I wish I could give you everything

di bridgetvonblanche
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Break of dawn ***
Capitolo 2: *** Am I wrong? ***
Capitolo 3: *** Promise of a lifetime ***



Capitolo 1
*** Break of dawn ***


[I wish I could give you everything]

See her pretty face 
run my fingers through her hair.

La tiepida luce mattutina filtra silenziosa attraverso le tende della camera, raggiungendo prima le lenzuola bianche del letto, superando poi il cuscino, la parte sfregiata del tuo viso ed infine posarsi indisturbata sulle palpebre sottili che, nonostante il fastidio quasi insopportabile, si ostinano a proteggere i tuoi occhi da quell’improvviso chiarore, nella vana speranza di riuscire a protrarre il tuo riposo per ancora qualche minuto.

Distendi un poco le braccia, cercando di sgranchire i muscoli fin troppo rilassati del tuo corpo prima di emettere un sonoro sbadiglio, cominciando a guardarti intorno con fare quasi spaesato, accorgendoti presto di non essere solo.

Trattieni il respiro quando noti qualcosa - o meglio, qualcuno - riposare beatamente accanto a te, precisamente sul tuo petto nudo, probabilmente cullata dal battito del tuo cuore, che ora minaccia di uscirti dal petto.

-Rin-

Sussurri il suo nome a denti stretti, cominciando schiaffeggiare il tuo viso e punzecchiandoti ripetutamente le guance, incredulo.
La paura che tutto questo possa essere solo una finzione ti opprime, impedendoti di respirare regolarmente.
Vorresti scattare in piedi e correre fuori per capire se i raggi che hanno colpito i tuoi occhi questa mattina siano reali; vorresti sapere se il canto degli uccelli che percepisci provenire da un punto indefinito all’esterno della stanza, non è solamente il frutto della tua quantomai fervida immaginazione.
Vorresti portare la tua mano sul viso angelico della ragazza che, nonostante tutti i tuoi spasmi, dorme ancora accoccolata dolcemente al tuo fianco anche se sai che ogni movimento troppo avventato potrebbe svegliarla, potrebbe svegliare entrambi.

Osservi incantato la sua espressione serena ed improvvisamente non riesci più a contenere la tua sete di risposte: con le dita cominci ad accarezzarle i capelli lisci e sottili che sfuggono leggeri dalle tue mani, ma che non svaniscono, non si dissolvono.

-Obito-

Il tuo nome pronunciato dalle sue labbra, la voce ancora impastata dal sonno che finora l’ha avvolta è la più splendida delle melodie che le tue orecchie avessero mai avuto occasione di ascoltare.
Persino gli uccellini hanno interrotto il loro canto, rimanendo più volentieri attenti ad ascoltare le vostre parole.

-Che cosa ci fai sveglio a quest’ora?-

La sua espressione curiosa e quei suoi grandi occhi che scrutano dolcemente i tuoi, accarezzando ogni centimetro del tuo viso riescono a mandare le tue guance in fiamme, costringendoti presto a spostare l’attenzione verso il muro bianco del soffitto sopra le vostre teste.
Sospiri piano, sperando con tutto te stesso che lei non si accorga del colorito che si è improvvisamente impresso sul tuo volto: come è possibile che Rin riesca a avere questo effetto su di te anche a distanza di anni?

Lasci che alcuni secondi trascorrano nel silenzio più assoluto, carico però di un’emozione che non sapresti mai spiegare attraverso le parole, scandito solamente dalle lancette della sveglia accanto al tuo comodino. 
Decidi solo dopo qualche minuto di schiarirti un poco la voce prima di riportare nuovamente il tuo sguardo su di lei, cogliendo così l’occasione per ammirarla con maggior attenzione.

Non è cambiata di una virgola, la tua Rin: quel sorriso genuino, la sua allegria.. Persino il modo in cui ti osserva, probabilmente divertita dal tuo essere ancora così impacciato, è esattamente lo stesso di quasi dieci anni prima, quando  nessuno dei due avrebbe mai potuto immaginare che un giorno vi sareste svegliati insieme, abbracciati l'uno all'altra nelle stesse candide lenzuola.

