Vampire Knight Reloaded

di Arvati77
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO I ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO II ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO III ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO IV ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO V ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO VI ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO VII ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO VIII ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO IX ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO X ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO XI ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO XII ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO XIII ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO XIV ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO XV ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO XVI (parte I) ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO XVI (parte II) ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO XVII ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO XVIII ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO XIX ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO XX (Parte I) ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO XX (Parte II) ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO XXI ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO XXII ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO XXIII (parte I) ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO XXIII (parte II) ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO XXIV ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO XXV ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO XXVI ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO XXVII ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO XXVIII ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO XXIX ***
Capitolo 33: *** CAPITOLO XXX ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO XXXI ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO I ***


Parte di questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Matsuri Hino. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

 

 

 

CAPITOLO I

Tante volte mi sono chiesta quale potesse essere il mio destino...
Il mio nome è Reika Miura. Ho sedici anni appena compiuti. Sono cresciuta in una famiglia di cacciatori di vampiri, membri di rilievo dell'Associazione Hunter. Sono stata addestrata a questo, fin da bambina, eppure dentro di me  ho sempre sentito che qualcosa non andava, che la mia stessa esistenza recava con sé un mistero. Finché mia madre Saya, due anni fa, mi ha confessato la verità. E allora, ho capito... Adesso i miei genitori hanno deciso di mandarmi a studiare al Collegio Cross, nonostante sia già settembre e l'anno scolastico sia iniziato da un po'... Ma questo in fondo non ha importanza. Voglio, e devo, andare in quel posto, dove finalmente, ne sono certa, troverò le risposte che sto forsennatamente cercando...

Il Collegio Cross è una scuola con convitto, che dietro l'apparenza di una rinomata accademia cela in sé un incredibile segreto. Al suo interno si alternano due classi, la Day Class, composta da normalissimi studenti che seguono le lezioni di giorno e sono ospitati nel Dormitorio Sole, e la Night Class, un'élite di allievi dotati di una spiccata intelligenza, bellissimi e molto ammirati, residenti nel Dormitorio Luna, che sono in realtà tutti vampiri. Il Direttore Kaien Cross è un personaggio piuttosto singolare, con lunghi capelli biondi raccolti in una coda, occhiali, viso sfilato, apparentemente un bonaccione mite e gioviale. Il suo intento è trovare un modo per far coesistere le due razze, umani e vampiri, perché non tutti i vampiri sono efferati assassini, nonostante la loro connaturata sete di sangue. Anche tra di essi esistono una gerarchia e delle precise regole. Ma purtroppo finché i tempi non saranno maturi per far conoscere agli umani l'esistenza di queste creature, allora il segreto andrà mantenuto, anche e soprattutto tra le mura del Collegio. Responsabili della sicurezza e della disciplina all'interno della scuola sono i due Guardiani, Yuki Cross e Zero Kiryu, i due "figliocci" del Preside Cross e gli unici insieme a lui a conoscenza del segreto della Night Class. Yuki, una quindicenne allegra e sorridente, capelli castani dal taglio sbarazzino, grandi occhi marroni, sottile ed agile, non rammenta nulla dei suoi primi cinque anni di vita. I suoi ricordi partono dalla fredda e nevosa notte invernale in cui un bellissimo giovane la salvò dall'aggressione di un feroce vampiro, per poi portarla da Kaien Cross perché si prendesse cura di lei. Quel giovane altri non era che Kaname Kuran, un vampiro Sangue Puro che è ora a capo della Night Class. Alto, elegante nei movimenti, regale nel portamento, capelli scuri leggermente lunghi, occhi felini e penetranti. Yuki gli è molto affezionata, lui le è sempre stato accanto facendole sentire la propria rassicurante presenza. Il nobile fratello Kaname, così lei lo chiamava da bambina... Sì, gli è molto grata, e forse prova qualcosa di più per lui, ma... la diversità tra loro è grande, e lei lo sa bene.
Anche Zero ha una storia drammatica alle spalle. Quattro anni or sono, quando aveva solo dodici anni, vide la sua famiglia sterminata da un vampiro Sangue Puro, una donna bellissima dai lunghi capelli d'argento che uccise barbaramente i suoi genitori, entrambi cacciatori, e suo fratello gemello Ichiru. Kaien Cross lo portò via da quell'orrore e lo tenne con sé. Quando Yuki lo vide per la prima volta entrare in casa, era coperto di sangue, e lei sentì fin da subito il desiderio di stargli vicina, per farlo aprire ed aiutarlo a scrollarsi di dosso l'oscurità di cui era prigioniero. Zero tuttora è un tipo di poche parole, scontroso a volte, con le glaciali iridi grigio azzurre, lo sguardo tagliente, i tratti spigolosi del volto, i corti capelli chiari. Sul collo ha un vistoso tatuaggio, che fu lo stesso Kaien Cross a volergli fare, con uno scopo ben preciso. Nei confronti di Yuki il giovane è molto protettivo, e nonostante non si abbandoni mai a particolari slanci d'affetto, è evidente che ci tiene molto a lei, e sarebbe pronto a tutto pur di proteggerla.

E' una limpida sera di settembre. Le lezioni al Collegio Cross sono da poco riprese dopo la pausa estiva. Come al solito i due Guardiani hanno dovuto tener a bada le studentesse della Day Class, che di regola si appostano in massa davanti al portone d'ingresso della zona esclusiva in cui si trova il Dormitorio Luna. Ogni volta che quel portone si apre, per permettere agli speciali studenti guidati da Kaname Kuran di raggiungere le aule, coloro che fanno parte delle classi diurne si accalcano per poter scorgere anche solo di sfuggita i bellissimi componenti della Night Class. E c'è da dire che è davvero un bel vedere! Il più vanitoso ed egocentrico del gruppo è di sicuro Hanabusa Aidoh, biondo, occhi azzurri, oltremodo orgoglioso del suo successo con il gentil sesso. A tenerlo un po' a freno ci pensa suo cugino Akatsuki Kain, un tipo alto, viso ovale, occhi castani, composto e misurato nel modo di fare. Ci sono poi Senri Shiki, modello di professione insieme a Rima Toya, la più giovane della classe notturna. E ancora Ruka Saouen, molto bella e femminile, con i lunghi capelli chiari e mossi, i lineamenti raffinati ed i grandi occhi nocciola, Takuma Ichijo, il vice- capodormitorio della Night Class, e Seiren, addetta alla sicurezza di Kaname e sua spia personale. Questi alcuni degli elementi di maggior rilievo al seguito di Kaname Kuran, il cui sguardo magnetico, tra tanta gente che lo circonda, non manca mai una volta  di posarsi carezzevole su Yuki.
Mentre si svolgono le lezioni della Night Class, i due Guardiani si aggirano per il grande parco che circonda il Collegio per controllare che non si verifichino spiacevoli incidenti. Entrambi sono muniti di armi anti vampiro: Zero ha con sé una pistola speciale, la Bloody Rose, mentre Yuki è in possesso dell'Artemis, un'asta di metallo che lei tiene nascosta sotto la gonna della divisa scolastica, legata alla gamba con una fascia di cuoio, e che dalla misura di 20 centimetri si può estendere al bisogno.
"Ragazzi, dovreste venire un attimo con me."
Il Direttore si fa incontro ai due Guardiani, con il suo solito fare allegro e benevolo.
"Problemi?" domanda secco Zero.
"No, no... perché pensi sempre che ci siano problemi?" risponde Kaien, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo.
"Ma dovremmo stare di pattuglia." obietta Yuki.
"Vi ruberò poco tempo. Andiamo nel mio ufficio." conclude l'uomo, incamminandosi verso i suoi alloggi, seguito da una curiosa Yuki ed uno scettico Zero.

***

Mi avvicino alla finestra e guardo fuori. Ormai è quasi buio. Sembra davvero un bel posto questo. Mia madre mi aveva detto che il Direttore Cross aveva fatto un gran lavoro, e in effetti è così. E' un tipo strano, ma molto gentile, e fin troppo ottimista. A vederlo ora, chi mai potrebbe dire che in passato...
Chissà se la sua idea di una pacifica convivenza tra vampiri e umani si potrà mai realizzare? Io... non lo so...
Sento dei passi. La porta si apre dietro di me. Con la coda dell'occhio li intravedo, fermi in piedi alle mie spalle.

"Lei è una nuova allieva della scuola." afferma Kaien Cross, con un compiaciuto sorriso stampato in faccia "Reika Miura.".
Reika si volta ed accenna un inchino in segno di saluto. E' davvero molto bella. I capelli castano scuro, leggermente mossi, poco più lunghi delle spalle, fanno da cornice al volto dai tratti delicati, sul quale spiccano due profondi occhi blu. Ha un fisico proporzionato e nei suoi gesti traspaiono grazia e nel contempo sicurezza. Al collo porta una catenina dorata, con un ciondolo sul quale è inciso uno strano simbolo. Sembrerebbe una studentessa della Night Class, ma non indossa la divisa bianca, propria di quella ristretta élite, bensì quella blu scuro della Day Class. E sul suo braccio sinistro, la fascia bianca e rossa di Guardiano, la stessa indossata da Yuki e Zero.
Dunque, una nuova allieva che sarà anche un Guardiano. Allora lei sa della presenza dei vampiri all'interno del Collegio... Mille domande si accalcano nella mente di Yuki, che saluta e si presenta, abbozzando un titubante sorriso di fronte a questa ragazza dalla quale, in un certo senso, è rimasta affascinata. Chi è? Da dove arriva? Lo sguardo della giovane Cross si sposta poi su Zero, immobile di fianco a lei, con gli occhi sbarrati ed un'incredula espressione dipinta in volto. Possibile che lui già conoscesse Reika? La sua faccia dice esattamente questo. Ma quando l'avrà incontrata? Dove? Perché?
E' la voce della nuova arrivata a spezzare il silenzio di sospensione che si era creato nella stanza:
"Non si saluta una vecchia amica?".
La domanda è evidentemente diretta a Zero, che con un beffardo sorrisetto risponde:
"Non credevo che ti avrei rivista... e soprattutto non qui.".
"Bene ragazzi. Avrete tempo di parlare dopo." interviene Kaien, con il suo solito fare accomodante "Yuki, Zero, vi affido Reika. Spiegatele tutto quello che deve sapere, della scuola e del lavoro di Guardiano. Poi tu Yuki la accompagnerai nella sua stanza, nel dormitorio femminile. E' l'ultima in fondo al corridoio al secondo piano.".
"Certo Direttore!" esclama subito Yuki, con voce squillante.
"Coraggio, muoviamoci." conclude Zero, in tono scostante, avviandosi alla porta.
"Uf... Fa sempre così. Se qualche volta ridesse non gli farebbe male..." commenta sottovoce Yuki, guardando di sottecchi l'amico.
Reika osserva, ascolta e sorride alle parole della ragazza. Poi, insieme a lei, si incammina al seguito di Zero per riprendere la ronda notturna.

La serata pare piuttosto tranquilla. I tre Guardiani camminano fianco a fianco, e mentre Zero è barricato dietro ad un impenetrabile silenzio, Yuki illustra alla nuova arrivata come si svolga la vita all'interno della scuola. Ma c'è una domanda che gira da un po' nella testa della giovane Cross, domanda che inevitabilmente viene ben presto alla luce:
"Ma voi... da quanto vi conoscete?".
Zero non apre bocca, ed è allora Reika a rispondere:
"Siamo cresciuti insieme. Abitavamo vicini. Anche i miei genitori sono cacciatori. Io e Zero abbiamo avuto lo stesso maestro. Poi, cinque anni fa, la mia famiglia ha dovuto trasferirsi, e ci siamo persi di vista.".
"Come stanno i tuoi?" domanda Zero, intervenendo finalmente nel discorso.
"Loro... bene..." confessa la diretta interessata, aggiungendo con rammarico:
"So che cosa ti è successo... ma l'ho scoperto soltanto due anni fa. Mi dispiace. Avrei voluto chiamarti, per sapere come stavi... ma... non potevo...".
"Non importa. Tanto il passato non cambia." chiude il giovane, per poi allontanarsi da solo tra le ombre del parco.

Sei cambiato, amico mio. L'orrore che hai vissuto, il dolore, l'inferno che hai provato sulla tua pelle hanno indurito il tuo cuore. Ti hanno tolto il sorriso, quel sorriso che ricordo mi donavi spesso, quando eravamo bambini, per rassicurarmi, per farmi sentire la tua presenza. Sei sempre stato molto premuroso e protettivo con le persone che amavi, e lo sei ancora, lo so. Hai un animo sensibile e puro, sotto la scorza dura che ti sei costruito. Soffro per quello che ti è accaduto. Quando ho saputo, avrei tanto voluto raggiungerti, mio caro amico. Ma i miei genitori me l'hanno impedito. Avrei rischiato di portarla da te, di mostrare a quella donna, il vampiro che ha distrutto la tua vita, la strada per trovarti. Perdonami per non esserci stata. Per averti abbandonato. In questi cinque anni di lontananza, non sai quante volte ho desiderato chiamarti, parlarti, vederti. Ma non potevo. Dovevo nascondermi. Se almeno questo fosse servito a proteggerti, a proteggere te e la tua famiglia. E invece... lei non ha trovato me... però ha trovato voi. Ancora mi chiedo, era la vendetta che lei cercava, contro di voi, contro i tuoi genitori colpevoli di aver ucciso il suo compagno? Io non lo so, e francamente non mi importa ora... Ciò che è stato è stato, e quello che del passato rimane, purtroppo, sono l'odio e la rabbia che da tempo ti porti dentro, mio caro Zero...

"Tu allora sai quello che è successo alla famiglia di Zero..." interviene Yuki, frenando il galoppo dei pensieri di Reika.
"Sì... e ne ho sofferto molto." confessa l'altra "Ero affezionata a tutti loro. Io, Zero e Ichiru abbiamo trascorso l'infanzia insieme. Giorno dopo giorno. Eravamo inseparabili, fino a cinque anni fa...".
"Se eravate così amici, è davvero un peccato che non vi siate più né visti né sentiti."
"Già, un peccato... ma a volte succede..."
Reika volge un malinconico sguardo verso il cielo. Quindi posa nuovamente gli occhi su Yuki e, mutando repentinamente argomento, divertita confessa:
"Certo che il Direttore Cross è un tipo originale!".
"Sì, questo è poco ma sicuro. E crede molto nel suo progetto."
"Insegnare a umani e vampiri a convivere... non facile direi..."
"Non  la penserai anche tu come Zero?! Lui proprio non ci crede in questa cosa, e in fondo... c'è da capirlo. Però io lo so che ci sono anche vampiri buoni e gentili..."
"Parli di qualcuno in particolare?"
Mentre discorrono le due ragazze arrivano fino all'edificio in cui gli allievi della Night Class stanno seguendo le loro lezioni.
Yuki solleva la testa e punta gli occhi sulle finestre dell'aula in cui Kaname e gli altri sono riuniti. Sospira. Reika la osserva un attimo, dopodiché si lascia andare ad una personale considerazione:
"Esistono vampiri buoni e nobili, come quello che ti ha salvata. E' questo che pensi, vero?".
Yuki si gira di scatto, sorpresa dalle parole appena ascoltate. Reika si spiega meglio:
"Vedi, i miei genitori conoscono da tempo il Direttore Cross, e una sera per caso li ho sentiti parlare di te... Per questo so cosa ti è successo e come sei arrivata qui.".
Yuki sorride e torna a guardare in alto.
"Kaname..." sussurra con struggente dolcezza.
"Ci tieni molto a lui?" intuisce giustamente Reika.
"Sì, io... gli sono molto grata... mi ha salvato la vita e mi è sempre stato vicino."
"Da come ne parli, non dev'essere un vampiro come gli altri."
"No, non lo è..."
Reika china la testa e si porta una mano alla bocca, nel tipico atteggiamento di chi sta pensando intensamente a qualcosa.
"Ehi, tutto bene?" le domanda perplessa Yuki.
"Devo fare una cosa. Ti spiace se ti lascio un attimo da sola?" risponde l'altra, manifestando una certa urgenza.
"Vai pure. Tranquilla."
Ed in velocità Reika si allontana.

Dove ti sei cacciato? Spero di riuscire a trovarti. Sto correndo senza sapere nemmeno dove sto andando, ma sono sicura che sia la direzione giusta. Poi, ecco, ti vedo, seduto a terra, con la schiena appoggiata ad un albero, le gambe piegate e le braccia incrociate sulle ginocchia. Tu non ti accorgi di me. I tuoi occhi sono persi nel vuoto. A cosa stai pensando? Ho avuto come l'impressione che non fossi molto felice di vedermi. Era soltanto stupore quello che ho letto sul tuo volto? Oppure, in qualche modo, rivedermi ha fatto sanguinare ancor di più le ferite della tua anima, facendoti ricordare un periodo felice che non tornerà mai? Muovo qualche passo verso di te, cercando di non far rumore. Ma sotto i miei piedi un ramo secco si spezza, e tu ti volti, impugnando istintivamente la tua pistola. Mi vedi e abbassi subito l'arma.
"Cosa ci fai qui?" mi chiedi senza una particolare intonazione nella voce.
"E' una domanda o un'accusa?" ribatto io, avvicinandomi fino ad inginocchiarmi davanti a te, davanti ai tuoi occhi che sembrano volermi trapassare da parte a parte.
"Ti stavo cercando." proseguo io.
"Non è questo che ti ho chiesto." insisti diffidente "Perché sei venuta qui? Cosa ci fai al Collegio Cross?".
Le tue parole mi colgono di sorpresa. Non ti riconosco più. E sembra che tu non riconosca me. Siamo due estranei. E questo mi ferisce terribilmente.
"Ti sembra così strano?" continuo, cadendo involontariamente nello stesso tono accusatorio che hai usato tu un attimo fa.
Non rispondi e abbassi la testa. Quanto prima mi ha infastidito il tuo atteggiamento sprezzante, tanto adesso mi fa tenerezza la tua reazione. Quasi senza rendermene conto allungo un braccio e ti accarezzo i capelli, ma tu inaspettatamente afferri la mia mano e la stringi, mentre di nuovo sollevi lo sguardo su di me. C'è così tanta tristezza nei tuoi occhi adesso... Non ti avevo mai visto così. Ma dopotutto i miei ricordi risalgono ad un tempo in cui molte cose non erano accadute, un tempo in cui la vita sembrava più facile, anche se forse non lo era. Tu eri sempre quello che si prendeva cura di tutti. Di tuo fratello Ichiru, tanto più fragile di te, nel corpo e nello spirito. Di me, che trattavi come una sorellina da proteggere e accudire. A volte perfino dei tuoi genitori... Sei sempre stato forte, determinato, magari talora impulsivo e avventato. Ma eri, e sei, una persona buona e generosa. Anche se adesso, per difesa, per paura, hai nascosto ogni tenerezza, ogni sentimento di affetto dietro ad una coriacea armatura. Però, ai tuoi occhi sfugge comunque qualcosa. Quando guardi Yuki, per esempio, e anche adesso, mentre mi stai fissando lasciando trapelare tutto il dolore che ti scoppia dentro.
"Mi spiace." ti dico, frenando le lacrime "Quando i miei mi hanno raccontato cosa ti era successo io... io volevo chiamarti, correre da te. Ma non mi hanno voluto dire dov'eri, dicevano che sarebbe stato pericoloso, che se ti avessi contattato magari quella donna, se è ancora viva, sarebbe venuta a cercarti, e a prenderti...".
"Non importa." mi rispondi, con una gentilezza che mi scalda il cuore.
Questo è lo Zero che ricordavo. Questo è l'amico con cui tanti giorni ho condiviso. Lo Zero di allora c'è ancora, si è soltanto nascosto, dentro di te.
Poi, d'un tratto, ti metti in allerta. Ti guardi intorno. Sta succedendo qualcosa. Lo percepisco anch'io, come te. Dobbiamo andare...

Zero e Reika, guidati dal loro istinto, corrono nel grande parco, muovendosi in una precisa direzione. Il sentore di un imminente pericolo li ha raggiunti entrambi. Ed è in effetti una situazione critica quella che si trovano davanti quando i loro passi si fermano. Due allieve della Day Class giacciono a terra svenute, mentre Yuki, con in pugno la sua Artemis, si trova in balia di uno dei vampiri della Night Class, Hanabusa Aidoh, che trattenendola per un braccio sembra intenzionato a bere il suo sangue. Ad assistere alla scena, Akatsuki Kain.
Cosa è dunque accaduto?... Dal terrazzo fonte stante le aule della Night Class, Yuki stava controllando dall'alto la situazione, quando per caso ha scorto due allieve della Day Class nei pressi dell'edificio. Saltando agilmente sugli alberi vicini la Guardiana ha raggiunto le due ragazze per intimare loro di tornare al dormitorio. Ma qualcuno le è arrivato inaspettatamente alle spalle ed impugnata la sua Artemis, Yuki si è messa subito sulla difensiva, trovandosi di fronte Kain e Aidoh. Mentre il primo si è limitato a bloccare il colpo sferrato dalla giovane con la sua arma, l'altro con fare inquietante le si è avvicinato, attratto dal profumo di sangue nell'aria. Ed il sangue in questione era proprio quello di Yuki, che si era ferita alla mano saltando giù dall'albero poco prima. Con un gesto deciso Aidoh ha afferrato per un braccio la Guardiana e posando i suoi affilati canini sul palmo di lei, ne ha fatto fuoriuscire poche gocce di purpureo sangue. Ovviamente le due malcapitate allieve della Day Class, che volevano soltanto scattare delle foto ai fascinosi studenti del corso notturno, nel vedersi davanti un vampiro sono svenute per la paura, mentre Aidoh, rapito sempre più dall'aroma del sangue di Yuki, l'ha tirata a sé chiedendole provocatorio di poter affondare i denti nel suo collo.
Ecco cosa ha portato alla scena a cui si trovano ad assistere Zero e Reika. Il giovane immediatamente interviene e sfoderando la sua Bloody Rose contro Aidoh gli intima minaccioso:
"Sono proibiti gli atti di vampirismo all'interno della scuola. L'odore del sangue ti ha fatto perdere la testa, vampiro?".
"No Zero! Non farlo!" interviene Yuki, temendo che l'amico possa compiere un gesto avventato.
"Troppo tardi... ormai l'ho assaggiato." replica con aria di sfida Aidoh, leccandosi le labbra.
A questo punto Zero spara un colpo in aria, mentre Hanabusa si trova puntato alla gola un affilato pugnale, il pugnale di Reika, conosciuto con il nome di Black Steel, sulla cui lama è inciso lo stesso simbolo raffigurato sul ciondolo della ragazza.
"Abbassate le armi. Mettetele via, per favore."
E' la voce di Kaname Kuran quella che giunge ai due Guardiani.
"Fidatevi. Sono veramente molto pericolose per tutti noi." prosegue il giovane Sangue Puro, facendosi avanti.
"Sei qui Kaname..." sussurra Yuki, visibilmente sollevata, mentre Reika ripone il pugnale nel fodero allacciato alla sua gamba, sotto la gonna della divisa.
"Adesso mi occupo io di questo insolente." continua Kuran, affiancando Aidoh "Farò rapporto al Direttore. Tu non sei d'accordo, Zero Kiryu?".
Zero finalmente abbassa la pistola, aggiungendo con voce cupa:
"Portali pure via, Kuran.".
"Kain, non hai cercato di fermare Aidoh, sei colpevole anche tu." afferma Kaname, voltandosi appena verso l'altro vampiro, rimasto finora in disparte nella speranza di restar fuori dalla cosa.
"Invece, per quanto riguarda quelle due ragazze, cancelleremo dalle loro menti i ricordi. E poi le porteremo dal Direttore. Va bene?"
Alle parole del Sangue Puro immediatamente piove dal nulla Seiren, che rimuove subito dalla memoria delle due studentesse svenute il ricordo di quanto hanno visto.
Reika osserva. E tace. Con occhi indagatori scruta Kuran. Lo fissa come volesse leggergli dentro. Ma lui non le presta attenzione, a differenza di Aidoh e Kain, che pur senza dir nulla, data la loro situazione critica, si chiedono chi mai possa essere la nuova Guardiana in possesso del leggendario Black Steel.
"Mi spiace tu abbia rivissuto dei brutti ricordi, Yuki." sono le ultime accorate parole di Kaname.
"Non è successo niente. Non mi ha fatto praticamente nulla." risponde la ragazza sorridendo, prima di venir trascinata via da Zero, palesemente alterato.
Reika indugia ancora un attimo, ed ecco che gli occhi del Sangue Puro si posano su di lei.
"A quanto pare abbiamo una nuova Guardiana." afferma laconico il nobile vampiro.
"A quanto pare..." ripete la giovane, per poi voltarsi ed andarsene.

E' notte fonda ormai. La ronda anche per oggi è terminata. Yuki si trova nell'edificio in cui ci sono gli alloggi del Direttore. A quest'ora i bagni dei Dormitori non si possono utilizzare, e per farsi una doccia o rinfrescarsi prima di andar a letto i Guardiani di abitudine vengono qui. La ragazza, in canotta e pantaloncini, in piedi davanti al lavandino dell'antibagno, si asciuga i capelli e riflette su quanto successo. Reika la sta aspettando nel vicino salottino per raggiungere con lei il dormitorio femminile.
Improvvisamente, la porta si apre. Zero entra. Yuki lo rimprovera animatamente. Tra i due scatta un vivace battibecco, che si conclude bruscamente quando Zero entra nel locale accanto, sbattendo con violenza la porta. Yuki rimane basita, non comprendendo il suo comportamento. Cosa l'ha fatto reagire così? Ma lei non sa, non può sapere che è stato l'odore del suo sangue a raggiungere l'amico costringendolo ad allontanarsi immediatamente, per vincere la sete che di giorno in giorno sta diventando in lui sempre più forte.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Un saluto a tutti!
Sono nuova di questo fandom, pur essendo su Efp da un anno ormai, e tanto per cominciare ringrazio chi si è fermato a leggere questo primo capitolo. Bene, vi spiego cosa racchiude la mia fanfic (il cui titolo è volutamente ispirato a Matrix). Ho preso l'anime di Vampire Knight e l'ho riscritto (o meglio lo sto riscrivendo) puntata per puntata, ovviamente con varianti sul tema e novità. Troverete riportati fedelmente, nel corso dei capitoli, dialoghi e situazioni dell'anime, ma, attenzione, ci saranno degli evidenti cambiamenti, ed il nuovo personaggio che ho inserito farà la differenza. Ci saranno anche delle fan art, ma sto ancora lavorando sia alla storia che ai disegni perciò non so ogni quanto potrò aggiornare.
Giusto per precisare, non so se i tempi della mia fanfic coincidano o meno con quelli dell'originale, anche perché nell'anime non è che lo scorrere del tempo abbia un andamento ben definito (per esempio ancora non ho capito come si alternino le stagioni!!!). Io invece ne avevo bisogno per dar un senso all'evolversi degli eventi, così mi sono regolata di conseguenza e per capire come muovermi mi sono addirittura documentata su come funzioni la scuola in Giappone. Per chi volesse approfondire l'argomento, vi lascio delle curiosità a riguardo.
Sistema scolastico giapponese:
- Scuola materna (età 3 – 6 anni)
- Scuola elementare (età 6 – 12 anni)
- Scuola media inferiore (età 12 – 15 anni)
- Scuola media superiore (età 15 – 18 anni)
- College o università (in genere quattro anni)
L’anno scolastico inizia nel mese di aprile e finisce nel mese di marzo e le vacanze sono più o meno distribuite in questo modo:
Estate:Dall'ultima settimana di luglio alla prima di Settembre (una quarantina di giorni).
Inverno:20 giorni attorno a natale (solitamente dal 20 di dicembre al 10 di Gennaio)
Primavera:una decina di giorni (varia di scuola in scuola) dopo la prima o la seconda settimana di Marzo
Un anno scolastico si divide in tre. Da aprile a luglio (ichigakki), da settembre a dicembre (nigakki), e da gennaio a marzo (sangakki). Tra questi periodi ci sono tre vacanze: estiva, invernale, e primaverile. In ogni periodo ci sono due esami, l'esame di metà corso e l'esame di fine corso.
Concludo con una fan art che raffigura il nuovo personaggio...
A presto
Marta

ZERO E REIKA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/vamp2_0001.jpg

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Capitolo 2
*** CAPITOLO II ***


CAPITOLO II

Presto l'autunno lascerà il posto all'inverno. Ormai mi sono ambientata all'interno del Collegio. Sono nella stessa classe di Yuki e Zero. Yuki è un vulcano di energia, ottimista e solare. Si sta creando una bella amicizia tra noi due. Siamo davvero in sintonia. Mi trovo molto bene anche con Yori, la migliore amica di Yuki e sua compagna di stanza. E' una ragazza dolce e sensibile. Zero invece... ho come l'impressione che mi tenga a distanza. Ma forse tiene a distanza tutti. Vorrei parlargli. Vorrei capire cosa gli sta succedendo. Vorrei aiutarlo...
La lezioni diurne sono terminate per oggi. A breve prenderanno il via quelle della Night Class. Il Direttore Cross mi ha convocato nel suo ufficio. Ha detto di avere una comunicazione da darmi. Mi fermo un attimo davanti alla porta. Busso. Il Preside mi invita ad entrare, con il suo solito tono gioviale e rassicurante. E' seduto alla scrivania. Mi avvicino a lui. Tiene in mano una busta. Me la consegna, pronunciando solo poche parole:
"Reika, questa è per te, dall'Associazione Hunter.".
Leggo a voce alta. L'Associazione mi affida un compito. Devo eliminare un Livello E che è stato segnalato nella città vicina al Collegio. I Livello E sono i vampiri posti al gradino più basso nella gerarchia vampiresca. Esseri umani tramutatisi in vampiri dopo esser stati morsi da un Sangue Puro. Quando il processo di trasformazione si conclude, queste creature perdono ogni controllo, ogni umanità, e l'unico loro scopo è trovare del sangue, con una ferocia inaudita.
"Perché hanno contattato proprio me?" mi domando sospettosa.
"Non lo so. Ma devi andare." ammette il Direttore.
Saluto ed esco dall'ufficio. Appena fuori, a sorpresa, mi trovo davanti Zero. Mi  guarda come se avesse di fronte un nemico. Credo che abbia ascoltato quello che ci siamo detti io e il Preside.
"Che hai?" gli domando, infastidita dalla sua aria accusatoria.
Lui mi strappa di mano la lettera dell'Associazione ed in tono sprezzante commenta:
"Pare che tu sia in stretto contatto con l'Associazione Hunter...".
"Siamo cacciatori, no?" ribatto secca.
"Ti hanno mandato loro qui?" continua aggressivo, facendo un passo verso di me, fino  a sfiorarmi con il corpo.
Non capisco. Il suo sguardo mi fa paura. Di cosa mi stai incolpando, Zero? Perché non parli chiaro e mi dici cosa c'è che non va? Cosa ti passa per la testa da quando sono arrivata?
"Ragazzi, tutto bene?"
Il Direttore Cross fa capolino dal suo ufficio. Io ne approfitto e mi allontano, limitandomi a rispondere un frettoloso "Tutto bene.".
Zero, amico mio, cosa ti sta succedendo? A questo punto temo di scoprirlo... temo di aver la conferma di quanto ho immaginato. Non può essere... non può accadere... non a te...

***

Reika ritorna al Collegio quando ormai è già notte. Ha portato a termine con successo la sua missione. Prima di rientrare nella sua stanza, si sofferma nel parco. Un'aria pungente inizia a soffiare, insinuandosi tra le onde dei capelli castani. La ragazza raggiunge la grande piscina e si siede sul bordo, con le gambe strette al petto e la testa sulle ginocchia. Poi, d'un tratto, un rumore la fa scattare in piedi. Nel suo pugno, il Black Steel.
"Chi c'è?" domanda sospettosa.
Dalle ombre della vegetazione circostante, appare l'elegante figura di Kaname Kuran, che avanza fino a fermarsi a pochi passi da Reika.
"Reika Miura... mi ha sorpreso vederti qui." afferma con voce vellutata il vampiro.
"Sarà... ma non ci credo, Kuran." replica non convinta la ragazza.
"Erano due anni che non ci incontravamo, se non sbaglio."
"Già, due anni... ti ringrazio ancora per avermi aiutata, quel giorno."
"Eri sconvolta. Ti ho vista in difficoltà. Ho fatto solo quello che ritenevo giusto."
"Avevo appena saputo... la verità... per forza ero sconvolta!"
"Posso immaginarlo. E quel pugnale? Da tempo non lo si vedeva in circolazione."
"Me l'ha dato mia mamma, dopo avermi raccontato tutto..."
"E' appartenuto per secoli ad innumerevoli cacciatori di vampiri. Poi un giorno se ne sono perse le tracce. Dimmi. Era per caso arrivato nelle mani di tuo padre... del tuo vero padre?"
"Sì..."

Kaname Kuran, vampiro Sangue Puro. Ti incontrai la prima volta cinque anni fa. Poco prima che fossi costretta a traslocare, con la mia famiglia. Ti vidi parlare con i miei genitori, o meglio con mia madre e con suo marito, Ryobe Miura, l'unico padre che io abbia mai conosciuto e che possa reputare tale. Fosti tu a spingerli a partire. Per proteggermi, dicesti. Ascoltai di nascosto, ma sono certa che tu sapessi benissimo che ero lì. Lo lessi nel tuo sguardo, quando mi presentarono a te. Il nobile Kaname Kuran... Ci incontrammo ancora in seguito, qualche volta, fino a quel giorno di due anni fa, il giorno in cui mia madre mi raccontò la verità. Quella rivelazione mi sconvolse a tal punto che corsi fuori di casa in preda all'angoscia. Non potevo crederci, era tutto assurdo, non riuscivo ad accettarlo. Avrei solo voluto scappare, andarmene via da quella realtà... ma quella realtà me la portavo dentro e non avrei mai potuto sottrarmi ad essa. Nella mia folle ed insensata fuga, finii in un vicolo buio e fui aggredita da un Livello E affamato ed aggressivo. Per un momento desiderai che mi uccidesse, e non reagii. Lui mi afferrò per il collo, e quando stava per mordermi realizzai che non potevo cedere così, arrendermi senza lottare, e mi difesi. Purtroppo ne vennero altri,  fui circondata... e a quel punto arrivasti tu, Kaname Kuran, e mi aiutasti a mettere fuori gioco quei vampiri. Poi mi riaccompagnasti a casa. E da quel giorno non ti vidi più...

"Da quanto si dice in giro, sei una cacciatrice tra le migliori, nonostante tu sia molto giovane." prosegue Kaname, con un accattivante sorriso.
"Diciamo che ho buoni riflessi e un buon intuito." gli risponde Reika, con una punta di orgoglio.
Kuran china la testa in segno di saluto, dopodiché si volta e fa per allontanarsi. Ma la voce di Reika lo ferma:
"Aspetta! Tu sai cosa... che cos'ha Zero?".
"Perché dovrei saperlo?" rimarca il vampiro, voltando appena la testa.
"Io penso che tu lo sappia."
"Forse lo sai anche tu. Ma dovresti chiedere a lui, non credi?"
Così dicendo il Sangue Puro se ne va, mentre Reika rimane immobile, in piedi sul bordo della piscina. A tenerle compagnia, i fantasmi del passato e quelli di un futuro che sta diventando sempre più oscuro.

***

Al Collegio Cross i giorni scorrono con il loro abituale alternarsi di lezioni diurne e lezioni notturne, ma per qualcuno da ben altro viene scandito il passare del tempo. Zero sta lottando da solo contro la sete di sangue che si fa via via  più incontrollabile in lui. Quanto ancora potrà resistere? Per quanto potrà frenare la sua mutazione? Perché purtroppo questo è il destino che lo attende. Diverrà un Livello E, per quanto lui si opponga non potrà impedirlo. E' stato morso dal Sangue Puro che ha distrutto la sua famiglia e la trasformazione ormai sta giungendo al suo culmine. Nessuno ne è a conoscenza, almeno per ora, a parte il Preside Cross, e Kaname Kuran. Ma presto la cosa diverrà ingestibile. Anche perché purtroppo Zero non tollera le compresse ematiche che vengono usate dai vampiri della Night Class per sopire la loro sete di sangue. Non c'è via di uscita. Non c'è soluzione. E Zero costantemente convive con questa condanna, lottando strenuamente contro di essa, tanto più ora, che si è reso conto di quanto il sangue di una persona, che gli è molto vicina, eserciti su di lui un richiamo quasi invincibile. Il sangue di Yuki...

E' una giornata come le altre al Collegio. Nel tardo pomeriggio, come di regola, i Guardiani si appostano fuori dal portone da cui a breve usciranno gli allievi delle Night Class. Yuki sembra molto pensierosa, lo è stata tutto il giorno, e Reika le si avvicina per capire cosa la preoccupi:
"Ehi, che c'è? Vuoi parlarne?".
"Credo che Zero mi stia nascondendo qualcosa." ammette rammaricata l'interrogata, puntando gli occhi sull'amico poco distante.
"Siete molto uniti voi due."
"Sì, ma... lui parla a fatica di sé... e soprattutto ultimamente non riesco a capire cos'abbia. Tu che dici? In fondo, anche tu lo conosci."
"Io... conoscevo lo Zero di allora..."
Il grande portone si apre. Le due Guardiane abbandonano ogni discorso per mettersi al lavoro. Trattenere una mandria di ragazze davanti ai loro idoli non è di certo una cosa facile!
Nel chiassoso vociare delle scatenate ammiratrici gli allievi della Night Class avanzano percorrendo il corridoio che i Guardiani aprono loro in mezzo alla folla. Tutto pare procedere come al solito. Il gruppo si avvia verso le aule, quando d'un tratto Kuran si ferma, ed il suo seguito con lui. Il Sangue Puro ha avvertito un pungente sguardo su di sé, e voltandosi incrocia i minacciosi occhi di Zero. Il nobile vampiro torna sui propri passi.
"Zero Kiryu... Come va, tutto bene?" domanda con modi gentili, fermandosi davanti al Guardiano.
Silenzio. Yuki e Reika osservano preoccupate la scena.
"Abbi cura di te." conclude Kuran, per poi riunirsi agli altri membri della Night Class.
Zero stringe i pugni e reagisce lanciando una sorta di sfida al Sangue Puro:
"Vuoi davvero sapere se sto bene? Perché non mi metti alla prova? Io sono pronto, Kuran.".
Tra i vampiri si diffonde un latente fastidio per l'arrogante comportamento dello sfrontato giovane.
"L'hai sentito?" commenta stizzito Hanabusa, rivolgendosi al cugino.
"Calmati Aidoh." lo ammonisce pacato Kain.
Gli allievi della Night Class riprendono a muoversi verso le aule, mentre nel cuore di Yuki i dubbi rivelati poco prima a Reika si fanno sempre più forti: forse davvero Zero le sta nascondendo qualcosa... e se di questo qualcosa Kaname ne fosse a conoscenza?
Certo è che minacciare un Sangue Puro non è cosa saggia, ed ovviamente gli allievi della Night Class, fedeli a Kaname, non hanno intenzione di lasciarla passare liscia a Kiryu ed intendono punirlo per la sua arroganza.
Come volevasi dimostrare, il giorno successivo, all'inizio delle lezioni notturne un nutrito gruppetto di vampiri manca all'appello, e per la precisione Hanabusa Aidoh, Akatsuki Kain, Senri Shiki, Rima Toya e Ruka Souen.
Zero sta vagando da solo nel grande parco. E' arrivato fin sulla riva del lago che si distende in una radura tra la vegetazione. Un'improvvisa sete l'ha assalito, obbligandolo ad allontanarsi da Yuki e Reika. Sta sempre peggio. Si rende conto che presto perderà il controllo e la cosa lo spaventa da morire.
D'un tratto, dei rumori. Il Guardiano impugna la Bloody Rose. Cinque vampiri della Night Class lo circondano.
"Che cosa volete, voi della Night Class?" intima Zero.
"Sei un po' troppo pieno di te, Zero Kiryu." lo ammonisce Aidoh.
"Lo sai, con Kaname sei stato molto insolente." insiste Ruka.
"Lo vuoi fare davvero?" interviene Rima, alla quale fa seguito la voce di Shiki:
"Ichijo non vuole. Ci ha sconsigliato di farlo.".
"Sì, ha ragione lui." ammette Kain "Anabusa, Ruka... se il capodormitorio Kuran lo scopre, saranno guai seri.".
Kain allunga poi una mano verso Zero, provando a rivolgergli un consiglio:
"Kiryu, anche tu devi...".
Ma il Guardiano non ha intenzione di ascoltare oltre. Con un rapido gesto afferra Akatsuki e lo atterra con violenza.
"Che figuraccia." commentano in coro Rima e Shiki.
"Piantatela!" ribatte seccato Kain.
"Mi fate ridere." provoca Zero "Fatevi sotto, vampiri. Oggi ho giusto bisogno di sfogarmi con qualcuno.".
"E' per questi comportamenti che ti considero pieno di te." replica rabbioso Aidoh, facendo gelare il terreno sotto i suoi piedi. Ogni vampiro infatti ha un particolare potere, e Aidoh può creare e manipolare il ghiaccio.
"Accidenti! E pensare che ho cercato anche di fermarvi." sottolinea infastidito Kain, generando lingue di fuoco nell'aria "Ma adesso l'hai voluto tu.".
"Cinque contro uno è scorretto."
Reika fa la sua comparsa. A passo deciso cammina verso i vampiri, facendo roteare in aria il suo pugnale.
"Hai bisogno dell'aiuto di una ragazza, Kiryu?" è il sarcastico commento di Ruka.
Reika si ferma di fianco a Zero, impugnando saldamente il Black Steel.
"Stanne fuori." le intima lui.
"Troppo tardi." ribatte lei.
Ma ecco che come un fulmine piomba in mezzo al gruppo Yuki, che mettendo ben in mostra la sua Artemis, ammonisce i vampiri:
"Fermi, non vi muovete! Combattere è vietato! Ma non lo conoscete il regolamento scolastico?! Se proprio volete continuare, prima di tutto dovete fare i conti con me, perché sono una Guardiana.".
"Che rompiscatole." sbuffa Kain.
"Lasciamo perdere." afferma Aidoh.
"Già... a me è passata la voglia." interviene Ruka "Dai, torniamo in classe.".
I vampiri se ne vanno. Reika ripone il pugnale. Yuki si volta verso Zero per capire che cosa gli passi per la testa:
"Insomma, che pensavi di fare? Non è proprio da te comportarti in questo modo.".
Quindi si rivolge a Reika:
"E anche tu, perché non hai provato a fermarlo invece di assecondarlo?".
Reika non dice nulla e sposta gli occhi su Zero, come a voler far capire qualcosa all'amica. Yuki allora la imita, e comprende cosa lei volesse farle intendere. Zero sembra altrove con la testa, i suoi occhi sono vuoti, le labbra serrate in un moto di rabbia. E' come se si stesse disperatamente sforzando di reprimere e soffocare qualcosa dentro di sé. Il giovane non presta la minima attenzione alle due ragazze e fa per andarsene. Yuki prova a fermarlo ma lui la allontana in malo modo.
"Adesso lasciatemi solo." conclude lapidario.
"Zero... è impossibile riuscire a entrare nel suo cuore? E' sempre stato così... e continuerà a essere così...": questi i pensieri di Yuki, per il caro amico...

Terminata la ronda, Yuki si mette in cerca di Zero e lo trova nel bagno del Direttore, seduto a terra, con la camicia aperta ed i capelli bagnati.
"Ah, eccoti qua! Guarda che prenderai un raffreddore, se non ti asciughi per bene." gli dice premurosa, inginocchiandosi davanti a lui ed asciugandogli i capelli con un panno, per poi chiudergli la camicia, rimproverandolo con affetto come si fa tra fratelli.
"Fidati di me. Puoi anche parlarmi se vuoi. Anche solo un po'." gli sussurra alla fine, con estrema dolcezza.
Zero la guarda con una sfumata tenerezza negli occhi. Non le dice nulla. Non ricambia le sue parole. Poi, di colpo, il desiderio di sangue lo assale, ed il giovane si alza in piedi ripetendo con simulato distacco:
"Ti ho detto di lasciarmi solo.".
Yuki resta in ginocchio a terra, da sola, profondamente dispiaciuta per la reazione dell'amico. D'un tratto nota qualcosa sul pavimento. Una compressa bianca. La raccoglie e la guarda. Una compressa ematica. Cosa ci farà lì? Come può esserci arrivata?
Zero intanto si sta muovendo verso l'uscita della residenza del Direttore. Si sente stanchissimo. La vista è annebbiata. La gola riarsa. Stremato è costretto ad appoggiarsi al muro. Ed è così che lo vede Reika.
"Hai bisogno di aiuto?" gli chiede, avvicinandosi.
"No." le risponde brusco lui, chiudendo gli occhi e facendole segno con la mano di stargli lontano.
"Va bene. Come vuoi." lo asseconda lei, chinando tristemente la testa, per poi allontanarsi a passi lenti lungo il corridoio.

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Intanto grazie di cuore a chi si è soffermato a leggere l'inizio di questa mia prima fanfic nel mondo di Vampire Knight. In questo secondo capitolo vi ho dato qualche informazione in più riguardo a Reika ed alle sue possibili interazioni con gli altri personaggi. Attenzione ad ogni dettaglio, nulla è lasciato al caso...
Vi lascio il link per una fan art!
Al prossimo capitolo!!
Marta

REIKA E YUKI
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Capitolo 3
*** CAPITOLO III ***


CAPITOLO III

I giorni passano veloci qui al Collegio. L'inverno ormai è agli sgoccioli. Ieri ho sentito al telefono i miei genitori. Era da un po' che non parlavo con loro. Mi sembravano strani, come se non fossero più tanto sicuri di volermi lasciare in questo posto. Che qualcosa li preoccupi? Mio padre, ad essere sinceri, fin dall'inizio era incerto all'idea di mandarmi all'Accademia Cross... Mia madre, invece, lei pareva davvero convinta che fosse la scelta giusta. Per capire meglio me stessa, e la mia natura... diceva. E allora, perché ieri era così in ansia? Ha cercato di nascondere la sua apprensione, ma io l'ho percepita chiaramente... Li ho rassicurati entrambi, dicendo loro che sto bene, che le cose procedono alla grande, che ho fatto nuove amicizie ed i miei voti sono buoni. Non voglio andarmene da qui... non posso e non voglio...
Stamattina mi è toccata una levataccia, a me e agli altri due Guardiani. Sono seduta con Yuki e Zero al tavolo della sala da pranzo del Direttore, che in un frenetico e gioioso via vai continua a portarci roba da mangiare. Ma che gli è preso?
"Mi domando perché diavolo ci avrà fatto venire qui così presto." borbotta Zero... la sua faccia assonnata ed imbronciata è davvero buffa, a stento mi trattengo dal ridere.
"Probabilmente perché vuole un parere sulla sua cucina." prova ad indovinare Yuki, assaggiando l'ennesima pietanza preparata dal Preside.
"Io penso che ci sia sotto qualcos'altro." insinua scettico Zero.
E in tutto ciò, io mangio di gusto senza pormi tanti problemi. Una cosa è certa: Kaien Cross è veramente un gran cuoco!
Poi, inaspettatamente, il Direttore ci scatta una foto, e io, con la forchetta  ancora in bocca, rimango allibita a fissarlo, cominciando a chiedermi se sul serio non sia impazzito.
Zero ovviamente protesta subito:
"Avrebbe almeno potuto avvertire!".
"E' solo una foto ricordo." spiega il Preside sorridendo "Per immortalare una giornata che sicuramente passerà alla storia, dato che per la prima volta vi affido il compito di svolgere un'ispezione a sorpresa dei Dormitori.".
"Cosa?!" rispondiamo tutti e tre in coro.
Ma ormai la decisione è presa, e non possiamo tirarci indietro.

I tre Guardiani, dietro precise indicazioni del Preside, iniziano ben presto la perlustrazione dei Dormitori, partendo da quelli della Day Class. Ovviamente ciò non li fa vedere di buon occhio dagli allievi, soprattutto quando sono costretti a confiscare a qualcuno oggetti personali. Come per esempio, le foto che studentesse e studenti della classe diurna hanno scattato di nascosto, e quindi senza permesso, ai fascinosi membri della Night Class.
Nel corso dell'accurata ispezione, ad un certo punto Reika si prende una pausa. Uscendo un attimo all'aria aperta scorge Zero poco distante, e di corsa lo raggiunge.
"Allora, come va?" gli chiede con un accattivante sorriso.
"Ho finito." risponde lui.
"Di già? Ma come hai fatto?!"
"Ma se tu non hai finito, perché sei qui?"
"Mi sono presa una pausa. Dopo essere stata insultata da metà degli studenti che ho incontrato, avevo bisogno di staccare qualche minuto."
A sorpresa, Zero accenna un sorriso davanti alla buffa espressione della giovane. Gli ricorda Yuki, in questi suoi atteggiamenti quasi infantili. A volte sembra ancora la bambina con cui è cresciuto... sembra, sì, perché una bambina non lo è più. E' maturata, fuori e dentro. E' una ragazza forte, determinata, e... molto bella...
"Mi piacerebbe vederti sorridere più spesso." sussurra dolcemente Reika, posando una mano sul braccio dell'amico.
"Ma adesso toglimi una curiosità." prosegue poi, con aria malandrina "Sei innamorato di lei? Di Yuki, intendo...".
Zero si irrigidisce e la sua accigliata espressione non preannuncia nulla di buono. Reika già si prepara ad una qualche rispostaccia secca e tagliente, ma il giovane stavolta la sorprende, e scompigliandole in maniera affettuosa i capelli si limita a dirle:
"Fai domande stupide a volte.".
"Visto che a quelle serie non rispondi..." insiste lei mordace.
E Zero scuote la testa sconsolato, ritrovando l'accennato sorriso che un attimo prima era apparso sul suo volto.
"Allora, non sei più arrabbiato con me..." continua Reika, accarezzandogli delicatamente il viso.
"Non sono mai stato arrabbiato con te." risponde lui, guardandola negli occhi.
Poi, di punto in bianco, il volto del ragazzo si contrae. Un violento desiderio di sangue si accende prepotente in lui. Deve allontanarsi immediatamente, e lo fa senza una spiegazione, senza un saluto, senza una parola. Reika lo osserva andarsene di fretta e sente il cuore stretto in una morsa di tristezza ed angoscia. Cosa può fare per il suo caro amico? Nulla, se non sarà lui a permetterglielo...

Terminato il controllo dei Dormitori Sole, maschile e femminile, arriva il momento per i tre Guardiani di avventurarsi nel Dormitorio Luna, che nel frattempo su ordine di Kaname è già stato ripulito a dovere dagli stessi studenti della Night Class. Un anziano custode accoglie i tre ragazzi sul portone d'ingresso del giardino che circonda la speciale residenza vampiresca.
"Siete i Disciplinari? Entrate..." grugnisce l'uomo incappucciato, dai capelli grigi ed il volto rugoso.
Yuki è piuttosto emozionata. Non ha mai messo piede in quella zona esclusiva del Collegio ed ora si sente molto agitata all'idea di accedervi. Reika invece è  pensierosa, sembra altrove con la testa, mentre Zero ha la solita aria severa e scostante. Salendo i gradini che portano al Dormitorio Luna, di colpo Yuki si ferma e si volta verso l'amico. Deve assolutamente chiedergli una cosa. Poco prima l'aveva incrociato nel parco, e quando gli si è avvicinata chiamandolo a gran voce l'ha visto nascondere furtivo qualcosa nella tasca interna della giacca. Molto strano davvero...
"Aspetta un attimo." esordisce la ragazza "Prima di controllare il Dormitorio, fammi vedere quello che hai nascosto in tasca.".
Reika spalanca gli occhi su Zero, che finge di non capire.
Yuki insiste:
"Non cercare di negare, ti ho visto. Sei un Responsabile della disciplina, non puoi infrangere le regole.".
Così dicendo la giovane fa un passo in avanti, ma finisce per scivolare su di uno scalino franando proprio addosso a Zero, ed astutamente approfitta della situazione per sfilargli dalla giacca l'oggetto misterioso, che si rivela essere una sorta di porta compresse. Subito Yuki pensa che l'amico abbia dei problemi di salute, però lui le toglie malamente di mano quello che lei gli ha sottratto e le intima furente:
"Non devi impicciarti delle mie cose.".
Dopodiché, si volta e se ne va. Yuki allora lo rincorre, mentre Reika rimane immobile, bloccata dal peso dei sospetti che ormai stanno diventando in lei una certezza.

Non mi sono mai sentita così. Non so cosa fare. O forse, non posso fare nulla. E questo senso di impotenza mi è insopportabile. Dovrei seguirli. Andare con loro. Ma non ci riesco. E' come se le mie gambe si fossero paralizzate.
Sono qui, da sola... eppure, mi sento osservata. Mi volto indietro e guardo in alto, verso una delle finestre del Dormitorio Luna. Lo vedo. Lì, dietro il vetro, che mi sta fissando. Kaname Kuran... deve aver assistito all'intera scena. Cosa starà pensando? Perché sembra tanto interessato a quanto sta accadendo? Cosa nascondi, nobile Sangue Puro? Perché ho la strana sensazione che tu mi volessi qui? Così come vuoi qui Zero... e Yuki... Cosa sai, Kuran? Cosa conosci di noi e del destino che in qualche modo ci lega?
Distolgo lo sguardo ed i miei occhi tornano ad investigare nella direzione in cui i miei amici se ne sono andati. Mi muovo anch'io. Devo trovarli.

Yuki arriva fino in città, ma ha completamente perso di vista Zero. Da sola si aggira per le strade, mentre il sole sta lentamente tramontando. Ad un certo punto è costretta a sedersi su di una panchina. Si sta facendo prendere dal panico. Le capita ancora, purtroppo, di avere simili attacchi. Il ricordo del feroce vampiro che l'aveva aggredita quando era solo una bambina si riaffaccia in lei in momenti come questo. Il cuore inizia a battere all'impazzata. La vista si annebbia. L'angoscia blocca il respiro in gola. Poi, qualcosa cattura l'attenzione della ragazza. Un bimbo, con un palloncino rosso, le passa davanti di corsa. Il palloncino gli sfugge di mano, incastrandosi tra i rami di un albero. Yuki lo recupera e lo porge al piccolo. Ma questi fugge via, e la giovane lo insegue, addentrandosi all'interno di un vicolo, fino alle rovine di una vecchia casa.
Yuki si guarda intorno spaurita, mentre una sardonica risata echeggia tra le pareti diroccate. Ed ecco che il bambino, che lei aveva rincorso, la attacca, rivelandosi essere una creatura spaventosa, con affilati canini ed un volto disumano. Insieme a lui, un altro essere, più adulto ma con le stesse mostruose fattezze. La ragazza si ferisce ad una mano mano nel difendersi e di corsa si rifugia all'interno del vicino rudere, terrorizzata.
"Vampiri... Oh no, non è possibile..." pensa tra sé Yuki, in preda alla paura, rannicchiata contro una parete "Quelle erano due creature orribili. I vampiri che conosco io sono belli... e ammirati da tutti. E con me, sono così gentili... Non può essere...".
Ma Yuki non è disposta ad arrendersi senza lottare, e facendosi forza impugna la sua Artemis e si alza in piedi.
Nel frattempo anche Zero è arrivato sul posto. Ancora non ha la certezza che Yuki sia lì, pur avendone il sentore. Vede del sangue a terra, si china per controllare, e di punto in bianco gli piove addosso il vampiro adulto, o meglio la donna vampiro, un Livello E, che lui atterra con un violento calcio.
"Sono mostri." si ripete tra sé il giovane, sfoderando la Bloody Rose "Hanno perso qualsiasi sentimento umano...".
Il Livello E si scaglia contro il ragazzo, che esita a sparare, ma quando arriva ad un passo da lui si ferma di colpo, fissandolo con occhi ferini.
"Ma tu... tu sei dei miei..." gli dice "Tu sei un compagno...".
"Chiudi il becco!" grida Zero, colpendo a morte con la sua pistola la donna vampiro.
E mentre il cadavere di lei si volatilizza nell'aria, ecco far la sua comparsa il vampiro bambino, davanti al quale Zero ha un'allucinazione. Gli sembra di aver di fronte suo fratello Ichiru e non riesce a sparare, permettendo così al Livello E di fuggire arrampicandosi sulle paretti diroccate.
Nascosta dietro ad un muricciolo, Reika ha assistito alla scena, cogliendo chiaramente ogni singola parola della donna vampiro. E adesso, cosa dovrebbe fare? Come dovrebbe comportarsi? Non può più sfuggire alla realtà. Non può ignorarla o fingere di non conoscerla. Lei sa cosa sarebbe giusto, ma ciò che è giusto non potrebbe mai farlo... non a Zero. E allora?...
Intanto Yuki, rintanata all'interno del vecchio rudere, ignara della presenza degli amici, è di nuovo faccia a faccia con il vampiro che aveva rincorso credendolo un bambino. E' terrorizzata e non sa come tenerlo a bada, ma per fortuna in suo aiuto giunge Kaname Kuran. Alla vista del Sangue Puro il Livello E indietreggia spaventato. Kaname si avvicina a Yuki, la stringe a sé e, dopo averle coperto gli occhi con una mano, senza muovere un muscolo disintegra il vampiro bambino. Quindi lascia andare la ragazza, che guardandolo stranita gli chiede:
"Ma quello che cos'era?".
"Un Livello E." rivela Kuran.
"Un Livello E? Allora è come immaginavo, non era un vampiro."
"Sì, sono i vampiri più pericolosi."
"Io... non sapevo..."
"Ti cacci sempre nei guai... Non dovevi avventurarti in questo posto da sola. Guarda che brutte ferite ti ha fatto."
Kaname prende la mano sanguinante di Yuki, ma lei la ritrae diffidente ed aggiunge con palese apprensione:
"Ero venuta per vedere dov'era finito Zero.".
"Zero... Mi sembra che lui sia già rientrato in Collegio. Ti riaccompagno io. Sai di sangue... può essere molto pericoloso."
In verità, Zero non è lontano, come ben sa Kaname. Zero è proprio ad un passo dai due, nascosto nell'ombra, ed ha sentito ogni parola che si sono detti, così come ha sentito l'odore del sangue di Yuki, che ha scatenato in lui una sete fuori misura...

***

Kuran riaccompagna la giovane Cross al Collegio e, mentre la ragazza corre in camera a prepararsi per la ronda, il Sangue Puro raggiunge il Direttore per confrontarsi con lui su di una delicata questione. Reika, che si trova a passare non per caso davanti all'ufficio del Preside, sentendo delle voci si ferma fuori dalla porta socchiusa ad ascoltare.

Kaname Kuran e il Direttore Cross. Di cosa dovranno parlare? So che non dovrei restare qui, ad origliare, ma voglio, devo sapere. Devo capire.
"Tutto a posto. Yuki è rientrata in Collegio." sono le prime parole di Kuran.
Seguono quelle del Preside:
"Grazie Kaname. Sei in gamba, so di poter contare su di te. E pensare che nelle tue vene non scorre neanche la più piccola goccia di sangue umano. Tu sei un vampiro Sangue Puro, categoria rara. Una guida, nella società vampiresca. Un vero leader. Hai ereditato le capacità dei tuoi antenati più potenti e le sai sfruttare al meglio, tanto che ormai vieni temuto persino dai tuoi stessi simili.".
Poi di nuovo Kuran:
"Basta con i complimenti. Parliamo piuttosto di un problema serio che riguarda il nostro Collegio. Zero Kiryu.".
Nel sentir pronunciare il nome a me tanto caro, un brivido mi percorre dalla testa ai piedi. Dove vuoi arrivare, Kaname? Prosegui il tuo discorso, ed io ti ascolto, con la morte nel cuore:
"Direttore Cross, finora io sono rimasto in silenzio perché ho fiducia in lei, ma vedo che continua a trattarlo come uno studente normale. Vuole forse permettere che distrugga la pace a cui lei tiene tanto? Deve prendere al più presto dei  provvedimenti.".
Kaien Cross finalmente risponde:
"Come sai la famiglia di Kiryu è stata trucidata dai vampiri. Lui è l'unico sopravvissuto a quel bagno di sangue, è un vero miracolo che ce l'abbia fatta e io voglio continuare a prendermi cura di lui.".
"Ma i vampiri che hanno attaccato lui e la sua famiglia erano Sangue Puro come me. Lei sa perfettamente quali possono essere le conseguenze. Lei dovrebbe capire meglio di chiunque altro. In passato ha assistito con i suoi occhi alla morte di altri esseri umani ridotti in quello stato. Non per niente è stato un cacciatore di vampiri. Il suo destino ormai è scritto indelebilmente con il sangue. Quel ragazzo è stato morso dalle zanne di un vampiro Sangue Puro... e si sta trasformando...".
Mi sento mancare. Le gambe non mi reggono. Mi lascio scivolare con la schiena contro la parete, fino a sedermi sul freddo pavimento. E intanto continuo ad ascoltare la voce di Kuran:
"Quando un uomo viene morso da un Sangue Puro possono succedere due cose. O muore in breve tempo di emorragia, o se è sfortunato subisce una lenta trasformazione finché non diventa vampiro. Solo noi di Livello A abbiamo questo potere. Per più di quattro anni quel povero ragazzo non ha mai smesso di lottare contro i suoi istinti di vampiro. Lo ammiro profondamente per la sua forza di volontà. Tuttavia..."...

Mentre il Direttore e Kaname stanno parlando, Yuki va in cerca degli altri due Guardiani, per iniziare la ronda notturna. Soprattutto è preoccupata per Zero. Vorrebbe trovarlo e parlargli. Dopo aver girovagato invano per i Dormitori, finalmente riesce a scovare l'amico in uno degli edifici utilizzati durante il giorno dagli studenti, non lontano dagli alloggi del Preside. E' seduto sul pianerottolo, nel mezzo della scalinata che porta all'ingresso. La ragazza lo raggiunge, scendendo piano gli scalini e parlandogli con voce colma d'affetto:
"Sai Zero, credo di cominciare a capire quello che cercavi di dirmi da tempo. In effetti esistono dei vampiri davvero spaventosi... anzi, che dico? Quelli non sono vampiri, non sono altro che mostri sanguinari. Senza coscienza.".
"Sta lontana!" le urla il giovane, alzandosi in piedi ma continuando a darle le spalle.
"Lontana? Ma perché?" insiste lei "Io voglio solo parlare. Vorrei che tu mi dicessi cosa ti tormenta... Noi due siamo uguali in fondo..."
"Ti sbagli..." la interrompe bruscamente lui "Noi siamo diversi.".
"Forse è vero. Sono stata una sciocca a pensare che noi due stessimo combattendo contro lo stesso dolore e contro le stesse paure. Mi dispiace. Io... sono sempre egocentrica..."
Con le lacrime agli occhi Yuki fa per andarsene. Istintivamente Zero si volta  e la ferma, ma afferrandola per la mano ferita fa involontariamente scivolare via la fasciatura. L'odore di sangue lo cattura e lui perde definitivamente il controllo.
Yuki si sente trascinare indietro dall'amico, che la stringe a sé e, dopo aver assaporato con la lingua il suo collo, la morde affondando i canini nella sua carne. Lei prova a divincolarsi e, quando finalmente riesce a sottrarsi alla stretta del giovane, subito si porta una mano sul collo, per frenare l'emorragia. E' sconvolta, terrorizzata. L'immagine che ha davanti la paralizza. Gli occhi rossi come braci ardenti, le zanne che sporgono dalle labbra, il volto sporco di sangue... E' un mostro dall'aspetto umano... un vampiro...
"Zero... tu..." sussurra atterrita la ragazza.
"Perdonami... ti supplico..." la prega l'amico, tornato in sé.
Ma nella mente di Yuki regna ormai un unico atroce pensiero:
"Zero... è un vampiro...".

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Comunicazione di servizio. Il prossimo capitolo riprende esattamente da dove finisce questo, e mi ricollegherò alle ultime parole che Reika sente pronunciare a Kaname.
Vi lascio con una fan art dedicata ad uno dei protagonisti di questo anime.
A prestissimo!!
Marta

ZERO
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Capitolo 4
*** CAPITOLO IV ***


CAPITOLO IV

"Tuttavia..."
L'ultima parola pronunciata da Kuran lasciata lì, in sospeso, mi fa scattare in piedi. Spalanco la porta ed entro nell'ufficio. Il Direttore mi guarda sorpreso. Kaname non mostra il minimo turbamento.
"Tuttavia cosa?" lo apostrofo in tono aggressivo "Avanti, finisci il discorso.".
Poi, improvvisamente, avverto un penetrante odore di sangue nell'aria. Anche Kuran lo sente. Corriamo via prima che il Preside abbia il tempo di aprir bocca. Qualunque cosa sia accaduta, non è di certo nulla di buono.

Kaname e Reika raggiungono in velocità il luogo in cui si trovano Yuki e Zero. Il Sangue Puro si pone subito in difesa della ragazza ferita. Reika invece rimane indietro, alcuni scalini più in basso rispetto al pianerottolo, e con gli occhi sbarrati fissa l'amico, il cui volto è ancora sporco di sangue.
"E così sei diventato una bestia assetata di sangue, Zero Kiryu." sono le dure parole di Kuran "Sei un disonore per tutti i vampiri.".
Yuki, temendo che Kaname possa compiere un gesto avventato, gli si para davanti, ma è troppo debole e perde i sensi, cadendo tra le braccia di Zero.
"Evidentemente l'hai prosciugata." rimarca Kuran "La poverina non riesce neanche a reggersi sulle gambe. E dimmi... Il suo sangue è davvero così delizioso?".
Zero si sente morire per quello che ha fatto. Il solo pensiero gli fa orrore. Si odia per ciò che è diventato. Non può accettarlo. Non potrà mai accettarlo.
Kaname prende in braccio la giovane svenuta e si allontana. Poco distante si imbatte in Kaien Cross, palesemente turbato.
"Temevo che sarebbe accaduto..." pensa tra sé l'uomo, ben consapevole che d'ora in poi la situazione andrà complicandosi e che lui stesso dovrà far i conti con le proprie scelte.
Kiryu riamane sul pianerottolo, immobile, contratto il suo volto in una smorfia di disappunto. Si vergogna così tanto... si detesta, nel profondo dell'anima. Reika gli si avvicina, senza dirgli nulla. Lo fissa con struggente dolcezza. Allunga una mano per posargliela sulla spalla, in segno di conforto ed affetto, ma lui la scansa malamente e se ne va, evitando di guardarla in viso.
Nel frattempo, Kaname ha portato in infermeria Yuki, che si sta lentamente riprendendo. Con amorevole premura si prende cura di lei, medicandole la profonda ferita e restandole accanto finché questa non smette di sanguinare. Ad un certo punto dai grandi occhi della ragazza iniziano a sgorgare salate lacrime, e Kaname dolcemente le domanda:
"Yuki... ti fa male?"
"Un po'..." risponde lei, asciugandosi il volto con le mani.
"Adesso avrai il terrore dei vampiri..."
Yuki scuote la testa ed il suo pensiero vola a Zero, mentre il suo sguardo rimane fisso sul nobile Sangue Puro.
"Kaname, potresti tornare in classe per favore?" afferma severo il Direttore, entrando in infermeria "Purtroppo l'odore di sangue ha fatto agitare gli studenti della Night Class.".
"E' comprensibile." ammette Kuran, avviandosi alla porta.
Kaien Cross si china davanti a Yuki e le mette un cerotto per coprire la ferita sul collo, parlandole con paterna sollecitudine:
"Sta a sentire. Ho appena accompagnato Zero in camera sua. Adesso mi sembra che sia abbastanza calmo. Finora non avevo ritenuto opportuno parlartene, quindi posso immaginare che la scoperta ti abbia sconvolto. Mi dispiace molto, Yuki.".
"E' terribile... non avrei mai immaginato che Zero potesse essere un vampiro."
"Era un essere umano, una volta..."
"Come sarebbe... una volta?"
La giovane non comprende il senso delle parole del Direttore, e lui allora le confessa che quando trovò Zero, miracolosamente sopravvissuto alla strage della sua famiglia, il ragazzo era terrorizzato e sul collo aveva il profondo morso di un vampiro.
Nella mente di Yuki si affollano una miriade di confusi pensieri. Dunque, Zero era un essere umano ed è diventato un vampiro a causa di un morso... le riesce così difficile crederlo. Le sembra una cosa assurda. Eppure è la verità, come le conferma con voce salda il Direttore:
"Pensavi che queste trasformazioni fossero semplicemente una leggenda. Beh, mi spiace dovertelo dire, Yuki, ma non è così. Sono cose che accadono anche nella realtà, se pur molto raramente per nostra fortuna. Solo i morsi dei vampiri Sangue Puro hanno questo potere.".
La giovane si porta una mano sul collo, sul cerotto che copre il segno dei denti di Zero, e mentre Kaien la rassicura dicendole che non si trasformerà in vampiro, lei non può evitare di pensare intensamente all'amico:
"Ma come ho fatto a non rendermene conto prima? Zero... chissà quanto hai sofferto in questi anni. A cosa pensavi quando eri solo?..."...
...Intanto Reika, dopo aver girovagato a vuoto per un po', decide di porre fine al suo inutile vagare muovendosi nella direzione che le suggerisce il cuore.

Mi chiedo come stia Yuki. Vorrei andare da lei, ma... in questo momento è per te, Zero, che sono più che mai preoccupata. Poco fa ho incrociato il Direttore. Mi ha detto di averti riaccompagnato nella tua stanza e che ora sei più calmo. Eppure... io non riesco a stare tranquilla. So che Yuki non è sola, mentre tu lo sei. E questa solitudine ti sta imprigionando. Non è una protezione, credimi amico mio. E' solo una gabbia gelida in cui rischi di rimanere rinchiuso insieme alla tua rabbia ed al tuo dolore. So che non dovrei venirti a cercare, ma non posso farne a meno.
Raggiungo di corsa la tua camera. Esito un attimo sulla porta. Poi entro. E' tutto buio. La flebile luce della luna penetra timida dalla finestra. Sei seduto a terra, con la schiena appoggiata al letto. Hai i capelli bagnati ed un asciugamano sulle spalle nude. Chiudo piano la porta dietro di me. Non ti volti neppure a guardarmi e con voce cupa mi dici di andarmene. Io non ti do retta, e mi avvicino. Tu allora scatti in piedi e ti avventi su di me, con una furia che non ti riconosco. Mi spingi addosso alla parete e mi immobilizzi, afferrandomi i polsi e premendoli forte contro il muro. Il tuo sguardo mi spaventa. Incredula ti fisso senza riuscir a parlare. Leggi la paura sul mio volto ed i tuoi occhi lentamente si tingono di malinconia. Ti chini piano su di me. Posi la tua fronte tra il mio collo e la spalla. Poi allenti la presa, tenendo i pugni appoggiati alla parete, quasi avessi bisogno di quel sostegno per non cadere. Faccio scorrere le mie mani tra le tue dita, fino a liberarle, e ne appoggio una sul tuo fianco, l'altra sulla tua testa. Ti accarezzo i capelli. E tu un po' alla volta ti rilassi. I tuoi muscoli si distendono. Con il corpo ti stringi a me, scivolando con la tua guancia sulla mia... Non sai quanto ti capisco, non lo puoi nemmeno immaginare. Non conosco la terribile sete di sangue che ti tormenta, ma lo strazio interiore di due nature opposte che convivono scontrandosi costantemente, quello appartiene anche a me. Tu non sai, non puoi sapere. In pochi, pochissimi sanno. E questo non è il momento per raccontarti la verità. Non è di quella che ora hai bisogno... Prendo il tuo viso tra le mani e lo scosto dal mio quel tanto che mi basta per guardarti negli occhi. Non vedo lacrime in essi, ma dentro di te quante ne stai versando? Il tuo respiro, il tuo alito, sanno ancora di sangue. Fingo di non accorgermene. Ti sorrido. Ti abbraccio, posando la testa sul tuo petto. Posso sentire il tuo cuore. Batte così forte che sembra stia per scoppiare. Poi, lentamente, rallenta il suo forsennato galoppo. Delicatamente appoggi le mani sulle mie spalle e ti allontani da me, indietreggiando di un passo. Mi guardi quasi volessi chiedermi perdono.
"Non mi hanno mandata qui loro." ti spiego "Adesso ho capito perché l'hai pensato. Ma ti giuro che l'Associazione Hunter non c'entra... non sono qui per controllarti... Io...".
"Lo so." mi interrompi, non perché tu non voglia ascoltare, ma perché hai già capito.
"Faresti meglio a starmi lontana." aggiungi poi, tristemente rassegnato.
"Non voglio." ti rispondo con veemente slancio.
"Devi." concludi tu "Adesso, lasciami solo.".
Socchiudo le labbra per dirti qualcosa, ma la voce non esce ed io rimango a fissarti, mentre ti avvicini alla finestra dandomi le spalle. Anche se non vorrei, capisco che è giusto ora che io me ne vada. Però ricorda che io per te ci sono, amico mio, e ci sarò sempre. E se anche adesso uscirò da quella porta, resterò comunque al tuo fianco, avvertirai la mia presenza pur senza vedermi. Io lo so, come lo sai tu. Per questo e solo per questo trovo la forza di voltarmi e lasciarti solo, come tu mi hai chiesto...

Nonostante ciò che le è successo, anche questa notte Yuki adempie al compito di Guardiana e solo al termine della ronda si muove per tornare nella propria stanza. Ma passando davanti alla porta socchiusa dell'ufficio del Direttore, le capita di sentire delle voci e si ferma sospettosa ad ascoltare.
Kaname sta parlando:
"Per quanto tempo ancora ha intenzione di lasciarlo nella Day Class?".
"Non lo so." risponde titubante Kaien Cross "Vedi, bisogna considerare che fino a questo momento non è mai stato trasferito nessuno dalla Day Class alla Night.".
Una breve pausa.
Reika compare in fondo al corridoio e, avvistata Yuki, le si avvicina e le chiede bisbigliando cosa stia succedendo. L'interrogata si limita ad indicare la porta con un eloquente cenno del capo, ed entrambe le ragazze rimangono nascoste ad origliare.
Kuran riprende il discorso:
"Ad ogni modo io non vedo cosa possa impedirlo. Ci rifletta bene. Non c'è altra soluzione. Zero dev'essere trasferito in fretta da noi.".
Reika e Yuki si scambiano una preoccupata occhiata. Zero nella Night Class?! E' un'idea improponibile. Lui non potrebbe mai resistere lì... Le ragioni di Kaname possono anche essere giuste, ma non si può trascurare l'odio che Zero prova nei confronti dei vampiri. Lui vorrebbe ucciderli tutti... li odia... e per questo ora è come se odiasse anche se stesso... Yuki realizza quanto l'amico stia soffrendo, con la lotta interiore che in lui si è scatenata. E si sente in colpa per avergli parlato dei vampiri che l'hanno aggredita in città, definendoli mostri sanguinari senza coscienza. Non volendo, gli ha detto cose orribili ed è profondamente dispiaciuta per questo...
"Ora andiamo a dormire. Devi riposare." sussurra Reika, posando una mano sulla spalla della giovane Cross, e lei annuisce, lasciandosi accompagnare, stranamente docile, o forse soltanto terribilmente stanca...

Il giorno successivo, Zero non si presenta in classe. Yori, che occupa il posto di fianco a Yuki, nell'intervallo tra una lezione e l'altra, non manca di far notare la cosa all'amica:
"Hai visto Yuki... Zero è assente.".
"Sì... in effetti è da ieri che non si sente molto bene." risponde la diretta interessata, sforzandosi di nascondere il proprio disagio.
"E' successo qualcosa?" intuisce Yori, che per natura è una persona molto discreta e riservata, ma non è una stupida ed è veramente affezionata a Yuki. La conosce da tempo, si accorge subito se è in ansia o preoccupata, e stamane non le sono sfuggiti il suo pallore ed il cerotto che le spunta dal colletto della camicia.
"Lo dico perché stamattina anche tu sei un po' pallida." prosegue la ragazza "E poi hai una ferita sul collo. Non è niente di grave, spero. E poi, non sei l'unica strana oggi...".
Yori punta gli occhi su Reika, seduta accanto al posto vuoto di Zero, palesemente distratta. Non ha ancora aperto bocca. Se ne sta da sola, con la testa persa in chissà quali pensieri. Non è la stessa di sempre, sorridente e con la battuta pronta. Yuki capisce di dover chiudere al più presto il discorso, onde evitare di trovarsi in difficoltà con la perspicace amica
"No, guarda, davvero.... è tutto a posto. E, beh, la ferita... vedi, ieri durante il giro di ronda mi sono graffiata il collo contro il ramo di un albero. Ma è solo una cosa superficiale. Non c'è da preoccuparsi.".
"Se lo dici tu." conclude Yori, per nulla convinta.
In aula fa quindi il suo ingresso il professore, che invita gli studenti a riprendere la lezione.
Ma Yuki è troppo angosciata per la sorte di Zero, non riesce a star seduta. Assecondando un istintivo impulso, scatta in piedi ed ignorando i richiami dell'insegnante, abbandona di corsa la classe. Non può restarsene con le mani in mano come niente fosse... Deve trovare una soluzione, o quantomeno deve provarci.
La ragazza arriva fino all'ingresso della zona riservata ai vampiri. Il solito rude custode la accoglie con uno sguardo truce.
"Come Disciplinare, sono autorizzata a passare, vero?" domanda la giovane, accennando un sorriso tutt'altro che spontaneo.
"Sei la seconda persona che mi chiede di entrare stamattina." ammette l'uomo "Bisogna essere ben strani per venire in un posto come questo... E va bene. Se ci tieni passa pure.".
Yuki raggiunge il Dormitorio Luna e trepidante entra, spinta dal desiderio di vedere Kaname per parlargli di Zero. Nell'ingresso incappa in Aidoh, al momento in compagnia dei delegati di una rinomata università, che per via dei suoi ottimi voti sono venuti a proporgli un possibile impiego nel campo della ricerca. Cosa questa che al giovane vampiro non interessa affatto... Liberatosi sbrigativamente dei seccatori, Aidoh si informa sul motivo della visita di Yuki, ed appreso che sta cercando Kaname, si offre di guidarla fin da lui, invitandola a seguirlo lungo la scalinata che conduce al piano superiore. Ma la ragazza non si è accorta che Hanabusa le ha strappato il cerotto dal collo, e se ne rende conto soltanto quando lui, fermandosi a metà scala, glielo mostra, chiedendole senza mezzi termini chi l'abbia morsicata. Lei immediatamente si copre con una mano la ferita, ma ormai è tardi ed il vampiro prosegue in tono inquisitore:
"Questa notte durante le lezioni abbiamo percepito tutti chiaramente odore di sangue, e la cosa ha causato un po' di agitazione. Ma io sono stato il solo a notare un dettaglio, e cioè che quello era l'odore del tuo sangue. Però, visto che Kaname ci ha detto di lasciar perdere, nessuno ne ha più parlato e tutto è finito lì.".
Yuki è sorpresa, ma anche felice che Kaname non abbia fatto parola con nessuno di quello che è accaduto. Ha mantenuto il segreto, nonostante tutto. Le guance della giovane si velano di un tenue rossore e nei suoi occhi languidi si riversa una sconfinata tenerezza.
D'un tratto, sui candelabri appesi alle pareti, tutte le candele si spengono, come se un'improvvisa folata di vento le avesse investite. Yuki inizia a preoccuparsi. Io volto di Hanabusa si fa minaccioso, il pensiero che qualcuno gli stia nascondendo qualcosa lo irrita terribilmente. Il vampiro afferra il corrimano di metallo, che in un istante viene ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio, ghiaccio che giunge fino a Yuki imprigionandole un piede.
"Avanti parla! Che cosa rappresenti per Kaname?" le urla Aidoh, per poi avvicinarsi a lei, ripetendole nuovamente la medesima domanda:
"Allora, dimmi la verità, Yuki. Che rapporto c'è tra te e Kaname?".
"Ecco. Se ci tieni tanto a saperlo te lo dico subito." reagisce con grinta la ragazza "Dieci anni fa Kaname mi ha salvata da un vampiro assetato di sangue e quindi gli devo la vita.".
"Ma davvero? Senti un po' che storia commovente." commenta in tono denigratorio l'altro, aggiungendo provocatorio:
"Ad ogni modo c'è una cosa che non capisco. Se è proprio vero che il grande eroe ti ha salvato la vita, come mai non è a lui che hai permesso di assaggiare il tuo sangue delizioso?"
"...Il mio sangue?..."
"Sì. Il tuo sangue appartiene a Kaname, cara Yuki. Però se non sbaglio il morso che hai sul collo non te l'ha fatto lui. Non dovresti permettere a nessun altro di gustarlo. Nemmeno a me, purtroppo... Tanto prima o poi succederà. Le labbra di Kaname si poseranno dolcemente sulla tua pelle, i suoi canini penetreranno nella carne tenera, e quando finalmente lo sentirai succhiare con avidità il tuo giovane sangue, avrai modo di conoscere l'estasi... Ho un'idea, già che ci sei chiedigli di morderti adesso. Perché farlo aspettare ancora inutilmente?"
Yuki urla ad Hanabusa di smetterla e solleva una mano per colpirlo, ma qualcuno ferma il suo braccio. Accanto a lei c'è Kaname, che la prega di calmarsi, mentre il ghiaccio che Aidoh aveva creato si scioglie in un istante. Il Sangue Puro schiaffeggia l'irriverente vampiro, dopodiché gli ordina di andarsene. Quindi, rimasto solo con Yuki, si scusa con lei per quanto accaduto e, posandole una mano sul viso, le sussurra con voce suadente:
"E' incredibile. Tu sei diversa da tutti quelli che mi circondano. Non cambiare mai. Emani calore. Sei l'unica che riesca a farmi stare bene. Devi credermi, chi può averti come amica è una  persona molto fortunata.".
Yuki percepisce tutta la solitudine racchiusa nella parole di Kaname. Chissà se arriverà mai a capirlo, a comprendere cosa si cela dentro di lui. Vorrebbe tanto riuscirci, ma forse la grande diversità tra loro non le permetterà mai di farlo.
Il Sangue Puro accompagna la giovane alla porta, raccomandandole di non presentarsi mai più da sola al Dormitorio Luna. E' un posto troppo pericoloso per lei.
"La prossima volta fatti accompagnare da qualcuno. Kiryu ad esempio... Visto che ti ha rubato qualcosa, potrebbe almeno rendersi utile."
A questa ultima affermazione, Yuki d'istinto ribatte:
"Smettila... perché ne parli con rabbia?".
"E mi domandi perché? Io non riesco a restare impassibile se la ragazza a cui tengo di più viene morsicata... da un altro."
Yuki è profondamente colpita dall'inattesa dichiarazione del vampiro, ma al momento è troppo forte in lei la preoccupazione per Zero. E' questo il primo dei suoi pensieri ora. Vuole aiutarlo, come non ha fatto in questi anni. E' vero, lei non sapeva, ma non si è nemmeno accorta di nulla, pur avendo vissuto fianco a fianco con lui. Non ha compreso il senso del suo tormento interiore. L'ha lasciato lottare da solo. Ma da ora in poi non accadrà più. Non lo abbandonerà al suo destino. Perciò a Kuran la ragazza rivolge un'accorata richiesta d'aiuto, richiesta che purtroppo nemmeno lui, nonostante sia un Sangue Puro, può esaudire. 
"Un essere umano che si trasforma in vampiro è fatalmente destinato a diventare un Livello E, e io sono sicuro che Zero non vorrebbe farti assistere ad uno spettacolo tanto atroce.": questa l'irrevocabile sentenza pronunciata da Kuran.
Yuki, disperata, spalanca la porta per fuggire via e nell'uscire si scontra con Reika, venuta a cercarla. L'amica la stringe forte, comprendendo il motivo della sua angoscia, e si allontana con lei, tenendole un braccio intorno alle spalle, non prima però di aver lanciato una fulminante occhiata a Kaname.
Il Sangue Puro richiude la porta e voltandosi si trova davanti Kain, che facendosi portavoce di tutti i membri della Night Class dichiara senza mezzi termini che nessuno accetterebbe mai Kiryu, quale unico sopravvissuto di una famiglia di cacciatori, come nuovo membro della classe notturna. Ad avere un simile elemento tra loro, potrebbe succedere di tutto.
"Rischieremo." conclude Kaname, senza scomporsi "Dopotutto, la cosa importante è che Yuki non corra rischi.".

***

Non so come consolarti, amica mia, perché anch'io sto male quanto te. Vorrei tanto che ci fosse una soluzione, e forse ci sarebbe, ma è così remota che sarebbe stupido illudersi. Mi parli di quello che ti ha detto Kuran, cercando in me una speranza, un'illusione a cui aggrapparti. Però io non posso smentire le parole di quel Sangue Puro. Mentre camminiamo, fianco a fianco, senza una meta precisa, all'interno del grande parco del Collegio, ti sfoghi con me, ed io ti ascolto. Non posso sollevarti dal dolore che stai provando, posso soltanto condividerlo con te. Ci tieni molto a Zero, te lo si legge in viso. Per un attimo mi chiedo cosa provi per lui. E' solo affetto? O c'è di più? Istintivamente scuoto la testa, come per scacciare questo stupido ed inutile pensiero. In fondo ciò che conta è che Zero abbia avuto in questi anni ed abbia tuttora accanto qualcuno che gli voglia davvero bene. Tu c'eri, Yuki, quando io invece ero lontana. Ti rimproveri di averlo abbandonato, di non averlo capito, ma in realtà quella che l'ha abbandonato sono stata io. Non per mia scelta, è vero, però... Vorrei provare a distrarti, e a distrarmi. Ti sprono a non soffermarti sul drammatico momento che stiamo vivendo ed a trovare invece la forza per affrontare tutto questo nei ricordi dei giorni più belli che hai trascorso con Zero. Così tu per un po' ti tuffi nel malinconico mare della memoria e mi racconti aneddoti su voi due. Ti scappa un sorriso... ma ben presto ti fai di nuovo seria. Il destino di Zero ti angoscia. E allo stesso modo angoscia anche me... Torniamo insieme alla nostra aula. Il professore ci rimprovera duramente, ma le sue parole ci scorrono addosso, senza toccarci. Altro c'è nei nostri pensieri...

Finite le lezioni, arriva il momento della ronda notturna. Reika e Yuki stasera sono da sole ad adempiere al compito di Guardiane. Zero oggi non si è mai fatto vedere. Chissà cosa starà pensando. E cosa starà facendo. Questo si chiedono le due ragazze, mentre passano davanti al Dormitorio maschile e posano gli occhi sulla finestra della camera dell'amico. La luce è accesa. Vuol dire che è ancora sveglio...

Zero è rimasto per l'intera giornata rinchiuso nella sua stanza. Ha riflettuto a lungo su cosa fare ed è giunto ad una conclusione. Deve abbandonare il Collegio. Non vuole rischiare di far del male alle persone che ama. Per il loro bene, deve allontanarsi, per sempre. Approfitterà del buio per andarsene. Nessuno se ne accorgerà. E domani di lui non ci saranno più tracce. Svogliatamente il giovane prende degli abiti dall'armadio e li getta alla rinfusa in un borsone. Dalla tasca di un paio di pantaloni sbuca una foto, che si posa leggera sul pavimento. Zero la raccoglie e la guarda. E' una foto di  lui e Yuki, risalente a non molto tempo fa. Sull'onda dei ricordi il ragazzo si siede sul letto. Tra le mani, la Bloody Rose, la speciale pistola che gli affidò Kaien Cross il suo primo giorno da Guardiano. Contiene pallottole particolari che non fanno nulla se colpiscono un essere umano, ma sono letali per i vampiri. Potrebbe usarla ora e porre fine a tutto. In un istante. Forse sarebbe la soluzione migliore... Zero sta per puntarsi contro l'arma, quando nella camera entra Yuki, che gli si getta addosso per fermarlo riuscendo a sottrargli la Bloody Rose. Con un gesto rapido il giovane fa cadere la ragazza sul letto e chinandosi su di lei prende in mano la canna della pistola e la indirizza contro di sé.
"Sparami, ti prego, prima che mi trasformi in un Livello E. Devi uccidermi prima che mi succeda." sono le accorate parole di Zero.
Yuki scuote la testa, non farà mai una cosa del genere.
"L'hai sentito anche tu, non è vero?" prosegue l'altro, disgustato da se stesso "Il rumore che facevo mentre ti succhiavo il sangue. Non si può vivere serenamente dopo aver vissuto un'esperienza del genere."
"Zero, non dire così."
"Perché no? Non sono riuscito a controllarmi e mi sono gettato su di te. Chi ti dice che alla prossima occasione io non arrivi persino ad uccidere la mia preda? Avanti, sparami. Ammettilo che hai paura di me."
"No, mi spiace. Non posso farlo."
Lo sguardo di Yuki non è spaventato, bensì traboccante di sincero affetto. Zero la osserva, continuando a tenerla bloccata con la schiena sul materasso.
"Lasciala stare. Non ti sparerà."
Reika muove alcuni passi in avanti, allontanandosi dalla porta e palesando così la propria presenza. E' evidente che ha assistito a tutta la scena. Zero la guarda, scostandosi dal letto. Non una parola tra loro. Il giovane recupera da terra il suo borsone e se ne va, pronunciando solamente un secco "Dimenticatemi.".
Yuki si mette a sedere sul letto, con la Bloody Rose tra le mani, e posa gli occhi sull'amica, in piedi davanti a lei, immobile come una statua. Nessuna particolare espressione sul suo volto. Come se non stesse provando nulla. Ma Yuki non ha intenzione di lasciar andare via Zero, e corre fuori dalla stanza, abbandonando la Bloody Rose sulle lenzuola. Reika si volta verso la porta, mentre una lacrima le attraversa il viso, scivolando sulla sua guancia per lasciarsi morire tra le labbra socchiuse.

Una leggera foschia si solleva dal terreno, rendendo il paesaggio surreale e suggestivo in questa malinconica notte. Kiryu si sta dirigendo verso il cancello d'ingresso del Collegio. Poi, d'un tratto, qualcuno lo chiama. La voce di Yuki blocca i suoi passi. La ragazza lo raggiunge e lo abbraccia alle spalle, stringendosi a lui ed appoggiando il viso sulla sua schiena. In lacrime lo prega di non andarsene.
"Coraggio, andrà tutto bene." gli dice, così come fece la sera in cui Kaien Cross lo portò a casa. Yuki allora lo rassicurò con le stesse parole, con lo stesso affetto.
"Ascolta." prosegue la giovane, con voce ferma "Anche se in questi anni non ho capito niente, per tutto questo tempo ti sono stata vicina, per questo non ho paura di te. E comunque vada, io resterò sempre dalla tua parte.".
In piedi tra gli alberi che circondano il grande viale d'ingresso, Reika osserva i due fermi a pochi passi da lei. Non vuole intromettersi in maniera invadente nello stretto rapporto tra Yuki e Zero. Non ne ha il diritto. Per questo preferisce rimanere in disparte finché la sua amica non ha finito di parlare. E solo allora, si muove. Nelle sue mani, la Bloody Rose. Yuki ha il viso rivolto dalla parte opposta e non la vede arrivare. Non sente nemmeno i suoi passi leggeri e felpati. Zero, invece, li sente benissimo, li riconosce, ma non si gira e rimane immobile, a fissare la volta celeste. Soltanto quando Reika gli si para davanti, si decide a guardarla. Anche Yuki si accorge di lei, e sbucando da dietro le spalle dell'amico la osserva stupita.
Reika solleva il braccio e punta la pistola contro Zero.
"Lo farò io." afferma decisa "Se non lo farà lei, ti ucciderò io, ma solo se  dovesse rivelarsi necessario. Perciò... non te ne puoi andare. Non puoi...".
La voce della ragazza inizia a tremare, mentre i suoi occhi si fanno lucidi, permeati di lacrime trattenute a fatica.
Reika appoggia la Bloody Rose sul petto di Kiryu e lo prega di riprenderla, affidandola alle sue mani. Quindi china la testa e fa per allontanarsi, nascondendo il viso tra il castano mare dei capelli. Sente che sta per piangere e non vuole mostrarsi così davanti ai compagni. Ma quando Zero se la vede passare accanto, istintivamente la afferra per un braccio, trattenendola con forza. E la guarda. Lei non si volta. Non dice niente. Ma sulla sua guancia, semi nascosta dalle ondulate ciocche, scivola furtiva una lacrima. Kiryu allenta la presa e la ragazza si allontana, con lo sguardo di lui ad accompagnare ogni suo passo, finché l'oscurità non la inghiotte, tramutandola in un'ombra tra le ombre.
Yuki osserva Zero. Nel suo gesto così spontaneo, nei suoi occhi, nel suo silenzio, ha colto qualcosa... nemmeno lei saprebbe dire cosa, ma la sensazione che ha avvertito è troppo forte e vera per non essere reale... E forse soltanto il tempo potrà farle comprendere quale significato sia in essa racchiuso.

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Approfitto di questo spazio per ringraziare tutti coloro che stanno seguendo la mia fanfic. In merito alla storia non ho molto da dire al momento, ma vi lascio il link per una fan art.
Un saluto a tutti
Alla prossima
Marta

ZERO E REIKA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/dis4_0001.jpg 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO V ***


CAPITOLO V

Una nuova alba, sul Collegio Cross. Il Direttore, nel suo ufficio, riflette sull'incontro avuto la sera precedente, nella sede dell'Associazione Hunter, con la Presidente dell'Organizzazione.
"Dimmi... come sta l'ultimo discendente dei Kiryu? Avrà già iniziato a diventare un essere incontrollabile, immagino.": con questa parole la donna aveva accolto Kaien Cross, e lui prontamente aveva smentito ogni sospetto, affermando che Zero ancora non aveva perso la ragione.
Ma evidentemente ciò non basta all'Associazione, che ha già provveduto a mandare qualcuno di propria fiducia al Collegio, qualcuno che, se dovesse scorgere una situazione di pericolo, prenderà senza esitazione i provvedimenti del caso.
Tuttavia il Direttore non è uno sprovveduto, aveva già da tempo pensato ad un modo per tener a freno gli istinti da vampiro di Zero nell'eventualità che ce ne fosse bisogno. Ed ora, purtroppo, è giunto il momento di farlo. Kaien Cross convoca i tre Guardiani nel suo ufficio prima dell'inizio delle lezioni. Dona a Yuki uno speciale bracciale, che accostato al tatuaggio che Zero ha sul collo, attiva un particolare incantesimo, di cui ovviamente viene subito testata l'efficacia. A conclusione dell'esperimento, il povero Kiryu si ritrova steso a terra incapace di muoversi, sotto gli occhi sgranati di Yuki e Reika.
"Niente panico!" interviene il Preside "Resterà immobilizzato soltanto qualche istante. Yuki, quando vedi che gli prende la voglia di mordere qualcuno,  immobilizzalo in questo modo. Tu, Reika, puoi fare la stessa cosa con il tuo pugnale, il simbolo inciso sulla lama può attivare lo stesso incantesimo... Questa è la condizione posta da Kaname per accettare la presenza di Zero nella sezione diurna.".
"Vuol dire che ha accettato?" si sorprende Yuki.
"Certo..." prosegue Kaien "Come poteva andar contro ai desideri della sua preziosa Yuki?".
Reika si china di fianco all'amico, ancora disteso sul pavimento. Il comportamento di Kuran non la convince. Cosa si nasconde dietro la sua decisione di lasciare Zero nella Day Class? Dove vuole arrivare? Qual è il suo scopo? Quelli come lui non agiscono senza un fine ben chiaro nella mente...
Anche il Direttore si inginocchia accanto a Zero:
"Ti chiedo scusa. Non era mia intenzione arrivare a tanto, credimi. Impara a convivere con il tuo male... e se hai un irrefrenabile desiderio di sangue, sei autorizzato a succhiare il mio.".
A quest'ultima affermazione, il ragazzo reagisce piuttosto male, e scuro in volto si rialza in piedi e si avvia alla porta.
"Zero... ascolta..." lo apostrofa Yuki.
"Va bene così... non dire niente." replica severo lui, senza nemmeno voltarsi, per poi uscire dalla stanza.
Kaien Cross è molto preoccupato e raccomanda a Yuki e Reika di prendersi cura di Kiryu...
"Altrimenti quell'uomo..." si lascia sfuggire.
"Di quale uomo sta parlando?" gli domanda immediatamente Reika.
Ma in fondo una risposta non le serve. L'Associazione Hunter avrà inviato qualcuno dei suoi a controllare la situazione... e questo complica non poco le cose...

***

E' già sera... Per tutto il giorno Zero ha evitato sia me che Yuki. Ci sta tenendo alla larga. Forse ha paura di farci del male... Mentre proseguo con il giro di ronda, non riesco a smettere di pensare. Se almeno ci fosse Yuki con me... ma anche lei è sparita. Mi fermo e mi guardo intorno. Le ombre degli alberi sembrano creature mostruose che covano nell'ombra. Anch'io, in fondo, sono un po' così. Sfilo il mio pugnale dal fodero e lo osservo. Mi domando se l'Associazione Hunter stia aspettando anche da me segni di cedimento. Come sta facendo con Zero. Aspettano che lui si trasformi in un Livello E per eliminarlo...
Mi incammino di nuovo e raggiungo l'edificio in cui la Night Class sta seguendo le lezioni. Guardo in alto e vedo Yuki seduta sul parapetto della grande terrazza fronte stante le finestre delle aule. Posso immaginare cosa, o meglio chi, stia guardando.
Amica mia, cosa provi per lui? Sei innamorata di Kaname Kuran? E lui? Ho  la strana sensazione che esista un legame ancestrale tra di voi, di cui ancora non comprendo la natura. Kuran è un Sangue Puro... tu la ragazza che lui ha salvato dieci anni fa. E se ci fosse dell'altro?
Una leggera brezza inizia a soffiare. Yuki si volta e si accorge di me. Mi saluta con la mano e mi raggiunge, saltando sui rami degli alberi circostanti come un agile scoiattolo. Riprendiamo insieme la ronda... ma poche parole scorrono stasera tra di noi. Troppo ingombranti sono i pensieri che appesantiscono i nostri cuori...

Il giorno successivo, quando Yuki e Yori arrivano in classe, trovano i compagni in gran fermento. Al centro delle chiacchiere collettive c'è il nuovo professore di etica. Reika si presenta in aula per ultima e si siede accanto a Zero.
"Come mai tanta agitazione?" gli domanda con un intrigante sorriso.
"Pare che avremo un nuovo insegnante." risponde lui indifferente.
La ragazza si rabbuia.
"Qualcosa non va?" le chiede l'amico, avendo ben notato il suo repentino mutamento d'umore.
"No... tutto bene. E tu? Come stai."
Silenzio.
Un po' alla volta gli studenti prendono posto. E' ora di cominciare le lezioni. Il professore di etica entra in classe. E' un tipo alto, capelli neri di media lunghezza, volto squadrato, fisico prestante.  Sul suo occhio destro, una vistosa benda nera.
"Mi chiamo Toga Yagari e sono qui per insegnarvi etica. Molto piacere... Per farmi conoscere, ora risponderò alle vostre domande."
E mentre si scatena una sorta di confuso interrogatorio da parte soprattutto delle studentesse, Zero e Reika rimangono muti a fissare con gli occhi spalancati il nuovo docente, quest'uomo che pare riemerso di colpo, e non per caso, dal loro passato. Yuki si accorge dell'espressione basita degli amici e la cosa la lascia molto perplessa. Tanto più quando li vede entrambi alzarsi ed abbandonare la classe.
"Signore. Io sono la Disciplinare." afferma allora la ragazza, scattando in piedi "Se mi da il permesso vado a cercarli.".

Zero e Reika sono già fuori dall'edificio scolastico e Yuki li raggiunge di corsa per capire il motivo del loro comportamento. Ma davanti al cancello dell'Istituto i tre incappano nel Direttore Cross, che, quasi li stesse aspettando, affida loro alcune commissioni in città.
I giovani lasciano quindi il Collegio e si avventurano tra le vie cittadine per comprare quello che il Preside ha richiesto loro. Zero ovviamente deve sobbarcarsi il peso di tutti i pacchi, mentre le due ragazze si soffermano di tanto in tanto sulle bancarelle lungo le strade, abbandonandosi ad un entusiasmo meramente femminile. Tanto vale approfittare di questa piccola ma graditissima pausa!
Lo strampalato trio si ferma poi a mangiare qualcosa in un bar, scelto da Yuki per gli squisiti gelati che vi si possono gustare. E tra una chiacchiera e l'altra, alla fine riemerge anche una questione rimasta in sospeso, ed è proprio Yuki ad intavolarla, rivolgendosi ai due amici seduti di fronte a lei:
"Il nuovo professore, voi lo conoscevate già?".
Nessuna risposta.
"Certo, non siete costretti a rispondere se non ne avete voglia. Però, c'è qualcosa in lui che mi fa paura.".
"Ti capisco." ammette Zero "In effetti quell'uomo è davvero...".
Il discorso del giovane viene interrotto da una cameriera, che gli si avvicina e gli pone un'inaspettata domanda:
"Chiedo scusa. Lei è uno studente della Night Class del Collegio Cross?".
Il diretto interessato non sa che dire e la cameriera prosegue entusiasta:
"Ah... ho indovinato. Me ne sono accorta immediatamente. Avete qualcosa di diverso dalla gente comune... I componenti di quella classe d'élite sono tutte persone eccezionali. Ho conosciuto un ragazzo che si chiama Aidoh... gli piacciono i dolci, così ogni tanto viene qui da noi...".
A questo punto Zero, visibilmente infastidito, si alza in piedi.
"Fate con comodo, io vi aspetto fuori." dice alle amiche, per poi andarsene.
"Vado con lui." afferma Reika, correndogli dietro.

Ti raggiungo in strada. Mi avvicino piano. Tu ti volti e mi guardi.
"Possibile che ora abbia anch'io il loro odore?" mi chiedi sottovoce, accostandoti a me.
Non so che risponderti. Ti accarezzo il viso e tu, lasciando cadere a terra i pacchi che stavi reggendo, stringi tra le dita la mia mano e chiudi gli occhi. Non posso fare nulla di più, purtroppo. E adesso, ci voleva pure l'arrivo di Yagari a complicare tutto. Dunque, è lui che l'Associazione ha mandato per controllarti. Proprio lui... Quando riapri gli occhi su di me, un brivido mi percorre la schiena, ed il mio cuore perde un colpo. Cosa mi sta succedendo? Forse sono semplicemente confusa, come lo sei tu. Sono successe tante cose, tutte insieme... Ma davanti alle tue iridi color ghiaccio, d'un tratto smarrisco il contatto con la realtà. Nessun pensiero. Nessuna preoccupazione. Nessuna paura. Solo tu, davanti a me. Mi imbambolo a fissarti. Tu muovi un passo ancora verso di me. Io mi desto di colpo dal mio assurdo fantasticare, ritraggo la mano dal tuo viso ed indietreggio, quasi a voler mettere una distanza tra noi.
"Hai paura di me?" mi domandi, con profondo rammarico.
Scuoto la testa, ma non posso dirti che la mia non è paura, bensì imbarazzo, uno stupido insensato imbarazzo che non dovrei provare ora, non con te... Mi volto per non mostrarti il rossore sul mio viso. Non è da me comportarmi così.
Poi, improvvisamente, ti sento correre via. Mi giro di scatto e ti vedo allontanarti a passi rapidi, come se stessi fuggendo da qualcosa, o da qualcuno. Di nuovo ti ha assalito l'irrefrenabile sete di sangue che ti tormenta? Per questo stai scappando da me? Ma io non ho paura, Zero, non di te. Ne ho forse di più di me stessa... E allora senza pensare ti seguo. Non ti lascerò da solo...

Quando Yuki esce dal bar, dei suoi amici non c'è traccia. Abbandonati a terra ci sono i pacchi con i prodotti che il Direttore aveva chiesto di comprare. La ragazza immediatamente si lancia alla ricerca dei compagni, e finisce suo malgrado in un vicolo, dove inavvertitamente si ferisce ad un braccio contro una ringhiera di metallo. L'odore di sangue attira fino a lei un feroce Livello E. Yuki sfodera prontamente la sua Artemis, ma il vampiro la mette in difficoltà, ed è una fortuna per lei che in suo aiuto arrivino Zero e Reika. Zero afferra la Artemis e colpisce il nemico, ma non lo uccide, come se qualcosa lo frenasse, ed allora Reika impugna il Black Steel per eliminare definitivamente la minaccia. Ma qualcuno la precede. Il Livello E si dissolve in cenere, ed a sorpresa i tre Guardiani si trovano davanti Senri Shiki e Takuma Ichijo, quest'ultimo con in mano un'affilata catana.
"Bene. Missione compiuta." osserva Ichijo, riponendo la sua arma nel fodero.
"Non capisco, come facevate a sapere che..." chiede titubante Yuki.
"Stasera vieni al Dormitorio Luna e risponderò alle tue domande. Avrò modo di spiegarti per quale motivo ho ucciso quel Livello E." è la risposta di Takuma, prima di andarsene insieme a Shiki.
"Forse io non avevo ancora capito niente, non avevo capito la storia dolorosa che per lungo tempo ha unito i vampiri agli esseri umani.": questi i pensieri di Yuki davanti alle ceneri del Livello E trasportate via dal vento...

Arriva la sera di questa intensa giornata. Poco prima dell'inizio della ronda notturna, Reika raggiunge Zero nella sua camera.
"Cosa facciamo?" gli chiede diretta, richiudendo la porta alle proprie spalle.
"Di che parli?" ribatte lui, voltandosi appena a guardarla.
"Hai capito benissimo. Non vorrai che Yuki vada da sola al Dormitorio Luna?"
"No..."
"Ok. Allora andremo insieme."
Zero prende dal cassetto del comodino una pistola anti vampiro. Reika gli si avvicina e stupita gli domanda che cosa abbia in mente:
"E questa? Gli allievi della Night Class non sono pericolosi. Non vorrai presentarti da loro con un'arma del genere?".
"No. Volevo darla a Yuki." confessa l'altro.
"Perché? Non la userà mai contro di te..."
Il giovane ripone la pistola e si rivolge all'amica:
"Lo so... non posso chiederlo a lei...".
Reika china la testa.
"Me l'hai detto tu, l'altro giorno, quando stavo per andarmene." insiste Zero, prendendo le mani della ragazza.
"Sì, io... l'ho detto, ma..."
"Hai visto anche tu quel Livello E oggi... e non è il primo che vedi. Arriverà anche per me quel giorno... quando sarà, ti prego, fammi un favore. Uccidimi.".
Reika solleva lo sguardo. I suoi limpidi occhi blu si spalancano su Zero, che per un attimo si perde in quello sconfinato mare dove gli sembra di trovare finalmente pace. Quasi senza rendersene conto, il giovane posa la fronte su quella dell'amica. Lei gli sorride, lasciandosi accarezzare dal suo caldo respiro, mentre sente le sue mani stringerla ai fianchi.
"Promettimi che farai il possibile per resistere." gli sussurra, afferrandolo per la camicia "Promettilo. Per me e per Yuki.".
Uno strano silenzio cala tra i due ed è Reika a porvi fine incitando il compagno a darsi una mossa:
"Coraggio, se non ci sbrighiamo Yuki andrà da sola... e non mi pare una buona idea.".

Zero e Reika aspettano la loro amica fuori dal portone che conduce all'interno della zona riservata ai vampiri. Yuki non si sorprende più di tanto nel trovarli lì ed insieme a loro si avventura lungo il viale che conduce al Dormitorio Luna. D'un tratto i tre avvertono dei rumori sospetti e prontamente impugnano le loro armi. Ma in realtà non c'è alcuna minaccia, soltanto Aidoh e Kain che, mandati dal vice capodormitorio Takuma, sono venuti a far da guida agli speciali "ospiti". Al seguito dei due vampiri, i Guardiani arrivano nel grande cortile retro stante il Dormitorio. Il percorso è illuminato da alti candelabri dorati che sorreggono lunghe candele bianche. Più il gruppo procede, più vampiri incontra lungo la strada. Yuki si guarda intorno con un certo timore, percependo occhiate tutt'altro che benevole indirizzate a lei ed ai suoi compagni.
"Siete arrivati! Benvenuti!" con queste parole Ichijo accoglie allegramente i Guardiani "Sapete, questa sera festeggiamo il mio compleanno. Spero che vi divertirete.".
"Noi non siamo venuti qui per divertirci." obietta Yuki perplessa "Ma per farvi delle domande... Vorremmo sapere perché oggi avete ucciso quel Livello E. Era un vampiro esattamente come voi.".
"Noi non abbiamo niente in comune con quei miserabili." interviene brusco Aidoh.
Quindi Takuma prosegue:
"Vedi Yuki, la nostra società è controllata da pochissimi eletti di Sangue Puro e da un ristretto gruppo di vampiri dell'aristocrazia. Gli allievi della Night Class fanno tutti parte della classe nobiliare e si distinguono dai comuni vampiri. Ad un livello ancora più basso, ci sono coloro che una volta erano umani.".
Anche Shiki si inserisce nel discorso:
"E per ultimi, ci sono coloro che sono usciti da questa piramide sociale. I cosiddetti Livello E.".
"I vampiri di origine umana finiscono prima o poi per perdere la ragione," precisa Ichijo "ed inevitabilmente diventano dei Livello E. Arrivano così al Livello End, distruzione, rovina.".
E di nuovo Aidoh:
"Chiariamo la cosa una volta per tutte. Niente ci accomuna ai vampiri di origine umana. Non facciamo di ogni erba un fascio.".
"Ipocriti..." commenta tra i denti Reika, anticipando Yuki, che già stava per reagire.
"Siete degli ipocriti." insiste la ragazza, alzando la voce "I Livello E non hanno chiesto di diventare come sono! Siete stati voi a trasformarli...".
"Proprio per questo dobbiamo tenerli sotto controllo." ribadisce Takuma "Per evitare che la loro sete di sangue diventi incontenibile ed attacchino gli umani.".
"Sono stato io ad impartire l'ordine."
Dal vicino porticato, che si diparte dal Dormitorio, fa la sua comparsa Kaname.
"Ho chiesto ad Ichijo e Shiki di mettersi sulle tracce di quell'essere."
Ciò detto, il Sangue Puro si rivolge direttamente a Yuki e la rimprovera per essersi addentrata in un luogo tanto pericoloso. Quindi invita lei e gli altri due Guardiani a raggiungerlo sotto il porticato, l'unico posto davvero sicuro per loro.
"Yuki, siediti accanto a me." aggiunge poi, sembrando le sue parole più un ordine che un suggerimento.
La diretta interessata esita, ma Kaname insiste e lei alla fine asseconda il suo volere. E non appena la ragazza si è accomodata al suo fianco, Kuran le mette un braccio intorno alle spalle e la stringe a sé. Zero e Reika rimangono a distanza, appoggiati al parapetto di legno che cinge la veranda.
"Sai, è da parecchio tempo che sentivo di doverti ringraziare." confessa sottovoce Yuki a Kaname.
"Io sono dell'avviso che sia sbagliato permettere che esistano questi vampiri umani." ammette Kuran, con la sua solita imperturbabile calma "Ma vedi, un tempo, in un momento buio della storia, all'epoca in cui lo scontro tra vampiri e cacciatori di vampiri aveva raggiunto l'apice, i vampiri iniziarono a trasformare in loro simili un gran numero di umani. In questo modo poterono aumentare il loro potere. Da quel giorno, i vampiri che appartengono all'aristocrazia hanno il compito di sorvegliare i vampiri di origine umana. E talune volte può capitare che siano anche costretti ad eliminarli.".
Mentre parla, Kaname prende il braccio ferito di Yuki e ne scioglie la fasciatura.
"Peccato che questo sia compito esclusivo dei cacciatori di vampiri." ribatte Zero, facendosi avanti.
E Kuran replica mordace:
"Allora dimmi una cosa. Come mai quel Livello E non l'hai ucciso tu?".
Kaname per un attimo volge altrove la sua attenzione e, posando le labbra sulla ferita di Yuki, la guarisce sfruttando i suoi poteri di Sangue Puro. Dopodiché lancia un'altra provocazione a Zero:
"Azzardo un'ipotesi, Kiryu. Che tu abbia avuto pietà di lui?".
Il giovane reagisce impugnando la Bloody Rose contro Kuran. Contemporaneamente Seiren, la guardia del corpo del nobile vampiro, punta una mano tesa alla gola del Guardiano, ma a sua volta si trova appoggiata sul collo l'affilata lama del Black Steel di Reika.
Lo sgomento si diffonde tra i presenti.
E' lo stesso Kaname a far tornare la situazione alla normalità, scusandosi per la propria inopportuna considerazione.
"Puntare un'arma contro il nobile Kaname..." commenta sdegnato Aidoh, dando voce al pensiero comune "Quel tipo merita davvero di essere fatto a pezzi. Ma non lo farò. Almeno finché sarò ospite di questo Collegio. Non voglio andare contro gli ideali pacifisti del Direttore. Ma non dimenticare che è solo grazie a Kaname, vampiro di Sangue Puro, se noi siamo stati accolti in questo Collegio.".
Un Sangue Puro... Kaname è un Sangue Puro... Yuki è senza parole. Lei non sapeva che il suo adorato Kaname fosse un Sangue Puro, proprio come i vampiri che hanno sterminato la famiglia di Zero...
"Tu saresti un Sangue Puro?" chiede trepidante la ragazza.
"Hai l'aria di chi l'ha scoperto in questo preciso istante. Dimmi Yuki, sei spaventata?"
"Il fatto è, Kaname, che io ho sempre avuto un po' paura di te. Capisci? Dall'inizio... e ti confesso che questa paura un po' ce l'ho ancora."
Ichijo prova quindi a stemperare l'atmosfera ed invita i presenti a divertirsi per festeggiare degnamente il suo compleanno, precisando che Yuki, Kiryu e Reika sono i suoi preziosi ospiti... e così la festa riprende.

Intanto il Direttore Cross è nel suo ufficio insieme al nuovo professore di etica.
"Sono passati più di quattro anni. Non pensavo di rivederlo vivo." commenta Yagari, osservando una foto di Zero.
"Quella che vedi al suo fianco nella foto è la mia piccola Yuki." osserva Kaien "E' una ragazza molto in gamba. Con Kiryu e Reika ha l'incarico di vegliare sulla Night Class...".
"Oggi pomeriggio c'era un Livello E che si aggirava in città."
"Davvero?! Hai avuto da fare allora."
"Ti sbagli. Qualcuno mi ha preceduto."
"Ma chi sarà stato ad intervenire in soccorso della città..."
"Non fare il finto tonto! Lo sai che sono stati gli allievi della Night Class ad eliminarlo. Dicono di farlo perché è un loro dovere ma in realtà si divertono soltanto. Stanare i vampiri, invece, è compito di noi cacciatori di vampiri."
"Può darsi. Comunque è formalmente proibito uccidere senza un valido motivo!"
Ma il Direttore Cross ha ben altro di cui discutere con Yagari:
"Senti, a proposito, mi dici per quale motivo sei venuto qui? Non sei il tipo da scattare sull'attenti al minimo ordine dell'Associazione.".
"Mi ha fatto una promessa." conclude l'altro, per poi uscire dall'ufficio.

