TMNT New Generation

di vampire for sunshine
(/viewuser.php?uid=815961)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Incontro di famiglia ***
Capitolo 3: *** cominciano i guai ***
Capitolo 4: *** Scomode verità, nemici e ragazzi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

Cinque figure saltavano di tetto in tetto, nella notte trapunta di stelle nella grande città di New York.
No. Non sono le nostre amate tartarughe,in compagnia di April o chissà chi, bensì cinque ragazze.
< Sunny, attenta! > gridò una di loro afferrando la ragazza che stava cadendo dall'edificio. Aveva corti capelli rosso fuoco e occhi verde smeraldo. Sulla testa si intravedevano delle piccola corna rosse e sul dorso delle ali color argento. Indossava una t-shirt rossa, un paio di jeans color pesca e delle scarpe da ginnastica piuttosto rovinate.
< Grazie Ryu... stavano per cadermi le pizze > rispose l'altra ringraziandola. Aveva lunghi capelli color cioccolata e occhi azzurro cielo mentre sul naso e sulle guance si intravedevano numerose lentiggini. Indossava una larga maglietta arancione con su scritto “Smile”, un paio di leggins con sopra delle stelline e stivaletti neri. 
< Alle pizze, pensi? > chiese un'altra con tono di rimprovero. La terza ragazza aveva lunghi capelli color ambra e occhi del medesimo colore. Indossava una maglietta viola e un paio di pantaloni semplici blu.
< Si, Scarlett... se non torniamo a casa con le pizze per mio padre, sai cosa succederà... > rispose la seconda ragazza immaginando la reazione del padre.
< In effetti... quando ho fatto cadere quella pizza alla diavola lo zio ha scatenato la terza guerra mondiale... di chi è stata l'idea di passare per i tetti? Ci saremmo risparmiati dei guai > intervenne una quarta voce. Apparteneva ad una ragazza una ragazza alta e magra, un po' pallida, con dei penetranti occhi verdi. Indossava dei jeans attillati neri, delle scarpe con il tacco un po' troppo alto per una quindicenne che sta facendo acrobazie su dei palazzi, ed una felpa nera con la scritta rossa "rock" con il cappuccio alzato che lasciava vedere solo una ciocca di capelli neri.
< Tua Diana > rispose un'altra voce, più calma, simile a quella di un leader. Questa era di una ragazza più bassa dell'altra, magra, con dei vivaci ma anche severi occhi azzurri e dei luminosi capelli biondi mossi. Lei indossava dei jeans blu, delle ballerine azzurre con un fiocco bianco e una maglietta un po' larga a maniche corte azzurra, con la scritta nera "MUSIC? Music".
< Sì, sì, Aori... facciamo cadere la colpa sugli altri > ribadì Diana contrariata. 
< Ma...io ci rinuncio... perché tieni il cappuccio? Da quando metti le felpe poi? > domandò Aori notando il voluminoso cappuccio che copriva interamente la testa di Diana. 
< Perché mi va! Sei sempre così seria come tuo padre... fortuna che hai ereditato la felicità di tua madre > rispose Diana incrociando le braccia al petto.
< Spiritosa...avanti togliti il cappuccio! > ordinò Aori con tono da caserma.
< No! > replicò Diana, ma in un secondo si ritrovò davanti Ryu che le scoprì i capelli, strabuzzando gli occhi subito dopo.
< Ma...Diana! Ti sei tinta i capelli di viola?! > esclamò poco dopo, sbalordita.
< Sorellina! Credevo stessi dalla mia parte! E poi sono solo delle meches...la mamma poi se li è tinti a quindici anni come me! > replicò la maggiore passandosi una mano fra i capelli tinti.
< Si ma... ecco... touche > disse infine Ryu, scrollando le spalle.
Anche se erano sorelle ed avevano un'anno di differenza, erano piuttosto diverse, anche se andavano molto d'accordo.
< Forza, torniamo al rifugio > concluse Scarlett strappando di mano le pizze a Sunny che nel frattempo aveva cominciato a mangiarle. 
< Uff... Non possiamo cominciare a mangiarle? > chiese la mora sbuffando, fulminata dallo sguardo di Scarlett.
< No! > dissero all'unisono le altre che, dopo l'ultimo lamento di fame della ragazza, scoppiarono a ridere. 


