Le Cronache di Caccalandia

di Lady Warrior
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Antonio salvatore di pupù ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: L’attentissimo, fantastichissimo, merdosissimo Gabriele ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: GPM ***
Capitolo 4: *** La prima battaglia!!!! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Fuga dalle fogne ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Di nuovo germi!!! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Antonio salvatore di pupù ***


Le cronache di Caccalandia - una storia di merda

Note dell'autrice: Buon salve! Questa storia ha un alto tasso di demenzialitá. È nata durante le pallosissime divertentissime e appassionanti lezioni di fisica. A far da protagonisti di questa storia si sono prestati quattro miei amici dell'università: Antonio, Gabriele, Federico e Mirko. Li ringrazio per la partecipazione, la lettura di questa "storia" e boh... Quindi la storia è dedicata a loro Adesso iniziamo!!! Ho provato a ripubblicare la cosa in html, ma il sito non ne vuol sapere. So che è oscena anche questa formattazione, ma non posso farci niente. ho aggiunto i tag html a mano ed è uscito fuori questo. Spero nei prossimi capitoli.




Capitolo 1: Antonio salvatore di pupu

C'era una volta un tizio che creava apparecchi cibernetici per migliorare le prestazioni degli esseri umani al gabinetto: grazie a lui erano tutti più felici, perché potevano fare tanta pupu, e si sa: più pupù, più felicità! Che poi, era il motto del tizio in questione, il cui nome era Antonio. Il re di Pupulandia, quindi, lo nominò Gabinettiere di Corte, carica molto onorevole in quel paese: il compito di Antonio era controllare che la pupù del re fosse sana e copiosa.
Tuttavia Antonio ben presto si stancò di questo lavoro, così salì sulla sua macchina eccezionale che andava a pipì, e fuggì lontano, nel paese di Cantilandia. Lì poteva iniziare la sua vita daccapo, e così iniziò a coltivare la sua passione numero 2 (dopo la cacca): il canto. Ovviamente, vista la sua fama internazionale, fece molto successo, e la sua canzone "Faccio la pipì un giorno no e uno sì" vinse il disco di muffa lichenosa, il premio più prestigioso! Il patrimonio di Antonio, così, aumentò, ed arrivò a contare quasi un milione di muffe e centomila funghi! Ma Antonio non era ancora soddisfatto: riprese la sua macchina a pipì e fuggì via. Tuttavia, poiché Antonio faceva pipì un giorno no e uno sì, la macchina esaurì ben presto il carburante. Allora Antonio mangiò tre chili di fagioli e la macchina andò a metano!!!
Arrivò in un microsecondo nel paese dei Fisici: lì tutti studiavano la fisica applicata alle fogne. Antonio si appassionò così tanto che andò a vivere in una fogna, ove incontrò un suo fedele amico: il pokemon Pickachuo (variante di Pickachu, Pickachuo aveva il potere Vomitù, il cui effetto mi pare scontato).Grazie al pokemon, Antonio non volle uscire dalle fogne, e si appassionò al potere del nuovo amico, e ben presto riuscì a riprodurlo pure lui! Allora andò in città e mostrò a tutti il suo potere.
Un ragazzo, Giustino Biberon, divenne il suo più grande fan. Così chiese ad Antonio se poteva aiutarlo: lui la cacca la faceva troppo! Allora Antonio si mise all'opera e realizzò un impianto criogeno (?) che posizionò nell'intestino tenue di Giustino. Ma ecco, Antonio sbagliò! Doveva mettere il tutto nell'intestino crasso! Giustino smise di fare la cacca ed esplose davanti ad Antonio in mille merde e budella! Antonio si mise a piangere e si isolò nelle fogne.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: L’attentissimo, fantastichissimo, merdosissimo Gabriele ***


NDA: Buongiorno, benvenutio nella storia più merdosa di EFP, in tutti i sensi! Ringrazio i miei 25*2+qualcosa lettori! E ringrazio chi ha recensito! Premetto che questo capitolo è il più bruttino di quelli che ho scritto, e c’è anche molta meno merda. Purtroppo Gabriele, il protagonista di questo capitolo, è un soggetto che si presta poco a questo genere, se inserito da solo. Pensate che riesce a seguire tre ore di fisica! (TRE ORE! È un suicidio … oh, meglio del greco, rimane, eh. Tutto è meglio del greco, meno male non dovrò più rivederlo per la mia intera esistenza,  ma sorvoliamo). Ad ogni modo, dicevo: non lasciatevi annoiare da questo capitolo, il prossimo è di gran lunga migliore, e la cacca rifarà da protagonista, e verrà introdotto il Gran Cattivone Federico e il suo braccio destro Mirko!!!
Se volete però leggere qualcosa di mio di più alto lignaggio, scritto con uno stile più decente di questo, vi consiglio la mia nuova fic fantascientifica (abbiate pietà, è la prima di questo genere. Solitamente scrivo fantasy). Ve la linko, e non dimenticatevi di recensire! E fate la cacca!!!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3111440&i=1
Ah, un’ultima cosa: io non ho mai ben compreso il sistema di raiting del sito, nonostante abbia letto e riletto le regole al riguardo. Secondo voi questa storia necessita il raiting giallo o va bene il verde?
 
