We will fight together until the end

di We_Are_A_Family
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Break ***
Capitolo 2: *** Meeting ***
Capitolo 3: *** Fight in the Sewers ***
Capitolo 4: *** New Friends ***
Capitolo 5: *** Discussion ***
Capitolo 6: *** First friendship ***
Capitolo 7: *** Leaders ***
Capitolo 8: *** Night ***
Capitolo 9: *** Mission ***
Capitolo 10: *** Treason ***



Capitolo 1
*** Break ***


1
BREAK



New York era cambiata.


Cambiata in peggio.


Per le strade non si sentivano più le risate, il rombare delle macchine, le voci delle persone.


Non si vedevano più e famiglie felici, i ragazzi che andavano a scuola, gli uomini che si dirigevano a scuola, i bambini che giocavano.


Le luci non brillavano più, e i palazzi, che un tempo si ergevano alti e stupendi sulla città erano solo pilastri grigi e spettrali, spezzati.

 

Solo uno era ancora intatto. Un alto, enorme grattacielo, dall'ombra scura.


Un'ombra di terrore.


Il terrore che anche solo il nome del proprietario sembrava incutere: Shredder.


Per colpa sua, New York, la Grande Mela, quel luogo stupendo apprezzato da tutto il mondo era stato rovinato.


Era cambiato tutto in pochi anni.


Shredder sembrava stato sconfitto da quattro giovani mutanti.
Da quattro ninja, che portavano i nomi di Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo.


Poi era successo.


Shredder era improvvisamente tornato, con una potentissima armata, formata da ninja, mutanti e Kraang.


Nessuno era riuscito a scamparla.


Molti umani erano stati imprigionati.


Altri vivevano nel terrore, costantemente tenuti sott'occhio.


Alcuni fortunati erano scappati.


Molti altri erano morti.


Solo un gruppo di ragazze era riuscito a vivere senza far sapere della loro esistenza.


Vivevano in un buco nascosto della città, sottoterra.

 

E ogni giorno combattevano.

________________________________________________________________

-Zoey te l'ho detto milioni di volte di non mangiarti tutta la Nutella!- esclamò una sedicenne dai capelli mori e gli occhi verde azzurro, tenendo un barattolo di Nutella vuoto in mano.


-Ma è così buona, Cri!- protestò Zoey Baston, la ragazzina che stava ricevendo la strigliata. Aveva circa quindici anni, i capelli ricci color cioccolato, gli occhi ambrati e lentiggini sul viso.


Cristina Lewis alzò gli occhi al cielo. -Non so più cosa fare con te! Fila in camera tua!-


-Ehi, guarda che non ho tre anni!-


-Scusate, che cos'è questo casino?- chiese una quindicenne dai corti capelli mori e gli occhi scuri, con una ciocca blu. -Non riesco a vedermi in santa pace Favij-


-Cri mi strilla perché mi sono mangiata la Nutella!- esclamò Zoey, indicando la ragazza più grande, che la fulminò con lo sguardo.


Aicha Moore alzò gli occhi al cielo. -Sei senza speranza Zoey- rise.
Zoey le fece una linguaccia. -Vado  a vedermi Harry Potter- sbuffò, uscendo dalla cucina.


Poco dopo si sentì un: -Ahia! Stupida porta!-


Cristina e Aicha uscirono di corsa e si diressero verso l'amica, che se ne stava riversa a terra, massaggiandosi la fronte e imprecando in maniera molto poco carina contro la porta del corridoio.


Una ragazza, anch'essa di sedici anni arrivò di corsa, le cuffie ancora al collo, seguita da una di quindici anni. La prima aveva gli occhi verdi, i capelli castani raccolti in una coda e due ciocche rosse ai lati, la seconda i capelli lisci e mori, e gli occhi chiari.

 

-Abbiamo sentito Zoey gridare!- fece la prima, Giulia Mason.


-Che cos...- provò a chiedere la seconda, Funny Di Angelo, prima di vedere la riccia per terra e le altre due ragazze che ridevano.


-La porta?- chiese Funny.


-Sì- rise Aicha.


Cri rideva così tanto che le erano venute le lacrime agli occhi.
Anche Giulia e Funny si unirono alla risata, mentre Zoey urlava: -Non c'è niente da ridere!-


-Ma come sei caduta?- chiese Cri.


-Luna mi ha tagliato la strada!-


-È sempre colpa di Luna...- fece Funny.
Luna era il gatto di Zoey, una peste in forma felina, che in quel momento guardava, dall'alto di una sedia, le ragazze che ridevano e protestavano (Zoey).


C'era una gran confusione, e questa confusione attirò l'attenzione della più grande del gruppo, Bianca Mason, sorella maggiore di Giulia, capelli biondi  e occhi verdi.


-Si può sapere cosa state facendo?- chiese la ragazza, arrivando all'improvviso.


-Sorellona!- fece Giulia, con un sorrisone.


-Bianca!- esclamarono le altre, tranne Zoey, che continuava a mugolare.


-Che ci fa Zoey per terra?- chiese la diciassettenne, prendendo la ragazza riccia per le braccia e rimettendola in piedi.


-La porta- fece Funny come risposta.


-Ah-


-E  barattolo di Nut...- cominciò Aicha, prima che Zoey le tappasse la bocca.


Bianca le guardò sospettosa. Poi sorrise. -Mi fate impazzire voi...-

Corrugò la fronte. -Aspettate, ma dov'è Helen?-


-Ah boh- esclamò Zoey -Sai come è fatta-


-Aveva detto qualcosa come: "Non posso stare qui quando là fuori c'è l'apocalisse" e "Vado a picchiare qualcuno"- disse Funny.


-Cose alla Hel- finì Giulia.


Bianca annuì, le labbra strette in un'espressione arrabbiata.


Quei tempi non erano facili, e loro lo sapevano. Ognuna di loro, però, cercava di mascherare l'angoscia a modo suo.


Bianca controllava la situazione, aiutando sua sorella e le sue amiche.


Cri leggeva, aiutava Bianca, e le bastava una parola gentile ma ferma per riportare la calma.


Funny era spigliata e socievole: un sorriso, una battuta e una risata, le bastavano per essere tranquilla.


Zoey si rifugiava nel suo mondo fatato, fatto di cioccolato, pizza, porte troppo basse e bacchette magiche.


Aicha amava la musica, Favij, i videogiochi e la scienza. Adorava tutto ciò riguardasse questo, e quando ne parlava diventava euforica e felice.


Giulia ascoltava musica a tutto volume. Quando aveva la musica con sé, cambiava e diventava ancora più socievole e simpatica di quello che era.


Helen Black, l'ultimo membro del gruppo, non sembrava riuscirci. Moto, musica e allenamenti non la aiutavano ad essere allegra.


In fondo, Helen aveva ragione ad essere così.


Loro si conoscevano da più tempo, e ricordavano ciò che avevano passato.


Helen invece era stata l'ultima arrivata, e per di più non ricordava niente della sua vita passata.


Quello che univa le sette ragazze era la voglia di tornare a essere delle ragazze normali.


Non delle kunoichi.


Ragazze normali.


Un improvviso silenzio era sceso nel rifugio, e le sei non sapevano dove guardare.


Ad un tratto, si sentì bussare, e la porta del rifugio si aprì.


Entrò una ragazza.


Aveva quindici anni, era pallida, aveva i capelli biondo scuro con delle ciocche  e egli occhi castano cioccolato truccati di nero.


-Helen!- la salutarono Aicha, Giulia, Cri, Funny e Zoey.
Helen Black fece segno di "ciao" con la mano.


Poi incrociò lo sguardo di Bianca e si strinse nel cappotto.


-La moto è parcheggiata qua fuori- fece la dark.


-Dove sei stata?- chiese Bianca.


-Non sono affari tuoi- ribatté secca Helen, mentre si levava il cappotto scuro e lo appendeva.


Zoey guardò le altre ragazze. Si sentiva aria di tempesta.
O meglio, di litigio.


Bianca si mise le mani sui fianchi. -Non credo proprio che non siano affari miei, Helen! Hai solo quindici anni, e mi dovresti dire dove vai!-


-Beh, non mi va, ok?!- ringhiò Helen, furiosa.


Odiava che gli altri si facessero gli affari suoi. Era una cosa che detestava con tutta se stessa.


-Helen...- provò a dire Funny.


-Calmati Helen- fece Cri all'amica.


Questa si voltò di scatto. -Maledizione, se sapevo che mi aspettava la predica me ne restavo fuori!-


-Fuori è pericoloso, Helen!- le ricordò Aicha.


Anche Giulia si aggiunse. -Bianca vuole solo che tu stia al sicuro-


Zoey non disse nulla. Non avrebbe saputo che dire.


Helen riprese il cappotto. -Io non voglio stare al sicuro. Perché quando ci alleniamo possiamo uscire ma se mi va non posso?!- protestò.


-Helen, non stiamo dicendo questo...-


-Bianca, smettila di farmi la ramanzina!-


-Non ti sto facendo la ramanzina!-


-Ah no, ma davvero?!-


Tutte conoscevano quanto Helen fosse ribelle,  e quello non era certo il primo litigio tra la loro leader e la loro Testa Calda.


Anzi, spesso erano all'ordine del giorno.


Giulia si ritrovò a pensare a prima: quando erano ragazze spensierate, serene, senza preoccupazioni. Allora i litigi non era così frequenti.
"Perché stanno litigando?" si chiese, la gola secca.


Ad un tratto Zoey sbottò: -Basta litigare, vi prego! O prendo Luna e ve la metto in faccia!-


Quella debole battuta, quel tentativo di alleggerire la situazione non era ben riuscito.


Funny si ritrovò a ridacchiare sotto voce.


Ma per lei era normale ridere.


Cri non sentiva più le voci delle sue due amiche che urlavano l'una contro l'altra. Non sentiva più nulla.


"Come si può passare dall'allegria e demenzialità più assolute alla rabbia e alla tristezza? Come succede?" avrebbe voluto gridare. Ma si limitò a pensarlo.


Aicha chiuse gli occhi, cercando di ignorare tutto. Faceva male vedere e sentire.


Non era giusto. Era colpa di quella maledetta guerra. Erano cambiate, non solo fisicamente, ma anche caratterialmente.
Erano cambiate.


Bianca odiava litigare con le sue amiche.Ma spesso lo faceva.


Con Helen soprattutto.


Si stavano urlando contro.


Le stava venendo da piangere.


-Io me ne vado- dichiarò Helen, mettendosi il cappotto e uscendo, sbattendo la porta.


Un attimo dopo si udì il rombare di un motore.


Bianca si morse un labbro.


Prima erano felici.


Perché ora erano disperate?


Mentre correva sulla moto, Helen si fermò a pensare.