Nel frattempo, al Dormitorio Luna i festeggiamenti proseguono. Yuki avverte quanto strana sia l'atmosfera del posto. Si sente a disagio, nonostante sia seduta accanto a Kaname. Poi, d'un tratto, qualcosa accade. Nel passare a Shiki il coltello per tagliare la torta, Ichijo si ferisce. L'odore di sangue arriva fino a Zero, che è costretto a fuggire via. Reika lo rincorre, e subito dietro di loro si muove anche Yuki. Kain si stupisce che Kaname non la fermi.
"Io so che alla fine, Yuki tornerà da me." conclude imperturbabile Kuran.

***

E' stata una pessima idea andare in quel posto. Non avremmo dovuto. Sto correndo insieme a Yuki in cerca di Zero. Purtroppo, quando abbiamo fatto per seguirlo, Aidoh e un altro paio di vampiri ci hanno trattenute, e così l'abbiamo perso di vista... Lo troviamo sul bordo della piscina, accasciato a terra. Si è tolto la giacca ed il gillet della divisa scolastica. Sembra fatichi a respirare. Il tatuaggio sul suo collo emette uno strano bagliore. Ci avviciniamo e ci chiniamo accanto a lui. Ha l'aria di uno che ha appena dato di stomaco. Noto nella sua mano una piccola scatola contenente delle compresse ematiche.
"Non le puoi prendere?" gli chiedo, avendo intuito il suo problema.
Ed a fatica lui mi risponde, confermando i miei sospetti:
"Non ce la faccio... ci ho provato, ma è inutile.".
Yuki ha gli occhi sbarrati. E' così preoccupata per il suo amico da non riuscire a muoversi. Vederlo in questo stato dev'essere terribile per lei. Come lo è per me. Ma io, in fondo, dovrei essere più preparata a tutto ciò. Non posso farmi prendere dal panico o dall'ansia proprio ora. Le iridi di Zero si tingono di un rosso accesso. Me ne accorgo e spingo via Yuki. Zero si accascia su di me, avvolgendomi con le braccia e stringendo tanto forte da immobilizzarmi. Vorrei raggiungere il mio pugnale per attivare l'incantesimo e fermarlo, ma non ci riesco. Nemmeno Yuki può intervenire. Zero è talmente stretto a me che il suo tatuaggio è completamente nascosto. Lo sento che sta per mordermi. Devo fermarlo. In qualche modo riesco a fargli perdere l'equilibrio e cadiamo entrambi nella piscina. Finiamo sott'acqua, e Zero mi lascia andare, mentre i suoi occhi tornano del loro naturale colore.
Quando riemergiamo, sentiamo Yuki che ci chiama a gran voce, ma non ho nemmeno il tempo di voltarmi verso di lei che il sordo rumore di uno sparo mi fa sussultare.
"Chi avrebbe mai detto che avrei finito per sparare al mio adorato allievo con questo fucile?"
Toga Yagari, cacciatore di vampiri e, in passato, maestro mio e di Zero.
"E adesso muori portandomi rancore, vampiro."
"Mio maestro." sussurra Zero, voltandosi appena, tenendosi con una mano la spalla ferita, mentre Yagari, sotto gli sguardi atterriti mio e di Yuki, gli punta il fucile alla testa.

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Immagino che sappiate tutti cos'è una katana, ma giusto per offrirvi una nota di folklore vi dico che la katana, anche italianizzato catana, è la spada giapponese per antonomasia. Anche se molti giapponesi usano questa parola per indicare genericamente una spada, il termine katana si riferisce più specificamente ad una spada a lama curva e a taglio singolo di lunghezza superiore a 2 shaku (60 centimetri circa) usata dai samurai.
Con questo vi saluto. Di seguito il link per una fan art.
Marta

KANAME KURAN
http://mc2a.altervista.org/alterpages/kaname_.jpg

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Capitolo 6
*** CAPITOLO VI ***


CAPITOLO VI

Mentre il fucile di Yagari è puntato contro di lui, per un istante Zero fa con il pensiero un salto indietro nel tempo. Si rivede bambino, a chiedere perdono al maestro che l'aveva salvato da un vampiro perdendo così l'occhio destro. Ed alla sua domanda: "Perché i vampiri fanno del male alle persone?", Yagari allora rispose: "Sono creature infelici, che non riescono a opporsi al loro istinto. Per questo motivo abbiamo il dovere di fermarli. E' questa la missione affidata ai cacciatori di vampiri. Zero, non dimenticarlo mai: un vampiro per noi può essere soltanto un nemico.".
Le parole di quel giorno rimbombano ora nella mente del giovane, suonando come un'inderogabile condanna.
Un rivolo di sangue si dirama sulla superficie della piscina. Il sangue di Zero. Yuki tende una mano verso i compagni, incitandoli ad uscire dall'acqua. Reika si avvicina all'amico, visibilmente sofferente, ponendosi con il proprio corpo sulla traiettoria del fucile di Yagari.
"Anche un solo graffio procura un dolore terribile, lo so." rimarca il cacciatore, abbassando la sua arma "I proiettili che uso contengono un preparato anti vampiro molto forte... Zero, il desiderio di sangue ti tormenta, ma ti è rimasta un po' di ragione per affrontare il tuo destino?".
Kiryu sembra lasciarsi andare, arrendendosi alla fine ormai inevitabile. Ma Reika non è del medesimo parere, e fulminando con lo sguardo il maestro d'un tempo, si stringe sempre di più all'amico, incurante del fucile che nuovamente viene sollevato nella loro direzione. Non da meno è Yuki, che si getta in acqua e si porta accanto ai compagni, rivolgendosi con voce ferma a Yagari:
"Mi ascolti bene, signore. Non ho idea di cosa lei rappresenti agli occhi di Zero, ma di una cosa sono certissima: lei non ha diritto di vita o di morte su di lui!".
Yagari osserva Yuki con disappunto, dopodiché il suo sguardo truce si sposta su Reika, nelle cui iridi blu lampeggia una luce inquietante. Ed è questa luce che per un istante fa esitare il cacciatore.
"Basta così." è la voce di Zero a spezzare nuovamente il silenzio. 
Il giovane si allontana dalle amiche e si volta in direzione del fucile di Yagari. Ma ecco che inaspettatamente arriva di corsa il Direttore Cross, che blocca il cacciatore di vampiri prima che possa sparare e lo riprende in malo modo per il suo atteggiamento. Zero, Reika e Yuki escono dall'acqua, e subito Yuki si para davanti a Yagari:
"Voglio sapere chi è lei. Me lo dica.".
"Sono un cacciatore di vampiri." risponde l'interrogato, con fare supponente "E in passato sono stato maestro di Zero e di Reika... Tu invece sei la figlioccia di quello sciocco Direttore. Ti rendi conto che hai rischiato di farti mordere da Zero? Eppure, non contenta, mi consideri tuo nemico?".
"Lascia che mi occupi io di questa faccenda." interviene il Direttore "Yuki. Reika. Tornate nel vostro Dormitorio.".

Yuki, nella sua stanza, seduta sul letto, ripensa a quanto accaduto in questa lunga nottata.
"Il Direttore mi ha detto di non preoccuparmi. Però... l'organismo di Zero rifiuta le compresse ematiche. La sua sete di sangue non farà che aumentare. E alla fine, la sua mente verrà letteralmente consumata... Se continua così, finirà che Zero si trasformerà in un Livello E..."
"Yuki... cosa c'è?" domanda con voce pacata Yori, guardando la ragazza rannicchiata sulle lenzuola, visibilmente preoccupata.
"Scusami, mi dispiace. Ti ho svegliata."
Yori raggiunge la compagna e si siede accanto a lei.
"Senti Yuki. Sei sicura che non possa fare niente per te? Ho capito che qualcosa ti tormenta, non negarlo."
Yuki stringe le gambe al petto e posando la fronte sulle ginocchia scoppia a piangere. Non può raccontare il motivo della sua angoscia. E nessuno comunque può porvi rimedio. L'unica cosa che può fare ora è sfogarsi piangendo, accudita dalla sua cara amica.

Anche Yagari a notte fonda rientra nella sua stanza. E' tutto buio, ma un'ombra si scorge accanto alla finestra.
"Chissà perché non mi sorprende trovarti qui." commenta l'uomo, con un sarcastico sorrisetto.
"Dov'è?" gli domanda lapidaria Reika.
"L'ho messo in isolamento."
"In isolamento?"
"Certo... è solo questione di tempo e tirerà fuori di nuovo i denti. L'unica soluzione è isolarlo. Non voglio che faccia nuove vittime prima che..."
"Mi dica dov'è. Tanto lo sa che lo troverò comunque... mi basterà seguire il suo odore."
"Lo so..."
Nella semi oscurità della camera, Reika avanza verso il suo maestro e si ferma ad un passo da lui.
"Non puoi far niente per Zero, e lo sai." ribadisce Yagari.
"Questo non vuol dire che lo abbandonerò al suo destino." ribatte secca la ragazza.
"Perché? Vuoi davvero essere presente quando si trasformerà in un Livello E?"
"Non succederà... Lui non..."
"Succederà invece! E se Zero ha deciso di smettere di lottare, non potrà farlo nessuno per lui. Né tu, né quell'altra ragazzina."
"Io lo so quello che sta provando..."
"Non è la stessa cosa."
"Ah no? E perché? Perché non ho la stessa sete di sangue di Zero? Solo per questo? In verità, se lei considera Zero un nemico, dovrebbe considerare me allo stesso modo."
Yagari rimane un attimo in silenzio. Quindi rivela Reika dove si trova Kiryu. Nella stanza degli ospiti del Direttore.

Non so se sto facendo la cosa giusta. Ma a questo punto, non mi importa. Il confine tra ciò che giusto e sbagliato, tra il bene ed il male, nella mia vita è piuttosto labile. Oscurità e luce mi appartengono entrambe, in maniera così netta e forte che talora mi spaventa. Per questo capisco la paura che sta provando Zero, ed anche il suo desiderio di rinunciare, di mollare tutto e cedere definitivamente, per poter smettere di lottare. Ma non posso permetterglielo...
Arrivo fino alla stanza degli ospiti del Direttore. Apro la porta ed entro. Zero è seduto sul letto, con una gamba piegata e la schiena appoggiata alla parete. Accendo la luce e mi siedo vicino a lui. I suoi occhi malinconici si posano su di me.
"Come va la spalla?" gli domando.
Lui china la testa.
"Ti fa male, vero?" insisto.
"Un po'..." mi risponde, tornando a guardarmi.
"Non voglio fare del male a nessuno." confessa con un filo di voce "Non voglio farle del male...".
Parla di Yuki. Lo capisco. Non riesce a perdonarsi quello che le ha fatto, e che probabilmente sarebbe ricapitato stanotte, se non ci fossi stata io.
"Non dovresti essere qui." mi dice.
"Lo sai che ho la brutta abitudine di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato."
Alla mia battuta, Zero sorride. E con lui sorrido anch'io. Ma vedo che è teso e preoccupato. Probabilmente ha paura che di nuovo la sete di sangue lo assalga, facendogli perdere il controllo.
"Adesso riposati." gli raccomando, alzandomi in piedi.
Spengo la luce e mi soffermo ancora un attimo accanto al letto. Zero si è sdraiato. Ha gli occhi chiusi. Ma quando mi volto per allontanarmi, mi sento afferrare per una mano. Zero mi trascina su di sé, ed io gli cado addosso, ritrovandomi quasi senza rendermene conto sopra di lui, con il suo braccio a cingermi la vita.
"Perdonami..." mi sussurra con una voce così dolce da sciogliermi il cuore "Potresti rimanere, ancora un po'... con me?".
"Sì..." gli rispondo, mentre tra me e me penso che non vorrei essere in nessun altro posto ora.
Scivolo piano su di lui fino a sdraiarmi al suo fianco. Non ho il coraggio di guadarlo in viso e lui non guarda me, ma mi stringe appoggiando la testa nell'incavo del mio collo, il suo caldo respiro a sfiorarmi la pelle. Lo avvolgo con le braccia, facendo attenzione a non toccargli la spalla ferita. Lentamente la stanchezza ci assale e ci addormentiamo così, come tante volte ci è accaduto da bambini, cullati da una serenità tanto effimera quanto fortemente desiderata e amata...

***

Un dispettoso raggio di sole filtra dalle tende e mi viene a svegliare. Apro gli occhi e mi accorgo di essere nelle medesima posizione in cui mi ero addormentata. Anche Zero non si è spostato di un millimetro. Gli accarezzo piano la testa, affondando con le dita tra i suoi capelli. Lo sento muoversi. Si sta svegliando. La sua mano si posa sulla mia. La sua fronte si allontana dal mio collo ed il suo sguardo penetrante incrocia il mio. In un attimo, un terribile calore mi incendia il viso.
"Stai bene?" mi chiede, sfiorandomi le guance arrossate.
"Tutto bene..." rispondo io, sollevando di scatto la schiena dal materasso.
"Scusami... io... non avrei dovuto farti rimanere qui." ammette contrariato, mettendosi seduto di fianco a me.
Mi volto verso di lui. Non mi piace l'aria rassegnata che gli vedo addosso.
"Ehi, perché fai quella faccia?" gli domando, appoggiando involontariamente una mano sulla sua spalla ferita.
Una smorfia di dolore inarca le sue labbra.
"Oh... mi spiace. Non volevo." mi scuso.
Zero si alza in piedi e chiude per bene le tende in modo che non filtri nemmeno un raggio di luce.
"Non dovresti andare a lezione?" mi dice poi, senza voltarsi.
"Prima fammi vedere la tua ferita." insisto io.
"Lascia stare. Passerà." ribadisce lui, continuando a darmi le spalle.
Ma io non demordo:
"No che non lascio stare. Quelle sono pallottole speciali, non guarirai tanto in fretta.".
Mi alzo e mi avvicino a Zero, che finalmente si decide a girarsi verso di me. Lo faccio sedere sul letto, gli tolgo la camicia e piano controllo la medicazione sulla spalla. Se fosse una ferita normale, si sarebbe già rimarginata. I vampiri guariscono velocemente. Ma se a colpirli sono armi anti vampiro, allora la storia cambia.
"Sei più tranquilla ora?" mi domanda, mentre sistemo la medicazione.
"Coraggio. Vai adesso. Non vorrai restare qui tutto il giorno?" aggiunge, passandomi una mano tra i capelli.
"Se voglio restare, resto. Non mi dici tu cosa fare." ribatto io, infastidita dal suo modo di fare così arrendevole e disilluso.
Possibile che si sia rassegnato al suo destino? La sola idea mi irrita terribilmente. Non lo sopporto. Non può fare così. Non può farlo. Deve lottare, per le persone che ama e che lo amano.
"Rimanere chiuso qui dentro è davvero quello che vuoi?" gli chiedo, in tono accusatorio.
Non mi risponde. E io allora mi avvio alla porta.
"Non hai davvero motivi per vivere, Zero?" sono le mie ultime parole, prima di abbandonare la stanza.

Reika entra in classe poco prima dell'inizio della seconda ora. Yuki posa immediatamente gli occhi su di lei, a rivolgerle una tacita richiesta. Un eloquente scambio di sguardi tra loro, dietro il quale un unico nome si cela. Yuki vorrebbe sapere. Reika le vorrebbe spiegare. Ma entrambe sono consapevoli di non poter parlare fino al termine delle lezioni. Troppi occhi, troppe orecchie tese intorno a loro.
La giornata scorre particolarmente lenta e pesante. E nel tardo pomeriggio, come al solito, alle giovani Guardiane tocca tenere a bada gli studenti della Day Class che accorrono per vedere i loro idoli della Night... La notte cala, le lezioni dei vampiri hanno inizio. E finalmente, mentre compiono l'abituale giro di ronda, le due amiche possono parlare.
"Tu sai dov'è Zero?" domanda con viva preoccupazione Yuki "Come sta? L'hai visto?".
"Sì, l'ho visto..." sospira Reika.
"E allora? Dimmi qualcosa?"
"Yagari l'ha messo in isolamento. Per... precauzione..."
"Mi porteresti da lui?"
Reika esita. Non sa se può essere una buona idea portare Yuki da Zero, ma come rifiutarsi davanti al suo sguardo supplice dal quale trapela un'intima pena per il caro amico?
Mentre parlano le ragazze arrivano nei pressi dell'aula in cui la Night Class è riunita. Ad un certo punto, dei passi. Dal fondo del corridoio appare Yagari.
"Professore... come mai qui?" gli domanda diffidente Reika.
"Quel babbeo del  Direttore mi ha affibbiato una bella gatta da pelare." risponde seccato il diretto interessato "Vuole che insegni etica alla Night Class. Figurati..."
Reika accenna un provocatorio sorriso.
"Lo trovi divertente?" le domanda Yagari.
"Abbastanza..." conclude lei.
Yagari si allontana ed entra in classe. Poco dopo, alle spalle di Reika e Yuki compare Kaname.
"Oggi non ho ancora visto Kiryu. E' una cosa insolita."
Il Sangue Puro raggiunge la porta dell'aula sotto lo sguardo atterrito di Yuki, e prima di entrare afferma con la sua solita indecifrabile espressione:
"Posso dirvi come la penso io? A mio avviso sarebbe molto più saggio che si trasferisse nella Night Class.".
"A questo punto, io che cosa posso fare?" si domanda tra sé Yuki, desolata.

Non appena anche Kuran ha fatto il suo ingresso in classe, Yagari si presenta:
"Mi chiamo Toga Yagari. Sarò il vostro insegnante temporaneo di etica. Piacere di conoscervi, miei cari e giovani vampiri.".
"Ha detto Yagari." commenta Ruka "Ma senti... porta lo stesso nome di quel famosissimo cacciatore di vampiri. Che strana coincidenza.".
Aidoh si inserisce nel discorso:
"Ma allora è stato lui a sparare il colpo che ho sentito ieri.".
"Non è il caso di farsi prendere dal panico." puntualizza Yagari "Oggi sono qui in veste di professore con tanto di abilitazione. Non preoccupatevi.".
"Intende mettere subito sotto esame la Night Class?" interviene Kaname, con distaccato contegno "O chissà, magari fra noi c'è un vampiro che lei desidera uccidere, professor Yagari?".
"I miei omaggi, mio caro Kaname Kuran." ribatte il diretto interessato "Mi duole deluderti ma al momento la lista delle esecuzioni è vuota. Però se ti addormenti durante la mia lezione posso sempre inserire il tuo nome.".
Ruka e Aidoh reagiscono male alla provocazione di Yagari, ma Kain li riprende, mentre Kuran risponde a tono alle parole del cacciatore:
"Allora vedrò di fare attenzione, professore."

Reika intanto accompagna Yuki fin davanti alla stanza in cui si trova Zero.
"Vorrei parlare da sola con lui..." le confessa l'amica, e lei decide di accontentarla, pur rivolgendole una sollecita raccomandazione:
"Non fare sciocchezze. Ok?".
"Non ti preoccupare." le assicura l'altra.
Reika annuisce, dopodiché se ne va, per riprendere la ronda notturna.
Yuki sospira. Bussa piano alla porta chiusa, e questa si apre appena, lasciando intravedere uno stupito Zero.
"Yuki... tu qui?"
"Io non ti capisco." ammette la ragazza "Perché resti qui dentro buono e tranquillo?... Voglio dire. La porta non è chiusa a chiave. Insomma, potresti benissimo...".
"Lasciami stare..."
Yuki non ha intenzione di mollare e mentre il compagno tenta di richiudere la porta, lei la blocca con le mani.
"Perché devi ubbidire a quell'uomo? Dimmelo!" insiste tenace la giovane.
E Zero prova a spiegarle:
"Alcuni antenati della mia famiglia erano cacciatori di vampiri. E anche i miei genitori svolgevano questa missione. Perciò, capisci? Quando erano costretti ad assentarsi da casa io e mio fratello venivamo affidati a quell'uomo. Era un tutore, un maestro. Si occupava di noi. Ricordo perfettamente il giorno in cui per la prima volta vidi un vampiro Livello E. La dottoressa della nostra scuola elementare era una donna bella e dall'animo gentile. Scoprii troppo tardi che era un essere umano divenuto vampiro. Un giorno, sotto i nostri occhi si trasformò in un vampiro feroce, assetato di sangue...".
Il ragazzo ricorda che fu in quell'occasione che Yagari perse l'occhio destro, lo perse per salvare lui da quel Livello E.
"E' stato spaventoso. Quell'essere, che non aveva più niente di umano, ha continuato a mostrare le zanne anche dopo aver avuto il collo spezzato. Non avevo mai avvertito una paura così forte di fronte ad un vampiro. Ed è stato il mio maestro ad insegnarmi questo. Mettendo a rischio la sua stessa vita. Perciò, adesso che ha deciso di eliminarmi, non mi opporrò."
"Ti sbagli." interviene Yuki "Io so bene che tu vorresti liberarti di questo incubo. E' la verità, e lo sai anche tu... Reagisci. Non continuare a fuggire!... Lasciami entrare...".
La giovane entra nella stanza e, prendendo per mano l'amico, lo guida fin nel bagno del Direttore.
"Qui siamo al riparo da sguardi indiscreti." gli dice, mentre richiude la porta dietro di sé.
"E' l'unica cosa che posso fare per aiutarti. Alla fine l'ho capito." prosegue decisa, sfilandosi la giacca della divisa.
"Ma che dici? Sei pazza?" le domanda incredulo Zero.
Yuki lo spinge contro il muro.
"Ti assicuro che è molto meglio così." afferma senza alcuna incertezza.
Zero scivola sulla parete e finisce seduto sul pavimento, mentre l'amica, in ginocchio davanti a lui, lo prega di bere il suo sangue.
"Questo allevierà la tua sofferenza. Lo sai bene..."
"Non posso." esita il giovane "Non me lo perdonerei mai. Mai, capisci?".
Ma Yuki non si allontana.
"Ci ho riflettuto... scusami Zero..."
Alla fine il ragazzo non riesce a trattenersi ed affonda i denti nel collo della compagna, che gli si abbandona completamente, nonostante in cuor suo abbia paura, paura di ciò a cui tutto questo potrà portare.
"Facciamo la cosa più imperdonabile... insieme..."

L'odore di sangue mi colpisce come un pugno allo stomaco. Sono tornata sui miei passi perché sapevo... avevo capito che sarebbe successo. L'avevo letto negli occhi di Yuki. Eppure non ho provato a dissuaderla. Non l'ho fermata... Ho seguito il mio istinto. Sono arrivata fin qui, dove si sono nascosti. In silenzio, ho spiato, dalla porta socchiusa. Ho ascoltato. Ho visto. Ma non ho mosso un dito per impedirlo. Sono loro complice. Colpevole quanto loro. Dovevo vietarle di commettere una follia del genere. Ma non l'ho fatto. Non l'ho fatto perché in fondo Yuki ha ragione. Questo è il solo modo per alleviare il tormento di Zero.
Chiudo piano la porta, attenta a non farmi scoprire. Un silenzio che odora di sangue mi avvolge nella sua gelida stretta. Poi, mi sembra di sentire delle voci. Accosto l'orecchio. Riconosco la voce di Yuki.
"Zero... va tutto bene?"
E lui:
"Provo una tale vergogna. Come posso spiegarti? Anche se odio i vampiri e non voglio fare del male a nessuno... non riesco a controllare questo irrefrenabile desiderio di sangue... Per favore, lasciami al mio destino. Non puoi farci niente. Lo sai perfettamente anche tu, Yuki... sarà come per le compresse. Ad un certo punto non mi basterà più. E' meglio che non prenda gusto al tuo sangue.".
"Lasciarti al tuo destino... che cosa orribile hai detto. No, io.. io interverrò per fermarti, Zero. Lo farò che tu voglia o no. Che tu mi disprezzi o no. Interverrò sempre per fermare il mostro che dorme dentro di te. Tu non sei un demone. Non permetterò che tu muoia. Odia pure sia me che i vampiri. Per me il tuo odio è la prova che vuoi continuare a lottare..."
"Non potrei mai arrivare ad odiarti... Ma tu stai bene adesso?"
"Certo, sì... io sto benissimo. Non sono diventata anemica o altro. Anzi, mi sento in perfetta forma. Credimi. E domani conto di andare a lezione come al solito. Anzi, a questo proposito. Ascoltami bene, Zero, è importante. Domani vieni a scuola anche tu. Lo devi fare..."
Di nuovo silenzio. Ed in silenzio mi allontano, mentre le parole di Yuki accompagnano i miei passi "...Io interverrò per fermarti, Zero. Lo farò che tu voglia o no. Che tu mi disprezzi o no. Interverrò sempre per fermare il mostro che dorme dentro di te. Tu non sei un demone... Non permetterò che tu muoia..."... Ora tocca a me fare qualcosa. Terrò fede alla mia promessa. Fino in fondo. E lo farò, qualsiasi conseguenza ciò potrà portare.

Dopo aver lasciato Zero, Yuki riprende il giro di ronda. E intanto tra sé riflette:
"Certo, c'è una cosa di cui entrambi siamo coscienti, ma su cui comunque preferiamo sorvolare. Offrire il proprio sangue per nutrire un vampiro e prolungargli la vita, è un peccato molto grave. Stiamo facendo qualcosa di imperdonabile, e questo nessuno deve saperlo.".
Mentre è immersa in tali pensieri, la ragazza si vede venir incontro Kaname, che si ferma a pochi passi da lei e, con l'aria di chi la sa lunga, le chiede:
"Non ti ho più vista. Dov'eri finita Yuki?".
"Le lezioni della Night Class sono terminate?" ribatte la giovane, provando a cambiare discorso.
"Sì. Sono già tutti nelle loro stanze. Io devo parlare con il Direttore.".
"Ah... ho capito."
Kaname si avvicina a Yuki e si ferma ad un soffio lei. La osserva e, prendendole tra le dita una ciocca di capelli, sospettoso commenta:
"E' davvero curioso. Le punte dei tuoi capelli sono umide. Hai lavato via qualcosa?".
L'ansia di Yuki cresce di secondo in secondo, soprattutto quando gli occhi di Kuran si posano sul suo collo, sul cerotto che copre il morso di Zero.
"Non mi guardare... non mi guardare..." si ripete nella mente la ragazza.
Ed ecco che il Sangue Puro compie un gesto inaspettato, e la abbraccia.
"Kaname... mi abbracci?" si sorprende lei.
"Cos'è cambiato fra di noi?" le domanda lui, con sincero rammarico "Da quando hai smesso di parlarmi e di confidarti con me? Spero davvero che la persona che cerchi di proteggere non ti faccia mai del male, piccola.".
"Adesso, va a dormire." conclude infine il Sangue Puro, scostandosi dalla giovane.
Mentre ascolta i passi di Kaname allontanarsi alle sue spalle, Yuki si lascia andare ad una riflessione:
"Ho giurato a me stessa di non pentirmi mai della mia decisione. Allora perché.... perché ho il cuore stretto dall'angoscia?".
Dopodiché si incammina nella direzione opposta a quella del vampiro.

...E intanto Kuran incappa in un altro incontro...
"Un vampiro dal Sangue Puro che abbraccia teneramente una fanciulla."
Yagari, con in bocca una sigaretta, compare da dietro un albero e si rivolge con fare provocatorio a Kaname.
"Vedi, a me non interessa sapere perché tratti quella ragazzina in modo diverso dalle altre. Ma non vorrai farmi credere che non sai che cosa ha fatto. Al tuo posto farei fatica a trattenere la rabbia. Vederti recitare la parte del bravo studente mi fa venire la nausea. Te lo chiedo direttamente. Qual è il tuo scopo? Che cosa ti proponi di fare? E soprattutto voglio capire, perché non fai a pezzi Zero?".
Kaname volge appena gli occhi verso Yagari, e la brace della sua sigaretta cade a terra, come se qualcosa l'avesse spezzata.
"Il mio solo scopo è non perderla. Tutto qui." confessa impassibile il vampiro, per poi andarsene.

***

Una nuova mattina di scuola ha inizio. Purtroppo Zero non si presenta in aula e Yuki ne è terribilmente dispiaciuta. Sinceramente, era convinta di vederlo. Ci contava sul serio. Quando Reika arriva in classe anche lei si accorge subito dell'assenza dell'amico e si scambia un eloquente sguardo con la compagna. Poi, come un fulmine, un atroce pensiero le colpisce entrambe, mentre qualcuno intorno a loro fa notare che il professor Yagari è in ritardo. Reika fa cenno a Yuki di non muoversi e come una scheggia corre via, sotto gli occhi di una stupita Yori. Corre più veloce che può, rimproverandosi per aver lasciato Zero da solo. Deve arrivare prima che sia tardi...
Nella stanza degli ospiti del Direttore, Yagari e Zero si fronteggiano di nuovo. Il ragazzo è seduto a terra, con la schiena appoggiata alla parete. Il cacciatore spalanca le tende, facendo entrare la luce del sole.
"Come va oggi la tua spalla?" esordisce l'uomo "La ferita non è grave, ma il fucile con cui ti ho sparato è un'arma anti vampiro. Voi vampiri avete il dono di guarire rapidamente ma ferite di questo tipo richiedono più tempo. A meno che non possiate succhiare il sangue fresco di qualcuno.".
Zero rimane in silenzio, mentre Yagari sfodera la Bloody Rose e gliela punta contro. La porta della stanza si spalanca di colpo. Reika grida il nome dell'amico, mentre due spari echeggiano nell'aria. Ma fortunatamente i colpi non vanno a segno, perché Zero ha afferrato la canna della pistola deviandone la traiettoria. Intanto, alle spalle di Reika compare anche Yuki.
"Così hai smesso di aspettare passivamente che io ti uccida." rimarca Yagari, lasciando la Bloody Rose alle mani del suo legittimo proprietario.
"Io speravo che tu non avessi dimenticato." prosegue l'uomo "Quel giorno mi dicesti Non se ne pentirà di avermi salvato a costo del suo occhio destro. Questo è il solenne giuramento che tu mi facesti quel giorno. Te lo ricordi Zero?... Ti ho trovato in uno stato così pietoso che ci è mancato poco che ti uccidessi. Ma io non ho salvato la pelle ad un marmocchio viziato disposto a tutto pur di evitare di lottare. Combatti finché hai le forze per farlo. E non dimenticare. Tu hai scelto una vita sanguinaria. Smettila di fuggire, Zero.".
Yagari si avvia alla porta, ma prima di uscire rivolge un intenso sguardo a Reika. E lei capisce. Capisce qual è il compito che le sta affidando, un compito gravoso al quale lei non può, e non vuole, sottrarsi. Ed anche per Yuki l'uomo ha una significativa raccomandazione:
"Ragazzina... se dovesse perdere di nuovo il controllo dovrai fermarlo. Le maniere dolci non servono a niente. Sarai costretta a sparargli per salvarti. L'importante è sapere che lo fai per il suo bene. Poi quello che succederà, lo deciderai tu.".
"Ma allora... quando ha sparato a Zero nella piscina..." intuisce Yuki.
"Se avessi voluto ucciderlo, sarebbe già morto. Mancarlo da quella distanza? Per chi mi hai preso? Che idea assurda!".
Il cacciatore ha un'ultima cosa da dire prima di andarsene:
"Zero... quella donna a quanto pare è ancora viva.".
Zero spalanca gli occhi. Reika invece posa uno sguardo atterrito sul suo maestro, consapevole che quel messaggio era indirizzato anche a lei.
"Quale donna?" si chiede Yuki, mentre osserva Yagari allontanarsi lungo il corridoio.
Zero si rialza in piedi. Ora, finalmente, ha ritrovato la voglia di lottare e combattere, nonostante la scoperta appena fatta abbia riaperto in lui profonde ferite mai rimarginate.
"Da questo momento, ho deciso... non fuggirò più."

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Allora... che ve ne pare fin qui? Io mi sto divertendo molto a scrivere questa fic ed a relizzare le fan art, perciò spero voi vi stiate divertendo a seguirla!
Vi lascio appunto con una fan art... dedicata a chi? Guardate e vedrete!
Alla prossima
Marta

FAN ART
http://mc2a.altervista.org/alterpages/diss6_0001.jpg

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Capitolo 7
*** CAPITOLO VII ***


CAPITOLO VII

A conclusione della quotidiana ronda notturna, Yuki va in cerca di Zero. Non si è presentato quest'oggi al turno di pattuglia, e in fondo lo si può pure capire. Solo fino a poche ore fa aveva pensato di lasciarsi morire per mano di Yagari. Adesso, è vero che ha deciso di reagire, ma indubbiamente tutto quello che è successo l'ha messo a dura prova, portandolo come al solito ad isolarsi.
Yuki arriva fino alla sala sotterranea adibita alle esercitazioni di tiro, dove trova l'amico intento a sparare contro delle sagome di cartone. E' molto concentrato e lei lo osserva, coprendosi le orecchie con le mani per attutire il fastidioso rumore che rimbomba nella piccola stanza.
Ad un certo punto, Zero si volta a guardarla e brusco le domanda:
"Vuoi restare lì ancora per molto?".
"E' che sono preoccupata per te." confessa lei "Volevo assicurarmi che stessi un po' meglio.".
"Certo. Fare la tutrice non è facile..."
La sarcastica battuta infastidisce molto Yuki, che comunque non se ne va ed insiste tenace chiedendo all'amico come si senta. Lui di risposta riprende a sparare, inanellando una fila perfetta di colpi, uno di fianco all'altro.
"Non c'è dubbio... sei in ottima forma." commenta la ragazza.
"Per favore, togliti quella ridicola benda." la rimprovera l'altro, riferendosi alla vistosa fasciatura sul collo di lei "Serve solo a farti notare.".
"Ma che dici? Non posso farne a meno! Se tenessi solo un cerotto qualcuno come Aidoh potrebbe togliermelo facilmente. E se qualcuno vedesse il segno dei tuoi denti..."
"Ti riferisci a Kaname Kuran, vero? Avresti preferito che fosse un altro a succhiare il tuo sangue. Saresti stata molto più contenta se ci fosse stato Kuran al mio posto... Questo l'ho capito subito, sai? Dal tuo sangue. L'ho capito dal suo sapore."
"Sei davvero odioso. E non fai che spiarmi. E la trovo una cosa bruttissima..."
Yuki corre via. Le parole di Zero l'hanno ferita, dando forza ad emozioni che in lei sono sempre vive, palpitanti... incancellabili. Profondamente scossa, si rifugia nel salottino del Direttore e distesa sul divano si abbandona all'irrefrenabile flusso dei pensieri.
"Non c'è bisogno che lui me lo ricordi. Solo io so davvero cosa Kaname rappresenti per me. Eppure, in un certo senso... Kaname... mi sembra quasi di averlo..."
Ed ecco che nella mente della giovane si riaffaccia di nuovo quella voce, quella voce che altre volte le ha parlato, una voce che nasce da dentro di lei e della quale ancora non ha compreso l'origine:
"Vuoi forse tradirlo? Hai intenzione di chiudere gli occhi e magari di annegare tutto nell'oblio?... La tua innocenza nasconde il male. Tu distogli lo sguardo dalla verità e non ti accorgi di fare una cosa vergognosa...".
"Yuki, tutto bene?"
La rassicurante voce di Reika raggiunge Yuki come la carezza amorevole di una sorella. Lei in qualche modo riesce sempre a capirla, a leggerle dentro, come se ci fosse un legame speciale tra loro, un legame sconosciuto ma che entrambe percepiscono. Quasi un... legame di sangue.
"Ti va di mangiare qualcosa?" domanda Reika, sedendosi accanto all'amica.
"A quest'ora?"
"Se non hai fame, allora fammi solo compagnia. Che dici? Se non metto qualcosa sotto i denti non riuscirò a chiudere occhio."
"Ma sì dai! Anch'io ho un po' di fame."
Reika si alza in piedi e porge una mano alla compagna.
"Immagino che sia colpa di Zero se sei giù. Ho indovinato?" le dice, sorridendo comprensiva.
Yuki annuisce.
"Ormai dovresti saperlo com'è fatto." prosegue l'altra "Fa tanto il duro. Ma non è cattivo. E ti vuole bene.".
Alla fine le due ragazze raggiungono la cucina del Direttore e si mettono a rovistare nel frigorifero e nella dispensa in cerca di qualcosa di veloce da preparare. Purtroppo gli scaffali sono piuttosto sguarniti e Reika si offre di fare un giretto in cantina per vedere si riesce a scovare qualcosa di interessante.
Yuki rimane da sola e di nuovo si perde nei suoi pensieri, iniziando a ricordare gli anni dell'infanzia e tutto ciò che di quel periodo è legato a Kaname. Ma dal suo viaggio nei ricordi la distrae Zero, che fa capolino in cucina e le chiede stupito cosa stia combinando.
"Io e Reika avevamo fame..." risponde lei con uno stentato sorrisetto.
"E Reika dov'è adesso?"
"A dire il vero... è andata in cantina. Ma è via da un po'..."
"Ok. Ho capito. Vado a vedere che fine ha fatto."

***

Accidenti! Sono proprio distratta. O forse sono solo stanca. Non ho dormito molto ultimamente... Non è da me cadere così. Sono crollata a terra come un sacco di patate. E mi sono presa una bella botta al fondo schiena e al ginocchio. Non riesco nemmeno a rialzarmi. Beh, tanto passerà in fretta. Meglio se me ne sto qui buona e tranquilla finché non passa il dolore...
Mi sembra di sentire dei passi. Sarà Yuki... anzi no, non è lei. E'... Zero...
Tengo gli occhi sulla porta e lo vedo entrare.
"Cosa ci fai lì?" mi chiede, quasi divertito.
"Sono caduta..." gli rispondo, chinando la testa.
Mi sento una stupida. Lui si inginocchia di fianco a me.
"E come sei caduta?" mi domanda.
"Volevo prendere delle cose da quello scaffale là in alto, e sono salita su uno sgabello... ma ho perso l'equilibrio..."
A raccontarlo, mi sento ancora più stupida. Franare a terra in questa maniera? Dove ho la testa?! Non è proprio da me. E anche Zero deve pensarla così. Basta vedere come mi sta guardando. Nemmeno fossi un'aliena!
"Ti sei fatta male?"
Si preoccupa per me... ecco, adesso sono pure in imbarazzo. E' talmente vicino che posso sentire il suo cuore battere.
"Un po'... ma passerà in fretta." rispondo, tenendo gli occhi puntati sul pavimento.
Lui però continua a fissarmi. Lo sento. Perché? Allontanati, ti prego. Questa situazione è strana... tra di noi... non capisco. O sto solo facendo finta di non capire. Sto mentendo a me stessa. Da quando ci siamo rivisti, qualcosa è successo in me. Qualcosa che inizialmente ho sottovalutato, e che invece adesso... è così chiaro che non posso negarlo.
"Ti aiuto a rialzarti." mi sussurra piano, mentre mi avvolge con le braccia per offrirmi un sostegno.
Io mi volto di scatto verso di lui e mi aggrappo con le mani al colletto della sua camicia. Siamo troppo vicini. Il suo viso, ad un soffio dal mio. Il suo respiro sulle mie labbra. Mi sento bruciare dentro. Mi mancano le forze. Mi sembra di svenire. Mi lascio andare, e lui mi stringe sempre più forte... se il mondo finisse adesso, non me ne accorgerei nemmeno...

Zero tiene gli occhi immersi in quelli di Reika, sentendosi improvvisamente perso in quel blu così intenso e profondo. L'unica cosa che desidera adesso è tenerla stretta a sé. La sua presenza gli dà forza. Averla accanto gli dà sicurezza. E' tornata nella sua vita nel momento più difficile... Quando ormai si era convinto che non l'avrebbe mai più rivista, lei gli è apparsa davanti. E adesso, è qui, tra le sue braccia, e lui non vuole altro che sentire il suo calore, il suo profumo, la sua forza e la sua dolcezza.
"Zero... io..." bisbiglia Reika, socchiudendo gli occhi.
Ma ogni parola, ogni pensiero viene di colpo zittito da un bacio. Un inatteso, meraviglioso, appassionato bacio.
Reika affonda le mani tra i capelli di Zero, mentre lui la abbraccia così forte da toglierle il fiato. E quando le loro labbra si allontanano, per alcuni interminabili istanti i due giovani restano talmente vicini da continuare a respirare l'uno il respiro dell'altra.
Poi, d'un tratto, Reika spalanca gli occhi ed allontana Zero con una spinta, cominciando ad urlagli contro:
"Ma sei impazzito? Come ti è venuto in mente?!".
"Guarda che se non volevi, potevi spostarti." ribatte lui seccato.
"Non ci provare mai più! Hai capito... Non ci riprovare!"
"Ah! Chi ti capisce è bravo!" sbuffa il giovane, rialzandosi in piedi.
Intanto nella cantina fa il suo ingresso Yuki.
"Ma si può sapere che succede?" domanda stupita "Vi ho sentiti gridare.".
"Chiedilo alla tua amica." ribatte contrariato Zero.
"Aspetta. Dove vai adesso?" insiste Yuki, osservando il compagno che si avvia alla porta.
"Dalle una mano tu a rialzarsi. Del mio aiuto non ha bisogno." conclude lui, per poi andarsene.
Reika se ne sta seduta sul pavimento, con gli occhi sgranati ed una mano sulle labbra. Yuki le si china accanto.
"Cosa ti ha fatto? Avete litigato?" si informa premurosa.
"No... noi... abbiamo solo avuto una piccola... incomprensione..."
"Con Zero, è facile che capiti! Ma che ci fai seduta per terra?"
"Prima... sono caduta. Ma non mi sono fatta niente. Ora mi rialzo."
"Dai. Ti do una mano."
Le ragazze ritornano in cucina, ma sinceramente di fame non ne hanno più e, prima di far ritorno nelle loro stanze, si fermano a scambiare due parole nel salottino del Direttore.
"Yuki. Sei molto pensierosa... non c'entra solo Zero, o sbaglio?" è la logica deduzione di Reika "Vuoi parlarne?"
Yuki accenna un malinconico sorriso ed inizia a ripercorrere i suoi ricordi, dal giorno in cui essi ebbero inizio. In una notte d'inverno, sotto la neve, tra il bianco del candido manto ghiacciato ed il rosso del sangue. Rammenta quando Kaname la salvò portandola dal Direttore Cross, che la accolse a braccia aperte e decise di occuparsi di lei, adottandola. Rammenta che fu proprio il nome di Kaname che lei pronunciò come prima parola dopo il trauma subito.
...Iniziarono allora momenti dolci e sereni, ma la speranza di quel momento si trasformerà in peccato...
E poi, le sere ad attendere l'arrivo del nobile Kaname, con il cuore pieno di trepidante gioia.
...Un cuore pieno di menzogne, una gentilezza sconfinata. Crimini che si sommano l'uno all'altro...
"Ogni anno, il giorno del mio compleanno, e ogni stagione, in un giorno speciale, ci era permesso di incontrarci." racconta Yuki "Vederlo era per me la gioia più grande.".
...La tua innocenza, nasconde il male. Nessuno può alterare la verità. E il tempo non cesserà mai di scorrere...
E una sera, arrivò Zero. Kaien Cross lo portò a casa, spiegando che la sua famiglia era stata sterminata da un vampiro malvagio. Ed ovviamente, la prima volta che Zero vide Kaname, gli puntò contro un coltello. Il comportamento di Yuki e del Direttore gli sembrava assurdo. Non riusciva ad accettarlo. Così come gli parve una follia il proposito di Kaien Cross di istituire una Night Class, un corso di studi speciale, senza una durata prestabilita, dedicato a coloro che vivono la notte, la cui aspettativa di vita è superiore rispetto a quella degli esseri umani. L'intento era di permettere la convivenza tra umani e vampiri ed insegnare ai soggetti più giovani a moderare i propri istinti. E tutto ciò con la fondamentale collaborazione di Kaname Kuran.
Dopo aver attentamente ascoltato, Reika mette un braccio intorno alle spalle dell'amica e la stringe a sé, accarezzandole amorevole i capelli. Non sa per quale motivo, ma avverte il bisogno di proteggerla. Non è come con Zero. No. E' una sensazione completamente diversa. Reika si sente profondamente vicina a Yuki, ed è stato così fin dall'inizio. Come se questo fosse il suo... compito.
Mentre si rilassa, con la testa appoggiata alla spalla della compagna, Yuki rammenta l'abbraccio di Kaname della scorsa sera, e con esso le sue parole:
"Cos'è cambiato fra di noi? Da quando hai smesso di parlarmi e di confidarti con me?".
Un altro ricordo si riaffaccia nella memoria della ragazza. Il ricordo della notte in cui qualcosa effettivamente cambiò in lei. La Night Class era appena stata creata. Ancora mancavano alcuni giorni al giuramento ed all'inizio delle lezioni. Yuki voleva vedere il nobile Kaname e si avventurò nel dormitorio dei vampiri, addormentandosi sulle scale dell'ingresso. Al suo rientro Kuran la trovò lì, assopita sugli scalini, e delicatamente la prese in braccio e la portò nella sua camera, adagiandola sul letto e coprendola con il suo soprabito. Ma quando Yuki si svegliò, sentì delle voci provenire dalla stanza accanto, e spiando dalla porta socchiusa vide Kaname succhiare il sangue di Ruka. Perciò corse via terrorizzata... "Kaname è diverso da me... di questo mi ero accorta subito..."
Alla fine, Yuki e Reika si addormentano sul divano, strette l'una all'altra. E così le trova Zero, che in silenzio si avvicina loro e le copre con una coperta.
"Kaname, dove sei?" sussurra Yuki nel sonno, e Zero rimane con gli occhi puntati su di lei. Ma nel vedere la benda sul suo collo, di nuovo la sete di sangue lo investe e controllarsi per lui è davvero difficile.
Sulla porta della stanza compare Kuran.
"Vieni. Voglio parlarti." afferma il Sangue Puro.
Ed i due giovani si allontanano insieme.
Yuki apre gli occhi giusto in tempo per vedere Kaname allontanarsi, e si stringe nella coperta convinta che sia stato lui a mettergliela addosso:
"Quel giorno, dentro di me qualcosa è cambiato. Ma c'è una cosa che invece non cambierà mai. Io sono innamorata di Kaname."...

Intanto, in cortile, Kuran confessa apertamente a Zero le proprie intenzioni:
"Credo di non averti ancora spiegato perché faccio finta di niente e tollero la tua esistenza. Ma ora voglio essere chiaro a riguardo. Mi rendo conto che all'interno del Collegio la pace è sempre in pericolo. Ho riflettuto bene e mi sono chiesto chi potrebbe essere un valido scudo per Yuki. So che tu non la tradiresti per niente al mondo. Hai un debito di gratitudine nei suoi confronti. E' solo per questo motivo che ti permetto di vivere, Zero. E' solo per questo."...

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Vi confesso che non è stato semplice scrivere questo capitolo, soprattutto la parte riguardante i pensieri e ricordi di Yuki, nel bel mezzo dei quali ogni tanto faceva capolino una voce presente nella mente della ragazza, forse la voce di una remota e sconosciuta coscienza...
Spero di aver ben reso questo dettaglio non trascurabile.
Un grazie di cuore a tutti voi che continuate a leggere la mia fic. Come al solito segue il link per una fan art.
A presto!!!
Marta

IL BACIO
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Capitolo 8
*** CAPITOLO VIII ***


CAPITOLO VIII

Al sorgere del sole scatta l'ora del riposo per i vampiri della Night Class. Ma c'è quest'oggi un po' di movimento all'interno del Dormitorio Luna. Da alcuni giorni a questa parte Kaname appare piuttosto strano. E' assente, sempre assorto nei suoi pensieri. Impossibile comprendere cosa lo tormenti. Trascorre molto tempo da solo, nella sua stanza. E ciò preoccupa non poco i suoi devoti compagni, in particolare coloro che gli sono più vicini. In verità, la mente del Sangue Puro è rivolta ad un'unica persona. Colei che da sola può permettergli di dare un senso alla propria vita. E' per Yuki ogni battito del cuore del nobile Kaname, per lei ogni suo singolo respiro.
Fuori dalla stanza di Kuran si ritrovano Aidoh, Ruka, Takuma, Kain, Shiki e Rima. Terminate le lezioni il Sangue Puro si è ritirato in camera, come fa sempre ultimamente.
"Ma che cos'ha Kuran?" si domanda Rima "Si è di nuovo chiuso in camera?".
"Tu non sai niente?" interviene Kain rivolgendosi al cugino "Non è che per caso hai fatto qualcosa che lo ha infastidito?".
"Ecco, è colpa mia!" si difende Aidoh "No... e poi, se anche avessi fatto qualcosa, mi avrebbe punito immediatamente.".
"E' vero..." ammette Akatsuki.
Ruka si incupisce. Tra tutti probabilmente è la più in pena per Kaname. Ma Ichijo tenta di sdrammatizzare:
"Non abbiamo motivo di preoccuparci. Avrà voglia di stare un po' da solo per riflettere. Forza, adesso andiamo a dormire. Dobbiamo riposare.".
Le buone intenzioni di Takuma vengono tuttavia mandate all'aria dall'arrivo di un'inserviente, che reca con sé un'inaspettata notizia. Qualcuno ha fatto domanda per presentarsi in visita al Dormitorio Luna e Kaname dovrebbe firmare l'autorizzazione. Ichijo legge il modulo e con sorpresa scopre che la richiesta giunge da suo nonno. La cosa lo inquieta non poco, ed ovviamente i suoi amici vogliono saperne di più. Di conseguenza, il gruppetto di vampiri, invece di andar a dormire, si raduna in salotto per discutere dell'illustre ospite che presto incontreranno.
"Parlaci di tuo nonno." esordisce Shiki.
"Ma è vero che è così famoso?" domanda curioso Aidoh.
E Ichijo risponde:
"Già... Nel mondo normale, grazie anche ad attività prive di scrupoli, è riuscito a creare una compagnia che non è seconda a nessuno. Cioè il famoso gruppo Ichijo. Nel mondo delle tenebre, mio nonno è il potente capo di una delle famiglie aristocratiche più influenti. Ichijo Asato. Detto, il Venerabile. Lui è anche uno dei membri più in vista e rispettati del Consiglio degli Anziani.".
"E secondo te perché vuole venire qui in visita?" osserva Kain.
"Non ne ho idea." confessa Takuma.
Quindi parla Ruka:
"Non mi pare il caso di preoccuparci. Sì, sappiamo tutti benissimo che il Consiglio degli Anziani è l'organo più potente che governa il nostro mondo, ma in fin dei conti non è il nostro sovrano.".
Takuma tuttavia è molto sospettoso:
"Questo è vero, però... la sua visita mi infastidisce. Ma non voglio che venga turbata la pace del nostro Dormitorio... Soprattutto per Kaname.".

***

La primavera è ormai arrivata. L'aria ha un profumo diverso. Amo questa stagione. Mi piace sedermi ai piedi degli alberi nel parco del Collegio e respirare l'odore dell'erba. Mi rilassa... mi fa sentire bene...
Il rapporto tra me e Zero, dopo quel bacio, non è cambiato. Come se non fosse successo nulla... e probabilmente non è successo nulla di importante. Non per lui, almeno. Per me... non so, non voglio nemmeno chiedermelo. Non mi va di sentirmi in imbarazzo quando sono con lui per una cosa del genere. Non ha senso...
Stamattina il Direttore Cross mi ha chiesto di raggiungerlo nel suo ufficio prima delle lezioni. Non so di cosa debba parlarmi. Ma queste convocazioni improvvise non mi piacciono. Guai in vista?
Ok. Sono arrivata. Fisso la porta, quasi dovesse rivelarmi chissà quali verità. Busso e chiedo il permesso di entrare. La voce di Kaien Cross mi invita a farmi avanti. Sembra più serio del solito... Lo vedo seduto alla scrivania, e fin qui tutto normale. Ma il suo volto stranamente severo mi preoccupa.
"Direttore, cosa doveva dirmi?" gli domando, già preparandomi a qualche brutta notizia.
"Reika, ascolta. Stasera la Night Class riceverà una visita importante." mi annuncia, sistemandosi gli occhiali sul naso "Si tratta di un membro del Consiglio degli Anziani. Ichijo Asato. Il Venerabile. E' il nonno di Takuma.".
"E perché me lo sta dicendo? Non mi devo nascondere da nessuno." ribatto infastidita.
"Volevo solo avvisarti."
Capisco le buone intenzioni del Preside, ma tanto ormai credo non ci sia più alcun segreto da proteggere. Ed io non intendo fuggire da ciò che sono. Così espongo chiaramente la mia opinione:
"Per quanto i miei genitori abbiano fatto il possibile per tenere nascosta la verità, questa verità sta venendo fuori. Era assurdo pensare che nessuno l'avrebbe mai scoperta, che nessuno avrebbe capito. Nell'Associazione Hunter diverse persone ora sanno, e credo che anche tra i vampiri sia la stessa cosa. Ma va bene così. Non è un problema per me.".
Il Direttore mi guarda serio. Poi mi sorride e annuisce. Mi congedo da lui ed esco dall'ufficio. Le lezioni stanno per cominciare. Questa sarà una giornata molto lunga...

***

Giunta la sera, al Dormitorio Luna tutti i giovani vampiri sono riuniti in attesa del famoso Ichijo Asato, il cui solo nome incute un reverenziale timore. Le lezioni sono saltate per oggi. Troppo importante è la venuta del Venerabile. Il salone d'ingresso è gremito. Lo stesso Kuran fa la sua comparsa per accogliere l'illustre ospite. E non appena lo vede, Takuma gli si fa incontro:
"Kaname, non dovevi. Non era il caso che tu ti scomodassi. Sarà venuto solo per farmi una paternale. Tutto qui.".
"Lo voglio salutare." afferma impassibile il Sangue Puro "E' da tanto tempo che non vedo il Venerabile. E mi fa piacere incontrarlo. Non dovrei?".
"No, Kaname. Figurati." risponde Takuma, chinando la testa.
Il momento cruciale arriva. Il grande portone si apre ed una figura imponente appare sulla soglia, avvolta in un lungo mantello. Alto, spalle larghe, fisico asciutto, volto squadrato, barba e capelli biondo cenere, occhi grigi. La sua voce fende l'aria come una spada tagliente:
"Non mi aspettavo un'accoglienza tanto calorosa. Anche perché sono venuto qui semplicemente a far visita al mio caro nipote. Non dovevate darvi tanto disturbo.".
"Venerabile, che piacere. Vi trovo molto bene." interviene cortese Kuran.
"E' da molto tempo che non ci vediamo, nobile Kaname. Dal giorno in cui mi avete rifiutato come tutore. Me lo ricordo bene."
"Non volevo approfittare della vostra gentilezza."
Takuma si accosta all'orecchio di Kuran:
"Kaname, credo che non sia il caso di...".
"Sì, hai ragione." ammette il Sangue Puro, sul quale è puntato il glaciale sguardo di Ichijo Asato.
"Voi Sangue Puro siete veramente diversi da noi." rimarca solenne il Venerabile "In qualunque circostanza continuate ad essere come un fiore dal profumo inebriante e la bellezza eterna.".
Con estremo stupore dei presenti, il maturo vampiro afferra la mano di Kaname ed inchinandosi davanti a lui, prosegue:
"Da voi emanano la giovinezza, la forza e la bellezza. E io spero un giorno di poter ricevere una goccia di questo sangue puro.".
Kain e Ruka intervengono e si frappongono tra Kuran ed il Venerabile, che a parere di tutti sta superando il limiti, come fa notare Aidoh con irruente slancio:
"Chiedere a un Sangue Puro di versare il proprio sangue è il tabù più grande... Voi non mi fate nessuna paura!".
Ma le parole di Akatsuki vengono punite con uno schiaffo da Kaname, che poi torna a rivolgersi con estrema educazione all'ospite:
"Ha mancato di rispetto. Chiedo scusa.".
Ed il Venerabile riprende la parola:
"E' proprio perché so che Voi siete qui, nobile Kaname, che mi sento tranquillo a lasciare il mio adorato nipote in questo Collegio.".
Di nuovo Ichijo Asato si inchina di fronte a Kuran, ed in segno di rispetto gli bacia la mano sinistra chiamandolo: "Mio Signore.".

Mentre il Venerabile si ritira a parlare con Takuma, Kaname fa ritorno nella sua camera. Ruka lo segue in silenzio e si sofferma fuori dalla sua porta chiusa. E' davvero preoccupata per lui. Vorrebbe far qualcosa per aiutarlo, vorrebbe stargli accanto, ma lui non glielo permette, e ciò la fa soffrire terribilmente.
"Allora? Pensi di rimanere ancora a lungo davanti alla mia porta?"
La voce di Kuran giunge alle orecchie di Ruka, che nell'udirla sussulta e, preso  coraggio, entra nella stanza.
Kaname è steso sul divano. Sul pavimento, dei fogli sparsi, buste aperte, documenti, libri. La giovane si avvicina.
"Sono pronta." confessa "Non ho ancora ricevuto la mia punizione.".
"Vuoi essere schiaffeggiata?" osserva Kuran, socchiudendo gli occhi "Certo che sei strana.".
"E tu sei generoso. Ora ho capito tutto. Tu hai reagito in quel modo per salvare Aidoh da una situazione delicata."
"E questo è l'effetto che ho ottenuto..."
Ruka avanza ancora verso Kaname.
"Non puoi fare tutto tu. Hai un'aria così stanca." gli sussurra amorevole.
Dopodiché si china su di lui, invitandolo a bere il suo sangue:
"Kaname, se il mio sangue ti potesse ridare un po' di forza, io te lo offrirei volentieri.".
Ruka si procura con l'unghia una ferita sul collo ed una goccia di sangue cade sul volto di Kuran.
"Tu fai già tanto Ruka." ammette il Sangue Puro "E comunque, non hai motivo di preoccuparti. Io sto benissimo...".
La giovane, tristemente rassegnata, abbandona la stanza, ed incamminandosi lungo il corridoio incrocia Kain, appoggiato alla parete, con le braccia incrociate.
"Ciao." le dice lui.
"Che fai?" ribatte lei.
"Non faccio niente."
"Mi stavi spiando?... Non importa. L'avrai capito. Kaname ha rifiutato un'altra volta di bere il mio sangue. Io lo desidero tanto... Non so più che cosa fare!"
Ruka si rifugia tra le braccia dell'amico e piangendo si sfoga:
"L'unica volta in cui lui ha desiderato il mio sangue è stata quando sono arrivata qui, quando sono arrivata in questo Collegio. Quella sola  unica volta. Perché?".
Kain non è indifferente al dolore della giovane, ed in qualche modo cerca di convincerla a mettersi il cuore in pace:
"Dovresti saperlo. Noi cerchiamo di soddisfare il nostro desiderio bevendo il sangue dell'altro, e potrebbe essere che in questo momento il tuo sangue non riesca più a soddisfare Kaname.".
"Eppure io lo amo così tanto... ma a che serve? Io non lo so capire. Io non so capire che cosa pensi Kaname. Nonostante il mio amore... sono una stupida..."

La visita del Venerabile al Dormitorio Luna si avvia verso la sua conclusione. Takuma lo accompagna all'uscita.
"Nipote mio, sembra che Kaname abbia la massima fiducia in te." rimarca il maturo vampiro, mentre la porta si apre davanti a lui "E io mi aspetto che tu lo serva degnamente. E soprattutto che lo sorvegli. Ricorda che è solo per questo motivo che ti viene concesso di restare in questo Collegio.".
Ma Takuma non è d'accordo:
"Non posso nonno. Voi non capite. Io non faccio la spia e sicuramente non tradirò mai i miei amici."
"Invece sei tu quello che non capisce. Qui non potrai mai stringere amicizie. Sei un illuso. La pace che regna in questo Collegio è una pace fasulla."
"No... qui regna una pace vera!": queste le decise parole di Yuki, che fa la sua comparsa sbucando da dietro il battente aperto del portone d'ingresso.
"Il Direttore Cross dice che conta su di Lei e sul Suo appoggio per una proficua futura collaborazione, Signore..." prosegue la ragazza "Oh, scusi tanto. Lei è il nonno di Ichijo, non è vero? Io sono venuta a prenderla, Signore.".
Zero compare alle spalle di Yuki:
"Ci segua, la prego. Il Direttore la aspetta nel suo ufficio.".
Per ultima si fa vedere Reika, e su di lei si concentra lo sguardo severo del Venerabile. Occhi cupidi e minacciosi trafiggono la giovane, che non si lascia per nulla intimorire, non china la testa, rimane in silenzio reggendo le invisibili lame che ha puntate contro. E' evidente che il Venerabile sa perfettamente chi sia lei, ed a tale pensiero una sorta di orgogliosa fierezza la pervade, manifestandosi sul suo volto angelico attraverso un accennato sorriso dal vago sapore di sfida. Un rapido scambio di sguardi tra i due, del quale sia Takuma che Zero si accorgono, restandone piuttosto sorpresi. Ma nessuno parla. Nessuno pone domande. Soltanto una voce, proveniente dalla scala interna del Dormitorio, spezza il silenzio, arrestando i passi del Venerabile, in procinto di incamminarsi al seguito dei Guardiano verso l'ufficio del Direttore. La voce di Kaname:
"Venerabile, volevo salutarvi, e mi auguro di incontrarvi ancora un giorno.".
"Me lo auguro anch'io, Kaname. A presto." risponde l'altro, voltandosi ed accennando un inchino.
Alla fine, Il Venerabile si allontana, scortato da Zero e Reika, mentre Yuki si sofferma sulla soglia del Dormitorio con gli occhi spalancati su Kaname.
"Piccola Yuki." le si rivolge il Sangue Puro, sorridendo dolcemente.
"Dimmi pure." sussulta lei, arrossendo.
"Grazie di tutto."
"Ma di cosa? Figurati... dovere! Arrivederci!"
La ragazza se ne va di corsa e Kuran rimane immobile con lo sguardo fisso sulla porta, mentre nascosta nell'ombra, non lontano, Ruka lo osserva, scorgendo qualcosa in lui, qualcosa che la fa ancor più soffrire.

La ronda notturna dei Guardiani giunge anche oggi al suo termine. A notte fonda il Venerabile lascia il Collegio e di nuovo torna la pace che quella presenza inquietante e minacciosa aveva intaccato. Ma qualcuno in pace ancora non è, né con sé stesso né con ciò che gli sta succedendo intorno. Zero, chiuso nell'antibagno del Direttore, appoggiato al lavandino, riflette sugli ultimi accadimenti. Sulle parole che Kaname gli ha detto giorni fa, parole che gli creano tuttora un intimo fastidio, quasi la sua vita dipendesse dalle decisioni del Sangue Puro. E sullo strano comportamento di Reika di fronte ad Ichijo Asato...  D'un tratto, la porta si apre. Yuki, con in mano un asciugamano, si ferma sulla soglia e punta gli occhi sull'amico, che le si rivolge in modo brusco:
"Non si bussa prima di entrare?".
"Oh, senti chi parla?!" ribatte la ragazza "Sei proprio tu quello che non bussa mai. E finché non riparano la serratura ti devi ricordare di mettere un asciugamano sulla maniglia...".
Ma in effetti sulla maniglia della porta l'asciugamano c'è, e Yuki inizia a sentirsi terribilmente in imbarazzo, come denota il colore rosa intenso delle sue guance.
"Mi chiedo che cosa voglia esattamente da te Kuran Kaname." insinua Zero, con voce cupa.
"Lascia stare... scusa." aggiunge poi, voltandosi e dando le spalle alla compagna.
"Puoi uscire per favore." conclude infine, iniziando a sbottonarsi la camicia.
"No aspetta!!" lo interrompe Yuki "Ti assicuro che io non ha mai neanche lontanamente pensato di dare il mio sangue a Kaname.".
"Davvero?"
"Sì, davvero. E credevo che ormai tu l'avessi capito..."
Una breve pausa. Quindi Yuki entra nell'antibagno e con appassionato slancio continua il suo discorso:
"Insomma, ascoltami. Io ho scelto di offrire a te il mio sangue. E non intendo tornare indietro su questa decisione. E non credere che sia qui a distribuire sangue a tutti quelli che passano. Non è così. Ci ho pensato. So che cosa significa ma continuo ad essere convinta della mia scelta, Zero.".
Kiryu non si muove e non replica in alcun modo. Ma ha sentito perfettamente le parole di Yuki, così come le ha sentite Reika, che si trovava a passare nel corridoio e si è appostata di nascosto fuori dalla porta del bagno per capire cosa stesse accadendo. Ciò che ha udito le basta per maturare una decisione, ed a passi silenziosi la ragazza si allontana, certa ormai della strada da seguire.
Yuki intanto, seccata dall'apparente indifferenza di Zero, prova a scuoterlo:
"Ma mi ascolti? Sembra che  non ti importi un accidenti di quello che dico. Dì qualcosa!! Dì che lo vuoi ancora. Che ti senti pronto.".
A questo punto il giovane si volta di scatto, afferra ai polsi l'amica e la spinge con la schiena contro il muro.
"Lo vuoi adesso?" chiede lei intimorita.
Zero fissa intensamente Yuki, quindi si avvicina piano al suo collo, ma poi inaspettatamente la lascia andare e si allontana da lei.
"Quanto sei sciocca." le dice con fare scostante "Non capisci che sei tu quella che non si sente ancora pronta?".
Dopodiché, le volta di nuovo le spalle e sfilandosi la camicia la invita ad andarsene. Yuki gli lancia addosso l'asciugamano e con rabbia replica:
"Bravo!! E io che ci sono cascata. Stupido! Guai a te se mi metti ancora alla prova. Non lo fare mai più, Zero.".
La ragazza se ne va sbattendo la porta. E poco dopo fa il suo ingresso nell'antibagno il Direttore Cross.
"Yuki è uscita di qui molto arrabbiata. Ho interrotto qualcosa per caso?..." osserva perplesso l'uomo, aggiungendo poi:
"Giusto te, Kiryu. Bene, ti stavo proprio cercando. Ho bisogno di parlarti.".
...Ma non solo a Zero Kaien Cross deve riferire qualcosa. Anche Reika è stata convocata, nonostante l'ora tarda, nell'ufficio del Preside...

Questa notte sembra non finire mai. Mi chiedo dove si sia cacciato il Direttore. Prima mi ha incrociata nel corridoio e mi ha detto di aspettarlo qui. Sono stanca. Vorrei solo andarmene a letto. Cosa dovrà comunicarmi adesso? Qualche altra visita a sorpresa?... Sento la porta aprirsi dietro di me. Mi volto appena. Kaien Cross mi passa accanto e si accomoda alla sua scrivania. Al mio fianco si ferma invece Zero. Uno scambio di sguardi tra noi. Cerchiamo l'uno nell'altra una risposta. Ma nessuno di noi due la possiede ed i nostri occhi si posano sull'uomo che ci siede di fronte. Il Direttore prende da un cassetto una busta e ce la porge.
"Ho ricevuto un ordine dall'Associazione Hunter." ci spiega "Ci chiedono di dare la caccia a dei Livello E. E la missione è assegnata a voi. Zero, sarà la tua prima missione come cacciatore di vampiri... Ancora non si fidano. Vogliono mettere alla prova le tue capacità e verificare se sei un degno erede della famiglia Kiryu. Ma credimi. Io ho fatto di tutto per rassicurarli.".
Zero esita. Io mi azzardo a replicare:
"Perché dobbiamo andare tutti e due? Posso farlo da sola. Ho già portato a termine altre missioni senza problemi.".
Kaien Cross mi guarda e nei suoi occhi leggo la risposta che già in fondo conoscevo. Nemmeno di me si fida l'Associazione. Con questo incarico ci stanno mettendo alla prova entrambi. E non è un caso se ci vogliono far lavorare fianco a fianco.
"Mi dispiace. Non avete altra scelta." afferma irremovibile il Preside "Non avete il diritto di rifiutare.".
…non abbiamo il diritto di rifiutare...
Alla fine sia io che Zero accettiamo l'incarico. Tanto non potremmo agire diversamente. Insieme usciamo dall'ufficio e, appena fuori, Zero mi saluta con un freddo: "Buona notte", per poi allontanarsi lungo il corridoio, senza nemmeno rivolgermi uno sguardo. Ho come l'impressione che ce l'abbia con me. Perché? Perché mi ha trattata con un tale distacco? Forse si è infastidito quando mi sono offerta di andare da sola a caccia di quei Livello E. Oppure, non gli va di lavorare con me... Non capisco... Ho quasi la sensazione che non si fidi più di me...

Rimasto solo, Kaien Cross riflette tra sé:
"Ah, insomma. Prima il Consiglio degli Anziani. Poi l'Associazione Hunter. Vorrei che tutti si decidessero a lasciare in pace una buona volta i miei studenti. Mi auguro proprio che non accada nient'altro.".

***

La mattina successiva, poco dopo l'alba Yuki è già in piedi e, mentre scende le scale del Dormitorio, ripensa a quanto accaduto con Zero la notte appena trascorsa:
"Forse ieri sono stata un po' troppo brusca con Zero. Però non avrei potuto dirgli niente di diverso riguardo a noi... cioè, a lui... a me stessa... e anche a Kaname.".
"Yuki, che fai qui a quest'ora?"
La voce di Reika distrae l'assorta ragazza dai suoi pensieri.
"E tu?" domanda a sua volta Yuki, fissando con curiosità l'amica che stranamente non ha addosso la divisa scolastica.
Reika si accosta alla finestra e fa cenno alla compagna di guardare in una precisa direzione. Fermo in piedi fuori dalla porta del Dormitorio c'è Zero.
"Dove dovete andare?" chiede preoccupata la giovane Cross.
"L'Associazione Hunter ci ha affidato una missione." spiega l'altra.
"Pericolosa?"
"Tranquilla. Non è la prima per me. In due ce la caveremo in poco tempo e torneremo sani e salvi. Tu aspettaci qui. Mi raccomando."
Yuki annuisce, resistendo alla tentazione di seguire gli amici, e si limita ad osservarli mentre si allontanano fianco a fianco lungo il viale che conduce al cancello d'ingresso del Collegio. Deve avere fiducia in loro. E non deve fare stupidaggini, o rischierebbe di metterli in difficoltà...

Camminiamo l'uno accanto all'altra, diretti verso la periferia della città, all'edificio abbandonato che ci hanno indicato come il rifugio di ben due Livello E. Ogni tanto ti lancio qualche fuggevole occhiata. Tu non mi degni della minima attenzione. Sei così lontano... ed il silenzio tra noi è pesante come un macigno e freddo come il ghiaccio. Non so come spezzarlo. Ma lo fai tu, con una domanda:
"Quante missioni ti hanno già affidato finora quelli dell'Associazione?".
"Qualcuna. Non molte." rispondo titubante.
Non ti volti neppure verso di me. Continui a guardare dritto davanti a te. E dalla tua voce non trapela alcuna emozione.
"Hai la mia stessa età e ti hanno già mandato più volte a caccia di vampiri. Mi sembra strano..." insisti con impassibile distacco.
Non ti rispondo. Il tuo atteggiamento comincia a darmi fastidio. Non mi piace chi gira intorno ai discorsi. Cosa vuoi sapere da me, Zero?
Senza dirti nulla, mi fermo. Tu avanzi ancora di alcuni passi, come non ti fossi accorto di nulla. Poi, di colpo, ti blocchi. Giri appena la testa ed io scorgo il tuo profilo dietro al bavero della giacca.
"Cosa fai?" mi chiedi severo.
I miei occhi parlano per me. Sai perfettamente cosa sto pensando ed il mio comportamento ti irrita. Ne sono consapevole. Ti sto provocando per tirarti fuori ciò che ancora non mi hai detto. Avanti, parla, Zero!
Ti volti e ti muovi verso di me. Sul tuo viso leggo un'accusa che non comprendo. Anche quando sono arrivata al Collegio mi hai guardata così. Ma credevo avessi capito che sono con te, dalla tua parte. Di cosa mi incolpi ora?
Ti fermi a pochi centimetri da me. Mi squadri con aria inquisitoria.
"Cosa mi stai nascondendo?" è la domanda con cui mi colpisci, ed io mi sento trasalire.
"Pensi che io abbia qualche segreto?" replico palesando una sfacciata sicurezza, più per difesa che altro.
Tu mi afferri per le braccia e ripeti con rabbia:
"Cosa nascondi?".
"Lasciami! Mi fai male."
Cerco di divincolarmi, ma mi stringi troppo forte e non so che fare. Non riesco a risponderti. Ho paura di dirti la verità, perché per colpa di quella verità potrei perderti. Anche se forse ti sto già perdendo.
"Perché pensi che nasconda qualcosa?" ribatto sforzandomi di sostenere il tuo sguardo.
"Ho visto come quel vampiro, il nonno di Ichijo, ti ha guardata. E ho visto come l'hai guardato tu. E cosa mi dici di Kaname Kuran? Lo conoscevi già, non è vero?"
Come puoi aver colto tutto questo? Come puoi aver capito?... E soprattutto, come faccio a sviare i tuoi sospetti, se dentro di me so che sono assolutamente fondati... Devo prendere tempo.
"Ascolta. Non è questo il momento per parlare. Portiamo a termine la missione e poi ti dirò tutto."
Abbassi la testa e mi lasci andare, un amareggiato sorriso dipinto sul tuo volto. Allungo una mano per sfiorarti il braccio. Tu mi scansi in malo modo e riprendi a camminare, spronandomi a sbrigarmi. Mi sento morire... ma dopotutto ho rimandato fin troppo questo momento. Ti dirò ogni cosa, Zero, e lotterò con tutte le mie forze perché ciò che scoprirai di me non ci separi.
… io... non voglio... perderti...

Reika e Zero arrivano a destinazione e si addentrano, armi alla mano, nel vecchio rudere divenuto il covo di due pericolosi Livello E. Ben presto trovano uno dei due vampiri ricercati. E' seduto a terra e tra le braccia regge il corpo di una ragazza, la sua ennesima vittima. Che sia ancora viva? I due cacciatori gli si avvicinano e Zero gli punta contro la Bloody Rose. Poi, d'un tratto, un rumore. Reika fiuta nelle vicinanze un altro vampiro. Anzi... più di uno. Due probabilmente. I conti non tornano. Che l'Associazione Hunter abbia preso un abbaglio? O è questo un errore ben calcolato?
"Chi siete?" domanda il Livello E, con una voce che pare nascere direttamente dagli Inferi.
"Sei tu il mostro che ha tolto la vita a quattro ragazzine di dieci anni?" replica Kiryu, in tono greve.
"Un hunter non deve fare delle domande. Deve sparare alla preda. Ma visto che me lo chiedi in modo così gentile, ti risponderò. Sì, siamo io e i miei amici gli autori di tutti quei crimini. Ma come si può dimenticare e rinunciare a questa meravigliosa sensazione?... Ah, ma certo, tu non puoi capire, se non conosci l'intenso piacere che si prova nell'affondare i canini nella pelle di una fanciulla, in profondità, con forza... E' un istante di smarrimento assoluto. E' l'estasi."
Zero esita e Reika decide di prendere in mano la situazione, ma quando sta per muoversi, qualcosa da dietro la colpisce alla testa, facendola crollare in ginocchio a terra. Kiryu si volta preoccupato verso la compagna ed il Livello E approfitta della sua distrazione per fuggire.
"Reika... tutto bene?" domanda con sincera apprensione il giovane, chinandosi accanto alla ragazza ferita.
"Sì... tranquillo." confessa l'interrogata, portandosi una mano alla testa.
Sul pavimento, di fianco a lei, una pietra, probabilmente l'oggetto che le è stato scagliato addosso da qualcuno per fermarla.
"Da quanto ha detto quel Livello E, credo ci siano più di due vampiri qui dentro. Dobbiamo fare attenzione." afferma Reika, mentre l'amico la aiuta a rialzarsi in piedi.
"Forse dovremmo dividerci."
"Meglio di no per ora. Mi sa che sono più furbi di quanto possiamo immaginare."
I due giovani cacciatori iniziano a perlustrare il cadente edificio, guardando l'uno le spalle dell'altra.
"Sei sicura di stare bene?" chiede ad un certo punto Zero.
"Sì, tranquillo." ammette la diretta interessata, sorridendo "Mi rimarrà un bel bernoccolo. Ma niente di grave... comunque mi fa piacere che ti preoccupi per me."
"Come faccio a non preoccuparmi per te?" confessa l'altro, lasciando trasparire dagli occhi un intimo affetto.
E Reika, sorpresa da quell'inattesa frase, rimane immobile a fissare in viso l'amico... o meglio quello che per lei ormai è ben più di un amico...

Zero, non ti capisco. Fino a poco fa mi guardavi come una nemica, e adesso sembra quasi che tu voglia proteggermi. Fissandomi intensamente mi posi una mano sulla testa, affondando con le dita tra i miei capelli. Sei così vicino. Cosa sono per te? Vorrei tanto saperlo, ma questo non è il momento per chiedertelo. E forse non avrò mai il coraggio di porti questa domanda. Mi spaventa troppo la risposta. Preferisco non sapere e continuare a coltivare una piccola illusione... Come reagirai quando saprai? Cosa penserai di me? Non voglio che tu mi odi. Non voglio che mi rifiuti e mi allontani. Non voglio che tu mi veda come un... mostro. Sento le lacrime salirmi agli occhi e mi volto, chinando la testa.
"Confidati con me, Reika." mi sussurri con voce carezzevole, ed io, mordendomi il labbro inferiore, abbasso le palpebre per non piangere.
"Tu però con me non l'hai fatto." ti rispondo, senza guardarti "Non mi hai detto cosa ti tormentava. L'ho dovuto scoprire da sola, quando non sei più riuscito a trattenere la tua sete di sangue. Forse, se me ne avessi parlato prima..."
"Non avresti potuto fare niente."
"Forse nemmeno tu puoi far nulla per me."
Sollevo la testa e mi perdo nei tuoi occhi, che mi avvolgono in un abbraccio caldo e rassicurante. Cosa sono per te, Zero? Cosa sei per me? Cosa saremo... poi... quando la verità uscirà allo scoperto?
Un rumore ci distrae, interrompendo questa strana atmosfera. Tre vampiri ci stanno girando intorno, come belve che studiano le loro prede. Sento il loro odore. Sono vicini. E hanno sete. Molta sete... ed altrettanta rabbia da sfogare.
Anche tu percepisci chiaramente la loro presenza. E' inevitabile...
Seguendo l'istinto ci incamminiamo lungo un corridoio. Dobbiamo essere cauti. Di punto in bianco, il pavimento alle mie spalle cede, ed io perdo l'equilibrio cadendo a terra. Qualcosa mi afferra alle gambe e mi trascina verso la voragine. Sento delle dita gelide stringermi le caviglie. Tu provi a prendermi la mano per aiutarmi, ma due Livello E ti piovono addosso, sbarrandoti la strada e disarmandoti. Due imponenti figure maschili, che ormai hanno abbandonato la loro umanità.
"Zero!" ti chiamo a gran voce, e lo stesso fai tu, pronunciando il mio nome e tendendo un braccio verso di me. Ma uno dei vampiri ti colpisce e ti atterra.
Devo fare qualcosa. Mi aggrappo alle canne di un vecchio termosifone. Con un repentino colpo di reni mi giro su me stessa e con la schiena appoggiata al pavimento riesco a far abbastanza forza per sollevare le gambe e liberarmi dalla presa del Livello E che mi aveva catturata, lo stesso che avevamo incontrato appena arrivati qui. Il vampiro mi si getta addosso e mi blocca sul pavimento, avvicinandosi minaccioso con le zanne al mio collo. Il Black Steel purtroppo mi è sfuggito di mano quando sono caduta. Devo raggiungerlo. Allungo un braccio, mentre con l'altro cerco di tenere a bada il mio agguerrito avversario. E' molto forte, non so per quanto potrò resistere.
Sento dei colpi di pistola dietro di me. Zero deve essere riuscito a recuperare la Bloody Rose. Il Livello E che mi ha presa si distrae ed io ne approfitto per afferrare il mio pugnale. Ferisco al fianco il nemico, che urlando crolla a terra, lasciandomi libera. Mi rialzo in piedi. E' ora di concludere la missione.

Reika affianca Zero, che impugna di nuovo la sua speciale pistola. I vampiri che l'avevano aggredito giacciono sul pavimento feriti. Prima di essere uccisi, devono ascoltare la loro condanna. E di questo si incarica il giovane cacciatore, prendendo dalla tasca della giacca la lettera mandata dall'Associazione Hunter:
"Siete colpevoli di quattro omicidi. E noi abbiamo l'ordine di eseguire la sentenza.".
"E' finita. E' davvero finita. Meglio... Almeno non dovrò mai più uccidere nessuno. Mai più.": queste le ultime parole del Livello E che per primo avevano incontrato i due cacciatori, le sue ultime parole prima di essere freddato da un colpo della Bloody Rose. Probabilmente lui era quello che da minor tempo si era tramutato in un Livello E...
Reika termina il lavoro trafiggendo al cuore gli altri due vampiri. Ed il suo sguardo si posa poi su Zero, fermo in piedi, con la testa bassa e la Bloody Rose in mano. Nel Livello E che ha ucciso deve aver in qualche modo rivisto se stesso, e questo non lo può lasciar indifferente. La sua amica gli si avvicina e gli posa una mano sulla spalla. Lui allora si volta e nei suoi occhi lucidi traspare una desolante tristezza. Poi però di colpo le sue iridi si tingono di un rosso acceso. Zero indietreggia di qualche passo, portandosi una mano alla gola, e si appoggia alla parete con la schiena, lasciandosi scivolare fino ad accasciarsi sul pavimento.
"Zero!" lo chiama Reika, inginocchiandosi di fronte a lui.
"Stammi lontana!" le intima il ragazzo, spezzata la sua voce dall'affannoso respiro.

Zero, sono diversi giorni che non tocchi nemmeno una goccia di sangue. Ora la tua sete si è destata violenta e non si placherà finché non riuscirai a sedarla. E' arrivato il momento per me di fare davvero qualcosa. L'oscurità che ti avvolge appartiene anche a me. Condividiamola insieme, e lasciamone fuori Yuki. Lei possiede ancora quella trasparenza, quella purezza che noi da tempo abbiamo perduto, anche se non per nostra scelta... Prendo il tuo viso tra le mani e lo sollevo. Non mi spaventano i tuoi occhi rosso rubino né i canini che sporgono evidenti dalle tue labbra socchiuse. Tu provi a spingermi via, mi urli di andarmene, ma io non ti do retta e ti costringo ad ascoltarmi.
"Zero, so bene cos'ha fatto Yuki. So che ti ha offerto il suo sangue per evitare che ti trasformi in un Livello E. Sì, io sapevo, e non l'ho impedito. Ma adesso... non permetterò che questo accada di nuovo. Per qualche strano motivo, sento di doverla proteggere. Di proteggere la sua solarità, la sua limpidezza. Tutto ciò che noi non possediamo più, per via di quello che facciamo, per come siamo cresciuti... Lei forse può ancora salvarsi ed io ti aiuterò a proteggerla. Facciamo un patto, senza che lei lo sappia. Ti offro il mio sangue, Zero, ogni volta che ne avrai bisogno. Lasciamo fuori Yuki da questo Inferno. Condividiamolo, io e te. Bevi il mio sangue... Diremo che sono stati quei Livello E ad aggredirmi alle spalle. Nessuno sospetterà niente."
Mi guardi con gli occhi sbarrati. Ti stai trattenendo a fatica. Scuoti la testa quasi a voler scacciare la tentazione di affondare i tuoi canini nel mio collo. Ma tanto lo so che lo farai. Non potrai resistere ancora a lungo. Lentamente apro la giacca e sbottono il colletto della camicia.
"Non farlo." mi supplichi, ma la tua sete ormai è troppo forte.
Con un gesto deciso mi stringi a te. Sento il tuo respiro sul collo, la tua lingua che assapora la mia pelle, ed infine i tuoi denti affilati che affondano nella mia carne... E' una sensazione così strana. Mi sembra di essere sospesa in un'altra dimensione. Non ho paura. Mi lascio andare completamente. I miei muscoli si distendono. Le forze mi abbandonano ed anche la vista si annebbia. Chiudo gli occhi augurandomi che tu abbia la forza di fermarti. Hai così tanta sete...
"Zero..." il tuo nome fuoriesce dalle mia labbra in un respiro.
Poi, in un attimo, il silenzio e l'oscurità mi avvolgono... e tutto intorno a me svanisce...

Reika perde i sensi. Zero si scosta dal suo collo e con la mano si asciuga le labbra sporche del suo sangue. Più volte prova a chiamarla, ma lei non risponde. E' tremendamente pallida...
"Cosa ti ho fatto?" si domanda il giovane disperato, stringendo tra le braccia l'amica svenuta.
"A quanto pare siamo arrivati tardi."
"Ma... cos'è successo?"
Zero solleva la testa e vede Rima e Shiki avvicinarsi. Shiki porta in braccio una ragazza, la stessa che i due hunter avevano visto nelle mani del Livello E appena giunti sul posto. La presenza della coppia di vampiri della Night Class non è casuale: sono stati mandati dal vice capodormitorio Ichijo nel tentativo di prevenire l'intervento dell'Associazione Hunter. Ma ormai i giochi sono fatti e per loro non c'è più alcun lavoro da portare a termine.
"Questa ragazzina è ancora viva..." fa notare Rima.
"A Reika cos'è successo?" domanda sospettoso Shiki.
Kiryu prende in braccio la compagna e si alza in piedi.
"Siamo stati attaccati da quei Livello E." spiega sbrigativamente "Ci avevano detto che erano in due, e invece ce n'erano tre.".
"Occupatevi voi di quella ragazza." conclude poi, rabbuiandosi in volto "Io devo riportare Reika al Collegio.".

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Capitolo piuttosto ricco, direi... e nel prossimo finalmente scopriremo qual è il segreto di Reika. Chissà se qualcuno di voi si è già fatto un'idea in proposito...
Anche stavolta vi lascio con una fan art!
Un saluto a tutti
Al prossimo capitolo
Marta

FAN ART
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Capitolo 9
*** CAPITOLO IX ***


CAPITOLO IX

Quando riapro gli occhi, una forte luce mi abbaglia ed io per un attimo, istintivamente, mi copro il viso con una mano.
"Tutto bene, Reika?"
Una voce familiare mi giunge alle orecchie. Mi volto ed accanto a me vedo il Direttore Cross. Sono distesa sul lettino dell'infermeria. Zero deve avermi riportata al Collegio quando ho perso i sensi... Sì, Zero, dov'è lui ora? E come starà?... Mi giro su di un fianco e facendo forza sul braccio sinistro sollevo la schiena e mi guardo intorno.
"Devi riposare." mi raccomanda premuroso il Preside "Hai perso molto sangue.".
"No... sto bene." rispondo a fatica... sono talmente debole che perfino parlare mi è difficile.
"Zero... dov'è?" domando con il cuore in gola, mettendomi seduta sul lettino.
"Non preoccuparti. Sta bene. Ti ha riportata qui lui e mi ha raccontato quello che è successo. Tu ricordi qualcosa?"
"Sì... uno di quei vampiri mi ha presa alle spalle ed è riuscito a mordermi..."
"Mi sembra piuttosto strano." commenta diffidente Yagari, entrando in infermeria.
"E' la verità." replico immediatamente io "Che lei ci creda o no, è andata proprio così.".
"Anche Zero ha detto la stessa cosa." ammette Kaien Cross, cercando di stemperare un  po' l'atmosfera.
"Quei Livello E erano tre e non due." insisto decisa "Le informazioni dell'Associazione non erano corrette. Mi chiedo se sia stato davvero un errore.".
Yagari rimane in silenzio, appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate. E' evidente che non crede al mio racconto. Ma io di certo non ho intenzione di tornare sui miei passi. Ho preso una decisione e la porterò fino in fondo...
Ora comunque non ho voglia di restare in infermeria. Mi riprenderò in fretta, non sono malata. Provo ad alzarmi ma, non appena appoggio i piedi a terra, la testa inizia a girarmi. Sento le gambe cedere. Il Direttore Cross prontamente mi sorregge.
"Te l'ho detto che devi riposare." mi ripete con fare paterno.
"Reika... cos'è successo?!"
Nella stanza fa il suo ingresso anche Yuki. Deve essersi preoccupata molto. Mi guarda con quei suoi grandi occhioni da cerbiatto, ed io le sorrido assicurandole che sto bene...
"Ho fatto chiamare Yuki perché ti accompagni nella tua camera." spiega Kaien Cross "Coraggio, adesso andate. Yuki, ti affido la nostra Reika. Vedi che si metta a letto e non faccia sciocchezze.".
"Ci penso io, Direttore." risponde lei, mettendosi scherzosamente sull'attenti.
Esco dall'infermeria insieme alla mia amica, ma quando mi affaccio sul corridoio, i miei passi si arrestano. Fuori dalla porta c'è Zero. Se ne sta fermo in piedi, con la schiena contro la parete e le mani in tasca. Tiene la testa bassa e si volta verso di me quel tanto che basta per sfiorarmi con lo sguardo. Non mi dice nulla, ma io lo so benissimo cosa sta provando. Il senso di colpa lo tormenta. Soffre per quello che è successo... Come posso fargli capire che a me va bene così? Che sono convinta della mia decisione e non voglio che ciò si frapponga tra noi? Come posso dirgli che io voglio solo stargli accanto, e non m'importa che lui sia un vampiro o un essere umano?... Lui è Zero, il mio Zero... e nient'altro conta per me.
Zero si scosta dal muro e si allontana. Io rimango immobile a fissarlo, mentre il suo dolore entra in me soffocandomi il respiro in gola. Yuki mi posa una mano sulla spalla:
"Era molto preoccupato per te. Penso si senta in colpa perché non è riuscito a proteggerti. Sei stata aggredita da uno di quei vampiri, vero?".
Io mi limito ad annuire. Se parlassi adesso probabilmente non sarei molto convincente.
"Coraggio, andiamo." mi sprona la mia amica.
"Dopo farò in modo che Zero venga a trovarti, ok?" aggiunge poi, strizzandomi un occhio.
"Grazie Yuki..." sono le uniche sentite parole che riesco a pronunciare.

Yuki tiene compagnia a Reika finché non si addormenta, e quando, verso sera, torna a farle visita prima di iniziare il servizio di ronda notturna, la trova sveglia, apparentemente tranquilla e riposata, seduta sul letto intenta a leggere un libro.
"Allora, come va?" domanda la giovane Cross con il suo fare allegro, sedendosi accanto all'amica.
"Molto meglio." risponde lei "Anche il Direttore è venuto qui qualche ora fa. Probabilmente voleva controllare che non mi sforzassi e non me ne andassi in giro per il Collegio. E poi mi ha portato alcuni dei suoi piatti migliori... anche se forse ha esagerato.".
Reika indica il comodino, sul quale è riposto un vassoio colmo di cibarie di ogni genere.
"E' proprio da lui." commenta divertita Yuki.
"Già... però magari mi faresti un favore se portassi via tutta quella roba. E' un peccato che vada sprecata e io di certo non posso mangiarla da sola!"
"Ok. Me ne occupo io... Ora devo andare. Ma tu, mi raccomando, non muoverti e riposati fino a domattina. Io farò in modo di mantenere la mia promessa..."
Reika sorride mentre osserva la sua amica uscire dalla stanza, rivolgendole sulla porta un'ultima complice occhiata, ma non appena rimane di nuovo sola, il suo sorriso si spegne. Un pensiero in particolare la turba profondamente. Presto, molto presto, dovrà affrontare Zero e raccontargli la verità. Dopodiché, niente sarà più come prima...

Kiryu e Yuki si aggirano nel parco del Collegio per il solito giro di ronda.
"Sei più silenzioso del solito." fa notare ad un certo punto la ragazza.
Nessuna risposta.
"E poi hai una faccia che fa paura..." prosegue provocatoria Yuki.
"Se ti faccio paura, non starmi intorno." replica duro l'altro.
"Ehi, ma che modi sono questi?! Io stavo solo cercando di fare due chiacchiere."
"Allora cerca qualcun altro con cui parlare."
La giovane Cross sbuffa scocciata. D'istinto se ne andrebbe piantando in asso il burbero amico, ma ha fatto una promessa ed intende mantenerla. Perciò azzarda un eloquente invito:
"Beh, anche se non vuoi parlare con me, almeno potresti andare a trovare Reika.".
Zero fulmina con lo sguardo la compagna, ma lei non si lascia intimorire, né tanto meno si zittisce:
"Le farebbe piacere vederti. E magari scambiare due parole con te...".
In effetti Reika avrebbe qualcosa da dirgli, Zero questo lo ricorda bene, ma dopo quanto accaduto gli è difficile anche solo pensare di trovarsi da solo con lei e guardarla in faccia. Nemmeno quando Yuki gli aveva offerto il suo sangue si era sentito così...
Il giovane stringe i pugni e chiude gli occhi, chinando la testa.
"Vai da lei. Ti sta aspettando. Anche solo per un saluto." insiste Yuki.
E alla fine Zero si allontana, sotto lo sguardo fiducioso dell'amica, che in cuor suo spera vivamente che le sue parole ottengano l'effetto desiderato.

Reika, seduta sul letto, osserva la finestra alla sua destra. Dalle imposte socchiuse filtrano la flebile luce della luna ed il soffuso bagliore dei lampioni che circondano il Dormitorio. La stanza è rischiarata appena dalla calda luce di una piccola abat jour. La ragazza sospira malinconica.
"Tanto lo so che non verrai..." si ripete tra sé, sorridendo con rassegnata tristezza.
Ma ecco che qualcuno fa il suo ingresso nella camera. Zero indugia un istante sulla soglia.  Quindi entra, chiudendo la porta alle proprie spalle. Reika lo fissa incredula e, ripresasi dalla sorpresa, con una mano lo invita a sedersi sul letto. Lui però rimane in piedi, mantenendosi a distanza.
"Avvicinati, per favore." lo prega lei.
"Meglio di no." afferma freddo lui.
"Non succederà niente. Non preoccuparti. Non startene lì come se io avessi chissà quale malattia contagiosa..."
"Il problema non sei tu... sono io..."
"Forse... lo siamo tutti e due."
Una breve pausa. Quindi Reika riprende la parola:
"Ti avevo detto stamattina che ti avrei raccontato la verità.".
"Me lo ricordo."
"Allora siediti qui, davanti a me, e ascoltami. Altrimenti non ti dirò niente."
Zero accenna un sorriso. Reika è sempre stata così, a volte dolce e premurosa, a volte forte e autoritaria. E quando si impunta, dirle di no è impossibile.
Il ragazzo si accomoda sul letto. L'amica lo osserva un attimo, quasi a volerne imprimere il volto nella mente, dopodiché si abbandona alla sua confessione:
"Diversi anni fa, quando era ancora una giovane hunter, durante una missione mia mamma incontrò un Sangue Puro, che in quel frangente la aiutò contro due feroci Livello E. Il nome di quel vampiro era Akihiro Kyan, uno dei Sangue Puro più forti e rispettati nell'intera società vampiresca, considerato il difensore per eccellenza dei Sangue Puro... Si conobbero così, e tra loro scattò qualcosa. Cominciarono a vedersi di nascosto... Si innamorarono. E dal loro amore impossibile, vietato da leggi umane e vampiresche... sono nata io. Una creatura mezzo sangue, in parte umana, in parte Sangue Puro.".
Reika si zittisce. Gli occhi sbarrati di Zero, puntati su di lei, le spengono la voce in gola. Il giovane stringe il lenzuolo tra le mani, e mentre dal suo volto traspare una tacita accusa, dalle sue labbra esce soltanto un rabbioso: "Continua.".
Reika prosegue il suo difficile racconto:
"Il loro amore si sarebbe trasformato in una maledizione per entrambi, così non appena seppe che mia mamma era incinta, Kyan se ne andò. Scelse un esilio volontario, per proteggerla. Per proteggermi. Nessuno da allora ha più avuto sue notizie... Il Consiglio degli Anziani lo dichiarò traditore quando scoprì che si era in qualche modo legato ad una cacciatrice. Ma in pochi, pochissimi seppero fin da principio a cosa aveva portato la loro relazione. Toga Yagari, Kaien Cross, Ryobe Miura, e pochi altri all'interno dell'Associazione Hunter. E, nella società vampiresca, Juri e Haruka Kuran, i genitori di Kaname. Tutti loro aiutarono e protessero mia madre, e me con lei. Soprattutto Ryobe. Lui la amava a tal punto che scelse di rimanerle accanto, di essere il suo compagno e di crescermi come fossi figlia sua. In questo modo tutti lo avrebbero creduto il mio padre naturale. Lui è l'unico padre che io abbia mai conosciuto. Lui è mio padre. E so che lui e mia mamma si amano davvero, nonostante il loro rapporto sia iniziato per proteggere un segreto... un segreto che comunque non poteva durare per sempre. Una delle prime a scoprire la verità fu... quella donna... Shizuka Hiou, il Sangue Puro che ha distrutto la tua famiglia. Lei mi voleva con sé. Mi cercava per trasformarmi in un vampiro. E perché la trasformazione abbia inizio, io dovrei bere il sangue di un Sangue Puro. Finché ciò non accade, le due nature che convivono in me mantengono un equilibrio. Non avverto alcun desiderio di sangue, ma possiedo comunque delle caratteristiche che appartengono ai vampiri.".
Reika si toglie il cerotto sul collo, sotto il quale dovrebbe essere ancora ben evidente il segno dei canini di Zero, ma sulla pelle perfettamente liscia non vi è più alcuna ferita, nemmeno un minimo rossore. Una guarigione così rapida non sarebbe possibile per un comune essere umano.
Lo sguardo di Kiryu si fa sempre più cupo e minaccioso, così come la sua voce:
"E l'Associazione Hunter, lo sa?".
"I vertici dell'Associazione, sì, ormai lo sanno." ammette Reika "Non hanno cacciato mia madre perché è una hunter come poche, e per quanto riguarda me... beh, ovviamente preferiscono avermi come alleata che come nemica. Anche se non si fidano completamente...".
Zero non riesce ad ascoltare oltre. Si sente ferito, tradito, ingannato, e non riconosce più la persona che ha davanti. Non sa chi è... cos'è... Con un gesto rapido ed improvviso scatta in piedi e si avvia alla porta. Non vuole sapere altro. Vuole soltanto andarsene. Reika però non ha intenzione di lasciar finire tutto così. Senza esitare abbandona il letto e raggiunge in velocità Zero prima che esca dalla camera, afferrandolo per la giacca ed appoggiando il viso sulla sua schiena.
"Aspetta... ti prego. Non scappare da me." lo supplica con struggente rammarico.
"Lasciami." le intima lui lapidario.
"No. Non ti lascio andare via in questo modo." insiste lei, portandosi davanti al giovane per sbarrargli la strada.
E nel vedersela di fronte, lui non riesce più a muovere un passo. Improvvisamente, di tutto quello che ha ascoltato, non gli importa nulla. Reika è sempre Reika... con i suoi sconfinati occhi blu, la sua grinta, la sua tenerezza, la sua malinconia, la sua forza...  Non importa quali siano le sue origini, chi sia suo padre. Non importa che nelle sue vene scorra il sangue di un vampiro. E anche adesso, con i capelli scompigliati, gli occhi sgranati, la corta camicia da notte stropicciata... così, disperata e agguerrita... è bellissima. Impossibile pensare di starle lontano. Impossibile pensare di rinunciare a lei... di nuovo. Proprio ora che è tornata, e che è così vicina. Ora che si è data completamente, svelando il suo segreto.
Zero chiude gli occhi e si copre il viso con una mano. Ma ciò non basta per cancellare in lui emozioni e pensieri, per zittire la voce che da dentro gli parla. Reika gli posa le mani sul petto e gli si avvicina, pregandolo di guardarla e di non odiarla per quello che gli ha raccontato... E come potrebbe odiarla? Ben altri sono i sentimenti che il giovane prova in questo momento.
"Zero... dimmi qualcosa?" ripete Reika, con le lacrime agli occhi.
E Zero, invece di parlarle, con impetuoso slancio la abbraccia e la bacia, stringendola a sé tanto da sentire il calore del suo corpo attraverso i vestiti.

Non riesco nemmeno a capire cosa sto provando in questo momento. Una miriade di emozioni affollano il mio cuore. Mi sento stordita, confusa, e, su tutto, felice... felice come non sono mai stata nella mia vita. Ero convinta che mi avresti odiata, che non avresti più nemmeno voluto avvicinarti a me, dopo aver scoperto la verità... Mi sbagliavo... Vorrei rimanere per sempre tra la tue braccia come in questo momento, con la tua bocca sulla mia, il tuo respiro a sfiorarmi la pelle. Per un attimo le nostre labbra si scostano ed i nostri occhi si fondono. Per un fuggevole istante allenti la presa, ma poi di nuovo mi stringi  forte a te, quasi avessi paura di lasciarmi andare, di vedermi sparire se dovessi sciogliermi dal tuo abbraccio. Le tue mani, le tue labbra mi cercano, ed in silenzio mi pregano di restare, di non abbandonarti. Ma come potrei abbandonarti, se tutto ciò che desidero è rimanere insieme a te?... Continuando a baciarmi, mi sollevi piano e mi porti fino al letto. I miei battiti accelerano sempre più, e quando di nuovo i miei piedi toccano terra, il mio cuore sembra di colpo arrestarsi. Il tuo sguardo mi avvolge, mentre le tue mani sostano leggere sui miei fianchi. Non mi sono mai trovata in una situazione come questa... è la prima volta, per me. Mi sento in imbarazzo e chino la testa. Alcune ciocche di capelli mi scivolano davanti al viso e tu con una mano le sposti, soffermandoti poi con le dita sulla mia guancia. Torno a guardarti e tu mi sorridi. Sta davvero accadendo tutto questo? Sta accadendo a noi? O sto semplicemente sognando?... Avverto l'incontrollabile bisogno di toccarti, per accertarmi che tu sia reale, che tu sia veramente qui di fronte a me. Lentamente ti sfilo la giacca, poi il gillet della divisa scolastica, infine la camicia... Tu mi lasci fare. Sei così vicino... Appoggio le mani sul tuo petto. Il tuo cuore sta battendo forte, come il mio. Vuol dire che provi quello che sto provando io? Voglio credere che sia così... anzi, no, non voglio credere ad altro se non a noi due, a ciò che siamo in questo momento. Solo noi...
Le tue dita scivolano sulle mie spalle e le sottili spalline della camicia da notte si arrendono al tuo gesto. Sento la stoffa leggera cadere lungo il corpo. Istintivamente incrocio le braccia sui seni e socchiudo gli occhi. Tu indietreggi di qualche passo, forse pensi che io abbia cambiato idea... Ma non è così... è che mi sembra tutto così strano, e nuovo... e bellissimo... Fissandoti in viso ti afferro per un braccio. Non voglio che ti allontani. Voglio che mi stringi, come hai fatto prima, e più forte ancora...
Sorrido mentre ti avvicini. Mi guardi come se mi vedessi ora per la prima volta... ed in un certo senso, è così... è così per entrambi. Con un dito segui il disegno delle mia labbra, poi mi stringi e mi baci... Cosa siamo, noi due? Cosa saremo domani?... Non lo so. Non mi importa. Ti amo, Zero Kiryu... E sullo stesso letto dove ti ho aperto il mio cuore raccontandoti la verità che mi riguarda, voglio donarti ora tutta me stessa, ogni sospiro, ogni battito, ogni brivido, ogni bacio, ogni emozione... ti dono il mio corpo e la mia anima. Ti dono ciò che sono... Dubbi, paure, sospetti, incertezze, sono lontani adesso da noi, li abbiamo abbandonati, proprio come i vestiti che giacciono sul pavimento. La luce calda della abat jour sul comodino ti illumina appena, creando un surreale gioco di chiaroscuri che segue il disegno dei tuoi muscoli. Distesa sopra le lenzuola ti rimiro in silenzio mentre ti porti sopra di me. Sento il peso del tuo corpo sul mio. Mi baci sul collo, nello stesso punto in cui non molte ore fa avevi affondato i tuoi denti. Sorreggendoti su di un braccio ti sollevi appena, mentre le tue dita percorrono dolcemente la mia pelle, partendo dalle spalle fino a raggiungere i miei fianchi. Mi baci ancora sulla bocca, ed io ricambio ogni bacio, ogni carezza, lasciando che siano l'istinto ed il cuore a guidarmi. Per un attimo ti fermi e mi guardi, come se cercassi in me una conferma.
"Tutto bene?" mi chiedi, appoggiando la tua fronte alla mia.
"Sì..." ti bisbiglio in un sospiro.
"Perché tremi allora?" mi domandi con una sfumata inquietudine nella voce.
"Perché sono felice." ti dico io, spegnendo ogni tuo dubbio con l'ennesimo bacio.
Non sapevo con chi avrei condiviso un momento importante come questo, non sapevo come mi sarei sentita, come mi sarei comportata... Non avevo idea di cosa potesse significare, delle incontenibili emozioni e sensazioni in esso racchiuse. Nulla conoscevo di tutto ciò, e lo sto scoprendo ora con te... Non ho più il controllo di niente, dei miei sensi, del mio cuore, della mia mente... Per un istante trattengo il respiro ed ogni mio muscolo si contrae. Con una mano stringo il lenzuolo, con l'altra il tuo braccio. Ti sorrido... e alla fine il mio corpo e la mia anima si abbandonano completamente a te... a noi...

E' questa dunque una notte di rivelazioni e scoperte, ma non lo è solo per Zero e Reika. Quando Yuki, terminata la ronda, sta per tornare al Dormitorio, il Direttore la prega di seguirlo nel suo ufficio.
"Reika mi ha chiesto di parlarti di una cosa." esordisce l'uomo, richiudendo la porta dietro di sé.
E' molto serio, evidentemente l'argomento da trattare è piuttosto delicato ed importante.
"Vedi, Reika non è una ragazza come le altre, e questo non solo perché è una hunter." accenna Kaien Cross, per poi interrompersi di nuovo, quasi gli mancassero le parole.
Yuki è impaziente, e preoccupata:
"Vada avanti per favore.".
"Reika è... una mezzo sangue, l'unica di cui si abbia memoria. Il suo vero padre era un Sangue Puro."
"Non è... possibile... Lei è per metà umana e per metà vampiro?..."
Il Direttore racconta in breve ad una esterrefatta Yuki la storia dei genitori di Reika ed i motivi per cui il loro segreto è stato mantenuto tale il più a lungo possibile. La giovane ovviamente stenta a credere ad una realtà così assurda ed inaspettata. Le sembra impossibile.
"Capisco che tu sia sorpresa." prosegue Kaien "E' normale che tu non abbia notato nulla di strano in lei. La sua parte umana frena determinati istinti vampireschi, come ad esempio la sete di sangue, e queste due nature convivono in maniera per così dire pacifica. Soltanto se Reika bevesse il sangue di un Sangue Puro, il suo lato vampiresco si scatenerebbe in tutta la sua potenza, unitamente ai poteri che solo i Sangue Puro possiedono. Anche la sua arma, il Black Steel, è come lei. Può essere usato sia da umani che da vampiri, ma solo una creatura che unisca in sé entrambe le nature potrebbe farne esplodere la vera forza. E ciò accadrebbe se i poteri vampireschi di Reika venissero destati. A quel punto, chi non vorrebbe averla dalla propria parte? Chi non vorrebbe scoprire fino a che punto può spingersi una creatura così rara nel suo genere? L'Associazione Hunter ed il Consiglio degli Anziani... Già ora ci sono strani movimenti fra i cacciatori e fra i vampiri. Ma finché Reika non si trasforma, non è in pericolo. Perciò Yuki, puoi stare tranquilla per la tua amica.".
Yuki è senza parole, ma di sicuro il legame di affetto che ha costruito con Reika non crollerà di fronte a questa verità, per quanto sconcertante e non facile da accettare. Ciò che invece si domanda la ragazza è come reagirà Zero quando apprenderà una simile notizia. Forse era questo uno dei motivi per cui Reika ci teneva tanto a vederlo... già, probabilmente voleva dirgli tutto, liberandosi dall'angoscioso peso che da tempo si porta dentro. E chissà come avrà preso lui la cosa... Non bene, conoscendolo. Ma Reika sa tenergli testa e, forse, riuscirà a farlo ragionare. Dopotutto, che colpa ha lei se queste sono le sue origini? Non l'ha scelto, ci è semplicemente nata, e ne avrà di sicuro sofferto molto, prima di poter metabolizzare la cosa. Magari, ne soffre ancora...
Yuki fa ritorno nella sua stanza, continuando a rimuginare sull'incredibile scoperta appena fatta. Vorrebbe andare da Reika per parlarle, ma l'istinto le dice che per ora è meglio lasciar stare. La vedrà di sicuro domattina, in classe, ed allora le dirà che la loro amicizia è al sicuro, che non sarà certo questo strano destino, che pare voler giocare con loro, a separarle. E se Zero dovesse comportarsi in maniera stupida, ci penserà lei a farlo rinsavire...

***

Il fastidioso e martellante suono della sveglia annuncia l'inizio di una nuova giornata. Reika allunga un braccio per zittire il petulante rumore che ha malamente interrotto il suo sonno. Sbadigliando si mette a sedere sul letto e posa un carezzevole sguardo su Zero, che si sta svegliando. Si sono addormentati abbracciati, la notte appena trascorsa. Reika sorride ed arrossisce rammentando quanto accaduto. Zero apre gli occhi su di lei e la rimira con amorevole devozione. Con un gesto deciso la afferra per un braccio e la fa cadere sopra di sé, rubando un altro bacio alle sue morbide labbra.
"Non possiamo... adesso..." gli sussurra lei.
"Ma che ore sono?" le domanda lui, accortosi della luce che penetra dalle imposte socchiuse.
"E' mattina... dobbiamo alzarci."
"Come... mattina?!"
Zero solleva di scatto la schiena dal materasso. Reika si inginocchia di fronte a lui e lo osserva divertita.
"Se qualcuno mi trova qui, sono nei guai." commenta il giovane, passandosi una mano tra i capelli.
"Nei guai ci saremmo tutti e due, non ti pare?" precisa l'altra "Ma vedrai che andrà tutto bene.".
"Sembra che la cosa ti diverta."
"E' che hai  un'espressione così buffa..."
Reika ride, coprendosi la bocca con una mano. Zero la contempla ed a sua volta sorride. E quando lei fa per alzarsi, lui la cattura in un appassionato abbraccio, per poter godere ancora per qualche attimo del suo vitale calore, dell'inebriante profumo della sua pelle.
"Forse adesso dovresti lasciarmi andare... che dici?" domanda con fare accattivante la ragazza, reclinando indietro la testa fino a posarla sulla spalla del compagno.
Lui allenta la presa. Lei si alza in piedi e, raccolti da terra i vestiti del giovane, glieli porge suggerendogli un modo per filarsela senza essere scoperto:
"Appena fuori dalla camera, sulla destra, troverai la porta che dà sulla scala di sicurezza. La scala si affaccia sul retro dell'edificio. Se aspetti che tutte le ragazze se ne siano andate, non ti vedrà nessuno.".
Reika recupera quindi la sua divisa dall'armadio e, prima di lasciare la stanza per raggiungere i bagni del Dormitorio, si rivolge un'ultima volta a Zero, ancora seduto sul letto:
"Non preoccuparti. Non racconterò a nessuno quello che è successo... e soprattutto non lo dirò a Yuki...".
Dopodiché si infila di fretta una maglia sopra la camicia da notte e se ne va, lasciandosi alle spalle la sommessa eco delle sue ultime parole. Parole velate di rassegnazione e malinconia. Cosa voleva dire? Cosa le starà mai passando per la testa? Zero al momento non è riuscito a replicare, è stato preso in contropiede da quell'affermazione apparentemente fuori luogo, ed ora se ne domanda il senso... Reika, cosa stai pensando? Che valore dai a ciò che è accaduto? Cosa ti fa soffrire e ti tormenta?...

Le lezioni stanno per cominciare. Reika si presenta in aula insieme a Yuki e Yori e, non appena vi mette piede, subito viene circondata da un nutrito gruppetto di ragazzi, che con vivo interesse le domandano come mai fosse assente il giorno precedente. C'è da dire che fin dal suo arrivo Reika ha calamitato su di sé l'attenzione dei componenti maschili della sua classe, e non solo. E' bella, femminile, intelligente, gentile, e possiede il fascino di ciò che appare irraggiungibile, tanto più desiderabile quanto impossibile da avere... Ma in un attimo, ecco che il crocchio intorno alla giovane si dilegua. Perché? Perché Zero è arrivato e si è piazzato proprio alle spalle di Reika, trafiggendo con lo sguardo tutti quelli che l'avevano accerchiata.
"Ti diverti a far scappare la gente?" lo apostrofa Yuki.
"Guarda che non ho fatto niente." risponde il diretto interessato, alzando le spalle.
"Coraggio, andiamo a sederci prima che arrivi il professore." fa notare Yori, al solito pacata e saggia.
Reika posa gli occhi su Zero e con un cenno della mano lo invita a seguirla. Siedono vicini da quando lei è arrivata ed il suo gesto non ha nulla di strano, eppure Yuki vi nota qualcosa di diverso rispetto al solito, ed imputa la cosa alla verità che lei stessa ha scoperto la notte appena passata. Di sicuro, anche Zero ora sa tutto, ma non pare averla presa male. Beh, meglio così!
La giovane Cross prende posto e, mentre l'insegnante entra in aula e saluta, lei si volta verso Reika. Vorrebbe parlarle. Non ci è ancora riuscita. Stamattina c'era sempre Yori insieme a loro. Reika si accorge degli occhi che ha puntati addosso, ed al silente messaggio dell'amica risponde con un eloquente sorriso. Evidentemente ha già capito. Ha capito che il Direttore ha fatto quanto lei gli aveva chiesto. E di ciò ne è sollevata.
Le due compagne si scambiano un cenno d'intesa. Dopodiché, entrambe dedicano la loro attenzione alla lezione ormai iniziata.

Terminata la mattina, durante la pausa pranzo, Reika esce in cortile insieme a Yuki e Yori. L'aria si fa di giorno in giorno più calda. L'estate sembra essere impaziente di arrivare. Le tre amiche chiacchierano spensierate sotto il porticato, gremito di studenti, quando d'un tratto, in distanza, Reika scorge Zero, ed il suo sguardo muta di colpo. Lui si avvicina. Lei distoglie gli occhi e rimane immobile. Lui le passa accanto, senza dir nulla, senza fermarsi. Lei si congeda dalle amiche con uno sbrigativo: "Scusatemi...", e poi si allontana.
"Ma che le è preso?" si domanda Yori.
"Non lo so... però..." commenta titubante Yuki, guardandosi intorno... Anche Zero è sparito. Cosa staranno combinando quei due?

