A Fucking Christmas Carol

di Heven Elphas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** How The Tale Begins... ***
Capitolo 2: *** The Phantom Of Past Christmas ***
Capitolo 3: *** The Phantom Of Present Christmas ***
Capitolo 4: *** The Phantom Of Future Christmas ***
Capitolo 5: *** How The Tale Ends ***



Capitolo 1
*** How The Tale Begins... ***


CA Fucking Christmas CarolC

CA Fucking Christmas CarolC

 

 

How The Tale Begins…

 

 

Il mio telefono squilla da almeno dieci minuti, ma cazzo! Nemmeno la Vigilia di Natale mi lasciano in santa pace con me stesso?!

Natale è il giorno in cui tutti devono essere felici e contenti, il giorno in cui si diventa buoni…

O mi sbaglio?

Avevo fatto promettere ad ogni mio conoscente, nonché probabile scassapalle, che il suddetto giorno non avrei voluto sentire nessuno.

Se vogliono essere tutti allegri e farsi gli auguri che si dimentichino dell’esistenza del sottoscritto, dannazione!

Il cellulare smette di cantare allegramente “Shackler’s Revenge” e io tiro un sospiro di sollievo ritornando alla contemplazione dell’ultimo capitolo dell’Umbrella Academy che ho steso.

Dovrebbe essere perfetto così… Nient’altro da modificare.

Mi allungo verso la tazza di caffè e l’afferro, ma ecco che parte di nuovo una schitarrata dal mio telefonino e, ormai stressato dalla voce di Axl Rose, agguanto quell’aggeggio infernale e premo il tasto verde.

-Chi cazzo è che rompe i coglioni?!-

Alla mia risposta sento una risata divertita dall’altra parte.

Ray… Perché Ray deve ridere quando l’insulto?!

Mi passo una mano frai capelli ed osservo per qualche secondo l’orologio, notando che ormai è quasi mezzanotte.

-Senti Gerard, noi domani abbiamo deciso di passare tutti da Frank! Ci scambiamo i regali a casa sua… Tu vieni?-

Mi lascio sfuggire un gemito di disappunto mentre allungo la mano verso il pacchetto di sigarette appoggiato sul davanzale.

Andare da Frank il giorno di Natale e rovinare tutta la gioia con la mia presenza sarebbe un gesto davvero orribile.

Se lo vedessi scommetto che non riuscirei nemmeno a curvare le labbra in uno dei miei migliori sorrisini ipocriti…

Anzi, di sicuro finirei per mettere il muso perenne a chiunque mi girerebbe intorno.

Perché andare da Frank vuol dire vederlo accanto a Jamia, in una casa tutta decorata per un dolce Natale pieno d’amore.

Un amore che io non posso imbrattare di schifosissimo odio e gelosia.

-Non posso… Sto con Lindsey perché le ho promesso che saremmo andati da qualche parte insieme.-

La mia voce ferma e convinta stona perfettamente con il mio viso, contratto in un’espressione amareggiata ed afflitta da quanto vedo riflesso nel vetro della finestra.

A chi la voglio dare a bere questa scusa?

Mia moglie se ne sta di là a vedere la televisone, come se io nemmeno fossi in casa.

O forse sono io quello che sta lontano da lei, chiuso in una stanza?

Domani riusciremo a festeggiareil Natale?

-Sei sicuro? Non riesci a passare lì nemmeno mezz’ora?-

Ascolto le sue preghiere mentre mi accendo una sigaretta, tremando leggermente dal nervoso.

Non sono affatto sicuro, porca puttana!

Fosse per me mi piazzerei con una tenda nel giardino di casa Iero fino al momento dei regali…

Ma non posso…

Non posso mandare a puttane la vita felice che Frank è riuscito a costruirsi lontano da me.

Non chiedermi di demolire e mandare in rovina tutto quello per cui ho lottato finora.

-Ray, senti, davvero non mi va di dar buca a mia moglie. E poi nemmeno ho preso un regalo per Frank.-

Faccio girare la sedia verso l’armadio dello studio e l’osservo perso…

Là dentro, in un piccolo pacco rosso, c’è racchiuso tutto il mio amore per quell’idiota dagli occhioni color del miele.

Ma se glielo regalassi, finirei per privarmi di nuovo del mio autocontrollo e della lucidità…

Mi ritroverei per l’ennesima volta a porre la mia anima e il mio cuore in mano a Frank.

E non voglio fare di nuovo lo stesso sbaglio…

Non ora che so che a lui non importa più nulla di me.

-Va bene, allora… Buon Natale, Gerard. Divertiti con Lindsey… Ci vediamo appena puoi.-

La chiamata viene interrotta da Ray senza che io possa dire altro e tiro una lunga boccata di fumo, con mezzo desiderio di intossicarmi e morire soffocato.

Mi alzo e a passi lenti mi allontano dalla scrivania arrivando ad aprire l’anta per prendere il regalo per il mio piccolo chitarrista.

Osservo la carta rossa riflettere la luce della lampada e mi perdo a rimirare quei bei giochi di sfumature e riflessi cangianti.

È ormai mezzanotte e dovrei sentire l’emozione per il Natale, no?

Dovrei sentirmi contento perché domani io e Lindsey ci scambieremo i regali…

Eppure sento solo un terribile senso di solitudine…

Tristezza, forse.

Non sono mai stato un fan sfegatato della gioia natalizia, ma quest’anno è ancora peggio.

E se non posso passare il Natale con l’unica persona che renderebbe la giornata speciale, allora non voglio nemmeno saperne.

Vaffanculo questa festività del cazzo…

Ritorno alla sedia della mia scrivania ed appoggio la testa sulla fredda superficie di legno.

Ti auguro un felice Natale Frank.

Sorridi ed apri i tuoi regali…

Il mio è sarebbe troppo doloroso da ricevere.

