I just want you to know who I am.

di _Alil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno.

Michael.

'Mike,avanti! E' ora di alzarsi.'

Grugnisco qualcosa di incomprensibile e ficco la testa sotto il cuscino,per evitare i raggi del Sole provenienti dalla finestra che mia madre ha appena aperto.

' Va bene,resta pure qui. Ma sappi che ho preparato i pancake e sicuramente tua sorella li starà già finendo. '

Improvvisamente mi risveglio dal mio stato comatoso e maledico mia madre,che intanto sta uscendo dalla stanza sorridendo compiaciuta.
Faccio una doccia veloce, indosso un paio di pantaloni blu, larghi- ho le prove di Hip-Hop questo pomeriggio- e una maglietta bianca e scendo al piano di sotto.

'Buongiorno sis.'

' Nah-nah. Questi non si toccano.'
Quando arrivo in cucina, quella stronza di mia sorella è tra me e i miei pancake. Mi vuole ricattare, sicuramente vuole qualcosa.

'Ali cosa vuoi?'

' Io? Ma niente!'

' Alison.'

'Va bene,va bene. Ho bisogno di un graaaaande favore.'

Gli occhi da cucciola. Ecco. Quando mia sorella e i suoi profondi occhioni blu fanno i cuccioli,non è mai un buon segno. 

' Tu sai che Daniel pubblicizza il corso di Hip-Hop tra i quartieri più malfamati della città per aiutare i ragazzi a togliersi da quei brutti giri,no?'

' Certo che lo so. E' così che lo abbiamo conosciuto. ' Il mio sguardo si rattrista un po' mentre la mia mente ritorna indietro nel tempo.

Un anno prima.
'Non usciremo mai da questa situazione.'

Alison piangeva e singhiozzava, non c'era cosa più brutta di vederla così.

'Ehi,ehi. Andrà tutto bene,tranquilla.'

Era una bugia e lo sapevo,ma non volevo che lei stesse così male. Erano passati sei mesi da quando nostro padre aveva perso tutto con un investimento sbagliato, e noi con lui.

'No,non andrà tutto bene. Siamo finiti in un brutto giro e tu,tu stai con quel JD. Non mi piace,sai?'

'Parlavate di me per caso?'

JD sorrideva, ed io ero felice: lo amavo. Era col suo gruppo,ovviamente.

'Ehi.'gli sorrisi.
Cominciammo a passeggire e arrivati vicino al bar  dove di solito andiamo, -Jake's bar- trovammo un ragazzo intento a distribuire volantini e appendere manifesti.

'E tu chi diavolo sei?'

JD era incazzato, non gli piacevano gli intrusi nel SUO quartiere.

'Sto solo distribuendo volantini,okay?'

'Stai solo distribuendo volantini? Fammi vedere.' gli strappò i volatntini di mano,incazzato.

'Sul serio? Un corso di Hip-Hop?'

'Che c'è? Ti da fastidio sapere che c'è gente che preferisce altro a farsi canne tutto il giorno e non combinare niente nella vita? So chi sei. Io cerco di impedire ai ragazzi di diventare gente come TE.'

Brutta mossa,lo aveva sfidato. JD non andava sfidato.

'Ti sbagli di grosso. Anche noi balliamo Hip-Hop. Ma questo è un ballo di strada,si chiama Street Dance. Non ci serve di certo un corso.' risposta esemplare. A volte riusiciva ad essere così "elegante"nella sua stronzaggine. Anche per questo lo amavo.

'Andiamo via,ragazzi.'

Così dopo poco io e Ali decidemmo di andare a vedere cosa fosse effettivamente, e così ci salvammo. Poi mio padre si riprese economicamente e tutto andò per il meglio. Tutto il resto deve essere dimenticato.


' Michael! Michael ci sei?'

'Si,si. Scusami. Dicevi?'

' Ecco beh,ci sarebbero da consegnare e appendere questi volantini e questi manifesti in QUEL quartiere. Dan lo ha chiesto a me,visto che gli altri hanno già le prove, ma io non POSSO farlo. Non posso tornare lì.'

