The life is hard without you

di _Justadream_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Reality or Madness? ***
Capitolo 2: *** I don't need anyone's help ***
Capitolo 3: *** Dear Rose not daydream too much ***



Capitolo 1
*** Reality or Madness? ***


~ I Capitolo: Reality or Madness?


<< Eterno riposo dona loro,o signore e splenda ad essi la luce perpetua.Riposino in pace Amen >> sento ancora la voce del parroco riecheggiare nella mia mente,ricordo ancora quel giorno,il volto dei presenti segnato dal dolore,ricordo sopratutto mia nonna,piangeva disperata.Avrei tanto voluto unirmi a lei ma tutte le mie lacrime le avevo versate nei giorni precedenti;sento bussare alla porta ripetutamente e tutti quei ricordi svaniscono come per magia.<< Posso entrare? >> riconosco la voce di mio padre,faccio finta di non sentire.Continua a bussare.A quel punto rispondo fredda << no,ora sto facendo >> << qualsiasi cosa tu stia facendo sto per entrare, ti avverto >> dopo una manciata di secondi la porta si spalanca e mio padre fa la sua comparsa in camera,rimane attonito nell'osservarmi ferma sul letto,ad ascoltare la musica con le mie adorate cuffiette << che cosa vuoi? >> chiedo seccata << tua nonna vuole vederti >> << bhe io no,quindi ora per favore lasciami sola >> mi rimetto la cuffiette e faccio ripartire la musica,mio padre a grandi passi si avvicina al mio letto e con fare autoritario mi strappa una cuffietta dall'orecchio << andrete tu e tuo fratello perché io purtroppo devo lavorare >> << ho detto che NON VOGLIO ANDARCI >> ripeto alzando il tono << Rose White! tu andrai da tua nonna con o senza il tuo consenso,non ti vede >> esita << dal funerale di tua madre >> appena rammenta ciò,vedo attraversare nei suoi occhi un lampo di dolore,perché ricordare quel giorno significa gettare sale su una ferita inevitabilmente ancora aperta  << ho detto che N-O-N V-O-G-L-I-O A-N-D-A-R-C-I >> scandisco le parole,sono categorica,non voglio andarci << ti prego se non vuoi farlo per me fallo per tua madre,lei vorrebbe che tu ci andassi >> sento una fitta al cuore,come se qualcuno si stesse divertendo a giocare a freccette con lui o magari stesse facendo un rito wodoo,trafiggendolo centimetro per centimetro,rivedo il suo volto ben impresso nella mia mente e attraverso i ricordi posso sentire ancora la sua voce. << Manca tanto anche a me >> afferma triste mio padre << se ti dico che andrò da nonna te ne vai una volta per tutte? >> << si >> mi abbraccia e il mio corpo si irrigidisce al contatto.
                                                                                                                                *
Mio fratello suona ripetutamente il campanello,mia nonna non ci sente molto bene,dopo la decima ,o forse un pò di più,lei spalanca la porta.Ci osserva.Un sorriso sincero e genuino si forma sulle sue labbra e di getto ci abbraccia entrambi;poi si concentra su di me,mi afferra le guance con le sue mani,ormai consumate dal tempo,proprio come quando ero bambina << sei così bella Rose,assomigli tanto a tua madre >> mi gelo sul posto,perché non capiscono che parlare di lei mi fa male? << io proporrei di entrare e di cambiare argomento >> sia benedetto mio fratello,lui si che mi capisce al volo.Entrando in casa veniamo investiti da un odore gradevole,se il mio infallibile fiuto funziona ancora direi proprio che si tratta di un dolce,ma non di un dolce qualunque << Rose,tesoro sto preparando il tuo dolce preferito >> mia nonna conferma i miei sospetti << e il mio dolce preferito non lo prepari mai!? >> mio fratello fa il finto offeso,anche se è più grande di me in questo momento sembra come se la sorella maggiore fossi io << io non ho fame >> dico sbrigativa << oh Rose,amore di nonna,devi mangiare sennò come fai a crescere? >> << perché vi create tutti questi problemi,la parte di Rose me la mangio volentieri io >> << Giona! invece di aiutarmi a convincerla tu pensi solo al mangiare >> << nonna conosco bene Rose e so che quando dice che non vuole mangiare nessuno la riesce a convincere del contrario >> << nessuno tranne tua madre >> mi gelo di nuovo solo a sentirla nominare,mia nonna ha ragione solo lei riusciva a convincermi a mangiare << devo andare in bagno >>.Mi dirigo spedita verso il bagno.Mentre attraverso il corridoio,una fioca luce,proveniente da una porta semi aperta attira la mia attenzione.Apro lentamente la porta.Accendo la luce.Riconosco subito la camera di mia madre,mia nonna l'ha riordinata.Osservo le pareti.Vedo le foto di mia madre. Da piccola e soprattutto noto una foto.Raffigura me,mamma,Giona e papà,abbracciati e sorridenti .Sfioro la cornice con le dita.Ricordo ancora quando ci siamo fatti quella foto.Quella mattina mia madre ci aveva fatti svegliare presto senza nessun preavviso,ci aveva letteralmente "trascinati" in macchina,dato che Giona è amante della montagna ci ha portati li,mia madre era una forza della natura,il solo riaffiorare di quei ricordi mi rattrista,mi manca così tanto << Rose >> sento la voce di mio fratello e i passi farsi sempre più vicini,mi giro quando capisco che mi ha trovata << perché sei venuta qui? >> << quel giorno in montagna aveva detto che non ci avrebbe mai lasciato soli,lo aveva promesso Giona >> scoppio a piangere,un pianto liberatorio << ehi tranquilla,ci sono qui io,lei non ci ha abbandonato Rose,purtroppo non possiamo averla vicina fisicamente,però lei ci osserva da li sù >> indica il cielo << lo so che è dura ma dobbiamo accettarlo,sono sicuro che lei vorrebbe che noi andassimo avanti con la nostra vita >> << come si fa? >> chiedo disperata << dimmelo perché io non riesco ancora ad accettare che lei non esista più >> dico tra un singhiozzo e l'altro << usciamo da qui Rose, ci sono troppi oggetti che ti ricordano lei >> mi prende per mano e mi conduce fuori dalla camera.Torniamo insieme da mia nonna che ci aspetta in cucina << è successo qualcosa? >> << no nonna non preoccuparti >> Giona risponde per entrambi << volete una fetta di torta? >> << io anche due >> gli faccio cenno con la mano di sbrigarsi,lui mi capisce al volo,mi guarda male capendo che dovrà rinunciare al dolce << Giona non mi sento bene >> << vuoi tornare a casa? >> mi regge il gioco << si sarebbe meglio >> << nonna ci dispiace dobbiamo andare tua nipote non si sente bene >> << ma non vi siete fermati nemmeno per un caffè >> << la prossima volta rimarremo di più promesso >> stiamo uscendo quando mia nonna chiama Giona << Tieni questa è la tua fetta di dolce >> << lo sai che ti adoro nonna >> afferma contendo come un bambino il giorno di natale.
                                                                                                                                   * 
Rientrati a casa mio padre ci travolge di domande << già di ritorno?ci siete andati da vostra nonna vero? >> Giona cancella tutti i suoi dubbi raccontandogli tutto quello che era successo,omettendo naturalmente il mio sfogo,mio padre si sarebbe solamente preoccupato inutilmente,e anche se non ce lo dice mai,so che inizia a crollare sotto il peso di questa situazione.Decido di rintanarmi in camera mia almeno li sono sola.Il telefono suona.Non voglio rispondere quindi faccio finta di niente.Suona di nuovo.Seccata decido di rispondere,credo di sapere chi sia << che vuoi ? >> rispondo stufa << così si risponde alla tua unica amica? >> << Mary mi hai chiamato per qualche motivo in particolare? sto facendo >> << immagino che cosa stai facendo,stai in camera tua sola ad ascoltare la musica >> << vedo che mi conosci molto bene,quindi conoscendomi molto bene sai anche che per me fare ciò è importantissimo per la mia sopravvivenza,vuoi per caso farmi morire? >> chiedo stupita << mamma mia che melodrammatica >> << non mi sfottere,allora c'è un motivo per avermi interrotto? >> << come stai? >> mi chiede disinibita,la sua schiettezza mi fa tentennare << bene... >> << a me non puoi mentire Rose ormai ti conosco >> decido di aprirmi con lei,mi fido  << sono andata a casa di mia nonna e sono entrata casualmente in camera di mia madre >> << e come ti sei sentita? >> << male,malissimo ho sbagliato ad entraci,non sono ancora pronta per affrontare la sua morte,tutti gli oggetti mi ricordano di lei,il suo sorriso,i suoi capelli castani e i suoi occhi azzurri >> << tua madre vive in te Rose,tu le assomigli e non solo esteticamente ma anche caratterialmente >> << tutti me lo dicono ma io non mi sento alla sua altezza ,mi sento solo una sua brutta copia >> << tua madre era fantastica ma tu non sei da meno,condividete lo stesso sogno quello di aiutare gli altri e tu sarai un medico fantastico proprio come lo è stato lei >> << le tue parole mi sono di conforto Mary,davvero,ora devo lasciarti >> << mi raccomando non fare le tue solite cazzate ti prego Rose >> << non preoccuparti non succederà niente >>.
                                                                                                                                    *
