Baltimore

di frencia92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ciao a tutti! XD
So che molti di voi lettori e lettrici, soprattutto TIVAfans, si aspettavano un capitolo delle storie che ho già cominciato, ma... sono un tantino ferma!
Poi, guardando per l'ennesima volta l'episodio 'Baltimora'...beh... mi è venuta in mente questa storia.
Spero vi piaccia!!
Baci, frencia92
 
** Le scene ed i dialoghi non sono riportati con esattezza



 
1.
Dling!
"Ma dovè...? Ora Gibbs mi ammazza!!"
Tony arriva spedito alla sua scrivania ignorando la presenza dei due colleghi al lavoro alle scrivanie.
"Cos'hai perso stavolta, Tony? E cosa centra Gibbs?"
"Intanto, Pivello..." comincia alzando la voce "Gibbs centra sempre... ho perso il mio cellulare e se lo viene a sapere mi squarta!"
Ziva sorride alla sbadatezza del collega "Non agitarti, Tony... sei un ottimo Agente, perciò indaga!"
"Hai ragione..." 
In un secondo svuota a terra tutti i cassetti della sua scrivania, ormai preso dal panico più totale.
Ziva e McGee si godono la scena, finchè vedono arrivare Gibbs.
Al suo arrivo, Tony alza il suo sguardo su quello di Gibbs, cercando un pò di comprensione... che puntualmente non arriva.
Ziva cerca di salvare il collega intervenendo "Ehm... Gibbs... Tony ha perso il suo cellulare ed ovviamente lo sta cercando..."
Un piccolissimo sorriso segna inspiegabilmente il viso del mentore, si rivolge svelto al suo Agente "Se vuoi... ti presto il mio, DiNozzo..."
Tutti lo guardano con aria sbigottita per la strana solidarietà verso il collega in difficoltà.
"Ehm... no... a me serve un accesso ad internet... ma grazie lo stesso...!"
Gibbs non accetta un 'no' da Tony, perciò gli lancia il suo cellulare "Faceva lo stesso Capo... veramente non mi serve..." proprio in quel momento il cellulare squilla e Tony, un pò titubante, risponde.
"Abbiamo un altro cadavere... ancora il Killer dei Porti."
Con uno sguardo, Gibbs mette in riga i suoi uomini, pronto per seguire una nuova indagine.
 
 
Arrivano sul posto trovandosi davanti un cadavere incellofanato a terra.
Ducky interviene subito "Jethro... sembra proprio una nuova vittima del nostro ricercatissimo Killer... il rigor mortis è iniziato più o meno quattro ore fa. Anche lui indossa una divisa..."
"Data l'età dell'uomo non credo che i gradi sulla divisa siano veri" interviene Tony che scatta foto per le indagini.
Ducky, finito di determinare l'ora della morte, passa a scoprire dal cellofan la testa.
Tony, pronto a scattare la foto, si blocca di colpo, fermandosi a guardarlo intensamente e Ziva se ne accorge "Tony... lo conoscevi?"
A quelle parole, Gibbs si volta verso Tony preoccupato, attendendo la sua risposta.
"Si... era il mio partner a Baltimora."
 
 
Tornano velocemente alla base col cadavere.
Per tutto il viaggio Tony rimane in silenzio, assorto nei suoi pensieri.
"Hei, Tony... tutto bene? Sembri smarrito..."
"Tutto bene, Pivello... tutto bene."
Alla vaga risposta, Gibbs inizia a preoccuparsi seriamente.
Approfitta di un momento in ascensore da solo con Tony per parlare.
"Vuoi dirmi qualcosa?"
"No"
"Sai che puoi contare su di me, per tutto... quindi se devi sfogarti o se vuoi prenderti un attimo... beh, io sono qui!"
"Grazie... per ora non mi serve niente. Ho solo bisogno di prendere quel bastardo e piantargli un proiettile in fronte"
"Ok. A proposito... hai lasciato il cellulare da me ieri sera... hai un sacco di chiamate perse..."
Tony sembra riprendersi leggermente al cambio di discorso "Oh... grazie..."
Gibbs sorride, si avvicina e lo bacia sulla tempia "Ti aspetto in ufficio... fingi di averlo trovato da un'altra parte..."
Si guardano fissi negli occhi, si leggono dentro col solo sguardo. Uno sicuro di se e l'altro turbato e triste.
 
