Mi piace vederti felice!

di tochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non smettere mai di guardare verso di me... ***
Capitolo 2: *** Continua a guardare sempre e solo me! ***
Capitolo 3: *** Smettila di viziarmi! ***
Capitolo 4: *** Non tenermi il muso se bacio un altro ragazzo! ***
Capitolo 5: *** Un principe con troppi piercing! ***
Capitolo 6: *** Guardare e non toccare! ***
Capitolo 7: *** Gli angeli hanno i capelli rosa ***
Capitolo 8: *** E dai scemo,non fare quella faccia...tanto lo sai che non è vero! ***
Capitolo 9: *** Se le lacrime me le asciughi tu...va bene! ***
Capitolo 10: *** Se tu mi abbandoni, anche io mi ridurrò in pezzi? ***
Capitolo 11: *** Amare qualcuno non è mai una cosa inutile,vero? ***
Capitolo 12: *** Il primo fiocco di neve...esprimi un desiderio! ***
Capitolo 13: *** Lei deve odiarmi...altrimenti non sarà mai felice... ***
Capitolo 14: *** La mano tremante accarezza la schiena sudata ***
Capitolo 15: *** Nonostante io ti tenga con cura...ti perdo sempre... ***
Capitolo 16: *** La sua principessa non sbaglia mai, è il resto del mondo ad essere sbagliato ***
Capitolo 17: *** Dimenticati di lui e diventa mia ***
Capitolo 18: *** Sto con te...anche se mi trascini all'inferno! ***



Capitolo 1
*** Non smettere mai di guardare verso di me... ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Ai Yazawa,questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

CAP 1: NON SMETTERE MAI DI GUARDARE VERSO DI ME…

All’epoca credevo che il mio mondo perfetto non potesse essere intaccato da niente e nessuno…vivevo in una meravigliosa casa…

L’attività di famiglia, ovvero la nostra pensione Terashima, era molto redditizia

Avevo un papà che mi viziava in tutti i modi …e il mio fratello maggiore, Nobu, che mi trattava come una principessa e che io adoravo alla follia.

Lo ammetto ero una persona capricciosa, viziata e superficiale. Per me era sufficiente che le persone mi guardassero con ammirazione, avere bei vestiti, un tetto e un pasto caldo tutte le sere.

Amiche non ne avevo, consideravo le persone che mi circondavano semplici conoscenti.

Stavo per iniziare la terza superiore…avevo sempre vissuto in un mondo dove tutto quello che volevo, lo ottenevo. Non mi ero mai sognata un fidanzato…per me era sufficiente il mio fratellone. Ero abbastanza gelosa di Nobu ; negli ultimi tempi aveva cominciato a suscitare l’interesse di molte ragazze…sarà stato per quella stupida tinta ai capelli?

O per il meraviglioso modo in cui suonava la chitarra? Alcune volte diventavo gelosa anche di quello stupido strumento…ma sapevo quanto per lui quella cosa fosse importante…e avevo imparato ad amarlo ancora di più quando lo vedevo immerso nella dolce atmosfera che produceva quando suonava.

La mamma diceva che dipendevo troppo da Nobu, così il primo anno delle superiori decise di mandarmi in una scuola diversa da quella che lui frequentava. La scuola interamente femminile che frequentavo avendo poche iscrizioni fu costretta a chiudere. Così gli istituti del paesino da due passarono a uno e io fui costretta a seguire Nobu anche a scuola.

La cosa non mi dispiaceva, anzi…mi sentivo sicura…

Quella mattina segnava l’inizio dell’anno scolastico. Guardavo la mia immagine riflessa allo specchio. La nuova divisa non mi stava male…presi i due elastici che si trovavano sopra la scrivania e legai i miei boccoloni neri in due codine. Mi misi una punta di lucidalabbra…un’ultima occhiata…ero perfetta per il primo giorno di scuola

Toc toc

“Risa…dai che dobbiamo andare!” la voce che sentivo provenire da dietro la soglia era quella di Nobu…sorrisi e corsi ad aprirgli. Lui era bello come al solito, quella divisa gli dava uno strano fascino. I capelli biondi erano volutamente spettinati sulla testa e sulle orecchie comparivano quei primi e pochi piercing che aveva iniziato a farsi.

“Allora, sono carina?” gli chiesi mentre arrossivo

“Beh! S-si” mi rispose in imbarazzato “Cerca di non attirare troppo l’attenzione dei ragazzi…è la prima volta che frequenti una scuola mista…mi raccomando!”

Sorridendo gli afferrai un braccio e conclusi dicendo:”Finchè tu sei al mio fianco non ho paura di niente e nessuno!”

Lui si irrigidì sotto il tocco delle mie mani…poi scoppiò in una fragorosa risata:” Già…chiamami Super-Brother!”

Immersi in chiacchiere senza senso finalmente arrivammo al cancello dell’istituto. Mi fermai a fissare la scuola, ero eccitata. Guardai verso Nobu un’ ultima volta prima di separarci per recarsi ognuno nella sua aula, ma lui era già occupato a salutare alcuni vecchi amici. Non ebbi il coraggio di interromperlo…sorrideva così di gusto che non so perché mi sentii di troppo, non gli feci nemmeno un cenno con la mano. Un po’ offesa girai i tacchi e mi incamminai verso l’ingresso.

“Hei! Ma che ti prende ora?” Nobu mi aveva afferrato per un polso e sorpreso mi guardava.

Arrossii, mi rendevo conto di essere infantile…ma non gli risposi…e lui essendo abituato ai miei capricci ci passò sopra come sempre dicendo:”Su dai, andiamo a vedere i tabelloni con le classi”

Feci solo si con la testa…umiliata lo seguii con il capo chino sempre mano nella mano. Per l’ennesima volta se non ci fosse stato il mio meraviglioso fratello mi sarei sentita persa. Sentivo gli sguardi delle persone puntati su di noi…un po’ ne ero felice.

“Ecco qua il tuo nome! Sei in terza C” poi con la punta delle dita scorse i nomi nelle varie classi: “E questo sono io…vediamo…si, quinta B”

“Ok, grazie Nobu, sei stato gentile…ehm…scusami per prima…mi sono sentita esclusa”

Lui mi accarezzò la testa:” Tranquilla…lo so che pretendi che io abbia occhi solo per te…ok allora ci vediamo oggi a casa?”

“Certo! Buona giornata!” alzai la mano e corsi via.

“Hei Nobu!!!” una voce da dietro non diede il tempo al biondino di girarsi che si sentì qualcuno aggrapparsi alle sue spalle

“Ren…hei da quanto tempo!”

“Si, si cambia discorso…chi era quella?”

“Ehm? Quella? Beh mia sorella!!!”

“Che?” fece il moro sorpreso mentre si staccava dalle spalle dell’amico e gli afferrava la testa in modo da spettinarlo” E perché non me l’hai mai presentata”

“Ahi…mi fai male! Perché non ne ho mai avuto l’occasione!” pignucolò

“Davvero carina!” si intromise un’altra voce alla conversazione

“Takumi…stai buono…vuoi infrangere il cuore anche della bella sorellina del nostro amico?” lo rimproverò Ren

Il ragazzo sorrise mentre con una mano si toglieva dalla fronte i capelli neri.

“Ah, Nobu…per la storia della band, ti andrebbe bene se venissimo a casa tua oggi pomeriggio?” chiese poi Ren tentando di cambiare discorso

“Ehm…si non c’è problema…basta che alla fine tu e Nana non finiate per prendermi ingiro chiamandomi “Signorino”…” si lamentò Nobu mentre si sistemava i capelli come meglio poteva. Senza accorgersene andò addosso ad una ragazza che passava per i corridoi

“Cavolo scusami!”

“Ah, scusami tu, stavo correndo per non arrivare tardi…” era una ragazza dai capelli non troppo lunghi castani. Nobu ne rimase incantato…soprattutto dal suo sorriso. Poi lei fece un leggero inchino e se ne andò.

“Nobu…mi stai ascoltando?” e così dicendo lo prese per un orecchio

“Ren! Ma la finisci di picchiarmi?”

“Ciao ragazzi!” era arrivata anche Reira,la cantante del gruppo fondato da Takumi…bella e brava. Per non parlare del carattere docile, amorevole, dolce e gentile…insomma perfetta

“Allora siamo in classe assieme noi quattro, non siete contenti?” chiese prendendo Takumi per un braccio

“Si certo! Al settimo cielo!” le rispose ironico il ragazzo mentre si apprestava ad entrare in aula

In classe mia non c’era nessuno che spiccava in stravaganza…caratteristica comune invece tra gli amici di mio fratello. Beh a parte un ragazzo…era magro e ancora bassino, aveva degli splendidi capelli color argento e una quantità non indifferente di piercing. Appena si accorse che lo stavo osservando mi sorrise. Era davvero bello.

Mi sentii davvero anonima…non come quel ragazzo o mio fratello che brillavano di un’aura tutta particolare. Presi una ciocca dei miei capelli… erano color della pece…come la maggior parte della popolazione giapponese…

“Magari li tingo” sussurrai tra me e me…cosa che di certo avrebbe fatto andare su tutte le furie la mia composta mamma.

Ecco…questo è un mio piccolo esperimento…è la prima ff che scrivo su Nana…ne ho scritte altre…però non mi sentivo abbastanza all’altezza da intaccare questo meraviglioso manga ^^
Secondo voi la continuo? Ho delle idee carine in testa….
Ho voluto creare una protagonista infantile e capricciosa in modo tale da farla crescere durante la storia…
La continuo??? Ditemi voi…
Grazie per avermi dedicato un po’ del vostro tempo!

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Capitolo 2
*** Continua a guardare sempre e solo me! ***


CAP 2: CONTINUA A GUARDARE SEMPRE E SOLO ME!

La mattina trascorse tra i vari professori che presentavano noiosissimi programmi, compagni che tentavo di fare amicizia e velocissimi cambi dell’ora. Per fortuna avevo il banco vicino alla finestra, così potevo guardare fuori quando volevo…e abbandonare con la mente quell’aula soffocante.

Non appena la campanella del pranzo suonò il bellissimo ragazzo dai capelli argentei mi venne vicino. Non era molto alto…ma questo non gli impediva di lasciare a bocca aperta tutte le ragazze della classe.

“Ciao!” esordì con un meraviglioso sorriso

“C-ciao!” balbettai goffamente mentre arrossivo guardando quegli insoliti occhi del colore del cielo

“Sbaglio o io e te siamo gli unici a non avere il cestino del pranzo?”

“Che?” risposi goffa ancora estasiata di fronte a tanta bellezza

“Il pranzo…che ne dici di cercare assieme il chiosco dei panini. Non ho la minima idea di dove si trovi!”

“Ok! Però nemmeno io ne ho idea…vorrà dire che lo cercheremo assieme!” gli risposi tentando di sfoderare uno dei miei soliti sorrisi che scioglievano chiunque

Lui rispose al sorriso.

“Piacere io sono Shinichi Okazaki ma dato che odio le formalità chiamami pure Shin” mi disse porgendomi la mano

“Risa Terashima…ma chiamami semplicemente Risa!” e presi quell’ossuto ma sicuro arto che mi stava porgendo.

A differenza del suo aspetto era un gran chiacchierone. Aveva una voce infantile ma sensuale…ne rimasi davvero estasiata. In poco tempo riuscimmo a trovare il chiosco dei panini e ci mettemmo seduti in terrazza a mangiare

“E così prima frequentavi una scuola per sole ragazze…deve essere stata una vera rottura!” fece lui mentre si accendeva una sigaretta

“Ma tu fumi?” urlai mentre lo guardavo sconcertata. Lui scoppiò in una meravigliosa risata. Rimasi a guardarlo in silenzio…era diverso dal principe azzurro che mi ero creata nella mia testa…anzi quel ragazzo sembrava tutto fuorchè un principe, ma andava bene così…

“Eh, il tuo ragazzo non si arrabbierà a vederti con un altro?”

“Il mio ragazzo?”

“Ma si, il biondino con cui questa mattina guardavi le classi…”

“Ma quello è Nobu, mio fratello!” gli risposi ridendo

“Beh…un ragazzo ce lo avrai…sei carina!”

Arrossì, proprio uno come lui, veniva a dirmi che ero carina? Tra una chiacchiera e l’altra non ci accorgemmo del tempo che passò veloce come il vento e scivolava tra i nostri capelli e le nostre parole azzerando sempre di più la distanza che c’era tra noi.

Mentre sempre più tediati dall’infinita giornata di scuola, camminavamo per recarci in aula, mi venne spontaneo chiedergli: “Ma perché oggi sei venuto a parlare proprio a me?”

Lui continuò a camminare e senza guardarmi rispose alla mia domanda: “Beh…appena ti ho visto hai attirato subito. Insomma oggi mentre eri vicino a tuo fratello sorridevi come una normalissima ragazza…ma in classe guardavi gli altri in modo freddo e distaccato, come se in qualche modo ti sentissi superiore a loro. Quella doppia personalità mi incuriosì, così durante l’ora, quando ti sorpresi ad osservarmi…beh ho pensato che ne valeva la pena conoscerti”

Rimasi senza parole. La mamma me lo diceva in continuazione…se non stavo vicino a Nobu tenevo il broncio…ma non credevo che Shin con un semplice sguardo riuscisse a capirmi così a fondo…

Come ero solita fare nel pomeriggio, aiutavo sempre mia madre nella gestione della pensione. A differenza di mio fratello che odiava tutto quello che era collegato all’attività di famiglia a me piaceva molto occuparmi del nostro piccolo albergo. Mi piaceva vedere le persone che se ne andavano con il sorriso sulle labbra e il volto disteso…inoltre adoravo il profumo di sapone e pulito

A fatica salii le scale per raggiungere la camera di mio fratello e consegnarli la biancheria appena stirata. Come era mio solito entrai senza bussare e rimasi un po’ stupefatta e imbarazzata quando mi accorsi che non era solo. Assieme a lui c’era Nana, una sua vecchia amica e cantante della band in cui Nobu suonava e altri due ragazzi che era la prima volta che vedevo ma che molto probabilmente sarebbero dovuti essere gli altri componenti del gruppo

Arrossì “Ti ho portato le tue cose…sono pulite e stirate” ostentai indifferenza mentre posavo il cesto a terra

Lui scattò in piedi e al settimo cielo mi disse: “Abbiamo anche scelto il nome della band! Black Stones… che ne dici? Un nome che fa effetto, no?”

Nel vedere Nobu così felice fui colta da un enorme tristezza…a me sembrava che lui non sorridesse così calorosamente quando era con me. Ma da brava bambina ben educata sfoderai un bel sorriso falso e mi complimentai con tutti e quattro. Nobu mi conosceva troppo bene e sapeva che quella mia piccola sceneggiata sarebbe stata seguita da un mio lungo broncio.

“Ah Risa ti presento Ren il ragazzo di Nana e Yasu il nostro batterista”

Mi presentai con un inchino, come mi era stato insegnato da sempre, forse al tempo esagerai anche un pò.

Anche quei due ragazzi erano illuminati da una qualche strana luce. Una luce che me non toccava nemmeno in lontananza…mi sentii di troppo e con la scusa di dovermi occupare di altre faccende li salutai e me ne andai.

La cena andò come al solito. Il papà si lamentava di Nobu che a parte suonare la sua chitarra non faceva nulla per la pensione e la mamma che mi rimproverava di togliere i polsi dal tavolo…tutto nella normalità.

Dopo cena decisi di godermi ancora quei caldi tramonti che tra breve ci sarebbero stati portati via dall’autunno. Mi sedetti sull’ altalena che avevamo in giardino e guardai il cielo vermiglio. Quando ero piccola, mi ricordo, che stressai parecchio il papà affinché mi costruisse quell’altalena...e come ogni cosa che chiedevo, non riuscendo a dirmi di no, ottenni anche quello…e il mio ennesimo capriccio fu soddisfatto

“Hei..che fai qui? Sta per iniziare il nostro telefilm preferito…non vieni a vederlo?” non avevo bisogno di girarmi verso la voce…sapevo già chi fosse

“No, non ne ho voglia. Guardatelo da solo Nobu!” gli risposi secca

Allora lui da dietro mi diede una piccola spinta e la giostra cominciò a fare su e giù. Rimasi in silenzio…non volevo dargliela vinta e ovviamente lui non era tipo da cedere così facilmente

“Su avanti…dimmi che hai!” sbuffò mentre si sedeva sull’altalena affianco alla mia. Lo guardai…era bello, come sempre..anzi forse più bello…si era appena fatto la doccia e il capelli bagnati li cadevano sulla fronte…li preferivo quando erano così semplici, piuttosto che impiastricciati di gel.

“Io non ho proprio nulla…”

“E allora perché mi tieni il broncio?” mi disse ridendo

Fermai l’altalena piantando i piedi a terra…tanto valeva dirglielo: “Mi sembra che con la storia della band tu ti stia allontanando da me…”

“Ma come fai a dire una cosa del genere?”

“La musica sembra la tua unica ragione di vita…” frignai nella speranza che lui negasse

“Ma che scema…se non ricordo male, a chi ho dedicato il primo brano che ho composto?”

Già, lo aveva dedicato a me…

Arrossii, ero proprio una sciocca…ma non avevo intenzione di cedere…volevo che lui mi porgesse le sue attenzioni ancora per un po’

“E allora che mi dici di quando diventerete famosi? Di certo te ne andrai da questa stupida cittadina…”

“Ah ah ah famosi, ma non farmi ridere…ne abbiamo di strada…e comunque, anche se un giorno raggiungessimo il successo, credi davvero che me ne andrei lasciandoti qui? Ti porterei via con me Risa!”

Feci un mezzo sorriso arrossendo ancora di più. Si, quelle parole erano proprio del mio perfetto fratello e mi facevano ricordare perché lo adorassi così tanto. Mi alzai e mi posi davanti a lui

“Tu dici parole troppo belle e sincere…con una leggerezza tale…che fai innamorare le ragazze di te senza nemmeno accorgertene!” lo dissi quasi rimproverandolo

“Risa…tra tutti i miei amici, io sono quello che ha meno successo con le donne!” mi rispose un po’ rammaricato

“Beh…io ne sono felice…ma tanto so che non è la verità!”

“Non è possibile avermi tutto per te!” mi rispose scherzando..lo sapevo…lui non era di mia proprietà…e il mio terrore più grande era che prima o poi avrebbe trovato la ragazza che gli avrebbe fatto perdere la testa…

“Risa…il mio sogno più grande…adesso è suonare la chitarra accompagnando la voce di Nana mentre tu sei davanti a me che mi guardi con occhi sognati!”

“ è perché dici frase di questo tipo che il cuore delle ragazze batte forte in tua presenza! Sia ben chiaro, queste frasi melodrammatiche non si addicono ad un ragazzo bassetto, mingherlino e biondo finto!” e così dicendo gli feci la linguaccia e corsi via

Lui scattò in piedi per rincorrermi…

All’epoca il mio desiderio più grande non era trovarmi un fidanzato…

…ma che Nobu continuasse a guardare solo me…eccezione fatta per la sua chitarra…

Anche se non mi sembra che la ff abbia riscosso un così grande successo…io pubblico anche il secondo cap! ^^ spero che vi sia piaciuto! Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta ma in particolar modo coloro che hanno recensito…ovvero Oresama e Daygum

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Capitolo 3
*** Smettila di viziarmi! ***


CAP 3: SMETTILA DI VIZIARMI!

Stavamo camminando senza fretta; quella mattina eravamo riusciti a partire in tempo per raggiungere la scuola senza correre. Non sapevo se ero più felice di passeggiare al fianco di Nobu senza che nessuno si intromettesse o che tra pochi minuti avrei rivisto Shin.

“Hei Nobu!” una voce calda e roca esordì alle nostre spalle. Mi voltai e vidi Nana accompagnata da un’amica…che seccatura pensai…

“Ciao Nana!” rispose squillante mio fratello al saluto

“Buon giorno!” dissi con tono tranquillo

“Ciao ragazzi…ah vi presento la mia amica, anche lei si chiama Nana ma per non fare confusione potete chiamarla Hachiko!”

“Nana! Ma che dici!” piagnucolò lei

Sorrisi

“Hei ma tu sei quella a cui sono andato addosso ieri…ti chiedo scusa!”

“Ah è vero! Il biondino!” e lei rispose alle scuse con un sorriso…un sorriso meraviglioso e caldo che travolgeva chi la stava a guardare…non come i miei vuoti, sforzati e privi di senso…

Nobu arrossì mentre goffamente diceva:” Piacere, io sono Nobu e lei è mia sorella Risa!”

“Piacere!”

Perfetto, la mia giornata, nonché il mio umore erano stati rovinati…quanto odiavo questo mio carattere scorbutico e capriccioso…sospirai…e rimasi in disparte ad ascoltare i loro discorsi. Mi faceva proprio male vedere come Nobu era arrossito di fronte agli occhi dolci e lacrimosi della ragazza dai capelli castani…io mio fratello lo conoscevo troppo bene…quel nervosismo, quel gesticolare…erano chiari segnali per me.

“Stasera suonano i Trapnest al Seven Club…ci andiamo?”chiese quella che avremmo dovuto chiamare Hachi rivolta verso Nana

“Non è che mi attiri moltissimo andare a vedere la nostra band rivale… poi c’è quel Takumi che mi sta sulle scatole!”

“Per non parlare dell’invidia che scaturirebbe da parte di Nana nei confronti di Reira!” la prese in giro Nobu

“Zitto idiota!”

Non parlavo, me ne stavo in disparte…tentando di pensare ad altro, misi in ordine la gonna. Chiusi gli occhi e sollevai il volto verso il sole…forse qualcuno da lassù ascoltava i miei lamenti?

“Shin?” urlai dopo aver riaperto gli occhi mentre alzavo la mano e correvo di lui

“Che?” fece Nobu quando mi vide sfrecciare verso un ragazzo sconosciuto

Shin era bello come al solito, con la sua montagna di piercing e i capelli che brillavano al sole

“Buon giorno principessa!” mi disse

Ovviamente io non potei fare a meno di arrossire…e rispondere con un solo cenno della mano. Ero davvero tremendamente felice di vederlo…Nobu era la persona che mi faceva stare meglio in assoluto…ma anche quella che riusciva a farmi soffrire più di chiunque altro…quindi trovare Shin lì…lo considerai quasi il mio salvatore…

“E lui chi è?” fece rivolto verso di me Nobu con fare protettivo

“Sono un compagno di classe di Risa! Shinichi piacere!” prese parola con sicurezza e con un po’ di strafottenza “E tu devi essere suo fratello?” concluse sorridendo

“Si…già!” gli rispose chissà per quale motivo arrossendo…beh infondo la bellezza di Shin era tale da mettere in imbarazzo chiunque…

Anche le altre due ragazze si presentarono. Poi ognuno doveva dirigersi verso le proprie classi e quindi ci separammo. Rimanemmo io e Shin fuori dal cancello della scuola dato che lui voleva a tutti i costi fumarsi un’ultima sigaretta.

“Non devi avere molti amici…” constatò mentre mi lanciava una boccata di fumo addosso

“E cosa te lo fa pensare?” gli risposi infastidita

“Perché ti ho vista da lontano…sola, in disparte, mentre quei tre facevano casino e si divertivano…per questo ti ho chiamata principessa…in lontananza sembravi proprio una nobile annoiata dai suoi tre rumorosi servi…”

“Tu sei proprio fuori di testa…e poi non è certo colpa mia se sono stata cresciuta viziata…”

“ Un papà e un fratello che fanno di tutto per veder comparire sul tuo splendido ma gelido visino un sorriso?”

“Già!” feci arrabbiata

“ Buono a sapersi…” aveva finito la sigaretta…la spense e si incamminò verso scuola. Lo seguii veloce nella speranza che non si fosse fatto una cattiva impressione di me…cosa possibilissima…

“Shin…che ne dici di venire ad ascoltare un concerto con me stasera?” gli chiesi facendo un po’ la bambina mentre lo afferravo per la giacca della divisa

“Un concerto?”

“Si, infondo ieri mi hai confidato che suoni il basso…quindi ti interesserai di musica, no?”

“è che devo lavorare…” si lamentò

“Lavori?” feci incuriosita “E che tipo di lavoro fai?”

“Ah…non posso certo dirlo a una principessa viziata come te…rimarresti sconvolta…”

“Shin!” protestai mentre tentavo di fermarlo aggrappandomi a lui… ora che ci penso…per me era una cosa completamente nuova relazionarmi così con un ragazzo

“Ti prego…se è un lavoro che non puoi nemmeno dire…per stasera non potresti fare uno strappo?”

Lui mi guardò teneramente…

“Se è la principessa che me lo chiede…”

Per l’ennesima volta venivo viziata…tutto quello che volevo lo ottenevo ma imparai che non era sempre così…

Durante il pranzo anche quel giorno decidemmo di recarci in terrazza per mangiare in santa pace e conoscerci meglio… le giornate erano ancora calde e un leggero venticello rendeva l’atmosfera così delicata e leggera che questi nostri pasti stavano diventando per me una piacevole abitudine. L’odore della sigaretta di Shin che ieri mi aveva nauseata, oggi iniziava a piacermi…mi faceva ricordare che non ero sola…

“E se mi tingessi i capelli?” gli chiesi tra una chiacchiera e l’altra

“Beh..staresti bene…ti vedrei con un bel rosa acceso!” mi disse mentre afferrava una delle due trecce che mi ero fatta e l’annusava….arrossi

Poi tentando di cambiare discorso dissi: “Anche mio fratello suona in un gruppo…lui è il chitarrista…ieri hanno deciso il nome ufficiale della band!”

“Ah si?”

“Si…è bravissimo…sembra quasi che lui faccia l’amore con la sua chitarra quando la suona…tale è la passione e l’atmosfera che riesce a creare…”

“Quando parli di lui ti si allumina il volto…” mi disse con un sorriso dolce coperto da un velo di malinconia

“E tu Shin? Hai fratelli?” risposi imbarazzata

“Io? Beh…si, ma non andiamo molto d’accordo…anzi a dirla tutta non ci possiamo nemmeno vedere…” mi confidò mentre abbassava la testa…non so se in segno di dispiacere…o di vergogna…

“Beh..se vuoi ti presto un po’ il mio ogni tanto!” dissi stupidamente per farlo sorridere

“Ok! Grazie accetto!”

“Shin non sarai mica gay!” urlai divertita

“Ma se sei stata tu a propormi l’offerta!” scoppiammo in una rumorosa risata. Poi un rumore che provenne dalla porta della terrazza ci fece sussultare.

Una ragazza dai capelli mossi seguita da un altro studente dai capelli non troppo lunghi, lisci e neri erano comparsi sulla soglia della porta

“Oh, no Takumi…a quanto pare c’è già un’altra coppietta che si sta divertendo in terrazza” piagnucolò la ragazza mentre si aggrappava a lui con fare da vera oca

“Ma figurati…” rispose ridendo con arroganza avvicinandosi

Fu allora che Shin scattò in piedi, mi prese per mano e mi trascinò verso l’uscita, e mentre camminava disse:”Ma certo facciamo posto ai Sempai”

Io non ebbi il coraggio di controbattere, quel ragazzo di nome Takumi mi metteva un certo timore…quindi stranamente senza protestare mi feci trascinare via da Shin

“Sei la sorellina di Nobu, vero?”

Mi fermai di scatto, lo guardai mentre mi chiedevo come diavolo facesse a conoscermi. Aveva dei profondi occhi neri che sembravano togliermi l’aria mentre mi fissava intensamente.

“Mi vedo costretto a dire a tuo fratello che pomiciavi nel terrazzo della scuola!” mi disse con fare quasi minaccioso.

Sentire nominare Nobu da una persona simile mi fece andare su tutte le furie…per non parlare del terrore che provavo nel pensare a come avrebbe reagito se Takumi gli avesse raccontato quella balla

“Ma tu chi cavolo credi di essere?” gli urlai contro mentre lasciavo la mano di Shin e mi incamminavo verso di lui.

Il ragazzo più grande sembrava davvero divertito dall’intera faccenda…e mentre rideva di fronte alla mia scenata, senza badarmi troppo, si prese una sigaretta e se l’accese.

“Risa sei impazzita? Che hai intenzione di fare?” mi riportò così alla realtà Shin mentre mi afferrava per un braccio. Non potei fare altro che fermarmi e arrossire…mi sentii stupida…quando si trattava di Nobu…io perdevo il controllo…

Umiliata…senza saperne il motivo…diedi uno strattone alla mano di Shin in modo da riuscire a liberarmi e corsi via piangendo…

Takumi rimase a fissarmi mentre aspirava una boccata di fumo amaro…

Correvo per i corridoi mentre non riuscivo a smettere di piangere…questo eccessivo attaccamento a Nobu mi rendevo conto che non era normale, ma nonostante tutto non potevo farne a meno. Avevo lasciato anche Shin da solo…

Io mi odiavo, sapevo di sbagliare..eppure non riuscivo a fare altrimenti.

Sapevo già dove recarmi…in quinta B…volevo vedere mio fratello nonostante tutto. Con gli occhi rossi per il pianto e il fiatone lo trovai fuori dalla porta della sua classe in compagnia della ragazza che avevamo conosciuto quella mattina…

Singhiozzai davanti a quell’immagine che senza un motivo preciso mi faceva male…

Nobu sentendo quello strano rumore si girò…quando mi vide l’espressione del suo volto cambiò…senza pesarci due volte mi corse incontro, mentre Hachi lo seguiva preoccupata

“Hei, piccola che è successo?” mi chiese mentre mi accarezzava la testa e tentava di consolarmi…

Mi portai le mani al viso…non volevo che quella ragazza mi vedesse piangere…ma non risposi

“Senti Nana è meglio se vado un attimo con lei…vediamo cosa è successo…”

“Certo non preoccuparti…tanto ci vediamo stasera, no?”

Lui sorrise e gli fece segno di si con la testa. Così anche lei sarebbe andata al concerto…era una specie d’appuntamento, Nobu?

Con il solito fare ultra protettivo mi prese la mano e mi trascinò davanti al campo da baseball dove c’erano dei lavandini…

“Avanti…datti una lavata alla faccia!” mi ordinò

L’acqua mi fece bene, sembrava che pian piano i miei pensieri tornassero in ordine…e l’inquietudine spariva…ma di cosa mi illudevo? Tutto tornava a posto perché al mio fianco c’era Nobu…

“Sentiamo cosa è successo?”

Mi tuffai nel suo petto abbracciandolo e come una bambina frignona gli raccontai semplicemente di come Takumi mi aveva trattata e della paura che lui potesse fraintendere la situazione. Nobu ascoltò la mia confessione in silenzio mentre rispondeva all’abbraccio e tentava di consolarmi accarezzandomi la testa…quando ebbi finito scoppiò in una risata

“Risa…credi davvero che io avrei creduto a Takumi? Ti conosco…so che hai una certa fobia per gli uomini!”

“Che?” urlai arrossendo mentre lo allontanavo

“Già! Anche se stamattina mi hai molto sorpreso…non mi aspettavo che avessi già fatto amicizia…”

“Nobu sei uno stupido! Chi ha paura degli uomini?!? Io no di certo! Piuttosto tu ci provi già il secondo giorno di scuola…” lo punzecchiai sperando che lui mi raccontasse qualcosa…

“Ma cosa dici!” urlò rosso

“Hachi, è così che si chiama, giusto?!? Sembravi proprio un pesce lesso!”

“Beh…è carina…” mi confidò sussurrando mentre con fare imbarazzato si grattava una tempia

Rimasi a guardarlo mentre le gote gli si tingevano di rosso…se mi fosse stata data la possibilità di rinchiuderlo all’interno di una gabbia dorata al riparo da tutto e tutti…lo avrei fatto…

Ero infantile ed egoista…

“Risa, ti sei calmata? Tra poco iniziano le lezioni!”

“Ce-certo!” balbettai…

“Risa, sei la persona più capricciosa che io conosca…ma il tuo amore così incondizionato che hai per me…mi fa stare bene, io lo so che tu non mi abbandonerai mai…con te non mi sentirò mai solo!”

Poche parole dette da lui…e il mio cuore scoppiava di felicità. Gli passai una mano tra i capelli per spettinargli quella specie d’opera d’arte che si faceva ogni mattina, lo bacia sulla guancia e correndo via gli urlai

“Grazie! Ti adoro!”