Sulla riva del lago che si distende nel bel mezzo del grande parco del Collegio, Reika osserva estasiata la liscia superficie azzurra increspata appena dalla leggera brezza primaverile. Il sole si rifrange in tante luminescenti scintille, piccoli gioielli incastonati nel limpido specchio d'acqua. E' una vista che dona serenità e pace al cuore ed all'anima. L'aria si insinua tra i rami degli alberi e tra i cespugli, generando un lieve fruscio che suona soave come una ninna nanna. Poi, di punto in bianco, il rumore scricchiolante di rami secchi spezzati annuncia l'avvicinarsi di qualcuno. Reika non si volta finché non è una voce a lei profondamente cara a chiamarla.
"Reika, cosa volevi dire stamattina?" domanda Zero, con un tono a metà fra sospetto e delusione.
"A cosa ti riferisci?" chiede di rimando la ragazza, con fasulla noncuranza, sostenendo con fierezza lo sguardo tagliente del suo interlocutore.
"Perché hai nominato Yuki? Perché hai voluto dirmi che non le avresti raccontato niente?" insiste l'altro, avanzando di alcuni passi.
"Perché credo che tu ci tenga molto a lei... Io credo... che tu sia innamorato di lei..."
Zero non ribatte e non si mostra nemmeno sorpreso di quanto udito. Reika china la testa e socchiude gli occhi. Lui allora si avvicina e le prende il viso tra le mani, obbligandola a guardarlo. Lei prova ad allontanarsi, ma rimane imprigionata in un inaspettato abbraccio.
"Sei una stupida, lo sai?" la rimprovera affettuosamente il giovane.
"Davvero?..." risponde lei non convinta.
Ed a zittirla non sono più le parole, bensì un dolcissimo bacio.
I due ragazzi, stretti l'uno all'altra, si stendono sull'erba continuando a baciarsi, intercalando ai baci sorrisi e sguardi complici. Il destino che in qualche modo li accomuna, quel destino che li aveva votati all'oscurità, sembra di colpo svanito. Insieme sentono di poterlo sconfiggere, o meglio conquistare, conducendolo dove essi vogliono. Saranno la forza l'uno dell'altra. Questa è la promessa che si scambiano ora, una promessa non pronunciata ma legata ai loro cuori ed alle loro anime, vincolo inscindibile che nulla e nessuno potrà spezzare.

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Come avrete già capito, questo capitolo non è legato ad alcuna puntata dell'anime. E' stata una parte piuttosto delicata e complessa da scrivere, un momento di svolta che racchiude il cardine di determinati eventi futuri.
Mi chiedo se qualcuno di voi aveva indovinato qual era il segreto di Reika... Approfitto di questo spazio per ringraziare tutti i lettori, silenziosi e non, che stanno seguendo questa mia fic.
Anche stavolta, vi saluto con delle fan art. Spero vi piacciano!
A prestissimo!!
Marta

ZERO E REIKA
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Capitolo 10
*** CAPITOLO X ***


CAPITOLO X

Yuki è stata davvero molto cara con me. Dopo aver scoperto la verità sulle mie origini, appena ha potuto è venuta a parlarmi per rassicurarmi riguardo alla nostra amicizia. Siamo molto unite, devo ammetterlo. Si è instaurato un bel rapporto tra noi, quasi ci conoscessimo da sempre... Mi ha chiesto come avesse preso la cosa Zero, perché in cuor suo era sicura che gliene avessi parlato. Io le ho detto soltanto che con lui è tutto a posto. Non sono riuscita ad aggiungere altro. E d'altronde, cosa potrei raccontarle? Non voglio mentirle, ma... E' troppo presto per poterne parlare, per esporre alla luce del sole dei sentimenti appena nati, ed ancora così fragili. Bisogna che prima crescano e si rafforzino, dentro di me... e dentro di lui. Anche se so che la mia amica è piuttosto perspicace e forse ha già intuito qualcosa, nonostante io e Zero ci comportiamo come sempre davanti agli altri. Sì, in mezzo alla gente siamo gli stessi di prima, ma ciò che sta maturando tra noi posso percepirlo chiaramente in ogni suo sguardo, nella sua voce, nei suoi gesti, e perfino nei suoi silenzi... Chissà se un giorno riuscirò a dirgli quel "Ti amo" che ancora non so pronunciare... chissà se un giorno riuscirà a dirmelo lui...
...Ultimamente regna un'assoluta tranquillità al Collegio. Eppure il mio istinto mi suggerisce che questa pace è destinata a durare poco... Kaname Kuran. A volte ho come l'impressione che ci sia sempre il suo nome dietro a ciò che accade, o non accade, da queste parti. Lui vede tutto, sa tutto. Vero è che ha le sue fonti. Seiren è la sua guardia del corpo e la sua spia personale. Ma c'è di più. Lui è un Sangue Puro. Mi chiedo fin dove possano arrivare i poteri di quella stirpe eletta... Kuran non mi fa paura, né mi mette soggezione. Però ancora non ho capito se di lui ci si possa fidare oppure no... La scorsa notte, durante il giro di ronda, l'ho incontrato nel parco. Le lezioni della Night Class erano appena terminate.
"Stai cercando qualcuno?" gli ho chiesto, con fare volutamente provocatorio.
"Nessuno in particolare." mi ha risposto lui, ammantato dietro un nobile distacco.
Un breve silenzio. Poi Kuran ha ripreso la parola:
"Finalmente ti sei decisa a raccontare la verità. Di certo questo è il primo passo per accettarla.".
Come faceva a saperlo? Forse gliel'aveva detto Yuki... No, non era stata lei. Lui sapeva, e basta.
"E tu, quando ti deciderai a raccontare la verità?" l'ho stuzzicato allora io.
"Credi che io sappia qualcosa di importante? Qualcosa che ti riguarda?"
"Io credo che tu sappia molte cose, su tutti noi."
"Forse mi sopravvaluti..."
"… o forse tu sottovaluti me... Ma, dimmi, nobile Kaname, cos'è per te Yuki?"
"E Kiryu, cos'è per te, Reika? Fin dove saresti disposta a spingerti per lui?"
"Fin dove saresti disposto ad arrivare tu per Yuki, immagino..."
Kuran a questo punto ha accennato un sorriso e, trafiggendomi con i suoi occhi ammaliatori, si è congedato da me con questa frase:
"Vedi di non dimenticarti mai quello che hai appena detto...".
Cosa avrà voluto dire? Ho la strana sensazione che lo scoprirò presto... molto presto...

***

"Fa del tuo odio il tuo nutrimento... e affrettati a crescere. Diventa adulto, piccolo Zero. Tu hai un unico desiderio. Uccidermi. Vorrei restare a contemplarti così, in eterno. Questi occhi colmi di odio mi appartengono. Noi siamo uniti. Siamo uniti da un legame che non si potrà mai sciogliere."...
Zero si sveglia di soprassalto nel suo letto. Si stava riposando prima di iniziare il servizio di ronda, ma ha fatto di nuovo quel sogno. Il sogno, o meglio l'incubo, che da tempo lo tormenta. Ha rivisto se stesso da ragazzino, ricoperto di sangue, tra le braccia di quella donna, del Sangue Puro che ha distrutto la sua famiglia ed ha trasformato lui in un vampiro. Le parole che lei gli disse allora, non potrà mai scordarle, e di tanto in tanto si riaffacciano nella sua mente, imprigionandola in una morsa di rabbia e dolore.
"Posso?" domanda Reika, entrando nella camera.
Zero si mette seduto sul letto e la guarda. Lei gli si avvicina e si accomoda accanto a lui, scorgendo nei suoi occhi un'intima sofferenza.
"Hai avuto ancora quell'incubo?" gli domanda, passandogli una mano tra i capelli, e lui allora la tira con forza a sé appoggiando la fronte sulla sua spalla.
"Non preoccuparti. Ci sono io con te. Insieme possiamo superare qualsiasi cosa." gli sussurra lei, abbracciandolo.
"Quella donna è ancora viva..." ribadisce preoccupato Zero, sollevando la testa.
Reika non prova a smentire tale affermazione né cerca superficiali e banali scappatoie per negare una verità innegabile. L'ansia del compagno anche lei la condivide, sarebbe stupido negare, ma sarebbe stupido anche abbandonarsi ad essa. Qualsiasi cosa accadrà, bisognerà semplicemente affrontarla. Altre strade non ce ne sono.
"Coraggio, andiamo." afferma la ragazza, alzandosi in piedi "Le lezioni della Night Class stanno per iniziare, e ultimamente sai che tutto il Collegio è in fibrillazione, per via del ballo che ci sarà tra poco, prima delle vacanze estive.".
Già, il ballo... una ricorrenza speciale durante la quale, per un'unica notte all'anno, i componenti della Day Class e della Night si riuniscono. E' ovvio che tutti lo aspettino con ansia, e si respira un'aria sempre più frizzante ed eccitata a mano a mano che la data fatidica si avvicina. Facile capire che per i tre Disciplinari sia ben difficile, in questo periodo, tener a bada le ragazze della Day Class quando, alla sera, i componenti della Night lasciano la loro area riservata per raggiungere l'edificio scolastico. E se comunque Reika e Zero se la cavano bene, la prima per il suo carisma, il secondo per la soggezione che riesce ad incutere, Yuki invece finisce spesso per essere travolta dalle scatenate ammiratrici dell'esclusiva èlite notturna. Inconvenienti del mestiere!!!

La notte scende. Reika e Zero sono impegnati nel giro di ronda.
"Sembrano tutti fuori di testa ultimamente..." commenta il giovane, mani in tasca e sguardo severo.
"Insomma... il ballo, da quello che ho capito, è un evento importante." interviene l'altra, manifestando una latente entusiasmo "Dimmi un po', Zero Kiryu... ci verresti con me al ballo?"
"Non amo queste cose, lo sai."
"Per una volta, potresti pure lasciarti andare, no? Non lo faresti per me?"
Zero si volta verso la compagna e non può non sorridere davanti ai suoi grandi occhi imploranti. Accanto a lei, si sente bene. Prova un'inspiegabile pace. Perfino il desiderio di sangue, che fino a poco tempo fa non gli dava tregua, sembra essersi sopito in lui. Insieme a Reika, si sente se stesso. Si sente vivo.
"Ehi, allora, mi rispondi?" insiste la ragazza, afferrando per un braccio il giovane che cammina al suo fianco e che la sta fissando senza dir una parola.
Zero si desta dalla sua ammirata contemplazione e torna al discorso lasciato in sospeso:
"Temo che come responsabili della disciplina non avremo molto tempo per divertirci.".
"Non credo che il Direttore la pensi così. Secondo me sarebbe felice se ci rilassassimo un po' anche noi, soprattutto tu..."
"A proposito del Direttore. Tu hai idea del perché abbia convocato Yuki nel suo ufficio?"
"Non ne so niente... Ma per caso ti dispiace restare da solo con me?"
Lo sguardo di Reika si fa malizioso. Zero accetta la tacita sfida, ed afferra la ragazza per un braccio stringendola a sé.
"E a te dispiace restare da sola con me?" le chiede poi, con voce accattivante, accostandosi al suo orecchio.
Lei sorride. Lui le sfiora la guancia con le labbra, fino a raggiungere la sua bocca dischiusa, alla quale ruba un dolce bacio.

...E intanto,  davanti al cancello d'ingresso del Collegio, si ferma una carrozza. Un mezzo d'altri tempi, appartenente ad un mondo apparentemente perduto. Per primo smonta un giovane alto e longilineo, dai capelli chiari ed il volto sfilato coperto da una maschera. In un gesto galante, il ragazzo porge una mano ad una fanciulla, che scende agilmente dalla carrozza, nascosto il suo viso dal cappuccio del soprabito...

Nell'ufficio del Direttore, Yuki ascolta il suo speciale incarico per questa notte.
"Dovresti accogliere una nuova studentessa." spiega Kaien Cross.
"Una nuova studentessa?"
"Era previsto che arrivasse prima, ma a causa della sua salute cagionevole ha trascorso un lungo periodo di cure e di riposo in montagna."
Qualcuno bussa alla porta.
"Ah, ecco. Deve essere lei." afferma il Preside "Avanti.".
Ed ecco entrare nella stanza una ragazza. É molto graziosa, piccola e minuta. Ha lunghi capelli chiari, lisci e sottili, dai riflessi argentati, e due grandi occhi di uno strano colore tra il viola ed il celeste.
"Buonasera." dice con voce lieve.
"Ma... è della Night Class." si sorprende Yuki, avendo notato la divisa bianca indossata dalla sconosciuta.
Il Direttore fa, per così dire, gli onori di casa:
"Benvenuta, Maria Kurenai. Signorina Kurenai, voglio presentarle mia figlia Yuki.".
"Piacere di conoscerti." saluta la giovane Cross.
"Ha un'aria stuzzicante... e piena di salute." è l'insidioso commento della nuova arrivata, che subito viene ripresa dal Preside:
"Oh, per carità! Qui è proibito dire certe cose!".
"Chiedo scusa." prosegue allora Maria "Molto piacere, cara Yuki.".
Alla fine le due ragazze lasciano insieme l'ufficio e dalla finestra il Direttore le osserva allontanarsi verso il parco camminando fianco a fianco. Sembra preoccupato, Kaien Cross. Cosa dunque lo turba in questo modo?

Dopo aver spiegato alla nuova studentessa come muoversi nel Collegio, Yuki la guida all'interno dell'edificio scolastico.
"Ecco. Là in fondo c'è la biblioteca." spiega la Disciplinare, percorrendo il corridoio "E proprio in quell'aula sta facendo lezione adesso la Night Class.".
Maria si ferma di colpo. Yuki la osserva perplessa.
"Che c'è?" le domanda, e lei con voce tremante le risponde:
"Senti Yuki. Mi credi se ti dico che mi fa tanta paura venire a studiare in questa scuola? Perché un vampiro di salute cagionevole verrà inevitabilmente messo in disparte... Oh, ma come fai a credermi?".
La giovane Kurenai si copre il volto con le mani, come se stesse per piangere. Yuki prova a rincuorarla:
"No... ti credo, ti credo. Figurati... E credo anche che tu non ti debba preoccupare. Il capo e il vice capoclasse sono molto gentili.".
Quindi premurosa le si avvicina e le prende le mani:
"E poi, per qualsiasi cosa ti puoi rivolgere a me o al Direttore. Siamo qui per aiutarti. Sta' tranquilla Maria. Non devi aver paura.".
Maria abbraccia Yuki e la ringrazia. Poi, accostandosi al suo orecchio, con fare inquietante le sussurra:
"Lo sai, mi piacciono le ragazze come te. Le adoro...".

Nel frattempo, all'interno dell'aula in cui si trova la Night Class...
"Una nuova studentessa che arriva ad anno già iniziato." afferma Ichijo con fin troppa enfasi "C'è aria di mistero. Sì, di mistero e di delitto.".
"E' la trama del giallo che leggevi ieri?" gli domanda Shiki.
"No, non è un romanzo. E' vero." precisa Rima "Arriva una nuova studentessa.".
Poi, di punto in bianco, l'argomento cambia, ed il fulcro della discussione diventano... dei biscotti. Biscotti che Aidoh aveva messo da parte appositamente per Kuran e che invece sono stati mangiati da Rima e Shiki. Scatta un vivace scambio di battute tra i giovani vampiri. Quando d'un tratto una voce sconosciuta mette tutti a tacere.
"Che fortuna essere capitata in una classe allegra."
Maria è entrata nell'aula e, seduta sulla cattedra, osserva e sorride provocatoria.
"Allora, a che ora comincia la lezione, ragazzi?" aggiunge con falsa gentilezza.
"Ma tu, chi saresti?" le chiede stupito Aidoh.
"Chi saresti?" ripete lei, infastidita, per poi saltare agilmente sui banchi fino a raggiungere il vampiro che ha osato parlarle in modo tanto irriverente.
"Scusa tanto, con quel saresti ti rivolgevi a me?" gli intima con aria minacciosa, prendendo il suo volto spaurito tra le mani.
Kaname interviene:
"Sarebbe buona regola che prima di tutto i nuovi arrivati si presentassero alla classe, Maria Kurenai.".
Maria concentra la sua attenzione su Kuran, e dopo essersi avvicinata a lui, imbastisce una scenetta non molto gradita ai presenti. Inginocchiata su di un banco, davanti a Kaname, gli prende una mano e gli si rivolge in tono ostentatamente ammirato:
"Scusami, sono stata maleducata. Kuran, nobile Kaname, come sono felice di incontrare un Sangue Puro. Che bellezza!".
"Sono molto felice anch'io." risponde il diretto interessato, senza alcuna particolare intonazione nella voce, quasi stesse ripetendo una frase di circostanza vuota ed insignificante.
L'aria nell'aula si fa sempre più tesa. Maria si alza in piedi e si guarda intorno.
"Scusatemi." ammette, con simulato dispiacere "A quanto pare ho creato un'atmosfera sgradevole.".
"Forse per il momento..." aggiunge poi, recuperando il suo beffardo atteggiamento "… è meglio che me ne vada e che vi lasci soli.".
Saltando leggera da un banco all'altro la giovane se ne va, lasciandosi alle spalle una serie di contrariati e sospettosi commenti.
"Che sfrontata." digrigna tra i denti Ruka.
"Non ti innervosire, Ruka." la riprende ironico Kain "Sennò rischi di riempirti la faccia di rughe.".
"Ah, lascia perdere le mie rughe!!" ribatte seccata l'altra.
Il più infastidito da quanto accaduto tuttavia è Aidoh, che ad un certo punto, senza dire una parola, abbandona la classe ed esce chiudendo con forza la porta. E mentre un sordo rumore rimbomba nella stanza, Kaname china la testa, sospirando...

Dopo essersi separata dalla nuova studentessa, Yuki torna al suo giro di ronda. Avvistati Reika e Zero accanto ad un albero, intenti a confabulare di chissà cosa, li raggiunge di corsa, piombando loro davanti all'improvviso.
"Che state facendo qui nascosti?" domanda ai due amici, con aria malandrina.
"Noi... non ci siamo nascosti." risponde Reika, lasciando trapelare un certo imbarazzo.
Zero non dice nulla e si limita a guardare altrove, mani in tasca ed aria falsamente indifferente.
"Mi sembrate strani..." inizia a sospettare Yuki "E' successo qualcosa?".
"Tranquilla, tranquilla. Tutto a posto." prosegue Reika "Adesso però sarebbe meglio muoverci. Che dite?".
Ma ecco che qualcuno si fa avanti. I tre Guardiani si mettono subito in allerta. Zero e Reika spalancano gli occhi, mentre un'agghiacciante sensazione si fa largo in loro.
"Che c'è Maria? E' successo qualcosa?" chiede gentilmente Yuki alla nuova allieva della Night Class, ferma a pochi passi da lei.
"Ho paura di aver esagerato con i miei scherzi." risponde l'interrogata, con fare melodrammatico "E ora tutti mi detestano.".
Zero improvvisamente impugna la Bloody Rose e la punta contro Maria, mentre Reika porta una mano sul Black Steel, senza però sfoderarlo.
Yuki istintivamente si pone a difesa della giovane Kurenai, per impedire all'impulsivo amico di commettere sciocchezze:
"Fermo! Ma che fai?! Sei impazzito? Che ti succede?".
Come si fosse destato da uno strano incantesimo, Kiryu abbassa la pistola, oltremodo stupito delle proprie azioni.
"Tu, chi sei?" domanda poi in tono minaccioso all'ultima arrivata, che rimane nascosta dietro a Yuki.
Reika tace. Osserva. E, se pur con qualche esitazione, allontana la mano dal suo pugnale.
"Io sono Maria... sono Maria Kurenai." si presenta titubante la nuova studentessa, e Yuki dolcemente la rincuora:
"Mi spiace che tu ti sia spaventata. Loro sono Reika Miura e Zero Kiryu, anche loro sono dei Disciplinari del Collegio. Sai, di solito Zero non si comporta così. Anzi... è molto simpatico.".
"E' colpa mia." confessa l'altra, con i suoi modi forzatamente gentili "Stavo girovagando e sono comparsa all'improvviso. Perdonami Yuki. Grazie.... grazie per avermi protetta. Tu sei così premurosa, e carina. Sei una brava ragazza... Sì, una brava ragazza... e mi piaci tanto...".
Maria si accosta all'orecchio della giovane Cross e sottovoce le sussurra:
"Il sangue di una persona come te è delizioso...".
Dopodiché alzando la voce esclama:
"Noi diventeremo grandi amiche!!".
Ed infine si allontana di corsa.
Dalla soprastante terrazza dell'edificio scolastico, Aidoh ha assistito all'intera scena ed il suo sguardo lascia bene intendere i sospetti che incalzano nella sua mente. Di lui non si accorgono né Yuki né Zero. Soltanto Reika solleva la testa prima che il giovane se ne vada, e per un istante i loro occhi si incontrano. Un fuggevole istante in cui i dubbi dell'uno paiono trovar conferma in quelli dell'altra. Che la loro comune sensazione sia dunque fondata?

Cosa sta succedendo? Che razza di gioco contorto è questo? E chi sta manovrando tutte le pedine? Chi sta tirando i fili dietro le quinte? Non ho la certezza che sia davvero lei, ma se lo fosse? Il mio istinto non può sbagliare su  una cosa del genere. La reazione che ha avuto Zero... lo sguardo inquieto di Aidoh... Devo trovare la conferma di ciò che penso, e c'è un unico individuo che me la può dare. Sono certa che questa è opera sua. Ma a cosa mira? Cosa vuole da noi? Da lei?... E Yuki, che ruolo avrà in questa vicenda?... Qual è dunque il legame tra noi? Qual è il filo conduttore delle tue oscure trame, Kaname Kuran?

***

Il giorno successivo, giunta la sera, le lezioni della Night Class vedono come  docente Toga Yagari, che al solito entra in classe lamentandosi di quanto i suoi speciali studenti siano indisciplinati. Nessuno infatti è seduto al proprio posto, nessuno tranne la nuova allieva, sulla quale gli occhi del cacciatore si posano sospettosi. Ma anche altri occhi sono puntati su di lei, occhi taglienti ed inquisitori. Gli occhi di Zero, fermo in piedi fuori da una delle grandi finestre che si affacciano sulla terrazza esterna. Maria gli dà le spalle, ma avverte chiaramente il suo sguardo su di sé, e se ne compiace. E quando il giovane si volta, lei con la coda dell'occhio lo osserva, accennando un fiero sorrisetto...

A conclusione delle lezioni, la Night Class fa ritorno al Dormitorio Luna. Kaname, nella sua stanza, si diletta davanti ad una scacchiera, finché qualcuno non bussa alla sua porta.
"C'è una richiesta da parte di Maria Kurenai." accenna Ichijo, affiancato dalla nuova studentessa "Dice che è molto nervosa e che non riesce a dormire.".
"Sì, lo chiedo per la tranquillità della Night Class." spiega la diretta interessata "Per il momento non vorrei stare nel Dormitorio. So che c'è quell'edificio che la Night Class ha occupato nei primi tempi. Ecco... a me piace. E vorrei stabilirmi lì per ora.".
Kuran asseconda senza indugio la richiesta della giovane:
"Sì. Va bene. Penserò io ad informare il Direttore Cross.".
"Ma... sicuro?" obietta timidamente Ichijo.
"Ti ringrazio. Sono contenta! Grazie!!" esulta Maria, per poi andarsene di corsa, saltellando euforica.
Appostato fuori dalla porta della stanza Aidoh ha ascoltato il breve dialogo, e rimuginando tra sé si allontana. In cerca di una conferma ai propri dubbi raggiunge Kain per domandargli maggiori informazioni sulla nuova arrivata, e così i due cugini si ritrovano a parlare da soli, in privato, nel parco che circonda il Dormitorio Luna, avvolti dalle tenebre di una notte senza luna.
Ecco cosa riferisce Akatsuki:
"Maria Kurenai è stata ammessa al Collegio dopo aver espletato tutte le procedure di rito e prestato giuramento. Ma poi, a causa della sua salute cagionevole, non si è potuta presentare alle serate sociali. Tutto qui. E' tutto regolare. No, io non avverto niente di strano in lei. Anche se, a dire la verità, è piuttosto sfrontata.".
Hanabusa tuttavia non si dà pace:
"Senti Akatsuki, a te non è mai capitato di vedere quella donna?".
"Quella donna?"
"Sì. Quel vampiro di Sangue Puro, di lignaggio pari ai Kuran, che dopo essere impazzita ha iniziato a nascondersi sotto mentite spoglie. Shizuka Hiou."
"E' scomparsa nel nulla dopo quell'incidente della famiglia Kiryu. Si dice persino che sia morta. Mi spiace, ma no, io non l'ho mai vista. Perché me lo chiedi?"
"Così... lascia stare. Anzi, non ne parliamo più. Dimentichiamola. Quella donna porta sfortuna."
I due cugini fanno infine ritorno al Dormitorio. Non si sono accorti che qualcuno li ha spiati. E non si accorgono nemmeno ora dei due occhi felini che li seguono, mentre si allontanano, due occhi blu come la notte screziati da venature rosse come il sangue. Reika, nascosta dietro ad un albero, ha ascoltato il dialogo tra Kain e Aidoh. Non le piace affatto quello che sta accadendo. Non ne capisce il senso ed il fine, ma sa per certo di esserci ormai dentro, e non ha intenzione di tirarsene fuori. Non vuole fuggire. Non ora. Non più.

***

Trascorrono alcuni giorni, sospesi in una sorta di apparente normalità.
In quello che sembra un pomeriggio come gli altri, concluse le lezioni della Day Class, Yuki cammina insieme a Yori e Zero sotto il porticato dell'edificio scolastico, brulicante di studenti. L'argomento principale delle chiacchiere comuni è il ballo, sempre più vicino. Anche se al momento ciò che preoccupa di più Yuki sono gli esami. Infatti, la classe che otterrà la media di voti più bassa, dovrà occuparsi dell'allestimento del grande evento e lavorare dietro le quinte, e di conseguenza non potrà godersi in pieno la festa. E la classe di Yuki rischia esattamente questo, cosa di cui alcuni suoi compagni incolpano proprio lei, per via dei suoi voti piuttosto scarsi.
Di punto in bianco, qualcosa cattura l'attenzione di Zero, e non solo la sua. Maria Kurenai sta tranquillamente salterellando nel cortile, inseguita da Ichijo che la prega di tornare nella zona della Night Class:
"Non puoi andare! Adesso è il turno della Day Class!! Ah, che  pasticcio! Questa ragazza combina solo guai... Maria!!!".
"Quante storie!!" si lamenta Maria "Do solo un'occhiata in giro. Che fastidio darò mai? E' divertente...".
Zero osserva la scena. L'indecifrabile espressione del suo volto non lascia trasparire alcuna emozione. La giovane Kurenai gli lancia una furtiva occhiata, quindi se ne va di corsa, seguita a ruota dal povero Ichijo.
"Ma che cosa fanno in giro a quest'ora?!" si domanda allibita Yuki, già pronta a lanciarsi all'inseguimento dei due vampiri per riportare l'ordine nel Collegio.
Ma con un gesto deciso Zero la ferma:
"Resta qui. Non ti avvicinare a lei. Ichijo se ne sta già occupando. Lascia che faccia da solo.".
E davanti alla fermezza dell'amico, Yuki desiste dal suo intento.
Inaspettatamente, un altro elemento della Night Class appare in mezzo agli studenti della classe diurna, sempre più in fermento. Hanabusa Aidoh. Le ragazze vanno in visibilio e Aidoh, giusto per provocare, abbraccia di slancio Yuki, sussurrandole divertito:
"Adesso sono impazzite di gelosia e te la faranno pagare cara, Yuki Cross.".
Il gioco del vampiro viene interrotto da Kiryu:
"Aidoh, scusa se ti disturbo ma avrei bisogno di parlarti.".
"Certo, volentieri." afferma l'altro "Anch'io ho bisogno di dirti due parole.".
Yuki osserva perplessa l'amico, che le passa accanto raccomandandole di stare molto attenta a Maria Kurenai, per poi allontanarsi insieme ad Hanabusa.
"Stai attento anche tu!" gli urla lei "Guai a voi se vi picchiate.".
"Sono preoccupata." confessa Yori, accostandosi alla compagna.
"No, vedrai che non litigano. Spero..."
"No. Sono preoccupata per te..."
E quando Yuki si volta, si vede puntati contro gli occhi infuocati delle numerose ammiratrici di Aidoh... meglio filarsela il prima possibile!!!
Per seminare le sue inseguitrici, la giovane Cross si rifugia all'interno dell'edificio scolastico, ed incappa così in Ichijo, che come lei si sta nascondendo.
"Beh, vedo che non sono l'unico ad essere inseguito." rimarca sorridendo Takuma.
"Ichijo... cosa fai nascosto qui?" domanda stupita Yuki "E dov'è finita Maria?".
"Ecco... a dire la verità le ragazze della Day Class mi sono corse dietro e alla fine... ho perso le sue tracce..."
"Che guaio... Certo che anche tu, come vice capoclasse della Night Class, hai il tuo bel da fare."
"Sì, è vero. Però... se Kaname provasse a chiedere anche agli altri di fare la propria parte, non mi ritroverei da solo a sgobbare. Gli ubbidirebbero subito. Un vampiro di Sangue Puro come lui possiede innumerevoli poteri. Può facilmente farsi ubbidire da tutti quelli che gli stanno intorno. Ma lui, è fatto così. Non vuole agire in maniera autoritaria. E così alla fine faccio tutto quanto da solo, anche le cose più stupide."
"Sei davvero bravo, Ichijo." commenta Yuki sorridendo.
Di ben altro tenore è il dialogo tra Kiryu e Hanabusa. I due si trovano sulla terrazza dell'edificio scolastico e, osservando le studentesse che sostano sotto il palazzo senza aver il coraggio di avvicinarsi, Aidoh commenta mordace:
"Però! A quanto pare fai talmente paura alle ragazze che riesci a tenerle a distanza di sicurezza. E' un metodo molto efficace, ma così ti ritrovi da solo...".
Silenzio.
"...allora?..." prosegue il vampiro, per spronare l'interlocutore a parlare.
"Maria Kurenai." è il nome che pronuncia lapidario Zero, aggiungendo con voce cupa:
"Io credo che abbia qualcosa a che fare con quella donna.".
"Quale donna?"
"Lei... Shizuka Hiou..."
"Sei molto rozzo. Vedi, Zero, quando parli di una Sangue Puro dovresti cercare di usare maggiore rispetto. Ma ti si può perdonare. In fin dei conti lei ha sterminato la tua famiglia. Comunque è vero, le famiglie Kurenai e Hiou hanno un legame, se così si può dire. Sono lontanissime parenti. Tutto qui.".
"Dimmi la verità. Il motivo per cui si sono perse le tracce di quella donna è perché ha cambiato aspetto."
"Io non ti so rispondere. Gli  unici a conoscere i poteri di un Sangue Puro, sono i Sangue Puro stessi. Quello che mi importa, invece, è sapere come ti senti tu rispetto a Maria. Davvero, mi interessa molto."
"Perché?"
"Per proteggere la pace della Night Class."
"Mi prendi in giro?"
"Tu solo lo puoi sapere, Zero. Perché tu hai un legame di sangue con lei. Tu solo..."
Zero avverte improvvisamente una strana sensazione, come se qualcosa stesse fomentando i suoi istinti vampireschi, e sollevando di scatto la testa, scorge affacciata ad una finestra proprio Maria Kurenai. Uno scambio di sguardi tra loro. Poi lei fugge di nuovo e lui rimane in balia di se stesso e di ricordi riemersi più vivi e concreti che mai.

Il sole tramonta. Giunge la sera. Le lezioni della Night Class iniziano e terminano, seguendo il loro abituale corso. La notte avanza con il suo mantello di ombra e tenebra.
Kuran, ritiratosi nella sua stanza non appena rientrato al Dormitorio, è seduto alla scrivania, davanti ad una scacchiera, sulle cui pedine sono posati i suoi magnetici occhi castani. Insieme a lui c'è Ichijo, e proprio Ichijo intavola un preciso argomento:
"Kaname, con la nuova arrivata, cosa facciamo?".
"Ti prego, è meglio che sia tu ad occuparti di lei." spiega il nobile Sangue Puro "Io non sono libero di muovermi in pubblico senza che nascano problemi. In questo Collegio sono riunite le pedine che lei desidera.".
"Le pedine... Sì, hai ragione. Le possiamo chiamare anche così. Ma... è un caso che siano riunite qui?"
"No... Le ho riunite io."
E nel preciso istante in cui Kaname pronuncia queste ultime significative parole, al piano inferiore il portone del Dormitorio Luna si spalanca. Nel salone d'ingresso al momento ci sono soltanto Aidoh e Kain.
"Dov'è Kuran?" chiede Reika, suonando la sua frase più come un ordine che come una domanda.
"Non puoi disturbarlo ora." le risponde duro Hanabusa.
"Ditemi dov'è Kuran." insiste lei.
"Si può sapere cos'hai?" interviene Akatsuki, intuito il turbolento stato d'animo della ragazza.
"Se non volete portarmi da lui, lo troverò da sola." sentenzia la giovane, avviandosi alla scalinata che conduce al primo piano.
Con un rapido scatto Aidoh la blocca afferrandola per un braccio, pronto ad usare i suoi poteri pur di fermarla. Ma lo sguardo che si vede puntato addosso lo paralizza. Gli occhi di Reika sono iniettati di sangue, sono gli occhi di un vampiro. Com'è possibile? E l'energia che lei emana in questo momento non è di certo umana.
"Ma... cosa...." balbetta Hanabusa, mollando la presa.
La ragazza corre sulle scale. Kain si avvicina allo sconcertato cugino.
"Perché l'hai lasciata andare?" gli domanda contrariato.
"Io... non potevo fermarla..." sono le confuse parole di Aidoh, che ancora non si capacita di quello che ha visto e sentito. Era dunque la verità o si è trattato soltanto di un'allucinazione?

Reika fa irruzione nella stanza di Kuran, al momento da solo. La porta si richiude dietro di lei.
"I tuoi istinti vampireschi si stanno svegliando." osserva Kaname, con un certo orgoglio.
"Kuran, a che gioco stai giocando?" lo apostrofa minacciosa Reika, occhi rossi come braci ardenti, mossi i capelli dal flusso di energia che dal suo corpo si sprigiona incontrollata.
"Attenta o rischi di perdere il controllo." la ammonisce il Sangue Puro, avvicinandosi.
"Ora devi rispondere alle mie domande. Perché lei è qui? Quali sono i tuoi piani?"
"Perché pensi che io abbia un piano?"
"Non ti permetterò di giocare con me, di usarmi per raggiungere i tuoi scopi."
La rabbia della ragazza cresce, mentre il potere ereditato del padre si fa largo in lei, se pur frenato dalla sua parte umana, ancora molto forte. Soltanto il sangue di un Sangue Puro aprirebbe completamente le porte ai suoi istinti vampireschi, e se ciò dovesse accadere le sarebbe molto difficile, forse impossibile, contenerli e dominarli.
"Non hai mai desiderato di proteggere qualcuno più di chiunque altro, più della tua stessa vita?" confessa Kaname, velato il suo sguardo di malinconica dolcezza.
"Sì... ed è esattamente quello che farò." ribadisce determinata Reika, mentre gradatamente l'ira in lei si placa ed i suoi occhi riprendono il loro naturale colore "Non mi importa perché lei sia qui. Non mi importa quale sia il tuo piano. Proteggerò le persone che amo a qualsiasi costo.".
Ciò detto, la giovane se ne va.
"Reika, non sai quanta verità ci sia nelle tue parole." bisbiglia tra sé Kaname, fissando tristemente la porta chiusa "Spero solo che tu sia abbastanza forte per sostenerne il peso.".

 

 

 

 

 

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NOTE DELL'AUTRICE

Per iniziare, ringrazio di cuore Alessandra, l'autrice della splendida fan art che ritrae Zero e Reika, pubblicata in questo capitolo. Bellissimo regalo!! Grazie mille!!!
Per quanto riguarda la storia, invece, possiamo dire che le cose si stanno complicando. E al centro di tutto pare esserci sempre il nostro affascinante vampiro Sangue Puro, Kaname Kuran.
A presto!!
Marta

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Capitolo 11
*** CAPITOLO XI ***


CAPITOLO XI

Ho scelto di non fare nulla, finché non sarà lei a scoprirsi, a svelare la sua  identità... Sempre che io non abbia preso un abbaglio... So che Zero nutre i miei stessi sospetti, anche se non me ne parla. Siamo talmente vicini, e uniti, che spesso le parole tra noi sono superflue. A volte mi sembra di sentire con l'anima ed il cuore le sue emozioni, i suoi pensieri, o forse, chissà, mi illudo sia così... Averlo accanto, sapere di poter contare su di lui in ogni momento, è ciò che mi permette di andare avanti alimentando ancora una vaga speranza per il mio, per il nostro futuro... Non gli ho parlato del mio ultimo incontro con Kaname, non gli ho raccontato di aver fatto irruzione nel Dormitorio Luna per carpire a quel Sangue Puro i suoi segreti... e né Kuran, né Aidoh, né Kain hanno detto niente in giro di quanto accaduto quella notte. Mi sento in colpa, come se gli stessi mentendo, ma in realtà quello che voglio è evitare di fomentare l'astio di Zero verso i vampiri. In questo momento, potrebbe solo nuocergli oltremisura.
I giorni si alternano sempre uguali. Questa irreale quiete mi preoccupa. Gli esami ed il ballo si avvicinano. Anche stasera, insieme a Yuki e Zero, siamo di pattuglia per permettere agli allievi della Night Class di raggiungere "indenni" l'edificio scolastico. Il grande portone si apre. I vampiri avanzano, ammantati dalla loro impenetrabile aura di mistero. Kaname davanti a tutti. Maria per ultima. Kuran rivolge il solito affettuoso sorriso a Yuki, che si china in segno di saluto. Zero è immobile, come una statua. Apparentemente impassibile. Mi accorgo che Maria lo osserva di sottecchi, senza voltarsi, con un compiaciuto sorrisetto stampato in faccia. Il suo atteggiamento mi irrita. Stringo i pugni ingoiando la rabbia che mi sta salendo dentro. Devo controllarmi. Aidoh mi guarda di sfuggita. Credo sia incuriosito e nel contempo spaventato da me, dopo avermi vista... quella notte... più simile ad un vampiro che ad un essere umano. Ma so per certo che al momento lo inquieta di più la presenza della giovane Kurenai che non la mia... Maria passa davanti a Yuki e le sorride con falsa cordialità. Poi si avvicina a me ed allunga una mano sfiorandomi i capelli. Io non reagisco in alcun modo. Ma d'un tratto mi sento afferrare e tirare indietro, e quasi senza rendermene conto mi trovo con la schiena appoggiata al torace di Zero. Yuki ci osserva stupita. Maria ci fissa un attimo, dopodiché si allontana al seguito del resto della Night Class...

Come era facile da prevedere, non appena la situazione è tranquilla, Yuki ci chiede spiegazioni, o meglio, le chiede a Zero, sperando forse di trovare in me un valido supporto. Ma stavolta, amica mia, non posso aiutarti...
"Potresti spiegarmi che cosa c'è?" domanda lei sospettosa.
"Ti ho già avvertita." afferma perentorio lui "Non avvicinarti a quella ragazza.".
"Ma per quale ragione? Non capisco."
"Non c'è nulla da capire. Fai come ti ho detto, Yuki, non avvicinarti a lei... te ne prego."
Zero si allontana. Io vorrei fermarlo, ma alla fine lo lascio andare. Forse ha bisogno di starsene un po' per conto suo. Mi accosto a Yuki, palesemente mortificata, e provo a tranquillizzarla, pur sempre raccomandandole di fare attenzione:
"Ascolta, quella Maria Kurenai non mi convince. Non è come gli altri allievi della Night Class. C'è qualcosa di inquietante in lei. Non fidarti e stai attenta.".
Yuki mi guarda e annuisce. Quindi ci incamminiamo fianco a fianco per la consueta ronda notturna. Ma ecco Kaien Cross venirci incontro. E' molto serio. La fronte corrugata, lo sguardo severo.
"Reika, devi venire con me. C'è qualcuno che ti vuole vedere." mi dice in tono autoritario.
Non è da lui. Sono sorpresa. E come me, lo è anche Yuki. Saluto la mia amica e mi muovo al seguito del Direttore. Ho una brutta sensazione...

Guardinga e diffidente Reika varca la soglia dell'ufficio del Preside, trovandosi di fronte qualcuno che davvero non credeva di incontrare. Non ora, almeno. Saya e Ryobe Miura, i suoi genitori. Nella stanza è presente anche Toga Yagari, che se ne sta in piedi, appoggiato con la schiena alla finestra, braccia incrociate ed espressione accigliata. Kaien Cross si siede alla sua scrivania.
L'atmosfera è piuttosto pesante. Per alcuni interminabili istanti nessuno parla, finché non è la soave voce di Saya a spezzare il silenzio:
"Reika, tesoro, come stai?".
"Bene..." risponde titubante la diretta interessata, immobile davanti alla porta chiusa.
"Avanti, avvicinati. Non avrai paura di noi?" interviene Ryobe, sorridendo amorevole.
"Perché siete qui?" si decide a chiedere la ragazza, ed è di nuovo sua mamma a prendere la parola:
"Ascolta. Sappiamo che sono successe delle cose e pensiamo che sia meglio per te lasciare il Collegio...".
"No! Non voglio!!" la interrompe bruscamente Reika, avanzando di qualche passo.
"Cerca di ragionare." spiega Ryobe "Prima l'incidente durante la caccia a quei Livello E. E adesso... l'arrivo di questa Maria Kurenai. Lo sai che le famiglie Kurenai e Hiou sono lontane parenti, vero?".
"Non lascio il Collegio! Non potete obbligarmi." ribatte decisa la giovane.
"Maestro Yagari, è stato lei a chiamarli?!" aggiunge poi con fare minaccioso.
"Non sono stato io." risponde l'interrogato "Ma non ho nemmeno potuto smentire i loro dubbi quando ci siamo sentiti.".
"Reika, i tuoi genitori sono soltanto preoccupati per te." è la moderata osservazione di Kaien Cross.
"Ho detto che da qui non me ne vado!!" ribadisce Reika, mentre nei sui occhi si accendono scintille rosse come il fuoco.
"Qui adesso non sei al sicuro." insiste tenace Saya, alzando la voce "Verrai con noi. Ormai abbiamo deciso.".
Reika si volta ed abbandona la stanza, lanciandosi in una corsa forsennata lungo il corridoio. E' talmente veloce che sarebbe impossibile per qualsiasi essere umano raggiungerla. D'altronde, questa è una delle facoltà che ha ereditato dalla stirpe vampiresca. Corre, Reika, quasi volesse fuggire da se stessa e dal suo destino. Fugge perché non vuole fuggire, non vuole lasciare il Collegio, i suoi amici, Yuki... e soprattutto Zero. Corre tra gli alberi nel parco, senza una meta, senza una soluzione, senza una via d'uscita. Appena i suoi genitori la troveranno, la porteranno via...

***

Dopo aver vagato per un po' da sola, Yuki riesce finalmente a scovare Zero e subito gli riferisce della strana ed improvvisa convocazione di Reika da parte del Direttore. La cosa sembra davvero sospetta. Chi mai potrebbe esser venuto in visita al Collegio ad un'ora così tarda? I due Guardiani di comune accordo decidono di verificare di persona per capire cosa stia accadendo, e quando arrivano nei pressi dell'edificio del Preside, vedono qualcuno uscire dal portone principale. Ci sono Kaien Cross, Toga Yagari, ed altre due persone, che Zero riconosce immediatamente, a differenza di Yuki, che non le aveva mai viste prima. Saya si fa incontro a Kiryu:
"Zero... quanto tempo.".
"Mi fa piacere vedere che stai bene." afferma in tono affettuoso Ryobe, portandosi al fianco della moglie.
"Come mai siete qui?" domanda preoccupato il giovane.
"Ma voi siete i genitori di Reika?" intuisce giustamente Yuki, che subito si presenta, con il suo solito fare amichevole ed allegro:
"Io sono Yuki Cross. E' un piacere conoscervi.".
"Ragazzi, avete visto Reika?" interviene il Direttore.
"Non era con voi?" chiede di rimando Zero.
"E' scappata via quando le abbiamo detto che siamo venuti a prenderla per riportarla a casa." spiega Saya.
Yuki spalanca gli occhi.
"Ma... perché?..." domanda con voce incerta.
"E' meglio così, per tutti." ribadisce Ryobe, scontrandosi con l'ostile reazione di Zero:
"Voi non potete portarla via.".
Il ragazzo stringe i pugni e china la testa, nel tipico atteggiamento di chi sta trattenendo un'intima rabbia.
"E' per il suo bene, Zero." fa notare Saya "Se ci tieni a lei, aiutaci a trovarla e convincila a seguirci.".
"Ma Reika qui non è in pericolo..." si intromette Yuki, subito zittita da Kaien Cross:
"Yuki, lascia stare.".
"Zero, per favore..." insiste Saya, ma il giovane non vuole ascoltare oltre, e se ne va di corsa.
Yuki vorrebbe seguirlo, però il Direttore la trattiene, e lei se pur a malincuore accetta di restare in disparte. Stavolta non può davvero mettersi in mezzo. Evidentemente la situazione è più complessa di quanto le sia possibile immaginare. Anche se separarsi dalla sua cara amica è davvero l'ultima cosa che vorrebbe fare...

***

Posso anche rimanere nascosta per tutta la notte, ma tanto alla fine mi troveranno e mi porteranno via. Non voglio andarmene. Come posso convincerli a lasciarmi qui?... La mamma e Ryobe sembrano irremovibili. Anzi, lo sono. Non cambieranno idea. E la loro determinazione non fa che confermare i miei sospetti. Maria Kurenai... è veramente... quella donna... Shizuka Hiou... Cosa, e soprattutto chi vuole? E' venuta per me? O per Zero?... Zero... non posso abbandonarlo proprio in questo momento. Non posso lasciarlo solo. Gliel'ho promesso. Gli ho promesso che sarei rimasta al suo fianco...
Mi guardo intorno. C'è così buio in questa zona del parco. Tra i rami degli alberi filtra appena la fioca luce della luna, della magnifica luna che domina nel cielo notturno. Per un attimo mi perdo ad osservarla. Sorrido, mentre una lacrima scivola lenta sulla mia guancia... Mi sento sola. Terribilmente sola. Mi appoggio con la schiena ad un albero e chiudo gli occhi. Poi, d'un tratto, qualcuno mi afferra per un braccio. Mi volto di scatto pronta a difendermi e con estrema gioia il mio sguardo si posa su Zero.
"Vieni con me." mi sussurra, tenendomi per mano e trascinandomi con lui.
Non so dove stiamo andando, ma non mi importa. Mi basta averlo accanto...
La nostra corsa si conclude davanti al vecchio deposito attrezzi. Una costruzione bassa e piccola, in legno e cemento. Entriamo.
"Almeno qui non ci troveranno per un po'." rimarca Zero, sbirciando fuori dall'unica finestra.
"Zero..." lo chiamo piano, e lui si avvicina. Mi passa una mano tra i capelli e poi mi stringe forte. Tra le sue braccia mi sento al sicuro.
"Non voglio andarmene..." confesso in un lungo respiro.
"Forse è vero che qui al Collegio, adesso, sei in pericolo." mi risponde lui, con una nota di affranta rassegnazione nella voce.
No, questo non lo accetto, non lo posso accettare, e reagisco d'istinto, sottraendomi all'abbraccio in cui un attimo prima mi ero rifugiata.
"Scusa, puoi ripetere? Cosa vorresti dire? Sei d'accordo con loro?! Vuoi che me ne vada?!!"
"Non voglio che qualcuno possa farti del male."
"Qualcuno... o quella donna? Anche tu pensi che Maria Kurenai..."
Silenzio. Perché non dice niente? Io non riesco a finire la frase e lui tace, confermando così i miei sospetti.
"Non posso lasciarti da solo sapendo che lei... è qui." insisto io.
Zero prende il mio viso tra le mani e lo avvicina al suo.
"Ascolta." mi dice con voce calda ed avvolgente "Fidati di me. Ti prometto che appena sarò sicuro che non c'è più nessun pericolo per te, ti verrò a prendere. Non importa dove ti porteranno. Io ti troverò e verrò a prenderti per portarti via con me.".
Gli sorrido e decido di credere alle sue parole. Ne ho bisogno. Ho bisogno di affidarmi a questa promessa. Anche da bambini ci eravamo scambiati una promessa del genere... e allora c'era Ichiru con noi...
Di nuovo mi rifugio tra le braccia di Zero e lui mi bacia, stringendomi forte. Voglio sentirmi sua, ancora una volta, prima di doverlo lasciare. Non so quanto durerà questa separazione... Di lui porterò con me ben più di semplici ricordi. Mi resterà il suo calore impresso sulla pelle, il sapore della sue labbra sulla bocca, la malinconica e dolce passione di questi istanti, splendidi e fugaci. Se questo è ciò che proviamo, se questo è ciò che siamo, nessuno potrà mai sul serio dividerci. Nessuno. Né i miei genitori. Né Shizuka Hiou. Né Kaname Kuran... nessuno. Solo io e lui potremo decidere cosa ne sarà di noi.
Scivoliamo a terra, rimanendo stretti l'uno all'altra. E' vero, potrebbe arrivare qualcuno in qualsiasi momento, ma non mi importa. Non ci importa... Zero appoggia la schiena contro una vecchia cassa. Io mi siedo sopra di lui e stringo il suo bacino tra le gambe. Mi sfilo la giacca della divisa. Lui fa lo stesso. Continuiamo a cercarci, con le mani e le labbra, con un desiderio ed una frenesia che ci rapiscono totalmente, quasi non ci fosse un domani. Vogliamo entrambi rubare ancora un momento per noi, solo per noi, un momento che custodiremo prezioso nel cuore finché non potremo rivederci... E mentre gli dono tutta me stessa, divenendo con lui una cosa sola, ripenso alla promessa che mi ha fatto. Verrà a prendermi. Verrà da me e mi porterà via. Ce ne andremo insieme, dove nessuno potrà più decidere quale destino ci appartiene. Lo costruiremo insieme, il nostro destino... insieme... Vorrei dirgli che lo amo. Vorrei che lui lo dicesse a me. Ma non è adesso, con la tristezza nel cuore, che gli confesserò ciò che provo... o che pretenderò di sentirlo dire da lui. No... se mai arriveremo a pronunciare quelle parole, sarà con gioia, e non per dirci addio...

***

Quando Reika e Zero escono dal vecchio ricovero attrezzi, subito notano una luce avvicinarsi. L'inconfondibile luce di una torcia elettrica. Kaien Cross raggiunge i due ragazzi e con il solito benevolo sorriso si rivolge loro:
"Coraggio, seguitemi. Saya e Ryobe ti stanno aspettando, Reika. Vogliono partire prima che sorga il sole. Credimi, spiace anche a me che tu te ne vada, ma non è detto che tu non possa tornare.".
"Tornerò." afferma sicura la giovane, scambiandosi un complice sguardo con il compagno, che in un gesto spontaneo la prende per mano.

***

Yuki, desolata per l'imminente dipartita di una persona per lei estremamente cara, va a trovare Reika nella sua stanza mentre sta preparando i bagagli. E' stato Zero a suggerirle di farlo, ma già lei di suo ci aveva pensato. Non avrebbe mai potuto lasciar partire l'amica senza un saluto speciale. Loro due, da sole.
La porta della camera è aperta. Yuki si sofferma sulla soglia. Reika, sorridendo, la invita ad entrare. La sua valigia è già pronta, riposta accanto al letto, sul quale ben piegata c'è la divisa del Collegio.
"Sono sicura che ci rivedremo presto." confessa fiduciosa la giovane Cross, mal celando il proprio dispiacere.
"Lo credo anch'io." conferma l'altra, aggiungendo poi:
"Salutami Yori e gli altri compagni di classe. Mi spiace andare via così, però...".
"Non preoccuparti... E fatti sentire, ok?"
"Avrai mie notizie. Molto presto."
Yuki si ammutolisce di colpo. Si vede chiaramente che avrebbe qualcosa da dire, ma, strano per lei, esita. L'amica la sprona a confidarsi. E la ragazza dà voce ai suoi pensieri:
"Sei innamorata di Zero?".
"Allora... l'avevi capito..."
"Avresti potuto parlarmene, ma... posso immaginare perché non l'hai fatto. Sono convinta che anche lui ci tenga molto a te, e non vorrebbe lasciarti partire."
"A proposito di questo, Yuki, vorrei chiederti una cosa."
"Forse ho capito... Stai tranquilla. Finché non tornerai, terrò d'occhio io quella testa calda di Zero, per evitare che si cacci nei guai. Sarò la sua guardia personale!"
Reika sorride, intenerita dall'atteggiamento positivo di Yuki. Le dispiace  doverla caricare d'una gravosa responsabilità alla quale avrebbe preferito sottrarla, ma non ha altre possibilità. Deve affidarsi a lei. Quindi apre il cassetto del comodino e posa poi tra le mani della compagna una pistola.
"E' un'arma anti vampiro." spiega chinando mestamente la testa.
"E cosa dovrei farci?" chiede Yuki atterrita.
"Se Zero dovesse diventare un pericolo, per se stesso e per gli altri, dovrai usarla."
"No!! Io non lo ucciderò mai!!"
"Questa non ti servirà per ucciderlo, ma per salvarlo. Forse arriverà il giorno in cui, per aiutarlo, dovrai fermarlo. Ricordi, lo aveva detto anche Yagari. Ti prego, tienila. Fallo per me. E per lui. Saperti al suo fianco mentre io sarò lontana è l'unica consolazione che ho..."
Yuki annuisce e di slancio abbraccia l'amica.
"Non ci sarà bisogno di usarla, ne sono sicura." le dice convinta.
"Lo spero..." pensa tra sé Reika, tenendo per sé i suoi timori.

L'ora della partenza giunge inesorabile. E' mattina presto. Il sole ancora non è sorto. Sul viale d'ingresso del Collegio, gli ultimi saluti. Reika abbraccia il Direttore Cross e Yuki. Rivolge uno sguardo riconoscente a Yagari, che le ha ben dimostrato di essere, nonostante tutto, dalla sua parte. E poi, il momento più difficile. L'addio a Zero. Reika si sforza di sorridere, ma quanta tristezza c'è nei suoi occhi, così come in quelli di lui. Separarsi, adesso, fa così male... la sola idea di stare lontani è insopportabile per entrambi. Ma devono farsi forza ed aver pazienza, credere l'uno dell'altra confidando che presto si rivedranno. Dovranno per un po' affrontare i loro fantasmi e le loro paure da soli, e ce la faranno, perché ad unirli restano i sentimenti che provano, ed una promessa incancellabile. Reika sente le lacrime invaderle gli occhi, ma le trattiene, non ne versa nemmeno una mentre abbraccia forte Zero.
"Andrà tutto bene..." sussurra lei con voce tremante.
"Verrò a prenderti, presto..." ripete lui in un appassionato sussurro.
E con queste parole, udite soltanto da loro e da nessun altro, i due si separano. Reika si volta ed insieme ai genitori si muove verso il cancello. Zero rimane immobile, pugni stretti e capo chino. Yuki lo osserva cogliendone l'intimo sconforto, ma quando allunga una mano per posargliela sulla spalla, lui inaspettatamente compie qualche passo in avanti, sollevando lo sguardo. In risposta a questo gesto, come attratta da un silente richiamo, Reika si ferma e si gira di scatto. Un ultimo sguardo tra i due giovani, uno sguardo la cui intensità si perde nella penombra della nuova alba che si affaccia all'orizzonte.
"Reika, andiamo." la sprona Saya.
E la ragazza, vincendo la tentazione di tornare indietro, riprende a camminare al seguito dei genitori, mentre sulle labbra di Zero rimane il nome di lei, flebile e caldo come un triste respiro.

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

E adesso direte: "Se va via Reika, d'ora in poi ci tocca beccarci il riassunto dell'anime e basta???"... Nooooo, tranquilli!
Scherzi a parte, tra gente che va e gente che arriva, c'è un bel via vai al Collegio Cross. Intanto, hanno fatto il loro ingresso nella storia anche Saya e Ryobe Miura, e per mostrarvi come li ho immaginati li ho ritratti in una fan art.
Di seguito, i link delle due illustrazioni dedicate a questo capitolo!!
Alla prossima!!
Marta

SAYA E RYOBE
http://mc2a.altervista.org/alterpages/miura2_0001.jpg
ADDIO
http://mc2a.altervista.org/alterpages/addio_0001.jpg

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Capitolo 12
*** CAPITOLO XII ***


CAPITOLO XII

La vigilia dei tanto temuti esami arriva. Il Collegio Cross è ormai avvolto dalle tenebre. La notte cala implacabile, confondendo i confini di paure e speranze.
Yuki è rintanata nella sala da pranzo del Direttore, uscito al posto dei Guardiani per il giro di ronda. Sta ripassando le materie per lei più ostiche e a darle man forte c'è Zero, che con pazienza tenta di farle capire alcune regole di matematica. Ma la ragazza ha come la sensazione che l'amico sia lontano anni luce con la mente. Lo sguardo spento e assente. E quella mano posata sul collo, nel punto esatto in cui si trova il suo vistoso tatuaggio. Da quando Reika se ne è andata, si è chiuso ancora di più in se stesso. E come se non bastasse, la presenza di Maria Kurenai pare avere un pessimo effetto su di lui.
"Che c'è? Ti sei fatto male al collo?" si azzarda a chiedere Yuki, sperando così di smuovere il taciturno compagno.
E lui risponde, con il vuoto negli occhi:
"Sento come un formicolio dove quella donna... mi ha morsicato... Non ho mai dimenticato quella notte... prima si è divertita a torturarci, poi tutto è finito nel sangue. Non lo dimenticherò mai. La sola ragione per cui ho deciso di vivere è che...".
Zero si interrompe... già, perché ha continuato a vivere? Per la vendetta? Solo per questo? Cosa l'ha spinto a sopravvivere nonostante l'odio, la rabbia, il dolore?... Yuki si accosta all'amico e lo prende per mano. Lui la osserva, mentre al suo sguardo il volto di lei e quello di Reika si confondono, mischiando passato e presente in una sorta di strana ingannevole illusione.
"C'è qualcosa che non va, vero?" domanda premurosa la ragazza "Non hai voglia di raccontarmi quello che succede, Zero?".
Yuki si allontana per andare a preparare del caffè. Kiryu d'istinto si alza in piedi e la raggiunge. Fermo in piedi alle sue spalle, si appoggia con il torace alla schiena di lei e stringe le sue mani nelle proprie.
"Ti prego, dimmelo." lo sprona l'amica "Che ti succede?".

...Nello stesso momento, all'interno del Dormitorio Luna...
Maria, scortata dal suo fedele servitore mascherato, si trova al cospetto di Kuran, nella stanza di quest'ultimo.
"Quella domanda... quel nome... che intenzioni hai?" esordisce Kaname "All'inizio cercavo una risposta.".
"Beh, se è così, potrei anche fornirtela io." rimarca la giovane Kurenai, in tono provocatorio.
"Come sei sarcastica! Anche se a mio avviso ti volevi semplicemente divertire."
"Mi volevo divertire, dici? Che strano, non mi ero accorta che avessi cominciato a considerare le cose facendone quasi una questione di coscienza.... Eppure apparteniamo alla stessa razza."
Maria se ne va sogghignando malevola, mentre Kaname resta seduto alla scrivania, con lo sguardo assorto ed un pensiero preciso nella mente. Riuscirà a portare a termine ciò che si è prefissato? Purtroppo qualcosa, o meglio qualcuno, gli è sfuggito di mano... Ma ben presto anche quel tassello tornerà al posto designato, di questo il nobile Sangue Puro è convinto. Ed allora il mosaico sarà completo...

...Intanto, nell'alloggio del Preside...
Yuki vorrebbe che Zero si confidasse con lei, vorrebbe aiutarlo a scrollarsi di dosso il peso che lo affligge. Ha promesso a Reika che si sarebbe occupata di lui, ma è lui stesso ad impedirglielo.
"Vuoi... del sangue?" gli domanda con voce incerta.
E lui sussulta... da tempo non tocca una goccia di sangue, soltanto adesso se ne rende conto. Dopo aver bevuto il sangue di Reika, il solo averla accanto gli era bastato per non provare più quell'impellente ed incontenibile sete. Ma ora Reika è lontana... Zero stringe le mani di Yuki, rimanendo in piedi dietro di lei, mentre nuovamente l'immagine delle due ragazze si mescola nei suoi pensieri, confondendoli.
"Grazie, Yuki..." sospira il giovane.
"Torno al Dormitorio." aggiunge poi, prima di andarsene "Non ti dimenticare quello che ti ho insegnato.".
"Sì, stai tranquillo Zero. Ti ringrazio molto per quello che hai fatto. Buonanotte..."
"Buonanotte..." conclude Kiryu, uscendo dalla stanza.
Yuki però non è tranquilla, e tra sé riflette:
"Zero. Questa sera... eri così strano. Ma solo questa sera? No, non solo... Lo sei da quando è arrivata qui Maria... Che cosa rappresenta per te Maria?... E  l'improvvisa partenza di Reika, ha a che fare con lei?".
La ragazza sente maturare dentro un terribile sospetto. Vorrebbe fortemente sbagliarsi, eppure teme di aver colto nel segno, ed ancor più teme che il suo amico possa compiere un gesto avventato. Perciò, senza indugiare oltre, corre fuori a cercarlo...

...Ma l'inevitabile faccia a faccia non può essere evitato...
Zero, guidato dall'istinto e da un sottile sesto senso, raggiunge l'edificio che un tempo è stato il dormitorio della Night Class. Qualcosa l'ha condotto fin lì, fino a varcare la soglia di un grande salone, in fondo al quale lo attende lei, Maria Kurenai, la cui voce acuta ed infida si diffonde tra le alte pareti, accompagnando i passi del giovane:
"E' vero. Tu sei in grado di percepire la mia presenza, giusto? E' normale, visto che tra di noi c'è un legame. Riesco a vedere perfettamente la ferita che c'è nel tuo cuore.".
Kiryu arriva davanti a Maria e le punta contro la Bloody Rose. Ma non riesce a spararle. Qualcosa glielo impedisce. Lei continua a provocarlo a parole, fomentando in lui i ricordi di quella infausta notte. Dopodiché prende il suo viso tra le mani e si accosta alle sue labbra.
"Non mi toccare." le intima lui.
"Tanto io lo so che sei incapace di uccidermi." insiste lei "Perché uno schiavo non potrebbe mai uccidere il padrone che gli ha offerto col suo sangue una vita da vampiro.".
Zero non si lascia sopraffare ed allontanando bruscamente da sé Maria, di nuovo solleva contro di lei la pistola.
"E' la prima volta che qualcuno si ribella." rimarca l'altra piuttosto compiaciuta "Ma tu sei obbediente. Devo dire che sono molto felice di averti scelto. Anche se ho un aspetto diverso, sei stato capace di riconoscermi. Complimenti Zero. In fondo chi ti ha tolto la tua umanità, sono io.".
"Già. E' così, e non lo dimentico. Shizuka Hiou. Quel giorno il tuo vero volto era coperto del nostro sangue...."
Nascosta dietro alla porta socchiusa, Yuki ascolta queste ultime battute e rimane sconvolta da quanto di colpo appreso. Maria è in realtà colei che ha trascinato Zero nell'oscurità e che voleva portare con sé Reika tramutandola definitivamente in un vampiro. Ecco dunque la verità...
E intanto, all'interno del grande salone, la diatriba continua.
"Questo corpo non mi appartiene." afferma con aria strafottente Maria, o meglio Shizuka "Perciò gradirei veramente che ti astenessi dall'essere violento.".
Da una soprastante balconata, il seguace mascherato della crudele Sangue Puro le lancia un'affilata katana, che lei impugna al volo per poi scagliarsi contro Zero. Yuki, spaventata, chiama l'amico e fa per muoversi verso di lui, ma qualcuno le arriva alle spalle e la afferra, trascinandola indietro per impedirle di uscire allo scoperto. La voce della ragazza tuttavia viene ben udita da Kiryu, che di conseguenza si distrae e rimane ferito nello scontro con l'acerrima nemica. Nonostante ciò, un colpo della Bloody Rose raggiunge il bersaglio.
"Muoversi con un corpo che non è il proprio non è assolutamente pratico." afferma Shizuka, tenendo una mano sulla spalla sanguinante "Ho bisogno di te per guarire dalle ferite e rigenerarmi.".
Zero vorrebbe reagire, ma un'improvvisa sete di sangue lo assale, paralizzandolo.
"A volte può accadere che una ferita risvegli una sete violenta." insiste la Sangue Puro soddisfatta "Fa' attenzione. La vera natura dei vampiri può anche essere molto selvaggia e crudele. Ma secondo me i cacciatori non sono affatto diversi. Non dimenticarlo.".
Zero crolla esanime sul pavimento e Shizuka ordina al suo servitore, che nel frattempo l'ha raggiunta, di portarlo via.
"Avete intenzione di lasciarlo in vita?" chiede il giovane senza volto, rivolgendo un indifferente sguardo al ragazzo riverso al suolo in una pozza di sangue.
Intanto Kaname, rimanendo nascosto, tiene tra le braccia una Yuki svenuta, dalla cui mente senza esitazione cancella i ricordi di quanto successo, mentre sulle labbra gli affiorano poche sibilline parole:
"Se lo lasciamo morire, non ci sarà di nessuna utilità. In ogni caso, considera che tu non puoi assolutamente permetterti di perderlo. Soprattutto adesso che lei se ne è andata...".

***

E' questa una notte senza stelle, nella quale il tempo pare scorrere più lento. Una notte la cui oscurità unisce anime lontane, spezzando la distanza che le separa.
Reika, nel suo letto, si sveglia di soprassalto. Spaesata si guarda intorno. Una terribile angoscia l'ha assalita, il nefasto presagio che qualcosa di grave sia accaduto. Un pericolo incombe sulle persone a lei care e le è vietato intervenire. E' costretta a rimanere in disparte, a nascondersi quasi fosse una criminale. Sono trascorsi soltanto alcuni giorni da quando è tornata a casa, e già la situazione le pesa in maniera insopportabile. Per quanto potrà resistere?

Lo so, gli ho promesso che l'avrei aspettato. Ma è così difficile... Sono sicura che è successo qualcosa. E' successo qualcosa a Zero. Lo sento dentro di me. Il mio cuore si è spezzato in due. Per un attimo mi è mancato il respiro. Mi è sembrato di soffocare... Non dovrei essere qui. Dovrei essere insieme a lui... I miei genitori mi tengono sotto controllo. Hanno paura che io possa scappare. E non hanno tutti i torti... Mi sento in gabbia. Lo so, ho promesso... però...
Mi alzo in piedi e mi avvicino alla finestra. E' tutto buio. Una notte cupa, senza luna. Provo la strana sensazione che qualcuno mi stia guardando. Avverto un lontano richiamo, una voce che mi scuote e si insinua nel mio sangue, quasi fosse parte di me. Natura... istinto... destino... Qualcosa o qualcuno mi sta parlando...
Non capisco. Sono frastornata. Confusa. Forse dipende dal fatto che ultimamente ho dormito poco. Magari è solo stanchezza. Mi volto piano per tornare al letto. Ma di nuovo percepisco quello sguardo su di me. Spalanco la finestra. Mi sporgo. La strada è deserta. Poi, d'un tratto, un'ombra sfocata appare ai miei occhi. Un'ombra che in un attimo svanisce tra le tenebre. Un'ombra indecifrabile che al mio cuore è parsa così familiare...
Abbasso la testa. Respiro il silenzio ed il buio che mi circondano. Vorrei sciogliermi in essi per poterti raggiungere. Zero, cosa ti è successo? Cosa devo fare?...

***

La mattina successiva, Zero non si presenta in classe. Yuki osserva distrattamente il suo posto vuoto. Si sente strana. Stordita e stanca. Quasi la sua mente fosse sospesa nel nulla. Yori ovviamente nota che la sua amica ha qualcosa che non va e, conclusa la prova d'esame, le consiglia di andare a riposare, mentre insieme a lei percorre il porticato esterno dell'edificio scolastico. Ma ecco farsi incontro alle due giovani Kaname e Ichijo. Kuran si allontana insieme a Yuki.
"Come mai sei qui a quest'ora?" domanda curiosa lei.
"Sono venuto perché volevo parlarti del ballo." confessa lui.
"Va bene. Ti ascolto."
"Ci sarai anche tu, vero?"
"Ma certo! Mi è stato chiesto di occuparmi della sorveglianza."
"Non intendevo quello."
Yuki arrossisce e distoglie lo sguardo.
"Non ho nessun vestito da mettermi che sia adatto all'occasione." si giustifica imbarazzata "Comunque sarò costretta a lavorare, quindi...".
"Quando eravamo piccoli ci capitava spesso di ballare insieme."
"Sì, me lo ricordo... ballavo veramente male, anche se avevo un ottimo cavaliere come te."
Un dolcissimo sorriso illumina il volto di Kaname.
"Per me in quei momenti eri la più brava ballerina." afferma il vampiro con voce suadente.
"Io ti proteggerò Yuki." aggiunge poi con vibrante passione.
"Che cosa?" domanda stupita la ragazza.
"Ti voglio evitare ogni sofferenza."
"Ti ringrazio, Kaname."
Kuran sfiora i capelli di Yuki, sussurrandole amorevole:
"Sta' tranquilla. Io cercherò di stare sempre al tuo fianco.".
E lei lo fissa con gli occhi sgranati, perdendosi nel suo sguardo profondo e carezzevole, che pare quasi abbracciarla. Potrebbe restare ad ammirarlo per sempre, senza mai stancarsi. E dopotutto, come potrebbe stancarsi di averlo accanto? Per quanto si ripeta che loro due sono diversi, troppo diversi per stare insieme, è questo che lei nel fondo del cuore vorrebbe davvero. Non può mentire a se stessa. E' questo che prova per Kaname...
E' la voce di Ichijo a spezzare il delicato momento:
"Kaname, è ora di andare. Sarebbe meglio affrettarsi.".
"Allora ci vediamo al ballo, intesi?"
Così il Sangue Puro si congeda da Yuki, che gli risponde con uno stentato:
"Va bene...".
Kuran si allontana e quando passa accanto ad Ichijo, questi sottovoce gli dice:
"A me sembra che non ricordi più niente.".
"Per vivere felici, ci sono cose che è meglio dimenticare." conclude Kaname.

Intanto, nell'ufficio del Direttore, Yagari esprime a Kaien Cross il proprio disappunto.
"Perché l'hai fatta entrare qui?" gli chiede rabbioso, gettando a terra gli incartamenti relativi a Maria Kurenai "Lo sai chi è.".
"E' stato Kaname a raccomandarmela. Anche nel mondo dei vampiri ci sono delle regole che vanno rispettate. Posso solo lasciare fare a loro."
E Yagari se ne va sbattendo la porta.

***

Giunge la sera. Yuki cammina da sola per il parco. D'un tratto, un miagolio la distrae. Ai suoi piedi c'è un bel micio nero. La ragazza lo prende in braccio. Poi, improvvisamente, la voce di Maria Kurenai la colpisce con una precisa accusa:
"Sei insensibile. Lo sai, Yuki?".
La giovane Cross si volta stupita mentre l'ultima arrivata della Night Class le si avvicina, continuando a parlarle come a volerla rimproverare:
"Non capisco come tu abbia potuto dimenticarti di una persona che ci tiene così tanto a te.".
"Di chi parli?"
"E pensare che lui sta sempre lì, al tuo fianco."
"Ti riferisci forse a Zero?"
Il micio che Yuki ha in braccio si innervosisce e nel divincolarsi la graffia ad una mano. La ragazza osserva il sangue fuoriuscire dalla ferita e di colpo rammenta ciò che dalla sua mente era stato cancellato.
"Adesso mi ricordo... Come ho fatto a dimenticare?!" riflette tra sé, incredula.
Maria fa per allontanarsi, ma Yuki la ferma:
"Aspetta... Devi dirmi che cosa è successo a Zero.".
"Ancora niente. Almeno per il momento." risponde l'altra "Ma una volta che diventerà un Livello E perderà la ragione e la smetterà di ascoltare quello che dici. Comunque, se vuoi, io conosco un modo per salvarlo... Facciamo un patto. Dovrai fare per me una cosa che soltanto tu potrai fare."...

...E mentre le ombre della sera si allungano, preannunciando l'ormai prossima notte, Zero sprofonda con la mente nel mare della memoria. Nel sonno il sentiero dei ricordi lo conduce al passato ed il suo pensiero si volge al fratello perduto, Ichiru, così fragile di costituzione, e forse anche di spirito. Erano insieme i due gemelli la prima volta che la videro, la prima volta che incrociarono quella donna, quel vampiro. Poi venne la nefasta notte in cui tutto accadde. Dal cielo buio la neve scendeva con crescente forza. Ichiru era fuori casa. Zero sentì subito avvicinarsi una minaccia, percepì la presenza di lei, e si precipitò sulla porta. Così, la vide farsi avanti camminando scalza sulla neve fresca.
"Che intuito." gli disse lei "Mi hai percepita ancora prima dei tuoi genitori... I gemelli dei cacciatori: è il vostro destino che mi ha condotta qui.".
Zero non fece nemmeno in tempo a reagire che Shizuka Hiou gli apparve alle spalle, sussurrandogli insidiosa:
"Ti sto per offrire il seme del peccato. Quello sarà il tuo destino.".
Nulla poterono i genitori del ragazzo.
"Voi avete ucciso il mio amato! Sono venuta qui per vendicarmi!!"
E così dicendo la Sangue Puro si prese la sua vendetta, mordendo sul collo il figlio degli assassini del suo adorato compagno. Purpuree gocce macchiarono il candido manto nevoso, così come il cuore dell'erede dei Kiryu. Poco altro Zero rammenta, se non che quando riprese conoscenza era disteso a terra, nel salotto di casa. Sua madre e suo padre erano morti, ma Ichiru gli apparve davanti ancora vivo. Zero gli disse di fuggire, però lui rimase immobile accanto a Shizuka... sorridendo...
Kiryu si sveglia di soprassalto. Non sa dove si trova. E' seduto su di in letto, in una stanza che non conosce. Ma non è solo. Accanto a lui c'è un'ombra, una figura che pian piano prende forma. Il servitore senza volto di Shizuka gli si avvicina. E Zero finalmente capisce:
"Una maschera davvero di cattivo gusto. E' a lei che piace, vero? Faresti meglio a levartela immediatamente. Ero convinto che fossi già morto... Ichiru...".

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Dicevamo... gente che va, gente che viene. Ed ecco riapparire il gemello di Zero, Ichiru. Nel prossimo capitolo ci sarà il primo confronto diretto tra loro, ed in qualche modo c'entrerà la nostra Reika.
Vi lascio con una fan art dedicata a Yuki e Kaname.
A presto
Marta

YUKI E KANAME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/diss77_0001.jpg

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Capitolo 13
*** CAPITOLO XIII ***


CAPITOLO XIII

Ichiru si toglie la maschera. Zero lo fissa con occhi intrisi di triste stupore. Non può gioire nel saperlo vivo, perché purtroppo ha compreso che ormai si è schierato dalla parte di Shizuka Hiou, colei che ha distrutto la loro famiglia e stravolto per sempre le loro vite.
"Allora ti ricordi ancora di me, mio caro fratello." accenna Ichiru con amara ironia.
Zero porta una mano sotto la giacca, in un gesto quasi involontario, e realizza così di non avere più con sé la sua pistola.
"Dai, non fare quella faccia." continua l'altro, con uno strafottente sorrisetto "Siamo gemelli e per questo ci siamo sempre intesi a meraviglia.".
Ichiru impugna la Bloody Rose e la punta contro il giovane ancora seduto sul letto.
"Sei così pallido... Sai Zero, non sei in gran forma. Prima contavano tutti su di te. Adesso invece devi usare molte energie per cercare di tenere a bada l'appetito che ti attanaglia. Un giorno quella fame ti divorerà e perderai il controllo. A quel punto diventerai un vampiro di Livello E..."
"E' tutto quello che hai da dirmi?" replica secco Zero.
"Oh no... Avevo voglia di chiacchierare un po' con te, dopo tanti anni di lontananza. Non sei curioso di sapere che cosa è successo?... No, non potevi saperlo, mi stupirei che l'avessi intuito già allora...".
Ichiru si avvicina al fratello, si china di fianco a lui, ed in un orecchio gli sussurra:
"...non potevi sapere dell'oscurità che c'era dentro il mio cuore...".
La verità è che Ichiru scelse volontariamente di seguire Shizuka, scelse lei al posto della sua famiglia. Perché lo fece? Per frustrazione?... Per rabbia?... Per vendetta?... Un molesto ricordo affiora come un lampo nella sua mente.
"Ichiru ha un fisico troppo debole per diventare un cacciatore..."
"E' vero. Tra poco non sarà più in grado di stare al passo con Zero, anche se sono così simili...."
Questo il ragazzo sentì dire dai suoi genitori, mentre di nascosto li ascoltava. Zero sarebbe stato sempre considerato migliore di lui. Tutti avrebbero sempre preferito lui. Sua mamma... suo papà... e anche Reika... anche lei...
"Grazie di essermi sempre stato vicino. Mi hai reso felice. Al punto di volerti con me..." conclude Ichiru in tono falsamente gentile, per poi allontanarsi dal fratello, lasciandogli accanto, posata sul letto, la Bloody Rose.
"Ichiru..." sospira mestamente Zero.
"Adesso provi pietà per me, vero?" insiste l'altro, con voce ferma, stringendo saldamente la sua katana "Ma immagino che tu non capisca cosa significhi essere il più debole. Che cosa si provi a sentirsi sempre paragonati ad un altro. Ad essere sempre compatiti. A sapere di non valere niente.".
"Non era una ragione per schierarsi con quella donna!"
"Già... non so perché l'ho fatto..."
Nella mente di Ichiru balena un altro ricordo, l'immagine di lui da ragazzino davanti a Shizuka in lacrime, seduta sul ramo di un ciliegio in fiore.
"Di nuovo tu." gli disse lei.
"Perché ti sei rifugiata lì a piangere?" chiese allora lui "E' successo qualcosa di triste?".
"Lo chiedo io a te. Perché stai piangendo?"
E nell'udire quelle parole, salate lacrime iniziarono a rigare il volto del piccolo Kiryu...
"E venne il giorno in cui i nostri genitori non contarono più su di me." prosegue Ichiru, dando le spalle a Zero "Divenni una presenza insignificante... In quanto a te, fratello amato, in realtà ti odiavo.".
Il giovane si volta di scatto, lasciando trapelare dal viso e dalla voce la rabbia finora trattenuta:
"Sai Zero, adesso che ci penso, forse dovresti ringraziarmi ed essermi riconoscente. Perché in fin dei conti, chi ha chiesto a Shizuka di lasciarti in vita... sono io.".
Zero, con in mano la sua pistola, si alza in piedi e ribatte:
"L'hai fatto perché, dopo tanti anni di sofferenze, volevi uccidermi tu?".
"Hai indovinato. Spero che Shizuka abbia rovinato il tuo destino e che tu abbia sofferto, almeno tanto quanto ho sofferto io. Sinceramente, non mi importa cosa ne sarà di te. Cosa deciderai di fare. L'unica persona che vorrei con me, l'unica per cui sono qui, è..."
Gli occhi di Zero si accendono, così come la sua voce:
"Avanti, finisci il discorso!!".
"...Reika..." è il nome che esce dalle labbra di Ichiru.
"Non ti avvicinare a lei! Non sai cosa Shizuka ha intenzione di farle... tu non sai..."
"Io so tutto."
La gelida affermazione del fratello paralizza per un attimo Zero. Evidentemente, anche lui conosce la verità riguardo a Reika ed alle sue origini, ma sarebbe davvero disposto a consegnarla nelle mani di Shizuka? Arriverebbe a tanto? E perché?
"E' vero, Shizuka vuole renderla un vampiro, vuole risvegliare il Sangue Puro che si nasconde in lei. Ma in fondo, che male ci sarebbe? Dopotutto lei è anche questo..."
Una breve pausa. Zero non si capacita di quello che ha appena sentito. Ichiru, sorridendo soddisfatto, continua:
"Sai, dopo quella notte, abbiamo cominciato a cercare Reika, e un paio di anni fa, l'abbiamo trovata. Anzi, l'ho trovata. Shizuka mi ha affidato il compito di tenerla sotto controllo. Così ho iniziato a seguirla di nascosto. La spiavo senza farmi vedere. Lei non si è mai accorta di me... ma poi un giorno non l'ho più vista. E abbiamo saputo che era venuta qui, al Collegio Cross.".
"Non ti sei mai chiesto cosa quella donna voglia da lei? Se la consegnerai nelle sue mani, la Reika che conosciamo sparirà per sempre."
"Che tu lo voglia accettare o meno, Reika discende da un Sangue Puro. E quando si trasformerà, io resterò al suo fianco e la servirò, per sempre."
I due fratelli, armi alla mano, si fronteggiano come belve feroci pronte ad azzannarsi a vicenda. Per un attimo scende un gelido silenzio tra loro, ed è nuovamente la voce di Ichiru a romperlo:
"Sai, Shizuka ha completamente trasformato anche la mia vita. Se penso a tutti i poteri che hanno solo i vampiri di Sangue Puro... Sono delle divinità.".
"Ma che stai dicendo?! Quella donna è una divinità?" replica Zero, afferrando il fratello per il bavero della giacca.
"Tu non la conosci. Di lei non sai praticamente nulla! Ha mantenuto la sua parola, mi ha curato e mi ha trasformato in un ragazzo che gode di ottima salute... Avrei una gran voglia di ucciderti, ma se deciderai di seguirmi ti lascerò in vita,  a condizione che tu diventi servo di Shizuka. Vuoi?"
"Non fa per me. Io non ho espresso il desiderio di diventare un vampiro come hai fatto tu. Io aspetterò..."
"Tu non capisci niente! Non hai mai capito niente!!"
Ichiru con rabbia sfodera la sua katana e si scaglia contro Zero, che ne blocca l'affilata lama con la canna della Bloody Rose, finché improvvisamente i suoi istinti vampireschi non si destano, facendolo accasciare dolorante a terra. Il fratello sogghigna squadrandolo dall'alto in basso:
"Un attacco di fame che precede il Livello E... Non sperare che ti uccida. Voglio che tu soffra nel vedere quanto sporca e immonda è diventata la tua anima. Lentamente perderai la ragione e ti trasformerai in una bestia...".
Ichiru fa per andarsene, quand'ecco che la porta della stanza si spalanca. Yagari entra, impugnando il suo fucile, e per un attimo resta immobile, incapace di credere ai propri occhi. Ichiru è ancora vivo... Ma repentinamente l'uomo distoglie lo sguardo e presta soccorso a Zero, inginocchiato sul pavimento in preda ad una violenta crisi.
"Adesso mi ricordo." provoca Ichiru, tornando sui propri passi e puntando la katana contro il passato maestro "Consideravi solo Zero un tuo allievo. Ma ora sono diverso da quello che ero un tempo. Ora sono perfettamente in grado di affrontarti... Battiti con me.".
Yagari ignora la provocazione ed aiuta invece Zero a rialzarsi, indirizzando ad Ichiru un preciso messaggio:
"Qualsiasi cosa tu pensi adesso, non dimenticare che sei stato mio allievo.".
Il giovane non accetta tale risposta e solleva la sua arma per attaccare. Zero prontamente lo ferma incrociando il ferro della sua pistola con quello della lama, ma nella colluttazione Ichiru finisce a terra e la sua spada, volteggiando in aria, rischia di ricadergli addosso. Yagari senza esitare gli fa da scudo con il proprio corpo, venendo trafitto ad una spalla.
"E' tutta una farsa..." commenta sarcastico Ichiru, per poi recuperare la katana insanguinata ed abbandonare la stanza.

Il Direttore Cross, nel suo ufficio, seduto alla scrivania riflette sugli ultimi accadimenti, turbato da una situazione che forse gli sta sfuggendo di mano. Come dovrebbe comportarsi? Seguire la linea adottata finora, oppure...?... Questo si chiede crucciato, quando d'un tratto un rumore lo distrae. Immediatamente si affaccia sul corridoio e vede Yagari, ferito, seduto a terra. Inginocchiato accanto a lui, Zero.
Il ragazzo affida il maestro alle cure del Preside, e poi di fretta si allontana, faticando non poco a frenare la terribile sete che l'ha assalito. Inutile tentare di fermarlo...
Kaien Cross medica la ferita di Yagari, dopodiché gli chiede spiegazioni, ed il cacciatore rivela di aver incontrato Ichiru, chiudendo il suo discorso con una significativa considerazione:
"Aspettiamoci il peggio. Tutto può capitare. Ma tu, starai a guardare ancora a lungo?".
Gli squilli del telefono interrompono il dialogo. Il Direttore alza la cornetta. All'altro capo dell'apparecchio c'è Saya.
"Reika... è sparita..." le sue uniche trepidanti parole.

Intanto, nel salone che ospiterà il gran ballo, Yuki ed i suoi compagni di corso si stanno occupando dell'allestimento della festa, e questo perché, alla prova d'esame, è risultata la loro la classe con la media più bassa. Come mai? Per il semplice fatto che Yuki ha praticamente consegnato il compito in bianco!
Mentre ferve il lavoro, improvvisamente, la porta si spalanca e sulla soglia compare Zero, con la divisa macchiata di sangue.
"Quello è Kiryu..."
"E' sporco di sangue."
"Avrà fatto a botte."
"Chissà cosa gli è successo..."
Queste le voci che si rincorrono tra i presenti, mentre Yuki fissa l'amico con occhi smarriti. Zero si aggira inquieto, sembra stia cercando qualcuno. Con fare circospetto si guarda intorno. Indugia un attimo nel grande salone illuminato a giorno, dopodiché entra in una stanza adiacente. Yuki lo segue, chiudendo la porta dietro di sé.
"Per caso hai visto la nuova studentessa?" domanda lui.
"Lascia stare." risponde lei "Tu sei ferito. Non dirmi che...".
"Non è niente di grave. Sono già guarito."
"Sì, può essere. Comunque, non sembra che tu stia molto bene."
Yuki sa di cosa ha bisogno il suo amico. Non è una stupida. Se nell'ultimo periodo non è più venuto da lei in cerca di sangue, forse è dipeso dal fatto che c'era Reika accanto a lui. Ma ora Reika non c'è e Yuki vuole far qualcosa per aiutare il compagno. Non si tirerà indietro. Il giorno in cui per la prima volta gli offrì il suo sangue, gli fece una promessa, una promessa che intende mantenere. Perciò gli si avvicina e gli porge il collo, scostandosi da un lato i capelli.
"Sai che non hai bisogno di chiedermelo. Fa' ciò che devi. Puoi scegliere il punto che preferisci. Serviti a volontà. Non c'è problema."
Stavolta Zero non esita nemmeno un secondo ed afferrando Yuki per i polsi la blocca contro la parete affondando i canini nella sua carne. Lei non oppone resistenza, ma tanta veemenza la turba profondamente. Era così affamato il suo amico... Così tanto da abbandonare in un istante ogni indugio per avventarsi su di lei...
"Che sapore ha il mio sangue?" domanda la ragazza con voce tremante.
"A che ti serve saperlo?" ribatte Zero, scostandosi da lei e fissandola con occhi vermigli, per poi affondare nuovamente i denti nel suo collo.
Yuki, atterrita, ripensa alle parole di Maria Kurenai:
"...Se davvero vuoi salvarlo dobbiamo fare un patto. Dovrai sottometterti completamente a me. Oppure, portami il cadavere di Kaname Kuran. Se diventerai mia serva, non avrò ragione di ucciderti..."

***

E' notte fonda, ormai. Ben lontano dal Collegio Cross, un'ombra si aggira solitaria per una buia via, tra cadenti ruderi e vecchi palazzi. Reika si muove, cauta e attenta, sfruttando l'oscurità per nascondere le proprie tracce. Per giungere alla meta senza intoppi deve percorrere strade secondarie e, se ciò da un lato prolungherà il suo viaggio, dall'altro le garantirà di non essere trovata. Non prima almeno di aver portato a termine il suo piano.
Dopo aver camminato per ore, la ragazza si ferma davanti ad una casa diroccata. La porta semiaperta cigola al suo tocco e si sposta quel tanto che basta per permetterle di passare. All'interno, l'aria greve di umidità odora di muffa. Le tenebre avvolgono ogni cosa. Stringendo nel suo pugno il Black Steel, Reika si rannicchia in un angolo di quella che un tempo doveva essere una cucina. Ha bisogno di riposare un po'...

Dovrei essere spaventata all'idea di restare in un posto del genere da sola, in piena notte. Potrebbe essere benissimo un covo di delinquenti, o di vampiri. Eppure, non ho paura. Non so perché. Avverto accanto a me una presenza rassicurante, come se ci fosse qualcuno, al mio fianco, pronto a proteggermi da qualsiasi pericolo... Chissà, forse è soltanto autosuggestione...
Mi sono allontanata abbastanza da casa. Mamma, papà... perdonatemi. Perdonatemi per essere scappata così. Ma non potevo continuare a far finta di niente. Non potevo rimanere buona e tranquilla sapendo la persona che amo in pericolo. Sapendo che quella donna è tornata per portare a termine ciò che aveva lasciato in sospeso... Domattina con il treno raggiungerò la cittadina vicina al Collegio, ma dovrò aspettare che sia buio per fare la mia mossa. Di sicuro mia madre e Ryobe avranno dato l'allarme, e ora il Direttore Cross e Yagari mi staranno aspettando al varco... Domani ci sarà il gran ballo. Approfitterò della confusione generale per mettere in atto il mio piano. E la notte sarà mia complice, perché in fondo la notte la porto dentro di me, è insita nella mia natura. Io sono anche questo, una creatura delle tenebre... Chissà se un giorno scoprirò davvero qual è il mio posto...

E quando finalmente l'irrequieto agitarsi dei pensieri si sopisce, la giovane si addormenta, con le gambe strette al petto e la testa appoggiata sulle ginocchia.

***

Non è ancora sorto il sole quando Reika riapre gli occhi.  Le ci vuole un attimo di tempo per prendere contatto con la realtà e rendersi conto di dove si trova. La fioca luce crepuscolare filtra dalle fessure che si diramano nel legno logoro delle vecchie imposte. Sembra di essere sospesi in un Limbo senza tempo né spazio. O questa almeno è la sensazione della ragazza, mentre si guarda intorno cercando di fare il punto della situazione. Ma improvvisamente qualcosa la distrae. Un odore inconfondibile la raggiunge. Ci dev'essere un vampiro nelle vicinanze. E non un vampiro qualsiasi, non un Livello E, bensì un Sangue Puro.

Mi alzo in piedi, impugnando il Black Steel, pronta a difendermi, o ad attaccare. Eppure, non ho paura. Non sono minimamente preoccupata. Non capisco... Mi avventuro lungo un corridoio. Sotto i miei piedi le travi di legno scricchiolano minacciando di spezzarsi ad ogni passo. Nella semi oscurità non scorgo nulla di strano... Ma quell'odore non se ne è andato, e la cosa assurda è che mi sembra così familiare... Poi, d'un tratto, eccolo. Lo vedo. Davanti a me. Ai miei occhi è ancora soltanto un'ombra, un'ombra che più mi avvicino più assume contorni nitidi e precisi. Mi fermo e lo guardo. E' sicuramente un uomo. Alto, longilineo, spalle larghe, fisico asciutto. Indossa un lungo soprabito scuro. Non riesco a distinguere i lineamenti del suo volto.
"Chi sei?" domando senza manifestare alcuna incertezza, mettendo ben in mostra il mio pugnale.
Lo sconosciuto non si muove. Non dice una parola.
Mi avvicino ancora un po'. Osservo i capelli scuri e lisci, poco più lunghi delle spalle, il perfetto ovale del viso. Mi fermo di nuovo. Ed i suoi occhi si accendono come fiamme vive. Occhi sottili, dalla forma allungata, tanto spaventosi quanto ammalianti.
"Chi sei?!" ripeto alzando la voce.
"Lo sai chi sono." risponde lui... ed un brivido mi attraversa la schiena, mentre realizzo di colpo, in un istante, chi sia l'individuo di fronte a me... Akihiro Kyan... mio padre.
"Io volevo soltanto proteggerti." mi dice, con voce profonda e rassicurante "Ma sapevo che non avrei potuto farlo per sempre. Così come so che sceglierai da sola la tua strada... e forse l'hai già fatto.".
Una breve pausa. Io non riesco ad aprire bocca. Sono come paralizzata. Avrei talmente tante cose da chiedergli, da dirgli... ma non una parola mi esce dalle labbra. Non capisco neppure cosa sto provando. Ed è di nuovo lui a parlare, palesando un latente dolore:
"Perdonami, figlia mia, per la difficile eredità che con il mio sangue ti ho trasmesso...".
Così come era arrivato, allo stesso modo Akihiro svanisce. Ed io resto immobile, a fissare il nulla davanti a me, mentre i raggi di sole che penetrano dalla imposte mi rammentano che il giorno sta per iniziare. E' ora di muoversi ed andare incontro al destino... qualunque esso sia...

***

Per l'intera giornata al Collegio Cross domina ovunque un gran fermento. E quando finalmente scende la sera, arriva il momento per tutti gli studenti di prendere parte al tanto atteso ballo!
Ma qualcuno tarda a lasciare il Dormitorio. Yori, pronta ormai per raggiungere il salone della festa, fa capolino nella stanza in cui Yuki si sta preparando e con sorpresa la vede con addosso ancora la divisa scolastica. La giovane Cross insiste nel dire che lei, come Responsabile della disciplina, non avrà molto tempo per divertirsi. Il Direttore le ha affidato il compito di occuparsi della sicurezza, perciò... Tuttavia qualcosa di inatteso accade, e Yori porge all'amica una confezione regalo, che le è stato espressamente chiesto di recapitarle. Yuki, stupita, apre la scatola e si trova tra le mani un magnifico abito bianco, stile impero, dalla profonda scollatura, le maniche larghe che cadono morbide sulle braccia, ed una gonna dal taglio asimmetrico, più corta sul davanti e più lunga dietro. Da chi le giunge il gradito omaggio? Da Kaname Kuran, ovviamente, che a quanto pare ci tiene davvero ad averla come sua dama al ballo.
Zero invece non riesce a farsi minimamente contagiare dall'euforia dello speciale evento. Troppi contrastanti pensieri si agitano in lui per permettergli di lasciarsi andare e godersi quel po' di svago che la festa potrebbe offrirgli. E' stato praticamente costretto dal Direttore a prendere parte alla cosa, con il pretesto di dover adempiere al suo compito di Sorvegliante. E adesso, mentre gli altri si divertono, lui se ne sta fermo in piedi, all'entrata del grande salone, a vigilare guardingo e diffidente, scuro in volto più del solito. D'un tratto gli torna alla mente la sera in cui, non molto tempo fa, Reika gli chiese di essere il suo cavaliere al ballo. Un sorriso gli inarca appena le labbra, un sorriso malinconico che si fa poi amaro, al ricordo che ora Reika è lontana... Nemmeno il Preside Cross riesce a far breccia, con i suoi paterni incitamenti, nella rigida corazza del giovane, i cui occhi si illuminano per un fuggevole istante soltanto nel momento in cui si posano su Yuki, bellissima nel suo candido abito. Il Direttore rimira con orgoglio l'adorata figlioccia e la elogia con una serie di affettuosi complimenti, dopodiché si dilegua all'interno del salone.
"Dai, uniamoci agli altri!!" suggerisce entusiasta Yuki, rivolgendosi al cupo amico "Anche se noi siamo qui per fare i Sorveglianti, possiamo lo stesso divertirci.".
"Io pensavo che tu non avessi voglia di partecipare al ballo." obietta l'altro.
"Ho detto così?!... Forza, mettiamoci al lavoro!!"
Yuki si precipita nella sala del ballo e Zero, se pur controvoglia, la segue.
"Tutto procede bene." osserva la ragazza "Sembra che per il momento la situazione sia tranquilla.".
Poi, voltandosi verso l'amico:
"Avanti, Zero. I ragazzi devono essere impeccabili.".
E così dicendo gli sistema la cravatta, aggiungendo con velata ironia:
"Fai un sorriso. Che cos'hai? Il Signor Disciplinare non è contento?".
Yuki prende la rosa rossa legata al nastro che le cinge il collo e la appunta sulla giacca del compagno, spronandolo a lasciarsi un po' andare:
"Adesso smettila di avere quell'aria accigliata e sarai perfetto.".
"Non riesco a capire come tu faccia a sorridere ancora così." afferma con voce tristemente rassegnata il giovane.
"Non so. Probabilmente ci riesco perché avrei voglia di veder sorridere anche te."
Con queste parole Yuki si allontana e Zero la segue con lo sguardo, finché non la perde di vista tra la gente che affolla il salone.
C'è comunque qualcun altro, oltre a Kiryu, che non riesce a godersi la festa. Ruka rifiuta ogni ragazzo che le chieda di ballare. Il suo pensiero è rivolto solo e soltanto a Kaname. E' accanto a lui che vorrebbe essere, sono le sue attenzioni che vorrebbe per sé. Ma purtroppo non è così, e ciò la fa soffrire profondamente. E' invece Kain che si avvicina alla giovane per cercare di sollevarle il morale. Ci tiene molto a lei e vorrebbe vederla più serena, però sa che la sua presenza, il suo affetto non le possono bastare, non sono quello che lei nel suo cuore anela. D'un tratto Yuki affianca Akatsuki e gli domanda dove sia Kaname. Lui le indica la terrazza, ma, nel vederla allontanarsi di corsa, quasi si pente di averle risposto e si rivolge crucciato a Ruka:
"Ti dispiace che gliel'abbia detto?".
"No. È uguale..." afferma l'altra, chinando la testa rassegnata.

Yuki raggiunge Kuran, trovandolo da solo sulla terrazza.
"Eccoti, Kaname." gli dice, catturando la sua attenzione.
"Buonasera Yuki. Sono felice di vedere che l'hai indossato." osserva il Sangue Puro voltandosi, bellissimo e regale come sempre.
"Ma naturalmente... e volevo ringraziarti per questo regalo."
Mentre parla la ragazza porta le mani dietro la schiena, quasi a voler nascondere la fascia di Guardiana che tuttora indossa. E' come se quel simbolo in qualche modo la allontanasse da Kaname, le rammentasse costantemente la differenza tra loro.
"Ti è successo qualcosa?" le chiede serio il vampiro "Hai una strana espressione...".
Il volto di Yuki si tinge di un evidente stupore.
"Lascia stare." conclude Kuran.
"Quel vestito ti sta davvero bene." aggiunge poi, avvicinandosi alla giovane.
Dopodiché le prende una mano e, sfilandole la fascia di Guardiana, le chiede con estrema galanteria di concedergli un ballo, in segno di gratitudine. E così, sulla terrazza, i due iniziano a danzare, mentre dall'interno del salone Zero li guarda con occhi indagatori.
"Scusami, ma... perché un ballerino come te va fuori tempo?" domanda ad un certo punto Yuki.
E Kaname con vellutata voce le risponde:
"Perché non sto ascoltando la musica. Balliamo uniti e lentamente, come una volta.".
"Sì, ricordo bene. Come una volta..."
Per un attimo la ragazza si perde nei ricordi e tra sé riflette:
"Non avrei mai pensato che un giorno avrei ballato con lui come sto ballando adesso... Avevo appena imparato il valzer, i miei passi erano incerti, e ogni mio movimento era molto lento...".
Di punto in bianco i due si fermano e, continuando ad avvolgere con le braccia la sua dama, Kuran dolcemente le sussurra:
"Piccola Yuki...".
E lei ribatte quasi infastidita:
"Per quanto tempo ancora mi tratterai come una bambina?".
"Non è mia intenzione farlo."
"Dici sul serio? Però, l'altra sera, la persona che mi ha fatto addormentare per cancellare i miei ricordi eri tu, vero? Mi hai voluta tenere lontana da una situazione, come se fossi una bambina che non deve immischiarsi nelle cose dei grandi."
"No, ti sbagli." confessa Kaname, stringendo forte a sé la giovane "Non ti ho trattato come una bambina. Io volevo solo proteggerti. Ho pensato che fosse la cosa più giusta da fare.".
Zero scorge in distanza l'abbraccio tra i due e la cosa lo infastidisce non poco. Non riesce a fidarsi di quel Sangue Puro. Non riesce a fidarsi dei vampiri, nonostante ormai sia lui stesso al confine tra la natura umana e quella vampiresca. Non riesce a credere ad una pacifica coesistenza tra queste due razze... e di nuovo balena nella sue mente il pensiero di Reika. Lei cela in sé entrambe le nature. Lei discende da un Sangue Puro. Ichiru ha detto bene, lei è anche questo. Ma se davvero si trasformasse non sarebbe mai come tutti gli altri vampiri. No, lei non potrebbe mai essere un mostro assetato di sangue... Lei rimarrebbe comunque Reika, e Zero fa a se stesso una promessa, la medesima che ha sentito pronunciare al fratello: qualsiasi cosa accadrà, non abbandonerà mai Reika, sarà sempre al suo fianco, dovesse anche imparare a convivere con il Sangue Puro che scalpita dentro di lei...

Nel mentre anche Aidoh, che ancora non si era visto in giro, fa il suo ingresso nel grande salone e, avvicinandosi a Kain, gli chiede notizie di Maria Kurenai.
"Tutto mi fa pensare che non sia venuta." ammette l'interrogato.
"Senti, hai un secondo?" insiste l'altro, piuttosto pensieroso.
E così i due si allontanano, sotto lo sguardo severo di Zero, che se pur insospettito dalla loro improvvisa dipartita, decide di non seguirli per dedicarsi invece a quello che è il suo compito per questa serata, ovvero vigilare affinché tutto proceda senza problemi. E per fare ciò, il giovane Guardiano distoglie momentaneamente la sua attenzione da Kaname e Yuki, per fare un giro di controllo all'interno della gremita sala.

Sulla terrazza intanto, Yuki, tra le braccia di Kuran, ripensa al patto propostole da Maria, anzi, da Shizuka:
"Se vuoi salvare Zero devi soddisfare la mia richiesta. Devi uccidere Kaname Kuran. Tu sei l'unica persona con cui abbassa le sue difese. Sei l'unica che lo può fare. Però... se decidi di rifiutare...".
La ragazza si scosta dal vampiro ed alla mente le torna una frase che proprio lui le disse tempo fa:
"...Cerca di rimanere sempre te stessa...".
Combattuta e confusa, Yuki, con gli occhi lucidi, rivolge un ultimo sguardo a Kaname, dopodiché fugge via da lui. Non comprende il motivo per cui Maria possa volerlo morto, ma dovrà comunque scegliere tra lui e Zero, dovrà decidere al più presto se stringere quel patto oppure no... dovrà farlo, ed al pensiero si sente sprofondare nell'oscurità più buia e spaventosa...
Quando lo sguardo di Zero torna ad osservare la terrazza, della sua amica non c'è più traccia, e di conseguenza il giovane raggiunge Kuran per avere delle spiegazioni.
"Mi vuoi dire dov'è Yuki?" gli chiede con fare minaccioso.
"Mi pare di averti già spiegato qual è il tuo ruolo." afferma impassibile il Sangue Puro "Devi essere il suo difensore. Vedi di non dimenticarlo.".
A queste parole, Zero corre via in cerca della compagna scomparsa, e Kaname si sofferma ad osservarlo, mentre i vetri della porta-finestra alle sue spalle si crepano, senza che nessuno li abbia minimamente sfiorati. Ichijo si fa avanti.
"Kaname, va tutto bene? Sembri un po' infastidito. Che succede?"
"Temo di commettere un gesto inconsulto. E potrei pentirmene..."

Aidoh e Kain si sono allontanati dal salone della festa. Divertirsi quest'oggi non è certo il primo pensiero di Hanabusa, che guida il cugino fino ad una botola, posta in una zona appartata del parco del Collegio. Nell'aprirla un'aria gelida li investe.
"Penso che lei sia qui." sentenzia Aidoh.
"Dici che è in fondo a questa scala?" domanda l'altro.
"Stai cominciando a credermi, Kain..."
Scalino per scalino i giovani vampiri scendono fin nei sotterranei. Accompagnati soltanto dal sordo rumore dei loro passi, percorrono un buio corridoio che li conduce ad una stanza dalle pareti di pietra, dentro alla quale trovano la conferma dei loro sospetti. Il vero corpo di Shizuka Hiou giace addormentato in una sorta di bara di cristallo, mantenuta sospesa al centro del locale da una strana ragnatela, fatta di spessi filamenti che si dipartono direttamente dal muro.
"Shizuka Hiou, la principessa della fioritura impazzita." commenta Kain "La tua intuizione era giusta. Ha abbandonato il suo vero corpo.".
"Non capisco cosa l'abbia spinta a farlo." si interroga Aidoh.
"Non posso lasciare che andiate oltre."
Seiren appare dietro ai due cugini, facendo ben intendere loro che devono smetterla di intromettersi in questioni che non li riguardano. Invano Hanabusa prova ad obiettare, Seiren lo ignora, gli volta le spalle e se ne va, mentre Kain saggiamente gli suggerisce di non insistere:
"Lascia perdere, Aidoh. Seiren ha certamente le sue buone ragioni e penso che Kuran debba avere un'idea precisa in testa. Comunque, non possiamo fare niente contro un vampiro di Sangue Puro...".

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Zero ha incontrato suo fratello Ichiru e Reika il suo vero padre... Credete che gli incontri siano finiti? Direi proprio di no e la lunga notte del ballo ci riserverà ancora molte sorprese...
Un saluto di cuore a tutti coloro che stanno seguendo la mia storia.
Vi lascio con due fan art. Spero vi piacciano!
A presto
Marta

ICHIRU
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AKIHIRO KYAN
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Capitolo 14
*** CAPITOLO XIV ***


CAPITOLO XIV

Reika raggiunge il Collegio mentre il ballo è ancora nel pieno del suo svolgimento. Nessuno la vede. E lei astutamente, sfruttando la notte e la fitta vegetazione per nascondersi, si muove sicura verso la propria meta. Sa perfettamente dove deve andare. Sa dove trovarla. Il suo istinto la guiderà nel luogo esatto in cui si trova ora Maria Kurenai.
La giovane cacciatrice arriva fino all'edificio che in passato aveva ospitato la Night Class. Silenziosa e guardinga entra e sale le scale che conducono al primo piano. A passi lesti percorre il corridoio, fino a fermarsi davanti ad una porta. La apre. Maria è seduta su un'antica ottomana rivestita di rosso velluto ed indossa un elegante abito nero, quasi si fosse preparata per ricevere un importante ospite. Tra le sue mani, un'affilata katana.
"Sapevo che saresti venuta." afferma con voce lieve e falsamente cordiale.
Reika sosta sulla soglia, stretto nel suo pugno il Black Steel. Maria la invita ad avvicinarsi.
"Ti ucciderò." dichiara la cacciatrice, con la fierezza di una guerriera.
"Ti ucciderò." ripete, avanzando di qualche passo "E poi farò in modo che Zero beva il tuo sangue. E' il solo modo per aiutarlo, per impedire che diventi un Livello E.".
"Tu mi ucciderai?" domanda l'altra, in tono canzonatorio.
"Non credo proprio, mia cara Reika." continua poi, alzandosi in piedi "Non sei abbastanza forte per avere la meglio su un Sangue Puro. No... tu non mi ucciderai. Tu stringerai un patto con me per salvare il tuo Zero... e anche Yuki.".
"Cosa c'entra Yuki?!"
"Le ho proposto di diventare mia schiava e di fare una cosa per me, in cambio della salvezza di Zero. Credo che accetterà... a meno che tu non prenda il suo posto..."
Reika non indugia oltre e si avventa contro Maria, ma qualcosa improvvisamente la frena. Un pensiero che balena fulmineo nella sua testa. Davanti a lei c'è sì Shizuka Hiou, ma il corpo che sta usando appartiene ad una ragazza che in fin dei conti non ha alcuna responsabilità in tutto ciò che sta accadendo... L'incertezza della giovane inevitabilmente la rende vulnerabile all'attacco della nemica, che con un gesto rapido la ferisce ad una gamba, costringendola ad inginocchiarsi sul pavimento.
"Fa male, vero?" domanda Maria, con occhi cupidi e minacciosi "Il tuo sangue ha un tale profumo... E' molto invitante...".
Ed ecco che nella stanza fa il suo ingresso il servitore mascherato della Sangue Puro, reggendo tra le braccia il vero corpo della donna. Quando Maria accosta il suo volto a quello di Shizuka, quest'ultimo prende vita, gli occhi si spalancano, ed un macabro coro a due voci si rivolge a Reika:
"Piegati al mio volere e Zero sarà salvo.".
Shizuka riprende possesso delle sue vere sembianze, mentre Maria Kurenai cade a terra priva di sensi.
"Mai." ribadisce Reika, rialzandosi in piedi, nonostante la sua ferita sanguini copiosamente.
La ragazza di nuovo tenta un attacco, ma il servitore senza volto della Sangue Puro le sbarra la strada, incrociando il ferro della sua katana con quello del Black Steel.
"Si può sapere chi sei?!" urla la cacciatrice.
"Davvero non sai chi sono?" risponde il giovane, e Reika indietreggia con un balzo, spalancando gli occhi incredula, come se avesse davanti un fantasma.
"Non è... possibile... Tu sei... Ichiru..."

E' assurdo. Io credevo... che fosse morto. Che fossi morto. Sei davvero tu? Sì, non posso sbagliare. Muovo alcuni passi verso di te. La maschera che indossi copre in parte il tuo viso, lasciando scoperta solo la bocca. Sorridi, e non capisco se questo sorriso, che ha il sapore di una sfida, racchiuda in sé almeno il ricordo dell'affetto che ci legava da bambini. Di quell'amicizia, cos'è rimasto? Ti tolgo la maschera ed i miei occhi incontrano il tuo volto. Dopo tanto tempo... I tuoi lineamenti sono identici a quelli di Zero, siete così uguali, eppure così diversi. Non ti riconosco. Chi sei? Chi è la persona che è ora di fronte a me? Non l'amico di un tempo. Non il fratello che Zero amava tanto. Chi sei? Cosa sei diventato?... Non voglio credere che già quella notte, tu sapessi... che tu già allora avessi scelto lei... non vorrei crederci, ma il tuo sguardo mi dice il contrario. Indietreggio, continuando a fissarti senza riuscir a parlare, ma tu mi afferri per un braccio e mi trattieni.
"Hai abbassato le difese, Reika. Grave errore..."
Shizuka è alle mie spalle, talmente vicina che posso sentire il suo fiato sul collo. Si è mossa senza che nemmeno me ne accorgessi. Mi sono distratta e questo potrebbe costarmi caro...

Reika sa che deve agire in fretta o per lei si metterà davvero male. Nonostante Ichiru la tenga ferma, con un agile scatto riesce comunque a voltarsi e puntare il suo pugnale contro Shizuka, che per evitare di essere colpita è costretta ad allontanarsi. Quindi assesta un calcio sulla gamba destra del giovane, che di conseguenza perde per un attimo l'equilibrio mollando la presa. Reika è di nuovo libera di muoversi e fronteggia abilmente Shizuka contrastandone i poteri vampireschi grazie al Black Steel. Ichiru assiste allo scontro rimanendo in disparte, assecondando il volere della sua signora, però non è impassibile il suo volto, come non lo è il suo cuore.
Reika non ha intenzione di arrendersi, si difende ed attacca con il suo pugnale, ma minuto dopo minuto le forze la abbandonano. La ferita sulla gamba non smette di sanguinare e la sta indebolendo troppo. Ichiru se ne accorge e per un attimo sembra voler intervenire, ma Shizuka lo trafigge con lo sguardo, tacito monito dall'eloquente significato.
Reika si appoggia alla parete, il respiro affannato, la fronte cosparsa di sudore. Shizuka si avventa su di lei e la afferra per il collo, tirandola a sé. Il Black Steel cade sul pavimento, insieme al ciondolo che la ragazza ha sempre con sé.
"Pensavi davvero di potermi uccidere?" sussurra la Sangue Puro.
"Puoi anche trasformarmi, farmi bere il tuo sangue, ma io non sarò mai la tua schiava..." ribatte la cacciatrice, cercando invano di liberarsi.
"Non è questo che voglio da te. Ma per adesso ho bisogno di nutrire questo corpo stanco e affaticato..."
Ciò detto Shizuka affonda i canini nel collo di Reika ed inizia a succhiare avidamente il suo sangue.
"Così... la ucciderete..." si azzarda ad obiettare Ichiru, e la sua padrona gli ordina di andarsene, dal momento che ormai la sua presenza non è più necessaria.
Il giovane esita.
"Hai dei ripensamenti? E' un po' tardi, non credi?" lo riprende Shizuka, e lui alla fine ubbidisce, esce dalla stanza, chiude la porta alle proprie spalle e si apposta nel corridoio... in attesa... Ripensamenti? No, non ne ha nessuno. Non più, ormai... Anche se la scena a cui ha appena assistito, per un istante, un unico fugace istante, l'ha fatto vacillare. Un istante nel quale l'ha sfiorato il pensiero di sottrarre Reika dalle braccia di Shizuka. Ma non l'ha fatto. Non si è lasciato fuorviare da un'assurda remora. Non ha ceduto alla sua debolezza. Perché non è più lo stesso d'un tempo. Nulla sarà mai più come in passato. Indietro non si può tornare...

***

Mi sento così debole. Il mio sangue scorre via da me. Le forze mi stanno abbandonando. Ho freddo. La mia vista si annebbia. Le gambe non mi reggono e se non crollo a terra è soltanto perché lei mi sostiene, tenendomi stretta a sé. La sento deglutire ad ogni sorso, il suo respiro a lambire la mia pelle. Non provo alcun dolore. Non riesco a reagire... Le lacrime scendono dai miei occhi senza che io possa impedirlo... Perdonami, Zero. Perdonami, Yuki. Mamma, papà, anche voi, perdonatemi. Vi chiedo scusa per non essere stata abbastanza forte, per non essere riuscita ad oppormi a lei. Mi sento come se vi avessi traditi tutti... Ma forse ho ancora una possibilità, e non fallirò. Lascerò che mi trasformi, berrò il suo sangue, ne trarrò la forza che mi serve, e poi la ucciderò. Sì, farò così... Almeno questo posso ancora farlo. Non importa che ne sarà di me, ma almeno salverò Zero... e forse anche Ichiru...
"Ora mi sento meglio." bisbiglia soddisfatta Shizuka, accostandosi al mio orecchio.
L'odore di sangue è così intenso che mi stordisce.
"Cosa vuoi da me?" le domando a fatica.
"Ora te lo spiego. Vedi, il pugnale che tuo padre ti ha lasciato è un'arma molto potente. Può essere usata sia da esseri umani che da vampiri, ma serve una creatura che racchiuda in sé entrambe le nature per poterne scatenare la vera forza. Per questo è necessario che il Sangue Puro che dorme in te si risvegli... Ricorda bene le mie parole, Reika: arriverà il giorno in cui il potere di quel pugnale servirà per salvare tutti noi..."
Il momento è vicino. Lo so. Shizuka mi farà bere il suo sangue ed a quel punto la mia strada sarà segnata. D'un tratto, però, qualcosa la distrae.
"Abbiamo visite..." le sento dire con una vena di eccitazione nella voce.
Chi si sta dunque avvicinando? Purtroppo non mi è concesso saperlo...
Shizuka chiama Ichiru e gli ordina di portarmi via. Lui mi prende in braccio, con una delicatezza che mi sorprende. Dopodiché si incammina per il corridoio. Ignoro dove mi stia portando... e non ho neppure la forza di chiederlo.
"Ichiru..." sussurro, quasi senza rendermene conto.
"Stai tranquilla." mi risponde lui, sorridendo.
Perché sorride? Non è lo stesso sorriso di poco fa... O forse è soltanto la mia mente che mi sta ingannando. Sono terribilmente stanca. Non riesco a tenere gli occhi aperti. Appoggio la testa sul petto di Ichiru e consapevolmente mi illudo di aver ancora accanto l'amico con cui sono cresciuta.
"Tu... non sei un vampiro..." gli dico in un sospiro.
E lui tace, come se le mie parole l'avessero profondamente ferito.