Arrivata alla sera stanca mi sono infilata sotto le coperte e mi sono addormentata quasi subito. << Mamma ti prego non lasciarmi sola >> urlo appena mi sveglio;un incubo come ogni sera,ma questa volta è diverso,sento un peso sul cuore,come se qualcuno ci avesse attaccato un macigno troppo pesante,è notte fonda.Respiro affannosamente.Sento freddo,ho la pelle d'oca nonostante prima sentissi caldo.Tremo come una foglia,eppure non sò il motivo.La paura e l'angoscia prendono il possesso del mio corpo.Urlo.Urlo come se non ci fosse un domani,con tutto il fiato che ho in gola,il motivo? non lo so nemmeno io.Mi sento male.Distruggo tutto ciò che mi circonda.Sento le gambe pesanti.Cado a terra inerme.Chiudo gli occhi,non prima di aver visto Giona e mio padre soccorrermi.
Apro gli occhi.Sento la testa pulsare.Mi guardo attorno.Sono in un ospedale? non ricordo niente,sò solo che mi sento stanca.<< Rose finalmente ti sei svegliata >> mio padre si avvicina al mio letto << papà cosa è successo? >> << i medici dicono che hai avuto una crisi,dovuta ad un' emozione forte >>. Ricordi frammentati della sera precedente tornano pian piano a ossessionarmi << mi gira la testa >> << non preoccuparti è normale,devi solo riposarti >>.La porta si spalanca ed entra Mary,i capelli biondi gli ricadono sulle spalle << ti avevo raccomandato di non fare cazzate e tu che fai ? metti a soqquadro tutta la tua stanza e vai all'ospedale !? >> << sei venuta qui per farmi la morale? >> << no stupida sono venuta qui per sapere come stai,ieri sera tuo fratello mi ha chiamata appena ti hanno portato all'ospedale >> << sei sicura che non sei venuta solo perché ti ha chiamato mio fratello? >> chiedo scherzando,Mary ha da sempre un debole per mio fratello << ma che dici, sono venuta per te ovvio,però devo ammettere che tuo fratello come sempre non è niente male! >> dice arrossendo leggermente strappandomi un sorriso,solo lei riesce a farlo << vuoi riposarti? >> mi chiede gentilmente << forse è meglio almeno mi passa questo mal di testa >>.
<< Come si sente Rose? >> mi chiede gentilmente un' infermiera del reparto << meglio >> << tuo padre ti aspetta nell'ufficio del medico >> raccimolo le mie cose e velocemente raggiungo l'ufficio del dottore.Appena entro vedo mio padre e Giona seduti sulle sedie,una sedia centrale vuota li divide,capisco che quello è il mio posto,mi avvicino come se dovessi andare in battaglia << Rose come ti senti ? >> domanda il dottore << bene grazie >> << volevo riunirvi per parlare con voi,tutto qui >> << dottore è qualcosa di grave? >> mio padre si agita sulla sedia << non si preoccupi signor White,non è una cosa grave >> << parli dottore la prego >> mio padre non molla,praticamente non gli da nemmeno il tempo di finire la frase << signor White si tranquillizzi,allora stavo dicendo,insieme al mio team abbiamo supposto che sua figlia abbia avuto una crisi,pensiamo che questo sia un episodio isolato,ma per non correre il rischio che si ripeta vorremo consigliarle di portare sua figlia da una psicologa >> una che? stanno scherzando,io non andrò da nessuna parte tanto meno da una strizza cervelli << se questo serve mi metterò subito in contatto con la migliore psicologa >>.
                                                                                                                                        *
<< IO NON VADO DA NESSUNA PARTE >> sono tornata a casa da circa dieci minuti e già sto urlando contro mio padre << hai sentito cosa ha detto il medico? hai bisogno di una psicologa >> mi raggiunge in cucina << secondo me state esagerando tutti,mi sono sentita solo un pò male >> mi riempio il bicchiere con dell'acqua << tu andrai dalla psicologa,ho già preso un appuntamento per oggi pomeriggio >> risponde categorico.Raggiungo la mia camera,la porta è chiusa,la apro e la mia bella camera si è trasformata in un disastro completo,come se un uragano fosse entrato e avesse distrutto tutto << non pensavo che una ragazza piccola come te potesse contenere così tanta forza >> mio fratello mi prende in giro << davvero sono stata io? non ricordo bene tutto, ma non ricordo di aver distrutto la mia stanza >> << mi sono davvero spaventato piccoletta,ti ho vista a terra inerme e ho rivissuto per un secondo la scena della mamma >>. Mamma.Mi ricordo ancora il giorno in cui io e Giona l'abbiamo trovata a terra.Non rispondeva.Quando l'ho toccata ricordo di averla sentita fredda.Abbraccio Giona << l'ho sognata >> << hai sognato la mamma quando ti sei sentita male? >> << si la sogno tutte le notti da quando è morta e quindi non ho dato peso a quando mi sono svegliata di soprassalto per l'incubo >> << vuoi raccontarmi il sogno? >> << a dire la verità non me lo ricordo,ricordo solo che urlavo di non lasciarmi >> << questo lo so,ho sentito le urla dalla mia camera >> << urlavo tanto ? >> << abbastanza >> << mi dispiace di averti fatto spaventare non volevo >> << questo lo so,promettimi che andrai dalla psicologa >> << io non penso sia una buona idea >> mi prende il viso tra le mani << fallo per me per favore >>."Dr.ss Vanessa Scarlett"  leggo sopra la targhetta. << Come stai Rose? >> mia madre è morta da poco; ho avuto una crisi solo perché l'ho sognata come crede che stia?  è così che vorrei  rispondere alla psicologa ma mi limito a rispondere con un semplice << bene >>.La signora Scarlett,si comporta come se non ho detto niente;sposta una pila di cartelle dalla sua scrivania e chiede a mio padre il mio fascicolo.Mi sento sotto esame.Fa un sorso dalla sua tazza di caffè fumante.<< Non trovate che oggi sia una giornata stupenda? >> domanda la signora Scarlett aprendo la cartellina << mese nuovo,un nuovo programma a cui lavorare >>.Senza aspettare la risposta,prosegue << vi piacciono i fiori,li ho scelti appositamente per incontrarvi >>. Con un movimento sincronizzato io e mio padre ci giriamo verso le calle bianche,sicuramente non sono in miei fiori preferiti,però alla fine non sono male. La signora Scarlett mi ricorda un labrador troppo cresciuto e con un atteggiamento troppo amichevole. << ci può lasciare sole? >> domanda a mio padre,che su richiesta esce dalla porta.<< Finalmente sole >> mi sorride affabile,<< mi dispiace molto per la vostra perdita >> tocco freneticamente la collana che porto al collo.È di mia madre;aveva detto che me l'avrebbe donata al mio diciottesimo compleanno,come' era oramai di tradizione in famiglia  << la collana è davvero molto bella >>. Mi gelo sul posto. Smetto di tormentare la collana.<< Come va,Rose? >> mi chiede poi.Una favola,magnificamente,mai stata peggio. << Bene. >>. << Davvero? >> si picchietta il mento con il dito. << perché credevo che ricordare tua madre potesse risvegliare delle emozioni dolorose >>.Mi scruta mentre fisso il vuoto.Tecnicamente non mi ha fatto una domanda quindi non sono obbligata a rispondere.<< Rose, ti piacerebbe parlare di tua madre durante la seduta di oggi? >> mi domanda la mia nuova psicologa. << No >>. Quella probabilmente è la risposta più onesta che le ho dato in tutta la seduta.<< D'accordo >> rispose lei << lo conserveremo per un successivo incontro. >>. Un successivo incontro?.Ancora non è finito il primo e già parla di un successivo incontro? << Parlami un pò di te Rose >>.Che cosa dovrei raccontargli?.Non ho argomenti.Non le rispondo.Mi perdo a fissare il vuoto.<< Nel tuo fascicolo ho letto che frequenti il quarto anno alle superiori,che scuola frequenti? >> << liceo scientifico >> << che cosa vorresti fare da grande? >>.Esito un pò.Sarei tentata di non dirgli la verità.Casualmente non mi viene in mente nessuna bugia. << Medico >> dico sbrigativa << vuoi seguire le orme di tua madre? >>.Ecco un'altra fitta. << vorrei >>.Lo desidero più di ogni cosa al mondo. << capisco che per te questa situazione è nuova,penserai che sono una rompiscatole,bhe ti avviso che dovrai sopportarmi per molto tempo >>.Bene. << all'incirca? >> chiedo timidamente << direi per tutto l'anno >>.Ho firmato la mia condanna a morte.
                                                                                                                                      *
<< PAPA STAI SCHERZANDO? DOVRÒ ANDARE PER UN ANNO INTERO DA QUELLA PAZZA >> urlo prima di sbattere il portone di casa. << è per il tuo bene Rose,perché non riesci a capirlo? >> << SAI COME POTRESTI FARMI STARE MEGLIO? COSTRUENDO UNA MACCHINA DEL TEMPO PER FARMI TORNARE A QUANDO MAMMA ERA ANCORA QUI CON NOI >>.Salgo le scale velocemente.Sbatto la porta dalla mia camera.Delle tegole del letto sono rotte,ma comunque mi ci sdraio sopra.Stare sul letto mi tranquillizza.Fisso il soffitto.Non mi ero mai accorta di quella crepa.Bussano alla porta. << NON CI SONO PER NESSUNO >> urlo per farmi sentire.Giona entra in camera con un vassoio.Si avvicina al mio letto e me lo porge. << Ti ho portato la cena piccoletta >> mi scompiglia i capelli con la mano destra << non sono più piccola >> dico risoluta aggiustandomi i capelli << tra poco compirò diciottanni >> << lo so ma comunque rimarrai sempre la mia piccoletta >> << mi fai spazio? >>.Indica il letto.Mi sposto di lato permettendogli di sedersi.<< Allora com'è andata dalla psicologa? >> domanda curioso  << è stato un incubo >> dò un morso al panino << vedo che sei affamata >> << si quella pazza ha esaurito tutte le mie energie >> << è davvero così tanto malvagia? >> domanda stupito.Non è poi così malvagia.Pensavo peggio.<< va bene dai è meglio se ti lascio dormire,domani abbiamo scuola >>.<< Dormi con me >> chiedo.Suona più come una supplica. << se non puoi sconfiggere i tuoi incubi da sola lo faremo insieme >> mi abbraccia e dopo poco grazie alle sue carezze Morfeo mi prende tra le sue braccia.