Angolo Autrici

Ciao!
Noi siamo Vampire for Sunshine! Ovvero Vampire for Life e Sunshine457.
Abbiamo deciso di creare un account insieme per vedere cosa ne usciva fuori unendo le nostre forze. E non mi sembra sia uscito tanto male come prologo
Raph: convinte voi... è il capitolo più corto che abbia mai vistoa
Noi: chiudi il becco!
*li danno una doppia padellata* *Raph sviene*
Il vantaggio di essere in due...
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto.
Baci, Vampy e Sunshine

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Incontro di famiglia ***


Le cinque ragazze giunsero molto presto al rifugio con le pizze fredde, ma sane e salve, grazie a Scarlett che le aveva protette dalla golosa Sunny.
< Siamo arrivate! > esclamò Aori quando entrarono all'interno della grande sala che fungeva da salotto.
< Finalmente! > esclamò Mikey correndo verso Scarlett che gli consegnò le pizze con piacere, sorridendo compiaciuta: anche per quel giorno la missione “tieni lontano Sunny dalle pizze” aveva avuto successo.
< Per fortuna non le avete mangiate tutte > disse Zoey con sollievo avvicinandosi al marito portando in braccio il loro secondo figlio, di appena cinque anni.
Aveva corti capelli castani ed occhi azzurro cielo, esattamente come suo padre.
Il bimbo si liberò presto dalla stretta della madre e si rifugiò fra le braccia di Michelangelo per assaggiare anche lui la pizza, di cui ovviamente andava ghiotto.
Come tutta la famiglia, del resto.
Molto presto accorsero anche tutti gli altri.
< Meno male che oggi non ve le siete mangiate tutte come al solito > commentò la voce sarcastica di un undicenne da dietro Raph e Giulia.
A parlare era stato un ragazzino dai corti capelli castani e dagli occhi smeraldini.
< Certamente, signor “non ho le capacità per andare a comprarmi una pizza da solo” > rispose Diana tagliente facendo arrossire il ragazzino che subito rispose: < Vedrai quando papà saprà quello che ti sei fatta, andrà su tutte le furie >.
< Hero, fatti gli affari tuoi e chiudi la bocca > ringhiò Ryu infilando la pizza che aveva in mano direttamente nella bocca di Hero.
< Basta così! > esclamò Giulia attirando l'attenzione dei tre figli.
< Ha cominciato lui! > cercarono di giustificarsi Ryu e Diana indicando il fratello minore.
< Non mi importa chi ha cominciato! > intervenne Raph con tono di rimprovero < Non voglio che i miei figli litighino. Chiedetevi scusa, subito >.
< Neanche per sogno > commentò Diana incrociando le braccia al petto mentre Ryu annuiva: non avevano nessuna intenzione di cedere.
< Ragazze...Hero... > sospirò Giulia cercando di riportare la calma sapendo già che sarebbe stato tutto inutile.
Una cosa che tutti i suoi figli avevano ereditato era la testardaggine del padre.
Avrebbero mantenuto il broncio a vita se non sarebbe intervenuta.
< ...Al mio tre chiederete tutti scusa all'unisono...ok? >.
I tre annuirono e al tre della madre sussurrarono i loro “Scusa” diventando tutti rossi.
< Perfetto > commentò la madre alla fine quando sentirono un saluto provenire dall'esterno della stanza.
< Ciao a tutti! > salutò un ragazzo con scompigliati capelli castani ed occhi del medesimo colore.
Indossava una divisa universitaria e portava una pesante borsa a tracolla color viola.
< Fratellone! > esclamò Scarlett correndo in contro al fratello maggiore che sorrise: infondo non si vedevano da diversi giorni.
Infatti, il giovane frequentava una delle più prestigiose università fuori città e riusciva a raggiungere la sua larga famiglia solo in alcuni week-end.
< Simon, sei tornato, finalmente > esclamò Aicha sorridendo anche lei contenta nel vedere il figlio imitata da Donatello.
< Dimmi, come vanno gli studi? > domandò Donnie destando subito l'attenzione del figlio.
< Benissimo, papà > rispose Simon e cominciò a raccontare di tutti i numerosi corsi che aveva intrapreso usando termini tecnici molto complicati, ascoltato attentamente dai suoi genitori e Scarlett che sembravano capire tutto quello che diceva mentre il resto della compagnia continuava a chiedersi di cosa stesse parlando il ragazzo.
Una mezz'ora dopo, quando le pizze furono ormai terminate, la stanchezza cominciò a prendere il sopravvento.
< Credo sia ora di tornarne a casa > commentò Zoey tenendo fra le braccia il piccolo Oliver , ormai addormentato.
< Cosa! Ma noi non abbiamo sonno > esclamarono i gemelli all'unisono traditi, però, da uno sbadiglio.
< Quello era uno sbadiglio o era solo la mia immaginazione? > domandò Helen sorridendo.
< No > rispose Andrew.
Aveva gli occhi azzurri e i capelli neri ed aveva ereditato il carattere della madre.
< Forza, ragazzi! Dobbiamo andare > disse Leonardo avvicinandosi a Matthew che si stava letteralmente addormentando in piedi.
Lui, al contrario del gemello era la fotocopia di Helen: capelli biondo scuro e occhi nocciola.
Al contempo, però, aveva ereditato il carattere del padre.
< Credo dovremmo andare anche noi > disse Giulia notando che i figli aveva cominciato anche loro a sbadigliare.
In pochi minuti, le quattro famiglie lasciarono il rifugio dirigendosi ognuna nella propria abitazione.
Ognuno abitava in una parte diversa di New York ma le abitazioni erano piuttosto vicine.
Ogni settimana si incontravano al rifugio per trascorrere una cena tutti insieme e chiacchierare del più e del meno.
Il maestro Splinter aveva assistito con gli anni alla nascita di tutti i suoi nipoti che lo chiamavano comunemente “nonno”.
Il fondo, al vecchio maestro non disturbava essere chiamato così.
Insomma, senza Kraang a mutare gli abitanti di New York e Shredder fuori dai piedi, la vita trascorreva tranquilla.
Gli esperimenti con il mutageno continuavano ancora, purtroppo.
Raph e Giulia questo lo sapevano bene: Diana e Ryu erano dei mutanti.
La prima era stata morsa da un mutante vampiro scappato dal laboratorio di uno scienziato pazzo che sperimentavo sul mutageno.
Era diventata un vampiro anche lei.
La seconda invece,quando aveva cinque anni, aveva ingurgito per sbaglio il mutageno che Donnie aveva nel suo laboratorio.
Non si sapeva esattamente perché il dna della ragazza si fosse fuso con quello di un drago invece con quello di una tartaruga.
Ma non importava.
Diana e Ryu facevano parte della famiglia Hamato e ne sarebbero stati membri per sempre.

