemente la casa era quella giusta, chi
diavolo erano quelle due? Prima che potesse dar risposta alle sue
domande una ragazza, una donna,dai capelli neri e la gonna
lunga di un improbabilissimo color cachi si affacciò da un' altra
camera della casa,
“Davina, Monique
quante volte devo dirvi di non aprire la porta di casa se non c'è un
adulto con voi?”
appena la vide gli
scese quasi un colpo, erano passati quasi vent' anni ma lei era
uguale, l' avrebbe riconosciuta sempre, appena lei lo vide gli si
dipinse in volo una strana espressione, doveva essere atterrita, e
questo lo mortificava, del resto la sua reputazione lo precedeva
“Rabastan”
Hogwarts- Settembre 1986
Sophie cercava di
farsi strada tra i vagoni dell' espresso per quella scuola che
avrebbe dovuto chiamare casa per tutto il prossimo inverno, anzi per
tutti e i prossimi sette inverni, sempre che i vampiri non
decidessero di farle un favore e di rompere il fragile patto, l'
ennesimo fragile patto, che sanciva la tregua tra la loro specie
e la sua, cercava con lo sguardo la sua sorella maggiore, ma era
sicura che non l' avrebbe trovata in quel vagone, le divise di quei
ragazzi, argento e verde, non avevano nulla a che fare con il
blu che caratterizzava la divisa d abrava corvonero di Jane Anne,
stava cercando di farsi largo tra gli studenti per arrivare al
prossimo vagone finchè una parola, anzi un insulto, rivolto a
qualcuno troppo debole per difendersi da solo, non attirarono la sua
attenzione,
“sanguesporco,
hai sentito cosa ho detto? Ti voglio lontano da qui, non esiste
prorpio che io un Lestrange, il primogenito dei lestrange, debba
condividere l'aria con te, chiaro?”
In breve il ragazzino dall'
aspetto abbastanza mal ridotto si ritrovò con la faccia piena di
pustole, e i libri per terra, questo era troppo, Sophie non si
riteneva una persona che si metteva appositamente dei guai, ma quel
ragazzo, di qualche anno più grande di lei, l' aveva irritata
parecchio, come osava prendersela con più deboli? Si diresse a
passo spedito verso i due, attorno ai quali si era già formata una
folla di studenti
“Lascialo in
pace”
Rodolphus Lestrange
si voltò per capire chi mai avesse osato rivolgergli la parola con
quel tono autoritario e arrogante, e quasi si mise a ridere quando ri
ritrovò di fronte una pulce che ancora doveva cominciare il primo
anno
“Senti bambina
non vorrei farti davvero del male, quindi se te ne vai subito non ti
succederà nulla”
Deludendo le
aspettative dei più, la piccola Sophie si chinò sui libri del
ragazzino porgendoglieli uno ad uno, la cosa irritò Rodolphus non
poco
“Non hai sentito
cosa ho detto? Cos'è da dove vieni l' Inglese non lo parlate?”
“Ho
capito benissimo, ma siccome non mi interessava quello che dicevi ho
deciso di ignorarlo”
“Di' un po' ma tu lo sai chi sono? Io
sono il rampollo dei Lestrange, ti conviene non farmi arrabbiare
pulce”
Lestrange,
dove lo aveva già sentito? Ma certo, avevano partecipato alla
“Tentata presa di Boston” nel 1790, durante la guerra di
indipendenza magica,
“Lestrange? Voi
non siete quelli che le presero di santa ragione durante la presa di
Boston? Da un' alleanza di maghi e cacciatori babbani, fossi in te
non andrei troppo fiera del tuo cognome, il mio piccolo paese di
contadini ve le ha date di santa ragione, non vorrei dover fare lo
stesso con te”
Sophie non
intendeva dire esattamente quello, o almeno non in quel momento,
anche se non le sarebbe dispiaciuto sgonfiare quel pallone di un
Lestrange, ma sapeva bene di non poter usare gli incantesimi della
congrega in Inghilterra, e non sapeva usare bene la bacchetta, ma
prima che il suo quasi rivale potesse riderle ancora una volta in
faccia un' altra figura si aggiunse alla conversazione, un ragazzino
che avrà avuto sì e no la sua età, con occhi così verdi che la
Deveraux temette potessero essere finti,
“Dai Rod
guardali, questi avranno la mia età, non vorrai creare problemi alla
tua casa per due undicenni”
“Levati di torno
Rabstan”
“Rabastan ha ragion Rod, pensa a cosa penserebbe mia
cugina Bella se sapesse che il suo promesso si intrattiene con
mocciosi”
era stato l' altro ragazzino a parlare, era più alto
del primo, e con gli occhi neri che Sophie credette appartenere ad un
adulto, non riusciva acredere che quello potesse avere la sua età,
si rese conto che le sue parole provocarono una reazione di sorpresa
nel mago più grande, e subito dopo di furia, stava per avventarsi su
di loro quando fu una voce femminile a fermarlo
“Lestrange non
vorrai dare noia ai bambini già dal viaggio in treno! Ogni anno sei
più patetico, complimenti per esserti superato per l' ennesima
volta”
una voce che Sophie conosceva fin troppo bene
“Deveraux, questi
non sono affari che ti ruguardano, ti consiglio di toglierti dai
piedi, sarai una ragazza, e sarai nobile ma non ti devi
intromettere”
“In realtà la ragazzina che hai appena
minacciato sarebbe la mia sorellina, credo proprio che mi
riguardi...ti conviene piantarla o attiro qui l' intero corpo
docenti, oppure posso semplicemente optare per una soluzione tipo
quella che ho applicato al secondo anno”
alla non velata
minaccia della sorella, della buona e pacata corvonero Jane,
Rodolphus rientrò nel suo scompartimento sbattendosi la porta alle
spalle, Sophie sorrise complice e colpevole alla sorella, la quale la
guardava con sguardo divertitoe fiero
“Complimenti
anche a te Sophie, nel giro di neanche un quarto d' ora sei già
riuscita a farti dei nemici, sono fiera di te sorella, ora devo
andare, ma ti consiglio di cambiare carrozza qui gli esseri umani
decenti non bene accetti”
Sophie osservò la
sorella allontanarsi, e si sentì quasi sollevata, la perfetta Jane
Anne era d' accordo con quello che aveva fatto, non riusciva ancora a
crederci, stava per avviarsi fuori dalla carrozza quando fu fermata
dal ragazzino che l' aveva aiutata poco fa
“Ti consiglio di
non far più arrabbiare mio fratello Deveraux, non so nel tuo paese,
ma qui non è consigliabile mettersi contro un nobile”
“Hai
ragione non ne avevo idea, nel mio paese tendiamo a comportarci da
persone civile con chiunque senza badare all' estrazione sociale,
cercherò di tenere a mente il tuo consiglio, un giorno potrebbe
essermi utile per soffiarmici il naso”
Sophie
voltò le spalle al ragazzino, lo aveva classificato come suo nemico
numero due, mai avrebbe pensato che tale titolo sarebbe rimasto
valido solo per poche settimane a venire, mentre Rabastan dal canto
suo era decisamente affascinato da quella ragazza del nuovo mondo
dalla lingua così tagliente, l' avrebbe tenuta a mente, Deveraux,
una nobile, avrebbe potuto avere tutto e aveva deciso di avere
niente.
New Orleans-USA Febbraio 2007
“Rab, che diavolo
ci vai qui, sono passati quasi dieci anni, credevo..”
“Sophie ho un
grosso favore da chiederti, enorme, so di averti delusa con il mio
comportamento probabilmente sei tra quelli che vorrebbero vedermi in
prigione, ma non sapevo da chi altro andare”
“Rab che cosa sta
succedendo, mi ha scritto il ministero inglese, dice che ti sei
alleato con Quello, e ora se qui, cosa diamine hai in mente”
sapeva
che non l' avrebbe zittita a parole, così afferrò Adhara per le
spalle e la pose di fronte Sophie, la quale guardava la bambina
confusa, Chi era?
“Sophie, lei è
la figlia di Regulus, non sapevo dove altro portarla”
Sophie
fece cenno ad entrambi di entrare in casa, cosa ci faceva la figlia
di Asling Elphinstone a New Orleans? Così lontana dalla Scozia? Fece
strada ad entrambi nel salotto dell' abitazione dove Davina e Monique
si dilettavano con qualche incantesimo elementare
“Nique, lei è
Adhara, perchè non andate tutte assieme a giocare nella tua
stanza?”
“Dobbiamo proprio, qui c'è più spazio”
“Temo
di sì dolcezza ...forza”
Davina si avvicinò
gentilmente ad Adara prendendola per mano e trascinandola dietro a
Monique, quando le tre furono abbastanza distanti la strega tornò a
rivolgersi all' amico d' infanzia
“Bastardo”
“Non
mi vedi da vent' anni e questo è tutto quello che hai da dirmi?”
Non
riusciva a nascondere di essere alquanto deluso, sperava che fosse un
po' più ben disposta verso di lui, anche se era consapevole di non
meritarsi la sua comprensione
“Sono più
interassata a quello che tu hai da dirmi in realtà, che cosa ci fa
la figlia di Aisling con te? Era mi amica e la conoscevo abbastanza
bene da sapere che mai e poi mai ti avrebbe affidato Adara di sua
spontanea volontà”
“Aisling è morta So'.... è successo
circa due anni fa, da quando Regulus ha deciso di non seguirLo più,
lui le ha dato la caccia, a quanto pare era convinto che Regulus le
avesse lasciato qualcosa di importante, lei ha provato prima a
nascondersi, poi a viaggiare, ma durante uno dei suoi viaggi, in
corea, è stata uccisa da un demone volpe, io sono il suo padrino e
l' ho tenuta con me, ma c'è tutta Londra che mi da la caccia, non la
posso tenere con me So', Aisling si è premurata di proteggerla con un
incantesimo, non potrà essere trovata da nessuno di casa Black o
dall' Inghilterra in generale finchè sarè in vita, devo chiederti
di tenerla con te, in nome della nostra vecchia amicizia, ho giurato
a Reg che l' avrei tenuta al sicuro, ma non posso farlo, e tu sei la
persona che più affidabile che conosca, so che ti chiedo molto, ma
non sapevo a chi altri rivolgermi”
“Dromeda e Sirius?”
“Loro
non sanno manco che esiste, Sirius è in prigione, omicidio a quanto
pare”
“Omicidio?”
“...I potter”
La strega si
accasciò su divanetto del suo salotto, senza parole, lei era stata
troppo presa dalla sua vita a New Orleans per curarsi di quello che
succedeva nel vecchio continente, cosa doveva fare? Aisling non l'
avrebbe perdonata se avesse lasciato sua figlia, d' altra parte una
vecchia amicizia che la legava a Andromeda Black, non le avrebbe
permesso di tenere il al lungo”
“Rab, Meda deve
saperlo”
“NO...Sophie nessuno deve saperlo, sarebbe in
pericolo di vita, dopo quello che ha fatto Reg, nessuno della
famiglia Black è più al sicuro, figurati sua figlia”
“Va
bene, può restare qui, è una Elphinstonee la congrega ha un debito
con sua madre, ma tu cosa farai?”
“Ci sono più o meno tutti
gli Auror d' inghilterra che mi danno la caccia, credo di dover
tornare a casa, dove sono lontano da lei...promettimi che le
insegnerai ad essere una buona strega”
“Lo prometto vecchio
amico...lo prometto”
Sophie guardò per l' ultima volta quegli
occhi verdi di Rabastan che l' avevano così colpita la prima volta,
sapeva che quello poteva essere davvero il loro ultimo incontro, lo
accompagnò alla porta consapevole che ormai aveva preso la sua
decisione, quando Jane sarebbe tornata le avrebbe detto della
ragazzina, lei ne sarebbe stata contenta
“Sono felice di
poter contare su di te So' ”
La sterga fissava
il vecchio amico, nessuno la chiamava più così da vent' anni, le
faceva male il cuore al pensiero che quella era l' ultima volta che
lo avrebbe visto, avrebbe voluto aiutare pure lui, come quando erano
ragazzini, ma sapeva che non glielo avrebbe permesso
“Rab, se
hai bisogno di aiuto-”
“No, devo andare via, non ti posso
compromettere di più se già abbastanza in pericolo, ti prego veglia
su di lei”
“Lo farò...Addio”
“Addio”
Rabastan si
allontanò dalla casa scorgendo Adara che lo guardava da una
finestra, Sophie doveva averglielo detto, era la decisione migliore,
a New Orleans sarebbe stata al sicuro, ripensava a Sophie lì dentro
assieme a quelle tre bambine, mentre aspettava sua sorella e si
godeva il quartiere francese, Sophie deveraux, aveva voluto
niente, ma aveva ottenuto tutto.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1: Girls on the run ***
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Scuola di Magia e stregoneria di
Hogwarts- 18 Agosto 2013
Minerva
Mcgranitt camminava per i corridoi della scuola nel tentativo di
trovare il preside, senza gli studenti doveva ammettere che quel
luogo era innaturalmente calmo, solo per due mesi all' anno potevano
permettersi tale tranquillità, il mantello che ondeggiava per via
del passo sostenuto era l' unico tipo di rumore presente nei
corridoi, assieme al ciarlare sommesso dei quadri, sì, la scuola
senza gli studenti non era la stessa cosa, trovò il preside assorto
nei suoi pensieri difronte a una delle vetrate che davano sulla
foresta proibita, che sapesse di già?
“Albus...la Città di New
Orleans è ora sotto il controllo di Dhalia, credi che la ragazza
stia bene?”
“Oh io non mi preoccuperei, Rabastan Lestrange
sapeva a chi la stava affidando quando l' ha portata lì qualche anno
fa, Sophie è una strega affidabile, non c'è da preoccuparsi”
“Ma
ha davvero intenzione di lasciarla lì con quella, con Dhalia?”
Il
preside si girò di scatto verso la donna, aveva la faccia
visibilmente sconvolta, come se anche solo ipotizzare qualcosa del
genere fosse fuori dal mondo
“Cielo Minerva, per chi mi hai
preso, no no, ho intenzione di portare Sophie qua, sono sicura che
porterà anche la ragazza con sé... e non solo”
Porse alla
professoressa quattro pergamene, pergamene che la donna conosceva fin
troppo bene, erano iscrizioni scolastiche
“Monique
O' Connel, Davina O' Connel, Cassandra O' Connel e Adhara O' Connel, è
uno schrzo? Albus non possono venire qui come nate babbane, non in
quest momento, se si imbattessero in mangiamorte, e sai che in questo
momento la cosa non è esattamente fuori da ogni probabilità, verrebbero
uccise”
“Io non ne sarei troppo sicuro, è vero sono giovani,
ma hanno partecipato a una cerimonia del raccolto, sono morte
Minerva, hanno affrontato difficoltà che i loro coetanei immaginano
e basta, se la caveranno anche con un cognome che non è il
loro”
“Sono ragazzine”
“E stanno venendo qua per
nascondersi, con Sophie abbiamo deciso che questo era il modo
migliore per passare inosservate”
“E per quanto riguarda la
Deveraux?”
“Tornerà qui con il suo vecchio nome, credo che
non sarà difficile procurarsi un impiego al ministero”
“Cosa?
Albus per quanto ne sappiamo potrebbe essere in combutta con
Lestrange, potrebbe decidere aiutarlo ad arrivare a Harry,
consegnandolo a Lei-Sa-Chi”
“Non essere sciocca Minerva, certo
questo rapporto di amore e odio tra la cara Sophie e Rabastan non mi
rende entusiasta, ma chissà che non si riveli una cosa che va a
nostro favore”
“A
nostro favore? Albus come fa ad andare a nostro favore?”
“Lui
l' ha tenuta lontano da Voldemort, sapendo che questo avrebbe
significato un avvicinamento tra lei i vampiri e i licantropi di New
Orleans, il che mi fa pensare che non sia malvagio come vuole far
credere, anzi potrebbe essere quasi buono”
“Ammettiamo pure
che lui non sia un totale mostro, non sconfiggeremo il nostro nemico
togliendogli un mangiamorte”
“Se la piccola Adhara ha avuto
questo effetto su di lui chissà che non lo possa avere anche su
qualche altro tra le schiere di Voldemort”
“Lei non avrà mica
intenzione di rivelare la sua esistenza? Albus se quella pazza di
Bellatrix scoprisse di lei potrebbe persino decidere di ucciderla, ci
ha provato l' anno scorso con Sirius e Ninfadora, perchè Adhara
dovrebbe essere un' eccezione?”
“Perchè voleva bene a
Regulus, ecco perchè, dubito che farebbe del male alla figlia,
comunque non temere per ora lei sarà semplicemente la signorina
O'Connel, non è il momento di far sapere al mondo che esiste,
nemmeno a Sirius”
Minerva era sicura che il preside fosse fin
troppo calmo e ottimista, il che le faceva pensare che avesse un
piano ben studiato da tempo, che stesse cercando da sempre di far
tornare l' erede dei Black in Inghilterra? Ma di nuovo poi, come
faceva a sapere di lei? tutta la società magica era certa che lei
non esistesse, che fosse stata Aisling a rivelarglielo prima di
morire otto anni prima?
Quella
storia non le era per nulla chiara, sapeva solo una cosa, quella
ragazza doveva essere tenuta al sicuo.
New Jersey- USA 22 Agosto 2013
Adhara Elphinstone
cercava di tenere il passo di una arrabbiata quanto preoccupata
Sophie Deveraux, accanto a lei le amiche osservavano lastrega con una
non celata curiosità, dove le stava portando?
“Sophie sarebbe
davvero bello se tu ci dicessi quali sono i nostri piani”
“Il
nostro piano care fanciulle, consiste nel nasconderci in Inghilterra
finchè non avremo trovato un modo per uccidere Dhalia,
definitivamente”
“E come mai viaggiamo in Aereo e non con una
passaporta?”
“Finchè stiamo qui, meno magia usiami e più a
lungo vivremo, per quanto ne sappiamo Dhalia potrebbe averci già
trovate”
“Credevo fossimo
schermate”
“Certo che lo siamo, se l' incantesimo di Freya è
efficace nessuno dovrebbe trovarci, ma non si è mai troppo
prevdenti”
“Che mi dici dei parenti della nostra cara Adhara?
Loro non ci daranno la caccia?”
Monique aveva ragione e Adhara lo
sapeva, il suo padrino aveva cercato in ogni modo di tenerla lontana
dall' inghilterra dopo la morte di sua madre, e di certo non sarebbe
stato contento di sapere che era proprio lì che la stava portando
“Credo che siano
troppo impegnati nella conquista del paese per concentrarsi su di
noi, poi non ti hanno trovata per sedici anni non capisco perchè
dovrebbero farlo adesso”
“Perchè siamo terribilmente
sfortunate”
La battuta di Davina scatenò l' ilarità generale,
aveva ragione, terribilmennte ragione, ma se la sarebbero cavata come
al solito, avrebbero trovato un modo per uccidere quella dannata
strega, furono raggiunte da una Camille che per aver appena
abbandonato la città in cui aveva vissuto per tutta la vita e e aver
assistito ad omicidi ed esplosioni provocati da creature mitologiche
e streghe psicopatiche aveva un' aria fin troppo raggiante
“Cami che
succede?”
“Era Rebekah, ha preso il suolo norvegese e le
reliquie, ci manca il sangue di Freya e avremo tutti gli
ingredienti”
“Cosa vuole fare?”
“Lei, Cassie e Hope ci
raggiungeranno direttamente a Londra, finalmente qualcosa di
buono”
L' attenzione della bionda fu attirata però da uno
strano uccello, un gufo che se ne stava appollaiato sopra una delle
macchine parcheggiate vicino alla loro, e sembrava proprio che le
stesse fissando
“So' che diavolo
vuole quel piccione? Credi che sia qui per conto di Dhalia?”
Sophie
guardò il volatile, ma più che da lui la sua attenzione fu attirata
da quello che aveva nelle zampe
“...Scusatemi”
Sophie quei gufi li
conosceva bene, oh eccome se li conosceva, tolse la lettera dalla
zampa dell' animale il qule volò via non appena fu sicura che il
foglio di carta fosse nelle mani della persona giusta, e il contenuto
la socnvolse non poco? Come faceva Lui a sapere che stava
tornando in Inghilterra?
“Zia So' chi ti scrive?”
“è il
preside della mia vecchia scuola...chiede di incontrarlo nonappena
arriviamo a Londra”
“Hai intenzione
di accettare?”
“Si, penso che si possa contare su di lui in
quanto a discrezione, non preoccupatevi nessun altro saprà della
vostra identità..credo sia il caso di andare prima di perdere l'
aereo”
Nessuna delle presenti era ocnvinta dalle parole di
Sophie, ma decisero di fidarsi, le quattro si avviarono assieme
lasciandosi dietro il loro paese, consce del fatto che non ci
sarebbero tornate presto.
Prima che potesse
raggiungere le altre però Cami fu distratta dal suono del suo
telefono, si aspettava di trovare l' ennesimo messaggio in cui
Rebekah le aggiornava della sua salute e di quella di Hope, ma si
sbagliava, di tutte le persone che in quel momento le avrebbero
potuto scrivere quella era davverol' ultima che si sarebbe aspettata
Dobbiamo vederci
Sam Winchester
“Cami che
succede? Era Renekah?”
“No no, controllavo solo l' ora
...andiamo Dvaina, non vorrai perdere l' aereo”
Non era il
momento ancora di parlare dei due fratelli con le ragazze, avevano
altro a cui pensare, sopratutto a Dvaina così legata ai vampiri, ora
odveva raggiungere l' Europa, avrebbe pensato a cosa rispondere a
Sammy più tardi.
Londra- Inghilterra 23 Agosto 2013
Sirius Black non
riusciva a crederci, era libero e riabilitato, non avrebbe mai osato
sperarci eppure ora poteva camminare per le strade senza doversi
necessariamente mutare in cane, e la cosa lo faceva sentire
terribilmente bene, tanto bene da fargli completamente ignorare la
persona, anzi le persone che camminavano accanto a lui
“Sir...Sir mi
ascoltavi?”
“cosa lunastorta?”
“Ho detto hai intenzione
di riprenderti il tuo posto di Auror come tutti si aspettano? Sai ora
che sei libero non puoi mica restare disoccupato”
“Remus ha
ragione, te lo meriti quel posto dopo tutto quello che ti hanno fatto
passare”
Quella strana
alleanza che si era creata tra il suo figlioccio e il suo amico non
lo rassicurava per nulla, perchè erano così determinati a sbatterlo
in un ufficio del ministerp?”
“Sai visto che Harry tornerà ad
Hogwarts tra qualche giorno pensavamo ti servisse un' occupazione,
anche semplicemente per passare il tempo”
“Non ho
intenzione di chiudermi in un ufficio”
“Secondo te con quella
sociopatica di tua cugina a piede libero gli Auror se ne rimarranno
chiusi in ufficio?”
“Sentite,
prometto che andrò al ministero come mi è stato proposto, ascolterò
ciò che hanno da dirmi, tra cui le loro scuse visto che mi hanno
tenuto chiuso in una prigione per tredici anni, ma voi non mi
convincerete ad accettare quel lavoro chiaro?”
L' ex galeotto si
allontanò dai due complottisti abbastanza di fretta, non capivano
che voleva almeno per qualche giorno godersi la sua ritrovata
libertà? Credevano fosse davvero così disperato da non volere che
stesse senza fare nulla?
“Vedrai che cederà”
“Lo faremo
cedere noi”
“Gauardate che sono a due metri di distanza da
voi...vi sento”
Ma prima che i due potessero ribattere il suo
sguardo fu catturato dal titolo della prima pagina della Gazzetta del
Profeta, la quale aveva come soggetto New Orleans, che cosa poteva
mai essere successo in quella dannata città da rubare la prima
pagina a Lord Voldemort?
“Per favore una
copia”
Remus si avvicinò all' amico incurisito
“Che succede
Sir?”
“Voglio vedere che cosa succede in quella dannata
città”
“Vedrai che sarà solo l'ennesima trovata del
ministero per cercare di tenere sotto controllo le fughe di noti-”
Ma
le parole gli morirono in bocca non appena lesse il titolo della
pagina: “Dhalia Mikaelson prende il controllo delle nove
congreghe della città: il consiglio cittadino cade,streghe alleate
dei Mikaelson costrette alla fuga”
“Credi che le Deveraux
stiano bene?”
“Certo che sì, hanno sempre odiato i vampiri
sono sicuro che ne avranno approfittato per riprendersi il
quartiere”
“Scusate posso sapere di che parlate? Chi sono le
Deveraux e cosa succede in quella città”
“Erano delle
compagne di scuola Harry, anche se non nostre, Jane Anne era coetanea
di Bellatrix e rivale mortale di Rodolphus Lestrange, mentre Sophie
era un anno più piccola di noi, è stata smistata lo stesso anno di
Regulus, ha lasciato l' Inghilterra subito dopo aver finito la
scuola”
“Era vostra amica?”
“Ad intervalli alterni, era
amica di tua madre, anche se erano in case ed anni diversi, noi
interagivamo con lei le rare vole in cui decideva di scontrarsi con
Lestrange, chissà che fine ha fatto”
Sirius non poteva
fare altro che rattristarsi, Sophie e Jane Anne erano state sue
compagne di scuola, certo in case e anni diversi, ma si sentì in
colpa nel trovarsi così imreparato in quella che poteva essere la
loro corrente situazione, non sapeva manco se fossero vive, dopo la
morte di Aisling sembrava quasi che avessero tagliato ogni contatto
con l' Inghilterra e non riusciva ancora a capacitarsene
Hogwarts-Regno
Unito Gennaio 1988
Sirius Black, era
grato, enormemente grato della fine della vacanze natalizie, non
riusciva ancora a credere di essere finalmente tornato a scuola, era
al terzo anno e avrebbe dovuto tornare a casa solo per altri quattro
natali, meno forse, era grato di poter stare finalmente lontano da
quei folli dei suoi genitori, mentre si avviava fuori dalla scuola
intravide poco più avanti il resto dei malandrini che gli smebravano
un po' troppo eccitati per i suoi gusti
“Guarda chi è
tornato dall' inferno! Il caro Felpato, dimmi che ti sono
mancato?”
“Nom credo di esserne sicuro...Comunque come avete
passato le vacanze?”
“Il solito,
organizzare scherzi, dare noia a gazza e reprimere l' istinto omicida
che ci assale ogni volta che Ramoso se ne esce con qualche assurda
trovata per esasperare ancora di più la povera Evans”
“Non
dire sciocchezze codaliscia, lei mi ama solo che ancora non lo
sa”
“Si beh cerca di fargleilo scoprire prima che decida di
rifugiarsi ad Azkaban...ben lontano dal suo amore”
Sirius e
Peter ancora un po' soffocarono tra le risate incontrollate provocate
dalla battuta di Remus, sì, tutto quello era decisamente mancato al
giovane Black, poi si ricordò della predente eccitazione degli amici
e la curiosità ebbe la meglio su di lui
“Comunque...come
mai eravate così emozionati?”
“C'è un duello
che sta per cominciare”
“Davvero tra chi?”
“Deveraux
junior e Lestrange Junior”
Quello era davvero un ottimo modo per
riniziare la scuola, vedere Lestrange umiliato, il più delle volte
dalla piccola tassorosso era una cosa della quale non si stancava
mai, Sophie Deveraux era solo al secondo anni, ma conosceva più
incantesimi e fatture di di molti studenti più grandi, il talento
come strega e l' incredibile numero di ore che passava in punizione
erano una fantastica combinazione che la rendevano una strega davvero
singolare.
“Beh che dite
andiamo ad assistere? La piccola Sophie non delude mai”.
Aisling Elphinstone
e Regulus Black guardavano esasperati quello che sarebbe stato l'
ennesimo duello alias “punizione gratuita” tra quelli che erano
ormai i loro rispettivi migliori amici, la giovane scozzese guardava
i due maghi posizionati uno di fronte all' altro con aria
preoccupata, più per i punti che sarebbero stati tolti a Corvoneri
per il semplice fatto che stava assistendo a quella grande idiozia
che per l' incolumità di Sophie che, lo sapeva benissimo, se ne
sarebbe uscita al massimo con un braccio rotto, era quanto di peggio
le aveva fatto i quei loro scontri occasionali, scontro che fece
perdere a Serpeverde 100 punti, ma i due non demordevano
“Credi
che dovremo fare qualcosa Regulus?”
“Qualcosa tipo
scommettere?”
“Andiamo sono seria! Non sei neanche preoccupato
per i punti che perderete?”
“Sinceramente no, Serpeverde come
casa è ormai abituata alla rivalità tra i due, se la prenderanno
con Rab a me non interessa”
“Che succede se Sophie lo manda di
nuovo in infermeria?”
“Beh allora sarebbe un problema di
tassorosso, rilassati Aisling, la finiranno come al solito”
I due si sedettero
sull' erba uno accanto all' altro, gli scontri degli amici avevano
trasformato loro due in martiri e, anche se mai lo avrebbero ammesso
ad alta voce, amici, Regulus non lo diceva ad alta voce ma lui quelle
due ragazze le ripsettava molto, Aisling pareva essere l' unica
ragazza in tutta la scuola a non aver ancora divinizzato suo fratello
maggiore, anche se era sicuro che la cosa sarebbe finita con l' età,
sono terribili quando crescono, un anno o due e sbaverà anche lei
dietro dietro a quel cane di Sirius, figurati se non sarà così,
mentre Sophie con la sua amicizia/rivalità/inimicizia con
Rabastan era fonte di grande divertimento, nonché protagonista di
molti dei suoi ricordi più felici in quella scuola.
“Allora Lestrenge
sei pronto?
“Mai stato più preparato in vita mia Deveraux, ti
farò pentire di essertene andata dalla tua topaia americana”
i
due presero posizione e si prepararono per lo scontro, mentre gli
amici poco distanti pregavano solo che nessuno dei professori stesse
passando da quelle parti
“Petrificus
to-” “Levicorpus”
Nel giro di poco Rabastan Lestrange
volteggiava sopra le acque del lago nero
“Guarda guarda
Lestrange, sembra proprio che tu abbia l' acqua alla gola, o alla
punta dei capelli, come preferisci”
“Mettimi giù dannata
Deveraux”
“Sicuro che tu voglia essere messo giù?”
“Sai benissimo
cosa intendo, schifosa americana”
“Oh Rabastan, non mi sembra
che tu sia nelle condizioni di nsultarmi, forza, arrenditi e ti
riporto a terra”
“MAI”
I due erano troppo
impegniati a battibeccare tra loro per potersi accorgere della figura
che si avvicinava lentamente alle spalle di Sophie, e quando Aisling
se ne accorse era davvero troppo tardi
“DEVERAUX”
Due
braccia possenti, o almeno rispetto alla corporatura minuta della
tassorosso la sollevarono da terra faecndole perdere la
concentrazione, pochi secondi dopo e Lestrange si ritrovò dentro l'
acqua gelida del lago
“Black che
diavolo fai? Non lo capivi che era un duello?”
“Perdonami
qualcuno lo diveva pur rendere divertente... com'è l' acqua
Lestrange?”
“SCHIFOSO TRADITORE DEL TUO SANGUE, COME HAI
POTUTO”
“Deduco da ciò che non deve essere un granchè, voi
signorine non dovreste passare tutto questo tempo con i serpeverde
comunque, qualcuno potrebbe pensare che stiate facendo amicizia”
“E
se anche fosse?”
Sia Sirius che Sophie si voltarono verso
Regulus che aveva tranquillamente deciso di prendere la parola
“Cosa
succederebbe se diventassero nostre amiche? Aprirebbero forse gli
occhi su quanto tu e i tuoi amici siate feccia?”
“Ritiralo
Regulus”
“O cosa, scriverai a mia madre per dirle quanto male
mi comporto con te?”
Sirius cercò di tirare fuori la bacchetta
e lo stesso fece suo fratello, ma prima che uno dei due potesse fare
un qualunque tipo di mossa furono richiamati da una voce grifondoro
familiare a tutti
“Sir che cavolo
fai? Giuro che se tolgono punti alla casa perchè tu possa tormentare
tuo fratello diventerò il tuo incubo”
“Evans, mio
meraviglioso giglio infuocato-”
“Potter stai zitto o ti
spedisco a fare compagnia a Lestrange... a proposito perchè è in
acqua?”
“Lunga storia Lily”
“Avete bisogno di qualcosa
Aisling? Dovreste tornare tutti alle vostre case prima che faccia
buio, non vorrei vi mettessero in punizione”
“Grazie mille,
stavamo proprio per rientrare”
“Bene, non mi ringraziare, tra
rosse ci si aiuta”
Appena Lily si fu allontanata Regulus andò a
tirare Rbastan fuori dall' acqua...le aveva prese come previsto pure
quella volta
“Dannato Black,
me la pagherà”
“Certo Rab, certo, almeno quasta volta non mi
sei costato dei punti”
Sophie si sentiva in colpa, certo era
stata una scena divertente ma non aveva davvero intenzione di
lanciarlo in acqua
“Rabastan mi
dispiace io-”
“Tranquilla, questa volta non è colpa tua
Sophie lo so”
Lei ed Aisling osservarono i due serpeverde
allontanarsi alla volta della scuola, e quando stavano per fare lo
stesso la piccola rossa corvonero fu fermata dal maggiore dei Black
“Io starei
lontano da mio fratello se fossi in te”
Aisling si rese conto
che tutto il tono canzonatorio di prima era scomparso per lasciare
spazio a un Sirius tremendamente serio per essere solo uno studente
del terzo anno
“Non preoccuparti
per me Sirius, sono un' esperta di persone, credimi per essere un
Inglese tuo fratello non è male, e poi-” lo disse questa volta
rivolta anche verso Sophie “Io e lui siamo martiri assieme, non
posso di certo non interagire con lui, tutto il tempo che ci passo
per via di Sophie me li ha fatto trovare perfino simpatico, ora noi
due andiamo prima che qualche professore possa ricondurre a noi il
bagno di Rabastan”
Le due ragazze se
ne tornarono dentro la sucola lasciandosi dietro quattro più che
confusi grifondoro
“Credi che stiano
diventando amici?”
“Non lo so Ramoso, ma spero di no per
quelle ragazzine, mi stanno simpatiche”
“Una cosa è certa a
tuo fratello quella Aisling piace”
“Chiedo scusa Lunastorta
cosa?”
“Ma sì dai, hai visto come si è infuriato quando
abbiamo ipotizzato una qualche amicizia”
“Tu vedi cose che non
esistono”
“Può darsi ...ma tu dovresti aprire gli occhi”
I
quattro se ne tornarono dentro la scuola, Sirius ne era sicuro, un'
amicizia tra suo fratello e quelle ragazzine sarebbe stata una cosa
troppo assurda anche solo per essere pensata, figuriamoci se una
scozzese nell' animo come Aisling avrebbe del tempo da perdere con
uno come Regulus, assolutamente fuori dal mondo.
Zona Aerea Inglese 23 Agosto 2013
Adhara guardava
fuori dal finestrino le luci di Londra, in tutti i viaggi che sua
madre le aveva fatto fare era stata sempre molto attenta ad evitare
l' Inghilterra, e questo la inquietava parecchio, nel due anni che
aveva vissuto con Rabastan non aveva mai chiesto granchè della
famiglia paterna ma era sicura che se sua madre aveva deciso di
tenerla lontana doveva avere dei validi motivi, il flusso dei suoi
pensieri fu interrotto da Davina la quale aveva preso posto accanto
all' amica
“Posso stare qui?
Monique sta dormendo e mi manda in faccia tutti i capelli, non riesco
a sopportarla”
“Resta quanto vuoi Dee”
“Come ti senti
Adhara?”
“Per cosa?”
“Lo sai per cosa”
Adhara si
scostò una ciocca di ricci dalla faccia tornando a rivolgersi all'
amica, come faceva a sapere sempre tutto?
“Non lo so Dee, mamma
mi ha schermato tutta la vita per non farmi trovare, e adesso io sto
rendendo quello sforzo vano”
“Sai che non è colpa nostra se
Dhalia ha conquistato la città vero? Non potevamo mica restare là,
saremo morte, di nuovo”
“Lo so, ma non posso fare a meno di
sentirmi inquieta”
“E il tuo padrino?”
“Sophie dice che
è evaso di prigione... vorrei rivederlo ma di certo non posso andare
a cercarlo”
“E se fosse lui a cercare te?”
“Meglio di
no, resteremo lì solo finchè non avremo un piano, Dhalia non ci può
trovare ma gli altri sono ancora laggiù, prima torniamo meglio è,
dopo posso prendere in considerazione l' idea di riprendere i
contatti con lui... Tu invece come stai?”
“Bene...ho solo
abbandonato la mia città con il mio padre adottivo e i miei amici
dentro, alla mercè di una perfida, immortale e invincibile strega,
che probabilmente li starà torturando, e ho nascosto le ceneri del
mio ragazzo morto nei miei bagagli, sperando di trovare il modo di
riportarlo in vita, va tutto meravigliosamente”
La riccia posò
la testa sulla spalla dell' amica, erano entrambe in pessime
condizioni, e lo stesso valeva per le altre, Cami non si era ancora
ripresa del tutto dalla morte di Padre Kieran e dal fatto di essere
stata quasi uccisa da Finn Mikaelson, Monique era perfettamente
consapevole che non avrebbe mai vendicato la madre morta per mano di
Marcel, e tutto per non farsi odiare da Dvaina, e Cassandra dopo
essersi liberata dalla possessione di Esther stava ancora facendo i
conti con il suo quasi omicidio da parte di Freya, dopo essere stata
rinchiusa in un manicomio per streghe dalla sua stessa congrega
“Non ce la siamo
passata troppo bene vero?”
“Per nulla, ma ce la faremo, come
sempre...Adhara come credi che ce la caveremo ad essere delle streghe
nate babbane?”
“Non lo so, ma tenere i nostri cognomi sarebbe
stato troppo pericoloso”
“Non vedo l' ora che Bekah torni con
Hope e Cassie, la loro lontananza mi rende ansiosa”
“Tranquilla
Dee, staranno benone, tutte, vedrai tra poco potremo stare di nuovo
tutte assieme”
“Lo spero vivamente”
“Guarda stiamo
atterrando, sei pronta Davina O'Connel?”
“Certo che sì Adhara
O'Connel...sai credo che ce la caveremo proprio bene, o lo spero”
Le
due streghe osservarono le luci della città di Londra farsi sempre
più vicine, quello per loro era l' inizio di una nuova vita, ma
sarebbero riuscite ad uscirne vincitrici, come sempre, nessuna di
loro prendeva in considerazione l' idea di non ritornare a New
Orleans, avrebbero trovato un modo per uccidere quella dannata strega
di Dhalia e sarebbero tornate a casa.
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 2: Look who the cat dragged in !! ***
the heiress 3
Camille
faceva avanti e indietro nel salotto dell' appartamento che lei,
Sophie e le ragazze avevano affittato per stare a Londra, era rimasta
lì da sola per la prima volta mentre le altre erano andate a
prendere Rebekah, la piccola Hope e Cassie, doveva prendere una
decisione, se avesse richiamato Sam Winchester si sarebbe sicuramente
cacciata in un gigantesco guaio, mettendo in pericolo anche le altre
e rischiando che Dahlia aggiungesse i due fratelli alla sua lista di
vittime, senza contare che avrebbe esposto l' intera famiglia
originaria e tutte le creature sovrannaturali a due cacciatori che si
erano dimostrati quasi invincibili, se non lo avesse fatto si sarebbe
sentita in colpa per il resto della sua vita, sarebbe probabilmente
stata la causa della morte dei due ragazzi e, considerando i problemi
che erano soliti affrontare, avrebbe forse partecipato allo scoppio
di una seconda apocalisse, fissava quel telefono senza sapere bene
che cosa fosse opportuno fare, se zio Keiran fosse stato lì avrebbe
saputo cosa fare, continuava a girarsi l' apparecchio elettronico tra
le mani sicura che se non avesse smesso probabilmente il sudore che
ci stava depositando sopra lo avrebbe distrutto, e quando fu proprio
quest' ultimo a cominciare a squillare, il suono fece
sobbalzare la ragazza che per poco non buttò per terra la bottiglia
d' acqua che stava sopra il tavolo della camera, controllò il
numero, sconosciuto,
poteva essere un buon segno, sicuramente non era Sam, avrebbe avuto
ancora un po' di tempo per decidere che cosa fare.
"Chi
è?"
Cami...sono io
"Rebekah
dannazione, che diamine di prefisso stai usando? stavo per non
rispondere!”
Scusami, io e Hope siamo
appena arrivate in Inghilterra, Sophie voleva avvertirti di non
aspettarci, ci porta a Diagon Ally
“Diagonche?”
“La
londra magica, a quanto pare è in ritardo per un incontro con
qualche vecchio signore oroba simile, te la caverai da sola per un
giorno?”
“Si, credo di sì, ma fate attenzione, non so quanto
sia sicuro portare Hope in giro per una città piena zeppa di streghe
e maghi dove Dhalia potrebbe già avere delle spie”
Ti
senti bene?
“Perchè
lo chiedi?”
Hai una voce strana, credevo
fosse successo qualcosa
“Sto
bene, va tutto benissimo davvero, ci sentiamo dopo”
Riattaccò
il telefono consapevole che questo comportamento avrebbe solo
alimentato i sospetti di Rebekah, ma aveva bisogno di stare da sola e
riflettere, cosa diamine posso fare?
Quando
stava per tornare al suo rituale di insudorazione del telefono, una
cosa abbastanza schifosa lo doveva ammettere, e parecchio da persona
turbata, probabilmente se uno dei suoi pazienti avesse cominciato a
farlo di fronte a lei gli avrebbe senz' altro fissato qualche seduta
in più, il telefono tornò a suonare, si aspettava di ritrovare l'
ennesima telefonata da parte di una delle ragazze invece il suo
futuro interlocutore era niente di meno che Sam Winchester, di nuovo
all' attacco, osservò l' apparecchio per diversi secondi, poi si
disse che al massimo avrebbe potuto dirgli che non era più in
America e che si sarebbe dovuto arrangiare da solo.
“Sam,
cosa succede?”
Cami io lo so che l'
ultima volta che ci siamo sentiti era una situzione abbastana
difficile-
“Vuoi
dire l' anno scorso? Con la guerra civile angelica e Metatron che ha
cercato di fare il lavaggio del cervello a zio Keiran? Ammetto che è
stato quasi più inquietante dell' apocalisse, che cosa succede
adesso?”
Si tratta di Dean, lui non è
più in sé
“Vuoi
dire come in metà delle situazioni che affrontate?”
no...no
questa volta è seria davvero, Dean..lui..ha il marchio
La
bionda sperò vivamente di aver sentito male, ma poi si ricordò di
chi era la voce della persona dall' altra parte della cornetta, e le
sue speranze di potergli dire di trovare altro aiuto svanirono
velocemente come erano nate.
“Per
marchio intendi quello di-”
Caino, il
marchio di Caino, ho mandato un' amica in Italia a cercare il libro
dei dannati, ma ancora non dà segni di vita, e la madre di Crowley
vuole ucciderci-
“Aspetta,
Crowley ha una madre? Crowley Crowley?”
Una
strega pazza di nome Rowena
Non si
stupì più di tanto, le streghe pazze erano ormai una costante della
sua vita
“E
io come potrei aiutarvi, Sam se Dean ha il marchio presto o tardi
diventerà una minaccia per tutti, e per tutti intendo un qualunque
essere vivente soprannaturale a caso, neanche Klaus Mikaelson
potrebbe sconfiggerlo, capisci che intendo?”
Volevamo
venire a New Orleans, guardare i libri di Keiran, lui aveva un sacco
di roba in quel suo Bunker
“Sam
mi dispiace, New Orleans è sotto il controllo di una strega
immortale e sociopatica adesso, io e pochi altri siamo riusciti a
scappare, sta di fatto che chiunque possa essere associato a me o
alla famiglia Originaria è ora soggetto a persecuzioni, non potete
andare a là”
Tu dove sei?
“In
Inghilterra, e tutto il materiale utile di zio Keiran è con
me”
Posso venire a dargli un'
occhiata?
“Posso? Scusa e Dean? Non puoi
lasciarlo da solo con quella cosa nel braccio, dimmi almeno che la
Prima Lama è a distanza di sicurezza”
Lo
è, e Dean non sa che ti ho chiamato, sarebbe fantastico se tu
decidessi di non dirglielo
“Oh
ma lo farai tu, sai per trovare un modo per togliere quella cosa dal
braccio di Dean avremmo bisogno di Dean”
Starai
scherzando spero
“Purtroppo
sono seria, non è qualcosa che possiamo lasciare al caso, portalo
con te Sammy, e porta pure quel grazioso angioletto, ci servirà
tutto l' aiuto possibile”
Grazie Cam, scusa se
portiamo sempre catastrofi sovrannaturali ogni volta che decidiamo di
chiederti aiuto
“Siete
i benvenuti, e quandomai ho avuto una vita normale?”
Sentì
il telefono riattaccarsi, aveva fatto la cosa giusta, quel marchio è
troppo pericoloso per essere lasciato così sul braccio di Dean,
preferiva a non pensare all' eventualità che potesse diventare un
demone, cominciò a massaggiarsi le tempie, le veniva già il mal di
testa al pensiero delle domande alle quali avrebbe dovuto rispondere
non appena lo avrebbe detto alle altre
Diagon Alley
Adhara
si faceva largo tra la folla tenendosi per mano con Davina che a sua
volta teneva Cassie che a sua volta teneva Monique, avevano formato
una fantastica catena laciandosi dietro Sophie e Rebekah con la
piccola Hope.
“Credete
che riusciremo davvero a tenere nascoste le nostre identità?”
Cassie
era la più restia a quel piano, sapeva bene che dei nomi finti non
avrebbero impedito a Dhalia di trovarle, così come era riuscita a
trovare Josephine sarebbe riuscita a trovare loro
“Io
non credo che Dhalia si preoccupi per noi in questo momento, se
lasciasse New Orleans Freya libererebbe Elijah e gli altri, Klaus
compreso, e scoppierebbe un gran casino.. Ahi”
Adara
si voltò verso quello che le era arrivato addosso, un ragazzo
decisamente più alto di lei, grosso come un armadio, che la scrutava
con sguardo disgustato, manco avessi la peste
“Vuoi
fare attenzione? Nati babbani, tutti uguali, non riconoscerebbero un
superiore manco, come nel tuo caso, a sbatterci contro”
La
ricciola guardò quell' enorme scimmione decisamente accigliata,
riconoscere che cosa?
“Chiedo
scusa non credo di avere idea della persona con la quale sto
parlando?”
“Sono un purosangue che ti basti, la prossima volta
sta attenta a dove cammini”
Beh
se per questo io sono erede dei Black e principessa di Skye, nonché
fanciulla del raccolto New Orleans ma non lo vado a sbanbdierare ai
quattro venti
“Basta
Tiger, smetti di perdere tempo con le nate babbane e vieni qui, Draco
ha bisogno di noi, e tu vedi stare più attenta”
Adhara
osservò il ragazzo di fronte a lei, il segondo che era intervenuto,
decisamente più altro di lei, e meno gorillesco dell' altro con
occhi e capelli nocciola, non era brutto, ma in quel momento ci
avrebbe scommesso la vista, secondo lei era perfino più razzista
dell' altro
“Anziché
sgridare me tieni sotto controllo il tuo gorilla la prossima volta,
imbecilli, andiamo Dee”
riprese
per mano Dvaina lasciandosi alle spalle le espressione sconvolta dei
due maghi e si incamminò lontano dai ragazzi senza risparmiarsi
prima di scambiarsi un' ultima occhiataccia con quello che le era
arrivato addosso
“Sanguesporco”
“Cafone”
appena
fu sicura di aver messo tra loro e lo sconosciuto un discreto numero
di metri tornò a parlare con le amiche
“Io
credo che se tutti gli studenti della scuola saranno come quelli
terrò seriamente in considerazione l' idea di rivolgermi alle
autorità per discriminazione e razzismo, oppure potrei semplicemente
riesumare Eva Sinclair e dirle di sentirsi libera di attingere potere
da tutta la società magica Inglese, questo posto mi ha già
stancata”
le
altre cominciarono a ridere assieme alla Elphinstone, era bello che
almeno qualcuno riuscisse a trovare qualcosa di divertente in quello
che era loro successo l' anno prima, le quattro continuarono
imperterrite per la loro strada
Cassie
seguì con lo sguardo Davina e Adhara, e si domandava come avrebbero
fatto le persone a scambiarle davvero per parenti, certo lei Adara e
Davina avevano gli occhi blu ad aiutarle anche se di tonalità
diverse, ma Monique? Era più alta di tutte loro, e sua madre e
Sophie avevano già studiato lì,qualcuno avrebbe potuto associarle,
non tra gli studenti certo ma gli insegnanti forse sì, vide Adara
affiancarla, era l' unica altra ad essersi posta quel problema
“A
che pensi Cassie?”
“A cosa vuoi che pensi? Penso che fortunate
come siamo la nostra copertura durerà al massimo una settimana, sì
le do una settimana, e poi giusto per essere generosa, come minimo ci
scappa pure un' alleanza tra Dhalia e questa specie di mago immortale
Inlgese, com'è che si chiama? Ah sì , Lord Voldemort”
al
nome del mago oscuro diverse persone per strada si girarono allarmate
e incuriosite verso le ragazze, Adhara prese Cassie per un braccio e
la trascinò lontano da tutti
“Credo
sia meglio limitare l' uso di quei nomi”
“Oh per piacere cosa
mai potrà farmi? Torurarmi? Uccidermi? Possedere il mio corpo e
minacciare la mia intera congrega con esso facendomi rinchiudere in
una prigione per streghe? Ci sono! Può radere al suolo la mia
città...ah no tutte queste cose sono già state fatte da quelle
psicopatiche di Esther e Dhalia, la sorella invincibile di cui
nessuno sentiva la mancanza”
Adhara la guardava comprensiva,
Cassie dopo il raccolto era stata l' ultima a risvegliarsi, era
quella che era stata morta per più tempo, e l' essere posseduta da
Esther non l' aveva di certo aiutata a riprendersi, era ancora
visibilmente turbata ed era l' unica ad avere ancora problemi di
sonno, non se la passava bene, no davvero, e lei e le altre non
potevano fare nulla per aiutarla
“Dimmi
di te piuttosto, vuoi cercare il tuo padrino assassino?”
“Sono
anni che non lo vedo, e la prigione tende a far diventare pazze le
persone, non credo che sia una buona idea”
“Non
ti ho chiesto se ti sembra una buona idea, sarebbe ovviamente un'
idea pessima e irresponsabile, ma ehi potremmo essere morte entro la
fine dell' anno per cui...”
“Vorrei, certo, non lo vedo da sei
anni, sono curiosa quantomeno, ma non voglio rischiare di imbattermi
nel resto della famiglia di mio padre, sono parecchio tipo lo
spocchioso di prima, solo che sono pure degli assassini a quanto
pare”
“Dai c'è di peggio”
“Tu dici?”
“Pensa
alla povera Rebekah, lei è circondata da fratelli psicopatici, sua
madre l' ha messa in un corpo che non era il suo dopo aver passato
mille anni a pentirsi di averla messa al mondo, suo padre vuole il
suo fratello bastardo morto...direi che è decisamente più in alto
di te nella lista di persone che hanno una vita familiare complicata,
per non parlare di Davina, sua madre dopo averla consapevolmente
offerta per un rituale che ne prevedeva la morte l' ha insultata
peasntemente quando quest' ultima ha implorato il suo aiuto, e lei
ancora non le rivolge la parola preferendo, giustamente, farsi
trattare da figlia da Marcel, vampiro che ha assassinato la madre
della sua migliore amica”
“Siamo proprio in una condizione
disperata vero?”
“Direi di sì, senza ombra di dubbio, non
credo che ci riprenderemo mai”
“Scusa in tutto questo Sophie e
Rebekah che fine hanno fatto?”
Cassie si guardò un po' intorno
avvistando le streghe una diecina di metri lontano da loro, ma non
erano da sole
“Ehi
Adhara chi pensi che siano quelli lì con loro?”
Adhara osservava
i due uomini dietro di lei, uno aveva l' aria terribilmente
trasandata, mentre l' altro aveva un' aria terribilmente familiare,
osservandolo Adhara ebbe una strana sensazione di Deja'vu, mentre
ripensava a dove poteva averlo visto, fu distratta dalla voce
squillante di Davina che le invitava ad andare avanti
“CREDETE
CHE SO' CI PERMETTEREBBE DI TENERE UNA CIVETTA?”
“Dai
andiamo, meglio non farci vedere troppo vicino a Sophie, raggiungiamo
Davina”
Adhara decise di dare retta a Cassie, che non aveva tutti
i torti, e lasciò cadere ogni suo dubbio sicura che sophie lo
avrebbe chiarito più tardi
***
Sophie
Deveraux cercava di tenere l' andatura lenta di Rebekah, che aveva l'
ulteriore peso di Hope, senza perdere di vista le ragazze, era un
bene che non venissero viste assieme ma di certo non le volera
disperse per Diagon Alley, sperava vivamente di non incontrare nessuno
di conosciuto, non aveva davvero le forze per rispondere a domande
quali, dove sei stata tutti questi anni? E tua
sorella come sta? Perchè non hai mai scritto? Doveva
avere una faccia davvero allucinata perchè Rebekah la guardava in
modo davvero assurdo
“Sophie
ti senti bene? Ti muovi con la disinvoltura di un' evasa di
prigione”
“Ma certo, ma certo, sto
benissimo,infondo potrei solo ritrovarmi di
fronte compagni di scuola che non vedo da vent' anni e dare loro
apiegazioni di quello che ho fatto mentre loro combattevano una
guerra contro un sociopatico immortale... facile”
“Beh...tu
combattevi una guerra contro una mandria vampiri ...per non parlare
di tutte le cose assurde che succedono in quella cit-” Rebekah
osservò la strega confusa che per qualche strano motivo aveva fatto
dietro front ed era decisa a tornare indietro “Che diamine hai
Sophie?”
Ti prego,
ti prego, fa che non mi riconosca, fachenonmiriconos-
“Non
ci credo, è proprio la piccola So' quella che vedono i miei occhi?”
Al
suono della voce maschile Sophie fu costretta a girarsi trovandosi di
fronte niente di meno che Sirius Black, notò che non era cambiato
poi molto aveva sempre quell' aria d abello e dannato, o come l'
aveva soprannominato Aisling da faccia da schiaffi, che lo
contraddistingueva anche da ragazzo, mentre Remus, notò con piacere,
si portava dietro quell' aria mite che lo rendeva l' unico essere
umano decente tra tutti i membri dei malandrini di
tutte le persone proprio lui doveva decidere di andarsene a spasso
per Diagon Alley quella mattina? bene
entro qualche ora il mio ritorno sarà di dominio pubblico!
“Incredibile,
credevo che fossi morta, sai senza ricevere più notizie tue...”
“Beh
io ero convinta che fossi in prigione per l' omicidio di Potter...e
di Lils, cosa ci fai a piede libero?”
“Diciamo pure che mi
sono fatto quattordici anni ad Azkaban per un omicidio che non avevo
commesso... ma cosa ti porta a Londra e che fine avevi fatto, come
sta Jane Anne, la tua bella sorella è qui anche lei?”
“Aspetta
eri innocente? Beh io sono a Londra perchè la situazione a New
Orleans stava diventando invivibile, avevo bisogno di un cambiamento,
e Jay è morta”
Sirius si pentì subito della domanda e vide
Remus passarsi una mano sulla fronte, quel gesto fece sorridere
Sophie, la quale sapeva bene che Lunastorta lo faceva solamente
quando lui diceva qualcosa di stupido o imbarazzante, doveva cambiare
discorso qualcosa che la mettesse a suo agio, che non dovesse per
forza farle parlare di cose sgradevvoli
“Immagino
avrai saputo di Rabastan”
Imbecille,
lui era un imbecille
quella era l' ultima prova che doveva fornire al suo amico di
disavventure, vide la tassorosso impallidire e non seppe se per la
consapevolezza di essere stata amica di un mostro assassino, per il
timore di poterlo rincontrare o semplicemente perchè non voleva
sentirsi oggetto di giudizio da parte del vecchio compagno di
punizioni
“B-beh
quando lo frequentavo io era un ragazzino quasi normale, mi è
dispiaciuto sapere della piega che ha preso”
“Già quanti ne
saranno passati... venti dall' ultima volta che hai visto lui e mio
fratello?”
“Già,
quanto cambiano le persone”
Sì se
escludiamo quella volta di sei anni fa durante la quale gli ho
offerto consapevolmente rifiugio sotto il mio tetto dopo aver
acconsentito a nascondere tua nipote e crescerla assieme a mia
nipote, nipote che ora ho intenzione di tenerti nascosta Sophie
temette di sentirsi male, poteva forse andare peggio di così?
“Sì
grazie a Dio almeno quel demente di mio fratello è stato fatto
fuori...sono stato contento di sapere che alla fine Aisling si fosse
allontanata da lui”
Così lontana
che ci ha fatto una figlia, Tosca dammi la pazienza
Rebekah
Mikaelson notando che la strega stava per cominciare a ridere
istericamente, che non era per niente a suo agio e che probabilmente
aveva dei grossi segreti da tenere tali, decise di intervenire in suo
soccorso
“Non
ci credo So', non mi avevi mai detto di avere compagni di classe così
affascinanti, caspita!”
solo allora l' attenzione dei due maghi
si voltò verso la figura minuta di Rbekah, che dentro di sé gioì
trionfante del suo riuscito tentativo di soccorso
“Sono
Eva Sinclair, mi sono trasferita qui con Sophie, immagino avrete un
sacco di cose imbarazzanti da raccontare sul suo conto eh?”
Sirius
e Remus guardavano incuriositi quella ragazza, donna, con la bambina
in braccio che era riuscita, consapevolmente o meno, a togliere tutti
da una situazione di estremo imbarazzo, il secondo terrorizzato dagli
aneddoti che Felpato avrebbe potuto tirare fuori si affretò a
prendere la parola e a darle man forte
“Remus
Lupin, lieto di conoscerla, allora come trova Londra?”
“Magnifica,
assolutamente magnifica, diversa da New Orleans, ma ora che ci penso
Sophie non dovevamo incontrare quella persona? Mi hai trascinata qui
per poi fare in ritardo?”
“Purtroppo la mia compare ha
ragione, temo di dovervi lasciare, devo incontrarmi con Albus
Silente, gli ho giurato che gli avrei raccontato della Famiglia
Originaria, sai com'è è parecchio curioso, bene Remus, Sirius, è
stato un piacere, davvero un piacere, dovremmo vederci uno di questi
giorni, davvero così potrete umiliarmi con Eva”
“Oh ma certo
certo So', dove abiti adesso?”
“Londra Babbana, ero in cerca
di cambiamento”
“Oh...scelta insolita, beh io sono sempre al
Grimmould Place 12, fatti sentire mi raccomando”
Sophie
abbracciò nervosamente entrambi gli uomini, afferrò Rebekah e si
avviò verso le streghette, grata che avessero deciso di rimanere in
disparte, non senza sentire un ultimo scambio di battute tra i due
uomini
“Credi che io l'
abbia messa in imbarazzo?”
“Credo che tu sia un demente Sir,
come ti è saltato in mente di parlare di Rabasta e Regulus?”
“Allora...me
lo spieghi che cosa succede?”
“è una storia lunghissima Bex,
davvero lunghissima te la racconto uno di questi giorni ok?”
“Come
preferisci”
Rebekah chiuse lì la conversazione, era un' esperta
in segreti, ed essendo la prima ad averne riteneva che fosse più che
giusto che Sophie si tenesse i suoi finché lo avrebbe ritenuto
necessario, le due streghe furono raggiunte dalle quattro fanciulle
del raccolto, tutte con espressioni abbastanza incuriosite
“Zia
So' era il tuo ex ragazzo quello?”
“No grazie a Tosca,
no”
Adhara, notando che Sophie non accennava a dar loro
spiegazioni decise di fare un altro tentativo
“E
allora chi erano?”
“Beh...uno era tuo zio, l' altro il suo
amico di scorribande”
“Mio che cosa?”
“Ti prego...posso
spiegarti tra qualche ora, devo ancora riprendermi dallo
shock”
“Credevo fosse in prigione”
Sophie
si rese conto che la ragazza lo disse con una punta di timore nella
voce, quasi come se si aspettasse che fosse evaso, decise di
tranquillizzarla, almeno quello glielo doveva
“A quanto pare
non aveva ucciso nessuno...ora andiamo Silente ci aspetta”
***
Albus
Silente se ne stava seduto in uno dei tavolini del Pub Irlandese che
aveva selezionato come luogo di incontro con le streghe, quando le
vide antrare lì dentro ne fu enormemente sollevato, osservò
incuriosito la giovane Deveraux, la sua alunna,era ormai una
donna e camminava verso di lui seguita da un gruppo di altre cinque
giovani streghe, sei si ritrovò a constatare notando la neonata,
appena furono abbastanza vicine, fece loro cenno di avvicinarsi
“Sophie,
cara Sophie, che gran piacere rivederti, prego sedetevi tutte”
La
strega di New Orleans notò con stupore che il vecchio preside non
era cambiato quasi nulla, che fosse anche lui immortale e imparentato
con i Mikaelson?
“Signore, le presento le ragazze O'Connell al
gran completo, Adhara, Davina, Monique e Cassandra”
le ragazze
guidate dal vecchio mago presero posto sugli sgabelli, Monique non
potè fare a meno di pensare a quanto fosse bizzarra come scelta quel
luogo, un luogo bizzarro per un ospite bizzarro, pensò
“Salve
signore, Sophie parla molto bene di lei, io sono Ev-”
“Bex lo
sa, sa chi sei l' ho informato”
“Il suo segreto è al sicuro
con me signorina...Sinclaire”
Rebekah sorrise al vecchio,
sembrava affidabile, anche se ancora non poteva esserne sicura, poi
vide Sophie prendere per un braccio Adhara per riportare la sua
attenzione, che vagava scrutando la clientela di quel posto,
“Signor
Preside lei invece è Adhara”
Silente scrutò quello che era l'
elemento a lui più caro di quel gruppo di fanciulle, la osservò
attentamente, temendo addirittura di metterla a disagio, non
assomigliava granchè al padre, osò dire che era uno sposalizio
perfetto tra Andromeda e Bellatrix, e sperò che avesse ereditato il
carattere esclusiamente dalla prima, mentre gli occhi erano
senz' altro della madre, anche se avevano un qualcosa di indagatore e
aggressivo che Albus giurò appartenesse alla vecchia Walburga, per
il resto si ritrovò a pensare che era una ragazza piuttosto piccina,
più bassa della media delle ragazze della sua età
“Bene
direi che abbiamo decisamente molte cose di cui parlare dico
bene?”
Le stregh si guardarono prima tra di loro e poi di nuovo
al preside, con quella conversazione avrebbero stabilito meglio i
dettagli di quella che sarebbe stata la loro esistenza nella Londra
magica, nonché vitale informazioni che le avrebbero aiutate a non
farsi uccidere dai mangiamorte, in quel Pub Irlandese iniziava
davvero la vita di quattro nuove streghe, Adhara Elphinstone, Monique
deveraux, Cassandra Payet e Davina Claire erano morte a New Orleans,
quella era la nuova vita delle cugine O'Connell
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Capitolo 4 *** Capitolo 3: The start of a new chapter ***
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Theodore Nott si faceva largo tra la
gente del binario affollato nel tentativo di raggiungere il treno
che, come ogni anno da sei anni, lo avrebbe portato ad affrontare un
altro anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Osservava distratto la folla, in cerca
dei suoi amici, anche se loro, non essendo neanche lontanamente
ritardatari come lui certamente dovevano trovarsi già dentro il loro
scompartimento, si rese conto che, al suo passare, cominciavano a
sollevarsi brusii e chiacchere relative probabilmente ai fatti
accaduti l' anno precedente che avevano portato all' arresto di suo
padre e di alcuni altri mangiamorte, ma a lui non importava, sapeva
cosa era il padre e sapeva che probabilmente avrebbe seguito le sue
orme, e sapeva che c' era chi stava peggio di lui, nella mente gli si
figurò l' immagine di Draco che aveva visto l' ultima volta qualche
giorno prima, pallido e terrorizzato, almeno non sto come i
Malfoy, a risvegliarlo dalle sue
riflessione fu un' aggressiva voce femminile, voce a lui
tremendamente familiare che fece tacere di botto tutte le chiachere
attorno a lui
“INSOMMA
VI SIETE INCANTATI? Ho capito che non abbiate mai visto un bel
ragazzo ma lasciatelo in pace, il piccolo Theo è molto timido!”
Il
serpeverde osservò divertito le persone zittirsi e distogliere lo
sguardo, si voltò sull' orlo di una risata verso la gentil donzella
che aveva reso la scenetta possibile, Daphne Greengrass trotterellava
decisa verso il compagno, più che determinata a far sì che venisse
lasciato in pace, con quegli occhi verdi e quei capelli biondi e
svolazzanti i più avrebbero potuto sospettare qualche parentela con
una Veela.
“Cara
Greengrass, vedo che non ti smentisci mai...in ritardo come al
solito”
“Signor Nott da che pulpito, sai dopo quello che è
successo l' anno scorso temevo che tu e Draco non sareste tornati...e
che mi avreste lasciata da sola a combattere contro il mio istinto di
assassinare la Prkinson”
Theodore
soffocò un' altra risata, la leggerezza con la quale la bionda
affrontava l' argomento glielo fece sembrare come una gita andata
male
“Se
la mia mancata istruzione portasse alla scomparsa definitiva di
Pansy penso che farei uno sforzo per stare chiuso in casa, poi
avresti sempre Blaise come alleato”
“Zabini sarebbe più
inutile di una bacchetta spezzata nella pianificazione di un
omicidio, credi che Draco riuscirà a fare da prefetto quest' anno?
Non mi va di lavorare con qualcuno come Tiger o Goyle, certe volte mi
chiedo da dove venga la loro discendenza magica”
“Sono stupidi
vero, ma la natura a volte commette qualche sbaglio”
Arrivati di
fronte allo scompartimento dove erano soliti stare si resero conto
con orrore che i posti che dovevano essere riservati a loro erano
stati opportunamente occupati dalla precedente citata Pansy Parkinson
e da un' altra ragazzina di cui nessuno dei due ricordava il nome,
Theodore si voltò velocemente verso Draco Malfoy e Blaise Zabini
notando divertito la tacita ma eloquente richiesta d' aiuto che i due
stavano lanciando
“Credo
che dovremmo cercarci un' altro scompartimento, che dici Nené?”
la
bionda accanto a lui osservava l' allegro quadretto molto divertita,
le facevano davvero pena Draco e Blaise ma non aveva nessuna
intenzione di sorbirsi Pnasy per tutto il viaggio in treno
“Credo
che tu abbia ragione staremo benissimo in un altro
scompartimento”
uscirono lasciandosi alle spalle due amici
furibondi, e andarono alla ricerca di altri due posti liberi
***
Adara
Elphinstone, ora O'Connell, trascinava dietro di se le sue amiche,
ora cugine, alla ricerca di uno scompartimento vuoto dove sistemarsi
e poter stare assieme, per riflettere in santa pace di tutto quello
che era loro successo, però lo doveva ammettere, il sovraffollamento
di quel treno le trasmetteva una strana sensazione di angoscia e
nervosismo che non la lasciavano concentrare sufficientemente per
capire come sarebbe stato pportuno comportarsi in quello che per loro
era un mondo tutto nuovo.
“Sono stato chiaro Sophie? Non
dovrete commettere atti irresponsabili, nessuna di voi”
Il
preside della scuola di Hogwarts osservava le streghe con un' aria
seria usando toni che non ammettevano repliche
“Signore, Rabastan dovrebbe
sapere-”
“Sophie ora come ora il signor Lestrange è tutt'
altro che una compagnia raccomandabile, dovrai starne alla larga, il
più possibile, per quanto riguarda gli altri, la vostra identità
dovrà essere tenuta segreta il più a lungo possibile, non possiamo
permetterci che Tu-Sai-Chi o Bellatrix o chiunque altro scoprano che
lei e le altre fanciulle del raccolto sono qui, cercherebbero di
servirsene”
“E Andromeda e Sirius?”
