The Rose and the Swords

di tsunade22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Addio alla Primavera! ***
Capitolo 2: *** La Guerra ***
Capitolo 3: *** La Partenza ***
Capitolo 4: *** La Trappola ***
Capitolo 5: *** Alle Armi! ***
Capitolo 6: *** Un Tentativo di Sequestro ***
Capitolo 7: *** La Tela del Destino ***
Capitolo 8: *** Lontano da Casa ***
Capitolo 9: *** Una Lunga Notte ***
Capitolo 10: *** Insieme al nemico ***
Capitolo 11: *** Chi sta cacciando Chi? ***
Capitolo 12: *** Raggiunti! ***



Capitolo 1
*** Addio alla Primavera! ***


the rose and swords
E' un tempo in cui la malinconia
eterna domina su tutto il nostro mondo,
sul quale tuttavia
splende la luna sempre brillante:
questa vista mi fa sprofondare in una tristezza ancora più grande.




THE ROSE AND THE SWORDS
Capitolo 1



" Sasuke Uchiha non avrei mai creduto che saresti stato in grado di tradirmi "
" E' proprio per questo che voi non mi conoscete e non avete mai imparato a conoscermi...io sono un mercenario, il mio unico scopo è arricchirmi, che importa chi ne fa le spese...io sto sempre dalla parte del più forte, e in questo momento il più forte non siete voi... "


****
Era l'inizio di settembre. Il giardino di Akane era pieno di vita, con i suoi germogli e i cinguettii degli uccelli. In qualunque altro posto la primavera se n'era andata, dicevano le sue dame, ma perchè era rimasta lì?
Kakashi pensava mentre osservava sua figlia passeggiare assieme alle sue dame di compagnia nel meraviglioso giardino del suo palazzo.
Era da molto tempo ormai che suo padre gli aveva lasciato in eredità il  feudo e il titolo di Daimyo non era mai pesato gravemente sulla sua testa. Era un uomo  rispettato da tutti, gli abitanti del villaggio lo amavano  per la sua grande generosità e per l'incredibile giustizia con la quale amministrava il suo territorio.
Erano lontani i tempi della guerra e della carestia che imperversava nel  Paese, erano lontani i tempi in cui i guerrieri partivano in cerca di onore lasciando a casa ciò che amavano.
Era questo ciò a cui pensava mentre guardava sua figlia passeggiare e sorrideva...

" Naruto...Naruto, vieni qui!  "   La ragazza dai lunghi capelli corvini  chiamò a gran voce quello che era stato da sempre il suo migliore amico, un ragazzo biondo della sua stessa età con profondi e limpidi occhi azzurri.
" Mia signora,  mi spiace di essermi allontanato... avete bisogno di qualcosa? "
" Ti avrò detto mille volte di non chiamarmi così, io sono Akane...  non sono cambiata, sono sempre la stessa persona con cui giocavi quando eravamo bambini... "
" Voi non sarete cambiata, ma siete cresciuta, ora devo rivolgermi a voi con il dovuto rispetto, sono passati 5 anni da quando siete partita... non siamo più bambini ormai... "
Trasse un profondo respiro mentre imbronciata ripensava a tutto quello che avevano passato insieme, lei, Naruto e Neji...
" 5 anni  eh?  E' passato davvero così tanto...eppure qui è tutto come era prima che partissi..."
" Sbagliate... le azalee sono cresciute, gli uccelli anno filiato, vostro padre è invecchiato e io sono diventato un uomo...non possiamo più giocare..."
La giovane abbassò lo sguardo, non ricordava di aver mai sentito Naruto parlare in quel modo prima, ne era sorpresa ma si rese anche conto che aveva ragione e che nonostante tutto anche da lì la primavera se n'era andata...

Fuori dal palazzo l'atmosfera era diversa,  in alcune famiglie i rancori nei confronti del precedente daimyo non si erano ancora spenti ...
" Dannazione Sasuke, non puoi farlo... non posso crederci, davvero tradiresti gli ideali di nostro padre, davvero renderesti vano il suo sacrificio... "  Gridò Itachi Uchiha mentre  stringeva la presa attorno al braccio del fratello
" Cerca di stare un pò zitto Itachi! Sei un rammollito, non hai spina dorsale, la guerra non comporta onori , la tua vita, dedicata al nostro daimyo è... come dire... sprecata.... sacrificarsi per il proprio paese come ha fatto Fugaku è da stupidi "
Sasuke si liberò dalla stretta di Itachi con un movimento del braccio e lo spinse contro la parete di paglia e fango della loro casa. Erano lontani i tempi in cui era il fratello maggiore ad avere sempre la meglio durante i loro litigi, ora lui era un uomo e mai più si sarebbe fatto mettere con le spalle al muro..mai più...
" Non hai il minimo rispetto, sei il disonore della nostra famiglia... " affermò  sconsolato mentre piano si  allontanava dal muro
" Tanto è inutile non puoi fermarmi... "
Sasuke voltò le spalle al fratello avviandosi verso la porta in legno della casa...lanciò un ultimo sguardo a sua madre prima di aprirla...
" Sasuke... a questo punto spero di non riverderti mai più... da questo momento in poi non sei più mio fratello.... "
" Non aspettavo altro... " aggiunse sorridendo prima di allontanarsi definitivamente

" Mi dispiace madre, non sono stato in grado di convincerlo... "
" Ora mi resti solo tu Itachi...  "  disse Mikoto Uchiha tra le lacrime consapevole del fatto che non avrebbe mai più rivisto suo figlio.


Questo era ciò che accadeva nel feudo di Kakashi Hatake nel 785 a persone che non avrebbero mai sospettato che i loro destini si sarebbero incrociati...


***
Salve a tutti!
Ho deciso di iniziare una nuova storia, spero vi piaccia...
A presto
Tsu





  

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Capitolo 2
*** La Guerra ***


capitolo 2

THE ROSE AND THE SWORDS

Capitolo 2


Il giorno volgeva ormai alla fine, i raggi del sole del tramonto dipingevano di sfumature rossastre il paesaggio mentre i petali dei fiori di pesco riempivano l’aria donando ad essa colore e magia…
Itachi Uchiha era seduto fuori della sua casa…guardava quel meraviglioso spettacolo della natura senza vederlo veramente…
Anche Akane Hatake stava osservando il sole che scompariva aldilà dei monti ad occidente per lasciare spazio al cielo notturno…
I suoi pensieri però furono presto interrotti da una presenza dietro le sue spalle…
“ Mi sei mancata molto Akane… “
La giovane si voltò sentendo quella voce familiare…
“ Neji… “
“ Bentornata, ero così ansioso di rivederti… “
“ Oh Neji amico mio…” disse mentre gli correva incontro…Il ragazzo spalancò le braccia accogliendola…
“ Mio padre è venuto con me, ora sta parlando con il tuo…è qui per rinnovare la sua promessa…noi ci sposeremo presto…”
Akane si strinse forte alle sue braccia…staccandosi di colpo non appena sentì dei passi dietro la porta in carta di riso…
Dopo pochi istanti fu attraversata da un soldato, il respiro affannato, era agitato…si appoggiò a Neji mentre chiedeva di poter  parlare con il daimyo…
Kakashi accorse immediatamente mentre il soldato ferito veniva soccorso dai medici…
“ Mio Signore… il villaggio…è in pericolo, stiamo per essere attaccati…delle truppe ci hanno circondato… “ tossì mentre del sangue gli usciva dalla bocca…
“ Ma come è possibile? Deve per forza esserci uno sbaglio, non possiamo essere circondati! Come hanno fatto le nostre truppe a non accorgersi di niente? “
“ Mi dispiace mio Signore…io non so come sia stato possibile….io…”
“ Non parlare soldato… risparmia le forze… “
Kakashi si allontanò dall’uomo mentre Hizashi Hyouga si avvicinava a lui…
“ Mio Signore…dobbiamo preparare un contrattacco, se gli aggressori riescono a cingerci d’assedio non avremmo più speranze, i nostri soldati non hanno una preparazione sufficientemente adeguata per contrastarli…”
“ Hai ragione, raduna tutti i tuoi uomini Generale! Quanto tempo abbiamo soldato? “
“ Molto poco Signore…tra qualche ora saranno qui ”
“ Neji hai un’ora per reclutare quanti più uomini possibile tra la popolazione… Ci vediamo qui tra due ore e dobbiamo essere pronti a partire… “
“ Padre no…non andate anche voi, io non posso…Neji ti prego…anche tu non… “
“ Shh…non ti preoccupare cara…”
Gli uomini uscirono lasciando sprofondare Akane di nuovo nella tristezza, poi Naruto entrò in quella stanza e fu come se una ventata di aria fresca e di speranza la avvolgesse…
“ Mia Signora… “
“ Naruto…cosa sta succedendo? Perché ci attaccano adesso? Che cosa vogliono da noi…questo è sempre stato un villaggio pacifico…non abbiamo mai fatto torti a nessuno, perché ci attaccano Naruto, perché? “
“ Non posso più tacere, vedere la vostra disperazione mi fa star male…Qualche settimana fa è venuto  a parlare con vostro padre un uomo…era il Daimyo del paese del nord…gli ha proposto un’alleanza…voleva unire i due paesi in modo da poter attaccare il regno dell’est e quello del sud e soggiogare tutti sotto il suo dominio…”
“ Ma è terribile…”
“ Lo so, è per questo che vostro padre ha rifiutato…ha tentato di farlo desistere ma senza successo ”
“ Una guerra…non possiamo permetterci di sostenerla…”

 

 

Hizashi Hyouga fece in fretta un comunicato con il quale ordinava a tutti i soldati di radunarsi nel cortile centrale della villa del Daimyo…

 

“ Non puoi lasciarmi anche tu Itachi ti prego…sono sicura che il nostro signore capirà se gli dico che ormai ho solo te…per favore figlio mio…”

“ Madre mi dispiace ma io non mi comporterò da vile, ho il mio onore da difendere così come ha fatto mio padre…io andrò a combattere e se dovessi morire sarà per il mio signore e sarò orgoglioso di avere il mio nome inciso su quella pietra accanto a quello di mio padre “
" Come avrei voluto che anche tuo fratello fosse stato come te…”
“ Per quel che mi riguarda io non ho più un fratello…”
“ Parli così perché sei accecato dall’ira, ma io sono sicura che nonostante tutto tu daresti la vita per lui…”
“ Tu sei mia madre e forse mi conosci meglio di quanto io conosca me stesso…”
Itachi varcò la soglia della sua casa per raggiungere il luogo dell’incontro, aveva radunato le sue poche cose, tra di esse quella più importante, il suo tesoro più prezioso, la spada con la quale Fugaku aveva ucciso il capo dei ribelli salvando così la vita al Daimyo anche se purtroppo aveva dovuto pagare con la sua…
Raggiunse in fretta il cortile centrale della villa e si accorse con sorpresa di essere stato il primo ad arrivare…
Il luogo era buio, illuminato solo dalla tenue luce di alcune lanterne disposte in circolo…I suoi occhi ormai si erano abituati alla leggera oscurità quando di colpo essa fu squarciata da una luce più forte, diretta, quella proveniente dall’interno, da una delle stanze che circondavano quel luogo…
Il ragazzo si insospettì e si avvicinò alla porta che dava sull’esterno…

 

“ Io sono stanca Naruto…se è la guerra che si deve fare e se le persone a cui tengo devono parteciparvi allora ci andrò anch’io “
“ Mia Signora…non potete, voi non sapete combattere e poi non sta bene che una signorina del vostro rango pensi a certe cose…voi dovete solo pensare a essere felice… “
“ Felice? Mentre mio padre e il mio futuro sposo vanno a morire sul campo di battaglia? Scordatelo Naruto…E mettiti quella divisa…tu vieni con me! “
“ Oh no! Io non metterò nulla e anche voi toglietevi quell’ armatura, siete ridicola! “
Improvvisamente la porta si aprì…Una lama affilata sfiorò il collo di Akane che rabbrividì al contatto con l’acciaio freddo…
Guardò Naruto in viso, era pallido tremante per la paura…
“ Chi…Chi siete…Chi…”
“ Taci… “
“ Lasciatemi andare immediatamente… “ gridò la ragazza con voce ferma
“ Ah si…volete che vi lasci andare…e sentiamo un po’ sul campo di battaglia pensate di supplicare i nemici prima di farvi ammazzare ? “
“ Lasciatemi ho detto… “ La ragazza diede una gomitata al ventre dell’uomo che la stava minacciando e si voltò di scatto ma già lui le aveva intrappolato i polsi con una mano mentre con l’altra la minacciava di nuovo con la lama…
“ Siete noiosa…mi aspettavo di più da una persona che vuole andare in guerra… ”
“ Oh no...vi sbagliate, la mia signora non voleva…c’è stato un equivoco…”
“ Un equivoco dici…io non credo… ”
“ Ma si può sapere che volete da noi? Siete una spia del nemico? Mi volete uccidere? Allora fatelo senza perdere altro tempo… ”
“ Parlate di morte troppo facilmente…e comunque io non sono una spia… “ Lasciò la presa…la ragazza rimase immobile di fronte a lui che la guardò dritta negli occhi…” Il mio nome è Itachi Uchiha e sono qui per entrare a far parte dell’esercito di vostro padre ”
“ Itachi Uchiha dite…beh meritate una bella punizione per questo affronto…”
“ A me pare di avervi salvato dalla vostra stupidità…”
“ In questo modo peggiorate la vostra situazione… ”
“ Io non credo…adesso me ne vado, gli altri saranno già arrivati…”
Il moro uscì tranquillamente dalla porta dalla quale era entrato “ Ossequi mia Signora ”
“ Fermo…non sperare di cavartela così…Naruto fa qualcosa”
“ Io…eravate voi che volevate andare in guerra…”
“ Tsk…”
Il biondo sorrise cercando di non farsi accorgere…
“ Ecco un bel tipo per voi mia signora ”
“ Ma sei impazzito? Quello è un contadino che gioca a fare il soldato…” disse facendosi rossa in viso…
“ A quanto pare però le piacciono i contadini! ”
“ Smettila di essere così insolente Naruto, hai detto tu che il nostro rapporto è cambiato e che non puoi più rivolgerti a me in certi termini…”
“ Beh è che voi mi avete chiesto di essere come un tempo…e io l’ho fatto ”
“ Comunque c’è solo una persona nel mio cuore…”
“ Già…Neji…se solo voi  sapeste…” sussurrò senza farsi sentire….appesantito dal fardello che portava sulle spalle e che mai avrebbe avuto il coraggio di confessare…

“ Bene arrivato Sasuke…” disse una voce calma e profonda…inquietate…
“ Mio signore…”
“ Ho sentito molto parlare di te…le tue doti da assassino sono conosciute in tutto il paese…”
“ Mi lusinga in questo modo…”
“ Dico solo quello che so…è per questo che ho un compito molto delicato da affidarti… ”
“ Di che si tratta? Sono tutto orecchi! ”
“ Bene…partirai domani…sarai affiancato da altre persone…il tuo compito sarà…”

 

 

 

 

 

Spero che vi piaccia il nuovo capitolo
Grazie mille per la lettura
Alla prossima
Tsu

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Capitolo 3
*** La Partenza ***


capitolo 3
Attraverso l'ordine, affrontare il disordine,
Attaverso il silenzio, affrontare il clamore
E' questo il metodo per controllare la pronteza mentale.


