Little Red Riding Hood

di Navy_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** AVVISO. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


《Jew scendi, la cena è pronta.》

mi chiamò mia madre. Spensi il computer e mi catapultai di sotto, stavo morendo di fame.

Era una delle cose più belle di questo mondo, il cibo. E poi mia madre era bravissima a cucinare. La trovai in cucina da sola, mio padre.. Beh, lo vedevo solo una volta al mese, quando ero obbligata ad andare da lui. I miei avevano divorziato 3 anni prima, quando io ero ancora quindicenne, non avevo mai avuto un buon rapporto con mio padre, lui non si era mai interessato molto a me. Quindi abitavo da sola con mia madre e dovevo dire che sia io che lei stavamo meglio così. Era una donna bellissima, solare e dolce. Mio padre era davvero stupido.

《Mmh, che profumino.》Inalai quel profumo mentre mia madre mi metteva il piatto sotto il naso.

《Mamma, mi sono dimenticata di dirti che domani sera sono stata invitata alla festa di Riley, non ti dispiace, vero?》le chiesi, non mi privava mai niente. Ma mi dispiaceva lasciarla lì da sola.

《Figurati Jew, vai pure.》 mi disse con quel suo sorriso dolce.

Finito di cenare sparecchiai e salì in camera mia.

Presi il telefono e controllai i messaggi.

Sorrisì notandone uno. Carter.

"Ehi Cenerentola, domani sarai alla festa, vero? :)"

Carter. Oh, Carter. Avevo una cotta immensa per lui, ma sapevo che non avrei mai avuto una possibilità con lui, almeno non nel senso che intendo io. Avevamo un bel rapporto, ma lui era il solito tipo che preferiva passarsi una ragazza al giorno piuttosto che impegnarsi. Giocava spesso con me ed io stavo al gioco, ma non mi sarei mai fatta usare da lui.

Anche se era bellissimo. Ah, Carter. Sorrisi e risposi al messaggio.

"Ma certo, ci saranno tanti bei ragazzi, sai?"

Aspettai qualche minuto finché non arrivò la risposta.

"Beh, se è un bel ragazzo che cerchi, ce n'è uno a tua completa disposizione ;)"

Risi leggendo la risposta. Poggiai il telefono sul comodino decidendo di non rispondere. Mi tuffai fra le coperte pensando alla conversazione appena avuta con Carter e chiusi gli occhi sorridendo.

《Mh, che palle.》 mormorai spegnendo la sveglia. "Devo andare a scuola" pensai. Molto perspicace, lo so.

Ero all'ultimo anno per fortuna, non che non mi piacesse la scuola, ma non mi andava proprio di ascoltare i professori parlare per cinque ore di fila. Ero brava a scuola, non ero una secchiona ma me la cavavo. E poi mi divertivo con Amber e Katie, le mie migliori amiche, durante le lezioni più noiose. Le conoscevo da quando avevamo 6 anni. Eravamo inseparabili, ma non avevamo un rapporto morboso. Eravamo semplicemente noi tre, Amber, Katie ed io, Jewels.

Andai in bagno e mi guardai allo specchio, che spettacolo raccapricciante. I miei capelli rossi sembravano indomabili fiamme e i miei occhi verdi non volevano proprio aprirsi. Mi sciacquai la faccia e mi sistemai i capelli meglio che potevo. Non mi reputavo brutta, certo non ero una di quelle ragazze bellissime che quando passavano per strada tutti si giravano a guardare, ma avevo un minimo di autostima.

Arrivai a scuola e vidi Carter sulla sua moto, mi si bloccò un attimo il respiro, dio era bellissimo.

Mi vide e mi salutò con un sorriso alla quale io ricambiai con un cenno.

《Jewels!》

Mi girai e vidi una massa buttarsi su di me.

《Amber, buongiorno》

Mi guardai un attimo intorno,

《Katie?》Chiesi notando la sua assenza.

《Febbre》rispose lei semplicemente.

《Bene, oggi siamo solo noi. Pronta alla noia?》

Mi lanciò uno sguardo che poteva significare solo una cosa e infatti:《Dormirò tutto il tempo》

Risi entrando in classe. Pensavo che avrei fatto anche io la stessa cosa.

Le prime tre ore passarono tranquille. Ma le ultime due ore di letteratura non avrei potuto sopportarle, la professoressa quando iniziava a spiegare non la fermava nessuno. E non l'ascoltava nessuno. Ognuno si faceva i fatti suoi. C'era chi giocava al cellulare, chi dormiva, chi parlava e chi scarabocchiava le ultime pagine del quaderno, come me.