“Lo diremo loro a
tempo debito”
Riecheggiavano
nella sua testa ancora le parole che quello strano preside aveva loro
riservato, la maggiorparte sul cercare di vivere quell' esperienza
come normali studentesse, cercando di non isolarsi, che sarebbe stato
importante apparire come studentesse normali e non rifugiate, l'
unico problema era prorpio che loro non erano delle studentesse
normali ma delle streghe in fuga, Sophie aveva loro spiegato nei
giorni precedenti come usare una bacchetta, e non lo avevano trovato
troppo difficile, certo le formule in latino creavano ogni tanto dei
problemi, ma non era niente di impossibile da fare, si fermò quando
Davina le tirò la manica della maglia indicando uno scompartimento
libero, ci si infilarono tutte e quattro, Cassie e Davina si
anciarono quasi simultaneamnete nei posti vicino al finestrino,
lasciando lei e Monique nei posti centrali, Adara chiuse lo sportello
dello scompartimento e prese posto accanto a Davina
“Allora
che cosa ve ne pare?”
Monique sbuffò sonoramente, e Cassie fece
lo stesso, la verità era che nessuna delle quattro era troppo
entusiasta
“Vuoi
dire del fatto che rivedremo Sophie e le altre solo a natale senza
poter organizzare un piano, del fatto che la famiglia di tuo padre,
prima al sicuro dentro una prigione ora sia quasi del tutto evasa o
del fatto che per fare un incantesimo dovremo servirci di
questa?”
Monique sollevò quel curioso rametto di legno che da
quel momento sarebbe stato il suo compagno di avventure, di studio e
di qualsiasi altra cosa e lo agitò con frustrazione di fronte all'
amica
“Non
riesco a credere che dovremo davvero usare una bacchetta magica,
insomma ti rendi conto?! In questo posto fanno dipendere la loro
capacità di fare incantesimi da un ramo di legno, se fossimo a New
Orleans-”
“Beh non ci siamo, dobbiamo adattarci, manco io sono
entusiasta, ma dobbiamo fare uno sforzo e-”
prima
che Adara potesse finire la frase la porta dello scompartimento si
aprì rivelando un ragazzo alto dagli occhi nocciola e i capelli del
medesimo colore accompagnato da una ragazza bionda che, constatò
Davina, dovevano avere più o meno la loro età, Adara lanciò uno
sguardo gelido al ragazzo, riconoscendo il cafone di qualche giorno
prima, e lui non si fece scrupoli a ricambiare, Daphne osservò la
scena un po' confusa, decise poi di passare sopra lo sterano
comportamento dell' amico
“Possiamo
sederci qui? Gli altri vagoni sono occupati”
prima che le
ragazze potessero rispondere, Theodore lanciò uno sbuffo sonoro, che
fece spazientire non solo le americane ma anche la bionda serpeverde
“Andiamo
Daphne, non voglio sedermi accanto a delle sanguesporco, cerchiamo un
altro scompartimento”
“Andiamo
Theo, smettila di essere sgarbato”
Daphne cercò di recuperare
l' irrecuperabile, chi glielo aveva fatto fare di diventare amica e
affezionarsi a gente come Malfoy, Nott e Zabini? Aveva il sentore che
non avrebbe mai trovato la risposta, nel frattempo una preoccupata
Cassandra lanciava occhiate di supplica a Monique e Adara, le più
inclini a scatenare conflitti, ma Theodore sembrava non voler capire
“...non
capisco perchè gli permettano di studiare assieme a noi, dovrebbero
lasciarvi nelle vostre topaie babbane”
sia Daphne che Cassandra
si passarono una mano sulla fronte, come a non volere assistere a ciò
che stava sicuramente per avvenire, l' ultima cosa che Cassie vide
prima di tornare ad ammirare il meraviglioso panorama fuori dal
finestrino fu la bocca di Monique che cominciava a muoversi con le
guance sempre più rosse per la rabbia
“Ci
permettono di studiare qui con voi perchè, evidentemente-” la
riccia Deveraux squadrò il ragazzo dalla testa ai piedi,
assicurandosi che capisse che stava parlando di lui
“le
nuove generazioni inglesi, di maghi purosangue sono così scadenti
che il vostro ministro è dovuto ricorrere a noi per cercare di dare
ancora una parvenza di dignità alla vostra società”
Monique
era stata molto più glaciale del previsto, era stata paziente e non
era andata in escandescenza, tutti i presenti escluso Nott cercavano
di soffocare le risate,
“Se
non fossimo dentro un treno te la farei vedere”
Adara mandò gli
occhi al cielo conscia del fatto che se Monique avesse deciso di
fargliela vedere probabilmente
non sarebbe sopravvissuto più di qualche ora, ma per sua fortuna
Monique non era un' assassina
“Adesso
basta, se fossimo a New Orleans con il tuo atteggiamento da …beh da
te... saresti già morto, però sfortunatamente non siamo in America,
per cui ho paura che ti dovrò tenere così, sappi comunque che dove
decidi di sederti è un tuo problema non nostro, e di certo non
altererà il corso delle nostre vite, per cui che tu voglia sederti
qui o altrove muoviti, stiamo per partire...e poi la gente ha il
coraggio di chiederci perché abbiamo fatto una guerra per la nostra
indipendenza”
Daphne guardò divertita le quattro ragazze e,
sapendo che Theo avrebbe sicuramente optato per dare la caccia ad
altri due posti, si affrettò a prendere posto accanto ad Adara, la
quale era abbastanza soddisfatta del suo discorso, Theo dal canto suo
si abbandonò accanto a Monique, tenendo più distanza possibile,
cominciò a chiedersi da che parte stesse Daphne, in quel caso
certamente non dalla sua, stava già amorevolmente conversando con
quelle mezzosangue, il serpeverde optò per farsi una dormita,
sarebbe stato un viaggio parecchio lungo, comunque lui non le aveva
mai viste, almeno non erano in serpeverde, almeno quello, prima di
abbandonarsi definitivamente al sonno riuscì a catturare una piccola
parte di conversazione tra Daphne e una voce sconosciuta, ne dedusse
che doveva trattarsi di una delle due ragazze che non avevano parlato
durante il loro insolito scambio di battute
“Non vi ho mai viste, in che casa
siete?”
“Non lo sappiamo...abbiamo sempre studiato a New
Orleans, siamo qui per la prima volta, dobbiamo ancora essere
smistate”
Salazar no, tutto ma non questo ti prego, tienile
lontane da serpeverde, con quel
pensiero nella testa e l' immagine di Draco tormentato da Pansy, Nott
junior si addormentò, ripromettendosi di non lasciare mai più Draco
da solo.
Ministero della Magia
Sophie Deveraux
camminava distrattamente tra i corridoi del secondo livello del
Ministero della Magia, dopo aver parlato con Albus Silente, il quale
aveva insistito che lei dovesse tentare di farsi ammettere all'
Ufficio di Regolazione e Controllo delle creature magiche dove, viste
le sue vaste conoscenze di vampiri e lupi mannari sarebbe senz' altro
stata bene accetta, aveva preso una fondamentale decisione, lo
stipendio non era una cosa importante, per cui ora anziché essere al
quarto livello a seguire le indicazione del suo ex-preside, si stava
avviando verso il quartier generale degli Auror dove, ne era sicura,
il suo curriculum di streghe immortali e guerre civili le avrebbero
assicurato un posto senza ombra di dubbio.
Arrivata di fronte
all' ufficio in questione bussò timidamente facendo un respiro
profondo,
“Avanti”
appena ebbe la
conferma di essere stata sentita aprì la porta ritrovandosi di
fronte un uomo robusto, con la faccia coperta di cicatrici dalla
quale mancava un bel pezzo di naso, aveva uno strano occhio, appena
lesse la targa che stava sulla scrivania di fronte a lei non riuscì
a credere a ciò che vi stava scritto, Alastor Moody
“Bene signorina
Deveraux, ho visionato il suo curriculum parecchio interessante ma
devo-”
“L-lei doveva essere in pensione”
appena si rese
conto di averlo detto a voce alta si portò immediatamente una mano
davanti alla bocca, di certo quello non era l'inizio che aveva
sperato per un colloqui di lavoro, l' uomo la scrutò più
attentamente, di certo non dovevano avergli fatto piacere le sue
parole
“Sì, sono ancora
in pensione, ma essendo questi tempi difficili, continuo ad occuparmi
della selezione per nuovi Auror, poi cosa glielo dico a fare, non
sono mica affari suoi, piccola ficcanaso-”
prima di perdere la
pazienza tossicchiò un po' per riprendere il controllo per poi
tornare a rivolgersi alla giovane strega
“Come stavo
dicendo, sebbene lei abbia abbia un curriculum interessante, devo
farle delle domande”
“Domande relative a...?”
“Relative
al suo periodo si studio ad Hogwarts, a chi ha incontrato negli
ultimi vent'anni dei suoi vecchi amici...e alla misteriosa morte di
sua sorella”
Sophie capì
immediatamente dove voleva arrivare, se lo aspettava, con evasioni di
prigione così frequenti il minimo che potevano fare era fare
interrogatori per le nuove reclute
“Albus Silente si
è offerto di garantire per lei, ma preferisc sentire la sua
versione”
“Mentre ero ad Hogwarts non avevo molti all' interno
della ia casa”
“Perchè?”
“Non saprei, inizialmente mi
ero convinta di non volere amici britannici, poi credo che si
sentissero minacciati da me, mi frequentavo con una ragazza scozzese
mia coetanea di corvonero, Aisling Elphinstone, ne avrà sentito
parlare, aveva più o meno il mio stesso problema, era membro di una
delle poche comunità autonome di maghi e streghe, e come ogni buon
scozzese non amava troppo gli inglesi”
“Tutto qui?”
Sophie cominciò a
sorridere, più che all' uomo a se stessa, stava iniziando a
ricordare cose che aveva dovuto mettere da parte per il bene della
congrega, in modo tale da non avere distrazione, ma che da quando
aveva rimesso piede in inghilterra stavano cominciando a farsi strada
tra i suoi ricordi
“Io e Aisling
avevamo una specie di strana relazione amore odio con due ragazzi di
Serpeverde, Regulus Black e Rabastan Lestrange”
Moody si fece
più attento, quello era esattamente il punto che voleva toccare, lui
doveva proteggere Harry e la società magica, non poteva permettere
di rischiare di assumere probabili alleati dei mangiamorte, e quella
ragazza, per quanto straordinarie fossero le sue capacità di strega,
ne aveva incontrati ben due nel corso della sua vita
“In che senso
amore e odio?”
“Io e Rabastan eravamo costantemente in
competizione, Jane Anne e suo fratello erano nemici giurati, e noi
credevamo inizialmente di dover essere lo stesso, poi ore di
punizioni insieme ci anno trasformato in amici, invece Aisling e
Regulus, direi che inizialmente passavano del tempo assieme solo a
causa di noi due, Aisling non simpatizzava per i Black, ma credo che
sia a loro successo la stessa cosa che capita quando due persone sono
costrette a passare troppo tempo assieme e non possono uccidersi,
alla lunga si diventa amici, o qualcosa di simile comunque”
“Ha
poi più avuto notizie loro, dei suei compagni intendo”
“Ho
tenuto per un periodo i contatti con Aisling, e lei venne una diecina
di anni fa a New Orleans, per quanto riguarda Regulus e Rabastan, l'
ho saputo solo qualche mese fa, mentre organizzavo il mio ritorno in
Inghilterra, e poi qualche giorno fa ho incontrato Sirius che mi ha
confermato le notizie”
Il mago non
distoglieva lo sguardo dalla ragazza, era sincera, almeno così gli
sembrava, e non aveva la facoltà di farle assumere del veritaserum
senza prove reali che lei avesse relazioni con i mangiamorte, la cosa
era ovviamente impossibile visto che era rimasta a New Orleans,
dovette accontentarsi
“E sua sorella?
Crede che Rodolphus Lestrange potesse essere coinvolto nella morte di
sua sorella?”
“Mia sorella è stata assassinata da un vampiro,
Rodolphus al tempo non era più nella lista dei suoi problemi, e poi
non era in prigione pure lui?”
Sophie sperò davvero che quella
conversazione finisse lì, non le importava più neanche di non
ottenere il posto, voleva solo uscire prima di scoppiare a piangere,
si era detta che non aveva senso ripensarci, ma non le stavano
lasciando altra scelta
“Molto bene
signorina, siccome è stata raccomandata da Silente e ha affrontato
più o meno ogni sorta di conflitto magico, per non parlare di
creature sofrannaturali credo che lei possa entrare a far parte della
squadra senza ulteriori indugi, questo è ciò che le servirà-”
porse alla strega un piccolo fascicolo “E lui sarà il suo
partner-” Moody puntò il dito sopra un nome scritto accanto a
quello di Sophie, nome che ancora un po' le fece venire un infarto:
Sirius Black.
Cercò di darsi un
contegno e spostò lo sguardo di nuovo sul mago
“Comincia la
prossima settimana”
La donna fece un
forzato sorriso prima di salutare e uscire dall' ufficio, non ci
voleva, non ci voleva davvero, sperò vivamente che Sirius decidesse
di non ritrattare mai più gli argomenti di qualche giorno prima, o
per lei sarebbe stato impossibile concentrarsi sul suo nuovo lavoro,
vide Rebekah venirle incontro, non aveva una faccia allegra e decise
che era il caso di smettere di pensare a quello che aveva in mente e
focalizzarsi sulla neo strega
“Bex che succede?
Non dirmi che non ti hanno ammessa!”
“Oh no, visti i miei
precedenti a New Orleans con vampiri e licantropi l' ufficio per
regolazioni e bla bla ha deciso che sarei stata una fantastica nuova
impiegata, non ci credevano quando gli ho detto dei vampiri
originari, alias miei fratelli”
“Abbassa la voce qua sei Eva
Sinclaire, allora perchè sei così irritata?”
“è l'
atteggiamento So', insomma lo capisco che sia difficile per loro
instaurare un rapporto con creature sovrannaturali, dannazione se
fossi ancora un vampiro penso che sarebbero stati la mia colazione,
forza andiamo, non mi va di lasciare Camille da sola con Hope tutta
la giornata, voglio stare con mia nipote e voglio che la bionda la
smetta di struggersi per Klaus, muoviamoci”
“Credi che
riusciremo a farci bastare quell' appartamento?”
“Oh certo che
no, ma ho una buona notizia”
“Che sarebbe?”
“Come tu
ben sai io e Camille stavamo organizzando una fuga da diverso tempo,
e ho fatto scrivere questi da Elajah”
l' ex originaria
porse dei fogli alla strega che li lesse con foga per poi ritrovarsi
alla fine con una faccia più che compiaciuta
“Cioè fammi
capire, voi avete un maniero?”
“Avevamo, siccome lasciarlo a
una strega sarebbe sembrato troppo sospetto ho fatto falsificare ad
Elajah un testamento in cui risulto morta nel 1958 e nel quale lascio
tutta la mia eredità al defunto padre Keiran, il quale essendo
appunto defunto e avendo lasciato tutto alla sua adorata nipote
Camille...”
“Ci permetterà di andare a vivere in un castello,
scusa non potevamo presentarci direttamente?”
“No, mi sembrava
più divertente far compilare tutta una serie di testamenti ad
Elajah”
Sophie iniziò a ridere scuotendo la testa,
improvvisamente quella si era trasformata in una giornata fantastica.
Hogwarts
Adara e le amiche
guardavano affascinate il panorama che si presentava davanti a loro,
dopo essere state scortate fino alla scuola da delle carrozze mosse
da delle strane bestie che le quattro non avevano mai visto vicino a
New Orleans,
“Bene direi che
ci siamo”
Davina guardava incuriosita tutti gli studenti del
primo anno che si dirigevano verso un punto ben preciso di fronte a
quella che doveva essere un' insegnante
“Credete che
dovremmo andare anche noi?”
“Possibie, dai avviciniamoci e
chiediamo informazioni”
Minerva McGrannitt si preparava ad
accompagnare i nuovi studenti del primo anno quando vide quattro
ragazze venirle incontro, le osservò bene e ne dedusse che doveva
trattarsi delle quattro americane
“Mi scusi,
professoressa, noi dovremmo essere ammesse al sesto anno ma-”
l'
anziana donna zittì Cassie con un' alzata di mano
“Siete voi le
cugine O'Connell?”
“S-sì” la brunetta guardò in direzione
delle amiche un po' confusa senza sapere bene cosa dire
“Bene, venite con
me restate qui davanti”
Le quattro ragazze si avviarono
incuriosite dietro a quella strana donna, non esattamente sicure di
quello che sarebbe successo dopo
***
Draco Malfoy
osservando il custode della scuola perquisire i suoi effetti
personali si pentì amaramente di non essersi portato dietro nulla di
letale, almeno avrebbe un buon motivo per vivisezionare i suoi
bagagli,
“Garantisco io
per il Signor Malfoy, può andare Gazza”
il giovane serpeverde
si accorse solo in quel momento dell' arrivo del suo professore, e ne
fu grato non aveva intenzione di continuare quella stupidaggine,
intravide Nott e la bionda Greengrass avvicinarsi gioiosamente verso
di lui, traditori, appena furono abbastanza vicini si accorse
che quella felice era solo Daphne mentre Nott aveva l' aria di uno
che aveva appena visto un morto
“Sappiate che non
vi perdonerò mai, mai capito?”
“Rilassati Draco, la sorte mi
ha già punito abbastanza”
il biondo osservò l' amico confuso
per poi spostare lo sguardo sulla Greengrass sempre più divertita
“Qualcuno mi
spiega che accidenti sta succedendo?”
“Oh semplice, la serpe
bionda qui accanto a me mi ha costretto a passare tutto il viaggio in
uno scompartimento con quattro nate babbane, ti rendi conto? Quattro”
“Beh è quello
che ti meriti per avermi lasciato con la Parkinson, per non parlare
di Zabini il quale era troppo intento ad ammirarsi e non mi ha dato
una singola mano d' aiuto...comunque Nenè le mezzosangue non erano
un po' esagerato per il povero Theo? Guardalo è un lenzuolo”
“Sono
delle ragazze deliziose, sapessi tutte le cose che mi hanno
raccontato mentre dormivi, New Orleans sembra proprio un posto
interessante”
“Oh sì interessantissimo, pieno di vampiri,
lupi e streghe impazzite, davvero Nenè non dirmi che ti stanno
davvero simpatiche!”
“Certo che sì, anzi sai che ti dico?
Spero capitino in Serpeverde”
detto ciò la ragazza si allontanò
dentro la scuola lasciando indietro i due amici non poco perplessei
“Draco io-io
credo che stia male, credo che abbia qualcosa di serio”
“...credo
che tu abbia ragione, insomma l' hai sentita?”
“Dobbiamo starle
vicino, poi riguardo a quelle quattro c'è qualcosa che non mi
quadra”
“Che intendi?”
“Mentre andavamo alla carrozza
le ho viste Draco, una ha accarezzato i Thestral e le altre lo
stavano guardando questo vuol dire-”
“vuol dire che hanno
visto tutte qualcuno morire”
Draco rifletté su quello che gli
aveva appena confidato l' amico, effettivamente era parecchio strano
ma non gli sembrava di doverne fare la fine del mondo
“Dai lascia
perdere per ora, ci penseremo più tardi”
i due si avviarono
dentro l' edificio facendosi strada tra gli studenti, decisi a
recuperare i loro amici e a godersi il banchetto.
***
Hermione Granger
era intenta a non prestare attenzione a quello che Ron Weasley, uno
dei suoi migliori amici, stava dicendo, nell' impresa l' aiutava la
sorella di quest' ultimo intrattenendo la riccia con conversazioni di
gran lunga più interessanti di quelle del ragazzo, all' improvviso
però la faccia della rossa Ginny sbiancò di colpo, Hermione seguì
con lo sguardo il punto che aveva catturato l' attenzione di Ginny, e
non appena si ritrovò di fronte il suo migliore amico con il naso
pieno di sangue non potè fare a meno di sussultare, non appena
quest' ultimo prese posto accanto a loro, decise che era il caso di
capire cosa fosse successo
“S può sapere
chi diamine è stato?”
“è stato Malfoy, mi ha immobilizzato e
rotto il naso, poi mi ha trovato Luna e in seguito sono stato curato
da Tonks, non dovete preoccuparvi, non è niente”
“Diamine
Harry!” Ronald Weasley sembrava essersi risvegliato da uno stato di
trans “Che cosa ti è successo?”
la domanda fece mandare gli
occhi al cielo a tutti i presenti e prima che sua sorella potesse
insultarlo pesantemente la McGrannitt cominciò a parlare
“Benvenuti e
benritrovati, come ogni anno iniziamo con la cerimonia dello
smistamento, prima di procedere con gli studenti del primo anno
vorrei però presentare le cugine O'Connell, che completeranno i loro
studi nella nostra scuola dopo essersi trasferite dall' accademia di
New Orleans, molto bene comincieremo con... signorina Monique
O'Connell?”
Harry Potter guardava incuriosito le quattro
ragazze, si ricordava dell' articolo che aveva letto con Sirius
qualche tempo prima, che il loro trasferimento avesse a che fare con
questa Dahlia di cui aveva letto?
A quanto pare
avrebbe avuto un anno per scoprirlo.
***
Appena Monique
sentì il suo nome andò accanto alla strana donna che le mise sulla
testa il famoso cappellodi cui sua madre e zia Sophie le avevano
tanto parlato, era come se le stesse leggendo nella testa
“Curioso,
complicata ragazza, intelligente certo, ma vedo che più che altro è
la fedltà a contraddistinguerti, in nome della quale compiresti pure
atti estremi”
Appena ebbe detto quella frase in cuor suo Monique
sapeva già in che casa l' avrebbero mandata,
“Per me la
decisione è presa ...TASSOROSSO”
si avviò verso la
sua tavolata lanciando uno sguardo incoraggiante verso le altre tre.
“Davina ?”
la ragazza fece la
stessa cosa che aveva fatto l' amica, per poi ritrovarsi lo stesso
cappello sopra la testa
“Incredibile,
coraggio da vendere, incredibile determinazione nell' aiutare gli
amici, e oserei dire pure irresponsabilità quando si tratta di
questi ultimi, direi GRIFONDORO”
Davina sorrise più
a se stessa che agli altri e anche lei come Monique andò a prendere
posto assieme ai ragazzi della sua casa.
“Cassandra?”
Adara
osservò la testolina da folletto di Cassie mentre veniva sovrastata
dal Cappello, era molto più disinteressata delle altre due, come non
aveva fatto a meno di far notare non le importava granchè che cosa
sarebbe successo finchè sarebbero rimaste lontane da casa
“Uno spiccato
amore per la conoscenza, desiderio di imparare, e una competitività
non indifferente...credo che ti metterò in...CORVONERO”
la ragazza con i
capelli da folletto si allontanò sorridendo apertamente all' amica
la quale si preparava a compiere la stessa cosa che avevano fatto le
altre.
“e
infine...Adara”
la principessa blu del quartiere francese si
avvicinò alla donna lasciandosi posare il cappello sulla testa
“interessante,
vedo ambizione, desiderio di mettersi alla prova, grande curiosità,
affinità al pericolo e al cambiamento, io penso che il posto per te
sia...SERPEVERDE”
appena il cappello
fu sollevato dalla sua testa Adara giurò di vedere il preside che
aveva incontrato qualche giorno prima assieme a Sophie e alle altre
fissarla, la sua attenzione fu poi catturata dalla mano della ragazza
bionda che aveva conosciuto in treno quel giorno, le stava facendo
segno di avvicinarsi, arrivò alla sua tavolata e si sedette di
fronte alla ragazza
“Ti sei separata
dal tuo compare?”
“è seduto di là con altri
nostri...amici”
“Tu no?”
“Io preferisco stare per conto
mio almeno un detrminato numero di ore al giorno, e loro sono sempre
attorniati dalla gente...comunque benvenuta in Serpeverde”
Adara sorrise alla
ragazza, si guardò dietro scoprendo che anche Davina stava riuscendo
ad inserirsi, poteva stare tranquilla, quello che avevano fatto quel
giorno era il primo passo per crearsi la loro nuova vita.
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Capitolo 5 *** Capitolo 4: We need to talk about the O'Connells ***
the heiress 5
We need to talk about the
O'Connells
Malfoy Manor
Rabastan
Lestrange osservava il vasto giardino del maniero Malfoy, la sua
attenzione era stata catturata in particolare da alcuni esemplari di
pavoni albini che si aggiravano tranquillamente tra la vegetazione
facendo sctrisciare le piume bianche sopra il manto ciottolato del
cortile del maniero, Lucius si era sempre trattato bene del resto.
Erano
passati diversi mesi da quando quest' ultimo era finito, assieme a
quell' incapace di suo fratello, di nuovo in prigione, mesi da quando
lui, essendo costretto a vivere come un rifugiato nascondendosi a
casa Malfoy, un po' per la bontà di Narcissa che continuava ad
associarlo a un ricordo ormai sbiadito di Regulus, un po' perchè ad
essere onesti non aveva davvero un posto dove andare, distolse
bruscamente lo sguardo dai pavoni quando quest' ultima entrò seguita
da un' elfetta trotterellante che portava con sé il necessario per
quello che smebrava un thé
“Come
ti senti oggi Rabstan?”
Era sempre stata gentile, ma l' arresto
del marito l' aveva sconvolta e rattristata in un modo che, Rabastan
ne ebbe timore, avrebbe potuto affliggere anche la sua salute, era
sempre stata più delicata rispetto alle sorelle e da quando era
evaso la prima volta l' aveva trovata molto indebolita
“Sto
bene Narcissa, ti ringrazio per quello che fai per me”
La
donna sorrise gentilmente e gli fece cenno di sedersi accanto a lei
“Dov'è
Bellatrix?”
“Non lo so, sono andata a cercarla stamattina ma
non l' ho trovata, doveva parlare con Avery e Mulciber, a quanto pare
hanno ottenuto una lista di quelle che sono le nuove reclute tra le
file degli Auror”
il
mago osservò la donna più attentamente, si accorse che era
estremamente sciupata e che la lontananza dal figlio, sebbene la
rassicurasse, non la faceva sentire meglio
“Narcissa
sei sicura di voler restare qui?”
la strega alzò il viso di
scatto, quasi terrorizzata dalla proposta dell' uomo
“Ma
cosa stai dicendo Rabastan?”
“Non credo che ti faccia bene
startene in questo posto da sola, p peggio con me e Bellatrix, stai
male e ce ne siamo accorti tutti”
“Io non voglio andare da
nessuna parte, con Lucius ad Azkaban e Draco...oh Draco”
cominciò
a girare nervosamente il cucchiaino nella tazzina, era estremamente
agitata e a Rabastan faceva pena, lui non aveva figli e non era
ridotto male come i Malfoy, ma aveva già da tempo capito che alcuni
genitori compivano gesti estremi per il bene dei propri figli e
Narcissa era una di questi, e lui sapeva che questo suo istinto
materno l' avrebbe prima o poi messa in pericolo, entrambi tacquero
improvvisamente quando nella stanza entrò un terzo elemento,
Bellatrix Lestrange camminava di fretta verso i due maghi, i capelli
incolti e arruffati le turbinavano attorno al viso, aveva appena
riniziato a riprendere peso dopo Azkaban, e al contrario della
sorella senza il marito se la passava benissimo
“Scusami
Cissy ma devo mostrare qualcosa al caro Rabastan, ti dispiace?”
la
vocetta leziosa della maggiore non vece altro che enfatizzare l'
angoscia e il dasagio di Narcissa, la quale non ebbe però nulla da
dire e si alzò lasciando i gli altri due da soli
“Cosa
vuoi Bella?”
“Oh nulla, solo mostrarti questo”
l' occhio
di Rabastan cadde sull' articolo della Gazzetta del profeta che
Bellatrix gli stava mastrando, e non appena ne comprese il contenuto
rischiò di soffocarsi con il biscotto di pasta di mandorle che
Narcissa gli aveva offerto prima da accompagnare al thé
Inervista in esclusiva
a Sophie Deveraux in ritorno dagli Stati Uniti
Non
poteva essere, Sophie non poteva averlo fatto davvero, non dopo tutte
le raccomandazioniche lui si era premurato di darle
In questo articolo Rita
Skeeter si premurerà di rispondere alle domande che in molti si sono
fatti dopo il misterioso e improvviso ritorno in Inghilterra della
giovane Sophie, la quale dopo aver lasciato il paese finite le scuole
ed aver condotto una vita all' insegna della rivoluzione a New
Orleans ha deciso di impegnarsi come Auror per la difesa del nostro
paese, la Gazzetta tratterà i seguenti argomenti
Prodigio in Tassorosso:
Sophie ad Hogwarts p.13
I misteri di New
Orleans: le misteriose morti del quartiere francese p.18
Auror e Mangiamorte: il
passato di Sophie e Sirius, legati in una lotta alla criminalità
Rita
Skeeter, solo quella spostata poteva aver partorito una marea di
idiozie tale, Rabastan tornò con lo sguardo sulla Balck, per lui
sarebbe sempre restata tale, la quale lo guardava sogghignando, oh
quanto godeva nel vederlo in difficoltà
“Allora,
è pronto il piccolo Rabastan ad ammazzare la sua compagnetta di
scuola Tassorosso?”
“Io sono più che pronto, e tu? Mi
raccomando la prossima volta che vedi Sirius e che fallisci nell'
ucciderlo, portagli i miei saluti”
Il
viso prima decorato da un sorriso beffardo della mora si gelò
subito, la petè quasi sentire ringhiare, per poi portarsi una mano
al ventre, non lo avrebbe dovuto dire e lo sapeva
“La
prossima volta che parlerò con il piccolo Sir sarà dopo che lo avrò
spedito sotto terra...assieme al suo caro fratellino”
prima
che Rabastan potesse ribattere Bellatrix era già fuori dalla stanza,
il mago si accasciò di nuovo sopra uno dei divanetti della sala da
thé, che diavolo faccio adesso? Dannata Sophie
Hogwarts 11 settembre
2013
Adhara
Elphinstone ne era certa, quelle ore di difesa contro le arti oscure
con i Corvonero erano state illuminanti, in uno scontro mortale mai
avrebbe deciso di utilizzare una bacchetta come metodo di difesa,
rifletteva proprio su quello mentre l' ennesimo schiantesimo prodotto
dalla bacchetta di una ragazza della casa “rivale” la spediva a
tappeto per l'ennesima volta, una ragazza biondina che a quanto pare
era amica di Cassie, mentre si rialzava sentiva su di sé lo sgaurdo
lacerante del professor Severus Piton che, aveva capito, aveva una
predilezione per la sua casa
“Io
mi chiedo signorina O'Connell, come mai trova così difficile usare
uno strumento elementare per un qualsiasi mago o strega? Eppure
credevo che a New Orleans veniste addestrate alla guerra, mi dica
come avrebbe intenzione di affrontare le difficoltà che la sua
situazione presenta senza incantesimi? Dovrei toglierle punti o
metterla in punizione, o perfino far espellere lei e le sue cugine,
visto che non è l' unica a mostrare difficoltà in qualcosa di così
elementare, per una della nostra specie...ma visto che quasi tutti
gli altri insegnanti sembrano nutrire molta stima per lei e per le
altre tre mi limiterò a darle un limite di tempo per imparare a
duellare, ha altri dieci giorni, poi mi verrò costretto a prendere
provvedimenti più seri, per oggi è tutto”
La ragazza si rimise
in piedi, doveva trovare una soluzione, doveva capire come accidenti
far funzionare quella bacchetta, missione che le sembrava
impossibile, persa nelle sue riflessioni non si acorse che Theodore
Nott che, seguendo le uniche nozioni di diplomazia a lui note, da
quando era diventata amica di Daphne aveva saggiamente deciso di non
importunarla più
“Ma
si può sapere a cosa pensi? Non ho mai visto nessuno duellare così
male, e menomale che dovresti essere una strega”
la
piccola riccia dovette sollevare la testa per incrociare uno sguardo
furibondo di un ragazzo che era decisamente troppo più alto di lei
“Senti
Nott credi che io lo faccia apposta? È diverso dal modo di
combattere che usiamo in america, è una cosa nuova per me, e se lo
vuoi sapere credo che la mia realizzazione professionale non dipenda
dai miei risultati accademici”
Ma piuttosto dall' omicidio di
una certa strega immortale, Adhara si scostò i riccioli
sistemandosi la toga, ma appena fece per andarsene fu fermata
Theodore la afferrò per un braccio
“E
se ti aiutassi io?”
La
proposta destò non pochi sospetti nella ragazza, la quale sapendo
quanto disprezzo quel giovane provasse per lei non era disposta ad
accogliere la proposta a braccia aperte
“Cosa
ti serve Nott? Avanti, lo so che non lo fai disinteressatamente”
“In
effetti hai ragione, primo ho bisogno di ripetizioni in erbologia e
farai il mio tema di storia della magia per la prossima settimana, a
quanto pare l' anno prossimo dovrò sostenere un esame anche in
quella materia, secondo voglio che mi insegni gli incantesimi di New
Orleans... come fate a praticare la magia senza bacchetta? E terzo mi
inviterai alla cena di Lumacorno, non fare la finta tonta lo so che
fai parte del club, anche se non mi spiego come”
“primo, la
ritengo una cosa fattibile quanto al tema sono disposta al massimo a
riguardarlo e sistemarlo, ho già abbastanza da fare, ti ricordo che
devo recuperare il programma di sei anni, secondo, assolutamente no,
senza precise istruzioni da parte del capo della congrega non sono
autorizzata a divulgare i segreti della nostra magia, dovrai farne a
meno, e terzo perchè vuoi venire a quella cena?”
“Il perchè
non ti riguarda, allora? Cioè per me puoi sempre continuare a far
perdere punti alla casa e a farti odiare da Piton...”
“Oh e va
bene”
“Ci vediamo nel finesettimana mezzosangue, e ricordati
del nostro patto”
Adhara osservò il ragazzo allontanarsi, sicura
che quella collaborazione non avrebbe portato a nulla di buono
***
“Ti
ho già detto che c'è qualcosa di strano”
Ron Weasley non si
capacitava del fatto che quella che era la sua amica di una vita
avesse deciso di ignorare totalmente quello che stava dicendo, come
se la colazione fosse più importante
“Ron
ne abbiamo già parlato, solo perchè Davina è straniera non vuol di
certo dire che sia un pericolo mortale”
“Tu la difendi perchè
sei sua amica Herm, è questo quello che vogliono”
“Quello che
vogliono?!”
La giovane Granger dovette fare affidamento a tutto
il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere in faccia al rosso,
erano esattamente dieci giorni, ovvero sin dalla cerimonia dello
smistamento che aveva, assieme al suo allegro compare dagli occhi
verdi e dalla cicatrice a saetta, deciso di partorire ogni sorta di
assurdo piano malvagio che coinvolgesse le quattro ragazze di New
Orleans
“A
me Davina piace, certo passa poco tempo con noi Grifondoro e resta
spesso con le sue cugine, ma non vedo dove sia il problema, anche io
passo molto tempo con Luna, e se le altre hanno capito di essere
vittime, o protagonoste, di invenzioni assurde tipo quelle che hai
tirato fuori su Dee, allora non mi sorprende che preferiscano passare
del tempo tra di loro piuttosto che con noi, sono brave streghe,
hanno fatto guadagnare alle loro case un sacco di punti, e Luna dice
che Cassandra è sempre gentile e disponibile con tutti, quelle due
vanno molto d' accordo, mentre Monique mossa a compassione dalla
pietosa performance fatta dalla squadra di quidditch di Tassorosso ha
deciso di allenarsi come nuova cercatrice, a me sembra che stiano
solo cercando di integrarsi”
“Oh bene, se piacciono a Luna
allora possiamo tutti stare tranquilli!”
Il sarcasmo del
grifondoro irritò parecchio la giovane riccia, ma non fece a tempo a
ribattere che furono raggiunti da Harry che teneva in mano una
fotocopia della Gazzetta del Profeta e non aveva un' aria felice, Ron
dal canto suo ignorò la faccia dell' amico e cercò di portarlo
dalla sua parte in una conversazione che Hermione voleva soltanto
chiudere
“Harry
ti prego dammi una mano, Hermione non mi dà ascolto, continua a dire
che non c'è nulla di strano, diglielo che quelle non sono proprio
apposto come persone”
Il
ragazzo che era sopravvissuto dovette dare atto ai sospetti di Ron di
non essere del tutto privi di fondo, anche lui aveva avuto dei
sospetti, Sirius gli aveva scritto descrivendogli brevemente quella
che era a sistuazione di New Orleans, maghi e streghe non erano
uniti, gli aveva parlato della fuga di questa Sophie Deveraux e della
sua amica, e se quelle quattro anziché con loro fossero state
alleate con questa Dahlia allora l' amica d' infanzia del suo padrino
poteva essere in pericolo
“Scusami
Herm, ma dopo quello che mi ha detto Sirius credo anche io come Ron
che sarebbe il caso di parlare delle quattro ragazze, e non solo
noi”
“Che intendi non solo noi?”
“Voi due siete fuori
di testa...abbiamo problemi più grossi a cui pensare”
Harry la
ingorò conscio del fatto che non avrebbe trovato delle
argomentazioni valide per convincere Hermione che era il caso di
indagare su una delle pochissime amicizie femminili che era riuscita
a farsi
“Intendo che non siamo gli unici ad avere dei sospetti
su di loro”
i due amici si voltarono verso il ragazzo, Ron era
sempre più contento che ci fosse qualcuno disposto a sostenere la
sua teoria, e Hermione sempre più convinta che i suoi due amici dopo
anni di disavventure stessero cominciando a dare di testa
“I
serpeverde”
“...i cosa? Harry non vorrai mica collaborare con
Malfoy!”
perfino il rosso non era rimasto contento di quello che
aveva detto l' amico
“Aspetta
Ron, l' altro giorno ero sotto il mantello dell' invisibilità, dopo
quello che è successo l' anno scorso ho cominciato a pedinare
Malfoy, volevo capire se stesse organizzando qualcosa, ma seguendo
lui sono incappato in una conversazione piuttosto accesa tra Nott,
Zabini e una ragazza bionda di cui non conoscevo il nome-”
“Daphne
Greengrass”
“Come diavolo fai a sapere sempre tutto?”
“Posso
finire? Allora quei due dicevano a ...Daphne...che sarebbe stato
meglio che lei stesse lontana dalla O'Connell, ovviamente si
riferivano a quella smistata nella loro casa, quando lei ha cercato
di ribattere, le hanno detto che non era consigliabile affidarsi a
streghe che potevano praticare magia senza una bacchetta”
Hermione
era davvero stifa di ascoltare “A New Orleans è normale che le
streghe pratichino magia in quel modo, anche Davina può farlo”
“Sì
ma non è questo il punto, Sirius mi ha spiegato che le congreghe
sono molto severe riguardo all' insegnamento dei loro incantesimi,
che ogni famiglia ha i suoi grimori, e che mai le congreghe sono
troppo favorevoli a lasciare imparare i loro incantesimi a
esterni”
“Non capisco dove tu voglia arrivare”
“Le
nate babbane non hanno una famiglia di streghe, e nemmeno una
congrega, come hanno fatto ad imparare? A meno che non siano state
istruite da qualcuno per essere usate come arma, e in questo caso
questa strega Dahlia oppure stiano mentendo sulla loro identità...e
allora vorrei capire perchè lo fanno”
Ron aveva ascoltato
attentamente tutto quello che l' amico aveva detto, e sebbene non
avesse capito granché delle congetture di quest' ultimo era deciso
ad indagare, per quanto riguardava Hermione sperava davvero che le
loro portassero a un buco nell' acqua, ogni volta che qualcuno di
nuovo arrivava ad Hogwarts ormai si parlava di infiltrati e maghi
oscuri, e lei non ne poteva più, desiderava un anno normale e
desiderava delle amiche, e non avrebbe permesso a quei due di
metterle i bastoni tra le ruote,
“Voi
siete assurdi”
si allontanò di fretta certa che non avrebbe
preso parte a quello che era ovviamente un modo per perdere tempo,
avrebbe avuto pozioni tra qualche minuto e non voleva fare tardi per
le loro assurde congetture
***
“Io
mi dissocio da questa enorme cazzata”
Draco
Malfoy aveva cercato di tenersi lontano da quella conversazione che
stava davvero prendendo una piega imbarazzante, ma nonappena Nott e
Zabini gli avevano comunicato assieme a chi intendevano effettuare le
loro ricerche non aveva potuto fare a meno di intervenire per
dissaduerli da quella che era la peggior idea che avessero mai avuto
in vita loro
“Riflettici
Draco, quei tre sono gli unici abbastanza svegli da potersi essere
resi conto che c'è qualcosa che non va in quelle quattro, insomma le
hai viste? Sono praticamente inarrivabili in quasi tutte le materie
eppure faticano a tenere una bacchetta in mano”
“Sono nate
babbane, sudice mezzosangue, cosa vi aspettavate?”
“Non è
solo questo, per quanto mi piacerebbe credere che siano davvero
cugine mi sembra alquanto strano che ben quattro fratelli babbani
abbiano assieme alle loro gentili consorti partorito quattro figlie
tutte streghe! Ammetterai che è alquanto bizzarro, per non dire che
non si assomigliano per nulla”
“Che c'entra questo, anche mia
madre e Bellatrix non si assomigliano eppure, la cosa vi sorprenderà
sono sorelle”
il principe delle serpi si accasciò sul divanetto
della sala comune, quella conversazione lo stava provando mentalmente
e fisicamente, invidiava i suoi amici, la loro possibilità di
perdere tempo dietro a quelle stupidaggini era la prova che non
avevano la minima preoccupazione, avrebbe voluto essere così anche
lui
“è
diverso quello, insomma dai non se manco un po' curioso? E se fossero
state mandate qui per un colpo di stato?”
“Zabini mi dici che
cosa ti bevi la notte prima di andare a dormire? Credo che dovrei
cominciare pure io...io mi sono stancato vado via, se doveste
scoprire davvero qualcosa di initeressante fatemi sapere”
Draco
uscì dal sotteraneo sperando di non essere già in ritardo per la
lezione di pozioni, neanche cento metri e si rese conto di essere
stato così assorto nei suoi pensieri da non essersi accorto di aver
scaraventato a terra qualcuno, si voltò verso lo sfortunato
malcapitato, o meglio sfortunata
Ma
bene la Grenger dalla mattina presto...sarà una giornata
meravigliosa
“Grenger
che diavolo ci fai qui, non hai paura di arrivare in ritardo
lezione?”
Il tono canzonatorio del ragazzo fece sbuffare
sonoramente la Grifondoro, la quale però non era in vena di
discutere
“Levati
Malfoy, devo vedere quei dementi dei tuoi amici”
“E perché
mai? Non dirmi che sei innamorata di Theo! Ripsarmia la fatica, a lui
l mezzosangue non piacciono”
“Devo parlare con loro delle
O'Connell”
“Oh
ti prego, non pure tu, e io che ero quasi convinto che fossi una
ragazza intelligente”
“Non si tratta di me Malfoy, ma di Ron e
Harry, pare che abbiano intenzione di fondare una specie di società
investigativa”
“E tu?”
“Io mi dissocio, vorrei che le
lasciassero in pace, allora dove sono?”
“Ancora al dormitorio,
dammi retta, lascia perdere..non credo che vogliano rinunciare,
anzi...sono piuttosto dterminarti”
“insomma non ho
speranze?”
“Manco mezza... beh buona giornata”
uno, due,
dieci metri e ancora non si era liberato della ragazza
“Mi
pedini mezzosangue?”
la ragazza sbuffò di nuovo
“No
Malfoy, ma sai com'è...questa è l' unica strada per arrivare a
pozioni da qui, arriverò in ritardo di questo passo”
“Per
Salazar Granger, muoviti ti prego prima che qualcuno creda che stiamo
diventando amici”
“Mlafoy?”
“Che vuoi?”
“Credi
anche tu che ci sia qualcosa di strano nelle O'Connell?”
il
ragazzo si girò verso Hermione scrutandola questa volta seriamente,
senza ombra di presa in giro
“Non
lo so, non conosco Davina, ma di certo Adhara è strana, giuro di
averla vista uscire dal dormitorio nel bel mezzo della notte, ma
immagino che non sia abbastanza per sputare sentenze su qualcuno, e
tu?”
“A me piacciono, Davina è la prima ragazza del mio corso
con la quale io sia riuscita a legare, spero che non ci sia nulla da
scoprire...ho paua che dovrò tenere sotto controllo quei dementi di
Harry e Ron”
Come se quella fosse
una novità
“Vedrai
che non troveranno nulla, anche se ci fosse qualcosa da scoprire
dubito che ci arriverebbero da soli”
“Questo è vero...forza
muoviamoci prima che arrivi Lumacorno”
Quel
giorno Draco Malfoy ed Hermione Granger arrivarono sorridenti dentro
l' aula di pozioni, ricevendo sguardi sconvolti da più o meno tutti
gli interessati
USA 12 Settembre 2013
Dean
Winchester non poteva credere che suo fratello avesse preso una
decisione del genere senza prima consultarlo,
“...rifletti
Dean potrebbe essere una buona idea”
Inghilterra,
quello era il posto dove voleva spedirlo, oh ma lui non sarebbe
crollato
“Cami
è l' unica in questo momento ad avere delle piste concrete, o o
almeno gli strumenti per tracciare delle poste concrete”
“Me
ne infischio Sam, è una pessima idea, non voglio andare in
Inghilterra, aspetteremo Charlie”
“Charlie potrebbe non
trovare mai una soluzione, potrebbere essere pure morta per quanto ne
sappiamo”
“Non dobbiamo trasferirci in Inghilterra... solo il
tempo di analizzare i documenti di Keiran”
“Mi sembra una
colossale perdita di tempo, e come credi che dovremmo portarci Cass
dietro eh?”
“Ora che ha di nuovo la sua Grazia sarà più
facile, andiamo Dean collabora”
“Sarò sincero, a me non piace
per nulla questa tua trovata e se credi ch-”
il telefono del
minore dei Whinchester cominciò a trillare facendo morire la
conversazione, Dean osservò il fratello cercando di capire hi ci
fosse dall' altra parte della cornetta
“Sì..sì
certo ho capito...non ci sono problemi...ci aiuterà Cass...ok...ci
vediamo tra una settimana”
“Allora?”
“Allora
che?”
“Chi era Sam?”
“Cami...ha un favore da
chiederci”
“Sarebbe?”
“Dobbiamo infiltrarci a New
Orleans e trovare il corpo pugnalato di uno dei vampiri originari...e
portarlo in Inghilterra con noi”
“Quale vampiro
originario?”
Sam prese un respiro profondo, conscio del fatto
che dean non sarebbe stato affatto contento
“Klaus
Mikaelson...andiamo Dean, glielo dobbiamo, cosa penserebbe Keiran se
sapesse che abbandoniamo sua nipote nel momento del bisogno?”
Il
maggiore dei cacciatori lanciò gli occhi al cielo, il fratello aveva
ragione e lui non poteva tirarsi indietro
“Che
palle”
“Vado a fare i bagagli, New Orleans ci aspetta”
Grimmould Place 12,
Inghilterra 12 Settembre 2013
“Sirius
ragiona....e se i sospetti fossero fondati?”
Sirius Black era
davvero esasperato, il suo ormai unico amico d' infanzia ancora vivo
aveva trascorso i passati tredici giorni a cercare di far nascere in
lui sospetti su Sophie Deveraux
“Non
voglio neanche pensarci, Sophie non lo farebbe mai”
“Sir sono
passati quasi vent'anno dall' ultima volta che hai avuto notizie da
lei, e ora si presenta qui diventando Auror senza dare
giustificazioni sensate, ti prego, ricordati che Harry ora è in
pericolo, non puoi fidarti così di lei”
“Per favore Remus, io
ho bisogno di sapere che sei dalla mia parte, Sophie è una brava
strega, anche se stesse cercando di proteggere Rabastan credi davvero
che venderebbe un ragazzino a Voldemort? Non voglio neanche
pensarci”
“Dovresti pensarci invece, le persone cambiano
Sir”
l' erede dei Back si accasciò sopra una delle sedie
abbandonate in quell' appartamento che ancora chiedeva di essere
messo in ordine, lui non poteva neanche pensarla una cosa del genere,
Sophie era dalla parte dei buoni, non sapeva perchè era tornata ma
di certo per allearsi con i mangiamorte,
“Promettimi
almeno che cercherai di scoprire qualcosa di più riguardo alle
motivazioni che la spingono, per favore”
“Va bene...Remus e
quando avrò scoperto che non ha èroprio nulla da nascondere tu le
chiederai scusa chiaro?”
“Promesso”
Hogwarts 13 Settembre
2013
Hermione
Granger e Draco Malfoy mai avrebbero pensato di trovarsi d' accordo
su qualcosa, nemmeno nei loro più remoti incubi, eppure eccoli là
sostenuti da Daphne Greengrass mentre cercavano di dissuadere i loro
rispettivi amici dall' indagare su quelle che ai loro occhi erano
solamente delle ragazze normali
“Avete
davvero intenzione di andare avanti così”
Ognuno dei presenti
aveva elencato le sue conoscenze sulle streghe e i suoi sospetti,
Harry aveva detto ciò che Sirius gli aveva raccontato su New Orleans
e Blaise aveva fatto presente che non potevano avere una congrega
“Per
cui siamo d' accordo?”
“No che non siamo d' accordo!”
“Zitto
Malfuretto non chiedevo a te”
“D' accordo Potter, direi che
una tregua per una nobile causa è accettabile”
“Pedinare
delle ragazzine appena arrivate da un' altro paese sarebbe una nobile
causa? Ragazzi quanto siete caduti in basso”
Daphne
stava davvero per esplodere
“Malfoy,
Greengrass ed Hermione se non volete far parte della nostra
organizzata credo che dovreste risparmiarci le vostre opinioni”
“Ron!
Ma ti rendi conto di quello che volete fare?”
“Detesto
ammetterlo ma la Granger ha ragione, non potete pedinare qualcuno
solo perchè non rispetta i vostri canoni di buonismo”
“Oh...grazie
Malfoy”
“Sta
di fatto che sono delle ragazze parecchio strane, se non lo fate per
amore della nostra scuola fatelo almeno per curiosità!”
“Spero
che vi scoprano e che ve la facciano pagare cara”
“Mi trovi di
nuovo d' accordo Mezzosangue”
Harry Potter se ne
infischiò ulteriormente di quelle che erano le opinioni della sua
migliore amica e del suo peggior nemico
“Allora
siamo d' accordo, ognuno di noi cercherà di scoprire qualcosa di
nuovo righuardo alla O'Connell nella propria casa, io mi occuperò di
Davina-”
“Che i ucciderà”
“- e chiederò a Luna di
occuparsi di Cassie, voi pensate ad Adhara-”
“ siete fuori di
testa”
“Ci mancha qualcuno che indaghi su Monique a
Tassorosso”
“Ci penseremo dopo...ci ritroviamo qui tra tre
giorni, speriamo di avere delle notizie per allora”
Hermione
osservò i serpeverde e i grifondoro allontanarsi, di certo Silente
sarebbe stato contento della cooperazione tra case
“Granger
abbiamo un bel problema tra le mani”
“Malfoy mi trovi
perfettamente d' accordo”
“Io mi associo...appena Adhara se ne
renderà conto parteciperemo a quattro funerali”
Ecco
qui il quarto capitolo
Remus
non si fida di Sophie, nascono i primi sospetti sulle O'Connell, e i
Whinchester ricevono una pericolosa missione da Cami, Rabastan ha
capito che qualcosa non quadra, e le storie stanno cominciando ad
intrecciarsi? Cosa ne pensate? Sareste così gentili da farmelo
sapere con una recensione?
Grazie
in anticipo a chi deciderà di farmi questo gran favore, e grazie
sopratutto a chi legge la storia!
Alla
prossima
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 5: Skeleton in the Closet I ***
the heiress 7
Hogwarts, Inghilterra
14 Settembre 2013
Davina
Claire si diede della cretina per non averci pensato prima, era notte
fonda e lei avrebbe dovuto trovarsi dentro il dormitorio da almeno
un' ora, ma la tentazione era troppa, era stata avvertita che
visitare la sezione proibita sarebbe stato punito, prima con una
detenzione e poi con l' espulsione, ma il desiderio di controllare se
potesse esserci almeno un libro che potesse aiutarla, almeno un
incantesimo che potesse contenere indizi su come riportare in vita
Kol, era troppo forte.
Fece
attenzione a non essere vista e sgusciò dentro la biblioteca
Coraggio
Vista
di notte era molto diversa da com'era durante le ore di lezione, così
vuota e silenziosa, era innaturale, camminò spedita verso la sezione
proibita cercando qualunque cosa che potesse avere a che fare con
incantesimi di resurrezione
Deve esserci qualcosa,
deve
mentre
consultava i manuali il suo sguardo cadde su un libro scritto qualche
decennio prima da una strega che dopo i fatti accaduti due anni prima
per lei aveva anche un nome troppo conosciuto, si trattava di Clara
Summerlin che negli anni venti era stata posseduta dalla malvagia
fidanzata di Elajah che si era adoperata per ultimare il raccolto
dopo la sua fuga
Chi
lo avrebbe mai detto che ti avrei trovata pure qui eh Celeste?
Cominciò
a sfogliarlo per pura curiosità finchè un incantesimo che
richiedeva l' uso delle ceneri del defunto non attirò la sua
attenzione,
Forse ci siamo
ma la
porta che si spalancava la costrinse a lasciar cadere il libro per
terra
“Invisique”
sussurrò
l' incantesimo e si avviò verso l' uscita, sarebbe tornata più
tardi, mentre si muoveva tra gli scaffali vide in volta la persona
che aveva aperto la porta e, con sua grande sorpresa non si trattava
del custode della scuola, ma bensì di una studentessa, una
studentessa della sua casa che conosciuto appena era arrivata ad
Hogwarts, che diavolo ci fa Hermione Granger nella sezione
proibita a quest' ora di notte? Poi si ricordò che
effettivamente la ragazza era un prefetto, e le sue riflessioni
morirono così come erano nate, scivolò fuori dalla biblioteca e
tornò a dormire, la prossima volta si sarebbe portata diero anche le
altre.
Hermione
Granger entrò dentro la biblioteca sicura che anche Davina fosse lì
che diavolo starà
facendo
eppure
tra gli scaffali non c'era nessuno, più andava avanti e più si
convinceva che la biblioteca doveva essere vuota e che nessuno doveva
essere passato di là, quando un vlume abbandonato sul pavimento in
uno degli scaffali della sezione proibita non attirò la sua
attenzione , si inginocchiò per raccogliere il suddetto manuale,
qualcuno era davvero appena stato lì e lei era sicura di aver visto
Davina entrare in biblioteca, appena capì il contenuto del libro un
brivido le percorse la schiena, che Harry abbia ragione? Che
abbiano davvero qualcosa da nascondere? Per ora quel che aveva
trovato lei non aveva proprio senso se collegato a ciò che le aveva
raccontato Harry, ma avrebbe dovuto dirglielo comunque,
Lousiana, Usa 14
Settembre 2013
Dean
Winchester correva più che poteva lungo le strade di quello che era
stato eletto, qualche ora prima a peggior stato di tutti gli stati
uniti d' America, maledetto Sam che aveva dovuto chiedere aiuto
proprio a Camille, maledetta Camille che aveva dovuto accettare la
precedente richiesta, e maledetto anche il suo impegno disinteressato
che li aveva portati a compiere un furto suicida in una città che
era controllata da una strega, in apparenza, ben peggiore di Rowena,
tanto valeva tenersi il marchio se doveva mettersi contro tutte le
streghe del nuovo continente.
Mentre
teneva ancora il piede inchiodato sull' accelleratore lanciò uno
sguardo fugace verso la ragione della loro quasi morte,
una bara
“beh
Dean...direi che è andata bene”
una dannata bara
“siamo
come al solito sopravvissuti e abbiamo scoperto che non siamo le due
persone più sfortunate del pianeta”
una dannata bara con un
dannato vapiro dentro...maledettto
il giorno in cui aveva chiesto aiuto a quel folle di Kieran e a
quella folle di sua nipote, la quale aveva gusti parechio discutibili
in quanto a uomini e ad amicizie
“scommetto
che Cami non deve essersela passata bene se per liberarsi di una
strega ci ha fatto rubare una ra contenente il vampiro più
pericoloso mai esistito”
Sam
sentì lo sguardo del fratello lacerarlo, non era per nulla contento,
davvero per nulla
“Fottuti
vampiri magici, e io stolto che credevo di aver visto tutto, non
pensavo che lo avrei mai detto ma, grazie a Dio avevo il marchio”
Sam
cominciò a ridacchiare, conosceva il fratello e sapeva che tutta
quella insofferenza ostentata era solo una maschera, la verità era
che il suo caro fratellino era più che felice di essere tornato a
lavoro.
“Glielo
dovevamo, e poi non ti stavi lamentando che non avevamo abbastanza
casi?”
“Appena acchiappo Cami le faccio una bella lavata di
capo, chissà cosa penserebbe suo zio!”
“è
adulta, lasciale fare quel che vuole”
“vampiri...di
tutte le creature sovrannaturali proprio coi vampiri doveva
mischiarsi, e manco vampiri normali eh, ma gli originari”
Sam
decise che sarebbe stato saggio chiudere lì quel discorso, prima che
fosse Dean a decidere di chiudere davvero Cami da qualche parte
“Pensa
a guidare, ci serve un aereoporto”
“Hai parlato con Cass?”
“Ci
raggiunge in inghlterra...problemi da angelo senza grazia”
Dean
guardò confuso il fratello,
“Credevo
che l' avesse recuperata”
“Sì beh...ci ha mentito, non era la
sua, e si sta esaurendo pure questa, per cui non può portarci tutti
nel vecchio continente, ci raggiungerà lì”
Sam volse lo
sguardo verso il loro prezioso ospite nei sedili posteriori
“Credi
che dovremmo svegliarlo”
“Non ci penso nemmeno, lascerò il
compito a Camille...sperando che sappia quello che fa”
sorrisero
entrambi senza rendrsene conto, infondo erano contenti che pure
Camille facesse parte di quel loro assurdo mondo, sarebbe stata una
persona in più su cui contare
“Sai
Sammy, tutto sommato sono contento che ci abbia chiesto aiuto”
“Anche
io Dean, anche io”
Hogwarts, Inghilterra
15 Settembre 2013
Monique
Deveraux aveva appena trovato la sua vocazione, sebbene lei fosse,
tra le fanciulle del raccolto, la più connessa alla terra come
elemento, librarsi in aria con la scopa la faceva sentire a proprio
agio come pochissime altre cose dopo il suo risveglio.
Dopo
essere venuta a conoscenza dei penosi risultati che la sua casa aveva
collezionato gli anni passati, un po' per orgoglio e un po' per pura
compassione aveva deciso di diventare la nuova cercatrice dei Tassi,
che dopo aver perso un certo Diggory, unico vero talento sul quale la
squadra potesse contare, in un modo traumatico e atroce, furono più
che lieti di mettere alla prova la giovane strega del quartiere
francese.
“Stavo
pensando...secondo voi sarebbe barare usare la nostra magia per
rintracciare il boccino?”
Adara distolse gliocchi dal libro di
Difesa contro le arti oscure per prestare attenzione all'
amica che continuava a fare bizzarre acrobazie sulla scopa, doveva
ammetterlo era proprio dotata
“Secondo
me finché non usi incantesimi per rintracciarlo tutto dovrebbe
essere legale, il boccino è fatto d' oro e tu sei legata alla terra
e a cosa essa porta con sé, compresi i minerali, non è colpa tua se
i tuoi avversari possono fare affidamento solo sulla vista”
“Senti
Adara, visto che io sono impegnata ad allenarmi...mi chiedevo...non
potresti dare uno sguardo alla mia relazione di pozioni?”
“Di
nuovo?”
la serpeverde non era troppo contenta, da quando erano
arrivate il Inghilterra e lei era entrata nelle grazie di Lumacorno,
sia Davina che Monique si erano inventate le scuse più assurde per
farsi aiutare in pozioni, non perchè non fossero brave ma perchè,
al contrario della piccola Elphinstone, non possedevano la pazienza
necessaria che tale disciplina richiedeva,
“Devo
finire la mia relazione per Piton, non credo di avere abbastanza
tempo”
“Hai deciso su cosa portargliela alla fine? Io credo
che parlando di pratiche di magia oscura potrei farla davvero sull'
assurda magia di Celeste Dubois e sulla maledizione della luna
piena”
“Non è una cattiva idea, io la farò sul
raccolto”
Cassie richiuse il libro di storia sollevando un
sopraciglio all' affermazione dell' amica
“Sai
Adara, non so se te ne ricordi, ma tu hai preso parte a una cerimonia
del raccolto, e dovresti sapere, che per quanto cruenta, non è
affatto magia nera, checché ne dicano in questo paese”
la
Serpeverde guardò l' amica con aria divertita
“La
mia relazione parlerà proprio di questo”
“Sicura che anziché
farti guadagnare punti non te li farà perdere?”
“No...ma per
una volta dimostrerò a quel saccente di Piton che ne so più di lui,
almeno in questo campo nessuno può superarci”
Cassandra scosse
la testa rassegnata, non le avrebbe fatto cambiare idea,
“Cerca
solo di non esporti troppo, e Monique per quanto tu abbaia deciso di
prendere a cuore la causa dei Tassorosso ti pregherei di non perdere
troppo tempo appresso allo sport”
la
corvonero si alzò, andandosene senza dire nulla lasciando le tre
amiche più confuse che altro
“Credete
che stia bene?”
“Credo che dovremmo tenerla più
sottocontrollo, se i suoi problemi di sonno continueranno ad andare
avanti dovremo avvertire sia Sophie che Rebekah”
“Oh
cavolo!”
la serpeverde desiderò davvero che il suo orologio
fosse avanti di diversi minuti, si era completamente dimenticata del
patto/ricatto che aveva stretto qualche giorno prima assieme a
Theodore Nott,
“Io
vado, Nott mi aspetta”
“Nott?”
le sue
amiche erano a dir poco confuse
“Non
era quello che ci odiava in quanto nate babbane?”
“Abbiamo
stretto un patto, deve insegnarmi a duellare, mentre io devo dargli
ripetizioni”
Monique pareva piuttosto divertita
“Ripetizioni
in cosa?”
“Beh allora erbologia, astronomia, storia...ah più
o meno tutto, devo proprio andare, sono già in ritardo, Monique in
bocca al lupo per gli allenamenti e la partita, verrò a vederti”
la
Tassorosso e la Grifondoro osservarono l' amica allontanarsi di
corsa, ridacchiando tra loro, erano certe che il giovane serpeverde
non avrebbe dato alla loro amica un attimo di tregua
“Devo
dirvi una cosa”
la tassorosso e la serpeverde si voltarono verso
l' amica che le guardava con sguardo preoccupato
“Stanotte
sono andata nella sezione proibita, volevo cercare qualcosa che
riportasse Kol qua”
le altre due si fecero improvvisamente serie
“Davina,
Sophie ha detto-”
“Lo so, non dobbiamo attirare l' attenzione,
ma non credo che mi ricapiterà un' altra occasione come questa”
Monique
le pose delicatamente una mano sulla spalla
“Se
hai bisogno di aiuto noi ci siamo, solo fa attenzione”
“E
se ti aiutassimo noi?”
sia
Monique che Davina si volsero verso Adara
“Se
lavoriamo in quattro di certo faremo prima a consultare i libri, e
poi non abbiamo nulla da perdere”
“Credete che sia davvero una
buona idea? Insomma dobbiamo stare attente a non farci
scoprire”
“cosa mai potranno farci? Insomma siamo tutte già
morte una volta, dubito che farebbero di peggio a delle sedicenni
curiosi”
le altre due sorrisero complici
“Più
tardi avvisiamo Cassie, ora vado prima che Nott decida di lasciarmi
senza ripetizioni, Monique stai attenta a non cadere da quella
dannata scopa”
Londra Ministero della
Magia 15 Settembre 2013
Rebekah
Mikaelson mai prima di quel momento aveva desiderato abbandonare
quella vita mortale che aveva agognato per mille anni, mai prima di
quel momento aveva sentito la sincera mancanza della sua possibilità
di nutrirsi di sangue, umano o animale che fosse, si chiedeva
incessantemente da più o meno mezz' ora per quale bizzarro motivo
avesse deciso di dare retta a Sophie e a quel dannatissimo vecchio e
infilarsi a risolvere i problemi che la società magica inglese aveva
incontrato, o per meglio dire causato, con il resto delle
specie sovrannaturali dell' isola britannica, tali domande avevano
iniziato a farsi strada nella testa della vampira/neo strega mentre
una curiosa donna, o meglio essere umano di genere riconducibile a
quello femminile, vestita rigorosamente di rosa confetto, aveva fatto
il suo ingresso nell' ufficio riservato a lei e ad altri quattro
colleghi per complimentarsi del lavoro svolto in quelle settimane per
la gestione dei rapporti con ibridi dall' intelligenza quasi
umana, se il suo Nik o Kol l' avessero sentita di certo non avrebbe
avuto vita lunga
“...è
così rassicurante sapere che ci sono giovani streghe e maghi come
voi che si prodigano per la sicurezza della nostra specie superiore e
dedicando il loro tempo per cercare di risolvere problemi di così
complessa natura...ed è un onore per noi avere qui lei, signorina
Sinclair”
sentitasi
chiamare in causa Rebekah decise che era il caso di tornare a
prestare attenzione alle parole della donna in rosa
“...la
situazione di New Orleans infondo è ben nota, speriamo vivamente che
la sua esperienza possa aiutarci a tenere sotto controllo questi
sudici ibridi”
l' ex vampira giunse alla conclusione che non le
servivano necessariamente le zanne per distruggere quella
dannatissima donna, lo strangolamento sarebbe andato benissimo
“Credevo
che il nostro compito fosse gestire i rapporti con specie diverse
dalla nostra”
“Oh ma certo cara ragazza, vivere in una
situazione tragica come quella di New Orleans ti avrà sicuramente
annebbiata, qui li teniamo al loro posto, ben lontani da una società
civile, anche se sfortunatamente quelli di intelligenza quasi umana
stanno acquistando sempre più spazio...che cosa vergognosa, alcuni
di questi pericolosi ibridi sono persino riusciti ad arrivare a
occupare posti nell' insegnamento, vergognoso”
la
strana signora cominciò a tirare su con il naso, l' originaria sperò
si trattasse di un' allergia, una di quelle che agli esseri umani non
lasciano alcuna speranza, creature di intelligenza quasi umana, se
c'era una cosa della quale era assolutamente certa era che perfino un
incapace come Jackson, che si faceva superare in quanto a stratega
perfino da quel povero ragazzino di Aiden, sarebbe stato più adatto
a ricoprire la carica che quella donna occupava, qualunque essa
fosse, ma doveva calmarsi, se resto senza un lavoro noi tutte
resteremo senza uno stipendio, e Nik mi ucciderà se non mantengo
Hope come si deve, fece un respiro profondo e sorrise alla donna
“Le
posso assicurare signora...Umbridge...che farò tutto ciò che
rientra nelle mie capacità per mettere chiunque nel posto che si
merita”
lei
ad esempio la metterei volentieri sotto terra..no Bex, ricorda, lo
stipendio ti serve
si
avviò velocemente fuori dall' ufficio lasciando una Dolores
Umbridge, ringraziò il cielo che avesse una targhetta affissa al suo
fiocco rosa che le risparmiò una figura piuttosto imbarazzante, per
poi mischiarsi agli impiegati del ministero che camminavano avanti e
indietro per il vasto corridoio, presa com' era dalla rabbia non si
rese conto di essersi letteralmente scaraventata addosso a un uomo
dall' aspetto trasandato che la guardava mortificato, quasi fosse
colpa sua
“Mi
dispiace signorina io non so davvero...”
era
parecchio impacciato e, non avendo tutto il giorno per stare a
sentire le sue scuse l' ex vampira decise che avrebbe chiesto scusa
lei, almeno avrebbero finito entro la fine della giornata
“è
colpa mia, è colpa mia, pianificavo un omicidio e mi sono distratta”
volse
lo sguardo verso l' uomo e riconobbe uno dei due amici che Sophie le
aveva presentato circa due settimane prima al loro arrivo a Londra,
come si chiamava?