*************************************************************

 Nel tragitto dal rifugio a casa, Hero era stato stranamente silenzioso.
Si solito continuava a rompere le scatole alle sorelle finché una delle ragazze non gli urlava contro di smetterla ed allora uno dei genitori dove intervenire e riportare la calma.
< Cos'hai oggi, Hero? > domandò Diana affiancandosi al fratello che sembrava perso nei suoi pensieri.
< Sto benissimo. Sono solo un po' stanco > rispose il fratello continuando a fissare il pezzo di marciapiedi come se fosse la cosa più interessante del mondo.
Diana però non sembrava affatto convinta e sarebbe andata avanti con le domande se non fosse stato per sua madre che intervenne chiedendole: < Prima Hero ha accennato qualcosa che ci avrebbe fatto arrabbiare se l'avessi scoperto. Cosa dobbiamo sapere, Diana? >.
La ragazzina sbuffò: sua madre aveva una memoria di ferro.
< Allora? > domandò di nuovo Giulia.
< Ecco, io... > cominciò e si tolse il cappuccio della felpa rilevando le maches viola.
< Ti sei tinta i capelli?! > esclamò Raph strabuzzando gli occhi.
< Sono solo delle maches > rispose Diana con leggerezza.
< Solo delle maches!!! > ripete Rafaello con voce fin troppo alta.
< Perché non ci hai chiesto il permesso di farle? > domandò la madre, più compressiva: anche lei si era tinta i capelli a quindici anni.
< Voi mi avreste dato il permesso? > replicò Diana conoscendo benissimo la risposta.
Si sentirono un “Sì” ed un “No”.
Il primo provenire da Giulia ed il secondo provenire da Raph.
< Davvero mi avresti dato il permesso, mamma? > domandò la figlia incredula.
< Certamente, Diana. Sei grande ormai e puoi prendere autonomamente le tue scelte.
Quando avevo la tua età anche io ho mi sono tinta i capelli e mio padre mi ha dato il permesso di tingermeli > rispose la donna addolcendo il tono di voce.
Raph era arrabbiato all'inizio ma dopo aver riflettuto sulle parole della moglie ed aveva risposto con un
< Puoi tenerle se proprio ti piacciono >.
< Grazie mamma e papà > esclamò Diana abbracciando i genitori che sorrisero compiaciuti.
< Adesso possiamo andare a casa > li interruppe Ryu leggermente assonnata < Sto morendo di sonno >.
< Certamente > risposero Diana, Raph e Giulia allungando il passo.

**********************************************************

 Nella notte scura, una donna sulla trentina saltava di tetto in tetto.
Aveva corti capelli mandorla e capelli del medesimo colore.
Indossa un vestito nero rammendato in più punti e portava con sé due Katane.
Si muoveva molto velocemente fino ad arrivare all'interno di un largo capannone.
Vi entrò immediatamente chiudendosi il pesante portellone alle spalle.
< Finalmente è tornata, signorina Karai > disse una voce con tono di sollievo.
A parlare era stato un mutante: aveva le fattezze di un alto e magro lupo dal pelo nero.
Qua e là si notavano delle ossa scoperte e in alcune zone del corpo il pelo era diventato bianco, sintomo di vecchiaia.
< Temevi che non tornassi, Razor? > rispose Karai dirigendosi a grandi passi verso il laboratorio dove degli uomini tutti uguali erano schierati.
< Kraang > esclamò la donna mentre tutti i robot si voltavano verso di lei < I tempi sono maturi per un nuovo attacco. I nemici sono più numerosi e contano su poteri nuovi ed elementi nuovi, ma noi riusciremo a sconfiggerli e vendicare mio padre >.
Un urlo di giubilo si fece largo tra i kraang.
Quando gli applausi ebbero fine, Karai mormorò : < State per essere annientati, famiglia Hamato! >.