Finalmente arrivò la fine anche di quelle due ore.

Non vedevo l'ora di tornare a casa. Mi diressi verso l'uscita e vidi sulle scale Carter, con una ragazza. Una bionda, alta e con un fisico da modella. Avrei dovuto esserci abituata, eppure ogni volta che lo vedevo con una ragazza diversa avevo una fitta allo stomaco. Feci finta di niente e continuai il mio percorso verso casa.

Quando arrivai salì le scale e entrai in camera mia, mia madre ancora non era tornata dal lavoro. Era una madre single e faceva un sacco di sacrifici, come lavorare tutti i giorni dalle 9 di mattina fino alle 7 di sera.

Io le davo una mano in casa, avevo proposto di trovarmi un lavoro, ma lei si era rifiutata dicendomi di pensare alla scuola.

Mangiai un boccone e mi infilai in bagno, erano le 15 e alle 19 sarebbe venuta Amber a prendermi per andare alla festa. Aprì l'acqua della vasca e aspettai che si riempisse, avevo voglia di un bagno lungo e rilassante. Quando la vasca era ormai piena mi calai dentro e chiusi gli occhi.

Pensai a Carter, e sospirai. Perchè dovevo innamorarmi proprio di lui?

Era la persona più sbagliata. Se ne passava una al giorno ed io venivo divorata dentro ogni volta che lo vedevo con una diversa. Alla fine avrei dovuto ritenermi fortunata, con nessuna di loro aveva un rapporto al di fuori di quello sessuale tranne che con me, ma era questo il punto, noi eravamo amici. Ma io non volevo essere solo una sua amica, la friendzone colpisce ancora.

Mi risvegliai dai miei pensieri dopo quasi un'ora che ero in quella vasca. Uscì dal bagno ed indossai una tuta dopo aver asciugato i capelli.

Andai in cucina e iniziai a cucinare così che la mamma trovasse pronto una volta tornata dal lavoro.

Quando finì erano ormai le 17:30. Andai in camera mia e sezionai tutto l'armadio per cercare qualcosa di adatto.

Alla fine optai per un vestito bianco con una fascia blu in vita.

Andai a stirare i capelli, mi truccai in modo molto semplice e finì di prepararmi nell'esatto momento in cui Amber mi fece lo squillo dove mi avvisava che era appena arrivata, misi le mie scarpe e presi la borsa. Salutai mia madre e uscì di casa.

Arrivate alla festa notammo subito che c'erano un casino di persone, sono una persona a cui piace la calma, non tutto quel casino. Restai per un po' tra quella gente ma poi uscì, andai in giardino e mi sedetti sul piccolo dondolo.

《Ehi, eccoti. Ti stavo cercando, sei sparita》

Il mio cuore iniziò a battere fortissimo.

《Carter, mi stavi cercando?》Chiesi un po' sorpresa.

Sorrise e si sedette di fianco a me.

《Cosa facevi qui tutta sola?》

Lo guardai, in quella poca luce riuscivo comunque a notare tutti i dettagli del suo bellissimo viso.

《Non lo so, avevo bisogno di un po' di pace》finì con un sorriso.

《Va tutto bene?》chiese un po' preoccupato.

Ero felice del fatto che fosse preoccupato per me.

《Certo, tranquillo》Gli sorrisi.

Ci fu qualche attimo di silenzio quando:

《Jewels..》Mi voltai verso di lui e lo guardai confusa.

《Dimmi.》

Lui non rispose, si avvicinò a me e prima che potessi rendermene conto poggiò le sue labbra sulle mie. Le farfalle nello stomaco svolazzavano felici, era da una vita che aspettavo questo bacio, ma tuttavia..

《Carter, non prendermi in giro, almeno non farlo con me》dissi staccandomi da lui.

Non rispose, abbassai lo sguardo e me ne andai via, con le lacrime agli occhi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Aprì gli occhi svegliata da un ululato. Guardai la finestra e non filtrava neanche un po' di luce. Era ancora notte, aggiustai le coperte e richiusi gli occhi.

Restai nella stessa posizione aspettando che il sonno ritornasse quando spalancai gli occhi. Avevo sentito un ululato. Era il verso del lupo. Un lupo?

Mi misi seduta. E cercai di realizzare, avevo sentito un ululato, ma era impossibile. Qui non c'erano lupi, o almeno non c'erano lupi così vicini da sentirsi a casa mia.

Abitavo in un piccolo paesino dell'Ohio, Barnesville. Era un posto dove c'era molta natura, molti boschetti, ma non lupi.

Presi il telefono per controllare l'ora.

05:33.

C'era un messaggio, lo aprì per vedere di chi fosse.
Carter.