 

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Capitolo 2
*** I don't need anyone's help ***


II Capitolo ~ II Capitolo: I don't need anyone's help

 POV di Rose.

<< Ehi Rose >>. Mio fratello cerca di svegliarmi. << Sono stanca lasciami dormire >>. La sveglia suona di nuovo. << Ti prego spegni quel aggeggio infernale >>. Mi copro le orecchie con il cuscino. << La sveglia suonerà finché tu non ti alzi ti avverto >> mi minaccia. << Ok va bene mi alzo >>.Stendo le braccia al cielo ancora con gli occhi chiusi. << Non ti prendo in braccio >> << e dai >> << no alza il sedere! >> è categorico.<< Che cattivo che sei >> . Scendiamo insieme al piano di sotto.<< Buongiorno >> mio padre avvicina la tazza di caffè alla sua bocca e ne beve un sorso.Sembra sereno. << Io ho fame >> Giona si siede a tavola.Rimango sulla soglia della porta.<< Tu Rose non fai colazione? >> domanda mio padre << Mangerò solamente una mela >>. << tieni >> Giona me ne lancia una.La prendo al volo.<< Grazie >> detto ciò torno in camera per prepararmi.Osservo il mio riflesso sullo specchio.Sembro un mostro.Mi aggiusto la maglia,e la collana di mia madre appare attorno al mio collo.La prendo tra le mani.Quando ero piccola chiedevo sempre a mia madre di farmela vedere,era come se io fossi una falena e la collana la luce.Ne ero attratta.Lei mi diceva che sarebbe stata mia.L'ho ereditata troppo presto.Mi butto sul letto.<< ROSE SBRIGATI >> urla mio padre.Esco di casa e mi trovo lei.Zainetto rosa sulle spalle e lunghe ciocche bionde che le delineano il viso.Mi sorride beata.<< Brown ci sei? >> << tuo fratello mi ha stregata >> << è già uscito!? credevo stesse ancora in casa >> << no è passato Ian a prenderlo con la moto >>.Lui.E' un tormento quel ragazzo. << se non fossi pazza di tuo fratello sarei pazza di Ian >> afferma convinta. << E' uno sbruffone! >> lo definirei odioso. << Ammettilo Rose è bello! A proposito ho sentito che ieri ha lasciato Charlotte >> era durato già fin troppo.La durata massima delle sue "avventure" è meno di 12 ore. << Non sono cose che mi riguardano >> . << Che succede White ti sei svegliata di mal umore oggi ? >> << no figurati e solo che non mi interessa ciò che fa Ian della sua "misera" vita >>  << vedrai che ora che Ian è tornato single sarà circondato da sanguisughe e di conseguenza anche tuo fratello>> sputa in tono amaro.Arriviamo davanti scuola.Vedo Ian e mio fratello alla loro solita postazione,intenti a parlare con almeno venti ragazze.<< che ti avevo detto!? >> afferma Mary irritata.Incrocio lo sguardo di Giona e alzo la mano per salutarlo.Lui ricambia il mio saluto.Il suo gesto però attira l'attenzione di Ian,che rivolge il suo sguardo su di me.Ci guardiamo negli occhi dieci secondi buoni.Finché lui non decide,controvoglia,di farmi un cenno di saluto.Giuro lo odio.Ricambio il suo saluto e mi giro verso Mary.Guarda la ragazza che abbraccia mio fratello. << Ti giuro io la faccio fuori! >> afferma in tono minaccioso << direi di andarcene da qui >>.La trascino a forza via di lì,altrimenti non so che fine farebbe quella ragazza.Mary prende l'elastico dal suo polso e si lega i capelli in maniera frettolosa.Quando fa così non si prospetta nulla di buono. << Calmati Mary >>.Cerco di calmarla,ma invano. << Perché non riesco ad attirare l'attenzione di tuo fratello? sono brutta per caso! >>. La guardo in maniera confusa.I capelli raccolti mettono in risalto i suoi zigomi e le ciocche bionde fanno risaltare l'azzurro dei suoi occhi.Infine il suo naso piccolino e le labbra carnose al punto giusto completano il suo viso in maniera perfetta.<< Ma che dici Mary,tu sei bellissima,i maschi sono tutti stupidi,mio fratello compreso >> << oggi pomeriggio devi andare dalla psicologa? >> mi chiede così,dal nulla.Sembra che si sia calmata. << Dovrei ma non voglio andarci >> << non credi che lei possa aiutarti,gli incubi ti tormentano,forse lei potrebbe... >> << no Mary non ti ci mettere anche tu! io sto bene! >> << non ti ho vista "BENE" quando l'altro giorno stavi su quel letto d'ospedale >> << abbassa la voce vuoi che ti senta tutta la scuola! >> << senti Rose,sai perfettamente che io ti sostengo in ogni tua scelta ma questa volta stai sbagliando,la psicologa può aiutarti >> << non ho bisogno dell'aiuto di nessuno,me la sono sempre cavata egregiamente >> << si infatti abbiamo visto dove ti ha portata! Per favore pensaci meglio Rose,secondo me lei può aiutarti >> << non credo sia questo il luogo adeguato per parlarne >> << va bene hai ragione andiamo in classe >>.
                                                                                                                             *

Dopo ore estenuanti di lezione la carpenella si è decisa a suonare.Come se fossimo tutti stregati seguiamo la folla che si crea fino a raggiungere l'uscita. << Sta arrivando tuo fratello >> sussurra Mary. << Ragazze! >> ci saluta con un sorriso.Sento intensificarsi la stretta di Mary sul mio braccio. << hai bisogno di qualcosa? >> gli chiedo schietta. << sinceramente sono venuto solo per dirti  che papà mi ha chiamato prima e mi ha detto che oggi non può portarti dalla psicologa quindi mi sono offerto io di accompagnarti >> << che felicità! >>.Mary mi tira una gomitata << ciò volevo dire... >> << tranquillo Giona tua sorella è davvero contenta di andare dalla psicologa oggi vero Rose? >> domanda retorica Mary.Annuisco in maniera meccanica,facendo nascere un sorriso sul volto di mio fratello. Mary mi riaccompagna a casa. Mi saluta con un bacio e mi incita di nuovo a farmi aiutare dalla psicologa.Inserisco la chiave nella serratura del portone facendo una leggera pressione verso destra. << Giona ci sei? >> domando appena entro. Tutto tace. Decido quindi di andare spedita verso la cucina. Apro il frigorifero.Prendo la bottiglia d'acqua e cerco il mio solito bicchiere per riempirlo.Stare a casa completamente sola mi crea sentimenti contrastanti,mi è sempre piaciuta la tranquillità,ma allo stesso tempo avere la mente così libera mi porta a pensare,e ragionare di più non mi fa bene. << ROSE! >> urla una voce dietro di me.Sobbalzo per lo spavento e il bicchiere sfugge dalla mia presa frantumandosi a terra.Mi giro in maniera fin troppo cauta verso il proprietario dalla voce.Ian è qui. Davanti a me.Con il suo solito sorriso beffardo.Inizio a maledirlo mentalmente. << Che ci fai qui? >> la voce mi esce fin troppo alta,quasi urlo. << Che c'è tesoro ti spaventi per così poco! >> il tono spavaldo con cui mi parla mi fa uscire fuori di testa. << Un essere ripugnante come te farebbe spaventare chiunque >> affermo acida cercando di ferire il suo ego.Il risultato è meno di zero. << Oh Rose! Piccola e ingenua Rose! se fossi così ripugnante non sarei il ragazzo più corteggiato della scuola >> << sicuramente non sei il più umile >> << l'umiltà non è una mia caratteristica,per essere veramente qualcuno devi prima credere in te stesso >> << direi che tu ci credi fin troppo >> << che caratterino White,sei sempre stata tenace,fin da bambina! >>. << Voi due state sempre a litigare! >> afferma mio fratello entrando in cucina. << Ha iniziato lui,mi ha fatta spaventare e mi è caduto il bicchiere a terra >> << ma se quando sei entrata io già stavo in cucina,non dare la colpa a me per la tua goffaggine! >> << la mia che? >> spero di aver capito male. << La tua goffaggine, che c'è devo per caso farti lo spelling? >>. << Giona perché non mi hai detto che veniva? >> scaglio la mia rabbia contro mio fratello.L'espressione confusa sul suo volto. << Sinceramente non ci stavo pensando per niente >> sembra sinceramente spaventato. Decido di tranquillizzarmi un pò,sembro sicuramente una pazza in questo momento. Sento l'adrenalina di prima abbandonare lentamente il mio corpo. << Devi essere avvisata di ogni cosa? >> sputa fuori,aspro,Ian. Ecco che il sangue inizia a pompare più velocemente e la rabbia si rimpossessa di nuovo del mio corpo. << Quando riguarda te si! Almeno mi preparo psicologicamente! >> mi avvicino di più a lui. I suoi occhi verdi pieni di rabbia a pochi centimetri dai miei.<< Finitela di punzecchiarvi a vicenda >> Giona sbotta mettendosi fra di noi.Il contatto dei nostri occhi si scioglie.