THE ROSE AND THE SWORDS

Capitolo 3


In  breve tempo le truppe furono radunate. Albeggiava appena quando furono tutti pronti per partire.
Akane era in piedi, avvolta in una coperta leggera di lino osservava ogni loro gesto, ogni movimento... Il suo sguardo si soffermò  dapprima su suo padre,  gli occhi dorati della giovane riflettevano quelli neri di Kakashi... Quanto tempo era trascorso da quando lui l'aveva vista per la prima volta...  Sua madre l'aveva data alla luce in una gelida giornata invernale... Il suo pianto aveva da subito messo in luce la sua indole forte, tuttavia quando aveva posato gli occhi su di lei Kakashi aveva capito... Aveva capito che quella bambina dagli occhi dorati  non poteva essere sua figlia...
Però aveva deciso  di non parlare, di fare finta di niente siglando così un tacito accordo con sua moglie...
La salutò con la mano non curante di quello che gli altri avrebbero pensato, era vero, lui era il daimyo ma era anche un padre...

Itachi era in prima fila, aveva un posto d'onore alla sinistra del proprio signore, una posizione che gli era permesso di mantenere grazie agli onori che suo padre aveva ricevuto... e osservava, si guardava attorno ma soprattutto guardava lei,  lei che così  ingenuamente aveva pensato di poter combattere, lei che così ingenuamente era entrata nei suoi pensieri...
La giovane si sentì osservata, girò in fretta lo sguardo incrociando quello dell'Uchiha, era vero, i suoi occhi somigliavano molto a quelli di suo padre ma la luce che riflettevano era diversa... la mettevano in imbarazzo, era come se riuscissero a penetrare nei suoi pensieri più intimi... non era in grado di sostenerli così abbassò i suoi...

Poi sentì dei passi... si voltò in fretta e vide Neji di fronte a lei , la salutò in modo formale mentra si apprestava a chiudere la porta in modo che nessuno avrebbe potuto vederlo...
Le cinse i  fianchi con le mani mentre la stringeva traendola a sè...  La giovane lo guardò, le sue emozioni erano in bilico...
Il ragazzo posò le sue labbra su quelle della giovane  che non seppe come reagire, neppure quando Neji tentò di forzare la barriera dei denti con la lingua riuscì a reagire, la sensazione che provava era strana, da sempre lei e Neji si conoscevano, da molti anni erano stati promessi l'uno all'altra, ma niente era mai successo tra loro, e ora, adesso che finalmente era accaduto ciò che Akane sperava da tempo, non provava nulla, solo disgusto, come se ci fosse qualcosa in Neji che non andava...  
Si staccò di colpo da suo abbracco, il ragazzo ne restò sorpreso...
" Che succede Akane, tu non vuoi? "
" Che significa questo? "
" Significa che potrei morire in questa guerra, oggi, domani, tra poche ore.... potrebbe non esserci più tempo per noi... "
" Io non voglio questo, tu non morirai e noi saremo felici... "
" Sei una sciocca... questo è un futuro che non può esistere, anche se io tornassi, credi davvero che questa guerra non cambierà le cose? Credi sul serio che sarà tutto come è ora? "
" Si, lo credo... "
" Allora non sei cambiata, sei la stessa ragazzina credulona che eri 5 anni fa.... L'esperienza non ti ha insegnato niente? "
" ... "
" E' meglio lasciare perdere, ne riparleremo... Adesso è meglio che vada...  "
" Si...devi andare... "
Il ragazzo si avvicinò di nuovo ma stavolta si limitò a baciare Akane sulla fronte... poi lasciò la stanza e raggiunse il resto dei soldati nel cortile...
La giovane si affacciò di nuovo aprendo la porta scorrevole.... li osservò e se ne rese conto...erano davvero troppo pochi...
Poi di nuovo i suoi occhi, Itachi...
" Non ti preoccupare Principessa, tornerò solo per te! " gridò attirando su di se gli sguardi di tutti gli altri soldati e non solo...
" Ragazzo, forse è meglio che eviti di fare certe scenate... "
" Mi spiace signore... "
" Quella ragazza è la promessa sposa di mio figlio e tu sei solo un volgare contadino... "
" Già... un volgare contadino... " rispose ironico il ragazzo per nulla toccato da quella provocazione...
Rivolse di nuovo lo sguardo verso la logetta e vide Akane che gli sorrideva...  Non era molto, ma era pur sempre qualcosa...

Sasuke era appena arivato in quel nuovo paese e già sarebbe dovuto partire di nuovo... La missione he gli era stata affidata lo intrigava, gli sarebbe piaciuto sfidare l'autorità del daimyo...
" Tu devi essere Sasuke... "
" Esatto, e tu saresti? " chiese scocciato pur sapendo che il gruppetto che si era parato di fronte a lui era quello dei suoi compagni di missione... Inutili fardelli che avrebbe dovuto portare con se...
" Il mio nome è Gaara... sono uno degli uomin migliori del nostro signore... "  Un giovane dai capeli rossi, non troppo alto che Sasuke guardò dall'alto in basso con superiorità e disprezzo, ma infondo lui guardava tutti con disprezzo, perfino se stesso...
" Ehi, dico a te... "
" A si...mi  pareva di avere sentito un ronzio...una mosca fastidiosa... "
" E' meglio che cerchi di contenere la tua boria perchè non abbiamo bisogno di un egocentrico spaccone... il nostro gruppo è già al completo, non ci serve uno come te! "
" Datti una calmata tu piuttosto, io sono stato pagato fior di monete d'oro, se poi le ho avute in cambio di niente a me non fa altro che piacere.. "
rispose al ragazzo dagli occhi dorati che si era fatto avanti....
" Cercate di farla finita e di collaborare... Sarete un gruppo e questa è la mia ultima parola, ricordatevi che sono io il capo... "
Affermò un giovane dai capelli raccolti in una coda  sulla sommità del capo...
" Shikamaru... che diavolo vuoi? "
Il ragazzo scese dalla roccia sulla quale era seduto con un balzo
" Come sei aggressiva Ino...  "
La bionda alzò gli occhi al cielo... di certo in quelle condizioni il gruppo non avrebbe funzionato...
" Ehm... Shikamaru, mi pare che ti chiami così, volevo solo sottolineare una cosa... Sono io  il capo del gruppo... "
" Scordatelo... "
Il giovane Uchiha estrasse la sua arma preferita dal fodero, un piccolo coltello che teneva sempre con se, legato, tramite una cordicella, sul petto.
La lama gelò la gola di Shikamaru
" Credo di non aver sentito bene...Hai detto qualcosa? "
" No...no...non ho detto niente Capo... "
" Tsk... Codardo... " Fece sputando a terra.... " Partiremo immediatamente...  "
" D'accordo Capo...è un piacere prendere ordini da uno come te... " disse Ino mentre  si avvicinava a lui e gli posava le mani sul petto
" Se avrò voglia di divertirmi saprò dove cercare allora... " rispose l'Uchiha prendendo le mani della ragazza fra le sue scansandole...

" Naruto... tu credi che torneranno da questa guerra? "
" Io...ma certo mia Signora... loro torneranno, tutti... "
Akane e Naruto passeggiavano per i giardini del palazzo, ormai il sole si era levato ma nonostante questo l'aria era ancora fresca... strano visto che la stagione che si avvicinava era quella estiva...
" Naruto... stamattina, Neji...io... "
" Si, si ho capito...  Lui vi ha baciato ma voi pensavate al tipo di ieri sera... "
" Ma che dici! Io non volevo dire questo! "
" Però  lo avete pensato...è la verità....a me potete confidarlo... " sorrise cercando di farle ammettere la verità
" No...non è così! Cambiamo discorso, è meglio... "
" Se lo dite voi " Si strinse nelle spalle e la seguì mentre lei aveva ricominciato a passeggiare...

" Ci stiamo allontanando troppo, il messaggero aveva detto che non erano lontani, che sia una trappola ? "
" Non lo so Hizashi... teniamo gli occhi ben aperti... "
La colonna avanzava, dietro ai pochi ufficiali a cavallo c'erano altrettanto pochi soldati di fanteria, armati di picche e di spade di bronzo avanzavano impavidi verso una morte certa, se le parole del soldato erano vere, non avrebbero avuto scampo, ma almeno si sarebbero battuti con onore per la loro terra...
Giunsero di fronte ad un bivio, il terreno cambiava la sua conformazione, la pianura diventava collina ma i pendii erano tutt'altro che dolci, ripidi e scoscesi parevano più piccoli monti che non colli...
Due file di essi si intersecavano di fronte ai loro occhi creando una gola sulla quale sovrastava un arco di roccia, un luogo tutt'altro che sicuro anzi, il luogo più congeniale al nemico per tendere  un'imboscata...
" Dobbiamo separarci...mi servono due esploratori da mandare in avan scoperta... tu...  "
Hizashi indicò un ragazzo dai capelli neri, tagliati a caschetto con delle folte sopracciglia... " ...E tu... " aggiunse indicando Itachi...
Entrambi i giovani avanzarono verso il generale...
" Avete il compito di battere la strada... Insomma dovete controllare che non ci siano pericoli per il daimyo... "
" Ai suoi ordini generale " disse il più giovane, entusiasta per l'incarico appena ricevuto...rivolgendo un inchino prima al daimyo e poi al generale Hyouga...
Anche Itachi lo imitò rivolgendo il proprio inchino solo al daimyo...
Hizashi strinse forte la mano attorno all'elsa della sua spada, umiliato dalla mancanza di rispetto del suo sottoposto...
" Siate prudenti mi raccomando... " La voce rassicurante di Kakashi ruppe quell'atmosfera di tensione e i due giovani si incamminarono...
" Ci accampiamo qui allora, ormai sta facendo buio... "
" D'accordo... "
I due uomini smontarono da cavallo e comincirono a preparare il campo...tutti gli altri li seguirono...

" Il mio nome è Itachi Uchiha...tu chi sei? "
" Mi chiamo Rock Lee "
" Bene Lee, allora faremo così... "


***
Ciao a tutti, come sempre vi ringrazio e spero che vi sia piaciuto il capitolo...
Spero di riuscire ad aggiornare presto
Alla prossima
Tsu

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Capitolo 4
*** La Trappola ***


capitolo 4
Non importa se una persona occupa una posizione sociale elevata o infima.
Se non ha mai messo la sua vita in gioco almeno una volta, offre occasione di biasimo.


THE ROSE AND THE SWORDS
Capitolo 4


 Hizashi Hyouga non riusciva proprio a dimenticare la sfrontatezza di Itachi.
Il cielo cominciava a tingersi di nero, il buio prese in fretta il posto della luce, un buio totale, senza stelle che rischiarassaro la notte... anche i pensieri di Kakashi erano bui, il suo animo era inquieto, tormentato dai sensi di colpa, se avessero perduto la battaglia allora i nemici avrebbero invaso il villaggio, non sarebbe stato forse meglio accettare la proposta che gli era stata fatta?
E mentre pensava si muoveva avanti e indietro nella tenda che era stata innalzata apposta per lui ....
" Mio Signore... " una voce sicura proveniva dall'esterno ma Kakashi non la udì ormai perso nel labirinto dei suoi ragionamenti...
" Kakashi " il tono divenne più insistente e fu allora che l'uomo finalmente si accorse della presenza del suo generale appenna fuori la porta di stoffa...
" Hizashi, entra pure... "
L'uomo si accomodò , fece un inchino di fronte al suo signore e chiese di poter parlare... Il daimyo lo autorizzò e si sedette in terra con le gambe incrociate imitato dall'altro pochi istanti dopo...
" Volevo parlarvi di quel ragazzo, Itachi Uchiha, si mi pare sia questo il suo nome... "
" Esatto, è il suo nome...lui è il figlio di Fugaku, l'uomo al quale devo la vita... "
" E' per questo che mi avete impedito di punirlo a dovere per la sua mancanza ?"
" In realtà Hizashi, non lo so, c'è qualcosa in quel ragazzo, una determinazione, una luce che non avevo mai visto in nesun'altro prima d'ora... "
" Quindi gli perdonate il suo gesto? "
" Rifletti bene Hizashi, punendolo, non solo sarei io a mancare di rispetto alla memoria di un uomo straordinario quale era suo padre, ma ridimensionerei anche la contingenza del nostro esercito che mi pare già abbastanza esigua... "
" ... " Lo Hyouga non rispose, non gli piacevano le parole di Kakashi ma non poteva dimostrare il suo disappunto, non in quel momento, non a pochi passi dalla sua vittoria...
" Oh Hizashi...io non credo che questa guerra porterà a qualcosa, mettersi contro ad un signore della guerra come Orochimaru è stata una follia, non solo ho messo in pericolo la vita dei miei soldati ma anche quella degli abitanti del villaggio... "
" Era inevitabile... non potevate lasciargli carta bianca e fargli conquistare il nostro Paese... "
" Spero di aver fatto la scelta giusta...e poi...magari gli dei potrebbero anche assisterci... "
" Magari si....magari si... "
Kakashi lo guardò e sorrise, dal tono di voce con il quale gli aveva risposto aveva capito che non era per niente convinto delle loro possibilità, ma come biasimarlo...

