Alpha a confronto

di carlikiller
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Claire ***
Capitolo 2: *** Dal principio... ***
Capitolo 3: *** Zio Peter ***
Capitolo 4: *** A casa McCall ***
Capitolo 5: *** Desert Wolf ***
Capitolo 6: *** Ricordi (Pre Malia) ***
Capitolo 7: *** Ricordi (Post Malia) ***
Capitolo 8: *** Rapimento ***
Capitolo 9: *** E' destino ***
Capitolo 10: *** Raphael ***
Capitolo 11: *** Grandi ritorni ***
Capitolo 12: *** L'album di Claire ***
Capitolo 13: *** L'irruenza di Peter ***
Capitolo 14: *** Piccole donne crescono ***
Capitolo 15: *** L'idea di Lydia ***



Capitolo 1
*** Claire ***


Alpha a confronto
Claire

Una bella donna alta con dei lunghi capelli castani, ben pettinati e raccolti, avvolta in cappotto nero troppo grande per lei, che le arriva alle ginocchia, entra spedita dentro la Eichen House. Non si guarda nemmeno intorno, va dritta da un inserviente e gli chiede ciò che di certo lui non si aspettava.
- Salve, vorrei che mi accompagnasse nella cella di Peter Hale. È molto urgente e importante -
L’inserviente cerca di far ragionare la donna - Signora noi non possiamo far entrare nessuno, queste persone sono pericolose -
- Oh lo so, conosco Peter Hale dal primo anno del liceo! Crede che non sappia che tipo è? Crede che non sappia cos’è? Purtroppo però ho bisogno di parlare con lui, solo lui mi può aiutare. È una questione di vita o di morte -
- Ehm signora … -
La donna continua a parlare ignorandolo - Se non potrò parlare con Peter Hale lei avrà sulla coscienza cinque bambine. Lui è l’unico che può salvarle e se glielo chiedo io sono certa che lo farà -
- Io capisco ma … -
La donna non si fa scoraggiare dalle proteste dell’uomo, è abituata a trattare con tipi ben più difficili. Compresi Peter e le bambine di cui parlava.
- Vuole davvero che delle povere bambine muoiano perché lei non ha voluto farmi parlare con lui? Non sarà Peter ad averle sulla coscienza, quell’uomo non ha una coscienza, ma lei -
- Va bene vi porterò da lui ma avrete solo pochi minuti -
- Basteranno - dice la donna sorridendo dolcemente, nascondendo perfettamente le sue intenzioni.
L’inserviente accompagna la donna misteriosa fino alla cella di Peter e lei, una volta che sono entrati, lo stordisce iniettandogli qualcosa nel collo con una siringa.
- Scusami ma è davvero importante che io parli con Peter da sola - dice poi appoggiandolo a terra seduto con la schiena contro la parete.
- Chi sei e cosa vuoi da me? - chiede Peter quasi spaventato dalla strana donna appena entrata.
- Supponevo che non ti sarebbe importato nulla di lui, comunque starà bene. Abbiamo circa un’ora poi riprenderà conoscenza -
- Un’ora per fare cosa? - chiede Peter stando ben lontano dal vetro che li divide dalla donna.
La donna si gira fissando i suoi dolci ma decisi occhi verdi in quelli azzurri e freddi dell’uomo.
- Fare quello che ti chiedo, infondo mi devi la vita -
- E tu la devi a me … Claire - Peter riconosce la donna un po’ dagli occhi e un po’ da quelle frasi che così spesso si erano scambiati. Claire era stata importante per lui.
Per Peter lei non era solo una conoscente, era un’amica. Si erano conosciuti al liceo e subito erano entrati in sintonia, si erano salvati a vicenda e ora lui non poteva dirle di no. Qualunque cosa Claire stesse per chiedergli lui la farà, le deve troppo per abbandonarla nel momento nel bisogno.
- Come stai angelo mio? -
- Stavo meglio qualche tempo fa … - Claire lascia la frase in sospeso non spiegando cosa le è accaduto e solleticando la curiosità di Peter.
- Cosa è successo? -
La donna si appoggia ad una parete mentre i suoi occhi si fanno tristi - Conosci il detto “La natura da, la natura toglie”? - Peter annuisce - Io dovevo morire più di venti anni fa e tu lo sai bene. Ed ora la natura ha deciso che è finita, che devo morire -
 - Cosa intendi? - Peter sa bene che la natura non prende decisioni altrimenti lui sarebbe morto da un pezzo. L’unico motivo per cui ha avuto una secondo, e forse anche una terza*, possibilità è che la natura sta al suo gioco. Per questo è così strano dal discorso  di Claire - Angelo mio cosa stai cercando di dirmi? -
- Che sto morendo mio caro lupetto, ma prima devo fare un ultima cosa. Prima di morire ho un ultimo problema da risolvere, dopo avrai il privilegio di uccidermi. Molti ci hanno provato in questi ultimi anni ma voglio che sia tu a farlo. Tu mi hai creata, tu mi distruggerai -
- Perché ora Claire? Perché io? - Peter non può farle questo.
- Perché facendolo prenderai il mio branco, le mie figlie -
Ora Peter sa perché Claire ha scelto lui e perché deve farlo ma ancora non sa tutto.
- Perché credi di star morendo? -
- Ti ricordi quando nove anni fa ti dissi che secondo i medici non potevo avere altri figli? -
- Sì -
Il viso di Claire si rilassa in un sorriso facendo immaginare a Peter il resto - Si chiama Joy, ha 8 mesi -
- Claire … - Perché lei gli assomiglia così tanto? Perché non ascolta mai e fa sempre di testa sua?
- Il mio fisico sta cedendo -
- Come è possibile? -
Claire lo guarda con dolcezza e amore prima di spiegare quella che è la sua realtà - Peter ho vissuto ventidue anni di troppo, va bene così. Tu mi ucciderai così le mie bambine resteranno a te, ubbidiranno solo a te. Per renderlo legale ho scritto nel mio testamento che voglio che siano affidate a te, sono mannare perciò non ti daranno troppi problemi -
- Sei sicura di quello che fai? -
- Non è una decisione che ho preso alla leggera ma dopo averci pensato e sono certa che sia la soluzione migliore. Ora nasconditi sotto la branda e stai attento agli occhi -
- Cosa vuoi fare? - chiede Peter spaventato.
- Liberarti. È l’unico modo in cui potrai uccidermi e occuparti delle mie piccole -
Peter si nasconde sotto la branda e da lì vede Claire estrarre dal cappotto una saldatrice e degli occhiali protettivi. Quando Claire apre il cappotto Peter crede quasi di poterle contare le costole, sembra davvero molto magra.
- Pronto? - Come risposta Peter mostra il pollice alzato e lei comincia ad aprire un varco nel vetro.
Dopo qualche minuto il varco è pronto e Peter può uscire.
- Come lasceremo l’Eichen House? -
- Da una finestra ovviamente! -
Peter sorride ricordando perché l’ha amata tanto poi la abbraccia appurando così quel particolare che gli stava ronzando nel cervello.
- Sei magrissima -
- Mi sto spegnendo Peter. Il mio corpo è sempre stato gracile ma dopo l’ultimo parto ho cominciato a stare male. Ho perso 15 chili negli ultimi 8 mesi, ho perso molta energia e non sono più in grado di proteggere il mio branco. Prima che un qualunque alpha, o beta, pensi di uccidermi per prendere il mio potere e il mio branco voglio che lo faccia tu -
Claire si arrampica per passare da una finestra poi aiuta Peter a fare lo stesso
- Andremo nel bosco e lì farò l’ultima cosa che mi rimane da fare per poter morire in pace, poi tra le tue braccia morirò, perché è lì sono nata -
Peter la segue con gli occhi lucidi pronto per la fine, lei è il motivo per cui ha perso Derek. Anche se non si può dire che lei ne abbia alcuna colpa, o che lei lo sappia. Ma lei è anche il motivo per lui ancora tira avanti. Lei è la prova che se ci si impegna si ottiene ciò che si desidera, a volte a discapito della famiglia e della salute.
Arrivati nel bosco Claire si dirige verso un punto ben stabilito, da lei.
- Perché proprio sotto questo albero? -
- Perché mio fratello è morto qui. Era l’unico parente che mi fosse rimasto vicino e voglio essergli vicina fino all’ultimo -
Claire abbraccia Peter e nel farlo gli pianta le unghie nel collo trasferendogli molti ricordi tra cui quelli che lui ha perso molti anni prima.
- Tu … - Ora Peter conosce la verità. Ora sa tutto e sente il suo dolore. Ora è convinto che quella sia la cosa giusta da fare.
- Proteggi le mie bambine Peter, tutte le mie bambine -
- Una vita per una vita -
- Ti prego - Claire si stringe a lui piangendo e lui ricambia la stretta avvolgendola in un abbraccio.
- Te lo prometto Claire, le crescerò come avresti fatto tu -
- Le troverai nella stanza di un motel appena fuori dalla città. Se hai bisogno non esitare a chiedere aiuto e ricorda che il tuo branco sarò composto unicamente da bambine -
- Lo so -
- Peter tu sai che ti voglio bene e che mi fido di te -
- Sì, lo so -
La bacia e nel farlo le asporta il cuore e guardandola morire sorridente. Quello era l’unico modo per ucciderla  guardandola negli occhi e posando le labbra sulle sue. Tagliarle la gola non gli avrebbe permesso di dirle addio.
Sul suo corpo Peter piange di nuovo dopo molto tempo, fra le sue braccia è appena morta l’unica donna che abbia mai amato.
Solleva il corpo e lo porta ai margini del bosco, vicino alla scuola, e lì la seppellisce, a pochi passi da dove si erano conosciuti.
 

 
 
 
 
* Dal mio punto di vista Peter ha avuto almeno tre possibilità. Si è salvato dall’incendio, è tornato in vita grazie a Lydia e Scott lo ha risparmiato in Messico preferendo rinchiuderlo alla Eichen House.
In questa fan fiction approfondirò la vita di Peter inserendoci Claire e giustificando ciò che sappiamo per certo dal telefilm con cose fatte da Claire. Cercherò di rispondere a tutte quelle domande a cui il telefilm non ha risposto inserendoci Claire.
 
So che ho altre due fan fiction in corso e le concluderò tutte e tre ma in questo momento starei preparando un esame anche se il mio cervello sembra preferire produrre capitoli di questa fan fiction. Il secondo e il terzo sono già in produzione e arriveranno dopo l’esame che è fra pochi giorni.

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Capitolo 2
*** Dal principio... ***


Dal principio…
Dopo averla seppellita Peter mette dei fiori e dei massi per indicare dov’è il corpo di Claire, un giorno in un prossimo futuro vorrebbe portarci le piccole. Poi va da Derek, ha decisamente bisogno di parlare con qualcuno. Tanto conoscendo Claire immagina che abbia messo le bambine in un luogo sicuro e che perciò a loro può pensarci dopo.
Al loft Peter trova il nipote impegnato in una discussione telefonica con qualcuno che non sembra intenzionato a dargli ragione e questo sembra farlo infuriare. Peter saluta Derek con un gesto del capo poi si siede sul divano in attesa di avere la sua attenzione.
Derek chiude velocemente la conversazione, con un “Ti richiamo appena posso tesoro, satana è qui” che fa supporre a Peter che si tratti di Braeden, e si mette davanti a lui con le mani sui fianchi e la faccia arrabbiata.
- Non dovresti essere rinchiuso alla Eichen House? - chiede e Peter in risposta alza gli occhi rossi dal pianto e vuoti da ogni emozione su Derek. Il lupetto capisce che è successo qualcosa - Peter che è successo? -
- Claire è morta -
- Chi era Claire? Non me la ricordo - chiede Derek sedendosi accanto a Peter, non ha mai visto suo zio in queste condizioni.
- Normale, avevi cinque anni quando è successo -
Derek è leggermente stranito, non ci sta capendo nulla - È morta ventidue anni fa e tu l’hai scoperto ora? -
- No è morta cinque minuti fa, ma è entrata nella mia vita ventidue anni fa - La matassa è sempre più intricata.
Derek si siede accanto allo zio immaginando dalla reazione che la donna fosse importante per lui, anche se ancora non ha ben capito chi fosse.
- Parla - sbraita nel tono più dolce che conosce.
- La conobbi al liceo. Era una ragazza forte, non la fermava nulla, non la spaventava nessuno ed io la ammiravo per questo. Ero un giovane beta ma avevo già le manie di grandezza e l’amore per il potere, lei era ciò che volevo diventare, una guerriera -
- Magari un guerriero - precisa Derek ma viene ignorato. Peter è troppo preso dal suo racconto per fare caso a lui.
- Un giorno però scoprii cosa l’aveva resa così forte, perché sembrava non temere nemmeno la morte. Lei l’aveva vista la morte, la viveva ogni giorno. Claire Harris, questo era il suo nome, aveva un problema cardiaco molto grave e secondo i medici difficilmente avrebbe finito il liceo -
- Beh è vissuta altri ventidue anni, direi che non le è andata male! -
- Se non fosse stato per me non avrebbe vissuto altre ventidue settimane -
- Cosa hai combinato? - chiede Derek rassegnato ai casini che Peter combina. Ma quell’uomo non ci riesce proprio a stare fuori dai guai?
- Quello che ho fatto con Paige, l’ho fatta mordere da una alpha.
Sono andato da mia sorella, tua madre, e le ho chiesto di trasformare Claire, visto che era un’innocente quindicenne che stava morendo di un male incurabile. E lei, che come te aveva un gran cuore e ancora non sapeva quanto fossi pazzo, accettò.
L’unica condizione che mise fu che avendo un branco già piuttosto numeroso fosse un altro alpha, un suo amico, a morderla. Lui aveva pochi beta, nessun figlio, e poteva seguirla nell’addestramento, Claire fu d‘accordo e l’uomo la morse -
- Mia madre prese la decisione migliore, aveva due bimbi piccoli - dice Derek con cognizione di causa, all’epoca lui aveva cinque anni e Laura sette.
- Lo so, infatti questa è fra le poche cose che non le ho mai rinfacciato - spiega Peter per poi rattristarsi - Purtroppo per noi quell’uomo non era la brava persona che Thalia credeva, trasformò sì Claire ma quando si fu ripresa le chiese in cambio prestazioni sessuali -
- Cazzo - Derek si alza dal divano e infuriato comincia a fare avanti e indietro per il salotto - Come ha potuto pensare di approfittarsi di una quindicenne? -
- Ah non chiederlo a me, per nostra fortuna questo si rivelò un grande errore per lui -
Derek non ha nemmeno bisogno di pensare per sapere cosa intende Peter- La ragazza che hai descritto non si sarebbe lasciata sopraffare da nessuno -
- Esatto. Aspettando che lei si fosse ripresa dal morso la mise quasi al suo livello e, per quanto lui fosse un alpha e lei un neo beta, lo spirito di sopravvivenza che lei aveva sviluppato durante la sua lotta contro la malattia e la sua incapacità di spaventarsi di fronte alla morte la rese più forte di lui -
- Lei non aveva paura di morire e questo la rese invicibile, anche perché lui non si aspettava resistenza. Non si sarebbe lasciata stuprare, piuttosto sarebbe morta, tanto doveva già esserlo -
Derek ha individuato il soggetto, una ragazza forte e di carattere che non si arrende facilmente ma che non è cattiva.
- Lui si aspettava una ragazzina di quindici anni spaventata e riconoscente, non pensava che quella poco più che bambina, gracile e indifesa, potesse ucciderlo. Claire diventò un alpha a pochi giorni di vita mannara - riassume Peter orgoglioso del suo capolavoro.
- Avevi creato un mostro - scherza Derek per cercare di tirargli su il morale e Peter accenna una risata.
- No Derek, avevo creato il guerriero perfetto. Claire doveva essere la mia perfetta erede -
- Cosa è andato storto? -
- Il suo corpo era gracile e lo è rimasto, la sua lotta costante senza guardare alle conseguenze lo ha stremato - spiega Peter mettendo insieme i tasselli di ciò che sa sulla vita di Claire dopo il liceo.
- È morta di fatica? - chiede Derek convinto di aver finalmente svelato l’arcano.
- No … l’ho uccisa io - mugugna Peter.
- Credevo le volessi bene - Ok, è ufficiale Derek non ci sta capendo nulla.
- È l’unica donna che io abbia mai amato, per questo quando mi ha chiesto di porre fine alle sue sofferenze ed ereditare le sue figlie l’ho fatto -
Derek ora capisce, gli occhi arrossati, l’odore di depressione, sofferenza e sangue. Per amore di Claire Peter è stato costretto ad ucciderla.
- Mi dispiace … Aspetta se lei era una alpha … -
Peter accende gli occhi rossi - Non preoccuparti, non ho cattive intenzioni e poi il mio branco è composto esclusivamente da bambine. Non sono un pericolo -
- Ti devo credere? - Derek sa che con Peter è meglio prevenire che curare.
- La forza di un alpha sta non solo in lui ma anche nel suo branco e il mio branco va dagli undici anni agli otto mesi. Ho promesso a Claire che mi occuperò di loro e che le crescerò come avrebbe fatto lei. E non so perché ma credo che la cosa implichi anche tenerle fuori dai guai -
Derek sorride - Non sarà un compito facile -
- Se avrò bisogno chiederò aiuto - dice Peter alzandosi pronto per andare dalle bambine.
- Ci credo poco -dice Derek ricorda una cosa - Che fine ha fatto il resto del branco? Claire dovrebbe avere ereditato il branco del vecchio alpha, hai detto che aveva pochi beta non che non ne aveva nessuno -
- Molti dei beta l’hanno abbandonata ventidue anni fa non ritenendola in grado di essere un buon alpha -
- 15 anni, appena trasformata, uccide un alpha … Io l’avrei seguita per rispetto verso ciò che aveva fatto. Ci vuole coraggio ed energia per difendersi come ha fatto lei e questo sono ottime qualità per un alpha -
Peter sorride al nipote, anche lui al tempo non capii la scelta dei beta - Solo due beta la pensarono come te, gli altri si unirono a Deucalion -
- Condannandosi così a morte, anche se loro non potevano immaginarlo -
Peter scoppia a ridere e Derek lo guarda come se fosse matto - Non fa ridere? Hanno lasciato Claire, perché pensavano che non sarebbe stata un buon alpha e che li avrebbe condannati a morte nella prima lotta fra branchi che le fosse capitata, per aggiungersi a Deucalion. Che dieci anni dopo li avrebbe uccisi per diventare più forte - Peter continua a ridere e Derek scossa il capo rassegnato. Sì è matto!
- In realtà non fa ridere ma capisco il paradosso. Dove sono quei due membri rimasti ora? -
- Credo morti, avevano più di ottant’anni già all’epoca. Anche se ovviamente ne dimostravano molti meno -
- Beh, erano licantropi - Derek blocca Peter che è già sulla porta - Come ti senti? -
- Diciamo che ora so cosa hai provato quando hai dovuto uccidere Paige per porre fine alla sue sofferenze. La differenza è che io so che non ci sarà mai un’altra donna nella mia vita -
- Perché? Non hai nemmeno quarant’anni, puoi ancora amare -
Non che Derek creda che una donna si meriti Peter come compagno, ma forse a lui potrebbe fare bene innamorarsi di nuovo.
- Attento nipote. Io non ho detto che non ho più intenzione di innamorarmi -
Derek realizza cosa intende dire suo zio - Tu sei … -
Peter non lo lascia finire e ghignando come suo solito lo saluta ed esce dalla porta - Ho cinque bambine che mi aspettano da sole in un motel -
- Peter non puoi sganciare bombe del genere e sparire - dice Derek ma Peter è già a metà delle scale.
Ripensando a tutto ciò che ha scoperto Derek capisce che deve avvertire Scott, la città potrebbe essere in pericolo.




Ecco il secondo capitolo, ditemi cosa ne pensate ...

 

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Capitolo 3
*** Zio Peter ***


Scusate se vi ho fatto aspettare per questo capitolo, il prossimo è già in scrittura. Ho avuto un periodo piuttosto pieno ma vi prometto di continuare questa storia che prende sempre più forma, almeno nella mia testa. Già da questi capitoli, questo e il prossimo, si dovrebbe cominciare a capire qualcosa di più su Peter, Claire e le bambine.
 
 
Zio Peter
Dopo aver sconvolto, e forse scioccato a vita, suo nipote Peter va a trovare sua figlia, visto che probabilmente lei ha la sua macchina. Appena bussa a casa Stilinski lo sceriffo apre la porta per accogliere l’ospite e riconosciuto Peter gli punta la pistola alla testa. Che ottimo benvenuto!
- Non dovresti essere rinchiuso alla Eichen House? -
- Si dovrei - risponde Peter cercando di ignorare il fatto che nessuno sembra volerlo libero - Sto cercando Malia, potrebbe avere qualcosa che mi appartiene -
- E cosa dovrebbe avere di tuo? Si può sapere? - lo sceriffo sembra molto protettivo con malia e questo gli piace, vuol dire che la sua piccola è in buone mani.
- La mia macchina. Sempre che non l’abbia lasciata in Messico, ma non credo. O almeno io non l’avrei fatto! Se mio padre non fosse stato in grado di  guidare la sua auto io me ne sarei appropriato -
- Si ma tu non gliela avresti mai ridata! - risponde Malia dalle scale lanciandogli contro le chiavi della sua auto - La trovi parcheggiata qui davanti. Ora se non ti dispiace, sparisci! -
Peter prende le chiavi al volo prima che lo colpiscano, tanto con i suoi riflessi amplificati non fa alcuna fatica, poi cerca di intavolare una conversazione con sua figlia.
- Ciao figliola, come stai? -
Malia sbuffa tornandosene nella stanza da cui è venuta e da cui sta uscendo Stiles per sentire che ha combinato.
- Peter che ci fai qui? Tu porti più guai del Nementon! - Stiles, infondo, è l’unico che gli mancava davvero insieme a Malia, lui è l’unico che parla con lui.
- Ero venuto a recuperare la macchina perché ne ho bisogno. Credo che presto sarò costretto a comprarne una nuova e questa potrà riaverla Malia - Peter sarà davvero costretto a cambiare presto auto e non per sfuggire a qualche controllo di polizia ma perché con cinque bambine quella che ha è piccola.
- Non credo voglia nulla da te. E non sbaglia! -
- Stiles convinci mia figlia che posso cambiare - Peter deve cambiare per il bene delle piccole quindi perché non cercare di riavere anche sua figlia?
- Io posso provare a convincerla finché vuoi sei tu che non puoi cambiare Peter. E lei lo ha capito -
Peter fa un sorriso, un sorriso vero e non il solito ghigno - Ho davvero intenzione di cambiare perché l’ho promesso ad un’amica a cui tenevo davvero molto -
- Mi dispiace per lei perché le spezzerai il cuore. Ti conosco - Malia è tornata da loro tanto li sentiva comunque.
- Manterrò la promessa che ho fatto a Claire … - La voce di Claire risuona nella sua testa facendolo sorridere “ Proteggi le mie bambine Peter, tutte le mie bambine ” - Fosse l’ultima cosa che faccio! -
- Speriamo che sia la volta buona che crepi! - esclama lo sceriffo e Peter lo fulmina con lo sguardo.
- Grazie della fiducia sceriffo. Devo mantenere la promessa che ho fatto Claire … glielo deve, è grazie a lei se sono vivo … -
- Che peccato -
- Stiles ricordi che sono più forte di te, vero? -
- Si, la smetto -
Malia ignora i battibecchi fra suo padre e il suo ragazzo per informarsi su cosa sta combinando Peter - Cosa volevi da Derek? -
- Eri tu a telefono? Credevo fosse Braeden! - Derek si sta affezionando alla cugina, bene.
- Si sono lasciati quando lei è partita alla ricerca della Desert Wolf -
Peter sogghigna - Non credo che la troverà! -
- Solo perché tu non ci sei riuscito questo non vuol dire che qualcun altro non possa riuscirci - esclama Stiles credendo di pungerlo sul vivo ma Peter non si lascia ferire perché ormai sa la verità.
- Stiles zitto. Non hai ancora risposto, che volevi da Derek? - Malia sta imparando non solo che non bisogna mai fidarsi di Peter ma anche a fermare gli sproloqui di Stiles prima che comincino. Piccoli antidoti per la sopravvivenza comune.
- Semplicemente comunicargli una novità - dice facendo brillare gli occhi rossi e andandosene.
Seconda persona scioccata a vita del giorno, fatto.
 