Gibbs esce dall'ascensore lasciando Tony solo.
"Cos'abbiamo?"
"Capo... Ducky ci ha appena informato di un errore di scrittura nel fascicolo del Killer dei Porti. Il nodo della corda che legava la vittima è singolo mentre quello che viene trovato sulle vittime del vero Killer è un nodo doppio... pare che nella trascrizione, Palmer abbia tralasciato questo dettaglio."
"Allora... l'emulatore è entrato nei nostri archivi?!"
"No, Capo..." McGee si schiarisce la voce, intimorito per quello che deve dire "in realtà gli abbiamo fornito noi le informazioni... cioè... la Barrett ha inviato il fascicolo del Killer dei Porti a tutte le autorità per metterle in allerta."
Proprio in quel momento arriva Tony, ancora più sconvolto.
"Ho qualcosa anch'io... ho ritrovato il cellulare, l'avevo lasciato a casa di EJ..." mente per coprirsi le spalle, osservando la reazione di Gibbs per un momento "ehm... ci sono molte chiamate perse, una però mi ha colpito. È di due giorni fa..."
Accende la chiamata mettendo il viva voce e tutti possono sentire la voce della vittima che chiede a Tony di vedersi per parlare di qualcosa di importante.
"Sai di cosa voleva parlarti?" chiede serio Gibbs.
"Non ne ho idea... ma sicuramente doveva dirmi qualcosa di serio e qualcuno lo ha scoperto e lo ha messo a tacere..."
Gibbs comanda velocemente a Ziva e McGee cosa devono fare, poi si volta verso Tony.
Lo fissa con angoscia, vede subito nei suoi occhi di smeraldo il suo tormento "DiNozzo... parla con me."
"Sto bene... davvero. Non mi lascerò influenzare."
Gibbs annuisce incerto mentre le immagini del loro passato tornano nelle loro menti.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


2.
Alla fine della giornata, Gibbs congeda tutta la squadra per averli più riposati la mattina dopo, per continuare le indagini.
Gibbs si rifugia come suo solito a bere Bourbon in cantina.
Pensa alla faccia di Tony quella mattina. Il momento in cui Ducky ha scoperto il volto di quello che in passato è stato amico e partner di Tony, pensa al dolore che deve aver provato ed a quanto ne stia provando anche in questo istante.
Il liquore scivola in gola veloce, come se così potesse cancellare ogni immagine di quella pessima giornata.
Assorto nei suoi pensieri non si accorge nemmeno della figura seduta sugli scalini in completo silenzio.
Si volta e rimane piacevolmente sorpreso nel vederlo li seduto, con lo sguardo perso nel vuoto.
"Hai bisogno di me?"
"Dove ho sbagliato...?"
"Cosa pensi di aver sbagliato?!"
"È colpa mia... è morto perchè non ho risposto alle sue chiamate."
"Tony... tu non potevi saperlo. Non hai commesso alcun errore, credimi! Ora, l'unica cosa che devi fare è impegnarti a fondo per trovare quel bastardo, così gliela farai pagare..."
Tony sospira pesantemente, stringe forte gli occhi mentre un nodo gli si forma in gola.
"Tony... sono qui."
Gibbs gli si avvicina veloce, prendendo il suo viso tra le mani "Se senti la voglia di piangere... devi farlo. Io sono qui per sostenerti, oggi e sempre. Ho bisogno del tuo sorriso ogni mattina per stare bene quindi... ti prego... lasciati andare."
A quelle semplici parole, gli occhi di Tony si stringono di più, le lacrime scendono da sole e nonostante cerchi di nasconderle Gibbs le nota subito.
Si avvicina e con dolcezza appoggia le sue labbra sul suo viso, catturando quelle lacrime piene di dolore.
"So che è difficile. Non temere, sono qui per te."
Tony, ascoltando quelle parole, si lascia andare in un abbraccio, tiene le braccia strette al collo di Gibbs continuando a piangere "Grazie del tuo appoggio..."
"Non ringraziarmi. Ti amo e questo è il mio modo di dimostrartelo. Andrà tutto bene, te lo prometto. Troveremo quel bastardo..."
"Grazie, Jethro. Ti amo anch'io."
Rimangono abbracciati sulle scale per vari minuti, le lacrime di Tony presto si stancano di scendere dai suoi occhi e il suo respiro ritorna pian piano normale.
 
