All Lost But You

di Yuki_o
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Blood promise ***
Capitolo 2: *** Piercing Blue Eyes ***
Capitolo 3: *** What You Cannot See ***



Capitolo 1
*** Prologo: Blood promise ***


PROLOGO: BLOOD PROMISE

 
Quando erano finalmente arrivati al loft lo avevano trovato così: a terra, un lago di sangue che si allargava intorno alla sua testa, apparentemente senza altri segni di lotta, gli occhi chiusi e le labbra leggermente schiuse, come se stesse dormendo. Solo gli arti, che formavano strani angoli e davano la sensazione di un burattino a cui avessero tagliato i fili, suggerivano che ci fosse qualcosa di sbagliato.
Quello e il sangue. Ovviamente.
Lydia si era lasciata scappare un singulto terrorizzato, mentre Allison fissava scena pallida come la luna.
Derek.
Scott e Isaac erano stati subito su di lui, chiamando il suo nome e tastandogli delicatamente il corpo per cercare di capire se ci fossero altre ferite oltre a quella alla capo. Li aveva visti issarlo, sorreggendolo entrambi con la testa che ciondolava in avanti, mentre il sangue prendeva a scorrere in piccoli rivoli sul suo volto e lungo il collo.
Ricordava che il viaggio in macchina era sembrato interminabile e che quando finalmente avevano raggiunto casa Stilinski la prima cosa che aveva notato –sentendo un enorme nodo d’ansia sciogliersi in gola- era che il sangue aveva smesso di scorrere. Se la super-guarigione lupina stava facendo il suo corso era un buon segno, giusto?
Lo avevano sistemato nella sala degli ospiti –che dopo decenni di inutilità aveva svelato al mondo il suo destino- e poi erano rimasti lì, paralizzati in un lungo e disperato silenzio. Che altro potevano fare?
Erano usciti uno dopo l’altro, Lydia e Allison per prime, poi Scott e infine Stiles, lasciando Isaac nella stanza, inginocchiato accanto al letto, le mani aggrappate alle lenzuola a pochi millimetri dal corpo immobile di Derek. Così vicino da sentirne il calore ma senza toccarlo davvero. Le spalle gli tremavano leggermente.
Quando più tardi Allison aveva espresso ad alta voce i sui dubbi riguardo a quel comportamento era stato Scott a rispondere .
-Derek sarà sempre quello che ha trovato Isaac quando lui era invisibile a tutti, gli ha dato il “morso” e lo ha accolto in casa sua quando non aveva altro posto dove andare. È stato il suo Alfa. È qualcosa di inestinguibile questo tipo di legame: siamo fratelli. Se Derek non si riprenderà dovrà scorrere del sangue…e se si riprenderà scorrerà lo stesso. È una promessa.-
Lo sguardo di Scott lampeggiava di qualcosa di più intenso e primordiale del rosso dell’Alfa. Stiles ricordava di avere avvertito il peso di quella promessa scorrergli sulla pelle come acqua ghiacciata. La pelle d’oca lo aveva ricoperto. Persino Allison aveva trattenuto il fiato.
Il silenzio gelido che aveva seguito le sue parole aveva avvolto tutti, mentre insieme vegliavano fino all’alba.
 


Angolo dell'autrice(?)

Hello There! Sarò sincera, questo è un test: prima di lanciarmi in un vortice di angst e follia (perchè Stiles e Trama Romantica si leggono d-e-m-e-n-z-i-a-l-i-t-à nel mio universo mondo) voglio vedere se c'è un interesse nella ricezione.
Full disclusure: probabilmente continuerei a pubblicare comunuque anzi senza probabilmente chi voglio ingannare sono debole e drogata di Sterek ma essendo io una scrittrice prigra e incostante se non ci fossero folle urlanti a reclamare aggiornamenti la mia tabella di marcia cambierebbe per ovvi motivi (tenete conto che sono una disperta studentessa universitarià...già, avete capito).

Detto ciò, fatemi sapere tramite recensioni and so on se volete un seguito o se potrei postare 10k di Stiles che fissa Derek dormire e Scott che pulisce le gabbie dei gattini da Deaton e comunque non ve ne potrebbe fregare di meno. (Anche se...GATTINI!)

Note: (non ripeterò in futuro quindi leggete ora o abbracciate l'ignoto sapendo che io declino ogni responsabilità)

SPOILER: io ho seguito la serie fino alla Quarta stagione completa: tutto ciò che è canon in questo lasso di tempo costituisce materia che mi riserbo di inserire nella storia, siate avvisati se non avete completato la visione della serie. Probabilmente non vedrò la Quinta, ma non significa che non inserisca spoiler da quello che verrò a sapere sul canon comunque...incolpate tumblr.
CANON (cosa ho cambiato): Allison è viva. Isaac non è partito e nemmeno Jackson e Danny, Kira vedrò se inserirla, Liam e Malia idem, Stiles e Magia saranno un tema, lo Sceriffo sa tutto e così Melissa.
SHIP: Sterek (Stiles/Derek, coppia principale), Scallison (Scott/Allison), Scisaac (Isaac/Scott), eventualmente farò riferimenti a Peter/Chris Argent (li shippo come non ci fosse domani, siate avvertiti) e Sceriffo/Melissa. Potrei a seconda del mio umore inserire Scira (Kira/Scott) o Mira (Malia/Kira).

