ISTINTO DI LUPO- IL POTERE DEL BRANCO

di blaz_wolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1
Ashley pov
Ashley- nessuna risposta- Ashley!” tuonò una voce dal piano inferiore.

Aprii un occhio e allungai la mano verso il comodino; mossa sbagliata visto il risultato. Caddi a terra e andai a battere la testa contro il comodino. Ahia porca miseria. Mi rialzai e presi il telefono. Appena il display si accese lessi velocemente i messaggi, e fin qui tutto tranquillo. Poi il mio occhio si posò sull’ora ‘7.30’. Oh no. Oh no. Merda. Sono in ritardo. Saltai in piedi e corsi verso l’armadio. Presi dei vestiti a caso e me li infilai di fretta e furia; poi corsi giù da mamma per mangiare la colazione.

“Sei in ritardo signorina” disse stizzita “hai solo venticinque minuti. MUOVITI!”

“Calmati”, ringhiai. Inutile dire che si fece più piccola che poté. Odiavo le persone che mi urlavano contro; e non sono di certo conosciuta per avere il carattere più buono del mondo. Non sono cattiva, ma pretendo il rispetto sotto ogni punto di vista.

“Merda” mormorai. Mi accorsi solo ora di aver sfoderato gli artigli. Fantastico. Ho rovinato un altro tavolo. Il tavolo era segnato da innumerevoli graffi, dai superficiali ai più profondi. Presi la scodella ancora colma di latte e la gettai nel lavandino con noncuranza. Sbuffando mi avviai in camera mia a prendere lo zaino, facendo poi una sosta in bagno per sistemare i mie lunghi mossi, e intrattabili capelli. Da poco più di cinque giorni avevo tinto le punte di rosso ciliegia. Corsi giù per le scale e mi precipitai nel sedile del passeggero. Nessuno parlò durante il tragitto. Mia madre era ancora scossa; sentivo l’odore della sua paura ancora adesso.

Dopo che gli umani scoprirono l’esistenza dei licantropi, istituirono le accademie per il loro addestramento; poiché molti alfa si erano dati alla pazza gioia, trasformando innocenti e lasciandoli da soli. Razza d’idioti.

Io frequentavo il terzo anno alla ‘Moon Accademy’, una delle migliori accademie per licantropi del mondo. Principalmente la scuola è frequentata da omega. Ci sono all’incirca undici beta e due alfa nella scuola. Uno di questi alfa sono io. Derek Cox, il mio ragazzo; Leah Collins, mia sorella; Gwen Stewart, mia cugina e Fred Sullivan, il mio migliore amico; tutti loro facevano parte del mio branco.

“Siamo arrivate” sussurrò mia madre.

“Bene” risposi freddamente. Mi dispiaceva fare così; ma lei non mi tratta più come una volta. Da quando sono stata morsa, mi tratta come un mostro. Forse lo sono.

“Quando devo tornare a prenderti?”

“Il 20 dicembre”

“E’ molto tempo, da qui al 20 dicembre” disse seriamente dispiaciuta.

“Già” dissi. “ Bhé ci si sente per telefono. Ciao mamma”

“Ciao Ash”. Detto questo uscii dalla macchina, e mi avviai verso i cancelli della scuola.

Il cortile era già colmo di studenti, tutti visi noti eccetto tre. Erano nuovi.

“Ashley Bree Collins quanto mi sei mancata”. Non feci in tempo a girarmi che mi trovai delle braccia attorno al collo.

“Hey, Gwen. Mi sei mancata anche tu” dissi sinceramente. “Come sono andate le vacanze di Halloween?”

“Benissimo. Ho conosciuto un ragazzo davvero carino. Ci scriviamo spesso.”

“Gwen! Quando avevi intenzione di dirmelo?” e misi un finto broncio.

“Adesso ovviamente” e scoppiò a ridere.