Meglio per te non averlo mai.

 

 

 

 

 

_______

 

Okay, questa storia di Natale potrà sembrare seria ed inutile fino qui, ma se ora fate un salto al capitolo due potrete capirne il senso!

 

 

XOXO

 

Miky

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Capitolo 2
*** The Phantom Of Past Christmas ***


CA Fucking Christmas CarolC

CA Fucking Christmas CarolC

 

 

 

The Phantom Of Past Christmas

 

 

 

Dopo quelli che mi sembrano pochi istanti schiudo gli occhi, svegliato da un rumore strano.

Mi guardo intorno e poi, fuori dalla finestra, vedo un’ombra oscurare alcune luci dell’albero dei vicini.

Sbatto le ciglia un paio di volte per ricredermi ed infatti ecco che la sagoma scura è scomparsa.

Tiro un sospiro, rasserenato che fosse soltanto una mia immaginazione e mi volto per andarmi a prendere un caffè, quando davanti a me appare Brian.

Mi parte un urlo strozzato e mi ribalto a terra, finendo a gambe all’aria sul pavimento del mio studio.

-Porca di quella fottuta troia, Brian!! Che cazzo ci fai qui?!-

Lui mi sorride sbieco e noto solo ora i vestiti da film di Tim Burton che ha addosso.

Una versione tatuata di Sweeney Todd, ecco cosa sembra.

-Ho saputo che domani non hai intenzione di andare a festeggiare con i tuoi amici…-

Mi alzo in piedi cercando di riprendere un po’ di serietà mentre osservo il gilet bordeaux scolorito che indossa sopra una camicia giallastra e strappata.

Non è che ha scambiato Natale con Halloween?

Non mi fido molto della cognizione temporale del mio manager…

Lui mi si avvicina senza nemmeno fare rumore, come se stesse levitando a pochi centimetri da terra.

Abbasso lo sguardo verso i suoi piedi e strabuzzo gli occhi quando noto che non toccano affatto terra.

-Oh Cristo Santo! Tu stai… Stai volando?! Ma che cazzo… Dev’essere un fottuto sogno e…-

Brian mi prende la mano con la sua terribilmente fredda, come se avesse tenuto le dita affondate in una vaschetta di gelato finora.

-Non è un sogno, Gerard. Sono il fantasma del Natale Passato! Non conosci la storia?-

Spalanco le palpebre ai limiti dell’umano e sento il suo fiato gelido sfiorarmi il viso mentre parla a pochi centimetri da me.

Chi cazzo è questo?

Cos’è…?!

Un sogno non puo’ essere freddo… No?

-Ma non sparare stronzate! Non sto qui a fare il ruolo di Scrooge… Smettila di fare il cretino e dimmi che trucco è mai questo?! Quanti soldi hai speso per farmi una fottuta Candid Camera?! Io non ci casco affat-

Senza che possa dire altro da lui parte una risata inquietante, che rieccheggia nella mia stanza mentre mi solleva da terra e vedo le mie pantofole cadere sul pavimento.

Deglutisco per ricacciare giù un singhiozzo di terrore e Brian mi trasporta fuori dalla finestra, volteggiando graziosamente sopra i tetti illuminati e rischiando di pochi centimetri di mandarmi a sbattere contro una renna di polistirolo.

-Non è una Candid Camera, Gerard. Sono qui per farti capire cosa debba significare il Natale per te. Non puoi chiuderti in te stesso pure questo magnifico giorno dell’anno.-

Socchiudo gli occhi osservando il panorama sotto i miei piedi, mentre le mani fredde di Brian mi sostengono per trasportarmi non so dove.

Ci mancava pure che mi capitasse d’incappare in uno stupido spirito che mi da lezioni di vita.

Da quando i fantasmi vogliono impartire insegnamenti morali a noi poveri mortali?

Non potrebbero limitare a spaventarci come nei migliori film horror?

No, mi deve capitare una specie di Casper troppo cresciuto.

-Eccoci arrivati, riconosci il posto o l’hai cancellato dalla tua mente astrusa pur di non ricordare com’era essere felice?-

Atterro con il sedere sulla neve gelida e mi ritrovo fuori dalla finestra della casa che io e Frank un tempo abbiamo condiviso.

Brian appoggia un dito sul vetro e mi indica le due figure avvinghiate in un angolo remoto del salotto, accanto all’albero di Natale.

Osservo il sorriso di Frank allargarsi sul suo viso mentre strappa la carta argentata di un pacco regalo.

Come se avessi al mio fianco un impianto Dolby Sorround, i nostri sussurri mi arrivano ben chiari, nonostante da questa distanza sarebbe impossibile.

“Grazie Gee!! Ma è bellissimo…Grazie davvero! Il mio regalo non è così impegnato.”

Lo vedo baciare l’altro me stesso e sento l’aria mancare, come se una parte di me volesse andare là e tirare due pugni a quell’uomo che non è nient’altro che il me passato.

“Ma il regalo non significa nulla, Frank. L’importante è averti qui questo giorno…”

La mia mielosità quasi mi fa impressione e fisso sconvolto quei due ragazzi che eravamo un tempo, mentre si abbracciano stretti e si scambiano un bacio appassionato.

-Uh, guarda stanno arrivando gli altri…-

Mi volto alle parole di Brian e vedo il resto della band arrivare sul vialetto e raggiungere la porta.

Quando il campanello suona, il me stesso passato si alza di scatto e si sistema i capelli, lasciando Frank a terra che si rigira fra le mani una stupida collana argento per cui avevo speso una barca di soldi.

Invece di fare come Brian e guardare mio fratello, Ray e Bob che entrano e abbracciano il Gerard di un tempo, rimango con lo sguardo fisso su Iero.

-Ecco Gerard, come erano i tuoi Natali… Avevi voglia di stare con i tuoi amici, non pensavi solo a te stesso.-

Lancio un’occhiataccia a quel fantasma demente e poi torno a guardare Frank.