Sbuffai e lessi.

"Mi dispiace tantissimo, non so cosa mi sia preso. Sono un coglione, perdonami. Ti voglio bene."

Avrei dovuto essere arrabbiata con lui, ma quando lessi quel messaggio si formò un piccolo sorriso sulle mie labbra.

Non mi aveva mai detto "Ti voglio bene"

Ricordai la sera prima. Il bacio. Quanto avrei voluto baciarlo di nuovo.. Ma non potevo lasciarmi andare, non volevo essere come tutte le altre.

Poggiai i piedi a terra, rabbrividì quando il freddo pavimento entró a contatto con la mia pelle.

Indossai le ciabatte e mi diressi in bagno dove passai una buona mezz'ora.

Andai in cucina a preparare la colazione.

Era domenica, quindi niente scuola.

Avrei potuto passare tutto il giorno a casa a non fare niente.

Quando finì di fare colazione erano quasi le 7.

Sentì mia madre al piano di sopra, si stava preparando per andare a lavoro.

Mi poggiai con i gomiti sulla penisola in cucina e sbuffai, quanto avrei voluto vederla felice. Aveva sempre il sorriso stampato in faccia come a nascondere il suo stato d'animo, ma i suoi occhi erano stanchi, si vedeva. E faceva tutto quello per me.

Da un lato ero felice, ero orgogliosa di avere una mamma come lei. Ma dall'altro lato sentivo un peso sul cuore, perchè non meritava la vita che aveva.

La sentì scendere le scale e poco dopo spuntò dalla porta della cucina. Rimase sorpresa a vedermi lì.

《Jew, che fai sveglia a quest'ora?》mi chiese.

Feci spallucce e risposi《Non avevo sonno.》

Le sorrisi.《Ho preparato la colazione.》

《Grazie tesoro, ma sono in ritardo. Prendo solo un caffè.》

Bevve la bevanda e scappò via, dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia.

Stavo per andare di sopra a vestirmi, quando la portà di casa si riaprì. Saltai in aria per lo spavento, ma vidi mia madre affacciarsi e dire《Jewels, puoi andare dalla nonna oggi? Mi sono dimenticata di riportarle il vassoio di ceramica, quello con la quale è fissata. E sai quanto diventa pesante poi.》disse alzando gli occhi al cielo.

Risi guardando la sua faccia《Va bene mamma, non preoccuparti.》

《Grazie mille. Ci vediamo stasera, scappo.》

Ebbi la conferma che fosse uscita quando sentì la porta richiudersi.

Salì finalmente di sopra per cambiarmi. Avrei approfittato di quel tempo per studiare un po'.

Misi una comoda tuta, mi legai i capelli in modo disordinato. Presi il libro di letteratura un evidenziatore ed ero pronta per la domenica mattina più emozionante della mia vita. Yee.

William Shakespeare nasce nel 1564. È considerato il più grande scrittore inglese. Le prime opere di Shakespeare vennero scritte seguendo lo stile dell'epoca. La poesia si basa su estese ed elaborate metafore e il linguaggio è spesso retorico. Ben presto, però, Shakespeare cominciò ad adeguare lo stile tradizionale ai propri fini, riuscendo a coniugare.. Bla bla bla.

Erano ore che studiavo, mi facevano male gli occhi. Guardai l'orologio e vidi che era quasi mezzogiorno.

Misi da parte il libro di letteratura e decisi di mangiare qualcosa.

Quando ebbi finito andai di sopra a cambiarmi per andare dalla nonna.

Misi dei jeans e una felpa larga. Mia nonna abitava in un posto più isolato e faceva abbastanza freddo lì, mi infilai le scarpe e andai a cercare il famoso vassoio.

Quando lo trovai lo misi in un sacchetto di carta e dopo aver chiuso a chiave la porta mi incamminai.

Casa sua distava circa 20 minuti a piedi da casa mia. Mentre camminavo controllavo un po' il telefono non facevo molto caso a quello che avevo intorno, finchè non mi sentì chiamare.

《Ehi.》mi guardai intorno ma non vidi nessuno e iniziai a preoccuparmi quando risentì quella voce ridacchiare.

《Sono qua sù.》alzai lo sguardo e vidi un ragazzo, più o meno della mia età, seduto sul ramo di un albero.

《E tu chi sei?》chiesi un po' spaventata.

Lo vidi saltare giù e atterrare con facilità. Se lo avessi fatto io mi sarei trovata con il naso verso dentro.

Si avvicinò a me ed io lo guardai meglio. Era alto, molto alto, e aveva un fisico che... Beh, un bel fisico. I capelli gli cadevano sulla fronte e i suoi occhi erano di un bellissimo blu.