“Scema. Conosci quei ragazzi?” indicai tre ragazzi vicino all’entrata.

“Oh, si certo. Sono tutti e fratelli e sorella. Il ragazzo più alto e biondo si chiama Liam Blake e frequenta il quinto anno; l’altro ragazzo si chiama Brett ed è al secondo; mentre la ragazza si chiama Abigail Evelyn ed è al terzo” spiegò in breve Gwen.

“Sai anche se sono beta o omega?” dissi curiosa.

“No. Non ho informazioni a riguardo. Nessuno sa nulla”.

Come nessuno sa nulla? Scherziamo vero?
Non ci pensai due volte e m’incamminai verso lo strano trio. La ragazza, Abigail si girò a fissarmi. Mi sentivo a disagio; i suoi occhi di ghiaccio erano due pozzi colmi di curiosità e di furbizia. Una persona intelligente, si capiva dallo sguardo. Vedendo il mio sguardo pensieroso, si avvicinò lei a me, e mi sorrise.

“Piacere, io sono Abigail” e mi porse  la mano.

“Piacere, Ashley” e risposi alla sua stretta.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Abigail pov

Avevo ascoltato ogni singola parola di quello che si era detta con l’amica. Devo dire che è un tipetto curioso; cosa le cambierebbe se sapesse se sono una beta o un’ omega? So che sta per chiedermelo.

“E’ un piacere conoscerti Ashley. Volevi chiedermi qualcosa?”

“C-come? Tu mi hai ascoltato mentre parlavo con mia cugina?”.

“Probabile” dissi con noncuranza

“Cosa sei?” disse infastidita e incuriosita allo stesso tempo.

“Perché t’interessa?”

“Io sono un alfa e ti ordino di dirmelo” e nel frattempo fu raggiunta dalla cugina. “Dimmelo” e mi ringhiò contro.

Inutile dire che i mie fratelli scattarono sulla difensiva; io rimasi ferma. Che senso aveva attaccarmi? Non ho risposto a una domanda e allora? E’una ragazza impulsiva, non c’è ombra di dubbio ed è un alfa, due fattori pericolosi in un licantropo. Una bomba a orologeria circa. Mentre ero assorta nei miei pensieri, mi accorsi che altri due ragazzi si erano aggiunti al fianco di Ashley, fu allora che cercò di attaccarmi. La schivai senza difficoltà e feci cenno ai miei fratelli di seguirmi.

“Hey! Non ho finito con te!” ringhiò Ashley

“Non abbiamo mai cominciato nulla ragazzina. Non sono io quella che attacca le persone senza motivo. Come alfa dovresti essere in grado di mantenere stabile la tua impulsività, ma noto che hai delle difficoltà in materia” dissi in tono calmo. In un lampo i suoi occhi diventarono rossi e mi saltò addosso. Questa volta non la schivai, ma rimasi immobile e le tirai un calcio nel petto, poi mi avvicinai a lei e la presi per il colletto della maglia.

“Senti un po’ ragazzina, non sfidarmi” e ora erano i miei occhi a essere diventati rossi, ciò le fece provare un po’ di paura. Non se lo aspettava. Ottimo. “Io non ti ho fatto un emerito cazzo; e se ora non ti dispiace, ho da fare” la lasciai andare sotto gli occhi increduli di tutti.

“Brett!Liam!Andiamo!” ringhiai.

Dire che ero furiosa è dire poco, e come se non bastasse, mi trovai due rompiscatole tra i piedi in meno di due minuti.

“Piacere io sono Mia Thompson, lei è mia sorella Cassidy” disse una ragazza bionda ossigenata, con una voce molto fastidiosa.

“Piacere mio” dissi fredda.

“Abby il tuo orario” disse Brett.

“Grazie Brett”. Cassidy l’altra ragazza bionda iniziò a squadrare mio fratello con fare civettuolo. Col cazzo puttana.

