What about destiny?

di clau_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il principio ***
Capitolo 2: *** Al supermercato ***



Capitolo 1
*** Il principio ***


What about destiny?



Di tre cose eravamo del tutto certe.

Primo, Nick e Daniel erano uguali a tutti gli altri ragazzi.

Secondo, una parte di loro, chissà quale e quanto importante, desiderava i nostri corpi.

E terzo, eravamo totalmente, incondizionatamente innamorate di loro.

***

Eravamo affacciate alla finestra del nostro salotto, a guardare i fiocchi di neve che scendevano dal cielo come delle foglie che cadono dall'albero.

All'improvviso vedemmo una stupenda spider nero metallizzata, e i nostri sguardi si incrociarono con quelli dei due ragazzi sull'auto.

Avevano tutti e due i capelli scuri, uno mossi e l'altro lisci. Gli occhi del primo erano castani e quelli del secondo ragazzo erano neri come la pece.

All'incirca avevano la nostra età, diciotto anni.

Sentimmo entrambe un brivido attraversare il nostro corpo, elettrizzandoci.

-Hai visto che carini?- mi disse Sharon voltandosi.

-E' vero hai proprio ragione... due ragazzi da sogno!- esclamai.

Io e Sharon ci conosciamo da quando siamo nate, e adesso condividiamo lo stesso appartamento qui a Biddeford.


Claire si rivolse a me passandosi una mano tra i capelli castani e mossi.

-Dai, prepariamo la cena.-

-Che c'è per cena?- chiesi io incuriosita.

Claire aprì il frigo, e mi guardò perplessa.

-Dov'è la carne che ho comprato stamattina?-

Io risposi... -Ehm... l'ho data al cane.-

-Ma se noi noi non abbiamo un cane!!- mi fece notare.

-Hai ragione... allora credo di averla mangiata io mentre telefonavi...-

-Sei la solita... sembri un'affamata vagabonda... vai a fare la spesa adesso.- disse scuotendo la testa Claire.

***

Feci un balzo quando Sharon spalancò la porta, e le chiesi cosa fosse successo per farla agitare in quel modo.

-Non crederai mai a quello che ho visto...-

-Sentiamo... cosa hai visto di più importante della carne?- infatti non aveva nessuna borsa della spesa.

-Ho visto... oddio credo che... sono lì...-

-Eh? Non ho capito niente Sharon!!-

Lei fece un respiro profondo e riprese a parlare.

-I due ragazzi di stamattina abitano qui di fronte... credo.-

-Cosa?? Ah, ho capito... è un altro dei tuoi scherzi... anzi è una scusa per non aver fatto la spesa.-

Allora Sharon mi prese per il braccio e mi trascinò di corsa fuori dalla stanza.

-Guarda!-

Di fronte a me c'erano i ragazzi più belli che avessi mai visto.

-Cavolo.. avevi ragione...-


Si voltarono verso me e Claire, bellissimi.

Noi contemporaneamente abbassammo la testa per l'imbarazzo.

-Rientriamo.- sussurrai.

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Capitolo 2
*** Al supermercato ***


kfcg Rientrammo a casa dopo che quei due nuovi vicini ci avevano messe in imbarazzo.
 Io mi ero dimenticata di fare la spesa, ero stata tutto il tempo lì a fissarli, ero incantata da tale bellezza. Sembravano due angeli o due diavoli. Non so che sembravano. Erano in assoluto i più carini del quartiere, e magari anche del mondo. Poi ad un certo punto sentii la voce di Clair.
-Sharon, e adesso che mangiamo? Il frigo è...come dire...completamente vuoto.
-Senti Clair, non ti arrabbiare. Adesso usciamo insieme di casa e andiamo al supermercato, tanto è a due passi da qui, possiamo andarci anche a piedi, no?
-Si, così ne aprofittiamo per rivedere quei due.- mi disse Clair.
-No, questa volta, facciamo la spesa. Hai già scritto la lista?
-No, scrivila tu e io ti detto.
-No, devo andare a fare la doccia, altrimenti i miei capelli perdono lucentezza. I capelli biondi..come i miei..bisogna trattarli in modo affettuoso.-dissi io.
-Va bene, ma fai presto intanto che scrivo.
-Si, (contaci)!-esclamai.

Ma in realtà non ero andata a lavarmi i capelli, ma ero in camera mia a scegliere una camicetta color rosa confetto, e una mini gonna nera da indossare per l'occasione. L'occasione di vedere di nuovo quei ragazzi. I miei capelli avevano solo bisogno di essere piastrati, e basta. Li avevo accuratamente lavati ieri, e profumavano ancora di ibisco, come il mio shampoo. Mi affacciai allora alla graziosa finestra che stava in camera mia, che dava sulla strada, e nella casa di fronte vidi la macchina di prima.
-Non ci possso creder. Quei ragazzi abitano proprio di fronte alla mia finestra!- esclamai ad alta voce.
Presa dalla curiosità, rimasi l' per lungo tempo a guardare le loro facce.
Quando venni interrotta dalla voce di Clair.
-Sharon, che...che diavolo stai facendo?
-Niente, perchè?
-Ti sei lavata? Dobbiamo uscire...a fare la spesa. Come ti sei vestita?! Non dobbiamo andare mica in discoteca!
-Appunto, dobbiamo andare a vede...cioè a fare la ..spesa..no?!-chiesi confusa a Clair.
.-Si, quindi non vestirti troppo bene..ok?
-Si, certo, perchè dovrei ascoltarti?
-Perhcè non stiamo andando in discoteca!!!!-si infuriò Clair.
-Ma va beh, devo fare colpo su uno dei due ragazzi nuovi...e fare la spesa. Ok? Ciao..
-Dai, usciamo. Chiudi tu la porta a chiave?-mi domandò Clair.
-Si, ok. Andiamo.

