What I feel is LOVE

di Spring_Sun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 (prima parte) ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9 (seconda parte) ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 23 - FINE - ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


  《 drin! drin! drin! drin! 》
Il suono fastidioso della sveglia mi rimbomba nelle orecchie. Cerco di aprire gli occhi, ma li richiudo subito dopo...la luce di primo mattino è una delle cose che odio di più al mondo!! 
È il primo giorno di scuola e, per non fare tardi, avevo deciso di impostare il "trapano-ottura-orecchie" alle 7:30 in modo da essere sveglia e riposata... ma il mio piano è fallito miseramente: sono le otto e sto ancora poltrendo nel mio caro e beneamato lettino...ma cosa ci posso fare se sono pigra?
《 Svegliati dormigliona o faremo tardi a scuola!!! 》 urla mia sorella dall'altro lato della casa. La mia cara sorellina Lena è del tutto il mio opposto: carina, gentile e amorevole con tutti! Ma io non so come fa a non arrabbiarsi mai, infatti in 16 anni di vita non l'ho mai vista litigare con qualcuno!
Certo, qualche volta anche a lei girano le scatole ma vederla imbufalita è una rarità che ancora non mi sono potuta permette!


《 Okay, okay, mi alzo.. . 》 borbotto tra me e me. Mi alzo e vado accanto al mio armadio: prendo un jeans nero, una t-shirt grigia e le mie amatissime converse bianche con lacci neri; raccolgo la biancheria da un cassetto e mi ficco in bagno chiudendomi la porta alle spalle... ecco uno dei momenti che adoro di più: la doccia!! Mi sfilo velocemente il pigiama e mi butto sotto il getto d'acqua calda: questa cosa mi ha sempre aiutato a placare i miei pensieri poiché molto spesso capita che mi faccia dei film mentali che alla fine portano solo dei mal di testa inutili! Sono stata sin da piccola una tipa con la testa fra le nuvole che pensa troppo e    non si fida di nessuno.. ma in fondo questo è il mio carattere: scontrosa e chiusa. Infatti, mi apro solo con la mia sorellina e a scuola  non mi fido di nessuno.. sarà per questo che non ho amici e che sono definita "il fantasma"... esco dalla doccia, mi asciugo velocemente e mi vesto. Decido di rimanere i miei capelli shatushati sciolti: questa estate ho deciso di tagliarli fino alle spalle, fare le onde che ormai si può dire mi vengono "naturali"  anche quando li lavo per me e  e lo shatush biondo. Sono sempre stata ossessionata del fatto che con quel taglio esclusivamente castano sembravo una bambina e   che servisse un pò di luce ai miei capelli: quando, verso luglio,  la mamma mi diede il consenso per farli almeno per metà biondi, non potete capire la gioia che ho provato!



《 VIOLETTA CASTILLO! SE NON SCENDI ENTRO 5 SECONDI, ME NE VADO SENZA DI TE! 》

Sentire la predica di Lena non è uno dei miei passatempi preferiti, ma lei è ossessionata dal fatto che a scuola si deve arrivare in orario  (uno dei suoi pochi difetti! Il peggiore, se mi posso permettere) !  Ma dico io, un adolescente che si crea questi problemi, non è un tantino nevrotica? Mentre facevo queste riflessioni, avevo finito di prepararmi lo zaino e stavo andando tranquillamente verso le scale, quando mi ritrovai  una Lena a braccia incrociate e lo sguardo agitato di fronte.  Mi portai una mano al cuore:《 Diamine Helena! Mi hai fatto prendere un colpo! 》 《 Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Helena? E quante volte ti ho chiesto gentilmente di essere puntuale la mattina? 》 《 Uh, nervosette? 》 《 Sai quanto ci tengo alla puntualità e sai anche che.. . 》《 essere in ritardo porta solo richiami inutili.. si, lo so.. ormai  tra te,mamma e la Saenz l'ho imparato a memoria, grazie! 》 sbuffai sonoramente e ruotai gli occhi al cielo. Questa filastrocca è una tortura, soprattutto se ripetuta TUTTI I SANTI GIORNI  SIA DAI PROPRI PARENTI CHE DALLA PRESIDE! 《 Beh, se tu fossi più puntuale, non te lo ripeteremo continuamente! 》 fa una pausa e lascia le braccia ricadere lungo i fianchi. Sembra si sia calmata... 《  Ma ora vieni qui!! 》 difatti, sorride e si lancia tra le mie braccia iniziando uno di queglia abbracci che ti stritolano ma che fanno sempre bene. Ed eccola qui, signori e signore,   la mia sorellina! Fino ad ora, avete visto quella nevrotica della mattina ma nella giornata,come ho detto è sempre così: ha slanci d'affetto improvvisi ma ormai ci sono abituata.. 《 Ah, sorellona ti voglio tanto bene anche se la mattina mi urti!! 》 sorrido ampliamente 《 anch'io ti voglio bene sorellina 》




《Ragazze, la colazione è pronta!》 Lena si stacca e scendiamo, trovando la tavola imbandita di ogni prelibatezza! Stavo già pregustando la marmellata di ciliegia e il succo d'arancia quando mia sorella mi precede:《 scusa mamma ma siamo già in ritardo!》 afferra prontamente due brioche, le schiocca un bacio sulla guancia e esce trascinandomi insieme a lei... prima di uscire, rivolgo un'occhiata disperata a mamma e lei la ricambia con una divertita per poi lanciarmi un bacio volante che ricambio di cuore prima di perderla di vista poiché la mia sorellina inizia a correre   come una pazza per arrivare in tempo a scuola e, di conseguenza, anch'io sono costretta a farlo.   Nella corsa, il pensiero di quanto sia forte la mamma si fa spazio nella mia mente: lei è sempre stato il mio esempio da seguire insieme a... beh, papà... lui si è spento dodici anni fa e credo che, nonostante  sia passato del tempo, la mamma ci soffra ancora e anche io non l'ho del tutto superata: anche se avevo solo 6 anni, ero legatissima a papà e lui diceva sempre che io e Lena eravamo la luce dei suoi occhi. Ma dopo quell' incidente, la mamma decise di essere forte e, rimboccandosi le maniche, ha fatto e continua a fare notevoli sacrifici per noi. Io piansi per nottate intere ma non lo davo a vedere: volevo essere forte come mamma, volevo essere forte per la mamma e per la mia sorellina che, avendo solo 4 anni,non capì granché. . Non che io fossi un'adulta, ma a 6 anni più o meno ti rendi conto di quello che ti accade intorno.. Durante le mie riflessioni,  siamo arrivate sane e... beh, non proprio sane: ho perso un polmone nella corsa! Non che Lena stia messa meglio, però. ..
《 vedi? Ancora non deve suonare la campanella e per colpa tua non ho neanche carburato.. 》 alza l'indice sinistro: 《 ah! ah! 》 e lo scuote.. 《 ho preso le brioche! 》 mostrandomele come un trofeo prezioso. Sbuffai 《 ma non è la stessa cosa! 》.




Mentre stiamo finendo ognuna la propria brioche, sentiamo il fischio di un microfono e tutti, me compresa, ci giriamo  verso la scalinata che porta all'entrata:  vediamo la preside Jacqueline Saenz nel suo immancabile taglieur blu  e il suo chignon super alto  armeggiare con un microfono mentre noto che alla sua destra ci sono delle facce nuove: una donna molto bella con dei lunghi capelli biondi e degli occhi verdi molto gentili che farebbero invidia ad un cerbiatto in fatto di grandezza, ci guarda con un sorriso smagliante;è vestita con un abito verde corto che le arriva alle ginocchia e che risalta i suoi occhi. Ha delle zeppe marroni e una borsa a spalla dello stesso colore.. al suo fianco, noto un uomo sulla tentina vestito di tutto punto e dall'aria estremamente esigente.. spero tanto che mi sbagli, ma secondo me, questo nuovo professore ci darà del filo da torcere! 
Intanto la Saenz inizia il solito discorso di inizio anno: una tortura per le mie orecchie! Vedo con la coda dell'occhio che Lena è stata raggiunta dalle sue amiche: la stanno stritolando e da una parte gli do ragione:come non volerle bene! Io intanto mi allontano: non voglio che per colpa mia sia nota anche lei come un'emarginata che parla solo con la sorella.. 



Finito il discorso, ci presenta i nuovi professori: la donna si chiama Angeles Saramego e insegnerà storia dell'arte mentre l'altro, Gregorio  Casal, farà lettere! Mio Dio!


Dopo aver fatto le presentazioni, ci incamminiamo ognuno nella propria classe.. ed ora iniziano le note dolenti! Mentre stavo camminando, Lara&company mi passano accanto, spingendomi "per caso"a terra... mi stavo preparando mentalmente ad una rovinosa caduta, ma all'improvviso sento due forti e caldi braccia circondarmi le spalle. Apro lentamente gli occhi,che avevo tenuto chiusi per tutto il tempo, e vedo...






Nota d'autore:
*Arriva correndo con le valigie in mano* Salve popolo di EFP! Sono nuova e volevo vedere se quest'idea, che mi frulla in testa da un bel pò, può avere un futuro! Inizio col dire che, se la storia piacerà, la continuerò volentieri poiché ho non poche idee... volevo scusarmi per eventuali errori visto che non ho avuto il tempo di rileggerlo...Tuttaaaaaaaavia non voglio fare plagi di nessun tipo, quindi mi scuso se ho copiato qualcosa da qualcuno ma, veramente non l'ho fatto con cattive intenzioni!"grazie idiota, se non lo sapevi..." stai zitta coscienza! Beh, non voglio dilenguarmi oltre, quindi vi saluto!
Ps: Pablo uscirà, non preoccupatevi! A proposito, secondo voi che ruolo avrà? Vi lascio con quest'interrogativo...
Ciao ciaoooooo!*se ne va rimanendo le valigie*

            
                 

Spring_Sun

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 ...due smeraldi guardarmi con preoccupazione: appena i nostri sguardi s'incrociarono, un brivido mi percorse lungo la schiena. Non oso interrompere questo contatto visivo e vedo che anche lui non ha intenzione di farlo... rimaniamo in questa posizione fino a quando non sento una risata: Lara e i suoi amichetti mi stanno indicando e non smettono di ridere. Mi rimetto in piedi velocemente e rivolgo quasi in un sussurro un "grazie" al ragazzo  prima di dileguarmi velocemente. Una volta raggiunto il bagno, chiudo la porta e mi ci accascio sopra: questo incontro mi ha stordita e non poco!

'Il primo giorno di scuola non si scorda mai!'... ah, com'è vero questo detto! La giornata è stata lunghissima e le ore sembravano infinite!   L'unica decente è stata quella con Angie: è una professoressa straordinaria!   Stavo attraversando l'atrio insieme alla mia classe quando sento stringermi con delicatezza il polso: mi giro e..vedo il ragazzo di stamattina! Ora che non sono persa nel suo sguardo,noto che è più alto di me e di non averlo mai visto prima di oggi. 《Ciao! Tu sei la ragazza di stamattina giusto?》alzo lo sguardo in modo da guardarlo in faccia: 《si! Sono io. A proposito,  grazie per tutto! 》gli sorrido. Aspetta, COSA!?!? Mi sa che non mi sento tanto bene perché questo atteggiamento non è da me. 《Io sono Leon Vargas, quinta D》mi porge la mano e gliela stringo. A quel contatto, avverto una strana sensazione che parte dalla mano fino ad arrivare allo stomaco 《Io invece sono Violetta Castillo, quinta E. Non ti avevo mai visto, sei nuovo?》《A dir la verità si! Devi s apere che...》la voce dolce e gentile di Leon viene interrotta da una stridula e irritante. Lara.《 Oh, ma guardatela! "Il fantasma" che parla! Che c'è? Adesso fai anche uso della parola?》《Si, so anche parlare. Dov'è la novità? 》mi metto a braccia incrociate.《La novità risiede nel fatto che tu non hai mai aperto bocca con nessuno, se non per dire qualcosa di cattivo!》sorride vittoriosa del fatto che mi sono zittita e si gira verso Leon:《Ciao! Io sono Lara e sono una tua compagna di classe!》gli porge la mano e lui la stringe. Io, che per tutto il tempo ho avuto lo sguardo rivolto verso la punta delle mie converse, decido di andarmene sentendomi di troppo. Non so perché,  ma sento una stretta allo stomaco talmente forte da farmi male.. decido di non dargli peso e di cercare Lena quando, per caso, vado a sbattere contro qualcuno. Dio! È la professoressa! Ma esiste qualcuno più sfigato di me? La Saramego si gira e, prima che dica qualcosa, la precedo《Mi scusi prof!》Lei mi sorride e scuote il capo,facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli dorati 《non preoccuparti tesoro! Piuttosto ti stavo cercando!》assumo un espressione confusa. Me? 《Perché mi cercava?》《volevo chiederti una cosa.. sai, ho notato che sei un pò.. come dire, chiusa. Praticamente in classe non hai aperto bocca! E quindi mi chiedevo se ti andava di organizzare insieme a me una specie di "mercatino scolastico".》la mia espressione si fa ancora più confusa 《io? Ma perché proprio io?》mi prende le mani 《Violetta,  non voglio che tu sia sola   più di quanto lo sei già.   Perché so cosa si prova..》il suo volto si fece cupo 《quindi dammi l'opportunità di aiutarti, perfavore》il mio sguardo si sposta dalle nostre mani al suo volto: sembra quasi che mi stia supplicando! Sospiro in maniera arrendevole:《e va bene!》presa da chissà quale euforia, la professoressa mi abbraccia: in un primo momento rimango paralizzata poiché colta di sorpresa ma poi ricambio con affetto. Questa donna, anche se la conosco da poco, mi sta già entrando in modo dolce e delicato nel cuore. 

《Potevi anche avvisare!》dopo aver parlato con  la professoressa, ho cercato Lena dappertutto ma non l'ho trovata. Spaventata, ho deciso di chiamarla e mi ha riferito di essere andata a casa di un'amica. 《Si, scusa. Il fatto è che mi sono dimenticata. Puoi dirlo tu alla mamma, perfavoreee!!》 Cambia il tono di voce e lo fa diventare simile a quello di una bambina. Sbuffando le rispondo:《d'accordo, ma non fare tardi!》butta un urlo pazzesco e in fretta e furia, mi risponde:《grazie! Sei la migliore!》e  stacca, senza darmi la possibilità di rispondere. Certo che chi la capisce è bravo! Mentre camminavo verso casa, cominciai a pensare a Leon: la sua delicatezza, la sua galanteria, i suoi occhi, le sue labbra... CHE!?!? Ma cosa vado a pensare? Okay, è chiaro: sono ufficialmente impazzita. Ma non so perché, non smetto di pensare a lui... BASTA! Devo toglierlo dalla testa... ma è mai possibile pensare così tanto ad una persona vista mezza volta? Bah... ero così immersa  nei miei pensieri da non essermi resa conto del fatto di essere arrivata da un bel pò di fronte al cancello di casa: cerco nella borsa le chiavi ma, come mio solito, le ho dimenticate a casa! Sospiro affranta e busso al campanello. Una, due, tre volte.. niente! Forse la mamma è andata a lavoro... decido allora di andare a fare un giretto al parco. Camminando in strada, mi accorgo che forse mi sono aperta troppo con Leon... lui è uno sconosciuto... e se poi se ne va anche lui? No, non posso rischiare di rimanere nuovamente scottata... la prossima volta mi comporterò a dovere.... 
Arrivata al parco, noto un carretto dei gelati non molto distante... controllo nella borsa e... SI! HO I SOLDI! Arrivo di fronte al gelataio che mi chiede cosa desidero... TUTTO IL CARRETTO! Ma poi mi trattengo: 《 mi darebbe un cono alla fragola, perfavore 》 《 certo signorina 》 
Dopo avergli dato i soldi, mi dirigo ad una panchina non poco distante... mi siedo e divoro letteralmente la pallina di fragola... che c'è? Io non ho mai detto di essere una ragazza che rispetta l'etichetta! 
Rimango un altro pò seduta sulla panchina ad osservare le coppiette che si abbracciano, gli anziani che passeggiano e le famigliole allegre che si rilassano.. già, famiglie felici... quanto mi piacerebbe essere un adolescente vivace e intraprendente ma non posso, non voglio... lentamente, mi rialzo e prendo laborsa che avevo tenuto poggiata ai miei piedi e la rimetto su una spalla. Mentre stavo camminando, come sempre  con la testa fra le nuvole, sentí una risata da cornacchia... chiusi le palpebre e, seccata, mi girai pronta ad un altro dei nostri ' duelli verbali ': ma, una volta girata, vidi una cosa inaspettata. Lara  intenta ad abbracciare... Leon. Mi venne uno stupidissimo groppo alla gola, così tornai sulla mia strada. Ecco fatto! Brava Violetta! Ti sei fidata ancora una volta e guarda il risultato! Stupida, stupida, STUPIDA!! Non mi accorsi nemmeno di aver corso più che camminato e di aver bussato con così tanta foga al campanello da aver attirato l'attenzione di alcuni passanti: MA CHE AVETE DA GUARDARE!?! 
La mamma, con un'espressione distrutta sicuramente dal lavoro, mi apre e prima che possa dire qualcosa, mi ficco in camera e chiudo a chiave. Mi getto a peso morto sul letto ed inzio a fissare il soffitto: non mi lascierò incantare mai più da quelle iridi verdi. FINE! Io e te abbiamo chiuso Leon! "Non avete mai iniziato niente, a dir la verità! " Ah, ma taci stupida coscienza! 
Dopo le mie riflessioni, mi sono messa a studiare: eh già, il primo giorno e da subito ti tartassano! 
Sono così concentrata da non essermi resa conto dell'orario!! (Cosa che capita spesso!). Bussano alla porta e, con distrazione, sussurro un 《 avanti 》. Non credo abbia sentito. Sbuffai e ridissi un 《 avanti 》 abbastanza nervoso. 
《 Posso? 》poso la matita nel libro di lettere. 《 certo che puoi, mamma 》 le sorrido dolcemente. Certe volte mi chiedo cosa farei senza di lei.  《 Ho visto che sei rientranta con una faccina molto triste. Cosa è successo, tesoro? 》sospirai; inutile mentirle,sarebbe solo fatica sprecata. 《 Mamma... ti dispiace sviare l'argomento?  》 dico con disprezzo. Non voglio più sentirlo né vederlo, neanche in fotografia! 
《 Certo, ma ricordati che se vuoi parlarne, io ci sono 》mi sorride con tanta dolcezza che non posso fare a meno di gettarmi tra le sue braccia.. 《 ti voglio bene, mamma 》la stringo più a me. 《 anch'io tesoro, anch'io!  》
Dopo la chiacchierata con la mamma, ritorno alla tortura, cioé allo studio. Entro mezz'ora finisco e, contenta di ciò, decido di concedermi un meritato riposo: prendo le cuffie dal cassetto della scrivania e le attacco al cellulare che, per tutto il tempo, era spento e stava ancora ricaricando dalla notte prima...  cerco nella playlist e opto per 'This is me' di Demi Lovato. Schiaccio play e mi distendo sul letto con un braccio sulla fronte... chiudo gli occhi, svuoto la mente e sento Demi che canta la prima parte:' Sono sempre stata quel tipo di ragazza che nasconde il suo viso, così impaurita di dire al mondo quello che ha da dire ' si, mi sono quasi sempre rispecchiata in questa strofa solo che nelle seguenti... ' ma ho questo sogno, proprio dentro me, lo mostrerò, è tempo di fartelo sapere, fartelo sapere ' quanto mi piacerebbe avere qualcosa a cui aggrapparmi ma, a differenza della Lovato, non ho nessun sogno che potrebbe aiutarmi ad aprirmi...' io sono reale, questa sono io sono esattamente dove dovrei essere, ora lascerò che la luce splenda su di me adesso ho capito chi sono non c'è più possibilità di tenermelo dentro non voglio più nascondere quella che voglio essere questa sono io ' ... questa frase, tre parole che rappresentano l'autostima e la grande persona che sei... io non ho mai avuto la possibilità di urlare al mondo che io sono diversa da quello che voglio dimostrare: "questa non sono io!"... ' sai cosa si prova ad essere nel buio a sognare una vita dove tu sei la stella che splende sebbene sembra che sia troppo lontano devo credere in me stessa è l'unico modo ' mi dispiace, ma non ci riesco. Lacrime silenziose trattenute per troppo tempo cominciano ad uscire desiderose di continuare... la canzone continua ma senza la mia attenzione iniziale: infatti, ho immerso la testa nel cuscino per reprimere il suono dei singhiozzi e la mia testa è nuovamente pervasa dai pensieri e soprattutto... ricordi.  

Dopo aver asciugato le lacrime rimaste, poso gli auricolari e mi dirigo in cucina: vedo la mamma intenta a preparare qualcosa in cucina: mi avvicino silenziosamente a lei e la abbraccio da dietro. Lei sorride e mi chiede: 《 ma tua sorella? 》oh, Dio! L'avevo dimenticato! Mi stacco e mi appoggio al frigo: 《 si, aveva avvisato che sarebbe andata da un'amica ma ormai è tardi! Aspetta, che le telefono... un attimo 》vado a prendere il cellulare rimasto sul letto e torno in salone. Mi siedo sul divano e chiamo Lena. Uno, due, tre, quattro squilli. Risponde la segreteria. Sospiro e stacco. Riprovo e riprovo  ma niente! Sbuffo e mi giro verso la mamma che intanto si era appoggiata a braccia incrociate sull'arcata che divide cucina e salone.《 Niente! 》 dico rassegnatata. Sentiamo la toppa della porta principale scattare e ci giriamo verso l'entrata: appena aperta la porta, vediamo una Lena in lacrime. Ma cos'è successo?    

  Nota d'autore
Ciao ragazze! Ho una pessima notizia: a causa della scuola, potrò aggiornare solo una volta a settimana! Eh, lo so, mi dispiace T_T ! 
Capitolo intensissimo e pieno di punti interrogativi: perché Violetta non si apre con le persone? Perché Angie diventa cupa quando si parla di solitudine? E perché Lena è rientrata in lacrime? Aspettate, ma io lo so lol. Seguitela anche voi per conoscere le risposte ^-^! Questo capitolo l'ho incentrato soprattutto sulla figura di Violetta in modo che abbiate uno schema più chiaro di come la ho adattata alla storia! Esmeralda&Violetta sono qualcosa di bellissimo, secondo me! ^-^ Vedrete che piano piano amerete anche il rapporto di Vilu e Lena! O almeno spero!! La Leonetta.. beh, credo di non essere l'unica ad odiare Lara! E, per nostra sfortuna, Vilu ha deciso di allontanarsi da lui... e ora?? Dedico questo capitolo alle ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, siete STUPENDE♥!  Alla prossima (spero)!! ^-^ 
Baci e abbracci

Spring_Sun☀

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


《 Lena, ma cos... 》non mi da neanche il tempo di finire la frase che avvia verso le scale. Cerco di seguirla ma invano: infatti, dopo averle salite in fretta e furia, si è fiondata in camera sua sbattendo la porta. Preoccupata, decido di seguirla. Una volta raggiunta camera sua, mi rendo conto che la porta è chiusa a chiave. Tipico del suo carattere. Sospirando, decido di bussare: 《 Lena! Apri la porta! 》. Dal canto suo, mi grida un " No! " deciso accompagnato dai singhiozzi.  《 Perfavore Helena, apri la porta! Dimmi cos'hai! 》《 Prometti di non dirlo a nessuno se te lo racconto? Mi vergognerei troppo! 》《 Scusami, ma a chi potrei raccontarlo se non ho amici? 》 sento dei passi e subito dopo lo sblocco della serratura. Socchiude la porta in modo da mostrarsi solo per metà. 《 Mi dici che ti è successo? 》 le chiedo dolcemente. 《 D'accordo, entra... 》 detto fatto, entro nella sua ordinatissima camera e ci sediamo sul suo letto. Si posiziona a gambe incrociate ed inizia a parlare. 《 Oggi, come ti ho detto, sono andata a casa della mia amica Nata. 》la conosco! È la snob della sua classe! Mi sono sempre domandata come una brava ragazza come Lena andasse d'accordo con una snob figlia di papà straricca che giudica tutti. 《 Devi sapere che... insomma, i-io in classe e, soprattutto a lei, ho sempre nascosto le nostre possibilità economiche. Oggi, per sbaglio, quando ho visto casa sua, mi è uscito un:" Wow! Che casa enorme che hai! Io me la posso solo sognare!" E  allora, visto che continuare a mentire era inutile, le ho raccontato tutto. Da grande stronza qual'è... 》《 Helena! 》 ammetto che non sono una santa e che uso spesso queste parole, ma francamente sentirle da Lena fa effetto. 《 Comunque sia, ha cominciato a.... a criticarmi, a criticarci. I-io non sapevo che dire e così sono rimasta in silenzio ma ti posso assicurare che non è stato certo piacevole sentire: " Pezzente, non hai capito che, adesso che si saprà, Calixto ti prenderà solamente in giro? " 》mentre raccontava, è scoppiata a piangere ed io l'ho accolta fra le mie braccia. 《 Shh! Non la pensare... non ti preoccupare, mi occuperò io della puttan... cioè volevo dire di Nata. Nessuno ti prenderà in giro. Ma tu comunque non dovevi dire che la nostra famiglia è ricca. Perché le persone ti devono voler bene per come sei non per chi sei. Facciamo una cosa: io metto a tacere Ferro junior ma tu devi dire la verità in classe. 》 《 E se dopo mi prendono in giro? 》le accarezzo i capelli dorati. 《 E se ti prendono in giro, per loro saranno guai! 》si stacca e mi sorride:《 Grazie Vilu! Non so cosa farei senza di te! 》decido di metterla sullo scherzo: 《 Io lo so, probabilmente ti staresti ancora deprimendo ma grazie a questa perla di ragazza, che tra l'altro è molto modesta... 》 《 Viva la verità!  》scoppia a ridere e io la seguo a ruota. Dopo aver chiacchierato un altro pò, decido di andarmene in camera mia. Stavo  abbassando la maniglia quando le parole di Lena mi fermano: 《 Perfavore,  non dire niente alla mamma... non voglio che... insomma, che mi prenda per la figlia che non riconosce i suoi sforzi perché io l'ammiro tantissimo! 》《 Che cosa? Perché cosa dovrei dirle? 》 mi sorride e aggiunge 《 Grazie, sei fantastica! 》apro la porta, esco e le urlo un " Prego! " dall'altra stanza per poi andare ad aiutare la mamma ad apparecchiare.

《 Noi andiamo! 》 《 E non fate colazione? 》sopraggiungo io ed, imitando Lena, le rispondo:《 No mamma, siamo già in ritardo! 》《 Ah! Ah! Ma come sei spiritosa! Ti ricordo che sei tu a non essere mai in orario! 》sospiro e, mettendo la borsa in spalla, le rispondo: 《 Ecco sono pronta! Andiamo e smettila di lamentarti! 》 sbuffa e, prendendomi per mano, spalanca la porta d'ingresso e, indovinate? Esatto! Comincia a correre!! Uffa!!!

Arrivate, sudate  e affannate, ma arrivate in 5 minuti! Non che casa nostra disti molto da scuola, ma sono punti di vista. Noto che Natalia Ferro si sta avvicinando a noi. Adesso le faccio vedere io! 《 Oh, eccole! Sono arrivate le pezzenti! 》noto che Lena ha già gli occhi lucidi. Ma, fortunatamente, io non mi lascio intimorire per così poco! 《 Senti, noi non avremo la reggia di Versailles come casa e non indosseremo abiti della nuova stagione, ma a differenza tua abbiamo qualcosa che né tu né quell'oca di tua sorella avete. E vuoi sapere cos'è? È il vissuto. Noi sappiamo che, a differenza tua, non si può avere tutto con uno schiocco di dita perché papino è miliardario. Noi, a differenza vostra, siamo   contente di indossare le scarpe della stagione passata poiché sappiamo che quei pochi soldi ci che arrivano in tasca ci servono per mangiare. Quindi non osare nemmeno prendertela con Lena solo perché è più debole e se devi dirci qualcosa, diccelo in faccia! Credo che, per una ragazza di 16 anni, non sia difficile questo ragionamento, vero? Ma per una come te, non ne sarei così convinta... 》vidi con grande piacere che la Ferro si era ammutolita e anche che intorno a noi si era radunata una piccola folla che, naturalmente, dava ragione a me. Sorrisi soddisfatta, diedi un'ultima occhiata alla mocciosa e poi mi avvicinai ad uno dei tanti alberi di fronte a scuola: poggiai la schiena ed un piede sul tronco mettendomi a braccia incrociate. Annoiata dai loro commenti, presi gli auricolari e li attaccai al cellulare ( che questa volta non avevo dimenticato! ) e  decisi di ascoltare un pò di musica prima del suono della campanella. 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Alleluia! Non ne potevo più di tutti quegli sguardi da parte dei mocciosi delle prime classi che, a quanto pare, ancora non conoscono "il fantasma". Mi stacco dall'albero e, a grandi falcate, mi avvio in classe. Una volta arrivata, mi siedo come sempre all'ultimo banco e da sola. Mentre attendevo l'arrivo del professore, vedo una ragazza dai lunghi capelli biondi avvicinarsi a me e sedersi al mio fianco: sono un tantino scioccata! Una   volta superato lo shock iniziale,   riprendo il mio solito tono e le chiedo: 《 Scusami, ti serve qualcosa? 》si gira verso di me e solo adesso noto che sia una ragazza molto al "naturale": i suoi occhi sono risaltati appena da una fila di eyeliner e le labbra con un pò di lucido: in fatto di make up siamo molto simili! 
《 Volevo soltanto congratularmi con te: non è da tutti affrontare e, per di più, ammutolire mia sorella minore! E so anche che riesci a tenere testa in modo straordinario Lara Ferro, la rompiscatole. Davvero, ottimo lavoro! 》 ma allora... certo! Questa è Ludmilla Ferro, la sorella delle streghe! Si vocifera che lei sia quella più buona e brava delle tre. È stata addirittura presa un anno prima dalle materne per il passaggio alle elementari! Un secondo... 《 perché rompiscatole? Non è tua sorella maggiore? 》 《 Sia lei che Nata sono due montate! Glielo sempre detto e sempre glielo dirò! Sprecano soltanto i soldi di nostro padre in cose futili. 》 《 A quanto vedo, non sei della loro stessa opinione? 》 sono un pò stupita: d'accordo che è diversa da loro sia da un punto di vista estetico che caratteriale ma, hey, rimane pur sempre una Ferro! 《 No, io la penso esattamente come te 》le rivolgo un mezzo sorriso, che da fuori può sembrare soltanto un incurvamento di labbra, ma lei ricambia prima di concentrarsi sulla lezione. Che brava ragazza!

Dopo la fine delle lezioni, stavo come sempre,   facendo due chiacchiere fuori scuola con Lena,  quando sento una voce chiamarmi: 《 Castillo! Castillo! 》È la Ferro-intermedia. 《 Tieni, questo è il mio numero di telefono. Chiamami se vuoi! 》mi rivolge un sorriso e poi si dilegua.《 Sorellona, secondo me farai amicizia! Si vede già che quella bionda è una brava ragazza. 》 《 Ma  che dici, Helena! Lo sai anche tu che sarebbe una cosa impossibile! 》 《 E perché? 》eh, no! Questa non è Lena! Difatti, davanti a noi si presenta Leon. 《 Vaaaa bene, io tolgo il disturbo! 》《 No Lena, non... 》neanche il tempo di finire la frase, che è sparita. 《 Allora? 》decido di alzarmi dalla panchina su cui io e quella traditrice di mia sorella eravamo sedute, e decido di incamminarmi verso casa. Dietro di me, sento dei passi, segno che mi sta seguendo. Sbuffo e, innervosita, mi giro chiedendogli scontrosamente: 《 Si può sapere che cosa vuoi? 》 《 Voglio sapere perché sei definita "il fantasma" da tutta la scuola e perché Lara non ti sopporta. Mi è sembrata una brava ragazza, quindi non capisco il perché del vostro rapporto... 》《 Questi non sono affari tuoi e, visto che la Ferro è quella buona ed io la cattiva, va da lei. Ciao! 》mi giro irritata pronta ad andare verso casa ma Leon mi tira delicatamente per un braccio e mi fa girare, facendo scontrare i nostri petti ed incrociare ancora una volta i nostri occhi. Smeraldo contro nocciola. Nocciola contro smeraldo. 《 Mi dici perché ti comporti così con me? La prima volta che ci siamo parlati, mi sei parsa una brava ragazza... 》 queste parole sono talmente intrise di dolcezza che... no! Non posso. Mi libero velocemente dalla sua presa e scappo via verso casa. Mi dispiace ma non voglio più affezionarmi a nessuno. 

Sono distesa sul letto, con ancora quelle parole che mi rimbombano nelle orecchie. Ho bisogno di un consiglio e, non avrei mai immaginato di farlo, cerco nella borsa il biglietto che mi ha lasciato la Ferro. Formulo velocemente il numero. Bussa. 《 Pronto? 》《 Ehm... si, sono.. 》 《 Castillo! Ciao! 》《 Ciao, Ferro 》 ma come ha fatto a riconoscermi? Io non  riesco mai a riconoscere nessuno, nemmeno la mamma! 《 Ehy, ti è successo qualcosa? 》 okay, ma come fa? Avrà una palla di vetro, certo! "Ma che dici, idiota!" Ora no, perfavore taci! 《 Tu che cosa faresti... insomma se tutti  ti si avvicinano dopo aver trascorso la vita nella solitudine più assoluta? 》《 Mmmm... allora, io comincerei ad aprirmi! 》 《 Ma come? Se hai aperto il tuo cuore e poi lo hanno gettato via, come fai a fidarti nuovamente? 》《 Non dico di diventare da un giorno all'altro una ragazza vivace e spensierata, ma potresti cominciare almeno a scioglierti un pò!  》sorrido e ringrazio l'esistenza del cellulare, visto che adesso non mi può vedere. 《 Grazie 》 non credo abbia sentito visto che ho sussurato 《 Prego! 》 sussurra anche lei. 《 Ehy, ma come fai a sapere che ero io la ragazza? 》 《 Me l'hai appena confermato! 》ridacchia e io mi faccio contagiare. Helena non si era sbagliata, allora! Chiacchierammo del più e del meno, fino a quando: 《 Devo dirti la verità, Castillo, sei davvero una brava ragazza! 》 ma che hanno tutti oggi? 《 Scusa, ma adesso devo andare. Ci sentiamo, Vilu 》Vilu? 《 Okay, ciao Ludmi! 》ride e stacca; io la imito. Ora che ci penso... non ho ancora parlato con la traditrice! Mi alzo e mi dirigo verso camera sua. Spalanco la porta e vedo che sta studiando. 《 Helena Castillo! Ma cosa ti è saltato in mente? Lasciarmi sola con Vargas... 》alza il capo dai libri e mi rivolge un sorriso. 《 Guarda che ti ho sentita parlare al telefono! Io te l'avevo detto che avresti fatto amicizia! 》《 Si, questo è vero ma... non cambiare discorso! 》sbuffa e poi risponde: 《 Me ne sono andata perché avevo capito che dovevate parlare in privato,tutto qui! Ma come sei noiosa! 》《 Beh, hai capito male! Comunque ti perdono, Helena! 》esco e la sento dire: 《 Io non ti ho chiesto scusa! E non chiamarmi Helena! 》rido e mi dirigo in camera mia con uno strano senso di felicità.