“Brett mi raccomando. Niente civette” e gli feci l’occhiolino.

Lui mi sorrise e poi mi rispose “Non preoccuparti principessa, non né avevo la minima intenzione”.

“Lo spero”, e detto questo gli diedi un bacio sulla guancia. Mi guadagnai uno sguardo carico d’odio da parte di Cassidy.

“Sei beta o omega?” chiese poi Mia

“Alfa” risposi inviperita. Ma è così importante qui sapere a quale stato appartieni? Inutile dire che il chiasso in corridoio cessò all’istante; e mi guadagnai molteplici, anzi, troppi sguardi su di me. Che palle. Ciao finezza.

 

Le due sorelle mi guardarono intimorite; così approfittai di questo momento per dirigermi verso l’aula 98. L’aula di combattimento corpo a corpo.






ANGOLO AUTRICE:
Prima di tutto voglio ringraziare CloveRavenclaw39  per la sua recensione; e volevo scusarmi per aver aggiornato la storia così tardi.
Non voglio rompere tanto però mi piacerebbe sapere che nè pensate della storia.
 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


Ashley pov

Ero rimasta pietrificata. Era un alfa; e molto potente anche. Mi aveva scaraventato a dieci metri di distanza con un semplice calcio. Cazzo che male.

“Oddio. Ash stai bene?” disse Gwen con voce pietrificata “quella è stupida” prosegui lei.

“No, non lo è. E’ sta colpa mia. Io ho cominciato.” Dissi. Inutile negare i fatti. Me lo ero cercata.

“Stai bene piccola?” mi chiese Derek

“Sì, sto bene. Non preoccuparti”.

“La nostra amica ha appena lasciato di stucco mezzo istituto” disse divertito Fred.

“Che intendi dire?” chiesi dubbiosa.

“Bhè ora tutta la scuola sa che si sono tre alfa, e che la nuova ragazza non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. E oltretutto, è dannatamente sexy.” Sia io che Derek lo fulminammo con lo sguardo; mentre Gwen scoppiò a ridere. Devo dire però, che Fred non aveva torto. Quella ragazza era davvero bella. Alta, capelli lunghi fino alla vita, ricci e neri; occhi a mandorla azzurri/blu scuro e un corpo slanciato. Una di quelle tipiche ragazze che si vedono sulle riviste di moda.

“Hey!Venite nell’aula 98! C’è uno scontro epico!” gridò qualcuno.

Incuriosita, mi alzai da terra e m’incamminai verso l’aula. Dio che spettacolo.

Abigail pov

Gli tirai un calcio nel petto, e poi saltai all’indietro con una capriola; lui si alzò e mi corse incontro rabbioso. Hai perso dolcezza. Bloccai tutti i suoi colpi; e quando cercò di tirarmi un calcio, presi la sua gamba e lo tirai verso di me. Rovinò rumorosamente a terra. Ecco la mia occasione. Lo girai faccia a terra; presi le sue braccia e le bloccai dietro la sua schiena con una mano; con le gambe tenevo ferme le sue; e tenevo gli artigli alla base del suo collo.

“Ho vinto” dissi, sussurrando al suo orecchio. Quello che ottenni in risposta fu un ringhio rabbioso che mi fece ridere. Mi spostai da lui, e mi avviai verso gli spogliatoi. Mentre camminavo notai Ashley e il suo branco sulla porta, intenti a fissarmi a bocca aperta.

“Attenti entrano le mosche così” e feci un sorriso gentile.

Mentre uscivo dall’aula dopo essermi cambiata, sentii qualcuno tirarmi per un braccio. Mi voltai di scatto sapendo già chi fosse.

“Ciao Ashley-un attimo di pausa- a cosa devo l’onore?” dissi leggermente divertita.

“I-io volevo scusarmi per prima; non avrei dovuto. Hai ragione tu, sono troppo impulsiva a volte” disse tutto d’un fiato. Mi sorprese.