"Non è solo New York che la guerra sta rovinando. Sta rovinando la nostra famiglia"

 



ANGOLO DELLE PAZZE AUTRICI


Tutte: Buonsalve!
Cristina: Ed eccoci qui in una nuova storia, stavolta scritta tutte insieme!
Funny: Scritta a 7 mani e 7 piedi si si XD
Aicha: We are ginius shish
Bianca: Non divagate! Questo fantastico prologo è stato scritto da Hel!
Helen: Si, grazie, grazie. Troppo gentili *Hel si inchina*
Zoey: Vogliamo TANTE RECENSIONI! Tante tante! Sennò vi faccio attaccare da Luna! *Zoey va a prendere la sua gattina*

*Zoey sbatte contro la porta*
Giulia: *Giulia guarda Zoey* Donate una recensione per evitare che Zoey si uccida sbattendo contro qualcosa.

*Zoey torna*
Tutte: Alla prossima!
Baci!
;*

We_Are_A_Family

Cristina

Zoey

Bianca

Funny

Aicha

Giulia

Helen

 

(Con la speciale collaborazione di Luna la gatta)

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Capitolo 2
*** Meeting ***


2
MEETING


Helen era sempre stata una testa calda e questo Cristina lo sapeva bene, ma ogni litigio tra le ragazze le risvegliava un mostro che le divorava il petto.

 

Forse erano i ricordi del passato. Un passato che non esisteva più. Non lo dimostrava molto, ma amava le sue amiche più di qualsiasi altra cosa al mondo e ad ogni “alzata di voce” tra le altre le provocava un misto tra ansia e tristezza che non riusciva più a scacciare. 

 

Si ricordava ancora la notte in cui perse la sua vecchia vita, lei diceva così. Pensava al passato come una monetina di poco valore persa per strada durante una camminata solitaria e considerata un grande tesoro da un bambino qualsiasi di passaggio, ma lei non era più una bambina e non poteva permettersi di interessarsi agli spiccioli. Doveva concentrarsi sul bigliettone più prezioso: il domani. 


Dopotutto, il suo passato era fatto di incubi e nient’altro. Aveva perso i genitori da piccola e una coppia l'aveva presa con sé, ma la trattavano male: botte, insulti e prese in giro erano all’ordine del giorno anche a scuola.

 

Con l’arrivo di Shredder finalmente si liberò di quel peso e trovò una nuova famiglia da amare e proteggere. Scosse la testa per liberarsi da quei pensieri e decise di andare a cercare Helen..
Quella notte non era molto diversa dalle altre: sporca, nauseabonda e trascurata.

 

La ragazza vagava in quella città fantasma con una certa indifferenza, infatti quello scenario post-apocalittico non le faceva né caldo né freddo perché lei lo aveva sempre visto così in un certo senso. 
Sospirò annusando un tanfo insopportabile di carne bruciata e putrefatta e sangue secco.


Ovviamente proveniva dalla discarica dei cadaveri:lì Shredder aveva immagazzinato tutti i cadaveri delle migliaia e migliaia di vittime che lui e il suo esercito avevano ucciso.


“Ma sì dai, tanto Hel se la sa cavare..” pensò avviandosi verso la fonte del cattivo odore.

 
Bianca le aveva ripetuto centinaia di volte di stare alla larga da quel posto, ma era più forte di lei.

 
Ci arrivò in breve tempo e a quella vista si bloccò: tutte quelle vite tranciate per il capriccio di un solo uomo, tutti quei destini bloccati a metà, tutta quell’innocenza rubata...


Le iridi variopinte scorrevano da destra a sinistra, in alto e in basso, da un cadavere all’altro.

 
Sentì urla di dolore e paura rimbombarle nelle orecchie, vide i bambini correre alla disperata ricerca delle loro madri ormai morte, percepì le sensazioni di tutte quelle anime.

 
Si girò e continuò il suo cammino senza voltarsi.

_______________________________________________________________



Stava correndo a perdifiato da un tetto a un altro alla disperata ricerca di Helen.

 

Ormai dovevano essere passate almeno due ore ma niente: non c’era.

“Deve essere tornata a casa..” pensò fermandosi su una trave arrugginita e spezzata di un edificio in costruzione mai ultimata.

 

Come di scatto il suo campanello d’allarme scattò rivelandole una trentina di soldati ninja robotici riuniti attorno a lei con fare poco amichevole.


-Signori, mi concedete questo ballo?- disse preparandosi estraendo due jitte dalla felpa grigia e mettendosi in posizione. Schivava colpi e li restituiva come se niente fosse: parato un giakozuki rispondeva con un mawashigeri ben assestato e l’avversario crollava a terra come un castello di carte, schivato uno yokogeri passava a un doppio affondo, insomma se la cavava.


Solo quando l’ultimo soldato nemico cadde al suolo si accorse di quattro strane figure che la osservavano. Lei si mise subito in posizione di guardia e lo scontro partì.

 
Cristina si sorprese della bravura di quei quattro esseri: continuava a incassare colpi senza possibilità di riscattarsi e finì con la faccia per terra, con una lama puntata alla gola.

 
Alzando lo sguardo incrociò due occhi blu come l’oceano, seri e rassicuranti allo stesso tempo.


-Chi sei tu?- chiese il guerriero, ma Cristina non ne voleva sapere di parlare.


-È inutile! Non ci dirà niente Leo- commentò una voce irritata più in là
-Allora portiamola al rifugio!- propose una voce infantile e simpatica.


-Certo, però lo spieghi tu a Splinter Mikey!- commentò un quarto a fianco dello spadaccino.


-Oh tranquilli ci penso io a farla cantare- disse la stessa voce adirata di poco prima.


Un’ombra si avvicinò alla ragazza con prepotenza e la alzò da terra di peso, facendola sbattere contro il muro di un palazzo vicino e le diede uno schiaffo.


-ALLORA!? CHI SEI!? DIMMELO!- iniziò a urlare quella che sembrava una tartaruga mutante con una fascia rossa, ma la ragazza non si lasciò intimidire e rimase muta.

 
-Facciamo le difficili?- le tirò un forte pugno allo stomaco che la fece piegare e una ginocchiata in pieno viso che la spinse contro il muro con una tale violenza da creparlo.


Il rosso stava per sferrare un altro colpa ma venne fermato:
-ADESSO SMETTILA STAI ESAGERANDO E NON TI AZZARDARE A DIRE NIENTE!- a pronunciare quelle parole era stata la tartaruga dagli occhi blu oceano, lo stesso colore della sua maschera. Si avvicinò alla ragazza riversa al suolo in una pozza rosso scarlatto e la mise seduta.
-Come stai? Riesci a alzarti?- chiese preoccupato.

 

C’era qualcosa di strano in quella ragazza lo sentiva, non aveva cattive intenzioni ed era spaventata a morte.

 
Cristina scosse debolmente il capo in risposta e le altre due tartarughe scattarono.


-Ecco hai visto che hai fatto?- disse quello con la fascia viola.
-Sì! Magari era dalla nostra parte tonto!- concluse quello con la fascia arancione e la voce infantile.


-Portiamola al rifugio- ordinò il blu aiutandola a rialzarsi, ma presto perse i sensi..

________________________________________________________________



Si risvegliò sdraiata su un divano e bendata in più punti.


Era confusa e spaventata. Anche se cercava di fare la dura non lo era per niente! Anzi era peggio di un mocciosetto fifone!

 
Voltando la testa verso sinistra si accorse di due zaffiri che la osservavano e il loro proprietario subito la salutò:


-Ciao! Come stai? Io sono Michelangelo!- disse tutto d’un fiato.
-Lasciala respirare Mikey! Scusa per le bende ma eri conciata maluccio.. ehm io sono Donatello- si presentò timidamente il viola.


-Stai tranquilla non ti faremo del male, vogliamo solo alcune risposte. Io sono Leonardo- la informò il blu con un sorrisetto sulle labbra.


-Quella sottospecie di mutante mal riuscito laggiù invece è Raffaello- commentò Mikey.


-Hai un bel destro Raph- si complimentò la ragazza infilando una mano nella tasca della felpa, dove teneva un localizzatore che attivò in pochi secondi..

 


Intanto...

 


-Ragazze sono tornata!- annunciò Helen con freddezza, rientrando nella tana.


-Hel grazie a Dio! Stai bene?- chiesero Funny e Giulia allo stesso tempo.


-Hel-AHIA!!- disse Zoey sbattendo contro lo stipite della porta del corridoio.


-Ma che avete tutte quante? E dov’è Cri?- chiese Helen, con tono leggermente seccato.


-È uscita a cercarti poco dopo che te ne sei andata, ma non è ancora tornata- disse Bianca.


-STAI SCHERZANDO?! E tu l’hai lasciata andare così?!- sbottò Helen.


-Non sapevo che fosse uscita!- si giustificò Bianca.


-E ti pareva...-


-Oh no, di nuovo no!- sbottarono Giulia, Funny e Zoey.


-Ragazze venite a vedere!!- le chiamò Aicha dal suo laboratorio.


-E’ il localizzatore di Cri!!- disse alle altre indicando il monitor del suo computer.


-Muoviamoci!- ordinò Bianca e le ragazze uscirono dal rifugio…





ANGOLO DELLE PAZZE AUTRICI
Cri: bella a tutti ragazzi!
Aicha: e benvenuti a questo nuovo capitolo!
Helen: noi siamo le pazze autrici
Funny: e abbiamo pubblicato un nuovo capitolo!
Zoey: e io ho sbattuto contro una porta!
Bianca: che c’è di strano?
Cri: comunque, speriamo che il cappy vi sia piaciuto
Giulia: e come al solito lasciate una recensione
Helen: se non avete ancora inserito la storia tra le preferite inseritela 

Funny: e noi ci rivediamo al prossimo capitolo
TUTTE: bella ragazzi!!!
;*


We_Are_A_Family

Cri

Aicha

Giulia

Funny

Zoey

Bianca

Helen

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Capitolo 3
*** Fight in the Sewers ***


3
FIGHT IN THE SEWERS

 


Le kunoichi eseguirono l'ordine di Bianca, ma presto si fermarono. Le ragazze si girarono verso il computer, vedendo la loro leader ancora incollata all'apparecchio elettronico.


-Emh...Bianca andiamo?- chiese Zoey, avvicinandosi all'amica più grande, dandole qualche colpetto nella spalla sperando che l'ascoltasse.


-Questo posto non è un palazzo qualunque, credo che siano le fogne....Umh. ..si credo proprio di si.- borbottò fra sé e sé Bianca, corrucciando la fronte e osservando bene lo schermo. -Credo che ci serva un piano.- finì quest'ultima.


Helen si bloccò di colpo sentendo la parola "piano". Lei era una ribelle e lo sarebbe sempre stato; per lei non esisteva nessuna cosa pianificata o calcolata, no, lei doveva fare tutto in quel momento preciso in cui affrontava la situazione, qualunque essa sia.


-No, io non seguo il tuo piano Bianca. Lavoro da sola- 


Detto questo la bionda si fiondò sulla porta, afferando al volo la giacca, una cintura e la sua inseparabile faretra con arco.

 

Dopo l'uscita di Helen, il rimbombo della moto si fece sentire e, piano a piano, scomparve dalla zona di udito delle ragazze.


Bianca restò immobile; sapeva benissimo del carattere ribelle di Helen e già avevano fatto una bella litigata poco prima, quindi non era il caso di peggiorare le cose in questo modo, litigando.


-Emh..il piano?- fece Giulia, avvicinandosi a Bianca.