Ci stavamo, stranamente, dirigendo a scuola con tutta calma, quando sentiamo una voce che mi chiama: 《 Violetta Castillo! 》 ci giriamo e...


Nota d'autore: 
Rieccomi qua! *si nasconde dai lanci di pomodori*. Mi dispiace! Il fatto è che sono stata malata e mi sono anche assentata da scuola per una settimana! Ed ho anche 2 verifiche da recuperare! Ma questo, a voi, non interessa!
Comincio col dire che, anche se Angie non c'è, sono apparsi nuovi personaggi e diverse novità!  Si è scoperto che a Lena piace un tale Calixto... quindi credo che abbiate capito tutte di chi sto parlando! Lara, Nata e Ludmilla sorelle! Le prime 2 sono molto simili: stesso carattere e aspetto più o meno simile; una mora e l'altra castana! Più o meno, siamo lì(?)... Non si può dire lo stesso di Ludmilla! Carattere gentile e, per di più, biondissima! Tra lei e Vilu, pian piano, nascerà una profonda amicizia! Ma questo si vedrà... Lena, poverina! T_T ... meno male che c'è la nostra Vilu! La scena Leonetta... lascio a voi il commento! ♥♥♥♥
... e ora chi avrà chiamato Vilu???? Mmmm..... non ve lo dico lol. Sono cattiva ù.ù xD.
Spero di non aver dimenticato niente.... ah, si!
Dedico questo capitolo a Crazy_YDA (alla tua pazzia e al nostro francese! xD) [ appena posso, passo a leggere la tua fantastica storia ;) ]  e ringrazio con il cuore le altre ragazze che recensiscono  sempre... siete le migliori! ♥♥ 
Baciiiii

Spring_Sun

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


... e chi potevano essere se non loro, le due streghe Ferro. 《 Che cosa vuoi, Lara? 》oggi non sono in vena di discutere ma, a quanto pare, sono costretta. 《 Senti, ma tu non hai niente di meglio da fare se non importunare mia sorella? 》questa è bella! 《 Importunare? Mia cara, ti rinfresco la memoria: tua sorella ha osato prenderci in giro e io non mi faccio di certo parlare in quel modo da una mocciosa che, a quanto pare, non sa difendersi da sola 》 le rivolgo uno sguardo pieno di disprezzo e lei, non reggendolo, abbassa il capo. 《 Guarda che non è stata Nata a dirmelo. Sai, a scuola, le voci girano 》torno a fissarla con una nota di superiorità che da sempre mi contraddistingue. 《 E adesso cosa vuoi farmi? Mi vuoi picchiare? Aiuto, la Ferro mi vuole uccidere, che paura! 》con il tono di voce da ragazzina impaurita che avevo assunto, sono riuscita a far ridere di gusto mia sorella e a far sghignazzare Ferro junior. Lara le rivolge un'occhiata gelida stile Frozen e poi si concentra su di me. 《 Non credere di aver vinto. Ho perso una battaglia ma non la guerra! 》 prende sotto braccio Nata e comincia ad allontanarsi come una diva. Che idiota! Mi sa che quando si distribuivano i cervelli, evidentemente lei stava acquisendo una buona dose di stupidità. 《 Sei grande, sorella! 》mi stritola e io non posso fare a meno di sorridere per quest'affetto incondizionato che nutriamo l'un l'altra. 《 Io te l'avevo detto di non preoccuparti! Piuttosto, con Calixto e gli altri tutto okay? 》si   stacca da me e noto un leggero rossore sulle sue guance. Da quando ho memoria, Lena è sempre stata stracotta di Andres Calixto, un suo compagno di classe: ragazzo modello, voti eccellenti e portato per gli sport. 《 Si, si, alla perfezione... ah! 》sorride come un ebete e guarda il cielo. Mi viene da ridere ma mi trattengo: 《 Perché non gli parli? Magari, chi lo sa, ti ricambia... 》si "risveglia" e mi guarda allarmata, rossa come un pomodoro. 《 No! E se poi mi rifiuta? No, no, no, no... non se ne parla! 》《 Ma se non glielo dici, non lo saprai mai! 》《 Parlando di te: cosa c'è con Vargas della quinta D? 》abbandona la sua espressione preoccupata ed imbarazzata e diventa provocatoria e maliziosa. 《 Cos-cosa!? 》《 Ah! Ah! Ti piace! Altrimenti perché balbetteresti? 》sorride, felice del fatto che adesso sono in difficoltà.  《 No-non sto bal-balbettando! 》comincia a ridere e le escono anche le lacrime. Imbufalita, aggiungo: 《 Smettila! Non è divertente! Sei insopportabile! 》le rivolgo le spalle in modo che non noti il colore che hanno assunto le mie guance. 《 D'accordo, d'accordo... la smetto! 》 si asciuga le lacrime ancora ridacchiando e si mette di fianco a me per poi ritornare ad incamminarci verso la scuola. 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!!
Finalmente! Casal sembrava un demone oggi!! Non la smetteva di spiegare!! Mentre mi stavo alzando, notai che Ludmilla Ferro ed alcune sue amiche stavano avanzando verso di me. No! E ora??!? Bloccai d'improvviso le mie ansie ricordando le parole   della Ferro: "... potresti cominciare almeno a scioglierti un pò!  " sospirai e alzai gli occhi vedendole vicino a me. Uno strano silenzio imbarazzante cala tra noi e la bionda decide di romperlo: 《 Heilà, Castillo! Come va? 》spalancai gli occhi. Che razza di domanda è!?! 《 Bene, bene, grazie. Piuttosto, voi che ci fate qui? 》. Ludmilla mi guarda stranita dal mio comportamento. Infatti, sono stata abbastanza fredda e scontrosa. 《 No, il fatto è che... 》una ragazza con dei lunghi capelli rossi la interrompe: 《 Sapevo che sarebbe stata una perdita di tempo...》a quel punto non ci vidi più: 《 Nessuno ti ha ordinato di avvicinarti e parlarmi. Se non ti sta bene la mia compagnia, sei liberissima di andartene 》ritorna a regnare il silenzio e, seccata dalla situazione,  mi alzo prendendo la mia borsa e me ne vado. Tzh, ma chissene frega! Sono felice di essere sola... 

Mentre passavo per il giardino della scuola, vidi due figure pomiciare dietro ad un albero. Incuriosita, mi avvicino quel poco per mettere a fuoco i due individui. Ma certo, sono la gallina e... Leon. Lara e Leon insieme. Leon e Lara fidanzati. Sento gli occhi inumidirsi e, ancora incredula, poggio la mano destra sulle mie labbra tremolanti. Una, due,tre lacrime. Mi girai prima che si accorgessero di me e presi a correre. Correvo senza meta. A quel punto sapevo che il mio cuore, che a poco a poco stava cominciando a fidarsi nuovamente delle persone, si sarebbe RICHIUSO e questa volta niente e nessuno lo avrebbe ferito  di nuovo. Troppo pieno di cerotti per aggiungerne altri.
All'improvviso andai a sbattere contro qualcuno. In quel momento, non m'importava vedere chi era. Volevo un abbraccio, ne avevo bisogno. Singhiozzando, gettai le braccia al collo di quel 'qualcuno'. Quest'ultimo ricambiò, accarezzandomi la schiena e trasmettendomi un amore quasi materno. Angie. 《 Hey, piccola, cosa ti è successo? 》《 I-io no-non... 》《 D'accordo. Prima però, calmati. Shhh 》tramite quelle carezze e quelle parole, riuscii,almeno in parte, a tranquillizzarmi. Dopo un bel pò, si stacca e mi prende per mano iniziando a passeggiare. 《 Vogliamo andare a casa tua? 》annuisco e le faccio strada. Per tutto il tragitto, siamo rimaste in silenzio ma tramite quella stretta è riuscita a trasmettermi la tranquillità di cui necessitavo. Prendo le chiavi che, fortunatamente, stamattina non avevo dimenticato ed entriamo sentendo delle voci provenienti dalla cucina. Stranita, mi  ci avvio  trascinando involontariamente anche la professoressa con me. Superata l'arcata, vedo la mamma intenta a parlare con... lo zio Pablo!!!  Da quanto tempo!!! 《 Zio! Ma cosa ci fai qua? 》sciolgo la mia mano da quella della Saramego e, felice, vado ad abbracciarlo. Quanto mi è mancato!! Lui, dopo la mamma e Lena, è una delle poche persone a cui tengo di più. 《 Violetta! Come sei cresciuta!! Che bella, la mia nipotina! 》sorrido e mi stacco. Noto la mamma stranita: sarà per la prof! Intanto lei sembra non aver notato la sua occhiata e la vedo..  Wow! Si è imbambolata!! E anche lo zio non è da meno!! Non smettono di guardarsi  negli occhi!!!《 Ehm... mamma, zio, lei è la mia professoressa di arte 》 niente, non la smettono! E.. cosa!?! Ora iniziano anche a sorridersi!! Sono alquanto stralunata... 《 Piacere, Angie Saramego 》allunga una mano verso lo zio. Lui gliela stringe. 《 Il piacere è mio. Pablo Galindo, incantato 》 Dopo, porta la mano che aveva strinto alla bocca e qui vi depone un leggero bacio che fa arrossire non poco la mia professoressa. Se fossi uno spettatore esterno, sarei scoppiata a ridere alle espressioni che io e la mamma abbiamo assunto. Mi schiarisco la voce e mi ricompongo. 《 Ooookay, prof, noi dovremmo... 》 non ci posso credere! Adesso iniziano a parlare come se noi non ci fossimo! Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla. La mamma. 《 Lasciamoli parlare, non avevo mai visto lo zio così preso!! 》annuisco ancora sconvolta e seguo la mamma in salone. Che strani, gli adulti! 

Sono le cinque di pomeriggio e, nel frattempo  ci ha raggiunte anche Lena che aveva appena finito  uno di quei corsi pallosi che la scuola ti fa fare di pomeriggio. Quei due stanno parlando da ore ormai e, adesso, comincio davvero a preoccuparmi. 《 Non stanno parlando da troppo tempo, ormai? 》annuinsco in segno di consenso 《 Già, Lena, anch'io ora sto iniziando a sospettare qualcosa... 》uno, due, tre... 《 ANDIAMO A SPIARLI!! 》sorridiamo malignamente e, quatte quatte, ci appoggiamo allo stipite dell'arcata: io, essendo più alta, mi ritrovo ad  appoggiarmi su Lena che, a sua volta, si trova al di sotto di me. Giriamo lo sguardo e vediamo la prof e lo zio chiacchierare bonariamente per poi scambiarsi i numeri di cellulare; infine, lo zio le si avvicina e la bacia sulla guancia facendo diventare la Saramego simile ad un pomodoro. Appena vedo che si stanno dirigendo verso di noi, afferro Lena e la faccio sedere sul divano vicino a me. Per rendere il tutto più credibile, afferro un giornalino qualsiasi dal tavolino e, appoggiando le gambe su esso, faccio finta di leggerlo. Sento dei passi, il ché indica il loro arrivo. Mentre Lena saluta lo zio, la professoressa mi chiede:《 Scusa, Violetta ma come, riesci a leggere tutto al contrario? 》ecco fatto. Che figura di merda. Non avevo calcolato di aver messo il giornalino tra le mani tutto al contrario. Comincio a ridere nervosamente richiudendolo. 《 Il fatto è che.. eheh, sa com'è... doni di famiglia! 》che cazzo dico!?!? 《 Oh, okay. Vabbé, ora dovrei andare, Pablo... 》si gira verso di lui e lo guarda come un ebete. Per certi versi, mi ricorda l'espressione di mia sorella stamattina. 《... è stato un piacere conoscerti. Ci sentiamo presto! Ciao Vilu, noi ci vediamo a scuola! 》detto questo, prende e se ne va. Noto che lo zio fissa ancora la porta chiusa da Angie. Non sarà che... 《 Zio, non è che ti piace? 》si gira bruscamente e assume una tonalità molto vicina al bordeaux. 《 I-io? Ma c-che vai a pensare? Vabbene, è una bella donna, non si può negare ma da qui a piacermi passa il  mare!! Poi, chissà, magari frequentandola... 》Sbuffo. 《 Okay, okay, non m'interessa. 》mi alzo dal divano e me ne vado in camera mia pensando che poi, alla fine, io e Angie non abbiamo parlato neanche per 5 minuti!

<< Camminavo, correvo, scappavo. Qualcuno mi stava seguendo. Corsi nell'oscurità, senza vedere dove mettevo i piedi. Affannata e sudata, sentii una mano afferrarmi con forza il polso. Mi aveva presa. Mi girai e vidi una sagoma scura, niente più. 《 Lasciami! 》gridai. Ma lui fu più veloce e mi tappò la bocca con un fazzoletto che, a dirla tutta, puzzava. Quell'odore mi stordii e, prima che perdessi i sensi, mi disse:《 Non ti libererai mai di me. È soltanto fatica sprecata. Tu sarai MIA per sempre!》>>《 NOOOO! 》Aprii gli occhi e alzai di colpo il busto disteso. Respiravo a fatica, il petto si alzava ed abbassava in modo irregolare. Ero tutta sudata, sembrava avessi corso veramente una maratona. Girai il capo a destra, poi a sinistra e mi resi conto di essere in camera mia.Troppo sconvolta per tornare a dormire, mi alzai e, in punta di piedi, mi diressi in bagno. Aprii il rubinetto e mi sciacquai i polsi. Alzai lo sguardo e vidi nello specchio la mia espressione terrorizzata. Di nuovo. Pensavo di averlo superato e invece... Sospirai affranta e ritornai in camera. Decisi di andare a prendere una boccata d'aria: d'altronde, il sonno non mi avrebbe per niente aiutata ma chissà, forse un pò d'aria fresca può farmi bene. Aprii l'armadio e presi le prime cose che trovai: una  camicia bianca con polsini neri e dei pantacollant anch'essi neri.  Decisi di mettere gli anfibi e di legare i capelli in una coda lasciando due ciocche cadere lungo il viso. Presi il mio cappotto nero con tanto di cintura incorporata e uscii di casa non prima di afferrare il cellulare. Cominciai a passeggiare senza vedere dove andavo; di tanto in tanto, mi stringevo nel cappotto per via del freddo. Riuscii almeno in parte a calmarmi e notai di essere arrivata al parco. Mi avvicinai alla fontana e mi poggiai alla ringhiera. Sospirai chiudendo gli occhi e facendomi carezzare il volto dalla fredda brezza notturna. 《 Violetta!? Che ci fai qui? 》la sua voce. Sentii già gli occhi inumidirsi, così strinsi le palpebre prima di aprirle. Ed eccolo qui, in tutta la sua bellezza: non sa nemmeno lontanamente di avermi inflitto dolore. Ripresi il mio tono quotidiano e ci aggiunsi un pizzico di cattiveria. 《 Cosa vuoi, Vargas? Non ho tempo da perdere con te. 》incrociai le braccia e vidi la sua espressione stralunata.  A quanto pare, non si aspettava questa mia reazione. 《 Mi dici che ti prende? Perché ti comporti così, adesso? 》scoppiai a ridere. Una risata gelida, senza sentimento. 《 Io mi sono sempre comportata così, non so perché pensi ancora che io sia una brava ragazza. 》mi guardò con quei suoi occhi verdi. No, mi dispiace mio caro, questa volta non m'incanterai. 《 Non ti credo. 》sbuffai rassegnata 《 Fa come credi! 》mi girai e me ne andai. 《 Aspetta, dove vai? La discussione non è finita 》 mi   urlò da lontano. Gli feci un movimento con la mano in segno di dissenso e continuai a camminare. D'ora in poi mi comporterò sempre così con lui.   



Nota d'autore:
*Controlla che non ci sia nessuno* C-ciau! Scusate per la lunga assenza ma ho una valida spiegazione! Il fatto è che le verifiche che non avevo fatto, me le faranno recuperare dopo Natale poiché ne ho fatte 2 o 3 nuove >_< T.T!!! Ho studiato inutilmente!! 
Okay, basta parlare di me!! Parliamo del capitolo!  ^-^
*schiva i forconi* lo so, non c'è molta suspense alla fine del capitolo ma abbiamo molte novità!! Finalmente. . I Pangie!! *-* io li adoro, li ho adorati e sempre li adorerò ♥! Spero vi sia piaciuta la loro scena! ^-^
I Leonetta però, a differenza loro, sembrano riessere al punto di partenza. Leon, ma cosa ci combini!?!? T_T 
Povera la nostra Vilu!!! Già aveva avuto problemi nel relazionarsi con le amiche di Ludmi (che, a dirla tutta, trova strano che le chiedano 'come va?' ... come si vede che non ha avuto mai amici! :<) , poi ci si mette anche il bacio di Lara e Leon*conato di vomito*.... adesso sarà un pò difficile farla aprire nuovamente... ahh, beh, spero di non aver dimenticato niente e,  che altro dire, ciao e alla prossima! ;)

Ps: auguri di buon Natale! ^-^ regalo questo capitolo a tutte voi, spero che mi perdoniate il ritardo e... beh, che vi piaccia! ♥

Baci


Spring_Sun

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


...《 Non credi di essere stata un pò dura con lui?》 È domenica e, vista l'assenza di mamma per motivi di lavoro, io e Lena abbiamo deciso di pranzare al McDonald's. Inizialmente ero contraria all'idea ma, come sempre, Lena è riuscita a convincermi. 《 No! Ma ti sembra normale il suo atteggiamento?!? 》le ho raccontato della mia conversazione con Leon e, non so perché,  ma lei lo sta difendendo. 《 Si può sapere che ti ha fatto? 》《 Beh, ecco... mi ha.... no! Non si può sapere! 》ora che ci penso, direttamente e teoricamente non mi ha fatto niente. Ahhh, che nervoso!! Ha sbagliato lui!! "Il problema, secondo me, è che tu sei gelosa... " stupida coscienza, non è vero!! Ma cosa blateri! "E allora perché l'hai trattato così? " Non sono affari tuoi. E ora taci!! 《 Violetta? Violetta,  ci sei? 》 vedo che Lena mi sta sventolando una mano davanti al viso 《 Ehh? Cosa... Si, perché? 》 ritrae la mano e la incrocia con l'altra appoggiando i gomiti sul tavolo e mettendo il mento sopra di esse   con aria divertita. 《 A chi stavi pensando? A Leon? 》sento di stare per arrossire. 《 Ma ch-che dici? 》inizio a ridere nervosamente. 《 Io? A Vargas? Ma come ti vengono certe idee? 》sorride maliziosamente. 《 Il tuo rossore indica ben altro, mia cara 》《 Ma che inventi? Io, arrossire?》 ridacchio cercando di mascherare le mie emozioni   《 Il fatto è che qui dentro fa molto caldo... 》per rendere la bugia più credibile, mi sventolo la mano libera dal panino vicino al viso per poi sbuffare. 《 Ah, ah, okay... se proprio ci tieni, farò finta di crederci. 》si alza facendomi  l'occhiolino per poi andare ad ordinare qualche altra cosa. Ahh, è inutile mentirle!

Dopo aver pranzato, usciamo fuori e una folata di vento ci fa stringere nei rispettivi cappotti. 《 Quasi quasi torno dentro! 》annuisco in segno di consenso. 《 Ti seguirei a ruota! Dai, andiamo a casa. Camminando, magari ci riscaldiamo! 》 parlammo del più e del meno fino a quando Lena non va a sbattere involontariamente contro qualcuno. Alziamo lo sguardo e... ohoh, Calixto!! I due si guardano e cominciano a borbottare qualcosa che, a quanto pare, solo loro comprendono. Faccio un colpo di tosse e, quando si girano, vedo che entrambi  sono arrossiti. Allora... 《 Lena, io ho dimenticato una cosa al Mc, torno subito! 》mi guarda allarmata 《 Ehy, asp... 》me ne vado prima che finisca la frase. Sghignazzo, pensando tra me e me:' eh, mia cara, la ruota gira! '

Arrivata a casa, noto che mamma non è ancora rientrata, così mi rintano nella mia camera. Prendo il cellulare dalla borsa e, togliendomi il cappotto e le converse, mi siedo a gambe conserte sul letto. Prendo l'elastico e lego i capelli in una coda disordinata per poi accendere il wi-fi: tanto per la cronaca, è la linea della vicina! Decido di curiosare su facebook e, quando mi connetto, noto una richiesta di amicizia. Corrucciata, clicco sull'icona. Spalanco gli occhi: Leon! Dopo essermi ripresa, decido di curiosare sul suo profilo.  Scendo molto in fondo   e, tra le sue prime notizie, noto una foto in particolare: un selfie di Leon e... strabuzzo gli occhi.  Lui!?!? Cos... come... rivedo la data di pubblicazione della foto. No, non è possibile.... chiudo tutto velocemente. Avevo deciso di non avere più niente a che fare con lui. Ma, sotto questo punto di vista, mi vedo costretta a costretta a 'chiudere' ogni punto di contatto anche con Leon.  Affranta e con un sospiro, mi rialzo dal letto e, mettendomi a braccia conserte sul davanzale della finestra, chiudo gli occhi e mi inebrio respirando l'aria fresca e pulita. Ahh, che pace...  《 Vilu, Vilu, VILUUUU!!!!! 》sento la porta della mia camera spalancarsi. Ecco, la pace è finita! Con un gemito strozzato, riapro gli occhi e, girandomi, mi ritrovo Lena a meno di un palmo dal naso.   Le metto le mani sulle spalle e, allontanandola, le chiedo: 《 Cos è successo, Helena? 》sorride ampliamente e mi abbraccia.   No, anzi mi stritola. Con fatica, la allontano e le riformulo la domanda.   Tutta eccitata, comincia a dire frasi sconnesse e senza senso:《 Io... Cinema... Sabato sera... alle otto! 》assumo un espressione stupita e,con tranquillità, le dico di calmarsi e raccontarmi tutto.Si siede sul letto e, ancora euforica, inizia a raccontarmi: 《 Una volta che tu sei andata via 》mi rivolge un espressione gelida a cui io non rispondo perché troppo curiosa. 《 Andres mi ha chiesto di fare un giro. Abbiamo parlato per un pò e, alla fine... MI HA CHIESTO DI USCIRE SABATO PROSSIMO ALLE OTTO!!! ANDIAMO AL CINEMA!!!!!!  CAPISCI?? 》mi tengo con un dito l'orecchio e le rispondo: 《 Se la smettessi di urlare, forse   capirei meglio... comunque, sono felice per te! 》le sorrido e l'abbraccio felicemente. Sono contenta per lei. Almeno una di noi è fortunata in amore.

È notte inoltrata e, come sempre, io non riesco a dormire. Mi rigiro tra le coperte. E che cavolo, però! Seccata dalla situazione, mi abbraccio ad un cuscino di quelli che mamma mette sul letto e, acciuffando il cellulare dal comodino, mi tiro le coperte fin sopra la testa. Entro su Whatsapp e, girovagando tra i contatti, noto quello di Ludmilla. Con qualche dubbio, premo sul suo contatto e vedo che è online. Sospiro e le scrivo un 'Hey'. Aspetto qualche secondo. Un minuto. Ma non risponde. Stavo per andarmene, quando mi rivolge anch'essa un 'Hey' accompagnato da una faccina sorridente. Corrugo la fronte; da quanto questa felicità? Da quel che ricordo, l'altro giorno non sono stata molto amichevole. Uno strano senso di colpa prende possesso di me e, stranita dal mio stesso comportamento, le scrivo un messaggio chiedendole se mi può chiamare. Aspetto un pò e, subito dopo, il cellulare mi vibra tra le mani. Trascino prontamente la cornetta verde e appoggio il cellulare vicino all'orecchio. Silenzio tombale. Con un sospiro, inizio a parlare con tono sottile, sicuramente dal fuori attutito dalle coperte. 《 Senti, per oggi... mi dispiace. Davvero. Ma sinceramente, non sono abituata a tutte quelle persone... 》《 Non preoccuparti... in fondo, non è che Camilla si sia comportata tanto meglio... stai tranquilla, davvero. Noi siamo ancora amiche,  vero? 》strabuzzo gli occhi. Amiche? Noi? Chi, io e lei? 
《 T-tu, dopotutto, mi consideri un-un'amica? 》《 Certo! Allora, siamo ancora amiche? 》sorrido e strane sensazioni si fanno spazio dentro di me: stupore misto a felicità. 《 Si 》non so che altro aggiungere. Passiamo un altro pò di tempo a chiacchierare. Dopo poco, la sento sbadigliare e, con voce assonnata, mi dice:《 Che dici, andiamo a dormire? 》《 Sicuro. Ci vediamo domani 》stacco la chiamata e spengo il cellulare. 'Riemergendo' dall'ammasso di coperte, lo poso sul comodino e, abbracciando per bene il cuscinetto, mi accoccolo sprofondando tra le braccia di Morfeo. 
Amiche.

《 Violetta, c'è qualcuno per te! ♪ 》 canzonando, Lena entra nella mia camera proprio quando stavo allacciando l'altra converse. Sbuffo, seccata dalla sua euforia mattiniera.   《 Non si bussa, cara? 》sembra non aver ascoltato il mio commento acido e, ancora tutta contenta, mi trascina giù. Arrivata, vedo qualcuno che, personalmente, non avrei mai immaginato di vedere. Aggrotto le sopracciglia e, stupita, le rivolgo: 《 Professoressa, cosa ci fa lei qui? 》Angie, sorridente, mi viene vicino e mi abbraccia. Bah, non mi ci abituerò mai agli slanci d'affetto. Rispondo a questo con la stessa freddezza di un palo e, quando si stacca, mi risponde: 《 Sono venuta per avvisare tua madre che oggi ritarderai un pò. 》se possibile, aggrotto ancora di più le sopracciglia 《 Perché? 》okay, io già di mattina non capisco nulla poi ci si mette anche Angie con queste frasi   senza senso. Adesso, noto che è lei ad essere stupita:《 Ma come, hai già dimenticato la promessa sul mercatino della scuola? 》ahh, certo! 《 No, no... 》mentii. Lei sorrise ancora più raggiante 《 D'accordo. Adesso andiamo, siamo in ritardo! 》salutiamo rapidamente la mamma per poi incamminarci verso la scuola a passo veloce.

《 Guardatela, come   fa a non vergognarsi! 》《 Cerca sempre di farsi notare... ma questa volta ha esagerato! 》《 Sono d'accordo... "il fantasma" dovrebbe smetterla! O meglio, dovrebbero cacciarla!  》stavo attraversando tranquillamente l'atrio con mia sorella quando noto che tutti, e con tutti intendo ogni singolo ragazzo, o mi fissa disgustata o mi guarda e bisbiglia qualcosa al vicino. Stupita, mi giro verso mia sorella e vedo che anch'essa è spaesata quanto me. Continuiamo a camminare, anche se sto cominciando ad innervosirmi. Commentano e fissano. Ma si può sapere cosa gli prende!? Okay, sto quasi sempre sulla bocca di tutti e di questo ci sono abituata ma non si è mai verificato niente del genere. Sopporta, Vilu. Sopporta, Vilu. Sopporta... un cavolo! Mi fermo d'improvviso e, incazzata nera, sbotto:《 Ma si può sapere cosa avete da sparlare? Fissate? Okay. Con disprezzo? Va bene. Ma di cosa vi lamentate, adesso? 》vedo che Lena mi guarda con aria ancora più stupita, se possibile.   Noto che si sono tutti zittiti e, ancora stizzita, incrocio le braccia alzando il sopracciglio destro e picchiettando nervosamente la punta del piede sinistro. Una ragazza dall'aria  familiare mi viene accanto. 《 Allora? 》questa sospira e comincia ad attorcigliarsi una ciocca d'oro col dito. Sussura un "seguimi" ed io, volendo capirci di più, le vado dietro. Arrivate sul retro della scuola, Ludmilla si siede e m'invita a fare lo stesso. Accavallando le gambe, inizia: 《 Senti, ti giuro che io non credo ad una parola di questa storia. Ti prego solo di non dare  escandescenze quando te lo racconterò 》annuisco col capo, ancora confusa. Sospira nuovamente per poi riprendere: 《 A scuola... si vocifera... oh, insomma, si dice che tu, dopo la discussione con le mie sorelle, avresti picchiato Nata. 》 strabuzzo gli occhi e, ancora incredula, dico: 《 Cosa!? Io non ho fatto niente! 》 mi prende la mano e, con gentilezza, mi dice: 《 Lo so... anche perché la fonte di questo pettegolezzo non è molto 'attendibile'》prendo grossi respiri cercando di tranquillizzarmi e, con tutta  la calma che possiedo, domando: 《 E chi sarebbe questa fonte? 》mi guarda negli occhi e noto un velo d'incertezza. Dirmelo oppure no. La guardo quasi supplicante e, con fare arrendevole, sussurra un nome che riesco a capire solo perché le sono seduta di fianco: 《 Lara 》. Ora sono arrabbiata. Ma che dico, arrabbiata, sono incazzata nera. Peggio di prima. Mi alzo e, a passo marziale, vado dentro ignorando i richiami di Ludmilla.  


《 TU! 》cammino velocemente verso Lara e, fregandomene dei suoi amici e di Leon, le sbraito contro: 《 Si può sapere cosa vai dicendo sul mio conto, gallina?!? 》 lei si  gira e, con fare innocente, mi dice: 《 Ma io non ho fatto niente! Si può sapere cosa ti prende, Vilu? 》si porta una mano al petto con fare teatrale e vi giuro che le caverei gli occhi in questo momento. 《 Non chiamarmi 'Vilu'! E poi, so benissimo che sei stata tu a mettere in giro quelle voci! 》 ho gli occhi in fiamme per la rabbia e, se potessi guardarmi, direi di non avere un'aurea decisamente amichevole. 《 Quali voci, My Lady? 》okay, adesso la picchio. Sento una presa sul polso che mi allontana da lei e dal suo gruppo prima che commettessi un omicidio. Nell'andarmene, noto l'espressione delusa di Leon. Corrugo la fronte e vedo che è Ludmilla ad avermi trascinata fino ai bagni. Molla la presa e chiude la porta a chiave: 《 Si può sapere perché mi hai fermata!? 》 con assoluta calma, mi risponde:《 Perché altrimenti avresti commesso una pazzia. 》Mi appoggio al lavandino e, alzando il capo, guardo la mia espressione vendicativa allo specchio. Faccio paura. Ha ragione. Passiamo alcuni minuti in silenzio; mi sono calmata, in parte. 《 Tranquilla? 》Sospiro e, girandomi, le rivolgo un sorriso gratificante 《 Tranquilla 》

Dopo essermi completamente tranquillizzata, esco dai bagni con Ludmilla e vedo che questa mi sta conducendo dalle ragazze dell'altro giorno. La guardo allarmata ma la sua espressione rilassante mi rasserena non poco.《 Ciao, ragazze》queste si girano guardandomi stupite come la prima volta. Tranquilla. Devi stare tranquilla. Con voce sottile, mi rivolgo alla rossa e le dico  con voce sottile: 《 Scusa per l'altro giorno 》guardandomi con gli occhi fuori dalle orbite, mormora un 'Fa niente'. Le rivolgo un mezzo sorriso e lei, dopo un momento di titubanza, ricambia. 

Dopo aver partecipato ad una chiacchierata (limitandomi ad annuire o a spiaccicare qualche parola), mi hanno 'invitata', per non dire costretta, a partecipare ad un'uscita in quattro: io, Ludmilla, la mora e la rossa. Sbuffando (tra il metà divertito e il metà rassegnato), mi dirigo agli armadietti quando vengo fermata da una voce. 
Quella voce.


Nota d'autore: 
Rieccomi qui! ^-^
Scusatemi il ritardo, ma tra l'influenza e la scuola non ho avuto proprio tempo, pardon! T.T. Beh, il capitolo comprende varie novità: vediamo varie chiacchierate tra sorelle, Lena superfelice per il suo appuntamento con Andres, Angie che ricorda a Vilu del mercatino ed una Castillo imbufalita per una cattiveria dalla vipera per eccellenza (lascio a voi gli insulti!); Leon che la guarda delusa per chissà quale fraintendimento e un accenno della nostra protagonista nell'aprirsi con le amiche di Lud. Con quest'ultima, intanto, lega molto♥♥ 
Io le amo ♡♡! Lascio a voi i commenti!! ^-^.. però chi è questo 'lui'????  
Dedico il capitolo a Crazy_YDA (con la quale ho legato molto!! ^-^) e a tutte le ragazze che si prendono la briga di commentare la storia. Thanks youu!!! Ve quieroo!!!!! ♥♥♥♥

Baci (..e alla prossima!  ^-^)


Spring_Sun

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


... mi giro di scatto e lo vedo di spalle domandando di me a dei ragazzini di prima. Fortunatamente in pochi conoscono il mio vero nome, abituati come sono a chiamarmi "il fantasma". Giro la testa prima a destra, poi a sinistra cercando un posto dove potermi nascondere da lui. Da qui, vedo la porta dello sgabuzzino socchiusa. Perfetto! Con la sciarpa a scacchi bianca e nera che indosso, mi copro fin sopra al naso e, cercando di camminare normalmente, vi entro e mi chiudo dentro con la chiave che stava già nella serratura. Ancora agitata, tolgo la chiave e cerco di vederlo attraverso la serratura. Noto che, dopo aver domandato a qualcun'altro, se ne va con il solito modo da  playboy e menefreghista che da sempre lo contraddistingue.  Sospirando, mi rendo conto di aver trattenuto il respiro fino ad ora e, adesso con più calma, esco dallo sgabuzzino. 

