Amortentia

di Blue Wolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decisioni ***
Capitolo 2: *** L'affidamento ***
Capitolo 3: *** Sorpresa ***
Capitolo 4: *** A tender kiss ***
Capitolo 5: *** Ti amo ***
Capitolo 6: *** Confessioni ***
Capitolo 7: *** Finalmente insieme ***
Capitolo 8: *** Un dolce risveglio ... Con sorpresa ***
Capitolo 9: *** Qualche anno dopo ... (Pt1) ***
Capitolo 10: *** Qualche anno dopo ... (Pt2) ***



Capitolo 1
*** Decisioni ***


Piccoli colpetti alla finestra. Hermione Granger, Auror pluridecorato del Ministero della Magia, si alzò dal letto e la aprì, lasciando entrare un enorme gufo messaggero, che infatti aveva una busta in bocca. La prese e la osservò attentamente: era una convocazione ufficiale dal Ministero per quella mattina stessa. La bruna corse a lavarsi e vestirsi, mangiò un muffin per colazione, provò a sistemarsi i ricci castani davanti allo specchio e si smaterializzò. Un quarto d'ora dopo era al ministero, prese l'ascensore e scese nella sala del Winzengamoth. 
"Benvenuta signorina Granger" disse il Ministro al suo ingresso, stringendole la mano "Grazie mille per essere venuta con così poco preavviso"
"È un piacere signor Ministro " 
"L'abbiamo chiamata per chiederle di riconsiderare la sua decisione." 
Le ripresentarono la lista. A meno di un mese dalla demolizione della prigione di Azkaban il Winzengamoth aveva deciso di affidare temporaneamente i detenuti agli  Auror. Tuttavia tutti coloro che non fossero stati affidati sarebbero stati condannati a morte. La strega guardò la lista di coloro che ancora non erano stati affidati, l'elenco dei nomi era ancora piuttosto lungo e ormai mancava meno di una settimana alla distruzione dell'edificio, la cui struttura e le pratiche eseguite  all'interno di esso erano state giudicate inumane, pertanto i Dissennatori sarebbero stati distrutti con l'edificio.
La rilesse più volte ed un nome in particolare attirò la sia attenzione. "Signor Ministro, ho deciso di riprendere in considerazione la mia decisione, modificandola. Vorrei perdere in custodia il detenuto numero 17, il signor Lucius Malfoy" 
"È assolutamente sicura signorina? É un'enorme responsabilità"
"Sono assolutamente certa, signor Ministro, e me ne assumo la piena responsabilità" rispose lei con fermezza.

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Capitolo 2
*** L'affidamento ***