                                                                                                                                    *

Salgo le scale in maniera frettolosa.Fanculo Ian.Si diverte sempre a stuzzicarmi.Lo odio.Il battibecco con lui oltre ad avermi innervosita mi ha completamente sfinita.Basta pensare a lui,non si merita nemmeno quello.Entro in camera.Sbatto la porta dietro di me.Cavolo che nervoso che mi mette! con quel suo solito sorriso beffardo che ti far venir voglia di tirargli uno schiaffo in piena faccia,sinceramente non so come ho fatto tutti questi anni a trattenermi dal farlo realmente,e rendere la mia fantasia una bella macchia rossa sulla sua faccia.Mi butto sul letto.Il telefono inizia a squillare.Leggo il mittente della chiamata. La scritta papà illumina la schermata.Non sono pronta per un nuovo round.Sopratutto con mio padre.Metto il silenzioso e appoggio il telefono sul comodino di legno vicino al mio letto.Lo schermo rivolto verso il basso così che l'illuminazione non mi dia fastidio.Chiudo gli occhi.Voglio solo riposare un pò.Sento la voce di mia madre chiamarmi.Gli occhi si aprono di colpo.Sento come se il mio cuore fosse stato trafitto da una lancia.Non riesco a trattenere le lacrime che mi solcano il viso.Mi metto una mano sul cuore,mentre con l'altra stringo la collana di mia madre.Sento la temperatura abbassarsi di colpo.Ho i brividi,tremo come una foglia.Non di nuovo.Sopratutto non con Ian di sotto.Faccio respiri profondi,ma sento di star per cadere di nuovo in un vortice ormai famigliare.La testa mi gira.Prendo tremante il telefono in mano e cerco Mary in rubrica.Risponde al secondo squillo.<< Ehi Rose che succede? >> << Mary >> riesco a dire tra le lacrime. << Oddio non di nuovo Rose! Dov'è tuo fratello? Cavolo ora lo chiamo >> << NO! non chiamarlo e di sotto con Ian >> << sempre testarda tu! Ascolta cerca di calmarti,fai dei respiri profondi >> mi istruisce.Faccio come dice. << Così bravissima >>.Continua ad incitarmi.Sento il cuore decelerare lentamente.Il freddo che prima si era impossessato del mio corpo svanisce come per magia.Mi asciugo le traccie di lacrime rimaste con il dorso della mano.<< va meglio ora?  >> la voce di Mary mi è di conforto.

                                                                                                                                        * 

I miei battiti sono tornati ad un ritmo normale dopo aver chiuso la chiamata con Mary.Sento bussare alla porta.<< Rose! >>.Mio fratello mi incita ad aprirgli.In questo momento non voglio sentire nessuno,ma il bussare incessante di Giona mi spinge ad alzarmi dal letto.Forse deve darmi qualche bella notizia,tipo che Ian è morto!. << Che vuoi? >> domando appena apro la porta. << Volevo dirti che mi sono ricordato ora che devo accompagnare nonna a fare una visita questo pomeriggio >>. Non è proprio la notizia che mi aspettavo di sentire,ma posso comunque definirla bella,almeno non dovrò andare da quella pazza psicopatica per farmi fare il terzo grado. << so che devi andare dalla psicologa quindi stavo pensando che potrebbe accompagnarti Ian >>. COSA? Mi strozzo con la mia stessa saliva. << Ma dico sei pazzo! spero tu stia scherzando! Io non vado dalla psicologa sopratutto non con lui >>. << Di che parlate? >>.Ian appare dal nulla.Da un morso alla mela che ha in mano.Prego Giona con gli occhi per non dire niente a Ian,ma capisco di aver perso quando inizia a parlare << dovresti farmi un favore >> chiede al suo amico. << dimmi tutto fratello >>.Ian mette un braccio intorno alle spalle di Giona.Dopo che saprà in cosa consiste il favore quel suo sorriso svanirà.Mi ritrovo ad essere quasi compiaciuta di ciò.<< Dovresti accompagnare mia sorella da una parte >> come previsto il sorriso di Ian svanisce << questo non è un favore è molto di più amico.Devo proprio? La principessa non può usare i suoi piedini >> sbuffa sonoramente e quello che mi fa più arrabbiare e che non nasconde per niente il suo fastidio << Senti carissimo nemmeno io gioisco del fatto che mi devi accompagnare,mio fratello si è fissato,potrei anche andare da sola se voglio >> << per una volta sono d'accordo con la rompiscatole >> afferma Ian scompigliandomi i capelli. << Leva le tue manacce da me! >> << Senti Ian,mi dispiace ma ho davvero bisogno del tuo aiuto,devi assicurarti che lei vada nel posto in cui ti dico va bene? >> Ian guarda Giona perplesso poi accetta poco convinto.
         
                                                                                                                                             *

<< PRINCIPESSA LA SUA CARROZZA LA STA' ASPETTANDO >> urla Ian dal piano di sotto.Mio fratello se ne andato da meno di cinque minuti e io già non lo sopporto più. << Finiscila di chiamarmi principessa,non ci ho mai creduto a queste cose >> << forse ogni tanto ti dimentichi che vengo in questa casa da tutta la vita e ti ho vista crescere,ti spiavo ogni tanto quando stavi in camera tua e vedevo come ti mettevi  davanti allo specchio e ti provavi la tua adorata coroncina >>.Mi ricordo della coroncina,me la regalò mio padre quando ero piccola,la odiavo,però alcune volte me la mettevo giusto per provare a vedere cosa si provasse ad indossarla.Aspetta Ian mi spiava!?. << Come ti sei permesso di spiarmi? >> << su via che sarà mai,ero piccolo ed ingenuo >> << eri stronzo fin da piccolo! >> affermo acida << Dove vai vestita così? >> << mi devi accompagnare in quel posto non ti ricordi? >> << si me lo ricordo ma devi metterti qualcosa sopra alla maglietta >> << perché mai? >> << perché andiamo con la mia moto >> mi lancia il casco che ha in mano,non mi ero nemmeno accorta che  lo avesse,lo prendo al volo.Esco fuori con il mio adorato giubbotto di pelle nero e vado verso Ian che mi aspetta con il casco in testa,già in sella alla sua adorata moto,mi rivolge un sorriso,e giuro davvero di aver sentito una scossa dentro di me.Scuoto leggermente la testa per eliminare quella sensazione dal mio corpo,per poi continuare a camminare verso Ian.Cerco di salire sulla moto e lui mi offre la sua mano << non ne ho bisogno! >> declino in modo scorbutico la sua offerta.Mi allaccio bene il casco.<< Ti conviene aggrapparti a me altrimenti potresti cadere >> << non preoccuparti fortunatamente ho un buon equilibrio >> << fa come vuoi >> << bene >> rispondo secca << bene >> << senti puoi partire così questa agonia finisce prima >>. << Vuoi rallentare! hai passato il semaforo rosso,chi te l'ha data la patente per questo coso! >> urlo per sovrastare il rumore del motore della moto,e farmi sentire da Ian << se ti aggrappassi a me non ci sarebbero tutti questi problemi! >> mi risponde secco.Cerca di prendere il mio braccio. << che stai facendo? >> domando allontanandomi da lui << ti voglio far vedere come devi aggrapparti a me >> << senti rimetti la tua mano sul manubrio,non vorrei fare un incidente >> << tu sempre così testarda! finiscila! >>.Mi coglie impreparata e riesce a prendere il mio braccio, lo avvolge alla sua vita e poi fa lo stesso con l'altro,decido di non controbattere non perché la cosa mi stia bene,solo perché sto davvero temendo per la mia vita.Non so come arriviamo sani e salvi davanti all'edificio della psicologa,so solo che quando Ian rallenta un pò per parcheggiare,come una molla scendo dalla moto e mi avvio verso l'entrata dell'edificio.Lo convincerò ad andare via,e dopo me ne tornerò a casa a piedi così da far credere a Giona e mio padre di essere andata dalla psicologa. << Dove stai andando? >>.Mi giro verso Ian.Sembra confuso. << Scusa! mi sono scordata di ridarti il casco! >> mi avvicino con il sorriso più falso del mondo e glielo metto sulle gambe,poi riprendo la mia fuga verso la porta d'entrata.Il mio braccio viene tirato.Due occhi verdi mi fissano. << che vuoi? >> domando schietta << prima ti ho domandato dove stavi andando >> << stavo entrando nell'edificio >> << e non potevi aspettarmi? >> << il tuo compito è finito Ian,dovevi solamente accompagnarmi ora lascia il mio braccio e fammi andare,vatti a fare un giretto con Charlotte e lasciami stare,dirò a mio fratello che sei stato con me quindi non preoccuparti puoi andare! >> << tu credi davvero che io creda a tutta questa storia!? So bene che se io me ne andrò tu non entrerai in quel edificio,sono un maestro in queste cose non puoi di certo ingannarmi >> << beh immagino! sei diventato un maestro a forza di uscire di nascosto dalle camere delle  povere sfortunate che sono state con te! >>.La cattiveria nella mia voce e percepibile.Ian sospira. << cosa c'entra questo? e poi che ne sai tu della mia vita privata >> << che cosa ti importa a te se io entro o no in quell'edificio? >> domando esasperata.Voglio che se ne vada,il più lontano possibile da me. << a me non importa niente,ma ho visto il modo in cui tuo fratello mi ha chiesto questo favore,se non era una cosa tanto importante non si sarebbe raccomandato con me un'infinità di volte per assicurarsi che tu vada lì.Non so cosa tu debba fare ma tu ci andrai a costo di portarci in braccio >>.Lo guardo negli occhi.E' convinto della sua decisione,non ho scelta.