-Questo non è un palazzo, è una fogna, quindi avremmo molte vie di fuga e allo stesso tempo molti nascondigli.- riflettè Bianca.- Credo che fare un'imboscata sia una buona idea, ma ci serve un'esca.- finì per poi girarsi verso le altre, scrutandole per vedere chi delle quattro fosse adatta al compito principale del piano.


Tutte fecero un passo indietro, eccetto Funny, che si guardò in giro sperando di non essere l'unica ad esserci cascata.


-Umh....bene Funny! Sei stata scelta complimenti!- esclamò la bionda entusiasta di aver trovato l'esca.


-Sì ne sono onorata.- ringraziò la mora, però prima di non aver dato uno sguardo omicida verso le altre, che quest'ultime le avevano rinfacciato una linguaccia.


-Bene allora il piano sarà questo...- Bianca iniziò a spiegare l'imboscata alle ragazze, come si dovrebbe essere svolta, che armi avrebbero dovuto usare e soppratutto le coppie di combattimento: Zoey, con l'arco e la Xiphos doveva fare coppia con Giulia, questa possedeva la mankiri-gusari, una catena lunga con due pesi alle estremità, e dei Sai come arma di difesa; questi, se usati nella mani giuste, potevano diventare molto pericolosi.

 
L'ultima coppia invece era Aicha, con i kama, in coppia con Funny, che possedeva dei kunai e una balestra. Bianca, l'unica rimasta, avrebbe analizzato la situazione stando nascosta nel buio e uscendo in caso di emergenza in cui si sarebbero trovate in difficoltà.


-Capito tutto?- chiese Bianca, guardando una per una le altre: Aicha era intenzionata a salvare l'amica, Zoey tutt'altro, lucidava con felicità l'arco e preparava le frecce, Giulia invece aveva un ghigno stampato in volto e l'ultima Funny aveva l'aria impaurita.


-Dai Funny! Non essere così fifona!- la incoraggiò Aicha alzando un pugno in aria, segno di coraggio.


-Lo dice quella che non lo fa.- fece sottovoce la mora, ancora spaventata.


-Avete preso le armi?- chiese Bianca iniziando ad incamminarsi verso la porta dove le avrebbero condotte verso l'amica . Tutte annuirono e la seguirono.


_______________________________________________________________



Helen fermò la moto di scatto. Si era avvicinata moltissimo al punto dove Cri si trovava.

 

Scese dal veicolo e continuò a piedi: se avrebbe continuato con la moto l'avrebbero sentita, e questo lei non lo voleva, doveva essere il più possibile silenzionsa, così da sfruttare questo suo vantaggio per colpire i rapitori dell'amica.


Riuscì ad arrivare alla fogna dove era tenuta la sua amica.
La bionda si mise in punta di piedi, ormai sentiva delle voci maschili e una femminile.

 
"Cri!" pensò Helen.


-Uffa! Ma dovete farmi per forza il quarto grado?!- sbottò la voce femminile. Questa apparteneva a Cri, si, era la sua inconfondibile voce.


Helen si avvicinò silenziosamente al rifugio, di quel che erano di appartenenza a delle tartarughe giganti, che stavano intorno a Cri faccendole alcune domande. La bionda percepì un rumore e, come un fulmine, saltò verso una grata nel soffitto, restandoci appesa.
-Vai Funny!- esclamò qualcuno sottovoce.

 
-Sì va bene vado.- fece Funny, estraendo un kunai.


La mora incominciò a camminare silenziosamente verso il rifugio, nascondendosi qualche volta dietro la prima cosa che le capitava. 
Appena giunta dietro le tartarughe, Funny si buttò addosso a quella che sembrava la più forte.


-Un intrusa!- gridò infuriato la tartaruga rossa. Prese la ragazza e la butto a terra, per poi fissandola a lungo.


-No!- esclamò Helen buttandosi anche lei sulla tartaruga rossa.


-Ma quante c'è ne sono?!- Sì lamentò questo cercando di disarcionarla in qualche modo.


-Ora!- gridò Funny.


Aicha corse verso la mora aiutandola ad alzarsi e partendo all'attacco verso la tartaruga viola, mentre Zoey e Giulia si buttarono all'attacco, la prima contro una tartaruga arancione mentre l'ultima contro una blu.


Anche Bianca si unì al combattimento, aiutando Zoey che aveva difficoltà a colpire la tartaruga arancione.
Funny, in tutto questo, se ne stava a girare i pollici, finché Aicha non tirò un calcio alla tartaruga viola e questo finì sopra la povera ragazza, schiacciandola del tutto.


-Soffoco!- fece la mora, cercando di respirare.


-È stata lei non io!- esclamò la tartaruga viola alzandosi e riprendendo il combattimento contro Aicha.


Cri intanto cercava di fermarli, gridando che erano amici, ma tutte erano troppo impegnate nel combattimento.


Helen schivò un pugno della tartaruga rossa con abilità e gli rifilò un calcio in pieno piastrone faccendo sì che la tartaruga era costretta a indietreggiare, Bianca intrappolava la tartaruga arancione così che Zoey lo potesse colpire, Aicha armeggiava i kama, cercando di spezzare il bastone alla tartaruga viola e per ultima Giulia legò come un salame la tartaruga blu, tutta soddisfatta.


-Funny vieni!- richiamò Cri, ferma e immobile nel divano piena zeppa di bende in tutto il corpo.


La mora si avvicinò a Cri, sgranando gli occhi vedendo le numerose bende che portava.


-Ti spiego dopo. Ora devi fermare il combattimento visto che non mi sentono, loro sono amici, sono anche loro contro Sheddrer, e poi si sa, ho un talento naturale nel cacciarmi nei guai.- fece Cri, suscitando una piccola risata da parte di Funny per la battuta finale.


Neanche il tempo di girarsi che Helen venne scaraventata verso il muro dal rosso, provocando un tonfo che tutti sentirono.

 

-Tu! Hai osato scaraventare Helen nel muro! Brutto pezzo di....- Giulia non finì la frase che partì all'attacco contro la tartaruga rossa, scatenando un grand trambusto.


-Cos'è questa confusione?- 

 

Una entrò nella stanza, faccendo cessare qualsiasi combattimento in corso.


-Maestro Splinter! - esclamarono all'unisono le tartarughe.

 



Angolo delle pazze autrici: 

Tutte: E ciao a tutti amici noi siamo le pazze autrici e siamo qui in un nuovo capitolo!
Funny: Siamo molto veloci ad aggiornare!
Cri: E anche a fare pazzie!
Zoey: Lasciate tante recensioni!
Aicha: Sennò niente pizza!
Helen: Vi ricordiamo che qui c'è la gattina di Zoey!
Giulia: Luna è molto pericolosa
Bianca: Quindi state attente o vi graffia e vi guarda male
Tutte: Quindi commentate!

;*

We_Are_A_Family

Cri

Funny

Zoey

Aicha

Bianca

Giulia

Helen

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Capitolo 4
*** New Friends ***


4
NEW FRIENDS

 



Zoey sbatté le palpebre perplessa.


Ormai era abituata ai mutanti, da quando era iniziata la guerra contro Sheredder ne avevano visti a centinaia, sebbene tutti malvagi. Questi erano buoni, ma di certo non si aspettava che si facessero intimidire così da un topo.

 

Un topo gigante a dir la verità.


-Siamo stati attaccati, Sensei- disse il blu divincolandosi e guardando male Giulia.


-Voi avete rapito la nostra amica!- urlò Helen arrabbiata mentre si alzava. Nessuno poteva toccare la sua famiglia.


-Non mi hanno rapita! È da mezz'ora che cerco di dirvelo!- disse Cri mentre Funny annuiva.


-Oh... Allora abbiamo sbagliato... Perché non ce l'hai detto prima Cri?-  chiese Zoey guardandola, la Xiphos ancora stretta nelle mani ma stavolta abbassata.


-Non mi ascoltavate!- si giustificò lei.


-Credo vi dobbiamo delle scuse.- Bianca si diresse verso il blu per liberarlo quando il rosso le si parò davanti.


-Non mi fido di voi! Andatevene!-


-Raffaello! Silenzio! Chi siete voi, ragazze?- Disse calmo l'anziano topo, che finora era rimasto senza aprire bocca.


Le sette fanciulle si guardarono, indecise sul da farsi.


-Io sono Bianca, loro sono le mie amiche, Aicha, Funny, Giulia, Helen e Zoey. Cristina già la conoscete.- disse la più grande indicando le altre.


Helen sbuffò, mentre Zoey sorrideva.


-E voi? Chi siete?- Chiede Aicha guardandoli con le braccia incrociate sotto il seno.


-Non sono affari vostri!-


-Basta Raph! Io sono Leonardo.- disse il blu che intanto era stato liberato da quello con la maschera viola.


-Io sono Donatello- fece il viola.


-Io sono Michelangelo ma potete chiamarmi Mikey!- esclamò allegro l'arancione. -Quello lì brutto e cattivo invece è Raffaello.-

-MIKEY!!!-

 

Le ragazze ridacchiarono, finalmente più tranquille.


-Dovete scusarci, è che non abbiamo incontrato spesso dei mutanti buoni.- disse Zoey.
-Non siamo molti purtroppo, nessuno ha il coraggio o la voglia di ribellarsi a Sheredder.- spiegò Donnie.


-Non importa. Riusciremo a sconfiggerlo da soli, siamo ninja no?- 
disse Leo rinfoderando le katane.


-Vogliamo aiutarvi!- annunciò Zoey. Se avessero vinto questa guerra avrebbero potuto smettere di nascondersi.


-Non abbiamo bisogno dell'aiuto di un branco di mocciose!- sbottò Raph. Lo sguardo di Zoey si indurì.


-Mo-mocciose? Non non siamo delle mocciose!- urlò, il viso arrossato dalla rabbia e le mani strette a pugno.


Le ragazze sbiancarono capendo cosa stava per succedere e mentre loro cercavano di nascondersi una dietro l'altra un cuscino esplose per poi venir seguito dalla TV.


I cinque mutanti erano abbastanza sconvolti.


Zoey spalancò gli occhi realizzando ciò che era successo, indietreggio di un passo per poi correre via.


-Ma dove va?! Quella stronza ci ha fatto esplodere la TV!-

 

-RAFFAELLO!-


Helen guardo infuriata il mutante dalla maschera rossa. -Tu! Brutto bastardo come ti sei permesso?! È colpa tua se la vostra stupida TV è esplosa! Perché l'hai trattata così, idiota?!-


Raph se ne stette in silenzio.


-La... La mia TV...- balbettò Mikey guardando la bruciatura dove un tempo si trovava l'amato apparecchio. Aicha scosse la testa. -Vado a cercarla.- disse.


__________________________________________________________________________________________________________________



Zoey si sedette a terra esausta, e posò la testa sulle ginocchia.


Proprio non riusciva a capire il motivo: anche le sue amiche, che ormai erano come sorelle maggiori, avevano dei poteri ma loro non facevano esplodere oggetti a caso quando si arrabbiavano.


Tranne Helen che...ma questa era un'altra faccenda.


Perdeva il controllo troppo facilmente, e ogni volta avevano qualche oggetto in meno in casa.