“aspetti ma lei è...tu sei..sei Eva! L' amica
di Sophie giusto?”
“Ehm..Remus...ti prego dimmi che mi
risparmierò una brutta figura”
il lupo mannaro sorrise alla
strega, organizzare morti, dimenticarsi nomi della gente, non c'era
da stupirsi che fosse amica di Sophie
“Esatto...allora
pianifichi omicidi? Di chi? Se non sono indiscreto, dai come Sophie
la caccia ai malvagi?”
la donna cominciò a ridere
istericamente, mettendo Lupin decisamente a disagio, poteva non
essere pazza un' amica di Sophie?
“In
realtà non mi da alcuna soddisfazione dare la caccia ai malvagi, mi
diletto nella caccia agli ipocriti però...in questo caso un'
insopportabile donna che credo sia pure mia superiore”
“Superiore?
Aspetta lavori qui? Sei diventata Auror anche tu?”
“Oh no, mi
occupo di “Gestione dei rapporti con le creature magiche” o
qualcosa del genere, credevo che avrei contribuito all' integrazione
di specie diverse, come eravamo riusciti a fare a New Orleans, più o
meno, invece ho appena scoperto che contribuirò a mettere dei
sudici e pericolosi ibridi al loro posto qualunque esso sia e
qualunque cosa sudicio e pericoloso s'ignifichi”
Remus sorrise
tristemente all' affermazione della ragazza, si ritrovò a pensare
che non gli sarebbe dispiaciuto vivere in un posto come New Orleans,
dove nonostante le guerre quelli come lui erano quantomeno
riconosciuti
“Lasciami
indovinare, la donna in questione è la sottosegretaria Dolores
Umbridge...non è la prima volta che manifesta le sue opinioni”
“Si
beh, visto che è così ansiosa di vedere le persone messe al loro
posto credo proprio che mi impegnerò a cercare un posto che vada per
lei, e già che ci sono le presenterei un ibrido che sia davvero
pericoloso, la smetterebbe di tormentare dei poveri Licantropi, anche
se probabilmente un' azione del genere mi costerebbe la carriera e
anche la fedina penale”
l'
ultima frase, pronunciata più verso se stessa che verso il suo
interlocutore , fece scoppiare Remus Lupin in una risata che contagiò
anche l' ex vampira, sì, Sophie Deveraux aveva davvero uno strano
modo di scegliersi gli amici e per quanto Remus non riuscisse a
fisarsi di lei, non poteva che prvare un sorta di stima per la sua
bizzarra amica
“scusa
forse ti ho trattenuta...andavi da qualche parte?”
“In realtà
andavo da Sophie, credo che stia per finire il turno, dovrebbe
tornare qui a momenti, tu?”
“stesso motivo, devo recuperare
Sirius e una mia ...amica... sono entrmabi Auror”
Rebekah
constatò il lieve rossore tingere le guance del giovane uomo e capì
che tale amica non doveva essere solo un' amica, istintivamente pensò
a Marcel, era ancora vivo? Stava bene? Si riscosse dal breve momento
di debolezza che si era concessa, si era ripromessa di non pensare a
nessuno di quelli che amava, sarebbe tornata indietro altrimenti, e
nella sua situazione tornare indietro voleva dire morte certa, forzò
un sorriso all' amico dell' amica
“Ti
va se andiamo a cercarli assieme? Io continuo a perdermi in questo
posto”
“Volentieri signorina Sinclair”
Remus
Lupin non sapeva se Sophie era tornata per aiutare Rabastan, non
sapeva se l' amica era qui per allearsi a Voldemort, non sapeva
nessuna di quelle cose, ma come gli aveva fatto giustamente notare
Sirius, non avevano prove e non era giusto sputare sentenze su quelle
che magari erano solo due donne in fuga da una città ormai devastata
dalla magia oscura, fu di nuovo rapito dalla strega quando questa si
fermò improvvisamente di fronte a delle rappresentazioni dei quattro
fondatori di Hogwarts, era come rapita, e il mago cominciò a temere
che fosse entrata in un curioso stato di trans
“Eva,
ti senti ben?”
Rebekah osservava quelle quattro persone, no, non
quattro, la sua attenzione era stata rapita solo da uno di quei
curiosi maghi, uno alto e moro, aveva un' aspetto terribilmente
familiare, tra i vestiti aveva un esercito di smeraldi incastonati
uno accanto all' altro, tutti smeraldi tranne uno, un curioso
zaffiro, perchè le sembrava così familiare?
“Senti Remus chi
sono questi quattro?”
Lupin non sapeva se scherzasse o se fosse
davvero seria in ciò che diceva
“Loro
sono i quattro fondatori, hanno creao la scuola di Hogwarts, non ci
posso credere che tu non abbia mai sentito parlare di loro”
Rebkah
non se lo spiegava, dove lo aveva già visto?
“Esattamente
quanto tempo fa hanno vissuto?”
“Più o meno mille
anni...Sophie non te lo ha raccontato”
“No”
ora anche la
voce della strega cominciava ad essere assente
“Chi
è quello vestito di verde?”
“Quello Salazar Serpeverde”
Remus
cominciava a trovare l' atteggiamento più che curioso preoccupante,
che cosa aveva visto?
“Grazie Remus, scusa..che dici andiamo?
Sophie e...e il tuo amico di cui ho rimosso il nome saranno arrivati
ormai che dici?”
il mago non si fece troppe domande e seguì la
strega che dopo quello scambio di battute rimase in selenzio per il
resto del tragitto.
Hogwarts, Inghilterra
15 Settembre 2013
Theodore
Nott era rimasto diverse ore a osservare la neo studentessa fare
degli strani movimenti col polso nel tentativo di realizzare qualche
incantesimo, e gli insuccessi, purtroppo, continuavano a superare i
successi, da parte sua Adara anziché demoralizzarsi continuava a
detestare sempre di più quel curioso bastoncino di legno, anche il
solo ipotizzare di doverlo usare per difendersi la rendeva irrequieta
“...non
capisco... dico davvero Adara, credevo che ti mancasse preparazione
per non aver mai usato una bacchetta in vita tua, del resto gli
incantesimi li impari abbastanza in fretta”
entrambi i
serpeverde si erano resi conto che la differenza di magia stava più
che altro nell' utilizzo delle parole che nelle capacità in sé
“...ma
allora perchè continui a non poter duellare?”
“Credimi Nott,
se potessi fare a meni di questa-” la ragazza gli sventolò
delicatamente la bacchetta di fronte al naso
“penso
che lo farei senza dubbio, la odio, non capisco come facciate ad
affidarvi a una cosa di imprevedibile come una bacchetta, ammettiamo
che tu venga disarmato...come ti difenderesti? Non lo capisco
proprio”
e fu con quelle parole che il giovane Theo ebbe quella
che a lui sembrò un' illuminazione, lei odia la bacchetta, e
se fosse stata quella la soluzione al problema?
“Adara tu devi
fidarti della tua bacchetta, capisco che per te sia ifficile ma
credimi...non riuscirai a farle fare quello che vuoi se non ti fidi
di lei”
“fidarmi
di lei? Ne parli quasi come se fosse una cosa viva...Theodore è
un pezzo di legno”
Nott scosse la testa esasperato, quantomeno
aveva capito dov'era il problema
“Le
bacchette hanno una sorta di autonomia propria, se non ti fidi non
riuscirai mai a fare incantesimi”
Adara non era sicura di essere
riuscita a seguire il filo del discorso del ragazzo, autonomia
propria, che stesse cercando di prenderla in giro? Ridacchiò un
po' e decise che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza
“Senti
Nott, per oggi basta ok? Credo di aver fatto il pieno di nozioni
nuove...autonomia propria...è la verità che il vostro
ministero con i dovuti mezzi può rintracciare gli ultimi incantesimi
che avete fatto?”
“Sì perchè?”
“Te lo dico io a cosa
servono le bacchette...sono semplicemente l' ennesimo modo che i
maghi Inglesi e non solo hanno escogitato per cercare di tenere sotto
controllo il talento delle persone, non è la bacchetta ad avere
magia, sono le persone”
Il giovane Nott fece una smorfia all'
affermazione della coetanea
“Cioè
secondo te sarebbe giusto o saggio lasciare che i maghi e le streghe
possano praticare la magia oscura senza che ci sia alcun modo per
capire come rintracciarli? Non capisco se tu lo dica per sadismo o
masochismo”
“magia oscura? Ora te la insegno io una
cosa sulla magia Theodore Nott, non esiste la magia oscura o la magia
bianca o qualsiasi altra distinzione che ti abbiano insegnato in
queste quattro mura piene di ragazzini, esiste la magia, esistono
degli incantesimi ed esiste un prezzo che deve essere pagato per ogni
incantesimo troppo potente, la domanda che ti devi fare non è
potrebbe essere oscura o no? Ma piuttosto sono disposto a
pagare quel prezzo? Per oggi basta comunque, sono un po' stanca e
non credo che farei molti progressi comunque”
mettendo
via le sue cose la ragazza fece scivolare un piccolo diario dalla
copertina di seta blu e i ricami fioriti che fu prontamente preso dal
serpeverde
“Ridammelo
Nott”
“Cos'è il tuo diario dei segreti mezzosangue?”
“Ho
detto di ridarmelo”
il
ragazzo ignorò bellamente quella che sembrava ormai una velata
minaccia, anzi non era velata per nulla, e cominciò incurante a
sfogliare le pagine di quel misterioso diario che a quanto pare era
così caro alla compagna, ma con sua grande delusione non c'era
scritto nulla, tranne una piccola dedica nella prima pagina
“Alla
nostra preziosa Gormleith, tuoi per sempre Seorleith e R.A.B...chi
diavolo è Gormleith?”
prima che potesse realizzare quello che
aveva appena letto il suddetto diario gli venne violentemente
strappato dale mani
“Ho
detto di lasciarlo stare”
“Mi rispondi?”
“No...non è
uma cosa che ti riguarda, ci vediamo Nott”
“Certo mezzosangue,
prima di quanto pensi”
la ragazzo lo guardò confusa e
accigliata, cosa le sfuggiva?
“E mi raccomando, cerca di non
farmi fare brutta figura”
c'era sicuramente qualcosa che aveva
rimosso
“non
ti ricordi? Il nostro patto?”
finché
un lampo di memoria non attraverò gli occhi della strega
“Lumacorno...la
cena...dannazione...che razza di idiota!”
il ragazzo fu
spiazzato dall' improvvisa presa di coscienza della strega
“ti
ricordo comunque che sarà tra qualche giorno, cerca per cui di non
farmi fare brutte figure”
“Nott per risparmiarti una brutta
figura non dovresti fare altro che trovarti un' accompagnatrice meno
mezzosangue di me...sei proprio certo di non volermi dare buca? Credo
che avresti la mia riconoscenza, poi hai una delle medie più alte
del nostro corso, e fai parte della squadra di quidditch, non capisco
per quale motivo non ti abbia inserito nella sua lista di studenti
modello”
il ragazzo sorrise sommessamente
“Credo
che avere un padre in prigione non aiuti molto la mia causa”
Adara
si vergognò subito di ogni singola parola detta precedentemente, e
si rese conto che effettivamente lei non sapeva proprio nulla di quel
ragazzo così distaccato dal resto dei suoi compagni di casa
“In
prigione?”
“Già...ha cercato di uccidere un nostro compagno
di corso per aiutare un oscuro mago il cui obbiettivo è quello di
cancellare dalla faccia della terra quelli come te”
Adara non
sapeva se essre disgustata, rincuorata, divertita o dispiaciuta, così
decise di essere tutte e quattro le cose assieme
“Sì
ce ne hanno parlato prima che venissimo qui, Lord Voldemort è così
che si chiama vero?”
Theodore trasalì visbilmente, pronunciava
il suo nome?
“Te
la racconto io una storia, c'era una volta una strega adolescente, la
ragazza adorava essere una strega, era dotata e nobile, l' orgoglio
di sua madre e della congrega, un giorno per riconoscere la sua forza
le streghe della congrega le promisero che lei, assieme ad altre tre
sarebbe diventata la salvatrice della magia di tutta la sua città,
che l' avrebbero messa a dormire e che quando si sarebbe svegliata
sarebbe stata come una principessa, il giorno del rito la ragazza era
felice ed ignara assieme alle sue amiche, la strega anziana che le
aveva preparate al rito si rivolse alla prima strega, migliore amica
della ragazza, la quale recitò le formule che le erano state dette
senza opporre resistenza, ma anziche essere messa a dormire la sua
gola fu squarciata dalla strega anziana, scoppiò il caos, le ragazze
si dimenavano e la giovane strega si volse a sua madre implorandola
di aiutare lei e le amiche, la suddetta madre le disse che era la
vergogna della congrega, e che se mai si fosse svegliata dal rito le
avrebbe ritagliato la gola lei stessa...ringrazia Theodore, anche se
in prigione almeno tuo padre ti voleva bene, non ti avrebbe chiamato
Theodore altrimenti,e non credere che tutte le vostre storie di maghi
oscuri ci intimoriscano, siamo abituati a cose ben peggiori”
il
ragazzo era visibilmente sconvolto, non capiva manco se fosse una
storia inventata o se fosse vera, ma una cosa l' aveva azzeccata
Theodore, un dono degli dei, sorrise pensando che suo padre lo
riteneva proprio tale
“Tu la conoscevi questa strega?”
“Era
una cara amica, una delle streghe nobili del quartiere francese”
“E
cosa le è successo?”
“I vampiri l' hanno salvata, una volta
lontana ha deciso che voleva vendicarsi, e ha aiutato questi ultimi a
uccidere diversi della sua specie”
“è orribile”
“Davvero?
Credo sia più orribile quello che le persone di cui si fidava hanno
fatto a lei!”
“Adesso dov'è?”
“...è morta, per
salvare le stesse streghe che l' avevano tradita, bene, per oggi
basta ci vediamo domani Theodore, e ricordati della cena, non farmi
fare brutta figura”
Osservando la ragazza allontanarsi Theodore
si chiese se fosse questa l' amica che aveva visto morire per vedere
i Thestral, magari era andata in Inghilterra prorpio per cercre un
modo per riportarla indietro, la situazione di quelle ragazze le
sembrava sempre più strana.
Il
serpeverde osservò la coetanea scappare via senza proferire verbo,
ridacchiando tra sé e sé, che razza di allieva che si era trovato
Adara O'Connell, come se non fossi già circondato da abbstanza
persone bizzarre.
Si
incamminò anche lui tenendo a mente di capire quale significato
Gormleithe e Seorleith potessero mai avere, avrebbe avuto almeno
qualcosa da condividere con San Potter e i suoi adepti, sperando che
anche loro avessero una qualche novità.
***
Hermione
Granger se ne stava nel bagno dei prefetti a camminare avanti e
indietro, fino a qualche ora prima era certissima che riferire a
Harry e Ron quello che aveva trovato la notte prima, ora non ne era
più tanto sicura, non sapeva se fosse il caso di dare loro ulteriori
motivi per pensare che le quattro ragazze si trovassero nella scuola
per chissà quale oscuro motivo,
Per una volta che avevo
trovato un' amica.
Era
certa che se glielo avesse detto loro ne avrebbero approfittato per
cercare di coinvolgere anche lei in quella assurda caccia alla strega
oscura,
“Mezzosangue?”
La
Granger sobbalzò riconoscendo immediatamente la voce della persona
che l' aveva destata dalle sue riflessioni
“Malfoy...che
diavolo ci fa qui? Non sei andato con i tuoi allegri compari a
incontrare Harry?”
“Come ho detto l' altra volta non ho
davvero tempo da perdere, e tu?”
“Non lo so...dovrei andare,
ma non sono sicura che mi vada”
il ragazzo sogghignò sprezzante
senza guardarla in faccia
“Non
dirmi che ti sei messa pure tu ad indagare, non dicevi che erano solo
delle ragazze bizzarre?”
Hermione prese coraggio e lo guardò in
faccia, non sapeva perchè ma in quell' occasione percepiva una certa
affinità tra lei e il serpeverde, mai avrebbe pensato che proprio
lui avrebbe potuto condividere le sue opinioni e i suoi sospetti
“ero
certa che fossero solo ragazze bizzarre fino a ieri notte”
Malfoy
le prestò improvvisamente più attenzione
“Ero
di turno, stavo pattugliando i corridoi, non avendo trovato nessuno
stavo per tornare a dormire, poi ho visto Davina per caso, l' ho
seguita fin dentro la biblioteca, ma quando sono entrata non c'era
nessuno, era come sparita”
“Probabilmente temendo una
punizione ha praticato qualche magia che le ha insegnato la congrega,
non vedo cosa ci sia di strano”
“Non è solo questo, l' ho
cercata fino ad arrivare alla sezione proibita, dove ho trovato un
volume aperto sul pavimento”
“Vuoi condannare la sua
curiosità?”
“Un volume che parlava di magie di resurrezione e
altri argomenti affini...e dopo quello che ha detto Nott sui Thestral
ho pensato che stesse cercando-”
“Un bell' incantesimo di
magia nera che riportasse in vita la persona la morte della quale
abbia permesso loro di vedere i Thestral...e comnque non ci vedo
nulla di pericoloso”
“Oh certo che no...infondo passare
il tuo tempo libero con quella adorabile persona che è tua zia
immagino renda del tutto banale un bell' incantesimo di magia oscura
che riporti in vita i morti”
il ragazzo la guardò accigliato,
lo stava forse accusando di qualcosa?
“Non
capisco se stiamo ancora parlando di loro, o di mio padre, o di me o
del fatto che mia zia Bella giustamente ti terrorizzi”
la
ragazza non sapeva come rispondere, la verità era che aveva
cominciato quell' anno scolastico già frustrata senza particolari
motivi, e il fatto che anche le sue amicizie costituissero motivo di
preoccupazione la costringeva a trovare un capio espiatorio per i
suoi problemi, in quel caso Malfoy
“Scusa”
“Come
Mezzosangue? Credo di non aver sentito”
“Ho
detto scusa...sono molto frustrata, questa storia mi fa stare
male”
“Guarda...non lo so se pratichino magia oscura o meno,
ma Theo è convinto di aver scoperto qualcosa, quindi se vuoi davvero
scoprire se c'è qualcosa che non va credo che dovresti andare da
loro”
Hermione lo guardava rassegnata, lui aveva solamente dato
voce a quello che lei già pensava, il fatto era che se
effettivamente ci fosse stato qualcosa da scoprire allora lei avrebbe
dovuto indagare su una delle poche persone con le quali aveva, non
legato, non ancora, ma quantomeno stabilito un qualche rapporto, e a
parte Harry e Ron quelle persone erano veramente pochissime, si
sorprese perfino lei quando fece uscire dalla bocca le più
insapettate delle parole
“Verresti
con me?”
il serpeverde rischiò di strozzarsi
“Chiedo scusa
cosa?”
“Se davvero non credi che ci sia nulla da scoprire su
di loro ...vieni con me...per favore”
manco
lei aveva ben metabolizzato quello che aveva detto, ma in quel
momento lui era l' unico che supportava la sua teoria della normalità
delle quattro ragazze e la grifona tutto si sentiva fuorché di
affrontare un' alleanza di Grifondoro e Serpeverde per la prima volta
d' accordo su qualcosa, lo guardò speranzosa
“Va
bene Granger...infondo seono curioso di vedere che cosa ha scoperto
Theo, o che cosa crede di aver scoperto piuttosto, ma mi devi un
favore”
I due si allontanarono assieme più imbarazzati che
altro, sapendo di essere il miglior alleato sul quale potessero
contare in quella situazione.
***
Harry
Potter stava seduto nel cortile esterno alla scuola assieme a Ron
sebbene nessuno dei due volesse dire nulla, era lì che avrebbero
dovuto incontrare Hermione e i serpeverde, aveva cercato di estorcere
più informazioni su Sophie a Sirius senza troppo successo, anche
Remus nelle lettere che gli ha scritto era molto restio a parlare del
loro passato assieme ad Hogwarts e non si spiegava perchè
“Ho
delle novità”
il
Grifondoro alzò lo sguardo verso i serpeverde che lo avevano
raggiunto, vedendo arrivare Nott e Zabini da soli si convinse che
Hermione doveva aver deciso di non venire
“e
la tua novità sarebbe?”
“Due nomi e una sigla”
Ron e
Harry si fecero più attenti, almeno qualcuno non era arrivato
completamente privo di informazioni
“che
sarebbero?”
prima
che Nott potesse riprendere a parlare qualcun' altro si presentò
all' appuntamento
“hey”
i
presenti si girarono tra lo sconvolto e l' imbarazzato verso i due
nuovi arrivati, Harry non sapeva se essere rasserenato dall' arrivo
dell' amica o sconvolto dopo aver preso coscienza di chi la stava
accmpagnando
è venuta con Malfoy
“Per
cui avet-avete scoperto qualcosa?”
l' incertezza nella voce
della ragazza tradiva tutta l' insicurezza che provava in quel
momento, e il ragazzo che era sopravvissuto cominciava a sentirsi il
ragazzo che si sentiva tremendamente in colpa, ma non poteva farci
nulla, e dopo quello che aveva detto Theodore cominciava a pensare di
avere ragione
“Theodore
ha scoperto qualcosa...lui stava parlando di certi nomi? Vero
Theo?”
Il ragazzo annuì attirando nuovamente su di sé l'
attenzione dei presenti
“Questa
mattina dopo che avevo finito di aiutare Adara in difesa contro le
arti oscure ho per caso dato un' occhiata a un piccolo diario che
teneva con sé, c' erano scritti due nomi e quella che mi è sembrata
una sigla, erano Gormleith, Seorleith e R.A.B...a quanto pare questa
Seorleith e R.A.B hanno regalato alla terza persona quel diario”
“Che
razza di nomi sono Gormleith e Seorleith?”
“Non lo so Weasley,
non li ho mai sentiti”
“Sono nomi celti, poco ma sicuro,
Irlandesi o Scozzesi”
tutti si voltarono verso Malfoy il quale
aveva parlato quasi senza rendersene conto
“e
tu come lo sai?”
“Leith in Gaelico è una donna di stirpe
reale, un principessa o qualcosa del genere, a questo punto direi che
è possibile che almeno Adara stia mentendo sulla sua
identità”
“Sempre che il diario sia suo e che non lo abbia
sottratto a qualcuno”
“E dimmi Weasley perchè mai avrebbe
dovuto sottrarre un diario?”
il rosso fece una smorfia verso
Blaise Zabini, che di certo non era famoso per i suoi modi gentili, a
meno che non si trattasse di qualche fanciulla
“E
io che neso...Nott che cosa c'era scritto sul diario?”
Fu in
quel moemento che il Serpeverde ebbe come un' epifania, ci aveva
pensato effettivamente solo alla domanda del Grifondoro, e si diede
dello stupido per questo
“Nulla...a
parte la dedica dove ho letto i nomi assolutamente nulla, le pagine
erano intatte, la cosa strana era che il solo fatto che io lo avessi
preso in mano l' ha turbata non poco”
Harry
ripensò alla mappa del malandrino e al diario Tom Riddle, era
possibilissimo che quel diario nascondesse qualcosa
“Avrei
anche io qualcosa da dire”
inaspettatamente sia Ron che Harry si
voltarono verso l' amica, che avesse anche lei deciso di sposare la
loro causa?
Hermione
dal canto suo cominciò a raccontare tutto quello al quale aveva
assistito la notte precedente, disse del libro, dell' incantesimo e
della sezione proibita, e il discorso del diario morì lì dove era
nato
“penso
che sia probabile che stiano cercando un modo per riportare in vita
qualcuno, magari la stessa persona che ha permesso loro di vedere i
Thestral....ora che ci penso oggi Adara mi ha raccontato un
particolare abbastanza agghiacciante della sua vita a New Orleans,
parlava del sacrificio di alcune ragazze, una di queste era amica
sua, forse vuole cercare di riportarla indietro, per questo le serve
un incantesimo”
Theodore prima di quel momento aveva davvero
creduto che la giovane compagna di casa si fosse inventata tutto, ma
le notizie che aveva portato la Granger su Davina gli avevano fatto
cambiare idea velocemente, se era amica di Adara era possibile che
fosse amica anche della cugina, sempre che fossero davvero cugine a
questo punto
“Io
direi che dobbiamo cercare di affrontare questo argomento con loro,
direi che a questo punto nessuno può più avere dubbi sul fatto che
stiano nascondendo qualcosa, ma cerchiamo comunque di capire chi sono
le persone del diario, potrebbero aiutarci a capire meglio le loro
motivazioni”
tutti
annuirono alla proposta di Harry, perfino Hermione, ormai non aveva
più alcun motivo per pensare che il suo amico non avesse ragione,
era finalmente pronta per capire che cosa stava sotto la storia delle
quattro cugine, Malfoy dal canto suo cominciava a fare i suoi
ragionamenti personali, era a dir poco incuriosito, non tanto dall'
incantesimo che la Grifondoro aveva trovato, quanto dai misteriosi
nomi perchè una nata babbana doveva avere un diario appartenente
chiaramente a una nobile? E se non era una nata babbana perchè
fingersi tale in un momento così critico? Cosa poteva esserci di
peggio che essere perseguitati dai mangiamorte? Lo avrebbe scoperto,
ed era tentato di farlo senza i suoi amici e senza i Grifondoro.
Londra,
Inghilterra 15 Settembre 2013
Rebekah
era rimasta tutto il resto della giornata a cercare di capire come e
quando avesse già incontrato quel Salazar Serpeverde, lei ne era
certa di averlo già visto, e la sensazione di familiarità non l'
aveva abbandonata da quando aveva visto la sua rappresentazione al
ministero della magia, continuava a rifletterci ma non le veniva in
mente nulla, Sophie e Camille la raggiunsero nel salotto dove aveva
tirato fuori una marea di documenti e diari per capire come e quando
il mago avesse incrociato le loro vite, se fosse stato un nemico se
lo sarebbe ricordata, e anche se fosse stata una persona amica, ed
era certa che non era nessuna delle due cose, era un ricordo sbiadito
del suo passato ma da quando erano diventati vampiri non apparteneva
a quelle persone che avevano influito particolarmente nella sua vita,
ma questo istinto che le diceva che doveva saperne di più
semplicemente lei non lo poteva ignorare
“Rebekah
non capisco perchè tu ti intestardisca così, magari è solo l'
ennesimo dei maghi che tuo fratello aveva minacciato nella sua
disperata caccia al riconoscimento”
“Cami se fosse così me ne
ricorderei, dico davvero, è solo che..è molto strano, ma quando ho
visto quelle raffigurazioni, è come se mi fossi trovata davanti una
persona che non vedevo da tanto, la prima cosa che ho pensato quando
l' ho visto è stato eccolo eppure come credo di avervi fatto
capire non ricordo proprio dove averlo visto”
Sophie si sedette
in un piccolo spazietto libero sul pavimento che non era ancora stato
occupato dai fogli di carta
“Hai
pensato che forse potrebbe averti fatto un incantesimo?”
“So'
se avesse provato a farmi un incantesimo Nik lo avrebbe ucciso, e
Hogwarts avrebbe avuto tre fondatori anziché quattro”
“è
vissuto mille anni fa Bex, potresti davver averlo rimosso, poi anche
se ti ricordassi dove lo hai visto come ci aiuterebbe a risolvere i
nostri problemi primari?”
“Non lo so, ma non faccio altro che
pensare a questo da stamattina, almeno mi toglierei il pensiero”
l'
originaria aveva letto biografie e testi trovati in una delle
biblioteche magiche in cui Sophie l' aveva portata giorni prima,
aveva lasciato completamente perdere i rapporti e i documenti da
stilare per il suo nuovo impiego al ministero, voleva capire perché
mai Salazar Serpeverde evocasse in lei sensazioni di familiarità,
poi l' occhio dell' originaria cadde improvvisamente su una vecchia
foto scattata all' inizio degli anni venti che ritraeva lei assieme
ai suoi fratelli e Genevieve durante il party di Natale, c'era pure
Kol in quell' occasione, accompagnato da quella che solo cento anni
dopo avrebbe scoperto essere sua sorella, e improvvisamente la stessa
sensazione di familiarità le attraversò il petto nuovamente, si
alzò velocemente andando a cercare una delle biografie che aveva
portato via con sé, e improvvisamente una preoccupante
consapevolezza si fece strada nella sua mente, mille anni prima
Salazar Serpeverde, alla ricerca di streghe e maghi di talento aveva
intrapreso viaggi che lo avevano portato sia in Norvegia che nel
nuovo mondo, ancora sconosciuto ai babbani, e tutto fu più chiaro
nella mente della strega, riprese in mano la foto ingiallita e
osservò meglio, il viso di Kol, lo zaffiro di Freya, e capì
quello che manco Mikael aveva capito in mille anni
“Rebekah
ti senti bene? Hai ricordato qualcosa?”
il motivo per cui non si
ricordava dello stregone era perchè, come aveva capito solo ora, lei
non lo aveva mai visto, non era la strada dei vampiri originari
quella che Salazar aveva incrociato, ma quella di sua madre
“Io
credo proprio che Nik non sia l' unico figlio bastardo che mia madre
ha nascosto a mio padre”
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Capitolo 7 *** Capitolo 6: Skeleton in the Closet II ***
the heiress 7
Grimmauld Place 12,
Londra, Inghilterra 16 Settembre 2013
Mi dispiace, mi
dispiace tanto
“Tu lo hai ucciso
Sir...è per questo che io dovrò uccidere te, capisci?”
I-Io io
non lo sapevo, perdonami, perdonami, non ne avevo idea, come
potevo?
“Non ha importanza Sir, sei un assassino come me, siamo
uguali io e te, combattiamo per due fronti diversi diversi, ma siamo
uguali, e tu pagherai per quello che mi hai tolto...tu e il tuo caro
figlioccio pagherete tutti e due”
NO
“oh siii Sir, perchè
voi perderete, ti sei salvato una volta, ma non puoi sfuggirmi per
sempre,nono il piccolo Sir non può nascondersi per sempre dalla sua
Bella, prima o poi io ti troveò e allora pareggerò i conti”
Bella,
Bella scusami scusami ti prego, io non lo sapevo
Sirius
Black si risvegliò improvvisamente sudato e terrorizzato nella sua
camera da letto di Grimmauld Place, ormai faceva continuamente sogni
del genere da diversi mesi, dopo che aveva rivisto Bellatrix l' anno
prima non avevano fatto altro che intensificarsi i ricordi di ciò
che lui le aveva fatto, sentiva il sudore colargli dalla fronte fino
alle orecchio e ai capelli, li sentiva mentre si mischiava alle
lacrime
Che cosa ho fatto?
Si era
voluto convincere per tutta la vita di essere diverso da lei, la più
odiata tra le cugine, anzi forse l' unica odiata, sì perché lui
amava Meda, unica famiglia che gli rimaneva assieme ad Harry e a
Tonks, e compativa Narcissa, la quale stava sicuramente in una
situazione peggiore della sua, ma che tuttavia lui aveva
superficialmente accusato per anni, la piccola, pura e cristallina
Cissy, c'era stato un tempo in cui era stata proprio lei la più
dolce e spensierata dei cinque sfortunati eredi dei Black, lei che
anziché portare il nome di una stella portava quello di un fiore,
mentre lui progettava già la sua fuga, Reg conviveva con la
consapevolezza che era l' unico sul quale i suoi genitori si
sarebbero potuti affidare, Bella manifestava già la sua affinità
per la magia oscura e Meda teneva nascosto il suo tormentato amore
per Ted, la bella e dolce Cissy era l' unica che riuscisse a vivere
serenamente, come protetta da una campana di vetro che qualche mese
prima le era improvvisamente crollato addosso
Non sono mai andato a
parlare con lei
Del
resto neanche lei aveva mai cercato di riallacciare i rapporti,
sopratutto perchè la sua riabilitazione aveva significato l' arresto
di Lucius, sicuramente le aveva regalato un motivo in più per
odiarlo, ma infondo non era di certo colpa sua se aveva deciso di
sposarsi Malfoy.
I suoi
pensieri tormentati furono interrotti da un piccolo becco che
ticchettava sulla sua finestra, si alzò trascinandosi fino alla
finestra, aprendola e accogliendo il gufetto sul suo braccio, prese
la lettera dalla zampina e notò con stupore che si trattava del
ministero, che diavolo è successo?
Appena
ne lesse il contenuto sentì le ginocchia diventargli molli, come era
potuto succedere, prese una profonda boccata d' aria e, dopo aver
mandato via il gufo, andò a vestirsi
A quanto pare la cara
Bella avrà la sua chance di vendetta molto prima di quanto
immaginassi
Canary Wharf, Est End,
Londra 17 Settembre 2013
Camille
poteva dirsi sodisfatta con l' impiego che aveva trovato, gestire una
rubrica sua le avrebbe permesso di lavorare anche da casa e di poter
restare con Hope, certo le mancava fare la psicologa, sopratutto da
quando i suoi clienti erano diventati più che casi umani, casi
sovrannaturali e con Sophie e Bex entrambe impegnate nella Londra
magica l' ultima cosa che dovevano fare era lasciare da solo il
motivo della loro fuga.
Sorrideva
allegra alla bambina mentre passeggiava per il Canary Wharf,
riflettendo sulle considerazioni fatte da Rebekah qualche tempo prima
sui suoi sospetti riguardo alla capacità di Esther di attirare il
peggio che il genere umano aveva da offrire se si trattava di uomini,
quella famiglia non avrebbe mai smesso di stupirla, stavano
costeggiando l' edificio che faceva da sede al Daily Mirror quando si
rese conto che l' attenzione di diversi passanti era stata attirata
da qualcosa, volse gli occhi azzurri verso l' oggetto di tanta
attenzione e vide delle figure avvolte di qualcosa che all' apparenza
sembrava fumo nero sfrecciare proprio verso di loro, o meglio verso
la sede del giornale, appena Hope cominciò a piangere e prima ancora
di realizzare che si trattasse di maghi si ritrovò a tirare la
bambina fuori dal passeggino per poi, presa da un attacco di
adrenalina e di panico, iniziare a correre, lasciadosi alle spalle
degli spettatori ignari che anziché mettersi al sicuro avevano
iniziato a fare mostra dei loro apparecchi telefonici per filmare
quei curiosi personaggi, e poi accadde tutto velocemente, sentì l'
esplosione e le urla dietro di lei e si ritrovò scaraventata a
terra, sentiva le schegge dei vetri delle finestre infrante finirle
in testa e sulla schiena, osservò la bimba che ora piangeva
disperata, almeno aveva la certezza assoluta di non averla
schiacciata con il peso del corpo, si rimise in piedi e, cercando di
ignorare il dolore alla gamba e i giramenti di testa, tornò a
correre con la bimba in braccio, ignorando quella vocina nella sua
testa che le ricordava che questa volta non l' avrebbe salvata
nessuno svoltando l' angolo e finendo in una piccola via isolata e
silenziosa, almeno lì nessuno avrebbe fatto caso ai lividi, al
taglio che le scorreva vicino al sopraciglio e alla polvere che la
ricopriva da capo a piedi
“Ma
guarda guarda cosa abbiamo qui!”
Perchè tutte a noi
Si
voltò pronta, solo mentalmente, ad affrontare quello che era sicura
essere uno degli attentatori,
“Una
piccola babbana con quella scrofa di sua madre...che cosa potrei
farvi?”
Si accorse che teneva in mano una bacchetta, Sophie l'
aveva avvisata che in quel posto usavano magia alla quale perfino
loro non erano abituate, sentiva brividi correrle lungo tutta la
spina dorsale e il battito del cuore accellerare vertiginosamente,
Mai una volta in cui io
possa veramente servirmi delle lezioni di Karate
“Potrei
provare a torturarvi entrambe...non ho mai usato la Maledizione
Cruciatus su una bambina così piccola, chissà quanto potrebbe
durare?”
le parole dell' uomo fecero impallidire la bionda che
istintivamente strinse Hope ancora più forte, Sophie non sarebbe
arrivata ad aiutarla, neanche Rebekah,
e manco Klaus...devo
cavarmela da sola
“Provaci
dannato bastardo...e te ne pentiresti per il resto della vita...che
non durerebbe molto, dopo averci uccise”
Cercava di prendere
tempo riflettendo su che cosa fosse opportuno fare, lui aveva la
magia, lei solo una forte forza di volontà e una certa abitudine a
trovarsi in situazioni del genere, avrebbe potuto usare i doni
della sua famiglia, quelli che suo fratello le aveva intimato di
repprimere con tutte le sue forze, quei doni che avevano fatto sì
che fosse proprio la sua famiglia quella scelta per tenere l' ordine
e l' equilibrio tra le varie fazioni di New Orleans, sebbene Padre
Kieran glielo avesse severamente proibito a meno che non si trattasse
di casi estremi,
Credo proprio che
questo sia un caso estremo
cercò
di concentrarsi escludendo le urla di Hope, e appena ebbe alzato la
mano verso l' uomo che, nel frattempo, aveva iniziato a deriderla, si
rese conto che non sarebbe stato necessario il suo intervento, vide
una lama argentea e appuntita perforare il petto del mago, il cui
sorriso gli morì sulle labbra non appena ebbe preso coscienza di
quello che stava succedendo, il mantello nero divenne lucido e umido
per via del sangue che cominciò a sgorgare copiosamente dalla
ferita, non appena il corpo del loro aggressore raggiunse il terreno,
senza vita, Cami sorrise al loro salvatore, un curioso uomo dagli
occhi blu che indossava un bizzarro Tranch,
quando hai bisogno di
un miracolo!!
Lo
aveva visto pochissime volte in vita sua, ma erano bastate per farle
capire che sempre si sarebbe potuta fidare di lui,
“Castiel...credevo
che tu e quegli altri due vi foste persi all' areoporto di New York,
che fine avevate fatto?”
l' angelo le sorrise esausto, aveva un
aspetto molto più trascurato rispetto all' ultima volta che l' aveva
visto, e non poté fare a meno di chiedersi in che razza di guai si
fossero cacciati lui e quei due folli dei Winchester, ma avrebbe
avuto il tempo di chiederglielo presto,
“Camille
più il tempo passa e più ti cacci in guai più grandi di te”
“Arrivi
sempre al momento giusto Cass, grazie”
rivolse
all' angelo un caldo sorriso, immediatamente ricambiato e andò ad
abbracciare il vecchio amico, era passato davvero troppo tempo dall'
ultima volta che si erano visti, per fortuna lei non aveva avuto
troppo bisogno di angeli nella sua vita
“Dimmi
di te piuttosto, ero sicuro che Kieran ti avesse avvertito dei rischi
nei quali puoi incorrere usando il vostro dono...devi essere davvero
nei guai...e quella signorina lì con te deve essere davvero
importante”
Cami sorrise di nuovo, si erano visti per pochi
minuti e lui aveva già capito tutto, Hope aveva smesso di piangere e
dimenarsi, questo era abbastanza per far capire a Camille che il
peggio era passato,
“Credo
che dovremmo allontanarci da qui Cass, non è sicuro, e non puoi
assassinare tutti i maghi che cercano di ucciderci”
“Camille
O'Connell dammi una spiegazione, se sei in pericolo mi farebbe
piacere saperlo”
“Ti racconto strada facendo che ne dici?”
i
due si allontanarono furtivamente per le vie di Canary Wharf,
lasciandosi alle spalle il cadavere del mago, ben decisi ad indagare
su quelli che erano i loro rispettivi problemi
“A
proposito...dove sono Deany e Sammy?”
“Arriveranno presto...ti
stanno portando una cosa”
la ragazza gioì dentro di sé, se
avesse manifestato in mezzo alla strada quelle che erano le sue
attuali emozioni sarebbe stata presa molto probabilmente per pazza
di loro mi posso sempre
fidare.
Quartier Generale
Auror, Ministero della Magia, Londra, 17 Settembre 2013
Al
quartier generale degli auror quella sera regnava il caos totale,
arrivò in quel momento Alastor Moody, appena convocato per una
situazione di urgenza, aveva il mantello gocciolante di pioggia e
continuava strizzare istericamente l' occhio sano cercando di
scacciare l' acqua dalle ciglia, la pensione è stata una pessima
idea, si ripeteva quella frase nella testa da quando aveva
ricevuto un messaggio dal quartier generale Auror che lo avvisava di
una pericolosa evasione dalla prigione di Azkaban, o meglio, dell'
evasione di un singolo prigioniero che sarebbe stato trasferito quel
giorno per essere interrogato, spalancò la porta furioso facendo
tremare diversi auror ancora lì presenti, confusi per la presenza
dell' uomo e per l' incapacità di capire cosa fare
“C'è
qualche idiota qui dentro che potrebbe di grazia speigarmi come è
stato possibile che un detenuto sorvegliato, accopmpagnato da Auror e
Dissennatori sia riuscito a farla in barba a tutto il ministero e ad
evadere da una prigione di massima sicurezza?”
la voce, per
nulla calma, fece distogliere lo sguardo dalla sua persona più o
meno tutti i presenti, finchè un ragazzino, doveva essere una nuova
recluta, non decise di sacrificarsi e di aprire bocca, conscio del
fatto che tutta la sua furia si sarebbe sicuramente riversata su di
lui
“non
lo si poteva prevedere signore...lo stavano portando via, ma sono
passati accanto alla zona ancora danneggiata dall' evasione dell'
anno scorso-”
“Chi cazzo è stato il demente che ha avuto la
geniale idea di passare per quei corridoi?”
lo aveva urlato
tenendo un ormai povera nuova recluta per il colletto della camicia,
era terrorizzato, manco fosse lui l' evaso, eppure aveva la stessa
faccia di uno che avrebbe presto ricevuto il bacio del dissennatore,
Moody si complimentò con sé stesso per le sue straordinarie doti di
terrorizzatore
“i-io
non lo so s-signore, per favore mi lasci andare”
lo mollò
violentemente sbattendolo su una sedia vicina
“Cosa
è successo poi?”
“Si è buttato di sotto e si è
smaterializzato”
“E i Dissennatori?”
“N-non hanno
fatto nulla signore...nessuno riesce a spiegarsi il p-perchè ma-”
lo
mise a tacere con uno sgarbato gesto di mano e si avviò fuori da
quell' ufficio, come aveva potuto sottovalutarsi così tanto da
credere che una volta andato lui in pensione altri giovani capaci lo
avrebbero sostituito?
Uscì dall' ufficio lasciando i presenti
più sconvolti che altro, li guardò con un misto di disgustato e
impietosito negli occhi , sì, di quel passo lui non si sarebbe mai
goduto quella maledetta pensione.
Fottuto Rodolphus
Lastrange, hai appena commesso l' errore di rovinarmi il
finesettimana.
Mentre
elencava nella sua testa tutti i modi in cui avrebbe desiderato
uccidere Lestrange, fu raggiunto da quello che doveva essere un
segretario,
“Mi
scusi signore ma c'è un caso urgente, e siccome Shaklebolt non si
trova qui in questo momento, abbiamo pensato che lei potesse-”
“Mi
occuperò di Lestrange non appena avrò una traccia da seguire”
“Non
si tratta di questo, c'è stato un attentato signore, a uno degli
edifici del mondo babbano, pare che ci siano diversi morti”
l'
uomo sbuffò, quel giorno era davvero cominciato nel peggiore dei
modi
“Mandate
a chiamare Balck e Tonks e i loro rispettivi partner, qui c'è
bisogno di fare qualcosa”
“Abbiamo
già mandato lettere via gufo a tutto gli Auror Signore”
“Continuate
a sollecitarli allora, qui non c'è tempo da perdere”
Hampstead, Londra 17
Settembre 2013
Rebekah
e Sophie si stavano godendo il panorama pittoresco visibile dal loro
appartamento mentre finivano di impacchettare tutte le cose che
sarebbero loro servite una volta trovata una dimora più grande, il
fatto che entrambe avessero preso lo stesso giorno libero garantiva
che potessero coordinarsi meglio con tutto ciò che avevano da fare,
in quell' occasione, organizzare un trasloco veloce verso il Maniero
dei Mikaelson che Rebekah aveva previdentemente lasciato in eredità
ad Eva Sinclair, l' occhio di quest' ultima ricadde su una foto che
ritraeva una giovane coppia con una bambina che aveva tutta l' aria
di essere una buona solo a combinare monellerie
“è
Monique questa?”
Sophie lasciò perdere quello che stava
facendo, ovvero catalogare libri, e si volse verso l' originaria,
lanciò uno sguardo verso una foto che ritraeva Jane Anne assieme al
marito Claude e a una Monique di cinque anni, sorrise amaramente
pensando a quanto fosse ingiusto che la nipote dovesse ora vivere
senza due delle sue più importanti figure di riferimento
“Sì
è lei, assieme a Jay e Claude”
“Era il marito di Jane Anne?
Che fine ha fatto? Perchè non l' ho mai visto a New Orleans?”
“è
morto prima che voi arrivaste nel Quartiere francese, lo hanno ucciso
alcuni dei vampiri di Marcel”
Rebekah osservò ancora la foto,
con entrambi i genitori morti a causa di Marcel non c'era da
sorprendersi se Monique odiasse i vampiri così tanto
“Aveva
due genitori coraggiosi allora”
“Oh no, Claude non era suo
padre, non biologicamente almeno, e Jay non ha mai lasciato che
diventasse tale...non ho mai capito il perché”
“Magari pure
Jane Anne aveva i suoi segreti”
“Di sicuro... e parlando di
segreti, sei assolutamente certa di quello che hai detto riguardo a
Kol e Freya?”
“Kol è identico a questo Salazar e Freya
parrebbe avere quel suo strano zaffiro, non ne sono ancora sicura, ma
ho i miei buoni motivi per sostenere questa teoria, senza contare lo
straordinario talento per la magia che aveva mostrato Kol sia da vivo
che da morto, certo sarebbe molto più facile chiedere a mia
madre...se solo la mia sorella ritrovata non l' avesse uccisa un'
altra volta, suppongo che potrei chiedere anche a Dhalia anche se
dubito che sarebbe disposta a rispondermi”
“Beh magari se
dovesse riuscire a trovarci e ad ucciderci potresti chiederglielo
come ultimo desiderio....l' ultima richiesta di Rebekah Mikaelson”
le due
cominciarono a ridacchiare, prestando ben poca attenzione al Gufo che
picchiettava sul vetro della finestra, solo quando il rumore si fece
insistente Sophie si avvicinò alla finestra prendendo dalla zampa
dell' animale una bustina che non poteva venire niente di meno che
dal Ministero della Mgaia
“Che
cos'è?”
la strega aprì la busta per leggerne il messaggio, e
più ne metabolizzava il contenuto più gli occhi si assotigliavano,
il sorriso aveva ormai abbandonato il suo viso e la mano si strinse
attorno alla sottile pergamena della lettera
“Dvevo
andare...abbiamo un evaso di prigione e un attentato terroristico al
Daily Mirror, fottuti mangiamorte”
l'
originaria osservava l' amica senza provare a nascondere la
preoccupazione che provava
“Chi
è evaso?”
“Un criminale di nome Rodolphus
Lestrange”
“Lasciami indovinare sempre legato a quel Voldemort
dico bene?”
“Esatto, e sempre lui assieme ai suoi adepti sono
dietro all' attentato del Daily Mirror”
“Credi che colpiranno
il ministero?”
“Credo che considerando quanto il ministero
della magia sia disorganizzato non dovremmo tenerla fuori da ogni
probabilità”
“Ma le ragazze sono al sicuro vero?”
“Finché
restano a scuola non dovrebbero avere nulla da temere, ma è per
Camille che mi preoccupo, oggi è uscita con Hope e se davvero stanno
attaccando luoghi pubblici babbani lei non sarà al sicuro, tantomeno
se dovessero capire di chi è figlia Hope, con la loro mania della
purezza del snague sarebbe la prima che cercherebbero di uccidere”
Rebekah,
appena Sophie ebbe finito di parlare, si alzò di scatto dal divano
andando a prendere la sua giacca lasciando l' altra un po' interdetta
“Cosa
credi di fare?”
“Vengo con te....andrete a cercralo mi auguro
no? Vengo anche io”
“Rebekah non so se te ne sei resa conto ma
sono assassini professionali...uccidere è la loro professione...e
tu non sei più un vampiro immportale, sei una strega”
“Una
strega...che ha fatto tremare tutta New Orleans”
“Tu non sei
Eva, non sai come attingere al suo potere, ci hai provato a New
Orleans e hai fallito”
“Beh diciamo che il fatto che mia
nipote e l' unica persona che in mille anni abbia capito Nik e ne sia
uscita illesa, mentamente e fisicamente, siano in pericolo di vita,
mi motiva a fare del mio meglio...andiamo Sophie, tanto lo sai che
non riuscirai a tenermi a casa”
l'
originaria sorpassò la Deveraux la quale abbandonò ogni speranza di
convincerla a restare ad indagare sulle avventure sentimentali della
madre, se c'era di mezzo Hope nessuno avrebbe potuto tenere Rebekah
ferma, afferrò la giacca con fare rassegnato andò dietro all'
amica.
Speriamo solo che vada
tutto bene.
Hogwarts, Inghilterra
17 Settembre 2013
Illuminata
dalle luci verdi dell' acqua del lago che trasparivano dentro il
sotterraneo del dormitorio di serpeverde, mettendo in risalto i
riflessi bluastri del suo abitino di seta, Adhara Elphinstone finiva
di aggiustarsi una ciocca di ricci ribelli che continuava a rifiutare
di stare al suo posto, usava quel piccolo ammasso di capelli per
distrare la sua mente dall' odiosa consapevolezza che avrebbe dovuto
passare un' intera serata assieme al professor Lumacorno e a quell'
insopportabile borioso di Theodore Nott, e Salazar solo sapeva quanti
altri bigotti principini purosangue ci sarebbero stati quella sera
“Se
continui a tormentare quei capelli rimarrai calva lo sai?”
Una
più che divertita Daphne Greengrass la osservava dal suo letto a
baldacchino, sogghignando e prendendola in giro, almeno una delle due
trovava qualcosa di divertente in quella che ad Adhara pareva solo
una tragedia
“Tu
che lo conosci...mi assicuri che Theo sappia come si tiene in mano
una forchetta? E che sappia stare composto a tavola”
“Puoi
stare tranquilla, non avresti potuto trovare nessuno meglio di lui, è
decisamente indisponente delle volte ma è un vero galantuomo quando
vuole, e dalla tua parte hai il fatto di sapere il reale motivo per
il quale te lo porti dietro, di certo non vuole che Lumacorno sappia
che ricatta le ragazze per farsi portare alle sue cene, peggiorerebbe
ulteriormente la sua situazione, sei tu che hai il coltello dalla
parte del manico mi cara nata babbana”
la
riccia serpeverde ripensò a quello che il compagno le aveva
raccontato sul padre e ebbe un momento di tentennamento, era davvero
giusto il comportamento che lei gli stava riservando? D' altra parte
nessuno può scegliersi i genitori, lei e le altre lo sapevamo bene
per esperienza personale e non,
“Cambiando
argomento perché tu non sei stata invitata?”
la bionda si
stiracchiò sul letto cominciando a giocherellare anche lei con le
ciocche bionde, i suoi occhi verdini esprimevano solo completo e
totale disinteresse, come quasi sempre del resto, Adhara arrivò a
chiedersi se l' amica avesse un qualche genere di passione, in più
di due settimane l' aveva vista ostentare solo insofferenza verso ciò
che la circondava
“Non
credo di essere una persona interessante, non abbastanza per lui del
resto, e poi non mi piace fare bella mostra del mio talento
scolastico”
ora che ci rifletteva su Adhara notava che quasi mai
Daphne, sebbene fosse davvero una delle più brave del corso, mai
interveniva, a meno che non fossero i professori a interpellarla,
quasi a voler passare inosservata
“ ma
non temere, non sarai da sola, se Nott e Zabini dovessero darti
fastidio puoi sempre coalizzarti con i Grifondoro, e poi come ti ho
detto, Nott lo puoi sempre ricattare”
“Non
capisco comunque perché tu tenga nascosta la tua bravura scolastica,
sei una di quelle che si vergognano di andare bene a scuola? Dico
davvero, non riesco a trovare altre spiegazioni”
“Io non devo
dimostrare nulla a nessuno, se non a me stessa, il mio andamento
scolastico così come i miei interessi non sono cose che mi va di
sbandierare ai quattro venti, e neppure le mie conoscenze, per
quello c'è già la Granger, io so di esser brava e so di essere
meglio degli altri, tanto mi basta, e poi ad essere sincera questa
scuola mi annoia così tanto che devo far fatica a non sembrare
distratta, figurati se dovessi prestare una reale attenzione che mi
permetta di fare interventi sensati...nono non fa davvero per
me”
Adhara osservò divertita la compagna di stanza, in quella
casa non avrebbe potuto trovare un' amica migliore, e sapere che
Daphne tra le compagnie femminili fosse così poco integrata la
sorprese non poco
“Mia
madre diceva sempre che la noia era causata dalla mancanza di stimoli
sufficienti che l' ambiente circostante riesce ad offrirci...perché
non ti sei fatta cambiare di scuola? Magari una bella esperienza in
un altro paese avrebbe riacceso la tua curiosità, per non dire la
tua competitività”
“ ci ho pensato inizialmente, poi con
tutto quello che è successo l' anno scorso volevo essere sicura che
Theo e Draco stessero bene, e non posso tenerli sotto controllo dalla
Francia, devo assicurarmi che non si mettano troppo nei guai, ma non
solo, mio padre viaggia molto per lavoro, anche in terre abbastanza
lontane, preferisco stare vicino a mia madre e mia
sorella...sopratutto adesso...e tu cominci ad essere in ritardo”
la
riccia si rese conto che l' amica aveva ragione e si lanciò
freneticamente fuori dalla stanza, non avrebbe dato un ulteriore
motivo a quel Nott di deriderla o prenderla in giro, ma lanciò un
ultima occhiata verso l' amica
“Quando
New Orleans sarà tranquilla mi piacerebbe che venissi a trovarmi,
non so se possa offrirti il genere di stimoli che desideri ma ti
garantisco che è diversa da Londra”
“A tempo debito sarò ben
lieta di accettare l' invito”
Adhara sorrise di ricambio all'
amica e si avviò fuori dal dormitorio constatando con astio che
Theodore la stava già aspettando, se ne stava lì in tutti i suoi
centimetri di altezza esagerati, osservandola con quello sguardo di
sufficienza e quel sorriso sghembo e canzonatorio che aveva riservato
a lei e alle sue amiche sin dalla partenza da King's Cross
“Credevo
che ti fossi persa sanguesporco, non possiamo arrivare per il
dolce”
calma, doveva stare calma, almeno uno dei due in quella
situazione doveva comportarsi da adulto, e Adhara sapeva, dentro di
lei, che le sarebbe spettao questo arduo compito, del resto aveva un
milione di esempi, non ultimi Klaus Mikaelson e Vincent Gerrith, che
le dimostravano che potevano passare gli anni, potevano diventare
mariti e padri, potevano affrontare guerre e calamità naturali e
sovrannaturali, gli uomini sempre bambini sarebbero rimasti, per cui
la ragazza prese un respiro profondo e, armata di santa pazienza
decise di non ribattere, almeno quella volta, ma sperava in cuor suo
che almeno cominciata la cena il serpeverde decidesse di lasciarla in
pace.
Dal
canto suo Theodore Nott studiava quella curiosa ragazza accanto a
lui, e cominciava preoccuparsi, normalmente reagiva molto male agli
insulti, velati o meno, che lui le riservava, i loro battibecchi
erano ormai all' ordine del giorno, si risparmiava solo quando c'era
Daphne perché, perfino lui che era una cuore di serpe, non aveva il
coraggio di mettersi contro la bionda allontanado da lei le uniche
amicizie femminili che fosse riuscita a farsi in sei anni, per non
parlare del fatto che lui stesso, in seguito alle quasi scoperte
fatte in collaborazione coi grifoni, che si erano rivelati più utili
del previsto, si sentiva parecchio incuriosito da quella bizzarra
ragazza, anche se probabilmente non lo avrebbe mai ammesso, le offrì
il braccio con fare divertito e si avviarono assieme verso gli
appartamenti del professore di pozioni.
“Lo
sai mezzosangue, sei davvero carina... per essere una alta quanto una
tredicenne”
“Cammina Nott, prima arriviamo prima riuscirò ad
intrattenere una reale conversazione con qualcuno più educato di te”
la
voce rassegnata della ragazza scatenò ulteriormente l' ilarità del
moro, il quale, non aveva nessuna difficoltà ad ammetterlo, trovava
dare noia alla corvina un' attività di grande diletto
“eri
molto entusiasta delle cene di Lumacorno, posso sapere che cosa ci
possiamo aspettare?”
“Sono cene nelle quali semplicemente, il
professore e i suoi studenti più di talento si imbarcano in
conversazioni di vario genere che stimolino la loro curiosità”
“Una
specie di circolo di illuministi del ventunesimo secolo
insomma”
“illuchecosa?”
“lascia perdere Nott, nulla di
importante”
la
ragazza mandò gli occhi al cielo un' ultima volta, quella sarebbe
stata una serata lunghissima.
Essex, Inghilterra 17
Settembre 2013
Rodolphus
Lestrange osservava interdetto e disorientato l' articolo di giornale
che il fratello gli aveva passato assieme a dei vestiti puliti e a
del cibo, mentre leggeva prendeva grosse boccate d' aria, quasi come
gli fosse mancata pure quella
“e
così è tornata...la cara Sophie, sempre a battersi per più deboli”
pronunciò
quelle parole con astio, da quando quella volta in treno più di
vent' anni prima la giovane Sophie aveva deciso di mettersi contro di
lui, Rodolphus non l' aveva mai potuta sopportare
“che
intenzioni hai Rab?”
“Che
intenzioni vuoi che abbia? Appena me la ritroverò di fronte farò
quello che deve essere fatto”
Rabastan
cercava con tutte le sue forse di essere convincente, Rodolphus non
sapeva nulla di Adhara e di Regulus, e lui doveva fare in modo che
continuasse ad essere così, più le americane stavano lontane dai
mangiamorte meglio era per loro, aveva giurato ad Aisling e a Regulus
che in qualità di padrino l' avrebbe tenuta al sicuro e stava
osservando la sua promessa naufragare, possibile che di tutti gli
impieghi che le avrebbero volentieri dato proprio l' auror doveva
scegliere? E prorpio con Black doveva lavorare? La sorte odiava sia
lui che suo fratello, era l' unica spiegazione possibile
“Fossi
in te farei quello che io non sono riuscito a fare, falla fuori,
appena ti capita, una bella maledizione senza perdono e torni alla
tua vita, se avessi avuto le palle di farlo con Jane Anne avrei avuto
molti meno problemi con Bellatrix, purtroppo tutti quegli anni a
Hogwarts ci hanno rovinati, davvero rovinati”
il maggiore
osservava il fratello con l' aria di chi la sa lunga, Rabastan era
finito in prigione diversi anni dopo di lui, anni nei quali Rodolphus
ne aveva avuto solamente sporadiche notizie, ma lo sapeva, oh se lo
sapeva, quel dannato di Rabastan gli stava nascondendo qualcosa, e
lui avrebbe scoperto che cosa
“Che
intendi con Hogwarts ci ha rovinati?”
“Semplice caro
fratello-”
inghitti una abbondante sorsata di vino elfico,
sprecandone qualche goccia sulla barba ormai incolta,
“-
io e la cara Jay ci odiavamo, era tutto perfetto, le liti e i duelli
occasionali, le ore in punizione, i battibecchi tra lei e
Bellatrix-”
“Non erano battibecchi erano al pari delle guerre
magiche quelle”
sorrisero
tutti e due al ricordo di Bellatrix e Jane Anne che se le davano di
santa ragione, Jay era l' unica a non lasciarsi andare dopo le
maledizioni cruciatus con le quali Bella si divertiva tanto, mentre
la cara Bella non demordeva dopo che Jane Anne decideva,
illegalmente, di fare sfoggio delle sue qualità di strega usando gli
incantesimi della congrega, ostentavano disprezzo l' una per l'
altra, ma Jane Anne era una delle poche persone che Bellatrix
Lestrange considerasse una sua pari e non uno stupido coniglio,
“
comunque, come quasi tutte le persone che sono costrette a convivere
in uno spazio ristretto dove, per ovvi motivi, non possono porre fine
l' uno all' esistenza dell' altro, la si finisce caro il mio
fratellino con l' affezionarcisi, un po' come tu e Reg con quelle
rinnegate di Sophie e Aisling”
Rabastan
sorrise inizialmente alle uscite saccenti del fratello, poi si
ricordò che il nucleo della conversazione era uccidere Sophie
Deveraux il prima possibile, e allora il sorriso gli morì in
volto,
“Non
so se sarò mai capace di uccidere Sophie, comunque per la cronaca,
il giornale dice che Jane Anne è stata uccisa da un vampiro, per cui
tranquillo fratello, qualcuno ha rimediato al tuo errore, vado a
recuperare la passaporta, Cissy ci aspetta al Manor”
Rodolphus
Lastrange aspettò che il fratello si fosse allontanato, una volta
metabolizzate le parole del fratello lasciò scivolare via qualche
lacrima, non poteva lasciarsi andare con Rabastan così vicino,
doveva allontanarsi,
“Io
in casa di Malfoy non ci vengo, mi farò vivo io Rab, ci vediamo tra
qualche giorno”
era buio ed era notte ma poteva quasi percepirli
gli occhi del fratello, terrorizzati e sorpresi da quello che lui
aveva appena detto
“Non
dire cazzate Rod, non puoi andare in giro per l' Inghilterra, forse
non lo sai, ma qualcuno potrebbe essersi accorto che sei evaso di
prigione”
il
sarcasmo nella voce del fratello fece brevemente sorridere il
mangiamorte, da quanto non sentiva suo fratello scherzare, da quanto
lui non trovava gli scherzi divertenti
“Non
temere Rab, non ho alcuna intenzione di andare in giro per l'
Inghilterra”
“Non vorrai mica...? Rod è una follia, ti prego
pensaci”
“Ci ho pensato ci vediamo appena le acque si sarano
calmate...come hai detto mi stanno cercando tutti, beh che mi
cerchino come si deve”
“Che sfortuna che hai avuto fratello
mio”
“Che cosa vorresti dire?”
“Beh tra Jane Anne che
ha sputato sul tuo nome e il tuo onore e Bellatrix che ha calpestato
il tuo patrimonio, il tuo onore, il tuo nome e la tua dignità, non
hai avuto granché fortuna con le donne”
il maggiore gli mollò
uno scapellotto sulla nuca
“Stammi
bene Rab, ci vediamo tra qualche giorno mi farò vivo io, ma ho
bisogno di cambiare aria”
“Cerca di non farti
beccare”
Rodolphus Lestrange si lasciò alle spalle la figura
robusta del fratellino, sempre che potesse definire tale un uomo di
ormai trentasette anni,
Qualunque cosa tu mi
stia tenendo nascosta Rab spero che ne valga la pena,
si
coprì col mantello assicurandosi che non si scorgesse il suo volto,
montò sulla sua scopa e si allontanò lasciandosi dietro l' Essex
inglese, quella notte Rodolphus Lestrenge sarebbe andato ad onorare
la tomba di Jane Anne Deveraux, conscio del fatto che avrebbe avuto
bisogno di diversi giorni per raggiungere gli stati uniti e che
avrebbe dovuto fare attenzione a non farsi intercettare dagli Auror,
ora che poteva finalmente saggiare una piccola parte di libertà non
aveva nessuna intenzione di perderla di nuovo.
Hogwarts, Inghilterra
17 Settembre
Tedio,
quella era l' unica parola che ad Adhara era venuta in mente per
descrivere le emozioni e i sentimenti che quella cena stava evocando
in lei, e non era l' unica, Neville Paciock, seduto accanto a Blaise
Zabini e quell' insoportabile viso da cane che era la sua
accompagnatrice, stava per addormentarsi, erano ormai minuti interi
che quest' ultima, per ingraziarsi quel vegliardo di Lumacorno, non
aveva smesso neanche per un secondo di parlare dell' impiego che
teneva suo padre al ministero, in quell' ora e mezza aveva raccolto
diverse informazioni anche sugli altri membri della tavolata, quel
Potter di cui le aveva parlato Davina qualche giorno prima era niente
di meno che il figlioccio del fratello di suo padre, Paciock aveva
collezionato due genitori malati di mente al San Mungo dopo che
Bellatrix Lestrange, sua zia, e Rodolphus Lestrange, fratello del suo
amato padrino, li avevano torturati fino a causare danni irreparabili
al cervello, quindi assieme al nervosismo che cresceva sempre di più
ad ogni parola pronunciata dalla Parkinson, doveva fronteggiare pure
l' angoscia causata dalla consapevolezza di essere imparentata con
una manica di assassini sanguinari, non che le fosse nuova come
notizia, ma sapere che i genitori di un tuo coetaneo sono stati
torturati dai tuoi parenti, poco importa che questi non sospettino
della tua esistenza, non è di certo una delle migliori conversazioni
da tenere a tavola, stava per perdere definitivamente ogni speranza
quando improvvisamente, quasi per grazia divina, il vecchio
professore riprese la parola
“...e
i suoi genitori signorina Granger di cosa si occupano nel mondo
babbano?”
“sono dentisti”
Adhara
tornò improvvisamente a prestare attenzione alla conversazione
tenuta dai commensali, un po' perchè era molto divertente osservare
le faccie curiose dei partecipanti i quali sicuramente ignoravano
cosa fosse un dentista, un po' perchè sempre Davina aveva tessuto le
lodi di questa Granger, che lei aveva visto solo nell' ambiente delle
lezioni, trovandola un' insopportabile so tutto io, ma se l' amica ci
aveva visto qualcosa di diverso valeva la pena prestarle attenzione,
“...loro...curano
i denti delle persone”
quest' ultima rendendosi conto che i
presenti non capivano granché di mestieri babbani, cercò di
attirare qualche risata raccontando un aneddoto di un bambino dalla
mascella troppo potente che, in preda ad un attacco di panico, aveva
addentato suo padre, e dei punti di sutura che ne erano conseguiti,
Adhara cercò di ridere in maniera composta, per quanto le era
possibile, ma doveva ammettere che quella era davvero una storia
carina, poco importava che nessuno riuscisse a coglierne la simpatia,
sì, Hermione Granger aveva appena conquistato qualche posizione
nella classifica di studenti di Hogwarts che la riccia stava stilando
mentalmente da quando era arrivata, rivolse poi un sorriso
incoraggiante alla ragazza, la quale la guardava con un misto di
sorpresa e gratitudine negli occhi, infondo anche lei era una nata
babbana, seppur per finta, era giusto sostenersi a vicenda
“E
i suoi signorina O'Connell? La sua famiglia di cosa si
occupa?”
lasciò perdere le sue riflessioni e tornò a prestare
attenzione al professore, il quale era tornato all' attacco, avrebbe
dovuto essere convincente a tutti i costi, o avrebbe messo nei guai
pure le sltre
“...sono
astronomi...studiano il cielo”
“Eccellente, eccellente...mi
dica si sono trasferiti qui anche loro?”
la riccia cominciò a
sentire gli sguardi degli altri commensali cominciare a studiarla, fu
in particolare sorpresa dall' attenzione che le stavano riservando
sia quel Potter che Theodore, e le venne immediatamente il dubbio che
sospettassero già qualcosa, ignorò il cuore che stava già
cominciando a mertellarle in petto e si preparò a battere il record
di bugie dette in meno dieci minuti, sperando che la conversazione
non durasse di più
“no...loro
lavorano in un importante osservatorio in Tailandia, non torneranno
prima del prossimo settembre”
si
annotò mentalmente che avrebbe dovuto informare le amiche, prima che
qualche curioso decidesse di farsi i fatti suoi e andare a chiedere
loro conferma
“Conosci
una certa Sophie Deveraux?”
questa volta il curioso non era il
professore, ma da Harry che ignorava deliberatamente i tentativi
silenziosi ma non velati dell' amica che cercava di invitarlo a farsi
i fatti suoi,
“Certo,
tutti conoscono le Deveraux”
cercò
di rimanere sul vago, non poteva mettere nei guai Sophie, ma si
accorse che la conversazione aveva attirato l' attenzione dei
presenti più di quanto avesse sperato, ora anche Theo e Hermione la
osservavano con insistenza,
“Davvero
e vi conoscete?”