***

"Hai preso la tua decisione?"
Shizuka è seduta di fronte a Yuki, che la guarda con gli occhi sgranati. E' questo dunque il vero aspetto del vampiro che ha distrutto la famiglia di Zero... A terra giace privo di sensi il corpo di Maria Kurenai. Sì, non c'è ombra di dubbio, la bellissima donna seduta sul divano, con addosso un lungo e candido kimono, è Shizuka Hiou.
Benché intimorita, Yuki non indietreggia.
"Se conosci davvero il modo di salvare Zero, ti prego di dirmelo." afferma sicura, mentre tra sé pensa:
"Sono pronta a sacrificarmi per lui.".
"Avvicinati, Yuki." la invita Shizuka, porgendole una mano.
"Sei davvero una brava bambina." sibila poi, osservando la ragazza farsi avanti a passi lenti.
Yuki si inginocchia di fronte alla Sangue Puro, che le prende una mano e la avvicina alla bocca, posando le labbra intorno all'indice. Ma quando i suoi occhi si specchiano in quelli della giovane Cross, Shizuka esita.
"Che cosa c'è?" domanda la donna.
"Pensavo che è una fortuna che il sapore del mio sangue piaccia tanto a voi vampiri... Insomma, voglio dire, se questo può servire per salvare Zero... capisci..."
In un moto di rabbia Shizuka afferra per un braccio la ragazza e la scaraventa con forza contro la parete, ribadendo con orgoglio:
"Non sai quello che dici! Sono stata io a donargli la disperazione!!".
Dopodiché aggiunge, con un sardonico sorrisetto:
"C'è un modo per salvare Zero, e solo lui può farlo. Zero deve succhiare il mio sangue...".
"Succhiare il tuo sangue?" domanda Yuki allibita.
"Sì, succhiare il sangue della sua padrona. In questo modo Zero non diventerà un Livello E. Diventerà un membro a pieno titolo della stirpe della notte.".

Molti destini si intrecciano in questa notte, all'interno dell'Accademia Cross... Mentre Yuki è in compagnia di Shizuka, Zero la sta cercando per tutto il parco, ignari entrambi che Reika è tornata al Collegio e si trova adesso insieme ad Ichiru.
E intanto, il gran ballo prosegue...
Kain fa ritorno al salone della festa per parlare con Kaname e qui si imbatte in Ichijo, che subito gli domanda dove si fosse cacciato. L'interrogato risponde brevemente confessando di aver una faccenda importante da sbrigare, della quale deve assolutamente discutere con Kuran, ed il vice capodormitorio si limita a commentare:
"Ho capito. A proposito, non ho ancora visto la nuova studentessa... è strano. Bene, allora ci vediamo. Spero davvero per voi che non si tratti di un problema troppo spinoso.".
Ciò detto, se ne va.
Kain raggiunge la terrazza in cerca di Kaname, e qui trova Ruka, da sola, perso il suo sguardo nelle tenebre che la circondano.
"Sai dov'è Kuran?" le chiede.
"Non lo so." ammette lei tristemente "So che voglio ballare soltanto con lui.".
"Certo. Capisco."
Kain accenna un inchino, chiaro invito a ballare. Ruka non si muove e lo osserva sorpresa, senza dirgli nulla. E a questo punto il giovane se ne va, con un amareggiato sorriso dipinto sulle labbra.

***

Notte di ricordi, notte di emozioni, notte sospesa tra passato e presente... E in questa notte, rincontrarsi può significare perdersi di nuovo, perché il tempo trascorso ha impresso indelebili segni nell'anima...
Ichiru ha portato Reika nella camera di Shizuka. L'ha adagiata sul letto e si è seduto al suo fianco, come a volerla accudire.

Avrei solo voglia di dormire. Di chiudere gli occhi e addormentarmi. Perfino respirare mi è difficile in questo momento. Quella donna mi ha quasi prosciugata. L'ha fatto per impedirmi di reagire, di oppormi al suo volere. E in un certo senso, è ciò che ha ottenuto. Ma era anche ciò che volevo io. Non appena avrò bevuto il suo sangue, porterò a compimento quanto mi sono prefissata...
Ichiru è qui, accanto a me. Riesco a vederlo, nonostante mi appaia più come un'ombra sfocata che come una persona reale. Forse è questo che rimane di lui. L'ombra di ciò che era un tempo, del caro amico, del fratello su cui Zero costantemente vegliava. Non abbiamo compreso allora quello che in lui si nascondeva, il male che lo opprimeva. Se l'avessimo capito, se ce ne fossimo resi conto, magari, tante cose non sarebbero accadute. Ma in fondo eravamo soltanto dei ragazzini... Sento la sua mano sulla mia. Il calore della sua pelle mi dona un po' di ristoro nel gelo che mi scorre dentro. Quante domande gli vorrei fare...
"Presto comincerai a trasformarti." mi dice, chinandosi su di me. E' convinto che io abbia già ricevuto il sangue di Shizuka. Dovrei contraddirlo, ma non ci riesco. Forse, non voglio. Tanto è ciò che accadrà.
"Non preoccuparti. Qualsiasi cosa succederà, io resterò sempre con te." mi sussurra, sfiorandomi dolcemente il viso.
Sento le sue dita indugiare sulla mia guancia, per poi iniziare a scendere lungo il collo e soffermarsi nel punto in cui Shizuka mi ha morso. Credo che la ferita abbia smesso di sanguinare, anche perché sinceramente non so quanto sangue mi sia rimasto in corpo. Immagino il minimo per sopravvivere...
"Cosa ti è successo?" domando con una voce talmente flebile che a stento io stessa riesco a sentirla.
"Sono cambiato dal ragazzino fragile e inutile che conoscevi." mi risponde con orgoglio.
"Inutile?... Perché dici inutile?"
Silenzio. Senza smettere di guardarmi, Ichiru sale sul letto e si porta sopra di me, sovrastandomi con il suo corpo. Nei suoi occhi, una bramosia che mi spaventa. Lo osservo mentre avvicina il suo volto al mio, fino a sfiorarmi le labbra. Vorrei allontanarlo da me e, raccogliendo le ultime forze, gli poso le mani sui fianchi nel vano tentativo di spingerlo via. Lui allora mi afferra i polsi bloccandomi le braccia sul letto. Mi fa male. Ma sono troppo debole per reagire e alla fine sono costretta ad arrendermi ad un bacio non cercato né voluto, che mi ferisce più di quanto potrebbe fare una lama avvelenata. Chiudo gli occhi e prego in cuor mio che Ichiru non si spinga oltre, perché se lo facesse non potrei in alcun modo oppormi a lui. Il solo pensiero di ciò che potrebbe accadere mi fa rabbrividire. Perché mi sta facendo questo? E' tutto parte della sua vendetta nei confronti di Zero? O c'è dell'altro?...
"Ti amo, Reika." mi bisbiglia, scostando appena la sua bocca dalla mia.
"Come puoi dirlo?" gli chiedo io "Ci siamo appena rivisti... dopo tanto tempo...".
"Non è esattamente così. Vedi, per più di un anno ti ho osservata di nascosto, spiavo i tuoi movimenti, quasi ogni giorno ero con te, senza che tu lo sapessi. Shizuka mi aveva affidato il compito di tenerti sotto controllo, ed è quello che ho fatto. Non ti sei mai accorta di nulla. Sono stato bravo, no?..."
Non è possibile... Come ho potuto non accorgermi di niente? E' vero, la sensazione di essere seguita l'ho avvertita chiaramente in alcuni momenti, ma non le ho dato importanza, non me ne sono preoccupata.
"Sarò sempre al tuo fianco." mi ripete, avvicinando di nuovo le sue labbra alle mie.
Io istintivamente giro la testa da un lato, evitando il suo bacio.
"Ma non lo capisci che ti amo?" insiste Ichiru, con una nota di rabbiosa disperazione nella voce "Dimmi, lui te l'ha mai detto? Zero ti ha mai detto di amarti? Lo so che è per colpa sua che mi stai rifiutando, ma ti illudi se speri che lui si innamori di te. Lui ama quella ragazza, Yuki, non te. Ti farà soltanto soffrire. Io no. Farei qualsiasi cosa per te."
"E allora lasciami andare."
"Non posso..."
Ichiru si allontana da me e si alza in piedi. La sua immagine è sempre più sfocata ai miei occhi. Le forze mi stanno completamente abbandonando. Le mie palpebre si chiudono. Non vedo nulla. Non sento nulla. Perdo il contatto con la realtà, e sprofondo nella notte della mia anima...

***

"Hai promesso." sibila Shizuka, avvicinandosi a Yuki e posandole una mano sulla guancia "Hai promesso di donare il tuo sangue a questa povera derelitta. Loro mi stanno dando la caccia. Per questo ho bisogno di molta più forza.".
"Ti stanno dando la caccia? I cacciatori di vampiri?" ipotizza la ragazza "E' per questo motivo che hai bisogno di più forza? Ti avverto però... se dovessi prendere di mira uno dei nostri studenti...".
"Il tuo sangue sarà più che sufficiente." risponde Shizuka, sfilando il nastro bianco che Yuki ha al collo, sotto il quale è nascosto il segno del morso di Zero.
"Lo capisci, non è vero?" prosegue la Sangue Puro "Lo sai che cosa accadrà quando i miei denti affonderanno nella tua tenera carne.".
Yuki chiude gli occhi, pronta al sacrificio. Sente il respiro di Shizuka sulla pelle e le sue labbra lambirle il collo. Non si pente della scelta che ha fatto, anche se è spaventata, spaventata da ciò che la attende. Ma almeno potrà salvare Zero...
Ed è proprio la voce di Zero che squarcia il silenzio nella stanza.
"Allontanati da Yuki, subito!" intima il giovane, impugnando la Bloody Rose.
Un subdolo sorriso compare sul volto di Shizuka. Ma quando Kiryu le punta contro la pistola, Yuki si mette in mezzo e sfoderando la sua Artemis urla all'amico di stare indietro.
"Yuki, allontanati da lei." digrigna tra i denti Zero "Perché fai così?".
"Perché solo questa donna è in grado di aiutarti. Non lo capisci?"
"Che cosa dici? Quella donna può aiutarmi?!"
"Certo. A condizione che io rispetti il nostro accordo. Ascoltami bene. Se vuoi evitare di trasformarti in un Livello E c'è una soluzione, ed è questa: tu devi succhiare il suo sangue. Non è il caso che ti preoccupi per me, Zero. Sta tranquillo. E resta dove sei."
Zero avanza di alcuni passi, fino ad afferrare l'arma di Yuki, che al suo tocco emette scintille quasi gli si volesse ribellare.
"Se questa storia del sangue è vera," commenta il ragazzo "posso sempre berlo dopo averti uccisa, Shizuka.".
Yuki ritira la Artemis, ma, decisa a fermare l'amico, prova ad avvicinare il suo speciale bracciale al tatuaggio che lui ha sul collo, di modo da attivare l'incantesimo che lo potrebbe temporaneamente paralizzare. Il giovane però la blocca afferrandole il polso.
"Perché mi hai fermato? E' lei che voglio..."
Kiryu si interrompe di colpo, scorgendo le lacrime salire agli occhi della compagna. E' talmente in pena per lui da essere pronta a sacrificarsi per aiutarlo... Gli è così affezionata? Al punto di mettere in gioco se stessa?...
Dopo aver osservato per un po' in silenzio, Shizuka interviene facendo valere il proprio potere su Zero.
"E ora lasciati domare." gli dice, riducendolo ad un burattino nelle sue mani "Sono felice che tu senta la voce della tua padrona. Ora finalmente ubbidirai ai miei ordini? Adesso che sono tornata nel mio vero corpo, non potrai fare altro che sottometterti al mio volere.".
"Sottometterti... al suo volere?" domanda Yuki, voltandosi verso l'amico, che ancora la sta tenendo ferma per un braccio.
"Capiti al momento giusto." continua la Sangue Puro, avvicinandosi a Kiryu "Continua a tenere immobilizzata Yuki. Tu capisci, vero? Io sono colei che come vampiro ti è madre e padrona. Non puoi ribellarti ai miei ordini. Sei costretto ad ubbidirmi per sempre.".
Il ragazzo vorrebbe reagire, ma non riesce ad opporsi all'arcana forza che lo sta sovrastando e stringe il polso della compagna impedendole di allontanarsi, nonostante lei lo preghi di liberarla.
"Perché devi fargli una cosa del genere?" irrompe Yuki, rivolgendosi a Shizuka "Bevi pure il mio sangue, non opporrò resistenza.".
"Per più di quattro anni questo mio corpo ha sofferto la sete. Il sangue di una sola persona non lo sazierebbe."
Così dicendo la donna accosta la bocca al collo di Zero e lo morde, sotto lo sguardo atterrito di Yuki, che invano la supplica di lasciarlo stare:
"Lo avevi promesso... Avevi detto che ti sarebbe bastato il mio sangue... Perché devi fargli subire una cosa così crudele?".
"E' la punizione per essersi affezionato a te, Yuki." sussurra malevola Shizuka all'orecchio della ragazza.
Quindi, allontanandosi di un passo, aggiunge:
"Tu mi accusi di essere crudele, ma non puoi permettertelo. La tua scelta fa soffrire Zero. Questo riesco a capirlo anch'io.".
"Io pensavo, che siccome sarei diventata come lui... sarebbe andato tutto bene. Zero... chissà se un giorno mi perdonerà."
Le commosse parole di Yuki raggiungono il cuore di Kiryu, nonostante sia forte in lui l'influenza di Shizuka, ma ciò che lo risveglia definitivamente è qualcosa che i suoi occhi scorgono sul pavimento, accanto alla ottomana rossa sulla quale la Sangue Puro era seduta. Non li aveva notati prima. Il ciondolo di Reika ed il suo pugnale. Anche lei allora si trova al Collegio... Cosa le sarà successo? E dove sarà adesso?
Quando Shizuka sta ormai per mordere Yuki, Zero lascia il braccio dell'amica ed afferra invece per il collo la Sangue Puro.
"Stai perdendo tempo..." insinua infida la donna "Sii ragionevole e limitati a fare la brava marionetta. Lo vedi anche tu. Non riesci nemmeno a stringere la mano intorno al mio collo.".
Per sottrarsi definitivamente al giogo di Shizuka, il giovane si spara ad una gamba e, destato dal dolore, punta poi la pistola contro la sua acerrima nemica, colpendola all'addome, mentre le ringhia addosso la propria rabbia:
"Dimmi dov'è lei adesso... Non porterai più via quello che mi appartiene.".
Yuki interviene per fermare il compagno, non comprendendo il senso delle sue parole, e lui allora le fa notare il ciondolo ed il pugnale di Reika, abbandonati sul pavimento. Yuki si sente trasalire, mentre Shizuka in fretta si riprende:
"Non muoio per così poco, ve lo assicuro.".
"Non esserne così certa." la minaccia Kiryu "Ora farò finire tutto.".
Il ragazzo inizia a sparare all'impazzata, ma la Sangue Puro si difende usando la fascia del suo kimono come fosse un'arma. E quando gli spari cessano, di nuovo è la strisciante voce della donna a farsi largo nel silenzio:
"Posso leggere nei tuoi occhi. E' questo che tu hai sempre desiderato, non è vero? Scomparire insieme a me...".
Zero impugna saldamente la Bloody Rose, pronto a sparare, quando improvvisamente il suo braccio destro, proteso in avanti, viene trafitto da un'affilata katana. Chi gliel'ha scagliata addosso?
Sulla soglia appare il servitore mascherato della Sangue Puro.
"Nobile Shizuka, fino a quando avete intenzione di giocare con Zero? Ditemi la verità, non vorrete farvi eliminare?".
"La cosa non ti riguarda." risponde infastidita la diretta interessata, per poi dirigersi verso la porta "Non dovevi intervenire. Io ho ancora diverse cose da fare. Non è il caso che ti preoccupi per me. Non avevo intenzione di farmi uccidere.".
Shizuka se ne va. Zero prova ed inseguirla ma Ichiru gli sbarra la strada, non mancando di provocarlo con una tagliente accusa:
"Hai intenzione di abbandonarmi un'altra volta?".
"Sei stato tu ad abbandonarmi, Ichiru." ribatte Zero "Lo sai bene.".
"E' qui che ti sbagli... Io parlavo del mondo dei vampiri."
Yuki, stranita dal rapido susseguirsi degli eventi, a voce alta riflette:
"Un momento... Ma allora Ichiru è...".
"Forse dovresti presentarci." suggerisce Ichiru con uno sprezzante sorrisetto.
E Zero, usando la katana che si è estratto dal braccio, fa volare in aria la maschera del fratello, rivelandone all'amica la vera identità.

Anime perdute, anime ritrovate, in questa intensa notte, al Collegio Cross...
Yagari, nella sua stanza, sta riposando per riprendersi dalla ferita alla spalla. D'un tratto si sveglia, turbato da una strana sensazione. Kaien Cross entra nella camera con un vassoio.
"Ecco qui un piatto ricco di vitamine." annuncia con la sua solita aria allegra e spensierata "Una mia ricetta speciale.".
Yagari è molto serio e il Preside bene ne comprende il pensiero:
"Soltanto un vampiro ha diritto di intromettersi in una faccenda di vampiri. E' per questo che ho affidato la Night Class al nobile Kaname Kuran. Pur essendo il Direttore, non ho alcuna voce in capitolo.".
"Capisco che tu non abbia voce in capitolo, ma che cosa faresti se tu fossi un cacciatore di vampiri?"
"Ti lascio qui il vassoio, d'accordo?"
Kaien fa per uscire. Yagari lo ferma:
"Aspetta un momento.".
"Io posso dirti soltanto questo. Devi credermi. Né Yuki né Zero sono dei vampiri."
Il Direttore lascia la stanza, richiudendo la porta dietro di sé, e crucciato sosta nel buio corridoio, fermo in piedi davanti ad una finestra. Si toglie gli occhiali e sospira, mentre un'inquietante sensazione si fa largo in lui.

Notte di pensieri. Notte di silenzi. Notte di scontri e di sospetti...
Aidoh non si arrende e nonostante l'avvertimento di Seiren, prosegue con la sua indagine, avventurandosi fin nel vecchio edificio che anni fa ha ospitato la Night Class. Quando sta per varcarne la soglia, però, qualcuno gli giunge alle spalle, ed il giovane si difende generando sulla terra una scia di giaccio. E' un caldo fuoco a sciogliere le lame gelate. E dietro alle fiamme appare Kain, il cui intento ora è convincere il cugino a desistere:
"Lascia perdere. Nessuno ha la benché minima idea di cosa passi per la testa di Kuran. Per questo non c'è modo di intervenire.".
"E invece sì!... Perché?! Perché si ostina a non parlarci? Qualunque cosa succeda, per Kaname io sarò sempre un suo fedele alleato!"
"Hanabusa..."
"Tu non puoi fermarmi e lo sai."
E con queste parole Aidoh si dilegua all'interno dell'edificio.

***

"Dov'è lei?"
Alla secca domanda di Zero, che suona come un perentorio ordine, Ichiru risponde con una provocazione:
"Non preoccuparti per lei. Dovresti piuttosto preoccuparti per te stesso.".
"Togliti di mezzo."
"Zero, non sottovalutarmi. Non sono più quello che conoscevi. Il fratellino rompiscatole che dovevi portarti dietro dappertutto non c'è più. Perché, vedi, la nobile Shizuka mi ha lasciato bere il suo sangue. Il sangue di un Sangue Puro concede un potere del tutto particolare... e adesso ti rodi dall'invidia, non è vero?"
Ichiru impugna un lungo e affilato pugnale, Zero la katana che il fratello gli aveva scagliato addosso. Entrambi sollevano le armi, l'uno contro l'altro. Yuki istintivamente si frappone tra loro:
"Smettetela! Ma cosa credete di fare?! Voi siete due fratelli... tornate in voi. Nemmeno Reika vorrebbe questo...".
Ichiru la minaccia:
"Se insisti a intrometterti, potrei ucciderti senza nemmeno chiedere il permesso a Shizuka.".
Zero a sua volta punta la Bloody Rose contro il fratello:
"Adesso basta.".
"Quella è la pistola che usano gli hunter." rimarca Ichiru "Agisce solo sui vampiri. Dico bene?".
"E' come pensavo..." conclude l'altro, che ormai ha avuto la conferma di quanto già sospettava. Ma ora ciò che maggiormente gli preme è ritrovare Reika e salvarla dalle oscure trame di Shizuka.
I due gemelli Kiryu si fronteggiano all'arma bianca ed incrociano le lame con estrema veemenza.
"Hai capito quello che ho detto?!" grida Ichiru "Io sono ancora un essere umano! La nobile Shizuka mi ha fatto dono del suo sangue, ma mai, mai una volta ha desiderato bere il mio sangue. Lei non ha mai voluto bere il mio sangue!!!".
Ci sono così tanta rabbia, frustrazione, disperazione nella voce del giovane, che con fiammeggianti parole colpisce poi il fratello, ben sapendo di ferirlo più di quanto potrebbe fare con il pugnale con cui lo sta affrontando:
"Sei arrivato tardi, Zero. Presto Reika si trasformerà. E verrà via con noi. Non potrai evitarlo. Hai perso. L'hai persa!!".
"Stai mentendo!" urla Zero furibondo.
"E' dura da accettare la verità."
"Puoi dire quello che vuoi! Non mi interessa. Fatti da parte. Devo andare da lei!!"
"Scordatelo..."
Lo scontro tra i due si fa più aspro e violento. Nessuno vuole arrendersi. Nessuno è disposto a cedere il passo all'altro. Ed un nome su tutti domina ora nei pensieri e nei burrascosi cuori di entrambi.

Intanto Shizuka, ferita, ritorna nella sua camera. Nell'oscurità della stanza avanza a passi lenti, lasciando la porta aperta dietro di sé. Distesa sul letto c'è Reika, priva di sensi. In piedi accanto alla finestra, lui, Kaname Kuran, altero ed imperturbabile, come sempre. Solo un vago sorriso di sfida ad incurvare appena le sue labbra.
"Sei coperta di sangue, Shizuka. Le armi anti vampiro sono una seccatura, preferisco tenermene alla larga. Compromettono persino la capacità di guarigione di un Sangue Puro."
"Il piccolo Kuran... Per quale motivo sei qui?"
"Questa è la stanza che mi avevano assegnato quando sono arrivato. Mi piace."
"Davvero? Sì, piace molto anche a me... Qui non viene mai nessuno a disturbare."
"E' vero..."
Shizuka muove alcuni passi all'interno della camera, dopodiché si volta verso Kaname e gli ripete la domanda fattagli poc'anzi:
"Perché sei venuto qui, proprio nel Collegio Cross?".
"Per un gesto di riconoscenza." confessa l'interrogato "E perché così potevo mettere insieme tutti i pezzi del gioco.".
Kuran posa gli occhi su Reika, che ancora giace sul letto svenuta. Quindi torna a guardare Shizuka.
"Non l'hai trasformata, vero?" chiede severo.
"Non ancora... Vorresti farlo tu?"
La donna non fa nemmeno in tempo a concludere la frase che Kuran le giunge alle spalle e la immobilizza, sussurrandole piano in un orecchio:
"Vedi, Shizuka, io sto cercando di fare esattamente la stessa cosa che tenti di fare anche tu. Anch'io come te faccio tutto questo per una sola persona al mondo."...

***

In questa notte strana, al Collegio Cross, si intrecciano nell'oscurità segrete e antiche trame, vecchi e nuovi conflitti si accendono tra le pieghe di ferite mai sanate. Notte di dolore e di passione. Notte che dalla fine condurrà ad un nuovo inizio...
Ichiru è fuori di sé e si scaglia contro il fratello con una rabbia inaudita, gettandogli addosso tutto il suo dolore:
"Non mi considerava nessuno! Né la mamma, né nostro padre, né il nostro maestro. Avevano occhi soltanto per te. Era come se io non esistessi. L'unica che sentivo vicina era Reika, l'unica che mi dava attenzioni, tante quante ne dava a te... finché non se ne è andata, abbandonandomi, come tutti gli altri. E poi, finalmente ho incontrato lei. La donna che mi ha strappato alla triste solitudine in cui vivevo. Lei mi ha ridato la luce! Però poi alla fine Shizuka ha scelto te... Lei, come Reika, ha scelto te... Perché?! Perché hanno scelto te!!".
La furia di Ichiru si scatena e Zero finisce a terra, ma quando sta per essere colpito dalla lama del fratello, con la katana riesce a difendersi facendo roteare il pugnale dell'avversario in aria. L'arma volteggia leggera nel nulla, sopra le teste dei due giovani, per terminare il suo volo andandosi a conficcare nel pavimento, a pochi passi da una spaurita Yuki.
"E' come se fossi invisibile..." continua con voce spezzata dal dolore Ichiru "Per Shizuka... e anche per Reika...".
Zero osserva il fratello, dopodiché si volta in direzione dell'atterrita amica. Su cosa è davvero puntato lo sguardo di lei? Cosa, o chi, si specchia nei suoi sconfinati occhi? Forse colui che è sempre nel suo cuore, ed è ora così vicino... e sempre terribilmente lontano...

Kaname intanto porta a termine il suo piano, o almeno una parte di esso, e trapassa con un braccio l'addome di Shizuka, che non oppone alcuna resistenza.
"Non mi sembri particolarmente sorpresa." commenta Kuran.
"Anch'io avevo pensato di mettere fine alla tua esistenza, facendoti assassinare da Yuki Cross."
"I miei complimenti. E' una buona idea."
"Anche la tua. Sono così debole per la ferita provocata dall'arma anti vampiro che se mi strappi il cuore, forse io morirò, pur essendo un Sangue Puro."
Kaname affonda i denti nel collo della donna per nutrirsi del suo potere.
"Come è strano vederti qui, stretto a me, e sentirti bere il mio sangue. Quando ti ho visto la prima volta eri soltanto un bambino, ma il tuo sguardo, nella sua intensità, sembrava il mio..."
"Non è cambiato nulla in me, sappilo." rivela Kuran, scostandosi dal collo di Shizuka, per poi estrarre con forza il braccio insanguinato dal corpo di lei.
"Farò in modo che tu non muoia invano." conclude infine il giovane vampiro, sorreggendo la donna ormai vicina alla morte "Ti prometto che annienterò io la persona che odiavi maggiormente, chi ha la responsabilità di aver sconvolto la vita di noi vampiri dal Sangue Puro.".
"Un vampiro di Sangue Puro che si nutre del sangue di un suo simile... E' vero, adesso disponi di nuovi poteri. Però hai anche attirato su di te un destino di sventura. Ora puoi imboccare solo il cammino che conduce nel regno delle tenebre... Kaname..."
"Ne sono consapevole."

Odore di morte e di sangue si diffondono nel Collegio Cross, e sia cacciatori che vampiri se ne accorgono... Le luci della festa si sono ormai spente. La musica tace. Il ballo è terminato. L'oscurità riprende il sopravvento nei cuori che questa notte ha inghiottito...

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Giusto per precisare, già dall'inizio vi avevo detto che rispetto all'anime avrei dato una connotazione temporale ben precisa alla storia, perciò potreste trovare delle diversità anche nella collocazione di determinati eventi. Nella mia fic ora siamo in estate, perchè mi serviva arrivare alle vacanze estive per sviluppare alcune situazioni. E la cosa è plausibile perchè l'anno scolastico giapponese è suddiviso in tre parti, scandite dalle vacanze estive, invernali e primaverili, ed a conclusione di ogni periodo ci sono degli esami (come vi ho raccontato nelle note del primo capitolo). Lavorando in questo modo però nella mia fic l'evolversi della storia occupa più tempo rispetto a quello che pare occupare nella versione originale dell'anime, di conseguenza gli anni trascorsi dagli eventi passati ai presenti sono per così dire aumentati. Ma non temete, i conti alla fine tornano ;)
Dopo questa digressione tecnica, vi saluto lasciandovi una fan art, che ritrae uno dei triangoli sentimentali di questo racconto!
A prestissimo!!
Marta

ZERO, REIKA, ICHIRU
http://mc2a.altervista.org/alterpages/scan0001.jpg 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO XV ***


CAPITOLO XV

"Il nobile Kaname... ha ucciso Shizuka..."
Fuori dalla porta della camera, appoggiato alla parete, Aidoh ha ascoltato di nascosto le ultime battute tra i due Sangue Puro ed è stato perciò involontario testimone del grave peccato di cui si è macchiato Kuran, che non solo ha bevuto il sangue di una sua simile, ma l'ha addirittura privata della vita. Perché è giunto a tanto? Quali motivazioni lo spingono? Questo si domanda Hanabusa, mentre in silenzio si allontana lungo il corridoio.

Un penetrante odore di sangue si propaga rapidamente in tutto l'edificio, raggiungendo anche i due fratelli Kiryu.
"L'odore di sangue è sempre più forte..." fa notare Zero, ed il sentore che sia accaduto qualcosa di grave a Shizuka provoca l'immediata reazione di Ichiru, che senza pensare abbandona la stanza per correre dalla sua signora.
Zero si rialza in piedi e si muove per seguirlo, ma Yuki di slancio lo abbraccia per fermarlo.
"No Yuki! Che cosa fai?!" la rimprovera l'amico "Devo essere io a uccidere Shizuka! Lasciami andare, ti prego Yuki!!".
"E poi, che cosa farai quando l'avrai uccisa?" ribatte lei.
Nessuna risposta. E la ragazza, con gli occhi lucidi, continua:
"Comincio a pensare che aveva ragione Shizuka quando diceva che il tuo unico scopo è di scomparire insieme a lei... Una volta che sarà tutto finito, hai intenzione di porre fine anche alla tua vita?".
"Sì." sentenzia Zero, allontanando la compagna "Ora capisci? Per questo non era il caso che tu ti preoccupassi tanto per me.".
"Il mio unico desiderio era che tu restassi in vita, Zero... E so per certo che questo è anche il desiderio di un'altra persona..."
Yuki raccoglie dal pavimento il ciondolo ed il pugnale di Reika e li porge a Kiryu. Lui allunga una mano per sfiorarli, velato il suo sguardo di malinconica dolcezza. Quindi avvolge in un appassionato abbraccio l'amica e commosso le sussurra:
"In realtà non c'è motivo per cui tu debba pensare così tanto a me. Né tu, né Reika, dovreste farlo... Saperti sana e salva è importante per me, ma ora devo ritrovare anche lei. Reika è qui vicino, lo sento. Devo andare.".
Il giovane scioglie dalla sua stretta la compagna e prosegue con voce ferma:
"Ora resta qui... E' vero, in effetti l'idea di morire con Shizuka mi aveva attraversato la mente. Però ora è acqua passata. Io tornerò, vedrai.".
Con queste parole Zero se ne va, e Yuki, rimasta sola, stringe al petto il Black Steel ed il ciondolo di Reika, augurandosi di veder presto ricomparire gli amici. Torneranno, tutti e due. Devono tornare... gliel'hanno promesso.
Ma ecco che davanti alla ragazza appare Kain, il cui volto cupo non lascia presagire nulla di buono...

***

"Nobile Shizuka..."
Con le lacrime agli occhi Ichiru, inginocchiato a terra, regge tra le braccia il corpo della sua signora, ormai in fin di vita.
"Noi ci assomigliamo. Sei un bambino che piange perché non ha più un luogo dove tornare. No... tu non sei più un bambino. Sei diventato così grande. Tu... il suo gemello..." pensa la donna, osservando il viso disperato del suo giovane e devoto servitore.
"Credevo che sarei morta più in fretta." sussurra poi, con un fil di voce.
"Nobile Shizuka. Vi faccio dono del mio sangue..." supplica Ichiru, prendendo la mano insanguinata di lei e stringendola nella propria "Non morite, vi prego.".
"Non voglio. Tu sei l'unico che non trasformerò mai in vampiro. E comunque ormai è troppo tardi."
Nell'udire queste parole, Reika socchiude gli occhi, rimanendo in silenzio ad osservare ciò che davanti a lei sta accadendo.

Li intravedo, nella penombra che confonde ogni cosa intorno a me. Lui, in ginocchio sul pavimento, la tiene tra le braccia. Lei lo guarda, mentre il suo corpo viene avvolto da una pioggia di scintille luminose. Posso percepire la lacerante disperazione dell'uno e la rassegnata consapevolezza dell'altra. Amico mio, mi dispiace per te. Comunque sia, mi dispiace che tu stia soffrendo in questo modo. Colei in cui avevi trovato conforto, ti sta lasciando. La donna che per te era divenuta come una madre, o forse più di questo, se ne sta andando. Rimarrai solo. Di nuovo.
"Non ci credo... no... no..." ripeti sconsolato, scuotendo la testa e stringendo la sua mano nella tua, quasi a voler impedire alla vita di abbandonarla.
Ma non puoi farci nulla. La vedrai svanire. Anche se la abbracci. Anche se gridi a perdifiato:"Non voglio... non voglio...". Anche se continui a chiamarla per nome.
Non riesco a muovermi né a parlare ed inerme assisto a questa scena straziante. Poco importa chi sia lei. Vederti così distrutto dal dolore, Ichiru, mi fa star male. Se solo questa libertà ritrovata ti potesse davvero liberare da tutta la rabbia, l'astio, il rancore che hai dentro. Se potesse sciogliere la tua anima dalle catene che l'hanno imprigionata... Ma temo che ciò non sia possibile, e che anzi questa perdita fomenterà il tuo odio, alimentando l'oscurità nel tuo cuore.
"Ichiru, tu ed io avevamo davvero una cosa in comune..." sussurra a fatica Shizuka.

Nella mente di Ichiru prendono corpo i ricordi. I ricordi di quando Shizuka decise di portarlo con sé... perché nessuno di loro aveva più un posto dove tornare... e forse avrebbero potuto diventare l'uno il luogo dell'altra. Tante immagini si accavallano nella mente del ragazzo, seguendo il tracciato della memoria, a partire dalla notte in cui tutto accadde... Se ne andarono insieme, la Sangue Puro ed il piccolo Kiryu. E lei lo crebbe, donandogli il suo sangue per renderlo forte e sano. Ma per nascondersi, Shizuka dovette ad un certo punto cambiare aspetto e scelse il corpo della giovane Maria Kurenai. Ad Ichiru sembrava così strano osservarla muoversi con quelle sembianze, comportandosi in maniera tanto diversa da come lui era abituato a vederla. Spesso il ragazzo si soffermava a rimirare rapito il suo vero corpo, esanime, disteso tra candide lenzuola in una stanza segreta, e lei si divertiva a schernirlo per questo. Sì, a volte, lei si prendeva gioco di lui, e con un ambiguo sorrisetto lo definiva la sua guardia del corpo.
"Ditemi, nobile Shizuka, perché non mi avete mai trasformato in vampiro?" chiese un giorno Ichiru, dopo aver atteso ben quattro anni con questo desiderio nel cuore.
"Te lo spiego. E' molto semplice." rispose lei serafica "Perché se lo avessi fatto saresti diventato mio schiavo. Non mi avresti più contrariato in alcun modo. E mi sarei annoiata.".
"Però... Zero lo avete trasformato."
"Ero sicura che Zero non si sarebbe lasciato dominare facilmente. E questo mi divertiva. Non prendertela... un vampiro è una creatura effimera e si spegne tanto facilmente. Proprio come è successo a colui che era nel mio cuore."
"Vi riferite al vampiro che era vostro servitore e che venne ucciso dai miei genitori?"
E fu così che Shizuka narrò ad Ichiru la storia del suo infelice amore:
"Io e quell'uomo non eravamo destinati l'uno all'altra. Io ero tenuta prigioniera in una gabbia lussuosa, come un mostro raro e prezioso, a cui si vuole assolutamente impedire la fuga. Un uomo venne gettato nella mia gabbia. Doveva servirmi da mangime. Aveva qualcosa di diverso dagli altri. Mi osservava con uno sguardo penetrante. In silenzio. Decisi quindi di tenerlo in vita, e parlare un po' con lui. Era la prima volta che mi affezionavo ad una persona. Non esitai un solo istante a fare di lui un vampiro... e questo credo non me l'abbia mai perdonato. Quando gli proposi di fuggire, fu subito d'accordo. E poi... quello che doveva accadere, accadde... Io avevo un unico pensiero: vendicarmi. Non riuscii a frenare quel desiderio di vendetta, e così uccisi i tuoi genitori. Mi disprezzi, non è vero?".
"No..."
"Ne sei proprio sicuro? In questo caso, sei colpevole tanto quanto me."
Ciò detto, Shizuka, nelle sembianze di Maria Kurenai, rubò un bacio ad Ichiru.
"Mi sembri turbato." gli disse poi, con fare provocatorio "Ti è dispiaciuto?".
"Vi prego, smettete di prendermi in giro." le rispose lui, voltando la testa da un lato.
"E' per lei, vero? E' per quella ragazza... Io ti ho detto solo di seguirla e controllarla, non di innamorarti di lei. Non vorrei che per colpa sua, tu finissi per tradirmi."
"No. Non lo farei mai."
"Dici?... Va bene, voglio crederti... Sai, mi piace molto il modo in cui tutto traspare subito sul tuo viso."
Dopo aver ascoltato queste ultime parole, Ichiru indossò la sua maschera e con tale gesto pose fine ad un discorso che tra loro mai più si sarebbe riaperto...
Ed ora, accanto alla sua signora ferita a morte, il giovane piange, piange inconsolabile
...chi si affeziona ad un Sangue Puro va incontro ad un destino terribile...
"Che cosa c'è?" gli domanda con voce lieve Shizuka "Perché piangi come un bambino? I tuoi sentimenti per me erano così forti e profondi?".
"Sapete cosa provo per voi... Voi siete stata più di una madre per me..."
"Vuoi che rimanga con te? Non ti lascerò, non ti lascerò mai solo..."
Così dicendo Shizuka abbraccia Ichiru, mentre dal suo corpo emana una nube di scintille luminose.

Ichiru si china su Shizuka e beve per l'ultima volta il suo sangue. Mi chiedo che ne sarà di noi... Chi ti ha uccisa, Shizuka, cosa voleva e vuole da noi? Pedine su di una scacchiera, siamo forse questo? Siamo soltanto questo? Qual era il tuo scopo? Solo la vendetta? Da chi fuggivi? Chi cercavi? ... E il suo scopo, qual è?...
Sono ancora troppo debole, non riesco a muovere nemmeno un muscolo. Sento le palpebre pesanti. Terribilmente pesanti. Sto per chiudere gli occhi, quando vedo comparire sulla porta Zero. E' sfocata la sua immagine. Sembra affaticato. Lo sento pronunciare il mio nome. Ichiru è ancora inginocchiato a terra e gli dà le spalle.
"Ma che cosa fai?" gli domanda Zero.
"L'hai uccisa tu, vero?" è la risposta di Ichiru, che si volta appena, leccandosi le labbra.
Gli occhi di Zero si accendono di un rosso vivo. Lo vedo appoggiarsi allo stipite della porta, avvicinando le mani alla gola, per poi crollare in ginocchio sul pavimento. Vorrei aiutarlo, andare da lui. Ma non ci riesco. E' come se il mio corpo fosse scisso dalla mia volontà. Ho perso troppo sangue... troppo anche per la figlia di un Sangue Puro. In fondo, sono per metà umana, questa è la mia debolezza adesso.
Ichiru si alza in piedi sorreggendo il corpo senza vita di Shizuka e con voce colma di rancore si rivolge a Zero:
"Mi pare che il Livello E che si annida nella tua anima reagisca in modo violento al sangue di Shizuka. Ma adesso è troppo tardi...".
Il corpo della Sangue Puro svanisce dissolvendosi in cenere, mentre il suo candido kimono, macchiato di sangue, si posa lieve sul pavimento.
"A ben vedere, anche in punto di morte non è cambiato niente." continua amareggiato Ichiru "La nobile Shizuka non ha accettato di bere il mio sangue. Ai suoi occhi non sono mai stato nessuno.".
"Non dire così. Lo sai che non è vero." rimarca Zero, con voce affannata "Lei... ti ha protetto. Non ha mai voluto fare di te un vampiro.".
"Sta' zitto! Sono solo sciocchezze. Siamo cresciuti insieme ma non mi hai mai capito. Perché invece ha trasformato te?"
"Non sai quello che dici. Ascoltami, anch'io ho qualcuno che voglio proteggere... e lo farò costi quel che costi... forse è per questo che io riesco a capirla... e dovresti riuscirci anche tu..."
Gli occhi di Zero si posano su di me. Li sento sfiorarmi con invisibili carezze, mani protese per difendermi da qualsiasi pericolo. Prendo fiato e raccogliendo tutte le mie forze provo a chiamarlo. Il suo nome esce dalle mie labbra spezzato in due. La mia voce è così flebile che non so se potrà raggiungerlo... Ichiru si volta di scatto verso di me, mentre Zero allunga un braccio nella mia direzione.
Mi hanno sentita, entrambi.
"Ma piantala! Sei patetico." infierisce con rabbia Ichiru, afferrando per la camicia Zero "Parlo seriamente. Non sei più la persona che invidiavo, di cui ero tanto geloso.".
Zero crolla disteso a terra. Ichiru insiste, guardandolo con disprezzo:
"A questo punto, caro fratello, sei diventato un Livello E... E non potrai far niente per impedirmi di portarla via.".
Stringendo in una mano il nastro rosso del kimono di Shizuka, Ichiru si muove verso di me.
"Non farlo..." gli intima Zero, trascinandosi sul pavimento per tentare di raggiungermi.
Un rumore di passi echeggia nel silenzio. Qualcuno si sta avvicinando. Ichiru si volta indietro. Poi per un attimo torna a guardarmi. Sorride. E alla fine fugge via.
Zero solleva la testa e punta gli occhi sulla porta-finestra spalancata. Le lunghe tende rosse ondeggiano mosse dalla brezza estiva. Lo vedo contorcersi sul pavimento, in preda ad una violenta crisi. Si sta trasformando ed io non posso fare nulla.
"Non guardarmi." mi prega con voce rotta dal dolore.
"Zero..." sospiro, prima che di nuovo i miei occhi si chiudano...
Sento dei passi sempre più vicini. Poi, più nulla...

***

"Kain! Aspetta un momento!! Kain!!"
Yuki rincorre Akatsuki sulle scale che portano al secondo piano, insospettita dal suo strano atteggiamento. I due arrivano fino alla stanza che occupava Maria Kurenai, ovvero Shizuka. La porta è socchiusa. Il vampiro la apre. Yuki si precipita dentro, trovandosi di fronte il Direttore Cross. Sul letto, priva di sensi, c'è Reika. Sul pavimento, il kimono di Shizuka.
"Cosa c'è?" domanda il Preside.
Kain osserva la scena, sostando sulla soglia.
"Come mai lei è qui?" chiede Yuki, guardandosi intorno "Reika, come sta? E Zero, dov'è? Mi dica dov'è...".
Il Direttore, con incrollabile calma, risponde:
"Reika si riprenderà presto. Mi occuperò io di lei. E Zero... Zero purtroppo è ferito. Ho chiesto a Yagari di portarlo in un luogo protetto. E' meglio così.".
"E come sta?"
"Sta bene. E' solo una precauzione."

Mentre un nuovo giorno sta per iniziare, ponendo fine a questa lunga notte, Kaname, nella sua stanza, osservando la scacchiera sulla scrivania, riflette.
"La nostra partita a questo punto è terminata, nobile Shizuka.".
Ed un ricordo si riaffaccia nella sua mente, il ricordo di quando, da bambino, vide per la prima volta la Sangue Puro dai lunghi capelli d'argento.
"Povero piccolo Kuran..." gli disse lei.
"Tu sei la principessa della fioritura impazzita?" le chiese lui.
"Nascere come discendente del casato Kuran... che sventura..."
Veritiera profezia, dunque, furono quelle parole...

***

Sono questi gli ultimi giorni di scuola prima dell'inizio delle vacanze estive. Yuki, in classe, si sforza di concentrarsi e prendere appunti, ma il suo pensiero inevitabilmente è rivolto altrove. Agli avvenimenti della notte appena trascorsa, ed agli amici di cui non ha notizie. Di Reika sa soltanto che al momento si trova nella stanza degli ospiti del Direttore, in attesa che i genitori vengano a prenderla. Di Zero invece non sa assolutamente nulla. Così, terminate le lezioni, la ragazza decide di raggiungere il Preside nel suo ufficio per scoprire cosa stia accadendo.
"Quando ritornerà Zero?" è la prima domanda che Yuki rivolge a Kaien Cross.
"Vedrai che presto sarà di nuovo tra di noi." le garantisce lui "Sono sicuro che si riprenderà perfettamente. Forse anche troppo. Bisognerà tenerlo d'occhio, che non esageri... fra poco ti accompagno da lui, sei contenta?".
Yuki accenna un sorriso, però c'è dell'altro che le preme chiedere:
"E Reika? Come sta? Non si sa cosa le è successo? Se Shizuka...".
La frase rimane in sospeso, ma il Direttore bene ne intuisce il senso:
"Non sappiamo ancora se si trasformerà. Non sappiamo se ha bevuto il sangue di Shizuka... sappiamo solo che lei l'ha morsa e l'ha quasi prosciugata. Per ora è ancora priva di sensi, ma vedrai che si sveglierà presto. I suoi genitori verranno a prenderla appena possibile. Devono stare attenti a come si muovono, facilmente l'Associazione Hunter li sta tenendo sotto controllo e per il bene di Reika e di Zero bisogna evitare di scatenare inutili sospetti.".
"Capisco... ma, signor Direttore, lei era al corrente... riguardo a Maria... e a Shizuka Hiou?"
"Non lo ero. Mi spiace. Non mi ero reso conto che i miei cari studenti fossero in pericolo. E così non ho potuto aiutarvi."

Del medesimo argomento si discute verso sera anche nel Dormitorio Luna. Kaname, Aidoh e Kain.
"Io ho visto soltanto i resti polverizzati di Shizuka sparsi sul pavimento." racconta Akatsuki "Nella stanza c'era il Direttore. Aveva già fatto trasferire Zero. Reika invece era sul letto, svenuta. Non so dirti altro. Questo è quello che ho visto.".
"Capisco." commenta Kuran, pensieroso "Però io non credo che Kiryu sia tipo da agire con leggerezza senza pensare alle conseguenze. Certo, viene spontaneo ipotizzare che sia stato lui ad aggredirla.".
Hanabusa non dice nulla ma il suo volto lascia trapelare un certo disagio, disagio del quale Kaname subito si accorge:
"Che cosa c'è, Aidoh?".
"No, niente." risponde evasivo l'interrogato.
"Ad ogni modo è bene che informi gli Anziani e dica loro come stanno le cose." prosegue il capodormitorio, avvicinandosi alla finestra "E' un dato di fatto. Purtroppo qualcuno ha infranto il tabù e ha osato persino mettere fine ai giorni di un Sangue Puro.".
"Che tristezza... se penso alla principessa della fioritura impazzita." sospira infine Kaname, appoggiando la fronte al vetro "Sarà mai esistito qualcuno che la capiva veramente?".

Quando la notte scende, nell'aula che dovrebbe ospitare le lezioni della Night Class ci sono solamente Rima e Shiki...
"Che succede? Non viene nessuno?" si domanda Rima.
"Vuoi uno di questi?" aggiunge poi, offrendo dei biscotti al cioccolato all'amico seduto dietro di lei.
"No. Ti ringrazio, ma ho mal di stomaco." risponde l'altro, con sguardo assorto "E poi ho come un triste presentimento..."


Un vento, stranamente freddo per la stagione, soffia tra gli alberi nel parco. Ruka osserva in distanza l'edificio che è stato in passato il Dormitorio della Night Class. Alle sue spalle, Ichijo.
"Ma questo odore?..." osserva la giovane, respirando il penetrante profumo che impregna l'aria.
"Questo odore è così intenso che mi fa addirittura venire la nausea." fa notare Takuma "Come se tutti i fiori fossero giunti a completa fioritura nello stesso momento...".

Nel frattempo, Aidoh e Kain escono dal Dormitorio Luna.
"Aidoh, ultimamente ti comporti in modo un po' strano." intuisce Akatsuki, rivolgendosi al crucciato cugino "E' successo qualcosa?".
"Senti..." interviene l'altro "Tu che cosa sai esattamente di questa Shizuka Hiou?".
"Era una persona pericolosa, che nessuno poteva controllare, temuta sia dagli umani che dai vampiri. In preda alla pazzia sterminò la famiglia Kiryu. E poi scomparve per ricomparire qui, di punto in bianco. E' tutto quel che so..."
"E' stata tolta di torno come fosse un volgare parassita. E invece era un Sangue Puro..."
Aidoh si incammina per il parco. Kain lo segue.
"Aveva un fidanzato, anch'egli un Sangue Puro." spiega Hanabusa "Nonostante fosse fidanzata, aveva accanto a sé un essere umano. Cioè, per la precisione un vampiro ex umano che lei aveva reso suo schiavo. Poi Shizuka si innamorò del suo servitore. Il nome di quell'uomo figurava sulla lista nera dell'Associazione Hunter... così divenne una preda a cui dare la caccia. E alla fine i Kiryu lo uccisero. Corre voce che all'epoca non fosse ancora diventato un Livello E.".
"Teoricamente non avrebbe dovuto essere su quella lista." sottolinea Kain.
"Certo, ma comunque fu ucciso. E a quel punto Shizuka si vendicò della famiglia Kiryu."
"Per quale motivo l'abbia fatto non conta. Un Sangue Puro non può attaccare una famiglia di cacciatori di vampiri. La maggior parte dell'aristocrazia è ostile alla guerra. Dichiararla pazza era una soluzione."
"Ad ogni modo è evidente che il Consiglio degli Anziani non ha mai smesso di dare la caccia ad un vampiro tanto pericoloso. Infatti Shizuka era perennemente in fuga. Vedi, è questo che non mi spiego. Perché è stata così imprudente da venire proprio qui al Collegio?"
"Devi considerare che era pazza."
"Io non credo. Qui c'era qualcosa che voleva... e non era l'unica a voler soddisfare a tutti i costi il suo desiderio..."
Le parole che Kaname ha pronunciato dopo aver bevuto il sangue di Shizuka riecheggiano nella mente di Aidoh: Ti prometto che annienterò io la persona che odiavi maggiormente, chi ha la responsabilità di aver sconvolto la vita di noi vampiri dal Sangue Puro... Parole sibilline, enigmatiche, ma che evidentemente nascondono un importante e pericoloso segreto. Ed in tutto ciò, in qualche modo c'entra Reika Miura. Hanabusa non ha scordato la notte in cui vide i suoi occhi mutati in quelli di un vampiro e l'arcana energia che proveniva dal suo corpo. Che mistero nasconde dunque quella ragazza? Ed in che modo è legata a Shizuka e Kuran?

Kaname, nella sua stanza, guarda fuori dalla finestra. D'un tratto, i vetri davanti a lui si infrangono, per poi cadere a terra in una pioggia di cristallo.
"Controllare questo potere non sarà una cosa tanto facile... Ma non importa. Con un po' di tempo ce la farò. Una nuova partita sta per cominciare."
E mentre il Sangue Puro esce dalla camera, uno dei pedoni sulla scacchiera va in frantumi...

Seduta alla grande fontana nel parco, Yuki è impegnata come al solito nella ronda notturna. Mentre distrattamente osserva l'acqua nella vasca, pensa a Zero e a come si possa sentire adesso.
"Grazie per essere di guardia."
La vellutata voce di Kaname distrae la ragazza dalle sue riflessioni, facendola scattare in piedi.
"Nobile Kaname..."
"Ti ho spaventata? Non volevo."
Yuki torna a sedersi e Kuran si accomoda accanto a lei.
"Ho saputo che Kiryu è ferito." ammette il vampiro "Hai per caso sue notizie?".
"Oh sì, il Direttore mi ha assicurato che sta meglio. Non c'è da preoccuparsi."
"E Reika? Kain mi ha detto di averla vista, ma era incosciente. Come sta adesso?"
"Anche lei, sta meglio. Si riprenderà presto..."
"Quanto è accaduto riguarda esclusivamente la Night Class, e invece sei stata coinvolta in questa vicenda..."
Kaname sfiora con una mano la guancia di Yuki ed accostandosi al suo viso le sussurra con voce suadente:
"Ascolta. Purtroppo tu, Yuki, rifiuti la mia protezione...".
"Il fatto è che..." interviene titubante la giovane.
"Il ruolo che ha assunto Kiryu è troppo gravoso per lui. Non riuscirà a svolgerlo fino in fondo. Forse Reika, lei, potrebbe..."
"Ma Zero, ecco... lui comunque mi ha salvata. Capisci? Io gli avevo dato la mia parola. E anche a Reika, io avevo promesso... Invece... non sono riuscita a..."
Kuran si alza in piedi.
"Capisco..." sospira.
"Nobile Kaname..."
"Non devi assolutamente sentirti in colpa, Yuki. Non ce n'è motivo. Lui ha fatto soltanto il suo dovere. Solo questo."
"Non è vero." pensa tra sé la ragazza, osservando il Sangue Puro allontanarsi "Non è come pensi tu, nobile Kaname. Zero soffre... e non è il solo... Zero, Ichiru, Reika, tutti hanno sofferto a causa di questo destino, che non ha cessato di torturarli. E io non ho potuto fare niente... Zero, Reika, io ho fiducia in voi. Sempre...".

***

Quasi volesse confondersi tra le ombre di questa notte, Kaname cammina nel parco del Collegio, accompagnati i suoi passi dal cupo ululare del vento tra i rami. Impresso nella mente ha il disarmante sguardo di Yuki, i suoi grandi occhi colmi di tristezza e preoccupazione. Lui vorrebbe soltanto proteggerla. Per lei sarebbe disposto a tutto. Lei è il senso unico e vero della sua esistenza.
D'un tratto, un rumore. Kuran si ferma. Un beffardo sorriso inarca le sue labbra.
"Ti stavo aspettando." dichiara sicuro, mentre piano si volta fino ad incrociare il tagliente sguardo di Reika.

Mi avvicino puntando i miei occhi nei suoi. Kaname Kuran... chi sei? Cosa vuoi?... Quante volte mi sono posta queste domande, e mai, mai ho trovato una risposta. Non nelle sue parole. Non sul suo volto. Non nell'impassibile maschera che spesso indossa. Non nel dolore che talora traspare dalle sue iridi scure, profonde come un abisso infinito. Ma una cosa l'ho capita. Ho compreso per chi fa tutto questo. Per chi sarebbe pronto a spingersi oltre ogni limite. E in questo almeno lo capisco. Perché ciò che lui è disposto a fare per Yuki, io sono pronta a farlo per Zero... Mettiamo dunque le carte in tavola. E diamo il via a questa partita. Non mi lascerò manipolare da lui, né da nessuno. Sceglierò io le mie mosse. A cominciare da adesso.
"Non mi sembri molto in forma." mi dice Kaname, con velata ironia.
"Ho avuto giorni migliori." gli rispondo a tono.
"Credevo ti tenessero sotto chiave per non farti scappare... di nuovo."
"Ci hanno provato. Ma a quanto pare non ci sono riusciti."
Il vento tra gli alberi intona una triste litania, quasi un canto di morte. Fa freddo, stranamente freddo. In questa stagione, non dovrebbe.
"So cosa vuoi da me." affermo, avanzando di un altro passo e sfoderando il Black Steel "Arriverà il giorno in cui il potere di questo pugnale salverà tutti noi... che significa? Contro chi state lottando voi Sangue Puro? Sei arrivato ad uccidere una tua simile per acquisirne i poteri. E' così forte questo nemico?".
"Non eri davvero svenuta, allora?"
"Quando ho ripreso coscienza ti ho visto bere il suo sangue... poi ho chiuso di nuovo gli occhi e mi sono limitata ad ascoltare."
Kaname mi si avvicina, prende la mano in cui stringo il Black Steel, la solleva piano e passa con un dito sulla lama affilata, fino a provocarsi un piccolo taglio dal quale fuoriesce una purpurea goccia di sangue.
"Cosa vuoi fare, Reika?" mi sfida, avvicinando la ferita alle mie labbra.
"Berrò il tuo sangue a patto che tu salvi Zero." gli dico allontanando la sua mano dalla mia bocca.
"Non posso fare nulla per lui... Ormai..."
"Non è vero! Il sangue di un Sangue Puro può rallentare di molto il processo di trasformazione, anche se non è quello del vampiro che l'ha morso! Questa è la condizione. Altrimenti non se ne fa niente."
"Va bene. Farò quello che mi chiedi. Ma tu sei pronta a stringere questo patto con me? Un patto di sangue... sai cosa significa?"
Un brivido mi attraversa la schiena davanti ai penetranti occhi che sembrano arrivarmi fin nell'anima. Ed è forse la mia anima che sto mettendo in gioco... ma non posso tirarmi indietro, anche se c'è un'ultima cosa che voglio sapere:
"Sono pronta. Ma prima, dimmi, il potere di questo pugnale potrebbe salvare anche Zero?".
"Quando il potere del Black Steel verrà completamente liberato, allora sì, potresti riuscire a fermare definitivamente la discesa di Kiryu verso il Livello E."
"Per adesso mi basta questo. A tempo debito mi dirai tutto quello che devo sapere."
Kaname si sfila la giacca, lasciandola cadere a terra. Quindi si scopre un braccio, arrotolando la manica della camicia fino al gomito. Io gli porgo il mio pugnale. Lui si procura un taglio poco più in alto del polso. L'odore di sangue mi investe. Ignoro quello che mi aspetta, ma so che nulla sarà più come prima. Per un istante, esito. Kuran se ne accorge.
"Sei ancora in tempo per fermarti." mi dice, non capisco se per mettermi alla prova o per spingermi sul serio a desistere.
Ma in fondo, poco importa. Prendo il braccio sanguinante di Kaname e lo sollevo. Avvicino la bocca alla ferita aperta. E non appena il suo sangue inizia a scorrere dentro di me, mi sento pervasa da un calore indescrivibile, quasi il fuoco mi stesse bruciando nelle vene.
Nessuno saprà di questo patto. Tutti crederanno che sia stata Shizuka a trasformarmi. Non so in quanto tempo la mutazione prenderà il via in me. So soltanto che accadrà, ed il destino che ho scelto è forse una strada senza uscita...

***

"Allora, come sta?"
Kaien Cross raggiunge la stanza blindata sotterranea nella quale Zero è stato rinchiuso e si informa da Yagari sulle condizioni del ragazzo.
"Niente da fare." ammette il cacciatore "I farmaci non hanno alcun effetto.".
Zero è seduto sul pavimento di pietra, con le braccia incatenate alla parete. Intorno a lui è disegnato un simbolo uguale a quello che ha tatuato sul collo. Purtroppo nulla, nulla riesce a calmarlo. I suoi occhi sono di un rosso incandescente, sul suo volto un'espressione ferina. La sua fame non può essere in alcun modo sedata. La sua umanità lo sta lentamente abbandonando.
"Mi uccida... per favore..." è la soffocata supplica che il giovane rivolge al passato maestro.
Yagari fa per impugnare il fucile, ma Kaien lo ferma.
"Non dire idiozie. Yuki e Reika ti aspettano. Devi reagire."
Il Direttore cerca di spronare il ragazzo e per un attimo sembra riuscire nell'intento, placandone gli istinti vampireschi. Ma di nuovo la furia di un Livello E si impossessa di lui, trasfigurandone perfino il viso. Pare davvero non esserci una soluzione...
Improvvisamente, una voce giunge dalle scale.
"Zero!!!"
Reika entra correndo nella stanza. Yagari e il Preside la bloccano.
"Non puoi avvicinarti. Ti ucciderà!" le dice severo Kaien Cross.
"Non mi farà del male!" urla lei, cercando di liberarsi.
"Vai via di qui, Reika." insiste autoritario Yagari.
Nel vedere la ragazza, Zero si agita ancora di più e strattona con forza le catene come se volesse spezzarle. Kaien Cross e Yagari per un attimo si distraggono e Reika ne approfitta per sfuggire loro di mano.
"Zero. Sono io... sono qui..." sussurra la giovane, inginocchiandosi davanti al compagno e posandogli le mani sul petto.
Ma lui non si placa e si avventa su di lei, avvicinandosi al suo collo con i canini ben in vista.
"Dobbiamo fermarlo." tuona Yagari, impugnando il suo fucile.
"Aspetta..." lo riprende il Direttore "Guarda...".
E infatti, qualcosa di imprevisto accade. Zero si calma, i suoi occhi tornano del loro naturale colore, mentre il tatuaggio sul collo non emette più il bagliore rossastro che solitamente indica lo scatenarsi di istinti vampireschi.
Reika abbraccia il ragazzo e lui appoggia la fronte sulla sua spalla.
"Sono qui... sono qui con te." gli bisbiglia lei.
"Reika..." sospira lui.
Yagari e Kaien Cross assistono increduli alla scena. Poi, d'un tratto, un sinistro rumore li mette in allarme.
"Hai sentito anche tu?" domanda il Direttore.
"Il Consiglio avrà saputo della morte di Shizuka." intuisce il cacciatore.
"Voi andate pure." suggerisce Reika, voltandosi verso i due in piedi dietro di lei "Non preoccupatevi. Io resto qui. Non mi succederà niente.".
Kaien e Yagari, se pur incerti, decidono di fidarsi della ragazza e lasciano nelle sue mani Zero. A quanto pare lei è l'unica che riesca a frenarne la furia vampiresca. E data la situazione, meglio andar subito a verificare che non incomba un nuovo pericolo sul Collegio...
I due uomini escono, chiudendo la porta dietro di loro. Ed ecco che da un buio angolo della stanza, appare Kaname. Reika e Zero lo guardano.
"Che peccato! Davvero, non sei riuscito a bere il sangue che ti avrebbe salvato. E dire che io te l'avevo lasciato apposta..."
Kuran si inginocchia davanti a Kiryu. Mordendosi una mano si procura una ferita ed immediatamente il suo sangue fa scatenare la sete del giovane, che inizia ad agitarsi stringendo le braccia intorno al petto. Invano Reika tenta di calmarlo, lui con forza la spinge via per proteggerla da se stesso e dall'incontenibile sete che lo ha assalito. Il suo tatuaggio nuovamente si accende, così come i suoi occhi, il cui glaciale colore si muta in lava ardente.
"La sete di sangue che ti tormenta è ancora più crudele della dolce agonia della morte." sibila Kaname.
"Hai ancora voglia di combattere?" soggiunge poi, afferrando Zero per la camicia "Il sangue puro che scorre nelle mie vene ti farà vivere, ti salverà dalla follia. Ma non è per te che lo faccio...".
Kuran si volta di sfuggita verso Reika, che lo sta fissando con gli occhi sgranati e le labbra semi aperte, rannicchiata in un angolo, con il viso e le mani appoggiate alla parete.
"...non è per te che lo faccio." ribadisce Kaname tornando a guardare Zero "Non è per te, lo capisci? Lo faccio per Yuki. Coraggio, ora bevi."
E così dicendo il nobile vampiro stringe a sé il ragazzo accostando il viso di lui al proprio collo. Zero in un primo momento si trattiene, ma alla fine la sua sete ha la meglio ed i suoi canini affondano nella carne del Sangue Puro. Reika si copre la bocca con le mani, chiudendo gli occhi, e quando piano li riapre atterrita osserva ciò che davanti a lei si sta consumando, mentre l'intenso odore di sangue le penetra fin nelle ossa, provocandole una sorta di inebriante stordimento, unito ad una profonda angoscia.

Il vento continua a soffiare intorno al Collegio in questa fredda notte. E come un oscuro tam tam, il presentimento che sia accaduto qualcosa al nobile Kaname si diffonde in un attimo tra tutti i vampiri della Night Class. Anche Yuki, di ronda nel parco, viene scossa da un brivido e di scatto si volta indietro. Le è sembrato che qualcuno la stesse chiamando. Che qualcuno stesse pronunciando il suo nome... una voce lontana, confusa... eppure intorno a lei, non c'è nessuno...

***

Yagari e il Direttore Cross fanno ben presto ritorno nella stanza blindata, ma la trovano vuota. Di Zero e Reika non c'è traccia. Yagari mette una mano in tasca ed ha così la conferma dei propri sospetti. Quando ha tentato di fermare Reika, lei è riuscita a sottrargli la chiave delle catene che imprigionavano Zero.
"Dove saranno adesso quei due?" si domanda l'uomo, passandosi una mano tra i capelli, nel tipico atteggiamento di chi ha mille pensieri per la testa.
"Se ne saranno già andati da qui." è la ponderata considerazione di Kaien Cross.
"Conoscendo Reika, sarà impossibile trovarli se non vogliono essere trovati."
"Dobbiamo avere fiducia in loro. Non possiamo fare altro..."

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

I prossimi capitoli sono del tutto svincolati dall'anime, dal momento che non si basano su nessuna puntata. Sono posti tra le prima e la seconda serie e fungono da punto di connessione.
Ero incerta se scriverli per intero o raccontarli attraverso dei flashback nei capitoli successivi. Ma alla fine ho scelto la prima opzione. Spero vi piaceranno.
Vi dico anche che quando arriveremo alle vicende della seconda serie, per alcuni dialoghi mi sono rifatta non alle puntate doppiate in italiano ma a quelle in lingua originale sottotitolate, perché secondo me la versione italiana non riportava correttamente alcuni concetti fondamentali.
Vi lascio con due fan art
A presto
Marta

REIKA E KANAME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/reikakan_0001.jpg 

REIKA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/reika_0001-1.jpg 

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Capitolo 16
*** CAPITOLO XVI (parte I) ***


CAPITOLO XVI (parte I)

Dopo che Kaname ha lasciato la stanza blindata, come prima cosa Reika ha liberato Zero grazie alla chiave sottratta a Yagari, dopodiché sorreggendolo è fuggita insieme a lui, sfruttando la vegetazione e le ombre notturne per arrivare indisturbati al cancello principale. La ragazza aveva in precedenza nascosto una borsa con degli indumenti puliti in un cespuglio lungo il muro di cinta esterno: li aveva recuperati dopo essere sgattaiolata fuori dalla stanza degli ospiti del Direttore, infiltrandosi di nascosto nella camera di Zero. Ed era anche riuscita a racimolare delle garze e del disinfettante, che le sarebbero tornati utili per medicare le ferite del giovane. Soprattutto quella sulla gamba, era da tenere sotto controllo. Anche se il sangue di Kaname avrebbe presto cominciato a fare effetto, permettendo una rapida guarigione...
...Ecco dunque cosa è accaduto, prima che Yagari e Kaien Cross tornassero alla stanza sotterranea...
E adesso Reika e Zero, dopo aver lasciato il Collegio, si stanno dirigendo verso la vicina cittadina, e per la precisione verso la stazione. Ma il primo treno ci sarà di mattina presto, mancano ancora alcune ore, e di conseguenza la ragazza suggerisce di trascorrere le rimanenti ore notturne in un vecchio rustico abbandonato, disperso nella circostante campagna. Kiryu la segue, senza dir nulla. Non ha aperto bocca da quando ha bevuto il sangue di Kaname. Si è completamente chiuso in se stesso e pare impossibile scalfire il muro che ha eretto intorno a sé.
"Ok dai, sistemiamoci qui." lo invita Reika, sedendosi in un angolo appartato e protetto all'interno della vecchia costruzione.
E lui la asseconda, quasi fosse un automa che ubbidisce ad un preciso comando.
Il posto è buio e spoglio. Non ci sono mobili, se non un paio di sedie rotte rovesciate a terra. Le pareti, fatte di sassi e cemento, riportano evidenti i segni del tempo, ma nel complesso la struttura si è mantenuta bene ed appare ancora solida e sicura. Ad una finestra manca un'imposta, in un punto in cui il muro ha ceduto facendo di conseguenza cedere i cardini.
Reika prende dal borsone una bottiglietta d'acqua. L'ha recuperata al volo dalla cucina, mentre correva da Zero programmando la loro fuga.
"Ne vuoi?" chiede al compagno, seduto accanto a lei.
Ma lui la rifiuta, volgendo la testa da un lato e tenendo lo sguardo puntato sul pavimento.
"Perché fai così?" gli domanda premurosa la ragazza, sfiorandogli il viso con una mano.
"E me lo chiedi?" ribatte brusco lui.
"Ascolta, Zero. Devi accettare..."
"No!!"
Il giovane scatta in piedi e muove alcuni passi nella stanza buia. E' così che si sente, come questo posto, oscuro e vuoto, privo di un qualsiasi spiraglio di luce, e vita. Si detesta per quello che ha fatto. Ha bevuto il sangue di Kaname... L'ha fatto davvero. Si sente umiliato... Lui, erede di una famiglia di cacciatori di vampiri, si è abbassato ad accettare l'aiuto di uno di quegli esseri. Lui stesso si sta trasformando in una bestia assetata di sangue. Forse, lo è già. E' questo il suo destino. E non vuole accettarlo.

Lo so a cosa stai pensando. E tanto più ora, riesco a capirti. Ma non puoi andare avanti così. Non odiarti. Non rinnegare te stesso. Lo so, non hai scelto tu di diventare un vampiro, però ormai è successo. E qualunque cosa accada, tu sei e sarai sempre Zero... Mi alzo e mi avvicino. Anche se è poca la luce che filtra dall'esterno, la fioca luce della luna piena che si staglia nel cielo, riesco comunque a vederti. O meglio, a sentirti. Sento la tua angoscia, la tua rabbia, la tua tristezza. Ti raggiungo e ti appoggio le mani ed il viso sulla schiena. Tu non ti muovi. Non ti volti. Però qualcosa si scioglie in te e quasi sussurrando mi chiedi:
"Dove andremo adesso?".
"Un'idea ce l'avrei..." ti rispondo, portandomi di fronte a te "Fidati di me. Ce ne staremo tranquilli per un po', lontani da tutto e tutti.".
"Hai rischiato molto tornando al Collegio... Perché l'hai fatto?"
E' un'accusa quella che mi stai rivolgendo? Probabilmente sì, e non hai tutti i torti. Non ho mantenuto la promessa, non ti ho aspettato, e ti ho fatto preoccupare.
"Mi dispiace... ma dovevo venire." ammetto, chinando il capo.
Non ho scusanti. Né spiegazioni. Ho fatto ciò che sentivo di dover fare, ed ora più che mai sono convinta di aver agito per il meglio. Se non fossi stata lì, cosa sarebbe successo? Che ne sarebbe stato di te? Di Yuki? E di Ichiru?... Ichiru... Dove sarà adesso? Per un attimo mi ritrovo a pensare a lui. Nonostante tutto, gli voglio bene. E so che anche tu, Zero, gliene vuoi ancora...
Sento la tua mano che si posa sulla mia testa. Mi scompigli i capelli come si fa con i bambini, per rimproverarli di una marachella che hanno appena combinato.
"Hai la testa dura." mi dici, in tono affettuoso.
"Beh, tu non sei da meno." ribatto sorridendo... Chissà se riesci a vederlo, il mio sorriso, in mezzo alle tenebre che ci circondano.
"Torniamo a sederci." aggiungo, prendendoti per mano "Non dovresti stare in piedi con la ferita che hai sulla gamba. E' strano che faccia tanta fatica a guarire. Sembra provocata da un'arma anti vampiro...".
"Mi sono sparato con la Bloody Rose." mi confessi, intrecciando le tue dita alle mie "L'ho dovuto fare per non lasciarmi controllare da Shizuka..."
Poi, di slancio mi abbracci e mi stringi forte, tanto da spezzarmi il respiro.
"C'è stato un momento in cui ho pensato di morire insieme a lei..." ti sfoghi, liberando finalmente l'angoscia che da troppo tempo soffoca il tuo cuore "Ho desiderato di morire per porre fine a tutto questo...".
"Zero... Tu sei tu. E' questo che conta... E io ti starò sempre vicina... sempre..."
Sento le tue braccia allentare la presa e le tue mani posarsi sul mio viso. La tua bocca si accosta alla mia. E alla fine mi baci... Ma il tuo gesto così dolce, e appassionato al tempo stesso, risveglia in me il ricordo di un altro bacio, il cui solo pensiero mi fa irrigidire, impedendomi di abbandonarmi completamente a te. Tu te ne accorgi e scostandoti dalle mie labbra mi chiedi cosa c'è che non va.
"Sono solo stanca. Scusa..." ti rispondo titubante... Che altro potrei dirti?
Mi avvio di nuovo verso il nostro giaciglio di fortuna e ti invito a seguirmi. Ma tu mi cogli di sorpresa con una domanda che mi fa gelare il sangue nelle vene:
"Dimmi la verità... Ichiru ti ha fatto qualcosa?".
"Perché me lo chiedi?"
"Perché non rispondi?"
"Non mi ha fatto niente..."
"Mi ha detto che è innamorato di te e che farà qualsiasi cosa pur di portarti via con lui, ma..."
Di colpo ti zittisci, lasciando la frase in sospeso. Ti avvicini a me. Con impeto mi abbracci ed accostandoti al mio orecchio mi sussurri:
"… ma io non glielo permetterò, non permetterò né a lui né a nessun altro di portarti via da me.".
Mi sciolgo nella tua stretta e stavolta sono io a baciarti, con tutta la passione e l'amore che mi bruciano dentro. Ti amo, Zero Kiryu. Ti amo... e non permetterò a nessuno di portarti via da me...

Zero e Reika si siedono vicini. Lei gli appoggia la testa su una spalla e chiude gli occhi per riposare un po'. Lui le avvolge la vita con un braccio e prova a rilassarsi, cercando di sgombrare la mente dai tanti pensieri che la affollano. Ma c'è una domanda che ancora lo tormenta. Una domanda che gli è rimasta dentro, che non ha avuto il coraggio di pronunciare. Shizuka avrà davvero raggiunto il suo scopo? Avrà dato il suo sangue a Reika?... Questo si chiede il giovane, mentre la stanchezza si posa sulle sue palpebre come un pesante fardello. E alla fine, il sonno ha la meglio sui due ragazzi, che si addormentano stretti l'uno all'altra, accuditi da una notte che forse per entrambi è ora meno oscura e solitaria.

***

"Si può sapere dove stiamo andando?" chiede Zero, dopo aver seguito Reika in stazione, senza fiatare, assecondando il suo misterioso piano... Ma adesso è arrivato il momento di capirci qualcosa...
"Mi vuoi dire cosa ti passa per la testa?" insiste il giovane, osservando la compagna intenta a studiare la mappa della rete ferroviaria.
"Allora... dobbiamo arrivare fin qui e poi cambiare... dovrei avere abbastanza soldi per i biglietti..."
Reika pensa a voce alta, seguendo con un dito un preciso tracciato. Zero guarda perplesso il punto in cui si ferma l'indice della ragazza, e riluttante commenta:
"E sarebbe quella la nostra meta? Un paesino disperso tra le montagne??".
"Hai idee migliori?" gli si rivolta contro l'altra "Sto cercando un posto tranquillo dove nessuno possa trovarci... Potresti collaborare un po'!".
"Lo farei se sapessi cos'hai in mente! Ma se non parli... Ancora non so leggerti nel pensiero."
"Ok, dai, non litighiamo." conclude Reika, sorridendo, per poi svelare la sua idea:
"Quello non è un paesino sperduto tra i monti. E' un paese piuttosto grande, in una bella vallata, tra boschi, laghi di montagna... Vedrai, ti piacerà.".
"Ci sei già stata?"
"Solo una volta, con i miei genitori. Ci abita un'amica..."
"… un'amica che chiamerà subito i tuoi appena ti vedrà."
"Non lo farà. Diciamo che... mi deve un favore."
Zero scuote la testa, accennando un sorriso.
"Allora, che treno dobbiamo prendere?" si informa infine, manifestando un sincero interesse.
E Reika lo rimira con occhi raggianti, lieta di aver finalmente catturato la sua attenzione.

Dopo oltre tre ore di viaggio, tra cambi, ritardi e treni affollati, i due ragazzi raggiungono la loro destinazione. Appena usciti dalla stazione, una fresca brezza li investe. L'aria ha un profumo diverso in questo posto ed il paesaggio è da togliere il fiato. Nel cielo terso, di un azzurro intenso, il sole domina incontrastato ed i suoi raggi illuminano i boscosi versanti dei monti, mettendone in risalto le svariate sfumature di verde. La cittadina che si distende nell'ampia vallata pare sospesa in un mondo senza tempo, in bilico tra un passato rurale ed una modernità sobria che non ha ancora fatto danni, ma semmai garantito alcune comodità da non disdegnare.
"Che dici, avevo ragione? Non è bello qui?" domanda Reika, mentre cammina guardandosi intorno con un compiaciuto sorriso dipinto in volto.
"Non sembra male..." si limita a commentare Zero.
"Detto da te, è già tanto."
"Che intendi?"
"Dai, lo sanno tutti che non sei esattamente una persona accomodante... Perciò se dici non è male, è un buon segno."
"Per tua fortuna non sono nemmeno uno che si offende facilmente."
"Perché dovresti offenderti? Ho detto solo la verità..."
A Zero sfugge una risata davanti all'espressione da monella di Reika. Da tempo non rideva così, solo adesso se ne rende conto. Improvvisamente, si sente libero, come se fosse riuscito a lasciarsi dietro alle spalle tutto quello che è successo. Sarà forse per via del posto nuovo in cui si trova, che gli fa vedere le cose sotto una luce diversa. Oppure, ipotesi questa ben più fondata, è la vicinanza di Reika ad infondergli una voglia di vivere che temeva di aver perduto. Il Collegio Cross, con ciò che esso racchiude e rappresenta, sembra talmente lontano... e se anche questa sensazione positiva fosse soltanto di passaggio, è bello averla potuta provare nuovamente, dopo tanto, tantissimo tempo. Soltanto da bambino, Zero si era sentito così. E mai più, dopo la notte in cui la sua vita cambiò...
"Coraggio. Muoviamoci... dovrebbe essere da quella parte."
Reika afferra Kiryu per un braccio e lo trascina con sé. Non si incontrano molte persone per strada. Qualche turista, ma più che altro gente del posto, a quanto si può intuire. Forse a breve, con la chiusura delle scuole, potrebbero capitare da queste parti famigliole in vacanza, però indubbiamente caos e confusione sono ben lungi da luoghi del genere. Anche perché gli spazi, usciti dal centro abitato, si dilatano oltremisura, in mezzo ad una natura ancora incontaminata.
"Almeno sai dove andare?" domanda scettico Zero, fissando la compagna che si guarda intorno spaesata e pensierosa.
"Sì... più o meno..." ammette lei, ferma in mezzo al marciapiede, con il naso per aria.
D'un tratto il ragazzo lascia cadere a terra il borsone che teneva in mano e si appoggia ad un lampione. Ha la fronte sudata ed il respiro affannato. Reika preoccupata lo soccorre.
"Cos'hai?"
"Non lo so... Mi sembra di avere il fuoco nelle vene. E mi fa male la gamba..."
"E' il sangue di Kaname... il tuo corpo deve abituarsi. Ma la tua ferita... dovrei vederla. Accidenti a te e a quando hai pensato di spararti addosso!"
"Non preoccuparti. Ce la faccio."
Il giovane si rimette in piedi, sorretto dalla compagna. E intanto una coppia di anziani, probabilmente marito e moglie, si avvicinano loro.
"Vi serve aiuto?" chiede l'uomo.
"Ragazzo, ti senti male?" incalza la donna.
"Siamo solo stanchi per il viaggio." prova a spiegare Reika "Sto cercando un'amica. Abita da queste parti. Si chiama Misaki Hayashi.".
"Ah, sì... Viveva qui intorno ma adesso si è trasferita. Sta fuori dal paese. Ma il tuo amico mi pare un po' troppo pallido per poterci arrivare a piedi. Se volete qui vicino c'è il negozio che Misaki gestisce con il suo compagno."
"Mi potreste spiegare dov'è?"
I due gentili sconosciuti guidano Reika e Zero fino ad una bottega di generi alimentari, dopodiché si congedano con un affabile sorriso. I ragazzi entrano. Quando la porta si apre, un campanello suona. E' il segnale che annuncia l'arrivo di qualche cliente. Da un accesso secondario sbuca un uomo di circa quarant'anni. Alto, fisico slanciato, volto dai tratti marcatamente mascolini, corti capelli castani e occhi neri. Indossa un paio di pantaloni sportivi ed una maglietta scura.
"Reika Miura... cosa ci fai qui?"
"Jiro Tanaka... allora sei tu il compagno di Misaki..."
Reika non è più di tanto sorpresa. Lei era a conoscenza dei sentimenti che Jiro provava per Misaki, ma non le era mai stato chiaro se tali sentimenti fossero ricambiati, e soprattutto non era certa che lui sarebbe riuscito a superare quanto accaduto pur di stare accanto alla sua amata...
"Ci mancava solo un cacciatore di vampiri." digrigna Zero, che di nuovo sente le gambe cedere e si aggrappa ad uno scaffale per non crollare a terra.
"Cos'ha?" domanda Jiro, accorrendo in aiuto del ragazzo.
"E' una storia complicata." rivela Reika "Puoi portarci da Misaki?".
"Certo. Venite. Chiudo un attimo il negozio e vi porto da lei. E' a casa con Kevin.".

***

Misaki sta tranquillamente riordinando casa, quando d'improvviso sente la porta d'ingresso aprirsi e poi richiudersi sbattendo forte, mentre alle orecchie le giunge la voce di Jiro, il cui tono palesa una certa preoccupazione.
"Cosa ci fai qui a quest'ora?" chiede stupita la donna, entrando in salotto.
Ed immediatamente i suoi grandi occhi verdi si posano sui due ragazzi seduti sul divano.
"Reika... ma... cos'è successo?"
"Ho bisogno del tuo aiuto."
Misaki si fa avanti, scambiandosi una complice occhiata con il compagno.
"E il ragazzo, chi è?" chiede severa.
"E' uno dei figli dei Kiryu..." risponde Jiro.
"Capisco... Ci penso io a loro. Tu torna pure in negozio."
"Aspetta Jiro!" irrompe Reika, scattando in piedi "Per favore, non dire ai miei che sono qui.".
L'uomo esita sulla soglia della stanza e guarda Misaki. Lei annuisce con la testa, lanciandogli con tale gesto un eloquente messaggio, e lui prima di andarsene conclude in tono pacato:
"Va bene. Farò come vuoi tu.".
Dopodiché, se ne va.
Reika torna a sedersi vicino a Zero. Misaki è in piedi davanti a loro, braccia incrociate e gambe leggermente divaricate.
"Che ne dite di cominciare dall'inizio." afferma con un'espressione a metà fra curiosità e rimprovero.
Zero la guarda con diffidenza, mal sopporta l'idea di esser messo sotto esame e di dover render conto del proprio comportamento, e non gli piace il modo in cui la donna lo sta fissando, come a fargli intendere di averlo già inquadrato per bene.
"Ti spiegherò tutto. Ma prima dovrei medicare la ferita di Zero..." accenna Reika.
"Va bene. Venite con me."
I due giovani si muovono al seguito della padrona di casa, ma ecco che sulla porta del salotto compare Kevin. Un bambino di all'incirca undici anni, paffutello ma piuttosto alto per la sua età, ricci capelli biondi e due magnifici occhi verdi.
"Mamma... Chi sono queste persone?" si informa il piccolo, guardando Misaki.
"Kevin, tesoro. Sono miei amici." risponde lei, con voce dolce e rassicurante "Non ti ricordi di Reika? Eppure hai giocato spesso con lei...".
Il bimbo rimugina un po', grattandosi la testa, e l'espressione da adulto che assume risulta buffa sul suo volto fanciullesco.
"Reika!!" esclama poi, illuminato il suo faccino da un radioso sorriso.
"Sei cresciuto tanto..." commenta la ragazza, chinandosi ed abbracciando il piccolo amico.
"Lui è Zero." aggiunge indicando il compagno, che si limita a salutare con uno stentato: "Ciao...".
"Venite a giocare con me?" prega con languidi occhioni Kevin, prendendo per mano i due giovani.
Ma sua madre benevolmente lo rimprovera:
"Non fare così, Kevin. Adesso noi abbiamo da fare. Tu vai in giardino a giocare. Più tardi andrai dal tuo amico Ryou.".
Il bimbo ubbidisce al volo e corre via come una scheggia. Misaki accompagna al piano superiore i suoi ospiti e li fa accomodare nella camera sua e di Jiro. Dopodiché si allontana un attimo e quando fa ritorno porge a Reika del disinfettante e della garze.
"Vi aspetto di sotto." conclude infine, prima di andarsene.
Tenendo gli occhi puntati sulla porta chiusa, Zero, seduto sul letto, con fare scostante domanda a Reika:
"Perché mi hai portato qui?".
"E' l'unico posto che mi è venuto in mente." si giustifica l'interrogata, ferma in piedi davanti al compagno.
"Non è solo questo. C'è dell'altro... Chi è quella donna?"
"Era una cacciatrice di vampiri."
"Era?"
"Già. Non lo è più..."
Zero squadra malamente Reika, come la stesse accusando di qualcosa, e lei allora prova a cambiare discorso:
"Non credevo conoscessi Jiro.".
"Di nome." ammette il giovane "Ne ho sentito parlare dai miei genitori. Dicevano che fosse un cacciatore spietato.".
"In effetti, lo era. Ma non so se le cose stanno ancora così..."
"Anche lui non è più un cacciatore di vampiri?"
"Non lo conoscevo bene. Non frequentava casa nostra, come invece faceva Misaki. L'ho visto qualche volta. Ma poi di lui si sono perse le tracce. Di punto in bianco è sparito... e ora ho capito dov'era finito."
Reika rimane per qualche secondo a fissare il soffitto, persa in chissà quali pensieri. Poi torna a guardare il compagno e gli si siede accanto.
"Adesso basta parlare. Fammi vedere come va la ferita sulla gamba." lo invita con un accattivante sorriso.
"Posso fare da solo." ribatte duramente lui, strappandole di mano garze e disinfettante.
"Che maniere! Fai come ti pare." sbotta seccata lei, sedendosi all'altro capo del letto.
I due restano per alcuni minuti in silenzio, dandosi le spalle. Zero controlla la ferita. Sembra si stia rimarginando. E infatti non gli fa più male.
"Allora, come va la gamba?" domanda ad un certo punto Reika, voltandosi appena.
"Meglio..." risponde laconico il diretto interessato.
Ancora silenzio. E poi di nuovo Zero:
"Come hai conosciuto Misaki?".
"E' successo quando ci siamo trasferiti. Misaki abitava vicino alla nostra nuova casa. E' stata fin da subito molto gentile con noi. Allora Kevin aveva più o meno cinque anni e io mi divertivo a giocare con lui... mi aiutava a non pensare a te e a Ichiru... Mi mancavate così tanto... Misaki era una cacciatrice eccezionale. Come avrai capito è una persona energica e sicura, a volte fin troppo dura, ma io le sono estremamente grata perché mi ha insegnato moltissime cose."
"Jiro è il padre del bambino?"
"No. Vedi, Misaki si sposò molto giovane, con un altro cacciatore di vampiri. Ma purtroppo lui si ammalò gravemente e morì quando Kevin aveva pochi mesi. Misaki allora aveva solo venticinque anni... Mi raccontò lei, un giorno, la sua storia e mi disse che non voleva più legarsi a nessun uomo. Per lei esisteva soltanto il suo bambino. E con il suo carattere forte e autoritario non le era difficile tenere alla larga gli uomini... Ma Jiro evidentemente non era disposto a farsi intimorire, era molto innamorato di lei, per questo mi è capitato qualche volta di incontrarlo vicino a casa."
"Perché hai detto che Misaki ti deve un favore?"
"Perché una volta ho salvato Kevin da alcuni vampiri. E allora lei mi ha promesso che avrebbe trovato il modo di sdebitarsi con me."
Dopo aver parlato dandosi le spalle, i due ragazzi contemporaneamente si voltano, tuffandosi l'uno nello sguardo dell'altra. Reika sale sul letto e gattonando raggiunge Zero per inginocchiarsi al suo fianco.
"A volte sei insopportabile." lo rimprovera in tono affettuoso, imbronciata come una bimba.
"E allora cosa ci fai ancora qui?" le domanda lui per stuzzicarla.
"Se io me ne vado, chi ci pensa a te?" ribatte lei, accostandosi alle sue labbra e posandovi un dolce bacio.

Misaki, seduta sul divano, attende l'arrivo dei suoi due ospiti, e non appena li vede comparire in salotto, con un sorriso sornione li apostrofa:
"Eccovi finalmente! Ce ne avete messo di tempo! Mi chiedo cosa abbiate fatto oltre a medicare quella ferita...".
Zero non gradisce la battuta e la sua espressione infastidita è piuttosto eloquente. Misaki fa finta di nulla ed invita i ragazzi a sedersi accanto a lei. Sul tavolino, davanti al sofà, dell'acqua fresca e qualcosa da mangiare.
"Servitevi pure. E intanto raccontatemi cosa ci fate qui. Non sarà una fuga d'amore... Non sono fatta per queste cose."
Mentre parla Misaki si sposta su di una poltrona laterale rispetto al divano, così da poter vedere ben in viso i suoi interlocutori. Zero continua a guardala storto, cosa che pare divertirla molto. Reika invece non si scompone ma tenta di dare un tono di familiarità alla conversazione:
"Misaki, da quanto tempo vivi qui?".
"Ci siamo trasferiti tre anni fa." spiega la donna "Quando tu è i tuoi siete venuti a trovarmi ero appena arrivata e vivevo in quel piccolo appartamento in centro paese..."
"Sì... ricordo. E allora Jiro non c'era..."
"Lui è venuto a cercarmi poco dopo. Io non avrei voluto, non volevo coinvolgerlo. In fondo, anche se non riuscivo ad ammetterlo, ci tenevo molto a lui..."
Zero non apre bocca. Ha una strana sensazione, che non gli piace affatto, e continua a tenere gli occhi su Misaki, cercando in lei, sul suo viso, nei suoi gesti, la conferma dei propri sospetti. I lisci capelli rossi, il volto dai lineamenti sottili, la pelle di un rosa chiarissimo, il fisico minuto e proporzionato, il modo di muoversi deciso e composto, il tono della voce mai incerto. Nulla di insolito parrebbe esserci in lei, eppure...
"Ehi ragazzo, per caso ti hanno tagliato la lingua?" insiste pungente la donna.
"Non ho molto da dire." ribatte secco Zero.
"Misaki, ascolta." si intromette Reika "Dopo ti spiegherò perché siamo qui. Ma prima vorrei telefonare ai miei genitori. Voglio che sappiano che sto bene.".
"Ok. In ingresso c'è un telefono..."
"Però... non vorrei che dal numero potessero capire a dove mi trovo."
"No, non potranno. Questa è una linea privata. Non si può risalire al numero... Vai pure. Noi intanto ti aspettiamo qua. Io e il tuo amico faremo due chiacchiere. Penso sarà molto interessante."

Non so se è davvero una buona idea lasciar da soli quei due. Indugio un attimo sulla porta del salotto. Li osservo. Lei pronta a lanciare l'ennesima provocazione, lui che la guarda in cagnesco. Eppure penso che farà bene a Zero parlare con Misaki. O almeno lo spero... Mi volto e mi incammino verso l'ingresso. Arrivo al telefono. Afferro la cornetta e mi imbambolo a fissarla, pensando a cosa dirò ai miei per farli star tranquilli. Saranno preoccupati, arrabbiati... Mi spiace, ma adesso sia io che Zero abbiamo bisogno di star lontani da tutto e tutti. Entrambi dobbiamo imparare a convivere con ciò che ci scorre dentro... Mi faccio coraggio e compongo il numero. Uno squillo. Due squilli. Tre squilli... E se a casa non ci fosse nessuno? Potrebbe anche essere... La linea cade. Riprovo. Uno squillo. Due squilli... Una voce all'altro capo risponde.
"Mamma..." sussurro.
"Reika, bambina mia, dove sei?!"
Sento che mia madre sta soffrendo. E' in pena per me... ma stavolta devo risolvere da sola le cose.
"Sto bene. Stai tranquilla." continuo, cercando di essere convincente.
"Stare tranquilla?! Sei scappata di casa, e poi dal Collegio prima che potessimo venirti a prendere. E Zero? E' con te? Anche il Direttore è preoccupato per voi."
"Digli che stiamo bene e che quando la scuola ricomincerà noi ci saremo. Tutti e due."
"Vuoi tornare lì?... Va bene, se per te è così importante... Ma adesso dimmi dove sei."
"Non posso, mamma. Ho bisogno di tempo."
"Cos'è successo? So di Zero, e Ichiru, me ne hanno parlato Kaien e Toga. Ma tu?"
"Fidati di me. Ci vedremo presto. Salutami Ryobe. Vi voglio bene..."


...continua...

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Abbiamo dunque incontrato due nuovi personaggi, due ex cacciatori, a quanto pare. Ma c'è dell'altro, e lo scoprirete molto presto...
Questo capitolo ho dovuto spezzarlo in due parti altrimenti sarebbe risultato troppo lungo da leggere, ma non ho voluto farne due capitoli distinti perché gli eventi vanno considerati nel loro insieme come un unicum. Altri capitoli più avanti saranno divisi in questo modo.
Intanto vi lascio con una fan art dedicata a Misaki e Jiro.
A presto
Marta

MISAKI E JIRO
http://mc2a.altervista.org/alterpages/jiromisaki_0001.jpg 

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Capitolo 17
*** CAPITOLO XVI (parte II) ***


CAPITOLO XVI (parte II)

"Reika mi ha detto che lei era una cacciatrice di vampiri."
"Proprio così... Ascolta, per favore, non usare un tono tanto formale con me. Qui non siamo a scuola."
Mentre Reika è al telefono con la madre, tra Misaki e Zero si instaura uno strano dialogo, una sorta di reciproca investigazione per scoprire l'uno le intenzioni dell'altra.
"So cosa è accaduto alla tua famiglia." rivela la donna, non nascondendo un sincero rammarico "Posso capire se adesso odi i vampiri.".
"E tu che ne sai di me?" rimarca aggressivo il ragazzo.
"La ferita sulla gamba, come te la sei procurata?"
"Dillo chiaramente cosa vuoi sapere."
"Ti ricordo che sei in casa mia. Dovresti essere meno arrogante, mio giovane vampiro."
Zero scatta in piedi e punta il dito contro Misaki.
"Tu... non sei umana."
"Allora l'avevi capito. Dopotutto, tra simili, ci si riconosce."
Per un momento gli occhi della donna mutano colore e si tingono di un rosso vivo.
"Io non sono come te!" tuona Zero, che si volta di scatto deciso ad andarsene.
"Non vuoi sapere cosa mi è successo?" gli domanda Misaki, arrestandone i passi "Avanti, torna a sederti e ascoltami. Poi se vorrai te ne potrai andare.".
Il giovane, benché restio, fa marcia indietro e si siede di nuovo sul divano, rimanendo con gli occhi fissi su Misaki. E lei inizia il suo racconto:
"Accadde tutto quattro anni fa. Durante una caccia caddi in un'imboscata. Fui ferita a morte. Un uomo venne in mio aiuto. Scoprii più tardi che quello non era un essere umano, bensì un vampiro Sangue Puro. Uccise i Livello E che mi avevano attaccata, e poi mi soccorse. Ma le mie ferite erano troppo gravi per poter essere curate. Allora, lui mi offrì una via d'uscita. Aveva un solo modo per salvarmi: trasformarmi in un vampiro. Il pensiero del mio piccolo Kevin mi fece immediatamente accettare quell'offerta apparentemente assurda. Kevin aveva solo me, non potevo abbandonarlo. Quel vampiro capì che dovevo avere della motivazioni molto forti per desiderare così intensamente di continuare a vivere, anche a costo di rinunciare alla mia umanità, e prima di mordermi mi disse chiaramente che la mia vita non sarebbe più stata la stessa, che avrei dovuto convivere con un desiderio costante di sangue, una sete che non avrei mai potuto spegnere, semmai solo dominare e talora soddisfare. Il che non significava diventare un'assassina, perché non è necessario uccidere per procurarsi del sangue, il minimo indispensabile per non perdere del tutto le forze. Sapevo a cosa andavo incontro ma non esitai nemmeno un istante. I suoi denti penetrarono nella mia carne. Lo sentii succhiare il mio sangue... non scorderò mai quel rumore... Svenni. Quando mi svegliai, ero distesa su un letto, in una stanza buia. Penso fosse il suo rifugio. Quel vampiro mi tenne con sé per oltre un giorno e mi fece bere più volte il suo sangue, somministrandomene una dose tale da impedire che mi trasformassi in un Livello E. E alla fine, prima di lasciarmi andare, mi disse che avrei potuto ricorrere a dei surrogati, come le compresse ematiche, per tenere a bada la sete, ma che comunque del sangue fresco mi sarebbe servito per non indebolirmi troppo. Quello che tuttavia mi stava a cuore, era l'incolumità del mio Kevin. Non avrebbe corso rischi restando con me? E quel vampiro mi disse: Dipende soltanto da te.".
"Chi era qual Sangue Puro?" domanda con una certa curiosità Zero.
"Ehi, a quanto pare non vi siete ancora presi per i capelli!" esclama Reika, entrando in salotto.
"Giusto te aspettavo." fa notare Misaki, facendo segno alla giovane amica di sedersi "Ho raccontato a Zero quello che mi è successo, e sono arrivata ad un punto che potrebbe interessarti.".
"Cioè?" chiede sorpresa la ragazza, prendendo posto accanto al compagno.
E la donna prosegue:
"Tu conosci la mia storia, ma non ti ho mai rivelato il nome del Sangue Puro che mi salvò la vita. Vedi, quel vampiro, prima di lasciarmi, mi disse una cosa. Evidentemente sapeva che ti conoscevo, e mi chiese di fargli un favore: se mai tu fossi un giorno venuta da me in cerca di aiuto, avrei dovuto dartelo senza domandare alcuna spiegazione... Il nome di quel vampiro era Akihiro Kyan.".
Zero si volta istintivamente verso Reika, e lei spalanca gli occhi, con un'espressione in bilico tra stupore e commozione.
"Lo conoscete?" chiede sospettosa Misaki.
"Tanto vale che ti dica tutto." confessa Reika "Vedi, io sono una mezzo sangue, per metà umana e per metà vampiro. Akihiro Kyan è il mio vero padre.".
"E immagino che la tua parte umana abbia finora arginato i tuoi istinti vampireschi." intuisce la scaltra interlocutrice, senza mostrarsi troppo sorpresa "Altrimenti ti saresti già trasformata.".
"Infatti... Finora è stato così..." accenna la diretta interessata.
Nell'ascoltare quest'ultima frase, lasciata in sospeso, Zero si sente trasalire, ma non riesce a chiedere spiegazioni a Reika, frenato dalla diretta richiesta che gli rivolge Misaki:
"E tu, Kiryu, che mi dici? Qual è la tua storia? Chissà che finalmente non riesca a capire cosa vi è successo e perché siete qui. Finché non mi spiegate, non so come esservi d'aiuto.".
Soffocando l'inquietudine che gli sta crescendo dentro per la sorte dalla sua compagna, il ragazzo narra brevemente le vicende che l'hanno condotto al Collegio Cross, e di ciò che in seguito, trascorsi oltre quattro anni, è accaduto, con l'arrivo di Shizuka. Sorvolando sui dettagli, parla dello scontro finale con la donna che ha distrutto la sua vita e dell'inattesa scoperta che il fratello creduto morto è invece ancora vivo. E' con la dipartita di Shizuka che termina il succinto racconto del giovane, a conclusione del quale Misaki pone una logica domanda:
"Dunque, non sei riuscito a bere il sangue del vampiro che ti ha trasformato... e allora come mai non sei ancora diventato un Livello E?".
Zero china la testa, serrando le labbra in un moto di rabbia.
"D'accordo. Non sei obbligato a dirmelo." prosegue Misaki, che si rivolge poi a Reika:
"Ma tu, cosa c'entri con Shizuka? Questo dettaglio ancora mi sfugge. Che ne dici di schiarirmi le idee.".
La diretta interessata sospira, dopodiché rivela il motivo per cui Shizuka la stava cercando e spiega che i genitori, prevedendo un pericolo, l'avevano portata via dal Collegio, ma lei ci era tornata per chiudere definitivamente una questione che si trascinava da troppo tempo.
"E sei riuscita nel tuo intento?" interviene Misaki.
Reika a questo punto abbassa gli occhi. Zero la fissa in attesa di sapere, ansioso di scoprire la verità.
"Se è vero che ognuno di noi ha un destino," afferma la ragazza "il mio è scritto nel sangue.".
"Reika... tu non..." sono le uniche incerte parole che Kiryu riesce a pronunciare, mentre la voce gli si spegne in gola.
"Mi dispiace. Non ho potuto evitarlo..." si limita a dire la giovane.
E cosa ciò significhi, è più che evidente.
Zero stringe i pugni e si alza in piedi, dando le spalle alle due ancora sedute sul divano.
"Perché sei tornata?" chiede con trattenuta rabbia.
"Non importa. Va bene così..." prova a sdrammatizzare Reika, avvicinandosi al compagno.
"No che non va bene!" le grida lui, voltandosi di scatto ed afferrandola per le spalle.
"Ok. Ora basta." intima con voce ferma Misaki "Lo so che è difficile, Zero, ma devi accettare le cose per quello che sono. Reika l'ha fatto, o quanto meno ci sta provando. Dovrai farlo anche tu se vorrai continuare a starle accanto. Altrimenti, lasciala subito. Esci da quella porta e dalla sua vita. Questo tuo atteggiamento le farà solo del male.".
Il ragazzo non ribatte e si dirige verso la porta, bruciato da una rabbia che non sa più contro chi rivolgere.
"Zero... Aspetta!!" lo chiama Reika, ma lui la ignora ed abbandona la stanza.
"Forse faresti meglio a lasciarlo perdere." è l'amaro commento di Misaki.
"Lo so che a volte Zero ha un pessimo carattere. E' cocciuto, scontroso, e sembra odiare tutto il mondo. Ma lui non è solo questo. E' anche generoso, premuroso, pronto a qualsiasi cosa pur di proteggere le persone a cui vuole bene. Ha solo bisogno di un po' di tempo per accettare quello che gli sta succedendo."
"E se non ci riuscisse?"
Reika sorride e si muove seguendo i passi del compagno. Sapeva che l'incontro con Misaki l'avrebbe scosso, in un certo senso aveva immaginato questa sua reazione. Ma guardare in faccia la verità è l'unico modo per poter andare avanti, ed anche lui dovrà rendersene conto.
La ragazza arriva fino in giardino e qui trova Kiryu insieme a Kevin. Il bimbo si sta arrampicando su di un albero. Il giovane lo osserva divertito ed è facile per Reika immaginare cosa stia pensando, perché è lo stesso pensiero che si affaccia in lei osservando quella scena. La memoria di entrambi è volata all'infanzia, a quando anche loro giocavano come il piccolo Kevin, salendo sugli alberi o rincorrendosi nei campi vicini a casa. Loro due, insieme ad Ichiru...
"Ti ricordi?" sussurra Reika, prendendo per mano Zero.
E lui accenna un nostalgico sorriso, mentre la cristallina voce di Kevin gli inonda il cuore donandogli un po' di pace.
"Che ne dite di mangiare qualcosa?" domanda Misaki, giungendo alle spalle dei due "A forza di parlare, si è fatta ora di pranzo.".
"Direi che è una buona idea!" esulta Reika "Ti serve una mano in cucina?".
"No. Tranquilla... Non sembra ma sono un'ottima cuoca. Vero Kevin!"
"Sììììììììì!!!!" urla il bambino entusiasta.
"Zero, non ce l'ho con te." ammette la donna, posando una mano sulla spalla del ragazzo "E' che sei troppo giovane per avere già quell'aria arrabbiata e disillusa. Così facendo rischi di perdere quello che di bello c'è e ci potrà essere nella tua vita.".
Quindi, avviandosi verso casa, conclude:
"Vi chiamo quando è in tavola. Intanto voi due rilassatevi. E magari già che ci siete date un'occhiata alla mia piccola peste.".

***

Durante il pranzo a tener banco è lo scatenato Kevin, che con la sua allegria e la sua vivace parlantina non dà la possibilità ai presenti di intavolar alcun argomento, e chiacchiera a raffica di tutto quello che gli passa per la testa. Fermarlo è impossibile, ma fortunatamente ci pensa il suono del campanello ad interrompere il suo concitato monologo. La mamma del suo amichetto Ryou è venuta a prenderlo e Kevin scatta in piedi come una molla per poi correre fuori dalla sala da pranzo salutando di fretta. Misaki ovviamente lo segue, invitando i suoi ospiti a godersi un po' di meritato silenzio.

Sorrido mentre guardo Misaki muoversi al seguito del suo bambino. Kevin è davvero una forza della natura. E' pieno di energia e ha una gran voglia di conquistare il mondo. Con il carattere che ha, potrebbe anche riuscirci... Glielo auguro...
Misaki fa presto ritorno.
"Kevin sa che tu...?" le chiedo titubate, senza finire la domanda, lasciando alla mia interlocutrice la conclusione e la risposta.
"No. Non sa che sono un vampiro. Quando sarà più grande, e potrà capire, gli dirò la verità. Ma adesso è presto. E' cresciuto tra cacciatori di vampiri, perciò è a conoscenza dell'esistenza di queste creature, ma gli ho sempre detto che esistono vampiri buoni e vampiri cattivi, come è per gli esseri umani."
"Non esistono vampiri buoni o cattivi. I vampiri sono vampiri e basta..." obietta Zero.
Mi volto verso di lui e lo osservo. Il suo sguardo è cupo, la fronte corrugata, una smorfia di disappunto ad inarcargli le labbra. Poco fa mi sembrava più sereno, mentre ascoltava le chiacchiere scanzonate e gioiose di Kevin. Ma quando ha sentito nominare i vampiri, subito il suo umore è mutato. E' il solito Zero di sempre. Forse Misaki ha ragione quando dice che potrebbe non cambiare mai. Però, anche se fosse, io continuerei ad amarlo lo stesso...
"Ora vi mostro dove alloggerete."
Misaki lascia cadere il discorso e ci invita a seguirla. Così ci incamminiamo dietro di lei ed usciamo all'aperto.
"Non ho a disposizione una stanza per gli ospiti." ci confessa "Però ho qualcosa che potrebbe fare per voi. Insieme a questa casa abbiamo acquistato un piccolo appezzamento di terreno, che comprende un tratto di bosco. Ed è stata una bella sorpresa scoprire cosa c'era su quel terreno...".
Ci addentriamo tra gli alberi ed ecco che davanti ai nostri occhi appare una piccola costruzione in legno e muratura. Ha l'aspetto di una baita di montagna. Bassa e con un porticato che ne segue il perimetro per tre quarti. Entriamo.
"Appena io e Jiro l'abbiamo vista ce ne siamo innamorati." ci racconta Misaki, con una punta di orgoglio "L'abbiamo sistemata per bene. Qui ci ospitiamo i nostri amici.".
"O forse i vampiri..." provoca sarcastico Zero.
"A volte. E, in fondo, tu cosa sei?"
Colpito e affondato.
Al momento comunque i battibecchi di quei due non mi interessano. Sono invece interessata a questo posto e curioso un po' in giro. Dalla porta di ingresso si accede direttamente alla zona giorno, che comprende cucina e un piccolo salotto. Poi c'è una camera, con un letto matrimoniale ed un armadio a muro come unici arredi, ed infine un bagno. Essenziale ma carino. Mi piace! Penso ci staremo bene...
"Qui potete trovare tutto quello che vi serve." ci illustra Misaki "Asciugamani, lenzuola, pentole, piatti. Solo il frigorifero è vuoto, ma a quello ci penso io. Magari dovrete dare una spolverata in giro.".
"Grazie mille." dico io.
"Grazie..." ripete a voce più bassa Zero, quasi non volesse farsi sentire.
"Aspettate a ringraziarmi. Io vi offro vitto e alloggio, ma in cambio voi ci darete una mano in negozio. Abbiamo giusto bisogno di sistemare il magazzino. Che ne dite? E' un accordo equo, mi sembra."
Io e Zero ci scambiamo una rapida occhiata. Dopotutto, mi pare il minimo ripagare in qualche modo chi si è mostrato tanto disponibile con noi. Non sarebbe giusto star con le mani in mano, senza far niente, sfruttando la gentilezza altrui.
"Reika." mi chiama Misaki, e io la guardo.
"Non dirò a nessuno che sei qui, e questo per il debito di riconoscenza che ho con te e con il tuo padre naturale... Spero che Saya e Ryobe non mi uccideranno quando lo scopriranno..."
L'espressione maliziosa di Misaki mi imbarazza. Chino la testa, mentre le mie guance si infiammano. La mia amica abbozza una sommessa risata.
"Ascolta... avrei un ultimo favore da chiederti." le dico, sollevando appena gli occhi su di lei.
"Un altro? Sentiamo un po' cosa mi devi chiedere stavolta." mi risponde, fissandomi con un'aria materna.
"Vedi... insomma... non avresti dei vestiti da prestarmi? Non ho niente con me, solo quello che ho addosso..."
"Capisco. Ho di sicuro qualcosa che ti può andar bene. Dopo ti porto tutto. Adesso vi lascio tranquilli. Riposatevi. Ne avete passate abbastanza ultimamente."
Misaki se ne va. Io e Zero rimaniamo soli.
"E' per questo che mi hai portato qui?" mi chiede lui, senza nemmeno guardarmi in faccia.
"Perché Misaki mi convincesse che un vampiro può vivere una vita normale?" insiste in tono accusatorio.
"Volevo solo che la conoscessi. Lei in fondo ha avuto un'esperienza simile alla tua..."
"Lei l'ha scelto, io no. Io non avrei mai voluto diventare una bestia assetata di sangue! Tutta questa apparente normalità, è solo una menzogna."
"Non lo è!... Credi che per me sia facile?! Io sto cercando un modo per andare avanti, nonostante quello che è successo..."
I toni della discussione si scaldano. Zero alza la voce e io faccio altrettanto. Non lo sopporto quando fa così!
"Perché sei tornata al Collegio?!" mi grida battendo i pugni sul tavolo.
"Ma non l'hai ancora capito?" ribatto esasperata.
"Perché l'hai fatto?!" insiste aggressivo.
"Per te!!!..." gli urlo, senza pensare.
"Sono tornata per te..." ripeto abbassando la voce e chiudendo gli occhi.
"Perdi tempo con me." afferma lui rassegnato.
La porta di casa si apre. E poi si chiude. Mi guardo intorno. Sono sola.

***

Nel tardo pomeriggio Misaki fa visita a Reika, portandole delle provviste per riempire frigo e dispensa ed un borsone con vestiti e biancheria puliti. La giovane ringrazia sforzandosi di sorridere, ma alla sua amica non sfugge la sua espressione triste e depressa.
"E Zero, dov'è?" domanda la donna.
"Abbiamo litigato... E' via già da diverse ore." ammette l'altra, con gli occhi lucidi.
"E tu ne hai approfittato per pulire in giro... Hai fatto un bel lavoro."
"Dovevo evitare di pensare..."
"Gli farà bene schiarirsi le idee. Stai tranquilla. Tornerà da te. E a quel punto dovresti dargli un bel pugno in faccia... ma so che non lo farai."
"Sono patetica."
"No, sei innamorata... è diverso."
"Non so nemmeno se lui prova lo stesso... per me."
"Non sta a me chiarire i tuoi dubbi. Ma da quello che ho visto, credo che lui ci tenga a te più di quanto riesca ad ammettere con se stesso."
Reika si sente sollevata. Le parole dell'amica l'hanno rincuorata infondendole una positiva dose di fiducia. E adesso può dar voce ad una curiosità che da un po' le gira per la testa.
"Ma... tra te e Jiro, come è andata?" chiede la ragazza.
E Misaki racconta:
"Dopo essermi trasformata, ho subito lasciato l'Associazione Hunter. Poi, nel giro di un paio di mesi, ho abbandonato la mia casa e sono partita. Ma questo lo sai già... Tu e i tuoi genitori mi siete stati vicini pur sapendo cosa mi era successo, e non vi ringrazierò mai abbastanza. Solo voi e pochissimi altri sapevate dove mi ero trasferita. A Jiro non l'avevo detto, però lui riuscì a scoprirlo e venne a cercarmi. Quando me lo trovai davanti, pensai che l'avesse mandato l'Associazione per eliminarmi. Dopotutto era famoso per essere un cacciatore senza scrupoli. Così d'istinto mi difesi... e non appena lui si rese conto che ormai ero un vampiro, invece di spararmi addosso, mi abbracciò, confessandomi il suo amore. Non l'aveva mandato l'Associazione. Era venuto di sua iniziativa a cercarmi... e per starmi accanto era pronto a deporre le armi e a cambiare vita. Tu e Kevin siete le uniche cose che abbiano importanza per me: questo mi disse, lo ricordo come se fosse ieri... In verità, lui mi era sempre stato vicino, fin dal giorno in cui ci incontrammo. Lo conobbi a distanza di alcuni mesi dalla morte di mio marito. E Kevin gli si affezionò subito. Ma io ormai avevo rinunciato all'amore... Tuttavia questo non lo fece desistere, e alla fine mi innamorai di lui, anche se non avevo il coraggio di confessarlo, né a lui né a me stessa. Solo quel giorno, quando me lo trovai davanti, disposto a tutto pur di stare con me, gli rivelai quello che anch'io provavo da tempo. Così, decidemmo di ricominciare una nuova vita insieme. E non solo Jiro ha abbandonato il suo ruolo di cacciatore di vampiri, ma ogni volta che la sete di sangue mi assale, lui mi offre il suo...".
"E' una storia bellissima..."
"Vedi, amica mia, la vita a volte sa essere perfida e ci mette duramente alla prova, ma se si ha la fortuna di poterla condividere con qualcuno, può rivelarsi più bella e generosa di quanto si immagini."
"Hai ragione... vorrei che lo capisse anche lui..."
"La solitudine può ferire a morte, vampiri o umani che siano. E Zero la sua solitudine se la porta dentro e se la tiene ben stretta. Anche se in realtà vorrebbe liberarsene... L'hai portato qui per fargli capire che altri hanno vissuto e vivono una situazione come la sua. Altri soffrono e hanno sofferto. Speravi che io potessi far breccia nella sua corazza di sconforto e rancore. Ma, dammi retta, né tu né io possiamo decidere per lui. Deve essere lui a scegliere di vivere, nel senso pieno della parola. E penso lo stia facendo, per questo è così combattuto..."
Dopo una breve pausa, Misaki commenta ironica:
"Ma un ragazzo meno complicato, non ti andava bene?".
"Sono bella incasinata anch'io..." ribatte a tono Reika.
"E chi non lo è?!" conclude l'altra "Che dici? Vuoi venire a cena da noi? Tra poco Jiro tornerà a casa. Ricorda che la porta è sempre aperta per te, e anche per il tuo amico.".
Reika scuote la testa:
"Ti ringrazio ma preferisco restare qui. Cucinerò qualcosa con quello che mi hai portato..."
"... e lo aspetterai. Capisco... Detto tra noi, al tuo posto, farei lo stesso."
"Invece, dimmi. Cominciamo domani a lavorare al negozio?"
"Non sono così spietata! Un giorno di libertà, per ambientarvi, ve lo concedo. Da qui si arriva in paese a piedi in una ventina di minuti. Potete farvi un giro. Non è male. Sennò ci sono i boschi qui intorno... bellissimi! Non lontano c'è anche un piccolo lago. L'acqua è fredda ma limpidissima. Domani fate quello che volete... basta che non vi cacciate nei guai. Dopodomani invece si comincia a lavorare!"
"Grazie mille."
"Grazie a te."
Misaki se ne va. Reika sistema tutto quello che le ha portato l'amica dopodiché si mette a cucinare. Ai fornelli non è un genio, ma se la cava benino e qualcosa di abbastanza appetitoso lo sa preparare. Ma di mangiare da sola proprio non ne ha voglia, così, imbastita la cena, si ritira in camera e si distende sul letto. Fuori si sta facendo buio. La ragazza affonda con il viso nel cuscino. Le federe sanno di pulito. Le ricordano casa sua... si sente terribilmente sola in questo momento ed una lacrima le sfugge dalle palpebre chiuse.