-Mi stavo semplicemente godendo lo spettacolo, ma credo di essere appena stato interrotto-

Le sussurri, avvicinandoti con delicatezza, sollevando un poco il suo viso in modo da poterne osservare ogni espressione.
Vorresti vederla arrossire data la breve distanza che vi separa, divenuta chiaramente insopportabile per entrambi; e sorridi sornione quando, dal suo sguardo visibilmente imbarazzato, scopri che le tue parole ed i tuoi gesti hanno sortito l’effetto desiderato su di lei che invano cerca di divincolarsi dal tuo sguardo profondo e dalla tua stretta sul braccio.

-Posso continuare a dormire, se è questo ciò che desideri-

Era forse una provocazione, la sua?

Socchiudi soddisfatto i tuoi occhi per un solo, impercettibile istante, allargando poi le labbra in un sorriso compiaciuto di fronte al suo coraggioso tentativo di tenerti testa.
Inizi così a solleticare le sue guance con baci leggeri e sfuggenti, assaporandone il profumo e la morbidezza che le contraddistingue nettamente dalle tue, ruvide e consumate, avvicinandoti un poco alla volta, al tuo vero obiettivo: le sue labbra calde che già sai, presto sfioreranno le tue.

-No, adesso inizia il secondo tempo- hai a malapena il tempo di sussurrarle, prima che le vostre bocche si scontrino, esattamente come avevi previsto.

Anzi no, questo è molto meglio di quanto tu stesso potessi mai immaginare.
Perché Rin non è solamente una tua allucinazione.
La puoi sentire, la puoi toccare
Ne percepisci ogni respiro, ascoltando ogni suo battito.

Rin è viva.
Ed è accanto a te.

E ora che non sei qui,
non riesco neanche a pensare.
Mi manchi
Quando imparerò a stare senza di te?

 

****
 

Bridget's wall:

Ho scelto così di dare il via ufficile ad una breve raccolta di one-shots sulla mia OTP preferita dell’intera serie di Naruto.

At the break of dawn, all’alba.
Simbolo dell'inizio di qualcosa di nuovo.
E così eccoli, i miei due precious abbracciati l’uno all’altra, cullati solamente dai rumori della natura che si risveglia insieme a loro.
 
Ho scelto di immaginarmi come sarebbe potuta andare se Rin non avesse mai dovuto sacrificarsi, se Obito fosse arrivato in tempo, se lui e Kakashi fossero cresciuti insieme continuando i loro allenamenti con Minato fino a diventare due grandissimi jonin.
So che, giustamente, “con i se e con i ma la storia non si fa” e so anche perfettamente che forse è proprio grazie al suo percorso lontano dal villaggio della Foglia che Obito è riuscito a diventare un grande ninja, combattendo fino alla fine per ciò in cui per tutta la vita ha creduto (se non la smetto di scrivere queste cose mi metto a piangere, aiuto)
Lui voleva riportare indietro Rin, con ogni mezzo, qualsiasi cosa questa sua presa di posizione avesse comportato.
E penso che questo si anche uno dei motivi, se non il primo, per cui ho imparato ad amare tanto questa coppia ed i personaggi di Obito e Kakashi che io trovo di grande spessore psicologico.
La canzone che apre e chiude la storia verrà ripresa anche nei prossimi testi, diciamo che sarà il leitmotiv di tutta la raccolta (ma il titolo lo scoprirete solo alla fine ;D) 
 
Ora la smetto di sproloquiare come al solito, spero che l’inizio vi abbia incuriosito!
Aspetto le vostre prime impressioni, pareri e commenti riguardo tutto quello che ho detto, scritto e sottoscritto (lol)
 
Alla prossima precious,
Pace, amore e Tsukuyomi Infinito.
 
bridget.

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Capitolo 2
*** Am I wrong? ***


[Am I wrong?]



And I just hope she notices
she is the only one I yearn for.