 
Capitolo 2: L’attentissimo, fantastichissimo, merdosissimo Gabriele
 
 

Nel frattempo, nel mondo di Attentilandia, il Seguace Gabriele, noto anche come Il Disturbatore di Impianti di Ologrammi e Telecomunicazioni (abbreviando, I.D.I.O.T.A.), stava seguendo le lezioni di Idiozia Quantistica alla prestigiosa università di Harmerd, tenuto da un famoso professore che aveva contribuito alla scoperta della mucca costipata, aiutato ovviamente dal nostro Gabriele. Egli era uno studente modello, sempre attento a lezione, imperturbabile: un giorno, ad esempio, cadde un asteroide in testa al suo professore di Dispositivi di Disturbo Biotecnologici, uccidendolo. Tutti (ovviamente) fuggirono cacandosi addosso, ma Gabriele continuò a guardare la Cyberlavagna per tutta l’ora (infatti era IDIOTA). Era proprio uno studente modello!
La sua passione più grande, però, era la pesca. Un giorno, mentre pescava, per l’appunto, nel fiume da tutti chiamato Scarica Sciacquone, perché lì confluivano tutte le scorie biologiche di Attentilandia, abboccò al suo amo un esemplare davvero raro: un pesce marrone rosso fuoco con screziature marroni escremento, molto grosso. Lo chiamò Magitrota. Vivisezionandolo per scopi scientifici, trovò nell’intestino del povero animale un ratto morto. Gabriele lo prese in mano e… puf! Sparì!
Venne teletrasportato sulla vetta di una montagna marrone, attorno alla quale v’era uno strano olezzo di feci. “Benvenuto a Caccalandia!!!” sentì dire da una cacchina. Allora Gabriele si guardò i piedi: era su un rilievo di merda!!! E a piedi nudi!!!
“Oh, merda! Sono nella merda fino al collo, letteralmente” disse tra sé e sé. Scese quindi dalla giogaia, mentre il suo naso da Seguace si abituava all’odore di cacca pervadente. Notò ai piedi della montagna una miscela di interiora e pupù: inciso sulla merda c’era scritto: “Qui giace Giustino Biberon, ucciso da un’esplosione di feci!” Gabriele, che sotto sotto era molto sensibile, iniziò a piangere. Piangi che ti rimpiangi, sciolse la merda in pipì. Così quel fiume di pipì lo travolse e lo portò via. Per fortuna Gabriele era esperto in fisica: iniziò a nuotare, e per un po’ di tempo si salvò, ma poi, a causa di una differenza di energia potenziale pipitazionale iniziò a scendere giù, vorticosamente, e atterrò nelle fogne.
Si alzò, tutto sordido di escrementi, lui, che era perfettissimo, igienicissimo e pulitissimo, e lesse il cartello posizionato all’entrata: “Benvenuti nelle fogne della pupù!”.
Stava per pensare, quando udì cantare:
“Faccio pipì un giorno no e uno sì,
Vado al gabinetto,
prima di andare a letto!
Oh amore, sì
Io faccio la pipì un giorno no e uno sì!”
Incantato dalla canzone, Gabriele seguì la voce melodiosa, e si trovò davanti a un ragazzo di un anno più grande di lui: ancora Gabriele non lo sapeva, ma egli era il mitico, merdosissimo, cacchevolissimo Salvatore di pupù, Antonio!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: GPM ***


NDA: Benvenuti di nuovo, miei cari cacca-lettori XD Vi assicuro che questo capitolo è venuto fuori meglio rispetto al precedente (mamma mia che linguaggio forbito che  sto sfoderando XD). Ho cercato, nel ricorreggerlo, di seguire alcuni consigli che mi sono stati forniti nelle recensioni, ma non so se comunque ho raggiunto l'obiettivo. Spero di sì! dai, apprezzate lo sforzo XD



