Questoni di scelte

di Cassie78
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Spenta.
Svuotata.
Era così che mi sentivo in questo momento, seduta sulla poltrona comoda del jet, mentre stringevo a me la coperta che tempo prima avevo dato a Oliver perché non sentisse freddo. 
Riuscivo a sentire il suo odore impresso su quel pezzo di stoffa.
Mi stavo facendo del male, lo sapevo, ma non potevo evitarlo. 
Eravamo partiti da poco da Nanda Parbat ed io non avevo smesso neanche per un secondo di pensare ad Oliver, alla notte trascorsa insieme, ai baci che ci eravamo scambiati e alle parole dolci che ci eravamo sussurrati. Su un'unica cosa non volevo soffermarmi: il nostro addio, le nostre ultime parole. Non avevo ancora accettato questa situazione quindi mi rifiutavo di ricordare quel momento, il nostro ULTIMO momento.
Sentii una mano sulla mia spalla e sollevai di scatto lo sguardo ritrovando davanti a me quello di Diggle che mi sorrideva.
-Ehi, come va?- disse sedendosi di fronte a me. Io lo guardai senza rispondere -giusto, domanda stupida- aggiunse.
-sai cosa mi ha detto?- dissi io guardando fuori dal finestrino.
-cosa?- 
-in poche parole mi ha detto di andare avanti con la mia vita, senza di lui perché il pensiero di me che vivo la mia vita felice è l'unica cosa che lo aiuta a sopravvivere- dissi io, poi feci un sorriso amaro- tipico di Oliver!- aggiunsi io.
-sai bene che nell'ultimo periodo io non sono stato esattamente un grande sostenitore delle scelte di Oliver in campo sentimentale. Ma questa volta devo ammettere che avrei fatto la stessa cosa per la donna che amo! paradossalmente credo sia stato più difficile per lui dirti quelle cose che unirsi alla Lega!- disse lui concludendo il suo discorso. Io mi girai a guardarlo e gli sorrisi grata per quelle parole che mi avevano dato sollievo seppur momentaneamente.
-io non so se ce la farò senza di lui- dissi piangendo- cosa faremo tutti noi da oggi in poi senza di lui?- aggiunsi io.
-andremo avanti! È quello che vorrebbe Oliver, te lo ha detto lui- 
-si ma io non so se ne saró capace- ribattei asciugandomi le lacrime- e con la storia del vigilante che facciamo?-
-andremo avanti anche con quello, la città ha ancora bisogno di qualcuno che vegli sui suoi abitanti- disse senza esitazione. Vedendo la mia faccia perplessa però continuó- credo ci farà e ti farà bene continuare a fare qualcosa che tenga vivo il suo ricordo- aggiunse avvicinandosi e prendendomi le mani- ce la faremo Felicity! Proprio come l'ultima volta.-
-si- dissi io sorridendogli poco convinta per rassicurarlo dopo di che sfinita chiusi gli occhi e caddi in un sonno tormentato.
 