Entrarono da tre porte differenti; avevano le mani legate dietro la schiena ed erano molto magri e pallidi. Appena si videro, Narcissa ebbe una specie di capogiro. Il Ministro si alzò: "non temete, non è come pensate". Lei sembrò rilassarsi un po'. Hermione guardò verso Draco, che teneva lo sguardo basso. Il Ministro continuò: "come sapete il centro di detenzione di Azkaban verrà presto demolito, per questo ogni Auror si è assunto la responsabilità di prendere in custodia due detenuti. La qui presente Signorina Granger aveva deciso di prendere in custodia la detenuta Narcissa Malfoy e il detenuto Draco Malfoy. Tuttavia il numero dei detenuti non ancora assegnato è ancora piuttosto elevato e questi, secondo il decreto, devono essere condannati a morte, e tra di essi c'era anche il detenuto Lucius Malfoy." Narcissa sussultò, mentre Draco e Lucius rimasero immobili; il ministro continuò: "tuttavia... La Signorina Granger ho deciso di assumersi un ulteriore responsabilità e di prendere in custodia anche lui, salvandogli la vita." Improvvisamente la bruna sentì tutti i loro sguardi su di se, ma non si voltò, invece sorrise tra se e se, si avvicinò al banco del ministro, firmò i documenti e uscì. Loro la seguirono. Una volta fuori, con un incantesimo tolse loro le manette, poi si smaterializzarono. Arrivarono a casa poco dopo ed Hermione si voltò a guardarli, attivò l'incantesimo di localizzazione e poi gli disse: "potete muovervi liberamente all'interno della proprietà, ma se oltrepassate i cancelli sarò costretta a rinchiudervi. Ora vi mostro i vostri alloggi." Li condusse al piano di sopra nell'area delle camere da letto. "Ho fatto portare qui i vostri effetti" disse aprendo la stanza dei coniugi e facendoli entrare. "Troverete degli abiti puliti negli armadi". Narcissa si girò verso di lei: "è bellissima, mia signora". La bruna le sorrise, poi si voltò verso Draco. "Vieni" disse, poi si girò "la cena è alle otto" comunicò loro ed uscì. Attraversò il corridoio e ne imboccò un altro. Si fermò davanti un'altra porta e la aprì, facendolo entrare, poi lo seguì dentro. Anche la sua camera, come quella dai suoi genitori, era elegantemente arredata. I mobili ed il letto erano d'ebano, le tende del baldacchino e le pareti della stanza erano bianche. Appoggiata accanto a letto, la sua scopa catturò per un istante la sua attenzione. Si voltò verso di lei:" grazie mille mia signora" la bruna gli sorrise ed uscì. Quella sera, quando scese a cena, li trovò già lì, ad attenderla. Prese posto e loro fecero altrettanto. Hermione notò che Narcissa era molto nervosa e capì. "é salva" disse catturando l'attenzione della strega, che alzò lo sguardo su di lei " é sotto la custodia di Neville Paciock" "Oh" disse lei rilassandosi. Il resto della cena trascorse in silenzio. Gli ex Mangiamorte mangiavano tenendo lo sguardo basso. Alla fine la bruna si alzò e sparecchiò con un incantesimo. "Buona notte" disse loro e si diresse in biblioteca. Scelse un libro, accese il cammino e, accucciatasi davanti al fuoco, cominciò a leggere. Dopo circa mezz'ora bussarono alla porta. "Avanti" disse chiudendo il libro. Lucius Malfoy entrò nella sala e si avvicinò al divano. "Mia signora perdonatemi per il disturbo" disse inginocchiandosi accanto al bracciolo "Non si preoccupi" " Vi prego Chiamatemi Lucius" "come desideri. Allora come posso aiutarti?" "io…è che …voi mi Avete salvato la vita vi volevo ringraziare. Grazie mille davvero" La strega gli sorrise debolmente "Mia signora? Posso chiedervi una cosa?" "Certo, ma prima accomodati per favore". Lui si sedette su una poltroncina e continuò: "So bene che… Non pensate che non vi sia grato… Ma posso chiedervi perché mi avete salvato la vita anche se mi odiate?" "La morte ha distrutto un sacco di famiglie e non volevo che distruggesse anche la vostra" "La mia è già distrutta" disse lui rassegnato. Poco dopo si riscosse. "Perdonatemi per il disturbo, mia signora" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta, ma lei lo richiamò: "Lucius?" Disse e lui si voltò:" tutto si aggiusta". Annuì ed uscì.

