Ricorda che ti amerò sempre

di simonegiulia in love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 - E LA FINE? ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 – I PENSIERI DI REN. ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3- I PENSIERI DI NANA ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4- NANA TORNA A CASA ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 – NANA, REN VUOLE LASCIARE I TRAPNEST, LO SAPEVI? ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 – QUELLA E' LA TUA VITA ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7- SCOPERTE ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 – NON SAI QUANTO TI HO CERCATA ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9-QUESTA CHIAMATA? ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 - E LA FINE? ***


CAPITOLO 1 - E LA FINE? - ALLORA NON VORREI SUONARE MAI NEL TUO GRUPPO!- Nana si svegliò di colpo, ancora lui, quel sogno che la perseguitava ogni notte da quando era andata via di casa.” Non ne posso più di questo sogno!” disse a se stessa. Si guardò intorno,la sua stanza d’albergo era enorme,troppo per starci da sola. Qualcuno bussò alla porta,scese dal letto ed andò ad aprire. “Gin già non riesco a dormire poi ti ci metti pure tu!” ma con sua grande sorpresa sula soglia trovò Ren. - Un colpo al cuore, una fitta allo stomaco, gambe molli, niente saliva, un turbinio di emozioni,perché tutto questo? Io dovrei solo odiarlo, mi ha umiliata e chissà quante altre volte sarà pronto a farlo… lo odio! No,no,no, no, non è vero, lo amo, lo so benissimo.- “ Mi fai entrare?” chiese Ren cercando il suo sguardo sfuggente. Senza neanche dire una parola chiuse la porta ma qualcosa la bloccò,una mano, la mano di Ren, la porta si riaprì. “Nana ti prego, ho bisogno di parlarti, di vederti” - Era quasi una supplica, la sua voce era un po’ tremante e non ferma e sicura come al solito, cosa sarà successo?- Nana lo lasciò entrare. Ren entrò e chiuse la porta dietro di se e si tolse il cappello. “ come mai non riesci a dormire?” chiese lui per spezzare il silenzio. “come facevi a sapere che ero qui?” cambiò discorso lei. “ Hachiko mi ha chiamato chiedendomi se volevo vederti e mi ha detto che eri a Osaka, così ho fatto guidare Kinoshita fino a qui”. Per la prima volta Ren abbassò lo sguardo. “ Perché sei venuto? Non abbiamo nulla da dirci!” “ volevo vederti, non riuscivo a fare più nulla senza di te, non riuscivo neanche a suonare la chitarra”. Le si avvicinò e le prese la mano, pochi istanti dopo Nana la ritrasse. “ Ora che mi hai visto puoi andare” la sua voce era fredda. “ Perché mi tratti così?” “ perché tu credi d’avermi trattato bene Ren?- le lacrime, purtroppo, iniziarono a uscire- nonostante io continui a mettere da parte il mio orgoglio per te, tu te ne infischi, continui a trattarmi da ultima arrivata ma io sono la tua donna!” “ non è vero” “ ah no?.. per te contano solo i Trapnest e Reira, smettiamola di girarci intorno..io e te cosi non possiamo andare avanti!” Ren rimase impietrito. “ quindi per te finisce tutto qua?”. Ci fu silenzio. - No,certo che no, io voglio stare con te, credimi, ma che senso avrebbe continuare così? Nessuno-. “…. Si!” fu un sussurrò impercettibile. “ dimmelo guardandomi negli occhi!” “ Ti prego non rendere tutto più difficile, vattene!”. E cadde in un pianto doloroso. “ Va bene, ma ricorda che fino a che porterò questo lucchetto il mio amore per te resterà tale, e ricorda che proverò a farti tornare da me, non mi darò pace Nana” prese il cappello e uscì. Nana cadde a terra e pianse. - Perdonami, ma ti amo troppo per farti sprofondare all’inferno con me- Tornando al presente vediamo Ren che sta per entrare all’Agorad e al collo porta ancora il lucchetto di Nana.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 – I PENSIERI DI REN. ***


CAPITOLO 2 – I PENSIERI DI REN. Non ci credo, non può essere tutto finito, ci siamo già passati, adesso lei è arrabbiata con me, devo solo darle tempo e poi tutto tornerà come prima. Ma chi voglio prendere in giro? Lei non vuole più stare con me e me lo ha detto molto chiaramente, ma perché? Dio come sto male al solo pensiero di non poterla vedere quando mangia, ride, piange, si arrabbia o semplicemente quando è assorta nei suoi pensieri, non potrò più accarezzarla,baciarla, fare l’amore con lei o semplicemente sfiorarla… è tutto così insopportabile. Dio già mi manca da morire! Una vita senza lei non è vita, è vuota e spenta, lei m’ha cambiato, m’ha fatto scoprire il vero amore ed è grazie a lei che ho iniziato a credere così tanto in me stesso e nella mia musica, lei è la mia forza, è tutto per me, senza di lei sono niente e si è visto. Devo trovare il modo di farla tornare da me perché la amo, la amo sopra ogni altra cosa al mondo.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3- I PENSIERI DI NANA ***