Dopo essere passata da Laurel e aver chiacchierato a lungo tornai a casa. 
Mi aveva fatto bene parlarle, si era dimostrata una buona amica.
Arrivai a casa e mi diressi subito in bagno. Avevo bisogno di una doccia calda e rilassante. 
Mi infilai nella vasca e chiusi gli occhi. Mi lasciai scivolare sulla
Parete della vasca e mi immersi completamente con la testa e, solo dopo aver esaurito la scorta d'aria, riemersi riappoggiandomi con la testa sul bordo. 
Neanche il tempo di rilassarmi che qualcuno suonó alla porta.
Sospirai e controvoglia uscii dalla vasca avvolgendomi nel mio accappatoio e raccogliendo i capelli bagnati con il mollettone.
Aprii la porta e rimasi sorpresa.
Davanti a me c'era Thea.
-ciao Thea! Che ci fai qui?- 
-volevo parlare un po' con te ma vedo che ti disturbo quindi ripasso domani- disse lei facendo per andarsene via.
-no tranquilla non disturbi. Vieni entra! Accomodati. Diciamo che in questo momento mi serve proprio una bella chiacchierata!- dissi io fermandola e sorridendole. Lei mi sorrise di rimando ed entrò in casa. La feci sedere sul divano mentre io andavo a mettermi qualcosa di comodo addosso.
Al mio ritorno lei era lì che fissava il vuoto. Mi avvicinai e mi sedetti di fronte a lei.
-come ti senti?- chiesi
-potrei farti la stessa domanda- disse lei dolcemente guardandomi- comunque calcolando che a quest'ora potrei essere morta, diciamo bene- continuò.
-vuoi qualcosa da bere, un the caldo magari?- chiesi io.
-si grazie, qualcosa di caldo mi servirebbe- disse lei.
Mi alzai e andai a mettere l'acqua sul fuoco.
Dopo 5 minuti tornai con due tazze fumanti e mi sedetti nuovamente di fronte a lei porgendogliene una.
-ti manca vero?- chiese lei di punto in bianco. Non c'era bisogno di dire chi, era ovvio.
-terribilmente- dissi io abbassando lo sguardo.
-anche a me- ammise lei. Io alzai la testa e poi, entrambe sul punto di piangere, ci abbracciammo.
 
 
Io e Thea ci addormentammo così, sul divano, una accanto all'altra.
Avevamo a lungo parlato di Oliver e lei mi aveva parlato dell'Oliver di prima, e a ogni racconto io mi meravigliavo sempre di più per quanto l'Oliver pre e post isola fossero diversi.
Alla fine stanche e senza forze ci eravamo addormentate li sul divano. Non ricordavo esattamente quando avessi chiuso gli occhi.
Thea accanto a me si svegliò stiracchiandosi. 
-buongiorno- dissi con la voce impastata dal sonno.
-giorno- rispose con la stessa voce.
-vuoi che preparo la colazione?- chiesi io 
-no grazie è meglio che torni a casa, Malcom mi starà aspettando- disse lei alzandosi e avviandosi verso la porta. Io la seguii- grazie mille dell'ospitalità e della chiacchierata, mi ha fatto bene!- disse 
abbracciandomi.
-di nulla. Anzi grazie a te- risposi ricambiando l'abbraccio.- ci vediamo presto- aggiunsi prima che se ne andasse.
Una volta rimasta sola, la tristezza e la solitudine mi assalirono. 
Feci colazione ed inizia a tenermi impegnata per non pensare facendo varie cose, la maggior parte abbastanza inutili. 
Ma non si può non pensare in eterno e nel momento in cui lo feci rividi gli ultimi tre anni, le lotte con Arrow e il covo...
Poi un'illuminazione.
Corsi in camera, mi vestii e mi diressi velocemente li, in quel luogo in cui avevo trascorso la maggior parte del mio tempo negli ultimi anni. 
Quel posto che sapeva di casa, e di Oliver. 
Ogni cosa li mi ricordava lui.
Mi si spezzò il cuore vedendo come era stato ridotto. 
Vetri infranti, tavoli rovesciati...
Era stato messo sottosopra dalla polizia. 
Accanto al tavolo, che giaceva a terra, c'era la felce. Mi chinai e accarezzai delicatamente le foglie di quella pianta.
Neanche lei era stata risparmiata dall'irruenza della polizia.
Provai una certa rabbia contro di loro. 
Poi qualcos'altro attiró la mia attenzione. 
Una cassa di legno verde sul tavolo, con incisioni in cinese, o giapponese (non lo avevo ancora capito).
La aprii e dentro trovai un arco. Lo impugnai e tesi la corda come se fossi pronta a scagliare una freccia. 
Sempre nella stessa posizione mi voltai e, davanti a me, trovai la teca di vetro che un tempo racchiudeva il costume di Arrow mentre ora c'era solo un manichino vuoto.  
Fu quando vidi il mio riflesso sul vetro mentre tenevo in mano l'arco che capii.
John aveva detto che per mantenere vivo il ricordo di Oliver dovevamo continuare a fare quello che aveva iniziato lui. E quale modo migliore se non quello di provare a prendere il suo posto?
Idea folle dovevo ammetterlo, anche perché non ero minimamente degna di prendere il suo posto, ma ci avrei provato. 
E c'era solo una persona in grado di aiutarmi, e Dio mi perdoni per questo ma era la mia unica scelta. 
Scrissi il messaggio per fissare l'incontro.
Uscii di corsa dal covo e mi diressi al vicolo li dietro.
Attesi 5 minuti prima di sentire la sua voce.
-devo ammettere, sono curioso di sapere perché mi ha chiesto di incontrarti- disse lui. Io mi voltai.
-ciao Malcom- dissi fredda.
-allora cosa ti serve?- chiese insistente.
-voglio che tu mi alleni!- dissi risoluta.
-cosa?- vidi lo stupore nel suo sguardo.
-voglio che mi insegni a combattere, per difendere me stessa e gli altri. Voglio provare a riempire quel vuoto che Oliver ha lasciato e voglio farlo nel migliore dei modi! Allora, accetti?- chiesi io tendendo una mano verso di lui. Lui guardó prima me poi la mano. Fece un sorriso e la strinse.
-quando cominciamo?- chiese lui.
-il prima possibile- dissi ancora decisa.
Lui sembró soddisfatto da quella risposta e mi sorrise ancora.
-mi piace la tua determinazione  Felicity Smoak.-
Sorrisi anche io a quel complimento.
Avevo appena fatto il primo passo verso qualcosa a cui non avrei mai rinunciato.
 