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Capitolo 3
*** Sorpresa ***


La mattina dopo al suo risveglio Hermione ricevette un altra lettera. Era di Neville: "Cara Hermione, Grazie ancora per lo splendido regalo e per la tua presenza nel giorno più importante per me è per Luna. Lei è felicissima e lo sono anch'io. Presto partiremo per il viaggio di nozze e siamo molto emozionati. Ma è proprio per questo che ti sto scrivendo. So che alla fine hai deciso di prendere in custodia tutti i Malfoy e vorrei chiederti di tenere da te la Lestrange, ma prima che tu accetti devo confessarti una cosa... Mi è stata consegnata l'altro ieri e io... Ci sono andato giù pesante con lei, ero così arrabbiato: ho rivisto i miei perdere la ragione, ho pensato a Sirius, Lupin, Tonks e al piccolo Teddy che crescerà senza genitori e mi sono accorto di desiderare che non si fosse smaterializzata prima che Molly lanciasse il suo anatema e... Non sono riuscito a trattenermi, mi sento in colpa infondo. So che è una assassina, ma sta davvero male e... Penso che stare con la sorella per un po' le possa fare bene. Potresti tenerla da te durante il nostro viaggio? Aspetto con ansia la tua risposta Neville" Hermione prese un foglio di pergamena dal cassetto e si affrettò a rispondere al messaggio dell'amico. Così, quando suonò il campanello di casa, la bruna corse incontro a Neville a braccia aperte. "Accomodatevi" disse facendoli passare. Neville entrò, seguito dalla Lestrange, imbavagliata e con le mani legate dietro la schiena. "Posso offrirti qualcosa?" "No grazie, temo di non potermi trattenere, Luna mi aspetta per fare i bagagli" Si salutarono calorosamente e le due donne rimasero sole nell'ingresso. Bellatrix Lestrange era sempre stata una donna alta, magra e di bell'aspetto, ma Hermione in quel momento stentò a riconoscerla: le manette che le bloccavano i polsi le avevano provocato diversi tagli alle mai, presenti anche sull'avambraccio destro dove un tempo c'era il Marchio Nero, che la identificava come Mangiamorte. Gli occhi, cerchiati di nero e rosso, erano carichi di terrore e rabbia. Il volto, troppo pallido anche per lei, era scarno e sconvolto. Quando Hermione provò ad avvicinarsi lei si ritrasse di colpo. "Non voglio farti del male" disse la bruna con voce calma e, per dimostrarlo, posò la bacchetta per terra. Si avvicinò lentamente a Bellatrix, le tolse il bavaglio e notò che era sporco di sangue poi prese la chiave e le liberò i polsi. "Vieni" disse, la condusse in salotto e la fece accomodare su un divano, poi andò a prendere dell'acqua e il set di pozioni e unguenti medicanti. Si sedette accanto a lei e prese gli unguenti curativi dal set. Iniziò dalle mani e, in silenzio e concentrazione, le medicò tutte le ferite. La strega la osservava con un misto di stupore e curiosità. Poi abbassò lo sguardo sulle mani di Hermione e notò la cicatrice sul suo braccio. La scritta mudblood, mezzosangue, incisale dalla stessa Bellatrix tre anni prima, era ancora leggibile. Quando la bruna finì la medicazione era ormai ora di colazione, ed infatti in quel momento sentirono delle voci sulle scale. "Fame?" Chiese Hermione. Bella non rispose, così lei la condusse nella sala da pranzo. "Aspetta qui" disse, ed entrò. "Buon giorno a tutti dormito bene?" "Si grazie, mia signora" "Io... Ho una sorpresa per voi" disse la bruna rivolta principalmente a Narcissa. Poi fece segno a Bellatrix di entrare. Appena Narcissa la vide, si alzò e corse ad abbracciarla. Restarono così per alcuni secondi, poi si separano e li raggiunsero a tavola. Fecero colazione in silenzio, poi Hermione mostrò a Bellatrix la sua stanza. "Ora riposati" le disse ed uscì. Passò una settimana, Bellatrix si era ripresa e trascorreva la maggior parte del tempo con sua sorella in giardino o in biblioteca. Di tanto in tanto aggiornava Neville sui suoi miglioramenti. Alla fine lui le disse di aver deciso di non torturarla più, aveva deciso di provare a perdonarla. Quella sera la bruna lo comunicò a Narcissa. Passarono due settimane e alla fine Neville tornò a riprenderla, promettendo però che le avrebbe permesso di rivedere la sorella ogni due settimane.