 

-No, è fuori discussione-

Il tuo viso corrucciato si scontra con la sua espressione severa, più che mai decisa ad affrontare il discorso iniziato ancora lungo la strada verso casa.

-Obito non sei nella pozione adatta per poter decidere cosa io debba o non debba fare- ribatte lei, appoggiando poi stizzita davanti a te un piatto di ramen caldo.

Un dispetto il suo, che tu cogli immediatamente ma al quale decidi di non replicare, almeno per il momento, cominciando invece a portare i succosi spaghetti dal piatto alla bocca, cercando in questo modo di placare fame e collera.
Non avresti mai e poi mai accettato la scelta dell’Hokage e nessuno, nemmeno lei sarebbe riuscita a farti cambiare idea questa volta.
Sbatti un pugno sul tavolo, indisposto davanti a tanta cocciutaggine, chiedendoti come sia possibile che nessuno capisca ciò che provi, ciò che ti tormenta.
Improvvisamente strane immagini prendono il sopravvento sulla tua mente già poco lucida, proiettandosi nitide sulla superficie leggermente mossa del bicchiere che tieni stretto tra le mani ancora frementi dalla rabbia.

Rin è di fronte a te, il volto spaventato e, allo stesso tempo, carico di un dolore lancinante che noti provenire da una ferita che le sta squarciando il petto, strappandole l’anima e togliendole la vita in pochi istanti.

Scrolli più e più volte la testa, cercando invano di rimuovere l’immagine insostenibile dello sguardo senza vita di lei che pian piano si accascia al suolo, esanime.

-Non lascerò che tu parta da sola per una missione di livello S!-

Ti ritrovi così ad urlare a pochi centimetri dal suo viso sul quale si dipinge immediatamente un’espressione cupa, evidentemente turbata da questa tua improvvisa reazione.

-Io non sarò da sola, e tu lo sai bene-

Riesce ancora a trovare le parole per difendersi Rin, scegliendo di affrontarti a viso aperto, consapevole del fatto che tu non oseresti mai farle del male, non riusciresti nemmeno a torcerle un capello.
Sa perfettamente di essere la tua unica e più grande debolezza.

Nuovamente ti ritrovi a stringere i pugni, iniziando a morderti ripetutamente il labbro inferiore per cercare di alleviare la rabbia che senti crescere all’interno del tuo petto e che non sai per quanto tempo ancora riuscirai a controllare.
Cerchi di spostare la tua attenzione dallo sguardo severo di Rin verso un punto indefinito della stanza, ma un suo improvviso sospiro ti convince a ricercare nuovamente i suoi occhi.
Ti allontani un poco da lei, creando in questo modo uno spazio vuoto tra i vostri corpi che tentano disperatamente di respingersi, invano.

Invano perché due poli opposti sono destinati irrimediabilmente ad attrarsi.

-E’ ancora Kakashi il problema, non è così?-

Invano perché alle sue parole quel vuoto viene nuovamente colmato dal tuo corpo che avanza imperterrito verso di lei che tu stesso costringi ad indietreggiare fino a non lasciarle alcuna via d’uscita, facendo presto aderire il suo corpo minuto tra te ed il muro bianco della stanza.
Hai la necessità di sentire i suoi respiri, perché solo così puoi renderti conto di quanto tutto questo non sia solo un sogno dal quale hai paura di svegliarti prima o poi.

-Se dovesse succederti qualcosa, qualsiasi cosa io.. Io non me lo perdonerei mai, non glielo perdonerei mai-

La paura di perderla ti consuma, ti uccide.
Il terrore di vedere il suo sguardo spegnersi davanti ai tuoi occhi ti fa mancare l’aria, tanto da renderti cieco.
E ancora quelle immagini ritornano prepotenti a scorrere davanti ai tuoi occhi come un’ossessione, senza che tu possa fare nulla per fermarle, senza darti alcuna tregua.
Perché ti appaiono così dannatamente reali? Perché ti sembra di averle viste, già vissute?