Avendo finalmente le chiavi della sua auto Peter va a recuperarla e guida fino al motel che gli ha indicato Claire prima di morire. Al motel Peter cerca di ottenere l’attenzione del portiere che sembra preferire che lui sparisca piuttosto che ascoltarlo.
- Salve, sto cercando una stanza presa in affitto per la notte da una donna accompagnate da molte bimbe chiassose. Il suo nome è Claire Harris -
- Stanza 24 - dice il tipo senza neanche consultare il registro per poi tornare a ignorarlo. O Claire si era fatta ricordare o quel tipo non doveva avere molti clienti.
Peter va alla ricerca della stanza e la trova subito. Sembra abitata da un esercito!
Da quella stanza proviene talmente tanto rumore che anche un essere umano saprebbe che qualcosa sta succedendo lì dentro. Peter, essendo lui Peter, sa anche cosa sta succedendo. Infondo sono solo bambine che si annoiano, il fatto che per pagare i danni servirà un mutuo non importa.
Peter dai rumori può immaginare benissimo la scena che si sta svolgendo lì dentro. Una bambina piange, forse la piccola, un’altra distrugge, una, anzi probabilmente due, ballano con la musica accesa e l’ultima sta urlando per ottenere l’attenzione delle sorelle. Sì, è decisamente arrivato! E si sente che non sanno ancora nulla di ciò che è successo a Claire!
Bussa e una bambina di undici anni con i capelli castani raccolti in due trecce che scendono sulle spalle gli apre.
- Ciao, tu dovresti essere Selene se non sbaglio - Peter ricorda che la più grande delle figlie di Claire si chiamava così mentre l’altra gli sembra Olive.
- Peter suppongo. La mamma si parlava spesso di te e prima di uscire stamattina ci ha detto il suo piano. Entra - dice la bambina rivelandogli che in pratica sanno tutto e che lo hanno accettato. Probabilmente l’ultimo periodo per Claire è stato talmente difficile e sofferto da preoccupare anche loro.
Selene torna a urlare per calmare le sorelle per poter poi presentare loro Peter. Lui nel frattempo fa vagare lo sguardo nella stanza osservando il suo nuovo branco.
La più piccola è sul letto contornata da cuscini che piange e urla disperata, una bimba  di circa un metro con dei corti riccioli rossi sta distruggendo un tavolo con una mazza da baseball, due bambine, una castana e una mora, stanno ballando saltando sul letto con la musica a palla, spaventando la piccola.
Selene non ha quasi più voce così Peter le mette una mano su una spalla per calmarla poi ringhia accendendo gli occhi, le bambine si fermano e si girano a osservarlo. La piccola dai capelli rossi  butta in un angolo la mazza per poi avvicinarsi ad osservarlo.
- Tu sei Peter, vero? - dice lei sfrontata. E lui che pensava di averle spaventate!
- Sì -
- Io sono Reira. Loro sono Olive, la mora, e Evelyn, la castana - dice indicando le ragazze sul letto - Eve non parla quasi mai mentre la piccola è Joy. Suppongo che Selly si sia già presentata - Ma cos’è, il capo?
- Sì. Dormite tutte qui? -
- Credo la mamma si aspettasse che tu ci portassi a vivere a casa tua - gli spiega Olive che sembra la più pacata del gruppo.
- Immagino ma non credo che a casa mia ci staremo tutti. Io vivo in un bilocale -
- Per stanotte può andare bene, domani troverai una casa che ci contenga tutti. Per fortuna i soldi non ci mancano! -
- Mi spiegate perché comanda lei? Quanti anni ha? 4 anni? - chiede Peter stupito dall’atteggiamento della mocciosetta.
- Sì e allora - sbuffa Reira.
Peter ha sempre saputo che Claire è un attira guai a tradimento ma non credeva che arrivasse anche ad adottare una tale pazza. Reira è più fuori lui!
Peter sa quasi tutto di Claire un po’ perché si sono tenuti in contatto negli anni e un po’ perché prima di morire lei gli ha trasferito i suoi ricordi. Così sa perfettamente come Reira e Evelyn sono arrivate nella vita di Claire, come le ha incontrate e perché ha deciso di adottarle.
Peter stava quasi per dimenticare la forza d’animo e il coraggio che la sua amica ha sempre avuto e che l’ha sempre portata ad attirare e combinare guai. Ed ora sembra anche ad adottarli. È così orgoglioso di lei!
Mentre aiuta le ragazze a raccogliere tutte le loro cose e a controllare di non lasciare nulla, Peter pensa a dove può portarle.
Il suo appartamento è davvero troppo piccolo e al loft non può portarle perché Derek non sopporterebbe ne il carattere di Reira ne il pianto di Joy. E un un’altro posto dove andare non ce l’ha!
-  A che pensi? - chiede Olive avvicinandosi cautamente a lui.
- A nulla Olive. È che vorrei portarvi in un posto sicuro e spazioso ma davvero non saprei dove trovarlo -
- La vecchia casa Hale sarebbe perfetta - dice Selene facendo notare a Peter che lì nessuno si fa i fatti i suoi.
- Selene la mia vecchia casa è stata distrutta anni fa quando voi eravate solo due cucciolotte - le bimbe sorridono per il soprannome affettuoso.
- La tua tana è davvero così piccola ?-
- È progettata per uno scapolo che intende restarlo! -
- Amici disposti ad ospitarci? -
- Non ho amici - ricorda Peter con un velo di tristezza nella voce. Non è che gli faccia poi così piacere la sua solitudine, anche se non lo ammette mai.
- Però forse conosci qualcuno che potrebbe provare compassione per noi. Cinque bambine abbandonate a uno sconosciuto -
Le parole di Selene svegliano qualcosa in Peter. Nella sua testa la parola compassione, come la parola pietà, è legata indissolubilmente a Scott. Quel ragazzo è l’idea stessa di bontà e pur di controllarlo e assicurarsi che non nuocia alle bambine potrebbe anche arrivare ad ospitarli. Per di più avrebbe anche l’aiuto di Melissa, che è mamma, e sicuramente sa come occuparsi delle piccole, soprattutto di Joy.
Gli avvertimenti di Claire e Derek sul chiedere aiuto gli rimbombano in testa e capisce che è il momento di farlo così guida fino a casa McCall.
- Non mi sembra un bilocale -
- Non è casa mia Reira. State qui, vado a chiedere aiuto -

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Capitolo 4
*** A casa McCall ***


A casa McCall

Peter, lasciate le bambine in macchina, promemoria comprarne una più grande, bussa a casa McCall. Dopo poco Melissa gli apre la porta e lui sorride con il suo solito ghigno.

- Non dovresti essere rinchiuso alla Eichen House? -

Il sorriso di Peter di spegne - Se me lo chiede qualcun altro giuro che lo squarto! - Melissa indietreggia spaventata dallo sguardo dell’uomo che cerca subito di rassicurarla - Non ce l’ho con te è che non sei la prima persona a chiedermelo e purtroppo credo nemmeno l’ultima - risponde pensando a quanti ancora non sanno nulla della sua fuga - La mia fuga, poi non è stata del tutto volontaria ed è legata ad un brutto ricordo ancora vivido quindi preferisco non ripensarci -

- Come stai Peter? - chiede Melissa sentendo una nota di tristezza nella sua voce e vedendo che i suoi occhi si sono rabbuiati.

- Starò bene - risponde Peter aggirando la domanda ma Melissa ha capito lo stesso. No, non sta bene.

Mentre loro chiacchierano ancora sulla porta di casa Scott scende attirato dall’odore del suo peggiore incubo. Peter, che lo ha a sua volta sentito arrivare, alza lo sguardo spento su di lui che sorride prima di parlare.

- Ciao Peter. Derek mi ha chiamato poco fa per aggiornarmi e ti sembrerà strano ma scoprire come sei uscito dalla Eichen House non è la cosa che mi preme di più sapere da te - dice Scott tranquillo ma Peter non comprende a cosa si riferisce e la prende male.

- E cosa vuoi sapere allora? Come abbia potuto uccidere Claire pur amandola? Come lei abbia potuto fidarsi tanto di me da affidarmi le sue figlie? Perché ho accettato di farlo? Qual è il mio prossimo piano malefico? … -

Scott lo ferma mettendogli le mani sulle spalle e sorridendo tranquillo.

- Niente di tutto questo, anche perché mi piace pensare che hai chiuso con i piani per uccidermi -

- Sei troppo buono. Sai che cerco sempre un nuovo modo per nuocerti, anche se non intendo più ucciderti - dice Peter maliziosamente.

- Comunque la mia domanda riguarda qualcos’altro che mi preme sapere - Scott cerca di riportare il discorso su un terreno neutro.

- E cosa? -

- Perché ci hai provato con mia madre pur essendo gay? -

- Per arrivare a te, mio caro Scottie - ghigna Peter e Scott rabbrividisce. Forse il terreno non era così neutro! - Comunque non sono qui per rischiare la prigione per violenza su minore, anche se con i miei precedenti sarebbe un netto miglioramento -

Scott è quasi spaventato. Preferiva quando voleva ucciderlo rispetto ad ora che vuole … prenderlo in giro?!

- Il mio bilocale è un loculo e non posso certo viverci con cinque bambine! Non credo possano dormire sul tavolo e nella vasca da bagno quindi sono venuto a chiedere asilo -

- E perché dovremmo ospitarti? - chiede Melissa che non si è azzardata a dire nulla durante il suo botta e risposta con Scott per non rischiare la pelle.

- Perché non vuoi che delle bambine fra gli undici anni e gli otto mesi vivano in una stalla. Sai credo che Joy sia un po’ grande per imitare Gesù e dormire in una mangiatoia -

- Dove sono ora le bambine? - chiede Scott che essendo un buon alpha e un bravo ragazzo si preoccupa per le piccole.

- Nella mia macchina -

- Sei pazzo! Non si lasciano mai delle bambine da sole in macchina! - Melissa è furiosa, per lei la salute dei bambini viene sempre al primo posto.

- Guarda che non l'ho chiusa a chiave. Se vogliono scendere possono farlo e se dovessero allontanarsi lo sentirei -

- Mamma non entrare in modalità iperprotettiva - Scott calma la madre abbracciandola mentre continua a parlare - L'importante è che le piccole stiano bene e siano protette -

- Stanno bene, anche se hanno perso la madre poche ore fa, e non le ho abbandonate. La macchina è a pochi metri da me! - li rassicura Peter.

- Va bene, mi avete convinta. Peter fai venire qui le bambine poi vai con Scott a recuperare dal garage il lettino, i giochi e i seggiolini di quando era piccolo. Io penso a dove metterle a dormire e a farle cenare. Tu Peter hai fame? -

Peter è leggermente scioccato. Melissa si sta davvero preoccupando per lui? - Sì, grazie -

Peter va dalle piccole che vedendolo arrivare scendono dalla macchina. Selene tiene in braccio Joy mentre Olive e Evelyn tengono per mano Reira affinché non sparisca nel nulla. Si vede che la conoscono!

- Rimaniamo qui? - chiede la più grande e Peter le sorride

- Sì hanno avuto pietà di voi -

- Anche di te, Peter - la risposta di Scott gli arriva soffocata da dentro la casa segno che il ragazzo lo ha sentito.

- Beh allora non è vero che non hai amici - E Reira ha sentito Scott.

Peter lascia le bambine con Melissa, che le porta in salotto e chiede loro cosa vogliono da mangiare, e va da Scott che è già in garage a cercare l'occorrente.

- Dunque dove sono le cose che tua madre ha chiesto? -

- Da qualche parte - dice Scott allargandole le braccia per indicare tutto il mondo intorno a loro.

Peter si guarda intorno e vede solo un gran caos accatastato senza un senso apparente. Sarà una lunga serata.

Un'ora dopo hanno trovato tutte le cose di Scott da bambino, soprattutto il box dove dormiva e i vari seggiolini per la macchina e per mangiare, così rientrano. Anche perché hanno già rischiato di finire seppelliti almeno tre volte.

Melissa ha già preparato da mangiare e infatti le bambine sono intorno al tavolo che mangiano, tranne Joy che stanno succhiando da un biberon in braccio alla donna.

- Grazie di tutto Melissa - dice Peter mentre cerca di prendere la piccola ma la donna gli indica un posto vuoto dove sedersi.

Scott prende Joy dalle braccia della madre in modo che Melissa possa alzarsi e prendere la cena che ha messo da parte per Peter.

- Mentre voi mettevate sottosopra il garage noi abbiamo deciso come dividerci per la notte. Dopo monterete il lettino di Joy in camera mia, ho pensato che è meglio se sono io ad occuparmi di lei la notte, ci sono già passata con Scott e so cosa fare. Reira, che ho saputo essere la più peste, dormirà con te, Scott, così se cerca di sparire te ne accorgerai -

- Ok, terrò i sensi in allerta - dice scompigliando i capelli della bambina.

- Non sono così peste -

- Ma se hai cercato di smontare il frigo dieci minuti fa -

- Non è vero! -

Melissa guarda le bambine discutere sorridendo. Sono così dolci.

- Per quanto riguarda le altre tre dormiranno nella stanza degli ospiti mentre Peter occuperà il divano. Spero che non ti dispiaccia ma non abbiamo altre stanze. E poi da lì farai sia da ultima guardia per chi esce che da prima per chi entra -

- Melissa va benissimo il divano non credevo nemmeno che ci avreste ospitato -

- Peter su una cosa avevi ragione, non possiamo lasciarti da solo con delle bambine ma non perché non ci fidiamo di te, se lo ha fatto Claire noi chi siamo per contraddirla, ma solo perché cinque bambine sarebbero troppe per chiunque. Pensa per uno che non ne ha mai avute! -

Peter abbraccia Scott di slancio, colpito dalle sue parole e il ragazzo risponde all'abbraccio un po' imbarazzato. Tocca a Melissa stemperare la tensione.

- Su forza sistemate il box per Joy che poi andiamo a dormire, domani c'è scuola -

 

La mattina dopo la situazione è quasi familiare.

Melissa si alza per prima e sveglia Joy prima che la piccola si svegli da sola piangendo e svegliando tutti i dormienti con il super udito. Con la bimba in braccio scende al piano di sotto per svegliare Peter e mettersi in cucina a preparare la colazione per la sua nuova e affamata truppa.

Melissa si avvicina al divano sorridendo vedendo Peter dormire abbracciato al cuscino.

- Sai che dormire abbracciati così al cuscino indica mancanza d'affetto - dice Melissa sapendo che tanto Peter l'ha certamente sentita avvicinarsi grazie a quel dannato super udito e a quell'altro dannato del super olfatto.

- Intendi dire che abbraccio così il cuscino perché preferirei non dormire da solo e abbracciare così un bel ragazzo? Grazie ma lo sapevo già -

- Sai che mi fa strano pensare che preferisci gli uomini? - dice Melissa sedendosi sul bracciolo.

- Lo immagino. Scusa per ciò che ti ho fatto passare ma dovevo avvicinarlo - Peter stringe una mano alla donna - Comunque ti assicuro che non gli farò più del male -

- Vai a svegliare i lupetti che io mi occupo della colazione - gli dice la donna scompigliandogli i capelli già distrutti dalla nottata.

- In realtà sono un lupetto e quattro coyotine - scherza Peter ma Melissa lo fulmina con lo sguardo così ghignando sale al piano di sopra.

Una volta al piano di sopra Peter sveglia prima il trio che dorme nella stanza degli ospiti tirando via loro la coperta. Le tre piccole stanno dormendo strette l'una all'altra nel lettone matrimoniale e sembrano degli angioletti.

- Buongiorno piccole alzatevi e preparatevi. Melissa sta preparando la colazione e dopo vi porterò a scuola. Sempre che Claire vi abbia iscritto! -

- Certo anche ieri mattina siamo andate a scuola, mamma tiene molto alla nostra istruzione - dice orgogliosa Olive.

- Teneva Olive, la mamma teneva alla nostra istruzione - la corregge Selene con voce triste. Lei delle cinque forse è l'unica che ha capito davvero la situazione.

- Scusa -

- Sì, la vostra mamma era una grande -

Con ancora Joy fra le braccia Peter va a svegliare Reira e Scott e trova la piccola addormentata fra le braccia del ragazzo. Sono molto dolci. Accarezza i capelli prima alla bambina e poi all'adolescente che si sveglia subito aprendo un occhio.

- Peter? -

- Ehi bel addormentato è mattina, alzati e splendi. E tu piccolo diavolo vieni con me e tua sorella che vi preparo per la scuola -

- Vuoi dire che mi prepari. Joy è troppo piccola per andare a scuola e la mamma non si è mai fidata degli asili nido -

Peter ignora la bambina e torna a parlare con Scott - Sbrigati a lavarti e a scendere Scott, tua madre è già in cucina -

Scott si alza e va in bagno mentre Peter scende di sotto con le bambine per usare un altro bagno.

- Hai svegliato tutti? -

- Sì mamma -

- Non fare l’idiota - Lo ammonisce Melissa sorridendo e lui risponde ghignando.

- Scusa, si stanno tutti lavando e vestendo, dieci minuti e saranno giù. Io mi occupo di Reira e Joy -

- Occupati solo della peste e metti Joy nel seggiolone che trovi vicino alla tavola -

- Può stare seduta da sola? - Melissa gli sorride. È bello vederlo così preoccupato per le piccole.

- Si è abbastanza grande da stare seduta e gattonare. Quindi stai attento oggi perché se la metti a terra potrebbe spostarsi -

- Rimarrò solo con lei, vero? - chiede Peter piuttosto preoccupato e spaventato.

- Hai paura? -

- Un po' - risponde Peter senza aver paura di dire la verità. Sa che di lei può fidarsi.

- Vai ad aiutare Reira e non preoccuparti, io sarò all'ospedale se avrai bisogno -

- Grazie -

Peter aiuta la bambina a lavarsi i denti e a cambiarsi poi si lava a sua volta e torna in cucina dove trova Scott che è già sceso e sta aiutando la madre ad apparecchiare.

- Peter puoi andare in camera mia a cambiarti - propone educatamente Scott.

- Grazie Scott ma non è che io abbia molto con me -

- Prendi una mia maglietta - dice Scott prendendo Joy fra le braccia - Io mi occupo di lei, la piccola ha il pannolino da cambiare -

- Ok, già che salgo controllo che le altre tre non si siano rimesse a dormire -

- Reira non fare danni -

L'ultima frase l'hanno detto all'unisono prima di sparire in due direzioni diverse. Reira guarda Melissa e lei guarda la bambina. Ma che diavolo sta succedendo?

- Che è preso a quei due? -

Melissa sorride e la mette a tavola senza rispondere. La donna ha un idea di cosa sta succedendo ma quei due testoni possono sentirla e quindi non può darle voce.

La scena ha sconvolto anche lei ma ha già capito cosa sta succedendo. Scott e Peter si sono mossi come un macchina ben oliata, come una coppia con esperienza decennale.

Lei e Raphael non sono mai stati così affiatati da organizzarsi in pochi secondi, l'avere un figlio li aveva allontanati invece di avvicinarli. E loro ne avevano cinque! Come è possibile che … Aspetta cosa aveva appena pensato … 

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Capitolo 5
*** Desert Wolf ***


Desert Wolf
Dopo aver fatto colazione in piedi con Joy in braccio Scott saluta una ad una le bambine con un bacio fra i capelli e prende la moto per andare a scuola.
Appena arrivato parcheggia e subito Stiles è su di lui urlando - Peter è di nuovo libero di fare danni -
Scott ovviamente non è stupito, sa perfettamente che Peter è fuori dalla Eichen House e anche dove si trova - Lo so Stiles, si è trasferito a casa mia -
- Non dovrebbe essere rinchiuso alla Eichen House? - Dietro di loro c’è Lydia che non si aspettava questa novità.
Scott sorride pensando che se fosse lì Peter darebbe matto a sentirglielo dire - Sì Lydia e invece è a casa mia con delle bambine -
- Bambine? Quali bambine? - chiede Stiles sconvolto, l’esistenza delle bambine gli mancava.
- Chi ha dato delle bambine in mano a quel pazzo di Peter? Sono menti fragili e in mano a lui possono essere un futuro problema - Lydia sinceramente non si aspettava tutto questo quando si è alzata dal letto quella mattina.
- In quelle cinque pesti non c’è niente di fragile! In Reira soprattutto, quel piccolo diavolo è più fuori di Peter! -
- Più fuori di Peter? È impossibile! - Esclama Lydia mentre Stiles, che sapeva già della sua libertà ma non della bambine chiede da dove vengono.
- Cinque? Ma di chi sono? -
- Di un’amica di Peter molto malata che gli ha chiesto di porre fine alle sue sofferenze e di occuparsi delle sue figlie. Sono così belle ragazzi, e così dolci. Non potete immaginare quanto sia bello stringerle fra le braccia -
- Ti sei innamorato di quelle bambine, è? - chiede Lydia che sta imparando a conoscere Scott e la facilità con cui lui si prende delle cotte.
- Si, sono stupende -
- Ieri, quando è passato da noi a recuperare la sua auto, ha parlato di un’amica a cui aveva promesso di fare il bravo. È lei la madre delle bambine? -
- Credo di si - risponde Scott per poi spiegare ciò che sa - In realtà non so molto di lei, Derek ha detto che si chiama Claire e che lei e Peter si conosco fin dal liceo. Non ho avuto il coraggio di chiedere nulla a Peter perché Derek ha detto che lui la amava e non volevo farlo soffrire ancora -
- È per questo che lui le avrebbe dato ascolto? Peter non provava sentimenti per nessuno, o almeno non li provava più da dopo l’incendio -
- Lo so Lydia ma credo che lui tenesse ancora molto a lei -
- Però lui non ha mai parlato di lei e non ci risulta che lei sia mai andata a trovarlo quando era in coma -
- E tu come lo sai, Stiles? - chiede Lydia che a volte ancora si stupisce di quanto cose Stiles sappia che non dovrebbe sapere.
- Ho controllato le donne con cui ha avuto a che fare Peter nella sua vita per cercare la Desert Wolf -
Scott realizza qualcosa a cui ancora non aveva pensato e ne rimane decisamente sconvolto - Oh cazzo! - non aveva mai fatto caso a quanto Selene assomigliasse a Malia. Le due hanno lo stesso colore di capelli e la stessa forma del viso, l’unica differenza è che la più piccola ha la pelle più chiara e gli occhi verdi.
- Cosa c’è Scott? - chiedono Lydia e Stiles curiosi, Scott sembra in un altro mondo.
- Credo di aver capito perché lui l’ha ascoltata. Non erano più legati, altrimenti lei sarebbe stata qui e noi lo avremmo saputo, ma sappiamo che lo erano tempo fa e che forse lo sono stati fino all’incendio. Lei non era sulla lista del benefattore perché lui al tempo dell’incendio le voleva bene e quindi ha detto a Meredith di proteggerla. Sappiamo che lui l’ha amata e che forse è stato anche ricambiato … -
- Oddio, non è che lei fosse la Desert Wolf -
Scott legge negli occhi di Stiles la reale portata della situazione, se hanno ragione Malia ne soffrirà e molto. La donna che stanno cercando da mesi potrebbe essere morta proprio sotto il loro naso. Scott spera di sbagliarsi, lo spera per Malia.
Una domanda ancora tormenta Scott, se Claire era ancora legata a Peter prima dell’incendio, tanto che lui non l’ha messa nella lista, perché non è mai andata a trovarlo? Quando ha avuto bisogno l’ha trovato senza batter ciglio!
 
