Mi piace vederti felice! di tochan (/viewuser.php?uid=25303)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non smettere mai di guardare verso di me... ***
Capitolo 2: *** Continua a guardare sempre e solo me! ***
Capitolo 3: *** Smettila di viziarmi! ***
Capitolo 4: *** Non tenermi il muso se bacio un altro ragazzo! ***
Capitolo 5: *** Un principe con troppi piercing! ***
Capitolo 6: *** Guardare e non toccare! ***
Capitolo 7: *** Gli angeli hanno i capelli rosa ***
Capitolo 8: *** E dai scemo,non fare quella faccia...tanto lo sai che non è vero! ***
Capitolo 9: *** Se le lacrime me le asciughi tu...va bene! ***
Capitolo 10: *** Se tu mi abbandoni, anche io mi ridurrò in pezzi? ***
Capitolo 11: *** Amare qualcuno non è mai una cosa inutile,vero? ***
Capitolo 12: *** Il primo fiocco di neve...esprimi un desiderio! ***
Capitolo 13: *** Lei deve odiarmi...altrimenti non sarà mai felice... ***
Capitolo 14: *** La mano tremante accarezza la schiena sudata ***
Capitolo 15: *** Nonostante io ti tenga con cura...ti perdo sempre... ***
Capitolo 16: *** La sua principessa non sbaglia mai, è il resto del mondo ad essere sbagliato ***
Capitolo 17: *** Dimenticati di lui e diventa mia ***
Capitolo 18: *** Sto con te...anche se mi trascini all'inferno! ***
Capitolo 1 *** Non smettere mai di guardare verso di me... ***
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà di Ai Yazawa,questa storia è stata
scritta senza alcuno scopo di
lucro.
CAP
1: NON SMETTERE MAI DI GUARDARE VERSO DI ME…
All’epoca
credevo che il mio mondo perfetto non
potesse essere intaccato da niente e nessuno…vivevo in una
meravigliosa casa…
L’attività
di famiglia, ovvero la nostra pensione
Terashima, era molto redditizia
Avevo
un papà che mi viziava in tutti i modi …e il
mio fratello maggiore, Nobu, che mi trattava come una principessa e che
io
adoravo alla follia.
Lo
ammetto ero una persona capricciosa, viziata e
superficiale. Per me era sufficiente che le persone mi guardassero con
ammirazione, avere bei vestiti, un tetto e un pasto caldo tutte le sere.
Amiche
non ne avevo, consideravo le persone che mi
circondavano semplici conoscenti.
Stavo
per iniziare la terza superiore…avevo sempre
vissuto in un mondo dove tutto quello che volevo, lo ottenevo. Non mi
ero mai
sognata un fidanzato…per me era sufficiente il mio
fratellone. Ero abbastanza
gelosa di Nobu ; negli ultimi tempi aveva cominciato a suscitare
l’interesse di
molte ragazze…sarà stato per quella stupida tinta
ai capelli?
O
per il meraviglioso modo in cui suonava la
chitarra? Alcune volte diventavo gelosa anche di quello stupido
strumento…ma
sapevo quanto per lui quella cosa fosse importante…e avevo
imparato ad amarlo
ancora di più quando lo vedevo immerso nella dolce atmosfera
che produceva
quando suonava.
La
mamma diceva che dipendevo troppo da Nobu, così
il primo anno delle superiori decise di mandarmi in una scuola diversa
da
quella che lui frequentava. La scuola interamente femminile che
frequentavo
avendo poche iscrizioni fu costretta a chiudere. Così gli
istituti del paesino
da due passarono a uno e io fui costretta a seguire Nobu anche a scuola.
La
cosa non mi dispiaceva, anzi…mi sentivo sicura…
Quella
mattina segnava l’inizio dell’anno
scolastico. Guardavo la mia immagine riflessa allo specchio. La nuova
divisa
non mi stava male…presi i due elastici che si trovavano
sopra la scrivania e
legai i miei boccoloni neri in due codine. Mi misi una punta di
lucidalabbra…un’ultima occhiata…ero
perfetta per il primo giorno di scuola
Toc
toc
“Risa…dai
che dobbiamo andare!” la voce che sentivo
provenire da dietro la soglia era quella di Nobu…sorrisi e
corsi ad aprirgli.
Lui era bello come al solito, quella divisa gli dava uno strano
fascino. I
capelli biondi erano volutamente spettinati sulla testa e sulle
orecchie
comparivano quei primi e pochi piercing che aveva iniziato a farsi.
“Allora,
sono carina?” gli chiesi mentre arrossivo
“Beh!
S-si” mi rispose in imbarazzato “Cerca di non
attirare troppo l’attenzione dei
ragazzi…è la prima volta che frequenti una
scuola mista…mi raccomando!”
Sorridendo
gli afferrai un braccio e conclusi
dicendo:”Finchè tu sei al mio fianco non ho paura
di niente e nessuno!”
Lui
si irrigidì sotto il tocco delle mie mani…poi
scoppiò in una fragorosa risata:”
Già…chiamami Super-Brother!”
Immersi
in chiacchiere senza senso finalmente
arrivammo al cancello dell’istituto. Mi fermai a fissare la
scuola, ero
eccitata. Guardai verso Nobu un’ ultima volta prima di
separarci per recarsi
ognuno nella sua aula, ma lui era già occupato a salutare
alcuni vecchi amici.
Non ebbi il coraggio di interromperlo…sorrideva
così di gusto che non so perché
mi sentii di troppo, non gli feci nemmeno un cenno con la mano. Un
po’ offesa
girai i tacchi e mi incamminai verso l’ingresso.
“Hei!
Ma che ti prende ora?” Nobu mi aveva afferrato
per un polso e sorpreso mi guardava.
Arrossii,
mi rendevo conto di essere infantile…ma
non gli risposi…e lui essendo abituato ai miei capricci ci
passò sopra come
sempre dicendo:”Su dai, andiamo a vedere i tabelloni con le
classi”
Feci
solo si con la testa…umiliata lo seguii con il
capo chino sempre mano nella mano. Per l’ennesima volta se
non ci fosse stato
il mio meraviglioso fratello mi sarei sentita persa. Sentivo gli
sguardi delle
persone puntati su di noi…un po’ ne ero felice.
“Ecco
qua il tuo nome! Sei in terza C” poi con la
punta delle dita scorse i nomi nelle varie classi: “E questo
sono io…vediamo…si,
quinta B”
“Ok,
grazie Nobu, sei stato gentile…ehm…scusami per
prima…mi sono sentita esclusa”
Lui
mi accarezzò la testa:” Tranquilla…lo
so che
pretendi che io abbia occhi solo per te…ok allora ci vediamo
oggi a casa?”
“Certo!
Buona giornata!” alzai la mano e corsi via.
“Hei
Nobu!!!” una voce da dietro non diede il tempo
al biondino di girarsi che si sentì qualcuno aggrapparsi
alle sue spalle
“Ren…hei
da quanto tempo!”
“Si,
si cambia discorso…chi era quella?”
“Ehm?
Quella? Beh mia sorella!!!”
“Che?”
fece il moro sorpreso mentre si staccava
dalle spalle dell’amico e gli afferrava la testa in modo da
spettinarlo” E
perché non me l’hai mai presentata”
“Ahi…mi
fai male! Perché non ne ho mai avuto
l’occasione!” pignucolò
“Davvero
carina!” si intromise un’altra voce alla
conversazione
“Takumi…stai
buono…vuoi infrangere il cuore anche
della bella sorellina del nostro amico?” lo
rimproverò Ren
Il
ragazzo sorrise mentre con una mano si toglieva
dalla fronte i capelli neri.
“Ah,
Nobu…per la storia della band, ti andrebbe bene
se venissimo a casa tua oggi pomeriggio?” chiese poi Ren
tentando di cambiare
discorso
“Ehm…si
non c’è problema…basta che alla fine tu
e
Nana non finiate per prendermi ingiro chiamandomi
“Signorino”…” si
lamentò Nobu
mentre si sistemava i capelli come meglio poteva. Senza accorgersene
andò
addosso ad una ragazza che passava per i corridoi
“Cavolo
scusami!”
“Ah,
scusami tu, stavo correndo per non arrivare
tardi…” era una ragazza dai capelli non troppo
lunghi castani. Nobu ne rimase
incantato…soprattutto dal suo sorriso. Poi lei fece un
leggero inchino e se ne
andò.
“Nobu…mi
stai ascoltando?” e così dicendo lo prese
per un orecchio
“Ren!
Ma la finisci di picchiarmi?”
“Ciao
ragazzi!” era arrivata anche Reira,la cantante
del gruppo fondato da Takumi…bella e brava. Per non parlare
del carattere
docile, amorevole, dolce e gentile…insomma perfetta
“Allora
siamo in classe assieme noi quattro, non
siete contenti?” chiese prendendo Takumi per un braccio
“Si
certo! Al settimo cielo!” le rispose ironico il
ragazzo mentre si apprestava ad entrare in aula
In
classe mia non c’era nessuno che spiccava in
stravaganza…caratteristica comune invece tra gli amici di
mio fratello. Beh a
parte un ragazzo…era magro e ancora bassino, aveva degli
splendidi capelli
color argento e una quantità non indifferente di piercing.
Appena si accorse
che lo stavo osservando mi sorrise. Era davvero bello.
Mi
sentii davvero anonima…non come quel ragazzo o
mio fratello che brillavano di un’aura tutta particolare.
Presi una ciocca dei
miei capelli… erano color della pece…come la
maggior parte della popolazione
giapponese…
“Magari
li tingo” sussurrai tra me e me…cosa che di
certo avrebbe fatto andare su tutte le furie la mia composta mamma.
Ecco…questo
è un mio piccolo esperimento…è la
prima
ff che scrivo su Nana…ne ho scritte
altre…però non mi sentivo abbastanza
all’altezza
da intaccare questo meraviglioso manga ^^
Secondo voi la continuo? Ho delle idee carine in
testa….
Ho voluto creare una protagonista infantile e
capricciosa in modo tale da farla crescere durante la storia…
La continuo??? Ditemi voi…Grazie
per avermi
dedicato un po’ del vostro tempo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Continua a guardare sempre e solo me! ***
CAP
2: CONTINUA A GUARDARE SEMPRE E SOLO ME!
La
mattina trascorse tra i vari professori che
presentavano noiosissimi programmi, compagni che tentavo di fare
amicizia e
velocissimi cambi dell’ora. Per fortuna avevo il banco vicino
alla finestra,
così potevo guardare fuori quando volevo…e
abbandonare con la mente quell’aula
soffocante.
Non
appena la campanella del pranzo suonò il
bellissimo ragazzo dai capelli argentei mi venne vicino. Non era molto
alto…ma
questo non gli impediva di lasciare a bocca aperta tutte le ragazze
della
classe.
“Ciao!”
esordì con un meraviglioso sorriso
“C-ciao!”
balbettai goffamente mentre arrossivo
guardando quegli insoliti occhi del colore del cielo
“Sbaglio
o io e te siamo gli unici a non avere il
cestino del pranzo?”
“Che?”
risposi goffa ancora estasiata di fronte a
tanta bellezza
“Il
pranzo…che ne dici di cercare assieme il chiosco
dei panini. Non ho la minima idea di dove si trovi!”
“Ok!
Però nemmeno io ne ho idea…vorrà dire
che lo
cercheremo assieme!” gli risposi tentando di sfoderare uno
dei miei soliti
sorrisi che scioglievano chiunque
Lui
rispose al sorriso.
“Piacere
io sono Shinichi Okazaki ma dato che odio
le formalità chiamami pure Shin” mi disse
porgendomi la mano
“Risa
Terashima…ma chiamami semplicemente Risa!” e
presi quell’ossuto ma sicuro arto che mi stava porgendo.
A
differenza del suo aspetto era un gran
chiacchierone. Aveva una voce infantile ma sensuale…ne
rimasi davvero
estasiata. In poco tempo riuscimmo a trovare il chiosco dei panini e ci
mettemmo seduti in terrazza a mangiare
“E
così prima frequentavi una scuola per sole
ragazze…deve essere stata una vera rottura!” fece
lui mentre si accendeva una
sigaretta
“Ma
tu fumi?” urlai mentre lo guardavo sconcertata.
Lui scoppiò in una meravigliosa risata. Rimasi a guardarlo
in silenzio…era
diverso dal principe azzurro che mi ero creata nella mia
testa…anzi quel
ragazzo sembrava tutto fuorchè un principe, ma andava bene
così…
“Eh,
il tuo ragazzo non si arrabbierà a vederti con
un altro?”
“Il
mio ragazzo?”
“Ma
si, il biondino con cui questa mattina guardavi
le classi…”
“Ma
quello è Nobu, mio fratello!” gli risposi
ridendo
“Beh…un
ragazzo ce lo avrai…sei carina!”
Arrossì,
proprio uno come lui, veniva a dirmi che
ero carina? Tra una chiacchiera e l’altra non ci accorgemmo
del tempo che passò
veloce come il vento e scivolava tra i nostri capelli e le nostre
parole
azzerando sempre di più la distanza che c’era tra
noi.
Mentre
sempre più tediati dall’infinita giornata di
scuola, camminavamo per recarci in aula, mi venne spontaneo chiedergli:
“Ma
perché oggi sei venuto a parlare proprio a me?”
Lui
continuò a camminare e senza guardarmi rispose
alla mia domanda: “Beh…appena ti ho visto hai
attirato subito. Insomma oggi
mentre eri vicino a tuo fratello sorridevi come una normalissima
ragazza…ma in
classe guardavi gli altri in modo freddo e distaccato, come se in
qualche modo
ti sentissi superiore a loro. Quella doppia personalità mi
incuriosì, così
durante l’ora, quando ti sorpresi ad
osservarmi…beh ho pensato che ne valeva la
pena conoscerti”
Rimasi
senza parole. La mamma me lo diceva in
continuazione…se non stavo vicino a Nobu tenevo il
broncio…ma non credevo che
Shin con un semplice sguardo riuscisse a capirmi così a
fondo…
Come
ero solita fare nel pomeriggio, aiutavo sempre
mia madre nella gestione della pensione. A differenza di mio fratello
che
odiava tutto quello che era collegato all’attività
di famiglia a me piaceva
molto occuparmi del nostro piccolo albergo. Mi piaceva vedere le
persone che se
ne andavano con il sorriso sulle labbra e il volto
disteso…inoltre adoravo il
profumo di sapone e pulito
A
fatica salii le scale per raggiungere la camera di
mio fratello e consegnarli la biancheria appena stirata. Come era mio
solito
entrai senza bussare e rimasi un po’ stupefatta e imbarazzata
quando mi accorsi
che non era solo. Assieme a lui c’era Nana, una sua vecchia
amica e cantante
della band in cui Nobu suonava e altri due ragazzi che era la prima
volta che
vedevo ma che molto probabilmente sarebbero dovuti essere gli altri
componenti
del gruppo
Arrossì
“Ti ho portato le tue cose…sono pulite e
stirate” ostentai indifferenza mentre posavo il cesto a terra
Lui
scattò in piedi e al settimo cielo mi disse:
“Abbiamo anche scelto il nome della band! Black
Stones… che ne dici? Un nome
che fa effetto, no?”
Nel
vedere Nobu così felice fui colta da un enorme
tristezza…a me sembrava che lui non sorridesse
così calorosamente quando era
con me. Ma da brava bambina ben educata sfoderai un bel sorriso falso e
mi
complimentai con tutti e quattro. Nobu mi conosceva troppo bene e
sapeva che
quella mia piccola sceneggiata sarebbe stata seguita da un mio lungo
broncio.
“Ah
Risa ti presento Ren il ragazzo di Nana e Yasu
il nostro batterista”
Mi
presentai con un inchino, come mi era stato
insegnato da sempre, forse al tempo esagerai anche un pò.
Anche
quei due ragazzi erano illuminati da una
qualche strana luce. Una luce che me non toccava nemmeno in
lontananza…mi
sentii di troppo e con la scusa di dovermi occupare di altre faccende
li
salutai e me ne andai.
La
cena andò come al solito. Il papà si lamentava di
Nobu che a parte suonare la sua chitarra non faceva nulla per la
pensione e la
mamma che mi rimproverava di togliere i polsi dal
tavolo…tutto nella normalità.
Dopo
cena decisi di godermi ancora quei caldi
tramonti che tra breve ci sarebbero stati portati via
dall’autunno. Mi sedetti
sull’ altalena che avevamo in giardino e guardai il cielo
vermiglio. Quando ero
piccola, mi ricordo, che stressai parecchio il papà
affinché mi costruisse
quell’altalena...e come ogni cosa che chiedevo, non riuscendo
a dirmi di no,
ottenni anche quello…e il mio ennesimo capriccio fu
soddisfatto
“Hei..che
fai qui? Sta per iniziare il nostro
telefilm preferito…non vieni a vederlo?” non avevo
bisogno di girarmi verso la
voce…sapevo già chi fosse
“No,
non ne ho voglia. Guardatelo da solo Nobu!” gli
risposi secca
Allora
lui da dietro mi diede una piccola spinta e
la giostra cominciò a fare su e giù. Rimasi in
silenzio…non volevo dargliela
vinta e ovviamente lui non era tipo da cedere così facilmente
“Su
avanti…dimmi che hai!” sbuffò mentre si
sedeva
sull’altalena affianco alla mia. Lo guardai…era
bello, come sempre..anzi forse
più bello…si era appena fatto la doccia e il
capelli bagnati li cadevano sulla
fronte…li preferivo quando erano così semplici,
piuttosto che impiastricciati
di gel.
“Io
non ho proprio nulla…”
“E
allora perché mi tieni il broncio?” mi disse
ridendo
Fermai
l’altalena piantando i piedi a terra…tanto
valeva dirglielo: “Mi sembra che con la storia della band tu
ti stia
allontanando da me…”
“Ma
come fai a dire una cosa del genere?”
“La
musica sembra la tua unica ragione di vita…”
frignai nella speranza che lui negasse
“Ma
che scema…se non ricordo male, a chi ho dedicato
il primo brano che ho composto?”
Già,
lo aveva dedicato a me…
Arrossii,
ero proprio una sciocca…ma non avevo
intenzione di cedere…volevo che lui mi porgesse le sue
attenzioni ancora per un
po’
“E
allora che mi dici di quando diventerete famosi?
Di certo te ne andrai da questa stupida cittadina…”
“Ah
ah ah famosi, ma non farmi ridere…ne abbiamo di
strada…e comunque, anche se un giorno raggiungessimo il
successo, credi davvero
che me ne andrei lasciandoti qui? Ti porterei via con me
Risa!”
Feci
un mezzo sorriso arrossendo ancora di più. Si,
quelle parole erano proprio del mio perfetto fratello e mi facevano
ricordare
perché lo adorassi così tanto. Mi alzai e mi posi
davanti a lui
“Tu
dici parole troppo belle e sincere…con una
leggerezza tale…che fai innamorare le ragazze di te senza
nemmeno
accorgertene!” lo dissi quasi rimproverandolo
“Risa…tra
tutti i miei amici, io sono quello che ha
meno successo con le donne!” mi rispose un po’
rammaricato
“Beh…io
ne sono felice…ma tanto so che non è la
verità!”
“Non
è possibile avermi tutto per te!” mi rispose
scherzando..lo sapevo…lui non era di mia
proprietà…e il mio terrore più grande
era che prima o poi avrebbe trovato la ragazza che gli avrebbe fatto
perdere la
testa…
“Risa…il
mio sogno più grande…adesso è suonare
la
chitarra accompagnando la voce di Nana mentre tu sei davanti a me che
mi guardi
con occhi sognati!”
“
è perché dici frase di questo tipo che il cuore
delle ragazze batte forte in tua presenza! Sia ben chiaro, queste frasi
melodrammatiche non si addicono ad un ragazzo bassetto, mingherlino e
biondo
finto!” e così dicendo gli feci la linguaccia e
corsi via
Lui
scattò in piedi per rincorrermi…
All’epoca
il mio desiderio più grande non era
trovarmi un fidanzato…
…ma
che Nobu continuasse a guardare solo
me…eccezione fatta per la sua chitarra…
Anche
se non mi sembra che la ff abbia riscosso un
così grande successo…io pubblico anche il secondo
cap! ^^ spero che vi sia
piaciuto! Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta ma in
particolar modo coloro
che hanno recensito…ovvero Oresama e Daygum
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Smettila di viziarmi! ***
CAP 3: SMETTILA
DI VIZIARMI!
Stavamo
camminando senza fretta; quella mattina
eravamo riusciti a partire in tempo per raggiungere la scuola senza
correre.
Non sapevo se ero più felice di passeggiare al fianco di
Nobu senza che nessuno
si intromettesse o che tra pochi minuti avrei rivisto Shin.
“Hei
Nobu!” una voce calda e roca esordì alle nostre
spalle. Mi voltai e vidi Nana accompagnata da
un’amica…che seccatura pensai…
“Ciao
Nana!” rispose squillante mio fratello al
saluto
“Buon
giorno!” dissi con tono tranquillo
“Ciao
ragazzi…ah vi presento la mia amica, anche lei
si chiama Nana ma per non fare confusione potete chiamarla
Hachiko!”
“Nana!
Ma che dici!” piagnucolò lei
Sorrisi
“Hei
ma tu sei quella a cui sono andato addosso
ieri…ti chiedo scusa!”
“Ah
è vero! Il biondino!” e lei rispose
alle scuse con un sorriso…un sorriso
meraviglioso e caldo che travolgeva chi la stava a
guardare…non come i miei
vuoti, sforzati e privi di senso…
Nobu
arrossì mentre goffamente diceva:” Piacere, io
sono Nobu e lei è mia sorella Risa!”
“Piacere!”
Perfetto,
la mia giornata, nonché il mio umore erano
stati rovinati…quanto odiavo questo mio carattere scorbutico
e capriccioso…sospirai…e
rimasi in disparte ad ascoltare i loro discorsi. Mi faceva proprio male
vedere
come Nobu era arrossito di fronte agli occhi dolci e lacrimosi della
ragazza
dai capelli castani…io mio fratello lo conoscevo troppo
bene…quel nervosismo,
quel gesticolare…erano chiari segnali per me.
“Stasera
suonano i Trapnest al Seven Club…ci
andiamo?”chiese quella che avremmo dovuto chiamare Hachi
rivolta verso Nana
“Non
è che mi attiri moltissimo andare a vedere la
nostra band rivale… poi c’è quel Takumi
che mi sta sulle scatole!”
“Per
non parlare dell’invidia che scaturirebbe da
parte di Nana nei confronti di Reira!” la
prese in giro Nobu
“Zitto
idiota!”
Non parlavo,
me ne stavo in disparte…tentando di pensare ad altro, misi
in ordine la gonna.
Chiusi gli occhi e sollevai il volto verso il sole…forse
qualcuno da lassù
ascoltava i miei lamenti?
“Shin?”
urlai dopo aver riaperto gli occhi mentre
alzavo la mano e correvo di lui
“Che?”
fece Nobu quando mi vide sfrecciare verso un
ragazzo sconosciuto
Shin
era bello come al solito, con la sua montagna
di piercing e i capelli che brillavano al sole
“Buon
giorno principessa!” mi disse
Ovviamente
io non potei fare a meno di arrossire…e
rispondere con un solo cenno della mano. Ero davvero tremendamente
felice di
vederlo…Nobu era la persona che mi faceva stare meglio in
assoluto…ma anche
quella che riusciva a farmi soffrire più di chiunque
altro…quindi trovare Shin
lì…lo considerai quasi il mio
salvatore…
“E
lui chi è?” fece rivolto verso di me Nobu con
fare protettivo
“Sono
un compagno di classe di Risa! Shinichi
piacere!” prese parola con sicurezza e con un po’
di strafottenza “E tu devi
essere suo fratello?” concluse sorridendo
“Si…già!”
gli rispose chissà per quale motivo
arrossendo…beh infondo la bellezza di Shin era tale da
mettere in imbarazzo
chiunque…
Anche
le altre due ragazze si presentarono. Poi
ognuno doveva dirigersi verso le proprie classi e quindi ci separammo.
Rimanemmo io e Shin fuori dal cancello della scuola dato che lui voleva
a tutti
i costi fumarsi un’ultima sigaretta.
“Non
devi avere molti amici…” constatò
mentre mi
lanciava una boccata di fumo addosso
“E
cosa te lo fa pensare?” gli risposi infastidita
“Perché
ti ho vista da lontano…sola, in disparte,
mentre quei tre facevano casino e si divertivano…per questo
ti ho chiamata
principessa…in lontananza sembravi proprio una nobile
annoiata dai suoi tre
rumorosi servi…”
“Tu
sei proprio fuori di testa…e poi non è certo
colpa mia se sono stata cresciuta viziata…”
“
Un papà e un fratello che fanno di tutto per veder
comparire sul tuo splendido ma gelido visino un sorriso?”
“Già!”
feci arrabbiata
“
Buono a sapersi…” aveva finito la
sigaretta…la
spense e si incamminò verso scuola. Lo seguii veloce nella
speranza che non si
fosse fatto una cattiva impressione di me…cosa
possibilissima…
“Shin…che
ne dici di venire ad ascoltare un concerto
con me stasera?” gli chiesi facendo un po’ la
bambina mentre lo afferravo per
la giacca della divisa
“Un
concerto?”
“Si,
infondo ieri mi hai confidato che suoni il
basso…quindi ti interesserai di musica, no?”
“è
che devo lavorare…” si lamentò
“Lavori?”
feci incuriosita “E che tipo di lavoro
fai?”
“Ah…non
posso certo dirlo a una principessa viziata
come te…rimarresti sconvolta…”
“Shin!”
protestai mentre tentavo di fermarlo
aggrappandomi a lui… ora che ci penso…per me era
una cosa completamente nuova
relazionarmi così con un ragazzo
“Ti
prego…se è un lavoro che non puoi nemmeno
dire…per stasera non potresti fare uno strappo?”
Lui
mi guardò teneramente…
“Se
è la principessa che me lo chiede…”
Per
l’ennesima volta venivo viziata…tutto quello che
volevo lo ottenevo ma imparai che non era sempre
così…
Durante
il pranzo anche quel giorno decidemmo di
recarci in terrazza per mangiare in santa pace e conoscerci
meglio… le giornate
erano ancora calde e un leggero venticello rendeva
l’atmosfera così delicata e
leggera che questi nostri pasti stavano diventando per me una piacevole
abitudine. L’odore della sigaretta di Shin che ieri mi aveva
nauseata, oggi
iniziava a piacermi…mi faceva ricordare che non ero
sola…
“E
se mi tingessi i capelli?” gli chiesi tra una
chiacchiera e l’altra
“Beh..staresti
bene…ti vedrei con un bel rosa
acceso!” mi disse mentre afferrava una delle due trecce che
mi ero fatta e
l’annusava….arrossi
Poi
tentando di cambiare discorso dissi: “Anche mio
fratello suona in un gruppo…lui è il
chitarrista…ieri hanno deciso il nome ufficiale
della band!”
“Ah
si?”
“Si…è
bravissimo…sembra quasi che lui faccia l’amore
con la sua chitarra quando la suona…tale è la
passione e l’atmosfera che riesce
a creare…”
“Quando
parli di lui ti si allumina il volto…” mi
disse con un sorriso dolce coperto da un velo di malinconia
“E
tu Shin? Hai fratelli?” risposi imbarazzata
“Io?
Beh…si, ma non andiamo molto
d’accordo…anzi a
dirla tutta non ci possiamo nemmeno vedere…” mi
confidò mentre abbassava la
testa…non so se in segno di dispiacere…o di
vergogna…
“Beh..se
vuoi ti presto un po’ il mio ogni tanto!”
dissi stupidamente per farlo sorridere
“Ok!
Grazie accetto!”
“Shin
non sarai mica gay!” urlai divertita
“Ma
se sei stata tu a propormi l’offerta!”
scoppiammo in una rumorosa risata. Poi un rumore che provenne dalla
porta della
terrazza ci fece sussultare.
Una
ragazza dai capelli mossi seguita da un altro
studente dai capelli non troppo lunghi, lisci e neri erano comparsi
sulla
soglia della porta
“Oh,
no Takumi…a quanto pare c’è
già un’altra
coppietta che si sta divertendo in terrazza”
piagnucolò la ragazza mentre si
aggrappava a lui con fare da vera oca
“Ma
figurati…” rispose ridendo con arroganza
avvicinandosi
Fu
allora che Shin scattò in piedi, mi prese per
mano e mi trascinò verso l’uscita, e mentre
camminava disse:”Ma certo facciamo
posto ai Sempai”
Io
non ebbi il coraggio di controbattere, quel
ragazzo di nome Takumi mi metteva un certo timore…quindi
stranamente senza
protestare mi feci trascinare via da Shin
“Sei
la sorellina di Nobu, vero?”
Mi
fermai di scatto, lo guardai mentre mi chiedevo
come diavolo facesse a conoscermi. Aveva dei profondi occhi neri che
sembravano
togliermi l’aria mentre mi fissava intensamente.
“Mi
vedo costretto a dire a tuo fratello che
pomiciavi nel terrazzo della scuola!” mi disse con fare quasi
minaccioso.
Sentire
nominare Nobu da una persona simile mi fece
andare su tutte le furie…per non parlare del terrore che
provavo nel pensare a
come avrebbe reagito se Takumi gli avesse raccontato quella balla
“Ma
tu chi cavolo credi di essere?” gli urlai contro
mentre lasciavo la mano di Shin e mi incamminavo verso di lui.
Il
ragazzo più grande sembrava davvero divertito
dall’intera faccenda…e mentre rideva di fronte
alla mia scenata, senza badarmi
troppo, si prese una sigaretta e se l’accese.
“Risa
sei impazzita? Che hai intenzione di fare?” mi
riportò così alla realtà Shin mentre
mi afferrava per un braccio. Non potei
fare altro che fermarmi e arrossire…mi sentii
stupida…quando si trattava di
Nobu…io perdevo il controllo…
Umiliata…senza
saperne il motivo…diedi uno strattone
alla mano di Shin in modo da riuscire a liberarmi e corsi via
piangendo…
Takumi
rimase a fissarmi mentre aspirava una boccata
di fumo amaro…
Correvo
per i corridoi mentre non riuscivo a
smettere di piangere…questo eccessivo attaccamento a Nobu mi
rendevo conto che
non era normale, ma nonostante tutto non potevo farne a meno. Avevo
lasciato
anche Shin da solo…
Io
mi odiavo, sapevo di sbagliare..eppure non
riuscivo a fare altrimenti.
Sapevo
già dove recarmi…in quinta B…volevo
vedere
mio fratello nonostante tutto. Con gli occhi rossi per il pianto e il
fiatone
lo trovai fuori dalla porta della sua classe in compagnia della ragazza
che
avevamo conosciuto quella mattina…
Singhiozzai
davanti a quell’immagine che senza un
motivo preciso mi faceva male…
Nobu
sentendo quello strano rumore si girò…quando mi
vide l’espressione del suo volto
cambiò…senza pesarci due volte mi corse
incontro, mentre Hachi lo seguiva preoccupata
“Hei,
piccola che è successo?” mi chiese mentre mi
accarezzava la testa e tentava di consolarmi…
Mi
portai le mani al viso…non volevo che quella
ragazza mi vedesse piangere…ma non risposi
“Senti
Nana è meglio se vado un attimo con
lei…vediamo cosa è successo…”
“Certo
non preoccuparti…tanto ci vediamo stasera,
no?”
Lui
sorrise e gli fece segno di si con la testa.
Così anche lei sarebbe andata al concerto…era una
specie d’appuntamento, Nobu?
Con
il solito fare ultra protettivo mi prese la mano
e mi trascinò davanti al campo da baseball dove
c’erano dei lavandini…
“Avanti…datti
una lavata alla faccia!” mi ordinò
L’acqua
mi fece bene, sembrava che pian piano i miei
pensieri tornassero in ordine…e l’inquietudine
spariva…ma di cosa mi illudevo?
Tutto tornava a posto perché al mio fianco c’era
Nobu…
“Sentiamo
cosa è successo?”
Mi
tuffai nel suo petto abbracciandolo e come una
bambina frignona gli raccontai semplicemente di come Takumi mi aveva
trattata e
della paura che lui potesse fraintendere la situazione. Nobu
ascoltò la mia
confessione in silenzio mentre rispondeva all’abbraccio e
tentava di consolarmi
accarezzandomi la testa…quando ebbi finito
scoppiò in una risata
“Risa…credi
davvero che io avrei creduto a Takumi?
Ti conosco…so che hai una certa fobia per gli
uomini!”
“Che?”
urlai arrossendo mentre lo allontanavo
“Già!
Anche se stamattina mi hai molto sorpreso…non
mi aspettavo che avessi già fatto
amicizia…”
“Nobu
sei uno stupido! Chi ha paura degli uomini?!?
Io no di certo! Piuttosto tu ci provi già il secondo giorno
di scuola…” lo
punzecchiai sperando che lui mi raccontasse qualcosa…
“Ma
cosa dici!” urlò rosso
“Hachi,
è così che si chiama, giusto?!? Sembravi
proprio un pesce lesso!”
“Beh…è
carina…” mi confidò sussurrando mentre
con
fare imbarazzato si grattava una tempia
Rimasi
a guardarlo mentre le gote gli si tingevano
di rosso…se mi fosse stata data la possibilità di
rinchiuderlo all’interno di
una gabbia dorata al riparo da tutto e tutti…lo avrei
fatto…
Ero
infantile ed egoista…
“Risa,
ti sei calmata? Tra poco iniziano le
lezioni!”
“Ce-certo!”
balbettai…
“Risa,
sei la persona più capricciosa che io
conosca…ma il tuo amore così incondizionato che
hai per me…mi fa stare bene, io
lo so che tu non mi abbandonerai mai…con te non mi
sentirò mai solo!”
Poche
parole dette da lui…e il mio cuore scoppiava
di felicità. Gli passai una mano tra i capelli per
spettinargli quella specie
d’opera d’arte che si faceva ogni mattina, lo bacia
sulla guancia e correndo
via gli urlai
“Grazie!
Ti adoro!”