-Obito-

La sua mano calda sulla tua guancia sfregiata ti riporta improvvisamente alla realtà. Decidi comunque di non ringraziarla per questo suo gesto, anche perché ora come ora non sapresti dire quale sia la cosa che più ti spaventa, se vederla partire insieme a Kakashi o quelle maledette immagini, presagio di qualcosa che sta per succedere o rimembranza di una tragedia già consumata.

-Perchè hanno voluto che fosse proprio lui ad accompagnarti? Perché lui, dannazione?-

Torni a posare il tuo sguardo sul suo viso; la osservi ancora ed ancora per istanti che ti appaiono infiniti, cercando di trovare una risposta o, perlomeno, una magra consolazione in fondo a quei suoi grandi occhi dai quali però ora non traspare altro che preoccupazione.

-Kakashi è il tuo migliore amico, nonché uno dei migliori jonin del villaggio-

Dovresti essere contento Obito, orgoglioso che Minato abbia deciso di affidare questa missione e la vita di Rin nelle mani di Kakashi. 
Dovresti essere consapevole del fatto che accanto a lui la missione non può che concludersi al meglio. 

-Nonchè il ragazzo di cui tu sei sempre stata innamorata, o sbaglio?-

Le parole escono prepotenti dalle tue labbra senza il consenso della tua mente, guidate solamente da un forte impulso cresciuto all’interno del tuo petto. Le tue parole piene di risentimento e di un sarcasmo quasi irritante hanno però fatto riaffiorare la tua unica e sola angoscia.
E vorresti non aver mai pronunciato niente di tutto questo mentre osservi attonito Rin scuotere a destra e a sinistra il capo, un quantomai chiaro segno di disapprovazione per ciò di cui l’hai appena accusata.

Nessuna parola di rimprovero esce dalle sue labbra.
E forse un suo rimprovero è tutto ciò di cui avresti avuto bisogno per riuscire a calmarti.

-Non mentire davanti a me Rin Nohara, te lo leggo negli occhi quello che provi- insisti, cercando di suscitare in lei una qualunque reazione spropositata.

Davvero vuoi vederla crollare così, come un castello di carte?
Il silenzio che aleggia tra voi è insostenibile ed il fatto che Rin continui a non voler parlare alimenta solamente i tuoi dubbi ed il tuo nervosismo.

-Hai ragione, non posso mentire di fronte agli occhi di un Uchiha-

E’ tutto ciò che ha da aggiungere dopo svariati minuti di fastidioso silenzio, come unico commento alla tua frase tutt’altro che provocatoria, prima di abbassare sommessamente lo sguardo, non riuscendo in alcun modo a sostenere il tuo.

-Perchè però ora non provi a chiudere gli occhi e leggere invece ciò che sento qui?-

E solo ora torni a vedere.
Osservi i suoi occhi lucidi e ancora colmi d’offesa fronteggiare con ardore i tuoi, neri come la notte; osservi la sua mano morbida e sottile raggiungere la tua, ruvida e grande almeno il doppio, per poi portarla senza alcun timore proprio , contro il suo petto, sul cuore.
Arrossisci involontariamente a quel contatto con la sua pelle fresca e delicata; mai ti saresti aspettato una simile reazione da parte sua.
Poi il tuo udito viene catturato dal battito leggero e frenetico del suo cuore che ti sembra di poter stringere tra le mani.

-Voglio che tu mi dica cosa senti-

Ora sei tu a voler indietreggiare di fronte a lei che, raccolto tutto il suo coraggio, segue con attenzione ogni tuo passo, non permettendoti in alcun modo di staccare la tua mano dal suo petto, impedendoti così di interrompere il contatto tra voi.
E più Rin si avvicina al tuo viso, più ti ritrovi a constatare che i suoi battiti accelerano insieme ai tuoi.

Si cercano i vostri cuori, si rincorrono come le vostre labbra, si toccano attraverso i vostri sguardi.

-Sto ancora aspettando una risposta-

La baci.
Una, due, tre volte fino a quando non siete entrambi costretti ad allontanarvi l’uno dell’altra per  riprendere fiato.