Ho come l’impressione che i suoi occhi si stiano riempiendo di calde lacrime…

Perché quella mattina non ho lasciato tutti fuori dalla porta per rimanere solo con lui?

Cosa credevo di trovare fra gli abbracci degli altri della band?

Faccio per aprire la finestra, ma invece la trapasso e mi ritrovo nella stanza correndo veloce fino a dove c’è Frank.

Quando mi abbasso per accarezzargli il viso lui si alza e corre dagli altri, passando attraverso il mio corpo.

Mi volto ma all’improvviso tutti scompaiono, lasciando la stanza al buio con Brian al centro che volteggia a 20 cm da terra.

-Dove sono finiti tutti? Com’è che me li hai fatti sparire?-

Lui mi sorride ed indica qualcosa dietro di me, obbligandomi a guardare in quella direzione.

In un angolo, accanto all’abete, il me stesso di qualche anno più tardi sta osservando desolato una giacca che stringe fra le mani.

Mi avvicino a me e guardo anche io la divisa da parata di cui ormai mi sono disfato da più di un anno.

-Questo è il primo Natale che hai passato senza i tuoi amici, Gerard.-

La voce di Brian mi arriva lontana, perché sono concentrato sul rumore dei passi che scendono le scale.

Qualcosa mi attraversa e vedo Frank apparirmi davanti per andare da quell’altro Gerard con i capelli argentati.

Gli si siede accanto e gli prende le mani, allontanando la giacca da loro.

“Non festeggiamo, Gee..?”

Sorrido mentre loro si baciano, ma Brian mi prende da sotto le ascelle e mi alza fino a farmi passare nel soffitto e via fino al tetto.

-Non ti ricordi com’era stare in compagnia? Non vorrai ritrovarti ancora come quel Natale? Per colpa tua pure Frank ha dovuto rinunciare a festeggiare con gioia.-

Alle sue parole mi scappa una risatina, perché probabilmente questo stupido fantasma non è al corrente di alcune cose.

O forse lo è ma non capisce proprio un cazzo…

Quell’anno altro che festeggiare!

Non mi ricordo di esser mai stato così bene come quel Natale in cui io e Frank siamo rimasti soli.

Dev’essere che chiunque mi ha mandato questo spirito, non ha capito bene come mai ho rinunciato al Natalecon i miei amici.

Ma forse è meglio così, posso usare la sua stupidità a mio piacimento per scoprire cosa mi potrebbe accadere.

Mi mancano il presente ed il futuro, no?

Lastoria la conosco anche io!

Ad un tratto vengo lasciato cadere da qualche parte e Brian scompare, mentre mi guardo intorno per capire dove sono.

A me sembra di essere ancora a Belleville…

Ora che mi toccherà vedere?

-Brian… Guarda che se ci mettiamo ancora molto vorrei prima fare un salto da Starbucks.-

Quando lo dico un risolino inquietante mi arriva alle spalle e mi giro, notando che un’altra strana figura mi svolazza attorno.

-Io sono il fantasma del Natale Presente…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

---------------

 

Allora, chi è riuscito ad arrivare fino a qui è un grande!!! <3

Questa stupida storia ha del demenziale-malinconico-romantico… Un genere alquanto strano.

 

Comuqnque avrei voluto pubblicarla il giorno della Vigilia, ma purtroppo ho avuto casino con le feste… U__U

Un po’ come tutti, credo!

Chi non ha dovuto partecipare al banchetto natalizio che dura ore interminabili?

 

In più oggi sono riuscita a scappare per un’oretta con la scusa che ieri giocando a Sing Star tutta sera, restando a mezze maniche, la mia gola ne ha risentito ed ho bisogno di riposo!

Quindi eccomi qui…

 

Prometto che gli altri capitoli arriveranno presto…

Sempre che i fantasmi non mi diano troppi problemi con la loro stupidità!

E che Gee non cerchi di ingannarli provocando la loro ira!! XD

 

Ciao a tutti!!!

 

 

XOXO

 

Miky

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Capitolo 3
*** The Phantom Of Present Christmas ***


CA Fucking Christmas CarolC

CA Fucking Christmas CarolC

 

 

 

 

 

The Phantom Of Present Christmas

 

 

Resto per qualche istante immobile e ad occhi sgranati ad osservare questo nuovo individuo.

Chi ha inviato gli spiriti deve star davvero poco bene…

Davanti a me, svolazzando a testa in giù, c’è sempre Brian che però ha abbandonato il suo vestiario vittoriano optando per uno stile più moderno.

Sarebbe quasi credibile, se solo non indossasse un cappello idiota con tanto di palla batuffolosa sulla punta della testa.

Anche se ragionandoci, stando a testa in giù, quel berretto dovrebbe cadere, dato le leggi gravitazionali…

-Gerard, sono qui per farti vedere cosa ti perderesti se davvero non ti presentassi alla festicciola di domani.-

Sbatto le palpebre per riprendermi dai miei pensieri e lui mi afferra per il pigiama, trasportandomi per le vie di Belleville fino ad appoggiarmi delicatamente dentro un salotto molto famigliare.

Il salotto di casa Iero…

Mi guardo intorno e mi accorgo di essere seduto sopra il tavolo apparecchiato di calici di spumante e strani dolcetti.

Jamia mi passa di fianco e si dirige verso la porta, mentre Frank arriva ed allunga la mano verso la mia.

Faccio per afferrargliela intanto che un sorriso enorme mi si disegna sulle labbra, ma vengo attraversato.

Il suo unico scopo era rubare un cioccolatino dalla scatola dove io avevo appoggiato la mano.

Un vociare allegro mi arriva alle orecchie e Frank si volta afflitto verso la porta, incrociando il mio sguardo invisibile.