*********************************************************
Angolo delle autrici:
Salve a tutti! 
Spero questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.
Vi ringraziamo per le numerose recensioni.
Sunshine e Vampy

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** cominciano i guai ***


Capitolo 3: cominciano i guai
Due urli femminili si levarono da due stanze differenti in casa di Raph.

Immediatamente Diana e Ryu uscirono dalle rispettive camere furiose, la prima con in mano dei vestiti tutti tagliuzzati,e l'altra con un ciuffo rosa tra i capelli.
< Hero! Lo so che sei stato tu! > gridò la rossa, furiosa.
< Vieni fuori adesso e forse ci andremo un po' più piano! > urlò l'altra.
A quel punto Raph e Giulia uscirono dalle loro stanze infastiditi dalle urla che avevano lanciato le due ragazze.
< Cos'è tutto questo baccano? > Chiese la tartaruga esasperato dall'ennesimo litigio dei figli.
< Hero mi ha tagliato tutti i vestiti! > gridò la vampira mentre i suoi occhi si sfumavano di rosso alla vista dello sghignazzante fratello minore.
< E mi ha tinto una ciocca di rosa! > sbraitò la mezzo-drago mostrando la ciocca color pesca che spiccava nel rosso. 
< devo ammettere che è stato piuttosto complicato riuscirci senza svegliarti > intervenne il moro con una punta d'orgoglio nella voce.
< Dacci un motivo per cui non dovremmo ucciderti! > esclamarono all'unisono le sorelle. Il ragazzo impallidì, conoscendo perfettamente quanto le sorelle avrebbero potuto essere pericolose. 
< Perché arrivereste tardi a scuola > si intromise Giulia cominciando ad estrarre diversi fermagli < Vieni Ryu, troviamo il modo di nascondere i capelli tinti >. 
Mezz'ora dopo,dopo aver fatto promettere ai genitori che il pomeriggio sarebbero andati a comprati vestiti a prova di Hero e dal parrucchiere, le due sorelle si incamminarono verso Central Park, dove avrebbero dovuto incontrare Sunny, Scarlett ed Aori per percorrere il restante tratto di strada verso scuola insieme.
Quando arrivarono, notarono subito che tutte e tre avevano un aria assonata.
< Oliver ha avuto la brillante idea di voler dormire con me e vi posso assicurare che, anche se ha cinque anni, russa come un'elefante! > si giustificò Sunny strofinandosi l'occhio destro. 
< Andrew mi ha svegliato alle cinque di mattina perché aveva bisogno di aiuto per conquistare una ragazza. È da una settimana che continua a rompere! > disse Aori sbadigliando.
< Ero così presa dall'arrivo di Simon,che ho dimenticato di finire il progetto di chimica, così mi sono dovuta svegliare presto per terminarlo > aggiunse Scarlett leggermente seccata.
< e noi? Hero ci ha fatto un paio di scherzi durante la notte > disse Ryu mostrando il ciuffo tinto alle amiche.
Dopo aver camminato per una decina di minuti lamentandosi delle proprie calamità che portavano il nome di “fratelli”, si divisero per raggiungere rispettivo liceo: Sunny al linguistico, Scarlett allo scientifico,Ryu all'Istituto Tecnico con indirizzo informatico e Diana e Aori a quello musicale e coreutico.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Scarlett entró nella sua classe appena qualche secondo prima della campanella che annunciava l'inizio della lezione. Stava per arrivare in ritardo per colpa di un problema. Questo problema si chiamava Jeremi.
Lui era un ragazzo carino, biondo, con gli occhi castani e con più cervello che muscoli. Da quando si era scontrato con Sunny sullo Skateboard, si era perdutamente innamorato di lei ed ogni mattina andava da Scarlett a chiedere di lei. Questo la faceva arrivare sempre in ritardo perché Jeremy non la lasciava andare prima di aver ricevuto qualche informazione su Sunny.
Terminata la lezione di chimica, dove aveva preso l'ennesima A per il progetto, si diresse verso il suo armadietto per prendere il libro di fisica che le sarebbe servito nella lezione successiva.
Nel corridoio non c'era anima viva, cosa insolita e inquietante per la figlia di Donatello. Si diresse lentamente verso la sua meta, guardandosi intorno. Aveva un brutto presentimento: cosa stava succedendo in quel corridoio? Arrivata all'armadietto si fermò di scatto, avvertendo un movimento alle sue spalle. Si voltò di scatto, ma vide nessuno. Dopo essersi convinta che erano solo allucinazioni dovute al poco riposo, si rigirò. Stavolta lo sportello dell'armadietto si aprì da solo, colpendola alla fronte provocandole una leggera ferita alla testa. Afferrò la maniglia della porta lì accanto per non cadere. Dopo qualche istante sentì una mano stringerle il braccio torcerglielo dietro la schiena. La ragazza sopportò il dolore e con una mossa di nijitsu si liberò dalla stretta. Si girò per vedere chi l'avesse aggredita, ma non vide nessuno.