' NON SE NE PARLA NEMMENO. Ali mi dispiace,ma non lo farò. Dovrai trovare qualcun altro.'

' Non posso chiedere a nessun altro,ti prego!  Lo sai che se potessi ci andrei, ma se solo ripenso a ciò che è successo...'

Alison rabbrividisce e ho paura che stia per mettersi a piangere. Sospiro profondamente.

' Va bene, lo farò.'
Mi guarda con quei suoi grandi occhioni blu,sorride e mi abbraccia.

'Grazie mille.' mi sussurra.   

E va bene,va benissimo. Se per vederla sorridere devo incontrare la persona che più mi ha fatto soffrire,va bene. Perchè è ovvio che lo incontrerò. Se vai in quel quartiere non hai scampo da lui.

Eccolo. Il quartiere più malfamato di New York. So già cosa mi aspetta.

'Bene,bene. Chi si rivede.'

Porca puttana! Sono qui da soli cinque minuti e gia vorrei scappare, è già qui. Ma come cazzo fa?
Mi giro verso di lui,ha addosso quel sorrisetto stronzo che mi ha fatto innamorare,tempo fa.

Come sempre con lui ci sono tutti i suoi schiavetti. Oh,aspetta.
Li sto ancora osservando, ma c'è 'un intruso'. Due occhi del color del mare mi stanno scrutando. Non gli do molto peso.

' John non rompere. Non. Sono. Qui. Per. Te.'

' Non. Chiamarmi. Così. 'ouch! L'ho chiamato per nome, ora è incazzato.

'Andiamo Michael, non dirmi che continui ancora quella cazzata del corso di Hip-Hop. E fai anche pubblicità!' mi provoca.

'Questo non ti riguarda. E ora, se non ti dispiace, dovrei andare.'

' Dov'è la tua sorellina? Non l'hai portata? 'sorride malizioso. Un sorriso che gli toglierei dalla faccia a suon di pugni.

Comincio ad incazzarmi tanto da conficcare le unghie nei palmi delle mani.

'Sai mi piacerebbe rivederla. C'era una certa sintonia....'

'Maledetto stronzo!'

Non gli lascio finire la frase, mi avvicino velocemente a lui e sto per dargli un pugno. Ma qualcuno mi ferma. Quel qualcuno che ancora non conosco.
' EHI,EHI! FINITELA!'

' Mia sorella la devi LASCIARE STARE. ' urlo.

' Calmo!' sorride di nuovo malizioso, JD.
Che cazzo mi sorride malizioso? Fortuna che quel ragazzo mi ha fermato altrimenti non so che gli avrei fatto.

' Andiamo ragazzi. Ian,tu resta qui. Controlla un po' la situazione.' JD si avvicina al ragazzo  dagli occhi blu e gli lascia un bacio all'angolo della bocca.

Oh,questo fa davvero male. Non solo il fatto che il mio primo e,per ora, unico grande amore abbia un nuovo ragazzo -stanno insieme,ovviamente- ma come lo ha baciato. Con me non è mai stato così dolce. D'altra parte, io ero solo un gioco per lui.

' Certo. Ci vediamo alle prove.'

Ah,ecco. Sicuramente è il nuovo ballerino della sua squadra. Quest'anno ci sfideremo alla tradizonale gara di quartiere. L'anno scorso ero anche io nella squadra di JD,loro sono forti e sarà dura vincere.

Penso che sia meglio andare a distribuire volantini da un'altra parte. Sto per andare via,ma una voce mi ferma.
'Ehi! Aspetta. ' è il ragazzo dagli occhi blu.Ian! è questo il suo nome.
Saaaaalve! Anzitutto ci tengo a precisare che più che un primo capitolo,questo è il prologo. Grazie se siete arrivati fin qui a leggere. <3 Allora,chiriamo subito: Alison = Sasha Pieterse. JD= Sean Paul. Ringrazio Serena per avermi spinta a scrivere e niente, spero che vi piaccia questa storia e che la leggerete. <3 PS: il titolo è preso dalla canzone 'Iris' dei Goo Goo Dolls.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

Ian.

'Ehi! Aspetta.' quel ragazzo sta per andare via,ma lo fermo. 