“Dispiace anche a me per il calcio. Scusa.” Dissi sincera. “ Ricominciamo da capo?” chiesi poi, alzando un sopracciglio.

In risposta ottenni un sorriso stupendo. “Certo” disse ancora sorridendo. Parlammo del più e del meno; quando mi fece una domanda inaspettata.

“M’insegni a……cioè….”

“Insegnarti cosa? Su dai non mordo.” Esclamai divertita.

“A combattere? E a controllarmi?” disse un po’ in imbarazzo.

“Certo non c’è problema-sorrisi- e comunque non dovresti sentirti in imbarazzo; senza il giusto allenamento non si può saper far tutto.” E sorrisi di nuovo.

“Dove hai imparato a combattere? Cioè è stato fantastico il tuo incontro. Wow!”

Non potei fare a meno di ridere come una stupida, solo per non versare un fiume di lacrime. Troppo dolore. Troppi ricordi. Vendetta.

Non risposi alla sua domanda. Non me la sentivo, così cambiai discorso.

“Allora Derek è il tuo ragazzo hm?” lei arrossì di colpo.

“Ehmm…si” dissi ancora rossa in viso.

“Siete una bella coppia” dissi. Lei si aprì in un bellissimo sorriso.

“Grazie” e mi abbracciò.

 

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Ashley pov

L’avevo abbracciata. Le ero saltata adosso.

“N..no.non resp…iro” sibilò

“Oddio scusa” dissi

“Non preoccuparti” e mi sorrise.

Avevo notato prima, che era turbata. Lo è ancora. La domanda sul come aveva imparato a combattere l’aveva scossa.

“Devo andare in classe comunque” disse poi, risvegliandomi dai miei pensieri.

Classe. Quale classe? Oh no. Merda. Scuola. Ritardo. Inglese. O. Mio. Dio.

“Quella mi sgozza! Ci vediamo Abby”

Non le lasciai il tempo di rispondere, e mi precipitai in classe.

“Signorina Collins.” Disse in tono divertito la professoressa.

Merda.

A cosa è dovuto il suo ritardo?”

Non feci in tempo a ribattere che qualcuno disse “E’ colpa mia”. Grazie o mio eroe; anzi no, eroina. Abby.

“Mi dispiace disturbarla professoressa Stook, mail preside miha mandato a cercarla. Dice che le deve parlare urgentemente.” Disse Abby, tenendo sempre lo sguardo fisso sulla Stook. Sei un mito ragazza.

“E lei chi sarebbe signorina?” rispose acida la professoressa.

Abby fece un sorriso sghembo, e poi rispose.

“Io sono Abigail Evelyn Blake. Sono del terzo anno. E prima che le me lo chieda; la professoressa di matematica, la signora Fink è assente. E le ricordo che il preside l’attende” nella classe calò il silenzio. Nessuno aveva mai usato quel tono con la strega.

La Stook diventò rossa di imbarazzo, per la situazione che le si era posta davanti; poi senza dire niente si avviò verso la porta; ma prima di uscire disse “Signorina Blake, le affido momentaneamente la classe.”

“Sorella, sei stata mitica” disse Liam

“Ma sta zitto Li. Ciao Ash, Derek, Gwen. E oh, che sbadata. Ciao Fred” disse lei.

“Ciao belezza” rispose Fred con un sorriso da ebete stampato in faccia.

Che idiota. Gli lancia un ringhiò di ammonimento.

Abigail pov

Risi al ringhio ammonitore di Ashley. Era buffa.

“Allora, che stavate facendo?” dissi curiosa.

“Parlavamo dei nostri status” disse una ragazza in ultima fila. Sbuffai.

“Perché sbuffi? Ti vergogni di essere un’omega?” disse di nuovo la ragazza.

Ash e il suo branco si ammutolirono; mentre io e Liam scoppiammo in una fragorosa risata.