CAPITOLO 3- I PENSIERI DI NANA Ci sono riuscita, finalmente ho alzato quella barricata che tanto ho bramato tra me e Ren… era quello che volevo infondo, e allora perché sto così male cazzo!? Nana Osaki è la persona più stupida del mondo! Perché dopo aver fatto una cosa me ne pento sempre? Ho bisogno di parlare con qualcuno…Hachi? No, non posso disturbarla per una cosa così stupida… in realtà c’è solo una persona con cui vorrei parlare ora…Yasu, ma non posso chiamarlo, non devo più piangere davanti a lui.. ma ho un disperato bisogno di essere stretta tra dalle sue braccia e di sentire il suo affetto che…. Mio Dio come mi manca! Come vorrei che tornasse indietro, aprisse quella porta e mi dicesse che mi ama, che non vuole perdermi, che mi baciasse e che poi mi sorridesse, e poi tutto tornerebbe normale, come prima di quella stupida telefonata.. di certo lui adesso tornerà alla sua solita vita, con i Trapnest e tornerà a scrivere canzoni per la sua principessina Reira e io? Meglio andare a letto, forse fino a domani riuscirò a non pensare.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4- NANA TORNA A CASA ***


CAPITOLO 4- NANA TORNA A CASA Qualche mattina dopo, Nana venne svegliata dal suono della sveglia. 7:00. “ non ho chiuso occhio!” disse a se stessa. Faticosamente scese dal letto, si preparò e sistemò le sue cose nella borsa e scese verso la sala della colazione dove, ad un tavolo, trovò già seduto Gimpei con il naso infilato in un agenda, lo raggiunse. “Oh ben alzata Nana… ma che visino pallido che hai, sicura di stare bene?” si preoccupò il manager. “ si, sto bene” rispose lei secca. “ mangia qualcosa così ti torna un po’ di colorito” “ no scusa non ho fame…vado un momento in bagno” si alzò,sotto lo sguardo preoccupato dell’uomo, e si diresse verso la toilette. Entrò, si appoggiò al lavandino e poi guardò fisso davanti a lei nello specchio e vide qualcosa, era lei davanti lo specchio che si stava truccando quando dietro di lei arrivò Ren che le si avvicinò ad un orecchio e le disse “ dove vai imbellettata in questo modo? Così mi costringi a seguirti per proteggerti dagli uomini in strada!” “ per caso sei geloso?” “ io ucciderei pur di non vederti tra le braccia di qualcun altro!” Nana sbatté gli occhi e tornò a guardare lo specchio dove ora era riflessa solo la sua immagine. “Ren, perdonami” e una lacrima cadde lungo la sua gota. Durante il viaggio di ritorno Nana non proferì parola, ma una volta arrivata a Tokio disse di non voler tornare a casa sua, ma di poter stare in una stanza d’albergo per conto suo. “Ma sei ancora arrabbiata con Ren? Forse stai un po’ esagerando Nana, si Ren ha sbagliato a trattarti in quel modo ma se non lo affronti come pensi di poter chiarire con lui?” “ Pelato, limitati a fare il tuo lavoro già mi basta Yasu per dirmi quello che devo fare” il suo tono fu freddo,secco e deciso. Poco dopo la ragazza entrò nella sua stanza d’albergo, chiuse la porta, si guardò intorno,posò la borsa a terra e si buttò sul letto, e pianse. Intanto nel presente vediamo Ren che entra all’Agorad, si siede ad un tavolo, gli si avvicina un cameriere “ cosa posso portarle signore?” “ una birra, grazie” “ nient’altro?” “ si solo questo” il cameriere annuì e poi si allontanò, intanto Ren, sistematosi il cappello, continuava a fissare quel palco vuoto, dove per ora si trovavano solo i tecnici che sistemavano il pianoforte e il microfono. “ So che sei qui Nana. Spero che tu riesca a vedermi” pensò ma a interrompere quei pensieri fu il cameriere che arrivò con la birra. “ Ecco a lei la sua birra. È qui per sentire la nostra cantante?” chiese. “ Si, mi è stato detto che è molto brava” “ oh si, bravissima e mi permetterei di aggiungere anche bellissima” “ si, lo so” disse piano Ren “come scusi?” “Nulla” “va bene, se vuole qualcos’altro mi dica pure”. Si allontanò nuovamente, Ren sorseggiò un po’ di birra e tornò a fissare il palco,in attesa, in attesa di Nana.