“Non
personalmente, eravamo in congreghe diverse, io sono di Tremé,
Sophie era del quartiere francese”
era
pronta ormai, quel gran ficcanaso di Potter stava per fare l'
ennesima domanda quando fu interrotto da Lumacorno, il quale la stava
inconsapevolmente tirando fuori da una conversazione che l' avrebbe
senz' altro messa nei guai, tirò un sospiro di sollievo lanciando
un' ultima occhiata al Grifondoro, il quale non le aveva ancora
scollato gli occhi di dosso, quasi come se si aspettasse un passo
falso da parte sua, era deciso a non demordere
“ Ah
sì Sophie, gran cervello quella ragazza anche se aveva una gran
passione per mettersi nei guai, non so chi tra lei, Rabastan Lestrnge
o gli amici di suo padre signor Potter abbia collezionato più ore in
punizione”
l' affermazione del vecchi grassottello strappò una
risata a tutti i commensali, e Adhara poté considerare il pericolo
scampato almeno per il momento capendo però che evidentemente c'era
già chi sospettava qualcosa sulle loro false identità
“ oh
sì non mi guardi così signor Potter, e se non fosse stato per la
prontezza di spirito del signor Lupin, che lei conosce bene, del
signor Black, Regulus intendo, e della signorina Elphinstone, chissà
quante altre se ne sarebbero presi, davvero dei ragazzini singolari,
sì singolari è la parola giusta”
la
corvina sorrise, Sophie le aveva raccontato quasi tutto delle sue
avventure, o disavventure ad Hogwarts, e adesso lei avrebbe dovuto
fingere di non conoscerla, e di non aver mai sentito i nomi dei suoi
genitori,
“Chi
era la signorina Elphinstone professore?”
“Oh
una ragazzina di corvonero signorina Granger, una scozzese, delle
comunità indipendenti, deve essere per questo che si trovava così
bene con Sophie, entrambe non erano ben viste dal ministero ed
entrambe non vedevano l' ora di lasciare la scuola e di tornarsene a
casa, e visti tutti i pregiudizi che giravano su di loro non le si
potevano davvero biasimare, pensi signor Potter che per lei, il suo
padrino e il fratello si sono addirittura picchiati una volta”
Harry
fu ulteriormente rapito dalla conversazione, e la serpeverde non poté
non notare una certa affinità nei loro stati d' animo,
“Oh
sì, me lo ricordo quasi come fosse ieri, raramente interagivano tra
di loro, ma quella volta...se non fosse stato per suo padre, signor
Potter, e per il minore dei Lestrange, credo che uno dei due sarebbe
davvero finito all' ospedale...ma basta adesso...che ne dite di
proseguire con il dessert?”
Adhara tirò un sospiro di sollievo,
era quasi finita, e presto si sarebbe potuta sottrarre dagli sguardi
indagatori che più o meno tutti in quella sala le stavano
riservando, la prossima volta si sarebbe dovuta preparare meglio,
affondò il cucchiaio nel gelato che le era stato servito, avrebbe
affogato le sue ansie nel cibo, quella era l' unica cosa che poteva
fare in quel momento.
Londra, Inghilterra
17-18 Settembre 2013
“Te
l'ho detto So', stiamo bene, ma ci è mancato poco, davvero poco”
Non
uscire di casa Cami, non puoi immaginare neanche la faccia di Rebekah
quando oggi pomeriggio tra le macerie abbiamo riconosciuto il
passeggino di Hope
Cmille
O'Connell faceva avanti e indietro tra le stanze del piccolo
appartamento che divideva con le streghe, aveva sistemato Castiel sul
divano, constatando che il viaggio dagli Stati Uniti a Londra, senza
contare le energie che aveva dovuto impegnare per trovarla, lo
avevano provato più del previsto
Me lo spieghi come vi
siete tolte dai guai?
“Prima
che il mago potesse attaccarci-”
aspetta...quale
mago?
“Quello che
sicuramente avete trovato morto”
cos..sei stata tu?
Cami qua hanno già capito che ad ucciderlo non è stata un'arma
babbana, me lo spieghi che diamine hai usato?
“Non
sono stata io Sophie, ma un amico, che adesso ci sta tenendo d'
occhio”
quale amico? Qualcuno sa che siamo qui?
“è
un angelo Sophie...nel vero senso del termine, ci ha salvate lui,
quello voleva ammazzarci, adesso è qui con me, non ti preoccupare ci
si può fidare di lui”
la
bionda sentì distintamente qualcuno bussare alla porta, e non poté
non nascondere un sorriso, sono arrivati
“Adesso
devo andare Sophie, ma non ti preoccupare, c'è chi ci terrà al
sicuro”
ne sei certa? Cami io e Bex abbiamo affittatouna
camera vicino al ministero, non torneremo prima di domani, sei sicura
di cavartela?
“Non
temere...ora devo andare, ci vediamo domani, forse con una bella
sorpresa per Rebekah, ciao So', fate attenzione mi
raccomando”
Camille richiuse il telefono senza aspettare una
reazione da Sophie la quale, visto il tono di voce doveva essere
davvero agitata, si sporse sullo spioncino della porta per essere
sicura che dall' altra parte ci fosse esattamente chi si aspettava, e
alla vista dei due frattelli esausti e forse un po' furiosi il
sorriso le illuminò il viso ancora di più, aprì la porta
ritrovandosi di fronte lo sguardo penetrante del più anziano dei
Winchester
“Spero,
signorina O'Connell, che chi mi sono portato dietro in questa bara
serva davvero alla sua causa”
“Dean, Sammy! Non posso
crederci, siete proprio voi!”
abbracciò i due uomini incurante
del fatto che abrebbe potuto far loro perdere l' aquilibrio e quindi
distruggere la bara che conteneva l' unico che avrebbe potuto
aiutarli a sconfiggere Dahlia, Klaus Miakelson
“Venite,
Cass è già qui, ho un sacco di cose da dirvi, e voi, oh voi
maledetti, come ci siete arrivati al marchio? Vi ho lasciati n balia
di Metatron e vi recupero in balia della prima maledizione”
i
due fratelli si guardarono colpevoli, dopo aver usato i testi di
Kieran l' anno prima per capire come affrontare Metatron non s erano
più fatti vivi, percepirono quasi un rimprovero negli occhi della
bionda, oltre alla felicità, un rimprovero che sapevano di
meritarsi, comicniarono a raccontare di tutto ciò che avevano dovuto
affrontare dopo aver lasciato New Orleans la prima volta, della morte
di Kevin e dello stato di demone di Dean, lasciando la ragazza più
confusa di prima
“Tu
invece? Ho idea che sia in un bel guaio se chiedi aiuto ai vampiri,
se tuo zio lo sapesse-”
“Zio Kieran è morto, lo ha maledetto
una strega, ha cercato di uccidermi e Klaus mi ha salvata, la città
è stata per un po' sotto il controllo di lupi mannari, poi Esther è
tornata in vita, ha cercato di trasformarmi nel contenitore per sua
figlia Rebekah, la quale ora divide questo appartamento con me, oh è
il motivo per cui sono scappata in Inghilterra è che Dhalia, la
sorella di Esther e zia dei vampiri originari, voleva rapire sua
nipote-” fece un gesto verso Hope, che se ne stava tranquilla sul
pavimento a giocare con dei Peluche,
“Per
cui tutte le persone che erano alleate con i suoi nipoti sono state o
uccise o costrette alla fuga, o imprigionate per essere torturate,
direi che mi è andata bene, e ora sono qui, con voi”
i due
fratelli scoppiarono a ridere in contemporanea alla ragazza, erano
davvero tutti nei guai fino al collo, Dean lanciò un occhiata verso
la bara, abbandonata nel soggiorno, pensando a quanto fosse bizzarro
come elemento dell' arredamento
“Che
hai intenzione di fare con lui?”
Camille si fece d' un tratto
seria, e osservò di nuovo i suoi amici, affiancati da Cass, nessuno
di loro cercava di nascondere l' evidente preoccupazione che provava
per quello che sarebbe successo da lì a pochi minuti
“Ho
intenzione di svegliarlo, devo, è l' unico che mi possa aiutare...e
vi sarei grata se non cercste di ucciderlo”
“A me sta bene,
dipende da lui”
la ragazza ridacchiò, divertita dall'
espressione schifata del maggiore ed esapserata del minore
“Forza
allora... facciamolo”
Sam si
mosse verso la bara, sollevandone il coperchi e rivelandone il
pugnalato ospite, la bionda prese coraggio estraendo lentamente il
pugnale precedentemente forgiato da Davina e Kol
“Sei
sicura che appena sveglio non cercherà lui di ammazzarci?”
“No
Sammy, non ne sono sicura”
la ragazza e i quattro uomini
osservarono le vene del vampiro riprendere a pompare sangue e il
volto lentamente riprendere colore, presto avrebbero per la prima
volta incontrato l' ibrido originario.
Ciao di nuovo
ecco a voi il sesto
capitolo, Klaus, Dean e Sam sono finalmente arrivati, io ci riprovo,
come vi sembra la stori? Me lo fareste sapere con una recensione?
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Capitolo 8 *** Capitolo 7: The Importance of the Stars ***
THE HEIRESS 8
Quartiere Francese, New
Orleans, Usa 22 Settembre 2013
“Dove
Freya? Dove li hai mandati?”
Freya
poteva sentire lo stridere dei denti di Dahlia proprio vicino al suo
orecchio, la sua presa sui suoi capelli non accennava ad allentarsi,
era passato qualche giorno da quando Klaus era scomparso dalla sua
bara, anzi con la sua bara, qualcuno lo aveva portato, qualcuno che
Freya ora cercava di occultare assieme al resto dei suoi amici,
poteva sentire le viscere contorcersi e il naso sanguinare sotto le
torture della zia, accettalo Freya, accetta il dolore e sopportalo
“Tu
lo sai vero Freya che non andrai avanti per molto...prima o poi
cederai e allora io andrò da quegli abomini che tu chiami fratelli
e. Vi. Ucciderò. Tutti.”
sentì
la testa sbattere contro il pavimento, Dhalia stava andando via,
aveva forse diciso di cambiare il soggetto delle sue
torture?
“Opponiti finché vuoi nipote...presto perderete”
Oh no dannata puttana,
sari tu a perdere!
la
vide sparire dietro la porta della soffitta di casa Fauline, l' aveva
riportata in quel dannato manicomio per streghe, solo che ora lì vi
erano rinchiusi tutti i sostenitori di Klaus, sentiva il bisogno di
abbandonarsi al sonno ma doveva resistere, appena fu sicura che la
zia fosse lontana raccolse quel poco di forse che le rimanevano per
scendere al piano inferiore, Elajah era pugnalato, Hayley era nel
Bayu con i lupi, vittima della madelizione della mezza luna, Marcel
era di fronte a lei con collo e dita spezzate, incosciente, poi poco
distante la persona che cercava: Vincent Griffith, supersitite all'
ennesima delle torture.
Prese
coraggio e si avvicinò, quella era la sua unica occasione di far
arrivare un po' di aiuto alle ragazze ...e a Klaus, infilò la mano
martoriata nella tasca della camicia di quest' ultimo estraendo lo
zaffiro che gli aveva affidato quando aveva capito che Dhalia non
sarebbe stata sconfitta, lo aveva cercato sua zia, l' aveva torturata
per averlo, mai avrebbe pensato che avrebbe potuto affidarlo a
qualcun' altro quell' oggetto che le era così caro, pronunciò una
breve litania facendo svegliare Vincent e curandogli le ferite
“Freya
ma cos...?”
“Shhhh...non abbiamo tempo, prendi questo-” mise
la pietra al collo del mago assicurandosi che restasse celata a occhi
indiscreti
“Non
la toccare finché non sarai fuori dalla città...e distante, ti
mostrerà dove devi andare, appena troverai i miei fratelli dovrai
aiutarli, Finne qui dentro...lui può aiutarvi, trovategli un corpo e
ditegli che sono stata io...e che mi dispiace per averlo lasciato lì
per tutto questo tempo”
“Nono..è
rischiso, quella pazza ti ammazzerà appena saprà cosa hai
fatto”
“Non può uccidermi...e nemmeno gli altri, sa che siamo
una merce di scambio troppo preziosa, se uccidesse Marcel perderebbe
ogni possibilità di portare dalla sua parte quelle quattro
streghette pestifere, e lei ha bisogno di magia”
“Anche
se riuscissi ad uscire da qui ...cosa ti fa oensrae che riuscirei ad
arrivaredagli altri”
“Nulla se non la speranza....tieni,
prendi anche questo”
Vincent non capì cosa gli stava porgendo
ficnhé non si ritrovò in mano quella che sembrava...una rotula
“Era
del vero corpo di Finn, appena avrai tempo, dovrai rimetterlo nel suo
vero corpo chiaro?”
“Freya io non so neanch-”
“Sì che
lo sai, fai parte di una delle famiglie di maghi oscuri più temute
degli stati uniti, ed eri sposato con una psicopatica ...ti verrà
qualcosa in mente”
“Cos-”ùma
prima che potesse chiederle altro si ritrovò fuori da casa Fauline,
dannata strega, ora tutto quello che gli restava da fare era
correre...correre lontano ed assicurarsi di trovare un corpo per Finn
Mikaelson.
Hogwarts, Inghilterra,
22-23 Settembre 2013
Il
dormitorio era silenzioso, vista l' ora del coprifuoco ormai passata
la maggiorparte degli studendi doveva trovarsi già a letto, quello
era il momento.
Draco
Malfoy scese dal letto silenziosamente cercando di non svegliare i
suoi comagni di stanza, attraversò la sala comune sempre invasa dal
quel colore verdastro che la caratterizzava, si guardò intorno e non
scorgendo nessuno nell' oscurità si avviò verso l' uscita per i
sotterranei
“Dove
stai andando Draco?”
il suo cuore perse un battito, il suono
della voce amica era l' ultima cosa che si aspettava di sentire, si
voltò lentamente per ritrovarsi una Daphne Greengrass contrariata e
in camicia da notte, che lo osservava come a volergli leggere dentro,
lei sapeva che c' era qualcosa che non andava, lo sospettava
quantomeno, Draco sapeva che qualsiasi cosa avrebbe detto non sarebbe
riuscito ad ingannarla
“Dove
stai andando?”
questa volta il tono era meno allarmato ma molto
più minaccioso, gli si avvicinò lentamente cercando di apparire
sicura di sé e in pieno controllo delle sue emozioni, ma il biondo
sospettava che se avesse potuto lo avrebbe ammazzato
“Da
nessuna parte Nené, non riuscivo a dormire, volevo andare nelle
cucine...per vedere se trovavo ancora qualcosa da mangiare”
“Ti
sembro una cretina?”
“Come scusa?”
“Ho detto: ti sembro
una cretina? Cosa diavolo sta succedendo?”
“Nulla Nené
davvero io non-”
“Fammi vedere il braccio”
E in quel
momento Draco capì che lei sapeva, probabilmente già da prima dell'
inizio dell' estate, forse lo sapeva da quando suo padre era finito
in prigione...ecco spiegato il motivo per cui non era andata in
Francia, cercò di restare calmo avvicinandole il braccio destro
“l'
altro braccio...”
“Greengrass
non capisco dove tu voglia arrivare”
“Non voglio arrivare da
nessuna parte, voglio assicurarmi che tu non ti stia mettendo nei
guai...sollevati la manica del braccio sinistro e io me ne torno a
letto..e farò finta di aver creduto alla cazzata della
cucina”
“Torna a dormire Daphne...non ho nulla da dirti”
fece
per allontanarsi ma la ragazza si arpionò al suo avanbraccio
facendogli perfino male, probabilmente i segni delle unghie gli
sarebbero rimasti fino alla fine della settimana, lo prese alla
spovvista, spostando il lembo della divisa che copriva il braccio
sinistro...Daphne Greengrass, non sei proprio
ingannabile...sorrise amaramente mentre sul volto della ragazza
si dipinse un' espressione terrorizzata, ecco fatto Nené, hai
avuto quello che volevi , la vedeva visibilmente spaventata da
quello che si mostrò davanti ai suoi occhi.
Daphne
non riusciva a crederci, aveva dei sospetti ma sperava che fosse solo
frutto della sua immaginazione, che fosse solo la sua paranoia
einvece era di fronte a lei, il marchio nero pulsava sul braccio del
suo amico, ed era tutto così sbagliato,
“Draco...come?”
“Che
ti aspettavi? Mio padre è in prigione...ha rovinato i suoi
piani..doveva vendicarsi in qualche modo”
la ragazza era
sbiancata, Draco si aspettava che corresse via, chi avrebbe voluto
avere a che fare con lui? Ma non fu così, Daphne, che poteva essere
serpeverde, poteva essere vanitosa, ma che di sicuro non abbandonava
gli amici, gli si avvinghiò addosso, sperava di dargli sicurezza e
di darne anche a sé stessa
“Draco
se sei nei guai...troveremo una soluzione, devi soltanto-”
“Non
c'è una soluzione Daphne...questo-” si separò dall' amica e alzò
l' avanbraccia “-questo mi priva di qualsiasi aiuto possibile”
“Non
del mio, Draco per favore, non è troppo tardi, ti hanno
costretto!”
“Mio padre Nené, se non faccio quello che
vogliono lo ammazzano capisci? Io non ho scelta”
“Lasciati
aiutare”
“Torna a dormire Nené...per favore stanne fuori,
questo non è uno scherzo”
la ragazza aveva ormai il volto
rigato dalle lacrime, il suo amico, il suo migliore amico, era nei
guai e lei non avrebbe potuto farci nulla, lo osservò allontanarsi
impotente e disperata, quel dannato Voldemort le aveva appena portato
via un amico, e sarebbe stata solo questione di tempo prima che
cercasse di arrivare pure a Theo, doveva fare qualcosa, se lei non
poteva farci nulla avrebbe dovuto trovare qualcuno che lo facesse al
posto suo.
Paiolo Magico, Londra,
Inghilterra 23 Settembre 2013
Nessuno
che ci avesse alloggiato almeno una notte avrebbe mai potuto definire
il Paiolo come un luogo tranquillo, la quantità indefinita di ospiti
biazzarri e variegati era certamente una cosa che difficilmente
passava inosservata, tuttavia questa particolarità era una cosa che
permetteva ad ospiti alquanto bizzarri di mescolarsi a gente bizzarra
quanto loro, permetteva quindi di passare inosservati.
Da
circa una settimana quel luogo ospitava due streghe non convenzionali
con problemi altrettanto non convenzionali.
Rebekah
Mikaelson percorreva tutto il perimetro della stanza in preda a
violenti attacchi d' ansia, che si alternavano ad ondate di furia e
preoccupazione che, vista la sua difficoltà nel controllare il
potere della sua strega ospite, avevano messo in pericolo l' amica di
quest' ultima, Sophie Deveraux, che aveva più volte, nell' arco di
quella settimana, ringraziato il fatto di non essere imparentata con
il motivo di tali attacchi
“Rebekah
se tu riuscissi a stare calma for-”
“IO. NON. POSSO. STARE.
CALMA...mi ammazzerà...questa è la volta buona che mi ammazzerà,
mi torturerà e poi porrà fine alla mia nuova esistenza
umana...dannata me, me lo merito così imparo”
la neo
strega faceva, tra un' imprecazione e l' altra, scorrere le dita trai
capelli in un modo così violento e insanamente repentino che la
Deveraux arrivò a pensare che volesse rimanere senza chioma, sì,
meno sangue si divideva con i Mikaelson più diminuivano le
possibilità di contrarre disturbi mentali,
“è
tuo fratello...e per quanto io mi ritrovi d'accordo con te, se
dovessimo prendere in esame i suoi metodi violenti, tirannici e le
sue manie paranoiche, sono assolutamente certa che non cercherebbe di
ucciderti...Klaus è Klaus, ci fai i conti da mille anni circa...e
nei dieci secoli che avete passato assieme quante volte ti ha
pugnalato lui? Dieci? Venti? Rilassati...poi dubito che Cami se lo
sia fatto portare qui per permettergli di farti del male...cerca di
calmarti così torniamo a casa, questa camera la sto odiando
davvero”
“è diverso questa volta So', lui si fidava di me, e
io l' ho abbandonato sapendo che sarebbe stato l' unico a poter
escogitare un piano per tenere Hope al sicuro, l' ho guardato in
faccia mentre Elajiah faceva il lavoro sporco per tutti, e tutto
quello che ci leggevo era una richesta di aiuto, ho voltato le spalle
a Nik per seguire un piano che non ha nemmeno funzionato, e ho messo
Hope in pericolo”
Pulizia in Camera
“VIA
DA QUI!”
Sophie
si affrettò a rimediare alla scortesia della compagna, che da quando
aveva saputo dell' arrivo del fratello anziché essere contenta era
caduta in uno stato di angoscia che la rendeva irritabile e
irascibile,
“Torni
più tardi grazie...potresti evitare di urlare in faccia ad estranei,
non vorrai farli insospettire vero? E poi scusa, non mi sembra che
lui avesse un piano migliore per porre fine al problema Dhalia, e tu
volevi fidarti di Freya, cosa che non si è rivelata del tutto
assurda, vi voleva davvero bene alla fine...non ti angustiare, vedrai
che tuo fratello capirà, ora prepariamoci, devo tornare a seguire le
indagini”
Sophie
si rese conto che per quanto cercasse di apparire rassicurante stava
miseramente fallendo nell' impresa di confortare quella che ormai era
un' amica
“Non
posso Sophie...non posso affrontarlo, finisci tu il trasloco, io
resto qui...questa volta l' ho combinata grossa ...davvero grossa”
Hampstead,
Londra, Inghilterra 23 Settembre 2013
“Dimmi
dove diavolo è quella traditrice Camille o ti assicuro che non
risponderò delle mie azioni!”
“Se
non la smetti di minacciarla sarò io a non essere più responsabile
delle mie azioni...congratulazioni Camille, scegli le tue amicizie
perfino peggio di me, e io sono stato migliore amico del re degli
inferi”
Era passata una settimana da risveglio di Klaus, e da
quel momento Camille aveva potuto aggiornare la sua lista di certezze
della vita: Dean odiava Klaus, Klaus odiava Dean, entrambi tendevano
a sottovalutarsi,
“Sai
che ti dico Camille, hai ragione uccidere Rebekah non è una buona
idea...ucciderò lui!”
sembrava
quasi avesse avuto un' epifania, e prima che la bionda potesse
rendersi conto che l' ibrido diceva effettivamente sul serio sentì
un forte rumore di vetri infranti per poi ritrovare Dean attaccato al
muro con Klaus che lo teneva sollevato per la gola,
“Coraggio
continua....lo vedi questo?-” Dean gli indicò con lo sguardo il
marchio di Caino, la prima maledizione, che spuntava fuori dalla
manica della camicia alzata fino al gomito
“-sai
cosa succederà una volta che mi avrai ammazzato? Questo mi
trasformerà in un demone, a quel punto non avrà nessuna importanza
che tu sia un vampiro o un lupo, o una creatura millenaria, io ti
ucciderò, in un modo così terribile che desidererai non avermi mai
incontrato, poi, siccome sarò fuori di testa, ucciderò anche Cami,
poi queste vostre amiche torneranno a casa e forse ucciderò anche
loro, incapace di controllare quello che il marchio e la mia natura
di demone mi chiederanno, poi il pianto di tua figlia dall' altra
camera mi attirerà ma forse Cass e Sam faranno a tempo a tornare
prima che io possa avventarmi su di lei, così ucciderò anche loro,
il mio fratellino e il mio migliore amico...quindi vedi un po' a chi
conviene”
Camille si passò una mano sulla fronte, era
disperata, quella era la verità, osservò Klaus mettere Dean a terra
e osservarlo con ancora più diffidenza di prima, e certamente senza
quello sguardo sardonico e sprezzante che gli aveva riservato i
giorni precedenti, ora anche lui si sentiva minacciato da cosa Dean
poteva diventare e questo le lasciava ben poche speranze che ci fosse
una reale soluzione al problema, tornò a concentrarsi su Klaus,
sperando che la recente rivelazione non lo portasse a riprendere in
considerazione l' idea di far del male alla sua sorellina,
combattere, ecco quello che faceva, la bionda doveva costantemente
combattere contro le assurde manie omicide dei membri di quella
bizzarra famiglia!
“Te
l' ho detto Klaus, tu a Bex non farai proprio nulla...voleva tenere
Hope al sicuro e tu, come al solito, stavi uscendo di testa, che
altra scelta le hai lasciato? Non puoi pretendere sempre cieca e
tacita collaborazione, neanche da lei.
Quando
ti ha visto comportarti come ti sei comportato si è preoccupata,
credeva che stessi sottovalutando Dhalia, cosa che effettivamente hai
fatto, poi di cosa ti lamenti? Ha organizzato un piano di fuga, è
andata in Norvegia a riprendere le cose necessarie per sconfiggere
tua zia, Dio, ha capito che forse Kol e Freya non sono figli di
Mikael e la cosa, te ne renderai conto, porterà il conflitto tutto
su un piano diverso...lei e Sophie non torneranno qui fino a che io
non sarò sicura che tu non abbia davvero intenzione di ammazzare tua
sorella”
passarono
diversi secondi di silenzio imbarazzante, sia l' ibrido che il
cacciatore, abbandonati ormai sopra il divantetto del salotto teneva
occhi, carichi di vergogna, su Camille che li osservava entrambi
severamente
“Non
ci arrivate? Non siete voi il vostro nemico maledizione...quanto
tempo credete che ci impiegheranno gli allegri compari del mago che è
stato ucciso da Cass a mettersi sulle nostre traccie? E Dahlia?
Credete che se ne rimarrà semplicemente a New Orleans ad aspettare
il nostro ritorno con un' arma per ucciderla? Certo che no! Non
potete perdere tempo ed energie in questo modo, Dean che ti piaccia o
no ormai sei coinvolto, e hai bisogno dei libri di mio zio per il
marchio...mentre tu, Klaus, hai bisogno di qualcuno che protegga tua
figlia da questi maghi osuri mentre trovi un modo uccidere tua zia, e
vedi di controllare che i sospetti di Rebekah siano fondati...che vi
piaccia o no dovrete collaborare e convivere”
Klaus
osservava la bionda ancora con quello sguardo severo stampato in
volto, e come al solito, non poteva negare che avesse ragione,
ragione su tutto, ma lui, per la prima volta dopo mille anni non
sapeva cosa fare, lui era senza il pugnale piantato nel petto, questo
voleva dire che anche Dhalia si era risvegliata e che loro non
avevano tempo, pensò and Elajah, a Hayley, per Diana, perfino a
Freya, non poteva lasciarli nei guai, se per salvarli avrebbe dovuto
collaborare con quell' odioso Winchester lo avrebbe fatto.
Hogwarts, Inghilterra
23 Settembre 2013
Era
noto ai più che le doti necessarie per essere membro di tassorosso
fossero lealtà, pazienza, e duro lavoro, era quello il motivo per il
quale Adhara Elphinstone non riusciva davvero a spiegarsi come mai
quella furia che camminava accanto a lei, nota ai più con il nome di
Monique Deveraux, fosse capitata in tale casa, sulle prime pensò che
Helga Tassorosso doveva essersi presa gioco degli altri fondatori,
prediligendo segretamente ben altre qualità oppure, e questa le
sembrava più probabile, il cappello dopo mille anni di servizio
cominciava a fare cilecca, sì, quella spiegazione aveva senz' altro
più senso, doveva essere guasto o sul punto di esaurire la sua magia
per aver mandato due streghe come Sophie e Monique Deveraux in una
casa come Tassorosso,
“Monique...vuoi
smetterla di correre in questo modo? Dai che sarà mai?”
la
Deveraux incenerì l' amica senza manco un incantesimo, se gli
sguardi avessero potuto uccidere la serpeverde sarebbe sicuramente
perita dirante quella pericolosa conversazione
“Che
sarà mai? Che sarà mai? Abbiamo perso la partita ti rendi conto?”
Quidditch, quello
era il motivo che l' avrebbe vista morta prima di fine giornata,
Monique si era appassionata anche troppo, e perdere la sua prima
partita contro Grifondoro di certo non le permetteva di mantenere la
calma
“Io
dico che stai prendendo questa cosa troppo sul serio, andiamo non
potevi seriamente pretendere di vincire al primo tentativo, dico
bene?”
la scozzese credette davvero che l' amica l' avrebbe
uccisa seduta stante, per sua fortuna la situazione fu salvata da una
trafelata e agitata Davina che approcciò le due seguita da Cassie,
la quale aveva occhiaie sempre più scure, segno che fece comprendere
sia ad Adhara che a Monique che non si stava riprendendo, e che
presto avrebbero dovuto comunicare la cosa a Sophie che, in mancanza
di Vincent, era l' unica che potesse cercare di fare qualcosa
“Abbiamo
un problema...forse più di uno”
“Che
succede Dee”
teneva la mano serrata attorno a un foglio di
pergamena che si affrettò a mostrare alle amiche, era stropicciato e
mal ridotto, Davina doveva averlo ridotto in quel modo per via del
nervosismo
“è
arrivata stamattina, l' ha portata Cinnamon...qualcuno ha cercato di
uccidere Cami”
“Cosa? Perché mai qualcuno avrebbe provato a
farle del male?”
“Leggi...Bex e Sophie hanno scritto tutto”
Adhara
e Monique presero tra le mani il foglio di pergamena e rimasero
sconvolte...Mangiamorte...angeli...cacciatori...il ritorno
di Klaus...possibile parentela tra i Mikaelson e Salazar
Serpeverde...
“Beh
però...certo che Cami ha davvero amici singolari!”
“Smettila
Nique...non ti rendi conto? Se Hope avesse usato la sua magia addio
copertura...e se questi tornano a darle la caccia le probabilità che
ciò avvenga possono solo crescere!”
Adhara
voleva solo andarsene...Mangiamorte...e
se fosse stato Rabastan, se fosse stato lui, il suo amat padrino a
cercare di ammazzare Camille, che era per tutte loro diventata una
custode, la verità era che sapeva che prima o poi avrebbe dovuto
affrontare la situazione, ma non voleva, affrontare la situazione
voleva dire scegliere, e lei non voleva scegliere, aveva sentito voci
su quanto fossero terribili questi seguaci del signore oscuro, e le
faceva male sapere che sia suo padre che l' uomo che quest' ultimo
aveva scelto per prendersi cura di lei ne facessero parte, senza
curarsi troppo delle amiche si alzò andandosene via, sentendo il
richiamo seccato di Monique, non voleva affrontare le amiche, non
ancora.
***
Theodore
Nott non aveva mai avuto una madre, ma se ne avesse avuta una avrebbe
voluto che avesse almeno metà della determinazione che la serpeverde
bionda di fronte a lui stava mostrando per proteggere un amico
“Theo
guardami in faccia...”
Daphne
Greengrass era di fronte a lui fuori si sé e furibonda, sospettava
che non si fosse nemmeno pettinata, e la cosa gli faceva supporre che
fosse successo qualcosa di davvero grosso
“Non
capisco Daphne...davvero”
“Oh ma certo, pure tu, tutti inetti,
comincio a pensrae che Serpeverde non fosse la casa adatta a
voi”
“Daphne cosa dicendo? Non capisco di cosa stiamo parlando
calmati e respira”
e invece lui lo sapeva benissimo di cosa
stava parlando, lo sapeva ed era un motivo buono per tenere almeno
Nené lontana da quell' inferno che stava lentamente inghiottendo
Draco e che avrebbe presto anche inghiottito pure lui, no, lei la sua
migliore amica ne sarebbe rimasta fuori
“Stiamo
parlando di Draco, ti sto chiedendo fino a che punto sei coinvolto
nelle questioni di tuo padre, ho bisogno di sapere che almeno tu sia
fuori dai guai”
“Daphne...solo perché i nostri padri sono
quello che sono, non vuol certamente dire che pure io e Draco”
“Io
gli ho visto braccio Theo, lo so”
abbandonò immediatamente la
sua espressione canzonatoria...Daphne si era spinta più in là di
quanto si aspettasse, la consapevolezza che la sua amica sapeva, che
sapeva troppo, aveva frantumato
la sua maschera di indifferenza e scherno, ciò che aveva visto l'
avrebbe di sicuro messa nei guai, guai dai qali lui e Draco avevano
cercato di tenerla lontana,
“Questi
non sono affari tuoi”
“Diventano affari miei nel momento in
cui voi due idioti rischiate di varvi ammazzare...Theo, per
favore”
menti Theo, mentile e tienila al sicuro, era
difficile guardarla negli occhi e ingannarla in quel modo, e temeva
per sé stesso il serpeverde, perché nonaapena la preoccupazione
dell' amica si sarebbe trasformata in rabbia sarebbero stati tutti
nei guai
“Non
hai nulla di cui preoccuparti Nené dico davvero... ora scusami
Blaise mi aspetta”
la ragazza guardò attonita quel grandissimo
bugiardo del suo amico allontanarsi senza darle possibilità di
replicare, se prima era solo preoccupata ora era furibonda, se non
volevano farsi aiutare avrebbe dovuto costringerli...a costo di
coinvolgere persone indesiderate.
***
Harry
sollevò la testa dal pensatoio trovandosi di fronte la faccia del
preside che, come al solito lo osservava con espressione
indecifrabile
“Professore
che cos' era?”
“Quello Harry, era un ricordo...un ricordo di
Orvoloson Gaunt, nonno di Lord Voldemort, durante queste nostre
lezione Harry te ne mostrerò degli altri, e voglio che tu stia molto
attento, voglio che tu capisca le dinamiche, se credi che ce ne
siano, che hanno portato il Lord a diventare come lo conosci,
chiaro?”
“Sì signore...posso...posso parlarne con i miei
amici?”
il viso del preside si fece d'un tratto più serio e
severo, e Harry capì che la risposta alla sua domanda non sarebbe
stata affermativa, ma prima che il preside potesse rispondere un
suono dalla scala attirò la loro attenzione preannunciando l' arrivo
di un altro ospite.
“Harry
eri venuto col mantello giusto?”
dopo aver ricevuto un cenno
affermativo da parte del ragazzo l' anziano preside gli fece cenno di
nascondersi sotto esso, Harry stette fermo e immobile celato alla
vista aspettandosi la professoressa McGranitt o Piton, ma nessuno dei
due era il misterioso visitatore, riconobbe invece la figura
aggraziata e flessuosa dell' amica serpeverde di Malfoy, era venuta
anche lei una volta a scambiare informazioni sulle O'Connel, anche se
come Hermione riteneva andassero lasciate in pace, la vide fermarsi
ansimante e preoccupata di fronte al preside il quale era sorpreso da
quella visita almeno quanto lui.
“Signorina
Greengrass! Come posso aiutarla?”
“I-io credo di non sapere
bene da dove cominciare...av-avrei credo bisogno di aiuto”
tutto
quel balbettare rendeva evidente lo stato d' animo angosciato della
ragazza e per la prima volta da molto tempo Harry Potter poté dire
di aver visto confusione negli occhi dell' anziano preside
“Si
sieda signorina Greengrass, che cosa le è successo?”
fece
acomodare la ragazza che sembrò calmarsi,
“Non
sono io professore ma i miei amici, Draco e Theo”
“Cosa c'è
che non va con il signor Malfoy e il signor Nott?”
“Io credo,
anzi no, io ho la certezza che siano nei guai, e credo che potrebbe
presto succedergli qualcosa di brutto, io non sapevo da chi altro
andare”
a quelle parole il sangue nelle vene del grifondoro
gelò, appena la ragazza ricominciò a piangere capì che i sospetti
che aveva avuto su Draco dall' inizio dell' anno potevano ora trovare
fondamenti di verità.
“Stia
tranquilla signorina Greengrass, gha fatto bene a venire, mangi un
biscotto e mi dica tutto”
***
“Che
diavolo ti è preso?”
Adhara
era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse della figura
di Davina Claire che si avvicinava frettolosamente, e furiosamente
avrebbe aggiunto, verso di lei
“Ti
abbiamo cercata ovunque...oh e Monique è arrabbiata con te”
gli
occhi blu scuro della Elphinstone si puntarono su quelli severi e
poco più chiari dell' amica, la quale riusciva a scorgere tutta la
crescente preoccupazione che, almeno a lei, non avrebbe più tenuto
nascosta
“Io
non ce la faccio...ti rendi conto che potrebbero essere persone della
mia famiglia quelle che hanno provato ad uccidere Cami? Dio potrebbe
essere stato Rabastan! Io ho solo...certe volte...paura di essere
come loro”
Davina le si sedette accanto e anziché schernirla e
prenderla in giro, come altre volte avrebbe fatto sentendo tali
argomentazioni, la tirò a sé e cominciò ad accarezzarle la testa
“Allora
per quanto mi risulta né io né Cassandra né Monique abbiamo
cercato di uccidere Cami, Marcel, Hayley, Josh, Vincent e Freya sono
prigionieri di Psychodhalia per cui anche per loro sarebbe stato
impossibile, Klaus era ancora pugnalato, per cui anche lui è fuori
dalla lista, Hope è troppo piccola e Bekah e Sophie erano al lavoro,
dubito che esista la pausa omicidio”
“Se
vuoi farmi sentire meglio-”
“Non voglio farti sentire
meglio...voglio dirti la verità, quelle persone non sono la tua
famiglia, New Orleans noi siamo
la tua famiglia, il tuo padrino che a quanto pare aveva a cuore la
tua sorte ti ha lasciata a noi, non a loro per cui...”
“E
se fosse stato lui? Se fosse stato lui a provare ad uccidere Cami? Se
fosse stato tra gli attentatori al Daily Mirror?”
“Beh...l'
attentatore di Camille è morto e il suo corpo è stato recuperato da
Sophie e dal suo collega...credo che te lo avrebbe detto, per quanto
riguarda parenti che ammazzano quelli che ami...Marcel ha sgozzato la
mamma di Nique te ne sei già dimenticata? Credo sia semplicemente la
storia della nostra vita”
il
tono teatrale e i gesti canzonatori delle braccia strapparono alla
serpeverde delle risate che furono repentinamente interrotte dall'
arrivo di Cassie e Monique
“Brava
Dee l' hai trovata!b allora qual era il problema?”
“Drammi
familiari, quasi in pieno stile Mikaelson direi”
“...benone,
dimostra che ci stiamo adattando perfettamente a vivere circondate da
Klaus e dalle sue paranoie, io e Cassie stavamo pensando una cosa,
non possiamo starcene con le mani in mano mentre Sophie, Bex e gli
altri si fanno in quattro là fuori per risolvere un problema che
presto o tardi, ci scommetto, diventerà anche nostro, per cui noi
quattro, indagheremo su Esther e sull' ennesimo suo fallimento nello
scegliersi un compagno che ne dite?”
“Sarebbe
fantastico...anche se dubito che ci sia qualcosa tipo “Alberi
genealogici di figli illegittimi” nella nostra biblioteca, come
facciamo?”
alla seccata richiesta di Davina le quattro amiche si
guardarono negli occhi sorridendo, finalmente avevano di nuovo
qualcosa d afre
“Ammetto
di sentire la mancanza di incantesimi di resurrezione e magia oscura,
credo davvero che dovremmo tornare a riesercitarci, qualcosa in pieno
stile Celeste”
“Cosa intendi Adhara?”
“Se c'è qualcuno
che può aiutarci in questa folle ricerca è un Mikaelson, e in
mancanza di Elajah e Freya,,,credo che arrangiarsi in altro modo sia
l' unica scelta possibile...ragazze stiamo per cercare un modo per
riportare in vita il quasi ragazzo della nostra amica”
Davina
sorrise complice all' idea di Adhara, se c'era qualcuno capace di
svelare i segreti della famiglia Mikaelson quello era uno dei
Mikaelson, avrebbero riportato indietro Kol.
Ministero della Magia,
Londra, Inghilterra 23 Settembre
Sirius
Balck camminava frustrato per i corridoi del ministero dela magia,
era passata circa una settimana dall' attentato al Daily Mirror e
nonostante avessero recuperato il cadavere del mangiamorte non erano
riusciti a scoprire granché, chiunque lo avesse ucciso aveva usato
un' arma che aveva ridotto in poltiglia i suoi organi interni e fuso
completamente gli occhi rendendolo fisicamente irriconoscibili,
sebbene questo gli lasciasse qualche speranza che potesse trattarsi
di Lestrange junior anche se, per quanto lo disprezzasse, dubitava
che si sarebbe fatto prender alla sprovvista con un attacco alle
spalle, perso nelle sue riflessioni arrivò a quella che era la sua
meta: l' ufficio di Arthur Weasley.
Giorni
fa l' amico gli aveva infatti comunicat di aver avuto un' idea per
riuscire a capire melio cosa fosse successo durante l' attacco, gli
aveva parlato di registrozioni, regastrizioni? Insomma
qualcosa che usavano i babbani per raccogliere informazioni, e vista
la natura più che magica avrebbe detto soprannaturale dell' arma che
aveva ammazzato il mangiamorte si sarebbe volentieri affidato a
qualsiasi cosa gli avrebbe permesso di capire cosa diamine stesse
succedendo, bussò ripetutamente sulla porta dell' ufficio che si
aprì rivelando la figura trasandata e sorridente di Arthur
“Sirius
vieni avanti, devo mostrarti qualcosa”
“Alloa ci sei riuscito?
Le hai guardate queste...queste...”
“Registrazioni...sì
sono riuscito a vedere i filmati e c'è qualcosa di interessante,
siediti su!”
gli
fece spazio su una sedia liberandola da ciarpame vario abbandonato lì
per chissà quale motivo, cominciò a smanettare con uno strano
aggeggio di vetro di forma rettangolare infilandoci dentro un altro
strano rettangolo nero
“Ehm...po-posso
chiederti cosa stiamo facendo?”
“Oh sì, allora questo si
chiama Televisore, i babbani lo usano per guardare delle
immagini animate, immagini contenute in queste cassette, raccolte
tramite videocamere...ingegnoso davvero...ora per nostra
fortuna c'erano diverse di queste videocamere posizionate
vicino al Daily e nel resto del quartiere e per nostra fortuna una ha
in parte ripreso il nostro morto...guarda tu stesso”
una
serie di immagini cominciarono a comparire nel curioso rettangolo di
vetro, alcune riprendevano l' esplosione, il signor Weasley mandò
avanti per diversi minuti finché le immagini non mostrarono il
nostro morto mentre cercava di minacciare una donna che, constatò
Sirius, sebbene fosse ferita e di certo senza alcuna possibilità di
difendersi sembrava tutt' altro che intimorita, doveva sapere del
loro mondo, improvvisamente la vide alzare un braccio e gli occhi le
si tinsero di una strana luce azzurrina...celestiale...ma
prima che potesse fare nulla comparve dal nulla, letteralmente, un
uomo bassino con la stessa luce negli occhi che pignalò con quella
che doveva essere la loro misteriosa arma il mangiamorte, facebdolo
cadere a terra e quello era il punto dove si interrompeva il video
“Che...che
diavlo era, non si è smaterializzato, non è un mago cosa è
stato?”
“Non lo so Sirius, ma sembrava sapere dov'era la
donna, ora da altri video abbiamo capito che il mangiamorte era
McNair ma della donna e dell' uomo non sappiamo nulla, né cosa ci
facessero lì né cosa mai potrebbero essere...non ho mai visto nulla
di simile...e quella lama...hai visto come lo ha ridotto, queste
creatiure non sono al nostro livello, e non abbiamo idea di cosa
siano, e finché uccidono Mangiamorte ben venga, ma se dovessero
sentirsi braccati, non abbiamo idea di come potrebbero
reagire”
entrambi si osservavano con sguardo preoccupato, quelle
creature erano tutto fuorché umane e dovevano trovare un modo per
capire da che parte stessero, la loro attenzione fu erò catturata da
una terza e una quarta figura che si affaciavano nell' ufficio, due
donne una con vivaci capelli rosa e l' altra con una liscia chioma
nera
“Sophie,
Dora menomale, dobbiamo mostrarvi qualcosa sappiamo chi ha ucciso il
mangiamorte”
fece alle due cenno di avvicinarsi notando negli
occhi di Sophie più che entusiasmo preoccupazione, lasciò che
Arthur facesse ripartire il video riguardandola questa volta per
intero osservando bene tutte le dinamiche dell' attacco
“Avete
visto? Ci siamo riusciti, chi cerchiamo ora è questa donna bionda”.
Chi cerchiamo è la
donna bionda
“S-sì...meraviglioso”
“Sophie
c'è qualcosa che non va?”
Oh no va tutto
benissimo, la mia amica è ricercata, la mia copertura potrebbe
saltare e...oh sì Cami potrebbe non essere umana...meglio di così
non potrebbe proprio andare
“Va
tutto bene Sirius...stavo solo pensando, credo che la mia amica Eva
potrebbe esserci d' aiuto nelle indagini”
vide
lo sguardo indagatore dell' amico rilassarsi, forse era riuscita a
convincerlo
“Tu
dici?”
“Sì...sai com'è...è abituata ad avere a che fare con
creature non umane, penso potrebbe dare importanti contributi”
ed
è pure brava a far perdere le tracce di chi lei non voglia messo in
pericolo
“Benone
allora...che la caccia abbia inizio”
Sophie
non riuscì a farsi contagiare dall' entusiasmo della ragazza dai
capelli color caramella, tutto quello a cui riusciva a pensare erano
Cami, Hope, le ragazze, e Cami di nuovo con la sua natura non umana,
si sentiva inquieta, tutto quello che aveva sempre saputo dell' amica
poteva essere falso si avviò fuori dall' ufficio assieme a Sirius e
Tonks laciando un sorriso tirato al Signor Weasley, ora cominciavano
i problemi.
Hogwarts, Inghilterra
23-24 Settembre 2013
“Herm,
Ron!”
la
grifondoro sollevò lo sguardo su quello che era il suo migliore
amico, visibilmente sconvolto e ...infuriato constatò
“Avevo
ragione...avevamo ragione”
“Su cosa Harry?”
“Oggi
mentre ero con Silente è arrivata la bionda amica di Malfoy”
Al
nome del serpeverde la ragazza e il rosso capirono subito dove l'
amico voleva arrivare, era dall' inizio della scuola che la seconda
teoria che più era protagonista delle conversazioni dei Grifondoro
oltre alla falsa identità delle O'Connell era la presunta presa a
parte di Malfoy nelle file dei mangiamorte
“Daphne?”
“Sì
lei...ha visto il marchio, glielo ha visto capite?”
“Hai
origliato la conversazione? Ero lì, sotto l mantello...e lei era
turbata, ha chiesto aiuto a Silente, crede che Malfoy, e forse pure
Nott siano in pericolo”
“Pericolo? Dici che li stanno
minacciando?”
“Non lo so, davvero...però credo che gli
abbiano chiesto di fare qualcosa, per Lui, e Daphne teme per
la loro incolumità...avevamo ragione”
Hermione sentì il sangue
diventarle ghiaccio nelle vene, era peggio di quello che avevano
immaginato
“Harry
dovresti dirlo a Sirius!”
“Cos- Ron se lo diciamo agli auror
potrebbero ammazzarli, siete matti?”
“Sirius non ucciderebbe
nessuno”
“Non parlo di Sir, pezzi di cretini...se davvero si
sono fatti scoprire e se davvero Voldemort vuole che facciano
qualcosa per lui nella scuola, credete che reagirebbe bene sapendo
che Silente, gli Auror e una buona parte di studenti siano a
conoscenza dell' identità dei suoi...non so manco come
chiamarli”
Harry faceva vagare losguardo da uno all' altro dei
suoi amici, doveva confessare ch el' idea di dirlo a Sirius o Remus
lo aveva sfiorato, ma era vero, Hermione aveva ragione, per quanto
ciò che Malfoy fosse in quel momento lo disgustasse non lo voleva
vedere morto, e manco torturato da quella pazza della zia perché per
quanto Malfoy fosse viscido, pure Harry ne era sicuro, certamente non
doveva aver scelto lui cosa diventare
“Sono
d' accordo...con Hermione, per ora cerchiamo di capire da soli cosa
sta cercando di fare, se dovessimo renderci conto che è una cosa più
grande di noi però avvertirò Sirius, ma per ora facciamo da
soli”
si guadagnò la gratitudine di Hermione e forse la
delusione di Ron che molto presto si trasformò in rinnovato
entusiasmo
“Per
cui ci siamo, di nuovo, alto rischio di mortalità, basse probabilità
di riuscita...cosa stiamo aspettando?”
***
Il
limitare della foresta proibita era a quell' ora di notte un luogo
perfetto per pensare, Theodore Nott lo aveva capito al primo anno,
quando per la prima volta si era avventurato fuori dalla scuola oltre
l' orario di chiusura il cielo chiaro e il rumore della natura
ispiravano normalmente soluzioni a problemi irrisolvibili, ma quella
notte sembrava che neppure quel clima di serenità e pericolo
combinati assieme potessero aiutarlo
“Nott
ma che..? NOTT”
la sua
attenzione fu rapita da una voce furiosa e conosciuta che veniva...da
terreno, abbassò lo sguardo per trovare distesa sul prato la figura
minuta e infuriata di Adhara O'Connell, a quanto pare qello non era
più solo il suo posto
“O'Connell
che diavolo ci fai lì?”
“Potrei farti la stessa
domanda...evita di calpestarmi per favore”
il ragazzo cominciò
a ridacchiare, preso com' era dai suoi pensieri non ' aveva
minimamente notata, ancora qualche centimetro e le sarebbe finito
addosso
“Scusa
ero sovrapensiero”
“Sì...me
ne sono accorta...”
“Che cosa stai facendo qui comunque?
Non dovresti essere in sala comune quantomeno?”
“Guardo le
stelle... tra poco in Inghilterra comincerà a fare brutto tempo...e
sono le ultime giornate in cui il cielo è chiaro”
Il
serpeverde sorprendendo pure sé stesso si mise a sedere sul prato
umido di rugiada accanto alla ragazza, che contro qualsiasi
convenzione sociale stava spaparanzata sull' erba incurante delle
condizioni in cui sarebbe stata la divisa dopo quella bella idea
“Perché
guardi le stelle?”
Perché il motto della famiglia
Elphinstone è Sueper Astra Spero...e credo davvero di aver bisogno
dell' aiuto delle stelle
“Si
vedono bene la costellazione di Orione e del Cane maggiore...i miei
sono Astronomi dimenticato?”
“Questo spiega perché sei così
brava in Astronomia anche qua...”
“Non è vero...mi piacciono,
mi piace il cielo in generale, uno potrebbe perdercisi dentro”
perdersi
dentro il cielo come no...anche se non avesse avuto nulla da
nascondere quella restava matta come un cavallo
“Questa
conversazione non ha senso... e dimmi, di sicuro avrai anche la tua
stella preferita”
lo
disse con una punta di sarcasmo, per prenderla in giro, mai si
sarebbe aspettato una risposta
“Certo
che sì...Adhara è la mia stella preferita”
“Tu non sei una
stella O'Connell...anche se l' idea di saperti dispersa nello spazio
lontano da qui mi alletta parecchio”
“Sei un vero asino
Nott”
“Chiedo scusa prego?”
vide il braccio della ragazza
alzarsi e indicare diversi puntini luminosi nel cielo
“Guarda...quella
è Sirius è la più luminosa nel cane maggiore, e poi c'è
Bellatrix, la donna guerriera...e infine-”
la
vide muovere la manina ancora un po' puntando un altra stella lontana
ma non meno luminosa delle altr due
“-Adhara,
le fanciulle....quella è la mia stella”
lo
disse soddisfatta fissando negli occhi il ragazzo che la guardava
divertito, quella conversazione aveva davvero sempre meno senso
“Non
è luminosa quanto Sirius...ma di certo più di Bellatrix, mi piace
molto come stella”
“Tu
sei tutta matta, i tuoi ti hanno davvero chiamata come una stella? E
io che credevo che fossimo noi maghi a trovare nomi assurdi”
“Mi
è andata bene, mio...padre...propose Nihal, Cassiopeia, Bellatrix e
Siria...mia madre che mi amava tanto è riuscita a risparmiarmeli”
inspiegabilmenete
Nott cominciò a ridere come poche altre volte gli era capitato
“Nihal...che
razza di nome è? E sentiamo magari le chiedi pure consiglio ad
Adhara!”
“Sai per essere uno che è vissuto circondato
dalla magia tutta la vita hai davvero poca fiducia negli
astri”
“Perché tu ne hai?”
la ragazza divenne seria e un
poco indispettita
“Certo..perché
no?”
“Bah...sentiamo
ho una domanda per Adhara : ammettiamo che un amico sia nei
guai, ammetiamo che per aiutarlo dovrei schierarmi contro mio padre e
tutto ciò al quale sono stato educato...Adhara cosa mi direbbe di
fare?”
la ragazza non abbandonava la sua espressione seria ma il
serpeverde giurò di vedere i suoi occhi attraversati da un lampo di
preoccupazione, fugace e appena percettibile
“Credo
che ti direbbe di fare quello che ti senti, i tuoi genitori e i tuoi
parenti sono la famiglia che la sorte ti ha assegnato..mentre i tuoi
amici sono quella che ti scegli, per cui direbbe che dipende da che
tipo di persona sei, sei pronto a fare delle scelte per difendere chi
hai scelto oppure la sorte è più importante per te?”
“Tu che
faresti? Abbandoneresti mai le tue cugine per salvare diciamo un
amico?”
oh no ma darei volentieri via il cognome Black per
scegliere loro anziché l' Inghilterra
“Non
credo...loro sono le mie migliori amiche, non solo le mie cugine, non
credo che sceglierei mai qualcuno che non siano loro...manco i miei
genitori, ma dalla mia parte ho New Orleans, che per quanto riguarda
le scelte impossibili è una vera maestra di vita”
si voltò a
guardare il ragazzo che ora aveva lo sguardo piantato sulla
costellazione del cane maggiore, lo scherno era sparito dalla sua
faccia lasciando posto a quella che era tutto fuorché serenità
“...beh
grazie Adhara...davvero una conversazione
assurda..”
“Prego!”
“Non parlavo con te...dicevo alla
stella...sai credo che tornerò qui a chiederle consiglio più
spesso”
“Tu sei tutto strano Nott...matto come un cavallo e
lunatico come pochi”
“...Buona notte O'Connell, ringrazia di
nuovo Adhara da parte e vedi di non farci perdere punti rientrando”
la
ragazza osservò il compagno alzarsi e andare via, gente strana
questi inglesi, gente strana davvero, tornò a guardare le stelle e
improvvisamente accadde quello che aveva aspettato dal tramonto, le
stelle le avevano davvero mandato quello che chiedeva...Vincent...lo
zaffiro di Ferya...un serpente attorcigliato ad un teschio...Finn
Mikaelson tornata in sé la ragazza aveva speranza e ottimismo
rinnovati, Vincent stava venendo da loro, voleva forse dire che
sarebbe stato lui ad aiutarle con Kol? Ma cosa voleva dire il
serpente attorcigliato al teschio? Sapeva che erano i mangiamorte,
aveva visto que simbolo sul braccio Rabastan diverse volte...voleva
forse dire che Vince era in pericolo?
Lousiana,
23-24 Settembre 2013
Rodolphus
Lestrange non capiva, era stato attento era un bravo duellante eppure
si trovava alla mercé di quel curioso mago Americano, d' altra parte
sarebbe stato davvero pretendere troppo arrivare a New Orleans
illeso, onorare la tomba di Jay e tornare indietro, ora era
immobile...anzi immobilizzato mentre la figura scura del mago gli si
avvicinava giocherellando con uno strano ciondolo
“Chi
diavolo sei...cosa vuoi da me?”
“Credimi ti sto aiutando....tu
vuoi andare a New Orleans dico bene? Io ti impedisco di suicidarti,
d' altra parte sei legato alle Deveraux, non potrei sopportare che
Dhalia uccida un amico di Sophie”
“Sophie? Ma cosa stai
dicendo? Cosa c'entri tu con quella dannata tassorosso”
il mago
aveva preso a girargli attorno sorridendo leggermente, se non fosse
stato così buio Rodolphus avrebbe giurato che stesse ghignando
“La
tua mente...mi ha rivelato abbastanza per capire che sei il soggetto
perfetto, perdonami ma ho davvero bisogno del tuo corpo”
“Cos-cosa
mi vuoi fare?”
“Shhh, non preoccuparte...è ora di andare a
dormire!”
sentì le palprebre diventare pesanti, non andava per
niente bene che razza di amici aveva Sophie?
Non
riusciva ad opporre resistenza poteva solo lasciarsi andare
accogliendo l' oscurità di quel sonno imposto, Mi dispiace
Jay...sarà per un' altra volta.
Vincent
Griffith poteva dirsi soddisfatto, quando aveva trovato quell' uomo
poco fuori da New Orleans un volta fuggito e dopo che quest' ultimo
gli aveva pntato una bacchetta contro, aveva capito che aveva a che
fare con un mago Inglese, e che cosa ci faceva un mago Inglese in
Lousiana, i suoi ricordi gli avevano mostrato tutto il necessario, si
mise quasi a ridere, doveva proprio averglielo mandato la sorte, era
oscuro, era potente, era legato alle Deveraux, perfetto insomma per
essere almeno per qualche tempo contenitore per Finn Mikaelson, solo
finché lui non avesse capito come usare quella maledetta rotula, da
ciò che aveva capito era ricercato e pure un assassino, questo
avrebbe impedito a Finn di andarsene in giro come meglio credeva, e
una volta riottenuto l suo corpo avrebbe lasciato decidere a Sophie
cosa farne di quel Rodolphus, prese lo zaffiro posandolo appena sulle
labbra dell' uomo, come Freya gli aveva detto di fare, sentì un
flusso di magia passare da questo fin dentro l' uomo e lo osservò
ricominciare a muoversi per poi aprire gli occhi lentamente
“Chi
diavolo sei tu?”
“Salve Finn...credo che tu sappia benissimo
chi sono io...ora per quanto mi farebbe piacere prenderti a calci per
quello che mi hai fatto, e che hai fatto tramite me a quella che
considero una cara amica ...non posso, tua sorella Freya vuole che tu
venga con me in Inghilterra per aiutare Klaus a sonfiggere
Dhalia...quindi forza alzati e andiamo”
Vincento
lo spintonò facendolo alzare, aveva posto un incantesimo per
limitarne la magia, conoscendo Finn nessuna precauzione sarebbe mai
stata abbastanza
“Come
faccio a fidarmi di te?”
Vince
prese di nuovo lo zaffiro che fece impallidire il Mikaelson
“Ti
basta come prova? Sai che non sono più forte di lei potrebbe solo
avermelo dato spontaneamente...”
rimase
a guardarlo aspettandosi una sfuriata, perfino che cercasse di
ucciderlo, ma nulla di tutto ciò accadde
“Per
cui...dove stiamo andando?”
“Londra...Inghilterra”
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Capitolo 9 *** Capitolo 8: Ticking Time (parte 1) ***
THE HEIRESS 9
Malfoy Manor 3 Ottobre
2013
Tetro, buio, era così che
appariva il grande salone del manor eletto a luogo di ritrovo della
maggior parte degli incontri dei mangiamorte, in situazioni migliori
si sarebbero incontrati nella magione in Normandia dei Lestrange ma
la situazione di clandestinità alla quale erano costretti non
permetteva a nessuno dei presenti seduti attorno al lungo tavolo
rettangolare di lasciare il paese senza essere notati....tranne Rod,
Rabastan Lestrenge non aveva avuto più notizie da parte di suo
fratello da settimane, da quando era andato via dall' Inghilterra era
semplicemente sparito senza lasciare traccia, o la prigione lo aveva
addestrato a passare incredibilmente inosservato o più probabilmente
gli era capitato qualcosa, il minore dei Lestrange fu però suo
malgrado riscosso dai suoi pensieri quando il suono ovattato di botto
lo riportò nella stanza, alzando lo sguardo vide il corpo di un
giovane Auror ora depositato sulla superficie liscia e scura del
mogano con occhi spenti e membra rilassate, era morto; vide sorrisi
sadici dipingersi sui volti di alcuni dei suoi compagni, illusi,
solo lui e pochi altri
mantenevano quell espressione seria che si addiceva a una situazione
grave come quella: McNair era stato trovato morto dopo l' attentato
al Daily mirror di circa un mese prima e nessuno si era spiegato come
fosse successo, alcune delle spie sotto imperius che tenevano al
ministero avevano parlato di bulbi oculari e organi interni
completamente liquefatti, nessuno che conoscesse un' arma, nessuno
che sapesse che creatura avesse causato una cosa simile, nessuno che
sapesse dire se l' attacco potesse considerarsi qualcosa di isolato o
se ci fosse qualcuno al di fuori degli auror, al di fuori della legge
del ministero che stesse dando loro la caccia, si scambiò uno
sguardo di intesa con sua cognata seduta dall' altra parte del tavolo
accanto al loro signore, bellissima ed oscura come sempre, perfino
Bellatrix Black si sentiva minacciata da quella nuova minaccia che da
giorni le aveva levato dal viso quell'espressione derisoria che
manteneva quasi costantemente
“Noto-”
si
voltò di nuovo, lasciando perdere Bellatrix e concentrandosi sul suo
signore che aveva, dopo quella che era stata una sessione di tortura
piuttosto lunga, ripreso la parola
“Noto
con curiosità che questa situazione vi diverte amici,
dimmi Tiger sei soddsisfatto di
quello che hai visto? Goyle? Carrow? Sembrate tutti molto compiaciuti
….ditemi cosa vi causa una tale ondata di gioia?”
Il sarcasmo
non era velato, Rabastan teneva gli occhi verdi puntati sul tavolo
cercando di non deridere quegli idioti dei suoi compari, erano così
sicuri, così ignari del probabile pericolo che tutti loro stavano
per correre, erano così certi della loro superiorità che non
immaginavano che là fuori potesse esserci qualcuno più forte di
loro....più forte del loro signo- NO! Non pensarlo
Rabastan concentrati.
Se il
lord avesse visto i suoi pensieri di sicuro lo avrebbe spedito a fare
compgnia all? Auror e lui non ci teneva davvero...prima avrebbe
dovuto dirne quattro a Sophie per aver esposto Adhara a qualche tipo
di pericolo.
“Eppure
non mi sembra che ci sia molto di cui gioire ...ditemi gioite forse
del fatto che McNair sia morto? O del fatto che nessuno di noi abbia
una vaga idea di cosa lo abbia ucciso?”
Rabastan
li sentì contorcersi accanto a lui, li stava torturando...di nuovo,
si voltò verso Bellatrix che osservava la scena compiaciuta, se si
fossero trovati in un altra situazione forse quella vista lo avrebbe
disgustato ma in quel momento vista la reale stupidità degli uomini
non riusciva a trovarsi in disaccordo, d' altra parte anni e anni tra
prigione e servizio come mangiamorte lo avevano reso quasi immune a
quelle scene di violenza e sofferenza che ormai per lui erano la
normalità.
“Dimmi
Bella...anche tu sei soddisfatta?”
“No mio signore..”
gli
occhi della donna brillavano come due pezzi di ossidiana, la
differenza tra pupilla e iride era impercettibile, era sempre stata
quella più vicina al Lord e Rabastan non aveva potuto fare a meno di
chiedersi se il loro rapporto andasse più in là della semplice
ammirazione reciproca, poi osservò il corpo del suo padrone bianco e
glabro e si desse dello stupido...nessuna donna potrebbe mai
sentirsi attratta da una cosa del gen- Basta! Rabastan vuoi proprio
farti ammazzare
“Dillo
più forte Bella”
“No mio signore”
le
parole uscirono chiare e decise dalla bocca rossa della donna che
osservava sempre più compiaciuta la scena dei tre uomini contorti
davanti a lei
“Perché
no Bella?”
“è stato inutile...il piccolo Auror è. Stato.
Inutile. Mio signore”
lo
disse quasi cantilenando, si sentì male per quei tre, umiliati prima
da Voldemort e ora pure da Bella
“Rabastan!”
si
voltò lentamente verso gli occhi rossi che lo guardavano
canzonatori, sospirò rassegnato, presto sarebbe stato il suo turno
“Rabastan
che fine ha fatto il nostro caro Rodolphus....la nostra Bella qua
sente la mancanza del marito? Potresti illuminarci?”
“Non
lo so mio signore...mio fratello aveva degli affari da svolgere negli
stati uniti e ha pensato che sarebbe stato meglio per noi se si fosse
tenuto alla larga dall' Inghilterra finché le ricerche non si
fossero calmate”
“Capisco...che
lungimiranza”
Non
gli stava credendo...non credeva a una singola parola di ciò che
aveva detto, ebbe la certezza di ciò quando sentì lo stomaco
contorcersi e un sorriso sadico dipingersi sul viso fino ad ora semi
serio di Bellatrix, lei ci godava, gioiva nello sapere che per il
signore Oscuro tutti al di fuori di lei erano nulla, cominciava a
sentire il sapore del sangue misto a quello della bile risalirgli lo
stomaco e riempirgli la bocca
“E
dimmi Rabastan, immagino che tuo fratello non ti abbia detto dove
stava andando”
silenzio, non riusciva a parlare ma non era
necessario che lo facesse, lo sentiva violare i suoi ricordi e i suoi
pensieri, doveva concentrarsi e tenere almeno Adhara celata a lui
sperando che non scavasse troppo a fondo nelle sue memorie...doveva
farcela, doveva resistere, se avesse saputo che era viva l' avrebbe
cercata per ricondurla alla sua famiglia o peggio ne avrebbe
fatto un esempio per mostrare agli altri cosa accadeva a chi lo
tradiva, se per punire Lucius aveva colpito Draco per infangare la
memoria di Regulus avrebbe di sicuro distrutto Adhara...e lui ne era
certo, non esisteva una strega nel quartiere francese così potente
da sconfiggere Lord Voldemort, il dolore si affievoliva e il volto
contratto di Voldemort cominciava a rilassarsi, che avesse trovato
quello che cercava?
“Una
donna....è andato in america per una donna...una donna morta per
giunta, oh quanto siete deboli, quanto siete pateticamente deboli! Ma
non importa, che pianga e che si disperi, quando tornerà qui gli
darò io un buon motivo per disperarsi”
Lo
vide allontanarsi dopo averlo lasciato sfinito sul pavimento e
sentendo la mano calda di Narcissa Malfoy cingergli il braccio capì
che non sarebbe tornato presto
“Ti
senti bene Rab? Ti faccio preparare una camera...Whinky?!”