Ecco un altro fresco capitolo. Mi rendo conto che la mia ff non piace troppo alla sezione Nana, sorge quindi spontanea la domanda, scrivere per se stessi? O per il pubblico che legge?
Io scrivo per me senza dubbio, ma se contemporaneamente riesco a far sognare 20 persone…beh ne sono più che felice!
Ringrazio sinceramente le tre adorabili lettrici che hanno avuto la pazienza di recensire…spero di non deludervi! Un bacio

Oresama: Cara tesora!!! Risa è fin troppo capricciosa e Nobu non le pone un minimo di freno…ah i fratelli maggiori…Il rapporto tra Shin e Risa sarà quanto mai complicato…non so nemmeno io bene come sarà…una cosa molto astratta…strana, staremo a vedere…hihihi. Sublime dici? Io mi considero ancora una sciocca principiante che cerca di fare chissachè eheheh! ^^Grazie di tutto e non preoccuparti per i ritardi…sono sicura che i lettori capiranno! Ti voglio un mondo di bene!!!

Daygum: Piacere di conoscerti! E grazie per le piacevoli recensioni! Sono una che aggiorna velocemente, quindi le tue richieste verranno esaudite!!! Se hai qualsiasi tipo di consiglio o richiesta da farmi vai pure!!! Le critiche sono apprezzate! Grazie! Kiss kiss

Binky: La mia piccola tesorella!!! Vorremmo tutti un fratello come Nobu…poi se ti vizia così!!! Uauauaua! Si la narrazione è sullo stile di Nana…spero di esserne all’altezza… ^^’ mah! Grazie tesora, lo so che tu leggi…spero però che in questa storiella tu sia così gentile da recensire…dato che non la legge nessuno! ^^ Grazie di tutto! Kiss kiss

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Capitolo 4
*** Non tenermi il muso se bacio un altro ragazzo! ***


CAP 5: NON TENERMI IL MUSO SE BACIO UN ALTRO RAGAZZO!

Dopo quel bacio nessuno dei due ebbe il coraggio di dire una sola parola. L’unica cosa che mi sollevava era il fatto che il giorno dopo non c’era scuola e quindi non lo avrei visto. Silenziosi come due automi il nostro ritorno a casa era solo accompagnato dal rumore delle scarpe sull’asfalto e dai nostri respiri. Mi accoccolai alla sciarpa di Shin che portavo attorno al collo ancora una volta, poi finalmente arrivammo davanti alla pensione Terashima…per fortuna che prima di andarsene Shin mi sorrise…altrimenti il mio cuore sarebbe andato in frantumi.

Facendo il minimo rumore percorsi i troppo silenziosi corridoi dell’albergo. Avevo quasi un’ora di ritardo e questo non sarebbe piaciuto né a mamma nè a papà. Arrivai proprio di fronte alla porta di camera mia, impugnai la maniglia per aprirla, con il cuore che ancora mi pulsava in gola, ma poi non so nemmeno per quale ragione, decisi di andare da Nobu, anche solo per vederlo dormire come un angioletto nel suo letto.

In camera sua non c’era nessuno…mi sentivo comunque strana, e non avevo per nulla voglia di starmene nella mia stanza, così anonima a differenza di quella di mio fratello che invece era tappezzata di poster di gruppi punk. Così decisi di fare una corsa veloce da me per mettermi il pigiama e poi tuffarmi sotto le coperte di mio fratello immerse del suo profumo.

Cullata dal pensiero di dove potesse essere Nobu e soprattutto con chi, mi addormentai.

Fui svegliata da lui. “Risa….ehi, Risa…che ci fai qui?” mi sussurrò per non darmi un brusco risveglio

“Ti aspettavo!” gli disse mentre mi coprivo dalla luce della lampada da comò

“Non vorrai dormire qui…lo sai che stiamo stretti…”

“Ti prego!”piagnucolai

“Ok! Ma solo per questa notte…!” mi disse mentre mi tirava una ciocca di capelli

“Ahi! Ah ah ah! Si si ho capito!”

“Shhh! Sono fuori coprifuoco!”

“Ma che ore sono?” chiesi incuriosita mentre sollevavo le coperte per farlo entrare

“Le 3.30!”

“Ma sei pazzo! Dovevi essere a casa per le 2!”

“Proprio per questo ti dico di non urlare!!!”

“Ok! Faccio la brava!”

“Buona notte!”

“Notte Nobu!”

Gli cinsi la vita con le mani e mi accoccolai a lui. Adoravo il calore emanato dal suo corpo…io davvero non potevo vivere senza mio fratello… poi un’ angoscia mi assalì all’improvviso.

Se Nobu si fosse trovato la ragazza…io avrei potuto ancora dormire affianco a lui?

Sarei potuta correre da lui se qualcosa non andava?

E sperare che lui non lasciasse mai la mia mano?

Senza pensarci gli chiesi: “Hai baciato Nana ?”

“No”

Tirai un sospiro di sollievo…

“Risa…io devo sforzarmi di guardare da un’altra parte…è giusto così…per me…ma soprattutto per te…ti adoro ma così non può funzionare…”

“Lo so di non essere normale!” gli risposi secca. La sagoma di Nobu al buio sembrava quella di un estraneo ma il ritmo del suo respiro annullava qualsiasi mia perplessità. Poi lui di colpo si voltò verso di me e mi abbracciò…e questa? Che tipo d’emozione era? Il cuore aveva cominciato a pulsarmi nel petto come poco prima con Shin…ma le emozioni che attanagliavano la mia anima erano ben diverse.

“Risa! Tu sei normale! Sei solo un po’ capricciosa e possessiva…ma non sei strana…sei solo un po’ più fragile degli altri…io sono qui apposta per proteggerti!”

E accarezzata da quelle parole, che non potevano essere più adatte, mi addormentai addossata al petto di mio fratello mentre tentavo di dimenticare quello che poco prima era successo con Shin.

La mattina dopo, pur di non rimanere a casa, Nobu acconsentì ad accompagnarmi in spiaggia…e dato che la pensione non aveva molti clienti in quel periodo, mamma non protestò nemmeno. Era primo pomeriggio quando arrivammo in spiaggia, quest’ultima era praticamente deserta. Ci sedemmo vicino al mare in modo da poter stare più freschi, nonostante fosse già settembre, al sole faceva ancora caldo.

Mentre Nobu sfogliava la solita rivista punk io guardavo il mare…poi dato che mi annoiavo tentai di iniziare un discorso

“Come mai oggi niente prove con la band?”

“Yasu aveva altri impegni…” mi rispose distratto

“E come mai non strimpelli a casa con la chitarra?”

“Perché lo sai che mamma rompe, dice che infastidisco i clienti…”

“Quando farete un bel concertino dal vivo come quello dei Trapnest ieri sera?”

“Yasu si sta infomando…”

“Ma è davvero interessante quella rivista?”

“Perché?” mi rispose per l’ennesima volta senza staccare gli occhi dalla rivista

“Sembri assente…senti volevo dirti una cosa…”

“Dimmi”

“Ieri ho baciato Shin!”

“Cosa???” mi urlò contro balzando in piedi

“Hai sentito benissimo!”

Lui però non disse più nulla, in silenzio chiusi gli occhi e tentai di focalizzare la mia attenzione sul rumore del mare, cercai di trovare una giustificazione, perché poi proprio una giustificazione?

Perché avevo baciato Shin? Io credo di aver voluto provare quel sentimento che travolgeva Nobu quando guardava Hachi…volevo per qualcuno essere importante senza sforzarlo di guardare verso di me, che fosse lui per la prima volta a venire di sua iniziativa incontro a me. Io volevo trovare la felicità. Come tutti del resto…

Insomma quella cosa che non solo ti fa ridere di gioia fisicamente ma anche con l’anima! Ma come potevo permettermi di dire di essere infelice…una principessa che abitava in un enorme castello?

Nobu non mi guardava, continuava a leggere…ti prego, guardami e ridi!

“Non so perché l’ho baciato…volevo semplicemente provare…credo…non avevo mai baciato nessuno…ho voluto provare…”

“E ti sembra una giustificazione valida?”

Arrossi…mentre una morsa mi stringeva lo stomaco…così tanto da farmi male…

“Io…credo di non aver fatto nulla di male, è vero non ne sono innamorata…ma perché per un secondo non posso godere di una sola goccia di felicità caduta dalle sue labbra?”

“Fai come vuoi…senti, io me ne vado” il suo fisico esile si alzò veloce, raccolse le sue poche cose, si infilò la maglietta strappata e senza guardarmi se ne andò. Non avevo il coraggio di chiamarlo per giustificarmi con banali scuse…ma feci altrettanto, mi alzai e cominciai a camminare nella direzione opposta a quella di mio fratello.

I piedi scalzi a contatto con la sabbia bagnata della riva del mare lasciavano delle impronte che venivano spazzate via poco dopo…si, quella era stata la mia vita ad adesso…non ero riuscita a penetrare dentro il cuore di nessuno e non avevo lasciato nessun segno di me al mondo…

Non avevo alcuna abilità particolare…non ero brava a cantare, disegnare,cucinare…l’unica cosa che mi dava un po’ di svago era la danza…ma la vedevo come una semplice attività del club…nulla di più

Mi ero anche stancata di piangere, assaporavo l’aria salmastra del mare che faceva svolazzare i miei capelli mossi, con una mano tentai di afferrala…niente…ovviamente l’essenza della vita non si otteneva con così poco…

Schivai qualche bimbo che costruiva semplici castelli di sabbia…ricordai quante giornate avevo passato con Nobu a giocare ai pirati…dio…Nobu…ma cos’hai di così speciale da distruggermi così?

Mi guardai le mani…non erano belle come quelle di Nobu…

Iniziai a camminare lungo la scogliera…a fatica, dato che ero a piedi nudi. Mi ritornò alla mente Shin…non lo amavo, ne ero certa, eppure il sentimento che provavo, per me era incomprensibile e giuro che non mi pentivo di averlo baciato. Le sue labbra più esperte delle mie avevano sfiorato la mia bocca inviolata…non aveva preteso troppo, un bacio a fior di labbra leggero e impercettibile, che ci aveva permesso di avvicinarci ancora di più.

Oltretutto ero rimasta sconvolta dalle vaghe notizie che mi aveva dato sul suo lavoro. Possibile che avesse bisogno di fare incontri di quel tipo per denaro?…o era solo un pretesto per nascondere la sua voglia di essere importante per qualcuno? Per riuscire ad addormentarsi ogni sera tra le braccia di qualche donna?

Si, un po’ iniziavo a capire le ragioni di Shin, sebbene non le approvassi…allora perché lui quando sorrideva brillava..mentre io, che avevo una vita perfetta, non riuscivo a trovare un motivo per sorridere?

Ero forse insoddisfatta?

Immersa nei miei pensieri non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata alla fine della scogliera…un altro passo e sarei finita in mare e probabilmente uccisa dalle onde che mi avrebbero scaraventato contro le rocce

“Non avrai intenzione di buttarti giù?” mi chiese una voce arrogante alle spalle

Alquanto stizzita mi girai di scatto, poco lontano da me vidi Takumi. Era lì, fermo a guardarmi con la sigaretta in bocca e le mani dentro le tasche dei pantaloni

“Che vuoi?”

“Dicevo che sarebbe un vero peccato che una ragazza carina come te si buttasse dalla scogliera…un vero peccato…”

“Guarda che ti sbagli!” gli risposi mentre incrociavo le braccia al petto e mi incamminavo verso di lui:”Non avevo nessuna intenzione di buttarmi giù”

“Ah si? Meglio così…avevi uno sguardo così assente che davvero stavo per prepararmi a fare un bel tuffo!”

“Ma finiscila…e di certo mi sarei rifiutata di farmi salvare da uno come te…”

Mentre mi allontanavo da lui, Takumi iniziò a ridere mentre si toglieva i capelli che gli finivano davanti agli occhi a causa del vento. Per come ero abituata mi sarei aspettata che mi corresse dietro per verificare che stessi bene…invece niente…non mi chiamava…

Dopo un po’ sbirciai curiosa…sorpresa, vidi che si era incamminato dalla direzione opposta alla mia…m’arrabbiai…e chissà per quale motivo…

Vidi anche che portava il suo basso sulle spalle, probabilmente stava raggiungendo la sua band per provare…ovvio che per uno come lui fosse più importante accompagnare la voce di Reira piuttosto che verificare se stessi bene…

Takumi era davvero un perfetto principe nero…e ancora oggi lo penso!

Ecco e il titolo di principe nero va….al Signor Ichinose!!! Poi abbiamo il principe dai troppi piercing che è Shin
Il principe azzurro che è il meraviglioso Nobuo…
Mancano i titoli nobiliari per Ren, Yasu, Naoki!!!!! Se volete consigliarmi!!! Hihihi vi ringrazio tutti! Siete mitici continuate a seguirmi!!! Mi fate battere il cuore!!! GRAZIEEEEE!!!!
Risa vi dà i nervi vero??? È proprio quello il mio scopo!!! Ohohoh!

Binky: Non mi convince il bacio di Shin…perché Risa non sembra convinta…se poi Nobu le fa le scenate…lei si fa un sacco di pare!!! Ihihih! Cmq nel prossimo cap i due si rivedono quindi staremo a vedere! Grazie! Risa è complicata…ma in alcuni punti mi rispecchio…soprattutto in quello che è mio…è mio!!! Ihihih. Terrò d’occhio il telegiornale…e penserò” Ma guarda che combina Binky…da pure fuoco alle case…invece di farsi un bagno!!!!” ah ah ah! Grazie di tutto! Kiss kiss

Daygum: Anche io…Shin è così tremendamente figooooo!!! Oh mio dio!!! Staremo a vedere che ci combinano i due nel prossimo cap! Grazie di tutto! Kiss kiss

Oresama: Eh si, purtroppo lo deve pagare con un cestino del pranzo…che ci vuoi fare, il ragazzo è troppo attaccato al lavoro!!! Ma hai visto Takumi come mi tratta la protagonista??? Dio che figoooo con i capelli corti…adesso ti comprendiamo, povero ragazzo! Nobu sorveglia sempre la cara sorellina. Dici che Nobu abbia il complesso della sorellina minore? Mah può darsi, guarda che scenata…io sti due non li capisco, troppo viziati forse…Grazie tesora! Sei proprio importante per me e il tuo parere è fondamentale! Grazie infinite di tutto!!! Ti voglio una marea di bene…e non lo dico così per dire…

Chemical Lady: Benvenuta!!! Ho letto la tua pagina autore, sembri una ragazza interessante! io dico sempre che è meglio buttarsi, quindi scrivi la ff su Nana e al diavolo quello che pensa la gente! Oh Shin è bello perché è bizzarro, tutto quello che la gente non si aspetterebbe da un ragazzo di 15 anni…ihihih! Grazie di tutto!!!

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Capitolo 5
*** Un principe con troppi piercing! ***


CAP 4:UN PRINCIPE CON TROPPI PIERCING!

Mi vergognavo…infondo avevo abbandonato Shin sulla terrazza. Dovevo chiedergli scusa, lo sapevo, ma per una ragazza orgogliosa come me, la cosa non era facile…

Entrai in classe…era là, al suo posto…il mento appoggiato alle mani mentre distratto guardava fuori dalla finestra

“Shin…” uscì dalla mia bocca una specie di lamento. Lui mi guardò senza dire nulla.

“Ecco…non so cosa mi sia preso…io”

“Sei talmente ossessionata da tuo fratello, che ti sei messa a piangere e sei corsa da lui nel terrore che Takumi andasse a raccontargli qualcosa…non ti sembra di avere qualcosa che non va?”

Umiliata arrossì…non occorreva che fosse Shin a farmelo notare..lo sapevo già…

“E che ci posso fare? È una cosa più forte di me…” tentai di giustificarmi inutilmente…mentre stringevo i pugni a causa della rabbia e dell’umiliazione

“Beh, la vita è tua…” mi disse senza nemmeno più guardarmi

“Shin…sei arrabbiato?”

Sospirò…forse lo stavo infastidendo? Eppure era così facile scusarsi…perché allora non lo facevo?

“No…vorrà dire che mi sforzerò di farti capire che al mondo non esiste solo tuo fratello!”

Sorrisi…quel ragazzo stava travolgendo qualsiasi mia certezza…insomma per me l’unico uomo perfetto era Nobu…e non uno sconosciuto come Shin…

Eppure quando lo guardavo negli occhi…mi rendevo conto che in lui c’era qualcosa che non andava…un velo di tristezza, infelicità…oppure insoddisfazione?

“Allora, dimmi dove abiti, così ti vengo a prendere questa sera…”

“Impossibile! No no! Non se ne parla! Non puoi venire a casa mia!!! Ci sono i miei genitori…perché non ci troviamo…che so di fronte alla scuola?”

“Risa…ti vergogni di me?” piagnucolò scherzando

“No! È che mio padre è iperprotettivo…lasciamo perdere…”

“Ok…per me va bene!”

Quella sera iniziai a prepararmi due ore prima dell’ora dell’appuntamento. Le mani mi tremavano e il cuore mi batteva a mille…ero così emozionata…

Insomma era la prima volta che uscivo con un ragazzo…che vedevo un concerto simile…Nobu a parte…mi sembrava che un po’ della luce che circondava Shin arrivasse anche a me…mi sembrava di brillare stando vicino a lui…

Mi fissavo allo specchio…non ero mai soddisfatta di me, come sempre del resto. Infastidita uscì dalla mia stanza per dirigermi verso quella di Nobu.

“Nobuuuuuu!” entrai senza bussare

“Che c’è?” mi rispose mentre era profondamente assorto davanti allo specchi nel tentativo di sistemare i capelli come meglio poteva.

“Non è che potresti prestami un bracciale con le borchie? E poi secondo te, i capelli…li lascio sciolti o li lego?”

“Ma lasciali sciolti…sono così belli…aspetta! Così rischi di attirare troppo l’attenzione dei ragazzi…no legali!”

“Scordatelo! Li lascio sciolti! E prendo il bracciale che è sopra la scrivania!”

“Risa! Non farmi preoccupare!”

“Invece di rompere…pensa a quella Hachi!”

Lui arrossì mentre tentava di cambiare discorso. La cosa non mi fece per nulla piacere, così dissi:”Ok, me ne vado!”

“Aspettami, non sono ancora pronto!”

“Io non vengo con te! Ho appuntamento con Shin!”

“COSA??? E da quando uscite assieme??”

“Da quando mio fratello ha smesso di guardare verso di me!” e mi chiusi la porta alle spalle. Mi portai una mano al viso, mi veniva da piangere…ma dovevo resistere…altrimenti il trucco che mi ero fatta con tanta pazienza si sarebbe sciupato. Perché non riuscivo a cogliere la felicità di Nobu e piuttosto la interpretavo come una minaccia nei miei confronti?

Mi odiavo sempre di più…

Quanto desideravo che anche lui provasse almeno un decimo del mio dolore…solo con lo scopo di riuscire a fargli capire il mio comportamento.

Anche se avevo le scarpe con la zeppa, corsi come una pazza per le strade del paesello…ormai non faceva più caldo…e il rosso del tramonto tingeva la città di un colore caldo e sensuale che suscitava inquietudine nell’animo

Vedendo gli occhi di mio fratello quando si parlava di Hachi…mi veniva voglia di urlare…ma soprattutto volevo provare anche io quell’emozione…

Sorridere al solo sentire nominare la persona che ci piace…

Volevo un amore…

Anche se il mio desiderio più grande era quello che Nobu non smettesse di dirmi quanto importante ero per lui.

Shin era appoggiato distrattamente al cancello della scuola, la solita sigaretta tra le labbra e i capelli che si tingevano di un tenue rosso a causa dei riflessi del tramonto. Era divino…non sembrava neppure una creatura terrena…eppure quello sguardo…triste, malinconico…non lo abbandonava mai

“Shin!” lo chiamai mentre arrossivo

“Buona sera principessa! Come è bella questa sera…ha intenzione di trovarsi il fidanzato?”

Scoppiammo a ridere. Poi lui venne verso di me e mi prese la mano, sono certa che il mio cuore ha smesso di battere a causa dello stupore. Lo conoscevo da due giorni…come poteva travolgermi in così poco tempo?

Il locale era colmo di gente. Persone agghindate nelle maniere più strane ma tremendamente affascinanti. Io e Shin rimanemmo sempre mano nella mano e facendo a gomitate tra la folla tentammo di andare verso il centro della sala. Proprio in quel momento Takumi e gli altri membri della band salirono sul palco e iniziarono a suonare. Le luci del locale si spensero e un unico riflettore puntò verso di loro. La cantante, anche lei dannatamente bella, forse troppo per essere una giapponese, iniziò a cantare una dolce e sensuale melodia. Rimasi a bocca aperta, ma la persona che mi tolse il fiato fu Takumi.

Quello studente dispotico e autoritario, che aveva fama di attaccar briga con tutti, suonava il suo strumento con un tale accuratezza e perfezione che non riuscì a spostare gli occhi da lui per tutta la durata del concerto. Era circondato da una tale armonia, i capelli che ipnotici si muovevano a tempo, le dita che sicure pizzicavano le corde dello strumento…e le infinite occhiate che lanciava alla sua cantante…quasi fosse in adorazione di lei.

Come potevo solo pensare di essere travolta da tanta meraviglia?

Guardai verso Shin, speranzosa che mi sorridesse come faceva al solito… ma anche lui era incantato da quella cantante. Questa volta non seppi resistere, iniziai a piangere, con la scusa di dover prendere una gomma da masticare dalla borsa lasciai la sua mano calda e feci un paio di passi indietro in modo che lui non potesse vedermi mentre frignavo senza nemmeno conoscerne il motivo. Tamponai gli occhi nella speranza che il trucco non si sciupasse, tirai su con il naso e mi guardai attorno nella speranza che nessuno mi vedesse piangere.

Nessuno badava a me…nessuno a parte mio fratello…

Già…lui così meraviglioso e dannatamente puro mi fissava da lontano. Con i suoi occhi sinceri e infantili. Lui fece per venire verso di me, ma io con una mano gli feci cenno di rimanere là. Era giusto che lui concludesse il suo appuntamento con Hachi…e non si precipitasse ad asciugare le mie inspiegabili lacrime. Ci guardammo…i nostri occhi, così simili…rimasero immersi uno nell’altro per un tempo interminabile. Noi ci capivamo…cullati dalla melodia, che aveva immerso il locale in un’atmosfera mistica, ci dicemmo un milione di cose con gli occhi.

Lo implorai di aiutarmi…

Di salvarmi dal mio animo così nero, hai sentito Nobu il mio grido disperato?

Senza che me ne accorgessi Shin mi si avvicinò e mi coprì la visuale di mio fratello.

“Non ti sembrano meravigliosi?”mi chiese, poi vedendo gli occhi arrossati mi guardò severo e mi disse:”Risa, che cosa stai cercando? Cosa ti tormenta?”

“Shin…io non lo so!” abbassai la testa e pregai dio di farmi smettere di piangere. Lui mi mise una mano sulla testa e mi accarezzo, nel frattempo i Trapnest avevano finito di suonare e il locale veniva nuovamente immerso di chiacchiere e risate.

Shin mi prese per un polso e mi tirò verso la porta, diedi un’ ultima occhiata al palco…a quel meraviglioso paradiso che illuminava chi vi saliva…guardai per l’ultima verso Takumi…i nostri sguardi si incrociarono…mi sorrise mentre sistemava il basso nella custodia.

Appena uscì fuori il freddo della notte mi solleticò il viso, fui costretta a chiudere gli occhi per un secondo. Shin mi spinse verso un lato e lasciandomi si appoggiò al muro dell’edificio per poi lasciarsi scivolare verso terra. Iniziò a cercare il pacchetto di sigarette nella giacca scozzese, nel frattempo nonostante mi infastidisse mi sedetti anche io per terra affianco a lui. Il suo profumo con l’aria gelida si diffondeva attorno a me facendomi quasi credere di essere abbracciata da lui.

“Shin…posso appoggiare la testa sulla tua spalla?”

“Certo!”

La sua magra spalla non era per nulla comoda…ma a me sembrava il cuscino più accogliente del mondo. Sospirai…

“Cavoli…sono davvero bravi quei Trapnest…per non parlare della cantante!”

“Vedevo come la guardavi…se ti piace così tanto, perché non ci provi con lei?”

“Perché lei non sgancerebbe un soldo!”

“COSA???” urlai allibita alle parole di Shin. Allora non mi ero fatta delle idee sbagliate…quando Shin alludeva a certe cose…erano proprio quelle!!!

“Lo so…una ragazzina pura come te…non può certo comprendere…ma non sai quanto denaro frutta!”

“E i tuoi genitori lo sanno?”

“A loro non importa nulla di me…mia madre si è suicidata, forse perché non in grado di resistere alle critiche della gente, e a mio padre…beh…lui è talmente preso dal suo lavoro…e dal disgusto…a lui non interessa…” mi rispose calmo, quasi senza trasmettere un sentimento.

Mi girai e non seppi resistere dalla voglia di abbracciarlo, lo strinsi a me. Per me era una cosa incomprensibile, come si faceva a trattare un figlio in una simile maniera? Io abituata a vivere nella mia piccola reggia con un padre e una madre che mi amavano…

Quell’abbraccio, ne sono sicura, diede più sollievo a me che a lui, ma in qualche modo volevo essergli d’aiuto

“Shin…come hai fatto a penetrarmi così a fondo nel cuore in soli due giorni? Tu mi stai travolgendo…”

“Io non ho fatto nulla…magari sei tu quella che sta travolgendo il mio perfetto mondo di pietra fredda”

Poi decisi di confidarmi con lui:”Io mi sento perennemente insoddisfatta, mi sembra che tutti siano migliori di me e mi risulta impossibile raggiungerli. Sono terrorizzata dall’idea di rimanere sola, forse perchè da sempre sono stata ricoperta di attenzioni?”

Mi fermai e lo guardai…lui contraccambiò l’occhiata e riuscii a perdermi in quegli occhi color del cielo

“Inoltre mi piacerebbe anche trovare l’amore…non ho idea di cosa significhi e come ci si senta…guarda, ti dirò che non ho nemmeno mai baciato un ragazzo…”

“Ah ah ah”

“Lo sapevo che mi avresti presa in giro”

“Sei così tenera che mi fai sciogliere!”

Il mio carattere del tempo non mi permetteva certo di stare al gioco e scherzare sulle mie inesistenti vicende sentimentali, così mi alzai e cominciai a trascinare le mie zeppe sull’asfalto. Per proteggermi dal freddo mi cinsi le mani attorno al busto, ma poi una sciarpa con il suo profumo mi avvolse completamente

“Sei insopportabile…adesso capisco perché non hai amici!”

“Shin! La finisci? Così non migliori le cose!”

“Se vuoi posso dartelo io il tuo primo bacio…”

“Non ho soldi!” risposi ironica e nervosa

“Vorrà dire che mi preparerai il cestino del pranzo per la scuola!” e così dicendo mi afferrò per il polso e mi costrinse a girarmi. Non feci troppa resistenza,un bacio da parte di Shin era proprio quello che desideravo. Così mi voltai con un’espressione tra il teso e lo spaesato, forse per rompere la tensione lui mi accarezzò una guancia. Respirai, cosa che mi ero dimenticata di fare negli istanti precedenti e chiudendo gli occhi aspettai ansiosa il tocco delle sue labbra.

Pochi istanti e le sue labbra calde e morbide sfiorarono le mie. Il piercing che portava era freddo e in contrasto con il calore delle nostre bocche, cosa che ci faceva provare la stessa sensazione di una scossa elettrica. Un bacio leggero come il battere d’ali di una farfalla…e casto come un lenzuolo bianco. Era autunno e il mio primo bacio fu proprio identico a quello che avevo letto in centinaia di fiabe per ragazzine…

L’unica cosa diversa era che il mio principe azzurro era sicuramente più bello, ma allo stesso tempo anche più bizzarro.

Ok, ok Risa è molto bizzarra…vi starete chiedendo perché si è messa a piangere…è difficile da spiegare, ha un carattere strano, bizzarro…lei vorrebbe che l’attenzione degli altri sia sempre incentrata su di lei…
E che dire del bacio con Shin? A me personalmente non convince molto…ma io sono solo l’autrice! Hihihi! ^^
Ringrazio tutti coloro che hanno letto il precedente cap…con questa ff ce la sto mettendo proprio tutta! E ora passiamo ai ringraziamenti!

Daygum: Mamma quanti complimenti!! Guarda guarda! Divento rossa! ^///^ no no certo che non smetto di scriverla! Quando prendo un impegno tento sempre di portarlo a termine! Grazie di tutto! Kiss kiss

Oresama: Ah ah ah mitica Pianezze!!!! Anche tu hai capito che Risa piange sempre? Anche in questo cap lacrimoni a go go senza saperne nemmeno il motivo!!! Takumi lo sai che mi piace particolarmente cattivo e senza scrupoli…che ce posso fa se lo adoro così??? Nobu è un vero scemo! Nei cap più avanti spezzerà davvero il cuore della sua sorellina…anche se lo fa senza rendersene conto…e a te l’immaginazione di cosa può combinare per farla arrabbiare! Eh eh eh Shin si fa pagare anche da Risa! Scemo! Scemo! Scemo! Ti voglio anche io un sacco di bene! Grazie di seguire tutte le mie storie con tanto calore ed entusiasmo! Kiss kiss

Binky:Grazie!!! La tua recensione mi ha davvero dato la grinta per continuare!!! Grazie mille per tutti i complimenti…sto tentando di dare un tocco di Ai Yazawa alla storia, non credo di esserne in grado ma meglio provarci, no? Davvero hai comprato il numero 35 di Nana??? Ah ah ah che bello!!! Si! Anche io sono molto grata a epic per avermi dato l’opportunità di conoscere un sacco di persone come te!!! Grazie!!!!!!!!!! Grazie mille per tutto! Kiss kis

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Capitolo 6
*** Guardare e non toccare! ***


CAP 6: GUARDARE E NON TOCCARE!

Quella sera quando tornai a casa, Nobu non mi degnò nemmeno di uno sguardo…a tavola si limitò a tenere gli occhi bassi sul suo piatto mentre la cena proseguiva come al solito

“Risa ti prego! Non tenere i gomiti appoggiati alla tavola…non sta bene!” sbuffò mia madre

“Papà stasera ho le prove con la band, quindi esco!” iniziò Nobu

“Non se ne parla! Starai come me a tirare su le foglia in giardino!” urlò mio padre sbattendo il pugno sul tavolo. Si prevedeva la solita litigata che durava mezz’ora abbondante…tanto alla fine mio fratello faceva quello che voleva…

Dopo che mio papà ebbe urlato quanto Nobu fosse ingrato verso la famiglia e la pensione, entrambi se ne andarono dalla sala da pranzo, mio papà sicuramente furioso…mio fratello trionfante…

Proprio mentre stava per uscire dalla porta di casa, con la sua chitarra sulle spalle, lo chiamai e gli dissi:”Senti Nobu, posso venire con te a vedervi mentre provate? Non mi va di stare a casa sola con mamma e papà!”

“Fa come ti pare!”

“Allora vengo con te!” risposi felice”Corro a prendere un maglione e andiamo!”

Durante tutto il tragitto camminammo uno dietro all’altro senza dire una parola. Io davanti e lui dietro…mi sentivo eccessivamente esposta al suo giudizio con lui dietro che mi fissava…d’altronde aveva ragione ad essere arrabbiato…avevo agito troppo superficialmente…e domani avrei rivisto pure Shin…con quale faccia mi sarei presentata?

“Nobu…dici che Super Brother indossi una di quelle tutine attillate? Magari di un bel colore acceso!” gli dissi mentre mi giravo verso di lui

“Ma che dici! Ti pare il caso di dire scemenze simili?”

“Oppure la modalità Super Brother non esiste se sei arrabbiato?”

“Quella esiste sempre…sciocca!”

“Allora vedi di attivarla…perché ho bisogno di te…incessantemente!”

“Sei una vera noia…vieni qui!” mi porse la sua mano…così sicura…corsi verso di lui ad afferrarla.