Nei suoi occhi vedo calare una sorta di pesante tristezza, alimentata dal luccichio di lacrime che vorrebbero scorrergli lungo le guance.

Sento Jamia chiamare suo marito per avvisarlo degli ospiti, ma lui rimane fermo sul posto a fissarmi senza vedermi.

“Gee non è venuto, smettila di sperarci stupido idiota.”

Lo sussurra a denti stretti, facendomi raggelare solo un secondo prima di simulare una risata gioiosa e correre dal resto della band.

Osservo il gruppo arrivare davanti a me e sedersi sui divani, stringendo fra le mani borse piene di regali.

Ray sospira e tira fuori un regalino per poi infilarselo in tasca.

“Gerard non c’è, quindi questo dovrò darglielo di persona.”

Brian mi arriva accanto e cerca invano di rubare delle caramelle, cosa impossibile per uno spirito.

-Se tu fossi con loro, Gerard, forse potresti aprire quella scatola e scambiare altri regali. Non ti dispiace non essere lì?-

Scuoto la testa alla sua affermazione, restando con lo sguardo fisso su Frank che continua a fingere di essere allegro.

Forse gli altri non se ne accorgeranno, ma io lo bene cosa gli passa per la testa.

-E Frank..? Frank se la prenderà molto per la mia assenza?-

Quando lo chiedo Brian sghignazza e si va ad appendere al lampadario, proprio sopra tutti i ragazzi.

Mi alzo e a passi veloci arrivo al divano dove Frank si è accomodato a scartare il regalo di Mikey.

La cosa bella è che non borbotta solo nel sonno, ma anche quando pensa…

Per questo ora che non puo’ accorgersi che ho l’orecchio attaccato alle sue labbra, posso sentire distintamente cosa sta blaterando.

“Oh sì, ovvio che Ray potrà dargli il suo regalo. Io invece che me ne faccio? Lo butto, certo…”

Gli passo le dita frai capelli senza veramente sfiorarli, volendo quasi rassicurarlo.

Nemmeno io potrò darti il mio regalo Frank, non devi tormentarti così…

Devi smetterla di pensare a me e vivere con Jamia, non lo capisci stupido nanetto?

Credevo che ormai mi avessi cancellato dalla tua vita, o almeno me lo avevi urlato addosso.

-Parlano di te, li senti? Credi che non vedendoti si divertiranno di più?-

Brian attira la mia attenzione e riesco a sentire gli altri che raccontano di come ho guidato il Go-Kart settimana scorsa.

Ma Iero invece borbotta qualcosa riguardo a quando gli ho stretto la mano prima di farci fotografare con indosso i caschi.

Avrei voluto non lasciare mai andare le sue dita nemmeno quando ci hanno scattato la foto, immortalandoci così distanti nonostante ci separassero solo pochi centimetri.

All’improvviso tutti scompaiono e vedo Frank seduto sul tappeto a fissare le luci lampeggianti dell’albero, come gli è sempre piaciuto fare da quando lo conosco.

Jamia si abbassa verso di lui e gli accarezza le spalle, notando che fra le mani tiene un piccolo pacco blu.

“Tesoro… Quello ti sei dimenticato di darlo a qualcuno?”

Lui sussulta e poi si rannicchia, allontanandosela di dosso forse per non farle vedere quanto stia tremando.

“Questo… No. È solo che era per Gerard e…”

Il viso di Jamia si rabbuia improvvisamente e si allontana dal marito stringendo i pugni.

Le sue urla invadono il salotto e Frank si alza rispondendole con lo stesso tono poco gentile, fino a che lei scoppia in lacrime.

Resto lì come un ebete a fissare il loro litigio causato da me e un senso di leggerezza m’invade il petto.

-Stanno litigando per la tua assenza…-

Quel rincoglionito del fantasma come al solito tira le conclusioni senza aver capito una beata sega, per poi trasportarmi via da lì.

E così una ad una visito le case degli altri miei amici, notando che se ne stanno tranquilli con le loro famiglie senza nemmeno pensare a me.

Tranne Mikey, che ovviamente per Natale voleva vedermi.

E Brian ne tira fuori esiti alquanto sbagliati, dato che nessuno si è fatto molti problemi non vedendomi.

Ma quello che ho visto a casa di Frank mi è bastato…

Ciò vuol dire che se io non mi presentassi alla festa lui litigherebbe con sua moglie, nonostante i miei fottuti sforzi di stargli lontano.

Se andassi o no, non cambierebbe nulla.

Lui penserà comunque a me e al mio essere così terribilmente assente dalla sua vita.

Come un veleno che ormai non puoi più espellere dal suo corpo.

Senza accorgermene mi ritrovo ancora a svolazzare sopra i tetti di Belleville, fino ad arrivare alla statale dove Brian comincia a prendere velocità.

-Dove andiamo adesso…?-

La mia domanda si disperde nell’aria gelida, mentre sfrecciamo chissà dove.

Brian se la ride tranquillo senza dire nulla per darmi una spiegazione e comincia anche a darmi fastidio.

Per quanto ami la suspance, ora inizia a stancarmi.

Poi ecco che cado a terra per l’ennesima volta e mi ritrovo incastrato in un cespuglio di rovi, che per fortuna passano attraverso il mio corpo come se non esistessi.

Strano… Finora ho sempre toccato le cose, ma non le persone.

Mi guardo intorno e il fantasma è scomparso, probabilmente perché deve cambiarsi il costume e sostituirlo con uno più adatto al tempo in cui ci troviamo.

Noto così che sono in un cimitero, proprio come accade a Scrooge con il suo viaggio in compagnia dell’ultimo spirito.

Beh, che morirò da solo lo so anche io, non c’era bisogno di portarmi fin qui.

Questa storia sta prendendo una curva troppo prevedibile e ciò è davvero noioso.