La distanza percorsa dal luogo in cui il resto dell'armata si era fermato era ormai parecchia....Itachi e  Lee avevano iniziato a correre non appena erano scomparsi dalla vista dei loro compagni e presumibilmente anche da quella degli aggresori, si erano inoltrati nella macchia in modo tale che nessuno avrebbe potuto seguirli e si erano resi invisibili, aiutati anche dalle tenebre più nere...
" E' la tua prima missione Rock Lee? " aveva chiesto Itachi nonostante conoscesse già la risposta...
Il ragazzo era giovane, ad occhio e croce avrebbe dovuto avere la stessa età di suo fratello...tuttavia capì subito che si trattava di due persone estrememente differenti...
" Si...è la mia prima missione, sono onorato di poter essere d'aiuto al nostro daimyo proprio ora che ne ha maggiore bisogno... "
" Sei un bravo soldato Lee....la sua vita è ciò che noi dobbiamo proteggere anche perchè si tratta dell'ultimo baluardo di difesa per il nostro villaggio... "
" Si...farò tutto ciò che è in mio potere per difenderlo... "
Itachi sorrise al giovane e spiegò il piano che aveva in mente...
Era sicuro che da qualche parte nel bosco il nemico li stesse aspettando e di sicuro aveva preparato un'imboscata nella gola.
Ripresero il cammino stavolta con calma, non potevano rischiare di essere sentiti perchè altrimenti non sarebbero mai tornati indietro per riferirlo...
Si muovevano  lentamente, strisciando silenziosi tra i cespugli in cerca della minima distrazione di un nemico fino a quel momento invisibile...
Continuarono la loro perlustrazione finchè le prime luci dell'alba  li scossero dal torpore che si era impadronito di loro, nessuna traccia, nessun rumore, nessuna voce, nessun sibilo...del loro nemico neanche il minimo segno...
Itachi era preoccupato,  un esercito copioso non sarebbe potuto svanire nel nulla così in fretta, avrebbero dovuto lasciare almeno una traccia del loro passaggio...ma niente, non c'era nemmeno l'ombra di un indizio della loro presenza...
" Itachi... che ne pensi? "
" Penso che siamo in guai molto più seri del previsto e che il nostro nemico è più furbo di una volpe...io credo che abbia attaccato il villaggio... "

" Mi domando come mai non siano ancora di ritorno... non c'è più alcun dubbio, il ragazzo ha tradito... "
" Non essere così precipitoso Hizashi,  l'unico motivo plausibile per cui non sono qui è che qualcuno li ha attaccati... spero solo che siano riusciti a difendersi... "
" Comunque dobbiamo proseguire, non possiamo restare qui! "
" Già, anche se in tutto questo c'è qualcosa di strano... "
" Che volete dire? "
" Non lo so...è solo che il mio cuore mi dice di diffidare... "
Lo Hyouga sbuffò credendo che Kakashi non lo potesse vedere, era impaziente,  voleva che questo contrattempo terminasse in fretta in modo tale che le nozze tra Akane e suo figlio si sarebbero svolte a breve  e lui avrebbe potuto acquistare il potere che ne sarebbe derivato...

" Dannazione, corri Rock Lee, dobbiamo avvisarli...dobbiamo tornare indietro... le informazioni che abbiamo ricevuto dal mesaggero erano sbagliate, questo era solo un diversivo.... Corri "
Il ragazzo lo seguiva anche se faticava a stragli dietro...


" Come vi sentite soldato? "
Akane intanto si stava occupando del messaggero che era rimasto ferito nello scontro affiancata, come sempre, da Naruto...
" Quanto tempo è passato dalla partenza? "
" Due giorni.... "
" Ho dormito così tanto? "
" Già...ma state meglio però? "
" Si...stò meglio "
" Vi lascio riposare allora, qui c'è la vostra cena, cercate di mangiare un pò... " aggiunse porgendo all'uomo un vassoio...
" Grazie mia Signora... "
La giovane sorrise e uscì dalla stanza...

" Naruto, come credi che vada la situazione per i nostri soldati? "
" Non lo so, comunque ora avete bisogno di dormire un pò... " il giovane cominciò a preparare il futon  per la ragazza che si avvicinò lentamente alla finestra...
Strizzò gli occhi per cercare di mettere a fuoco quello che aveva visto all'orizzonte...una serie di fuochi avanzavano velocemente verso il villaggio...
" Naruto, vieni a vedere... "
" Che c'è? " il ragazzo puntò i suoi grandi occhi azzurri verso le luci... " Oh no..."
" Che succede? Chi sono? "
" Ho già visto dei fuochi avanzare così..."
" Che significa? Quando è successo? " chiese allarmata dall'espressione attonita di Naruto
" Molto tempo fa...quando hanno distrutto il villaggio... "

Trascorsero pochi secondi durante i quali mille e più pensieri si accalcavano gli uni sugli altri nelle loro menti, in cerca di una soluzione.    Lo smarrimento fu breve perchè ben presto si delineò nel loro inconscio quello che avrebbero dovuto fare...
Akane uscì in fretta dalla stanza, sapeva bene che l'unico luogo in cui  sarebbero potuti stare al sicuro era il palazzo. Il villaggio non possedeva una cinta di mura, le uniche si trovavano proprio attorno alla villa del daimyo arroccata su una collinetta dalla quale avrebbero almeno potuto contrastare l'avanzata del nemico...
Le uniche persone che però in quel momento si trovavano al villaggio erano donne, ragazzi ancora troppo giovani per la guerra e bambini...
" Dove state andando mia Signora? "
" Dobbiamo radunare tutta la popolazione e farla entrare nel palazzo...corri Naruto devi darmi una mano... "
Giunsero di corsa nelle scuderie dove montarono due cavalli veloci...  Raggiunsero al galoppo il centro del villaggio nel quale la gente ormai consapevole del destino a cui stava andando in contro correva disperata aggrappandosi a quell'unica speranza costituita dalla fuga...
Con in mano un misero bagaglio si lanciavano in fretta verso la macchia inconsapevoli del fatto che essa avebbe costituito la loro tomba...
" Aspettate... Aspettate vogliamo aiutarvi... dovete venire a palazzo con noi.. " gridò Akane che a fatica riusciva a trattenere il cavallo spaventato dalle grida della folla che piano piano si accalcava attorno a loro...
Potevano vedere i loro occhi terrorizzati all'idea di rivivere l'orrore che aveva portato alla morte di gran parte della popolazione solo pochi anni prima...
" Fermatevi, per favore... "
" Mia Signora, non vi ascoltano, sono troppo presi dal panico... "
" Ma noi abbiamo il dovere di aiutarli... "
Dalla porta di una di quelle case povere uscì una donna, capelli neri come il legno d'ebano e occhi scuri, così simili a quelli che le erano rimasti nel cuore... Avanzava lentamente, il suo potamento così nobile e la dignità che aveva impressa nei tratti del volto incutevano un reverenziale rispetto...
Si avvicinò ad Akane... prese le briglie del suo cavallo per cercare di calmarlo mentre con voce ferma e decisa fece cadere verso di se l'attenzione della popolazione ormai sull'orlo del delirio...
" Ascoltate amici...questa fanciulla vuole aiutarci, seguiamola all'interno del palazzo, è la nostra unica speranza... "
In breve tempo gli animi si placarono e il caos lasciò il posto ad una calma surreale... Tutti coloro che fino a quel momento avevano corso senza meta per le vie del villlaggio ora si trovavano allineati a formare una fila simile ad un serpente che si inerpicava sulla collina su cui era situato
il palazzo...
La giovane affiancata da Naruto procedeva in fondo alla fila guidata da questa donna così maestosa nonostante il fisico fragile e l'animo provato...


" Non deve restare niente di questo maledetto villaggio, radetelo al suolo senza alcuna pietà... "
Quelle parole di odio e disprezzo provenivano dall'uomo che aveva scatenato tutto questo, il più temuto signore della guerra di tutto il Giappone...
" Ai vostri ordini... non potete immaginare quanto sia felice di sentire queste parole... questo dannato villaggio era la mia casa ma tutti qui mi hanno tradito, voltato le spalle....è giunto il momento che finalmente abbiano ciò che meritano... "
" Dopo tanti anni potrai finalmente avere ciò che ti spetta... Sai "














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Capitolo 5
*** Alle Armi! ***


capitolo 5
Mentre si attacca una postazione, non si dovrebbe mai pensare
che il nemico non opporrà resistenza.
I nostri uomini si scoraggeranno, se dovessimo lasciargli credere diversamente
e poi trovassero un'ostinata resistenza.



THE ROSE AND THE SWORDS

Capitolo 5

La luna, quante volte l'avevano vista... Ma stavolta era diverso, i suoi raggi argentei non davano sollievo attenuando il buio della notte, erano solo una condanna...
Illuminavano a giorno il territorio, invitavano il nemico ad entrare, a raggiungerli...
Gli occhi di Akane si rivolsero ad essa, supplicanti....Poi fu come se fosse riuscita a svegliarsi da una sorta di torpore che l'aveva bloccata, impaurita...
Con fermezza rivolse quegli stessi occhi prima atterriti verso le persone che le erano accanto, la sua gente...
Doveva lottare, non poteva arrendersi, non poteva permettere che le persone che amava al suo ritorno trovassero un villaggio distrutto e la sua popolazione sterminata...
" Naruto... dobbiamo organizzare una resistenza, sono sicura che gli altri torneranno presto, si saranno accorti dell'inganno... "
" Organizzare una resistenza? E che dovremmo fare? Io non sono capace di battermi e tantomeno lo siete voi! Che facciamo? "
La donna dai capelli scuri si avvicinò...
" Grazie infinite per quello che avete fatto prima, siete riuscita a convincere tutti a seguirci..."
" Non dovete ringraziare me...Il merito di tutto questo è di mio marito e del rispetto che questa gente prova per lui... "
" Volete dire che siete la moglie di Fugaku Uchiha? La madre di  Itachi? "
La donna annuì tristemente...
.
Poi un bagliore, il cielo si tinse di rosso, fiamme screpitanti che avvampavano sopra le loro teste...
La gente riprese a correre, si muovevano confusamente in cerca di un riparo dalla pioggia di fuoco,  entrarono nel palazzo che all'apparenza aveva la forza di proteggerli...
" Naruto, conduci tutti i bambini nel sotterraneo e lascia con loro le donne più anziane, raduna tutte le altre e portale al deposito armi...Noi non ci piegheremo... Se anche dovessimo cadere avremmo combattuto per difendere il nostro onore e la nostra patria... "
" Sei la degna figlia di tuo padre "
" Detto da lei signora Uchiha... è un onore... "

Intanto le truppe di Orochimaru avanzavano verso le  mura.... Sentiva le grida delle persone al loro interno e si giovava di ciò,  nutrendosi del loro dolore....
" Sei pronto Sai... "
" Si...finalmente... " poi continuò volgendosi verso i soldati schierati " Seguitemi...io...conosco un passaggio "
L'esercito si mosse dietro al suo comandante mentre Orochimaru lo seguiva con lo sguardo restando tra le retrovie...
" Vi fidate davvero di quel ragazzo mio signore... "
" Certo che mi fido di lui Kabuto...l'uomo assetato di vendetta è colui che è più facile plasmare... userò il suo furore a mio piacimento e comunque vada...io avrò vinto... "
" Perchè prova tutto quest'odio nei confronti del Daimyo? "
" La moglie del Daimyo era la sorella di Sai... quando lei morì, Kakashi lo cacciò dal regno a causa del suo spirito guerrafondaio...  Ora vuole solo riprendere ciò che crede suo dato che Kakashi non ha figli maschi... "
" Capisco...un uomo assetato di potere, esattamente come voi... "
" Sbagli, non come me... Io riuscirò ad avere quello che voglio, lui no... "


" Sbrigati Lee... " Itachi continuava a correre senza voltarsi indietro e dopo un pò comparve di fronte a lui l'accampamento dei suoi compagni di missione...
" Mio signore...Kakashi...dobbiamo muoverci...i soldati nemici hanno attaccato il villaggio... "
Itachi gridava a squarciagola mentre continuava a correre seguito da Lee... Udendo quelle parole Kakashi uscì dalla sua tenda, montò in fretta sul suo cavallo e parti al galoppo alla volta del villaggio seguito in fretta da Hizashi Hyouga e dallo stesso Itachi salito su uno dei cavalli degli altri ufficiali...
In fretta riuscì a superare il suo Daimyo  spronando il suo cavallo a velocità sempre più elevate... era sicuro che sarebbe riuscito ad arrivare in tempo...non poteva fallire...