Appena Scott esce Peter cerca di caricare le bambine in macchina mentre continua a ripetersi come un mantra - Devo comprarne una più grande -
- Se vuoi porto Joy con me in ospedale così ci state tutti in macchina. Poi, quando le avrai lasciate a scuola la vieni a recuperare - chiede Melissa prendendo in braccio la piccola.
- Grazie Melissa. Ieri non ho avuto problemi ma era tardi, oggi rischio di essere fermato dal tuo amico sceriffo e dai suoi amici -
Dopo aver portato le bimbe a scuola Peter va all’ospedale a prendere a Joy cosicché Melissa possa cominciare a lavorare sul serio. Dopo di che, con ancora Joy con lui, va a trovare Derek, ha seriamente bisogno di parlare con qualcuno che abbia finito il liceo e rompere a Derek è il suo passatempo preferito.
Beh, in realtà ha bisogno di allontanarsi da quella casa e dai suoi abitanti e non ha nessun’altro da cui andare. Non è più abituato ad avere una famiglia e la cosa lo fa sentire soffocato, o forse il problema è solo Scott. Melissa non è l’unica che è rimasta sconvolta dall’affinità fra lui e Scott.
Mentre sale le scale per raggiungere il loft Peter sente Derek parlare con Malia. Stanno discutendo di qualcosa e quel qualcosa sembrano essere lui e la Desert Wolf. Peter non si stupisce più che nessuno la trovasse, che lui stesso non la trovasse.
Ma ora sa chi c’era dietro al nome Desert Wolf, perché si nascondeva, e anche da cosa, o meglio da chi. Oltre a sapere come ha fatto a nascondersi da tutti per così tanto tempo. Lui l’ha cresciuta e le ha insegnato a sopravvivere!
Peter entra spalancando la porta del loft e facendo una delle sue entrate ad effetto - Ehilà famiglia! -
I due occupanti del loft si girano fissandolo male.
- Tu non sei la mia famiglia - dice Malia senza dargli troppa importanza, Peter non merita il suo tempo.
- Figliola quanto mi mancava sentirti e vederti. Come stai? Non dovresti essere a scuola? - chiede Peter con tono ammaliante.
- Non sono andata a scuola per venire ad aiutare Derek con le ricerche della Desert Wolf. Ho bisogno di sapere la verità su mia madre - dice Malia e Peter capisce che è ora di parlare.
- Prendi un secondo Joy dopo ti dirò tutto ciò che so -
Peter passa a Malia la bambina che cerca di prenderla in braccio, ma non sa come tenerla.
- Aspetta ti faccio vedere come si fa - Peter sorride mentre prende la piccola dalle braccia di Malia e gli fa vedere come tenerla in braccio senza corre il rischio di farla cadere o di farle male - Ecco fai così. Tieni una mano sotto il sedere e con l’altra tienitela contro il petto -
- Sembra a suo agio - dice Malia dondolando la piccola che molto tranquillamente sta sonnecchiando appesa alla sua maglietta.
- Questo è perché riconosce il tuo odore come parte della sua famiglia - dice Peter intenzionato a raccontare la verità su Claire.
- Perché? -
- Peter cosa ci nascondi? Perché sei venuto qui con lei? - Peter guarda Derek ghignando pronto ad inventarsi una scusa, questo non lo devono sapere.
- Avevo solo bisogno di uscire e in quanto a lei non ho nessuno a cui lasciarla. Non è iscritta all’asilo e Melissa è al lavoro. Mentre Scott è dove dovrebbe essere anche Malia, a scuola -
- Si, lo so. Di chi è questa bambina? - chiede Malia ignorando i continui riferimenti a dove dovrebbe essere lei. Cos’è Peter ha deciso di fare il bravo papà?
- Di una mia amica si chiamava Claire -
- È la tipa di cui parlavi ieri? - chiede Derek sperando per una volta di ottenere la verità, con Peter non si sa mai.
- Sì, lei mi ha salvato dai guai più e più volte e mi ha fatto anche un grandissimo piacere quindi io non potevo non aiutarla con le sue bambine. Se lei si è fidata di me è perché posso farcela, non voglio deluderla -
- Tu non sei il tipico padre -gli ricorda Derek.
- Nemmeno la Claire che ricordavo io era la tipica madre eppure è stata una grande mamma per quelle cinque pesti -
- Derek lo stai aiutando ad evitare l’argomento principale. Cosa mi lega a questa bambina? - chiede Malia rimproverando appena il cugino che ancora si lascia manipolare da quel pazzo.
- Se ti fidi abbastanza di me da farti trasferire dei ricordi ti farò vedere qual è il legame ma devi promettermi che lo terrai per te e che riferirai solo ciò che il mondo è tenuto a sapere -
- Cosa nascondi? - gli chiede la ragazza che per principio ormai non si fida di lui.
- Niente di fondamentale. Claire mi ha trasferito i suoi ricordi prima di morire, è sempre stato il suo modo di comunicare con il mondo. Preferiva trasferire ricordi che raccontare ciò che le accadeva, soprattutto se erano avvenimenti tristi -
- Davvero? - chiede Derek facendo così in modo che Peter possa nuovamente cambiare argomento.
- Quando l’ho conosciuta Claire non mi ha detto di essere malata ho dovuto pedinarla per scoprire la verità e anche dopo, quando è diventa un mannaro, lei è sempre stata restia a parlare. Preferiva parlare mostrandoti i suoi ricordi lo trovava il modo migliore per esprimersi, soprattutto con me -
- Quindi tu hai i suoi ricordi e vuoi mostrarmeli. Ma perché vuoi che io tenga la bocca chiusa su ciò che vedrò? -
- Perché è il suo passato che ti mostrerò, la sua vita, e mi sembra giusto che alcune cose che vedrai rimangano fra noi. Scoprirai che non c’è nulla di male sono solo cose private -
Malia passa Joy a Derek, che la tiene lontana dal suo corpo stringendole con le mani il piccolo busto.
- Guarda che non morde, non ha i denti -
Mentre Peter prende in giro Derek lei si siede - Ok mostrameli e ti prometto che terrò per me tutto quello che credo debba rimanere privato -
Peter si mette dietro Malia e le pianta gli artigli nel collo per passarle i ricordi. Il tutto sotto la supervisione di Derek, che di suo zio si fida quanto si fiderebbe di un sociopatico pluriomicida. Anche perché lo è!
 
Il viaggio di Malia attraverso i ricordi di Claire dura abbastanza tempo anche perché i ricordi che Peter le mostra non sono pochi. Vanno dal loro primo incontro alla sua morte fra le sue braccia, quindi coprono ventidue anni di tempo.
 Quando Malia si riprende scoppia a piangere singhiozzando e Peter la stringe al suo petto mentre Derek continua ad avere Joy in braccio, il che gli rende difficoltosi i movimenti.
- Ora capisci perché credo che alcune cose debbano rimanere segrete? -
Malia annuisce singhiozzando poi si fa forza e parla - Mia madre era una forza della natura, una donna dolcissima e una grande mamma. La vita con lei non è stata giusta -
- No, non lo è stata -




Capitolo un po' breve ma con un importante scoperta, ed è arrivato prima del solito. Nel prossimo viaggeremo tra i ricordi di Claire con Malia.

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Capitolo 6
*** Ricordi (Pre Malia) ***


Ecco qui il nuovo capitolo con, in realtà, solo metà dei ricordi perché mi sembrava già abbastanza lungo, prima o poi arriverà la seconda parte. Scusate gli aggiornamenti lenti ma sono sotto esame e ho una tesi da preparare.
 
 
Ricordi (Pre Malia)

Quando Peter inserisce gli artigli nel mio collo io perdo i sensi e vengo trasportata nei ricordi di Claire.
Quando riapro gli occhi mi ritrovo a scuola anche se non riconosco le persone che girano per il corridoio.La mia attenzione viene attirata da una ragazza con i capelli castani raccolti in due codoni alla base del collo e con un vestitino svolazzante frugare nel suo armadietto mentre un tipo poco raccomandabile con i capelli castani e gli occhi azzurri le si avvicina. Cavolo Peter!
Cerco di avvertirla ma ovviamente io non posso interferire con i ricordi, è come se stessi vedendo un film. Lui la prende per i fianchi e se la tira contro il petto, lei si gira e gli appoggia le mani al petto cercando di respingerlo.
- Ehi splendore! Come ti va la vita? -
- Stavo meglio cinque minuti fa! Che vuoi satana? - Vedo che quel soprannome piace! - Mi sembrava di essere stata chiara. Al ballo con te non ci vengo manco morta! -
- Tu non sai chi sono io! - Sì, è Peter tale e quale.
- E nemmeno mi interessa saperlo! - esclama lei spingendolo via e andandosene percorrendo fiera il corridoio. Certo che la ragazza ha carattere!
- Dove credi fuggire, è Claire? - È lei! La mia probabile madre … Beh, come carattere le assomiglio abbastanza.
- Non sono affari tuoi -
Nel girarsi per rispondergli male Claire va a sbattere contro un tipo alto e allampanato con i capelli castani e un sorriso gioioso. Questo sembra simpatico.
- Ehi, tutto bene? - le chiede dolcemente.
- Sì è solo quell’idiota della squadra di basket che rompe. Si crede chissà chi e mi fa infuriare con il suo modo di fare - Certo Peter fa infuriare tutti con il suo modo di fare! - Secondo lui dovrei essere grata che voglia uscire con me! -
- Tu, però, non sembri volere uscire con lui -
- Ma dai! -
- E allora perché ci esci? -
- Non ci esco. Solo che lui continua a chiedermelo -
- Non preoccuparti ci penso io a farlo smettere. Fidati di me - Questo tipo sta facendo sciogliere anche me.
La stringe contro il suo petto con fare protettivo poi squadra Peter con fare superiore.
- Non stai infastidendo la mia ragazza, vero? -
- No capitano - Ah cazzo questo adorabile tipo è il capitano della squadra di basket! Sei fottuto Peter!
Il tipo si allontana con lo sguardo basso e Claire esulta.
- Grazie ma non dovevi -
- Non preoccuparti non voglio nulla in cambio. Se vuoi posso accompagnarti al ballo come amico. Anche perché non sei il mio tipo -
- E come ti piacciono? - chiede Claire curiosa.
- Come piacciono a te! Muscolosi e con gli occhi dolci - Sotto intende quello che credo?
Lei ride, quindi credo di si, poi gli porge la mano.
- Che scema che sono non mi sono nemmeno presentata. Io sono Claire Harris -
- Peter, Peter Hale* - Eh!?
 
Non ho il tempo di immagazzinare questa scoperta che l’ambientazione cambia. Siamo ancora a scuola ma invece che nel corridoio ci troviamo in mensa. Riconosco subito Claire nella ragazza con il cerchietto chiaro al braccio di un tipo alto e castano che a questo punto è Peter.
Ad un certo punto la vedo tenersi il petto, gemere e piegarsi su se stessa con Peter che cerca di sostenerla.
- Ehi piccola mia, stai bene? - chiede lui preoccupato. Da quando Peter prova sentimenti umani?
- Sì, è solo un dolore intercostale. Non preoccuparti - Claire geme di nuovo dal dolore.
- Forse è meglio se ti porto in infermeria -
- Grazie -
Peter la prende in braccio a mo’ di sposa e corre verso l’infermeria dove l’appoggia su un lettino urlando per richiamare l’attenzione dell’infermiera. Una donna in divisa da ospedale arriva subito e lo fa uscire a pedate per visitarla.
Peter però non se ne va. Una volta uscito dalla stanza si nasconde dietro l’angolo in allerta, probabilmente vuole capire cos’ha Claire. In quel momento capisco che questo ricordo non è di Claire.
Dopo pochi minuti arrivano una donna e un ragazzo di circa vent’anni, entrano nella stanza e quasi subito ne escono con Claire tra le braccia del ragazzo. Devono essere la sua famiglia.
- Tesoro non preoccuparti, andiamo subito in ospedale per farti visitare. Andrà tutto bene piccola mia -
Vedo Peter seguirli e capisco che presto saprò cosa è successo dopo.
 
Il ricordo cambia, c’è Peter che sta parlando con una donna che non ho mai visto. Ha i capelli scuri e gli occhi castano scuro come i miei.
- Che vuoi Peter? - Gentile.
- Cara sorella mia … - Quella deve essere Thalia!
- Quando cominci così mi fai venire i brividi - Si è decisamente Thalia!
- Ti ricordi la mia amica Claire -
- Si mi sta simpatica anche perché è la prima persona che conosci che non fa parte della squadra di basket. E si vede! Non parla come uno scaricatore di porto, non veste come zotico e non cammina come uno zombie -
- Visto che ti piace faresti una cosa per lei -
- Dipende da cosa dovrei fare e dalle sue conseguenze -
- È malata di cuore e sta morendo - Ecco cos’ha scoperto in ospedale! - Ti prego trasformala, non voglio perderla è la prima amica sincera che ho - Sembra sincero e credo che lo capisca anche Thalia visto che gli sorride gentilmente.
- Peter mi dispiace ma non posso. Il nostro branco è piuttosto grande e ci sono i piccoli da educare. Non posso trasformare nessun’altro perché non avrei il tempo di addestrarlo come si deve - Thalia deve vedere quanto Peter ci tenga perché cede - Però conosco un alpha che cerca sempre nuovi beta anche se lui è un coyote e non un lupo - Comincio a capire perché Peter mi sta mostrando questi ricordi. Questa è davvero la storia di mia madre, di come si sono conosciuti e probabilmente di come sono arrivata io.
- Per me va benissimo, l’unica cosa che mi importa è che non rischi più di morire -
 
L’atmosfera cambia nuovamente e vedo un tipo grande e grosso sbattere a terra Claire. Siamo dentro una specie di vecchio casolare che dal disordine sembra abbandonato. C’è roba ovunque, forse è un vecchio ripostiglio o un’officina in disuso.
- Ti ho trasformata ragazzina quindi la tua vita ora è mia! - Qualcosa mi dice che questo energumeno sia l’alpha di cui parlava Thalia.
- Lasciami! - Claire cerca di divincolarsi dalla sua presa ma lui è molto forte.
- Non lo capisci, è! Sono il tuo alpha, tu mi appartieni quindi se voglio scopare tu ubbidisci e ti tiri giù i pantaloni - Quest’uomo è pazzo più di Peter! Cosa vuole fare stuprare una quindicenne! Ma avrà quarant’anni!
- Manco morta - Grande Claire!
Nel frattempo Claire riesce a liberarsi e lui cerca subito di riprenderla - Vieni qui! -
- No! - vedo Claire cercare di fuggire ma sono chiusi dentro quindi non può andare da nessuna parte.
Non potendo fuggire Claire prende una spranga da terra e comincia a colpirlo. Prima in testa, poi nella schiena, poi ovunque le capiti. Lui cerca di difendersi ma lei continua a colpirlo con tutta la forza che ha in corpo finché lui non comincia a traballare.
Dopo un po’ lui è ancora in piedi, seppur cominci a sanguinare, e Claire comincia a non avere più forza. Ovviamente lui subito ne approfitta per afferrare la spranga e cerca di portegliela via.
- Credi davvero di essere più forte di me? -
- No, ma finché continuerò a colpirti non potrai stuprarmi -
- Mi piaci, sei forte e combattiva. Sarai un ottimo beta, devi solo imparare l’obbedienza -
- Con obbedienza intendi che devo imparare a sottostare ai tuoi desideri sessuali? Arrenditi non mi farò stuprare piuttosto muoio tanto era già il mio destino - Claire è davvero fantastica.
Lui le riesce a toglierle la spranga e lei si allontana da lui cercando un'altra arma. Tieni duro Claire!
La vedo prendere qualcosa da un tavolo e quando lui le si avventa contro lei si difende colpendolo al petto. Il tipo traballa e cade, ed io ho la possibilità di vedere con cosa lo ha colpito Claire. Cazzo quello è un coltello!
Gli occhi spaventati di Claire si accendono di rosso mentre prende il cellulare e chiama qualcuno. - Peter ho fatto un casino … -
 
La scena cambia di nuovo e vedo Claire e Peter stesi su un letto di una camera che dai peluche sulle mensole, dalle coperte rosa e dai cuscini sparsi ovunque suppongo essere di lei. Stanno chiacchierando tra loro abbracciati fino a quando Peter non comincia a lamentarsi di sua sorella.
- Si crede una grande alpha ed io non la reggo più -
- Tu sbagli Peter perché la affronti di petto -
- E come dovrei affrontarla? -
- Aggirando l’ostacolo. Pete tu sei un ragazzo intelligente ma non riesci a sviluppare le tue idee perché non sai convincere la gente a seguirti. Ti faccio vedere - Vedo Claire alzarsi e aprire la porta della stanza - Adrian - Non so chi stia chiamando ma non arriva nessuno - Ma dove sta quello scemo di mio fratello. Adrian! -
- Hai bisogno Claire? - Arriva lo stesso tipo che era venuto a prenderla a scuola con la madre pochi ricordi fa.
- Sì Adri, tu non senti freddo? -
- Leggermente. Vuoi che alzi il termostato? -
- Non puoi, Adrian. Sai che la mamma si arrabbia se mettiamo mano al termostato -
- Allora non saprei, posso farti qualcosa di caldo da bere -
- Sì grazie, due cioccolate calde con panna -
- Mi avevi chiamato per questo, vero? -
- No, ma cosa te lo fa pensare? -
Il ragazzo sbuffa e scende probabilmente verso la cucina.
- Ecco a te la prima lezione di manipolazione dei fratelli maggiori. Anche se con lui è stato estremamente facile! -
- Si tuo fratello è estremamente facile da manipolare! -
Credo di aver appena capito da dove vengono tutti i nostri problemi. È vero che Peter ha creato Claire, facendola mordere, ma è anche vero che Claire ha creato Peter. O almeno ha creato il Peter con cui noi abbiamo a che fare tutti i giorni!
 
Credo che il ricordo sia cambiato, perché anche se loro sono ancora stesi su quello stesso letto sono vestiti diversamente e sembrano più grandi.
- Claire ti va di farmi un gigantesco piacere? Di quelli che solo tu puoi farmi? -
- Quale, tesoro mio? -
- È difficile spiegarlo con poche parole -
- E allora usane molte! L’importante è che non parti direttamente dal big bang -
- Ok. L’altro giorno vedendo mia sorella incinta inseguire i miei nipoti mi sono sentito solo. Thalia ha marito e figli, tu hai il tuo bel cameriere. Ed io cos’ho? Piani su piani che continuano a fallire, un nipote che combina casini su casini e li fa risolvere a me … -
- E tu ,invece di aiutarlo, li peggiori! -
- Ovvio. Comunque Claire io cos’ho? Oltre ad una famiglia che mi odia, s’intende -
- Peter non sei così solo come ti sembra ora. Sei solo depresso -
- E chi avrei? Te, Claire? Anche tu un giorno ti sposerai e mi abbandonerai, per quel giorno vorrei qualcuno da abbracciare e coccolare -
- E comandare! -
- Non è vero! - Sì certo!
- Peter, io ti conosco! - È ufficiale, adoro Claire! - Comunque più che a me io pensavo a quel tipo moro, alto e molto carino che stai aiutando a traslocare da non si sa dove a Beacon Hills -
- Intendi quello sposato con una bellissima donna molto incinta? -
- Si, quello -
- Claire Raphael non può appartenere a me o al mio futuro perché sta per avere un figlio. Lo sto aiutando a traslocare solo per buon vicinato -
Io scoppio a ridere, tanto non possono sentirmi, e vedo che Claire fa lo stesso. Allora non sono l’unica che non crede nel suo spirito di buon vicinato.
- Ok, il vero motivo è che mi sento obbligato a farlo. Non so perché ma quella ragazza mi attrae in un modo particolare -
- Lei? Ma tu sei gay! -
Cosa?! Se Peter è gay come ha avuto me? In quel momento realizzo cosa sto vedendo, le sta per chiedere di avere un figlio con lui, così non sarà mai solo. Avrà sempre qualcuno che lo amerà e appoggerà, qualcuno da comandare e a tratti coccolare. Probabilmente sarebbe stato davvero così se Thalia non mi avesse allontanato da lui. Non so se ringraziarla …
- Lo so è strano, ma sento davvero il bisogno di aiutarla. Quegli occhioni scuri e quei riccioli neri mi hanno stregato. E poi è molto incinta, non dovrebbe faticare ma lui non è quasi mai lì per aiutarla -
- Stringi Peter. Quale favore vorresti da me? -
- Un figlio - Ci avevo preso, sì! Ok, sto degenerando - Per non essere più così solo, tu e lui sareste il mio mondo per sempre -
- Oh Peter, come potrei dirti di no - dice lei con voce dolce coccolandolo.
- E il tuo dolce cameriere? Non ci rimarrà male vedendoti incinta? Penserà che hai qualcun altro! -
- Io e lui siamo ancora nella fase flirt. Gli spiegherò la situazione e se non capirà vorrà dire che non è quello giusto - Mia madre è una forza della natura!
 
Mentre rischio di scoppiare a piangere, delle lacrime già stanno lasciando i miei occhi, mi ritrovo in ospedale. Claire è in un letto con i capelli scompigliati e un camicie addosso, fra le braccia tiene un bambino fasciato con un copertina rosa. Qualcosa mi dice che quell’involucro informe e piangente sono io.
Una donna più vecchia di Claire entra ed io la riconosco subito avendola vista solo pochi ricordi fa, è Thalia. Che questo ricordo riguardi il mio rapimento ad opera di mia zia?
- Thalia che piacere vederti. Sei venuta a conoscere tua nipote? -
- Non proprio. Claire io credo che tu e Peter non siate in grado di essere genitori -
- Non potevi pensarci prima che decidessimo di avere un figlio? -
- Se me lo aveste detto prima! -
- Peter ha fatto bene a non dirtelo. Thalia so che credi che tuo fratello sia un irresponsabile ma ha vent’anni ed è ora che pensi al suo futuro da solo -
- Claire Peter non è solo un irresponsabile, è un combina guai e uno scavezzacollo e tu sei un alpha con un branco a cui pensare. Io sono una madre e un alpha e ti assicuro che non è facile. E tu in più dovresti anche cercare di farti una vita tua o vuoi continuare a vivere in base alle follie idee del mio pazzo fratellino? -
- E cosa vorresti fare Thalia? Ormai la bambina è qui, non è che possiamo rimandarla indietro! -
- Possiamo sempre farla sparire -
- Eh?! Cos’hai in mente diavolo travestito da persona seminormale - Mia madre non aveva davvero paura di nulla. Era una forza!
- Prenderò la piccola sotto la mia ala protettrice … - Ma se mi ha abbandonato ai primi venuti! - … conosco una famiglia che la crescerà volentieri - Ah ecco! - Desiderano tanto un figlio … -
- E a noi non ci pensi? Anche noi la desideriamo! - Mi dispiace non averla conosciuta, mi avrebbe davvero amata.
- No Claire, Peter la desidera non tu. E per farne cosa lo sappiamo bene, vuole sfruttarla a suo vantaggio contro di me - Qualcuno deve spiegare ai fratelli Hale che il mondo gira intorno a loro!
- Non pensi a quanto soffriremo? -
- Cancellerò i ricordi di Peter così non saprà e non soffrirà -
- E soprattutto non la cercherà! - Di certo non si può dire che mia madre fosse scema.
- Cancellerei anche i tuoi se potessi, ma sei un alpha come me. Ti chiedo di non cercarla mai, Claire, altrimenti sarò costretta a fartela pagare - Perché tutti la ricordano come un’alpha dolce, gentile e autorevole? A me sembra una stronza autoritaria che pensa solo a se stessa!
- Non me la porterai via -
- Claire ragiona. Hai appena partorito, sei senza forze, come pensi di impedirmelo -
Vedo Thalia strapparmi dalle sue braccia mentre lei prova a combattere inutilmente. È ancora troppo debole per potersi difendere da un alpha del calibro di Thalia.
Vedendo mia madre piangere disperata, rannicchiata da sola in un letto d’ospedale mi rendo conto di quanto ha sofferto. Forse Peter sarebbe stato un male per me ma lei non meritava che Thalia le facesse questo.
Poco dopo due tipi entrano nella stanza e appena vedono in che condizioni è Claire corrono a stringerla.
- Ehi tesoro, che è successo? -
- Nulla … nulla - Perché non gli dice nulla di quanto è appena successo? Come pensa di giustificare la mia scomparsa? -
- E il bambino? -
La vedo abbassare lo sguardo, probabilmente per nascondere la tristezza - È nato morto - Ecco come pensa di fare?
 Perché non dice loro la verità? Ha davvero così paura di Thalia?
- Claire sei sicura che non ci sia dell’altro? -
- Lo sapete che non nasconderei mai nulla ai miei papà -
Ecco perché non vuole mandarli alla mia ricerca. Per lei quei due uomini sono come due padri e non vuole rischiare di perderli. Thalia le ha già portato via me, se succedesse qualcosa a loro lei rimarrebbe completamente sola.
Una cosa è certa, mia madre era una gran donna!
 

 
 
 
 
*Malia ha supposto che il ragazzo che ha importunato Claire fosse Peter, ma nessuno lo hai mai chiamato per nome. Non credo dicano mai se Peter fosse il capitano delle squadra di basket ma sappiamo per certo che giocava.
In questa prima metà dei ricordi abbiamo incontrato due\tre personaggi importanti per la vita futura dei nostri ragazzi. Li avete riconosciuti? Ditemi le vostre idee lasciandomi un recensione!
 
Annotazioni importanti: ditemi se ci sono degli errori, in questo e nel prossimo capitolo, su ciò che sappiamo dal telefilm del passato degli Hale.
Per poter costruire la storia come volevo io ho supposto che Malia fosse nata verso la fine dell’anno perché fosse più piccola degli altri di qualche mese.
Lo so nella mie storie Thalia è sempre una stronza è che proprio non riesco a farmela stare simpatica. Sarà perché adoro Peter?