《Non essere aggressiva.》disse con un mezzo sorriso.

《Ascoltami, non ho tempo da perdere, stavo andando da mia nonna. Quindi ciao.》feci per andare via ma mi tenne ferma per un polso e mi avvicinò a se.

《Cappuccetto rosso. Non avere paura del lupo cattivo.》rise. E si allontanò da me.

《Come ti chiami?》mi chiese.

《Tu?》

《L'ho chiesto prima io.》disse con un sorriso.

《E sarai tu il primo a rispondere.》

Rise. Era bellissimo.

《Mi chiamo Xander. E tu?》richiese guardandomi con un'espressione divertita.

《Jewels.》

Continuava a guardarmi ed io facevo la stessa cosa.

《Ok Gioiellino, facciamo un gioco.》

Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò. 《Io prenderò questa strada e tu prenderai quella. Chi arriva prima vince. Se vinco io.. Voglio un tuo bacio.》sorrise e si allontanò. Avevo dei brividi per tutto il corpo.

《Smettila di fare lo stupido. E dimmi cosa vuoi.》

lui mi guardò dubbioso.

《Non voglio niente Gioiellino. Solo fare amicizia. Sai, sono nuovo, non conosco nessuno..》

Sbuffai.

《E quale modo migliore se non far spaventare le persone chiamandole da sopra un albero per fare amicizia.》dissi ironica.

《E comunque non chiamarmi in quel modo.》

lui rise. 《Mi piaci. Sei simpatica Gioiellino.》Sbuffai ancora una volta.

《Io devo andare. Ciao.. Xander.》non aspettai la sua risposta e ricomincia a camminare.

《Ciao Jewels, ci si vede.》urlò allora lui.

Dio, ma da dove cavolo era uscito? Era un pazzo maniaco o cosa?

Bello era bello, ma un po' inquietante..

Arrivata a casa di mia nonna decisi di non pensarci più. E non lo feci.

Ma non durò molto.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Mi svegliai nel bel mezzo della notte sentendo ancora una volta un ululato. Ma a differenza di quello della scorsa notte questo sembrava più vicino. Tremai al pensiero, si stava avvicinando?

Non nascondevo il fatto di avere paura, insomma, sapere che ci fosse un lupo nelle vicinanze incuteva timore.

Erano quasi le 6 e mi alzai per prepararmi e andare a scuola.

Era la seconda volta in due giorni che mi svegliavo a notte fonda per colpa di quel lupo.

Finì di prepararmi e andai di corsa a scuola.

Arrivai 15 minuti dopo e cercai con lo sguardo Carter. Era con il suo gruppo di amici e quando lo guardai vidi che lui era già girato verso di me e sorrideva, mi salutò con un cenno del capo ed io gli feci un sorriso. Non ero più arrabbiata con lui e volevo farglielo capire.

Mentre continuavo a guardare Carter da quella distanza sentì una voce all'orecchio. 《È il tuo principe azzurro?》sobbalzai per la sorpresa e mi girai per vedere chi mi stava parlando.

Lo guardai sconvolta. 《Tu? Che ci fai qui?》

Lui piegò la testa di lato e mi osservò. Io rabbrividì per quello sguardo.

《Ti avevo detto che ero nuovo di qui. Beh, come un normale ragazzo della mia età vado anche io a scuola, sai?》

Oh.

Ieri avevo pensato a quel ragazzo bello quanto inquietante per tutto il giorno. Ogni volta che ci pensavo mi saliva un brivido su per la schiena e non mi piaceva.

Mi girai e guardai in direzione di Carter. Mi stava fissando, sia me che il ragazzo che era accanto a me.

Che notò subito a cosa, o meglio a chi, era rivolto il mio sguardo.

《Il principe azzurro è geloso?》

Guardai Xander, aveva anche un nome strano, con la coda dell'occhio.

《Lui.. Noi, siamo solo amici.》

In quel momento suonò la campanella e guardai Xander. Per quanto mi trasmettesse strane emozioni non potevo lasciarlo lì.《Vieni. Cerchiamo la tua classe.》

Lui mi sorrise. 《Grazie, ma non c'è bisogno. Sono in classe con te.》

Quella frase mi fece bloccare. 《E tu come fai...》

Mi prese per un braccio e mi portò dentro. 《Andiamo è tardi.》

Entrammo in classe. Lui si sedette dietro di me, essendo il posto accanto al mio già occupato dalla mia migliore amica, che però, quel giorno non sarebbe venuta.

Preferivo comunque non averlo vicino per tutto il giorno.