Ecco
un altro fresco capitolo. Mi rendo conto che la
mia ff non piace troppo alla sezione Nana, sorge quindi spontanea la
domanda,
scrivere per se stessi? O per il pubblico che legge?
Io scrivo per me senza dubbio, ma se
contemporaneamente riesco a far sognare 20 persone…beh ne
sono più che felice!
Ringrazio sinceramente le tre adorabili lettrici che
hanno avuto la pazienza di recensire…spero di non deludervi!
Un bacio
Oresama:
Cara tesora!!! Risa è fin troppo
capricciosa e Nobu non le pone un minimo di freno…ah i
fratelli maggiori…Il
rapporto tra Shin e Risa sarà quanto mai
complicato…non so nemmeno io bene come
sarà…una cosa molto astratta…strana,
staremo a vedere…hihihi. Sublime dici? Io mi
considero ancora una sciocca principiante che cerca di fare
chissachè eheheh!
^^Grazie di tutto e non preoccuparti per i ritardi…sono
sicura che i lettori
capiranno! Ti voglio un mondo di bene!!!
Daygum:
Piacere di conoscerti! E grazie per le
piacevoli recensioni! Sono una che aggiorna velocemente, quindi le tue
richieste verranno esaudite!!! Se hai qualsiasi tipo di consiglio o
richiesta
da farmi vai pure!!! Le critiche sono apprezzate! Grazie! Kiss kiss
Binky:
La mia piccola tesorella!!! Vorremmo tutti un
fratello come Nobu…poi se ti vizia così!!!
Uauauaua! Si la narrazione è sullo
stile di Nana…spero di esserne
all’altezza… ^^’ mah! Grazie tesora, lo
so che
tu leggi…spero però che in questa storiella tu
sia così gentile da recensire…dato
che non la legge nessuno! ^^ Grazie di tutto! Kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Non tenermi il muso se bacio un altro ragazzo! ***
CAP
5: NON TENERMI IL MUSO SE BACIO UN ALTRO
RAGAZZO!
Dopo
quel bacio nessuno dei due ebbe il coraggio di
dire una sola parola. L’unica cosa che mi sollevava era il
fatto che il giorno
dopo non c’era scuola e quindi non lo avrei visto. Silenziosi
come due automi
il nostro ritorno a casa era solo accompagnato dal rumore delle scarpe
sull’asfalto e dai nostri respiri. Mi accoccolai alla sciarpa
di Shin che
portavo attorno al collo ancora una volta, poi finalmente arrivammo
davanti
alla pensione Terashima…per fortuna che prima di andarsene
Shin mi
sorrise…altrimenti il mio cuore sarebbe andato in frantumi.
Facendo il
minimo rumore percorsi i troppo silenziosi corridoi
dell’albergo. Avevo quasi
un’ora di ritardo e questo non sarebbe piaciuto né
a mamma nè a papà. Arrivai
proprio di fronte alla porta di camera mia, impugnai la maniglia per
aprirla,
con il cuore che ancora mi pulsava in gola, ma poi non so nemmeno per
quale
ragione, decisi di andare da Nobu, anche solo per vederlo dormire come
un
angioletto nel suo letto.
In
camera sua non c’era nessuno…mi sentivo comunque
strana, e non avevo per nulla voglia di starmene nella mia stanza,
così anonima
a differenza di quella di mio fratello che invece era tappezzata di
poster di
gruppi punk. Così decisi di fare una corsa veloce da me per
mettermi il pigiama
e poi tuffarmi sotto le coperte di mio fratello immerse del suo profumo.
Cullata
dal pensiero di dove potesse essere Nobu e
soprattutto con chi, mi addormentai.
Fui
svegliata da lui. “Risa….ehi, Risa…che
ci fai
qui?” mi sussurrò per non darmi un brusco risveglio
“Ti
aspettavo!” gli disse mentre mi coprivo dalla
luce della lampada da comò
“Non
vorrai dormire qui…lo sai che stiamo
stretti…”
“Ti
prego!”piagnucolai
“Ok!
Ma solo per questa notte…!” mi disse mentre mi
tirava una ciocca di capelli
“Ahi!
Ah ah ah! Si si ho capito!”
“Shhh!
Sono fuori coprifuoco!”
“Ma
che ore sono?” chiesi incuriosita mentre
sollevavo le coperte per farlo entrare
“Le
3.30!”
“Ma
sei pazzo! Dovevi essere a casa per le 2!”
“Proprio
per questo ti dico di non urlare!!!”
“Ok!
Faccio la brava!”
“Buona
notte!”
“Notte
Nobu!”
Gli
cinsi la vita con le mani e mi accoccolai a lui.
Adoravo il calore emanato dal suo corpo…io davvero non
potevo vivere senza mio
fratello… poi un’ angoscia mi assalì
all’improvviso.
Se
Nobu si fosse trovato la ragazza…io avrei potuto
ancora dormire affianco a lui?
Sarei
potuta correre da lui se qualcosa non andava?
E
sperare che lui non lasciasse mai la mia mano?
Senza
pensarci gli chiesi: “Hai baciato Nana ?”
“No”
Tirai
un sospiro di sollievo…
“Risa…io
devo sforzarmi di guardare da un’altra
parte…è giusto così…per
me…ma soprattutto per te…ti adoro ma
così non può
funzionare…”
“Lo
so di non essere normale!” gli risposi secca. La
sagoma di Nobu al buio sembrava quella di un estraneo ma il ritmo del
suo
respiro annullava qualsiasi mia perplessità. Poi lui di
colpo si voltò verso di
me e mi abbracciò…e questa? Che tipo
d’emozione era? Il cuore aveva cominciato
a pulsarmi nel petto come poco prima con Shin…ma le emozioni
che attanagliavano
la mia anima erano ben diverse.
“Risa!
Tu sei normale! Sei solo un po’ capricciosa e
possessiva…ma non sei strana…sei solo un
po’ più fragile degli altri…io sono
qui apposta per proteggerti!”
E
accarezzata da quelle parole, che non potevano
essere più adatte, mi addormentai addossata al petto di mio
fratello mentre
tentavo di dimenticare quello che poco prima era successo con Shin.
La
mattina dopo, pur di non rimanere a casa, Nobu
acconsentì ad accompagnarmi in spiaggia…e dato
che la pensione non aveva molti
clienti in quel periodo, mamma non protestò nemmeno. Era
primo pomeriggio
quando arrivammo in spiaggia, quest’ultima era praticamente
deserta. Ci sedemmo
vicino al mare in modo da poter
stare più freschi, nonostante fosse già
settembre, al sole faceva ancora caldo.
Mentre
Nobu sfogliava la solita rivista punk io
guardavo il mare…poi dato che mi annoiavo tentai di iniziare
un discorso
“Come
mai oggi niente prove con la band?”
“Yasu
aveva altri impegni…” mi rispose distratto
“E
come mai non strimpelli a casa con la chitarra?”
“Perché
lo sai che mamma rompe, dice che
infastidisco i clienti…”
“Quando
farete un bel concertino dal vivo come
quello dei Trapnest ieri sera?”
“Yasu
si sta infomando…”
“Ma
è davvero interessante quella rivista?”
“Perché?”
mi rispose per l’ennesima volta senza
staccare gli occhi dalla rivista
“Sembri
assente…senti volevo dirti una cosa…”
“Dimmi”
“Ieri
ho baciato Shin!”
“Cosa???”
mi urlò contro balzando in piedi
“Hai
sentito benissimo!”
Lui
però non disse più nulla, in silenzio chiusi gli
occhi e tentai di focalizzare la mia attenzione sul rumore del mare,
cercai di
trovare una giustificazione, perché poi proprio una
giustificazione?
Perché
avevo baciato Shin? Io credo di aver voluto
provare quel sentimento che travolgeva Nobu quando guardava
Hachi…volevo per
qualcuno essere importante senza sforzarlo di guardare verso di me, che
fosse
lui per la prima volta a venire di sua iniziativa incontro a me. Io
volevo
trovare la felicità. Come tutti del resto…
Insomma
quella cosa che non solo ti fa ridere di
gioia fisicamente ma anche con l’anima! Ma come potevo
permettermi di dire di
essere infelice…una principessa che abitava in un enorme
castello?
Nobu
non mi guardava, continuava a leggere…ti prego,
guardami e ridi!
“Non
so perché l’ho baciato…volevo
semplicemente
provare…credo…non avevo mai baciato
nessuno…ho voluto provare…”
“E
ti sembra una giustificazione valida?”
Arrossi…mentre
una morsa mi stringeva lo
stomaco…così tanto da farmi male…
“Io…credo
di non aver fatto nulla di male, è vero
non ne sono innamorata…ma perché per un secondo
non posso godere di una sola
goccia di felicità caduta dalle sue labbra?”
“Fai
come vuoi…senti, io me ne vado” il suo fisico
esile si alzò veloce, raccolse le sue poche cose, si
infilò la maglietta
strappata e senza guardarmi se ne andò. Non avevo il
coraggio di chiamarlo per
giustificarmi con banali scuse…ma feci altrettanto, mi alzai
e cominciai a
camminare nella direzione opposta a quella di mio fratello.
I
piedi scalzi a contatto con la sabbia bagnata
della riva del mare lasciavano delle impronte che venivano spazzate via
poco
dopo…si, quella era stata la mia vita ad
adesso…non ero riuscita a penetrare
dentro il cuore di nessuno e non avevo lasciato nessun segno di me al
mondo…
Non
avevo alcuna abilità particolare…non ero brava a
cantare, disegnare,cucinare…l’unica cosa che mi
dava un po’ di svago era la
danza…ma la vedevo come una semplice attività del
club…nulla di più
Mi
ero anche stancata di piangere, assaporavo l’aria
salmastra del mare che faceva svolazzare i miei capelli mossi, con una
mano
tentai di afferrala…niente…ovviamente
l’essenza della vita non si otteneva con
così poco…
Schivai
qualche bimbo che costruiva semplici
castelli di sabbia…ricordai quante giornate avevo passato
con Nobu a giocare ai
pirati…dio…Nobu…ma cos’hai
di così speciale da distruggermi così?
Mi
guardai le mani…non erano belle come quelle di
Nobu…
Iniziai
a camminare lungo la scogliera…a fatica,
dato che ero a piedi nudi. Mi ritornò alla mente
Shin…non lo amavo, ne ero
certa, eppure il sentimento che provavo, per me era incomprensibile e
giuro che
non mi pentivo di averlo baciato. Le sue labbra più esperte
delle mie avevano sfiorato
la mia bocca inviolata…non aveva preteso troppo, un bacio a
fior di labbra
leggero e impercettibile, che ci aveva permesso di avvicinarci ancora
di più.
Oltretutto
ero rimasta sconvolta dalle vaghe notizie
che mi aveva dato sul suo lavoro. Possibile che avesse bisogno di fare
incontri
di quel tipo per denaro?…o era solo un pretesto per
nascondere la sua voglia di
essere importante per qualcuno? Per riuscire ad addormentarsi ogni sera
tra le
braccia di qualche donna?
Si,
un po’ iniziavo a capire le ragioni di Shin, sebbene
non le approvassi…allora perché lui quando
sorrideva brillava..mentre io, che
avevo una vita perfetta, non riuscivo a trovare un motivo per sorridere?
Ero
forse insoddisfatta?
Immersa
nei miei pensieri non mi ero nemmeno accorta
di essere arrivata alla fine della scogliera…un altro passo
e sarei finita in
mare e probabilmente uccisa dalle onde che mi avrebbero scaraventato
contro le
rocce
“Non
avrai intenzione di buttarti giù?” mi chiese
una voce arrogante alle spalle
Alquanto
stizzita mi girai di scatto, poco lontano
da me vidi Takumi. Era lì, fermo a guardarmi con la
sigaretta in bocca e le
mani dentro le tasche dei pantaloni
“Che
vuoi?”
“Dicevo
che sarebbe un vero peccato che una ragazza
carina come te si buttasse dalla scogliera…un vero
peccato…”
“Guarda
che ti sbagli!” gli risposi mentre
incrociavo le braccia al petto e mi incamminavo verso di
lui:”Non avevo nessuna
intenzione di buttarmi giù”
“Ah
si? Meglio così…avevi uno sguardo così
assente
che davvero stavo per prepararmi a fare un bel tuffo!”
“Ma
finiscila…e di certo mi sarei rifiutata di farmi
salvare da uno come te…”
Mentre
mi allontanavo da lui, Takumi iniziò a ridere
mentre si toglieva i capelli che gli finivano davanti agli occhi a
causa del
vento. Per come ero abituata mi sarei aspettata che mi corresse dietro
per
verificare che stessi bene…invece niente…non mi
chiamava…
Dopo
un po’ sbirciai curiosa…sorpresa, vidi che si
era incamminato dalla direzione opposta alla
mia…m’arrabbiai…e chissà per
quale
motivo…
Vidi
anche che portava il suo basso sulle spalle,
probabilmente stava raggiungendo la sua band per
provare…ovvio che per uno come
lui fosse più importante accompagnare la voce di Reira
piuttosto che verificare
se stessi bene…
Takumi
era davvero un perfetto principe nero…e
ancora oggi lo penso!
Ecco
e il titolo di principe nero va….al Signor
Ichinose!!! Poi abbiamo il principe dai troppi piercing che
è Shin
Il principe azzurro che è il meraviglioso
Nobuo…
Mancano i titoli nobiliari per Ren, Yasu, Naoki!!!!! Se
volete
consigliarmi!!! Hihihi vi ringrazio tutti! Siete mitici continuate a
seguirmi!!! Mi fate battere il cuore!!! GRAZIEEEEE!!!!
Risa vi dà i nervi vero??? È proprio
quello il mio
scopo!!! Ohohoh!
Binky:
Non mi convince il bacio di Shin…perché Risa
non sembra convinta…se poi Nobu le fa le
scenate…lei si fa un sacco di pare!!! Ihihih!
Cmq nel prossimo cap i due si rivedono quindi staremo a vedere! Grazie!
Risa è
complicata…ma in alcuni punti mi
rispecchio…soprattutto in quello che è
mio…è
mio!!! Ihihih. Terrò d’occhio il
telegiornale…e penserò” Ma guarda che
combina
Binky…da pure fuoco alle case…invece di farsi un
bagno!!!!” ah ah ah! Grazie di
tutto! Kiss kiss
Daygum:
Anche io…Shin è così tremendamente
figooooo!!! Oh mio dio!!! Staremo a vedere che ci combinano i due nel
prossimo
cap! Grazie di tutto! Kiss kiss
Oresama:
Eh si, purtroppo lo deve pagare con un
cestino del pranzo…che ci vuoi fare, il ragazzo è
troppo attaccato al lavoro!!!
Ma hai visto Takumi come mi tratta la protagonista??? Dio che figoooo
con i
capelli corti…adesso ti comprendiamo, povero ragazzo! Nobu
sorveglia sempre la
cara sorellina. Dici che Nobu abbia il complesso della sorellina
minore? Mah può
darsi, guarda che scenata…io sti due non li capisco, troppo
viziati forse…Grazie
tesora! Sei proprio importante per me e il tuo parere è
fondamentale! Grazie infinite
di tutto!!! Ti voglio una marea di bene…e non lo dico
così per dire…
Chemical
Lady: Benvenuta!!! Ho letto la tua pagina
autore, sembri una ragazza interessante! io dico sempre che
è meglio buttarsi,
quindi scrivi la ff su Nana e al diavolo quello che pensa la gente! Oh
Shin è
bello perché è bizzarro, tutto quello che la
gente non si aspetterebbe da un
ragazzo di 15 anni…ihihih! Grazie di tutto!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Un principe con troppi piercing! ***
CAP
4:UN PRINCIPE CON TROPPI PIERCING!
Mi
vergognavo…infondo avevo abbandonato Shin sulla
terrazza. Dovevo chiedergli scusa, lo sapevo, ma per una ragazza
orgogliosa
come me, la cosa non era facile…
Entrai
in classe…era là, al suo posto…il
mento
appoggiato alle mani mentre distratto guardava fuori dalla finestra
“Shin…”
uscì dalla mia bocca una specie di lamento.
Lui mi guardò senza dire nulla.
“Ecco…non
so cosa mi sia preso…io”
“Sei
talmente ossessionata da tuo fratello, che ti
sei messa a piangere e sei corsa da lui nel terrore che Takumi andasse
a
raccontargli qualcosa…non ti sembra di avere qualcosa che
non va?”
Umiliata
arrossì…non occorreva che fosse Shin a
farmelo notare..lo sapevo già…
“E
che ci posso fare? È una cosa più forte di
me…”
tentai di giustificarmi inutilmente…mentre stringevo i pugni
a causa della
rabbia e dell’umiliazione
“Beh,
la vita è tua…” mi disse senza nemmeno
più
guardarmi
“Shin…sei
arrabbiato?”
Sospirò…forse
lo stavo infastidendo? Eppure era così
facile scusarsi…perché allora non lo facevo?
“No…vorrà
dire che mi sforzerò di farti capire che
al mondo non esiste solo tuo fratello!”
Sorrisi…quel
ragazzo stava travolgendo qualsiasi mia
certezza…insomma per me l’unico uomo perfetto era
Nobu…e non uno sconosciuto
come Shin…
Eppure
quando lo guardavo negli occhi…mi rendevo
conto che in lui c’era qualcosa che non andava…un
velo di tristezza,
infelicità…oppure insoddisfazione?
“Allora,
dimmi dove abiti, così ti vengo a prendere
questa sera…”
“Impossibile!
No no! Non se ne parla! Non puoi
venire a casa mia!!! Ci sono i miei
genitori…perché non ci troviamo…che so
di
fronte alla scuola?”
“Risa…ti
vergogni di me?” piagnucolò scherzando
“No!
È che mio padre è
iperprotettivo…lasciamo
perdere…”
“Ok…per
me va bene!”
Quella
sera iniziai a prepararmi due ore prima
dell’ora dell’appuntamento. Le mani mi tremavano e
il cuore mi batteva a
mille…ero così emozionata…
Insomma
era la prima volta che uscivo con un
ragazzo…che vedevo un concerto simile…Nobu a
parte…mi sembrava che un po’ della
luce che circondava Shin arrivasse anche a me…mi sembrava di
brillare stando
vicino a lui…
Mi
fissavo allo specchio…non ero mai soddisfatta di
me, come sempre del resto. Infastidita uscì dalla mia stanza
per dirigermi
verso quella di Nobu.
“Nobuuuuuu!”
entrai senza bussare
“Che
c’è?” mi rispose mentre era
profondamente
assorto davanti allo specchi nel tentativo di sistemare i capelli come
meglio
poteva.
“Non
è che potresti prestami un bracciale con le
borchie? E poi secondo te, i capelli…li lascio sciolti o li
lego?”
“Ma
lasciali sciolti…sono così
belli…aspetta! Così
rischi di attirare troppo l’attenzione dei
ragazzi…no legali!”
“Scordatelo!
Li lascio sciolti! E prendo il
bracciale che è sopra la scrivania!”
“Risa!
Non farmi preoccupare!”
“Invece
di rompere…pensa a quella Hachi!”
Lui
arrossì mentre tentava di cambiare discorso. La
cosa non mi fece per nulla piacere, così
dissi:”Ok, me ne vado!”
“Aspettami,
non sono ancora pronto!”
“Io
non vengo con te! Ho appuntamento con Shin!”
“COSA???
E da quando uscite assieme??”
“Da
quando mio fratello ha smesso di guardare verso
di me!” e mi chiusi la porta alle spalle. Mi portai una mano
al viso, mi veniva
da piangere…ma dovevo resistere…altrimenti il
trucco che mi ero fatta con tanta
pazienza si sarebbe sciupato. Perché non riuscivo a cogliere
la felicità di Nobu
e piuttosto la interpretavo come una minaccia nei miei confronti?
Mi
odiavo sempre di più…
Quanto
desideravo che anche lui provasse almeno un
decimo del mio dolore…solo con lo scopo di riuscire a fargli
capire il mio
comportamento.
Anche
se avevo le scarpe con la zeppa, corsi come
una pazza per le strade del paesello…ormai non faceva
più caldo…e il rosso del
tramonto tingeva la città di un colore caldo e sensuale che
suscitava
inquietudine nell’animo
Vedendo
gli occhi di mio fratello quando si parlava
di Hachi…mi veniva voglia di urlare…ma
soprattutto volevo provare anche io
quell’emozione…
Sorridere
al solo sentire nominare la persona che ci
piace…
Volevo
un amore…
Anche
se il mio desiderio più grande era quello che
Nobu non smettesse di dirmi quanto importante ero per lui.
Shin
era appoggiato distrattamente al cancello della
scuola, la solita sigaretta tra le labbra e i capelli che si tingevano
di un
tenue rosso a causa dei riflessi del tramonto. Era
divino…non sembrava neppure
una creatura terrena…eppure quello
sguardo…triste, malinconico…non lo
abbandonava mai
“Shin!”
lo chiamai mentre arrossivo
“Buona
sera principessa! Come è bella questa sera…ha
intenzione di trovarsi il fidanzato?”
Scoppiammo
a ridere. Poi lui venne verso di me e mi
prese la mano, sono certa che il mio cuore ha smesso di battere a causa
dello
stupore. Lo conoscevo da due giorni…come poteva travolgermi
in così poco tempo?
Il
locale era colmo di gente. Persone agghindate
nelle maniere più strane ma tremendamente affascinanti. Io e
Shin rimanemmo
sempre mano nella mano e facendo a gomitate tra la folla tentammo di
andare
verso il centro della sala. Proprio in quel momento Takumi e gli altri
membri
della band salirono sul palco e iniziarono a suonare. Le luci del
locale si
spensero e un unico riflettore puntò verso di loro. La
cantante, anche lei
dannatamente bella, forse troppo per essere una giapponese,
iniziò a cantare
una dolce e sensuale melodia. Rimasi a bocca aperta, ma la persona che
mi tolse
il fiato fu Takumi.
Quello
studente dispotico e autoritario, che aveva
fama di attaccar briga con tutti, suonava il suo strumento con un tale
accuratezza e perfezione che non riuscì a spostare gli occhi
da lui per tutta
la durata del concerto. Era circondato da una tale armonia, i capelli
che
ipnotici si muovevano a tempo, le dita che sicure pizzicavano le corde
dello
strumento…e le infinite occhiate che lanciava alla sua
cantante…quasi fosse in
adorazione di lei.
Come
potevo solo pensare di essere travolta da tanta
meraviglia?
Guardai
verso Shin, speranzosa che mi sorridesse
come faceva al solito… ma anche lui era incantato da quella
cantante. Questa
volta non seppi resistere, iniziai a piangere, con la scusa di dover
prendere
una gomma da masticare dalla borsa lasciai la sua mano calda e feci un
paio di
passi indietro in modo che lui non potesse vedermi mentre frignavo
senza
nemmeno conoscerne il motivo. Tamponai gli occhi nella speranza che il
trucco
non si sciupasse, tirai su con il naso e mi guardai attorno nella
speranza che
nessuno mi vedesse piangere.
Nessuno
badava a me…nessuno a parte mio fratello…
Già…lui
così meraviglioso e dannatamente puro mi
fissava da lontano. Con i suoi occhi sinceri e infantili. Lui fece per
venire
verso di me, ma io con una mano gli feci cenno di rimanere
là. Era giusto che
lui concludesse il suo appuntamento con Hachi…e non si
precipitasse ad
asciugare le mie inspiegabili lacrime. Ci guardammo…i nostri
occhi, così
simili…rimasero immersi uno nell’altro per un
tempo interminabile. Noi ci
capivamo…cullati dalla melodia, che aveva immerso il locale
in un’atmosfera
mistica, ci dicemmo un milione di cose con gli occhi.
Lo
implorai di aiutarmi…
Di
salvarmi dal mio animo così nero, hai sentito
Nobu il mio grido disperato?
Senza
che me ne accorgessi Shin mi si avvicinò e mi
coprì la visuale di mio fratello.
“Non
ti sembrano meravigliosi?”mi chiese, poi
vedendo gli occhi arrossati mi guardò severo e mi
disse:”Risa, che cosa stai
cercando? Cosa ti tormenta?”
“Shin…io
non lo so!” abbassai la testa e pregai dio
di farmi smettere di piangere. Lui mi mise una mano sulla testa e mi
accarezzo,
nel frattempo i Trapnest avevano finito di suonare e il locale veniva
nuovamente immerso di chiacchiere e risate.
Shin
mi prese per un polso e mi tirò verso la porta,
diedi un’ ultima occhiata al palco…a quel
meraviglioso paradiso che illuminava
chi vi saliva…guardai per l’ultima verso
Takumi…i nostri sguardi si
incrociarono…mi sorrise mentre sistemava il basso nella
custodia.
Appena
uscì fuori il freddo della notte mi solleticò
il viso, fui costretta a chiudere gli occhi per un secondo. Shin mi spinse verso un
lato e lasciandomi si
appoggiò al muro dell’edificio per poi lasciarsi
scivolare verso terra. Iniziò
a cercare il pacchetto di sigarette nella giacca scozzese, nel
frattempo
nonostante mi infastidisse mi sedetti anche io per terra affianco a
lui. Il suo
profumo con l’aria gelida si diffondeva attorno a me
facendomi quasi credere di
essere abbracciata da lui.
“Shin…posso
appoggiare la testa sulla tua spalla?”
“Certo!”
La
sua magra spalla non era per nulla comoda…ma a me
sembrava il cuscino più accogliente del mondo.
Sospirai…
“Cavoli…sono
davvero bravi quei Trapnest…per non
parlare della cantante!”
“Vedevo
come la guardavi…se ti piace così tanto,
perché non ci provi con lei?”
“Perché
lei non sgancerebbe un soldo!”
“COSA???”
urlai allibita alle parole di Shin. Allora
non mi ero fatta delle idee sbagliate…quando Shin alludeva a
certe cose…erano
proprio quelle!!!
“Lo
so…una ragazzina pura come te…non può
certo
comprendere…ma non sai quanto denaro frutta!”
“E
i tuoi genitori lo sanno?”
“A
loro non importa nulla di me…mia madre si è
suicidata, forse perché non in grado di resistere alle
critiche della gente, e
a mio padre…beh…lui è talmente preso
dal suo lavoro…e dal disgusto…a lui non
interessa…” mi rispose calmo, quasi senza
trasmettere un sentimento.
Mi
girai e non seppi resistere dalla voglia di
abbracciarlo, lo strinsi a me. Per me era una cosa incomprensibile,
come si
faceva a trattare un figlio in una simile maniera? Io abituata a vivere
nella
mia piccola reggia con un padre e una madre che mi amavano…
Quell’abbraccio,
ne sono sicura, diede più sollievo
a me che a lui, ma in qualche modo volevo essergli d’aiuto
“Shin…come
hai fatto a penetrarmi così a fondo nel
cuore in soli due giorni? Tu mi stai travolgendo…”
“Io
non ho fatto nulla…magari sei tu quella che sta
travolgendo il mio perfetto mondo di pietra fredda”
Poi
decisi di confidarmi con lui:”Io mi sento
perennemente insoddisfatta, mi sembra che tutti siano migliori di me e
mi
risulta impossibile raggiungerli. Sono terrorizzata dall’idea
di rimanere sola,
forse perchè da sempre sono stata ricoperta di
attenzioni?”
Mi
fermai e lo guardai…lui contraccambiò
l’occhiata
e riuscii a perdermi in quegli occhi color del cielo
“Inoltre
mi piacerebbe anche trovare l’amore…non ho
idea di cosa significhi e come ci si senta…guarda, ti
dirò che non ho nemmeno
mai baciato un ragazzo…”
“Ah
ah ah”
“Lo
sapevo che mi avresti presa in giro”
“Sei
così tenera che mi fai sciogliere!”
Il
mio carattere del tempo non mi permetteva certo
di stare al gioco e scherzare sulle mie inesistenti vicende
sentimentali, così
mi alzai e cominciai a trascinare le mie zeppe sull’asfalto.
Per proteggermi
dal freddo mi cinsi le mani attorno al busto, ma poi una sciarpa con il
suo
profumo mi avvolse completamente
“Sei
insopportabile…adesso capisco perché non hai
amici!”
“Shin!
La finisci? Così non migliori le cose!”
“Se
vuoi posso dartelo io il tuo primo bacio…”
“Non
ho soldi!” risposi ironica e nervosa
“Vorrà
dire che mi preparerai il cestino del pranzo
per la scuola!” e così dicendo mi
afferrò per il polso e mi costrinse a
girarmi. Non feci troppa resistenza,un bacio da parte di Shin era
proprio
quello che desideravo. Così mi voltai con
un’espressione tra il teso e lo
spaesato, forse per rompere la tensione lui mi accarezzò una
guancia. Respirai,
cosa che mi ero dimenticata di fare negli istanti precedenti e
chiudendo gli
occhi aspettai ansiosa il tocco delle sue labbra.
Pochi
istanti e le sue labbra calde e morbide
sfiorarono le mie. Il piercing che portava era freddo e in contrasto
con il
calore delle nostre bocche, cosa che ci faceva provare la stessa
sensazione di
una scossa elettrica. Un bacio leggero come il battere d’ali
di una farfalla…e
casto come un lenzuolo bianco. Era
autunno
e il mio primo bacio fu proprio identico a quello che avevo letto in
centinaia
di fiabe per ragazzine…
L’unica
cosa
diversa era che il mio principe azzurro era sicuramente
più bello, ma
allo stesso tempo anche più bizzarro.
Ok,
ok Risa è molto bizzarra…vi starete chiedendo
perché
si è messa a piangere…è difficile da
spiegare, ha un carattere strano, bizzarro…lei
vorrebbe che l’attenzione degli altri sia sempre incentrata
su di lei…
E che dire del bacio con Shin? A me personalmente
non convince molto…ma io sono solo l’autrice!
Hihihi! ^^
Ringrazio tutti coloro che hanno letto il precedente
cap…con questa ff ce la sto mettendo proprio tutta! E ora
passiamo ai
ringraziamenti!
Daygum:
Mamma quanti complimenti!! Guarda guarda! Divento
rossa! ^///^ no no certo che non smetto di scriverla! Quando prendo un
impegno
tento sempre di portarlo a termine! Grazie di tutto! Kiss kiss
Oresama:
Ah ah ah mitica Pianezze!!!! Anche tu hai
capito che Risa piange sempre? Anche in questo cap lacrimoni a go go
senza
saperne nemmeno il motivo!!! Takumi lo sai che mi piace particolarmente
cattivo
e senza scrupoli…che ce posso fa se lo adoro
così??? Nobu è un vero scemo! Nei cap
più avanti spezzerà davvero il cuore della sua
sorellina…anche se lo fa senza
rendersene conto…e a te l’immaginazione di cosa
può combinare per farla
arrabbiare! Eh eh eh Shin si fa pagare anche da Risa! Scemo! Scemo!
Scemo! Ti
voglio anche io un sacco di bene! Grazie di seguire tutte le mie storie
con
tanto calore ed entusiasmo! Kiss kiss
Binky:Grazie!!!
La tua
recensione mi ha davvero dato la grinta per continuare!!! Grazie mille
per
tutti i complimenti…sto tentando di dare un tocco di Ai
Yazawa alla storia, non
credo di esserne in grado ma meglio provarci, no? Davvero hai comprato
il
numero 35 di Nana??? Ah ah ah che bello!!! Si! Anche io sono molto
grata a epic
per avermi dato l’opportunità di conoscere un
sacco di persone come te!!!
Grazie!!!!!!!!!! Grazie mille per tutto! Kiss kis
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Guardare e non toccare! ***
CAP
6: GUARDARE E NON TOCCARE!
Quella
sera quando tornai a casa, Nobu non mi degnò
nemmeno di uno sguardo…a tavola si limitò a
tenere gli occhi bassi sul suo
piatto mentre la cena proseguiva come al solito
“Risa
ti prego! Non tenere i gomiti appoggiati alla
tavola…non sta bene!” sbuffò mia madre
“Papà
stasera ho le prove con la band, quindi esco!”
iniziò Nobu
“Non
se ne parla! Starai come me a tirare su le foglia
in giardino!” urlò mio padre sbattendo il pugno
sul tavolo. Si prevedeva la
solita litigata che durava mezz’ora
abbondante…tanto alla fine mio fratello
faceva quello che voleva…
Dopo
che mio papà ebbe urlato quanto Nobu fosse
ingrato verso la famiglia e la pensione, entrambi se ne andarono dalla
sala da
pranzo, mio papà sicuramente furioso…mio fratello
trionfante…
Proprio
mentre stava per uscire dalla porta di casa,
con la sua chitarra sulle spalle, lo chiamai e gli
dissi:”Senti Nobu, posso
venire con te a vedervi mentre provate? Non mi va di stare a casa sola
con
mamma e papà!”
“Fa
come ti pare!”
“Allora
vengo con te!” risposi felice”Corro a
prendere un maglione e andiamo!”
Durante
tutto il tragitto camminammo uno dietro
all’altro senza dire una parola. Io davanti e lui
dietro…mi sentivo eccessivamente
esposta al suo giudizio con lui dietro che mi
fissava…d’altronde aveva ragione
ad essere arrabbiato…avevo agito troppo
superficialmente…e domani avrei rivisto
pure Shin…con quale faccia mi sarei presentata?
“Nobu…dici
che Super Brother indossi una di quelle
tutine attillate? Magari di un bel colore acceso!” gli dissi
mentre mi giravo
verso di lui
“Ma
che dici! Ti pare il caso di dire scemenze
simili?”
“Oppure
la modalità Super Brother non esiste se sei
arrabbiato?”
“Quella
esiste sempre…sciocca!”
“Allora
vedi di attivarla…perché ho bisogno di
te…incessantemente!”
“Sei
una vera noia…vieni qui!” mi porse la sua
mano…così sicura…corsi verso di lui ad
afferrarla.