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Capitolo 4
*** A tender kiss ***


Lentamente passò un mese, Lucius e Narcissa si stavano abituando, ma Draco era ancora molto teso e parlava a stento, così un pomeriggio Hermione salì nella sua stanza. Bussò alla porta e sentì una voce dall'interno."Avanti". Entrò lentamente e si richiuse la porta alle spalle. Draco era sdraiato sul letto a pancia in giù, intento a leggere un libro, ma appena la vide entrare si alzò velocemente. "Posso?" Chiese Hermione accennando al letto. Il biondo annuì, così si sedettero entrambi. "Cosa stavi leggendo?" Gli chiese lei, e Draco le mostrò la copertina del libro: era Romeo e Giulietta. Hermione sorrise e disse: "O Romeo, Romeo! wherefore art thou Romeo? Deny thy father and refuse thy name; Or, if thou wilt not, be but sworn my love, And I'll no longer be a Capulet."* Draco rimase un attimo in silenzio, stupito dalle parole di quella ragazza, che aveva sempre ammirato, e che ora era diventata la sua Padrona. Infine rispose: "Id i profane with my unworthiest hand This holy shrine, the gentle sin this: My lips, two blushing pilgrims, reader stand To smooth that rough touch with a tender kiss"* Senza pensarci il biondo le prese la mano e la sfiorò con le labbra. "Perdonatemi" disse poco dopo "non avrei dovuto farlo" "Draco? Perché lo hai fatto?" Chiese Hermione stupita e confusa. Il biondo alzò lo sguardo e incrociò un paio di occhi castani, carichi di stupore e di dolcezza, due occhi limpidi e sinceri che dieci anni prima avevano stregato il suo cuore e che da allora lo avevano sempre seguito e perseguitato nei suoi sogni, a scuola a casa ad Azkaban... Ma ora Hermione era davanti a lui e Draco sapeva di non potersi tirare più indietro... Note *1: "oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo? rinnega tuo padre, rinuncia al tuo nome; o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti" (Giulietta a Romeo, atto II scena I) *2: "Se io profano con la mia mano indegna questa sacra reliquia, è questo il peccato dei pii: le mie labbra, arrossenti pellegrini, sono pronte a render più molle, con un tenero bacio, il ruvido tocco" (Romeo a Giulietta, atto I scenaV)

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Capitolo 5
*** Ti amo ***


Draco alzò lo sguardo. Lei era lì in attesa di qualcosa. Il ragazzo chiuse gli occhi e senza pensarci le si avvicinò. Quando le loro labbra si toccarono Hermione sentì un vago odore si erba tagliata e pergamena fresca e, improvvisamente, si ricordò di quando, anni prima, aveva sentito quell'odore nei sotterranei di Hogwarts, durante la prima lezione di pozioni di Lumacorno, quando aveva riconosciuto l'Amortentia: il più potente filtro d'amore del mondo. È lui pensò. Dischiuse lentamente le labbra e ricambiò dolcemente il bacio che a poco a poco si fece sempre più ricco di passione. Lentamente Draco iniziò a riversare in quel bacio tutti i suoi sentimenti e il desiderio che l'attesa aveva amplificato. Quando si staccarono Draco, guardandola finalmente negli occhi le disse: "Ti amo" "Anch'io ti amo, Draco" Erano passati pochi minuti o forse un'ora, quando qualcuno bussò alla porta: "Avanti" disse Draco. Era Narcissa. Non appena Draco la vide si alzò ed Hermione fece altrettanto. La donna, che li aveva visti tenersi per mano, sorrise. "Mia signora, perdonatemi per il disturbo, volevo chiedervi: posso preparare io la cena, stasera?" "Certo, mi aiuteresti molto" le sorrise. Lei annuì. "Scusate ancora per il disturbo" disse e si richiuse la porte alle spalle. Quella sera, dopo cena, mentre la bruna lavava i piatti, Narcissa la raggiunse. "Posso aiutare?" "Non ti preoccupare, ho praticamente finito" Lei sorrise e nella cucina calò un silenzio carico di imbarazzo. "A me va bene" disse infine Narcissa alludendo a quel pomeriggio. "Sono contenta che Draco abbia finalmente trovato una ragazza apposto" "Grazie" disse Hermione.