“Sorellona, non mi avevi detto che eri diventata un’omega. Così mi ferisci.” Disse Liam

“Scusami fratellino” e risi ancora.

“Che c’è da ridere?” sbottò allora infastidita la ragazzina.

“Che c’è da ridere?” ripetei . “C’è che io non sono un’omega ragazzina.”

“E allora cosa sei?” disse lei in tono di sfida.

Mi avvicinai a lei e le presi il viso tra le mani.

“Non so dimmelo tu!” e risi divertita. Vedevo tutte le sfumature del suo viso. La sua faccia da spavalda diventò una maschera di terrore.

“Mi-mi dispiace” balbettò. “Non sapevo che fossi un alfa”.

“Don’t worry. Be happy” sorrisi e la lascia li, colma di imbarazzo.

Inutile dire che ricevetti troppe domande sul mio conto. Io rispondevo in modo sintetico e censurato. Liam continuava a ridere, mentre Ash continuava a fulminare Samantha, la ragazzina di prima, con lo sguardo. Non ringrazierò mai abbastanza la Stook, per essere arrivata dopo trenta minuti di piccolo inferno.

 

“Ora può andare signorina Blake. Grazie per l’avviso” e mi congedò freddamente.

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


Abigail pov

Uscii dall’aula con un sorriso stampato in viso.

Iniziai a girovagare per la scuola, approfittando dei venti minuti rimanenti.

“Hey!” sentì una voce alle mie spalle.

“Oh, sei tu. Ciao” dissi con tono distaccato. Questo ragazzo non mi piaceva per niente.

“Io sono Ryan”

“Abigail Evelyn”

“Sei stata grande prima nello scontro. Combatti divinamente.”

“Grazie” dissi.

Dove vuoi andare a parare? Sento la tua invidia; la tua rabbia; il tuo odio. Non sono stupida.

Non mi fermai a guardarlo, e m’incamminai verso i dormitori. Le mie valigie erano già state portate nella mia nuova stanza; ma non avevo ancora avuto l’occasione di vederla. Avrei avuto una compagna.

La stanza era vuota. C’èrano due letti; uno vicino alla finestra, con la mia valigia posata sopra, mentre uno si trovava a fianco; due scrivanie; due armadi e un bagno. Era elegante e moderna. Semplice ma stupenda.

“Ciao. Tu devi essere la mia compagna di stanza!” dissi mentre mi voltavo.

Una ragazza alta quasi un metro e sessanta, con i capelli rossi e ricci, mi fissava con due occhi color cioccolato.

“Piacere, io sono Leah Collins” disse la ragazza sorridendomi.

Ricambiai il sorriso. “Piacere mio Leah. Io sono Abigali Evelyn Blake, ma puoi chiamarmi semplicemente Abby”.

“Ti piace la stanza?” chiese poi.

“Sì. La trovo semplice, ma molto elegante. Mi piace.”

“Hai ragione!” disse lei. “Che hanno frequenti?”

“Il terzo. Tu?” chiesi io.

“Il secondo”. Mi stai simpatica piccolina. Ma aspetta, ha detto di chiamarsi Leah Collins? Collins? Dove l’ho sentito. Ci pensai per un po’. Ashley. Ashley Bree Collins.

“Scusa la domanda. Sei per caso la sorella di Ashley?” chiesi.

“Si” rispose secca lei.

“Non né sembri molto felice”

“Siamo sorelle; ma non siamo cresciute assieme. Lei è cresciuta con nostra madre, mentre io con nostro padre” sibilò secca lei.

“Tutto quest’astio è dovuto a cosa? Di grazia?”

“Che lei è un alfa; mentre io sono un omega; una sempliciotta senza branco. Mi da fastidio il fatto che i nostri genitori abbiano occhi solo per lei. Anzi solo mio padre. Sembra che io non esista, mi sento esclusa e abbandonata”. Sul suo viso erano comparse delle lacrime.