Dopo le lezioni ed aver salutato Lena, mi dirigo nella sala insegnanti per parlare con Angie. 《 Io te l'avevo detto che non avresti vinto così facilmente,  'fantasma' 》calmati Vilu, parla con calma e diplomazia; ne va della tua posizione a scuola. 《 Lara, se fossi in te non ne sarei così fiera 》 mi giro e le rivolgo un sorrisino sarcastico, non prima di aver incrociato le braccia. 《 Illuminami, allora. Perché io credo che ora tutti ti eviteranno, compreso un certo ragazzo.. 》mi rivolge lo stesso sorriso che le ho rivolto poco prima. Serro le labbra in una linea dura e mi mordo a sangue il labbro inferiore cercando di scaricare la mia rabbia in quel gesto. 《 Non   m'interessa minimamente Leon, se è di lui che parlavi. 》 la guardo con falso rammarico 《 Ma mi sorprendi, sei scesa quasi allo stesso livello di tua sorella. 》noto con la coda dell'occhio che si artiglia il braccio con le unghie. Sicuramente si sta trattenedo dallo strapparmi i capelli così come io mi trattengo dallo spaccarle il labbro.  Ci lanciamo occhiate furiose e l'aria è così tesa che si potrebbe paragonare agli ultimi minuti di una partita di calcio  quando entrambe le squadre sono pari. 《 Violetta, finalmente. Ti cercavo, ho... ho interrotto qualcosa? 》Angie entra nella nostra aurea di tensione rompendola. 《 Niente di niente, professoressa.  Io vado, ci vediamo 'Violet' 》 così dicendo, la gallina se ne va lasciandomi sola con la professoressa. Mi guarda sorridendo 《 Andiamo? 》 incurvo a fatica le labbra, ancora nervosa, rispondendole con un lieve: 《Si 》.

Dopo aver trascorso qualche ora ad organizzare qualcosa con Angie, ci salutiamo e, dandoci appuntamento domani, entrambe ci dividiamo per andare a casa. Aggiustandomi per bene la borsa sulla spalla, mi incammino ascoltando la musica con gli auricolari. Non riesco a togliermi dalla testa lo sguardo di Leon. Quegli occhi dal colore dello smeraldo guardarmi con delusione... non capisco... scuoto la testa cercando di dimenticare e di concentrarmi sulla musica. Canticchio un pò la canzone degli Evanescence sparata nelle orecchie a tutto volume. Arrivata a casa, mi si presenta in tutta la sua maestosità la figura del divano. Con gli occhi che luccicano, mi ci butto a  peso morto provocando un rumore sordo e, togliendomi le cuffiette, chiudo gli occhi rilassandomi. 《 Amore, hai l'aria distrutta... 》 sopraggiunge Lena alla sua voce: 《 ... manco avesse trascinato un camion! 》ancora con gli occhi chiusi, le rispondo acidamente un: 'Non sono affari tuoi!' prima di accoccolarmi per bene all'altro cuscino. 

Dopo aver cenato ed aiutato la mamma a sparecchiare, me ne vado in camera sfinita sdraiandomi sul letto. Ahh, tranquillità, pace e... 'tzzzzz, tzzzzzzz, tzzzzz' sobbalzo sentendomi vibrare vicino alla gamba. Prendo il cellulare e rispondo,senza vedere chi è: 《 Pronto? 》《 Ehy, Vilu, ti ho chiamata per informarti che l'uscita è venerdì. 》oggi è lunedì,  quindi mancano... uno, due... quattro giorni. 《 Okay, perfetto,  grazie dell'informazione! 》 《 Ahh, quale grazie... piuttosto, ho visto che Lara è rientrata tutta nervosa, non è che c'entri tu?》le rispondo  sarcasticamente: 《 《Io? Lud, mi sorprendi, io non farei mai nulla per far arrabbiare la tua sorellina! 》scoppia a ridere ed io con lei dopo poco. 《 Sei forte, Castillo. Davvero! 》 dopo una piacevole chiacchierata, stacchiamo perché avevamo sonno e così, felice di aver trovato un'AMICA, m'infilo il pigiama e mi ficco sotto le coperte addormentandomi quasi subito e facendo un sonno senza quegli incubi che, ormai da anni, mi perseguitano.

<< 《 Vattene! Sparisci dalla mia vita! 》 mi ritrovo nuovamente in quell'oscurità che da tanto tempo fa da sfondo alle mie paure le  quali  s'impossessano del mio sonno da anni.   《 Non hai capito che questa è solo fatica sprecata!? Non puoi cambiare ciò che è stato né ciò che accadrà.. perché noi ci rincontreremo presto, e questo tu lo sai.. 》 mi premo fortemente i palmi  delle mani sulle orecchie cadendo sulle ginocchia. Stringo le palpebre e la vestaglia bianca che indosso comincia a tingersi di rosso. 《 NO! 》>>   《 CASTILLO! SE VOLEVA DORMIRE, PERCHÉ NON È RIMASTA A CASA?? A SCUOLA SI VIENE PER STUDIARE!! 》 mi sveglio di soprassalto e, ancora tremante, gli rispondo: 《 Mi scusi, professor Casal.. 》 
Rivolgo uno sguardo ai miei vestiti e noto di non indossare la vestaglia bianca zuppa di sangue ma i miei comodi jeans e la mia adorata felpa. Mi tasto con la mano destra la fronte impregnata di sudore e ne deduco che, nonostante stanotte abbia dormito sogni tranquilli, questo 'sonnellino' a scuola mi ha spaventata a morte, come sempre d'altronde. È sempre così realistico ed ogni volta si aggiunge un particolare. Poggio il gomito sinistro sul banco e il mento sulla mano chiusa a pugno. Sbuffo rassegnata e, ancora scossa, cerco di seguire la lezione del professore.

《 Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin! 》
Ahh, non ne potevo più! Raccolgo in fretta e furia la borsa, che metto sempre ai miei piedi per comodità, prendo la roba sul banco e gliela infilo disordinatamente dentro per poi metterla su una spalla e filare letteralmente fuori   dall'aula. Mentre stavo camminando, sento qualcuno che mi chiama: 《 Violetta! Violetta! 》 mi giro incuriosita e vedo la ragazza   mora del gruppetto di Ludmilla. Mi si avvicina a passo veloce e quando arriva, mi prende a braccetto. Rimango stralunata per qualche minuto ma poi, ripensando agli atteggiamenti di Lud nei miei confronti, non mi stupisce che anche lei sia così 'amichevole'.  Solo adesso noto i suoi vestiti: sembra una bambolina! Indossa un vestito che le arriva quasi alle ginocchia bianco latte a pois rossi, delle ballerine ed un frontino ornato da un fiocco anch'essi cremisi. Con un sorriso smagliante, mi chiede:《 Hey, che ne dici se venerdì pomeriggio vieni a casa mia? Lì, ci saranno tutte e così avevo pensato di far venire anche te visto che,ormai, fai parte del gruppo. Spettegoliamo un pò e,nel fratrempo, ci prepariamo per l'uscita, che ne dici? 》incarno le sopracciglia. Io faccio parte del loro gruppo? E da quando? Ancora titubante, le rispondo: 《 Scusa, non so se quella tua amica... 》m'interrompe《 Intendi Camilla? No, ti sbagli. Sai, da quando le hai chiesto scusa, ha cambiato completamente opinione su di te. Non preoccuparti! 》 mi fa l'occhiolino per poi riprendere:《 E poi, oltre Lud e Cami, anche a me stai particolarmente simpatica, quindi non pensare minimamente che la tua presenza non sia gradita. 》 parlammo per un bel pò e scoprii che si chiamava Francesca e che aveva origini italiane (anche se dal suo accento, si capiva). Discutemmo della festa e questa mi disse che era in maschera.《 Ti presterò io il vestito! O avevi già qualcosa in mente?》《 Per la verità, non sapevo che si trattava      di una festa in maschera e, comunque,  no... 》《 Perfetto! Allora te lo presto io! 》 mi sorride e, da quel poco che ho visto, potrei definirla senza ombra di dubbio, una ragazza solare ed allegra. Controlla l'ora sul cellulare e mi dice che deve rincasare. Così,  dopo avermi salutato con un abbraccio, s'incamminò verso casa. 

《Si, direi che tra 2 mesi può andare...》 sto parlando con il commerciante, cioè quello che ci darà le bancarelle e tutto il resto. Cercando di non far cadere il cellulare (poiché si stava mantenendo per miracolo tra la spalla e l'orecchio), appunto tutto quello che serve e che poi riferirò ad Angie. 《Ah, ah, okay, grazie ed arrivederci.》poso la penna e, prendendo il cellulare, chiudo la chiamata. Acciuffo il block-notes e vado dalla professoressa riferendole tutto. Mettiamo a punto delle altre cose nel giro di qualche ora e, dopo le continue insistenze di Angie, questa mi accompagna con la sua Smart blu a casa.

Le giornate passano tranquille nonostante gli incubi si facciano sempre più nitidi e,pian piano, ho iniziato a far amicizia con le amiche di Lud ed 'amplificare' il rapporto con quest'ultima tramite  telefonate serali e chiacchierate negli intervalli scolastici. Adesso mi trovo a casa di Francesca e, mentre Camilla e Ludmilla si stanno truccando, questa mi sta pettinando sotto le mie continue lamentele. 《 Daaaai, non ti lamentare e fatti aggiustare per bene i capelli 》prende la piastra e comincia a lisciarmi i capelli e lasciarli ricadere sulle spalle    mentre crea due onde laterali per incorniciarmi il viso e le lascia ricadere su di esso. Noto che, dopo aver posato la piastra, prende una trousse piena di colori e pennelli... cosa vuole farmi!? 《 M-ma non dovremmo indossare le maschere? 》 mentre stava armeggiando per aprirla, alza il volto e mi sorride:《 Si, ma ti voglio truccare epicamente!》 Spalanco gli occhi e cerco di dissuaderla:《 Senti Fran, ma tu non devi, chessò, aggiustarti i capelli? 》 lascia cadere la trousse sul letto e, con espressione vacua, mi risponde《 Oddio, si... PISTAAA!!! 》comincia ad imprecare in italiano mentre spalanca la porta del bagno rivelando una Camilla mezza truccata con, come minimo, dieci forcine messe in modo da allontanare i lunghi ciuffi che le ricadono continuamente lungo il viso ed una Ludmilla che cerca disperatamente di non far uscire delle ciocche dalla  lunga coda laterale. Mentre Fran  comincia a stendersi la base di fondotinta, non prima di essersi fatta una crocca disordinata, io ne approfitto e applico del semplice eyeliner nero con mascara dello stesso colore; infine, distribuisco   un rossetto rosso carminio sulle labbra. Dopo aver fatto il tutto, mi giro e riguardo l'abito che ho scelto dal numeroso guardaroba di Francesca: il corpetto ha lo scollo a cuore ed è ricoperto interamente da brillantini mentre la gonna è leggera e semplice   con uno strato di tulle che ricopre quello aderente in cotone in modo da non sembrare volgare; è interamente bianco, tranne per lo strato di tulle nero. Arriva sopra le    ginocchia ma il secondo strato fino ad esse. Mi hanno costretto letteralmente ad indossare un paio di decolleté nere (non so se ne uscirò viva) e dei guanti dello stesso colore (che coprono solo le mani). Come maschera, ne ho scelto una (sempre nera, adoro quel colore!!) con 'spruzzi' bianchi tutt'intorno all'occhio, molto carina devo ammetterlo. Comincio a vestirmi, stando attenta a non rovinare il trucco e i capelli e, dopo aver indossato il vestito, vado vicino allo specchio. Osservo il mio riflesso: non mi ero mai vista così! Rimango sbalordita da come il capolavoro di Fran con i capelli s'intoni perfettamente con il trucco ed il vestito. Sento la porta aprirsi ed altri tre visi rimangono stupiti quanto me. La prima a riprendersi è Camilla: 《 Wow, ragazza mia, sei bellissima! Stasera farai strage di cuori! 》 mi viene accanto e mi abbraccia. In questi giorni, ho legato molto anche con lei: è una ragazza vivace e simpatica ed ho intuito che, inizialmente con qualche titubanza, si sta affezionando molto a me. Una volta, quando eravamo rimaste sole, disse che mi trovava una persona deliziosa e che non vedeva l'ora di uscire insieme. Da allora, ho capito di iniziare a nutrire un sentimento di amicizia molto profondo per ognuna di loro, nonostante mi sia ripromessa di non affezionarmi più a nessuno,   inconsapevolmente lo sto facendo, e con tre ragazze che, a parer mio, meritano. 《 Lo penso anch'io! 》 ribadisce Francesca. Solo adesso noto che tutte sono pronte per vestirsi. Lud   non si è truccata pesantemente (sicuramente abbiamo pensato la stessa cosa) ma in compenso ha una coda laterale stupenda ed una rosa viola sull'elastico che richiama perfettamente il suo vestito; Camilla invece, ha messo un ombretto verde ed ha lasciato libera la folta chioma se non per una piccola ciocca legata da una forcina. Francesca ha anch'essa l'ombretto, solo rosa corallo ed ha reso i capelli un ammasso di onde perfette. 《 Ragazze, siete splendide! 》Lud mi risponde sorridendo: 《 ... ma guarda chi parla! 》chiacchieriamo tutto il tempo e stavolta decido di parteciparvi non solo annuendo, ma anche introducendo discorsi. Mentre io infilo le decolleté e i guanti, le ragazze si vestono: Lud indossa un vestito con tutte le tonalità del viola, a bretelle, molto semplice e senza fronzoli che arriva alle ginocchia con dei sandali a tacco bianchi ed una maschera anch'essa bianca; Cami, invece, ha osato con un vestito verde fluo che rispecchia senza ombra di dubbio la sua personalità ma che ricade morbido lungo i fianchi: anch'esso arriva alle ginocchia ed ha optato per... indovinate? Delle vans nere ed una maschera dello stesso colore; Fran invece ha scelto un vestito rosa corallo con le maniche ad angelo ornato da un nastro porpora  in vita che finisce dietro con un lungo fiocco. Come scarpe, ha scelto delle semplici ballerine porpora che richiamano il nastro ed una maschera corallo. Sono bellissime. Ma che dico bellissime, stupende! 《 Ragazze, siete meravigliose! 》 《... siamo! 》mi corregge Camilla. Indossiamo i nostri cappotti ed usciamo fuori. A questo punto, una domanda sorge spontanea: 《 Scusate, ma con che... cosa... 》strabuzzo gli occhi: da quanto qui fuori c'è una limousine? Le ragazze sorridono e Fran, prendendomi a braccetto come suo solito, mi dice:《 È la tua prima uscita, no?  Beh, noi abbiamo pensato di fartela ricordare come 'la più bella che tu abbia mai fatto'!》 Sorrido anch'io e, commossa, dico:《 Ragazze, non so come... 》 Lud m'interrompe: 《 Non ringraziarci! 》Cami prende parola:《 In fondo, siamo o non siamo le tue migliori amiche? 》sorrido, se possibile, ancora più ampiamente e le rispondo annuendo. Saliamo sull'auto pronte ad una serata piena di divertimento, o quasi.


Nota d'autore:
Salve a tutte!!!! ^-^
Ho, non so perché, un brivido lungo la schiena!! Eheheh, ^-^ *sguardi truci da parte delle lettrici* okay, però questa volta non sono così in ritardo, no? ^-^ ...
Tutte: E smettila con quella faccina! -.-... *mette il brocio* ma a me piace, oh. *gonfia le guance*. Come va, ragazzuole? ^-^.. a me così così,  l'influenza non ne vuole sapere di passare, oh! Ma passiamo al capitolo!!! Scritto,  tra l'altro, tutto d'un fiato! Okay, potrà sembrare troppo presto per far aprire la nostra Vilu ma io, da crudele e sadica quale sono, sto preparando un piano perfetto!*sguardo perfido* non crediate che sia finito tutto qui! Muahahahahahah *risata dei cattivoni*.. okay, basta scleri... qui vediamo l'ennesimo battibecco con Lara anche se più che una litigata a parole, sembrano due cani pronti ad azzannarsi! xD.. solo l'intervento di Angie evita spargimenti di sangue! (... mi dispiace, Crazy, anche questa volta niente rissa! ) La maggiore delle Castillo, intanto, continua ad organizzare il mercatino (non pensate sia inutile, anzi tenetelo a mente! ^-^) e nel frattempo, col passare dei giorni, comicia a legare *mia espressione sadica in fondo allo schermo* con le ragazze e fare incubi ricorrenti... cosa saranno? Il giorno dell'uscita arriva e la nostra protagonista va a farsi bella a casa della mora. Eh, si, nonostante Leon non ci sia ed il capitolo finisce a testa di ca...cavolo *espressione perfida* (eh, si, oggi sono cattiva!), era fondamentale che scrivessi un piccolo sviluppo tra l'intricata amicizia che si verrà a formare tra le ragazze. Ringrazio cande_la mia vita, jortini04 e l'immancabile Crazy_YDA per aver recensito lo scorso capitolo... veramente, grazie di ♥ ragazze!! ^-^
Credo di aver detto tutto.... 
Ps: secondo voi, chi è il ragazzo che ha cercato Violetta? Misteeeeero.... Pps: per 'festa in maschera' ne ho immaginato una dove si andava vestiti con gli abiti che si preferivano (a patto che fossero perlopiù eleganti) e con semplici maschere... ^-^ che idea, eh?
Alla prossima (...spero!!!)

Baci ;)

Spring_Sun

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Dopo mezz'ora trascorsa in macchina, perlopiù a chiacchierare, questa si ferma davanti ad un locale nero con un enorme insegna al neon azzurro chiaro: a caratteri cubitali,vi è scritto 'Déjà Vu'. È carino, non che ne abbia visti molti, ma è un bel posticino. Ci avviamo dentro e, appena entrata, vengo investita dalla musica e da un miriade di persone.   Ci togliamo i cappotti e li diamo a non-so-chi prima di buttarci tra la folla. Le mie amiche cominciano a scatenarsi mentre io decido di appartarmi in un posto più tranquillo, ossia su una poltroncina bianca non prima di aver preso qualcosa da bere. Accavallo le gambe e, sorseggiando con la cannuccia, sospiro pensando che dopo dovrò ballare qualcosa (tanto per la cronaca: sono stata obbligata dalle ragazze, in auto).  Dopo aver trascorso una decina di minuti a giocare con la cannuccia e a sorseggiare, mi alzo e decido di prendere un pò d'aria. Si vede che sembro un pesce fuor d'acqua, qui. 《 Scusate, permesso... oh! 》 vado a sbattere contro un ragazzo in giacca e cravatta   che stava di spalle. 《Scusami, non...》 questo si gira e, sebbene abbia la maschera, posso scorgere due bellissimi occhi verdi dall'aria maledettamente familiare. Non riesco a collegarli con nessuno di mia conoscenza,  però. O almeno, con questo chiasso non ci riesco. Rimaniamo così per altri due minuti buoni: sembriamo imbambolati. Il primo a 'risvegliarsi' è lui: 《 Andavi da qualche parte? 》 non so perché, ma mi fido di questo (s)conosciuto. 《 Ah, beh, si, volevo andare fuori... sai,non sono il tipo da locali... 》mi sorride  e prendendomi la mano, mi dice: 《 Beh, posso venire anch'io? 》 io, che già ero arrossita al contatto tra le nostre mani, strabuzzo gli occhi e, ancora più rossa, non posso fare altro che annuire.

Una volta usciti fuori, ci sediamo sulla gradinata del locale e, affascinata dal panorama, comicio a guardare le stelle che stasera sono ancora più luminose del solito. Affascinata e sorridente, gli dico ammaliata: 《 Non trovi che  stasera le stelle siano stupende? 》 mi giro verso di lui e vedo che mi sta fissando intensamente. 《 Io qui vedo solo una stella... ed è lei ad essere stupenda, stasera. 》 Arrossisco e abbassando lo sguardo, gli rivolgo un flebile 'Grazie'. Alzo gli occhi e me lo ritrovo ad un millimetro dal mio viso. Fisso quegli occhi smeraldo così familiari e sento qualcosa di caldo sfiorarmi le labbra per poi appoggiarsi su di esse. Spalanco gli occhi... mi sta baciando! Ha delle labbra così morbide e dolci, quasi quanto il bacio che mi sta dando. Chiudo gli occhi ricambiando e godendomi quel leggero tocco e poggio la mano destra guantata   sulla sua guancia. Sento uno sfarfallio nello stomaco, qualcosa che non sentivo ormai da anni. Mi lascio andare con la consapevolezza di non rivederlo mai più dopo questa notte. Rimaniamo così fino a quando non sento qualcuno chiamarmi:《 Violetta! Violetta! 》ci allontaniamo e, togliendo la mano dalla sua guancia non prima di avergli pulito la piccola macchia di rossetto che gli avevo lasciato, mi alzo e gli dico: 《 Ora devo andare, ciao...》 sento afferrarmi il polso ma lo strattono farfugliandogli un: 'Addio'. Non lo avrei rivisto mai più. O almeno, quello credevo. 

《 Violetta,  ma dov'eri finita? Ti abbiamo cercato dappertutto!》《 Scusate ragazze. Ero andata a prendere un pò d'aria...》Camilla, vivace come sempre, mi prende per il braccio e mi trascina in sala, non prima di aver urlato un:'Okay, ora vieni! Ci divertiremo!!!!'

Dopo aver ballato per tutta la serata con quelle torture chiamate 'tacchi',  si erano fatte le quattro e, tutte d'accordo, decidemmo di chiamare l'autista della limousine per farci venire a riprendere. Ora, mentre io e Lud facciamo da 'cuscini' con le nostre spalle per Fran e Cami che si sono addormentate,  noi due parliamo un pò della serata. 《 Ma che fine avevi fatto in quella mezz'ora? 》《 E-ero andata in bagno e poi fuori... 》 mentii. Alza il sopracciglio destro: non se l'è bevuta. Continua a guardarmi così e, ancora titubante, le rivelo tutto: 《 Sai, ho incontrato un ragazzo... 》emana un urletto che fa imprecare Fran e Cami; ancora emozionata (...che poi non so cosa ci trovi di emozionante), mi chiede sottovoce:  《 Chi era? Come si chiamava? Che aspetto aveva? Era carino oppure... 》la blocco sul nascere prima che si crei strane storie amorose in testa. 《 Non lo so... ci siamo scambiati, si o no, tre parole però... 》 《...però? 》domanda, con ancora gli occhi che le luccicano. Sospriro e riprendo:《...però, insomma sono state dolcissime...》decido di raccontarle tutto, incluso del 'bacio', se    così si può definire. 《 È incredibile!!! Sembra una favola! 》《Si, Lud, con la differenza che questa è la realtà. Aspetta,  che fine ha fatto...》《 Cosa?》aggrotta le sopracciglia. Non so che fine abbia fatto il bracciale d'argento, che poi sarebbe 'il gemello' di quello in oro. Ma se quest'ultimo c'è... 《Allora? 》 《Niente, niente...》

Dopo aver salutato Lud e le due bell'addormentate, rientro in casa e, dopo essermi tolta i tacchi (è stato il momento più bello della mia vita!) con la promessa di non rimetterli nemmeno sotto tortura, salgo le scale stando attenta a non far rumore, e ci riesco. Entro in camera e, dopo aver appoggiato le scarpe ai piedi dell'armadio, vedo mia mamma dormire sulla sedia a braccia conserte. Sorridendo, la sveglio e, con fatica, l'aiuto ad andare in camera sua ed a metterla sotto le coperte. Una volta rientrata, tolgo la maschera che stava comiciando a dar fastidio (non l'avevo tolta finora poiché questa si legava in modo strano...), mi strucco, non prima di aver legato i capelli in maniera disordinata col primo elastico che ho trovato, e m'infilo il pigiama andando a coricarmi con quei dolori che si hanno quando si sta troppo fuori casa e, per di più, 'scomodi'. Sorrido pensando che, in fondo, mi sono divertita. Alzo il polso e riguardo il braccialetto in oro. Chissà dove sarà finito quello in argento; una cosa è sicura: fin quando non ritroverò il suo 'compagno',   non lo toglierò. Il mio ultimo pensiero prima di cadere nel mondo dei sogni va a quel ragazzo: nonostante quello sia stato      un addio, avrò sempre la speranza di rivedrerlo. 

《 Tra due ore devo andare all'appuntamento, tra due ore devo andare all'appuntamento...》《Lena, perfavore, potresti smetterla di canticchiare questa frase ogni due per tre e di saltellare come una bambina? Ah, se togliessi quell'espressione inebetita, mi faresti un gran favore...》era sabato pomeriggio, quasi sera, e, dopo aver trascorso la mattinata ed il primo pomeriggio a dormire (visto e considerato che mi sono coricata alle sei), stavo cercando invano di studiare. Si, invano. Se Lena non la smette, sono fottuta. Già di per sé la geometria è incomprensibile, se poi ci si mette anche la mia sorellina a rompere... 《 Sorellona, non trovi anche tu che la vita è qualcosa di meraviglioso?》le manca solo lo sfondo rosa con tanto di bollicine colorate e siamo a cavallo. Sbuffo alzando gli occhi al cielo e, inacidita, le rispondo:《Sarebbe meraviglioso se la smettessi... mi stai urtando!》sorride come se non mi avesse ascoltato. 《Vieni con me, devi aiutarmi a prepararmi!》mi prende per il braccio e mi trascina letteralmente in camera sua mentre io impreco mentalmente. 

Dopo essersi cambiata cinque volte  (... ed io essere stata costretta a dare un parere pensando ancora a quei problemi incomprensibili),    la vedo uscire con una gonna a motivi floreali a ruota che le arriva sopra al ginocchio, una camicetta bianca smanicata messa all'interno della gonna ed un gilet di jeans. La guardo sorridente:  《 Sorellina sei... bellissima! 》le vado accanto e l'abbraccio con forza. Il suo primo appuntamento... il mio fu con... 《 Tu dici? 》scuoto la   testa cercando di cacciare le sue immagini e sforzo un sorriso: 《 Certo! E, secondo me, Andres stasera non farà altro che guardarti...! 》abbassa il viso e noto che le sue guance sono tinte di rosso: 《...ma che dici? 》mi fa tenerezza. Le faccio indossare un nastro  per capelli bianco ed un paio di sandali a schiava dello stesso colore. Dopo averle dato una borsa a tracolla, vado a controllare l'orario e... 《 LENA! Sono le otto! 》《 ODDIO! SONO IN RITARDO! MAMMA, IO VADO!!! 》dopo averla salutata con un veloce bacio sulla guancia, spalanca la porta e comincia a correre cercando di arrivare in tempo. È la prima volta che la vedo in ritardo! Devo segnarmi questo giorno! Ridacchiando per miei pensieri, vado in camera mia cercando di capirci qualcosa.


《 Ho finito! 》 dopo circa due ore, riuscii a finire tutti i problemi. Che mostro!! Chiudo il libro e, contenta di ciò, decido di dedicarmi un attimo di riposo. << Buio. Oscurità. Tutto come sempre. Io con la solita vestaglia bianca e il mascara colato a  causa di tutto quel dolore. 《 Amore mio, perché piangi? 》con le lacrime agli occhi, gli rispondo:《 Perché.... perché tu sei un assassino! Un essere spregevole! 》《 Ma no, amore, non dire così... e poi, al massimo, NOI siamo assassini 》 singhiozzando, noto che la vestaglia comincia, come sempre, a sporcarsi di sangue. 《 I-io non c'entro... io non ho fatto NIENTE!》mi tappo le orecchie con le mani. 《 Tsz, tsz, tsz, amore... tu sei coinvolta tanto quanto me... 》una mano guantata in pelle    nera mi afferra con forza la mano (che avevo sull'orecchio) e mi trascina in una voragine. 《 No,  lasciami andare, LASCIAMI!!!》>> mi sveglio tremante e, guardandomi intorno, mi rendo conto di essermi addormentata. Sospiro e, toccandomi le guance, noto di aver pianto e, cercando di non farmi vedere da mamma - che sta in salone vedendo un film - sgattagliolo in bagno. Mi spoglio e mi butto sotto il getto d'acqua calda. Mi accovaccio su me stessa e, con la schiena poggiata sul muro, comincio a piangere, lasciando sfogo alle lacrime represse. 

Una volta uscita dalla doccia, indosso un pigiama pulito e comincio ad asciugarmi i capelli col fon davanti allo specchio. Dopo aver finito, decido di entrare su Whatsapp e vedo che Lud mi ha inserita in un gruppo:'Chicas-ve quiero♡' di cui fanno parte lei, Cami, Fran ed io. Sospirando, invio un messaggio:
< Heilà! C'è qualcuno? >
dopo poco, Cami mi risponde:
< Hey, Vilu! Tutto okay? >
< Certo... piuttosto voi, bell'addormentate? >
Fran subentra, cercando di difendersi:
< Ma erano le quattro... era naturale che avessimo sonno... >
Lud le risponde:
< Si, si, come no! *faccina sorridente* >
Cami decide di cambiare discorso:
< Allora... ieri di che avete parlato? >
< Niente, proprio niente... non è vero, Vilu? >
< Sicuro! Eheheh... >
 < ...ieri vi siete divertite? >
< Fran, ma che domande sono? È stato E-P-I-C-O! >
decido di dare un parere anch'io come Cami:
< Mi sono divertita tanto... davvero, grazie col cuore, ragazze! *cuore rosso* >
  < Ti abbiamo già detto di non ringraziarci *cuore giallo* >
< Già, infatti... *cuore viola* >
< Ricordati che noi ci saremo sempre... *cuore blu* >
sorrido commossa:
< Ancora non so cosa abbia fatto per meritarvi! >
Lud mi risponde subito:
< Ti sei fidata di noi... e noi non potevamo chiedere amica migliore! *cuore rosso* >
< Vogliamo trovarci un nome? >

< Cami, ma da dove ti vengono queste idee? All'improvviso, poi... >
< Non  lo so, Fran... allora? >
in questo momento, mi viene in mente la serata di ieri: la limousine,  la musica, le stelle...
<...che ne dite di 'Musical Stars'? >
< Vilu, ma sei geniale! >
< Un nome unico! >
< ... grandioso! >
'Ludmilla ha cambiato il nome del gruppo: "Le Musical Stars♡"
< Perfetto... ora possiamo dire con certezza di aver completato il gruppo! >
< Le Musical Stars sono... >
< ...al completo! *cuore viola* >

Nota d'autore: 
Ciao a tutte!!!! Sono ancora io, Spring_Sun!!!^-^...c'è nessunooo??? *rumore di grilli in sottofondo* xD
Okay, pardon, non ho avuto neanche il tempo di guardarmi allo specchioT.T, la scuola mi sta sfinendo!!! 
Il capitolo comprende una scena a cui...awww ♥♥ non riesco a parlare! Lascio a voi gli scleri... Inoltre, vi ricordo che il ragazzo mascherato ha sentito il nome della Castillo quando le ragazze la chiamano... ed ora?
Vilu racconta tutto a Lud nella limousine e questa sclera di brutto(xD). Qui, Violetta si rende conto di aver perso un bracciale... eheh! Dove sarà finito? "Fa tanto Cenerentola.. -.-" *da una padellata in testa alla coscienza*
Intanto, i sogni continuano sempre più inquietanti e questo 'lui' è sempre presente (seppur non fisicamente)... 
Lena esce tartassando la nostra Vilu e quest'ultima, infine, viene messa su un gruppo dalle ragazze... LE MUSICAL STARS!!!  Vi piace il nome? ^-^ ♡
Ringrazio cande_la mia vita, jortini001, Crazy_YDA, jortini04 e PaddyStory per aver recensito lo scorso capitolo... e ditemi, di questo che ne pensate?? ^-^
Baci (...e alla prossima! )♥


Spring_Sun

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


< Jack! Sto volando! > sbuffo per l'ennesima volta e ricontrollo l'orario sul cellulare. Le 22:45. In pratica, sto sorbendo Titanic da quasi un'ora. Sbadiglio annoiata portandomi una mano davanti alla bocca con aria stanca. Dopo aver messaggiato un altro pò, mamma mi aveva proposto di vedere un film insieme per aspettare Lena. Non so perché ma è praticamente FISSATA con i film. In special modo, delle commedie d'amore. E con commedie d'amore intendo QUEL dannatissimo film statunitense. Si, Titanic non mi va proprio giù. Inizialmente mi piaceva, lo trovavo carino anche se un pò triste. Ma, dopo che Helena e mamma lo hanno visto tipo tremila volte - costringendo di conseguenza anche me - sono passata da uno stato d'amore ad uno d'odio. Sospiro e mi siedo disordinatamente sul divano, perdendo la mia compostezza. 《 Amore! Non rovinare la parte più bella! 》prendo uno dei due cuscini e l'abbraccio. 《 E chi la rovina!? Tanto ci pensa l'iceberg a farlo... 》sghignazzo alla mia battuta ma dall'espressione che mi viene rivolta, non credo che tutti l'abbiano apprezzata. Prende l'altro cuscino e mi rifila una 'cuscinata' degna di nota. 《 Ehy!!! Sei impazzita!? 》 posa il cuscino vicino a lei e, incrociando le braccia, chiude le palpebre pronta a farmi una 'ramanzina'. 《 Non devi parlare così di questa opera d'arte. È un sacrilegio quello che dici! 》 la guardo stupita. Incredibile... 《 Ma mamma, è uno stupido film ch...》non finisco la frase che un'altra cuscinata mi colpisce sul braccio. La   guardo negli occhi e noto una nota di... divertimento!? Sorrido capendo le sue intenzioni e, armandomi dell'altro cuscino, le rispondo sorniona: 《 Vuoi la guerra? E che guerra sia! 》 cominciamo una specie di 'lotta di cuscini' che, dopo 2 minuti buoni, hanno portato urla e piume bianche  dappertutto. Ridiamo come due matte e, sfinite, ci stendiamo per terra non seguendo più il film. Riprendendo fiato, mi dice:《 Allora? 》 faccio una strana smorfia e, girando il viso verso il suo, le rispondo:《 Allora cosa? 》sorride e, portandomi una ciocca ribelle dietro l'orecchio con un gesto che solo una mamma potrebbe fare, mi dice amorevolmente:《 ...come ti trovi con quelle ragazze? 》 aggrotto le sopracciglia e, confusa, inizio:《 Chi... 》mi precede subito:《 Lena. E poi, ti ricordo che la scusa del:'Mamma, io esco con Helena' è vecchia, ormai. Me l'aveva già accennato prima dell'uscita, però. 》quella piccola peste non sa tenersi un cecio in bocca. Vedendo la mia espressione da:'Dopo l'ammazzo', mi accarezza teneramente i capelli per farmi calmare e mi sprona a raccontarle. 《...sono delle brave ragazze. Mi trovo a mio agio con loro anche se...》 《 ...anche se? 》 sentiamo il rumore della serratura e dalla porta principale si presenta una Lena tutta euforica che, non calcolandoci minimamente, se ne va su saltellando con aria sognante. Mi metto a sedere e, decisa a non farle fare qualche sciocchezza - visto il suo stato -, faccio un cenno alla mamma (la quale capisce subito) che ricambia    ridacchiando e, così facendo, mi avvio verso la camera di Helena.