Era finita la quarta ora. Ora sarebbe iniziata l'ora di pranzo. Avevo perso Xander.

A quanto avevo capito ero l'unica persona che conosceva in questa scuola e non potevo lasciarlo solo.

Quando lo trovai, lo vidì con qualche ragazza che sorrideva.

Beh, a quanto vedo ha già fatto amicizia. Che stupida. Io che mi preoccupavo per lui, è un figo da paura, impossibile non notarlo.

Lo guardai male e andai verso la mensa, ma subito dopo mi sentì chiamare.

《Jewels.》Mi girai e lo vidi venire verso di me.

Lo aspettai e quando fu vicino a me ricominciai a camminare.

《Ehi, perché non mi hai chiamato?》

Feci spallucce.

《Ho visto che non eri solo e non volevo disturbarti.》Dissi con un tono tranquillo.

Arrivati in mensa ci sedemmo ad un tavolo con i nostri vassoi.

Poco dopo vidi entrare Carter, stava cercando qualcuno con lo sguardo.

Mi vide e mi sorrise, io ricambiai.

Stava cercando me?

Si avviò per prendere il suo pranzo e subito dopo lo vidi venire verso di noi.

Spostò la sedia e si sedette.

《Ehi.》disse con un sorriso.

《Ehi.》ricambiai.

Continuò a guardarmi finchè Xander, che era seduto vicino a me fece un colpo di tosse.

Subito mi girai verso di lui e li presentai.

《Ah. Emh.. Xander lui è Carter.》Il ragazzo che mi piace.. 《E Carter lui è Xander, è nuovo qui.》E bello, e inquietante.

I due si lanciarono un'occhiata non molto amichevole. L'atmosfera era carica di tensione.

E cercai, quindi, di parlare.

《Allora.. Che freddo fa oggi, eh?》

Mi guardarono entrambi. Carter annuì, non era molto felice della nuova presenza.

Mente Xander mi rispose. 《Se vuoi ti riscaldo io, gioiellino.》Io arrossì, mentre Carter gli lanciò uno sguardo pieno d'odio.

Ridacchiai nervosamente e subito mi alzai. 《È meglio andare, o arriveremo tardi.》

《Jew, dobbiamo parlare.》esclamò Carter serio, prima che me ne andassi.

《Certo, ci sentiamo dopo》 gli sorrisi fintamente e me ne andai con Xander.

Appena fuori dalla mensa feci un sospiro di sollievo, mentre Xander si mise a ridere ed io lo guardai come se fosse pazzo.

《È davvero geloso il tuo principe azzurro.》

Sbuffai.

《Non è geloso. E poi smettila di dare dei nomignoli a tutti.》

《Ma lui è davvero il principe azzurro. Come tu sei la piccola cappuccetto rosso.》

《Sì, ma nella favola cappuccetto rosso non si innamora del principe azzurro.》

Lui non rispose, guardò il pavimento e continuò a camminare con lo sguardo basso. Ora cosa gli prendeva?

Arrivammo in classe e prima che la lezione iniziasse si avvicinò al mio orecchio e disse 《Comunque hai ammesso di essere innamorata di lui.》io guardai davanti a me, rentendomi conto che era vero, ma restai zitta.

Entrò la professoressa di letteratura e iniziò a parlare con il nuovo arrivato.

《Allora. Signorino Wolf.》Mi girai verso di lui sentendo quel cognome.

La professoressa continuò a parlare.

E alla fine disse.

《Dovrai recuperare il programma, quindi scegli un compagno o una compagna con cui ti incontrerai il pomeriggio e recupererai il programma fatto fino ad ora.》

Lui guardò me.

Perfetto ora avrei dovuto anche dargli ripetizioni.

Suonò l'ultima campanella e finalmente quella giornata era finita.

Mentre stavo uscendo mi sentì tirare per un braccio. 《Voglio recuperare letteratura. Non penso di suscitare molta simpatia alla professoressa, quindi devi aiutarmi.》

Lo guardai. 《Va bene, ti aiuterò. Sono comunque poche cose.》

Lui sorrise. 《Ci vediamo oggi pomeriggio? Vorrei recuperare anche le altre materie se non ti dispiace.》

Sbuffai, povera me. 《Va bene, vengo a casa tua. Dove abiti?》

《A casa mia?》

Lo guardai con la cosa dell'occhio. 《Sì, a casa tua. Hai una casa vero?》

《Sìsì, certo. Emh.. Fatti trovare dove ci siamo incontrati ieri. Abito lì vicino.》

Nel bosco? Boh, vabbè.

《Ok, allora a dopo.》gli sorrisi e me ne andai.