 
Buonasera a tutti!! Sono tornata con una nuova storia. 
Non so ancora quanto sarà lunga e soprattutto come finirà ma spero che vi piacerà.
L'idea mi è venuta guardando il promo dell'episodio 3x21 in cui (SPOILER) troviamo Oliver a dover fare una scelta, quella di uccidere Dig. Ma a fermarlo c'è proprio sua sorella. E allora li è scattata la molla nella mia mente malata. E se al posto di Thea ci fosse Felicity? Se Oliver si trovasse la donna che ama contro? 
Fatemi sapere se l'idea ci piace e se vale la pena di continuare! Recensite! 
Baci a presto!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-posso smettere?!- chiesi io a denti stretti mentre stringevo tra le mani una sbarra di metallo rovente.
-no! Non finché non proverai più dolore! Concentrati su qualcos'altro, qualcosa che ti fa stare bene- disse lui con tono severo.
Io serrai la mascella e chiusi gli occhi cercando di alleviare il dolore.
Il viso di Oliver si materializzò davanti ai miei occhi. Improvvisamente non c'era più il dolore, non sentivo più nulla.
-molto bene...Brava....basta può andare!- disse Malcom con voce calma. Io mollai subito la presa e mi allontanai asciugandomi il sudore sulla fronte. 
Mi voltai verso Malcom che aveva un sorriso soddisfatto mentre mi applaudiva.
-devi ancora spiegarmi perché sono due giorni che non fai altro che farmi stringerti ferro incandescente tra le mani!- dissi io mettendo le mani dentro la bacinella d'acqua lì accanto. Ormai erano ridotte abbastanza male.
-per arrivare a quello che è successo poco fa! Perché se sarai temprata nel corpo e nella mente allora sarai pronta a ricevere l'addestramento!- disse lui avvicinandosi.
-e ora lo sono?- chiesi. Lui annuì.
-diciamo che ti mancava un'ultima spinta, il tuo carattere forte e il tuo coraggio avevano già fatto il resto- disse lui.-Cominciamo!
 