-^-^-^-^-^-^-^-^



Non l'avessi mai fatto! Saranno quasi mezzanotte ed io, da più di un'ora sto subendo la parlantina di Lena. L'ho seguita fino ad un certo punto e, da quello che ho capito, è stato un successone. Sbuffo e, guardando la porta con aria affranta, mi rendo conto che il sonno sta avendo la meglio su di me. Sbadiglio stanca e le dico con voce sonnolenta: 《 Helena, abbi pietà. Sto dormendo in piedi. Domani mi dirai tutto quello che vuoi ma, perfavore, ora posso andare a dormire? 》mi rivolge uno sguardo truce ed incrocia le braccia al petto.《 Parli di me come se fossi una seccatura da sopportare...》Beeh, in effetti. Mi alzo e le vado incontro abbracciandola. C'è un motivo a questo gesto. Non poteva vedermi ghignare altrimente stasera il letto me lo sarei sognato.《 Sorellina, ma cosa dici? 》 ricambia con titubanza l'abbraccio:《 Sei una ruffiana, lo sai? 》 mi stacco velocemente e raggiungo rapidamente la porta, aprendola. Apro la maniglia e sgattagliolo in camera mia dicendo:《 Lo so. Buonanotte! 》




-*-*-*-*-*-*-*


<< Solita veste bianca. Soliti capelli sciolti. Solito sangue. Solita oscurità. Ma, soprattutto, solito dolore straziante. Quando, quando finirà tutto questo? Cado in ginocchio e vedo una figura davanti a me. Comincio a piangere, basta, non posso... sento una mano sulla guancia e mi ritraggo istintivamente, come se mi fossi bruciata. Poggio le dita dove lui aveva messo la mano e, ritraendole, noto che sono sporche di   sangue. Del sangue innocente. Non c'entrava nulla in tutto questo, lui. 《 P-perché? 》 《 Oh, piccola, lo sai anche tu il perché. .. 》 alzo il viso, ormai rigato di lacrime e di quel dolore che mi accompagna da anni, e gli urlo:《 Si, ma quella non era una buona ragione per ucciderlo! 》 《 Voleva separarci, ed io non permetterò mai a nessuno di farlo. Dovresti saperlo anche tu, no? Tu sei MIA! Per l'eternità! 》 >> 
Alzo il busto e mi rendo conto di essere in camera mia. Calde lacrime scendono sul mio viso e comincio ad essere attraversata da singhiozzi e fremiti. Mi abbraccio le gambe e continuo il mio pianto. Passarono secondi, minuti, non so, fatto sta che non riuscivo ad alzarmi dal letto e a cambiare posizione;ma, soprattutto, non riuscivo a smettere di piangere. Basta, basta, non ne posso più! Il suo ricordo non mi lascia vivere, la sua morte mi perseguita ancora, dopo tanto tempo. Come posso pretendere di andare avanti? Come posso stare meglio? Non c'è risposta, a quanto vedo. Dopo forse un'oretta, riesco ad alzarmi e mi dirigo in punta di piedi al bagno. Giro la manovella del lavandino e guardo il mio riflesso allo specchio, con l'acqua che scorre: sono distrutta. Distrutta da qualcosa di cui non mi libererò mai. Comincio a bagnare i polsi e il viso e, senza asciugarmi, vado di nuovo in camera. Controllo l'orario sul cellulare: sono le quattro.  L'ora giusta per una bella passeggiata tranquilla. Indosso velocemente un paio di jeans, un maglione bianco e le mie converse. Lego i   capelli in
  una crocca disordinata e, prendendo il cappotto col cellulare, esco cercando di far il meno rumore possibile. L'aria fresca di prima mattina è qualcosa che riesce a farmi stare meglio, non so perché. Cammino non so per quanto e mi rendo conto di essere arrivata alla spiaggia (un posticino tranquillo, soprattutto in questo periodo). Wow, avrò fatto kilometri senza accorgermene. Vado su uno scoglio e mi ci siedo. Chiudo gli occhi respirando profondamente,   inebriandomi della brezza marina e del rumore delle onde. 《 È bello qui, vero? 》 apro di scatto gli occhi e mi ritrovo Leon affianco. Mi alzo rapidamente e cerco di andarmene ma lui mi afferra il polso e mi fa girare verso di lui. 《 Perché scappi sempre da me? 》 perché tu mi fai soffrire e non ne so neanche il motivo. Sfuggo al suo sguardo guardando da tutt'altra parte. Fa che non se ne accorga, fa che non se ne accorga... 《 Guardami. 》 come non detto. Sospiro e, alzando il viso, mi ritrovo i suoi smeraldi. Come faccio a resistergli... << 《Non vuoi far morire altre persone, no? 》 >>  spalanco gli occhi e, liberandomi della sua stretta con uno gesto rapido, dico velocemente un 《 No 》 come se avessi dato una risposta ai miei pensieri e alle sue parole. Mi correggo e spero che non abbia dato peso al no:《 Scusa, ma non ti posso rispondere. 》 《 Ho troppi interrogativi su di te, mi dici come faccio a fidarmi? 》 abbasso gli occhi guardando la punta delle converse《 E non fidarti, allora... 》 sento due forti e caldi braccia circondarmi le spalle. No, Leon, così mi rendi tutto più difficile. Avvicina la  bocca al mio orecchio e mi sussurra dolcemente:《 Ma io voglio fidarmi...dammi un'opportunità... 》ingoio a fatica il groppo in gola e mi mordo a sangue il labbro inferiore. Sin da quando ci siamo incontrati, ho sempre pensato che questo ragazzo   avrebbe combinato solo casini, nella mia vita. Mi ero predisposta di riuscire a stargli lontano vista la sua amicizia con Lara ma lui non ne vuole sapere. E il perché mi è ignot...《...tu mi piaci, Violetta.》





Nota d'autore:
Weilààà!!! ^-^ ciauuuu :3 sono sempre iooo!!!! Sempre in ritardo, ma guardate il lato positivo: torno sempre!^-^ "Purtroppo,  aggiungerei...-.-" stai zitta! U.U xD. 
Okay, so che il capitolo è più corto del solito ma è voluto non capitato. Volevo  la suspense quindi, che sia lungo o meno, credo di aver fatto un bel lavoro per ottenerla! ^-^ ....*sguardi assassini da parte delle lettrici* *ingoia la saliva* su, ragazze, non.... non fate quelle facce! Ho aggiornato, non siete contente? ^-^" *si sentono cori di no in sottofondo* 
Okay, tralasciando i miei scleri, partiamo! Inizialmente vediamo una scena mamma/figlia! *0* io le ho sempre amate! Pooooi viene la nostra Lena che spruzza gioia da tutti i pori e un altro incubo dove si capisce qualcosina in più rispetti agli altri... di questo, Vilu ne rimane particolarmente scossa visto che è decisamente più dettagliato degli altri e decide quindi di prendere un pò d'aria per svuotare la mente. Arriva in spiaggia e incontra Leon!*0* quanto mi sono amata(?) per quella scena!!! Quale sarà la reazione di Violetta? Ditemi un pò che credete lei faccia ^_=.. 
Ringrazio Crazy_YDA (uuuh, quanto ci stiamo legando ultimamente!♡), HugMeShailene, cande_la mia vita e le new entry(?): jortini_delena e Bea_01!!!! Quanto sono felice che la storia piaccia!!!^-^ Ve quiero, chicas!!!!! ♥♥
Alla prossima! ;)
Baci ♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


 ...spalancai gli occhi. Cosa? No, non poteva essere... 《 T-tu che!? 》sento stringermi ancora di più,  non con aggressività ma con una dolcezza infinita. 《 Tu mi piaci, Violetta. I tuoi sguardi, il tuo modo di fare... sono avvolti da un alone di mistero che m'intriga e che io vorrei togliere e scoprire... 》mi rilasso tra le sue braccia e socchiudo gli occhi inebriandomi del suo profumo. È forte,  qualcosa che ti stordisce, qualcosa che non riesco a spiegare. Per certi versi, è simile a quello di... NO! Ma che sto facendo!? Spalancando gli occhi, mi districo velocemente dall'abbraccio e sento il suo sguardo interrogativo addosso. Non posso essere così debole di nuovo, finirei come l'altra volta. 《 N-non posso. E poi come pensi che ti possa credere? Ti stai frequentando con Lara, vi ho visti  l'altro giorno, sai? Siete proprio una bella coppia.. non negare l'evidenza e smettila di prendermi in giro. Ti sei divertito, almeno? 》 punto i miei occhi furiosi nei suoi cercando di non perdermi in quelle pozze smeraldine. 《 Non ti sto prendendo in giro. Hai  frainteso tutto. Lara è una buona amica... 》 ridacchio nervosamente ed incrocio le braccia al petto. 《 Si, ho notato. Diamine, vi stavate baciando, Leon! 》Dal suo tono di voce,  vedo che non sono l'unica ad essere innervosita. 《 È stata lei a baciarmi, io non l'avrei mai fatto! 》 giro lo sguardo verso il mare e ribadisco:《 ..però non sembrava che tu disprezzassi...     senti, tu non devi spiegarmi nulla quindi,  perfavore, smettiamola con questa pagliacciata... 》mi giro pronta ad andarmene quando d'improvviso sento una dolce stretta al polso che mi fa rigirare nella sua direzione. Poggia la fronte sulla mia e mi sussurra:《 Non scappare sempre da me. 》 mi accarezza dolcemente la guancia sinistra e fa sfiorare i nostri nasi con un gesto rapido del capo. Deglutisco a fatica. Siamo troppo vicini.   《...dammi un'opportunità. Che ti costa? 》 alzo lo sguardo (...che avevo fisso sulle sue labbra) e lo incastro col suo:《 ...costerebbe di più a te, credimi. Quindi lasciami in pace, lo dico per te 》ridacchia e mi circonda teneramente la vita. 《 Ci sono già dentro, non credi? 》 mi mordo il labbro inferiore e lo guardo, preoccupata.《 Tu non sai minimamente a cosa stai andando incontro 》fa spallucce e mi libera col pollice il labbro inferiore (...che avevo tornato a mordere) dai denti. Mi passa l'indice su quello superiore e vedo che è totalmente preso da questo gesto. Non riesco ad oppormi, sembro essere in trance e stranamente ho la testa vuota da ogni pensiero. Questo ragazzo... questo ragazzo sarà la mia rovina. Senza staccare lo sguardo dalle mie labbra, comincia a parlare:《 Sai, ho partecipato ad una festa qualche giorno fa.   E lì ho incontrat... 》 sentiamo uno squillo ed è proprio lui che riesce a 'riportarmi sulla Terra'. Prendo il cellulare e trascino la cornetta verde: chiunque tu sia, grazie. 《 Pronto? 》《 Violetta Castillo! Ma dove sei finita? La mamma sta andando in crisi; ti consiglio di arrivare il prima possibile se non vuoi che si agiti ancora di più 》 sorellina! Mi hai salvato in corner, dopo ti farò una statua! 《 Ehm.. si, arrivo subito 》 chiudo rapidamente la conversazione e noto che si sono fatte le sette. Di già? Intanto, la presa sui miei fianchi si era ammorbidita e io ne avevo approfittato per staccarmi da lui.《 Scusa, ma io dovrei tornare a casa. A presto...》cercai di andarmene velocemente ma lui mi fermò prima che potessi scappare circondandomi nuovamente con le sue braccia solo che, questa volta, la mia schiena poggiava sul suo petto. Sento un leggero sospiro sull'orecchio destro e, di riflesso, chiusi gli occhi godendomi quel momento. Ero divisa a metà: la ragione mi diceva di fuggire via, di correre a gambe levate verso casa mentre il cuore mi proponeva di restare lì, di essere coccolata tra le sue braccia. Un leggero sussurro mi inebriò completamente la mente: 《 Vediamoci stasera, qui, alle sette e mezza. Ti aspetterò con ansia.. 》《..e se non arrivo?》lo avevo   interrotto, volevo sapere cosa faceva in caso di rifiuto. 《 Io ti aspetterò, sempre. 》


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Sono in camera mia. Dopo quella 'chiacchierata', se così si può definire, ho sorbito la ramanzina   della mamma, la quale dopo mezz'ora di parlantina, ha terminato con un: < La prossima volta, avvisa >. Sospiro affranta e ricontrollo l'orario sul cellulare. Le cinque. Aaah, cosa devo fare!? Da una parte so che non dovrei nemmeno sfiorare col pensiero l'idea di andarci ma dall'altra... ho bisogno di un bagno caldo! ..."Ma lo sai che sei tutta strana? Invece di chiedere un consiglio vai a farti il bagno?" Senti, so che sei la mia coscienza, ma perfavore, non ti ci mettere anche tu. Prendo la biancheria e poi opto per un collant bianco, una camicia  dello stesso colore ed un maglione nero da mettere sopra. Una volta arrivata ed essermi chiusa la porta alle spalle, mi spoglio e mi ficco sotto la doccia. Apro l'acqua e rabbrividisco al contatto. Proprio come le gocce, anche i miei pensieri scivolano via, portandomi in pace con me stessa. Ho deciso. Dopo essermi asciugata e vestita, metto il solito filo di trucco e lascio i capelli sciolti. Controllo l'orario: diamine, è tardissimo! Vado in camera quasi correndo: indosso velocemente le mie converse e, prendendo il mio immancabile cappotto nero col cellulare (... non prima di averlo fatto cadere nel tentativo di staccarlo dal caricatore ed aver imprecato), scarabocchio con la prima penna che trovo che esco ed appendo il foglietto al frigo con una delle tante calamite attaccate ad esso. Almeno, questa volta, la mamma   non può dire che non abbia avvisato. Apro la porta e comincio a camminare a passo veloce verso la spiaggia. Si, ho deciso   di andarci. Dopo tanti anni, vorrei tornare a fidarmi. Se non lo facessi, non sarebbe giusto per lui. E nemmeno per me. Non ci darei un'opportunità. Non so se possa esistere un 'noi', ma tentar non nuoce, no? E poi se troncherei tutto sul nascere sarebbe scorretto. Sorrido a  questi pensieri e, rinchiudendo la ragione in un cassetto, mi rendo conto di essere arrivata in tempo record alla spiaggia. Comincia a piovere ma non do caso alle gocce che cominciano a bagnarmi da capo a piedi. Lo cerco con lo sguardo ma non riesco a trovarlo. Forse, è in ritardo. Sospiro e decido di andare a ripararmi. Non vorrei bagnarmi più di quanto non lo sia già: cerco almeno di salvare il salvabile. Mi avvio verso il bar più vicino e, una volta arrivata, mi siedo su uno sgabello. Sospiro annoiata e decido di prendere una tazza di cioccolata calda: sono tutta infreddolita, prenderla mi è venuto naturale. Ma proprio oggi doveva piovere? Sbuffo e, ringraziando il cameriere, comincio a sorseggiare la bevanda. Il liquido caldo mi graffia prepotentemente la gola ma questo è quello di cui ho bisogno, ora come ora. Chissà perché Leon sta ritardando... avrà avuto problemi ad arrivare, suppongo. Con questo tempo... 
Improvvisamente, sento una mano poggiarsi sulla mia spalla. Mi giro velocemente e vedo che appartiene a...

Nota d'autore:
Ciau a tutteeeee!! Come state? Tutto bene? Spero di si, lol xP
Ebbene si, sono ritornata! Col mio solito, quotidiano ritardo ma sono ritornata!! E con un capitolo fresco fresco! La scena Leonetta è... è... booh, un'accozzaglia di scleri, credo! E spero che vi sia piaciuta! ♥_♥ ho dedicato il capitolo esclusivamente a loro e, nel mio sadismo,  per un motivo ben preciso che capirete! Posso solo assicurarvi che questa è la quiete prima della tempesta... eheheheh! XD
Ringrazio cande_la mia vita, Bea_01 e Crazy_YDA per aver recensito! Gracias chicas, mi riempite il cuore di gioia! TwT ♥
..
....aah, quasi dimenticavo, lol. Dedico il capitolo alle mie pucciosissime amiche HugMeShailene e Crazy_YDA♥ Ragazze, vi voglio bene! ^^
Alla prossima! ;)
Baci ♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 (prima parte) ***


Dedico il capitolo alle mie HugMeShailene e Crazy_YDA♥
..una ragazza. Sinceramente, non credo di averla mai vista prima d'ora. Alzo il sopracciglio destro e, con più gentilezza possibile, le domando:《Ehm.. scusa, ma ci conosciamo?》in tutta risposta, lei mi afferra per il braccio e mi trascina letteralmente fuori dal locale cominciando a correre. Scommetto che da fuori la mia faccia sarà un misto tra confusione e agitazione. Già, perché non so minimamente dove stiamo andando. Dopo qualche minuto di protesta alternati ad una sfiancante corsa, arriviamo davanti ad un edificio strano. Sembra una di quelle officine abbandonate dal mondo. È completamente grigio,   dal tetto pende qualche mattonella e i vetri delle finestrelle sono così sporchi di polvere da rendere impossibile vedere cosa c'è all'interno.   La ragazza apre a fatica la porta e mi spinge all'interno. Mi giro pronta a rivolgerle uno dei miei peggiori insulti ma la porta oramai si è chiusa lasciando la stanza nella penombra più assoluta. Stiamo scherzando!?《Ma che cazz...》all'improvviso, sento una voce che m'interrompe: 《Finalmente sei arrivata. Ti stavo aspettando... direi che Ana ha fatto un bel lavoro.》 questa voce... strabuzzo gli occhi: no, non è possibile! Deglutisco a fatica e cerco senza risultati di non incrinare la voce o, tantomeno, di balbettare.《C-cosa ci fai qui? Perché siamo...》m'interrompe ed inizia a ridacchiare:《Amore, non devi aver paura di me. Hai dimenticato la nostra storia?》 sento che le lacrime cominciano a minacciare di fuoriuscire ma non voglio dargli la soddisfazione di vedermi  (o sentirmi) piangere. 《No! Purtroppo non l'ho dimenticata!》《Perché quel 'purtroppo'? Non dovresti fare così,  sai... 》che bastardo... fa finta di nulla... 《Ah, no? Guarda che io ho tutte le ragioni del mondo per avercela con te!》 Sento il suo tono ironico e derisorio tramutarsi in gelido e paralizzante:《Sei ancora arrabbiata perché ho tolto di mezzo quell'essere?》QUELL'ESSERE? 《Era come un fratello, per me! Come puoi essere così insensibile!?》avverto che l'aria  sta diventando più tesa. Ho paura, ma non intendo tornare indietro. "Quest'incontro" è già stato rimandato troppe volte.《Lui non era tuo amico! Lui voleva separarci!》 《Ed aveva delle buone ragioni! Se l'avessi ascoltato, tutto questo non sarebbe successo!》 Lacrime represse a lungo cominciano a rigarmi le guance. Sono stata una stupida! 《No, non fare così,  sai, possiamo comunque andare avanti e tutta questa storia sarà un brutto ricord...》 basta, basta... 《 BASTA! Sta zitto! Non voglio più ascoltarti! E sei fuori strada se pensi che io possa ritornare con te...》 mi asciugo le guance con un rapido gesto della mano. Non ne potevo più del suo finto tono dispiaciuto. E non ho bisogno della sua 'compassione', se così si può chiamare. 《...e perché? Per via del tuo 'amichetto'?》 Spalanco gli occhi, sorpresa. Come fa lui a..《Vi ho visti stamattina, sai. Che carini! Leon si è fatto più dolce che mai. Non me lo ricordavo così, ad essere sinceri...》 no, okay, avrò sicuramente un grosso punto di domanda in fronte. 《T-tu conosci   Leon?》 Sghignazza alla mia domanda, come se avessi detto qualcosa di divertente. Mi sto arrabbiando. Oh, no, scusate, mi sto imbufalendo. 《Invece di ridere come un cretino, rispondimi! 》 《 Oh, My Lady, lui era un mio amico. Il mio migliore amico, se così si può dire. Ma se vuoi saperne di più, domanda a lui. 》 《Bene, allora. Posso andarmene? 》 《 Oh, certamente. Ma sappi...》 sento una stretta al mento e, anche se non riesco a vederlo in faccia, capisco che si è avvicinato 《... che tu sei MIA. E nemmeno Leon riuscirà a dividerci, questo posso assicurartelo》sento che la presa sul mio mento si è indebolita, così ne approfitto e me lo scrollo di dosso, avvicinandomi alla porta pronta ad andarmene e cercando di mettere più distanza possibile fra me e lui.


*-*-*-*



Sono seduta sulla sabbia ad aspettare Leon. Si, sono tornata qui. Voglio sapere cosa c'entra lui con tutta questa storia. D'accordo, avevo visto una sua foto con 'lui' su facebook ma, sinceramente, non  credevo avesse a che fare qualcosa c... sobbalzo quando sento delle mani posarsi sui miei occhi. 《Chi sono?》sorrido come un ebete e, mettendo le mie mani sulle sue (cosa che mi ha procurato una scarica elettrica lungo la spina dorsale), rispondo:《 Leon Vargas, quinta D, giusto?》toglie le mani dal mio viso facendomi vedere il suo bellissimo viso e, nep frattempo, mi stringe le mani fra le sue.《 Giustissimo, signorina Castillo. 》 gli sorrido calorosamente ma questo mi muore sulle labbra quando mi ritorna alla mente l'incontro di   prima. 《Leon, ti devo parlare, è urgente》 vedendo la mia espressione preoccupata, comincia anch'essi ad agitarsi. 《Dimmi tutto. Cos'è successo?》 Prendo un grande respiro e, mordendomi il labbro inferiore, (gesto che faccio esclusivamente quando sono agitata) facendomi coraggio anche tramite la sua stretta, comincio a parlare:《T-tu conosci Diego Domiguez?》

Continua...

Nota d'autore:
*deserto del Sahara* *cespugli secchi rotolano*..."Olé, Spring_Sun è morta! ^-^!" Seh, ti piacerebbe -.-" *schiva i forconi* r-ragazze, su, vedete il lato positivo, ho aggiornato, non siete contente? ^-^"
Tutte: NOOOOO! SEI UNA STRONZA! 
Sniff, cattive TTwTT *coscienzaSun cerca di consolarla(?)*..e poi, non sono stata così crudele: okay che il capitolo è più corto del solito ma io ho solo cercato di dare suspence e di non rivelare il passato di Leon! Non potevo T.T! Comprendetemi, please! :(
...
......
O-okay, basta con gli scleri, cominciamooooo!!! ^-^.. mmmh, allora *si arma di carta e penna e cambia gli occhiali con una montatura rotonda(?)* : vediamo che la mano è di Ana, una qualche strana ragazza che è amica di 'lui', poooi..."Guarda che puoi smetterla di chiamarlo 'lui', a fine capitolo hai rivelato che è Diego-.-" Aaah, si giusto! ^//^...quindi vediamo una sottospecie di incontro tra Diego e Violetta, dove capiamo che lui ha ucciso qualcuno di mooolto importante per lei... eheh, capirete poi chi è! Intanto, ditemi chi credete che sia!xP. E, inoltre capiamo che Leon ha qualcosa a che fare con Diego! O.O...
 Comunque sia, la nostra Vilu torna in spiaggia per chiedere ulteriori spiegazioni a Leon e quest'ultimo... ah, no, scusate, stavo facendo 'Spoiler!' ^//^! 
Volete la verità? Non sono del tutto convinta di come sia venuto l'incontro, beh...non lo so, poi ditemi voi! ^-^
Ringrazio HugMeShailene (QUANTO TI VOGLIO BENE!? *coff coff* scusa, mi sono  lasciata trasportare:'D♡), Crazy_YDA (amica mia, voglio le tue imprecazioni, su, fammi 'na merda, me lo merito xD♡), Bea_01, cande_la mia vita e DaRk_EnGeL per aver recensito lo scorso capitolo! Spero che anche questo sia di vostro gradimento! ^-^
Ps: accetto insulti (non troppo pesanti)! ^-^ 
Cit. Facebook xD

Alla prossima! ^-^

Baci ♥♥♥

Spring_Sun

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Capitolo 11
*** Capitolo 9 (seconda parte) ***


...Vedo che è rimasto basito dalla mia domanda. Non muove un muscolo, sembra una statua di pietra. 《Leon? Allora? Lo conosci?》solo ora sembra 'risvegliarsi' dal suo stato di trance. 《Si, perché? 》prendo un respiro profondo e mi mordo il labbro inferiore, guardandolo. Non posso rivelargli tutto. Non so... se lo facessi, vorrebbe dire aprirmi completamente a lui, a qualcuno...e non so se ne sarei in grado. Abbasso gli occhi e cerco di sfuggire al suo sguardo ma una mano - la sua - mi si posiziona sotto al mento facendomi alzare lo sguardo e incontrare quegli occhi che mi hanno rapito sin dal nostro primo incontro. 《Violetta, guardami negli occhi》 la convinzione di quelle parole unita alla dolcezza di cui erano intrise mi fecero aumentare il battito cardiaco. 《L-Leon, per favore, per ora non...》 m'interrompe, sorridendo: 《 Ehy, non voglio sforzarti... quando ce la farai, mi dirai tutto. Per ora, mi limiterò a starti vicino...》 cosa? Lo guardo negli occhi e vedo una sorta di affetto mischiato a...sincerità. Sincerità. Quello di cui ho bisogno da tanto tempo. Quello che lui non è mai riuscito a darmi. Ricambiando il sorriso che mi rivolgeva e, presa da chissà quale euforia, gli butto le braccia al collo e comincio ad abbracciarlo. 《Grazie... e neanch'io vorrei metterti fretta quindi...》 《Non preoccuparti...》 districa l'abbraccio e mi pone la mano 《...quando tu mi dirai tutto, lo farò anch'io》 alzo un angolo della bocca e gliela stringo:《Affare fatto》.


§_§_§_§_§_§_§


Abbiamo parlato per un altro   pò e, alla fine, abbiamo deciso di andare a prendere un gelato. Già, avete capito bene: con questa temperatura BASSISSIMA lui vuole un gelato. 《Ancora non devo capire il ragionamento del gelato in inverno...》 mi sorride e comincia a mangiarlo:《Non lo so neanch'io, sinceramente..》 《Mmmh, risposta altamente interessante..》 ridacchiando, andiamo a sederci su una panchina. 《..alla fine sei venuta》 tossicchiando e cercando di far scendere il pezzo di gelato, cerco di essere il più rilassata  possibile quando, in realtà, sto sprofondando. 《Ma dai, è un banale incontro...perché non sarei dovuta venire?》oh, no! No, no, no. P-perché quello sguardo profondo? 《Ch-che c'è?》 Mi si avvicina lentamente e, sinceramente, mi sento in parte imbarazzata. 《C'è che se tu sei venuta, significa che t'interesso... non è così? 》lo guardo con una faccia agitata, come se fossi stata colta con le mani nel sacco;  comincio quindi a farfugliare delle frasi sconnesse. Abbasso gli occhi, sentendomi in soggezione davanti a quello sguardo ipnotizzante e comincio - come mio consueto - a mordermi il labbro inferiore. 《E anche se fosse?》 gli sussurro timidamente. What? Timidamente? Chi? Io? Okay, è ufficiale: sono drogata. "Drogata di lui... perché non lo ammetti a te stessa?" 《Sarebbe bello. Sai, devo confessarti che mi trovo bene con te. Ho scoperto che, oltre le apparenze, sei una ragazza dolcissima...》 si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:《...e bellissima》sbarro gli occhi e mi volto ritrovandomi a meno   di un centimetro dal suo viso. 《Vorrei tanto baciarti, ora...》lo guardo negli occhi ma stranamente mi ritornano alla mente ricordi. Ricordi. Quella cosa che mi ferma dall'affezionarmi a questo ragazzo. Nonostante tutto, però, ammetto che anch'io vorrei baciarlo. Noto che il suo sguardo è focalizzato completamente sulle mie labbra socchiuse e mi rendo conto che, da questa distanza, riesco ad inspirare il suo profumo. Qualcosa che mi stordisce. Ma di cui sembro non riuscire a farne a meno. Poggia istintivamente la fronte sulla mia e sembra avvicinarsi. Chiudo di riflesso gli occhi. È vicinissimo, lo sento. Il mio cuore sembra stia per scoppiare. 《Leon?》respiro profondamente innervosita e, purtroppo, ci allontaniamo. Incrocio le braccia al petto e questa mi dice:《Oh, ciao Violetta, non ti avevo visto. Ho interrotto qualcosa?》 《No, Lara, hai solo dato fastidio come tuo solito. Ma credo che ormai ti venga naturale...》noto che Leon mi rivolge un'occhiataccia. Assumo un espressione  stralunata: che... 《Quello che intendeva Violetta era...》 《No, Lion, Vilu intendeva proprio quello che ha detto. Ma non preoccuparti, non me la prendo più di tanto, ormai...》   okay,  quanto la odio quando fa la santarellina? Stavo per alzarmi ma sento una stretta sul polso. Guardo Leon con un espressione interrogativa ma d'improvviso mi ritorna in mente il loro bacio. Certo, ora mi è tutto chiaro. Con uno sguardo sprezzante, strattono il polso e comincio ad avviarmi verso casa. Che stupida! Sapevo che sarebbe    finita così! Non... 《Ma perché fai così e non mi lasci parlare!? 》mi fermo e, girandomi, mi ritrovo Leon di fronte. Riduco gli occhi a due fessure e gli rispondo:《Faccio così perché TU non sei coerente con quello che dici..》 《 E cosa dovrei dirle? Non dovrei parlarle solo perché voi non siete amiche?》ora mi sto innervosendo... 《Non ho detto questo! Ma...visto che la pensi così, va da lei. Te lo dissi anche l'altra volta, no?》 《Impulsiva come sempre, noto》 《È il mio carattere. Lo conoscevi già, non è una novità..》mi si avvicina e mi mette le braccia intorno alla vita. 《..lo so. E questo è uno delle  cose che m'intrigano di te. 》mi 'ammorbidisco' tra le sue braccia e gli dico, ora con più calma:《Ma com'è possibile che passiamo da uno stato di incazzatura totale ad uno di..di..》ridacchia divertito, notando la mia difficoltà nel dire quella parola. 《 ad uno di dolcezza, puoi dirlo. 》mi spunta d'istinto un sorriso anche a me:《Già》
Avvolgendo le braccia intorno alle sue spalle, mi accoccolo sul suo petto e chiudo gli occhi, godendomi il momento. Ora come ora, sia Lara che Diego sembrano lontanissimi, ci siamo solo io e lui. Non avrei mai pensato di dirlo ma Leon mi sta donando un senso di pace che ormai cercavo da tempo. Sempre in questa posizione, gli domando:《Come mai mi hai seguita?》 《Te l'ho già detto in spiaggia... tu mi piaci, Vilu e voglio conoscerti》 sospiro irrequieta e gli dico:《P-però, allora, perché prima...》 districa l'abbraccio e, rimanendo le   braccia sulla mia vita,    punta i suoi occhi nei miei:《Vilu, non posso trattarla male. È mia amica, cerca di capirmi...》ancora titubante, annuisco spostando lo sguardo 《Capisco...》 《Ehy, guardami. Non preoccuparti, non s'intrometterà.》 Come si vede che non la conosce bene. Un applauso ci arriva nelle orecchie accompagnato da una risata derisoria. Sussulto.
No.
《 Bene, bene, bene... chi abbiamo qui? Leon e la mia Violetta? 》


Nota d'autore:
Eheheheh... no, come direbbe HugMeShailene, questo è un grande NO!xD.
Ciau, chicas! Todo bien? ^^ *va ad abbracciarle una ad una, saltellando*xD♥
Aggiornamento lampooo! Qui abbiamo un capitolone pieno di scene leonettose *w*♥
..
.....
No, andiamo per gradi. *si schiarisce la voce*, inizialmente, vediamo un fisldblslagk♥....comunque sia, QUELLO. Poooi, il quasi bacio interrotto dal personaggio fastidio per eccellenza, ossia Lara (e qui ho paura che vi coalizziate per uccidermi^//^)...
Infine, vediamo che Leon insegue Vilu (e chi se lo aspettava?o.OxD)  e, dopo una sottospecie di 'litigata', se così si può chiamare, si coccolano(?)(*-*♥) ma vengono interrotti da qualcuno. Ossia, l'altro personaggio fastidio e.e ♥
Ringrazio quelle ragazze che mi sopportano ancora e che hanno recensito lo scorso capitolo, cioè: DaRk EnGel, cande_la mia vita e Crazy_YDA, gracias chicas♥
Ps: #vogliounpandacorno♡ ... chi mi capisce? T.T xD♥ 
Alla prossima! ^^
Baci ♡

Spring_Sun

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Capitolo 12
*** Capitolo 10 ***


...ci voltiamo quasi contemporaneamente e mi ritrovo davanti quel mostro che era il mio ragazzo. 《Che c'è? Vi siete ammutoliti? Guardate che  non mordo...》 lo guardo con disprezzo e mi trattengo a stento dall'andare a spaccargli la faccia:《No, giusto. Tu non mordi, tu uccidi a sangue freddo, il che è diverso..》 mi guarda amorevolmente e, se possibile, lo odio ancora di più. 《Ma, amore, ce l'hai ancora con me per via di quella sciocchezza?》 《Smettila! Finiscila di far finta di niente! Sei solo un... un essere spregevole!》 Comincio a tremare. Ma non per paura o, almeno, non è quello il motivo principale. Ma per rabbia. Dico io, come si fa a considerare un OMICIDIO una sciocchezza!? Comincia ad avvicinarsi e, sinceramente, non so cosa fare, adesso. Indietreggio ad ogni suo passo ma una persona mi si para davanti.
 Leon. 
《Oh, ma guarda chi si rivede... come butta, amico?》 《Fino a cinque minuti fa benissimo... tu, piuttosto, cosa ci fai di nuovo qui?》non l'avevo mai sentito usare questo tono. È glaciale e, non vorrei sbagliarmi, ma sembra pieno di risentimento... 《Sono ritornato per riprendermi ciò che è mio, mi sembra chiaro》 《Se parli di Violetta, sei fuori strada. Non vedi che ti odia? Stalle lontano! 》 oh, Leon... 《Mon ami, qui ti sbagli.  Violetta mi ama, non è vero, tesoro?》 Sposto delicatamente Leon e, dopo avergli rivolto un mezzo sorriso nel tentativo di rassicurarlo,   mi giro verso di lui e assumo il tono di voce più  fermo che possiedo:《Senti Diego, cercherò una volta per tutte di fartelo capire. Noi due    ci siamo lasciati ed è passato tanto tempo. Non provo nessun tipo di amore per te, solo un profond...》 《Sssh, non dire cose di cui dopo tu possa pentirtene, cherie..》deglutisco a fatica adesso più impaurita di prima   e vedo che si fa sempre più vicino. I suoi occhi... mi fanno ricordare di...《Non osare toccarla》spalanco gli occhi e mi volto verso Leon. Vedo che ha preso Diego per il braccio e, con un rapido gesto, l'allontana velocemente da me. 《Vattene. E non tornare》 fa il suo solito ghigno e si rivolge a me prima di sparire:《Me ne vado. Ma ritornerò》.