“Grazie
Cissy, ma credo di farcela devo solo...devo solo...”
provò
a mettersi in piedi fallendo miseramente senza poter più nascondere
di avere effettivamente bisogno di aiuto, aiuto che Narcissa non gli
avrebbe permesso di rifiutare, alzandosi aiutato dalla donna si trovò
di fronte i due pezzi di ossidiana di Bellatrix che minacciosa e
spettrale stava in piedi di fronte a lui
“è
andato per Jane Anne dico bene? Ha messo da parte la nostra missione
...per Jane Anne?”
non riusciva a risponderle, non riusciva a
sostenere lo sguardo della donna, a lei di Rodd non importava nulla,
lo aveva sposato solo perché dopo il matrimonio di Andromeda
qualcuno avrebbe dovuto riportare in alto il nome della casata ma se
avesse potuto lo avrebbe ammazzato...eppure ora Rodolphus esponendosi
e rischiando di farsi trovare avrebbe messo a rischio tutti loro, e
questo la sua sposina non glielo avrebbe perdonato mai, con quella
cazzata di New Orleans Rodolphus si era scavato la tomba da
solo...almeno sarebbe stato felice di non tornare Azkaban
“Rabastan...che
cosa stai nascondendo?”
“Nulla Narcissa...non hai sentito? Ha
trovato Rodd!”
“Quando lo hai sentito parlare di Rodolphus mi
si sembrato...ecco...sollevato”
“Certo
che ero sollevato! Mi è andata bene...conoscendolo mi avrebbe anche
ammazzato! La stanza è ancora disponibile Cissy?”
la donna
sorrise poco convinta dalle parole del Lestrange ma decise di non
indagare oltre gli fece strada lungo i corridoi del Manor felice che
quel luogo così grande e vuoto potesse per un po' di tempo ospitare
qualcuno, avrebbe aspettato per indagare su cosa nascondeva Rabastan,
non era necessario saperlo subito.
Hogwarts
3 Ottobre 2013
Adhara,
Antares,Bellatrix, Berenice, Mirzam, Meissa, Rigel, Thuban, Rastaban,
Alcyone, Pollux
Più
Theodore Nott sfogliava le pagine di quel dannato libro di stelle
meno ne capiva, non sembravano apparentemente collegate tra loro
eppure c'era qualcosa nel mod in cui Adhara parlava delle stelle che
gli avevano fatto sorgere dei dubbi...e se fossero loro il modo di
svelare il segreto diu quelle quattro bizzarre cugine? Inizialmente
aveva pensato potesse essere una buona idea ma continuava a non
trovarvi nulla e la pazienza cominciava a mancargli, si passò una
mano tra i capelli castani ormai madidi di sudore e appiccicaticci,
aveva perso una nottata che avrebbe potuto benissimo usare per
studiare erbologia anziché perdere tempo lì dentro sbattendo la
testa su cose senza senso?
“Hai un aspetto orribile amico,
davvero orripilante! Dimmi è stata Nené ad averti ridotto in quel
modo?”
Nott
si girò per incrociare lo sguardo canzonatorio di Blaise Zabini che
se ne stava appollaiato comodamente sopra una delle scrivanie vicine
al suo scaffale
“Mi
speghi che cavolo fai spalmato sul pavimento? Per di più con libro
in mano...di astronomia...mai lo avrei detto!”
“Che cosa vuoi
Blaise?”
“Nené è preoccupata per te e per Draco...e lo sono
anche io, voi due vi comportate in modo strano ultimamente, non me la
raccontate giusta, non voglio che vi mettiate nei guai”
O
Blaise...se solo sapessi!
L'
espressione canzonatoria aveva lasciato spazio a una più
preoccupata, la famiglia di Blaise aveva avuto la fortuna di non
finire troppo invischiata negli affari del lord oscuro, almeno fino a
quel momento, e ciò aveva permesso a Blaise di trascorrere un'
esistenza normale e tranquilla, per quanto una cosa potesse essere
tranquilla accanto a quel bizzarro ragazzo
“Nené
si preoccupa per nulla, lo sai come è fatta, vede cose che non
esistono...no ero qui perché volevo fare una ricerca su queste
dannate stelle, ma non ci capisco nulla....come fanno le persone a
vederci qualcosa?”
l' amico prese posto sul pavimento accanto a
Theo prendendogli il ibro dalle mani e schernendolo con lo sguardo
ancora di più
“Beh
genio...finché le guardi in ordine di luminosità anziché raccolte
per costellazioni non credo che scoprirai granché! Che stella stavi
cercando?”
il ragazzo gli lanciò un' occhiata eloquente che l'
altro comprese subito...
“Di'
un po' non ti starai mica innamorando?”
“Non sire stronzate
Blaise...voglio solo vederci chiaro in questa storia...non ti sarai
bevuto la storia degli astrofisici vero? Anche s eonestamente tutte
queste storie di stelle mi fanno stare male...e vorrebbero che le
usassimo per divinazione...che idiozie!
“Guarda che da secoli le
stelle sono importanti per le nostre genti...pensa che un sacco di
famiglie nobili chiamavano i loro familiari con i loro nomi...ad
esempio i Black! Non posso credere che con tutto il tempo che passi
con Draco e famiglia tu non ci abbia mai fatto caso!”
“Sì beh
scusami ma normalmen-”
“Theo?”
il ragazzo si bloccò
improvvisamente riflettendo sulle parole dell' amico, perché, perché
sentiva di essere così vicino alla soluzione ma di esserne allo
stesso tempo totalmente estraneo?”
“Blaise...cosa hai appena
detto dei familiari di Draco?”
“Beh ma sì dai non ci hai
fatto caso? Quei black erano così fieri del loro status sociale che
hanno dato nomi di stelle quasi a tutti i componenti della
famiglia...Bellatrix, Orion, Pollux, Regulus Arcturus...pure Draco è
una costellazione!”
“Ripeti subito Blaise!”
il
serpeverde cercò di non dare peso al tono maleducato e insistente
che il ragazzo aveva usato, limitandosi ad accontentarlo restando
alquanto confuso alla sua reazione a un paio di nomi
“Ho detto
che pure Draco-”
“No non quello....prima tra i nomi hai
nominato u n certo Regulus Ar-ar......insomma quello!”
“Ma
sì dai! Regulus Arcturus, il fratello di Sirius Black, è nella
mensola di Lumacorno ne ha parlato alla cena circa un mese fa...c'eri
pure tu!”
“C'è qualcosa di strano in quelle ragazze
Draco...dacci ascolto!”
“Io mi dissocio da questa enorme
cazzata!”
“Theo
ha trovato qualcosa!”
“Di che si tratta?”
“Non molto
solo due nomi...Seorleith e Gormleith, e una siglia...R.A.B”
“Non
ci credo! Non può essere!”
“Cosa nn può essere Theo? Mi
stai preoccupando”
Blaise osservò l' amico lasciare il libro
sul pavimento dirigendosi con furia verso uno scaffale diverso
“Posso
sapere cosa stai cercando?”
lo vide tirare fuori libro dopo
libro senza fermarsi cominciando a sentire la curiosità crescere
“Cerco
un annuario! Mi serve un' annuario degli studenti di Serpeverde e
Corvonero degli anni '80 e '90...eccolo!”
“Chi stai
cercando?”
Nott non lo ascoltava più, faceva scorrere le dita
tra una pagina e l' altra cercando i nomi che gli interessavano, era
sicuro, era certo che non fosse solo una sensazione...doveva essere
così
“...Aisling
Elphinstone, era una Scozzese amica del signor Regulus e del suo
padrino Potter”
“Che diavolo vuol dire Seorleith? E
Gormleith?”
“è Gaelico....in Scozia sono nomi che venivano
dati alle nobili”
più
sfogliava e più perdeva la speranza...finché la sua attenzione non
fu attirata da una chioma di onde rosse che risaltava tra gli alunni
della classe di Corvonero.
Aisling
S. Elphinestone...una scozzese, una scozzese con un nome comincia per
S e un amico di nome R.A.B...ti ho beccata O' Connel
***
“Per
cui ne sei sicura? E non hai più visto nulla?”
“Sì
sì e ancora sì....ho visto Vince e il marchio...e poi nulla, e sono
due settimane che non capisco se sia perché è in pericolo o
semplicemente perché non c'è più nulla da vedere...la cosa mi
stressa parecchio!”
le
quattro fanciulle del raccolto camminavano spedite per i corridoi
senza fare troppo caso alle persone contro le quali si scontravano.
“Senza
offesa Adhara ma le tue stelle non mi sembrano troppo
affidabili...Sophie ha detto che non è arrivato nessuno da New
Orleans, insomma Vincent sarebbe venuto da noi”
“Questo Cassie
è esattamente il motivo per cui credo che ci sia qualcosa che non
va...insomma perché non è ancora arrivato? Magari è in
pericolo!”
Monique Deveraux osservava l' amica scetticamente,
tra le quattro era la più restia assieme a Cassie a credere che uno
degli stregoni più forti della loro città fosse stato messo in
difficoltà, specialmente conscie del fatto che per lasciare New
Orleans avrebbe dovuto usufruire dell' aiuto di Freya come avevano
fatto loro e con tale supporto ben pochi lo avrebbero potuto metterlo
nei guai
“Secondo
me lo stai solo interpretando male, datti tempo Adhara...e danne
anche a Sophie, vedrai che riuscirà a scoprire qualcosa, giusto Dee?
Davina mi stai ascoltando?”
la
Grifondoro si risvegliò dal suo stato di totale isolamento nel quale
era rimasta per quasi tutta la durata della conversazione attirando
sguardi non poco spazientiti da parte delle amiche
“Stavamo
parlando di Vincent hai presente? Il nostro amico...che potrebbe
anche essere morto stando alle visioni improbabili di Adhara? Si può
sapere a che pensi?”
“Stavo
solo...credo di aver trovato qualcosa per resuscitare Kol, guardate
questo! Non è uno dei testi della biblioteca, è un libro che mi
diede tempo fa Elajah qando ancora viveno nella soffitta della chiesa
di padre Kieran”
la
ragazza fece scorrere il dito leggero sopra la superficie delicata e
scolorita di quello che pareva essere un grimorio, Adhara lanciò un'
occhiata veloce a Cassie che dopo essere stata soggetta personalmente
al grande potere di Esther fu la prima a rendersi conto di cosa
tenesse in mano
“è
uno dei suoi vero?”
“Sì Cassie...dice che una strega
ancestrale capo di una congrega possa con l' autorizzazioni degli
spiriti fare un incantesimo e riavere una vita indietro...ma io
pensavo, se Esther è riuscita a riportare indietro sé stessa e i
due figli deve per forza aver fatto qualche modifica”
sul
volto delle altre tre si dipinse un' espressione
preoccupata...nessuna di loro a parte Davina aveva mai praticato
necromanzia e l' idea di modificare un' incantesimo millenario non le
allettava per nulla
“Davina
nessuna di noi è a capo di una congrega anzi, e senza gli spiriti
non abbiamo abbastanza magia per fare un incantesimo del
genere...specialmente noi quattro da sole...perdonami ma mi sembra
molto rischioso”
“Oh andiamo Cassie! Lo sai anche tu che
abbiamo bisogno di Kol!”
lo sguardo speranzoso di Davina non
riusciva a far cedere Cassandra ma le parole di quest' ultima avevano
appena fatto nascere un' idea nella testa delle serpeverde
“Noi
da sole non possiamo fare l' incantesimo perché non abbiamo
abbastanza magia....ma questo non vuol dire che non sia per noi
possibile trovarne un po' da qualche parte”
“Oh
no, Adhara non ho nessuna intenzione di assecondare i tuoi piani!
Normalmente le tue idee sono sempre rischiose”
la
Serpeverde fissò implorante la Tassorosso che, doveva ammetterlo,
aveva i suoi buoni motivi per essere preoccupata, da sempre i giochi
e le curiosità di Adhara avevano causato loro un monte di guai e
punizioni e quella volta non sarebbe stato diverso, ma l' allieva
della casa di Salzar non demordeva, sapeva che Davina rivoleva
indietro Kol per un puro fatto sentimentale ma lei era conscia che
senza tutto l' aiuto possibile non sarebbero mai riuscite a
riprendersi la loro città e New Orleans valeva il rischio
“Pensateci,
Esther per resuscitare sé stessa ha canalizzato il potere di una
Genevieve morente, Papa Tunde per rafforzarsi canalizzava i figli e
Finn i genitori, Kol ha canalizzato il paletto di quercia bianca,
Rebekah e Klaus Mikaelson...se trovassimo qualcosa di abbastanza
vecchio e oscuro da canalizzare anche solo per qualche minuto per
rafforzare il nostro potere di fanciulle del raccolto avremmo la
magia che ci serve per riportare indietro Kol”
la
ragazza sorrideva e mentre l' appoggio di Davina era già assicurato
quello di Cassie e Monique doveva ancora essere conquistato
“Non
lo so...stiamo parlando di qualcosa di estremamente complicato e
pericoloso, di sicuro un incantesimo del genere non passerebbe
inosservato e noi dobbiamo passare inosservate...e anche se
riuscissimo a trovare un modo per passare inosservate chi vi
garantisce che gli oggetti che troveremmo, sempre nell' ipotesi che
ce ne siano di abbastanza potenti e antichi, ci permetterebbero
davvero di resuscitare Kol? Stiamo facendo un buco nell' acqua!”
“Io
ci sto!”
Davina
si affiancò ad Adhara aspettando per una reazione da parte delle
altre due, il discorso di Cassie non faceva una piega ma l' idea
della serpeverde era abbastanza allettante e Monique era determinata
quanto lei a riprendersi la città
“Siamo
le fanciulle del raccolto...nessuno è più forte di noi usiamo la
magia assieme, io dico di sì! Cassie?”
rassegnata
la corvonero si avvicinò alle amiche, se avrebbero dovuto fallire
almeno lo avrebbero fatto assieme
“E
va bene...ma non dite che non vi avevo avvertite, ora che siamo tutte
d' accordo Principessa Blu ti dispiacerebbe dirci che cosa avevi in
mente?”
“Beh
ecco...io non pensavo esattamente ad un oggetto...come avete detto
sarebbe alquanto difficile trovarne uno di abbastanza antico e
potente...ma c'è qualcos' altro di molto antico e pieno di magia
qui...”
e
mentre il terrore si dipingeva sul volto di Cassandra le altre due
streghe cominciarono a sorridersi complici avendo capito che l' amica
non si riferiva ad un oggetto preciso...e nemmeno a una persona
“Oh
no, sei...sei totalmente fuori di testa”
“Io
dico che potrebbe funzionare...ma dobbiamo trovare un posto”
“Siete
impazzite? Con tutti questi Mangiacose in giro per la Gran Bretagna!
Appena Sophie lo verrà a sapere ci ucciderà...sempre che non ci
facciano arrestare prima...vi prego non potete davvero credere che
sia una buona idea, Adhara per favore”
“Chi
è a favore alzi una mano”
tre
mani si sollevarono lasciando Cassandra in minoranza
“Cassie?
Vuoi tirarti indietro?”
e poco dopo anche una quarta raggiunse
le altre
“Che
io sia dannata se dovessi lasciarvi da sole a fare un incantesimo del
genere...ma non finirà bene e dobbiamo trovare un posto sicuro...non
è una cosa che si può fare in un cortile”
le tre
sorrisero alla confermata collaborazione della strega dell' aria
prendendosi a braccetto e tornando alla loro passeggiata per i
corridoi vuoti del terzo piano
“Certo
ma dove?”
“Ci
penseremo dopo adesso prepariamo quello che serve!”
“Bene...appena
avremo trovato un posto canalizzeremo Hogwarts per resuscitare
Kol...e che gli spiriti non ci rompano le palle!”
Hampstead,
Londra Inghilterra 3 Ottobre 2013
Respira!
Rebekah
Mikaelson stava di fronte alla porta dell' appartamento nel quale lei
e Sophie avevano lasciato sola Camille per più di dieci giorni, si
preparava a bussare ma sapeva che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Seguendo
le indagini era riuscita a coprire le tracce lasciate da Camille
mentre Sophie teneva gli Auror sotto controllo ma avrebbero dovuto
portargli qualcosa, senza un pista da seguire infatti non ci
avrebbero messo molto a capire che erano state loro a sabotare le
loro ricerche, era andata dai datori di lavoro di Cami e gli aveva
ripulito la memoria, era andata nei var posti sorvegliati da
telecamere e aveva fatto sparire i filmati, Camille nasceva e moriva
solo ed esclusivamente nei filmati che la legavano al Mangiamorte ma
non sarebbero riusciti a nasconderla ancora per molto, osservò la
porta aprirsi mentre si preparava ad affrontare il viso fuorioso del
fratello ma per sua fortuna il viso che le si parò davanti era molto
più accogliente e sereno di quello di Klaus Mikaelson
“è
furioso con te lo sai vero?”
Rebekah sorrise rassegnata alla
bionda mentre questa le fece cenno di entrare nell' appartamento dove
scatoloni su scatoloni si ammucchiavano gli uni sugli altri lascinado
ben poco spazio alla ragazza per camminare, superati in buon numero
si ritrovò di fronte suo fratello seduto sul divano coperto da un
telo di plastica, che la fissava severo con un bicchiere di quello
che sembrava Rum
“Bene
cara sorella...hai finalmente deciso di farti avanti! Che bello”
pochi
secondi dopo sentì la presa forte del fratello afferrarla per il
collo e sbatterla al muro
“Nik..Nik
sai che non avevo altra scelta, lasciami”
“KLAUS!
Mettila a terra, mettila a terra o giuro che ti farò ridurre da Dean
e Sam molto peggio di come Castiel abbia ridotto il mago che ha
cercato di uccidere me e tua figlia...mettila a terra adesso!”
l'
originaria volse lo sguardo verso Camille che non perdeva occasione
per dare mostra del suo coraggio e della sua testa dura ma si accorse
anche che non era da sola, accanto a lei spuntarono tre volti nuovi,
o almeno due erano nuovi mentre uno assomigliava vagamente all' uomo
che lei e Sophie avevano visto tra i video al Ministero; che fosse
lui il misterioso aiutante della loro amica?
Si
sentì scivolare mentre velocemente come l' aveva aggredita il
fratello la lasciò andare e finire sul pavimento, si rimise in piedi
cercando di nascondere agitazione e insicurezza mentre tornava a
rivolgersi ai presenti
“Se
sono qui è perché ho bisogno di aiuto...Cami noi siamo riuscite a
nasconderti ma dovete sbrigarvi coi traslochi, inoltre abbiamo
bisogno di qualcosa da portargli altrimenti non ci metteranno molto a
capire che ci siamo noi dietro l' inquinamento delle prove, e nessuno
di noi vuole Sophie sbattuta in prigione e altri maghi pronti a darci
la caccia! Abbiamo bisogno di fornirgli una pista”
i quattro stettero a riflettere sul da farsi, fornire
una pista voleva dire espori ed esporsi voleva dire attirare troppo
l' attenzione, cosa che nessuno di loro poteva permettersi di fare,
sembrava che non esistesse soluzione finché non f Castiel a prendere
la parola
“E
se nziché una pista gli offrissi un falso colpevole?”
“Cosa
intendi Cass?”
“Se
lei tornasse a mani vuote sarebbe una sospettata ma se portasse un
colpevole...o almeno un pezzo del colpevole, lascerebbero in pace sia
lei che questa Sophie no?”
“Chiedi scusa tu sei...?”
“Castiel...è un mio vecchio amico, ed amico anche di zio
Kieran...cosa avresti intenzione di fare tagliarti una mano?”
l'
angelo guardò le due donne colpevole, prima di estrarre una delle
sue lame angeliche
“Non
esattamente”
Renakah
e Klaus non capirono a cosa si riferiva finché la neo strega non se
lo ritrovò addosso...prima di abbandonarsi al sonno l' ultima cosa
che sentì fu un dolore lancinante al fianco e l' urlo disperato di
Camille.
Hogwarts
5 Ottobre 2013
Hermione
Granger cercava inutilmente di prestare attenzione alla lezione di
trasfigurazione della McGranitt ma senza successo, dopo quello che
aveva riferito loro Harry riguardo a Malfoy l' unica cosa alla quale
riusciva a pensare era a come imoedire che questo potesse in qualche
modo far del mal al suo migliore amico, ma c'era anche qualcos' altro
che aveva catturato la sua attenzione, normalmente stando sempre
seduta nelle prime bancate non si era mai curata di quello che
accadesse nell' aula al di fuori delle spiegazioni, quel giorno
invece arrivata quasi in ritardo si era dovuta accontentare di una
delle ultime file e da lì era riuscita a cogliere diverse cose, i
bigliettini troppo frequenti che Davina mandava a sua cugina, lo
sguardo normalmente assente ma ora preoccupato di Cassandra, l' aria
sempre allerta di Adhara e le occhiate minacciose che Nott lanciava
a quest' ultima, e le assenze sempre più frequenti di Malfoy stava
succedendo qualcosa e siccome stava accadendo dentro Hogwarts non
sarebbe sicuramente stato nulla di buono, abbandonò le sue
riflessioni quando sentì la mano di Ron tirarle la manica della
divisa, si girò confusa verso l' amico per scoprire che quello che
le stava lanciando era un avvertimento, ma era troppo tardi il viso
severo della sua professoressa la osservava come aspettandosi
qualcosa da lei
“...allora
signorina Granger?”
la ragazza ora pareva davvero confusa e non
riusciva a spiegarsi cosa mai la McGrannit volesse da lei
“L'
incantesimo signorina Granger...”
“Oh...io ...mi scusi”
“Si
sente bene signorina?”
eccola
la sua via d'uscita, restando lì non sarebbe comunque riuscita a
seguire, aveva bisogno invece di capire cosa stesse succedendo
“ Io
credo di no sentirmi bene...vorrei se possibile andare da madama
Chips”
la
donna la guardava più confusa di prima e a lei si erano aggiunti
pure Harry e Ron
“va
bene signorina Granger...se ritiene di non poter seguire vada pure,
ma dovrà portarmi una relazione sulla lezione di oggi, bene
continuiamo signorina O'Connell mi dica lei invece” Hermione di
alzò allontanandosi lanciando un ultimo sguardo agli amici con
ancora la voce di Cassandra O' Connell nelle orecchie, sarebbe andata
in infermeria e poi avrebbe cercato Malfoy e lo avrebbe affrontato.
***
Adhara
osservò Hermione allontanarsi per poi sperare che la McGranitt non
si riferisse a lei quando aveva chiamato una O'Connell, era troppo
presa dai suoi pensieri per prestare attzione a qualsiasi cosa che
non fosse la prossima resurrezione di Kol e quando la voce
cristallina e sicura di Cassie riempì l' aula non poté che sentirsi
sollevata, tornò a prendere appunti quando un sussurro da parte di
Daphne, ormai sua compagna di banco permanente non attirò di nuovo
la sua attenzione
“Si
può sapere che hai fatto a Nott?”
la
osservò confusa e capì che stava succedendo qualcosa solo quando la
bionda le indicò discretamente il ragazzo che la fissava da qualche
bancata più indietro
“Quando
fa così normalmente sta preparando uno scherzo...o un ricatto, spero
davvero che tu non gli abbia fatto nulla non ne guadagneresti niente
di buono”
vide
la bionda alzarsi e andare via e appena gli altri studenti fecero lo
stesso comprese che la lezione doveva essere finita, mise via le sue
cose e uscendo cercò di raggiungere Davina mentre questa si
avvicinava all' uscita, fu però inaspettatamente bloccata dal suo
compagno serpeverde che la teneva stretta
“Conosco
il tuo segreto!”
le
sussurrò quasi e fece sussultare la ragazza, poteva essere? Poteva
davvero averla scoperta?
Ministero
della magia 5 Ottobre 2013
Rebekah
Mikalson sentiva due braccia forti sorreggerla e incoraggiarla a
restare sveglia, sopra di lei una donna dai capelli rosa la teneva
stretta
“Sei
sicura di non voler andare al San Mungo?”
sentiva tutto il
corpo indolenzito e una fitta terribile alla gamba
“No...devo
parlare con Sophie adesso...immediatamente e per le strane creature
del Daily Mirror” le frasi erano sconnesse e sgrammaticate e le
occhiate della ragazza sempre più preoccupate...quel Castiel doveva
averla ridotta davvero male
“Che diavolo lei hai
fatto Cass”
“Ho simulato un'
aggressione Camille...ho usato una lama di un angelo di nome
Samandriel, morto, ora lei ha la sua prova di innocenza e noi il
nostro alibi”
sentiva gli occhi
preoccupati di Camille e Klaus puntati su di lei e la lama che le
perforava la gamba, quella era davvero la più dolorosa soluzione al
problema che potevano trovare
“E
ha visto cos' era? Ah ecco ...Moody, Mooody guardi qua!”
l'
uomo grassoccio da un' occhio solo la osservava preoccupato e arrivò
ad aiutare Nonfadora Tonls
“Eva...Eva
chi è stato?”
“Non
me lo ricordo... non l' ho visto in faccia...oddio è stato orribile”
e non
mentiva, essere ridotta in quel modo da un angelo era stato davvero
orribile
“Reb...Eva
che cosa ti è successo?”
Sophie
le si gettò addosso avevano fatto appena in tempo ad avvertirla del
piano prima che Castiel l' abbandonasse in uno dei luoghi pattugliati
dagli Auror la tarda notte del quattro luglio dopo aver passato il
tempo precedente a modificare parte dei suoi ricordo in modo tale che
potesse sembrare tutto credibile
“Aveva
questa piantata nella gamba”
Tonks
passò la lama argentata agli Aurors che si erano raccolti attorno
alla ragazza e che cercavano ora di guarire le ferite
“Ha
visto che cosa è stato a causare la ferita signorina Sinclair?”
“Sì signore o almeno credo...non l' ho visto bene in faccia ma
sembrava un uomo gli occhi brillavano troppo...e aveva delle
ali...enormi ali, ma era strano, era come se venissero proiettate
dalla luce del sole...non erano materiali, sembrava...sembrava quasi
un angelo”
appena
espressioni confuse si dipinsero sui volti dei presenti Rebekah capì
di aver avuto successo, avevano finalmente spostato da loro ogni
genere di sospetto.
Hogwarts
5 Ottobre 2013
Camminava
spedita per i corridoi dopo essere stata da Madama Chips ed essersi
fatta dare qualcosa per la testa, aveva intenzione di dirigersi verso
i sotterranei e affrontare Mlafoy, Hermione Granger lo avrebbe messo
con le spalle al muro e lo avrebbe convinto a confessare mentre l'
aria si faceva più umida e il corridoio più buio capì di essere
quasi arrivata a destinazione
“Mezzosangue!”
si
voltò di scatto ritrovandosi proprio l' oggetto delle sue ricerche
di fronte imponendosi di mantenere una faccia sicura e una posa
altrettanto minacciosa la ragazza decise che era arrivato il momento
di affrontare il biondo
“Proprio
te cercavo Malfoy! A che diavolo stai lavorando?”
il ragazzo
temette per un momento che la ragazza si riferisse all' armadio
indietreggiò leggermente cercando di allontanarsi
“Lo
so che tu e quei tuoi amici state organizzando qualcosa...guarda che
se Nott fa del male a una di quelle povere ragazze a causa tua io-”
si interruppe bruscamente quando la risata derisoria del
Serpeverde la mise estremamente a disagio
“Delle
O'Connell...stiamo seriamente parlando ancora di loro? Credevo che in
mancanza di prove nessuno avrebbe deciso di fare nulla!”
“Non
fare il finto tonto! Lo so che state organizzando qualcosa”
si era
imposta di tenere segreto quello che Daphne aveva rivelato a Silente,
anche perché in accordo con Harry avevano deciso di indagare per
conto loro, ma non poteva farci nulla, faceva vagare lo sguardo dal
volto del ragazzo al braccio sinistro ...era davver possibile che i
mangiamorte volessero qualcosa da quelle quattro ragazze?
Draco
di accorse delle occhiate e nascose il braccio dietro la schiena
“Stai
facendo un buco nell' acqua Granger...Theo non mi ha più parlato di
quelle mezzosangue da giorni e gradirei che t facessi lo stesso!”
“DRACO!”
i due
ragazzi si voltarono di scatto ritrovandosi Gregory Goyle che si
dirigeva di fretta verso di loro sudato e pallido
“Draco
devi venire...Theo...oh Theo!”
“Calmati Goyle e formula frasi
di senso compiuto..cosa è successo a Theo?”
il
ragazzo cercava di smettere di ansimare concentrandosi su quello che
doveva dire
“Quella
dannata mezzosangue dopo la lezione lo ha aggredito!”
si voltò
verso la Granger guardandola sconvolto
“Possibile
Granger? Adesso aggredisci anche le persone?”
“Non lei!
Quella dannata O'Connell...non ho capito bene cosa Theo le abbia
detto ma due minuti dopo era attaccato ad un muro ...devi venire!”
i due studenti si scambiarono un' occhiata complice, forse la
Granger aveva ragione, forse Theo aveva davvero scoperto qualcosa.
Seguirono
di corsa Goyle fino a ritrovarsi di fronte una scena che nessuno dei
avrebbe ritenuto possibile...circondati da una piccola schiera di
studenti Adhara O'Connell e Theodore Nott stavano duellando ancora
vicini all' aula di trasfigurazione
“Chiamami
bugiarda un' altra volta Nott se ne hai il coraggio!”
in
realtà era più Adhara che giocava con il corpo sospeso a mezz'aria
di Theodore
“Adhara
calmati che è successo?”
mentre
la serpeverde si girava verso la cugina Theodore riprese in mano la
bacchetta e prima che quest' ultima potesse anche solo riflettere sul
prossimo incantesimo da lanciare
“Stupeficium”
si
ritrovò schiantata sette metri lontano da luogo iniziale dello
scontro
“Sei
una bugiarda O'Connell...tu..tu sei Inglese vero? Non fare la finta
tonta so chi sono le persone del diario...tu sei nobile..tu sei...”
“Tu
sei uori dalla tua lunatica mente! Motus!”
il
ragazzo fu schintato contro il muro dall' incantesimo della strega
sotto gli occhi scioccati dei presente
“...povero
Theo, se lo ricorderà per un bel pezzo!”
“Ora
basta tutti e due! Malfoy fai qualcosa, è tuo amico fallo
rinsavire!”
“Sei pazza Granger? L' ultima cosa che voglio è
finire schiantato contro un muro pure io!”
la
ragazza sbuffò sonoramente dirigendosi verso le cugine della
serpeverde e fermanosi severa di fronte a Davina
“Immagino
che neanche tu abbia intenzione di fare nulla dico bene?”
la
ragazza le lanciò uno sguardo a metà tra il colpevole e il
soddisfatto facendo spallucce
“è
stato lui il primo ad usare la magia...ora ne paga le conseguenze, se
ti interessa noi stiamo scommettendo!”
la
ragazza lanciò un' occhiata severa ai due amici che come le ragazze
stavano molto poco velatamente facendo il tifo per la serpeverde
sebbene non fosse sicura che fossero a conoscenza di quello che aveva
spinto i due a darsi addosso in quel modo, constatando di essere l'
unica avoler impedire il conflitto cercò di pararsi davanti a Nott
prima che, ripresa in mano la bacchetta in mano si stava alzando
facendo leva sullo stipite della porta dell' aula, cercasse di
compiere qualche altra sciocchezza ma non fece a tempo, vide le
labbra di Adhara muoversi per formulare un nuovo incantesimo e si
ritrovò a terra dopo lo scoppio di una violenta esplosione
“ Vatos!”
lo
scontro si concluse con Adhara che sussurava qualcosa a Nott
facendolo svenire subito dopo
“Ti
sei fatta male Hermione?”
la
grifondoro cercò di rimettersi in piedi, le schegge di alcune
ampolline di vetro le erano finite nel palmo della mano
“Fammi
dare un' occhiata”
tenendo
la mano ferita della ragazza tra le mani Adhara formulò un ultimo
incantesimo
“Asinta
Mulaf Hinto, Sho Bala...dovrebbe andare meglio dico bene? Io la
medicherei comunque”
dopo
aver finito di assistere alla scena Draco si avvicinò all' amico che
non accennava a rialzarsi
“Che
diavolo gli hai fatto?”
“Sta solo dormendo...la prossima
volta digli di non tirare fuori la bacchetta per interagire con me,
bene io direi di andare sono in ritardo per divinazione”
la
ragazza si allontanò seguita dalle cugine lasciando a Draco il
compito di risvegliare l' amico mentre il resto dei presenti cercava
ancora di digerire l' accaduto
“Qualcuno
potrebbe di grazie dirmi che cavolo è successo? Malfoy, io non ci
credo che tu non sappia nulla, Nott ha passato tutta la lezione a
fissare Adhara deve averle detto o fatto qualcosa”
“Qualunque
cosa le abbia detto ...lei è stata fantastica!”
“Ronald!”
“Qualunque
cosa voi vogliate chiedere a Theo credo che lo farete tra poco”
il
serpeverde aiutò l' amico che stava lentamente rinvenendo
“Theo
ti senti bene?”
“Oddio è stato orribile!”
“Più che
altro direi che è stato umiliante...vorretsi renderci partecipi di
che cosa abbia causato una reazione tale da parte della mezzosangue?”
il ragazzo si tirò su cercando di non fare caso a tutti gli
occhi curiosi puntati su di lui
“è
proprio questo il punto Draco! io...io cred che non sia per niente
una mezzosangue, anzi tutt'altro ...ho buoni motivi per credere che
sia figlia di Regulus Black!”
lo stupore si dipinse sui volti
dei presenti, specialmente Harry, Sirius gli aveva parlato del
fratello poche volte ma non aveva mai usato parole gentili per
descriverlo, il grifondoro era convinto lo facesse per nascondere il
palese senso di colpa che provava a causa della sua morte mentre lui
si trovava in prigione, ma la sua natura di mangiamorte non poteva
essere negata seppur pentito, il silenzio fu rotto da Malfoy stupito
almeno tanto quanto Harry
“Non
credi che se ci fosse un' erede dei Black mia madre e Bellatrix
avrebbero fatto di tutto per trovarla? Theo non ha senso quello che
dici”
“C'è Sirius come erede dei Black...è lui il figlio
maggiore”
“Senza offesa Potter ma non credo che un rinnegato
sarebbe stato il capostipite che Orion Black avrebbe voluto per la
sua casata, il patrimonio è tornato a Sirius slo perché Regulus è
morto”
“Io
non credo che questo sia importante...Theo perché dici una cosa del
genere?”
il ragazzo si alzò bruscamente scrollandosi di dosso
sia Draco che Daphne che lo stavano assistendo
“Lasciate
perdere”
si
allontaò dagli amici deciso a risolvere da solo quel problema...lui
ne era sicuro, avrebbe soltanto avuto bisogno di prove.
***
“Come
diavolo lo ha scoperto?”
“Sei stata attenta?”
“Certo
che sono stata attenta!”
Adhara
si muoveva furtivamente tra i corridoi della scuola cercando di non
perdere la calma, essere scoperte avrebbe limitato di molto la loro
capacità di azione, per non dire che avrebbe potuto esporle a Dhalia
“Evidentemente
non sei stata abbastanza attenta!”
“Sentite mi dispiace ok?
Credevo di aver fatto attenzione...ero convinta che non mi avrebbe
scoperta”
“Lascia perdere non credo che sia colpa tua”
le tre
si voltarono stupite verso Cassie che aveva deciso di prendere le
difese della Serpeverde
“Qualche
giorno fa Luna mi ha confessato che quel Potter e altri amici suoi le
avevano chiesto di farmi domande su di noi e di tenermi d'
occhio...se loro cercavano informazioni probabilmente anche quel Nott
lo ha fatto, devono aver iniziato da quando siamo arrivate, e siamo
comunque durate più del previsto, insomma quasi un mese e io ci
avevo dato una settimana”
“Questo non risolve il reale
problema”
Monique non accennava a smettere di preoccuparsi
“Se
hanno sospetti su di lei...se sanno di chi è figlia questo la
potrebbe esporre troppo, chi ci dice che non verranno a cercarla i
parenti di suo padre o altre persone? Inoltre questo vuol dire che
dovremmo fare il nostro incantesimo molto prima, credevo avessimo più
tempo ma visto quello che è successo oggi dobbiamo canalizzare la
magia di Hogwarts prima che si rendano conto di quanto realmente
siamo forti”
“Non abbiamo ancora un posto”
“Beh non
abbiamo più tempo...dovremo farci andare bene anche un' aula a
questo punto, Davina hai trovato un' alternativa all' incantesimo
degli spiriti Ancestrali?”
“Sì...ne
ho trovati diversi a dire il vero, ma credo che solo uno sia
fattibile, lo stesso che ho usato per Mikael”
le
ragazze si voltarono preoccupate verso la grifondoro
“Certo...lo
sai che sei riuscita a usarlo solo per il Nexus Vorti...senza il
potere di quell' evento, che si manifesterà verosimilmente tra
centinaia di anni l' incantesimo non può essere usato! Abbiamo
fatto un altro buco nell acqua”
mentre Monique si abbandonava
alla disperazione Davina si preparava a mostrare loro un altro
incantesimo
“Ci
sarebbe questo!”
la
ragazza porse loro un pezzo di pergamena strappato che mostrava segni
molto diversi dalla magia usata normalmente da Esther
“Era
nel grimorio, credo sia l' incantesimo di una certa Ayana
Bennett...ma è rischioso”
“Abbiamo
altre possibilità?”
“Non ho trovato altro...”
consce
del fatto che avrebbero in un modo o nell' altro avuto bisogno di Kol
le ragazze si lanciarono un' occhiata eloquente: avrebbero fatto l'
incantesimo.
“Ci
serve un posto...che sia nascosto e sicuro, dove non potremo essere
raggiunte se non deisderandolo”
“Ti sfido a trovare un posto
del gen-”
Monique
si interruppe di botto lanciando una gomitata alla vicina corvonero
che manifestava lo stesso stupore dipinto sul volto dell' amica, una
porta stava prendendo forma ed emergendo dalla parete del muro
“Che
roba è?”
Adhara sorrise soddisfatta alle amiche e complici
“Ragazze,
credo che abbiamo appena trovato il nostro posto!”
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Capitolo 10 *** Ticking time (parte 2) ***
THE HEIRESS 10 HTML
Hogwarts 12 Ottobre 2013
Cassandra si guardava intorno in quella
bizzarra stanza che avevano ormai eletto a loro rifugio, difronte a
lei stava disegnato sul pvimento un cerchio di sale all' interno del
quale si trovavano due uccelli morti illuminati dal fuocherello
debole di candele nere e rosse ormai vicine all' estinzione la cui
fiamma si rifletteva sulla superficie brillante e sfaccettata del
diamante perfetto della vedova Fauline, cominciava sinceramente a
temere che quell' idea avuta da Adhara fosse un gigantesco buco
nell'acqua. Cominciava a temere, Cassie, per la loro incolumità ma
vedere Davina così motivata la faceva desistere dal comunicare
qualsiasi avvertimento. Se fossero state scoperte le avrebbero come
minimo arrestate sempre che non si facessero del male sul serio,
pensò a Sophie e a tutti i guai che stava affrontando per tenerle al
sicuro e agli studenti della scuola, sperò davvero che quel loro
incantesimo non avrebbe messo in pericolo nessuno.
“Allora proviamo di nuovo?”
Davina le guardava con aria
determinata, era stanca, distrutta, due profonde occhiaie lasciavano
intendere che non dormisse da giorni, i capelli cercavano di sfuggire
a quella che era una crocchia disordinata ...non si curava più,
pensava solo a portare a termine il suo obbiettivo ben diverso da
quello delle amiche, che volevano solo chiarezza dopo le scoperte di
Rebekah, lei lo faceva solo per Kol, solo per riaverlo al suo
fianco...se avessero vissuto in un altra epoca, dove Dhalia non
minacciava le loro famiglie e l'esistenza stessa delle loro comunità
Cassie li avrebbe visti bene a sperimentare magia nera su Klaus.
“D'accordo...ma se non riusciamo
neanche stavolta tu Davina te ne vai a dormire almeno un paio d'ore”
“Non ho bisogno di dormire, ho
bisogno di riportare in vita Kol, di ammazzare Dhalia e di liberare
Marcel e Josh...forza!”
Adhara lanciò prima uno sguardo
preoccupato alle amiche, perfino lei che era sicurissima che quel
loro tentativo aveva delle speranze di riuscita non poteva fare a
meno di preoccuparsi per Davina che era sempre più debole ma quando
sia Monique che Cassie le fecero cenno che non era il caso di
insistere raggiunse le sue amiche, le quattro formarono un cerchio
attorno alle ceneri del vampiro originario, Monique, Cassie e Adhara
si tenevano per mano, mentre Davina con la sinistra era attaccate
alle altre tre mentre con la destra posata al pavimento si preparava
per canalizzare la magia di Hogwarts.
“Siete pronte?”
quattro cenni affermativi furono l'
unica conferma di cui Adhara aveva bisogno per comincare a
pronunciare l' incantesimo
“An toi Lem, Briggitte Bratti...”
“...toi Lem, Briggitte Bratti”
“An Toi Lem, Brigitte Bratti...an toi
lem, Briggitte Bratti”
Adhara lanciò uno sguardo verso
Cassie...di nuovo non stava accadendo nulla, Monique e Davina
riaprirono gli occhi e la grifondoro era quasi esasperata
“Non capisco cosa stiamo
sbagliando...la magia la sento, ma non capisco per quale motivo non
raggiunge le ceneri”
“Dee rilassati, non è colpa tua, la
magia la sentiamo tutte...Cassie tu che dici?”
da quando era
tornata in vita Cassie per via del suo contatto ravvicinato, a dir
poco, con la magia di Esther era diventata tra le quattro la più
sensibile alla magia...e spesso quella sua condizione che la
indeboliva e la rendeva vulnerabile in quel momento era l' unica a
poter dire cosa ci fosse di sbagliato in quello che stavano facendo.
“è difficile da dire, Davina sta
canalizzando la magia della scuola e la magia raggiunge il cerchio di
sale...è solo...le ceneri, c'è bisogno di qualcosa che ci aiuti a
trasmettere l' energia canalizzata direttamente alle ceneri”
in quel momeno Davina ebbe un lampo di
genio...saveva dimenticato qualcosa, qualcosa di vitale per la
riuscita dell' incantesimo
“Il diamante...è lui il collegamento
tra le ceneri e la magia...non dovevamo lasciarlo nel cerchio di
sale”
le altre tre ancora confuse decisero
che tanto valeva tentare, erano giorni che provavano a resuscitare
Kol e provare una via diversa non avrebbe fatto la differenza, Adhara
prese il diamante tra le mani e lo posizionò nella ciotola assieme
alle ceneri di Kol, sperando che in quel modo si potesse creare il
contatto di cui avevano bisogno.
“Proviamo di nuovo”
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
“An Toi Lem, Brggitte Bratti”
“An
Toi Lem, Briggitte Bratti”
e la sentirono, la amagia fluire dentro
il diamante...come se fosse un corso d' acqua, fresca e rigeneratnte.
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
Monique istintivamente serrò ancora di
più la presa attorno alle mani di Adhara e Cassie...cominciava a
sentire un leggero tremolio pur non capendo da dove venisse
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
Adhara dal canto suo ne era
certa...quella era la volta buona, si sentiva completamente riempita
dalla magia di quella enorme scuola, mai aveva avuto così tanto
potere nelle sue mani e lasciare andare quella magia verso il
diamante era liberatorio e nostalgico allo stesso tempo, più
andavano avanti con l' incantesimo e più sentiva uno strano calore
pervaderla...sentì la presa della mano di Davina venire a mancare e
appena aprì gli occhi per capire cosa stesse succedendo l' unica
cosa che vide fu un forte bagliore bianco...poi il buio.
Londra, 12 Ottobre 2013.
“...per cui andrò a risolvere questo
dannato problema con i lupi mannari ovunque essi si trovino, cercando
una condizione vantaggiosa”
l' umore nervoso e infastidito di
Rebekah Mikaelson si intonava perfettamente con il clima uggioso e
umidiccio di una londra ormai sull' orlo dell' inverno, ovvero
costantemente sotto la pioggia, pioggia che ora la ex vampira
originaria cercava di scrollarsi dai capelli riccissimi evitando
accuratamente di fare la doccia alle due figure femminili che la
accompagnavano lungo la scalinata di quel loro edificio dai mattoni
rossi dove ancora avevano l' appartamento precedentemente
affittato... al quale presto avrebbero detto addio.
“Rebekah se vuoi posso venire con
te...ora che il problema mangiamorte dagli organi fusi è stato quasi
risolto il ministero non ci sta impegnando troppo...o almeno non sta
impegnando me”
la voce annoiata di Sophie Deveraux
raccoglieva nelle sue note più o meno tutte le emozioni che
accomunavano le ragazze in quel momento.
“Dico davvero Sophie...posso farlo da
sola, quello che mi crea problemi non è incontrarmi da sola con i
lupi mannari, dopo i miei fratelli credo di poter affrontare chiunque
anche con questo stupido corpo umano”.
Gli attacchi dei licantropi stavano
diventando sempre più studiati e meno prevedibili...organizzati, e
Rebekah si trovava costretta ad affrontare il problema secondo le
direttive che il ministero della magia le comunicava, direttive a
parer suo scadenti, bigotte e improducenti, in quel periodo pensava
spesso ad Hayley, se la sua mamma lupa fosse stata lì probabilmente
le avrebbe potuto dare qualche consiglio utile su come negoziare con
quelli del suo genere, ma sfortunatamente la persona ai lupi mannari
più vicina che lei avesse era suo fratello Nik il quale non era in
uno dei periodi più diplomatici della sua vita. Lui assieme agli
amici di Camille aveva già lasciato l' appartamento e si era
trasferito in uno dei loro manieri nella nazione, questo aveva
permesso a Camille di prendersi una più che meritata vacanza da
quello che ormai sembrava essere il suo impiego fisso ossia evitare
che suo fratello e quel cacciatore ancora così sconosciuto per la
vampira dessero inizio a una serie di morti che di certo avrebbero
avuto non pochi effetti collaterali.
“Siamo tutte nella stessa barca
vero?”
“Vuoi dire frustrate e prossime all' assassinare
qualcuno? Sì So' credo che ci siamo quasi!”
l' allegria della
ex vampire nel pronunciare quelle parole fece stranamente sorridere
le altre due
“Sapete non pensavo avessimo così
tanto in comune! Sono proprio contenta di avervi conosciute”
“Oh io ci avrei scommesso!”
“Che
vuoi dire Cami?”
la bionda si voltò stranamente sorridente
verso le altre due, quei giorni l' avevano particolarmente prvata e
vederla in vena di scherzare era una cose che le altre due adoravano
“Sorvolando sul fatto che io sono
umana, Sophie è una strega e tu una vampire millenaria....siamo
tutte andate a letto con lo stesso uomo, direi che è abbastanza
indicativo!”
le altre due cominciarono con sommo
sollievo della bionda a ridacchiare ricordando quei giorni a New
Orleans che smbravano così lontani.
Posando le buste della spesa nel
pavimento la bionda si sporse per cercare di aprire la porta dell'
appartamento lasciando antrare le altre due prima di lei, ma
nonappena furono dentro il sangue della strega del quartiere francese
gelò nel momento in cui la donna si rese conto che non erano sole e
che la persona che ora stava comodamente seduta sul pavimento del
loro salotto in quel momento si sarebbe dovuta trovare in una
prigione.
“State indietro!”
istintivamente tirò fuori la bacchetta
puntando gli occhi neri contro quelli verdi e divertiti del loro
ospite, occhi di portava con sé un passato che Sophie eavrebbe
prefirito tenere celato e che aveva un gran a che fare con l' uomo
che nel frattempo aveva cominciato a ridacchiare osservandole
divertito, ma mentre Sophie era sicurissima di quello che avrebbe
dovuto, e voluto, fare Rebekah osservava rapita la figura emaciata
che minacciava in quel momento la loro sicurezza e inspiegabilmente
per le altre due vi si avvicinò con gli occhi velate dalle lacrime
“Pensavo che non ti avrei più
rivisto...Finn”
“Ciao sorellina...dov'è il bastardo? Credevo
foste tutti assieme”
in quel momento dalla porta della
cucina emerse un' altra figura maschile, alta e slanciata con una
meravigliosa espressione sollevata in volto un volto amico che fece
quasi sobbalzare la terapista ma che fece anche abbassare la guardia
della sterga
“Vincent...ci hai trovate! Ma come- e
chi- ?”
le parole non riuscivano a lasciare la
bocca ma l' emozione era quasi tastabile, l' uomo le si avvicinò
onestamente contento di aver trovato almeno loro in buono stato
“è una sotria lunghissima...è stata
Freya in realtà non io, e quello come ha già capito Rebekah è
Finn”
“Vince devo chiederti una cosa...come
hai trovato il corpo, il corpo che ospita Finn, lui è un ricercato
non può stare con noi...ed è pericoloso”
“A dire il vero Sophie speravo che me
lo dicessi tu...era vicino a New Orleans quando l' ho trovato...e
chiedeva di tua sorella”
la faccia pallida e atterrita della
Deveraux divenne tavola di studio sia per Rebekah che per Camille, le
quali ci lessero emozioni che conoscevano entrambe fin troppo bene
perché erano emozioni che le riguardavano in prima persona...Sophie
Deveraux aveva la faccia di chi nascondeva qualcosa, qualcosa di
grosso
“Finn”
questa volta la strega si rivolse
direttamente al vampiro nel corpo del mago, sperando di ottenere
qualcosa
“Finn io devo parlare con lui”
l' uomo ghignò divertito...oh lui
sapeva che che quei due avrebbero avuto molto di cui parlare. Lo
aveva visto nella mente del suo ospite indebolita dagli anni in
prigione...una mente che aveva troppo in comune con quella della
defuna Jane Anne, il corpo collassò a terra sotto lo sguardo stupito
dei presenti per rialzarsi poco dopo rivelando il volto di un uomo
spaesato e confuso che nonappena vide Sophie subì quasi una
metamorfosi...sorpresa e sollievo forse tutte cose che contribuirono
ad alzare il livello di curiosità dei presenti
“Non mi sorprende sapere che ci sei
tu dietro tutto questo...tassorosso”
“Non ho tempo da perdere
...per cui perché non mi dici che cosa volevi da mi
asorella...Rodolphus”
***
la lunga fila di grifondoro di fronte
all' ingresso del loro dormitorio aveva fatto intendere ad Hermione
Granger che Ron doeva aver fatto qualcosa per far offendere la
signora grassa...proprio quel giorno che lei, vista la pioggia
improvvisa aveva deciso di starsene tranquilla a studiare, uno sbuffo
violento da parte di quest'ultima attirarono l' attenzione di quel
suo amico dai capelli scarmigliati
“Ti prego..non fargli del male”
“Ma
ti pare normale? Io non ci voglio credere che ha dimenticato di nuovo
la parola d' ordine”
Harry sapeve benissimo che l'
irritazione nella voce della compagna non dipendeva dalla dalla
quella assurda e stressante situazione quanto dalla
recente...recentissima relazione tra il suo amico e una grifondoro
del oro anno, Lavanda Brown. Hermione aveva preso la cosa come una
qualsiasi ragazza che, dopo aver realizzato di essere innamorata di
uno dei suoi migliori amici, aveva visto la sua possibilità di
starci assieme a causa della prima venuta....ovvero malissimo
“Sono certa che sarà stato troppo
impegnato ad allenarsi per
prestare attenzione a sciocchezze simili!”
“Di chi parli?”
improvvisamente
i due grifondoro si trovarono di fronte il loro amico dalla chioma
rossa che li aveva raggiunti abbracciato, o meglio avvinghiato, alla
sua nuova conquista.
“Che
succede?”
“R-ron....non eri tu che cercavi di entrare in
dormitorio?”
il
rosso squadrò l' amica indignato, quella mancanza di fiducia nei
suoi confronti lo faceva imbestialire
“Credi
che sia troppo stupido anche per entrare in dormitorio oltre che per
giocare a quidditch? Almeno le scale hanno deciso di non cambiare”
ma
prima che Hermione potesse ribattere dalla folla emerse Neville
Pachock ed Harry notò con preoccupazione che il ragazzo era pallido
come un cencio
“C'è
qualcosa che dovreste vedere...tutti quanti voi”
i
quattro si fecero strada tra studenti del primo anno spaventati e
ragazzi più grandi decisamente irritati e quando raggiunsero il
quadro della signora Grassa il trio dei miracoli mettendo da parte la
precedente accennata ostilità si scambiò uno sguardo complice, la
donna era nel quadro ma era immobile...immobile come se fosse un
quadro normale, un quadro babbano.
Harry
si allontanò dai due amici e iniziò ad osservare i quadri
circostanti i quali come temeva erano nelle stesse condizioni, si
ricordò improvvisamente di cosa aveva detto Ron appena arrivato
almeno le scale hanno deciso di non
cambiare
“Hermione fammi
un incantesimo”
la ragazza lo
guardò inizialmente un po' confusa
“Che incantesimo
Harry?”
“Uno qualsiasi
Dai! Schiantami o...o pietrificami, fammi una fattura ma fai
qualcosa!”
la ragazza puntò
ancora insicura la bacchetta contro il migliore amico e pronunciò
decisa l' incantesimo più innocuo che le venne in mente
“Levicorpus”
ma, esattamente
come si aspettava Harry, non accadde nulla
“Che diavolo sta
succedendo? Siamo sotto attacco?”
Ron per quanto in
quei giorni non stesse andando d' accordo con la riccia sapeva
benissimo che se Hermione decideva di scagliare un incantesimo non
sbagliava mai...e quell' insieme di stranezze lo avevano portato a
una sola conclusione...ad Hogwarts non c'era magia
“Potremmo...Herm
vai in biblioteca vedi se riesci a trovare qualcosa, Neville avvisa i
professori, Ron vieni con me”
“Dove andiamo?”
“Nei
sotterranei...se siamo fortunati ci troveremo Malfoy”
“Pensi che sia
stato lui Harry?”
“Diciamo che i suoi precedenti non mi
aiutano a pensare diversamente...poi da qualcuno dobbiamo pur
cominciare!”
con quelle parole i
ragazzi si separarono diretti ognuno verso le proprie destinazioni.
***
“Sii onesto
Harry...non credi davvero che Malfoy sia capace di auna cosa
simile...insomma guarda!”
il ragazzo mostrò
distrattamente il panorama di caos totale che si era scatenato, i
quadri ovunque guardassero erano immobili, intere classi nel caos
totale con professori che non avevano impiegato troppo per capire
cosa stesse succedendo e che cercavano di mettersi in contatto con il
Minestero della Magia o con qualche Auror
“Far sparire la
magia da Hogwarts mi sembra troppo anche per Malfoy! Poi scusa se
davvero fosse possibile per lui fare una cosa del genere perché mai
uno come Voldemort non lo ha fatto prima?”
il moro si girò
esasperato verso l' amico
“Senti Ron...io
non credo che sia Malfoy a fare l' incantesimo, sono perfettamente
consapevole del fatto che non sia neanche lontanamente capace di
prosciugare la scuola...ma cerca di essere realista, io, te ed
Hermione siamo bravini con gli incantesimi, ma di magia oscura ne
sappiamo poco e niente...la mia speranza, se davvero lui non dovesse
essere coinvolto, è che sia, vivendo a stretto contatto con i
mangiamorte, leggermente più informato di noi”
i due ragazzi si
fermarono di fronte all' ingresso del dormitorio di Serpeverde anche
lì con studenti che cercavano disperatamente di entrare
“Che diavolo ci
fate qui Grifondoro?”
la voce furiosa di
Gregory Goyle attirò l' attenzione dei due che cercarono tuttavia di
mantenere una parvenza di controllo
“Senti..dobbimo
entrare e dobbiamo vedere Malfoy”
“Beh io non sono
sicuro che Draco voglia vedere voi”
“Senti tu-”
“Adesso basta!”
i tre si girarono
verso Daphne Greengrass accompagnata da una ragazzina che doveva
essere qualche anno più piccola di loro
“Goyle cosa
diavolo succede?”
“Vogliono vedere Draco”
la ragazza lo
sorpassò fermandosi di fronte ai due grifondoro che speravano di
trovare in lei un' interlocutrice più ragionevole
“Non penserete
davvero che sia colpa di Draco!”
“Noi non lo pensiamo ...ma
ti renderai conto che questa cosa che sta succedendo...noi non
sappiamo nulla di magia oscura...e lo sappiamo...io ero nell' ufficio
di Silente il giorno che tu”
la ragazza gli mise
una mano sulla bocca velocemente impedendo ad Harry di finire la
frase, si voltò verso la ragazza che era venuta con lei e le fece
cenno di andare via
“Astoria vai a
vedere se i bambini del primo anno hanno bisogno di
qualcosa...Gregory vai a cercare il professor Piton”
“Ma
veramente-”
“VATTENE VIA! Voi due venite con me”
Ron ed Harry
seguirono confusi la ragazza che li portò lontano dall' entrata,
affollata, della casa di Salazar
“Io ...non so
cosa voi crediate ma non è stato Draco a fare quello che vedete”
“Vogliamo solo sapere dove si trova...è nel dormitorio?”
la ragazza si
ricompose, ma era evidente che tutti quegli avvenimenti l' avevano
scossa parecchio,
“Lui non è
qui...doveva andare a trovare Theo stamattina, sapete è ancora in
infermeria dopo che-”
ma la frase fu
interrotta dalle risate soffocate di Ron che, non si vergognava ad
ammetterlo, ricordava con gioia lo scontro avvenuto tra i due
serpeverde i giorni precedenti ed il fatto che Nott fosse ancora in
infermeria era la conferma che la O'Connell non ci era andata per
niente leggera con lui.
“Che ne direste
se andassimo in infermeria per vedere se riusciamo a trovarlo là?
Daphne puoi venire con noi se vuoi”
ottenuto un cenno
affermativo da parte della bionda i tre si allontanarono
assieme...cercando di passare il più inosservati possibile.
***
Hermione si
scaraventò dentro la Biblioteca lanciandosi un ultimo sguardo dietro
per essere sicura che Gazza non fosse da quelle parti, richiuse la
porta dietro di sé notando con piancere che la Pince era
addormentata sul bancone e che gli studenti, evidentemente spaventati
da quello che stava succedendo avevano lasciato l' aula.
Si diresse
velocemente verso gli scaffali della sezione proibita..conscia del
fatto che se ci fosse stata una possibilità per fare o disfare un
incantesimo del genere lo avrebbe trovato lì, aveva appena preso in
mano il primo volume quando udì distintamente il rumore di dolce e
basso di..una mela? Una pesca...che veniva morsicata.
“Non ci posso
credere mezzosangue...la sezione proibita....allora non sei così
santarellina come vuoi far credere!”
la grifondoro si
girò trovandosi di fronte il ghigno strafottente di Draco Malfoy
che, per l' appunto si mangiava una mela assolutamente incurante
dell' ambiente circostante
“Non so se tene
sei accorto Malfoy ma la scuola potrebbe essere sotto attacco!”
“Oh per cui sei venuta a compiere la più trasgressiva azione
della tua vita prima di andare a farti ammazzare per Potter!”
il tono sarcastico
e denigratorio del serpeverde la fecero solo imbestialire di
più...poi un brivido freddo le percosse la schiena e la
consapevolezza di avere il probabile colpevole davanti agli occhi le
fecero istintivamente tirare fuori la bacchetta
“Vuoi provare
anche il brivido dell' omicidio?”
“Smettila di fare il finto
tonto Malfoy! Cosa diavolo sta succedendo?”
il ragazzo alzò un
sopraciglio divertito e fece qualche passo verso la strega
“Sai che quella
non ti proteggerà in questo momento vero? Ma potresti sempre cercare
di buttarmi a terra in uno scontro corpo a corpo...sappiamo già che
possiedi la forza di un uomo”
la ragazza arrossì
leggermente capendo subito che stava alludendo al loro piccolo
scontro avuto durante il terzo anno
“Sei tu il
colpevole?”
“Tu che ne pensi?”
“...no
mezzosangue...potrà sembrarti strano ma con il mio migliore amico
ancora in infermeria per colpa di quella pazza scatenata non avrei,
per attaccare la scuola, usato l' unico modo che poteva privarlo
delle cure d cui aveva bisogno e di certo non in questo momento”
Hermione abbassò
la bacchetta semiconvinta...del resto forse anche lui aveva degli
amici da proteggere e francamente era certa che una magia del genere
fosse troppo anche per Malfoy
“E poi siamo
onesti...non ne saresti capace manco volendolo, forza aiutami a
cercare qualcosa...l' ultima cosa che voglio è che questa situazione
assurda duri abbastanza da dare il tempo a quella sociopatica di tua
zia di arrivare qui”
i due si misero ad
analizzare attentamente alcuni dei testi a loro disposizione
rendendosi conto entrambi della stranezza della situazione
“Pensi che
potremmo essere sotto attacco?”
“Se lo fossimo ci sarebbero
già state le prime vittime...sono passati venti minuti e di attacchi
manco l' ombra”
Improvvisamente una
scossa violenta fece crollare diversi tomi e Draco osservò Hermione
scendere dalla scaletta per tornare a terra
“Vai a combattere
i mangiamorte ma hai paura dei terremoti?”
“Immagino che
invece tu ti stia divertendo!”
La ragazza si era
accucciata sul pavimento con le mani strette sulle orecchie per
cercare di non pensare al caos che la circondava...credevano di non
essere sotto attacco? Avevano sicuramente parlato troppo presto.
Hermione si
aspettava che Malfoy tornasse a prenderla in giro da un momento all'
altro invece con sua grande sorpresa stette fermo a esattamente
dov'era e la guardava con...preoccupazione? Sicuramente si stava
sbagliando.
Draco da parte sua
si ritrovò a posarle, con sgrande sorpresa sia sua che della
ragazza, le mani attorno alle spalle
“Senti...andrà
tutto bene ok? È solo...è solo un terremoto”
“Davvero? E dopo
il terremoto cosa arriverà? Certe volte...certe volte ho coe la
sensazione che la situazione possa solo peggiorare”
il serpeverde si
rese immediatamente conto che le parole della mezzosangue stavano
andando a coprire tutto l' arco di avvenimenti che aveva, dal primo
anno di scuola, visto lei e i suoi amici protagonisti e prima che lui
potesse dire qualcosa per confortarla le scosse si arrestarono così
come erano cominciate, Hermione spostò tempestivamente lo sguardo
verso la superficie giallastra delle pagine che aveva in mano notando
con sua grande sorpresa che le figure aveano ricominciato a
muoversi...la magia era tornata.
“Hai visto?
Nessun attacco...niente di niente, vuoi andare fuori a vedere che non
ci siano stati danni?”
la ragazza accettò
senza pensarsi la mano del ragazzo di fronte a lei...pensando a
quanto bizzarro fosse che per l' ennesima volta dall' inizio di
quell' anno scolastico nessuno dei due aveva sentito la necessità di
insultare l' altro.
Si avviarono fuori
dalla libreria ripercorrendo tutti i corridoi della scuola...i quadri
avevano ripreso a muoversi e a parlare, alcuni degli studenti
continuavano a correre in un via vai disordinato cercando di
rimettere assieme i pezzi di quello che era appena successo, ma con
grande sollievo di Hermione nessuno pareva essersi fatto male
“Hai visto
mezzosangue...stanno tutti be-”
ma le parole del
serpeverde furono bruscamente interrotte da un urlo disperato, la
voce che riecheggiava ancora nei corridoi chiedendo aiuto spezzata
dai singhiozzi era una voce ben nota ad entrambi i ragazzi, Hermione
giurò di vedere Malfoy impallidire prima prima che quest' ultimo si
lanciasse giù per le scale verso l' infermeria per cercare di capire
cosa mai potesse essere accaduto a Daphne Greengrass.
***
Dove diavolo sono? Ero
morto...dovevo essere morto...ma allora che cosa è questa luce
assurda?
“An Toi Lem, Briggitte Bratti”
...queste voci...Davina?
“An Toi Lem, Brigitte Bratti”
hai davvero trovato il modo piccola
strega...tu e quelle piccole sanguinarie delle tue amiche
“An Toi Lem, Brigitte Bratti”
Quando la voce
melodiosa e ovattata venne a mancare, Kol Mikaelson si rese conto di
avere un corpo di nuovo, e una vista e un olfatto...era come se
stesse sperimentando i cinque sensi per la prima volta, prendendo di
nuovo coscienza del suo corpo si alzò trovando le quattro fanciulle
del raccolto a terra prive di sensi, esauste per lo sforzo compiuto.
Si fermò ad osservare il corpo di Davina, studiandola le accarezzò
i capelli
...alla fien hai davvero trovato un
modo per ripostarmi indietro.
Ma c'era ancora una
cosa con la quale il giovane vampiro non aveva fatto i conti...quelle
quattro portentose ragazze aveano riportato in vita Kol...il vero
Kol...il vampiro Kol.
La sete,
bruciandogli la gola come fuoco, rifiutava di passare inosservata, il
bisogno di sangue era tornato a farsi sentire, doveva allontanarsi da
loro. Si guardò intorno cercando di capire dove fosse quando con sua
grande sorpresa trovò, piegati con cura, dei vestiti posati su una
sedia...e sopra di essi il suo anello per la luce del sole, accanto
ad essi una pagina di giornale che ritraeva Sophie Deveraux assieme a
un uomo che non aveva mai visto, un giornale di Londra.
...eravate lì
anche prima?
Si avviò fuori da
quella stanza e con suo grande disappunto si rese conto di essere in
una scuola...una scuola piena di ragazzini sui quali non si sarebbe
potuto nutrire che pergiunta vestivano in modo davvero bizzarro, una
cosa era sicura...non era più a New Orleans,
Dove diavolo sono?
camminava conscio
del fatto di avere gli sguardi di quei mocciosi confusi puntati
addosso, avrebbe dovuto fare presto...decise di rifugiarsi,
ansimante, in quella che sembrava un' infermeria almeno lì avrebbe
potuto trovare del sangue, si richuse la porta dietro notando che
solo un letto era occupato, da un ragazzo che lo guardava decisamente
stranito
“Sei il medico?
Non sei un po' giovane?”
Kol gli si avvicinò
consapevole di aver trovato la soluzione ai suoi problemi.
Lui andrà bene
“Dimmi dove
siamo?”
Theodore Nott da
parte sua era già stufo dell' aria strafottente di quel giovane uomo
di fronte a lui...vestito per giunta come il più comune dei
babbani...ma stranamente non oppose resistenza, rispose alla domanda
come se fosse l' unica cosa da fare
“In
Inghilterra...alla scuola di magia di Hogwarts...chi diavolo sei?
Cosa mi stai facendo?”
“Silenzio ragazzo ...non vogliamo
farci sentire”
e così stette il
sepreverde, in sepreverde, con gli occhi piendi di terrore appena
capì che quello non era affatto un medico, l' ultima cosa che sentì
prima di perdere i sensi furono i denti del vampiro perforagli il
collo poi solo uno strano formicolio.
Kol poteva dirsi
soddisfatto, aveva trovato il sangue, aveva capito dove si trovava,
ora restava solo da capire come fare a trovare i suoi fratelli?
Sempre che fossero lì anche loro.
Ma d' un tratto la
porta si spalancò violentemente rivelando un gruppetto di ragazzini
in divisa
“Co-cosa gli stai
facendo?”
mentre una piccola
bionda guardava sconvolta la scena gli altri con lei tirarono subito
fuori..delle bacchette magiche?
Quei ragazzini
rievocarono subito dei ricordi nella mente del vampiro, risalenti
alla metà dell' ottocento...o del novecento? Non ricordava bene, ma
appena l' urlo disperato della ragazza ruppe l' aria capì che era il
momento di andare. Schizzò fuori troppo veloce anche per essere
visto e prese immediatamente le distanze dal gruppo di studenti, si
fermò solo quando si ritrovò davanti un curioso uomo magro e
trasandato che gli si piantò davanti come a volerlo fermare, il
vampiro non si fece troppi problemi ad afferrarlo per il collo e a
scaraventarlo contro il muro
“Tu adesso, mi
farai uscire di qui e mi dirai come raggiungere Londra nel più
veloce dei modi”.
***
“Daphne!”