All’epoca era così facile fare pace…dicevo un paio di scemenze…poche moine e Nobu si scioglieva…ora è tutto diverso, posso fare quanto voglio la ruffiana…ma nulla cambierà

Arrivammo alla sala prove dove c’erano già Nana Ren e Yasu. Quanto invidiavo quei ragazzi, ai miei occhi sembravano così fortunati e speciali che non mi sarei mai stancata di guardarli

“Ha voluto venire anche Risa, spero non vi dispiaccia…farà la brava!” disse Nobu sperando di essere convincente

“Guarda che il problema non è lei…sei tu! Vedi di impegnarti!” lo sgridò Nana mentre spegneva la sigaretta e impugnava il microfono. Lei era davvero incantevole…forse una delle più belle ragazze che avessi mai visto…Reira a parte…

Credo che Nana sia stata la prima cotta di Nobu…ero gelosa anche di lei, ma poi capì che per lei mio fratello non poteva essere nulla di più che un fidato amico.

In un lato della stanza, seduta su una piccola sedia di plastica, mi lasciai travolgere dalle note della loro musica. Così forte, penetrante ed intensa. Quella sera mi rifiutai di guardare Nobu e focalizzai tutta la mia attenzione sugli altri tre membri. Quanto avrei voluto vivere una storia d’amore come quella di Nana e Ren…anche se lui lo conoscevo da qualche giorno, mio fratello mi aveva raccontato fino alla nausea di quanto fosse speciale il loro amore. Di come si fossero dati sostegno l’uno con l’altra per riuscire a superare le difficoltà che la vita gli offriva.

Ma da persona esterna, il loro amore mi sembrava più un’ ossessione che un idillio, mi parevano due persone fragili che avevano bisogno l’uno dell’altra per evitare di essere soffocati dall’esistenza stessa; però è anche vero che io non ero altro che una bambina inesperta…non selvaggia e anticonformista come Nana.

Mi stavo proprio seccando del mio anonimato…

Dopo le prove, che furono eccezionali, decidemmo di andare a bere qualcosa in qualche locanda. Nel nostro paesino le temperature erano basse per la maggior parte dell’anno…e anche se c’era il mare lo si vedeva quasi sempre ricoperto di neve. Così bardati di giacche pesanti, anche se erano solo gli ultimi giorni di settembre, ci avviamo verso il locale

“Aaaah che delizia questa birra!” urlai felice

“Ma guarda! Se possibile regge l’alcool meno di te!” disse Nana stuzzicando Nobu

“Eh eh eh e pensare che sembrava così staccata dal mondo!” fece Ren mentre mi guardava intensamente tanto da costringermi a spostare lo sguardo

“Scusatela…ha un caratteraccio ma se la si conosce non è male!” tentò di giustificarmi mio fratello mentre dava un sorso alla sua birra

“Io preferisco le persone silenziose dato che sono circondato da un gruppo di casinisti!” concluse Yasu mentre si accendeva uno di quei di mini sigari che avvolgevano l’aria di un odore dolciastro, tanto da essere nauseante

Il giorno dopo mi alzai prima che il sole sorgesse. Dovevo preparare il cestino del pranzo a Shin e partire di casa senza mio fratello. Dovevo assolutamente parlare con Shin…insomma adesso cosa eravamo? Che cavolo avevamo combinato?

Corsi in camera mia senza fare alcun rumore, mi guardai allo specchio un’ ultima volta, quella mattina avevo deciso di lasciare i capelli sciolti, volevo davvero tanto che la gente cominciasse a convogliare le sue attenzioni su di me…e quindi tentai di farmi il più possibile carina.

“Mamma io vado! Dì a Nobu che dovevo fare una cosa al club di danza! Ciao!”

Corsi per tutto il tragitto, dalla caratteristica pensione Terashima alla scuola. Dentro di me pregavo chissà quale dio che tutto andasse bene, anche se non sapevo nemmeno io come volevo che le cose si risolvessero. Ero angosciata…anzi terrorizzata, non volevo perdere Shin…

Arrivai eccessivamente presto, c’erano davvero pochissimi ragazzi a scuola e la mia aula era addirittura deserta. Tentando di riprendere fiato mi sedetti sulla sedia e appoggiai la testa sul banco. Mi creai un piccolo monologo su cosa avrei potuto dire, ma nulla sembrava avere abbastanza senso…mi era anche venuto sonno…e la testa era pesante, forse per un bicchiere di troppo della sera prima. Proprio quando stavo per addormentarmi sentì una musica provenire da fuori. Incuriosita uscì dalla classe e percorsi i corridoi seguendo le note della melodia. Era una musica così bella e perfetta da non sembrare umana. Trattenendo il fiato arrivai davanti alla porta del club di musica, mi alzai in punta dei piedi e spiai dalla finestrella chi fosse.

Non volevo credere ai miei occhi, quello che suonava era Takumi! Quell’insensibile, approfittatore, scorbutico e maleducato ragazzo! Mi chiedevo come un ragazzo tanto perfido, potesse creare un suono così puro. Mi soffermai sulle sue dita che leggere pizzicavano le corde della chitarra acustica. Ogni tanto si allontanavano dal loro habitat per afferrare le sigaretta che aveva alle labbra e buttare la cenere su un posacenere di fortuna. Ma la cosa che davvero mi affascinò, per non dire ammaliò, furono i suoi occhi. Per la prima volta li vedevo tristi, così dannatamente espressivi da suscitare compassione.

Da perfetta signorina aggraziata, tentai di mantenermi in punta dei piedi aggrappandomi stupidamente alla maniglia della porta che con un solo scatto si aprì scaraventandomi a terra.

Ero pronta al peggio, non mi interessava se prima Takumi mi aveva addirittura fatto pena, adesso avevo paura di una terribile sfuriata

“E da quando le signorine di buona famiglia spiano la gente?” mi chiese acido mentre si alzava e rimetteva la chitarra al suo posto. Da perfetto principe nero non mi si avvicinò e nemmeno fece il gesto di aiutarmi a sollevarmi. Con le ginocchia che dolevano mi rimisi in piedi e pronta risposi:

“E da quando i prepotenti arrivano in anticipo a scuola? Oppure avevi un appuntamento con la ragazza dell’altro giorno?”

“Chi?” lo vidi pensieroso “Se possibile non ricordo nemmeno il nome…”

“Cosa?? Ma come è possibile! Credevo fosse la tua ragazza!”

“Ah ah ah!!! Sei così tenera…ma il tuo nome me lo ricordo…tu sei Risa Terashima!!!”

“Grazie tante! Mio fratello è in classe con te!”

“Beccato!!!”

Una cosa che odiavo era che la gente mi ricordasse perché ero la sorella del “biondino che sapeva suonare la chitarra”…eppure da sempre era così. Infondo Nobu era quello che spiccava per la sua bravura con lo strumento…Io? Ragazzina presuntuosa e antipatica che non aveva mai avuto un amico sincero.

Quando frequentavo il liceo femminile, avevo un sacco di conoscenti, ma nessuna amica. Le compagne di classe mi rispettavano perché avevo bei voti ed ero rappresentante di classe…ma nulla di più. Mi dispiaceva un sacco quando uscivano tutte assieme per fare shopping e non mi invitavano…d'altronde io avevo sempre un comportamento così assente e distaccato nei loro confronti…

Se potessi cancellare gli errori fatti fino ad oggi…da dove ricominceresti?

“Ma tu guarda…Reira se la intende con il tuo fidanzato!” Takumi mi riportò alla realtà. Si era affacciato alla finestra che dava nell’ingresso della scuola e con il dito mi stava indicando Shin assieme alla sua cantante. Il mio cuore ebbe un sussulto…una morsa mi strinse lo stomaco…per caso stavo sbagliando a volermi avvicinare alla luce che emanavano quei ragazzi?

Mi sentì il corpo pesante e fui costretta ad appoggiare la testa alle braccia che a loro volta avevo appoggiato al balcone. Non mi resi nemmeno conto che Takumi mi stava osservando…tentando di trattenere le mie abitudinarie lacrime seppi solo dire:”Quello non è il mio fidanzato”

Shin era così bello, si vedeva che stava ridendo…si stavano divertendo…ma come avevo potuto credere di essere l’unica?

“Ma allora perché vi ho visti baciarvi?” mi chiese

“Perché probabilmente lui aveva bisogno di qualcuno che gli preparasse il pranzo…”poi ormai sussurrando:”E io… di qualcuno che per un secondo mi facesse sognare”

Non avevo nessuna intenzione di mettermi a piangere di fronte a lui, così senza troppi convenevoli girai i tacchi e feci per andarmene

“Sai Risa…hai un sacco di ammiratori, ma tutti si intimoriscono a causa del tuo carattere, cerca di sorridere di più”

“Non ho bisogno dei consigli di un donnaiolo!” gli risposi acida e corsi via. Proprio mentre uscivo incrociai un biondino che scansai appena

“Takumi…hai maltrattato anche la sorellina di Nobuo??”

“Naoki! Io questa volta non ho fatto proprio un bel niente! È colpa del ragazzino che è con Reira”

“Ah già, li ho incontrati mentre entravo a scuola…ma chi è? Sei così tranquillo mentre un ragazzo importuna la tua sorellina?”

“Smettila, Reira non è mia sorella! E poi può fare quello che vuole!”

“Ma smettila! Se la tieni rinchiusa in una gabbia dorata??”

“Naoki le vuoi prendere di prima mattina?”

Volevo arrivare in classe prima di Shin per buttare via quel stupido cestino del pranzo. Vedendomi tutta trafelata non ho idea di cosa abbiano pensato i miei compagni di classe, ma non me ne curai, come facevo la maggior parte delle volte. Presi il suo pranzo e proprio mentre lo stavo per buttare via, arrivò lui

“Ma quello è il mio pranzo? Risa che gentile!!! Allora tu sei una che le prende molto seriamente le cose!” mi disse con uno di quei sorrisi che all’apparenza erano angelici ma sotto sotto nascondevano le intenzioni di un diavolo.

“Beh, veramente…” ma lui mi aveva già preso il sacco dalle mani e si stava sedendo al suo posto. Sarei stata zitta per la questione di Reira…e anche per il nostro insignificante bacio. Per un paio di giorni mi ero illusa di aver trovato una persona con cui avrei potuto costruire un rapporto…ma erano solo castelli…castelli che mi ero costruita nella mia testa, come una sciocca…

Rimasi per non so quanto tempo a fissare il cestino…

Tentai di cercare nella mia mente qualche persona di cui mi potevo dire amica…nessuna…ero sola…

“Risa tutto bene?”

Guardai quegli occhi azzurri, quei capelli fini, quel volto color ceramica. Per un secondo la testa mi girò, ero terribilmente confusa…

“Si!” gli risposi sforzandomi di ridere

“Non è vero! Senti manca ancora un po’ all’inizio delle lezioni, accompagnami in terrazza così mi fumo l’ultima sigaretta della mattina!”

Mi afferrò la mano e con forza intrecciò le sue dita con le mie. Trascinandomi con forza mentre tentavo di opporre resistenza mi portò finalmente sul terrazzo. Qui mi liberò dalla sua deliziosa presa e si accese la solita sigaretta.

Cercando di non guardarlo in volto mi appoggia al parapetto della terrazza e mi concentrai sull’aria fresca mentre tentavo di reprimere le lacrime.

“Scommetto che sei così scostante a causa del bacio…”

Non dissi nulla.

“Risa! Parlo con te!” mi disse prendendomi il mento e costringendomi a guardarlo “Risa…non vedermi come un principe azzurro…io sono tutto fuorchè un cavaliere pronto a salvare la damigella in pericolo…ho un sacco di difetti, non voglio che una ragazza così pura si affezioni a uno come me…”

“Troppo tardi!” gli urlai in faccia

Lui chissà per quale motivo mi sorrise, poi continuò:”Risa, tu sei una cosa molto bella! Sei così pura, inesperta, inconsapevole da far tenerezza…credo con l’altra sera di essere andato ben oltre quello che mi è permesso…”

“Non capisco…”

“Sai… solitamente su tutte le cose preziose c’è un bel cartello con scritto “Guardare e non toccare” ecco secondo me tu devi essere guardata da tutti ma violata da nessuno! Tu non hai idea di cosa sono capace…”

“L’ho capito quello che fai! Non sono una bambina come tutti credete!”

“Fosse solo quello Risa…tu hai davvero bisogno di un principe, di un uomo degno…io non sono un uomo ancora…e nemmeno degno. Con il bacio che ti ho dato sono arrivato al limite, sei troppo pura…”

“Cosa vuoi dire? Non mi interessa essere pura, sporcami se questo serve ad avere le tue attenzioni!”

“La tua bellezza sta nella tua ingenuità!”

Mentre mi diceva queste cose, che non riuscivo a comprendere, aveva il sorriso sulle labbra e uno sguardo così sereno che mi risultava difficile capire il motivo per cui ogni sua parola era una coltellata al mio petto. Gli chiesi l’unica cosa che davvero mi premeva

“Vuoi sbarazzarti di me perché sono una ragazza ingestibile, vero?”

Lui scoppiò in una risata, mentre la catenina che collegava il piercing che aveva sul labbro a quello che aveva sull’orecchio ciondolava in maniera ritmica

“Non ho nessuna intenzione di liberarmi di te…ormai ho deciso di aiutare questa principessa così capricciosa!”

Ecco comparire sul volto di Shin il solito raggio di sole che per me era impossibile emettere.

All’epoca il discorso che Shin mi fece non lo compresi, nemmeno una virgola. Al tempo volevo che quell’affetto così acerbo non smettesse di riscaldarmi…non avevo capito minimamente quanto Shin stesse soffrendo…e di quanto più bisogno di me aveva d’ essere aiutato…

Ma ero troppo egoista e quindi concentrata su di me per comprenderlo

Questo è il mio capitolo preferito!!! Per ora si!!! Ci sono tutti e tre i personaggi importanti e poi credo che in questo cap Shin dia il meglio di se.
Avete letto il cap che parla della storia di Takumi??? Ecco diciamo che è ambientato in un universo simile la mia ff. Zio che figo Takumi!!!
Ringrazio tutti i lettori e invito a lasciare qualche recensioni per chi non l’ha ancora fatto…a me fa solo piacere! Eh eh eh!!!

Chemical Lady: Anche a me piace un sacco Shin!!! Nobu è strano??? Lo credo anche io…Takumi lo adoro!!! Scusa ma lo trovo il personaggio con il carattere più vero di tutti (parlando del manga!) grazie di tutto!!!! Kiss kiss

Daygum: Credo anche io che Takumi sia perfetto come principe nero…non c’era titolo più adatto! YEP! Credo che nemmeno Risa sa se è innamorata di Shin oppure lo fa per ingelosire il fratello…posso solo dirti che ha una tremenda voglia di essere coccolata, presa in considerazione e viziata da qualcuno…Grazie di tutto!!! Kiss kiss

Oresama: Anche io trovo estremamente dolci Risa e Nobu…cari!!!! Nobu è il classico tipo da prendersela…poi è mooooolto geloso della sorellina, chissà perché? Mah! Takumi è quello che ci vuole a Risa, uno che non acconsenta ad ogni suo capriccio…ed è per questo che Risa è così attirata da lui?? Ihihih
Yasu- Principe dei pelati ci sta a pennello!!!
Ren-Principe dei dipendendi…non mi convince…magari gli troviamo qualcosa che abbia a che fare con l’ape Magà!!! Ah ah ah
Naoki-Principe dei principi perché brilla!!!!!!!! Ah ah aha ah aha ah aha ha ha aha ha!!! Mi hai fatto morire dal ridere…ma è vero che brilla!!!!! Caro!!!!!
Si si senza ombra di dubbio tu sei molto importante! Importantissima! Grazie di tutto! Ti voglio un mondo di bene!

Binky: Dove sei tesora??? Ti piace la ff??? Un kiss enorme! Grazie!!!!

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Capitolo 7
*** Gli angeli hanno i capelli rosa ***


CAP 7: GLI ANGELI HANNO I CAPELLI ROSA

“Quindi hai deciso di tingerti i capelli…sei sicura che i tuoi genitori siano d’accordo?” mi chiese Shin con il solito fare ingenuo

“Ma si! L’ho deciso e lo faccio!” risposi mentre alzavo il pugno al cielo

Lui si mise a ridere…per Shin ero sempre una grande fonte di divertimento…

Sapevo che tingermi i capelli avrebbe scatenato il delirio in casa mia…per non parlare di come l’avrebbe presa Nobu…ma ero troppo impaziente di cambiare…

Mentre camminavo con Shin al mio fianco per raggiungere il parrucchiere, mi resi conto che non c’era una ragazza per strada che non lo guardasse. Dal canto suo, lui non sembrava nemmeno accorgersene…o forse era troppo abituato a suscitare tanto interesse?

“Risa!!! Mi dai la mano!” piagnucolò mentre mi porgeva la sua

“E cosa sei un bambino dell’asilo?” gli urlai di scatto mentre diventavo rossa. Poi non riuscendo a resistere ad una sua richiesta, feci pochi passi e afferrai la sua mano.

Camminammo fino al negozio così…ero al settimo cielo…magari le persone che ci vedevano potevano anche credere che fossimo fidanzati, e per una materialista come me, questo significava davvero toccare il cielo con un dito.

Per tutto il tempo in cui mi sottoposi al trattamento Shin rimase ad aspettarmi seduto su una poltroncina. Immersa nell’odore acido della tinta, mi chiedevo se tingermi i capelli fosse stata davvero la cosa giusta…se quel colore rosa mi avrebbe aiutato a migliorarmi…

Ma chi volevo prendere in giro? Tentavo di sbarazzarmi della mia maschera indossandone un’altra…

“Risa sei così bella!” queste furono le prime parole di Shin mentre in adorazione mi fissava “Sembri una caramella…posso darti un morso?”

“Giù le mani!” gli urlai mentre mi prendevo una ciocca rosa acceso e la fissavo.

“Shin tu credi che…” non feci in tempo a finire la frase che sentì Shin sussurrò un nome:”Ryoko…” mentre guardava con occhi sgranati l’altro lato della strada, verso una figura femminile slanciata e magra…

Sbarrai gli occhi mentre fissavo quel meraviglioso volto incupirsi. I suoi occhi si spensero e senza pensarci troppo fece per attraversare la strada. Scattando, gli afferrai un polso e senza respirare gli chiesi mentre la voce mi tremava: “Ma dove vai? Chi è quella donna?”

Lui con uno strattone si liberò dalla mia presa e guardandomi serio mi disse:”Tornatene a casa, Risa!”

Le sue parole furono un pugno diretto allo stomaco, non ebbi il coraggio di controbattere, anche perché non ne avevo il diritto e non ero nemmeno in grado di inseguirlo. Mi limitai a seguire la sua figura perfetta allontanarsi sempre di più da me e avvicinarsi a lei. Potei solo notare che almeno in lontananza quella donna assomigliava in maniera impressionante a Reira.

Vidi Shin che mentre le si faceva vicino le sorrideva…basta non ce la facevo più…corsi via…

Come avevo potuto sperare di comprendere Shin in così poco tempo..

Da: Risa

Oggetto: Ma dove cavolo sei?

Messaggio: Nobu! Ma dove cavolo sei? Ho provato a cercarti ma al cellulare non rispondi, sei alle prove oppure via con quell’Hachiko? L Cmq ho combinato un pasticcio e non posso tornare a casa da sola. Ti aspetto tra un’ora davanti alla tabaccheria vicino a casa. Non fare tardi! Risa

Mentre aspettavo l’arrivo di Nobu mi sedetti su un muretto di calcestruzzo lì vicino. Mi resi conto che le persone osservavano i miei stravaganti boccoli, ma nonostante tutto non riuscivo ad essere felice. Ormai il sole stava tramontando, il paesaggio si tingeva di rosso acceso e l’aria si faceva pungente. Mi osservavo la punta dei miei mocassini usati per la scuola.

Ripensai a Shin, al modo in cui mi aveva cacciato, ai suoi occhi, a quella donna che avevo solo visto in lontananza. E domani? Cosa avrei dovuto dirgli? Dovevo forse impedirgli di andare?

Alzando il viso accarezzato dal vento, vidi in lontananza arrivare Nobu, scostai dal volto i ciuffi che mi coprivano la visuale e feci un piccolo salto per scendere dal muretto. M’incamminai verso di lui

“Mio dio…ti prego Risa dimmi che è solo una parrucca…” sospirò Nobu mentre si portava una mano sopra gli occhi.

Rimasi in silenzio, mentre stringevo i pugni lungo i fianchi…proprio da lui non volevo sentirmi dire cose simili…

“è questo il guaio che hai combinato?”

Arrossendo, abbassai il volto e con un cenno del capo risposi di si. Lui si mise a ridere. Il suono più bello che avessi mai sentito, la cosa che preferivo…vederlo sorridere…

“Su su…di certo non sarà il finimondo! Certo romperanno un po’ ma tranquilla…o poi c’è Super Brother!” mi sussurrò all’orecchio mentre mi abbracciava, poi mi disse: “Dai, andiamo…altrimenti oltre a giustificare i tuoi capelli dovremmo giustificare anche il ritardo!”

“Ma senti…sono carina?” gli chiesi timida

“Ma certo! Tu sei sempre carina! Così sembri un angioletto…”

“Ma dai! Da quando gli angeli hanno i capelli rosa?”

“Da oggi!”

Arrivammo a casa, veloci come fulmini ci togliemmo le scarpe e corremmo in sala da pranzo in modo da non farci vedere da nessun inserviente della pensione. Senza fiatare preparammo la tavola nella speranza di alleviare la prevedibile sfuriata e ci mettemmo buoni buoni ad aspettare l’arrivo di mamma e papà

Pochi minuti dopo entrambi fecero il loro ingresso nella sala da pranzo. La mamma lanciò una specie d’acuto e si portò le mani al volto non appena mi vide, mentre mio padre cambiò l’espressione. Divenne improvvisamente serio e scuro in volto. Mi guardò profondamente deluso e avvicinandosi a me fece:” Che roba hai fatto ai capelli?Ti sembra un costume da adottare all’interni di una pensione?”

“No…ma io volevo cambiare…non ho fatto nulla di male…sono giovane…”

“Questo è il risultato dell’influenza anticonformista di Nobu?”

“Papà! Nobu non c’entra proprio nulla!” urlai piangendo. Odiavo quando i miei sbagli venivano imputati a Nobu solo perché io dovevo per forza essere la migliore dei due per i nostri genitori.

“Silenzio!” mi ringhiò contro mentre con una mano mi colpì talmente forte le guancia da togliermi il respiro. Era la prima volta che mio padre mi picchiava…con gli occhi sbarrati per la sorpresa cominciai ad ansimare…non volevo crederci.

Poi intervenne Nobu che si parò tra me e papà e prendendogli il polso gli disse guardandolo serio: “Non ti sembra di aver esagerato? Infondo è solo un po’ di tinta!”

Mio padre abbassò sia il volto che il braccio…lo sapevo che si era già pentito di quello che aveva fatto, ma mi sentivo troppo misera ed umiliata, così tra i singhiozzi pregai Nobu di portarmi fuori da quella casa. Il mio principe azzurro dopo avermi difeso come un vero cavaliere prese i giubbotti d’entrambi, la sua chitarra…e mi trascinò fuori dato che con la vista troppo annebbiata dalle lacrime non ce la facevo a vedere ad un palmo da me.

Camminavo affianco a Nobu mentre con una mano mi tenevo la guancia che pulsava a causa dello schiaffo

“Dove ti piacerebbe andare a mangiare?”

“Dove vuoi tu, per me è lo stesso…”gli risposi

“Allora fast food…non ho molti soldi…” sorrise mio fratello mentre controllava il portafoglio praticamente vuoto

“Ma allora sei proprio inutile!” lo accusai

“Cosa???”

Sorrisi. Lui riusciva sempre a farmi tornare il sorriso…qualunque cosa accadesse. Poi mi afferrò una ciocca di capelli e mi disse: “Sono davvero belli…tu…sei bella quando ridi!…vedrai che si renderà conto di aver sbagliato…”

“Credo se ne sia pentito nel momento in cui mi ha dato lo schiaffo…ma voglio fargli capire che non siamo di sua proprietà esclusiva…non può imporci tutto…”

Una folata di vento più fredda fece rabbrividire entrambi mentre i nostri capelli si scompigliavano.

Se quella sera Nobu mi avesse proposto di prendere il primo treno per chissà quale posto avrei accettato…non m’importava di non avere denaro, vestiti, suppellettili…mi andava bene che ci fosse solo lui…lui ed io…

Mi tornò in mente Shin…chissà dove cavolo era…ma soprattutto, con chi? Stava dormendo tra le braccia di una sconosciuta? Oppure avvolto dal profumo di quella donna che chiamò Ryoko? Ancora oggi non capisco come mai era tanto sottomesso a lei..era l’unica che ti aveva regalato un po’ d’affetto fino ad allora?

Dopo la cena aveva cominciato a piovere…nessuno dei due aveva l’ombrello e dovevamo tornare a casa…volevo sistemare le cose con mio padre.

Quella pioggia mi infastidiva davvero, non avevo intenzione di inzupparmi e di certo al tempo non ero in grado di cogliere quel lato romantico che tanto piace alle gatte randagie…

Per fortuna Nobu mi offrì la sua giacca e di certo non esitai nel prenderla.

Corremmo come pazzi mentre le scarpe si inzuppavano ad ogni pozzanghera che sfioravamo. Quella sera però ero felice…non m’importava di aver tradito la fiducia di mio padre, non aver saputo proteggere Shin…

Ero proprio egoista…

Però Nobu rideva…e a me bastava!

Appena entrammo nell’atrio dell’albergo trovammo nostro padre in veranda ad aspettarci. Era seduto su una sedia a dondolo con una coperta sulle gambe, l’unica sigaretta della giornata sulle labbra e lo sguardo puntato verso il suo giardino che curava con tanta dedizione ed amore.

“Nobu…ci lasci soli?” gli dissi mentre salivamo gli scalini d’ingresso

“Ok…passa da me prima di dormire, così mi racconti com’è andata!” mi bisbigliò all’orecchio

Gli risposi con un cenno della testa e mi avvicinai a mio padre

“Ve lo dico sempre di uscire con un ombrello…siete fradici…” iniziò

“Già…ma è stato bello correre sotto la pioggia…”

“Ti prego di perdonarmi, ho perso le staffe…so che questo non giustifica quello che ho fatto ma…”

“Papà…tutto ok…lo so quanto ci tenessi ai miei lunghi capelli neri…ma io sono felice così”

Lui espirò una boccata di fumo grigio mentre mi invitava a sedermi affianco a lui.

“Sai…io capisco lo spirito che aleggia in Nobu…lui è un artista…”

“Già…” risposi con un velo di amarezza. Il fatto che Nobu fosse così follemente innamorato della sua chitarra mi incuteva il timore che prima o poi si sarebbe allontanato da me

“Anche io ero un’artista…forse è da me che ha preso quel qualcosa in più”

“Ma non farmi ridere…” scherzai incredula

“Che ridi??? Quando avevo l’età di Nobu avevo una passione spropositata per la fotografia…passavo i pomeriggi al parco ad aspettare il momento giusto, magari quando una foglia si staccava dall’albero…o quando un bambino lasciava volare via il suo palloncino…”

“Davvero? Mi piacerebbe vedere qualche tuo lavoro!”

“Ho buttato via tutto…altrimenti non ce l’avrei fatta a rinchiudermi dentro queste quattro mura…”

Lo guardai dispiaciuta…

“Allora perché se hai così sofferto per non aver potuto sviluppare la tua passione, ti imponi così tanto con Nobu?”

“Il mondo è duro…e è sbagliato guardarlo con occhi sognatori…voglio preparare Nobu a questo…”

“Papà, come hai detto tu, Nobu riesce a guardare al di là delle cose, è puro, ingenuo…quasi brillante…lascialo vivere i suoi sogni, alla pensione mi dedicherò io con anima e corpo, mi troverò un marito interessato a questo lavoro e continuerò a curare il tuo lavoro…farò anche la parte di Nobu…ma lui lascialo volare…lui che è nato con due enormi ali bianche…”

Salve miei carissimi ed adorati lettori! Ormai siamo in agosto…e un sacco di voi saranno in vacanza, ma ho deciso di pubblicare lo stesso…leggerete quando tornerete in città. Che dire in questo cap si vede tutto l’amore che i due fratelli nutrono uno nei confronti dell’altro. Shin invece mi lascia sconcertata…ha trattato malissimo Risa…poverella! Mah! Grazie a tutti! kiss kiss

Dea Nemesis:Grazie per i complimenti. Risa ha un carattere stravagante, per non dire insopportabile ma credo che si sposi bene con il resto dei personaggi. Mi fa sempre piacere leggere recensioni di nuovi lettori! Grazie tante per tutto! Kiss kiss

Chemical Lady: Oddio Shin si intrippa con Reira??? E chi lo sa??? Tra l’altro adesso è comparsa pure l’altra…il ragazzo muta in base alle persone che lo circondano…Io Takumi lo adoro…adesso che nella storia ufficiale si parla spesso di lui si capiscono molti suoi comportamenti…sese…Yasu il principe dei pelatini. Ren… beh credo che Ren non abbia bisogno di essere commentato è semplicemente divino! Sei brava non preoccuparti! Io ti seguirò! Grazie! Kiss kiss

Daygum: Siiii Shin è tenerello alla fine dello scorso cap…eheheh! Grazie di tutto! Kiss kiss

Oresama:Ma che ficco mi ci ficco!!!! Anche secondo me il ragazzo perfetto per Risa è Takumi, la mette lui in riga…vedrai dopo quanti capricci fa….zero! Nobu è proprio un principe senza macchia e senza paura in questo cap….beooooooo! Per Ren principe dei fiori di loto potrebbe starci, per ora teniamo quello…se ne troviamo uno di migliore…cambiamo!Grazie di tutto! Ti voglio bene!

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Capitolo 8
*** E dai scemo,non fare quella faccia...tanto lo sai che non è vero! ***


CAP 8: E DAI SCEMO, NON FARE QUELLA FACCIA…TANTO LO SAI CHE NON è VERO!

“Buongiorno Risa!” Shin mi accolse con il suo solito sorriso radioso. Possibile che si fosse dimenticato di quello che era successo il giorno prima?

“Ma tu guarda!” risposi guardandolo di sbieco.

Quella mattina ricevetti un sacco di complimenti da tutti, professori a parte, che interpretarono il mio cambiamento di look come la nascita di una nuova teppista. Durante la pausa pranzo fui costretta da Shin a seguirlo in terrazza, simulai una finta resistenza, ma quando lui mi prese per mano e mi invitò a seguirlo le mie barriere difensive crollarono nel giro di poco tempo.

Alla luce del sole, se possibile, era ancora più bello; i suoi capelli sembravano fili di vetro…e i suoi occhi…apparivano quasi trasparenti, in modo da potersi vedere all’interno, nel più profondo dell’anima…

“Tu li risolvi così i problemi, Shin?” gli dissi rimproverandolo mentre m’infilavo in bocca un gamberetto

“Non capisco di che problemi tu stia parlando…” mi fece lui mentre cercava qualcosa per accendere la sua sigaretta

“Non ti ricordi che ieri mi hai abbandonato nel mezzo della strada!” feci quasi urlando

“Sono cose di cui non voglio parlare con te…” mi rispose facendosi cupo mentre si alzava e si sporgeva dalla ringhiera del terrazzo

“Come sarebbe a dire? Shin!”

“Basta!…tu non avresti mai dovuto vedermi in simili atteggiamenti…tu dovevi rimanere la mia oasi felice…” mi rispose mentre si nascondeva la testa tra le braccia

Rimasi a guardarlo, visto da lì sembrava così piccolo, indifeso…mi alzai in piedi e lo raggiunsi

“Sai, Shin…mi piacerebbe esserti d’aiuto…se hai qualche problema parlamene…non tenerti tutto dentro…”

“Risa…rimani come sei…mi sei già d’aiuto così…” mi rispose guardandomi in modo tenero…

“Posso darti un bacino,Risa?”

“ Non se ne parla! Pussa via!” scherzai mentre mi mettevo le mani davanti alla bocca. Proprio in quel momento sentii il mio cellulare squillare, risposi…era mia madre.

Mi disse che mio padre era caduto dalla scale e ora era in ospedale…per un secondo la mia vista si offuscò e la testa si mise a girare. Shin mi corse immediatamente incontro, vedendo la mia espressione mutare…iniziai a sudare mentre tentavo nel modo più chiaro possibile di spiegargli la situazione. Balbettai qualcosa del tipo:”Devo avvisare Nobu…e poi andare in ospedale…”

Così Shin senza pensarci due volte, vedendomi così spaesata, mi prese una mano e mi trascinò fino in 5°C. Spalancò la porta senza farsi troppi problemi e si mise a urlare il nome di mio fratello. Nobu si fece avanti assieme a Hachi, appena lo vidi, vomitai ogni parola mentre la voce era rotta dalla mancanza di respiro per lo spavento…

Poi, quasi come fossi una staffetta, la mia mano passò da quella di Shin a quella di Nobu.