AVVERTENZE: NON HO ANCORA DECISO LA LUNGHEZZA DELLA STORIA MA SO CHE 1) SARA' HAPPY ENDING PER STEREK, 2) LE ALTRE COPPIE VARIERANNO 3) NON TROVERETE RIFERIMENTI A STYDIA TRA LE COPPIE TRATTATE SE NON NEL PASSATO PERCHE' E' IL MIO NOTP -SIATE AVVISATI, NESSUNA OFFESA, MA IT'S NOT MY CUP OF TEA 4) LA FAMIGLIA HALE RIENTRERA' IN QUALCHE MODO PERCHE' LA AMO.

Finito ragazzi, aspetto il vostro feedback, il primo capitolo è inizato ma ciò non vuol dire nulla. Normalmente tratto capitoli lunghi ma in questo caso voglio sperimentare con capitoli più corti. A presto, spero.

STEREK ALL THE WAY!

bob (alia Yuki_o)

 

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Capitolo 2
*** Piercing Blue Eyes ***


 

CAPITOLO 1: PIERCING BLUE EYES



Stiles armeggiava senza prestare troppa attenzione ai singoli gesti in cucina, mentre il resto del branco se ne stava accasciato sul divano. Aveva provato a rimanere con loro, ma vedere Scott distrutto dalla sua impotenza, Isaac che a stento teneva insieme i pezzi di se stesso ed Erica e Boyd aggrapparsi l’uno all’altra ugualmente affranti…persino Allison e Lydia mascheravano a stento la preoccupazione sotto il fondotinta.
Non ce la faceva. Era come se si trovasse ad una veglia funebre, come se Derek fosse inesorabilmente sfuggendo a tutti e loro. Chi mai avrebbe detto che un giorno si sarebbero trovati schiacciati dalla prospettiva di perdere Derek Hale? Non riusciva nemmeno a ricordare come, a un certo punto della sua vita, avesse potuto desiderare che morisse…
Okay, forse aveva qualcosa a che fare con il credere che fosse un killer psicopatico responsabile di aver ucciso e fatto a pezzi il corpo della sua stessa sorella, ma a sua difesa, Derek era sempre stato restio a fornire qualsiasi spiegazione e lui e Scott erano nuovi a tutto l’affare ulula-alla-luna-e-corri-per-salvare-il-culo della vita da lupo mannaro. La situazione era facilmente fraintendibile e Google non aveva aiutato.
Sospirando pesantemente lanciò uno sguardo al soffitto della cucina, in qualche modo con la mente proiettandolo fino al piano superiore, in una certa stanza degli ospiti recentemente convertita in sala di degenza per pazienti soprannaturali. Magari se ci avesse messo abbastanza convinzione un certo Sourwolf lo avrebbe sentito e sarebbe rinvenuto con un dei suoi epici eyeroll. Magari.
Il fatto che per quanto si impegnasse nessuno dei suoi soliti giochi di parole lupeschi-soprannaturali riuscisse a dargli un minimo di soddisfazione iniziava a preoccuparlo…il sarcasmo era la sua unica difesa, dopo tutto, e se anche quello non funzionava, beh. I suoi polmoni sembravano diventare sempre più piccoli a ogni nuovo respiro, perciò scacciò il pensiero.
Deaton, Chris e suo padre erano ormai da parecchio tempo chiusi nella stanza di Derek. Apparentemente le ferite erano guarite e ora stavano cercando di capire se in effetti fosse solo questione di lasciare al corpo del beta il tempo di guarire quello che non si vedeva o se ci fosse qualcosa che non andava. Beh, Deaton e Chris stavano cercando di capire di cosa si trattasse, suo padre era lì per…per Derek, davvero.
Provvedeva a fornire la necessaria dose di preoccupazione paterna e affetto burbero, miscela speciale originale Stilinski, probabilmente.
A volte lo stupiva quanto suo padre riuscisse ad essere altruista, soprattutto considerando che aveva comunque incriminato Derek per omicidio un paio di volte, anche se questo era stato prima della rivelazione sul sovrannaturale –di  nuovo, estenuanti circostanze, crisi pelosa e di certo la combinazione giacca di pelle/Camaro/sopracciglia apocalittiche non aveva aiutato a perorare la causa dell’innocenza di Derek già di per sé molto esile- ma sapeva bene che la vicenda degli Hale era sempre stata una ferita aperta per suo padre: tra tutti i casi irrisolti era di sicuro nella top ten di quelli che più lo avevano tormentato. Probabilmente lo sceriffo Stilinski vedeva ancora Derek Hale come un adolescente rimasto orfano, distrutto dal dolore e senza guida, sguardo assassino o meno.
E probabilmente Derek lo era ancora, distrutto e perso eccetera. Quindi.