Sharon, appena vede dei ragazzi impazzisce.
Si comporta sempre così, non vi preoccupate, è una specie di sindrome.
Quando vede un ragazzo bello, le sue idee si confondono e non sa più quello che dice.
E'comune. Perchè ha contagiato anche me ultimamente.
Così anche io vorrei tanto uscire per vedere loro, ma non lo faccio sapere a Sharon, altrimenti ha ragione lei. E questo non deve mai succedere.

Uscimmo di casa, chiusi il cancello, sperando che lei avesse chiuso la porta, e ci avviammo verso il supermercato.
-Ecco, il semaforo rosso, tocca sempre a noi!- mi lamentai.
-Hai ragione. Ogni volta è il nostro turno di passare e diventa rosso.- confermò Sharon.
Beh, eravamo a pochi passi dal supermercato, quando vidi Sharon voltarsi di scatto, come non avevo mai visto prima e le chiesi perchè questa reazione pazza.
-Che hai Sharon?
-Niente...
-Ti si legge in faccia che hai visto qualcosa. Ma cosa?
-Niente...
-Su non fare la finta tonta!
-E va bene. Ho visto il ragazzo quello con i capelli mossi. Assomiglia tanto a qualcuno.
Quei capelli mi fanno impazzire...- concluse Sharon.
-E ti sembra un buon motivo per farmi spavento, voltando la testa come se stessi per aprire un barattolo?
-Beh, si, anzi più che buona. Tu non hai visto com'è. Da brividi. Pallido, ma stranamente carino.
-Si, ok...e l'altro? C'era anche l'altro ragazzo?
-No, ho visto solo lui. Magari fanno anche loro la spesa. Sono appena arrivati e forse hanno bisogno di mangiare qualcosa. No?- sapevo che lei aveva ragione, ma per niente al mondo glielo avrei fatto sapere. Dopo avrebbe cominciato a farmi l'interrogatorio di terzo grado, a comporre un poema, a sparlottare per il resto della giornata, e insomma così.
Entrammo dentro. Cominciai a spiegare a Sharon quello di cui avevano bisogno i nostri stomaci, così le diede una copia della lista della spesa. Io avrei preso la frutta e la verdura, mentre lei avrebbe fatto la scorta di pasta, merende eccetera.
Presi una busta trasparente e ci infilai dentro delle mele rosse. Chiusi accuratamente la sportina di plastica, e andai a pesarla.

Intanto dall'altra parte c'era Sharon che prendeva gli spaghetti, le conchiglie e altri tipi di pasta divertenti. Gli mise nel carrello, e cambiò corsia, andò a prendere i surgelati. E la carne...

Io ero a prendere la verdura, una volta presa la frutta. Così mi munii di sacchetti di plastica e gli misi nell'altro carrello. Andai a prendere quello scritto nella lista.
Alcuni pomodori, dell'insalata, cetrioli, eccetera.
Mi sembrava strano che Sharon stava eseguendo i miei ordini. Non combinava guai. Per ora...

Sharon distratta lasciò il carrello in una corsia, e trasportava in mano una sportina con dentro dell'altra frutta che le avevo detto di prendere.
Camminava e camminava. Ma stava guardando giù, quindi non si accorse di avere davanti i barattoli di pomodoro Mutti, e sentì una voce dirle:
-Hei, stai attenta, stai andando...-
-Ahiii!!!! Che idiota!!!- disse lei.
La sportina le cadde a terra insieme a tutto quello che c'era al suo interno. Un ragazzo si chinò ad aiutarla:
-Vuoi una mano?- chiese il ragazzo alla mia amica.
-Ehmmm...
Non sapeva che dire, e intanto il ragazzo la stava aiutando a mettere dentro quello che era sparso a terra.
-Mi chiamo Nick.- disse.
-Ehmm...io sono...Sasha..no scusa Sharon!!!- che figuraccia dimenticarsi il proprio nome.
-Tu sei quella che abiti di fronte a me, non è vero?
-Ehmmm...si, e tu quello che abita da oggi di fronte a me?
-Si..-
-Abiti da solo?- chiese Sharon.
-No c'è un mio amico con me, si chiama Daniel.
-An, Daniel, è quello con gli occhi neri?
-Si, vedo che lo conosci?!
-Beh...no (sono solo rimasta tre ore a fissarlo con la mano stto al mento).
-Va meglio ora?
-Si, grazie. Oddio, che ho combinato?! Ho buttato giù i barattoli di pomodoro! Che cretina.
-Non ti preoccupare, ho già sistemato tutto io.-
e aveva ragione, aveva già sistemato tutto lui.
-Grazie.- lo ringraziò Sharon.
-Prego...- disse Nick andandosene via.

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