Spaventata, prese di corsa il libro che le serviva e corse via.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Durante la ricreazione, Sunny chiacchierava del più e del meno con un'amica nella parte ovest del cortile, deserta e ricoperta di sassi.
< Quindi se prendi un'altro brutto voto ti sequestrano il computer Bonnie? > chiese dispiaciuta la castana.
Bonnie era molto bella, magra, alta, abbronzata, con lunghi e lisci capelli neri ed occhi azzurri.
< già... io vado a ripassare per la verifica di tedesco. Ci vediamo dopo!- disse l'amica correndo via, ricevendo come risposta un cenno della mano.
Dopo aver salutato Bonny, Sunny vagabondò senza meta nel cortile accompagnando ogni tanto i passi con delle giravolte. All'improvviso le venne il mente il ragazzo con cui era andata a sbattere qualche settimana prima. Certo che era carino! 
Ad un certo punto sentì qualcosa afferrarle le caviglie e tirarle indietro per farla cadere, fortunatamente lei attenuó la caduta con le mani, prima di sbattere la testa contro un sasso appuntito.
In seguito sentì una pressione sulla schiena esercitata da quella che sembrava una zampa e poi un rumore metallico. 
Immediatamente girò su se stessa dando un calcio all'attentatore.
Quando si girò per vedere chi fosse non riuscì a vedere niente. In quel cortile c'erano solo lei e i sassi.
Subito si alzò correndo via il più velocemente possibile.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Ryu sbuffò sonoramente. L'avevano appena mandata fuori dalla classe perché non voleva togliersi il cappuccio, per due motivi che non avrebbe mai confessato al suo noioso prof di storia. Non aveva nessuna intenzione di farsi vedere con i capelli colore. In oltre aveva dimenticato di bere la pozione che Zio Donnie aveva creato per impedire che ali e le corna facessero la loro comparsa. 
Dopo aver gironzolato a vuoto nel corridoio, decise di dirigersi ai bagni.
Si rinfrescò buttandosi in faccia dell'acqua e rimase appoggiata al lavandino per un po'.
Quando fece per andarsene sentì qualcosa afferrarle il braccio e tirarla verso di sé mettendole un fazzoletto un po' bagnato. "Veleno o sonnifero" pensò la ragazza allarmata. Provò a liberarsi dimenandosi e cercando di non respirare. Alla fine riuscì a respingere l'aggressore assestandogli una gomitata nello stomaco. Quando si voltò non vide nessuno. Dando un occhiata in giro trovò per terra una bottiglietta con su scritto "sonnifero". Lo raccolse ed uscì dal bagno sperando che Scarlett trovasse delle impronte digitali sul contenitore.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Diana e Aori uscirono di corsa da un'aula chiudendosi la porta alle spalle, fradice, perché la bionda aveva dato fuoco ad un amplificatore ed il fumo, attivando l'allarme anti-incendio che bagnò tutta la classe.
< adesso che si fa? > domandò la responsabile non abituata a trovarsi nei guai. 
Nei corridoio si sentiva il professore chiamare a gran voce Aori con un tono di voce fin troppo alto. Di sicuro, se avrebbe trovato la ragazza colpevole, l'avrebbe messa in punizione.
< ehm... si scappa > rispose Diana correndo via seguita dall'amica.
Dopo un paio di minuti si trovarono nel teatro del liceo dove si sedettero sulle comode poltrone. 
< cosa succederà quando ci troveranno? > chiese la figlia di Leo.
< a te niente perché non hai mai fatto niente di male, a me niente perché sono un caso disperato > rispose l'altra sdraiandosi su due dei sedili e stiracchiandosi.
< Aori... assomigli tanto a mia sorella... e la cosa mi da un motivo in più per ucciderti > disse all'improvviso una voce femminile. A quelle parole le ragazze si alzarono e si misero in posizione d'attacco. Ma il teatro era completamente vuoto.
Improvvisamente qualcuno mise il braccio intorno al collo di Diana facendola soffocare, Aori invece veniva strangolata da un nastro sulla gola.
Senza pensarci due volte, quest'ultima prese il coltello svizzero che le aveva regalato la madre, tiró fuori la lama e colpì l'assassino che la lasciò.
Diana, invece, con gli occhi rossi di rabbia, tirò fuori i canini e morse il braccio che la strangolava. La voce femminile urlò di dolore lasciando la presa sul collo di Diana.
Le due si girarono con il respiro affannato, ma sbarrarono gli occhi quando non videro nessuno. Non se lo erano immaginato. Il sangue sul coltello della bionda era vero, e l'altra era sicura di averne bevuto.
< chiama le altre. Ci vediamo al rifugio > ordinò la figlia del leader, e Diana annuì e corse fuori, con il sangue che le colava dai denti. Quando lei se ne fu andata, l'altra chiamò la madre
< mamma, hai una sorella di cui non mi hai mai parlato? >