Dietro di lui una mano gentile picchiettò sulla sua spalla facendolo trasalire e girandosi trovò Melissa McCall, angelo del focolare, che gli sorrideva. Fu così che si rese conto di aver preparato abbastanza sandwich per un esercito –o un branco di lupi, ah ah- e ora la sua mano frugava a vuoto nel pacchetto del pane a fette saccheggiato. Cercando di mascherare l’imbarazzo si diresse verso il frigorifero e tirò fuori un paio di bottiglie di succo iniziate –arancia e ACE perché non si ha mai troppa vitamina C- mentre Melissa preparava i bicchieri e li disponeva su di un vassoio in silenzio.
Non era la prima volta che si ritrovava a essere richiamato dal mondo dei sogni da Melissa, o da chiunque altro in città, ad essere onesti, quindi l’imbarazzo che lo colse fu in qualche modo sorprendente.
Era sempre stato il primo a professare la sua insofferenza per Derek –ricambiata da Mister Sopracciglio del Giudizio, ci terrebbe a precisare, nonostante fosse più che certo di aver dimostrato in innumerevoli occasioni che dei due il fragile umano qui presente era di sicuro il più affidabile tra loro- ma quando lo avevano trovato privo di conoscenza e ferito aveva strepitato fino a che non aveva convinto tutti a portarlo a casa sua: non avrebbe permesso che tenessero Derek alla clinica di Deaton –Dio, sul tavolo operatorio ci faceva sterilizzazioni! E poi, stupide battute sui cani a parte, Derek non era un animale e per quanto la casa di Scott sembrasse la soluzione più logica…comunque  lui e suo padre non usavano quella stanza.
Sentirsi così protettivo aveva stupito lui stesso, ma di nuovo, non era la prima volta: aveva accettato di amputargli un braccio quando lo conosceva appena per salvargli la vita –anche senza le minacce lo avrebbe fatto, eternità di incubi post trauma e tutto, non lo avrebbe lasciato morire; aveva rischiato l’annegamento quando erano rimasti per più di due ore a mollo in una piscina con un Kanima incazzato a girargli intorno come un avvoltoio, mentre Derek paralizzato non poteva fare nulla per aiutarlo a non affondare (a parte lamentarsi e lamentarsi. E lamentarsi. Lo stronzo…). Per il momento aveva deciso di evitare di ricordare come quell’idiota avesse avuto il coraggio di urlargli in faccia la sua mancanza di fiducia e persino accusarlo di stare cercando di tenerlo in vita solo per non perdere la sua assicurazione contro i mostri serpenteschi dotati di zanne e pedigree Alpha (all’epoca almeno).
Seriamente, Derek.
Si sentiva sempre meno in colpa per averlo lasciato affondare –temporaneamente- in quell’occasione, ogni volta che ripensava a questi piccoli dettagli.
La soddisfazione però in questo caso sparì in fretta non appena si rese conto che al momento qualsiasi offensiva dimostrazione di sfiducia sarebbe stata un sollievo, pronunciato dalla labbra di Derek che invece, al momento, giaceva immobile nella stanza sopra la sua testa, unico segno di vita il respiro regolare e il leggero sfarfallare delle ciglia, che però fino a quel momento non aveva mai portato allo schiudersi dei suoi occhi.
Cosa?
Okay, no.
Il punto è che non c’era molto da fare durante il suo turno di notte seduto accanto al letto a parte tenere d’occhio in modo assolutamente non inquietante il convalescente!
Stiles non lo fissava. Davvero.
Prese il vassoio e sempre senza essere davvero presente a se stesso si avviò verso il salotto dove tutti i suoi amici continuavano a cercare di sostenersi l’un l’altro nonostante la preoccupazione li stesse chiaramente stremando.
Se Derek fosse stato sveglio per vederli, avrebbe pensato ad uno scherzo. Avrebbe aggrottato le sopracciglia e la sua bocca si sarebbe inclinata in quel modo, come se avesse mangiato qualcosa di particolarmente aspro e incomprensibile, poi sarebbe girato sui tacchi e se ne sarebbe andato senza una parola.
Tipico Sourwolf.
La nitidezza con cui riusciva a visualizzare la scena gli fece un po’ male, si rese conto, mentre distribuiva i sandwich alla pila di adolescenti accoccolati nel suo soggiorno.
Sembravano davvero un branco -un vero branco- per la prima volta, in realtà e a portarli a questo era stato niente popò di meno che Derek Hale, ex Alpha extraordinaire. Ah, l’ironia…faceva anche più male, in quel momento.
Si sedette con loro, la testa di Erica appoggiata al lato del suo ginocchio e i fianchi stretti tra Allison e Boyd. In silenzio fecero passare il cibo e i bicchieri tra loro e iniziarono ad aspettare, insieme.
 