Si volta e mi guarda perplesso,quindi continuo.

'Perchè hai fatto incazzare così tanto John? Non è una buona mossa mettersi contro di lui.' 

Non è una buona mossa,vero. Ma lui -credo che si chiami Michael- ha avuto fegato,bisogna ammetterlo.

'E perchè? Come mai tutti hanno paura di lui? Cosa mai potrebbe farmi?'

C'è ironia -anzi,sarcasmo-  nella sua voce, tuttavia credo che sia sincero: non ha paura di JD. Wow!

'In realtà non lo so nemmeno io, Michael.' gli sorrido malizioso.

Ian seriously? Che cazzo stai facendo? Perchè gli sorridi così?
Lui ricambia il sorriso; Dio,quant'è bello!

'...Ma questo dovresti dirmelo tu,mi è sembrato che lo conoscessi  già.' dico.

'Si,una volta ero il suo passatempo. Poi sono successe delle cose..' 

Agita la mano in aria come a voler scacciare una mosca -un brutto ricordo,credo.-

'Comunque sei tu che dovresti stare attento. Di sicuro ci sono delle cose che non sai su di lui.'  dice, marcando il "tu".
Che vuole dire?  Lo guardo perplesso.
Penso che mi abbia letto nel pensiero.

'Se vuoi saperne di più puoi chiamarmi, o trovarmi qui. ' gira uno dei volantini e con una penna -da dove esce?- comincia a scrivere il suo numero.

'Puoi chiamarmi a qualsiasi ora del giorno o della notte, Ian.' sorride di nuovo malizioso.  Quanto. è. sexy.
'NONONO IAN CALMO SEI UN RAGAZZO FIDANZATO NON INIZIARE A FARE PENSIERI CHE NON DOVRESTI FARE SU QUESTO SEXY SCONOSCIUTO ' penso cercando di non sbattere il ragazzo al muro e baciarlo fino fargli dimenticare persino il suo nome.

'O magari potresti passare a Hip-Hop. Ci vediamo.' sorride di nuovo.

Oh,si che ci rivedremo.
----
'Quindi quand'è che torni?'

'Aspetta aspetta. Ian Somerhalder, mi stai forse dicendo che ti manco?' mi chiede ironica la mia migliore amica,con cui sto palrando al telefono,mentre passeggio nella mia piccola casa.

'Non esagerare, blondie.' le rispondo scherzando.

'Claire. Quante altre volte ti dovrò ripetere che il mio nome è Claire?'

'Lo so,lo so. Ma preferisco blondie. Comunque non mi manchi solo tu, ma anche Paul. Lo sai che vi voglio bene.'

'Anche noi,tantissimo. Ma ora dovresti andare ad aprire la porta.' ridacchia.

'Come fai a sapere che hanno bussato?' le chiedo confuso.

Poi realizzo e corro ad aprire.
Quando apro la porta i miei migliori amici sono li, e mi saltano letteralmente addosso.

'Oh mio dio ragazzi!' dico urlando ridendo e piangendo allo stesso tempo.

'Ci sei mancato,amico.' mi dice Paul,mentre continua ad abbracciarmi.

'Anche voi,ragazzi. Tantissimo. Su forza, entrate.'

' Ma perchè non mi avete avvisato? Sarei venuto a prendervi in aereoporto.' domando,staccandomi dall'abbraccio.
 Intanto li faccio sedere sul piccolo divano in soggiorno.

'Naah, poi sarebbe svanito tutto l'effetto sorpresa.' 

Alzo gli occhi al cielo con finta aria scocciata, e Claire mi da un leggero pugno sul braccio.

'Lo so che ci vuoi bene, coglione.' dice in fine.

'Mmh,forse.' scoppio a ridere e l'abbraccio goffamente.

 In queste settimane che Paul e Claire sono stati in vacanza, mi sono mancati moltissimo questi abbracci. E non solo gli abbracci: le nostre chiacchierate, le serate passate a cazzeggiare a casa mia o a casa sua, le confidenze, i balli insieme... Si, sono davvero felice che siano tornati.