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 – NANA, REN VUOLE LASCIARE I TRAPNEST, LO SAPEVI? ***


CAPITOLO 5 – NANA, REN VUOLE LASCIARE I TRAPNEST, LO SAPEVI? Ren si trovava in bagno, davanti a lui la solita striscia di polvere bianca. “ a che serve smettere, c’avrei provato, per Nana, ma ora è inutile, tanto vale andare all’inferno con questa roba!” Si disse e poi inalò la polvere, pochi secondi dopo suonarono alla porta. “ Nana!?” si catapultò all’ingresso ed aprì ma davanti si ritrovò solo Yasu. “ Ah, sei tu Yasu” “ Aspettavi qualcuno?” “ no figurati, chi dovevo aspettare” e poi tirò su con il naso. “ senti so che stai male per Nana ma cos’è questa scelta di lasciare i Trapnest?” “ lo sai anche tu dunque?! Semplicemente che io sono più un peso che d’aiuto per la band” “ Ren ma che cavolo dici? Non ti permetto di buttare via la tua vita così… vuoi che ti ricordi che hai lasciato me, Nobu e soprattutto Nana per inseguire la tua musica, e ti abbiamo lasciato andare perché sapevamo che questa per te era la cosa più importante ed ora che fai la butti via così? Prova a pensare all’enorme sacrificio che ha dovuto fare Nana per lasciarti andare per la tua strada ed ora lo ripaghi Andando via?” “ ormai che cambia? Nana non è più vicino a me, non m’importa più niente della musica, se essere una persona qualunque può aiutarmi a riaverla allora lo farò!” “ Ren ti chiedo solo una cosa, non prendere decisioni affrettate, riflettici ancora un po’” “ va bene, ci penserò ancora un po’ d’accordo papà?..ora ti prego lasciami da solo” Yasu tornò verso la porta l’aprì ma prima di uscire si voltò nuovamente verso l’amico. “ Senti Ren, so che ultimamente i nostri rapporti non sono stati dei migliori però non riesco a vederti così, stasera da me vengono Shin e Nobu perché non ci raggiungi? Sai Shin da quando è uscito dal carcere chiede sempre di te solo che ha paura di passare perché crede di essere lui la causa della tua rottura con Nana.” “ Va bene, vedrò se riuscirò a passare” Si diedero un ultimo Sguardo e poi Yasu uscì, Ren rimase qualche secondo a fissare la porta poi si buttò sul letto. Nana era sul letto, il cellulare iniziò a suonare, e tutto quel baccano la svegliò. Rispose senza neanche vedere chi fosse sul display. “Pronto?” Disse con la voce impastata di sonno. “ Nana, sono Hachi, ma stavi dormendo?” “ si, in realtà si però non preoccuparti… come stai?” “ Bene bene e anche la piccolina! Piuttosto tu come stai, l’ultima volta che ti ho sentito stavi a pezzi” “ Va…. Hai visto Ren in questi giorni?” “ In realtà no, però Takumi lo vede tutti i giorni” “ e come sta?” “ Vuoi proprio saperlo Nana?” dall’altra parte fu silenzio “ sta male, come vuoi che stia.. Takumi dice che sembra un fantasma, da quella sera praticamente mangia pochissimo…Comunque ti avevo chiamato per informarti di una cosa, che riguarda Ren” “ Hachi ti prego, non voglio sapere niente altrimenti tutti i miei sforzi per chiudere questa storia sarebbero vani” “ Lo so Nana, però è giusto che tu lo sappia, non voglio che tu venga a saperlo dai giornali” “ Giornali?” “ Nana, Ren ha deciso di lasciare i Trapnest” “Cosa? Ma .. è… è impazzito forse?Perchè?” “ Questo io non lo so, ma credo che centri molto il fatto che vi siate lasciati” “ è diventato completamente pazzo, non può buttare al vento il suo sogno con tanta leggerezza!” “ Questo io lo so, credi che gli altri non glielo abbiano già detto? Ma lui è testardo!” “ Devo parlargli!” “e la tua teoria sugli sforzi vani?” “ lo so, sarà difficilissimo ma non posso permettergli di buttare la sua musica! Grazie per avermelo detto. Ci sentiamo” “ fammi sapere come è andata” ma Nana aveva già attaccato. Molto velocemente si preparò e raggiunse l’appartamento che fino a poco prima condivideva con Ren. Si fermò davanti la porta fece un respiro profondo, si fece coraggio e suonò, pochi secondi dopo la porta si aprì. Intanto nel presente Vediamo che le luci del locale si abbassano e sul palco sale una figura esile che portava un lungo vestito lilla, lunghi capelli biondi e al dito portava un anello, l’anello, l’anello di Ren. Quando il ragazzo la vide il suo cuore cessò di battere o forse accelerò così tanto che era impossibile sentirlo, poi vide il gioiello e sorrise teneramente.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 – QUELLA E' LA TUA VITA ***