 
 
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Quella che fino a qualche giorno prima era stata solo una soffocante preoccupazione si era trasformata, nei tre giorni che Derek aveva passato incosciente e immobile nella stanza degli ospiti di casa Stilinski, in una vera e propria cappa di disperazione e impotenza, una enorme rabbia nei confronti di chi aveva fatto quello.
Di fronte all’evidenza che il beta non accennava a svegliarsi, Deaton aveva preso provvedimenti e procurato l’attrezzatura per l’endovena –e il catetere, ma per la sua sanità mentale aveva deciso di non solcare quelle particolari acque. Apparentemente la miscela richiesta per i lupi mannari era leggermente diversa da quella degli umani, qualcosa a che fare con metabolismo accelerato e DNA diverso. Melissa gli aveva spiegato come muovere il corpo di Derek per evitare che si formassero piaghe da decubito, a poco valse le rassicurazioni di Alan che le aveva assicurato che la guarigione accelerata dei licantropi avrebbe impedito che nulla del genere si formasse. Di fronte allo sguardo determinato della signora McCall, però, questi aveva semplicemente fatto un passo indietro e abbassato il capo. Quel tipo sarà anche stato inquietante come un personaggio di Stephen King, ma non si poteva dire che non fosse sveglio abbastanza da capire che mettersi contro Melissa McCall sarebbe stato molto più pericoloso che lasciarle arrangiare i cuscini a suo piacimento.
Quando Scott gli aveva descritto la scena l’immediata reazione di Stiles era stata ridere divertito, ma la  prima volta che aveva assistito alla scena di Melissa che con una tenerezza infinita spostava le coperte e riassestava l’imbottitura dei cuscini per Derek, quando l’aveva vista passare dita delicate sulla sua fronte, scostando i capelli che ormai giacevano piatti e morbidi sulla sua fronte…aveva sentito lo stomaco contrarsi e un calore improvviso pervaderlo. Era una vista che spezzava il cuore, vedere quelle che erano chiaramente le attenzioni di una madre, pensare che Derek non sperimentava quel genere di attenzioni da anni e che ora che gli venivano nuovamente offerte lui…lui non era sveglio per poterle assaporare.
Non sapevano nemmeno se si sarebbe mai svegliato.
 
Quella notte, durante il suo turno Stiles fece un sogno, il che era di per sé terrificante visti i suoi precedenti –leggi Nogitsune- al riguardo. Nel bel mezzo dei fumi onirici, mentre lottava per riemergere alla realtà l’unica cosa chiara di fronte a lui era un ritmo sordo e zoppicante, un suono che istintivamente riconobbe come il battito di un cuore. Un cuore forte. E poi una luce, o meglio dei punti di luce, fissi e brillantissimi, blu elettrico.
Quando Stiles si era svegliato, dimenandosi un po’ sulla poltrona accanto al letto di Derek, quasi non aveva realizzato di essersi alzato di colpo e di trovarsi ora in piedi accanto al volto rilassato del ragazzo, cercando freneticamente qualcosa su quel viso, qualcosa che non avrebbe trovato.
Si era stropicciato stancamente gli occhi, a quel punto, portando sotto controllo il respiro appena accelerato dopo lo scatto dalla poltrona. Stupido, stupido, Stiles.
Era solo un sogno.
 
 
Iniziò così.




Angolo dell'autrice (?)

Hello Sterek-shippers!
Devo dire che sono molto sorpresa dalla reazione al mio prologo per questa long! Insomma, le recensioni non mi hanno sorpresa, nel senso che 3 sono nella norma *sospira* ma sono invece molto contenta che ci siano già persone abbastanza fiduciose in me da inserire la storia nelle Preferite e nelle Ricordate, oltre che nelle Seguite! VE SE AMA.
Insomma, dato che c'è in effetti un popolo che mi è fedele eccomi a continuare.
Il capitolo in sè per i miei stanadar è brevissimo ma è anche vero che di solito ci metto mesi a pubblicare e qui invece credo di non aver sforato le due settimane *si batte il cinque da sola* perciò Urrà per me.
In questo capitolo vediamo l'immediato impatto dopo il ritrovamento di Derek e comincio a presentare il cast.
AVVISO: io amo la popolazione adulta di Beacon Hills, quindi saranno presenti nella storia e importanti. Be awere.
Detto ciò io ho iniziato il secondo capitolo, perciò non temete, settimana prossima avrò un esame quindi nel bene o nel male *borbotta* ti prego non segarmi ti prego non segarmi *borbotta* avrò tempo per continuare e magari abbozzare il terzo anche. Yeah. Positività!

nota: Il titolo del capitolo significa *Penetranti occhi blu. In realtà non rende affatto perche -to pierce- rende proprio l'idea di bucare, come un punteruolo o un ago, con le traduzioni è così...piercing vi dice niente? Già...Sono sicura che moltissimi di voi parlano inglese bene o comunque conoscono abbastanza da tradurre da sè, ma non voglio mettere nessuno nella condizione di dire 'questa stronza che mette inglese ovunque, quanto se la tira'. Nope. Io amo l'inglese e lo uso correntemente, perciò a voi la traduzione con tanto ammmmmore.