'Non vorrei interrompere questa scena romantica, ma Claire, abbiamo un invito da fare.' dice Paul fingendosi infastidito, anche se in realtà sta sorridendo.

'Oh, andiamo Paul. Non sarai mica geloso?'

'Chi ti dice che io sia geloso di te e non di..Ian?' 
Quel coglione del mio amico si avvicina a me e mi abbraccia in modo buffo. Scoppiamo tutti a ridere e sia io che Claire diamo a Paul del coglione.

'Si, e magari uno di questi giorni facciamo una cosa a tre.' 

'Io e te, Claire? Non sia mai!' replico, con una smorfia schifata, mentre scoppiamo di nuovo a ridere.

'Ragazzi,ragazzi! Paul prima ha detto una cosa seria, cioè che devo farti un invito.' comincia la bionda,smettendo di ridere.

'Sta sera diamo una festa per il nostro ritorno -un po' arrogante da parte nostra,non trovi?- alla villa, e pretendiamo che tu ci sia.'

'Si mangia e si beve a scrocco a casa vostra? Ovvio che ci vengo.' rispondo.

'Beh, se ti interessa ci sarà anche il nostro amico gay, quello che Claire non voleva presentarti, e di cui non sai nemmeno il nome perchè sempre Claire non te l'ha voluto dire.' dice Paul, alzandosi dal divano.

Si, mi ricordo. Claire mi parlava spesso di questo suo amico, ma diceva che io sono troppo stronzo, menefreghista ed egocentrico -oltre che fidanzato- per un tipo  come lui. Diceva anche che sarei rimasto affascinato dalla sua bellezza, ci avrei sicuramente provato e lei "questo non può permetterlo".
'Mi fa piacere poterlo conoscere, ma Claire non deve preoccuparsi. Anche se JD non ti piace, sono fidanzato.' asserisco. E' la verità,anche se sta mattina avrei volentieri mandato tutto a puttane per quel ragazzo stupendo, Michael.
Che tra le altre cose ha anche un nome stupendo, lo stesso nome del mio cantante e ballerino preferito, Michael Jackson. Questo e il fatto che balla hip-hop contribuiscono a renderlo ancora più perfetto.

'Oh fidati Ian, quando lo vedrai ti dimenticherai totalmente di quel coso che chiami fidanzato.' replica la mia amica, ricevendo un occhiataccia dal fidanzato.

-

Due ore dopo, alle 6:00, esco da casa per raggiungere John e gli altri alle prove. Balliamo in un grande garage di proprietè di uno dei ragazzi: c'è molto spazio e siamo anche abbastanza isolati.
Claire e Paul sono andati via da circa un ora e mezza, ho detto loro che alle 9:00 sarei andato alla festa,e  abbiamo chiacchierato un altro po'.

Quando arrivo al magazzino, ci sono già tutti. 

'Ciao babe.' mi saluta JD,con un bacetto sulle labbra. Lo adoro quando è così dolce.

'Ciao tesoro.' ricambio il saluto e il bacio. 'Con che iniziamo?' domando poi a tutti.

'Direi di cominciare con la breakdance combinata. Vi ricordate la sequenza?' 

'Io e David, poi Kat ed Ian ed infine tu e Ashley.' annuisce Sean, uno dei ragazzi.

'No, Sean. Questo è quando proviamo. Intendevo la sequenza di passi, che dobbiamo fare tutti insieme.' lo rimprovera JD.

Lui ci tiene davvero a ciò che fa. Per lui non è solo un passatempo o un modo per divertirsi, lui ci crede. Ed è bellissimo.

'La sequenza è questa: iniziamo con il Toprock, poi ovviamente il Donwnrock, un Footwork di tre step in stile Legwork e concludiamo con un altro Toprock 1. Pronti?' JD ci rispiega il tutto e poi fa partire la musica.

Comiciamo a muoverci in oridne, eseguendo i vari movimenti.

'Nonono,ragazzi non ci siamo!' JD stoppa la musica e ci urla contro.

' Dov'è finita la grinta? Se vogliamo vincere e far vedere a quei gentiluomini chi siamo, dobbiamo essere dei leoni, non dei gattini spaventati.' ci rimprovera il mio ragazzo.