Hermione faceva ormai fatica a tenere il passo di Draco che giunto in
prossimità dell' infermeria si buttò sull' amica ancora in stato di
shock che cercava di alzarsi da terra
“Daphne
guardami..dimmi che è successo!”
“Io non...non ne
ho idea, è stato così,veloce”
poi indicò il
corpo di Theo privo di sensi mentre i tre grifondoro, stupiti dallo
sguardo di puro terrore sul volto del serpeverde cercavano di
rimetterlo sul lettino,
“Lui è..è per
caso...”
“è vivo Malfoy! È solo svenuto...ma quella cosa ci
si stava praticamente nutrrndo quando siamo arrivati, non avevo mai
visto nulla di simile”
un sospiro di
sollievo uscì dalle labbra sempre semisocchiuse del serpeverde che
si avvicinò all' amico, il collo, decorato dall' evidente e profondo
segno di un morso, e buona parte del torace erano completamente
coperti dal sangue.
“Signor Potter!
Ma cos- cosa diamine è capitato qui?”
“Piacerebbe saperlo
pure a me”
i ragazzi si
voltarono verso le due figure appena entrate, l' espressione di
terrore dipinta sul volto della McGranitt si intonava perfettamente a
quella situazione assurda nella quale gli studenti si erano
ritrovati, mentre l' uomo accanto a lei raggiunse il letto con Theo
percorrendo l' infermeria a grandi a grandi falcate
“Di cosa si
tratta Alastor?”
l' auror scostò il
brandello della camicia di Theodore osservando il morso e la ferita
che cominciava lentamente a perdere meno liquido vermiglio
“è un vampiro
Minerva....questo è senz'altro un Vampiro, lo avete trovato voi?”
i ragazzi fecero un cenno affermativo con la testa senza dire
nulla, ancora troppo sconvolti da quello a cui avevano assistito
“Allora..temo
proprio di dovervi interrogare”
***
Quando Adhara
riprese i sensi la stanza in cui si trovava le sembrò terribilmente
buia, l amente era ancora accecata dal bagliore che aveva visto prima
di lasciarsi andare a uno stato di totale incoscienza, tenendosi la
testa formicolante con la man si alzò notando Davina già seduta su
una delle sedie, accanto a lei i granelli del del cerchio di sale si
mischiavano ai resti del diamante perfetto, completamente
plverizzato; delle ceneri di Kol Miakelson nessuna traccia
“Che diavolo è
successo? Ha funizionato?”
l' amica grifondoro le rivolse un
sorriso preoccupato e, Adhara notò, anche leggermente rassegnato
“Non ne ho idea
Adhara...non c'era quando ho ripreso i sensi, e le ceneri sono
andate, per cui ho ci siamo riuscite o comunque abbiamo bruciato la
nostra unica possibilità”
“Vedrai che andrà
tutto bene...prometto che troveremo un altro modo se non dovessimo
farcela”
“Davvero?”
non c'era speranza
nella voce di Davina e la Serpeverde non poteva darle torto
“Vado fuori a
vedere cosa succede, tu resta qui e aspetta le altre...ci rivediamo
più tardi”
assicuratasi di
ricevere un cenno affermativo da parte dell' amica, Adhara si avviò
fuori dalla stanza trovando i corridoi nel caos totale, a quanto pare
il loro incnatesimo aveva avuto riprercussioni anche nelle mura della
scuola...e non se ne sarebbe dovuta soprendere. Ovunque studenti
cercavano conforto l' uno nell' altro, c'era addirittura chi parlava
di attacco terroristico sventato, che qualcuno avesse cercato di
introdursi nella scuola per uccidere Harry Potter e che avesse
fallito solo per l' intervento tempestivo degli Auror, la strega di
New Orleans si chiese per un momento se pure Sophie fosse stata
mandata da loro.
Sì fermò per un
momento di fronte alla porta dell' infermeria notando Theodore ancora
steso sul lettino, possibile che fosse ancora in quelle condizioni
solo per lo scontro avvenuto tra loro due? Si decise ad entrare
trovando Madama Chips intenta a somministrargli quelle che sembravano
a tutti gli effetti pozioni rimpolpa sangue.
“Cosa posso fare
per te cara? Ti senti male?”
“Oh no, no
davvero..ero qui per vedere cosa aveva il mio compagno di casa”
l' espressione
della donna si rabbuiò improvvisamente
“Poveretto, era
già ridotto maluccio la prima volta che me lo avevano
portato...anche s enon pareva nulla di grave, ora invece..dopo l'
attacco di quel vampiro maledetto...”
alla parola vampiro
l' espressione di Adhara si colorò di nuova speranza, le dispiaceva
per Theo ma se il vampiro che lo aveva attaccatto era chi lei pensava
allora era fortunato ad essere stato trovato ancora vivo
“Che vampiro?”
“Uno che deve
essere entrato durante...durante...non so neanche come chiamarlo,
tutta la magi aera andata via e suppongo pure le nostre fonti di
protezione e un vampiro deve essere riusicto ad entrare...anche se in
pieno giorno mi pare una così bizzarra, il povero Theo ha avuto la
fsortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato”
“Capisco...beh
grazie mille! Mi infori se dovesse sentirsi meglio”
la ragazza si
lanciò fuori dalla stanza senza attendere la risposta della donna,
ora vrebbe finalmente potuto dare una buona notizia a Davina.
Si diresse di nuovo
verso la porta di quella stanza misteriosa per comunicare alle sue
amiche che il loro incantesimo eta riuscito, che se non avevano
rivisto Kol era puramente perché evidentemente il minore dei
Mikaelson doveva avere qualche piano per conto suo, ma svoltando l'
angolo non vide la chioma bionda di Daphne Greengrass venirle
addosso.
“Ma che- Daphne
cosa diavolo hai?”
ripresasi dallo
scontro iniziale la strega di New Orleans puntò lo sguardo cercando
di leggere il volto dell' amica, sconvolta e agitata... evidentemente
il loro incantesimo aveva cretao più problemi del previsto
“Scusa..scusami
Adhara, ma quello che sta succedendo è solo...oh mamma, senti devo
andare ho bisogno di parlare con Theo adesso”
prima che la bionda
potesse andarsene Adhara la fermò serrandole la mano sull'
avambraccio causando nell' amica non poca irritazione
“Senti, prima che
tu mi salti addosso, non puoi parlare con Nott, è incosciente... del
tutto inutile come sempre, perché non ti calmi e non mi dici cosa
sta succedendo?”
la bionda ancora
ansimante per la corsa cercò di calmarsi e convinta dalle parole
dell' amica si sedette cercando di riassumere brevemente la
situazione dalla mancanza di magia fino all' arrivo degli Auror e
degli interrogatori, man mano che Daphne prosegueva col racconto
Adhara si rendeva conto che si erano davvero spinte troppo oltre e
che quello strano preside amico di Sophie non ci avrebbe messo molto
a capire chi c'era dietro quel misterioso attacco, anzi sicuramente
lo sapeva di già. Se le avessero prese le loro possibilità di
sconfiggere Dhalia si sarebbero quantomeno dimezzate, avrebbero perso
un sacco di tempo a risolvere quella assurda situazione senza curarsi
di quelle che srabbero state le conseguenza...e adesso un loro
compagno innocente, almeno in quel caso, sarebbe probabilmente finito
in galera per questo
“Daphne c'è una
cosa che non capisco, hai detto che questi Auror hanno accusato
Mlafoy perché credono che si affiliato a questo...questa specie
setta di maghi oscuri e gli hanno chiesto di mostrargli il braccio
per dimostrare il contrario...perché non gli ha davvero
semplicemente mostarto il braccio?”
bastò uno sguardo
disperato della bionda per capire che anche quei ragazzini protetti
tra le mura della scuola avevanpo i loro bei problemi.
“Oh mio
Slazar...ma allora lui-”
“Draco non è cattivo Adhara, non
pensare male, ma io non credo che abbia alcuna scelta”
“Che diavolo fate
voi due qui?”
le due ragazze si
voltarono ritrovandosi Theodore Nott appena rialzato avvolto in una
vestaglia bianca che dovevano avergli dato per sostituire la divisa
sporca di sangue,il serpeverde osservava le due ragazze con
sospetto...aveva bisogno di sapere cosa diavolo stesse succedendo
“Theo! Dovresti
essere ancora a letto, torna immediatamente dentro!”
“No
aspetta Nott! Per caso ti ricordi come era fatto il vampiro che ti ha
aggredito? Oppure sai il suo nome?”
Theo avrebbe
risposto se lo sguardo blu della compagna non gli avesse confermato
alcuni sospetti che erano nati durante la visita di Draco quella
mattina, durante quel curioso black out di magia...nessun segno di
preoccupazione o paura, quanto piuttosto una grande eccitazione, lui
era sempre stato un ragazzo abbastanza perspicace sopratutto quando
si trattava di sentimenti ed empzioni, desideri ed aspettative, per
quello lui e Blaise erano così popolari tra le ragazze e per quello
Daphne era costantemente arrabbiata con loro.
“Io non ci posso
credere”
“Theo che
succede?”
con uno slancio che
prese alla sprovvista entrambe le ragazze si avventa su Adhara
afferrandola per la camicia
“Ci sei tu dietro
questo casino vero mezzosangue?”
“Ti sugerisco amichevolmente
di lasciarmi andare adesso!”
“Theodore e Adhara
perfavore!”
“Il mio migliore amico sta per essere arrestato
perché tu avevi in mente chissà che cosa!”
Daphne cercò di
mettersi in mezzo tra i due aggrappandosi con entrambe le mani al
braccio di Theo, che stava ancora addosso all' amica con i muscoli
tesi e le nocche biance
“Andiamo Daphne!
Chi altri vuoi che sia stato?”
la riccia poteva
sentire lo sguardo pungente dell' amica studiarla alla ricerca di
qualche segno che smentisse le parole del moro...segni che non
avrebbe trovato. Lo sguardo sfuggente di Adhara e la sua mano
tremolante che aveva ormai smesso di combattere contro la presa
ferrea di Theo la convinsero che, come al solito, l' amico aveva
centrato il segno e per quanto Daphne potesse essersi affezionata
alla O'Connell in quei brevi mesi mai avrebbe potuto mettere a
paragone quel legame ancora in fase di sedimentazione con l' amicizia
di Draco che era in quel momento la sua maggiore preoccupazione.
“Daphne io-”
“Dimmi che cosa sai...per favore”
“L' ho fatto per un
buon motivo...non posso dirti quale, ma ti aiuterò a togliere Draco
dai guai”
quell' affermazione
fu abbastanza per convincere Nott a mollare la presa e Daphne a
rilassarsi, la bionda pur vergognandosi un po' non poteva negare di
sentirsi stranamente sollevata che Adhara avesse deciso di
collaborare.
“Beh allora
andiamo!”.
Londra, 12 Ottobre
2013
Rebekah passò un
tovagliolo umido a Sophie che cercava di togliere il sangue dalle
mani e dai vestiti, poi il suo sguardo si posò sulla figura legata a
una delle sedie ancora rimaste in quell' appartamento, il sangue gli
colava lungo il viso e il petto e la vampira si ritrovò non troppo
sorpresa che l' autrice di quel massacro fosse prospio la strega
amica
Del resto ha ucciso Davina
“Andiamo
Sophie...dopo tutti questi anni credevo che volessi almeno fare
quattro chiacchere!”
il tono derisorio
dell' uomo non lo aveva abbandonato nonostante le innumerevoli
torture che la strega gli aveva inflitto
“Vuoi parlare
Lestrange? Va bene parliamo!”
la donna si
posizionò di fronte al suo interrogato assicurandosi che tenesse gli
occhi ben piantati nei suoi, in una condizione normale, sempre che
normali potessero essere le condizioni che vedevano Rodolphus
Lestrange e Sophie Devaraux potessero essere definite normali, gli
avrebbe chiesto di Rabastan o lo avrebbe direttamente riconsegnato
alle autorità, ma anche lei in quel momento aveva bisogno di
risposte, se Rodolphus cercava Jane Anne cercava quasi sicuramente
qualcosa che avesse a che fare con il Quartiere Francese e se cercava
qualcosa nel suo territorio in quel momento per quanto ne sapeva lei
poteva essere anche qualcosa che l' avrebbe messa in pericolo.
“Dimmi perché
cercavi Jay e io non ti ammazzo”
“Oh Sophie lo
sappiamo entrambi che non puoi ammazzarmi...se mi uccidi poi avresti
bisogno di un altro corpo per il tuo amico qua dentro...”
“Non
è mio amico”
“...e la tua situazione si farebbe addirittura
più complicata di quello che già è. No, parliamo di
qualcos'altro...hai visto mio fratello di questi tempi? Sai sono
assolutamente certo che mi stia nascondendo qualcosa...e dopo la tua
performance di stasera sono assolutamente certo che abbia a che fare
con te...da dammi qualche indizio”
la donna cominciava ad
agitarsi e con lei anche gli altri presenti, evidentemente la voce
del suo arrivo in Inghilterra si era sparsa anche tra i nemici del
paese, provò per un attimo ad immaginarsi la reazione che doveva
aver avuto Rabastan alla notizia, soprattutto dopo che lei gli aveva
garantito che mai avrebbe messo Adhara in pericolo portandola in
Inghilterra e seppe con certezza di aver deluso Jane Anne alla quale
aveva giurato che sua figlia non sarebbe andata incontro al destino
della madre...il che riguardava anche l' avere a che fare con certa
gente
“Non ci vuoi
davvero parlare con me eh Deveraux? Allora parlerò io, dimmi come
hai preso la notizia della morte del caro Evan? Eravate piuttosto
intimi ai tempi della scuola...sai è stato ammazzato dal tuo
nuovo, come chiamarlo...datore di lavoro? Sa che avevi un arelazione
con il cugino della cara Bella? Ma immagino che tu debba averglielo
tenuto nascosto...non staremmo qui a parlare altrimenti”
“Dove vuoi
arrivare Lestrange?”
“Io e te, cara
Sophie, siamo uguali!”
il tono soddisfatto dell' uomo disgustò
la ragazza così tanto che avrebbe a quell' affermazione deisderato
di rispondere con altri incantesimi...e lui se ne accorse, e dalla
sua espressione soddisfatta Sophie comprese che era esattamente la
reazione che si aspettava, ma si afrettò lo stesso a rispondere
“Noi non siamo
uguali Lestrange, io non sono come voi”
“Oh ma sei più come
noi che come quei ridicoli pezzenti che ci danno la caccia...ecco
fors enon negli ideali ma nei metodi...non sarei legato e sanguinante
a una sedia del tuo appartamentose così non fosse, se tu fossi
davvero come quel cane di Balck a quest' ora io sarei in carcere, ma
non lo sono e sai perché? Perché evidentemente tu hai più da
guadagnare da me qui in questo stato che da me rinchiuso in una cella
ad Azkaban... per cui perché non mi sleghi e non parliamo da persone
civili?”
“Tu non sei una persona civile Rodolphus...e io non
ti devo nulla. Dimmi cosa voleva da Jay”
l' uomo continuava a
studiare la giovane donna di fronte a sé, ne studiava i movimenti e
i tono, le meozioni e le reazioni alle sue evidenti provocazioni. Per
qualche strano motivo Sophie Deveraux era convinta che ci fosse
qualche suo secondo fine nel voler andare a cercare Jane Anne, cosa
effettivamente vera, ma voleva divertirsi un po' dal momento che lui
da quella conversazione non avrebbe guadagnato proprio
nulla...avrebbe provocato un po' la strega e avrebbe scoperto se
spaeva effettivamente cosa lo legava a Jane Anne.
“Sai
Sophie...questa cosa che mi hai fatto è davvero divertente. Questo
Finn deve essere davvero infuriato con voi perché ogni tanto mi
passa alcuni dettagli della vostra vita a New Orleans e certi...certi
Sophie sono davvero divertenti! Non posso credere che tu scopassi
davvero con il vampiro che ha ucciso tua sorella, eppure dopo mio
fratello e Rosier ero convintissimo che i tuoi standard, almeno per
gli uomini avessi un certo livello”
“Adesso Basta!”
“Sophie calmati
ti prego!”
Rebekah assisteva
alla scena impotente e si rese conto che lei e Sophie erano
stranamente simili, entrambe con un passato più oscuro di quello che
davano a vedere ed entrambe desiderose che smpre quel passato
restasse celato anche agli occhi delle persone che in teoria dovevano
essere la loro famiglia. Ipotizzò l'idea di mettere a tacere quel
bastardo prima che potesse riuscire nel suo intento di far davvero
infuriare la strega
“Ah questa però!
Hai davvero ammazzato una quattordicenne? E poi dici che non sei
uguale a noi...ora che ci penso visti questi tuoi assurdi ricordi e i
tuoi precedenti direi che se ti candidassi oggi per cercare di
diventare mangiamorte nessuno potrebbe avere nulla da controbattere!”
e accadde, quello
che sia Cami che Rebekah temevano fin dall' inizio di quel sadico
interrogatorio accadde...Sophie non ce la faceva davvero più e come
l' originaria aveva sperimentato su se stessa non sopportava né le
provocazioni né che qualcuno si arrogasse il diritto di dirle cosa
di giusto aveva o non aveva fatto, afferrò la lama argentata di un
coltello e la piantò violentemente nella coscia del suo
interlocutore che cercò suo malgrado di trattenere le urla, che
ancora in gola gli si mutarono in un rantolio soffocato ed
animalesco, la strega cominciò a rigirare la lama nella ferita
appena inferta assicurandosi di procurare al mago il livello di
dolore più alto ottenibile con quel piccolo oggetto, Camille lasciò
la stanza disgustata dalla con la quale le due donne assieme a lei
compivano atti del genere, si ritrovò a pensare che effettivamente
neanche Sophie così gentile e ra poi così diversa da Klaus,
raggiungense la stanza accanto dove trovò Vincent lasciandosi alle
spalle la glaciale voce di Sophie che aveva ricominciato a trillare
nell' precchio dell' uomo
“Stammi bene a
sentire, tu mi dirai cosa diavolo volevi da Jane Anne chiaro? Oppure
farò in modo che i tuoi allegri compari ti riabbiano a pezzettini...
in maniera tale che il tuo signore si renda conto di cosa capita a
chi si mette contro le streghe del quartiere francese, avevi ragione,
noi non siamo come voi...quando noi vogliamo qualcosa la otteniamo”.
La bionda trovò lo
stregone intento a studiare qualcosa seduto sul pavimento della
camera, ma noappena la vide le rivolse il volto dipinto da quella che
Cami sperò non essere compatimento
“Allora...non
reggevi più?”
la ragazza bevve un sorso di quello che con suo
grande sollievo era Whiskey da bicchiere abbandonato su uno scaffale
senza chiedere il permesso sotto lo sguardo ora divertito di Vincent
“Avevo bisogno di
cambiare panorama...cosa stai facendo?”
“Traccio una via
sicura per raggiungere Mikaelson Court...sai ora che abbiamo la
certezza che il corpo che ho scelto per Finn è davvero quello di un
ricercato non sarà per nulla semplice arrivare dove dobbiamo
passando inosservati...come ti senti? Rebekah ha detto che
ultimamente non te la sei passata troppo bene”
la ragazza si
sedette accanto all' uomo studianto i piccoli granellini di sale che
ordinatamente tracciavano lunghe linee in quello che doveva essere l'
antico territorio del Wessex...le venne spontaneo chiedersi quanti
anni dovesse avere quella mappa che sicuramente così ben tenuta
poteva essere solo di Elajah
“Sto abbastanza
bene...diciamo che tutta questa situazione mi lascia un
po'...stranita credo, sono troppe cose mescolate assieme”
“Non ho capito
con che cosa stanno combattendo esattamente questi tuoi
amici...Rebekah crede che ti stiano stressando troppo”
la ragazza si girò
leggermente seccata
“E quando te le
avrebbe dette tutte queste cose?”
l' uomo sorrise leggermente e
si puntellò la tempia con l' indice facendo sospirare pesantemente
la ragazza
“Non puoi entrare
costantemente nella mente degli altri...lo trovo scorretto!”
“Che
vuoi farci...in fin dei conti è pur sempre il cervello della mia ex
moglie, non hai risposto alla domanda comunque”
“...contro il
marchio di caino”
l' uomo la guardò
un po' stranito e dopo aver capito che la ragazza non scherzava ma
era davvero seria fischiò leggermente e riafferrando la bottiglia di
Whiskey gliene versò un altro bicchiere...più soddisfacente di quel
sorsetto che aveva preso prima.
Cami avrebbe voluto
chiedergli di New Orleans...di Marcel e degli altri ma le parole le
morirono in gola non appena sentì la porta dell' appartamento
spalancarsi di botto, istintivamente scattò in piedi per andare a
vedere cosa stesse succedendo ma fu tempestivamente bloccata da
Vincent che le intimò di fare silenzio, la ragazza fece come
suggerito e aspettò che l' uomo facesse quello che doveva fare
“Invisique”
la teneva stretta
per mano e la guidò sulla soglia della soggiorno dove un giovane
uomo dai capelli rossastri e una donna dagli assurdi capelli rosa
stavano “parlando” con la sterga e l' originaria, i due si
sporsero leggermente facendo attenzione a non fare alcun genere di
rumore, solo perché non potevano vederli non voleva dire che non
potessero percepirne la presenza.
“Tonks io posso
spiegarti”
Cami capì che
Sophie si rivolgeva alla ragazza dai capelli rosa la quale assunse
un' espressione che era al limite del disgusto
“Non c'è nulla
da speigare Sophie...dopo i fatti di qualche giorno fa Moody mi ha
dato ordine di pedinarvi, per essere sicuri che non ci sarebbero
state ritrsioni nei vostri confronti visto quello che era successo
col mangiamorte...ma oggi! Tu hai sempre saputo chi era la misteriosa
ragazza bionda, era con te maledizione! E poi questo...”
Camille notò la
delusione nella voce della ragazza, mentre Vincent teneva d' occhio
l'uomo dai capelli rossicci che aveva nel frattempo cominciato a
girare per casa, probabilmente cercando loro due
“Perché lo hai
portato qui...per ridurlo in quel modo poi? Sirius era sicuro che di
te ci si potesse fidare...lui...lui lo voleva davvero So'. Hai idea
di come la prenderà?”
“Mi dispiace... davvero, ma credimi
non avevo altra scelta”
nella voce dell'
amica Cami lesse sincero senso di solpa, e la ragazza doveva aver
fatto altrettanto perché sembrava davvero sconvolta da quello che
stava per fare, teneva la bacchetta puntata contro le due donne ma
non poteva fare a meno di mostrare quella che era una leggera ombra
di tristezza, la mano tremava mostrando agitazione, per un momento a
Camille parve proprio che fosse lei quella nella condizione peggiore
“Allora dimmi
perché? Se è un buon motivo davvero dimmi quale per favore!”
“Non posso”
“Non mi lasci
altra scelta...Pevensy”
l' uomo richiamato
abbandonò la sua ricerca e tornò nel soggiorno dalla sua collega.
“Sophie Deveraux,
Eva Sinclair ...in virtù dei poteri conferitemi dal Ministero della
Magia io vi dichiaro in arresto”
Cami fece per
avvicinarsi ma fu di nuovo preventivamente fermata da Vincent che la
trascinò in cucina dove stava l' unica finestra aperta della casa
facendole cenno di scendere, la terapista rivolse un ultimo sguardo
alle due amiche che nel frattempo stavano per essere, assieme all'
uomo, condotte fuori...ma con grande sorpresa di Camille l' unica
cosa che sentì fu un sonoro schiocco prima di vedere le donne
sparire dal suo campo visivo. Ormai soli i due si sentirono
finalmente liberi di confrontarsi
“Perché non
abbiamo fatto nulla? Adesso cosa raccontiamo alle ragazze...avremmo
dovuto intervenire”
la bionda smise di
agitarsi solo quando le mani dell' amico le si posarono sulle spalle
“Cami..Cami
calmati adesso. Non avremo otuto fare nulla, intervenire voleva dire
attaccare quei due e darsi alla fuga con un ricercato, un' assassina,
una complice di quelli che sembrano atti terroristici e un mago
oscuro, sto parlando di me nel caso tu non avessi capito”
la ragazza sembrò
finalmente rinsavire un po' e cercò di ritrovare la sua tipica
compostezza
“Avremmo solo
peggiorato la situazione...raggiungiamo gli altri e poi decideremo il
da farsi. Sono certo che Klaus in tutti i suoi secoli di assassinii
abbia ancora qualche conoscienza rilevante in questo paese, va bene?”
la ragazza sorrise debolmente ancora preoccupata per la sorte di
quelle che erano a tutti gli effetti diventate parte della sua non
sanguinea famiglia.
“Cosa facciamo
capo?”
“Iniziamo col calarci dalla finestra”
“Non possiamo
usare la porta? Non possono vederci tanto”
l' uomo scosse la
testa e cominciò a sporgersi sul davanzale
“La casa potrebbe
ancora essere sotto controllo...preferisco non correre rischi”
la ragazza si
rassegnò all' idea e dopo aver l' amico raggiungere l' asfalto senza
troppi problemi si decise a calarsi giù dall' edificio, ringraziando
di non abitare troppo in alto.
Hogwarts 12 Ottobre
2013
Adhara, Theodore e
Daphne si facevano strada tra gli studenti della scuola urtandone
qualcuno e attirando per la loro andatura frettolosa e distratta gli
sguardi contrariati di quei quadri che fino a qualche minuto prima
erano semplicemente dei pezzi di tela. Arrivarono in prossimità del
cortile dove un discreto gruppo di persone stava assistendo a quella
che sembrava una lite tra la professoressa McGrannitt e un iomo
robusto e un po' ricurvo che Adhara non aveva mai visto ma che fece
impallidire i suoi amici accanto a lei, nessuno dei tre aveva
pronunciato una parola da quando avevano lasciato l' infermeria ma la
strega del quartiere Francese era troppo incuriosita da quello che
stava capitando per non fare domande
“Nené chi è
quello?”
“Quello è Alastor Moody, era il capo degli Auror ma
doveva essere in pensione. Evidentemente la situazione del paese è
così grave che il Ministero ha ritenuto opportuno rivolgersi a lui
per affrontare la situazione”
la voce della
McGrannitt ruppe il silenzio che si era venuto a formare tra i tre
nonapenna Daphne aveva finito di parlare
“Alastor è solo
un ragazzo...ragiona!”
“Non c'è nulla
su cui io debba ragionare Minerva, o il signor Malfoy mi mostra il
braccio o lo porto via a costo di caricaricarmelo sulle spalle!”
Adhara era così
presa dalla conversazione tra i due che non notò la compagna
Grifondoro avvicinrsi al suo gruppo,
“Hermione! Cosa
stanno facendo?”
“Vogliono ancora vedergli il braccio...non
hanno prove e io ho confermato che si trovava con me
durante...durante qualsiasi cosa sia successa, ma Moody non se ne
andrà senza qualcuno da interrogare. Il fatto che sia stata presa di
mira Hogwarts lo fa imbestialire...diciamo che questa è la goccia
che fa traboccare il vaso in un mese pieno di fallimenti”
Theodore si rivolse
verso alla streghetta del quartiere francese che si era completamente
straniata dalla conversazione
“Bene O'Connell,
questo è il tuo momento”
la ragazza trascinò
gli amici poco lontano dalla folla, cercando di non farsi
suggestionare dal tono canzonatorio che Nott, come sempre, le stava
riservando
“Ok, posso
provare un incantesimo, uno dei nostri di New Orleans...puoi
brevemente descrivere il segno sul braccio Nené?”
“è un
serpente attorcigliato a un teschio...”
la ragazza si
rivolse speranzosa verso Theodore sperando, visti i trascorsi di suo
padre, che ne avesse un' idea un po' più precisa di quella che si
era fatta lei durante il suo fugace scontro con Draco, il ragazzo
allora prese l' avanbraccio di Adhara e cominciò a percorrerlo
delicatamente e lentamente con i polpastrelli delle dita,
“Ecco
mezzosangue...riesci un po' ad immaginartelo? Qui si attorciglia al
teschio...qui c'è la testa e qui la coda...i contorni ssono
normalmente molto scuri...è quasi vivo”
la ragazza
rabbrividì leggermente a quel contatto inaspettato, il ragazzo da
parte sua continuava a far scorrere le sue mani sulla pelle liscia
della ragazza la quale concentrandosi sul movimento delle mani del
ragazzo cercava di disegnare il tatuaggio nella mente...almeno per
capire cosa avrebbe dovuto occultare, e più le sue dita la
percorrevano precise più il marchio nero prendeva forma nella sua
testa rievocando ricordi di quando ancora era bambina, di quando
viveva con Rabastam e cosa fossero gli Auror neanche lo sapeva, ma
comicniava a ricordarlo il braccio sinistro del suo padrino, con
quello strano segno di cui solo ora cominciava a cogliere il
significato, si riscosse brsucamente quando si rese conto che il
contatto si era interrotto e che i suoi amici la stavano osservando
aspettandosi che cominciasse da un moemnto all' altro.
“Ok..ehm va
bene...Theo stammi davanti assicurati che la mia faccia resti
coperta...Hermione e Daphne potreste far attenzione che non si
avvicini nessuno? Vorrei evitare di finirci pure io in galera”
i tre fecero come
gli era stato detto ed Adhara si ritrovò faccia a faccia con Theo
“Sai non vedo
l'ora di vederti in azione!”
“Ero convinta che
ne avessi avuto abbastanza l'altro giorno”
i due continuarono
a fissarsi con aria di sfida finché la ragazza non ruppe il contatto
visivo socchiudendo gli occhi per concentrarsi sull' incantesimo.
“...Phasmatos
radium calaraa...”
appena riaprì gli
occhi si ritrovò di fronte Theo che una volta ricevuto un cenno
affermativo dalla strega si allontanò dalle ragazze per dirigersi
verso Draco, pregando che l' incantesimo avesse funzionato, il biondo
dal canto suo stava ancora discutendo con Moody rifiutandosi di
mostrare il braccio perché lui non aveva, almeno per questa volta,
fatto nulla di male.
“Draco mostragli
il braccio avanti!”
la sicurezza nella voce del moro lasciò
Malfoy decisamente confuso, lui sapeva...spaeva che era uno di loro e
allora perché dirgli una cosa del genere? Tutte le domande otennero
una risposta appena si voltò discretamente verso Daphne ed Hermione
che affiancavano una delle quattro tremende che, notò il biondo con
sorpresa stava sussurrando qualcosa...cammuffando le parole con una
conversazione con le altre due. Si voltò di nuovo verso Theodore
leggendo nei suoi occhi quella che doveva essere una promessa,
qualunque cosa quelle tre stessero facendo la stavano facendo per
aiutarlo.
Il ragazzo si alzò
lentamente la manica della camicia senza avere il coraggio di
guardare l' avanbraccio che piano piano veniva scoperto, ebbe la
forza di riportarvici gli occhi sopra solo quando la voce della
McGrannitt ruppe di nuovo il silenzio.
“Visto
Alastor...non c'è nulla”
“Potrebbe essere
nascosto!”
“Oh per carità
Alastor sei veramente-”
ma prima che la
donna potesse finire la frase con quello che di certo non doveva
essere un complimento un uomo dai capelli rossicci irruppe nel
cortile spostando su di sé l' attenzione dei presenti.
“è fatta signore
l' abbiamo presa! Aveva ragione sa? Stava davvero nascondendo
qualcuno ...e che qualcuno!”
Moody si voltò
confuso e già martellato dalle parole del collega il cui sorriso
smagliante contribuiva a rovinargli l' umore.
“Pevensy di chi
stai parlando?”
“Di quella dannata strega signore. Ha fatto
bene a farcela seguire, abbiamo preso pure Lestrange”
l' uomo
si fece d'un tratto più attento...il cognome in questione lo aveva
fatto rizzare immediatamente
“Ah ma non ce l'
ha fatta stavolta...non ha neanche opposto resistenza!”
“Di
chi diamine stai parlando Pevensy! Non farmelo ripetere”
“Della
Deveraux signore...abbiamo arrestato Sophie Deveraux!”
Adhara non troppo
distante udì come il resto dei presenti la notizia e dovette
resistere all' impulso di saltare al collo del suddetto uomo per
chiedere spiegazioni, invece si allontanò senza dare spiegazioni con
gli occhi che cominciavano a velarsi di lacrime e percorsi diversi
corridoi trovò finalmente le amiche intente ad uscire dalla
misteriosa stanza va e vieni.
“Adhara che è
successo? Pare tu abbia visto un fantasma”
“L'hanno arrestata
Nique...hanno arrestato So'”
le quattro si
scambiarono una eloquentissima occhiata...ora per loro sarebbero
cominciati i problemi.
Chiedo umilmente
scusa per questa assenza di mesi,
sono stata devvero
impegantissima e non ho avuto la possibilità di aggiornare, spero
comunque che gradiate il capitolo abbastanza lungo...mi farebbe tanto
piacere che mi faceste sapere cosa ne pensate!
Grazie in anticipo
a chiunque deciderà di spendere qualche minuto del suo tempo per
esaudire questa mia richiesta.
|
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Capitolo 11 *** How it all began ***
THE HEIRESS 10 HTML
Sophie? Sophie?
L' odore dolce di erba
appena tagliata le solleticava i sensi e la luce splendente di una
giornata serena ed estiva la fecero stranamente sorridere. Sophie
Deveraux guardò sé stessa riflessa nell' acqua cristallina di una
piccola pozza d'acqua....una pozza a lei stranamente familiare
“Le chiamiamo piscine
delle fate, quando andavamo a scuola ne te ne parlavo spesso...e ti
piaceva che riempissi le giornate con le storie della mia casa, ma
sono sicura che lo ricordi!”
la donna allargò il suo sorriso
ancora di più nonappena voltatasi si ritrovò di fronte alla figura
slanciata ed energica di Aisling Elphinstone adornata da una cascata
di ricci rossi e indimenticabili.
“Come avrei potuto
dimenticare? Usavo la minaccia di urinarci dentro ogni volta che
decidevi di arrivare in ritardo”
gli occhi azzurri
sorridenti della donna fecero prima sorridere la Devraux per poi
gettarla di nuovo nello socnforto totale...tutto quel mondo lucido e
perfetto in cui si trovava...non poteva essere reale.
“ Ovviamente non l'
avrei mai fatto...non avrei potuto, tu hai deciso di morire prima che
potessi venirti a trovare”
era sì tutto nella sua
testa eppure lo schiaffo affettuoso che la rossa le lasciò sul
braccio le provocò emozioni vere...reali e bellissime
“Lo so
cretina....insomma sono passati otto anni dalla mia dipartita...dopo
tutto questo se uno non realizza di essere morto deve essere
deficiente...potresti esserne capace solo tu ora che ci penso!”
il brevissimo silenzio
nostalgico fu riempito dalle risate frizzanti delle due donne che ora
se ne stavano beatamente sdraiate sull' erba godendosi quella assurda
rimpatriata.
“Perché stiamo
parlando?”
“Dimmelo tu Sophie...insomma io sono morta per cui
quella che ha bisogno di aiuto puoi essere solo tu”
“Io...non
so che fare Aisling, è difficile prendersi cura degli altri...io non
ho mai avuto figli eppure eccomi qua a crescere quattro scalmanate,
le quattro peggiori teste calde che il Quartiere Francese abbia mai
visto”
“Ma non sei sola
Sophie! Io ti ho osservato...pure Reg in realtà ma diciamo che pure
da morto rimane semopre un Black...ha un po' di difficoltà ad
accettare il fatto che nostra figlia vada in guerra accanto a lupi
mannari e vampiri...e babbani”
“Oh andiamo quello è
il meno!”
ripresero a ridere
assieme, godendosi il calore del sole e la freschezza dell' erba
“...e anche questi
assurdi amici che hai a New Orleans non mi sembrano male davvero”
“Ti riferisci al mio
ex che ha ammazzato mia sorella o ai vampiri originari che spargono
sangue dalla notte dei tempi?”
“Sii seria So'! Io lo
sono e più vi guardo più mi rendo conto che non avrei potuto
affidare mia figlia a persone migliori... ho fiducia in te Sophie,
non perderti!”
“Ho così tanti
dubbi...tornare in Inghilterra non mi sta facendo bene per nulla...
tutte quelle cose che mi sono accadite prima che tornassi a New
Orleans...tutte le persone che ho cercato di lasciarmi alle
spalle...sa tornando indietro tutto e non so come affrontare la cosa”
Sophie sentì la mano
stranamente fresca di Aisling accarezzarle la guancia asciugando
lacrime che arrivarono inaspettate...era tutto così reale.
“Vorrei che le cose
fossero come quando eravamo ancora a scuola... vorrei che tu e Reg
foste vivi e che fosse ancora possibile fidarsi di Rabastan...Dio
Rabastan! Quanto mi manca quel bastardo...è cambiato tutto”
la
donna dai capelli rossi sorrise bonariamente all' amica che si stava
lentamente lasciando andare ai ricordi della loro vita passata
“Per quanto si tenti
il passato torna sempre a darci la caccia So' ma non devi
resistergli... affrontalo, il tuo passato è una parte di te e ha
contribuito a renderti come sei, quindi guardalo in faccia a testa
alta”
Sophie assimilò le
parole dell' amica...Aisling aveva ragione, basta fuggire. Sorrise
rassicurata mentre il mondo luminoso attorno a lei cominciava a
sfumare lasciando il posto al nulla più totale.
“Gli darò quello che
vogliono...gli darò Sophie, in tutta la mia luce e in tutte le mie
tenebre”
“Sei tornata Sophie”
il sorriso caldo e
sicuro di Aisling Elphinstone fu l' ultima cosa che Sophie vide prime
di ricominciare a prendere conoscenza.
“Lei non può essere
lasciata libera...è pericolosa!”
“Sì ma l' altra? Non
ha torturato nessuno... non possiamo trattenerla ancora per molto”
dove diavolo sono?
“non avrà torturato nessuno ma è amica di Sophie e per
quel che ne sappiamo potrebbero essere complici dei mangiamorte!”
“Nessuna delle due ha
il marchio signora Umbridge e se dobbiamo essere precisi hanno
torturato un mangiamorte e coperto l' omicidio di un altro...dubito
che vogliano schierarsi con Voldemort: senza contare che quando le
abbiamo prese non hanno opposto alcuna resistenza!”
“Fandonie! Dovrebbero
essere sbattute ad Azkaban per aver infranto la legge”
“Oh io
avrei un' idea su chi altro dovrebbe essere sbattuto ad Azkaban per
aver infranto la legge!”
“Balck, Tonks basta così... ci
rifletteremo più tardi”
Era
tutto così confuso, le voci ovattate e lontane rimbombavano leggere
nella sua testa spingendola ad aprire gli occhi per la curiosità, le
palpebre facevano un po' di resistenza ma la strega Deveraux riuscì
comunque a distinguere quattro, o forse otto... figure sfumate e
confuse di fronte a lei, ma mentre cercava ci metterle a fuoco tra
lei e loro si frappose un piccolo volto preoccupato incorniciato da
una tempesta di riccioli neri...Rebekah.
“Sophie...Sophie
per favore svegliati”
La
donna stropicciò gli occhi costringendosi ad alzarsi, cominciava a
ricordare...erano state arrestate...da Tonks, la quale era tra il
gruppo di persone fuori dalla cella, e stava stranamente difendendo
lei e Rebekah...o quantomeno cercava di dar loro diritto a un
processo.
“Beks
cosa diamine è successo?”
“Quando
siamo arrivate qua ci hanno messo di fronte a delle strane creature
incappucciate...i dementi...si è semplicemente fatto freddo e
tu sei crollata”
si
guardava intorno confusa chiedendosi che fine avesse fatto
Rodolphus...Finn, poi la sua attenzione fu catturata dal suono
metallico delle sbarre che venivano aperte e da dietro di esse si
affacciò Sirius Black, la Deveraux notò la punta di disappunto e
delusione che attraversava lo sguardo dell' uomo il quale preferiva
non avvicinarsi troppo.
“Sirius...io...mi
dispi-”
“Se sei fortunata avrai un processo...ma non
contarci, la Umbridge ti vuole per qualche strano motivo sbattuta ad
Azkaban, se fossi in te comincerei a procurarmi un magilegale...uno
bravo Deveraux... bene per quanto io sia curioso di chiederti come
diavolo ti è saltato in mente di prenderci tutti per il culo per
mesi resisterò, ora me ne vado”
Sophie
lo studiò mentre cercava di tenere quell' atteggiamento baldanzoso
che aveva avuto sin da ragazzo e che aveva evitato di utilizzare con
lei quei pochi mesi che avevano cercato di lavorare assieme e il
fatto che lo stesse ritirando fuori tutto assieme le fecero capire
quanto disperatamente stesse cercando di mettere da parte la sua
delusione...lui si era fidato e lei aveva tradito quella fiducia,
decise di andargli dietro e afferrandolo per un braccio lo costrinse
a guardarla negli occhi sperando che potesse leggerci dentro il suo
pentimento
“Sir
...davvero mi dispiace”
“Allora dimostralo dannazione!”
la
ragazza si zittì all' improvvisa durezza delle parole dell' uomo il
quale aveva volontariamente colpito le sbarre della cella dove erano
rinchiuse...facendo sobbalzare sia lei che l' originaria che cercava
inutilmente di ignorare la tensione che si era creata tra i due.
“Dimmelo
So', cosa diavolo è successo in questi venti anni per spingerti a
coprire un omicidio e a torturare una persona ….Lestrange era
ridotto malissimo So'”
“Oh adesso io sono quella cattiva!
Quanti ne ha ridotto Lestrange peggio di me?”
“Non è questo
il punto...noi siamo meglio”
“No no no no no ...tu sei meglio,
Remus è meglio i Weasley sono meglio...io non sono meglio, credimi
Sir ...tu da quando sono tornata hai creduto di avere a che fare con
la vecchia Sophie, hai dato per socontato che fossi la dolce piccola
tassorosso che hai conosciuto a scuola...io non sono più quella
persona Sirius Black, e credimi se ti dico che avevo ottimi motivi
per ridurre Rodolphus nello stato in cui era ...e se solo non fosse
intervenuta Tonks...”
si
interruppe permettendo all' immaginazione dell' uomo di correre
libera verso il significato di quelle parole che sul Black ebbero lo
stesso effetto di uno schiaffo... lei aveva ragione.
“Allora
dimmi che è successo per l' ennesima volta...lasciati aiutare
Sophie!”
“La
morte Sirius...e la guerra e le perdite...e soprattutto le
responsabilità, mi dispiace se non sono la persona che ricordi ma
non ho intenzione di chiedere scusa per quello che ho fatto. Mc Nair
era un assassino e un torturatore mentre Cami è un' amica...sono
contenta che sia morto e che al suo posto non ci fosse lei...mi
dispiace se sono cambiata in peggio”
stranamente
l' uomo sorrise...un sorriso di quelli salati e tristi...tristi come
lui nel notare tutta quella sadica determinazione nello sguardo di
un' amica
...non sei diversa
Sophie, resti sempre la grigia ininquadrabile ragazza che eri un
tempo...un tempo in cui anche i tuoi amici erano vivi.
Sirius
se la lasciò alle spalle felice che questa volta la donna non avesse
deciso di fermarlo, si chiese durante la sua fuga silenziosa se le
cose per Sophie sarebbero state diverse se Regulus e Aisling fossero
stati ancora vivi...se Rabastan fosse rimasto al suo fianco, se fosse
stato abbastanza onesto con lei anziché permettere che si gettasse
tra le braccia di Rosier per il puro gusto del pericolo...e la
risposta faceva più male della domanda stessa.
Rebekah
osservò la scena in silenzio facendo vagare lo sguardo da Sirius a
Sophie, erano nei guai e la cosa non la preoccupava più di tanto,
sapeva bene che se non le avessero lasciate andare avrebbero passato
i prossimi giorni a raccattare i cadaveri che suo fratello si sarebbe
lasciato dietro di sé.
Ma la
vita di Sophie Deveraux le sembrò improvvisamente un enigma, sia lei
che Cami avevano capito che la strega aveva dei segreti e ora mentre
la osservava accasciata a terra mentre si massaggiava le tempie
sovrastata da quella situazione desiderava più di ogni altra cosa esserle confidente.
“So'...mi
chiedevo se magari sentissi il bisogno di parlare”
la strega
levò lo sguardo esausto incontrando il viso sinceramente preoccupato
di Rebekah Mikaelson inginocchiata difronte a lei ...che per la prima
volta non sapeva cosa fare.
“Perché
odi quel tizio così tanto?”
“Ho paura Rebekah...io ho tanta
paura che lui abbia a che fare con la morte di Jane Anne. Quando sono
arrivata qui è tra le prime cose che mi hanno chiesto, non avevo
sospetti all' epoca perché Lestrange e mia sorella non avevano più
avuto a che fare da circa diciasette anni... ma poi Vince lo ha
trovato mentre andava a New Orleans ed io non so più che pensare”
“Se
Marcel fosse qui potresti chiedere a lui”
“Ma
lui non è qui...e se devo essere onesta temo che non sia neanche
vivo...questo vuol dire che io non ho nulla in mano solo i miei
sospetti e la pessima reputazione di Lestrange”
“Se
dovesti scoprire che è implicato nella morte di tua sorella cosa
faresti”
“Se
Lestrange è colpevole della morte di Jane Anne... mi dispiace tanto
per lui che sia sopravvissuto alle mie torture...se fosse in qualche
modo implicato credo che cercherei di togliergli ogni cosa...”
e lo
vide di nuovo Rebekah...il fuoco negli occhi di Sophie, che brillò
anche quel giorno in cui disse chiaramente ad Elajah che se ci fosse
stata la più piccola possibilità per sua nipote di tornare con la
morte di Davina avrebbe ucciso la piccola strega con le sue mani...
cosa che aveva effettivamente compiuto senza rimpianti. Rebekah
Mikaelson ebbe la conferma che una Deveraux mantiene sempre le sue
promesse.
“Quando
usciremo da qui, perché è solo una questione di tempo, ti aiuterò
io a vendicare tua sorella”
e fu
così che si rafforzò l' amcizia tra l' originaria e la strega, con
un patto che univa la vampira che aveva amato troppo e la strega che
ancora cercava sé stessa... e avrebbero insegnato al mondo che
quell' amicizia non avrebbe portato nulla di buono nelle vite di
coloro che avevano cercato di spezzarle, Rebekah sapeva di potersi
fidare di Sophie, se le sue azioni non avessero messo in pericolo
Monique e le altre ragazze del raccolto per le quali la Deveraux era
pronta a tutto, eppure la curiosità per la vita passata di Sophie
cominciava a farsi strada nella mente di Rbekah, voleva sapere come
mai una donna che non aveva mai mostrato particolare avversione per
quelli del suo genere fosse finita a frequentare maghi così oscuri,
Sophie guardò la vampira e si decise a parlare, aveva bisogno da
parte sua di avere qualcuno con cui condividere quella vita passata
che aveva condiviso solo in parte con persone che erano tutte o morte
o in carcere e Rebekah era abbastanza grigia, abbastanza un enigma
anche lei per poter condividere quel segreto.
“Io
non sono sempre stata come mi vedi adesso Beks....tu conosci la
Sophie aperta alle relazioni coi vampiri e quella pronta a tutto per
la sua famiglia...due faccie di me abbastanza prepotenti in questo
periodo...la verità è che quando avevo diciassette anni, subito
dopo la scuola, ero una persona molto diversa. New Orleans non era
affatto in pace e miolte streghe avevano perso la vita quell' anno
per mano dei vampiri di Marcel, incitavo all' unità tra congreghe e
alla guerra ai vampiri, credevo fermamente in una massima molto in
voga tra le streghe, ieri e oggi, 'le streghe servono la natura e i
vampiri sono abomini di quest'ultima, non si può essere entrambi né
convivere'... ci credevo così tanto ed ero convinta che dovessimo
davvero ucciderli tutti...”
“Wao! Marcel non me lo ha mai
accennato”
“Marcel capiva meglio di me che era solo la mente
di una ragazzina che voleva fare l' adulta a parlare e che con la
vita avrei cambiato idea, aveva ragione ovviamente ma all' epoca io
non riuscivo a pensare ad altro. Non ebbi mai grossi problemi perché
non feci mai nulla di direttamente dannoso nei confronti dei vampiri
un po' perché ero in Inghilterra e un po' perché non avevo
abbastanza potere, non neanche lontanamente forte quanto lo sono oggi
mia nipote e le sue amiche. Per cui vivetti tranquilla fino a una
notte d'estate nella quale uscii con alcuni amici della congrega, ero
appena tornata da scuola e loro volevano sapere tutto della mia vita,
così decidemmo di farci una passeggiata al limitare del Bayou per
raccontarci l' inverno...ma non andò tutto come previsto. Mentre
eravamo fuori fummo attaccati da un gruppo di vampiri, dovevano
essere stati appena trasformati e non riusicvano a controllare la
sete, la prima a cadere fu una mia amica della famiglia dei Le
Marche... se fossi stata abbastanza intelligente l' avrei raccolta a
portata via cercando di trattenere abbastanza i vampiri, erano tre e noi
eravamo sei avremmo facilmente potuto tenerli a abada con un
aneurisma senza ucciderli e salvare la faccia e la vita...ma non ero
intelligenti ero furiosa così estratta la bacchetta la puntai contro
quello che aveva ancora la faccia sporca del sangue della mia amica e
pronunciai un incantesimo inglese che...beh ...lumus soleis”
“luce
del sole....lo hai bruciato vivo”
“Vedendo il loro compare
prendere fuoco all' improvviso gli altri due si avventarono su di
noi...e fecero la stessa fine. Nel tempo che io finii gli altri due
la mia amica morì dissanguata nel terreno, inutile dire che la cosa
creò non pochi problemi alla congrega e ai vampiri... Marcel decise
di non perseguitarci dopo aver appreso della morte della nostra amica
e del fatto che eravamo tutti dei ragazzini, inoltre mia sorella era
appena diventata strega ancestrale e in una guerra in cui avremmo
avuto il supporto dei nostri morti i vampiri sarebbero periti senza
dubbio, del resto al tempo non avevano il supporto di Davina. Dopo
aver saputo della mia amica morta anche Kieran consigliò a Marcel di
stare lontano dalle streghe, le vite umane per lui erano più
importanti di quelle dei vampiri, e Marcel promise ma alcuni dei suoi
nuovi nati erano infuriati e non gli avrebbero di certo dato retta,
avevo ucciso tre di loro e mi volevano morta ad ogni costo... così
di comune accordo con Jane Anne tornai in Inghilterra per cercarmi un
lavoro e stare lontana dai guai almeno per qualche tempo, andai a
vivere assieme a due miei amici di scuola che in quel periodo in cui
pure l' Inghilterra era in guerra non erano esattamente compagnie
raccomandabili...e l' unica persona che avrebbe potuto tenerci tutti
lontani dai guai era in Scozia per cercare di prendere il controllo
della sua isola costantemente minacciata dal Ministero...questo fu l'
inizio”
“L' inizio di cosa?”
“L' inizio della parte
più oscura della mia vita”
Londra, Inghilterra
Agosto 1994.
“Sophie!
Sophie svegliati andiamo”
in un
piccolo appartamento di Diagon Alley tre amici avevano deciso di
condividere un pezzo della loro vita, ognuno aveva lasciato la casa
materna per motivi diversi e la cieca fedeltà che riponevano gli uni
negli altri era assoluta ed indiscutibile...eppure Rabastan sapeva
che c'era qualcosa che Sophie non gli diceva e Regulus sapeva che l'
oscurità della ragazza veniva alimentata da quel clima di terrore
della città e stupidamente se ne sentiva affascinato.
“Che
diavolo vuoi Rabastan... sto morendo di sonno”
la
ragazza si portò il cuscino fin sopra la testa per resistere a
quella che era un evidente tentativo di rovinarle la giornata e lei
non lo avrebbe permesso
“Sono
serio Sophie...dobbiamo parlare”
“ E di cosa di grazia?”
Sophie
Deveraux si decise a lasciarsi illuminare il volto dal sole solo
quando Rabastan le lanciò quella che si rivelò essere una copia del
Daily Prophet di quel giorno
“ Babbani
trovati morti vicino a Essex Street ...si sospetta il coinvolgimento
del mago oscuro che si fa chiamare Lord Voldemort....non vedo cosa ci
sia di straordinario ormai si legge di quei dannati bastardi quasi
tutti i giorni”
per un
momento Sophie fu certa di vedere l' amico sussultare, era evidente
che così come lei stava tenendo certi particolari della sua vita
nascosti alle orecchie degli amici anche loro stessero facendo lo
stesso.
“Non
parlo di quello...vai alla pagina numero quattro”
la
ragazza fece come le era stato detto Scia di Vampiri morti da
Londra a Manchester... maghi oscuri o guerra tra specie? Il minestero
brancola nel buio.
“Ok
qualcuno sta ammazzando vampiri...non capisco come questa sia una
cattiva notizia”
cercò,
Sophie, di mantenere nella voce il sarcasmo che la contraddisngueva,
ma gli occhi verdi di Rabastan restavano seri e la indagavano
...quello sguardo così serio, così acuto le bruciava la pelle e le
faceva male mentire a lui e a Regulus ma non poteva fare altro, lei
aveva bisogno di fare quello che faceva.
“Lo
so che ci sei tu dietro...si parla di magia oscura So' ...si può
sapere che diamine ti prende?”
“Scusami Rabastan mi stai
accusando di qualcosa? E poi con gente che se ne va in giro ad
ammazzare esseri umani il problema sarebbe qualche vampiro morto?”
“Ci sei tu dietro questa ...questa cosa?”
alla Deveraux
non sfuggì come Rabastan evitò accuratamente di trattare l'
argomento degli omicidi di babbani...Sophie sospettava che anche il
suo amico dovesse essere coinvolto, sppeur preferisse non indagare
oltre, una cosa del genere avrebbe sicuramente posto fine alla loro
amicizia e in quel momento con Jane Anne lontana lei aveva un
disperato bisogno di amici.
Si
limitò a sorridere spiazzando il mago il quale si aspettava una
reazione del tutto diversa...urla, strepiti, minacce perfino ma non
quella calma innaturale, non quella dolcezza del viso della strega
che lo faceva apparire sempre come un idiota...che lo lasciava sempre
un passo indietro
“Sciocchino...tu
credi davvero che io mi lascerei dietro dei cadaveri? Sii serio
Rabastan è questo il meglio che pensi di me? Inoltre non ci tengo
affatto ad attirare l' attenzione...in questo momento può essere
pericoloso e io non ho un posto dove andare. Rilassati Lastrange non
mi sto mettendo nei guai”
Rabastan
non la capiva, non aveva mai visto una vera guerra, non era neanche
certa che avesse mai visto qualcuno morire, non poteva capire il suo
bisogno e la sua volontà di estirpare quella piaga dell' umanità,
lui combatteva per ideali sbagliati....apparteneva alla nobiltà
svogliata e arrogante che si sarebbe volentieri accontata di qualche
voto in più al ministero, che non era in grado di combattere per
altro...di certo non per la Natura, o così era come la pensava lei
almeno... e questo pensiero non le lasciava una via d' uscita,
Rabastan Lestrange non poteva essere coinvolto nella sua missione.
Si
alzò lasciandesolo alle spalle imbambolato e perplesso... solo con
quella richiesta di fidarsi di lei, sebbene lei stesse
deliberatamente mettendo alla prova la sua pazienza e la sua
amicizia. Uscì dalla casa sperando che le sue parole lo avrebbero
tenuto a bada almeno per qualche settimana pur sapendo che la mente
acuta di Rabastan sarebbe prima o poi arrivata infondo a quella
storia, camminando per le strade vide mutare il panorama da colorato
e vivace a spento e inquieto, si era lasciata alle spalle il chiasso
di Diagon Alley per immergersi nella tetra e meschina Nocturn Alley.
Sorrise appena entrò in quel quartiere, molti lo definivano oscuro e
lo evitavano in particolare in quel periodo, i figuri che ci giravano
erano loschi e spesso anche pericolosi, ma lei stranamente sorrideva,
quel quartiere era come lei, grigio e ininquadrabile dove tutto era
presente e ciò che era oscuro non aveva paura di esistere ed era per
quel motivo specifico che lei aveva deciso più che volentieri di
accettare quel lavoro da Magie Sinister appena le era stato offerto,
vivere a New Orleans le aveva dato una conoscenza più che vasta di
vari oggetti oscuri, la sua frequentazione con Kieran in particolare
era stata molto produttiva...e il proprietario del negozio amava chi
sapeva come trattare la parte più misteriosa del suo negozio, lo
stipendio non era male e la clientela era più che felice di fornirle
informazioni, consapevolmente o meno, sui suoi obbiettivi.
Eppure
quel giorno per qualche strano motivo non era la comune clientela
quella che si era presentata nel negozio...anzi in realtà non si era
presentata ancora alcun genere di clientela, ragion per cui Sophie ne
aveva approffittato per curiosare tra le cose del signor Borgin, del
resto la sua curiosità era stato il motivo principale per quale si
era cercata quel lavoro...ma il tintinnare del campanellino della
porta del negozio la costrnse ad abbandonare il suo studio.
Levò
lo sguardo aspettandosi di trovarsi difronte al solito
contrabbandiere semifallito o di fronte a quelche creatura
sovrannaturale assurda, era abituata ad averci a che fare ma chi si
trovò di fronte non corrispondeva affatto alle descrizioni mentali
che aveva collezionato nei giorni precedenti...di fronte a lei si era
presentato un giovane uomo dall' aria distintinta anche se un po'
disordinata, i capelli rossi madidi del sudore di agosto scendevano
disordinati sulla fronte, il mantello neroe chiuso sul collo non era
l' ideale in quella stagione, le occhiaie violacee dovute a poche ore
di sonno facevano apparire viola anche gli occhi blu scuro, indossava
il guanto solo nella mano sinistra, probabilmente quella con cui
duellava mentre a quella destra portava un anello piegato verso il
palmo...doveva essere un nobile e le occhiaie indicavano chiaramente
una mancanza di ore di sonno prolungata nel tempo...poteva essere uno
di Loro, uno di quelli che cercavano tutti, eppure Sophie si
ritrovò a sorridere all' uomo che teneva invece lo sguardo fisso in
avanti.
“Ho
un ordine che dovrebbe essere arrivato questa mattina... fai in
fretta ragazza”
“Un
ordine a nome di chi?”
per la prima volta dal suo ingresso il
giovane le rivolse uno sguardo, seccato e forse un po' scandalizzato,
non doveva essere abituato a non essere riconosciuto, non pronunciò
una parola e si limitò a girare l' anello nel verso giusto
assicurandosi che lei lo vedesse bene...e Sophie lo riconobbe, una
rosa attorcogliata alla testa di un uomo... quello era un Rosier e
vista l' età doveva essere andato ad Hogwarts non troppo prima di
lei.
“Questo
è il tuo ordine... Evan”
l' astio negli occhi del giovane uomo
si accentuò, disabitato anche ad essere trattato da pari, eppure
Sophie trovava quella situazione estremamente comica.
“Non
mi riconosci... sono Sophie Deveraux”
“Non sono abituato a
frequentare Tassorosso”
“Ah...allora ti ricordi”
calò
un silenzio quasi imbarazzante, dopo avergli porso un piccolo
pacchetto di velluto blu si aspettò che facesse marcia indietro e
che uscisse dal negozio... eppure rimase lì fermo ad osssrvarla,
studiarla, inquadrarla
“Te
ne andavi sempre in giro con Regulus e Rabastan, sebbene io non
capisca come mai... come mai una brava ragazzina Tassorosso è finita
a lavorare qui? New Orleans ti stava troppo piccola?”
sorrise
di nuovo Sophie, decisa a raccogliere la provocazione.
“Dopo
che ammazzi tre succhiasangue create dal più potente vampiro della
tua città tutti gli Stati Uniti ti stanno piccoli”
un
ghigno divertito si dipinse sul volto del rosso, Sophie non seppe
perché ma le sembrò quasi compiaciuto.
“Ma
guarda...alla ragazzina piace usare la magia oscura, che ne pensa
quella santa di tua sorella Jane Anne del tuo comportamento?”
a
quella domanda la strega non seppe che rispondere, perchè
effettivamente lei una risposta non l' aveva, non sapeva
assolutamente cosa Jay pensasse delle sue azioni, dopo quella notte
si erano a mala pena rivolte la parola
“Vorresti
sapere cosa c'è qui ...Sophie?”
la
ragazza vide che indicava il suo involucro di velluto blu, ed
effettivamente la curiosità la attanagliava, ma non doveva neanche
darlgi la soddisfazione di dargli una risposta affermativa, eppure
Evan non ne ebbe bisogno, srotolò la striscia di tessuto rivelando
trenta monete d'argento che fecero letteralmente sbiancare la strega
“Sai
cosa sono queste Sophie? Sono le monete dell' Iscariota... durante il
medioevo la chiesa cattolica le vendeva a coloro che consegnavano al
rogo quelli della nostra specie... cosa ne pensi?”
gli occhi
neri di Sophie brillavano per la curiosità, ma ancora una volta non
voleva dargliela vinta.
“Penso
che sia solo una stupida leggenda per creduloni”
il ghigno sul
volto del giovane si accentuò ancora di più, assieme al fascino che
egli suscitava in Sophie. Rosier mise via le monete senza smettere di
guardarla
“Ci
rivedremo bambina cacciatrice di vampiri... prima di quanto immagini”
“Perché
mi chiami bambina se hai a mala pena un anno più di me... sei
coetaneo di Sirius vero?”
sorrise senza rispondere, affascinato
dall' oscurità latente di quella ragazzina che scatenata sarebbe
stata bellissima.
Fu
quello l' inizio...l' inizio del periodo più oscuro della loro vita.
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Capitolo 12 *** A White Soul ***
THE HEIRESS 13 HTML
Hogwarts 20 Ottobre
2013
Come
ogni notte da quando aveva ripreso il controllo del suo corpo
Cassandra Payet cercava di prendere sonno senza lasciare ai demoni di
Esther possibilità di avvelenarle la mente, ma i ricordi di ciò che
lei aveva fatto col suo corpo erano ancora vivi, il terrore che
qualcun' altro potesse impadronirsi della sua volontà e fare di lei
quello che voleva era il suo costante incubo. Ma quello non era il
momento di lasciarsi prendere dal panico, non poteva permetterselo,
Sophie era stata presa e loro non avevano sue notizie, non avevano
notizie da parte di nessuno in realtà. Da quello che le aveva detto
la professoressa McGranitt Sophie non era ad Azkaban, non ancora ma
che le sue condizioni non avevano una rosea possibilità di
migliorare. A quanto pareva Sophie aveva dei nemici che non vedevano
l' ora di vederla tolta di mezzo, era stato chiesto loro di fidarsi
della legge ma se la legge avesse fallito a loro serviva un piano;
aveva passato i giorni scorsi a raccogliere notizie sulla prigione
che sembrava inespugnabile eppure l' anno prima si era verificata una
evasione di massa per cui entrare e uscire doveva essere possibile,
aveva scoperto che la prigione era stata posta sotto la sorveglianaza
di creature magiche conosciute come i dissennatori e aveva fatto
ulteriori ricerche su questi ultimi per scoprire che sì erano
temibilissimi per via del bacio ma che come ogni altra cosa
potevano essere sconfittie questa era il suo nuovo problema.
Lei
era quella brava con gli incantesimi, lei era quella brava in tutto e
non per niente era stata scelta da Esther, era stata esaltata da
Freya prima di essere lasciata esanime e quasi morta nella casa della
vedova Fauline da quest' ultima, eppure quel maledetto incantesimo
non voleva saperne di riuscirle. Si era esercitata per giorni e mai
aveva avuto bisogno di più di qualche ora per riuscire in un
incantesimo. Il principale problema, lei lo sapeva, erano i ricordi
felici, ma purtroppo né lei né le sue amiche avevano avuto vite
troppo ricche di essi e se avessero davvero cercato di far evadere
Sophie di certo i dissennatori le avrebbero sconfitte in poco tempo
perché le esperienze terribili che le avevano viste protagoniste gli
ultimi anni le rendevano estremamente vulnerabili agli attacchi di
quelle creature.
In men
che non si dica si levò dal letto, certa che le sue compagne
stessero dormendo per poi avviarsi silenziosamente protetta dai suoi
incantesimi fuori dalla scuola e verso la foresta proibita, era lì
protetta dal buio e dalla paura altrui che si esercitava ormai fino
allo sfinimento tutti i giorni.
Coraggio... stava
bene lì Cassie, in quel luogo un po' incompreso e profondo, come
lei. Una volta certa di essere abbastanza lontana tirò fuori la
bacchetta tenuta nascosta nell' elastico del pigiama e prendendo un
respiro profondo cominciò ad esercitarsi.
“Expecto
Ptronum” ...niente
come
sempre dalla sua bacchetta usciva sì un fiottino di luce argentata
ma era debole e dalla vita brevissima, aveva letto che i maghi più
abili riuscivano a crearne uno di forma compiuta e la forma era
quella di un animale, ma lei no niente animali, niente di niente.
La sua
attenzione fu però catturata dallo scrusciare di foglie proveniente
dal cuore di quella oscura foresta, la sterga fece un respiro
profondo e camminando piano piano si avventurò poco più all'
interno di essa. Muovendosi incerta tra cespugli e arbusti scoprì
con stupore che il rumore di fogliame era causato da una creatura
pallida e dalle sembianze equine pura, elegante, piccola...e ferita.
Di
fronte a lei si dimenava impigliato tra i cespugli un piccolo
cucciolo di unicorno e la vista di una creatura così bella e
delicata la fecero sorridere così sinceramente che per un attimo si
dimenticò del motivo per il quale era finita nella foresta, mosse
qualche passo verso la creatura in difficoltà ma i nitriti dell'
animale le fecero capire che stava andando troppo veloce,
“Non
devi aver paura... non ti faccio nulla, voglio solo aiutarti”
mise
via la bacchetta in segno di amicizia e continuò ad avvicinarsi
ignorando questa volta i nitriti del puledro ben decisa a liberarlo,
si inginocchiò lentamente prestando attenzione agli zoccoli che non
accennavano a stare fermi
“Un
po' di pazienza”
una
delle zampe anteriori era completamente avvolta dai rovi... come
avesse fatto a ridursi in quel modo rimaneva per lei un mistero, man
mano che riusciva a liberare la zampa si rese conto che essa aveva
riportato delle numerose seppur superficiali lesioni, accarezzò l'
animalee tirò fuori lentamente dalla tasca della sua felpa una
piccola boccietta con liquido bianchiccio e lattigginoso, portava
sempre con sé unguenti lenitivi se non altro perché presa com' era
dalla sua missione notturna spesso e volentieri a causa del buio e
della distrazione la finiva con il farsi male, inumidì il ditino
affusolato e lo passò leggermente sulle piccole ferite dell' aninale
che riniziò a nitrire forse più violentemente di prima agitandosi e
costringendo la ragazza a levarsi in piedi, appena finì di scalciare
Cassie si avvicinò nuovamente decisa ormai a guadagnarsi la fiducia
dell' animale
“Hai
paura di me vero? Anche io ne ho... tanta”
la
pelle della sua gamba venne solleticata dai leggeri brividi causati
dal muso dell' animale che aveva preso ad annusarla ancora diffidente
ma meno spaventato.
“Mi
dispiace che tu sia qui tutto solo, non è un posto sicuro per quelli
come te... noi umani sappiamo essere davvero pericolosi per creature
belle come te”
la
ragazza si decise ad azzardare una mossa e delicatamente sfiorò il
manto bianco dell' unicorno che sorprendentemente non si fece
intimidire, improvvisamente però un altro rumore di zoccoli fecero
sobbalzare sia Cassandra che l' animale.
La
ragazza deglutì ora visibilmente spaventata, l' unicorno che come
ogni animale doveva avere dei sensi sviluppati più che sentirsi
rassicurato dal rumore si agitò ulteriormente cosa che fece
immediatamente capire alla strega che non dovevano essere altri
unicorni quelli che si stavano avvicinando.