Angolo Autrici

Salve popolo!
Rieccoci in un nuovo cappy, il secondo della settimana...
Lo so siamo dei fulmini u.u
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto
Baci
Vampy e Sunshine



 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Scomode verità, nemici e ragazzi ***


Scomode verità, nemici e ragazzi

Aori correva il più velocemente possibile verso il rifiugio. Poco prima stava parlando al cellulare con sua madre per chiedere spiegazioni, ma lei aveva risposto con tono sbrigativo che le avrebbe raccontato tutto al rifugio.

Cinque minuti dopo giunse al rifugio, trovando già tutte le sue amiche nel salotto. 
< Finalmente! Dov'eri finita ? > chiese seccata Diana, appoggiata al muro.
< Stavo parlando con mia madre. Tra poco arriverà e ci spiegherà tutto > rispose calma Aori.
< Secondo voi chi è quella donna? E cosa vuole da noi?- chiese Sunny, seduta al contrario su una sedia.
< non ne ho idea Sunny > rispose Ryu seduta con la schiena contro la parete, vicino alla sorella maggiore.
< scommetto che erano vecchi nemici dei nostri genitori > ipotizzò Scarlett, sdraiata sul divano.
< probabile >aggiunse Aori sedendosi.
Poi il suo sguardo cadde sulla vampira. L'amica aveva un aria pensierosa, che non addiceva affatto a lei.
< tutto bene Diana? > chiese preoccupata.
< eh? Oh... sì...tutto bene... vado a prendere un po' di sangue > rispose con un tono di voce che dimostrava l'esatto contrario di quello che aveva appena affermato.
< cos'ha tua sorella? > chiese la figlia di Donnie rivolta alla mezzo-drago appena l'altra fu entrata in cucina.
< non lo so... è così da quando l'ho incontrata per strada > rispose facendo spallucce < piuttosto, tu sei arrivata qui per prima, hai già fatto degli esami per trovare delle impronti digitali sulla boccetta? >.
< sì, ma... non ci sono > confessò la castana abbassando la testa < l'aggressore deve aver usato dei guanti o roba del genere >. A quelle parole l'altra sbuffò e, quando la corvina torno con il suo bicchiere, si misero a parlare, ignare del fatto che qualcuno le stava osservando.

Dopo un paio di minuti, i genitori delle ragazze arrivarono e furono costretti a raccontare tutto.
Le cinque ascoltavano attente, finché alla fine Helen non confessò che Shredder era suo padre e la donna sua sorella Karai.
< Aspetta, aspetta, aspetta: stai dicendo che Shredder è mio nonno? > esclamò incredula la bionda, che si buttò a peso sul divano gemendo quando tutti annuirono.
< Andiamo sorellona, ci sono cose peggiori > la consolò Matthew.
< ad esempio avere te come sorella > concluse Andrew che ricevette un cuscino in piena faccia.
< tu ne hai solo una, immagina io che ne ho due > aggiunse Hero ricevendo un'occhiataccia dalla rossa, ma nessun segno dalla corvina.
< Diana? > disse avvicinandosi a questa, stranito dal suo comportamento.
< Non avvicinarti, altrimenti potresti non vedere più la luce del sole > minacciò calma lei, il che era inquietante.
< Stai bene? > domandò Raffaello, il che contribuì a far perdere completamente la pazienza alla figlia maggiore.
< Si! > urlò dirigendosi verso la vecchia camera del padre ed entrarci sbattendo la porta.
< Cosa..? > cominciò Giulia verso le altre che scrollarono subito le spalle.
< non l'ho mai vista così arrabbiata > dichiarò Zoey inclinando la testa.
< secondo me non è arrabbiata...> cominciò Aicha che lanciò uno sguardo d'intesa alla moglie di Leo, che finì la frase annuendo.
< ...è spaventata >
< Diana? E cosa potrebbe aver fatto codesto miracolo? > ironizzò Ryu.
< bhe... sappiamo che è così da quando l'ha incontrata Ryu per strada... > pensò Scarlett ad alta voce.
<...ovvero dopo che è stata attaccata > continuò Sunny.
< ...e dopo che ha morso l'aggressore...> aggiunse Aori.
<...non sarà scossa per quello, ma magari per chi ha morso... > disse Ryu
<...Karai no di sicuro, quindi chi? > domandò a sé stessa la figlia di Donnie.
< quando lo ha morso avrà riconosciuto il sangue, quindi qualcuno che ha morso già prima... > ipotizzò la figlia di Mikey.
< Ha morso tanta gente, ma nessuna l'ha mai spaventata > ragionò la figlia di Leo.
< non esattamente... > s' intromise la figlia minore di Raph, attirando l'attenzione su di lei.
< C'è una persona che nessuno sa che ha morso, tranne me, e questo tizio la terrorizza > spiegò.
< Chi? > chiesero all'unisono i genitori di questa.
< è... > cominciò prima di essere interrotta da un urlo, l'urlo di Diana.