Beh, in effetti non ha tutti i torti: abbiamo fatto davvero schifo.
'Forza,ricominciamo.'
                                                                                 *
Finalmente abbiamo finito di provare, sono le otto di sera e sto per mettermi sotto la doccia.

Tolgo tutti i vestiti e mi fiondo sotto il getto d'acqua calda. L'acqua riesce a schiarirmi le idee, oltre che a farmi rilassare.
 Ripenso al ragazzo di 'sta mattina: semplice attrazione fisica? Suppongo di sì.
 Io amo JD, con tutto il cuore, ma allora perchè sono attratto da altri ragazzi? Beh, questo non è un ragazzo qualsiasi. La sua bellezza è unica, ha una luce così fottutamente speciale....
E poi sono davvero curioso di sapere ciò che voleva dire con 'sei tu che dovresti stare attento'. Forse domani lo chiamerò.

Chiudo l'acqua, esco dalla doccia e lego l'asciugamano alla vita.

Prendo dal'armadio un paio di jeans ed un camicia nera,ma quando sto per vestirmi squilla il telefono.

'Claire' leggo sullo schermo.

'Tutte queste chiamate mi stanno seccando, sweetheart.' le dico scherzando.

'Dai Ian non fare il coglione. Piuttosto,sei pronto?' 
ù
'Sono nato pronto, blondie.'

Guardo l'orologio: le otto e trenta. Mezz'ora sotto la doccia, non molto in fondo.
'Mezz'ora massimo e sono da te.' le dico infine.

'Sei proprio sicura che non posso portare JD?' chiedo, prima di chiudere.

'Se lo fai non mi rivedi più. Muoviti,coglione.' conclude e chiude.

Mi vesto velocemente, esco da casa e prendo un taxi per arrivare a casa dei miei amici.

Quando entro, -la festa è in giardino- c'è già un casino di gente. Dai più altolocati figli di papà 'amici' di Paul a noi,gente di strada.
Paul è un neulaureato in Legge, Claire in psicologia. Entrambi sono dovuti crescere nel mio ambiente,per vari motivi. E' per questo che siamo amici: nessuno dei due si è mai comportato come quei viziatelli che solo perchè hanno i soldi credono di essere migliori di tutti. Loro hanno lottato e si sono sacrificati, per i loro sogni.

Ad intorrempere i miei pensieri è Claire, che appena mi vede mi corre incontro e mi abbraccia.

'Ce l'hai fatta!'mi urla.

'Ehi,sono perfettamente in orario.' dico, indicandole lo schermo del cellulare, che segna le 9:02.

'Adesso vieni con noi, dobbiamo presentari una persona. Mi raccomando.' mi dice eccitata e allo stesso tempo severa.

Ci facciamo strada tra tutte quelle persone e mi portano dentro. La casa è abbastanza grande, ma non molto. Saliamo al piano di sopra, attraversiamo il corridoio e poi ci fermiamo.
'Gli abbiamo detto di aspettarci qui.' mi dice Paul, mentre entriamo in una camera.

Quando la mia amica bionda apre la porta,ne io ne il misterioso ragazzo riusciamo a muoverci,-ne tantomeno a dire qualcosa- per la sorpresa.

' Ian, questo è Michael Malarkey. Michael, Ian Somerhalder.' ci presenta la mia amica,sorridendo. Il ragazzo si alza di scatto dalla poltrona su cui era seduto.

'Ehm, ecco Claire n-noi ci conos- ci conosciamo già.' dice il moro passandosi una mano tra i capelli, in modo buffo.

'Perchè solo io non riesco ancora ne a muovermi, ne a parlare?' penso.

'Ehi, aspetta un secondo. Non avevi detto che volevi presentarmi un tuo amico single?' dice arrabbiato a Claire.
 'Lui sta con JD!' urla poi.

'Cosa hai detto?' finalmente riesco a parlare, e rivolgo un'occhiataccia alla mi amica.

'Ehm,si.L'ho fatto.' 
Sia io che Michael alziamo gli occhi al cielo, infastiditi.

'Ho pensato che voi due avreste potuto conoscervi e parlare di quel figlio di- ehm, di JD.' spiega la bionda.