“Chi
sei ragazza... quelli della tua specie non sono i benvenuti in questi
luoghi”
Cassie
osservava la creatura davanti a sé, mezzo uomo e mzzo cavallo e pur
essendo una strega non riusciva a credere a cosa le si era
presentanto davanti, il Bayou di New Orleans ospitava parecchie
magiche Americane ma era troppo frequentato da babbani e da lupi
mannari per permettere anche a centauri di stabilizzarsi, sapeva che
dovevano essercene parecchi al confine col canada ma lei non si era
mai spinta tanto a Nord nel suo paese, quando viaggiava prediligeva
mete più a Sud o nel continente africano ragion per cui, fatta
eccezione per gli esempi di serie televisive come Xena la principessa
guerriera, che lei e le sue amiche guardavano per abitudine da
bambine dopo i compiti non aveva mai visto per davvero un centauro.
“Che
hai da guardare umana...ti ho chiesto chi sei e cosa fai”
“Mi
dispiace, non sapevo davvero di invadere i vostri territori, stavo...
mi stavo esercitando in un incantisemo-”
“Tu... tu hai osato
interrompere la quiete della foresta con la tua magia? Hai profanato
la nostra casa con le tue assurde pratiche”
la
ragazza fu intimidita dal cambio improvviso di tono di quella
creatura decisamente infuriata e decisamente più possente di lei, ma
doveva trovare un modo per spiegarsi perché era certa che Silente e
il corpo insegnanti sapessero benissimo che ci fossero centauri nella
foresta della loro scuola e ciò implicava quanto meno l' esistenza
di comunicazione tra le due specie e lei non poteva permettersi che
altri venissero a conoscenza del suo segreto se on altro perché
avrebbe voluto dire essere espulsa da scuola senza possibilità di
appello.
“Non
avevo intenzione di importunare la tua foresta o le specie che ci
vivono... mi scuso per questo, è la prima volta che sto così
lontana da casa e in qualche modo la tua foresta mi ricordava il
Bayou vicino a dove vivevo, sono abituata a studiare magia circondata
dalla natura e ho pensato fosse una buona idea esercitarmi qui...
inoltre mi sono spinta così a fondo solo perché ho sentito i
nitriti dell' unicorno”
il
centauro sembrò calmarsi incuriosito dalle parole della giovane
strega che dal canto suo non aveva ancora ripreso colore in viso,
restava pallida e spaventata ma cercava di concentrarli sul muso
dell' unicorno che le ennusava il braccio quasi a volerla rassicurare
“Non
ti hanno detto al tuo primo anno qui che queste zone sono abitate da
lupi mannari e altre creature che non desiderano essere disturbate?”
“è questo il mio primo anno qui... come ti ho detto è la
prima volta che sto lontana da casa, e la presenza di lupi mannari
rende questo posto più simile a casa mia di quanto immagini”
Cassandra cercò di nascondere la sua paura, non voleva apparire
né bigotta né maleducata ma quando vide gli zoccoli del centauro
muoversi nella sua direzione non riuscì a trattenere un sussulto, l'
imponenza del suo interlocutore e la severità della sua voce la
facevano sentire estremamente a disagio
“Decido
di crederti ragazza umana, solo perché l' unicorno non ti ha
allontanata, ma d' ora in poi dovrai esercitarti in un altro luogo,
molti qui si sentono intimiditi da voi usatori di bacchette... vieni
ti riaccompagno”
“No
aspetta ti prego, io devo davvero imparare questo incantesimo è
vitale per aiutare le mie amiche... e non ho un altro posto dove
farlo, ti chiedo un paio di giorni, o almeno la fine di questa notte”
“Non hai paura? Molti temono noi e il morso dei lupi... tu no”
“A casa mia molti cari amici sono lupi mannari... sono abituata
e imparare questo incantesimo è fondamentale per me”
si rese
conto che non molti dovevano essersene usciti con affermazioni del
genere di fronte al centauro perché quest' ultimo rilassò un poco
il suo volto rimasto fino ad allora contratto in una smorfia piena di
diffidenza
“Come
ti chiami ragazza e da dove vieni?”
“Sono Cassandra e vengo
da New Orleans... è molto multietnica come città, tu chi sei?”
il centauro si chinò leggermente verso di lei
“Cassandro...guido
i centauri della foresta”
Cassie
sorrise, stava cominciando a sciogliersi a provare meno timore e
improvvisamente ritrovò un po' di quella sicurezza che prima di
Esther non l' aveva mai abbandonata
“Non
ti piacciono molto gli esseri umani vero?”
“La maggiorparte
di voi sono bugiardi e meschini privi di qualsivoglia ripsetto per
ciò che è diverso da loro... anche tu se così un po', anche se
meno della maggior parte dei tuoi simili, che incantesimo dovevi
provare così importante da spingerti nel cuore della foresta?”
“Un
incanto patronus... ma non è andata bene”
per la
prima volta nella sua vita Cassandro sorrise ad un essere umano, gli
unicorni percepivano la natura delle anime di chi li circondava molto
meglio di tanti esseri viventi, se quel piccolo unicorno si era
fidato della strega lui non aveva nulla da temere e avrebbe potuto
mettere da parte l' ostilità, si prese qualche minuto per riflettere
… un incanto patronus non sarebbe stato nocivo, né per i suoi
centauri né per altri esseri viventi là intorno, una eccezione
poteva essere fatta
“Hai
tre lune di tempo Cassandra, ma per ovvi motivi d' ora in poi,
gradirei essere presente alla tua esercitazione, verrai da sola e
solo per questo unico incantesimo”
la
ragazza ci rifletté su diversi secondi, poi dallo sguardo del
centauro comprese di non avere nessuna alternativa... o così o
niente
“Non
lo dirai ai miei insegnanto vero? O a chiunque altro”
“Evito
la compagnia degli umani più che posso. Con te dividerò il nome e
questo segreto”
“Allora va bene, grazie per la comprensione
Cassandro... buona notte”
si girò sorridendo incamminandosi
verso casa dopo aver stretto la mano al centauro e aver salutato l'
unicorno, era contenta di aver visto un centauro per la prima volta
ma il dover riuscire a ultimare quella prova in tre notti la
spaventava, in tutto il resto della settimana aveva ottenuto ben poco
e temeva che il tempo che aveva ancora a disposizione non sarebbe
stato abbastanza, doveva impegnarsi di più e doveva farlo subito
“Un'
ultima cosa”
la
ragazza si voltò di nuovo verso quello che sperava di poter
considerare un nuovo amico
“Cassandra
Payet...è questo il tuo nome vero?”
“...sì, Payet è il mio
cognome, ma come-”
“La tua anima assieme ad altre due, una
dorata come l' oro e una rosa come il sole che sorge, ruota attorno a
una più blu che ondeggia incerta tra luce e oscurità... ci sarà
una guerra a breve tu e queste anime sarete coinvolte”
Cassie
fu sorpresa da quelle parole che suonavano come una profezia, sapeva
già che tali creature avevano particolari doti divinatorie, le era
stato insegnato al corso di cura delle creature magiche, ma la
turbava che tali doti divinatorie avessero mostrato proprio lei e le
sue amiche, perché se c' era una cosa sicura in quelle parole era
che l' anima blu era quella di Adhara Gormleith, la principessa
blu di Skye.
“Come
sai queste cose?”
“le vedo nei movimenti delle stelle... è
così che noi centauri teniamo sotto controllo gli eventi...perché
sorridi?”
“Niente... è solo che quando mi parli delle stelle
mi ricordi una mia amica, anche se lei riesce solo ad avere
brevissime visioni grazie ad esse, non di certo a predirre guerre”
“La tua amica sa ascoltare bene... ma leggere un po' meno
evidentemente”
“Potresti insegnarle tu?”
“No... buona
notte Cassandra Payet, a domani”
Cassie
sorrise sconsolata allontanandosi, almeno ci aveva provato, non
vedeva l' ora di raccontare ad Adhara e alle altre quello che le era
capitato, ricamnbiò il saluto del centauro e ancora incredula per
quello che le era capitato si avviò silenziosamente verso la scuola
ancora addormentata.
***
“Sono
passati otto giorni... otto, ma ovviamente nessuno ha intenzione di
darci notizie”
Monique
Deveraux non aveva preso bene la notizia dell' arresto di sua zia,
il suo umore non aveva fatto altro che peggiorare con la successiva
mancanza di notizie che avevano seguito i fatti del 12 ottobre, il
Ministero cercava di evitare la fuga di notizie e per ora lo
spargersi dello scandalo che a nascondere un fuggitivo evaso per due
volte di seguito dalla prigione di Azkaban era stato proprio un Auror
stesso e Cami, dopo aver loro comunicato di stare bene e di essere
assieme Vincent e Klaus aveva evitato di dare troppi dettagli sul
perché Sophie fosse stata portata via.
“Silente
è in viaggio, molto professionale da parte sua-”
“Nika”
“Cami non ne vuole sapere di dirci cosa diamine stia succedendo
e noi non possiamo lasciare questo posto!”
“Nika...calmati”
Cassie
prese il controllo della conversazione senza concedere alla
Tassorosso di ribattere e invitando le amiche ad ascoltarla, posò
sul prato alcuni appunti scritti da lei, la calligrafia di Cassie
rigorosamente in corsivo era fluida e sottile, bellissima e chiara
per tutte le sue amiche
“Ho
fatto delle ricerche su questa prigione, credo che Cami e Rebekah non
vogliano farci avere notizie solo per non farci preoccupare
ulteriormente”
“Beh io mi sto preoccupando ulteriormente”
Monique
prese gli appunti dell' amica e cominciò a leggerli nervosamente
“Perché
a quanto pare mia zia, stando a quello che hai scritto qui è
rinchiusa in una prigione impenetrabile sorvegliata da creature che
ti succhiano via l' anima”
Cassie
calma e imperturbabile rimise in ordine i fogli, ergendosi sopra l'
amica che non ne voleva sapere di calmarsi
“Se
avessi letto i miei appunti come si deve avresti anche detto che
maghi e streghe vengono portati lì dopo essere stati processati,
Sophie non è ancora stata processata per cui forse... abbiamo un
modo per vederla... Adhara”
la
serpeverde si alzò in piedi prendendo il posto di Cassie che si
adagiò sul prato accanto a una Monique che finalmente pareva avere
intenzione di ascoltare quello che le sue amiche avevano da dire
“Domani
mattina due Auror verranno a prendere Theo per portarlo al Ministero,
suo padre ha saputo che cosa gli è capitato, tutta la faccenda di
Kol insomma, e gli è stato concesso di saltare la scuola per due
giorni di recarsi a Londra, parlare con suo padre temporaneamente
fuori dalla sua prigione, dormire in città e tornare indietro il
giorno dopo... una di noi andrà con lui”
“E come di grazia
faremo a convincere gli Auror a farci portare tutte da Sophie quando
in teoria non dovremmo manco conoscerla?”
“Perché non
andremo tutte, andrà solo una che verrà autorizzata da una lettera
della scuola stilata e firmata da Minerva McGranitt”
“E
questa fantomatica lettera...”
“è
nel mio dormitorio”
Monique
e Davina si voltarono verso Adhara che le osservava soddisfatta e
sicura
“Io
e Cassie abbiamo giocato la carta delle nostre vere identità, la
McGranitt è a conoscenza del nostro segreto e nutre molta poca
simpatia per una dei responsabili dell' arresto di Sophie e dopo aver
parlato col professor Piton hanno convenuto che lasciare a me e a
Theodore dei permessi per andare al ministero non sarebbe stato una
cattiva idea”
lo sguardo della tassorosso osservò intensamente
a a lungo quello dell' amica serpeverde, sapeva che Adhara era
assieme a lei la più affezzionata a Sophie motivo per il quale si
trovava più che a suo agio nel mandare lei a controllare il
benestare della zia.
“Cercherò
di vederla e di capire perché ha torturato il fratello del mio
padrino... sono sicura che aveva i suoi più che validi motivi,
torturare qualcuno per nulla non è da Sophie”
“Bene...quindi
è deciso, ho una domanda ancora Cassie, hai detto che mia zia è
ancora al ministero perché non è stata processata, che succede se e
quando la processeranno?”
Cassandra lanciò un' occhiata più
che eloquente alle sue amiche guadagnandosi il ghigno soddisfatto di
Monique che aveva capito
“Se
la processano vuol dire che la legge magica avrà fallito nel suo
compito di assicurare giustizia per chi mette sotto la sua
protezione... se la legge abbandona noi, noi abbandoneremo lei, e faremo
evadere Sophie costi quel che costi”
***
“Sei sicura che non
vuoi che veniamo con te?”
“Starò bene Harry, ho solo bisogno
di aria fresca, tu pensa a rispondere a Sirius piuttosto... prima che
cominci a preoccuparsi di nuovo per noi”
Hermione
Granger amava la compagnia dei suoi amici, adorava Ron quando faceva
qualche battuta stupida o quando trovava soluzioni dal nulla
lasciando tutti basiti e lo odiava quando si ingozzava come se non
avesse mai visto del cibo o quando ragionava alla velocità di un
bradipo, amava Harry quando faceva di tutto per aiutare gli altri,
quando solo lui che era il suo migliore amico la sapeva confortare e
lo odiava quando prendeva decisioni avventate che portavano a
situazioni scomode come l' anno precedente al ministero e loro amavano
lei quando li tirava fuori dai guai e quando la sua genialità si
mostrava in tutta la sua seccante intelligenza tirandoli fuori dai
guai e la odiavano quando il suo atteggiamento spesso troppo, davvero
troppo, diligente e studioso sfociava in quella saccente arroganza
che la contraddistingueva. Eppure nonostante loro tre si volessero
davvero bene erano sempre di più quei momenti in cui Hermione
necessitava di passare del tempo con l' unica persona del pianeta
terra capace di ragionare alla sua velocità e di comprendere senza
troppe spiegazioni, solo inutili perdite di tempo, tutti quei suoi
complessi processi mentali che avevano portato Sirius Black e Remus
Lupin a definirla la strega più brillante della sua età qualche
anno prima... quella persona era niente di meno che sé stessa.
Osservava
il cielo leggermente uggioso mentre rifletteva attentamente riguardo
a quello che era successo qualche giorno prima.
I
fatti che avevano portato la strega a modificare la sua posizione
riguardo alle quattro streghe americane erano impressi nella sua
mente, stampati e ardenti e la sua mente pretendeva delle risposte
esaurienti alle domande che le affollavano la mente dal dodici di
Ottobre fino ad arrivare a quel momento.
Il
fatto che Adhara avesse aiutato Draco le collegava a Voldemort? E in
caso di risposta affermativa, erano lì anche per Harry?
Erano
implicate nell' improvviso Blackout magico che la scuola aveva
subito? E se sì come? Con quale potere?
Avevano
lasciato entrare loro il vampiro a scuola?
Cosa
volevano ottenere?
Hermione
se ne stava seduta sulle sponde del lago nero cercando di rimettere
insieme i pezzi sperando che continuando a rifletterci aspettando che
una soluzione le si presentasse davanti
“Che
diavolo ci fai qui sanguesporco?”
ma
ovviamente a presentarsi di fronte a lei non fu la soluzione ma un
nuovo problema, sospirò pesantemente rivolgendo lo sguardo al suo
maleducato interlocutore, possibile che tra tutte le persone che
potevano starsene a zonzo nel bel mezzo della notte dopo il
coprifuoco ci dovesse stare proprio lui?
“Malfoy potrei farti
la stessa domanda”
“Sarò ben felice di rispondere dopo che
lo avrai fatto tu”
le si avvcinò tenendosi stampato in volto
qul ghigno che lo contraddistingueva e che gli disegnava chiaramente
il volto anche in mezzo a tutta quella oscurità
“Non
credo di dover parlare con te di quello che faccio, sopratutto non
dopo quello che è successo qualche giorno fa”
In
realtà Hermione sarebbe stata più che felice di riflettere assieme
a lui di quello che era capitato anche perché essendo il serpeverde
direttamente coinvolto in quello che era successo e avendo più
occasioni di lei di parlare sia con Adhara che con Nott, altro
direttamente e tragicamente coinvolto, forse poteva essere arrivato a
una qualche conclusione, eppure il marchio nel suo braccio e il fatto
che Adhara non avesse esitato a tirarlo fuori dai guai la portava a
pensare che magari Malfoy e quella O' Connell fossero più collegati
di quanto lei sapesse e che magari Mlafoy stesso sapesse più di
quello che lasciava intendere, avrebbe provato a lanciare un' esca e
a vedere dove questa esca l' avrebbe portata, sperando solo di
riuscire a non farsi trascinare in una conversazione svantaggiosa per
lei dalla lingua serpentina del compagno di corso.
“Stavo,
come potrai ben immaginare, riflettendo su quello che è successo
qualche giorno fa, non dico che ora io mi trovi d' accordo con Ronald
che ritiene di avere a che fare con un quartetto di pericolose
streghe oscure qui per togliere di mezzo Harry e allearsi con
Tu-sai-chi … però ho dovuto rivedere la mia posizione, è il tuo
turno!”
la ragazza sorrise nervosamente, aspettando con ansia
quello che Draco le avrebbe detto, sperando che fosse in vena di fare
conversazione, si spostò leggermente lasciando che il serpeverde
sedesse a qualche decina di centimetri lontano da lei,
“Sono
qui perché ho litigato con Daphne, per cui per evitare di dirle cose
che non penso ma che la rabbia mi farebbe dire sono uscito”
la
grifondoro lo osservò leggermente sorpresa
“Come
sarebbe hai litigato con Daphne? Credevo che quello che ci è
capitato vi avesse uniti di più per lo meno”
“Adhara ci
evita come la peste dopo avermi aiutato, la vediamo praticamente solo
a lezione e ai pasti comuni, situazioni nelle quali non è
assolutamente possibile parlare di quello che è successo i giorni
scorsi, così ho chiesto a Daphne di sfruttare la sua amicizia per
cercare di scoprire la cosa...e non è andata bene”
“Comprensibilmente”
“Mezzosangue si può sapere da che
parte stai?”
la
ragazza scrollò le spalle sorridendo leggermente, quella Daphne
Greengrass stava davvero cominciando a piacerle
“Comunque
le ho fatto notare che era un' incapace a tenere i segreti in ogni
caso per cui, in un modo o nell' altro sarei riuscito ad arrivare a
una conclusione”
“Glielo hai detto davvero? Cioè tu le hai
rinfacciato di aver provato a tenerti al sicuro? Malfoy hai un modo
strano di vedere il mondo”
il
ghigno strafottente era però scomparso dal volto di Draco che si
limitava a guardare dritto davanti a sé senza osservare nulla per
davvero, la ragazza allora comprese che forse quel litigio gli pesava
più di quanto desse a vedere, anche i serpeverde tenevano ai propri
amici
“Se
non stessi cercando di farmi gli affari miei ti direi che sei stato
profondamente ingiusto e che Daphne sta solamente cercando di
proteggere gli interessi di ognuno di voi, dalle tregua. Per quanto
riguarda le O'Connell hai formulato qualche teoria?”
il ragazzo
riprese a ridacchiare, era incredibile quanto lunatico potesse
essere, Hermione cercò di non sbuffare per evitare di rendere
inutile tutto il progresso che erano riusciti a fare, rovinando di
nuovo l' umore del ragazzo
“In
realtà potrei aver capito qualcosa... ma devo aspettare che mia
madre mi risponda a una lettera prima di esserne del tutto sicuro”
“Posso chiederti di cosa si tratta?”
“Certo...che no! È
carino che tu ti stia scervellando per questa storia e finché sei
troppo presa da quelle quattro io potrò essere sicuro di non avere
la donnola e lo sfregiato addosso”
lei non riusciva davvero a
crederci, lo osservava ad occhi spalancati mentre quest' ultimo si
alzava scuotendosi via la terra dei pantaloni
“Tu
sei terribile Malfoy!”
“Così mi ferisci Granger...e io che
stavo per darti un ottimo indizio”
rideva di nuovo, il
grandissimo stronzo, non le restò che stare ad attedere che lui
decidesse di condividere con lei quelle informazioni
“Abbiamo
cercato per tutto il tempo cose sbagliate, eravamo certi che fossero
qui per qualcosa che riguardava Potter... o Voldemort per intenderci,
senza soffermarci abbastanza sulla loro reale natura e situazione, è
così che io ho avuto la mia illuminazione Granger...beh buona notte
e buona ricerca!”
“Non
hai intenzione di dirmi niente altro immagino”
“Per
chi mi hai preso mezzosangue? Quando avrai delle informazioni decenti
potrò pensare di fare uno scambio … ma fino ad allora stammi
lontana”
“Sei
insopportabile”
Guardandolo
allontanarsi però Hermione non poté fare a meno di riflettere sulle
parole da lui pronunciate che, per una volta, non le sembrarono né
stupide né offensive e nemmeno fuorvianti. Le costava ammetterlo ma
per quella volta Malfoy pareva avere assolutamente ragione e
improvvisamente si ricordò di un articolo di giornale nel quale si
parlva di Sophie Deveraux, nominata anche a cena da Harry per mettere
in difficoltà Adhara, allora non ci aveva dato troppo peso ma ora le
sembrava la risposta ai suoi problemi, non poteva scoprire nulla su
Davina e le sue amiche perché non aveva un nome vero a cui fare
riferimento ma il nome Sophie Deveraux era vero eccome e anche il
nome Dhalia lo era, e quello di Esther Mikaleson... se non avrebbe
potuto indagare sulle sue compagne allora avrebbe cercato di scoprire
qualcosa su chi era stato protagonista delle loro vite, non sapeva se
le indagini di Mlafoy stessero andando nella stessa direzione ma lei
avrebbe continuato verso quella strada e pesto o tardi avrebbe avuto
le risposte che cercava.
Ministero della Magia,
20 Ottobre 2013
Rebekah
Mikaelson guardava con sospetto verso quello che si era rivelato
essere il responsabile, o capitano di questi Auror che erano per
quanto lei avesse capito la versione magica delle forze di polizia.
Alastor
Moody dal canto suo non cercava di nascondere la poca simpatia che
provava per quella donna che gli stava di fronte, durante i giorni di
prigionia Eva Sinclair non aveva tenuto per sé le colorate minacce
che vedevano lui e qualche membro addetto alla loro sorveglianza come
principali protagonisti, eppure dal rapporto di Tonks risultava che
la donna fosse tornata solo dopo il loro ingresso in casa e che fosse
sconvolta per l' accaduto tanto quanto gli Auror e quando lui si era
proposto di utilizzare sulla strega Americana del Veritaserum per
verificare la veridicità di quanto detto da Nimphadora era di nuovo
intervenuta a favore della strega facendo presente che tali pratiche
erano state abbandonate da anni e che sarebbe stato un errore
riproporne l' uso proprio in quel periodo di crisi
“Quindi
mi lasciate andare e basta?”
“Sì signorina Sinclair, la
lasciamo andare e basta, mi creda non lo faccio con gioia... ma a
quanto pare non abbiamo abbastanza prove per spedirla ad Azkaban...
cosa che invece mi avrebbe fatto molto più piacere”
“Chissà
cosa ne penserà la Gazzetta del profeta di questa sua dichiarazione
così colorita”
“Lei non oserà”
“Ci può scommettere
che oserei”
i due
si guardarono in cagnesco per diversi minuti, c' era qualcosa in
quella strega così singolare che faceva gelare il sangue nelle di
Moody, qualcosa che ancora lui non era in grado di capire ma per
qualche motivo quella stessa ragazza si era guadagnata l' affetto di
Lupin, eppure lui visti i suoi anni di esperienza a trattare casi
umani veramente vari sentiva chiaramente che sotto la maschera di
preparata impiegata del ministero arrivata per una crisi nella sua
città ci doveva essere altro...e quell' altro non poteva essere
niente di buono.
“Ho
una domanda per lei signorina Sinclair, se fosse rientrata prima
dell' arrivo di Tonks avrebbe dato man forte a Sophie a torturare
Lestrange?”
“Sì, lo avrei fatto”
“Come
immaginavo... non è diversa dai maghi oscuri che combatto io
signorina, per nulla”
la ragazza ghignò sadica, lui non aveva
idea di cosa lei fosse capace ed era comprensibile visto che non
aveva idea di chi lei fosse
“Lei
si sbaglia Moody, sia io che Sophie siamo molto diverse dai maghi che
combatte lei...vuole sapere il perché?” la donna tirò su le
maniche del golfino che indossava scoprendo gli avambracci e
mostrandoli all' Auror
“Siamo
diverse perché come avrà visto con Sophie noi abbiamo bisogno di un
mago oscuro e immortale che ci unisca chiedendoci di torturare la
gente in cambio di riscatto sociale, noi facciamo quello che facciamo
per la nostra famiglia e per la nostra città... e se devo essere
onesta i nostri metodi non sono né più né meno fallimentare dei
suoi... solo che noi non rischiamo che i nostri nemici evadano un
giorno rendendo nuovamente la nostra vita un inferno”
si alzò
lasciando l' uomo senza parole ma prima di aprire la porta dell'
ufficio le tornò in mente una delle storie che le aveva raccontato
Sophie quei giorni trascorsi insieme
“Poi
non mi risulta che lei abbia la fedina penale pulita dico bene? Evan
Rosier non è morto di certo da solo... buona giornata”
uscì
senza voltarsi una seconda volta, doveva andare da Klaus e doveva
andarci subito, Sophie andava aiutata e Finn aveva bisogno del suo
vero corpo eppure sapeva che andare subito da loro significava farsi
seguire da qualche uomo che sicuramente Moody le avrebbe
sguinzagliato dietro come del resto aveva già fatto la prima volta,
aveva bisgno di aiuto e non sapeva a chi chiederlo. Mentre si muoveva
tra i corridoi del ministero la sua attenzione fu catturata dalla
voce di lupin provenire dall' angolo che stava per svoltare e quando
se lo trovò di fronte stava intrattenendo un' accesa conversazione
con la ragazza che a quanto pare aveva testimoniato in suo favore
quando si accorsero della sua presenza i due si fermarono ad
osservarla per un imbarazzante manciata di secondi finché non fu
Tonks a prendere la parola
“Eva
se non i dispiace io vorrei parlarti... adesso”
“Hai
testimoniato in mio favore, ti concederò tutto il tempo che ti
serve”
l'
uomo le fece invece solo un breve cenno, Rebekah notò che era
innaturalment pallido, un pallore febbrile che aveva visto fin troppe
volte nella sua vita, la prima quando ancora era ragazza, umana, e l'
aveva visto sul volto di suo fratello Klaus
“Bene
visto che sarete impegnate a breve io tolgo il disturbo”
il
colore dei capelli della ragazza mutò immediatamente in un rosso
vivacissimo, cosa he sorprese non poco l' originaria
“Noi
non abbiamo finito Remus!”
“Ho finito io Tonks, per il tuo
bene ho finito io”
la
ragazza serrò la presa attorno alla pergamenta che aveva in mano e
comprese le sue intenzioni Rebekah si spostò velocemente prima che
essa venisse scagliata sulla schiena dell' uomo
“Vai
al diavolo Remus Lupin!”
Tonks
si massaggiò leggermente le tempie per poi sorridere all' originaria
che aveva guardato la scena con un misto di sorpresa e tenerezza
negli occhi
“Scusa
per la scena Eva... io, speravo di trovarti ancora da Moody”
“Non
ti preoccupare, mi rendo conto che sia difficile, per te e per lui...
non ci è nato vero?”
l' espressione sorpresa sul volto di
Nimphadora convinsero ancora di più Rbebelìkah che argomenti come
la licantropia dovessero essere trattati in termini abbastanza
primitivi, e lei aveva mille anni, di tempi primitivi era un' esperta
“è
un licantropo no? È dfficile se non ci nasci, se non hai un branco e
poi ho capito che in tutto il paese la cosa non è affrontata
esattamente con la mente più aperta”
“Come...come diamine
fai a sperlo?”
“Vivevo a New Orleans, se ci sono tre cose
delle quali mi intendo sono Licantropi, vampiri e streghe oscure
immortali... state insieme?”
il colore dei capelli della
ragazza mutò di nuovo, color topo questa volta, decisamente
deprimente constatò Rebekah
“Lo
faremmo se lui non fosse così ostinato a volermi tenere al sicuro,
non mi fa mai... capire, non so se capisci quello che dico”
la
donna sorrise accarezzandole un braccio
“C'è
un' altra cosa della quale mi intendo... storie sentimentali
complicate, non puoi obbligarlo ad aprirsi conte, ma puoi stargli
vicino e piano piano ti farà entrare lui senza manco accorgersene”
“è andata così all' inizio... prima che lui capisse che
cercavo qualcosa in più dell' amicizia, non è solo il fatto di
essere un lupo mannaro, ma anche la differenza di età e il fatto che
è il migliore amico di mio zio... sono cose che non aiutano lo
sbocciare di una relazione”
“Sai, una mia carissima amica si
trova in una situazione molto simile alla tua”
“Davvero?”
“Sì...lei è umana, una babbana come direste voi, molto in
gamba anche se è entrata nel mondo della magia da poco e lui un
vampiro... dammi retta non mollare, piano piano le soddisfazioni
arriveranno... cosa volevi dirmi comunque?”
Tonks lasciò
cadere il discorso Remus e assecondò la riccia nel suo cambio di
argomento
“Volevo
parlarti di Sophie”
sentendo
il nome dell' amica Rebekah si irrigidì immediatamente
“So
che tu non hai motivo di fidarti di me, ma credimi vorrei aiutarla, è
una capra amica di Sirius e ritengo di dover fare il possibile, anche
se i suoi modi con Lestrange sono stati...vorrei dire insoliti ma li
ho ritenuti davvero crudeli, ma voglio pensare che il motivo che l'
ha spinta a comportarsi in questo modo fosse importante”
“Ho
più di un motivo per fidarmi di te, primo hai messo in pericolo la
tua occupazione per tirarmi fuori e secondo Sophie parla molto bene
di te quando siamo da sole... ti va andare fuori da qui?”
le
due si allontanarono assieme lasciandosi alle spalle il Ministero,
forse era riuscita a trovare un aiuto vero per Sophie senza bisogno
di coinvolgere da subito i suoi fratelli
“Mia
cara Sorella”
invece quello che sembrava essere il principio di
un piano geniale sfumò ancora prima di nascere, si voltò verso chi
aveva pronunciato quelle parole e non appena si ritrovò di fronte il
suo fratello più piccolo si bloccò con le lacrime agli occhi, non
si curò di Nimphadora che la guardava confusa, sapeva che avrebbe
dovuto darle delle spiegazioni ma in quel momento si avventò su suo
fratello abbracciandolo per essere sicura che fosse vero
“Kol”
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Capitolo 13 *** Suspicious Classmates ***
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Nimphadora
Tonks lasciava che il suo sguardo oscillasse confuso da Eva a quel giovanotto,
anzi dopo quello che le avevano detto giovanotto mica tanto, senza curarsi di
sembrare completamente sconvolta da quello che la strega, se così poteva
definirla, l'aveva convinta ad ascoltare nelle ore che avevano appena passato
assieme. Sentiva la mano tremare e la portò immediatamente sotto al tavolino
barocco di quel Maniero che da quanto aveva capito apparteneva alla famiglia
della Sinclair...che manco si chiamava così, era curiosa in realtà, voleva fare
domande avendo finalmente capito che come previsto la situazione nella quale si
trovava immersa Sophie era molto più complessa di quello che appariva e in un
certo senso ora capiva molte cose, in primis l' ostinazione di entrambe le
donne a stare per conto loro e a guardarsi le spalle da quelli del ministero.
“Quindi...tu non sei veramente
una strega, sei un vampiro...uno dei primi vampiri mai esistiti e hai dieci
secoli”
ce la stava mettendo tutta per
non sembrare una completa idiota ma la storia di Rebekah e di Kol sembrava
ancora avere dell' impossibile, si massaggiò le tempie ringraziando Kol che nel
frattempo le aveva versato un famoso alcolico babbano, del Bourbon e doveva
ammettere che stava facendo esattamente quello che desiderava.
“Siete fuggiti da New Orleans
per nascondervi da vostra zia che tiene in ostaggio i vostri fratelli e la
madre di vostra nipote e tu-” indicò brevemente Kol che le fece un ghigno
divertito e canzonatorio “Sei stato riportato in vita da quattro sedicenni che
sono le responsabili del casino successo nella mia vecchia scuola dieci giorni
fa”
“So che puoi sentirti turbata Nimphadora”
“Non mi chiamare così per favore”
Rebekah si sentì un pochino sollevata, nonostante tutte le scioccanti notizie
che la ragazza aveva dovuto assimilare nelle ore passate aveva ancora voglia di
protestare per il suo nome, forse lei e Kol
non l' avevano sconvolta irrimediabilmente.
“C'è una cosa che non capisco,
perché torturare Lestrange in quel modo? Insomma capisco che voi dopo dieci
secoli di massacri siate abituati a vivere in questo modo-”
“In realtà a noi sarebbe bastato soggiogare il bastardo per ottenere le
informazioni che volevamo, almeno a me visto che la mia cara dolce sorella ama
il suo nuovo corpo mortale-”
“Kol dacci un taglio”
la vampira originaria invitò la giovane Auror a completare il suo discorso,
Tonks era l' unica che si fosse fatta avanti per proteggere Sophie nonostante
fosse proprio quella che l' aveva arrestata e non voleva in alcun modo giocarsi
la sua amicizia per il carattere intrattabile del fratello, voleva rassicurarla
sulle loro intenzioni prima che Klaus rientrasse assieme a Cami e a quei due cacciatori
amici di Cami mandando al diavolo tutte le sue buone intenzioni di non far
soggiogare la ragazza a Kol ma di convincerla a collaborare.
“Voglio sapere, Sirius mi ha
parlato di Sophie e sì l'ha dipinta come una ragazza vivace ma di certo non
come una pazza torturatrice... cosa l'ha spinta a comportarsi in quel modo?”
“Non posso dirti molto di Sophie, lei non vorrebbe, può non sembrare ma è molto
gelosa dei suoi ricordi di quando viveva in Inghilterra e di certi anche
abbastanza pentita... però posso dirti che due anni fa quando mio fratello per
primo tornò a New Orleans, la sorella di Sophie era appena stata giustiziata
pubblicamente per aver praticato la magia”
“Era un periodo complicato”
“insomma inizialmente sembrò una semplicissima esecuzione pubblica, so che
potrà sembrarti brutale ma non era stata né la prima né l' ultima, il fatto è
che quella di Jane Anne non aveva proprio senso, come strega era abbastanza in
alto nella gerarchia cittadina e Marcel avrebbe guadagnato molto di più dalla
sua vita che dalla sua morte, noi sospettiamo che questo Lestrange possa essere
in qualche modo collegato, anche se ancora non sappiamo come, alla morte della
sorella si So' ”
l' Auror non li guardava più neanche in faccia, era ormai persa nei suoi
pensieri e nelle sue riflessioni, forse aveva ragione Sirius, forse Sophie
Deveraux era molto più oscura di quello che dava a vedere.
“Scusate è solo che...Sophie
non sembra il tipo capace di vendicarsi così di una persona, neanche
dell'assassino della sorella”
“E non lo è infatti, ma per ora devi fidarti di lei”
la ragazza non sembrava per
nulla convinta e l' originaria non poteva darle torto, un conto era convincerla
che Sophie meritasse una seconda possibilità, un' altra era convincerla che
torturare qualcuno fosse una cosa buona e giusta senza darle alcuna
informazione sul passato della strega, su Finn o sulle ragazze senza metterle
in pericolo. Davina, Monique, Cassandra e Adhara erano quelle che veramente
rischiavano grosso in quella situazione e Dio solo sapeva quanti guai la sua
famiglia aveva già causato a quelle ragazzine, non poteva e non voleva essere
per loro causa di altro dolore.
Continuava a far saettare i
suoi occhi da Kol alla giovane strega che piano piano addolciva l'espressione.
Nel poco tempo trascorso
assieme Rebekah era riuscita a capire poche cose di della ragazza, poche ma
certe, la prima era che con Tonks mai e poi mai si era autorizzati a usare il
suo nome o soprannomi derivanti da esso, la seconda era che il colore dei
capelli, cangiante e bizzarro, era come un semaforo, un avvertimento, un
segnale di allarme o di sicurezza...se i capelli diventavano rossi non l'
avrebbe mai salvata manco la sua immortalità, se diventavano blu la
concentrazione della ragazza non andava interrotta, se erano color topo forse
c' entrava Remus Lupin, se erano rosa era serena e divertita e anche in quel
caso forse c' entrava Remus Lupin, se erano indaco si intonavano alla
stanchezza delle mente e del corpo visibile pure da occhiaie del medesimo
colore. In quel momento i capelli di Nimphadora Tonks erano Indaco, intensi,
luminosi, arricciati alle sue dita che premevano esasperate sulla fronte,
segnale chiaro che quella forse doveva essere la fine della conversazione.
“Forse faresti meglio a
riposarti...puoi stare qui per stanotte e domani possiamo andare al Ministero
assieme, se avrai altre domande sarò felice di rispondere”
Nel poco tempo trascorso assieme a Eva, Tonks era sicura di aver capito
pochissimo su di lei e sulla sua storia e quell' assurdo pomeriggio lo aveva
appena confermato, però certe cose intuite continuavano a sembrarle
sempreverdi, numero uno: mentire, torturare e uccidere diventano nobili azioni
se di mezzo ci vanno amici, parenti o lei medesima, non esiste limite al suo
spirito di autoconservazione, numero due: era più facile essere gentili se tale
gentilezza fosse stata protetta da un' insormontabile barriera di saccenza,
supponenza, sarcasmo e “Se mi tocchi ti spezzo il braccio”...queste erano le
quattro S di Rebekah Mikaelson, numero tre: non ha importanza chi tu sia, se le
fai un torto prima o poi ne paghi le conseguenze, numero quattro: non ha
importanza chi tu sia, se la aiuti, sei onesto e sei leale puoi star certo che
prima o poi sarà possibile contare sul suo aiuto reciproco.
Lei l'aveva aiutata, in cambio
l'originaria le aveva dato una spiegazione, promettendo che il resto sarebbe
arrivato quando e se Sophie fosse stata libera e ora le offriva ospitalità e
Tonks aveva capito dallo sguardo saettante dell'altro presente che avrebbe
fatto bene ad accettare se avesse voluto arrivare a lavoro come sempre e non un
pezzetto ogni mezz' ora per proteggere il loro segreto.
Non aveva idea del pasticcio
nel quale si stava cacciando anche se Vampiri, Mangiamorte, Sophie in custodia
preventiva e Necromanzia praticata da sedicenni non le davano grandi speranze
di una piccola situazione risolvibile in poco tempo.
“Accetto la vostra
ospitalità... per oggi, ma domani dovrete lasciarmi andare a lavoro oppure
quelli che avete ora non saranno i vostri unici problemi, non ho mai fatto
manco un giorno di malattia”
Kol sogghignò leggermente osservando sua sorella accompagnare di sopra la loro
ospite sapendo che in cuor suo che quella conversazione non sarebbe finita con
loro due dietro la scalinata, tempo pochi secondi infatti e il rumore della
serratura principale che scattava fu abbastanza per tenere lo sguardo di Kol
fisso sui quattro...no cinque ospiti che facevano ingresso nel maniero, primo
fra tutti fu Cami seguita a ruota da Vincent, entrambi pietrificati di fronte a
lui, seduto comodamente sul suo divano con un piede sul tavolino al quale la
ragazza rosa, così l' avrebbe chiamata, aveva prestato tanta attenzione. Fu il
turno di due giovani uomini che Kol non conosceva ma l' odore dei vestiti e la
quantità delle armi che avevano addosso non lasciavano dubbi...erano due
cacciatori, ben piazzati anche, umani per cui amici di Cami e trentenni per cui
cacciatori capaci, più li guardava e più gli tornava in mente l' odore della
sua carne che bruciava prima di essere trafitto da quell' inetto di Gilbert e
da quella sgualdrina rovinafamiglie di sua sorella, avrebbe dovuto fare una
visitina a Mystic Falls ora che ci pensava. Quinto e più atteso fece il suo
ingresso Klaus che doveva aver percepito la sua presenza prima ancora di
entrare in casa, lo squadrò per qualche secondo prima di sorridergli beffardo
“Ma guarda... Lazzaro
cammina!”
“Sei sempre una dolce sorpresa mio adorato Nik! Sì sono tornato, quelle quattro
pestifere che ti hanno messo nel sacco sanno veramente quello che fanno...
oppure non ne hanno la più pallida idea, sono le sole due possibili opzioni,
dimmi come è andata fin ora in Inghilterra? Ho avuto modo di constatare che ci
sono dei problemi...anzi gli stessi problemi dell'ultima volta”
“...ultima volta?”
il ghigno di Kol non solo non fu più che esaudiente per Cami, sicura ormai che
i due fratelli avessero un segreto ma servì pure a Rebekah pietrificata in cima
alla scala a studiare l'espressione seccata di Klaus che se non fosse stato con
Cami pericolosamente frapposta tra lui e il minore probabilmente avrebbe già
cercato di cancellare l'espressione strafottente del fratello, beato nella
consapevolezza di avere il coltello dalla parte del manico.
“Oh mia dolce Rebekah, come
potresti saperlo eri stata pugnalata!”
“Kol!”
Gli occhi dell'ibrido
saettavano nervosi dall' uno all' altra, la delusione di Rebekah era quasi
tangibile e la soddisfazione sfacciata di Kol era servita ai presenti per una
dolorosa ma inevitabile presa di coscienza, se gli originari erano già stati
lì, se volevano vendetta e se chi gli aveva fatto torto era ancora vivo poteva
non essere una coincidenza che Klaus avesse acconsentito così bonariamente alla
richiesta della sorella di stare in quel paese, con una società magica così
florida
“Sai Klaus, inizialmente ho
fatto fatica a crederci, appena sono tornato intendo... ero stupito all'inizio
e compiaciuto dopo, ci sono delle persone alle quali dobbiamo fare una
visitina, non credi?”
“Di che diamine state parlando
adesso?”
il maggiore dei cacciatori sembrava sul punto di perdere le staffe, aveva
giurato Dean Winchester che avrebbe sempre aiutato Camille O’Connell ma aveva
ormai come l’impressione di essere finito in mezzo ad un gioco più grande di
lui, e di non essere manco un giocatore e visto il marchio di Caino e Rowena a
piede libero non aveva nessuna intenzione di finire in qualcosa controllato da
altri
“Kol si riferisce a delle
nostre vecchie conoscenze, siamo
stati già qui diciamo una ventina di anni fa anno più anno meno e abbiamo
incontrato dei maghi che avevano un rapporto, come dire, davvero interessante
con la magia, noi stavamo dando la caccia alla figlia di Petrov e per caso ci
siamo imbattuti in questo gruppo di maghi oscuri che al tempo si facevano
chiamare Mangiamorte”
Camille ascoltava sbalordita quello che stava uscendo dalla bocca di Klaus in
quel momento, sentiva la rabbia che le ribolliva nelle vene, sapeva che
probabilmente la ragione per la quale Klaus non aveva ancora detto niente era
legata a problemi del passato e sapeva anche che se quei problemi del passato
fossero stati rivangati ci sarebbero andati tutti di mezzo
“Voi mi state dicendo che
avevate delle informazioni sui malati che hanno cercato di uccidere me, che
stanno verosimilmente sconvolgendo il paese e che potrebbero volersi vendicare
di Sophie e non avete detto niente fino ad ora? Lasciandoci intendere che siamo
stati semplicemente catapultati in questa orribile situazione per puro caso
mentre invece…”
“Ti fermo subito Camille, è
vero io e Nik abbiamo già avuto modo di avere a che fare con questa gente e ti
garantisco che non è stato piacevole, il più delle volte perlomeno, avevo
sentito che il loro leader, un invasato che va in giro facendosi chiamare con
uno pseudonimo ridicolo fosse stato sconfitto misteriosamente da un moccioso in
fasce, i suoi seguaci arrestati e la sua guerra finita, così ho perso il mio
interesse per la loro magia, non molto tempo dopo siamo stati rintracciati da
nostro padre Mikael così io sono ritornato nella mia bara…” Kol indicò
teatralmente il fratello che era sul punto di perdere le staffe e aggredire
qualcuno “… e sei stato riportato da me assieme ad Elajah sano e salvo nei
Balcani dove siamo rimasti un’altra decina d’anni, questo è tutto e …ah può
venire fuori miss come si chiama”
Nimphadora scese lentamente la
scalinata che solo pochi minuti prima aveva percorso per andarsi a riposare,
scrutava con ansia le nuove figure che si erano unite alla conversazione nella
stanza, riconobbe la ragazza bionda come la babbana che era stata identificata
nei filmati che il ministero aveva ottenuto per capire qualcosa in più sull’
assassinio del mangiamorte che avevano ritrovato mentre gli altri tre erano
volti completamente nuovi, uno magro e biondo con un’espressione indecifrabile
doveva essere il fratello di Kol e Eva…no non Eva… di Rebekah mentre gli altri
due non avevano quasi per nulla aperto bocca.
“Voi-voi siete coinvolti con
quella gente, cosa diavolo sta succedendo”
“Tonks per favore…”
“Prima Sophie, adesso voi, questo non è un gioco lo capite? È una cosa seria,
la città è spezzata in due ma voi li definite maghi con un rapporto particolare con la magia e ne parlate come se
niente fosse, e tu” si rivolse verso Camille che la osservava senza nascondere
la sua preoccupazione “cosa diavolo sei tu?”
“Lei e i due laggiù sono
quelli che voi definireste dei Babbani”
“No… io l’ho visto
chiaramente, i suoi occhi brillavano, cosa diavolo sta succedendo ancora?”
“Signorina la prego si calmi”
“Non mi dica di calmarmi lei…”
“Mi chiamo Sam, mi creda nessuno di noi tratta questa situazione come un gioco
dico davvero, nessuno ma deve quantomeno sedersi, per rispondere alle sue
domande Camille è umana come lei e come me, ma la sua famiglia qualche secolo
fa ha fatto un patto con…” Camille pose una mano sulla spalla del ragazzo
intimandogli di fermarsi e Sam comprese che la giovane amica non desiderava
confidare immediatamente lo stretto rapporto che legava lei a Castiel e al
resto degli angeli e Sam non poté fare a meno di chiedersi se fosse dalla
giovane sconosciuta che proteggeva la storia della sua famiglia o dagli amici
vampiri, Klaus Mikaelson scrutava la sua ex psicologa senza farsi sfuggire
neanche un dettaglio del suo corpo, se Cami stava per mentire lui lo voleva
sapere, se pure lei gli aveva tenuto nascosto qualche segreto, lui avrebbe
dovuto esserne al corrente.
“Nimphadora è così che ti
chiami vero?”
Camille attese un cenno d’
assenso della ragazza prima di sedersi accanto a lei prendendole la mano,
accarezzandole la spalla e sorridendole per cercare di tranquillizzarla, non
c’erano dubbi sul fatto che la psicologa fosse senza dubbio il mestiere
perfetto per la bionda americana.
“Quello che hai visto nei
filmati della sorveglianza del Daily sono tutte cose reali, la creatura che ha
ucciso il Mangiamorte che stava cercando di nuocere a me e ad Hope è stato
ucciso da una lama angelica brandita da Castiel, Rebekah non ha mentito quando
ha detto che colui che l’aveva aggredita è stato un angelo, noi abbiamo
inscenato tutto, ne andava della nostra sicurezza, non potevamo esporci troppo.
Per quanto riguarda me… sono umana, sotto ogni punto di vista, non ho magia né
cose del genere, ma in virtù di un antico patto tra la mia famiglia e gli
angeli, in situazioni di pericolo gravissime possiamo attingere a una sorta di
potere spirituale tramando nella mia famiglia dai nostri antenati, non posso
dirti esattamente di cosa si tratta perché sono la prima a non esserne
informata, ti prego non avercela con Sophie, lei sta avendo a che fare con
davvero troppe responsabilità, è una ragazza buona e non merita la tua
diffidenza, con queste parole desidero farti capire che lei si fida di te ma
prima di darti ulteriori dettagli è vitale che tu ne parli con lei”
Camille non era pienamente
convinta di quello che aveva detto, era consapevole del fatto che Sophie avesse
ampiamente dimostrato di essere una persona dalle molteplici sfaccettature ma
in quel momento aveva bisogno di qualcuno dalla sua parte per aiutare la strega
oltre Rebekah e Klaus e suo fratello avevano, con le loro parole, risvegliato
in lei il timore che potessero avere ben altre priorità da trarre da quella
situazione.
Tonks osservava la giovane
bionda di fronte a lei, in quella casa convivevano specie diverse legate da
rapporti più o meno profondi, questo lei lo aveva compreso, ciò che doveva
ancora comprendere era la reale portata della presenza di quelle persone nella
vita di Londra e per farlo, prima di fidarsi completamente di loro avrebbe
dovuto indagare per conto suo.
“Voglio crederti Cami…Camille,
ma non posso aiutarvi, non ancora e di certo non in modo illegale, come dici tu
Sophie può anche aver avuto i suoi buoni motivi ma ciò non toglie che ha
torturato qualcuno, inizialmente volevo solo cercare di capire il suo legame
con Lestrange ma adesso vengo a sapere che non è sola in città, che siete in
tanti e che siete legati a un omicidio e anche a un gruppo di assassini
sovversivi, perdonami ma non posso coinvolgere né me stessa né le persone che
ho attorno finché non sarò più informata”
Ripensava a Remus, a sua madre
che sarebbe morta se l’avesse saputa coinvolta con gente verosimilmente
coinvolta con sua sorella, non poteva metterli in pericolo, nessuno di loro
doveva pagare il prezzo della sua curiosità.
“Ti possiamo assicurare che
per adesso non abbiamo alcun interesse legato
all’Inghilterra, vogliamo
tornarcene a casa e evitare di coinvolgere Sophie di nuovo con questa gente…
hai la mia parola” Klaus Mikaelson le offriva la mano come se dalle sue parole
dipendesse il destino dell’intera comunità magica, di certo con un alleato
potente come lui sarebbe stato più semplice anche sconfiggere Voldemort… e sua
zia, eppure c’era una vocina che sussurrava prepotente, se lei fosse stata da
sola non avrebbe esitato ad afferrare quella mano, ma non era da sola, aveva
L’Ordine, aveva Silente, la sua famiglia, Harry, I Weasley ed era leale a loro
non a sé stessa ragion per cui con un repentino e sonoro poof si smateriallizzò
di fronte alla porta di sua madre avendo come ultima visione di quella casa lo
sguardo furente dell’ ibrido originario.
Respirò profondamente l’aria
gelida di Londra prima di avviarsi dentro il vialetto della villetta a schiera
dove avevano abitato i suoi nonni Tonks prima dei suoi genitori, esitò un po’
prima di bussare alla porta eppure questa si aprì ugualmente di fronte a lei.
“Dora cosa stai facendo qui?
Alcuni dei tuoi colleghi sono venuti a cercarti, non sei tornata a lavoro oggi
dopo la pausa pranzo… è successo qualcosa?”
Le emozioni date
dall’incredibile quantità di nozioni che aveva appena assimilato si mischiavano
in lei pretendendo di uscire e decisero di farlo sotto forma di lacrime, coi
capelli bianchi come neve, la giovane Auror era spaventata.
“Dora?”
“Mamma posso stare qui fino a domani mattina per favore? N-non sto benissimo e
credo di non avere niente da mangiare a casa”
Andromeda Tonks sorrise alla figlia invitandola dentro, Nimphadora raramente
chiedeva aiuto a qualcuno e anche quando lo faceva lo nascondeva dietro a
richieste bizzarre e all’apparenza superficiali
“Puoi stare qui tutto il tempo
che ti serve… a proposito è arrivato un Gufo per te da Sirius, credo che siano
cose di lavoro, leggile mentre ti preparo qualcosa di caldo”
La ragazza si strinse contro
sua madre, conscia del fatto che il giorno successivo avrebbe dovuto affrontare
tutte le difficoltà evitate fino a quel momento.
***
Theodore Nott annusava l’aria
mattutina del Castello come se fosse la cosa più buona del mondo, nonostante
l’odore della pioggia ristagnante nel terreno non fosse notoriamente una delle
sue fragranze preferite, eppure sentiva la necessità di riempirsi le narici, di
memorizzare tutti i dettagli di ciò che gli piaceva di quel posto, non sapeva
perché suo padre avesse usato la scusa della sua aggressione per vederlo,
sapeva solo che non voleva dire niente di buono e che probabilmente il suo
vecchio avrebbe usato quella situazione per chiedergli qualcosa… qualcosa che
lui non voleva assolutamente dargli.
Gli tornarono in mente le
immagini estive che aveva di Draco immediatamente dopo che aveva ricevuto il
marchio, istintivamente ricacciò un urlo che voleva prepotentemente uscire
dalla sua bocca, trasformandolo in un rantolio sommesso e dolorante, odiava suo
padre, odiava il padre di Draco e odiava la situazione in cui entrambi avevano
messo i loro figli per inginocchiarsi di fronte a un tiranno sanguinario,
odiava mentire a Daphne e a Blaise, odiava sapere che quelle menzogne avrebbero
rovinato il suo rapporto coi migliori amici ma odiava ancora di più sapere che
probabilmente non sarebbero state abbastanza per tenerli al sicuro, ricordava
perfettamente le lacrime di Nené dopo aver visto il braccio di Draco, e il suo
urlo dopo aver visto lui disteso in infermeria… non voleva sentirla gridare in
quel modo mai più
“Anche tu qui Nott?”
“Porca puttana Sanguemarcio”
La giovane O’Connell, quella
che per qualche strano scherzo del destino era finita nella sua casa, lo
guardava sogghignante seduta a gambe incrociate su uno scalino bagnato di
fronte alle scale della suola, per quale motivo Salazar l’avesse messa sulla
sua strada rimaneva ancora un mistero.
“Ti vesti sempre così quando
non sei in divisa?”
Si riferiva probabilmente al
completo blu scuro che indossava sotto al mantello grigio chiaro che gli donavano
sicuramente più eleganza paragonati alla divisa scolastica, riflettendoci però
la curiosità della ragazza doveva essere stata causata dalla moda dei maghi di
Londra più che dall’eleganza dei suoi abiti, dal momento che lei, come ci si
sarebbe potuti aspettare da qualcuno coi suoi natali, vestiva dei volgari abiti
babbani attillati e poco eleganti, quel tessuto che i babbani chiamavano Jeans
e che lui non avrebbe mai indossato manco sotto tortura era terribilmente
grezzo e volgare se abbinato come nel caso della sua amica a una giacca di
pelle nera decisamente in contrasto con la personalità apparentemente mite
della ragazza accanto a lui
“Solo quando vado al
ministero, normalmente mi tengo più sobrio, immagino che tu invece ti vesta
così pressoché tutti i giorni”
Lo disse con una smorfia tale
che Adhara non poté trattenere un lieve sorrisetto canzonatorio, Nott le scrutò
attentamente le labbra leggermente violette e gli occhi delineati da una linea
sottile di eye-liner, non l’aveva mai vista truccata e si chiese
improvvisamente il perché di tutta quella messa in scena così in contrasto con
la sua apparente personalità
“Come mai ti vesti in modo
così aggressivo se alla fine dei conti non sei aggressiva per niente?”
La ragazzina sogghignò,
compatendo un poco il coetaneo che evidentemente non doveva avere avuto molte
occasioni per uscire da solo in giro per la Londra magica e di conseguenza era
abbastanza disabituato all’abbigliamento da No Maj che lei usava
quotidianamente, se poi un paio di jeans a vita alta e un po’ di trucco erano
sul metro dell’aggressività di Theodore Nott voleva dire che fuori dalla scuola
non doveva avere neanche tante esperienze con le ragazze.
“Credimi normalmente sono
piuttosto aggressiva, dipende dalle situazioni”
“Una visita al Ministero della
magia richiede essere aggressive?”
“Non necessariamente, ma richiede essere adulti per essere presi sul serio… e
Monique dice sempre che questo rossetto mi invecchia un po’, devo cercare di
far avere al mio corpo la stessa maturità del mio cervello…lo hai detto anche
tu quando mi vista al Lumaclub che sembro una tredicenne, volevi deridermi ma
in effetti non è troppo lontano dalla verità”
“Ti sei scordata i tacchi allora nanetta”
Adhara lottò contro l’istinto
di saltargli al collo e si fermò a scrutarlo, anche nelle sue parole così
canzonatorie Nott appariva serio e composto, perfino più del solito, per
entrambi quella non sarebbe stata una visita piacevole, fece schioccare la mano
sulla pietra dello scalino sul quale era seduta facendo cenno al suo compagno
di venirle accanto, Theodore da parte sua non se lo fece ripetere due volte,
era stanco e furioso, anche per prendersela con quella strana ragazza.
“Allora, alla cena di
Lumacorno avevi detto di non conoscere Sophie Deveraux, com’è che stai andando
in suo soccorso adesso?”
“Chi ha detto che sto andando da Sophie Deveraux?”
“Tra il suo arresto e le tue balle sulla necromanzia e sulle tue origini
scommetto che non sei stata onesta nemmeno per quanto riguarda le tue
conoscenze…dico bene?”
Il ragazzo che aveva rifiutato
di sedersi accanto a lei la osservava dall’alto con una rabbia che Adhara non
era certa essere rivolta verso di lei, sicuramente c’era del risentimento nei
suoi confronti, Nott era stato l’unico nei giorni passati che non aveva cercato
di ottenere spiegazioni da parte sua, si era limitato ad osservarla e a perdere
quel briciolo di fiducia o di disinteresse che forse aveva in precedenza
nutrito nei suoi confronti, la strega sapeva che non avrebbe potuto evitare di
confrontarsi coi suoi compagni di casa ancora per molto, così come non lo
avrebbero potuto fare le sue amiche, e aveva come la sensazione che Theo
avrebbe usato quella gita a Londra per estorcerle più informazioni possibili
nonostante lo sguardo assente e l’atteggiamento seccato.
“Scusa tu non dovresti essere
contento di incontrare tuo padre?”
Theodore sussultò leggermente
a quella domanda così innocente, nessuno dei suoi amici parlava mai di suo
padre, nessuno a parte Draco con cui divideva il medesimo fardello, tutti
sapevano che tra Nott senior e Junior non scorreva buon sangue, non aveva
voglia di dare spiegazioni perché non aveva nessuna intenzione di essere
compatito, ma la compassione non sembrava un sentimento che apparteneva alla
corolla di quelli che potevano essere provati Adhara O’Connell che anzi
sembrava abbastanza disinteressata riguardo alla sua possibile risposta, fu
forse proprio quello a convincerlo a parlare con lei.
“Ti ricordi tutto quel
discorso che mi hai fatto, sul significato del mio nome ed il fatto che forse
davvero io sia per mio padre un dono degli Dei?”
Adhara annuì aspettando che il ragazzo continuasse, decisa a capire dove
diamine stesse andando a parare.
“Non è stato mio padre a darmi
questo nome… è stata mia madre, per lei sicuramente il discorso che hai fatto
poteva essere più che valido”
“Le madri sono toste quando si tratta dei propri figli, sei fortunato… lei
dov’è adesso?”
Theo non la guardava in faccia, si limitava ad osservare il cielo leggermente
uggioso ma la strega fu certa di percepire un lieve arrossamento nei suoi occhi
forse dato da lacrime ricacciate indietro o semplicemente dalla sfumatura
ramata dei capelli castani
“è morta, l’ha uccisa mio
padre in preda a un attacco di rabbia, lei…lei era la persona più gentile e
giusta del mondo, eppure ora ogni volta che ci penso non riesco a vedere più il
suo volto gentile, vedo solo il suo volto gonfio di lividi e coperto di sangue”
“Per cui, tu l’hai vista
morire. Ma non capisco come mai tuo padre non è stato arrestato prima?”
“La mia famiglia prima dei
fatti avvenuti l’anno scorso era molto potente sanguemarcio, mio padre l’ha
gettata fuori da una delle finestre del nostro Manor, gli elfi domestici hanno
confermato il suicidio e io ero troppo piccolo per dire qualsiasi cosa… oh
guarda ecco la nostra carrozza!”
La ragazza fu in piedi in un
attimo riconoscendo le carrozze della scuola trainate da quelle strane creature
nere simili a cavalli, decise di cedere a un momento di compassione e posò per
un momento la sua mano sulla spalla del compagno di scuola
“Ho sentito dire che Azkaban
riduce la gente in maniera davvero miserabile, alcuni ci impazziscono dentro,
sii forte Theo, quello che vedrai oggi sarà probabilmente solo l’ombra
dell’uomo che ricordi”
Il ragazzo tossicchiò una
risata, colpito da quel sadico ottimismo che Adhara mostrava senza pudore, vide
la carrozza fermarsi di fronte ai cancelli della scuola e riconobbe l’Auror che
avrebbe dovuti portarli con sé, era lo stesso ragazzo che aveva visto nei
giorni precedenti, uno di quelli che avevano portato a termine l’arresto della
Deveraux, e che erano venuti successivamente a comunicarlo a scuola, il giovane
uomo si fermò di fronte ai suoi studenti osservandoli con un’aria di
commiserazione tale che entrambi dovettero combattere contro l’istinto
irrefrenabile di cancellargli quella espressione patetica dalla faccia.
“Allora siete voi immagino
Theo e Adhara giusto?”
Theo fece un cenno
affermativo, scrutando l’uomo da capo a piedi aveva inteso che quasi
sicuramente si trattava di un mezzosangue, quell’uomo non avrebbe neanche
sentito il rumore della sua voce, Adhara dal canto suo non nascondeva la
marcata ostilità verso quell’ individuo, ricordava ancora la gioia che
esplodeva nelle parole dell’Auror mentre annunciava del riuscito arresto della
sua madrina, e mentalmente si appuntò di organizzare un incontro privato tra
lui e Monique che di sicuro avrebbe saputo come trattarlo.
“Può chiamarmi semplicemente
Miss O’Connell, non c’è bisogno di prendersi troppa confidenza”
L’Auror la squadrò leggermente
stralunato, la strega iniziò a pensare che forse aveva iniziato a proiettare su
di lei la paura che provava per Sophie. I tre si avviarono assieme verso la
carrozza, a quanto pareva non era possibile smaterializzarsi entro i confini
della scuola per cui entrambi gli studenti si prepararono ad affrontare in silenzio
quel primo tratto di strada che avrebbe definito una non troppo rosea giornata.
***
La stanza delle cose Nascoste
era il luogo ideale dove andare a rintanarsi quando non si aveva voglia di
stare con gli altri o quando si dovevano svolgere compiti al di fuori della
didattica scolastica, era altresì diventata il rifugio preferito di Draco
Malfoy nonché sua unica speranza di portare a termine il compito che gli era
stato assegnato, eppure quel giorno ci si era recato per fini molto meno oscuri
sebbene anche questi avessero a che fare con l’armadio svanitore.
Essere riuscito in parte a
ripararlo lo aveva aiutato a renderlo un mezzo per scambiare almeno brevi
messaggi, con Borgin, con sua zia Bella…quel giorno con sua madre.
Il giovane Serpeverde teneva
tra le mani tre lettere di quest’ultima, se le era rigirate tra le dita per un
bel po’ decidendosi finalmente ad aprirle.
Mio Carissimo Figlio,
Per motivi di sicurezza, tua e mia, ho deciso di consegnare queste
lettere a Borgin, non so come ma da ciò che ho capito tu e lui avete spesso
modo di rimanere in contatto.
Riguardo alla tua domanda e ai dubbi del giovane Nott li ho
inizialmente trovati estremamente molto discutibili, per quanto riguarda la
stranezza delle tue nuove compagne confermo i vostri dubbi, le famiglie delle
nove congreghe di New Orleans sono famiglie estremamente conservatrici, non
condividerebbero mai il loro sapere con estranei e per quanto riguarda il mio
dolce cugino posso solo dirti che sì, ai tempi della scuola, ma non solo, Reg e
Rabastan dividevano una profonda amicizia con la minore delle Deveraux e che
includeva anche una studentessa scozzese di nome Aisling Seorleith Elphinstone,
membro di una importante famiglia purosangue delle comunità libere di Skye, per
un periodo sono stati anche intimi in un modo che era perfettamente
comprensibile per due della loro età ma assolutamente inaccettabile per tua zia
Walburga.
Mentre Reg è entrato a far parte dei mangiamorte poco dopo Rabastan,
Sophie era indagata per aver ucciso dei vampiri.
Non posso confermare i tuoi dubbi riguardanti una possibile progenie di
mio cugino, era molto giovane in quel periodo e dubito che volesse mettere su
famiglia, inoltre le streghe e i maghi di Skye erano accerchiati dal Ministero
e per quel che ne so Aisling era diventata reggente a soli diciassette anni,
cosa che avrebbe reso molto difficile per lei tenere i contatti con i suoi
amici, ma non me la sento neanche di escludere del tutto la possibilità, mentre
Sophie e Rabastan si facevano una guerra frustrante tra loro Reg spariva
spesso, senza dire a nessuno dove andava. Durante gli anni della prima guerra
magica lei, Rabastan e Regulus hanno vissuto assieme in un piccolo appartamento
di Nocturn Alley, erano rimasti migliori amici nonostante gli ideali diversi ma
a un certo putno tuo zio è stato dato per morto, nello stesso periodo sono
morti i Potter e Sophie Deveraux è sparita di nuovo dalla circolazione.
Scritto ciò me la sento figlio mio di darti un avvertimento, Sophie
Deveraux viene da un mondo molto pericoloso, è stata arrestata per aver
torturato Rodolphus in un modo davvero orribile, se queste ragazze sono con lei
è facile che siano molto più abili dei tuoi coetanei nelle arti oscure, il
fatto stesso che questa ragazza sia riuscita ad occultare il Marchio Oscuro mi
fa molto riflettere, quel marchio è collegato al nostro Signore, è la sua magia
eppure non ha detto nessuno, neppure a Bellatrix, chiunque sia la strega che lo
ha occultato è occultata a sua volta da un incantesimo potente ed antico.
Con affetto,
Tua Madre
Rileggeva e rileggeva quelle
righe di inchiostro, in alcuni punti poteva riconoscere le impronte di alcune
lacrime che avevano deformato la carta, non sapeva se per le domande che le
aveva posto, legate al suo amato cugino minore oppure per la costante
apprensione per il figlio, che in quel momento anziché occuparsi del compito
assegnatogli perdeva tempo a una mezzosangue
Che tu sia dannato Theodore Nott…che sia dannata anche la nostra
amicizia.
Si affrettò ad aprire la
seconda che doveva essere stata scritta proprio quella mattina, probabilmente
non avendo dato notizie riguardanti al piano per Silente quella avrebbe parlato
proprio di quello, a sua madre non piaceva per niente che lui fosse stato usato
per punire suo marito e Draco leggeva nei suoi occhi quando la vedeva sempre e
solo profonda apprensione.
Aprì la piccola busta di carta
e ne spiegò il foglio riposto all’interno, poche parole, pochissime, ma
abbastanza per fargli gelare il sangue nelle vene.
Scattò in piedi e si lanciò
fuori dalla Stanza, mentre correva nelle scale investì almeno due primini, raggiunto
il suo obbiettivo si gettò dentro la stanza di Difesa Contro le Arti Oacure aspettandosi
di trovarci dentro il professor Piton, che in quel momento era l’unica persona
che avrebbe potuto aiutarlo a trovare un modo per avvisare Theo, per spingerlo
a tornare indietro.
“Professor Piton mi scusi per-”
Ma la persona che si trovò di
fronte non era Piton, una studentessa dalla chioma arruffata stava accovacciata
sul pavimento circondata da svariati compiti di Difesa Contro le Arti Oscure che
lo guardava con la bocca semispalancata.
“Cosa diavolo ci fai qui
sanguemarcio!”