Riguardo all'uso di gergo...colorito...ho messo apposta l'arancione come avviso subito, anche se la parte Hunky Funky ancora non è in vista -lo so, piangiamo insieme- per questo...perciò non vi scandalizzate suvvia! Volemmose bbbbbene.

Poi...

Lasciatemelo un commentino, dai, fatemi sapere cosa ne pensate di questo start o fatemi domande a cui risponderò in modo enigmatico o sclerando come una fangirl, fatevi sentire! Per favoooooore.
(Sì, ragazzi, i mie commenti post capitolo saranno sempre dei pariri di disagio mentale, ma voi siete delle brave persone quindi li leggerete lo stesso *manda bacini*)


Al prossimo aggiornamento!
Che Finstock sia con voi.

boby (aka Yuki_o) 



P.S. Se vi interessa sappiate anche che questa non è l'unica Fanfiction Teen Wolf che abbia mai scritto: ho in progress una storia di 3 capitoli (di cui due completi e postati) e una raccolta di capitoli imprecisati entrambi su una coppia piuttosto poco diffusa, cioè Derek Hale/Allison Argent. Lo so, lo so, che cosa mi fumo...raga non ne ho idea, ma se ne volete un po' fatemi sapere. Condividere è amare. Se vi va comunque passate, io di solito non sono una multishipper ma che dire...Derek Hale mi fa fare pure questo. Nel caso abbiate voglia, amore extra ai coraggiosi. Fine momento pubblicità, ora mi dileguo sul serio. Bye!

 

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Capitolo 3
*** What You Cannot See ***


WHAT YOU CANNOT SEE

 
I turni di notte erano i peggiori, ad opinione di Stiles, lo aveva pensato sempre fin dai tempi in cui le lunghe ore di veglia erano state spese al capezzale di sua madre.
Di giorno erano quasi sempre in due nella stanza di Derek, più volte suo padre aveva dovuto usare la sua “voce da sbirro”- come la chiamava sua madre- e cacciare fuori dalla stanza imbucati in eccesso: dopo i primi giorni di terrore e disorientamento Erica e Boyd sgattaiolavano nella stanza insieme ad Isaac appena si distoglieva lo sguardo (come se non riuscissero a farne a meno, come se in qualche modo Derek fosse ancora il loro…Stiles preferiva non finire quel pensiero).
Quella sera però il magico trio era stato diviso da un compito di trigonometria e Boyd aveva deciso di sacrificare la propria serata per cercare di far capire a Erica abbastanza da non farle fallire la materia. L’espressione che aveva visto fare alla ragazza era stata tempestosa come minimo, ma Stiles sospettava fortemente che non avrebbe detestato altrettanto quella occasione di un tệte a tệte con Boyd se non avesse significato portale via del tempo accanto a Derek…non poteva che provare una profonda tenerezza al pensiero. Se avessero potuto avrebbero tenuto la loro sessione di studio anche sul pavimento della stanza, ma Melissa era stata chiara riguardo alle regole in quello spazio. Silenzio e calma.
(Piangere non veniva considerato baccano.)
Normalmente si contava sul buon senso di Boyd per far tornare i ragazzi a casa ad un orario accettabile, ma quella sera vista la sua giustificata assenza, appena l’orologio segnò le 2 di notte, fu Stiles con Chris Argent a salire verso la stanza per dare il cambio a Isaac. Il piano era trascinarlo a forza verso un letto se necessario, mentre Chris sarebbe rimasto a vegliare il bel dormiente.
(Aveva menzionato quanto fosse strano che Chris Argent, cacciatore e stoico uomo dallo sguardo d’acciaio, si stesse comportando in modo tanto civile e compassionevole? No? Perché Stiles era molto sconvolto dalla cosa. Molto. Jackson-si-trasforma-in-una-lucertola-assassina-psicocomandata sconvolto. Qui si parla di livelli di shock epici. Peter Hale-livelli di shock.)
Quindi il piano era piuttosto semplice, in più non era certo la prima volta quel giorno in cui aveva dovuto trascinare un licantropo uggiolante fuori da quella stanza e costringerlo a tornare nel mondo dei coscienti (Scott riusciva ad essere così ridicolo per un Alpha).
O che aveva dovuto trascinare se stesso, ad essere onesto. Fortunatamente Stiles non era fiscale riguardo l’onestà da un pezzo ormai.
Deformazione professionale: mentire per salvare la pelle cambia un teen ager iperattivo.
Ad ogni modo, per quanto apparentemente di facile esecuzione il piano era fallito miseramente non appena avevano aperto la porta della stanza.
Dannazione.
 