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Capitolo 6
*** Confessioni ***


A quel punto restava un solo problema, cioè dirlo a Lucius, che, come Draco ed Hermione sapevano bene, non l'avrebbe certo presa come sua moglie. Draco andò a parlargli il pomeriggio seguente, mentre Hermione rimase ad aspettarlo nella sua stanza. Il biondo bussò alla porta della camera dei genitori: "avanti" Il ragazzo entrò. Sua madre non c'era e questo lo spaventò. "Padre ho bisogno di parlarvi di una cosa" Lucius Malfoy era sempre stato un uomo rigido e crudele con lui, mantenendo tuttavia un atteggiamento distaccato,composto, come se non gli importasse nulla del figlio... Forse, pensò Draco, quella era la prima volta che provava a parlargli davvero. Lucius, come al solito, lo guardava impassibile. "Sono innamorato di Hermione" disse Draco tutto d'un fiato. "So che è una Mezzosangue, ma a me non importa" continuò il ragazzo acquistando coraggio. "Non mi importa cosa ne pensate e trovo stupidi tutti questi pregiudizi. Non mi importa se non approvate,come a voi non è mai importato nulla di me. Siete un mostro, il cui unico pensiero è la nobiltà e so bene che siete disposto a tutto pur di mantenerla, compreso uccidere" ora stava urlando. "mi avete sempre controllato e tenuto in pugno, ma non riuscirete in nessun modo ad impedirmi di stare con lei" 
Un quarto d'ora dopo qualcuno bussò alla porta della stanza di Hermione, che corse ad aprire, ma invece di Draco a bussare era stato Lucius. "Posso entrare, mia signora?" "Certo, accomodati" Si sedettero su delle poltrone. "Ho parlato con mio figlio" disse lui tranquillamente "ed immagino che, per avermi parlato in quel modo, voi ricambiate i suoi sentimenti" Hermione annuì preoccupata. "Come immagino sappiate, nella mia famiglia c'è una lunga tradizione di matrimoni combinati, per mantenere la purezza del sangue. Io stesso ho celebrato un matrimonio combinato con mia moglie, perché mi era stato imposto da mio padre ecc." Disse Lucius, prima di fare una lunga pausa. "Tuttavia, comincio a dubitare di tutto ciò: voi mi avete salvato la vita, avete salvato anche mia cognata... È un gesto molto nobile ed inoltre... Sono in debito con voi perciò... Avete la mia benedizione" "Grazie mille, signor Malfoy" Lui accennò ad un sorriso "Sapete?" Disse lui dopo una pausa "oggi mio figlio mi ha parlato per la prima volta, mi ha affrontato come io non ho avuto il coraggio di fare a mia volta con mio padre; mi ha dimostrato di essere diventato un uomo" fece un'altra pausa " forse avete ragione, forse le cose si possono ancora aggiustare, forse c'è ancora speranza" "C'è sempre speranza "

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Capitolo 7
*** Finalmente insieme ***