“Potrei farti la stessa domanda”
Dopo la conversazione notturna
che avevano avuto Hermione Granger era tornata scorbutica come sempre, vedeva i
vari temi che avevano presentato qualche settimana prima accatastati sul
pavimento affiancati da vari testi che quasi sicuramente venivano dalla sezione
proibita della Bilioteca.
“Potresti, ma ho fatto prima
io la domanda”
La ragazza di malavoglia, gli
girò un compito che con grande stupore di Draco Malfoy apparteneva ad Adhara O’Connell
“Questo è di Adhara parla
degli incantesimi di un rito sacrificale di una delle congreghe di New Orleans,
è un rito molto preciso che serve ad alimentare la loro magia rinforzando il
loro legame con gli Antenate, si chiama magia ancestrale, ho fatto delle
ricerche nella sezione proibita e ho scoperto che tale rito si deve fare una
volta ogni trecento anni, che prevede il sacrificio di quattro streghe vergini connesse a tutti e quattro gli
elementi… avevano ragione Theo e gli altri, non possono essere nate babbane,
riti del genere vengono tenuti segreti e possono prendervi parte esclusivamente
coloro che ricoprono cariche molto alte all’interno della congrega e all’
interno della gerarchia delle famiglie… ma non è tutto”
Il ragazzo si andò istintivamente a sedere accanto alla strega osservando le
pagine antiche di pergamena che che ad occhio e croce dovevano essere stati
scritti almeno qualche secolo prima.
“Se Adhara, Davina e le loro
amiche hanno partecipato a questo rito vuol dire che o sono diventate streghe
ancestrali a una giovanissima età oppure che…”
“…che erano loro il sacrificio”
I due si guardarono per
qualche secondo senza dire nulla, alla fine era stata una buona idea fare
affidamento l’uno sull’altro, alla fine Hermione grazie al consiglio di Malfoy
era riuscita davvero a scoprire qualcosa, non aveva trovato granché s Dhalia o
sulle Dvereaux ma aveva trovato testimonianze di altre streghe Americane, tra
quelle aveva potuto selezionare quelle che facevano parte delle congreghe della
città che le interessava e dopo aver ascoltato Adhara parlare di Sophie
Deveraux e della congrega del Quartiere Francese sapeva anche a quali
incantesimi si sarebbe potuta affidare.
“Bel lavoro Hermione”
La ragazza di riprese
improvvisamente dalle sue riflessioni per poter apprezzare quello che sembrava
essere per la seconda volta nel giro di qualche giorno, un complimento sincero
da parte del bullo che la tormentava dal secondo anno, e quella volta non l’aveva
manco chiamata sanguesporco o sanguemarcio o mezzo sangue, doveva ammettere di
essere positivamente sorpresa, lo studiò un poco e notò la lettera che teneva
stretta in mano
“Anche tu hai scoperto
qualcosa, dico bene?”
improvvisamente Malfoy si ricordò per quale motivo era capitato in quel luogo…
ovvero il suo professore di difesa contro le arti oscure, scattò in piedi
facendo alzare di colpo anche la grifondoro che istintivamente gli strappò la
lettera dalle mani, convinta che tale fretta fosse data da un avolontà di non
voler condividere informazioni più che da apprensione, ma quando ne lesse il
contenuto anche la sua espressione mutò in una smorfia poco serena.
“Cosa diavolo vuol dire?”
“Vuol dire che devo andare a Londra, perché sicuramente Theo e Adhara sono lì,
e visto che il professor Piton non è qua temo di dover saltare la scuola”
“Non ti azzardare Malfoy”
la bacchetta di Hermione schizzò in alto andando a piantarsi proprio sotto la
gola del serpeverde che di rimando sussultò leggermente indietreggiando, si
alzò la manica della divisa e mostrò alla ragazza il marchio del suo Signore e
per la prima volta vide dipingersi sul suo volto lo stesso disgusto con cui l’aveva
guardata per anni.
“è stata Adhara ad occultarlo
quel giorno, mia madre mi ha confermato che il Signore Oscuro non si è accorto
di niente, era uno dei miei tanti sospetti,
e questo ha confermato che uno, quelle quattro sono più forti del
previsto e due, che sono, almeno secondo mia madre, occultate da un incantesimo
potentissimo che offusca anche la Sua percezione, dopo il casino che era
successo a scuola qualche ora prima era palese ma ora dopo aver parlato di mia
madre sono certo di due cose, che loro non sono delle rifugiate senza speranza
ma streghe capaci che sono qui per uno scopo preciso, e grazie alle tue
ricerche sappiamo che sono membri delle famiglie purosangue di New Orleans,
questo mi porta a pensare che la teoria di Theo sull’Adhara figlia di Regulus
Black non è così fuori dal mondo, Regulus ha davvero avuto una relazione con
una Scozzese anche se non era sicura che fosse durata dopo la scuola ma a
questo punto ho ottimi motivi per pensarlo, inoltre c’è qualcun altro che
potrebbe saperne di più, quel qualcuno è Rabastan Lestrange che per ovvi motivi
sarebbe meglio non rintracciare”
“Sono solo supposizioni”
“Non credo”
“Non credi cosa?”
I due sollevarono lo sguardo verso la terza e la quarta persona che si erano
affacciati alla porta, Ron ed Harry la guardavano allibiti e un po’ preoccupati
quella strana accoppiata soffermandosi particolarmente sul braccio scoperto del
neo mangiamorte,
“Cosa sta succendo Herm”
la ragazza abbassò la bacchetta tenuta fino a quel momento puntata verso il
collo di Draco Mlafoy
“Dobbiamo andare a Londra…adesso”
“Cosa? No, non se ne parla, io con voi tre non vado da nessuna parte”
“Seriamente Malfoy? Adesso ti metti a fare storie? Harry tieni”
La ragazza porse al suo
migliore amico la lettera contenete le parole di Lady Malfoy
“Dobbiamo avvertire Sirius,
dobbiamo avvertire qualcuno!”
“Non c’è tempo per avvertire nessuno, Draco era sceso qui per Piton ma dalla
fretta che aveva…che ha”
i tre si soffermarono ad osservvare il corpo del serpeverde che effettivamente,
fremeva sempre di più.
“Theodore e Adhara sono andati
via di qua ore fa… dobbiamo andare adesso”
Lanciandosi uno sguardo d’intesa
il trio si precipitò fuori dall’aula trascinandosi dietro un Mlafoy che non
nascondeva il suo astio, d’altra parte viste le parole della lettera l’unica
cosa che potevano fare era sbrigarsi e sperare di arrivare in tempo per
avvertire qualcuno.
Draco,
Trova Theo, trovalo adesso, ho sentito Bellatrix e Rabastan che
parlavano stamattina, devi fare in modo che non parli con suo padre, che non si
avvicini per nessun motivo al ministero neanche per sbaglio.
Sta per accadere qualcosa.
N.M
***
Il ministero della magia era
molto diverso da come Adhara se lo immaginava, era enorme, sotterraneo e
affollatissimo, non aveva niente in comune con le riunioni chesi tenevano a
casa della reggente La Rue, presa com’era ad osservare l’interno dell’edificio
si era completamente dimenticata del compagno di casa che la guardava
divertito.
“Sei sorpresa sanguemarcio?”
“Eh? Oh… diciamo che non me lo aspettavvo così…così lucido”
Theo comprese che doveva riferirsi alle mattonelle nere che ricoprivano quasi
la totalità dei corridoi.
“Bene Sanguemarcio, benvenuta
al centro della civiltà magica mondiale!”
“Ora non esageriamo”
Voleva aggiungere qualche
altra cosa, magari descrivere la bellezza del quartiere Francese e della loro
antica magia, o magari dire qualcosa di Skye, ma non poté fare nulla a loro si
era affiancato un altro uomo, decisamente più alto e più curato del giovane che
li aveva accompagnati, con stupore e un po’ di angoscia la strega americana lo
riconobbe immediatamente come uno dei due uomini che avevano fermato Sophie per
strada il primo giorno che erano andate nella Londra magica, e l’impressionante
somiglianza nei lineamenti con suo padre la portarono a comprendere che doveva
senza dubbio trattarsi di Sirius Black
“Finché resterete con me certi
termini andranno evitati signor Nott, chiaro”
Theo si limitò a guardarlo
schifato, senza rispondere facendo crescere la tensione in quello che era un
momento critico sin da quando lui e Adhara si erano incontrati fuori dalle
scale della scuola, quest’ultima per evitare conflitti decise di rispondere al
posto del serpeverde
“Chiaro signore ci scusi, Theo
non lo fa con cattiveria, scherziamo e basta”
con sua grande sorpresa l’uomo le rivolse un sorriso molto gentile, sia a lei
che al compagno posando una mano sulla spalla di entrambi
“Bene allora, possiamo andare,
Signor Nott suo padre ti sta già aspettando mentre…”
“Adhara, mi chiamo Adhara”
l’Auror sorrise di nuovo, un sorriso molto più malinconico del primo, si chiese
Adhara se solo il suo nome fosse abbastanza per rimandarlo indietro di molti
anni, ma decise di non pensarci troppo, non doveva pensare al suo padre
scomparso, doveva pensare a Sophie
“Il nome di una stella! Sicura
di non essere Inglese?”
“Nessuno ne è sicuro”
“Chiudi il becco Nott! I miei genitori sono un Astronomo e un’Astrofisica… le
stelle sono una cosa di famiglia”
“Su questo invece non ci piove”
La insinuazioni di Nott
iniziavano a darle fastidio, soprattutto perché a quanto pareva anche Sirius
Black sembrava iniziare ad essere particolarmente interessato, squadrandola
dall’ alto in basso.
Addio copertura
“Come dicevo Adhara, Sophie
deve arrivare, è in una delle celle del ministero ma la stanno interrogando, ci
vorrà un po’, dovrai aspettare assieme al signor Nott”
Il ragazzo rizzò
improvvisamente la testa, Adhara non sapeva se per l’irritazione o la
preoccupazione
“Aspetti non vedrò mio padre
da solo?”
“Tuo padre è un mangiamorte fuori da Azkaban temporaneamente, certo che non lo
vedrai da solo, sappi che l’unico motivo per cui il ministero ha accettato di
farvi incontrare è per via dell’incidente capitato nella tua scuola”
Certo se con incidente intendi tentato
omocidio, cane bastardo traditoredeltuosangue.
Mentre camminavano tra i
corridoi del Ministero Theo si immerse completamente nei suoi pensieri, come a
non mostrarsi debole di fronte a suo padre, come esternare tutto il disprezzo
verso di lui, quel posto e anche verso chi lo circondava, eppure nonostante
quei pensieri poco felici si soffermò sulla compagna di casa la quale aveva
intrapreso una molto amichevole conversazione con assieme al quel rinnegato di
Black. Più li guardava interagire assieme e più lui ne era sicuro, dannazione,
che fossero parenti, con le stelle, l’arroganza intrinseca del nome e tutto il
resto.
“Quando ci hanno detto che c’erano
visite per Sophie mi aspettavo qualcuno di beh…ecco…più maturo”
Più Adulto
Fu sorpreso Nott quando si
rese conto che Adhara non aveva preso male quella affermazione nonostante tutti
i suoi discorsi precedenti sul non essere presa sul serio per l’età anzi
continuava a mantenere un atteggiamento posato ed educato, molto meno gelido di
quello che aveva riservato all’auror Pevensie
“Mi rendo conto, ma a New
Orleans anche i ragazzini ricoprono ruoli abbastanza importanti, e poi sono qui
esclusivamente per curarmi della sua salute, non conosco bene Sophie ma mi
piacerebbe aiutarla se posso, siamo così poche qui di New Orleans”
Un’altra bugia, ci voleva il Veritaserum
con quella dannata arpia, ogni giorno a tutte le ore.
“Hey schifoso tradutore del
tuo sangue, non credo che sia una buona idea metterla nella stessa stanza con
mio padre, non vorrai mica metterla in pericolo, Salazar quanto siete incapaci”
Sirius Black non si era sentito
chiamare in quel modo da parecchi anni, esclusa ovviamente Bella che si
limitava però a definirlo Cane Rognoso o Randagio Black, ma c’era qualcosa
nella voce di quel moccioso, una certa tensione maschrata da arroganza che non
sapeva come interpretare, ci pensò l’amica di Sophie per lui a dare una
spiegazione
“Che c’è ti preoccupi di Nott?”
il tono leggermente canzonatorio di Adhara le morì sulle labbra quando il compagno
reagì in un modo in cui nessuno dei presenti si sarebbe mai aspettato, arrossì
così tanto che ormai non erano più i riflessi ramati dei capelli a riflettersi
sul suo incarnato ma piuttosto il suo incarnato a riflettere rossore attorno a
lui
“Sei davvero preoccupato per
me?”
Theodore odiava sé stesso in quel momento, odiava Adhara e quel suo sorrisetto
canzonatorio che lo stava facendo arrossire ancora di più, in un modo o nell’altro
gli faceva fare sempre la figura dello scemo, e finché rimaneva tra loro poteva
anche andare bene, ma vedere Black che lo guardava così divertito lo faceva
incazzare come una bestia
“Certo che no sanguemarcio-”
“I toni signor Nott”
“Certo che no Adhara, cerco solo di
puntualizzare l’ovvio ovvero un sistema decadente e pieno di lacune, che
Salazar mi sia testimone, io vi ho avvertiti sul fatto che una idea pessima”
Sorpassò Auror e compagna di
casa di camminando spedito lungo il corridoio lasciandosi alle spalle la risata
di Adhara che per una volta, solo quella volta, non gli parve canzonatoria ma
genuina e sincera.
Anche Sirius Black la udì
quella risata e assieme al nome di quella ragazza lo rimandò indietro di molti
anni, quando Andromeda era ancora una Black, quando ancora le litigate con suo
fratello non lo svegliavano nel mezzo della notte come terribili sensi di colpa…il suo fratellino
“Ci sono problemi signor Auror?”
gli occhi blu della ragazza lo guardavano ancora divertiti, occhi blu
terribilmente familiari, svegli e vivaci.
“Nessuno…nessuno, senti sei
sicura di non essere mai stata da queste parti prima?”
“Assolutamente! Voglio dire sono stata nella londra babbana come turista una o
due volte, ma questo è quanto… come mai lo chiede?”
“Nussun motivo in particolare”
“Bene allora se non le dispiace raggiungo Theo, non sono sicura che sia in
grado di camminare da solo”
il dito dell’uomo le puntò una stanza alla fine del corridoio davanti alla
quale li stava aspettando proprio Theo
“Dovete entrare lì, ci sono
già altri Auror dentro, io vado a vedere a che punto sono con Sophie”
Sirius Black attese che i due, tra una litigata e l’altra entrassero nella
stanza degli interrogatori, ricevuto un cenno affermativo da Nimphadora che li
aspettava dentro fece dietro front e si diresse a cercare Sophie Deveraux.
Theodore Nott e Adhara O’Connell
invece continuarono per loro strada, la stanza nella quale erano entrati era
quadrata, spaziosa, nera e lucida come quasi tutto il resto in quel luogo, c’erano
oltre a loro due quattro persone in totale, una ragazza con degli strani
capelli che li aveva fatti entrare, il signor Pevensie e un’altra figura
sconosciuta, infinte al centro della stanza con i capelli lunghi e sporchi, la
barba leggermente incolta e due occhi nocciola come quelli del comagno la
ragazza identificò quello che doveva essere il signor Nott.
“Theo…il mio Theo, sei venuto!”
il ragazzo andò a sedersi di fronte il padre tenendo le mani ben lontane dalle
sue, fissandolo con un gelo tale che Adhara non pensava si potesse provare per
un genitore.
“Posso chiederti padre per
quale motivo hai chiesto di vedermi?”
“Un padre non può voler vedere il proprio figlio? Specialmente dopo la
terribile esperienza a cui sei andato incontro…il mio povero figlio, almeno il
morso del vampiro non può trasformarti, il tuo sangue è al sicuro, conservalo,
curalo, per l’Oscuro Signore”
Adhara iniziava davvero a sentirsi male per il compagno, nonostante Nott senior
apparisse fuori di testa le era inconcepibile che nella sua dimensione distorta
e tormentata quell’uomo potesse davvero voler offrire il proprio figlio a quel
sanguinario che ammazzava la gente, si chiese improvvisamente se anche Rabastan
avesse simili speranze per lei, mandarla a New Orleans per diventare forte e
poi spedirla lì a immolarsi per la causa di Salazar, ricacciò quel pensiero
sgradevole nei meandri della sua mente, doveva stare lucida, non doveva
distrarsi e manco farsi degli assurdi film mentali, l’avrebbe lasciata dai
Malfoy anziché portarla a New Orleans.
“Non avevo dubbi, meglio
morire che imbrattare la propria progenie con specie minori, siano essi babbani
o altro… i vampiri poi sono l’aborto della natura, rifiutati anche dal sole,
preferisco vederti morto che mutato in uno di loro”
“Lei è un sociopatico!”
Notando lo sguardo di Nott
junior puntato addosso Adhara si rese conto di averlo detto a voce alta, leggeva
puro terrore nello sguardo del più giovane, sicuramente dal momento che anche
il padre aveva preso ad osservarla.
“Schifosa babbana come mi hai
chiamato?”
“Lasci in pace la ragazzina non è qui per lei”
La ragazza coi capelli rosa si
frappose fra lei e il mangiamorte, aveva ascoltato abbastanza Nimphadora Tonks
e per lei due ragazzini abusati verbalmente in meno di un’ora erano già troppi.
“Dimmi Theo non ti
accompagnerai a questa feccia che cammina dico bene? Schifosa cagna babbana
morirai ammazzata come tutti quelli come te”
Uno sputo uscì fuori dalla
bocca dell’uomo, Adhara poteva sentire le sue mani tremare, aveva l’urgente
bisogno di metterle addosso di quel vile essere che la stava apostrofando in
quel momento, eppure mentre schiudeva le labbra per rispondergli come si
conveniva vide Theodore Nott scattare in avanti contro il genitore e colpirlo
in pieno volto, l’uomo finì per terra ma dopo essersi massaggiato la mandibola
iniziò a ridere istericamente osservando il figlio prima di essere
riiagguantato subito dagli auror sistemati dietro di lui.
“Morire ammazzata dici, certo
deve essere facile dirlo a una sedicenne indifesa e senza preparazioni nelle
arti oscure… perché non te la prendi con qualcuno della tua taglia?”
Adhara osservava il compagno
quasi commossa, mai si sarebbe aspettata una simile dimostrazione di quasi
affetto da parte di qualcuno che fino a pochi momenti prima la definiva
sanguemarcio proprio come il padre.
“Non mi definisco una sedicenne indifesa ma grazie Nott sono davvero colpita!”
“Non ci marciare sopra
sanguemarcio, questa è la prima e anche l’ultima volta, io me ne vado, ne ho
abbastanza di lui e dei suoi deliri, riportatelo pure da dov’è venuto, spero
che ci schiatti in quella prigione del cazzo”
L’improvviso cambiamento di
linguaggio fecero sussultare l’americana per la seconda volta nel giro di pochi
secondi, Theodore Nott era la prova vivente che la cavalleria non era morta ma
che era chiaramente sul punto di suicidarsi.
“Oh grazie tante per questo
tragico e allo stesso tempo fine ritorno alla realtà razza di imbecille, e io
che ti stavo per offrire il pranzo”
“Offrimelo lo stesso, sto
morendo di fame non ho manco fatto colazione”
Theodore Nott era sul punto di
aprire la porta quando le risate del padre attirarono per la seconda volta la
sua attenzione.
“Oh mi chiedo per chi mai tu
sia qui piccola nata babbana, dal tuo accento puoi venire solo da quella
bettola americana di New Orleans come quell’altra troia Deveraux”
Il nome della madrina ricordò
immediatamente ad Adhara perché fosse in quel luogo e improvvisamente si
avvicinò all’uomo a grandi falcate incurante di Nott che aveva cercato di
trattenerla dal fare una sciocchezza.
“Sì lo so no e allora?”
“Oh la cara Sophie, quante storie ha da raccontare su di noi, vedi è per questo
che non può proprio rimanere viva”
“Cosa diavolo sta dicendo?”
“La smetta di dire stronzate Nott…forza Pevensie portalo via adesso”
Nimphadora si mosse svelta per afferrare il braccio sinistro del mangiamorte
lasciando al collega l’altro, era rimasta in silenzio quasi tutto il tempo,
voleva studiarla questa sedicenne che praticava la necromanzia con le sue
amiche, ma in quel momento l’istinto da membro dell’Ordine della Fenice stava
prendnedo il sopravvento, avrebbe sbattuto Nott in carcere lei stessa e si
sarebbe anche assicurata che uscisse ben ben di testa.
“Cosa voglio dire, cosa vorrò
mai dire… voglio dire che stavo prendendo tempo, tutto qua”
Improvvisamente l’aria da
folle stralunato che aveva avuto fino aquel momento scomparve del tutto, con
uno scatto fulmineo quell’uomo nonostante la sua età si sfilò di dosso gli
Auror appropriandosi della bacchetta di Pvensie che finì sul pavimento, il
rombo di una grossa esplosione che arrivava dall’ambiente esterno riempì le
orecchie dei presenti, e mentre l’auror sconosciuto faceva da scudo a Adhara e
a Theodore, Nimphadora Tonks iniziò uno scontro violentò con il detenuto che a
giudicare dagli incantesimi che pronunciava non era intenzionato a metterli
solamente fuori gioco.
“Corri veloce piccola nata
babbana, oggi potrebbe essere l’ultima volta che vedi la tua sorella della
congrega”
Incurante del caos che regnava
in quella stanza la ragazza si gettò fuori dopo aver spintonato via l’Auror che
cercava di proteggerla, l’ambiente circostante era nel caos più totale, dopo
aver percorso qualche metro tra gente che correva e incantesimi che si
mischiavano all’aria che respirava Adhara realizzò di non avere idea di dove
Sophie fosse in quel momento, improvvisamente una presa ferrea le arpionò il
braccio, si girò di scatto notando che Nott l’aveva seguita anche là fuori.
“Theo!”
“Si può sapere a che diamine pensi quando fai le cose? Forza andiamo ai piani
superiori, dobbiamo uscire da qui adesso prima che la situazione diventi brutta
per davvero”
“Theo io devo trovare Sophie, non vado da nessuna parte senza di lei, se quello
che tua padre ha detto è vero sono qui per lei, devo trovarla”
“Ferma! Ferma! Cosa pensi di fare una volta trovata? Questo non è solo un
tentato omicidio, questo è un attacco al Ministero”
“Non mi importa… io vado a cercare a Sophie”
conscio del fatto che non l’avrebbe convinta a prendere una decisione saggia
Theodore andò dietro alla compagna, che si guardava attorno spaesata senza
sapere bene dove andare
“Dobbiamo trovare un auror
adesso”
“Sei ancora qui Nott?”
“Se non trovi un Auror nessuno sarà in grado di dirti dove cercare Sophie,
muoviti non possiamo stare qui, ci faremo ammazzare…maledetta te”
“Mi stai aiutando di nuovo Theo?”
il ragazzo ghignò divertito a quella domanda così spontaneamente sorpresa
“Forse”
Sorridento e facendosi strada
tra incantesimi di ogni genere Adhara permise al serpeverde di guidarla in quel
caos dilagante, qualsiasi cosa fosse successa non avrebbe permesso a nessuno di
ferire Sophie Deveraux
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Capitolo 14 *** A secret revealed ***
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“Quindi
è questo quello che succede ad andare in giro con te mezzosangue?”
Theodore
Nott era molto più pratico di quanto Adhara avesse osato sperare, si
muoveva con una grazia e una decisione che lei mai avrebbe osato
pensare di poter ottenere con la bacchetta, attorno a loro regnava il
caos più totale ed erano sfuggiti al controllo degli Aurors per ben
tre volte prima di riuscire ad arrivare al piano designato.
Nonostante la sua incredibile bravura con la bacchetta ovviamente il
coetaneo non smetteva di tormentarla con uscite poco opportune il cui
solo scopo era di infastidirla, come in quel momento.
“Andare
in giro con me?”
l'evidente scetticismo sul suo volto doveva
aver in qualche risvegliato la parte emotiva della muscolatura
facciale di Theodore, che per una volta la osservava con quello che
sembrava una leggera punta di cinico sarcasmo.
“Certo,
prima ero al caldo dentro la mia scuola, poi tu e le tue cugine
decidete di fare un macello con uno dei vostri incantesimi e mi
ritrovo al Ministero perché giustamente mio padre vuole sapere come
diamine sia stato possibile essere attaccato da un vampiro dentro il
perimetro dell' infermeria, infermeria dove sono finito per colpa
tua, e adesso sono qui, nel bel mezzo di un colpo di stato, scatenato
per uccidere o rapire una tua sorella della congrega”
mentre
completava il suo monologo Nott bloccò con la bacchetta un pezzo di
muro che rischiava di diventare la loro tomba, dando Adhara
sufficienti secondi per elaborare una risposta, dare corda a quella
provocazione era ovviamente una pessima idea ma la sua giacca di
ecopelle, ormai rovinata a causa di quelli che erano verosimilmente i
parenti di Nott, reclamava la sua vendetta.
“punto
primo, dovresti essere grato di essere qui a visitare il tuo
stronzissimo padre e non ad Azkaban a trovare il tuo caro amico-
STUPEFICIUM!” quella che sembrava una fluttuante nuvola di
fumo nero dotata di forza propria ma che era in realtà una persona,
come aveva avuto modo di constatare, andò a schiantarsi contro il
muro più vicino, sorrise leggermente guardando lo sguardo
decisamente stupito di Nott e smise immediatamente quando si rese
conto che non era stupore ma autocelebrazione...doveva sentirsi così
fiero e pieno di sé per averle insegnato quelle poche cose che aveva
appreso a scuola in quei mesi.
“Punto
secondo, tutta questa gente qui per quanto ne so potrebbe essere nel
tuo albero genealogico. Punto terzo, non sei quasi stato ammazzato da
niente...Kol non voleva ucciderti, non avrebbe messo Davina in
pericolo per te, non hai nessun valore da vivo per lui...figuriamoci
da morto”
“Oh
ma grazie tante, è davvero confortan-”
“Punto terzo”
Adhara continuò il suo monologo con le dita saldamente pressate
sulle labbra del compagno di classe, che sembrava molto infastidito
dalla situazione, ma non abbastanza da ribattere “Tuo padre è un
infame, un meschino e un assassino, non ti importa niente di lui e
nemmeno a me, e per quanto ne sai è stato lui ad organizzare questa
specie di attacco, punto quarto se non vuoi essere mandato in
infermeria forse dovresti evitare di puntare la tua bacchetta a
casaccio contro estranei, punto quinto, secondo te in che modo sono
responsabile dei tentativi di omicidio perpetrati contro Sophie
Deveraux?”
“Oh non saprei... dimmelo tu visto che siete così
intime a quanto pare, piuttosto perché non usi uno dei tuoi
incantesimi della congrega per tirarci fuori da qui?”
“Non
posso...” Adhara non sapeva se Theo fosse più infuriato o deluso
dopo quella risposta, ma la verità era che lei era davvero troppo
esposta, che la maggior parte degli incantesimi che usava di solito
erano considerati magia oscura e resi illegali e che una minore che
pratica magia oscura sarebbe costata a Sophie, oltre che la sua
libertà, la custodia su di lei e sulle altre... e viste le loro
alternative era meglio non correre rischi a meno che la situazione
non fosse diventata davvero insostenibile.
“Metterei
Sophie in pericolo e non posso permetterlo...dovrò farmi bastare
quello in cui ci siamo esercitati, prega che sia abbastanza”
“Meraviglioso!
Quindi va bene per voi praticare la magia oscura dentro le mura della
nostra scuola e spedire me in infermeria-”
“Quella che ho
usato per spedirti in infermeria era magia di base, non magia oscura,
smettila di adularti”
“-ma non utilizzarla per salvarci la
pelle al ministero della magia... stupendo!”
“Non
capisco...sono venti minuti che ci muoviamo in questo posto, e in
nessuna delle aule per gli interrogatori che abbiamo passato siamo
riusciti a ritrovare Sophie”
“Il
Ministero è molto più grande di quel che sembra, non ti ci puoi
muovere liberamente senza esserci manco mai entrata prima” Theodore
non la osservava neanche, era troppo preso ad assicurarsi che nessuno
si avvicinasse a loro per dedicarle più tempo e attenzione di quanto
non fosse strettamente necessario. Adhara si sentiva particolarmente
stupida in quel momento, aveva sottratto se stessa e quello che stava
diventando un bizzarro conoscente alla protezione di chi quelle mura
e quei nemici li conosceva bene, si era abbandonata alla sua
arrogante convinzione di poter trovare e proteggere Sophie, quando in
genere era lei quella che trovava e proteggeva, senza la magia
Ancestrale non aveva nulla da canalizzare, senza le sue amiche non
aveva la magia del raccolto, senza New Orleans non aveva la libertà
di usare la sua magia in modo completo, l'incantesimo sbagliato,
troppo potente avrebbe fatto cedere Freya e le avrebbe messe tutte in
pericolo, eppure Theodore era lì a farle da scudo aspettandosi
qualcosa da lei da un momento all'altro, anche lei si aspettava
qualcosa da se stessa da un momento all'altro ma uno qualsiasi dei
suoi incantesimi sarebbe stato troppo lento contro quegli individui
che, grazie a quella bacchetta che le sembrava ancora un arnese che
snaturava qualsivoglia pratica magica, potevano lanciare incantesimi
molto più velocemente di quanto potesse fare lei.
“Io
non so cosa fare... mi serve un posto, un posto sicuro... e vuoto,
tenterò un incantesimo di localizzazione, così non dovremmo girare
a vuoto” quando vide lo sguardo del Serpeverde vagare da una zona
all'altra del piano sbuffò sonoramente, sperando di attirare la sua
attenzione che a quanto pare vagava altrove, eppure quando Theo la
prese per un braccio e la costrinse a seguirlo tra polvere e
incantesimi sconosciuti i due si infilarono in una stanza vuota,
prima che Theodore si richiudesse la porta alle spalle Adhara riuscì
a catturare il nome del proprietario di quello che era a tutti gli
effetti un ufficio.
“Chi
è Alastor Moody?”
“Ti
ricordi l'Auror che voleva interrogare Draco? Quello con l'occhio
incantato... sebbene sia in pensione tiene un ufficio per il
reclutamento di nuovi Aurors, con questo disastro dubito che farà un
salto in ufficio”
“Sì
ora ricordo...è il tizio da cui ho salvato i vostri deretani
purosangue”
“Non
ce ne sarebbe stato nessun bisogno se tu non avessi fatto entrare un
vampiro a scuola”
“Sshh”
Quel
battibecco, nel quale Theodore aveva ragione per quanto le costasse
ammetterlo, li stava portando entrambi solo verso un grosso
esaurimento nervoso quando lei avrebbe dovuto trovare invece un
incantesimo che la portasse verso Sophie, si guardava attorno
spaesata, senza Monique non aveva nessuno a portata di mano che fosse
parente di Sophie con cui praticare un incantesimo di sangue, non
aveva nulla di Sophie con sé e non aveva né una mappa né della
sabbia, l'incantesimo di localizzazione sarebbe stato più difficile
del previsto, ammesso e non concesso che funzionasse e che quel luogo
non avesse protezioni magiche in grado di bloccare la sua magia.
“Ci
servono delle cose”
“Ci?”
“Nott,
prima troviamo Sophie prima ce ne andiamo da qui...oppure ti piace
così tanto passare del tempo con me?” il sopracciglio del
Serpeverde si alzò così tanto che Adhara temette che gli potesse
cadere la fronte da un momento all'altro, era diventato troppo
espressivo tutto in una volta e quell' aria conigliesca che teneva a
scuola era sparita per far spazio a un atteggiamento molto più
arrogante e provocatorio, Theodore iniziò a moversi con agitazione
nell'ufficio cercando qualcosa che, vista la sua totale capacità di
ascolto, non avrebbe trovato, Adhara lo osservò per qualche secondo
prima di mettere fine a quel ridicolo tentativo di rendersi utile.
“Nott”
“Cosa vuoi?”
“Non
ti ho detto cosa serve”
Si
fermò a guardarla, odiando il risolino che stava faticando a
trattenere, lo mutò in un sorriso seccato e isterico e le fece cenno
di andare avanti “Una mappa di questo posto-” la vendetta di
Theodore non tardò ad arrivare quando subito dopo un Accio appena
sussurrato una mappa le arrivò effettivamente in testa, cogliendola
completamente alla sporvvista e impedendole di mantenre un'aria
dignitosa anche dopo aver iniziato a massaggiarsi la testa
“Lurido
piccolo basta-”
“C'è
altro?” lo disse fin troppo compiaciuto e quando Adhara iniziò a
frugare in giro all'ufficio si chiese se non stesse cercando qualche
arma bianca per toglierlo di mezzo, soprattutto visto che continuava
a massaggiarsi teatralmente la testa pur essendo perfettamente
consapevole che una mappa di carta, per quanto grande, arrotolata e
incantata, non poteva averle fatto tutto quel male.
“Ci
serve qualcosa di Sophie o il sangue di qualche suo parente, visto
che il secondo elemento è introvabile qui sto cercando di capire se,
visto che quest'uomo è non solo il responsabile del suo arresto ma
anche la persona che l'ha assunta, posso trovare qualcosa che le
appartenga, un curriculum, un documento...una lettera, qualunque
cosa”
“E tu sei venuta qui senza portarti niente?”
Trovarsi
in quel luogo con Adhara, i Mangiamorte e suo padre, e il caos
attorno si stava trasformando in un'esperienza davvero sconvolgente,
la cosa ancora più sconvolgente però era il modo in cui la ragazza
lo guardava che sembrava dirgli Perché mi sarei dovuta portare
dietro qualcosa? E Theo cominciava a domandarsi se la cosa
veramente sconvolgente non fosse in realtà la sua opinione su quelle
quattro che lo portava ad aspettarsi cose un po' troppo eccessive
forse.
“Ti
rendi conto che siamo nell'edificio dell'istituzione magica più
importante del paese? Sai quanto è stato difficile ottenere questo
colloquio? Secondo te dovevo mandare tutto all'aria per cosa? Per
farla evadere?”
“E non è quello che stiamo cercando di fare
adesso?”
“Beh sì in effetti...ma non avevo calcolato il
fattore assassini in nero quando sono uscita da scuola stamattina”
non aveva tutti i torti, a nessuno verrebbe in mente di dover
affrontare un gruppo sovversivi dentro un edificio pubblico, l'unico
a cui era capitato era Potter e non è che ogni persona del Regno
Unito dovesse affrontare quello che affrontava lui. Ciò che pensava
però, dopo quello che era capitato a scuola, era che magari quelle
quattro non si comportassero esattamente come delle normali persone
del Regno Unito e che per cui non si sarebbero fatte intimorire da
quello che la legge prevedeva per chi utilizzava magia non consona.
“Trovato!”
sventolava
un mazzetto di fogli come se fosse la cosa più importante del mondo,
rischiando di perderne qualcuno in aria per l'eccitazione... in
effetti per essere una cosa importante non se ne prendeva troppa
cura.
“Vuoi
illuminarmi?”
“Il contratto di assunzione di So', è un
contratto magico, questo vuol dire che la sua magia è legata alla
carta di conseguenza-” “-lo puoi usare come tramite per qualsiasi
incantesimo tu abbia in mente di mettere in pratica per trovare la
Deveraux”
“Più
sveglio del previsto Nott... forza dammi una mano, ci manca ancora
una cosa” la ragazza inginocchiandosi a terra e facendo cenno al
compagno di fare altrettanto cominciò a raccogliere vari frammenti
di mattonelle caduti a terra a causa delle varie collutazioni, il
Serpeverde le riservò la stessa occhiata schifata che le aveva
riservato quella mattina quando l'aveva vista seduta a terra fuori da
scuola, provò pena per lui Adhara, tutta quella diffidenza nei
confronti dello sporco e della terra dovevano significare un'infanzia
priva di giochi all'aperto, non doveva essere facile essere Theodore
Nott, e neppure essere uno qualsiasi dei suoi compagni di casa. Gli
sorrise con una dolcezza ed una eccitazione un po' canzonatorie ma
Theo non se lo lasciò ripetere, si ingonocchiò accanto a lei e
cominciò a creare un piccolo cumulo di rimasugli di mattonele “Mi
dici anche a cosa servono?” “Per l'incantesimo ci serve della
sabbia, non credo che sia facile trovarne dentro un ufficio visto e
considerato che non la usate per i vostri incantesimi, pfrantumeremo
questi resti e pregheremo Salazar che funzionino lo stesso”
Appena
ne ebbero racimolati abbastanza fu Theodore a farli a pezzi mentre
Adhara li posizionava sopra la mappa del ministero, accartocciò il
contratto magico in modo tale che potesse rimanere chiuso tra i suoi
pugni
“Ora
prendimi le mani”
“Come
prego?”
“L'incantesimo
funziona meglio se lo facciamo in due...prendimi le mani!”
Raggiungendo
livelli di diffidenza e scetticismo che non pensava avrebbe mai
provato in tutta la sua vita il ragazzo accolse la richiesta e prese
le sue mani, Adhara le posizionò sopra la mappa iniziando a
stringere la presa in modo forte e deciso, e per un momento Theo lo
sentì il flusso della magia scorrergli sotto la pelle, anche senza
bacchetta.
“Ripeti
dopo di me... Ce
che vous, pro la busque. Ce che vous, pro la busque. Ce che vous, pro
la busque”
“è...francese?
Avete incantesimi in francese?”
“Si chiama Quartiere Francese
per un motivo Nott, te lo ripeto: Ce
che vous, pro la busque. Ce che vous, pro la busque. Ce che vous, pro
la busque”
“Oh
Salazar aiutami... Ce che vous pour-” “Ce che vous pro Nott,
concentrati: Ce
che vous, pro la busque. Ce che vous, pro la busque. Ce che vous, pro
la busque”
“Ce
che vous, pro la busque. Ce che vous, pro la busque. Ce che vous, pro
la busque”
“Ce
che vous, pro la busque. Ce che vous, pro la busque. Ce che vous, pro
la busque”
La
magia iniziò a scorrere, dalle sue mani a quelle di Adhara, da
quelle di Adhara alle sue, non aveva bisogno di aprire gli occhi per
sapere che la sabbia aveva iniziato a muoversi sulla mappa tracciando
un percorso, non aveva bisogno di guardarsi attorno per capire che
quel vento che si era levato lo stava scatenando lei. Era solo un
incantesimo di localizzazione eppure non si era mai sentito tanto
inebriato dalla magia prima di quel momento, comprendeva come mai
Adhara e le sue finte cugine trovassero l'utilizzo di una bacchetta
così difficile, la sintonia che lui aveva con la sua bacchetta era
assoluta e totale e avere quel tipo di legame con delle persone deve
dare alla magia una dimensione infinitamente più completa e
assoluta, e se poteva rendersene conto lui che con Adhara non andava
neanche granché d'accordo non riusciva ad immaginare niente che lei
e quelle ragazze alle quali era così legata non potessero realizzare
assieme. Era eccitato e intimorito allo stesso tempo e quando Adhara
lasciò andare la presa sentì il fiato spezzarsi...perché per
quanto si ostinasse a considerarle delle barbare poco integrate non
poteva fare a meno di desiderare ancora la completezza che gli aveva
fatto provare quel singolo incantesimo.
“Non
capisco...”
“Qualcosa è andato storto?”
“No
la sbbia indica un punto preciso...ma quel punto è...beh...qua,
questo ufficio e non ha alcun senso perchè noi siamo passati prima
di qua, ma non c'era niente era tutto-”
La
frase di Adhara rimase spezzata a mezz'aria appena un orribile e
perfettamente plausibile scenaro si fece strada nel suo cervello
usando la sua macabra immaginazione come mezzo di trasporto.
“Era
tutto crollato” concluse Theo, studiando un terrore che non aveva
mai visto negli occhi della compagna ma che conosceva bene visto che
era lo sguardo che assumeva Draco ogni volta che si parlava di sua
madre, da sola prigioniera in casa sua... in perenne pericolo di
vita.
“Dobbiamo
tornare indietro...devo tirarla fuori, potrebbe essere morta”
“Ora
non esagerare, rifletti, Sophie è una strega preparata, ed è
passata solo mezz'ora da quando è iniziato l'attacco, questo vuol
dire che crollo o non crollo Sophie dovrebbe avere abbastanza
ossigeno per respirare, se ci sbrighiamo possiamo riuscire a tirarla
fuori, sempre che il tuo incantesimo sia riuscito”
“I miei
incantesimi riescono sempreTheo...sempre”
Il
Serpeverde cercò di ignorare la velata minaccia che quelle parole
racchiudevano, come se lui non avesse ancora sufficientemente
sperimentato sulla sua pelle quanto i suoi incantesimi le riuscissero
ogni volta che li pronunciava. Stava per aprire la porta quando sentì
la presa di Adhara avvolgergli la mano, per un breve pensò si
trattasse di una ricerca di conforto e protezione da parte della
ragazza, poco dopo coprese che era lei che cercava di proteggere lui.
“Invisique”
***
L'avevano
svegliata quella mattina informandola che avrebbe avuto delle visite,
e Sophie Deveraux aveva atteso, e atteso, e atteso. Non aveva idea di
chi potesse venire a trovarla, visto che Rebekah era stata sospesa
dal suo impiego per ulteriori indagini e che né Sirius né Tonks
sembravano voler avere a che fare con lei, eppure quando le si
presentò Pevensie quella mattina dicendole che finita la sua
sessione di interrogatori una ragazzina della sua congrega le avrebbe
potuto parlare per qualche minuto l'apprensione prese il sopravvento,
e immaginare una qualsiasi delle ragazze da sola in quel luogo che
non era loro amico non la lasciava per nulla serena. Avrebbe cercato
di rifiutarsi se solo un'azione del genere non avesse generato più
sospetti di quelli che doveva già dissipare.
Non
sapeve chi delle quattro si sarebbe presentata ma sapeva che in ogni
caso sarebbe stata un'idea tremenda, quella sensazione fu avvalorata
ulteriormente dall enorme esplosione che aveva appena investito le
sue orecchie...e il suo corpo...spedendola a terra e facendola
sbattere contro il muro dall'altra parte della sala.
Non
fece a tempo ad alzarsi che un incantesimo la schiantò di nuovo,
rischiando di farle perdere i sensi, cercò di aprire gli occhi per
distinguere la figura che le si stava avvicinando, vestita di nero e
con il volto coperto da una maschera argentata...Un
Mangiamorte...era
disarmatae confusa e a terra e le sue manette le impedivano di usare
la sua magia. Era da sola in balia di un assassino e ciò che era
peggio era che una delle ragazze era dentro il ministero e che lei
doveva trovare il modo di sopravvivere almeno per proteggerla, fosse
Davina, Cassie, Adhara o Monique. Il pensiero di sua nipote da sola
in quel luogo le gelò il sengue e iniziò egoisticamente a sperare
che si trattasse di una delle altre.
“Credevi
che ti avremmo lasciata in pace per sempre Deveraux?”
Una
mano impregnata dell'odore del sangue la afferrò per i capelli
costringendola ad alzare lo sguardo, il viso contratto di Alecto
Carrow la osservava con derisione e pietà, pietà per quello che
stava per farle.
“Non
saprei Alecto... era da un po' che non vi facevate vivi, ho iniziato
a pensare che il tuo Signore avesse paurAAAHHHH”
la
maledizione cruciatus le fece più del previsto, anche se in effetti
non si può mai prevedere quella sensazione della pelle che si lacera
e del corpo che viene torturato da centinaia di minuscoli aghi. Non è
la prima volta che la subiva, le era capitato altre volte, sempre per
mano di Alecto. La odiava e ne aveva valido motivo, in un certo senso
le aveva rovinato la vita, in un altro senso Alecto la vita se l'era
rovinata da sola e riversava su di lei tutta la sua frustrazione.
“Sai
Sophie, ho immaginato tante volte di rivederti... e di fartela
pagare, ma mai avrei pensato di doverti venire a prendere proprio
qui, è simbolico ti pare? Ti sei sempre battuta per la libertà di
tutti e adesso ti hanno rinchiusa”
“Sì
sai com'è, ho fatto il culo a uno dei vostri e gli Auro hanno
iniziato a temere la competizionAAHH”
Questa
volta riuscì a controllarsi e asopportare il dolore un po' meglio,
Alecto era bravina con le torture anche se troppo emotiva, non era
come Bellatrix, le sue torture riflettevano un'instabilità emotiva
molto meno fredda e calcolata, Alecto aveva dei punti che potevano
essere toccati per farle perdere la concentrazione e in quel senso
era un bene che l'avesse trovata lei e non qualcun altro.
“Perché
non mi parli di te invece... alla fine sei riuscita a sposarti oppure
Regulus non è stato l'unico darti il ben servito?”
sorrise
per un momento beandosi della rabbia che leggeva negli occhi della
donna, prima che un calcio di quest'ultima le spezzasse il respiro.
Doveva esserci riuscita a farla arrabbiare, per i purosangue un
fidanzamento spezzato era una grossa vergogna, e il modo in cui
Regulus aveva spezzato il suo era stato uno spettacolo tragicomico
che Sophie avrebbe sempre ricordato con affetto.
“Sai...sarebbe
vivo, se tu non lo avesse spitno di nuovo tra le braccia di quella
puttana Scozzese, come ci sente So'? Ad essere la causa della
sofferenza di coloro che hai attorno?”
Si fece prendere alla
sporvvista Sophie da quelle parole, perché facevano male e perché
Alecto evidentemente conosceva i suoi punti deboli molti meglio di
quanto lei non conoscesse quelli della Mangiamorte, ma ne era valsa
la pena, si disse, di essere presa alla sprovvista per poter
osservere Alecto che veniva schianta e appesa a testa in giù da
Sirius Black, per un attimo le parve di essere di nuovo a scuola e
iniziò a ridere sinceramente ignorando il dolore che le pervadeva il
corpo.
“Smettila...andiamo
forza”
l'amico
l'aiutò ad alzarsi e le levò le manette per permetterle di usare i
suoi incantesimi, la condusse fuori dopo aver accuratamente sistemato
Alecto ed essere sicuro che qualcuno la ritrovasse.
“Sir
ti ringrazio, ma devo andare a cercare-”
“Adhara sì, l'ho
accompagnata questa mattina assieme a Theodore Nott, avrebbero dovuto
portertela, ero certo di trovarla qui”
“Adhara? È venuta lei
quindi... senti dove hai lasciato lei e l'altro ragazzo”
“In
un'aula per gli incotri con Nott senior, dovevano restare insieme e
lì c'erano abbastanza Auror per entrmabi”
Sophie
fino a quel momento era stata certa che il terribile susseguirsi
degli eventi di quei mesi fosse solo frutto dell'incredibile capacità
di Voldemort di giocarsi le sue carte, invece a quanto pare si
trattava semplicemente di un'incredibile dose di poca professionalità
dei suoi colleghi.
“Fammi
capire...tu hai lasciato due minori con un assassino e delle reclute
inesperte?”
Sirius
la prese per le spalle sbuffando leggermente, non gli piaceva quando
le persone contestavano le sue decisioni, soprattutto quando quelle
persone avevano ragione e quelle decisioni non erano neanche sue a
dirla tutta.
“Gli
Auror sono ben addestrati, cosa ti aspetti che succeda che Nott
prenda in ostaggio uno dei ragazzini e che scappi chissà dove con
più di cinque Auror a fargli la guardia? Andiamo So-”
“SIGNORE”
un
giovane Auror li raggiunse col fiatone e il volto bianco come quello
di un fantasma e sia Sophie che Sirius compresero che, oltre al caos
generale, doveva qualche altra cosa che non andava e che minacciava
di rendere quella giornata peggiore rispetto a quanto già non fosse.
“Nott
e scappato...e abbiamo perso i due ragazzini”
“Cos---come
avete fatto a perdere due ragazzini?”
“Nott ha rubato una
bacchetta, abbiamo iniziato a duellare, abbiamo cercato di tenerli
fuori dai guai ma la ragazzina si è divincolata ed è schizzata
fuori, seguita a ruota da quell'altro”
“Fatemi
capire vi siete fatti mettere nel sacco da due sedicenni?”
Senza
neanche starlo a sentire Sophie aveva iniziato a correre
precipitosamente lontano dalgi Auror, entrando in ogni stanza e
sperando ogni volta di vedere il volto della sua figlioccia spuntare
da qualche parte, ma non c'era, non era da nessuna parte e tutto
attorno regnava il caos, tra auror, dipendenti e mangiamorte non si
capiva più nulla, si arrestò improvvisamente quando, raggiunta da
Sirius sentì la sua mano stringerle il braccio con una forza anche
troppo rassicurante per uno scapestrato come lui.
“Li
troveremo, resta con me e ti prometto che li troveremo”
lasciandosi
guidare dall'uomo continuò a ispezionare ogni stanza che si trovava
sul loro passaggio, cercando per quanto possibile di non farsi
prendere dal panico, e sperando di non trovare i due sedicenni troppo
tardi, Sirius più che dalla ricerca sembrava preso da lei. Pareva
sempre sul punto di chiederle qualcosa e nei suoi occhi Sophie
leggeva la stessa curiosità nascosta che le ci aveva visto molti
anni prima quando Sirius si era presentato fuori dalla sala comune di
Tassorosso a chiedere di Regulus, lo aveva cacciato quella volta, in
malo modo, ma in quel momento, in cui entrmabi erano adulti feriti,
le sembrava doveroso dargli delle spiegazioni.
“Ho
sentito qualcosa mentre parlavi con Alecto... parlavate di Regulus
vero? Doveva davvero sposarla?”
“Sai è strano che tu chieda
a me dettagli sulle ragazze di tuo fratello”
la curiosità si
trasformò in senso di colpa, perché quanto Sirius non potesse
pentirsi di essersene andato da Grimmould Place si sarebbe per sempre
pentito di non aver trascinato il suo fratellino fuori da lì con la
forza.
“Sì,
dovevano sposarsi, aveva deciso tua madre... e per un po' Regulus ci
aveva provato, sai dopo che tu...insomma... non voleva deluderli,
voleva dar loro un po' di serenità, ma non ha funzionato”
“Non
ha funzionato per colpa tua?”
“Direi per merito mio”
“Ha
detto che lo hai spinto tra le braccia di una puttana scozzese”
“Però!
Hai aspettato parecchio prima di intervenire...”
Sirius
non rideva, la osservava e basta, voleva delle risposte, risposte che
lei non era prnta a dargli, quando lei e Aisling avevano iniziato a
diventare amiche di suo fratello e di Rabastan lui aveva fatto ogni
cosa per tenerle lontane, era il suo modo bizzarro di proteggerle
dalla sua famiglia, e se lei non lo aveva capito anni addietro lo
capiva ora. Era stata convinta che Sirius non sopportasse gli occhi
di Aisling che brillavano per suo fratello ma ora si rendeva conto
che a guidare le azioni avventate di Sirius era un sentimento molto
più disinteressato della gelosia, e ora era il nome di Aisling che
aleggiva tra loro, senza che nessuno dei due avesse davvero il
coraggio di pronunciarlo.
“Sai
abbiamo vissuto assieme per un po', io lui e Rabastan...avevamo un
appartamento”
fu certa di sentire una risata soffocata, simile
ad un ringhio provenire dal suo amico, del resto Sirius Black aveva
sempre riso come se abbaiasse, era una sua caratteristica, che lo
rendeva così simile al mastino della costellazione di Orione che gli
dava il nome.
“Mio
fratello...viveva in un appartemento...con te...senza elfi domestici”
“Già, io lavoravo da Magie Sinister”
“Cosa? Stai
scherzando?”
“Ehi, fuggivo da New Orleans...dovevo
guadagnarmi da vivere in qualche modo”
“C'è differenza tra
il guadagnarsi da vivere in qualche modo e il guadagnarsi da vivere
lavorando da Magie Sinister, adesso mi dirai che anche Aisling faceva
parte di questo bel quadretto”
era un sarcasmo furioso, non
tanto per i segreti tenuti, quanto per la consapevolezza che lei ed
Aisling erano passate sopra qualcosa che lui non avrebbe mai
perdonato, manco a suo fratello: l'essere Mangiamorte.
“Se
vivevate assieme allora tu lo sapevi...quello che faceva”
“Lo
sospettavo, ma sia lui che Rabastan sono stati molto attenti a non
coinvolgermi, era strano sai, ci hanno provato davvero a tenermene
fuori, poi mi sono lasciata fregare da Evan Rosier”
“Sophie
Deveraux...tu devi rivedere i tuoi gusti in fatto di uomini per
Godric, abitare con mio fratello e uscire con mio cugino... per caso
eri pure amica di Bella? A questo punto non mi sorprenderebbe”
questa
volta era il suo turno di ridere, sinceramente, come non vìfaceva da
tanto, era certa che tutto sarebbe andato bene quando un improvviso
boato sbalzò via sia lei che l'Auror, Sirius fece appena a tempo ad
afferrarla e a trovare riparo per entrmabi dentro una stanza, vuota
come tutte quelle che avevano trovato fino ad ora. Quello che nessuno
dei due riuscì a fermare fu il crollo successivo che li improgionò
dentro la stanza senza lasciargli nessuna via d'uscita.
“No,
no no no no... avanti spostati”
“Sophie...Sophie
ferma, non serve a niente, fammi provare con la bacchetta”
prima
che riuscisse anche solo a pronunciare un altro incantesimo ci fu un
altro crollo, questa volta la mole di mattone li investì in pieno,
Sophie fece giusto in tempo a pronunciare un incantesimo difensivo
prima che lei e Sirius venissero completamente bloccati dal crollo.
“Adesso
cosa facciamo?”
“Ho perso la bacchetta... non puoi usare la
magia della congrega?”
“Ma certo! Chiedo aiuto, distogliendo
la mia magia dall'incantesimo che sto già attuando, con due
tonnellate di cemento che rischiano di caderci in testa” rispose
Sophie senza nascondere l'evidente fastidio che quella richiesta le
aveva provocato, l'avevano infondo confinata per quella stessa magia
che lui ora le chiedeva di usare per salvargli la vita... non c'era
da stupirsi del suo prendere male la notizia, davvero non c'era da
stupirsi. Sentiva il respiro irregolare della strega accanto a sé e
si rese conto, Sirius Black, che mai nella vita aveva visto Sophie
Deveraux in preda ad emozioni che fossero diverse da gioia o
collera... eppure in quel momento la donna gli pareva perfino
“Spaventata?”
“Un po'” Sophie lo ammise senza farsi troppi problemi, era
sepolta viva con la sua figlioccia lì fuori sola e impreparata.
Poteva morire lì e la sua morte voleva dire che le ragazze sarebbero
rimaste da sole, da sole in balia in Klaus e degli originali e per
quanto sperasse che Cami riuscisse a tenere tutti uniti sapeva che ci
sarebbe voluto molto più di lei per impedire ai vampiri di sfruttare
la loro magia se ne avessero avuto bisogno. Aveva scelto
l'Inghilterra di tutti i luoghi del mondo soprattutto per concedere a
quelle quattro almeno un anno normale nella loro travagliata
esistenza.
“Sai...non
dovresti preoccuparti troppo”
“Una
ragazzina della mia congrega è là fuori da sola e verosimilmente in
pericolo...dimmi anche tu non ti preoccupi quando Harry Potter e i
suoi amici sfidano l'Oscuro Signore?”
lo sentì sussultare,
doveva aver fatto centro, era simile l'apprensione che provavano,
solo che Sirius Black era rimasto chiuso in una cella per dodici
anni, mentre lei aveva assistito ad ogni genere di orrore negli anni
passati per cui nella sua testa si accostavano tutti i più orribili
scenari appena provava ad immaginarse le fanciulle del raccolto di
nuovo abbandonate a loro stesse.
“Mi
è sembrata sveglia sai?”
“Oh
non lo immagini nemmeno...è sveglissima, e probabilmente ha già
trovato il modo di mettersi al sicuro, è una vera Serpeverde”
“Serpeverde?”
le
sembrava quasi di vederlo il volto schifato di Sirius, lui coi
Serpeverde non aveva un bel rapporto...se solo avesse saputo... se
solo avesse immaginato.
“Sai
credevo che il vostro non mandare le streghe a scuola fosse
l'equivalente di un furto dell'infanzia...ma se devono finire a
Serpeverde forse è meglio così”
“Sirius”
“Va
bene, forse ripensandoci non è così tragico, insomma c'è di
peggio... il fatto che non sia purosangue esclude quantomeno che
possa diventare Mangiamorte... magari è solo una ragazzina ambiziosa
chissà”
“Sirius!
È tua nipote” urlò per farsi sentire e finalmente il collega
rimase in silenzio, non lo vedeva ma poteva sentire gli occhi
dell'uomo su di sé, non lo udiva più... nemmeno respirare e l'aria
si era fatta incredibilmente più pesante.
“è
mia...cosa?”
“Ti
ricordi quando eravamo a Diagon Alley... e hai esternato la tua
felicità per le mancate frequentazioni tra Aisling e tuo fratello?
Beh forse potrei aver mentito un po' riguardo alla distanza che
effettivamente si era frapposta tra i due”
“...lei è...è la
figlia...”
“...di Regulus”
“La figlia di Regulus...e
di Aisling” disse ormai completamente assorto nei suoi pensieri e
sconvolto dalla notizia, Sophie non ci aveva propriamente
riflettuto, ma potevano morire da un momento all'altro, le sembrava
giusto che lo sapessee se fossero sopravvissuti avrebbe trovato il
modo di farglielo accettare... poteva quasi sentire le domande
silenziose che Sirius non aveva i coraggio di porle, Come
hai potuto mentirmi? Come hai potuto tenerla nascosta? Come hai
potuto tenerla lontana dall'Inghilterra?
“Come
hai potuto permettere che finisse a Serpeverde?”
esasperazione,
ecco a cosa la portava Sirius Black, all'esasperazione, lei gli
confessava di avere una nipote e lui si preoccupava del colore della
cravatta.
“Davvero?
È questo che ti interessa? La sua Casa?”
“Certo che sì! Che
altro dovrebbe interessarmi? E come hai potuto permettere che non
studiasse ad Hogwarts? Che razza di educazione ha ricevuto prima di
venire qui?”
“Ha vissuto a New Orleans negli ultimi otto
anni, è a tutti gli effetti una strega della congrega perciò
studiava con le ragazze della congrega, è una fanciulla del raccolto
sai? Ed è molto portata per la miagia avanzata” non specificò
esattamente che magia avanzata ne suo linguaggio era magia
considerata oscura in quasi tutti gli altri linguaggi, ma Sirius
cercò di fare finta di niente, oppure semplicemente il suo cervello
censurò quella notizia per non sconvolgerlo ulteriormente.
“Quindi
fammi capire, mio fratello ha avuto una figlia segreta, è morto e
Aisling è venuta da New Orleans?” lo disse con una furia nella
voce che Sophie non se la sentì di mentire ulteriormente, era certo
ormai che se non l'avesse uccisa la roccia, o quella bizzarra
rivolta, lo avrebbe fatto Sirius e sarebbe stata una morte molto
ridicola conoscendo il soggetto.
“Non
esattamente... si sono spostate molto negli anni e Aisling ha
tagliato i rapporti per non essere rintracciata e per non mettermi in
pericolo...stava scappando, quando è morta dieci anni fa-”
“Aspetta, dieci anni? Hai detto che Adhara è stata a New
Orleans solo otto anni fa, dove è stata per tutto il resto del
tempo?” Sirius non poté fare a meno di chiedere quell'ultima
informazione con dell' apprensione nella voce perché per quanta
rabbia nutrisse per l'essere stato tenuto all'oscuro sapeva bene che
nessuno sano di mente, all'oscuro della sua innocenza, lo avrebbe mai
cercato per fargli crescere una bambina... quale genitore snaturato
lascerebbe infatti una ragazzina con un probabile pluriomicida?
“è
stata con il suo padrino...Rabastan”
a
quanto pare ce la avrebbe lasciata suo fratello, voleva vedere
Sophie, sentiva l'impellente necessità di osservare il suo volto
rosso per il senso di colpa, considerando a conti fatti che quella
bugia ne confermava pure un'altra
“Quindi
non è vero che sono quasi vent'anni che non vedi Rabastan... per
GODRIC SOPHIE! È un pazzo e un assassino e tu gli hai dato rifugio!”
“Lo
ha rifiutato, ha solo lasciato Adhara e se ci pensi a conti fatti
meglio così, immagina se l'avesse portata da Malfoy anziché da me
come sarebbe potuta diventare... e poi non è che bastino due anni
con Rabastan a trasformare qualcuno in un mago oscuro”
si
attese che l'amico ribbattesse in qualche modo, ma non avvenne nulla,
sentì solo il peso del cemento venire a mancare e iniziò ad udire
un incantesimo pronunciato da una voce conosciuta.
“Phasmatos
Motus Robix, Phasmatos Motus Robix”
iniziò
e percepire un bagliore luminoso e poco dopo poté distinduere due
figure fuori, quella di Adhara concentrata nel suo incantesimo e
quella di Theodore Nott che la osservava affascinato, afferrò Sirius
ancora confuso da quel susseguirsi di confessioni e appena incrociò
lo sguardo della ragazza Adhara seppe di poter lasciar andare
l'incantesimo e con esso il peso del cemento.
“Oh
Sophie per fortuna! Non sai che spavento che mi sono presa”
“Adhara perché avete chiesto di vedermi? È successo
qualcosa?”
“Ho avuto una strana visione un po' di tempo fa, a
che fare con Vince, ma non solo, abbiamo saputo che eri stata
arrestata e non riuscivamo ad entrare in contatto con ma Cami ci
aveva informate dei sospetti di Rebkah riguardo a Freya così abbiamo
deciso di renderci utili”
“Hanno fatto entrare un vampiro a
scuola... ecco come si sono rese utili”
le
due che avevano parlato tra loro dimenticandosi completamente degli
altri presenti tornarono a prestare attenzione ai due spettatore che
le osservavano con un impellente curiosità negli occhi eppure
nessuno dei due lesse sconcerto quando Sophie tornò a prestare
attenzione alla ragazza
“Chi
avete fatto entrare?”
“Nessuno...
non esattamente almeno...”
“Adhara!”
“In mia difesa
vorrei dire che nessuno si è fatto male... non seriamente almeno...
e che ne andava della felicità di Davina, insomma come dovevamo
fare?”
“Oh no, no non me lo dire...siete
impazzite? Volete
farvi arrestare per caso?” quelle quattro l'avrebbero uccisa prima
o poi, ci sarebbero riuscite e sulla sua lapide qualcuno avrebbe
scritto che pessima tutrice fosse, sentì gli occhi di Sirius puntati
addosso e sapeva che quella conversazione non sarebbe finita bene.
“Vorreste
spiegarlo anche a noi?”
“Noi non abbiamo fatto entrare nessun
vampiro...ne abbiamo riportato in vita uno”
sia Theodore che
Sophie non ebbero il coraggio di dire nulla, Adhara optò per il
silenzo strategico mentre Theodore la trafiggeva con lo sguardo, fu
Sirius quello a riprendere la parola, voltandosi contrariato e con
una certa ovvietà dipinta in volto si rivolse di nuovo a Sophie, che
non aveva il coraggio di alzare lo sguardo
“Ha
sedici anni, solo sedici anni... mia nipote ha sedici anni e pratica
la necromanzia.
Menomale
che non sarebbe successo niente a lasciarla con Rabastan per due anni
vero Sophie?”
“Aspetta glielo hai detto?” Sophie si perse
l'espressione sconvolta della sua figlioccia troppo occupata a
cercare di capire come comportarsi con Sirius per affrontare anche
crisi adolescenziali dettate dalla fiducia tradita.
“Non
eri tu quello che sosteneva che ogni minoranza dovevano esprimere il
loro essere in ogni luogo? Vale per i lupi mannari ma non per le
streghe delle comunità libere?”
“Era prima che avessi una
nipote in una di queste comunità!”
“In
difesa di Rabastan vorrei dire che l'incantesimo lo hanno fatto in
quattro e che solo una è Serpeverde e sua figlioccia... cioè io, e
il fatto che Sophie abbia avuto una crisi di onestà non vuol dire
che lei abbia il diritto di dirmi come devo essere!”
“Oh sì
invece che ce l'ho e c'è anche un'altra novità...tu resti ad
Hogwarts, basta con tutte queste stupidaggini della congrega?”
“Sirius
Black è tuo zio-” Theo era rimasto in silenzio per gran parte di
quella conversazione ma quando decise infine di prendere la parola la
testa di Adhara scattò nella sua direzione, con le guance rosse e
gli occhi ardenti di furia e lui si godé il momento, sogghignò e le
posò l'indice sulla fronte “Tu-” premendolo leggermente e
beandosi delle smorfie che Adhara iniziava a manifestare “ sei la
figlia di Regulus Black... avevo ragione, aspetta che lo sappiano gli
altri tu piccola bugiarda-” “Theo! Non ti sembra di dimenticare
qualcosa? Un certo favore...che ho fatto a un tuo certo amico, io non
vorrei interpretare le tue parole come una minaccia ma sarò
costretta a farlo e a comportarmi di conseguenza se non mi lascerai
in pace”
“Ma bene! Sedici anni e minaccia già i suoi
coetanei... un capolavoro” “Sirius piantala”
“No
Sophie fallo finire! Insomma è stato un fratello così premuroso e
uno zio così presente che sarebbe scortese non dargli la possibilità
di esprimersi giusto? Oh no...” Adhara assunse un'espressione
canzonatoria che oltre al suo viso coinvolgeva anche il resto del
corpo, si avvicinò a quello zio ritrovato incurante della sua
mascella serrata e del suo sguardo improvvisamente cupo.
“Tu
non c'eri, io sono nata e tu non c'eri, mio padre è morto e tu non
c'eri, sono stata portata a New Orleans e tu non c'eri, sono venuta
ad Hogwarts e Sophie ha aspettato di essere in punto di morte per
rivelarti la mia identità” fece una pausa avvicinandosi ancora di
più, ignorando tutti i segnali che Sophie sembrava mandarle per
implorarla di stare zitta e di non dire qualcosa della quale si
sarebbe potuta pentire “Pensaci Sirius Black, se nonostante il tuo
essere suo fratello mio padre ha preferito affidarmi a Rabastan e a
Sophie forse quelli che devono farsi delle domande non sono loro”
“Adhara-” “Ma tu... te ne sei andato no? Non sei un vero Black
quindi a rigor di logica tu non hai nessun diritto su di me, ma io ho
tutti i diritti sulla casa in cui vivi, e in cui dai riparo ai tuoi
amici... non sarebbe un peccato se non fossi più in grado di
proteggerli solo perché hai cercato di farmi fare qualcosa che non
volevo?” sorrise leggermente aspettandosi una risposta, una
risposta che non arrivò mai, non a parole, ci vollero pochi secondi
prima che la mano di Sirius Black si stampasse sulla sua faccia,
lasciandola leggermente spaesata e contrariata, non reagì, non ne
ebbe il bisogno, bastò la comparsa di una figura mascherata e un
attimo di distrazione a mettere di nuovo in silenzio Sirius Black,
quando riuscì a mala pena a parare uno schiantesimo di un
mangiamorte.
“Tu
toccala di nuovo cane traditore... e non ci vorrà tua cugina Bella
per toglierti dal mondo”
Adhara sorrise eccitata sotto lo
sguardo confuso di Theodore Nott quando Rabastan Lestrange rivelò la
sua presenza.
“Cosa
ci fai qui cuore?”
“Oh sai com'è...scappo da una strega
immortale che vuole la mia testa”
non
attese Adhara, di vedere quanto quel suo padrino era cambiato, trovò
tra le sue braccia immediato rifugio e dopo otto anni si sentì di
nuovo a casa.
***
io
non so se esista ancora qualcuno che segue questa storia, ma sappiate
che non è morta e che non sono morta neppure io <3
|
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