La prenderei a schiaffi quando fa così. Adesso, ad esempio, dovrei arrabbiarmi e non parlarle più per una settimana o due, ma so già che non ci riuscirei mai. E' appena tornata, come posso litigarci?

'Che poi vi siete già incontrati. Senza dubbio questo è il destino, giusto Claire?' la prende in girlo Paul.
'Scusate  ragazzi. Vi assicuro che non c'entro niente con questa folle idea.' conclude.

'Claire, tu non dicevi di non volermelo presentare perchè sono uno stronzo eccetera eccetera?' le dico.
Michael mi rivolge uno sguardo curioso,anche abbastanza sorpreso.

'All'inizio era così, poi mi sono detta che lui è stato con John, sa quanto è stronzo -tutti lo sappiamo- e tu stai ancora con lui nonostante ciò e io volevo aiutarti a cap-....'

'Basta!' urlo.
'Claire, tu sei la mia migliore amica e lo sai, ma devi smetterla di fare così.  Lo sai che io amo John e che qualsiasi cosa farai o dirai non cambierò idea. Quindi se vuoi continuare ad essere mia amica, devi accettare questo.' pronuncio queste parole con più rabbia del dovuto e vedo la mia amica abbassare lo sguardo.

Paul e Michael mi guardano leggermente straniti, forse è il caso di andarmene.
'Sarà meglio che vada.' dico.

Esco dalla casa e mi ritrovo in giardino, dove cerco di farmi strada tra la gente. 

'Ian aspetta un secondo.'

Sento una voce alle mie spalle,quando mi volto c'è Michael che mi trattiene per un braccio.

'Scusami. So che non ci conosciamo, ma penso che non dovresti arrabbiarti con Claire. La conosco, lei cerca solo di proteggerti.' dice.

'Vieni,usciamo da qui. Che ne dicidi una passeggiata?' propongo.

Lui annuisce, usciamo dalla villa e cominciamo a passeggiare.

'Il fatto è che lei non vuole accettare che io sono innamorato di John. E se non accetta lui, non accetta neanche me.' spiego.

'Ripeto, lei vuole solo proteggerti.' mi dice lui.

E' davvero bellissimo, specialmente sta sera: indossa un paio di pantaloni stretti -troppo stretti- neri,ed una maglietta bianca che lo fascia perfettamente.

'Forse hai ragione.' rispondo, sorridendo.

'Scusami.' dice, guardando il cellulare.
'Devo andare, è mia sorella.' conclude sorridendo.

'Oh,certo. Posso ancora chiamarti per...parlare?' domando.

'Quando vuoi.'

Sorride di nuovo, un sorriso malizioso sta volta. E non riesco a non pensare a quanto sia bello, il suo sorriso.












 
1- Sono tutte 'mosse' della break dance, ma al 99% ho scritto solo cazzate XD. I'm sorry.
Anyway, Toprock= parte in piedi della breakdance.
Downwork= riguarda tutte le mosse che richiedono l'utilizzo di mani, piedi, ginocchia e altre parti del corpo a contatto con il terreno.
Footwork= serie di passi con mani e piedi a terra, i quali uniti assieme, creano un fluido continuo di movimenti.
Legwork= [uno degli stili del Footwork], si usano i giochi di gambe.
Ripeto, ciò che ho scritto sicuramente non ha un senso, ma dovevo almeno dare l'idea lol.
Ecco il secondo capitolo. Non ho notato partecipazione(?) nel primo, non vi è piaciuto? :c
Fatemi sapere. :)
See you soon, Ali.






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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Capitolo due.

Michael.

E' uno splendido sabato di sole, e sono passati sei giorni dal mio incontro con Ian.

Devo dire che quel ragazzo mi affascina:  due splendidi occhi blu e un sorriso che toglie il fiato. Per non parlare del suo fisico da urlo. 

Mi è sembrato un ragazzo dolce e sereno, nonostante esca con JD. Quindi non riesco nemmeno a capire come mai Claire non me l'abbia voluto presentare prima. Tra i due, il più stronzo sembro io.