 
Un piccolo commento sbagliato e... BOOM!


Addio mobile.


Ad un tratto sentì dei passi e qualcuno si sedette vicino a lei.


Era Aicha.


-Vattene.-


-No-


-Con te intorno non riesco a calmarmi Chou... Voglio stare sola.-


-Zoey non fare la bambina!-


-Non sono una bambina!- disse Zoey. Era la più piccola del loro gruppo, anche se di pochi giorni, e questo le faceva odiare l'essere definita piccola.


-Ok, dimostralo. Ora torniamo indietro e ti scusi per aver fatto esplodere la TV. Ok?- disse Aicha alzandosi e tendendole la mano.

 

Zoey annuì e gliela prese, sebbene ancora titubante, e insieme si diressero verso il rifugio dei loro nuovi amici.



Angolo delle pazze autrici:
Tutte: Buonsalve mondo!
Zoey: Questo bellissimo (orribile) chappy l'ho scritto io! 
Cri: E allora? Io ho scritto il 2 ma nessuno l'ha detto!
Funny: E io il 3!
Bianca: Non litigate nelle note!
Helen: Ecco! Sennò viene voi sapete chi!
Zoey: Voldemort?
Aicha: Non lui, genio! Va beh, ho capito, i 10 a scuola li compri.
Giulia: Cos'altro dovevamo dire?
Tutte: RECENSITE!
Zoey
Funny
Cri
Aicha
Giulia
Bianca
Helen

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Capitolo 5
*** Discussion ***


5
Discussion

Aicha tornò con Zoey, che sembrava essersi calmata.

-Potete aiutarci con la guerra contro Shredder?- chiese Aicha.
-No- Rispose secco la tartaruga in blu.
-Abbiamo già combattuto contro Shredder...lui è troppo forte. Non è possibile.-
-Ma se uniremo le nostre forze potremmo farcela- insistette Giulia.
-Ma sei sorda?! Hai sentito quello che abbiamo detto?! NO È NO!!!- le urlò contro la tartaruga dalla fascia rossa infuriato.
-Senti intanto ci sento benissimo e calma i bollenti spiriti.- gli rispose Giulia iniziando a incavolarsi.
-COSA?! Senti mocciosa non so chi ti credi di essere ma questa è casa nostra quindi tu e le tue amichette dovete smammare.- Giulia strinse i pugni.
- Oh oh sta per esplodere.- disse Zoey.

Le ragazze si rifugiarono di nuovo, stavolta però dietro Helen, che invece era indifferente e con le braccia conserte.

Giulia si stava arrabbiando, e se lo faceva poteva arrivare al livello di Helen. La ragazza dalle ciocche rosse schioccó le dita e sopra la tartaruga dalla maschera rossa comparve un secchio pieno d'acqua ghiacciata che si rovesciò su di lui.
-COME HAI OSATO?!!!- urlò Raffaello trattenuto dai fratelli, che cercavano di evitare che uccidesse qualcuno.
-Raffaello!- lo rimproveró il saggio topo.
- Senti brutto coso, noi volevamo solo chiedervi una mano ma tu ti sei messo a urlare come una gallina starnazzante dandoci delle mocciose! Dovevi aspettartelo che una di noi avrebbe reagito male!- disse Helen
-Però non c'era bisogno che la mocciosetta mi buttasse l'acqua addosso!! E poi da dove è uscito quel secchio!?-

Giulia stava per ribattere ma Zoey, Aicha e le altre la bloccarono.

-Primo, noi non siamo delle mocciose.- disse Funny.
-Secondo, noi abbiamo dei poteri speciali- disse Cri.
-E terzo, noi vogliamo fermare Shredder a differenza vostra!!- urlò Giulia che per un attimo si era liberata
-Se solo voi ci aiutaste forse insieme riusciremo a fermarlo per sempre. Riusciremo a salvare quelle povere persone che si nascondono per non essere prese. Potremmo far tornare New York quella di un tempo. Noi combatteremo fino alla fine, speravamo di aver trovato qualcuno che ci poteva aiutare...ma evidentemente ci siamo sbagliate.-

Le 7 ragazze si iniziarono a incamminare verso l'uscita, Cri veniva aiutata da Funny e Bianca.

-Vi lasceremo alcuni nostri numeri in caso cambiaste idea. Helen, Giulia, Aicha, Zoey lasciate i vostri numeri.-
-COSA?!- urlarono in coro Helen e Giulia.
-Dai non fate le bambine dell'asilo- disse Bianca.

Zoey lasciò il suo numero alla tartaruga dalla benda arancione che gli diede il suo, Aicha lo lasciò alla tartaruga dalla benda viola. Helen doveva lasciare il numero alla tartaruga dalla benda rossa e Giulia a quella dalla fascia blu.

-Io a questo sottospecie di lucertola il mio numero non glielo do!!!!- gridò Helen.
-Sottospecie di lucertola a chi?!-
-Basta litigare!- la rimproveró Bianca -Giulia dai tu il tuo numero a Raffaello, Hel tu dallo a Leonardo- le ragazze ubbidirono.


 
Angolo delle pazze Autrici
Tutte: Salve a tutti!
Cri:Scusateci per il ritardo 
Funny:Abbiamo avuto dei piccoli problemi tecnici
Zoey:Ma ora siamo qui!!
Giulia: Con un chappy scritto dalla sottoscritta
Bianca: Vogliamo tante recensioni 
Helen: E attenti se non recensite 
Aicha: Qui c'è Luna, ed è pericolosa
Luna: Miao
Tutte: Ci rivediamo al prossimo capitolo
;*

We_Are_A_Family
Giulia
Helen
Zoey
Aicha
Funny
Bianca
Cri

 

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Capitolo 6
*** First friendship ***


Stavano tornando al rifugio. Aicha passò tutto il tempo con il telefono, cercardo di spiare il mutante dalla maschera viola utilizzando il numero che gli aveva dato.
-Allora, se utilizzo quest'app, ho la possibilità di mettere una password per spiarlo.- parlò tra se e se la mora.
-Non ho capito niente.- disse Funny grattandosi la testa confusa.
-Funny, nessuno la capisce quando si trova nel suo mondo tecnologico.- aggiunse Cristina.
-Che noiose ! Prima di tutto, sto cercando di spiare quei tipi strani con il numero del viola.- si giustificò Aicha.
-Adesso spiandolo, si scopre che gli piace e si crea il putiferio tra i due gruppi.- scherzò Zoey.
-Non mi piacerà mai.- rispose schifata la mora.
Arrivarono al rifugio, fu una giornata stancante.
Bianca medicò Cristina, Helen e Giulia andarono ad allenarsi, Zoey e Funny a mangiarsi la nutella mentre quest'ultima guardava FaviJ.
Aicha andò in camera, prese il tablet e si mise a guardare Ilvostrocarodexter, mentre cercava di spiare i mutanti.
-Una password... l'aiuto dice "un mese dell'anno"...-
Provò tutti i mesi e quando scrisse "April" riuscì ad accedere al cellulare del mutante.
La prima cosa che vide fu proprio lui.
- Donnie!!! Vieni a giocare con noi ai videogiochi.- gridò il mutante dalla fascia arancione.
-Lasciami stare Mikey!- rispose Donnie.
-Uffa ! Ok, Donnie ...- disse dispiaciuto Mikey.
Vide il mutante usare il telefono.
-Ma che cazz ...- parlò Donnie.
-Che c'è Don ?- chiese Leonardo.
-Niente.- rispose, si alzò, e andò in camera.
-Ok, perchè mi spii?- Chiese serio Donatello.
-Cosa?! Come mi hai scoperto?-
-Ho un app fatta da me apposta per rintracciare le persone che mi spiano.- si vantò il viola.
-Notevole, ti piace la tecnologia come a me?-
-Sì. Allora, sei una hacker? È stato difficile trovarti.-
-Non mi piace vantarmi, ma sì.-
Il mutante e la ragazza parlarono svariate ore sulle loro passioni in comune.
La mora era affascinata dal viola, e non si poteva dire che lui non ricambiava.
Poi le amiche di lei entrarono e bloccò il telefono per non far notare che parlava con lui.
-Cara nerd, scoperto qualcosa?- chiese Helen.
-Ehm... No. Solo che loro sono dei ragazzi che fanno le nostre stesse attività.-
-Ah, allora continua Chou.- disse Bianca e se ne andarono.
-Scusa Donatello, ma è meglio se non scoprono che vado d'accordo con uno di voi.- Disse con di nuovo il cellulare in mano.
-Perchè?- chiese il mutante.
-Non andate a genio a loro, poi te sei finita addosso a Funny.-
-Mi dispiace ancora per la tua amica.-
-Sono stata io a spingerti, è colpa mia.-
-Che ne dici di incontrarci tra poco?-
-Sì, dai. Arrivo all'ingresso del vostro rifugio e andiamo un po' più lontano.-
-Ok, ci vediamo lì.-
La mora si preparò e cercò di uscire, ma la più grande la notò.
-Dove cerchi di andare?- chiese severa la leader.
-Ehm... Voglio fare un giro da sola.- cercò una scusa Aicha.
-Aicha non mi stai mentendo vero?-
-No, no!-
-Vai allora, ma stai attenta!-
-Grazie Bianca.- l'abbracciò e se ne andò.
Angolo delle pazze Autrici
Zoey: ecco il nuovo capitolo scritto dalla nostra Aicha
Aicha: ecco perché è uno schifo
Funny: questa è autostima
Helen: in questo capitolo si crea la prima amicizia fra i due gruppi
Bianca: saranno visti di buon occhio
Cri: ha cinque recensioni nuovo capitolo
Giulia: non prendiamo ci in giro, facciamo il prossimo capitolo comunque
Tutte: quindi ciriciao gente
;*
We_Are_A_Family
Aicha
Helen
Zoey

Giulia
Funny
Bianca
Cri

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Capitolo 7
*** Leaders ***


7
LEADERS


-Dove cerchi di andare?- chiese severa la leader.


-Ehm... Voglio fare un giro da sola.- cercò una scusa Aicha.


-Aicha non mi stai mentendo vero?-


-No, no!-


-Vai allora, ma stai attenta!-


-Grazie Bianca.- 


La abbracciò e se ne andò.


-Giulia!- chiamó Bianca non appena Aicha chiuse la porta.


La sorellina arrivò immediatamente.


-Che c'è sorellona? Sembri preoccupata- disse la castana.


-Aicha è uscita,ma ho il presentimento che non me l'abbia raccontata giusta. 
La cena è già pronta,tieni Zoey lontano dalla Nutella e dalle caramelle. Vi voglio a letto tra un'ora e mezza. Intesi?-


-Certo mamma- rispose Giulia,sorridendo alla sorella maggiore, che la fulminò con un'occhiataccia.


-Non so quando tornerò, perciò evitate di distruggere tutto. Non far alzare Cri. È esentata dagli allenamenti,e se Hel esce o fa una delle sue solite cavolate,  fammi uno squillo-


-Ai suoi ordini, generale Mason- ridacchiò Giulia, eseguendo il saluto militare.