-Gerard… Non siamo qui per vedere le lapidi.-

Una voce fin troppo familiare mi arriva alle orecchie e alzando lo sguardo mi ritrovo davanti il nuovo spirito.

-Io sono il fantasma del Natale Futuro!-

 

 

 

 

 

 

 

 

---------------

 

Ecco il terzo capitolo di un inutile racconto natalizio…

 

Ammetto che lo sto scrivendo solo per divertimento personale, quindi non èun granchè!

Ma tutto insieme avrà un senso, anche se presi i capitoli uno per uno sembrano solo storielle di una bambinetta dell’asilo… ç__ç

 

Comunque complimenti a chi ha letto!

Spero si possa capire qualcosa!! XD

 

Ciao ciaoooooo…

 

 

XOXO

 

Miky

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Capitolo 4
*** The Phantom Of Future Christmas ***


CA Fucking Christmas CarolC

CA Fucking Christmas CarolC

 

 

 

 

 

The Phantom Of Future Christmas

 

L’apparizione del nuovo fantasma mi fa cadere a terra dallo spavento e mi ritrovo con una lapide che mi spunta dallo stomaco.

Lui scoppia a ridere in modo inquietante e allunga la mano pallidissima verso la mia, aiutandomi a tornare in piedi.

L’osservo e per qualche secondo non capisco più che diavolo sta accadendo…

-Lo so a cosa stai pensando. Ti chiederai perché ci sono proprio io, però ecco… Credevano che Brian fosse inadatto per il futuro e dovevano trovare qualcun altro che ti conoscesse altrettanto bene. E poi sono appena morto, stai anche incontrando il te stesso del futuro, proprio come hai fatto nelle altre visite! -

La frase si conclude con una risatina ironica che mi fa solo venire i brividi, forse perché questo qui ha un senso del macabro peggiore del mio…

Forse perché io svilupperò ulteriormente il mio amore per il macabro.

Dato che quello che mi ritrovo davanti, gelido e ancora più pallido del solito, sono proprio io.

Ma non ha nemmeno le rughe…

-Sono morto giovane…? Morirò fra poco?-

Lui mi guarda e sulle sue labbra violacee si disegna un sorriso sghembo, prima che si volti e prenda a camminare in mezzo alle lapidi.

Lo seguo senza neanche curarmi di schivare gli oggetti che si presentano sul mio tragitto, aspettando una risposta che sembra non volermi dare.

-Sono tutti convinti che i miei… i tuoi Natali lontano dai tuoi amici fossero insensati e da egoista. Quelle mezze seghe non hanno capito che cosa veramente pensavo. Pensi… Così ora credono che mandando me, mi autoconvincerò che la mia vita è stata un errore. Ma l’errore lo fanno loro… E questo l’hai capito pure tu.-

Annuisco e improvvisamente lui si blocca davanti ad una lapide bianca, non permettendomi di vedere il nome inciso, ma riesco comunque ad intravedere l’anno.

Certo, almeno ho la certezza che chiunque ci sia sepolto lì è morto quando io avrò avuto più di settant’anni.

Ma quindi… Perché il mio fantasma è giovane?

-Per quanto ripensi all’età che avevamo, non riesco ad accettare che lui se ne sia andato, precedendomi.-

Poi ecco che si sposta lasciandomi scorgere il nome, ma coprendo la data.

Mi scappa un gemito strozzato che provoca la risata dell’altro me.

-Frank…? E… Ed è morto prima di te… Di me?-

Alla mia domanda lui alza le spalle e mi afferra il braccio per trascinarmi via da lì, prima che mi metta a piangere sulla tomba.

Cerco di trovare altri nomi familiari, ma tutti i cognomi sulle lapidi mi sono sconosciuti…

Quindi nessun altro dei miei amici è morto?

O forse semplicemente non sono sepolti qui?

-Non cercare, tanto sei a miglia e miglia di distanza dagli altri. Siamo scomparsi così a lungo che nemmeno sapevano dove fosse sepolto Frank, prima che io glielo dicessi.-

Uno strano formicolio mi percorre le ginocchia, ma almeno so che non avrò il dispiacere di vedere la tomba di mio fratello…

E ciò mi da un piccolo sollievo, nonostante sappia che io e Frank siamo morti.

-Com’è morto…?-

La mia voce arriva fievole, ma lui riesce a sentirla, infatti si volta e mi mostra un’espressione che di solito faccio quando sono triste ma non voglio darlo a vedere, risultando solamente scazzato.

-Colpa della fottuta vecchiaia, gli è venuto un infarto mentre scendeva a fare colazione. Ho rischiato di prenderne uno anche io quando l’ho visto cadere a terra… Ma alla fine quando hai quell’età te lo aspetti da un momento all’altro.-

Sgrano gli occhi cercando di concepire il suo ragionamento, ma non sento nient’altro che una terribile paura di poter perdere Frank all’improvviso.

Forse invecchiando quest’ansia e questo troppo amore nei suoi confronti si affievoliranno…

O forse anche ora sarei abbastanza maturo da riuscire ad accettare la sua morte senza volermi ammazzare?

-No, non sei affatto maturo. Credi che accetterai la sua morte? Credi che io sia morto naturalmente? No… Senza Frank non aveva senso, quindi l’ho fatta finita.-

Resto a fissarlo stupito, dato che ha appena letto i miei pensieri senza nemmeno chiedermi il permesso.

Va bene che non posso avere segreti per lui, visto che ha già vissuto tutto, ma almeno un po’ di privacy la vorrei.

-Macchè privacy! Smettila di fare il coglione… Sei qui perché devi cambiare idea e non prendere la strada che ha portato me in questo cimitero.-

Io m’immobilizzo e abbasso lo sguardo cercando di non sembrare curioso, anche se nascondere le mie emozioni a me stesso è impossibile.