CAPITOLO 6 – QUELLA E' LA TUA VITA Nana si ritrovò davanti Ren, era a torso nudo e con una sigaretta in bocca, probabilmente l’aveva appena accesa perché era ancora intera. Si guardarono negli occhi per qualche secondo ma a tutti e due sembrarono minuti, lenti e dolorosi minuti di silenzio. “ Posso entrare?” Chiese la ragazza abbassando lo sguardo. Ren si scostò di lato in modo da farla entrare poi chiuse la porta dietro di se. Lei si guardò un po’ intorno come se non avesse mai visto quella casa, quel soggiorno. “ Scusami se sono…” “ Ogni volta che suo..” i due avevano parlato contemporaneamente e la situazione fece sorridere entrambi. “ Tranquilla, parla prima tu” disse Ren, che anche se non dava proprio a vederlo era agitato. “ Scusami se sono piombata così all’improvviso, magari stavi facendo qualcosa e ti ho disturbato..” “ No, non hai disturbato affatto, sai tutte le volte che ho aperto la porta nella speranza che fossi tu in questi giorni?!” “ No Ren forse hai capito male…non sono qui per parlare di noi, credo di essere stata chiara, sono qui per te” Nana parlò giusto con un filo di voce e continuava a tenere lo sguardo basso perché incapace di resistere a quel corpo, a quegli occhi che tanto amava, che amava più di se stessa o forse più della sua musica. -ma che cavolo faccio? Se continuo ad evitare il suo sguardo capirà che sto male, non posso permetterlo, ma allora perché non sento più nessun muscolo del mio corpo? Merda! Se non vado subito via finirò per cedere- “ Per me? Allora credo non ci sia nulla da dire.. credevo che fossi venuta qui perché volevi ricominciare, darmi ancora una possibilità, ma se devo vederti qui senza poterti abbracciare mi dispiace non ce la faccio, te ne puoi tornare a casa” e indicò la porta. “ Ren ti prego ascoltami, solo due minuti, sono venuta qui perché tengo a te e non voglio vederti mentre getti la tua musica, la tua vita Ren!” “ La mia vita eri tu!” “ Ren andiamo smettila, ti capisco stai soffrendo, credi che io stia bene? Ma ti ricordo che sei andato via, mi hai lasciata a casa per andare dietro alla musica se ero io la tua vita non l’avresti mai fatto, quindi le stronzate raccontale a te stesso non a me!” “Fai bene a rinfacciarmelo, perché se non avessi preso quella decisione le cose ora sarebbero diverse” “ Ren ti prego, cerca di ragionare due minuti, tu hai sempre suonato sin da quando eri piccolo, me lo hai raccontato tu, te lo ricordi? Come puoi pensare di mollare la tua chitarra così da un giorno all’altro? Sei matto! È come se mi chiedessi all’improvviso di smettere di cantare, non ci riuscirei, ora la pensi così solo perché ci siamo lasciati e stai soffrendo ma sono sicura che a mente lucida non l’avresti mai fatto” “ come fai ad esserne così sicura?” “ perché ogni volta che litigavamo per colpa di Reira tu mi dicevi sempre che non avresti mai lasciato i Trapnest. Dicevi che non era una progetto solo tuo o di Takumi ma che c’erano tantissime persone dentro e non potevi lasciarli, ora cosa è cambiato?” “ cosa? È cambiato che ogni volta che prendo quella benedetta chitarra in mano mi ritorna in mente la prima volta che ti ho vista!” finalmente i loro occhi si incrociarono e Nana potè vedere gli occhi di Ren inumidirsi. -ha gli occhi lucidi.. ma cosa sto facendo?