Capitolo 3: GPM
 


Gabriele non appena vide Antonio, tremò tutto a quella voce, e venne incantato da quell’immensa e straordinaria vista: dinnanzi a lui v’era l’assassino di Giustino, il gemello oscuro di Gabriele, creato in boccetta dal Super Malvagio Federico, noto a tutti col terrificante e sconcertante nome di Gran Pezzo di Merda (GPM). Narrerò adesso la trista vicenda che portò Federico a divenire Gran Pezzo di Merda, e di come egli si convertì al male.
Il Gran Pezzo di Merda era un giovincello tormentato da oscure e dilanianti sofferenze: egli era stato dato alla luce nella discarica di Caccalandia, e la prima cosa che aveva mirato era la merda di suo padre, noto come Stitico Man, il quale aveva cacato per la prima volta nella sua misera esistenza proprio per la gaudiosa occasione della nascita del figlio. Purtroppo i geni non perdonano, e il padre aveva trasmesso al figlio l’incommensurabile sofferenza della stitichezza. Federico quindi crebbe nella merda, ed ebbe una vita di merda, sin dalla prima infanzia. Ogniqualvolta vedeva i bambini cacare iniziava a piangere, perché lui bramava fare la merda più di ogni altra cosa.
Così all’età di 18 anni radunò un immenso esercito di germi del wc, conquistando la loro fedeltà sconfiggendo il loro più temibile nemico: Duck Fresh Discs. Federico, adunque, si rinchiuse nello scarico di Gran Gabinetto, il suo castello. Riunì inoltre un’equipe di scienziati specializzati in merdologia per creare un nuovo, contagioso, virus: Squaqquer. Questo terribile virus faceva ammalare tutti di cacarella (o squacquarella, fate voi), e fece ciò per vendicarsi del suo problema.
Il suo braccio destro era un povero ragazzo di periferia, Mirko, il quale era cresciuto vicino al fiume Pipì. Grazie ad un’incursione Federico era riuscito ad infettare questo povero disgraziato, che aveva iniziato a cacare ben cinque volte al dì. Mirko era dunque la prima cavia di Federico. Così il Gran Pezzo di Merda lo nominò “Artigliere capo della Diarrea Puzzolente Liberatoria”. La Diarrea Puzzolente Liberatoria (DPL), comunemente abbreviata in Diarrea Liberatoria, erano i servizi segreti di Federico: il loro compito era infiltrarsi nei gabinetti e rilasciare sostanze puzzolenti per aumentare l’efficacia del virus Squaqquer.
Ma cosa c’entra Federico con Antonio e Gabriele?
Come ho detto, Gabriele aveva incontrato Antonio. Questi si presentò subito con un inchino seguito da una copiosa profusione di piscio, ma Gabriele, adirato per la dipartita del fratello, scatenò contro Antonio il suo animale da combattimento, noto come Pokemon, denominato “Merduncolo Atmosferico”, il cui attacco speciale era “pioggia di pupù”. Così Antonio venne attaccato da una pioggia di merda. Pensava che peggio di così non potesse andare, quando i duellanti udirono un suono tanto potente quanto cacofonico, che suonava pressappoco così: Sciacquooossh.
-Cos’è questo suono che sta intasando le mie orecchie di merda?- chiese Antonio.
-Questo suono mi pare familiare- rispose Gabriele, desistendo per un momento dall’Antonicidio.I due misero da parte per il momento gli antichi rancori, e mirarono l’orizzonte delle fogne. Un’ondata di acqua, piscio e merda si profilava proprio dinnanzi a loro.
-Merda!- esclamò Gabriele.
- è lo sciacquone!- esclamò Antonio.
iniziarono a fuggire, e si salvarono per caso arrampicandosi sul vomito solidificato  di Pickachuo. Ma la sventura non era ancora terminata: davanti a loro apparve Mirko, con la sua squadra d’infiltrazione di germi del wc.

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Capitolo 4
*** La prima battaglia!!!! ***


Capitolo 4: La prima battaglia!!!
 