Infatti lui mi osserva attentamente, prima di tirare un sospiro e cercarsi qualcosa in tasca finendo per imprecare.

-Vaffanculo, non si puo’ nemmeno fumare da morti! Dicevo…? Ah! Loro vorrebbero che tu non rinunciassi a questo Natale, ma sinceramente… Hai visto cos’è accaduto, no? Frank ha litigato con Jamia peggio del solito… E il giorno dopo me lo sono ritrovato fuori di casa. Per quanto avessi provato a lottare per stare lontano da lui, alla fine quel cretino ha reso vani i miei sforzi. Tu rinunceresti a Frank?-

Quando me lo chiede scuoto automaticamente la testa e lui si mette a ridere, iniziando a svolazzarmi attorno come se lo trovasse divertente.

Lo vedo schizzarmi accanto velocemente, prima che vada ad appollaiarsi sui rami di uno stupido albero spoglio.

-E quindi…? Cosa sei qui a dirmi tu? Che non devo dare retta a quel che Brian mi ha detto finora?-

Lui mi fa l’occhiolino e rimane a guardarmi, inquietandomi ancora di più…

Mi chiedo cosa diavolo gli passi per la testa, ho sempre fatto fatica a capire me stesso.

-Devi fare quello che è giusto per te. Trovi che rinunciare ad una seconda opportunità con Frank ti renderà il futuro migliore? O pensi che rinunciare a tutto per lui sia la cosa che dovresti fare?-

Chiudo le palpebre e le sfrego, cercando di ragionare un po’ sulla sua domanda.

Così su due piedi direi che sarebbe meglio stare con Iero e mandare a fanculo tutto quello che ho costruito in una vita.

Rinunciare alla band…

Alla mia famiglia…

Però avrei l’unica cosa di cui ho bisogno per vivere.

-Senti… Qui si sta facendo l’alba, quindi credo che tu debba tornartene a casa. Se non ti dispiace, ti ci riporto e poi me ne vado.-

Non faccio in tempo a rispondere che vengo alzato da terra e ancora più velocemente di come aveva fatto Brian, questo spirito vola sopra la statale.

Il vento freddo mi sbatte in faccia a tutta velocità, mentre il me stesso fantasma viaggia canticchiando canzoni di cui io non sono a conoscenza.

Poi ecco che le luci famigliari di Belleville spuntano all’orizzonte, rassicurandomi come non mi era mai successo.

Di nuovo cado al suolo, ma questa volta sul pavimento del mio studio e lo spirito si guarda intorno qualche istante, sorridendo appena.

-Me lo ricordavo molto più piccolo… Vabbè, la vecchiaia fa brutti effetti!-

Scoppia con un risolino strano e poi si avvicina alla finestra svolazzando, intanto che l’osservo un po’ stordito.

-Scusa maa… A proposito della vecchiaia, com’è che hai un aspetto così giovanile? Riuscirò a non invecchiare??-

Comincio ad immaginarmi settantenne con ancora un bell’aspetto, mentre tutti gli altri intorno a me invecchiano, ma la mia fantasia sfuma quando lui scuote la testa.

Mi fissa per un po’ e svolazza fuori, senza però allontanarsi troppo.

-Non voglio mica spaventarti e farti vedere quante rughe ti verranno!! Goditi il tuo aspetto ora, che è meglio! Auguri, eh… E fai la scielta giusta!-

Mi affaccio dalla finestra, ma di lui non c’è più traccia… Bello.

Mi rimetto alla scrivania e resto a rimirare il regalo di Frank…

Mi chiedo se davvero scappare da tutto insieme a lui sia la cosa giusta.

Però io stesso mi sono detto che dal momento in cui lui litigherà con Jamia, noi staremo insieme.

Ma il futuro dev’esser per forza così?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

---------------

 

E il fantasma del Natale futuro è arrivato ed ha svelato a Gee cosa dovrebbe succedere!

Lo so che questo Canto di Natale è alquanto strano nonché insensato

 

Ma se qualche persona ha voluto avventurarsi nella lettura è da ammirare profondamente!

E che dire di chi ha pure commentato…

Vi ringrazio un casino!<3

 

A presto per l’ultimo capitolo…

Ormai il Natale è finito da un pezzo, ma pure io dovevo festeggiare e non ho avuto il tempo di scrivere!!!

 

 

XOXO

 

Miky

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Capitolo 5
*** How The Tale Ends ***


CA Fucking Christmas CarolC

CA Fucking Christmas CarolC

 

 

 

 

 

How The Tale Ends.

 

 

Il mio telefono inizia a squillare insistentemente e apro gli occhi, accorgendomi di essere crollato sul ripiano gelido della mia scrivania.

Afferro automaticamente quell’oggetto astruso e rispondo svogliato.

-Chi cazzo è che rompe i coglioni?!-

Dall’altra parte sento il risolino di Ray, proprio come mi è successo prima di quel casino coi fantasmi.

Oh merda… Mi hanno rispedito indietro nel tempo?

Che due palle…

-Senti Gerard, noi domani abbiamo deciso di passare tutti da Frank! Ci scambiamo i regali a casa sua… Tu vieni?-

Alla sua domanda sobbalzo e mi guardo attorno allarmato, accorgendomi di non avere ancora preso una decisione sul mio futuro.

Se vado ad aprire i regali potrei cambiare ciò che dovrebbe succedere e magari Frank non verrebbe a cercarmi.

Ma se seguo ciò che mi ha detto il fantasma del futuro, dovrò fare i conti con la rottura totale con il resto del mondo.

-Io… Non so se… Lindsey mi ha chiesto se resto con lei.-

Mi sento il sudore colare sulla fronte, messo alle strette da una scelta che potrebbe sconvolgere interamente il mio destino.

-Sei sicuro? Non riesci a passare lì nemmeno mezz’ora?-

Alla domanda di Ray una strana sensazione mi pervade il petto e sono costretto a portarmici sopra una mano per controllare che sia tutto al proprio posto.