Mi lascia guidare senza rendermene conto fino in ospedale, avevo il cuore che batteva tanto da farmi male, le gambe tremavano…non mi aveva mai per un secondo sfiorato l’idea che anche mio padre fosse un comune essere umano che si poteva ferire

Stremati per la corsa arrivammo nella stanza. Mio padre era sul letto d’ospedale…era pallido ma stava bene… tirammo un respiro di sollievo

“Ragazzi, che ci fate qui? E la scuola?” fece mia madre preoccupata

“Non potevamo starcene là con le mani in mano…” protestai con le lacrime agli occhi…probabilmente a causa delle troppe emozioni

“Se mi avessi lasciato finire ti avrei detto che è un lieve trauma cranico… a parte la gamba rotta…”

Senza star troppo ad ascoltare mia madre mi tuffai come una bambina piccola tra le braccia di mio padre…ero felice…felicissima…per un secondo avevo temuto che il mio perfetto castello potesse essere intaccato…

Mio padre mi accarezzò con fare amorevole i capelli, che avevano quel colore che tanto aveva odiato

“Stai bene?” singhiozzai

“Si piccola, mi vogliono tenere stanotte in osservazione…ma domani tornerò alla pensione…”

“Insomma l’erba cattiva non muore mai!” disse ridendo Nobu

“Che figlio disgraziato…” commentò mio padre

“Spero ce la facciate a passare la notte da soli” commentò mia madre mentre si metteva un dito sotto il mento”Infondo siete così viziati…”

“Mamma ti prego!!! C’ è tutto il personale…non preoccuparti…”

“Beh, si…magari vi faccio preparare qualcosa dalla signora Koda”

“Ecco brava…Risa non sa cucinare…” rispose mio fratello mentre si sedeva in una poltrona

“Vi suono qualcosa??” rispose ingenuamente

“No!!!” rispondemmo in coro.

Rimasi in ospedale con mio padre l’intero pomeriggio, mentre Nobu avendo le prove con la band ad una certa ora si defilò con una banale scusa. Feci proprio quello che avrebbe fatto una brava infermiera, gli sbucciai la mela, gli versai il thè, lo accompagnai in bagno, lo aiutai a lavarsi. Quella giornata anche se spericolata mi fece piacere. Per la prima volta feci io qualcosa per mio padre…e non il contrario.

Quando arrivarono le otto di sera decisi di andare a casa. Presi il mio giubbotto e assieme a mia mamma raggiunsi l’ascensore. Lei mi fece le ultime raccomandazioni e poi con il volto rilassato mi ringraziò…e mi confidò di essere felice della sua famiglia…le sorrisi, l’abbracciai e entrai nell’ascensore che era finalmente arrivato.

Diedi l’ennesima occhiata ai miei capelli nello specchio dell’ascensore…ero felice…al settimo cielo. Mentre aspettavo di arrivare al piano terra, l’ascensore si fermò al quinto piano e quando le porte si aprirono mi ritrovai faccia a faccia con Takumi

Urlai per la sorpresa mentre lui facendo il finto tonto entrò senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

“E tu che ci fai qui?” gli chiesi con un velo di indelicatezza

“Sei una vera rompiscatole!” mi disse sbuffando

“Cosa???”

“Sei veramente curiosa…e anche maleducata!”

Arrossii mentre abbassavo lo sguardo e dicevo:”Scusa, io sono qui perché mio padre è caduto dalle scale…”

“Lo so…oggi sei piombata con il tuo amichetto in classe mia…”

“Ah già…”

“Come sta?”

“Bene! Domani lo dimettono…e tu? Come mai sei qui?”

Non mi rispose…nel frattempo l’ascensore era arrivato a terra uscimmo assieme e in silenzio c’incamminammo nella stessa via. Faceva un freddo terribile, purtroppo da noi le temperature si abbassavano rapidamente e nel giro di poco tempo.

“Ti stanno bene i capelli, anche se sono un po’ troppo eccentrici per i miei gusti…”

“Grazie” balbettai, poi rabbrividii e mi sfuggì uno stranuto. Takumi mi guardò sorpreso, poi sorrise e mi disse:”Ma non lo sai che alla sera fa freddo?”

“Stamattina stavo bene così…speriamo non mi prenda l’influenza…sono i primi giorni di scuola…”

“Tieni!” e così dicendo si tolse la sua sciarpa e me la porse

“Scherzi! Non potrei mai accettare..tu cosa faresti? Ti ammalerai tu! E tu sei un musicista”

“ Ah ah ah!Sono un uomo, posso farne a meno…vedi di restituirmela però!”

Titubante l’afferrai. Era la prima volta che Takumi si mostrava gentile nei miei confronti…quasi non ci credevo. Il profumo che emanava la sciarpa era così buono, che per un secondo mi persi in quella specie di tepore delizioso che sprigionava. Quel ragazzo era un palmo sopra a me….suonava in maniera divina, era sempre circondato da ragazze bellissime…era ammirato da un sacco di persone…oppure era semplicemente temuto?

In effetti mi sentivo piuttosto in soggezione. Mi strofinai le mani tra loro.

“Beh, io giro per di qua…devo andare a prendere Reira in sala prove…”

“Ah…ce-certo” balbettai

“Buona notte…” mi sorrise e senza darmi il tempo di rispondere si allontanò.

Lo guardai affascinata…la sciarpa che mi aveva prestato era davvero morbida. Sorrisi un’altra volta…poi presi il cellulare e chiamai Nobu

“Hei darling! Sei a casa?...si si tra poco arrivo…allora ciao”

Camminai felice anche se il freddo mi congelava le gambe. Mi chiesi il motivo per cui Takumi fosse in ospedale…magari lo avrei chiesto a Nobu dato che erano in classe assieme…magari lui lo sapeva…

Arrivata a casa, corsi dentro mentre assaporavo il caldo della mia amata abitazione. Chiamai un paio di volte Nobu mentre mi toglievo le scarpe…

Quando mi affacciai sulla sala da pranzo e vidi Hachi la mia espressione mutò…e non solo quella, ma anche il mio stato d’animo… e l’intera giornata…

“Ben arrivata Risa!” mi accolse con un sorriso

Senza salutarla le chiesi dove fosse Nobu. Mi sentivo offesa, misera…lei dentro casa mia…non ci volevo credere…

“Hei Risa! Il vecchio come sta?” chiese Nobu mentre compariva dalla cucina

“Lei cosa ci fa qui?” chiesi secca mentre la indicavo con un cenno del capo

“L’ho invitata io, mi ha aiutato un sacco oggi”

“Non era necessario…” gli risposi mentre guardavo lei in modo gelido

“Risa! Ora basta! Sei una gran maleducata!” mi sgridò mio fratello mentre mi si parava davanti. Ormai non sopportavo più i suoi capelli biondi, i suoi piercing, quei vestiti…insomma tutte quelle cose che lo portavano ad allontanarsi da me…quella Hachi compresa…

“Nana dormirà da noi questa sera” concluse mentre aveva smesso di guardarmi negli occhi

“Ti odio!” fu l’unica cosa che seppi dirgli…un sibilo…che mi costò una crepa del mio cuore. Il suo sguardo cambiò…ma dai scemo, lo sai che non era vero…non fare quella faccia da cucciolo bastonato…

Ma ero troppo arrabbiata, troppo attaccata a mio fratello…troppo egoista per dividere qualcosa che era stata fino ad allora di mia proprietà esclusiva! Chiusi i pugni per la rabbia e poi corsi via… mi rinchiusi in bagno e con il cuore che faceva male, quasi come mi avessero accoltellato piansi tutte le lacrime che avevo in corpo…

Mio fratello era solo mio, non suo…

E questa notte sarebbe irrimediabilmente accaduto il peggio…

…quando fai l’amore con qualcuno… il tuo corpo fa involontariamente una promessa…

Ti leghi a quella persona…e io non volevo che Nobu si allontanasse da me…

Il solo pensiero mi faceva cadere in un tale stato di panico da non farmi sentire più il terreno sotto i piedi…

Tochan è tornata!!! Si è presa un po’ di ferie ma non ha la nessunissima intenzione di abbandonare questa ff! Mi piace troppo! E in barba a chi pensa il contrario.
Allora in questo cap vediamo quanto sia fragile Risa nel momento in cui viene intaccato il suo piccolo universo personale…c’è un piccolo accenno alla situazione famigliare di Takumi…e un inizio di relazione tra i due…peccato che adesso Hachi dorma da loro…e tutti sappiamo cosa potrà accadere…
Se avete consiglio o idee o critiche scrivete pure

Emylovely: Chi ha detto che l’ho finita?? Io mai! Questa ff continua cara mia! Spero che questo cap ti sia piaciuto! Grazie di tutto! Kiss kiss

Binky: Amore!!! Da quanto tempo! Con la storia delle vacanze non ci sentiamo più…che peccato…cmq la storia ti piace?? Eh?? Ultimamente faccio un po’ fatica ad aggiornare…ma non preoccuparti non abbandono questa allegra storiella! Grazie! Kiss kiss

Oresama: AMORE!!!! TESORA!!! Quanto tempo! Scusami per la nostra ff ma con le vacanze, il caldo, i futuri esami ho zero tempo…spero che saprai perdonarmi…scusa! Scusa! Tornando alla recensione, Shin cambia spesso umore, tratta Risa come vuole…e poi pretenderebbe che lei facesse finta di nulla….però mi fa molta pena…sisi. In questo cap è stato proprio il suo adorato fratellone a far disperare Risa…lei però ne è eccessivamente attaccata… scusa se non ci sentiamo spesso…anche tu sei davvero importante per me!!! Scusami ancora! Ti penso spesso! Ti voglio bene! Kiss kiss

Daygum:Shin è stato un vero sciocco, ma facendo finta di nulla in questo cap, forse desidera che Risa ci passi semplicemente sopra…lui vede qualcosa in più in lei… in questo cap, è il perfetto principe azzurro che delude Risa…mah, staremo a vedere che ci combina! Grazie! Kiss kiss

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Capitolo 9
*** Se le lacrime me le asciughi tu...va bene! ***


CAP 9: SE LE LACRIME ME LE ASCIUGHI TU…VA BENE!

Nemmeno un bagno caldo riuscì a schiarirmi le idee…anzi la mia mente era sempre più annebbiata da una rabbia ed angoscia che prima di allora non avevo mai provato.

Da sempre ero stata sola…mai un amico o un amore…

E così mi ero aggrappata in modo ossessivo alla figura di mio fratello, che per non deludermi, ha tentato di dare il meglio di sé…

Ormai gli occhi mi bruciavano per le troppe lacrime. Uscii dalla vasca, mi asciugai e mi infilai la prima cosa che trovai nell’armadio. Chiusi a chiave la porta della mia camera…per non permettere a niente e nessuno di entrare e turbarmi…

Non mangiai e non diedi la buona notte a nessuno. Chiusi gli occhi mentre sentivo che gli altri due entravano nella camera di Nobu. Raffigurai nella mente mio fratello…quella figura mi faceva stare bene solitamente…ma non quella sera…

L’unica persona che mi venne in mente fu Shin…scattai in piedi, presi il cellulare e composi il numero

“Pronto?”

“Shin! Ho bisogno di vederti!” singhiozzai tra le lacrime, che senza rendermene conto, avevano cominciato a sgorgare dai miei occhi

“Dove sei? Che è successo?” chiese preoccupato

“A casa…ma ho bisogno di uscire…troviamoci dove vuoi…mi dispiace averti disturbato…”

“Troviamoci davanti al Seven Club…dammi il tempo di arrivare!”

Riagganciai, mi feci una coda ai capelli e corsi al piano di sotto. Presi il capotto e senza rendermi conto che stava piovendo a dirotto mi misi a correre per le strade deserte. Stare dentro quella casa mi faceva soffocare…mi sembrava di non respirare più mentre ero troppo impegnata a non voler sentire…

Mi mancava del tutto il fiato…ma ero arrivata prima di Shin, così tentando di ripararmi sotto la tettoia del locale mi raggomitolai per terra e nascosi la testa tra le gambe.

“Risa…” mi fece Shin mentre si inginocchiava al mio fianco

Lo guardai e mi tuffai letteralmente tra le sue braccia facendogli perdere l’equilibrio. Non mi importò…non sentivo nemmeno i capelli appiccicaticci sulla fronte…e nemmeno i vestiti che nel frattempo si inzuppavano…

Shin mi coccolò mentre tentava di capire a cosa fosse dovuta questa mia specie di crisi isterica. Senza dire una parola si risollevò in piedi e con fare premuroso mi aiutò ad alzarmi, solo in quel momento vidi che Shin non era solo, ma che con lui c’era anche Reira.

Arrossii umiliata.

“Tutto bene?” mi chiese visibilmente preoccupata la ragazza

Feci solo si con la testa mentre tentavo di nascondermi dietro alle spalle di Shin. Era davvero una ragazza gentile…perché tutti dovevano essere migliori di me?

“Reira, ti dispiace se l’accompagno a casa?” le chiese Shin

“Ma no…non preoccuparti…tanto dovevo trovarmi con Takumi…” poi mi sorrise e disse:”Mi raccomando! Adesso c’è Shin con te, sono sicura che tornerà a farti sorridere!”

E così dicendo si chiuse meglio il cappotto e se ne andò. Rimanemmo io e Shin sotto il suo ombrello, lui mi passò una mano sulla spalla e iniziò a camminare lungo le strade bagnate. Rimasi in silenzio mentre il mio cuore prendeva a battere con regolarità. Guardavo per terra….i riflessi dei lampioni sulle pozzanghere, sembravano tante minuscole farfalle gialle…

“Risa…cosa è successo? Mi hai fatto morire di paura…”

Tornai in me…e anche se controvoglia decisi di raccontargli tutto. Shin aspettò che finissi di parlare poi mi disse:”Beh, dato che i tuoi genitori non ci sono e non vuoi rimanere da sola questa notte rimarrò io a dormire da te…sempre se sei d’accordo…”

Arrossii mentre entravamo nel vialetto della pensione. In silenzio ci togliemmo le scarpe, involontariamente passai una mano tra gli splendidi capelli di Shin…

“Sono tutti bagnati…forse è meglio se ti fai una doccia calda…”

Lui serio mi tolse la mano e poi dandomi la schiena mi disse:”Anche tu sei zuppa…vai tu per prima…”

Mentre aspettavo sotto le coperte che Shin uscisse dal bagno il pensiero continuava a cadere su Nobu…ma era giusto così, lui doveva trovarsi una brava ragazza, imparare a suonare la chitarra in modo sublime e debuttare con i Blast…

Stare con Risa era fuori questione….tenerlo legato a me era impossibile

Sentì la maniglia della porta girare e poi vidi Shin entrare…gli sorrisi mentre lui si infilava sotto le coperte con me. Era la prima volta che dormivo con un ragazzo che non fosse mio fratello…pochi giorni di scuola superiore mi avevano stravolto la vita…

“Continuo a viziarti…tutti ti viziano…sei incorreggibile!” mi disse mentre si stendeva e si girava su un fianco verso di me

Il cuore cominciò a battermi all’impazzata mentre il suo profumo mi possedeva. Faceva così male da togliere il respiro. Il suo calore si trasmetteva a me…diverso da quello Nobu…era tutto diverso…

“Risa mi stai ascoltando?” fece irritato vedendomi assente

“Si! Scusa!”

“Lascia andare tuo fratello…cerca di aprire le porte del tuo castello ad altri uomini…”

“Come te?” gli chiesi con fare malizioso mentre anche io mi giravo verso di lui.

Le nostre bocche erano a pochi centimetri…ed i nostri fiati si fondevano assieme

“No! Lo sai che non ho nessuna intenzione di toccarti più nemmeno con un dito…”

“E te pareva!!!”

Lui rise…meraviglioso, forse la cosa più bella che abbia mai visto in vita mia…

“Sei così bello…senza piercing…” gli dissi mentre gli accarezzavo il volto

“Lo so…me lo dicono in tante…”

“Anche Reira???”

“E adesso che c’entra Reira???”

“Ti ho visto già un paio di volte con lei…”

“Sei gelosa!!!” mi disse mentre si metteva a pancia in giù e mi guardava sorridente

“Ma quando mai!!!” e arrabbiata mi girai dall’altra parte del letto e spensi la luce

Shin rimase in silenzio per poi cingermi la vita con la mano e avvicinarsi terribilmente a me

“Sai che il calore che emani è diverso da quello di tutte le altre donne con cui sono stato?” mi bisbigliò all’orecchio mentre un brivido mi percorreva la schiena “Tu non vuoi il mio corpo…ma solo avermi qui con te…sentire che non sei sola…che qualcuno respira con te, qui affianco…”

“Ti sbagli Shin…avrei voglia di spingermi anche oltre con te…io ho bisogno di essere coccolata, viziata…vorrei essere importante per qualcuno…non so cosa significa amare…non l’ho mai provato! Ma credo che le sensazioni che provo siano solo un incessante bisogno d’amore”

“Nemmeno io…vorrei convincermi che uomini e donne non sono mossi dal solo desiderio sessuale…”il suo fiato caldo mi metteva l’acquolina

“Credo di non essere l’unica ad avere bisogno d’aiuto!”

“Buona notte Risa!”

Alla mattina il fato volle che aprissimo tutti e quattro le porte delle camere contemporaneamente…e ci trovammo in corridoio a fissarci imbarazzati

“E Shin che cavolo ci fa qui?” mi domandò Nobu scosso

“Ha dormito qui!” gli risposi sicura

“Cosa?? Non credi che avresti almeno dovuto avvisarmi prima?”

“Non ne vedo il motivo…”

“Ora basta, tu adesso vieni con me!” e dicendo questo mi afferrò un polso e mi trascinò nella camera di mamma e papà chiudendosi la porta alle spalle

“Ma che cavolo fai? Abbiamo ospiti!”tentai in qualche modo di evitare la probabile sfuriata

“Zitta! Da quanto fai sesso con Shin?”

“Cosa??? Ma stai impazzendo? Io non ho fatto nulla con Shin!” poi abbassai lo sguardo e gli risposi amara“Piuttosto…tu ti sei portato qui Nana, senza parlarmene…hai pensato per un secondo a cosa potessi pensare io? Te la sei portata a letto,vero?”

“Non credo sia il momento di parlarne…”

“Dimmelo!”

“Si…”rispose abbassando lo sguardo…non era in grado di mentirmi…nemmeno per il mio bene

Avete presente quando ci si sente letteralmente il terreno crollare sotto i piedi? Per non parlare della morsa allo stomaco che stringe i muscoli facendo partire dei crampi allucinanti? Ecco, elevate il tutto alla massima potenza. Non c’era notizia peggiore…sapevo che mio fratello era ancora vergine…quindi Nana doveva essere davvero importante! Adesso chi cavolo si sarebbe preso cura di me? Era lui che si occupava di me…da sempre…

Iniziai a piangere mentre faticavo a far tornare il respiro regolare

“E da quando hai deciso che Nana è così importante?” urlai fino a farmi venire male alla gola

“Non urlare ti sentiranno…”

“Non mi interessa! Hai rovinato tutto! Tu che eri l’unica persona perfetta nella mia vita…ti detesto!”

Forse anche lui aveva le lacrime agli occhi, ero talmente agitata da avere i ricordi di quel giorno annebbiati. Mi si avvicinò e mi poggiò una mano tremante sulla spalla, mi scostai quasi mi avesse toccato un portatore di peste.

E faceva male…le persone per quanto tu pianga, spera, ti aggrappi a loro…non si comportano mai come vorresti…

Adesso ero davvero sola…

Corsi fuori dalla stanza, sbattendo la porta…non mi interessava né di Nana né di Shin

“Risa” mi chiamò Shin mentre mi guardava preoccupato

“Lasciami in pace! Non ho bisogno di essere rimproverata da te!” gli ringhiai contro senza nessuna ragione. Poi entrai in camera mia e mi rinchiusi dentro.

Nonostante il modo in cui avevo trattato Shin, lui mi aspettò fuori dalla pensione e senza dire una parola ci incamminammo verso la scuola. Io volevo trovare l’amore, volevo semplicemente perdermi follemente tra le braccia di qualcuno…sospirai.

Ormai le temperature si erano abbassate ed ero certa che nel giro di pochi giorni sarebbe scesa la prima neve. Ripensai al giorno prima, quando Takumi mi aveva prestato la sua sciarpa…ce l’avevo con me nello zaino…avrei dovuto restituirgliela…

Io ero perfettamente consapevole che stavo sbagliando tutto…ma ormai la corrente era troppo forte, ormai ne ero succube…una potenza distruttiva per me invincibile.

“Shin…vai pure in classe, io devo restituire una cosa ad un compagno!”

Lui mi guardò inespressivo, con quell’irresistibile piercing che ciondolava in maniera ipnotica

Poi io dissi quasi per giustificarmi:”Non ci posso fare nulla, sono fatta così…non riesco a controllare i miei sentimenti…”

“Non spetta a me giudicarti…” mi rispose guardandomi in modo freddo senza trasmettere nessuna emozione. Si accese una sigaretta e prese la direzione opposta alla mia.

Immagino di averti deluso, vero Shin?

Mi succede un sacco di volte. Io provo a cambiare…ma è inutile, il mio carattere scorbutico è ingestibile…ma se tu mi mettessi le manette e mi rinchiudessi in una stanza vuota…abbandonata da tutti…magari sarei in grado di cambiare…e dimenticare tutti gli altri che mi fanno soffrire…

Quando entrai nell’aula di Takumi lui non c’era…e un ragazzo biondo platino, dall’aspetto quasi luccicante, mi rispose che probabilmente era al club di musica. Dopo averlo ringraziato ripercorsi i corridoi della mattina prima, non c’era però quella musica sublime ad accompagnarmi. Senza bussare afferrai la maniglia ed entrai.

Rimasi allibita davanti allo spettacolo che mi si parò davanti. Lanciai solo una specie di urlo mentre mi tappavo la bocca con le mani e imbarazzata mi giravo da un'altra parte.

Takumi era lì con una ragazza e stavano facendo chissà cosa…con la voce tremante dissi balbettando:”Ti ti ho portato la sci-sciarpa che mi hai prestato!”

Lui si era già alzato e senza alcun imbarazzo allacciandosi la cintura dei pantaloni mi disse:”Non ti sembra di essere un po’ troppo inopportuna? Ti ritrovo nei momenti meno appropriati…che scocciatura…”

“Mi dispiace…ecco!” e dicendo così gli schiacciai la sciarpa al petto per poi fuggire

Non avevo dubbi, detestavo Takumi! Riusciva a mettermi in imbarazzo ogni volta che lo vedevo…si, era un principe nero…un odioso principe nero!!!

Ecco un altro capitolo per il mio pubblico. Vorrei ricordare che Risa non è pazza…ogni tanto scrivo delle cose di cui mi vergogno un po’…ma appena le scrivo non me ne rendo conto ^^
La storia ormai ha preso il balzo, i personaggi si muovono nella mia mente e quello più fastidioso è sicuramente Takumi, perché fa un sacco di cose che mettono in imbarazzo Risa, ma forse è il gusto del proibito a renderlo così figo…oppure il fatto che continua a sbagliare…mah
Cmq confermo che Nobu l’ha fatto sul serio con Hachi e Shin è sicuramente troppo pudico nei confronti di Risa, non me l’aspettavo…se qualcuno ha suggerimento sulla prosecuzione della storia scrivetemi pure!
Mi rendo conto che spesso scrivo nello stile di ciò che leggo…stranezze…
Grazie a tutti coloro che danno un’occhiata ma soprattutto a coloro che recensiscono

Chemical Lady: Nobu si fa Hachi…ma Shin non si fa Risa! E non perché lo vuole lei…ma perché non lo vuole lui!!! Pazzesco ma vero! Sul serio ti piace di più Takumi??? Che meraviglia! Uh uh uh! Un bacione! Grazie! Kiss kiss! (p.s. ma la tua ff la continui o no?)

Ely 91: Una nuova lettrice! Questo non può far altro che rendermi felice e lusingarmi! Nemmeno a me piacciono le persone con il carattere di Risa, anzi…credo che mi starebbe antipatica (che controsenso) però lei va bene così ai fini della storia. Tutte fanno il tifo per la Shin Risa…non so nemmeno io all’incirca come finirà…staremo a vedere, ma forse come dici tu Takumi è in vantaggio. Grazie mille per tutto! Kiss kiss

Oresama: Tesora ti saluto mentre sei ancora in vacanza! Non mi dimentico di te! TVB

Binky, Daygum un salutone anche a voi, spero continuate a seguirmi

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Capitolo 10
*** Se tu mi abbandoni, anche io mi ridurrò in pezzi? ***


CAP 10: SE TU MI ABBANDONI, ANCHE IO MI RIDURRò IN PEZZI?

Quella mattina era stata scossa da un susseguirsi d’emozioni. Troppo diverse l’una dall’altra…e anche così simili…tutte rispecchiavano il mio incessante bisogno d’amore…

Non appena suonò la campanella della pausa del pranzo, Shin scattò fuori dalla classe, senza guardare per un secondo verso di me. Ci rimasi male, ma era anche plausibile dopo il modo in cui l’avevo trattato.

Da Nobu non avevo nessuna intenzione d’andare…oltretutto avrei rivisto anche Takumi…no, era fuori questione!

Tanto meglio, la scuola per quel giorno finiva lì. Presi le mie cose e decisi di andare da mio padre.

Intanto nella classe di Takumi…

“Ah ah ah! Risa è davvero mitica! Ti sta mettendo a dura prova, vero?”

“Ma taci Ren!” gli urlò Takumi mentre gli strappava di mano la rivista che aveva in mano

“Nooo! Ridammela!”piagnucolò il moro

“Strano che uno come te non c’abbia provato con lei…ihihih cos’è? Una che riesce a resistere al tuo fascino?” lo canzonò Naoki seduto lì vicino mentre beveva un sorso di succo

“Per quello è carina!” commentò Ren dopo essere riuscito a riprendersi il giornale

“Vi dirò però che un pò mi interessa …è così fuori dal mondo…”

“Lascia perdere…Nobu è particolarmente geloso…”gli ricordò Ren

“Ma chi se ne frega di Nobu…quasi quasi…”

“Ren!!!!” urlò Nobu entrando in classe seguito da Yasu:”Suoneremo dal vivo! Sabato sera! Non credi sia meraviglioso??? Nana è al settimo cielo!”

Nel tardo pomeriggio mio padre tornò a casa e io lo seguii assieme a mia madre. Ovviamente si era molto arrabbiata quando seppe che avevo saltato le lezioni pomeridiane, ma mi scusai inventando dei semplici dolori mestruali, in realtà inesistenti.

Mi dedicai alle faccende della pensione. Riordinare le camere dei clienti, stendere i panni, stirare…le solite cose…che però adoravo, perché quelle non mi facevano male, anzi erano quelle cose che costituivano il mio perfetto castello incrollabile.

Drin drin

“Pronto?”

“Risa!!!! Come mai sei a casa?” urlò Shin all’altro capo

“Stavo male…” mentii

“Adesso stai meglio?”

“Si…meglio…grazie!”

“Ottimo…mi hai fatto prendere un colpo…scusami per oggi…ero furioso e non ne capisco il motivo!”

“Scusami tu…questa mattina ho fatto una scenata…”

“Tuo padre come sta?”

“Tutto ok…allora ci vediamo domani a scuola?”

“Certo! Ciao!”

Infondo all’epoca non ero sola…ma ero talmente abituata a commiserarmi che non riuscivo a riconoscere gli affetti che mi circondavano. Adesso le cose con Shin erano sistemate…ma Nobu? Non volevo vederlo…nemmeno parlarci…e tra poco sarebbe arrivato a casa…

Stavo apparecchiando la tavola in silenzio quando lui entrò.

“Ciao…” mi disse timido guardando da un’altra parte”Shin mi ha detto che sei tornata a casa prima, cosa avevi?”

“Avevo un po’ di mal di pancia…nulla di grave!” risposi senza alzare la testa mentre sistemavo i bicchieri

“Ok…meglio così…”

La nostra conversazione si concluse così. Non ci parlammo più per tutta la durata della cena. Mentre la mamma si apprestava a servirci il caffè Nobu iniziò:”Sabato terremo il primo concerto!”

Sbarrai gli occhi verso di lui…stava proprio diventando grande il mio fratellone…

“Complimenti caro!” canticchiò mia madre mentre gli accarezzava i capelli

“Beh finalmente quella specie di banda inizia a produrre!” commentò mio padre con la testa bassa

Nobu sorrise…davvero splendido…un’espressione così sincera e luminosa da contagiare anche me. I nostri sguardi si incontrarono e io ricambiai il sorriso…non potevo, non essere felice nel vederlo così

“Signori…proprio per questo me ne vado a provare con la band!” si alzò, poi quasi bloccandosi di scatto, rosso in volto, mi chiese:”Risa ti va di venire?”

“Certo!”

Corsi veloce a cambiarmi, diedi una pettinata ai capelli e li raccolsi in due codine. Entrai in camera sua proprio mentre di infilava una camicia scozzese.

“Ti fai bello per Hachi?”chiesi indifferente mentre mi sedevo sul letto

“No! Mi faccio bello per te…sai, devo chiedere ufficialmente scusa!”

“Ma va!” e poi scoppia a ridere. Non l’avevo perdonato…e vederlo comportarsi così mi dava ancora più sui nervi.

Faceva davvero troppo freddo…era l’unica pecca del nostro adorabile paesino. Camminavo affianco di Nobu, che con la sua chitarra, tutto pimpante, canticchiava tra sé e sé quella che probabilmente sarebbe stata la prossima melodia che avrebbe composto

“Allora? Le tue scuse?”

“Ah già!” fece lui arrossendo. Poi si fermò e si voltò verso di me serio:”Ti chiedo scusa! Sono stato uno sciocco, sapendo quanto tieni a me, dovevo almeno avvisarti per tempo…”

“Non sei perdonato!” gli risposi mentre lo guardavo con sguardo gelido “Non potrò mai perdonarti per quello che hai fatto…la conosci da così poco tempo… sei stato sciocco e avventato…ma ormai quel che è fatto è fatto”

Lui rimase perplesso…

“Sei la solita principessina…Risa, lo vuoi capire che le persone non si comportano mai come tu vorresti? Hanno una loro volontà…e certe volte non gli importa se va contro la tua…”

“Così peggiori la situazione!” gli dissi secca mentre ricominciavo a camminare. Lo sapevo che le persone fanno quello che vogliono anche a costo di far soffrire gli altri. Tu caro Nobu l’avevi appena fatto…

“Forse è meglio che io torni a casa…non mi va di vedere Hachi…dovrei chiederle scusa!” pensai ad alta voce

“No, non verrà…non viene mai alle prove per paura di disturbare…”

Nel frattempo Nobu mi aveva raggiunto e adesso camminavano nuovamente uno affianco all’altro.

“Com’è fare l’amore con qualcuno?” chiesi senza pensarci troppo

Nobu arrossì dopo aver urlato una qualche parola che non capii

“Avanti…non fare il moralista con me…so come funziona…mi riferivo alle emozioni che si provano…io sono veramente un’aliena per queste cose…”

“Beh ecco…è un’esplosione d’emozioni. Eccitazione e adrenalina sono a mille, accompagnate da una vena di paura. La prima volta è una cosa oscura, nuova, che ti mette in soggezione ma dannatamente attraente. Senti l’altra persona che risponde ad ogni tuo gesto…senti due respiri che diventano uno…”

“Basta così!” avevo le lacrime agli occhi…io non avrei mai potuto dare nulla di simile a mio fratello…e questo mi faceva capire quanto si stesse allontanando da me. Il solo pensiero mi mandava in crisi…decisi che era meglio evitare di pensarci…almeno per un po’…finchè lui continuava a starmi vicino…andava bene

“Mi dai la mano?” domandai non tanto sicura…infondo era la stessa mano che aveva accarezzato il corpo di un’estranea

Lui si fece avanti e intrecciò le sue dita con le mie…per ora il profumo che mi accarezzava era sempre quello del mio adorabile e splendente fratello.