-Non sono davvero cosa mi sia preso, mi spiace Rin, sono uno stup-

Ti bacia.
Una, due, tre volte fino a quando non riesce a farti dimenticare il motivo per cui avete iniziato a litigare, fino a farti capire che ti ha già perdonato e che non serve quindi che tu aggiunga una sola parola.

-Io ho scelto di restare sempre accanto ad Obito Uchiha; ho scelto di tenere d’occhio te e nessun altro-

Vorresti che il tempo si fermasse adesso solo per rimanere ad osservare meglio quel suo meraviglioso sorriso, il primo particolare che ti ha fatto innamorare di lei.

-Perciò aspetterò soltanto te, non tornerò da nessun altro-

La stringi forte tra le tue braccia, lasciando così che i vostri cuori tornino a comporre all’unisono quella splendida melodia d’amore ed i vostri sguardi si perdano in quel mare di baci e carezze che tu non vedevi l’ora di regalarle.

 

 

 

Mi ha lasciato,
io sono ancora in ginocchio,
in pesanti catene  
E so che tutto questo non è giusto.


 

****

Bridget's wall

Buonasalveee!
Eccomi dunque di nuovo qui con la seconda parte della raccolta di “cosuccestrappafeels” che vedono protagonisti i miei preciousssissimi Obito e Rin (in questo periodo sento lo spirito creativo vegliare su di me lol)
Sono così dannatamente creativa che sinceramente MAI avrei pensato di riuscire a scrivere una one shot che verte su un loro possibile litigio, un litigio di “coppia”.
Diciamocela la verità però: Obito è Obito, protettivo fino al midollo quando si tratta della sua Rin ed è quindi anche comprensibile che, al solo nome di Kakashi e Rin in una stessa frase, possano venirgli i brividi dietro la schiena (perdonatelo, è fatto così e a noi piace anche per questo suo lato aww)
In fondo però, i due sono come poli opposti: destinati ad attrarsi nonostante le difficoltà, nonostante tutti gli ostacoli.
Tutto è bene quello che finisce bene dunque, anche se quelle immagini che Obito vede quasi ‘materializzarsi’ davanti a lui.. #staytuned
 
Ah, quasi dimenticavo.
 
Vorrei rubare ancora un minuto del vostro tempo per ringraziare Angie96, a cui voglio dedicare l’intera raccolta, perchè è stata la prima sostenitrice della coppia che ho avuto l’onore di “conoscere” attraverso EFP.
So che lei mi capirà, come mi capiranno tutti coloro che sostengono questo pairing.
Grazie Angie96, grazie a tutti i fan silenziosi (ma non per questo meno presenti) della ObiRin che leggono ogni mio sfogo.
Grazie, grazie di cuore.
 
Alla prossima!
Pace, amore e Tsukuyomi Infinito.
 
bridget.


 

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Capitolo 3
*** Promise of a lifetime ***


 

[Promise of a lifetime]


My lover, my life.
My baby, my wife.


 

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Scruti l’orizzonte davanti a te, un immenso sorriso stampato sul volto, lasciando che la piacevole brezza estiva scompigli leggermente i tuoi capelli e gli abiti da lavoro che ancora indossi.

Forse nessuno ne è a conoscenza, ma una delle cose che hai sempre amato fare sin da giovane genin era proprio quella di salire fin sulla punta dei capelli del tuo maestro incisi su quell’enorme pietra della montagna e rimanere così, perso, ad osservare il tramonto del sole, gli occhi ed il cuore ricolmi di meraviglia. 
Ti piaceva parecchio trascorrere in questo modo il tuo tempo libero, incantato di fronte alla visione di quella grande palla di fuoco che, a poco a poco, lasciava il suo spazio al più delicato e soffuso chiarore lunare, comunque in grado di scacciare le nuvole ed ogni tua malinconia.