" Allora Gaara... siamo d'accordo...entrerai nel villaggio e la prenderai... Sei sicuro di aver capito tutto? "
" Non trattarmi con sufficienza...io rispondo ai tuoi ordini solo perchè sono costretto... tuttavia, alla fine di questa missione faresti bene a guardarti le spalle... "
L'atmosfera che si respirava nel piccolo gruppo era tesa, non vi era accordo tra i diversi membri accomunati, solo dalla fedeltà al loro signore determinata dal denaro che questi  avrebbe dato loro come ricompensa...

Gaara si dipartì dagli altri che rimasero fuori dai confini ad attenderlo...
Il roscio si districava in mezzo alla vegetazione muovendosi scaltro, come una volpe, strisciava verso il campo di battaglia dove si sarebbe confuso in mezzo alla  mischia e avrebbe fatto il suo lavoro senza farsi accorgere da nessuno... Così, come era sempre stato, si sarebbe comportato come al solito, calcolatore, freddo avrebbe portato a termine il suo compito... Non sapeva con chi avrebbe avuto a che fare...

Seguì rimanendo sempre nascosto, i soldati che entravano dal passaggio segreto...
L'intero gruppo si era incolonnato dietro a Sai che li stava guidando al di sotto della collina su cui era stato costruito il palazzo...

" Mia signora, non ci sono abbastanza armi... e poi molte di loro non vogliono combattere... "
" Devo provare a parlare loro, tu credi... Oh Naruto, credi che sia possibile che io riesca a convincerle? "
" Tentar non nuoce giusto... però è meglio affrettarsi, non mi piace questo silenzio... "
" D'accordo... "
La ragazza si mosse verso l'interno del palazzo... tutte le donne erano lì radunate, alcune, armi alla mano cercavano di convincere le altre a combattere, senza successo...
Le guardò sconsolata... " Io...io non sono un guerriero, non so minimamente che cosa accade durante una guerra perchè al contrario di voi, non l'ho vissuta sulla mia pelle, non so che significa perdere i propri cari in battaglia, genitori , figli, mariti...so però che se noi non combatteremo o per lo meno non ci sforzeremo di contrastare il nemico, loro vinceranno e qualsiasi sacrificio fatto dai nostri uomini sarà stato inutile, ma soprattutto che ne sarà dei vostri figli? Che sarà dei bambini nascosti al rifugio? Credete forse che non li troveranno? Vi prego, combattete e fatelo soprattutto per loro...Io non ho più nulla da dire...a voi la scelta...dovete capire da sole cosa desiderate fare... "
" Non potevi fare di più... "
" E invece posso Naruto... dammi la spada...Io andrò a combattere, chi vuole mi segua... "
Il biondino la seguì fuori dal palazzo dove ormai gli uomini di Sai si erano appostati...

" Maledizione... corri...corri... " Itachi continuava a lasciare piccoli colpetti sui fianchi del cavallo che ormai però era quasi stremato... " Manca poco...un piccolo sforzo... "
Il resto dell'esercito era stato distanziato, ormai Itachi riusciva a vedere i confini del suo villaggio... attraversò un boschetto e poi finalmente giunse al di fuori delle mura della cittadella...

" Dannazione... "
" Che succede Sasuke... "
" Quello che è passato ora a cavallo... è mio fratello Itachi... "
" E allora? "
" Spero che Gaara riesca a riportare a casa almeno la pellaccia... mi servono uomini... "


***
Scusate di tutto ma purtroppo non riesco ad aggiornare più in fretta di così!
Grazie mille a chi non perde la pazienza!
Un bacione
tsu






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Capitolo 6
*** Un Tentativo di Sequestro ***


cap6
Non si condivide lo stesso cielo del nemico del proprio signore
o del proprio padre


THE ROSE AND THE SWORDS
Capitolo 6

Sulla scia del cavallo di Itachi correvano ancora altri due cavalli, uno era quello di Kakashi che Sasuke riconobbe subito, l'altro quello di Hizashi Hyouga, entrambi gli passarono di fronte una manciata di secondi dopo suo fratello...
Gaara era già penetrato all'interno del palazzo al seguito dei soldati di Orochimaru guidati da Sai. Sgattaiolò fuori dalla mischia in cerca del suo bottino ma venne distratto in un primo momento dalle grida delle donne che fuori avevano cominciato a battersi come meglio potevano contro i soldati...
Le risa di quegli uomini senza cuore echeggiavano nelle stanze vuote...
Il roscio riportò l'attenzione sul suo compito mentre fuori, le risa avevano cominciato a smorzarsi...
Il ragazzo non ci fece caso, ciò che doveva fare era nascondersi all'interno del palazzo e attendere l'occasione più propizia per svolgere la sua missione..rapire la figlia del daymio...
Akane e Naruto erano fuori nel cortile dove la battaglia stava infuriando, alcune delle donne erano state messe per sempre a tacere, le altre stavano supplicando per avere salva la vita...
Anche lei stava per arrendersi quando Naruto le fece coraggio e si lanciò nuovamente in mezzo ai soldati incrociando la lama con uno di loro...aveva i capelli scuri, il viso disegnato e la corporatura massiccia...
Lo guardò e rimase attonito per un momento, Naruto ne approfittò per tentare di colpirlo ma inutilmente, il soldato era troppo esperto, tuttavia quell'incontro per Naruto fu una fortuna, infatti inaspettatamente fu quello a parare un fendente che probabilmente avrebbe colpito Naruto in pieno petto uccidendolo...
Il biondino restò sopreso e l'altro intuì la sua perplessità, rendendosi conto del fatto che essa era sicuramente giustificata...
" Non potevo permettere che una bellezza come la tua venisse così brutalmente deturpata... "
" ... "
Naruto si voltò evitando di rispodere a quella provocazione, voleva vedere come se la stava cavando Akane ma in realtà voleva soltanto fuggire da quelli che erano i suoi sentimenti nei confronti di una persona che non avrebbe mai potuto essere sua...almeno non alla luce del giorno...Era per questo che preferiva non ascoltare le lusinghe degli altri e che si voltava verso la sua amica d'infanzia nei confronti della quale si sentiva per questo tremendamente in colpa...
La ragazza intanto si stava destreggiando con il suo wakizashi, ma la sua esperienza in battaglia era pressocchè nulla...
In pochi istanti la situazione era precipitata, tutte le donne si erano arrese, la loro impotenza nei confronti di un nemico come quello era palese, non potevano continuare a combattere...
Anche a Naruto fu strappata l'arma così come accadde ad Akane poco dopo...
" Finalmente...presto avrò la mia vendetta "
" Sai...Zio... "
" Principessa...è un onore per me avervi in ginocchio ai miei piedi... "
" Che significa? "
" Perchè non lo chiedi a tuo padre che mi ha scacciato in tua assenza... "
" Ci sarà stato sicuramente un valido motivo allora... "
" Superba come tuo padre e come la famiglia che lo affianca ormai da anni...gli Hyouga...loro sono peggio di me ma lui è talmente ottuso da non accorgersene...perchè credi che Hizashi lo pressi tanto per questo matrimonio? Te lo dico io...se sposi Neji, in futuro questi diventerà daymio e Hizashi avrà un immenso potere... "
" Non è vero...quel che dici è falso... "
" Pensala pure come ti pare... "
Un battito di mani interruppe quell'atmosfera tesa...Gaara uscì fuori dal palazzo avvicinandosi a Sai...
" Siete arrivati anche voi allora...perfetto... "
" Già...allora principessa...adesso vieni con me... " fece avvicinandosi alla giovane...
La sollevò in piedi e afferrando la corda che aveva con se le bloccò i polsi...Naruto tentò di reagire ma fu subito bloccato dallo stesso Gaara...
" Ma che carino che sei...perchè non vieni con noi... "
" Lasciatelo in pace, lui non c'entra... "
" Credimi cara, sempre meglio con noi che qui...perchè fra poco di tutto questo non resterà nulla... "
" Ti sbagli... " Una voce ancora più glaciale di quella di Gaara aveva appena proferito parola...
" Itachi... "
" Avevo detto che sarei tornato! "
" Come osi intrometterti? Uccidetelo... "
L'ordine arrivava direttamente da Sai che però non si era accorto che molti dei suoi soldati erano già stati colpiti da una serie di spiedi avvelenati direttamente al collo.
Itachi si era avvicinato silenzosamente al cortile del palazzo passando per un ingresso secondario nei pressi del quale aveva lasciato il suo cavallo ormai stremato...
" Bastardo...Hai ammazzato un quarto dei miei soldati...che incapaci! "
" Non è colpa mia se assumete mercenari impreparati... "
" E' per questo  che ci siamo risollevati assumendo il tuo fratellino... "
" Che cosa? Sasuke...è con voi? " disse con aria amareggiata...
" E' già... "
" Si, nel frattempo che voi fate due chiacchiere io porterei la principessa fuori dal palazzo...assieme alla sua " dama di compagnia ""
" Io non sono la sua dama di compagnia " si lamentò Naruto
" Fa niente, in ogn caso vieni con noi... " affermò Kankuro
Gaara fece per condurli fuori ma fu bloccato dal lancio di un kunai che riuscì miracolosamente a schivare per pochi centimetri...
" Cosa non è chiaro? Ho detto che non li porterete via...anche perchè come potete vedere alle mie spalle...l'armata di Kakashi è vicina... "
Sai volse lo sguardo verso la radura alle spalle di Itachi...dopo pochi istanti sulla linea dell'orizzonte apparvero due cavalli seguiti da una serie che pareva infinita di minuscole figure nere a piedi...sarebbero bastati pochi minuti percè queste raggiungessero il palazzo, gli stessi che sarebbero serviti a Sai per sterminare le persone che c'erano al suo interno se non fosse stato per un particolare...Itachi Uchiha...lo conosceva bene, aveva combattuto al suo fianco, era spietato e temibile in battaglia, il guerriero che tutti vorrebbero evitare di ritrovarsi come avversario in uno scontro diretto...
" Va bene Itachi...ce ne andiamo... " disse mescolandosi in fretta tra i soldati in modo da confondersi con loro...Sparirono in pochi istanti dal passaggio attraverso il quale erano venuti...Non tentò di fermarli perchè erano troppi persino per lui e poi il suo obettivo adesso era un altro...Stava li di fronte a lui, ancora teneva in mano la corda che legava Akane e Naruto e lo guardava con quei suoi occhi vuoti...
" E così sei il fratello di quello spaccone di Sasuke...ora capisco da chi ha ripreso...è un difetto di famiglia... "
" Non paragonarmi a lui...io non sono un traditore... "
Gaara lasciò andare la corda ed estrasse la sua arma, una lunga Katana legata dietro la schiena...Anche Itachi estrasse la sua...la spada di Fugaku...
I due avversari si studiarono...poi un fruscio...una voce...
" Faresti meglio a venir via Gaara...porteremo a termine la missione un'altra volta... "
" Sasuke...esci fuori se hai il coraggio...affrontami adesso! " gridò Itachi
" Non vorrei metterti di nuovo spalle al muro...Sarà per la prossima volta fratello.. "
In un istante Gaara scomparve e la risata di Sasuke era sempre più lontana...
" Maledizione...ho fallito...ho sbagliato tutto... "
" Itachi... " lo chiamò Akane " Grazie... "



***
Finito anche questo capitolo!
Diciamo che la coppia yaoi non è ancora ben definita, la cosa sicura è che ci sarà Naruto di mezzo!!
Per Sasha: il carattere che uso è papyrus, sono contenta che ti piaccia!
Grazie a tutti per i commenti, alla prossima
tsu

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Capitolo 7
*** La Tela del Destino ***


7
La tensione esiste soltanto nel momento in cui agite, prendete in considerazione il nemico, e siate un tutt'uno con la morte...


THE ROSE AND THE SWORDS
Capitolo 7


" Sei un incapace Gaara, se non fosse stato per me saresti già morto..."

Gaara mostrò la sua espressione più contrariata, per lui, essere stato salvato da Sasuke era un disonore...
Si trattava di una persona che odiava profondamente, senza provare per lui neppure il minimo rispetto, desiderava la sua morte senza riserve.
" Che c'è Gaara? Ti senti inadeguato per questo gruppo? "
" Faresti meglio a tacere Ino, non credere di essere migliore di me..."
" Fatela finita! Siete degli idioti...e credetemi sulla parola, non ho alcun bisogno di nessuno dei due, anzi farei volentieri a meno anche degli altri, siete
d'intralcio! "
Sasuke lanciò dei colpi leggeri al ventre del suo cavallo che partì al galoppo lasciando indietro i suoi compagni, ormai era deciso a compiere la missione da solo...


Il rigoglioso giardino della casa di Akane si era trasformato in un campo di battaglia, gli uomini che erano partiti sperando di tornare a casa per rivedere le loro mogli adesso si trovavano a seppelirle, un triste gioco del destino...
Pochi erano coloro che si erano salvati e poche le speranze di far rinascere quel villaggio fino a pochi giorni prima così ridente e spensierato...
E' strano come nel giro di poche ore la vita possa cambiare così radicalmente, e soprattutto Kakashi si sentiva in tremenda colpa per quello che era successo...
Il suo animo era così pesante, la sua vita era diventata un terribile fardello...avere tra le mani la responsabilità di garantire la sopravvivenza di coloro che ti stanno attorno riesce a piegare anche il più tenace degli spiriti... e così lui dopo il fallimento sentiva di dover fare qualcosa senza però coinvolgere nessuno di quelli che gli erano rimasti vicino...
Il villaggio infatti, era ormai distrutto, le case bruciate, le famiglie fatte a pezzi...gli uomini che restavano si erano messi in marcia verso nuovi territori, in cerca di qualche villaggio che li avrebbe accolti...
Kakashi li osservava dall'alto della cittadella, da quello che era rimasto del suo palazzo dato alle fiamme dal nemico...
" Guarda Akane...ho fallito... "
" Padre... " la giovane si avvicinò all'uomo " Non preoccuparti, tornerà tutto come prima... "
" No, non potremo più essere liberi, guarda il villaggio, guarda quello che ne resta, credi che potremmo far fronte ad un altro attacco? No, non possiamo, dobbiamo arrenderci... "
" Arrenderci...no, noi non possiamo e non dobbiamo arrenderci... "
" Non posso sacrificare la vita dei miei uomini, non meritano di gettarsi a braccia aperte verso la morte solo perchè io glielo ordino... "
" Ma loro lo farebbero, dobbiamo tentare... "
" Non essere egoista figlia mia... "
" Ma padre... "
" Basta, ho preso la mia decisione... "
" Lascia che siano loro a decidere del proprio destino, domandagli cosa pensano, se preferiscono la morte o una vita di schiavitù al servizio di un mostro... "
Akane lasciò in fretta la stanza, Kakashi rimase molto colpito dalle sue parole, si rendeva conto che sua figlia non era più una bambina, che aveva le capacità per diventare una buona guida per i suoi sudditi, ma del resto non avrebbe mai potuto esercitare quel potere perchè era una donna e sarebbe stato comunque suo marito a dover decidere...