Arrivata a casa mi cambiai e mi buttai sul divano a guardare la televisione. Tra qualche ora sarei dovuta andare da Xander, ma ora potevo stare tranquilla.

Sentì bussare alla porta e andai subito a vedere chi fosse.

Carter. 《Ehi, che ci fai qui?》

Entrò, sembrava agitato.

《Scusami Jew se sono venuto qui senza preavviso. Ma devo parlare con te.》

《Carter ascolta, se è per il bacio dell'altra sera puoi stare tranquillo. Avevamo bevuto entrambi, magari non ti sei neanche reso conto che ero io. Siamo amici come prima.》

Lui cercò di dire qualcosa ma alla fine si arrese e annuì.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai, mi strinse a se così forte come se non volesse lasciarmi più andare. Stavo bene lì, in quel momento.

《Chi era quello che oggi non si staccava un attimo da te?》

Mi allontanai. 《È un amico, si è appena trasferito.》

Lui annuì 《Va bene, ma stai attenta. Non mi piace.》

Io ridacchiai. Mi faceva piacere sapere che si preoccupasse per me. 《Cosa potrebbe mai farmi?》chiesi scherzando.

Mi prese il viso tra le mani e si avvicinò, il mio cuore iniziò a battere velocemente. 《Potrebbe portarti via da me.》 Sussurrò.

Mi diede un leggero bacio sulle labbra quasi impercettibile.

Si allontanò chiedendomi scusa e se ne andò.

Rimasi lì, con il cuore che batteva all'impazzata.

Quando mi ripresi guardai l'orologio. Era tardi, presi la borsa, il telefono e le chiavi e uscì di casa.

Arrivai vicino l'albero di ieri e lo vidi lì che mi stava aspettando con lo sguardo perso nel vuoto.

Mi sentì in colpa, chissà da quanto tempo era lì.

Mi avvicinai silenziosamente e cercai di parlare ma uscì solo un 'Ehi.' strozzato che temevo non si fosse sentito. Ma subito si girò e mi guardò con quei suoi occhi, più blu rispetto al solito.

《Eccoti. Andiamo.》Disse distogliendo lo sguardo dal mio. Camminava davanti senza calcolarmi.

Arrivammo a casa sua, dopo due o tre minuti, era una normalissima casa. Nè grande, nè piccola. Molto carina.

Fece entrare prima me e poi entrò lui chiudendosi la porta alle spalle.

《I tuoi genitori?》Chiesi.

《Non ci sono.》Disse semplicemente.

《Oh, e dove sono?》

《Se lo sapessi secondo te sarei qui?》

Cosa? Lui non.. aveva i genitori?

《Oh.. Mi..》

《Dobbiamo studiare, vieni.》Disse freddamente.

Ci sedemmo al tavolo e lui aprì il suo libro silenziosamente.

《Xander, mi dispiace.》

《Tranquilla, non potevi saperlo.》

《No, scusami per averti fatto aspettare troppo prima, ma ecco.. Carter e venuto a casa mia e..》

《Jewels, calmati, non importa.》mi fece un sorriso che di vero aveva ben poco.

Iniziammo a studiare. Io spiegavo e lui capiva subito.

Arrivati ad un certo punto sbadigliai.

《Sonno?》Chiese.

《Sì, sono due notti di fila che mi sveglio perchè sento degli ululati. Sarò pazza io, ma comunque poi non riesco più a dormire.》

Lui mi guardò con quei suoi occhi blu.

《Capisco, mi dispiace.》

《Non hai paura del fatto che qui ci sia un lupo?》ridacchiai.

《Non ti farà niente di male.》disse come se fosse l'unica cosa certa su questo mondo.

《E tu come fai a dirlo?》lui mi guardò e non rispose.

《Andiamo, ti accompagno a casa.》

Perché aveva cambiato argomento?

Uscimmo fuori ed era già buio. Si gelava.

《Hai freddo?》Mi chiese.

《Un po'.》Si tolse la sua giacca e me la mise sulle spalle.

《Ma non dovevi, Xander..》

《Non ho freddo.》lo guardai dubbiosa. Ma decisi di rimanere zitta. Fino a che non gli feci una domanda piuttosto stupida.

《Perché ti chiami Xander?》lui rise.

《Cos'ha che non va il mio nome?》

《Beh, è strano..》

《Come se Jewels fosse un nome che hanno tutti.》Scherzò ed io sorrisi.

《Mi chiamo Alexander. Ma non mi piace, quindi preferisco farmi chiamare Xander.》

Ah. Potevo arrivarci anche da sola. Scema.