Diana urlò in preda al panico: lui. 
Lui era lì, la persona, o meglio, il vampiro che l'aveva trasformata in ciò che era adesso, era davanti a lei.
Aveva un coltello in mano e uno sguardo desideroso di vendetta, dato che lei era riuscito a quasi ucciderlo, visto che un altro modo per uccidere un vampiro, era proprio venir morsi da un vampiro, ma si poteva guarire bevendo sangue umano, e lei lo aveva morso due volte: una volta quando lui l'ha trasformata per vendicarsi, e una quando lui stava provando a strangolarla a scuola.
Bevendo il liquido rosso aveva capito di chi si trattava e aveva anche intuito che ci sarebbero stati molti guai, dato che probabilmente era alleato con i malvagi, ed era prevedibile che non fosse l'unico.
Lui teneva un coltello in mano e un paletto nell'altra: il coltello serviva per bloccarla ( se venivi pugnalato, t'immobilizzavi finché non ti toglievano l'arma) e il paletto per il colpo finale.
La corvina non fece in tempo a muoversi che lui la pugnalò allo stomaco, lei si senti irrigidire e cadde a terra.

Allarmati dall'urlo, tutti si recarono verso la stanza del rosso, trovandosi davanti una scena che fece urlare Sunny: Diana a terra, con gli occhi aperti e le mani sul manico del coltello che usciva dallo stomaco, circondata da un lago di sangue; un ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli neri lunghi che aveva uno sguardo omicida che puntava il piolo verso il cuore dell'altra.
-lascia mia figlia!- urlò Raffaello correndo verso l'assassino che lo spinse contro il muro senza la minima fatica.
Prima che potesse rivolgere il suo sguardo verso la ragazza a terra, qualcosa, o meglio, qualcuno, gli piombò addosso e conficco il paletto nel suo cuore.
Il vampiro urlò, si accasciò a terra e prese fuoco. Quando il fuoco si spense l'aggressore non c'era più e si poteva vedere benissimo il loro salvatore, che aveva i capelli castano chiaro come gli occhi, era alto e aveva pochi muscoli: Jeremy.
< Jeremy! > esclamò felicemente sorpresa la figlia di Zoey.
< Jeremy? > chiese seccata la figlia di Aicha.
< quindi è lui il ragazzo di cui mi parlavi > disse Zoey sorridendo e facendo arrossire la figlia.
< quel tipo non mi piace > concluse Michelangelo incrociando le braccia al petto dopo aver sentito le parole della moglie e ricevendo una gomitata da essa.
< ehm... grazie? > enunciò il ragazzo chinandosi verso Diana ed estraendole il pugnale. In un attimo lei si alzò prendendo un grande respiro
< Diana! > esclamò la sorella andando ad abbracciarla, ma l'altra era ancora scioccata.
< tu che ci fai qui? > chiese sospettosa Scarlett al castano.
< bhe... avevo visto Sunny correre con aria preoccupata e l'ho seguita... e a quanto pare ho fatto bene > rispose lui.
< Non hai paura di noi? > chiese Leonardo
< No. Ho un sacco di amici vampiri, sono abituato alle stranezze > disse scrollando le spalle.
< come facciamo a sapere che non sei un nemico? > domandò Raffaello.
< se fossi un nemico non vi aiuterei con i ninja dietro di voi > replicò il ragazzo.
A quelle parole tutti si voltarono, trovandosi davanti i ninja-bot. Si misero in posizione d'attacco e cominciarono a combattere, trasferendosi nella sala.
I robot erano una cinquantina, ed ogni volta che ne distruggevano uno, ne compariva subito un altro.
< sono troppi! Abbiamo bisogno di una mano! > urlò Aori.
< chiamo i rinforzi? > propose Jeremi parando un colpo di un robot e mettendolo al tappeto con un pugno
< no non possiamo! > obbiettò il vecchio leader prima di essere quasi tagliato a metà. 
< ripensandoci è meglio di sì > ripensò lui e l'umano compose in fretta un numero con cui parlò per pochi secondi prima che un ninja non gli tagliò il cellulare.
< ...adesso arrivano > sussurrò alla fine guardando rammaricato il vecchio telefono.