§_§_§_§_§_§




Dopo aver parlato con Diego, ho chiesto gentilmente a Leon se mi poteva accompagnare a casa. Non mi andava di stare sola, lui avrebbe potuto seguirmi.  
Mentre stavamo camminando, sento una dolce stretta sul polso che mi fa fermare e ritrovare faccia a faccia con Leon. Cerco il suo sguardo e mi rispecchio immediatamente nei suoi smeraldi. Sembra abbastanza serio.《L-Leon, che...》 《Perché Diego ti  diceva quelle cose?》abbasso lo sguardo e comincio a mordermi ansiosamente il labbro inferiore. 《S-scusa, non posso dirtelo. N-non è che non mi fidi di te ma non sono ancora pronta per parlarne con qualcuno...》 lo sento sospirare e, alzando lo sguardo, vedo che ha chiuso le palpebre: 《Dimmi almeno che tra voi non c'è niente,  per favore》le riapre e spalanco gli occhi vedendo una nota di... gelosia? Faccio un sorrisetto furbo e gli domando:《Leon, c'è qualcos'altro che devi dirmi?》abbassa gli occhi e, stranamente, non sa cosa dire. Sorrido sorpresa e non posso non    ammettere a me stessa che è tenerissimo. Gli posiziono le mani sulle guance e gli alzo il viso, facendolo trovare in corrispondenza del mio. 《Guardami. Leon, non potrei mai stare con quel... quell'essere. In passato, purtroppo, ci ho avuto a che fare e...》mi fermo, non riuscendo a continuare. È troppo presto e, nonostante sia passato del tempo, le ferite bruciano ancora. 《Okay, mi basta questo, per ora... 》mi si avvicina e, posizionando le braccia intorno alla vita - gesto che, ormai, sembra farlo sempre ma che non mi da per niente fastidio, anzi - mi sussurra dolcemente all'orecchio:《...mi fido di te》 sorrido felice e mi districo dall'abbraccio dandogli un bacio veloce sulla guancia, quasi solo sfiorandolo per poi prenderlo per mano e ricominciare a camminare verso un'altra direzione. 《Dove stiamo andando?》 《È una sorpresa...》 .



§_§_§_§_§_§_§_§



Dopo poco tempo, arriviamo nel parco che è stato protagonista dei miei mille  pianti e sfoghi di quando ero fidanzata. Non è niente di che, un semplice spazio verde pieno d'alberi abbandonato dal mondo ma, non so perché, sempre ben curato. 《Dove siamo?》《A Green Park. Non è molto conosciuto anche se lo trovo un posto... uhm... tranquillo, ecco》lo guardo e vedo che mi sorride. 《È un posto bellissimo. Come lo hai conosciuto?》 Mi mordo il labbro inferiore e abbasso per un attimo gli occhi. È stato...《Ehm... diciamo che lo conosco da sempre, ecco》 andiamo a sederci sotto un albero e mi abbraccio le gambe. Ogni volta che vengo qui, oltre ai numerosi pianti, ricordo anche del tempo passato da bambina con...   《Violetta, perché mi hai portato qui?》 Mi giro di scatto verso di lui e lo guardo sbalordita. Questa è l'ultima domanda che mi sarei aspettata di ricevere.《Beh, ecco... non so con preciso il motivo. Sentivo che dovevo mostrartelo e...》 《...e mi hai portato qui. 》 《Già....》 abbasso gli occhi e mi sento alquanto stupida. È stato un impulso ed io l'ho seguito senza neanche riflettere. Sento la sua  mano che mi fa spostare la testa e girarla verso di lui. 《Che...》 《Sssh, non dire niente.》 Lo vedo avvicinarsi e,  rimanendo la mano sul mio mento, chiudo di riflesso gli occhi vedendo che anche lui lo fa. Un leggero sfioramento di labbra ed, infine, una leggera e, al contempo,  dolce pressione su esse riescono a mandarmi in Paradiso. Un forte sfarfallio comincia a farsi sentire nello stomaco e il cuore sembra stia per scoppiarmi. È qualcosa che a parole non si può spiegare, qualcosa di... magico. Nemmeno, nemmeno con Diego provavo queste emozioni. Ed è un semplice tocco        di labbra. Non oso immaginare cosa posso provare se... 
Prima che il bacio si approfondisse ed io rischiassi un infarto, Leon si stacca e mi guarda come se avesse appena avuto la conferma su qualcosa. 《Allora... allora sei tu la ragazza della festa in maschera!》



Nota d'autore: 
Rieccomiii! ^^ 
Ciau chicass, sono tornata! Fortunatamente, questa settimana la scuola mi ha fatto respirare e, per questo, ho aggiornato molto velocemente. La settimana prossima mi aspettano due verifiche, quindi non so se aggiornerò :3 ♥
Okay, dopo questa breve parentesi, passiamo al capitoluzzo (l'influenza di Crazy_YDA si sente e.e xD)!   :P ♡
Vediamo inizialmente un incontro con Diego dove capiamo che, oltre Violetta, anche il nostro Leon nasconde qualcosa... mmmh... cosa sarà? Aspettate, perché lo domando se lo so, lol? xD...
Pooi(?), i Leonetta(*-*)!! Violetta chiede a Lion di accompagnarla a casa ma poi, dopo una scena dkflxlxlmalak♥, lo porta in un parco ("Certo che il nome è originale -.-" U.U puoi dirlo forte! e.e xD♥) dove capiamo un'altra cosa importante: un misterioso ragazzo glielo ha fatto conoscere quando erano piccoli! O.O ma perché Vilu, quando parla di lui, è così malinconica? ♥ 
La parte finale*-*...oooh, per la gioia di tutti un piccolo piccolissimo bacio (che bastardaxD) che non viene approfondito perché Leon ha la conferma che è lei la ragazza alla festa in maschera! *0* ♥
Ringrazio cande_la mia vita, DaRk EnGeL, Crazy_YDA, Bea_01, Jortini001, aria0607 e roxy_sole per aver recensito lo scorso capitolo... giuro, stavo quasi per commuovermi! Siete LE MIGLIORI, GRANDIOSE! TwT ♥
Ps: #iointantovoglioancoraunpandacorno T.T :3 xD♥

Alla prossimaaaa!!! :3 ♥

Baciii♥

Spring_Sun

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Capitolo 13
*** Capitolo 11 ***


...spalanco gli occhi e lo guardo stupita, quasi come se fosse la prima volta che lo faccio.   Possibile che quel ragazzo con il quale mi sono baciata alla festa sia proprio Leon? 《Q-quale... cosa...》 non riesco a parlare, balbetto solo delle frasi sconnesse. Vedo che mi sorride raggiante e si porta una mano alla tasca del pantalone. Che.. 《questo è tuo, giusto?》oltre agli occhi, spalanco d'istinto anche la bocca, per la sorpresa. È il mio braccialetto d'argento! Quello che avevo perso! 《N-non è possibile che tu... si, insomma...》 mi prende il polso e, delicatamente, tira su la manica del cappotto e subito dopo quella del maglione rivelando il gemello in oro di quello che ha in mano. Sorride e si gira verso di me facendomi incontrare i suoi meravigliosi occhi verdi così limpidi che mi ci posso specchiare al suo interno. Nel farlo, il   mio cuore ha un leggero sussulto. 《Sapevo che eri tu...》 mi si avvicina e mi afferra il viso con entrambe le mani per poi baciarmi dolcemente ma al tempo stesso... appassionatamente. Apro gli occhi - che avevo chiuso - per la sorpresa quando sento la sua lingua passare sul mio labbro inferiore, quasi come se mi stesse chiedendo il permesso. Cosa che gli concedo quasi  subito richiudendo gli occhi e  socchiudendo le labbra per farla entrare. Il mio cuore sembra impazzito, la ragione che mi ha sempre frenata si è annebbiata, al punto da dimenticare tutto ciò che mi circonda e focalizzarmi completamente su di lui. Le nostre lingue si sfiorano dolcemente, conoscendosi per la prima volta. Mai, mai, nemmeno con  Diego avevo provato qualcosa di simile. E di baci con lui ce n'erano stati a bizzeffe. Non riesco ad esprimere ciò che questo ragazzo mi fa provare, è qualcosa di... innaturale. E posso dire che un pò mi fa paura. Si, perché non vorrei che poi...
"Smettila di pensare una volta tanto e goditi il momento".
Mi stacco leggermente contrariando la mia coscienza e socchiudo gli occhi poggiando la fronte sulla sua. 《Ho bisogno che tu mi prometta una cosa...》 《Tutto quello che vuoi, mon amour...》mi sussurra teneramente. Sorrido a quel nomignolo e non so come una cosa così stupida in apparenza possa scaldarmi così tanto il cuore. 《... ho bisogno di... di sentirti dire che non mi lascerai. Non so se lo sopporterei...》 mi s'incrina pericolosamente la voce all'ultima parola. Schiarendomela, finisco a fatica la frase:《...quindi, per favore, sebbene tu non mi conosci del tutt...》 vengo interrotta ancor prima che potessi finire la parola:《Sssh, Vilu, io non farei mai una cosa del genere...》 mi accarezza dolcemente la guancia destra con un movimento quasi ipnotizzante. 《...e poi, nonostante non conosca il tuo passato, io so chi sei. 》《...e chi sono?》gli domando, guardandolo negli occhi. 《Sei la mia bellissima e stupenda ragazza, tanto testarda quanto fragile e dolce...》 ci metto qualche secondo prima di concepire il concetto e, quando ci riesco, lo guardo sorridendo in una maniera che non mi si addice. Gli lancio le braccia al collo senza pensarci troppo in maniera spontanea e comincio   ad accarezzargli la nuca con un movimento circolare delle dita. 《Dici davvero?》chiedo attonita ma  anche con emozione. 《Si...》si stacca e poggia delicatamente le labbra sulle mie prima di sussurrarmi:《..e non ti lascerò scappare facilmente, ora》. 



§_§_§_§_§_§




Rimiro per l'ennesima volta i braccialetti che ho al polso e sospiro, ancora con aria sognante per quanto accaduto a Green Park.   Quel posto mi è sempre parso qualcosa di triste ma, dopo quello che è successo, credo di reputarlo il mio, anzi, il nostro piccolo Paradiso. Dopo avermi ridato il braccialetto ed   averci coccolato per un altro pò -cosa altamente strana per una tipa come me, sicuramente quel ragazzo mi sta contagiando -, mi ha riaccompagnato a casa e  sono subito corsa in camera mia, liquidando sia mia madre che mia sorella. Mi siedo sul letto e comincio a pensare su come si possano provare così tante  emozioni contrastanti e, per di più, in un solo giorno. È stato  qualcosa di inaspettato: l'incontro con Diego e i fantasmi del passato mi avevano destabilizzato ma Leon... 
Già, Leon è riuscito a trasformare il mio buio in luce. Una nuovissima luce che forse riuscirà a portarmi a riva e a trascinarmi via dall'abbisso che mi fa da tana da tanto tempo. Un lieve ticchettio alla porta mi fa 'tornare con i piedi per terra'. Sicuralmente è la mamma, se fosse stata Helena sarebbe già entrata senza permesso. Socchiude la porta e mi chiede se può entrare. Sorrido non appena la vedo e le rispondo affermativamente. 《È successo qualcosa di bello, non è vero?》 Annuisco    euforica e le vado incontro cominciando a parlare a raffica (da qui si capisce ancora di più che io e Lena siamo sorelle). Mi afferra per le spalle e comincia a scuotermi:《Violetta! Calmati! Respira e raccontami tutto..》 dopo aver fatto come mi aveva detto, ci siamo sedute sul mio letto ed ho cominciato a raccontarle tutto (evitando di parlare naturalmente di Diego). 《Amore, ma è meraviglioso!》 《Sii!! E poi abbiam...》lo squillo del mio cellulare c'interrompe. 《...un attimo..》 trascino la cornetta verde aggrottando le sopracciglia alla vista dello sconosciuto: 《Pronto? Chi parla?》


Nota d'autore: 
Ciau chicas! :3...
Tutte: ma non avevi detto che questa settimana non aggiornavi?-.-" *tolgono i festoni alla sua vista*
T0T, cattive, sniff! Oookay,ho trovato uno 'spacco' dallo studio e non ho resistito! *0* xD♥
Maaaaa(?), per non divulgarmi ulteriormente, passiamo al capitolo! Eheheh, no, grande NO. Tutto il capitolo è un grande NO. Si baciano, si coccolano...in altre parole, un capitolo tutto in rosa!! ♥♥.. la parte finale l'ho dedicata alla nostra Esmeralda (..visto che lei conosce la figlia come le sue tasche! Oppure come Titanic? Mmmh..xD) !! *0*♥
Ringrazio Crazy_YDA, HugMeShailene, DaRk EnGeL, roxy_sole, cande_la mia vita, gaia_leonetta_03 e Bea_01!! Chicas, siete MITICHE! Non so cosa farei senza do voi! TwT♥
Ps: scusate se è più corto del solito, ma ci tenevo ad aggiornare... meglio poco di niente! ^^" <3 Alla prossima! ♥
 
Baci♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 14
*** Capitolo 12 ***


...abbastanza innervosita - visto che non  rispondono ed io non sono la tipica ragazza paziente - domando  esasperata:《Pronto? Si può sapere chi diavolo è!?》 《...non essere così sicura di aver vinto, cherie, noi due ci rivedremo molto presto e il tuo Leon non potrà far niente contro di me. 》impallidisco al suono di quella voce e mi chiedo chi gli abbia dato il mio numero. Sotto lo sguardo confuso della mamma, gli rispondo:《C-cosa vuoi da me?》ridacchia divertito - provocandomi un moto di disgusto verso di lui - e mi risponde 《Ma come, ancora non lo devi capire? Né il tuo amichetto, né nessun altro ci dividerà, credevo che ormai la cosa ti fosse abbastanza chiara...》 《...e a-allora?》 《Allora ti consiglio di lasciar stare il tuo fidanzatino se non vuoi che succeda come l'altra volta.》 Scuoto la testa e assumo un espressione terrorizzata. La felicità di prima sembra un lontano ricordo. 《Farò come vuoi ma non coinvolgiamo nessuno, ti prego...》 《Giusta scelta, tesoro.》mi dice, col tono di chi ha appena vinto una sfida. E, in effetti, è proprio così. Stacco la telefonata e, ancora scossa, invito la mamma a lasciarmi sola prima che possa domandarmi qualcosa. 《Sicura?》 Annuisco velocemente e, con lo sguardo, vago per la stanza evitando d'incrociare i suoi occhi. Se lo facessi, capirebbe che c'è qualcosa che non va. Sospira, per poi baciarmi la fronte e, prima di abbandonare la stanza, mi dice amorevolmente:《Ricordati che se vuoi parlarne, io ti ascolterò》.


§_§_§_§_§


《Violetta Castillo, siamo in  ritar...》vedo Lena entrare - senza permesso, come sempre d'altronde - nella mia camera e fermarsi  stupita nel vedermi già pronta. Non ho chiuso occhio tutta la notte e credo che questo si possa capire dalle mie  occhiaie ben evidenti.《Wow, che miracolo! Ma...》 noto che il suo tono  ironico si fa immediatamente preoccupato nel vedermi. In effetti, non devo avere un aspetto così... "gradevole", ecco. 《Ehy, cosa ti è successo? Hai una faccia...》 Mi viene accanto e mi prende le mani per poi  guardarmi negli occhi. Sposto subito lo sguardo e, lasciando la debole presa di Lena con un movimento abbastanza brusco,  vado vicino alla scrivania per prendere la borsa. 《Niente, cosa vuoi che sia...
 Forza, andiamo, siamo in ritardo.》 Esco dalla camera e mi fermo a metà scala pensando di essere stata un pò dura - per non dire stronza - con lei. E mi dispiace. Però non voglio coinvolgerla nei miei guai.
 Devo essere sola.
Devo affrontarlo sola. 
Con un sospiro, scengo gli ultimi gradini sperando che  non se la sia presa più di tanto.


§_§_§_§


Sospiro, per poi mordermi il labbro inferiore. Questo silenzio mi fa spazientire e non poco. 《Senti, Lena, io...》 《No, senti tu...》 alza lo sguardo - che aveva costantemente basso - e mi guarda con tristezza. Oltre ad essa, riesco a scorgere anche una nota di delusione. Nel vederla così, sento una sorta di rimorso dentro. Si, rimorso. Per come l'ho trattata. 《Non ti capisco! Perché ti comporti così, neh?  Perché?》riabbassa lo sguardo e, dall'incrinatura che   la sua voce ha preso, sembra stia sul punto di piangere. E con lei, anche il nio cuore. Le vado accanto e l'abbraccio, cercando di trasmetterle tutto il mio senso di colpa. Sento la felpa inumidirsi e spalanco gli occhi. No...  《Sssh, non piangere, per favore... scusami... sssh》 le accarezzo teneramente i capelli e districo l'abbraccio. Le sfioro la guancia destra e, incurvando le labbra, le dico, cercando di farla riprendere almeno un pò:《Piangere per un essere come me?》ridacchia e, tirando su col naso,   mi risponde:《Tu sei la mia sorellona, come potrei non piangere per te?》 Le sorrido e torno ad abbracciarla forte. 《...sono fortunata, sebbene non me lo meriti.》 《Fortunata? Perché? 》 mi stacco e vedo la sua espressione confusa. 《Perché ho la migliore sorella del mondo》 mi sorride e, afferrandomi la mano, comincia a correre:《Bene, però la sorella migliore del mondo non vuole fare tardi. Quindi, sbrighiamoci!》

§_§_§_§_§


Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Mio Dio, ma Casal ci vuole morti? Ha  spiegato tutta la santa ora e pretende che domani sappiamo tutto a memoria!? Che razza di professore...
《È sfiancante...》 mi giro verso Lud ed annuisco, stanca. 《Non mi sento più la mano, parlava troppo velocemente! Ci saranno degli geroglifici sul quaderno, altro che appunti...》《Perché, anche voi avete preso appunti?》   La voce squillante di Cami ci fa voltare nella sua direzione. Con lei, c'è anche Fran. 《Si, o almeno, ci abbiamo provato...》 subentra Fran che la guarda con finto rimprovero:《Se non vuoi essere bocciata, devi studiare e, soprattutto, fare attenzione in classe  ..》 alza l'indice e lo punta   in alto:《Prendi esempio da noi tre!》dal canto suo, la rossa si limita a sbuffare e a mormorare un: 《Secchione...》. Ridacchio di fronte a quella scenetta - abbastanza comica, a mio parere - e, circondando col braccio destro il collo di Fran,  le dico, cominciando a gesticolare per dar enfasi alle mie parole:《Cauviglia, lasciala stare, è fatica sprecata. Senza offesa, naturalmente》questa volta, sono Lud e Fran a ridacchiare mentre Cami si limita ad incrociare le braccia al petto e a voltare lo sguardo, facendo la finta offesa.《Cattiva, oh...》 ridiamo tutte, lei compresa. La nostra conversazione viene però interrotta da una persona che sinceramente speravo di evitare, oggi. 《Ragazze, posso parlare con Violetta?》mi volto di scatto verso di lui e comincio a farfugliare qualche scusa:《Ehm... scusa, Leon, non posso, ora. 》 aggrotta le sopracciglia e mi guarda, stranito. 《E perché, scusa?》Perché? Perché? Perché? 《Dobbiamo raccontarle qualcosa d'importante e non si può rimandare...》 mi giro verso Lud e mimo un:< Grazie > con le labbra. Mi afferra per il polso e, invitando le altre con lo sguardo a seguirla, lo liquida con un:《...quindi, adios》 .

§_§_§_§


《Ci dici perché non volevi parlargli?》dopo aver corso più che camminato, siamo andate nel retro della scuola, nel posto in cui mi portò l'altra volta Lud e che sembra esser estraneo a tutti, visto che siamo praticamente sole. 《Ehm... n-non mi andava, ecco tutto...》 abbasso lo sguardo e so che nessuna di loro mi ha creduto. 《Oookay, faremo     finta di crederti...》mi risponde Cami, che, come sempre, non fa tanti giri di parole. 《 Allora, parlando di cose serie... Francesca carissima! 》 sentendosi chiamata, questa comincia ad arrossire. Cos...《è vero che è successo qualcosa tra te e il mio fratello rompiballe?》 Sgrano gli occhi e mi giro verso la Torres: ha un fratello? 《Chi...》 《Marco Torres, quinta C. Mio fratello》 mi risponde sorridendo. Spalanco la bocca e mi giro verso Fran:《Ti piace il fratello di Cami?》 Subentra subito Lud a spiegarmi la situazione:《Vedi Castillo, Cauviglia è sempre stata innamorata di Torres solo che, essendo tremendamente timida, non ha mai avuto il coraggio di parlargli. 》 annuisco, come quando ti spiegano un argomento e tu lo afferri al volo. 《Quindi?》 Insiste Cami, facendo sussultare la mora. 《Beh, ecco...》 《Siii...》 la invogliamo a continuare. 《...noi due.. ci siamo...》 la afferro per le spalle e la scuoto, innervosita. 《Diamine Fran, parla!》 Fa un bel respiro, e dice tutto d'un fiato:《Ci siamo baciati!》
...
......
..........
《AAAAAAAAAAH, ma è  meraviglioso!!》 Le andiamo incontro e l'abbracciamo, tutte entusiaste per lei. Una finta 'tosse' ci fa staccare e ci ritroviamo d'innanzi...


Nota d'autore:
Hola chicas!!! Che meraviglia, ci risentiamo! ^^
Alloooooooora, raccontatemi, come state? ♥
*sente qualcuno che le tira debolmente la maglia* Si? ^^
"Posso farlo io?" 
No-.-. Il capitolo l'ho scritto io, non tu!
"Si, ma senza di me cosa faresti? Ti ricordo che sono la tua coscienza-.-" 
Ooh, non ci avevo pensato. O///O. Ah, beh, se è così *si getta a peso morto sul letto* vai pure! ^^
"Allora, innanzi tutto, per chi non mi conoscesse, sono coscienzaSun, piacere!^^
Cominciamo col capitolo! Allora, vediamo inizialmente che lo sconosciuto che ha telefonato la nostra Vilu è nient'altro che Diego, che l'invita a lasciare Leon se non vuole che gli capiti qualcosa di sgradevole come accadde tempo fa. Cosa avrà fatto? Poooi, vediamo una Vilu abbastanza scossa (si vede che dev'essere qualcosa d'importante) e se la prende con Lena ma poi fanno pace! ^^.. e meno male! Ancora, vediamo una scena delle Musical Stars che aiutano Vilu a non parlare con Leon pur non sapendone il motivo. Infine, vediamo che la nostra Fran è innamorata! *0* ♡ *sussurra* beata lei, la mia padrona è 'na sfigata in questo campo! e.e xD♥
Ringrazio roxy_sole, Crazy_YDA, cande_la mia vita, gaia_leonetta03 e Bea_01 (ma anche Jorgista, seppur non si veda! ^//^) per aver recensito!" *la manda via* okay, grazie coscienzaSun, ora ci penso io! "Ma se ho finito-.-" U.U shattati! XD♥

Alla prossima! ♥

Baci ♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 15
*** Capitolo 13 ***


... oh, no. 
Di nuovo.
 Mi passo una mano tra i capelli e mi porto una ciocca ribelle uscita dalla coda - sfatta, oramai - dietro l'orecchio. Roteo gli occhi sospirando appena: questo ragazzo non si arrende mai! 《Ora che avete finito la vostra 'interessantissima' conversazione, potrei...?》 Lo guardo con la coda dell'occhio e vedo che è abbastanza impaziente. 《Ci stavi spiando, Vargas?》 《No, Ferro, non vi stavo spiando.》 《A me non sembra... e poi non ti avevo dett...》 《Lud, non fa niente...》m'intrometto con tono deciso e le rivolgo un mezzo sorriso, nel tentativo di rassicurarla. Devo vedermela io.
Non devo fuggire. Mai.
Fuggire è da codardi.
Sospira arrendevole quando vede che non cedo di fronte alla sua espressione insistente (di continuare a battibeccare con Leon, sicuramente; sembra che si diverta) e decide di lasciarci soli - trascinando Camilla, che voleva vedere come andava a finire -. Quando le ragazze scompaiono dalla mia vista, mi volto verso Leon e, portandomi le mani ai fianchi, gli domando con la voce più indifferente che riesco a fare:《Si può sapere cosa vuoi!?》 Mi guarda come se fossi uscita fuori di senno: in effetti, anch'io avrei avuto la sua stessa reazione. 《Allora?》 Sembra riprendersi dal suo stato di trance ed incrocia le braccia, cominciando:《Mi dici cosa ti è preso? Siamo stati così bene ieri, non ti capisco. E credo che non ci riuscirò mai.》 Abbasso lo sguardo e, a malincuore, ammetto a me stessa che non ha tutti i torti. Lascio ricadere mollemente le   braccia lungo i fianchi e gli domando, questa volta con la voce più incrinata: 《...se non mi capisci, allora perché continui a cercarmi?..》chiudo le palpebre socchiudendo le labbra mentre un vento gelido mi travolge. Sembra che anch'esso voglia punirmi per tutto quello che gli sto dicendo.
E che ora gli sto per dire.
《...e non dire che è perché ti attraggo o cose del genere. Conosco i ragazzi come te: competitivi e caparbi al massimo però, una volta che hanno ottenuto tutto quello che volevano, si stufano subito e gettano il premio come se fosse un giocattolo rotto...》 《Questo non è vero!》 Apro gli occhi e li punto nei suoi, stupita dal suo tono. Sembrava arrabbiato ma, dai suoi occhi, riesco a percepire anche un altro sentimento.
Tristezza.
Sicuramente legata a ciò che gli ho appena detto...
L'ho ferito.
《Non ti ho mai dato modo di pensare qualcosa del genere!...》 lasciando in sospeso la frase, mi viene vicino e, afferrandomi per le spalle, continua:《Tu mi piaci! Come devo fartelo capire!?》 Lascia la presa sulle mie spalle e questa volta posiziona le braccia sulla mia vita facendo aderire i nostri corpi. Sento già che il mio cuore sta per aumentare i suoi battiti. Però non devo starl..
 Sgrano gli occhi e, prima che potessi anche solo pensare di allontanarlo,  sento una dolce e calda pressione sulle mie labbra. Come, come faccio!? Chiudo le palpebre abbandonandomi tra le sue braccia e ricambiando quel bacio così puro dimenticandomi di tutto.
Ci siamo solo io e lui. 
  Posiziono la mano destra sulla sua clavicola e con l'altra gli    accarezzo lievemente la guancia. Uno strano calore mi pervade e mi pento immediatamente di tutto quello che gli ho detto. Si stacca lentamente e posiziona la sua fronte sulla mia. Apro gli occhi e mi ritrovo di fronte i suoi, così limpidi e cristallini che sono riusciti a farmi battere di nuovo il cuore, quando in realtà sembrava essersi spento per sempre.
 Socchiudo le labbra nel tentativo di dirgli qualcosa - di scusarmi, più che altro -, ma lui  mi precede, parlandomi con una voce quasi ipnotizzante:《Vedi? Tu sei importante per me ed io non sto giocando. È importante che tu lo sappi...》 dei singhiozzi rompono sfortunatamente la bolla che ci eravamo costruiti. Ci stacchiamo immediatamente e mi ritrovo di fronte la cornacchia. Mi passa velocemente accanto e, una volta raggiunto Leon, comincia ad abbracciarlo. Spalanco la bocca e guardo il ragazzo con cui mi sono baciata poco prima in cerca di una risposta. Sembra però  stupito e confuso quanto me.. 《Oh, Leon! Non sai quante cose brutte ch-che mi ha detto!》 《Addirittura! Che esagerazione, Ferro. E smettila di frignare come una bambina di due anni!》 Mi volto ancora più stupita verso la nuova persona arrivata, ritrovandomi di fronte una Camilla abbastanza irritata a braccia incrociate che ruota gli occhi al cielo, sbuffando. 《Cami, che...》  si gira verso di me e mi lancia un'occhiata tra il rassicurante e il malizioso. 
Sussulto.
 Non avrà...
《Oh, Vilu non ti preoccupare...》 mi fa l'occhiolino - cosa che mi fa abbassare  lo sguardo -.
 Io e il mio pudore improvviso... 
《Invece di piangere tra le braccia del ragazzo della mia amica, perché non racconti dove ti ho trovata?》 Mi volto verso di lei e la guardo interrogativa. 《Vi stava spiando!!》puntualizza, indignata.   Dal canto suo, Lara s'intromette subito, difendendosi e rispondendole con acidità:《Ma senti chi parla...》
 《Allora lo ammetti!》 《Perché non taci? Il tuo chiacchierare mi perfona i timpani...》 《Ora ti faccio vedere io, brutta gallina!》prima che potesse commettere qualche sciocchezza, le vado incontro e la trattengo per un polso. 《Andiamo...》 cercando di non guardarli ancora abbracciati, trascino a fatica la rossa, la quale voleva rimanere per:'Staccarle quelle quattro piume che ha in testa'. 


§_§_§_§_§_§



Dopo aver trascinato Cami ed averla fatta calmare prima del suono della campanella, sono andata a parlare con Angie, per ultimare gli ultimi dettagli sul mercatino. 
Si terrà tra una settimana. 
Sospiro e mi strofino una mano sul viso, stanca morta.
 Ora, il mio unico pensiero è il letto. 
Afferro lo zaino - che avevo poggiato per terra - e lo posiziono su una spalla, non prima di aver afferrato il cellulare da una delle tante cerniere (molte volte mi chiedo perché facciano tante tasche...). Mando distrattamente un messaggio a Lena avvertendola che ci vediamo direttamente a casa e, quando lo stavo per posare in tasca, mi arriva un messaggio. E il mittente è sconosciuto. Deglutisco e, tremante, clicco sull'icona. Sgrano gli occhi leggendo quello che c'è scritto:
 < Ti avevo detto di lasciarlo stare. Brutta scelta, quella di non darmi ascoltarmi. 
Ti pentirai molto presto se non farai come ti dico.
                                                                                 -D >     
  
Ma c-come fa a sapere...? Mi guardo scioccamente intorno non trovando nessuno, naturalmente.  Scuoto la testa, rassegnata passandomi nuovamente    la mano libera dal cellulare sul viso, incurante del trucco. Getto la testa all'indietro e trattengo a stento un urlo. 
Sia di sconforto che di rabbia.
Sconforto perché so che questa cosa non finirà mai.
Rabbia perché so anche che lui non mi lascerà mai fare una vita privata. 
Sospirando, infilo il cellulare nella tasca del cappotto e, stringendomi nella mia sciarpa nera, mi avvio verso casa, col timore che qualcosa o qualcuno mi spii anche lì.  

§_§_§_§_§_§


Dopo essere tornata a casa, sono stata quasi DUE ORE per imparare (..e tradurre!) gli appunti presi nell'ora di Casal...
< Aaaaah, non lo sopporto! >
< Sembra ci abbia preso per dei muli! >
< Quell'uomo deve avere problemi seri... oppure non ha relazioni sessuali da parecchio, per essere così schizzato! >
Scuoto la testa leggendo il messaggio di Cami. 
< ...ma, passando ad altri argomenti.. Vilu carissima! Non devi raccontare qualcosa alle nostre amiche? >
Giuro che domani l'ammazzo.
< No, nada de nada! ^^ > 
< Forza, non essere timida! Non ti si addice! E poi guarda che ti ho visto con Leon! >
< Questo perché era Lara che ci spiava, neh? >
Mi porto una mano in fronte e so che...
< Cosa!? Quando!? >
< E soprattutto, Come!? >
... mi faranno il   terzo grado, ora.
 Decido di raccontarle tutto, a patto che non mi tartassassero con le loro domande. 
< AAAAAAAAAAAAAAAAH, ma è bellissimo! *-* >
< Domani voglio i dettagli! > 
Ridacchio di fronte a quei messaggi: sembrano due ragazzine che guardano una love-story! Alzo il viso e il sorriso mi muore sulle labbra. Mi alzo tremante - come se fossi un robot - e mi avvicino allo specchio per poi piegare le ginocchia, avvicinandomi: sfioro con l'indice la scritta in nero fatta su esso - per poi ritrarre subito la mano - e mi rendo conto che no, non ho le allucinazioni.
 Sul piccolo specchietto che ho poggiato sulla scrivania, c'è proprio scritto a caratteri cubitali:
 'La prossima volta che osi baciarlo, lui pagherà le conseguenze delle tue azioni, tesoro'.