Fin da quando erano bambini, Kakashi era stato amico di Hizashi Hyouga, si era sempre fidato di lui e quando erano nati i loro figli, immediatamente erano stati promessi l'uno all'altra...
Akane credeva di amare Neji, ma da qualche tempo, da quando aveva conosciuto Itachi, si era resa conto che quello che provava per lo Hyouga era soltanto affetto fraterno e dal canto suo Neji nascondeva alla ragazza un segreto, anche lui le voleva bene come ad una sorella, perchè il suo amore era rivolto verso un'altra persona, era un amore clandestino che mai nessuno avrebbe dovuto scoprire...
Ogni volta che la incontrava, entrambi sentivano una stretta al cuore, credevano di fare del male alla persona a cui volevano bene ma non riuscivano a stare lontani l'uno dall'altro, neppure quella sera...
" Neji...sei venuto, non credevo che saresti arrivato... "
" Scusami...non volevo farti aspettare, ho temuto tanto per la tua vita, credevo di impazzire, ho corso più veloce che potevo...  ma ora che sono qui... mi sento in colpa, come ogni volta... "
" Ti prego... non parlarmi dei tuoi sensi di colpa... perchè ogni volta che vengo qui per vedere te, una parte del mio animo muore... "
" Naruto... "


Itachi si ritrovava come sempre a pensare da qualche parte dove nessuno lo poteva disturbare, aveva già visto sua madre e aveva provato un profondo sollievo nel saperla incolume, non avrebbe sopportato di perdere anche lei...
Poi si accorse di una figura che in fretta si avvicnava a lui, si nascose ma immediatamente si accorse di chi si trattava...
" Mi dispiace di non essere arrivato prima, avrei evitato questo terribile massacro... "
" Eh? " Akane si spaventò, non si era accorta della presenza di Itachi che si era parato davanti a lei all'improvviso... " Ma sei impazzito, mi hai spaventato! Credi che non sia già abbastanza agitata, ti ci metti anche tu con i tuoi scherzi idioti! "
" Scusami...siamo nervosi eh? Ma, posso capirti... Ti sei comportata bene oggi... Molti uomini non avrebbero saputo cosa fare... "
" Non abbastanza... molte persone sono morte, e la colpa è mia... "
" Ma sei impazzita? Colpa tua? Se non fosse stato per te, tutti sarebbero morti! "
" Mi dispiace ma io non riesco a perdonarmi... "
" Guarda... " disse mentre con la mano indicava il sipario notturno... " Le stelle sono splendide stasera e molti degli abitanti del Tuo villaggio possono ammirarle, grazie a te... è vero, molti di loro piangono per ciò che hanno perduto ma sono anche felici per ciò che hanno conservato, la vita è una sola, non dobbiamo sprecarla e ogni istante in più su questa terra è un dono... come comportarci poi lo decidiamo noi, e secondo me tu ti sei comportata come un guerriero... hai dimostrato il tuo valore... "
" Grazie... "
" Io non so se sia gusto agire così ma sento che se non lo faccio avrò per sempre dei rimpianti... "
Itachi si avvicinò lentamente ad Akane, intrecciò dolcemente le sue dita tra i capelli scuri della giovane ed avvicinò le sue labbra a quelle di lei...
Erano calde e morbide, delicatamente fece penetrare la lingua al loro interno, la intrecciò con quella della ragazza che lo tirò a se, le sue mani piccole si posarono sul suo petto, poteva sentire battere il suo cuore, era una sensazione meravigliosa...
Poi però si ritrasse dalla presa di Itachi, non poteva farlo...
" Itachi, non posso, io sono promessa ad un altro... "
" Ma non lo ami... ammetti questo ed io parlerò con tuo padre... "
" Non posso... lui mi ama... "
" Non ti ho chiesto se lui ti ama ma se tu ami lui... rispondi per favore... "
" Non posso rispondere... " disse mentre voltava le spalle all'Uchiha " Mi dispiace tanto... " e corse via...
" ... "
Itachi continuava a guardarla mentre scompariva all'interno della sua casa...
Presto però la tela del destino avrebbe sconvolto le carte in tavola...

La giovane era disperata, i suoi sentimenti erano in tumulto, da un lato voleva bene a Neji e sapeva che lui la ricambiava, inoltre era stato suo padre a decidere questo matrimonio ed era sicura che non lo avrebbe fatto se non fosse stato più che convinto della buona fede degli Hyouga, ormai suoi amici da tempo... dall'altro però c'era quello che sentiva per Itachi, era diverso dal sentimento che provava per Neji, molto diverso...
Akane si fermò a riflettere, voleva solo stare da sola con se stessa, per questo si era recata nell'angolo più remoto della casa, rimasto miracolosamente intatto...
D'improvviso però udì delle voci, dapprima non le parvero familiari, ma poi si fecero sempre più chiare finchè non riuscì a distinguerle precisamente...
" Neji, io non posso continuare a vederti, tu devi sposare Akane, lei è la persona a cui tengo di più... non deve soffrire per colpa mia... "

" No...non può essere vero... Na...Naruto e N-Neji... come avete potuto farmi questo... " sussurrò la giovane a cui si era smorzata la voce in gola...
Neji si accorse della presenza di qualcuno e si allontanò da Naruto per andare a vedere...pochi passi e si ritrovò di fronte proprio colei cui non voleva dispiacere...
La mano aperta di Akane si stampò sulla sua guancia, poi la ragazza fuggì via...


Le sembrava incredibile, i suoi più cari amici erano amanti e avevano tramato alle sue spalle per così tanto tempo...si sentiva sola, spaurita come non lo era mai stata, in un solo giorno il mondo intero le era crollato addosso e non sapeva se avrebbe mai avuto la forza di risollevarsi...
" Perfetto principessa e da adesso in poi le cose non possono far altro che peggiorare per te... "
" Chi c'è? "
Il giardino era deserto, buio, illuminato solo dal chiarore delle stelle, le lampade che di solito erano accese erano
andate tutte distrutte e nulla più lo illuminava...
Un'ombra le si parò davanti, scese da uno dei rami dell'albero più alto piazzandosi proprio ad un respiro dal suo viso...
" Chi sei? I-Itachi? "
" Sbagliato...sono il fratello cattivo... "


***
Salve a tutti...
Grazie infinite a coloro che pazientano, lo so che i miei aggiornamenti sono radi ma vi prego abbiate pazienza...
Un bacione a tutti!
Tsu




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Capitolo 8
*** Lontano da Casa ***


8

Pensare di ricevere i favori del proprio signore
senza aver sbrigato i propri obblighi
 è come provare a traversare un mare in tempesta senza barca

 

 

THE ROSE AND THE SWORDS
 Capitolo 8

Che significa? Chi siete voi?”
“Siete sorda per caso? Ho detto che sono il fratello cattivo, non è abbastanza per voi?”
“Certo che non è abbastanza, che cosa ci fate in casa mia, che volete?”
“Beh principessa, devo sequestrarvi…”
Akane tentò di fuggire ma in un istante Sasuke le fu addosso con una mano stretta sopra la sua bocca in modo tale che non potesse gridare, in fretta le legò i polsi dietro la schiena e la tirò su di peso poggiandosela sulle spalle.
La ragazza tentò di fare resistenza ma non vi riuscì e nonostante continuasse a scalciare, in breve tempo fu portata da Sasuke fuori dal palazzo senza che nessuno se ne accorgesse.

Intanto Naruto e Neji la stavano cercando disperati, la loro colpa era tale da farli stare tremendamente male. Neji, che aveva inseguito Akane per qualche metro non si era accorto della direzione che la ragazza aveva preso prima di perderla di vista, Naruto invece era ancora sconvolto per il fatto che Akane li avesse scoperti per rendersi conto della sua scomparsa.
Neji continuava a cercarla chiamandola a gran voce senza però ricevere risposta, fu per questo motivo che anche altri accorsero tra i quali Itachi che di volata si recò da Neji interrogandolo su quanto era accaduto…
“Possibile che l’abbiate persa di vista? Soltanto oggi hanno tentato di rapirla e voi l’avete persa di vista?”
“Mio caro grande guerriero, mi sembra che neppure voi eravate con lei a proteggerla! Chi vi da il diritto di accusarci in questo modo quando anche voi siete colpevole della nostra stessa mancanza?”
“Avete ragione, perdonatemi in fondo forse la colpa è anche mia…”
“ Perché? Che cosa avete fatto?”
“Niente di cui debba parlare con voi, ma forse abbastanza da turbarla…”
“Dobbiamo andare a cercarla…”
Intanto anche la camera del daymio si era illuminata, i suoi servitori lo stavano mettendo al corrente dell’accaduto. In fretta scese nel giardino dando subito disposizioni affinché venisse creata una squadra che sarebbe andata alla ricerca di sua figlia.
Si recò subito verso Neji, i due si scambiarono uno sguardo e subito il giovane Hyouga andò a preparare il necessario per poter partire.
“Signore…Mi permetta di andare con loro…”
“Itachi Uchiha…se non me lo avessi chiesto tu, ti avrei pregato io di far parte della squadra”
“Mio signore, la stima che provate nei miei confronti è n grande onore per me, spero di esserne degno e credetemi farò di tutto affinché sia così, per voi ma soprattutto per vostra figlia”
“Sei il degno figlio di tuo padre”
Itachi fece un inchino a Kakashi che gli rispose con un sorriso che nascondeva la sua preoccupazione. Pensare alla sua unica figlia nelle mani del nemico era per lui straziante, avrebbe voluto partire immediatamente, andare alla sua ricerca ma non poteva, il suo dovere era restare al villaggio che poteva contare solo su di lui per sopravvivere.
“Tornerò con Akane, è una promessa”
“Spero che tu possa essere in grado di mantenerla Neji…così al vostro ritorno potrete finalmente sposarvi”
“Già…”
“Mio signore…perdonate il mio fare ardito ma anche io chiedo la mano di vostra figlia”
Il brusio che caratterizzava il momento della partenza si arrestò, tutti restarono sorpresi dalle parole appena pronunciate da Itachi…
“Itachi…mia figlia è già promessa da tempo a Neji Hyouga, nessuno può infrangere questo patto”
“D’accordo, non è questo il momento di parlarne, lo faremo al nostro ritorno”
“Non ho detto questo ma…hai ragione, è meglio che partiate adesso”
“Addio mio signore”
“Naruto, non vorrai andare anche tu?”
“Io sono sempre stato vicino ad Akane e sento il dovere di partecipare a questa missione, devo farlo per lei, per farmi perdonare”
“Fai ciò che ritieni necessario, do a Itachi la facoltà di agire come meglio crede per mio conto…è a lui che obbedirete”
“Ma mio signore”
“Questa è la mia volontà Neji, ora andate”
Itachi restò molto sorpreso della decisione di Kakashi così come Neji che deluso montò a cavallo al seguito dell’Uchiha.