All’epoca
era così facile fare pace…dicevo un paio
di scemenze…poche moine e Nobu si scioglieva…ora
è tutto diverso, posso fare
quanto voglio la ruffiana…ma nulla cambierà
Arrivammo
alla sala prove dove c’erano già Nana Ren
e Yasu. Quanto invidiavo quei ragazzi, ai miei occhi sembravano
così fortunati
e speciali che non mi sarei mai stancata di guardarli
“Ha
voluto venire anche Risa, spero non vi
dispiaccia…farà la brava!” disse Nobu
sperando di essere convincente
“Guarda
che il problema non è lei…sei tu! Vedi di
impegnarti!” lo sgridò Nana mentre spegneva la
sigaretta e impugnava il
microfono. Lei era davvero incantevole…forse una delle
più belle ragazze che
avessi mai visto…Reira a parte…
Credo
che Nana sia stata la prima cotta di Nobu…ero
gelosa anche di lei, ma poi capì che per lei mio fratello
non poteva essere
nulla di più che un fidato amico.
In
un lato della stanza, seduta su una piccola sedia
di plastica, mi lasciai travolgere dalle note della loro musica.
Così forte,
penetrante ed intensa. Quella sera mi rifiutai di guardare Nobu e
focalizzai
tutta la mia attenzione sugli altri tre membri. Quanto avrei voluto
vivere una
storia d’amore come quella di Nana e Ren…anche se
lui lo conoscevo da qualche
giorno, mio fratello mi aveva raccontato fino alla nausea di quanto
fosse
speciale il loro amore. Di come si fossero dati sostegno
l’uno con l’altra per
riuscire a superare le difficoltà che la vita gli offriva.
Ma
da persona esterna, il loro amore mi sembrava più
un’ ossessione che un idillio, mi parevano due persone
fragili che avevano
bisogno l’uno dell’altra per evitare di essere
soffocati dall’esistenza stessa;
però è anche vero che io non ero altro che una
bambina inesperta…non selvaggia
e anticonformista come Nana.
Mi
stavo proprio seccando del mio anonimato…
Dopo
le prove, che furono eccezionali, decidemmo di
andare a bere qualcosa in qualche locanda. Nel nostro paesino le
temperature
erano basse per la maggior parte dell’anno…e anche
se c’era il mare lo si
vedeva quasi sempre ricoperto di neve. Così bardati di
giacche pesanti, anche
se erano solo gli ultimi giorni di settembre, ci avviamo verso il locale
“Aaaah
che delizia questa birra!” urlai felice
“Ma
guarda! Se possibile regge l’alcool meno di te!”
disse Nana stuzzicando Nobu
“Eh
eh eh e pensare che sembrava così staccata dal
mondo!” fece Ren mentre mi guardava intensamente tanto da
costringermi a
spostare lo sguardo
“Scusatela…ha
un caratteraccio ma se la si conosce
non è male!” tentò di giustificarmi mio
fratello mentre dava un sorso alla sua
birra
“Io
preferisco le persone silenziose dato che sono
circondato da un gruppo di casinisti!” concluse Yasu mentre
si accendeva uno di
quei di mini sigari che avvolgevano l’aria di un odore
dolciastro, tanto da
essere nauseante
Il
giorno dopo mi alzai prima che il sole sorgesse.
Dovevo preparare il cestino del pranzo a Shin
e partire di casa senza mio fratello. Dovevo assolutamente
parlare con
Shin…insomma adesso cosa eravamo? Che cavolo avevamo
combinato?
Corsi
in camera mia senza fare alcun rumore, mi
guardai allo specchio un’ ultima volta, quella mattina avevo
deciso di lasciare
i capelli sciolti, volevo davvero tanto che la gente cominciasse a
convogliare
le sue attenzioni su di me…e quindi tentai di farmi il
più possibile carina.
“Mamma
io vado! Dì a Nobu che dovevo fare una cosa
al club di danza! Ciao!”
Corsi
per tutto il tragitto, dalla caratteristica
pensione Terashima alla scuola. Dentro di me pregavo chissà
quale dio che tutto
andasse bene, anche se non sapevo nemmeno io come volevo che le cose si
risolvessero. Ero angosciata…anzi terrorizzata, non volevo
perdere Shin…
Arrivai
eccessivamente presto, c’erano davvero
pochissimi ragazzi a scuola e la mia aula era addirittura deserta.
Tentando di
riprendere fiato mi sedetti sulla sedia e appoggiai la testa sul banco.
Mi
creai un piccolo monologo su cosa avrei potuto dire, ma nulla sembrava
avere
abbastanza senso…mi era anche venuto sonno…e la
testa era pesante, forse per un
bicchiere di troppo della sera prima. Proprio quando stavo per
addormentarmi
sentì una musica provenire da fuori. Incuriosita
uscì dalla classe e percorsi i
corridoi seguendo le note della melodia. Era una musica così
bella e perfetta
da non sembrare umana. Trattenendo il fiato arrivai davanti alla porta
del club
di musica, mi alzai in punta dei piedi e
spiai dalla finestrella chi fosse.
Non
volevo credere ai miei occhi, quello che suonava
era Takumi! Quell’insensibile, approfittatore, scorbutico e
maleducato ragazzo!
Mi chiedevo come un ragazzo tanto perfido, potesse creare un suono
così puro.
Mi soffermai sulle sue dita che leggere pizzicavano le corde della
chitarra
acustica. Ogni tanto si allontanavano dal loro habitat per afferrare le
sigaretta che aveva alle labbra e buttare la cenere su un posacenere di
fortuna. Ma la cosa che davvero mi affascinò, per non dire
ammaliò, furono i
suoi occhi. Per la prima volta li vedevo tristi, così
dannatamente espressivi
da suscitare compassione.
Da
perfetta signorina aggraziata, tentai di
mantenermi in punta dei piedi aggrappandomi stupidamente alla maniglia
della
porta che con un solo scatto si aprì scaraventandomi a terra.
Ero
pronta al peggio, non mi interessava se prima Takumi
mi aveva addirittura fatto pena, adesso avevo paura di una terribile
sfuriata
“E
da quando le signorine di buona famiglia spiano
la gente?” mi chiese acido mentre si alzava e rimetteva la
chitarra al suo
posto. Da perfetto principe nero non mi si avvicinò e
nemmeno fece il gesto di
aiutarmi a sollevarmi. Con le ginocchia che dolevano mi rimisi in piedi
e
pronta risposi:
“E
da quando i prepotenti arrivano in anticipo a
scuola? Oppure avevi un appuntamento con la ragazza
dell’altro giorno?”
“Chi?”
lo vidi pensieroso “Se possibile non ricordo
nemmeno il nome…”
“Cosa??
Ma come è possibile! Credevo fosse la tua
ragazza!”
“Ah
ah ah!!! Sei così tenera…ma il tuo nome me lo
ricordo…tu sei Risa Terashima!!!”
“Grazie
tante! Mio fratello è in classe con te!”
“Beccato!!!”
Una
cosa che odiavo era che la gente mi ricordasse
perché ero la sorella del “biondino che sapeva
suonare la chitarra”…eppure da
sempre era così. Infondo Nobu era quello che spiccava per la
sua bravura con lo
strumento…Io? Ragazzina presuntuosa e antipatica che non
aveva mai avuto un
amico sincero.
Quando
frequentavo il liceo femminile, avevo un
sacco di conoscenti, ma nessuna amica. Le compagne di classe mi
rispettavano
perché avevo bei voti ed ero rappresentante di
classe…ma nulla di più. Mi dispiaceva
un sacco quando uscivano tutte assieme per fare shopping e non mi
invitavano…d'altronde io avevo sempre un comportamento
così assente e
distaccato nei loro confronti…
Se
potessi cancellare gli errori fatti fino ad
oggi…da dove ricominceresti?
“Ma
tu guarda…Reira se la intende con il tuo
fidanzato!” Takumi mi riportò alla
realtà. Si era affacciato alla finestra che
dava nell’ingresso della scuola e con il dito mi stava
indicando Shin assieme
alla sua cantante. Il mio cuore ebbe un sussulto…una morsa
mi strinse lo
stomaco…per caso stavo sbagliando a volermi avvicinare alla
luce che emanavano
quei ragazzi?
Mi
sentì il corpo pesante e fui costretta ad
appoggiare la testa alle braccia che a loro volta avevo appoggiato al
balcone.
Non mi resi nemmeno conto che Takumi mi stava
osservando…tentando di trattenere
le mie abitudinarie lacrime seppi solo dire:”Quello non
è il mio fidanzato”
Shin
era così bello, si vedeva che stava ridendo…si
stavano divertendo…ma come avevo potuto credere di essere
l’unica?
“Ma
allora perché vi ho visti baciarvi?” mi chiese
“Perché
probabilmente lui aveva bisogno di qualcuno
che gli preparasse il pranzo…”poi ormai
sussurrando:”E io… di qualcuno che per
un secondo mi facesse sognare”
Non
avevo nessuna intenzione di mettermi a piangere
di fronte a lui, così senza troppi convenevoli girai i
tacchi e feci per
andarmene
“Sai
Risa…hai un sacco di ammiratori, ma tutti si
intimoriscono a causa del tuo carattere, cerca di sorridere di
più”
“Non
ho bisogno dei consigli di un donnaiolo!” gli
risposi acida e corsi via. Proprio mentre uscivo incrociai un biondino
che
scansai appena
“Takumi…hai
maltrattato anche la sorellina di
Nobuo??”
“Naoki!
Io questa volta non ho fatto proprio un bel
niente! È colpa del ragazzino che è con
Reira”
“Ah
già, li ho incontrati mentre entravo a scuola…ma
chi è? Sei così tranquillo mentre un ragazzo
importuna la tua sorellina?”
“Smettila,
Reira non è mia sorella! E poi può fare
quello che vuole!”
“Ma
smettila! Se la tieni rinchiusa in una gabbia
dorata??”
“Naoki
le vuoi prendere di prima mattina?”
Volevo
arrivare in classe prima di Shin per buttare
via quel stupido cestino del pranzo. Vedendomi tutta trafelata non ho
idea di
cosa abbiano pensato i miei compagni di classe, ma non me ne curai,
come facevo
la maggior parte delle volte. Presi il suo pranzo e proprio mentre lo
stavo per
buttare via, arrivò lui
“Ma
quello è il mio pranzo? Risa che gentile!!!
Allora tu sei una che le prende molto seriamente le cose!” mi
disse con uno di
quei sorrisi che all’apparenza erano angelici ma sotto sotto
nascondevano le
intenzioni di un diavolo.
“Beh,
veramente…” ma lui mi aveva già preso
il sacco
dalle mani e si stava sedendo al suo posto. Sarei stata zitta per la
questione
di Reira…e anche per il nostro insignificante bacio. Per un
paio di giorni mi
ero illusa di aver trovato una persona con cui avrei potuto costruire
un
rapporto…ma erano solo castelli…castelli che mi
ero costruita nella mia testa,
come una sciocca…
Rimasi
per non so quanto tempo a fissare il cestino…
Tentai
di cercare nella mia mente qualche persona di
cui mi potevo dire amica…nessuna…ero
sola…
“Risa
tutto bene?”
Guardai
quegli occhi azzurri, quei capelli fini,
quel volto color ceramica. Per un secondo la testa mi girò,
ero terribilmente
confusa…
“Si!”
gli risposi sforzandomi di ridere
“Non
è vero! Senti manca ancora un po’
all’inizio
delle lezioni, accompagnami in terrazza così mi fumo
l’ultima sigaretta della
mattina!”
Mi afferrò la
mano e con forza intrecciò le sue dita con le mie.
Trascinandomi con forza
mentre tentavo di opporre resistenza mi portò finalmente sul
terrazzo. Qui mi
liberò dalla sua deliziosa presa e si accese la solita
sigaretta.
Cercando
di non guardarlo in volto mi appoggia al
parapetto della terrazza e mi concentrai sull’aria fresca
mentre tentavo di
reprimere le lacrime.
“Scommetto
che sei così scostante a causa del
bacio…”
Non
dissi nulla.
“Risa!
Parlo con te!” mi disse prendendomi il mento
e costringendomi a guardarlo “Risa…non vedermi
come un principe azzurro…io sono
tutto fuorchè un cavaliere pronto a salvare la damigella in
pericolo…ho un
sacco di difetti, non voglio che una ragazza così pura si
affezioni a uno come
me…”
“Troppo
tardi!” gli urlai in faccia
Lui
chissà per quale motivo mi sorrise, poi
continuò:”Risa, tu sei una cosa molto bella! Sei
così pura, inesperta,
inconsapevole da far tenerezza…credo con l’altra
sera di essere andato ben
oltre quello che mi è permesso…”
“Non
capisco…”
“Sai…
solitamente su tutte le cose preziose c’è un
bel cartello con scritto “Guardare e non toccare”
ecco secondo me tu devi
essere guardata da tutti ma violata da nessuno! Tu non hai idea di cosa
sono
capace…”
“L’ho
capito quello che fai! Non sono una bambina
come tutti credete!”
“Fosse
solo quello Risa…tu hai davvero bisogno di un
principe, di un uomo degno…io non sono un uomo
ancora…e nemmeno degno. Con il
bacio che ti ho dato sono arrivato al limite, sei troppo
pura…”
“Cosa
vuoi dire? Non mi interessa essere pura,
sporcami se questo serve ad avere le tue attenzioni!”
“La
tua bellezza sta nella tua ingenuità!”
Mentre
mi diceva queste cose, che non riuscivo a
comprendere, aveva il sorriso sulle labbra e uno sguardo
così sereno che mi
risultava difficile capire il motivo per cui ogni sua parola era una
coltellata
al mio petto. Gli chiesi l’unica cosa che davvero mi premeva
“Vuoi
sbarazzarti di me perché sono una ragazza
ingestibile, vero?”
Lui
scoppiò in una risata, mentre la catenina che
collegava il piercing che aveva sul labbro a quello che aveva
sull’orecchio
ciondolava in maniera ritmica
“Non
ho nessuna intenzione di liberarmi di te…ormai
ho deciso di aiutare questa principessa così
capricciosa!”
Ecco
comparire sul volto di Shin il solito raggio di
sole che per me era impossibile emettere.
All’epoca
il discorso che Shin mi fece non lo
compresi, nemmeno una virgola. Al tempo volevo che
quell’affetto così acerbo
non smettesse di riscaldarmi…non avevo capito minimamente
quanto Shin stesse
soffrendo…e di quanto più bisogno di me aveva
d’ essere aiutato…
Ma
ero troppo egoista e quindi concentrata su di me
per comprenderlo
Questo
è il mio capitolo preferito!!! Per ora si!!!
Ci sono tutti e tre i personaggi importanti e poi credo che in questo
cap Shin
dia il meglio di se.
Avete letto il cap che parla della storia di
Takumi??? Ecco diciamo che è ambientato in un universo
simile la mia ff. Zio
che figo Takumi!!!
Ringrazio tutti i lettori e invito a lasciare
qualche recensioni per chi non l’ha ancora fatto…a
me fa solo piacere! Eh eh
eh!!!
Chemical
Lady: Anche a me piace un sacco Shin!!!
Nobu è strano??? Lo credo anche io…Takumi lo
adoro!!! Scusa ma lo trovo il
personaggio con il carattere più vero di tutti (parlando del
manga!) grazie di
tutto!!!! Kiss kiss
Daygum:
Credo anche io che Takumi sia perfetto come
principe nero…non c’era titolo più
adatto! YEP! Credo che nemmeno Risa sa se è
innamorata di Shin oppure lo fa per ingelosire il
fratello…posso solo dirti che
ha una tremenda voglia di essere coccolata, presa in considerazione e
viziata da
qualcuno…Grazie di tutto!!! Kiss kiss
Oresama:
Anche io trovo estremamente dolci Risa e
Nobu…cari!!!! Nobu è il classico tipo da
prendersela…poi è mooooolto geloso
della sorellina, chissà perché? Mah! Takumi
è quello che ci vuole a Risa, uno
che non acconsenta ad ogni suo capriccio…ed è per
questo che Risa è così
attirata da lui?? Ihihih
Yasu- Principe dei pelati ci sta a pennello!!!
Ren-Principe dei dipendendi…non mi
convince…magari
gli troviamo qualcosa che abbia a che fare con l’ape
Magà!!! Ah ah ah
Naoki-Principe dei principi perché
brilla!!!!!!!! Ah
ah aha ah aha ah aha ha ha aha ha!!! Mi hai fatto morire dal
ridere…ma è vero
che brilla!!!!! Caro!!!!!
Si si senza ombra di
dubbio tu sei molto importante! Importantissima! Grazie di tutto! Ti
voglio un mondo di bene!
Binky:
Dove sei tesora??? Ti piace la ff??? Un kiss enorme! Grazie!!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Gli angeli hanno i capelli rosa ***
CAP
7: GLI ANGELI HANNO I CAPELLI ROSA
“Quindi
hai deciso di tingerti i capelli…sei sicura
che i tuoi genitori siano d’accordo?” mi chiese
Shin con il solito fare ingenuo
“Ma
si! L’ho deciso e lo faccio!” risposi mentre
alzavo il pugno al cielo
Lui
si mise a ridere…per Shin ero sempre una grande
fonte di divertimento…
Sapevo
che tingermi i capelli avrebbe scatenato il
delirio in casa mia…per non parlare di come
l’avrebbe presa Nobu…ma ero troppo
impaziente di cambiare…
Mentre
camminavo con Shin al mio fianco per
raggiungere il parrucchiere, mi resi conto che non c’era una
ragazza per strada
che non lo guardasse. Dal canto suo, lui non sembrava nemmeno
accorgersene…o
forse era troppo abituato a suscitare tanto interesse?
“Risa!!!
Mi dai la mano!” piagnucolò mentre mi
porgeva la sua
“E
cosa sei un bambino dell’asilo?” gli urlai di
scatto mentre diventavo rossa. Poi non riuscendo a resistere ad una sua
richiesta, feci pochi passi e afferrai la sua mano.
Camminammo
fino al negozio così…ero al settimo
cielo…magari le persone che ci vedevano potevano anche
credere che fossimo
fidanzati, e per una materialista come me, questo significava davvero
toccare
il cielo con un dito.
Per
tutto il tempo in cui mi sottoposi al
trattamento Shin rimase ad aspettarmi seduto su una poltroncina.
Immersa nell’odore
acido della tinta, mi chiedevo se tingermi i capelli fosse stata
davvero la
cosa giusta…se quel colore rosa mi avrebbe aiutato a
migliorarmi…
Ma
chi volevo prendere in giro? Tentavo di
sbarazzarmi della mia maschera indossandone
un’altra…
“Risa
sei così bella!” queste furono le prime parole
di Shin mentre in adorazione mi fissava “Sembri una
caramella…posso darti un
morso?”
“Giù
le mani!” gli urlai mentre mi prendevo una
ciocca rosa acceso e la fissavo.
“Shin
tu credi che…” non feci in tempo a finire la
frase che sentì Shin sussurrò un
nome:”Ryoko…” mentre guardava con occhi
sgranati l’altro lato della strada, verso una figura
femminile slanciata e
magra…
Sbarrai
gli occhi mentre fissavo quel meraviglioso
volto incupirsi. I suoi occhi si spensero e senza pensarci troppo fece
per
attraversare la strada. Scattando, gli afferrai un polso e senza
respirare gli
chiesi mentre la voce mi tremava: “Ma dove vai? Chi
è quella donna?”
Lui
con uno strattone si liberò dalla mia presa e
guardandomi serio mi disse:”Tornatene a casa, Risa!”
Le
sue parole furono un pugno diretto allo stomaco,
non ebbi il coraggio di controbattere, anche perché non ne
avevo il diritto e
non ero nemmeno in grado di inseguirlo. Mi limitai a seguire la sua
figura
perfetta allontanarsi sempre di più da me e avvicinarsi a
lei. Potei solo
notare che almeno in lontananza quella donna assomigliava in maniera
impressionante a Reira.
Vidi
Shin che mentre le si faceva vicino le
sorrideva…basta non ce la facevo
più…corsi via…
Come
avevo potuto sperare di comprendere Shin in
così poco tempo..
Da:
Risa
Oggetto:
Ma dove cavolo sei?
Messaggio:
Nobu! Ma dove cavolo sei? Ho provato a
cercarti ma al cellulare non rispondi, sei alle prove oppure via con
quell’Hachiko? L Cmq
ho combinato un pasticcio e non posso tornare a casa da sola. Ti
aspetto tra
un’ora davanti alla tabaccheria vicino a casa. Non fare
tardi! Risa
Mentre
aspettavo l’arrivo di Nobu mi sedetti su un
muretto di calcestruzzo lì vicino. Mi resi conto che le
persone osservavano i
miei stravaganti boccoli, ma nonostante tutto non riuscivo ad essere
felice.
Ormai il sole stava tramontando, il paesaggio si tingeva di rosso
acceso e
l’aria si faceva pungente. Mi osservavo la punta dei miei
mocassini usati per
la scuola.
Ripensai
a Shin, al modo in cui mi aveva cacciato,
ai suoi occhi, a quella donna che avevo solo visto in lontananza. E
domani?
Cosa avrei dovuto dirgli? Dovevo forse impedirgli di andare?
Alzando
il viso accarezzato dal vento, vidi in
lontananza arrivare Nobu, scostai dal volto i ciuffi che mi coprivano
la
visuale e feci un
piccolo salto per
scendere dal muretto. M’incamminai verso di lui
“Mio
dio…ti prego Risa dimmi che è solo una
parrucca…” sospirò Nobu mentre si
portava una mano sopra gli occhi.
Rimasi
in silenzio, mentre stringevo i pugni lungo i
fianchi…proprio da lui non volevo sentirmi dire cose
simili…
“è
questo il guaio che hai combinato?”
Arrossendo,
abbassai il volto e con un cenno del
capo risposi di si. Lui si mise a ridere. Il suono più bello
che avessi mai
sentito, la cosa che preferivo…vederlo sorridere…
“Su
su…di certo non sarà il finimondo! Certo
romperanno un po’ ma tranquilla…o poi
c’è Super Brother!” mi
sussurrò
all’orecchio mentre mi abbracciava, poi mi disse:
“Dai, andiamo…altrimenti
oltre a giustificare i tuoi capelli dovremmo giustificare anche il
ritardo!”
“Ma
senti…sono carina?” gli chiesi timida
“Ma
certo! Tu sei sempre carina! Così sembri un
angioletto…”
“Ma
dai! Da quando gli angeli hanno i capelli rosa?”
“Da
oggi!”
Arrivammo
a casa, veloci come fulmini ci togliemmo
le scarpe e corremmo in sala da pranzo in modo da non farci vedere da
nessun
inserviente della pensione. Senza fiatare preparammo la tavola nella
speranza
di alleviare la prevedibile sfuriata e ci mettemmo buoni buoni ad
aspettare
l’arrivo di mamma e papà
Pochi
minuti dopo entrambi fecero il loro ingresso
nella sala da pranzo. La mamma lanciò una specie
d’acuto e si portò le mani al
volto non appena mi vide, mentre mio padre cambiò
l’espressione. Divenne
improvvisamente serio e scuro in volto. Mi guardò
profondamente deluso e
avvicinandosi a me fece:” Che roba hai fatto ai capelli?Ti
sembra un costume da
adottare all’interni di una pensione?”
“No…ma
io volevo cambiare…non ho fatto nulla di
male…sono
giovane…”
“Questo
è il risultato dell’influenza
anticonformista di Nobu?”
“Papà!
Nobu non c’entra proprio nulla!” urlai
piangendo. Odiavo quando i miei sbagli venivano imputati a Nobu solo
perché io
dovevo per forza essere la migliore dei due per i nostri genitori.
“Silenzio!”
mi ringhiò contro mentre con una mano mi
colpì talmente forte le guancia da togliermi il respiro. Era
la prima volta che
mio padre mi picchiava…con gli occhi sbarrati per la
sorpresa cominciai ad
ansimare…non volevo crederci.
Poi
intervenne Nobu che si parò tra me e papà e
prendendogli il polso gli disse guardandolo serio: “Non ti
sembra di aver
esagerato? Infondo è solo un po’ di
tinta!”
Mio
padre abbassò sia il volto che il braccio…lo
sapevo che si era già pentito di quello che aveva fatto, ma
mi sentivo troppo
misera ed umiliata, così tra i singhiozzi pregai Nobu di
portarmi fuori da
quella casa. Il mio principe azzurro dopo avermi difeso come un vero
cavaliere
prese i giubbotti d’entrambi, la sua chitarra…e mi
trascinò fuori dato che con
la vista troppo annebbiata dalle lacrime non ce la facevo a vedere ad
un palmo
da me.
Camminavo
affianco a Nobu mentre con una mano mi
tenevo la guancia che pulsava a causa dello schiaffo
“Dove
ti piacerebbe andare a mangiare?”
“Dove
vuoi tu, per me è lo stesso…”gli risposi
“Allora
fast food…non ho molti soldi…” sorrise
mio
fratello mentre controllava il portafoglio praticamente vuoto
“Ma
allora sei proprio inutile!” lo accusai
“Cosa???”
Sorrisi.
Lui riusciva sempre a farmi tornare il
sorriso…qualunque cosa accadesse. Poi mi afferrò
una ciocca di capelli e mi
disse: “Sono davvero belli…tu…sei bella
quando ridi!…vedrai che si renderà
conto di aver sbagliato…”
“Credo
se ne sia pentito nel momento in cui mi ha
dato lo schiaffo…ma voglio fargli capire che non siamo di
sua proprietà
esclusiva…non può imporci
tutto…”
Una
folata di vento più fredda fece rabbrividire
entrambi mentre i nostri capelli si scompigliavano.
Se
quella sera Nobu mi avesse proposto di prendere
il primo treno per chissà quale posto avrei
accettato…non m’importava di non
avere denaro, vestiti, suppellettili…mi andava bene che ci
fosse solo lui…lui
ed io…
Mi
tornò in mente Shin…chissà dove cavolo
era…ma
soprattutto, con chi? Stava dormendo tra le braccia di una sconosciuta?
Oppure
avvolto dal profumo di quella donna che chiamò Ryoko? Ancora
oggi non capisco
come mai era tanto sottomesso a lei..era l’unica che ti aveva
regalato un po’
d’affetto fino ad allora?
Dopo
la cena aveva cominciato a piovere…nessuno dei
due aveva l’ombrello e dovevamo tornare a
casa…volevo sistemare le cose con mio
padre.
Quella
pioggia mi infastidiva davvero, non avevo
intenzione di inzupparmi e di certo al tempo non ero in grado di
cogliere quel
lato romantico che tanto piace alle gatte randagie…
Per
fortuna Nobu mi offrì la sua giacca e di certo
non esitai nel prenderla.
Corremmo
come pazzi mentre le scarpe si inzuppavano
ad ogni pozzanghera che sfioravamo. Quella sera però ero
felice…non m’importava
di aver tradito la fiducia di mio padre, non aver saputo proteggere
Shin…
Ero
proprio egoista…
Però
Nobu rideva…e a me bastava!
Appena
entrammo nell’atrio dell’albergo trovammo
nostro padre in veranda ad aspettarci. Era seduto su una sedia a
dondolo con
una coperta sulle gambe, l’unica sigaretta della giornata
sulle labbra e lo sguardo
puntato verso il suo giardino che curava con tanta dedizione ed amore.
“Nobu…ci
lasci soli?” gli dissi mentre salivamo gli
scalini d’ingresso
“Ok…passa
da me prima di dormire, così mi racconti
com’è andata!” mi bisbigliò
all’orecchio
Gli
risposi con un cenno della testa e mi avvicinai
a mio padre
“Ve
lo dico sempre di uscire con un ombrello…siete
fradici…” iniziò
“Già…ma
è stato bello correre sotto la pioggia…”
“Ti
prego di perdonarmi, ho perso le staffe…so che
questo non giustifica quello che ho fatto ma…”
“Papà…tutto
ok…lo so quanto ci tenessi ai miei
lunghi capelli neri…ma io sono felice
così”
Lui
espirò una boccata di fumo grigio mentre mi
invitava a sedermi affianco a lui.
“Sai…io
capisco lo spirito che aleggia in Nobu…lui è
un artista…”
“Già…”
risposi con un velo di amarezza. Il fatto che
Nobu fosse così follemente innamorato della sua chitarra mi
incuteva il timore
che prima o poi si sarebbe allontanato da me
“Anche
io ero un’artista…forse è da me che ha
preso
quel qualcosa in più”
“Ma
non farmi ridere…” scherzai incredula
“Che
ridi??? Quando avevo l’età di Nobu avevo una
passione spropositata per la fotografia…passavo i pomeriggi
al parco ad
aspettare il momento giusto, magari quando una foglia si staccava
dall’albero…o
quando un bambino lasciava volare via il suo
palloncino…”
“Davvero?
Mi piacerebbe vedere qualche tuo lavoro!”
“Ho
buttato via tutto…altrimenti non ce l’avrei
fatta a rinchiudermi dentro queste quattro mura…”
Lo
guardai dispiaciuta…
“Allora
perché se hai così sofferto per non aver
potuto sviluppare la tua passione, ti imponi così tanto con
Nobu?”
“Il
mondo è duro…e è sbagliato guardarlo
con occhi
sognatori…voglio preparare Nobu a
questo…”
“Papà,
come hai detto tu, Nobu riesce a guardare al
di là delle cose, è puro,
ingenuo…quasi brillante…lascialo vivere i suoi
sogni,
alla pensione mi dedicherò io con anima e corpo, mi
troverò un marito
interessato a questo lavoro e continuerò a curare il tuo
lavoro…farò anche la
parte di Nobu…ma lui lascialo volare…lui che
è nato con due enormi ali
bianche…”
Salve
miei carissimi ed adorati lettori! Ormai siamo
in agosto…e un sacco di voi saranno in vacanza, ma ho deciso
di pubblicare lo
stesso…leggerete quando tornerete in città. Che
dire in questo cap si vede
tutto l’amore che i due fratelli nutrono uno nei confronti
dell’altro. Shin
invece mi lascia sconcertata…ha trattato malissimo
Risa…poverella! Mah! Grazie a tutti! kiss kiss
Dea
Nemesis:Grazie per i complimenti. Risa ha un
carattere stravagante, per non dire insopportabile ma credo che si
sposi bene
con il resto dei personaggi. Mi fa sempre piacere leggere recensioni di
nuovi
lettori! Grazie tante per tutto! Kiss kiss
Chemical
Lady: Oddio Shin si intrippa con Reira??? E
chi lo sa??? Tra l’altro adesso è comparsa pure
l’altra…il ragazzo muta in base
alle persone che lo circondano…Io Takumi lo
adoro…adesso che nella storia
ufficiale si parla spesso di lui si capiscono molti suoi
comportamenti…sese…Yasu
il principe dei pelatini. Ren… beh credo che Ren non abbia
bisogno di essere
commentato è semplicemente divino! Sei brava non
preoccuparti! Io ti seguirò!
Grazie! Kiss kiss
Daygum:
Siiii Shin è tenerello alla fine dello
scorso cap…eheheh! Grazie di tutto! Kiss kiss
Oresama:Ma
che ficco mi ci ficco!!!! Anche secondo
me il ragazzo perfetto per Risa è Takumi, la mette lui in
riga…vedrai dopo
quanti capricci fa….zero! Nobu è proprio un
principe senza macchia e senza
paura in questo cap….beooooooo! Per Ren principe dei fiori
di loto potrebbe
starci, per ora teniamo quello…se ne troviamo uno di
migliore…cambiamo!Grazie
di tutto! Ti voglio bene!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** E dai scemo,non fare quella faccia...tanto lo sai che non è vero! ***
CAP
8: E DAI SCEMO, NON FARE QUELLA FACCIA…TANTO LO
SAI CHE NON è VERO!
“Buongiorno
Risa!” Shin mi accolse con il suo solito
sorriso radioso. Possibile che si fosse dimenticato di quello che era
successo
il giorno prima?
“Ma
tu guarda!” risposi guardandolo di sbieco.
Quella
mattina ricevetti un sacco di complimenti da
tutti, professori a parte, che interpretarono il mio cambiamento di
look come
la nascita di una nuova teppista. Durante la pausa pranzo fui costretta
da Shin
a seguirlo in terrazza, simulai una finta resistenza, ma quando lui mi
prese
per mano e mi invitò a seguirlo le mie barriere difensive
crollarono nel giro
di poco tempo.
Alla
luce del sole, se possibile, era ancora più
bello; i suoi capelli sembravano fili di vetro…e i suoi
occhi…apparivano quasi
trasparenti, in modo da potersi vedere all’interno, nel
più profondo
dell’anima…
“Tu
li risolvi così i problemi, Shin?” gli dissi
rimproverandolo mentre m’infilavo in bocca un gamberetto
“Non
capisco di che problemi tu stia parlando…” mi
fece lui mentre cercava qualcosa per accendere la sua sigaretta
“Non
ti ricordi che ieri mi hai abbandonato nel
mezzo della strada!” feci quasi urlando
“Sono
cose di cui non voglio parlare con te…” mi
rispose facendosi cupo mentre si alzava e si sporgeva dalla ringhiera
del terrazzo
“Come
sarebbe a dire? Shin!”
“Basta!…tu
non avresti mai dovuto vedermi in simili
atteggiamenti…tu dovevi rimanere la mia oasi
felice…” mi rispose mentre si
nascondeva la testa tra le braccia
Rimasi
a guardarlo, visto da lì sembrava così
piccolo, indifeso…mi alzai in piedi e lo raggiunsi
“Sai,
Shin…mi piacerebbe esserti d’aiuto…se
hai
qualche problema parlamene…non tenerti tutto
dentro…”
“Risa…rimani
come sei…mi sei già d’aiuto
così…” mi
rispose guardandomi in modo tenero…
“Posso
darti un bacino,Risa?”
“
Non se ne parla! Pussa via!” scherzai mentre mi
mettevo le mani davanti alla bocca. Proprio in quel momento sentii il
mio
cellulare squillare, risposi…era mia madre.
Mi
disse che mio padre era caduto dalla scale e ora
era in ospedale…per un secondo la mia vista si
offuscò e la testa si mise a
girare. Shin mi corse immediatamente incontro, vedendo la mia
espressione
mutare…iniziai a sudare mentre tentavo nel modo
più chiaro possibile di
spiegargli la situazione. Balbettai qualcosa del tipo:”Devo
avvisare Nobu…e poi
andare in ospedale…”
Così
Shin senza pensarci due volte, vedendomi così
spaesata, mi prese una mano e mi trascinò fino in
5°C. Spalancò la porta senza
farsi troppi problemi e si mise a urlare il nome di mio fratello. Nobu
si fece
avanti assieme a Hachi, appena lo vidi, vomitai ogni parola mentre la
voce era
rotta dalla mancanza di respiro per lo spavento…
Poi,
quasi come fossi una staffetta, la mia mano
passò da quella di Shin a quella di Nobu.
