Le cose

di esvree
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La moneta ***
Capitolo 2: *** La lettera ***



Capitolo 1
*** La moneta ***


Sono una moneta.
Piccola, insulsa, da 50 centesimi.
Con me non ci puoi neanche comprare i biscotti ai distributori automatici delle scuole.
Ma qualcosa di bello posso fare. Datemi ad una persona che non ha niente e io farò di tutto.
Noi monete siamo come gli amici.
Quando sono tante, non te ne accorgi. Cosa cambia un in più o una in meno?
Quando sono pochi, invece, faresti di tutti per averne uno in più.
Giro dal 2002.
Son passata per tante mani, piccole, grandi, vecchie, nere, pallide, delicate, avide.
E posso assicurarvelo, non c'è differenza.
Come non c'è differenza tra un portafoglio, una tasca, una scatola o un deposito pieno.
Voi siete tutti uguali, la metà di un essere pensante.
Anche la mia, di vita, è a metà, come sono metà di un euro.
Quindi, vi do un consiglio.
Se dovete reincarnarvi in qualcosa, non reincarnatevi in una moneta.

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Capitolo 2
*** La lettera ***


Mio Dio, che caldo! Sono dentro questa busta da anni!
Ma che maleducata, aspettate che mi presenti! Piacere, io sono una lettera.
Una lettera del o3-04-1945.
Mi ha scritto uno studente, Lino, con una calligrafia morbida e stretta. Scrivieva a una cara amica, Annunziata. Non so dove abitassero, questo chiedetelo alla busta.
Le chiedeva se stesse bene, e chiedeva se i bombardamenti avessero ferito lei o qualche conoscente. Poi le annunciava che avevano rimandato i suoi esami, non so di cosa, all'uno febbraio.
Poi la salutava, augurandole tutti i beni.
Nessuno mi ha mai letto.
Sono passata per uno zaino, per una cassetta della posta, per un sacco, per molte mani. Qualcuno ha indugiato, ma nessuno mi ha mai aperta.
Ho dovuto aspettare, per anni e anni, al caldo in questa maledetta busta. Ora sono in una bancerella d'antiquariato, in mezzo a tante altre buste, sgualcite, variopinte, lette e rillette impazientemente, con gioia, piangendo, amando.Imposzibile che qualcuno si accorga di me. Non sono ne sgualcita, ne varipinta, ne particolare. Sono dentro a una busta normale, ingiallita dal tempo.
Ma nonostante tutto, io aspetto.
Aspetto Annunziata, per dargli notizie di Lino.
Aspetto chiunque mi noti.
L'attesa mi sfinisce, ma sono un przzo di carta con delle scritte, e non posso decidere se morire o no.
Ascoltate me, se dovete reincarnarvi in qualcosa, non reincarnatevi in una lettera.

{Spazio autrice
Scusate, ci tenevo solo a dire che questa non è una storia completamente inventata da me, ma quella lettera esiste davvero. È ora è felice, perché qualcuno l'ha letta. Non Annunziata, ma io.
Esvree}

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