Nota d'autore:
Rieccomii!! :3 
Ciau, chicas! ^^ Todo bien? ^^ Spero di si, lol.xD ♡
Alloooooora(?), prima di cominciare ad annoiarvi, vorrei specificare una cosa: la storia è incentrata sulla Leonetta, le altre sono coppie secondarie (...ho una confusione in testa nel crearle, lol. No, avete capito bene, ancora non devo crearle, alcune! ^//^)... quindi... quindi... tutto qui, lol. XD ♡
Ma ora passiamo al capitolo! :3
Scopriamo all'inizio che il ragazzo è Leon (...e qui vi ho tratte tutte in inganno facendovi credere che era Diego, lol *me cattiva* xD), la litigata e il piccolo bacio Leonetta che viene interrotto da L-Lara(e.e) e da Cami. Poooi(?) lo strano messaggio firmato -D.... ma come farà a sapere quello che succede? Mmmh, si scoprirà .... 
Infine vediamo una chat delle Musical Stars, (Cami sempre il top!xD) ed una scritta alquanto inquietante su uno specchietto....
Ringrazio Crazy_YDA, gaia_leonetta03, cande_la mia vita, roxy_sole, Naxi_Falba_Love_4_Ever e DaRk EnGeL per aver recensito lo scorso capitolo! Ancora grazie per sopportarmi sempre! TwT ♥
Alla prossima! ♡

Baci ♥♥

Spring_Sun

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Capitolo 16
*** Capitolo 14 ***


...un lieve bussare mi fa girare il capo verso la porta. Afferro velocemente lo specchietto e, aprendo uno dei tanti cassetti della scrivania, lo ripongo sotto agli innumerevoli fogli che ho al suo interno. 《Un attimo...》 Lo richiudo con un rapido gesto e, cercando di assumere un espressione 'normale' - tentando di nascondere il terrore che mi sta pervadendo -, mi avvicino alla porta e la apro ritrovandomi la mamma di fronte. Sorride amorevolmente non appena mi vede. 《È pronta la cena, tesoro. Ma...》 mi guarda in faccia e nota  sicuramente la mia paura. 
Mi conosce troppo bene. 
Assume un espressione seria ed abbasso istantaneamente lo sguardo.
Sapevo che se ne sarebbe accorta.
《...è successo qualcosa?》 Sussulto e mi maledico mentalmente per non essere riuscita a nascondere le mie emozioni.
Mi schiarisco la voce e - per quello che posso, - cerco di sorriderle in maniera convincente. 《N-no, assolutamente...》so che non ci è cascata ma stranamente non ribatte niente. Chiudendomi la porta alle spalle, mi avvicino a lei che, dal canto suo, mi posiziona una mano dietro la schiena.《Allora andiamo, su...》 


§_§_§_§_§


Dopo aver mangiato poco e niente ed essermi limitata ad annuire senza, naturalmente, spiaccicare parola, mi sono alzata da tavola e, mormorando qualche scusa, sono corsa in camera mia. Sospirando, mi mordo il labbro inferiore ed, essendo sicura di essere sola (cosa abbastanza inutile), mi alzo dal letto e mi avvicino alla scrivania aprendo il primo cassetto - dove avevo messo lo specchietto -. Corrugo la fronte stupita e,   sedendomi per terra a gambe incrociate, comincio a cacciare inquietata tutte le carte ma senza risultato. Trattengo un urlo di rabbia capendo ed,   alzandomi, mi porto le mani nei capelli, tirandomi leggermente le punte, in un gesto di stizza. Mi alzo da terra sospirando abbattuta e mi avvio verso il bagno. Una volta arrivata lì, mi chiudo dentro e comincio a sciacquarmi il viso, come se così potessi togliermi il grande peso che mi porto dentro.
Come  se così potessi liberarmi di lui.
Senza neanche asciugarlo, poggio la fronte contro lo specchio: il fiato comincia a condensarsi in macchie di vapore mentre delle goccioline, cadendo su di esso, cominciano a tracciare il proprio percorso. Vorrei anch'io poter tracciare il mio, di percorso. Ma so che Diego non me lo permetterebbe mai. 
Sospirando, mi stacco e, senza neanche spogliarmi, mi getto sotto l'acqua calda della doccia, consapevole  che dopo dovrò asciugarmi e ricambiarmi il pigiama. Mi metto in un angolino e, dopo essermi 'accovacciata' su me stessa,  mi abbraccio le gambe mentre l'acqua continua a bagnarmi. E con essa, anche le lacrime cominciano a rigarmi il viso pensando che, mentre stavamo cenando, qualcuno è entrato in camera mia.
Se la mamma o Lena fossero entrate in quel preciso momento... 
E se quel qualcuno avesse fatto loro del male...
No, io non me lo sarei mai perdonato...
Ma, oltre questo peso, anche una domanda mi ronza in testa - e sono sicura che quest'ultima ha delle fondamenta poiché lui non si sarebbe mai 'avventurato' in camera mia  , col rischio che qualcuno avrebbe potuto vederlo. Lo conosco:
Agisce nell'ombra, sempre -:
Chi... chi è che lo sta aiutando? 

  ♪- ♪- ♪- ♪
<< Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo sospesa in quel buio dove lui è riuscito a mandarmi e a farmici restare per anni.
Tutt'ora, infatti, mi fa da dimora. 
Mi guardo la veste bianca e, sospirando affranta, sento già un nodo alla gola. Alzando il viso, vedo un... il suo corpo che giace a terra.
Morto.
Mi ci avvicino rapidamente e, afferrandolo per le spalle, comincio a scuoterlo: 《Su, Riprenditi! Alzati, per favore... 》 le lacrime prendono il sopravvento e vengo subito investita da una miriade di singhiozzi. Il tono di voce duro che ho usato prima lascia il posto ad uno tremolante:《...per favore. Ho bisogno di te..》 la veste comincia a tingersi di rosso ed una persona - lui - mi si avvicina. Tirando su col naso e passandomi velocemente una mano sotto ad esso, alzo lo  sguardo e, per quanto la vista sfocata me lo permetta, vedo che mi si è avvicinato ancora di più. La sua mano mi afferra con forza il mento e - come se non fosse accaduto nulla - comincia a sussurrarmi dolcemente: 《Smettila di piangerti addosso. Non serve a nulla. Ormai il tuo amichetto è morto e finalmente noi due potremo vivere in pace, senza nessuno che ci metta i bastoni fra le ruote...》ora basta... 《Com...come fai a dire certe cose? Non ti rendo conto che hai ammazzato il MIO MIGLIORE AMICO!?》 Posizionando la mano destra sul suo braccio, tolgo con un gesto abbastanza    stizzito la sua mano dal mio mento. La rabbia lascia subito il posto alla stanchezza. 
Si, stanchezza.
Sono stanca di questa situazione.
Con voce più dolce di prima, gli sussurro:《Perché non mi lasci andare? Cosa ne ricavi, tu, facendo sempre in questo  modo, comportandoti così?》《Ma come, chérie, lo sai il perché. Perché noi ci amiamo ed io lotterò fino alla fine per te...》 >>
Apro di scatto gli occhi e mi rendo conto che era un incubo. 
Uno di quelli che non avevo da parecchio. 
Ansimando, mi metto a sedere e mi porto istantaneamente una mano al cuore. Il petto è scosso da respiri alternati a singhiozzi e solo ora mi rendo conto di star piangendo. Portandomi una mano al viso, difatti, mi accorgo che esso è bagnato. Sospirando, mi alzo dal letto ed, afferrando il cellulare, lo accendo. Dopo un pò, mi arriva subito un messaggio (cosa che mi fa sgranare gli occhi dalla paura) e, tremante, trascino il dito dall'icona in su. Deglutisco a fatica e lo leggo mentalmente:
 < Credo che tu abbia capito, tesorino, cosa devi fare. 
                                                                                                                                                         -D >
Sospiro e, si, ho capito. 
< Ragazze? Ci siete? >
< Ti ammazzerei, ora come ora. Lo sai che ore sono!? >
Scuoto la testa e chiedo al gruppo:
< Avete per caso il numero di Leon? >
< Perché? >
Mi mordo il labbro ed invento una bugia sul momento. 
< Devo domandargli una cosa. Che riguarda la scuola. > 
< Ma lui non frequenta un'altra classe?  E poi  puoi domandare a noi, no? Visto che ormai ci hai svegliate... >
< Ragazze, potete darmi quel cavolo di numero si o no? >
< D'accordo, d'accordo... non ti arrabbiare... >
Sospiro e mi rendo conto di essere stata troppo dura con loro.
In fondo, non c'entrano nulla.
< Scusate. Davvero. È che questa cosa mi... 'preoccupa', ecco. Sapete che ci tengo... >
Dopo un pò, mi arriva un messaggio di Fran nella chat privata con un numero. 
< Grazie, ragazze. Siete le migliori. >
Senza neanche aspettare una loro risposta, aggiungo velocemente il numero alla mia rubbrica e, dopo averlo fatto,  clicco su:'Chiama' con qualche incertezza. Mi arriva subito all'orecchio la sua voce impastata dal sonno.《Pronto?》 《Leon, sono Violetta...》 sembra riprendersi subito nel sentire la mia voce preoccupata ma con la solita nota dura e glaciale che mi contraddistingue. 《Vilu, è successo qualcosa?》 《L-Leon io non posso più andare avanti così...》 《Che vuoi dire?》 《Questa nostra 'relazione' è sbagliata. Fa soffrire troppe persone. E fa innervosire altre...》 《Cosa stai cercando di dirmi?》 Prendo un forte respiro e continuo:《È finita, Leon. Tutto quello che c'era, se poteva definirsi un qualcosa, è finito...》 prima che potesse controbattere qualcosa, sussurro velocemente un:'Mi dispiace' prima di riagganciare. Getto il cellulare sul letto senza preoccuparmi di moderare la forza e mi porto le mani al collo. Passandomene una sul viso, sento il vibrare del telefono.
Un messaggio.
Lo afferro prontamente e, sbloccandolo, mi ritrovo il suo ennesimo messaggio:
 < Brava, amore, vedo che ci siamo capiti. Continua così e non accadrà nulla al tuo ormai ex!
                                                                                                                                                                         -D >
Ringhio tra i denti e decido di andarmi a fare una passeggiata per sbollire la rabbia e la tensione. 
Sperando di non incontrare nessuno.






Nota d'autore:
No, okay. Scusate chicas del ritardo ma la scuola mi ha ucciso. E poi ieri sera mi è venuta la febbre ma domani devo andare comunque a scuola per il compito di francese (sperando di non svenire prima, sto a pezzi). Che Dio me la mandi buona! >_<♥
Maaaa(?), per non annoiarvi ulteriormente, passiamo al capitolo! ♡
Allora, vediamo subito che qualcuno bussa alla porta della camera della nostra Vilu e lei, agitata, nasconde subito lo specchietto. Il tempo di cenare che questo scompare! O.O... lei, ovviamente, capisce che c'è qualcuno che sta aiutando Diego... uno dei suoi incubi torna a farle visita, e Vilu è scombussolata da quello che vede. Un messaggio di Diego le chiede se ha recepito il concetto e sembra proprio di si, purtroppo. Chiede alle Musical Stars - con un pò di aggressività, ma non fatele una colpa, era scombussolata poretta - se potevano darle il numero di Leon e queste l'aiutano subito. Lo chiama e decide di troncare tutto (non mi ammazzate, please!e.e, T.T) ed, infine, un ultimo messaggio di Diego che fa incazzare la Castillo già furiosa di per sé. Per questo decide do fare una passeggiata.. chi incontrerà? 
Ringrazio Bea_01, cande_la mia vita, Crazy_YDA e roxy_sole per aver recensito lo scorso capitolo! Grazie infinite, chicas! ;) ♥
Ora io mi dileguo, la Tachipirina mi aspetta!xD ♡
Alla prossima! ;D ♥

Baci dalla vostra♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 17
*** Capitolo 15 ***


... infilo velocemente un pantacollant nero ed un maglione abbastanza lungo anch'esso dello stesso colore del pantalone. Allaccio le mie converse e, prendendo il cappotto con tanto di cellulare, esco silenziosamente da casa, facendo attenzione a non svegliare nessuno.  
 
§_§_§_§

Non appena metto piede fuori dalla porta,  vengo investita dal freddo gelido della notte.
 In effetti, saranno circa le quattro, credo.
Mi stringo nel mio cappotto e comincio a camminare per le strade poco illuminate del mio quartiere. Sospirando, comincio a pensare a quanto sia stata felice con lui... 
Si, perché -  per quanto io ora lo odi - c'è stato un periodo in cui noi due eravamo felici. Avevo, si o no, quattrodici o quindici anni...


《Forza, prendimi se ci riesci!》mi alzo da terra e  lo guardo, tra il metà provocatorio e il metà giocoso, portandomi le mani sui fianchi.
 《Scommettiamo?》 Ridacchiando, comincio a correre sul prato del giardino di casa sua. So che starà scuotendo il capo e si starà alzando. In questo momento, mi definerei sicuramente...
Spensierata e felice. Ma soprattutto, innamorata alla follia.
Volto il capo all'indietro ma non lo trovo.
Rallento lentamente fermandomi e, aggrottando le sopracciglia, vago con lo sguardo alla ricerca di una chioma corvina. Una stretta intorno alla vita mi fa immediatamente sorridere. Poggio d'istinto le mie braccia  sulle sue e sento una leggera pressione sulla spalla destra, segno che ha  appena poggiato il mento su  di essa. 
Si avvicina al mio orecchio e, prima di mordermi teneramente il  lobo, mi sussurra dolcemente un:'Ti amo' che, come sempre, mi fa avvampare. Mi guardo la punta delle mie ballerine rosse ed, ancora imbarazzata, gli rispondo:《Anch'io ti amo...》



Scuoto la testa al pensiero di quella scena ed un sorriso amaro viene subito a formarsi sul mio volto. Come... come si fa a pensare che quel ragazzo così dolce, che era solito farmi trovare tutti i giorni una rosa sul tappeto fuori casa possa essere il mostro che ha ucciso il mio migliore amico? Mi siedo su una panchina e, poggiando i gomiti sulle gambe, mi sporgo col busto e poggio il mento sulla mano sinistra. Tentando di non piangere, mi riaffiora subito il suo ricordo: non era molto alto, anzi. Proprio per questo, ero solita prenderlo in giro - scherzosamente, certo -. Inoltre, portava sempre un berretto colorato che gli nascondeva un ammasso di ricci castani ed un paio di cuffie al collo. Il tutto abbellito con magliette e pantaloni coloratissimi. Ma la cosa che saltava subito all'occhio, di lui, erano i suoi occhioni nocciola vivacissimi: proprio come lui. 
Noi ci conoscevamo sin da bambini, siamo stati fratelli, non amici.
 Lui sapeva tutto di me e viceversa.
Ma forse, era questo che portò Diego a...


《Devi smetterla d'intrometterti tra di noi!》 《Senti Diego, voglio molto bene a  Violetta, l'unica cosa che sto cercando di farti capire è quella... 》 《Basta! Stai zitto!》 Compare sulle sue labbra un sorriso  da psicopatico che, sinceramente, mi provoca un brivido di paura lungo la spina dorsale.
Non l'ho mai visto comportarsi così. 
Mi nascondo dietro a Maxi, poggiando le mani sulle sue spalle, come se lui potesse in qualche modo proteggermi. Vedo che a questo mio gesto, lui sgrana gli occhi e comincia a balbettare frasi sconnesse:《Chérie... ma noi... noi... tu non puoi preferire lui a me...》 seguo con lo sguardo il movimento del suo braccio: esso, dal canto suo, si porta una mano all'interno della giacca di pelle nera e ne estrae...
Sgrano gli occhi e il respiro mi muore in gola: una... una pistola.
Con voce grave, questi dice:《Spostati subito dalla mia  chérie...》 posizionando meglio le braccia  davanti al mio corpo -in un movimento protettivo- il mio amico esclama:《No! Cosa vuoi fare?》vedo che sta per perdere la pazienza. Chiudo gli occhi e mi aggrappo ancora di più alle sue spalle.《Ti ho detto di SPOSTARTI!》
Bum.
Uno sparo mi risuona ovattato nelle orecchie. 
Un corpo morto tra le mie braccia. 
Le mani mi si sporcano di sangue. 
Il suo sangue. 
Al limite dell'estremo, emetto un urlo pieno di rabbia e dolore mentre il rumore della sirena dell'auto della polizia mi arriva distrattamente alle orecchie. Dei poliziotti fanno capolinea all'interno del capannone ma poco m'importa. 
Qualcosa di più importante è accaduto: il mio migliore amico è morto. Ed è stato il mio fidanzato, l'uomo che credevo fosse la mia anima gemella, a spararlo.
Non sapevo che quell'avvenimento mi avrebbe  cambiato la vita.



Quella notte in quel freddo capannone mi ha portato ad essere così. Una lacrima traditrice mi riga la guancia. La asciugo con un rapido movimento della mano. Ricordo che portarono Diego in prigione per un pò di tempo. 
Si, lui era ed è più grande di me di cinque anni.
Ma il padre è un uomo molto potente, quindi, da quel che ricordo, uscì subito.
Sospirando, mi mordo il labbro inferiore e prendo il cellulare dalla tasca del cappotto per controllare l'orario: spalanco gli occhi nel vedere che si sono fatte le sei. 
Si vede che quando mi riaffiorano i ricordi perdo la cognizione del tempo.
《Violetta!》 Mi giro sorridendo verso quella voce melodiosa capendo subito  che questa  appartiene a Francesca.《Hey, Fran》 si siede vicino a me e mi abbraccia, lasciandomi un bacio sulla guancia sinistra. 《Che ci fai in giro a quest'ora?》《È la stessa domanda che potrei farti io.》 Abbasso il capo ed alzo un angolo della bocca verso l'alto. Ha ragione. 《Comunque io la mattina mi sveglio sempre presto e faccio di tanto in tanto una bella passeggiata. Amo l'aria fresca di prima mattina》 《Anch'io!》 Mi sorride piacevolmente sorpresa nel trovare una cosa in comune e lo stesso faccio io. Siamo così diverse, noi due, sia negli atteggiamenti che nel carattere; per questo è un tantino strano. Dopo avermi afferato la mano, mi chiede subito:《Hai fatto colazione?》 《Uhm...no》 《Bene, andiamo, allora!》


§_§_§_§_§_§


Do un ultimo morso alla mia brioche al cioccolato e subito un sapore dolce m'invade le  papille gustative. Emetto un verso di apprezzamento e, con un fazzoletto, mi pulisco i bordi della bocca voltandomi verso Fran, che intanto aveva già finito la sua, di brioche. 《È buonissima!》 《Si! Luca è un grande, prepara le migliori brioches della città!》 Alza l'indice al cielo e chiude gli occhi, come se stesse per dire una delle sue perle di saggezza:《Non per niente è mio fratello!》 Le sorrido e all'improvviso, però mi ritorna in mente la nostra conversazione su Whatsapp. 《Senti, scusa per prima, il fatto è che...》 m'interrompe ridacchiando e scuotendo la testa,  facendo ondeggiare di conseguenza i suoi bellissimi capelli neri abbelliti da un nastro viola. 《Ma va, ti sembro arrabbiata? Si vede che eri agitata e te la sei presa senza volerlo con noi. È tutto okay. 》 mi abbraccia di scatto ed io ricambio dopo un pò, avendomi colta di sorpresa. 
Sorrido impercettibilmente pensando a quanto sia fedele e leale questa ragazza. 
So di sicuro che potrò contare su di lei.

§_§_§_§_§

Dopo aver chiaccherato un'altra oretta  con Fran, abbiamo deciso di tornarcene ognuna a casa sua, visto che si erano fatte le otto (e mamma o Lena avrebbero potuto svegliarsi). La cosa positiva è che oggi la scuola è chiusa a causa di alcune riparazioni dell'edificio, o qualcosa del genere.
Una volta arrivata all'uscio della porta di casa mia, infilo lentamente la chiave nella toppa e la giro, emettendo un lievissimo rumore. Socchiudo leggermente la porta e sospiro sollevata nel trovare il salone deserto. Mi  chiudo la porta alle spalle e mi ci poggio sopra, chiudendo gli occhi beandomi di quel silenzio. 《Dove sei stata, sorellona?》 Li apro di scatto nel sentire la voce di mia sorella. Ma... mi mordo il labbro inferiore trattenendo una risata.
 Perché? 
Semplice.
 La mia cara sorellina mi sta puntando una torcia - accesa, tra l'altro - contro, come de fosse una pistola. 《Mi stai per caso...'minacciando', Helena?》 《Si! E voglio sapere dove sei stata!》 Mi stacco dalla porta con un movimento stanco e le scompiglio i capelli ridacchiando per poi salire su, ascoltando distrattamente le sue minacce. 

§_§_§_§_§


Chiudo il libro di geografia e, sfinita, mi getto a peso morto sul letto. 
Venti pagine! VENTI PAGINE!
Chiudo le palpebre stancamente, decisa più che mai a farmi una mezz'oretta di sonno.
 Proprio mentre stavo per addormentarmi, un rumore mi fa aprire di scatto le palpebre e, mettendomi seduta, mi giro verso la finestra notando...





Nota d'autore:
La vostra pazza è tornata!!! 🎉🎊 e senza FEBBRE!!! *balla la Macarena*...
Voi come state? ^^ ♥
Spero stiate passando buone feste (...personalmente, ho una marea di compiti *vomita*... ma chissene! Non parliamo di cose tristi) ù.ù ♥
Maaa(?), passiamo al capitolo! 
Allora, qui abbiamo un capitolone! Ma vediamo un pò di riassumerlo:  quando Vilu esce di casa, questa comincia a pensare al passato: alla sua relazione con Diego (e c'è anche una piccola scena: scriverla è stata un supplizio! T.T... ma ce l'ho fatta! ^^) e al suo migliore amico... FINALMENTE SI CAPISCE CHI È!!!! È MAXI! (mi dispiace per le Naxi. Non volevo deludervi ma io l'avevo detto, di non riporre speranze T.T).. Vilu è tristissima, dal canto suo: ripensare alla sua morte la fa diventare malinconica. Ma poi incontra Fran, con cui si ha un momento amicoso(?). 
Una volta ritornata a casa, incontra quella pazza di Lena (che mi ricorda tanto qualcuno!e.e) che...uhm, la minaccia con una torcia? O.o... xD ♥
Infine, vediamo che la Castillo sente un rumore...cosa sarà? ♥
Ringrazio Crazy_YDA, roxy_sole, cande_la mia vita e Bea_01 per aver recensito lo scorso capitolo! Siete meravigliose! *si commuove* TwT ♥

Alla prossima! ♡

Baci dalla vostra ♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 18
*** Capitolo 16 ***


... un guanto in pelle nera sul davanzale della mia finestra. Mi avvicino lentamente col cuore in gola e lo afferro con mani tremanti.
Deglutisco a fatica, cercando d'ignorare la morsa che ha cominciato a stringermi lo stomaco.
Mi mordo con forza il labbro inferiore ed espiro tutta l'aria che mi si era accumulata nei polmoni, avendo evidentemente trattenuto il respiro fino ad ora inconsciamente. 
Me lo rigiro tra le mani ed, osservandolo attentamente, noto che mi è abbastanza familiare...
Spalanco gli occhi quando mi rendo conto di aver già visto qualcosa di simile indossato da... 


Mi siedo svogliatamente sulla scrivania della sua camera avvolgendomi distrattamente una ciocca bruna con un dito mentre lui si siede sul suo letto. 
È appena tornato da un'uscita con i suoi amici ed io sono appena arrivata. 
Noto che ha ancora la sua giacca di pelle. 
Il mio sguardo scivola non so perché sulle sue mani e mi si forma subito un sorrisetto furbo tanto quanto sorpreso nel vedere cosa si è messo.
《Sembrano i guanti di un serial killer...》gli faccio notare indicandoli col capo,  ridacchiando. Avendolo colto di sprovvista, mi godo la sua  espressione confusa ma al contempo divertita.
Con il suo solito sorrisetto menefreghista, mi si avvicina e avvolge le sue  braccia attorno alle mie spalle... 《Chi lo sa, forse potrei anche esserlo...》
Risi di cuore scuotendo la testa di fronte a quella battuta.
Quando in realtà battuta non era.

 

Spalanco gli occhi a quel ricordo. 
Ma questo non mi   basta, non è una prova sufficiente. 
Posizionando il guanto sul letto, cerco tremante una borsa dove nasconderlo. 
Mi maledico mentalmente per aver perso la mia abitudine di usarle.
Dopo ben cinque minuti di ricerca, trovo una borsa a tracolla rosa con una lunga catenina che usavo qualche anno fa.
Storgo il naso alla vista del colore ma poi mi convinco che sia meglio di niente. 
Afferro prontamente il guanto dal letto e con l'altra mano il cellulare, cercando un numero ben preciso nella rubbrica. Una volta trovato, mi mordo il labbro inferiore  superficialmente, avendo qualche tentennamento sulla mia convinzione iniziale nel chiederglielo.
Chiudo gli occhi sospirando pesantemente, autoconvincendomi.
Apro le palpebre e assumo un espressione sicura.
Clicco sull'icona della cornetta verde e mi posiziono il cellulare all'orecchio.
Dopo neanche due squilli, mi risponde con tono stralunato:《Violetta?》mi mordo  l'interno della guancia nell'udire la sua voce, ma mi riprendo subito dopo e, convinta, gli domando: 《Leon, possiamo vederci al solito posto?》 《Ehm... si, ma...》 《Non domandarmi niente, per favore...》 lo sento sospirare alla mia 'supplica'   per poi sussurrarmi un:"Okay". Sorrido felice:《Grazie! Puoi ora?》 《Certo. A tra poco》 tolgo il cellulare dall'orecchio e stacco la chiamata. Mi porto una mano al cuore cercando di calmare il battito del mio cuore, che a sua volta non ne vuole sapere di rallentare. 
Sbuffando, prendo il cappotto - che avevo lanciato sulla scrivania - e, dopo aver    scritto il solito bigliettino a mamma, mi avvio verso la spiaggia qui vicino.


§_§_§_§_§_§


Una volta arrivata, mi guardo intorno e lo trovo quasi subito. È poggiato vicino al muretto, guardando l'orizzonte con aria persa. 
È così bello...
 《Sei venuto》dico, con tono sorpreso dopo essermi ripresa e facendolo di conseguenza voltare nella mia direzione.   Si stacca svogliatamente dal muro e si porta le mani in tasca, non prima di essersene passata una tra i capelli - gesto che fa di consueto, da che ho notato -.  《Perché non avrei dovuto? Perché mi hai lasciato - senza un motivo - per telefono?》 Lo guardo con un espressione triste misto ad esasperazione ed inclino involontariamente il capo a destra ignorando la dolorosa sensazione che proviene dal mio cuore.《Leon...》volta lo sguardo verso il mare rendendo i suoi smeraldi ancora più belli.《Non dirmi niente... piuttosto, cosa vuoi?》 sussulto al tono della sua voce e gli sussurro involontariamente:   《N-non trattarmi così...》 《Ah, no?》 Si gira verso di me e sussulto nuovamente   nel vedere la sua espressione.
Delusa.
Furibonda.

E io non posso non dargli ragione.
《Mi dici come dovrei comportarmi!? Prima ci baciamo e dopo qualche ora mi lasci!》chiudo le palpebre, stringendole. 《L-lo so... ma non potevo fare altrimenti》《Anch'io non ho un buon passato ma non mi comporto come te!》 Le riapro e mando a farsi fottere la voce tremolante e le lacrime che minacciavano di scendere. 《Credi davvero che non lo sappia? Credi che non sappia che Diego ha a che fare qualcosa con te?》
《Confidati...》sbatto le palpebre ripetutivamente di fronte a quel tono divenuto improvvisamente dolce... ma soprattutto di fronte ad una tale richiesta... mi sta prendendo in giro!? 《Cos...》 《Comincio io?》 《N-no... se non te la senti, no...》 mi afferra le mani e mi rivolge un espressione così dolce che d'improvviso sento la gola diventarmi secca e il cuore riprendere a battere all'impazzita. 《Vieni...》e lo seguo senza replicare, andando verso il nostro scoglio.


§_§_§_§_§


Una volta esserci seduti, rivolgo lo sguardo imbarazzata alle punte delle mie converse. Lo sento prendere un respiro profondo e stringermi la mano -che non aveva mai lasciato, fino ad ora-. Mi faccio coraggio e, voltandomi verso di lui, gli dico:《Prima che inizi, devo chiederti una cosa...》mi  sciolgo delicatamente dalla sua presa ed apro la borsa, cacciandone fuori il guanto. 
Alla sua vista, vedo che Vargas spalanca gli occhi.
《Come...》 《L'ho trovato nella mia camera...》 gli rispondo, anticipandolo. 《E come ha fatto a finire nella tua camera?》distolgo lo sguardo da quelle due pozze smeraldine che sembrano capaci di leggermi dentro. 《Se non...》 《No...》 sorrido, sicura di me stessa come non mai. 
È il momento di raccontargli tutto.
Non posso più tenermelo dentro.
《Ti voglio raccontare tutto》 gli rivolgo il mio miglior sorriso, cosa che fa anche lui. 《Sapevo che un giorno o l'altro l'avresti fatto...》 mette una mano sulla mia guancia sinistra, sporgendosi per darmi un bacio a stampo  sulle labbra. 
A quel tocco, una scossa elettrica mi scorre lungo la schiena.
Sospirando per farmi coraggio, comincio:《Quando avevo quattordici anni conobbi quello che poi sarebbe stato il mio ragazzo: Diego Domiguez. Era il classico ragazzo stronzo e menefreghista,     quindi aveva un fascino tutto suo che attirava tutte. E con tutte, purtroppo, intendo anche me. Quando mi rivolse la parola per la prima volta, ricordo che balbettai facendo la figura della bambina...》 ridacchiai a quel pensiero. 《...ma lui mi trovò stranamente carina. Immagina il mio stato d'animo. Dopo esserci conosciuti, abbiamo cominciato a frequentarci. Inoltre, abbiamo passato giorni molto felici. Ma al contempo... il mio migliore amico, Maxi...》 abbasso gli occhi, incrinando pericolosamente la voce nel pronunciare il suo nome. Sento d'improvviso la sua mano afferrarmi dolcemente il mento, per poi farmi voltare nella sua direzione. 《Ehy, guardami negli occhi...》 lentamente, alzo lo sguardo e mi rispecchio in quelle iridi così cristalline.
Sembrano... tristi.
《Posso immaginare quello che Diego ha fatto al tuo amico...》 mi mordo il labbro inferiore ferocemente cercando di reprimere le lacrime che, avendo ignorato il mio volere, cominciano a rigarmi le guance. Vengo scossa dai singhiozzi nel ripensare a quella scena e mi rimprovero mentalmente per essermi mostrata così debole. 
Ma poco importa.
Due braccia calorose mi avvolgono lentamente in un abbraccio pieno di conforto e cosciente di quello che ho provato. 
Gli sarà successo sicuramente qualcosa di simile.
Ricambio timidamente la sua stretta, poggiando le mie mani chiuse a pugno sul suo petto mentre continuavo a piangere lacrime piene di dolore.
《Io ero suo amico...》sbarro gli occhi umidi nell'udire quelle   parole. Tirando lievemente su col naso, gli domando:《Che significa?》 Lo sento sospirare, mentre mi accarezza la schiena in maniera protettiva, creandomi brividi ogni qual volta la sua mano passa. 《Ero nel suo 'gruppo', purtroppo...》  incarno le sopracciglia e gli sussurro:《Ma...》 《Non ne faccio più parte da quando ha... ha sparato senza pietà a mia sorella quando si è messa in mezzo tra lui e Clement... davanti ai miei occhi》districo leggermente l'abbraccio nel sentire la sua voce triste e ferita, quel   che basta per afferrargli il viso e guardarlo negli occhi. 《Cosa?》 《Si... e non è stato facile abbandonarli... sono stato per un pò a Madrid, dovev...》 fanculo. Poggio le mie labbra sulle sue prima che finisca a parlare. Le nostre lingue cominciano una danza tutta loro mentre ci stendiamo, io sotto e lui sopra. Una leggera pressione mi fa capire che mi sta tenendo debolmente i polsi, posizionati ai lati della mia testa. 
Fanculo la mia fottuta paura.
Fanculo tutti.
Fanculo Diego e le sue minacce.
La vita è mia e ci faccio quello che voglio.
Quando entrambi sembriamo essere senza aria, si stacca per poi mordermi il labbro inferiore, facendomi uscire involontariamente un gemito. 
Sento il cuore battere a ritmi inumani. 
Ma non mi fa male, anzi. 
Lo sento leggerissimo.
E questo mi succede solo quando sto con Leon.
Posizionandomi un dolce e appassionato bacio sul collo, comincia a mordicchiare un punto ben preciso, facendomi ansimare. 
Di riflesso, porto le mie mani tra i suoi capelli, avvicinandolo ancora   di più a me.
Mi mordo il labbro inferiore: diavolo, questo ragazzo...
《Ah! Ah! Eccoti qui!》






Nota d'autore:
No, MA IO VI AMO!! SIETE TROPPO LINDE, HERMOSE Y TANTO TANTO ALTRO! TwT... ♥
La mia umile storia tra le più popolari? AAAAAAAAH, è il miglior regalo di Pasqua di sempre! E per farvi vedere la mia riconoscenza DEDICO A TUTTE VOI QUESTO CAPITOLO! *^* ♡
Allora, riassuntino del capitolone, lol! ^^... ♥
Vediamo inizialmente che Vilu ha trovato un guanto e crede che potrebbe essere di Diego... per avere la conferma decide di chiedere a Leon, dopo qualche titubanza. Arriva in spiaggia e, dopo un breve litigio, i due si confessano i propri passati. Infine, viene una scena Ajahahajajajajajjwwhiwwkwkskk!!! *-* ♥
Spero vi sia piaciuta! ^^ ♡
Ringrazio le mie pucciosissime amiche  cande_la mia vita, Bea_01, Crazy_YDA, roxy_sole e jortini_leonetta03  per aver recensito (le quali mi sopportano sempre!e.exD) e anche voi che avete inserito la storia tra le preferite! VE QUIERO, A TODOS!!!!! ♥♥♥

Alla prossima ♥♡♥

Baci dalla vostra♥♥

Spring_Sun

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Capitolo 19
*** Capitolo 17 ***


... spalanco gli occhi nel riconoscere subito quel tono così squillante che non potrebbe non appartenere a    quell'impicciona di mia sorella. 
Velocemente, mi scrollo Leon di dosso e mi alzo,aggiustandomi la maglia con un gesto secco.
 《Che vuoi, sorella?》 Mi rivolge un sorriso malizioso che mi fa innervosire non poco. 
È irritante.
《Ti stavo cercando... ma vedo che sei impegnata, quindi...》 sbuffo annoiata ed incrocio le braccia al petto, alzando un sopracciglio stizzita. 
Apro la bocca pronta per controbbattere qualcosa  ma vengo preceduta:《E cosa volevi?》 Sbarro gli occhi e mi giro verso Leon guardandolo come per dire:"Non credo siano problemi tuoi".
 Ma lui sembra evitare quest'occhiataccia. 
Anzi.
D'improvviso, sento un braccio circondarmi le spalle, cosa che mi fa sussultare dalla sorpresa e fa ridacchiare divertita mia sorella. 《Che bella coppietta...》 giuro che se non la finisce, do fuoco alla sua collezione di nastri per capelli. 
Cerco, quindi, a mia volta di stuzzicarla con battutine su Calixto, ma prima che potessi farlo, quella traditrice controlla velocemente l'orario sul  cellulare e ci liquida con un:"È tardi. Devo scappare!", non prima di avermi fatto l'occhiolino.
So per certo di avere un tic nervoso all'occhio e questo non è un buon segno. 
Per lei, certo. 
Dovrò pur vedere Calixto in giro, no? 
E, non appena mi capitano entrambi sotto tiro, giuro che la farò imbarazzare così tanto da non farla uscire di casa per un mese.
Con questi pensieri -non proprio   da 'brava sorella' in testa-, non mi ero resa conto di avere ancora Leon di fianco.
Con un braccio poggiato sulle mie spalle.
Quando realizzo il tutto, comincio stranamente a sentirmi a disagio.
Disagio dovuto a... prima.
Mi mordo il labbro inferiore freneticamente -alternando la forza che uso nel compiere quel gesto- mentre il mio sguardo si posa sulle  converse. 
Un giorno dovrò farmi una fotografia di questa visuale, viste le tante volte che la osservo.
《I-io dovrei andar...》 prima che  potessi finire la frase, Leon mi afferra il polso e mi fa girare delicatamente verso di lui, facendomi  rimanere non poco stupita. 《Allora, dov'eravamo rimasti?》 Guardo stupefatta quei suoi smeraldi intrisi di malizia.
Si, stupefatta.
Perché non mi aveva mai rivolto uno sguardo così. 
Ingoio a fatica il groppo alla gola che mi si era formato mentre dei brividi mi pervadono un pò dappertutto, portando il mio battito cardiaco ad aumentare notevolmente.
Ignorando la strana senzazione di calore che ha incominciato ad espandersi nel basso ventre, comincio ad ansimare sorpresa, nel sentire la sua lingua calda sul mio collo. 
Mi mordo l'interno della guancia e poggio le mie mani sulle sue spalle. 
Credo abbia capito quale sia il mio punto debole.
Non cosciente di ciò che faccio, gli afferro il viso e premo le mie labbra sulle sue, dando così vita ad un bacio appassionato ma al contempo intriso -a tratti- di quella dolcezza che da sempre lo contraddistingue.
Gli circondo di scatto la vita con   le mie gambe, gesto che lo fa sorridere, mentre mi afferra prontamente per non farmi cadere.
Sembro completamente fuori di me, la ragione è partita da tempo e non ho intenzione di andarla a riprendere.
Sto seguendo il mio cuore, che, dopo tempo, sta cominciando a battere per qualcun'altro.
Quando sento che ormai l'aria sta per terminare, mi stacco dalle sue labbra ed, ancora ansimante, gli sussurro:《Vargas, non credi si stia facendo tardi?》 《Io credo piuttosto che dovremo fregarcene altamente dell'orario...》 ridacchio a quella frase, scuotendo di riflesso il capo. 《Sei bellissima...》 lo guardo negli occhi e sorrido, felice nell'aver trovato sincerità invece che ironia, cosa che mi porta   abbracciarlo di riflesso. 《Ehm... vedi amore io potrei stare tutta la vita così, ma comprendimi... non sei una piuma...》 rido divertita e poggio lentamente i piedi a terra, non prima di avergli dato un leggero pugno sul braccio facendo la finta offesa. 
Però...
Con un sorrisetto furbo, gli domando:《Come mi hai chiamata?》 Aggrotta inizialmente le sopracciglia e solo in un secondo momento capisce.
 Mi sorride e, posizionando un braccio intorno al collo,  mi lascia un debole bacio sulle labbra, non prima di avermi sussurrato:《Ti ho chiamata amore... 》.