Mi
lascia guidare senza rendermene conto fino in
ospedale, avevo il cuore che batteva tanto da farmi male, le gambe
tremavano…non mi aveva mai per un secondo sfiorato
l’idea che anche mio padre
fosse un comune essere umano che si poteva ferire
Stremati
per la corsa arrivammo nella stanza. Mio
padre era sul letto d’ospedale…era pallido ma
stava bene… tirammo un respiro di
sollievo
“Ragazzi,
che ci fate qui? E la scuola?” fece mia
madre preoccupata
“Non
potevamo starcene là con le mani in
mano…”
protestai con le lacrime agli occhi…probabilmente a causa
delle troppe emozioni
“Se
mi avessi lasciato finire ti avrei detto che è
un lieve trauma cranico… a parte la gamba
rotta…”
Senza
star troppo ad ascoltare mia madre mi tuffai
come una bambina piccola tra le braccia di mio padre…ero
felice…felicissima…per
un secondo avevo temuto che il mio perfetto castello potesse essere
intaccato…
Mio
padre mi accarezzò con fare amorevole i capelli,
che avevano quel colore che tanto aveva odiato
“Stai
bene?” singhiozzai
“Si
piccola, mi vogliono tenere stanotte in
osservazione…ma domani tornerò alla
pensione…”
“Insomma
l’erba cattiva non muore mai!” disse
ridendo Nobu
“Che
figlio disgraziato…” commentò mio padre
“Spero
ce la facciate a passare la notte da soli”
commentò mia madre mentre si metteva un dito sotto il
mento”Infondo siete così
viziati…”
“Mamma
ti prego!!! C’ è tutto il personale…non
preoccuparti…”
“Beh,
si…magari vi faccio preparare qualcosa dalla
signora Koda”
“Ecco
brava…Risa non sa cucinare…” rispose
mio
fratello mentre si sedeva in una poltrona
“Vi
suono qualcosa??” rispose ingenuamente
“No!!!”
rispondemmo in coro.
Rimasi
in ospedale con mio padre l’intero
pomeriggio, mentre Nobu avendo le prove con la band ad una certa ora si
defilò
con una banale scusa. Feci proprio quello che avrebbe fatto una brava
infermiera, gli sbucciai la mela, gli versai il thè, lo
accompagnai in bagno,
lo aiutai a lavarsi. Quella giornata anche se spericolata mi fece
piacere. Per
la prima volta feci io qualcosa per mio padre…e non il
contrario.
Quando
arrivarono le otto di sera decisi di andare a
casa. Presi il mio giubbotto e assieme a mia mamma raggiunsi
l’ascensore. Lei
mi fece le ultime raccomandazioni e poi con il volto rilassato mi
ringraziò…e
mi confidò di essere felice della sua famiglia…le
sorrisi, l’abbracciai e
entrai nell’ascensore che era finalmente arrivato.
Diedi
l’ennesima occhiata ai miei capelli nello
specchio dell’ascensore…ero felice…al
settimo cielo. Mentre aspettavo di
arrivare al piano terra, l’ascensore si fermò al
quinto piano e quando le porte
si aprirono mi ritrovai faccia a faccia con Takumi
Urlai
per la sorpresa mentre lui facendo il finto
tonto entrò senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
“E
tu che ci fai qui?” gli chiesi con un velo di
indelicatezza
“Sei
una vera rompiscatole!” mi disse sbuffando
“Cosa???”
“Sei
veramente curiosa…e anche maleducata!”
Arrossii
mentre abbassavo lo sguardo e dicevo:”Scusa,
io sono qui perché mio padre è caduto dalle
scale…”
“Lo
so…oggi sei piombata con il tuo amichetto in
classe mia…”
“Ah
già…”
“Come
sta?”
“Bene!
Domani lo dimettono…e tu? Come mai sei qui?”
Non
mi rispose…nel frattempo l’ascensore era
arrivato a terra uscimmo assieme e in silenzio c’incamminammo
nella stessa via.
Faceva un freddo terribile, purtroppo da noi le temperature si
abbassavano
rapidamente e nel giro di poco tempo.
“Ti
stanno bene i capelli, anche se sono un po’
troppo eccentrici per i miei gusti…”
“Grazie”
balbettai, poi rabbrividii e mi sfuggì uno
stranuto. Takumi mi guardò sorpreso, poi sorrise e mi
disse:”Ma non lo sai che
alla sera fa freddo?”
“Stamattina
stavo bene così…speriamo non mi prenda
l’influenza…sono i primi giorni di
scuola…”
“Tieni!”
e così dicendo si tolse la sua sciarpa e me
la porse
“Scherzi!
Non potrei mai accettare..tu cosa faresti?
Ti ammalerai tu! E tu sei un musicista”
“
Ah ah ah!Sono un uomo, posso farne a meno…vedi di
restituirmela però!”
Titubante
l’afferrai. Era la prima volta che Takumi
si mostrava gentile nei miei confronti…quasi non ci credevo.
Il profumo che
emanava la sciarpa era così buono, che per un secondo mi
persi in quella specie
di tepore delizioso che sprigionava. Quel ragazzo era un palmo sopra a
me….suonava in maniera divina, era sempre circondato da
ragazze bellissime…era
ammirato da un sacco di persone…oppure era semplicemente
temuto?
In
effetti mi sentivo piuttosto in soggezione. Mi
strofinai le mani tra loro.
“Beh,
io giro per di qua…devo andare a prendere
Reira in sala prove…”
“Ah…ce-certo”
balbettai
“Buona
notte…” mi sorrise e senza darmi il tempo di
rispondere si allontanò.
Lo
guardai affascinata…la sciarpa che mi aveva prestato
era davvero morbida. Sorrisi un’altra volta…poi
presi il cellulare e chiamai
Nobu
“Hei
darling! Sei a casa?...si si tra poco
arrivo…allora ciao”
Camminai
felice anche se il freddo mi congelava le
gambe. Mi chiesi il motivo per cui Takumi fosse in
ospedale…magari lo avrei
chiesto a Nobu dato che erano in classe assieme…magari lui
lo sapeva…
Arrivata
a casa, corsi dentro mentre assaporavo il
caldo della mia amata abitazione. Chiamai un paio di volte Nobu mentre
mi
toglievo le scarpe…
Quando
mi affacciai sulla sala da pranzo e vidi
Hachi la mia espressione mutò…e non solo quella,
ma anche il mio stato d’animo…
e l’intera giornata…
“Ben
arrivata Risa!” mi accolse con un sorriso
Senza
salutarla le chiesi dove fosse Nobu. Mi
sentivo offesa, misera…lei dentro casa mia…non ci
volevo credere…
“Hei
Risa! Il vecchio come sta?” chiese Nobu mentre
compariva dalla cucina
“Lei
cosa ci fa qui?” chiesi secca mentre la
indicavo con un cenno del capo
“L’ho
invitata io, mi ha aiutato un sacco oggi”
“Non
era necessario…” gli risposi mentre guardavo
lei in modo gelido
“Risa!
Ora basta! Sei una gran maleducata!” mi
sgridò mio fratello mentre mi si parava davanti. Ormai non
sopportavo più i
suoi capelli biondi, i suoi piercing, quei vestiti…insomma
tutte quelle cose
che lo portavano ad allontanarsi da me…quella Hachi
compresa…
“Nana
dormirà da noi questa sera” concluse mentre
aveva smesso di guardarmi negli occhi
“Ti
odio!” fu l’unica cosa che seppi
dirgli…un sibilo…che
mi costò una crepa del mio cuore. Il suo sguardo
cambiò…ma dai scemo, lo sai
che non era vero…non fare quella faccia da cucciolo
bastonato…
Ma
ero troppo arrabbiata, troppo attaccata a mio
fratello…troppo egoista per dividere qualcosa che era stata
fino ad allora di
mia proprietà esclusiva! Chiusi i pugni per la rabbia e poi
corsi via… mi
rinchiusi in bagno e con il cuore che faceva male, quasi come mi
avessero
accoltellato piansi tutte le lacrime che avevo in corpo…
Mio
fratello era solo mio, non suo…
E
questa notte sarebbe irrimediabilmente accaduto il
peggio…
…quando
fai l’amore con qualcuno… il tuo corpo fa
involontariamente una promessa…
Ti
leghi a quella persona…e io non volevo che Nobu
si allontanasse da me…
Il
solo pensiero mi faceva cadere in un tale stato di
panico da non farmi sentire più il terreno sotto i
piedi…
Tochan
è tornata!!! Si è presa un po’ di ferie
ma
non ha la nessunissima intenzione di abbandonare questa ff! Mi piace
troppo! E in
barba a chi pensa il contrario.
Allora in questo cap vediamo quanto sia fragile Risa
nel momento in cui viene intaccato il suo piccolo universo
personale…c’è un
piccolo accenno alla situazione famigliare di Takumi…e un
inizio di relazione
tra i due…peccato che adesso Hachi dorma da
loro…e tutti sappiamo cosa potrà
accadere…
Se avete consiglio o idee o critiche scrivete pure
Emylovely:
Chi ha detto che l’ho finita?? Io mai! Questa
ff continua cara mia! Spero che questo cap ti sia piaciuto! Grazie di
tutto! Kiss
kiss
Binky:
Amore!!! Da quanto tempo! Con la storia delle
vacanze non ci sentiamo più…che
peccato…cmq la storia ti piace?? Eh?? Ultimamente
faccio un po’ fatica ad aggiornare…ma non
preoccuparti non abbandono questa
allegra storiella! Grazie! Kiss kiss
Oresama:
AMORE!!!! TESORA!!! Quanto tempo! Scusami per
la nostra ff ma con le vacanze, il caldo, i futuri esami ho zero
tempo…spero
che saprai perdonarmi…scusa! Scusa! Tornando alla
recensione, Shin cambia
spesso umore, tratta Risa come vuole…e poi pretenderebbe che
lei facesse finta
di nulla….però mi fa molta pena…sisi.
In questo cap è stato proprio il suo
adorato fratellone a far disperare Risa…lei però
ne è eccessivamente attaccata…
scusa se non ci sentiamo spesso…anche tu sei davvero
importante per me!!! Scusami
ancora! Ti penso spesso! Ti voglio bene! Kiss kiss
Daygum:Shin
è stato un vero sciocco, ma facendo
finta di nulla in questo cap, forse desidera che Risa ci passi
semplicemente
sopra…lui vede qualcosa in più in lei…
in questo cap, è il perfetto principe
azzurro che delude Risa…mah, staremo a vedere che ci combina! Grazie! Kiss
kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Se le lacrime me le asciughi tu...va bene! ***
CAP
9: SE LE LACRIME ME LE ASCIUGHI TU…VA BENE!
Nemmeno
un bagno caldo riuscì a schiarirmi le
idee…anzi la mia mente era sempre più annebbiata
da una rabbia ed angoscia che
prima di allora non avevo mai provato.
Da
sempre ero stata sola…mai un amico o un amore…
E
così mi ero aggrappata in modo ossessivo alla
figura di mio fratello, che per non deludermi, ha tentato di dare il
meglio di
sé…
Ormai
gli occhi mi bruciavano per le troppe lacrime.
Uscii dalla vasca, mi asciugai e mi infilai la prima cosa che trovai
nell’armadio. Chiusi a chiave la porta della mia
camera…per non permettere a
niente e nessuno di entrare e turbarmi…
Non
mangiai e non diedi la buona notte a nessuno.
Chiusi gli occhi mentre sentivo che gli altri due entravano nella
camera di Nobu.
Raffigurai nella mente mio fratello…quella figura mi faceva
stare bene
solitamente…ma non quella sera…
L’unica
persona che mi venne in mente fu
Shin…scattai in piedi, presi il cellulare e composi il numero
“Pronto?”
“Shin!
Ho bisogno di vederti!” singhiozzai tra le
lacrime, che senza rendermene conto, avevano cominciato a sgorgare dai
miei
occhi
“Dove
sei? Che è successo?” chiese preoccupato
“A
casa…ma ho bisogno di uscire…troviamoci dove
vuoi…mi dispiace averti disturbato…”
“Troviamoci
davanti al Seven Club…dammi il tempo di
arrivare!”
Riagganciai,
mi feci una coda ai capelli e corsi al
piano di sotto. Presi il capotto e senza rendermi conto che stava
piovendo a
dirotto mi misi a correre per le strade deserte. Stare dentro quella
casa mi
faceva soffocare…mi sembrava di non respirare più
mentre ero troppo impegnata a
non voler sentire…
Mi
mancava del tutto il fiato…ma ero arrivata prima
di Shin, così tentando di ripararmi sotto la tettoia del
locale mi raggomitolai
per terra e nascosi la testa tra le gambe.
“Risa…”
mi fece Shin mentre si inginocchiava al mio
fianco
Lo
guardai e mi tuffai letteralmente tra le sue
braccia facendogli perdere l’equilibrio. Non mi
importò…non sentivo nemmeno i
capelli appiccicaticci sulla fronte…e nemmeno i vestiti che
nel frattempo si
inzuppavano…
Shin
mi coccolò mentre tentava di capire a cosa
fosse dovuta questa mia specie di crisi isterica. Senza dire una parola
si
risollevò in piedi e con fare premuroso mi aiutò
ad alzarmi, solo in quel
momento vidi che Shin non era solo, ma che con lui c’era
anche Reira.
Arrossii
umiliata.
“Tutto
bene?” mi chiese visibilmente preoccupata la
ragazza
Feci
solo si con la testa mentre tentavo di
nascondermi dietro alle spalle di Shin. Era davvero una ragazza
gentile…perché
tutti dovevano essere migliori di me?
“Reira,
ti dispiace se l’accompagno a casa?” le
chiese Shin
“Ma
no…non preoccuparti…tanto dovevo trovarmi con
Takumi…” poi mi sorrise e disse:”Mi
raccomando! Adesso c’è Shin con te, sono
sicura che tornerà a farti sorridere!”
E
così dicendo si chiuse meglio il cappotto e se ne
andò. Rimanemmo io e Shin sotto il suo ombrello, lui mi
passò una mano sulla
spalla e iniziò a camminare lungo le strade bagnate. Rimasi
in silenzio mentre
il mio cuore prendeva a battere con regolarità. Guardavo per
terra….i riflessi
dei lampioni sulle pozzanghere, sembravano tante minuscole farfalle
gialle…
“Risa…cosa
è successo? Mi hai fatto morire di
paura…”
Tornai
in me…e anche se controvoglia decisi di
raccontargli tutto. Shin aspettò che finissi di parlare poi
mi disse:”Beh, dato
che i tuoi genitori non ci sono e non vuoi rimanere da sola questa
notte
rimarrò io a dormire da te…sempre se sei
d’accordo…”
Arrossii
mentre entravamo nel vialetto della
pensione. In silenzio ci togliemmo le scarpe, involontariamente passai
una mano
tra gli splendidi capelli di Shin…
“Sono
tutti bagnati…forse è meglio se ti fai una
doccia calda…”
Lui
serio mi tolse la mano e poi dandomi la schiena
mi disse:”Anche tu sei zuppa…vai tu per
prima…”
Mentre
aspettavo sotto le coperte che Shin uscisse
dal bagno il pensiero continuava a cadere su Nobu…ma era
giusto così, lui
doveva trovarsi una brava ragazza, imparare a suonare la chitarra in
modo
sublime e debuttare con i Blast…
Stare
con Risa era fuori questione….tenerlo legato a
me era impossibile
Sentì
la maniglia della porta girare e poi vidi Shin
entrare…gli sorrisi mentre lui si infilava sotto le coperte
con me. Era la
prima volta che dormivo con un ragazzo che non fosse mio
fratello…pochi giorni
di scuola superiore mi avevano stravolto la vita…
“Continuo
a viziarti…tutti ti viziano…sei
incorreggibile!” mi disse mentre si stendeva e si girava su
un fianco verso di
me
Il
cuore cominciò a battermi all’impazzata mentre il
suo profumo mi possedeva. Faceva così male da togliere il
respiro. Il suo calore
si trasmetteva a me…diverso da quello Nobu…era
tutto diverso…
“Risa
mi stai ascoltando?” fece irritato vedendomi
assente
“Si!
Scusa!”
“Lascia
andare tuo fratello…cerca di aprire le porte
del tuo castello ad altri uomini…”
“Come
te?” gli chiesi con fare malizioso mentre
anche io mi giravo verso di lui.
Le
nostre bocche erano a pochi centimetri…ed i
nostri fiati si fondevano assieme
“No!
Lo sai che non ho nessuna intenzione di
toccarti più nemmeno con un dito…”
“E
te pareva!!!”
Lui
rise…meraviglioso, forse la cosa più bella che
abbia mai visto in vita mia…
“Sei
così bello…senza piercing…”
gli dissi mentre
gli accarezzavo il volto
“Lo
so…me lo dicono in tante…”
“Anche
Reira???”
“E
adesso che c’entra Reira???”
“Ti
ho visto già un paio di volte con lei…”
“Sei
gelosa!!!” mi disse mentre si metteva a pancia
in giù e mi guardava sorridente
“Ma
quando mai!!!” e arrabbiata mi girai dall’altra
parte del letto e spensi la luce
Shin
rimase in silenzio per poi cingermi la vita con
la mano e avvicinarsi terribilmente a me
“Sai
che il calore che emani è diverso da quello di
tutte le altre donne con cui sono stato?” mi
bisbigliò all’orecchio mentre un
brivido mi percorreva la schiena “Tu non vuoi il mio
corpo…ma solo avermi qui
con te…sentire che non sei sola…che qualcuno
respira con te, qui affianco…”
“Ti
sbagli Shin…avrei voglia di spingermi anche
oltre con te…io ho bisogno di essere coccolata,
viziata…vorrei essere
importante per qualcuno…non so cosa significa
amare…non l’ho mai provato! Ma
credo che le sensazioni che provo siano solo un incessante bisogno
d’amore”
“Nemmeno
io…vorrei convincermi che uomini e donne
non sono mossi dal solo desiderio sessuale…”il suo
fiato caldo mi metteva
l’acquolina
“Credo
di non essere l’unica ad avere bisogno
d’aiuto!”
“Buona
notte Risa!”
Alla
mattina il fato volle che aprissimo tutti e
quattro le porte delle camere contemporaneamente…e ci
trovammo in corridoio a
fissarci imbarazzati
“E
Shin che cavolo ci fa qui?” mi domandò Nobu
scosso
“Ha
dormito qui!” gli risposi sicura
“Cosa??
Non credi che avresti almeno dovuto
avvisarmi prima?”
“Non
ne vedo il motivo…”
“Ora
basta, tu adesso vieni con me!” e dicendo
questo mi afferrò un polso e mi trascinò nella
camera di mamma e papà
chiudendosi la porta alle spalle
“Ma
che cavolo fai? Abbiamo ospiti!”tentai in
qualche modo di evitare la probabile sfuriata
“Zitta!
Da quanto fai sesso con Shin?”
“Cosa???
Ma stai impazzendo? Io non ho fatto nulla
con Shin!” poi abbassai lo sguardo e gli risposi
amara“Piuttosto…tu ti sei
portato qui Nana, senza parlarmene…hai pensato per un
secondo a cosa potessi
pensare io? Te la sei portata a letto,vero?”
“Non
credo sia il momento di parlarne…”
“Dimmelo!”
“Si…”rispose
abbassando lo sguardo…non era in grado
di mentirmi…nemmeno per il mio bene
Avete
presente quando ci si sente letteralmente il
terreno crollare sotto i piedi? Per non parlare della morsa allo
stomaco che
stringe i muscoli facendo partire dei crampi allucinanti? Ecco, elevate
il
tutto alla massima potenza. Non c’era notizia
peggiore…sapevo che mio fratello
era ancora vergine…quindi Nana doveva essere davvero
importante! Adesso chi
cavolo si sarebbe preso cura di me? Era lui che si occupava di
me…da sempre…
Iniziai
a piangere mentre faticavo a far tornare il
respiro regolare
“E
da quando hai deciso che Nana è così
importante?”
urlai fino a farmi venire male alla gola
“Non
urlare ti sentiranno…”
“Non
mi interessa! Hai rovinato tutto! Tu che eri
l’unica persona perfetta nella mia vita…ti
detesto!”
Forse
anche lui aveva le lacrime agli occhi, ero
talmente agitata da avere i ricordi di quel giorno annebbiati. Mi si
avvicinò e
mi poggiò una mano tremante sulla spalla, mi scostai quasi
mi avesse toccato un
portatore di peste.
E
faceva male…le persone per quanto tu pianga,
spera, ti aggrappi a loro…non si comportano mai come
vorresti…
Adesso
ero davvero sola…
Corsi
fuori dalla stanza, sbattendo la porta…non mi
interessava né di Nana né di Shin
“Risa”
mi chiamò Shin mentre mi guardava preoccupato
“Lasciami
in pace! Non ho bisogno di essere
rimproverata da te!” gli ringhiai contro senza nessuna
ragione. Poi entrai in
camera mia e mi rinchiusi dentro.
Nonostante
il modo in cui avevo trattato Shin, lui
mi aspettò fuori dalla pensione e senza dire una parola ci
incamminammo verso
la scuola. Io volevo trovare l’amore, volevo semplicemente
perdermi follemente
tra le braccia di qualcuno…sospirai.
Ormai
le temperature si erano abbassate ed ero certa
che nel giro di pochi giorni sarebbe scesa la prima neve. Ripensai al
giorno
prima, quando Takumi mi aveva prestato la sua sciarpa…ce
l’avevo con me nello
zaino…avrei dovuto restituirgliela…
Io
ero perfettamente consapevole che stavo
sbagliando tutto…ma ormai la corrente era troppo forte,
ormai ne ero
succube…una potenza distruttiva per me invincibile.
“Shin…vai
pure in classe, io devo restituire una
cosa ad un compagno!”
Lui
mi guardò inespressivo, con quell’irresistibile
piercing che ciondolava in maniera ipnotica
Poi
io dissi quasi per giustificarmi:”Non ci posso
fare nulla, sono fatta così…non riesco a
controllare i miei sentimenti…”
“Non
spetta a me giudicarti…” mi rispose guardandomi
in modo freddo senza trasmettere nessuna emozione. Si accese una
sigaretta e
prese la direzione opposta alla mia.
Immagino
di averti deluso, vero Shin?
Mi
succede un sacco di volte. Io provo a cambiare…ma
è inutile, il mio carattere scorbutico è
ingestibile…ma se tu mi mettessi le
manette e mi rinchiudessi in una stanza vuota…abbandonata da
tutti…magari sarei
in grado di cambiare…e dimenticare tutti gli altri che mi
fanno soffrire…
Quando
entrai nell’aula di Takumi lui non
c’era…e un
ragazzo biondo platino, dall’aspetto quasi luccicante, mi
rispose che
probabilmente era al club di musica. Dopo averlo ringraziato ripercorsi
i
corridoi della mattina prima, non c’era però
quella musica sublime ad accompagnarmi.
Senza bussare afferrai la maniglia ed entrai.
Rimasi
allibita davanti allo spettacolo che mi si
parò davanti. Lanciai solo una specie di urlo mentre mi
tappavo la bocca con le
mani e imbarazzata mi giravo da un'altra parte.
Takumi
era lì con una ragazza e stavano facendo
chissà cosa…con la voce tremante dissi
balbettando:”Ti ti ho portato la
sci-sciarpa che mi hai prestato!”
Lui
si era già alzato e senza alcun imbarazzo
allacciandosi la cintura dei pantaloni mi disse:”Non ti
sembra di essere un po’
troppo inopportuna? Ti ritrovo nei momenti meno
appropriati…che scocciatura…”
“Mi
dispiace…ecco!” e dicendo così gli
schiacciai la
sciarpa al petto per poi fuggire
Non
avevo dubbi, detestavo Takumi! Riusciva a
mettermi in imbarazzo ogni volta che lo vedevo…si, era un
principe nero…un
odioso principe nero!!!
Ecco
un altro capitolo per il mio pubblico. Vorrei
ricordare che Risa non è pazza…ogni tanto scrivo
delle cose di cui mi vergogno
un po’…ma appena le scrivo non me ne rendo conto ^^
La storia ormai ha preso il balzo, i personaggi si
muovono nella mia mente e quello più fastidioso è
sicuramente Takumi, perché fa
un sacco di cose che mettono in imbarazzo Risa, ma forse è
il gusto del
proibito a renderlo così figo…oppure il fatto che
continua a sbagliare…mah
Cmq confermo che Nobu l’ha fatto sul serio con
Hachi
e Shin è sicuramente troppo pudico nei confronti di Risa,
non me l’aspettavo…se
qualcuno ha suggerimento sulla prosecuzione della storia scrivetemi
pure!
Mi rendo conto che spesso scrivo nello stile di
ciò
che leggo…stranezze…
Grazie a tutti coloro che danno un’occhiata ma
soprattutto a coloro che recensiscono
Chemical
Lady: Nobu si fa Hachi…ma Shin non si fa
Risa! E non perché lo vuole lei…ma
perché non lo vuole lui!!! Pazzesco ma vero!
Sul serio ti piace di più Takumi??? Che meraviglia! Uh uh
uh! Un bacione! Grazie!
Kiss kiss! (p.s. ma la tua ff la continui o no?)
Ely
91: Una nuova lettrice! Questo non può far altro
che rendermi felice e lusingarmi! Nemmeno a me piacciono le persone con
il
carattere di Risa, anzi…credo che mi starebbe antipatica
(che controsenso) però
lei va bene così ai fini della storia. Tutte fanno il tifo
per la Shin Risa…non
so nemmeno io all’incirca come
finirà…staremo a vedere, ma forse come dici tu
Takumi è in
vantaggio. Grazie mille per
tutto! Kiss kiss
Oresama:
Tesora ti saluto mentre sei ancora in
vacanza! Non mi dimentico di te! TVB
Binky,
Daygum un salutone anche a voi, spero continuate
a seguirmi
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Se tu mi abbandoni, anche io mi ridurrò in pezzi? ***
CAP
10: SE TU MI ABBANDONI, ANCHE IO MI RIDURRò IN
PEZZI?
Quella
mattina era stata scossa da un susseguirsi
d’emozioni. Troppo diverse l’una
dall’altra…e anche così
simili…tutte rispecchiavano
il mio incessante bisogno d’amore…
Non
appena suonò la campanella della pausa del
pranzo, Shin scattò fuori dalla classe, senza guardare per
un secondo verso di
me. Ci rimasi male, ma era anche plausibile dopo il modo in cui
l’avevo
trattato.
Da
Nobu non avevo nessuna intenzione
d’andare…oltretutto avrei rivisto anche
Takumi…no, era fuori questione!
Tanto
meglio, la scuola per quel giorno finiva lì.
Presi le mie cose e decisi di andare da mio padre.
Intanto
nella classe di Takumi…
“Ah
ah ah! Risa è davvero mitica! Ti sta mettendo a
dura prova, vero?”
“Ma
taci Ren!” gli urlò Takumi mentre gli strappava
di mano la rivista che aveva in mano
“Nooo!
Ridammela!”piagnucolò il moro
“Strano
che uno come te non c’abbia provato con
lei…ihihih cos’è? Una che riesce a
resistere al tuo fascino?” lo canzonò Naoki
seduto lì vicino mentre beveva un sorso di succo
“Per
quello è carina!” commentò Ren dopo
essere
riuscito a riprendersi il giornale
“Vi
dirò però che un pò mi interessa
…è così fuori
dal mondo…”
“Lascia
perdere…Nobu è particolarmente
geloso…”gli
ricordò Ren
“Ma
chi se ne frega di Nobu…quasi quasi…”
“Ren!!!!”
urlò Nobu entrando in classe seguito da
Yasu:”Suoneremo dal vivo! Sabato sera! Non credi sia
meraviglioso??? Nana è al
settimo cielo!”
Nel
tardo pomeriggio mio padre tornò a casa e io lo
seguii assieme a mia madre. Ovviamente si era molto arrabbiata quando
seppe che
avevo saltato le lezioni pomeridiane, ma mi scusai inventando dei
semplici
dolori mestruali, in realtà inesistenti.
Mi
dedicai alle faccende della pensione. Riordinare
le camere dei clienti, stendere i panni, stirare…le solite
cose…che però
adoravo, perché quelle non mi facevano male, anzi erano
quelle cose che
costituivano il mio perfetto castello incrollabile.
Drin
drin
“Pronto?”
“Risa!!!!
Come mai sei a casa?” urlò Shin
all’altro
capo
“Stavo
male…” mentii
“Adesso
stai meglio?”
“Si…meglio…grazie!”
“Ottimo…mi
hai fatto prendere un colpo…scusami per
oggi…ero furioso e non ne capisco il motivo!”
“Scusami
tu…questa mattina ho fatto una scenata…”
“Tuo
padre come sta?”
“Tutto
ok…allora ci vediamo domani a scuola?”
“Certo!
Ciao!”
Infondo
all’epoca non ero sola…ma ero talmente
abituata a commiserarmi che non riuscivo a riconoscere gli affetti che
mi
circondavano. Adesso le cose con Shin erano sistemate…ma
Nobu? Non volevo
vederlo…nemmeno parlarci…e tra poco sarebbe
arrivato a casa…
Stavo
apparecchiando la tavola in silenzio quando
lui entrò.
“Ciao…”
mi disse timido guardando da un’altra
parte”Shin mi ha detto che sei tornata a casa prima, cosa
avevi?”
“Avevo
un po’ di mal di pancia…nulla di grave!”
risposi senza alzare la testa mentre sistemavo i bicchieri
“Ok…meglio
così…”
La
nostra conversazione si concluse così. Non ci
parlammo più per tutta la durata della cena. Mentre la mamma
si apprestava a
servirci il caffè Nobu iniziò:”Sabato
terremo il primo concerto!”
Sbarrai
gli occhi verso di lui…stava proprio
diventando grande il mio fratellone…
“Complimenti
caro!” canticchiò mia madre mentre gli
accarezzava i capelli
“Beh
finalmente quella specie di banda inizia a
produrre!” commentò mio padre con la testa bassa
Nobu
sorrise…davvero
splendido…un’espressione così
sincera e luminosa da contagiare anche me. I nostri sguardi si
incontrarono e
io ricambiai il sorriso…non potevo, non essere felice nel
vederlo così
“Signori…proprio
per questo me ne vado a provare con
la band!” si alzò, poi quasi bloccandosi di
scatto, rosso in volto, mi
chiese:”Risa ti va di venire?”
“Certo!”
Corsi
veloce a cambiarmi, diedi una pettinata ai
capelli e li raccolsi in due codine. Entrai in camera sua proprio
mentre di
infilava una camicia scozzese.
“Ti
fai bello per Hachi?”chiesi indifferente mentre
mi sedevo sul letto
“No!
Mi faccio bello per te…sai, devo chiedere
ufficialmente scusa!”
“Ma
va!” e poi scoppia a ridere. Non l’avevo
perdonato…e vederlo comportarsi così mi dava
ancora più sui nervi.
Faceva
davvero troppo freddo…era l’unica pecca del
nostro adorabile paesino. Camminavo affianco di Nobu, che con la sua
chitarra,
tutto pimpante, canticchiava tra sé e sé quella
che probabilmente sarebbe stata
la prossima melodia che avrebbe composto
“Allora?
Le tue scuse?”
“Ah
già!” fece lui arrossendo. Poi si fermò
e si
voltò verso di me serio:”Ti chiedo scusa! Sono
stato uno sciocco, sapendo
quanto tieni a me, dovevo almeno avvisarti per
tempo…”
“Non
sei perdonato!” gli risposi mentre lo guardavo
con sguardo gelido “Non potrò mai perdonarti per
quello che hai fatto…la
conosci da così poco tempo… sei stato sciocco e
avventato…ma ormai quel che è
fatto è fatto”
Lui
rimase perplesso…
“Sei
la solita principessina…Risa, lo vuoi capire
che le persone non si comportano mai come tu vorresti? Hanno una loro
volontà…e
certe volte non gli importa se va contro la tua…”
“Così
peggiori la situazione!” gli dissi secca
mentre ricominciavo a camminare. Lo sapevo che le persone fanno quello
che
vogliono anche a costo di far soffrire gli altri. Tu caro Nobu
l’avevi appena
fatto…
“Forse
è meglio che io torni a casa…non mi va di
vedere Hachi…dovrei chiederle scusa!” pensai ad
alta voce
“No,
non verrà…non viene mai alle prove per paura di
disturbare…”
Nel
frattempo Nobu mi aveva raggiunto e adesso camminavano
nuovamente uno affianco all’altro.
“Com’è
fare l’amore con qualcuno?” chiesi senza
pensarci troppo
Nobu
arrossì dopo aver urlato una qualche parola che
non capii
“Avanti…non
fare il moralista con me…so come
funziona…mi riferivo alle emozioni che si
provano…io sono veramente un’aliena
per queste cose…”
“Beh
ecco…è un’esplosione
d’emozioni. Eccitazione e
adrenalina sono a mille, accompagnate da una vena di paura. La prima
volta è
una cosa oscura, nuova, che ti mette in soggezione ma dannatamente
attraente.
Senti l’altra persona che risponde ad ogni tuo
gesto…senti due respiri che
diventano uno…”
“Basta
così!” avevo le lacrime agli occhi…io
non
avrei mai potuto dare nulla di simile a mio fratello…e
questo mi faceva capire
quanto si stesse allontanando da me. Il solo pensiero mi mandava in
crisi…decisi che era meglio evitare di
pensarci…almeno per un
po’…finchè lui
continuava a starmi vicino…andava bene
“Mi
dai la mano?” domandai non tanto sicura…infondo
era la stessa mano che aveva accarezzato il corpo di
un’estranea
Lui
si fece avanti e intrecciò le sue dita con le
mie…per ora il profumo che mi accarezzava era sempre quello
del mio adorabile e
splendente fratello.