La sorella sbuffò, divertita. -A dopo-

-Ciao- Giulia tornò dalle altre a spiegare le istruzioni lasciategli da Bianca,mentre quest'ultima, presa la giacca, uscì alla ricerca dell'amica.


________________________________________________________________


-Hey Braniac che combini? Apri genietto!- 


La porta del laboratorio di Donnie fu quasi buttata giù a suon di calci,quando Raph si accorse che questa era aperta.


-Hey genio?- chiese il rosso chinando la testa di lato. Sul volto oliva era stampato un sorriso ebete.


-T..ti senti bene?- riprovò il focoso,stranito da quell'espressione sognante.


-Va tutto benissimo-sussurrò il viola.


-Oddio non è che il vapore di una di quelle tue provette ti ha dato al cervello?-


-No sciocchino!- ribatté il viola, con dolcezza.


Raffaello sgranò gli occhi. -"Sciocchino"? Ti sei drogato?!-


Donatello sbuffò, e agitò una mano. -Dai Raph non dire assurdità!!! So benissimo che quella roba fa malissimo. Sono solo...felice-


Raph alzò le spalle. -Felice? Beh okay,se lo dici tu- disse.


-Vorrei andare alla discarica per vedere se trovo qualcosa di utile,magari rimedio una nuova tv- aggiunse poi il genio alzandosi.


-Quelle mocciosette!- ringhiò il rosso -Hanno messo piede qua dentro per neanche mezz'ora e ci hanno fatto esplodere la tv ed un cuscino! Li troviamo tutti noi i pazzi!!!-


-Va a sfogarti sul sacco da boxe,quello è ancora intatto. Io vado,di agli altri che torno tra un'oretta o un po' di più- fece Donatello, indicandogli l'uscita.


-D'accordo Braniac- acconsentì la testa calda.


Il viola prese un giacchetto di pelle nera trovata qualche tempo fa e si apprestò ad uscire.


Peccato che ad un metro dalla porta la voce di Leo lo fermò.


-Dove credi di andare?- chiese il leader in blu avvicinandosi al fratellino.


-A...alla discarica a cercare qualcosa di utile- balbettò l'altro.


-Non ci sei andato ieri?- chiese il blu, sospettoso.


-Beh...ecco sai...mi servono...materiali,già mi servono dei materiali per riparare la tv- svicolò Donnie.


Leo sembrò pensarci. -Mhmm...okay vai,ma fa attenzione,va bene?- disse.


-Super bene...ehmmm...allora ciao- disse il genio, arrossendo.


Donnie uscì,ed appena fi fu allontanato di qualche metro il leader lo seguì,poco convinto dalla spiegazione di suo fratello.


________________________________________________________________


Leo e Bianca stavano seguendo rispettivamente Donnie e Aicha da più di venti minuti,quando,avendo mirato allo stesso nascondiglio,si ritrovarono a sbattersi addosso.


Passati i primi istanti di shock, i due si guardarono sospettosi.


-Volevate fare un'imboscata a mio/a fratello/sorella?- chiesero in coro.


-Rispondi- le loro voci si sovrapposero nuovamente.


-Ho domandato prima io- 


Si guardarono. Continuavano a dire le stesse cose.


-Okay,parla prima tu- propose Leonardo.


-Che stavi facendo?- chiese Bianca ancora sospettosa.


-Seguivo mio fratello,tu?-


-Seguivo mia sorella-


-Siete tutte sorelle?- chiese la tartaruga in blu.


-Io e Giulia, la castana con le ciocche rosse, siamo sorelle di sangue,ma considero anche le altre ragazze mie sorelline. Non puoi sapere che fatica essere la più grande- esclamò la bionda.


-Anche io sono il maggiore.- replicò il blu -E ti assicuro che non è facile avere i miei fratelli in giro. Mikey mangia solo pizza e vive davanti ai videogame,Donnie non esce dal suo laboratorio neanche sotto bombardamenti,e Raph non sa fare altro se non disobbedirmi-


Bianca ridacchiò.

-Permettimi...- disse -Vivo con sei ragazze che, per quanto io ami, quando vogliono sanno come mandarmi al manicomio.

 
Zoey non va d'accordo con le porte,vivrebbe solo di pizza e Nutella ed è fermamente convinta che la nostra gatta, Luna, voglia ucciderla.


Helen passa un giorno si e l'altro pure a fare la ribelle, a scappare di casa e a disobbedire a qualsiasi ordine.


Aicha vive davanti ai computer,è più probabile che Cristo scenda in terra che qualcuno riesca a staccare Funny dai video di Favij.  Se vuoi provare a convincere Giulia ad abbassare il volume delle casse,mettiti l'anima in pace: non ci riuscirai.


Cristina vive immersa nei libri e neanche le cannonate riescono a riportarla alla realtà- elencò la ragazza.


Era bello poter sfogarsi con qualcuno che la capisse.


Leo alzò le braccia in segno di resa. -Okay hai vinto. Certo che sei una chiacchierona. Quando inizi a parlare non ti fermi più- ridacchiò.


-Stai ridendo di me?- chiese fingendosi arrabbiata la diciassettenne.


-Giusto un po'-


I due risero ancora un po',poi controllarono il fratello e la sorella.

 
Aicha e Donnie ridevano,chiacchierando di programmi vari.


-Direi che non c'è nulla di cui preoccuparsi,non siete poi tanto male tartarughe- acconsentì Bianca.

-Neanche voi-


-Ci rivediamo in giro-

 
-Alla prossima seduta psichiatrica-


Bianca gli fece una linguaccia. -Ma non so...mi è venuta un'improvvisa voglia di brodo di tartaruga...- scherzò.

 
-Allora meglio che io sparisca-


-Fai bene...ciao- la ragazza con un agile salto sparì tra le ombre delle fogne,pronta a tornare a casa,con un sorriso stampato in faccia.


Aveva trovato un amico che la capisse.

 


L'ANGOLO DELLE PAZZE AUTRICI
Cri: Salve a tutti!
Giulia: Vi presentiamo il nuovo chappy!
Bianca: Scritto dalla qui presente me.
Funny: Vi è piaciuto? Speriamo di sì.
Helen: È normale che ho sentito taaanta gelosia nel leggere questo chappy?
Zoey: Sì...perché sei innamorata cotta persa di Leo...
Helen: -_-
Aicha: Comunicazione di servizio. Helen da domani sarà in camposcuola fino a venerdì, e nel caso non avesse il Wi-Fi, non potrà aggiornare!

Tutte: Recensite!
We_Are_A_Family.
Zoey
Giulia
Funny
Cri
Bianca
Aicha
Helen

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Capitolo 8
*** Night ***


8
NIGHT



Helen era in camera sua, a suonare un paio di note sulla tastiera, e con gli auricolari nelle orecchie, seduta sul letto, apparentemente assorta dal suo mondo.


Fu così che la vide Giulia, quando si sporse dalla porta per controllarla.
La castana guardò l'amica: aveva gli occhi chiusi, come se non le importasse di ciò che faceva, e le sue dita correvano sui tasti, seguendo la melodia che stava ascoltando.


Sembrava tranquilla.


Ma sembrava.


Sapeva benissimo com'era Helen: una ragazza chiusa, testarda, dura, poco incline a seguire gli ordini. Ma sapeva anche che questo suo particolare carattere era solo una maschera.


O perlomeno, lo sentiva. Tutte loro, infatti, erano così unite che avevano una specie di legame empatico, fino a quasi potersi parlare mentalmente.


Grazie a ciò aveva sentito un soffio dell'enorme paura che abitava nel cuore della bionda.


La guardò dolcemente. -Hel- esclamò, a voce abbastanza alta da farsi sentire nonostante il rumore del pianoforte.


La ragazza tolse gli auricolari dalle orecchie e smise di suonare. -Cosa c'è?- chiese, brusca.


-Bianca è appena tornata-


-Bene-


Si rivoltò e rimise le cuffie.


Giulia sospirò e uscì.


Quando Giulia se ne fu andata, Helen spense la musica.


Si buttò sul letto con un sospiro. Era stanca.
Chiuse gli occhi.


Non capiva perché doveva essere così diversa. Le altre ragazze sapevano divertirsi, vivere, combattere, collaborare come un gruppo.


Lei no.


Preferiva fare tutto di testa sua, senza curarsi delle conseguenze.


Lo aveva sempre fatto, da quando, anni prima, l'avevano trovata in un vicolo, priva di alcun ricordo, ma con nel corpo segni di torture ed esperimenti.


Uno di quei segni era evidente e terribile: una cicatrice, lunga, pallida e sottile, che le solcava la guancia sinistra.


Altri erano i tatuaggi: uno a forma di fulmine sul polso sinistro, uno a forma di stella sulla mano destra, e sulla clavicola sinistra tre uccelli in volo.


Tutti apparentemente innocui, ma che nascondevano ferite, marchi e ustioni terribili.


Helen odiava non avere ricordi. Le sembrava di non avere un pezzo di sé stessa.


Si guardò intorno. La sua piccola camera, che sembrava tanto accogliente, parve farsi più piccola e stretta.


"Ho bisogno d'aria" pensò.


Ma non poteva uscire come faceva di solito. Le altre non glielo avrebbero permesso.


Sbuffò.


Poi ebbe l'illuminazione.


"La finestra!"


Da piccola usava sempre la finestra come via di fuga.


Anche se parlare di finestra era esagerato, visto che si trovavano nelle fogne.


Era più che altro un buco che sbucava in superficie, esattamente dove parcheggiava di solito la moto, in un vecchio parcheggio abbandonato.


Si alzò in piedi. Il buco era piuttosto alto, ma per Helen era un giochetto da ragazzi.


Prese la spada, l'arco e le frecce, i kunai e la pistola.


A nessuna delle sue amiche piaceva quell'arma, ma Helen ormai trovava quasi rassicurante sentire il calcio dell'arma sotto la pelle delle mani.


Poi chiuse gli occhi e si concentrò. Poco dopo era diventata un piccolo pipistrello, che volò via attraverso buco.


Una volta in superficie, e dopo essersi assicurata che non ci fosse nessun nemico nelle vicinanze, riprese le sue sembianze umane e saltò in sella alla moto.

_______________________________________________________________



-DI NUOVO?!-


Funny era andata a chiamare Helen per la cena, ma, avendo trovato la stanza vuota, era andata a riferire a Bianca che la ragazza era scappata.


La mora abbassò lo sguardo. -Sì- fece -Di nuovo-


Bianca alzò gli occhi al cielo. Avrebbe tanto voluto spaccare qualcosa.
Dalla schiena cominciarono a spuntare aculei trasparenti e oro.


-Bianca...- fece Cri, ancora stesa sul divano. -Calmati-


La ragazza prese un respiro profondo. Gli aculei sparirono. -Sono calma-


-Che facciamo con Hel?- chiese Zoey, cercando di allontanare Luna con un calcio.


Bianca incrocio le braccia sul petto. -Lasciamola andare. Ma appena torna, oh, appena torna mi sentirà!-

_______________________________________________________________



L'unico rumore che si sentiva per e strade della città deserta era il rumore del motore della moto di Helen.


I capelli biondi della ragazza erano raccolti sotto un casco nero, così da non essere riconosciuta.