§_§_§_§

Mi abbraccio ancora di più il cuscino, sclerando come una tredicenne in calore. Dopo 'quello', Leon mi ha accompagnata a casa e il tragitto è stato un alternarsi di baci e carezze continue. 
Aaah, quel ragazzo è così... così...
《Violetta Castillo!》 Mi volto verso la    porta e scorgo la minuta figura di mia sorella. Sbuffo seccata e mi metto a sedere sul letto:《Che c'è?》 Spalanca gli occhi e mi guarda com se fossi matta. 《Che c'è!? Voglio sapere cos'è successo quando me ne sono andata... e non dirmi 'niente' perché i succhiotti parlano da soli》 muto d'un tratto la mia espressione -che era diventata squallida al tono di voce con cui aveva detto quel 'niente'- e diventa meravigliata. Mi porto d'istinto una mano al collo e ribatto, con tono stridulo:《Questi non sono affari tuoi! E poi, io non vengo certo a chiederti cosa fate tu e Calixto...》 arrossisce di botto nel sentire quel cognome ed abbassa lo sguardo, portandosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
 Alzo un angolo della bocca e continuo:《Appunto. Ma... noto che non sono l'unica ad avere dei succhiotti, a quanto pare》 ridacchio divertita al massimo di fronte alla sua espressione.
 È così imbarazzata da far tenerezza. 
Mi afferra le mani e mi chiede, quasi supplicando:《Non dire niente a mamma, per favore...》 《Ho la bocca sigillata!》 Sorride, ritornando radiosa come suo solito, e mi abbraccia calorosamente. 
Ricambio, accarezzandole  i capelli,  e non posso fare a meno di pensare a quanto le voglia bene, nonostante tutti i nostri battibecchi.

§_§_§_§_§

Dopo aver cenato ed aiutato la mamma -come nostro solito- a sparecchiare, io e Lena ci siamo ritirate nelle nostre camere. 
Saranno circa le undici e, da una buona mezz'ora, sto chattando con le ragazze.
< Ragazze, che ne dite di organizzare    un'uscita come l'altra volta? >
< Per me è okay, basta che non vi addormentate di nuovo xD >
Ridacchio al messaggio della Ferro. 
< D'accordo con Lud! >
< Vaaa bene, che ne dite di questo fine settimana? >
< Si, ma dove andiamo? >
< Questo sabato, un ragazzo della nostra scuola -ricco da far schifo, sottolineo-, organizzerà un Beach Party non so dove... ma non ci metto molto a scoprirlo... >
< Ma se non c'invita? >
< Vilu carissima, mai sentito parlare di 'imbucarsi'? >
Spalanco gli occhi nel leggere quella parola.
È ufficiale: questa ragazza è PAZZA.
< No! Io non lo farò! >
< Andiamo, sarà divertente! >
Pardon, ho sbagliato. 
Queste ragazze sono PAZZE.
< Ti preeego! *-* >
< Fallo per le tue migliori amiche! >
Sospiro e decido di chiedere il parere dell'italiana:
< Fran? >
< Non facciamo niente di male, in fondo... >
< Già... >
< Quuuindi... >
< OKAY! Basta che la smettete! >
Mi passo una mano sulla fronte, esasperata.
< SI! LUD, SIAMO GRANDIOSE! >
< Ehm.. mi ha convinto Fran... >
< YEEEP! >
< Non farci caso, Vilu xD >
< Non le facevo così pazze... magari Cami, ma anche Lud... >
< Già... siamo le più razionali del gruppo! xD >
< Volevi dire le più secchione del gruppo U.U >
< Ehy, anche Lud studia. Qui l'unica svogliata sei tu! >
< Oookay, ragazze, vi ricordo che domani c'è scuola... quindi io tolgo le tende! >
In effetti, è quasi mezzanotte.
< Anch'io! Notte, chicas! ♥ >
< Vedete? Questo intendevo! > 
Scuoto il capo ridacchiando nel leggere quell'ultimo messaggio, per poi spegnere il cellulare ed andare a coricarmi col sorriso sulle labbra. 




Nota d'autore:
E rieccomi quii!!!! Di nuovo l'influenza, yep!! *Comicità RIP* Ma a voi non vi interessa. Almeno avete capito che sono un ospedale vivente, lol xD
Allora (?), non so se sia una schifezza o meno, ma ci tenevo a pubblicare... l'ho scritto in piena influenza, siate clementi, lol xD ♥
Riassunto ^^: vediamo inizialmente che il rompipalle non è altro che Lena ma che, fortunatamente, toglie subito le tende lol xD. Poooi, una scena AJAJAJQUQIWISBSKWLWKWK che non sto qui a commentare! Voglio sentire i vostri, di commenti! ^^ ♥
Pooi, ancora Lena che da fastidio ma che poi si imbarazza facendola diventare tenera agli occhi di Vilu ed infine una chat delle Musical Stars.
Per una volta, non ho voluto mettere suspance, quindi credo sia OKAY. XD ♥
Ringrazio Crazy_YDA, Bea_01, cande_la mia vita e DaRk EnGeL per aver recensito lo scorso capitolo.
 Come sempre: GRAZIEEEE, MI RIEMPITE IL CUORE DI GIOIA! TwT ♥

Alla prossima! ♥♡♥

Baci dalla vostra♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 20
*** Capitolo 18 ***


...《Sentite, non credo che...》 《Ah, ma smettila!》sospiro per l'ennesima volta ed incrocio le braccia al petto.
Cosa sta succedendo?
 Semplice.
Quelle due pazze di Cami e Lud hanno attuato un 'piano', se così si può definire: cercare il cellulare di quel ragazzo della festa in spiaggia -mi sembra si chiami Federico, o qualcosa del genere- nella ricreazione, cioè quando tutti stanno nell'atrio e controllare dove e quando si terrà questo stra-maledettissimo party. 
Sin dall'inizio l'ho ritenuto qualcosa stupido e senza senso; insomma, se dovessero scoprirci succederebbe il finimondo!
《Allora, Fran e Lud, voi controllate che non arrivi nessuno... io e Vilu cercheremo lo zaino di Bianchi. Da quel che so, rimane sempre il cellulare in classe quindi non dovremo trovare ostacoli...》 《Ragazze, vi rendete conto di quello che stiamo facendo!? Fran, aiutami a farle ragionare!》 Mi giro verso la mora e la guardo supplicante. 《Andiamo Vilu, non stiamo ammazzando nessuno...》 spalanco gli occhi e la guardo basita: dov'è finita la mia amica responsabile!?
《Forza, non abbiamo tutto il giorno!》  Così dicendo, Cami mi afferra il braccio e mi trascina nell'aula di fronte a noi.

§_§_§_§

《Non credo...》 la sento sospirare pesantemente, cosa che mi fa interrompere la frase. 《Aiutami a cercare questo cellulare invece di replicare sempre!》 Sbuffo a quelle parole e, senza voglia, comincio ad aiutarla.

....

Controllo l'ennesimo zaino e, proprio quando stavo per arrendermi, noto   qualcosa di nero sotto ad un banco. 
È IL CELLULARE!
《L'ho trovatoo!!》 Lo afferro e lo alzo in aria come fosse un trofeo e Cami mi viene incontro, abbracciandomi. 《Ma tu sei un genio!》 《Grazie, grazie...》 《E sei modesta!》 Ridiamo divertite entrambe ma qualcosa ci fa morire il sorriso sulle labbra. 
La campanella di fine ricreazione. 
《Non possiamo controllare ora!》La guardo e non posso fare a meno di annuire, concordando le sue parole. 《Quindi che si fa?》 Sorride furbamente alle mie parole e mi risponde   con tono ovvio:《Semplice. Lo prenderemo "in prestito". Ci penserò io a restituirlo,  non preoccuparti》 mi fa l'occhiolino e, prima che potessi anche solo pensare di replicare, mi -anzi, ci- trascina nel retro scuola.


§_§_§_§_§


《Sapete che stiamo saltando la lezione, vero?》 Mi siedo sulla nostra solita panchina gettando la testa all'indietro e prendendo dei grossi respiri, sfinita dalla corsa. 《Andiamo, che sarà mai... su, piuttosto, cerchiamo di sbloccare questo maledetto cellulare!》
《So io il suo codice di sblocco. In fin dei conti, è un mio grande amico》 spalanchiamo gli occhi e ci voltiamo quasi contemporaneamente verso quella voce così familiare.
Leon.
Ancora titubante, Lud trova quel coraggio che manca ad ognuna di noi nel rispondergli:《Ehm... Vargas se sai come sbloccarlo, perché non ci dai una mano, neh?》 
Mi mordo il labbro inferiore guardando l'imbarazzo della situazione misto al disagio nel quale si trova Lud.
Non l'ho mai vista così prima d'ora.
Vedendo che Leon non accennava la minima   reazione -escluso il  solito gesto della mano nei capelli-, decido di intervenire io, non prima di aver abbassato lo sguardo:《Ragazze, potete lasciarci soli?》
《Ma...》 guardo subito Lud,  come per dire:"È tutto okay. Me ne occupo io", occhiata che sembra cogliere al volo. 
Difatti, invita -per non dire, trascina- subito   le altre all'interno dell'istituto.
Non appena esse scompaiono dalla mia vista, sospiro abbastanza tesa e mi alzo. 《Senti Leon, ti giuro che io non c'entro niente in tutto questo, è stata un'idea di Cami e...》 mi rivolge subito un espressione tranquilla e mi sorride, avvicinandosi a me e avvolgendomi -come suo solito- i fianchi. 
Guardo interrogativa quelle iridi cristalline, che mi fissano come fanno sempre: 《Cos...》 《Pensi davvero che me la prenda? Ti conosco e so che tu non faresti mai niente del genere. Mi fido di te...》 rielaboro il tutto e gli sorrido felice, buttandogli le braccia al collo. 
Si fida di me...
《Ti amo》 spalanco gli occhi, meravigliata come   non mai a quelle parole, e mi allontano, quel tanto che basta dal guardarlo negli occhi. 《Cosa!?》 
Sorride e mi accarezza una guancia:《Si, mi sei sempre piaciuta e negli ultimi periodi ho capito che quando mi sei vicina ho una voglia matta di baciarti e di  gridare al mondo quanto tu sia bella... insomma, non sono molto bravo in queste cose, sta di fatto che...》 non lo lascio continuare che mi avvento famelica sulle sue labbra.
Sto prendendo il vizio d'interromperlo sempre, ultimamente.
Porto le mani fra i   suoi capelli e comincio a tirargli leggermente le punte, scompigliandoli. 
Le nostre lingue iniziano una danza passionale e il mio cuore sembra battere in sincronia ai loro movimenti.
Questo mi fa capire che anch'io nutro un profondo sentimento verso di lui.
Provo AMORE.
Mi stacco leggermente da lui, quel tanto da far sfiorare ancora le nostre labbra gonfie dal bacio datoci poc'anzi e da far combaciare le nostre fronti.
 《Anch'io ti amo...》 gli sussurro, un mormorio appena udibile ma che però  lui  riesce a percepire.
Avvolgendomi la vita con le braccia, mi fa fare un mezzo giro, cosa che mi fa sorridere. 
Sento il cuore leggerissimo, come se fosse una piuma, una sensazione di benessere che non provavo da molto, troppo tempo.
Una volta ritornata a terra, i nostri sguardi si scontrano e s'incastrano perfettamente come due pezzi di un puzzle. 
Mi si avvicina e, mordicchiandomi il lobo, mi sussurra rocamente all'orecchio qualcosa, ma che non riesco a percepire poiché la sua vicinanza mi manda in uno stato di trance assoluta. 
SII, VOGLIAMO IL BIS!
Ci giriamo quasi contemporaneamente e notiamo tre figure cadere rovinosamente a terra.
 《Ohi, ohi, Cami la prossima volta che vuoi saltare, avvertici e ti metti sopra, non sotto!》l'italiana annuisce alle parole della bionda e si alza a fatica, massaggiandosi la testa:《Infatti, che botta!》
Mi schiarisco la gola per attirare la loro attenzione e, difatti, si voltano tutte verso di me. Incrocio le braccia al petto e le  chiedo:《Ma voi non eravate entrate? E soprattutto: non è che ci stavate spiando, per caso?》 
 Domanda ovvia.
Ma voglio divertirmi.
《Ehm... no, assolutamente...》 mi risponde Cami, ridacchiando nervosamente e portandosi una mano dietro la nuca. 《Oh, ma guarda come si è fatto tardi! Dobbiamo andare, ciao!!》 Guardo divertita la loro "fuga" e scuoto la testa, ridacchiando.
Che pazze.
Mi giro verso Leon e gli sorrido:《Andiamo?》 Incurva le labbra e, afferrandomi una mano per intrecciarla con la sua, annuisce in segno di consenso.
Non sapevo che però qualcuno ci ha guardato per tutto il tempo.
E questo 'qualcuno' non sono le mie amiche.








Nota d'autore:
SONO FELICE. 
PERCHÉ? 
Alloooora, stavo pensando alla scuola (giusto per deprimermi ancora di più lol xD) e mi sono resa conto che manca pochissimo (nonostante io abbia da fare l'esame, ma vabbé, DETTAGLI XD)...
Non vedo l'ora che finisca, così posso scrivere tutti i giorni *0* ♥
Oookay, tralasciando i miei scleri, iniziamo! ^^
Vediamo che inizialmente le nostre ragazze attuano un piano -a cui Vilu è contraria xD- per sapere quando si terrà la festa (si scopre inoltre chi è il ragazzo stra-ricco: NUOVA COPPIA IN ARRIVO, TENETEVI PRONTE! ^_=) ♥
Riescono nel loro intento ma vengono sgamate in tempo zero da Leon.
Vilu chiede alle ragazze se può rimanere sola con lui ed è proprio allora che il nostro Vargas si dichiara, facendo chiarire così i sentimenti della Castillo. *-*... 
A rovinare tutto ci pensano quelle rompiballe ficcanaso delle sue amiche, ma vabbé.
Infine una frase inquietante... chi sarà?
Ringrazio cande_la mia vita, jortini_leonetta03, roxy_sole, Bea_01 e Crazy_YDA! Grazie ragazze!!!! TwT ^^ ♥

Alla prossima! ^_= ♥

Baci dalla vostra ♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 21
*** Capitolo 19 ***


... 《Eravate bellissimi, tu e Leon!》A quel commento,  Lud annuisce dando man forte a Cami, sospirando sognante: 《Dovevi vedere com'eravate presi!》
 Determinata più che mai a far terminare quei commenti alquanto  imbarazzanti, decido di cambiare argomento, sperando che le ragazze si focalizzino su altro:《Ehm.. ragazze, non pensate che dovremmo ridare il cellulare a quel ragazzo?》a queste parole, tutt'e tre si voltano verso di me, spalancando gli occhi. Aggrotto le sopracciglia, inclinando il capo:《Che c'è,  non possiamo tenerlo per sempre!》passandosi una mano sulla fronte, la rossa mi risponde con stupore:《Oh  mio Dio, me n'ero dimenticata!》Fran mi si avvicina, mordicchiandosi nervosamente l'unghia del pollice destro:《E ora che si fa? Si sarà senz'altro reso conto che il cellulare...》 《Si Fran, lo so...》 cacciando il cellulare dalla borsa, Cami ci invita a sederci vicino a lei. 《Allora, idee? Che razza password  può aver messo?》 《Ehm...》 ci giriamo tutte verso Lud, che stava giocando con la sua lunga coda dorata. 《Perché non provate semplicemente con quattro zeri?》
 Scommetto che sia io che le altre la stiamo guardando come se fosse una pazza appena uscita da un manicomio.
Beh, pazza è sempre stata ma mai così tanto.
Ridacchiando divertita, la Torres le risponde:《Ma dai, ti pare che qualcuno con un minimo di cervello metterebbe una password così stupida?》
 《Provare non costa nulla, no?》rifletto sulla domanda appena pronunciata dalla Ferro e mi rendo conto che  effettivamente è vero. 
Tentar non nuoce.
E poi, se abbiamo un pò di fortuna, potrebbe anche risultare corretta. 
Poggio d'istinto una mano sulla spalla della rossa invogliandola a provare e lei sembra capire la mia richiesta. 
Mi mordo il labbro inferiore e chiudo le palpebre, pregando mentalmente che sia quella giusta.
Due secondi dopo, l'urlo di Cami me le fa aprire di scatto e sorrido trionfante nel vedere il cellulare sbloccato. 
Mi giro verso la bionda -notando di sfuggita lo sguardo stupito di Fran- e la guardo sorpresa:《Ma tu sei un genio!》 Dal canto suo, lei mi rivolge un occhiolino, accompagnato da un: 《Beh, talvolta le soluzioni stupide sono le migliori!》


§_§_§_§_§


Dopo aver cercato tutte le informazioni che ci servivano, abbiamo ridato il cellulare a Bianchi -con la scusa di averlo trovato a terra a cui stranamente ha creduto- e ora, nonostante le ore scolastiche siano terminate, sto parlando con Angie per rivedere gli ultimi dettagli per il mercatino. 
《Non manca nulla, giusto?》 Chiedo, sorridendo soddisfatta nel vedere che il lavoro che abbiamo fatto ha dato i suoi frutti. La professoressa mi rivolge un sorriso e mi risponde:《Si, oltre a distribuire i volantini, è tutto okay. Però manca l'ultimo particolare per far sì che tutto sia perfetto...》 
Vedendo la mia espressione curiosa, ridacchia e mi afferra delicatamente la mano, fino a farmi arrivare dinanzi ad un interruttore. Alzo un angolo della bocca, capendo.
Le luci.
《Fallo tu》 mi giro verso di lei e  annuisco. 
Clicco sul pulsante e una  miriade luci colorate pervade il giardino. 
L'abbiamo allestito con tante  bancarelle su cui abbiamo messo in ordine i vari libri.
-Mi sono occupata personalmente di riassettare quelli che potevano essere riutilizzati e devo dire che il risultato è stato alquanto soddisfacente-.
 Le lanterne posizionate disordinatamente tra l'erba emettono luci diverse piuttosto accese: dal verde al rosa, dal blu al giallo. 
D'improvviso, sento un braccio circondarmi le spalle, cosa che mi fa svegliare dal mio stato di trance. 
Ricambio immediatamente quel gesto, inclinando la testa sulla spalla della Saramego.
Le voglio un bene infinito, quasi come se fosse una seconda mamma.
Cosa che diventerà presto, se le cose andranno per il verso giusto.
Si, avete capito bene: Angie si sta frequentando con zio Pablo e, da quel che so, sono molto felici insieme! 
Sono contenta per entrambi, anche perché la professoressa merita il meglio dopo quello che ha passato: infatti, da quel che so, non ha avuto un'adolescenza tutta rose e fiori... come me, del resto.
Siamo unite da un filo invisibile che, pian piano, sta diventando sempre più percepibile e, di questo, ne sono stra-felice.


§_§_§_§_§


Canticchio distrattamente le parole di 'Call me when you're sober' degli Evanescence mentre focalizzo tutta la mia attenzione ad un sassolino posto al centro del sentiero  su cui sto camminando.

Should I let you fall?
 Lose it all? 
So maybe you can remember yourself.
 

Mi piacerebbe avere le redini della mia vita, e ci sto provando, ma sembro sempre un burattino nelle mani di Diego. 
Con tutta la rabbia che ho in corpo, do un calcio al ciottolo, facendo alzare di conseguenza una nuvola di polvere.
Emetto un gemito strozzato ripensando a lui e a tutto quello che ho passato, fermandomi al centro della stradina. 

Don't cry to me.
 If you loved me, You would be here with me. 
You want me, Come find me.
 Make up your mind.  


Mordendomi a forza il labbro inferiore, tolgo con un gesto di stizza gli auricolari rossi dalle orecchie, mettendo in pausa la musica. 
Gettando la testa all'indietro e prendendo un grosso respiro, mi rendo conto che arrabbiarsi così non porta a nulla.
Mi passo la lingua sulle labbra screpolate per umidirle e sento un sapore ferreo provenire da esse. 
Sangue.
Devo averle morse troppo forte, mi sa.
《Chi sono?》
Sorrido come un ebete nel sentire la sua voce e la sua stretta intorno alla mia vita.
La frustrazione e la rabbia che prima provavo sembrano essere svanite, lasciando il posto ad una leggera sensazione di pace.
Posiziono di scatto le mie braccia sulle sue mentre lui comincia a darmi dei teneri baci lungo la linea del collo. 《Dove sei stata, oggi? Non sono riuscito a trovarti...》 prima che potessi rispondergli, mi si avvicina all'orecchio, sussurrandomi rocamente:《... mi sei mancata, lo sai?》socchiudo gli occhi e scommetto che, vista da fuori, sembrerò una mezza drogata. 
Ma poco importa.
Sussulto ed emetto un gemito silenzioso nel sentire le sue  labbra sul mio lobo.
Rieccolo.
Il solito batticuore torna a farsi sentire, ogni volta più chiaro e più veloce. 
《L-Leon...》 
Come, come fa a farmi dimenticare di tutto e di tutti con dei semplici baci? 
Getto la testa all'indietro posizionandola sulla sua spalla mentre lui continua a lasciarmi dei baci infuocati sulla mia pella nuda. 
Si, perché, facendo più caldo degli altri giorni, avevo deciso di lasciare il mio cappotto a casa e di mettere una maglia monospalla nera. 
Non ce la faccio più. 
Girandomi tra le sue braccia, ci ritroviamo di fronte e mi specchio in quei smeraldi che tanto amo. 
Afferrandogli il viso, mi avvento sulle sue labbra, mordicchiandogli il labbro inferiore e facendolo gemere. 
Prima di far combaciare per l'ennesima volta le nostre labbra, lo sento sussurrarmi un:'Ti amo', cosa che mi fa emozionare più di quanto non lo sia già.
Anch'io lo amo.
Come non avevo mai amato nessuno, nemmeno Diego.
Passionale, dolce e maturo.
Ecco come definirei in tre aggettivi il nostro amore. 
Faccio scontrare di scatto e inconsciamente le nostre intimità, cosa che mi provoca dei brividi di piacere lungo la spina dorsale.
《V-Vilu... non so per quanto riuscirò a trattenermi》 ridacchio a quella frase e, afferrandolo per il colletto della sua camicia blu, gli sussurro provocatoriamente:《E non farlo, allora...》 mi accarezza delicatamente la guancia, per poi afferrarmi la mano:《Si, ma non voglio che la nostra prima volta sia qui》 ridacchiando, non posso far altro che annuire e, alzando le nostre mani intrecciate per guardarle meglio, osservo felice:《Chi l'avrebbe mai detto... sono la ragazza più felice del mondo, lo sai?》
 Scuote il capo a quell'affermazione e, portandosi la mia mano alle sue labbra, mi lascia un debole bacio sul dorso -cosa che mi fa arrossire- e mi sussurra, avvicinandomi di più a lui:《Sono io ad essere quello fortunato, invece》.


§_§_§_§


《Ci vediamo domani, allora?》dopo aver passeggiato un altro pò, Leon si è offerto di accompagnarmi a casa.
Sorride raggiante, come solo lui sa fare, e annuisce.
Prima che potessi anche solo pensare di avvicinarmi a lui, una voce molto familiare mi blocca sul posto, facendomi diventare una statua di sale inespressiva:《Vedo che, nonostante gli innumerevoli messaggi, continui a fare di testa tua, chérie...》...




Nota d'autore:
STOP! Non mi linciate, posso spiegare! ^\\^
Ho avuto dei problemi personali alquanto pesanti negli ultimi tempi e la testa per scrivere non c'è stata. Sono stata aiutata a superare questo periodo brutto da alcune ragazze in particolare, come Crazy_YDA e Bea_01, a cui dedico questo capitolo! Grazie infinite ragazze! ♥♥♥
Tutti: ...e dopo? 
Beh, mi sono messa a leggere! ^-^ *caduta generale*... andiamo, siate comprensive! ^-^ ♥
 ...
.......
XD. ♥
Alloora, partiamo! ^^ 
All'inizio abbiamo una rimpatriata tra amiche, dove riescono a trovare le informazioni che servivano e a svignarsela... certo che Federico ha una fantasia molto... 'vasta', non trovate? X"D ♥
Poooi, il momento tra Angie e Vilu, dove finalmente capiamo che la Castillo può ritornarsene a casa come tutti, nel doposcuola... ah, no? Pardon xD ♥
La scena Leonettosa... *0* aww, aspetto con ansia i vostri scleri! *^* ♥
Ringrazio cande_la mia vita, roxy_sole, Bea_01 e Crazy_YDA per aver recensito! Grazie, come sempre chicas! ^_= ♥

PS: Come avrete notato, non ho messo una strofa della canzone: questo perché significa che laparte dove lei riflette la canzone va avanti! ^^... ah, Crazy, eccolo l'aggiornamento -.-" xD ;3 <3

Alla prossima! ;3 ♥

Baci dalla vostra ♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 22
*** Capitolo 20 ***


... deglutendo a fatica, mi giro verso quella voce troppo familiare dando, di conseguenza, le spalle a Leon - il quale sembrava scosso quanto me -. 
Ed eccolo lì, appoggiato al tronco di un albero intento a  fissarci con quel suo ghigno strafottente stampato in faccia, che io  tanto odio.
Prendendo un bel respiro nel tentativo di farmi coraggio, cerco di equilibrare la voce mentalmente, visto che le menzogne non fanno propriamente per me:《N-non credere di avermi fatto paura. Quei messaggi erano alquanto ridicoli, sai...》 nonostante la titubanza iniziale, sono riuscita perfettamente a nascondere la mia paura con una maschera di freddezza assoluta.
Quella che mi contraddistingue da sempre, in fondo.
Punto i miei occhi gelidi nei suoi,  questi ultimi di un verde ipnotico che mi fissano con finta ilarità.
Si perché, con gli anni, ho imparato che quel suo scherzare sempre è solo apparenza, proprio come la mia attuale indifferenza verso il prossimo.
Apparenza che però, a quanto vedo, riusciamo a gestire perfettamente e a farcela calzare a pennello. 
《...T-Tu cosa?》
La nostra sfida di sguardi viene però interrotta da un Leon alquanto confuso.
Confusione mista a rabbia, da quel che riesco a percepire. 
《Perché non lo sapevi, fratello? Ho "inviato" una serie di avvisi a Vilu per farle capire che la vostra relazione deve  finire. Ma sembra non riuscire a metabolizzare bene il messaggio, vero chérie?》 
Mi mordo il labbro inferiore stringendo i pugni a tal punto da far  diventare le nocche bianche.
Chiudo le palpebre e, sospirando, tento di calmarmi anche perché, se ora dessi retta al mio cervello e quindi mi lanciassi verso di lui per prenderlo a pugni, Diego  avrebbe la meglio.
《Cerca di smetterla, Diego.  Ti sconsiglio di metterti contro di me, sappiamo entrambi quello di cui sono capace...》 il suo tono di voce così profondo ma al contempo duro come l'acciaio mi provoca un brivido di terrore lungo la spina dorsale. 
Stupita, giro il capo verso Leon e, avendolo vicino, noto che i suoi muscoli sono tesi come una corda di violino mentre gli occhi, sempre così lucenti e pieni di vita, si sono oscurati, come quando le tenebre sovrastano la luce.
Mordendomi il labbro inferiore, mi rendo conto che straordinatamente anche Diego è diventato incredibilmente serio.
Sembrano sul piede di guerra, una mossa falsa e si scatenerebbe una rissa.
La tensione infatti si potrebbe tagliare con il coltello.
Non voglio che qualcuno si faccia male, però... d'altro canto, non posso continuare  a vivere così.
Poso una mano sul braccio destro di Leon, sentendolo rilassarsi sotto il mio tocco.
Incurvo impercettibilmente le labbra e non posso fare a meno di pensare a quanto sia fortunata ad avere un ragazzo che mi ama.
《Andiamo Leon, non è il momento...》 così dicendo, gli prendo delicatamente il polso e comincio a camminare al lato opposto del sentiero trascinandolo con me, sentendo un lieve ridacchiare alle mie spalle. 
Prima di svoltare l'angolo, gli lancio una  breve occhiata e lo vedo sussurrarmi una frase che mi fa rabbrividire : < La prossima volta non mi scapperai, chérie... >.

E non sapevo però che quelle parole erano dannatamente vere. 



§_§_§_§_§_§



Una volta arrivati al nostro parco, lascio la presa dal suo braccio e lo invito a sedersi vicino a me sull'erba  in una muta richiesta.
Restiamo per un bel pò senza parlare, beandoci di quella pace e dei rumori della radura. 
《Perché mi hai fermato?》 Mi volto lentamente verso di lui, vedendo però che si ostenta a tenere il capo abbassato.
Sospiro stendendomi sul prato e portandomi le mani sul grembo: 《Beh, perché non volevo che tu... si, insomma, che tu potessi farti male. So che te la saresti cavata ma...》 
Vedendomi in difficoltà, si stende anch'esso, mettendosi sul fianco - in modo da guardarmi in faccia - e poggia la testa sulla mano, mentre naturalmente  aveva piegato il braccio. 
《...ma?》 Mi giro quel tanto da guardarlo in faccia e sbotto preoccupata, senza pensarci:《...ma temevo per te. Non voglio che ti fai male... ti amo》 poggio la mia mano destra sulla sua guancia e gliela accarezzo lentamente. 
《...anch'io ti amo. Più di quanto tu possa immaginare》 sorrido nel sentire quelle parole così sincere che mi fanno sempre sentire meglio. 
《E... scusa》 incarno un sopracciglio e lo guardo stralunata:《Di cosa?》 《Per prima, quando stavamo con Diego. Ho davvero esagerato》 sorrido e lo guardo con una dolcezza che non sapevo di possedere:《Ma lo hai fatto per proteggermi.  Non ti preoccupare...》 mi avvicino alle sue labbra e do vita ad un bacio dolcissimo, pieno di tutto l'amore che proviamo. 
Ma questo si trasforma subito dopo in qualcosa di passionale e indescrivibile a parole: le nostre lingue infatti  s'intrecciano mentre le mie mani vanno a stringere le punte dei suoi capelli. 
Le sue, invece, mi stringono i fianchi.
In preda alla foga, mi metto a cavalcioni su di lui e, staccandomi dalle sue labbra, scendo lungo il suo collo, inumidendoglielo. 
《V-Violetta... non mi provocare》 senza neanche darmi il tempo di continuare, capovolge la situazione facendomi ridacchiare maliziosa. 
Che caratterino possessivo... mi piace...
Posizionandosi meglio, mette una mano sulla mia gamba destra, facendola piegare e sfiorare la sua. 
《Mi farai impazzire così...》baciandomi lungo la clavicola e mandandomi così in estasi, comincio a sbottonargli la camicia.