Arrivati
in sala prove, mentre Nobu si avviava verso
la stanza dove c’erano gli altri, decisi di fermarmi al
distributore a prendere
qualcosa di caldo.
Imprecai
quando mi resi conto che non avevo monetine
a sufficienza, sbuffai e mi apprestai a tornare da mio fratello quando
una mano
sbucò dalla mia schiena e infilò i soldi al posto
mio.
“Prego…scegli
quello che vuoi” mi disse sensuale
Takumi mentre mi si affiancava
“Gra-grazie…non
dovevi…”
“Beh…eri
come imbambolata davanti al
distributore…così mi è venuto da
pensare che non avessi soldi…avanti, che
vuoi?”
Rimasi
in silenzio, poi imbarazzata con un filo di
voce :”Una cioccolata calda!”
“Sei
proprio una bambina…ecco qua la tua
cioccolata!” mi disse ridendo mentre mi porgeva la bevanda
Titubante
posi le dita gelate sulla fonte di calore
“Io
invece mi prendo del caffè” borbottò
tra sé e
sé. Rimasi a fissarlo mentre sorseggiavo la bevanda. Era
davvero bello…un gran
bel principe nero.
“Ho
qualcosa in faccia?” mi chiese poi fissandomi
Sprofondando
dalla vergogna feci no con la testa.
Lui sorrise, mentre si sedeva su una sedia.
“Scusami
per oggi…ho l’abitudine di non
bussare…”
“In
effetti è una cosa fastidiosa…”
“Te
lo volevo chiedere già da un po’…ma
cosa ci
facevi in ospedale?”
“Ma
non credi di essere un pò impicciona?” mi
rispose leggermente stizzito
Mi
scusai mentre arrossivo e fissavo il pavimento
usurato
Poi
continuò:“Ma forse sei carina per
questo…”
Lo
guardai perplessa, incerta…non sapevo se mi stava
prendendo in giro…oppure diceva sul serio. Si
alzò, mi salutò con un cenno
della mano e poi mi sussurrò all’orecchio
“Adesso sei in debito nei miei
confronti…”
La
mia schiena fu percorsa da un brivido, socchiusi
gli occhi mentre sentivo il suo fiato sul collo. No, lui lo
detestavo…si stava
solo prendendo gioco di me…eppure la sua attenzione,
qualsiasi fosse il motivo,
ora rivolta a me. Camminando sicuro, andò verso gli altri
membri del suo
gruppo, compresa la bella Reira.
Il
mio cuore ribolliva d’invidia, ero ancora
infantile, non avevo idea di quanto micidiali potessero essere gli
uomini come
Takumi…eppure mi attirava come un vaso pieno di
caramelle…chissà se Pandora
provava la stessa attrazione verso quel misterioso vaso che le era
stato
affidato…probabilmente si…
Ero
talmente ossessionata dal cercare qualcuno che
mi accettasse con tutti i miei difetti, che non mi rendevo conto della
voce degli
altri…
Scusa
l’attesa ma non avevo più la linea adsl. Allora
facciamo il punto…Risa è sempre più
strana, sa che con Takumi rischia grosso,
ma sembra che questo non le importi. È ancora arrabbiata con
Nobu, mettiamolo
bene in chiaro, è profondamente ferita, non si aspettava un
comportamento simile
proprio dal suo fratellone, ma non riesce nemmeno a tenergli il
broncio…
Che dire, ringrazio tutti coloro che leggono questa
storia senza pretese, alcune lettrici penseranno che sto infangando il
buon
nome della Yazawa…ma permettete di sognare pure a me, no?
Siate clementi! Ora
chiudo e ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno!
Oresama:
Mamma mia, speriamo che i nostri lettori
siano clementi e comprensivi…cma, finalmente sei tornata
dalle vacanze e puoi
recensire…che bello! Mi mancavano i tuoi commenti
pazzerelli! Non potevo far
accadere qualcosa di grave al papà di Risa, la piccola
sarebbe impazzita…a
volte ho l’impressione che il suo stato mentale sia appeso ad
un filo sottile
sottile ^^ aaaaah ti immagini che buon profumo può avere la
sciarpa di Takumi???
Sbav…come faceva Risa a sapere che Takumi stava facendo le
porcellate?? Eheheh!
Cavoli perché non ci ho pensato prima??? Poteva dirgli che
era stata con Shin
per vedere l’effetto che aveva sul fratellone, credo sarebbe
stato disastroso
pure per lui…ma se possibile Nobu è ancora
più infantile di Risa su certe cose…Grazie
per tutto mia dolcissimo Kohai! Ci sentiamo presto! Ti voglio
tantissimo bene! Grazie!
Binky:
Ciao tesora! Che piacere sentirti! Apprezzo la
tua recensione all’una di notte! Grazie per tutto e spero di
non deluderti! Kiss
kiss
Chemical
Lady: Risa e Shin tutti love love? E chi lo
sa? Risa è la prima a non sapere bene quello che vuole, ma
pure Shin non
scherza…e cmq il suo “voto di
castità” verso la principessa chissà
quanto
durerà…bah…grazie per tutto carissima!
Kiss kiss
Miky
1991: Che meraviglia una nuova lettrice! Benvenuta!
Allora faccio il possibile per mantenere il carattere dei personaggi
conforme a
come la Yazawa li ha delineati…ma spesso credo di non
esserne in grado.
Nonostante il caratteraccio adoro Risa, proprio perché
è piena di difetti e non
è la classica protagonista solidale, comprensiva, altruista
che mi piace,
alcune volte mi rispecchio in lei…Ovviamente la prima cosa
che porta Risa ad
agire in moto egoistico, impulsivo e arrogante è, come dici
tu, il morboso
attaccamento verso Nobu. Dal canto suo il ragazzo dovrà pur
vivere…ed è giusto
che faccia le sue esperienze…Per quanto riguarda il giovane
Shinichi, essendo
sempre circondato da donne che vogliono solo il suo corpo, la figura di
Risa
ancora così pura lo attira particolarmente…ma
c’è anche la figura di Reira
attorno al giovane…chissà come andrà a
finire. Takumi lo voglio fare cattivo
cattivo…è un personaggio che saprà
sconvolgere il regno incantato un cui Risa
vive da quando è nata…però al mondo
esiste anche gente simile. Poi sono del
parere che è necessario fare degli sbagli se si vuole
crescere. Grazie di
tutto! Un kiss! Spero di non deluderti!
Ely
91: Pure i miei sentimenti cambiano con quelli
di Risa, insomma cerco di immedesimarmi in lei…se qualcuno
tentasse di portarmi
via ciò che ho di più caro al mondo che farei? E
se fossi attratta da una
persona che sono sicura mia farà soffrire ma al momento
sembra l’unica a
guardare verso di me? Si si mi piace scrivere in prima
persona…mi sfogo pure! Beh
si, ammetto che davanti a Takumi mi
sciolgo…ihihih…però anche Shin non mi
è
indifferente e poi il cattivone in questa ff è senza dubbio
Takumi! Stravolge i
piccoli ideali di Risa continuamente…il suo castello sta per
essere attaccato
da un tifone nero! Ah ah ah! Adesso crederai che io sia pazza! Grazie
di tutto!
Kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Amare qualcuno non è mai una cosa inutile,vero? ***
CAP
11: AMARE QUALCUNO NON è MAI UNA COSA
INUTILE,VERO?
Mio
fratello era al settimo cielo, ultimamente non
faceva che sorridere…e non so se la cosa fosse imputabile al
primo concerto dei
Black Stones o al repentino sviluppo del suo rapporto con Hachi.
Camminavamo
assieme per le strade fredde, Nobu mi
parlava di tempi musicali e di quanto Ren negli ultimi tempi fosse
diventato
eccezionale. Sorridevo per forza, ma dentro mi
sentivo morire…il concerto sarebbe stato il
giorno dopo…tra un solo giorno, il più grande
sogno di mio fratello, si sarebbe
realizzato…che dire? Una brava sorella avrebbe
detto:” Sono felice per te! La
tua felicità è la mia!”
Ma
non Risa! Se me ne fosse stata data la
possibilità avrei rinchiuso mio fratello in gabbia. In modo
che nessuno oltre a
me potesse vederlo…me ne rendevo conto…ero
pazza…
E
la cosa che mi spaventava ancora di più era che
facevo pensieri simili anche nei confronti di Shin. Mi capitava spesso
di
vederlo con Reira e appena accennavo a lei, lui indifferente cambiava
discorso…
Ero
davvero ingorda…ero circondata da ragazzi
bellissimi…e avrei desiderato che tutti fossero pazzi di
me…ma credo proprio di
aver ottenuto l’effetto contrario.
Durante
la pausa pranzo per me e Shin era diventato
impossibile mangiare in terrazza, faceva davvero un freddo
terribile…e a
momenti sarebbe caduta la prima neve…ero
ansiosa…aspettavo solo di poter
esprimere il mio desiderio.
Mentre
con la testa appoggiata al vetro osservavo
fuori, chiesi distratta a Shin:” Domani vieni con me al
concerto?”
“Credevo
ci andassi con Takumi!” rispose impassibile
“Tu
sei impazzito!” urlai mentre sentivo il viso
avvampare
“Risa…non
fare la pudica proprio con me…io ti
osservo sempre…e ti ritrovo spesso e volentieri a guardarlo
da lontano…ti piace
così tanto? Dicono che sia un gran
donnaiolo…”
“Senti
chi parla! Il demone travestito da angelo! Ti
faccio notare, che tu spesso ti vedi con la dolce Reira!”
“
è un’altra cosa!”
“Non
credo…e poi sei tu che ti sei tirato
indietro…non io!” lo avevo detto con un velo di
malizia…forse ero stata anche
un po’ presuntuosa…
“Certo…sono
un diavolo…come hai detto tu…non potrei
mai aspirare a fare mio il cuore di un angelo
puro…” rispose dispiaciuto
abbassando al testa
Arrossii,
per me Shin era un macchiavelico ragazzo
impossibile da comprendere, eppure le sue parole facevano centro ogni
volta nel
mio solitario cuore
“Chi
ti dice che io sia un angelo? E se anche fossi
tale…credi davvero che sia così pura e candida?
Le mie vere intenzioni sono
putride e marce…te lo assicuro…”
“Risa..ho
voglia di fumare…accompagnami in
terrazza!” mi disse concludendo il discorso
Spiazzata
mi lamentai che faceva troppo freddo
quella mattina, ma lui non volle sentire scuse. Si levò la
giacca della divisa
me la lanciò addosso e si incamminò.
Ero
pazza di lui; del suo fascino, del suo mistero…e
così attira dal suo saper rendere felice una donna che non
ero mai in grado di
dirgli di no. Lo seguii mentre mi infilavo la giacca troppo grande,
sorridendo
inizia a rimboccarmi le maniche e salii le scale.
Prima
della porta della terrazza trovammo Takumi
seduto sulle scale con la ragazza di qualche giorno fa affianco. Lei
aveva le
lacrime agli occhi…mentre lui aveva uno sguardo strano.
Sembrava sorpreso…forse
addirittura allibito. Ci guardammo per un secondo negli
occhi…mi persi in
quegli occhi profondi e severi…spostai lo sguardo, dopo
poco, imbarazzata. Nel
frattempo l’altra ragazza si era alzata in piedi e gli aveva
urlato in faccia
“Sei
un mostro insensibile!” e corse via
Io
e Shin incerti su cosa fare rimanemmo in piedi
davanti a lui. Takumi non fece troppo caso a noi, si passò
una mano tra i
capelli e cercò nei pantaloni le sigarette. Ne prese una e
se la pose tra le
labbra carnose, poi si alzò e avvicinandosi a Shin
fece:”Hai da accendere,
vero?”
Inspirò
con ingordigia, mi sorrise ed uscì in
terrazza
“Vuoi
seguirlo, vero?” mi anticipò Shin guardandomi con
un velo di disprezzo
Non
risposi…tanto ormai era così scontato. Scosse il
capo in segno di disapprovazione mentre con le mani in tasca se ne
andava… gli
corsi dietro, gli afferrai il maglione e mentre appoggiavo la fronte
sulla sua
schiena gli dissi:” Non so che fare, non so se le cose che
penso siano giuste
o sbagliate…non
ho alcuna esperienza…ma
voglio provare. Devo rendermi indipendente…lasciar andare
mio fratello ed
evitare di rendere schiavo te al suo posto…” poi
con fare dispiaciuto”Lo sai
che è impossibile farti mio…tu sei già
di troppe donne…però vorrei che
continuassi a fissarmi da lontano, anche quando non me ne
accorgo…io farò
altrettanto…”
“Stai
giocando con il fuoco, sei sicura che ti
scotterai…eppure vuoi farlo lo stesso?”
“Sai
che è sbagliato il lavoro che fai…eppure lo fai
lo stesso?”
“Perché?”
sussurrammo assieme
“Non
so…” rispondemmo sempre in sincronia
“Noi
che siamo così sbagliati…riusciamo a
comprenderci più di chiunque altro…”
gli dissi
“Andiamo
assieme al concerto domani, ok?”
Non
risposi, lo abbracciai solo più forte. Poi
veloce mi staccai da lui e corsi da Takumi
Uscì
in terrazza e venni travolta dall’aria gelida
di quel giorno. Lui era appoggiato alla ringhiera e fumava
apparentemente
tranquillo la sua sigaretta. Come al solito non mi degnò di
uno sguardo, ma per
questo non mi rassegnai, né mi intimorii. Avvolgendomi nel
cappotto mi
avvicinai silenziosa a lui.
“Fa
freddo, vero?” pessimo esordio…pensai tra me
Lui
mi guardò, forse pure infastidito dalla mia
presenza e mi rispose:” Non ti dona per nulla questa giacca
da uomo!”
“Già…però
è calda…” dissi imbarazzata
Lui
sorrise…poi…”Ti sembro davvero un
mostro?”
Rimasi
a fissarlo, la bocca secca non mi permetteva
di proferire parola. Le mani sudavano nonostante il freddo. Mi
avvicinai di più
a lui, in modo tale da far si che le nostre spalle si toccassero. Presi
fiato
“Non ti conosco abbastanza…non ti ho visto nei
tuoi momenti più felici, spesso
mi intimorisci…anzi direi quasi che ho una leggera paura di
te…ma non mi sembri
un mostro” sorrisi
“Tu
riesci a rendere tutto più leggero”
“Perché
quella ragazza piangeva?”
“Perché
non sono la persona che mi credeva…a me
importa solo di una cosa…rendere felice la
principessa…”
Non
avevo dubbi su chi potesse essere la fanciulla
in questione. Un essere perfetto, splendido e irraggiungibile. La Risa
del
tempo non poteva sopportare oltre.
“Beh,
sarà meglio che vada…” ero imbarazzata,
perché
proprio a me veniva a dire certe cose?
Eppure
l’adorazione che lui nutriva nei confronti di
Reira non era poi diversa da quella che io provavo nei confronti di mio
fratello. Solo che quest’ultimo pian piano lasciava la mia
mano…mentre il loro
rapporto sembrava saldo ed indissolubile…
Veloce
lui mi prese il polso e mi parlò pacato,
forse anche dispiaciuto: “Non aspettarti troppo da uno come
me…non cercare lo
splendore sotto la dura scorza…”
Mi
liberò dalla sua dolce morsa. Mi persi per
l’ennesima volta in quegli occhi profondi…seppi
solo dirgli:” I simili cercano
altri simili…” girai i tacchi e me ne andai.
Ero
certa, quello era l’ennesimo sbaglio…eppure
volevo sbagliare…qualunque cosa pur di togliermi dalla testa
lui…
Ero
sempre rimasta impressionata quando Nobu da
piccolo mi disse che se ti ferivi, per dimenticarti di quel dolore
dovevi
procurartene uno più grande…
E
io adesso stavo soffrendo, per il mio incantevole
fratello…l’unica cosa che potevo fare per
dimenticarlo, lasciarlo libero…era
procurarmi un dolore ancora più grande…
Al
pomeriggio andai al club. Si, mi piaceva ballare,
ma di certo non aspiravo a diventare una ballerina professionista. Era
un’attività come
un’altra…però da un po’ di
tempo cercavo di dare il meglio di
me anche al club, e tutto questo solo perché una volta era
capitato che Nobu
venisse a vedermi…ero solo sciocca… ma volevo
essere sempre impeccabile ai suoi
occhi.
Quella
sera il gruppo decise di non provare e toccò
a me cercare di calmare l’adrenalina e l’ansia di
Nobu per il giorno dopo. Non
facemmo niente di speciale, rimanemmo tutta la sera davanti alla
televisione a
vedere vecchie telenovele e a ridercela sul presunto impegno degli
attori
coinvolti.
Dormì
con lui, non perché glielo chiesi io ma perché
me lo domandò lui. Quel sorriso idiota non abbandonava il
suo volto ancora
infantile. Ero affascinata da tanta ingenuità, sembrava un
bambino che
aspettava l’arrivo di Babbo Natale.
“E
così domani ti vedrò sul palco, mentre strimpelli
con la chitarra…”
“Ah
ah ah già mi immagino le centinaia di ragazze
che grideranno il mio nome!”
“Non
essere ridicolo! Prima di urlare il tuo nome
urleranno quello di Nana, Ren, Yasu…forse alla fine il
tuo…ma sarà troppo
tardi, saranno rimaste senza voce…”
“Ma
che incoraggianti le tue parole…tu dovresti
essere la mia prima fan!” mi fece imbronciato mentre mi dava
la schiena
“Io
sono la tua prima fan…a nessun’altra ragazza il
cuore batte più forte del mio quando ti sento
suonare…” dissi con un tono che
rasentava la malinconia
“Lo
so…nella folla magari sentirò il rumore del tuo
cuore…allora sarà come il ticchettio della
pioggia quando stai per addormentarti…una
dolce compagnia…”
“Smettila
di dire stranezze!”
“Ma
se la prima a dire assurdità sei tu! Comunque
domani il piccolo Nobu prenderà il volo, come un
passerotto!”
“Nobu,
ti ricordi il canarino che il papà ci regalò
quando eravamo piccoli?”
“Certo!
Tu lo avevi chiamato Ken! Come il cantante
Nakagawa…ridicolo!”
“Alla
fine tu hai voluto liberarlo, hai detto che
non era giusto sacrificarlo per il nostro piacere…ma se
fosse stato per me non
gli avrei mai dato la libertà, avrei sacrificato i suoi
sogni per il mio
diletto…se fosse stato necessario gli avrei anche spezzato
le ali…eppure gli
volevo molto bene…”
“Il
tuo modo di voler bene è complicato, rasenta
quasi l’ossessione…per chi non ti conosce bene
può sembrare pazzia ma io lo so
che è semplicemente troppo puro e sincero…ma ora
basta parlare come dei libri o
degli psicologi…spero di riuscire a suonare al
concerto…il pogo…le ragazze! Che
emozione!”
“Ricordati
di mettere dentro al sogno anche
Hachi…infondo è lei la tua ragazza,no?”
“E
da quando prendi le sue difese?”
“Da
quando ho un fratello scemo!”
Ecco
qua. Mi piacciono particolarmente i monologhi
di Risa in questo cap. Per non parlare della scena in terrazza con
Takumi. Se
avete letto il volumetto dedicato alla storia di Takumi potete intuire
il
motivo dell’arrabbiatura della ragazza.
Per chi avesse letto “Non sono un
angelo” o “Cortili
del cuore” ho messo un piccolo riferimento a
loro…un certo Ken dei Mambooooo…ih
ih ih.
Che dire? Ormai la storia sta entrando nel vivo, un
piccolo cambiamento in Risa già lo si nota. Ha capito che
deve lasciare “libero”
Nobu.
La vedo dura la storia sua con Takumi…per non
parlare dello stranissimo rapporto tra lei e Shin, pure a me risulta
del tutto
ignoto…staremo a vedere
Ely
91: Pure io mi ritrovo in Risa spessissime volte…il
fatto di soffrire perché gli altri non tengono conto dei
miei sentimenti è una
cosa davvero che ho in comune per lei. Mi rendo conto che il mondo non
gira
attorno a me, ma se voglio bene ad una persona, ci terrei a non farla
soffrire,
allora che vuol dire? Che non mi vuoi bene? Vabbè lasciamo
perdere questi
deliri. Non davvero romantico quando Takumi le sbuca da dietro per
metterle la
monetina? Se se semplice ma incisivo. Risa a causa di Takumi
soffrirà
parecchio, lui le travolgerà la vita…le
prenderà ciò che ha di più
caro…beh ti
assicuro cmq che la farà maturare. Come si
dice…una cosa proibita attira
sempre. Grazie per il calore con cui mi segui…Kiss kiss
Dea
Nemesis: Le tue parole mi riempiono di gioia…la
mia paura è proprio quella di uscire dal personaggio e
stravolgere dei
personaggi così completi, come la Yazawa li ha creati. Risa
non ha perdonato
suo fratello e credo mai lo
perdonerà…chissà cosa si aspettasse da
lui, che
rimanesse vergine a vita? Però il bene che gli vuole la
porta a passarci sopra,
anche se una punta di rancore la riserverà sempre.
Stuzzicante il triangolo
Risa Takumi Shin, che potrebbe magari, in futuro diventare in quadrato
con
Reira… Takumi è complicato, come dice anche nel
cap, a lui interessa fare felice
la principessa…eppure per lui la principessa è
qualcosa di irraggiungibile, che
non va contaminato…quasi sacro…eppure anche lui
avrà bisogno dell’amore di una
donna, no? Shin non lo so nemmeno io cosa pensi, ma lui è
sempre così, staremo
a vedere… Le rece lunghe mi piacciono! Grazie di tutto!
Continua a seguirmi!!!
Oresama:
Finalmente è tornato internet! Molto bene…davvero
eccellente! L’esame alla fine come è andato? Si si
Risa è un po’ pazza, ma come
dici tu fa tenerezza e quindi è carina…la si
perdona. Takumi….Takumi…a parte
essere un gran figo, lui deve andare contro allo stereotipo del
protagonista. Lui
non ti dirà mai dolci parole d’amore
all’orecchio…e sicuramente non passerà
la
sera a guardarti negli occhi…lo sappiamo
com’è…eppure è
così reale che è
proprio per questo che lo preferisco…ma non è
cattivo…è solo narcisista,
egoista, forse anche un po’ possessivo. Ti ho fatto cambiare
idea su Takumi??? Uh
uh uh ne sono felice. In effetti Nobu è troppo immaturo,
insomma alla notizia
dell’attesa di Hachi lui non ha fatto proprio un bel nulla a
parte rassegnarsi
di fronte alla realtà…ma anche lui è
un personaggio che deve crescere…e
maturerà con Asami. Grazie per tutto tesora mia..sei tanto
importante…ci
sentiamo! TVTTTTTTTTB
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Il primo fiocco di neve...esprimi un desiderio! ***
CAP
12: IL PRIMO FIOCCO DI NEVE…ESPRIMI UN
DESIDERIO!
La
sera del concerto Nobu non si fece mai vedere a
casa. Aveva portato via i suoi vestiti il pomeriggio e aveva detto che
si
sarebbe fatto una doccia a casa di Ren. Mi aveva esclusa
completamente…ma non
ci volevo pensare…non ci dovevo pensare…dovevo
lasciare che lui spalancasse le
sue candide ali.
Quella
sera ci misi almeno un paio d’ore a
prepararmi, volevo essere bellissima e impeccabile… lo
volevo per Nobu, per
Shin, per Takumi…ma soprattutto per Hachi,
Reira…non volevo che gli sguardi
degli altri fossero puntati su di loro e non su di me.
Quando
mio padre mi vide rimase senza fiato…credo
che abbia fatto il tipico pensiero di tutti i genitori “ La
sua bambina stava
diventando grande…e lui non ci poteva fare più
nulla”
Ero
così emozionata che le mani mi tremavano e feci
fatica ad agganciarmi la collana. Presi il cappotto, la sciarpa e mi
precipitai
fuori. Chiusi leggermente gli occhi a causa del freddo che pizzicava
sulla
pelle. Le emozioni che facevano sussultare il mio cuore ad intervalli
del tutto
irregolari erano varie: tensione, emozione,
trepidazione…anche paura.
Arrivai
al punto in cui mi ero data appuntamento con
Shin. Lui era già là, con la schiena appoggiata
al muro, le mani dentro le
tasche della giacca e i suoi occhi di vetro rivolti verso le stelle.
Che
stavi facendo? Aspettavi di vedere la stella
cadente per esprimere un desiderio? E posso sapere che tipo di
desiderio le
avresti chiesto di esaudire?
Il
suo sguardo era così triste, guardava il cielo
con una tale intensità che non lo chiamai, ma rimasi a
fissare quella perfetta
statua che speranzosa guardava il blu immenso. Quei piercing argentei
brillavano alla luce della luna e risaltavano sulle labbra rosee. Era
talmente
bello che mi ritrovai a
pensare che
probabilmente non era nemmeno umano. Poi lui, quasi avesse avvertito
l’intensità del mio sguardo, si voltò
con il suo solito sorriso.
“Credevo
che non saresti più arrivata, stavo
gelando…volevi farmi morire
d’assideramento?”
“Sei
sempre il solito esagerato…su avanti, dammi la
mano o rischi di perderti in mezzo alla folla!”
“Ah
ah ah! Risa! Se vuoi darmi la mano, chiedimelo e
basta! Non c’è nessuno per strada!” e
così veloce e delicato mi costrinse a
togliere la mia mano dalla tasca del giubbotto e a infilarla nella
sua…era
caldo, adesso, solo adesso, ricominciavo a stare bene.
Camminavamo
stretti per il troppo freddo, mentre io
tentavo di convincermi di quanto fosse grandiosa questa
opportunità per mio
fratello. Shin si limitava ad acconsentire con il capo, ho sempre avuto
l’impressione che a lui non piacesse troppo Nobu.
“Ma
senti Shin, lasciando perdere le mie
paranoie…dimmi una volta per tutte cose
c’è tra te e Reira”
“Non
c’è nulla…siamo amici, con lei mi trovo
bene…”
“Tutto
qui?”
“Non
ho intenzione di unirmi a nessun’ altra donna
finchè continuo a fare il mio lavoro. Voi siete egoiste e
non riuscireste mai a
comprendermi”
“Mi
sembra plausibile…”
“Vedi
Risa è proprio questo ciò di cui
parlo…”
“Ma
perché lo fai? Per i soldi? Per la mancanza
d’affetto?”
“Credi
che mi sia ridotto a tanto solo perché mia
mamma si è suicidata, mio padre non mi degna di uno sguardo
e mio fratello non
mi considera?”
“Beh
potrebbe essere…” risposi imbarazzata,
maledicendo la mia superficialità
“No!
Non è a causa loro…non gli darei mai questa
soddisfazione…”rispose
triste tentando di convincere più se stesso che me, in
risposta gli strinsi più
forte la mano
“Sono
un imbecille, una sciocca superficiale…non ne
combino una giusta…ma Shin ti giuro che farei qualsiasi cosa
per farti capire
che la tua vita vale…mi sembra che tu non abbia stima di
te”
“Sarebbe
meglio se non fossi mai nato…mi urlò una
sera mia madre tra le lacrime quando avevo sette anni…poi un
giorno tra le sue
cose trovai la foto di un uomo che mi assomigliava in maniera
disgustosa…capì
tutto…e compresi anche i comportamenti di mio fratello e mio
padre. Chi può
amare il figlio dell’uomo con cui mia madre li aveva
traditi?”
Avevamo
smesso di camminare, lui aveva lo sguardo
freddo…succedeva sempre quando parlava di queste cose.
“No!
No! Shin!” gli urlai abbracciandolo e
scoppiando a piangere “Tu sei la mia ancora di
salvezza…chi mi avrebbe sorretta
ora? Ora che sto perdendo tutto quello a cui ero ossessivamente
attaccata? Non
dire mai più che non saresti dovuto
nascere…”
Lui
come un bimbo affondò la testa tra i miei
capelli, ma non pianse, non era cosa per lui…
Eravamo
soli e avevamo sbagliato parecchie cose
nella nostra vita, ma proprio per questo ci attaccavamo bisognosi
l’uno
all’altro.
“Grazie”
mi sussurrò all’orecchio mentre il suo
piercing sfiorava il mio lobo “…mia
capricciosa principessa”
Sorrisi,
lui contraccambiò. Qualsiasi cosa Reira
rappresentasse per lui, mi sembrava che il cuore di Shin potesse essere
un buon
posto dove potermi trasferire ora che in quello di mio fratello per me
non
c’era più posto e il popolo aveva eletto una nuova
regina…
Tra
una chiacchiera e l’altra arrivammo al locale
che pulsava di musica e borbottii
Entrammo
tenendoci sempre stretti l’uno all’altro.
Alcuni volti erano famigliari mentre altri del tutto nuovi. Gente
vestita nei
modi più strani si faceva spazio a furia di spintoni e
gomitate. Parecchie
volte Shin mi fece scudo con il suo corpo…e io mi sentii
davvero una giovane
donzella protetta dal proprio cavaliere. Finalmente arrivammo sotto il
palco,
la gente spingeva e odori di tutti i tipi si
mescolavano al calore di tanti corpi eccitati assieme.
Personalmente
non ero più in me, la testa mi
sembrava vuota…e mi tenevo istericamente aggrappata alla
ringhiera che
proteggeva il palco impaziente di vederli uscire.
Shin
era affianco a me e allegro sorrideva alla
gente che lo salutava. Era splendido, lui piaceva a tutti…io
quasi mai attiravo
le persone…
Le
luci si abbassarono, alcune figure si mossero
sopra il palco, mentre Ren Nobu e Yasu salirono su di esso per
sistemare gli
strumenti. Distinsi immediatamente i movimenti famigliare, goffi e
forse
vagamente sensuali di mio fratello. Inginocchiato collegava la chitarra
all’amplificatore mentre teneva la testa bassa, forse aveva
troppa paura di
vedere quale quantità di gente era riuscita a richiamare il
solo nome Black
Stones.
Quando
i tre ebbero finito di sistemare tutto, si
sollevarono e le luci si accesero, era belli, grintosi e coinvolgenti.
Ren
diede un colpo alle corde dello strumento e subito dopo
entrò Nana, avvolta in
un vestito scozzese.
Un
boato risuonò nel locale, mentre sentivo il mio
corpo che veniva schiacciato contro la ringhiera. Avevo Nobu proprio di
fronte
a me…mi chiesi dove fosse Hachi, forse lei aveva il
privilegio di stare dietro
le quinte?
Mio
fratello quando mi vide sorrise,
piansi…all’epoca era la sola cosa che sapevo
fare…
La
musica travolse totalmente il locale, mentre il
pogo esaltava i ragazzi sotto al palcoscenico. Sebbene Shin fosse
abbastanza
mingherlino riusciva a rispondere bene alle spinte che riceveva, gli
chiesi un
paio di volte se si fosse fatto male, ma lui mi rispose semplicemente
che si
stava divertendo.
Ricevetti
anche un paio di gomitate che mi fecero
mancare il fiato, quindi Shin per tutta risposta mi
abbracciò da dietro mentre
all’orecchio mi sussurrava:”Goditi pure il tuo
spettacolo…ci penso io a
proteggerti…”
Mi
fece arrossire…come sempre…
Nella
folla si sentivano urlare i nomi di
Nana, Ren, Yasu…Nobu…
Mi
ritrovai a pensare che le oche che ora urlavano
il nome di mio fratello, in realtà non sapevano un bel
niente di lui…io invece
che ci avevo convissuto assieme per diciassette anni lo conoscevo
meglio di tutti
lì dentro…
Io,
che lo avevo amato più di chiunque altro…avevo
iniziato ad odiarlo più di tutti…
Insomma…io
ero stata sempre con lui…
La
prima volta che aveva imparato ad andare in
bicicletta ero lì con lui, ero io che gli medicavo la ferita
mentre lui
piangeva come una femminuccia…
La
sua prima canzone l’aveva dedicata a me
Ero
io che lo aiutavo a nascondere un brutto voto a
mamma e papà
Ero
io che fregavo le caramelle dalla hall della
pensione per lui…
Dormivo
io con lui quando pioveva…perché eravamo due
scemi che avevamo paura del temporale…
E
ora? Di certo il ragazzo che si destreggiava con
la chitarra non era totalmente Nobu, lui in realtà era molto
altro, molto di
più, io sapevo chi era realmente.
E
lui mi guardava, continuava a gettare lo sguardo
sulla sua stupida sorella, che non era in grado di essere felice per
lui…
Dimmi
Nobu, quella sera mentre mi guardavi, hai
pensato anche tu che eravamo un pò strani? Eppure a me
andava bene anche
così…se solo mi fosse stata data la
possibilità di non separarmi mai da te, mi
sarebbe anche andato bene di essere marchiata come la criminale della
peggior
specie…
Insomma,
da quando siamo nati abbiamo vissuto sempre assieme…come
posso accettare di
perderti…se tu mi abbandoni, ne sono sicura, mi ridurrei in
mille pezzi, ed è
difficile trovare un ragazzo che si impegni a mettere insieme i pezzi
di un
puzzle per nulla interessante.
Ho
pensato che il sentimento che avvolge il mio cuore sia molto simile
all’amore,
ma questo non è normale e sono certa che ti farebbe
soffrire…quindi, mio
ingenuo fratello, farò semplicemente sparire tutto quello
che ti fa male.
Con
la scusa di dover andare ai servizi mi congedai da Shin e uscii fuori
dal
locale. Mi sembrava di non avere più ossigeno nei
polmoni…avevo gli occhi
lucidi, ma ero pure stanca di piangere. Mi ritrovai senza il capotto
avvolta
dal freddo pungente della sera, ma finalmente riprendevo a respirare e
il cuore
ricominciava a battere regolarmente.
Da
lontano vidi Takumi chiacchierare con alcuni ragazzi, senza pensarci
due volte,
avvolgendo il mio corpo con le braccia per farmi caldo
m’incamminai verso di
lui
“Hei…”
esordii stupidamente diventando rossa come un peperone
“Come
mai non sei dentro ad ascoltare il tuo fratellino?”