Rovinerei tutto con la mia presenza?

O riuscirei ad avere comunque Frank, senza obbligarlo a lasciare ogni cosa pur di stare con me?

E se quello che mi ha detto il fantasma fosse stato estremamente egoista…?

Se Frank non fosse stato felice come lo ero io, lontano da tutto questo?

E se io stesso avessi voluto mentirmi, pur di espiare i miei errori commettendoli altre mille volte?

Io non permetterei mai a qualsiasi altro Gerard Way nell’universo di essere felice più di me…

Sono uno schifoso egoista.

-Ray… Forse mezz’ora posso passare.-

Lui lancia un urlo di giubilo e mi sento il cuore schizzare per il torace come se stesse saltellando per l’emozione…

Sono io questa volta a riattaccare e mi alzo per prendere il regalo di Frank e stringermelo al petto.

Non me ne frega nulla di un futuro già stabilito, voglio costruirne uno mio.

Uno in cui Frank è al mio fianco e la band continua a suonare.

 

La porta di casa Iero si apre e Jamia spalanca gli occhi vedendomi entrare, forse perché anche lei era convinta che non ci fossi.

Insieme agli altri mi faccio spazio nell’atrio e Frank arriva con un sorriso triste che si trasforma in una smorfia di stupore…

-Ci… Ci siete tutti, allora.-

Lo sussurra con la voce spezzata, mentre dei sussulti di eccitazione gli fanno tremare il corpo.

Jamia mi lancia uno sguardo accusativo, come se mi stesse dicendo “Torna indietro, non distruggere la mia vita”, ma non ci faccio caso e tutti andiamo in salotto.

Proprio come mi era stato mostrato dal fantasma, il tavolo è imbrandito con calici e dolcetti ma questa volta ci sono pure io seduto accanto a mio fratello.

-Non ci crederete, ma ho speso dei soldi preziosi per farvi dei regali…-

Alla mia affermazione Ray e Bob si mettono a ridere, intanto che Frank borbotta da solo, rigirandosi il pacchetto blu fra le mani.

Mi alzo e lo raggiungo porgendoli il mio regalo e lui sgrana quegli occhioni color miele incrociando i miei.

Senza sembrare troppo teatrale mi ci inginocchio davanti e un piccolo sorriso gli si disegna sulle labbra, mentre il famoso discorso sui Go-Kart tiene occupati gli altri.

-Credevo non saresti venuto… Però l’ho comprato lo stesso. In verità non so nemmeno perché… E ora vorrei solo bruciarlo perché è senza senso.-

Ascolto la sua voce fievole riempirmi le orecchie, gustandomela come se non la sentissi da tanto tempo…

Faccio spallucce e ci scambiamo i regali senza aprirli, senza che i nostri sguardi si perdano un solo secondo.

-Non fa nulla, l’importante è vederti di nuovo, Frank. Poi puoi anche regalarmi una graffetta…-

Scoppia in una risatina e scuote il mio pacchetto cercando di capire cos’è, anche se sarà quasi impossibile sentirlo tintinnare.

Lì dentro c’è solo un biglietto bianco con disegnato un cuore con la scritta “Per Frank, per sempre…”.

Io provo a tastare il suo, ma è altrettanto difficile sapere che cos’è…

-Hey, stappiamo o no lo spumante?-

Mikey ci chiama e tutti e cinque, più Jamia, raggiungiamo il tavolo e brindiamo al Natale e al nostro essere ancora insieme.

Frank mi sorride, non notando che sua moglie stia cercando di trattenere le lacrime, ma anche io faccio finta di non vederla.

Sono venuto qui sapendo che lei non avebbe gradito, ma comunque fosse andata avrei rovinato la sua famiglia…

Quindi tanto valeva vedere Frank in un giorno così speciale.

Ora bisgona solo aspettare di vedere se anche il futuro che mi sto disegnando da solo mi permetterà di abbracciare Frank per il resto dei miei giorni…

 

Mi dondolo sulla sedia della mia scrivania, di nuovo solo in casa perché Lindsey è uscita con qualche amica.

Come unica compagnia ho il minuscolo pupazzo nero e peloso che Frank mi ha regalato.

Sembra un criceto malriuscito.

Osservo fuori dalla finestra per vedere se qualche fantasma folle ha il coraggio di presentarsi e darmi ancora del coglione, ma non accade nulla.

Quando tiro un sospiro ormai annoiato dalla solitudine, ecco che il campanello suona e mi prendo un infarto.

Cazzo, non pensavo che Frank arrivasse qui tanto velocemente!!!

Volo direttamente all’entrata con il cuore che sembra riprodurre un assolo di Joey Jordison e spalanco la porta.

Davanti a me, in preda al pianto, c’è Frank.

M’immobilizzo senza saper cosa dire o fare e lui mi si appende al collo lasciandomi di stucco.

Sento le sue lacrime bagnarmi la maglia mentre i suoi signhiozzi rimbombano nella casa come unico sottofondo alla scena.

-Non ce la faccio… Non ce la faccio più.-

Si affonda nel mio petto e quando mi stringe il braccio noto che nella mano tiene il biglietto che gli ho regalato.

Gli passo le mani sulla schiena e lui alza il viso per guardarmi…

Dio Frank, non farmi questo…

Catturo le sue labbra in un bacio forse troppo impetuoso e chiudo la porta alle sue spalle per appoggiarcelo contro.

Lui mi allontana un poco e mi osserva spaesato.

-Gee… Non voglio il tuo cuore se non posso stringerti ogni fottutissimo giorno! E non desidero baci di addio… Non me li merito.-

Il tono quasi isterico della sua voce mi ricorda quello di un bambino che non vede altra soluzione oltre quella che desidera.