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Capitolo 7
*** Ricordi (Post Malia) ***


Ricordi (Post Malia)
Dopo aver coccolato Claire e averle tenuto compagnia per un po’ i due uomini vanno via lasciandola di nuovo sola ma almeno più tranquilla di prima. Non passa molto tempo che un ragazzo entra nella stanza. Non credo di averlo mai visto, né dal vivo né nei ricordi di Claire.
Lo sconosciuto dimostra poco più di vent’anni, che poi deve essere l’età che ha approssimativamente ora anche mia madre, i capelli neri lunghetti sul collo e gli occhi dorati, chiari e splendenti. Il tipo è molto alto e si muove ondeggiando con il corpo mentre sorride a mia madre come Stiles sorride a me. Da innamorato.
Si siede su una sedia posta accanto al letto di Claire e le prende una mano fra le sue.
- Ehi splendore, come stai? Come è andato il parto? E il piccolo come sta? È un maschio o una femmina? -
Vedo la maschera di Claire cadere e lei scoppiare a piangere buttando le braccia al collo del ragazzo. Piano piano, fra i singhiozzi, Claire racconta tutto l’accaduto: gli parla della sua amicizia con Peter, della cattiveria che le ha fatto Thalia e anche di me.
L’unica cosa che lei non dice è a cosa è scampata grazie a Peter, cosa è diventata sempre grazie a lui, e da come sembra misurare ogni parola lui non sa nulla. Come pensa di continuare a nasconderglielo? E per quanto poi? Tutta la vita?
Lui ascolta il suo sfogo continuando a coccolarla fino a quando lei non si è calmata poi le propone una soluzione.
- Piccola che ne dici se io e te ci trasferiamo fuori Beacon Hills? Allontanarsi da tutto potrebbe essere la soluzione migliore per te -
- Non lo so Kyle … E poi perché tu dovresti venire con me? Non sei obbligato a seguirmi, sopportarmi o a fare una qualunque cosa per me. E poi non credo che andarmene sia la soluzione migliore, non voglio dare l’idea di essere scappata e non voglio che Thalia pensi di averla avuta vinta. Perché io giuro che gliela farò pagare! -
- Magari potrebbe addirittura essere un vantaggio per te essere lontana. Sai se Thalia crederà che sei scappata, che lei ha vinto e che tu non vuoi vendicarti, la tua vendetta potrà procedere indisturbata - Non ho capito se vuole aiutarla a dimenticare o a vendicarsi.
- Sei un genio Kyle, quasi al pari di Peter. E questo mi piace! - Ti prego mamma non paragonarlo a Peter. Questo mi sembra normale!
- E poi, parliamoci chiaro Claire, cosa ne sarebbe di te se rimassi qui? Pensi di passare i prossimi anni a stare tra i piedi di Thalia fino a quando non ti dirà dove l’ha portata? Sempre che l’abbia davvero lasciata in vita! Oppure pensi di dire tutto a Peter per farlo rivoltare contro la sorella. Non che lui non lo farebbe volentieri, però se sapesse della bambina soffrirebbe -
Vedo Claire pensarci sinceramente e forse non sarebbe stato un brutto piano anche se c’era il rischio che lui ci lasciasse la pelle o che Thalia morisse senza parlare. Credo che lo abbia capito anche lei perché prima di rispondere abbassa lo sguardo.
- Forse hai ragione. Per salvare il salvabile la soluzione ideale è prendere armi e bagagli e andarsene il più lontano possibile da qui -
- A questo proposito io ho dei parenti a Washington -
- Oh Kyle … - la voce di Claire è così dolce mentre parla con lui.
- Verrò con te ovunque piccola mia, tanto non è che io qui abbia un vero motivo per rimanere. L’unica cosa importante e bella della mia vita sei tu! -
- Ma Kyle ti rendo conto, spero, che noi ci conosciamo appena e che ok, a volte flirtiamo, ma non abbiamo mai nemmeno parlato di uscire insieme -
- Claire tu mi piaci davvero e non ti abbandonerò -
Vedo Claire sorridere e baciarlo dolcemente.
- Allora fai le valigie Kyle, appena mi rilasciano partiamo per Washington! -
- Guarda che non sei in prigione - le ricorda lui coccolandola e all’inizio non capisco di cosa parla. Poi ripenso alle parole di mia madre e capisco che sta parlando come se fosse in prigione.
- Oh lo so, lì mangerei molto meglio! -
Io e Kyle scoppiamo a ridere ed io comincio ad odiare Thalia per ciò che mi ha portato via, sarei potuta crescere con loro invece che in un bosco.
 
L’atmosfera cambia e vedo Claire in mezzo al bosco seduta sulle gambe di Peter che è a sua volta seduto sul Nementon. Lei gli passa una mano fra i capelli in modo dolce e ritmico.
- Come mai hai voluto vedermi qui? Potevi venire a casa! Tanto anche lì, come in ogni luogo, tutti ti adorano - Lo sguardo di Claire si incupisce, credo che non voglia avere un altro confronto diretto con Thalia.
- Diciamo che spero di non vedere mai più Thalia -
- Anche tu cominci a non sopportarla più? Io sto toccando il fondo della mia già scarsissima pazienza - Sì, questo è il Peter che conoscono.
- Mi ha fatto un torto che non le perdonerò mai - Direi che Claire è incazzata nera!
- È per questo che ti vuoi trasferire a Washington? -
Vedo che Claire ha un attimo di smarrimento, credo che non glielo avesse ancora detto - Come lo sai? -
- Ho parlato con il tuo bel cameriere - dice Peter ridendo.
- Scemo. Sì, io e Kyle ci trasferiamo a Washington probabilmente verranno anche i papà. Credo che sia la soluzione migliore per tutti -
- Sei proprio incazzata,è? - Claire annuisce e lui la stringe forte fra le sue braccia - Mi mancherai piccola -
- Anche tu scemo. Comunque ci sentiremo spesso via cellulare e mail*. Non ti lascerò sparire, sei troppo importante Pete -
- Non potrei mai lasciarti amore mio -
- Ti andrebbe di farmi un ultimo piacere? - gli chiede Peter e suppongo centri la vendetta. Le servirà un informatore qui a Beacon Hills.
- Ogni cosa per te piccola mia -
- Come ti ho detto ho avuto dei grossi problemi con tua sorella e considerando che so che anche tu la odi ho pensato che non ti dispiacerebbe vendicarti di lei -
- A cosa stai pensando tesoro mio? - La voce di Peter si è fatta più lasciva per l’eccitazione della vendetta.
- Ad allenare Derek, crescerlo e prepararlo per rivoltarglielo contro al momento opportuno. Vuole mettere tutti d’accordo, vuole comandare tutti e assicurarsi che sia tutto come dice lei, per questo girargli contro Derek sarebbe squisitamente bello -
Mia madre era un genio! Questa è squisita vendetta Thalia aveva paura che io fossi un’arma nelle mani di Peter e Claire le vuole dimostrare che anche i suoi figli sono un’arma nelle mani di Peter. Chiunque è un’arma nelle sue mani, anche la ragazza più intelligente del mondo, anche Lydia.
- Cosa ti ha fatto per farti arrabbiare tanto? - Sento Peter chiedere il motivo della sua rabbia e torno a concentrarmi su di loro. Sono curiosa di sapere che cosa si inventerà!
- Non capiresti … - Ha scelto di non mentire e la capisco. Preferisce non dire niente che mentirgli e rovinare il rapporto di fiducia che li lega.
- Va bene, non preoccuparti. Farò del mio meglio per addestrarlo -
Ripenso alla facilità con cui Peter riesce a far fare ogni cosa a Derek e mi rendo conto che lo ha fatto davvero. Derek è quasi un pupazzino nelle sue mani.
In quel momento mi ricordo cos’ha fatto mio padre a sua nipote e capisco che forse il gesto era stato anche istintivo. Lui non si ricordava di me ma Claire gli ha chiesto di rivoltare Derek contro la madre ma Peter non era mai riuscito a portare a termine il piano.
In qualche modo il suo cervello appena rientrato in funzione dopo il coma deve aver pensato che uccidere Laura fosse più o meno equivalente. E lo era davvero!
Claire saluta Peter con un bacio sulle labbra poi lo abbraccia stretto e lui la ricambia. Se ne sta andando per non si sa quanto tempo e lui è costretto, per il suo bene, a lasciarla andare perché ha capito che trattenerla lì con lui vorrebbe dire impedirle di farsi una vita sua e questo è sbagliato. Forse Peter non è così male, o almeno non con lei.
 
Il ricordo cambia ed io, dentro di me, spero che almeno questo sia un ricordo felice.
Il posto in cui siamo stavolta è un ospedale e, proprio come l’ultima volta, Claire è sdraiata in un letto con una bimba fra le braccia. Ma da quella volta è passato qualche anno, lo vedo dal viso di Claire che ora deve avere circa trent’anni, e al suo fianco c’è Kyle, non è più sola.
Kyle, anche lui di qualche anno più vecchio, è in piedi accanto al letto con in braccio una bambina di un paio d’anni. Queste devono essere le bambine di cui parlava Peter, le bambine di Claire. Ma allora dov’è Joy? Hanno detto che la piccola si chiama Olive e l’altra è troppo grande per essere quella che ho tenuto in braccio prima. Avranno avuto un’altra figlia.
Mentre loro sono lì che chiacchierano coccolando le loro piccole entrano dei medici.
- Salve signori Harris - Claire ha tenuto il suo cognome, perché? - Abbiamo una cosa molto importante da comunicarvi -
L’aria scura del viso dei dottori porta Claire a preoccuparsi - Dottore che cosa è accaduto? Mi sembra che sia io che Olive stiamo bene -
- Sì, il parto è andato ma non si può dire che sia andato bene. Lei e Olive state bene ma non credo sia opportuno per voi avere altri bambini -
- Perché? Cos’è successo durante il parto? Ci sono stati dei problemi? - Kyle può raggiungere livelli di isteria che io nemmeno immaginavo.
- Solo qualche intoppo. Le sue ragazze stanno benissimo ma un’altra gravidanza potrebbe distruggere la signora Harris - rispondono i medici per poi rivolgersi direttamente a Claire - Il vostro corpo è stato molto debilitato da questa gravidanza e dal successivo parto. Signora io gliel’ho ripetuto molto spesso durante questa gravidanza che era a rischio, ci sono state molte complicazioni già prima del parto e credo che un’altra possa ucciderla. E ovviamente rischierebbe di portare il bambino con sé. È già stata molto fortuna perché sia lei che Olive state bene -
- Infondo Claire abbiamo già due bambine bellissime potremmo fermarci qui - Una cosa è certa, mia madre era molto amata. Ma allora dov’è ora Kyle? Lei è morta e lui nemmeno si fa vivo?
- Si, non preoccuparti Kyle e anche voi dottori farò la brava e non avrò altre gravidanze - lo dice con la voce di una bambina che scherza e Kyle le da una pacca su una gamba - Guarda che sono seria! - dice Claire con la stessa voce.
Direi che mia madre si è ripresa, anche se nei suoi occhi c’è ancora un’ombra, ed è tornata la Claire che non ha paura di nulla e che fa la sciocchina. Mia madre era davvero una forza. Ma se non hanno avuto altri figli, come è arrivata Joy?
 
Il ricordo cambia velocemente ed io comincio a chiedermi perché Peter mi ha fatto vedere questo ricordo, non centra con me e non mi sembra importante. Forse sarà importante più avanti, forse è importante per capire come è comparsa Joy.
Non so esattamente dove ci troviamo, non ho mai visto questo posto prima, sembra una vecchia casa. Peter è in un salotto piuttosto disordinato e sta urlando contro dei ragazzi che sembrano averlo preso per un punch ball mentre Thalia ride dalla porta della cucina. Lei sembra l’unica su cui il tempo non è passato.
Quasi subito il cellulare di Peter suona ed io capisco che il ricordo riguarda la telefonata che, probabilmente, è di Claire. Peter si allontana per rispondere salendo verso il piano superiore.
- Ehi piccola mia -
- Ciao Peter, mi dispiace dirtelo ma questa non è una chiamata di piacere. È successo un casino, devi riunire tutta la tua famiglia e andartene da quella casa -
Sento la voce  di Claire nelle orecchie e dalle sue parole mi sorge un dubbio. Non è che questa è casa Hale e che io sto per assistere al famoso incendio che l’ha distrutta insieme alla maggior parte dei suoi abitanti?
- Claire di che stai parlando? - Peter sembra preoccupato e ancora non sa che sta accadendo.
- Mi ha appena chiamato mio fratello dicendo che una strana tipa dai capelli biondo castani gli ha chiesto come dare fuoco ad una casa in modo che nessuno riesca a scappare, l’incendio non si espanda e che non sembri doloso. Sia io sia lui abbia subito pensato a casa Hale. Ha anche detto che la tipa aveva uno strano ciondolo -
- E perché lo avrebbe chiesto proprio a tuo fratello? -
- Perché Adrian è laureato in Chimica, scemo. Ora trova il modo di fuggire con tutta la tua famiglia perché non so quando sarà ma ho proprio paura che voglia darvi fuoco -
- Claire, cosa mi nascondi? - Peter ha capito che Claire nasconde qualcosa e credo abbia ragione. Io a posteriore so che la casa è davvero la loro. Ma lei come lo sa?
- Adrian ha detto che aveva già visto la tipa non molto tempo prima a spasso per Beacon Hills al braccio di Derek - Ecco come lo ha capito!
- Ok, vogliono dare fuoco a casa nostra. Cerco il modo di fuggire salvando almeno i bambini - Peter voleva proteggere i piccoli ma non deve averne avuto il tempo.
- Ti voglio bene Peter -
- Anch’io piccola -
Vedo Peter guardare fuori dalla finestra mentre chiude la chiamata, ed io lo faccio con lui. Fuori si comincia già a vedere il fuoco spandersi verso la casa.
- Cazzo, è troppo tardi. Piccoli nascondetevi siamo in pericolo - L’ultimo pezzo di frase Peter l’ha urlata.
Il ricordo cambia ed immagino che Peter lo abbia tagliato apposta per non farmi vedere cosa è successo dopo, anche se devo ammettere che l’ho già capito. Hanno provato a fuggire ma solo Peter si è salvato, e solo grazie a Claire.
 
Il nuovo ricordo riguarda un mail che Claire ha scritto a Peter in cui gli racconta di cosa sta facendo. Da ciò che dice Claire nella mail suppongo che l’abbia sta scritta poco dopo che Peter è uscito dal coma, anche se non so quando lui l’ha letta.
Ciao piccolo mio,
Ho saputo cosa hai passato in questi anni e mi è molto dispiaciuto non poter essere lì con te ma ho delle bambine e una vita a Washington. Non potevo spostare tutto, distruggere la vita di Kyle e delle piccole. Come ti dissi anni fa per telefono i medici mi hanno consigliato di non aver altri figli ed io li ho ascoltati, lo giuro. Ma volevo anche allargare la mia famiglia ancora un po’ così ho adottato due bambine, la prima dell’età di un anno e mezzo e l’altra poco dopo dell’età di cinque anni. Sono bambine straordinarie e dolcissime, le ho scelte per le circostanze in cui le ho incontrate.
Reira, la piccola, era talmente iperattiva che nessuno la voleva, non si sapeva che fine avessero fatto i genitori e lei viveva in orfanotrofio. Ormai però nessuno la sopportava nemmeno lì, anche se erano rassegnati a non liberarsene mai, seppur era ancora molto piccola nessuno credeva se ne sarebbe mai andata. Io l’ho incontrata per strada mentre scappava da un’insegnante, facendogli le pernacchie e deridendolo, era stupenda- così me ne sono innamorata e ho deciso di adottarla e trasformarla nella speranza che il morso lenisse il suo problema. E invece le ha dato solo più energia da consumare.
Evelyn, la più grande, l’ho trovata quando ho per caso assistito ad un incidente stradale. Ho chiamato l’ambulanza mentre mi avvicinavo per vedere come stavano le persone, o la persona, in auto. E lei era lì! Sentivo solo il suo cuore battere ma nell’auto c’erano anche i genitori così ho capito qual’era la soluzione migliore. Ho preso la piccola e l’ho portata via, l’ho morsa per guarirla e nascosta nella mia auto. Una volta che si è rimessa, nel frattempo polizia e ambulanza si erano occupati della macchina e dei genitori, l’ho riportata a casa sua e quando i poliziotti sono andati da lei a cercarla lei era lì, e ufficialmente non era mai stata in auto. La piccola poi ha sviluppato un shock tale che non parla perciò non mi ha tradita, io l’ho adottata e lei sta bene con noi, secondo i medici riprenderà a parlare quando starà meglio.
Beh, come immaginerai la mia mail non era solo per informarti ma anche perché so che ti stai riprendendo e cosa hai fatto a Laura, a proposito grazie per questo. C’è una cosa che voglio che tu sappia, sei un buon amico e per questo non mi hai chiesto perché ho litigato con Thalia. Così mi sembra giusto che ora che lei non c’è più tu sappia la verità. Thalia ti ha portato via un ricordo molto importante ed io non gliel’ho perdonato perché sono d’accordo con il manipolare le persone ma non con il giocare con la loro testa. Non so altro, mi dispiace.
Ti adoro
Claire
Wow che casino di vita. Riassumendo Claire ha adottato e trasformato due bambine, così siamo a quota quattro più Joy che ancora non so da dove venga fuori anche se almeno ho capito perché ha subito legato con me. Siamo sorelle.
Lei sapeva che Peter era prima in coma e poi impazzito ma per i suoi casini non poteva andare da lui. Claire gli ha anche detto del ricordo che gli ha preso Thalia ecco perché lui dopo è andata da Lydia. Strano che a Peter non sia venuto il dubbio che mia madre poteva essere proprio Claire, visto che lei era stata lei a dirgli del ricordo perduto.
 
Il ricordo cambia ancora ed io spero che siamo arrivati alla storia di Joy. Sono sempre più curiosa di scoprire come è comparsa la più piccola delle pesti.
Stavolta mi ritrovo in un tranquillo boschetto, Claire sta camminando a braccetto con Kyle, ridono e lei ha un cestino da pic-nic sotto l’altro braccio. Le bambine non ci sono ed io lo trovo molto romantico. Ma cosa centro io?
Ad un tratto un gruppo di loschi individui esce dalla parte più fitta del bosco armati fino ai denti, imbracciando fucili e con vari rotoli di corde. Claire è agitatissima, capisco perfettamente dal suo cuore e dal suo sguardo che non sa cosa fare per difenderli. Suppongo che non gli abbia mai detto che cos’è e ovviamente non vuole che lo scopra così.
Gli uomini con i fucili la tolgono di impiccio sparando ad entrambi allo stomaco, lo sguardo di Claire si allarga. Kyle rischia seriamente di morire ed io comincio a capire perché non è qui. Povera Claire …
Lei cerca di combattere ma è ferita gravemente così loro riescono quasi subito ad immobilizzarla legandola ad un albero con le corde.
- Vi prego lasciatemi, non sono un’assassina e mio marito è umano. Sta morendo, aiutate almeno lui - Claire parla come se li conoscesse o forse quello è il modo in cui parla con tutti i cacciatori.
- Non ci interessa di lui. Noi non siamo cacciatori anche se sappiamo chi sei, siamo qui per altro, non per ucciderti - lo sguardo del tipo mi spaventa, sembra quello di un maniaco sessuale.
Vedo Claire che cerca di liberarsi, ma non riesce a muoversi. L’unico cambiamento visibile che ottiene è che i suoi polsi cominciano a sanguinare, dall’odore direi chele corde con cui l’hanno legata sono d’aconito.
Li vedo strapparle i vestiti e le mutandine. O cavolo, non vorranno stuprarla, vero?
Il ricordo si fa oscurato e capisco che è stata Claire stessa a nascondere ciò che ha subito. Dopo poco tutto si fa più chiaro e vedo i due uomini anziani arrivare con le bambine. Appena capiscono cosa è successo cercano di nascondere la vista alle piccole ed io li capisco. La loro mamma è lì, legata nuda ad un albero, coperta di sangue e con il loro papà morto ai piedi. Ho paura di aver finalmente trovato la risposta alla domanda come è arrivata Joy.
 
Sono ancora molto scossa da tutto questo quando l’atmosfera cambia portandomi all’Eichen House e capisco che sto per vedere la fuga di Peter e la morte di mia madre.
Vedo Peter, ancora dietro il vetro parlare con Claire, anche se lei è un po’ più vecchia e molto più magra del ricordo precedente. La storia dello stupro deve averla distrutta.
- Come stai angelo mio? - Il tempo non ha cambiato il loro rapporto.
- Stavo meglio qualche tempo fa … -
- Cosa è successo? - Qualcosa mi dice che lei non glielo dirà, non subito.
Gli occhi di Claire si fanno tristi - Conosci il detto “La natura da, la natura toglie”? - Peter annuisce - Io dovevo morire più di venti anni fa e tu lo sai bene. Ed ora la natura ha deciso che è finita, che devo morire -
 - Cosa intendi? Angelo mio cosa stai cercando di dirmi? -
- Che sto morendo mio caro lupetto, ma prima devo fare un ultima cosa. Prima di morire ho un ultimo problema da risolvere, dopo avrai il privilegio di uccidermi. Molti ci hanno provato in questi ultimi anni ma voglio che sia tu a farlo. Tu mi hai creata, tu mi distruggerai -
- Perché ora Claire? Perché io? - Vedo che Peter non è molto contento di fare quello che lei gli ha chiesto e lo capisco. Le vuole bene perciò non può farle del male.
- Perché facendolo prenderai il mio branco, le mie figlie - L’ultima cosa a cui Claire ha pensato sono state le sue figlie, era un’ottima madre davvero e lo sarebbe stata anche per me.
- Perché credi di star morendo? -
- Ti ricordi quando nove anni fa ti dissi che secondo i medici non potevo avere altri figli? - Finalmente scoprirò cosa l’ha uccisa, beh oltre Peter.
- Sì -
 - Si chiama Joy, ha 8 mesi - Credo di sapere esattamente quanto è passato dallo stupro, l’ultima figlia di Claire non è di Claire ma dello stupratore.
- Claire … -
So perfettamente perché l’ha tenuta, dopo aver perso me non poteva pensare di perdere un’altra bambina anche se questo voleva dire rischiare la propria vita. Claire era davvero unica, perché non ho avuto la possibilità di conoscerla? Ah sì, Thalia! Non me la sento di dare la colpa a Peter che l’ha uccisa perché non poteva fare altro.
- Il mio fisico sta cedendo -
- Come è possibile? -
Claire lo guarda con dolcezza e amore prima di spiegare quella che è la sua realtà - Peter ho vissuto ventidue anni di troppo, va bene così. Tu mi ucciderai così le mie bambine resteranno a te, ubbidiranno solo a te. Per renderlo legale ho scritto nel mio testamento che voglio che siano affidate a te, sono mannare perciò non ti daranno troppi problemi -
- Sei sicura di quello che fai? -
- Non è una decisione che ho preso alla leggera ma dopo averci pensato e sono certa che sia la soluzione migliore. Ora nasconditi sotto la branda e stai attento agli occhi -
- Cosa vuoi fare? - chiede Peter spaventato.
- Liberarti. È l’unico modo in cui potrai uccidermi e occuparti delle mie piccole -
 
L’atmosfera cambia all’improvviso ed io mi ritrovo in mezzo al bosco, Peter e Claire sono sotto un albero piuttosto grande ed io suppongo che Peter abbia tagliato il momento della fuga per poterla ripetere se dovessimo ririnchiuderlo alla Eichen House. Mio padre è così fuori di testa!
- Perché proprio sotto questo albero? -
- Perché mio fratello è morto qui. - Mi dispiace per quello strano ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi come la sorella - Era l’unico parente che mi fosse rimasto vicino e voglio essergli vicina fino all’ultimo -
Claire abbraccia Peter e nel farlo gli pianta le unghie nel collo, suppongo che questo sia il momento in cui gli ha trasferito i ricordi che mi sta facendo vedere.
- Tu … - Questo deve essere il momento in cui ha scoperto che Claire è mia madre.
- Proteggi le mie bambine Peter, tutte le mie bambine - Da quel tutte capisco che Claire si è preoccupata anche di me, doveva aver scoperto che stavo bene e che avevo trovato Peter. Lei mi ha amato fino all’ultimo momento, anche se non mi ha quasi mai vista.
- Una vita per una vita -
- Ti prego - Claire si stringe a lui piangendo e lui ricambia la stretta avvolgendola in un abbraccio.
- Te lo prometto Claire, le crescerò come avresti fatto tu -
- Le troverai nella stanza di un motel appena fuori dalla città. Se hai bisogno non esitare a chiedere aiuto e ricorda che il tuo branco sarò composto unicamente da bambine -
- Lo so -
- Peter tu sai che ti voglio bene e che mi fido di te -    
- Sì, lo so -
 
Tutto si fa sfocato ed io riprendo conoscenza fra le braccia di mio padre, mi stringo a lui e piango.
- Ora capisci perché credo che alcune cose debbano rimanere segrete? - mi chiede Peter ed io capisco non solo perché ma anche quali.
- Mia madre era una forza della natura, una donna dolcissima e una grande mamma. La vita con lei non è stata giusta -
- No, non lo è stata -
 
 
 
*considerando l’età di Malia e confrontandola con la mia ho realizzato che c’erano già cellulari e computer in quel periodo.
 
I ricordi sono finalmente finiti e dal prossimo capitolo la storia riprende, in questo capitolo ho ripreso alcune cosa di quelli vecchi per chiudere il filo. Spero che ora sia chiarissimo di chi è la sorellina Claire!