2 mesi dopo...
La freccia venne scoccata e andó a piantarsi proprio al centro del bersaglio.
-7 di fila... Siamo sulla buona strada-  disse Malcom alle mie spalle.
-sulla buona strada? Ho fatto centro 7 volte di seguito! Io direi che va più che bene!- dissi io girandomi verso di lui.
-si va più che bene se vuoi farti ammazzare!- 
-sono solo due mesi che mi alleno e ho fatto grandi passi avanti- dissi io alterata.
-si ma non sei ancora perfetta, sei un diamante allo stato grezzo! Sai come si combatte ma non sei riuscita ancora a battermi, i tuoi riflessi non sono al 100%, con la spada e con l'arco si, te la cavi, ma non abbastanza per un combattimento!- ribatté lui.
-beh ti vorrei far notare che l'unica cosa di cui prima mi occupavo erano i computer, ho fatto dei miglioramenti, potresti anche darmi qualche soddisfazione!- affermai sconsolata.
-quando sarà il momento lo farò non ti preoccupare!- disse lui avvicinandosi e mettendomi una mano sulla spalla.
Io sorrisi e scossi la testa prendono un sorso dalla bottiglietta d'acqua.
In questi mesi avevo imparato a tollerare Malcom, e forse anche a farmelo piacere.
Nessuno sapeva cosa stessimo facendo, neanche e soprattutto Dig.
Glielo avrei detto ovviamente, ma non ora. 
Quando il mio allenamento fosse stato ultimato avrei parlato con tutti.
-dai Felicity riprendiamo! Non battere la fiacca!- disse lui lanciandomi un bastone. Io lo presi al volo.- dai fammi vedere che sai fare!- disse sfidandomi con lo sguardo. 
Non me lo feci ripetere due volte e lo attaccai.
 
(Oliver)
Ero in uno stato confusionale, non capivo più chi ero...dove fossi o perché ci fossi....
La lega mi stava facendo il lavaggio del cervello, letteralmente. 
Ra's mi stava plasmando come voleva lui, una copia molto simile a lui. 
"Oliver Queen esiste solo nel passato..."
Non distinguevo più cosa fosse giusto o cosa fosse sbagliato.
L'unica cosa che era rimasta di chi ero prima era lei. Felicity.
Il ricordo di lei era talmente potente e talmente ramificato dentro di me che neanche Ra's con i suoi trucchetti era riuscito a cancellare.
Quanto avrei dato per rivederla, per riabbracciarla e baciarla.
La porta della mia camera si aprì ed entró Masao.
-Ra's al Ghul vuole vederti- sentenziò prima di uscire nuovamente dalla mia stanza.
Io mia alzai controvoglia e raggiunsi Ra's.
Era beatamente immerso nel pozzo.
-mi volevi?- chiesi io con tono freddo.
-si Ah-Sah-him ti ho fatto chiamare perché dobbiamo discutere di una cosa- disse lui uscendo dal pozzo e lasciandosi avvolgere dalla sua casacca.
-sarebbe?- chiesi
-si da il caso che c'è qualcun'altro che ha intenzione di rivendicare come suo il posto di Erede del Demonio.- disse avvicinandosi 
-chi?-
-mia figlia, Nyssa-
-e cosa dovrei fare io?- chiesi perplesso.
-devi ucciderla- disse risoluto. Io lo guardai ancora più sorpreso, quale malato farebbe uccidere sua figlia?
Ah giusto, lui era un malato!
-sai pare che il destino ti giochi brutti scherzi! Non ne vuole proprio sapere  di tenerti lontano da Starling city!- continuò lui.
-perché dici questo?- chiesi io
-indovina un po' dove si trova mia figlia?!- disse girandosi e dandomi le spalle- vai a prepararti! Voglio vederti tornare con il suo corpo!- disse concludendo il discorso.
Io tornai in camera mia.
Stavo per tornare a casa. 
Ma la domanda che mi facevo era "cosa troveró una volta li"?
 