 

Sasuke fece salire Akane sul cavallo che aveva lasciato appena fuori dal villaggio. Dopo esservi salito anche lui lo fece partire al galoppo inoltrandosi nella foresta ai margini del villaggio.
Non appena capì che la distanza percorsa era sufficiente le tolse il bavaglio.
“Ti stai divertendo?”
“Sei un insolente! Riportami subito a casa”
“Si, solo un istante! Sei sciocca? Credi davvero che dopo tutta la fatica che ho fatto per portarti in spalla fino al cavallo adesso ti riporti a casa?”  “Non è colpa mia se hai le spalle gracili”
“Vedo che hai senso dell’umorismo, bene, meglio così perché il nostro viaggio sarà lungo”
“Ti sbagli, presto ti saranno addosso e tu non potrai far altro che arrenderti e presentarti a loro con la coda fra le gambe implorando di avere salva la vita”
“Vedo che hai una fervida immaginazione, sei sorprendente!”
“Non potrai sfuggire ad Itachi, lui mi troverà”
“Vorrà dire che lo ucciderò…Ora però finiscila di parlare o sarò costretto a rimetterti il bavaglio”
“Non puoi darmi ordini, io sono la figlia del daymio”
“E allora? Qui comando io siamo fuori dal tuo amato villaggio, fuori dalla giurisdizione del tuo caro padre, in queste terre dimenticate dagli dei sono io che ho le redini del gioco e se vuoi vivere farai bene a darmi ascolto”
“Chi ti dice che io non sia in grado di sopravvivere anche senza di te?”
“Loro…”
Sasuke pose lo sguardo in avanti fissando qualcosa davanti a lui, Akane lo imitò e vide un gruppo di persone dall’apparenza tutt’altro che affabile. Tre uomini e una donna tra cui anche colui che aveva tentato di rapirla quella stessa mattina. Immediatamente capì che sarebbe servito molto di più della speranza di un salvataggio da parte di Itachi, per potersi tirare fuori da quella situazione.
“Dunque è questa la famosa principessa! Non mi pare abbia nulla di speciale, chissà perché Orochimaru la vuole così tanto”
“Sei davvero stupida Ino! Così le hai rivelato il nostro obiettivo, portarla da Orochimaru…e poi io trovo che sia molto carina!” fece Sasuke voltandosi verso la giovane e prendendole il mento tra le dita.
La ragazza lo scansò liberandosi dalla sua presa.
“Come siamo schizzinose, credimi sono molto meglio io di mio fratello…” disse avvicinando le sue labbra all’orecchio di Akane “In tutti  sensi…”
“Non capisco proprio perché tu debba tentare approcci con questa qui quando basterebbe così poco per avere una ragazza come me”
“Proprio per questo Ino, non mi piacciono le cose facili!”
La ragazza fece una smorfia e rimontò a cavallo partendo senza posare lo sguardo sui volti dei suoi compagni che sicuramente si stavano prendendo gioco di lei.
“Sei ancora in tempo per fare la cosa giusta Sasuke, non pensi a tua madre, a quanto puoi deluderla in questo modo?”
“Che cosa ti importa di quello che faccio, non interessa a me, credi che abbia lasciato la mia casa senza motivo? Io odio sia mia madre che mio fratello, cosa credi che mi importi se li deludo! E ora taci, non cercare di parlare di cose di cui non sai niente”
Con un paio di colpi ai fianchi del cavallo l’Uchiha lo fece ripartire seguito subito dal resto dei suoi compagni.
La foresta era apparentemente calma, la notte era ancora lunga e i predatori stavano ancora cacciando. Gli ululati dei lupi rendevano l’ambiente ancora più spettrale. La luna era piena, bella e luminosa  splendeva nel cielo illuminando anche i cespugli più bassi.
I cavalli continuavano a correre attraversando in fretta le zone più pericolose, avrebbero viaggiato per tutta la notte in modo tale da allontanarsi il più possibile dal villaggio, dopo di ché si sarebbero divisi per depistare gli inseguitori aggiungendo del peso ad un altro cavallo in modo da impedire loro di capire quale direzione avesse preso quello che portava due persone.
Dopo un paio d’ora passate a cavallo Akane si era addormentata, aveva completamente perso la cognizione di ciò che le stava accadendo intorno, vedeva la foresta muoversi a velocità elevata attorno a lei sballottata di qua e di là dal cavallo in corsa ma tenuta stretta da Sasuke che non l’avrebbe fatta cadere.
Tutto quello che era accaduto a partire dalla notte precedente le aveva permesso di addormentarsi anche in un momento come quello…
“Ehi, svegliati o rischi di fare un bel volo!”
“Eh…” Akane aprì gli occhi di soprassalto strappata dal dolce tepore che quel sonno le aveva portato. Pensò per un istante che si fosse trattato solo di un incubo ma presto, la visione del volto di Sasuke le diede la conferma del contrario.
“Tra poco ci accampiamo, è già giorno! Hai dormito un bel po’ principessa!”
“Davvero? Io…io non me ne sono accorta!”
La nebbia mattutina però stava già innalzandosi verso il cielo, fino a scomparire in alcuni punti spezzata dal calore dei raggi solari che filtravano attraverso l’intreccio dei rami degli alberi più alti.
“Invece cara è già giorno, smonta da quel cavallo sbrigati così lo porto a bere”
“Come siamo acide già di primo mattino!”
“Ti ricordo Shikamaru che qui solo la nostra cara principessa ha dormito”
“Te lo concedo Ino, ma evita di essere così scortese!Prendi esempio da Gaara, lui non dice mai niente!”
“E tu evita di fare lo spiritoso Kiba perché non ti riesce molto bene”
“Smettetela, non abbiamo tempo da perdere in chiacchiere, Kiba, prendi le provviste, ho molta fame”
Il ragazzo eseguì subito l’ordine impartitogli da Sasuke e prese la borsa che teneva legata alla sella del suo cavallo estraendone carne secca e formaggio.
Si sedettero e mentre Shikamaru provvedeva a fare scorta d’acqua, gli altri incominciarono a consumare il loro pasto.
Sasuke tagliò in parti uguali il formaggio porgendone un pezzo ad ognuno.
“Io non lo mangio, non mangerò nulla così magari sarò morta prima di arrivare da quel mostro di Orochimaru”
“Fa come ti pare” rispose freddo Sasuke mentre addentava il formaggio che le aveva appena offerto.
Lo stomaco di Akane già sentiva i morsi della fame, in fondo erano due giorni che non mangiava, ma nonostante questo non avrebbe ceduto.
Sasuke sorrise sentendolo brontolare e mangiò avidamente un pezzo di carne proprio sotto i suoi occhi.
La giovane volse lo sguardo altrove, verso il villaggio, verso la sua casa domandandosi se l’avrebbe più rivista.

 

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Capitolo 9
*** Una Lunga Notte ***


10

Si può rimanere fermi in un fiume che scorre,
ma non nel mondo degli uomini

 

THE ROSE AND THE SWORDS
Capitolo 10

 

 

Non appena Sasuke ebbe finito di mangiare si alzò in piedi invitando Akane a fare lo stesso.
“Sbrigati, dobbiamo rimetterci in cammino, bisogna cercare di arrivare al deposito d’armi di Orochimaru”
“Orochimaru, che cosa vuole da me questa persona? Perché ti ha ordinato di rapirmi?”
“A dire la verità non lo so e non mi interessa. Non credo pensi di ricattare tuo padre, per poter conquistare quello stupido feudo basterebbero un pugno di uomini sotto la mia guida”
“Ti sbagli, mio padre e tutti i guerrieri del villaggio sono persone coraggiose che si batterebbero con ardore fino alla fine”
“Hai detto bene, fino alla fine, dopo di che non risarebbe più scampo per loro”
“Perché odi tanto il tuo villaggio? Come si può anche solo pensare di distruggere la propria casa?”
“E’ la mi natura”
“…”
“Ora sbrigati ad alzarti”
Intrecciando alcune piante che crescevano attorno all’ingresso della grotta, Sasuke aveva creato una specie di corda con la quale immobilizzò i polsi della ragazza.
“Che c’è, hai paura che riesca di nuovo a sfuggirti?”
“E’ solo che non mi andrebbe di inseguirti di nuovo” strattonò un po’ il legaccio facendo venire in avanti la giovane che riprese l’equilibrio a pochi centimetri dal suo viso.
Le sembrava impossibile che i sentimenti di Sasuke fossero effettivamente quelli che esternava, i suoi occhi, così simili a quelli di Itachi, non potevano essere completamente malvagi.
“Che c’è, non hai voglia di allontanarti? Se vuoi possiamo restare qui ancora un po’!!!” aggiunse Sasuke mentre cingeva con il braccio la vita di Akane avvicinando il volto a quello di lei.
“Lasciami!” lo scansò la ragazza
“D’accordo, d’accordo basta che non diventi aggressiva, sei molto più carina quando sei rilassata” disse infine precedendola all’esterno della grotta.
Era una bella giornata, neppure una nuvola nera oscurava il cielo limpido. I due si incamminarono e dopo pochi metri lasciarono il sentiero di breccia per inoltrarsi nella foresta.
“Non posso permettermi di lasciare delle tracce, saremo costretti a proseguire nella foresta”
“Ma tu non eri quello che diceva che nessuno mi avrebbe seguita e trovata?”
Sasuke non rispose.

 

“Credo che si siano divisi in questo punto anche se la pioggia ha quasi completamente cancellato le loro tracce”
“Ne sei sicuro Itachi? E se si trattasse di un trucco per sviarci?”
“Non posso saperlo questo, in ogni caso dobbiamo dividerci anche noi, io e Lee andremo a ovest, tu, Naruto e Chouji andrete a sud”
“ D’accordo, allora buona fortuna Uchiha”
“Anche a voi”
“Spero davvero che non sia troppo tardi”
“Non bisogna mai fermarsi, il temporale di ieri deva aver rallentato anche loro, dobbiamo cogliere quest’occasione che ci è capitata”
“Sono d’accordo con te, a presto”
Itachi e Lee spronarono i loro cavalli a galoppo, inseguivano quelle che apparentemente parevano le tracce di tre cavalli, uno con un peso maggiore rispetto agli altri.
Dopo qualche ora si erano già addentrati nella fitta foresta, quei territori erano per loro sconosciuti e trovarono parecchie difficoltà nel seguire i pochi indizi rimasti dopo il passaggio del temporale.

 

“Sono stanca, è tutta la giornata che camminiamo senza mai riposarci un istante, tu sarai pure abituato ma io no!”
“Va bene, riposeremo qualche minuto per accontentare la principessa capricciosa, non posso rischiare di doverti trasportare, il deposito è ancora parecchio distante”
Fecero ancora qualche passo finché si trovarono di fronte ad una sorgente. L’acqua zampillava dalle rocce creando dei sottilissimi rivoli che si riversavano in un corso d’acqua più grande che scorreva sul terreno pianeggiante, tracciando la sua via attraverso gli imponenti alberi secolari che costituivano il fulcro della foresta.
“Non ho mai visto un posto così meraviglioso!”
Sasuke si sedette su uno dei massi e con le mani raccolse un po’ d’acqua portandosela alla bocca.
“E’ fresca, bevine un po’”
La giovane si avvicinò alla sorgente, era quasi il crepuscolo, il sole ormai stava tramontando scomparendo lentamente dietro ai monti dalle cime innevate.
L’acqua era davvero fresca, Akane ne bevve a grandi sorsi per dissetarsi, poi andò a sedersi in terra appoggiandosi ad un albero.
“Spero davvero che non venga a piovere, qui non ci sono ripari”
“Non pioverà, il cielo è sgombro e presto si riempirà di stelle”
“Perché non ci mettiamo in marcia verso il villaggio, potremmo tornare indietro, sono sicura che ti perdonerebbero”
“E’ inutile che cerchi di dissuadermi dal mio scopo. Io sono un mercenario, eseguo gli ordini di chi mi paga, in me non c’è posto per i sentimenti, li sfuggo perché nonne ho bisogno, è solo il denaro che conta nella vita e io voglio averne tanto”
“E poi? Quando avrai tra le mani tutta la ricchezza di questo mondo cosa ci farai? Come la userai se non avrai nessuno al tuo fianco?”
“Che c’è, mi stai facendo una proposta?”
“Tsk”
“Denaro significa potere, questi due concetti sono inscindibili e portano con loro anche il rispetto da parte degli altri, il timore nei confronti della tua persona e questo è qualcosa di terribilmente affascinante”
“Già, è affascinante scoprire che le persone che ci sono attorno, lo fanno solo perché pensano di trarre benefici dal nostro denaro o peggio ancora per paura di noi”
“Ma tu che ne puoi sapere?”
“Perché la mia vita è sempre stata così! Ci sono pochissime persone che mi sono accanto perché veramente mi vogliono bene, possono contarsi sulle dita di una mano e proprio per questo io mi sento così profondamente legata a loro tanto da non poter fare a meno della loro presenza…anche tu avevi delle persone che ti amavano eppure le hai abbandonate per inseguire la tua brama di dominio e le false speranze che ti ha offerto quel mostro! Come puoi fidarti di un uomo che ucciderebbe anche il più caro dei suoi affetti?”
“Ma io non mi fido di lui, sto al suo fianco, per ora, semplicemente perché è il più forte, quando le cose cambieranno anche la mia bandiera sventolerà in un’altra direzione”
“Non riesco a capirti, ed è inutile che continui a tentare di farlo, non ci riuscirò mai”
“Vorrà dire che mi tapperò la bocca con un bel pezzo del coniglio di stamattina, ne ho ancora un po’. Ne vuoi?”
Akane deglutì, erano due giorni che non mangiava. Glielo porse e lei lo accettò.
“Sapevo che avresti ceduto!La vita alla fine vince sempre, è inutile blaterare sul fatto che non ti interessa o che preferisci viverla in altro modo, alla fine è lei che decide per noi”
“Ma come? Io credevo che mi ringraziassi! Io sto mangiando per te, per evitarti di portarmi in braccio fino al deposito…è ancora così lontano!”
“Io invece sono sicuro che ti piacerebbe che lo facessi!”
“Non credo proprio” disse addentando il pezzo di carne che terminò in fretta cosicché Sasuke gliene porse un altro.
Una volta finite le provviste i due stettero un po’ in silenzio, intanto le stelle avevano preso, come ogni notte, il loro posto nel cielo.
Entrambi le osservavano pensando alla propria esistenza.

 

“Guarda Lee, in questa grotta è stato acceso un fuoco, forse siamo vicini!”
Itachi e Rock Lee avevano proseguito il oro cammino. Strada facendo l’Uchiha si era accorto che i cavalli che stavano inseguendo erano in realtà due, non tre e che si erano separati lungo la strada.
“Solo due hanno dormito qui, e sono sicuro che una era Akane, lo sento”
Uscirono dalla grotta e ripresero il cammino addentrandosi ancora una volta, nella foresta.
“Itachi, io credo che si stiano muovendo a piedi, questo genere di tracce non si lasciano stando a cavallo”
“Era quello che stavo pensando anch’io, perciò se facciamo in fretta potremo anche raggiungerli entro domani.”