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Capitolo 8
*** Rapimento ***


Ecco il nuovo capitolo! Scusate il ritardo ma sto preparando la tesi di laurea e ho a malapena il tempo per respirare.


Rapimento
Malia, dopo essersi ripresa dallo shock datole dai ricordi di sua madre, si fa accompagnare da Peter a casa di Scott, perché Stiles le ha mandato un messaggio per riunirsi lì a parlare di chissà che. Appena arrivati Peter apre la porta con le chiavi di riserva che gli ha dato Melissa e mette Joy per terra a giocare con i vecchi giochi di Scott che hanno tirato fuori la sera prima dal garage.
Dopo poco tempo la casa si riempie di gente, Derek li ha raggiunti con la camaro, dopo aver chiamato Braeden per avvisarla delle novità, e Stiles, Lydia e Liam sono arrivati con l’onnipresente jeep .
- Malia abbiamo delle novità sulla Desert Wolf - annuncia Stiles eccitato all’idea di aver forse trovato la donna, anche se è morta.
- Anch’io Stiles, Claire era mia madre. Me lo ha confidato Peter -
- Lo avevamo supposto anche noi. Mi dispiace - Stiles abbraccia Malia per consolarla e lei si stringe forte a lui, che è la sua ancora.
Peter si trattiene dal ringhiare, stanno insieme è normale che si abbraccino. Anche lui vorrebbe qualcuno da abbracciare, tipo Scott. A proposito dov’è Scott?
- Ho già avvisato Braeden che la Desert Wolf è morta e che perciò può tornare -
- Non vedi l’ora che torni la tua ragazza? - chiede Stiles, tanto per rompere un po’. Peter dimentica per un attimo il problema Scott per concentrarsi sul prendere in giro Derek.
- Non è la mia ragazza - ringhia Derek e Peter da una mano a Stiles.
- Però non hai detto che non è vero che non vedi l’ora che torni -
Derek ringhia anche contro lo zio e i due scoppiano a ridere. Mentre il trio fa casino Malia si accorge della mancanza della moto di Scott chiede a Lydia dov’è.
- Che fine ha fatto il nostro alpha? -
- Ha accompagnato a casa Kira perché doveva parlarle in privato di non so che. Comunque dovrebbe arrivare a breve -
- Aspettiamolo poi facciamo il punto della situazione - dice Peter cercando di non pensare al fatto che Scott è da solo con la sua ragazza. Non può essere geloso, Scott non lo sopporta e lo ospita solo per pietà.
Mentre stanno chiacchierando aspettando il ritorno del loro alpha Kira chiama Lydia al cellulare. Qualunque cosa le abbia detto Scott deve averla sconvolta se come prima cosa ha chiamato Lydia.
- Ehi Kira, va tutto bene? -
- Per niente, Scott è scomparso - dalla voce Kira è piuttosto agitata e se ha ragione ha motivo di esserlo.
- Cosa?! Ma non erano insieme? Come ha fatto a sparire? Cos’è lei si è girata e lui è scappato per non dover stare con lei? - Chiede Peter agitato. Come ha fatto quella sciacquetta a perdere il suo Scott? Ok, magari sta esagerando un tantino.
- Peter ha gentilmente chiesto come è accaduto? - Sintetizza sarcasticamente Lydia fulminando Peter con lo sguardo. Quell’uomo la farà impazzire!
- Se venite qui vi spiego tutto, sono a metà strada fra casa mia e quella di Scott. Mi troverete subito, sono in piedi vicino alla sua moto abbandonata sul ciglio della strada -
- Cazzo! Arriviamo! - Una volta chiusa la chiamata Lydia si accorge di essere accerchiata dai lupetti più Stiles, che è l’unico che non ha la più pallida idea di cosa abbia detto Kira. - Credo che lo sappiate più o meno tutti ma Kira ha trovato la moto di Scott abbandonata fra casa sua e qui -
- Ma non erano insieme - chiede Liam innocentemente.
- Sembra che si fossero già divisi. Credo che lei volesse raggiungerlo, forse per continuare a discutere, e nel venire in qua ha trovato solo la moto abbandonata -
- Sì, probabilmente lui le avrà detto quello che voleva dirle poi se ne sarà andato perché lei non potesse lasciarlo. Lei per potergli rispondere avrà dovuto prendere la macchina e seguirlo - dice Stiles che conosce bene l’amico.
- Non lo so. Kira ha detto che ci spiega tutto appena la raggiungiamo. Perciò tutti in macchina! -
- Voi andate, io passo a recuperare Chris Argent e Jordan Parrish. Delle pistole in più fanno sempre comodo -
- Ma se ancora non sappiamo con cosa abbiamo a che fare! Scott potrebbe essere scomparso per sua propria volontà! - Esclama Peter non troppo convinto, non vuole credere che il ragazzo possa essere in serio pericolo.
- Appunto perché non sappiamo contro cosa ci ritroveremo a combattere ci servono pistole extra. Scott non sparirebbe mai senza chiamare Stiles -
- Purtroppo Derek ha ragione. Scott avrebbe abbandonato la moto solo per rincorrere qualcosa ma in quel caso ci avrebbe avvertiti -
- Ok, Derek tu vai, noi ti chiamiamo appena sappiamo dov’è! - dice Malia per poi girarsi verso il padre - Peter tu rimani qui con Joy - Se non viene non può far danni.
- Scordatelo, vengo anch’io anche perché sono un alpha ora perciò più forte di voi. Appena sapremo dov’è Scott darò Joy a Lydia, così staranno entrambe fuori dai guai -
- Va bene. Andiamo! -
 
Nell’andare verso casa Yukimura trovano la macchina di Kira lasciata in messo alla strada, vuota. Parcheggiano affianco all’auto e subito vedono Kira, accucciata vicino alla moto di Scott, con gli occhi pieni di lacrime. La moto è abbandonata di lato per terra sul ciglio della strada, come se dalla strada avesse strisciato fino a fermarsi contro un albero sul prato a lato di essa.
- Che diamine è successo! - Peter scende di corsa dall’auto lanciandosi verso Kira e lasciando implicitamente a Malia il compito di occuparsi di Joy.
- Non preoccuparti, papà, di Joy mi occupo io! - esclama Malia cercando di liberare la piccola dal seggiolino.
- Non lo so. Dopo che mi ha accompagnato a casa abbiamo parlato di noi. Mi ha detto che non possiamo più frequentarci perché sono sorti dei problemi e in questo momento è troppo incasinato per uscire con qualcuno. Io gli ho detto che lo capivo e lui è ripartito per venire alla riunione.
Una volta rimasta sola ho realizzato che faccio comunque parte del branco, così ho preso la macchina per raggiungervi e ho trovato la modo abbandonata. Non so cosa sia successo ma non credo vada tutto bene, Scott non abbandonerebbe mai così la sua moto in mezzo alla strada -
- Ho una bruttissima sensazione. Credo che Scott sia finito in un brutto guaio - dice Lydia che sente, grazie al fatto di essere una banche, che Scott è in pericolo.
- C’è del sangue qui - Peter, grazie al suo fiuto super sviluppato ha trovato una macchia di sangue fra la strada e la moto abbandonata - Dall’odore direi che è di Scott -
- Se è per questo qui c’è un bossolo - esclama Stiles dall’altro lato della strada.
Peter si avvicina e lo annusa - Appena sparato -
- Quindi qualcuno ha sparato da qui e ha colpito Scott. Lui avrà perso il controllo della moto andando a schiantarsi contro l’albero. Dopo di che devono averlo preso e portato via -
- Tutto questo deve essere successo in poco tempo perché io non ero molto dietro di lui e quando sono arrivata qui non c’era nessuno -
- Purtroppo credo di sapere con chi abbiamo a che fare - dice Malia guardando Peter che è arrivato alla stessa conclusione.
Sono i cacciatori che hanno aggredito Claire, questo è il loro modo di agire, uno sparo da lontano per rallentare il nemico e poi attaccare sul serio.
- Malia di chi parli? - chiede Stiles avvicinandosi alla sua ragazza che prima di azzardarsi a parlare guarda Peter come per chiedergli il permesso.
- Un anno e mezzo fa dei cacciatori attaccarono Claire, la madre delle bambine che mi sono state affidate, mentre era fuori da sola con il marito. Non vorrei che l’avessero seguita fin qui - spiega Peter togliendo d’impaccio la figlia.
- Se mi date il bossolo cerco di saperne di più - Lydia prende il bossolo e cerca, da questo, di capire cosa è successo al loro alpha, ma i poteri da banshee non si attivano - Non riesco a vedere nulla -
- Prova con Joy - propone Malia sapendo che se ha ragione la bambina ha un legame più forte del bossolo con i rapitori.
- Cosa centra la piccola? -
- È legata ai cacciatori, e potrebbe esserlo più del bossolo. Il suo legame è più forte e profondo -
Lydia prende in braccio la piccola, che tranquilla si appende al suo collo.
- Attenta a non urlare, da banshee, con la piccola in braccio perché la spaventeresti -
Lydia annuisce in direzione di Peter per farlo stare tranquillo e zitto, e cerca di concentrarsi per sfruttare i suoi poteri.
- Lo vedo. È in un vecchio casolare abbandonato, lo tengono legato con delle corde di strozzalupo e imbavagliato perché non possa richiamarci. Lo stanno torturando per ottenere informazioni su non so cosa, sfruttano la sua capacità di guarigione per ferirlo con un coltello -
- È in grossi guai. Dobbiamo trovarlo! -
- Credo di sapere dov’è il casolare, seguiteci. Avvertiamo noi Derek - dopo aver dato ordini Lydia sale sulla jeep di Stiles dove viene subito raggiunta da Kira, Liam e da Stiles stesso.
Peter sale sulla sua auto seguito da Malia, che ha già provveduto a caricare Joy. Lydia conduce Stiles verso una zona isolata del bosco dove in mezzo al nulla sorge una vecchia costruzione. Derek li raggiunge poco dopo, Lydia gli ha mandato via sms l’indirizzo, con gli alleati che ha raccolto.
- Stiles, tu e Lydia rimanete qui al sicuro con Joy. Voi altri seguitemi che andiamo a liberarlo! -
- La follia di Peter unita all’attitudine al comando dell’essere alpha può diventare pericolosa - dice Stiles subito corretto da Derek - O odiosa -
- Andiamo a salvarlo! O preferite rimanere qui e sapere per il resto delle vostre vite che non avete salvato il suo alpha perché eravate troppo impegnati prendere in giro il vecchio zio Peter -
Peter, dopo aver sclerato, corre verso il casolare seguito dalla figlia e da Kira, già con la katana sguainata. Derek e gli altri si gettano all’inseguimento con Stiles che li osserva preoccupato.
- Andrà tutto bene -
Lydia è accanto a lui con Joy in braccio, Stiles le stringe pregando che sia davvero così.
Peter, arrivato al casolare, fa segno alle ragazze di andare ognuna su un lato poi butta giù la porta con un calcio. Veloce si sposta di lato per evitare la scarica di proiettili che sapeva ne sarebbe conseguita.
Kira e Malia approfittano della distrazione dei cacciatori per entrare dalle finestre sui lati, sapendo che per il momento saranno concentrati sulla porta, e si lanciano subito all’attacco per evitare di essere colpite. Peter entra da una finestra vicina alla porta e anche lui si lancia all’attacco velocemente, per evitare che i cacciatori si rendano conto di cos’era il rumore.
La lotta è serrata, per fortuna vengono subito raggiunti da Derek e dagli altri, anche perché stanno arrivando cacciatori da ogni angolo del casolare. Un’unica porta resta chiusa e Peter immagina che sia là che tengono Scott.
Approfittando della mischia Peter si avvicina quatto quatto alla porta e raggiuntala la apre silenziosamente ed entra. Nella stanza c’è poca luce ma Peter vede subito il letto a cui è legato Scott, in ginocchio a gambe larghe sopra di lui c’è lo stesso cacciatore che ha stuprato Claire portandogliela via per sempre.
- Oh, abbiamo visite - Il cacciatore si gira verso di lui con aria tranquilla, sembra che non capisca in che guai si è cacciato.
- Lo lasci stare - ringhia Peter con gli occhi rossi. In sottofondo però ci sono gemiti di Scott, il cacciatore sta continuando a inciderlo nel torace per convincerlo a parlare.
- Altrimenti che mi fai? - scherza il cacciatore che sembra davvero non capire quale pericolo sta correndo.
- Semplicemente ti uccido -
Peter si getta sul cacciatore e i due cadono sul pavimento prendendo a rotolare mentre se le danno di santa ragione.
Il cacciatore è molto abile e presto sembra averlo vinta su Peter. Si erge sul suo corpo spiegando il suo piano.
- Ho rapito il ragazzo per far uscire allo scoperto la Desert Wolf, e lo lascerò stare solo quando mi direte dov’è! -
- Claire è morta, brutto bastardo! È morta per colpa tua! Non ti permetterò di portarmi via anche lui! -
Peter riesce a liberarsi e con uno scatto  fulmineo taglia la gola al cacciatore con i suoi artigli. Liberatosi del problema, Peter si rialza velocemente e va a controllare Scott, poi, assicuratosi che il ragazzo sta bene, ringhia.
Ringhia per avvertire tutti gli altri che il capo è morto e per chiamare Kira, che ha il compito di usare la katana per liberare Scott dalle corde di strozza lupo.
Mentre aspetta che il resto del branco capisca il significato di quel ringhio, Peter accarezza Scott controllando le ferite e portandogli via un po’ di dolore.
- Grazie Peter - rantola Scott.
- Resta tranquillo Scott e non parlare. Kira sta arrivando, ti liberiamo subito -
- Cosa centrava lui con Claire? - Chiede Scott agonizzando.
- Ssh, non ti affaticare. Quel l’uomo ha stuprato Claire più di un anno fa e ha ucciso suo marito -
- Quello era il padre di Joy, vero? -
- Ma tu zitto proprio non ci vuoi stare, è? - In mezzo al sangue sul viso di Scott compare anche un sorriso - Comunque non credo che lei soffrirà per la sua morte -
Kira arriva e, dopo aver stretto forte Scott per assicurarsi che non fosse solo un sogno, lo libera dalle corde con la lama della katana.
- Grazie - dice Scott con poca voce.
- Solo perché non stiamo più insieme non vuol dire che ti abbandonerò in mezzo ai guai. Sono pur sempre un membro del tuo branco -
Scott le sorride grato mentre Peter lo prende in braccio poi si aggrappa al collo dell’uomo per non rischiare di cadere.
- Ora ti porto alla macchina, tu rimani tranquillo -
Scott annuisce mentre gli altri, vedendoli passare, gli fanno strada verso le macchine, dove Lydia e Stiles li stanno aspettando. Stiles vedendo l’amico, coperto di sangue, abbandonato fra le braccia del loro più grande incubo, si spaventa e li raggiunge urlando il suo nome.
- Sto bene Stiles -
Sentire la voce dell’amico rassicura Stiles, anche se le parole erano poco più di un gemito.
- Lydia prendi il seggiolino dalla mia macchina e carica Joy sull’auto di Stiles. Malia stendi una coperta sui sedili di dietro dell’auto che ci stendiamo Scott -
Peter gestisce la situazione da alpha e le ragazze scattano subito senza dire nulla. Nel mentre kira cerca di togliere il sangue dal viso di Scott.
- Fregatene del sangue e cerca di non fargli perdere conoscenza -
- Sono un lupo, Peter - rantola Scott - Guarirò -

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Capitolo 9
*** E' destino ***


È destino
Peter riporta direttamente a casa Scott, il quale durante il viaggio si è ripreso un po’, mentre Stiles accompagna a casa tutti gli altri per poi riportare a loro Joy. Una volta in piedi Scott zoppica leggermente appoggiato a Peter riesce ad arrivare fino alla porta di casa. L’uomo lo ha aiutato a scendere dall’auto e ora lo sostiene tenendogli un braccio intorno alla vita. Mentre loro entrano in casa Malia resta fuori per aspettare Stiles con Joy.
Nell’aprire la porta Peter si accorge che non è chiusa a chiave e si preoccupa.
- Merda! Mi sono dimenticato di chiudere a chiave! - Peter si sente un idiota per qualche secondo poi avverte la presenza delle bambine. Ecco chi deve aver aperto!
- In realtà avevi chiuso perfettamente - Selene è davanti a loro con le mani sui fianchi e la faccia imbronciata, in una perfetta imitazione di una mamma arrabbiata - È qualcos’altro che hai dimenticato! - Merda! Peggio delle chiavi, si è dimenticato le bambine! Però loro come ci sono arrivate lì? Non possono essere tornate a casa da scuola da sole!
- Scusate piccole, ma ho avuto un impegno improrogabile -
- Peter Sono-un-pessimo-alpha Hale come hai fatto a dimenticarti le bambine a scuola! - Cazzo Melissa! Qualcuno deve averla avvertita che le bambine erano state dimenticate a scuola. Ha fatto bene ha lasciare il suo nome per le emergenze!
Melissa gli urla contro dalla cucina e Peter si chiede come abbia fatto a sentirli.
- Ti assicuro che ho un ottimo motivo per averle dimenticate -
Melissa li raggiunge in salotto e subito si rende conto della situazione - Oddio Scott stai bene. Perché ogni volta che sparite da soli per più di cinque minuti uno dei due torna quasi morto? -
- Mamma sto bene - risponde il ragazzo mentre Peter lo appoggia delicatamente sul divano sbuffando. Bene un cavolo!
- Questo può essere un buon motivo? -
- Che diamine è successo? - chiede Melissa sedendosi accanto al figlio  e stringendoselo contro.
- Ho accompagnato Kira a casa e mentre tornavo qui, dove avevo appuntamento con il resto del branco, qualcuno mi ha sparato alla schiena. Il colpo mi ha fatto perdere il controllo della moto e sono finito fuori strada, ma, ancora prima che toccassi terra, mi hanno caricato di forza su un camion. Ho provato a difendermi ma mi hanno dato una scarica elettrica con un teaser. Non so dove mi abbiano portato perché avevo perso i sensi ma quando mi sono ripreso mi avevano tolto il proiettile ed erano pronti a torturarmi. Mi hanno torturato fino all’arrivo dei soccorsi per sapere qualcosa che io non so, perché io realmente io non so dove si trovi Claire -
- Perché non gli hai semplicemente detto che è morta? - gli chiede Peter dalla cucina dove è andato a preparare la merenda per tutta la squadra.
- Perché non mi hanno creduto -
- Idioti. Comunque Claire è sepolta nel bosco sotto l’albero dov’è morto ghigliottinato e legato suo fratello -
- Ne so più o meno quanto prima se non che, Claire era la sorella del professor Harris? - Scott non se lo sarebbe mai immaginato.
- Yeah - Peter entra portando la merenda per tutti i ragazzi mentre Malia entra in casa con Joy fra le braccia - Stiles l’ha riportata -
- Dì a Stiles che lui e lo sceriffo possono venire a cena così mangiamo qualcosa tutti insieme prima che ritorni a casa -
- Glielo propongo - Malia sparisce per chiamare Stiles.
- Bene, allora io do una mano a Melissa a preparare la cena, Scott tu bada a Reira e Malia tu occupati di Joy - dice Peter scompigliando i capelli a Scott e sorridendogli.
Stiles e lo sceriffo arrivano perfettamente in orario, più o meno nello stesso instante in cui Melissa sforna la cena. La cena trascorre tranquillamente, Melissa e lo sceriffo flirtano dolcemente mentre gli altri li prendono leggermente in giro.
Peter e lo sceriffo riescono a non aggredirsi a vicenda, anche perché Melissa ha minacciato Peter prima che gli invitati arrivassero. Stiles e Melissa ne approfittano per chiedere a Scott se sta bene ogni cinque minuti, mentre Malia ha finalmente la possibilità di passare del tempo con le sorelline e conoscerle un po’.

Una volta che Stiles, Malia e lo sceriffo sono ripartiti per tornare a casa loro, Peter e Scott cominciano ad organizzare le piccole per metterle a letto e, mentre Scott cambia Joy, Peter chiede a Melissa se può operare un piccolo cambio di stanza.
- Per te è un grosso problema se stanotte Reira dorme con te? Vorrei rimanere con Scott per assicurarmi che si sia ripreso di tutto e che quei cacciatori non gli abbiano fatto nulla che possa farlo peggiorare. E sai non vorrei che rimanendo in stanza con noi Reira non dormisse e non lasciasse dormire nemmeno Scott -
- Per me va bene. Ma forse dovresti chiedere a Scott se a lui va bene che tu rimanga in camera con lui stanotte. Anche se non dormirai con lui -
- Certo che non dormirò con lui, anzi non dormirò proprio. Mi metterò su una poltrona e controllerò che lui dorma sonni tranquilli - Melissa lo guarda con il suo miglior sguardo serio, quello che ormai da tempo non ha più effetto nemmeno su Scott, e spera che Peter, per una volta, faccia realmente ciò che ha detto.
- Comunque sia chiediglielo prima di importi in camera sua -
- Si, forse è meglio -
Dopo aver dato la buona notte a Melissa, Peter va da Scott, che ha appena dato una pulitissima Joy in braccio a Selene perché la metta a letto.
- Come ti senti? - gli chiede mettendogli una mano sulla spalla per testare il suo grado di dolore.
- Molto stanco, vado a dormire -
Peter capisce che è il momento di esporre la sua idea - Posso rimanere con te e controllare che tu dorma tranquillo? Ho paura che ti abbiano fatto qualche tortura a lungo termine -
- Ok, ma Reira  dove la mettiamo? -
- Ho chiesto a Melissa e lei ha detto che può dormire con lei per stanotte -
Scott non dice nulla e si dirige in camera sua per prepararsi ad andare a dormire mentre Peter usa il bagno al piano di sotto per farlo.  Quando Peter risale, pronto per passare la notte sulla poltrona con tutti i sensi allerta, Scott è già a letto. Peter passa per un momento lo sguardo dalla poltrona alla porzione di letto rimasta vuota, poi si rassegna e si dirige verso il suo scomodissimo giaciglio temporaneo.
- Guarda che puoi dormire con me, non è un problema - dice Scott spostando le coperte del letto perché Peter possa entrare e l’uomo ci si lancia contento. Melissa domani lo ucciderà, ma chi sene frega!
Peter si gira un po’ fra le coperte e sentendo che anche Scott fa lo stesso decide di girarsi verso il ragazzo e abbracciarlo da dietro incastrando la testa nel suo collo.
- Non dovevi restare per controllare che dormissi senza problemi - chiede il ragazzo, anche se il battito del suo cuore si è calmato appena Peter lo ha abbracciato.
- Sì - risponde Peter stringendolo dalla mano appoggiata sul suo addome.
- Peter mi stai abbracciando -
- È per controllare quanto dolore provi - Ora, Scott non è un genio ma non è così stupido da credergli.
- Peter non sarò intelligente quanto te, Stiles o Lydia ma non sono un idiota -
Peter si arrende a dover dire a Scott la verità - Ok, non sono qui solo per controllare che tu stia bene, ma perché dopo oggi non riuscirei a dormire senza averti vicino e saperti salvo. Ti sei mai accorto di come tutto ciò che ci accade intorno … -
- Intendi i guai che tu combini e che a me tocca sistemare? -
- Non solo quelli anche tutti gli altri casini che attira il nementon. Non ti è mai capitato di notare che tutti questi casini ci portano l’uno verso l’altro? -
- Cosa intendi? - chiede Scott che davvero non capisce dove Peter voglia andare a parare.
- Hai presente quella notte in cui in un bosco pieno di gente io ho morso proprio te? -
- Come dimenticarla -
- Beh, quella non è stata la prima volta che ti ho visto -
- Come è possibile? Eri in coma fino a poco tempo prima -
- Lo so, ma anche se ripensandoci quella è stata davvero la prima volta che ti ho visto, non è stata la prima volta che sono stato a contatto con te. Quando avevo poco meno di vent’anni una coppia, moglie e marito, si trasferirono a Beacon Hills. Lui era figo ma, seppur io fossi assolutamente e consapevolmente gay, era lei ad attirarmi -
- Questo cosa centra con me? - chiede Scott e Peter lo zittisce - Fammi finire il racconto e lo capirai -
Una volta che Scott si è messo buono fra le sue braccia Peter ricomincia a raccontare.
- Per anni, non capendo cosa mi avesse attirato di lei, mi sono risposto che il bisogno di aiutarla che sentivo fosse dovuto al fatto che lei fosse molto incinta e che il marito non la stesse aiutando con il trasloco per colpa del lavoro. Solo molti anni più tardi capii la verità.
In quel periodo passavo molto tempo in quella casa per aiutare, ero lì quando le si ruppero le acque ma non vidi mai il piccolo perché, una volta portatala in ospedale, sono fuggito. Non l’ho più vista fino a dopo il coma quando ho realizzato che non era lei ad attirarmi ma il suo bambino. E l’ho capito perché sedici anni dopo, in mezzo ad un folto bosco, quello stesso bambino ormai ragazzo mi ha attirato nuovamente a sé -
- Quella coppia erano i miei genitori? - Scott ovviamente si è concentrato sulla parte sbagliato del racconto.
- Sì, Melissa era circa all’ottavo mese quando li ho conosciuti e non credo che dopo tutti questi anni lei mi abbia riconosciuto. Ma non era questo il punto del racconto - Peter vorrebbe che Scott arrivasse da solo al punto, non sapendo che Scott ha capito benissimo cosa lui voleva dirgli con quel racconto.
- Lo so -
- E allora? -
Scott intreccia la sua mano con quella di Peter ancora sul suo stomaco - Allora è ora di dormire -
Peter non ha capito cosa Scott ha capito e cosa il ragazzo vorrebbe che lui capisse, e non riesce a dormire senza scoprirlo.
- Scott? Cosa ne pensi di questa storia? - chiede l’uomo sperando in un risposta più esaustiva.
- Che mi piace darti una mano con le bambine lavorando in tandem come sta mattina - Scott sapeva?
- Allora te ne eri accorto anche tu che c’era qualcosa di strano in quella situazione -
- Sì, ma a differenza di te e di mia madre non mi sono spaventato o preoccupato perché quella situazione mi piaceva -
Peter stringe Scott al suo petto e avvolto da quel calore si addormenta.
 