C’è però qualcosa di diverso, un profumo nuovo che aleggia nell’aria tiepida di questa calda sera d’estate e che la rende differente da tutte quelle che hai vissuto precedentemente.
Tu sei sempre lo stesso, il solito, ritardatario Obito Uchiha, forse solamente un pò cresciuto, più adulto, più responsabile. 
Non sei cambiato di una virgola, con quei grandi occhi neri ed il sorriso spensierato che non ti ha mai abbandonato nonostante le difficoltà che hai dovuto affrontare nel corso di questi ultimi anni.

Eppure questa sera ti ritrovi lì, seduto con le gambe a penzoloni su quello che oggi è il tuo profilo, inciso sulla pietra della montagna dove hai sempre desiderato che fosse, accanto a quello del quarto Hokage.
Sei sempre lì, lo sguardo che si muove attento lungo ogni sentiero del villaggio, attraversa ogni casa, ogni albero, ogni persona che passeggia spensierata lungo le vie ora illuminate da grandi lampioni artificiali.
Respiri a pieni polmoni l’aria che ti circonda ed avvolge prima di allargare le braccia più che puoi, quasi a voler abbracciare l'intero villaggio.

Sei il quinto Hokage. 

“Ora spetta a te prenderti cura del villaggio e di tutto coloro che lo popolano” le parole del tuo maestro riaffiorano così alla tua memoria. E’ stata questa la sua ultima lezione, quella più importante, prima di consegnarti le vesti bianche ed un enorme copricapo rosso, simbolo della volontà del Fuoco che oggi porti con onore.

Osservi la pallida luna che ti sorride benevola in questa notte limpida, prima di lasciare che il tuo sguardo si sposti verso un punto ben definito del villaggio.
Quella panchina dove sai che lei ti sta aspettando.

Lei che proprio su quella panchina ha giurato di proteggerti.
Lei che ha saputo tenerti d'occhio per tutto questo tempo.
Lei che non si è mai arresa davanti ai tuoi graffi e alle tue cicatrici.
Lei che ti ha sostenuto, difeso e confortato quando credevi di non riuscire a farcela, quando pensavi che forse sarebbe stato meglio lasciar perdere tutto.
Lei che è stata il tuo primo amore, compagna di squadra ed oggi, di vita

***

-Rin mi spiace averti fatto aspettare-

Esclami in tono supplichevole, correndo trafelato verso lei che sorride sentendo la tua voce, scorgendoti in lontananza.
Interrompi volontariamente la tua corsa, rimanendo incantato davanti alla sua figura di giovane donna illuminata ora dalla luce soffusa del lampione sopra le vostre teste. Il coprifronte della foglia le raccoglie morbidamente i capelli, lunghi ormai fino alle spalle; la sottile maglia nera le lascia scoperta una spalla, lasciando intravedere il tatuaggio della squadra ANBU; quella leggera gonna rosa, la tua preferita, ricopre delicatamente le sue gambe sottili.

-Non preoccuparti, sono appena arrivata anche io- la senti sussurrare a fior di labbra, mentre, prendendoti per mano, non fatica a convincerti a prendere posto accanto a lei proprio su quella panchina, lasciando che la tua testa si appoggi alle sue gambe ed il tuo sguardo si perda tra il suo viso ed il cielo sovrastante.
Rimanete entrambi in quella posizione a fissare il cielo stellato per un tempo che non sapresti definire con precisione.
Osservi le stelle insieme a Rin ed in ognuna di esse rivedi così la lucentezza dei suoi occhi e la bellezza del suo sorriso mai stanco, mai affranto.
Le fai notare le più belle costellazioni del cielo paragonandole alle mille e più espressioni del suo viso: gioia, stupore, preoccupazione, testardaggine, convinzione, determinazione, amore.