Arrivati in sala prove, mentre Nobu si avviava verso la stanza dove c’erano gli altri, decisi di fermarmi al distributore a prendere qualcosa di caldo.

Imprecai quando mi resi conto che non avevo monetine a sufficienza, sbuffai e mi apprestai a tornare da mio fratello quando una mano sbucò dalla mia schiena e infilò i soldi al posto mio.

“Prego…scegli quello che vuoi” mi disse sensuale Takumi mentre mi si affiancava

“Gra-grazie…non dovevi…”

“Beh…eri come imbambolata davanti al distributore…così mi è venuto da pensare che non avessi soldi…avanti, che vuoi?”

Rimasi in silenzio, poi imbarazzata con un filo di voce :”Una cioccolata calda!”

“Sei proprio una bambina…ecco qua la tua cioccolata!” mi disse ridendo mentre mi porgeva la bevanda

Titubante posi le dita gelate sulla fonte di calore

“Io invece mi prendo del caffè” borbottò tra sé e sé. Rimasi a fissarlo mentre sorseggiavo la bevanda. Era davvero bello…un gran bel principe nero.

“Ho qualcosa in faccia?” mi chiese poi fissandomi

Sprofondando dalla vergogna feci no con la testa. Lui sorrise, mentre si sedeva su una sedia.

“Scusami per oggi…ho l’abitudine di non bussare…”

“In effetti è una cosa fastidiosa…”

“Te lo volevo chiedere già da un po’…ma cosa ci facevi in ospedale?”

“Ma non credi di essere un pò impicciona?” mi rispose leggermente stizzito

Mi scusai mentre arrossivo e fissavo il pavimento usurato

Poi continuò:“Ma forse sei carina per questo…”

Lo guardai perplessa, incerta…non sapevo se mi stava prendendo in giro…oppure diceva sul serio. Si alzò, mi salutò con un cenno della mano e poi mi sussurrò all’orecchio “Adesso sei in debito nei miei confronti…”

La mia schiena fu percorsa da un brivido, socchiusi gli occhi mentre sentivo il suo fiato sul collo. No, lui lo detestavo…si stava solo prendendo gioco di me…eppure la sua attenzione, qualsiasi fosse il motivo, ora rivolta a me. Camminando sicuro, andò verso gli altri membri del suo gruppo, compresa la bella Reira.

Il mio cuore ribolliva d’invidia, ero ancora infantile, non avevo idea di quanto micidiali potessero essere gli uomini come Takumi…eppure mi attirava come un vaso pieno di caramelle…chissà se Pandora provava la stessa attrazione verso quel misterioso vaso che le era stato affidato…probabilmente si…

Ero talmente ossessionata dal cercare qualcuno che mi accettasse con tutti i miei difetti, che non mi rendevo conto della voce degli altri…

Scusa l’attesa ma non avevo più la linea adsl. Allora facciamo il punto…Risa è sempre più strana, sa che con Takumi rischia grosso, ma sembra che questo non le importi. È ancora arrabbiata con Nobu, mettiamolo bene in chiaro, è profondamente ferita, non si aspettava un comportamento simile proprio dal suo fratellone, ma non riesce nemmeno a tenergli il broncio…
Che dire, ringrazio tutti coloro che leggono questa storia senza pretese, alcune lettrici penseranno che sto infangando il buon nome della Yazawa…ma permettete di sognare pure a me, no? Siate clementi! Ora chiudo e ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno!

Oresama: Mamma mia, speriamo che i nostri lettori siano clementi e comprensivi…cma, finalmente sei tornata dalle vacanze e puoi recensire…che bello! Mi mancavano i tuoi commenti pazzerelli! Non potevo far accadere qualcosa di grave al papà di Risa, la piccola sarebbe impazzita…a volte ho l’impressione che il suo stato mentale sia appeso ad un filo sottile sottile ^^ aaaaah ti immagini che buon profumo può avere la sciarpa di Takumi??? Sbav…come faceva Risa a sapere che Takumi stava facendo le porcellate?? Eheheh! Cavoli perché non ci ho pensato prima??? Poteva dirgli che era stata con Shin per vedere l’effetto che aveva sul fratellone, credo sarebbe stato disastroso pure per lui…ma se possibile Nobu è ancora più infantile di Risa su certe cose…Grazie per tutto mia dolcissimo Kohai! Ci sentiamo presto! Ti voglio tantissimo bene! Grazie!

Binky: Ciao tesora! Che piacere sentirti! Apprezzo la tua recensione all’una di notte! Grazie per tutto e spero di non deluderti! Kiss kiss

Chemical Lady: Risa e Shin tutti love love? E chi lo sa? Risa è la prima a non sapere bene quello che vuole, ma pure Shin non scherza…e cmq il suo “voto di castità” verso la principessa chissà quanto durerà…bah…grazie per tutto carissima! Kiss kiss

Miky 1991: Che meraviglia una nuova lettrice! Benvenuta! Allora faccio il possibile per mantenere il carattere dei personaggi conforme a come la Yazawa li ha delineati…ma spesso credo di non esserne in grado. Nonostante il caratteraccio adoro Risa, proprio perché è piena di difetti e non è la classica protagonista solidale, comprensiva, altruista che mi piace, alcune volte mi rispecchio in lei…Ovviamente la prima cosa che porta Risa ad agire in moto egoistico, impulsivo e arrogante è, come dici tu, il morboso attaccamento verso Nobu. Dal canto suo il ragazzo dovrà pur vivere…ed è giusto che faccia le sue esperienze…Per quanto riguarda il giovane Shinichi, essendo sempre circondato da donne che vogliono solo il suo corpo, la figura di Risa ancora così pura lo attira particolarmente…ma c’è anche la figura di Reira attorno al giovane…chissà come andrà a finire. Takumi lo voglio fare cattivo cattivo…è un personaggio che saprà sconvolgere il regno incantato un cui Risa vive da quando è nata…però al mondo esiste anche gente simile. Poi sono del parere che è necessario fare degli sbagli se si vuole crescere. Grazie di tutto! Un kiss! Spero di non deluderti!

Ely 91: Pure i miei sentimenti cambiano con quelli di Risa, insomma cerco di immedesimarmi in lei…se qualcuno tentasse di portarmi via ciò che ho di più caro al mondo che farei? E se fossi attratta da una persona che sono sicura mia farà soffrire ma al momento sembra l’unica a guardare verso di me? Si si mi piace scrivere in prima persona…mi sfogo pure! Beh si, ammetto che davanti a Takumi mi sciolgo…ihihih…però anche Shin non mi è indifferente e poi il cattivone in questa ff è senza dubbio Takumi! Stravolge i piccoli ideali di Risa continuamente…il suo castello sta per essere attaccato da un tifone nero! Ah ah ah! Adesso crederai che io sia pazza! Grazie di tutto! Kiss kiss

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Capitolo 11
*** Amare qualcuno non è mai una cosa inutile,vero? ***


CAP 11: AMARE QUALCUNO NON è MAI UNA COSA INUTILE,VERO?

Mio fratello era al settimo cielo, ultimamente non faceva che sorridere…e non so se la cosa fosse imputabile al primo concerto dei Black Stones o al repentino sviluppo del suo rapporto con Hachi.

Camminavamo assieme per le strade fredde, Nobu mi parlava di tempi musicali e di quanto Ren negli ultimi tempi fosse diventato eccezionale. Sorridevo per forza, ma dentro mi sentivo morire…il concerto sarebbe stato il giorno dopo…tra un solo giorno, il più grande sogno di mio fratello, si sarebbe realizzato…che dire? Una brava sorella avrebbe detto:” Sono felice per te! La tua felicità è la mia!”

Ma non Risa! Se me ne fosse stata data la possibilità avrei rinchiuso mio fratello in gabbia. In modo che nessuno oltre a me potesse vederlo…me ne rendevo conto…ero pazza…

E la cosa che mi spaventava ancora di più era che facevo pensieri simili anche nei confronti di Shin. Mi capitava spesso di vederlo con Reira e appena accennavo a lei, lui indifferente cambiava discorso…

Ero davvero ingorda…ero circondata da ragazzi bellissimi…e avrei desiderato che tutti fossero pazzi di me…ma credo proprio di aver ottenuto l’effetto contrario.

Durante la pausa pranzo per me e Shin era diventato impossibile mangiare in terrazza, faceva davvero un freddo terribile…e a momenti sarebbe caduta la prima neve…ero ansiosa…aspettavo solo di poter esprimere il mio desiderio.

Mentre con la testa appoggiata al vetro osservavo fuori, chiesi distratta a Shin:” Domani vieni con me al concerto?”

“Credevo ci andassi con Takumi!” rispose impassibile

“Tu sei impazzito!” urlai mentre sentivo il viso avvampare

“Risa…non fare la pudica proprio con me…io ti osservo sempre…e ti ritrovo spesso e volentieri a guardarlo da lontano…ti piace così tanto? Dicono che sia un gran donnaiolo…”

“Senti chi parla! Il demone travestito da angelo! Ti faccio notare, che tu spesso ti vedi con la dolce Reira!”

“ è un’altra cosa!”

“Non credo…e poi sei tu che ti sei tirato indietro…non io!” lo avevo detto con un velo di malizia…forse ero stata anche un po’ presuntuosa…

“Certo…sono un diavolo…come hai detto tu…non potrei mai aspirare a fare mio il cuore di un angelo puro…” rispose dispiaciuto abbassando al testa

Arrossii, per me Shin era un macchiavelico ragazzo impossibile da comprendere, eppure le sue parole facevano centro ogni volta nel mio solitario cuore

“Chi ti dice che io sia un angelo? E se anche fossi tale…credi davvero che sia così pura e candida? Le mie vere intenzioni sono putride e marce…te lo assicuro…”

“Risa..ho voglia di fumare…accompagnami in terrazza!” mi disse concludendo il discorso

Spiazzata mi lamentai che faceva troppo freddo quella mattina, ma lui non volle sentire scuse. Si levò la giacca della divisa me la lanciò addosso e si incamminò.

Ero pazza di lui; del suo fascino, del suo mistero…e così attira dal suo saper rendere felice una donna che non ero mai in grado di dirgli di no. Lo seguii mentre mi infilavo la giacca troppo grande, sorridendo inizia a rimboccarmi le maniche e salii le scale.

Prima della porta della terrazza trovammo Takumi seduto sulle scale con la ragazza di qualche giorno fa affianco. Lei aveva le lacrime agli occhi…mentre lui aveva uno sguardo strano. Sembrava sorpreso…forse addirittura allibito. Ci guardammo per un secondo negli occhi…mi persi in quegli occhi profondi e severi…spostai lo sguardo, dopo poco, imbarazzata. Nel frattempo l’altra ragazza si era alzata in piedi e gli aveva urlato in faccia

“Sei un mostro insensibile!” e corse via

Io e Shin incerti su cosa fare rimanemmo in piedi davanti a lui. Takumi non fece troppo caso a noi, si passò una mano tra i capelli e cercò nei pantaloni le sigarette. Ne prese una e se la pose tra le labbra carnose, poi si alzò e avvicinandosi a Shin fece:”Hai da accendere, vero?”

Inspirò con ingordigia, mi sorrise ed uscì in terrazza

“Vuoi seguirlo, vero?” mi anticipò Shin guardandomi con un velo di disprezzo

Non risposi…tanto ormai era così scontato. Scosse il capo in segno di disapprovazione mentre con le mani in tasca se ne andava… gli corsi dietro, gli afferrai il maglione e mentre appoggiavo la fronte sulla sua schiena gli dissi:” Non so che fare, non so se le cose che penso siano giuste o sbagliate…non ho alcuna esperienza…ma voglio provare. Devo rendermi indipendente…lasciar andare mio fratello ed evitare di rendere schiavo te al suo posto…” poi con fare dispiaciuto”Lo sai che è impossibile farti mio…tu sei già di troppe donne…però vorrei che continuassi a fissarmi da lontano, anche quando non me ne accorgo…io farò altrettanto…”

“Stai giocando con il fuoco, sei sicura che ti scotterai…eppure vuoi farlo lo stesso?”

“Sai che è sbagliato il lavoro che fai…eppure lo fai lo stesso?”

“Perché?” sussurrammo assieme

“Non so…” rispondemmo sempre in sincronia

“Noi che siamo così sbagliati…riusciamo a comprenderci più di chiunque altro…” gli dissi

“Andiamo assieme al concerto domani, ok?”

Non risposi, lo abbracciai solo più forte. Poi veloce mi staccai da lui e corsi da Takumi

Uscì in terrazza e venni travolta dall’aria gelida di quel giorno. Lui era appoggiato alla ringhiera e fumava apparentemente tranquillo la sua sigaretta. Come al solito non mi degnò di uno sguardo, ma per questo non mi rassegnai, né mi intimorii. Avvolgendomi nel cappotto mi avvicinai silenziosa a lui.

“Fa freddo, vero?” pessimo esordio…pensai tra me

Lui mi guardò, forse pure infastidito dalla mia presenza e mi rispose:” Non ti dona per nulla questa giacca da uomo!”

“Già…però è calda…” dissi imbarazzata

Lui sorrise…poi…”Ti sembro davvero un mostro?”

Rimasi a fissarlo, la bocca secca non mi permetteva di proferire parola. Le mani sudavano nonostante il freddo. Mi avvicinai di più a lui, in modo tale da far si che le nostre spalle si toccassero. Presi fiato “Non ti conosco abbastanza…non ti ho visto nei tuoi momenti più felici, spesso mi intimorisci…anzi direi quasi che ho una leggera paura di te…ma non mi sembri un mostro” sorrisi

“Tu riesci a rendere tutto più leggero”

“Perché quella ragazza piangeva?”

“Perché non sono la persona che mi credeva…a me importa solo di una cosa…rendere felice la principessa…”

Non avevo dubbi su chi potesse essere la fanciulla in questione. Un essere perfetto, splendido e irraggiungibile. La Risa del tempo non poteva sopportare oltre.

“Beh, sarà meglio che vada…” ero imbarazzata, perché proprio a me veniva a dire certe cose?

Eppure l’adorazione che lui nutriva nei confronti di Reira non era poi diversa da quella che io provavo nei confronti di mio fratello. Solo che quest’ultimo pian piano lasciava la mia mano…mentre il loro rapporto sembrava saldo ed indissolubile…

Veloce lui mi prese il polso e mi parlò pacato, forse anche dispiaciuto: “Non aspettarti troppo da uno come me…non cercare lo splendore sotto la dura scorza…”

Mi liberò dalla sua dolce morsa. Mi persi per l’ennesima volta in quegli occhi profondi…seppi solo dirgli:” I simili cercano altri simili…” girai i tacchi e me ne andai.

Ero certa, quello era l’ennesimo sbaglio…eppure volevo sbagliare…qualunque cosa pur di togliermi dalla testa lui…

Ero sempre rimasta impressionata quando Nobu da piccolo mi disse che se ti ferivi, per dimenticarti di quel dolore dovevi procurartene uno più grande…

E io adesso stavo soffrendo, per il mio incantevole fratello…l’unica cosa che potevo fare per dimenticarlo, lasciarlo libero…era procurarmi un dolore ancora più grande…

Al pomeriggio andai al club. Si, mi piaceva ballare, ma di certo non aspiravo a diventare una ballerina professionista. Era un’attività come un’altra…però da un po’ di tempo cercavo di dare il meglio di me anche al club, e tutto questo solo perché una volta era capitato che Nobu venisse a vedermi…ero solo sciocca… ma volevo essere sempre impeccabile ai suoi occhi.

Quella sera il gruppo decise di non provare e toccò a me cercare di calmare l’adrenalina e l’ansia di Nobu per il giorno dopo. Non facemmo niente di speciale, rimanemmo tutta la sera davanti alla televisione a vedere vecchie telenovele e a ridercela sul presunto impegno degli attori coinvolti.

Dormì con lui, non perché glielo chiesi io ma perché me lo domandò lui. Quel sorriso idiota non abbandonava il suo volto ancora infantile. Ero affascinata da tanta ingenuità, sembrava un bambino che aspettava l’arrivo di Babbo Natale.

“E così domani ti vedrò sul palco, mentre strimpelli con la chitarra…”

“Ah ah ah già mi immagino le centinaia di ragazze che grideranno il mio nome!”

“Non essere ridicolo! Prima di urlare il tuo nome urleranno quello di Nana, Ren, Yasu…forse alla fine il tuo…ma sarà troppo tardi, saranno rimaste senza voce…”

“Ma che incoraggianti le tue parole…tu dovresti essere la mia prima fan!” mi fece imbronciato mentre mi dava la schiena

“Io sono la tua prima fan…a nessun’altra ragazza il cuore batte più forte del mio quando ti sento suonare…” dissi con un tono che rasentava la malinconia

“Lo so…nella folla magari sentirò il rumore del tuo cuore…allora sarà come il ticchettio della pioggia quando stai per addormentarti…una dolce compagnia…”

“Smettila di dire stranezze!”

“Ma se la prima a dire assurdità sei tu! Comunque domani il piccolo Nobu prenderà il volo, come un passerotto!”

“Nobu, ti ricordi il canarino che il papà ci regalò quando eravamo piccoli?”

“Certo! Tu lo avevi chiamato Ken! Come il cantante Nakagawa…ridicolo!”

“Alla fine tu hai voluto liberarlo, hai detto che non era giusto sacrificarlo per il nostro piacere…ma se fosse stato per me non gli avrei mai dato la libertà, avrei sacrificato i suoi sogni per il mio diletto…se fosse stato necessario gli avrei anche spezzato le ali…eppure gli volevo molto bene…”

“Il tuo modo di voler bene è complicato, rasenta quasi l’ossessione…per chi non ti conosce bene può sembrare pazzia ma io lo so che è semplicemente troppo puro e sincero…ma ora basta parlare come dei libri o degli psicologi…spero di riuscire a suonare al concerto…il pogo…le ragazze! Che emozione!”

“Ricordati di mettere dentro al sogno anche Hachi…infondo è lei la tua ragazza,no?”

“E da quando prendi le sue difese?”

“Da quando ho un fratello scemo!”

Ecco qua. Mi piacciono particolarmente i monologhi di Risa in questo cap. Per non parlare della scena in terrazza con Takumi. Se avete letto il volumetto dedicato alla storia di Takumi potete intuire il motivo dell’arrabbiatura della ragazza.
Per chi avesse letto “Non sono un angelo” o “Cortili del cuore” ho messo un piccolo riferimento a loro…un certo Ken dei Mambooooo…ih ih ih.
Che dire? Ormai la storia sta entrando nel vivo, un piccolo cambiamento in Risa già lo si nota. Ha capito che deve lasciare “libero” Nobu.
La vedo dura la storia sua con Takumi…per non parlare dello stranissimo rapporto tra lei e Shin, pure a me risulta del tutto ignoto…staremo a vedere

Ely 91: Pure io mi ritrovo in Risa spessissime volte…il fatto di soffrire perché gli altri non tengono conto dei miei sentimenti è una cosa davvero che ho in comune per lei. Mi rendo conto che il mondo non gira attorno a me, ma se voglio bene ad una persona, ci terrei a non farla soffrire, allora che vuol dire? Che non mi vuoi bene? Vabbè lasciamo perdere questi deliri. Non davvero romantico quando Takumi le sbuca da dietro per metterle la monetina? Se se semplice ma incisivo. Risa a causa di Takumi soffrirà parecchio, lui le travolgerà la vita…le prenderà ciò che ha di più caro…beh ti assicuro cmq che la farà maturare. Come si dice…una cosa proibita attira sempre. Grazie per il calore con cui mi segui…Kiss kiss

Dea Nemesis: Le tue parole mi riempiono di gioia…la mia paura è proprio quella di uscire dal personaggio e stravolgere dei personaggi così completi, come la Yazawa li ha creati. Risa non ha perdonato suo fratello e credo mai lo perdonerà…chissà cosa si aspettasse da lui, che rimanesse vergine a vita? Però il bene che gli vuole la porta a passarci sopra, anche se una punta di rancore la riserverà sempre. Stuzzicante il triangolo Risa Takumi Shin, che potrebbe magari, in futuro diventare in quadrato con Reira… Takumi è complicato, come dice anche nel cap, a lui interessa fare felice la principessa…eppure per lui la principessa è qualcosa di irraggiungibile, che non va contaminato…quasi sacro…eppure anche lui avrà bisogno dell’amore di una donna, no? Shin non lo so nemmeno io cosa pensi, ma lui è sempre così, staremo a vedere… Le rece lunghe mi piacciono! Grazie di tutto! Continua a seguirmi!!!

Oresama: Finalmente è tornato internet! Molto bene…davvero eccellente! L’esame alla fine come è andato? Si si Risa è un po’ pazza, ma come dici tu fa tenerezza e quindi è carina…la si perdona. Takumi….Takumi…a parte essere un gran figo, lui deve andare contro allo stereotipo del protagonista. Lui non ti dirà mai dolci parole d’amore all’orecchio…e sicuramente non passerà la sera a guardarti negli occhi…lo sappiamo com’è…eppure è così reale che è proprio per questo che lo preferisco…ma non è cattivo…è solo narcisista, egoista, forse anche un po’ possessivo. Ti ho fatto cambiare idea su Takumi??? Uh uh uh ne sono felice. In effetti Nobu è troppo immaturo, insomma alla notizia dell’attesa di Hachi lui non ha fatto proprio un bel nulla a parte rassegnarsi di fronte alla realtà…ma anche lui è un personaggio che deve crescere…e maturerà con Asami. Grazie per tutto tesora mia..sei tanto importante…ci sentiamo! TVTTTTTTTTB

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Capitolo 12
*** Il primo fiocco di neve...esprimi un desiderio! ***


CAP 12: IL PRIMO FIOCCO DI NEVE…ESPRIMI UN DESIDERIO!

La sera del concerto Nobu non si fece mai vedere a casa. Aveva portato via i suoi vestiti il pomeriggio e aveva detto che si sarebbe fatto una doccia a casa di Ren. Mi aveva esclusa completamente…ma non ci volevo pensare…non ci dovevo pensare…dovevo lasciare che lui spalancasse le sue candide ali.

Quella sera ci misi almeno un paio d’ore a prepararmi, volevo essere bellissima e impeccabile… lo volevo per Nobu, per Shin, per Takumi…ma soprattutto per Hachi, Reira…non volevo che gli sguardi degli altri fossero puntati su di loro e non su di me.

Quando mio padre mi vide rimase senza fiato…credo che abbia fatto il tipico pensiero di tutti i genitori “ La sua bambina stava diventando grande…e lui non ci poteva fare più nulla”

Ero così emozionata che le mani mi tremavano e feci fatica ad agganciarmi la collana. Presi il cappotto, la sciarpa e mi precipitai fuori. Chiusi leggermente gli occhi a causa del freddo che pizzicava sulla pelle. Le emozioni che facevano sussultare il mio cuore ad intervalli del tutto irregolari erano varie: tensione, emozione, trepidazione…anche paura.

Arrivai al punto in cui mi ero data appuntamento con Shin. Lui era già là, con la schiena appoggiata al muro, le mani dentro le tasche della giacca e i suoi occhi di vetro rivolti verso le stelle.

Che stavi facendo? Aspettavi di vedere la stella cadente per esprimere un desiderio? E posso sapere che tipo di desiderio le avresti chiesto di esaudire?

Il suo sguardo era così triste, guardava il cielo con una tale intensità che non lo chiamai, ma rimasi a fissare quella perfetta statua che speranzosa guardava il blu immenso. Quei piercing argentei brillavano alla luce della luna e risaltavano sulle labbra rosee. Era talmente bello che mi ritrovai a pensare che probabilmente non era nemmeno umano. Poi lui, quasi avesse avvertito l’intensità del mio sguardo, si voltò con il suo solito sorriso.

“Credevo che non saresti più arrivata, stavo gelando…volevi farmi morire d’assideramento?”

“Sei sempre il solito esagerato…su avanti, dammi la mano o rischi di perderti in mezzo alla folla!”

“Ah ah ah! Risa! Se vuoi darmi la mano, chiedimelo e basta! Non c’è nessuno per strada!” e così veloce e delicato mi costrinse a togliere la mia mano dalla tasca del giubbotto e a infilarla nella sua…era caldo, adesso, solo adesso, ricominciavo a stare bene.

Camminavamo stretti per il troppo freddo, mentre io tentavo di convincermi di quanto fosse grandiosa questa opportunità per mio fratello. Shin si limitava ad acconsentire con il capo, ho sempre avuto l’impressione che a lui non piacesse troppo Nobu.

“Ma senti Shin, lasciando perdere le mie paranoie…dimmi una volta per tutte cose c’è tra te e Reira”

“Non c’è nulla…siamo amici, con lei mi trovo bene…”

“Tutto qui?”

“Non ho intenzione di unirmi a nessun’ altra donna finchè continuo a fare il mio lavoro. Voi siete egoiste e non riuscireste mai a comprendermi”

“Mi sembra plausibile…”

“Vedi Risa è proprio questo ciò di cui parlo…”

“Ma perché lo fai? Per i soldi? Per la mancanza d’affetto?”

“Credi che mi sia ridotto a tanto solo perché mia mamma si è suicidata, mio padre non mi degna di uno sguardo e mio fratello non mi considera?”

“Beh potrebbe essere…” risposi imbarazzata, maledicendo la mia superficialità

“No! Non è a causa loro…non gli darei mai questa soddisfazione…”rispose triste tentando di convincere più se stesso che me, in risposta gli strinsi più forte la mano

“Sono un imbecille, una sciocca superficiale…non ne combino una giusta…ma Shin ti giuro che farei qualsiasi cosa per farti capire che la tua vita vale…mi sembra che tu non abbia stima di te”

“Sarebbe meglio se non fossi mai nato…mi urlò una sera mia madre tra le lacrime quando avevo sette anni…poi un giorno tra le sue cose trovai la foto di un uomo che mi assomigliava in maniera disgustosa…capì tutto…e compresi anche i comportamenti di mio fratello e mio padre. Chi può amare il figlio dell’uomo con cui mia madre li aveva traditi?”

Avevamo smesso di camminare, lui aveva lo sguardo freddo…succedeva sempre quando parlava di queste cose.

“No! No! Shin!” gli urlai abbracciandolo e scoppiando a piangere “Tu sei la mia ancora di salvezza…chi mi avrebbe sorretta ora? Ora che sto perdendo tutto quello a cui ero ossessivamente attaccata? Non dire mai più che non saresti dovuto nascere…”

Lui come un bimbo affondò la testa tra i miei capelli, ma non pianse, non era cosa per lui…

Eravamo soli e avevamo sbagliato parecchie cose nella nostra vita, ma proprio per questo ci attaccavamo bisognosi l’uno all’altro.

“Grazie” mi sussurrò all’orecchio mentre il suo piercing sfiorava il mio lobo “…mia capricciosa principessa”

Sorrisi, lui contraccambiò. Qualsiasi cosa Reira rappresentasse per lui, mi sembrava che il cuore di Shin potesse essere un buon posto dove potermi trasferire ora che in quello di mio fratello per me non c’era più posto e il popolo aveva eletto una nuova regina…

Tra una chiacchiera e l’altra arrivammo al locale che pulsava di musica e borbottii

Entrammo tenendoci sempre stretti l’uno all’altro. Alcuni volti erano famigliari mentre altri del tutto nuovi. Gente vestita nei modi più strani si faceva spazio a furia di spintoni e gomitate. Parecchie volte Shin mi fece scudo con il suo corpo…e io mi sentii davvero una giovane donzella protetta dal proprio cavaliere. Finalmente arrivammo sotto il palco, la gente spingeva e odori di tutti i tipi si mescolavano al calore di tanti corpi eccitati assieme.

Personalmente non ero più in me, la testa mi sembrava vuota…e mi tenevo istericamente aggrappata alla ringhiera che proteggeva il palco impaziente di vederli uscire.

Shin era affianco a me e allegro sorrideva alla gente che lo salutava. Era splendido, lui piaceva a tutti…io quasi mai attiravo le persone…

Le luci si abbassarono, alcune figure si mossero sopra il palco, mentre Ren Nobu e Yasu salirono su di esso per sistemare gli strumenti. Distinsi immediatamente i movimenti famigliare, goffi e forse vagamente sensuali di mio fratello. Inginocchiato collegava la chitarra all’amplificatore mentre teneva la testa bassa, forse aveva troppa paura di vedere quale quantità di gente era riuscita a richiamare il solo nome Black Stones.

Quando i tre ebbero finito di sistemare tutto, si sollevarono e le luci si accesero, era belli, grintosi e coinvolgenti. Ren diede un colpo alle corde dello strumento e subito dopo entrò Nana, avvolta in un vestito scozzese.

Un boato risuonò nel locale, mentre sentivo il mio corpo che veniva schiacciato contro la ringhiera. Avevo Nobu proprio di fronte a me…mi chiesi dove fosse Hachi, forse lei aveva il privilegio di stare dietro le quinte?

Mio fratello quando mi vide sorrise, piansi…all’epoca era la sola cosa che sapevo fare…

La musica travolse totalmente il locale, mentre il pogo esaltava i ragazzi sotto al palcoscenico. Sebbene Shin fosse abbastanza mingherlino riusciva a rispondere bene alle spinte che riceveva, gli chiesi un paio di volte se si fosse fatto male, ma lui mi rispose semplicemente che si stava divertendo.

Ricevetti anche un paio di gomitate che mi fecero mancare il fiato, quindi Shin per tutta risposta mi abbracciò da dietro mentre all’orecchio mi sussurrava:”Goditi pure il tuo spettacolo…ci penso io a proteggerti…”

Mi fece arrossire…come sempre…

Nella folla si sentivano urlare i nomi di Nana, Ren, Yasu…Nobu…

Mi ritrovai a pensare che le oche che ora urlavano il nome di mio fratello, in realtà non sapevano un bel niente di lui…io invece che ci avevo convissuto assieme per diciassette anni lo conoscevo meglio di tutti lì dentro…

Io, che lo avevo amato più di chiunque altro…avevo iniziato ad odiarlo più di tutti…

Insomma…io ero stata sempre con lui…

La prima volta che aveva imparato ad andare in bicicletta ero lì con lui, ero io che gli medicavo la ferita mentre lui piangeva come una femminuccia…

La sua prima canzone l’aveva dedicata a me

Ero io che lo aiutavo a nascondere un brutto voto a mamma e papà

Ero io che fregavo le caramelle dalla hall della pensione per lui…

Dormivo io con lui quando pioveva…perché eravamo due scemi che avevamo paura del temporale…

E ora? Di certo il ragazzo che si destreggiava con la chitarra non era totalmente Nobu, lui in realtà era molto altro, molto di più, io sapevo chi era realmente.

E lui mi guardava, continuava a gettare lo sguardo sulla sua stupida sorella, che non era in grado di essere felice per lui…

Dimmi Nobu, quella sera mentre mi guardavi, hai pensato anche tu che eravamo un pò strani? Eppure a me andava bene anche così…se solo mi fosse stata data la possibilità di non separarmi mai da te, mi sarebbe anche andato bene di essere marchiata come la criminale della peggior specie…

Insomma, da quando siamo nati abbiamo vissuto sempre assieme…come posso accettare di perderti…se tu mi abbandoni, ne sono sicura, mi ridurrei in mille pezzi, ed è difficile trovare un ragazzo che si impegni a mettere insieme i pezzi di un puzzle per nulla interessante.

Ho pensato che il sentimento che avvolge il mio cuore sia molto simile all’amore, ma questo non è normale e sono certa che ti farebbe soffrire…quindi, mio ingenuo fratello, farò semplicemente sparire tutto quello che ti fa male.

Con la scusa di dover andare ai servizi mi congedai da Shin e uscii fuori dal locale. Mi sembrava di non avere più ossigeno nei polmoni…avevo gli occhi lucidi, ma ero pure stanca di piangere. Mi ritrovai senza il capotto avvolta dal freddo pungente della sera, ma finalmente riprendevo a respirare e il cuore ricominciava a battere regolarmente.

Da lontano vidi Takumi chiacchierare con alcuni ragazzi, senza pensarci due volte, avvolgendo il mio corpo con le braccia per farmi caldo m’incamminai verso di lui

“Hei…” esordii stupidamente diventando rossa come un peperone

“Come mai non sei dentro ad ascoltare il tuo fratellino?”

“Beh…” balbettai mentre tentavo di inventare una scusa plausibile “C’era troppa gente e mi sentivo soffocare…poi il fumo delle sigarette mi dava fastidio agli occhi…”

I suoi amici intanto si erano allontanati e ci avevano lasciati da soli.