- Gli si avvicinò e gli accarezzò una guancia, lui sovrappose la sua mano su quella di lei. “ Perdonami ti prego!” disse Nana e una lacrima, una sola lacrima solitaria, le attraversò il viso. Ren prese il suo viso tra le mani e con il pollice destro asciugò quell’unica lacrima, la guardò e poi posò teneramente le sue labbra su quelle di lei. Bacio dolce, bacio travolgente. Si spostarono fino alla camera da letto. La spogliò lentamente gustando ogni parte del suo corpo come se lo vedesse per la prima volta. Intanto nel presente Nana aveva iniziato a cantare. Ren fu rapito da quella voce cosi dolce, roca e bella che avesse mai sentito. Rimase ad ascoltarla come se fosse la prima volta, come se non l’avesse mai sentita eppure dentro casa metteva le canzoni dei Blast a ripetizione. Rimase seduto al suo tavolo fino alla fine dello spettacolo, quando la cantante salutò e scese, ad aspettarla alla fine delle scalette c’era un barista con in mano un bicchiere di vino bianco “ Grazie Tim” disse la ragazza e Ren le andò incontro. “Nana!” la chiamò. La ragazza lo guardò e il bicchiere appena preso gli cadde dalle mani infrangendosi al contatto con il suolo.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7- SCOPERTE ***


CAPITOLO 7- SCOPERTE Nana e Ren erano abbracciati nel letto, coperti per metà dal lenzuolo bianco. Ren aprì gli occhi e vide davanti a se il viso della sua amata, sorrise, un sorriso consapevole, come se avesse appena verificato che tutto quello che era successo fosse reale, che Nana era davvero li con lui. Involontariamente fece un movimento bruscò e anche la ragazza si svegliò. “ scusami non volevo svegliarti” disse dandole un bacio sulla fronte. “ non preoccuparti” e si strinse ancora più forte a lui, lo baciò, e si portò sopra di lui, all’improvviso si bloccò, alzò la testa in modo da staccarsi da quella del ragazzo e poi lo guardò negli occhi, sorrise. “ Alla fine ho ceduto” “ questo è perché non sai stare lontano da me!” esclamò il ragazzo. “ certo come no… Adesso che farai?Ancora intenzionato a lasciare la musica?” “non lo faccio solo perché mi hai supplicato tu!” poi prese la mano di Nana posata sul suo petto e la baciò. “ Stupido!” e entrambi risero… Ren si fermò a fissala. “ che c’è? Ho qualcosa in faccia?” “ no, sei bella quando ridi” “ah…. Aaaa quindi quando non rido non sono bella scusa??” certo..tu sei bella sempre” “ sei proprio un lecchino!! Passami una sigaretta” “ io avrei in mente qualcos’altro al posto delle sigarette” e riprese a baciarla tanto che Nana fece fatica a staccarsi. “ Ren fermo, devo andare due secondi in bagno scusami!” Nana scese dal letto e si attorcigliò al corpo nudo il lenzuolo lasciando Ren scoperto. “ Scusa ma ho freddo!” disse e lei si voltò a guardarlo “ arrangiati!” Poi entrò in bagno. Improvvisamente a Ren venne in mente di non aver messo via la droga, immediatamente si alzò dal letto e corse in bagno, aprì la porta e vide Nana poggiata al lavandino con un bustina contenente ancora un po’ di polverina bianca. Si guardarono. Silenzio. “ Ren, dimmi che non è quello che penso?” Ren rimase li imbambolato a guardarla, senza proferire parola. Nana lasciò cadere la bustina nel lavandino e poi tornò in camera da letto. Poco dopo il ragazzo la seguì. “ Nana, aspetta dove vai?” “ Via, ti rendi conto di quello che stai facendo Ren? Spiegami perché? A che ti serve la droga?” il suo volto ormai era rigato dalle lacrime. “ Perché? Non lo so perché Nana, perché ero sottopressione, i Trapnest, le tue gelosie con Reira, Yasu, il matrimonio, non ce la facevo più a reggere tutto…” “ Ren il matrimonio non ti ha costretto nessuno a farlo…o si?” “ no, certo che no, è stata una mia decisione” “ e Yasu? Quelle sono tutte fantasie che ti sei fatto tu in testa Ren! Dio, era così difficile per te parlami, parlare con me di come ti sentivi piuttosto che drogarti? Incredibile! Ma la cosa peggiore è che tra i due la più stupida sono stata io, si perché