Draco bussò alla porta di Hermione. Non si era mai sentito così. Aveva finalmente trovato il coraggio di parlare con suo padre, di guardarlo in faccia, di confessargli i suoi sentimenti per Hermione. Ma suo padre a sua volta aveva ugualmente trovato il modo di fargli paura. Infatti avendo ascoltato attentamente le parole del figlio, era uscito dalla stanza senza dire una parola, certamente diretto da Hermione. Pochi istanti dopo una splendida ragazza gli venne ad aprire. "Che ti ha detto?" Gli chiese la bruna. "Niente, non ha detto neanche una parola! È venuto qui, vero?" Hermione annuì, cercando di mantenere un'espressione seria, ma alla fine non riuscì più a trattenersi: "Ha detto sì, ci da la sua benedizione" Draco sgranò gli occhi, non credendo alle sue orecchie. Suo padre, la cui unica preoccupazione nei confronti del figlio era sempre stata quella di farlo punire dai servi, finalmente aveva fatto qualcosa per lui. Draco abbracciò Hermione tenendola stretta come un tesoro che, appena conquistato, si ha paura di perdere. Poco dopo però, si staccò da lei e disse: "C'è una cosa che devo fare,aspettami qui" 
Il biondo andò subito a cercare suo padre. Lo trovò in biblioteca, intento a raccontare a Narcissa ciò che era successo, ma questo, appena lo vide,si interruppe. "Padre io..." Disse Draco non sapendo cosa fare, ma con sua grande sorpresa i suoi genitori si alzarono in segno di rispetto. "Grazie" disse semplicemente Draco e se ne andò.
 Quella sera, quando Hermione scese a cena, trovò Draco ad aspettarla, così entrarono nella sala da pranzo tenendosi per mano. A tavola tutti sorridevano e l'atmosfera era molto più rilassata rispetto ai giorni precedenti. La conversazione fluiva tranquilla, senza intoppi ed Hermione sperava che quello potesse essere un nuovo inizio per tutti. Mezz'ora dopo la cena, Hermione sentì qualcuno bussare nuovamente alla sua porta. Si alzò sbuffando ed andò ad aprire. Era la terza volta in un solo giorno, ma non fece in tempo a farlo notare a chiunque avesse bussato che subito uno splendido ragazzo dai capelli biondi la baciò con impeto. "Draco..." Sussurrò lei senza fiato appena il ragazzo si staccò da lei. "Scusa" disse lui stranito dalla sua reazione. Hermione provò a restare seria, ma anche stavolta non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere. Draco la guardò per un momento, sconcertato poi scoppiò a ridere anche lui, la prese in braccio, ignorando le sue urla di disapprovazione e la lasciò cadere sul letto, dove ricominciò a baciarla, con più dolcezza. La bruna provò a fare resistenza, così lui iniziò a farle il solletico, finora farla scalciare dalle risate. Hermione non resistendo più contrattaccò. Rotolò sul fianco approfittando di un attimo di esitazione del biondo, lo spinse sulla schiena e si mise a cavalcioni su di lui, era il suo turno di farlo ridere. "Hermione ti prego, basta" supplicò Draco ansimando. La bruna smise di colpo respirando affannosamente anche lei dalle risate, poi crollò al suo fianco. 
 Draco guardava Hermione e non riusciva ancora a crederci. Quella ragazza meravigliosa era davanti a lui e lo guardava con occhi innamorati e sinceri, le accarezzò i morbidi capelli castani e la baciò teneramente. Hermione ricambiò il suo bacio, stringendo le sue braccia intorno a lui. A poco a poco il bacio si fece sempre più appassionato e...

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Capitolo 8
*** Un dolce risveglio ... Con sorpresa ***


Draco aprì gli occhi, Hermione dormiva ancora. Il biondo sorrise tra se e se, ripensando alla notte precedente, al modo in cui lei lo guardava, ai suoi sospiri, alle sue carezza... "Buon giorno" disse la bruna guardandolo negli occhi. "Buon giorno amore mio" gli disse lui accarezzandole il viso prima di baciarla. Dopo la doccia scesero a colazione e si trovarono davanti uno spettacolo incredibile: entrati in cucina infatti videro tutti i loro amici intorno al tavolo: c'erano Harry e Ginni, Ron e Lavanda, Blaise e Pansy, c'erano anche Luna e Neville, che, appena arrivati, avevano ancora addosso i cappotti. "Ciao ragazzi" salutò Hermione "che ci fate qui?" Chiese invece il biondo insospettitosi. "Vogliamo farvi le nostre congratulazioni" rispose allegramente Ginevra Draco la guardò con aria interrogativa e questa volta fu Neville a rispondere: "Tua madre ha scritto a Bellatrix e..." Hermione annuì. Poco dopo, quando si ritrovò da sola con la sua migliore amica nella sua stanza, Hermione la abbracciò dolcemente: "mi sei mancata" disse la rossa. "Anche tu" rispose lei. Alla fine si sedettero sul letto e Hermione iniziò a raccontare. "Finalmente!" Esclamò Ginevra quando la bruna ebbe terminato il suo racconto e quando lei le rispose con uno sguardo interrogativo, scoppiò a ridere. "Ero sicura, ero sicura che tra te e il furetto ci fosse qualcosa, l'ho sempre saputo" Hermione la guardò stupita, il che riuscì solo a fare aumentare le risate di Ginny. Le ragazze stavano ancora ridendo, quando qualcuno bussa alla porta: era Ron. "Posso?" Chiese facendo capolino nella stanza. "Certo, entra" disse Hermione, sorridendo. "Beh Ginny c'è Harry che ti sta cercando" "Oh grazie " disse lei ed uscì. Ron si sedette accanto ad hermione. "Sono davvero contento per te" le disse infine, "ma sappi che se ti farà soffrire, gli servirà ben più di qualche unguento magico per tornare in forma" La bruna rise:"grazie Ron" gli disse, poi scesero insieme in salotto per incontrare gli altri.