(Felicity)
Il nuovo covo era piccolo e abbastanza diverso dal vecchio, ma era provvisorio.
Quell'altro non si poteva più usare, era compromesso e in pessime condizioni.
La porta si aprì e da lì entró Laurel con Nyssa.
-so che adesso siete BFF ma... Perché lei è qui?- chiesi sinceramente confusa.
-degli informatori all'interno della lega hanno informato Nyssa che Oliver e altri membri stanno arrivando qui in città- disse Laurel.
-e per quale motivo?- chiese Dig mentre io ancora cercavo di elaborare la parte in cui Laurel diceva che Oliver sarebbe arrivato a Starling City.
-per me! Vogliono uccidermi!- disse Nyssa.
Il silenzio caló sui presenti.
-so che quello che sto per chiedervi è troppo ma dobbiamo aiutarla- disse Laurel.
-andando contro Oliver- affermai io.
-si- disse lei sicura. Io la guardai inespressiva.
-Felicity l'uomo che ami non esiste più, mio padre lo ha cancellato, Oliver Queen non esiste più- disse Nyssa. 
Quelle parole mi colpirono come una lama. 
La cosa peggiore? 
Sapevo che aveva ragione!
Guardai Dig e sapevo che la pensava come me.
-va bene ti aiuteremo- disse Dig per entrambi.
-vi saró debitrice a vita- disse Nyssa sorridendoci. 
Io le sorrisi di rimando e le strinsi la mano mentre un punto fisso girava nella mia testa, cel'avrei fatta ad andare contro Oliver anche se di lui non era rimasto nulla?!
 
(Oliver)
Arrivai a Starling City la sera tardi insieme ad altri membri della lega e ci sistemammo in un rifugio che la lega aveva li in città.
C'era però una cosa che volevo fare prima di andare a dormire. 
Presi la giacca di pelle e mi congedai dal gruppo con la scusa di voler fare una passeggiata.
Percorsi un lungo pezzo a piedi e alla fine arrivai a una casa.
LA casa. 
Quella di Felicity.
La luce che proveniva dalla finestra era segno che fosse ancora sveglia. Mi avvicinai cautamente, mi sentivo uno stolker.
Arrivai alla finestra e fu allora che la vidi. 
Felicity era lì che camminava attraverso il salone diretta verso il divano. Sembrava molto stanca ma nonostante ciò restava la donna più bella che avessi mai visto. Senza occhiali e con i capelli biondi lasciati liberi dalla coda sembrava un angelo.
Si sedette sul divano e si tolse i tacchi massaggiandosi i piedi. Poi prese il bicchiere di vino rosso che aveva davanti e si appoggiò meglio sul divano tirando su le gambe.
Disse qualcosa prima di bere tutto di un sorso il bicchiere.
Io sorrisi pensando a quella bottiglia di vino che anni prima le avevo promesso e non gli avevo mai regalato. 
Non mi sarei mai stancato di fissarla.
Poi ad un tratto si alzó e si diresse verso un'altra camera, quella da letto e quindi cambiai finestra.
Arrivato lì la vidi posizionarsi davanti allo specchio intero che aveva accanto al letto. Portó una mano dietro la schiena e aprì la cerniera del vestito cipria che portava e lo fece scivolare fino a terra rimanendo in intimo. 
Io rimasi a bocca aperta. Non solo perché mi stava distruggendo il fatto che lei fosse mezza nuda davanti a me e io non potessi neanche toccarla.
Ma per quello che notai.
La sua schiena e la pancia erano piene di ferite ed ematomi. Quei segni non c'erano mesi prima, lo sapevo bene! Avevo osservato ogni centimetro di quella pelle perfetta. Che diavolo le era successo? Ma soprattutto, chi l'aveva ridotta così?!
Una rabbia improvvisa si impossessò di me e strinsi forte i pugni per resistere all'impulso di entrare dalla finestra e chiederle spiegazioni.
Lo avrei fatto volentieri, ma non potevo. Ra's era stato categorico "non dovrai parlarle ne cercarla".
E non lo avrei fatto anche perché poi andarsene sarebbe stato impossibile. 
Lei era ancora lì che si guardava allo specchio mentre si toccava il grosso livido che aveva sul fianco facendo una smorfia di dolore. Io strinsi ancora di più la mascella e i pugni. Poi prese la maglietta del pigiama, se la mise e si diresse al bagno. Dopo 5 minuti ne riuscì e si infiló dritta sotto le coperte. 
Io rimasi lì a guardarla finché non si addormentó pensando che comunque il mio unico rimpianto sarebbe stato quello di non poter stare con lei.
 