Appoggio le labbra alla sua fronte e con la mano gli accarezzo la guancia, senza riuscire a trattenermi.

Non dovremmo, Frank…

-Rischiamo di sconvolgerci di nuovo la vita, lo sai?-

Lui si libera dalla mia presa e mi lancia un’occhiata afflitta e offesa.

-La mia vita va a puttane se non ti vedo, porca vacca!! Oggi mi hai fatto il più bel regalo del mondo presentandoti da me per il Natale… E ora me lo vuoi togliere dicendomi che ci rovineremo tutto?! Cazzo, Gerard…-

Le sue parole mi colpiscono in pieno, ma scoppio in una risata che lo lascia titubante e quasi irritato.

Poi me lo prendo ancora fra le braccia e lo tengo stretto stretto per evitare che si agiti.

-Non ho mica detto che non voglio sconvolgermi la vita e migliorarla, Frank!! Sempre dietro a fraintendere quello che dico…-

Lui mi abbraccia forte e soffoca un urlo nella stoffa della mia maglia, quasi come se avesse sentito la notizia più bella della sua vita.

Ma forse lo è davvero…

Forse non si aspettava altro che sentirmi dire che lo avrei accettato di nuovo.

-E Jamia sa che sei qui…?-

Alza le spalle e lo sento ridacchiare in modo rassicurante.

-Sono scappato dalla porta sul retro, penserà che ho portato a spasso i cani. Infatti ne ho uno in macchina…-

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, ripensando invece alla litigata a cui ho assistito con il fantasma.

Forse la mia visita ha fatto credere a Frank che il suo matrimonio non fosse un problema per me…

Il che in effetti non lo è, se non lo è nemmeno per lui.

-E quindi, cosa vuoi fare? Scappiamo insieme in un isola caraibica o continuiamo a vederci di nascosto?-

Lui indugia qualche istante, ma poi sghignazza allegro avvicinando le labbra al mio collo.

Lo sento soffiarmi addosso divertito e sorrido pure io.

So che cosa vuole dirmi…

Nonostante abbiamo fatto di tutto per smettere con i nostri incontri segreti tanto da coprirli con un matrimonio, ci risulta impossibile stare troppo lontani.

Forse questo mio lottare disperatamente contro la mia felicità per vedere Frank contento al fianco di Jamia è stato il più grosso errore che ho fatto.

Lui non ha mai voluto esser felice lontano da me.

Non lo è mai stato…

-Mi piacerebbe andare ai Caraibi con te… Ma che ne dici se invece continuassimo a fare tutto di nascosto? Mi manca tanto il brivido delle scappatelle con te.-

Scoppiamo a ridere entrambi e ci lasciamo trasportare da un lungo bacio…

Mi basta solo averti nella mia vita, Frank.

Non chiedo altro.

Non voglio privarci degli amici e della band solo per uno stupido capriccio.

Forse il fantasma del Natale Futuro ha davvero sbagliato a non ascoltare gli altri due spiriti.

Forse il fantasma del futuro non era poi così felice lontano da tutto ciò per cui aveva vissuto…

E io non rinuncerò alla band e alla mia famiglia, perché se lo facessi porterei Frank al baratro con me.

Non voglio avere un piccolo idiota infelice al mio fianco.

-Allora vada per le scappatelle, Frankie… Mancano tantissimo anche a me.-

Lo dico accompagnandolo verso il divanetto nel mio studio e per un attimo, fuori dalla finestra mi sembra di intravedere una figura pallida.

Lo sguardo triste del fantasma del Natale Futuro mi distrae qualche secondo, ma poi sbatto le ciglia e non lo vedo più.

-Checcè, Gee?-

Ritorno a dedicare l’attenzione a Frank e gli sorrido, cancellando dalla mente il me stesso futuro bruciato dall’invidia di vedermi catapultato in un avvenire migliore.

-Nulla, pensavo di aver visto lo spirito del Natale…-

Scoppiamo a ridere insieme e Frank mi cinge le spalle per potermi baciare ancora…

 

 

 

 

 

La storia dei fantasmi forse non è stata altro che uno stupido sogno.

Eppure mi piace pensare che il futuro si possa rigirare come ci pare…

Perlopiù mi diverto a credere di aver fregato il me stesso del futuro, che ha cercato di convincermi di aver fatto l’unica scelta giusta.

Anche se qualche notte mi capita ancora di intravedere il suo viso afflitto brillare per un secondo fuori dalla mia finestra…

Come se fosse condannato ad osservare la felicità che avrebbe potuto avere se avesse dato retta ai due spiriti Brian.

Come se il suo fottutissimo Canto di Natale non fosse  mai finito e continuasse a riviverlo ogni dannata notte della sua eternità.

Ma queste sono solo mie stupide seghe mentali per credere ad una storiella che probabilmente non è nemmeno veritiera…

 

 

 

 

 

 

 

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Da quanto è passato il Natale…?

Okay, uccidetemi ma avevo perso un attimo l’ispirazione e The Sims2 mi ha portato via troppo tempo… U_U

 

Comunque la storia alla fine si è conclusa!!!

Gee ha fatto i cazzi suoi senza ascoltare i consigli del fantasma del Natale Futuro, ma si è ritrovato lo stesso con Frankie.

La fine non è delle migliori secondo me, la vedevo diversamente ma non mi dispiace nemmeno così.

Spero che chi ha letto tutto possa gradirla!

 

Per quanto riguarda le ultime frasi, è un ottimo ribaltamento della situazione…

E credo che sia triste sapere che il Gee del futuro sia costretto ad osservare quello attuale come condanna per i suoi errori.

 

Vabbè, grazie a chi mi ha lasciato una recensione, dato che non credevo che questa storia potesse aver dei lettori!! XD

 

E grazie a chi l’ha messa nei preferiti!! Vi ringrazio davvero di cuore…

 

 

 

XOXO

 

Miky

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