***

Zero fa ritorno quando è già notte. Davanti alla tavola apparecchiata, avverte improvvisamente un forte senso di colpa. Nel silenzio avanza a passi leggeri ed entrato in camera trova Reika addormentata sopra le lenzuola, ancora vestita come quando l'aveva lasciata. E' sdraiata su di un fianco, con le gambe leggermente piegate, lasciate quasi del tutto scoperte dalla corta gonna. I capelli scuri creano disegni barocchi sulla federa bianca. Una mano è sotto il cuscino, l'altra a lambire il viso.
Zero la osserva intenerito e si distende accanto a lei, attento a non svegliarla. Con occhi ammirati contempla il suo volto assopito, le labbra rosa socchiuse, le lunghe ciglia nere sulla pelle bianca... Sembra così indifesa, e fragile, una creatura uscita da un sogno tanto è bella e sensuale nella sua innocenza. Ma dietro quest'apparenza delicata e seducente, quanto coraggio, quanta forza si nascondono. Zero si chiede se si merita di avere vicino una ragazza come lei. Forse no... eppure il destino gliel'ha fatta incontrare, gliel'ha portata via per poi rimetterla sulla sua strada... il destino... il destino in fondo è l'insieme delle scelte che facciamo. Ecco cosa Reika voleva fargli capire, e Zero ora si sente non solo in colpa, ma pure un grandissimo stupido. Sul serio non si merita di averla con sé... Cosa prova per lei? C'è stato un momento in cui si è sentito piuttosto combattuto, tra i sentimenti che nutriva per lei e quelli per Yuki. Era confuso. Entrambe sono importanti per lui, questo è certo, ma i sentimenti per l'una e per l'altra non erano così facili da districare, come fili intrecciati di una stessa matassa. Yuki, la compagna che gli è stata accanto in un momento difficile della sua vita. Reika, l'amica d'infanzia ritrovata dopo anni e riscoperta sotto una luce nuova. Due spiragli di sole nella notte di un'anima tormentata... Cosa prova per lei? Ora finalmente Zero l'ha capito. Ora ha il coraggio di ammetterlo con se stesso. E avrà anche il coraggio di dirglielo, non appena di nuovo lei aprirà i suoi incantevoli occhi blu su di lui...
Come per rispondere ad un tacito richiamo, Reika piano si desta e, quando incrocia lo sguardo di Zero, stupita solleva di scatto la schiena reggendosi su di un braccio.
"Zero..." sussurra "Sei tornato...".
Il giovane le sfiora il viso con una mano. Lentamente scivola con le dita sul suo collo, si sofferma sulla sua spalla e spingendola delicatamente la fa sdraiare sulle lenzuola. Quindi si porta sopra di lei e la travolge con un lungo, intenso, appassionato bacio. Poi, scostandosi di un respiro, le bisbiglia sulle labbra uno struggente "Ti amo...".
Reika, sorpresa dall'inattesa dichiarazione, si copre la bocca con le mani e spalanca gli occhi su Zero, mentre lacrime di gioia iniziano rigarle il viso, incontrollate.
"Ti amo." le ripete lui, asciugandole le guance umide.
"Anch'io ti amo." sospira lei, abbandonandosi ad un altro ardente bacio.
E nell'intimità della notte i due ragazzi si amano, donandosi l'uno all'altra senza riserve. Nei loro cuori, sulla loro pelle, soltanto il desiderio di stare insieme, dimentichi del mondo circostante, del passato e del futuro. Ogni paura, ogni dolore, paiono svaniti, dissolti nel calore di un abbraccio, nell'unione di due corpi, e due anime, alla disperata ricerca della propria completezza e della propria luce.

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

La fan art di questo capitolo non poteva che essere dedicata a loro, Zero e Reika.
Un grazie di cuore a tutti quelli che continuano a seguire la mia fic, capitolo dopo capitolo!
A prestissimo
Marta

ZERO E REIKA
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Capitolo 18
*** CAPITOLO XVII ***


CAPITOLO XVII

Mi sveglio di soprassalto, con il cuore in gola. L'ho vista, di nuovo... La spaventosa immagine che guastava i miei sogni da bambina, è tornata a farmi visita. E' riemersa nella mia mente appena dopo aver bevuto il sangue di Kaname, e adesso, ancora una volta, mi è apparsa. Un muro di pietra, catene, sangue, uno strano simbolo impresso nel metallo, troppo sfocato perché io lo possa individuare chiaramente. E, dietro a quello stemma, un'oscura figura, un'ombra tetra e minacciosa. Che cosa significa?
"E' solo un incubo... uno stupido incubo..." mi ripeto tra me e me, cercando di tranquillizzarmi.
Chiudo gli occhi e respiro piano. I battiti rallentano e l'ansia che mi aveva assalita si dilegua, come le ombre della notte. Dalle imposte socchiuse filtra la luce dell'alba. Mi metto seduta sul letto ed il mio sguardo si posa su Zero, che sta dormendo accanto a me. Mi imbambolo a fissarlo. Sembra sereno. Rilassato. Con i capelli sparsi sulla fronte ed una beata espressione dipinta in viso. Sorrido e gli sfioro una guancia con un bacio... Quasi non mi sembra vero, ma... l'ha detto sul serio. Zero mi ha detto che mi ama. Lo desideravo così tanto... E quel "Ti amo" che entrambi finalmente siamo riusciti a pronunciare, si è poi mutato in baci sulle labbra, e carezze sulla pelle. Quel "Ti amo" l'ho sentito e vissuto in ogni gesto, in ogni respiro, in ogni singolo istante di questa notte indimenticabile...
In silenzio mi alzo e raggiungo il bagno. Entro nella doccia ed una pioggia gelata mi investe. Rabbrividisco. L'acqua pian piano si scalda ed i miei muscoli si rilassano. Affondo con le mani tra i capelli bagnati e sollevo la testa per sentire le gocce cadermi sul viso. Poi, un rumore. La porta del bagno si apre. Qualcuno si avvicina. Chiudo gli occhi e sorrido. Avverto una presenza dietro di me e rimango immobile. Le sue mani si posano sulle mie spalle. Il suo corpo contro il mio, la sua bocca sul mio collo.
"Vuoi mordermi?" lo stuzzico.
"Non era quello che stavo pensando." ribatte provocatorio Zero, prendendo tra le labbra il lobo del mio orecchio.
Sento le sue dita scivolarmi lentamente lungo le braccia per posarsi infine sui miei fianchi. Sospiro. Il mio cuore sembra impazzito. I battiti accelerano.
Zero mi fa voltare. Mi spinge contro la parete. E mi bacia. Sulle labbra. Sul collo. Sulle spalle. Poi, mi solleva ed io intreccio le gambe intorno al suo bacino, stringendomi forte a lui. Tutto ciò che desidero è sentirmi sua... ora e per sempre... o semplicemente per il tempo che ci sarà concesso, in questa vita ed in qualsiasi altra in cui, un giorno, ci rincontreremo...

***

"Non c'è nessuno qui? Che cosa state combinando?"
La voce di Misaki fa sussultare Zero e Reika, che in camera da letto si stavano tranquillamente vestendo non pensando certo di ricevere visite.
Onde evitare complicazioni, la ragazza si infila in velocità un vestito e si precipita nella stanza accanto dalla sua amica.
"Ho interrotto qualcosa?" insinua maliziosa Misaki.
"No no... ci stavamo solo vestendo..."
"Vi stavate vestendo?! Ah bene..."
"No. Aspetta. Volevo dire che ci stavamo preparando per uscire. Sì, insomma... hai capito..."
"Sì sì... ho capito... Vi ricordo che siete sotto la mia responsabilità, miei giovani vampiri."
"Smettila di chiamarci così." intima seccato Zero, affacciandosi sulla porta.
"Già di cattivo umore di prima mattina." insiste pungente Misaki "Eh sì, devo aver proprio interrotto qualcosa...".
Sguardi taglienti si scambiano i due, distanti pochi passi l'uno dall'altra. Lei, in piedi, con una mano appoggiata sul tavolo e l'altra sul fianco. Lui, con la schiena contro la parete e le braccia incrociate.
Reika sbuffa e si fa valere:
"Ok. Che ne dite di finirla?! Se volete farvi la guerra, fate pure. Ma io me ne tiro fuori.".
"Io non voglio far la guerra a nessuno." rimarca Misaki con falsa ingenuità "E' il tuo amico che sta sempre sulla difensiva, come se il mondo ce l'avesse con lui.".
"Non provocarmi allora." ribatte l'altro.
"Io non ti sto provocando. Mi limito a dire le cose come stanno..."
"...solo dal tuo punto di vista però."
"E il tuo punto di vista, qual è?"
"Io non sono come te."
"Questo è vero. Io non ho il pessimo carattere che hai tu."
"BASTA!!" urla Reika, mettendosi in mezzo tra i due.
Misaki abbandona l'aria strafottente mantenuta finora ed in tono ben diverso spiega il motivo della sua visita:
"Non ero venuta per litigare. Volevo soltanto vedere come stavate.".
"E non potevi dirlo subito?" fa notare Reika, ringraziando poi l'amica per la sua premura.
"Non dovresti disturbarti tanto per noi." interviene Zero, guardando Misaki con occhi ben diversi rispetto a prima "Hai fatto già molto ospitandoci qui.".
"Per me non è un problema." sottolinea la donna "E non pretendo certo che io e te andiamo d'accordo. Spero soltanto che tu possa iniziare a vedere le cose in maniera diversa.".
Kiryu accenna un sorriso. Misaki si volta verso Reika e le strizza un occhio. Dopodiché, allegramente saluta:
"Mi pare che ve la caviate benissimo da soli. Guardate che vi aspettiamo per  cena! Mi raccomando.".
Uscita l'amica, la ragazza si abbandona ad una spontanea considerazione:
"Siete impossibili, insieme, voi due!".
"Mi spiace per quello che ti ho detto ieri..." le confessa mortificato il compagno, passandole una mano tra i capelli.
"Tranquillo... sei riuscito a farti perdonare stanotte..."
La frase resta sospesa. Reika arrossisce e si morde il labbro inferiore, quasi si fosse pentita delle parole appena pronunciate. Quindi puntualizza, come a volersi giustificare:
"Intendevo... quando mi hai detto... che mi ami...".
Segue un breve silenzio.
"Facciamo colazione?" suggerisce Zero, avvicinandosi alla credenza.
Reika ride piano, coprendosi la bocca con una mano.
"Cosa c'è di tanto divertente?" le domanda stupito il giovane.
"Niente... è che mi piace stare qui con te."
"E allora aiutami a preparare la colazione. Io non so dove mettere le mani."
"Per forza, ieri mi hai lasciata da sola a sistemare tutto!"
Kiryu si incupisce.
"Dai! Stavo scherzando!" gli dice Reika, dandogli una pacca sulla schiena, per poi esporgli il programma che ha ideato per la giornata:
"Pensavo che potremmo far una bella gita nei boschi. Ci dovrebbe essere anche un lago qui intorno... si potrebbe fare il bagno, se l'acqua non è troppo fredda. Tra i vestiti che Misaki mi ha portato c'è anche un costume... Che dici?".
"Ma io credevo che la tua amica ci volesse al lavoro in negozio?" fa notare l'altro.
"Sì, ma da domani. Oggi siamo liberi... Allora, ti va la mia idea?"
Zero annuisce, con occhi ridenti.
"Bene! Preparo dei panini... Ah, un'ultima cosa. Misaki ha portato qualcosa anche per te. Credo abbia svaligiato l'armadio di Jiro..."
"… che ne sarà molto felice, immagino..."
"Ha fatto tutto lei, non gliel'avevo chiesto io, perché tanto un po' di cose ero riuscita a prenderle dalla tua camera al Collegio..."

Il Collegio Cross... mi zittisco di colpo dopo averlo nominato e lo sguardo di Zero si fa estremamente serio. Sono passati meno di due giorni da quando l'abbiamo lasciato, eppure sembrano trascorsi anni. Penso a Yuki... come starà ora? Sarà preoccupata per noi... Mi dispiace, ma non potevamo restare. Chissà, forse anche Zero sta pensando a lei. Cosa rappresenta Yuki per lui? All'inizio credevo ne fosse innamorato... e forse lo era. Ma adesso?... Sono una stupida, non dovrei avere questi dubbi. Non dopo quello che è successo...
Nella mia mente si affaccia poi un altro volto. Kaname Kuran, nobile Sangue Puro. Ancora non conosco il suo progetto e non so che ruolo avrò in esso. Ma ormai ho accettato di esserne parte, alle mie regole, ovviamente...
Per un attimo rivolgo i miei pensieri a Shizuka. La sua morte mi mette addosso una desolante tristezza. Quale motivo l'ha spinta a mettere in gioco se stessa, fino al punto di perdere la vita? Cosa accomuna la sua battaglia personale a quella di Kuran?...
Ed in ultimo, penso ad Ichiru. Mi chiedo se lo rivedrò. Se lo rivedremo. Gli auguro di trovare finalmente pace. Di acquietare il rancore che lo tormenta. Gli auguro di poter essere felice, un giorno, e di incontrare qualcuno in grado di dargli l'amore che merita e di cui ha disperatamente bisogno. Glielo auguro dal profondo del cuore...
"Tutto bene?" mi domanda Zero, avvicinandosi a me e prendendomi per mano.
"Sì sì... ero solo sovrappensiero."
"A cosa stavi pensando?"
"E tu?"
I nostri pensieri non erano poi così diversi, vero Zero? Lo so io, come lo sai tu, ma per adesso facciamo entrambi finta di niente. Abbiamo bisogno di respirare un po' di aria e di luce... poi potremo tornare alla notte che da anni ci è compagna e complice...

***

Reika e Zero trascorrono la giornata girovagando tra i boschi, come due normali ragazzi della loro età, quasi si fossero presi una vacanza dalle loro tribolate esistenze. Si godono il sole, gli alberi, e questa inaspettata libertà che, per quanto effimera possa essere, è comunque meravigliosa e preziosa. Sulle sponde del lago nominato da Misaki i due si accampano per mangiare e, nonostante l'acqua piuttosto fresca, non rinunciano a farsi una nuotata, ritrovandosi a giocare come facevano da bambini nel piccolo laghetto vicino alle loro case. Poi, alla sera, come promesso, si presentano da Misaki e Jiro, e la cena scorre stranamente serena. Nessuna frecciatina. Nessuna occhiataccia tagliente. Perfino Zero sembra a suo agio... sembra, perché capire cosa gli passi per la testa è cosa ardua! Kevin al solito è scatenato con la sua irrefrenabile parlantina, ma fortunatamente sua madre riesce a tenerlo a bada. Jiro si rivela una persona cordiale ed un versatile conversatore, ben diverso dal cacciatore duro e spietato che era un tempo. Misaki è una padrona di casa eccezionale, e non una sola volta nell'arco della serata rivolge provocazioni a Kiryu, chissà se per quieto vivere o perché ha notato in lui una predisposizione diversa nei suoi confronti. Uno degli argomenti di discussione durante la cena è il lavoro che aspetta Zero e Reika al negozio. Niente di che, in verità. Semplicemente, dovranno aiutare nel riordino ed inventario del magazzino e dare una mano con i clienti in caso di necessità. Piuttosto semplice.
La gradevole serata arriva presto alla sua conclusione e quando i due giovani ospiti se ne vanno, Misaki, sulla porta, li osserva allontanarsi, con una tenerezza materna nello sguardo. Jiro le giunge alle spalle ed abbracciandola le confessa una propria perplessità:
"Mi sembra strano che li lasci stare insieme sia di giorno che di notte. Ti stai prendendo una bella responsabilità.".
"Forse." ammette l'altra "Ragionando da madre, avrei dovuto separarli, tenere Reika qui con noi e lasciare Zero in quella casa. Ma, vedi, una cosa che ho percepito subito è che quei due hanno un gran bisogno l'uno dell'altra. Dividerli avrebbe fatto più danni che non lasciarli insieme. E' vero, sono dei ragazzi, ma forse sono fin troppo adulti per la loro età. Per un po' vorrei che si sentissero e si comportassero come i loro coetanei. Non posso fare molto altro per loro...".
"Capisco. Non pretendo che mi racconti tutto, ma, se ho capito bene, a loro sta succedendo quello che è successo a te."
"Più o meno... è così. Ma il peso che si portano entrambi sulle spalle, io non posso nemmeno immaginarlo. Ho questa sensazione da quando li ho visti, e credo di non sbagliarmi."

***

I giorni trascorrono nella più totale normalità per Zero e Reika. Nessuno parla né di vampiri né di cacciatori. Il lavoro al negozio non è troppo pesante né impegnativo ed il tempo libero per rilassarsi e svagarsi non manca ai due ragazzi. Misaki li tiene sotto controllo in maniera non troppo invasiva ma neppure discreta. Le sue incursioni non annunciate "in casa loro" sono una ricorrenza quotidiana, e se inizialmente Zero non le prendeva molto bene, alla fine ci ha fatto l'abitudine. E' uno strano rapporto quello creatosi tra il giovane e la donna, fatto di diffidenza e nel contempo di stima reciproca, se pur non apertamente dichiarata. Mentre invece si è instaurata una certa confidenza tra Kiryu e Jiro, nata forse da una affinità caratteriale, come un giorno il più maturo dei due confessa all'altro, in un momento di pausa durante il lavoro.
"Allora. Come va?" esordisce Jiro.
"Tutto bene." risponde in breve Zero.
"In effetti, mi sembra tu stia molto meglio rispetto a quando sei arrivato."
Silenzio. E l'uomo cambia discorso:
"Sai, credo che noi due ci assomigliamo.".
"Dici?" commenta scettico il giovane.
"Anch'io ero come te. Ero convinto che nel mondo esistessero solo il bianco e il nero. Il bene e il male. Invece poi ho scoperto che esistono tante sfumature, tanti colori, e io me li stavo perdendo."
"E' per questo che hai deciso di cambiare vita e smettere di essere un cacciatore di vampiri?"
"Cacciatori ci si nasce e forse non smetterò mai di esserlo. Ma ho scelto la vita che volevo, accanto alla donna che amo."
"Anche se non è più umana..."
"Misaki è Misaki. Per me conta solo questo."
Zero sussulta. Ricorda che Reika, non molto tempo fa, gli disse le stesse parole... Zero, tu sei tu. E' questo che conta... Le stesse identiche parole.
"Non solo sono pronto ad offrirle il mio sangue ogni volta che ne ha bisogno," prosegue Jiro "sarei pronto a dare la vita per lei e per Kevin.".

***

Il tempo fugge rapido e le vacanze estive arrivano ben presto a metà del loro corso...
E' mattina. Reika sta preparando la colazione. Zero silenziosamente le giunge alle spalle, la abbraccia ed accostandosi al suo orecchio le augura il buongiorno. Lei sorride e voltandosi incontra le labbra di lui, alle quali ruba un dolce bacio.
"Dobbiamo sbrigarci o faremo tardi in negozio." fa notare la ragazza, provando a sciogliersi dalla stretta del compagno.
Ma lui non la lascia andare e con vellutata voce le sussurra:
"E se rimanessimo qui... per sempre... io e te?".
Reika resta immobile, colta alla sprovvista dall'inaspettata proposta. Non è uno scherzo. Zero fa sul serio e lei non sa che dire.

Amore mio, sarebbe bello se fosse possibile, se noi due potessimo davvero restare in questo posto, o in qualsiasi altro, insieme, come hanno scelto di fare Misaki e Jiro. Vorrei tanto che questo potesse essere il nostro futuro, nostro e di nessun altro. Ma purtroppo non è così. Non ora almeno. Troppe questioni abbiamo lasciato in sospeso. Troppe persone attendono il nostro ritorno. Non possiamo fuggire per sempre... Un giorno, magari, ce ne andremo, io e te, da qualche parte.. non importa dove... io e te... un giorno...
"Non dire sciocchezze." ti rispondo, fingendo di aver preso per un gioco le tue parole "E la scuola? Non possiamo mollarla così. E poi, c'è Yuki. Non vuoi tornare da lei? Poverina, sarà preoccupata per noi.".
"Yuki..." bisbigli al mio orecchio, e non so perché sentirti pronunciare il suo nome mi fa male.
Faccio finta di niente mentre sento le tue braccia scivolare via da me.
"Hai ragione. Era un'idea stupida." ammetti rassegnato, allontanandoti.
Vorrei voltarmi e gridarti che la tua non era un'idea stupida, ma è ciò che anch'io desidero con tutta me stessa, e che farei, se solo... se solo non ci fosse una lama che incombe sopra di me... Sto cambiando, mi sto trasformando, ed è qualcosa che non riesco a gestire. Sta succedendo in fretta, giorno per giorno sento crescere in me un potere che non comprendo, una forza che mi sovrasta... L'unica cosa che vorrei, Zero, è stare insieme a te, e temo sia l'unica cosa che non mi sarà concesso di fare...

Ma Reika ignora che anche a Zero sta accadendo qualcosa. Il giovane infatti ha iniziato ad avere delle strane allucinazioni. Davanti agli occhi gli appare una misteriosa e spaventosa immagine. Si tratta di pochi, pochissimi secondi. Un lampo nella mente, in cui si materializza una scena raccapricciante. Un muro di pietra, catene, sangue, un simbolo impresso nel metallo ed un'oscura ombra che incombe minacciosa... la stessa mostruosa immagine che nei pensieri di Reika ha ripreso ad affiorare, dopo esservi rimasta sopita per anni...

***

E poi, una sera, accade ciò che era inevitabile accadesse...
L'ennesima giornata di lavoro si conclude. Zero si sta facendo una doccia. Reika si mette ai fornelli. Tutto normale. Ma d'un tratto la ragazza si sente male e si accascia a terra. Le manca il respiro. Il cuore le martella nel petto come se ne volesse uscire. Il sangue nelle vene pare mutarsi in fuoco e brucia, brucia da morire.

...Sta succedendo troppo velocemente... io non so... non so che fare...

L'improvviso malore presto va scemando e la giovane si rialza in piedi prima che il compagno esca dal bagno. Non vuole che la veda così, non vuole farlo preoccupare. E Zero infatti nulla sospetta, almeno finché il malessere di Reika non si ripresenta, a notte fonda, stavolta però ben più violento ed incontrollabile. La ragazza si desta di soprassalto, svegliata da una lancinante fitta al centro del petto. Il dolore è così forte da toglierle il respiro. E non accenna a diminuire, anzi, peggiora di secondo in secondo. I battiti cardiaci aumentano vertiginosamente. Reika si alza dal letto e si muove verso cucina, ma arrivata alla porta della camera, si appoggia allo stipite e scivola lentamente sul pavimento. Zero si sveglia all'improvviso, raggiunto da un oscuro presagio, e quando apre gli occhi vede la compagna distesa a terra. Sembra svenuta. Subito la soccorre e nel sollevarla si accorge che ha la febbre alta. E' a dir poco bollente. Il suo respiro è affannoso. Gli occhi chiusi. La fronte bagnata di sudore. Mentre la adagia sul letto, il giovane prova a chiamarla, ma lei non risponde. Non può essere una semplice influenza. No, è di certo qualcos'altro, e Zero sa di non potercela fare da solo. Così senza pensare corre alla casa di Misaki e Jiro e comincia a battere forte contro il portone ed a suonare il campanello, chiamando a gran voce aiuto.
"Che succede?" domanda stupita Misaki aprendo la porta.
"Reika..." è l'unica parola che esce dalle labbra del ragazzo, la cui angosciata espressione non lascia spazio a dubbi.
"Resto io qui se Kevin si dovesse svegliare. Tu vai." interviene Jiro, sopraggiunto alle spalle della compagna.
Misaki non indugia oltre e corre via insieme a Kiryu, più che mai preoccupata per la sua giovane amica...
Quando i due entrano in casa, trovano Reika a terra accanto al letto. Deve aver provato ad alzarsi. Zero la prende in braccio e la ripone delicatamente sopra le lenzuola. Il suo volto, pallidissimo, è contratto in una smorfia di dolore. Respira a fatica.
"Ha la febbre altissima." osserva Misaki "E i battiti sono troppo accelerati. Un cuore umano non può reggere un ritmo simile...".
"Che cos'ha?" domanda sconvolto Zero.
"Non l'hai capito? Si sta trasformando..."
Di punto in bianco Reika inizia ad agitarsi. Si porta le mani alla gola e si muove in maniera scomposta, mentre i suoi lamenti si fanno sempre più forti, e da sommessi gemiti divengono grida lancinanti. Sta soffrendo molto. Poi di colpo i suoi occhi si spalancano. Sono rosse come il sangue le sue iridi e dalle labbra socchiuse si intravedono i canini affilati. Reika si contorce, scalcia, e Zero cerca di tenerla ferma per evitare si possa fare del male.
"Perché soffre così?" si domanda disperato.
"Perché lei non è come noi." spiega Misaki "Lei è in parte umana, in parte Sangue Puro. Il lato umano fino ad ora era riuscito a prevalere, ma adesso queste due nature si stanno scontrando... C'è una guerra dentro di lei, che la sta lacerando...".
"Non puoi darle qualcosa per farla stare meglio? Le compresse ematiche..."
"Ammesso e non concesso che le tolleri, non servirebbero in questo momento. Ora c'è soltanto una cosa che la può aiutare..."
Il messaggio è chiaro e Zero non ha certo intenzione di tirarsi indietro. Reika continua a dimenarsi ed urlare e lui per tenerla ferma sale sopra di lei, le blocca le braccia contro il materasso ed imprigiona le sue gambe tra le ginocchia,  chiamandola ripetutamente per farla tornare in sé:
"Reika... Reika, ascoltami. Io posso aiutarti. Bevi il mio sangue. Bevilo, adesso...".
"Non voglio!!" grida la ragazza, rimanendo immobile, con il viso girato da un lato, i capelli sparsi sulle guance e sulla fronte.
"Non voglio..." ripete, iniziando a piangere.
"Devi farlo... se vuoi salvarti..." insiste Zero, mentre anche le sue iridi si tingono di rosso.
Lentamente il giovane solleva la compagna, si mette seduto al suo fianco e la stringe forte. Quindi, posandole una mano dietro la testa, avvicina il viso di lei al proprio collo.
"Bevi... fallo per me." la prega, socchiudendo gli occhi.
E lei alla fine cede alla sete che la stava divorando, ed affonda i canini nella carne dell'amato, succhiando avidamente il suo sangue.
A questo punto Misaki esce dalla stanza.
Zero lascia che Reika si disseti completamente, perché solo così riuscirà a sopportare la violenta trasformazione che sta avvenendo dentro di lei. E quando la ragazza si scosta dal suo collo, lui dolcemente la fa distendere sul letto e con le dita le sfiora le labbra, togliendo da esse ogni traccia di sangue.
"Perdonami." sussurra desolata Reika.
"Ho solo fatto quello che anche tu hai fatto per me." le risponde amorevole Zero, posandole un tenero bacio sulla fronte "Ora riposati. Sono qui con te. Stai tranquilla.".
La giovane sorride e si addormenta. Kiryu raggiunge nella stanza accanto Misaki, che gli porge un panno per tamponare la ferita sanguinante sul collo.
"Dovevi essere proprio disperato per venire a chiedermi aiuto." scherza la donna, per stemperare l'atmosfera.
"Era così evidente?"
"Abbastanza... Ora spero che il suo corpo e la sue mente resistano a questo potere... il potere dei Sangue Puro..."
Zero si volta in direzione della camera da letto e sospira. Poi torna a guardare Misaki.
"Grazie... di tutto." le dice piano.
"Non ho fatto nulla. Ma piuttosto, tu come stai?" domanda lei, scostando il panno che copre la ferita del ragazzo.
"Si è già rimarginata." commenta non sorpresa "Sembra che anche tu abbia bevuto il sangue di un Sangue Puro.".
"Lo avevi capito fin dall'inizio, vero?"
"Era l'unica spiegazione possibile. Altrimenti ti saresti già trasformato in un Livello E. Ma, ricorda, se non hai bevuto il sangue del vampiro che ti ha morso, non sei definitivamente fuori pericolo."
"Lo so..."
"Comunque, non dare per scontato che diventerai un Livello E. Non è detto... Pensa a questo, e vai da lei. Ha bisogno di te."
Misaki se ne va e Zero torna da Reika, si sdraia accanto a lei e si addormenta tenendola stretta tra le braccia.

Quando alla mattina Kiryu si sveglia, è da solo nel letto. Sente dei rumori provenire dal bagno. Si avvicina e si ferma fuori dalla porta. Reika si sta facendo una doccia... Chissà se si è ripresa, se ha superato il trauma della notte appena passata. Zero bene rammenta la prima volta che ha bevuto del sangue... il sangue di Yuki... e rammenta lo sconforto e la tristezza che in quel momento ha provato, quel senso di frustrazione e umiliazione, la percezione di star lentamente perdendo la propria umanità. Anche Reika probabilmente si sente così...

"Reika, tutto bene?"
La voce di Zero mi raggiunge appena, confusa nel rumore dell'acqua. Mi chiedo come mai se ne resti a parlarmi dietro la porta chiusa, invece di entrare. Forse ha paura di ciò che si troverà davanti... teme che io non sia più io, ma mi sia trasformata in un mostro, in una di quelle bestie assetate di sangue che lui odia, pur facendone ormai parte... Io però non sono come lui. Non sono come nessuno. Sono l'unica... sono sola...
"Reika, rispondimi?!"
Si sta preoccupando. Esco dalla doccia. Mi avvolgo in un asciugamano. A testa bassa apro la porta. Non ho il coraggio di guardarlo in faccia, dopo quello che è successo. Ora capisco come si è sentito, quella volta, al Collegio... cosa ha provato... e perché ha desiderato di... morire...
"Sto meglio..." bisbiglio, senza alzare gli occhi.
Zero mi posa una mano sulla spalla e con l'altra mi solleva il viso. E' così dolce il suo sguardo. Raramente l'ho visto così... Gli sorrido e appoggio le mani e la fronte sul suo petto. Lui mi prende in braccio, mi porta fino al letto e si siede, tenendomi stretta. Mi accudisce premuroso, come fossi una bambina spaventata. Ed in fondo è così che mi sento. Reclino la testa da un lato, fino a toccare la sua spalla, e con la mano sfioro il suo collo, nel punto in cui l'ho morso. Il segno dei miei denti si vede ancora, anche se ormai la ferita è rimarginata. Chiudo gli occhi.
"Ho paura..." confesso in un trepidante respiro.
"Lo so." mi dice lui, con voce ferma, accarezzandomi i capelli bagnati.
Lo sa... è vero... ma non sa di cosa ho più paura. Ho paura di perderlo, di dover rinunciare a lui. Potrei affrontare qualsiasi destino avendolo al mio fianco, ma se dovessi dirgli addio...
Devo imparare a gestire tutto questo, a governare i poteri da Sangue Puro che si stanno sviluppando in me. Soltanto così, io e lui, avremo una possibilità... forse... sempre che il mio destino non sia un altro...

***

Ad una quindicina di giorni dalla ripresa delle scuole, una sera Reika si presenta da sola alla porta di Misaki.
"Che succede?" le domanda la donna, avendo colto un intimo turbamento nel suo sguardo.
"Devo fare un paio di telefonate." spiega l'altra "Zero non deve saperlo. Sono venuta qui con una scusa.".
"E chi devi chiamare? So che non sono affari miei, però..."
"I miei genitori, e... e qualcuno che mi possa aiutare a gestire quello che mi sta succedendo."
"Qualcuno?"
"Qualcuno..."
Misaki non vuole intromettersi più di quanto abbia il diritto di fare e lascia perciò da sola la ragazza, davanti al telefono. Reika compone il primo numero. Quello di casa sua. A rispondere è Ryobe.
"Ciao. Sono io..." esordisce la giovane.
"Reika! Ma si può sapere dove sei e cosa pensi di fare?!"
"Hai ragione di essere arrabbiato con me. Mi dispiace... ma dovevo andarmene per un po'... dovevamo farlo."
"Cosa ti è successo? Shizuka... lei..."
Il silenzio di Reika suona come una chiara conferma per Ryobe, che con paterna sollecitudine prosegue:
"Bambina mia... dove sei? Veniamo subito da te.".
"Non potete aiutarmi. Né tu né la mamma. E non è per me che vi chiamo. Io... devo andare. Devo andare da chi può darmi una mano a capire... a controllare il potere che mi sta crescendo dentro... Perciò vorrei che vi prendeste cura di Zero  finché non sarà ora di tornare al Collegio. Quando le lezioni riprenderanno, anch'io tornerò là. Adesso è quello il mio posto."
Se in principio Ryobe era arrabbiato e deluso dal comportamento di quella che per lui è ormai una figlia, ora deve prendere atto che le scelte di Reika non erano mirate a ferire nessuno, bensì a proteggere se stessa e soprattutto le persone che ama. Esattamente come sta facendo ora... E' sempre stata più matura della sua età, forse ha dovuto esserlo, e adesso lo sta dimostrando.
"Saya non è in casa." continua l'uomo "Tra poco dovrebbe rientrare. Dimmi dove sei. Ti raggiungeremo subito.".
Reika rivela dove lei e Zero si trovano, certa che già in nottata i suoi genitori saranno lì. Dopodiché riattacca. Per qualche minuto fissa la tastiera. Quindi compone un numero. Ed è l'individuo che stava cercando a risponderle.
"Devi insegnarmi a controllare questo potere. Da sola, non posso farlo. E non conosco nessuno, se non te, che possa aiutarmi.".
"Manderò qualcuno a prenderti." risponde la voce all'altro capo dell'apparecchio.

Zero sta apparecchiando la tavola quando Reika fa ritorno.
"Tutto a posto?" domanda sospettoso "Di cosa dovevi parlare con Misaki?".
"Chiacchiere da donne. Ti interessa?" risponde l'interrogata, come nulla fosse.
"No no, grazie... ne faccio a meno. Ma sei sicura di stare bene?"
"Sì, non preoccuparti. Mi sono perfettamente ripresa!"
La cena scorre tranquilla e subito dopo mangiato i due ragazzi si ritirano in camera. La giornata di lavoro oggi è stata più pesante del solito ed hanno entrambi bisogno di riposare. Almeno così sembra... Zero si corica a letto. Reika si stende al suo fianco, appoggiando la testa e le mani sul suo petto, e per un po' resta così, senza muoversi, ad ascoltare il suo cuore battere. Poi piano si solleva e lo bacia con passione, stringendosi a lui. Ma questo bacio cela un'insidia e Zero crolla in un sonno profondo, dal quale si sveglierà soltanto al sorgere del sole. E' stato qualcuno a suggerire alla giovane come fare per sfruttare in tale frangente il potere dei Sangue Puro. Le spiace terribilmente esser stata costretta ad usare un simile trucchetto, ma non poteva agire altrimenti. Zero non l'avrebbe mai lasciata andare, soprattutto... da lui.

Trascorse un paio d'ore, la porta di casa si apre e Misaki entra facendo strada a Saya e Ryobe. Reika rivolge un ultimo amorevole sguardo al ragazzo addormentato sul letto, dopodiché esce dalla camera facendo il suo ingresso nella stanza accanto. Non appena la madre la vede, di slancio la abbraccia.
"Perché sei scappata?" le chiede, in tono di lieve rimprovero "Se fossi rimasta con noi...".
"Mamma, prima o poi sarebbe successo comunque." afferma con estrema convinzione la giovane.
"Non è così! Se tu non fossi tornata in quel posto..." obietta deciso Ryobe.
Ma Reika non ha dubbi:
"Se non fosse stata Shizuka, qualcun altro sarebbe venuto. In molti ormai sanno di me... e del pugnale. Almeno adesso mi posso difendere. Ma prima devo imparare a gestire questo potere. Fa parte di me. Ha sempre fatto parte di me. Io sto cercando di accettarlo. Dovete farlo anche voi.".
Saya e Ryobe non hanno il coraggio di ribattere.
"E Zero, dov'è?" domanda Misaki, guardandosi intorno.
"Sta dormendo. Non si sveglierà fino a domattina." risponde Reika, per poi rivolgersi ai suoi genitori:
"Per favore, occupatevi di lui. Vi conosce da anni, da quando eravamo bambini, siete gli unici di cui si potrebbe fidare. Sta passando un momento difficile. Fatelo ragionare e portatelo a casa con voi, finché le lezioni al Collegio non ricominceranno.".
"Ma tu, figlia mia, dove vuoi andare?" si informa Saya, profondamente in pena.
"Dall'unico individuo che può aiutarmi in questo momento."
"Ne sei sicura?" chiede Ryobe, avendo ben intuito, come la moglie, di chi stia parlando la ragazza.
Reika annuisce. Quindi ringrazia di cuore Misaki per tutto quello che lei e Jiro hanno fatto:
"Vi dobbiamo molto. Ci avete accolti senza pretendere spiegazioni. In pochi l'avrebbero fatto, soprattutto data la situazione... Salutami Jiro e Kevin. Spero di rivedervi, un giorno.".
"Dovrete tornare a trovarci, tutti e due, capito? Noi vi aspetteremo...": queste le commosse parole della donna, mentre abbraccia forte la sua giovane amica.
"Ora devo andare." sentenzia infine Reika, incamminandosi alla porta.
I genitori e Misaki la accompagnano. Una berlina nera la sta attendendo, ferma al margine della strada che conduce al paese. Un ultimo saluto alla madre ed al padre. Poi, la ragazza sale sull'automobile. Il rombo del motore echeggia nel silenzio mentre i fari pian piano svaniscono inghiottiti dall'oscurità.

Al sorgere del sole, Zero si sveglia. Si sente frastornato, confuso, ed ha un  terribile cerchio alla testa. Reika non è con lui. Si sarà già alzata? Dalla stanza accanto provengono dei rumori. Il giovane esce a passi incerti dalla camera ed a sorpresa si vede davanti Ryobe e Saya, in compagnia di Misaki.
"Voi... qui?" si stupisce, sgranando gli occhi.
"E Reika, dov'è?" aggiunge poi, scuro in volto.
"Zero, per favore, siediti." lo invita Saya.
"Ditemi dov'è?" insiste il ragazzo, alzando la voce.
"Ha lasciato questa per te." confessa Misaki, porgendo a Kiryu un foglio piegato a metà "L'ha scritta ieri sera, quando è venuta da me. Mi ha chiesto di dartela appena ti fossi svegliato.".
Il giovane afferra la lettera e scorre con lo sguardo sulle poche righe scritte con una grafia per lui inconfondibile:
"Perdonami, Zero... amore mio... Vorrei tanto rimanere con te, ma non posso. In questo momento sono un pericolo per me stessa e per le persone che ho accanto... anche per te. Ci rivedremo presto, te lo prometto. Quando tornerai al Collegio Cross, io sarò lì, e allora ti spiegherò tutto. Fidati di me. E aspettami. Ti amo più della mia vita."
La firma è quella di Reika.
"Devo andare da lei. Ditemi dov'è!" grida sconvolto Zero.
"Non sappiamo dov'è." risponde Saya "Vieni con noi, finché non ricomincerà la scuola.".
"No!" è la rabbiosa risposta del giovane.
"Zero, calmati." interviene autoritario Ryobe, ma cadono nel vuoto le sue parole.
Senza più badare a nessuno Kiryu fa per muoversi verso la porta ed  inaspettatamente Misaki gli sbarra la strada puntandogli al petto una pistola. Il ragazzo si blocca.
"Hai capito. E' un'arma anti vampiro." confessa la donna, con occhi velati di sanguigne sfumature.
"Avanti, spara." la provoca Zero.
"Smettila di comportarti come un bambino!" lo rimprovera l'altra "Lei non ti ha abbandonato, lo vuoi capire?! Devi crescere se vuoi averla al tuo fianco. Reika non può certo passare la vita a badare a un moccioso incosciente e immaturo.".
Silenzio. Misaki abbassa la pistola. Zero china la testa ed esce di casa, stretta nel suo pugno la lettera di Reika. Appena fuori, la luce del sole lo investe e lui istintivamente solleva un braccio per proteggersi gli occhi. Poche brucianti lacrime gli solcano il viso, andando a morire nella luce del giorno che nasce, inghiottite dall'oscurità di un cuore che teme di aver nuovamente smarrito se stesso.

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Solo per questa settimana, doppio post, per ringraziare tutti coloro che stanno seguendo la mia fanfiction. Grazie mille!!!
E poi sono a buon punto con la scrittura e con le fan art, perciò posso permettermi per una volta una doppia pubblicazione.
Dunque dunque... la "vacanza" di Reika e Zero è finita. Presto la scuola ricomincerà e perciò dal prossimo capitolo si tornerà al Collegio Cross. E via con la seconda serie! Ovviamente rivisitata... moooolto rivisitata...
Per salutarvi, vi lascio una fan art
A presto
Marta

BLOOD
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Capitolo 19
*** CAPITOLO XVIII ***


CAPITOLO XVIII

Le vacanze estive sono ormai terminate. E' il primo giorno di scuola al Collegio Cross. In mattinata sono riprese le lezioni della Day Class, ed ora che la sera si avvicina, sono in procinto di ripartire anche quelle della Night. Yuki ha ricominciato a vestire i panni di Guardiana, ma da sola purtroppo. Né Zero né Reika si sono presentati in classe stamane. Eppure il Direttore le aveva assicurato che stavano bene e che sarebbero tornati... Sono spariti e non le hanno più dato loro notizie. Ma se non altro la rincuora saperli insieme. Di sicuro si saranno sostenuti ed aiutati a vicenda. Sono molto uniti, ed ora probabilmente lo saranno ancora di più.
Yuki deve fronteggiare, senza alcun aiuto, la furia delle studentesse della Day Class, oltremodo impazienti di poter rivedere i loro idoli dopo oltre un mese di attesa.
"Da sola non riuscirò mai a convincerle ad andarsene di qua..." si dice tra sé la giovane Guardiana "Ma purtroppo, io sono sola...".
"Serve una mano?"
Una voce familiare fa sussultare Yuki, che immediatamente si volta trovandosi a sorpresa di fronte Reika.
Un abbraccio tra le due sancisce un ricongiungimento che entrambe desideravano nel profondo del cuore. Ma ora non è il momento di distrarsi, c'è una mandria di ragazze scatenate da tenere a bada. Vero è che già la presenza di Reika pare aver messo un freno alla foga delle allieve della Day Class. Almeno finché il portone della zona riservata alla Night Class non si apre... Appena i fascinosi studenti della èlite notturna si mostrano alle loro ammiratrici, di nuovo si scatena il caos, e le due Disciplinari a fatica riescono a mantenere l'ordine. A complicare le cose ci si mette Aidoh, che facendosi avanti incita la folla con frasi del tipo:
"Buongiorno ragazze. Allora ditemi, mi avete sognato ieri notte?".
Un coro esultante acclama l'accattivante vampiro, che pensa bene di lanciare un'altra provocazione:
"Visto che tra di voi c'è una che esita a rispondere, questa notte comparirò nei suoi sogni... Yuki Cross!!".
"Aidoh, smettila di dire stupidaggini!" prova a difendersi la diretta interessata, che purtroppo viene suo malgrado investita dalla ressa urlante, rischiando di finire a terra... Ma fortunatamente qualcuno, dietro di lei, la sorregge con una mano, frenando la sua caduta.
Yuki si volta per scusarsi e ringraziare la persona che l'ha aiutata, e con gioia scopre che tale persona altri non è che Zero... Sì, anche Zero, è tornato...
Davanti a Kiryu, l'euforia delle studentesse della Day Class si spegne di colpo. Mentre Reika... Reika lo fissa intensamente, non ricambiato in alcun modo il suo sguardo. Come se lei non esistesse. Da parte di Zero, solo una fredda indifferenza.
Yuki osserva l'amico, quindi si gira verso Reika. Il loro atteggiamento la stupisce. Avrebbe così tante cose da dire ad entrambi. Lei non sa cosa sia accaduto davvero, quella notte. Non ha visto. Non era in quella stanza. Cosa sarà successo? Zero sarà riuscito ad attenuare la sete che lo tormenta? E Reika, sta anche lei diventando un vampiro?... Chissà se riuscirà mai a porre loro tutte le domande che la assillano...
Kiryu prende in mano la situazione e fa allontanare le allieve della Day Class, per permettere ai membri della classe notturna di dirigersi alle aule. Reika invece rimane in disparte, in silenzio, sguardo assente e spento.
"Zero... bentornato." è l'affettuoso saluto che Yuki rivolge all'amico.
"Grazie Yuki." risponde lui, con malinconica intonazione, per poi spostare gli occhi su Reika, in un gesto quasi involontario.
Ma l'attenzione di lei adesso è puntata altrove, sull'individuo che indugia sul portone dal quale la Night Class è uscita. Kaname Kuran... E quando Zero se ne accorge, un intimo fastidio cresce in lui, palesandosi in un'espressione diffidente e sospettosa...

Gli studenti della Night Class chiacchierano tra loro mentre si dirigono all'edificio scolastico. Ruka fa il verso ad Hanabusa, piuttosto contrariata dal suo comportamento:
"Allora, mi avete sognato ieri notte?... Ah, ridicolo!".
"Dì la verità, anche a te piacerebbe sognarmi." punge il diretto interessato.
"Sai che incubo!!" lo fredda l'altra.
Anche Akatsuki interviene nel discorso:
"Lo sai, ti ammiro cugino. Sei un tipo davvero unico.".
"Perché dici così Kain?" si stupisce Aidoh.
"Perché in ogni circostanza sai tener fede al tuo ruolo. E non è certo una cosa da tutti."
Nel mentre Kaname avanza tra i suoi devoti compagni e quando Aidoh se lo vede passare davanti, subito abbandona la sua aria scanzonata e si incupisce, abbassando lo sguardo.
Una volta riunitisi tutti in aula, il nobile Sangue Puro si rivolge ai presenti, come un sovrano davanti al suo popolo:
"Allora ragazzi. Posso sempre confidare in tutti voi?".
"Per sempre, Maestro Kaname." risponde all'unisono l'intera classe.
"Kaname Kuran, ma allora tu...?" si azzarda a dire Ruka, senza concludere la frase.
Ma nessuna risposta le giunge, se non un fugace sguardo ammantato di oscurità.

In questa tiepida sera di settembre, il Direttore è impegnato nella cura delle aiuole che adornano il giardino dell'edificio scolastico. Scorgendo Yagari camminare sotto il porticato, subito lo chiama:
"Ehi, Yagari! Dovevi insegnare solo nella Day Class oggi?".
"Sì." risponde in breve l'interrogato, aggiungendo poi con aria cupa:
"A quanto pare Zero e Reika sono tornati.".
"Non vorrai farmi credere che non te lo aspettavi? Nonostante lo stato critico in cui Zero si trovava, direi che è riuscito ad uscirne magnificamente."
"E con Reika, come dobbiamo comportarci?"
"Ho parlato con Saya e Ryobe..."
"Anch'io, per questo te lo sto chiedendo. Non puoi pretendere che faccia finta di niente."
"Ho fiducia in lei e sono sicuro che riuscirà a gestire quello che le sta succedendo. Non metterebbe mai in pericolo le persone che ha accanto."
Yagari non è ottimista come lo è il Direttore. Per quanto lui conosca bene il valore e la forza di Reika, è d'altro canto consapevole che le sarà impossibile dominare il vampiro che c'è in lei, e ben presto questo si manifesterà in maniera prepotente sovrastando il suo lato umano. A quel punto, cosa ne sarà di lei? Ritroveranno un equilibrio queste due nature o quella finora rimasta sopita prenderà definitivamente il sopravvento?

Zero, nella sua stanza, in procinto di iniziare la ronda notturna, osserva la Bloody Rose che giace sul letto. Reika non la prese con sé, quella notte, la notte in cui fuggirono dal Collegio, e di sicuro la sua fu una scelta ben ponderata. Reika... Dove sarà stata nelle ultime due settimane? E con chi? Gli sguardi che prima lei e Kaname si sono scambiati lasciavano presagire una misteriosa intesa tra loro, quasi a legarli fosse un segreto patto, o magari un comune obiettivo. Kiryu stringe i pugni ripensando a quella scena ed avverte un'incalzante gelosia crescergli dentro, al solo pensiero che Kuran possa condividere con Reika qualcosa da cui lui invece è escluso.
Il giovane si gira ed osserva il suo volto riflesso nello specchio appeso alla parete.
"Nelle mie vene scorre il sangue di Kaname. Non so se Yuki ne è a conoscenza... Kaname Kuran..."
Di nuovo l'orribile allucinazione che più volte gli è apparsa si materializza nella sua mente.
"Dopo che ho bevuto il suo sangue, continua ad apparirmi davanti quell'immagine mostruosa... Che cosa significa?"

Yuki cammina da sola nel parco e volgendo gli occhi al cielo ormai buio, riflette sprofondando nei suoi dubbi:
"Zero, chi è Shizuka Hiou? Quella donna che è arrivata al Collegio... Per fermare il processo di trasformazione Zero avrebbe dovuto bere il suo sangue, così sarebbe riuscito a sfuggire al suo destino crudele. Ma purtroppo sono quasi sicura che non gli sia stato possibile, e non so quanto gli rimanga ancora... E' terribile. E Reika... sembra sempre la stessa, ma sarà davvero così? Tra lei e Zero, cosa sarà successo? Erano così freddi e distanti prima. Non si sono rivolti neppure una parola... Ad ogni modo, io intendo fare la mia parte, e se il mio sangue può aiutare Zero, se può ritardare soltanto di poco l'inesorabile processo di trasformazione, sono pronta ad offrirglielo incondizionatamente.".
Yuki pensa a Zero, Reika, Kaname... è mai possibile che siano sempre loro a volerla proteggere? Lei non è più una bambina, sa quello che fa, ed è arrivato il suo turno di essere d'aiuto alle persone a cui tiene.
Destandosi dalle sue riflessioni, la ragazza solleva lo sguardo e scorge in lontananza Kiryu. Di corsa lo raggiunge e lo saluta dandogli una bella pacca sulla schiena.
"Che modi! Yuki, non cambierai mai." protesta il giovane, subito zittito dai languidi occhioni che ha puntati addosso.
"So che non sono affari miei..." azzarda Yuki "Ma mi chiedevo cos'è successo con Reika. Insomma... avete litigato?".
"Hai ragione. Non sono affari tuoi."
"Io sono solo preoccupata per voi. Io credevo che... quest'estate... Non eravate insieme?"
Kiryu si incupisce e china la testa.
"E' sparita due settimane fa." ammette amareggiato "Mi sono svegliato una mattina e lei non c'era. Al suo posto, c'erano i suoi genitori... Non so dove sia stata. Non l'ho più vista né sentita.".
Yuki è piuttosto sorpresa. Considerato quanto la sua amica ci tenga a Zero, deve aver avuto delle buone ragioni per lasciarlo da solo senza una spiegazione, e quali esse siano, soltanto la diretta interessata le conosce. Ma lei al momento non c'è, perciò tanto vale cambiare argomento. E la giovane Cross lo fa intavolando un'altra questione che le sta a cuore.
"Forse sei in astinenza..." afferma, spostando i capelli da un lato e porgendo il collo al compagno "Saranno giorni che non bevi nemmeno una goccia di sangue, e così..."
"Non scherzare." ribatte secco Zero, allontanandosi.
Yuki lo rincorre.
"Zero, aspetta." lo prega afferrandolo per un braccio "Scusami, non volevo offenderti. Credimi. La mia era un'offerta sincera. Ormai dovresti averlo capito. Non è così? Io sono una tua alleata. Forse poco utile, ma pur sempre un'alleata. Purtroppo non so come fare per aiutarti, e questo mi fa star male.".
E mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime, tra sé pensa la ragazza:
"Volevo obbligarlo a bere il sangue di quella donna e non ho fatto che aumentare la sua sofferenza.".
"Ti chiedo perdono." aggiunge infine, piangendo sommessamente.
Zero si volta verso di lei e le si avvicina.
"Yuki, io non so cosa rappresento per te. Comunque, qualunque sia la risposta, non devi più sacrificarti...".
"...Non voglio che tu pianga per me." conclude premuroso, asciugando con la mano le lacrime dell'amica.
Ed in questo preciso istante, dalla vegetazione circostante compare Reika, i cui occhi felini si posano su Kiryu. Ciò che dagli sguardi di entrambi traspare sono soltanto diffidenza, gelosia e... solitudine.

Cosa rappresenti tu per lei? O meglio, cosa rappresenta lei per te? Ti stavo cercando per spiegarti dove sono stata in queste ultime due settimane, e invece ho sentito qualcosa che non avrei voluto sentire. Quali sono i tuoi sentimenti per Yuki? Puoi anche fissarmi come una nemica, come se ti avessi tradito. Ma chi, tra me e te, è il vero traditore? Non posso credere che quello che c'è stato tra noi sia solo una menzogna... che hai scelto me perché non potevi avere lei... Mi avvicino senza abbassare la testa. Tu rimani immobile, con i tuoi occhi puntati nei miei. Yuki indietreggia di qualche passo.
"Devi dirmi qualcosa?" mi chiedi, con fare provocatorio.
"E tu?" replico usando il tuo stesso tono.
"Non sono io quello che è sparito per due settimane senza mai farsi sentire."
"Non hai capito perché l'ho fatto?"
La discussione si anima e Yuki tenta di stemperare l'atmosfera:
"Ragazzi, provate a parlarne con calma... non c'è bisogno di litigare.".
Ma le sue parole cadono nel vuoto.
"Con chi eri?" insisti, afferrandomi per un braccio.
Non ti rispondo e provo a liberarmi dalla tua stretta, senza riuscirci.
"Eri con lui?" mi accusi, come se già avessi capito tutto. Ma temo tu non abbia capito niente...
"Con lui?" ripeto, fingendo di non aver compreso.
"Per favore, calmatevi." interviene Yuki, palesemente preoccupata.
E tu allora ti rivolgi a lei, spingendomi malamente via da te:
"Non hai capito dove è stata in queste due settimane? E con chi?".
"Che cosa... cosa vorresti dire?" domanda perplessa Yuki, indirizzandomi con lo sguardo una tacita richiesta.
Ma io non riesco a dirle nulla, e sei allora tu a pronunciare con rabbia quel nome:
"Kaname Kuran...".

Yuki rimane gelata dall'inaspettata rivelazione e fissa Reika in attesa di una spiegazione. Zero ha dunque ragione? O la sua è soltanto un'infondata accusa dettata da un momento di rabbia?
"Eri con... Kaname?" accenna titubante la giovane Cross, senza distogliere gli occhi dall'amica.
"Era l'unico che potesse aiutarmi." confessa l'altra, con mesta rassegnazione.
"Dovevi andare da lui?!" incalza Zero, stringendo i pugni "Invece di restare con me sei andata da lui!!".
"Ma tu cosa potevi fare?!" reagisce Reika, spezzata la sua voce da una profonda sofferenza "Non potevi fare niente. Nessuno può fare niente. E ti avrei messo in pericolo! Ma non lo capisci?! Non riesco a controllare quello che mi sta succedendo! Questa trasformazione... si stanno scatenando dei poteri dentro di me che non riesco a gestire. E solo un Sangue Puro poteva aiutarmi!!! Io non... non so...".
Reika si accascia improvvisamente al suolo, stringendo le braccia intorno al petto, e dal suo corpo iniziano a sprigionarsi delle strane scintille, come delle scariche elettriche, avvolte da un alone bluastro.
Zero tenta di avvicinarsi, ma un'arcana forza lo spinge via, facendolo quasi cadere a terra. Gli occhi di Reika mutano colore e si tingono di un rosso vivo, dalle iridescenti sfumature. Yuki è paralizzata. Due amici a lei profondamente cari stanno soffrendo e non le è possibile aiutarli in alcun modo. Può soltanto stare a guardare... e soffrire con loro.
Reika si rialza in piedi.
"Lo capisci adesso." grida disperata, mentre lentamente l'alone blu che la avvolgeva si dilegua.
Zero prova di nuovo ad avvicinarsi. Reika solleva un braccio per fargli capire di stare lontano, ma involontariamente con tale gesto sprigiona un'onda invisibile di energia che passa in mezzo tra Kiryu e Yuki, sfiorando i capelli di quest'ultima che ondeggiano come mossi dal vento.
Reika sconvolta fugge via.
"Yuki, stai bene?" domanda Zero, voltandosi verso l'atterrita amica.
"Sì... io... sto bene." risponde lei con voce incerta.
I due si scambiano un cenno d'intesa, dopodiché il ragazzo si allontana di corsa tra la fitta vegetazione.

***

Avrei bisogno di bere del sangue. Solo così potrei controllare il fuoco che mi brucia dentro. E questi poteri, che ancora fatico a gestire... La mia gola è in fiamme. Mi sembra di avere lava incandescente che mi scorre nelle vene. Le compresse ematiche... non le tollero. Anche questo ci accomuna, Zero. Nemmeno io posso ricorrere a quel surrogato per placare la mia sete. E comunque temo che in questo momento non mi servirebbero. La mia trasformazione è più violenta di qualsiasi altra. Kaname mi aveva avvertita...
Sono troppo stanca. Non riesco più a reggermi in piedi e mi appoggio ad un albero. Respiro a fatica. Mi manca l'aria. Mi siedo a terra e chino la testa, chiudendo gli occhi... Poi, dei passi. Sempre più vicini. Li riconosco. Ti inginocchi davanti a me e prendi il mio viso tra le mani. Lo sollevi piano finché i miei occhi non incontrano i tuoi. Zero, sei qui, sei venuto a cercarmi. Ed è così diverso il tuo sguardo rispetto a prima. Mi stai guardando come in quella notte indimenticabile, quando mi hai confessato di amarmi... Per un attimo, poco fa, ho messo in discussione tutto. Ma mentre mi rifugio tra le tue braccia, che mi stringono forte facendomi sentire al sicuro, ogni dubbio in me svanisce. Di nuovo esistiamo solo io e te.
"Non avevo capito... mi dispiace." ti scusi, accarezzandomi dolcemente i capelli.
"La colpa è anche mia. Sono sparita, senza dirti nulla..."
"Non importa. Adesso sei qui. E non ti lascerò più andare."
Il mio cuore sussulta nel sentirti pronunciare queste parole... Restiamo abbracciati così per un po', in silenzio. Poi, ti scosti appena da me e mi sfiori le labbra con le dita. Mi baci, ed io ricambio il tuo bacio... mi sei mancato così tanto...
"Bevi il mio sangue." mi sussurri, allontanandoti di un respiro dalla mia bocca.
"Non voglio..." bisbiglio io, chinando la testa.
Ma tu non demordi e, allargando il colletto della camicia, mi stringi di nuovo a te.
"Bevi, avanti. So che ne hai bisogno." mi ripeti.
Ed io non riesco a trattenermi. E' troppo forte la sete che mi affligge. Con la lingua assaporo la tua pelle e alla fine affondo i miei denti nel tuo collo. E' come morire e rinascere allo stesso tempo. E' questo che ho provato la prima volta, e che sto provando adesso, mentre il tuo sangue mi entra dentro divenendo parte di me.

***

Yuki attende con ansia gli amici nel punto esatto in cui si è separata da loro e, non appena li vede tornare, tenendosi per mano, tira un sospiro di sollievo, lieta della loro riappacificazione. Per un momento aveva temuto che la situazione precipitasse, non tanto per i poteri di Reika, quanto piuttosto per l'innegabile cocciutaggine che appartiene sia a lei che a Zero.
I tre però non fanno nemmeno in tempo a scambiare una parola, che Kaien Cross compare davanti a loro annunciando un'inattesa novità: Maria Kurenai si è svegliata.
La ragazza infatti era rimasta, per così dire, "addormentata" dalla notte in cui Shizuka abbandonò il suo corpo per tornare nel proprio, e fu una scelta della famiglia Kurenai lasciarla al Collegio, sotto la responsabilità del Direttore, finché non si fosse ripresa, onde evitare si spargessero in giro inutili chiacchiere che avrebbero recato solo fastidi ed alimentato un pericoloso vociferare. Ed ora che si è destata, quali segreti potrà mai rivelare la giovane Kurenai?
Il Preside, insieme ai tre Guardiani, fa visita a Maria, e quest'ultima, non appena scorge Zero affacciarsi sulla soglia della camera, immediatamente gli corre incontro e lo abbraccia. Ma dalle sue parole risulta chiaro che l'ha scambiato per qualcun altro.
"Il mio Ichiru... Signor Direttore, mi ha mentito. Ichiru è qui e sta bene... Visto?"
Kaien Cross tentenna.
"Lo sai cosa mi ha raccontato?" prosegue Maria, rivolgendosi a Zero "Che Shizuka è stata annientata e che tu...".
La ragazza si interrompe bruscamente, rendendosi conto dell'errore commesso:
"Non può essere... Ma allora... allora sei Zero, non è così?".
Dunque, la verità è questa, e nell'apprenderla Maria si sente mancare. Yuki prontamente la sorregge.
"Allora, questo significa per forza che hai incontrato Shizuka... e che lei... lei è morta veramente..." conclude la giovane Kurenai, con le lacrime agli occhi.
Ripresasi dalla brutta sorpresa, Maria, seduta sul letto, si lascia andare ad una sincera confessione:
"Io ero profondamente legata a Shizuka. Più di una volta mi è capitato di doverle prestare il mio aspetto umano. Lei, in cambio del favore, mi aveva promesso che mi avrebbe ridato la salute. Ma io sono una discendente della sua famiglia, e anche senza ricompensa l'avrei aiutata ugualmente. So che fin da piccola, forse con l'intenzione di proteggerla, è stata tenuta isolata da tutti e non ha mai ricevuto quell'amore che avrebbe desiderato. L'uomo di cui si è innamorata è stata la prima e sola persona che le abbia mai dimostrato un po' di affetto. Ma purtroppo l'ha perso, e per disperazione è sprofondata nella follia...".
A questo punto la ragazza si alza in piedi e si avvicina a Zero, afferrandolo per la giacca:
"Oh Zero... In fondo uccidendola non hai fatto altro che liberarla dall'angoscia che la tormentava...".
"Ora basta. Calmati." interviene il Direttore, col suo solito fare gentile ed accomodante "Avanti piccola, parlare non fa altro che agitarti.".
"Maria, aspetta... forse sai..." prova a farsi avanti Yuki, ma Kaien Cross la interrompe:
"Che cosa ho detto? Dobbiamo lasciarla riposare. Andiamo.".
Il Preside non accetta obiezioni e accompagna Yuki fuori dalla camera. Zero e Reika rimangono un attimo indietro, ma quando stanno per uscire Maria li ferma:
"Aspettate... non ho ancora finito. E' giusto che conosciate tutta la verità.".
"Quale verità?" domanda Kiryu.
E l'interrogata prosegue:
"Zero, vedi... quel giorno i Kiryu fungevano soltanto da pedina. Il vero colpevole ha manovrato i tuoi genitori affinché catturassero l'uomo di cui Shizuka si era innamorata.".
Zero e Reika, increduli, spalancano gli occhi. Il racconto di Maria continua:
"Qualcuno che non poteva accettare che una vampira dal Sangue Puro si fosse innamorata di un vampiro umano. Quando lei si è accorta della sua presenza, ha cercato di appropriarsi di una nuova forza per poter vincere il nemico... Questo è il vero nemico, tuo e di tutti i Sangue Puro. Un nemico davvero temibile!!".
Mentre la giovane Kurenai parla, nella mente di Kiryu si materializza di nuovo l'orrenda immagine che da tempo lo assilla, immagine che assume adesso connotati ancor più cupi. Tra le catene ed il sangue appare una figura inquietante e minacciosa... E la medesima figura si insinua per pochi secondi anche nei pensieri di Reika.
"Un nemico temibile..." ripete tra sé Zero, portandosi le mani alla testa, mentre il suo volto si contrae in una smorfia di dolore.
"Zero, cos'hai?" si preoccupa Reika, accostandosi al compagno, ed è a lei che in ultimo si rivolge Maria:
"Lui sa di te e del pugnale. Sa che puoi fermarlo. Per questo Shizuka ti stava cercando, per questo voleva trasformarti... e per questo lui voleva, e vuole, ucciderti...".

Yuki intanto cammina da sola per il parco e rimugina su quanto sta accadendo:
"Anche Maria lo pensa, è convinta che sia Zero l'assassino di Shizuka. In realtà, in quel momento lui era con me...".
D'un tratto, un rumore sospetto attira l'attenzione della ragazza, che subito si avventura tra la vegetazione, non trovando però nulla di strano. Ma ecco che alle sue spalle compare qualcuno.
"Buonasera signorina." esordisce lo sconosciuto in giacca e cravatta "Potrebbe dirmi se questo è il Collegio Cross? Sarei voluto arrivare prima ma ho avuto del lavoro supplementare da sbrigare, e ho visto che ormai è tutto chiuso.".
Yuki ha una strana sensazione, che non le piace affatto.
"Aspetti... lei è un vampiro, non è vero?"
"Indovinato. Quindi immagino che lei sia un Guardiano. Forse potrà essermi d'aiuto."
La giovane sfodera la sua Artemis.
"Che cosa vuole da me?" domanda preparandosi a difendersi.
"Voglio sapere dov'è l'altro Guardiano!"
Il vampiro si scaglia contro Yuki, ma la sua mano dagli affilati artigli viene bloccata da Zero, che gli si para davanti sbarrandogli la strada.
"Perché mi sta cercando?"
"Perché sei accusato dell'omicidio di una Sangue Puro, Shizuka Hiou. Quindi a nome del Senato e del Consiglio Supremo dei vampiri ho l'ordine di ucciderti. Il Senato ha il compito e l'onore di proteggere i Sangue Puro, e in caso fallisca in questo compito ha il dovere di fare giustizia. Perciò tu ora perirai, Zero Kiryu.".
Yuki prova ad intervenire ma l'amico la spinge via, mentre dietro di lei fa la sua comparsa Reika, con in pugno il Black Steel.
Il sicario del Senato prosegue il suo inutile sproloquio:
"Pagherai con la tua stessa vita il prezzo del crimine orrendo che hai commesso. Un ben misero risarcimento, non trovi?".
Gli occhi di Zero si accendono di un rosso incandescente. Il sangue di Kaname ha praticamente decuplicato la sua forza fisica, e senza alcuna fatica il giovane stringe la mano del nemico fino a spezzarne le ossa, dopodiché lo atterra e gli punta addosso la Bloody Rose.
"Desolato, ma non ho intenzione di svendere la mia vita." afferma sicuro Kiryu, mentre le sue iridi riacquistano il loro naturale colore.
"Tanto non puoi sfuggire al tuo destino." insiste il vampiro riverso al suolo "Tu sei condannato a morire. E presto ti faremo espiare la tua colpa.".
Zero sta per sparare, ma Reika lo precede e trafigge il sicario con il suo pugnale.

Il Senato e il Consiglio degli Anziani... maledetti. Avevano bisogno di un capro espiatorio e l'hanno trovato. Cosa stanno tramando, anche loro? Quali nefandezze vogliono nascondere? Hanno considerato Shizuka una reietta perché amava un vampiro umano, l'hanno rinnegata, proprio come mio padre, Akihiro Kyan... ma forse la realtà dei fatti è un'altra, forse loro avevano scoperto una verità scomoda e dovevano essere allontanati... resi innocui... Che sia dunque tutto parte di una trama ben più grande, della quale il Senato è a conoscenza?
Estraggo il pugnale dal suolo in cui si è conficcato, tra le ceneri di quel viscido sgherro del Consiglio Supremo. Mi rialzo in piedi. Zero mi guarda stupito. Probabilmente né lui né Yuki hanno capito il perché del mio gesto. Il mio intervento non era necessario, ma davvero non sono riuscita a trattenermi. Le parole di quel miserabile hanno scatenato una tale rabbia in me...
Un nutrito gruppetto di vampiri ci circonda. E' per Zero una simile mobilitazione di forze? O il Senato sta prendendo di mira anche me? Sono stanca di sentirmi la pedina di un gioco che ignoro... ma devo sforzarmi di mantenere la calma, o i miei poteri si scateneranno incontrollati.
"Voi non c'entrate niente con questa storia. Andatevene." così Zero si rivolge a me e Yuki.
Ma ho come l'impressione che ormai in questa storia c'entriamo tutti quanti...
"Non intendo lasciarti solo." ribatte decisa Yuki.
"Per una sera che c'è un po' di movimento, dovrei andarmene?" commento ironica io... Pessima battuta, mi viene da pensare. Di movimento ce n'è stato fin troppo, un po' di pace non guasterebbe!!
Inaspettatamente, uno dei tirapiedi del Senato si dissolve in cenere. Conosco soltanto un individuo, all'interno del Collegio, in grado di fare una cosa del genere... La Night Class al completo è giunta sul posto, e davanti a tutti, c'è lui, Kaname Kuran.
"Se Kiryu ha ucciso Shizuka è perché lei l'ha obbligato a farlo." così parla con autorevolezza il Sangue Puro.
Ed i vampiri mandati dal Consiglio Supremo si inginocchiano devoti al suo cospetto. Alle spalle di Kaname, Aidoh china la testa. Il suo atteggiamento non mi convince. Credo sappia ben più di quanto voglia far credere...
Kuran prosegue il suo discorso:
"Dato che nessuna offesa è stata fatta alla sacralità dei Sangue Puro non esiste alcun motivo per giustiziarlo.".
"Maestro Kaname." interviene uno degli scagnozzi del Senato "Abbiamo il compito di portare a termine la nostra missione. Le consiglio di non sbarrarci la strada.".
"Amo questo luogo più di ogni altra cosa al mondo." rimarca Kuran, regale e fiero "E vi sarei molto grato se evitaste di sporcarlo con la vostra assurda sete di vendetta... cani del Senato...".
Il vampiro che aveva parlato un attimo fa tenta di ribattere, ma Kaname, senza muovere neppure un muscolo, sfruttando un'infinitesima parte del suo potere, lo ferisce ad una spalla.
"Andatevene." ordina infine, con un'impenetrabile espressione.
"Stia pur certo che farò rapporto al Senato. Dirò che lei ha preso le difese di Zero Kiryu, Maestro Kaname..."
E sulla scia di tale minaccia, gli sgherri del Consiglio svaniscono dissolvendosi in oscure nubi...
Non capisco cosa intenda fare Kuran. Ha praticamente lanciato una sfida ai vertici della società vampiresca, opponendosi alle loro decisioni. A cosa mira dunque? Perché rischiare tanto? Qual è la posta in palio?
"A che gioco stai giocando? Dimmelo, Kaname." domanda Zero in tono accusatorio, dando voce ai miei stessi dubbi.
"Non potevo permettergli di ucciderti." confessa il Sangue Puro "Non avrei potuto sopportare l'idea che tu venissi giustiziato così.".
So quanto Zero sia orgoglioso, e so che la cosa che più lo irrita è dover accettare l'aiuto di Kuran... perciò non mi stupisco di vederlo allontanarsi senza aggiungere una parola, scuro in volto. Yuki sembra volerlo seguire, ma non lo fa, ed invece si volta verso Kaname ringraziandolo per il suo intervento. Dopodiché gli parla, con la schiettezza che la contraddistingue:
"Ti garantisco che hanno commesso un errore a prendersela con Zero.".
"Sì, lo so benissimo." ammette lui "Non ti preoccupare.".
Kuran si avvicina a Yuki ed allunga una mano sfiorandole i capelli. Ma lei indietreggia diffidente, rifiutando quel gesto d'affetto.
"No, non hai capito niente!" ribadisce alzando la voce.
"Ehi, modera i termini, piccola..." reagisce seccata Ruka, subito frenata da Ichijo, che invita i compagni a far ritorno in classe.
Ruka tenta di obiettare, mentre Aidoh, stranamente remissivo, asseconda il suggerimento del vice capodormitorio. Hanabusa sa qualcosa... forse, quella notte, durante il ballo, lui ha visto... o sentito... Devo scoprirlo. Ma non adesso. Troverò il momento giusto per fare la mia mossa... Tutti i componenti della Night Class se ne vanno. Tutti, tranne Ichijo, e Kaname Kuran, che rimane immobile davanti a Yuki in attesa di una spiegazione. Sinceramente, mi sento di troppo. Non è qui il mio posto in questo momento.
"Vado a cercare Zero." dico posando una mano sulla spalla della mia amica.
Quindi mi volto e mi incammino nella stessa direzione in cui Zero se ne è andato.

Kaname e Yuki giungono inevitabilmente ad un confronto.
"Ora ti va di spiegarmi cosa mi è sfuggito?" domanda lui.
"Quel che non hai capito è che Zero non è un assassino." afferma lei "Lui non ha ucciso Shizuka."
"Credimi. Io sono il primo a non volere che Kiryu venga considerato un omicida."
"Quand'è così devi dire apertamente che non è colpevole. Non devi giustificarlo."
"D'accordo. Per farti contenta direi qualsiasi cosa."
"Non ho voglia di scherzare."
"Nemmeno io. Non scherzo mai con te, lo sai."
"Devi credermi. Zero non è l'assassino."
"Questa conversazione non porta a niente, Yuki."
"Accidenti, che vuoi che ti dica di più?! Finché non ti metterai in testa che Zero è innocente, non sperare che io ti rivolga più la parola!"
Yuki corre via. Ichijo, imprudentemente, si lascia andare ad uno scherzoso commento:
"Complimenti, sembrava un litigio tra bambini.".
Kaname si volta e con il solo sguardo trapassa da parte a parte l'albero dietro a Takuma, generando sul busto un foro poco più grande di un pugno.
Ichijo rimane pietrificato. Kuran si scusa con lui, coprendosi il viso con una mano. I suoi poteri stanno aumentando, deve far attenzione o rischia di smascherarsi con le proprie mani...

A conclusione delle lezioni, rientrati al Dormitorio, Kain, Ruka, Shiki, Aidoh e Rima si interrogano sull'incomprensibile comportamento del nobile Sangue Puro che li guida.
"Come può essere deciso a proteggere questo Collegio fino al punto di mettersi contro il Senato?" si domanda Ruka.
"Evidentemente avrà le sue buone ragioni." osserva Shiki.
"Già, e quali sarebbero?" insiste l'altra.
"Se devo essere sincero, non me ne frega un accidenti." ammette Senri "Mi limito a seguire i suoi ordini. Senza fare domande. Dopotutto, io qui mi trovo bene. In fondo è stato lui a costruire questo posto. Non è così?".
Aidoh sussulta.
"Un punto per Shiki." interviene Rima "Complimenti.".
"Sì, in effetti hai ragione." si arrende Ruka "La Night Class non esisterebbe se non fosse per lui.".
"E' vero! Sono d'accordo." rimarca con veemente trasporto Hanabusa "Non esisterebbe...".

L'ora del riposo arriva anche per i Guardiani, ma rientrata in camera al termine della ronda notturna Yuki non riesce a prendere sonno e si rigira nel letto come un'anima in pena.
"Qualcosa non va?" le chiede premurosa Yori.
"Oh, scusami tanto... ti ho svegliata?"
"Non riesci a dormire?"
"No, purtroppo... Sai, mi sento talmente infantile."
"E lo sei... ma conoscendoti bene come ti conosco io ti posso dire che non è affatto un difetto. Buona notte."
"Sì... buona notte."

In questa notte irrequieta, altre anime erranti e tormentate vagano tra le ombre. Spiriti avvolti dall'oscurità, che hanno nelle tenebre la loro dimora.
Kaname sta tornando al Dormitorio. Ma ad attenderlo, nei pressi del portone d'ingresso della zona riservata ai vampiri, c'è Zero.
"Mi volevi vedere?" domanda imperturbabile il Sangue Puro.
"Sei stato tu, non è così?" lo apostrofa il Guardiano "Dopo che io l'avevo ferita, sei arrivato e hai ucciso Shizuka Hiou. Ho saputo che il sangue e la carne di un Sangue Puro racchiudono un grande potere. Te ne sei appropriato. E' vero?".
"Sei stato stupido. Avresti potuto berlo anche tu. E' un vero peccato. Hai perduto un'occasione. E invece eccoti qui, costretto a farti tirare fuori dai guai dal sottoscritto, o dalla tua ragazza... Non dev'essere divertente. Ad ogni modo ti invidio. Hai la fortuna di poter stare accanto alla persona che ami. Dovresti farne tesoro, finché puoi..."
"Cosa vorresti dire?!"
Kaname non risponde e si allontana.
"Aspetta, non ho ancora finito!" insiste Zero "Maria mi ha rivelato che i Sangue Puro sono minacciati da un nemico davvero temibile. E questo stesso nemico è un pericolo anche per Reika..."
"Non hai bisogno di sapere altro." conclude Kuran "Preoccupati solo di proteggerla, se davvero ci tieni a lei. Pensa a proteggere lei e Yuki. E dopotutto, analizzando bene la situazione, se oggi sei in grado di farlo, è solo grazie al mio sangue che scorre nelle tue vene...".
Queste le ultime provocatorie parole di Kuran, prima di addentrarsi nella zona riservata ai vampiri.
"Si prende gioco di me..." digrigna tra i denti Zero...

Rientrato negli alloggi del Direttore, Kiryu si dirige verso il bagno per farsi una doccia. Ma un asciugamano è appeso alla maniglia della porta, chiaro segnale che c'è già dentro qualcuno. O Reika o Yuki... inevitabilmente. Il ragazzo si sposta nel vicino salottino e si sdraia sul divano. Ha un tale marasma di pensieri in testa che gli sembra di impazzire.
"Il sangue di Kaname Kuran scorre nelle mie vene... Visto che ho bevuto il sangue di Kaname, non dovrei più sentire questa sete. Eppure, il sangue di Yuki... davanti al suo sangue, non riesco a trattenermi... ha un profumo così dolce... Il suo sangue alimenta i miei istinti di... vampiro... Mentre quello di Reika riesce a frenarli, e a darmi un po' di pace..."
Zero chiude gli occhi e nella sua mente prende forma l'immagine di Shizuka, che gli parla con la sua voce sottile ed accattivante:
"Tu aspiri soltanto ad uccidermi. E' così, ammettilo. Ma dimmi, Zero Kiryu, da dove viene questo desiderio assassino?".
Il giovane vede se stesso con le mani ricoperte di sangue, mentre il volto insanguinato di Shizuka sfuma in quello di Yuki, e poi in quello di Reika...
Zero spalanca gli occhi e di scatto solleva la schiena dal divano, ansimando come se avesse appena fatto una lunga corsa.
Reika, inginocchiata a terra con un asciugamano in testa, lo fissa stranita.
"Che hai?" gli domanda curiosa.
"Reika..." le sussurra lui, abbracciandola di slancio.
"Hai fatto un brutto sogno o cosa?"
"Non permetterò che qualcuno possa farti del male... nemmeno io..."
Kiryu si inginocchia davanti alla compagna e la stringe forte, catturando le sue labbra in un bacio la cui passione pare sfociare nella più cupa disperazione...

Cosa ti succede? Perché sei così preoccupato? In effetti, non è stata una nottata tranquilla. Ma io sono qui, con te, e sto bene... Di cosa hai paura? Di te stesso? O di quello che sta accadendo a me? Vorrei rassicurarti, ma non conoscendo la causa della tua inquietudine non so che dirti. Mentre ti abbraccio sento che pian piano ti rilassi. I tuoi muscoli si distendono. Il tuo cuore rallenta il suo folle galoppo. Appoggi la fronte alla mia spalla. Io ti poso una mano sulla testa, affondando con le dita nei tuoi capelli. Potrei rimanere così per sempre...
"Un giorno ce ne andremo via, io e te." mi bisbigli in un orecchio "Soltanto noi due. Ti porterò via da tutto questo, te lo prometto.".
"Zero..." sospiro, sorridendo.
"Resta con me... resta con me..." mi ripeti, mentre i miei occhi si perdono nei tuoi...
Tante volte mi sono chiesta quale potesse essere il mio destino. Tante, troppe volte è caduta nel vuoto questa domanda. Ma adesso finalmente ho trovato la risposta. Il mio destino è qui, davanti a me, tra le mie braccia. Dipinto in due occhi color ghiaccio, che sanno incendiarsi come fiamme vive. Scritto col sangue, tra le pagine di una notte che è morte e vita allo stesso tempo. Il mio destino ha il tuo nome. Il mio destino ti appartiene. Il mio destino sei tu, Zero...

***

Giunge la mattina. Kaien Cross e Toga Yagari si ritrovano a discutere nel parco del Collegio, davanti all'unica traccia tangibile degli eventi della notte appena trascorsa: un albero il cui tronco è trapassato da parte a parte da un misterioso foro.
"Il Senato ha messo piede qui." sottolinea crucciato Yagari, al solito con una sigaretta in bocca.
"A quanto pare..." commenta pensieroso il Direttore.
"E che cosa intende fare l'Associazione Hunter? Dovrà pur prendere provvedimenti."
"Ho appena ricevuto una lettera... indirizzata a Kiryu."

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Con questo capitolo entriamo nella seconda serie dell'anime. Vi avevo accennato che alcune parti da qui in poi le avrei prese dalla versione sub ita dell'anime giapponese, e in questo capitolo ce n'è un esempio: il discorso che Maria fa a Zero l'ho preso proprio dalla versione sottotitolata, perchè in quella doppiata ne avevano reso di difficile comprensione il senso... Ci saranno altri punti che ho dovuto rielaborare così, in modo da rendere più chiaro il significato di determinati discorsi a mio parere fondamentali per comprendere le vicende nel loro insieme.
Vi saluto con un paio di fan art
A presto!!
Marta

KANAME E ZERO
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YUKI E ZERO
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Capitolo 20
*** CAPITOLO XIX ***


CAPITOLO XIX

Le lezioni anche per oggi si sono concluse. Il giorno volge al termine. Yuki sta passeggiando in città insieme a Yori. Mentre cammina ripensa a quanto accaduto con Kaname ed alla mente le tornano le dure parole con cui gli si è rivolta, parole delle quali adesso si pente...
...Finché non ti metterai in testa che Zero è innocente, non sperare che io ti rivolga più la parola!...
"Mi vuoi dire che cos'hai, Yuki?" domanda ad un certo punto Yori.
"Io? Niente, davvero." risponde la diretta interessata, come se cadesse dalle nuvole "Sbrighiamoci prima che chiudano il portone.".
"...mamma..."
Una flebile vocina giunge alle orecchie delle due ragazze. Un bimbo si è aggrappato al braccio di Yuki. Sta piangendo e tiene la testa bassa, lamentandosi sommessamente.
"Che c'è? Non trovi più la tua mamma?" domanda premurosa la giovane Cross.
Il piccolo annuisce e solleva la testa, strofinandosi gli occhi con il dorso della mano.
"Portami dalla mia mamma... per favore..." supplica disperato, continuando a piangere e tenendo le palpebre ben serrate, quasi temesse di vedere il mondo che lo circonda.
"Ascolta. Devo aiutare questo piccolo a ritrovare la sua mamma." afferma Yuki voltandosi verso l'amica "Tu comincia ad andare.".
"Non preferisci che ti accompagni?" chiede Yori.
"No. Non c'è bisogno." conclude l'altra, per poi invitare il bambino in lacrime a seguirla.

Nello stesso momento, al Collegio Cross, Zero si presenta nell'ufficio del Direttore.
"Tieni. L'Associazione Hunter ti affida una missione." rivela il Preside, porgendo una missiva a Kiryu "Devi sorvegliare un ricevimento di vampiri che avrà luogo stanotte. Secondo le informazioni saranno presenti solo dei moderati, quindi non credo che avrai dei problemi.".
"D'accordo. Ci sarò." risponde il giovane, senza esitare, per poi lasciare la stanza.
Il ricevimento in questione è stato organizzato dalla famiglia Aidoh e buona parte della Night Class si sta preparando per prendervi parte. Tra gli invitati ci sono infatti anche Shiki, Rima, Ruka, Kain e Hanabusa, ed è quest'ultimo il più restio ad andare, tant'è vero che quando Ruka gli fa notare che di sicuro anche suo padre sarà presente, il giovane commenta amareggiato:
"E' proprio per questo che non voglio andarci.".

Kuran e Ichijo intanto sono già di strada diretti al luogo dell'importante evento. In auto con loro, il Venerabile, Ichijo Asato, che ha ben pensato di sfruttare tale occasione per un faccia a faccia con Kaname riguardo agli spiacevoli accadimenti verificatisi al Collegio Cross.
"Per questa volta chiuderò un occhio sul suo comportamento ribelle." sentenzia il maturo vampiro "Sospenderemo l'esecuzione di Kiryu fino a quando lei frequenterà il Collegio Cross, Maestro Kaname.".
"Ne sono lieto e la ringrazio, Venerabile." risponde Kuran.
"Riconoscere l'innocenza di un compagno di scuola e prendere le sue difese rivela grande clemenza e ideali di pacifismo da parte sua. Doti degne della famiglia dei Kuran a cui lei appartiene, Kaname." commenta Ichijo Asato.
Ma il Sangue Puro ha qualcos'altro da dire:
"E' da tempo che meditavo di farle una richiesta e questa è l'occasione giusta. Vorrei domandarle se voi del Senato poteste evitare di intervenire al Collegio Cross. Per rispetto dei miei antenati defunti sarebbe opportuno che non venisse versato altro sangue."

***

Il sole sta tramontando ed è già da un po' che Yuki sta seguendo il bambino smarrito tra vie secondarie e vicoletti sperduti.
"Ci stiamo allontanando molto da dove eravamo." osserva la ragazza, guardandosi intorno "Sei sicuro che dobbiamo andare di qui?".
"Sì." conferma il piccolo.
I due arrivano davanti ad un grande edificio dall'aria antica e vissuta. Non sembrerebbe più abitato, in verità. Sulle pareti di pietra il tempo ha impresso i suoi indelebili segni e delle piante rampicanti si sono impossessate di buona parte della muratura esterna.
"Sei sicuro che sia proprio qui?" domanda titubante Yuki.
"Sì, grazie di avermi accompagnato a casa. Avevo paura a venire fin qui da solo." le dice il bimbo, guardandola con i suoi grandi occhi, occhi particolari, dalle iridi eterocrome, una grigio-azzurra e l'altra marrone screziata di rosso.
Yuki si china davanti al piccolo.
"Resterò con te fino a che non avremo ritrovato la tua mamma. Sei d'accordo?"
"Sei davvero gentile. Grazie ancora."
Il bambino si avvicina alla giovane e le dà un bacio sulla guancia. Subito dopo, lei sente le palpebre farsi stranamente pesanti.
"Che mi succede?" si domanda stranita, mentre i sensi di colpo la abbandonano, facendola crollare esanime a terra.

***

"Ehi, Hanabusa?" Kain si rivolge al cugino.
"Sono qui. C'è qualcosa che non va?"
"Tu che ne dici? Qui c'è Yuki Cross, sdraiata per terra e priva di sensi."
"Cosa?!"
Alle spalle dei due compare Kaname.
"Davvero incorreggibile." il suo laconico commento davanti alla ragazza svenuta.

Quando Yuki riapre gli occhi si ritrova distesa su di un divano, in una stanza illuminata a giorno. Frastornata e confusa si guarda intorno. E così, lo vede. Seduto accanto a lei, su di una sedia, braccia incrociate e volto assorto. Non è possibile... è proprio lui... Kaname Kuran.
"Era ora! E' da un pezzo che sono qui ad aspettare che ti svegli." confessa il Sangue Puro.
"Cosa?! E' un pezzo che aspetti..." ripete Yuki mortificata, scattando immediatamente in piedi. Ma un improvviso capogiro le fa perdere l'equilibrio, ed è Kaname a frenare la sua caduta sostenendola con un braccio.
Ripresasi in fretta dal repentino mancamento, la giovane si ricompone e sussurra un dispiaciuto: "Scusami...".
"Credevo che non volessi più parlarmi. O mi sbaglio?" la provoca Kuran, rimanendo seduto.
"No, è vero." ribatte lei, dandogli le spalle "A meno che tu non ti decida a riconoscere che Zero non è colpevole di quell'omicidio."
"Mi pareva di essermi spiegato. Non ho nessuna intenzione di farlo passare per cattivo. Però non sappiamo ancora con certezza chi sia l'assassino e quindi non voglio sbilanciarmi."
Yuki si tranquillizza e si accomoda sul divano.
"Certo, capisco il tuo punto di vista." ammette sospirando.
"Sei proprio sicura, Yuki?" insiste Kaname, sfiorandole il viso con una mano "Visto il modo in cui ti sei comportata nei miei confronti, non si direbbe assolutamente, non credi?".
"Se ho reagito bruscamente è stato perché tu non mi volevi ascoltare."
"Non hai pensato che avresti potuto ferirmi?"
Kaname sposta la mano dal volto della ragazza fin sotto al suo collo.
"Il tuo cuore batte forte. Forse lui è in grado di percepire i miei sentimenti." le dice con voce suadente.
Yuki non riesce a parlare, quasi nemmeno a respirare, mentre le sue guance si velano di un delicato rossore.
Ma ecco che qualcuno bussa alla porta. Si tratta di Takuma, venuto ad accertarsi delle condizioni della giovane.
"Ci hai fatto spaventare quando ti abbiamo trovata svenuta nell'edificio." rivela Ichijo, con il suo solito garbato sorriso "Che cosa ti è successo?".
"Ho riaccompagnato a casa un bambino che si era perso." spiega la diretta interessata "E una volta che siamo arrivati lui per ringraziarmi mi ha dato un bacio sulla guancia. E poi...".
Yuki non sa che altro dire. In effetti, non ha idea di cosa sia successo dopo, non ricorda nulla.
"Beh, sarà stato il figlio di uno degli invitati di questa sera." ipotizza Takuma "I bambini vampiri aspirano l'energia vitale degli umani. Vedi, ci troviamo nella residenza sotterranea della famiglia Aidoh, che è stata costruita sotto il palazzo in rovina dove ti ha portato quel bambino. Questa sera ci sarà l'assemblea ordinaria di tutti i vampiri della zona. Saranno presenti molti aristocratici..."

Intanto, nel salone della festa...
La presenza di Ichijo Asato suscita non poca sorpresa nei presenti.
"Come mai al ricevimento si è presentato anche il Venerabile?" si chiede sospettosa Ruka.
"Me lo domando anch'io." le fa eco Kain "In effetti è piuttosto insolito.".
Il giovane si rivolge poi al crucciato cugino:
"Avanti, Hanabusa, vuoi smetterla di fare quella faccia?!".
"Come sempre anche questa riunione notturna è stata messa sotto sorveglianza." rimarca Ruka, guardando Zero, appostato non lontano "Vogliono evitare che avvengano incidenti fra le diverse razze.".
"Lo capisco. Ma perché proprio lui?" si interroga perplesso Aidoh.

Kiryu tiene sotto controllo la situazione e la sua cupa espressione lascia ben intendere quanta voglia abbia di rimanere in un posto del genere, gremito di vampiri. Ad un certo punto, qualcuno gli si avvicina e gli mette una mano in testa.
"Salve, maestro." saluta il ragazzo, in tono asciutto e distaccato.
"Ben trovato, allievo." risponde Yagari.
"Posso sapere che cosa ci fa qui?"
"Anch'io ho l'ordine di sorvegliare."
"Non vedo la necessità di stare a perdere tempo in due."
"E a quanto pare, non siamo soli..."
Yagari e Zero si vedono a sorpresa venir incontro Reika, che con movenze feline si fa largo tra la folla. E' talmente bella da togliere il fiato, con i capelli raccolti, un velo di rossetto sulle labbra, fasciata in un elegante abito rosso. La stoffa leggera della lunga gonna si diparte dall'aderente corpetto per ricadere morbida sui fianchi giungendo a lambire il pavimento, mentre la provocante scollatura è ornata da un raffinato pizzo impreziosito da alcune perle.
"Zero, forse adesso dovresti ricominciare a respirare." commenta mordace Yagari, piuttosto divertito dall'imbambolata espressione del ragazzo, che dopo aver deglutito a vuoto recupera la sua aria seriosa e composta.
"Mi hanno contattata dall'Associazione all'ultimo momento." spiega Reika, fermandosi di fronte al maestro e al compagno.
"Magari potevi metterti qualcosa di meno appariscente." le fa notare Kiryu, accortosi delle continue occhiate che i presenti le stanno rivolgendo.
"Questo era il vestito che avrei dovuto indossare al ballo della scuola." confessa lei "Visto che non ho potuto metterlo allora, ho pensato di sfruttarlo in quest'occasione.".
Già... la notte del ballo molte cose sono accadute, e ripensandoci Zero si fa scuro in volto. Reika lo prende per mano e gli sorride, reclinando da un lato la testa, terribilmente femminile e seducente in questi suoi gesti così naturali e spontanei. E lui sembra rasserenarsi.
"Ho l'impressione che dovrò tener sotto controllo da solo la situazione qui, vero allievo?" insiste Yagari, mettendo una mano sulla spalla di Zero, che di rimando lo guarda storto, non avendo troppo gradito la sua pungente ironia.
"Voi continuate pure a beccarvi a vicenda." conclude Reika, allontanandosi "Io intanto mi faccio un giro per capire che aria tira.".
"E comunque," aggiunge in ultimo, voltandosi appena "tre sorveglianti ad un semplice ricevimento mi sembrano un po' troppi, non trova maestro?".
La perspicace giovane ha colto nel segno. Yagari infatti non ha ricevuto alcun ordine da parte dell'Associazione, ma davvero non gli riesce di restare con le mani in mano, in disparte, a guardare ciò che accade. Cosa che invece ha rimproverato al Direttore Cross, giusto prima di recarsi al ricevimento.
"Non preoccuparti. Al ricevimento ci saranno soltanto vampiri in grado di coesistere pacificamente con gli umani.": questo gli aveva detto Kaien, un paio di ore fa, nel suo ufficio. E così lui aveva ribattuto:
"Tu stai davvero perdendo la ragione. Mi vuoi spiegare come fai a restartene seduto così tranquillamente alla tua scrivania, Kaien Cross?"...
E l'istinto da cacciatore non ha tradito Yagari, perché a dir il vero l'atmosfera in sala non è delle migliori.
"Guardate... quello è Asato Ichijo, il Venerabile."
"Come osa presentarsi qui, questa sera?"
"Credete che ci sia un legame con l'omicidio?"
Queste le voci che si rincorrono tra gli invitati...

***

Yuki è rimasta da sola, tra le quattro pareti della stanza un cui si è svegliata. Kaname l'ha lasciata raccomandandole di non muoversi fino al suo ritorno e lei ha tutta l'intenzione di assecondare la sua richiesta, nonostante la situazione in cui si trova la metta un po' a disagio.
"Questo locale non ha nemmeno una finestra... è strano, ma ho l'impressione di esserci già stata..."
D'un tratto, una sbiadita immagine affiora nella mente della ragazza, l'immagine di una donna, di cui non riesce a distinguere il volto, che si china su di lei a braccia aperte...
"Che succede?" si interroga Yuki, portandosi una mano alla testa, mentre la porta davanti a lei si apre, ed il bimbo che aveva soccorso fa timidamente capolino.
"Signorina umana, sono venuto a domandarti scusa per prima." dice il piccolo.
"Non importa." risponde la giovane "Non sapevo che tu fossi un vampiro. Hai trovato la tua mamma?".
Nessuna risposta. Il bambino richiude la porta e fugge via. Yuki allora si avventura fuori dalla stanza per seguirlo, ritrovandosi così in un buio e lungo corridoio.
"Dov'è andato?" si domanda guardandosi intorno.
Poi, una luce attira la sua attenzione, e lei si muove curiosa di scoprire da dove provenga...

Nella sala della festa, Shiki, come sempre affiancato da Rima, si lamenta sospirando rassegnato:
"Che noia mortale! Lo sapevo che non ci dovevo venire.".
Ma ecco che qualcuno gli si fa incontro. Un individuo di media statura, spalle larghe, volto squadrato, capelli mossi brizzolati.
"Senri! Era da tanto tempo che non ti vedevo. Noto che sei molto cresciuto! Ormai sei diventato un adulto."
"In effetti è un po' che non ci incontriamo, prozio."
"Lo sai, ti trovo piuttosto dimagrito, ragazzo. Ti devi nutrire adeguatamente. Non ti dimenticare che il tuo corpo non ti appartiene... Sai, dovresti andare a trovare tua madre, una volta o l'altra. Ci vediamo caro. A dopo."
E con queste parole il maturo vampiro se ne va.

Zero si aggira svogliatamente tra gli invitati, quando d'improvviso una strana sensazione lo mette in allerta, quasi l'ombra di Shizuka incombesse di nuovo su di lui. Il giovane si guarda intorno sospettoso ed è così che i suoi occhi individuano in distanza un volto familiare. Ichiru è al ricevimento, e la sua presenza coglie di sorpresa anche Reika, che lo scorge di sfuggita per un attimo, perdendolo poi di vista in mezzo alla folla.
Yuki intanto sbuca sulla balconata che dall'alto domina la gremita sala e curiosa osserva cosa sta accadendo.
"Un ricevimento di vampiri... Che strano. Ci sono degli attori famosi, e anche dei cantanti. C'è perfino il presidente di una famosa società di software. Ma allora questo significa che sono tutti dei vampiri..."
Poi, inaspettatamente, la ragazza scopre che in mezzo a tanti estranei c'è anche qualcuno che lei conosce bene, ed istintivamente si nasconde per non farsi vedere. Come spiegherebbe la sua presenza lì?
"Ma... ci sono anche Zero e Reika... Non capisco. Perché sono qui? Certo non sono stati invitati. Ciò significa che... devono essere qui in qualità di Sorveglianti..."
Una solenne musica inizia a suonare nel salone, ad annunciare l'arrivo del nobile Kaname, scortato da Takuma. Tutti i vampiri si inchinano al suo cospetto.
"Scusatemi tanto. Non avevo intenzione di interrompere la festa." spiega il Sangue Puro "Continuate pure a divertirvi.".
Yuki si affaccia appena dalla balconata per spiare la situazione. Reika si avvicina a Zero, mentre Yagari se ne sta in disparte, vigile e attento.
Uno dei presenti azzarda una richiesta:
"Maestro Kaname, scusi la domanda, ma è vero che ha voltato le spalle al Senato prendendo le difese di un umano?".
"Lo confermo." ammette Kuran, puntando il suo enigmatico sguardo su Zero, a pochi passi da lui.
Mentre tutto intorno sommesse voci si diffondono facendosi eco l'un l'altra.
"Solo lui può fare una cosa simile."
"Io credo che voglia schierarsi dalla loro parte per consentire una convivenza pacifica tra umani e vampiri."
"Certo che è un gesto degno di lui."
A questo punto, il padre di Hanabusa si avvicina al Sangue Puro.
"Maestro Kaname, la ringrazio di prendersi cura di mio figlio." accenna il padrone di casa.
E il nobile vampiro risponde:
"Sono io che devo ringraziarla per l'invito di questa sera, signor Aidoh. Anche se non sono abituato a partecipare a questo genere di eventi mondani.".
"Non faccia caso alla confusione. E ora, se permette, coglierei l'occasione per chiederle un favore del tutto speciale.".
Il vampiro invita la figlia, una graziosa adolescente dai lunghi capelli biondi, ad avvicinarsi.
"Papà, cosa vuoi fare?" reagisce contrariato Hanabusa, ma suo padre non gli dà retta e prosegue, sempre rivolgendosi a Kuran:
"Le presento mia figlia, Tsukiko. Saremmo molto felici se ci facesse l'onore di interessarsi anche a lei. E' la piccola di casa, la gioia della nostra famiglia...".
"Papà, che cosa ti è venuto in mente?!" interviene di nuovo Hanabusa "Kaname, giuro che io non c'entro niente con questa storia.".
Ma il Sangue Puro non si scompone:
"Ignoro quello che ci riserva l'avvenire. Ma la terrò presente.".
In un attimo, anche altri invitati si fanno avanti in cerca dei favori del nobile vampiro.
"Maestro Kaname, lasci che le presenti mia figlia."
"Incontri anche la mia, Maestro."
"Anche la mia, la prego."
"Maestro Kaname, nostra figlia è la ragazza di cui lei ha bisogno. Mi creda."
E ciò inevitabilmente scatena una serie di curiosi commenti.
"Il Maestro Kaname è davvero cambiato."
"Una volta non voleva sentire parola sull'argomento."
"Credo che cominci a prendere coscienza del fatto che i Sangue Puro sono in via di estinzione."
Yuki osserva dall'alto e chinando la testa se ne va tristemente rassegnata. Kuran solleva appena gli occhi e la vede allontanarsi, mentre Reika, seguendo lo sguardo del vampiro, scorge un'ombra dileguarsi sulla balconata.

Tutto questo mi fa molta tristezza. Umani o vampiri, cosa cambia in fondo? Il comportamento degli uni e degli altri alla fine è sempre lo stesso. Entrare nelle grazie di chi detiene il potere è lo scopo di molti. Basta guardare come questi individui stanno cercando di catturare l'interesse di Kaname, per ottenere la sua protezione, i suoi favori. Ma nel tuo cuore, nobile Sangue Puro, quanta solitudine c'è? Quanto dolore? Quanta tristezza? Il tuo volto, impassibile, impenetrabile, cosa nasconde? Quali emozioni? Quali pensieri?... Non riesco a provare rabbia, né odio, nei tuoi confronti. Perché nonostante tutto, nonostante ciò che è accaduto, non scorgo malvagità in te. Nelle tue azioni, nelle tue scelte, non trovo una crudeltà fine a se stessa. Non la mera voglia di giocare con le vite altrui, bensì la consapevolezza di non poter vincere da solo la battaglia che stai combattendo. Come se fossi stato costretto a coinvolgere altri nella tua segreta partita con la Sorte, anche se non avresti voluto. Non so... magari mi sto raccontando io questa bella storia, nella speranza che ci sia per ognuno di noi un lieto fine... Però nello sguardo che un attimo fa è apparso sul tuo volto, ho riconosciuto lei. Yuki è qui, vero? Ho percepito la sua presenza, e sul tuo viso ho trovato la conferma della mia sensazione. Non guardi nessuno come guardi lei... Quale profondo e antico legame vi unisce?... Alla fine, Kaname, noi due ci assomigliamo. Per questo io so benissimo cosa farai tra poco. Andrai da lei, perché hai bisogno di lei. Lei è il senso della tua esistenza. Lei è la luce della tua anima oscura. Lei è... la tua Yuki...

Reika accantona le sue riflessioni e si volta in cerca di Zero. Si è allontanato di qualche passo. La ragazza lo raggiunge.
"Tutto bene?" gli chiede.
Ed ecco che gli occhi di entrambi si posano su Ichiru, che dalla parte opposta della sala li sta fissando con aria di sfida.
Zero pronuncia il nome del fratello e, quando lo vede sparire dietro ad una porta, immediatamente lo segue. Reika esita un attimo, ma poi si muove dietro di lui.
Il Venerabile osserva la scena, quasi nutrisse un qualche interesse per le sorti dei gemelli Kiryu. O forse, chissà, la sua è una mera curiosità.
"Credo che i nostri invitati siano un tantino sorpresi." commenta Takuma raggiungendo l'illustre nonno "A quanto pare non si aspettavano proprio di vedervi in questa occasione. Ma, che cos'avete? C'è qualcosa che vi preoccupa, forse?".
"No." risponde l'altro "Stavo solo pensando a una cosa di poca importanza."
"Cioè?"
"Gli umani dicono: Chiunque veda il suo altro io è destinato a morire... Un loro stupido detto che non ha alcun senso."

***

"Ciao Zero, come ti va?"
"Ichiru, posso sapere che cosa ci fai tu qui?"
I due fratelli di nuovo si trovano faccia a faccia. L'uno di fronte all'altro si squadrano a muso duro. Poi, dei passi echeggiano nel buio androne. Passi leggeri e cadenzati che risuonano tra le alte pareti. Nell'oscurità, appare una figura, avvolta in un lungo abito rosso. Reika si ferma accanto a Zero, senza dire nulla.

Ichiru... di nuovo lui. Vorrei chiedergli molte cose, ma non ci riesco. Come se mi mancassero le parole. Non è l'Ichiru con cui sono cresciuta. L'Ichiru che ricordavo non esiste più. Devo rendermene conto. Devo accettarlo. Dopo il nostro ultimo incontro, dovrei averlo capito. E allora, perché ancora nutro una vaga speranza che l'amico d'un tempo non sia morto per sempre? Il suo atteggiamento arrogante e indisponente mi irrita. Se ne sta lì, in piedi, appoggiato al muro, con le braccia incrociate, a fissarci con un'assurda aria di superiorità. Sto per domandargli cosa ci fa qui, quando inaspettatamente qualcosa in lui cambia, ed il suo sguardo per un istante si addolcisce, confondendomi. Rimango con le labbra socchiuse, mentre le parole mi muoiono in gola. Per un attimo, Ichiru torna ad essere Ichiru, l'Ichiru a cui ho voluto bene... a cui voglio bene... ma ben presto sul suo volto riappare lo strafottente sorrisetto di poco fa.
"Reika, sono felice di vederti... Sei bellissima, come sempre." mi dice, credo più per provocare che per farmi un complimento... o forse no, ma adesso questo non ha molta importanza.
Quindi si rivolge a Zero:
"Fratello, hai l'aria di essere in gran forma. E io che pensavo che il processo di trasformazione fosse giunto al termine...".
Sento dei passi, dietro di me. E una voce, la voce del prozio di Shiki. L'avevo sentito parlare prima, in sala, con suo nipote.
"Ichiru, ti cercavo. Avrei bisogno che accompagnassi il signor Ichijo."
"D'accordo." risponde subito Ichiru, aprendo il portone alle proprie spalle.
Il Venerabile passa accanto a me e a Zero senza degnarci di un'occhiata ed esce. Ichiru si avvia dietro di lui.
"Ichiru, aspetta." lo chiama Zero.
"Scusami, ora ho del lavoro da svolgere." afferma lui, sostando un attimo sulla soglia, tra i battenti di legno socchiusi "Ma un giorno ci rincontreremo e potremo parlare con calma... tutti e tre, spero.".
"A proposito, fratello." aggiunge infine "Hai sentito parlare della maledizione dei gemelli?"
"A che diavolo ti riferisci?" ribatte Zero.
"Non la conosci? Allora lascia perdere..." conclude Ichiru, accennando una sarcastica risata.
Il portone si chiude.
"Tu sai di cosa stava parlando?" mi chiede Zero, con voce cupa.
"No, io... non lo so davvero..." confesso.
Io, non lo so... Non ho mai sentito parlare della maledizione dei gemelli. Di cosa si tratta? Di una qualche strana e misteriosa leggenda da cacciatori? O da vampiri? O è soltanto l'ennesima provocazione lanciata da Ichiru?... No, temo non sia uno scherzo. Vorrei saperne di più... anche se ho paura che quello che scoprirò potrebbe non piacermi affatto...

***

Yuki torna nella stanza in cui Kaname l'aveva lasciata. Scivolando con la schiena contro la porta chiusa, si lascia cadere fino a sedersi sul pavimento. Stringe le gambe al petto e appoggia il mento sulle ginocchia, ripensando a ciò che ha visto e sentito nella sala del ricevimento.
"Sapevo che era troppo diverso da me. Avrei fatto meglio a non guardare." si ripete tra sé sconsolata.
Qualcuno da fuori cerca di aprire la porta.
"Mi lasci entrare, Yuki?" chiede Kuran.
La ragazza scatta in piedi. Il vampiro entra e severo la rimprovera:
"Mi sembrava di averti detto che non dovevi uscire.".
"Lo so... io... ti domando scusa." si dispiace lei.
Kaname si avvicina e la abbraccia, sussurrandole con voce carezzevole:
"Eh no, non è sufficiente. Non mi basta un semplice scusa...".
Il Sangue Puro solleva la giovane e la fa stendere sul divano, sedendosi accanto a lei. Yuki non reagisce in alcun modo. Non si muove. Arrossisce. Le sembra di impazzire per l'emozione.
"Perché sei uscita dalla stanza?" le chiede Kaname.
"C'era il bambino... quello che si era perso." si giustifica lei, imbarazzata "Volevo sapere se aveva ritrovato la sua mamma...".
Kuran si china su Yuki, che lo fissa con gli occhi sgranati. Appoggia il viso sul suo petto, abbandonandosi con il busto sul corpo di lei.
"Kaname, cosa stai facendo?" chiede trepidante la ragazza.
"Fino a che non ti ho perdonata rimani così, per favore." sospira il giovane vampiro "Non ti muovere... Sono stanco.".
Sì, è stanco Kaname, terribilmente stanco di reggere il peso che gli grava addosso. Ma ha scelto di farlo per lei, per proteggerla, per salvare la luce e la purezza del suo limpido cuore, e forse per salvare così anche se stesso. Il petto della fanciulla si muove seguendo il ritmo del respiro, forzatamente rallentato quasi volesse cullarlo, e Kuran si lascia andare a quel delicato ondeggiare, scandito dai battiti accelerati che suonano al suo orecchio come una dolcissima melodia. Se potesse, trascorrerebbe così l'eternità...
"Non preoccuparti. Non mi muovo Maestro... Sono a tua disposizione." sussurra amorevole Yuki, stringendo a sé il vampiro ed affondando il viso tra i suoi capelli. Sentirlo vicino la rende felice. Ciò che in fondo da sempre desidera è averlo accanto, essere la sua compagna... un sogno azzardato, irrealizzabile, ma talmente bello che le è impossibile rinunciarvi.
"Kaname... sapessi quanto ti amo. Sei stato tu a segnare l'inizio del mio universo. Il mio passato è oscuro ma grazie a te non ho mai avuto paura...": questi i pensieri della ragazza, mentre lacrime incontrollate iniziano a rigarle il viso.
"Yuki..."
Kuran solleva la schiena e guarda stupito la giovane, che coprendosi gli occhi con una mano così spiega il suo pianto:
"Non è niente. Piango solo perché mi ero ripromessa che non ti avrei mai più chiamato Maestro.".
Yuki allontana il braccio dal volto e tenendo le palpebre chiuse continua:
"Vedi... io non sono più la ragazzina ingenua di una volta. E mi accorgo che il fatto di chiamarti in quel modo ti fa sembrare così distante e irraggiungibile... Quella distanza si annulla quando penso che tu mi hai salvata... non lo capisci?".
Mentre la ragazza parla, Kaname punta lo sguardo sul suo collo sottile ed invitante. Le iridi scure del Sangue Puro si mutano in fuoco vivo e tra le labbra socchiuse sporgono gli affilati canini.
"Kaname, non fermarti..." lo prega Yuki, mentre lo sente sfiorarle il collo con le labbra, assaporando con la lingua la sua morbida pelle.
Il Sangue Puro si solleva appena sopra la giovane e punta i suoi occhi color rubino in quelli castani di lei.
"Per noi vampiri voi esseri umani siete delle creature effimere che esistono solo nello spazio di un istante. Vuoi diventare un vampiro? Vuoi trasformarti in un mostro che si nutre di sangue ed essere condannata a vivere al mio fianco per l'eternità?"
Le parole di Kuran catturano Yuki come una seducente ed ammaliante carezza, e lei senza esitare in un sospiro risponde: "Sì, lo voglio...", per poi chiudere le palpebre e lasciar scorrere, tra le lunghe ciglia nere, limpide e salate lacrime.
Kaname di nuovo si china sulla ragazza e lambisce con i canini il suo collo. Ma quando sta per morderla, stranamente si ritrae.
"Scusami, ho perso il controllo. Mi spiace. Non volevo spaventarti."
Yuki si mette seduta di fianco al vampiro, mentre lentamente il fuoco sulle sue guance si spegne ed il suo cuore inizia a battere più piano. Sinceramente, per un attimo, ci aveva davvero creduto, aveva creduto che Kaname facesse sul serio.
"Perdonami se ho esagerato nel volerti punire." le confessa lui, baciandole affettuoso i capelli.
"Quindi era solamente... una punizione..." ripete lei delusa.
"Lo so. In effetti sono stato eccessivamente duro. Ma spero che questo ti serva da lezione e che in futuro eviterai di correre stupidamente incontro ai pericoli... Tra poco sarà ora di andare."

Kaname fa riaccompagnare in auto Yuki al Collegio. Ad attenderla, al cancello d'ingresso, il Direttore e Yori.
"Finalmente! Eccoti!"
"Va tutto bene, Yori. Tranquilla... Scusami se ti ho fatta preoccupare."
Yuki volge gli occhi al cielo. Ripensa a quella lontana notte d'inverno, alla neve macchiata di purpuree gocce, ed al bel giovane, ricoperto di sangue, che la salvò e le tese una mano, una mano che lei afferrò con fiducia. Ricorda tutto ciò come se fosse accaduto ieri, mentre invece sono passati più di dieci anni.
"... Da allora, con Kaname al mio fianco, non ho paura di niente. E per lui, sono sicura, che sarei pronta a tutto... Vuoi essere condannata a vivere al mio fianco per l'eternità?... In fondo al cuore aspettavo quelle parole da tanto tempo, parole che non credevo avei mai sentito, e nell'udirle l'emozione è stata talmente forte che non sono riuscita a trattenere le lacrime. Ma purtroppo Kaname non diceva sul serio. Chissà se vedendomi così sconvolta e impaurita, sarà rimasto deluso da me..."

