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di StayStrongBabe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** back home ***
Capitolo 2: *** Presentations ***



Capitolo 1
*** back home ***



 

 
-Grazie mille, ma avrei potuto anche portarli io dentro i bagagli.- dico rivolgendo uno dei miei sorrisi migliori a mio padre. Sono ferma da cinque minuti in giardino ad osservare la casa. Sarà passato poco più di un anno dall’ultima volta che ci sono entrata, ma pensandoci bene non mi è mancato niente di Bradford. Qui ci sono solo brutti ricordi, ricordi che vorrei poter cancellare per sempre, ma purtroppo non ci riesco. Ho provato a dimenticarli, ma nulla. Sono delle ferite dure da guarire. E’ come se il mio passato fosse scritto con una penna indelebile nella mia memoria ed i ricordi restano sempre lì. Non c’è nessun modo per poterli dimenticare una volta per tutte.
Entro in casa e mi dirigo in camera mia, pronta per sistemare tutto al proprio posto. La mia stanza non è cambiata per niente, ha sempre quella piccola libreria accanto alla scrivania, un letto a una piazza e mezza, l’armadio, varie foto appese al muro e la porta-finestra che da al balcone. Sistemo tutto nell’armadio e poi controllo l’orario, le 22:00. Bene, ho un po’ di tempo per leggere qualcosa. Prendo un libro a caso dalla libreria ed inizio a leggerlo. ‘Ho cercato il tuo nome’ di Nicholas Sparks, uno dei miei libri preferiti. Parla di un sergente della marina che ritorna dalla sua quarta missione in Iraq, con l'unico oggetto che crede gli abbia permesso di sopravvivere agli orrori della guerra: la fotografia di una donna che non conosce.  Dopo averne scoperto il nome e l'indirizzo, compare alla sua porta, e inizia a lavorare al canile gestito dalla sua famiglia.
Sento mio padre che mi chiama dal piano di sotto, memorizzo il numero della pagina così da poter riprendere a leggere da lì, dopo. Scendo di sotto e noto che è seduto sul divano, sta guardando un film.  Vado a sedermi accanto a lui, e dopo aver abbassato il volume del televisore, si volta verso di me.
-Allora Jane.. ti è piaciuto stare in California? Com’è?- chiede sorridendo.
-Si, è molto bella.- rispondo guardando la ciotola piena di pop-corn, per poi prenderla ed iniziare a mangiare.
-Sai, sei così bella.- dice abbracciandomi. –sei cambiata tantissimo, e mi sei mancata, molto.-
-Lo so papà, ma anche volendo, qui non ce l’avrei fatta. E’ stata dura stare lontano da te per un anno, ma ora sono qui e non vado di certo via.- affermo abbracciandolo nuovamente.
-Ma parlami un po’ di te, papà. Quando mi farai conoscere la tua amata?- chiedo con fare teatrale.
Mio padre è da un po’ di tempo che si frequenta con Anne, o almeno credo che si chiami così. Non ho ancora avuto modo di conoscerla, ma da come ne parla, è molto preso da lei. Sono felice per lui, insomma.. dopo il divorzio con la mamma e la morte di Dylan, è un bene per lui avere qualcuno che riesca a farlo distrarre, a farlo sentire bene, dopo tutto quello che abbiamo passato.
-Presto piccola, presto.- risponde ridendo e contagiando anche me.
-Papà io vado a dormire. Domani è il primo giorno di scuola e sono abbastanza stanca dal viaggio, buonanotte.- dico dandogli un bacio sulla guancia.
-Notte tesoro.- sussura in modo che potessi sentirlo.
Vado in camera mia e mi cambio, indossando un pantaloncino ed una canotta come pigiama. In seguito mi infilo sotto le coperte, pensando alla faticosa giornata che mi aspetta l’indomani, e chiudo gli occhi sperando che Morfeo venga presto a farmi visita.







Salve dolcezze!

Eccomi qui con una nuova FF, putroppo l’altra ho dovuto abbandonarla perché mi sembrava tutto così monotono e non riuscivo ad avere nuove idee. Ma state tranquille, questa la porterò a termine, o almeno si spera. lol
Come avete capito, la nostra protagonista, Jane, è appena tornata dalla California, dove vive sua madre. Purtroppo i suoi genitori sono divorziati, ed ha perso una persona importante, Dylan.
Ma chi è questo Dylan? Lo scoprirete solo leggendo i prossimi capitoli. Fa tanto pubblicità, lo so. lol
Anyway, vorrei ringraziare quella meravigliosa ragazza che mi ha fatto il banner, se vorreste contattarla è ‘youmakemeloveyou’  qui su efp e ‘xlarrystattoos’ su twitter.
Spero che vi piaccia, anche se non è un granchè.
Alla prossima dolcezze.  xx


 

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Capitolo 2
*** Presentations ***