“Sei proprio una cattiva sorella!” mi disse in tono ironico

“Lo so” bisbigliai con un filo di voce “ Sono una pessima persona…la gente di solito non se ne accorge, quindi rimane particolarmente scioccata quando mi mostro per quello che sono…”

“Io stavo scherzando!” mi rispose sorridendo, mentre buttava la sigaretta a terra e la spegneva con il tacco della scarpa. Si tolse i capelli dal viso e mi si parò davanti.

Trattenni il respiro mentre mi passavo la lingua tra le labbra e chiudevo i pugni lungo i fianchi

“Sbaglio o hai il vizio di vestirti troppo poco?”

Mi ero dimenticata completamente del gelo che mi congelava le ossa, ma con lui di fronte…potevo provare di tutto fuorchè freddo. Era sensuale oltre ogni immaginazione e guardavo le sua labbra muoversi armoniche mentre scoprivano i denti candidi

“Sono sicuro che tra poco nevicherà…sarebbe meglio che tu tornassi dentro…o ti prenderai un malanno”

“No!” risposi secca con la voce roca a causa della gola secca dall’emozione “Potresti scaldarmi tu…”

Non so da dove mi era venuta fuori una frase del genere, quale subdola parte della mia personalità era questa? Disposta a farmi baciare per poi essere dimenticata? E il bacio di Shin, l’avevo già scordato?

“Non si scherza con il fuoco…non sono per nulla un bravo ragazzo, non riesco a resistere alle tentazioni…soprattutto se queste mi si parano arroganti davanti a me”

Mi afferrò il mento mentre con un dito mi accarezzava il labbro inferiore. Lo sapevo che era sbagliato…eppure certi errori si fanno comunque. Non potevo resistere di fronte ad un così irresistibile divieto.

Il perché lo stavo facendo, all’epoca mi era davvero oscuro…eppure desideravo baciarlo.

Aspettavo trepidante che avvicinasse le sue labbra alle mie. Piano chiusi gli occhi mentre mi mettevo in punta dei piedi per raggiungere quella bocca velenosa ma anche così deliziosa.

Finalmente le nostre bocche si toccarono, il mio corpo fu pervaso da un brivido che mi percorse la spina dorsale. Lui sorrise staccandosi appena da me, mi guardò e poi riprese a baciarmi.

Gli posai prima una mano sul collo poi risalii verso i setosi capelli. Non avrei mai immaginato che potesse essere così dannatamente bello baciarlo.

Per lui io ero solo un gioco, lo sapevo…eppure nemmeno io ero così innocente come potevo sembrare…ero fragile quello sicuramente si…e stupidamente pervasa da un sentimento sicuramente proibito.

La sua lingua si muoveva esperta e sensuale dentro la mia bocca…era il secondo ragazzo che baciavo…

Quando ci staccammo rimanemmo a guardarci, mi chiesi cosa stesse pensando lui in un momento come quello, ma sono sicura che se glielo avessi chiesto non mi avrebbe risposto, come faceva per la maggior parte delle mie domande.

Poi tra di noi cadde un piccolo e candido fiocco di neve che andò a fermasi sulla mia mano per poi sciogliersi

“Visto? Te lo avevo detto che avrebbe nevicato…dovresti esprimere un desiderio…” mi fece mentre mi accarezzava i capelli

“Beh…avrei un sacco di desideri, ma tutti troppo crudeli…forse è meglio se me lo tengo per quando sarà più matura…”

“è meglio se ti accompagno dentro al locale…altrimenti prenderai un raffreddore…” e così mi prese per mano e mi trascinò con sé

Mi sembrava che ancor meglio di Shin Takumi comprendesse il mio animo oscuro, infondo entrambi non eravamo due esempi da seguire…forse era per questo che lo rincorrevo.

Lui sbagliava come me e di certo non avrebbe preteso nulla da me…conosceva un lato del mio carattere che molti preferivano non vedere…

Eppure ancora oggi, quando mi addormento al fianco del mio uomo…ripenso a quelle cose, a quegli avvenimenti che mi hanno fatto crescere, non rimpiango nulla, rifarei tutto…qualsiasi cosa…perché mi hanno portato ad essere quella che oggi sono. Ho ricevuto ferite da molte persone e ho gettato via i ricordi dolorosi…e ora ho iniziato una nuova vita…

Ecco qui! Ci tengo subito a sottolineare che le ultime righe sono dette dalla Risa di oggi, cioè una Risa “grande”, cioè dette dalla Risa che troveremo alla fine della storia, qualche anno dopo, che ha al suo fianco un uomo, di cui non faccio il nome ma che si può intuire. Per il resto che dire, finalmente Takumi l’ha baciata, ma quella che ha fatto il primo passo è stata Risa, senza dubbio.
Mi ispirava tremendamente Shin immerso ad osservare il cielo, e credo che Nobu sia tremendamente sexi quando suona.
Ah per la cronaca Risa NON è innamorata di Nobu, quello che prova è semplicemente un sentimento troppo intenso, quasi ingestibile, assomiglia all’amore, ma è semplicemente un bene incondizionato per l’unica persona che lei ha avuto al suo fianco fino ad ora.
Mi farebbe piacere che voi mi segnalaste errori, cose che non vi sono piaciute, magari dei consigli su come sviluppare la vicenda…e mi piacerebbe che i lettori che danno un’occhiata a questa storiella…commentassero…lo so chiedo troppo…
Comunque grazie a tutti dal profondo del cuore

Dea Nemesis: Quanti complimenti…arrossisco tremendamente ^///^ Già già…potrebbe diventare un quadrato e sarà possibile notarlo già nel prossimo capitolo… oh, senza dubbio Risa prova un rancore profondo nei confronti del fratello, con il tempo si attutisce, ma credo che lei darà sempre la colpa a lui se il loro rapporto si è incrinato. Nobu può averla viziata, ma Risa si è attaccata così forte a lui perché fino ad ora ha avuto solo lui. Interessante sarà studiare anche il sentimento di Nobu nei confronti di Risa, anche lui è molto attaccato alla sorella…grazie di tutto tesora! Kiss kiss

Miky 1991: Certo certo, senza dubbio meglio tardi che mai! Immagino che questo capitolo tu lo abbia trovato più interessante di tutti, infondo le vicende si sviluppano in modo abbastanza veloce. Esatto Risa comprende che deve lasciare volar via Nobu, ma questo non le placa il dolore che prova, la sua è rassegnazione e disperazione assieme, lo sai che è la cosa giusta…eppure tu non sei contenta…che tristezza se ci pensi. Già già per il rapporto Risa Takumi non mi esprimo, staremo semplicemente ad osservarli in silenzio. A me in questo cap mi piace da matti quando Shin infila le mani di Risa dentro le sue tasche…aaah, hai presente il calore di un'altra persona? Davvero molto tenero. Dici che alcuni miei dialoghi spiazzano? Allora quelli di questo cap cosa fanno??? Sono davvero strani e contorti. Grazie per il tuo sostegno! Kiss kiss

Ely 91: Internet sa essere tremendamente odioso, insopportabile ^^ sei giù di morale? Mi spiace un sacco…speriamo che questo cap riesca a risollevarti. Anche su questo cap si nota, oltre alla disperazione una leggera maturazione…Shin geloso? Sicuramente si, speriamo che il suo sentimento sia amore e non solo semplice affetto nei confronti di Risa…bah. Posso solo dire che adoro Takumi. Un personaggio, realistico, duro, scoraggiante…insomma sappiamo che è più facile trovare un tipo come Takumi che come Nobu. Grazie di tutto! Kiss kiss

Oresama: Oh Takumi! *.* ma che ficco mi ci ficco! Senza dubbio! Spero di non aver deluso le tue aspettative (non credo dato che Takumi si dà da fare). Certo che mi ricordo quando abbiamo letto la prima recensione su Nana…bei tempi…tempi antichi ^^. Oh cara Oresama, hai compreso appieno i miei sentimenti quando realizzo questa ff…grazie di cuore! GRAZIE DAVVERO, SENZA DI VOI PERDEREI TUTTA L’ISPIRAZIONE! SIETE MITICHE! Ti voglio un mondo di bene! Kiss kiss

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Capitolo 13
*** Lei deve odiarmi...altrimenti non sarà mai felice... ***


CAP 13: LEI DEVE ODIARMI…ALTRIMENTI NON SARà MAI FELICE…

Entrai nel locale con Takumi che teneva ancora la mia mano tremante, non me l’aspettavo a dire la verità da uno come lui. Non sapevo se essere felice o triste, forse il mio animo era in grado di fare entrambe le cose.

Venivo trascinata da lui tra la folla, mi ero abbandonata a Takumi, a dire la verità non mi importava molto di dove stessimo andando, bastava non farmi pensare.

“Ah eccoti qui!” esordì Takumi mentre con il braccio mi spingeva al suo fianco

Mi ritrovai davanti a Shin e Reira che stavano tranquillamente sorseggiando la loro birra.

Arrossii all’istante mentre abbassavo la testa e pregavo di non avere il rossetto sbavato. Ma perché trovavo sempre quei due assieme? Eppure, che diavolo pretendevo?

Mi accorsi dello sguardo severo che Shin mi rivolse appena, bastò a togliermi il respiro e a farmi abbassare la testa. Io proprio non capivo che tipo di rapporto mi legava a lui…e non credo che nemmeno lui fosse in grado di comprenderlo all’epoca

“Ha iniziato a nevicare!” commentò Takumi

“Davvero? Allora dobbiamo tutti esprimere un desiderio!” urlò felice Reira mentre congiungeva le mani. Takumi sconsolato scosse la testa..

Le gli sorrise, un sorriso dolce, tenero, complice…lui lasciò la mia mano e fece per accompagnarla fuori. Beh erano amici d’infanzia…era normale che lui preferisse lei a me, che lasciasse la mia mano per la sua…

“Tutto bene?” mi chiese Shin mentre si appoggiava al bancone

“Certo…allora, è stato bravo il mio fratellone, vero?” dissi nel tentativo di cambiare discorso

“Molto, mi sono proprio piaciuti…vi siete baciati, vero?”

“Come fai a capirlo!” urlai mentre tentavo di nascondere le guance che arrossivano

“Sarà per via del mio mestiere…sono contento che tu ti sia tuffata a capofitto nella fossa dei leoni…”

“Ne abbiamo già parlato, lasciami fare, ok?”

Non so perché Shin mi sorrise, un sorriso pieno di compassione…

“Risaaaaaaaa” mio fratello mi comparve da dietro mentre mi metteva un braccio sulle spalle “Che te ne pare? Non siamo stati grandiosi? Sentivi il pubblico come urlava i nostri nomi?”

Lo guardai…gli sorrisi, tentando di sembrare più spontanea possibile. Era bello, meraviglioso….i suoi occhi erano accesi di una luce speciale che prima d’ora non gli avevo mai visto. Nobu stavi davvero diventando un estraneo per me...

Mi complimentai con lui e bevemmo qualcosa assieme agli altri membri del gruppo. Seduta su un angolo ripensavo a tutto e a niente. Con gli occhi fissi verso la mia birra torturavo una ciocca dei miei capelli.

Avrei dovuto dire a Nobu che avevo appena baciato Takumi? Che mi ero persa in un bacio che sapeva di sicuro di veleno?

“Risa...” miagolò mio fratello mentre mi si avvicinava…era ubriaco “Ho un favore da chiederti!

“Sarebbe?”

“Ecco dovresti raccontare a mamma e papà la balla che dormo da Ren, anche se in verità passerò la notte da Hachi”

Stupido

Stupido

Egoista

Superficiale

Il mio cuore aveva iniziato a battere troppo forte, il petto mi faceva male…ma dov’era finito quel fratello che mi spingeva mentre ero sull’altalena canticchiando sciocche canzoni popolari?

Non riuscii più a trattenere le lacrime…caddero calde sulle mani e sul vestito. Perché Nobu non teneva mai conto dei miei sentimenti? Eppure lo sapeva quello che provavo.

Mi sentii gli occhi degli altri puntati addosso…avevo lo sguardo basso…umiliata.

“Per me puoi fare quello che vuoi…non sarò io a spifferare tutto a mamma e papà…”

Mi alzai rovesciando il bicchiere di birra e corsi verso l’uscita del locale. Mi misi il cappotto ed inizia a correre il più in fretta possibile. Volevo solo andare a casa mia…e piangere, piangere fino a sentirmi la testa scoppiare…non mi importava se il giorno dopo mi sarei svegliata con gli occhi gonfi e arrossati.

Volevo strapparmi il cuore e gettarlo via. Provavo sentimenti troppo forti che la maggior parte delle volte mi facevano soffrire… un dolore così forte da essere indescrivibile.

Io lo adoravo. Quindi ora che mi aveva deluso mi sentivo triste….non riuscivo ad accettare la realtà e il suo bene. Proseguivo la mia vita lamentandomi su quanto sciocca fossi stata a fidarmi di lui e ad avergli donato il mio cuore..

Il rancore che provavo verso lui mi rodeva dentro da rendermi insopportabile. Lui continuava a sbagliare…e io non ero così clemente e matura da passarci sopra.

Immersa nella foga della corsa sentì il cellulare suonare. Non volevo parlare con nessuno…ma speravo in cuor mio che Nobu mi stesse seguendo…o almeno mi stesse cercando…

Sullo schermo del cellulare lampeggiavano le cifre di un numero sconosciuto. Pensai a mio padre e quindi preoccupata risposi.

“Dove sei?” era la voce di Takumi

“Me ne sono andata…ero molto stanca…” tentavo di dare un certo tono alla mia voce

“Speravo di poter passare un po’ di tempo assieme…”

“Beh…ormai non sono più al locale…”

“Troviamoci in sala prove! Tra un quarto d’ora!”

“Credo che sia chiusa a quest’ora…”

“Non c’è problema…mi raccomando cerca di venire! Ciao”

Mi buttò giù il telefono. Rimasi imbambolata con i vestiti fradici a causa della neve. E adesso, cosa dovevo fare?

Certo mi allettava di più passare la serata con Takumi piuttosto che sola nel mio letto, stando attenta che papà e mamma non mi sentissero. E Reira, dov’ era finita?

Basta, non mi importava nulla. Desideravo solo dimenticare tutto quello che mi faceva soffrire. Quindi girai i tacchi ed andai verso la sala prove.

Intanto fuori dal locale la gente si stava pian piano diradando. La neve aveva costretto tutti ad anticipare il rientro a casa.

Nobu era seduto a terra mentre si riprendeva dalla nausea che lo aveva accompagnato assieme alla birra. Si passò una mano tra i capelli che ormai non avevano più gel ed erano zuppi.

“Non stai offrendo un bello spettacolo di te!”

“Shin…scusa…non reggo bene l’alcool…”tentò di giustificarsi mentre si dava un contegno sedendosi meglio sull’asfalto ormai ricoperto di bianco.

“Sei consapevole di ciò che combini? Oppure sei davvero sciocco?” gli chiese con fare arrabbiato

“Non capisco di cosa tu stia parlando…dio che freddo…devo alzarmi, Hachi mi sta aspettando…” e così dicendo con fatica tentò di alzarsi

Shin lo afferrò in tempo quando a causa di un mancamento Nobu stava per ricadere a terra

Mentre il ragazzo lo teneva per un braccio gli disse: “Sto parlando di Risa, la conosci, sai quanto stia soffrendo…eppure le dici quelle cose…la distruggi, perché?”

“Beh..semplice…lei deve odiarmi…altrimenti non sarà mai felice…” disse quelle parole a bassa voce. Mentre guardava le sue scarpe che strisciavano nell’asfalto.

Shin gli fece passare un suo braccio tra le spalle, poi continuò:” Fammi capire, tu lo stai facendo apposta?”

“Forse in noi c’è qualcosa che non va…e finchè continueremo così nessuno saprà essere felice. Io ho trovato Hachi…sto abbastanza bene…ma Risa piange, soffre, sospira…lei è talmente attaccata a me che non vede nessun altro uomo…la devo liberare dalla mia influenza…lei deve trovare la felicità”

“Ci sta provando…ma forse nel modo sbagliato…”

“Lei senza di me piange subito. Non sa cavarsela da sola, cerca la mia mano, il mio sorriso…vuole il mio cuore tutto per se…e io voglio le stesse cose…ma è sbagliato…un sacco di cose sono sbagliate…ma non siamo eroi e sbagliare è l’unica cosa che possiamo fare per crescere…”

“Non posso aiutarla nemmeno io…lei è talmente fuori dalla mia portata…”

“Già…è ancora una bambina, non sa nulla del mondo…”

“Scusami Nobu…riesci a reggerti in piedi?”

“Si credo di si…ah ecco Nana. Nana!!!” la chiamò urlando. Lei gli sorrise e gli si avvicinò

“Stai meglio? Non ti trovavo più!”

“Certo, scusa ma non volevo che mi vedessi in certi atteggiamenti…”

“E Risa?”

“Risa starà bene, vero Shin?”

“Credo anche io” si sorrisero e proprio in quel momento alle spalle di Shin comparve Reira

“Allora, possiamo andare?” fece quest’ultima mentre si riparava dalla neve con l’ombrello

“Certo, andiamo…” Shin le sorrise e poi disse quasi preoccupato rivolgendosi a Nobu:” Non dire anche questo alla nostra principessa se non vuoi spezzarle davvero il cuore…”

“Ok…una delusione al giorno basta e avanza!” rispose Nobu mentre prendeva per mano Hachi e s’incamminavano assieme stretti l’uno all’altra dalla parte opposta.

Ero arrivata prima di Takumi. Infreddolita mi riparai sotto la tettoia mentre tentavo di sistemare il trucco ormai sciupato a causa delle lacrime. Durante l’attesa il dolore che mi attanagliava sembrava essersi assopito…ero praticamente sicura che il giorno dopo sarebbe ricomparso con intensità doppia. Ma per ora andava bene così. Guardai l’orologio, sarei dovuta rientrare ora. Alzai le spalle e lo vidi svoltare l’angolo. Mi sorrise…era bello, sensuale e coinvolgete.

“Salve!” mi disse mentre tirava fuori una chiave e la faceva tintinnare sopra il mio naso.

“E come l’hai avuta?”

“Beh, lo sanno tutti che sono un ragazzo di cui non ci si può fidare…una volta me le hanno affidate e io ne ho fatto una copia…hai freddo?”

“Si molto, non vedo l’ora di entrare al caldo!”

“Non faccio niente per niente”

Avevo capito a cosa alludeva. Senza esitare, infondo lo volevo anche io, mi alzai in punta dei piedi e finalmente sfiorai quelle labbra che aveva tanto desiderato nell’ultima ora.

Lui era senza dubbio più esperto di me, sapeva come muoversi…ma sapeva anche essere dolce…

“Ok, mi hai convinto!” mi disse dopo essersi staccato mentre faceva scattare la serratura.

Inconsapevolmente ero eccitata da tutto questo, ma cosa più importante, non mi interessava nulla di Nobu, Shin, Hachi, Reira…

Ero ad un passo dall’inferno eppure ero convinta a proseguire.

All’epoca non credevo che mi sarei concessa proprio ad un ragazzo freddo, cinico ed egoista come lui. Come tutte le ragazze sognavo candele profumate, musica di sottofondo ma soprattutto un amore pure ed incondizionato.

Ta taaaaan un altro cap, intenso…ma mai come quello che seguirà a questo…se se…aspettate e vedrete. Mi dispiace dirlo ma mi trovo sempre di più con i pensieri di Risa…mi piace, mi piace tanto perché non è perfetta! Così come adoro Takumi e Shin…perché sono reali.
In questo cap capiamo anche che Nobu non è scemo, ma anche lui si è semplicemente accorto che qualcosa non va e maldestramente, a modo suo, sta tentando di sistemare le cose.
Se vi state chiedendo che cosa sono andati a fare Shin e Reira assieme…beh mi sembra più che ovvio. Entrambi sono attratti da qualcosa, che considerano fuori dalla loro portata, allora la cosa migliore è curarsi le ferite a vicenda.
Il prossimo capitolo è molto intenso (lo ho già detto) mi vergogno di quello che ho scritto…spero che comprendiate e non arriviate a conclusioni affrettate e superficiali
Grazie a tutti! Soprattutto a chi lascia le recensioni e chi ha messo questa storiella tra i preferiti…a proposito quest’ultimi…non avete voglia di lasciarmi un salutino? ^^ grazie!

Ely91: Ah ah ah! Beh certamente voglio lasciare il segno…voglio sconvolgere i miei lettori, ci sono riuscita? Eh eh eh. Siamo un po’ tutte invidiose di Risa, infondo le è circondata da così bei ragazzi…per me è impossibile anche solo pensarlo…^^ beh certo, credo che Takumi affianchi momenti di brutalità e dolcezza in continuazione…non sa nemmeno lui quello che vuole, ne sono sicura! L’uomo che c’è al fianco di Risa fa parte dei personaggi di Nana, senza dubbio. Cmq la storia proseguirà finchè non ci sarà un salto di tempo che ci porterà a scoprire chi cavolo è quell’uomo….e poi continua ancora, perché non è detto che colui che le è affianco sia anche l’uomo della sua vita! ^^ grazie! Kiss kiss

Daygum: Quanto tempo! Mi fa piacere risentirti! Ecco accontentata la tua richiesta di aggiornamento! Grazie! Kiss kiss

Yukiko_chan: Devo ammetterlo la tua recensione mi ha fatto venire il buon umore, mi sento davvero onorata per tutto quello che mi hai detto, non credo di meritare tanti complimenti. Cmq andiamo con ordine, intanto BENVENUTA! Il solo fatto che tu ti sia iscritta per commentare questa ff mi riempie d’orgoglio, grazie davvero! Complimenti per l’osservazione, è vero ho preso spunto da Miwako per creare Risa, certo Risa non ha la frangia, ma un bel ciuffo emo, ah ah ah. Come carattere però non credo che le due combacino, anzi proprio no! Non sei la prima che mi dice di ritrovarsi in Risa e credo che la cosa sia accettabile, chi non vorrebbe essere sempre al centro dell’attenzione da parte della persona amata, il problema è che nemmeno lei sa chi ama! Ah ah ah!
Risa è pura da essere eccessiva, proprio una piccola principessina, altro paragone non trovo. Trovo esuberante e coinvolgente Shin, un personaggio così emblematico che non potevo non fare a meno di metterlo tra i protagonisti,ci sta, eccome! Takumi lo ammetto è il mio personaggio preferito nel manga…bello e impossibile? Eh eh eh forse…un perfetto principe nero!

Io la Yazawa??? Questo è il più bel complimento che potessi ricevere, non sai quante pare mi faccio, delle volte credo di descrivere il tutto in maniera troppo superficiale…però se tu mi dici così...allora mi sento davvero felice!
Per quanto riguarda le ambientazioni ci tengo particolarmente. Vorrei che mentre si legge…ad esempio la scena del bacio. Immaginiamoci un freddo atroce, quello che ti fa tremare le gambe…in contrapposizione al fiato caldo e profumato di Takumi…insomma anche queste cose servono a smuovere le emozioni del lettore…ci tengo davvero a descriverle bene.

Una cosa comune in tutte le mie ff è l’ossessivo sviluppo psicologico dei protagonisti, voglio ed esigo che i rapporti siano saldi, profondi, indistricabili…nulla è lasciato al caso, nemmeno un bacio sulla guancia! Tutto è regolato dalla personalità di ogni personaggio! La storia inizia ad entrare nel vivo solo ora, prima ho voluto solamente mettere in chiaro al lettore la situazione. La tua opinione conta tantissimo, perché è proprio grazie a quelli come te che continuo a scrivere, voi che con il vostro entusiasmo mi coinvolgete! Grazie dal profondo del cuore! Davvero! Kiss kiss

Oresama: Finalmente il nostro principe nero ha iniziato a muoversi, non aspettavo altro…dio che billuuuuuu! No no tesora, la ff continuerà non preoccuparti. Come ho già scritto ad un'altra lettrice la storia continuerà finchè non ci sarà un salto temporale e ci troveremo nel punto in cui Risa dorme al fianco di questo uomo misterioso e poi continuerà ancora…se se non è detto che vi liberiate facilmente di me! ^^ questo cap continua con la descrizione della serata…e vedrai nel prossimo…allora ci sarà davvero da chiedersi che combineranno quando si rivedranno..eh eh eh! Grazie infinite di tutto tesora! Ti voglio un mondo di bene! Ah, aspetto ansiosa la prosecuzione della tua sensazionale ff! kiss kiss

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Capitolo 14
*** La mano tremante accarezza la schiena sudata ***


CAP 14: LA MANO TREMANTE ACCAREZZA LA SCHIENA SUDATA

Il calore della stanza mi avvolse e mi resi conto che finalmente il mio corpo smetteva di tremare a causa del freddo. Senza pensarci due volte mi levai il capotto intriso di acqua e mi avvicinai all’unica finestra presente per guardare fuori.

Anche Takumi si era levato la giacca e stancamente si era letteralmente tuffato nel divano. Sospirò mentre buttava la testa all’indietro e socchiudeva gli occhi

“Se all’inizio di questa serata mi avessero detto che mi sarei trovata all’una di notte chiusa in una sala prove con te…non ci avrei creduto” esordii mentre appoggiavo il polpastrello al vetro ghiacciato

Lui, continuando a tenere gli occhi chiusi, sorrise:“Non ci avrei creduto nemmeno io…eppure era proprio questo il desiderio che avevo espresso”

Arrossii mentre mi avvicinavo e mi sedevo accanto a lui. Avevo la testa completamente vuota, negli ultimi tempi non ne combinavo una giusta e quello che sarebbe successo dopo, di certo non mi avrebbe aiutata a migliorare le cose

Nel frattempo lui mi aveva afferrato il mento e mi aveva iniziato a baciare. Baci talmente intensi che mi toglievano il respiro. Mentre con una mano afferravo la sua camicia con l’altra mi tenevo salda al divanetto, quasi speranzosa che quel piccolo pezzo di stoffa potesse aiutarmi a non essere travolta da quella specie di tempesta in cui mi trovavo.

Lo sapevo, ne ero perfettamente a conoscenza di cosa volesse da me. Non era così nelle mie fantasie, eppure non riuscivo a ribellarmi al corso degli eventi.

Chissà se anche Nobu aveva avuto questa paura, questo senso di inquietudine quando lo aveva fatto per la prima volta con Hachi…

Socchiusi appena gli occhi, era bello, sensuale da mozzarti il fiato. Ero quasi sicura che anche lui, in quei momenti così travolgenti, pieni di passione, che ti facevano perdere letteralmente il senno, stesse cercando di dimenticare qualcosa.

Qualcosa che lo distruggeva dentro, da cui non riusciva a fuggire, proprio come succedeva a me…

Un brivido mi percorse la schiena quando mi sfiorò il seno, mi sentivo le guance avvampare. Sospirai più forte mentre lui si staccava, mi fissava e mi chiedeva se andava tutto bene.

Non usciva un solo filo di voce dal mio corpo, mi convinsi che stavo bene, feci cenno di si con il capo. Non seppi fare altro…

Poi quasi rifugiandomi in lui ricominciai a baciarlo.

Non sentivo nessun rumore, tutto veniva attutito dalla neve, solo i nostri respiri che si facevano affannosi rimbombavano nella sala.

Cominciavo ad avere caldo…ero eccitata e anche lui sembrava coinvolto.

Non me ne resi nemmeno conto, ma mi ritrovai il vestito slacciato mentre lui dolcemente mi faceva scivolare sul divano fino a farmi distendere sopra di esso.

Le emozioni che provavo erano talmente tante e forti che mi sembrava davvero di avere un ronzio nella testa. Ma assaporavo ogni suo bacio, ogni volta che la sua mano mi sfiorava il mio corpo rispondeva alla carezza mentre la mia schiena si inarcava.

Con estreme dolcezza, cosa che di certo non mi aspettavo, mi allargò piano le gambe e si sdraiò sopra di me.

Non potei fare a meno di abbracciarlo e affondare la testa nell’incavo della sua spalla. Il suo collo era liscio e caldo…così come la pelle sotto la camicia.

Lo sentivo sorridere mentre mi nascondevo…assaporavo il suo profumo…

“Sei così tremendamente tenera…” lo sentii dire…forse più a se stesso che a me

“Scusa…” miagolai ancora avvolta nel calore trasmesso da ogni suo punto di pelle scoperta

“Perché ti scusi…sciocca…non credevo che ci fossero ancora ragazze così vergognose…”

Non volevo che lui lo sapesse…eppure era inevitabile. Lui sarebbe stato il primo a cui mi concedevo…perché fosse proprio lui il prescelto, me lo domando ancora oggi…

Certo ormai Nobu aveva Hachi e il rapporto che mi legava a Shin era così dannatamente complicato e controverso che mi era impossibile comprenderlo, ma soprattutto affrontarlo…e così ero finita tra le sue braccia.

“Io…ecco…io non l’ho mai fatto prima…” sussurrai, con la testa nascosta tra le sue spalle

“Lo sapevo…” mi sussurrò mentre mi accarezzava i capelli “Si vede da come ti muovi…sei così ingenua…ho paura di spezzarti…”

Il fatto che mi avrebbe spezzato era praticamente sicuro, no, non solo spezzata, completamente distrutta, ma fin tanto che ne ero consapevole mi andava anche bene…

“Se vuoi smettiamo…è giusto che tu ti conceda a uno che ti ama, che ti merita…uno che tu ami…”

Con queste poche parole aveva messo ben in chiaro il nostro rapporto…

Lui non mi amava…

Io non lo amavo…

Lui non mi meritava…

Peggio di così…eppure stavo così tremendamente bene sotto di lui, scaldata dal suo fiato che ritmico muoveva i miei capelli…

“No…va bene così” dissi timida mentre allentavo un po’ la presa e finalmente lo guardavo negli occhi. Erano così profondi e travolgenti che quasi mi ipnotizzarono…ne ero sicura, anche lui stava soffrendo per qualcosa…

Non mi resi nemmeno conto che mi aveva già quasi completamente spogliata, allora impacciata tentai di slacciare i bottoni della sua camicia…ma tremavo così tanto da non riuscire nemmeno ad afferrarne i risvolti.

Lui sorrise mentre mi baciava, quasi con ingenuità, la guancia e si apprestava da solo a spogliarsi.

Il suo corpo muscoloso e perfetto si adagiò ancora una volta sopra di me, lo abbracciai ancora, forte, intensamente… avevo sempre meno paura, ed ero sempre più incuriosita… accarezzai la sua schiena setosa…

Iniziai a rilassarmi, ascoltavo il suo respiro…i suoi sibili…

Ma che ci facevo lì?

Mi fece parecchio male, la cosa peggiore era che non riuscivo a comprendere se era il mio cuore a soffrire o il mio corpo. Nonostante tutto, lui fu davvero premuroso, mi tolse i capelli dal viso e mi chiese almeno una decina di volte se andava tutto bene…

Me lo chiedeva con un tono assolutamente invitante, era impossibile dirgli che c’era qualcosa che non andava…

Fare l’amore con qualcuno è una cosa talmente coinvolgente che solo dopo ti rendi conto…che per poco tempo sei diventata tutt’uno con la persona che ti è vicino…

I fiati si sono uniti, i gemiti e gli spasmi si seguivano…l’uno rincorreva l’altro…

Lo abbracciai più forte…mentre entrava per la prima volta. Non riuscii a trattenere le lacrime di dolore…ma lui fu cauto, adagio, con dolcezza si mosse piano…poi il movimento, man mano cominciavo a provare meno dolore, diventava più ritmico e mi sembrava anche di cogliere quel lato estremamente piacevole che in tanti decantavano…

Credo di avergli involontariamente conficcato le unghie sulla schiena, senza rendermene conto…presa dall’emozione…lui si contrasse un secondo per il dolore…ma sembrava che anche lui fosse in grado di concedermi qualsiasi cosa…forse sembravo anche per lui una principessa capricciosa ed inesperta?

Alla fine spossato Takumi si distese sopra di me, chiuse gli occhi e si mise a canticchiare una canzone del suo gruppo…

Che stavi facendo? Pensavi a lei dopo aver fatto l’amore con me?

Non seppi resistere ad accarezzare quei capelli che ora cadevano disordinati su di me…assaporai il loro profumo…nonostante tutto….forse, sotto sotto, ero felice…. Che mi stava succedendo?