Isaac se ne stava nella sua solita posa. Una pila di cuscini per terra e lui accoccolato nel mezzo come un pulcino nel nido, la testa appoggiato sulle coperte all’altezza del busto di Derek e la mano che circondava delicatamente il polso abbandonato di lui.
Isaac si era addormentato così. Aggrappato a Derek, con il viso pallido su cui a dispetto di tutti i poteri dei lupi mannari cominciavano a formarsi occhiaie, a dimostrare questo più di tutto quante ore insonni il beta avesse passato in quella stanza. L’unico che passava più tempo di lui in quella stanza era Derek -che in effetti non poteva andarsene.
Un licantropo di un metro e novanta raggomitolato come un gatto in una tana di cuscini.
Ugh, troppo da chiedere al suo cinismo a quell’ora di notte…beh mattina, in realtà.
Il sospiro di Chris Argent lo riscosse e in qualche modo Stiles si sentì un estraneo in casa sua in quel momento, come spesso accadeva quando i lupi si riunivano insieme lì. C’era qualcosa che sapeva di inviolabile e speciale nel clima che si creava quando i licantropi erano riuniti intorno a Derek, che faceva sempre esitare Stiles anche solo a bussare a quella stanza.
Per questo non entrò. Non era comunque il suo turno e dalla posa rassegnata delle spalle di Argent sapeva bene che non c’era nessuna possibilità che l’uomo svegliasse Isaac dal suo sonno.
(E vogliamo parlare del fatto che Argent aveva praticamente adottato un cucciolo di beta? Isaac era una specie di Kriptonite apparentemente. Per quantificare un simile livello di shock Stiles ancora non aveva trovato un paragone adeguato. In effetti, era probabile che una simile situazione avesse stabilito un nuovo livello di shock che sarebbe stato raggiunto solo il giorno in cui avesse scoperte che il padre di Derek era, in effetti, Wolverine.)
-Va a dormire, Stiles.- qualcuno disse alle sue spalle.
Beh, qualcuno. Peter Hale.
Già.
Peter-bastardo non morto-Hale.
Non si sceglie la famiglia purtroppo e nessuno lo sapeva meglio di Derek, probabilmente.
 
Peter stava fermo fuori dalla porta e aveva lo sguardo più terrificante che Stiles avesse mai visto: vuoto, perso...solo.
Ricordava uno sguardo simile, nato da un tormento diverso. Lo stesso di suo padre, al funerale della sua Claudia.
Si sentì solo un po’ un codardo a distogliere lo sguardo mentre ubbidiva e con calma lasciava la stanza.
 
Stiles avrebbe potuto protestare –quella era casa sua, la sua stanza degli ospiti, il suo licantropo comatoso...più o meno. Anche suo licantropo comatoso!…ma la verità era che Peter ero lo zio di Derek, la cosa più simile ad una famiglia biologica che gli fosse rimasta, e da quanto il lupo più cattivo della favola era tornato in città e aveva scoperto Derek in queste condizioni...beh si era comportato bene. Nessuna battuta inopportuna, nessuna mezza bugia...nulla.
 
Buongiorno, buonasera, Derek avrebbe bisogno di una nuova flebo.
Le sue interazioni con il resto del branco erano state più o meno così.
 
Diavolo, a costo di sembrare un illuso, Stiles avrebbe quasi potuto credere che Peter fosse davvero preoccupato per suo nipote!
Stiles lanciò un'ultima occhiata alla stanza dove Isaac se ne stava ancora acciambellato e Chris torreggiava sul letto, apparentemente a suo agio nonostante tre licantropi nelle sue vicinanze lo rendessero decisamente in minoranza –il suo ego aveva ormai accettato da tempo che in una effettiva valutazione delle forze in campo uno Stiles equivaleva a zero risorse...e davvero, gli stava più che bene se significava non avere pazzi spiriti volpini assetati di sangue nella sua testa.
 
In ogni caso, essendo un esperto e micidiale cacciatore del soprannaturale, Stiles decise infine che Chris in qualche modo sarebbe comunque riuscito a sopravvivere all'esperienza (senza contare che due lupi su tre erano belli e andati nel regno dei sogni...o così gli piaceva pensare fosse per Derek).
 
Senza altro commento quindi fece dietro front dalla soglia e si avviò verso le scale lanciando solo un rapido sguardo alle sue spalle, cogliendo il momento in cui Peter faceva il primo passo nella stanza ora affollata.
A sentire le regole di Melissa non sarebbero stati permessi più di due visitatori per volta, ma considerato tutto, Isaac in quel momento probabilmente non contava.
Se Melissa McCall voleva vedersela con due spietati predatori e dire loro cosa potevano o non potevano far beh...prego! Lui preferiva tenersi tutti i suoi arti attaccati al loro posto, grazie tante.
Borbottando riguardo a non avere più privacy in casa, scese le scale e tornò al piano terra.
 
All'arrivo di Chris aveva poggiato gli appunti di economia sul tavolino in salotto e considerato l'orario probabilmente era il caso di lasciare perdere lo studio e andare a letto. Quello che non sapeva sarebbe rimasto un mistero e tutti sarebbero sopravvissuti ad una A-. Si spera.
 