《Perché non ti piace? É bello.》

Sospirò. 《Mia madre mi chiamava così.》

Perché dovevo farlo stare male? Avrei voluto picchiarmi.

《Perché non sei con i tuoi genitori? Sono.. Loro sono..》

《Morti? Non lo so.. Li ho persi quando ero piccolo.》

《Persi?》 Chiesi.

《Forse un giorno te lo spiegherò, se lo facessi ora scapperesti.》

《Non lo farei.》Come potrei farlo?

《Lo dici ora.》

Arrivammo a casa e mi girai per salutarlo.

Si avvicinò a me, sentivo il suo fiato caldo sul mio collo. Brividi.

《Hai il suo odore addosso.》Capì subito di cosa parlava. Carter.

Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò lasciandomi con un "Ci vediamo domani, buonanotte."

Ero nel letto. Ripensavo a quello che era successo quel giorno. Carter mi aveva baciato. Era stato qui e mi aveva detto che aveva paura che Xander mi portasse via.

Ma nonostante questo non riuscivo a togliermi dalla testa proprio lui.

Xander.

Alexander.

Era strano, molto strano e bellissimo.

Ripensai a quel bacio sulla guancia. Le sue labbra bruciavano sulla mia pelle. Brividi, ancora una volta.

Ripensai al mistero dei suoi genitori. Cosa nascondeva? Chi era davvero?

Ripensai alla certezza che aveva avuto quando aveva affermato che quel lupo non mi avrebbe fatto niente di male.

E pensai al lupo. A pensarci bene erano apparsi più o meno contemporaneamente.

Alexander Wolf. Era forse lui il lupo?

Ridacchiai al pensiero. Ma subito dopo rabbrividì. E se lo fosse davvero?

Oh, andiamo Jewels. Non pensare a queste cazzate. I licantropi non esistono.

Chiusi finalmente gli occhi e mi misi a dormire.

Ciao a tutti. Spero la storia vi stia piacendo.
Ringrazio quelli che hanno recensito, messa tra le preferite/votate/ricordate. (Cioè nessuno) Vabbè, seriamente ahahah.
È brutta? Noiosa? Scritta male?
Fatemelo sapere così da potermi migliorare e boh. Se questa storia non se la caga nessuno penso di eliminarla. Se qualcuno è comunque interessato può trovarla su Wattpad, cercando "Little red riding hood" :)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Aprì gli occhi e guardai la piccola sveglia che si trovava poco distante da me.

Erano le 6:30.

Mi alzai dopo circa 5 minuti per andare in bagno.

Mi lavai la faccia e iniziai a truccarmi, quella notte avevo dormito bene. Quindi la mattina ero di buon umore.

Non mi ero svegliata quella notte, non ero stata svegliata dall'ululato. Meglio così, magari il lupo si stava allontanando.

Finì di "farmi bella" e scesi le scale.

Salutai mia madre e uscì di casa.

Quasi urlai quando mi trovai Xander davanti.

《Cosa cavolo ci fai tu qui? Mi hai fatto spaventare.》gli dissi.

Lui sorrise. 《Scusami, ti stavo solo aspettando per andare a scuola.》

Oh, certo. Ovviamente. Ma cosa dovevo aspettarmi dopotutto? La prima volta che l'ho incontrato era su un albero.

《Ti hanno mai detto che sei un po'.. inquietante?》chiesi ironica.

Lui rise. Mi piaceva quando lo faceva, aveva dei denti perfetti e bianchissimi. E poi quando rideva mi ritrovavo ogni volta a sorridere anche io.

Arrivammo a scuola e subito vidi Amber e Katie poco distanti da me. Dissi a Xander.

《Io vado, ci vediamo in classe, ok?》e subito scappai verso le mie amiche silenziosamente.

Quando fui abbastanza vicina, mi misi dietro di loro e urlai 'BU!'.

Le due saltarono mettendosi una mano sul petto e poi si giranoro minacciose verso di me.

《Corri Jew.》disse Katie.

Mi misi a ridere e subito dopo scappai verso la nostra classe con loro che mi venivano dietro.

Non arrivai in classe perché andai a sbattere contro qualcuno. Che mi prese per i fianchi prima che cadessi.

Alzai lo sguardo e vidi quei due occhi color caramello così vicini ai miei. Non provò ad allontanarsi, ma neanche io lo feci.

Restammo lì, finchè non suonò la campanella.

A quel punto mi diede un bacio sulla guancia e mi disse. 《Buongiorno piccola.》

Io sorrisi e dissi 《Ciao Carter.》

Lo guardai negli occhi e mi allontanai di poco. 《Devo andare in classe. Ci vediamo dopo ok?》

Andai via, ma appena mi girai vidi Xander che mi stava fissando. Abbassai subito lo sguardo e lo sorpassai. Ma perché mi comportavo così? Avevo paura di quello che potesse pensare. Ma perché? Dio, ero così contorta.