                                                                                                                                *

In ascensore l'atmosfera è imbarazzante.Ho acconsentito a salire perché conoscendo Ian mi avrebbe davvero portata qui in braccio, è troppo testardo non posso competere. << Smettila di fissarmi! >>.Lo sguardo incessante di Ian mi mette in soggezione. << non tutto il mondo gira intorno a te principessa,stavo guardando quel ragno,è davvero enorme  >>. Cosa?.Giro di poco la testa verso destra giusto per ritrovarmi il ragno a pochi centimetri dalla faccia.Sobbalzo per lo spavento.Odio terribilmente i ragni,non sono mai stata tanto schizzinosa come le altre ragazze,ma i ragni non posso proprio vederli.Troppo pelosi,troppo schifosi!.<< Ora mi abbracci? >> domanda retorico Ian.Che cosa? io non lo sto...capisco di trovarmi abbracciata a lui quando apro leggermente gli occhi che tenevo precedentemente chiusi.Mi stacco all'istante dal suo corpo,piuttosto imbarazzata della situazione.Finalmente le porte dell'ascensore si aprono.Esco fuori più veloce di un fulmine con Ian che mi segue a ruota.<< Perché stai correndo? >> mi domanda << non sto correndo! >> << si invece quindi finiscila >>.Non voglio che lui sappia che io vado dalla psicologa,nel giro di un giorno lo saprebbe tutta la scuola, parlerebbero tutti di questa storia e io non sarei più la ragazza sconosciuta del liceo,e sinceramente non ci tengo.<< Ian smettila di seguirmi! >> << ti ho detto che ti accompagno >> << DEVO ENTRARE QUI! >> urlo stanca di convincerlo a non seguirmi,indicando la porta dietro di me.Ian guarda la porta.Sembra che stia lentamente capendo tutto.Ho già attivato il mio cervello per inventarmi una scusa plausibile per tutto questo,quando sento una risata.Mi giro e lo vedo quasi a terra,per il troppo ride. << che stai facendo? >> domando del tutto sconvolta della sua reazione.<< Vai dalla psicologa! Non ci credo,lo sapevo che eri pazza ma ora ne ho la conferma >> << STRONZO! >> urlo prima di entrare dalla psicologa.

                                                                                                                              *

<< Tutto bene? >> mi domanda ingenuamente la mia psicologa.Annuisco meccanicamente con la testa,cercando di calmare la mia rabbia.I suoi occhi,fin troppo grandi,sono fissi su di me.Come se volessero leggermi dentro e questo mi spaventa.Non voglio il suo aiuto.Non voglio l'aiuto di nessuno.Non ne ho bisogno. << Questa volta è stata più leggera? >>.A cosa si riferisce?.La guardo in modo confuso. << Mi riferisco alla crisi >>.Come fa a saperlo?. << credo di aver inquadrato bene la situazione.Secondo una mia ipotesi la crisi che hai avuto non è un episodio isolato,so che i medici hanno affermato il contrario,ma io ho un opinione diversa,è possibile che mi sbaglio.Capisco sempre di più che il tuo corpo sta collassando sotto il peso della perdita di tua madre >>.Sento una fitta trafiggermi il cuore. << Fidati di me,voglio solo aiutarti Rose >> << NON HO BISOGNO DELL'AIUTO DI NESSUNO! >> urlo ormai stanca di sentire tutti ripetermi la stessa cosa. << Non è vero Rose,ne hai bisogno,non so davvero quanto ancora il tuo corpo sia in grado di reggere questo peso così opprimente! devi superare una volta per tutte la morte di tua madre e continuare a vivere,perché Rose sono sicura che tua madre vorrebbe questo >> .Vivere?. << Vivere? se vivere implica dimenticare mia madre allora non voglio >> alzo la voce in modo che il mio pensiero gli arrivi in maniera chiara. << Nessuno vuole che tu la dimentichi >> afferma prendendomi per le spalle.La guardo negli occhi e mi sembra sincera. << Fidati di me Rose >>.La sua voce così delicata mi fa involontariamente ricordare il calore della voce di mia madre e le lacrime escono contro la mia volontà.Le numerose lacrime offuscano la mia vista,e mi rendo conto che la mia psicologa mi sta abbracciando solo quando il mio corpo sussulta al contatto.

                                                                                                                                 *
POV di Ian.

"Stronzo". L'insulto urlato da Rose mi martella la testa.Secondo il vocabolario italiano la parola stronzo indica una persona stupida e odiosa.Sullo stupido avrei qualcosa da ridire,ma sull'odioso non ho nulla da controbattere.Se mi definisco realmente uno stronzo? Si,direi proprio di si,cioè sinceramente io non ci trovo nulla di male nel mio comportamento,però le ragazze non fanno altro che urlarmi questo,quindi credo proprio che per il sesso femminile io incarni proprio le caratteristiche del perfetto stronzo.A proposito di ragazze,quella receptionist non smette di fissarmi.Non sembra molto più grande di me,direi proprio che posso provarci.Mi avvicino in maniera cauta,come un felino che deve catturare la sua preda.<< Ehi! >> la saluto con la mano appoggiando il mio gomito sinistro sulla scrivania,lei ridacchia per poi ricambiare il saluto.<< Posso avere il piacere di conoscere il tuo nome? >> domando << mi chiamo Isabel >> << Come mai una ragazza cosi carina lavora qui? >> << tu invece come ti chiami? Perché sei qui? >> domanda schietta  << mi chiamo Ian.ho accompagnato una mia "amica" >> mimo con le mani le virgolette << ho visto come litigavi prima con quella ragazza che hai accompagnato qui e di sicuro so di non poterla definire semplicemente tua "amica".Sei un bel ragazzo e di sicuro non sei il tipo che passa inosservato ma francamente non mi interessano i ragazzi impegnati >> .Cosa? Io impegnato?. Scoppio in una fragorosa risata  << hai capito male io e lei non stiamo insieme,non siamo nemmeno amici >> affermo stizzito.Io fidanzato? con Rose? davvero il colmo.Tutte le cellule del mio corpo ridono al solo pensiero.Isabel continua a guardarmi,aspettando forse che io faccia la mia prossima mossa.Ma sono bloccato.Ripenso al viso di Rose.A come i suoi occhi fossero lucidi per una battuta che forse l'ha ferita.Il mio corpo smette di ridere.Mi sento colpevole?. La mia bocca inizia a parlare inconsapevolmente.<< Perché lei viene qui? >> domando, sinceramente interessato, a Isabel.<< Non lo so,so solo che il suo caso è molto delicato,viene qui ogni pomeriggio da 2 giorni ormai,e da quello che so dovrà continuare così per almeno un anno >>. Addirittura per un intero anno? Che cosa cazzo gli è successo? Perché Giona non me ne ha parlato?. Troppe domande,senza una risposta,mi frullano nella mente. Mi allontano dalla receptionist per avvicinarmi di nuovo alla porta di legno che Rose ha varcato poco fa.<<
NON HO BISOGNO DELL'AIUTO DI NESSUNO! >> sento il suo urlo e mi avvicino immediatamente alla porta per riuscire a sentire qualcosa.Quando la sento singhiozzare non ci penso due volte ad entrare.La vedo di schiena,mentre quella che sembra essere la sua psicologa la abbraccia.La sento piangere.Non è la stessa Rose che mi tiene sempre testa.E' la prima volta che la vedo così fragile. Fragile come quei vasi antichi che mia madre custodisce con tanta premura.Che cosa l'ha ridotta così?.Mi sento scomodo nel guardare questa scena.Sono sicuro che lei non vorrebbe che io la veda così.Voglio andarmene così da non farla sentire a disagio.<< Non sapevo avessimo un ospite >> vengo strappato dai miei pensieri dalla voce della psicologa.Osservo Rose mentre si gira lentamente.Quando punta i suoi occhi su di me,mi pento di essere entrato.I suoi occhi verdi , a causa del pianto sono più chiari del solito e quando mi mettono bene a fuoco  si dilatano.Vedo che è a disagio,ed è proprio quello che non volevo che accadesse.Complimenti Ian hai solamente peggiorato la situazione! << scusate io non volevo interrompere >>affermo velocemente, per la prima volta in tutta la mia vita sono imbarazzato.


 POV di Rose.