***

Il giorno successivo, come al solito, verso sera i tre Guardiani si appostano fuori dal portone d'ingresso della zona riservata alla Night Class. Yuki si avvicina ai due amici. Vorrebbe dire loro che la scorsa notte li ha visti al ricevimento dei vampiri, perché anche lei era lì, ma quando sta per aprire bocca Zero la interrompe rivolgendole un affettuoso rimprovero:
"Evita di perderti in fantasticherie e fa' il tuo lavoro.".
"Il mio lavoro..." si ripete la ragazza.
Reika le mette una mano sulla spalla:
"Coraggio, muoviamoci, stanno per arrivare. Dopo magari mi racconterai cosa ti è successo ieri. E' da stamattina che sei strana.".
Ecco. Il grande portone si apre. I Guardiani devono tener a bada le orde di studenti della Day Class che anelano i loro idoli, mentre gli allievi della classe notturna si fanno avanti, guidati da Kaname. E proprio Kaname si ferma alle spalle di Yuki.
"So che quando hai risposto alla mia domanda, eri del tutto sincera." le confessa "E te ne sono molto riconoscente.".
Dopodiché riprende a camminare, e Yuki lo guarda allontanarsi, domandandosi se mai un giorno riuscirà a capire cosa si celi nei meandri più nascosti del suo cuore...

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Avvertimento: da qui in poi, come vi avevo anticipato, i tempi della mia fic rispetto a quelli della storia originale slitteranno di un anno circa, perché appunto le vicende che ho narrato finora coprono poco più di un anno. Perciò, se nell'anime si dirà più volte che sono passati dieci anni da quando Kaname ha salvato Yuki, per me ne sono passati undici, perché già erano dieci all'inizio della fic. Non ho mai capito che lasso di tempo coprano le vicende raccontate nell'anime, e così ho lavorato liberamente nella mia fic occupando tutto il tempo che mi serviva e di conseguenza aggiustando alcune date.
Con questo dettaglio tecnico vi saluto, ringraziando anche i nuovi lettori che hanno aggiunto questa storia tra le seguite.
Alla prossima
Marta

YUKI
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ZERO E REIKA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/fanart2_0001.jpg 

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Capitolo 21
*** CAPITOLO XX (Parte I) ***


CAPITOLO XX (parte I)

Dicembre... Gli ultimi mesi sono trascorsi piuttosto tranquilli. Da parte del Senato dei vampiri non vi è stato più alcun intervento al Collegio. Immagino sia stato Kaname ad ottenere questa "tregua"... ma chissà quanto durerà. Io devo ammettere che mi sento abbastanza bene. Non ho più avuto crisi, come se il mio lato umano avesse di nuovo ripreso il sopravvento. E' tuttavia un equilibrio precario ed instabile quello in cui mi trovo sospesa. Sto camminando sul ciglio di un burrone cercando di non cadere. Ma prima o poi quel baratro mi inghiottirà, e ne diverrò parte. Giorno per giorno mi esercito a tener sotto controllo il potere che scorre nelle mie vene, un potere che al momento si è solo assopito, pur continuando a crescere, e diramarsi, dentro di me... Non gli permetterò di rapire anche la mia anima. Non sacrificherò a questa forza arcana il mio cuore. Resterò me stessa, qualsiasi cosa accada, e manterrò la mia promessa: proteggerò coloro che amo, a qualunque costo...
Le vacanze invernali sono alle porte. Oggi è l'ultimo giorno di scuola. Ieri sera gli studenti della Day Class erano particolarmente dispiaciuti di non poter vedere per ben due settimane gli affascinanti membri della classe notturna... Tutti torneranno alle loro famiglie per le prossime festività... ma io ho deciso di rimanere al Collegio, insieme al Direttore, a Yuki... e a Zero... I miei genitori hanno capito e non hanno provato in alcun modo a convincermi a cambiare idea. Anzi, penso verranno qui loro a trovarmi. L'unica cosa che vogliono è sapermi felice. Se pur a fatica, hanno accettato quello che mi sta accadendo e si sforzano di non far pesare su di me la loro preoccupazione. Mi hanno dato piena fiducia, ed io farò il possibile per meritarla...
Tra me e Zero le cose vanno bene. Il nostro rapporto matura e si rafforza, nonostante gli inevitabili alti e bassi che ci sono in ogni relazione, a qualunque età. Invece, sono un po' preoccupata per Yuki. Negli ultimi giorni mi sembra molto pensierosa. Credo sia in ansia per qualcosa, ma non me ne parla. Non capisco se c'entri Kaname, o se la sua inquietudine sia legata ad altro... Anch'io, in effetti, ho un'idea che da tempo mi ronza per la testa. Non sono riuscita a scoprire nulla sulla maledizione dei gemelli di cui ha parlato Ichiru. Ho provato a chiedere in giro, ma nessuno mi ha saputo, o forse voluto, dire niente. Né i miei genitori, né Kaien Cross, né il maestro Yagari. Ho consultato anche dei testi antichi, in cui si parla di cacciatori e vampiri, ma nulla. Di conseguenza sono arrivata a pensare che si tratti soltanto di una leggenda, una diceria senza fondamento. Eppure Ichiru mi sembrava convinto... Da alcuni giorni a questa parte le sue parole mi sono ritornate in mente, e con esse ha fatto capolino nel mio cuore la preoccupazione per il mio passato amico... Ichiru, dove sarai adesso? E con chi? Ti sei messo al servizio di qualche aristocratica famiglia di vampiri? Fai pace con te stesso, trova finalmente la tua strada e la tua serenità, e concedi a te e a Zero una nuova possibilità, per ricominciare da dove avevate lasciato. Uno dei miei più profondi desideri, è rivedervi insieme. So che il passato non può tornare, ed è giusto che sia così. E' nel presente, e nel futuro, che vorrei vedervi di nuovo fianco a fianco... anche se temo che questo resterà soltanto un bel sogno irrealizzabile...

***

Le festività natalizie sono imminenti. Le lezioni si sono concluse oggi al Collegio Cross e riprenderanno a gennaio. Gli studenti si accingono a tornare alle rispettive abitazioni per le vacanze. Quando la sera si avvicina, pochi allievi si aggirano ancora per i dormitori. Anche i membri della Night Class sono quasi tutti partiti. Ruka, Rima e Kaname stanno per muoversi alla volta della seconda casa degli Aidoh e, cosa strana, Hanabusa, chiuso nella sua stanza, non andrà con loro. Kain si unisce per ultimo alla comitiva, mentre Shiki, seduto sul divano, saluta gli amici, visibilmente dispiaciuto di non poterli seguire: su richiesta della famiglia deve tornare a casa e, per quanto controvoglia, è costretto ad obbedire. Kain sosta un attimo sulla soglia del Dormitorio Luna e si volta indietro. Il suo pensiero vola al cugino. Cosa gli starà passando per la testa? O meglio, cosa gli passa per la testa da mesi, da quando Shizuka è stata uccisa?
E proprio su questo sta infatti rimuginando Aidoh, disteso sul letto, fissi gli occhi su di una biglia di vetro verde smeraldo.
"Perché?" si chiede il giovane vampiro, rammentando ciò di cui è stato testimone, la morte di Shizuka per mano di Kuran, e le bugie di quest'ultimo riguardo a quanto accaduto.
Da mesi Hanabusa si pone tale domanda, senza trovare alcuna risposta. Per un momento è stato anche tentato di parlarne con Reika, certo che lei sappia qualcosa, ma alla fine ha desistito dal farlo ed ha tenuto per sé i propri dubbi.
"Purtroppo non possiamo sapere che cos'abbia veramente in testa Kuran... quindi non possiamo ancora intervenire": questo gli aveva detto Kain la notte del ballo, ma Aidoh non si dà pace. Uscito dalla sua camera, si aggira per il corridoio deserto. Fermatosi davanti alla porta chiusa della stanza di Kaname, allunga una mano per aprirla, però subito la ritrae, e stringendo i pugni se ne va.

Kuran ed i vampiri al suo seguito lasciano il Collegio, e Yuki, nascosta dietro ad una colonna accanto al cancello d'ingresso, li osserva senza farsi vedere. Quanto successo al ricevimento nella casa degli Aidoh le è rimasto impresso nella mente e nel cuore. Le parole di Kaname, quando le ha proposto di diventare un vampiro, le risuonano ancora nelle orecchie come fosse ieri. Lei aveva sempre pensato che per Kaname avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Ma allora, cos'è la strana sensazione che prova? Paura?... Da quella sera è come se qualcosa le fosse scattato dentro...
...Paura?...
...Nessuno può cambiare la verità...
...Ma quale verità?...
Ecco che, all'improvviso, davanti agli occhi della ragazza appare di nuovo quell'immagine, la stessa che le era apparsa la notte del ricevimento, ed altre volte ancora, dopo allora. L'immagine di una donna, senza volto, che apre le braccia verso di lei.
...nemmeno volgendo lo sguardo altrove...
...paura...
"Dove stai andando, Cross?": una delle poche studentesse ancora al Collegio richiama l'attenzione di Yuki.
"Come, scusa?"
"Anche se non ci sono più le lezioni il portone, si chiude tra poco. Oltre tutto, il tuo incarico come Guardiana non ti autorizza a entrare a tuo piacimento nel Dormitorio dei ragazzi."
"Ma... veramente..."
"Così non stai facendo altro che peggiorare la tua reputazione."
La studentessa si interrompe di colpo e sgrana gli occhi. Yuki si volta per capire su cosa sia puntato il suo sguardo, e a sorpresa vede Aidoh nei pressi del Dormitorio maschile. Istintivamente lo chiama, facendolo sussultare, ed a passi rapidi lo raggiunge.
"E' inutile che cerchi di entrare." gli dice sottovoce "Qui non c'è nessuno durante il periodo delle vacanze. E poi, perché ti interessa il Dormitorio dei ragazzi?".
Il giovane, seccato, risponde:
"Ma che domande fai?! Comunque di certo non volevo vedere Kiryu...".
E qui si zittisce.
Intanto la ragazza che aveva fermato Yuki si fionda da Hanabusa, spingendo malamente via la Guardiana, che perde l'equilibrio e finisce a terra.
"Oh, Aidoh... che cosa ci fai qui? Credevo che gli studenti della Night Class non avessero accesso a questo edificio."
"Hai ragione... scusami ma devo scappare." ammette il vampiro, sfruttando il suo fascino per togliersi d'impaccio "Senti... prometti di non dire a nessuno che mi hai visto?".
"Puoi contare su di me." lo asseconda di buon grado l'allieva della Day Class "Se fossi stata una Guardiana avrei dovuto punirti, ma visto che non lo sono...".
"Perfetto! Grazie mille."
La giovane se ne va con un estasiato sorriso stampato in faccia. E un attimo dopo la porta del Dormitorio maschile si apre.
"Aidoh, mi pareva che il regolamento vietasse agli studenti della Night Class di accedere al Dormitorio Sole." afferma severo Zero, immobile sulla soglia, mentre dietro di lui fa capolino Reika, piuttosto imbarazzata nel trovarsi di fronte Hanabusa e Yuki... a dirla tutta, lei pensava che non ci fosse nessuno nei paraggi...
"Io non dovrei trovarmi qui, ma nemmeno lei dovrebbe essere nel Dormitorio maschile." fa notare pungente Aidoh, fissando con sguardo malandrino la ragazza che sbuca appena alle spalle di Kiryu.
"Non cambiare discorso." puntualizza Zero, che si mostra assolutamente freddo e distaccato nonostante la situazione metta a disagio anche lui.
A questo punto interviene Yuki:
"Zero ha ragione, Aidoh. Devi tornare subito al Dormitorio Luna.".
"Non ho voglia di stare rinchiuso là..." confessa il vampiro, con una tale desolazione negli occhi da suscitare in Reika una grande tristezza, ed un'incalzante curiosità.
"… e quindi io non ci ritorno." conclude Hanabusa, cambiando completamente voce ed espressione.
"Yuki, vai a prendere una corda." suggerisce Kiryu, rimboccandosi le maniche "Lo riportiamo indietro noi.".
"Prova a prendermi se ci riesci!" lo sfida l'altro, iniziando a correre.
E Zero si lancia al suo inseguimento.
Yuki li osserva allontanarsi, sorpresa e divertita dal loro atteggiamento quasi infantile. Reika le si avvicina.
"Ascolta, io..." accenna con voce incerta, non sapendo di preciso che dire.
"Tranquilla, non c'è nessun problema." la rassicura la compagna, strizzandole un occhio "Non dirò a nessuno che eri qui.".
"No... beh, vedi... non vorrei che pensassi... insomma... non è come sembra..."
"Ti ho detto di non preoccuparti. Io non ti sto chiedendo niente. A me basta sapere che tra te e Zero le cose vanno bene. Con te lui è diverso. Sembra quasi... sereno. E soprattutto, non è più solo."

Yuki, amica mia... ti osservo mentre mi parli di Zero e scorgo nei tuoi occhi un profondo affetto, ma anche un velo di tristezza... e non ne capisco il motivo. Dici di essere felice di sapermi al suo fianco, però mi domando se lo sei veramente. Mi è capitato di chiedermi se non vorresti esserci tu al mio posto... Forse la mia è soltanto una stupida paura, un'insicurezza che dovrei mettere definitivamente da parte. Eppure, non  ci riesco. Questo dubbio torna di tanto in tanto a martellare la mia mente. Se io non fossi arrivata al Collegio, come sarebbe andata tra te e Zero? Cosa provava lui per te? Cosa prova ora? E cosa provi tu?... Non ti ho mai posto questa domanda, nel timore di rovinare la nostra amicizia, di insinuare in essa un fastidioso tarlo che rischierebbe di ucciderla, a poco a poco, divorandola con il sospetto e la gelosia. Ho fiducia in te, e in lui. So quello che provi per Kaname, me l'hai confessato tu stessa, e lo leggo sul tuo viso ogni volta che lo guardi. E allora, perché non riesco a cancellare questo molesto pensiero? Perché le parole di Ichiru tornano talora a farmi visita? ..."...Lui ama quella ragazza, Yuki, non te..."... No, io questo non lo credo, però di una cosa sono certa: Yuki, tra te e Zero esiste un legame molto forte, tu sei importante per lui quanto lui lo è per te. Sciocca io a voler per forza dare un nome a ciò che provate. Le emozioni non hanno nome, esistono e basta. Bisogna accettarle, e viverle, per quello che sono, nonostante a volte se ne possa aver timore, nonostante non se ne conoscano i confini. Cosa rappresentate l'una per l'altro, soltanto voi potete saperlo. Io so cos'è lui per me, e sento cosa sono io per lui. Questo solo conosco... però, a volte, ho paura... ho paura di perderlo... ho paura di perdermi...

***

Quando fuori è ormai buio, Reika, Yuki, Aidoh e Zero si ritrovano tutti e quattro nel salotto del Direttore.
"Grazie tanto per avermi fatto fare questa faticaccia." protesta Kiryu, ansimando. Hanabusa l'ha praticamente fatto correre per tutto il parco, o quasi, prima di lasciarsi raggiungere.
"Bastava che tu mi lasciassi andare dove volevo." precisa serafico il giovane vampiro, tranquillamente seduto sul divano "Così avresti evitato di correre.".
"Senti. Per il momento ti metteremo in una stanza privata del Direttore. D'accordo?" propone Yuki rivolgendosi ad Aidoh "Però, se preferisci, c'è quella di Zero nel Dormitorio Sole.".
"Scordatelo." rispondono in coro i due ragazzi.
Reika accenna una risata, coprendosi la bocca con una mano. Dopodiché, tornata seria, domanda ad Hanabusa:
"Perché non vuoi tornare nel tuo Dormitorio?".
"Lascia perdere. Adesso ho fame." risponde evasivo l'interrogato "Yuki... non ti andrebbe di prepararmi qualcosa da mangiare?".
Ma non solo questa richiesta ha il biondo studente della Night Class:
"Mi raccomando. Io dormo solo su materassi morbidi. E poi le lenzuola devono profumare di lavanda..." ….
E in tutto ciò, a Zero stanno per saltare i nervi. Per fortuna a trattenerlo ci sono Yuki e Reika...

Intanto, nell'ufficio del Direttore, Yagari e Kaien Cross stanno facendo il punto della situazione. La strana quiete degli ultimi mesi suona sospetta. E Yagari cerca di mettere insieme i pezzi di quanto sta accadendo a partire dalla notte del ricevimento a casa degli Aidoh:
"Non mi convince. Non è stato un caso se Ichiru e Zero si sono incontrati quella sera. Se l'accusa contro Zero per l'omicidio di Shizuka Hiou è passata sotto silenzio, è solo per salvare la reputazione di Kaname Kuran. E' chiaro che Ichiru prova un odio profondo per Zero e non desidera altro che vendicare la sua maestra. E' una questione complicata, in cui si mescolano interessi contrastanti. E Kaname Kuran sta nel mezzo... deve muoversi con attenzione.".
Kaien Cross tra sé riflette:
"Sembra quasi che il Senato abbia concluso un accordo con l'Associazione Hunter... E' mai possibile?".

Nel mentre, nella sala da pranzo del Preside si consuma la cena. O meglio, la consuma Aidoh, perché quando Yuki fa ritorno dalla cucina, dove sono al lavoro Reika e Zero, per portare all'ospite qualcosa da bere, trova i piatti in tavola già belli ripuliti. In pratica, Hanabusa ha ingurgitato non solo la sua porzione, ma anche quelle dei tre Guardiani.
"Sai, questa roba non era poi così male." rimarca il vampiro, pulendosi la bocca con un tovagliolo "Anzi, era quasi buona. Però ho ancora fame.".
"Per essere un ospite è piuttosto pretenzioso." commenta a bassa voce Yuki.
"Che c'è? Per caso ti scoccia?"
"Affatto! Tanto sono sicura che ci penserà Kaname a darti quel che ti meriti."
E di colpo Aidoh abbandona la sua aria arrogante e provocatoria assumendo un'espressione cupa e pensierosa.
Yuki fa quindi ritorno in cucina e riferisce la richiesta rivoltale da Hanabusa.
"Cosa? Ha già mangiato per quattro e ancora non gli basta?!" replica Zero.
"No." ammette la giovane Cross "E mi sembra anche piuttosto depresso.".
"In effetti, anche a me ha dato quest'impressione." sottolinea Reika.
"Quindi si sfoga col cibo. Non sapevo che fosse un tipo tanto contorto." osserva Kiryu, che poi prende dalla tasca una scatolina porta compresse e la lancia a Yuki:
"Tieni. Dagli una di queste intanto che aspetta. Gli preparerò qualcos'altro. Non è un problema. A me piace cucinare.".
"Allora ti do una mano." si offre Reika, affiancando il compagno ai fornelli.
Yuki guarda le compresse ematiche che ha in mano. Dopodiché osserva i due amici, che al momento le danno le spalle. Sembrano così tranquilli... e questa tranquillità le appare terribilmente innaturale.
"Se tu vuoi qualcosa in particolare, chiedi pure." le dice Reika, voltandosi appena.
"Beh, ecco... vorrei delle tagliatelle." risponde la ragazza, la cui espressione preoccupata non sfugge all'acuto sguardo della compagna, che facendo finta di nulla torna poi a tagliuzzare le verdure sul tagliere.
Yuki lascia la cucina, fisso il suo pensiero sulla sorte di Zero. Quanto tempo trascorrerà ancora prima che si trasformi in un Livello E? Nemmeno Reika potrà impedirlo, nonostante i poteri da Sangue Puro che stanno crescendo in lei.  E allora perché nessuno dei due sembra spaventato da questo destino apparentemente immutabile? Possibile che non se ne preoccupino? Che non ne abbiano... paura?

La giovane Cross torna in sala da pranzo da Aidoh, che nel vederla a mani vuote immediatamente protesta:
"Ancora niente?".
"Guarda che stanno cucinando per te!" ribatte seccata la ragazza, posando sul tavolo le compresse ematiche e suggerendo al vampiro di prenderne qualcuna mentre aspetta.
"Queste sono di Kiryu..." intuisce Hanabusa.
Yuki sussulta.
"Eh... no... non  credo..." risponde imbarazzata.
"E' inutile che tu finga. Grazie alla mia immensa intelligenza ho capito subito che sapevi tutto."
"Sapevo... tutto... cosa?..."
"Sta' tranquilla. Kiryu è informato che io sono al corrente. E naturalmente anche Kaname."
Aidoh abbandona la sua aria saccente e, fattosi serio, si lascia andare ad una personale considerazione:
"A proposito di Kaname... a volte non riesco proprio a capire cosa gli passi per la mente.".
"Ma in che senso?" domanda Yuki.
"Ecco... Ormai è più che evidente che ti tratti in un modo del tutto speciale. E si è deliberatamente compromesso con il Senato. Mi domando perché l'abbia fatto."
"Io non penso che mi tratti in modo speciale..."
"Sciocchezze! Se dici sul serio, sei cieca."
"Vedi, il primissimo ricordo della mia infanzia è legato a due vampiri. Il primo era un mostro terrificante che non pensava ad altro che a divorarmi. Ma sono riuscita a salvarmi perché è intervenuto un altro vampiro, altrettanto temibile e spaventoso, ma di buon cuore. Da quel giorno per me quel vampiro è tutto. Si tratta del Maestro Kaname, e io nutro un profondo affetto per lui, ed un rispetto incondizionato, qualunque cosa decida di fare."
"… incondizionato... questo vuol dire che ti fidi ciecamente di lui."
"In  verità... ecco... certe volte mi capita di avere dei dubbi, soprattutto in quest'ultimo periodo. Ma in fondo so che agisce per il meglio."
Dalla porta aperta della sala da pranzo, Zero e Reika ascoltano, non visti, il discorso tra Aidoh e Yuki. Erano venuti a portare qualcosa da mangiare all'affamato vampiro, ma sentendo delle voci si sono fermati ad ascoltare. Le ultime parole di Yuki sembrano turbare non poco Zero, ed il turbamento di lui infastidisce Reika, che sente crescere dentro una pungente gelosia. Per non cadere in inutili discussioni, la ragazza si allontana senza dire nulla.
"Dove vai?" le domanda sottovoce il compagno, prima che sia troppo distante per sentirlo.
"A sistemare la cucina." risponde secca lei, fermandosi solo un attimo per poi riprendere a camminare a passo spedito.
E Kiryu rimane immobile, con in mano un piatto di zuppa fumante e gli occhi fissi nella direzione in cui Reika se ne è andata.

In questa stessa notte, nella seconda casa degli Aidoh, Ruka, Ichijo e Rima riuniti in salotto si gustano in tutta tranquillità un ottimo tè alla rosa con marmellata e biscotti. Kaname, appoggiato allo stipite della porta-finestra che dà sulla grande terrazza, pensieroso ascolta il fruscio del vento tra gli alberi che circondano la lussuosa villa.
"Sapete ragazzi. Non riesco a capire perché Aidoh non sia venuto con noi." fa notare ad un certo punto Ichijo.
"Non ne ho idea." ammette Ruka "E Akatsuki non ne vuole sapere di uscire dalla sua stanza. Cosa gli passa per la testa?".
E Kain in effetti qualcosa per la testa ce l'ha. Nella residenza degli Aidoh sono custoditi il registro dei ricevimenti dei vampiri ed anche la genealogia delle famiglie più famose. Hanabusa ha chiesto al cugino di verificare, senza farsi notare, se esistano ancora dei membri della famiglia Kuran in vita.
"Quello che mi chiedi è piuttosto inquietante." ha commentato sul momento Kain.
"Ho un brutto presentimento." gli ha risposto Aidoh "E per riuscire a capire che cosa lo preoccupa tanto, devo afferrare il segreto di Kaname."
"Perché non verifichi tu stesso?"
"… per favore..."
Alla fine Akatsuki ha deciso di assecondare il volere del cugino, e di nascosto dagli altri sta consultando la documentazione che gli è stata indicata.
...Il segreto del capoclasse Kuran... C'è forse un legame con la morte di Shizuka Hiou?...

In tutt'altro luogo si trova al momento Shiki, tornato alla dimora di famiglia per le vacanze, così come gli era stato espressamente richiesto dai suoi.
"Ciao, sono tornato." annuncia il giovane vampiro, indifferente e distaccato, appena varca la soglia di casa.
Nel buio ingresso, seduta sulla scalinata che conduce al piano superiore, si scorge una figura esile, dai lunghi capelli scuri scompigliati, vestita con un semplice abito rosa pastello.
"Sei proprio tu..." sospira stupita la donna, per poi correre da Senri gettandogli le braccia al collo.
"Come vedi sono a casa, mamma. Potevi almeno pettinarti. I tuoi vecchi fan inorridirebbero vedendo la loro attrice preferita ridotta così."
Shiki accompagna la madre nella sua camera e, dopo averla fatta sedere, premuroso le spazzola i folti capelli.
"Sai... trovo che man mano che il tempo passa, assomigli sempre di più a quel mostro." afferma lei con voce flautata.
"Davvero? Io non so nemmeno che aspetto avesse mio padre." risponde lui, lasciando trapelare un intimo fastidio.
"Come sai figliolo, mio zio mi ha detto molto chiaramente che voleva che ti affidassi a lui... e quando c'è di mezzo il Senato, dobbiamo fare quello che ci chiedono."
La donna si volta verso il figlio e gli prende il viso tra le mani.
"Se ti ho pregato di venire qui, è per regalare a questa tua povera mamma affamata un poco del tuo sangue."
"Hai sempre pensato solo a te stessa." è l'amara considerazione di Senri, mentre sente i denti della madre affondare con forza nel suo collo.

Il passato affiora nel presente in questa strana notte, viaggiando tra parole scritte su antichi testi, o tra legami di sangue spezzati e perduti, o ancora sulla scia di ricordi gelosamente custoditi nel cuore...
Nella residenza del Direttore Cross, Hanabusa si sta facendo un bagno nel tentativo forse di scacciare i gravosi pensieri che da tempo lo preoccupano, ma quando il suo sguardo si posa sulla biglia di vetro riposta sul bordo della vasca, la sua mente viaggia a ritroso, ripescando nella memoria il giorno in cui per la prima volta, da bambino, incontrò il nobile Kaname. Quello che oggi è il rispettato capodormitorio della Night Class era allora ancora un ragazzino. Si recò in visita con i genitori alla residenza degli Aidoh. Hanabusa stava studiando, già da piccolo era considerato un piccolo prodigio per la sua acuta intelligenza, e se lo vide comparire all'improvviso davanti.
"Scusami. Mi sembrava di aver sentito la presenza di un bambino e così sono venuto a vedere." disse Kaname, fermo sulla soglia della stanza "Tu sei il piccolo di questa casa?".
Aidoh rimase molto colpito da quello sconosciuto, poco più grande di lui ma già così composto ed elegante nei modi, con un'indecifrabile luce nei grandi occhi scuri dalla gentile espressione.
"Non rispondi?" insistette Kuran.
E Hanabusa reagì istintivamente in maniera non troppo amichevole, quasi a voler fuggire l'inspiegabile fascino che quel ragazzino esercitava su di lui:
"Chi ti credi di essere?! Come ti permetti di entrare senza bussare?".
Dal corridoio giunse in quel momento la voce del padrone di casa:
"Maestro Kaname, che cosa succede? Che fa qui?".
"Scusi, non dovevo allontanarmi."
"Oh, non si preoccupi. Spero solo che il piccolo Hanabusa non sia stato maleducato con lei."
"Che cosa?! E' stato lui maleducato!" tentò di obiettare Hanabusa, interrotta la sua replica dalle pacate parole di Kaname, mirate a prendere le sue difese.
"No, affatto." disse l'erede dei Kuran, in risposta al padrone di casa, per poi voltarsi verso il bimbo biondo che lo stava fissando con i suoi grandi occhi celesti spalancati:
"Non ci sono molti bambini della mia età intorno a me. Perciò mi farebbe piacere... A proposito, mi chiamo Kaname Kuran.".
"Kuran? E' una delle famiglie di Sangue Puro." pensò tra sé il piccolo Aidoh, osservando il ragazzino che gli stava di fronte, e dietro di lui i suoi genitori.
"Vorresti diventare mio amico?" gli domandò Kaname.
"No." rispose secco Hanabusa... e ciò ovviamente gli fece guadagnare, appena usciti gli ospiti, una bella ramanzina della governante, che per fargli capire la gravità del suo affronto gli narrò le origini della razza vampiresca:
"Molto tempo fa, quando la civiltà umana era sul punto di estinguersi per sempre, comparvero i nostri antenati vampiri. I Sangue Puro sono i loro discendenti giunti fino ad oggi, senza  mescolarsi alla razza umana. Quando il numero dei vampiri iniziò ad aumentare, fu necessario eleggere un re, e quello che occupò il trono apparteneva proprio alla famiglia Kuran. Due generazioni fa, il re non volle mantenere tutto il potere per sé, così pose fine alla monarchia ed elesse il Senato, che governa ancora oggi.".
"Beh, allora, se le cose stanno così, lui non conta più un fico secco." commentò Hanabusa, subito ripreso dalla governante:
"Se la famiglia Kuran lo decidesse potrebbe crearsi un proprio esercito e rimpossessarsi di tutto il potere. Per loro non sarebbe difficile.".
Qualche giorno dopo, una sera, mentre era in giardino a giocare con Ruka e Kain, Hanabusa incontrò nuovamente Kaname, che espresse sinceramente il desiderio di potergli parlare per chiarirsi con lui. Aidoh però non ne voleva sapere e gli rispose in malo modo:
"Sto facendo un esperimento. Devo verificare la resistenza della sabbia. Preferirei non essere disturbato.".
Così dicendo Hanabusa prese delle biglie verdi di vetro e le gettò in un cilindro trasparente, ma nel farlo una delle piccole sfere gli cadde di mano rotolando fino ai piedi di Kaname, che la raccolse e gliela porse, dicendogli con sincero rammarico:
"Ascolta, se senza volerlo ho fatto qualcosa che ti ha offeso o contrariato, vorrei chiederti scusa. Per questo ho chiesto ai miei genitori di accompagnarmi qua. Scusami tanto.".
"E' davvero uno stupido. Non mi ha fatto proprio un bel niente." pensò il piccolo Aidoh, il cui sguardo cadde poi su uno strano personaggio, un individuo alto, in giacca e cravatta, fermo in piedi poco lontano da loro.
"Quell'uomo... Tranquillo, non devi farci caso." lo rassicurò allora Kaname.
"Mi aveva fatto paura. E' forse qui per sorvegliarlo?" si domandò tra sé Hanabusa, che decise infine di chiudere la questione con Kuran in maniera piuttosto brusca:
"Senti, non hai bisogno di scusarti. Tu mi stai antipatico e basta.".
Con queste parole Aidoh si allontanò, stretta nel suo pugno la biglia color smeraldo restituitagli da Kaname, scortati i suoi passi da contrastanti pensieri:
"Poveraccio, tutti lo temono e si aspettano molto da lui. Ma in fondo, è un tipo gentile. E' molto più gentile di me..."...
...I due si rincontrarono alcuni anni dopo, ad un ricevimento, a breve distanza dalla morte dei genitori di Kaname. Hanabusa, sulla terrazza della grande villa che ospitava l'evento, osservava assorto la biglia di vetro raccolta quel lontano giorno dall'erede dei Kuran. D'un tratto, delle voci provenienti dall'interno sala catturarono la sua attenzione.
"Prego, Maestro Kaname."
"Povero ragazzo. Ha perduto entrambi i genitori contemporaneamente."
"Sembra sia stato un suicidio."
Kaname si voltò ed incrociò lo sguardo del ragazzo sulla terrazza.
"Ciao." lo salutò imbarazzato Aidoh, tenendo gli occhi bassi.
Il Sangue Puro gli si avvicinò.
"Anche tu adesso hai l'età per partecipare a queste riunioni." gli disse.
"Ti porgo le mie condoglianze."
"Ti ringrazio. Dimmi, tu li hai conosciuti i miei genitori, vero?"
"Sì, li ho conosciuti. Sembravano persone molto gentili."
"Effettivamente, lo erano... Bene, è tutto quello che hai da dirmi? Allora ti saluto."
Hanabusa in quel momento sollevò lo sguardo su Kuran, che si stava muovendo verso la sala.
"Aspetta." lo fermò "Senti, non è che per caso ti è successo qualcos'altro di brutto?".
"Qualcos'altro? Per quale motivo me lo domandi?" replicò il diretto interessato, con un'espressione tale da incutere un reverenziale timore.
"No, niente. Era tanto per parlare."
"Ti ho chiesto per quale motivo."
Hanabusa si sentì trasalire.
"Non me lo ricordavo così minaccioso." rifletté tra sé.
"Vedi, il fatto è che mi sembri diverso." trovò poi il coraggio di dire.
Kuran gli si avvicinò di nuovo.
"Quindi è tutto qui?" gli sussurrò in un orecchio "Se tu fossi stato al corrente di qualcos'altro, sarei stato costretto ad ucciderti.".
Aidoh non riuscì a replicare in alcun modo, gelato dall'inattesa affermazione.
"Scherzavo... Hai ragione, non era divertente." lo rassicurò il Sangue Puro, scostandosi da lui.
Ma era davvero soltanto uno scherzo?
Dall'interno della sala giunse Ichijo Asato, che richiamò a sé Kaname:
"Maestro Kaname. Mi perdoni se la interrompo ma c'è qualcuno che gradirebbe alleviare il suo dolore.".
"D'accordo. Quand'è così arrivo subito. Grazie." rispose il giovane Kuran.
"Alleviare il suo dolore?" si ripeté perplesso Hanabusa, guardando in direzione di una donna che si era appena voltata verso di loro.
"No, aspetta Kaname." urlò poi, stringendo i pugni "Se non hai voglia di fare una cosa hai il diritto di dirlo.".
"Perché pensi che non abbia voglia?"
"Perché.... perché sono tuo amico e capisco quello che provi."
"E' strano. Sono sempre stato convinto che tu mi detestassi."
"Non è così... io detesto me stesso per non aver voluto ammettere che in realtà  ti voglio bene!"
Dopo aver così parlato, in un gesto quasi involontario Aidoh si portò una mano davanti alla bocca, lasciando cadere la biglia di vetro che stringeva tra le dita. La piccola sfera di nuovo giunse ai piedi di Kuran, che la prese e la restituì ad Hanabusa, senza dirgli nulla.
"Kaname, aspetta." lo chiamò di nuovo il ragazzo "Non andartene! Kaname, ti ho detto la pura verità!"...
"Da quel giorno ho preso una decisione." pensa Aidoh, appoggiato al lavandino nell'antibagno del Direttore, fissi i suoi occhi sulla biglia verde che da anni tiene con sé "Ho promesso che avrei vegliato su di lui, e che l'avrei protetto. Dopo la morte dei suoi genitori, Kaname è notevolmente cambiato. E' come se avesse paura di qualcosa. Ho sentito dire che tutti i nobili hanno sempre evitato di sollevare l'argomento. Ma come mai i suoi genitori, che a quanto pare lo amavano più di ogni cosa al mondo, lo avrebbero abbandonato... suicidandosi?".
Un improvviso rumore di cocci rotti distrae Hanabusa dalle sue riflessioni.

...continua...

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Altro capitolo che ho dovuto spezzare in due. Nella seconda parte troverete quella che è la mia personale rivisitazione ed interpretazione del titolo "Vampire Knight".
Per ora vi saluto, sempre con una fan art
Alla prossima
Marta

AIDOH, REIKA, ZERO
http://mc2a.altervista.org/alterpages/aidoh.jpg 

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Capitolo 22
*** CAPITOLO XX (Parte II) ***


CAPITOLO XX (parte II)

Mentre stava aiutando Zero a riordinare la cucina, Yuki ha fatto cadere un piatto, che ovviamente è andato in mille pezzi.
"Che cosa combini ancora?" le domanda l'amico "Se almeno sapessi che fine ha fatto Reika... doveva darci una mano a sistemare, e invece è sparita.".
"Scusami..." si dispiace la ragazza, inginocchiandosi a terra per rimediare al malanno.
"Non toccare niente. Arrivo."
"Aspetta."
Nel raccogliere i cocci sul pavimento, Yuki si taglia.
"Zero, tu non hai mai paura? Perché?... E invece sì..." pensa la giovane, mentre si alza in piedi ed allunga la mano ferita verso l'amico.
"Coraggio, Zero." lo invita, mostrandogli il sangue che in un sottile rivolo scorre lento lungo il suo dito.
"Io ho tanta paura..." continua a ripetersi dentro di sé.
Zero prende la mano della compagna, portandosela alla bocca. Yuki sente i suoi canini sfiorarle la pelle, ma poi lui di scatto la allontana, contratto il suo volto in una smorfia di dolore.
"No Zero, per favore, non fare così!" lo prega lei "Accetta il mio sangue. Io lo so quanto sei assetato... e sono l'unica adesso che può aiutarti. Ti supplico..."
Alla fine Kiryu cede ed affonda i denti nella tenera carne della mano dell'amica, nutrendosi del suo sangue. Yuki ha ragione, da tempo il giovane non si disseta. Il sangue di Kaname in qualche modo ha attenuato la sua fame, e lui ha cercato in tutti i modi di trattenerla oltre ogni limite, per non tornare da Yuki, e per non chiedere nemmeno a Reika un simile sacrificio in un momento tanto delicato per lei, nel quale necessita di tutte le sue energie per poter gestire la sua trasformazione. Ma l'istinto da vampiro che si annida nel ragazzo ha avuto di nuovo la meglio, richiamato dal profumo del sangue di Yuki e da una sete che è tornata a farsi sentire.
"Zero, cosa rappresenti per me?" pensa la giovane Cross, osservando gli occhi dell'amico mutarsi in braci ardenti "Per me tu sei il ragazzo dalle pupille rosso fuoco che si posano su di me. Il tuo sguardo da vampiro mi fa paura, ma non riesco a sottrarmene...".
E per un istante nella mente di Yuki appare l'immagine di Kaname, chinato su di lei, in quella notte in cui le chiese, forse per gioco, di divenire un vampiro e restargli accanto per l'eternità...

Fuori dalla porta socchiusa della cucina ci sono Reika ed Aidoh. Si sono incrociati nel corridoio, entrambi insospettiti dal rumore di cocci infranti giunto alle loro orecchie, e sbirciando furtivi, senza farsi scoprire, hanno visto Zero bere il sangue di Yuki. Ovviamente, se la cosa più di tanto non turba Hanabusa, che si limita a constatare quanto forte sia l'attrazione di Kiryu per il sangue, ben diversa è la reazione di Reika, che visibilmente alterata si allontana in silenzio, mentre nelle sue iridi blu si diramano rosse venature. Aidoh la segue, senza provare a parlarle, finché non è lei a rivolgergli la parola, una volta usciti nel parco.

Mi volto di scatto e lo trafiggo con lo sguardo.
"Che vuoi?" gli chiedo, incrociando le braccia e fermandomi di fronte a lui.
Hanabusa mi fissa accennando un malizioso sorrisetto.
"Sei gelosa?" mi chiede divertito.
"Lasciami in pace." gli rispondo secca, per poi dargli le spalle e riprendere a camminare.
"Aspetta." mi chiama, ed io nuovamente arresto i miei passi.
Aidoh si porta di fianco a me.
"Sinceramente che cosa ci sia tra te e Kiryu non mi importa molto." mi confessa "C'è dell'altro che voglio sapere. Chi sei veramente? E qual è il tuo legame con Kaname?".
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ed in fondo lo stavo attendendo con ansia.
Mentre ci muoviamo verso il Dormitorio Luna, inizio a raccontare la mia storia, svelando l'identità del mio vero padre ed il motivo per cui Shizuka mi stava cercando... per trasformarmi, come ha fatto, perché questo tutti devono credere...
Aidoh non sembra sorpreso:
"Avevo immaginato che in te scorresse il sangue di un vampiro... dopo quella notte, quando sei entrata come una furia nel Dormitorio in cerca di Kaname. Certo, non credevo che fossi la figlia di un Sangue Puro. Akihiro Kyan, il Cavaliere dei Sangue Puro..."
"Il Cavaliere dei Sangue Puro?"
"Così vengono chiamati alcuni tra i discendenti della casata Kyan, o per meglio dire del ramo principale della famiglia. E' da esso infatti che provengono i difensori dei Sangue Puro, e della stirpe vampiresca in generale. Il primo re del popolo dei vampiri apparteneva alla famiglia Kuran, ed al suo fianco, per proteggerlo, fu posto il primo Cavaliere dei vampiri, che apparteneva appunto alla famiglia Kyan. Si dice che i membri di questa stirpe, dalla quale anche tu discendi, posseggano poteri particolari, e coloro che li hanno maggiormente sviluppati vengono eletti a protettori del popolo della notte."
"Cavaliere... dei Sangue Puro..." ripeto sospirando.
Nessuno mi aveva mai raccontato tutto questo, eppure mi sento come se dentro di me l'avessi sempre saputo. Ciò che Aidoh mi ha rivelato, scorre nel mio sangue fin dalla nascita, e finalmente ora riesco a vederlo chiaramente, riesco a scorgerne i contorni in maniera nitida e precisa. Ero a conoscenza che Akihiro, mio padre, fosse considerato il difensore dei Sangue Puro, ma il resto della storia lo ignoravo. Da dove tale ruolo avesse origine, e cosa significasse, per la famiglia Kyan, alla quale appartengo.
Hanabusa mi narra poi di come abbia conosciuto Kaname e mi mostra la biglia di vetro color smeraldo che è il filo conduttore dei suoi ricordi legati al nobile Sangue Puro. In fondo Aidoh non è cattivo ed è più sensibile di quanto voglia far credere. Dietro la sua facciata arrogante e sicura di sé, nasconde emozioni sincere, ed intime paure. Alla fin fine, umani e vampiri si assomigliano, a distinguerli è soltanto la luce del sole, e la sete di sangue... anche se questo secondo dettaglio per certi versi appartiene ad entrambe le razze...
Tra un discorso e l'altro, arriviamo fino al Dormitorio Luna. Non c'è più nessuno al suo interno. Silenzio e oscurità ci circondano. Forse, ci proteggono. Saliamo le scale e arriviamo fino alla porta della stanza di Kaname. Entriamo. I miei occhi, come quelli di Hanabusa, si soffermano sulla scacchiera riposta sulla scrivania. Su di essa, due pedoni in frantumi.
"Cosa sai di quella notte? Cosa hai visto?" chiedo ad Hanabusa.
"E tu? Non eri svenuta, vero?" ribatte lui.
Per alcuni secondi ci fissiamo come a voler capire l'uno le intenzioni dell'altra.
"E' stato Kaname ad uccidere Shizuka." afferma Aidoh, guardando tristemente davanti a sé.
"Lo so." ammetto io "Ho ripreso i sensi poco prima che succedesse... più che visto, ho sentito."
"E che cosa hai sentito?"
"Quello che sai anche tu. E come te voglio capire che cosa sta succedendo, perché ormai ci sono dentro e voglio vederci chiaro."
"Adesso ormai sono sicuro che Kaname sta tramando qualcosa, proprio come avevo sospettato."
"E immagino tu intenda mantenere la promessa che hai fatto... cercherai di proteggerlo e resterai al suo fianco, qualsiasi cosa accada..."
"Io credo in lui."
Già. Come Yuki... Io una simile certezza non ce l'ho, ma ho qualcuno che desidero proteggere ed avere al mio fianco, perciò come Aidoh sono disposta ad andare fino in fondo... fino in fondo...

***

Yuki e Zero fanno ritorno nella sala da pranzo del Direttore. Non c'è nessuno. E nemmeno nel bagno. O nel salotto.
"Che strano. Sembra che Aidoh sia sparito." osserva Yuki stupita.
"Probabilmente avrà cambiato idea e sarà tornato al suo Dormitorio." commenta Zero.
"Che cosa? Senza nemmeno ringraziarci?! Te lo dico io, amico. Quello ha fatto la commedia per mangiare a sbafo!!! E Reika, anche lei, dove si sarà cacciata?!"
"Senti Yuki. Calmati. Dimmi che cos'hai?"
La ragazza si volta verso il crucciato compagno.
"Come? Perché me lo domandi? Io non ho proprio un bel niente..." risponde evasiva, abbozzando un sorriso.
"Non fingere con me." insiste l'altro, sfiorandosi le labbra con le dita "Lo percepisco che sei... che sei turbata. Non ti devi sforzare di sorridere quando siamo soli.".
Yuki si rattrista di colpo e si siede sul bracciolo del divano.
"Io... dovrei smetterla di tormentarmi." confessa a testa bassa "Il Direttore, Kaname, tu, Reika, Yori... mi state tutti vicino. Eppure, continua ad assalirmi la paura. Tu credi che se io diventassi un vampiro, riuscirei ad essere più forte? Quando Kaname mi ha proposto di diventarlo..."
"...scommetto che tu saresti stata pronta ad accettare, ho indovinato?"
Nell'udire le parole dell'amico, che sembrano quasi un'accusa, Yuki solleva lo sguardo.
"Ecco, in effetti sì... ma Kaname non parlava seriamente... quindi..." prova a replicare, con un certo imbarazzo.
Ma Zero è molto serio ed afferma irremovibile:
"Non ti permetterò mai di fare una cosa simile. Anche se Kaname dovesse diventare mio nemico. Anche se tu dovessi odiarmi.".
E dopo aver così parlato, il ragazzo se ne va.

***

Cammino da sola nel parco, diretta al Dormitorio femminile. Ripenso a quello che mi ha raccontato Aidoh. Abbiamo entrambi imboccato una strada in fondo alla quale non scorgo alcuna luce... Devo ammetterlo. Ho paura... ma nonostante la paura, non ho intenzione di fermarmi. Ignoro chi sia il nemico che Kaname vuole sconfiggere. L'essere che minaccia l'esistenza dei Sangue Puro, e non solo. Ma ci fosse anche soltanto una minima speranza di debellare questo oscuro morbo, del quale ancora non conosco né il volto né il nome, io andrò avanti. Nel mio sangue è scritto questo. Appartengo alla stirpe dei Cavalieri Sangue Puro... nemmeno volendo potrei sottrarmi al mio destino.
Mi fermo e con gli occhi mi immergo nel magnifico cielo stellato di questa notte. Sorrido. Sento che qualcuno si sta avvicinando. Ne avverto la presenza, pur senza vederlo. Torno a guardare davanti a me. Zero sta camminando nella mia direzione. Mi basta osservarlo un attimo per capire che è sul piede di guerra. Alla mente mi torna la scena della cucina e la gelosia che ero riuscita a dominare divampa in me incontrollata.
"Eri con Aidoh." mi accusa lui, bloccandosi a pochi passi da me.
"E tu eri con Yuki." ribatto io.
"Che cosa stavate facendo?"
"Non sono affari tuoi. Sono stanca. Vado a dormire."
Sinceramente non ho voglia di litigare, perciò preferisco tagliare corto. Se qualcosa c'è da chiarire, lo faremo domattina. Magari ci saremo calmati tutti e due... Ma Zero non è del medesimo avviso, e quando gli passo di fianco mi afferra per un braccio, tirandomi a sé.
"Lasciami." gli intimo io.
"Prima devi dirmi cosa ti è preso." mi ordina lui, alzando la voce.
"Ti ho visto, in cucina... Vi ho visti... E ho visto anche la tua faccia mentre lei parlava con Aidoh di Kaname... Dimmi la verità, è lei che vuoi, vero? E' lei che hai sempre voluto, non me!"
Davanti al mio impetuoso sfogo, Zero, atterrito, allenta la presa, ed io indietreggio di qualche passo.
"Ma cosa stai dicendo?" mi domanda incredulo.
"Forse aveva ragione Ichiru..." sospiro, e lui mi sente.
La sua reazione è immediata.
"Cosa c'entra Ichiru adesso?"
"Lui mi aveva detto che tu eri innamorato di Yuki..."
"E quando... quando te l'avrebbe detto?"
Il tono di Zero si fa aggressivo, come il suo sguardo. Ma io non chino la testa ed anzi rispondo al fuoco con il fuoco.
"Quando sono tornata al Collegio... la notte del ballo... Ma non è tutto..."
Una breve pausa. E alla fine la verità esce dalle mie labbra, più per rabbia che per un mero slancio di sincerità:
"Mi ha detto di essere innamorato di me... e mi ha baciata.".
Zero non apre bocca. Cosa starà pensando? C'è il gelo nei suoi occhi. Nessuna espressione sul suo volto. Non avrei dovuto parlagli così. Non c'era bisogno di raccontargli di quella notte. Servirà soltanto ad alimentare il suo odio per il fratello... Sono stata una stupida, ma adesso non posso rimangiarmi ciò che ho detto. Vorrei solo che reagisse, in qualche modo. E invece se ne sta lì, fermo in piedi di fronte e me, e mi fissa... E' arrabbiato? Deluso? Geloso? Oppure, non gliene importa niente di quanto gli ho rivelato?... Non lo so... Zero, ti prego, dì qualcosa. Parlami...
Questo silenzio mi uccide. Rimanere ancora qui mi sembra inutile. Chino la testa sussurrando un desolato: "Buonanotte...", e poi mi volto per incamminarmi verso il Dormitorio. Zero però nuovamente mi sorprende. In un frammento di secondo mi raggiunge, mi afferra per una mano e mi trascina con sé.
"Mi fai male!" gli urlo, ma lui non mi ascolta, ed accelera il passo.
"Dove stiamo andando?" provo a chiedere.
Nessuna risposta. Sbuffo e mi lascio condurre senza opporre resistenza. Arriviamo fino al Dormitorio maschile. Entriamo. Sono tutti andati a casa ormai. I nostri passi echeggiano tra le stanze deserte. Saliamo le scale e percorriamo il corridoio. Mi guardo intorno.
"Perché siamo qui?" domando.
Zero si ferma davanti alla sua camera. Apre la porta e mi spinge dentro.
"Ma che razza di maniere! Sei impazzito?!"
E' sempre e soltanto la mia voce a spezzare il silenzio. L'ovattata luce proveniente dalla finestra, la luce dei lampioni che circondano il Dormitorio, ci illumina appena. Io indietreggio fino a trovarmi con la schiena contro il muro. Zero si fa avanti, fermandosi ad un soffio da me, e appoggia le mani alla parete, imprigionandomi tra le sue braccia. Si china su di me. I suoi capelli mi sfiorano la fronte.
"Hai ragione." ammette, con occhi malinconici "Il sangue di Yuki mi attrae, e ultimamente mi è capitato di sentire di nuovo quella sete..."
"Perché non me ne hai parlato? Perché non sei venuto da me?" gli chiedo posando le mani sul suo viso.
"Perché mi avresti offerto il tuo sangue, e io non volevo privarti delle tue energie... in questo momento... con quello che stai passando..."
"Sei uno stupido... vuoi sempre fare tutto da solo..."
Le iridi di Zero mutano colore, rubini incandescenti che mi catturano col loro misterioso fascino. Sento il suo corpo contro il mio, le sue labbra sulla mia pelle. Mi bacia appena sotto l'orecchio e con voce carezzevole mi sussurra:
"Non lo capisci che io voglio solo te?".
Ancora mi bacia, scendendo con la bocca lungo la linea del collo. Con una mano abbassa la cerniera della mia maglia, giù, fino in fondo. Facendo scivolare le maniche sulle mie braccia mi scopre le spalle. Le sue dita conquistano la mia pelle. Il mio ventre si contrae al suo tocco... Mi sembra di impazzire...
"Voglio solo te..." mi ripete.
Io chiudo gli occhi e reclino da un lato la testa, affondando con le mani tra i suoi capelli. Sento i suoi denti sulla pelle. Li sento posarsi piano, per poi penetrare, lentamente, nella mia carne. Prima, il dolore intenso. E poi, il sangue... Zero mi ricorda ogni giorno che esisto...
Mentre lo sento bere con avidità il mio sangue, uno strano piacere mi pervade. Sorrido... Un brivido mi attraversa la schiena ed un trattenuto gemito mi esce dalla labbra. Zero si allontana dal mio collo e mi guarda. Nei suoi occhi di porpora si specchiano i miei. L'odore di sangue ha destato anche la mia sete. La sua bocca è cosparsa di vermiglie gocce. Non resisto e la bacio. L'intenso sapore che mi punge il palato alimenta il mio desiderio. Zero lo capisce e mi asseconda. Gli sfilo la maglia e la lascio cadere a terra, dove finisce anche la mia. Con un dito seguo il disegno del tatuaggio sul suo collo, ed esattamente al centro di esso poso le mie labbra. Esito un attimo, ma alla fine lo mordo... siamo ancora, e di nuovo, una cosa sola...
Dopo aver soddisfatto la mia sete, prendo il viso di Zero tra le mani ed appoggio la mia fronte alla sua, tenendo gli occhi chiusi. Lui fa ciò che avevo fatto prima io, e mi bacia, bacia la mia bocca cosparsa del suo sangue.
Quasi senza rendercene conto, finiamo sul letto. I nostri vestiti sono sul pavimento. Lui è sopra di me, e mi guarda con passione. Ricambio in ugual modo il suo sguardo, con lo stesso desiderio, con lo stesso amore. Il suo odore si mescola a quello del sangue. Tutto questo mi piace, terribilmente... Sollevo appena la schiena dal materasso, reggendomi su di un braccio, ed un sottile rivolo rosso si diparte dalla ferita sul mio collo scivolando verso i miei seni. Zero ne arresta la corsa con le labbra, mentre alcune gocce del suo sangue si posano sulla mia pelle... Sono confusa, inebriata, stordita da queste sensazioni così forti e travolgenti. Voglio viverle, completamente, con tutta me stessa. E voglio donarle a lui, con la medesima intensità. In questo momento, non siamo né vampiri, né umani, non siamo nient'altro che noi. Zero e Reika. Tanto mi basta, e mi basterebbe per la vita intera. Ma più di questo istante, che presto sarà passato, non posso pretendere, e senza riserve mi dono ad esso, ed al giovane che della mia esistenza, e della mia anima, è ormai parte... da sempre... per sempre...

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Dunque, in questo capitolo vi ho svelato un po' di cose, ma ancora ce n'è da scoprire. E presto al Collegio arriverà, o meglio tornerà, qualcuno...
Alla prossima
Marta

ZERO E REIKA
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Capitolo 23
*** CAPITOLO XXI ***


CAPITOLO XXI

Senri si reca in visita al prozio. Ad aprirgli la porta, un giovane alto, fisico asciutto, con i lisci capelli chiari legati dietro la testa da un nastro rosso. E' proprio lui, Ichiru, il nuovo factotum dell'aristocratica famiglia di vampiri.
"Eccomi. Buongiorno zio." saluta Senri, entrando.
"Sono contento che tu sia qui, ragazzo. Vieni, seguimi."
Il padrone di casa insieme al nipote si incammina per una lunga scalinata, che conduce nei sotterranei della grande e antica abitazione.
"Oggi ti voglio mostrare una cosa." afferma solenne il più maturo dei due.
"Ho un brutto presentimento. Di che si tratta?" si preoccupa l'altro.
"Ormai non sei più un bambino. E in quanto membro della famiglia Shiki, devi conoscere la verità."
I due si fermano davanti ad un imponente portone dalle ante scorrevoli, che si muovono lente e pesanti aprendo l'accesso ad una stanza dalle alte pareti di pietra. All'interno di essa, un complesso gioco di alambicchi che riversano purpuree gocce in una grande vasca ricolma di un liquido trasparente, simile all'acqua. Sotto la superficie cristallina, si intravede il corpo di un uomo... o meglio, di un vampiro.
"E' il grande segreto che da sempre mi affanno a nascondere." confessa il prozio di Senri "Ho dovuto conservarlo in questo luogo per proteggerlo. Questo è tuo padre.".
Il giovane Shiki non sa che pensare e si limita a commentare con freddo distacco:
"Credevo fosse morto.".
Una voce di bambino gli risponde:
"Non si parla così del proprio padre.".
Da un angolo buio della stanza compare un bimbo, dalle iridi eterocrome, lo stesso che Yuki soccorse la sera del ricevimento a casa Aidoh.
"Io invece trovo che sia ben rigenerato." rimarca il piccolo, con un inquietante sorriso.
Senri lo fissa stupito, ma poi in un attimo lo perde di vista.
"E' molto impaziente di rivederti, adesso che sei diventato grande."
Il bimbo adesso è accanto alla vasca, i gomiti appoggiati sul bordo e il viso tra le mani.
"Desolato di avervi fatto aspettare, mio Principe." si scusa il padrone di casa, chinando la testa in segno di rispetto e fedele obbedienza.
Il piccolo perde improvvisamente i sensi. Una mano fuoriesce dal liquido trasparente ed una goccia di sangue, proveniente dai soprastanti alambicchi, macchia il volto di Senri, mentre davanti a lui il padre creduto morto riemerge dal suo lungo sonno, puntando gli occhi dalle iridi eterocrome sull'incredulo giovane.
"Figliolo mio adorato. Vieni, ho bisogno di te."
Dei filamenti di sangue coagulato si propagano dal corpo del redivivo vampiro ed avvolgono Senri, che rimane così prigioniero del medesimo potere che lui stesso possiede. Non c'è ombra di dubbio, quello che ha di fronte è veramente suo padre, ma che cosa vuole da lui?...

...Nella seconda residenza degli Aidoh, Kaname, sulla terrazza, percepisce un pericolo. Stretta nel suo pugno, una rosa rossa, i cui purpurei petali si insinuano tra le affusolate dita quasi volessero sottrarsi alla loro mortale stretta.
All'interno della casa, Ichijo e Rima stanno giocando a carte, e tanto per cambiare è Takuma a vincere l'ennesima partita.
"Ancora..." protesta sommessamente Rima.
"Con te è semplice. Ti si legge nel pensiero." fa notare l'altro.
"Senti, non è affatto divertente giocare solo in due. Se ci fosse anche Shiki sarebbe molto meglio."
"E contro di lui vinceresti facile, giusto?"
"No... io non l'ho detto per quello... Mi chiedo se abbia fatto bene a tornare a casa."
Rima è veramente preoccupata per Senri. Gli è molto legata, c'è un rapporto stretto tra loro. Si intendono al volo e stanno sempre insieme. Alcuni li vedono come una coppia, e forse è questo che sono... è questo che provano l'uno per l'altra.
D'un tratto, sulla terrazza, accanto a Kuran compare dal nulla Seiren:
"Maestro Kaname, sembra che si sia mosso qualcosa.".
"Sì, ne sono al corrente." ammette il Sangue Puro.
"Non poteva continuare a dormire..." pensa tra sé, mentre i suoi occhi si infiammano ed il suo potere fa tremare la luce in casa ed incenerisce le rose che Ruka stava sistemando in un vaso.
"Torniamo al Collegio." conclude infine il nobile vampiro, al cui perentorio ordine nessuno si oppone.

Intanto, al Collegio Cross...
Yuki, nella sua camera, distesa sul letto si rimprovera per le parole che scioccamente ha detto a Zero:
"Tu credi che se io diventassi un vampiro riuscirei ad essere più forte?... Che idiota. Non avrei dovuto dirglielo. Zero soffre moltissimo per essere stato trasformato in vampiro...".
Malinconica e pensierosa la ragazza si incammina per il Dormitorio deserto, e poi per il parco, verso gli alloggi del Direttore.
"Sono tornati tutti a casa. Dalle loro famiglie. Dai loro veri genitori. In fondo al mio cuore, la paura di un passato sconosciuto continua a tormentarmi. I miei genitori... mi hanno abbandonata?... E io chi sono in realtà?".
Yuki arriva fino alla cucina del Preside, dove trova Zero e Kaien Cross davanti ai fornelli.
"Ah, Yuki. Guarda che la cena è pronta!" esclama allegramente il Direttore "Sbrigati a fare il bagno. Ti aspettiamo!".
La giovane si avvia silenziosa lungo il corridoio e Reika, di ritorno dalla sala da pranzo, la vede allontanarsi a testa bassa, persa in chissà quali pensieri.

Amica mia, cosa ti succede? Posso percepire la tristezza e l'incalzante paura che in questo momento dominano nel tuo cuore. Perché stai così? Cosa ti tormenta? E perché non ti confidi con me?... Mi soffermo un attimo sulla porta della cucina. Zero e il Preside mi danno le spalle. Stanno parlando tra loro. Non si accorgono di me e io mi muovo per seguire Yuki. Ma ecco che, improvvisamente, un'immagine mi attraversa la mente... Neve, candida e morbida. Una bianca distesa di neve. E poi, sangue. Sangue rosso. Sangue fresco... posso quasi sentirne l'odore. Tremo, non so perché... Questo ricordo non appartiene a me. E' un ricordo di Yuki, e forse anche di qualcun altro. Perché l'ho visto? Cosa significa?... Avverto uno strano calore incendiarmi il petto. Fatico a respirare e mi devo appoggiare alla parete per non cadere. Porto una mano alla gola. Mi manca l'aria ed inizio a sudare freddo. Cosa mi prende, così, di punto in bianco? Inutile che me lo chieda, so benissimo cosa sta succedendo. Non poteva dormire per sempre. La forza che scorre dentro di me sta solo temporeggiando, come se volesse tenermi sulle spine, nell'incertezza. Ma io non intendo sfuggirle, la affronterò e la farò mia, finché non sarò in grado di dominarla del tutto. In quel momento, e solo in quel momento, potrò di nuovo aver in mano la mia vita... e potrò scegliere di condividerla con la persona che amo...

***

Yuki prova a farsi un bagno caldo per rilassarsi un po', ma lo stesso non riesce a smettere di riflettere, di porsi domande, di cercare risposte...
"Non ricordo più quando è stato. Quand'è che ho smesso di avere paura la notte?... Ma certo, quando è arrivato Zero da noi. Quando l'ho visto ferito, mi sono detta che avrei dovuto proteggerlo. Ma purtroppo, non sono mai riuscita a comprendere la sua vera sofferenza, come invece è riuscita a fare Reika... Sì, è vero, adesso lui può contare su di lei, ma io... io invece di aiutarlo, gli ho fatto del male. Per colpa di questo maledetto vuoto di memoria. Devo assolutamente riuscire a colmarlo. Non posso continuare a ferirlo, a ferire lui e tutte le persone a cui voglio bene. Devo ricordare...".
Nei pensieri di Yuki si materializza un'immagine: l'immagine di lei da bambina, ed accanto al suo volto, una mano insanguinata...
La ragazza spalanca gli occhi terrorizzata, mentre dalla porta chiusa le giunge la rassicurante voce di Reika:
"Guarda che il Direttore si preoccupa se non ti sbrighi. Tutto bene?"
"Sì..." risponde laconica la giovane Cross, ma un'altra allucinazione la spaventa a morte. Per un attimo le sembra che l'acqua in cui è immersa si sia mutata in sangue... sangue rosso che le scorre addosso in sottili rivoli scarlatti.
Un lancinante grido colpisce Reika, che senza esitare spalanca la porta e si precipita nella stanza da bagno.

Entro con il cuore in gola e la vedo lì, rannicchiata in un angolo della vasca, con una mano davanti alla bocca e gli occhi sbarrati. Mi avvicino porgendole un asciugamano e la aiuto ad uscire. Sta tremando come una foglia ed è terribilmente pallida.
"Cos'è successo, Yuki?" provo a chiederle, e lei si rifugia tra le mia braccia, piangendo.
Non capisco... Cosa può averla spaventata tanto?
Guardo in direzione della vasca ed inorridisco. Al suo interno non c'è acqua, bensì sangue... Dura pochi secondi questa angosciante visione, e mi domando se non sia la medesima che ha mandato nel panico Yuki... anche lei, l'ha vista, si è vista immersa nel sangue... Ecco perché ha urlato in quel modo...
Condividiamo dunque anche i pensieri, io e lei? Ricordi, incubi?... Siamo così profondamente unite? Ho come la sensazione che il suo passato sia strettamente legato al mio...
"Cosa c'è?" le domando accarezzandole i capelli bagnati. Non devo mostrare incertezze adesso, lei ha bisogno del mio aiuto, del mio sostegno, non posso vacillare.
"Stavo cercando di ricordare il mio passato. E all'improvviso..." mi confessa con voce tremante.
"Probabilmente sarai stata abbandonata per chissà quale motivo in un luogo nel quale si trovavano dei vampiri... Forse i tuoi genitori avevano in qualche modo a che fare con l'Associazione Hunter. E' la cosa più probabile."
"Sì, ma... il Direttore mi ha detto che non è successo niente del genere."
"I registri dell'Associazione... Forse leggendoli potresti ricordare qualcosa. Vuoi provarci?"
Yuki solleva la testa e mi guarda con i suoi sconfinati occhi castani. La mia proposta le ha ridato fiducia ed in qualche modo ha riaperto in lei uno spiraglio di speranza. Mi chiedo: quanti segreti nasconde l'Associazione Hunter? E quanti il Senato dei vampiri?... Che siano gli stessi?...

***

Il giorno successivo, Yuki, accompagnata da Reika e Zero, si dirige alla sede dell'Associazione Hunter. Insieme a loro, il Direttore Cross e Toga Yagari.
"Ma siete proprio convinti di volerlo fare? Quello non è un posto molto raccomandabile, lo sapete." prova a farli desistere il Preside, mentre li segue per la strade della cittadina vicina al Collegio.
"Reika, Zero... Voi siete sicuri che sia una buona idea?" domanda titubante Yuki.
"Tu cerchi delle prove, non è così?" le fa notare l'amico, e lei annuisce convinta.
Ma Kaien Cross non è tranquillo:
"Sapete, io non mi preoccupo tanto per Yuki, ma piuttosto per te, Kiryu. Non dimenticare che la tua situazione non è del tutto chiara... e anche tu, Reika, faresti meglio a rimanere alla larga da quel posto.".
"Capisco, ma di certo non mi assassineranno solo perché adesso sono un vampiro." replica serafico Zero, alla cui voce fa eco quella di Reika:
"Infatti. E di certo non se la prenderanno nemmeno con me. Hanno più interesse a tenermi buona, per avermi dalla loro parte.".
"Su questo siamo d'accordo, ma..."
Zero interrompe bruscamente il Direttore e voltandosi di scatto si rivolge seccato a lui e a Yagari:
"In ogni caso posso sapere perché diavolo ci avete seguiti? Non stiamo andando ad una riunione dei genitori!".
"Tranquillo. E' soltanto per assicurarci che non vi accada nulla." si giustifica il Preside.
Kiryu riprende a camminare ed al suo fianco si muovono anche Yuki e Reika. Kaien Cross rimane un attimo indietro e pone a Yagari una logica domanda:
"Scusa, ma mi puoi spiegare perché tu sei qui?".
"Forse riuscirò a trovare una pista. Mi chiedo cosa stia tramando l'Associazione."
Il cacciatore si zittisce ed osserva sospettoso un uomo che gli passa accanto, portando sulle spalle un fucile.
"Ma in questa città è decisamente rischioso parlarne per la strada."
"Già, qui quasi tutti gli abitanti sono cacciatori di vampiri e fanno parte dell'Associazione."

***

Il quartier generale dell'Associazione Hunter... non mi piace questo posto. Non mi è mai piaciuto. Appena entrati, ci guardiamo intorno. Da tempo non ci mettevo piede. E ne avrei fatto volentieri a meno. E' solo per Yuki che sono venuta qui, e lo stesso vale per Zero. Davanti a noi, un ampio androne circondato su entrambi i lati da massicce colonne che sorreggono lunghe balconate, la cui sporgenza spezza l'alto dispiegarsi delle grige e anonime pareti. Yuki è la più impressionata. Credo si senta a disagio. Intorno a noi, alcuni cacciatori, che si tengono a debita distanza scrutandoci come fossimo degli intrusi non graditi. Probabilmente, è esattamente così che ci vedono.
"Non ce l'hanno con te, puoi stare tranquilla."
Zero rassicura la nostra pensierosa amica. E le sue parole dicono il vero. Siamo io e lui i "sorvegliati speciali" in questo momento.
"Io vi lascio..." afferma ad un certo punto Yagari.
"Cosa? Aspetti signor Yagari..." prova a fermarlo Yuki, ma lui se ne va, senza aggiungere altro.
Immagino stia cercando qualcosa in questo luogo, altrimenti non si troverebbe qui.
"Dove va?" si domanda Yuki.
"Magari deve vedersi con la sua fidanzata." è la surreale risposta di Kaien Cross.
"Impossibile..." commenta Zero.
Riprendiamo a camminare. Gli sguardi che abbiamo puntati addosso non mi piacciono. Devo stare tranquilla e mantenere il controllo.
Un cacciatore si rivolge con evidente sarcasmo a Zero:
"Ehi, credevo che un sortilegio impedisse ai vampiri di entrare in questo edificio. A meno che tu non sia stato addomesticato...".
Ci fermiamo e lo guardiamo.
"Oh... hai il sigillo, ora capisco." continua l'uomo, fissando il tatuaggio sul collo di Zero.
Yuki, al solito, non riesce a stare zitta:
"Allora, la vuole piantare o no? Trova tanto divertente tormentare un povero ragazzo?".
"Calma, calma." insiste il cacciatore "E tu chi saresti, mocciosetta?".
"Mocciosetta a chi???"
La reazione di Yuki mi fa sorridere, e anche Zero e Kaien Cross accennano una sommessa risata.
"Basta così per favore."
E' una voce a me ben nota a porre fine ad ogni discussione. La Presidente dell'Associazione Hunter è venuta a darci il benvenuto... se così si può dire. E' una donna piuttosto appariscente. Indossa come sempre un kimono colorato, con una vistosa fascia viola intorno alla vita, ed i lunghi capelli grigi sono in parte raccolti, in parte sciolti lungo la schiena. Sul suo volto maturo risaltano il rosso acceso delle labbra ed il trucco un po' troppo pesante intorno agli occhi.
"Zero sta dalla nostra parte, è un ospite gradito." prosegue la Presidente, camminando verso di noi "Lui è un Kiryu, un membro di una delle più prestigiose famiglie di hunter. In più possiede il potere dei vampiri, e questo fa di lui un alleato prezioso e molto promettente. E c'è anche la nostra cara Reika Miura, un gioiello raro e di inestimabile valore...".
Zero saluta, interrompendo il discorso della Presidente, come se gli avesse dato fastidio sentirla parlare di me in quel modo:
"Ne è passato di tempo, Presidente.".
"Mio caro Zero, come sei cresciuto. E tu Reika sei sempre più bella, come tua madre. Ma questa ragazza, chi è?"
La donna si sofferma ad osservare Yuki, ed allora prendo io la parola:
"Lei è una nostra amica. Siamo venuti qui per consultare i registri di undici anni fa.".
"Volete consultare i registri?..."
Anche il Direttore Cross interviene:
"Sì, esatto. Chiediamo il suo permesso.".
La Presidente decide di assecondare la nostra richiesta e ci accompagna di persona nelle stanze in cui sono custoditi i registri dell'Associazione.
"Vi ricordo che gli archivi non sono aperti al pubblico." ci rammenta, mentre la seguiamo lungo un buio corridoio "Quindi quello che vi sto concedendo è un favore del tutto personale.".
A rischiarare il nostro cammino, la tremula luce di antiche fiaccole appese alle pareti. Kaien Cross è avanti di qualche passo rispetto a noi tre. Yuki pare essersi già ambientata.
"E' una persona molto importante, non è vero?" ci domanda sottovoce, riferendosi alla donna che ci precede "E come mai lei e il Direttore pare che si conoscano così bene?".
"Non lo sai? Ma allora non ti ha raccontato ancora niente?!" si stupisce Zero, mentre io non mi sorprendo affatto. Avevo già capito per conto mio che Yuki ignorava completamente il passato del suo padre adottivo.
"Eccoci qua." annuncia la Presidente.
Davanti a noi, un alto e massiccio portone di legno.
"Dietro questa porta c'è la sala degli archivi."
E finalmente, entriamo.

"Consultando questi volumi potrete ripercorrere tutta la storia della terribile guerra tra i vampiri e gli hunter." spiega la Presidente, facendo strada ai suoi ospiti tra gli innumerevoli scaffali ricolmi di volumi.
Yuki sembra incerta.
"Vuoi lasciar perdere?" le chiede Reika, posandole una mano sulla spalla.
"Neanche per sogno. Sono fermamente decisa a risvegliare in ogni modo la mia memoria. Mi sento soltanto un po' nervosa."
Kiryu si avvicina alla pensierosa amica e le dà un'affettuosa sberletta sulla guancia, sorridendole.
"Zero, Reika, vi pregherei di seguirmi." chiama ad un certo punto la Presidente "Andiamo a frugare tra gli archivi non classificati.".
I tre spariscono dietro ad una porta di ferro, mentre ad aiutare Yuki rimane Kaien Cross, che raduna su di un tavolo tutti i registri che risalgono fino all'anno di nascita della ragazza.
"Forse sfogliandoli noterai qualche particolare significativo." rimarca l'uomo, mostrandosi ben più fiducioso di quanto non riesca ad essere al momento la sua adorata figlioccia.

Reika e Zero seguono la Presidente fino alla stanza in cui sono raccolti i testi più antichi riguardanti l'ancestrale guerra tra vampiri ed umani.
"Purtroppo questi documenti sono difficilmente decifrabili." afferma la donna "Vedete, ci sono stati inviati tutti dai campi di battaglia, in cui molti valorosi hanno perso la vita. Sono impregnati indelebilmente dal sangue dei nostri uomini.".
Un penetrante odore di sangue raggiunge i due ragazzi, destando di colpo i loro istinti vampireschi, ed in un attimo gli occhi di entrambi si tingono di porpora. La Presidente ghigna soddisfatta.

Nel mentre Yagari segue la sua pista e affronta a viso aperto l'Anziana dell'Associazione.
"Non capisco." tuona il cacciatore, battendo le mani sulla scrivania alla quale è seduta la donna "Zero può essere considerato come una vittima dell'Associazione. Perché avete deciso di mandarlo ad un ricevimento di vampiri?".
"Io non vedo quale sia il problema." risponde impassibile la sua interlocutrice "In fondo non è successo niente, no?".
"Già, ma è stata una pura fortuna. A meno che... voi non vi auguraste il contrario..."

E nella sala degli archivi, Yuki prosegue con la sua attenta consultazione dei registri.
"Ultimo rapporto dal campo." legge a voce alta "Conformemente agli ordini ricevuti i tre bersagli sono stati uccisi. Da domani come convenuto questa sarà la mia vera professione. Vostro, Kaien Cross... Kaien Cross?".
"Ahhh... stai leggendo un mio rapporto di sedici anni fa!" esclama il diretto interessato, togliendo di mano il volume alla ragazza.
"Direttore, non immaginavo che lei fosse stato un cacciatore di vampiri."
"Ti chiedo scusa Yuki. Ma... non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Non avrei voluto che tu lo venissi a sapere."
"Non si vergogni. Lei è sempre mio padre. E questo non cambierà nulla."
Kaien Cross si abbandona ad un momento di commozione per le belle parole appena sentite, ma Yuki riporta subito il discorso sulla ricerca in corso:
"Perché mi ha dato i rapporti di sedici anni fa? Quelli vecchi di undici anni bastano e avanzano...".

...Segreti nascosti tra le pagine ingiallite di antichi registri, sepolti sotto la neve e il sangue in una notte d'inverno. Segreti lontani, perduti, scordati, che presto potrebbero esser svelati e tornare alla luce, destati dal richiamo di anime irrequiete che per vie diverse e diversi scopi conducono la loro caparbia indagine. In cerca del passato, per difendere il futuro... Yagari alle prese con i vertici dell'Associazione. Yuki e Kaien Cross a rovistare tra vecchi volumi... E intanto Reika e Zero si trovano faccia a faccia con la Presidente, il cui obiettivo risulta piuttosto oscuro ad entrambi. Fatto sta che l'odore di sangue emanato dagli antichi documenti da cui sono circondati ha inevitabilmente un violento effetto sui due ragazzi.
Zero si porta una mano alla gola e si accascia a terra, con la schiena contro la porta.
"Zero!" lo chiama Reika, chinandosi accanto a lui per soccorrerlo.
"Sembra che tu soffra molto." osserva la Presidente, avvicinandosi "Significa che il processo di trasformazione sta progredendo.".
"No... è solo l'odore del sangue..." risponde a fatica il giovane.
"Ci ha portati qui apposta... Perché? Cosa vuole?" si infuria Reika, mentre i suoi occhi si infiammano sempre più.
"Volevo delle risposte... e le ho trovate." confessa l'interrogata "Dunque, era come pensavo. Cara la mia Reika, a quanto pare il sangue di tuo padre si è svegliato dentro di te...".
La ragazza socchiude le labbra come volesse rispondere, ma alla fine tace e dedica la sua completa attenzione al compagno sofferente.
"Zero, forza, adesso ce ne andiamo da qui." lo rassicura, stringendo le mani di lui tra le proprie.
E lentamente Kiryu si riprende, come se i suoi istinti vampireschi si fossero di colpo placati.
"Ma che cosa interessante." commenta compiaciuta la Presidente, fissando i due ancora seduti sul pavimento "E' bastata la vicinanza di Reika per farti stare meglio... Ha del miracoloso, direi... ma per salvarti ti occorrerà ben altro.".
Dopo una breve pausa, la donna prosegue:
"Povero ragazzo. Il tuo dolore aumenterà, con il progredire della tua mutazione, ma se vuoi ti posso suggerire un rimedio per alleviarlo. E' sufficiente il sangue di un Sangue Puro per arrestare il processo di degenerazione. E quale sangue migliore può esistere di quello di Kaname Kuran? Naturalmente, non è detto che lui te lo voglia dare. In tal caso, dovrai procurartelo da solo. So che non sei ancora capace. Ma esiste un modo per acquistare la forza sufficiente. Senz'altro conoscerai la famosa storia. Mi riferisco alla storia della maledizione dei gemelli...".
Sia Reika che Zero si sentono trasalire. Ad entrambi tornano in mente le parole di Ichiru, quella notte, durante il ricevimento a casa degli Aidoh. Anche lui allora accennò alla maledizione dei gemelli...
Ma un grido improvviso, proveniente dalla stanza accanto, interrompe ogni discorso. Kiryu e Reika si precipitano da Yuki, e la trovano in piedi, terrorizzata, davanti ad un volume in fiamme.

Io e Zero ci avviciniamo alla nostra amica. E' evidentemente sotto shock. Gli occhi sbarrati. Il viso pallidissimo. Fredda e rigida come una statua di marmo.
"Non capisco..." sussurra con voce tremante "Avevo iniziato a leggere e all'improvviso... sono le pagine che si riferiscono all'inverno di undici anni fa...".
Improvvisamente, delle immagini confuse si accalcano nella mia mente. Neve, sangue, e l'ombra sfocata di una bambina... E' Yuki quella bimba? Di chi sono questi ricordi? E saranno poi davvero ricordi? Il mio sguardo non riesce ad allontanarsi dalle fiamme che ardono davanti a me, e tra di esse prende forma un volto... Cosa mi succede? Sono allucinazioni queste? O che altro?... Una lancinante fitta al petto mi fa piegare su me stessa. Crollerei a terra se non fosse per Zero, che prontamente mi sorregge, mentre Kaien Cross accudisce premuroso Yuki.
"Tutto bene?" mi chiede la Presidente, e la sua voce mi suona più falsa che mai.
"Sì, sto bene... è stato solo un capogiro..."


***

Scende la sera sul Collegio Cross. Zero raggiunge il Direttore in sala da pranzo nella speranza di ricevere da lui qualche spiegazione riguardo alla maledizione dei gemelli.
"La maledizione dei gemelli?" ripete perplesso Kaien Cross "Anche Reika qualche tempo fa era venuta a chiedermi se la conoscevo...".
"Ce ne aveva parlato Ichiru, e oggi la Presidente."
"Ecco... si dice che i gemelli nati in una famiglia di hunter siano colpiti da una maledizione... Ma nessuno sa esattamente perché."
Kiryu si volta e si muove verso la porta. Il Preside lo ferma:
"Zero, Yuki in che condizioni è?".
"Ho l'impressione che sia ancora sotto shock."
"Già, capisco, in fondo è normale."
"Reika è andata da lei."
Con queste parole il giovane se ne va.
Poco dopo, fa il suo ingresso nella stanza Toga Yagari.
"In nessuna famiglia di hunter possono nascere due gemelli... Se vengono concepiti, cosa rara, uno incorpora l'altro, e alla fine viene al mondo soltanto un bambino."
"Questa è l'abominevole maledizione dei vampiri." commenta Kaien Cross.
"Già, però ormai Zero e Ichiru sono nati e probabilmente portano con loro un'altra maledizione."
"Che intendi dire Yagari?"
"Lascia perdere... Ho parlato con l'Anziana dell'Associazione e ho fiutato qualcosa. Però non conosco le loro intenzioni."

Yuki, sdraiata sul letto in una delle stanze private del Direttore, ripensa a quanto accaduto alla sede dell'Associazione Hunter.
"Perché? E' come se qualcuno non volesse farmi scoprire quello che è successo, undici anni fa... i miei ricordi, iniziano in quel preciso istante. Ma cos'è successo poco prima?..."
La ragazza abbassa stancamente le palpebre e tra i suoi pensieri affiora un'immagine, l'immagine di una donna avvolta da una strana luce che ne confonde i lineamenti. E con essa una vocina di bambina...
... ho paura...
Yuki spalanca gli occhi e si vede davanti una bimba, di circa cinque anni, circondata da un alone rosso.
"Chi sei??" domanda spaventata mettendosi in ginocchio sul letto.
Ma quando si guarda intorno, è sola...
La porta della camera si apre piano e Reika entra, trovando l'amica raggomitolata sul letto, con le gambe strette al petto.
"Tutto bene?" le chiede avvicinandosi.
"Sì... è solo che il pensiero che il Collegio sia deserto mi fa sentire così sola."
Reika si siede accanto alla compagna e le posa una mano sul braccio, ma, non appena la tocca, per pochi secondi le sembra di vedere accanto alla finestra una bambina che sussurra trepidante...Ho paura...
"E tu, come stai?" le domanda Yuki, abbozzando a fatica un sorriso.
"Non preoccuparti per me... Sto benone!"
Il dialogo tra le due ragazze viene interrotto da Zero, che fermo sulla soglia della camera chiede il permesso di entrare.
"Certo. Vieni pure." lo invita Yuki, e lui si accomoda sul letto.
"Stai ancora pensando a quello che è successo, vero? Alle pagine del registro che all'improvviso hanno preso fuoco?" intuisce giustamente il giovane, guardando la pensierosa amica. Ed alla sua voce si somma quella di Reika:
"Coraggio, parla pure liberamente con noi.".
E Yuki si confida:
"Mi arrovello per trovare una spiegazione. E' come se qualcuno non volesse farmi sapere quello che è successo prima di quel giorno...".
Quindi tra sé pensa:
"Mi chiedo anche se quello stesso qualcuno non mi abbia cancellato intenzionalmente la memoria... Il Maestro Kaname??... No, non farebbe mai una cosa simile. Però, ho assolutamente bisogno che mi dia delle conferme. Devo andare a parlargli...".
La ragazza volge lo sguardo sugli amici, seduti accanto a lei.
"Non vi dovete preoccupare per me." li rassicura, cercando forse di rassicurare se stessa.
"E' normale che ci preoccupiamo per te." rimarca premurosa Reika.
"E' uno spreco di energie... e le vostre energie sono preziose, non dovete buttarle via inutilmente per me."
Ma l'angoscia che pervade il cuore di Yuki è troppo forte e sfocia in un pianto liberatorio. Stringendosi ai compagni, trovando rifugio tra le loro braccia, la giovane si sfoga, confessando cosa realmente la tormenti:
"Ho paura... che cosa ci sarà nel mio passato?".

***

Kaname, e con lui Ruka, Rima e Kain, rientrano prima del previsto al Collegio Cross. A scortarli fino all'ingresso, un'auto della famiglia Ichijo, dalla quale però Takuma non smonta: deve assolutamente raggiungere il nonno che lo sta aspettando.
"A proposito, perché hai lasciato casa Aidoh?" chiede il giovane prima di ripartire, rivolgendosi ovviamente a Kuran "C'è qualche problema?".
Il Sangue Puro non risponde ma Ichijo coglie al volo il peso di tale silenzio, e senza esitazione afferma:
"Appena ho finito ritorno subito al Collegio.".
"D'accordo." conclude impassibile Kaname.

Ad accogliere i membri della Night Class di ritorno dalle loro brevi "vacanze", ci sono ovviamente i tre Guardiani.
"Kaname, sei qui!... L'ho appena saputo dal Direttore..."
Yuki non nasconde la propria gioia nel poter di nuovo avere accanto il nobile vampiro al quale è tanto legata. Mentre ben diverso è lo sguardo di Zero, al solito cupo e sospettoso. E Reika, lei osserva, non manifestando alcuna particolare emozione.
"Hai anticipato il rientro." commenta con trepidazione Yuki.
"Cominciavo a sentire la tua mancanza." le confessa Kuran, avvicinandosi.
"Tieni, è un regalo." aggiunge poi, prendendo qualcosa dalla tasca della giacca e porgendolo alla stupita ragazza.
"Grazie mille, ma... non dovevi..." si limita a dire lei, visibilmente emozionata, mentre con curiosità osserva ciò che il Sangue Puro ha riposto nelle sue mani: una piccola rosa rossa all'interno di una resina trasparente.
"E' una rosa che sboccia ogni dieci anni." spiega Kaname "E questa volta, cosa strana, è fiorita in ritardo... di un anno... L'ho scelta per te perché è molto rara.".
La giovane Cross fissa imbambolata l'inatteso dono, che al suo cuore giunge gradito come il più inestimabile tesoro.
"Che c'è? Preferivi qualcos'altro?" le chiede Kuran.
"No... è bellissima..."
E intanto Ruka, nell'assistere alla scena, prova dentro di sé una bruciante gelosia. Se solo Kaname la guardasse, o pensasse a lei, come fa con Yuki, un'insignificante ragazzina umana che non ha assolutamente nulla di speciale... Perché Kaname è tanto legato a lei? Perché?...
"E per te, Kiryu, un pupazzo maledetto." scherza il Sangue Puro, mostrando a Zero un fantoccio di pezza.
"Puoi tenertelo." replica secco il Guardiano.
"Un regalo è sempre un regalo." rimarca divertita Reika, avvicinandosi a Kuran.
"E poi, è carino..." conclude sorridendo, prendendo il fantoccio e mostrandolo a Zero, che contrariato scuote la testa e si copre gli occhi con una mano.
A conclusione del grottesco siparietto, i vampiri si incamminano al seguito del loro leader verso il Dormitorio Luna. Ma la voce di Yuki arresta i loro passi.
"Kaname, aspetta. Vorrei parlarti, se non ti spiace."
"In privato, immagino." intuisce il Sangue Puro, voltandosi appena.
"Esatto."
"Va bene. Quando vuoi."
Ciò detto, Kuran se ne va, e dietro di lui si muovono i suoi fedeli compagni.
Zero si avvicina a Yuki e le mette una mano sulla spalla.
"Sta' tranquillo, è tutto a posto." lo rassicura lei "Ora che mi sono sfogata mi sento molto meglio.".
"Ragazzi, e questo dove lo metto?" domanda allegramente Reika, mentre si avvicina tenendo tra le braccia il fantoccio che le ha dato Kaname, grande quasi quanto una persona in carne ed ossa.
"Dev'essere impazzita..." commenta tra i denti Kiryu, grattandosi la testa perplesso.
Yuki alla fine scoppia in una sonora risata. E' bello vederla di nuovo ridere, e Reika strizza un occhio a Zero, che finalmente capisce che la sua compagna non è andata fuori di testa, ma stava soltanto cercando di offrire a Yuki, se pur solo per un istante, un motivo per tornare a sorridere.

"Kaname, non pensavo di rivederti così presto."
Aidoh giunge alle spalle di Kuran, in procinto di entrare nella sua stanza.
"Già, un contrattempo." risponde il nobile vampiro "Comunque grazie per l'invito a casa tua."
"Di niente. E' stato un vero piacere."
Kaname varca la soglia della sua camera, e si ferma.
"Posso sapere cosa tu e Reika cercavate qui dentro?" domanda secco, senza voltarsi.
Hanabusa china la testa.
"Scusami, cercavo qualcosa che mi facesse capire quali sono le tue intenzioni."
"Ti consiglio di non immischiarti nei miei affari." lo rimprovera in tono aspro Kuran.
E Aidoh lo raggiunge all'interno della stanza.
"Davvero non vuoi dirmi niente?" insiste con sincera sollecitudine.
"Cosa vuoi sapere?"
"Qualcosa sui tuoi genitori. Quello che mi sono sempre domandato, è perché mai si sono suicidati. Forse ha a che vedere con quello che è successo ultimamente..."
"Non fu suicidio. Ma assassinio."
"Come hanno osato uccidere una coppia di Sangue Puro? Chi è stato?"
"Per ora non posso dirti niente di più, mi dispiace. Non voglio che siano morti per niente."
"Ma Kaname, io sono dalla tua parte. Io voglio aiutarti."
"Non sono stato abbastanza chiaro? Non posso dirti niente di più."
"Sì, ti domando scusa. Ma non dimenticare che io sono qui, e se avrai bisogno di aiuto io sarò sempre a tua disposizione."
Hanabusa fa per uscire. Kuran lo ferma:
"Aidoh. Per un momento ho temuto che tu pensassi che fossi stato io a uccidere i miei genitori. E in tutta onestà, sono molto felice che tu non l'abbia fatto."

***

"Vedo che sei venuto in fretta."
Così il Venerabile, seduto alla scrivania nel suo ufficio privato, accoglie l'arrivo del nipote, dandogli le spalle, senza neppure girarsi verso di lui.
"Non volevo che lei decidesse di piombare in Collegio come l'ultima volta." risponde Takuma, con la calma che lo contraddistingue.
"Spero che tu sappia che in quanto membri del Senato abbiamo dei doveri da assolvere." afferma perentorio Ichijo Asato, guardando finalmente in faccia il nipote "E mi sembra di averti insegnato a non sottrartene mai. Dico bene?".
"Non ne ho intenzione, stia tranquillo."
"Molto bene. C'è qui un persona che vorrei presentarti. E' per questo motivo che ti ho fatto venire."
Una parete scorrevole laterale alla stanza si solleva. Dietro di essa, un individuo che regge il corpo esanime di una fanciulla. Al cospetto di costui, il Venerabile si inginocchia.
"Mi scusi per l'attesa, Principe. La prego, mi dica mio signore. Come si sente?".
"Abbastanza bene." risponde l'altro, asciugandosi le labbra sporche di sangue.
Takuma non può credere ai suoi occhi. Non riesce nemmeno a parlare. E' assurdo... possibile che sia davvero lui? Ma come può essere cambiato tanto? E' come se dietro a quel volto così familiare si nascondesse ora qualcun altro...

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Inizia ad esserci un bel po' di movimento, non vi pare? Molti segreti rimasti finora nell'ombra presto vedranno la luce, ed il destino dei nostri protagonisti giungerà al suo compimento.
Un grazie di cuore a tutti coloro che continuano a seguire questa fic
A presto
Marta

YUKI E KANAME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/yukikuran_0001.jpg 

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Capitolo 24
*** CAPITOLO XXII ***


CAPITOLO XXII

Yuki, nella sua stanza, in ginocchio sul letto, osserva la rosa che le ha donato Kaname.
"Una rosa che sboccia ogni dieci anni... ma questa è fiorita in ritardo di un anno... undici anni... Undici anni fa è successo l'incidente che ha segnato l'inizio della mia esistenza. Quel giorno Kaname mi ha salvata. Ma, che cosa ci faceva in quel luogo? E in quel preciso momento? Chi si è impossessato dei miei ricordi? E cosa succederà quando scoprirò la verità?"
...ho paura...
Ancora quella vocina di bambina si insinua nei pensieri della giovane.
"Basta. Devo assolutamente sapere."
Yuki indossa la sua fascia da Guardiana e si prepara alla consueta ronda notturna. Stasera infatti ricominciano le lezioni della Night Class, e la ragazza è determinata a chiarirsi finalmente con Kaname ed a porgli le domande che da tempo la assillano. Ma afferrando la maniglia della porta, ciò che vede la terrorizza. Le sembra che la sua mano sia ricoperta di sangue...
"Ma che cos'è? Non capisco..."

***

La prima lezione della Night Class dopo le vacanze invernali giunge in tranquillità alla sua conclusione. Yuki saluta gli studenti che escono dalla classe, in attesa di parlare con uno di loro in particolare. Nella sua testa continua a risuonare quella voce di bimba spaventata.
...mi mangerà...
"A tra poco, allora." afferma Kaname passando davanti all'assorta Guardiana.
"Sì... certo..." risponde lei titubante.
La giovane rimane da sola nell'aula, e d'un tratto un'altra agghiacciante allucinazione la sconvolge. I banchi e le pareti sembrano macchiati di sangue... e ancora quella vocina, nella sua testa...
...un vampiro cattivo... mi sta per...
E Yuki abbandona la classe terrorizzata.

Zero intanto si reca dal Direttore per far rapporto, come il suo ruolo di Disciplinare impone, ma Cross sembra più interessato al suo speciale tè alla rosa che al resoconto del ragazzo. Con cura se ne versa una tazza, però distrattamente la fa cadere e disperato si china a raccoglierne i cocci.
"Certo che sono proprio maldestro. Sai, è un ottimo tè alla rosa. Te ne verso una tazza? E' un dono di Kaname.".
"No, grazie." digrigna tra i denti Zero, per poi portare a termine il proprio dovere facendo il punto della situazione:
"Tutti gli allievi della Night Class tranne due hanno fatto ritorno al Dormitorio. Sono venuto qui per farle rapporto. Arrivederci.".
Kiryu si avvia alla porta.
"Ahia... mi sono tagliato! Che male!!" urla il Preside, ed il giovane si ferma e si volta a guardarlo.
"Senti... già che mi sono ferito un dito... vuoi favorire?" aggiunge l'uomo in ginocchio sul pavimento, mostrando il dito sanguinante a Zero, che ovviamente risponde in malo modo:
"E' mai possibile che continuiate a farmi tutti la stessa proposta?".
"Tutti chi?" domanda l'altro scattando in piedi "Che cosa intendi, Kiryu? Non avrai succhiato il sangue di Yuki?!".
"Non faccia finta di non capire. Lo sa che io ho bevuto il sangue di Yuki, e di Reika."
"Il fatto è che... ho visto te e Yuki crescere insieme come fratelli per tanti anni. E Reika, l'ho praticamente vista nascere..."
Ci sono una grande tenerezza ed un profondo affetto nelle parole del Direttore. Lui a questi ragazzi vuole un gran bene, farebbe qualsiasi cosa per loro, ma non può impedire al destino di compiersi, non può cambiare ciò che essi sono. Può soltanto star loro accanto, e sostenerli, per quanto gli è concesso fare.
"Comunque, se la tua doppia natura ti impone di comportarti così, non ti ostacolerò." prosegue Kaien Cross medicandosi il dito ferito "Anche se di sicuro la morale comune mi riterrebbe uno sconsiderato. Sarò un po' matto, ma se so che il nostro sangue ti fa stare meglio, sono lieto che te ne serva.".
Zero è molto colpito dalle parole del Preside ma non dice nulla, mentre per un attimo nella mente si riaffaccia in lui il ricordo del momento in cui ha bevuto sangue di Kaname Kuran. Infastidito da questo molesto pensiero, il ragazzo si muove verso la porta, però di nuovo il Direttore lo ferma.
"Aspetta! Ho una cosa molto importante da comunicarti. Ho una nuova richiesta di inserimento per la Day Class. Vedi, senza la tua autorizzazione non posso concedergli nemmeno la mia.".
Zero spalanca gli occhi sul documento che gli mostra il Preside ed il nome che vi legge sopra lo sorprende non poco. Sembra uno scherzo di pessimo gusto, ma di sicuro questo è tutto fuorché uno scherzo...

Yuki cammina da sola nel corridoio deserto dell'edificio scolastico. Pensierosa segue un percorso che ormai conosce a memoria. E' tutto uguale, Tutto come al solito. Eppure, le sembra tutto diverso. Lei, forse, è diversa, perché i dubbi che ingombrano il suo cuore la confondono. Non sa più chi è... e tale incertezza la sta distruggendo.
La ragazza si sofferma accanto ad una delle grandi finestre che si affacciano sul parco e appoggia la mano sul davanzale. Istintivamente abbassa lo sguardo e, osservando le sue dita, sussulta.
"Il sangue che vedo è un'illusione... Solo un'illusione."
Ma una voce nella testa le ripete il contrario...
...Ne sei certa? Non cambierai mai, vero? Alla fine, rovini sempre ciò che c'è di più prezioso...
Yuki avverte alle proprie spalle una presenza e spaventata si volta di scatto sfoderando la sua Artemis. Kaname ferma con una mano l'asta, e da questa si sprigionano delle scintille, in risposta al tocco del vampiro. Il Sangue Puro, con occhi malinconici, osserva la giovane Guardiana, quindi la tira a sé con forza e la abbraccia.
"Non avere paura." le sussurra con languida voce "Ora ci sono io, Yuki.".
La ragazza lascia cadere a terra la sua arma.
"Scusami. Mi spiace. Non so cosa mi è preso, Kaname. Davvero..."
"Non preoccuparti, Yuki. Va tutto bene."
"Ti prego, scusami..."
Yuki trattiene a stento le lacrime, mentre dentro di sé si domanda il perché del proprio insensato gesto:
"Cosa mi succede? Come ho potuto puntare l'arma contro di lui?".
"Ma che cosa c'è di così privato da non poter parlare davanti agli altri?" le chiede Kuran, e la giovane, sciogliendosi dalla sua stretta, prova a dar voce alle proprie preoccupazioni:
"Ecco, io avrei una domanda da farti.".
Però tale domanda rimane solo nei pensieri di lei.
"Kaname, cosa ci facevi là, quel giorno in cui nevicava tanto?": queste le parole che Yuki vorrebbe pronunciare, queste le parole che le rimangono bloccate in gola, insieme all'assillante sospetto che proprio Kaname possa averle rubato i ricordi.
"Non ti preoccupare, Yuki." confessa Kuran, sfiorando il viso della ragazza "Tu puoi farmi tutte le domande che vuoi, niente potrà mai cambiare i sentimenti che provo per te. Non te l'ho mai detto a parole ma tu l'hai sempre saputo. Non è vero, piccola? Ammettilo...".
Di nuovo il Sangue Puro avvolge la fanciulla in un appassionato abbraccio e la stringe a sé quasi volesse sentirsi tutt'uno con lei. Non può più nascondere le proprie emozioni, non può più fingere di non provare ciò che invece prova, da tanto, tantissimo tempo. Forse, da sempre. E così finalmente rivela apertamente quello che nel suo cuore ha finora serbato con cura:
"Ormai l'hai capito che io ti amo. Ti amo più di chiunque al mondo. E se ne avessi il potere, ti libererei all'istante da tutte le angosce che ti assillano."

***

Reika cammina per i corridoi dell'edificio scolastico in cerca di Yuki. Da un po' non la vede in giro e comincia ad essere preoccupata. Arrivata nei pressi dell'aula della Night Class, scorge in lontananza la sua amica, seduta sul pavimento. A terra, davanti a lei, la Artemis.

Mi avvicino e mi siedo di fianco a Yuki.
"Cos'è successo?" le domando.
Lei non mi guarda nemmeno e desolata risponde:
"Non ci sono riuscita. Kaname era qui, proprio davanti a me, e io non gliel'ho chiesto. Non ce l'ho fatta. Non mi uscivano le parole dalla bocca.".
Povera piccola, è davvero disperata. Vorrei aiutarla, ma neppure io conosco la verità, e non è detto che se la sapessi potrei raccontargliela a cuor leggero. Sono certa che Kaname è legato a lei ed al suo passato, e so che la ama profondamente. Perciò, se le sta nascondendo qualcosa, lo sta facendo per il suo bene. Eppure sono convinta che la verità stia per uscire allo scoperto. Ne ho la certezza. Lo sento chiaramente dentro di me.
Appoggio una mano sulla spalla della mia sconsolata amica e provo a rincuorarla:
"Ascolta. Non devi avere fretta. Molto presto arriverà il momento in cui riuscirai a porgli quella domanda. Ma, dimmi, c'è dell'altro?"
Yuki mi guarda. Nei suoi occhi, un malinconica tenerezza. Mi racconta che Kaname le ha confessato di amarla. Ma la cosa non pare renderla felice. Non del tutto. Come se un'ombra minasse il loro rapporto. Forse non si aspettava una dichiarazione così, all'improvviso. Magari l'ha interpretata come un modo per cambiare argomento, per evitare scomode domande. O forse, preferiva rimanere nell'incertezza, perché teme tanto i sentimenti di Kuran quanto i propri. Come può un Sangue Puro amare una normalissima ragazza umana? Può davvero funzionare una storia del genere? E quali importanti scelte comporterà per entrambi?
Amica mia, sei confusa, frastornata, spaventata, per via del passato che non conosci, e di questo nuovo futuro che ti si prospetta davanti...
Sento dei passi. Zero si sta avvicinando. Si china di fianco a me. Mi guarda. Poi guarda Yuki, che se ne sta con la testa appoggiato alla mia spalla, gli occhi socchiusi rivolti al pavimento... Zero, ti conosco troppo bene. So cosa stai pensando. So cosa stai per fare. E so che cosa farò io...

***

A tarda notte qualcuno si presenta alla porta del Dormitorio Luna.
"Cosa fai qui a quest'ora? Ti chiedo gentilmente di andartene."
Seiren cerca di liquidare in breve l'inatteso ospite, quando sulla scalinata che conduce ai piani superiori compare Kaname.
"Mi pareva di aver percepito una presenza non molto gradita. Quindi, sei tu." afferma il Sangue Puro, guardando verso Kiryu, fermo sulla soglia.
I due raggiungono la stanza di Kuran.
"Entra. Fa come se fossi a casa tua."
Il nobile vampiro mantiene come sempre il suo regale contegno. Zero chiude la porta dietro di sé.
"Dimmi la verità, Kaname. Sei stato tu a trasformarla. Reika non ha bevuto il sangue di Shizuka, ma il tuo. Perché l'hai fatto?"
Il Guardiano stringe i pugni, trafiggendo con occhi di ghiaccio il suo interlocutore.
"L'hai capito dal suo sangue, vero?" intuisce il Sangue Puro "L'ha deciso lei. Ha accettato di stringere un patto con me.".
"Un patto?! Non ti credo... che patto avrebbe mai fatto Reika con te?!"
"Dovresti chiederlo a lei, ma la risposta già dovresti conoscerla. E' per te che l'ha fatto. Per salvarti. E ora, dimmi. Vuoi sapere altro?"
Un glaciale silenzio cala nella stanza. Ed è Zero a riprendere la parola:
"Sei tu che hai cancellato i ricordi di Yuki. Non è così? A quanto pare sei legato in qualche modo al suo triste passato. E hai intenzione di sollevarla da tutte le sue angosce.".
"Senti, visto che sei qui, che ne diresti se eliminassi subito uno dei suoi problemi?"
Kuran afferra per il collo Kiryu inchiodandolo con le spalle contro la parete.
"Su, coraggio, stringi pure la presa, Kaname." lo provoca il Guardiano, puntandogli alla fronte la Bloody Rose "Riuscirò comunque a sparare una pallottola.".
"Come osi sfidarmi? I vampiri per istinto dovrebbero rispettare e avere un timore reverenziale dei Sangue Puro. Tu invece ostenti le tue zanne senza ritegno. Ormai dovresti saperlo che ti odio già abbastanza!"
Kaname spinge con forza Zero tanto da sfondare il muro dietro di lui, finendo entrambi nell'adiacente stanza da bagno. Kiryu a terra contro la vasca, Kuran che incombe su di lui continuando a stringergli il collo con una mano. Alcune gocce di sangue del nobile vampiro cadono sul viso del giovane.
"Saresti davvero capace di uccidermi, Zero?"
"Se ti uccidessi adesso non farei che aumentare l'ansia di Yuki, privandola di quelle risposte che cerca."
Le iridi del Guardiano si tingono di rosso.
"Il tuo corpo reagisce al sangue." afferma compiaciuto Kuran "Guarda qua, hai gli occhi completamente infuocati... Non riesci più a trattenerti, vero? Stai diventando un Livello E.".
Kaname apre la camicia di Zero e con le unghie lo ferisce al petto.
"Con tutto il sangue che stai perdendo presto la fame finirà per consumarti."
Kiryu non abbassa la pistola. Kuran afferra la mano che regge la Bloody Rose e si china davanti al cocciuto ragazzo.
"Ascolta, Zero. Temo che tu sia costretto a succhiare di nuovo il mio sangue."
"Finché sarò sano di mente non ne berrò mai più nemmeno una singola goccia. Hai capito?"
"Peccato. Sarebbe una scocciatura se tu morissi. Se ti ho permesso di vivere fino ad oggi è unicamente perché tu possa essere d'aiuto a Yuki. So perfettamente che tu non la tradirai mai."
"Come fai ad esserne così certo?"
"Lo sono perché so che nutri un profondo affetto per lei, e poi, se tradissi lei, tradiresti anche Reika. Tra loro due c'è un legame, l'hai capito anche tu. Ed i sentimenti che provi per Reika sono i medesimi che io provo per Yuki. Per questo so che non le tradirai mai. Eri pronto ad uccidermi per proteggerle... Per questo devi vivere."
"Ma non è giusto... non voglio che più nessuno debba sacrificarsi per me... Né Reika, né Yuki. Non deve più succedere."
"E allora sai cosa fare."
Zero abbandona ogni resistenza e affonda i denti nel collo di Kaname. Le ferite sul petto si rimarginano all'istante. E per l'ennesima volta nella mente del giovane prende forma quell'orribile immagine di morte, tra catene, sangue, ed una inquietante figura che incombe minacciosa nell'oscurità.
"Ascoltami bene. Non dimenticare mai a chi apparteneva il sangue che ti è stato offerto." sibila infine Kuran.

Dopo essersi dissetato, Zero abbandona il Dormitorio Luna lanciandosi da una  finestra, sfruttando l'agilità che gli deriva dalla natura vampiresca per fuggire senza essere visto. Ma non appena tocca terra, una voce alle sue spalle lo ferma. Aidoh si avvicina minaccioso all'intruso, e quando lo riconosce rimane alquanto stupito. Zero, con il volto ed il petto sporchi di sangue, lo fissa senza dire nulla. Nella mente di Hanabusa si riaffacciano le parole di Kaname: Ti consiglio di non immischiarti nei miei affari...
"Dopotutto tu e Reika potreste essere gli unici tra di noi in grado di afferrare l'insondabile mistero di Kaname." sussurra Aidoh, con latente rammarico.
"Che vuoi dire?" lo apostrofa severo Kiryu.
"Lascia perdere." ribatte duro l'altro "Quelli della Night Class hanno fiutato odore di sangue. E' meglio che tu te ne vada immediatamente.".
"L'insondabile mistero di Kaname..." si ripete tra sé il Guardiano osservando Hanabusa allontanarsi "Che abbia in qualche modo a che fare con Yuki... e con Reika?".

***

"Da quanto tempo sei lì?" domanda Kaname, senza voltarsi, fisso il suo sguardo sulla finestra. Sulla sua pelle, già non vi è più alcuna ferita, alcun segno del morso di Zero.
"Da un po'." ammette Reika, uscendo dal suo nascondiglio. Si era appostata in una rientranza del muro per spiare senza essere vista.
Kuran si gira e la guarda, con un enigmatico sorriso ad inarcargli le labbra.
"Sei rimasta lì tutto il tempo senza intervenire. Non eri preoccupata per Zero?"
"Sapevo che non l'avresti ucciso, e che lui non avrebbe ucciso te."

Mi guardi con quei tuoi occhi profondi come la notte più buia, ed in essi mi sembra di perdermi, nella loro oscurità, nella loro tristezza, nella loro recondita ferocia.
"Ora pretendo delle spiegazioni, e me le dovrai dare." ti dico con voce ferma, quasi a voler ribadire che non ho paura di te... anche se forse un po' ne ho...
Ti avvicini. Io rimango immobile. E' come se un misterioso sortilegio tenesse i miei piedi ancorati al pavimento ed il mio sguardo su di te. Possiedi la bellezza di ciò che è proibito ed irraggiungibile, il fascino del mistero e della paura. Ma la malinconia che costantemente leggo sul tuo volto ti rende anche maledettamente umano.
"Avrai le risposte che vuoi." mi assicuri, fermandoti ad un passo da me.
"Voglio sapere che legame hai con Yuki. Che legame ho io con lei. Cosa si nasconde nel suo passato? E cos'è la maledizione dei gemelli dei cacciatori? Sono queste le risposte che voglio ora e non me ne andrò finché non le avrò ottenute."
"E sia... ti dirò ogni cosa, ma non dovrai parlarne con nessuno. Presto giungerà il tempo, e la verità vedrà la luce. Sei pronta a condividere con me tutto questo? Sei pronta a sostenerne il peso?"
"Sono pronta."
Abbassi la testa e sorridi, socchiudendo gli occhi. Perché sorridi? Cos'è il tuo sorriso? Una sfida? Una provocazione?... No, nulla di ciò. Ho come l'impressione che tu sia sollevato di poter finalmente condividere il gravoso carico che ti porti addosso da tanti anni.
Piano sollevi il viso e di nuovo il tuo sguardo si posa su di me. Avanzi di un passo e la distanza tra noi si annulla. Un brivido mi attraversa la schiena... sei così vicino... l'odore del sangue di cui è impregnato il colletto della tua camicia mi stordisce. I tuoi occhi si accendono come fiamme vive. Mi afferri per le spalle ed avvicini la tua bocca al mio orecchio.
"Ho offerto il mio sangue a Zero per salvarlo. Ora tu mi offrirai il tuo." sussurri, ed io non riesco a reagire, né a dire nulla.
Sento la tua lingua sulla mia pelle. Chiudo gli occhi mentre tuoi denti affondano nella mia carne. Se questo è il prezzo per conoscere la verità, sono disposta a pagarlo senza oppormi. In fondo tra noi esiste un patto di sangue. L'ho accettato nel momento in cui ti ho permesso di trasformarmi. E lo rispetterò, perché solo così potrò  proteggere coloro che amo. Sì, li proteggerò, costi quel che costi...

***

In questa lunga e oscura notte, un'auto si ferma davanti all'ingresso del Collegio Cross. La portiera si apre ed un giovane scende. E' il nuovo studente della Day Class.
"Sono certo che ci servirai fedelmente." afferma il prozio di Shiki, dall'interno della vettura "E noi ti aiuteremo ad ottenere ciò che vuoi.".
"Certo." risponde il ragazzo, sorridendo sornione.

E intanto Yuki, nella sua stanza, non riesce a prendere sonno. Continua a pensare alla dichiarazione di Kaname. La ha confessato di amarla e d'ora in poi nulla potrà più essere come prima.
"Non riuscivo più a pensare. Non mi è uscita neanche una parola... E' finito il tempo in cui potevo illudermi di non sapere. Mi sono sforzata di non soffermarmi mai a riflettere troppo su quello che poteva esserci tra me e Kaname. Impedivo a me stessa di pensarci... Non te l'ho mai detto a parole, ma tu l'hai sempre saputo... Sì, è vero, l'ho sempre saputo. Ma per paura l'ho sempre negato a me stessa..."

***

Sorge il sole sul Collegio Cross. Una nuova mattina, che annuncia la ripresa delle lezioni della Day Class. La prima ora sta per iniziare, ma né Yuki, né Reika, né Zero sono in aula. Yori si guarda intorno sperando di veder al più presto comparire gli amici. La ragazza è rientrata al convitto la scorsa sera, così come il resto degli allievi diurni, e stamane, uscendo dalla camera, ha notato che Yuki era piuttosto strana. Pareva non sentirsi affatto bene... Ma ecco che l'attenzione dell'intera classe si concentra sul nuovo studente, che fa il suo ingresso fermandosi accanto alla cattedra.
"Un attimo di silenzio, per favore." afferma la professoressa, per zittire il fitto vociferare dei suoi allievi "Forza, presentati pure ai tuoi compagni.".
"Buongiorno a tutti. A partire da oggi frequenterò questa classe."
Nel mentre, intrufolandosi furtiva dalla porta sul fondo, Yuki entra in aula e gattonando tra i banchi raggiunge Yori.
"Yuki... Come va? E' passato il mal di testa?"
"Ora sto bene. Grazie mille Yori... Ma qui cosa sta succedendo?"
"Guarda."
La giovane Cross, in ginocchio dietro il banco, sbircia in direzione della cattedra e così scopre la new entry della Day Class.
"Per motivi personali io e mio fratello siamo sempre vissuti separati." spiega il ragazzo "Io sono il suo gemello. Mi chiamo Ichiru Kiryu. Molto piacere.".
Per la sorpresa Yuki scatta in piedi, venendo subito ripresa dall'insegnante:
"Signorina Cross, se ha intenzione di sedersi lo faccia in fretta.".
Yori fa posto all'amica. Intanto la professoressa dà le direttive ai suoi studenti:
"Il capoclasse aiuterà il nuovo compagno finché non si sarà ambientato.".
Yuki rimugina tra sé:
"E' venuto qui per vendicarsi. Crede che sia stato Zero a uccidere Shizuka Hiou. Ma penso che questo non sia il suo unico scopo. Lui è qui anche per Reika... Perché il Direttore  ha accettato una cosa simile?".
Ichiru, nel raggiungere il suo posto, si ferma di fianco all'assorta ragazza.
"Ma guarda chi abbiamo qui. Una delle Guardiane del Collegio. E la tua amica, dov'è?".
Ciò detto, il giovane se ne va.
"Ma allora, vi conoscete già?" domanda sottovoce Yori alla compagna.
"Ecco... sì, diciamo di sì..." risponde l'interrogata.
"Sembra che abbia un carattere ancora peggiore del Kiryu numero uno."
"Sono d'accordo."
"E conosce anche Reika..."
"Loro... si conoscevano da bambini... ma poi si sono persi di vista."
La lezione inizia ed ogni chiacchiera si zittisce. Per il sollievo di Yuki, che iniziava ad essere in difficoltà per le domande della sua amica.