Melissa, quando la mattina dopo va a svegliare il figlio,  li trova ancora abbracciati - Per fortuna che doveva dormire in poltrona. Mio figlio ha dormito, per fortuna vestito, con un mio quasi ex. Forse devo cominciare a bere anch’io!-

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Capitolo 10
*** Raphael ***


Raphael
Vedendoli dormire tranquilli Melissa si arrende al fatto che Scott e Peter siano una coppia molto tenera da vedere, almeno fino a che vanno d’accordo, e decide che è meglio non svegliarli. Infondo dopo l’avventura, non pianificata, del giorno prima Scott ha il diritto di stare a letto per riposare e riprendersi completamente.
Melissa passa così a svegliare le bambine, visto che loro sono comunque da portare a scuola. Ha appena preso in braccio Reira per portarla di sotto a far colazione quando qualcuno suona il campanello, così va ad aprire con la bambina dai capelli rossi fra le braccia. Anche perché Melissa non si aspetta di certo di trovare dall’altra parte lui, uno dei suoi peggiori incubi. L’altro è al piano di sopra.
- Ciao Melissa - La donna capisce subito che quella non sarebbe stata una giornata tranquilla.
- Raphael come mai sei qui? - chiede Melissa cercando di mostrarsi cordiale.
- Sono venuto per vedere Scott ma prima ho una domanda molto più importante da fare a te. Chi è la bambina che hai in braccio? -
- Reira è una delle cinque bambine che sono state affidate ad un amico di Scott. Vivranno tutti e sei da noi finché lui non troverà una casa abbastanza grande da accogliere tutti -
- E dove li avresti messi? - chiede Raphael ben sapendo che quella casa è troppo piccola per accogliere tutte quelle persone.
- Tre delle bambine dormono nella camera degli ospiti, la più piccola in camera con me e Reira dorme da Scott - spiega Melissa, omettendo volutamente, l’uomo nel letto di Scott.  
- A proposito di Scott dov’è? Non dovrebbe essere già pronto per andare a scuola? -
- In realtà lo devo ancora svegliare perché … - cerca di dire Melissa ma Raphael ha già smesso di ascoltarla.
- Allora vado io a svegliarlo così passo qualche minuto con lui prima di portarlo a scuola.
- No, aspetta Raphael. Scott ieri ha avuto una giornata estremamente faticosa, così ho pensato di tenerlo a casa da scuola per oggi - spiega Melissa mentre rincorre Raphael su per le scale ma il peso della bimba ancora mezza addormentata la rallenta così arriva prima lui.
Quando Raphael apre la porta della camera del figlio rimane sconvolto, quella non era di certo la scena che si aspettava.
- Scott! -
 
Nel frattempo che Melissa svegliava le bambine anche Peter si era svegliato e aveva deciso di svegliare il ragazzo fra le sue braccia riempiendolo di baci sul collo. Non ha molto chiaro che rapporto ci sia ora tra lui e Scott ma finché il ragazzo lo lascia fare ha intenzione di approfittarne.
Scott da parte sua è sveglio da quando sua madre è venuta a svegliarli ma finge di star ancora dormendo per ricevere più baci. Quando non cerca di ucciderlo Peter non è così male!
È così che li trova Raphael quando apre la porta e urla - Scott! -
 
- Cazzo! Papà che ci fai qui? - chiede Scott staccandosi da Peter.
- Cercavo mio figlio, non credevo di trovarlo avvinghiato ad un uomo della mia età! -
- Ehi! Guarda che io sono più giovane di te! - Come sempre Peter si è concentrato sul problema meno grave.
- Peter ti consiglio di stare zitto. Raphael ha una pistola! - dice Melissa che cercava di evitare una strage.
- Melissa cara, il tuo ex-marito non sarebbe il primo a minacciarmi con una pistola, o in generale a volermi uccidere -
- C’è anche chi, con poco successo, ci ha provato! - gli risponde Scott scherzando.
- Sì, ricordo i bei tempi in cui Scott voleva ucciderti. Ora, purtroppo, preferisce dormire con te piuttosto che liberarsi di te - scherza Melissa.
- Anch’io preferisco dormire con lui piuttosto che ucciderlo -
- E questo è un gran miglioramento - gli risponde Scott prendendolo in giro.
- Sarà per questo che tanti mi minacciano di morte? - chiede Peter facendo finta di non sapere il motivo di tanto odio nei suoi confronti.
- Peter, tesoro, il problema è che non sempre chi vuole ucciderti sbaglia! -
- Ehi! - Peter, fintamente offeso, comincia a fare il solletico a Scott che ride di gusto.
Reira, ormai perfettamente sveglia, si lancia in mezzo ai due uomini sul letto urlando - Solletico! -
- Ciao cucciola - Scott la accoglie fra le braccia per poi stringerla e riempirla di baci mentre Peter alza lo sguardo sul padre di Scott che lo sta ancora fulminando con lo sguardo.
- Forse le conviene andarsene -
- Guarda Peter fra voi due non so chi è meno benvenuto in questa casa - esclama Melissa cercando di portare via l’ex-marito.
Dopo qualche tentativo riesce a portarlo al piano di sotto, ma solo perché qualcuno ha suonato. Perché oggi tutti vogliono loro?
- Ciao Melissa - Malia entra salutando mentre Derek dietro di lei sbuffa.
- Volevamo sapere come sta Scott, sai è nella stessa casa di Peter ho paura che finiscano per uccidersi a vicenda -
- Io cerco le mie sorelline, oltre ad un modo per uccidere mio padre -
- Le prime ho provato a svegliarle ma credo dormano ancora quanto all’omicidio non posso aiutarti e credo che nessuno possa farlo -
- E Scott? - chiede Derek mentre lo cerca con i suoi supersensi.
- È di sopra che dorme - mente Melissa ma Raphael, che non conoscendo Derek non capisce il pericolo, svela la verità.
 - Ma se si stava rotolando nel letto con un tipo che ha il doppio dei suoi anni! - Melissa fulmina Raphael mentre Derek corre su per le scale facendo i gradini a quattro a quattro.
- Giuro che se gli fa del male questa è la volta che lo uccido! -
- Come se non ci avessi già provato - gli ricorda Malia senza seguirlo.
- Derek non uccidere tuo zio, per una volta non sta facendo nulla di male -
- Come non sta facendo nulla di male! Melissa quel tipo era sdraiato su Scott! -
- Cazzo lo vuole soffocare -
- No, Derek - Urla Melissa all’aria visto che Derek è già di sopra davanti alla porta, lasciata aperta, della camera di Scott.
Melissa scarica la colpa su Raphael, anche perché come sempre è colpa sua - Giuro che uno di questi giorni riuscirò a liberarmi di te -
- Perché te la prendi con me? Quel tipo sta cercando di scoparsi mio figlio e la colpa è mia -
- Aspetta Peter non sta cercando di uccidere Scott ma di farsi Scott. Oddio, questa la devo vedere! -
- Malia no … - Melissa cerca di fermare Malia dallo scoprire suo padre a letto con un suo amico - … tesoro non credo che tu sia abbastanza grande per vedere tuo padre a letto con un tuo amico -
Corrono tutti e quattro di sopra e trovano Derek fermo davanti alla porta.
- Cosa è successo? -
- A questo non so come reagire -
Peter e Scott sono sul letto che giocano con tutte le bambine, tranne Joy. Malia si lancia sul letto con le sue sorelle e suo padre urlando - Ma non stanno facendo nulla di male! -
- Suppongo che loro siano le altre figlie di Claire - dice Derek che fino ad ora aveva incontrato solo Joy.
- Si - risponde Melissa cercando di trascinare due uomini grandi e grossi giù per le scale e fallendo miseramente.
Sul letto le bimbe hanno accolto Malia ridendo e cercando di farle il solletico mentre lei aiutata da Scott cerca di soffocare Peter con un cuscino. Sono bellissimi, sembrano davvero una famiglia felice.
- Dai tornate di sotto voi due, io prendo Joy e vi raggiungo -
 
Melissa scende pochi minuti dopo con fra le braccia la bambina - Eccoci qua Joy, loro sono il tuo quasi cugino Derek e il mio felicemente ex-marito Raphael -
- Ciao piccolina - Raphael cerca di coccolare la piccola che però comincia a piangere.
- Direi che ti adora! - dice Melissa sarcasticamente.
- Perché il mio dolce frugoletto piange? - chiede Peter mentre li raggiunge per preparare la colazione.
- Come mai sei sceso? -
- Principalmente perché i nostri figli si erano alleati per soffocarmi ed erano pericolosamente vicini al riuscirci, ma anche per preparare la colazione per Scottie e le bambine -
Peter prende la piccola e la fa volare per poi metterla in terra in modo che possa gattonare ovunque. Melissa si mette ai fornelli presto aiutata da Peter mentre Derek li osserva sbuffando in silenzio. Raphael invece continua a lamentarsi, quella strana relazione proprio non gli va giù.
- Papà - Peter si gira verso la piccola Joy convinto che lo stia chiamando e la vede fra le braccia Scott che la osserva sconvolto.
- Credo che questa sia la migliore approvazione che poteste ottenere - gli dice Melissa e Peter osservando Scott che gli sorride risponde - Sì, lo credo anch’io - 

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Capitolo 11
*** Grandi ritorni ***


Scusate il mio grandissimo ritardo ma ho avuto molte cose da fare. Pensavo di riuscire a finire un capitolo prima delle vacanze ma non ci sono riuscita e purtroppo sono stata senza internet fino ad ora. Ma ora il capitolo è pronto ed io ho di nuovo la connessione ad internet. Quindi eccolo qui!
 
Grandi ritorni
La vita a casa McCall procede, più o meno. Peter non sa come risolvere tutti i suoi problemi e così approfitta delle festività per provare a trovare una soluzione. Ma a causa di qualche ospite inaspettato non tutto va come previsto.
Mancano pochi giorni a Natale e le bimbe sono sovraeccitate, non stanno più ferme, corrono ovunque per casa rischiando di rompere qualcosa e fare così arrabbiare Melissa. Peter, allora, ha pensato di portarle a comprare i regali di Natale, forse fuori casa avranno meno possibilità di fare meno danni. Almeno si spera.
Questo pomeriggio di shopping non serve a Peter solo per tener calme le bambine ma anche per cercare una soluzione. E in più così può anche farsi dare dei consigli per il regalo di Scott, ecco perché ha invitato anche Malia e Liam, e poi allontanarsi un po’ da Scott gli farà bene.
Ultimamente la situazione fra lui e il ragazzo è in una fase di stallo e Peter vorrebbe farla procedere, anche se non sa come. Dormono insieme tutte le notti, passano molto tempo insieme occupandosi delle piccole e scambiandosi qualche coccola superficiale, ma nulla di più.
Peter conosce perfettamente il motivo per cui le cose non procedono, Scott è giovane e suo padre è sempre in mezzo. Nel periodo trascorso dal rapimento all’inizio delle vacanze l’agente McCall è tornato praticamente tutti i giorni per far visita al figlio e per chiedergli di passare del tempo padre-figlio insieme. Bisogna poi anche considerare che hanno cinque bambine da gestire e da crescere, e questo, purtroppo, non lascia molto tempo per la vita privata.
Il problema di Peter è che non sa come cambiare le cose anche se spera che il giusto regalo di natale possa farlo. Per ora, però, il pomeriggio di shopping natalizio si sta rivelando solo faticoso e piuttosto inutile. Come abbia fatto Claire a gestire quelle cinque pesti per così tanto tempo senza finire in manicomio per Peter resterà per sempre un mistero.
La disposizione per sopravvivere al pomeriggio di shopping è molto semplice, le tre bimbe più grandi vengono seguite da Malia mentre Joy è stata infilata in una pettorina porta-bambini  che è stata indossata da Peter e da lì ride piange e parlocchia. Liam, invece, è stato scelto come baby-sitter personale di Reira per cercare di impedire alla piccola di fare danni, purtroppo questo non le ha impedito di rubare un accendino e cercare di dare fuoco ad un negozio di vestiti.
Per fortuna Selene ha intuito il piano della sorella minore e l’ha fermata in tempo. Un semplice pomeriggio con le bambine e lui già vorrebbe sterminarle, davvero non sa come abbia fatto Claire con loro. Di quelle pesti l’unica un po’ tranquilla è Evelyn; la piccola ha passato il pomeriggio camminando per mano con Malia in silenzio, come suo solito.
Almeno fino a che non si decide a dire qualcosa anche se purtroppo ciò che dice preannuncia guai. La piccola si blocca indicando un negozio, alza gli occhioni blu su malia dicendo solo - Mannaro -
Malia lascia la mano della piccola e entra di corsa nel negozio cercando grazie ai suoi supersensi la minaccia individuata dalla bambina. La minaccia corrisponde ad un ragazzo biondo scuro alto circa quanto lei che sta guardando dei palloni da football, non sembra una vera e propria minaccia, ma Malia, comunque, ringhia leggermente per metterlo in guardia.
Il tipo, per niente spaventato, si gira e le sorride malizioso - Ciao, sei nuova a Beacon Hills? -
Malia decide di rispondere, infondo sapere chi è potrebbe aiutarla a capire se è una minaccia o solo un ospite poco desiderato - Non troppo.  E tu? -
- Sono appena tornato in città. Mi chiamo Jackson  - Si presenta il ragazzo con fare ammaliante. Un anno a Londra non può certo cambiare uno come Jackson.
- Malia - risponde la ragazza con il suo solito fare scontroso. Quel tipo non le piace.
- Toh, non hai più la coda - Peter li ha raggiunti per controllare la situazione, e palesa la sua presenza prendendo in giro il ragazzo. Beh, infondo, se la morte e la Eichen House non hanno cambiato Peter come poteva Londra cambiare Jackson.
- Peter, ti trovo troppo in forma - afferma il ragazzo che ricordava l’uomo non troppo in forma.
- La cosa è reciproca - risponde Peter scherzando sulla apparente morte di Jackson che lui stesso ha provocato. Il ragazzo sbuffa una risata mentre Malia cerca di farsi ragguagliare dal padre.
- Lo conosci? - chiede dolcemente, se è un amico può ritirare gli artigli.
- Sì Malia, Jackson è un amico del tuo ragazzo. Più o meno -
- In che senso più o meno? O sono amici o non lo sono - chiede la ragazza perplessa.
- Ah non chiederlo a me. Non so nemmeno chi sia il tuo ragazzo! - risponde Jackson che, in realtà, non sa nemmeno chi sia lei.
- Si chiama Stiles -
- Oddio Stilinsky ha una ragazza, e anche carina. Cos’è il mondo si è messo a girare al contrario? - Jackson rimane sempre un idiota, anche se non lo si vede per anni.
- Ora ho capito il significato di quel più o meno. Questo tipo conosce bene Stiles ma non si può dire che siano proprio amici, ma dal suo odore direi che fa parte del branco di Scott - dice Malia analizzando l’odore del ragazzo e trovandoci il tipico aroma del branco di Scott, sfacciataggine e una punta di malizia.
- Di Scott? Da quando esiste un branco di Scott? Ma quanto sono cambiate le cose da quando sono partito? Il mio alpha era Derek! - Jackson comincia a credere che quei due lo stiano prendendo bellamente in giro, e la cosa non è impossibile visto che uno è Peter.
- Tutta colpa mia, ma non ti preoccupare Derek sta benissimo è solo tornato ad essere un beta - riassume Peter, quando i casini da lui combinati erano molto più grandi.
- Peter ma quanti danni puoi fare tu da solo? - chiede Jackson che ricorda bene quando per tentare di uccidere Peter gli hanno tirato una bomba artigianale. Sia benedetta la sua meravigliosa Lydia e la sua stratosferica intelligenza.
- Tanti, ma le cose più belle le ho fatte in compagnia - dice Peter guardando dolcemente la figlia che arrossisce. Peter sa essere un bravo papà quando vuole - Jackson, questo splendore di ragazza è mia figlia, Malia. Ora però, noi dobbiamo finire lo shopping natalizio, ma se vuoi essere aggiornato su quanto è cambiato da quando ci hai liberati della tua presenza potresti venire unirti a noi per la cena della vigilia a casa McCall. Ora vivo li -
- Non dirmelo, Melissa ti ha dato una seconda possibilità! - esclama il povero Jackson che non sa fino a che punto le cose sono cambiate.
- Melissa? - A Malia questa mancava!
- Sì tesoro, sono uscito con Melissa qualche tempo fa - risponde Peter alla figlia lasciando il negozio senza però spiegare la verità a Jackson. È più divertente se lo scopre da sé!
Fuori dal negozio Peter e Malia ritrovano Liam e le bambine che nel frattempo hanno trovato il regalo perfetto per l’alpha. Liam mostra a Peter l’oggetto che hanno comprato e lui sorride perché è esattamente ciò che cercava.
 
Ritornata a casa McCall la truppa trova due anziani ad attenderli sul porticato della casa. Peter riconosce subito quei due uomini, che ormai credeva morti da tempo,  e non è l’unico.
- Nonni! -
Le bambine corrono tutte fra le braccia di quei due licantropi che con il tempo erano diventati i genitori adottivi di Claire. Quei due uomini che avevano cresciuto e amato il suo angelo sono ormai centenari, e anche se sono leggermente invecchiati dall’ultima volta che li ha visti, sono ancora in piena forma.
- Venite dentro e accomodatevi -  Peter invita ad entrare i due uomini dopo averli salutati e abbracciati.
- Grazie Peter era tanto che non ci vedevamo e dobbiamo ammettere che ci sei mancato molto, ma ancora di più sei mancato alla nostra bambina - dice uno dei due uomini riferendosi chiaramente alla povera Claire.
- Vi assicuro che è mancata molto anche a me -
Peter fa accomodare i due anziani licantropi sul divano con le bimbe sparse sui braccioli e sulla spalliera, poi prende Malia e la avvicina ai due per fare le presentazioni.
- Signori questa è Malia, la bambina che abbiamo avuto io e Claire molto tempo fa. So cosa vi ha detto Claire ma è stata costretta a farlo per tenervi al sicuro da mia sorella. Thalia ha pensato che non fossimo adatti a fare i genitori e così l’ha portata via da noi, ma ho avuto la fortuna di ritrovarla. Purtroppo Claire non ha mai potuto riabbracciare la figlia che tanto aveva desiderato e questo resterà sempre un mio cruccio -
- Ti assicuro Peter che sappiamo quello che provi perché dispiace molto anche a noi. Claire ti ha amata molto Malia, anche dopo che le sei stata portata via così presto. Sì, Peter  sapevamo perfettamente che Claire ci aveva mentito ma era il nostro alpha e sapevamo che ciò che faceva lo faceva solo per noi - Spiega sempre lo stesso uomo rispondendo alla domanda che sapeva già che Peter stava per fare - Tutti gli anni in onore del tuo compleanno lei e Kyle, suo marito, andavano nel cimitero della città e portavano una rosa bianca in tutte le tombe dei bambini, visto che non potevano portarle nella tua. Il più grande rammarico di Claire non era solo non averti potuta crescere, ma non sapere nemmeno dove fosse il tuo corpo per piangerti. Avrebbe dovuto sapere che Thalia non era il tipo da uccidere un innocente ma forse la rabbia e il dolore l’aveva accecata. Siamo felici che tu sia viva e stia bene e siamo certi che lo sarebbero stati anche loro se avessero potuto riabbracciarti -
- È strano per me passare dal non avere nessuno all’avere una grande famiglia -
- Noi ci saremo sempre così come ci siamo per loro - dice l’unico uomo dei due che sembra capace di parlare.
Mentre loro stanno chiacchierando con i due uomini sul motivo della loro visita Stiles e Scott ritornano dalla loro uscita per acquistare i regali di Natale per tutti. I due ragazzi entrano dalla porta arrancando e cercando il divano per crollarci sopra, sembrano essere passati sotto una pressa.
- Che vi è successo? -
- Shopping con Lydia. I signori chi sono? -
- I genitori di Claire, sono venuti in città per passare il Natale con le loro nipotine - Lo scambio di informazioni fra Scott e Peter non passa inosservato, Malia comincia a non capirci più niente. Ogni tanto quei due sembrano piccioncini in amore e ogni tanto sembrano appena conoscersi.
Joy, che stava sdormicchiando in braccio al nonno che Peter cominciava a credere muto, si risveglia subito e si gira verso i nuovi entrati esultante esclamando - Papà -
Scott accorre subito dalla sua piccola, la prende dalle braccia del nonno e la fa volare sopra la sua testa. Solo in quel momento si ricorda di non essersi nemmeno presentato; così tenendo con il braccio sinistro la bambina appoggiata al fianco allunga la mano destra verso i due uomini e si presenta.
- Scusate la mia maleducazione ma non mi aspettavo degli ospiti nel mio salotto. Io sono Scott - esclama sorridente il ragazzo mentre Joy ripete - Papà papà - come se fosse una filastrocca.
- Salve ragazzo, io sono Micheal mentre il mio compagno si chiama John - Ecco perché Claire li considerava i suoi due papà, non solo l’avevano cresciuta ma erano anche una coppia. Erano i suoi papà!
- Quella bambina che tieni in braccio è nostra nipote - dice John aprendo per la prima volta la bocca da quando è arrivato.
- Lo avevo capito, sono molto felice di conoscervi - dice Scott rivolgendosi poi a Peter - Credo che sia ora che Joy vada a riposare. Occupatene tu Peter, io faccio fare i compiti alle quattro pesti -
- Uffa, ma è quasi Natale non dovresti essere più buono - esclama Olive facendo ridere i nonni.
- Tesoro io lo sarei anche più buono se solo le vostre insegnanti non vi avessero riempito di compiti! -
I nonni continuano a ridere mentre seguono Scott e le bambine in cucina. Subito vedono dalla disposizione introno al tavolo che Scott tiene molto alle piccole perché il ragazzo si siede fra Olive e Evelyn e di fronte a Selene con Reira seduta sulle sue gambe che disegna e colora. Il ragazzo da quella posizione può aiutare tutte e contemporaneamente controllare che Reira non facci danni.
Per aiutarlo i due anziani si offrono di essere loro a occuparsi di Reira - Ragazzo se vuoi mentre tu segui loro noi giochiamo con Reira così non vi disturba -
Scott sorride gentilmente - Per me è ok. Tu vuoi andare a giocare? -
- Certo! Prometto che non farò danni! -
- Promessa da marinaio -
- Che vuol dire? - chiede Evelyn curiosa. La bimba di sei anni è quella che fra tutte parla meno ma ogni tanto mostra un po’ di curiosità che Scott e gli altri sono sempre felici di soddisfare.
- Sì dice che una promessa è da marinaio quando si sa che non verrà mai mantenuta -
- Ehi! - esclama Reira fingendosi oltraggiata e facendo scoppiare tutti a ridere.
- Posso farti una domanda ragazzo? - chiede Michael e Scott si gira subito verso di lui sorridendo interessato.
- Certamente signore -
- Perché Joy ti chiama papà? -
- Non lo so signore, credo sia perché mi occupo sempre volentieri di lei e perché sono il compagno di Peter -
Dal piano superiore Peter, che sta cercando di mettere a letto la piccola, sente quelle parole e sorride felice. Scott gli vuole bene. Stringe il pacchettino che ha in tasca, e che contiene il regalo che Liam ha comprato per Scott, ripensando ai problemi che lo assillavano e capendo che forse erano tutti nella sua mente.
Una volta che è riuscito a far addormentare Joy, Peter scende al piano di sotto per invitare i due licantropi a cena.
- Ehi, vi va di rimanere a cena da noi? -
- No, mi dispiace Peter ma dobbiamo cercare un hotel dove pernottare per un paio di giorni. Vorremo rimanere in città per le vacanze natalizie, così da goderci un po’ le nostre amate nipotine e magari avere un po’ di tempo per conoscere Malia -
- Capisco. Beh, sarà per un'altra sera -
- Certamente -
- Comunque saremmo molto lieti di avervi a cena la sera della vigilia. Per il cenone faremo una riunione di branco, avremo anche un “figlio prodigo” a cena -
- Peter, chi viene a cena? - chiede Scott preoccupato, visto che il fatto che Peter chiami l’ospite “figlio prodigo” non gli sembra un buon indizio.
- Abbiamo incontrato Jackson al centro commerciale e abbiamo pensato di invitarlo a cena per aggiornarlo sui cambiamenti che sono avvenuti mentre era  a Londra -
- E quando pensavi di dirmelo? -
Peter stringe Scott fra le braccia e lo bacia dolcemente - L’ho fatto ora -
- Ma tu hai sempre le mani addosso a mio figlio? - Perché quello è sempre lì? 