Salve a tutti!! Allora che ne dite? Piaciuto? Spero proprio di si perché dal prossimo capitolo le cose si faranno un po' più movimentate tra segreti svelati e incontri/scontri.
 Voglio lasciarvi con un piccolo dialogo spoiler del prossimo capitolo: 
-"di tutte le persone, da te proprio non me lo aspettavo"
Chi lo dirà a chi?
Bhooooo... Ahahahahha
Ciao al prossimo capitolo e mi raccomando, Recensiteeee!! :)
Baci!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ero ai computer e stavo assistendo ad una scena che aveva dell'impossibile. Stavo osservando un Oliver che combatteva contro Nyssa e che non avrebbe minimamente esitato a ucciderla se Dig e Laurel non fossero arrivati.
-Mio dio Oliver che ti è successo? Questo non sei tu! Non puoi essere tu!- e senza accorgermene ero scoppiata in lacrime.
 
La porta del covo si spalancó di botto ed entrarono Dig e Laurel che sorreggevano Nyssa.
Io mi alzai di scatto e gli andai incontro aiutandola a sedersi sulla sedia.
-è stato Oliver! L'ha ridotta così!- disse Dig- mi dispiace Felicity non è più lui, gliel'ho visto negli occhi.- aggiunse massaggiandosi la testa.
I miei occhi già rossi per le troppe lacrime si chiusero e iniziai a scuotere la testa perché non volevo crederci. Presi il cappotto e la borsa e mi avviai fuori.
-ho bisogno d'aria- dissi io sbattendo la porta.
 