“E’ freddo, il vento non permette alla fiamma di restare accesa…è molto pericoloso restare in questo posto, dobbiamo spostarci”
“Perché  pericoloso?” Akane non fece in tempo a terminare la frase che subito l’ululato di un lupo le fece capire il motivo per cui Sasuke aveva iniziato a preoccuparsi.
“E’ notte inoltrata, e i lupi cacciano di notte, in più noi siamo prede facili”
“Prede facili? Io non ho intenzione di farmi sbranare dai lupi, quindi fa qualcosa”
“Certo, dammi ordini, tanto voi persone ricche e viziate non sapete fare altro”
“Faresti meglio ad evitare di lamentarti e a pensare qualcosa piuttosto, cerchiamo almeno di tenere vivo il fuoco”
“Raccogli quei rami laggiù, fai in fretta”
Akane si allontanò da Sasuke per dirigersi dove gli aveva indicato. Si abbassò per raccogliere i rami secchi. Sollevando lo sguardo vide dei grandi occhi gialli a pochi centimetri dal suo viso, un ringhio soffocato, i denti stretti e ben visibili.
Il sangue le si gelò nelle vene, quei brevi istanti le parvero eterni, poi il calore di un fuoco caldo le sfiorò il viso.
“Va via!” Sasuke stava agitando una torcia di fronte al lupo che stava per attaccare Akane.
L’animale si spaventò e corse via.
“Tutto bene? Alzati avanti” le porse la mano
“Io…io…ho creduto davvero di morire…grazie”
“Non ringraziarmi, io ti sto portando all’inferno”
“…”
La ragazza non rispose ma accettò la mano dell’Uchiha. Si sollevò in fretta ma rimase imbambolata per qualche secondo, era ferma a pensare a tutto quello che le stava succedendo.
Da un lato detestava Sasuke perché l’aveva portata lontano da casa, la stava conducendo verso un destino orribile senza mostrare il minimo rimorso, dall’altra però cercava di giustificarlo, non capiva bene il perché ma non riusciva ad odiarlo completamente.

 

 

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Capitolo 10
*** Insieme al nemico ***


9

Benché un guerriero venga definito un cane o una belva,
per lui l’importante è vincere

 

THE ROSE AND THE SWORDS
Capitolo 9

 

Il gruppetto guidato da Itachi era composto da cinque membri, oltre a Naruto e Neji aveva reclutato anche altri due giovani soldati, Rock Lee con il quale aveva già svolto una missione e un certo Chouji, nessuno al villaggio si fidava di lui, tutti lo consideravano troppo pigro e troppo dedito a mangiare per preoccuparsi di ciò che gli stava attorno ma per Itachi non era così, per lui Chouji aveva delle grandi potenzialità.
Una volta montati a cavallo era stato difficile seguire le tracce lasciate dai rapitori sia perché era già notte fonda, sia perché erano veramente molto poche.
Dopo un po’ però si erano imbattuti nella pista giusta e l’avevano seguita fino a raggiungere una radura sulla quale si erano accampati per il resto della notte.
Anche loro furono svegliati dal tepore del sole del mattino e dopo un frugale pasto erano subito ripartiti.
“Sei sicuro di seguire la pista giusta Itachi? Per me dovevamo proseguire verso nord!”
“Sono sicuro Neji non preoccuparti, so seguire una pista”
“Anch’io se per questo! Credi di poter arrivare un bel giorno a palazzo e dare ordini? Come hai osato chiedere la mano della mia promessa sposa?”
“E’ meglio evitare di fare questi discorsi in pubblico Neji o sarò costretto a dichiarare la tua natura!”
“Ma tu come…”
“Non sei stato prudente la notte prima di partire per la guerra!”
“Tu…tu non dirai proprio niente”
“Per ora no, non ce n’è ancora bisogno…ma fai attenzione, io sono disposto a tutto per ottenere ciò che desidero”
“Non mi sorprende, infondo sei il fratello di un traditore”
Itachi fece per sguainare la spada ma Chouji gli bloccò il polso. L’Uchiha riprese fiato e sorrise a Neji spronando il cavallo a riprendere la corsa.
Intanto la preoccupazione di Naruto cresceva, il suo senso di colpa era molto vasto, temeva che la sua signora, la sua migliore amica, non lo perdonasse e questo per lui sarebbe stato peggio che morire.

 

Sasuke aveva appena finito di mangiare quando si alzò per invitare gli altri a riprendere il cammino
“Abbiamo già perso troppo tempo, non posiamo rallentare la marcia. A questo punto ci dobbiamo dividere, tu Kiba vieni con me, gli altri proseguiranno verso nord”
“Perché Kiba? Vengo io con te!”
“Mi dispiace Ino, ma così ho deciso e così si farà, non voglio discussioni inutili e poi tesoro, ti ho già detto che le cose facili non mi interessano quindi non avresti speranza con me! Prova a rallegrare un po’ Gaara, non ha più parlato dopo il suo fallimento di ieri mattina!”
“Tsk” fece la bionda indignata.
“Vieni Akane, sali sul cavallo”
“Per te sono la principessa Akane!”
“Si, certo principessa…ora sali”  le porse la mano per aiutarla a salire ma la ragazza la rifiutò e montò in sella senza il suo aiuto.
L‘Uchiha sorrise tra se e la imitò subito incitando il cavallo al galoppo.
La brezza del mattino sferzava i loro corpi durante la corsa. Il cavallo sul quale stavano in groppa era veloce come il vento, nero come la pece, senza la minima imperfezione, correva tra gli alberi fitti della foresta.
Sarebbe stato uno splendido sogno per Akane se solo accanto a lei ci fosse stata la persona che desiderava, sentiva il contatto con il corpo di Sasuke dal quale traeva calore per il suo, percorso da brividi di freddo e desiderava fosse quello di Itachi, non era difficile immaginarlo perché la loro somiglianza fisica era notevole.
“Non è meraviglioso principessa? Poter correre liberi nel vento senza dover dare spiegazioni a nessuno, senza essere sottomessi ad alcun padrone”
“La vita che fai tu, non è quella di un uomo libero…”
A Sasuke, le parole si smorzarono in gola, nel profondo sapeva che Akane aveva ragione ma non l’avrebbe mai ammesso, soprattutto con se stesso.
Poi d’improvviso un tonfo, seguito subito da un altro e a breve una scarica di elettricità illuminò il cielo. In un momento, il cielo si riempì di nuvole nere cariche di abbondante pioggia e dopo pochi istanti cominciarono a rilasciarla facendola piombare sul terreno sottostante.
“Bene, ci serviva proprio un bel temporale! Cancellerà le nostre tracce! Oh scusami principessa, per te non è una buona notizia!”
“Itachi mi troverà lo stesso!”
“Staremo a vedere, e poi chi ti assicura che ti stia cercando? Tu sei promessa ad un altro, o sbaglio?”
Akane non rispose, sapeva che le parole di Sasuke contenevano una grande verità, ma sapeva anche quello che aveva visto e quello che Itachi aveva fatto. Lui le aveva dichiarato il suo amore mentre Neji l’aveva tradita con Naruto, si, lei era convinta che Itachi l’avrebbe cercata e trovata, ne era sicura, perciò sorrise senza farsi accorgere e tornò a guardare davanti a se.
“Sasuke, a me sembra che la situazione stia peggiorando, non possiamo proseguire con questa pioggia, non si vede più niente è troppo pericoloso”
“Fermati pure se vuoi, io vado avanti, ci rincontreremo al deposito delle armi di Orochimaru”
“D’accordo, io mi trovo un riparo, mi dispiace ma non voglio giocarmi la pelle per un temporale!”
“Il solito codardo! Ci si vede”
Sasuke affondò i talloni sui fianchi del cavallo che acquistò ancora più velocità.
Nonostante le miglia percorse la pioggia non accennava a diminuire, ormai erano passate un paio d’ore da quando avevano lasciato Kiba indietro, Akane sentiva il freddo nelle ossa ma Sasuke imperterrito continuava a voler proseguire
“Se continuiamo così ci prenderà una polmonite”
“Preferisci morire di fame che arrivare da Orochimaru e ti preoccupi di prendere la polmonite?”
“Sei insopportabile! Dobbiamo trovare un riparo, anche il cavallo è stanco, è da stamattina che non ci fermiamo”
“Quando sarà il momento riposeremo”
“Già, per l’eternità!E io non voglio morire accanto a te!”
“Nessuno morirà…”
Sasuke tirò le redini verso di se per far rallentare il cavallo ma un fulmine piombò proprio a pochi centimetri dal muso dell’animale che spaventato s’impennò disarcionandoli.
I due piombarono a terra, Sasuke si rialzò subito indeciso sul da farsi, infatti di fronte a lui, sia il cavallo che Akane stavano scappando, in fretta decise di inseguire la ragazza anche perché il cavallo era ormai troppo lontano ed era sicuro che sarebbe riuscito a recuperarlo più tardi.
La giovane correva più veloce che poteva, il terreno sotto i suoi piedi era divenuto fanghiglia, aveva tolto le scarpe, troppo scomode per correre e si stava inoltrando alla cieca verso un territorio completamente sconosciuto.
“Fermati stupida! Che credi di fare, credimi, è meglio la mia presenza che quella dei briganti e delle bestie feroci che si aggirano da queste parti”
“Stammi lontano, io voglio tornare a casa, troverò qualcuno che mi ci porti”
“Si, forse rimanderanno i tuoi resti a casa, torna qui, tra poco sarà buio e i lupi cacciano di notte…fai come ti pare, io sono stanco di seguirti, mi metterò in questa caverna, accenderò un bel fuoco e mi riscalderò ben bene, tu fai pure come ti pare”
Akane si era già inoltrata nella foresta, poteva ancora sentire le parole di Sasuke ma la sua voce si faceva sempre più lontana.
“Lo odio, io tornerò a casa da sola, anche se…non conosco minimamente la strada, abbiamo cavalcato così tanto che ho perso l’orientamento, maledizione, lo detesto”
Poi un fruscio, due occhi brillavano tra le fronde…la paura si era impossessata di lei, non riusciva a muovere un muscolo…
Arrabbiata con se stessa indietreggiò di qualche passo andando a finire contro un ostacolo che prima non c’era, senza voltarsi gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
“Zitta, o sveglierai l’intera foresta” si sentì dire, mentre da dietro il cespuglio spuntò fuori una lepre,
“Ti sei spaventata per un coniglietto!”
“Certo, stai attenta, ci sono le bestie feroci, ci sono i briganti, l’intera foresta ti vuole uccidere!!Ti odio, ti detesto di più ogni minuto che passa”
“A parte il fatto che non ho detto proprio così, e poi mi sembra di averti visto sollevata dalla mia presenza, credo che tu sappia che qui, per ora, io sono il male minore”
“E’ per questo che ti odio” aggiunse dandogli le spalle e dirigendosi verso la caverna.
Intanto la pioggia cominciava a smettere di scendere mentre le tenebre avvolgevano sempre di più il mondo o meglio quello che per loro era il mondo, quel piccolo lembo di foresta immerso in una distesa infinita di verde.
Il fuoco acceso da Sasuke emanava un calore di cui il corpo di Akane aveva immenso bisogno, fecero asciugare i vestiti per poi cadere in un profondo sonno ristoratore.
La notte passò in fretta e mentre le fiamme crepitavano ancora, un profumo diverso si diffuse nella grotta. I raggi del sole erano già caldi e l’astro era ben alto nel cielo, Akane si svegliò, aprì prima un occhio e poi l’altro e vide di fronte a se il ragazzo che l’aveva rapita intento a preparare qualcosa da mettere sotto i denti.
La rugiada si era già asciugata sulle foglie degli alberi che coprivano loro la vista del cielo, il paesaggio era meraviglioso davanti agli occhi della giovane che non aveva la forza di apprezzarlo…
“Vedo che finalmente ti sei svegliata, sto preparando qualcosa da mangiare”
“…”    
“Allora? Non hai fame?”
“Ho già detto che non voglio mangiare”
“Peccato, credo che il leprotto che hai trovato ieri sera sia squisito”
“Non dirmi che l’hai ucciso!”
“Certo! Non avrei dovuto?”
“Sei un mostro! Che male ti aveva fatto quella povera bestiola!Non potevi evitare di ucciderla vero? Per te tutto ciò che si muove merita di morire!”
“Non proprio tutto ma la maggior parte delle cose si!”
“Non vedo l’ora che qualcuno ti tratti come tu fai con il resto del mondo! Arriverà il momento in cui qualcuno ti farà pagare tutta questa tua superbia e crudeltà”
“Non credo che arriverà mai quel giorno”
“Mai dire mai Sasuke Uchiha”







 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Chi sta cacciando Chi? ***


11

Nel cielo e nella terra, non c’è alcuna fessura per nascondersi,

lieto di sapere che l’uomo è vuoto e che anche le cose lo sono,

lucente è la spada che si appresta a colpirvi,

sembra il lampo d’un fulmine che recide la brezza di primavera.