Mi sveglio di soprassalto, faccio forza sulle braccia e mi metto seduta al centro del letto. Quasi tutte le notti sogno l'incidente di mio fratello, non ne posso più. Puntualmente come ogni notte, mi volto verso la sveglia per controllare l'ora per poi andare a bere un bicchiere d'acqua. Scivolo giù dal letto, camminando come sempre a piedi nudi, trovo magnifica la sensazione che si prova al contatto tra i piedi caldi e il pavimento freddo, scendo attentamente le scale cercando di non inciampare e una volta attraversato il salotto, alzo una mano sull'interruttore, accendendo la luce della cucina. Mi avvicino lentamente al frigo estraendo da esso una bottiglia d'acqua, poco dopo prendo un bicchiere e verso l'acqua all'interno. Avvicino il bicchiere alle labbra iniziando a bere e dopo aver finito lo lascio nel lavello, ripongo la bottiglia nuovamente nel frigo e dopo aver spento la luce, ritorno in camera. Mi infilo sotto le coperte, ma l'unica cosa che riesco a fare è rigirarmi più volte nelle coperte. Ormai perso il sonno, decido di prendere il libro che stavo leggendo qualche ora prima, partendo dal punto in cui l'avevo lasciato. Mi ritrovo immersa nella lettura senza pensare minimamente al tempo passato, dopo essere arrivata alla fine di una pagina, guardo la sveglia che segna le sei. Decido di andare a fare una doccia, così prendo l'intimo, una felpa e una tuta, per poi dirigermi in bagno. Mi tolgo velocemente i vestiti, apro poco dopo l'acqua ed entro nella doccia. Subito dopo aver finito, esco dalla doccia prendo l'accappatoio e lo indosso, sfrego poi le mani sul tessuto che avvolge il mio corpo. Tolgo l'accappatoio, infilo l'intimo e mi vesto subito dopo. Esco dal bagno e mi dirigo nuovamente in cucina per preparare la colazione.
"Buongiorno" lancio un piccolo urlo, portando una mano sul cuore per poi voltarmi.
"Cavolo papà, mi hai spaventato!" esclamo, girandomi nuovamente e ritornando a preparare la colazione "comunque buongiorno anche a te."
Metto la colazione in due piatti, poggiandoli poi a tavola e sedendomi, seguita da mio padre.
"Come mai sei già sveglia?" chiede, prendendo un boccone.
"Mh.. non avevo sonno, probabilmente è l'ansia del primo giorno." scrollo le spalle, iniziando a mangiare e alzando lo sguardo su mio padre.
"Andiamo, andrà tutto bene, sta tranquilla." Annuisco alla sua affermazione, restando in silenzio per tutta la colazione. Mi alzo dopo aver finito e poggio il piatto nel lavello per poi dirigermi in camera per vestirmi. Indosso un jeans scuro, una T-shirt nera e le mie adorate converse bianche con alcuni schizzi di pittura. Vado in bagno per lavarmi i denti e poi inizio a truccarmi, metto del fard, una sottile linea di eye-liner e il mascara. Scendo velocemente le scale, prendo la borsa e la poggio sul tavolo della cucina. Do' un bacio sulla guancia a mio padre mormorando un "ci si vede più tardi", afferro la borsa ed esco di casa. L'università è abbastanza distante, quindi dovrò svegliarmi presto tutte le mattine per arrivare in tempo; durante il tragitto do' delle veloci occhiate alle vetrine, sperando di trovare qualcosa di bello. In circa venti minuti ho raggiunto l'edificio, entro per poi guardarmi intorno, una volta trovata la segreteria entro nella piccola stanza e mi dirigo verso la signora dietro la scrivania "buongiorno, sono Jane Davis, sono qui per ritirare il mio orario." Parlo velocemente terminando la frase con un ampio sorriso.
"Buongiorno, glielo stampo subito" dice digitando sulla tastiera, per poi voltarsi verso la stampante mentre attende che esca il foglio. Una volta stampato me lo porge, la ringrazio e subito dopo mi precipito fuori da quella stanza. Abbasso lo sguardo sul foglio tra le mie mani e dopo aver visto l'orario mi dirigo verso l'aula dove si terrà la lezione. Prendo posto e pian piano l'aula inizia a riempirsi di persone fin quando non entra una donna sulla cinquantina che si presenta come insegnante di statistica, a prima impressione la vedo molto esigente.
La giornata scolastica termina abbastanza velocemente, mi precipito fuori dall'istituto e mi incammino verso casa. Collego le cuffie al cellulare e inizio ad ascoltare un po' di musica; la riproduzione casuale mi fa comparire sullo schermo il nome di ed sheeran, così mi lascio andare al suono della sua voce, canticchiando di tanto in tanto.
Appena arrivo fuori casa, schiaccio pausa e tolgo le cuffie, riponendole nella tasca del giubbotto insieme al cellulare. Sento delle voci provenire dall'interno della casa, probabilmente papà avrà degli ospiti. Estraggo le chiavi dalla tasca dei jeans e le infilo nella serratura prima di girarle ed aprire la porta, una volta entrata mi chiudo la porta alle spalle e avanzo a grandi passi verso il salotto. C'è una donna sulla quarantina, dai capelli scuri e gli occhi chiari; al suo fianco c'è un ragazzo dai capelli castani e ricci, gli occhi verdi e un anellino sul labbro inferiore. Appena mio padre nota la mia presenza, chiede di raggiungerlo sul divano picchiettando più volte la mano sul posto libero alla sua sinistra. "Anne, Harry, lei è mia figlia Jane." si volta verso di me mostrandomi un ampio sorriso prima di tornare nuovamente a parlare "Jane, lei è Anne la mia compagna e lui è Harry, suo figlio."

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