“Beh…”
balbettai mentre tentavo di inventare una scusa plausibile
“C’era troppa gente
e mi sentivo soffocare…poi il fumo delle sigarette mi dava
fastidio agli
occhi…”
I
suoi amici intanto si erano allontanati e ci avevano lasciati da soli.
“Sei
proprio una cattiva sorella!” mi disse in tono ironico
“Lo
so” bisbigliai con un filo di voce “ Sono una
pessima persona…la gente di
solito non se ne accorge, quindi rimane particolarmente scioccata
quando mi
mostro per quello che sono…”
“Io
stavo scherzando!” mi rispose sorridendo, mentre buttava la
sigaretta a terra e
la spegneva con il tacco della scarpa. Si tolse i capelli dal viso e mi
si parò
davanti.
Trattenni
il respiro mentre mi passavo la lingua tra le labbra e chiudevo i pugni
lungo i
fianchi
“Sbaglio
o hai il vizio di vestirti troppo poco?”
Mi
ero dimenticata completamente del gelo che mi congelava le ossa, ma con
lui di
fronte…potevo provare di tutto fuorchè freddo.
Era sensuale oltre ogni
immaginazione e guardavo le sua labbra muoversi armoniche mentre
scoprivano i
denti candidi
“Sono
sicuro che tra poco nevicherà…sarebbe meglio che
tu tornassi dentro…o ti
prenderai un malanno”
“No!”
risposi secca con la voce roca a causa della gola secca
dall’emozione “Potresti
scaldarmi tu…”
Non
so da dove mi era venuta fuori una frase del genere, quale subdola
parte della
mia personalità era questa? Disposta a farmi baciare per poi
essere
dimenticata? E il bacio di Shin, l’avevo già
scordato?
“Non
si scherza con il fuoco…non sono per nulla un bravo ragazzo,
non riesco a
resistere alle tentazioni…soprattutto se queste mi si parano
arroganti davanti
a me”
Mi
afferrò il mento mentre con un dito mi accarezzava il labbro
inferiore. Lo
sapevo che era sbagliato…eppure certi errori si fanno
comunque. Non potevo
resistere di fronte ad un così irresistibile divieto.
Il
perché lo stavo facendo, all’epoca mi era davvero
oscuro…eppure desideravo
baciarlo.
Aspettavo
trepidante che avvicinasse le sue labbra alle mie. Piano chiusi gli
occhi
mentre mi mettevo in punta dei piedi per raggiungere quella bocca
velenosa ma
anche così deliziosa.
Finalmente
le nostre bocche si toccarono, il mio corpo fu pervaso da un brivido
che mi
percorse la spina dorsale. Lui sorrise staccandosi appena da me, mi
guardò e
poi riprese a baciarmi.
Gli
posai prima una mano sul collo poi risalii verso i setosi capelli. Non
avrei
mai immaginato che potesse essere così dannatamente bello
baciarlo.
Per
lui io ero solo un gioco, lo sapevo…eppure nemmeno io ero
così innocente come
potevo sembrare…ero fragile quello sicuramente
si…e stupidamente pervasa da un
sentimento sicuramente proibito.
La
sua lingua si muoveva esperta e sensuale dentro la mia
bocca…era il secondo
ragazzo che baciavo…
Quando
ci staccammo rimanemmo a guardarci, mi chiesi cosa stesse pensando lui
in un
momento come quello, ma sono sicura che se glielo avessi chiesto non mi
avrebbe
risposto, come faceva per la maggior parte delle mie domande.
Poi
tra di noi cadde un piccolo e candido fiocco di neve che
andò a fermasi sulla
mia mano per poi sciogliersi
“Visto?
Te lo avevo detto che avrebbe nevicato…dovresti esprimere un
desiderio…” mi
fece mentre mi accarezzava i capelli
“Beh…avrei
un sacco di desideri, ma tutti troppo crudeli…forse
è meglio se me
lo tengo per quando sarà più
matura…”
“è
meglio se ti accompagno dentro al locale…altrimenti
prenderai un raffreddore…”
e così mi prese per mano e mi trascinò con
sé
Mi
sembrava che ancor meglio di Shin Takumi comprendesse il mio animo
oscuro,
infondo entrambi non eravamo due esempi da seguire…forse era
per questo che lo
rincorrevo.
Lui
sbagliava come me e di certo non avrebbe preteso nulla da
me…conosceva un lato
del mio carattere che molti preferivano non vedere…
Eppure
ancora oggi, quando mi addormento al fianco del mio
uomo…ripenso a quelle cose,
a quegli avvenimenti che mi hanno fatto crescere, non rimpiango nulla,
rifarei
tutto…qualsiasi cosa…perché mi hanno
portato ad essere quella che oggi sono. Ho
ricevuto ferite da molte persone e ho gettato via i ricordi
dolorosi…e ora ho
iniziato una nuova vita…
Ecco
qui! Ci tengo subito a sottolineare che le
ultime righe sono dette dalla Risa di oggi, cioè una Risa
“grande”, cioè dette
dalla Risa che troveremo alla fine della storia, qualche anno dopo, che
ha al
suo fianco un uomo, di cui non faccio il nome ma che si può
intuire. Per il
resto che dire, finalmente Takumi l’ha baciata, ma quella che
ha fatto il primo
passo è stata Risa, senza dubbio.
Mi ispirava tremendamente Shin immerso ad osservare
il cielo, e credo che Nobu sia tremendamente sexi quando suona.
Ah per la cronaca Risa NON è innamorata di
Nobu,
quello che prova è semplicemente un sentimento troppo
intenso, quasi
ingestibile, assomiglia all’amore, ma è
semplicemente un bene incondizionato
per l’unica persona che lei ha avuto al suo fianco fino ad
ora.
Mi farebbe piacere che voi mi segnalaste errori,
cose che non vi sono piaciute, magari dei consigli su come sviluppare
la vicenda…e
mi piacerebbe che i lettori che danno un’occhiata a questa
storiella…commentassero…lo
so chiedo troppo…
Comunque grazie a tutti dal profondo del cuore
Dea
Nemesis: Quanti complimenti…arrossisco
tremendamente ^///^ Già già…potrebbe
diventare un quadrato e sarà possibile
notarlo già nel prossimo capitolo… oh, senza
dubbio Risa prova un rancore
profondo nei confronti del fratello, con il tempo si attutisce, ma
credo che
lei darà sempre la colpa a lui se il loro rapporto si
è incrinato. Nobu può
averla viziata, ma Risa si è attaccata così forte
a lui perché fino ad ora ha
avuto solo lui. Interessante sarà studiare anche il
sentimento di Nobu nei
confronti di Risa, anche lui è molto attaccato alla
sorella…grazie di tutto
tesora! Kiss kiss
Miky
1991: Certo certo, senza dubbio meglio tardi
che mai! Immagino che questo capitolo tu lo abbia trovato
più interessante di
tutti, infondo le vicende si sviluppano in modo abbastanza veloce.
Esatto Risa
comprende che deve lasciare volar via Nobu, ma questo non le placa il
dolore
che prova, la sua è rassegnazione e disperazione assieme, lo
sai che è la cosa
giusta…eppure tu non sei contenta…che tristezza
se ci pensi. Già già per il
rapporto Risa Takumi non mi esprimo, staremo semplicemente ad
osservarli in
silenzio. A me in
questo cap mi piace da
matti quando Shin infila le mani di Risa dentro le sue
tasche…aaah, hai
presente il calore di un'altra persona? Davvero molto tenero. Dici che
alcuni
miei dialoghi spiazzano? Allora quelli di questo cap cosa fanno??? Sono
davvero
strani e contorti. Grazie per il tuo sostegno! Kiss kiss
Ely
91: Internet sa essere tremendamente odioso, insopportabile
^^ sei giù di morale? Mi spiace un sacco…speriamo
che questo cap riesca a
risollevarti. Anche su questo cap si nota, oltre alla disperazione una
leggera
maturazione…Shin geloso? Sicuramente si, speriamo che il suo
sentimento sia
amore e non solo semplice affetto nei confronti di Risa…bah.
Posso solo dire
che adoro Takumi. Un personaggio, realistico, duro,
scoraggiante…insomma
sappiamo che è più facile trovare un tipo come
Takumi che come Nobu. Grazie di
tutto! Kiss kiss
Oresama:
Oh Takumi! *.*
ma che ficco mi ci ficco! Senza dubbio! Spero di non aver deluso le tue
aspettative (non credo dato che Takumi si dà da fare). Certo
che mi ricordo quando
abbiamo letto la prima recensione su Nana…bei
tempi…tempi antichi ^^. Oh cara
Oresama, hai compreso appieno i miei sentimenti quando realizzo questa
ff…grazie
di cuore! GRAZIE DAVVERO, SENZA DI VOI PERDEREI TUTTA
L’ISPIRAZIONE! SIETE MITICHE!
Ti voglio un mondo di bene! Kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Lei deve odiarmi...altrimenti non sarà mai felice... ***
CAP
13: LEI DEVE ODIARMI…ALTRIMENTI NON SARà MAI
FELICE…
Entrai nel
locale con Takumi che teneva ancora la mia mano tremante, non me
l’aspettavo a
dire la verità da uno come lui. Non sapevo se essere felice
o triste, forse il
mio animo era in grado di fare entrambe le cose.
Venivo
trascinata da lui tra la folla, mi ero
abbandonata a Takumi, a dire la verità non mi importava
molto di dove stessimo
andando, bastava non farmi pensare.
“Ah
eccoti qui!” esordì Takumi mentre con il braccio
mi spingeva al suo fianco
Mi
ritrovai davanti a Shin e Reira che stavano
tranquillamente sorseggiando la loro birra.
Arrossii
all’istante mentre abbassavo la testa e
pregavo di non avere il rossetto sbavato. Ma perché trovavo
sempre quei due
assieme? Eppure, che diavolo pretendevo?
Mi
accorsi dello sguardo severo che Shin mi rivolse
appena, bastò a togliermi il respiro e a farmi abbassare la
testa. Io proprio
non capivo che tipo di rapporto mi legava a lui…e non credo
che nemmeno lui
fosse in grado di comprenderlo all’epoca
“Ha
iniziato a nevicare!” commentò Takumi
“Davvero?
Allora dobbiamo tutti esprimere un
desiderio!” urlò felice Reira mentre congiungeva
le mani. Takumi sconsolato
scosse la testa..
Le
gli sorrise, un sorriso dolce, tenero,
complice…lui lasciò la mia mano e fece per
accompagnarla fuori. Beh erano amici
d’infanzia…era normale che lui preferisse lei a
me, che lasciasse la mia mano
per la sua…
“Tutto
bene?” mi chiese Shin mentre si appoggiava al
bancone
“Certo…allora,
è stato bravo il mio fratellone,
vero?” dissi nel tentativo di cambiare discorso
“Molto,
mi sono proprio piaciuti…vi siete baciati,
vero?”
“Come
fai a capirlo!” urlai mentre tentavo di
nascondere le guance che arrossivano
“Sarà
per via del mio mestiere…sono contento che tu
ti sia tuffata a capofitto nella fossa dei leoni…”
“Ne
abbiamo già parlato, lasciami fare, ok?”
Non
so perché Shin mi sorrise, un sorriso pieno di
compassione…
“Risaaaaaaaa”
mio fratello mi comparve da dietro
mentre mi metteva un braccio sulle spalle “Che te ne pare?
Non siamo stati
grandiosi? Sentivi il pubblico come urlava i nostri nomi?”
Lo
guardai…gli sorrisi, tentando di sembrare più
spontanea possibile. Era bello, meraviglioso….i suoi occhi
erano accesi di una
luce speciale che prima d’ora non gli avevo mai visto. Nobu
stavi davvero
diventando un estraneo per me...
Mi
complimentai con lui e bevemmo qualcosa assieme
agli altri membri del gruppo. Seduta su un angolo ripensavo a tutto e a
niente.
Con gli occhi fissi verso la mia birra torturavo una ciocca dei miei
capelli.
Avrei
dovuto dire a Nobu che avevo appena baciato
Takumi? Che mi ero persa in un bacio che sapeva di sicuro di veleno?
“Risa...”
miagolò mio fratello mentre mi si
avvicinava…era ubriaco “Ho un favore da chiederti!
“Sarebbe?”
“Ecco
dovresti raccontare a mamma e papà la balla
che dormo da Ren, anche se in verità passerò la
notte da Hachi”
Stupido
Stupido
Egoista
Superficiale
Il
mio cuore aveva iniziato a battere troppo forte, il
petto mi faceva male…ma dov’era finito quel
fratello che mi spingeva mentre ero
sull’altalena canticchiando sciocche canzoni popolari?
Non
riuscii più a trattenere le lacrime…caddero
calde sulle mani e sul vestito. Perché Nobu non teneva mai
conto dei miei
sentimenti? Eppure lo sapeva quello che provavo.
Mi
sentii gli occhi degli altri puntati
addosso…avevo lo sguardo basso…umiliata.
“Per
me puoi fare quello che vuoi…non sarò io a
spifferare tutto a mamma e papà…”
Mi
alzai rovesciando il bicchiere di birra e corsi
verso l’uscita del locale. Mi misi il cappotto ed inizia a
correre il più in
fretta possibile. Volevo solo andare a casa mia…e piangere,
piangere fino a
sentirmi la testa scoppiare…non mi importava se il giorno
dopo mi sarei
svegliata con gli occhi gonfi e arrossati.
Volevo
strapparmi il cuore e gettarlo via. Provavo
sentimenti troppo forti che la maggior parte delle volte mi facevano
soffrire…
un dolore così forte da essere indescrivibile.
Io
lo adoravo. Quindi ora che mi aveva deluso mi
sentivo triste….non riuscivo ad accettare la
realtà e il suo bene. Proseguivo
la mia vita lamentandomi su quanto sciocca fossi stata a fidarmi di lui
e ad
avergli donato il mio cuore..
Il
rancore che provavo verso lui mi rodeva dentro da
rendermi insopportabile. Lui continuava a sbagliare…e io non
ero così clemente
e matura da passarci sopra.
Immersa
nella foga della corsa sentì il cellulare
suonare. Non volevo parlare con nessuno…ma speravo in cuor
mio che Nobu mi
stesse seguendo…o almeno mi stesse cercando…
Sullo
schermo del cellulare lampeggiavano le cifre
di un numero sconosciuto. Pensai a mio padre e quindi preoccupata
risposi.
“Dove
sei?” era la voce di Takumi
“Me
ne sono andata…ero molto stanca…”
tentavo di
dare un certo tono alla mia voce
“Speravo
di poter passare un po’ di tempo
assieme…”
“Beh…ormai
non sono più al locale…”
“Troviamoci
in sala prove! Tra un quarto d’ora!”
“Credo
che sia chiusa a quest’ora…”
“Non
c’è problema…mi raccomando cerca di
venire!
Ciao”
Mi
buttò giù il telefono. Rimasi imbambolata con i
vestiti fradici a causa della neve. E adesso, cosa dovevo fare?
Certo
mi allettava di più passare la serata con
Takumi piuttosto che sola nel mio letto, stando attenta che
papà e mamma non mi
sentissero. E Reira, dov’ era finita?
Basta,
non mi importava nulla. Desideravo solo
dimenticare tutto quello che mi faceva soffrire. Quindi girai i tacchi
ed andai
verso la sala prove.
Intanto
fuori dal locale la gente si stava pian
piano diradando. La neve aveva costretto tutti ad anticipare il rientro
a casa.
Nobu
era seduto a terra mentre si riprendeva dalla
nausea che lo aveva accompagnato assieme alla birra. Si
passò una mano tra i
capelli che ormai non avevano più gel ed erano zuppi.
“Non
stai offrendo un bello spettacolo di te!”
“Shin…scusa…non
reggo bene l’alcool…”tentò di
giustificarsi mentre si dava un contegno sedendosi meglio
sull’asfalto ormai
ricoperto di bianco.
“Sei
consapevole di ciò che combini? Oppure sei
davvero sciocco?” gli chiese con fare arrabbiato
“Non
capisco di cosa tu stia parlando…dio che
freddo…devo alzarmi, Hachi mi sta
aspettando…” e così dicendo con fatica
tentò
di alzarsi
Shin
lo afferrò in tempo quando a causa di un
mancamento Nobu stava per ricadere a terra
Mentre
il ragazzo lo teneva per un braccio gli
disse: “Sto parlando di Risa, la conosci, sai quanto stia
soffrendo…eppure le dici
quelle cose…la distruggi, perché?”
“Beh..semplice…lei
deve odiarmi…altrimenti non sarà
mai felice…” disse quelle parole a bassa voce.
Mentre guardava le sue scarpe
che strisciavano nell’asfalto.
Shin
gli fece passare un suo braccio tra le spalle,
poi continuò:” Fammi capire, tu lo stai facendo
apposta?”
“Forse
in noi c’è qualcosa che non va…e
finchè
continueremo così nessuno saprà essere felice. Io
ho trovato Hachi…sto
abbastanza bene…ma Risa piange, soffre,
sospira…lei è talmente attaccata a me
che non vede nessun altro uomo…la devo liberare dalla mia
influenza…lei deve
trovare la felicità”
“Ci
sta provando…ma forse nel modo
sbagliato…”
“Lei
senza di me piange subito. Non sa cavarsela da
sola, cerca la mia mano, il mio sorriso…vuole il mio cuore
tutto per se…e io
voglio le stesse cose…ma è
sbagliato…un sacco di cose sono sbagliate…ma non
siamo eroi e sbagliare è l’unica cosa che possiamo
fare per crescere…”
“Non
posso aiutarla nemmeno io…lei è talmente fuori
dalla mia portata…”
“Già…è
ancora una bambina, non sa nulla del mondo…”
“Scusami
Nobu…riesci a reggerti in piedi?”
“Si
credo di si…ah ecco Nana. Nana!!!” la
chiamò
urlando. Lei gli sorrise e gli si avvicinò
“Stai
meglio? Non ti trovavo più!”
“Certo,
scusa ma non volevo che mi vedessi in certi
atteggiamenti…”
“E
Risa?”
“Risa
starà bene, vero Shin?”
“Credo
anche io” si sorrisero e proprio in quel
momento alle spalle di Shin comparve Reira
“Allora,
possiamo andare?” fece quest’ultima mentre
si riparava dalla neve con l’ombrello
“Certo,
andiamo…” Shin le sorrise e poi disse quasi
preoccupato rivolgendosi a Nobu:” Non dire anche questo alla
nostra principessa
se non vuoi spezzarle davvero il cuore…”
“Ok…una
delusione al giorno basta e avanza!” rispose
Nobu mentre prendeva per mano Hachi e s’incamminavano assieme
stretti l’uno
all’altra dalla parte opposta.
Ero
arrivata prima di Takumi. Infreddolita mi
riparai sotto la tettoia mentre tentavo di sistemare il trucco ormai
sciupato a
causa delle lacrime. Durante l’attesa il dolore che mi
attanagliava sembrava
essersi assopito…ero praticamente sicura che il giorno dopo
sarebbe ricomparso
con intensità doppia. Ma per ora andava bene
così. Guardai l’orologio, sarei
dovuta rientrare ora. Alzai le spalle e lo vidi svoltare
l’angolo. Mi
sorrise…era bello, sensuale e coinvolgete.
“Salve!”
mi disse mentre tirava fuori una chiave e
la faceva tintinnare sopra il mio naso.
“E
come l’hai avuta?”
“Beh,
lo sanno tutti che sono un ragazzo di cui non
ci si può fidare…una volta me le hanno affidate e
io ne ho fatto una copia…hai
freddo?”
“Si
molto, non vedo l’ora di entrare al caldo!”
“Non
faccio niente per niente”
Avevo
capito a cosa alludeva. Senza esitare, infondo
lo volevo anche io, mi alzai in punta dei piedi e finalmente sfiorai
quelle
labbra che aveva tanto desiderato nell’ultima ora.
Lui
era senza dubbio più esperto di me, sapeva come
muoversi…ma sapeva anche essere dolce…
“Ok,
mi hai convinto!” mi disse dopo essersi
staccato mentre faceva scattare la serratura.
Inconsapevolmente
ero eccitata da tutto questo, ma
cosa più importante, non mi interessava nulla di Nobu, Shin,
Hachi, Reira…
Ero
ad un passo dall’inferno eppure ero convinta a
proseguire.
All’epoca
non credevo che mi sarei concessa proprio
ad un ragazzo freddo, cinico ed egoista come lui. Come tutte le ragazze
sognavo
candele profumate, musica di sottofondo ma soprattutto un amore pure ed
incondizionato.
Ta
taaaaan un altro cap, intenso…ma mai come quello
che seguirà a questo…se se…aspettate e
vedrete. Mi dispiace dirlo ma mi trovo
sempre di più con i pensieri di Risa…mi piace, mi
piace tanto perché non è
perfetta! Così come adoro Takumi e
Shin…perché sono reali.
In questo cap capiamo anche che Nobu non è
scemo, ma
anche lui si è semplicemente accorto che qualcosa non va e
maldestramente, a
modo suo, sta tentando di sistemare le cose.
Se vi state chiedendo che cosa sono andati a fare
Shin e Reira assieme…beh mi sembra più che ovvio.
Entrambi sono attratti da
qualcosa, che considerano fuori dalla loro portata, allora la cosa
migliore è
curarsi le ferite a vicenda.
Il prossimo capitolo è molto intenso (lo ho
già
detto) mi vergogno di quello che ho scritto…spero che
comprendiate e non
arriviate a conclusioni affrettate e superficiali
Grazie a tutti! Soprattutto a chi lascia le
recensioni e chi ha messo questa storiella tra i preferiti…a
proposito quest’ultimi…non
avete voglia di lasciarmi un salutino? ^^ grazie!
Ely91:
Ah ah ah! Beh certamente voglio lasciare il
segno…voglio sconvolgere i miei lettori, ci sono riuscita?
Eh eh eh. Siamo un po’
tutte invidiose di Risa, infondo le è circondata da
così bei ragazzi…per me è
impossibile anche solo pensarlo…^^ beh certo, credo che
Takumi affianchi
momenti di brutalità e dolcezza in
continuazione…non sa nemmeno lui quello che
vuole, ne sono sicura! L’uomo che c’è al
fianco di Risa fa parte dei personaggi
di Nana, senza dubbio. Cmq la storia proseguirà
finchè non ci sarà un salto di
tempo che ci porterà a scoprire chi cavolo è
quell’uomo….e poi continua ancora,
perché non è detto che colui che le è
affianco sia anche l’uomo della sua vita!
^^ grazie! Kiss kiss
Daygum:
Quanto tempo! Mi fa piacere risentirti! Ecco
accontentata la tua richiesta di aggiornamento! Grazie! Kiss kiss
Yukiko_chan:
Devo ammetterlo la tua recensione mi ha
fatto venire il buon umore, mi sento davvero onorata per tutto quello
che mi
hai detto, non credo di meritare tanti complimenti. Cmq andiamo con
ordine,
intanto BENVENUTA! Il solo fatto che tu ti sia iscritta per commentare
questa
ff mi riempie d’orgoglio, grazie davvero! Complimenti per
l’osservazione, è
vero ho preso spunto da Miwako per creare Risa, certo Risa non ha la
frangia,
ma un bel ciuffo emo, ah ah ah. Come carattere però non
credo che le due combacino,
anzi proprio no! Non sei la prima che mi dice di ritrovarsi in Risa e
credo che
la cosa sia accettabile, chi non vorrebbe essere sempre al centro
dell’attenzione
da parte della persona amata, il problema è che nemmeno lei
sa chi ama! Ah ah
ah!
Risa è pura da essere eccessiva, proprio una piccola
principessina, altro paragone non trovo. Trovo esuberante e
coinvolgente Shin,
un personaggio così emblematico che non potevo non fare a
meno di metterlo tra
i protagonisti,ci sta, eccome! Takumi lo ammetto è il mio
personaggio preferito
nel manga…bello e impossibile? Eh eh eh forse…un
perfetto principe nero!
Io la Yazawa??? Questo è il più bel
complimento che
potessi ricevere, non sai quante pare mi faccio, delle volte credo di
descrivere il tutto in maniera troppo
superficiale…però se tu mi dici
così...allora
mi sento davvero felice!
Per quanto riguarda le ambientazioni ci tengo
particolarmente. Vorrei che mentre si legge…ad esempio la
scena del bacio. Immaginiamoci
un freddo atroce, quello che ti fa tremare le gambe…in
contrapposizione al
fiato caldo e profumato di Takumi…insomma anche queste cose
servono a smuovere
le emozioni del lettore…ci tengo davvero a descriverle bene.
Una cosa comune in tutte le mie ff è
l’ossessivo
sviluppo psicologico dei protagonisti, voglio ed esigo che i rapporti
siano
saldi, profondi, indistricabili…nulla è lasciato
al caso, nemmeno un bacio
sulla guancia! Tutto è regolato dalla personalità
di ogni personaggio! La storia
inizia ad entrare nel vivo solo ora, prima ho voluto solamente mettere
in
chiaro al lettore la situazione. La tua opinione conta tantissimo,
perché è
proprio grazie a quelli come te che continuo a scrivere, voi che con il
vostro
entusiasmo mi coinvolgete! Grazie dal profondo del cuore! Davvero! Kiss
kiss
Oresama:
Finalmente il nostro principe nero ha
iniziato a muoversi, non aspettavo altro…dio che billuuuuuu!
No no tesora, la
ff continuerà non preoccuparti. Come ho già
scritto ad un'altra lettrice la
storia continuerà finchè non ci sarà
un salto temporale e ci troveremo nel
punto in cui Risa dorme al fianco di questo uomo misterioso e poi
continuerà
ancora…se se non è detto che vi liberiate
facilmente di me! ^^ questo cap
continua con la descrizione della serata…e vedrai nel
prossimo…allora ci sarà
davvero da chiedersi che combineranno quando si rivedranno..eh eh eh!
Grazie infinite
di tutto tesora! Ti voglio un mondo di bene! Ah, aspetto ansiosa la
prosecuzione della tua sensazionale ff! kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** La mano tremante accarezza la schiena sudata ***
CAP
14: LA MANO TREMANTE ACCAREZZA LA SCHIENA SUDATA
Il
calore della stanza mi avvolse e mi resi conto
che finalmente il mio corpo smetteva di tremare a causa del freddo.
Senza
pensarci due volte mi levai il capotto intriso di acqua e mi avvicinai
all’unica finestra presente per guardare fuori.
Anche
Takumi si era levato la giacca e stancamente
si era letteralmente tuffato nel divano. Sospirò mentre
buttava la testa
all’indietro e socchiudeva gli occhi
“Se
all’inizio di questa serata mi avessero detto
che mi sarei trovata all’una di notte chiusa in una sala
prove con te…non ci
avrei creduto” esordii mentre appoggiavo il polpastrello al
vetro ghiacciato
Lui,
continuando a tenere gli occhi chiusi, sorrise:“Non
ci avrei creduto nemmeno io…eppure era proprio questo il
desiderio che avevo
espresso”
Arrossii
mentre mi avvicinavo e mi sedevo accanto a
lui. Avevo la testa completamente vuota, negli ultimi tempi non ne
combinavo
una giusta e quello che sarebbe successo dopo, di certo non mi avrebbe
aiutata
a migliorare le cose
Nel
frattempo lui mi aveva afferrato il mento e mi
aveva iniziato a baciare. Baci talmente intensi che mi toglievano il
respiro.
Mentre con una mano afferravo la sua camicia con l’altra mi
tenevo salda al
divanetto, quasi speranzosa che quel piccolo pezzo di stoffa potesse
aiutarmi a
non essere travolta da quella specie di tempesta in cui mi trovavo.
Lo
sapevo, ne ero perfettamente a conoscenza di cosa
volesse da me. Non era così nelle mie fantasie, eppure non
riuscivo a
ribellarmi al corso degli eventi.
Chissà
se anche Nobu aveva avuto questa paura,
questo senso di inquietudine quando lo aveva fatto per la prima volta
con Hachi…
Socchiusi
appena gli occhi, era bello, sensuale da
mozzarti il fiato. Ero quasi sicura che anche lui, in quei momenti
così
travolgenti, pieni di passione, che ti facevano perdere letteralmente
il senno,
stesse cercando di dimenticare qualcosa.
Qualcosa
che lo distruggeva dentro, da cui non
riusciva a fuggire, proprio come succedeva a me…
Un
brivido mi percorse la schiena quando mi sfiorò
il seno, mi sentivo le guance avvampare. Sospirai più forte
mentre lui si
staccava, mi fissava e mi
chiedeva se
andava tutto bene.
Non
usciva un solo filo di voce dal mio corpo, mi
convinsi che stavo bene, feci cenno di si con il capo. Non seppi fare
altro…
Poi
quasi rifugiandomi in lui ricominciai a
baciarlo.
Non
sentivo nessun rumore, tutto veniva attutito
dalla neve, solo i nostri respiri che si facevano affannosi
rimbombavano nella
sala.
Cominciavo
ad avere caldo…ero eccitata e anche lui
sembrava coinvolto.
Non
me ne resi nemmeno conto, ma mi ritrovai il
vestito slacciato mentre lui dolcemente mi faceva scivolare sul divano
fino a
farmi distendere sopra di esso.
Le
emozioni che provavo erano talmente tante e forti
che mi sembrava davvero di avere un ronzio nella testa. Ma assaporavo
ogni suo
bacio, ogni volta che la sua mano mi sfiorava il mio corpo rispondeva
alla
carezza mentre la mia schiena si inarcava.
Con
estreme dolcezza, cosa che di certo non mi
aspettavo, mi allargò piano le gambe e si sdraiò
sopra di me.
Non
potei fare a meno di abbracciarlo e affondare la
testa nell’incavo della sua spalla. Il suo collo era liscio e
caldo…così come
la pelle sotto la camicia.
Lo
sentivo sorridere mentre mi nascondevo…assaporavo
il suo profumo…
“Sei
così tremendamente tenera…” lo sentii
dire…forse
più a se stesso che a me
“Scusa…”
miagolai ancora avvolta nel calore
trasmesso da ogni suo punto di pelle scoperta
“Perché
ti scusi…sciocca…non credevo che ci fossero
ancora ragazze così vergognose…”
Non
volevo che lui lo sapesse…eppure era inevitabile.
Lui sarebbe stato il primo a cui mi
concedevo…perché fosse proprio lui il
prescelto, me lo domando ancora oggi…
Certo
ormai Nobu aveva Hachi e il rapporto che mi
legava a Shin era così dannatamente complicato e controverso
che mi era
impossibile comprenderlo, ma soprattutto affrontarlo…e
così ero finita tra le
sue braccia.
“Io…ecco…io
non l’ho mai fatto prima…” sussurrai,
con la testa nascosta tra le sue spalle
“Lo
sapevo…” mi sussurrò mentre mi
accarezzava i
capelli “Si vede da come ti muovi…sei
così ingenua…ho paura di
spezzarti…”
Il
fatto che mi avrebbe spezzato era praticamente
sicuro, no, non solo spezzata, completamente distrutta, ma fin tanto
che ne ero
consapevole mi andava anche bene…
“Se
vuoi smettiamo…è giusto che tu ti conceda a uno
che ti ama, che ti merita…uno che tu
ami…”
Con
queste poche parole aveva messo ben in chiaro il
nostro rapporto…
Lui
non mi amava…
Io
non lo amavo…
Lui
non mi meritava…
Peggio
di così…eppure stavo così
tremendamente bene
sotto di lui, scaldata dal suo fiato che ritmico muoveva i miei
capelli…
“No…va
bene così” dissi timida mentre allentavo un
po’ la presa e finalmente lo guardavo negli occhi. Erano
così profondi e
travolgenti che quasi mi ipnotizzarono…ne ero sicura, anche
lui stava soffrendo
per qualcosa…
Non
mi resi nemmeno conto che mi aveva già quasi
completamente spogliata, allora impacciata tentai di slacciare i
bottoni della
sua camicia…ma tremavo così tanto da non riuscire
nemmeno ad afferrarne i
risvolti.
Lui
sorrise mentre mi baciava, quasi con ingenuità,
la guancia e si apprestava da solo a spogliarsi.
Il
suo corpo muscoloso e perfetto si adagiò ancora
una volta sopra di me, lo abbracciai ancora, forte,
intensamente… avevo sempre
meno paura, ed ero sempre più incuriosita…
accarezzai la sua schiena setosa…
Iniziai
a rilassarmi, ascoltavo il suo respiro…i
suoi sibili…
Ma
che ci facevo lì?
Mi
fece parecchio male, la cosa peggiore era che non
riuscivo a comprendere se era il mio cuore a soffrire o il mio corpo.
Nonostante tutto, lui fu davvero premuroso, mi tolse i capelli dal viso
e mi
chiese almeno una decina di volte se andava tutto bene…
Me
lo chiedeva con un tono assolutamente invitante,
era impossibile dirgli che c’era qualcosa che non
andava…
Fare
l’amore con qualcuno è una cosa talmente
coinvolgente che solo dopo ti rendi conto…che per poco tempo
sei diventata
tutt’uno con la persona che ti è vicino…
I
fiati si sono uniti, i gemiti e gli spasmi si
seguivano…l’uno rincorreva
l’altro…
Lo
abbracciai più forte…mentre entrava per la prima
volta. Non riuscii a trattenere le lacrime di dolore…ma lui
fu cauto, adagio,
con dolcezza si mosse piano…poi il movimento, man mano
cominciavo a provare
meno dolore, diventava più ritmico e mi sembrava anche di
cogliere quel lato
estremamente piacevole che in tanti decantavano…
Credo
di avergli involontariamente conficcato le
unghie sulla schiena, senza rendermene conto…presa
dall’emozione…lui si
contrasse un secondo per il dolore…ma sembrava che anche lui
fosse in grado di
concedermi qualsiasi cosa…forse sembravo anche per lui una
principessa
capricciosa ed inesperta?
Alla
fine spossato Takumi si distese sopra di me,
chiuse gli occhi e si mise a canticchiare una canzone del suo
gruppo…
Che
stavi facendo? Pensavi a lei dopo aver fatto
l’amore con me?
Non
seppi resistere ad accarezzare quei capelli che
ora cadevano disordinati su di me…assaporai il loro
profumo…nonostante
tutto….forse, sotto sotto, ero felice…. Che mi
stava succedendo?