Cercando di sistemare i block-notes di appunti, trovò qualche pagina con bozze di domande su Arpie e Sirene e stralci di ricerca sui non-morti fatti nelle ore passate insonni. Stiles ancora non sapeva se l'apocalisse zombie fosse una vera possibilità e ora la sua fonte principe di informazioni –ringhiate tra uno sguardo assassino e l'altro- era temporaneamente irraggiungibile. Temporaneamente essendo la parola chiave, perché Derek si sarebbe svegliato, a costo di ingaggiare un principe delle favole professionista e farlo risvegliare ‘alla Biancaneve’. Sarebbe stato il Vine del secolo.
 
Proprio mentre l'immagine stava davvero prendendo forma nella sua mente –e che diavolo, il principe assomigliava vagamente a Danny e Stiles avrebbe avuto una lunga conversazione con il suo inconscio molto presto- un rumore di passi dal tono sospettosamente soprannaturale rimbombò sospettosamente per le scale e –yup- ecco Peter Hale che si lanciava verso la porta di ingresso...prima di vedere Stiles fermo come uno stoccafisso accanto al divano con ancora i suoi appunti in mano.
E fermarsi a fissarlo a sua volta.
 
Lupo inquietante.
 
-Stavo per andare a letto...- fu l'intelligente contributo che la sua mente decise di supplire alla più imbarazzate situazione in cui si fosse trovato nelle ultime 48 ore (e per Stiles era effettivamente un periodo considerevole. Era una persona imbarazzante, lo aveva accettato all'asilo e ormai la cosa aveva smesso di dargli complessi. Un urrà per l'accettazione di sè!).
 
-Domani c'è scuola.- continuò con le frasi intelligenti -certo ti prego cervello: farsi mangiare da un licantropo incazzato sembrava una così magnifica idea.
 
Il silenzio che seguì le sue ultime parole lo aveva quasi rassicurato sul fatto che probabilmente Peter si sarebbe accontentato di lasciarlo ribollire nella sua umana idiozia e non lo avrebbe ucciso nemmeno questa volta quando il lupo decise di parlare.
 
-Vi state prendendo cura di lui egregiamente.-
 
Non c'era bisogno di dire di chi. Ovviamente. Però non c'era nemmeno altro in generale che si potesse dire in risposta a una frase del genere.
Ovvio che si stavano facendo in quattro per prendersi cura di Derek. Era Derek.
 
Il silenzio si ridistese tra loro. Non uno di quei silenzi teatrali di cui tante volte Peter si era servito per il puro gusto di essere una drama queen, più uno di quei momenti in cui stai cercando di convincerti a dire qualcosa che sai avrà l’effetto di un sasso in mezzo a uno stagno fermo, di una bomba su una città. 
Stiles, però, ancora non lo sapeva.
 
-Lui non si rende conto...Derek non si è mai reso conto dell'effetto che ha sulle persone.-
La bomba percorre gli ultimi metri, gli ultimi istanti, prima dell’impatto.
-Intendi ispirare inspiegabili istinti di persecuzione in bellissime e folli giovani donne? O riuscire a fare entrate in scena drammatiche anche in stato comatoso?- risata nervosa, Stiles non percepisce la bomba avvicinarsi.
-…Intendo essere capace di attirare al suo fianco un orfano trasformato in licantropo, un cacciatore di lupi mannari a riposo e uno psicopatico resuscitato e farli sentire accumunati da qualcosa.
Intendo il fatto che anche quando non gli dovevi nulla hai rischiato tutto per lui, stai ancora rischiando tutto…mentendo a tuo padre e Scott.-
-…Non ho mai mentito a Scott.- Perché riguardo a suo padre non valeva nemmeno la pena di mentire riguardo l’avergli mentito.
Ugh, la sua vita.
-Stiles, mi dispiace infrangere la tua illusione, ma l’omissione è solo un altro modo per nascondere la verità…-
-Io non nascondo nulla a Sc..!-
-Kate.-
 
Uno.
Due.
Tre.
 
BOOM.
 
-Grazie per averlo protetto, Stiles.-
-…-
-Buona notte, tornerò domani per vedere come sta.-
 
Il rumore della serratura che delicatamente scattava ad un paio di metri da lui e il rintoccare delle scarpe di cuoio di Peter sul vialetto apparivano come ovattati alle orecchie di Stiles, mentre nella sua mente, assordante come il rombo di una granata rimbombava quel nome. Kate.
Maledetta Kate.
Il giorno in cui aveva capito…No. Il giorno in cui suo padre lo aveva aiutato a capire.
Una di quelle sere in cui la bottiglia di Scotch era un po’ troppo vicina alla mano dello sceriffo, mentre passava e ripassava tra le carte e le perizie dell’incendio di casa Hale. Non aveva detto nulla chiaramente, non c’erano vere prove, solo qualche sussurro in città e un paio di testimoni inattendibili –un paio di fattoni su cui nessun avvocato avrebbe scommesso un accusa del genere- e il suo istinto.
Ma…
Ma ce lo aveva negli occhi quello sguardo che urlava la sua frustrazione di fronte a quello che era la vita di quel ragazzo, Derek Hale.
 