Ma si, era proprio questo che volevo, essere importante, fondamentale per qualcuno…anche per poco tempo

“Io credevo che tu e Shinichi foste fidanzati…” iniziò lui con la voce fioca

“No…” fu l’unica cosa che seppi dire. “E non chiedermi nemmeno che tipo di rapporto ci lega…non saprei spiegartelo, credo sia simile a quello che unisce te a Reira…”

“Non credo!” mi interruppe lui con la voce seria

“Come?” chiesi perplessa

“Non paragonare il vostro rapporto al nostro…Reira è una cosa a parte…fuori dalla portata di tutti…”

Già, lo sapevo…bastava guardare il modo in cui la osservava. Alquanto abbattuta smisi di giocherellare con i suoi capelli…mi sentivo triste…io non riuscivo mai ad entrare dentro il cuore delle persone…

Forse, rendendosi conto del modo in cui mi aveva risposto, tentò di rimediare sollevando appena la testa e sfiorandomi delicato le labbra “E così sono stato il primo…devo sentirmi onorato…tutti dicono che sei solo un’arrogante snob…”

Arrossii e abbassai lo sguardo, comunque lo sapevo che la gente pensava questo di me…a parte Shin non avevo fatto amicizia con nessun ragazzo della mia classe.

“Non mi sembri come ti descrive la gente” continuò:”Anzi eri così tremendamente dolce ed impaurita che il mio cuore di pietra più di qualche volta ha sussultato”

Certo che sapeva cosa dire ad una ragazza…ricominciai ad accarezzare quei fili color pece mentre lui si accoccolava al mio petto e afferrava una ciocca dei miei capelli rosa…

“Takumi…posso sapere adesso perché eri all’ospedale qualche sera fa?” chiesi timida e praticamente sicura che si sarebbe rifiutato di rispondermi

“Era per mia madre…” quasi affaticandosi nel dirlo”Lei…non sta bene…”

“Mi spiace” bisbigliai, capendo che dovevo chiudere il discorso

“Beh, almeno grazie a te nelle ultime due ore…non ci ho pensato!”

Forse un po’ lusingata da quelle parole lo fui, per qualcuno un po’ importante lo ero…

“Risa…non devi tornare a casa?” mi fece lui ad un tratto

“Eh? Ma che ore sono? Ho perso completamente la testa…”

Soffocò una risata mentre con le braccia tentavo sia di sollevarlo che di coprire le mie nudità. Scattai in piedi e cercai per terra il mio orologio…con il fiatone guardai l’ora…erano quasi le tre.

Iniziai a rivestirmi mentre Takumi con completa non curanza gironzolava per la stanza nudo in cerca delle sue sigarette.

“Scemo che fai! Dai sono in ritardo!”

Dopo essersi acceso la sigaretta mi guardò sconcertato…si tolse i capelli dagli occhi e sorridendomi:”Non sono abituato a mobilitarmi così dopo averlo fatto con qualcuno, dammi qualche minuto per fumarmi la sigaretta e poi ti accompagno a casa”

Con le lacrime agli occhi e rossa in viso non potei far altro che acconsentire con il capo. Mi tuffai nel divano mentre il mio cuore si riprendeva da quella perfetta immagine che lo aveva travolto.

“Mi mancherai fino a domani mattina….posso dormire da te?”

“Ma sei pazzo! Non prendermi ingiro!” urlai dalla sorpresa…solo adesso cominciavo davvero a realizzare quello che era successo…cosa avevo perduto per sempre.

Lo spiai mentre si infilava i pantaloni e pacato si riallacciava la camicia. Eppure, mentre lo osservavo sentivo qualcosa che non avevo mai provato…sapevo che Takumi era composto da difetti…eppure non mi sembrava che fossero così terribili, cominciava a piacermi sul serio…

Ero felice di essermi concessa a lui, anche se per me era davvero un’incognita pensare cosa questo rappresentasse per lui.

Quando finì di preparasi mi porse la mano. “Sta ancora nevicando…ci eravamo appena asciugati” si lamentò

Afferrai la sua mano grande e sicura:”Non importa…” gli dissi timida…odiavo tutto quello che mi rovinava i vestiti, il trucco e i capelli…ma se lui era con me, non importava.

“Mi raccomando…non inciampare mentre corriamo, altrimenti rischiamo di cadere a terra entrambi!” piegò il labbro in modo da fare una smorfia, poi sospirò e continuò:”E…cerca di smetterla di guardarmi con quegli occhioni…altrimenti non credo di riuscire a portarti a casa sana e salva…so anche essere un animale…”

Non riuscii a trattenere una risata…costrinsi la sua mano ad intrecciare le dita con la mia…lui si voltò verso di me, mi baciò la fronte e cominciammo a correre sotto la neve che attutiva ogni rumore a parte quello prepotente che proveniva dal mio cuore.

Ecco qua…senza accorgermi ho fatto un capitolo solo su Takumi e Risa…ma ci voleva…we lei ha perso la verginità…e che ce potevo fa?? Credo anche di essere stata troppo precipitosa…adesso sembra tutto bello e beato…ma non sarà così…figuriamoci se Takumi perde la testa per una come lei, come dici tu Reira è tutt’altra cosa…bleah!!!
Ah, chi vuole scambiare l’indirizzo msn? Mi piacerebbe chiacchierare con tutte voi, se vi va contattatemi tramite la pagina autore! GRAZIE

Informazione
:
Per coloro che fossero fan della mitica saga di Twilight…beh ho iniziato una ff sul bel vampirello…se volete andare a dare un’occhiata si intitola: “Fly me to the moon"

Oresama: Tesora…contenta?? Ma sai che ora che l’ho scritto non sono più tanto sicura? Takumi sa essere così dannatamente brutale da fare paura…chissà se Risa ha fatto bene…secondo me no…per quanto possa essere figo…è pur sempre un principe nero…Per Nobu finalmente abbiamo capito che non è stupido, anzi si rende conto che non va affatto bene e tenta di allontanare la sorellina. Tu sei brava…quindi sono anche disposta ad aspettare per le chicche che sforni! Tochan vuole un sacco di bene ad Oresama! Kiss kiss! Grazieeeee

Yukiko_chan: Ah ah ah! Don’t worry…a tutti almeno una volta capita di lasciare la recensione nel cap sbagliato…uhuhuh! Ma come mai tutti si sono stupiti a sapere che Nobu non è scemo??? Insomma mi sembrava più che ovvio che ci fosse qualcosa sotto…ehehe! Nobu=scemo! ^^ per me non è stato per nulla tragico, anzi è un vero piacere aver scritto quel che ho scritto!!! Che ce voi fa…adoro quel bastardo di Takumi!!! Chi lo sa se Takumi può guarire le ferite di Risa, io lo vedo tutto fuorchè un adorabile infermiere…(sono caduta dalla sedia al solo pensare a Takumi vestito da infermiere!!!) Entrambi di sangue blu…ma perché non ci ho pensato prima?? Grazie di tutto cara! Kiss kiss

Dea Nemesisi: Non preoccuparti, ti capisco siamo tutti occupati tra scuola e università…Risa è pazza, lo confermo. Insomma a lei non importa se si fa male, non sa cosa vuole, gira come una trottola da un ragazzo all’altro cercando di sentirsi bene…Takumi cade a fagiolo…impossibile tentare di capire cosa lui provi per lei. Nobu ha ragione…ma pensare di lasciarsi travolgere in questo affetto morboso mi stuzziaca…ahahah sarei costretta ad alzare il rating…Però i due fratelli avranno ancora molto di cui parlare…Risa non lascerà mai le cose così in sospeso. Beh l’ho fatto intendere ma credo proprio che Shin sia finito a letto con Reira, cmq staremo a vedere se la verità viene a galla…da lui…che non lo venga a sapere da qualcun altro…sarebbe un brutto colpo. Grazie cara! E dai sempre la precedenza alla scuola! Mi raccomando! Kiss kiss

Miky 1991:Ma certo tesorella che posso, siamo tutti impegnati! Don’t worry! Nobu sta diventando un piccolo divo…se, insomma per quel che si può! Zio tram! Anche a me piaceva tremendamente Shin in quel contesto…per le descrizioni ci metto tutto l’impegno possibile, voglio assolutamente trasmettere il personaggio come io me lo immagino nella mia testolina. BRAVA! Takumi è un meschino! Se se Risa è in pericolo! Poverella! Mi onorate quando mi dite che assomiglio alla Yazawa…mi monterò la testa!!! *.*. Che Risa lo stia facendo per far soffrire il fratellone? Questo potrebbe sicuramente essere un fatto oscuro anche a Risa, ma sicuramente vero, ci hai azzeccato tesora! Ribadisco, nonostante tutto Nobu=scemo! Grazie ancora cara! Kiss kiss

Daygum: Questo è vero…Takumi però potrebbe capire i sentimenti di Risa…solo che non si sforza…lui fa finta di nulla, sai che tutto quello che accade a lui scivola addosso! Esattamente, almeno in apparenza Shin vizia troppo Risa e oltrettutto non se a sente di “corrompere” Risa, cosa che invece Takumi fa senza il minimo scrupolo! Grazie per i complimenti, cerco di fare del mio meglio…e sono veramente contenta e soddisfatta che tutti voi apprezziate! Grazie! Kiss kiss

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Capitolo 15
*** Nonostante io ti tenga con cura...ti perdo sempre... ***


CAP 15: NONO STANTE IO TI TENGA CON CURA…TI PERDO SEMPRE…

Eravamo senza ombrello, i nostri corpi, che prima erano così accaldati e sudati, ora erano completamente bagnati e freddi. La neve scendeva sempre più forte e fitta. Ormai il suo livello arrivava alle caviglie. Tremavo per il freddo ma non me ne accorgevo. Non mi importava nemmeno della punizione che mi sarebbe toccata, se i miei fossero venuti a sapere dell’ora in cui mi apprestavo a rientrare. Appena iniziammo a percorrere la bianca via che portava alla pensione Terashima iniziai a camminare svogliatamente, lasciando che Takumi mi trascinasse come una bambina piccola che rimane incantata davanti alla bancarella dei dolciumi.

“Che c’è?” mi chiese Takumi senza guardarmi

“Non voglio lasciare la tua mano…” risposi timida

Lui si voltò e veloce, quasi senza accorgermene, mi passò le mani tra i fianchi e me lo ritrovai dietro che sussurrava all’orecchio: “Se vuoi ti rapisco…ma non credo che ti restituirei facilmente…”

Sorrisi, mi sentivo terribilmente lusingata anche se sapevo che quelle parole era solo bugie. Sospirai quando lui iniziò a baciarmi il collo. Le ginocchia iniziarono a tremarmi, mentre socchiudevo gli occhi e alzavo il viso al cielo

“Adesso sei mia…” mi sussurrò mentre la mia schiena veniva percorsa da un brivido.

“Takumi…io voglio…”

“Meglio se rientri…non vorrei mai che tuo fratello si sentisse male non trovando la sua sorellina a letto…”

“Nobu…dorme da Nana…non mi aspetta…”

Fu allora che lui cambiò espressione…abbassò la testa mentre la scuoteva. Si staccò da me e infilò le mani nel giaccone. Poi alzò nuovamente il viso con sguardo severo, quegli che prima erano occhi di liquido nero, che aveva la capacità di ipnotizzarmi, ora erano duri e pieni di severità

“Che c’è?” gli chiesi quasi impaurita

“Non sarai finita a letto con me per fare un dispetto a tuo fratello?” mi ringhiò addosso

Non avevo il fiato per rispondere, solo adesso pensavo a questa opzione, che poteva essere più che possibile…No, non ci volevo pensare…il mio subconscio non poteva averlo fatto solo per vendicarmi, per far del male al mio adorabile fratello…

No, ero proprio strano…eppure quello che avevo provato con Takumi non poteva essere solo ripicca nei confronti di Nobu…era stato qualcosa di azzardato, coinvolgente, penetrante…

“Non…non dire così!” urlai rischiando di essere scoperta dai miei genitori

Lui senza che lo sentissi mi si avvicinò impercettibile e mi costrinse a guardarlo negli occhi afferrandomi il mento:”Credo di aver capito un po’ di te…infondo quando due persone fanno l’amore i loro corpi fanno involontariamente una promessa…” avevo il cuore che quasi mi usciva dal petto, nonostante fossi sicura che mi stava per vomitare addosso tutto il suo disprezzo nei miei confronti, non sapevo controllare l’impulso di baciarlo…

“Siamo molto simili…io e te cerchiamo qualcosa negli altri…perché le persone da cui lo vogliamo veramente non possono darcelo”

Sbarrai gli occhi…ma come avevo potuto sentirmi tanto speciale? Era ovvio ed evidente che lui volesse Reira, ma dato che la considerava immacolata non aveva il coraggio di possederla. Inghiottii la saliva che non avevo. Poi inaspettatamente lui mi baciò sulle labbra, un bacio così freddo e veloce che era come se qualcuno mi avesse inferto una ferita sul labbro.

“Io vado…e la cosa migliore che puoi fare è correre dentro, infilarti sotto le coperte e farti una bella dormita…buona notte…mia principessa ferita…”

Se ne andò…lasciandomi sotto la neve, senza preoccuparsi nemmeno se entrassi effettivamente in casa.

Fu in quel momento che compresi realmente quello che era accaduto, cosa avevo perso…e a chi lo avevo donato…mi sentii mancare il terreno sotto i piedi, le ginocchia iniziarono a tremare così forte che mi ritrovai per terra…

Affondai le mani, le gambe, il sedere nella neve fresca…sentivo un freddo terribile…mentre i vestiti bagnati si appiccicavano addosso provocandomi un tale senso di fastidio...ma nonostante tutto non trovavo la forza di rialzarmi…

Il più bel regalo che potevo dare all’uomo che amavo l’avevo ceduta alla prima persona che si era offerta disponibile e che per qualche secondo mi aveva fatta sognare. Il viso in poco tempo fu rigato dalle lacrime…singhiozzi e sussulti si impossessarono di me. Il vento gelido mi rovinava il viso bagnato…me lo sentivo tagliuzzare. Mi portai una mano al volto…possibile ci fosse ancora il suo seducente profumo nelle mie mani?

Dovevo alzarmi…dovevo entrare…se mi avessero trovato in quelle condizioni sarebbe stata la fine…

Con difficoltà e cadendo un paio di volte riuscii a rizzarmi in equilibrio. Con la mia presa poco sicura percorsi la siepe che conduceva all’ingresso. Spalancai la porta senza curarmi di non fare rumore. Mi tolsi svogliatamente le scarpe e rantolai fino alla sala. Mentre vacillavo e piangevo creando una nebbiolina fitta con le mie lacrime, scrissi su un foglio che Nobu era rimasto a dormire da Ren.

Singhiozzai più forte mentre anche le mani iniziavano a tremare così forte che la penna mi cadde e non provai nemmeno a raccoglierla. Finalmente arrivai in camera mia, mi tuffai nel letto con i vestiti bagnati ed i capelli umidi e spettinati.

Mi sentivo vuota, sporca, sbagliata.

Tremavo e non riuscivo a fermarmi, ma pensare di spogliarmi, lavarmi…mi faceva venire la nausea e nonostante tutto sentire il suo profumo ancora addosso a me mi faceva piacere, mi faceva sentire un po’ al sicuro…

Mi portai le gambe al petto e le circondai con le braccia. Pensavo a Nobu…a Shin… e se adesso lo avessi chiamato…lui così dannatamente perfetto da sembrare irreale mi avrebbe risposto con dolcezza? Sarebbe corso ad accarezzarmi i capelli? Mi avrebbe sussurrato che si sarebbe occupato lui di questa principessa capricciosa???

Non sapevo fare ancora nulla da sola…abbandonata da tutti ora mi sentivo persa…quasi mi mancava anche il respiro…finalmente il sonno mi colse…mentre sussurravo il nome di Nobu e Shin morfeo mi fece visita…peccato che quel signore silenzioso avesse il volto di Takumi…

Mi risvegliai mentre mia madre mi chiamava dalla sala. Sussultai rendendomi conto dello stato in cui ero. I vestiti sporchi e bagnati…il letto praticamente un lago di fango. Scattai in piedi, cosa che mi provocò diversi capogiri e fui costretta ad aggrapparmi salda alla scrivania se volevo evitare di cadere. Quando la stanza smise di girare, con un unico gesto, tolsi le lenzuola dal letto e le infilai nella lavatrice.

Dopo aver urlato a mia madre che prima di scendere mi sarei fatta una doccia, entrai in bagno e chiusi la porta a chiave. Appoggiai la schiena alla porta e mi lasciai scivolare fino a terra esausta, come se non dormissi da mesi. Avevo ancora una disperata voglia di piangere, ma ormai gli occhi mi facevano troppo male anche per fare quello. A fatica mi spogliai e prima di tuffarmi in un bel bagno caldo mi guardai alla specchio.

Non ero io quella riflessa…

Già da un po’ non ero io…

La bambina con i capelli neri e le codine non c’era più. Quella che veniva viziata ed adorata da suo fratello aveva fatto posto ad un'altra persona. Una ragazza, che per sentirsi più importante, si era tinta i capelli di rosa, volubile, superficiale, leggera… una che aveva fatto l’amore con un uomo di cui a lui non importava nulla di lei.

Il solo osservarmi mi provocava una tale nervoso e disprezzo che fui costretta a spostare lo sguardo, altrimenti sono certa che mi sarei fatta male.

L’acqua calda mi fece stare meglio per un po’. Sospirai mentre ripensavo alla sera prima, mi sentivo più grande, ma certo non più matura…la cosa più stupida che potevo fare, l’avevo fatta.

Uscita dalla doccia ritornai a guardarmi allo specchio…forse, dopo una bella lavata…il mio volto mi apparve più pulito. Alzai le spalle, mentre mi apprestavo ad infilarmi la tuta da ginnastica, poi presi il phon per asciugarmi i capelli.

Toc toc

“Risaaaa! Apri sono Nobu”

Mi bloccai quando sentii il tocco di mio fratello alla porta, mi vergognavo…ma se io non glielo avessi detto, lui non lo avrebbe mai scoperto e non avrebbe avuto l’opportunità di disprezzarmi.

“Risaaaa! Ci sei?”

“Ah…s-si…” balbettai mentre facevo girare la chiave e afferravo la maniglia.

Aprii piano la porta intimorita dalla luce radiosa che trasmetteva il suo volto. Mi accolse con uno dei suoi più bei sorrisi…quei sorrisi che…ne ero sicura, riservava solo a me.

Non potei far altro che sorridergli…immersa in quel tepore caldo che la sua vicinanza mi trasmetteva

“Che fai?” mi chiese mentre abbassava la tavoletta del water e vi ci si sedeva sopra raccogliendo le ginocchia al petto

“Hmmm, indovina…mi sto asciugando i capelli?!” gli risposi con ovvietà alzando il phon

Scoppiò in una risata chiassosa e coinvolgente mentre i suoi capelli biondi si muovevano a causa dell’apparecchio elettrico: “Credevo che fossi in giardino a giocare con la neve…”

“Guarda che non sono più una bambina…” sentenziai acida

“Lo so…” bisbigliò lui abbassando la testa. Strano…mi sembrava che nella sua voce ci fosse un velo di malinconia, poi continuò:”Adesso sei circondata da ragazzi…credi che non mi sia accorto del modo in cui ti guarda Takumi?”

Mentre lui si sforzava di sorridermi con indifferenza, io al solo sentire quel nome sussultai, mentre il mio cuore riprendeva a battere frenetico, speravo con tutto il cuore che lui non si accorgesse di nulla

“Beh…Takumi si interessa di ogni ragazza…”

“No, non credere, anche lui ha i suoi standard…”

Volevo che il discorso finisse lì.

“Sai Risa, sento spesso i ragazzi fare apprezzamenti su di te…” arrossii, ma lo lasciai continuare: “Mi viene una tale rabbia… e non capisco perché…”

Mi guardò leggermente rosso in volto, mentre tentando di fare l’indifferente si grattava la guancia. Non riuscii più a resistere. Le ginocchia mi crollarono a terra e finalmente mi rifugiai tra le sue braccia.

Così calde, protettive…solo allora mi sembrava che tutto andasse bene…mi pareva di respirare aria pura dopo tanto tempo

Non potevo continuare così…ogni volta che facevo un passo avanti, ne seguivano due indietro.

Nobu mi strinse così forte da farmi male, ma non mi ribellai, sembrava che anche lui attendesse da tanto tempo di potermi abbracciare…sentii le sue mani affondare nei miei capelli che sapevano di shampoo e la sua testa rifugiarsi nell’incavo delle mie spalle.

“Ieri sera…suonavo solo per te!” mi sussurrò all’orecchio “Hai sentito che il mio cuore era rivolto solo a te?”

Avevo la gola secca e le mani che tremavano. Non c’era verso di far uscire una sillaba dal mio corpo. Lo strinsi più forte, sperando che fosse in grado di comprendermi.

Poi sentii un’altra volta le urla di mia madre. Sussultammo assieme e controvoglia ci rialzammo, dovevamo dare una mano nelle faccende domestiche della pensione.

“Vado io…tu finisci di prepararti…che ne diresti se oggi pomeriggio andassimo a fare un pupazzo di neve sulla spiaggia? Oppure sei troppo grande per queste cose?” mi chiese mentre alzava le braccia in aria e si stiracchiava

“Dico che è una grande idea!”

“Ottimo…ma cerca di raccoglierti i capelli!” mi disse mentre mi afferrava una ciocca e me la tirava per scherzo: “Non ho intenzione di sentirti lamentare su quanto i tuoi capelli si possano rovinare con l’umidità!”

Se ne andò…poi tornò indietro e si riaffacciò alla porta…imbarazzato mi disse: “Ehm, Risa…posso chiederti una cosa?”

“Si…dimmi…”

“è successo qualcosa ieri sera?”

Spalancai gli occhi mentre fissavo la sua immagine riflessa nello specchio. Che avesse intuito qualcosa? No, non volevo che Nobu vedesse come mi ero ridotta, da chi andavo ad elemosinare un po’ di attenzione. Chiusi gli occhi e con indifferenza risposi. “No, perché?”

“Beh…non so, sembri diversa. Più bella…più matura…chissà…scappo che altrimenti la mamma mi ammazza”

Si era accorto anche di quello…non c’era dubbio, Nobu era la persona che meglio mi conosceva…

Finalmente finii anche di asciugarmi i capelli, li raccolsi in due codine…tanto per ricordare la bambina che avevo trattato piuttosto male la sera prima. Stavo per correre a sbrigare le mie faccende quando l’arrivo di un sms attirò la mia attenzione.

Mi tuffai nel letto, dove avevo lasciato il cellulare l’ultima volta. Era un messaggio…

Da: Shin

Oggetto: Una notte di sonno ha portato a questo…

Messaggio:Non capisco il motivo…ma attualmente sei la cosa più importante. Nonostante io ti tenga con tanta cura…ti perdo sempre. Sei così importante che non riesco nemmeno a dirti quanto ti voglio bene*…

*Ci tengo a precisare che per questa frase ho preso spunto dal manga Angel Sanctuary di Kaori Yuki

Ecco qua un altro capitoletto per i miei splendidi lettori…sono un po’ triste perché ho appena finito di leggere Nana 78…miiii che tristezza. Cmq che dire…in questo cap Nobu si dimostra più immaturo di Risa…non si può trattare la propria sorellina con tanta freddezza il giorno prima e poi crollarle tra le braccia…aaaah questi ragazzi non sanno cosa vogliono. Per quanto riguarda Takumi, non credo che si sia ingelosito sapendo che forse Risa ha fatto quel che ha fatto per far ingelosire Nobu, ma piuttosto è arrabbiato con se stesso, ogni cosa che tocca…beh la rovina…
Ma dico io che sms le manda SHIN??????
Ma poi…perché la ragazza in terrazza piangeva?
Grazie a tutti siete mitici! Staremo a vedere come si evolverà questa strana storia!

Dea_Nemesis: Ciao cara! Si beh, ovviamente la ragazza era cosciente…in questo cap però un po’ si è pentita, ma forse nemmeno tanto…il problema è che non sa nemmeno lei che vuole…è combattuta tra questi 3 ragazzi…lo sarei anche io, chissà…Dici che ci sono un paio di cosett da comprendere??? Per me ce ne sono mooooolte di più…non ci sto più dietro, i personaggi si muovono da soli…uff! ^^’Grazie di tutto!!!! Kiss kiss

Layla_doll: Aaaaaaah quanto mi fa piacere quando nuovi lettori fanno capolino! Adorabili! Beh ovviamente ben arrivata!!! Eh eh eh! Grazie per i complimenti e per il sostegno…per curiosità…per chi tifi??? ah ah ah grazie! Kiss kiss

Miky 1991: Le meraviglie??? Io le ritengo dei semplici deliri, no dai, scherzi a parte, volevo che quel momento fosse il più naturale e realistico possibile. Come vedi Risa non è contenta di se stessa, ha paura del giudizio di Nobu e Shin, oltretutto lei lo sa che Takumi ha pochi interessi nei suoi confronti…però accetta anche che per una sera si siano consolati a vicenda. Beh Takumi è un bel maschilista ed egoista ma non credo insensibile, anzi forse lui ha già testato tanto nella sua pelle il dolore e l’angoscia quindi comprende appieno Risa. Eh si purtroppo la mamma di Takumi sta male…e non è l’unica cosa che non va nella sua vita. Il rapporto tra lui e Reira è molto morboso, Takumi la vede come un gioiello che deve essere tenuto al sicuro da tutto e tutti, se stesso compreso. Grazie sei carinissima! È proprio grazie a quelli come te che trovo l’ispirazione per continuare! Kiss kiss

Daygum:Brava vedo che hai afferrato il problema! Ovunque Risa si volti trova sempre qualcosa che la ferisce e la fa soffrire, ma questo è dovuto soprattutto al sui carattere viziato e debole. Takumi farà o non farà il bravo? Di certo il moretto non esce dalla scena! Risa si sta innamorando di Takumi? Mah, potrebbe anche essere,però non avendo mai provato cosa vuol dire essere innamorati se anche lo fosse non lo potrebbe sapere…lo intuirà con il tempo! Grazie di tutto! Kiss kiss

Yukiko_chan: Eh eh eh Takumi vestito da infermiere!!!! Muahahah non riesco a smettere! Insomma facciamo le persone serie! Prima che gli altri vengano a saperlo passerà un po’ di tempo…almeno fino al prossimo capitolo! Eeeeeeh Shin non reagirà per nulla bene, ma lui intanto il furbetto l’ha fatto con Reira…eeeeh. Takumi non credo sia stato dolce ma semplicemente ha usato un po’ di tatto, cosa che non gli manca, nemmeno nel manga…credo! ^^’ beh si, Takumi è un demone…ma lo si sapeva…Anche a me non piace il comportamento di Risa… ma è ferita e confusa, chiunque possa non farle provare dolore per lei va bene. Beh di certo ti avrà scosso il sms che Shin manda a Risa….eh eh eh povero….tremendamente tenero! Grazie di tutto! kiss kiss

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Capitolo 16
*** La sua principessa non sbaglia mai, è il resto del mondo ad essere sbagliato ***


CAP 16: LA SUA PRINCIPESSA NON SBAGLIA MAI, è IL RESTO DEL MONDO AD ESSERE SBAGLIATO

Quel pomeriggio mi divertii come non facevo da tanto tempo. Mi lasciai cullare dalla spensieratezza e dai pensieri di fanciulla…

Provvisti di stivali fino al ginocchio, guanti e berretto partimmo nel primo pomeriggio per andare a fare un pupazzo di neve sulla spiaggia. Un gioco da bambini…ma così puro e nostalgico che non ci rendemmo conto del tempo che passava.

Mi sembrava di essere tornata al passato…quando io avevo appena 12 anni e Nobu 14. Il pupazzo di neve che creammo fu un totale disastro…ma risi di gusto. Mi dimenticai di tutto quello che mi faceva male, l’aura di mio fratello faceva sparire ogni dolore, ogni ricordo che mi faceva soffrire.

Osservavo la sua schiena, cominciava a farsi ampia e sicura, ero certa di vedere due enormi ali bianche sorgere su di essa. Esausta mi tuffai sulla neve con un tonfo sordo, portai le ginocchia al petto mentre urlavo: “Perché non gli dai la tua sciarpa? Chissà che freddo che ha!”

Nobu mi guardò sorpreso poi a malincuore e sconsolato si tolse la sciarpa che qualche fan gli aveva regalato la sera prima e l’avvolse attorno al nostro capolavoro

“Stava meglio a me!” sentenziò mentre mi raggiungeva e appoggiava la sua schiena contro la mia. Improvvisamente un tepore famigliare e diverso da quello di Takumi mi riscaldò. Piacevolmente mi accoccolai su di lui mentre entrambi alzavamo il volto verso il cielo grigio. Sapevo che a lui dovevo dirlo. Il peso che mi gravava sul petto quasi non mi permetteva di respirare, avevo bisogno di parlarne con qualcuno, sono certa che lui sarebbe stato in grado di giustificarmi, come sempre…la sua principessa non sbagliava mai…era il resto del mondo ad essere sbagliato!

“Nobu…io…devo dirti una cosa…”

“Spara” mi disse spensierato mentre faceva una palla di neve

“Credo…che non ti farà piacere quello che sto per dirti…”

Sentii la sua schiena rizzarsi e lui irrigidirsi. Non parlò, era in attesa…e adesso che fare? Quel poco coraggio che avevo se n’era completamente andato. Affondai le mani nude nella neve fredda, mentre respiravo e tentavo di calmare le emozioni contrastanti che mi attraversavano.

“Io…io, l’altra sera…quando me ne sono andata via piangendo…” non riuscivo a continuare…chiusi gli occhi per evitare di piangere come al solito: “Beh…non sono andata a casa…ho incontrato Takumi…”

Rimasi in silenzio, aspettavo che a quel punto lui mi dicesse qualcosa ma se ne stava zitto e completamente immobile…in attesa della mia sporca confessione…

“Io ho fatto l’amore con Takumi…” lo bisbigliai, poi sentii il silenzio e la lontananza tra di noi. Credo che Nobu avesse smesso anche di respirare. Ringraziai il fatto di non doverlo guardare in faccia in quel momento…la neve aveva ricominciato a cadere… iniziavo a provare freddo…quasi come la sera prima.

Poi sentii la sua schiena staccarsi dalla mia, sollevarsi in piedi e correre verso la riva del mare. Lo guardai mentre me ne stavo ancora seduta a terra spaesata. Senza accorgermene avevo permesso alle lacrime di rigarmi il volto per l’ennesima volta…

Lo avevo perso?

Ti prego dimmi di no…

Se perdo mio fratello…per me non vale la pena di vivere….

Amo solo la quotidianità con lui. Io vedo solo lui, degli altri non mi importa nulla…sarei disposta a sacrificare il mondo intero per un suo sorriso…anzi no, per un suo sguardo.

Poi lo sentii urlare. Davanti a quella perfetta immensità e solennità rappresentata dal mare si mise a chiedersi solo il perché. Giuro che mi sentii affondare nel terreno. Avevo agito con la solita superficialità…non mi ero resa conto di quanto male gli avevo fatto. Lo stesso tipo di ferita che lui aveva fatto a me qualche tempo fa…

Possibile che volendoci un bene immenso…fossimo gli unici in grado di pugnalarci più in profondità di tutti?

Con fatica riuscii ad alzarmi e corsi verso di lui. Caddi un paio di volte…e la cosa peggiore è che Nobu non si voltò nemmeno una volta per vedere come stavo. Finalmente lo affiancai…e fu solo in quel momento che mi sentii raggelare il sangue.

Nobu…stava piangendo…

In silenzio, con la schiena dritta e i pugni stretti lungo i fianchi…ma lui stava piangendo.

Mi parai davanti a lui, mi alzai in punta dei piedi e afferrandogli il viso lo costrinsi a guardarmi: “Nobu…” sussurrai facendo seguire un singhiozzo

Lui mise le sue mani sopra le mie. Poi lasciò il volto cadere verso il baso, lo sentii crollare sotto di me…singhiozzò: “è solo colpa mia…” disse sospirando

Non credevo alle mie orecchie, poi lui continuò:” Ho fatto di tutto per allontanarti da me…ferirti…farmi odiare…è solo ed esclusivamente colpa mia se sei finita a letto con quello!!”