Sto camminando tranquillamente nell' UES1, il quartiere dove da un anno sono ritornato ad abitare, quando mi arriva una telefonata: è un numero che non conosco.
 
'Fa che sia lui. Fa che sia lui. Ti prego,fa che sia lui.' mi ritrovo a pensare, senza capirne il motivo.

'Pronto?' rispondo.

'Ci-iao M-michael. Ti disturbo?' 

E' lui.

'Ian,ciao. Pensavo che mi avresti chiamato prima.' dico tranquillamente.
Non so come faccio a riamanere calmo e non urlargli per telefono "Si cazzo, mi hai chiamato!"

'Sscusami, ssono stato un pochiiiino impegnato.' ridacchia.

'Sei ubriaco?' chiedo, preoccupato e leggermente divertito.

'Forse.' risponde,ridendo.
'Senti, non è che potresti venire a prendermi? Io e Claire non abbiamo ancora chiarito, Paul non mi risponde, non voglio far preoccupare John e il tuo è il primo numero che ho trovato e...'

'Certamente. Se mi dici dove sei,arrivo subito.'

---

Quando arrivo nel bar, Ian è seduto al bancone con una bottiglia vuota di Bourbon in mano.
E' ridotto davvero male. Ne deve aver bevute molte per stare così.

'Ehi. Come stai?' chiedo, avvicinandomi a lui.

'Sei venuto. Grazie.' mi sorride leggermente.

'Vieni,ti porto a casa.' 

Prendiamo un taxi e lo porto a casa mia, vuota da un paio d'ore.

'Cosa diranno i tuoi quando mi vedranno?' mi chiede Ian con gli occhi chiusi, mentre lo faccio sendere sul divano.

'Non ci sono i miei.' rispondo. 'E nemmeno mia sorella. Sono andati a trovare mia nonna a Chicago.' 

'Non riesco a immaginare quello che stai pensando di me.' ridacchia.

E' veramente bello, anche in queste "condizioni".

'Sono semplicemente curioso.' 

Ride alla mia risposta.

'Scommetto che vuoi sapere quale misterioso motivo mi abbia portato a bere così tanto e bla bla bla.'  

Passa l'ora successiva a vomitare nel mio bagno, mentre io gli sono vicino e lo aiuto.

'Ti senti meglio?' dico dopo un po' che è in queste condizioni.

'Si,per fortuna. Ora voglio solo dormire un poco.'

Lo riporto sul divano,dove si ristende lentamente.

'Vado a chiamare mia madre, ti lascio dormire. Se ti serve qualcosa, basta chiamarmi.'

Preferisco lasciarlo riposare un po',magari dopo avrà voglia di parlare.

Salgo le scale e vado in camera mia, prendo il telefono e compongo il numero di Claire.

Oh, si. Gli ho mentito. Suppongo che nemmeno da ubriaco mi avrebbe lasciato chiamare la sua migliore amica con cui ha da poco litigato.

'Oh, no, un'altra volta. Grazie per avermi chiamata, Michael. Arrivo subito.' mi dice, dopo che le ho spiegato tutto.

'In reatà non credo che sia una buona idea venire qui. Lascia che provi io a parlargi.'

'Va bene, ma non credo che voglia. Sono stata una stupida a litigarci, devo assolutamente chiamarlo.'

'Sono d'accordo.  E' per questo che si è ridotto così, per la vostra lite?' domando, sperando di ottenere qualche risposta.

'No,non è per questo. Non posso parlarti di questo, se vuole lo farà lui, scusami.' mi risponde, facendomi diventare ancora più curioso.

'Va bene, tranquilla. Ci sentiamo.'

Trascorro le successive due ore a far nulla, cazzeggiando qua e là.

Quando scendo al piano di sotto, il telefono di Ian sta squillando. E' John.

Vorrei rispondere, ma in quel momento Ian apre gli occhi.

'Oh,buongiorno occhi blu.' gli dico sorridendo. 'Come va?'

'Meglio,grazie.' mi risponde, ancora assonnato, mentre si mette a sedere sul divano.

'Ti va di mangiare qualcosa?' domando apprensivo.