non ho capito nulla, sono stata cieca..” I singhiozzi si fecero sempre più forti e la ragazza si accovaccio vicino il letto, sempre tenendo stretto il lenzuolo che aveva addosso. “ Ecco perché preferivo chiudere con te Ren, è colpa mia se sei arrivato a tanto!” Ren le si parò davanti e prese il suo viso tra le mani. “ No, non devi dirlo, non lo devi neanche pensare, non è colpa tua” Poi l’abbracciò, abbraccio che Nana ricambiò, lo strinse forte a se come mai aveva fatto. “ si, perché so bene che è difficile starmi dietro, tutte le mie stranezze, i miei umori, pensavo che lasciandoti almeno tu non saresti venuto all’inferno con me. L’ho fatto solo per te!” ma il pianto le impediva di parlare. “ adesso ci siamo in due all’inferno!” “ Ren ti prego, ti supplico, smettila con quella roba.” Si allontanò guardandolo negli occhi. “ Altrimenti chiudi con me, e sta volta sul serio” lo guardò intensamente. Ren si alzò di scatto e fece alzare anche lei, prese qualcosa dalla sua giacca di pelle e poi andò in bagno portandosi dietro la ragazza. “ Guarda!” aprì la mano e svuotò la nuova bustina nel water e poi prese quella caduta nel lavandino e fece altrettanto, getto le bustine nel cestino e poi si voltò verso Nana. “ Ora sono pulito, era l’ultima, ti giuro che smetterò…-scaricò, poi guardò la ragazza gli occhi lucidi, poco dopo uscirono due lacrime- però aiutami, da solo non ce la faccio a risalire.” Nana lo baciò e poi lo abbracciò. “ certo, certo che ti aiuto Ren, non ti lascio da solo.” E rimasero così secondi, minuti, ore.

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 – NON SAI QUANTO TI HO CERCATA ***


CAPITOLO 8 – NON SAI QUANTO TI HO CERCATA Nel presente Nana aveva iniziato a cantare. Ren fu rapito da quella voce cosi dolce, roca e bella che avesse mai sentito. Rimase ad ascoltarla come se fosse la prima volta, come se non l’avesse mai sentita eppure dentro casa metteva le canzoni dei Blast a ripetizione. Rimase seduto al suo tavolo fino alla fine dello spettacolo, quando la cantante salutò e scese, ad aspettarla alla fine delle scalette c’era un barista con in mano un bicchiere di vino bianco “ Grazie Tim” disse la ragazza e Ren le andò incontro. “Nana!” la chiamò. La ragazza lo guardò e il bicchiere appena preso gli cadde dalle mani infrangendosi al contatto con il suolo. Lo guardò, si guardarono per pochi secondi. “ ehi tutto bene?” chiese Tim alla ragazza. “ si tutto bene.” “ Perché ti ha chiamato Nana quel ragazzo?” “ si è sbagliato- poi si voltò verso Ren- non so con chi mi ha scambiata ma non sono la persona che cerca, mi dispiace” “ti preparo il solito tavolo?” “ no, vado a casa, ci vediamo ciao!”. In tutto questo Ren rimase impassibile, incapace di muoversi, di parlare e di pensare, quando vide la ragazza andare verso l’uscita non esitò, si mosse, e con passo svelto la raggiunse fuori sul marciapiede. “ così davvero non mi hai riconosciuto?” disse il ragazzo dietro di lei “ come potrei non riconoscerti Ren” non si voltò, rimase ferma, a guardare davanti a se. “ e perché prima hai fatto finta di non avermi riconosciuto?” “ perché non volevo parlare lì, ci sono persone che tu non conosci e che non sanno tante cose su di me e preferisco tenerle nascoste. Non so perché sei qui, ma qualunque sia il motivo sei solo venuto a perdere tempo, vai via.” Continuò a camminare lungo il marciapiede e Ren la raggiunse, la prese per un braccio e Nana si voltò di scatto. “ Lasciami Ren!” il ragazzo aveva gli occhi lucidi. “ Non sai quanto ti ho cercata!” poi l’abbracciò, abbraccio che però non venne ricambiato, almeno in un primo impatto, ma quando le lacrime di Ren si fecero sentire la ragazza cedette e ricambiò. “ Dio come mi sei mancata, non sai quanto mi sono dannato dal giorno che sei sparita,tutti erano convinti che fossi morta, ma io lo sapevo..sapevo che eri viva.” Le prese il viso tra le mani e la baciò, bacio che venne ricambiato. - Dio, come mi sono mancate queste morbide labbra,il suo corpo, la sua presenza, la sua voce, il suo sguardo, tutto! Come ho potuto pensare di fare finta di niente li dentro? Credevo fosse facile dopo quasi quattro anni reprimere certi sentimenti e invece no, l’amore che provo per Ren è vivo, lo è sempre stato, e lo sarà sempre, non posso negarlo più neanche a me stessa. Ma adesso?