Entrai in classe dove c'erano già Amber e Katie sedute ai loro posti.

Vidi che stavano fissando Xander e poco dopo si rivolsero a me chiedendomi 《Chi diavolo è quello?》io mi girai a guardarlo e mi rigirai verso di loro.

《Si chiama Xander.. Si è appena trasferito. È... simpatico.》

Mi guardarono con gli occhi chiusi a due fessure. 《Simpatico? Lo conosci?》domandò Amber.

Io mi morsi il labbro. 《Beh, sì..》

Amber mi guardó come a dire "Dopo mi spiegherai tutto" ed io mi girai verso il libro di storia e iniziai a scarabocchiare.

Stavo camminando verso casa quando Amber mi piombò vicino e mi disse.《Racconta. Cos'è successo in questi giorni?》

Sospirai.《Beh, per prima cosa.. Carter l'altra sera mi ha baciata.》

《COSA?》Urlò.

Ridacchiai.《Già, ma io sono scappata dicendogli che non doveva prendermi in giro. Mi ha chiesto scusa e abbiamo risolto. Domenica pomeriggio mentre andavo da mia nonna ho incontrato Xander, poi me lo sono ritrovata a scuola e ieri pomeriggio sono stata a casa sua per dargli ripetizioni. Ma prima di andare da lui Carter è stato da me e mi ha baciato, a stampo. E poi niente, non lo so.》

La mia amica stette zitta per un po' e poi esclamò《Wow. Sei davvero fortunata.》

Beh, fortunata non mi ritenevo. Avevo una tale confusione in testa, tipo per esempio perché in quel preciso istante stavo pensando a Xander?

Ero innamorata di Carter. Questo lo avevo capito e ammesso, quando stavo con lui mi dimenticavo di tutto. Ma quando ero sola non era lui il ragazzo che mi riempiva la mente.

Sarà stata colpa del mistero, già, quel ragazzo era troppo strano.

Quel giorno dopo scuola non lo avevo visto, era sparito. Dopo avermi visto con Carter non mi aveva più parlato, avevo fatto qualcosa di sbagliato? Cosa gli era preso?

Cavolo. Troppo mistero girava intorno a quel ragazzo. Ed io me ne sentivo sempre più attratta.

E non so per quale motivo ma in quel momento mi trovavo all'inizio del bosco.

Il sole ormai era scomparso lasciando il posto al piccolo spicchio di luna.

Iniziavo ad avere paura, era buio ed io ero sola.

Continuai a camminare finchè non sentì un rumore dietro di me.

Mi girai ma non vidi nulla, continuavo nonostante questo a sentire la presenza di qualcuno molto vicino a me.

Cercai di fare qualche passo ma mi bloccai ancora una volta sentendo di nuovo quel rumore.

Mi girai velocemente e provai a scappare, ma davanti ai miei occhi comparte una massa enorme di peli, quasi mi superava in altezza.

Il lupo. Provai ad urlare ma mi si buttò addosso facendomi cadere per terra. Non provai dolore.

Ma restai paralizzata. Quel mostro era sopra di me che mi fissava senza muoversi di un millimetro.

La cosa che mi fece più paura erano i suoi occhi. Erano di un bellissimo blu. Guardandoli pensai subito a Xander.

E se fosse stato davvero lui?

No.. Jewels, che ti sei fumata? Era una cosa impossibile. Eppure..

《Xan..》il lupo non mi fece parlare che si spostò di poco da me, abbastanza per farmi alzare.

E così feci, ma continuai a guardarlo.

Mi fece un cenno con la testa. Io non capì e lo guardai dubbiosa.

Rifece lo stesso cenno indicando la sua schiena.

Non voleva mica...?

《Vuoi che io salga..?》

Il lupo si piegò per darmi la possibilità di salire. Decisi di fidarmi e mi sedetti sulla sua schiena.

Era morbido. Quindi iniziai ad accarezzarlo.

Fece un verso strano. Magari gli piaceva..

Ridacchiai a quel pensiero.

Dopo un po' notai che mi stava riportando a casa, quando eravamo ormai quasi vicini a casa mia mi fece scendere e mi lasciò lì dopo avermi lasciato un occhiata.

Avevo incontrato il lupo, e non sembrava cattivo, anzi.

Forse stavo impazzendo, ma volevo rivederlo.

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Capitolo 5
*** AVVISO. ***


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