“Un omega? Ma se lei è un alfa, perché non le hai chiesto di accettarti nel suo branco?” domandai perplessa.

“Non posso. Anzi non voglio” ci fu un attimo di assoluto silenzio, che fu interrotto dalla ripresa del discorso. “Non voglio entrare nel suo branco. E’ mia sorella, ma è come se non lo fosse. Non ci rivolgiamo la parola; e poi non voglio un membro della mia famiglia come capo branco. Non funzionerebbe secondo me.”

“Ti sbagli” dissi io “Il mio branco è composto da me e i mie fratelli. Funziona benissimo” dissi fiera di me.

“Aspetta….tu…tu sei un’alfa?” chiese sbalordita.

“Si” dissi ridendo per la sua faccia buffa. Assomigliava davvero molto a sua sorella.

“Wow. Tutto l’istituto parla di te” disse tutto d’un fiato.

“Già. Purtroppo” aggiunsi un po’ infastidita.

“Stasera c’è la luna piena”aggiunse poi la ragazza, cambiando il discorso.

Già è vero. Chissà se riusciranno a controllarsi. Decisi di porre la domanda a Leah.

“Com’è la situazione dell’autocontrollo con la luna piena?”

“Hemmm….Non molto buona” disse lei.

Ci mancava solo questa. Addio bel riposo per stasera.

“A cosa pensi Abby?”

“Nulla di che” risposi semplicemente. In realtà pensavo al fatto, che io riuscissi ad avere il controllo durante la luna piena; e che mi sarei annoiata a morte questa sera.

Quanti si sanno controllare?” chiesi ancora dubbiosa.

“Emmm…” non le feci terminare la frase.

“Ti prego. Ti prego. Almeno uno?” chiesi afflitta.

“Nemmeno uno. Tu come te la cavi?”

“Resisto all’influsso. Mi è stato insegnato bene l’autocontrollo. Sia a me, che ai miei fratelli”.

“Davvero?”

“Davvero!”

“Come fai?”

“Devi concentrati. Tenerti la mente lucida. Controlla il tuo respiro stasera; concentrati su quello e…e resisti” dissi io.

“Non c’è la farò mai” piagnucolò lei.

“Non dirlo mai. Se parti dicendo queste cose, sta certa che non migliorerai per nulla il tuo subconscio”

“Okay. Allora?”

“Mente lucida. Respiro controllato. Resisti all’influsso lunare” dissi. “Ora ripeti!”

“Mente lucida. Respiro controllato. Resisti all’influsso lunare”disse lei.

“Ottimo. Brava Leah!” e le dedicai uno dei miei migliori sorrisi. Stavo per chiederle, dove si tenesse l’aula dedicata alle notti di luna piena; quando qualcuno bussò alla porta.

Era Ashley. La riconobbi dall’odore.

“Avanti” disse Leah senza pensarci.

L’unica cosa che riuscì a sentire furono due ringhi carichi d’odio.

Ringhiai a mia volta, facendole fermare seduta stante.

“Non ci provate nemmeno; o ve la vedrete con me. Chiaro?” ringhiai

“Cristallina” disse Ashley.

“Certo” rispose Leah.

Guai a loro se osano attaccarsi con me in mezzo.

 

“Perfetto” dissi tornando normale.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


Abigail pov
Che disastro!
Io e i miei fratelli c’è ne stavamo in un angolo. Ululati, ringhi e sangue. Alcuni ragazzi riuscivano a tenere il controllo per una manciata di minuti.
Ad un certo punto sentì una voce chiamarmi. Mi voltai di scatto e scorsi Ash in preda alla metamorfosi.