Dopo una decina di minuti, in cui i buoni non se la stavano cavando benissimo, due ragazzi fecero il loro ingresso, uno di loro infilzando con un coltello un bot che stava per colpire Aori
< gra... grazie > balbettò lei, fissando incantata il ragazzo di fronte a lei: aveva i capelli biondi, gli occhi marrone scuro, era un po' abbronzato, alto e con molti muscoli.
< e un piacere per me salvare ragazze belle come te. Io mi chiamo Stephen, tu? > disse lui prendendole la mano e chinando leggermente la testa, per poi rialzarla, mentre la ragazza non riusciva a fare a meno di guardarlo.
< Aori... > rispose sognante. Quel momento fu interrotto dal padre di lei che lanciò la katana vicino al biondo.
< scusa... mi è scivolata > disse lui andando a riprenderla e guardando in cagnesco il ragazzo mentre la moglie scuoteva la testa esasperata.
< oh piantala! Posso cavarmela benissimo da sola! > urlò all'improvviso Diana contro il secondo ragazzo: aveva lo stesso fisico di Stephen, ma non era abbronzato, aveva i capelli bianchi con le punte rosso e gli occhi verdi.
< beh, scusa se ho appena salvato te, una ragazza con un taglio enorme nello stomaco, che stava per essere infilzata da un robot! > ribadì lui roteando gli occhi.
< se proprio devi salvare qualcuno, stammi lontano e pensa a mia sorella se ci tieni! > replicò lei avvicinandosi al suo viso minacciosamente
< lo farei se tua sorella non se la stesse cavando alla grande, al contrario di te! > controbatte lui avvicinandosi di più.
< stai dicendo che non so combattere? > chiese lei retorica avvicinandosi ancora
< in queste condizioni no di certo! > affermò lui avanzando ancora, finché non rimase meno di cinque centimetri tra loro, anche se non ci facevano caso, dato che erano occupati a guardarsi male.
< ehm... ragazzi? Tanto per farvelo notare, se vi avvicinate ancora un po' finirete per baciarvi, e non mi sembra il momento! > urlò Ryu ridendo, e sentendola i due si allontanarono dando le spalle all'altro, arrossendo. Mentre il ragazzo si rivoltava verso di lei, sbarrò gli occhi notando un nemico che stava per attaccarla, ma lei non ci faceva caso. In un attimo le mise un braccio intorno alle spalle e la tirò avvicinandola a sé per schivare il colpo.
< sai... mi piacciono le ragazze come te... > sussurrò lui con un sorriso malizioso, facendo arrossire Diana.
< piacere, Tiger > aggiunse.
< Diana > disse lei liberandosi dal braccio dell'altro e andando a combattere vicino alla sorella che la guardava con un'aria degna degli zii quando stavano per prendere in giro Donnie quando rimaneva solo con April.
La battaglia stava andando per le lunghe, i tre ragazzi se la stavano cavando benissimo e i guerrieri ninja si decisero a sferrare l'attacco finale. Uno di loro buttò quattro specie di sfere di metallo che in alcuni punti brillavano di luce rosa vicino alle tartarughe e alle loro mogli, e appena le sfere toccarono terra si trasformarono in delle gabbie con le sbarre al plasma che, al tocco, ti fulminavano.
-mamma! - urlò Aori dirigendosi verso la gabbia dei suoi genitori afferrando una sbarra e prendendo una lunga scossa che la paralizzò impedendole di lasciare la fonte di elettricità. Vedendola Stephen corse da lei afferrandola (anche se venne fulminato per un attimo anche lui) e staccandola dalla gabbia. Lei lo guardo per un'attimo negli occhi prima di svenire tra le sue braccia.
I loro nemici intanto scapparono con gli adulti con i ragazzi non avrebbero potuto fare molto.
Quando se ne andarono le ragazze avevano un'aria malconcia, Sunny cominciò a piangere tra le braccia di Jeremi, Scarlett andò in laboratorio a prendere l'occorrente per guarire Diana e Aori ricacciando dentro le lacrime, quest'ultima era in braccio a Stephen che la stava adagiando sul divano, Ryu stava consolando i 4 bambini che per tutto il tempo rimasero nascosti in camera di Michelangelo, Diana era seduta a terra con la schiena appoggiata al muro piena di ferite mentre Tiger si stava avvicinando a lei con i medicinali di Scarlett.
< togliti la giacca > le ordinò lui chinandosi serio, mentre lei stranamente obbedì, quando in altre situazioni si sarebbe categoricamente rifiutata, mostrando una maglietta a rete senza maniche che lasciava scoperto il ventre e un taglio più grande del previsto, lui non aspetto un secondo e cominciò a medicarle la ferita.
< ... e adesso? Che facciamo? > domandò Scarlett dopo aver finito di curare la bionda
< ... andiamo a salvarli > rispose Ryu con l'assenso di tutte
< e noi verremo con voi > aggiunse Tiger bendando il ventre di Diana. Le ragazze non ebbero la forza di controbattere.




ANGOLO AUTRICI

Ciao popolo di efp! 
Siamo tornate!
.. un po' in ritardo ritardo ma siamo tornate u.u
Diteci nelle recensioni se il capitolo vi è piaciuto ;)
Baci, 
Vampy e Sunshine

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3074117