Nell'intervallo tra la prima e la seconda ora, Reika arriva trafelata in aula. Sembra molto stanca, il viso affaticato, come se non avesse chiuso occhio tutta la notte. Senza nemmeno guardarsi intorno, raggiunge Yuki e Yori, e si sofferma un attimo accanto al loro banco prima di sedersi al proprio posto.
"Ehi, tutto bene?" le domanda Yori.
"Sì, più o meno." confessa la diretta interessata, sbadigliando "Diciamo che non ho dormito molto e stamattina non ho sentito la sveglia.".
Reika posa gli occhi su Yuki, stranamente silenziosa, e lei con un cenno della testa le fa intendere di guardare in una precisa direzione. La ragazza solleva quindi il viso e ciò che vede la lascia senza fiato. Ichiru è seduto non lontano e la sta fissando con un ambiguo sorrisetto stampato in faccia. Reika indietreggia di un passo e per la sorpresa lascia cadere a terra i libri che aveva in mano.
"Sembra che tu abbia visto un fantasma." commenta perplessa Yori.
"Sai dov'è Zero adesso?" si informa preoccupata Yuki.
Reika scuote la testa e si china per raccogliere i testi sparsi sul pavimento. Ma qualcuno si avvicina e si inginocchia davanti a lei, porgendole un quaderno. Reika e Ichiru si rialzano in piedi, l'uno di fronte all'altra.
"E' un piacere rivederti." afferma lui, con disarmante dolcezza.
"Vorrei poter dire lo stesso." risponde duramente lei, per poi voltarsi e raggiungere il proprio posto.

***

Il Direttore, nel suo ufficio, sta parlando con Yagari, in procinto di lasciare il Collegio.
"Sicuro di non voler restare?"
"Sicuro. Ti ringrazio di tutto."
"Ma io mi annoierò da morire se tu te ne vai via..."
Yagari scuote la testa sconsolato davanti alla buffa espressione del Preside, che come un bambino protesta per l'imminente partenza del suo amico. Ma il cacciatore ha un dubbio da chiarire prima di andarsene:
"Ascolta. Perché hai accettato l'ammissione di Ichiru?".
"Vedi, fino a che non conosceremo le vere intenzioni dell'Associazione, i due fratelli sono destinati a incontrarsi comunque, sia che si trovino qui al Collegio che al di fuori. E potrebbe succedere di tutto. Ma magari, frequentandosi, alla fine riusciranno a capirsi, ed è proprio quello che io mi auguro."
"Sì, ripensandoci... potresti avere ragione."
E di nuovo il Preside in tono melodrammatico supplica Yagari di rimanere, aggrappandosi al suo braccio:
"E allora ti prego, amico, non te ne andare! Non lasciarmi!!!".
"Ma smettila!" lo zittisce l'altro, liberandosi dalla sua presa "Intendo scoprire a modo mio quello che sta tramando l'Associazione. Ma sappi che... non disapprovo il tuo metodo.".
"Per davvero?" si stupisce Kaien Cross.
Yagari apre la porta dell'ufficio e si trova davanti Yuki.
"Buongiorno..." saluta imbarazzata la ragazza.
"Yuki." le si rivolge il Direttore, stupito di vederla lì nel bel mezzo delle lezioni.
"Io stavo..." prova a giustificarsi lei.
"Sì, certo. Abbiamo capito." la interrompe Yagari, incamminandosi per il corridoio.
"Stavi origliando?" intuisce il Preside.
"Veramente... sì, un pochino."
"Meglio che te lo dica. L'ammissione di Ichiru l'ha voluta proprio Kiryu."
"Cosa? Zero?"
"Sì. Riconosco che ha un caratteraccio e si arrabbia per niente, ma in fondo è un ragazzo molto maturo."

Intanto, in classe...
Ichiru ha calamitato su di sé l'interesse dei compagni, in particolare quello delle ragazze. E' bravo ad accattivarsi le persone, sa mostrarsi gentile e compiacente, ingraziandosi la simpatia della gente. Cosa questa in cui è del tutto diverso dal fratello. E così, durante l'intervallo, un nutrito gruppetto di studentesse circonda il nuovo arrivato per conoscere qualcosa in più su di lui.
"E così siete due gemelli."
"In effetti vi assomigliate moltissimo. Però il taglio di capelli è diverso."
"Avresti preferito che fossimo due gocce d'acqua?" fa notare il giovane, con un intrigante sorrisetto.
"Se proprio ci tieni, me li taglio." aggiunge poi, toccandosi i capelli.
"Oh no, stai benissimo così!"
"E sei anche molto simpatico. Non hai niente a che vedere con tuo fratello."
"Diventerai l'idolo della Day Class. Gli altri ragazzi vicino a te sono insignificanti."
Il capoclasse si fa avanti, piuttosto infastidito dai commenti delle compagne. Ma Ichiru riesce ad ingraziarsi anche lui, con i suoi modi gentili e lusinghieri:
"Capiti a proposito. Sai com'è, mi devo ancora ambientare completamente. E spero che mi darai una mano.".
"Davvero?... Bene. Allora, qualunque necessità tu abbia non esitare a venire da me. Tu sì che sei un tipo gentile. Non come tuo fratello.".
Reika osserva in distanza la scena. Non distoglie un attimo lo sguardo da Ichiru. Yori, accanto a lei, tenta invano di catturare la sua attenzione, ma non ci riesce, se non quando le rivolge una diretta domanda:
"Scusa, ma che hai? Per caso tra voi due... c'è stato qualcosa?".
L'interrogata si volta verso l'amica, spalancando gli occhi.
"Cosa?!" chiede stupita.
"Lo so che stai con Zero... però, ho visto le occhiate che ti lancia Ichiru..."
"Noi... eravamo amici."
"Eravate?"
"Sono successe tante cose..."
Mentre parlano le due non si accorgono che qualcuno si è avvicinato loro. Reika sente una mano posarsi sulla sua spalla e si gira di scatto, sussultando quando i suoi occhi incontrano quelli di Ichiru.

"Prima non sembravi molto felice di vedermi." mi dice, fissandomi con una tenerezza ed un affetto che mi riesce difficile immaginare fasulli. E probabilmente, non lo sono. Forse quello che prova per me è ciò che di più vero gli sia rimasto. E questo mi rattrista molto. Ma mi fa anche tanta rabbia.
"Mi pare strano che tu sia qui." gli rispondo, restando sul vago. Vicino a noi c'è Yori, non è il caso di far uscire spinosi argomenti.
"Non lo sai perché sono qui?" insiste, senza togliermi gli occhi di dosso.
Mi sento a disagio. E lui rincara la dose. Mi prende una mano e la bacia. Così, come nulla fosse. Davanti a tutti. Di sottofondo, le voci dei compagni di classe. Invidia. Curiosità. Stupore. Qualcuno pronuncia il nome di Zero, accostandolo al mio.
Mi tornano in mente le parole di Kaname, quello che mi ha raccontato la notte scorsa. La maledizione dei gemelli... ed improvvisamente la mia diffidenza nei confronti di Ichiru svanisce, sostituita da una lacerante tristezza. Perciò, lo lascio fare. E non mi allontano nemmeno quando posa la sua mano sulla mia guancia. Perché è venuto qui? Per la vendetta? Per me?... Alla fine, non mi importa. Io desidero soltanto che quel maleficio non si compia... Non è accaduto allora, non può accadere adesso...

La porta dell'aula si apre. Un gelido silenzio cala tra i presenti. Sulla soglia c'è Zero. I suoi occhi sono puntati sul fratello. Ichiru risponde al suo sguardo e si congeda da Reika e Yori.
L'ennesimo faccia a faccia tra i gemelli Kiryu avviene nel porticato esterno dell'edificio scolastico, al momento deserto.
"Che vuoi?" esordisce Ichiru.
"Se sei venuto per vendicarti, ti prego di farlo in fretta." ribatte Zero.
"Santo cielo, che delusione! Allora è questo che pensi. Credevo che avessi accettato la mia ammissione per poter consolare il tuo fratellino afflitto."
"Accennavi alla maledizione dei gemelli. Che cosa significa?"
"Lo ignoro. Se ne parla quando in una famiglia di cacciatori nascono due gemelli. Comunque, a noi due si addice. Tu non credi?"
Ichiru si avvicina a Zero e gli appoggia una mano sulla spalla.
"Quanto al motivo per cui mi trovo qui, non è quello che pensi. Volevo semplicemente assaporare com'è la vita all'interno di un Collegio. Non sei contento di avermi qui?"
In distanza, sotto il porticato, compare Reika e su di lei si posano gli occhi dei gemelli Kiryu.
"Stai lontano da lei." intima Zero.
Ichiru non risponde e sogghignando si allontana. Passa accanto a Reika guardandola di sottecchi e senza fermarsi prosegue in direzione delle aule. Lei non si muove e china la testa.

Mi sento così strana. Stanotte non ho chiuso occhio, dopo quello che mi ha detto Kaname. E poi, stamattina, arrivo in classe e mi vedo davanti Ichiru... Ho la testa che mi scoppia. Mi porto una mano sulla fronte. Mi sembra quasi di avere la febbre. Sollevo lo sguardo e scorgo in lontananza, nel parco, Yuki. Deve essere lì da un po'. Immagino che abbia visto Ichiru e Zero parlare. E' preoccupata anche lei... Yuki... non posso raccontarle niente di quanto ho saputo. Né a lei né a nessun altro. Non ancora. Sarebbe avventato. Un rischio inutile.
"Come stai?" mi domanda premuroso Zero.
Io sussulto. Non mi ero accorta che si fosse avvicinato. Il mio sguardo e la mia mente erano altrove. Lui mi prende il viso tra le mani e mi riporta al presente, a questo preciso momento. La mia anima ed il mio cuore si alleggeriscono. Tutto svanisce mentre mi perdo nei suoi occhi.
"Stai tranquilla. Lo terrò lontano da te." mi dice.
"Non credo che Ichiru potrebbe farmi del male..." penso io, mentre cerco un rifugio tra le sue braccia, appoggiando la fronte sul suo petto.
"Ti proteggerò... sempre..." mi sussurra, stringendomi forte.
Ed io... sorrido...

***

La notte scende e come al solito i Guardiani sono impegnati nel servizio di ronda. Concluso il suo giro, Zero raggiunge Yuki sul terrazzo dell'edificio scolastico.
"So che oggi hai parlato con Ichiru." ammette la ragazza.
"Quindi, ci hai visti."
"Sì, è così. E vi ho osservati attentamente. Ancora una volta il tuo comportamento mi ha stupito molto. Non pensavo che saresti riuscito a mantenere la calma. Sei incredibile. Ti ammiro tanto."
"E allora, dammi retta. Non cercare mai di affrettare le cose. Verrà il momento..."
...Non dimenticare mai a chi apparteneva il sangue che ti è stato offerto... La frase di Kuran echeggia nei pensieri di Zero.
Anche Reika intanto arriva sulla terrazza e si avvicina ai compagni.
"Devo trovare il coraggio di affrontare Kaname." afferma decisa Yuki "Lo conosco da più di dieci anni e qualunque azione abbia potuto compiere sono pronta ad ascoltarlo. Ma ogni volta che ci provo la paura mi paralizza e non riesco a porgli le domande che mi assillano. Come vorrei potergli parlare liberamente come faccio con voi... In fondo, durante questi anni, io l'ho sempre amato, e qualunque cosa mi stia nascondendo, saprò accettarla... Adesso vado.".

Yuki... ti osservo mentre con la tua innata agilità salti sui rami degli alberi circostanti come uno scoiattolo, per correre da lui, per correre da Kaname. Mi volto verso Zero e leggo una sincera preoccupazione sul suo viso. La stessa preoccupazione che avverto anch'io. Lo prendo per mano e guardo nella direzione in cui te ne sei andata. Mi chiedo cosa accadrà quando la verità uscirà allo scoperto. Quando tu, e Zero, come me, scoprirete ciò che finora vi è stato nascosto...
Ho paura... per voi, e per me... Kuran non mi ha parlato ancora del pugnale e del potere in esso racchiuso. Non mi ha rivelato cosa dovrò fare... forse di preciso non lo sa nemmeno lui, o forse sta cercando un'altra via, lasciando che questa sia l'ultima risorsa a cui attingere, nel caso in cui la situazione dovesse volgere al peggio.
Ho paura... che ne sarà di noi? Di tutti quanti noi, quando lui, il nemico dei Sangue Puro, colui che anche mio padre da anni sta aspettando al varco, farà la sua comparsa? Cosa accadrà quando la verità mostrerà il suo reale aspetto? Quando Yuki conoscerà il suo passato, e con esso ciò che la lega a me, e a Kaname? E come reagirà Zero? Lui, che detesta profondamente i vampiri, mentre io ho il compito di proteggerli...
"So che hai stretto un patto con Kaname." mi confessa Zero "Perché l'hai fatto?".
Lo guardo ma non rispondo.
"L'ho capito dal tuo sangue, e Kuran me l'ha confermato." continua lui.
Non c'è rabbia nella sua voce, e neppure nei suoi occhi. Non vuole rimproverarmi, ma soltanto capire. Si aspetta da me delle spiegazioni, non da Kaname né da nessun altro. Ed io allora gli rivelo cosa mi abbia spinto, quella notte, ad accettare di bere il sangue che avrebbe destato il vampiro che dormiva dentro di me:
"Io... volevo aiutarti. Sapevo di non poter fermare la tua discesa verso il Livello E, e così ho chiesto a Kuran di farlo. In cambio, avrei bevuto il suo sangue, mi sarei trasformata. Vedi, per fermare il nemico di cui ci ha parlato Maria Kurenai, il nemico dei Sangue Puro, lo stesso che mi vuole morta, occorrerà il potere del Black Steel, e solo risvegliandomi come vampiro avrei potuto ottenerlo. E poi..."
"E poi... c'è dell'altro?"
"Zero, tu ormai sei un vampiro, e per poter restare al tuo fianco ho scelto di esserlo anch'io."
"Non avresti dovuto fare un cosa del genere per me."
C'è un velo di amarezza nelle parole di Zero, come se si sentisse in colpa per quanto è accaduto. Ma la colpa non è sua, io l'ho scelto, e lo rifarei di nuovo se tornassi indietro.
"Non l'ho fatto solo per te." gli dico "In fondo, l'ho fatto anche per me. E non me ne pento.".
Lui mi guarda un attimo severo, poi accenna un sorriso e mi avvolge le spalle con un braccio, posandomi un dolce bacio sulla fronte. Ci scambiamo un'occhiata d'intesa. Abbiamo avuto entrambi la medesima idea...

***

Yuki corre nel parco. Corre in cerca di lui, pensando a lui...
"Grazie a te ho aperto gli occhi, Kaname. E per la prima volta ho scoperto il mondo. Prima tutto nella mia testa era solo bianco, ma la tua presenza ha dato colore alla mia vita..."
E finalmente eccolo, in piedi accanto alla grande fontana.
"Yuki, ti aspettavo."
"Ti prego, dimmi la verità." pensa tra sé la ragazza, avvicinandosi a passi lenti "Non voglio più continuare ad essere la bambina ingenua che non sa niente.".
"Che cosa vuoi dirmi?" chiede sorridendo Kaname.
"Vorrei che rispondessi sinceramente, senza cambiare ancora discorso." ribadisce con voce ferma Yuki.
"Cambiare discorso?... Parli di quando ti ho rivelato i miei sentimenti?"
"Sì... appunto."
"Sono solo stato sincero. Ti ha dato fastidio?"
A queste ultime parole Yuki replica con appassionato slancio:
"Darmi fastidio? No, perché avrebbe dovuto?".
Ma restano nella sua mente i suoi più intimi pensieri:
"Se sapesse quello che provo... Io lo amo da sempre, fin dal primo istante che abbiamo trascorso insieme... Quelle braccia in cui da bambina mi gettavo sapendo di potermi fidare. E quel bel viso, il cui sguardo protettivo si posava dolcemente su di me. E' questo che mi ha salvata.".
"Non c'è alcun motivo per cui io mi senta infastidita dai sentimenti che provi per me." confessa la ragazza "Anche se la tua natura è uguale a quella di quel vampiro malvagio che ha cercato di mordermi tanti anni fa, io non posso scordare che tu mi hai salvata...".
Kaname, fissando intensamente Yuki, le posa una mano sul viso, ma lei la allontana ed indietreggia di qualche passo.
"Yuki..." bisbiglia il Sangue Puro.
"...ma voglio sapere perché l'hai fatto." prosegue la giovane "Non mi va più di rimanere nell'ignoranza. Ormai sono cresciuta, Kaname, e sento che è giunto il momento che io conosca tutta la verità. Perché dentro di me, io so che tu sei legato a quel passato che non riesco più a ricordare.".
Kuran non parla ma il suo eloquente sguardo giunge a Yuki come una tacita conferma.
"Ma allora è così!" esclama sconvolta la ragazza, afferrando per la giacca il nobile vampiro "Perché per tutto questo tempo non me ne hai parlato? Pretendo che tu mi dica la verità. Non ce la faccio più a continuare a vivere nel dubbio. Devo assolutamente scoprire che cosa ci lega, per quanto possa essere terribile e sconvolgente. Capisci? Raccontami tutto!".
Kaname accarezza amorevole i capelli di Yuki.
"E' davvero un peccato." ammette con sincero rammarico "Avrei voluto che tu continuassi a vivere nel tuo mondo incantato ancora per un po' di tempo. Sei proprio sicura di voler conoscere la verità, anche se macchiata di sangue, Yuki?".
"Certo. Voglio la verità."
"Tu sei la sola creatura che sia mai stata capace di darmi un po' di calore. E temevo che se ti avessi rivelato la verità avresti finito per odiarmi. Per questo ho sempre taciuto."
"Non devi preoccuparti, io non ti potrei mai odiare."
Kaname avvicina il suo viso a quello di Yuki e con seducente dolcezza le sussurra:
"Quando è così, voglio che tu me lo dimostri. Vuoi diventare la mia compagna?".
Ma tale proposta suona alla giovane come una presa in giro, l'ennesimo tentativo di Kuran per schivare l'argomento:
"No! E' solo un trucco! Ma se pensi che basti questo a farmi rinunciare ti sbagli. Io voglio la verità. Smettila di prendermi in giro.".
"Yuki, tu hai avuto il coraggio di affrontarmi e così ho deciso di fare lo stesso. Non sono mai stato così sincero con te."
"Non ci credo."
"Non ti sto mentendo. Coraggio Yuki, se vuoi sapere la verità accetta la mia proposta. Affidati a me..."
Kaname stringe a sé la fanciulla e lei in cuor suo non comprende perché si stia comportando così. Non le ha dato alcuna scelta. Perché le sta facendo questo?
"Non è il caso che mi fissi con quella faccia preoccupata, Kiryu. E anche tu, Reika, puoi stare tranquilla." afferma il Sangue Puro, ed istintivamente Yuki si volta. I suoi amici sono lì, dietro di lei.
"Visto che è la mia compagna, proteggere Yuki d'ora in poi sarà solo compito mio." sentenzia infine Kuran.

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Facendo il punto della situazione. Ichiru è tornato al Collegio. Reika ha scoperto qualcosa che non può rivelare. Yuki è diventata la compagna di Kaname senza però ottenere le risposte che stava cercando.
E adesso???
Vi saluto con due fan art
Alla prossima
Marta

KANAME E YUKI
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I GEMELLI KIRYU
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Capitolo 25
*** CAPITOLO XXIII (parte I) ***


CAPITOLO XXIII (parte I)

La porta nell'ufficio del Preside si apre. E' notte fonda ormai. 
"Mi spiace averti convocato a quest'ora, ma chi voleva vederti è un tipo notturno." afferma Kaien Cross, seduto alla scrivania. 
Kaname è in piedi accanto a lui. Ichiru sosta sulla soglia.
"Questa è la prima volta che noi due ci incontriamo. Piacere, Ichiru Kiryu." esordisce garbato il Sangue Puro.
"Kaname Kuran. Mi domando cosa voglia da me il capoclasse della Night Class." osserva il giovane, assumendo un'aria strafottente ed arrogante "Non è che per caso hai intenzione di farmi diventare una tua pedina?".
"E' già da molto tempo che tu sei una parte integrante del mio gioco. Ad ogni modo, chi è il tuo bersaglio?"
"Non so perché tu sia convinto che ce ne debba essere per forza uno. Ma se pensi che io sia un problema, allora sbarazzati di me..."
Ichiru si volta intenzionato ad andarsene, quando una voce cristallina giunge dal corridoio, ed il ragazzo si blocca. E' la voce di Reika.
"Direttore!! Direttore!!!"
Kaien Cross si alza in piedi. Ichiru si allontana dalla porta. Kaname Kuran osserva. 
Reika piomba come un fulmine nell'ufficio, bagnata fradicia dalla testa ai piedi. Il Preside le si fa incontro, chiedendole premuroso cosa sia accaduto. Ma gli occhi di lei si fissano su Ichiru. Cosa ci fa lui lì, insieme al Direttore ed al capodormitorio Kuran? Lo sguardo di Ichiru muta repentinamente, velandosi di tenerezza. E a questo punto, Kaname capisce: il gemello di Zero non è al Collegio per vendicarsi, ma è qui per Reika. Il punto è: fin dove è disposto a spingersi per lei?
"Allora, che c'è?"
La voce di Kaien Cross spezza il silenzio di sospensione sceso di colpo nella stanza.
Reika distoglie gli occhi da Ichiru.
"Con il vostro permesso, io torno al Dormitorio." conclude il ragazzo, dopodiché se ne va.
"Si è rotta una tubatura... in bagno... c'è acqua dappertutto..." spiega Reika, sguardo triste e preoccupato. E' evidente che il suo pensiero è rivolto altrove.
"Tranquilla. Me ne occupo io. Tu adesso vai a riposarti." le dice amorevole il Direttore, accompagnandola alla porta.
"Grazie." sospira lei, per poi incamminarsi lungo il corridoio. 

Il rumore dei miei passi mi tiene compagnia, come fosse il ripetitivo e monotono eco dei miei pensieri. Ho avuto più risposte di quante ne avrei volute. Sono molto preoccupata per le persone a me care. Vorrei parlare con qualcuno, confidarmi, sfogarmi, ma non posso, non ancora. E la presenza di Ichiru non migliora la situazione... A testa bassa percorro il corridoio. Poi, d'un tratto, una voce.
"Rischi di ammalarti se non ti cambi."
Mi fermo e alzo lo sguardo. Ichiru è davanti a me, con la schiena contro la parete e le braccia incrociate. Pochi passi ci separano.
"Ammalarmi? Non credo proprio." ribatto io.
"Perché non ti avvicini? Non mi dirai che hai paura?"
Per quale motivo mi sta provocando così? Pare che la cosa lo diverta.
"Perché sei qui?" domando.
Ichiru sorride e china la testa. Si sta prendendo gioco di me? Il suo atteggiamento mi dà terribilmente fastidio. 
"Non sono qui per Zero, se è questo che vuoi sapere." mi dice, sollevando di nuovo gli occhi su di me.
"Non ti credo. Tu vuoi..."
"...io voglio cosa?" mi interrompe, muovendosi nella mia direzione.
Io resto immobile. Non indietreggio. Non abbasso la testa.
"Davvero sai cosa voglio?" mi chiede, talmente vicino adesso che a separarci è soltanto un respiro.
Mi sfiora una mano. Io diffidente la ritraggo. Mi sorride, ed è sincero il suo sorriso. Non una provocazione. Non una sfida. Bensì un sorriso dolcissimo, amorevole, premuroso. Poi, si volta e si allontana. Ed io non so più che pensare...

***

"Ci vuole davvero molto coraggio a far entrare in questo posto un ragazzo che è come una mina vagante."
Kaien Cross si confida con Kaname.
"Per caso si è pentito di averlo ammesso al nostro Collegio?" domanda il Sangue Puro.
"No, vedi, non è questo."
"So benissimo che ha creato questo posto perseguendo un ideale di pace. Quindi stia tranquillo, non permetterò che il suo sforzo venga vanificato."
"Sì, ho fiducia in te. E con il tuo aiuto spero di poter realizzare quel sogno, nonostante le difficoltà a cui andremo incontro... Tuttavia, se per quanto riguarda la tua gestione della Night Class sono sempre stato d'accordo con il tuo modo di agire, ecco... il fatto che tu abbia scelto Yuki come tua compagna mi ha lasciato del tutto allibito."
Il Direttore assume di colpo l'aria di un vecchio padre di famiglia:
"Ricordati, se la farai soffrire dovrai vedertela con me.".
Quindi, tornando il solito di sempre, prosegue:
"Ma dimmi, caro, tu non mi sembri troppo felice.".
"No, al contrario. Sono felicissimo, deve credermi." risponde Kaname, con la sua innata compostezza.
"Finalmente posso esserlo..." pensa poi tra sé, ammantati i suoi occhi di nostalgico affetto.

Yuki, nella sua stanza, si rigira inquieta nel letto. Non riesce a dormire. Mille pensieri, mille voci, si rincorrono nella sua mente. La voce di Kaname... ed altre, che lei non conosce. O forse, non ricorda...
...Vuoi diventare la mia compagna?... Kaname...
...A quanto pare, siamo destinati a diventare come mamma e papà... Questa sembra la voce di un ragazzino...
...Vuoi diventare... mia... Una voce cupa, minacciosa, ed una mano insanguinata che appare dall'oscurità...
Yuki spalanca gli occhi e grida, terrorizzata, potandosi le mani alla testa. Reika, che stava passando davanti alla camera dell'amica per raggiungere la sua, udito l'agghiacciante urlo senza pensare spalanca la porta, e vede la compagna seduta sul letto, testa bassa e mani tra i capelli, accudita da Yori.
"Che succede?" domanda avvicinandosi.
"Non lo so..." confessa Yori, visibilmente in pena.
"Non ho niente... ho solo mal di testa..." si giustifica la giovane Cross, con voce flebile.
Ma Reika sa che a turbare la cara amica non è una banale emicrania, bensì il peso dei ricordi che premono per uscire dall'oblio a cui erano stati relegati. Quanto potrà resistere in questo stato? Se la sua memoria non si sveglia, rischia davvero di impazzire...

La mattina successiva, Yori e Yuki scendono insieme le scale del Dormitorio femminile. Il Dormitorio Sole è costituito da due edifici molto grandi, con ingressi separati. Da una parte c'è il Dormitorio maschile e dall'altra quello femminile, collegati tra loro dalla mensa comune.
"Sei sicura di stare bene? Non hai nemmeno fatto colazione." si preoccupa Yori.
"Sto bene." risponde evasiva Yuki.
"Se non sei perfettamente a posto dovresti stare a riposo."
"Sta' tranquilla Yori. E' solo che ultimamente ho molte cose per la testa. E quindi sono un tantino nervosa."
"Posso sapere chi è che ti innervosisce?"
Le due, parlando, raggiungono l'ingresso e davanti alla porta ci sono Zero e Reika ad attenderle.
"Come va?" domanda la ragazza, avvicinandosi alle amiche "Yuki, tutto bene? Non ti ho vista in mensa... passato il mal di testa?".
Yuki annuisce. Quindi con occhi lucidi guarda prima Reika, poi Zero.
Yori percepisce un'atmosfera piuttosto tesa e non capisce cosa stia accadendo:
"Si può sapere che vi prende a tutti quanti?".
"Niente..." taglia corto Yuki.
"Sarà... Allora possiamo andare." conclude Yori.
Ma quando i quattro mettono piede fuori dal Dormitorio, si trovano davanti quattro allievi della Night Class, tra cui Hanabusa, Kain e Rima.
"Siamo qui per ordine del Maestro Kuran." rivela Akatsuki "Ci ha incaricati di vegliare su di te, principessa Yuki.".
I vampiri chinano la testa in segno di rispetto. Yuki non si capacita di quanto sta succedendo:
"Ma... cosa...? E' uno scherzo?".
"Cos'hai combinato per meritarti uno scherzo simile?" si informa Yori "Me lo spieghi?".
"Niente, giuro."
"Andiamo via." suggerisce seccato Zero.
E gli allievi della Night Class si muovono al seguito di Yuki e dei suoi amici, sotto gli occhi stupiti degli altri studenti della Day Class.
"Accidenti. E' pazzesco, quelli ci seguono..." osserva incredula Yuki.
"Che cos'è? Un nuovo metodo di tortura?" fa notare Yori.
"Questa situazione è quasi divertente." si lascia sfuggire Reika, subito ripresa da Kiryu:
"Non so cosa ci trovi di divertente.".
E intanto, tutto intorno, si susseguono curiosi commenti.
"Ma cosa diavolo sta succedendo?"
"Vorrei che qualcuno ce lo spiegasse."
"Sempre lei..."
"Ha proprio una fortuna sfacciata."
Yuki inviperita si rivolta contro Aidoh e compagni:
"Questo è davvero troppo. Non so che cosa vi abbia ordinato Kaname ma non mi interessa. Voglio che mi lasciate subito in pace e che ve ne andiate.".
"Questo te lo puoi scordare, Yuki." rimarca Hanabusa "Se il Maestro Kaname, principe dal Sangue Puro, ha decretato che per lui si una persona speciale, noi non abbiamo altra scelta che considerarti come tale. Una comune ragazza umana come te non può sicuramente capire, ma funziona così per noi fieri aristocratici.".
"Avanti, Yuki, lascia che ci seguano, se ci tengono tanto." interviene Reika, affiancando l'amica e lanciando una provocatoria occhiata ai giovani vampiri.

Durante le lezioni, Hanabusa se ne sta appostato fuori dall'aula, come da precisi ordini di Kuran. 
La professoressa di matematica spiega la lezione, ma Yuki non la ascolta ed invano cerca una spiegazione a quanto sta accadendo:
"Io non riesco a capire perché Kaname faccia tutto questo... Vuoi diventare la mia compagna?... Io la compagna del Maestro Kaname Kuran...".
...Vuoi diventare... mia.... Di nuovo quella visione, quella mano ricoperta di sangue che emerge dalle tenebre... Yuki si sente mancare e sviene sul banco.
"Che cos'hai, Yuki?" la chiama Yori.
"Signorina Cross, si sente male?" domanda inquieta la professoressa.
Reika scatta in piedi.
"Zero, aiutami, portiamola in infermeria."
E Ichiru intanto studia la situazione...

Quando Yuki si riprende, si trova distesa sul lettino dell'infermeria. Accanto a lei, Reika e Zero.
"Allora, va un po' meglio?" domanda il ragazzo.
"Sì, certo. Io credo che sia stata colpa della mancanza di sonno." confessa Yuki "Sono capitate talmente tante cose... Vi chiedo scusa, continuo ad essere una fonte di preoccupazione per voi, non è vero?".
"Non pensarlo nemmeno." interviene Reika, con un rassicurante sorriso "Non preoccuparti per noi.".
"Non ci riesco."
"Comunque, hai visto quali sono le conseguenze se vuoi stare al suo fianco." fa notare Zero "Immagino che nonostante questo tu sia decisa a non tirarti indietro.".
Yuki annuisce.
"Non mi pare il momento di parlarne." si intromette Reika, non nascondendo un certo fastidio per l'inopportuna considerazione del compagno.
"Va bene, io vado." conclude secco Kiryu.
Reika lo osserva mentre, dandole le spalle, si avvia alla porta e ne esce senza voltarsi. Quando fa così di solito è irritato per qualcosa. E devono essere state le ultime parole che ha pronunciato lei ad averlo innervosito. La ragazza torna quindi a guardare l'amica.
"Vado anch'io. Tu cerca di riposare. Dopo torno a vedere come stai." le dice, lasciando infine la stanza.
Zero la sta aspettando nel corridoio. 
"A volte non ti capisco proprio." le confessa contrariato, non appena se la trova davanti.
"E io non capisco te." risponde a tono lei.
Il giovane si allontana, sotto lo sguardo vigile di Aidoh, che ben appostato fa buona guardia, come gli è stato ordinato. Reika resta per un po' ferma fuori dalla porta dell'infermeria. Hanabusa la chiama.
"Qualche problema?" le chiede.
"Ti interessa?"
"Ok ok, come non detto. Piuttosto, Kaname vorrebbe parlarti."
"Va bene. Ho capito."
"Tu hai idea di cosa sta succedendo?"
"Perché dovrei saperlo? Se vuoi spiegazioni, non devi chiederle a me."
E con queste parole, la ragazza se ne va.

So di cosa vuole parlarmi Kaname... Mi incammino per il parco, verso il Dormitorio Luna. 
Kaname Kuran... E' vero che in un certo senso ci hai manovrati tutti come delle pedine su di una scacchiera, però, in fondo, non avevi altro modo per salvarla. Tu per primo hai pagato i segreti che da tempo ti porti dentro. Non riesco ad immaginare come si possa convivere con tutto questo, ed andare avanti, sopravvivendo a se stessi ed all'oscurità macchiata di sangue che si ha nel cuore. Ed a spingerti è stato sempre e comunque l'amore per lei. Per anni le sei stato accanto, hai vegliato su di lei, nascondendole ciò che provavi, il dolore, l'amore, la tristezza, la solitudine. Per questo, ti ammiro. Non sei privo di colpe. Di sangue già tanto ne è stato versato, ed altro ne scorrerà presto, molto presto... Ma cosa ci aspetterà alla fine di questa battaglia? Morte, vita, dolore, pace...
Arrivo all'ingresso della zona riservata ai vampiri. Il vecchio custode mi lascia passare. Raggiungo il Dormitorio Luna. Busso. Ad aprirmi è Seiren, che mi conduce da Kaname. Mi stava aspettando. Seiren se ne va e restiamo da soli, io e lui. La ragazza mezzo sangue ed il principe dal sangue puro.
"Che intendi fare?" mi domanda.
"Dammi ancora un po' di tempo"
"Tempo..."
"Non è facile, per me..."
"Lo so. Ma lo sapevi anche tu, quando hai accettato di imboccare questa strada."
"Avevo forse altre possibilità?"
Un attimo di silenzio. Kaname sospira.
"Probabilmente nessuno di noi ne aveva." confessa, con una tale tristezza nello sguardo che quasi mi sembra di veder una lacrima affiorare nei suoi occhi. Ma i vampiri Sangue Puro non piangono mai, se non nel profondo del loro animo...
"Perché mi hai trasformata?" gli chiedo.
"Abbiamo fatto un patto, ricordi?" dice con falsa ingenuità.
"Perché mi hai trasformata?" ripeto. 
Voglio una vera risposta.
"Ho bisogno del potere del tuo pugnale." ammette, ma io so che non è tutto.
"Sarebbe successo comunque, vero? Se non fossi stato tu, sarebbe stato qualcun altro. Perché trasformarmi era l'unico modo per proteggermi contro chi mi vuole morta. Quel nemico prima o poi sarebbe tornato, e se mi avesse trovata mi avrebbe uccisa. Solo trasformandomi avrei potuto difendermi... Chi ti ha chiesto di farlo?"
"Se la metti così, cominciamo dall'inizio... Fu poco prima del tuo arrivo al Collegio che incontrai per l'ultima volta Akihiro Kyan. Sapeva che presto il nostro comune nemico si sarebbe svegliato e mi chiese di trasformarti ed insegnarti ad usare i tuoi poteri da Sangue Puro, così non ne saresti rimasta vittima e saresti riuscita a dominare il Black Steel. Avremmo ottenuto entrambi ciò che volevamo: lui la tua salvezza, io il potere di quel pugnale. In verità, tuo padre avrebbe voluto con tutto se stesso lasciarti vivere come un essere umano, era il suo più grande desiderio, ma il pericolo che incombeva su di te l'ha costretto a prendere questa decisione. Tuttavia non ha voluto trasformarti lui, sentiva che non ci sarebbe riuscito, ed ha chiesto a me di farlo, in modo che potessi essere anche una guida per te. Ma voleva che arrivassi da sola a deciderlo... e così è stato."
Chiudo gli occhi e faccio un profondo respiro. Non so perché, ma mi sento sollevata. Torno a guardare Kuran. Lo ringrazio chinando appena la testa.
"Credo che tu sia abbastanza forte per riuscir a far prevalere di nuovo il tuo lato umano, quando tutto sarà finito. Ma dal momento che Kiryu ormai è un vampiro, non credo tu intenda tornare indietro."
Sorrido. Mi volto e mi avvio alla porta. Afferro la maniglia. Indugio un attimo sulla soglia. E alla fine esco.

***

Trascorsi una ventina di minuti da quando Reika e Zero hanno lasciato Yuki, qualcun altro si presenta nei pressi dell'infermeria. Ichiru passa davanti ad Aidoh, senza degnarlo di uno sguardo.
"Fermo! Lì dentro sta riposando una ragazza." lo apostrofa deciso Hanabusa, bloccandolo sulla porta.
"Da quando ci vuole un'autorizzazione per entrare in infermeria? Devo solo chiedere una pastiglia." risponde  l'altro.
Aidoh lo lascia andare, ma di certo la sua aria falsamente innocente non l'ha tratto in inganno.
Ichiru si avvicina al letto in cui Yuki sta riposando. Prende dalla tasca della giacca una piccola ampolla con del sangue. Si china sulla ragazza assopita. Ma la voce di Shizuka gli torna alla mente, facendolo esitare... Non farò di te un vampiro... Lei così ha voluto proteggerlo...
"Che stai facendo?" chiede Hanabusa, fermo sulla soglia, fissando sospettoso il gemello Kiryu.
Yuki apre gli occhi ed in un primo momento scambia Ichiru per Zero. Il giovane si muove verso l'uscita. 
"Fammi il favore di consegnarmi subito quello che hai in mano." gli intima Aidoh, e lui obbedisce, affidandogli l'ampolla con il sangue.
Yuki si mette seduta sul letto e riconosce il fratello di Zero.
"Ma che succede?" domanda sorpresa.
"Non ti preoccupare, Yuki." la rassicura Hanabusa "Come sai c'è qualcuno che veglia su di te.".
Quindi, rivolgendosi ad Ichiru:
"Naturalmente informerò subito il Maestro Kaname.".
"Fa' come preferisci." risponde l'altro senza scomporsi, per poi imboccare di nuovo il corridoio.
Kuran ovviamente viene messo subito al corrente dell'accaduto. Aidoh lo raggiunge nella sua stanza, nel Dormitorio Luna, e gli consegna l'oggetto sottratto ad Ichiru. 
"Quindi, questa appartiene ad Ichiru Kiryu." commenta il Sangue Puro.
"Sì." conferma Hanabusa.
"L'hai fermato appena in tempo."
"Sono felice di esserti stato utile. Posso sapere a chi appartiene quel sangue?"
Nessuna risposta. Aidoh comprende di aver parlato troppo:
"Ti chiedo scusa. La mia domanda era inopportuna.".
"Pazienza, lascia stare. Ma che questa faccenda resti segreta. Per il momento non ho intenzione di uccidere Ichiru Kiryu. Penso che abbia un suo ruolo da svolgere."
"Sì, ma... se cercasse di nuovo di fare del male a Yuki... cioè, alla signorina Cross?"
"E' proprio per questo che ti chiedo di vegliare su di lei."
"I tuoi desideri sono ordini per me, Kaname." 
Una breve pausa. Dopodiché Aidoh riprende la parola, cambiando argomento:
"Ascolta, vorrei parlarti di Ruka."
"Capisco. Non è ancora uscita dalla sua stanza?"
"No. E' in quello stato da quando ha saputo che la signorina Yuki è diventata la tua compagna."
"Non posso farci niente. Lasciamola tranquilla e le passerà."
"D'accordo."
Hanabusa fa per uscire, ma Kuran lo ferma:
"Aspetta Aidoh.".
"Che c'è?"
"Non so come ringraziarti per quello che hai fatto per Yuki."
"Non è niente."
Hanabusa lascia la stanza. Kaname osserva l'ampolla che gli è stata consegnata e questa in un istante si dissolve in un sottile rivolo di fumo nero.

A conclusione delle odierne lezioni, Ichiru viene convocato nell'ufficio del Direttore.
"Prego, accomodati." lo accoglie gentilmente Kaien Cross "Ho bisogno di parlarti.".
"Ha già deciso di sbarazzarsi di me, per caso?" ribatte l'altro con fare provocatorio.
"Perché dici così?"
"Oh... niente. Allora, cosa c'è?"
"Penso che tu non abbia idea di quello che sto per chiederti. Ecco, io vorrei... che tu venissi a cena a casa mia. Naturalmente ci saranno anche Yuki, Reika e Zero... So i problemi che avete voi due, ma non potete ignorare il fatto di essere fratelli gemelli. E forse insieme troveremo la maniera di far sì che possiate riconciliarvi e iniziare a instaurare un sereno rapporto fraterno."
Ichiru lascia la stanza senza dire una parola e si incammina poi per il parco. I suoi passi lo conducono fin sotto la finestra dell'infermeria. Da un albero alle sue spalle si fa avanti Aidoh.
"Sei fortunato. Per stavolta il Maestro Kaname ti ha graziato. Ma non dimenticare una cosa: non osare mai più avvicinarti a Yuki, sono stato chiaro?".
"Me lo ricorderò." conclude impassibile Ichiru, prima di allontanarsi.

Yuki intanto è pronta per lasciare l'infermeria. Alla porta bussano Zero e Reika. 
"Yuki, possiamo entrare?" chiede il ragazzo.
"Sì, venite." risponde la giovane Cross.
"Le lezioni sono finite." riferisce Reika "Se vuoi qualcosa da mangiare noi possiamo...".
Ma in mezzo ai due si fa largo Hanabusa:
"Il Maestro Kuran ti vuole vedere." afferma il vampiro rivolgendosi a Yuki "Seguimi.".
"Come?" si stupisce lei.
"Kiryu, Reika, venite anche voi." aggiunge Aidoh, con un tono che non ammette repliche.
I quattro escono dall'edificio scolastico e si incamminano lungo il porticato gremito di studenti. Un brusio concitato e stupito accompagna i loro passi.
"Yuki, e così, a quanto pare, non riesci a ricordare più nulla del tuo passato." si informa Hanabusa.
"Sì, effettivamente è proprio così." conferma la diretta interessata "Perché lo chiedi?".
"Perché ho fatto qualche piccola ricerca a riguardo."
"Cosa? Quindi ti sei messo a scavare nel mio passato?! Ma cosa diavolo ti salta in mente? Chi te l'ha chiesto?!"
"Che cos'hai capito?! Non mi interesserei della tua infanzia nemmeno se mi pagassero. Quello che intendevo dire è che ho indagato sul passato di Kaname. Sicuramente sei già al corrente del fatto che Kaname tempo fa ha perduto entrambi i genitori e io ho indagato sulla loro morte per scoprirne la causa."
Zero non apre bocca. Reika invece interviene, con una logica domanda:
"E cos'avresti scoperto?".
Hanabusa prosegue:
"Purtroppo i pochi indizi che con fatica sono riuscito a reperire si sono cancellati... o hanno preso fuoco... insomma, sono andati distrutti. Esattamente come il tuo passato, Yuki. Probabilmente è proprio questa la ragione per cui la scelta di una persona importante come Kaname è ricaduta su di te. Una ragazza comune. Il suo intento è quello di proteggerti e con la nostra collaborazione è in grado di farlo. Evidentemente il suo istinto di vampiro gli suggerisce che un grave pericolo incombe sulla tua vita.".
I quattro arrivano in una zona piuttosto tranquilla nei dintorni dell'edificio scolastico. 
"Bene, siamo arrivati. Ora vi lascio qui. Mi raccomando, comportatevi bene, ragazzi." afferma Aidoh, per poi andarsene.


...continua...

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Parliamo del Dormitorio Sole. Non so se la mia breve descrizione coincida con l'originale. Nell'anime si capisce che la struttura deve essere unica ma in qualche modo separata per distinguere parte maschile e parte femminile. Non so se nel manga si capisca meglio come è fatto perché io il manga non l'ho letto. Così ho lavorato di fantasia sfruttando gli elementi che avevo. 
Anche questo capitolo è diviso in due parti... e nella prossima succederanno un bel po' di cose.
Un grazie di cuore a chi mi legge!
A presto
Marta

FAN ART

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Capitolo 26
*** CAPITOLO XXIII (parte II) ***


CAPITOLO XXIII (parte II)

Yuki si guarda intorno e scorge Kaname seduto su dei cuscini sotto un albero. Davanti a lui, un tavolino elegantemente apparecchiato con una teiera, tazze e biscotti. La ragazza si fa avanti, mentre Zero e Reika restano sotto il porticato, a controllare la situazione.
"Yuki, eccoti." la accoglie sorridendo il nobile vampiro "Finalmente possiamo stare un po' insieme. Avvicinati.".
Ma la giovane esita.
"Non siamo più costretti a mantenere le distanze." insiste Kuran "Vieni.".
Yuki, se pur in imbarazzo, si fa coraggio e finalmente si muove, ma di nuovo si blocca. Il Sangue Puro prova a rassicurarla:
"Avanti. Non fare quella faccia spaventata. Non hai alcun motivo di avere paura di me.".
La ragazza si accomoda infine su di un cuscino accanto a Kaname, mantenendo tuttavia una certa distanza da lui. Quasi ne fosse intimorita.
"Sono stupita perché so che non ami uscire in pieno giorno."
"Volevo metterti a tuo agio..."
E intanto Yuki tra sé pensa:
"Forza, devo chiederglielo.".
Mentre Kuran continua a parlarle con estrema dolcezza:
"...ma a quanto pare sei molto imbarazzata, non è così?".
Yuki sussulta.
"Non preoccuparti, non ho intenzione di chiederti niente. Lo sai, vero?" prosegue l'affascinante vampiro.
"Sono io che devo chiederti una cosa."
"Quello che vuoi. Ma prima perché non mangiamo qualcosa insieme?"
"No, devo sapere. Me l'avevi promesso. Raccontami del mio passato."
"No, non ora. Non mi sembra proprio il caso. Hai l'aria troppo tesa e spaventata per fare questi discorsi."
"Lo sapevo che avresti trovato una scusa per cambiare argomento. Ma se tu non vuoi parlare, sarò io ad esporti le mie ipotesi a riguardo."
Nel frattempo alcune studentesse della Day Class si sono riunite sotto il porticato, incuriosite dalla presenza del bel Kaname Kuran in compagnia di Yuki Cross.
"Già che ci sei, Kiryu, fammi un piacere. Allontana le ragazze della Day Class.": questo domanda Kaname, e Zero prontamente, con una sola minacciosa occhiata, fa allontanare le allieve che si erano radunate nelle vicinanze.
"Ti ringrazio molto. Ottimo lavoro Kiryu." conclude Kuran, per poi cingere con un braccio le spalle di Yuki e tirarla con forza a sé.
E Reika intanto riflette...

Questa situazione è assurda. Il comportamento di Kaname non è naturale. Si atteggia a bravo fidanzato, premuroso e attento, ma lo fa per nascondere la verità. E Zero... al primo cenno di quel Sangue Puro, ha obbedito senza protestare. Non è da lui, ma credo lo faccia perché Kuran gli ha dato il suo sangue, o forse solo per non mettere in difficoltà Yuki. Non mi va di stare ancora qui. E poi, l'espressione cupa di Zero mi irrita. Di nuovo quella stupida gelosia... Saperlo tanto preoccupato per Yuki mi dà fastidio. Basta. Meglio se me ne vado. In questo posto non servo a niente e rischio solo di farmi il sangue amaro. Tanto c'è Zero a vegliare su Yuki, no?... Che ci resti lui ad assistere a questa scenetta irreale.

Reika, senza dire nulla, si volta decisa ad andarsene, ma Kiryu la afferra per un braccio, impedendole di allontanarsi.
"Dove vai?" le domanda severo.
"Non è a me che devi fare la guardia." ribatte pungente lei, liberandosi dalla presa.
"Perché ti comporti così? Anche prima..."
"...non lo capisci, vero?"
"Non sarai ancora gelosa di..."
La discussione viene interrotta dalla voce di Kaname:
"Ehi, tutto bene lì? Reika, mi sembri nervosa. Non sei obbligata a restare. Se hai da fare, vai pure. Può rimanere solo Kiryu a tenerci compagnia.".
Reika tace ed in silenzio si allontana. Zero la osserva, dispiaciuto e nel contempo infastidito dal suo comportamento. Quando fa così, davvero non riesce a capirla, è come se non avesse fiducia in lui... E se fosse nervosa per qualche altro motivo? Se gli stesse nascondendo qualcosa?
"Reika è andata via. Sembrava arrabbiata..." bisbiglia tra sé Yuki, voltandosi indietro, ma Kuran di nuovo cattura la sua attenzione:
"Non pensare a lei. Invece, mi hanno detto che oggi a lezione ti sei sentita male, piccola. Ora stai meglio?"
"Ecco... sì, certo, è passato tutto. Sto bene. In effetti, avevo la testa che mi scoppiava, le ultime notti non ho dormito."
Kaname avvicina il viso a quello della ragazza e con suadente voce le sussurra:
"Non hai dormito per colpa mia?".
Yuki china la testa, imbarazzata.
"Non può che farmi piacere." ammette il vampiro "Sono molto lusingato di sapere che occupo i tuoi pensieri. Vorrà dire che proporrò la chiusura della Night Class per qualche giorno. Così non sarai costretta a fare la sorveglianza notturna e ti potrai riposare."
"Non è necessario."
"Sì invece. O sarò io a non dormire perché penso a te."
Yuki rammenta le parole di Aidoh: ...Evidentemente il suo istinto di vampiro gli suggerisce che un grave pericolo incombe sulla tua vita...

I colori del pomeriggio sfumano presto in quelli della sera ed il sole è vicino al tramonto. Ichiru arriva nei pressi degli alloggi del Direttore. Fermo a pochi passi dal portone d'ingresso, riflette.
... troveremo la maniera di far sì che possiate riconciliarvi... Questo gli ha detto Kaien Cross, ma lui non ci crede affatto. Questa cena "in famiglia" è solo una farsa, che senso avrebbe prendervi parte?
Quando il ragazzo sta per fare marcia indietro, ecco comparirgli davanti proprio il Preside, con un bel cesto pieno di verdura fresca.
"Salve Ichiru, sono contento che tu sia venuto. Guarda che bella. Ho appena raccolto un po' di verdura. E' roba freschissima. Coraggio, entriamo.".
"Direttore, che succede?" domanda stupita Reika, avvicinandosi.
"Stasera faremo una bella cenetta tutti insieme." annuncia entusiasta l'uomo.
"Tutti insieme?" insiste perplessa la giovane, voltandosi sospettosa verso Ichiru.
"Non guardare me." si difende lui, alzando le mani "Io non c'entro. L'idea è stata sua.".
"Avanti, venite con me. Mi darete una mano a cucinare." conclude Cross, avviandosi allegramente verso la sua residenza.
"Si prospetta una serata tranquilla, insomma..." bisbiglia Reika, e nel sentirla ad Ichiru sfugge uno spontaneo sorriso.
Lei lo guarda, piacevolmente sorpresa dalla sua inattesa reazione, e quasi senza volerlo, gli sorride.

Intanto, Yuki è ancora in compagnia di Kaname...
"E' da tanto che aspettavo di poter vivere questo momento." confessa il Sangue Puro.
Ma Yuki non è convinta e nella sua mente i dubbi continuano ad aumentare:
"E' tutto così irreale, come se fosse già stato scritto.".
Le parole di Kuran si intrecciano ai pensieri della ragazza.
"Sta per calare la notte. Vorrei che questo istante non finisse mai, ma devo lasciarti rientrare. Hai l'aria stanca. E' giusto che tu vada a riposarti." dice lui.
"E' strano. Ma non riesco a scacciare la sensazione che entrambi stiamo solo recitando una parte." pensa lei "Dopotutto, dovrei essere felice. Ho sempre desiderato che un giorno lui mi guardasse così. Lui è l'uomo che ho sempre amato. Eppure..."
"Che cosa c'è?" domanda Kaname.
"Ecco. Sono confusa. Mi sembra di vivere in un sogno. E ho paura che presto sarà interrotto da un brusco risveglio. Non capisco più niente."
"Molto presto capirai, Yuki."

Nel mentre, nella residenza del Direttore...
In cucina, Kaien Cross sta imbastendo la cena con l'aiuto di Reika ed Ichiru.
"Ti spiace dare una mescolata?" domanda l'uomo, porgendo un cucchiaio di legno al ragazzo "Fa' attenzione. Non far bruciare la salsa bianca.".
Ichiru esegue. Reika intanto tagliuzza verdure. E' strano, ma questa situazione le piace molto, la fa sentire... a casa. Come se il tempo avesse viaggiato a ritroso, ripescando una serenità che solo nella fanciullezza le è appartenuta. Peccato che tale serenità sia destinata a durare ben poco...
Kaien Cross tenta di instaurare con Ichiru un dialogo:
"Sai, Zero mangia praticamente di tutto. Ma fino ad oggi non ho ancora scoperto qual è il suo piatto preferito. Magari, tu me lo sai dire.".
Il giovane si volta ed osserva le verdure sopra il tavolo. Nella sua mente affiora un ricordo. Lui e Zero da bambini. Seduti davanti a dei piatti fumanti di minestra di verdure.
"Tieni. Visto che a te piace un sacco, ti cedo anche la mia porzione. Sai, è per ringraziarti del fatto che sei sempre così gentile con me, Zero."
Ichiru rammenta il sorriso del fratello quando lui gli offrì il suo piatto di minestra...
"Tranquillo, anche se non ti ricordi non è grave." prosegue il Direttore.
"La zuppa di verdure." risponde infine Ichiru.
E Reika si gira stupita a guardarlo.

Anche se mi dai le spalle e l'hai detto sottovoce, l'ho sentito bene... Ed ho sentito come l'hai detto. Ichiru, in fondo al tuo cuore vuoi ancora bene a tuo fratello, e lo stesso vale per lui, nonostante tutto ciò che nel tempo si è frapposto tra di voi.
Il Direttore Cross è entusiasta:
"Che idea! Non ci avevo pensato. Effettivamente, potrei cucinare una bella zuppa! Guardiamo qui cosa abbiamo... Perfetto, i pomodori! Sono un maestro a preparare la zuppa al pomodoro.".
Quando fa così, sembra un bambino a cui hanno appena comprato un giocattolo nuovo. Sorrido osservandolo. Ma inevitabilmente i miei occhi si spostano su di te. Ti volti appena, fissando incuriosito il Preside. La sua euforia ti sorprende, immagino. Poi, il tuo sguardo si posa su di me. Per un istante...
Se solo la spensieratezza della nostra infanzia potesse tornare. Se solo potessimo essere di nuovo quelli di allora... Ma lo so che questo non è possibile, e sarei felice anche se potessimo essere altro, purché insieme... ancora una volta... almeno una volta...

***

E' quasi notte ormai quando Yuki e Zero si dirigono verso la residenza del Direttore per cena.
"Novità?" domanda lui.
"Ecco, per la verità no." risponde lei "Purtroppo non sono ancora riuscita a scoprire nulla. Mi dispiace di averti fatto perdere tutto questo tempo... ma, per caso tu e Reika avete litigato?"
"Lascia perdere, non preoccuparti. A volte capire la tua amica è impossibile. Ma non è successo niente di grave."
"Davvero? Non avrete discusso per colpa mia?..."
"Ti ho detto di non pensarci. Piuttosto, voglio che tu sappia una cosa. Sono convinto che la tua relazione con Kaname sia un grosso sbaglio."
...Tu credi che se io diventassi un vampiro riuscirei ad essere più forte...
...Non ti permetterò mai di fare una cosa simile...
Yuki rammenta le parole che lei e Zero si sono detti non molto tempo fa.
"Zero prova un odio incredibile verso Kaname, e sta cercando di reprimerlo con tutte le sue forze. Detesto vederlo soffrire così..." pensa la ragazza.
"Avanti, non fare quella faccia." le raccomanda l'amico, mettendole una mano sulla testa.
"Se vuoi dopo proverò a parlare io con Reika, per capire cosa c'è che non va."
"Sempre che te lo dica..."

Nello stesso momento, nella residenza del Direttore...
Mentre Kaien Cross è impegnato in cucina, Reika ed Ichiru stanno apparecchiando la tavola in sala da pranzo. Non una parola tra loro. Un pesante silenzio fa da cornice agli sguardi che di tanto in tanto si lanciano. Sguardi diffidenti. Sguardi ammirati. Lei sistema le posate. Lui i tovaglioli. Ad un certo punto, le loro mani si sfiorano. Lei indietreggia di un passo. Ma lui non le permette di allontanarsi afferrandola per un polso.

Le sue dita stringono forte, non riesco a liberarmi. Lo sento che cerca di tirarmi a sé, ma io oppongo resistenza, puntando i piedi sul pavimento.
"Lasciami." gli dico.
"Lasciami." ripeto, ma lui non mi lascia andare.
"Reika..."
Il mio nome esce dalle sue labbra come una carezza. Passione e tristezza si intrecciano nella sua voce e nei suoi occhi, mentre la sua mano allenta la presa.
Mi volto, dandogli le spalle, ma non appena muovo un passo verso la porta, lui mi cattura tra le sue braccia, stringendomi forte a sé.
"Ti amo..." mi sussurra.
Il suo respiro si insinua tra i miei capelli.
"Non hai capito che sono qui per te? Lo so che sei innamorata di Zero, ma questo non vuol dire che io non possa amarti lo stesso..."
"Ichiru... lasciami andare..."
"Io non ti tradirò mai."
Lentamente Ichiru mi scioglie dal suo abbraccio. Ma Zero compare sulla porta prima che lui si sia allontanato da me, e la sua reazione è immediata.
"Stai lontano da lei!" intima al fratello, afferrandolo per un braccio e spingendolo malamente via da me.
"Non puoi trattarla come se fosse una tua proprietà." ribatte l'altro con aria di sfida.
Yuki mi affianca. Vorrebbe intervenire. Ma non sa che fare.
"Non provare più ad avvicinarti a lei." insiste Zero a denti stretti.
"E perché? Perché me lo dici tu?" replica Ichiru.
Non ce la faccio a vederli così, mentre si attaccano come belve feroci. I miei ricordi, i miei sogni, si stanno infrangendo davanti ai miei occhi. Non riesco a sopportarlo ed istintivamente mi metto in mezzo.
"Basta! Smettetela!!" grido, stringendo i pugni "Non lo capite che è proprio questo che mi fa più male?...".
E alla fine, corro via, quasi scontrandomi sulla porta con il Direttore.

"Ma, cos'è successo?" domanda preoccupato il Preside, mentre entra in sala da pranzo reggendo un vassoio con dei piatti fumanti di zuppa "Ho sentito qualcuno che gridava...".
"Ragazzi. Coraggio, adesso calmiamoci e..." prova a farsi avanti Yuki.
"Io tolgo il disturbo." afferma Ichiru, dirigendosi all'uscita.
"Come? Te ne vai? E la mia cena?" chiede dispiaciuto Kaien Cross.
"Non è possibile. Non si potrà mai trovare un punto di incontro." sentenzia il giovane, per poi abbandonare la stanza.
"Che cosa? Aspetta... non andartene... e adesso chi gusterà il mio menù? L'avevo fatto con tanto amore..."
Il Preside si dispera e Yuki cerca di sollevargli il morale:
"Non si preoccupi. Lo assaggiamo volentieri noi. Tu sei d'accordo, Zero?".
Ma Zero è incerto. Yuki gli si avvicina e piano gli sussurra:
"Se stai pensando a Reika, credo che per il momento abbia bisogno di rimanere un po' tranquilla. Forse è meglio se voi due parlate domani, con calma. O finirete per litigare...".
Kiryu annuisce. Yuki prende il vassoio dalle mani del Direttore e lo posa sul tavolo. I piatti fumanti di zuppa al pomodoro catturano l'attenzione di Zero. E nei suoi pensieri si fa spazio il medesimo ricordo che anche nelle mente del fratello era per un attimo riemerso.

***

Credo di aver camminato per tutto il parco. Mi siedo sotto ad un albero. Stringo le gambe al petto ed appoggio le fronte sulle ginocchia. Questa è stata davvero una pessima giornata... Sono preoccupata per Yuki, la vedo che sta male e non posso intervenire. Devo lasciar fare a Kaname, anche se al momento non riesco a condividere il suo comportamento. Ok, lo fa per proteggerla, ma ora come ora la confonde di più, e questo non le fa bene... E con Zero, oggi non abbiamo fatto altro che beccarci. Forse è colpa mia, ultimamente sono molto tesa, però pure lui ci mette del suo, con quel suo atteggiamento iperprotettivo nei confronti di Yuki... Sono gelosa, che ci posso fare?... E come se non bastassero i guai che ho già di mio, ci si doveva mettere anche Ichiru a rincarare la dose! Eppure, nonostante tutto, sono felice che sia vivo. Ho pianto tanto la sua morte, quando i miei genitori mi raccontarono cosa era accaduto ai Kiryu, e nel momento in cui ho scoperto che era vivo, benché schierato dalla parte di Shizuka, in cuor mio ho sperato che prima o poi le cose avrebbero potuto sistemarsi e che lui e Zero sarebbero tornati uniti, come da bambini. Ichiru dice di aver sempre odiato suo fratello, ma io lo so che non è così...
Sospiro. Un'aria fredda si insinua tra la vegetazione e rabbrividisco. Sento dei passi. Una mano si posa sulla mia spalla. Sollevo la testa. Ichiru si siede di fianco a me.
"C'è qualcosa che ti preoccupa, vero?" mi domanda.
Non credo voglia carpirmi chissà quali informazioni. Mi sembra sincero il suo interessamento.
"Diciamo che sono un po' nervosa." mi limito a rispondere.
"C'entra Zero? Scommetto che avete litigato."
"Scommetto che ti farebbe piacere se fosse così."
"Potresti aver ragione..."
Mi sfugge uno sbadiglio. Sono stanca. Ho dormito troppo poco ultimamente. Ichiru mi sfiora il viso con una mano.
"Avanti. Vieni qui. Non aver paura di me." mi dice, cingendomi la vita con un braccio, ed io appoggio la testa sulla sua spalla, socchiudendo gli occhi.
"Si può sapere in che razza di guaio ti sei messo?" gli chiedo.
"E tu?" ribatte lui.
"Sei al servizio della famiglia Shiki. Perché? E cosa c'era in quell'ampolla?"
"Chi te ne ha parlato? Kaname Kuran, immagino."
"Almeno a una domanda potresti rispondere, invece di cambiare sempre discorso."
"Allora fammi la domanda giusta."
Sollevo la testa e guardo in viso Ichiru. La domanda giusta...
"Perché sei qui?"
Forse è questa la domanda giusta.
"Per proteggerti." mi risponde.
"Proteggermi?"
Questa parola ritorna un po' troppo spesso nei pensieri di molti al Collegio. Tutti vogliono proteggere tutti, ma alla fine si salverà davvero qualcuno?
"Ascoltami: qualsiasi cosa io farò, ricordati che la farò solo e soltanto per proteggere te." ripete Ichiru, e c'è talmente tanta convinzione nella sua voce che non posso non credergli.
Mi sento molto debole e la testa comincia a girarmi. Mi appoggio di nuovo alla sua spalla.
"Non è stato Zero a uccidere Shizuka..." bisbiglio piano, mentre le forze lentamente mi abbandonano.
"E chi è stato allora?"
"Il tuo vero nemico è un altro, un nemico forte.... e temibile... che minaccia tutti noi..."
Queste le ultime parole che mi escono dalle labbra, prima di crollare in un sonno profondo.

***

Finita la cena, Zero accompagna Yuki fino al Dormitorio femminile e, nel salutarla, si sofferma un attimo con lei nell'ingresso.
"Mi dispiace tanto." confessa la ragazza.
"E di cosa? Pensi a Reika?"
"Non solo... Mi spiace che Ichiru se ne sia andato via così... Avrei dovuto fare qualcosa."
"Tu non c'entri. La cosa riguarda me e lui."
"Sì, capisco. Ma ci deve pur essere una soluzione. Vedi Zero, quando guardo voi due non posso assolutamente fare a meno di pensare a quanto dovete aver sofferto entrambi. E vorrei tanto che la smetteste di farvi del male. Sono sicura che anche Reika la pensa così. Lei soffre a vedervi litigare. Il Direttore mi ha detto che..."
Yuki di colpo si interrompe, trafitta la sua mente dall'ennesima allucinazione. Sempre l'immagine di quella donna senza volto che si china su di lei, come a volerla proteggere.
"Yuki, che succede? E' ancora quel mal di testa?" si preoccupa Zero.
"No, no... sto bene, grazie. Non ti devi preoccupare, Zero, non è niente."
"Non devi più angosciarti per me. Pensa a riposarti."
"Sì, lo farò. A domani."
Yuki si incammina sulle scale. Kiryu rimane per un po' nell'ingresso. Vorrebbe andare a parlare con Reika, però non è convinto che questa possa essere una buona idea. E se finissero per litigare? Forse sarebbe meglio aspettare... aspettare domani... Ma al di là di ciò che suggerisce il buon senso, alla fine il desiderio di vedere la compagna ha la meglio nel giovane, che abbandonando ogni incertezza si muove per raggiungere la stanza di lei.

Arrivato a pochi passi dalla camera di Reika, Zero a sorpresa vede uscire qualcuno... Ichiru...
I due fratelli si squadrano, come duellanti pronti alla resa dei conti.
"Fratellino, non lo sai che questo è il Dormitorio femminile?" esordisce in tono canzonatorio Ichiru "Ah, beh, forse sei qui per vedere la tua ragazza. Spiacente, sta dormendo. Si è addormentata tra le mie braccia...".
"Cosa vorresti dire?" domanda Zero, fredda la sua voce come una lama tagliente.
"Quello che ho detto. Sai, caro fratello, devo dire che mi stai facilitando di molto le cose."
"Dimmi che cosa diavolo sei venuto a fare qui al Collegio, Ichiru."
"Non sono tenuto a risponderti, Zero."
Ichiru se ne va. Zero rimane per alcuni secondi fermo in mezzo al corridoio. Quindi si avvicina alla porta chiusa della stanza di Reika. La osserva un attimo. Dopodiché anche lui si incammina verso l'uscita.

***

Mattina. Come il giorno precedente, Yuki viene scortata verso l'aula da alcuni membri della Night Class. Con lei ci sono Yori e Zero. Reika arriva in classe appena in tempo per l'inizio della prima ora e si accomoda al suo posto, di fianco a Zero.
"Dormito bene?" le domanda lui, con fredda indifferenza, senza nemmeno guardarla in faccia.
"Sì." risponde lei, sfogliando il libro di matematica.
Concluse le lezioni mattutine, durante la pausa pranzo, Reika decide di starsene un po' per conto proprio. Non ha voglia di parlare con nessuno. In piedi, appoggiata ad una colonna del porticato esterno, osserva il cielo. E' molto pensierosa. E malinconica. Yuki e Yori la scorgono in lontananza.
"Ecco dov'era finita." fa notare Yuki "E' uscita appena è suonata la campanella. Non l'ho nemmeno vista passare.".
"Ma che ha? Tu lo sai?" domanda Yori.
"Tanto per cambiare avrà discusso con Kiryu..." commenta Aidoh, alle spalle delle due ragazze.
"E da quando in qua ti interessi di queste cose?" lo apostrofa sospettosa Yuki.
"Non mi interessano. La mia è soltanto una logica deduzione." conclude Hanabusa.
Reika socchiude gli occhi. Sospirando china la testa. E quando solleva di nuovo lo sguardo, vede Zero camminare verso di lei. Ichiru, in disparte, osserva la scena.

Zero si ferma ad un passo da me. Non capisco cosa voglia fare. E lui mi sorprende, prendendomi per mano. Intreccia le dita alle mie e mi sussurra in un orecchio:
"Vieni con me.".
E io lo seguo.
Tutto intorno, gli altri studenti della Day Class ci guardano straniti. Sento le loro voci, ma non mi interessa. In fondo, c'è da capirli. E' di sicuro una novità vedere Zero comportarsi così. D'altronde è conosciuto per il suo pessimo carattere, e certi atteggiamenti, palesemente affettuosi, nemmeno con me li aveva mai avuti davanti agli altri... Lo sta facendo per me, come volesse dirmi, ripetermi ancora una volta: "Sono qui per te."... Per farmi capire che Yuki è un'amica, per quanto cara, sempre e comunque un'amica, mentre io... noi, siamo un'altra cosa. Con questo suo gesto vuole rassicurarmi, perché io non dubiti più di lui, né di ciò che prova per me... del suo amore... Forse c'è stato un momento in cui lui stesso ne ha dubitato, ma quando ha pronunciato quelle due meravigliose parole... Ti amo... era certo che non sarebbe tornato più indietro.
Arriviamo fin sulla riva del lago. Adoro questo posto. E Zero lo sa.
Per un po' rimaniamo fermi, mano nella mano, fianco a fianco, a goderci questo splendido paesaggio. Poi lui lascia la mia mano e si porta davanti a me. Mi guarda negli occhi. E' terribilmente serio.
"Cos'è successo con Ichiru?" mi domanda.
"Con Ichiru?" mi stupisco io.
"L'ho visto uscire dalla tua camera, ieri notte."
"Capisco... Non è successo niente. Mi ha trovata seduta sotto un albero, nel parco. Si è seduto vicino a me e io mi sono addormentata. Quando mi sono svegliata nel mio letto ho immaginato che mi ci avesse portato lui."
Zero si rabbuia.
"Non è successo niente, te lo giuro." insisto io, appoggiandogli le mani sul petto "Abbiamo parlato un po'. Volevo capire quali fossero le sue intenzioni. Ma non ho ottenuto un gran che...".
"All'inizio pensavo fosse qui per vendicarsi... Ma adesso sono sempre più convinto che è te che vuole."
"Lui può volere quello che gli pare. Ma io voglio te... soltanto te..."
Zero mi abbraccia e sulle labbra mi bisbiglia:
"E allora smettila di essere gelosa di Yuki.".
"E tu non essere geloso di Ichiru..."
Forse ho parlato troppo, e Zero mi zittisce con un bacio, nel quale mi sciolgo completamente... Quando sono con lui, sono me stessa... sono felice... E mi odio per ciò che sto per fargli... mi auguro solo che riesca a capire...

***

Scende la sera sul Collegio. I Guardiani vengono convocati nell'ufficio del Direttore. Yuki e Zero si incontrano sulla porta ed entrano insieme. Kaien Cross è come sempre seduto alla scrivania. Davanti a lui, Kaname Kuran, ed al fianco del vampiro, Reika... con addosso la divisa della Night Class.
"Ma che razza di storia è questa?" domanda incredulo Zero, sbarrando gli occhi.
"Kaname, cosa succede?" si informa Yuki, altrettanto sorpresa.
Reika non dice nulla. Le parole le muoiono in gola, insieme al respiro, che sembra mancarle.

"Ragazzi, cercate di capire." interviene il Preside, con i suoi modi accomodanti e comprensivi.
"Capire cosa?" tuona Zero, muovendo un passo verso di me.
Kaname gli fa segno con una mano di non avvicinarsi.
"E' l'unica soluzione possibile." afferma irremovibile "Reika non può rimanere nella Day Class.".
"Aspetta Kaname, ci deve essere un'altra soluzione." insiste Yuki, fissandomi con i suoi occhioni sgranati... E' anche per lei che lo sto facendo...
"Mia piccola Yuki, credimi. I poteri di Reika ormai si sono sviluppati quasi del tutto. E' la Night Class il suo posto adesso."
Kuran se vuole sa essere molto convincente. Ma Zero non demorde:
"Reika, perché non dici niente?! E' davvero questo che vuoi?!".
Lui mi parla, e io mi sento morire. Non è questo che voglio, ma è questo che devo fare. E' ben diverso... Zero, allontanarmi da te è ciò che maggiormente mi fa soffrire. Cerca di capire. E non mi odiare. Non posso agire altrimenti. Ma se alla fine di tutto mi dovesse restare anche solo un alito di vita, io tornerò da te, tornerò sempre da te...
"Andiamo." mi dice Kaname, ed io lo seguo.
Le sue ultime parole sono per Yuki:
"Mi raccomando, cerca di riposare.".
Passo in mezzo tra lei e Zero. Yuki mi guarda. Zero invece tiene la testa bassa, pugni stretti e labbra serrate in un moto di rabbia.

***

Reika cammina alle spalle di Kuran, diretta alla zona riservata alla Night Class. Le sagome degli alberi, mossi dal vento, creano sinistre ombre, che paiono  demoni danzanti in un macabro rituale. A pochi passi dal grande portone di ingresso, la ragazza si ferma. Sente qualcuno pronunciare il suo nome. Istintivamente si volta e vede Zero correre verso di lei, chiamandola a gran voce. Reika non resiste e gli si fa incontro, mentre le lacrime le salgono agli occhi. Un abbraccio forte, appassionato, a sancire un legame che va al di là di tutto e tutti. Un legame che è unione di due anime.
"Ti prometto che un giorno ce ne andremo via insieme. Ti porterò via, con me..." sussurra Zero.
"Andremo via insieme..." ripete Reika, con voce tremante.
E la loro promessa sfocia in un bacio, un lungo, intenso, travolgente bacio.
Kuran attende, senza intervenire. Yuki lo affianca.
"E' proprio necessario farla passare alla Night Class?" gli chiede commossa.
"Piccola, fidati di me." la rassicura lui.
Reika a malincuore si sottrae alle braccia di Zero, che se pur a fatica accetta di lasciarla andare, non prima però di aver lanciato un chiaro avvertimento a Kaname:
"Kuran, se mai dovesse accaderle qualcosa, dovrai vedertela con me.".
"Lo terrò a mente, Kiryu."
Alla fine Reika entra insieme al Sangue Puro nell'area riservata ai vampiri. Il portone si chiude dietro di loro. E Zero rimane a fissarlo per alcuni minuti, quasi sperasse di vederlo riaprirsi.
"Non basterà certo questo a separarvi." gli dice Yuki, per confortarlo.
"Lo so." ribadisce lui "Presto andrò a riprendermela e la porterò via.".

Reika segue Kuran lungo il viale che conduce al Dormitorio Luna.
"Kaname, ascolta." lo chiama lei.
"Dimmi." le risponde lui, voltandosi.
"Non sopravviverò a tutto questo, vero?"
Ci sono consapevolezza mista ad una sorta di rassegnazione nella voce della ragazza.
"Non ho mai voluto niente del genere." confessa il Sangue Puro "Io ti prometto...".
"Non fare promesse che non puoi mantenere." lo interrompe l'altra.
"L'ho promesso a tuo padre, ed ho intenzione di tener fede alla mia parola."
"Grazie."
Reika accenna un sorriso. Kaname le mette una mano sulla spalla.
"Coraggio, siamo quasi arrivati."

Nell'ingresso del Dormitorio Luna ci sono Kain, Hanabusa, ed alcuni altri studenti della Night Class. Quando il portone si apre, tutti con estrema sorpresa osservano la giovane insieme a Kaname.
"Cosa ci fa lei qui?" domanda contrariato qualcuno "Una cacciatrice di vampiri con la divisa della Night Class?".
"Ma allora, lei è..." intuisce Kain, senza concludere la frase.
Voci di disappunto serpeggiano tra i presenti.
Con autorevolezza Kuran fa valere la propria posizione:
"Il suo nome lo conoscete tutti. Lei è Reika Miura. Ma non è solo una Guardiana del Collegio ed una cacciatrice, come voi pensate. Lei è anche la figlia di un vampiro Sangue Puro, erede della casata Kyan, una casata di lignaggio pari a quello dei Kuran. Sappiate che è qui sotto la mia protezione. Aidoh, potresti accompagnarla nella sua stanza?".
"Certo, Maestro Kaname."
Hanabusa scorta quindi Reika fino al piano superiore.
"Questa è la tua camera." le dice, fermandosi davanti ad una porta.
"Ti ringrazio." risponde in breve lei.

Entro e mi appoggio con la schiena contro la porta chiusa, scivolando fino a sedermi a terra. Non voglio vedere niente. Sentire niente. Ho bisogno di sfogarmi. Scoppio a piangere, rannicchiata come un cucciolo spaurito. Sento una voce provenire da fuori, dal corridoio.
"Ehi, tutto bene?"
Allora Aidoh non se ne era andato. Mi avrà sentita piangere.
"Tutto bene." gli dico io.
"Sicura? Non hai bisogno di niente?"
Ho l'impressione che non se ne andrà facilmente. Mi alzo in piedi, mi asciugo gli occhi ed apro la porta.
"Hai bisogno di parlare?" mi chiede.
"Guarda che non sono Kaname... non dovresti preoccuparti per me."
"Non ti ho mai vista giù come stasera... insomma... se posso esserti d'aiuto..."
Alla fine, lo lascio entrare. Mi siedo sul letto e lui si siede accanto a me.
"E' per Kiryu che stai così?" mi domanda.
"Per lui... e non solo. Anche per me."
"Che vuoi dire?"
"Il punto è che io non sono una di voi. Non sono un vampiro. Non sono umana. Sono entrambe le cose e nessuna delle due."
"Chi vuoi essere lo devi decidere tu. Non credo che conti l'essere umana oppure un vampiro."
"A volte sai anche essere saggio."
"Ma ora, dimmi, che cosa hai scoperto su Kaname? Sono sicuro che tu sappia qualcosa."
Ecco dove voleva arrivare... ma io non posso raccontargli nulla.
"Mi spiace, non ti posso dire niente di più di quello che sai già."
"Capisco..."
Aidoh si alza in piedi.
"Ora ti lascio tranquilla. E non pensare troppo a Kiryu, non ne vale la pena!"
Raggiunta la porta, Hanabusa si ferma e si volta indietro.
"Sei più bella quando sorridi. E non credere che volessi estorcerti chissà quale confessione riguardo a Kaname. Mi dispiaceva sentirti piangere, tutto qui."
Aidoh se ne va. Io mi distendo sul letto. Non credo che chiuderò occhio, ma almeno posso provarci.

***

Mentre la notte avanza, un'auto si dirige al Collegio Cross.
"Stiamo per arrivare, Shiki." comunica Ichijo, dal sedile davanti.
"Bene." gli risponde Senri, con un maligno sorriso "Sono curioso di vedere quale sarà la reazione del mio falso successore all'arrivo dell'unico e vero Maestro.".

Yuki si rigira nel letto faticando a prendere sonno. Reika, allo stesso modo, si sente pervasa da una strana inquietudine. Kaname, alla finestra della sua stanza, è in attesa...
Rima intanto smonta dal turno di guardia al Dormitorio Sole e fa ritorno nel suo Dormitorio. Stremata si sdraia sul divano nell'ingresso. Il portone si apre. Senri e Takuma entrano.
"Shiki, eccoti finalmente!"
Ma l'iniziale gioia di Rima subito si spegne nello sguardo che ha puntato addosso, uno sguardo sinistro, che non appartiene a Shiki, così come le iridi eterocrome nelle quali riluce una maligna scintilla.
"Chi sei?"

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Su questo capitolo non ho nulla in particolare da dire. Di sicuro vi ho lasciato con più domande che altro. Cosa nasconde il passato di Yuki? Quale sarà il destino di Reika? Cosa vuole davvero Ichiru? Qual è il piano di Kaname? E qual è il ruolo di Zero?
Per finire, chi è arrivato al Collegio con le sembianze di Shiki?
Nel prossimo capitolo avrete qualche risposta.
Per ora vi lascio con delle fan art!
A presto
Marta

REIKA E ICHIRU
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REIKA E ZERO
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Capitolo 27
*** CAPITOLO XXIV ***


CAPITOLO XXIV

"Chiamarti nipote mi fa sempre venire i brividi." dice provocatorio Shiki, mentre entra nella stanza di Kuran scortato da Takuma.
Kaname, in piedi accanto alla finestra, lo guarda con occhi ferini.
"Eppure sono passati undici anni dall'ultima volta che noi due ci siamo incontrati..." prosegue Senri, o meglio colui che del corpo del ragazzo si è impossessato "Mi hai fatto molto male, Kaname. Quel giorno ti accanisti a tal punto che per poco non riducesti in poltiglia il mio corpo. Mi sono occorsi undici anni per ridargli il suo aspetto originario. Se sono qui devo ringraziare l'inesauribile forza rigenerante di noi Sangue Puro. Ah... a proposito. Ad essere sincero mi sento molto più sollevato ora che la mia fidanzata Shizuka è scomparsa. Volevo renderla docile come la madre di questo ragazzo, ma per quanto aspettassi sembrava che non dovessi veder realizzata la mia aspirazione.".
Ichijo non nasconde un certo stupore per le parole di Shiki, mentre Kaname apparentemente impassibile commenta:
"Meno male. E mi fa piacere vedere che siete lo stesso di sempre, nobile zio...".
In un attimo lo sguardo di Kuran si fa minaccioso.
"…così non avrò alcun motivo di esitare quando finalmente arriverà il momento di esigere la vostra vita."
Sotto i piedi di Kaname si forma sul pavimento una spaccatura, che serpeggiando si dirama rapida, mentre i frammenti da essa derivanti si sollevano puntandosi contro Senri. Ichijo si pone a sua difesa:
"No Kaname. Perdonami, ma non lascerò che tu faccia del male a Shiki. Non posso permettere che sia nuovamente vittima dei vostri contrasti.".
"Dal tuo comportamento devo dedurre che ti sei schierato con il Consiglio degli Anziani." intuisce Kuran.
"Sì, pensala così se vuoi." risponde secco Takuma.
"Molto bene..."
Senri si fa avanti, spavaldo e irriverente:
"Non è il caso che ti preoccupi, Ichijo. Kaname non è in grado di uccidermi...".
I frammenti di pavimento che volteggiano nell'aria vengono improvvisamente avvolti da un alone bluastro, il medesimo generato dal corpo di Reika, che avanza nella stanza fino a fermarsi al fianco di Kuran. I suoi occhi roventi trafiggono Shiki, e questi ironico commenta:
"Ma guarda, la cacciatrice mezzo sangue...".
Dopodiché, conclude:
"Mi sistemerò nella stanza di Ichijo, per il momento. E di questo ti ringrazio, capodormitorio Kuran.".
Takuma e Senri si avviano lungo il corridoio, e qui incrociano Rima. Lei conosce troppo bene Shiki per lasciarsi trarre in inganno. L'individuo che si muove con le sue sembianze in realtà non è lui. Ma allora, chi è? E cosa vuole?

***

Il mattino seguente, Yuki viene scortata in aula da Kain, Aidoh, Rima e Seiren. Zero rimane indietro rispetto al gruppo, mani in tasca e sguardo cupo. Yori si avvicina all'amica, che le sembra particolarmente abbattuta oggi:
"Non hai dormito neanche stanotte?".
"Già... ma sto bene, stai tranquilla. Sono solo in arretrato di sonno. Tutto qui."
Hanabusa si guarda intorno e tra la vegetazione scorge qualcuno. Ichiru insieme a Senri. La cosa gli sembra sospetta e la fa notare immediatamente al cugino, che cammina di fianco a lui.
"Shiki? Quando è tornato?" domanda Kain. Lui e Aidoh infatti erano di guardia al Dormitorio Sole la scorsa notte, avevano dato il cambio a Rima, perciò non sapevano del rientro del compagno.
"E hai visto chi c'è con lui?" prosegue serio Akatsuki.
"Ichiru Kiryu..."
"Ma che cosa sta succedendo? Rima, tu sai qualcosa?"
"Non so nulla." risponde lapidaria l'interrogata.
Hanabusa ripensa all'ampolla con il sangue sottratta ad Ichiru ed al trasferimento improvviso di Reika nella Night Class. Quindi si volta verso Zero, che di sottecchi sta osservando il fratello. E' tutto molto strano... troppo strano...

Ichiru intanto, indifferente alle sospettose occhiate che gli vengono rivolte, fa rapporto della situazione a Shiki.
"La sua compagna? Di Kaname Kuran?" si sorprende il vampiro, fissando Yuki.
"Sì..."
"Molto interessante. Per questo ha una scorta così numerosa che la segue e la protegge... Allora, dov'è il mio sangue?"
"Sono veramente desolato..."
"Dovevo immaginarlo, sei un buono a nulla. Ma non importa, il tempo gioca a mio favore. Lasciamola pure stare, tanto non potrà sfuggirci. Ho ancora del lavoro per te. Portalo a termine con successo. A quel punto il tuo desiderio verrà senz'altro esaudito."
"Bene... Desidero dal profondo del cuore la resurrezione del vostro vero corpo, nobile Rido Kuran."
Ed il corpo di Rido, ormai nella fase finale della sua rigenerazione, si trova custodito in una bara di legno, avvolta da massicce catene, all'interno del Dormitorio Luna, e per la precisione nella stanza di Ichijo e Shiki, tenuta sotto stretto controllo proprio da Ichijo.

Quando Yuki arriva in classe, fa giusto in tempo a sedersi al suo banco che subito le compagne le si fanno intorno, ansiose di conoscere i dettagli della sua relazione con Kuran. Qualcuna si dispera, altre si limitano a fare domande, e Yuki vorrebbe soltanto restarsene in pace.
Nel mentre anche Ichiru entra in aula.
"Allora continui a frequentare i membri del Consiglio degli Anziani." lo apostrofa Zero, non appena se lo vede passare davanti.
"Francamente la cosa non ti riguarda." ribatte imperturbabile l'altro, senza voltarsi.
"Ti avverto. Se mai dovesse accadere qualcosa a Reika o a Yuki, dovrai fare i conti con me." lo minaccia il fratello.
"Che paura." commenta sarcastico Ichiru, per poi dirigersi al proprio posto.
Yuki intanto continua ad essere il bersaglio della curiosità dalle ragazze della Day Class, finché d'un tratto una voce le risuona nella testa. La voce di un ragazzino...
...sboccia una volta ogni dieci anni...
E l'immagine che tante volte le è apparsa, quella di una donna senza volto che apre le braccia verso di lei, si muta in quella di un ragazzo, che compie il medesimo gesto... anche lui però senza identità...
Yuki spalanca gli occhi atterrita... le sembra di impazzire...
A vegliare sull'incolumità della giovane Cross, appostati fuori della porta dell'aula, ci sono Hanabusa e suo cugino, ma ad un certo punto Kain, sbuffando, si allontana. Ha uno strano presentimento.
"Ehi, dove vai Akatsuki?" lo chiama Aidoh, però lui non gli dà retta e se ne va.

Nello stesso momento, nel Dormitorio Luna...
Ruka è nella sua stanza, seduta sul letto. E' profondamente depressa, triste... Da quando ha saputo che Kaname ha scelto Yuki come compagna, il mondo pare esserle crollato addosso e lei non riesce a reggerne il peso. Non riesce a reagire. Kain ha provato più volte a bussare alla sua porta, per confortarla, per starle vicino, ma lei non gli ha mai aperto. Lui le vuole davvero bene, eppure ciò non la consola, perché era l'amore di Kaname che la giovane desiderava, e quell'amore le è stato negato...
Improvvisamente, la porta della camera si apre.
"Shiki, che cosa fai qui?" chiede Ruka "Dove sei stato finora?".
"Non ti annoi a stare chiusa qua dentro tutta sola?" domanda l'altro, avvicinandosi.
Il tono del compagno non piace affatto a Ruka, che guardandolo attentamente scorge qualcosa di diverso in lui... i suoi occhi... i suoi occhi... Quegli occhi non sono di Senri...
"Shiki... ma tu..." 
La giovane è intimorita dall'individuo che ha di fronte.
"Ho trovato dei modi per tenermi occupato." insiste lui "Allora, ti andrebbe di divertirti un po' con me?".
Shiki allunga una mano sfiorando i capelli ed il viso di Ruka. Lei istintivamente lo respinge e scatta in piedi.
"Smettila di scherzare." gli grida, ma lui la afferra per un braccio e con occhi cupidi le dice:
"Non scherzo affatto. Sono serissimo.".
Ruka cerca di liberarsi e quando finalmente ci riesce un'invisibile forza la scaraventa violentemente contro la parete, facendola accasciare sul pavimento.
"Oh devi scusarmi, non sono ancora in grado di controllare appieno il mio potere." insiste Senri, camminando verso la giovane terrorizzata "Ti ho fatto male? La prossima volta mi ricorderò di essere più gentile con te.".
A togliere Ruka dalla difficile situazione arriva Kain, che come una furia si precipita nella stanza, afferra per la giacca Shiki e lo blocca contro il muro.
"Fermo Akatsuki!" lo chiama l'amica, preoccupata che possa compiere un gesto avventato.
Ma Kain è a dir poco furibondo.
"Shiki, razza di bastardo. Che avevi in mente di fare?"
"Perché, non si vede?"
"Controllati Akatsuki!" interviene Ruka.
"Fermatevi!" grida Ichijo, correndo a dividere i due litiganti.
"Shiki, ritirati nella tua stanza." aggiunge poi, ma Senri con estrema arroganza ribatte:
"E da quando tu mi dai degli ordini?".
"Ma tu..." accenna Kain, notando l'inquietante sguardo del compagno.
E Shiki continua:
"Ma voi avete idea di chi avete davanti?".
"Te lo chiedo per favore." gli si rivolge allora Takuma "Per cortesia, ritirati nella tua stanza.".
"Visto che me l'hai chiesto con gentilezza non ho scelta... Arrivederci, allora."
Shiki lascia la camera, ed appena fuori, accanto alla porta, trova Reika, che appoggiata alla parete, con gli occhi chiusi, sta facendo volteggiare in aria il Black Steel.
"Quel pugnale è proprio un bel giocattolo." la provoca Senri, o meglio Rido Kuran.
"Vuoi che ci giochiamo un po' insieme?" replica a tono lei, abbozzando un sardonico sorrisetto.
E ghignando malefico Shiki si allontana.

Ichijo porge una mano a Ruka, aiutandola a rialzarsi da terra.
"Ti senti bene?" le domanda premuroso.
"Sì... Senti Takuma, che cosa è successo a Shiki?"
"Lascia perdere. Mi occupo io di lui. E vorrei non ne facessi cenno a Kaname."
"Non dovrei parlagliene?" si sorprende la giovane.
Akatsuki prova ad obiettare. Ichijo però si mostra irremovibile. Ed alla fine sia Kain che Ruka si arrendono alla sua richiesta.
"Anche tu, Reika, potresti non raccontare nulla al capodormitorio Kuran?" continua poi Takuma.
Reika è ferma sulla soglia della stanza, appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate. Solo Ichijo si era accorto di lei, perché Ruka e Akatsuki le davano le spalle. I due si voltano sorpresi. Soprattutto Ruka, che ancora non sapeva del trasferimento della ragazza alla Night Class. Reika annuisce e se ne va.
"Chiedo scusa ad entrambi." conclude Takuma, uscendo infine dalla camera.
Ruka e Kain restano soli.
"Akatsuki, grazie di tutto."
Queste le parole della giovane per il caro amico corso in suo aiuto, alle quali segue una logica domanda:
"Cosa ci fa lei qui?" e per lei ovviamente Ruka intende l'ex Guardiana della Day Class.
"Lei... è una mezzo sangue. Suo padre è un vampiro dal sangue puro appartenente alla famiglia Kyan. E' qui per volere di Kaname."
"E' tutto così strano..."
"Già... Non capisco... Ma che cosa sta succedendo?"

Nel tardo pomeriggio, terminate le lezioni della Day Class, Yuki e Kaname si incontrano vicino alla grande fontana del parco.
"E' un peccato doversi vedere sempre all'interno del Collegio." confessa Kuran "Domani potremmo anche allontanarci.".
Ma la mente di Yuki è rivolta a ben altri argomenti.
"Kaname... Io volevo dirti..."
"Cosa vuoi dirmi?"
"Ecco, sono confusa. Tu non hai risposto alla mia domanda."
"Quale domanda?"
"Il mio passato... e il tuo, Kaname... Ho bisogno di sapere se sono legati fra di loro. Un giorno Aidoh mi ha detto queste parole: Il nobile Kaname ha fatto di te la sua compagna perché in questo modo ha la possibilità di proteggerti... Ma cosa significa questo? Proteggermi da cosa? Cosa mi succederà?..."
E nei pensieri di Yuki si fa largo un dubbio, il dubbio che i sentimenti del nobile vampiro non siano sinceri:
"… perché, se le cose stanno così, quel che prova per me, e le parole d'amore che mi ha detto...".
La ragazza, esasperata, pretende una spiegazione ed afferrando la giacca del Sangue Puro, lo supplica di raccontarle la verità:
"Rispondimi, per favore... Ti scongiuro Kaname...".
... ho paura... c'è tanto sangue... Di nuovo la voce di quella bambina... Yuki si porta le mani alla testa.
"Ascoltami." le sussurra Kuran, ma le voci che le rimbombano nelle orecchie sono troppe e troppo forti.
...Ho visto una rosa che sboccia una volta ogni dieci anni... ancora quel ragazzo senza volto...
...Questa rosa sboccia ogni dieci anni e l'ho ricoperta di resina... il regalo di Kaname...
...Esiste una sola verità...
La giovane grida, le sembra di impazzire.
"Sta' calma, Yuki." prova a confortarla Kuran.
...ho paura... aiuto... aiuto!!...
...Non fuggire. E' inutile, non puoi fuggire...
"Io sono... io sono..." ripete Yuki, sforzandosi di ricordare... di ricordare...
Kaname le posa le mani sulle spalle.
"Ti prego, non fare così. Basta Yuki."
...Non puoi fuggire...
...Non puoi fuggire...
...Non puoi fuggire...
La ragazza si allontana di un passo dal nobile vampiro e scuotendo la testa urla disperata:
"Io non capisco! Non capisco! Non capisco!!".
Quindi di nuovo si aggrappa alla giacca di lui.
"Kaname, ti prego, dimmi! Chi sei tu per me? Perché anche adesso continui a nascondermi la verità? Cosa mi è successo? Io non me lo ricordo... Tuttavia, io sento che..."
Yuki si sente mancare. Nei suoi  pensieri prende forma un'immagine, due occhi di donna, e sangue, sangue... Kaname la sorregge.
"No Yuki, ti prego."
"Kaname... quando mi guardi hai un'espressione così triste. Dimmi perché..."
La giovane perde i sensi. 
"Non preoccuparti, io sono qui e ti proteggerò. Lo farò sempre."
Il vampiro prende in braccio la ragazza svenuta. Reika gli si avvicina.
"Manca poco, vero?"
Ed il Sangue Puro si limita ad annuire.

Il momento è quasi giunto. Devo essere pronta. Tutti dobbiamo esserlo. La verità cambierà le vite di molti. Forse alcune le spegnerà. Morte e vita, le due facce della stessa medaglia... Yuki, amica mia, presto conoscerai ciò che ti lega a Kaname... e a me. Saprai perché tra noi si è instaurato fin da subito un legame così stretto. Quel legame esisteva già, scritto nel nostro sangue. E Kaname... Lui è parte della tua vita e sempre lo sarà. Siete stati uniti dal destino e dalle emozioni che a prescindere da questo destino sono nate e cresciute in voi...
Io e Kaname portiamo Yuki dal Direttore. Finché non si sveglierà, potrà restare in una delle sue stanze private. Non appena ci vede, Kaien Cross capisce. 
"Allora, è arrivato il momento." dice, con malinconica rassegnazione "Ci siamo. E' ora, Juri... Purché abbia in me la forza di proteggere questa fanciulla.".

***

Scende la notte. Yuki, ancora priva di sensi, si trova in una delle camere private del Preside. Kain e Hanabusa sono di guardia davanti all'edificio. Akatsuki racconta al cugino quanto accaduto in mattinata con Shiki, abbandonandosi poi ad una spontanea considerazione:
"Ho l'impressione che Kuran si ostini a proteggere Yuki da un qualche pericolo."
"Prima l'ammissione al Collegio di Ichiru. Poi il trasferimento di Reika alla Night Class. E adesso, Shiki..."
"Lui è..."
Lui è...
Anche Ruka, alla finestra della sua stanza, rimugina su quello che sta succedendo:
"Quello sguardo, non era di Shiki. Quello sguardo..."
E nel medesimo momento, Ichiru entra nella camera di Senri ed Ichijo, e si sofferma ad osservare la bara in cui è custodito il corpo di Rido. E' necessario  che costui si svegli nel suo vero corpo perché tutto si compia... Ichiru ripensa alle parole di Reika: ...un nemico forte... e temibile... che minaccia tutti noi... 

Mentre la neve inizia a scendere lenta dal cielo, candidi coriandoli nell'oscurità di questa notte, nelle vicinanze della residenza del Direttore, Shiki, o meglio Rido, attende che il suo piano possa compiersi. Insieme a lui, Ichijo.
"L'ora si avvicina. Presto tutto questo mi apparterrà. Così, finalmente sarò completamente rigenerato."
Tra la fitta vegetazione appare Kaname.
"Presto quella bambina si sveglierà dal suo sonnellino." continua Senri "Il suo sogno felice si trasformerà in un incubo. Quelle zanne feroci la dilanieranno lentamente dall'interno. E' così, non ho neanche bisogno di intervenire. Anche se la lascio in pace si sveglierà. E a quel punto, il suo sangue...".
"Rido." lo interrompe Kaname "Non azzardarti nemmeno lontanamente a pensare che un essere immondo come te possa toccarla anche solo con un dito.".
Il nobile vampiro svanisce tra gli alberi. Rido sogghigna e si allontana. Takuma lo segue tristemente.
E intanto la neve continua a scendere, indifferente al mondo, leggera, pura...

Yuki si sveglia di soprassalto. Rannicchiata sul letto, con la testa sulle ginocchia, piange. Accanto a lei, sul comodino, la sua divisa e la rosa che le ha donato Kaname. La ragazza solleva pigramente la testa. Si guarda intorno. Sulle sua mani, sulle lenzuola, sulle pareti... ovunque... sangue... sangue...
...Non cambiare in alcun modo. Resta la Yuki che sei... così le parlò un giorno Kaname...
Yuki, ansimando, posa gli occhi sulla rosa imprigionata nella resina, e questa lentamente viene avvolta dal sangue. La giovane la afferra e la strofina con la manica della camicia da notte.
"No... non può essere..."
Poi, disperata, torna a rannicchiarsi in un angolo del letto, ed è così che la vede Zero, quando la raggiunge in camera per accertarsi delle sue condizioni.
"Yuki, non dormi più..."
La ragazza in un attimo solleva gli occhi sull'amico e gli si getta addosso, finendo entrambi sul pavimento. Yuki si sfoga, con voce spezzata da un pianto trattenuto a fatica:
"Io... io sono solo una grande egoista. Ti ho messo in una situazione dalla quale non si torna indietro. Volevo essere la tua unica alleata, perché avevo l'impressione che diventando per te una presenza indispensabile avrei potuto dire addio alla ragazza senza passato che sono. L'ho fatto solo per me... E sono stata gelosa di Reika, di quello che lei era diventata per te... per un momento sono stata quasi felice quando se ne è andata... Ma lei, lei si è sempre preoccupata per me, e alla fine io vi ho costretti entrambi a cedere a tutti i miei capricci... L'ho fatto solo per me...".
"Quello che dici non ha alcun senso." le risponde Zero, con sincero affetto "Sul serio... Non credo che quello che dici sia vero. E non l'ha mai pensato nemmeno Reika... Ma l'unica persona di cui tu hai davvero bisogno è Kaname Kuran. E' sempre stato così, fin dal passato. E oggi è ancora così...".
Yuki si alza in piedi e, sforzandosi di sorridere, si scusa con l'amico:
"Ti chiedo perdono, Zero.".
"Ma... stai bene?" le domanda lui. 
"Dev'essere colpa di quell'orribile sogno. Perdonami, ti prego. E adesso su, fuori di qui. Sarebbe ora che mi cambiassi."
La ragazza spinge fuori dalla stanza il compagno.
"Sei sicura di stare bene?" insiste lui non convinto.
"Certo! Mi sento molto meglio. Credimi. Ti ringrazio."
Yuki chiude la porta e crolla seduta sul pavimento. Di nuovo, guardandosi intorno, vede sangue ovunque. L'angoscia la assale. Tremando stringe le gambe al petto, avvolgendole con le braccia, e appoggia la fronte sulle ginocchia. Poi, improvvisamente, un'aria fresca le sfiora i capelli. La giovane alza il viso. La finestra è aperta e tra i candidi fiocchi di neve sospinti dal vento c'è lui, Kaname Kuran. Yuki gli corre incontro e lo abbraccia forte, scoppiando a piangere.
Zero, che si stava allontanando lungo il corridoio, avverte la presenza di un vampiro nelle vicinanze e di corsa torna sui propri passi, spalancando la porta della stanza in cui si trova l'amica. Yuki è in lacrime, tra le braccia di Kuran, e questi le posa una mano sulla testa. Un bagliore violaceo si sprigiona tra le dita del Sangue Puro, e Yuki perde i sensi. Kaname la prende in braccio e si volta verso la finestra, lanciando un'ultima occhiata a Kiryu, fermo immobile sulla soglia. 
"Kuran. Dimmi, che cosa hai intenzione di fare a Yuki?"
"Tu non puoi tradirla." sentenzia il nobile vampiro, mentre un gelido vento investe Zero, che istintivamente china la testa e si protegge sollevando un braccio. Quando il ragazzo torna a guardare davanti a sé, di Kuran e Yuki non c'è più traccia. Al loro posto, davanti alla finestra aperta, c'è Reika. Sembra una creatura irreale. La neve le ruota intorno, danzando come a seguire le sue forme armoniose. I capelli ondeggiano sinuosi, incorniciando il viso dalla pelle chiarissima, sul quale spiccano gli occhi blu, simili a due zaffiri screziati di rosso. 

Zero mi si avvicina. Leggo sul suo volto che ha bisogno di risposte.
"Cosa sta succedendo?" mi chiede.
Gli poso una mano sulla guancia, l'altra sul petto, all'altezza del cuore.
"Io lo so che tu non ci tradirai." sussurro piano, sollevandomi sulle punte dei piedi per sfiorare con le mie labbra le sue.
"Dimmi cosa succede?" ripete, socchiudendo gli occhi.
"Presto lo saprai." gli confesso io, per poi baciarlo... Ho bisogno di lui... Ho tremendamente bisogno di lui...
Portami via... vorrei dirgli... Portami via... Ma non posso. Non devo. Lasciarlo di nuovo, mi fa soffrire. Più di tutto ho paura di perderlo, ho paura che mi odierà quando conoscerà la verità. Mi scosto dalla sua bocca ed indietreggio di un passo, chinando la testa. Non riesco a guardarlo... Mi volto in direzione della finestra, ma lui mi afferra per un braccio impedendomi di andarmene. Non mi dice niente. I nostri occhi si incontrano. Poi la sua mano allenta la presa. Io salgo sul davanzale e mi lancio nel vuoto.

E intanto la neve continua a cadere, candida, lieve, silenziosa...

***

Kaname porta Yuki su uno dei camminamenti esterni della torre più alta dell'edificio scolastico. Il parco si distende sotto di loro, con le cime degli alberi che iniziano a tingersi di bianco, ed il lago, sulla cui superficie si specchia questa notte oscura.
Il nobile vampiro posa delicatamente Yuki a terra e tenendola tra le braccia si inginocchia al suo fianco. La ragazza ha gli occhi socchiusi, rivolti al cielo notturno. Neve... neve che cade intorno a lei... ma questa neve non le appare bianca, bensì vermiglia, come il sangue. Yuki tende un braccio verso l'alto, quasi volesse catturare i fiocchi gelati. E poi lo riporta in basso, fino a posare sul petto la mano serrata in un pugno.
"Il mondo è tutto tinto di rosso. E' identico a com'era una volta... Io ho cercato di ricordare con tutta me stessa..."
"Yuki, svegliati. Adesso basta." la sprona Kuran, con amorevole sollecitudine "Torna in te. Bisogna che ti svegli. Altrimenti rischi di perdere la ragione.".
La giovane chiude gli occhi. Kaname si china su di lei ed affonda i denti nel suo collo. Yuki lo sente. Sente gli affilati canini penetrare nella sua carne. Per un attimo si lascia andare. Poi inizia a muoversi cercando di divincolarsi. Il Sangue Puro la tiene ferma e lei lo chiama per nome, sperando di fermarlo. Ma lui le copre la bocca con una mano, senza staccarsi dal suo collo.
La barriera della memoria si infrange e la ragazza perde i sensi. 
"Dolce Yuki, per sempre io ti proteggerò."
Kuran si morde ad una mano e succhia un sorso del proprio sangue, sangue che poi, con un lungo bacio, riversa nella bocca della fanciulla svenuta.
Nell'aria si diffonde un penetrante odore di sangue. Tutti i vampiri nel Collegio lo percepiscono e tutti provano la medesima sensazione...
Yuki si sveglia e di nuovo tenta di liberarsi dalle braccia di Kaname. Le labbra di lui su quelle di lei... 
"Questo sapore... è il sapore del sangue di Kaname..."
"Ti sei svegliata, Yuki." sussurra il nobile vampiro, scostandosi dalla bocca della ragazza "Adesso ti ricordi chi sono io?".
Yuki gli sfiora il viso con una mano.
"Tu sei mio... mio..." bisbiglia trepidante, mentre le lacrime le salgono agli occhi.
Ma d'improvviso un rumore la distrae. Dalla cima della torre, Zero punta la Bloody Rose contro Kuran.
"Ho riconosciuto l'odore del sangue di Yuki... e anche quello..."
"Fermo, Zero!" lo prega l'amica.
"Percepisco la presenza di due vampiri!" grida furente il Guardiano "Kuran, che cosa hai fatto a Yuki?!".
E allora Yuki si pone a difesa di Kaname.
"Fermati Zero! Lui è mio... mio... lui è mio fratello maggiore... Mi dispiace tanto, Zero..."
La ragazza di nuovo perde i sensi e Kuran la prende tra le braccia.
"Fratello... maggiore..." ripete incredulo Kiryu.
"Se soltanto fossi nato realmente come suo fratello maggiore, sarei stato molto più felice." confessa con voce commossa il Sangue Puro.

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

La verità sta venendo alla luce, ma ancora non è stato detto tutto. Nel prossimo capitolo ci saranno altre fondamentali rivelazioni, grazie alle quali quanto accaduto finora troverà un suo senso. Di sicuro le vite dei nostri protagonisti non saranno mai più le stesse...
Mi sembra doveroso ringraziare chi ha inserito la mia fic tra le preferite e le seguite, e grazie a tutti i lettori che capitolo per capitolo si stanno appassionando alla mia personale rivisitazione di questo bellissimo anime. Sappiate che sto lavorando ad una sorpresa, ma ve la svelerò solo nell'epilogo.
Intanto, una fan art.
Alla prossima
Marta

YUKI E KANAME

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Capitolo 28
*** CAPITOLO XXV ***


CAPITOLO XXV

"Ma che cosa significa?" grida Zero continuando a puntare la Bloody Rose contro Kaname.
Non si è accorto di me. Mi avvicino e poso la mano sulla pistola. Lui mi guarda e ritrae l'arma. 
"Yuki è figlia di un Sangue Puro..." rivela Kuran "Kiryu, poiché anche tu fai parte dei vampiri, dovresti essere in grado di comprendere. Ma tu sei anche uno di coloro che ci danno la caccia. Che cosa intendi fare?".
Zero fissa con gli occhi sbarrati Kaname, stringendo forte nel suo pugno la Bloody Rose. Spero che non provi ad usarla, altrimenti sarei costretta a fermarlo. Ma so che non farebbe mai del male a Yuki, nemmeno ora che ha scoperto che lei è in realtà un vampiro. Si volta di nuovo verso di me. Sul suo viso, stupore, rabbia, tristezza... 
Kuran se ne va, portandosi via Yuki. 
"Dimmi la verità." mi intima Zero, denti stretti e sguardo cupo.
Io annuisco. E comincio:
"Yuki appartiene al casato Kyan. Suo padre, Saizo Kyan, era il fratello minore di Akihiro... Sua madre invece era una Kuran. Ma i suoi genitori vennero uccisi e lei fu cresciuta da Juri e Haruka Kuran, i genitori di Kaname. Per questo Yuki pensa che lui sia suo fratello maggiore. E' così che è cresciuta..."
Mi interrompo. Allungo una mano verso Zero e gli sfioro un braccio, ma lui mi scansa malamente.
"C'è dell'altro?" mi dice.
Sospiro.
"Dalla casata Kyan, alla quale anche io appartengo, provengono i Cavalieri dei Sangue Puro. Coloro che hanno il compito di proteggere... i vampiri..."
Io devo proteggere coloro che lui vorrebbe eliminare. Crudele scherzo del destino... Zero si volta, dandomi le spalle. Ed io mi allontano, con la morte nel cuore...

Il legame tra le famiglie Kuran e Kyan affonda le sue radici in tempi antichissimi. E queste due casate furono nei secoli quelle che maggiormente perseguirono ideali pacifisti, anche nei confronti degli esseri umani. Nonostante la loro grande autorità nella società vampiresca, terminata la monarchia non intrecciarono rapporti particolarmente stretti con il Senato, cercando per così dire di rimanere "neutrali"... e la cosa non fu mai vista di buon occhio dai membri del Consiglio degli Anziani... 
Il padre di Yuki, Saizo Kyan, era dunque il fratello minore di Akihiro, anch'egli prescelto come Cavaliere Sangue Puro. Sua moglie, Akemi Kuran, apparteneva ad un ramo cadetto della famiglia Kuran, ormai estinto. Lei e Juri, la madre di Kaname, crebbero insieme come sorelle, ed anche fisicamente c'era tra loro una certa somiglianza. Il loro legame non si spezzò mai, nel corso delle loro lunghe esistenze... Juri andò in sposa al fratello, Haruka Kuran. Fra Sangue Puro sono frequenti i matrimoni tra membri della medesima famiglia, per mantenere intatta la discendenza. Il loro fu un grande amore, per ben tremila anni vissero fianco a fianco, fin dal giorno della nascita di lei, ed ebbero un figlio, Kaname. Altrettanto profondo e duraturo fu l'amore tra Akemi e Saizo, e da questo nacque la piccola Yuki...
Ma qualcuno tramava nell'ombra... Una notte d'inverno, mentre la neve cadeva copiosa dal cielo, Akemi e Saizo vennero a sorpresa attaccati dal fratello di Juri e Haruka, Rido Kuran. Un Sangue Puro spietato, privo di scrupoli e molto forte. Rido voleva divorare la piccola Yuki per ottenere la sua vendetta contro Akemi, che l'aveva rifiutato come suo compagno, ed anche per acquisirne il potere. Un Sangue Puro che si nutre di un suo simile acquisisce una grande forza, e la piccola Yuki racchiudeva in sé sia il potere dei Kuran che quello dei Kyan. Akemi, benché ferita, riuscì a fuggire insieme alla figlia, mentre Saizo ingaggiò una violenta battaglia contro il nemico. Doveva trattenerlo il più a lungo possibile. Magari devastando il suo corpo così da renderlo innocuo, almeno per qualche decennio. Ma Rido purtroppo era scaltro, e molto scorretto, ed utilizzò delle armi anti vampiro per avere la meglio, cosa vietata tra i vampiri. Saizo lottò con tutto sé stesso, ma Rido gli trapassò il cuore, e per poco non riuscì a bere il suo sangue. Fu Akihiro Kyan a fermarlo, ferendolo gravemente. Rido fuggì tra la neve, mentre Akihiro soccorse il fratello, che tra le sue braccia si dissolse in cenere, non prima però di avergli raccomandato di trovare e proteggere la figlia e la moglie. Seguendo l'istinto Akihiro trovò Akemi e Yuki. Intorno a loro, sangue, ed i segni evidenti di una battaglia. Akemi aveva lottato strenuamente. Sul suo petto, all'altezza del cuore, una profonda ferita, provocata da un'arma anti vampiro. Prima di dissolversi in cenere, la donna affidò la sua bambina ad Akihiro, pregandolo di portarla dai Kuran, certa che l'avrebbero protetta come fosse stata figlia loro. 
Yuki perciò fu cresciuta da Juri e Haruka, e Kaname divenne per lei l'adorato fratello maggiore... finché Rido non tornò all'attacco per concludere ciò che aveva lasciato in sospeso...
Mentre cammina con la sua Yuki tra le braccia, Kaname ricorda... ricorda... ricorda quando da ragazzino, una sera, rientrò a casa e come al solito scese nelle stanze sotterranee in cui Yuki era costretta a vivere. Haruka e Juri erano stati obbligati a compiere questa scelta per proteggerla, perché nessuno doveva sapere che era viva, almeno finché non fosse cresciuta. Yuki era ormai divenuta per loro davvero come una figlia, e la amavano profondamente, come lei amava loro, ed il suo fratellone... Non appena Kaname varcò la soglia della stanza, la piccola gli si fece incontro abbracciandolo. Lui le raccontò della bellissima scoperta che aveva fatto:
"Ho visto una rosa che sboccia ogni dieci anni. Dicono che appassisca nel momento in cui viene colta. Quindi io non l'ho toccata. Alla prossima fioritura però la racchiuderò in uno scrigno di resina."
Kaname soffriva all'idea che Yuki dovesse rimanere relegata in quelle stanze senza finestre, ma suo padre più volte gli aveva spiegato che il Consiglio degli Anziani aveva iniziato a servirsi del potere del sangue dei Sangue Puro per i propri scopi. Ed oltre a ciò, c'era sempre quella minaccia che incombeva, e che in qualsiasi momento avrebbe potuto riemergere dalle tenebre... Yuki tuttavia non pareva soffrire di quella situazione, anzi, lei ripeteva sempre che era contenta così, le bastava avere accanto l'adorato fratello, ed i suoi genitori. 
E poi, arrivò quella fatidica notte... La neve cadeva dal cielo, leggera, incessante. Neve candida e pura. Rido apparve davanti alla casa di Haruka e Juri e loro gli si fecero incontro. Voleva prendersi la loro piccola Yuki. Dopo che già si era portato via loro figlio, adesso voleva anche lei. Ma non gliel'avrebbero permesso. 
Yuki era nascosta in uno dei locali sotterranei e tremava terrorizzata, tra le braccia di Kaname.
"Sta' tranquilla, ci sono io qui con te."
"Si sente odore di sangue. E' fortissimo."
"Mi dispiace che tu debba vivere in una tale angoscia. I momenti di felicità di cui ho goduto mi hanno fatto perdere la nozione del tempo. Ma ora ho preso la mia decisione: troverò un rifugio sicuro dove tu possa vivere senza avere più paura."
Juri entrò nella stanza. Yuki le corse incontro piangendo. 
"Sono avvilito." confessò Kaname "Riguardo a Rido, era compito mio far sì che non costituisse un pericolo...".
"Non preoccuparti." lo rassicurò amorevole la madre, per poi chinarsi su di lui e sussurrargli in un orecchio:
"Ti affido Yuki. Abbi cura di lei.".
Kaname sapeva cosa la madre stava per fare e tristemente la guardò uscire dalla stanza insieme a Yuki. La sorellina non voleva lasciarlo, continuava a chiamarlo:
"Fratellone! Fratellone!!".
La porta si chiuse e Kaname restò solo.
Juri aveva preso insieme al marito una decisione: si sarebbe sacrificata per far sì che Yuki potesse vivere come un'umana, avrebbe fatto addormentare il vampiro dentro di lei e, al suo risveglio dopo il delicato rituale, la piccola non avrebbe più ricordato nulla dei suoi primi anni di vita...