Arrivai a casa di Malcom, dove da due mesi a questa parte andavo ad allenarmi. 
Lui ancora non era a casa ma io entrai comunque e mi sedetti sulla panca che era lì all'ingresso. 
Fissai il vuoto per i cinque minuti che precedettero l'arrivo di Malcom pensando a quanto fossi distrutta, a pezzi.
Malcom entrò lentamente chiudendosi la porta alle spalle.
-ho saputo quello che è successo- disse lui sedendosi accanto a me -ti andrebbe di parlarne?-
Io alzai la testa su di lui, tanto per controllare che fosse serio.
Scossi la testa per dire no.
-sai vorrei che ci fosse una sorta di interruttore per le emozioni, vorrei avere la possibilità di premere il pulsante off in questo momento per non provare né dolore, né rabbia....niente- dissi io prendendomi la testa tra le mani e tirando su col naso.
-hai bisogno di sfogarti- disse lui posando una mano sulla mia spalla.
-e come?- chiesi io.
-io un'idea cel'avrei- disse lui alzandosi e dirigendosi verso la "palestra".
-chissà perché le tue idee non mi attirano per niente- dissi io sbuffando e alzandomi per seguirlo.
Capii presto che la sua idea di sfogarsi era davvero un'idea che non mi piaceva affatto, infatti mi ritrovai vestita con una tuta pronta ad allenarmi.
Al mio ritorno Malcom aveva in una mano una spada e con l'altra mi faceva segno verso la rastrelliera dove erano deposte circa 5 spade diverse per invitarmi a prenderne una.
- scegli quella che vuoi- disse lui.
Io mi avvicinai cautamente e le passai in rassegna tutte. 
Ad un tratto dalla parete a specchio davanti a me notai qualcosa, un movimento alle mie spalle. Feci giusto in tempo a realizzare l'immagine e mi abbassai di scatto per evitare il colpo.
Si sentì il fruscio della spada che fendeva l'aria.
Malcom mi aveva colpito alle spalle.
Mi voltai di scatto furente verso di lui.
-razza di psicopatico potevi uccidermi!- gridai io prima di schivare un secondo tentativo di Malcom. A quel punto non ci vidi più. Presi una delle spade e la sfoderai giusto in tempo per parare il terzo colpo. Ci ritrovammo uno di fronte all'altro.
-sei ancora lenta!- disse lui- fammi vedere cosa sai fare!- 
-con molto piacere- sibilai io. 
Lo spinsi via e lo attaccai.
Iniziammo il nostro combattimento, nella stanza si sentivano echi di lame che si colpivano e respiri affannati. Ci allontanammo nuovamente e iniziammo a girare in tondo fronteggiandoci. 
-forse mi sono sbagliato, forse non sei fatta per diventare una guerriera- disse lui. Quelle parole alimentarono il fuoco che già divampava dentro di me per la rabbia.
Mi scagliai su di lui con tutta la forza che avevo e alla fine dopo poco riuscii a disarmarlo, passai una gamba dietro alle sue e cadde a terra con la mia spada a pochi centimetri dalla sua gola.
Lui mi guardava con un sorriso soddisfatto mentre io stavo ancora cercando di metabolizzare quanto era appena successo. 
Avevo battuto Malcom.
-ora si che ci siamo!- disse lui. Io gli porsi una mano per aiutarlo a rialzarsi.
-lo hai fatto apposta?!- chiesi incredula.
-è stato un esperimento, sapevo che provocandoti avrei ottenuto un risultato. E infatti...- disse lui avviandosi per raccogliere la spada che giaceva a terra.
-cosa significa? Che ora sono pronta?- chiesi io speranzosa ma ancora col fiatone.
-diciamo di si, ovviamente il tuo allenamento non è finito, hai ancora molto da apprendere ma si! Sei pronta per andare sul campo- sentenziò in fine guardandomi. Io sospirai contenta per quello che aveva detto. Finalmente dopo tanto tempo c'ero riuscita. 
-un brindisi?- chiese Malcom che era tornato con due bicchieri in mano.
-è veleno?- chiesi io ironica, anche se effettivamente non ero poi così tanto ironica
-ti sembra che dopo la fatica che sto facendo per allenarti io potrei avvelenarti?- chiese lui come se la cosa fosse abbastanza ovvia.
-in effetti....- constatai io prendendo il bicchiere.
-a una nuova eroina- disse lui alzando il bicchiere, io gli sorrisi e feci tintinnare i nostri bicchieri.
 
-Sei sicuro che non disturbo?- chiesi io entrando in casa con Dig.
-finché la lega non se ne sarà andata è meglio se resti qui- disse lui con tono deciso. 
Ad un tratto il suo sguardo si fece preoccupato e prese la sua pistola in mano. Il pianto di Sara si diffuse nella casa e subito ci precipitammo nella cameretta. Io presi in braccio la bimba.
-Lyla?!- inizió a gridare Dig, ma di lei nessuna traccia.
Il suo cellulare squillò e John rispose. Era Oliver, non sapevo cosa gli stesse dicendo ma non era nulla di buono. 
Parlai quando ebbe riattaccato.
-che succede?- chiesi allarmata.
-ha preso Lyla in ostaggio, minaccia di ucciderla se non gli consegnamo Nyssa- disse lui in preda al nervosismo.
-ma è impazzito?- gridai io. Ero sconvolta.
-il problema è che non è rimasto nulla di Oliver, ora ne ho la conferma. Non si può più fare nulla per lui!- disse John poggiandosi alla culla di Sara.- dobbiamo andare da Nyssa.-
Io annuii e ci avviammo dopo aver lasciato la piccola in mani sicure.
 
-mi consegnerò! dove avviene lo scambio?- chiese Nyssa.
-no Nyssa! Non te lo lascio fare!- gridó Laurel.
-nessuno deve morire per colpa mia- ribatté l'altra.
Il silenzio caló.
-un modo per salvarla si può trovare, se la consegnamo anche noi perderemmo la nostra anima- disse Laurel rivolta a me e Dig.
Un'idea mi venne in mente.
-Voi andate al punto di incontro, io vi raggiungo li- dissi avviandomi verso l'uscita.
 