Antonio rimase sorpreso alla vista del ragazzo dai capelli dorati come la pipì appena colata sul water close, Mirko, vicino al quale v’era un esercito di esseri dalla curiosa forma sferica dotati di grandi occhi color della cacca sciolta e dalle lunghe braccia esili ma anche alquanto agili. La loro enorme bocca rossa contrastava col color verde rancido per loro panciuto corpo. Antonio venne paralizzato dal terrore: la sua più grande paura, era, infatti, quella d’esser rapito da un germe del WC e di essere trasformato in merda!
Gabriele, invece, aveva un animo saldo: strinse il suo possente pugno e con la forza del suo devastante peto evocò il Gran Nemico dei germi, che impallidirono dinnanzi a quell’essere.
-WC NET IDRAULICO GEL, SALVACI TU!- gridò Gabriele, alzando le mani al cielo. La grande bottiglia riversò nelle fogne il suo liquido blu, nel quale erano immerse piccole creature umanoidi munite di elmi di pietra, liquido che travolse l’esercito di germi, il quale iniziò a correre gridando con voce gracchiante: -Gran Pezzo di Merda, aiutaci! Il Nemico ci insegue!- . GPM però non li udì, ed essi morirono.
Tuttavia Mirko era rimasto illeso: egli non era un germe del WC, perciò il potere di WC NET non aveva effetto su di lui.
-Io vi debellerò, insulsi abitanti delle fogne, ma risparmierò il Salvatore di Pupù, che dovrà perire assassinato dal mio Signore, Sua Altezza Cacchevolissima Gran Pezzo di Merda!- gridò Mirko, indicando Antonio col suo indice affilato.
Il biondo Mirko si illuminò d’immenso, aprì le sue braccia, alzò gli occhi al soffitto delle fogne ed emise un suono sordo e curioso, un leggero ma ben udibile “Squack!”. A quel suono un’immensità di cacca sciolta sommerse i nostri eroi, che invano tentarono di nuotare per risalire in superficie. Mirko cercò Antonio, ma non trovandolo, pensò che fosse morto. -Ho deluso il mio signore, colui che mi ha donato la merda. Mi punirà, è certo! Pure io diverrò costipato, me lo sento!- singhiozzò. Così, nuotando nella merda, tornò a palazzo.
Il Gran Pezzo di Merda era seduto sul suo grande trono, costituito da tanti cacchini duri, e stava osservando compiaciuto una teca di vetro, dentro la quale era posta su un cuscino rosso ricamato d’oro una piccola merda scura e dura: essa era la Numero Uno, la prima cacca che il deretano di Federico aveva prodotto.
Mirko s’inchinò dinnanzi al suo signore.
-Mio Signore, l’ho delusa. La squadra d’infiltrazione numero a7n3 è stata distrutta da WC NET, e il Salvatore di Pupù è deceduto!-
Federico si alzò e indicò il biondo.
-Tu! Pezzo di profumo di rosa! Mi hai deluso oltre ogni misura! Tuttavia, poiché sono magnanimo, non ti punirò, non quest’oggi, ma ho un compito per te: voglio che tu attivi la cybermerda, che si trova da qualche parte a Caccalandia, così il virus Squaqquer potrà espandersi in tutta la galassia-
Mirko, sollevato, annuì freneticamente col capo, poi andò a prepararsi per la missione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Fuga dalle fogne ***


 
Nda: Buonsalve! Rieccomi qua! Anche stavolta ho cercato di alzare lo stile per migliorare la comicità della storia, e spero di esserci riuscita. Vi premetto che questo è il capitolo preferito di Antonio e non accetta critiche! Dai scherzavo, le accetterà, ma rimarrà comunque il suo capitolo preferito (sostanzialmente perché qui parla in rima). Buona lettura!
 