Mentre stringeva i manici del manubrio, le venne un'improvvisa rabbia.
New York era la sua città.


E l'avevano distrutta.


Non parlava degli edifici o delle strade. Quelli di potevano ricostruire.
Parlava degli animi dei superstiti, così feriti da aver perso il senno.


Vedeva esseri umani distrutti dalla fame, dalle angherie, dalle droghe e dalle torture.


Strinse così forte i freni del veicolo che le nocche le diventarono bianche.


Si fermò in mezzo al nulla, sotto la pioggia battente.


C'era un bambino di circa otto anni.


Scese dalla moto, e gli si avvicinò.


Aveva due grandi occhioni color del mare, e i capelli castani sparati in aria. Si guardava intorno con sguardo terrorizzato, e quando vide la ragazza indietreggiò.


-C...- provò a dire. Ma la voce non usciva.


Helen gli prese una mano. -Sono tua amica.- disse semplicemente.
Il bambino tremava ancora.


La ragazza sospirò e si levò il casco.


I capelli dorati le caddero sulle spalle, e gli occhi castani screziati di oro fissarono quelli chiari del bambino. -Io sono Helen- fece -E tu come ti chiami?-


-Li...Liam- balbettò lui. Poi la indicò. -Tu...Tu assomigli alla ragazza che mi ha portato via la mamma!- esclamò.


Helen lo guardò sorpresa. -Davvero?- chiese.


Liam annuì. -Ma tu sei più carina di lei. Aveva...aveva corti...corti capelli neri e occhi...gli occhi erano come i tuoi ma...Ma più chiari.- mormorò. -Dov'è la mia mamma?- domandò.


Il cuore di ghiaccio della ragazza si crepò leggermente.


Gli accarezzò la testolina bruna. -Va' tutto bene, piccolo. Ti porterò al sicuro...- sussurrò.


Ad un tratto, un suono assordante colpì i timpani della ragazza, facendola cadere al suolo, le mani premute sulle orecchie.


Poi qualcosa la colpì, e un dolore lancinante le esplose nel fianco.
La vista le si annebbiò, e l'ultima cosa che vide fu il bambino che tremolava e spariva.

Una trappola.


_______________________________________________________________



Leonardo stava tornando a casa, dopo aver parlato con Bianca. Quella ragazza, in fondo, non era male.


Era simpatica, sveglia e sapeva cosa voleva dire fare il leader.


Le ragazze gli erano sembrate molto particolari già da quando aveva incontrato Cristina.


Ognuna di loro era diversa, ma era nella loro diversità che trovavano la loro forza.


Bianca: misurata, responsabile e decisa.


Giulia: dolce, disponibile, testarda e grintosa.


Zoey: pasticciona, buffa, ma anche molto intelligente.


Cri: dolce, simpatica, allegra e coraggiosa.


Funny: allegra, spiritosa, sempre pronta a sorridere.


Aicha: gentile, simpatica, intelligente e cocciuta.


L'unica che non aveva inquadrato era la bionda vestita di nero. Gli era sembrata, in primis, una specie di Raph al femminile. Solo dopo aveva intuito che c'era qualcos'altro.


Qualcosa di strano, un segreto che non avrebbe rivelato a nessuno.


Leo si fermò sul cornicione di un palazzo, uno dei pochi non completamente distrutti, e guardò il cielo notturno.


Quella notte le stelle brillavano, come non facevano da tempo. Gli erano mancate.


Anni prima, quando era ancora un bambino, il maestro Splinter lo portava sui tetti con il vecchio telescopio che avevano in casa.


Sia il maestro che Leo amavano i misteri dell'Universo, e anche stare da soli a fissare la volta celeste per loro era ciò che di più bello potesse esserci.


Di solito uscivano quando era notte, e Raph, Donnie e Mikey dormivano.


Ma Leo ricordava che una notte Mikey si era svegliato e non trovandoli più si era messo a piangere, pensando che fossero stati rapiti dagli alieni.


Il blu sorrise al ricordo. Erano bei tempi quelli.


Niente battaglie, solo sorrisi e pace.


Mentre pensava a questo, sentì un grido squarciare la tranquillità della notte.


Scattò in piedi, sguainò la katana e corse verso il punto da cui venivano le urla.


Lì, in un vicolo, una ragazza era sdraiata per terra, in una pozza di sangue, circondata da soldati ninja.


Leonardo si buttò nella mischia.

_______________________________________________________________



Helen riaprì gli occhi, a fatica.


Intorno a lei infuriava una battaglia.


Un gruppo di ninja del Clan del Piede stava lottando contro un guerriero, dal volto coperto da un cappuccio blu-grigio, armato di due katane.


La ragazza cercò di alzarsi per andare ad aiutarlo, ma crollò al suolo senza riuscirete a fare nulla.

 

Un dolore lancinante le attraversò il fianco. Lo guardò.


Un profondo taglio verticale glielo attraversava tutto, partendo dal bacino fino all'ascella.


Trattenne un gemito.


Il guerriero misterioso continuava a combattere, ma era in difficoltà: i movimenti erano più impacciati e zoppicava.


Doveva fare qualcosa, o lo avrebbero sopraffatto.


Infatti, poco dopo, il guerriero cadde a terra, privo di conoscenza.


"No...Non voglio...ricorrere ai poteri" pensò.


Aveva sempre paura di far del male a qualcuno con i suoi poteri, come era successo anni prima, quando aveva quasi carbonizzato Zoey e Funny.


Ma ora doveva usarli.


Richiamò a se l'Energia Universale e separò da essa l'energia del ghiaccio, incanalandola in essa.


Era difficile separare un elemento dall'Energia Universale. Se avesse sbagliato il suo corpo sarebbe bruciato, e lei sarebbe morta.


Dopo un po', sentì un freddo intenso riempirla tutta, e riuscì ad alzarsi in piedi.


Poi batté un piede per terra, urlando e liberando l'onda glaciale, che ricoprì la strada, congelando i ninja.


Dopodiché, Helen rimandò il ghiaccio nell'Energia.


Con mani invisibil prese l'Energia della Terra, e la usò per distruggere le statue di ghiaccio, che ricaddero
Dopo aver rimandato la terra nell'Energia, cadde al suolo e chiuse gli occhi.

________________________________________________________
_______

 


Quando si risvegliò, era in una stanza vuota, disabitata. Non sapeva come aveva fatto ad arrivare lì.


Il fianco era bendato.


Qualcuno l'aveva curata ed aiutata.


Ma chi?


Un rumore arrivò alle orecchie sensibilissime della ragazza, che riuscì a balzare in piedi e ad estrarre la pistola.


Sparò un paio di colpi davanti a sé. -Esci fuori- sibilò.


-Ok, ma tu stai calma e smettila di sparare, o ti si riaprirà la ferita.- disse una voce.


Helen sussultò. L'aveva già sentita.


Dall'ombra uscì il guerriero che aveva salvato. -Sono dalla tua parte-


La ragazza continuò a tener la pistola puntata su di lui, pronta a sparare. -Leva il cappuccio, e forse non ti sparerò- ringhiò.


Il guerriero sospirò, e si levò il mantello e il cappuccio, rivelando quello che era veramente: una tartaruga mutante dai profondi occhi blu oceano e la maschera dello stesso colore.


Helen rafforzò la presa sull'arma da fuoco. -Una delle tartarughe- sputò. -Quella di cui non mi ricordo il nome-


La tartaruga in blu inarcò un sopracciglio. -Mi piacerebbe non essere ricordato come "Quello di cui non ti ricordi il nome", grazie-


-Io ti ricordo come mi pare e piace-


-Potresti chiamarmi con il mio nome?!-


-Non lo ricordo!-

 

-Beh, te lo ridico, se vuoi-


-Appunto, io non lo voglio-


Il blu sbuffò. -Sai che ti dico? Che facevo meglio a lasciarti là con i ninja bot!- esclamò.


Helen sorrise, sarcastica. -Non credo che ce l'avresti fatta.- disse. Poi corrugò la fronte. -Perché mi hai salvata?- chiese, cercando di trattenere un gemito alla fitta che le lanciò il fianco.


Il mutante sospirò. -Eri in difficoltà, e io...beh...Non so lasciare le persone nei guai- mormorò.


-Non avevo bisogno di aiuto- bofonchiò Helen.


La tartaruga rise debolmente. -Certo, stavi solo morendo dissanguata-


La bionda notò solo in quel momento quanto era pallido, e che si muoveva con difficoltà. Che cosa aveva?


-Direi di ricominciare, che ne dici?- fece il mutante. -Io sono Leonardo Hamato, ma puoi chiamarmi Leo-


-Helen Black- borbottò la ragazza.


-Beh, piacere di...- cominciò Leonardo, prima di piegarsi in ginocchio con un gemito e cadere a terra.


-LEONARDO!-


Helen corse da lui. Che cos'aveva?


Poi si accorse della causa: un profondo squarcio nel fianco, che non aveva visto. Evidentemente se l'era procurato in battaglia e non l'aveva fasciato per curare lei.


Si sentì in colpa.


-Dannazione, stupida tartaruga- esclamò, riuscendo a trascinarlo in un angolo riparato dell'edificio.


"Dovrei avere qualcosa per curarlo sulla moto" pensò.


Così uscì dall'appartamento e ritornò alla moto.


Fu di ritorno pochi minuti dopo.


Creò un tampone con dell'ovatta e del disinfettante e lo applicò sul taglio.


Poi con le garze fece delle bende e le avvolse intorno al torace di Leonardo.


Aveva fermato il sangue, e la fasciatura sembrava reggere.


Poi si accovacciò accanto al mutante, in attesa che si svegliasse.

________________________________________________________________

 

Leonardo aprì gli occhi poco dopo.


Era ancora nell'appartamento disabitato dove aveva portato prima Helen. Fece fatica a ricordare che era successo: aveva sistemato Helen, poi lei si era svegliata e si erano conosciuti, e poi il buio.


Doveva essere svenuto per via della ferita al fianco.


Automaticamente se la tastò. Era fasciata.


"Ma chi...?" pensò, prima di vedere Helen che dormiva accanto a lui.
Sorrise a quell'immagine: non vedeva più la dura dark e ribelle che quella ragazza voleva sembrare. Ora vedeva una ragazzina indifesa, fragile, con un gran bisogno di affetto.


Per certi versi gli ricordava Raph. Una roccia fuori, ma un fuscello dentro.


Cercò di sfiorarle i capelli biondi, ma prima che potesse farlo, Helen gli bloccò la mano. -Non ci provare- bofonchiò, mettendosi seduta.


Leo sorrise. -Me lo aspettavo- disse. -E grazie...per avermi curato-


La kunoichi abbassò lo sguardo, imbarazzata. -Oh beh...niente di che, tranquillo...- sussurrò.
Guardava fuori dalla finestra, assorta in altri pensieri.


-Helen...c'è qualcosa che ti preoccupa?- chiese il blu.


Lei scosse il capo. -No, è che...- La voce le morì in gola. -Io...insomma...non sono abituata a parlare con altre persone. Persone con buone intenzioni intendo- disse, in tono sbrigativo.