<< Non sapevo avessimo un ospite >> la battuta della psicologa mi costringe a tornare in me.Di che ospite sta parlando?.Mi giro molto lentamente verso la porta di legno e vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento.Sento i suoi occhi su tutto il mio corpo,si concentrano sopratutto su i miei occhi.Mi sento a disagio.Perché è entrato? Ha sentito qualcosa ? Che cosa penserà dopo avermi vista così?.Mille domande mi martellano la testa e inizio ad agitarmi sul posto. << scusate io non volevo interrompere >> afferma velocemente,alzo lo sguardo su di lui,non mi ero nemmeno accorta di averlo abbassato.Leggo nei suoi occhi imbarazzo.Ian imbarazzato? Non è possibile. << conosci Rose giovanotto? >> domanda curiosa la mia strizza-cervelli, << si >> risponde,ormai più calmo,Ian. << Rose non mi avevi mai parlato del tuo fidanzato? >>.Il mio che? Fidanzato? Io ed Ian fidanzati?. << Non siamo fidanzati >> mi affretto a dire contemporaneamente con Ian << lui è solo un amico di mio fratello >> aggiungo cercando di calmarmi. << Capisco,va bene Rose direi che per oggi può bastare così >>  << Se dovete continuare io me ne esco,scusate ancora per aver interrotto la seduta >> << oh non preoccuparti giovanotto,la seduta è finita,penso che per oggi  ho fatto stancare abbastanza Rose,ci vediamo domani Rose,mi raccomando >> ci saluta cordialmente accompagnandoci alla porta.Una volta usciti dalla porta di legno,il silenzio regna tra me ed Ian.Camminiamo verso l'ascensore ancora avvolti dal silenzio più totale,finché una voce non richiama la nostra attenzione << Ian >> vedo una ragazza correre verso di noi.Il volto della ragazza mi è famigliare e non ci metto molto a ricollegare quel volto alla receptionist che incontro sempre all'entrata. Come fa a conoscere Ian? << Ian scusami volevo lasciarti questo >> sventola davanti a se un foglietto. Che cosa ci sarà mai scritto?  << c'è il mio numero di telefono prendilo e chiamami se hai tempo >> lascia il biglietto nella mani di Ian, che ha assunto un'espressione abbastanza sconvolta, per poi andarsene in maniera seducente.In ascensore l'imbarazzo è palpabile.<< Allora ora ci provi anche con le receptionist? >> << se una ragazza è bella non mi pongo limiti >> mi risponde schietto. Ora che gli prende? Non si starà per caso comportando così perché mi ha vista prima in quello stato?. << Che succede Ian? >> domando nervosa al ragazzo privo di espressione di fianco a me << Che cosa ti è successo? Perché tutta questa merda? >> mi domanda semplicemente. Rimango a guardarlo negli occhi e spero che questa tortura finisca il prima possibile. Non me la sento di condividere con Ian una problematica così intima. Mi prenderebbe per pazza se sapesse tutto quello che è successo. La mia crisi,l'ospedale,la psicologa. E' tutto così complicato. Lui non riuscirebbe a capire. Le mie preghiere vengono ascoltate e le porte dell'ascensore si spalancano. Mi precipito fuori. Inizio a correre involontariamente,cercando di scappare da questa situazione scomoda. << Rose fermati >> . Sento i passi veloci di Ian e suppongo che probabilmente anche lui stia correndo. Mi sento in trappola. So già che lui mi raggiungerà. Quando sento la sua mano avvolgersi attorno al mio polso mi volto verso di lui. Ho la mente offuscata dalla paura che lui possa riempirmi di domande,a cui io non posso rispondere. Non devo rispondere. Mentre la mia testa sembra scoppiare,sopraffatta da tutti questi pensieri,Ian mi stupisce,agendo nel modo in cui mai mi sarei aspettata << ti riaccompagno a casa >> mi dice senza troppi giri di parole.

                                                                                                                                   *

Il viaggio in moto insieme ad Ian è silenzioso,rispetto al precedente. Riesco quasi a sentire oltre al rumore del motore quello dei suoi pensieri. So che vorrebbe chiedermi molto cose.E' il classico ragazzo che non si fa mai gli affari suoi,guarda caso nella maggior parte dei pettegolezzi a scuola c'è sempre lui di mezzo.Una volta arrivati davanti casa mia scendo dalla moto,gli porgo il casco per poi allontanarmi verso il portone di casa. Lo sento armeggiare con il sedile della sua moto,probabilmente per mettere a posto il casco che mi ha prestato. Forse dovrei dirgli grazie. No ma dai,io che ringrazio Ian per qualcosa! Oltretutto non volevo nemmeno che mi accompagnasse,nel caso dovrebbe essere mio fratello a ringraziarlo. Sento il rumore del motore e capisco che sta per ripartire. << Grazie! >> mi volto verso di lui urlando  per riuscire a farmi sentire. Tutte le mie paranoie sono andate a farsi fottere. Mi saluta con un cenno del capo,come fa ormai tutti i giorni,e lo vedo allontanarsi in sella alla sua moto.Rientro velocemente in casa e subito vengo investita da un odore invitante.Mi avvicino alla cucina. Vedo Giona e mio padre intenti a cucinare e a sorridere tra di loro. Non li vedevo così da molto tempo. Una parte di me è felice nel vederli così sereni ma dall'altra parte mi sento esclusa da questa famiglia. Loro stanno provando ad andare avanti mentre io ancora non ci riesco.



Angolo personale: ragazze vorrei sapere che cosa ne pensate della storia,vi piace?

 
                                                                                                                   





 












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Capitolo 3
*** Dear Rose not daydream too much ***


III Capitolo ~ III Capitolo: Dear Rose not daydream too much

POV di Ian.