Ashley pov
“Abigail”
Un dolore atroce mi attraversò tutto il corpo, segno che la metamorfosi stava per cominciare. Sentivo il mio corpo allungarsi e abbreviarsi in alcuni punti, i denti diventare zanne, la peluria, le orecchie, la coda; tutto stava cambiando. Il mio istinto di predatrice stava prendendo il sopravvento.
“Respira ash. Mantieni la mente lucida.”
La fa facile lei. Ovvio che è facile per lei. Lei è Miss. Controllo mannaro. Mantieni la mente lucida. Sta lucida ash, pensa in positivo. Stavo ripetendo queste parole come un mantra.
“Devi credere in te stessa, non permettere al lupo che è in te di prendere il sopravvento”
“Ma io non ci riesco!” mugolai in preda al dolore.
“Si che c’è la fai. Respira e mantieni la mente lucida. Brava così. Dio sembra che devi partorire da un momento all’altro.” Disse lei per poi ridere.
In un primo momento mi sarei offesa, ma poi afferrai il concetto. Dovevo concentrarmi su altro, tipo la battuta sul parto. Risi di gusto, mentre sentivo il mio corpo ritornare alla forma umana. Non ci credo. Funziona.
“O mio dio funziona abby! Sta funzionando davvero!” gridavo dalla gioia.
“Ho mandato i miei fratelli ad aiutare il resto del tuo branco. Vieni andiamo via di qui” disse lei guardandosi intorno con aria preoccupata. I lupi attaccano chi non è simile a loro. Molte teste erano girate verso di noi.
“Leah” sussurrò abby, girandosi a guardare un grande lupo grigio. Sorellina.
Abigail andò da lei e si soffermò per diversi minuti ad aiutarla prima di vedere mia sorella tornare in forma umana.
Vedevo altri ragazzi provare il metodo insegnatomi da Abby, riuscendo pian piano a controllarsi. Lei aveva un sorriso compiaciuto stampato in volto e uno sguardo di chi la sa lunga. I professori, gli unici prima di alcuni di noi che sapevano controllarsi, la guardavano con sguardo carico di orgoglio e rispetto, misto a sottomissione di chi è qualcuno di importante.
“Rompiscatole- urlò ad un certo punto abby facendomi sobbalzare- siamo qui” e vidi venire verso di noi il mio branco e i suoi due fratelli. Si scambiarono sguardi intensi e annuirono a qualcosa che solo loro potevano capire. Abigail si incupì e annuì a sua volta prima di andarsene senza dire una parola, seguita dai suoi fratelli e da Leah.
“Abigail!” gridai, ma lei fece finta di non sentire. Guardai sconfitta e dispiaciuta la direzione che avevano intrapreso e per un attimo fui tentata dal seguirli; prima che due possenti braccia mi sollevassero e due dolci labbra si posassero sulle mie. Oh il mio Derek.
“C’è l’abbiamo fatta” esultò lui staccandosi dalle mie labbra, regalandomi un sorriso contagioso.
“Sì, c’è l’abbiamo fatta. Insieme.” E sorrisi pure io di rimando, per poi tornare a baciare il mio ragazzo lupo.
Mi girai di scatto prima di vedere Abigail trasformarsi in un enorme lupo nero. Non ho mai visto un licantropo così grande. Rimasi sconvolta.

Abigail pov
Guardai i mie fratelli con uno sguardo felice, prima di percepire queste parole nella mia mente.
Lui è qui Abigail.
Lo abbiamo visto.
E’ impossibile dovrebbe essere morto.
Lui è qui e ci da la caccia. Dobbiamo fare qualcosa.
Sì.

Lo so, andiamo. Leah vieni con noi. Ti spiegheremmo tutto, infondo ora fai parte del nostro branco.
Presi a camminare verso la foresta, senza voltarmi neppure per un secondo.
“Abigail!” gridò Ashley. Feci finta di nulla e guardai dritto davanti a me, senza voltarmi, senza pensare a nulla. Mi trasformai e cosi come una furia dentro il fitto della foresta seguita dal mio branco. Che la caccia abbia inizio.
 

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