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Capitolo 12
*** L'album di Claire ***


L’album di Claire
La vigilia di Natale in casa McCall è ormai definitivamente scoppiato il delirio, tutti sono stati arruolati per preparare la festa.
Melissa sta cucinando per una cinquantina di persone con l’aiuto di Malia e Stiles mentre Peter e Scott preparano la tavola e il buffet. Le piccole sono state affidate ai nonni perché con loro si occupino delle decorazioni, senza possibilmente distruggere niente.
Nel frattempo, nelle loro case, anche Lydia e Kira cucinano qualche portata con l’aiuto delle loro madri. Il menu infatti comprende molte portate: quattro antipasti due freddi e due caldi serviti a buffet, tre primi e un secondo abbondante sia di carne sia di pesce, il tutto servito a tavola con tipi diversi di verdure come contorno. A Melissa serviva decisamente aiuto in cucina visto quante persone doveva sfamare.
Per il cenone era stato chiamato all’appello tutto il branco, il che significa: Scott, Melissa e Raphael dalla parte dei McCall, Peter, le bambine, i papà di Claire, Derek e Breaden dalla parte di Peter, Stiles, lo sceriffo, Malia e il signor Tate dalla parte degli Stilinsky, Lydia, Parrish, Jackson e Nicole Martin dalla parte di Lydia, più Kira e Liam con i loro genitori e Chris Argent che non se la sentivano di lasciare solo a Natale. In poche parole casa McCall ospita decisamente troppa gente!
Appena entra Jackson prende Scott per la maglia, lo trascina da parte e comincia a fare le domande che lo assillano da giorni.
- Ora tu mi spieghi che cazzo è successo da quando sono partito. Parto che Derek è alpha e torno che è beta. Parto che Lydia stravede per me e torno che flirta con quell’idiota di un vicesceriffo, che, tra parentesi, nemmeno esisteva prima che io partissi. E poi, cosa ben più grave, parto che tu e Stiles siete i soliti sfigati e torno che tu sei alpha e Stiles fidanzato! E infine questa tipa da dove è sbucata? Che diavolo è successo a Beacon Hills? -
Jackson sembra sull’orlo di una crisi di nervi così Scott per prima cosa cerca di calmarlo - Stai calmo Jackson e ti racconterò tutto. Cosa vuoi sapere per primo? -
Jackson ci pensa un po’ poi vedendo Peter girare con i vassoi capisce cosa ha più urgenza di sapere - Come mai vi fidate tutti di Peter come se non avesse mai tentato di farci fuori tutti? -
- Ok, vorrà dire che cominceremo dalla fine -
- Eh? -
- Siediti è un discorso un po’ lungo -
Jackson si siede e Scott parte a raccontare la storia di Claire.
- Non so tutto di questa storia, anche perché ognuno di noi si fida di lui per un motivo diverso. Quello che posso dirti è che è cambiato dopo la morte di una sua amica di nome Claire.
Loro erano molto legati quando erano ragazzi, tanto che lui le ha chiesto di donargli un bambino, così che, anche una volta che lei fosse stata felice e sposata con un altro, lui non sarebbe comunque rimasto solo. Purtroppo per noi la bambina, perché nacque una femmina, venne portata via da Thalia che, spaventata all’idea che il fratello potesse sfruttarla contro di lei, gli cancello anche i ricordi. Siamo riusciti a ritrovare la bambina solo grazie ai poteri di Lydia -
- Aspetta, quali poteri? - chiede Jackson, che non ricordava che Lydia avesse qualche tipo di potere quando è partito, ma viene ignorato.
- Claire subito dopo il parto e il conseguente rapimento ha lasciato Beacon Hills per riprendersi e per non passare tutta la vita a tramare vendetta. Una volta lontana dagli Hale la ragazza si è sposata e ha avuto 5 stupende figlie, poi si è ammalata ed è tornata qui -
- Perché? - chiede Jackson incrociando le dita nella speranza che almeno quella domanda trovasse risposta.
- Per chiedere a Peter di porre fine alle sue sofferenze e occuparsi delle sue bambine. Per questo ora tutti ci fidiamo di lui, perché è innocuo e ha bisogno di aiuto con le cinque pesti -
- E la prima bambina? Non hai detto che l’avete trovata? -
- Oh sì, quella è Malia - Jackson si gira ad osservare la ragazza che chiacchiera con Stiles che cucina mentre lei regge una bambina poco più che in fasce. Probabilmente quella è una delle cinque pesti.
- Ok, facciamo finta che sia tutto chiaro. Ora però spiegami come mai Derek non è più un alpha ma lo sei tu - chiede Jackson che ha capito che di più non ne saprà di quella strana storia.
- Stranamente le due cose non sono collegate. Derek ha rinunciato al potere di alpha per guarire la sorella Cora che stava morendo - Jackson cerca di dire qualcosa ma Scott lo ferma - Tu non la conosci. Mentre io sono diventato alpha solo grazie alla mia forza di volontà -
- Cioè non hai dovuto uccidere un alpha? - chiede Jackson che ricordava che le cose funzionassero in modo leggermente diverso.
- No, infatti Scott viene chiamato alpha originale mentre io, che ho ucciso un alpha, sono un alpha comune - spiega Peter che li ha raggiunti appena ha finito di sistemare gli antipasti nel tavolo per il buffet.
- Vuoi dire che tu eri un alpha comune - precisa Jackson calcando sulla parola eri.
Infondo lui era rimasto alla versione in cui il redivivo Peter era un beta e anche molto fuori forma.
- Non esattamente - dice Peter accendendo gli occhi rossi e facendo spaventare Jackson - Cosa? -
- È tornato ad essere un alpha ma è sotto controllo, vero? - dice Scott guardando Peter interrogativamente.
- Perfettamente - risponde Peter maliziosamente prima di attirare Scott a sé per baciarlo.
Jackson, vedendo i due baciarsi, sviene. Era pronto a quasi tutto ma  non a questo. Dopo che Lydia lo ha fatto rinvenire a schiaffetti, Jackson si mette a tavola accanto a lei.
- Brutta giornata? - chiede Stiles prendendolo in giro e sedendosi di fronte a lui.
- Non sai quanto! -
 
Dopo una cena degna di uno chef comincia la pratica più antica e diffusa al mondo: lo scambio dei regali. Peter si guarda attorno preoccupato, presto toccherà a lui dare il suo regalo a Scott e non è più così certo che gli piacerà. E se il regalo non venisse apprezzato? E se Scott lo trovasse troppo azzardato? E se ai suoi occhi risultasse troppo appiccicoso? E se …
- Peter tocca a te - La voce di Lydia lo riporta sulla terra e lo obbliga a smettere di pensare a cosa penserà Scott del regalo per darglielo e scoprirlo.
Peter prende il pacchetto avvolto in carta rossa e azzurra , come gli occhi di Scott e quelli di Peter, quando non era alpha. Scott sorride aprendo il regalo mentre Peter ne allunga uno anche a Melissa, Malia e alle bambine.
Dopo aver distribuito doni alle sue donne Peter riporta l’attenzione su Scott, che nel mentre ha spacchettato il suo regalo, un semplice ciondolo d’oro a forma di cuore con catena in cuoio. Maschile ma romantico.
- Apri il cuore - Scott con le mani tremanti apre il ciondolo, sa più o meno cosa aspettarsi da un ciondolo portafoto.
- Wow - Dentro ci sono due foto, una di lui e Peter abbracciati e sorridenti e l’altra di lui con le cinque piccole pesti - È bellissimo Peter, grazie -
Scott salta addosso a Peter e davanti a tutti lo bacia appassionatamente.
- Ti amo più di ogni altra cosa vecchio idiota -
- Anch’io piccolo scemo -
Scott e Peter tornano a baciarsi impossibilitati a togliersi le mani di dosso mentre Raphael, che ha provato a dividerli, viene allontanato dallo sceriffo e da Chris Argent su ordine di Melissa.
- Prima che questa festa diventi a luci rosse ecco il tuo regalo, Peter - dice Melissa allungando a Peter una scatola.
- Che cos’è? -
- Magari se lo apri lo scopri! - Jackson, grazie al lauto pasto, si è ripreso dai vari shock della mattinata così è ritornato a fare lo scemo.
Peter apre la scatola trovandoci una strana cornice con entrata USB.
- Posso ripetere la domanda? Che cos’è? -
- Peter, Peter, Peter, tecnologia non è il tuo forte? -
- Jackson fai il bravo - Melissa riprende il ragazzo prima di spiegare il suo regalo all’uomo di suo figlio
- È una cornice digitale, con una chiavetta USB puoi vedere tutte le foto che hai quando vuoi. Ti ho visto fare mille mila  foto a Scott e alle bambine. Una volta ti ho visto persino fotografare Malia mentre baciava Stiles. Così ho pensato che avresti apprezzato poter veder in ogni momento le foto delle persone a te care scorrere su questo monitor -
- È perfetto Melissa, lo adoro. Ti adoro. Vorrei solo poter mettere nella cornice anche delle foto di Claire. Sai per Malia e le bambine! -
- Certo - dice Melissa anche se nessuno gli crede davvero. Tutti sanno che Claire manca molto anche a lui e che è lui il primo a voler rivedere le sue foto.
I papà di Claire lo guardano dolcemente - Peter guarda che ci sono tantissime foto di Claire, sia in forma cartacea che in forma digitale, perché lei teneva un bellissimo album con tutte le foto sue, tue, di Kyle e delle bambine - spiega Micheal, il più chiacchierone dei papà di Claire.
- Pensa che c’è anche una foto di Malia appena nata - aggiunge il suo compagno John.
- Davvero? - chiede la ragazza sconvolta. Dai ricordi che ha visto dubita che ci sia stato il tempo di farle una foto.
- Si, gliela scattò suo fratello Adrian. Lui è sempre stato l’unico a sapere tutto di lei, e fu anche l’unico che riuscì a vederti - Malia si gira verso Scott cercando risposte sull’identità di questo misterioso zio e lui tristemente scuote la testa per dirle che è morto.
- Bambine andate a prendere l’album - chiede nonno Micheal e le piccole corrono subito al piano di sopra mentre Peter le guarda molto male. Perché non gli hanno detto subito dell’album? Perché quando qualcosa lo chiedono loro non scattano così?
Le bambine tornano velocemente e gli mettono l’album sulle gambe, Peter lo sfoglia subito. Ci sono tante foto di loro nel periodo scolastico, foto dei loro balli di fine anno e tanto altre di loro e anche di Kyle, ma sono due foto in successione che lo colpiscono.
A prima vista le due immagini possono sembrare uguali, in entrambe Claire tiene in braccio una bambina, ma in una sola delle due al suo fianco c’è Kyle; il che convince Peter che le due foto ritraggano due momenti diversi.
- Credo che questa sia tu Malia - dice indicando la prima foto e Malia osservandola da ragione al padre. Quella è lei riconosce la situazione dal ricordo.
- Io ho sempre creduto di essere io in entrambe le foto - dice Selene guardando le due foto in successione e subito Peter la prende a sedere sulle sue gambe e la stinge dolcemente.
- Tu sei questa, Selene. Si capisce perché nella foto c’è anche Kyle, il tuo papà -
- Mia madre aveva una mia foto - Malia è rimasta leggermente scioccata dalla foto, non se l’aspettava. Aveva capito che sua madre l’aveva amata ma non credeva che tenesse una foto in mezzo a quelle delle sue bambine.
- Questo perché ti amava. E ora tu hai tante foto sue - gli spiega il solito nonno.
- Per rispetto a Claire potremmo continuare l’album aggiungendo delle foto di Malia e delle bambine pian piano che crescono - propone Scott e Peter gli da corda.
- E magari anche delle nostre foto, piccolo. Infondo credo che lei ti avrebbe amato quanto me se ti avesse conosciuto -
- Ok, allora procuriamoci queste foto! - Esclama Melissa facendo ridere tutti, anche i nonni.

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Capitolo 13
*** L'irruenza di Peter ***


L’irruenza di Peter
Una volta che si sono liberati di tutti gli ospiti, più o meno desiderati, Peter dà la buona notte alle ragazza di casa e prende Scott per un braccio trascinandolo in camera.
- Cosa?! - chiede Scott spaventato cercando di liberare il braccio dalla presa di Peter.
- Ti voglio, ora, nudo, sotto di me - risponde Peter stringendolo a sé.
Scott riesce a divincolarsi dalla sua presa e a spingerlo lontano da sé - Peter!? Che diamine ti è preso? -
- Ok, forse sono stato un po’ brusco, ma è più di un mese che va avanti questa strana cosa con te e solo oggi ho capito che anche tu mi vuoi. Per questo mi comporto in modo così strano, ho capito che ti piaccio e non ne posso più di aspettare. Ti voglio -
- Peter anch’io ti voglio, altrimenti non starei con te, e solo che … - Scott cerca di spiegare il suo punto di vista ma Peter lo interrompe.
- Ecco questi è un altro punto che vorrei esplorare con te. Da quando noi stiamo insieme? -
- Beh, credevo da quando abbiamo dormito abbracciati. Ma se non vuoi non è un problema … - dice Scott un po’ balbettante.
- Scott certo che voglio stare con te, non ti voglio solo per fare sesso. E solo che, visto che non era successo più nulla fra di noi, credevo di non interessarti -
- Oh Peter … -
Scott si lancia contro Peter per baciarlo. L’uomo, che non si aspettava tanta foga così all’improvviso, cade sul letto con Scott sdraiato sopra di lui. Il ragazzo continua a baciarlo vogliosamente slacciandogli la camicia e lanciandola sul pavimento.
- Hai un bel fisico per avere quarant’anni -
Peter inverte le posizioni mordendo le labbra di Scott per vendetta - Non ho quarant’anni, e non ci sono nemmeno vicino! - dice strappando la maglietta di Scott che si lamenta.
- Ehi! Mi piaceva quella maglietta! -
- Zitto e scopiamo - lo zittisce Peter cercando di slacciargli i pantaloni.
- Peter!  - Scott, realizzato il fine ultimo di Peter, lo scaraventa lontano sfruttando la forza da alpha e si alza dal letto cercando un’altra maglia da indossare.
- Che fai? -
- Me ne vado per lasciarti il tempo di calmarti, magari con una doccia gelida -
- Non te ne andare - Peter lo abbraccia da dietro baciandogli il collo - Mi dici cosa c’è che non va? -
- Io dovrei dirtelo? Abbiamo praticamente appena deciso di stare insieme. Oggi ci siamo scambiati il nostro primo bacio, e tu vorresti fare sesso? Ti rendi conto che io ho diciassette anni e zero esperienza? E che potresti finire in galera ad opera di mio padre o di quello di Stiles te lo ricordi? -
- Scusa - dice Peter solo per farlo calmare. Non ha molto chiaro che stia succedendo ma ha imparato che ai matti va data ragione.
- Forse è meglio se prendiamo le cosa con calma. E stanotte vado a dormire da Stiles -
- No … Scott - Peter fai capricci tipo bambino ma Scott non si lascia impietosire, gli da un bacio sulle labbra e fa per prendere la porta.
- Mettiti a dormire, per colazione sarò di nuovo qui -
Scott se ne va lasciando Peter seduto sul letto senza maglietta e molto sconvolto. Dopo qualche minuto entra Melissa che si siede accanto a lui.
- Hai sentito cosa è successo, vero? - chiede Peter ben sapendo che se ha sentito lei che è umana hanno sentito tutte anche le piccole coyotine di casa.
- Ogni parola Peter -
- Quindi sei qui per uccidermi. Come vuoi farlo? Posso insegnarti qualche metodo. Vuoi? -
- Non sono qui per ucciderti, Peter. Voglio solo aiutarti a comprendere Scott, sai conosco mio figlio un pochino meglio di te - Peter si sdraia sul letto sbuffando e guardando il soffitto - Peter, tesoro, tu ti rendi conto che frequenti un diciassettenne, vero? -
- Più o meno -
- Scott è solo un ragazzo ed è abituato a storie serie, che si sviluppano in tempi più lunghi. Ti vuole davvero ma con i suoi tempi. State a malapena insieme e già siete genitori, non affrettare ancora di più le cose. Rispetta lui e i suoi tempi -
Peter comincia a capire. Stava cercando di costringere un diciassettenne, che ha alcuna esperienza con gli uomini anche perché ha appena capito che potrebbero piacergli, a fare sesso con lui. Ma vuole proprio finirci in prigione!
- Sono un idiota, vero? -
- No, non lo sei. Il tuo solo problema è il fatto di avere più o meno la stessa esperienza di Scott ma più urgenza e irruenza. Beh, e la differenza di età! -
- Si nota che non ho molta esperienza in fatto di fidanzati? - chiede Peter leggermente depresso.
- No, il pensiero mi ha solo sfiorato - scherza Melissa baciandogli una guancia e alzandosi dal letto.
- Dormo io con te se non vuoi restare solo - Sulla porta appare Reira con in braccio un peluche. Come immaginava anche le piccole hanno assistito alla sua discussione con Scott.
- Molto volentieri piccola, dormire da solo non mi piace -
- Nemmeno a me -
La piccola si arrampica sul letto mentre Melissa chiama il figlio per assicurarsi che stia bene. Peter la sente preoccuparsi per lui e cercare di farsi passare lo sceriffo per potersi accertare che il ragazzo sia a casa Stilinsky e non in mezzo alla strada. Melissa è una gran mamma!
 
La mattina dopo Peter scende a preparare le colazioni molto presto, un po’ perché è molto in ansia e un po’ perché non ha dormito. Ha passato la notte quasi totalmente in bianco a pensare, con Reira e il suo peluche stretta al petto che ronfava della grossa.
Ormai ha capito dove ha sbagliato con Scott. È stato troppo irruento considerando che Scott è solo un ragazzo e che lui è sempre ha rischio denuncia. Certo che per lui creare casini è all’ordine del giorno!
Melissa lo raggiunge poco prima delle otto già di corsa perché deve andare al lavoro.
- Grazie per aver preparato tu la colazione. Sono in ritardassimo! -
- Non preoccuparti Melissa è stato un piacere -
Melissa fa colazione in fretta interessandosi anche di come sta ora Peter dopo la discussione della sera prima.
- Come stai Peter? Hai dormito un po’? -
- Poco, ho pensato molto e ho capito che sono stato un coglione. Appena torna cercherò di farmi perdonare coccolando e facendolo sentire amato -
- Bravo, Scott mi ha scritto prima che si è appena svegliato e che dovrebbe tornare verso le nove -
- Ok, lo aspetterò - risponde Peter alzando le spalle come a dire che altro posso fare.
- In quanto alle piccole puoi lasciarle dormire fino alle dieci senza problemi, poi devono fare qualche compito perché ne hanno tanti per le vacanze -
- Vai tranquilla Melissa. Me la caverò! -
Melissa prende la divisa e la borsa ed esce per andare in ospedale, il suo turno sta per iniziare.
Peter rimane solo circa un ora prima che torni Scott, ha avuto il tempo per pensare a cosa vuole dirgli ma non ne ha ricavato nulla. Appena Scott apre la porta Peter lo assale riempiendolo di baci sul viso e sulle labbra.
- Sono stato fuori solo poche ore Peter. Lasciami respirare! -
In quel momento Peter si rende conto che per quanti discorsi si potesse preparare non sarebbe comunque riuscito a dire nulla di diverso da scusami in quel momento.
Pian piano riesce a ritrovare le parole - Scusami per ieri sera, ero uscito di testa -
- Non preoccuparti. L’importante è che tu ti sia calmato e che, ha mente lucida, abbia capito perché ho preferito andarmene. Peter non è che io non ti desideri, è che non sono pronto per un passo del genere -
- L’ho capito, sul serio l’ho capito. Ci ho messo un po’ di tempo ma l’ho capito -
Scott lo bacia stringendolo a sé - Le piccole? -
- Dormono ancora -
- Allora vieni qui che ti illustro l’attività preferita dagli adolescenti - dice Scott spingendo Peter a sedere sul divano e sedendosi sulle sue gambe per poterlo baciare.
- Quale attività? -
- Pomiciare! - esclama Scott sorridendo e baciandolo con foga.
Presto Peter capisce che con Scott non gli serve il sesso per raggiungere il nirvana, gli bastano il suo corpo fra le braccia e le labbra sulle sue.