- A rovinare quel momento fu il suono del cellulare di Nana. I due si staccarono, ma i loro occhi continuavano a fissarsi, la ragazza rispose. “ Sarah? È successo qualcosa?” Ren osservava la ragazza parlare al telefono, muoversi, gesticolare, la smorfia che si era formata in volto era quasi di preoccupazione. “ Come la febbre? No, hai fatto bene a dirmelo ora, vengo a prenderla dammi solo il tempo di chiamare un taxi e venire lì, ciao” poi agganciò. “ è successo qualcosa?” chiese Ren. “ si, scusami ma devo proprio andare adesso, devo solo sperare di riuscire a trovare un taxi a quest’ora, Ren senti, adesso non ho proprio tempo da dedicarti” “ bhè se vuoi ti posso dare un passaggio io, adesso che ti ho ritrovata molto difficilmente ti farò scappare da me” “ no, non è una buona idea davvero” “ ma dai che vuoi che sia, davvero, voglio parlare con te e strada facendo possiamo farlo, o preferisci stare qui tre ore ad aspettare un taxi? Mi sembra che la cosa sia urgente o no?” “ si è urgente, ma non abbastanza da non poter aspettare un taxi” “ non mi muovo da qui se non vieni con me” la ragazza si guardò intorno e alla fine si arrese. I due erano in macchina e regnava il silenzio. “ sai questi.. questi capelli ti stanno davvero bene, cioè già ti avevo visto in foto ma dal vivo è diverso” “ in foto? Come in foto scusa?” “ un giornalista ti stava addosso, quando ha capito che potevi essere tu Nana ha inviato le foto e una musicassetta con le tue esibizioni all’appartamento 707” “ ah…” “ perché? Perché sei andata via?” “ no, non ora ti prego, gira a destra al prossimo semaforo” “ bhè inizia.. ti prego, devo capire perché? Se è stata colpa mia!” i due si scambiavano occhiate fugaci. “ no, questo te lo posso assicurare Ren, non è stata colpa tua! Solo colpa mia” “ Nana ti prego… parlami!” “ Non è il momento Ren, facciamo così, domani ci vediamo e ti racconterò tutto” “ lo so che non lo farai” “ lo farò” tornò nuovamente il silenzio. “ ecco questa è la via, la casa è l’ultima, quella con la cassetta della posta blu” “ eccoci!” Nana aprì la portiera e fece per scendere, poi si voltò verso Ren “ Grazie del passaggio, per tornare a casa chiamerò un taxi” “ no, dai ti aspetto, non voglio che torni a casa da sola” “ ma non..- il ragazzo la interruppe-“ “ ti aspetto!” Nana percorse il piccolo giardino e poi suonò alla porta. Ren era fuori ad aspettare e nel frattempo si accese una sigaretta. - ormai avevo perso tutte le speranze di trovarla, ormai mi stavo convincendo anche io che fosse morta e invece eccola! Quanto la amo, è incredibile che in quasi quattro anni io non abbia trovato un’altra donna… Dio come voglio stringerla, voglio fare l’amore con lei, voglio averla, e la voglio solo mia, di nuovo!- Poco dopo Nana tornò alla macchina e quando si aprì lo sportello Nana aveva in braccio una bambina, a quella vista Ren sbarrò gli occhi e lasciò cadere fuori dal finestrino la sigaretta che ancora non era finita. Il ragazzo rimise in moto la macchina. “ dimmi tu dove devo andare” “ si, ritorna vicino il locale intanto”. Per un po’ ci fu silenzio, Nana guardava dritta davanti a se e Ren ogni tanto di soppiatto dava uno sguardo sia a lei che alla bambina che aveva in braccio. Finalmente si decise a parlare. “ Non mi avevi detto che facevi anche la babysitter” “ infatti non la faccio” “ e scusa questa bambina di chi è?” Nana esitò qualche secondo, poi decise di parlare. “ MIA”.