 

 

The Rose and The Swords

Capitolo 11

 

Akane stava riposando. Dopo l’avvicinamento di quell’unico lupo cacciato via da Sasuke, gli animali si erano allontanati.
“Alzati, devi sbrigarti ripartiamo immediatamente” la voce di Sasuke era imperativa, l’afferrò per il braccio costringendola ad alzarsi.
“Ma non è neppure l’alba...”
“Dobbiamo toglierci di qua, subito e faresti meglio a stare zitta di tanto in tanto quando non sai quello che sta succedendo”
“Allora perché non provi a dirmelo”
Ma l’Uchiha non rispose e strinse più forte la presa attorno al braccio della giovane che fu trascinata via. Sasuke era inquieto, si guardava attorno, prestava attenzione ad ogni minimo rumore proveniente dalla foresta.
“Vuoi dirmi che succede?” provò a chiedere di nuovo Akane ma di tutta risposta il giovane Uchiha si voltò di scatto e andò a colpirla con un manrovescio.
Sentì tra le fronde un suono familiare, vi prestò molta attenzione ma poi riprese immediatamente il controllo di se...
“Tu sei pazzo”
“Ti avevo detto di stare zitta! Così la prossima volta mi darai ascolto”
“Non ci sarà nessuna prossima volta, adesso ho capito perché hai tanta fretta...sono sulle nostre tracce...tra poco Itachi sarà qui e ti ucciderà”
“Se è quello che credi aspettalo pure, nel frattempo...Kiba, perché non vieni fuori”
Una sagoma scura attraversò i cespugli di fronte a loro, fermandosi proprio davanti all’Uchiha...
“Ci ho messo un po’ a ritrovarvi, vengo dal deposito, dobbiamo fare una deviazione”
“Che significa? Io sono stato pagato per portarla al deposito, che deviazione dobbiamo fare ora?”
“Ho incontrato il signor Orochimaru, dice che devi essere tu a scortarla fino al suo palazzo ovviamente mi ha detto di
riferirti che il prezzo pattuito, nel caso tu accettassi, verrebbe raddoppiato”
“E nel caso in cui non accettassi?”
“Non lo ha detto, ma credo sia sottointeso...Verresti ucciso”
“Vorrei tanto sapere chi crede di potermi uccidere, ma è una curiosità che mi toglierò in futuro, per ora il doppio dei denari mi sta bene!”
“Sei davvero un vigliacco Sasuke”
Akane era ancora in disparte con i polsi legati dalla corda fabbricata dall’Uchiha che ne teneva l’altra estremità, la strattonò facendola avvicinare a lui che le afferrò il viso con le dita...
“Ti ho detto di stare zitta, non puoi permetterti di parlarmi in questo modo, tu non sai niente di me...”
Lo sguardo del giovane era diventato di fuoco, quell’ombra di familiarità con lo sguardo di Itachi che Akane vi aveva trovato era completamente scomparsa.
“E adesso muoviti, o quello che ti accadrà sarà peggiore della morte, sono stanco di giocare con te”
La giovane fu costretta ad abbassare lo sguardo fiero, mai aveva visto tanta collera negli occhi di qualcuno, mai aveva percepito tanto rancore ne tanta verità in parole così crudeli, sapeva che non poteva più tirare troppo la corda oppure il filo si sarebbe spezzato.

 

Itachi e Lee avevano proseguito sui loro cavalli finché avevano potuto, poi erano stati costretti ad abbandonarli per poter penetrare nella foresta più fitta. Le tracce li stavano portando ad una piccola radura dove credevano che Sasuke e Akane si sarebbero accampati per la notte.
A breve i loro sospetti si trasformarono in realtà, infatti un grido e degli ululati li invitarono ad accelerare il passo.
Pochi metri e li avrebbero raggiunti...
“Eccoli Rock Lee, finalmente”
“Bene, avviciniamoci di più”
Itachi gli fece cenno di aspettare,  nonostante fosse impaziente di salvare Akane, sapeva che Sasuke non era uno sprovveduto, uno scontro su un terreno a lui congeniale era da evitare o non ce l’avrebbero mai fatta. Non doveva accorgersi della loro presenza.
“Aspettiamo fino a domani mattina, poi li seguiremo abbiamo più possibilità di riuscita di giorno”
“D’accordo Itachi...”
Le stelle brillavano alte nel cielo e la sua Akane era li a pochi passi, per ora al sicuro... eppure Itachi non riusciva a pensare, doveva cercare di formulare un piano d’azione ma gli era impossibile, la sua mente non riusciva a ragionare con lucidità. Di fronte a lui, nonostante non volesse ammetterlo c’era suo fratello il suo stesso sangue, non riusciva a comprendere per quale motivo avesse iniziato a percorrere quella strada ma sapeva che lo avrebbe portato alla disfatta e non poteva fare a meno di ricordare le parole di Fugaku e associarle al destino del fratello... “Ricordate figli miei l’arte della guerra non consiste nel vincere l’avversario ma se stessi”, quante volte anche Sasuke aveva sentito quelle parole ma ora Itachi si domandava se le avesse effettivamente ascoltate.
“Non riesci a dormire?”
“No, non ci riesco, ho troppi pensieri per la testa...eppure devo essere ben cosciente delle mie azioni se vogliamo riuscire nell’impresa...”
“Sono sicuro che andrà tutto per il meglio”
“Lo spero Lee”
Itachi lanciò uno sguardo verso i due giovani accampati e riaccorse che si stavano muovendo, Sasuke aveva strattonato Akane per costringerla ad alzarsi e si erano incamminati.
“Muoviamoci Lee, dobbiamo seguirli mantenendo le distanze”
Si inoltrarono tra i cespugli cercando di non permettere a Sasuke di percepire la loro presenza. Il più giovane degli Uchiha infatti era particolarmente all’erta, sapeva di essere seguito ma Itachi si accorse che non solo loro erano sulle sue tracce. Notò che anche un guerriero solitario li stava seguendo. Decise di tenerlo sotto controllo, poteva essere anche lui un mercenario di Orochimaru ma poteva anche trattarsi di un bandito o di un ladro.
Era quasi l’alba, i rami fitti degli alberi riuscivano a permettere agli inseguitori di mimetizzarsi.
Poi Sasuke si fermò e colpì Akane .
“Maledetto, che vigliacco io...” Itachi stava per venire fuori dal nascondiglio ma fu prontamente bloccato da Rock Lee che vide Sasuke voltarsi verso la loro direzione.
Itachi riprese la calma e osservò di nuovo i movimenti del fratello che chiamò per nome il guerriero solitario che li stava seguendo.
“Dunque era un suo compagno”
“Già, ma non credo ci abbia notato"

 

Sasuke lanciò un ultimo sguardo rivolto chissà dove e riprese il suo cammino...

 

“Chi sta cacciando chi? Io credo che Sasuke sappia di noi Lee”
“Allora perché non uscire allo scoperto!”
“Aspettiamo che cali la notte ma dovremmo fare davvero molta attenzione”

 

 

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Capitolo 12
*** Raggiunti! ***


12

Ho levato la spada,

questa mia  spada,

da tempo in mio possesso,

infine l’ora è giunta,

al cielo io la innalzo.

 

THE ROSE  AND THE SWORDS

Capitolo 12

 

Le tenebre erano calate, l’atmosfera che si era venuta a creare era delle più spettrali, non  una stella nel cielo completamente coperto da nubi nere cariche di pioggia.

Il significato della notte era diverso per loro anche se tutti e tre erano situati a breve distanza l’uno dall’altro.

Per Itachi era giunto il momento di agire, l’oscurità gli avrebbe fornito la possibilità di liberare la persona per cui aveva intrapreso quel viaggio...

Per Akane la notte portava con se smarrimento e paura, ogni attimo che trascorreva rappresentava un passo in più verso il suo triste destino...

Per Sasuke la notte era il momento in cui dava libero sfogo ai ricordi che si accalcavano nella sua mente ma in modo particolare, quella notte era sicuro che si sarebbe trovato faccia a faccia col suo passato...

 

“Muoviamoci Lee, dobbiamo avvicinarci adesso” Itachi si spostava silenziosamente strisciando sul terreno accidentato per scivolare lungo la parete di roccia che gli avrebbe permesso di raggiungere il gruppetto che stava seguendo.

Rock Lee lo seguiva avendo cura di non commettere errori di alcuna sorta. Discesero lentamente lo strapiombo fino a giungere nella valle. Il fuoco acceso da Kiba illuminava bene la zona circostante la loro posizione quindi occorreva ancora più attenzione.

 

“Idiota!”

“Hai detto qualcosa Sasuke?”

“Tsk”

“Mah, chi ti capisce a te...”

“Mi domandavo quanto puoi essere idiota Kiba, non posso lasciarti da solo un istante che fai qualcosa di stupido e ti distrai...”

“Che significa?”

Sasuke scosse la testa e si allontanò dal compagno andando a sedersi vicino ad Akane, semi addormentata.

“Eri tanto ansiosa di rivedere Itachi e ora che sta arrivando dormi?”

“Che vuoi dire?”

“Beh aspetta e lo vedrai”

 

“Non possiamo attaccarli direttamente, senza dubbio Sasuke si è accorto della nostra presenza”

“Allora che facciamo?”

“Dobbiamo creare un diversivo”

 

Lee avanzò cautamente verso l’accampamento andandosi a nascondere tra i rami degli alberi più alti.

“Bene Sasuke...”, una voce profonda proveniva dai cespugli di fronte a loro.

Pochi istanti e la figura di Itachi si manifestò davanti a loro.

“I...Itachi, sapevo che saresti venuto”

Sasuke si sollevò lentamente, abbandonò la ciotola che aveva tra le mani lasciandola cadere al suo fianco e andò a  posizionarsi vicino ad Akane.

“Non mi sorprende che tu sia arrivato fin qui fratello, in fondo abbiamo lo stesso sangue”

“Quindi questo è il famoso Itachi, colui del quale dovremmo temere la furia? A me sembra un uomo come tutti gli altri”

Kiba tentò di avvicinarsi al maggiore degli Uchiha mentre estraeva con lentezza la sua arma.

“Io mi fermerei se fossi in te”

“Ma dai Sasuke, lo voglio affrontare”

Itachi  lanciò uno sguardo di fuoco mentre Kiba continuava ad avanzare...

“Sei tu il primo a voler morire stasera?”

“Tsk”

Sasuke avanzò di colpo andando a frapporsi tra Kiba e il fratello

“Se c’è qualcuno qui che morirà, quello sei tu, aspettavo da tempo questo momento”

Rock Lee intanto cercava di avvicinarsi ad Akane rimasta ferma in piedi accanto al fuoco, poco prima di poterla afferrare però la giovane si scansò andando a raggiungere Itachi e Sasuke.

“Tornatene immediatamente dov’eri”

“Non osare parlarle in quel modo Sasuke”

“Kiba, prendila subito”

Il giovane fece per afferrarla ma la ragazza venne strattonata via da una sagoma comparsa improvvisamente dietro le sue spalle.

In fretta venne trascinata via da Rock Lee. Sasuke fece immediatamente per seguirlo ma fu bloccato dalla lama che Itachi gli aveva puntato contro.

“Muoviti idiota,  seguili !”

Kiba corse dietro ai due giovani e Sasuke volse lentamente lo sguardo verso suo fratello.

“Itachi...Che sei venuto a fare fino a qui?”

“Lo sai perfettamente”

“Credi che se gli riporti la figlia il daymio ti ricompenserà? E in che modo? Dandoti forse onore e gloria? E poi che cosa ci farai? A che servono la gloria e l’onore se poi si muore di fame?”

“Lo sai Sasuke, lo sai bene, sai in cosa credo e in che modo agisco e comunque non sono affari che ti riguardano”

“Sei uno stolto Itachi, guarda che lei non prova nessun interesse nei tuoi confronti”

“Non hai idea di quello che dici Sasuke, che cosa puoi saperne tu di questo?”
“Ne so molto di più di quanto pensi...” sorrise

“E’ inutile che tenti di provocarmi...non ti credo, perché dovrei farlo?”
“Perché sono tuo fratello!”  disse mentre estraeva la lama della sua spada incrociandola a quella di Itachi.

 

“Correte  Akane, dobbiamo raggiungere il fiume, li ci raggiungerà  Itachi”

“Allora tu sei insieme a Itachi...”

“Si, mi dispiace di essere stato brusco ma era l’unica soluzione mia signora”

“Non importa...ti ringrazio”

 

 

“Sei disattento Itachi”

“Ti sbagli di grosso fratellino!”

Lo scontro si svolse su tutto il campo, nonostante il fuoco si stesse oramai per spegnere e la notte impedisse la visione nitida delle mosse dell’avversario, ai due fratelli non importava, si conoscevano talmente bene e si erano così a lungo allenati insieme che avrebbero potuto battersi anche nelle tenebre più nere...

Tuttavia, l’esperienza di Itachi era maggiore e l’impeto di Sasuke mescolato alla sua voglia di rivincita non lo facevano agire con lucidità, così fu il maggiore ad avere la meglio, con un balzo di reni si spostò sul lato dell’avversario e andò a colpirlo alla testa con l’impugnatura della katana.

“Te l’avevo detto fratellino... Sei uno sciocco, ma io ho ancora la speranza che un giorno forse tutto potrà tornare ad essere come un tempo...”

“Uccidimi Itachi, perché non succederà...”

“Io ci credo Sasuke, perché sei mio fratello...A presto...”

Lo colpì di nuovo fino a fargli perdere i sensi e immediatamente si lanciò all’inseguimento degli altri sperando che Lee non si fosse fatto sorprendere da Kiba.

 

“Fine della corsa”

L’Inuzuka si era calato da uno dei rami degli alberi posti davanti a loro, a bloccare la strada.

“Credevate davvero di sfuggirmi? Io so seguire le tracce meglio di chiunque altro...”

“Vorrà dire che dovremmo batterci!”

“Con molto piacere, non vedevo l’ora di riscaldare un po’ la mia lama”

“No, per favore Kiba...lasciaci andare”

“Ah, credi davvero che le tue suppliche possano avere effetto su di me? Povera illusa!”

“Forse non avranno effetto le sue suppliche ma di sicuro la mia spada è pronta ad affrontare la tua arroganza”

“Itachi...”

“Sta pure tranquilla adesso ci sono io qui con te”

“Ancora per poco...dov’è Sasuke?”

“Sasuke è dove merita di essere, ma non temere, non è morto... Perché non lo raggiungi e ti risparmi l’umiliazione di una sconfitta? Tu non sei mio fratello, non avrei pietà di te”

Le gocce di sudore formatesi sulla fronte dell’Inuzuka scesero lentamente lungo le sue guance...

“E va bene, per questa volta vi lascerò andare...” disse mentre correva via rapido come il vento del nord.

“Che codardo!”

“Meglio così Lee... Meglio così”

 

 

 

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