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Capitolo 14
*** Piccole donne crescono ***


Piccole donne crescono
Appena sveglio Scott crede che quello che lo aspetta sarà un giorno come un altro, ma non sa ciò che gli riserva il futuro. Subito si accorge di un particolare diverso rispetto agli altri giorni, Joy sta piangendo come una disperata.
- Perché la mamma lascia piangere Joy così disperatamente? Sembra che qualcuno la stai squartando! - chiede così all’uomo abbracciato a lui.
- Perché tua madre è partita ieri pomeriggio per un impegno di lavoro e tornerà solo stasera - risponde Peter passandogli le mani sotto la maglietta.
- E perché noi stiamo lasciando piangere Joy invece di andare a vedere che cos’ha? - chiede Scott cercando di ignorare gli approcci dell’uomo.
- Perché siamo pigri - risponde Peter tentando di distrarlo dal suo intento di alzarsi.
- Forza Peter, in piedi. Andiamo a fare i papà! -
Scott si alza ignorando le proteste di Peter che vorrebbe restare a letto a coccolarlo e va dalla piccola. Svegliarsi abbracciati, baciarsi per ore e coccolarsi fino ad essere una cosa sola era il loro rito del risveglio e spezzarlo dispiace ad entrambi, ma Joy viene prima del loro piacere.
Scott raggiunge la piccola che ormai ha una decina di mesi e che sta piangendo a dirotto agitandosi nella sua culla.
- Ehi piccolina sono qui. Non sei più sola, puoi smettere di piangere -
- Non piange per la paura. Prova dolore - A rispondere è stata Reira che dormiva nel lettone accanto alla culla con Selene. Lasciarla sola per la notte non gli era parsa una buona idea conoscendo il soggetto.
- Per cosa prova dolore? -
- Non lo so ma qualcosa le fa male. Per questo piange -
Scott cerca di calmare la piccola cullandola ma non riesce a farla smettere di piangere e dimenarsi così la passa a Peter che gli sta facendo segno di dargliela. La piccola si calma quasi subito e Scott ne rimane piacevolmente stupito.
- Stai diventando un papà modello. Su, dimmi come hai fatto? -
- Scott,  troppo spesso dimentichi di essere un lupo - gli risponde Peter ghignando.
- Peter! Prelevare il suo dolore non la aiuterà a guarire! - Scott non sa più come fare con lui!
- Uffa - brontola Peter ma Scott lo ignora.
- Ora io vado a preparare la colazione mentre tu svegli e prepari tutte le piccole per la scuola -
- Ok - Peter gli da corda subito perché lo vede piuttosto alterato.
- Una volta che io e le ragazze saremo a scuola tu porterai Joy dal pediatra per capire perché piange così disperatamente. Ok? - chiede Scott retoricamente e subito Peter approva.
Scott sta diventando un padre piuttosto responsabile, e Peter non saprebbe come fare senza di lui.
Una volta a scuola Scott smette di pensare a Joy, che ritiene al sicuro con Peter, e si concentra sulle lezioni.
La giornata scolastica scorre tranquilla per un paio d’ore poi, poco prima della pausa pranzo, il preside lo fa chiamare perché suo padre lo aspetta al telefono.
Molto preoccupato Scott va a rispondere - Pronto -
- Scott non so che fare. Mi hanno chiamato dalla scuola delle bimbe dicendo che Selene sta male. Che faccio? -
- Cosa?! Selene?! Peter? - Scott non ha capito quasi nulla perché si aspettava suo padre e non il suo compagno al telefono.
- E chi altro se no? - risponde Peter piuttosto alterato ma anche Scott non è da meno.
- Non lo so, ad esempio mio padre? -
- Ah sì, ho dovuto dire che sono tuo padre altrimenti non ti avrebbero fatto chiamare - spiega Peter prima di tornare rapidamente al suo problema principale - Ora, che faccio con Selene? -
- Ti hanno chiamato dicendo che sta male perciò vai a prenderla da scuola e occupati di lei. Se continua a stare male e non sai come aiutarla chiama mamma o portala in ospedale. E Joy come sta? -
- Nulla di grave. Il pediatra ha detto che è tutto normale, le stanno solo crescendo i dentini -
- È una cosa stupenda! Ora vai da Selene -
- Si capo - scherza Peter un po’ più rassicurato.
Tornato in classe Scott spiega al branco il problema e Malia chiede, via messaggio, al padre di aggiornarla sulla salute delle bambine.
Durante la pausa pranzo Peter risponde che il pediatra gli ha dato un unguento per Joy da mettere sulle gengive e, in quanto a Selene la sta portando in ospedale perché ha i crampi all’addome e si contorce per il dolore.
Appena Malia legge il messaggio ad alta voce a Lydia si accende un campanello d’allarme.
- Selene ha undici anni, giusto? -
- Sì, ma cosa centra ora? - chiede Scott ma Lydia lo ignora.
- Che tu sappia Selene ha già il ciclo? - Scott la guarda vagamente stralunato - Il ciclo mestruale Scott, sai cos’è? -
- All’incirca - dice Scott ironicamente. Ovvio che lo sa, non è così scemo.
- Credo che a Selene sia arrivato il ciclo per la prima volta -
- E cosa centrano i crampi - Scott non riesce a capire cosa centra il ciclo.
- All’addome, Scott, i crampi li ha all’addome. Spesso durante il ciclo le ragazze hanno i crampi all’addome. Chiama Peter prima che vada in paranoia scoprendo che Selene sanguina -
- Cazzo, è vero! -
Scott chiama Peter che risponde subito - Ho appena parcheggiato davanti all’ospedale, perché Selene sta sempre peggio. Ho provato a chiamare Melissa ma non risponde così sto portando Selene in ospedale per scoprire cos’ha la mia piccolina e perché sanguina -
Troppo tardi.
- Tornate a casa prima di fare una figura di merda. Selene sta bene, ha solo il ciclo -
- È? -
- Il ciclo mestruale - specifica Scott ma Peter, che non ha avuto a che fare con molte donne in vita sua, continua a non capire.
- Ripeterlo non cambierà la mia risposta. È? -
- Peter ma tu vivi sulla luna? Avevi una sorella maggiore, non ti sei mai accorto che periodicamente sanguinava e diventava più emozionale e irascibile? -
- Non ero un fratello molto protettivo o attento -
Lydia ha capito che la cosa andrà per le lunghe, così visto che vuole concludere prima del cambio di data quella telefonata, prende il telefono dalle mani di Scott e sbraita contro Peter.
- Selene è diventata donna. Il ciclo mestruale è quello che permette a noi donne di avere figli ma ci rende anche ormonali, isteriche e doloranti. Selene non è ferita o malata, sta solo crescendo; è una cosa fisiologica. Ora risalite in macchina e andate in un centro commerciale a comprare degli assorbenti. Chiedi cosa sono ad una commessa perché io ho finito la pazienza -
Lydia chiude la conversazione senza salutarlo o lasciarlo parlare.
Peter risale in macchina inveendo contro la sclero di Lydia e il mondo interno e porta Selene nell’unico centro commerciale di Beacon Hills. Una commessa li accoglie subito molto premurosa e preoccupata, forse per via della bambina dolorante al fianco di Peter o forse per quella piangente nella pettorina. Ovviamente Joy è con loro.
- Ehm, mi scusi. La bambina sta bene - chiede la commessa avvicinandosi.
- Non molto. Avremmo bisogno di un aiuto femminile. La piccola si chiama Selene, ha undici anni ed io sono il suo tutore legale da solo pochi mesi - spiega Peter togliendo Joy dalla pettorina e cullandola per calmarla.
- Cosa ti fa male tesoro? -
- L’addome. Un’amica di Peter dice che potrei avere il ciclo, ma io non so nemmeno che cos’è? -
La signora guarda male Peter per trasmettergli cosa ne pensa della sua amica così Peter si sente obbligato a spiegare meglio la situazione - Una compagna di scuola di mia figlia maggiore dice che data l’età di Selene potrebbe avere il ciclo e ci ha spediti qui a comprare degli assorbenti -
- Venite vi porto in farmacia così vi daranno anche qualcosa per calmare il dolore all’addome -
La commessa accompagna Peter e Selene in farmacia dove chiede un antidolorifico leggero e un pacco di assorbenti.
- Peter possiamo comprare anche un reggiseno? Tanto presto ne avrò bisogno -
Peter sorride alla piccola che gli sta crescendo sotto gli occhi e acconsente - Signora ci può aiutare un ultima volta? -
- Certamente, vieni tesoro -
Dopo aver provato un paio di reggiseni Selene ne acquista uno rosa antico molto carino e da bambina. Peter riporta a casa le piccole poi una volta messe entrambe a letto a riposare l’uomo ri esce per andare a prendere da scuola anche le altre tre bambine.
La sera, dopo cena, Peter mette a letto Joy e da la buona notte alle altre. Quando vede Selene prepararsi per andare a dormire mettendosi il reggiseno Peter sorride. Selene stava crescendo velocemente e stava diventando una piccola donnina stupenda.
- Vuoi che ti aiuta a chiudere il gancetto -
- Si grazie. Non sono capace -
Peter chiude il reggiseno della piccola poi le da un bacio sulla testa - Buona notte  Selene. Resta sempre così dolce e piccola -
- Sarà dura, vero? Crescere senza la mamma - chiede la piccola guardandolo con i suoi grandi occhioni verdi come quelli della madre.
Peter rivede in Selene Claire e sorride - Ci siamo io, Scott, Melissa e Malia. Non hai la tua mamma ma non sei sola. Sopravvivremo non solo alla tua adolescenza ma anche a quella delle tue sorella, e con Reira sarà davvero dura -
Selene scoppia a ridere e abbraccia forte Peter - Mi mancano mamma e papà, ma sono felice che fra tanti proprio a te siamo state affidate - Selene raggiunge le sorelle nel loro letto mentre Peter spegne la luce.
Dopo aver controllato Reira e Joy Peter va nella camera che divide con Scott, dove il ragazzo lo aspetta steso sul letto in boxer - Sei una tentazione messo così -
- Ed è un male o un bene - chiede il ragazzo con fare malizioso.
- Scottie è stata una giornata al limite dell’assurdo, voglio dormire per una settimana -
Scott sorride - E così ormai anche Selene è una donna, e Joy ha messo i dentini. Se ci aggiungi che Olive ha smesso di parlare della madre come se fosse viva, che Evelyn si è fatta delle amiche a scuola e che è una settimana che il preside di Reira non chiama capirai che tutte stanno crescendo meravigliosamente grazie a te. Sei un ottimo padre Peter -
- Orgoglioso di me? -
- Molto - Scott tira Peter su di se comincia a baciarlo appassionatamente.
- Scott lo sai che io non amo niente più di quanto amo baciarti, ma la sera sono molto suscettibile -
- Voglio farlo -
- Cosa? - chiede Peter stupito.
- Ti amo Peter, ho fiducia in te e so che sei quello giusto. Sei diventato responsabile, maturo e capace di chiedere aiuto; hai fatto un cambiamento eccezionale ed io ti voglio. So che staremo insieme per sempre  quindi perché non fare l’amore con te. Sono pronto -
- Ne sei sicuro? -
- Sì, amore -
Peter risponde all’assalto di Scott baciandolo con passione e amore.
- Rilassati Scottie - Scott ribalta le posizioni sdraiando Peter sul letto poi si alza - Dove vai? -
- Non molto lontano - Scott chiude la porta e prende qualcosa da un cassetto.
- Non dirmi che ti eri preparato -
- Ho solo comprato lubrificante e preservativi perché conoscendoti sapevo che non ci avresti pensato -
- È per questo che ti amo, mi conosci abbastanza bene da prevedere le mie mosse -
Scott si sdraia sul corpo di Peter che lo accoglie toccandolo ovunque - Mi piace il tuo corpo -
- Lo so - Scott passa a Peter il lubrificante - Preparami -
- Ne sei  sicuro -
- Sì - risponde Scott baciandolo. Peter gli toglie i boxer e posiziona Scott abbracciato al suo fianco in modo abbia la testa appoggiata al suo fianco e il sedere all’altezza della sua mano. Poi si versa del lubrificante sulle dita e comincia a preparare Scott con calma, gentilezza e lentezza.
- Peter ora sei tu che dimentichi che sono un licantropo -
- Il fatto che guarirai non vuol dire che ti lascerò provare dolore. Non posso assicurarti di essere in grado di assorbirlo -
- Non preoccuparti di questo. Voglio fare l’amore con te -
Peter aiuta Scott a sdraiarsi e a sollevare le gambe appoggiandole sulle sue spalle.
- Cercherò di non farti male -
- Peter stai tranquillo e usa i tuoi super sensi e noterai che non sono preoccupato o spaventato -
- Sei perfetto - Peter lo bacia e comincia ad entrare.
- Non mi rompo Peter. Non avere paura -
Peter e Scott fanno l’amore con molta passione tanto che Scott geme a voce troppo alta e Peter è costretto a baciarlo per zittirlo - Non possiamo fare molto rumore o le piccole ci sentiranno -
- Peter, le piccole sanno perfettamente cosa sta succedendo qui -
Peter scoppia a ridere mentre bacia Scott e continua a spingere dentro di lui facendolo gemere intensamente. Melissa torna a casa poco dopo e loro la accolgono in boxer, erano scesi a fare uno spuntino post rapporto.
- Come è andata senza di me? -
- Bene, le nostre piccole sono diventate grandi - dice Peter guardando maliziosamente.
- Peter! -
- Mi riferivo a Joy e Selene -
- Cosa è successo? -
- Selene ha avuto il ciclo e a Joy stanno nascendo i primi dentini -
- Queste sono le gioie dell’essere genitori. Andate a dormire Peter, ci vediamo domani -
Melissa va in camera dove l’aspetta Reira.
- Perché non stai dormendo? -
- Perché Peter e Scott staranno facendo l’amore -
- Che giornata fantastica - dice ironicamente Melissa buttandosi sul letto in mezzo alle risate di Reira.

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Capitolo 15
*** L'idea di Lydia ***


L’idea di Lydia
Dopo il diploma gli anni passano per un po’ di tempo felici e, stranamente, senza troppi guai. La maggior parte dei membri del branco si era scritta all’università, persino Malia, che aveva deciso di laurearsi in puericultura. E ora, dopo alcuni anni, le loro carriere sono avviate e le loro vite felici, stabili e tranquille.
Stiles è diventato vicesceriffo e, secondo molti, un giorno seguirà le orme paterne, per ora però quel posto è coperto da Parrish, mentre Malia ha aperto con il padre, i nonni e Noshiko Yukimura un asilo diurno per gli angioletti, sovrannaturali o no, di Beacon Hills. L’asilo si chiama “Ai frutti della passione”, nome scelto non a caso dai genitori di Claire che lo hanno preso dai suoi libri preferiti.
La più strana e stabile delle coppie del branco si è sposata durante il periodo universitario e ha avuto tre bellissimi bambini Peter John Stilinsky, che ha i nomi dei nonni e gli occhi di mamma Malia, e le gemelline Claudia Lydia e Claire Laura, che per scelta dei genitori hanno le stesse iniziali oltre agli stessi occhi, azzurri come quelli dei nonni.
John Stilinsky, l’adorato padre di Stiles, è andato in pensione poco dopo la nascita del primo nipote per potersi godere la vita con i suoi nipotini e Melissa; visto che, in seguito ad una spinta dei loro figli, sono finalmente una coppia felice e possono così godersi la vita.
Quelle cambiate meno in quegli anni sono certamente le vite di Derek e Braeden, i due combattono ancora il crimine sovrannaturale insieme, ma non si sono mai sposati. L’unica sostanziale differenza è che hanno messo al mondo Thomas, un teppistello di prima categoria.
Thomas Scott Hale, per sfiga assoluta, non ha preso il carattere materno o quello paterno, ma quello di Zio Peter; e così gira per la città combinando guai al servizio di Reira con Joy, che ha solo un anno in più.
Lydia, come tutti si aspettavano, si è laureata in matematica e ha vinto la medaglia Fields, quello che nessuno si sarebbe mai immaginato è che l’avrebbe ritirata con il pancione.
Lei e Jackson hanno continuato il loro tira e molla fino a quando lei non era rimasta incinta di un altro tipo, che però l’aveva abbandonata appena saputo del bambino. Jackson, da ragazzo orfano, si era preso a cuore il piccolo e ha fatto tutto il possibile per occuparsi di entrambi.
Jackson Aiden Whittemore, detto Junior, è la fotocopia di mamma Lydia e l’orgoglio di papà Jackson che lo vizia anche più della sorellina Allison Nicole, che è sangue del suo sangue.
Kira si è laureata in scienze naturali e all’università ha conosciuto la proverbiale anima gemella, un ragazzo di nome Loris che l’ama più di ogni altra cosa e che non si è sconvolto troppo nemmeno quando ha scoperto la verità sulla ragazza. Anche loro sono prossimi al matrimonio e già genitori di Ken, un bellissimo bambino dai tratti asiatici e gli occhi blu.
Liam e Mason sono ormai agli sgoccioli della loro vita universitaria che ad entrambi ha dato buoni frutti, ma se per Mason anche la vita amorosa è un vero trionfo, lui e Brett fanno coppia fissa da cinque anni, per Liam è tutta un’altra cosa.
Dopo varie delusioni amorose, donne che lo volevano come giocattolo sessuale, donne che lo volevano per i soldi e donne che lo volevano perché amico di Scott, Liam aveva deciso di rinunciare per sempre  ad amare, preoccupando famiglia e amici.
Scott e Peter invece vivono nella nuova casa, Peter alla fine ne ha davvero acquistata una più grande, con la loro grande famiglia allargata; fra loro, le piccole, i genitori di Claire e la famigliola di Derek in quella casa c’è fin troppa gente. Scott è comunque riuscito a diventare un veterinario e a prendere il posto di Deaton, come desiderava, mentre  Peter è felice di lavorare accanto alla figlia che ama ogni giorno di più.
Le bimbe sono cresciute bene e sono l’orgoglio di casa McCall-Hale. Joy ha 8 anni ed è diventata bella ed intelligente, anche se un po’ pestifera; segue spesso Reira nei suoi guai.
La piccola peste dai riccioli rossi è ormai in età pubere, ma questo non l’ha cambiata quasi per nulla. La novità è che alla piromania, alla cleptomania e ad una certa dose di follia ha aggiunto la passione dei video; riprende genitori e sorelle in momenti intimi e li carica su youtube.
Evelyn ha completamente superato il suo blocco, ha un amico speciale ed è la più coscienziosa e tranquilla delle cinque; crescendo ha imparato anche a gestire Reira, qualcuno deve pur farlo.
Olive ha 16 anni, ed ormai è quasi una donna, ama la moda e gli uomini; sembra che crescere senza sua madre l’abbia resa un po’ troppo disponibile ma ci ha pensato papà Peter ha raddrizzarla.
L’uomo vedendo cambiare i ragazzi ad ogni folata di vento ha trovato una soluzione geniale per farli fuggire, li abbandona in una discarica a notte fonda. Uno solo è tornato il giorno dopo per vedere Olive e Peter gliene ha offerto la mano, è scappato subito dopo.
Selene, ha ormai 18 anni e presto comincerà l’università al Beacon Hills Community College cosa che ha reso molto triste i suoi papà che per lei si aspettavano qualcosa di più, ma Selene non ne vuole sapere di lasciare la sua casa e la sua famiglia.
In questa grande famiglia allargata le riunioni sono sempre un gigantesco casino, un calderone di caratteri diversi fatti per discutere e non per amalgamarsi. La festa di oggi è per Selene che presto comincerà l’università e che tutti vogliono festeggiare.
Ovunque nel salone di casa Hale, salone che prende praticamente tutto il secondo piano, c’è gente che grida, balla e si diverte. Ma mentre quasi tutti si godono la serata Peter è seduto in disparte ad osservare i suoi tesori.
Olive sta pomiciando con il ragazzo di turno, Evelyn aiuta Malia con le gemelle, Reira sta tenendo un discorso motivazionale alla sua banda mentre Joy, aiutata da Thomas, fa i dispetti a Jackson Junior. Della festeggiata non c’è traccia.
- Che fai qui tutto solo? - chiede Lydia sedendosi accanto a lui.
- Penso. Le piccole stanno crescendo, e devo dire che io e Scott abbiamo fatto un buon lavoro, presto saranno tutte fuori di casa … Malia mi ha anche reso nonno di tre adorabili pesti, e sento che presto lo farà anche Selene. Ma non mi sento ancora completo. Forse è perché non voglio accettare di invecchiare … -
- O forse è perché vedi tutti noi con i bambini piccoli e pensi di aver portato via qualcosa a Scott -
Peter le sorride, Lydia lo capisce così bene - L’ho obbligato a fare il padre quando non era pronto e ora, che tutti i suoi amici hanno dei figli piccoli, lui non ha un fagottino da coccolare -
- A Scott non mancano di certo dei bambini su cui sfogare la sua voglia di frugoletti. Solo voi ne avete cinque! - esclama Lydia.
- Non sono più bambine. La più piccola ha 8 anni e un carattere forte e indipendente. A causa mia Scott ha perso non solo la sua giovinezza ma anche le gioie della paternità. Si è perso i primi passi di Joy perché era a scuola, non è mai potuto venire alle recite dell’asilo perché era all’università. Non ha mai potuto godersi Joy ma quando lei aveva bisogno c’era sempre. Ho rovinato gli anni migliori della sua vita -
- Potreste sempre averlo ora un bambino! - propone Lydia pensando che quella potrebbe essere la soluzione migliore.
- E come? Siamo due maschi! - esclama Peter ma Lydia ha già la soluzione.
- Potrei fare io da madre surrogato -
- Davvero? Ti offriresti di portare in grembo nostro figlio? -
- Sì - le piace essere incinta, Jackson diventa dolce e premuroso.
- Un bambino con il tuo DNA e quello di Scott è un dono del cielo -
- Su, andiamo a dirlo a Scott! - dice Lydia alzandosi e offrendogli una mano per fare altrettanto.
 
Mentre Lydia cerca di aiutare Peter a superare un momento di depressione Selene va sul balcone per cercare Liam, negli anni hanno stretto un legame molto forte. Liam è seduto sulla balaustra che fuma una sigaretta e appena la sente arrivare si gira e le sorride.
- Ehi Nene com’è essere grandi? - le chiede lui scherzando mentre le fa segno di andare a sedersi sulle sue gambe.
- Dimmelo tu. Io sto solo per cominciare il college mentre tu lo hai praticamente finito -
- È un peccato che non ci siamo incontrati - dice Liam intendendo come periodi di studio.
- E se ci incontrassimo in un altro ambiente? -
- Cosa intendi? - Liam non riesce a capire dove lei voglia andare a parare così lei gli si siede accanto e si spiega
- Tu mi piaci molto Liam, e da molto tempo. Vorrei poter cenare con te, da soli, almeno una volta. Devi ammettere che fra noi il feeling è innegabile e l’attrazione è tanta -
- Ma Nene … noi … - Liam non riesce a formulare una frase di senso compiuto così lei lo blocca.
- Ti sei mai accorto che sei l’unico che mi chiama così? Le mie sorelle mi chiamano Selly e i miei papà Seltz , perché sono frizzante. Ma tu no, tu mi chiami Nene -
- Tesoro io non posso … -
- Lo so che hai sofferto tanto per amore ma sai che io non potrei mai nuocerti. Mi conosci da quando ho undici anni, mi hai mai visto fare qualcosa che posso fare del male agli altri? A te? - chiede Selene guardando negli occhi e lui sta per arrendersi quando si ricorda un problema.
- Ma tu rispetto a me sei una bambina! -
- Liam, non abbiamo così tanti anni di differenza … -
- Lo dici solo perché prendi ad esempio i tuoi papà -
- Tesoro ti prego smetti di pensare a tutti i contro di una nostra possibile storia e guardami. Vuoi uscire con me? -
Liam alza gli occhi su Selene che lo guarda con il suo solito sguardo dolce e affettuoso. La ragazza è seduta accanto a lui e lui la stringe a se.
Non è più la bambina con le trecce che gestiva le sue sorelline, è diventata una bella ragazza con dei lunghi capelli castani e due occhi verdi, sinceri e dolci, e lui la ama da tanto tempo, anche se ha sempre avuto paura di ammetterlo.
Le prende il viso e appoggia le labbra sulle sue in un dolcissimo bacio - Sì - risponde guardandola negli occhi sentendo il suo cuore battere a mille. Scommetterebbe tutto ciò che ha che quello è il suo primo bacio.
 
Nove mesi dopo
Secondo Malia la situazione ha un che di comico. Due uomini stanno scavando un solco camminando su e giù per il corridoio dell’ospedale come animali in gabbia mentre una povera donna sta partorendo. La comicità della scena sta nel fatto che nessuno dei due uomini in crisi è il padre del bambino.
L’idea di Lydia è andata in porto e ora lei sta dando alla luce il bimbo di Scott, e infatti il ragazzo è dentro con lei. Nel corridoio, invece, ci sono Peter e Jackson che preoccupati, chi per il figlio chi per la moglie, stanno facendo avanti e indietro per il poco spazio disponibile senza alcuna sosta.
Malia li osserva dal suo posto a sedere stretta alle sue sorelle, tutte presenti alla nascita del nuovo fratellino, o sorellina, sono davvero strani.
Dopo un paio di ore da quando è iniziato il travaglio tutti i licantropi possono distintamente sentire il pianto di un neonato, Scott è diventato ufficialmente padre.
Il tempo di tagliare il cordone ombelicale e lavare il piccolo e Scott è in corridoio da loro con il piccolo fagotto fra le braccia e un’infermiera preoccupata al seguito.
- È una bambina - esclama Scott e tutti sono subito su di lui, non vedono l’ora di vedere a chi somiglia.
L’unico in disparte è Jackson che è più preoccupato per il suo angelo - Come sta Lydia? -
Scott passa la piccola a Peter che sta scalpitando per stringere la sua piccolina e risponde - Bene, la stanno riportando nella sua camera. Se mi seguite vi porto tutti da lei, le voglio far vedere la piccola -
Scott accompagna tutti da Lydia che seppur sia completamente stremata è felicissima di vederli. Jackson le si getta subito addosso e lei lo stringe per tranquillizzarlo - Sto bene tesoro. Come volete chiamarla? -
- Ne abbiamo parlato molto e Scott ha scelto Nike Melissa Hale McCall -
- Bellissimo nome. Sapevi che Nike era la dea greca della vittoria -
- Sì, l’ho scelto proprio per quello. Volevo chiamarla come mia madre ma non di primo nome e poi volevo che avesse un nome positivo. Victoria mi piaceva molto ma a Peter ricordava troppo la Argent -
-  Nike è un ottima scelta -
Mentre loro discutono sul nome Malia ha preso la piccola Nike dalle braccia del padre e nel guardarla si accorge di un particolare curioso.
- Non è guarito -
Tutta la truppa si gira verso di lei per saperne di più.
- Che cosa non è guarito ? - chiede Lydia per aiutarla a spiegarsi.
- Il cordone ombelicale, quelli del mio trio sono guariti quasi subito -
- Ora che ci penso anche Allison è guarita velocemente -
- Sì Jackson mentre Junior è guarito normalmente -
- Nike è umana? - chiede Malia sconvolta. Come è possibile con i genitori che si ritrova?
- Può succedere tesoro, io avevo un fratello umano - spiga Peter alla figlia.
 - A me non importa. Lei è il mio angelo - dice Scott riprendendola e cullandola fra le sue braccia.
- È anche la tua fotocopia - commenta Peter.
 Si, da me non ha preso nulla -
Diciotto anni dopo un grido molto particolare avrebbe tagliato il silenzio notturno facendo pentire per la prima volta in diciotto anni Scott e Peter di aver usato il DNA di Lydia. Forse Nike dopotutto qualcosa  dalla mamma lo ha aveva preso!
 
 
 
- Liam abbiamo un problema piuttosto grosso -
- Quale Nene? -
- Ci sono due lineette sul test di gravidanza -
- … oh oh … -
 
Fine!!!
Questa FF è finita  spero vi sia piaciuta. Se vi piace come scrivo ne ho altre due in corso entrambe con Malia e Peter tra i personaggi principali ma con due sviluppi abbastanza diversi.
Mi farebbe piacere conoscervi e a questo proposito Sabato 31 sarò a Lucca e a dicembre sarò alla Nemeton. 

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