Qualcosa però lo fa bloccare.

Aggrottando le sopracciglia, lo guardo confusa e ansimante, mentre mi chiedo cosa lo abbia portato ad interrompere il nostro momento. 
《Non voglio che tu stia con me con i pericoli che corri con Diego...》 mi rifletto nei suoi smeraldi e vedo al loro interno tanta insicurezza e premura nei miei confronti.
Una premura che lo porterebbe ad allontanarsi da me, se questa lontananza potrebbe farmi stare meglio.
《So anch'io che stiamo rischiando...》 sospiro ed alzo gli occhi, che avevo tenuto abbassati per tutto il tempo lungo i nostri corpi, puntandoli nei suoi. 《...ma non credi che staremo peggio se restiamo  divisi?》nel sentire le mie parole, Leon annuisce in segno di consenso mentre io gli avvolgo le braccia al collo.
Un gesto improvviso e magari anche fuori luogo, ma ho bisogno di sentirlo vicino.
Di sentire che non mi lascerà.
Di sentire il suo calore.
Ma soprattutto, di sentire il suo amore che mi mostra ogni singolo giorno, in ogni momento. 
Quel che riesco a fare, ora come ora, è abbandonarmi in quell'abbraccio confortante.
Inoltre, nonostante io stia sotto, Leon sa come non farmi male. 
Ed è stupido crederlo, ma sono anche  queste piccole cose che mi fanno bene.

... perché più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto,e se così fosse... mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire. *
           

§_§_§_§_§
        

《Allora ragazzuole...》 
Sospiro seccata e sprofondo nelle coperte color porpora del letto di Cami. 
All'improvviso, addocchio un cuscino nero a forma di cuore e lo afferro, rimirando per l'ennesima volta la camera: è abbastanza spaziosa, arredata con una scrivania ed un armadio in legno di ciliegio, pitturati  minuziosamente con le varie sfumature del colore dominante: il viola
La carta da  parati presenta dei motivi floreali mentre il tappeto a frange e la sedia girevole sono di un nero brillante.
Non c'è che dire, è bellissima!
VIOLETTA!
Risvegliandomi dalla mia contemplazione, mi giro verso Cami e la guardo stralunata:《Che c'è?》 
《Hai capito cosa dobbiamo fare sabato?》
《Dobbiamo venire qui, prepararci per poi  imbucarci al party verso le nove, in modo che tutti siano occupati e non si accorgano di niente...》 
Sbuffo, roteando gli occhi al cielo e mettendo la gamba destra sotto quella sinistra. 
Dopo aver trascorso un altro pò di tempo al parco, le pazze cui presenti mi hanno telefonato dicendomi di correre a casa di Cami, dandomi l'indirizzo.
Ho pensato di tutto: da un incidente al rapimento dei loro cervelli da parte degli alieni.
...
.... 
che c'è? Avevano detto che era qualcosa di urgente e super-importante!
《Okay, quin...》 
Una suoneria abbastanza forte interrompe -fortunatamente- la sua parlantina.
Farò una statua al mio telefono, prima o poi!
《Un attimo...》 
Prendo il mio cellulare lodando mentalmente chi mi abbia chiamato, trascinando la cornetta verde senza neanche controllare chi fosse.
《Pronto?》 《Violetta?》sorrido nel riconoscere la voce di Angie. 《Professoressa... tutto bene?》 《Certo! Volevo solo dirti che domani cominceremo il primo giro di volantini... per te va bene?》 《Si, naturalmente... a domani, allora!》 Tolgo il cellulare dall'orecchio e stacco la chiamata. 
Alzo lo sguardo e vedo quello delle mie amiche su di me:《Cos...》 《Possiamo venire anche noi?》mi volto verso Lud e, alzando un sopracciglio, le domando:《Come sai...》 《Si sentiva tutto》precisa Fran, sorridendomi divertita.
Sospiro e mi porto distrattamente una ciocca ribelle dietro l'orecchio:《Devo domandare ad Angie ma...》 le guardo e  rivolgo loro un dolce sorriso 《... non credo ci siano problemi》 ... 







* citazione di William Shakespeare.

Nota d'autore:
X.X aiuto! Ragazze, la scuola mi sta facendo fuori! Vi dico solo due parole: RIENTRO e TESINA. Si, perché, essendo sotto esame, sono veramente sfinita! Inoltre, questa settimana sono stata solo di lunedì pomeriggio a casa! Il nuovo progetto e il buon vecchio rientro mi massacrano! Torno alle 17:30, ieri ho finito alle nove di sera, a studiare! @.@ e ho finito di scrivere questo capitolo alle... 22:45! É tardi e sono stanca, ma la sera è l'unico momento libero della giornata! ♥
Mi scuso per il mio ritardo e spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Non è il mio preferito, ma ci tenevo a pubblicare... ♥
Quuuindi, abbiamo un 'conflitto' tra Diego-Vilu-Leon, poi la scena leonettosa *^* che spero vi sia piaciuta! ^0^ ♥
Infine, abbiamo una conversazione tra le Musical Stars e la telefonata di Angie! ^^ chissà cosa succederà, con questi volantini e.e. ... ♥
Ringrazio roxy_sole, Crazy_YDA, Bea_01, jortini_leonetta03, DaRk_EnGeL e cande_la mia vita pee aver recensito lo scorso capitolo! Inoltre GRAZIE INFINITE per le 100 recensioni alla storia TwT siete grandiose! *^* ve lo dico sempre ma è la pura verità!  ^_= ♡

Alla prossima! ♡

Baci dalla vostra ♥♡♥

Spring_Sun

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Capitolo 23
*** Capitolo 21 ***


… come non detto.
《 Ragazze, vorreste aiutarmi, per favore? 》esclamo per l’ennesima volta, attaccando un altro volantino vicino agli armadietti.
Sbuffo annoiata e mi porto una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Sto seriamente perdendo la pazienza: avevano detto che volevano aiutarmi!
《 Perché ti agiti tanto? In fondo, abbiamo tutta la mattinata… 》  dice lentamente la rossa che, ancora mezza assonnata, si appoggia al muro e chiude le palpebre.
《 Infatti! Per quale motivo dobbiamo attaccarli a quest’ora? Io ho bisogno di dormire! 》 piagnucola Lud, pettinandosi la lunga coda dorata con le mani.
Ruoto gli occhi al cielo e rimiro per l’ennesima volta la scuola deserta: fortuna che la preside ci ha dato il permesso! Devo dire che zia Angie è molto persuasiva, quando vuole.
Ridacchio fra me e me per quell’appellativo: ultimamente, sto prendendo l’abitudine di chiamarla così e, ogni volta, lei arrossisce abbassando il capo, provocandomi una tenerezza infinita.
《 A proposito… ma Fran? 》domando, guardandomi intorno e non trovandola.
《 Non so… aveva detto che andava a prendere da bere, ma non la vedo da secoli… 》 risponde Lud, portandosi l’indice al mento e assumendo un’espressione pensierosa.
Spalanco gli occhi con terrore e il mio cervello elabora diverse ipotesi, che, a loro volta, portano tutte a Diego: e se…
《 Scusate l’attesa, ragazze, ma mia madre mi ha chiamata e non la smetteva più con le domande! 》 ride tra sé e sé l’italiana, facendo capolino dalla porta ed offrendo ad ognuna di noi una lattina di coca.
Sospiro sollevata nel rivedere la sua espressione sempre felice e i suoi occhi spensierati.
Giocherello con la cannuccia e le rivolgo un sorriso, che ricambia prontamente, accompagnato dal suo immancabile occhiolino.
 
《 Allora… 》 esclama la corvina, 《 diamoci da fare che altrimenti si fa notte!  》
Sorrido a quell’affermazione ed annuisco in segno di consenso.
《 Forza! O giuro che sabato non mi presento a quella festa! 》do un’occhiata fugace alla rossa, la quale scatta subito sull’attenti.
《 Aiutiamo questa ricattatrice, su! 》
 

§_§_§_§_§_§
 

《 Verrai anche tu a quel party, giusto? 》
Mi accoccolo meglio al petto di Leon, chiudendo gli occhi e beandomi della sua presenza.
Comincia ad accarezzarmi i capelli e rimembro per un attimo il momento in cui mi telefonò per chiedermelo:
 
<< Ragazze, continuate un attimo senza di me   sorrido nel vedere chi fosse la persona che mi stava chiamando con tanta insistenza.
È un mercatino, perché dobbiamo attaccare tutti questi volantini? sbotta con un cipiglio stizzito Cami, incrociando le braccia al petto.
Inoltre, perché tu puoi amoreggiare senza ritegno con il tuo Leon e a noi lasci il lavoro sporco? 》《 Oh, andiamo, non lamentarti sempre e aiutaci! le rimbecca Lud, ignorandola volontariamente.
Rido nel sentirle battibeccare ed esclamo: Arrivo subito! Un minuto e sono qui da voi le rivolgo un sorriso fintamente angelico e la rossa sembra “ammorbidirsi”.
Mi allontano dal gruppo e accetto quindi la chiamata.
Leon? 》《 Ciao Amore! Volevo chiederti una cosa… 》《 Dimmi tutto vado a sedermi sulla solita panchina esterna alla scuola, incrociando le gambe.
E-Ecco… mi mordo il labbro inferiore e non posso non trovarlo estremamente dolce quando fa così. Mi chiedevo se ti andava di venire a casa mia oggi pomeriggio. Sono solo in casa e ho pensato… Ma certo che mi va! esclamo felice.
Lo sento ridere per la mia euforia. Ti va bene per le quattro?>>
 
E quindi eccoci qui, abbracciati sul divano in pelle nera di casa sua.
《 Certo che vengo al party di Fede. A proposito, ricordo ancora di quella volta…》 ride e capisco a cosa allude.
《 N-Non è stata una mia idea! 》e mi stupisco di come la mia voce risulta così insicura.
《 Rubargli il cellulare… 》con un gesto repentino, mi fa girare verso di lui, facendo incrociare i nostri occhi.
《 … meriti una punizione》 senza darmi tempo, si avvicina alle mie labbra e da vita ad un bacio pieno di passione, che ricambio immediatamente.
Porto le mie mani sulle sue guance mentre lui mi accarezza il ventre scoperto, provocandomi delle piccole scosse elettriche ad ogni tocco.
《 … n-non trattenerti questa volta, per favore》 affermo, staccandomi da quelle labbra che tanto amo e guardandolo.
《 Ne sei sicura? 》 mi domanda incerto, 《 non voglio che tu abbia nessun ripensamento. 》 dice con premura.
Incrocio la mia mano con la sua ed esclamo con sincerità: 《 Nessun dubbio o incertezza. Per me ci sei solo tu, lo sai
Mi sorride e sembra cogliere la veridicità delle mie parole, riprendendo a baciarmi, come solo lui sa fare.
 
Alzandoci dal divano, mi conduce in camera sua e, non appena arrivati, chiude la porta per poi avvicinarsi a me.
Mi stringe a sé, facendo aderire i nostri petti, per poi ribaciarmi con foga, cosa che mi provoca dei brividi di piacere lungo la schiena. Ricambio subito, cingendogli il collo con le braccia e affondando le mie dita nei suoi capelli, scompigliandoli. Dal canto suo, porta le mani sui miei fianchi e li accarezza coi pollici.
Dopo nemmeno cinque minuti, mi fa sdraiare sul letto. Si mette a cavalcioni sopra di me e, con le mani, percorre tutto il mio corpo. Inizia a baciarmi il collo e ciò mi provoca piccoli gemiti, che non trattengo.
Pian piano, iniziamo a sbarazzarci dei vestiti, cosa che, in parte, m’imbarazza da morire.
Leon, capendo subito, si ferma.
  《 Sei proprio sicura? So che potrò sembrare ripetitivo, ma voglio che sia speciale per entrambi 》 mi dice. Con Diego non mi ero mai spinta fino a questo punto, ma sono sicura che Leon è quello giusto.
《 Sicurissima, io… 》
Non mi da il tempo di finire la frase che mi bacia dolcemente, a fior di labbra.
《 Farà un po’ male… 》mi avverte con premura.
《 Non ti preoccupare 》 lo rassicuro con un sorriso, incitandolo a continuare.
Mi allarga le gambe con lentezza e mi penetra subito dopo. Stringo i denti e gemo dal dolore.
Dopo poco, quest’ultimo si tramuta in piacere e Leon, capendo, aumenta la velocità.
Continuammo così per un bel po’ fino a quando non arrivammo al culmine.
È stato il pomeriggio più bello della mia vita.
Si accascia vicino a me, così lo abbraccio –ricambiata- e, riprendendo fiato, gli sussurro un ‘Ti amo’, prima di cadere tra le braccia di Morfeo. *
 

§_§_§_§_§_§
 

《 Okay, allora ci vediamo sabato? 》gli dico, girandomi verso di lui.
Non riesco a non sorridere come un ebete da quando
《 Non so se riesco ad aspettare fino ad allora… 》afferma allusivo, afferrandomi per la vita.
Ridacchio a quella sua reazione e gli sussurro: 《 Sai che siamo di fronte a casa mia, vero? 》
Mi sorride e fa sfiorare i nostri nasi in un gesto di pura intimità: 《 Sì, lo so… ma non importa il luogo… 》
Proprio mentre stava per baciarmi, sento la porta dell’entrata aprirsi e, di conseguenza, mi allontano subito.
《 Oh… ciao, sorellina. Stavo andando giusto ora a chiamare la polizia per denunciare una scomparsa… 》afferma sarcastica.
Socchiudo le palpebre e scuoto il capo di fronte a quella battuta per niente divertente.
Sospirando, mi volto verso Leon, che, abbassandosi a darmi un bacio sulla guancia, ci saluta, scomparendo con la sua moto dietro l’angolo, non prima di avermi sussurrato un ‘Ti chiamo dopo’.
《 Raccontami tutto! 》 sbotta entusiasta Lena, raggiungendomi e prendendomi sottobraccio.
《 Non c’è niente da raccontare, idiota 》dico con poca convinzione, cominciando a guardarmi intorno in cerca di una via di fuga.
Ceerto… sorellina, non sono nata ieri》 dice divertita, alzando un sopracciglio.
Sbuffo di fronte alla sua testardaggine senza limiti e, senza volerlo, mi cade l’occhio su un carretto alla fine della strada.
La mia salvezza!
《Mele caramellate! 》 esclamo indicandolo, cosa che fa spostare l’attenzione di  Helena verso quest’ultime.
Prima di correre verso il venditore, si gira verso di me e mi punta l’indice destro al petto: 《 Dopo mi racconti tutto! 》 sibila minacciosa, prima di sfrecciare via e lasciarmi sola a ridere per il suo essere infantile.
 
 
 
*in questa parte, mi ha aiutato la mia grande amica _Mamoru_, senza la quale sarei una disperata pudica senza speranze xD
Grazie Momo-chan! <3
Nota d’autore:
Allora… premetto che non scuse, non aggiorno da secoli! TwT ma ho avuto gli esami e tutto il resto, incluso il problema al collo… quindi chiedo il vostro perdono, mie care T^T
Beh, spero di aver ripagato l’attesa con questo capitolo!
Le ragazze, sempre le stesse xD
E finalmente la tanto attesa parte Leonetta! *^* <3
Spero che vi piaccia :3
Ringrazio Crazy_YDA, cande_la mia vita, DaRk EnGeL, roxy_sole e Bea_01 per aver recensito lo scorso capitolo!
Le vostre recensioni mi scaldano sempre il cuore, chicas! <3
Non mi allungo ulteriormente xD quindi…
Alla prossima <3
Baci dalla vostra ritardataria <3
Spring_Sun 

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Capitolo 24
*** Capitolo 22 ***


...《 Io non indosserò mai questa... roba! 》ribatto disgustata, mentre guardo con disprezzo quel costume a due pezzi rosa shocking che mi viene messo sotto il naso da una rossa particolarmente euforica. 
《 Suvvia Vilu... andiamo pur sempre ad un Beach Party 》 dice Fran, con una nota di supplica nella voce.
Stiamo battibeccando da mezz'ora e lei non molla, accidenti!
《 Ma noi non dobbiamo fare nessun tipo di bagno, no? Perché discutere ancora? 》 piagnucolo, incrociando le braccia al petto.
È il sabato della fatidica festa di Bianchi e, come d'accordo, ci siamo riunite per decidere cosa indossare. Beh, peccato che abbiamo gusti differenti, nel vestire.
Vogliono farmi mettere quella roba? Scherziamo?
Già ho accettato - con fatica, sottolineo - di indossare dei pantaloncini di jeans chiaro e una t-shirt arancione fluo. 
Sì, arancione fluo.
A detta loro, 'è una festa in spiaggia, servono colori vivaci'
《 Solo per stasera. Poi ritornerai ai tuoi teschi 》 sbotta Lud, facendomi l'occhiolino, stirandosi con le mani le pieghe del suo abito blu, particolarmente a suo agio. 
Sospiro arrendevole ed annuisco, abbassando il capo, cosa che fa esultare Cami. 
《 A proposito... tu vieni così? 》domando divertita. Si è tanto preoccupata di noi...
《 Oh, mi reputi tanto imprudente? 》chiede retorica, scomparendo per un secondo dietro l'anta dell'armadio e ricomparendo subito dopo con un vestitino senza spalline con una fantasia giusto poco appariscente. 
Lascio a voi l'immaginazione. 
《 Allora? Non è bellissimo? 》 squittisce con gioia, contemplandolo come se fosse la cosa più bella al mondo.
《 Ehm... è molto... singolare 》 ammette Fran, ravvivandosi la chioma corvina con una mano e incrociando le gambe fasciate da una lunga gonna azzurra. 
《 Già. Questo le si deve riconoscere 》 borbotto sarcastica. Lud ridacchia subito dopo. 
Ma la Torres c'ignora, troppo impegnata a rimirare per l'ennesima volta quel vestito.
《 Sarà una serata molto lunga 》commenta Fran, sorridendomi enigmaticamente. 

...Nemmeno l'avesse previsto.


§_§_§_§


《 Che ci facciamo qui? Non potevamo, chessò, guardarci un film e mangiare pop-corn? 》 sussurro alle ragazze, con le quali sono nascosta dietro questo stupidissimo tendone. 
《 E rinunciare ad una festa del genere? 》 ridacchia Cami, per poi aggiungere seria 《 ... mai 》.
Sbuffo annoiata e, sporgendomi un pò, noto che gli invitati stanno tutti entrando. 
《 Questo è il nostro momento! 》 annuncia la rossa, trascinandoci fra la folla e mischiandoci tra la gente. 
Abbastanza allibita dalla facilità della cosa, sdrammatizzo: 《 Certo, passeremo alla storia per codesta pazzia 》 
《 ...E mi ricorderanno per essere l'ideatrice dell'idea! 》mi da corda, facendo ridacchiare le altre due. 
《 E a te per essere stata la malfidata del gruppo! 》 mi punta l'indice contro, facendomi alzare innocentemente le mani. 
《 Okay, okay, mi scusi. Aveva ragione. È contenta, ora? 》chiedo sul punto di scoppiare a ridere.
《 Molto. Il moto di soddisfazione che provo mi fa sentire ancora meglio! 》 annuncia con finta enfasi, poggiando un braccio intorno al mio collo.

《 Ehilà, ragazze! 》 
Ci voltiamo quasi in contemporanea, io e le ragazze e... cazzo
Mi mordo il labbro inferiore e squadro Leon, che stasera sembra un dio greco, nella sua camicia a mezze maniche azzurra e i suoi pantaloncini blu, che gli fasciano le gambe. 
Cavolo. 
《 Buongiorno, eh 》 ride Lud, mentre mi scuote una mano di fronte al viso giocosamente. 
Leon mi rivolge subito uno sguardo d'intesa, facendomi l'occhiolino, cosa che mi fa arrossire vistosamente. 
《 Va bene... smettetela di flirtare così apertamente e andiamo! 》 sbotta Cami, lasciandomi e trascinando le altre due sfortunate all'interno della grande tenda. 
《 Andiamo? 》 mi chiede Leon, afferrandomi la mano e facendo intrecciare le mie dita con le sue. Annuisco, non avendo la forza di parlare.
Cazzo Violetta, siete stati insieme! Smettila di arrossire! 
Mi dico, mentre sto al passo con lui. 


§_§_§_§


《 Wow, Lud ci da dentro! 》 annuncia la Torres, giocando con la cannuccia, facendola sprofondare nel liquido rosso.
Storgo il naso leggermente alla vista di quello che è sicuramente un alcolico, ma gli do poca importanza.
《 Eh già, ma c'è anche da dire che Bianchi, nonostante la sua tontaggine nel mettere password, è proprio un grande rimorchiatore! 》dico, appoggiando le braccia al bancone e ridacchiando fra me e me, sentendo poi Fran fare lo stesso. 
Riguardo distrattamente la nostra bionda chiacchierare in maniera piuttosto affiatata col festeggiato e la cosa non può che farmi piacere, visto che era evidente praticamente a mezzo mondo che quei due si piacevano. Sorrido verso la loro direzione e mi guardo intorno, cercando con lo sguardo Leon. 
Assumo un espressione preoccupata nel vedere che non c'è, quindi faccio per staccarmi dal bancone e andare a cercarlo ma Fran mi afferra un braccio, fermandomi. 
La guardo interrogativa e lei mi sorride, a disagio. 
Ma cos...
《 Vedrai, starà per arrivare. Noi intanto godiamoci la festa! 》 riprende il suo solito tono vivace, avendo probabilmente capito i miei dubbi e trascinandomi subito dopo in mezzo alla pista, piena di domande senza risposta. 


§_§_§_§


Sbuffo ansiosa e mi torturo l'unghia del pollice con i denti. È da molto, troppo tempo che Leon è via. 
《 Suvvia, rilassati! 》 mi dice la rossa, divertita. 
Sì, divertita.
Io sono preoccupata a morte e lei se la spassa. 
《 Già, il tuo Leon non sarà molto lontano! 》 continua la Ferro che, dopo qualche ballo col suo amato, ci aveva raggiunto. 
Sospiro agitata e mi torturo l'orlo della maglietta, mentre mi mordo il labbro inferiore e mi guardo la punta delle mie solite converse -che, fra l'altro, non volevano farmi mettere, ma sono stata irremovibile su questo punto-
《 Ehi, non ti crucciare tanto 》 mi dice dolcemente Fran, poggiandomi una mano sulla spalla destra. Alzo di poco il capo e incontro i suoi occhi che cercano di confortarmi sempre. 
Sì, oggi ammetto che è un tantino strana, ma, diciamocelo, Francesca è sempre Francesca. Annuisco, incurvando un angolo delle labbra in su e inspirando piano, ora decisamente più calma. 
Hanno ragione, devo smetterla di farmi paranoie. Sono ridicola. 
《 Scusate 》rivolgo loro un sorriso e scuoto il capo, come per liberarmi di quel continuo allarme -inutile- che suona nella mia testa.
《 Così si f... 》
La parola della Ferro s'interrompe, morendole in gola nel sentirlo. 
Spalanco gli occhi mentre la mia mente rivanga brutti ricordi e il mio sguardo diventa vacuo. 

Uno sparo. 

Mi volto lentamente, ignorando le urla che si erano levate a quel rimbombo e me lo ritrovo di fronte, all'entrata, con quella sua maledettissima pistola e quel suo sorrisino psicopatico che mi ha sempre fatto provare un brivido di paura e terrore lungo la spina dorsale.
Socchiudo le labbra e noto che sta guardando nella mia direzione. Ma non me.
Corrucciata, lo vedo ghignare mentre la mora del gruppo comincia ad avvicinarglisi. 

E allora capisco.

Però no. 

Non voglio crederci.
Ma... quegli sguardi complici parlano chiaro, ora che si è messa al suo lato. 
Tutti i momenti passati con lei, gli abbracci, le risate... 
Era tutta menzogna. 
La fisso sconcertata e il ghigno che rivolge al nostro gruppo mi dice tutto quello che a parole non può essere pronunciato. 
Delle lame invisibili mi trapassano il cuore, dolorante, mentre vecchie ferite si riaprono. 
《 Fran, cosa... 》 sento balbettare Cami, ma non le do importanza. 
Ora come ora, vorrei solo morire. 
Leon, ti prego, almeno tu... 
Supplico mentalmente un suo ritorno, un qualcosa che abbia a che fare con lui. 
Mi guardo intorno e noto che le persone stanno iniziando ad uscire dal tendone. 
Meglio così. 
Non voglio morti inutili. 
Ce ne sono già state e non voglio si ripetano...

《 V-Violetta... 》 mi volto contenta verso quel sussurro appena udibile e... oh Dio. 
Corro subito verso un Leon dolorante, che si mantiene con una mano il fianco sinistro sanguinante e si era poggiato ad una sedia, per non cadere. 

Lo soccorro immediatamente, stupita e preoccupata per lo stato in cui si trova.
《 Credevo lo avessi tolto di mezzo, Diego... 》 sputa Fran, con cattiveria. 
《 Tu non dovresti fiatare, visto che non sei stata nemmeno in grado di fare la spia. 》 gli risponde l'altro, incredibilmente serio.
《 F-Francesca, ma cos... 》 continua a balbettare la Torres, senza capire. 
Li ascolto distrattamente, il dolore al petto per quel tradimento non diminuisce, ma ora Leon ha bisogno di me. 
Con fatica, lo faccio sedere su uno sgabello e gli tampono leggermente la ferita, sentendolo gemere, mentre la mano comincia a imbrattarsi di sangue. 
《 N-non pensare a me 》 mi sussurra lui, stringendo i denti dal dolore. 
《 Come faccio a non pensare a te? 》 lo guardo negli occhi e lui sembra capire la mia agitazione.

《 Mi preoccuperei più per te stessa che per lui, chérie 》 spalanco gli occhi nel sentire lui rivolgersi a me e mi volto, ritrovandomi a guardarlo in faccia. 
《 Allora, ti è piaciuto divertirti con lei, Fran? 》 sbotta all'improvviso girandosi verso di lei e ghignando. 
《 Sì, mandarle quei messaggi e vedere la sua espressione terrorizzata è stato magnifico. 》 dice, guardandomi con una punta di superiorità. 
《 N-non capisco... non puoi essere stata tu... 》 balbetto confusa, ricambiando il suo sguardo. 
《 Invece l'ho fatto. E ti dirò di più, mi sono divertita da morire 》 
Quelle parole mi colpiscono peggio di un pugno allo stomaco e il bruciore agli angoli degli occhi ne è la prova. 
《 E ora, mia cara, preparati, perché la fine dei tuoi cari è molto vicina. 》



Nota d'autore: 
Ehm... non ho scusanti per il ritardo. Lo so TwT ma cercate di capirmi T^T fa taaanto caldo e l'unica frase che il mio cervello riusciva (o riesce? e.e) a connettere è "DATEMI IL VENTILATORE. ORA" 
Coff coff... inoltre mi sono anche ammalata spesso =___= si, avete capito bene. Sono un caso disperato XD
Alluora, tralasciando i miei scleri... eccoci con un nuovo capitolo! Spero solo non mi linciate ^^"" 
Ci avviciniamo alla fine!!!! Eh, già... *si soffia rumorosamente il naso(?)* mi mancherà tanto questa storia TwT "Smettila di lamentarti! Non è ancora finita! -.-" giusto! Grazie, coscienza ^^
Passando al capitolo... eh eh eh. Non voglio esprimermi come mio solito, lascio a voi gli scleri :3
Voglio ringraziare Crazy_YDA, cande_la mia vita, WeMissYou, DaRk_EnGeL e il "nuovo arrivato" fra i recensitori della mia storia, BigMaleducato, per aver recensito lo scorso capitolo *---* grazie grazie grazie, ragazzi *^*
Detto questo, io mi congedo u.u
Alla prossima! 
Baci~ dalla vostra ♥
Spring_Sun

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Capitolo 25
*** Capitolo 23 - FINE - ***


“-Una ragazzina. Era solo una ragazzina quando incontrò colui che l’avrebbe condotta alla rovina.
Era andata a trovare suo zio in carcere, quando fu proprio allora che lo vide.
Vide Diego, il ragazzo dei suoi sogni. Se ne invaghì. E lui, da allora, continua a sfruttarla inesorabilmente, senza che lei se ne accorga.
Quando però lei aprirà gli occhi, cosa farà? Si schiererà dalla parte delle amiche… o lascerà che la disperazione e la follia per un amore non corrisposto la divori?
 
Sta a te decidere, Francesca.”
 
 

... no, tutto questo è un incubo.
《 Francesca… cerca di ragionare 》balbetta Lud, con gli occhi lucidi.
《 Tu non sei così 》 continua la rossa, con una punta di disperazione nella voce.
Mi giro verso la corvina, notando che ha preso improvvisamente a fissare Diego e riconosco immediatamente nel suo sguardo… dell’amore.
Quello stesso amore che provavo io verso di lui e che ha portato solo guai.
Quell’amore che sta portando anche lei alla rovina.
O, che forse, l’ha già portata in una strada senza uscita.


《 Voi non capite! 》sbotta all’improvviso, lasciandomi di stucco quando si volta verso la mia direzione.
《 È solo colpa tua se siamo giunti a questa conclusione! 》mi punta, tremante, l’indice contro e mi guarda con una luce folle negli occhi.
《 I-io volevo solo delle sue attenzioni… ma lui parlava sempre di te! 》prosegue, mentre comincia a singhiozzare in silenzio.
Spalanco gli occhi e non posso non provare pena per lei.
《 Ogni volta è sempre la stessa storia   》annuncia il corvino, annoiato. 《 Quante volte ancora dovremmo affrontare questo discorso? 》

Come può prenderla con così tanta calma…? Sta piangendo!

《 M-ma non capisci che il problema di fondo è lei?! 》 replica, estraendo un coltello che probabilmente aveva nascosto sotto la gonna.
Smetto per un breve attimo di respirare nel vedere quella lama argentea.
《 Ti ho già spiegato cosa faremo. Quindi ora smettila di frignare e posa quel giocattolo, bimba.
Quest’ultima assottiglia lo sguardo e si pulisce rapidamente delle lacrime che erano sfuggite al suo controllo con l’altra mano, mentre vedo la sua stretta sul manico dell’arma affilata aumentare.
《 Credi davvero che io sia una bambina!? Lascia che ti dimostri il contrario. 》alza il mento con superiorità e comincia a camminare… verso la mia direzione.
《 Non sarò più l’amichetta fedele e sorridente… e nemmeno uno dei tuoi svaghi per dimenticare questa stronza, tesoro…  》 indietreggio, spaventata, fino a finire con le spalle al muro. Deglutisco, guardando il suo sorrisino, per poi fissare la lama che si avvicina sempre di più.
Non fare cazzate, bimba. Questo compito spetta a me.
Una mano le circonda il polso, facendola allontanare con uno scatto da me.
Diego.
《 Dì la verità. Tu non vuoi, o meglio, non puoi ucciderla. La ami troppo. 》
 

Cado sulle ginocchia, sentendo le guance bagnarsi di calde lacrime, mentre le loro parole mi risultano ormai come un eco lontano.
Basta, non ne posso più.
 È solo colpa mia se Diego è diventato un pazzo psicopatico.
È solo colpa mia se Francesca non potrà mai essere corrisposta.
È solo colpa mia se Leon è ferito.
 

“-Non ti arrendere mai. Ricorda, papà è sempre con te”
Papà… cosa faccio?
Alzo di poco il capo e la risposta a questa domanda si fa strada nella mia mente, come uno spiraglio di luce in un abisso di oscurità.

Amatevi  》

Sento gli occhi interrogativi di tutti puntati addosso, ma cerco di non farmi prendere dal panico proprio ora, così focalizzo la mia attenzione su Fran e Diego, che ghigna in risposta.
《  Chérie, sai già che…  》
《 Conosci Francesca? 》 gli domando, prima che potesse finire la frase.
《 Sì che la conosco. E anche meglio di te. 》mi risponde prontamente, guardandomi, evidentemente divertito da quel quesito.
《 Oh, no che non la conosci. O meglio, potresti conoscerla se solo aprissi gli occhi. Provate le stesse identiche emozioni, quindi perché non colmare i vostri vuoti a vicenda?! È così difficile? No che non lo è. Qui il problema sei tu e la tua ossessione per me…  》 sospiro, ignorando la paura e i tentennamenti, 《 … hai mai pensato a Fran come una ragazza e non come alleata?!
Sento la corvina sussultare alle mie parole, probabilmente colpita.
《 Io non voglio lei. Voglio te. 》

È troppo testardo…
《 e, se per averti, devo togliere di mezzo il tuo caro Leon… beh, lo farò. 》 ghigna sadicamente e gli punta la pistola contro.
 …vigliacco! Non può muoversi!

Il panico s’impossessa di me e credo proprio che farò una pazzia se sol-…
 
 

《 Diego Domiguez. Fermo. Non faccia gesti avventati, è circondato. 》
La voce del poliziotto mi risulta una benedizione, ora come ora.
Un sorriso di sollievo si fa spazio sul mio volto, mentre noto che Cami con un telefono in mano.
Probabilmente li avrà chiamati quando c’era in tutto quel casino.
Vedo che dei medici circondano subito Leon mentre Diego e Fran vengono trascinati via.
Rivolgo loro un’ultima occhiata, sperando che riflettano sulle mie parole nel lungo periodo che passeranno, in galera.
Non posso crederci.
è tutto finito 》  sussurro fra me e me, mentre m’incammino fuori dal tendone.
Mai l’aria mi è sembrata così limpida, pulita… libera.
 

Finalmente, potrò vivere anch’io liberamente. Con te, Leon.
Perché quello che provo è AMORE.
 
 
Fine.
 
Nota d’autore:
Ora capite perché ho ritardato nel pubblicare questo capitolo? TwT piango fiumi.
Sinceramente, ho pensato a taaanti ma taaaanti finali e… alla fine ho deciso questo :3 spero che vi piaccia! Beh, non so se ci sarà un epilogo… poi ci penserò.
Non voglio commentare il capitolo perché… perché…. *va nell’angolino a piangere nuovamente*
Questa è stata la mia prima vera storia... ed è piaciuta! *-* non dimenticherò mai le vostre recensioni, ragazzi! T*T ma… don’t worry! Continuerò a scrivere u.u
Ringrazio tutti voi che mi avete seguito! Spero di risentirvi presto ^^
 
Bacii dalla vostra piangente(?) <3
 
Spring_Sun

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