Ma
si, era proprio questo che volevo, essere
importante, fondamentale per qualcuno…anche per poco tempo
“Io
credevo che tu e Shinichi foste fidanzati…”
iniziò lui con la voce fioca
“No…”
fu l’unica cosa che seppi dire. “E non
chiedermi nemmeno che tipo di rapporto ci lega…non saprei
spiegartelo, credo
sia simile a quello che unisce te a Reira…”
“Non
credo!” mi interruppe lui con la voce seria
“Come?”
chiesi perplessa
“Non
paragonare il vostro rapporto al nostro…Reira è
una cosa a parte…fuori dalla portata di
tutti…”
Già,
lo sapevo…bastava guardare il modo in cui la
osservava. Alquanto abbattuta smisi di giocherellare con i suoi
capelli…mi
sentivo triste…io non riuscivo mai ad entrare dentro il
cuore delle persone…
Forse,
rendendosi conto del modo in cui mi aveva
risposto, tentò di rimediare sollevando appena la testa e
sfiorandomi delicato
le labbra “E così sono stato il
primo…devo sentirmi onorato…tutti dicono che
sei solo un’arrogante snob…”
Arrossii
e abbassai lo sguardo, comunque lo sapevo
che la gente pensava questo di me…a parte Shin non avevo
fatto amicizia con
nessun ragazzo della mia classe.
“Non
mi sembri come ti descrive la gente”
continuò:”Anzi eri così tremendamente
dolce ed impaurita che il mio cuore di
pietra più di qualche volta ha sussultato”
Certo
che sapeva cosa dire ad una ragazza…ricominciai
ad accarezzare quei fili color pece mentre lui si accoccolava al mio
petto e
afferrava una ciocca dei miei capelli rosa…
“Takumi…posso
sapere adesso perché eri all’ospedale
qualche sera fa?” chiesi timida e praticamente sicura che si
sarebbe rifiutato
di rispondermi
“Era
per mia madre…” quasi affaticandosi nel
dirlo”Lei…non
sta bene…”
“Mi
spiace” bisbigliai, capendo che dovevo chiudere
il discorso
“Beh,
almeno grazie a te nelle ultime due ore…non ci
ho pensato!”
Forse
un po’ lusingata da quelle parole lo fui, per
qualcuno un po’ importante lo ero…
“Risa…non
devi tornare a casa?” mi fece lui ad un
tratto
“Eh?
Ma che ore sono? Ho perso completamente la
testa…”
Soffocò
una risata mentre con le braccia tentavo sia
di sollevarlo che di coprire le mie nudità. Scattai in piedi
e cercai per terra
il mio orologio…con il fiatone guardai
l’ora…erano quasi le tre.
Iniziai
a rivestirmi mentre Takumi con completa non
curanza gironzolava per la stanza nudo in cerca delle sue sigarette.
“Scemo
che fai! Dai sono in ritardo!”
Dopo
essersi acceso la sigaretta mi guardò
sconcertato…si tolse i capelli dagli occhi e
sorridendomi:”Non sono abituato a
mobilitarmi così dopo averlo fatto con qualcuno, dammi
qualche minuto per
fumarmi la sigaretta e poi ti accompagno a casa”
Con
le lacrime agli occhi e rossa in viso non potei
far altro che acconsentire con il capo. Mi tuffai nel divano mentre il
mio
cuore si riprendeva da quella perfetta immagine che lo aveva travolto.
“Mi
mancherai fino a domani mattina….posso dormire
da te?”
“Ma
sei pazzo! Non prendermi ingiro!” urlai dalla
sorpresa…solo adesso cominciavo davvero a realizzare quello
che era
successo…cosa avevo perduto per sempre.
Lo
spiai mentre si infilava i pantaloni e pacato si
riallacciava la camicia. Eppure, mentre lo osservavo sentivo qualcosa
che non
avevo mai provato…sapevo che Takumi era composto da
difetti…eppure non mi
sembrava che fossero così terribili, cominciava a piacermi
sul serio…
Ero
felice di essermi concessa a lui, anche se per
me era davvero un’incognita pensare cosa questo
rappresentasse per lui.
Quando
finì di preparasi mi porse la mano. “Sta
ancora nevicando…ci eravamo appena asciugati” si
lamentò
Afferrai
la sua mano grande e sicura:”Non
importa…”
gli dissi timida…odiavo tutto quello che mi rovinava i
vestiti, il trucco e i
capelli…ma se lui era con me, non importava.
“Mi
raccomando…non inciampare mentre corriamo,
altrimenti rischiamo di cadere a terra entrambi!”
piegò il labbro in modo da
fare una smorfia, poi sospirò e
continuò:”E…cerca di smetterla di
guardarmi con
quegli occhioni…altrimenti non credo di riuscire a portarti
a casa sana e
salva…so anche essere un animale…”
Non
riuscii a trattenere una risata…costrinsi la sua
mano ad intrecciare le dita con la mia…lui si
voltò verso di me, mi baciò la
fronte e cominciammo a correre sotto la neve che attutiva ogni rumore a
parte
quello prepotente che proveniva dal mio cuore.
Ecco
qua…senza accorgermi ho fatto un capitolo solo
su Takumi e Risa…ma ci voleva…we lei ha perso la
verginità…e che ce potevo fa??
Credo anche di essere stata troppo precipitosa…adesso sembra
tutto bello e
beato…ma non sarà
così…figuriamoci se Takumi perde la testa per una
come lei,
come dici tu Reira è tutt’altra
cosa…bleah!!!
Ah, chi vuole scambiare l’indirizzo msn? Mi
piacerebbe
chiacchierare con tutte voi, se vi va contattatemi tramite la pagina
autore!
GRAZIE
Informazione: Per coloro che
fossero fan della
mitica saga di Twilight…beh ho iniziato una ff sul bel
vampirello…se volete
andare a dare un’occhiata si intitola: “Fly me to
the moon"
Oresama:
Tesora…contenta?? Ma sai che ora che l’ho
scritto non sono più tanto sicura? Takumi sa essere
così dannatamente brutale
da fare paura…chissà se Risa ha fatto
bene…secondo me no…per quanto possa
essere figo…è pur sempre un principe
nero…Per Nobu finalmente abbiamo capito
che non è stupido, anzi si rende conto che non va affatto
bene e tenta di
allontanare la sorellina. Tu sei brava…quindi sono anche
disposta ad aspettare
per le chicche che sforni! Tochan vuole un sacco di bene ad Oresama!
Kiss kiss!
Grazieeeee
Yukiko_chan: Ah
ah ah! Don’t
worry…a tutti almeno una volta capita di lasciare la
recensione nel cap
sbagliato…uhuhuh! Ma come mai tutti si sono stupiti a sapere
che Nobu non è
scemo??? Insomma mi sembrava più che ovvio che ci fosse
qualcosa sotto…ehehe!
Nobu=scemo! ^^ per me non è stato per nulla tragico, anzi
è un vero piacere
aver scritto quel che ho scritto!!! Che ce voi fa…adoro quel
bastardo di Takumi!!!
Chi lo sa se Takumi può guarire le ferite di Risa, io lo
vedo tutto fuorchè un
adorabile infermiere…(sono caduta dalla sedia al solo
pensare a Takumi vestito
da infermiere!!!) Entrambi di sangue blu…ma
perché non ci ho pensato prima??
Grazie di tutto cara! Kiss kiss
Dea
Nemesisi: Non preoccuparti, ti capisco siamo
tutti occupati tra scuola e università…Risa
è pazza, lo confermo. Insomma a lei
non importa se si fa male, non sa cosa vuole, gira come una trottola da
un
ragazzo all’altro cercando di sentirsi bene…Takumi
cade a fagiolo…impossibile
tentare di capire cosa lui provi per lei. Nobu ha ragione…ma
pensare di
lasciarsi travolgere in questo affetto morboso mi
stuzziaca…ahahah sarei costretta
ad alzare il rating…Però i due fratelli avranno
ancora molto di cui parlare…Risa
non lascerà mai le cose così in sospeso. Beh
l’ho fatto intendere ma credo
proprio che Shin sia finito a letto con Reira, cmq staremo a vedere se
la
verità viene a galla…da lui…che non lo
venga a sapere da qualcun altro…sarebbe
un brutto colpo. Grazie cara! E dai sempre la precedenza alla scuola!
Mi raccomando!
Kiss kiss
Miky
1991:Ma certo tesorella che posso, siamo tutti
impegnati! Don’t worry! Nobu sta diventando un piccolo
divo…se, insomma per
quel che si può! Zio tram! Anche a me piaceva tremendamente
Shin in quel
contesto…per le descrizioni ci metto tutto
l’impegno possibile, voglio
assolutamente trasmettere il personaggio come io me lo immagino nella
mia
testolina. BRAVA! Takumi è un meschino! Se se Risa
è in pericolo! Poverella! Mi
onorate quando mi dite che assomiglio alla Yazawa…mi
monterò la testa!!! *.*.
Che Risa lo stia facendo per far soffrire il fratellone? Questo
potrebbe
sicuramente essere un fatto oscuro anche a Risa, ma sicuramente vero,
ci hai
azzeccato tesora! Ribadisco, nonostante tutto Nobu=scemo! Grazie ancora
cara!
Kiss kiss
Daygum:
Questo è vero…Takumi però potrebbe
capire i
sentimenti di Risa…solo che non si sforza…lui fa
finta di nulla, sai che tutto
quello che accade a lui scivola addosso! Esattamente, almeno in
apparenza Shin
vizia troppo Risa e oltrettutto non se a sente di
“corrompere” Risa, cosa che
invece Takumi fa senza il minimo scrupolo! Grazie per i complimenti,
cerco di
fare del mio meglio…e sono veramente contenta e soddisfatta
che tutti voi
apprezziate! Grazie! Kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Nonostante io ti tenga con cura...ti perdo sempre... ***
CAP
15: NONO STANTE IO TI TENGA CON CURA…TI PERDO
SEMPRE…
Eravamo
senza ombrello, i nostri corpi, che prima
erano così accaldati e sudati, ora erano completamente
bagnati e freddi. La
neve scendeva sempre più forte e fitta. Ormai il suo livello
arrivava alle
caviglie. Tremavo per il freddo ma non me ne accorgevo. Non mi
importava
nemmeno della punizione che mi sarebbe toccata, se i miei fossero
venuti a
sapere dell’ora in cui mi apprestavo a rientrare. Appena
iniziammo a percorrere
la bianca via che portava alla pensione Terashima iniziai a camminare
svogliatamente, lasciando che Takumi mi trascinasse come una bambina
piccola
che rimane incantata davanti alla bancarella dei dolciumi.
“Che
c’è?” mi chiese Takumi senza guardarmi
“Non
voglio lasciare la tua mano…” risposi timida
Lui
si voltò e veloce, quasi senza accorgermene, mi
passò le mani tra i fianchi e me lo ritrovai dietro che
sussurrava
all’orecchio: “Se vuoi ti rapisco…ma non
credo che ti restituirei facilmente…”
Sorrisi,
mi sentivo terribilmente lusingata anche se
sapevo che quelle parole era solo bugie. Sospirai quando lui
iniziò a baciarmi
il collo. Le ginocchia iniziarono a tremarmi, mentre socchiudevo gli
occhi e
alzavo il viso al cielo
“Adesso
sei mia…” mi sussurrò mentre la mia
schiena
veniva percorsa da un brivido.
“Takumi…io
voglio…”
“Meglio
se rientri…non vorrei mai che tuo fratello
si sentisse male non trovando la sua sorellina a
letto…”
“Nobu…dorme
da Nana…non mi aspetta…”
Fu
allora che lui cambiò
espressione…abbassò la
testa mentre la scuoteva. Si staccò da me e
infilò le mani nel giaccone. Poi
alzò nuovamente il viso con sguardo severo, quegli che prima
erano occhi di liquido
nero, che aveva la capacità di
ipnotizzarmi, ora erano duri e pieni di severità
“Che
c’è?” gli chiesi quasi impaurita
“Non
sarai finita a letto con me per fare un
dispetto a tuo fratello?” mi ringhiò addosso
Non
avevo il fiato per rispondere, solo adesso
pensavo a questa opzione, che poteva essere più che
possibile…No, non ci volevo
pensare…il mio subconscio non poteva averlo fatto solo per
vendicarmi, per far
del male al mio adorabile fratello…
No,
ero proprio strano…eppure quello che avevo
provato con Takumi non poteva essere solo ripicca nei confronti di
Nobu…era
stato qualcosa di azzardato, coinvolgente, penetrante…
“Non…non
dire così!” urlai rischiando di essere
scoperta dai miei genitori
Lui
senza che lo sentissi mi si avvicinò
impercettibile e mi costrinse a guardarlo negli occhi afferrandomi il
mento:”Credo
di aver capito un po’ di te…infondo quando due
persone fanno l’amore i loro
corpi fanno involontariamente una promessa…” avevo
il cuore che quasi mi usciva
dal petto, nonostante fossi sicura che mi stava per vomitare addosso
tutto il
suo disprezzo nei miei confronti, non sapevo controllare
l’impulso di baciarlo…
“Siamo
molto simili…io e te cerchiamo qualcosa negli
altri…perché le persone da cui lo vogliamo
veramente non possono darcelo”
Sbarrai
gli occhi…ma come avevo potuto sentirmi
tanto speciale? Era ovvio ed evidente che lui volesse Reira, ma dato
che la
considerava immacolata non aveva il coraggio di possederla. Inghiottii
la
saliva che non avevo. Poi inaspettatamente lui mi baciò
sulle labbra, un bacio
così freddo e veloce che era come se qualcuno mi avesse
inferto una ferita sul
labbro.
“Io
vado…e la cosa migliore che puoi fare è correre
dentro, infilarti sotto le coperte e farti una bella
dormita…buona notte…mia
principessa ferita…”
Se
ne andò…lasciandomi sotto la neve, senza
preoccuparsi nemmeno se entrassi effettivamente in casa.
Fu
in quel momento che compresi realmente quello che
era accaduto, cosa avevo perso…e a chi lo avevo
donato…mi sentii mancare il
terreno sotto i piedi, le ginocchia iniziarono a tremare
così forte che mi
ritrovai per terra…
Affondai
le mani, le gambe, il sedere nella neve
fresca…sentivo un freddo terribile…mentre i
vestiti bagnati si appiccicavano
addosso provocandomi un tale senso di fastidio...ma nonostante tutto
non
trovavo la forza di rialzarmi…
Il
più bel regalo che potevo dare all’uomo che amavo
l’avevo ceduta alla prima persona che si era offerta
disponibile e che per
qualche secondo mi aveva fatta sognare. Il viso in poco tempo fu rigato
dalle
lacrime…singhiozzi e sussulti si impossessarono di me. Il
vento gelido mi
rovinava il viso bagnato…me lo sentivo tagliuzzare. Mi
portai una mano al
volto…possibile ci fosse ancora il suo seducente profumo
nelle mie mani?
Dovevo
alzarmi…dovevo entrare…se mi avessero trovato
in quelle condizioni sarebbe stata la fine…
Con
difficoltà e cadendo un paio di volte riuscii a
rizzarmi in equilibrio. Con la mia presa poco sicura percorsi la siepe
che
conduceva all’ingresso. Spalancai la porta senza curarmi di
non fare rumore. Mi
tolsi svogliatamente le scarpe e rantolai fino alla sala. Mentre
vacillavo e
piangevo creando una nebbiolina fitta con le mie lacrime, scrissi su un
foglio
che Nobu era rimasto a dormire da Ren.
Singhiozzai
più forte mentre anche le mani
iniziavano a tremare così forte che la penna mi cadde e non
provai nemmeno a
raccoglierla. Finalmente arrivai in camera mia, mi tuffai nel letto con
i
vestiti bagnati ed i capelli umidi e spettinati.
Mi
sentivo vuota, sporca, sbagliata.
Tremavo
e non riuscivo a fermarmi, ma pensare di
spogliarmi, lavarmi…mi faceva venire la nausea e nonostante
tutto sentire il
suo profumo ancora addosso a me mi faceva piacere, mi faceva sentire un
po’ al
sicuro…
Mi
portai le gambe al petto e le circondai con le
braccia. Pensavo a Nobu…a Shin… e se adesso lo
avessi chiamato…lui così
dannatamente perfetto da sembrare irreale mi avrebbe risposto con
dolcezza?
Sarebbe corso ad accarezzarmi i capelli? Mi avrebbe sussurrato che si
sarebbe
occupato lui di questa principessa capricciosa???
Non
sapevo fare ancora nulla da sola…abbandonata da
tutti ora mi sentivo persa…quasi mi mancava anche il
respiro…finalmente il
sonno mi colse…mentre sussurravo il nome di Nobu e Shin
morfeo mi fece
visita…peccato che quel signore silenzioso avesse il volto
di Takumi…
Mi
risvegliai mentre mia madre mi chiamava dalla
sala. Sussultai rendendomi conto dello stato in cui ero. I vestiti
sporchi e
bagnati…il letto praticamente un lago di fango. Scattai in
piedi, cosa che mi
provocò diversi capogiri e fui costretta ad aggrapparmi
salda alla scrivania se
volevo evitare di cadere. Quando la stanza smise di girare, con un
unico gesto,
tolsi le lenzuola dal letto e le infilai nella lavatrice.
Dopo
aver urlato a mia madre che prima di scendere
mi sarei fatta una doccia, entrai in bagno e chiusi la porta a chiave.
Appoggiai la schiena alla porta e mi lasciai scivolare fino a terra
esausta,
come se non dormissi da mesi. Avevo ancora una disperata voglia di
piangere, ma
ormai gli occhi mi facevano troppo male anche per fare quello. A fatica
mi
spogliai e prima di tuffarmi in un bel bagno caldo mi guardai alla
specchio.
Non
ero io quella riflessa…
Già
da un po’ non ero io…
La
bambina con i capelli neri e le codine non c’era
più. Quella che veniva viziata ed adorata da suo fratello
aveva fatto posto ad
un'altra persona. Una ragazza, che per sentirsi più
importante, si era tinta i
capelli di rosa, volubile, superficiale, leggera… una che
aveva fatto l’amore
con un uomo di cui a lui non importava nulla di lei.
Il
solo osservarmi mi provocava una tale nervoso e
disprezzo che fui costretta a spostare lo sguardo, altrimenti sono
certa che mi
sarei fatta male.
L’acqua
calda mi fece stare meglio per un po’.
Sospirai mentre ripensavo alla sera prima, mi sentivo più
grande, ma certo non
più matura…la cosa più stupida che
potevo fare, l’avevo fatta.
Uscita
dalla doccia ritornai a guardarmi allo
specchio…forse, dopo una bella lavata…il mio
volto mi apparve più pulito. Alzai
le spalle, mentre mi apprestavo ad infilarmi la tuta da ginnastica, poi
presi
il phon per asciugarmi i capelli.
Toc
toc
“Risaaaa!
Apri sono Nobu”
Mi
bloccai quando sentii il tocco di mio fratello
alla porta, mi vergognavo…ma se io non glielo avessi detto,
lui non lo avrebbe
mai scoperto e non avrebbe avuto l’opportunità di
disprezzarmi.
“Risaaaa!
Ci sei?”
“Ah…s-si…”
balbettai mentre facevo girare la chiave
e afferravo la maniglia.
Aprii
piano la porta intimorita dalla luce radiosa
che trasmetteva il suo volto. Mi accolse con uno dei suoi
più bei sorrisi…quei
sorrisi che…ne ero sicura, riservava solo a me.
Non
potei far altro che sorridergli…immersa in quel
tepore caldo che la sua vicinanza mi trasmetteva
“Che
fai?” mi chiese mentre abbassava la tavoletta
del water e vi ci si sedeva sopra raccogliendo le ginocchia al petto
“Hmmm,
indovina…mi sto asciugando i capelli?!” gli
risposi con ovvietà alzando il phon
Scoppiò
in una risata chiassosa e coinvolgente mentre
i suoi capelli biondi si muovevano a causa dell’apparecchio
elettrico: “Credevo
che fossi in giardino a giocare con la neve…”
“Guarda
che non sono più una bambina…”
sentenziai
acida
“Lo
so…” bisbigliò lui abbassando la testa.
Strano…mi sembrava che nella sua voce ci fosse un velo di
malinconia, poi
continuò:”Adesso sei circondata da
ragazzi…credi che non mi sia accorto del
modo in cui ti guarda Takumi?”
Mentre
lui si sforzava di sorridermi con
indifferenza, io al solo sentire quel nome sussultai, mentre il mio
cuore
riprendeva a battere frenetico, speravo con tutto il cuore che lui non
si
accorgesse di nulla
“Beh…Takumi
si interessa di ogni ragazza…”
“No,
non credere, anche lui ha i suoi standard…”
Volevo
che il discorso finisse lì.
“Sai
Risa, sento spesso i ragazzi fare apprezzamenti
su di te…” arrossii, ma lo lasciai continuare:
“Mi viene una tale rabbia… e non
capisco perché…”
Mi
guardò leggermente rosso in volto, mentre
tentando di fare l’indifferente si grattava la guancia. Non
riuscii più a resistere.
Le ginocchia mi crollarono a terra e finalmente mi rifugiai tra le sue
braccia.
Così
calde, protettive…solo allora mi sembrava che
tutto andasse bene…mi pareva di respirare aria pura dopo
tanto tempo
Non
potevo continuare così…ogni volta che facevo un
passo avanti, ne seguivano due indietro.
Nobu
mi strinse così forte da farmi male, ma non mi
ribellai, sembrava che anche lui attendesse da tanto tempo di potermi
abbracciare…sentii le sue mani affondare nei miei capelli
che sapevano di
shampoo e la sua testa rifugiarsi nell’incavo delle mie
spalle.
“Ieri
sera…suonavo solo per te!” mi sussurrò
all’orecchio “Hai sentito che il mio cuore era
rivolto solo a te?”
Avevo
la gola secca e le mani che tremavano. Non
c’era verso di far uscire una sillaba dal mio corpo. Lo
strinsi più forte,
sperando che fosse in grado di comprendermi.
Poi
sentii un’altra volta le urla di mia madre. Sussultammo
assieme e controvoglia ci rialzammo, dovevamo dare una mano nelle
faccende
domestiche della pensione.
“Vado
io…tu finisci di prepararti…che ne diresti se
oggi pomeriggio andassimo a fare un pupazzo di neve sulla spiaggia?
Oppure sei
troppo grande per queste cose?” mi chiese mentre alzava le
braccia in aria e si
stiracchiava
“Dico
che è una grande idea!”
“Ottimo…ma
cerca di raccoglierti i capelli!” mi
disse mentre mi afferrava una ciocca e me la tirava per scherzo:
“Non ho
intenzione di sentirti lamentare su quanto i tuoi capelli si possano
rovinare
con l’umidità!”
Se
ne andò…poi tornò indietro e si
riaffacciò alla
porta…imbarazzato mi disse: “Ehm,
Risa…posso chiederti una cosa?”
“Si…dimmi…”
“è
successo qualcosa ieri sera?”
Spalancai
gli occhi mentre fissavo la sua immagine
riflessa nello specchio. Che avesse intuito qualcosa? No, non volevo
che Nobu
vedesse come mi ero ridotta, da chi andavo ad elemosinare un
po’ di attenzione.
Chiusi gli occhi e con indifferenza risposi. “No,
perché?”
“Beh…non
so, sembri diversa. Più bella…più
matura…chissà…scappo che altrimenti la
mamma mi ammazza”
Si
era accorto anche di quello…non c’era dubbio,
Nobu era la persona che meglio mi conosceva…
Finalmente
finii anche di asciugarmi i capelli, li
raccolsi in due codine…tanto per ricordare la bambina che
avevo trattato
piuttosto male la sera prima. Stavo per correre a sbrigare le mie
faccende
quando l’arrivo di un sms attirò la mia attenzione.
Mi
tuffai nel letto, dove avevo lasciato il
cellulare l’ultima volta. Era un messaggio…
Da:
Shin
Oggetto:
Una notte di sonno ha portato a questo…
Messaggio:Non capisco il
motivo…ma attualmente sei la
cosa più importante. Nonostante io ti tenga con tanta
cura…ti perdo sempre. Sei
così importante che non riesco nemmeno a dirti quanto ti
voglio bene*…
*Ci
tengo a precisare che per questa
frase ho preso spunto dal manga Angel Sanctuary di Kaori Yuki
Ecco
qua un altro capitoletto per i miei splendidi
lettori…sono un po’ triste perché ho
appena finito di leggere Nana 78…miiii che
tristezza. Cmq che dire…in questo cap Nobu si dimostra
più immaturo di Risa…non
si può trattare la propria sorellina con tanta freddezza il
giorno prima e poi
crollarle tra le braccia…aaaah questi ragazzi non sanno cosa
vogliono. Per
quanto riguarda Takumi, non credo che si sia ingelosito sapendo che
forse Risa
ha fatto quel che ha fatto per far ingelosire Nobu, ma piuttosto
è arrabbiato
con se stesso, ogni cosa che tocca…beh la rovina…
Ma dico io che sms le manda SHIN??????
Ma poi…perché la ragazza in terrazza
piangeva?
Grazie a tutti siete mitici! Staremo a vedere come
si evolverà questa strana storia!
Dea_Nemesis:
Ciao cara! Si beh, ovviamente la
ragazza era cosciente…in questo cap però un
po’ si è pentita, ma forse nemmeno
tanto…il problema è che non sa nemmeno lei che
vuole…è combattuta tra questi 3
ragazzi…lo sarei anche io, chissà…Dici
che ci sono un paio di cosett da
comprendere??? Per me ce ne sono mooooolte di
più…non ci sto più dietro, i
personaggi si muovono da soli…uff! ^^’Grazie di
tutto!!!! Kiss kiss
Layla_doll:
Aaaaaaah quanto mi fa piacere quando
nuovi lettori fanno capolino! Adorabili! Beh ovviamente ben arrivata!!!
Eh eh
eh! Grazie per i complimenti e per il sostegno…per
curiosità…per chi tifi??? ah
ah ah grazie! Kiss kiss
Miky
1991: Le meraviglie??? Io le ritengo dei
semplici deliri, no dai, scherzi a parte, volevo che quel momento fosse
il più
naturale e realistico possibile. Come vedi Risa non è
contenta di se stessa, ha
paura del giudizio di Nobu e Shin, oltretutto lei lo sa che Takumi ha
pochi
interessi nei suoi confronti…però accetta anche
che per una sera si siano
consolati a vicenda. Beh Takumi è un bel maschilista ed
egoista ma non credo
insensibile, anzi forse lui ha già testato tanto nella sua
pelle il dolore e
l’angoscia quindi comprende appieno Risa. Eh si purtroppo la
mamma di Takumi
sta male…e non è l’unica cosa che non
va nella sua vita. Il rapporto tra lui e
Reira è molto morboso, Takumi la vede come un gioiello che
deve essere tenuto
al sicuro da tutto e tutti, se stesso compreso. Grazie sei carinissima!
È
proprio grazie a quelli come te che trovo l’ispirazione per
continuare! Kiss
kiss
Daygum:Brava
vedo che hai afferrato il problema!
Ovunque Risa si volti trova sempre qualcosa che la ferisce e la fa
soffrire, ma
questo è dovuto soprattutto al sui carattere viziato e
debole. Takumi farà o
non farà il bravo? Di certo il moretto non esce dalla scena!
Risa si sta
innamorando di Takumi? Mah, potrebbe anche essere,però non
avendo mai provato
cosa vuol dire essere innamorati se anche lo fosse non lo potrebbe
sapere…lo
intuirà con il tempo! Grazie di tutto! Kiss kiss
Yukiko_chan:
Eh eh eh
Takumi vestito da infermiere!!!! Muahahah non riesco a smettere!
Insomma
facciamo le persone serie! Prima che gli altri vengano a saperlo
passerà un po’
di tempo…almeno fino al prossimo capitolo! Eeeeeeh Shin non
reagirà per nulla
bene, ma lui intanto il furbetto l’ha fatto con
Reira…eeeeh. Takumi non credo
sia stato dolce ma semplicemente ha usato un po’ di tatto,
cosa che non gli
manca, nemmeno nel manga…credo! ^^’ beh si, Takumi
è un demone…ma lo si
sapeva…Anche a me non piace il comportamento di
Risa… ma è ferita e confusa,
chiunque possa non farle provare dolore per lei va bene. Beh di certo
ti avrà
scosso il sms che Shin manda a Risa….eh eh eh
povero….tremendamente tenero!
Grazie di tutto! kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** La sua principessa non sbaglia mai, è il resto del mondo ad essere sbagliato ***
CAP
16: LA SUA PRINCIPESSA NON SBAGLIA MAI, è IL
RESTO DEL MONDO AD ESSERE SBAGLIATO
Quel
pomeriggio mi divertii come non facevo da tanto
tempo. Mi lasciai cullare dalla spensieratezza e dai pensieri di
fanciulla…
Provvisti
di stivali fino al ginocchio, guanti e
berretto partimmo nel primo pomeriggio per andare a fare un pupazzo di
neve
sulla spiaggia. Un gioco da bambini…ma così puro
e nostalgico che non ci
rendemmo conto del tempo che passava.
Mi
sembrava di essere tornata al passato…quando io
avevo appena 12 anni e Nobu 14. Il pupazzo di neve che creammo fu un
totale
disastro…ma risi di gusto. Mi dimenticai di tutto quello che
mi faceva male,
l’aura di mio fratello faceva sparire ogni dolore, ogni
ricordo che mi faceva
soffrire.
Osservavo
la sua schiena, cominciava a farsi ampia e
sicura, ero certa di vedere due enormi ali bianche sorgere su di essa.
Esausta
mi tuffai sulla neve con un tonfo sordo, portai le ginocchia al petto
mentre
urlavo: “Perché non gli dai la tua sciarpa?
Chissà che freddo che ha!”
Nobu
mi guardò sorpreso poi a malincuore e
sconsolato si tolse la sciarpa che qualche fan gli aveva regalato la
sera prima
e l’avvolse attorno al nostro capolavoro
“Stava
meglio a me!” sentenziò mentre mi raggiungeva
e appoggiava la sua schiena contro la mia. Improvvisamente un tepore
famigliare
e diverso da quello di Takumi mi riscaldò. Piacevolmente mi
accoccolai su di
lui mentre entrambi alzavamo il volto verso il cielo grigio. Sapevo che
a lui
dovevo dirlo. Il peso che mi gravava sul petto quasi non mi permetteva
di
respirare, avevo bisogno di parlarne con qualcuno, sono certa che lui
sarebbe
stato in grado di giustificarmi, come sempre…la sua
principessa non sbagliava
mai…era il resto del mondo ad essere sbagliato!
“Nobu…io…devo
dirti una cosa…”
“Spara”
mi disse spensierato mentre faceva una palla
di neve
“Credo…che
non ti farà piacere quello che sto per
dirti…”
Sentii
la sua schiena rizzarsi e lui irrigidirsi.
Non parlò, era in attesa…e adesso che fare? Quel
poco coraggio che avevo se
n’era completamente andato. Affondai le mani nude nella neve
fredda, mentre
respiravo e tentavo di calmare le emozioni contrastanti che mi
attraversavano.
“Io…io,
l’altra sera…quando me ne sono andata via
piangendo…” non riuscivo a
continuare…chiusi gli occhi per evitare di piangere
come al solito: “Beh…non sono andata a
casa…ho incontrato Takumi…”
Rimasi
in silenzio, aspettavo che a quel punto lui
mi dicesse qualcosa ma se ne stava zitto e completamente
immobile…in attesa
della mia sporca confessione…
“Io
ho fatto l’amore con Takumi…” lo
bisbigliai, poi
sentii il silenzio e la lontananza tra di noi. Credo che Nobu avesse
smesso
anche di respirare. Ringraziai il fatto di non doverlo guardare in
faccia in
quel momento…la neve aveva ricominciato a cadere…
iniziavo a provare
freddo…quasi come la sera prima.
Poi
sentii la sua schiena staccarsi dalla mia,
sollevarsi in piedi e correre verso la riva del mare. Lo guardai mentre
me ne
stavo ancora seduta a terra spaesata. Senza accorgermene avevo permesso
alle
lacrime di rigarmi il volto per l’ennesima volta…
Lo
avevo perso?
Ti
prego dimmi di no…
Se
perdo mio fratello…per me non vale la pena di
vivere….
Amo
solo la quotidianità con lui. Io vedo solo lui,
degli altri non mi importa nulla…sarei disposta a
sacrificare il mondo intero
per un suo sorriso…anzi no, per un suo sguardo.
Poi
lo sentii urlare. Davanti a quella perfetta
immensità e solennità rappresentata dal mare si
mise a chiedersi solo il
perché. Giuro che mi sentii affondare nel terreno. Avevo
agito con la solita
superficialità…non mi ero resa conto di quanto
male gli avevo fatto. Lo stesso
tipo di ferita che lui aveva fatto a me qualche tempo fa…
Possibile
che volendoci un bene immenso…fossimo gli
unici in grado di pugnalarci più in profondità di
tutti?
Con
fatica riuscii ad alzarmi e corsi verso di lui.
Caddi un paio di volte…e la cosa peggiore è che
Nobu non si voltò nemmeno una
volta per vedere come stavo. Finalmente lo affiancai…e fu
solo in quel momento
che mi sentii raggelare il sangue.
Nobu…stava
piangendo…
In
silenzio, con la schiena dritta e i pugni stretti
lungo i fianchi…ma lui stava piangendo.
Mi
parai davanti a lui, mi alzai in punta dei piedi
e afferrandogli il viso lo costrinsi a guardarmi:
“Nobu…” sussurrai facendo
seguire un singhiozzo
Lui
mise le sue mani sopra le mie. Poi lasciò il
volto cadere verso il baso, lo sentii crollare sotto di
me…singhiozzò: “è solo
colpa mia…” disse sospirando
Non
credevo alle mie orecchie, poi lui continuò:” Ho
fatto di tutto per allontanarti da
me…ferirti…farmi odiare…è
solo ed
esclusivamente colpa mia se sei finita a letto con quello!!”
Le
sue ginocchia crollarono a terra io lo seguii
mentre gli urlavo:” Ma che cavolo stai dicendo? Tu non hai
colpa! Io! Io! Io!