Parcheggio la moto nel garage,per poi salire a casa.
<< Ian tesoro sei tu? >> sento la voce lontana di mia madre.
<< si sono io >>
<< tesoro tra mezz'ora torna tuo padre. Mangiamo al suo ritorno va bene? >> aggiunge << si va bene >>.
Salgo le scale in maniera frettolosa,per poi chiudermi nella mia stanza. Mi butto sul letto sfinito.
Sono un coglione!
Mi ero ripromesso che non l'avrei messa in imbarazzo e invece ho fatto tutto il contrario. Tutta colpa della mia bocca che non si fa mai gli affari suoi. Ricordo ancora il terrore nei suoi occhi quando l'ho presa per il braccio costringendola a girarsi. Il perché però non riesco ancora a capirlo.
 Il mio telefono vibra.
 Lo caccio dalla tasca e il biglietto di Isabel cade a terra. Lo raccolgo e lo infilo di nuovo in tasca. Leggo il messaggio. E' da parte di Giona.
 "Mi ha scritto Ashlee,mi ha chiesto se usciamo,tu vuoi?".
 Penso ad oggi, a tutto ciò che è successo. Avrei tante domande da porre a Giona,ma qualcosa mi dice che,nonostante la nostra amicizia,lui rimarrà fedele a sua sorella. Se usciamo con Ashlee ci sarà sicuramente anche Charlotte. Non ho voglia di sentire ancora le sue continue urla.
 La curiosità,di scoprire il segreto, che Rose custodisce tanto gelosamente,mi sta uccidendo.
 Devo staccare un po la spina.
"Si usciamo" scrivo rapidamente a Giona.
Scendo di sotto quando sento il portone sbattere. Trovo mio padre in giacca e cravatta mentre posa la sua ventiquattrore a terra. Mio padre è un importante imprenditore. Guardandolo esteticamente gli assomiglio molto,tranne che per il colore degli occhi: i miei sono verdi come quelli di mia madre,mentre i suoi sono scuri.Mio padre è una persona molto composta e seria.
Tutto l'opposto di me.
 Lui ha già previsto quello che sarà il mio futuro ma io non voglio continuare a portare avanti il suo impero. Non sono fatto per indossare giacche e cravatte. So che lui sa questo, ma la maggior parte delle volte  fa finta di non saperlo,forse perché la speranza,di un mio ripensamento,è ancora viva in lui.
Dopo aver finito di cenare decido di passare a prendere Giona con la mia moto,così come ci eravamo accordati. Arrivato davanti casa sua lo trovo già fuori il portone. Giona è la persona più puntuale che io conosca.
<< Tu come al solito sei sempre in ritardo! >> afferma,dopo essersi messo il casco,e dopo essere salito in moto.
 Arrivati davanti al bar vedo in lontananza Charlotte.
 Quando i nostri occhi si scontrano mi pento immediatamente della mia decisione frettolosa di uscire.
 Leggo ancora rabbia all'interno dei suoi. Per quale motivo sono uscito?.
 << Ciao >> Ashlee saluta me e Giona con fare civettuolo.
 Si capisce lontano un kilometro che è interessata al mio migliore amico,però conoscendo Giona,non penso che la cosa sia ricambiata.
 Entrambi ricambiamo il saluto.
Sento gli occhi di Charlotte su tutto il mio corpo. Per quale cazzo di motivo Giona è voluto uscire con loro? Ricordo ancora come lui,preso dalla felicità,mi abbia detto,dopo che ho chiuso la "storia" con Charlotte,se così possiamo definirla,che non le sopportava entrambe. Mi sembra strano ora questo suo cambio di comportamento nei loro confronti.
 Entrati nel bar cerchiamo con lo sguardo un tavolino a quattro,una volta trovato,intuisco che Ashlee vuole sedersi vicino a Giona,così mi affretto a sedermi vicino a lui.
Non esiste che mi sieda vicino a Charlotte.
 Ashlee mi guarda male,ma poi si siede di fronte a noi,vicino alla sua amica.
 Al tavolo aleggia il silenzio,che viene interrotto solamente dall'arrivo della barista che ci chiede le ordinazioni.
 << Per me un angelo azzurro >> Nessuna esitazione nella sua voce.
 Mi giro immediatamente verso Giona. Ok c'è qualcosa che non va. Se prima avevo qualche sospetto ora ne sono più che sicuro.
 Giona non beve da tantissimo tempo,se non mi sbaglio l'ultima volta che lo ha fatto è stata la sera del funerale della madre.
 Ricordi di quel giorno si susseguono rapidamente nella mia testa.
Non avevo mai visto il mio amico così,Rose era sicuramente più tranquilla quel giorno.Non ha versato nemmeno una lacrima a differenza del fratello.
Quella sera mi ricordo che Giona si ubriacò.
Ricordo perfettamente come,mentre beveva il suo drink,delle lacrime solitarie gli rigavano il volto. Ora per quale motivo sta bevendo?.
Mentre la mia mente è affollata dai pensieri sento una mano prendermi e trascinarmi con forza fuori il locale.
 Una volta fuori il freddo mi investe e mi fa tornare alla realtà.
 Vedo Charlotte davanti a me.
Sembra che voglia uccidermi.
<< Sei un coglione! >> sarà ormai la centesima volta che sento queste parole uscire dalla sua bocca.
<< Ora nemmeno mi saluti? >> aggiunge. Sembra che la rabbia cresca dentro di lei ogni secondo di più.
<< Senti Charlotte questa sera non ho davvero voglia di sentirti >> .La strafottenza che mi ha sempre caratterizzato si manifesta anche in questa situazione.
 << Certo tu non hai mai voglia di sentirmi giusto? >> domanda retorica.
Nella mia mente mi domando ancora perché Giona si stia comportando così.
 << Davvero Charlotte, stasera non sono dell'umore >>
 << DIMMI QUANDO MAI TU LO SEI! >> urla.
Sento la rabbia scorrermi nelle vene.
<< Charlotte davvero finiscila ti conviene! >> la mia suona quasi come una minaccia.
<< Perché mi conviene? che vuoi farmi altrimenti ? >>
 << CAZZO STA ZITTA! DAVVERO NON TI SOPPORTO PIÙ'! >> la rabbia ha preso il sopravvento su di me e inizio ad urlare proprio come lei.
 Siamo avvolti dal silenzio, tanto che si sentono i nostri respiri affannosi. Ci guardiamo negli occhi,rimanendo comunque a debita distanza.
 Sembriamo due leoni che si stanno contendendo la stessa preda.
<< Ian! >> arriva forte e chiaro nelle mie orecchie .
 Vedo Ashlee uscire di corsa dal locale mentre mi cerca con lo sguardo. Appena mi vede mi raggiunge praticamente correndo. Capisco immediatamente che c'è qualcosa che non va,ed entro subito nel panico pensando che la cosa possa riguardare Giona.
<< Scusate ragazzi se vi ho interrotto davvero,ma credo che Giona non stia molto bene >> dopo quelle parole corro immediatamente dentro il locale.
 Lo trovo seduto al tavolo mentre beve il suo drink.
 Ha lo sguardo assente,inoltre i suoi occhi sono lucidi. Sicuramente ha pianto. Sembra che io abbia già vissuto questa scena.
 E' praticamente uguale a quella avvenuta la sera del funerale della madre di Giona.
Mi avvicino cautamente a lui.
<< Ehi Giona che succede? >> domando cercando di rimanere tranquillo
 << Amico mio >> un sorriso sincero gli attraversa il volto quando punta i suoi occhi su di me.
 Si capisce che è ubriaco per fino da come parla.
<< che ne dici se torniamo a casa? >> domando in maniera retorica,anche se opporrà resistenza lo riporterò a casa comunque,non voglio che combini cazzate.
 << NOOOO PER FAVORE! >> la voce gli esce fin troppo alta,tanto che iniziamo ad attirare l'attenzione di tutte le persone all'interno del locale.
<< Giona dai alzati ti riaccompagno a casa >>.
Dopo questa mia affermazione lo vedo intento ad alzarsi e quando capisco che sta per cadere mi appresto subito ad aiutarlo.
Non sono molto bravo ad aiutare gli altri, sopratutto perché, la maggior parte delle volte, quello ubriaco da aiutare sono io.
Metto il braccio di Giona intorno al mio collo,e molto lentamente cerco di raggiungere la porta del locale.
Una volta fuori Asheel corre verso di noi.
 << Come ti senti? >> domanda preoccupata a Giona.
Il mio amico fa qualche smorfia cercando di articolare qualche parola che credo coincida con poco bene.
Charlotte mi guarda ancora indignata e davvero non sono pronto per un'altro round con lei.
<< Lo riporto a casa! >> esclamo allontanandomi da loro.
Trovo non poche difficoltà nel riportare a casa con la moto, una persona praticamente incosciente,o perlomeno non lucida,e quando mi ritrovo davanti casa White quasi non mi sembra vero.
<< Dai Giona siamo quasi arrivati >>.
 Lo aiuto a scendere dalla moto per poi raggiungere molto lentamente il portone di casa sua.
Suono.
Nessuno risponde.
Inizio ad agitarmi e a suonare ripetutamente il campanello.
Mi rendo conto della cazzata che ho fatto solo quando penso che potrebbe aprire il Signor White. Non voglio che veda suo figlio ridotto così.
 Sono deciso a  riportare Giona verso la moto, ma vengo fermato dal cigolio del portone che piano piano si apre.


POV di Rose.