"Ti senti meglio?"
"Un pò..."
"Bene, vieni con me."
Si staccano dall'abbraccio e Gibbs lo prende per mano, salendo le scale.
Entrano in salotto e si siedono uno accanto all'altro guardandosi negli occhi.
Tony sembra smarrito agli occhi di Gibbs, gli accarezza il viso ancora segnato dalle lacrime e lo avvicina al suo.
Appoggia le labbra sulle sue e Tony capisce.
Allunga le mani sul suo volto tenendolo stretto come se potesse scappare da lui e lo bacia con forza.
Sente di avere un'estremo bisogno di tenerselo stretto a se con tutto se stesso e Gibbs lo sente. Con una mano sulla schiena lo attira a se, continuando a baciarlo. I loro respiri si fanno via via più intensi e accelerati, i loro cuori battono forte all'unisono.
In quel preciso istante si sentono finalmente completi. 
Le menti si liberano dei pensieri mentre si stringono sempre di più, Gibbs approfitta del bel momento di calma e di totale liberazione di Tony e lo spinge sul divano salendo sopra di lui, decidendo che è il momento adatto per fare l'amore, perdendosi l'uno nell'altro.
 
Si risveglia di soprassalto ancora sul divano, si guarda intorno alla ricerca di Tony, inutilmente. Osserva il pavimento, notando l'assenza dei suoi vestiti.
"Tony? Sei in cantina?"
Non sente risposte, perciò si riveste ed inizia a cercarlo.
Guarda fuori dalla finestra notando che l'auto di Tony non c'è più.
Sospira, sperando che non ne stia combinando una delle sue, poi l'illuminazione "ora so dovè andato..."
 
Apre la porta dell'appartamento dell'amico scomparso, si guarda intorno scoprendo che non è cambiato nulla dall'ultima volta che è stato li.
Ricorda la discussione avuta con quello che era il suo partner, ricorda il momento in cui si è reso conto che era sporco dentro, che si era fatto corrompere. Ricorda tutto il disprezzo per l'amico, era furioso con lui quel giorno, non ci poteva quasi credere.
Osserva la foto accanto al divano, si rivede al Distretto di Baltimora accanto all'amico e al loro capo.
Riprende il cellulare e, osservando quella foto con grande attenzione, riascolta il messaggio dell'amico sulla segreteria.
In quel momento capisce tutto.
Alza gli occhi al cielo, imprecando "Che bastardo..."
Sente dei passi avvicinarsi alla porta e sfodera la pistola.
Gibbs rimane sulla porta osservando il suo uomo. Lo vede diverso, più sicuro di se.
"Sempre quel brutto vizio di seguirmi, Gibbs..."
"Non ti ho seguito. Stai bene?"
"Si. Ora so chi dobbiamo arrestare."
"Bene. Allora andiamo."
Gibbs sorride all'intuizione giusta di Tony. Nemmeno lui ci avrebbe mai pensato.
Chiama il Direttore Vance per un mandato, poi accompagna Tony al Distretto di Baltimora.
 
"Signore e Signori, è tornata la Leggenda... Anthony DiNozzo Junior!!" urla a gran voce con fierezza un agente.
Si alza un forte applauso mentre Tony e Gibbs, seri come non mai, si avvicinano al capo del distretto.
"Bentornato, Tony! Agente Gibbs... l'uomo che mi ha portato via il mio migliore agente..."
Allunga la mano per salutarlo e Gibbs con un sorriso soddisfatto, gli allunga il mandato.
"Cosè?"
"Un mandato di perquisizione. Siamo stati a casa sua ed abbiamo trovato tante prove. Ha ucciso lei Danny, lui aveva scoperto che era corrotto quanto lui e voleva smascherarla parlando con Tony.
Sapeva che DiNozzo non avrebbe lasciato correre, perciò lo ha ucciso, facendolo passare come una nuova vittima del Killer dei Porti..."
Con grande disprezzo negli occhi e grande serietà, Tony lo ammanetta "Lei è in arresto per omicidio."

 
Tony osserva le stelle seduto sulla veranda di Gibbs.
Gibbs, dalla finestra della cucina lo osserva preoccupato. Decide di raggiungerlo per fare due chiacchere.
"Stai bene?"
"Si. Ora sto bene."
"Comunque... non avresti potuto fare nulla. Anche se lo avessi incontrato prima di morire sarebbe stato ucciso. Sapeva troppo ed era un pericolo."
"Lo so. Però avrei potuto salutarlo, avrei potuto dirgli che non ero più arrabbiato con lui."
"Capisco. Adesso cosa pensi di fare...?"
Tony sorride sornione guardandolo negli occhi "Beh... ho in mente qualcosina, se sei d'accordo..."
Gibbs ride sollevato "Ahahahah! Non cambierai mai, Tony... andiamo dentro e vediamo se ti posso accontentare..."










Buongiorno a tutti!!
Ecco qui l'ultimo capitolo della storia. Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto.
Ringrazio chi ha avuto la forza e il coraggio di recensire.
Alla prossima, spero... 😁
Baci, frencia92
 

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