Leonardo, però, intuì che c'era dell'altro. Ma decise di non pressarla. -Vuoi che ti accompagni  a casa?-


-Sì, ok...come vuoi tu. Ma non farti vedere dalle ragazze. A loro...beh a loro non piacerebbe-


Leo non le disse che in realtà lui conosceva già Bianca.
Uscirono.


La notte era quasi finita, e, all'orizzonte, le prime luci dell'alba facevano capolino da dietro i grattacieli. Raggi tenui, oscurati da enormi e perenni nuvole nere.


I due rimasero lì, fermi, a contemplare quella New York disfatta.


Come se qualcuno si fosse dimenticato di metterla in ordine.


-Che orrore- esclamarono insieme.


Sorrisero, timidi.


-Beh, non sei tanto male, Hamato- ridacchiò Helen.


-Nemmeno tu, Black- ribatté l'altro.


-Ma che bella scenetta...peccato che ormai sia finita-


A quella voce, entrambi si voltarono ed estrassero le spade: davanti a loro c'era Tigerclaw, accompagnato da una decina di ninja bot.


-Che cosa vuoi, Tigerclaw?- chiese Leonardo, stringendo le impugnature delle katane.


La tigre mutante estrasse la pistola. -Da te niente, tartaruga...- Si voltò verso i ninja -Prendete la ragazza- ordinò.


I ninja fecero per saltarle addosso, ma Helen tirò fuori la pistola e cominciò a lottare.


La tartaruga mutante la seguì.


Per quanto strano, i loro stili di combattimento si completavano a vicenda: riflessivo quello di Leo, impulsivo quello di Helen; strategico quello del blu, senza alcuna regola quello della bionda.


Formavano un duo straordinario.


E sembrava che stessero avendo la meglio.


Sembrava.


Helen sentiva qualcosa, una presenza a dir poco inquietante, un gelo che la avvolgeva interamente.


Si sentiva strana.


Ad un tratto, vide Leo al suolo. Probabilmente aveva ceduto.
E ora Tigerclaw avanzava verso di lei.


Era paralizzata dal panico. Mai in vita sua  era successo.


Ora invece...


Rafforzò la presa sulla pistola, ma le sue mani tremavano.


Poi vide il pugno di Tigerclaw colpirla in pieno petto, e il raggio di ghiaccio fuoriuscire dal blaster di quest'ultimo.


Era imprigionata nel ghiaccio.

________________________________________________________________

 

Leonardo, intanto riaprì gli occhi, e vide Helen. 


Bloccata nel ghiaccio, immobile.


Si rialzò in piedi, dolorante. Il fianco gli faceva male da impazzire. Tigerclaw doveva aver riaperto la ferita.


Stavano portando via Helen, su un elicottero. -FERMI!- gridò -Dove la portate?!-


Tigerclaw si voltò verso di lui. -Shredder ha dei piani per questa ragazza. È speciale, sai? Ma non sono certo affari che ti riguardano. Addio, tartaruga-


Poi salì su un elicottero, con i ninja ed Helen congelata, davanti all'impotente Leonardo.


L'elicottero si alzò in aria.


-NO!- urlava il mutante in blu -HELEN NO!-


Ma non servì  a nulla.


Avevano portato via Helen.


E lui non era riuscito a fare nulla.


Cadde in ginocchio sul tetto del palazzo e pianse.


Poi le sue dita cercarono il T-Phone e composero alla svelta il numero di Bianca Mason, che aveva segnato in rubrica.

 



L'ANGOLO DELLE PAZZE AUTRICI


Aicha: Bella a tutti, raga!


Cri: Noi non siamo Favij...


Funny: Ma vi diamo lo stesso il benvenuto!


Zoey: Questo capitolo è stato scritto da Hel!


Helen: Ed è venuto una schifezza...-_-


Giulia: Hai tanta autostima Hel...


Bianca: Speriamo vi sia piaciuto!


Helen: Ne dubito.


Zoey: Zitta. Recensite! Luna è presente...


Luna: Miao!


Tutte: A presto!


;*


We_Are_A_Family


Aicha


Cri


Funny


Zoey


Giulia


Bianca


Helen


(Collaborazione di Luna)

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Capitolo 9
*** Mission ***


9
MISSION



Bianca e Cristina erano sedute sul divano ad aspettare il ritorno di Helen, quando improvvisamente il cellulare della maggiore squillò. Inizialmente pensarono fosse la loro testa calda, ma poi la bionda lesse il nome, e rimase a bocca aperta.


-Leonardo?- disse ad alta voce sorpresa.


-Che centra Leonardo, adesso?- chiese Cristina stupita. Così Bianca rispose:
-Leo, che succede?-


-Si tratta di Helen- aveva un tono irregolare e dolorante, come se gli facesse male qualcosa.


-Leo stai bene, hai la voce strana...aspetta, che è successo?-


-I ninja! L...l’hanno rapita...Shredder...vi prego dovete venire subito!-


-Ok, dimmi dove sei e arriviamo- concluse la leader alzandosi e dirigendosi verso il laboratorio di Aicha.


-Bianca, ma che c’è? Che è successo a Hel?- provò a domandare Cristina, ma non le rispose. 


“E adesso che ha combinato..” pensò rassegnata, contorcendosi un secondo dopo per una forte fitta al torace. Vide le altre riunirsi all’uscita, mentre si preparavano con le armi e gli equipaggiamenti vari. 


-Bianca! Che sta succedendo?!- urlò la castana, ignorando i forti dolori che la invadevano a ogni singola mossa. Allora l’altra sospirò avvicinandosi.


-E’ successo un casino e dobbiamo andare dalle tartarughe, ma non ti preoccupare non è niente di grave. Tu resta qui e riposati- le disse per non agitarla, perché tutte sapevano quanto facilmente Cristina si allarmava per le altre, o semplicemente per qualcosa che era successo incolpandosi da sola.


-STAI SCHERZANDO!? IO NON RESTO QUI! NON SE UNA DI NOI E’ NEI GUAI!- sbraitò allora Cri. Da quando aveva trovato la sua nuova famiglia si era ripromessa di non abbandonare nessuna di loro.


-Cristina smettila ok? Non sei nelle condizioni adeguate! Resta qui e basta!- ordinò Bianca. Era molto stressata, non c’era alcun dubbio, ma Cristina non voleva mollare.
-Non posso! Non ce la faccio! Devo venire con voi!-



________________________________________________________________



Nel frattempo le altre si erano già avviate al rifugio dei mutanti, ma Giulia si fermò guardando alle sue spalle.


-Chissà perché ci mette così tanto- si chiese preoccupata per Bianca.


-Sicuramente sta cercando di convincere Cri a restare dov’è- ipotizzò Aicha mentre armeggiava con un piccolo computer da polso.


-Sappiamo tutte qui come si altera Cri appena la blocchi, peggio di un orso!- aggiunse Funny.


-Forza Giuly, dobbiamo andare, l’hai sentita B…- iniziò Zoey, ma fu Funny a terminare la frase per lei. -Bianca!- gridò puntando il dito verso l’amica che le stava raggiungendo.


-Sbaglio o vi avevo detto di non aspettarmi?- disse la maggiore, seguita da un coro di “scusa”. 


-Forza andiamo- concluse sospirando.



________________________________________________________________



-Non sei in grado.. tsk, che stupidaggini- farfugliò Cristina entrando in camera sua. 


Prese le sue amate jitte da sotto la rete del letto, indossò la sua felpa azzurra preferita e un cappello con visiera variopinto e si guardò allo specchio: una ragazza masticata dalla guerra in corso e poi sputata come una gomma priva di sapore.

 

Gli occhi segnati dalle innumerevoli notti passate ad aspettare Helen al rifugio, mentre era fuori con la moto, era quello che la colpivano ogni giorno di più...

 

Helen.. doveva andare a salvarla. Era compito suo. Senza aspettare un secondo di più spense le luci e uscì.



________________________________________________________________



-Come sarebbe a dire che devo restare qui?!- gridò Leonardo molto alterato, lui era il leader, non poteva rimanere indietro solo per una stupida ferita.


-Leo sei ridotto troppo male per combattere contro Shredder e i suoi- spiegò Donatello.


-Per l’amor del cielo Leonardo! Fallo per Helen ok!?- sbottò improvvisamente Aicha, che aveva completamente perso la pazienza, ma almeno era riuscita a convincere il blu. 


Le tartarughe e le guerriere passarono i dieci minuti successivi a organizzarsi sul da farsi e quando furono tutti pronti, se ne andarono, accompagnati da un semplice “buona fortuna” da parte del povero Leonardo, che in quel momento non riusciva a pensare ad altro che a Helen…



________________________________________________________________



Aria gelida sulla pelle, un forte odore di incenso nelle narici e una voce quell’orrenda voce...Era un suono profondo, da incutere paura in poco tempo.


-Black- iniziò la voce. Pronunciò quell’unica parola con un grande disprezzo e una leggera nota di disgusto.


-Non ci vediamo da un po’ eh?- continuò.

Helen impiegò qualche secondo a mettere a fuoco la figura che si trovava davanti a lui e quando ci riuscì si smosse appena (il che non era da lei): un uomo alto e molto palestrato, coperto di lame dalla testa ai piedi. La ragazza era sicura di averlo già visto, solo non ricordava dove.. già, non ricordava. Al pensiero ringhiò leggermente. -Ch...Chi sei?- sibilò.


-Non ti ricordi più di noi? Va beh, rimediamo subito..- concluse con un sorrisetto

compiaciuto sul volto e dando un ordine con un cenno della mano a un individuo che la ragazza non riuscì a identificare se ne andò.

 

Poco dopo la vittima iniziò a contorcersi, con polsi e caviglie legati a un pilastro di cemento, per le violente scosse elettriche che le stavano colpendo.


Il dolore la avvolse il breve tempo, ma non riusciva ad abbandonarsi all'incoscienza.


Soffriva.



________________________________________________________________



-Basta devo fare qualcosa. Non posso restare a guardare!- decise Leonardo alzandosi dal divano, ma ricadendo un secondo dopo per una tremenda fitta.


-Certo, come faccio da solo?- domandò sarcasticamente non aspettandosi una risposta.

 

-Chi ha detto che sei solo?-

 

Leonardo si girò vedendo qualcuno appoggiarsi all’entrata del rifugio.


-Cristina?- chiese il blu a dir poco sorpreso. 


-Hai indovinato- lei provò ad avvicinarsi, ma cadde pesantemente sulle ginocchia e venne raggiunta dalla tartaruga, conciata, più o meno, nelle stesse condizioni.


-Hanno scaricato anche te vero?- disse Leo aiutandola a rialzarsi.


-Già.. credono che non sono nelle condizioni adatte! Ma ti rendi conto?!- disse la ragazza. 


-Sì ok lo ammetto, non siamo messi benissimo,ma mollarci così mi sembra esagerato!-


-Hai perfettamente ragione Leo. Ehi!- esclamò poi, improvvisamente folgorata da un'idea. -E se andassimo a salvare Hel per conto nostro?! Che ne dici?- chiese.


Il blu sembrò pensarci.


-Non lo so.. non credo sia una buona idea-


-Preferisci rimanere qui come una mummia?- sbottò la castana.