<< Rose che fai li impalata corciati le maniche e vieni ad aiutarci,tu dimmi se devono essere gli uomini a cucinare >> la battuta di Giona mi strappa un sorriso.
Mi avvicino a loro e mi siedo sullo sgabello per guardare meglio cosa stanno preparando.
 << Preferisco guardarvi! >>.
 << Com'è andata dalla psicologa? >> la domanda di mio padre mi coglie leggermente impreparata.
Vediamo come potrei definirla questa seduta con un solo aggettivo?.
<< Bene >>. Bene è sempre la risposta giusta,anche perché se avrei risposto male,sarei costretta a spiegare anche i motivi della mia risposta.
Devo dire che però, tutto sommato questa volta la seduta sia andata meglio rispetto all'altra,a parte per l'episodio con Ian,ma quello è meglio lasciarlo perdere.
 La sicurezza nella mia voce convince perfino mio padre << bene sono contento >>.
Sorride.
 Il suo sorriso così genuino mi era mancato.
<< Preparo la tavola >> affermo prendendo tutto il necessario.
 Una volta che la cena è pronta ci sediamo tutti e tre intorno al tavolo. Giona praticamente mangia come un cavernicolo che si è appena scongelato e non mangia da secoli, mentre mio padre rimane sempre composto.
Osservandoli mi rendo conto solo ora di come seduti al tavolo ci siano tre persone che,nonostante possiedano lo stesso sangue,hanno caratteristiche completamente distinte. << Io esco stasera >> 
Sono così assorta nei miei soliti pensieri che non mi rendo nemmeno conto che Giona si è già alzato, perché ormai ha spazzolato via tutto.
<< Con chi esci? >> domanda pacato mio padre
 << con Ian >>
 Solo il suo nome mi fa ricordare la figura di merda di oggi pomeriggio.
 Giuro non mi farò mai più vedere da lui in quello stato.
Dentro la mia testa ho già deciso di evitare ogni situazione che comporti io ed Ian soli. Non potrei sopportare un confronto con lui,soprattutto non domani.
 << Non tornare tardi Giona,anche perché domani pomeriggio dobbiamo andare alla messa di vostra madre >>.Appunto.
 Cade il gelo.
Sento quasi il freddo entrarmi sotto la pelle e provocarmi inevitabilmente la pelle d'oca.
<< Vado,Ian mi sta aspettando fuori! >> Giona sbatte la porta per poi andarsene.
Riesco a sentire perfino il rombo dalla moto di Ian, e quando lo sento affievolirsi capisco che se ne sono andati. Chissà cosa combineranno stasera quei due idioti da soli!.
La suoneria di un telefono richiama la mia attenzione,penso immediatamente che sia il mio,ma quando lo prendo in mano lo schermo è spento.
 << Pronto >> la voce di mio padre arriva forte e chiara alle mie orecchie.
Mi giro verso di lui, e lo vedo intento in una chiamata,probabilmente di lavoro.
 Decido di sparecchiare e di lavare i piatti come una brava donna di casa.
 Mentre lavo i piatti mio padre entra in cucina richiamandomi << Rose! >> mi giro verso di lui per poterlo guardare negli occhi
 << mi hanno chiamato per un'urgenza di lavoro,starò fuori tutta la notte,se hai bisogno di qualcosa chiamami, mi raccomando fa la brava >>.
Il tono che utilizza per parlarmi è lo stesso che usava quando avevo più o meno 5 anni.A quell'età capitava che rimanessi spesso a casa da sola.Mio fratello giocava a calcio e aveva gli allenamenti,mio padre lavorava fino a tardi e mia madre trascorreva la maggior parte del suo tempo all'ospedale. Io di solito restavo a casa a esercitarmi con il mio pianoforte.
Ormai è da molto tempo che non lo uso.
 Rimane lì fermo,immobile,proprio come l'ho lasciato l'ultima volta che l'ho suonato.
 << Starò bene papà,non preoccuparti ormai sono abbastanza grande da cavarmela da sola >>
 << va bene Rose,cercherò di tornare il prima possibile >> lo vedo infilarsi a fatica il giubbotto
 << va bene ciao >> lo saluto con la mano prima che lui esca dalla porta.
 Ho la casa tutta libera,tutta per me, è da tanto che desideravo ciò,eppure ora come ora non so davvero che cosa fare.
 Sento una suoneria e questa volta sono più che sicura che sia il mio telefono.
 << Pronto >>
 << Rose! >> la voce squillante di Mary risuona perfino dal telefono
 << ehi come mai mi hai chiamato? E' successo qualcosa? >>
 << ehi tranquilla,non agitarti,va tutto bene,volevo solamente sentire la voce dalla mia amica >>
 << oh che dolce che sei Mary >>
<< non prendermi per il culo Rose >>.
 Dopo un minuto di silenzio la voce di Mary richiama la mia attenzione << com' è andata dalla psicologa? >>
<< questa volta tutto bene,a parte per il fatto che Ian stesse per scoprire tutto >>
<< Ian? Ian Harrison? Quell'Ian? >>
<< si certo, chi altro potrebbe essere sennò? >>
 << che ci faceva con te? >>
 << è una lunga storia che ti racconterò domani mattina >>
In sottofondo sento la voce di Vicky, la sorella più piccola di Mary.
 << va bene dai,ora vado,mia sorella sta rompendo perché vuole guardare la tv,ci vediamo domani Rose >> dopo averla salutata chiudo la chiamata.
 Penso e ripenso a cosa potrei fare,poi mi viene un'idea geniale.
Vedrò un film.
 Mi avvicino alla mensola dove sono custoditi tutti i film della famiglia White.
 Titanic l'ho visto un milione di volte.Ho cercato il tuo nome l'ho visto la settimana scorsa con Mary.Non è mai troppo tardi,è il mio film preferito,ma anche questo l'ho visto un'infinità di volte,tanto che le prime scene le so quasi a memoria. Slevin: patto criminale è il preferito di Giona.
 Scarto film ormai da minuti fin quando non trovo uno che sembra soddisfare le mie richieste.
The counjuring: l'evocazione. Un bel film Horror perfetto.
Dopo essermi fatta i pop corn mi sdraio sul divano. Con una coperta mi copro,perché so già che tra poco inizierò a sentire freddo. Schiaccio play sul telecomando e la musichetta iniziale inonda l'intero salone.
<< AIUTO! >> la ragazza del film urla a squarcia gola. Sono concentratissima a guardare il film.
 Questa è la parte culminante.
 Sento suonare alla porta e per lo spavento sobbalzo facendo cadere a terra quei pochi pop corn che sono rimasti dentro la ciotola.
 Non voglio aprire,sono sola se fosse qualcuno che non conosco? Oppure peggio ancora se molti anni fa, anche nel mio giardino,si fosse impiccata una presunta strega professando amore per satana e ora fosse tornata per tormentarmi,come succede alla famiglia nel film?.
Io non apro nemmeno morta!.
 Giona ha le chiavi quindi sarebbe entrato,lo stesso mio padre. Chi è che viene qui a mezzanotte?.
Capisco solo ora che è stata una pessima idea vedere un film horror da sola.
Il campanello suona di nuovo,questa volta ripetutamente e più forte.
 Davvero me la sto facendo sotto dalla paura.
 Mi avvicino al portone. Prendo la prima cosa che trovo li vicino. Un ombrello andrà bene.
 Molto lentamente apro la porta,tenendo ben saldo l'ombrello in modo che se nel caso ne avessi bisogno potrei usarlo per difendermi.
 Mi sarei aspettata di vedere di tutto tranne Ian di spalle che aiuta mio fratello a reggersi in piedi.
 Probabilmente ha sentito che ho aperto la porta e si è subito girato.
 << Ian, ma che diavolo..? >>
 << tuo padre dov'è? >> domanda velocemente
 << è a lavoro,perché che succede? >> la preoccupazione nella mia voce è percepile
 << niente di grave, tuo fratello si è ubriacato e l'ho riportato a casa. Aiutami a portarlo in camera >>.
 A quelle parole mi avvicino immediatamente a lui per aiutarlo,lasciando cadere a terra l'ombrello che avevo in mano.
<< Mi spieghi che cosa ci facevi con un ombrello in mano? Tu apri sempre così la porta alle persone? >>
 << alle persone che suonano a casa mia a mezzanotte si! >>.
 Io e Ian insieme aiutiamo Giona a salire le scale fino a quando non lo portiamo in camera sua.
 Nemmeno il tempo di adagiarlo sul letto che lui già russa come un ghiro.
 Decido di scendere sotto per prendergli un bicchiere d'acqua e poggiarglielo sul comodino. Almeno se dovesse svegliarsi troverà l'acqua. Entro nella stanza per poggiare il bicchiere e vedo Ian seduto sulla sedia delle scrivania.Guarda mio fratello con sguardo assente e sembra non accorgersi nemmeno della mia presenza.
Dopo aver poggiato il bicchiere fisso Ian per qualche istante,ma lui rimane lo stesso imbambolato a guardare mio fratello.
 Che cavolo starà pensando?
 In questo momento vorrei avere il super potere di leggergli nella mente.
Decido di rompere il silenzio.
 << Hai intenzione di rimanere lì seduto per sempre? >>
 << anche se fosse c'è qualche problema? >>
 << OH no fa pure! Aspetta che ti crescano i capelli bianchi e magari ti cresca anche il cervello nel frattempo >>.
 Ok,la seconda parte della frase potevo risparmiarmela, ma non lo sopporto proprio per niente,spero non mi abbia sentito e mentre faccio per andarmene sento lui che si alza. Sento i suoi passi che mi seguono, mi da una spallata e mi supera.
Scende velocemente le scale.
Così tanto velocemente che ora sono io che cerco di fare del mio meglio per stargli dietro.
 Apre il portone con la mano sinistra,mentre con l'altra finisce di infilarsi il giubbotto di pelle da motociclista,che a suo dire fa molto "bad boy",e sbatte dietro di se il portone di casa mia,lasciando solo l'eco della botta che risuona nella mia testa.
Non si è nemmeno degnato di salutare.Bah.Questo qui è completamente fuori di testa,ma che razza di comportamento è questo?
 Risalgo le scale per assicurarmi che quell'idiota non abbia svegliato Giona. Giuro che se lo ha svegliato domani mi sente.
 Per fortuna è ancora lì che dorme profondamente, e proprio mentre chiudo la porta della camera di mio fratello per tornare a vedere il film ecco di nuovo che suona il campanello.
 Ok, prima erano Ian e Giona, e se adesso fosse davvero la strega morta nel mio giardino?
Cazzo Rose torna in te,mi ricorda la mia fastidiosa coscienza.
La zittisco e scendo al piano di sotto.
Con o senza ombrello?
 Non ho neppure il tempo di riflettere che sento imprecare dall'altra parte della porta.
<< Apri questa cazzo di porta >>.
 Mmh è di nuovo quel cretino di Ian, che diamine vuole adesso?.
 Apro la porta, forse troppo lentamente perché lui la spinge verso di me.
<< Rose ti sei superata questa volta! Niente ombrelli, pentole o scolapasta come armatura! >> afferma con un ghigno.
 << Credi di essere spiritoso vero? >>
 << non lo credo,lo sono >>. Ecco che di nuovo il suo ego torna a farsi sentire.
 << Hai bisogno di qualcosa? >> dico cercando di restare il più calma possibile. Respira Rose. Respira.
 Vedo Ian che si avvicina a me,è praticamente a 5 centimetri dal mio volto,sono come bloccata.
Le gambe non reagiscono più,come tutto il mio corpo.
Si avvicina ancora un po, fermando per qualche istante il mio respiro.
 La vocina dentro di me?. Beh sembra essere K.O. anche lei proprio quando invece dovrebbe aiutarmi.
 Che cazzo sta succedendo?
Ed ecco che...
si abbassa e raccoglie il casco.
<< Avevo dimenticato questo, non fantasticare troppo mia cara Rose >> dice picchiettandomi con l'indice il naso,uscendo subito dopo chiudendo il portone.
 Rimango in trance finché non sento il rombo della moto di Ian allontanarsi.
 Che idiota che sono!.
 Mi schiaffeggio la fronte da sola, cercando di riprendermi e maledizione a me risveglio anche la vocina fastidiosa nella mia testa che mentre mi dirigo in salotto non fa altro che ricordarmi di quanto sono stata patetica poco fa nel rimanere lì, ferma, imbambolata.
Cavolo Rose che ti è preso!?
 Tu lo odi! Lo odi!.
Mmh. Ok ho capito lo odio.
 Metto di nuovo play, il film va avanti ma la mia testa è ancora ferma lì davanti al portone, a quando Ian mi ha fatto credere che...
 Che cosa Rose? Che ti ha fatto credere? Un bel niente, lui stava solo raccogliendo il suo casco.
 Decido di fermare il film, perché non ha alcun senso continuare a vederlo se i miei pensieri sono altrove!.
 Spengo la tv e chiudo il portone di casa. Non si sa mai.
Salgo al piano di sopra ed entro in camera mia.
Dopo essermi fatta una doccia per schiarirmi un po le idee e per evitare di svegliarmi  prima domani mattina.
Metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte.
Il silenzio mi avvolge e riesce a far tacere anche tutti i miei pensieri, sia di stasera che per tutto il da farsi di domani e crollo, anche io, nel sonno.

Angolo personale: La storia vi sta piacendo? Fatemelo sapere nei vostri commenti un bacio
                                                                                                                                                
~ A ~








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