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Capitolo 9
*** Qualche anno dopo ... (Pt1) ***


Piccoli colpetti alla porta, Hermione Granger, Auror pluridecorato del Ministero della Magia, si alzò dal letto e la aprì. Si trovò davanti Narcissa Malfoy, seguita da suo marito. "Buongiorno " li salutò allegramente. Poco dopo, quando erano seduti in salone, Draco li raggiunse. "Sappiamo bene che manca ancora una settimana alle nozze, ma è giunto il momento di darti il nostro regalo" disse Narcissa. Lucius prese un'elegante scatola d'ebano intagliato e la consegnò alla bruna, che l'aprì esitante. All'interno, avvolta nel velluto, era custodita un'ampolla di cristallo. "È una pozione annullante" disse Lucius "è appartenuta alla nostra famiglia per secoli, ma ora è giusto che la abbia tu... Per..." Gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime. Sapeva che quella pozione era estremamente rara e preziosa, ma non piangeva per questo:forse, forse... "C'è sempre speranza" disse Lucius, sfiorandole la mano. Si materializzò all'entrata dell'edificio. Guardò l'orologio: 13:15 aveva ancora tempo. Entrò nel locale e trattenne il fiato. I suoi genitori erano lì, esattamente dove si sarebbe aspettata di trovarli. Si avvicinò lentamente: "salve" disse appena li vide. "Salve, sono il dottor Granger, posso aiutarla?" I suoi occhi si riempiono di lacrime "No, scusi temi di aver sbagliato" sussurrò lei e andò nella toilette. Prese un respiro profondo ed indossò il mantello dell'invisibilità...

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Capitolo 10
*** Qualche anno dopo ... (Pt2) ***


Hermione riaprì gli occhi. Non le sembrava possibile. Si voltò a guardare suo padre che le sorrideva allegro, stringendole il braccio. Le porte del tempio si aprirono e i due iniziarono a percorrere lentamente la navata. Lei non riusciva ancora a crederci. Alzò lo sguardo verso l'altare e lo vide. Draco era lì, davanti a lei. Hermione pensò che era bellissimo: indossava un completo scuro molto elegante, sul bavero della giacca aveva attaccato la spilla col blasone dei Malfoy, ma non fu questo a colpire la bruna: Draco finalmente sembrava felice, sereno. Hermione gli sorrise, raggiante, mentre continuava a percorrere la navata al braccio di suo padre, preceduta da Luna e Ginny, che le facevano da damigelle. Indossava un abito molto elegante, tutto bianco, come per tradizione, di seta decorato con del pizzo, che le lasciava scoperte le spalle e le ricadeva morbido sui fianchi. Quando suo padre le lascio la mano sentì il suo cuore mancare un colpo, ma subito Draco le porse la sua. Le sembrava passata un'eternità o forse solo pochi secondi, quando il celebrante disse: "Scambiatevi le promesse" . Loro estrassero le bacchette e pronunciarono i loro voti. Hermione aveva accettato quel pizzico di magia nera nella cerimonia e infatti i due si scambiarono dei Voti Infrangibili. "Bene" disse infine il mago "vi dichiaro Marito e Moglie, puoi baciare la sposa" Draco allora la sollevò in aria e la baciò ignorando i suoi strilli. Tutti scoppiarono a ridere, poi i due sposi ripercorsero la navata, tenendosi per mano. "Ti amo, Hermione Granger, ti amerò per sempre " le sussurrò Draco all'orecchio prima di farla salire sulla sua scopa "Ti amo, Draco Malfoy, e non smetterò mai di farlo" gli rispose la bruna prima di baciarlo, poi si allontanarono insieme sulla scopa, fino a sparire del tutto nel cielo...

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