Capitolo 5: fuga dalle fogne
 
Antonio riaffiorò per primo dalla distesa di defecazioni prodotta da Mirko. Non appena respirò l’aria pulita, se così si può definire, iniziò a guardarsi intorno, spaesato. Le sue care fogne, prima cosparse di acqua marrone, pipì non depurata, vomito in putrefazione, adornate da splendide e fresche cacche solitarie, adesso erano divenute un’unica, immensa, distesa di merda. Ciò che tuttavia turbava maggiormente l’animo di Antonio, già logorato al pensiero che la sua dolce e accogliente casa, ove era vissuto per anni, era stata ridotta a pura cacca sciolta, era il fatto che di Gabriele non v’era neanche l’ombra. Sebbene quegli avesse tentato di ucciderlo, Antonio ancora sperava nella bontà del suo intestino, e in fondo sapeva che era un bravo ragazzo.
-Ti prego, se Gabriele è in via di crepare, fa almeno che abbia un intestino regolare, così una volta nell’aldilà al cesso potrà andare-
Avere un intestino regolare, infatti, permette alle persone di vivere sane e felici.
Antonio aveva quasi perso la speranza, quando la merda si smosse, creando un terremoto. Vi fu una spaccatura, dalla quale emerse la figura imperiosa di Gabriele. Antonio, estasiato, corse ad abbracciarlo, ma come premio si ritrovò sulla pancia una scacazzata prodotta dal deretano di Gabriele.
-Chi ha compiuto un simile sacrilegio? Chi ha voluto affogare nella merda me, il grande e celeberrimo scopritore della mucca costipata?- gridò Gabriele. Il suo urlo penetrante entrò in profondità nelle pareti delle fogne, le quali si creparono e crollarono.
I due eroi vennero spinti in vari tubi, finché non atterrarono sul fondo di uno strano oggetto. Erano immersi dell’acqua, la quale ricopriva solo il fondo del misterioso oggetto. Sopra di loro, invece, in lontananza, si profilava quello che pareva un lampadario.
-Ove siamo ubicati, noi poveri non costipati?- chiese Antonio.
-Non lo so davvero-
-Cosa vuoi sapere tu, che fai molta poca pupù? Andrò io a vedere, e in seguito ti farò sapere. Oh, l’esser seppellito dalla pupù a iosa, m’ha fatto venir voglia di non parlar più in prosa- disse Antonio, dopodiché si accovacciò, strinse forte occhi e bocca e allargò le chiappette, che emisero  un suono celestiale, che incantò Gabriele: grazie alla potenza del suono, Antonio volò in alto, sempre più in su, e atterrò su quella che si rivelò essere la tavolozza di un water.
-Oh, meraviglia!- gridò.
-Gabriele, Sali su, vieni a vedere, qui è dove si fa la pupù- disse poi.
-E come faccio?-
-Chiudi gli occhi e allarga il culo, vedrai, salirai di sicuro!- spiegò Antonio.
Gabriele ubbidì alla voce di Antonio, che era tanto lontana ma appariva così fiera e sicura. Anche egli emise quel suono incantevole, che emanava un odorino di merda, e atterrò accanto ad Antonio.
-Ora attenzione dobbiamo fare, perché nella sala del palazzo dobbiamo andare. Speriamo che non ci si perda, perché siamo nel palazzo di Federico, il Gran Pezzo di Merda!-

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Di nuovo germi!!! ***


 
Capitolo 6: di nuovo germi!!!
 
-Dove sono capitato? Quel ratto deceduto che ho afferrato è stato davvero una sventura!- sussurrò Gabriele, osservando il prode Antonio dirigersi verso la porta. Egli però si arrestò a qualche millimetro di distanza da essa.
-Caro Gabriele, un periglio dovremo affrontare, per la nostra vita salvare. Canterò la strofa della mia canzone per spronarti, poiché è certo migliore di uno scoreggione!- detto ciò, Antonio si schiarì la voce, aprì le braccia e iniziò a cantare con la sua voce melodiosa, e il suono che proveniva dalla sua bocca era simile a quello col quale il culo è solito accompagnare la fuoriuscita della merda.
-Il mio migliore amico è il gabinetto,
perché ho la possibilità di emanare uno scacazzo netto,
ma la pipì spesso non riesco a fare,
perché il tappo del cesso non riesco ad alzare,
e soffro nel mio profondo,
perché il non pisciare mi fa sentir giocondo,
Vado al gabinetto,
prima di andare a letto,
oh amore, sì,
io faccio la pipì un giorno no e uno sì!-
Gabriele si emozionò al suono di quei meravigliosi endecasillabi, così estasiato che iniziò ad applaudire, con le lacrime agli occhi. –Qual meraviglia, qual gaudio! Mai le mie orecchie avevano udito endecasillabi sciolti così eufonici!-
La voce di Gabriele, però, fu udita da alcuni germi del wc di stanza lì vicino, che accorsero armati di spade di calcare.
-Altolà il sudore!- gridarono ai due fuggitivi.
-Gabri, WC NET devi evocare, così dai germi ci potremo salvare!-
Ma Gabriele aveva esaurito il metano che aveva in corpo, e WC NET non poteva più evocare. Disperato, chiuse gli occhi e aprì la bocca: emise un rutto celestiale! Tutto il castello vibrò a quel suono. Antonio, gaudioso, iniziò a saltellare, gridando –ALL’ALBA VINCERÒ,VINCERÒ, VINCERÒ!- mentre il possente rutto permeava le stanze e giungeva persino alle orecchie di Federico. Federico.
I germi vennero disintegrati, e si tramutarono in schegge di merda. I due eroi raccolsero le spade di calcare, per armarsi: grandi perigli li attendevano. Uscirono allo scoperto e videro che il castello di Federico non era altro che un labirinto.
-Da questo Dedalo dobbiamo uscire, o il nostro fato sarà perire!- disse Antonio.
-Ho un’idea: come Teseo utilizzò il gomitolo per non perdersi nel labirinto, e come Pollicino usufruì delle briciole di pane per ricordarsi il sentiero, così noi utilizzeremo la merda per non perderci- disse Gabriele.
Così, scacazzando per i corridoi al fine di ricordarsi la strada, i due si addentrarono nel labirinto.

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