Lucky

di lapoetastra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L = Luce ***
Capitolo 2: *** U = Unico ***
Capitolo 3: *** C = Cappello ***
Capitolo 4: *** K = Karma ***



Capitolo 1
*** L = Luce ***


La luce invade gli occhi di Mayer, tant’è che egli è costretto a chiuderli per non rimanerne abbagliato.
Entra con passi malfermi nella stanza dalla quale proviene quella sfolgorante fonte luminosa, e per un attimo è fermamente convinto che il Sole abbia abbandonato il suo posto nel mare azzurro del cielo e che ora sia lì, accanto a lui.
Ma quando lo vede, capisce che non è il Sole a produrre tutta quella luce.
È qualcosa di cento volte più bello.
È Charlie Luciano.
Brilla, lui, e Mayer non può fare altro che fissarlo stordito, a bocca aperta, con un’espressione ebete che poco si addice ad un gentiluomo qual è.
Ma la magia finisce troppo velocemente.
Charlie se ne va, di colpo come è arrivato, lasciando Lansky fermo come uno stoccafisso.
Sbatte le palpebre, Mayer, e cerca di guardarsi intorno.
Lo fa, ma non vede niente.
Senza Charlie Luciano la stanza è diventata improvvisamente troppo buia.

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Capitolo 2
*** U = Unico ***


Unico. Meyer ha sempre pensato che Charlie Luciano fosse unico. E non solo perché è bello, fiero, elegante, un vero uomo. Certo, tutto quello conta, ma non è davvero ciò che lo rende così speciale ai suoi occhi. Il fatto è che quando sta con Charlie, Meyer si sente al sicuro. Sa che, nonostante si possa trovare in pericolo, non gli potrebbe mai capitare nulla, non fino a quando c’è Luciano lì con lui, al suo fianco, pronto a sorreggerlo se dovesse cadere. Gli trasmette una sicurezza che nemmeno suo padre o suo fratello maggiore sono mai stati in grado di infondergli. Perché Charlie… Charlie è Charlie. È il suo migliore amico. È la persona più importante della sua vita. È tante cose. E Meyer può riassumerle tutte con una sola parola. Unico.

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Capitolo 3
*** C = Cappello ***


Meyer ama Charlie.
Da sempre.
Solo che non glielo ha mai rivelato.
Cosa gli avrebbe potuto dire, d’altronde?
Per tale motivo è rimasto ogni volta zitto, in silenzio, tenendo nascosti i suoi sentimenti sempre più dirompenti.
Si limita a guardarlo da lontano, e può solo accarezzarlo con gli occhi, anche se darebbe tutto ciò che ha per poterlo fare con le mani.
Anche solo una volta, anche solo per un attimo.
Anche solo con la punta delle dita.
Ma, per quanto la voglia a volte sia irrefrenabile e si trasformi in bisogno vero e proprio, Meyer riesce sempre a trattenersi.
Che cosa penserebbe Charlie se lo facesse?
Oggi però, per la prima volta, c’è una speranza.
Perché Luciano è uscito per incontrare Joe Masseria e, perso tra i suoi pensieri, ha lasciato il suo cappello appeso all’attaccapanni.
Quando Meyer se n’è accorto era già troppo tardi per provare a raggiungerlo.
Ma forse la verità è che non ci ha neanche provato, perché non vuole davvero riportarglielo.
Tiene il cappello di Charlie tra le mani, accarezzandolo piano, come fosse una sacra reliquia.
Chiude gli occhi, e gli sembra di poter percepire distintamente il calore del capo di Luciano e di sentire il delicato profumo dei suoi capelli corvini.
Quelle sensazioni lo mandano in estasi, ed egli non si accorge della porta del locale che si è improvvisamente spalancata.
Non si accorge che vi è entrato Charlie, che ora è davanti a lui e lo fissa incredulo.
Meyer si riscuote, sussulta, ed arrossisce imbarazzato.
Aspetta di essere deriso o insultato per quel suo comportamento così…strano.
Ma Luciano si limita solo a prendergli il cappello dalle mani con una delicatezza che non è da lui ed a poggiarselo con nonchalance sulla testa.
Lo guarda, e gli rivolge un mezzo sorriso.
Non dice niente, ed esce nuovamente.
Meyer rimane fermo, con l’espressione di Charlie ancora impressa nella mente.
Spera di non essersi sbagliato, di aver interpretato bene quell’enigmatico e malizioso sguardo negli occhi chiari dell’amico.
Desidera, prega, che sia così.
Perché se lo fosse, vorrebbe dire che il cappello non sarà l’unica cosa che accarezzerà di Charlie Luciano.

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Capitolo 4
*** K = Karma ***


L’hanno ucciso.
Meyer ne è sicuro.
O forse l’hanno lasciato inerme e sanguinante sul ciglio della strada, al buio, da solo.
Comunque sia, Charlie non tornerà mai da lui.
Meyer non lo sa con certezza, però sente nel cuore che è così.
E sa che la colpa è solo ed esclusivamente sua.
È una punizione, quella, per tutto il male che ha fatto nel corso della sua vita, per tutte le vite innocenti che ha strappato e di cui si è dimenticato dopo poco come fossero prive di qualsiasi valore.
Meyer è molto superstizioso, e crede fortemente nell’esistenza del karma.
È proprio questo che sta agendo con la sua potenza irrefrenabile su di lui, adesso.
Ora tocca a lui soffrire, è il suo turno di stare male come se affilati coltelli si stessero lentamente facendo strada nel suo corpo, martoriandolo e squarciandolo fin nel profondo.
Perché se Charlie Luciano dovesse morire, Meyer morirebbe con lui.
Senza alcun dubbio.
La porta del locale di colpo si apre, facendo sussultare l’ebreo, che si volta sorpreso.
Lo vede.
Charlie è lì, a pochi passi da lui.
E sta bene.
Meyer non può fare a meno di corrergli incontro ed abbracciarlo.
Forte.
Fino a rimanere senza fiato.
Luciano rimane per un attimo immobile tra le sue braccia, sorpreso da quel gesto così affettuoso ma allo stesso tempo inaspettato da parte dell’amico e socio in affari.
La sua freddezza, tuttavia, dura solo un attimo.
Poi ricambia l’abbraccio, stringendo Meyer come se ne andasse della propria vita, divenendo una cosa sola con lui.
La notte, esclusa dal loro amore, non può fare altro che ricoprirli con la sua delicata e calda coperta di stelle.

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