Vederla arrossire di fronte al tuo, forse ancora un po' impacciato modo di dimostrarle il tuo amore ti rende orgoglioso e onorato allo stesso tempo.
Rimani così in ascolto della sua risata cristallina con gli occhi socchiusi, riaprendoli solamente quando le sue labbra morbide cominciano a muoversi sulla tua fronte lasciandoti una calda scia di baci, sorridendo sorniona ad ogni tuo vano tentativo di avvicinarti alle sue labbra. Ti metti così a sedere e, prendendole le mani in modo che non riesca più a respingerti, appoggi le tue labbra sulle sue, inebriandoti del loro profumo, del loro calore. Vorresti approfondire quel bacio, e sai perfettamente che questo è ciò che desiderate entrambi, ma un suo improvviso ed inaspettato cambio di sguardo ti convince ad allontanarti immediatamente, lasciando libere le mani.
Stai già per chiederle cosa potresti aver fatto di sbagliato ma Rin precede questa tua mossa, portando il suo indice contro le tue labbra, impedendoti di parlare.

-Obito io.. Io devo dirti una cosa-

Deglutisci a fatica, spiazzato di fronte al suo sguardo serio come poche volte ti era capitato di vederlo prima d’ora.
Rimani concentrato su di lei, osservandola sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di portarsi entrambe le mani sulle guance, che scopri rosse e stranamente accaldate senza capirne il motivo preciso.

-Non so nemmeno da dove cominciare-

-Rin, così mi fai preoccupare-

Il sangue ti si ghiaccia nelle vene al solo pensiero di cosa lei si accinga a rivelarti di così importante e, allo stesso tempo, di così spaventoso.
Rin non era mai stata timida così te, non aveva mai avuto paura di rimproverarti quando ce n’era stato il bisogno né ti aveva mai nascosto le sue paure più profonde e le sue preoccupazioni più grandi.
Scacci immediatamente l’idea che possa volerti lasciare anche se, a tuo malgrado, non puoi fare a meno di cominciare a sentire le gambe più indolenzite e la testa improvvisamente appesantita, come risucchiata da un vortice senza fondo.

L’unica consolazione di cui per il momento ti accontenti e che ti fa ben sperare è vedere il suo viso illuminarsi di una nuova luce. Segui ogni suo più impercettibile movimento, scorgendo ancora un certo nervosismo nei suoi occhi che però ti sembra più dovuto al fatto che non sappia trovare le parole adatte al momento.

Che voglia davvero lasciarti?

Alza gli occhi al cielo Rin, portandosi una mano dietro la testa e poi sorridere nel modo più dolce che tu abbia mai visto. Mai, mai in nessuna occasione Rin aveva mostrato un sorriso del genere, che tu stesso non sapresti nemmeno definire a parole, troppo bello per essere reale.

-Obito tu.. Si insomma, noi.. Stiamo per diventare genitori-

-C-Cosa?-

Abbassi il tuo sguardo non riuscendo né a sostenere il suo, né le lacrime che, senza che tu lo voglia davvero, cominciano a solcare il tuo viso. Sai che Rin ti sta guardando, percepisci immediatamente il calore delle sue braccia sottili attorno al tuo collo; ascolti le sue preghiere, le sue implicite richieste di consentirle di asciugarti le lacrime, ma tu non vuoi.

-So che ora che sei Hokage hai enormi responsabilità nei confronti del villaggio.. Forse noi non avremmo dov-

Le tue labbra a contatto con le sue riescono a frenare le sue parole.
Le tue ultime lacrime si confondono così insieme ai vostri respiri ed ai vostri battiti veloci, frenetici così come le vostre mani che si cercano e rincorrono.

-Non devi nemmeno pensarlo Rin, questo bambino-

Porti istintivamente la tua mano grande sul suo ventre, chiudendo gli occhi e facendoti cullare dai piccoli ed impercettibili movimenti che la creatura al suo interno produce.

-E’ una benedizione..-

Quinto Hokage, presto padre.

-Non riesco ancora a crederci..-

Riporti il tuo sguardo sul viso di Rin, ancora illuminato da quel sorriso magico di cui sei rimasto colpito ed incantato.
Sorridi, sorridete entrambi.

La gioia che provi in questo momento è incontenibile, tu stesso ancora non riesci a crederci. Ora sai di essere pronto a rischiare, a sacrificare tutto, disposto a rinunciare ad ogni cosa cara che possiedi senza pensarci due volte per salvaguardare la famiglia che hai sempre desiderato costruire insieme a lei.