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9-QUESTA CHIAMATA? ***


CAPITOLO 9-QUESTA CHIAMATA? Nana e Ren stavano sul letto abbracciati, senza parlare, semplicemente abbracciati. Improvvisamente Ren, si ricordò dell’invito di Yasu. “ cavolo mi ero scordato!” “ cosa?” chiese lei senza capire di cosa stesse parlando. “ Yasu oggi era passato qua e mi aveva chiesto di andare da lui, sai Shin si sente in colpa, crede che la nostra rottura sia stata colpa sua” “ ah si preoccupa per noi, che carino…ma per favore, l’unica cosa che gli doveva stare a cuore era il gruppo!” “ scusami la cosa fondamentale non è che tu continui a cantare?”chiese Ren mentre scendeva dal letto. “ si.. si” rispose lei mettendosi a sedere e poggiando la schiena sulla parete fredda. “ allora questione risolta no! A Proposito, che vuoi fare? Vuoi venire anche tu da Yasu?” Nana lo guardò, gattonò fino ai piedi del letto, dove si trovava Ren e gli diede un bacio sulle labbra. “ No , vai tu, non voglio rovinare una serata tra uomini!” poi lo baciò di nuovo. “ sicura? guarda che non ci sono problemi” “ sicura, poi sono stanca, preferisco rimanere qui e dormire” “ Come vuoi… però se vuoi la doccia la possiamo fare insieme” disse con tono malizioso mentre si dirigeva verso il bagno. “ si,si vengo!” disse ridendo mentre scendeva dal letto. A doccia finita, Ren si vestì mentre Nana si mise addosso il suo solito vestitino da notte. “ Certo che così sei proprio una tentazione” “ mmm Peccato che devi uscire!” “ Vabbè ma poi ci torno casa! Io scappo, a dopo! Ah e non pensare di andare via di nuovo!” “! Agli ordini capo!” Ren le diede un piccolo bacio a fior di labbra e poi uscì lasciandola sola in casa. Nana tornò a sedersi sul letto, prese il suo cellulare da sopra il comodino, entrò nel menù e poi in rubrica, si fermò sul nome HACHIKO, poi però cambiò idea e digitò la T nella barra in alto e scese fino a TAKUMI poi schiacciò il piccolo telefono verde. “ Pronto Takumi” “ Nana? Ma che piacere.. a cosa devo questa chiamata?” “ A Ren, cioè lui non sa …senti ho bisogno di parlarti..possiamo vederci?” “ si, certo. Dove?” “ Al mio hotel, stanza 306” “ hotel?” “ non farti strane idee..a non dire nulla ad Hachi, ti aspetto li tra un’ora” poi attaccò. “Tesoro con chi stavi al telefono” “ Niente avevano sbagliato numero” “ ah ok!” Intanto Ren si trovava a casa di Yasu e stavano facendo una partita a mah-jong ( non so cm si scrive:D). “ così tu e Nana siete tornati insieme?” chiese Nobu “ si, direi di si” “ sono contento. Così Nana è tornata a Tokio” si intromise Yasu. “ si, perché non lo sapevi?” “ no, non mi aveva detto nulla” “ ah, forse ti avrebbe chiamato più tardi.. ma con Miu?” “ tutto bene” “ tutto qui stallone? Non hai altro da raccontare?” “ no, concentrati sulla partita Ren!” I ragazzi continuarono la loro partita mentre Takumi stava bussando alla stanza in cui Nana lo stava aspettando. La porta si aprì e Nana lo lasciò entrare, Takumi si tolse gli occhiali e la guardò, la ragazza ricambiò lo sguardo e poi chiuse la porta.

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