Poco dopo c’era stato il ballo e poi Peter e Lydia e l’ospedale.
E Chris Argent.
Non era riuscito a trattenersi quella notte. La rabbia, la paura e il suo essere umano in un mondo di miti, dove non c’erano tre vite e non si poteva ripetere il livello.
 
Aveva all’improvviso sentito il bisogno di proteggere quel bastardo, presuntuoso e asociale di Derek Hale.
Un bisogno che non era più andato via.
In piscina quella notte. Nell’ascensore contro Deucalion. Quel giorno al loft quando il Nogitsune gli sussurrava di spezzare il collo al lupo…aveva creduto di morire tanto gli era costato scagliarlo lontano per evitarlo, ferirlo invece che spezzarlo.
E poi in Messico.
Maledetto Messico e maledetta Kate.
Lasciarlo, quella notte era stato…
 
Quando lo avevano trovato ferito al loft era quello che aveva rivisto. Quella notte a La Iglesias, il sangue e…
Certo che lo aveva protetto. Ci avrebbe sempre provato, almeno, umano e debole che fosse e soprattutto, di sicuro, non lo avrebbe più lasciato indietro.
 
In silenzio Stiles ripercorse le scale verso il piano superiore, dove due lupi e un cacciatore non facevano alcun rumore. Trasse un respiro.
Dalla porta lasciò vagare lo sguardo lungo il corpo di Derek, osservando il torace alzarsi e abbassarsi piano e le ciglia tremolare come sempre, come se stesse sempre sognando, perso in un mondo che lui non poteva vedere.
 
 
 
 
 
 
 
 Angolo dell'autrice (?)

Well, HELL-O.
Sì sono di riitorno dal regno dei morti...si chiama Sessione Estiva. Cogito? Villaggio All Inclusive al confronto.
Vabbbbè.
Di questo capitolo non sono particolarmente soddisfatta.
Lo so, cosa c'è di nuovo sotto il sole? Persino la Regina J.K. dice di non essere soddisfatta a volte. Ma soprattutto: se non sono soddisfatta perchè pubblico lo stesso? 
BEH.
Let me tell you something...francamente non so quando avrei trovato tempo ed energia mentale per migliorare questo capitolo e siccome lo sto ruminando da tanto sono stufa, voglio ingoiare il bolo e passare ad un nuovo capitolo.
Che metafora schifosa -ommioddddddio- ma rende l'idea. E' tardi, figli miei, lasciate la mamma ai suoi delirii.
Il concept del capitolo, comunque sia, mi piace molto, sono soddisfatta di questa linea narrativa e proseguirò...cosa ciò significhi è irrilevante per voi sappiate che se alla fine di questa stringa di capitoli io fossi riuscita a a farvi sputare almeno un rene a forza di singhiozzi disperati di fronte a ciò che ho in programma mi riterrei una persona realizzata.
...raga, sorry, deve essere la serata delle espressione cruente e vagamente vomitevoli...sarà che mi sono appena sparata 4 episodi di Hannibal nel buio più totale? Le mie idee sono sempre geniali FIGHT ME.
Quando l'inglese si insinua sapete che è troppo tardi per me...fuggite, sciocchi!
Nota: Il titolo significa "ciò che tu non puoi vedere". Facile facile, neh!
Altra nota: il capitolo non è stato betato e l'ho riletto poche volte (5-6 non è minimamente sufficiente ma GIURO, se lo rileggessi una sttima volta poi mi dovrei a mettere a rapparlo perchè lo so a memoria!). Quindi errori sono dovuti a quello, sono leggermente disgrafica e me magno 'e parole LOL.
Chiedo perdono. 
Ultima nota: E LASCIATEMELO UN COMMENTO! Non vi mangio, sono più Will che Hannibal...nel senso che me se farei Hannibal al volo, mannaggia. 
*inserisci qui musica angelica perche la Hannigram è CANON. E se non sapete cosa sia questa meraviglia andate su tumblr ora e benvenuti nel Paradiso, fratelli Slash Shipper.*

STEREK ALL THE WAY.

Cià.

boby





P.S. Se vi interessa sappiate anche che questa non è l'unica Fanfiction Teen Wolf che abbia mai scritto: ho in progress una storia di 3 capitoli (di cui due completi e postati) e una raccolta di capitoli imprecisati entrambi su una coppia piuttosto poco diffusa, cioè Derek Hale/Allison Argent. Lo so, lo so, che cosa mi fumo...raga non ne ho idea, ma se ne volete un po' fatemi sapere. Condividere è amare. Se vi va comunque passate, io di solito non sono una multishipper ma che dire...Derek Hale mi fa fare pure questo. Nel caso abbiate voglia, amore extra ai coraggiosi. Fine momento pubblicità, ora mi dileguo sul serio. Bye!

 

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