'Volentieri. Ma, sai, sono fidanzato. E' inutile che continui a provarci con me.' sorride malizioso.

Rimango basito a questa risposta, apro la bocca per dire qualcosa, ma non so veramente che dire e quindi la richiudo un paio di secondi dopo.

'Che c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua? Oppure sei semplicemente sorpreso dal fatto che ho azzeccato le tue intenzioni?' 

Sorriso malizioso: di nuovo. Se lo fa ancora sarò costretto a dargli ragione. E' troppo sexy.

'L'alcool ti fa questo brutto effetto?' mi decido a rispondere, con una punta di acidità nella voce.
'E comunque non ho nessuna intenzione di provarci con te, forse sarà il contrario.' sono io a sorridere malizioso e a lasciarlo senza parole, sta volta.

'Se lo dici tu.' risponde infine.
'Ma ti prego adesso ordina una pizza 'che sto morendo di fame.' mi implora, in modo buffo.

Dopo una mezz'oretta arriva la pizza, mangiamo e poi torniamo a sederci sul divano.
Mentre mangiavamo ho notato quanto fosse buffo Ian affamato: si è scottato circa tre volte perchè non voleva far raffreddare la pizza, io scoppiavo a ridere, e poi mi guardava sorridente -un sorriso divertito, questa volta-. 

E davvero io non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa può aver portato un ragazzo che sembra il Sole anche solo quando accenna un mezzo sorriso,a bere così tanto.


'Quante ne hai bevute, di bottiglie di Bourbon?' chiedo, serio.

'Molte.'

'Perchè?' 

'A volte ho la sensazione che il mondo intero sia contro di me, ma in fondo so che non è vero. Alcuni paesi più piccoli sono neutrali.2' dice sorridendo, non riesce però a nascondere l'amarezza e la tristezza che lo accompagnano.

'E l'alcool risolve i tuoi problemi?' chiedo semplicemente.

'No, ma almeno mi aiuta a non pensare.'

'Riguarda JD?'

'No.'
'Va bene.' penso sia meglio non insistere, quindi lascio perdere.

Passiamo alcuni interminabili minuti zitti, finchè lui non si decide a parlare.

'Stavo pensando..' comincia '..che praticamente mi sono auto-invitato a casa tua e noi nemmeno ci conosciamo.' 

'Beh,in effetti si. Eppure abbiamo la stessa passione.' 

'Oh,si, il caro vecchio Hip Hop.' sorride.

'Sei davvero bello, quando sorridi.' 

Non l'ho detto davvero. Non ci credo di averlo detto davvero.
 Sorrido leggermente imbarazzato.

'Grazie. Sicuro che non ci stai provando con me?' sorride beffardo, alzando un sopracciglio.

'Coglione.' ridacchio, dandogli un leggero pugno sul braccio.

'Quinsi abiti nell'UES...Che cosa ti ha portato nel nostro quartiere?' domanda.

'L'anno scorso mio padre, con un investimento sbagliato, ha perso tutto. Abbiamo dovuto vendere la nostra vecchia casa in questo quartiere e ci siamo trasferiti in periferia. Nel giro di un anno mio padre si è ripreso economicamente e siamo tornati qui.' spiego.

Trascorriamo l'ora successiva a chiacchierare dell'Hip Hop, è piacevole stare con lui.

'Ora devo andare,JD si starà preoccupando.' dice, ad un certo punto.

'Aspetta. Alla fine abbiamo parlato di tutto tranne del  vero argomento di cui avremmo dovuto discutere. Hai cambiato idea? chiedo.

'No, assolutamente no. Ne parleremo la prossima volta, almeno avremo un motivo in più per vederci.' mi sorride e va via.


 
                                                                         1- UES: il famosissimo Upper Est Side.
2-La frase è di Robert Orben.
Eccomi finalmente con il terzo capitolo!
 In queste settimane sono stata impegnata e non ho potuto aggiornare. 
Ad Ian succede qualcosa, infatti si ubriaca, ma non vuole parlarne (ancora) con Michael. Lui d'altra parte e curioso e vorrebbe capirne di più. -Presto capirà.-
Fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni. Un bacio e a presto, 
Ali. 

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