Bussai alla porta di casa di Malcom che mi aprì poco dopo.
-ma come, già ti manco?- chiese lui incrociando le braccia. Io lo guardai alzando un sopracciglio.
-ho bisogno del tuo aiuto!- dissi io superandolo ed entrando.
-per cosa?- chiese lui.
-voglio fermare Oliver- dissi io.
-scusa come?- 
-hai detto tu che sono pronta! Voglio scendere in campo e voglio farlo stasera!- dissi io.
-bene se è questo che vuoi...- disse lui avvicinandosi alla scrivania e prendendo uno scatola che c'era lì sopra- ma per farlo avrai bisogno dell'abbigliamento giusto- disse porgendomela.
Io la presi titubante e la aprii.
-wow- fu l'unica cosa che riuscii a dire. 
Tirai fuori il contenuto e me ne innamorai all'istante. Era una tutina di pelle verde scuro, smanicata e con un cappuccio sempre di pelle.
Io alzai lo sguardo su Malcom.
-io...io non so che dire- dissi io.
-un grazie basta- disse lui.- ah e prima che me ne dimentichi c'è un'altra persona con i tuoi stessi scopi, forse potreste aiutarvi a vicenda- disse lui indicando una persona che stava uscendo dall'ombra.
 
(Oliver)
-Sono arrivati- disse Masao. Io mi voltai e vidi un gruppo di persone avvicinarsi. Sapevo che li conoscevo, sapevo chi erano, ma in quel momento non mi dicevano proprio nulla. Non provavo niente guardandoli, il vuoto più totale.
-amico hai fatto un grosso errore- disse John.
-io non sono tuo amico! legatela!- ordinai guardando Nyssa mentre altri uomini liberavano Lyla. 
Lei corse da John e lo abbracció.
Avrei dovuto essere più vigile e accorto invece mi ero fatto fregare. Lyla estrasse due pistole dal giacchetto di John ed iniziò a sparare colpendo due dei miei. 
Iniziammo a combattere e io mi ritrovai a fronteggiare John. Ovviamente la superiorità dei miei prevalse sugli altri, come io stesso stavo per fare su Diggle.
Lo disarmai e mi preparai a colpirlo a morte.
-Oliver so che sei ancora tu!- gridó prima che lo colpissi. Ma il colpo non andò mai a fondo. Una freccia si piantó nel mio polso.
-Stai lontano da lui!- gridó una voce femminile. Mi voltai di scatto verso quella voce e vidi Thea. L'Oliver Queen che era sepolto in un angolino dentro di me inizió a gridare. 
Tornai di nuovo su Dig non curandomi di lei.
-hai sentito cosa ti ha detto? Stagli alla larga!- disse un'altra voce femminile.
Una voce che conoscevo molto bene. 
Mi voltai di scatto e fu allora che vidi una figura femminile che emergeva dall'ombra. Era vestita con una tutina verde, i capelli biondi sciolti sulle spalle, il cappuccio calato sul volto e una spada in una mano. Quando fu abbastanza vicina da vederle il volto i miei sospetti si concretizzarono. 
Era Felicity. La guardai sconvolto.
Mi stava fronteggiando.
Sorrisi amaro.
-"non ci posso credere, di tutte le persone, da te proprio non me lo aspettavo!"- dissi io mentre dentro la parte umana che era rimasta in me stava morendo.
No! Non anche lei!
 
 
Salve a tutti!! Eccomi qui con un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto. Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo. I due amanti si sfideranno a colpi di spada o a suon di parole?.... E perché no, forse entrambe le cose! Posso dirvi che Oliver continuerà ad essere ancora lo stesso Oliver solo con Felicity quindi ce ne saranno delle belle. Ciao baci! E mi raccomando recensite!

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