Sono solo io quella sbagliata!!! Tu…sei la cosa
più bella nella mia vita!”
Alzò
lo sguardo… quegli occhi scuri…uguali ai
miei…ancora di più perché entrambi
bagnati dalle lacrime. “Risa…tu eri
così
ingenua, pura, estranea a tutto…ti ho protetta da tutto e
tutti fin da piccola,
poi un giorno ti ho abbandonato, ho lasciato la tua
mano…nonostante tu
soffrissi e urlassi per la perdita facevo finta di nulla. Sei stata
travolta da
un mare di emozioni e sensazioni….e nel frattempo urlavi il
mio nome…ti
sentivo…ma mi sforzavo di non voltarmi verso di
te…dio…ho distrutto la cosa più
importante per me…”
“Nobu…ti
stai dando delle colpe che non sono tue…smettila
di idealizzarmi, Risa è sbagliata…non il
resto…e sicuramente non tu!”
“Sei
tu che ti sbagli…ci ho provato ma ho
fallito…volevo allontanarti da me…non rovinarti!
È stato stupido esporti a un
mondo che non ha rispetto per tanta
fragilità…”
“Non
sono così ingenua come credi…ti ho odiato
quando ho saputo di Hachi, ho odiato lei…ero gelosa di
Reira…attratta da
Shin…non provo sentimenti puri…non sono bella
dentro…non risplendo come te…sono
finita a letto con il primo che è capitato!”
abbassai la testa, mentre battevo
i pugni a terra. Arrabbiata! Detestavo me stessa! Quel carattere che
sapevo
sbagliato ma che non ero in grado di correggere
Venni
travolta dall’abbraccio di mio fratello che mi
fece cadere su un fianco nella neve fresca. Mi bloccò le
mani, solo allora mi
resi conto che avevo tutte le nocche tagliuzzate, faceva male. Allora
lui me le
prese e me le fece affondare con delicatezza sulla neve,
sussultai…bruciavano.
La neve aveva ricominciato a cadere
silenziosa
ma insistente…chiusi gli occhi e risposi
all’abbraccio…
“Va
bene anche se siamo così…” gli dissi in
un
orecchio
“No,
non va bene…ma non posso farci nulla se non
prometterti di non abbandonarti mai più…credo che
la macchia possa essere
lavata”
“Voglio
che tu sia felice…mi sforzerò di accettare
Nana…te lo giuro….”
“Grazie…sai…
per me la cosa più
importante…insomma…mi
piace vederti felice… il tuo sorriso radioso che cerca me in
attesa del
consenso…quindi da ora…appena tu sospirerai
accorrerò verso di te per sentire
se ti fa male da qualche parte…non ti abbandono
più…smettiamo di soffrire,
assieme ogni avversità sembrerà più
piccola e meno grave”
Non
parlammo più per tutto il viaggio di ritorno
verso casa, credo che al tempo, l’uno e l’altro
meditassimo sul semplice fatto
di quando bello fosse fregarsene di cosa fosse giusto e sbagliato e
limitarsi a
fare ciò che si voleva. Adesso non mi rimaneva altro da fare
che dire di Takumi
a Shin, ma questo era fuori discussione, mi spaventava perderlo e ne
ero sicura,
non mi avrebbe giustificato facilmente come aveva fatto Nobu. Il
pensiero poi
di lui e Reira mi intimoriva a tal punto da non aver avuto nemmeno il
coraggio
di rispondergli al messaggio…Un sms incomprensibile che
sembrava centrare
perfettamente la nostra situazione.
Inoltre…il
quesito fondamentale era…cosa io provassi
realmente per Takumi…ne ero sicura, non lo avevo fatto solo
per fare un
dispetto a mio fratello. Io quella sera, ero stata davvero
bene…ma mi sentivo
inferiore davanti al paragone con Reira…ma che mi era
successo? Io sempre così
fiera ed orgogliosa, ora come mi ero ridotta?
Il
giorno dopo m’incamminai mano nella mano con Nobu
verso scuola. Lui canticchiava…ma non una canzone dei Blast,
oh no,semplicemente
la mia e la sua canzone…quella che lui aveva scritto per me
e solo per me. La
neve aveva smesso di cadere e aveva lasciato posto a spesse lastre di
ghiaccio
che rendevano pericolosa la circolazione. Il vento che penetrava nei
capelli
era piacevole…sicuramente meno pungente di quello dei giorni
prima. Per fortuna
riuscii a non scivolare sul marciapiede ghiacciato dato che Nobu mi
sorresse a
fatica per poi scoppiare in una sua tipica e calorosa risata. Per tutta
risposta gli tolsi il cappello di lana e gli spettinai i capelli
impiastricciati
di gel.
Mi
accompagnò fino alla porta della mia aula e con
mio grande sollievo notai che Shin non era ancora arrivato, anzi nessun
altro
alunno era ancora giunto. Malamente gettai la cartella sul banco e mi
affacciai
alla finestra per guardare lo splendido paesaggio innevato che ci
offriva il
nostro paesino innevato.
Quasi
dal nulla comparve il suono della sua
chitarra. La melodia cominciava ad essermi vagamente famigliare,
sorrisi tra
me, chiusi gli occhi e iniziai a dondolarmi davanti alla finestra,
impossibile
non ricordare le sue mani che mi accarezzavano. Avevo voglia di
vederlo…ma la
vergogna ed il modo in cui ci eravamo salutati non mi permettevano di
andare da
lui e far finta di niente. Dovevo ammetterlo,Takumi mi faceva paura,
forse
perché non era disposto a soddisfare ogni mio capriccio o
richiesta? O forse
perché sapevo di essere io quella che soddisfava suoi? Ma
allo stesso tempo mi
attirava quasi come un bimbo davanti ad un vaso di caramelle
Fui
riportata alla realtà dall’arrivo di alcuni
compagni, sospirai infastidita ma rimasi davanti alla finestra mentre
facevo
stupidi disegni sul
vetro grazie alla
condensa
“Ma
tu guarda! Hai disegnato una principessa!” senza
rendermene conto trovai Shin al mio fianco.
Non
potei far altro che sorridergli, mi era
mancato…e dall’ultima volta che lo avevo visto mi
sembrava fosse passata
un’eternità. Era bello anche con i capelli
spettinati a causa del vento. Mentre
si toglieva la sciarpa con il dito mi premette sulla punta del naso.
Arrossii
ricordandomi del messaggio che mi aveva mandato.Per quanto provassi a
dare una
definizione di Shin non azzeccavo mai quella giusta.
I
suoi occhi sembravano ancora più chiari con il
riflesso bianco della neve e la sua pelle era perfetta…un
color ceramica che
qualunque ragazza avrebbe desiderato…
“Che
ti è saltato in mente?”
Lui
mi guardò sorpreso senza capire
“Avanti…il
messaggio…”
“Aaaah…beh
avevo nostalgia di te…mi pare ovvio…ormai
sei la mia droga”
Ero
oltremodo lusingata da quelle
parole. Ma mi sforzai di fare finta di
nulla, anzi: “Ti ricordo che me ne sono andata in lacrime
l’altra sera…ma tu
non ti sei preoccupato nemmeno di corrermi dietro!”
“Ecco
la mia principessa capricciosa…ma
assolutamente…dolcissima!” mi si era avvicinato.
Potevo sentire il suo
profumo…lui prese la mia mano e se la portò alla
bocca. Arrossii di vergogna
mentre bisbigliavo: “Shin…ci stanno guardando
tutti!”
“E
tu lasciali guardare!” rispose accattivante
Lo
rimproverai con lo sguardo mentre sfilavo a
malincuore la mia mano e mi giravo a guardare i miei compagni che
arrossendo
spostarono lo sguardo da noi. Alzando le spalle, in fondo mi portava
davvero
poco di quello che potevano pensare, mi voltai nuovamente ad osservare
il
paesaggio. Scoppiai a ridere quando vidi Shin che si era ritratto sul
vetro. Un
piccolo omino, pieno di piercing e con le tipiche scarpe con la zeppa
che
teneva per mano la principessina che avevo disegnato.
Con
il palmo della mano cancellai le nostre opere
d’arte mentre mi avviavo al mio banco e gli dicevo:
“Non penserai di cavartela
con quella sciocca spiegazione, vero? Mi mandi un sms così
totalmente
devastante e ti giustifichi con un sorriso?”
“Ovviamente
si!” un altro dei suoi sorrisi sghembi e
travolgenti, che avevano il potere di togliermi il respiro e farmi
rimbalzare
il cuore in petto…Shin riusciva a fare anche
questo…
I
tre uomini della mia vita mi stavano facendo
letteralmente impazzire…però mi sentivo davvero
fortunata…anche se il terreno a
distanza di poco tempo mi sarebbe crollato da sotto i piedi e quello
che avevo
fatto fin ora non era per nulla dignitoso…beh, forse ero
felice…ma non avevo la
maturità di rendermene conto!
Ecco
qua! Mi è piaciuto moltissimo Nobu nella prima
parte…si è rassegnato ad allontanarsi da sua
sorella, anche perché per la piccola
non sembrava trarne benefici, almeno nell’immediato. Se siete
state attente
avrete anche ritrovato in una delle frasi di Nobu il richiamo al titolo
della
ff…eh si, mi piace vederti felice…inteso che sia
con me o senza di me.
Risa matura, accetta Hachi e il fratello cambiato.
Abbiamo sentito anche il suono della chitarra di
Takumi, ma quello è stato l’unico contributo al
capitolo dato da lui…tanto nei
prossimi si darà da fare eccome! ^^
SHIN…l’ho trovato adorabile quando ha
disegnato sul
vetro…peccato per la finta innocenza
Anticipazione: allora prossimo cap, chiariremo la
situazione tra Shin e Risa…ma forse anche no…boh.
Poi si verrà a conoscenza del
motivo per cui la ragazza delle scale piangeva….e Risa
andrà a casa di Takumi…ma
lo spettacolo che le si para davanti non è dei migliori!
Miky
1991: Mi fanno piacere anche i complimenti
banali! Basta sentirli! Sono quelli che mi caricano e mi danno
l’ispirazione! Come
già ho detto Takumi era dispiaciuto sia per essere stato
usato come un ripiego
ma anche per aver sciupato una ragazzina ingenua come Risa,
l’ennesima conferma
che tutto quello che tocca si distrugge e quindi meno che meno pensa di
rivolgere le sue attenzioni a Reira. Eh, Nobu vuole fare il grande ma
è ancora
un ragazzino, apprezzo però il fatto che ammetta di non
riuscire nemmeno lui a
stare senza Risa! Eh il sms di Shin ha fatto scalpore…ma per
la spiegazione di
rimando al prossimo capitolo! Grazie per i complimenti! Sei adorabile!
Kiss kiss!Grazie!
Layla_doll:
Grazie tesora per i complimenti! Nemmeno
io ho un personaggio preferito tra i 3 ragazzuoli…ma messa
alle strette credo
sceglierei Takumi. Takumi e Risa stanno bene tanto quanto Risa e
Shin…vedremo
che sceglierà la ragazza!Grazie! kiss kiss
Candycotton:
Grazie per i complimenti! Siete tutte
gentilissime! Mmm beh chi non ama Shin??? È assolutamente
adorabile! Grazie! Kiss
kiss
Yukiko_chan:Lo
so, lo so ho aggiornato tardi…spero
che tu sia riuscita a sopravvivere! ^^ Takumi è volutamente
incomprensibile, il
suo carattere viene svelato capitolo per capitolo, ma soprattutto i
motivi dei
suoi comportamenti, del suo egoismo e della sua arroganza! Nobu credo
che dia
il massimo della sua immaturità con questo cap…ma
come dici tu…le scene love
love le adoriamo…e pure Risa. Cioè ha fatto pace
con il fratello e ora è la più
felice su questo mondo! Nel prossimo cap verrà spiegato il
sms…ma Shin non lo
scoprirà ancora…figurati se Risa glielo dice, la
paura di perderlo è troppo
grande! Un happy end sicuramente ci sarà…staremo
a vedere un po’ con chi! Eh eh
eh! Le tue recensioni mi fanno sempre ridere un sacco! Davvero pazze e
divertenti! Grazie di tutto! Kiss kiss
Daygum:
Uh uh uh! Addirittura piangere! Oh mamma mi
commuovo anche io! Eh eh eh! Adesso lo perdoni il povero Nobu? Senza
dubbio
vuole un mondo di bene alla sorella, così tanto, che non
riesce a manifestarlo
nella giusta maniera…e per il suo bene ha fatto quel che ha
fatto…ma lo si può
perdonare, vero?? ^^ Ti dirò non è stata Risa a
scegliere a non scegliere Shin…ma
Shin che non l’ha voluta perché non voleva
“sporcarla” ti ricordi la sera in
cui Shin ha dormito alla pensione? Sei davvero gentile! Mi fa piacere
ti
piaccia così tanto! Grazie di tutto! Kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Dimenticati di lui e diventa mia ***
!DOCTYPE html PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN">
CAP
17: DIMENTICATI
DI LUI E DIVENTA MIA
Quella
mattina prestai molta poca attenzione alla
lezione, la mia testa era sommersa da continui ricordi della notte
precedente….ricordi che ancora mi facevano arrossire e
tremare le gambe. Sperai
davvero in cuore che nessuno si rendesse conto delle mie stranezze.
La
voglia di vederlo cresceva ogni secondo di più…ci
eravamo salutati in malo modo…volevo rimediare…e
non solo, volevo che lui mi
avvolgesse nuovamente, volevo sentirlo profondamente. Scattai in piedi
quando
sentii il professore urlare il mio nome, mi guardò severo,
mentre arrossivo e
non certo per il richiamo che avevo appena ricevuto.
Abbassai
il capo in segno di scuse e mentre mi
risedevo lanciai un’occhiata a Shin.
Meraviglioso…si teneva il volto con una
mano e mentre mi sorrideva giocherellava con il piercing che aveva sul
labbro…
Anche
lui stava diventando un bel problema…anzi lo
era sempre stato…non lo capivo…eppure sapevo che
ormai avevo un incessante
bisogno di lui.
Quando
suonò la campanella dell’intervallo Shin
scattò verso di me e con il suo adorabile e inconfondibile
sorriso mi si parò
davanti, mi afferrò per un polso e mi costrinse a seguirlo
“Shin!!!
Mi fai male! Fai piano!” urlai mentre
evitavo di scontrarmi con le persone che si trovavano nei corridoi. Lui
non mi
diede ascolto poi finalmente si fermò e lo sentii
piagnucolare
“No!!!!
Uffi…nevica…non si può
uscire!” e detto
questo si piegò sulle ginocchia e si abbassò
triste
“Ma
dico sei impazzito! Abbiamo rischiato di
scontrarci con almeno una decina di persone per uscire in
terrazza???”
“Certo!”
mi rispose lui, quasi fosse un’ovvietà,
poi: “ Non volevo che qualcun altro ti rapisse per
l’intervallo!” alzò il viso
e mi sorrise. Mugugnai qualcosa mentre mi abbassavo e appoggiavo la
testa alla
sua spalla. Era ancora quella di un adolescente…ma mi
sembrava comunque forse e
accogliente
“Che
devo fare con te Shinichi?”
“Dimenticati
di lui…e diventa mia!” mi guardò
penetrante,
sembrava che i suoi occhi riuscissero a guardarmi dentro e questo mi
devastava…perché
adesso mi diceva quelle cose? Non era lui che più di qualche
volta mi aveva
allontanato? Le ginocchia tremarono e fui costretta a sedermi a terra e
concentrarmi per far tornare il respiro regolare
“Non
capisco…” balbettai
“Non
sopporto che uno come lui…possa anche solo
avvicinarsi a te…a lui importa solo di una persona, lui ha
già la sua
principessa…e io ho capito solo ora chi è la
mia…e sai come vanno le fiabe…le
principesse devono essere protette dai cattivi”
Già…dai
cattivi…
Lo
sapevo di non contare nulla per Takumi, sapevo
che facendo l’amore con lui avevo donato la cosa
più preziosa che avevo a una
persona che non se lo meritava…ma non riuscivo a
pentirmene…
“Io
sono sbagliato, sono un demone con l’aspetto di
un angelo…è per questo che ti sei avvicinata a
me, no?”
Rimasi
in silenzio, rossa in volto, avevo la gola
talmente secca da non riuscire dire una sola parola
“Quando
hai scoperto cosa sono realmente…tu mi hai
sorriso e mi hai detto:”Perché non ci aiutiamo a
migliorare assieme?” faccio
quello che faccio perché mi sento solo,
sbagliato…credo che portarmi a letto
delle donne sia l’unico modo per sentirmi indispensabile per
qualcuno…”
“Shin…lo
sai di essere diventato una parte
integrante di me…ormai…”
“Scorre
nelle mie vene il sangue di un uomo viscido
e di una madre troppo codarda per aiutare il proprio figlio ad
affrontare il
mondo…poi ci sei tu…così pura,
radiosa…”
“Lo
sai che non sono così” lo interruppi…io
non ero
per nulla così
“Tu
ormai sei diventata…come potrei spiegare…la mia
droga? Solo quando tu mi sei vicino sto bene, sei
un’assuefazione dolce e
necessaria…velenosa sicuramente…ma
indispensabile”
Gli
strinsi la mano…lui mi guardò. Occhi azzurri,
trasparenti…che nascondono un animo
inquieto…sporco…
Eravamo
sbagliati…tutte le persone che conoscevo
erano sbagliate. Ma eravamo ancora in tempo per
migliorarci…vero? Assieme ce l’avremmo
fatta? Un giorno saremmo diventate come quelle belle persone che si
vedono nei
telefilm?
Ero
stanca di essere morbosamente attaccata a mio
fratello, aver bisogno delle attenzioni di Takumi per sentirmi
importante per
qualcuno, di passare sopra con leggerezza agli sbagli di Shin.
Lui
mi si avvicinò, sentivo il suo respiro sul mio
volto, il suo profumo mi faceva girare la testa e il ciondolare della
catenella
del piercing mi ipnotizzava. I capelli con il riflesso debole del sole
dietro
le nubi sembravano argento.
“Diventa
mia, permettimi di farti felice, ti farò
dimenticare ogni sorta di male…permettimi di
salvarmi…non credo di essere del
tutto marcio…tu sei il mio angelo, sono sicura che il cielo
ti ha mandato qui
per salvarmi, non posso perderti” ormai stava
bisbigliando…non c’era bisogno di
parlare ad alta voce…eravamo così
vicini…socchiusi gli occhi…volevo che lui mi
baciasse…
Volevo
sentire quel leggero brusio nelle orecchi e
che la testa si svuotasse mentre mi perdevo nel suo movimento sensuale.
Lui
si mosse e poi sentii il dolce tocco delle sue
labbra…e l’inconfondibile anellino che aveva al
labbro. Con la mano tremante
gli accarezzai la guancia…però mi
allontanai…e mi domandai a voce alta:
“Perché
nella vita le persona importanti devono essere sempre più di
una?”
Mi
alzai e ancora barcollante corsi in bagno…Shin
avrebbe capito…mi aveva completamente devastata. Tutto il
mio mondo in quel
periodo veniva completamente distrutto, come un castello di sabbia
sulla riva
del mare. Abbassai il coperchio del water e mi ci rannicchiai sopra.
Piansi…piansi
davvero tanto…singhiozzavo mentre mi passavo le mani tra i
capelli disperata. Avevo
sbagliato tutto, continuavo a sbagliare tutto…avrei dato
qualsiasi cosa per
tornare bambina…solo io e Nobu e nessun altro. Detestavo il
modo in cui erano
andate le cose. Mi odiavo, ero sciocca e superficiale…
Fui
costretta a zittirmi non appena sentii alcune
ragazze entrare nei bagni. Avevo mille pensieri nella testa tanto che
mi veniva
quasi da vomitare. Chiusi gli occhi e tentai di rilassarmi facendo dei
respiri
profondi…ma non potei fare a meno di sentire…
“Hai
sentito della Takanada?”
“No…che
le è successo?”
“Quella
scema si è fatta mettere incinta da Ichinose”
Smisi
di respirare.
Capii
perché quella ragazza stava piangendo vicino
alla finestra qualche giorno fa
Iniziai
ad ansimare.
Vidi
tutto nero.
Takumi…il
ragazzo con cui avevo fatto l’amore per la
prima volta, aveva messo incinta una ragazza.
Dovevo
parlare con lui, dovevo chiedergli se era
vero, magari lui non lo sapeva ancora.
Come
poteva farmi così male?
Mi
aggrappai alle pareti del bagno, la testa mi
girava, ne ero sicura stavo per sentirmi male. Mi voltai appena in
tempo per
vomitare dentro il water…per fortuna che le ragazze se ne
erano andate.
Volevo
lui…
Lui
che era così sbagliato, lui che non mi voleva,
lui che aveva già una principessa…volevo essere
sua e di nessun altro. Di quel
perfido principe nero che mi aveva usato per sfogare i suoi istinti
sessuali…perché
la sua principessa era troppo immacolata per essere
toccata…e quindi aveva
sporcato me…
E
io mi ero fatta sporcare.
Avrei
desiderato che Shin fosse lì con me…stupida
bambina viziata…
Mi
raggomitolai nuovamente su me stessa, le lacrime
avevano messo di scendere. Ero sotto shock…
Impossibile
lavare via il fango di cui mi ero
sporcata…volevo annullarmi, abbandonare tutto, per me era
troppo…se quello era
crescere…beh allora preferivo di gran lunga rimanere
bimba…
Quello
fu il secondo giorno peggiore della mia vita…quello
più brutto in assoluto sarebbe arrivato di lì a
poco…
SCUSATE!!!!
Imperdonabile il ritardo e la lunghezza
del cap! Ma l’uni mi assorbe troppo. Però adesso
ci sono le vacanze di natale e
quindi pubblicherò senza dubbio.
Allora questo cap è davvero intenso. Risa
è
distrutta…prima di tutto Shin si dichiara, si pente di
averla rifiutata e già
questo la mette in crisi, poi ci mancava il casino che ha combinato
Takumi…
Adesso la piccola dovrà scegliere…la
scelta sembra
ovvia…vai con il piccolo Shinichi e leccatevi le ferite a
vicenda…ma le cose
non vanno mai come uno vorrebbe…
RINGRAZIO TUTTE…scusatemi davvero ma non ho
tempo di
ringraziarvi una per una…sarà nel prossimo cap,
che tra l’altro pubblicherò
prossimamente…GRAZIE
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Sto con te...anche se mi trascini all'inferno! ***
CAP
18: STO CON TE…ANCHE SE MI TRASCINI ALL’INFERNO!
Correvo
come una pazza per le strade innevate. Non
facevo troppo caso al freddo o alle gente che mi guardava con
disappunto, anche
se il fiato cominciava a mancare non avevo la minima intenzione di
fermarmi…
Dovevo
vederlo…per chiedergli cosa? In cosa speravo?
Avevo
tutti i capelli spettinati e i vestiti sporchi
a causa di un ruzzolone che avevo fatto sulla neve fresca. Non ero per
nulla
presentabile ma senza pensarci pigiai il campanello e rimasi immobile
aspettando che lui mi aprisse.
Non
fu Takumi ad aprirmi la porta però, fu un uomo
sulla cinquantina
“Che
vuoi?”
Il
suo fiato puzzava terribilmente di alcool. Feci
un passo indietro intimorita. Che avessi sbagliato casa? No,
quell’uomo
assomigliava troppo a Takumi per essere una semplice coincidenza. Era
trasandato, con la barba incolta e mal vestito…cercai di
balbettare qualche
parola quando lo vidi che iniziava a spazientirsi
“Ce-cercavo
Takumi…è in casa?”
“No…ma
perché non entri tu?” e veloce mi
afferrò il
polso e tentò di trascinarmi dentro casa
“No!”
urlai mentre tentavo di liberarmi dalla sua
presa. Cominciavo ad avere paura…ma proprio in quel momento
una mano si posò
sul polso dell’uomo
“Che
cavolo stai facendo vecchio ubriacone?”
Era
Takumi. Con uno spintone costrinse l’uomo ad
entrare in casa e si chiuse la porta alle spalle. Mi guardò
serio, mentre mi
afferrava per il braccio e mi faceva scendere dalla veranda di casa sua
“Che
cazzo volevi? Come ti sei permessa di venire a
casa mia?” mi rimproverò urlandomi in faccia
Mi
portai le mani alla bocca…mentre tutto mi si
faceva più chiaro…ecco perché Takumi
si comportava così, ecco perché era
diventato quello che era…
Scoppiai
a piangere. Piangevo per lui, per la mia
ottusità…per quanto viziata ero. Fin ad allora
non mi ero accorta di quante persone
stessero peggio di me.
“Hei
e adesso che hai?” mi si avvicinò preoccupato
mentre con una mano mi afferrava il mento e mi obbligava a guardarlo:
“Mio
padre ti ha spaventata così tanto?”
“No…piango
per te…Takumi…ti prego…smettila di
comportarti
così…ora…io…”
respirai e poi gli urlai: “Permettimi di prendermi
cura del tuo cuore!”
Lui
spalancò gli occhi mentre altri fiocchi di neve
cominciavano a scendere dal cielo. Come la sera del nostro primo
bacio…mi alzai
in punta dei piedi e sfiorai le sue adorabili labbra che avevo
desiderato. Non
mi importava se lui era sbagliato…io non funzionavo tanto
quanto lui. Stava
affondando da solo nel baratro più nero e
profondo…come lasciarlo scivolare da
solo? Ero disposta a seguirlo…avevo paura, era
vero…ma insieme a lui mi sentivo
un po’ più forte.
Appena
si riprese rispose al mio bacio con passione,
forse anche io gli ero mancata un po’?
“Sei
una pazza…mi aspettavo che scappassi a gambe
levate…”
“Tu
sei pazzo…perché non me ne hai mai
parlato?…come
fai ad affrontare tutto da solo?”
“Perché
è giusto così…io non posso permettermi
di
sporcare nessuno…non voglio che chi mi circondi smetta di
sorridere…”
Mi
diede la schiena e iniziò ad incamminarsi sotto
la neve. La sua schiena era bella…non sembrava accogliente
come quella di Nobu
o Shin…serviva a reggere a malapena le sue pene. Non seppi
resistere
all’impulso di cingere i suoi fianchi e appoggiare la guancia
ad essa. Sentivo
il suo cuore…il suo calore sotto il giaccone…
“Ho
saputo della ragazza…”
“Già…”
“Cosa
hai intenzione di fare?”
“Lei
vuole abortire…non ha chiesto nemmeno il mio
parere…è venuta da me solo perché
vuole metà dei soldi…”
“Se
vuoi posso darteli io…”
“Non
se ne parla…mi
arrangerò…”sentii le sue mani
coprire le mie. Si voltò verso di me e le baciò
con delicatezza…
“Ora
vorrei sapere come mai dopo quello che è
successo…e quello che hai saputo, tu sia qui davanti a
me…”
“Non
posso più fare a meno di te…voglio te e nessun
altro…”
“Anche
se sono velenoso come un serpente?”
“Si”
“Anche
se sai che non ti renderò sempre felice?”
“Si”
“Anche
se il mio cuore è occupato da un’altra
donna?”
Fui
costretta ad abbassare lo sguardo, finalmente lo
aveva ammesso…ma non mi importava poi tanto, avrei lottato,
anche con la forza,
mi sarei inserita nel suo cuore. Ero bagnata fradicia, avevo
freddo…poi lui mi
abbraccio, abbandonò la testa sulla mia
spalla…piansi, come sempre, mentre
felice affondavo le mani nei suoi capelli e lui mi cingeva i
fianchi…
“Sei
una cosa preziosa…e anche molto fragile. Io non
posso prendermi cura di te…ne usciresti
distrutta…”
“Non
importa…te l’ho già
detto…voglio cadere nel
fondo con te…assieme a te…”
Alzò
appena il viso e mi sorrise. Un sorriso mai
visto, mi baciò ancora…tenero e
sensuale…
“Ti
porto in un posto…ci vieni?”
Ancora
con il cuore che sussultava per tutto quello
che era successo feci solo si con la testa. Lui allora mi prese la mano
e in
perfetto silenzio mi fece strada.
Riconobbi
il viale dell’ospedale ma rimasi zitta e
aspettai che fosse lui il primo a parlare
“Ti
faccio conoscere mia madre”
“Che?
Conciata così?” urlai mentre tentavo di
sistemare i capelli
Lui
sorrise: “Bisogna muoversi...magari domani non
siamo così fortunati….”
Mi
immobilizzai, che altro nascondeva quello sguardo
arrogante e presuntuoso?
Lui
si voltò a guardarmi, ero davvero sconvolta…lui
si sentì forse in dovere di darmi spiegazioni: “Le
hanno diagnosticato un
tumore maligno ai polmoni…non le resta molto da
vivere…per questo ci terrei che
la conoscessi proprio stasera…”
Gli
riafferrai la mano e con la testa bassa ci
incamminammo dentro l’ospedale. Mi sentivo
distrutta…e vuota…avevo vissuto nel
nulla più totale. Mi lamentavo di tutto quello che mi
circondava e non vedevo
chi davvero soffriva.
“A
parte Reira…non ho mai fatto conoscere mia madre
a nessun mio amico…o ragazza”
Arrossii:
“E perché proprio a me la fai conoscere?”
“Beh…chi
c’è ora davanti a me? Chi sta soffrendo
assieme a me?”
Non
risposi.
“Tra
noi non può funzionare…lo sai. Io non vado bene
per te…ma sarebbe bello solo per questa notte vivere un bel
sogno” continuò
Le
porte dell’ascensore si aprirono davanti a noi,
lui mi spinse appena a sé e mi baciò. Lo sapevo,
lo sapevo…per noi non c’era
storia. Vivere un bel sogno solo per una notte? Ma perché
solo per una notte?
“Non
ho il coraggio di guardare Reira in faccia…se
anche tu sei venuta a sapere del bambino…non ci sono dubbi
che lo sappia pure
lei…”
Il
solo nome mi spezzò il cuore. Era stata una
giornata devastante…non stava funzionando nulla. Prima Shin,
poi la storia del
bambino, l’aborto, Takumi…mi lasciai cadere a
terra senza forza
“Che
ti prende adesso?” mi chiese mentre si
inginocchiava al mio fianco
“Tu
pensi solo a lei…solo a lei…anche
ora….”piangevo,
volevo davvero sparire, eclissarmi e abbandonarmi per sempre.
Non
mi rispose, il suo sguardo si fece semplicemente
triste. Il suo era un amore puro…a differenza di quanto si
potesse pensare, lui
amava Reira in modo casto e profondo…io non potevo
vincere…
Arrivammo
al piano desiderato, le porte dell’ascensore
si aprirono e io schizzai fuori. Takumi non afferrò la mia
mano si incamminò
semplicemente per i tetri corridoi dandomi la spalle.
“Permesso!”
fece mentre entrava nella stanza 103
“Takumi
tesoro! “ fiatò appena una voce femminile.
Si,
è vero…quello era stato uno dei giorni
più
brutti della mia vita…ma allo stesso tempo uno dei
più belli. Fui in grado di
comprendere Takumi, il suo dolore e i motivi di tale dolore.
All’epoca era
ancora troppo immatura per aiutarlo, ero disposta ad affondare con
lui…e non
semplicemente tendergli la mano verso la luce.
Nell’ascensore
piansi per me…perché lui ancora non
mi amava…riuscivo ancora ad essere egoista di fronte a una
situazione simile…
Ora,
riesco ad amare in modo maturo ed equilibrato. L’uomo
che ho al mio fianco mi ha insegnato che la felicità non
cade dal cielo ma ce
la dobbiamo guadagnare…e che le sofferenze sono causate
esclusivamente da noi…si,
esattamente da noi che non siamo abbastanza forti…o troppo
codardi per
affrontarle.
Se
penso al passato però…posso assaporare la purezza
e l’intensità del mio amore…forse se mi
fosse possibile tornare indietro
commetterei gli stessi errori…in modo da poter diventare
quello che sono ora…
Ecco
qua, lo ritengo un cap intenso ma anche
confuso. Non c’è dubbio che Risa non sia
indifferente a Takumi, ma lui ha paura
ad amare…sembra quasi che non se lo conceda…va
bene usare le persona ma
donargli il suo cuore è una cosa off limits per lui. Risa mi
fa pena, non può
competere con Reira…no no. Shin??? Eh, lui sta aspettando la
risposta di Risa…
I personaggi mi stanno fuggendo di mano e senza
dubbio Takumi è troppo difficile da gestire, ma anche Shin
mi dà da fare…
Cmq Risa e Takumi devono vivere il loro giorno da
fiaba…ah nel cap precedente ho messo una piccola
frasetta…che quello era il
secondo giorno più brutto della sua vita…non vi
dico che può succedere nel
prima…beh Risa non è di certo una ragazza
fortunata.
Emylovely:
Grazie per i complimenti…guarda ti dirò
che ho già deciso con chi starà
Risa…ma poi ho intenzione di riprendere la
storia al presente (cioè con Risa grande) e quindi mai dire
mai… ^^ Grazie di
tutto Kiss Kiss
Kikki_neko:
Tutti i lettori vogliono che Risa si
metta con Shin…ma nessuno tifa per Takumi???
T.T…poretto….eeeeeh staremo a
vedere…senza dubbio Takumi è troppo complicato
per Risa…ma non è che Shin sia
da meno. Grazie di tutto!!! Kiss kis
Daygum:
CARA!!!!! CI RISENTIAMO! Scusa per il
ritardo!! Ti dirò che tra Takumi e Shin nemmeno io saprei
chi scegliere…sono
due figacci…cmq eccoti accontentata con un nuovo cap. GRAZIE
per il calore con
cui mi segui dopo tanto tempo! Kiss kiss
Sayaka
3DG: Eh eh eh potrei prenderlo in
considerazione il nuovo titolo…e che il peggio deve ancora
arrivare…succederà
davvero la cosa peggiore per Risa…Senza dubbio Takumi
l’ha usata…e anche in
questo cap viene confermato…eppure…al cuor non si
comanda. Grazie per tutto!!!!
Kiss kiss
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=252687
|