-Rin, sai già se si tratta di un maschio o di una femmina?-

La sua risata cristallina aleggia leggera lungo la via di ritorno verso casa, mentre la sua stretta sulla tua mano si fa più solida. Porti una mano dietro la nuca con fare imbarazzato, non smettendo però per un solo istante di osservare l’impercettibile rotondità del suo ventre, quasi come se fossi stato stregato, sorridendo come un bambino la mattina del giorno di Natale.

-Hai forse preferenze?-

Ti domanda lei, portandosi poi una mano sulla bocca nel vano tentativo di trattenere una nuova e più allegra risata, probabilmente dovuta alla buffa ed imbarazzata espressione assunta dal tuo viso. Cerchi di ricomporti immediatamente, tentando di assumere un’aria più diplomatica, quella che dovrebbe contraddistinguere il tuo essere Hokage dal tuo vero io.

-Mmm, fammi pensare..-

Un sorriso scaltro si dipinge però sul tuo volto, lasciandosi alle spalle quello sciocco tentativo di annullare ciò che sei e ciò che senti veramente in questo momento. Forse non dovresti esternare così i tuoi sentimenti, ma non puoi farci nulla: prima di essere Hokage tu sei un uomo innamorato, sei Obito Uchiha. D’altro canto, Rin ha a malapena il tempo di intuire quali siano le tue quantomai bizzarre intenzioni prima di avvertire le tue braccia forti dietro la schiena per essere così facilmente sollevata da terra.

-Obito dai, mettimi giù!-

Prova a convincerti, senza però insistere troppo consapevole del fatto che non le darai ascolto ed allo stesso tempo curiosa di scoprire dove siete diretti. 

-No, non ho preferenze, ma lasciami esprimere un desiderio-

Davanti alla luna piena, bianca e splendente.
Sulla montagna degli Hokage, di nuovo.
Questa volta però non sei solo. 
Rin è con te, stretta al tuo petto.

Ti osserva con aria comprensiva come solo lei sa essere con te, forse semplicemente curiosa di scoprire il motivo per cui hai deciso di portarla proprio qui. Inspiri aria a pieni polmoni, osservando il leggero aprirsi e chiudersi delle sue palpebre ad ogni tuo più piccolo movimento. Ti avvicini piano alle sue labbra e ne riscopri così la morbidezza, soffermandoti ad accarezzare poi le sue guance ancora accaldate prima di stringerla forte a te affondando poi la tua testa nell’incavo del suo collo.

-L’unica cosa che desidero è che assomigli a te, voglio che cresca con la tua stessa forza e il tuo stesso coraggio.. Voglio che abbia i tuoi stessi occhi e il tuo stesso sorriso-

Le sussurri, sfiorandole l’orecchio con le labbra.

 -Mi basta questo Rin, per essere veramente felice-

 

Era così facile amarla
Ma immagino che l’amore non fosse abbastanza
Penso a questo ogni volta che sono da solo
E sono di nuovo perso

 

***



bridget's wall:

Non sono stata rapita dagli alieni, sono viva è sto benissimo (lol).
Sono solo stata "momentaneamente" aspirata da un vortice meraviglioso chiamato "studio pre-esame". So che il ritardo con cui ricomincio a pubblicare è pressochè astronomico: abbiate pietà di me.
Per quanto riguarda "l'episodio" nello specifico sinceramente non ho molte parole da aggiungere più di quante non ne abbiano già dette Obito e Rin: E' sdolcinato (forse fin troppo), quasi surreale, ma era così che lo volevo.
Sto lavorando ad un'altra OS molto molto diversa da questo genere quasi "fluff": pubblicherò anche quella (presto o tardi) :D

Intanto, per chi passa di qui, spero che il capitolo sia piaciuto..Aspetto sempre i vostri pareri e le vostre impressioni! 
Pace, amore e Tsukuyomi Infinito.

bridgetvonblanche-

 

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