Le sue ginocchia crollarono a terra io lo seguii mentre gli urlavo:” Ma che cavolo stai dicendo? Tu non hai colpa! Io! Io! Io! Sono solo io quella sbagliata!!! Tu…sei la cosa più bella nella mia vita!”

Alzò lo sguardo… quegli occhi scuri…uguali ai miei…ancora di più perché entrambi bagnati dalle lacrime. “Risa…tu eri così ingenua, pura, estranea a tutto…ti ho protetta da tutto e tutti fin da piccola, poi un giorno ti ho abbandonato, ho lasciato la tua mano…nonostante tu soffrissi e urlassi per la perdita facevo finta di nulla. Sei stata travolta da un mare di emozioni e sensazioni….e nel frattempo urlavi il mio nome…ti sentivo…ma mi sforzavo di non voltarmi verso di te…dio…ho distrutto la cosa più importante per me…”

“Nobu…ti stai dando delle colpe che non sono tue…smettila di idealizzarmi, Risa è sbagliata…non il resto…e sicuramente non tu!”

“Sei tu che ti sbagli…ci ho provato ma ho fallito…volevo allontanarti da me…non rovinarti! È stato stupido esporti a un mondo che non ha rispetto per tanta fragilità…”

“Non sono così ingenua come credi…ti ho odiato quando ho saputo di Hachi, ho odiato lei…ero gelosa di Reira…attratta da Shin…non provo sentimenti puri…non sono bella dentro…non risplendo come te…sono finita a letto con il primo che è capitato!” abbassai la testa, mentre battevo i pugni a terra. Arrabbiata! Detestavo me stessa! Quel carattere che sapevo sbagliato ma che non ero in grado di correggere

Venni travolta dall’abbraccio di mio fratello che mi fece cadere su un fianco nella neve fresca. Mi bloccò le mani, solo allora mi resi conto che avevo tutte le nocche tagliuzzate, faceva male. Allora lui me le prese e me le fece affondare con delicatezza sulla neve, sussultai…bruciavano. La neve aveva ricominciato a cadere silenziosa ma insistente…chiusi gli occhi e risposi all’abbraccio…

“Va bene anche se siamo così…” gli dissi in un orecchio

“No, non va bene…ma non posso farci nulla se non prometterti di non abbandonarti mai più…credo che la macchia possa essere lavata”

“Voglio che tu sia felice…mi sforzerò di accettare Nana…te lo giuro….”

“Grazie…sai… per me la cosa più importante…insomma…mi piace vederti felice… il tuo sorriso radioso che cerca me in attesa del consenso…quindi da ora…appena tu sospirerai accorrerò verso di te per sentire se ti fa male da qualche parte…non ti abbandono più…smettiamo di soffrire, assieme ogni avversità sembrerà più piccola e meno grave”

Non parlammo più per tutto il viaggio di ritorno verso casa, credo che al tempo, l’uno e l’altro meditassimo sul semplice fatto di quando bello fosse fregarsene di cosa fosse giusto e sbagliato e limitarsi a fare ciò che si voleva. Adesso non mi rimaneva altro da fare che dire di Takumi a Shin, ma questo era fuori discussione, mi spaventava perderlo e ne ero sicura, non mi avrebbe giustificato facilmente come aveva fatto Nobu. Il pensiero poi di lui e Reira mi intimoriva a tal punto da non aver avuto nemmeno il coraggio di rispondergli al messaggio…Un sms incomprensibile che sembrava centrare perfettamente la nostra situazione.

Inoltre…il quesito fondamentale era…cosa io provassi realmente per Takumi…ne ero sicura, non lo avevo fatto solo per fare un dispetto a mio fratello. Io quella sera, ero stata davvero bene…ma mi sentivo inferiore davanti al paragone con Reira…ma che mi era successo? Io sempre così fiera ed orgogliosa, ora come mi ero ridotta?

Il giorno dopo m’incamminai mano nella mano con Nobu verso scuola. Lui canticchiava…ma non una canzone dei Blast, oh no,semplicemente la mia e la sua canzone…quella che lui aveva scritto per me e solo per me. La neve aveva smesso di cadere e aveva lasciato posto a spesse lastre di ghiaccio che rendevano pericolosa la circolazione. Il vento che penetrava nei capelli era piacevole…sicuramente meno pungente di quello dei giorni prima. Per fortuna riuscii a non scivolare sul marciapiede ghiacciato dato che Nobu mi sorresse a fatica per poi scoppiare in una sua tipica e calorosa risata. Per tutta risposta gli tolsi il cappello di lana e gli spettinai i capelli impiastricciati di gel.

Mi accompagnò fino alla porta della mia aula e con mio grande sollievo notai che Shin non era ancora arrivato, anzi nessun altro alunno era ancora giunto. Malamente gettai la cartella sul banco e mi affacciai alla finestra per guardare lo splendido paesaggio innevato che ci offriva il nostro paesino innevato.

Quasi dal nulla comparve il suono della sua chitarra. La melodia cominciava ad essermi vagamente famigliare, sorrisi tra me, chiusi gli occhi e iniziai a dondolarmi davanti alla finestra, impossibile non ricordare le sue mani che mi accarezzavano. Avevo voglia di vederlo…ma la vergogna ed il modo in cui ci eravamo salutati non mi permettevano di andare da lui e far finta di niente. Dovevo ammetterlo,Takumi mi faceva paura, forse perché non era disposto a soddisfare ogni mio capriccio o richiesta? O forse perché sapevo di essere io quella che soddisfava suoi? Ma allo stesso tempo mi attirava quasi come un bimbo davanti ad un vaso di caramelle

Fui riportata alla realtà dall’arrivo di alcuni compagni, sospirai infastidita ma rimasi davanti alla finestra mentre facevo stupidi disegni sul vetro grazie alla condensa

“Ma tu guarda! Hai disegnato una principessa!” senza rendermene conto trovai Shin al mio fianco.

Non potei far altro che sorridergli, mi era mancato…e dall’ultima volta che lo avevo visto mi sembrava fosse passata un’eternità. Era bello anche con i capelli spettinati a causa del vento. Mentre si toglieva la sciarpa con il dito mi premette sulla punta del naso. Arrossii ricordandomi del messaggio che mi aveva mandato.Per quanto provassi a dare una definizione di Shin non azzeccavo mai quella giusta.

I suoi occhi sembravano ancora più chiari con il riflesso bianco della neve e la sua pelle era perfetta…un color ceramica che qualunque ragazza avrebbe desiderato…

“Che ti è saltato in mente?”

Lui mi guardò sorpreso senza capire

“Avanti…il messaggio…”

“Aaaah…beh avevo nostalgia di te…mi pare ovvio…ormai sei la mia droga”

Ero oltremodo lusingata da quelle parole. Ma mi sforzai di fare finta di nulla, anzi: “Ti ricordo che me ne sono andata in lacrime l’altra sera…ma tu non ti sei preoccupato nemmeno di corrermi dietro!”

“Ecco la mia principessa capricciosa…ma assolutamente…dolcissima!” mi si era avvicinato. Potevo sentire il suo profumo…lui prese la mia mano e se la portò alla bocca. Arrossii di vergogna mentre bisbigliavo: “Shin…ci stanno guardando tutti!”

“E tu lasciali guardare!” rispose accattivante

Lo rimproverai con lo sguardo mentre sfilavo a malincuore la mia mano e mi giravo a guardare i miei compagni che arrossendo spostarono lo sguardo da noi. Alzando le spalle, in fondo mi portava davvero poco di quello che potevano pensare, mi voltai nuovamente ad osservare il paesaggio. Scoppiai a ridere quando vidi Shin che si era ritratto sul vetro. Un piccolo omino, pieno di piercing e con le tipiche scarpe con la zeppa che teneva per mano la principessina che avevo disegnato.

Con il palmo della mano cancellai le nostre opere d’arte mentre mi avviavo al mio banco e gli dicevo: “Non penserai di cavartela con quella sciocca spiegazione, vero? Mi mandi un sms così totalmente devastante e ti giustifichi con un sorriso?”

“Ovviamente si!” un altro dei suoi sorrisi sghembi e travolgenti, che avevano il potere di togliermi il respiro e farmi rimbalzare il cuore in petto…Shin riusciva a fare anche questo…

I tre uomini della mia vita mi stavano facendo letteralmente impazzire…però mi sentivo davvero fortunata…anche se il terreno a distanza di poco tempo mi sarebbe crollato da sotto i piedi e quello che avevo fatto fin ora non era per nulla dignitoso…beh, forse ero felice…ma non avevo la maturità di rendermene conto!

Ecco qua! Mi è piaciuto moltissimo Nobu nella prima parte…si è rassegnato ad allontanarsi da sua sorella, anche perché per la piccola non sembrava trarne benefici, almeno nell’immediato. Se siete state attente avrete anche ritrovato in una delle frasi di Nobu il richiamo al titolo della ff…eh si, mi piace vederti felice…inteso che sia con me o senza di me.
Risa matura, accetta Hachi e il fratello cambiato.
Abbiamo sentito anche il suono della chitarra di Takumi, ma quello è stato l’unico contributo al capitolo dato da lui…tanto nei prossimi si darà da fare eccome! ^^
SHIN…l’ho trovato adorabile quando ha disegnato sul vetro…peccato per la finta innocenza
Anticipazione: allora prossimo cap, chiariremo la situazione tra Shin e Risa…ma forse anche no…boh. Poi si verrà a conoscenza del motivo per cui la ragazza delle scale piangeva….e Risa andrà a casa di Takumi…ma lo spettacolo che le si para davanti non è dei migliori!

Miky 1991: Mi fanno piacere anche i complimenti banali! Basta sentirli! Sono quelli che mi caricano e mi danno l’ispirazione! Come già ho detto Takumi era dispiaciuto sia per essere stato usato come un ripiego ma anche per aver sciupato una ragazzina ingenua come Risa, l’ennesima conferma che tutto quello che tocca si distrugge e quindi meno che meno pensa di rivolgere le sue attenzioni a Reira. Eh, Nobu vuole fare il grande ma è ancora un ragazzino, apprezzo però il fatto che ammetta di non riuscire nemmeno lui a stare senza Risa! Eh il sms di Shin ha fatto scalpore…ma per la spiegazione di rimando al prossimo capitolo! Grazie per i complimenti! Sei adorabile! Kiss kiss!Grazie!

Layla_doll: Grazie tesora per i complimenti! Nemmeno io ho un personaggio preferito tra i 3 ragazzuoli…ma messa alle strette credo sceglierei Takumi. Takumi e Risa stanno bene tanto quanto Risa e Shin…vedremo che sceglierà la ragazza!Grazie! kiss kiss

Candycotton: Grazie per i complimenti! Siete tutte gentilissime! Mmm beh chi non ama Shin??? È assolutamente adorabile! Grazie! Kiss kiss

Yukiko_chan:Lo so, lo so ho aggiornato tardi…spero che tu sia riuscita a sopravvivere! ^^ Takumi è volutamente incomprensibile, il suo carattere viene svelato capitolo per capitolo, ma soprattutto i motivi dei suoi comportamenti, del suo egoismo e della sua arroganza! Nobu credo che dia il massimo della sua immaturità con questo cap…ma come dici tu…le scene love love le adoriamo…e pure Risa. Cioè ha fatto pace con il fratello e ora è la più felice su questo mondo! Nel prossimo cap verrà spiegato il sms…ma Shin non lo scoprirà ancora…figurati se Risa glielo dice, la paura di perderlo è troppo grande! Un happy end sicuramente ci sarà…staremo a vedere un po’ con chi! Eh eh eh! Le tue recensioni mi fanno sempre ridere un sacco! Davvero pazze e divertenti! Grazie di tutto! Kiss kiss

Daygum: Uh uh uh! Addirittura piangere! Oh mamma mi commuovo anche io! Eh eh eh! Adesso lo perdoni il povero Nobu? Senza dubbio vuole un mondo di bene alla sorella, così tanto, che non riesce a manifestarlo nella giusta maniera…e per il suo bene ha fatto quel che ha fatto…ma lo si può perdonare, vero?? ^^ Ti dirò non è stata Risa a scegliere a non scegliere Shin…ma Shin che non l’ha voluta perché non voleva “sporcarla” ti ricordi la sera in cui Shin ha dormito alla pensione? Sei davvero gentile! Mi fa piacere ti piaccia così tanto! Grazie di tutto! Kiss kiss

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Capitolo 17
*** Dimenticati di lui e diventa mia ***


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CAP 17: DIMENTICATI DI LUI E DIVENTA MIA

Quella mattina prestai molta poca attenzione alla lezione, la mia testa era sommersa da continui ricordi della notte precedente….ricordi che ancora mi facevano arrossire e tremare le gambe. Sperai davvero in cuore che nessuno si rendesse conto delle mie stranezze.

La voglia di vederlo cresceva ogni secondo di più…ci eravamo salutati in malo modo…volevo rimediare…e non solo, volevo che lui mi avvolgesse nuovamente, volevo sentirlo profondamente. Scattai in piedi quando sentii il professore urlare il mio nome, mi guardò severo, mentre arrossivo e non certo per il richiamo che avevo appena ricevuto.

Abbassai il capo in segno di scuse e mentre mi risedevo lanciai un’occhiata a Shin. Meraviglioso…si teneva il volto con una mano e mentre mi sorrideva giocherellava con il piercing che aveva sul labbro…

Anche lui stava diventando un bel problema…anzi lo era sempre stato…non lo capivo…eppure sapevo che ormai avevo un incessante bisogno di lui.

Quando suonò la campanella dell’intervallo Shin scattò verso di me e con il suo adorabile e inconfondibile sorriso mi si parò davanti, mi afferrò per un polso e mi costrinse a seguirlo

“Shin!!! Mi fai male! Fai piano!” urlai mentre evitavo di scontrarmi con le persone che si trovavano nei corridoi. Lui non mi diede ascolto poi finalmente si fermò e lo sentii piagnucolare

“No!!!! Uffi…nevica…non si può uscire!” e detto questo si piegò sulle ginocchia e si abbassò triste

“Ma dico sei impazzito! Abbiamo rischiato di scontrarci con almeno una decina di persone per uscire in terrazza???”

“Certo!” mi rispose lui, quasi fosse un’ovvietà, poi: “ Non volevo che qualcun altro ti rapisse per l’intervallo!” alzò il viso e mi sorrise. Mugugnai qualcosa mentre mi abbassavo e appoggiavo la testa alla sua spalla. Era ancora quella di un adolescente…ma mi sembrava comunque forse e accogliente

“Che devo fare con te Shinichi?”

“Dimenticati di lui…e diventa mia!” mi guardò penetrante, sembrava che i suoi occhi riuscissero a guardarmi dentro e questo mi devastava…perché adesso mi diceva quelle cose? Non era lui che più di qualche volta mi aveva allontanato? Le ginocchia tremarono e fui costretta a sedermi a terra e concentrarmi per far tornare il respiro regolare

“Non capisco…” balbettai

“Non sopporto che uno come lui…possa anche solo avvicinarsi a te…a lui importa solo di una persona, lui ha già la sua principessa…e io ho capito solo ora chi è la mia…e sai come vanno le fiabe…le principesse devono essere protette dai cattivi”

Già…dai cattivi…

Lo sapevo di non contare nulla per Takumi, sapevo che facendo l’amore con lui avevo donato la cosa più preziosa che avevo a una persona che non se lo meritava…ma non riuscivo a pentirmene…

“Io sono sbagliato, sono un demone con l’aspetto di un angelo…è per questo che ti sei avvicinata a me, no?”

Rimasi in silenzio, rossa in volto, avevo la gola talmente secca da non riuscire dire una sola parola

“Quando hai scoperto cosa sono realmente…tu mi hai sorriso e mi hai detto:”Perché non ci aiutiamo a migliorare assieme?” faccio quello che faccio perché mi sento solo, sbagliato…credo che portarmi a letto delle donne sia l’unico modo per sentirmi indispensabile per qualcuno…”

“Shin…lo sai di essere diventato una parte integrante di me…ormai…”

“Scorre nelle mie vene il sangue di un uomo viscido e di una madre troppo codarda per aiutare il proprio figlio ad affrontare il mondo…poi ci sei tu…così pura, radiosa…”

“Lo sai che non sono così” lo interruppi…io non ero per nulla così

“Tu ormai sei diventata…come potrei spiegare…la mia droga? Solo quando tu mi sei vicino sto bene, sei un’assuefazione dolce e necessaria…velenosa sicuramente…ma indispensabile”

Gli strinsi la mano…lui mi guardò. Occhi azzurri, trasparenti…che nascondono un animo inquieto…sporco…

Eravamo sbagliati…tutte le persone che conoscevo erano sbagliate. Ma eravamo ancora in tempo per migliorarci…vero? Assieme ce l’avremmo fatta? Un giorno saremmo diventate come quelle belle persone che si vedono nei telefilm?

Ero stanca di essere morbosamente attaccata a mio fratello, aver bisogno delle attenzioni di Takumi per sentirmi importante per qualcuno, di passare sopra con leggerezza agli sbagli di Shin.

Lui mi si avvicinò, sentivo il suo respiro sul mio volto, il suo profumo mi faceva girare la testa e il ciondolare della catenella del piercing mi ipnotizzava. I capelli con il riflesso debole del sole dietro le nubi sembravano argento.

“Diventa mia, permettimi di farti felice, ti farò dimenticare ogni sorta di male…permettimi di salvarmi…non credo di essere del tutto marcio…tu sei il mio angelo, sono sicura che il cielo ti ha mandato qui per salvarmi, non posso perderti” ormai stava bisbigliando…non c’era bisogno di parlare ad alta voce…eravamo così vicini…socchiusi gli occhi…volevo che lui mi baciasse…

Volevo sentire quel leggero brusio nelle orecchi e che la testa si svuotasse mentre mi perdevo nel suo movimento sensuale.

Lui si mosse e poi sentii il dolce tocco delle sue labbra…e l’inconfondibile anellino che aveva al labbro. Con la mano tremante gli accarezzai la guancia…però mi allontanai…e mi domandai a voce alta: “Perché nella vita le persona importanti devono essere sempre più di una?”

Mi alzai e ancora barcollante corsi in bagno…Shin avrebbe capito…mi aveva completamente devastata. Tutto il mio mondo in quel periodo veniva completamente distrutto, come un castello di sabbia sulla riva del mare. Abbassai il coperchio del water e mi ci rannicchiai sopra. Piansi…piansi davvero tanto…singhiozzavo mentre mi passavo le mani tra i capelli disperata. Avevo sbagliato tutto, continuavo a sbagliare tutto…avrei dato qualsiasi cosa per tornare bambina…solo io e Nobu e nessun altro. Detestavo il modo in cui erano andate le cose. Mi odiavo, ero sciocca e superficiale…

Fui costretta a zittirmi non appena sentii alcune ragazze entrare nei bagni. Avevo mille pensieri nella testa tanto che mi veniva quasi da vomitare. Chiusi gli occhi e tentai di rilassarmi facendo dei respiri profondi…ma non potei fare a meno di sentire…

“Hai sentito della Takanada?”

“No…che le è successo?”

“Quella scema si è fatta mettere incinta da Ichinose”

Smisi di respirare.

Capii perché quella ragazza stava piangendo vicino alla finestra qualche giorno fa

Iniziai ad ansimare.

Vidi tutto nero.

Takumi…il ragazzo con cui avevo fatto l’amore per la prima volta, aveva messo incinta una ragazza.

Dovevo parlare con lui, dovevo chiedergli se era vero, magari lui non lo sapeva ancora.

Come poteva farmi così male?

Mi aggrappai alle pareti del bagno, la testa mi girava, ne ero sicura stavo per sentirmi male. Mi voltai appena in tempo per vomitare dentro il water…per fortuna che le ragazze se ne erano andate.

Volevo lui…

Lui che era così sbagliato, lui che non mi voleva, lui che aveva già una principessa…volevo essere sua e di nessun altro. Di quel perfido principe nero che mi aveva usato per sfogare i suoi istinti sessuali…perché la sua principessa era troppo immacolata per essere toccata…e quindi aveva sporcato me…

E io mi ero fatta sporcare.

Avrei desiderato che Shin fosse lì con me…stupida bambina viziata…

Mi raggomitolai nuovamente su me stessa, le lacrime avevano messo di scendere. Ero sotto shock…

Impossibile lavare via il fango di cui mi ero sporcata…volevo annullarmi, abbandonare tutto, per me era troppo…se quello era crescere…beh allora preferivo di gran lunga rimanere bimba…

Quello fu il secondo giorno peggiore della mia vita…quello più brutto in assoluto sarebbe arrivato di lì a poco…

SCUSATE!!!! Imperdonabile il ritardo e la lunghezza del cap! Ma l’uni mi assorbe troppo. Però adesso ci sono le vacanze di natale e quindi pubblicherò senza dubbio.
Allora questo cap è davvero intenso. Risa è distrutta…prima di tutto Shin si dichiara, si pente di averla rifiutata e già questo la mette in crisi, poi ci mancava il casino che ha combinato Takumi…
Adesso la piccola dovrà scegliere…la scelta sembra ovvia…vai con il piccolo Shinichi e leccatevi le ferite a vicenda…ma le cose non vanno mai come uno vorrebbe…
RINGRAZIO TUTTE…scusatemi davvero ma non ho tempo di ringraziarvi una per una…sarà nel prossimo cap, che tra l’altro pubblicherò prossimamente…GRAZIE

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Capitolo 18
*** Sto con te...anche se mi trascini all'inferno! ***


CAP 18: STO CON TE…ANCHE SE MI TRASCINI ALL’INFERNO!

Correvo come una pazza per le strade innevate. Non facevo troppo caso al freddo o alle gente che mi guardava con disappunto, anche se il fiato cominciava a mancare non avevo la minima intenzione di fermarmi…

Dovevo vederlo…per chiedergli cosa? In cosa speravo?

Avevo tutti i capelli spettinati e i vestiti sporchi a causa di un ruzzolone che avevo fatto sulla neve fresca. Non ero per nulla presentabile ma senza pensarci pigiai il campanello e rimasi immobile aspettando che lui mi aprisse.

Non fu Takumi ad aprirmi la porta però, fu un uomo sulla cinquantina

“Che vuoi?”

Il suo fiato puzzava terribilmente di alcool. Feci un passo indietro intimorita. Che avessi sbagliato casa? No, quell’uomo assomigliava troppo a Takumi per essere una semplice coincidenza. Era trasandato, con la barba incolta e mal vestito…cercai di balbettare qualche parola quando lo vidi che iniziava a spazientirsi

“Ce-cercavo Takumi…è in casa?”

“No…ma perché non entri tu?” e veloce mi afferrò il polso e tentò di trascinarmi dentro casa

“No!” urlai mentre tentavo di liberarmi dalla sua presa. Cominciavo ad avere paura…ma proprio in quel momento una mano si posò sul polso dell’uomo

“Che cavolo stai facendo vecchio ubriacone?”

Era Takumi. Con uno spintone costrinse l’uomo ad entrare in casa e si chiuse la porta alle spalle. Mi guardò serio, mentre mi afferrava per il braccio e mi faceva scendere dalla veranda di casa sua

“Che cazzo volevi? Come ti sei permessa di venire a casa mia?” mi rimproverò urlandomi in faccia

Mi portai le mani alla bocca…mentre tutto mi si faceva più chiaro…ecco perché Takumi si comportava così, ecco perché era diventato quello che era…

Scoppiai a piangere. Piangevo per lui, per la mia ottusità…per quanto viziata ero. Fin ad allora non mi ero accorta di quante persone stessero peggio di me.

“Hei e adesso che hai?” mi si avvicinò preoccupato mentre con una mano mi afferrava il mento e mi obbligava a guardarlo: “Mio padre ti ha spaventata così tanto?”

“No…piango per te…Takumi…ti prego…smettila di comportarti così…ora…io…” respirai e poi gli urlai: “Permettimi di prendermi cura del tuo cuore!”

Lui spalancò gli occhi mentre altri fiocchi di neve cominciavano a scendere dal cielo. Come la sera del nostro primo bacio…mi alzai in punta dei piedi e sfiorai le sue adorabili labbra che avevo desiderato. Non mi importava se lui era sbagliato…io non funzionavo tanto quanto lui. Stava affondando da solo nel baratro più nero e profondo…come lasciarlo scivolare da solo? Ero disposta a seguirlo…avevo paura, era vero…ma insieme a lui mi sentivo un po’ più forte.

Appena si riprese rispose al mio bacio con passione, forse anche io gli ero mancata un po’?

“Sei una pazza…mi aspettavo che scappassi a gambe levate…”

“Tu sei pazzo…perché non me ne hai mai parlato?…come fai ad affrontare tutto da solo?”

“Perché è giusto così…io non posso permettermi di sporcare nessuno…non voglio che chi mi circondi smetta di sorridere…”

Mi diede la schiena e iniziò ad incamminarsi sotto la neve. La sua schiena era bella…non sembrava accogliente come quella di Nobu o Shin…serviva a reggere a malapena le sue pene. Non seppi resistere all’impulso di cingere i suoi fianchi e appoggiare la guancia ad essa. Sentivo il suo cuore…il suo calore sotto il giaccone…

“Ho saputo della ragazza…”

“Già…”

“Cosa hai intenzione di fare?”

“Lei vuole abortire…non ha chiesto nemmeno il mio parere…è venuta da me solo perché vuole metà dei soldi…”

“Se vuoi posso darteli io…”

“Non se ne parla…mi arrangerò…”sentii le sue mani coprire le mie. Si voltò verso di me e le baciò con delicatezza…

“Ora vorrei sapere come mai dopo quello che è successo…e quello che hai saputo, tu sia qui davanti a me…”

“Non posso più fare a meno di te…voglio te e nessun altro…”

“Anche se sono velenoso come un serpente?”

“Si”

“Anche se sai che non ti renderò sempre felice?”

“Si”

“Anche se il mio cuore è occupato da un’altra donna?”

Fui costretta ad abbassare lo sguardo, finalmente lo aveva ammesso…ma non mi importava poi tanto, avrei lottato, anche con la forza, mi sarei inserita nel suo cuore. Ero bagnata fradicia, avevo freddo…poi lui mi abbraccio, abbandonò la testa sulla mia spalla…piansi, come sempre, mentre felice affondavo le mani nei suoi capelli e lui mi cingeva i fianchi…

“Sei una cosa preziosa…e anche molto fragile. Io non posso prendermi cura di te…ne usciresti distrutta…”

“Non importa…te l’ho già detto…voglio cadere nel fondo con te…assieme a te…”

Alzò appena il viso e mi sorrise. Un sorriso mai visto, mi baciò ancora…tenero e sensuale…

“Ti porto in un posto…ci vieni?”

Ancora con il cuore che sussultava per tutto quello che era successo feci solo si con la testa. Lui allora mi prese la mano e in perfetto silenzio mi fece strada.

Riconobbi il viale dell’ospedale ma rimasi zitta e aspettai che fosse lui il primo a parlare

“Ti faccio conoscere mia madre”

“Che? Conciata così?” urlai mentre tentavo di sistemare i capelli

Lui sorrise: “Bisogna muoversi...magari domani non siamo così fortunati….”

Mi immobilizzai, che altro nascondeva quello sguardo arrogante e presuntuoso?

Lui si voltò a guardarmi, ero davvero sconvolta…lui si sentì forse in dovere di darmi spiegazioni: “Le hanno diagnosticato un tumore maligno ai polmoni…non le resta molto da vivere…per questo ci terrei che la conoscessi proprio stasera…”

Gli riafferrai la mano e con la testa bassa ci incamminammo dentro l’ospedale. Mi sentivo distrutta…e vuota…avevo vissuto nel nulla più totale. Mi lamentavo di tutto quello che mi circondava e non vedevo chi davvero soffriva.

“A parte Reira…non ho mai fatto conoscere mia madre a nessun mio amico…o ragazza”

Arrossii: “E perché proprio a me la fai conoscere?”

“Beh…chi c’è ora davanti a me? Chi sta soffrendo assieme a me?”

Non risposi.

“Tra noi non può funzionare…lo sai. Io non vado bene per te…ma sarebbe bello solo per questa notte vivere un bel sogno” continuò

Le porte dell’ascensore si aprirono davanti a noi, lui mi spinse appena a sé e mi baciò. Lo sapevo, lo sapevo…per noi non c’era storia. Vivere un bel sogno solo per una notte? Ma perché solo per una notte?

“Non ho il coraggio di guardare Reira in faccia…se anche tu sei venuta a sapere del bambino…non ci sono dubbi che lo sappia pure lei…”

Il solo nome mi spezzò il cuore. Era stata una giornata devastante…non stava funzionando nulla. Prima Shin, poi la storia del bambino, l’aborto, Takumi…mi lasciai cadere a terra senza forza

“Che ti prende adesso?” mi chiese mentre si inginocchiava al mio fianco

“Tu pensi solo a lei…solo a lei…anche ora….”piangevo, volevo davvero sparire, eclissarmi e abbandonarmi per sempre.

Non mi rispose, il suo sguardo si fece semplicemente triste. Il suo era un amore puro…a differenza di quanto si potesse pensare, lui amava Reira in modo casto e profondo…io non potevo vincere…

Arrivammo al piano desiderato, le porte dell’ascensore si aprirono e io schizzai fuori. Takumi non afferrò la mia mano si incamminò semplicemente per i tetri corridoi dandomi la spalle.

“Permesso!” fece mentre entrava nella stanza 103

“Takumi tesoro! “ fiatò appena una voce femminile.

Si, è vero…quello era stato uno dei giorni più brutti della mia vita…ma allo stesso tempo uno dei più belli. Fui in grado di comprendere Takumi, il suo dolore e i motivi di tale dolore. All’epoca era ancora troppo immatura per aiutarlo, ero disposta ad affondare con lui…e non semplicemente tendergli la mano verso la luce.

Nell’ascensore piansi per me…perché lui ancora non mi amava…riuscivo ancora ad essere egoista di fronte a una situazione simile…

Ora, riesco ad amare in modo maturo ed equilibrato. L’uomo che ho al mio fianco mi ha insegnato che la felicità non cade dal cielo ma ce la dobbiamo guadagnare…e che le sofferenze sono causate esclusivamente da noi…si, esattamente da noi che non siamo abbastanza forti…o troppo codardi per affrontarle.

Se penso al passato però…posso assaporare la purezza e l’intensità del mio amore…forse se mi fosse possibile tornare indietro commetterei gli stessi errori…in modo da poter diventare quello che sono ora…

Ecco qua, lo ritengo un cap intenso ma anche confuso. Non c’è dubbio che Risa non sia indifferente a Takumi, ma lui ha paura ad amare…sembra quasi che non se lo conceda…va bene usare le persona ma donargli il suo cuore è una cosa off limits per lui. Risa mi fa pena, non può competere con Reira…no no. Shin??? Eh, lui sta aspettando la risposta di Risa…
I personaggi mi stanno fuggendo di mano e senza dubbio Takumi è troppo difficile da gestire, ma anche Shin mi dà da fare…
Cmq Risa e Takumi devono vivere il loro giorno da fiaba…ah nel cap precedente ho messo una piccola frasetta…che quello era il secondo giorno più brutto della sua vita…non vi dico che può succedere nel prima…beh Risa non è di certo una ragazza fortunata.

Emylovely: Grazie per i complimenti…guarda ti dirò che ho già deciso con chi starà Risa…ma poi ho intenzione di riprendere la storia al presente (cioè con Risa grande) e quindi mai dire mai… ^^ Grazie di tutto Kiss Kiss

Kikki_neko: Tutti i lettori vogliono che Risa si metta con Shin…ma nessuno tifa per Takumi??? T.T…poretto….eeeeeh staremo a vedere…senza dubbio Takumi è troppo complicato per Risa…ma non è che Shin sia da meno. Grazie di tutto!!! Kiss kis

Daygum: CARA!!!!! CI RISENTIAMO! Scusa per il ritardo!! Ti dirò che tra Takumi e Shin nemmeno io saprei chi scegliere…sono due figacci…cmq eccoti accontentata con un nuovo cap. GRAZIE per il calore con cui mi segui dopo tanto tempo! Kiss kiss

Sayaka 3DG: Eh eh eh potrei prenderlo in considerazione il nuovo titolo…e che il peggio deve ancora arrivare…succederà davvero la cosa peggiore per Risa…Senza dubbio Takumi l’ha usata…e anche in questo cap viene confermato…eppure…al cuor non si comanda. Grazie per tutto!!!! Kiss kiss

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