Leo la guardò storto. -Mi hai convinto.. Andiamo!-


-Perfetto!...Come?- detto questo Leonardo portò Cristina al garage della tana, dove Donatello custodiva il tarta-carro.


-Ti va di fare un giro?- chiese il ninja alla ragazza, che gli lanciò uno sguardo d’intesa, era incredibile come potessero intendersi senza spiccicare parola..



________________________________________________________________



Per le strade dissestate e deserte di New York uno strano veicolo ottenuto da un vagone abbandonato sfrecciava a zig-zag a tutta velocità.


-Te la cavi alla guida Cri!- disse Leo, complimentandosi con la ragazza, che le sembrava più una sorellina: in lei aveva visto una persona da proteggere e aiutare a tutti i costi, senza sapere il perché... Ma i suoi pensieri vennero interrotti da un rumore di motori rombanti alle loro spalle.


-Soldati ninja!- avvertì la mora all’amico.
-Meglio seminarli, dobbiamo evitare gli scontri diretti- disse Leo.

 

-Agli ordini boss!- In un attimo il mezzo acquistò velocità, eseguendo mosse quasi impensabili. Una dopo l’altra le auto dei nemici si schiantarono con poca delicatezza contro un ostacolo come un muro o una vetrina.


-Fammi un favore, la prossima volta avvertimi ok?!-


-Ti ho salvato il guscio simpaticone...-


Fecero a turno. Per un po' guidò Leo, per un po' Cri. 


Finalmente arrivarono al covo di Shredder: una vecchia chiesa sconsacrata. I due entrarono a fatica, sorreggendosi l’un l’altro nel miglior modo possibile lei con una jitte nella destra, lui con una katana nella sinistra. Ora si trovavano ai piedi di una specie di trono e il pesante portone si chiuse autonomamente alle loro spalle.


-Finalmente! Vi stavo aspettando Leonardo e Cristina!- disse qualcuno nell’ombra.


-Shredder...- sussurrò Leo, consapevole del fatto che stavano per fare una grandissima stupidaggine. Le luci si accesero, rivelando un intero esercito di ninja robotici e una piccola squadra di mutanti poco amichevoli che facevano la guardia a una gabbia contenente...erano i loro amici!  Ma Helen non si vedeva da nessuna parte...


-Fortuna non avevano bisogno di noi Leo- bofonchiò Cri.


-Già, le ultime parole famose- commentarono i due sarcasticamente.


-Ora basta giocare! All’attacco!- ordinò Shredder sedendosi a guardare lo spettacolo.
-La più grande stupidaggine che io abbia mai fatto-


-Io sono più esperta Leo- dissero i due prima di iniziare il combattimento. 


Era incredibile la coordinazione che avevano nella lotta: si difendevano a vicenda e riuscivano addirittura a parare e rispondere contemporaneamente!


Ma la bravura contava meno del numero in questo caso. Il primo a cadere fu Leonardo, seguito da Cristina...


La situazione non giocava certo a loro favore.



ANGOLO DELLE PAZZE AUTRICI
Zoey: Eccoci qui!
Funny: Con un nuovo chappy!
Aicha: Scritto dalla nostra Cri!
Cri: Grazie a tutti! *si inchina*
Giulia: Speriamo vivamente che vi sia piaciuto!
Helen: E che recensiate!
Bianca: Ringraziamo tutti coloro che l'hanno inserita nelle preferite/ricordate/seguite!
Tutte: Grazie!
;*
We_Are_A_Family

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Capitolo 10
*** Treason ***


10

TREASON

 

Quando Zoey si svegliò si accorse che non avevano speranze.

Erano ancora nella gabbia di prima ma, sta volta, Cristina e Leonardo si trovavano lì, probabilmente avevano sedato tutti loro per poter rinchiudere nella gabbia anche quest'ultimi.

Si guardò intorno, erano tutti feriti, chi messo meglio, chi peggio.

Aicha e Donatello erano seduti uno affianco all'altra, lei si osservava i piedi, mentre il mutante fasciava una profonda ferita sul braccio della ragazza con la sua mascherina.

Bianca controllava che Giulia, ancora inerme, non avesse ossa rotte, o comunque ferite gravi mentre Funny, che era appoggiata a lei, osservava Cristina che stava, piano piano, riprendendo conoscenza.

Raffaello aveva portato le ginocchia al petto, se così poteva essere definito, e ci aveva appoggiato il mento, ogni tanto lanciava occhiate veloci a Leonardo, che se ne stava rannicchiato in un angolo, privo di sensi.

Zoey si spostò leggermente, fece una smorfia, quando cerco di poggiare il piede destro sul suolo, evidentemente durante il combattimento si era slogata la caviglia.

-Stai bene?- Zoey si girò di scatto, per poi incontrare gli occhi color del cielo di Michelangelo.

-S-si, sto bene.- Rispose sorridendo.

Circa mezz'ora dopo erano tutti e dieci seduti in cerchio, discutendo, sussurrando, su come uscire da questa situazione.

-Allora i portali di Chou la riportano qui, non riusciamo a far sparire le sbarre della gabbia... Ora? Che si fa?- Domandò la riccia mentre giocava con una ciocca di capelli, segno che aveva messo completamente in moto il cervello.

-Potrei provare a usare la telecinesi!- Propose allora Cri.

-Non se ne parla! Sei troppo debole, finiresti per avere un collasso per nulla!- Controbatté Bianca, non volendo che la sorellina peggiorasse.

-Posso provare a smaterializzarmi, ma dubito funzioni, il sistema è quello dei portali.- Disse sconsolata Zoey, ci fu un lungo momento di silenzio finché Aicha non sobbalzò, per poi rilassarsi ridacchiando.

-Siamo proprio sceme... Perché non proviamo a scappare in un modo tradizionale? Mettiamo fuori gioco le guardie e dopo scassiniamo la serratura.- Si guardarono per un attimo, per poi mettersi all'opera. 

Giulia si tolse la scarpa per porgerla al mutante in rosso, lui si avvicinò lentamente a una delle due guardie per poi dargli qualche forte colpo sulla testa, facendolo svenire, poi passo all'altro, evidentemente non doveva essere una grande guardia, perché non si accorse del collega svenuto e fece la sua stessa fine.

Successivamente Aicha passò una delle forcine che aveva trai capelli a Donnie che, dopo un paio di tentativi, riuscì ad aprire il lucchetto della gabbia.

-E ora? Dove si va?- Domandò Donatello guardandosi intorno.

-Non so voi, ma noi andiamo a cercare Helen.- Rispose Cri uscendo dalla gabbia, sorretta da Bianca.

-Non credere che faremo chissà che! Controlleremo se si trova qui e poi torneremo a casa.- Disse la leader del gruppo, vedendo che le altre stavano per protestare continuò -Non saremmo d'aiuto a Hel, esauste e che ci reggiamo a mala pena in piedi. Aspetteremo domani per continuare le ricerche.- Le ragazze sospirarono ma non poterono non essere d'accordo con lei.

-Noi vi daremo una mano.- Si fece avanti Leonardo.

-Noi? Queste ragazzine ci hanno causato già troppi problemi!- Protestò Raffaello, beccandosi un occhiataccia dal fratello.

Le ricerche iniziarono.

***

 

Zoey era seduta a gambe incrociate sul divano di casa loro, sulle sue gambe Luna cercava di catturare il lembo della fascia che avvolgeva piede e caviglia della riccia, mentre lei le accarezzava il pelo striato.

Era completamente assorta dal film che stava guardando con Giulia, un film che si erano concesse per consolarsi perché non avevano trovato Helen, Harry Potter e il Prigioniero d'Azkaban, nonché il suo preferito. 

In quel film, esattamente come nel libro, si parlava del rapporto trai Malandrini più che negli altri.

I Malandrini erano migliori amici, erano i quattro membri di una piccola famiglia, una famiglia che si erano costruiti da soli, loro dicevano sempre che sarebbero morti l'uno per l'altro.

A Zoey piaceva pensare che la loro famiglia fosse un po' come i Malandrini, cercava di ignorare cosa successe a loro, di dimenticare che Peter Minus aveva abbandonato il gruppo.

Era un modo per estraniarsi dalla confusione che la circondava immergersi nel mondo di Harry Potter.

Era sicura che a loro non sarebbe mai successo, sarebbero rimaste sempre insieme, contro il mondo intero. 

Ma si sa, il destino sa essere davvero beffardo.

 


***




Funny correva da una parte all'altra della stanza che condivideva con Zoey.
Doveva essere più o meno l'una ma la ragazza era sveglissima.

Stava infilando nel suo zaino argenteo tutti gli oggetti importanti che possedeva, lanciando veloci occhiate alla riccia che dormiva con Luna sulla schiena, per assicurarsi che stesse ancora dormendo.

Aprì la finestra, diluviava.

La pioggia bagno il viso di Zoey, che aprì gli occhi ambrati, osservando l'amica correre a prendere una felpa da indossare, si sedette stropicciandosi gli occhi.

-Funny? Che stai facendo?- Funny si fermò di colpo guardandola, abbassò il capo, sospirando e iniziando a infilare la felpa.

-Me ne vado.-

-Cosa!? Ma sei impazzita!?- Ormai anche lei era sveglia, in piedi davanti a Funny.

-Io non ce la faccio Zoey. Non lo reggo tutto questo!- Le rispose, gli occhi inumiditi.

-Cosa succede qui?- 

-Funny se ne vuole andare!- Aicha guardò sbalordita la più piccola del gruppo, per poi voltarsi verso Funny.

-Sei impazzita!? Perché dovresti andartene!?- Domandò avvicinandosi, i pugni stretti e gli occhi puntati sulla castana.

-E a voi che importa?- Domandò a sua volta, con freddezza.

-Se c'è qualche problema noi possiamo aiutarti! Dobbiamo affrontarle insieme queste cose!-

-Funny non puoi andartene! C'è una guerra là fuori!-

-Io non lo reggo tutto questo, non lo reggo! Collaborare con delle tartarughe!? Credo che quelle impazzite siate voi, i mutanti sono malvagi, tutto questo è assurdo!- 

-Perché delle ragazze con di poteri assurdi sono all'ordine del giorno.- Controbatté Aicha, Funny portò la mano al suo ciondolo.

-Senza di questo sono una ragazza normale, niente poteri.
Senza questo tutto finirà!- Si strappò il ciondolo dal collo e lo buttò a terra, lo schiacciò con forza, distruggendolo. Si avvicinò alla finestra, lanciò uno sguardo a Aicha che la guardava con freddezza, poi si voltò verso Zoey, quest'ultima ridacchiò.

-Sai che ti dico? Fa come di pare, non mi importa. Io e Chou abbiamo provato ad aiutarti, se tu non lo accetti non ci rovineremo la vita per te.
Ci si vede all'inferno, Funny.-

-Ci si vede all'inferno.- Saltò giù dalla finestra per poi sparire nel buio.

Zoey abbassò lo sguardo, tremava, i pugni erano stretti e le lacrime scivolavano sulle sue guance.

Loro erano come i Malandrini e Funny... Funny era il loro Peter Minus.

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