Mentre tra i vampiri del Collegio si diffonde la sensazione che un nuovo Sangue Puro si sia destato, Senri si infiltra nel Dormitorio Sole per nutrirsi del sangue di alcune studentesse. Ichijo tenta di porgli un freno, per evitare che qualche ragazza possa perdere la vita, ma la cosa a Shiki, ovvero a Rido, non piace affatto. 
"Cos'è questa novità? Ti preoccupi per gli umani?... Ah, capisco. E' la politica pacifista di Kaname, non è vero?""
"Sì, è così."
D'un tratto, la finestra della camera in cui i due si trovano si spalanca di colpo. 
"Conosco questo odore di sangue..." afferma Takuma.
Senri si lecca le labbra, già pregustando la propria vittoria.
"Direi che il momento tanto atteso è arrivato. Kaname è intervenuto e ha attivato il processo di trasformazione. Ha reso la ragazza un vampiro per poterla svegliare senza sofferenza... Ma sarebbe stato meglio per lei se avesse bevuto il sangue di Kuran rimanendo umana e fosse impazzita...".

Kain e Hanabusa si vedono venire incontro Kaname, con in braccio Yuki. E capiscono.
"La verità quindi è che Yuki Cross è un vampiro dal Sangue Puro." commenta Akatsuki, manifestando un logico stupore.
"Lei quindi... è tua... sorella..." dice titubante Aidoh, con gli occhi sgranati.
"Hanabusa, tu sapevi che esistesse una figlia nel casato dei Kuran?" gli domanda il cugino.
"Yuki è la figlia diletta che Juri e Haruka avevano nascosto. Ma in realtà loro non erano i suoi veri genitori. Nelle sue vene scorre il sangue dei Kyan insieme a quello dei Kuran. Lei è venuta al mondo per diventare mia moglie... sempre che la mia Yuki lo desideri ancora.".
"La presenza inquietante che avverto e che minaccia il Collegio ha preso di mira Yuki." osserva Kain "E' lei il suo obiettivo, non è vero?".
"Non mi chiedi il nome di questo nemico?" rimarca Kuran.
"Non serve. Noi non seguiamo i tuoi ordini solo perché tu sei un Sangue Puro, Kaname."
"Mi rendo conto che approfitto davvero troppo della vostra amicizia."
Kaname si incammina verso la residenza del Direttore, mentre, da dietro un albero, Ruka lo guarda allontanarsi. Ha assistito all'intera scena e finalmente ha capito... ha capito ogni cosa... ed è pronta a fare la sua parte.
E intanto la neve scende delicata e discreta, punteggiando di candore il mondo avvolto nelle tenebre...

Zero è ancora in cima alla torre. Da solo. Una mano stringe la Bloody Rose, l'altra è strettamente serrata in un pugno. Gli sembra impossibile che sia tutto vero... Yuki una Sangue Puro... Reika colei che i Sangue Puro deve proteggere... E' assurdo... Una grande rabbia cresce in lui, ed insieme ad essa un intimo sconforto. La sensazione di esser stato sconfitto e abbandonato da due persone che gli sono estremamente care...
Il ragazzo affonda con le unghie nel palmo della mano, fino a ferirsi. Una goccia del suo sangue viene trasportata dal vento e cade sul volto di Shiki, che insieme a Takuma sta camminando nel parco. 
"Zero Kiryu... il fratello gemello di Ichiru..." sogghigna Senri, guardando in alto.
Quindi, voltandosi verso Ichijo:
"Conosci la leggenda sui gemelli che nascono nelle famiglie dei cacciatori?".
"I cacciatori... Io conosco le loro origini, ma..."
"Beh, quei due sono talmente diversi e in disaccordo che forse per loro quella leggenda non vale."
Takuma china la testa. Shiki lo riprende:
"Hai l'aria scontenta. Ti da fastidio che voglia servirmi di lei per favorire la mia resurrezione? A meno che non sia il fatto di aver tradito Kaname. O forse non mi perdoni di aver preso in ostaggio il corpo di Senri. E' questo?".
Shiki si porta una mano alla gola e Takuma la afferra allontanandola con forza.
"Ora basta." urla al limite della pazienza.
Senri accenna una provocatoria risatina, dopodiché si rivolge a colei che già da un po' lo sta di nascosto spiando:
"E se adesso ti decidessi a scendere invece di stare appollaiata su quell'albero, Rima?".
"Dimmi, chi sei tu? Non la passerai liscia, ti avverto."

Akatsuki e Aidoh sono di guardia fuori dalla residenza del Preside. Kaname è insieme a Yuki e veglia su di lei in attesa che si riprenda.
"Il mio corpo... brucia... la gola... ho sete, tanta sete..."
Yuki, sdraiata sotto le lenzuola, spalanca di colpo gli occhi. Le sue iridi sono del colore del fuoco e la sua gola riarsa richiede un po' di ristoro. Kaname le accarezza amorevole i capelli.
"Ascolta, adesso non devi trattenerti.".
Yuki fissa il collo del giovane, scorgendo sotto la pelle il diramarsi di vene e arterie. Quindi si mette in ginocchio sul letto, ed una cascata di lunghe e lisce ciocche castane le scivola sulla schiena, ricadendo in avanti. Kaname, seduto accanto a lei, la accoglie tra le proprie braccia, pronto a darle quello di cui ha bisogno. E ciò che lei desidera adesso, tutto ciò che desidera, è solo e soltanto sangue. Yuki spinge Kaname facendolo stendere sul letto, dopodiché si sdraia sopra di lui, appoggia la bocca sul suo collo, lo assapora con la lingua, ed infine vi affonda i denti. E intanto, piange... piange...
"Non piangere..." le sussurra Kaname "Ti assicuro che io ho atteso con tale impazienza che arrivasse questo giorno..."
Yuki sente il sangue di Kuran che fluisce in lei e si diffonde. Non percepisce più i confini che la definiscono... Poi nella sua mente prende forma un'immagine, la stessa che anche Zero e Reika hanno più volte visto. Catene, sangue, ed una figura inquietante, minacciosa. Yuki ne scorge gli occhi... 
"Ma che cos'è questo? Brandelli della mia memoria?"
La giovane si rimette in ginocchio sul letto, con il viso rigato dalle lacrime e le labbra macchiate di sangue.
"L'hai visto?" le domanda Kaname. 
"Sì... era un essere così terrificante... Però... anch'io ormai non sono più un essere umano. Adesso comincio a ricordare quella terribile notte. Nostra madre sacrificò la sua vita per soffocare la natura che è in me. E nostro padre prima di uscire a combattere mi disse che mi avrebbe protetta dai mostri..."
Yuki piange a dirotto. Kaname la abbraccia.
"…Di certo erano molto forti tutti e due, ma non sono più qui. Perché? Per quale motivo tutto questo? Da chi volevano tenermi lontana a tutti i costi?"
Delle sottili crepe appaiono sui vetri della finestra. Yuki si dispera, perdendo il controllo del proprio potere.
"Ti prego. Sta' tranquilla. Calmati." prova a confortarla Kaname.
Ma alla fine i vetri vanno in frantumi. Aidoh e Kain immediatamente si precipitano all'interno dell'edificio e, fuori dalla stanza in cui si trovano i due Sangue Puro, si imbattono in Reika.
"Sei qui..." si stupisce Akatsuki nel vederla. Non aveva percepito la sua presenza.
"Questo è il mio posto." afferma la ragazza, senza nemmeno voltarsi.
E intanto Yuki è sempre più spaventata, da se stessa e da ciò che le sta accadendo. I capelli sparsi sul viso, gli occhi spalancati, accesi come braci incandescenti. Kaname la tiene stretta a sé.
"Yuki, non negare ciò che sei, né l'amore dei tuoi genitori che allora decisero di salvarti. Per undici anni ho vegliato su di te, che non avevi più nessun ricordo."
La giovane si tranquillizza e, mentre si sottrae all'abbraccio di Kaname, le sue iridi riprendono il loro consueto colore.
"Kaname... fratello... Io devo avere qualcosa che non va."
"Perché?"
"Perché per tutto questo tempo sono stata innamorata di mio fratello."
"Yuki..."
Kuran avvicina la bocca alle labbra di Yuki e con un leggero bacio toglie il sangue che vi era rimasto. 
"Yuki, anche Haruka e Juri erano fratello e sorella. Tra Sangue Puro è una cosa frequente. Come accade nel mondo animale... Noi non siamo esseri umani. Però, c'è un'altra verità che devi conoscere. Haruka e Juri ti hanno cresciuta come figlia loro, ma non erano i tuoi veri genitori. Tuo padre era il fratello minore di Akihiro Kyan, Saizo Kyan, mentre tua madre, Akemi, era una Kuran. Sono stati assassinati quando tu avevi solo pochi mesi e fu il padre di Reika a portarti da Haruka e Juri perché ti tenessero con loro."
Yuki è sempre più confusa.
"Mio padre... il fratello del padre di Reika... ma allora, noi..."
"Tra voi esiste un legame di sangue."
"E chi ha ucciso i miei veri genitori è lo stesso che, quella notte..."
"Sì, piccola Yuki. E' così..."
La giovane si porta le mani alla testa. Come può accettare tutto questo? Come può convivere con una simile verità? Lei ha sempre vissuto come un essere umano e adesso scopre di essere un Sangue Puro, e che i suoi genitori naturali, così come quelli che l'hanno cresciuta, sono morti... per salvarla...
"Yuki, non dimenticare che siamo stati promessi l'uno all'altra. A meno che tu non voglia lasciarmi di nuovo solo."
"...solo..."
Improvvisamente la ragazza percepisce un forte odore di sangue. E subito si mette in allerta. A chi appartiene? Di nuovo Kaname la stringe a sé.
"Va tutto bene. Goditi questo profumo di sangue. Così a poco a poco avrai modo di scoprire qual è il posto che devi occupare."
Quando finalmente Yuki si è tranquillizzata, Kuran esce dalla stanza, raccomandando all'amata di non muoversi fino al suo ritorno. Reika, di guardia fuori dalla porta, aspetta che il nobile vampiro si sia allontanato, e con lui Kain e Aidoh, dopodiché raggiunge in camera l'amica, o meglio la cugina, trovandola in ginocchio sul letto, con i capelli arruffati ed i languidi occhi persi nel vuoto. 

Mi siedo accanto a Yuki e lei mi dona un commosso sorriso.
"Come stai?" le chiedo, lisciandole con le mani i lungi capelli.
"Io... Non lo so..." sussurra incerta.
"E' difficile, ti capisco. Hai bisogno solo di un po' di tempo. E io ti starò vicina, te lo prometto."
"Kaname mi ha detto che io e te... tuo padre e il mio..."
"…erano fratelli..."
D'un tratto, un'inquietante sensazione ci investe entrambe. Una presenza malefica e odore di sangue. Contemporaneamente ci alziamo e guardiamo in direzione della finestra. Yuki è molto preoccupata.
"Tranquilla, non si tratta di Zero." la rassicuro. Avevo capito che si stava preoccupando per lui.
No, questo non è il sangue di Zero. Qualcun altro sta fronteggiando adesso un nemico, e se il nome di questo nemico lo posso immaginare, mi domando quale dei vampiri devoti a Kaname lo stia affrontando.

***

Nel parco, Rima sta dando battaglia a Shiki per capire chi si sia impossessato del suo corpo e lo stia usando come un burattino. 
Sfruttando il potere di coagulare il sangue in lunghi filamenti da usare come arma, Senri ferisce al braccio la compagna. Una ferita da poco che si rimargina subito. Rima contrattacca a suon di fulmini, attenta però a non far del male all'amico. Lei vuole solo portare l'impostore a rivelarsi. Uno dei colpi dell'avversario la ferisce al volto, ma ciò non basta a fermarla. Takuma preoccupato le si avvicina e le suggerisce di lasciar perdere.
"Che intendi dire?" si stupisce lei.
"Basta così." afferma deciso Ichijo, rivolgendosi a Rido "Hai senz'altro di meglio da fare che insudiciare le mani di Shiki.".
"E se ti dicessi che sto realizzando il tuo più grande desiderio, Ichijo?" insiste l'altro "Eliminare chi si oppone al Consiglio degli Anziani.".
Rima non si lascia intimorire. Non ha nessuna intenzione di abbandonare lo scontro. Tra le sue mani si generano spirali di fulmini. 
"Mi dai ai nervi. Non esibire quell'aria arrogante con la faccia di Shiki e la sua voce. Ora allontanerò colui che ha occupato il suo corpo. Perciò preparati!"
"Oh, ti illudi veramente che sia facile?" ghigna Rido, mentre dei filamenti si sangue si propagano dal suo corpo come dardi scagliati da un arco. Ed uno di questi trafigge Rima, ma per fortuna grazie all'intervento di Takuma il colpo non arriva a trapassarle il cuore.
"L'ho mancata?" si lamenta Rido "Non ti mettere sulla mia strada, Ichijo."
"Nobile Rido!" grida il giovane, sorreggendo l'amica ferita.
"Shiki..." dice a fatica Rima, sperando di destare il compagno "Idiota! Gli lasci fare quello che vuole? Cerca di reagire! Abbi un po' più di rispetto per te stesso.".
Improvvisamente, gli occhi di Shiki tornano alla normalità ed il ragazzo si china su se stesso, portandosi una mano davanti al volto.
"Non opporti a me, Senri..." sibila Rido nella mente del figlio.

Intanto, davanti alla bara in cui è custodito il corpo di Rido Kuran, Ichiru, con la katana in mano, attende... attende l'arrivo di Yuki... attende che Rido si svegli... attende di portare a compimento ciò che si era prefissato. Avrà la sua vendetta e soprattutto proteggerà Reika. Non gli resta che aspettare...

***

Siamo qui, sedute sul letto, in questa camera, mentre fuori la neve continua a cadere, quasi volesse ricoprire con il suo candido manto il rosso del sangue che è stato versato. Yuki sembra essersi tranquillizzata. La tengo per mano e lei stringe forte le dita intorno alle mie.  
"Lo sai, Yuki, dalla casata Kyan discende una stirpe di Cavalieri il cui compito è mantenere l'ordine e la pace tra i vampiri, e non solo... Devono difendere i Sangue Puro da chi li minaccia o vuole sfruttarne il potere, opponendosi perfino ad altri Sangue Puro se questi dovessero infrangere le antiche leggi dei vampiri."
Il mio racconto sembra aver catturato l'interesse della mia amica, anzi, di mia... cugina...
"E quindi, anche noi due..." accenna, lasciando in sospeso la frase.
"Tuo padre era un Cavaliere Sangue Puro, come lo è il mio. Apparteniamo al ramo principale della famiglia Kyan, però svegliandomi come vampiro in qualche modo ti ho sollevata da questo compito. Tu... tu hai un ruolo importante. Tu rappresenti l'unione tra le casate Kyan e Kuran, tu e Kaname potrete portare avanti insieme gli ideali di pacifica convivenza che queste due casate hanno sempre perseguito."
"Io... e Kaname..."
Lo sguardo di Yuki si addolcisce, ma poi in un attimo si fa triste e cupo.
"E Zero, adesso... lui sa tutto?" mi domanda.
"Sì... lui... sa tutto..."
Non riesco a dire altro. Yuki mi mette un braccio intorno alle spalle. E' lei adesso che prova a confortare me.
"Può essere che ce l'abbia con me, perché sono un vampiro Sangue Puro, ma tu..."
"Io devo difendere coloro che lui odia... e poi gli ho mentito. Come ho mentito a te."
"Se non hai raccontato la verità, vuol dire che non potevi farlo. E visto come sono andate le cose, posso capire perché."
Yuki... lo so che anche lei è in pena per Zero e soffre all'idea che ora lui possa detestarla. Vorrebbe parlargli, glielo leggo in viso. E sinceramente anch'io vorrei vederlo, andare da lui, sapere come sta, e capire se tra noi è tutto finito, o una piccola speranza c'è ancora.
"Anch'io l'ho ingannato, non ho fatto altro che ingannarlo." mi confessa Yuki "Oltretutto, gli ho fatto bere il mio sangue, pensando così facendo di aiutarlo. Sono un'ipocrita...".
"Non lo sei. Tu ignoravi la verità, io invece la conoscevo. Anche se l'ho scoperta tardi, la conoscevo, e ho taciuto. Chi è l'ipocrita tra me e te?"
"Io non ho più alcun diritto di preoccuparmi per lui, ma tu... non voglio che per colpa mia voi vi separiate. Non voglio... Avanti, andiamo da Zero."

Hanabusa e Kain sono appostati proprio sotto la finestra della camera in cui si trova Yuki. Akatsuki ad un certo punto solleva la testa e vede Yuki e Reika lanciarsi nel vuoto.
"Guarda, ha intenzione di andarsene." commenta il vampiro, osservando la principessa Sangue Puro planare agilmente davanti a lui, scalza e con addosso ancora la camicia da notte. Accanto a lei, Reika.
"Dove vai Yuki Cross?..." domanda serio Aidoh, che subito si corregge "Cioè, chiedo scusa... nobile Yuki... Vedete, noi abbiamo ricevuto l'ordine da Kaname Kuran di vegliare sulla vostra sicurezza.".
"Levatevi di mezzo." intima la giovane Sangue Puro "Per favore. Ti prego Aidoh. E anche tu, Kain.".
Alla sua voce si aggiunge quella di Reika:
"Avanti ragazzi, lasciateci passare.".
"Non è possibile."
Akatsuki sbarra la strada alle due.
"Tornate nella vostra stanza, Yuki." si intromette Hanabusa "E tu, Reika, dovresti badare a lei invece di assecondarla così.".
"Senti un po'." ribatte Reika "Anzi, sentite tutti e due. Non ci potete fermare, e lo sapete. Perciò, se non volete incorrere nell'ira di Kaname, è meglio che veniate insieme a noi. ".
E a questo punto Aidoh e Kain sono costretti ad arrendersi. 

Nel mentre, Kaname ha fatto ritorno al Dormitorio Luna. Incrociando Seiren lungo un corridoio le dà un preciso ordine:
"Tra poco farà giorno. Chiedi a chi può muoversi alla luce del sole di fare la guardia al Dormitorio Sole. Nessun allievo della Day Class è autorizzato ad uscire.".
"Agli ordini, mio signore."
Seiren si dilegua in un istante. Ruka si fa incontro a Kuran. I due si fermano l'uno di fronte all'altra.
"Kaname..." esordisce lei con voce malinconica "Stanotte il vento mi ha portato il profumo del sangue, insieme a quello di una presenza."
"Posso sapere per quale motivo hai dipinta sul viso quell'espressione afflitta?"
"Sono stata una sciocca. Per anni ti ho infastidito con i miei sentimenti, pensando solo a me stessa. Fino al momento in cui ho appreso la verità... Adesso vado, mi reco al Dormitorio Sole."
Ruka si muove e passa di fianco a Kaname, superandolo. Ma lui la ferma.
"Aspetta Ruka. Ti chiedo perdono."
"Non ho fatto altro che vivere di illusioni. Vorrei che tu non ti scusassi, Kaname."
"In questo caso allora, lascia che ti dica una cosa, anche se potrà farti male. Io ho una grande fiducia in te."
"Ti ringrazio con tutto il cuore."

Ruka si accinge a mettersi di guardia come ha chiesto il Maestro Kuran. Giunta nei pressi del Dormitorio della Day Class, incontra Aidoh e Kain, così riferisce loro le direttive ricevute.
"Akatsuki, capiti a proposito. Tra poco sarà giorno, ma vorrei che tu continuassi a sorvegliare il Dormitorio Sole. I corsi della Day Class sono sospesi, nessuno è autorizzato a uscire."
"Senti, Ruka, va tutto bene?" domanda Kain.
"Voglio essere una donna su cui lui può fare affidamento. Ho una gran voglia di dimostrarglielo. E poi, d'ora in avanti chi soffrirà per lui non sarò più io."

Anche Kaien Cross si prepara agli eventi che presto si scateneranno ed è ormai pronto a tornare a vestire i panni di cacciatore. Da un vecchio armadio recupera la sua arma d'un tempo. Vuole ad ogni costo proteggere la bimba che Juri salvò sacrificando la propria vita.
"...se mi resta ancora un minimo di forza..."

Nel frattempo, nel Dormitorio maschile...
Reika e Yuki sono arrivate davanti alla porta della stanza di Zero. Reika avvicina la mano per bussare, ma non ci riesce. Come se le mancasse il coraggio... E intanto dall'interno proviene un inconfondibile rumore, il rumore di una pistola che viene caricata. 
Zero punta la Bloody Rose contro la porta chiusa.

 

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Zero ha scoperto che Yuki è una Sangue Puro e che Reika deve proteggere proprio coloro che lui odia con tutto se stesso. Cosa farà ora? Le abbandonerà entrambe al loro destino?
Intanto nel Collegio c'è un gran movimento. I vampiri devoti a Kaname, e non solo loro, si stanno preparando alla battaglia che li attende.
Al prossimo capitolo
Marta

YUKI E KANAME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/yukikan_0002-copia.jpg 

REIKA E YUKI
http://mc2a.altervista.org/alterpages/reikayuk_0001.jpg  

 

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Capitolo 29
*** CAPITOLO XXVI ***


CAPITOLO XXVI

"Incontrarsi, parlare... credete che potremmo risolvere qualcosa?"
Non c'è alcuna emozione nella voce di Zero. Né dolore, né rabbia... nulla.
Io e Yuki fissiamo la porta chiusa, ma è come se potessimo vederlo. Seduto sul letto, con la Bloody Rose puntata contro di noi.
Poi, in un attimo, il suo tono cambia. Il gelo si muta in rancore...
"E' vero, anch'io sono diventato un vampiro. Ma ciò che avverto dietro quella porta è la presenza di un Sangue Puro arrogante e presuntuoso, e di una traditrice falsa e bugiarda che sa solo prendersi gioco delle persone." 
Una traditrice... falsa e bugiarda... sono questo ora per lui, ed il mio cuore annega tra le lacrime che non riesco a versare.
Yuki spalanca gli occhi. Le parole di Zero l'hanno ferita, come hanno ferito me. Mi guarda. E poi si allontana. Dovrei seguirla... ma so che fuori dal Dormitorio ci sono Aidoh e Kain, pronti a proteggerla, e allora la lascio andare, da sola, osservandola fino a quando non sparisce in fondo al corridoio. Afferro la maniglia ed entro nella stanza di Zero, richiudendo la porta alle mie spalle. 
Lui è lì, seduto sul letto, di fronte a me. Nei suoi occhi, un baratro di rabbia e odio, che mi inghiotte facendomi rabbrividire. Tiene la pistola sollevata contro di me. Provo ad avvicinarmi. Lui non si muove. Finché non gli arrivo davanti. Vicina. Vicinissima. Con un gesto rapido mi afferra per un braccio. Stringe forte il mio polso. Mi tira a sé facendomi cadere sul letto. Poi si china su di me e mi punta al petto la Bloody Rose... A questo punto, preferirei che sparasse. Un colpo secco. Una morte veloce, immediata... Piuttosto di tutto questo... L'odio che leggo sul suo viso mi sta uccidendo lentamente.
"Perché?" mi domanda, guardandomi con disprezzo.
"Perché?" ripete, e la sua voce sembra spezzarsi, tra una sillaba e l'altra.
"Zero... io..." provo a dire, ma lui mi interrompe:
"Mi hai ingannato. Ti sei presa gioco di me. Perché?... Io avrei fatto qualsiasi cosa per te... Ho accettato che tu fossi la figlia di un Sangue Puro, che ti stessi trasformando in un vampiro... Volevo solo stare con te, del resto non mi importava. Mi bastava stare con te..."
Piango. Gli occhi di Zero si fanno lucidi. Le sue parole ci feriscono entrambi.
"E tu... tu mi hai mentito... mi hai usato. Da quanto tempo conoscevi la verità? Da quanto... sapevi... di te... di Yuki...? Da quanto??!"
"Pochi giorni... solo pochi giorni... Non ho mai voluto ingannarti, ma non potevo..."
Non riesco a finire la frase. Zero mi zittisce gettandomi addosso tutta la sua rabbia ed il suo dolore:
"Non potevi cosa? Non potevi dirmi la verità? Perché? Perché te l'ha detto lui? Alla fine, sei stata più sincera con lui che con me...".
"Ti prego, ascoltami!" lo supplico.
"Se volevi che ti ascoltassi, dovevi parlare prima."
Zero si alza in piedi e si muove verso la finestra. Io mi metto seduta sul letto e lo guardo.
"Vattene." mi intima, dandomi le spalle "Vattene da loro. E' quello il tuo posto adesso.".
Ed io chino la testa, sconfitta, avviandomi alla porta.
"Hai ragione, Zero." confesso, prima di uscire "La Reika che tu conoscevi non esiste più... il vampiro che è in me, l'ha divorata.".

E intanto la neve ha smesso di cadere dal buio cielo di questa lunghissima notte...

***

La porta del Dormitorio si apre e Yuki esce correndo. Kain e Hanabusa se la vedono passare davanti.
"Guarda Yuki, Ruka ti ha trovato le scarpe..." le dice Aidoh, per provare a fermarla. 
Ma lei non gli dà retta e fugge via. Hanabusa la insegue.
"Aspetta! Dove corri??"
Akatsuki si gratta la testa perplesso.
"E' una principessa davvero fuori dal comune."
Poco dopo dal Dormitorio esce anche Reika.
"Non avresti dovuto lasciare Yuki da sola." si azzarda a rimproverarla Kain, e lei solleva su di lui uno sguardo minaccioso. Le iridi blu rilucono come se tanti cristalli vi fossero incastonati, mentre rosse venature si diramano dalla pupilla color porpora.
"Ma... che ti succede?" chiede il giovane vampiro, piuttosto intimorito.
"Non preoccuparti. Presto sarà tutto finito." conclude la ragazza, allontanandosi in direzione del Dormitorio Luna.

Yuki corre tra gli alberi nel parco, inseguita dal povero Aidoh, che invano tenta di farla ragionare.
"Fermati Yuki Cross... No... volevo dire principessa Yuki. Non potete camminare a piedi nudi."
La giovane si ferma e solleva un piede.
"Ditemi, non sarete ferita?" si informa preoccupato Hanabusa, cominciando a sudare freddo.
"In effetti ho avuto il dubbio di essermi fatta male a un piede."
"Se fosse successo davvero, Kaname mi avrebbe ucciso."
Aidoh si china davanti a Yuki e le porge le scarpe.
"Sbrigati, per favore... Cioè, volevo dire, infilatevi le scarpe principessa Yuki."
"Non avrei mai creduto che un giorno tu, Aidoh, mi avresti chiamato principessa. Ti giuro, mi dà la nausea. Non potresti continuare a chiamarmi Yuki Cross e a darmi del tu come facevi prima?"
Hanabusa comincia a perdere la pazienza e a denti stretti borbotta:
"Domando scusa per l'impertinenza che ho mostrato finora...".
Quindi gentilmente prosegue: 
"Comunque sia, mettiti... per favore, mettetevi le scarpe. Affrettatevi a rientrare in camera vostra. Kaname finirà per stare in pensiero.".
Yuki inizia a piangere. Aidoh la fissa stupito.
"Un Sangue Puro non versa lacrime in pubblico." le dice severo "Non si è mai visto.".
"Se ci è concesso soltanto di piangere nel segreto del nostro cuore, allora, francamente a me sembra una punizione."

Kaname raggiunge la camera in cui è custodito il corpo di Rido e quando apre la porta, si trova davanti Ichiru.
"Questa è la stanza di Ichijo e Shiki." puntualizza il ragazzo "Per l'esattezza, ora è la residenza temporanea del nobile Rido.".
Kuran entra.
"Che cosa sei venuto a fare qui?" lo apostrofa Ichiru.
"Ichiru Kiryu, sono venuto a chiederti di aprirmi il coperchio di questa bara. Puoi anche rifiutare, per me non farebbe alcuna differenza."
Il giovane si china ed inizia a liberare dalle catene la bara.
"Che somiglianza!" commenta Kaname "Soprattutto quest'obbedienza... Spero di non averti turbato, ma è la prima volta che incontro un gemello vivente di una famiglia di cacciatori di vampiri. E' un evento così raro, lo capisci anche tu. Nelle famiglie di hunter quando una donna è in attesa di due gemelli, questi bambini non vedranno mai la luce. Il loro istinto li porta a divorarsi l'un l'altro mentre sono ancora nel ventre materno, per impossessarsi del potere. Quasi come vampiri assetati di sangue."
"La nobile Shizuka diceva che questa era la giusta punizione inflitta agli hunter. Perché i nostri antenati hanno divorato uno dei capostipiti dei vampiri."
"E' una cosa molto rara, ma quando uno dei due gemelli riesce ad appropriarsi della forza vitale dell'altro, viene alla luce dotato di un potere eccezionale. Hai avuto fortuna, tuo fratello non ti ha divorato, e tu sei potuto nascere."
Ichiru sposta il coperchio della bara. 
"Ecco, la bara è aperta. Non ho la forza di fermarti. Fa' ciò che desideri. Vuoi distruggere il nobile Rido, vero? Lo so bene, è questa la tua massima aspirazione. Tu l'hai ridotto in briciole tanto che il suo corpo ha perso ogni forma. Se sei riuscito a sconfiggerlo in un combattimento fra due Sangue Puro, avresti potuto facilmente annientarlo. Ma tu invece non sei arrivato a tanto... O piuttosto, non sei stato capace di farlo."
Kaname si avvicina fermandosi a pochi passi da Ichiru.
"In effetti, se fossi riuscito ad annientarlo completamente, forse il destino di Shizuka, e non solo il suo, sarebbe stato diverso. "
Il nobile vampiro si inginocchia di fianco alla bara e posa una mano sul petto di Rido:
"Eccomi Rido, il momento che ho tanto atteso è finalmente arrivato.".
Quindi impugna la katana di Ichiru e la punta contro il corpo ancora inerme del suo acerrimo nemico.

Zero, seduto sul letto nella sua stanza, non riesce a smettere di pensare a quello che ha scoperto. Yuki è un vampiro, un Sangue Puro... e Reika... Reika... Perché dev'essere questa la verità? Perché è accaduto tutto adesso? 
Le ultime parole della compagna gli rimbombano nella testa.
...La Reika che tu conoscevi non esiste più... il vampiro che è in me, l'ha divorata...
"Basta! Stai zitta!!" grida il ragazzo, esasperato, mentre qualcosa in lui inizia a svegliarsi ed il suo tatuaggio si tinge di rosso, come i suoi occhi...

Yagari, fermo davanti al Dormitorio maschile, tiene lo sguardo puntato sulla finestra della camera di Zero. Dietro di lui compare Kaien Cross, con in mano la sua spada da hunter.
"Vedo che sei tornato, Yagari. Voglio sapere che cosa ti porta qui. E' possibile che ti chieda di andartene."
Toga si volta lentamente.
"Sai, non è passato poi molto tempo da quando sono partito, eppure questo luogo ha assunto un aspetto sinistro... Ho ricevuto un ordine preciso dall'Associazione. Uccidere Zero Kiryu e Reika Miura, e penso che tu ne sia al corrente. Non è vero?"
"E' questa la ragione per cui sei arrivato prima degli altri?"
"E se anche fosse? Cosa vuoi fare?"
"Sono veramente desolato, ma non te lo permetterò."
"Se Zero e Reika restano qui, il Collegio rischia di trasformarsi in un campo di battaglia. E' questo che desideri?"
"Sono in grado di proteggere mio figlio. E lo dimostrerò."
I due si squadrano pronti ad attaccarsi a vicenda. Yagari porta una mano sul suo fucile, Cross si toglie gli occhiali e mette ben in mostra la sua spada.
"Francamente è la prima volta che ti vedo mostrare tanta preoccupazione." afferma compiaciuto Toga "Tranquillo, non sono pazzo al punto da dare battaglia a un cacciatore leggendario della tua grandezza. Se tu sapessi quanto mi infastidiva la tua ostentata indifferenza...".
"Kaien. Toga. Cosa state facendo?!" 
Una voce di donna richiama l'attenzione dei due cacciatori.
"Anche voi qui. Dovevo immaginarlo." commenta Cross, vedendo avvicinarsi Saya e Ryobe, anche loro armati.
"La nostra casa è stata accerchiata da diversi hunter." spiega Ryobe "Li ha mandati l'Associazione per impedirci di venire qui. Ma non basta così poco per fermarci. Sappiamo che è stato diramato l'ordine di uccidere Zero e Reika.".
"Infatti." conferma Yagari.
"Hai scoperto qualcosa di nuovo?" gli domanda Saya "L'ultima volta che abbiamo parlato, ci hai detto che avevi una pista..."
"In effetti ho scoperto qualcosa di  interessante..."
Ma il discorso viene interrotto da Zero, che, lanciatosi dalla finestra della sua stanza, atterra davanti al maestro e lo squadra con occhi infuocati.
"E' venuto a uccidermi, ho indovinato? E' evidente, visto che sono diventato un vampiro."
Kiryu lancia la Bloody Rose a Yagari, invitandolo poi a sparargli:
"Coraggio, mi uccida!".
"Zero, fermati." urla Saya.
E dopo di lei, Kaien Cross:
"Kiryu, cosa fai?".
"Si sta trasformando..." rimarca Ryobe, mentre osserva il ragazzo scagliarsi con ferocia contro Yagari.

Rima, stanca e ferita, sta riposando nel suo letto. L'ha accompagnata in camera Ichijo, che poi si è caricato sulle spalle Shiki, al momento privo di sensi, per prendersi cura di lui. E il caso vuole che Takuma entri nella stanza che condivide con l'amico nel momento esatto in cui Kaname sta trafiggendo il corpo di Rido con la katana di Ichiru.
"Ma che cosa fai?" domanda il biondo vampiro, spalancando gli occhi.
"Perché sei così turbato, Ichijo." gli dice Kuran "Calmati, va tutto bene. Anche se ho il potere di farlo a pezzi, non posso dargli il colpo di grazia privandolo così della sua stessa vita. A questo punto, ho deciso di offrirgli la possibilità di rigenerarsi come desiderava.".
Kaname ha trafitto la propria mano, posata sul petto di Rido, insieme al torace di lui, di modo da infondergli direttamente il proprio sangue, quel sangue che Rido ha desiderato a tal punto che è quasi impazzito per averlo. E come scorre il sangue, così scorrono i ricordi... 
Quella maledetta notte, Rido si presentò davanti alla casa di Haruka e Juri con un nutrito gruppo di seguaci. Cani del Consiglio, li definiva Haruka, e per quanto loro negassero, dicendo di essere agli ordini esclusivi di Rido, lui sapeva che non era così. Dal momento che Haruka e Juri avevano rifiutato di sottomettersi, erano diventati un intralcio, e di conseguenza gli interessi di Rido e quelli del Senato avevano finito per coincidere. Rido era sempre stato in sintonia col Consiglio, ma nonostante ciò Haruka era riuscito a farlo mettere sotto sorveglianza. Voleva tenerlo lontano dalla sua famiglia, dopo quello che aveva fatto in passato: gli aveva portato via suo figlio, il figlio suo e di Juri, per farne un proprio potente servitore. In quell'occasione Haruka non lo fermò definitivamente, non lo colpì alla testa o al cuore, cosa che rende difficile anche ad un Sangue Puro rigenerarsi a meno che non si nutra di un altro potente Sangue Puro. E così Rido era tornato, sopravvissuto anche allo scontro con i Kyan, e Haruka lo affrontò deciso a sconfiggerlo per sempre, dopo aver dato l'addio alla sua Juri, consapevole che il rituale che lei avrebbe compiuto per rendere la piccola Yuki umana non le avrebbe dato scampo.
Sul candido manto nevoso che ricopriva il giardino si consumò la feroce battaglia. Kaname uscì di casa nel momento cruciale dello scontro. Vide il padre tramutare uno dei seguaci del fratello in un mostro informe con delle zanne affilate.
"Va' a divorare il tuo padrone per conto mio..." disse Haruka.
E mentre l'essere deforme azzannava alla testa di Rido, questi riuscì comunque a rispondere all'attacco e scagliò contro Haruka una spada anti vampiro, trapassandogli il cuore. 
Kaname corse dal padre mentre questi si estraeva la lama dal petto, e si pose davanti a lui, in sua difesa.
"Padre mio, quella spada appartiene agli hunter... Sta' indietro, padre."
"Kaname..."
"Ti prego. Spetta soltanto a me il sacro dovere di eliminare quest'uomo. E oltretutto, non tollero che tu ti macchi le mani con il suo sangue infame. Anche se vampiro, costui osa servirsi dell'arma di un cacciatore in un duello.".
Haruka abbracciò il figlio.
"Kaname, sei tu che farai un passo indietro. Non ho intenzione di nascondermi dietro mio figlio. Non vorrai calpestare in questo modo il mio orgoglio?"
"Non è quello, Haruka. Padre mio, io non voglio che tu..."
"Non devi preoccuparti. Te l'ho detto, mi è chiara ogni cosa. Sta' tranquillo."
Una scia di scintille luminose iniziò ad avvolgere il corpo di Haruka, diramandosi dalla profonda ferita sul petto.
"No, padre! La spada ti ha trapassato il cuore..."
"Anche se fosse, tu sei sempre stato il nostro figlio prediletto. E' questa la cosa che conta di più."
Kaname vide il padre dissolversi in cenere. E con occhi colmi di odio si rivolse contro il nemico.
"Rido. Haruka ti ha colpito alla testa, non è forse così? Perciò, se uso questa spada anti vampiro e ti privo della capacità di rigenerarti, la ferita che ti ha inferto ti porterà alla morte. Se avessi potuto mi sarebbe piaciuto negarti una morte tanto dolce. Ma per il bene di Yuki devo ucciderti immediatamente. E lo farò con questa stessa spada."
Kaname puntò l'arma che aveva ucciso il padre contro lo zio, che nel frattempo aveva ridotto in cenere il mostro che l'aveva azzannato. Ma la lama non raggiunse il bersaglio. Kaname non riusciva a farlo. Non poteva ucciderlo.
"Hai il braccio paralizzato?" lo schernì Rido "O sei ancora perso nel tuo mondo felice? E c'è di più. Anche se ritrovassi la tua forza, potresti forse ferirmi, ma non riusciresti mai ad annientarmi completamente. Quando poi, dopo una lunga convalescenza, mi sarò del tutto rigenerato, placherò la mia sete con il sangue puro e potente di quella bambina, il sangue dei Kuran e dei Kyan. E anche allora non riuscirai comunque ad uccidermi. Che gioia! Sono stato io ad incatenare questa creatura così potente!".
"Se un essere come te è potuto venire al mondo, è perché ho commesso un errore di calcolo..."
Ciò detto, Kaname ridusse in brandelli il corpo di Rido.
"...ma non ti preoccupare, troverò sicuramente il modo di liberarmi di te una volta per sempre. Fino ad allora il tuo destino sarà di rimanere in assoluto silenzio. Avverrà tutto nel momento stabilito..."...

"Kaname, perché dici che non puoi ucciderlo?" chiede Ichijo, dopo aver riposto Shiki sul letto.
"No, non è questa la domanda." aggiunge poi, alzando la voce ed afferrando alle spalle il nobile vampiro "Non mi importa della vita di quell'individuo. Piuttosto tu, Kaname, perché sei sempre così? Perché voi Sangue Puro vi comportate sempre in modo tanto sconsiderato?".
Senza sfilare la katana dal torace di Rido, con un gesto rapido Kuran toglie la propria mano, squarciandola a metà. Ma questa in un attimo si rigenera.
"Lascia perdere." si rassegna Ichijo "In ogni caso tu non ti aspetti di essere capito dagli altri. Ma sappi che questo mi rattrista.".
Kaname osserva la propria mano macchiata di sangue.
"Il mio sangue è fluito direttamente nel suo corpo." afferma impassibile "Dalla prossima notte, non avrà più bisogno di questo corpo provvisorio... Quando penso che è capace di rigenerarsi anche in queste condizioni, mi dico che i Sangue Puro sono spaventosi.".
Il nobile vampiro si rialza in piedi.
"Vedi Ichijo," prosegue "se tu venissi ferito alla testa, al cuore o venissi decapitato, non tarderesti ad essere ridotto in polvere.".
"Che cosa dici, Kaname?"
Kuran estrae la katana dal corpo di Rido e la restituisce al legittimo proprietario, che la ripone nel fodero. Quindi si avvia alla porta. Ma Ichiru ha un'ultima domanda per lui:
"Il tuo desiderio di uccidere il nobile Rido non è mai venuto meno, Kaname. Tuttavia hai detto che non ne avevi il potere. Mi sbaglio? Com'è possibile?".
"E' semplice. Perché io sono il fondatore del casato dei Kuran. E invece, il nobile Rido è il signore che mi ha permesso di uscire dalla mia bara.".
E' questa dunque la verità. Rido rapì Kaname, il figlio di Haruka e Juri, per risvegliare attraverso di lui il capostipite della famiglia Kuran. E nessun vampiro, per quanto potente, può uccidere chi l'ha riportato in vita...

Mentre tutto ciò accade all'interno del Collegio Cross, il Venerabile, Ichijo Asato, nel suo ufficio privato, all'interno della sede del Senato, incontra un'illustre ospite.
"Il nobile Rido riceverà con successo il sangue dei Kuran e dei Kyan e si risveglierà." asserisce compiaciuto il maturo vampiro "Dopodiché prenderà il posto del nobile Kaname e diventerà il capo del casato Kuran. Ciò permetterà al Consiglio di accrescere notevolmente il suo potere.... Tuttavia, diversi cacciatori di vampiri si aggirano attorno al Collegio. E' questo il mio unico timore.".
"Il suo timore non è assolutamente giustificato." risponde la Presidente dell'Associazione Hunter "Il nobile Rido non è certo paragonabile ad un comune vampiro.".
"In effetti ha vissuto più a lungo di me, ma in realtà è come se fosse ancora un bambino. Non conosco le sue vere intenzioni. Non riesco a capire esattamente che cosa voglia. E il mio problema poi è sapere per quale motivo ha preso con sé uno dei gemelli Kiryu."
"Probabilmente per una ragione molto banale. Non aveva nient'altro da fare. Oh, chiedo scusa... Per lo meno non dobbiamo più preoccuparci dell'altro gemello, Venerabile, non le pare? E nemmeno di Reika Miura... Zero è nato come uno dei gemelli di una prestigiosa famiglia di cacciatori, i Kiryu. Inoltre è stato trasformato in vampiro ed ha bevuto il sangue della principessa e della figlia di Akihiro Kyan. Reika invece ha nel suo sangue e nel suo pugnale un potere fuori dal comune. Per un attimo avevo pensato di servirmi di loro, ma dubito che siano docili al punto di sottomettersi ai miei comandi. Gli hunter hanno ricevuto l'ordine di eliminarli in quanto vampiri molto pericolosi, e sono stata io a impartire l'ordine."
E intanto il Venerabile prende dalla tasca della giacca un'ampolla con del sangue e la ripone sulla scrivania...

Un gelido vento inizia a soffiare sul Collegio. Yuki è seduta tra gli alberi nel parco. A vegliare su di lei c'è Aidoh.
"La notte sarà molto lunga..." pensa il giovane vampiro, guardando verso il cielo.
Zero invece è stato trascinato da Yagari in una stanza sotterranea. 
"Basta con quell'aria disperata, idiota." lo rimprovera il maestro "Per chi mi prendi? Se avessi avuto intenzione di eliminarti lo avrei già fatto tempo fa. La Presidente dell'Associazione ed il Consiglio degli Anziani sono in combutta tra loro. Vogliono controllarti, manovrarti a loro piacimento. Sia te che Reika. Sono tutti dei gran farabutti. Quanto a me, continuerò a dare la caccia ai vampiri per ucciderli. Tutti tranne voi due.... Hai perso tempo stando qui a piangerti addosso. Adesso ascolta il mio consiglio. Ritrova un po' di equilibrio e metti a punto un piano.".
Yagari posa a terra la Bloody Rose.
"Lascia che ti dica una cosa." aggiunge infine "Tu non sei un vampiro. Sei un cacciatore di vampiri.".
L'uomo se ne va. Il rumore della porta che si chiude echeggia tra le pareti di pietra. Zero, seduto sul pavimento, punta gli occhi sulla sua pistola, distante alcuni passi da lui. La guarda. E le parole di Reika gli tornano di nuovo alla mente...
...La Reika che tu conoscevi non esiste più... il vampiro che è in me, l'ha divorata...
I ricordi del tempo passato con lei gli fanno male, male da morire, come tante lance conficcate nel cuore... E poi Yuki... Kaname... Il loro sangue scorre dentro di lui... Il sangue dei Kuran, e dei Kyan...
"Due forze molto simili si muovono in me. Avverto la loro presenza in ogni parte del corpo. E diventano sempre più forti. Non riesco più a pensare. Non riesco più a capire..."

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Allora... sono venuti alla luce altri segreti ed altri elementi sul passato dei nostri protagonisti. La storia si sta muovendo verso il suo epilogo. Cosa accadrà ancora? E quali altri segreti restano da svelare?
Grazie a tutti e al prossimo capitolo!
Marta

ZERO

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Capitolo 30
*** CAPITOLO XXVII ***


CAPITOLO XXVII

"Per la prima volta i miei occhi di vampiro catturano la luce del giorno..."
Questo pensa Yuki, mentre tra i rami degli alberi filtrano i raggi del sole. Un nuovo giorno... una nuova vita...
"Il sole si è ormai alzato all'orizzonte. Dobbiamo rientrare prima che arrivi Kaname." fa notate Aidoh, che non ha lasciato da sola la giovane nemmeno per un attimo nella lunga notte appena trascorsa.
"Va bene." risponde lei, ma qualcosa all'improvviso la turba profondamente:
"Ho sentito odore di sangue... del sangue di Kaname.".
Yuki si guarda intorno preoccupata.
"Sei diventata sensibile a tante cose." rimarca Hanabusa "Ma ora torniamo. Kaname sarà in pensiero.".
"Sì, lo so. Ma avverto una presenza malefica. Ho l'impressione che mi voglia attirare a sé. Sento che si avvicina."
E intanto si stanno muovendo verso il Collegio numerosi vampiri seguaci di Rido, attratti dal richiamo del loro signore...

Nei pressi del Dormitorio Sole, Kaien Cross confida le proprie preoccupazioni a Yagari, Saya e Ryobe:
"Purtroppo in questo Collegio non si respira più il clima sereno che c'era una volta.".
E per il bene degli studenti della Day Class, prende una radicale decisione:
"Dobbiamo avvertire gli allievi. Voglio che tornino a casa!".
Così, sotto la supervisione dei membri della Night Class, i componenti della classe diurna vengono riuniti nel cortile dell'edificio scolastico per essere rimandati immediatamente dalle loro famiglie. In molti si domandano cosa possa essere accaduto, ma nessuna spiegazione viene fornita loro. Devono attenersi a quanto è stato stabilito dal Direttore e seguire le direttive del professore Yagari. Qualcuno tuttavia tarda a lasciare la propria camera. Yori è terribilmente in pensiero per Yuki. Il suo letto è intatto, è chiaro che non ci ha dormito. E allora, dove potrà mai essere finita?
Mentre osserva i suoi studenti radunarsi per lasciare il Collegio, Cross si sfoga con Saya e Ryobe, che insieme a Yagari lo stanno aiutando a tenere la situazione sotto controllo:
"Avessi avuto più tempo sarei riuscito a dimostrare a tutti quanti che esistono dei vampiri in grado di cambiare profondamente la loro natura.".
"E' un peccato che tu non abbia realizzato il tuo grande obiettivo." ammette Ryobe.
"Già... ma non è ancora detta l'ultima parola. Non ancora..."

Ichiru e Ichijo osservano il corpo di Rido che assorbe lentamente il sangue di Kaname. Takuma ad un certo punto distoglie lo sguardo e si avvicina al letto.
"Ora porto via con me Shiki." dice, prendendo in braccio l'amico ancora privo di sensi "Immagino non ci sia più bisogno di lui.".
"Fa' come desideri."
Ichijo se ne va insieme a Senri. Ichiru resta da solo davanti alla bara in cui giace Rido Kuran, prossimo a destarsi. Come se stesse compiendo un sacro rituale, il ragazzo si scioglie i capelli e, stringendo in mano il nastro rosso che li legava, nastro un tempo appartenuto a Shizuka, si prepara a portare a termine l'obiettivo che si è prefissato. 

Gli studenti della Day Class vengono guidati da Kaien Cross e Yagari lungo un percorso sotterraneo. Yori è sempre più preoccupata. Sia Yuki che Reika mancano all'appello e di loro nessuno pare avere notizie. E' evidente che entrambe le hanno nascosto dei segreti e l'hanno fatto per proteggerla. Ma lei non se la sente di abbandonarle così, di andarsene senza nemmeno sapere dove sono e se stanno bene...

Fuori dal Dormitorio Sole, ormai deserto, ci sono Kain e Ruka.
"Ma sarà una buona idea far uscire gli allievi dalla scuola?" si domanda incerta la giovane.
"Il nobile Kaname desidera che proteggiamo gli allievi della Day Class in tutti i modi." afferma perentoria Seiren, uscendo dal Dormitorio dopo averlo perlustrato da cima a fondo.
"Speriamo che facciano in tempo ad andarsene." commenta Akatsuki.
In effetti, il tempo stringe, ed anche il Direttore lo sa bene. I ragazzi della classe diurna vengono condotti fino ad una grande porta di metallo, sulla quale spicca il simbolo del Collegio. Sembrerebbe l'ingresso di un ascensore. Curiosità e preoccupazione crescono di secondo in secondo tra gli ignari studenti.
"Ci siete tutti? Muoviamoci." 
Yagari incita gli allievi.
Ma uno dei capoclasse si fa avanti:
"Aspettate! Mancano ancora alcune ragazze! Che facciamo?!... Eppure mi ero raccomandato che non perdessero tempo...".
Cross e Yagari si scambiano un'occhiata preoccupata. E intanto l'ascensore si mette in movimento da solo... Brutto segno!
"Siamo arrivati troppo tardi!" afferma il Direttore "Raduna gli allievi nell'aula magna. Al resto penso io!".
"D'accordo."
Toga immediatamente porta via gli studenti, mentre Kaien si prepara davanti alla porta dell'ascensore.
"Juri, sono desolato, ma per poter realizzare il tuo sogno e per tener fede all'impegno da me preso..." pensa l'uomo, mentre sfodera la sua affilata spada.

"Ci prenderemo una lavata di testa."
"Gli allievi della Night Class non li vederemo per un bel pezzo! Voglio togliermi questo sfizio."
Due ragazze si aggirano nei pressi del portone d'ingresso della zona riservata alla Night Class. D'un tratto alle loro spalle compare una donna.
"Buongiorno, belle signorine. Le ragazze della vostra età sono così piene di brio di prima mattina. Anch'io ero come voi, tanto tempo fa... per il mio signore.".
In un attimo la sconosciuta arriva ad un passo dalle imprudenti studentesse.
"Voi due sareste un dono davvero ideale." ghigna con occhi vermigli, sfoderando i suoi artigli.
Le malcapitate urlano terrorizzate e, quando la situazione sembra volgere al peggio, in loro soccorso giunge Kain, le cui fiamme inceneriscono la mano della donna vampiro. 
"Akatsuki, colpisci duro. Non avere pietà." dice Ruka, rivolgendosi all'amico "Un vampiro che un tempo era un essere umano... Mi domando chi sarà il suo padrone. Saremo spietati con coloro che osano invadere il territorio del nobile Kaname.".
Un nutrito gruppo di vampiri ex umani circonda Ruka, Kain e Seiren, e loro  ovviamente non si sottraggono allo scontro. Il fuoco di Akatsuki si abbatte sui nemici, così come le affilate lame che Seiren maneggia abilmente. Mentre Ruka sfrutta la sua capacità di entrare nelle menti altrui per spingere gli avversari a uccidersi tra di loro.
Davanti ad un simile terrificante spettacolo, le due studentesse della Day Class, spaventate a morte, cercano di fuggire, ma un vampiro le attacca e stavolta a salvarle è l'implacabile spada di Kaien Cross. Le poverine svengono e Seiren subito interviene per cancellare la loro memoria. Il leggendario cacciatore di vampiri più temuto della storia è dunque tornato. Kain e Ruka lo guardano non nascondendo una certa sorpresa.
"Vi ringrazio. Avete difeso le mie allieve." afferma l'uomo voltandosi verso i giovani vampiri.
"Di niente." risponde Ruka.
"Il peggio arriverà al calar delle tenebre." fa notare Akatsuki "Noi comunque non ci lasceremo sorprendere.".
"Allearsi a dei vampiri per combattere altri vampiri... che ironia..." riflette tra sé Cross.

Yuki, scortata da Hanabusa, fa ritorno nella residenza del Direttore e qui indossa di nuovo la sua divisa e la fascia da Guardiano. 
"Ehi, che cosa pensi di fare?" le domanda Aidoh, mentre la osserva allacciarsi alla gamba la Artemis.
"Qualcosa accadrà e devo cercare di impedirlo."
"Ma se ti succede qualcosa dovrò vedermela con il nobile Kaname."
"E' vero che sono diventata un vampiro, ma sono pur sempre un Guardiano della scuola."
Yuki si mette in tasca la rosa che le ha donato Kaname e poi corre via. E ad Hanabusa tocca inseguirla...

Yori è riuscita a fuggire di nascosto dall'aula magna e si aggira per il parco in cerca delle sue amiche. Ma ecco che un uomo le giunge alle spalle.
"Buongiorno, bella signorina. Io e i miei compagni stiamo cercando un regalo prezioso da portare al nostro amato signore."
Dagli alberi sbucano altri inquietanti individui. La ragazza indietreggia spaventata.
"Chi siete?"
"Saperlo non ti servirà... Credimi!"
Yori è paralizzata dalla paura. Ha puntati contro due occhi minacciosi del colore del sangue e non sa come difendersi. Lo sconosciuto sta per avventarsi su di lei, quando una spessa coltre di ghiaccio lo imprigiona, riducendolo poi in mille pezzi. Fortuna che Aidoh è arrivato in tempo!
"Yori! Come stai? Tutto bene?"
Yuki chiama la sua amica.
"Tu, Yuki... allora..."
Yori è confusa, non capisce cosa sta accadendo. O forse lo intuisce, ma non riesce a crederci.
Altri vampiri si fanno avanti e Yuki sbarra loro la strada, ponendosi a difesa dalla compagna.
"Guardate chi c'è. La principessa dal Sangue Puro."
"Quindi è lei, la principessa."
I nemici comprendono al volo chi hanno davanti. Yuki non mostra il minimo timore.
"Se osate torcere un solo capello a Yori, farete i conti con me."
Ma non appena la giovane prova ad impugnare la Artemis, questa si ribella al suo tocco, emanando delle forti scariche di energia. Yuki è costretta a mollare la presa ed incredula osserva la sua arma che giace a terra. Non la può più usare. Non può più usare la sua Artemis...
I vampiri nemici approfittano del momento per fare la loro mossa, decisi a prendere la vita della principessa per donarla al loro signore e padrone. Aidoh ovviamente è pronto ad intervenire, non si farà certo cogliere in contropiede da avversari tanto scadenti. Ma qualcuno lo precede. Nell'arco di un respiro, con il suo pugnale Reika riduce in cenere gli intrusi. Quindi si avvicina alle amiche.
Yori ora ha capito.
"Yuki... Reika... ma allora voi..."
Yuki si scusa con lei:
"Ti chiedo perdono, cara Yori. Hai visto queste creature che sono appena state ridotte in polvere? Io... noi siamo come loro. Devi aver avuto molta paura. Mi dispiace tanto.".
"Non avremmo mai voluto che rimanessi coinvolta in tutto questo." aggiunge Reika, mortificata.
Ma altri sono i pensieri di Yori, che di slancio abbraccia le compagne:
"Siete delle sciocche! Se mi chiedete perdono con quelle espressioni tristi, fate diventare triste anche me. Ho avuto paura, certo, ma ne avrei avuta di più se le mie amiche fossero sparite all'improvviso e io non ne avessi saputo più nulla...".

Questo abbraccio, questo calore... questa è l'amicizia, la vera amicizia, la stessa che in passato mi legava a Zero, e ad Ichiru. A loro, adesso, cosa mi lega? Ad Ichiru, la disperazione. A Zero, la solitudine. E sono proprio disperazione e solitudine che ci hanno separati... Yori, non sai quanta forza mi dia il tuo affetto. E' anche per questo che non posso arrendermi, che devo andare fino in fondo. 
"Yuki..."
La voce di Kuran. Mi volto e lo osservo. Con il suo regale portamento avanza verso di noi. Il lungo cappotto si muove seguendo il ritmo dei suoi passi.  Ormai ha abbandonato la divisa della Night Class, come se già non ne facesse più parte. Lui è il nobile Kaname, il capostipite della casata Kuran, ed è tornato a vestire i panni che gli competono. Anche se rimane quella tristezza nei suoi occhi... Mi viene da pensare che forse stava maglio quando poteva essere "il capodormitorio Kuran"... Yuki gli si fa incontro.
"Nobile Kaname."
"Non mi aspettavo di trovarti qui fuori."
"Sii sincero. Sta succedendo qualcosa di brutto, vero? Ti prego, voglio saperlo."
"Desidero che ti allontani, è meglio. Non sei ancora sufficientemente stabile."
Kuran vuole a tutti i costi proteggere Yuki, però lei mal sopporta queste sue eccessive attenzioni. La conosco, si sente in gabbia, ed infatti non appena Kaname ordina ad Hanabusa di portarla in un luogo sicuro, lei d'istinto reagisce, opponendosi a tale decisione:
"Aspetta Kaname. Anch'io ho delle persone che desidero proteggere.".
"E come farai senza Artemis? Dimmelo." obietta lui, ed è impossibile ribattere alla sua logica considerazione.
Artemis infatti giace a terra, Yuki non la può impugnare ora che la sua natura di vampiro si è destata, ma ho la netta impressione che nemmeno questo la fermerà. Tuttavia per il momento pare disposta ad assecondare il volere di Kaname.
"Prego, vogliamo andare, principessa Yuki?" la invita gentilmente Aidoh.
Yori si china e raccoglie la Artemis. Dopodiché la restituisce a Yuki riponendola nel fodero di cuoio allacciato alla sua gamba.
"Yuki, qualunque cosa succeda, io sono e rimarrò la tua migliore amica."

Yuki si allontana insieme ad Hanabusa, mentre Yori viene accompagnata da un allievo della Night Class nell'aula magna, dove il resto degli studenti della classe diurna è riunito. Reika si trattiene qualche minuto insieme a Kaname.
"I tuoi genitori sono qui." rivela il Sangue Puro.
"Lo so... infatti sto evitando di incontrarli." ammette la ragazza "Loro vorrebbero proteggermi, ma non possono farlo, e se li vedessi sarebbe tutto più complicato.".
"Ti ho messo in una posizione difficile, e ti confesso che mi dispiace."
"Il capostipite della famiglia Kuran che si dispiace per una ragazzina mezzo sangue?"
C'è una nota di amara ironia nella voce di Reika. Kaname non replica in alcun modo.
"Va bene così." conclude la giovane, abbandonando il tono di sfida usato poc'anzi "Tu hai fatto quello che dovevi fare. Ora tocca a me fare la mia parte. E non fallirò. Puoi starne certo.".
Ciò detto, Reika si muove nella medesima direzione che avevano imboccato Aidoh e Yuki.

Yagari esce dall'aula magna dopo essersi assicurato che non manchi nessuno all'appello. All'ingresso dell'edificio scolastico, si imbatte in Kaien Cross. 
"Non sei troppo stanco?" gli chiede "A guardarti sembri piuttosto provato.".
E' indubbiamente costato molto a Cross impugnare di nuovo la sua arma da hunter, se pur per difendere Zero e Yuki.
"Tu sei il cacciatore leggendario..." sottolinea Toga.
"So che sarebbe troppo facile," confessa Kaien, con voce greve "ma preferirei che questa leggenda non fosse mai esistita. Approvando la caccia ai vampiri, oggi avrei l'impressione di combattere Yuki, Kiryu, Reika, e tutti gli allievi della Night Class... Certo, è vero, non posso negarlo, ho ucciso tanti, troppi vampiri. Comunque non per questo intendo rinunciare ai miei obiettivi. Ho deciso, andrò dalla Presidente dell'Associazione. Metterò fine a tutto questo.".
"Vedi di controllarti e torna in te." interviene Yagari, dando una pacca sulla schiena a Cross "Ti ricordo che hai un compito da assolvere, signor Direttore. Se posso essere sincero, sono stufo di fare la balia a quel ragazzo, non fa per me. Per quanto mi riguarda io sono ancora un hunter e intendo farti vedere quello che valgo.".
Il cacciatore si avvia alla porta, ma ha un'ultima raccomandazione da fare all'amico:
"Ah, un'altra cosa. Riguardati, non sei più un giovincello."

Il sole splende ormai alto nel cielo. Saya e Ryobe sono di pattuglia nei pressi del cancello d'ingresso del Collegio. Non ci sono soltanto i vampiri da tenere sotto controllo, ma anche i cacciatori che si aggirano nelle vicinanze, pronti ad adempiere all'ordine inviato loro.
Saya è profondamente in pena per la figlia:
"Dove sarà adesso Reika? Vorrei vederla, sapere come sta...".
"Lo so, anch'io sono preoccupato per lei." ammette Ryobe "Spero solo che non usi il potere di quel pugnale..."
"Dovremmo cercarla, e portarla via."
"Stavolta non ci seguirebbe. Questa è la sua battaglia. Noi dobbiamo fidarci di lei e fare la nostra parte, proteggendo il Collegio."
Yagari raggiunge i due amici. 
"Com'è a situazione?" domanda imbracciando il suo fucile.
"Direi che c'è un po' di movimento..." commenta Ryobe, guardando fuori dal cancello.
Ed infatti, qualcuno si sta avvicinando.
"Lo sapevo. E' troppo presto per trovarsi di fronte dei vampiri." rimarca Toga, osservando il gruppetto di cacciatori che si è radunato all'ingresso della scuola "Adesso è l'ora degli umani.".
"La Presidente dell'Associazione è in collera." gli riferisce uno degli hunter "E' ancora in attesa del tuo rapporto.".
"E voi non dovreste essere qui." aggiunge un altro, guardando Saya e Ryobe.
"Dovete consegnarci Zero Kiryu e Reika Miura." prosegue il primo che ha parlato "Questo è l'ordine.".
"Scordatevelo." è la secca risposta di Saya.
"Mi dispiace, ma non possiamo tornare a mani vuote." ribatte uno dei cacciatori.
"In questo caso, dovete catturarci. E' chiaro." provoca Ryobe, alla cui voce si somma quella di Yagari:
"Ho un solo dubbio. Siete in grado di farlo?".
Il più giovane degli hunter si scaglia con la sua spada contro Toga, ma questi facilmente lo disarma facendolo cadere a terra.
"Davvero niente male questa tua spada." sottolinea ironico Yagari "Utile per uccidere qualcun altro, oltre ai vampiri.".
"Allora, che dite? Risolviamo subito la cosa o stiamo qui a parlare ancora per molto?" azzarda Ryobe, con un beffardo sorrisetto.
Il manipolo di cacciatori si prepara alla scontro, ma il più esperto tra loro ne frena i bollenti spiriti:
"Lasciamo perdere. Anche se vi attacchiamo tutti insieme non abbiamo alcuna speranza contro di voi. Una cosa però non la capisco. Che Ryobe e Saya si oppongano agli ordini dell'Associazione per proteggere la loro figlia credo sia normale, ma perché anche tu, Yagari, lo stai facendo?".
"Voi ritenete che gli ordini che dirama siano sempre giusti?" risponde l'interrogato.
E alla fine il gruppetto di hunter se ne va.

Scorrono lenti ed incessanti i minuti in questo interminabile giorno, e mentre la rigenerazione di Rido si sta completando, Zero, ancora richiuso nei sotterranei, sente qualcosa di strano muoversi in lui. 
"...Avverto un fermento dentro di me. Questo sangue ripugnante circola sempre più veloce..."
Il respiro si fa pesante. Gocce di sudore scivolano sulla fronte e sul viso. Ed una voce continua a risuonare nelle orecchie del giovane. La voce di Reika, che lo chiama. Ed il suo sorriso, davanti agli occhi, rende tutto più insopportabile...
Lo sguardo di Zero si posa sulla Bloody Rose, che giace ancora dove Yagari l'aveva lasciata. Nella sua mente, l'immagine di Reika, e poi quella di Yuki... Lui voleva solo proteggerle... ma non sapeva... ignorava che Yuki fosse una Sangue Puro, e che Reika avesse il compito di difendere quella stirpe maledetta, colpevole di aver trasformato degli esseri umani in vampiri... Lui non sapeva, e si sente tradito, ingannato, usato...
"...In questo momento, il mio cuore trabocca di odio... Loro, non sono... lei, non è più..."
...il vampiro che è in me l'ha divorata...
"... non è più..."
E l'odio si mescola alle disperazione più cupa e disarmante nel tribolato cuore del ragazzo...

Aidoh, rispettando il volere di Kaname, accompagna Yuki in un posto sicuro, in una camera all'interno del primo Dormitorio che ha ospitato la Night Class.
"Ecco. Qui puoi stare tranquilla e riposare."
"In questa stanza?"
"Penserò io a vegliare su di te."
La giovane avverte una presenza accanto a sé e si guarda intorno.
"Qualcosa non va?" si informa Hanabusa.
"No. Niente."
"Ora riposati... Volevo dire, riposatevi."
"Non me la sento proprio di riposare. Se penso a Yori, a Reika, e anche a tutti i miei compagni di scuola... "
Aidoh avvicina una mano alla fronte di Yuki e dalle sue dita si sprigiona una luce violacea. 
"E' bene che riposiate." conclude il giovane, sorreggendo la principessa che sviene tra le sue braccia "E' da poco che vi siete trasformata in un vampiro. Ora dormite tranquilla.".

All'interno del Dormitorio Luna, Ichijo sta vegliando su Senri, ancora profondamente addormentato. L'ha portato in una camera appartata, al sicuro, e l'ha disteso su di un divano, in attesa che si risvegli.
Mentre osserva il compagno assopito, Takuma riflette:
"Quindi Kaname è il fondatore del casato dei Kuran... Ma per me lui resta il mio migliore amico. Lo è sempre stato, da quando eravamo piccoli. Sono ricordi preziosi e ho solo questi. Perciò...".
Ichijo impugna la sua katana.
"Shiki, perdonami. Avrei dovuto agire già da tempo. Se non avessi esitato, non saresti stato vittima di questa situazione. Mi piacerebbe restarti vicino, credimi. Ma ora devo andare a compiere il mio dovere. Fermare il destino."
E con queste parole, il giovane abbandona la stanza.

***

L'ora del tramonto si avvicina. Yuki sta dormendo, ma il ricordo delle ultime impietose parole che Zero le ha rivolto, le rimbomba nella testa. La ragazza apre gli occhi. Non capisce se è sveglia o se sta sognando. Si guarda intorno spaesata e sul divano vicino al letto scorge qualcuno.
"Tu qui, Shizuka?"
Ma quella non può essere la vera Shizuka... forse è semplicemente un effimero brandello della sua essenza... anche se sembra così reale, come sono reali le malinconiche parole che Yuki le sente pronunciare, parole rivolte a qualcuno che le è stato in vita molto caro:
"Sai, un giorno ho provato nei tuoi confronti un sentimento nuovo, al punto che ho dimenticato la mia sete di vendetta. E ho desiderato partire e fuggire con te ai confini del mondo... Ma non c'è futuro. Anche se un umano vivesse con un Sangue Puro, lo aspetterebbe la sua stessa fine. Solo l'Inferno... Non gli confesserò il mio amore. Quando giungerà la mia ora, gli darò il mio sangue, invece del mio amore. Credo che per un vampiro sia un modo adatto di amare... Non ti lascerò mai solo..."
Yuki si desta di soprassalto ed i suoi occhi incontrano il volto di Kaname, in piedi accanto a lei, con una mano dolcemente posata sulla sua fronte.
"Scusami. Mi spiace molto. Ti ho svegliata."
Yuki si mette seduta sul letto. Sembra piuttosto agitata.
"Che succede?" le chiede Kuran.
"Lei era lì. Ho visto Shizuka."
"Certo. Una volta questa era la camera di Shizuka. Probabilmente hai percepito la sua presenza."
Yuki piange, senza riuscire a controllarsi.
"I suoi sentimenti sono entrati in me. Credevo che fosse piena di odio... Non potendo fuggire al suo destino di Sangue Puro, si è spenta nella solitudine e nella tristezza... e io ho sentito la sua sofferenza.": questi i pensieri della giovane, mentre con una mano si copre il viso quasi a voler nascondere le lacrime.
"Dimmi Yuki, va tutto bene?" le domanda amorevole Kaname.
Lei annuisce.
Aidoh, sulla porta, osserva la scena in rispettoso silenzio.
"Tra poco sarò costretto a lasciare questo luogo." confessa Kuran "Vorrei che tu venissi insieme a me.".
Yuki è incerta:
"Ma io non posso... non posso abbandonare gli altri. La situazione è troppo pericolosa.".
"Il messaggio di Artemis era piuttosto chiaro. Ormai non potrai più vivere al fianco degli umani come facevi prima."
"Non importa, voglio proteggere le persone a me care." si dice tra sé la ragazza, abbassando mestamente la testa.
Kuran le avvolge le spalle con un braccio:
"Già una volta ho accettato con dolore di separarmi da te. Non sono bastati undici anni di sofferenza... Vuoi davvero che soffra ancora così?".
La struggente tristezza che traspare dagli occhi di Kaname colpisce profondamente Yuki, che la percepisce dentro di sé come se le appartenesse. Potrebbe davvero abbandonarlo? Separarsi da lui? Lasciarlo in balia di un'inconsolabile solitudine? Lui che le è sempre stato accanto, vegliando su di lei mentre nel cuore serbava un lacerante segreto... Lui, che per anni l'ha amata, e accudita, con discrezione, in silenzio... 
"Verrò a prenderti al momento opportuno. Nel frattempo riposati." conclude con voce ferma Kuran, dando le spalle a Yuki.
"Mi dispiace tanto." si scusa lei "Davvero, non era mia intenzione rattristarti.".
"Non preoccuparti. Lo so bene." ammette il giovane, per poi uscire dalla camera.
"Lo so bene..." ripete tra sé, allontanandosi lungo il corridoio.
Nel medesimo momento, all'interno del Dormitorio Luna... 
Reika si trova davanti alla porta della stanza di Shiki e Ichijo. Sa perfettamente cosa la attende al di là di essa, ma non ha alcun timore di varcarla. C'è talmente tanta rabbia dentro di lei, che nemmeno la paura sembra avere più spazio. Una rabbia lacerante, devastante, nei confronti di colui che con la sua sola esistenza ha sconvolto le esistenze di tanti, troppi individui, sia vampiri che umani.

Ora metterò fine a tutto. Non mi importa il prezzo che dovrò pagare. So cosa accadrà se userò il mio pugnale contro di lui, e non mi interessa... non più. Proteggerò le persone che amo e distruggerò quell'infame prima che sia lui a distruggere noi... Prendo un bel respiro e poi entro. In piedi, accanto alla bara aperta, Ichiru. Sapevo di trovarlo qui. Non sono affatto sorpresa. Lui invece pare esserlo. O forse, più probabilmente, è preoccupato. Nella sua mano, una katana. Mi guarda e mi si fa incontro, sbarrandomi la strada.
"Vai via." mi dice, quasi me lo stesse ordinando.
Ma non intendo accettare ordini da nessuno. Tanto meno da lui.
"Vai via." mi ripete, provando a spingermi indietro.
Io oppongo resistenza, stringendo il Black Steel nel mio pugno.
"Levati di mezzo." lo minaccio, mentre sento il mio sangue mutarsi in fuoco nelle vene.
"Non puoi ucciderlo."
"Posso invece!"
"Non te lo permetterò."
Ichiru è determinato. Non mi lascerebbe passare nemmeno se gli puntassi il pugnale alla gola. E' deciso a fermarmi, tanto quanto io lo sono ad andare avanti.
"Perché lo proteggi?!" lo accuso, con rabbiosa veemenza.
"Non è lui che sto proteggendo."
La sua frase mi paralizza. La passione che traspare dalla sua voce e dai suoi occhi annebbia la mia volontà. Ichiru lascia cadere a terra la katana e mi abbraccia forte, affondando il viso tra i miei capelli.
"Io voglio proteggere te..." mi sussurra con disarmante tenerezza, ma non basta il suo gesto a cancellare dalla mia mente ciò che mi sono imposta di fare.
"Tutto questo deve finire, e potrà finire soltanto in un modo." insisto  irremovibile, saldo il Black Steel nella mia mano.
"Non a costo della tua vita." ribadisce Ichiru, allentando la presa quel tanto che gli basta per guardarmi in viso.
"E' l'unico modo..."
"No. Non lo è."
Evidentemente, Ichiru sa tutto. E' a conoscenza dell'inviolabile patto che unisce le famiglie Kuran e Kyan... Esiste da sempre uno stretto legame fra queste due casate, che affonda le sue radici in tempi antichissimi, fino all'origine della stirpe vampiresca. E tale legame fu un giorno suggellato con il sangue. Il primo sovrano dei vampiri, appartenente al casato Kuran, elesse a primo Cavaliere un membro della famiglia Kyan, e gli offrì il proprio sangue per far sì che lui e la sua discendenza potessero adempiere al compito che il destino aveva affidato loro, ovvero di vegliare sui Sangue Puro e sull'intera stirpe vampiresca, mantenendo l'ordine e l'equilibrio senza eccessive ingerenze, ma punendo, anche con la morte, chi tale ordine mirava a guastare, perfino se si fosse trattato di un Sangue Puro. In cambio dei poteri così acquisiti, i Kyan rimasero vincolati ai Kuran al punto che, da quel momento in poi, nessun membro del casato Kyan avrebbe più potuto uccidere un membro del casato Kuran. Avrebbe potuto ferirlo, distruggerne il corpo, se fosse stato necessario, tanto da costringerlo a rigenerarsi per anni, però non avrebbe potuto privarlo della vita per nessuna ragione al mondo... Tuttavia esiste qualcosa in grado di spezzare questo patto, e cioè il Black Steel, il leggendario pugnale nato dal sangue di un capostipite Sangue Puro mescolato a quello di uno dei primi cacciatori. Portato al limite estremo del suo devastante potere, il pugnale potrebbe infrangere l'antico vincolo, ma... ciò richiederebbe un tributo di sangue. E' questa la maledizione del Black Steel...
"Non ti permetterò di liberare completamente il potere di quel pugnale." afferma Ichiru, continuando a trattenermi.
"Non puoi fermarmi." replico io "Appena quel mostro si sarà svegliato, lo ucciderò.".
"Allora dovrai uccidere prima me."
Sta parlando sul serio. Glielo leggo negli occhi. Ed io resto muta a fissarlo. Le sue mani a stringere le mie braccia. Il suo sguardo su di me... Vuole proteggermi, come mi ha promesso, e lo farà a qualsiasi costo... Non dovrei sorprendermi, dal momento che è ciò che voglio fare anch'io, per le persone che amo...
"Avevo due possibilità." mi confessa "Sottrarti il Black Steel, ma così ti avrei resa troppo vulnerabile, oppure impedirti di usarlo... uccidendo Rido al posto tuo.".
E' questo dunque il motivo che ha spinto Ichiru a mettersi al servizio della famiglia Shiki, questo era il suo obiettivo fin dall'inizio. Uccidere Rido, il bieco essere che ha reso pazza Shizuka e che minaccia la mia vita... 
"Shizuka mi aveva fatto una promessa." continua, e io lo ascolto senza riuscir ad aprire bocca "Lei voleva annientare Rido, ma per riuscirci aveva bisogno di acquisire più potere. Le serviva il sangue di un altro Sangue Puro, ed il potere del tuo pugnale. Però non avrebbe lasciato che tu soccombessi ad esso, l'avrebbe impedito, e per riuscirci... doveva sottomettere Zero al suo volere...".
"Cosa c'entra Zero adesso?" lo interrompo.
Silenzio. Una terribile sensazione ci colpisce entrambi. Ichiru si volta di scatto, raccogliendo da terra la sua katana. Io spalanco gli occhi. 
Rido Kuran si è svegliato.

...Ed ecco che la mano del destino si distende sul Collegio Cross, arpionando con i suoi affilati artigli tutti coloro che sotto di essa da tempo si muovono...

"Quest'inquietudine che avvertivo nell'aria, si è fatta sempre più forte." pensa tra sé Yuki, mentre un nefasto presentimento si fa largo in lei "Vedo questo sguardo orribile... Devo andare!".
La giovane prova a raggiungere la porta della camera in cui l'ha lasciata Kuran, ma Aidoh la ferma.
"Hai già dimenticato quello che Kaname ti ha detto un attimo fa?"
"E' solo per colpa mia se i miei amici sono in pericolo... Non posso abbandonarli! In fin dei conti sono sempre un Guardiano della scuola."
"Ti sbagli! Tu sei una principessa di Sangue Puro."
"Questo è vero, ma vedi... io ho vissuto tanti anni come umana. I miei amici mi hanno aiutata e io ho offerto loro la mia protezione. E' dura chiedermi di rinunciare a tutto. Ora come ora non so più nemmeno che senso dare alla mia vita... capisci?"
"Certo. Capisco... Ma tu non puoi più tenere in mano Artemis."
E' vero. Hanabusa ha ragione, e Yuki ne è consapevole. Però, forse, non è tutto perduto. Una possibilità ancora c'è, per lei, di proteggere le persone a cui vuole bene. 
"La pistola..." sussurra la giovane.
Aidoh china la testa e si volta, dandole le spalle.
"Sai, secondo me tu hai fame..." le dice.
"Fame? Ma cosa c'entra?"
"Sì sì, hai fame... non c'è altra spiegazione. Vado a vedere cosa riesco a trovare."
Hanabusa si avvicina alla porta e la apre. Yuki non capisce.
"Ma, Aidoh...."
"Stammi a sentire. Non uscire da questa stanza. Non chiudo a chiave ma tu assolutamente non uscire da questa stanza."
Il giovane se ne va, e Yuki finalmente comprende le sue intenzioni, ed il messaggio che tra le righe le ha lanciato. 

Zero è ancora nella stanza sotterranea. Anche lui ha percepito chiaramente il risveglio di una forza maligna all'interno del Collegio. Ma comunque non accenna a muoversi.
"Sono sorpreso. Francamente pensavo che ti avrei trovato in lacrime." lo provoca Kaname, in piedi a pochi passi da lui.
"Mi dai la nausea. Levati di torno." lo apostrofa duramente Kiryu.
"Oh, magnifico. Mi piace vedere che ancora reagisci. Altrimenti mi annoierei." insiste in tono ironico il Sangue Puro.
"Ah sì? Sono contento per te..." replica sarcastico il ragazzo.
"Sono ormai cinque anni che tengo in attesa il mio pedone sulla scacchiera perché attacchi e dia scacco matto al re." prosegue l'altro, avvicinandosi "Quel pedone sei tu. Il mostro è uscito dalla sua bara. Adesso tocca a te eliminare Rido.".
"Sei completamente pazzo. Se vuoi farlo tu, accomodati."
"Vuoi farmi credere di non esserti accorto di nulla? Quello che hai divorato finora, ha iniziato a muoversi dentro di te. Il tuo sangue non scorre più veloce?... Nel grembo di tua madre ti sei inconsapevolmente appropriato del potere di tuo fratello gemello. Così sei nato in una famiglia di valenti cacciatori dotato della forza di una persona e mezza. Ma sarebbe stato meglio se tu avessi divorato completamente tuo fratello..."
"Sta' zitto!"
"In seguito Shizuka ti ha trasformato in un vampiro... A quel punto Yuki è venuta in tuo soccorso, e dopo di lei Reika, e tu hai bevuto ripetutamente il loro sangue."
"Sta' zitto!!!"
"In virtù del sangue di Yuki e di Reika che hai bevuto e che ora circola nelle tue vene, ormai dovresti cominciare ad avvertire la potenza dei Kuran e dei Kyan che si manifesta in te... Infine io ti ho offerto il mio sangue, mescolato a quello molto potente di Shizuka... Ho fatto tutto ciò in previsione di questo giorno. Ben presto diventerai un hunter invincibile, perché chi può liberarmi dalla presenza di Rido, sei soltanto tu."
"Pensi che io sia disposto a farlo per aiutarti? Sei solamente un povero illuso."
"Presto lascerò il Collegio e Yuki verrà con me. Ma finché Rido sarà vivo non si fermerà, sarà sempre sulle nostre tracce perché vuole divorarla. Così come vuole uccidere Reika."
Zero sussulta e spalanca gli occhi. Kaname conclude:
"Rido deve essere eliminato, e Reika può riuscirci grazie al suo pugnale, ma se glielo lascerai fare da sola, lei morirà.".
"Stai mentendo!" è la secca accusa di Kiryu, che non prova nemmeno ad alzarsi dal pavimento.
"Addio Zero..." sono le ultime parole che Kuran pronuncia prima di lasciare la stanza, parole la cui sottile eco si disperde tra le alte pareti di pietra.

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Avviso a chi legge. Alla fine mancano tre capitoli più l'epilogo... ma... sto lavorando al seguito (anche se purtroppo per ora, per problemi di mancanza di tempo, sto procedendo lentamente nella scrittura e nella realizzazione delle fan art).
Grazie a tutti quelli che mi stanno seguendo!
Al prossimo capitolo
Marta

KANAME

http://mc2a.altervista.org/alterpages/kuran5_0001.jpg 

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Capitolo 31
*** CAPITOLO XXVIII ***


CAPITOLO XXVIII

Rido Kuran si è svegliato.
Vedo la sua mano scarna e affusolata posarsi sul bordo della bara, dalla quale emerge poi il suo corpo completamente rigenerato. E' molto alto, fisico asciutto e longilineo, regale ed elegante nel portamento. E' un Sangue Puro, dopotutto. Indossa un paio di pantaloni neri ed un lungo cappotto, sempre nero, aperto sul davanti, sotto il quale si scorge la muscolatura ben delineata del torace. La folta chioma castana, che incornicia il volto dai lineamenti sottili e raffinati, mette in risalto il chiarore irreale dell'incarnato. Ma più di tutto, ciò che mi colpisce sono gli occhi ferini dalle iridi eterocrome. Quello sguardo perfido si posa su di me ed un brivido mi percorre dalla testa ai piedi. 
"Ma che bel regalo mi hai portato." sibila Rido rivolgendosi ad Ichiru.
"Non ti avvicinare a lei." gli intima il mio amico, sfoderando la sua katana.
Cosa pensa di fare? Non vorrà farsi uccidere per difendermi?! 
Stringo saldamente il Black Steel nel mio pugno, ma non ho nemmeno il tempo di fare un passo che una forza invisibile mi scaraventa contro la parete ed il pugnale mi sfugge di mano.
"Non ho bisogno di avvicinarmi per ucciderla!" ribadisce Rido, con la sicurezza di chi è assolutamente convinto della propria superiorità.
"Reika, vattene via!" mi urla Ichiru, e mentre a fatica mi rialzo in piedi, lo vedo scagliarsi contro Rido, trafiggendolo alla schiena con la katana.
"Ichiru... posso chiederti cosa pensi di fare?" gli domanda infastidito il Sangue Puro.
"Vendicherò la nobile Shizuka, voi l'avete portata alla pazzia. E vi impedirò ad ogni costo di fare del male a Reika... Per questo ho atteso pazientemente il giorno in cui vi sareste risvegliato."
Non potrà mai fermare Rido in questo modo, e lo sa. Ichiru vuole darmi il tempo di fuggire... però così facendo morirà... Mi guardo intorno. Il Black Steel è accanto al letto. Lo recupero in velocità, ma non abbastanza in fretta per impedire a Rido di trapassare il petto del mio amico con una mano, per poi gettarlo a terra come se fosse un oggetto inutile di cui sbarazzarsi.
"Sparisci. Non so che farmene di un debole come te."
"Nooooo!!!" grido, ed un alone blu si sprigiona improvvisamente dalla mia arma e mi avvolge.
Rido sposta i suoi occhi su di me. Io gli punto contro il mio pugnale, ma in questo momento i miei pensieri sono rivolti soltanto ad Ichiru, e corro da lui per aiutarlo. Rido non prova neppure ad avvicinarsi, credo che tema sul serio il Black Steel, e se ne va leccandosi la mano insanguinata.
Ichiru è disteso sul pavimento. Gli occhi chiusi. Una smorfia di dolore a segnargli il viso. Mi inginocchio accanto a lui. Sotto la giacca aperta, vedo il sangue impregnare lentamente la stoffa della maglia. Provo a tamponare con le mani la ferita. E' tutto inutile... Ichiru apre gli occhi e posa la sua mano sulle mie.
"Lascia stare. Ormai è tardi per me." mi confessa, sorridendo dolcemente.
Perché sorride? Perché diavolo sta sorridendo?... Penso in fretta. Forse c'è qualcuno che potrebbe salvarlo.
"Vado a cercare Kaname. Lui può guarirti."
Faccio per alzarmi ma Ichiru mi afferra per un polso, e poggiandosi su di un braccio solleva la schiena dal pavimento, continuando a guardarmi.
"Reika, il mio destino è sempre stato questo. Ma non importa. Va bene così. Se con la mia vita posso salvare la tua..."
"Smettila! Non voglio che muoia nessuno! Non deve morire nessuno!"
Piango. Ichiru si mette seduto e si chiude la giacca, come a voler nascondere la ferita. Mi prende il viso tra le mani e con le dita asciuga le mie lacrime.
"Non ho molto tempo. Devi farmi un favore." mi dice "Portami da Zero.".
"Perché vuoi andare da lui?" domando spalancando gli occhi.
"Portami da lui. Tu sai dov'è adesso. Lo troveresti anche in capo al mondo. Fidati di me."
"Cosa vuoi fare?!"
Silenzio.
"Dimmi cosa vuoi fare?" ripeto alzando la voce, mentre un'inconsolabile angoscia mi cresce dentro.
Ancora silenzio. E in fondo, mi serve davvero una risposta? Ichiru raggiungerà suo fratello, che io lo voglia o meno. Lo farà... ed io non potrò impedirlo... 
"Lascia che ti aiuti, ti prego." provo ad insistere per un'ultima volta.
"L'hai già fatto." mi risponde lui con un amorevole sorriso "Quello che provo per te mi ha salvato dalla rabbia e dal dolore che mi portavo dentro. Tu hai salvato la mia anima...".
Altre lacrime mi rigano il viso. Non riesco a fermarle. Ma mi sforzo di sorridere. Almeno questo, glielo devo. Ichiru poggia la fronte alla mia ed io... lo bacio sulle labbra. E' il mio modo di ringraziarlo, di fargli capire che per me è stato e sarà sempre una persona importante, che gli voglio un gran bene anche se non posso ricambiare i sentimenti che prova per me.
"E' un bacio d'addio..." sussurra mentre si scosta dalla mia bocca.
"Scusa... io..."
Ichiru mi zittisce posandomi un dito sulle labbra.
"Adesso portami da Zero." ripete con voce ferma.
Mi arrendo e gli do una mano a rialzarsi. Non so che forza lo spinga ad andare avanti. A guardarlo ora, non sembra soffrire affatto. Non sembra che nascosta sotto la giacca abbia una ferita mortale. Non c'è più traccia di dolore sul suo volto. E nei suoi occhi, posati su di me, una profonda speranza, ed un sincero affetto... e amore... 

***

Dopo che Aidoh l'ha lasciata da sola, Yuki ha di nascosto fatto ritorno nella sua vecchia camera all'interno del Dormitorio Sole e qui ha recuperato la pistola anti vampiro che le consegnò Reika quando dovette lasciare il Collegio in seguito all'arrivo di Maria Kurenai. Quella pistola doveva servire a fermare Zero se mai ce ne fosse stato bisogno... Yuki osserva l'arma e pensa agli amici. A Reika. A Zero. Ed al crudele destino che li ha separati...

Zero intanto, nella stanza sotterranea, non riesce a togliersi dalla testa le parole di Kaname. 
...Presto lascerò il Collegio e Yuki verrà con me. Ma finché Rido sarà vivo non si fermerà, sarà sempre sulle nostre tracce perché vuole divorarla. Così come vuole uccidere Reika...
La trasformazione del ragazzo sta progredendo velocemente e lui non può in alcun modo a frenarla.
...Quello che hai divorato finora, ha iniziato a muoversi dentro di te. Il tuo sangue non scorre più veloce?... 
E' così, Kuran diceva il vero, e Zero detesta ciò che gli sta accadendo. Ma non può impedirlo. E di tutto quello che gli ha rivelato il Sangue Puro, c'è qualcosa in particolare che lo tormenta.
...Rido deve essere eliminato, e Reika può riuscirci grazie al suo pugnale, ma se glielo lascerai fare da sola, lei morirà...
No, non può essere questa la verità, è solo una menzogna di Kaname... è solo una sporca menzogna... Ma se non lo fosse?

***

Io ed Ichiru attraversiamo il parco ed arriviamo fino all'ingresso dei sotterranei nei quali Zero è rinchiuso. So che è lì sotto, posso percepire chiaramente la sua presenza.
"Noi ci salutiamo qui." afferma il mio amico, accarezzandomi i capelli "Zero vivrà e non si trasformerà in un Livello E. E tu non dovrai usare il potere di quel pugnale e il tuo sangue per salvarlo.".
"Ichiru, aspetta... tu..."
"Lui ti può proteggere come io non posso fare."
"Zero ormai mi odia..."
"Non ti odia. Non potrebbe mai odiarti."
Per un attimo sento il desiderio di fuggire. Di andarmene via. Di abbandonare tutto, questa battaglia che non ho voluto, questo posto... Andarmene via, insieme a Zero, e ad Ichiru. Noi tre, come una volta... o forse non più come una volta, ma almeno insieme. Loro due potrebbero ricostruire il loro rapporto, si riavvicinerebbero, e saremmo di nuovo... felici... Condurremmo una vita normale. Magari Ichiru potrebbe trovare una ragazza che lo ami come lui si merita, ed io e Zero... io e Zero...
Dura un istante questo mio sogno e si spegne sulle mie labbra morendo in una frase sospesa e appena sussurrata:
"Noi tre... potremmo...".
"Per me è tardi." conclude Ichiru "Ma voglio che tu viva. E che sia felice.".
Mi dà un bacio sulla fronte e poi si incammina lungo la scalinata che conduce nei sotterranei. Sarei tentata di seguirlo, ma non lo faccio. Non posso. Se mi intromettessi ora, sarebbe come ucciderli entrambi. Non ho il potere di infrangere la maledizione che incombe su di loro, la maledizione che i vampiri lanciarono sui cacciatori... la maledizione dei gemelli... Nobile Kaname, avevi  previsto anche questo?...
Eppure... io... No, non posso accettarlo. Cosa ci faccio qui fuori, ferma in piedi, come una stupida? Ci dev'essere un altro modo. Perché qualcuno deve per forza morire? Dove sta scritto?... Mi avvicino alle scale, ma non appena metto il piede sul primo gradino, una fitta terribile al petto mi fa piegare su me stessa. Un dolore lancinante, che mi costringe ad indietreggiare. Cado in ginocchio a terra. Sono come paralizzata. Sembra che qualcuno voglia impedirmi di raggiungere Zero e Ichiru... Perché? Chi può volere questo? Non si tratta Kaname, non è la sua presenza che avverto. C'è qualcun altro, qui, in questo momento. Non lo vedo. Ma lo sento. Che sia davvero lui? E perché mi sta facendo questo?...

***

Zero vede la porta della stanza aprirsi. Qualcuno entra. Ichiru si ferma davanti al fratello. Raccoglie da terra la Bloody Rose e gliela punta contro. 
"E' arrivata la tua ora, Zero."

***

Finalmente Shiki si sveglia ed il suo primo pensiero è rivolto a Rima. Il giovane raggiunge la compagna nella sua camera e la trova distesa sul letto, con gli occhi chiusi. Sembra dormire. Le si avvicina piano e la guarda.
"Ricordo che un giorno... un giorno ho sentito la voce di Rima..."
... Idiota! Gli lasci fare quello che vuole? Cerca di reagire. Abbi un po' più di rispetto per te stesso!...
"Grazie di tutto..."
Rima apre gli occhi su Senri.
"Quando smetterai di farmi stare in pena?" gli dice a fatica. E' ancora piuttosto debole.
L'amico le ha portato i suoi biscotti preferiti e glieli mostra.
"Me ne dai un po'?" gli domanda lei.
E lui le si siede accanto.
"Ho avuto un brutto presentimento." confessa la giovane.
"Avverto una presenza incombente nel Collegio."
"E' colui che aveva preso possesso del tuo corpo?"
"Probabile..."
"Ichijo dov'è? Lo sai?"
"Mi pare abbia detto che andava a compiere il suo dovere."
E infatti Takuma, con in mano la sua katana, ha lasciato la scuola e sta camminando con una meta ed uno scopo ben chiari nella mente.

Il sole sta ormai tramontando e numerosi vampiri si dirigono al Collegio Cross per ricongiungersi al loro signore. A fare buona guardia ci sono Kain, Ruka e Seiren, ai quali si aggiunge ben presto Aidoh.
"Pensavo che tu fossi al fianco della principessa Yuki." fa notare Seiren.
"Sì, ma vedi... il fatto è che è scomparsa." ammette Hanabusa.
"Non è il momento di scherzare." interviene severa Ruka "E' lei l'obiettivo dei nostri nemici.".
Quindi Akatsuki:
"Questa volta non la farai franca. Kaname ti ammazzerà.".
"State tranquilli. Andrà tutto bene, vedrete." prova a difendersi il diretto interessato.
"E tu come fai ad esserne sicuro?" obietta Seiren.
"Perché noi ci battiamo contro un Sangue Puro. Se avesse voluto avrebbe sferrato un attacco più deciso. Ne deduco che sottovaluta i nostri poteri. Oppure..."
"Pensi che aspetti che succeda qualcos'altro?" si domanda Kain.

E intanto Rido, che si trova al momento in una camera all'interno del Dormitorio Luna, sta riunendo intorno a sé diversi vampiri ex umani per nutrirsi del loro sangue. Ed essi obbediscono al volere del loro padrone.
"Il giorno del mio risveglio. Festeggiate con me. Divertiamoci... dobbiamo celebrare questo evento..."

All'ingresso del Collegio, Toga, Saya e Ryobe.
"Problemi in vista. Questo posto comincia ad affollarsi." confessa crucciato Yagari "Questa sensazione, mi è familiare.".
Saya improvvisamente inizia a guardarsi intorno. Sembra piuttosto inquieta.
"Che ti succede?" le chiede Ryobe "Hai visto qualcosa?".
"No, io... niente. Mi era sembrato di sentire... ma devo essermi sbagliata." risponde evasiva la donna, mentre in lei si fa largo un dubbio: 
"Possibile che lui sia qui?".

Nell'aula magna gli studenti della Day Class sono sempre più preoccupati ed insofferenti all'assurda situazione venutasi a creare. Non sanno cosa sta accadendo. Non sanno perché devono rimanere rinchiusi. Alcuni capoclasse tentano di mantenere l'ordine, spronando tutti ad aver pazienza e ad attendere fino a nuovo ordine del Direttore. Kaien Cross sbircia un attimo dalla porta. Poi la richiude. Mentre dietro di lui il portone d'ingresso dell'edificio scolastico si apre.
"Cosa la porta qui, signora Presidente?" domanda Cross, senza voltarsi.
"Vedo che hai in mano qualcosa di molto pericoloso." afferma la donna, osservando la spada che l'uomo sta impugnando "Non dicevi di volerla abbandonare per sempre?".
"Comunque sia ho il dovere di proteggere i miei allievi." ribadisce il Direttore, raggiungendo la Presidente dell'Associazione Hunter all'esterno dell'edificio.
"Sono venuta a chiederti di consegnarmi Zero Kiryu e Reika Miura. Subito."
"Mi dispiace, ma non posso."
"Già, me l'aspettavo. E quindi..."
Con un gesto rapido la donna apre il ventaglio che ha in mano e da questo fuoriescono delle affilate lame. Cross abilmente le ferma grazie alla sua spada, con la quale genera poi una voragine nel terreno giungendo fino ai piedi dell'avversaria, che a sua volta spicca un agile salto schivando l'onda d'urto dell'arma di Kaien. Nel mentre Saya arriva a dar man forte all'amico. 
"Davvero patetico." dice la Presidente, in piedi sul ramo di un albero "Hai appena buttato via una splendida occasione, ti rendi conto? Vai all'Inferno.".
La donna scompare tra la vegetazione, quasi fosse stata portata via dal vento che ha iniziato a soffiare. 
"Si sbaglia. Le occasioni me le creo con le mie stesse mani." commenta tra sé Cross. 
Saya lo affianca.
"La Presidente... anche lei allora..." 
"Sì, anche lei."

Rido continua con il suo segreto banchetto. Intorno a lui, vampiri che si nutrono gli uni degli altri, inebriati dal sangue, ubriachi, in estasi...
"Radunatevi qui. E poi uccidetevi l'un l'altro. E' questa la vera natura dei vampiri... Mi verranno a trovare in tanti, per festeggiare il mio risveglio..."
Gli allievi delle Night Class fedeli a Kaname, Yagari, Saya, Ryobe, Yuki, Reika... Rido invita nella sua mente tutti loro a giungere da lui... e poi anche Zero e Ichiru...
"Che cosa aspettate? Avanti, venite qui a divertirvi..."

Dalla cima dell'edificio scolastico, Kaname osserva e riflette, mentre una fitta nebbia avvolge ogni cosa.
"Il momento è arrivato. E' ora che tu porti a termine il tuo compito. Sei rimasto in vita fino ad oggi solo per questo. Solo per il bene di Yuki..."

***

Zero e Ichiru, l'uno di fronte all'altro. Ancora una volta. L'ultima volta.
Zero si alza in piedi. Ichiru tiene puntata su di lui la Bloody Rose. Carica il colpo e spara, ferendo il fratello alla spalla.
Reika, ancora davanti alla scala che conduce nei sotterranei, sente lo sparo, ma non può intervenire. Una forza che non riesce a contrastare le impedisce di muoversi ed è come se il suo pugnale assecondasse tale forza. Il destino deve compiersi, e non le è consentito interferire.
L'odore di sangue si diffonde rapido, giungendo a tutti i vampiri nel Collegio. Anche a Yuki, che seduta nella sua vecchia camera tiene tra le mani la pistola anti vampiro. E' il sangue di Zero che è stato versato, la giovane subito se ne rende conto. Cos'è dunque successo al suo... amico?... Deve trovarlo e aiutarlo.
Yuki fa per correre fuori dalla stanza, ma non appena afferra la maniglia della porta, una voce alle sue spalle la ferma.
"Sei proprio incorreggibile." 
Kaname è in piedi davanti alla finestra aperta. La ragazza si volta e lo guarda stupita.
"Immagino tu voglia andare da Zero, ho ragione?"
"Ma... nobile Kaname..."
"Allora è meglio che tu sappia che lui è in procinto di rinascere. Sì, Yuki... e lo farà per te, e per Reika..."
"Non capisco."
Yuki si siede sul letto e Kaname le racconta in breve la verità riguardo al nemico che devono affrontare, l'essere infame che ha ucciso prima i suoi veri genitori e poi Juri e Haruka...
"Rido Kuran..." sussurra la giovane, dopo aver ascoltato attentamente.
"Certo." prosegue Kaname "E per proteggerti da quel mostro mi sono servito di Zero Kiryu... e di Reika Miura. Ho convinto io i suoi genitori a mandarla al Collegio, garantendo loro la mia protezione. Avevo bisogno che lei fosse qui. Poi, l'ho trasformata, e lei ha accettato di stringere un patto con me per salvare Zero. Lei e Kiryu mi servivano insieme... E inoltre, Shizuka l'ho uccisa io."
Yuki sussulta, spalancando gli occhi. Kaname si scusa con lei:
"Devi perdonarmi. Il mio unico desiderio era proteggerti, ma alla fine sono io colui che ti ha fatto più male. Perdonami..."...

***

Zero fatica a restare in piedi. Si appoggia con la schiena alla parete e scivola a terra, tenendosi con una mano la spalla ferita. Sta perdendo molto sangue. Ichiru lo guarda, abbassando lentamente la pistola. Ed i ricordi di loro da bambini lo investono come un'onda in piena...
"Perché mai abbiamo dovuto separarci nel grembo di nostra madre?" disse una sera Ichiru al fratello "Avrei voluto nascere nel tuo corpo, Zero... Se avessi saputo che sarei diventato la metà di qualcosa...".
Ma Zero lo interruppe abbracciandolo di slancio, e chiedendogli perdono... perdono...
"Sapevo bene che le mie parole l'avrebbero ferito. E profondamente." pensa Ichiru, rammentando quel giorno "Ma solo quando percepivo la sua sofferenza, avevo l'impressione di essere veramente vivo... E tu ne eri consapevole... Zero...".
Anche nella mente di Zero affiorano memorie e pensieri:
"A dire la verità, non ho mai saputo cosa fare, Ichiru. Pur sapendo quello che provi, non so quello che potrei fare. Né cosa dovrei fare... non lo so... Fin dalla nascita tu sei sempre stato fragile e delicato. Evidentemente ti ho sottratto qualcosa quando eravamo entrambi nel grembo materno, e me ne sono appropriato.".
Viaggiano i ricordi nella mente dei due fratelli, confluendo gli uni negli altri. Loro due, da piccoli, distesi vicini nello stesso letto, prima di prendere sonno. Dopo aver detto quelle dure parole a Zero, Ichiru scorse sul suo volto una profonda inquietudine.
"Dimmi Zero. A che cosa stai pensando ora? Lascia che indovini... Sei turbato. Se fai così non diventerai mai un hunter forte e coraggioso. Zero, a volte ci si conosce così bene, che tante cose non si dicono nemmeno."
...questo perché a poco a poco... a poco a poco... gli ingranaggi cominciano a girare...
"Aspetta Ichiru, non hai ancora preso la medicina." affermò allora Zero provando ad alzarsi dal letto.
Ma il fratello lo bloccò prendendolo per un braccio:
"Averti vicino mi fa stare molto meglio che prendere tutte quelle medicine. Te l'assicuro."
"Farò il possibile per esaudire tutti ciò che desidera Ichiru..." pensò Zero.
Poi la loro madre tornò a casa. Era appena rientrata dopo una missione di caccia ad un vampiro. Diede la buonanotte ai suoi bambini, rimboccò loro le coperte e li baciò in fronte.
"Non fare così, mamma." si disse tra sé Zero, stretto nell'abbraccio materno insieme al gemello "L'amore che cerchi di dividere equamente, dovrebbe andare tutto a Ichiru. Dallo a lui. Io gli ho già portato via troppo."...

Ichiru si avvicina di alcuni passi al fratello, che se ne sta seduto sul pavimento, respiro affannoso e testa bassa.
"Zero, cerca di restare cosciente. E guardami in faccia. Come puoi startene chiuso qui dentro buono buono? Ti sottovaluti, come del resto hai sempre fatto.".
Il giovane si inginocchia e solleva il viso del gemello. Quindi prosegue, con una nota di amara rassegnazione nella voce:
"E' una forma di espiazione per caso? Non crederai che questo possa essermi di qualche consolazione? Le persone che mi stavano intorno me l'hanno fatto capire chiaramente. Se io non fossi esistito, tu saresti stato molto più libero.".
"Ti rassicuro subito." ribatte l'altro "E' da molto tempo che ho rinunciato all'idea di riscattare la mia colpa. Da quella notte... quando ti ho visto sorridere.".
Zero afferra il braccio di Ichiru. Una crescente rabbia si scatena in lui al ricordo della notte in cui i loro genitori furono uccisi da Shizuka. In quella notte, vide un sorriso sul volto del fratello... un sorriso...
"Che significava quel sorriso? Eri felice che i nostri genitori fossero morti?!..."
Zero prende per la giacca il fratello, ma la trasformazione in corso dentro di lui gli impedisce di continuare a parlare. 
"Non è possibile. Non dirmi che stai iniziando a trasformarti?..." rimarca Ichiru, per poi rispondere con estrema freddezza alle accuse che gli sono state rivolte:
"In realtà, io non ho mai desiderato la loro morte. L'uomo di cui Shizuka era così profondamente innamorata, trovò la morte per mano dei nostri genitori. Non era ancora degenerato al Livello E, ma era nella lista dei condannati. Riconosco che loro non c'entrano. Dopotutto, si sono solo attenuti agli ordini. Ma ti dico che quando ho saputo la verità, mi sono sentito disgustato. Lo stesso giorno in cui ha eliminato quell'uomo, la mamma ci ha stretti nelle sue braccia... Non sarei mai stato alla tua altezza, ero troppo fragile. Pensavano questo i nostri genitori. E non hai idea che sofferenza tutte le volte che quei cani dell'Associazione mi guardavano.".
Lentamente, nel punto in cui Ichiru è inginocchiato, si forma una pozza di sangue, che si allarga sempre di più. Zero se ne accorge e nota qualcosa sotto la giacca del fratello.
"Ichiru, ho ancora una domanda. Come ti sei procurato quella ferita così profonda?"
"Fin dall'inizio il mio obiettivo era lui. L'uomo che aveva messo in prigione Shizuka e aveva manovrato la lista dei condannati dell'Associazione. Lo stesso che vuole uccidere Reika... Rido Kuran... Da solo ho fatto quello che ho potuto. Ma non sono riuscito a fare gran che... Del resto lo sapevo..."
Ichiru crolla tra le braccia di Zero e poggia la testa sulla sua spalla, lasciando cadere a terra la Bloody Rose. 
"Sono così inutile..." sussurra tristemente, mentre continua a perdere sangue "Forse avevo anche altre cose di cui parlarti.".
"Ichiru..."
"E' disgustoso questo posto. Il nostro sangue emana un odore così forte... Però, chissà, magari a te piace questo odore, non è vero? Come fai a resistere e a controllarti? Tu adesso stai diventando un essere completamente diverso. Ma mi sento così al sicuro stretto a te... Questo non prova che in origine noi due eravamo una cosa sola, nel ventre di nostra madre? Zero, questa vita che sta per abbandonarmi, è tua. Bevila..."
"Non dirlo nemmeno."
"Nutrendoti del mio sangue potrai recuperare la forza con la quale saresti dovuto nascere. Ciò ti permetterà di dominare gli impulsi che si manifestano nel tuo corpo."
"Non posso fare una cosa simile!"
"E invece... invece lo farai. Fai come ti dico. C'è un motivo se ti ho sparato con la Bloody Rose..."
"No! Non dire altro. Non voglio perdere più nessuno."
"Sono così felice. Temevo che nel tuo cuore ormai non ci fosse più posto per me."
"Anche Maria era sempre impaziente di vederti..."
"Davvero?"
"Sì... E mamma e papà si preoccupavano per te. Loro ti amavano... E Reika, anche lei ti vuole bene..."
"Lo so... Zero, non ti chiedo di perdonare Shizuka, ma non devi odiarla. Lei si è sempre presa cura di me, mi ha trattato bene, dico sul serio. E' per questo che ho agito così... Avrei solo voluto essere più forte, per poter proteggere la persona che amo. E' questo il mio unico rimpianto... Fallo tu, Zero. Bevi il mio sangue. E proteggila..."
"Ichiru, è tutto sbagliato. Non ti rendi conto?"
"No, non è sbagliato... Zero, tu devi vivere e realizzare il tuo obiettivo. Vivi e raggiungi il tuo scopo. Perché il tuo scopo è anche il mio... Ti prego, proteggila, proteggi Reika come io non ho saputo fare. Salvala da Rido e dal potere di quel pugnale maledetto... E fai in modo che sorrida, sempre..."
Le parole del fratello toccano nel profondo il cuore di Zero, nella cui mente affiora una certezza:
"Forse ho ancora poco da vivere, ma se dovessi rinunciare alla mia vita per Reika, non avrei alcun rimpianto.".
Ichiru è ormai arrivato al limite, le forze l'hanno quasi del tutto abbandonato, e Zero, tenendolo stretto a sé, scoppia a piangere... così come scoppia a piangere Reika, inginocchiata a terra davanti all'ingresso dei sotterranei. Non riesce a trattenere le lacrime, mentre una morsa le stringe il cuore... 
Nei pensieri di Zero echeggiano le ultime frasi di Ichiru.
...Vivi e raggiungi il tuo scopo. Perché il tuo scopo è anche il mio... Ti prego, proteggila, proteggi Reika come io non ho saputo fare... E fai in modo che sorrida, sempre...
E alla fine il ragazzo affonda i denti nel collo del gemello, sul cui volto sfinito appare un sorriso: finalmente lui e Zero saranno di nuovo una cosa sola...

Yuki corre nel parco, decisa a fare la propria parte in questa battaglia. Reika si asciuga il viso e si incammina, osservando il cielo oscuro che incombe sul Collegio.
E intanto, il destino dei due gemelli si è compiuto. Il corpo di Ichiru giace disteso nel suo stesso sangue. Zero si alza in piedi, mentre una nuova forza inizia a scorrere nelle sue vene. Nemmeno lui sa più cosa sta diventando, forse ormai ha perso del tutto la sua umanità, però in fondo non gli importa. Sa cosa deve e vuole fare. Con un gesto deciso scardina la porta di ferro. E alla fine sale le scale, pronto ad affrontare ciò che lo attende.
Ma non appena il giovane se ne è andato, dei passi si odono nei sotterranei. Qualcuno sosta accanto al corpo di Ichiru. Ed una goccia vermiglia di sangue cade sulle labbra dell'esanime ragazzo...

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Vi do un consiglio per la lettura del prossimo capitolo. Troverete infatti scritti in corsivo alcuni pensieri di Kaname, che nell'anime fanno da sfondo a tutta la puntata. Non credo li confonderete con quelli di Reika, anche perché quelli di lei li ho sempre inseriti come paragrafi indipendenti e visivamente staccati dal resto del testo, mentre altre frasi in corsivo legate a ricordi o voci nelle menti dei personaggi li ho sempre inglobati nel racconto, come appunto i pensieri di Kaname che faranno da cornice al prossimo capitolo.
Con questo vi lascio
A presto
Marta

REIKA E ICHIRU
http://mc2a.altervista.org/alterpages/reikaxichiru.jpg 

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Capitolo 32
*** CAPITOLO XXIX ***


CAPITOLO XXIX

...In qualunque epoca si viva, alla fine cala sempre la notte. Tutto ciò che è rozzo, impuro, sarà bruciato e andrà incontro alla sua fine. Il colore che ci guiderà all'epilogo, è il rosso...
Kaname ha lasciato il Collegio per raggiungere il luogo in cui riuscirà a portar a termine il proprio obiettivo. E mentre cammina, ricorda... ricorda Yuki da bambina, mentre seduta accanto a lui sfogliava con gioia un libro illustrato. 
"Oh... com'è bello fratellone." disse la piccola osservando estasiata il disegno di un tramonto "Secondo te si può toccare il sole un attimo prima che tramonti? Pensi che scotti? Rispondi, tu lo sai di sicuro. Io avrei voglia di toccarlo, anche solo un pochino, perché è così bello. Non hai voglia di toccarlo anche tu?".
...Vorrei che tu capissi una cosa, Yuki. Non è il mondo che è meraviglioso. Ad essere meraviglioso è il tuo sguardo. Quando i tuoi occhi si posano sul mondo, il mondo diventa bello...

...Perciò, anche tu,Yuki, farai ciò che devi fare...
"Questo è ciò che devo fare." si dice tra sé Yuki, giunta nei pressi dell'edificio scolastico. Intorno a lei, i segni evidenti di una battaglia. Alberi spezzati. Tronchi bruciati... 
Poi, d'un tratto, un rumore. Yuki si volta di scatto. Dei vampiri ex umani le si avvicinano minacciosi. La giovane mette una mano nella tasca in cui ha riposto la pistola anti vampiro. Ma non la estrae. Quell'arma doveva servirle per mantenere una promessa... E allora Yuki prova a sfruttare i suoi poteri da Sangue Puro e, se pur a fatica, con la sola forza del pensiero fa sollevare da terra delle pietre da usare come difesa. Tuttavia la sua inesperienza, e la ferocia dei nemici, giocano a suo sfavore, e fortunatamente a ridurre in polvere i vampiri seguaci di Rido ci pensa Seiren, con le sue affilate lame. Insieme a lei ci sono Hanabusa, Kain e Ruka. 
Aidoh rimprovera Yuki:
"Ma che cosa pensavi di fare?! Credevo fossi andata a cercare l'arma anti vampiro.".
"Purtroppo non sono più in grado di usarla." risponde la ragazza, mentendo in verità, perché è stata una sua scelta non usare la pistola.
"In questo caso è meglio che vi teniate in disparte." interviene Akatsuki "Sarebbe imprudente affrontare i nemici senza un'arma proprio ora che vi siete appena risvegliata.".
"Forse hai ragione. Ma io voglio battermi!" insiste tenace Yuki.
Quindi Ruka:
"Va bene. Allora mettiamola in questi termini. Voglio invitarvi a riflettere, principessa Yuki. Evitate di correre rischi per una causa persa in partenza.".
"Ma cosa stai dicendo, Ruka?" si stupisce la giovane Sangue Puro.
"Abbiamo ricevuto un ordine preciso." puntualizza Seiren "Il nobile Kaname ci ha incaricati di proteggervi da Rido Kuran."

...Yuki, desidero che i tuoi occhi non vengano esposti a tanto orrore. Rido Kuran è tornato e le tracce che lascia al suo passaggio superano ogni immaginazione... 
I pensieri di Kaname aleggiano sul Collegio, mentre Rido si aggira per il Dormitorio Luna come se ne fosse il padrone. Dietro di lui, una scia di cenere e vampiri ex umani riversi al suolo. La sua fame è insaziabile e nulla pare sedarla. 
"...Non mi sento per niente appagato, questo è sangue di infima qualità. Ce n'è solo uno al mondo che potrebbe soddisfarmi pienamente. Akemi, soltanto il tuo sangue può saziarmi..."
...Egli è in grado di appropriarsi del potere di qualunque Sangue Puro gli si pari d'innanzi. Allo scopo di proteggerti, Yuki, ho addestrato con estrema cura una pedina per contrastare le sue intenzioni... E grazie a quella pedina, ne ho attirata a me un'altra, fondamentale per chiudere definitivamente la partita. Loro non ti tradiranno mai... Tuttavia, proprio quando cominciavo a pensare che tutto andasse secondo i miei piani, ho avvertito per la prima volta questo dolore così cocente...
Ed annegando nei propri pensieri, Kaname si muove inarrestabile verso la sua meta.

***

"Vi dico di lasciarmi andare." insiste Yuki.
Seiren prova a farla ragionare:
"Rido desidera il vostro corpo, principessa. Noi vi preghiamo di prenderne atto e di mettervi al sicuro.".
"Sì, lo so bene. Ed è proprio per questo che..."
"Allora fate quello che vi diciamo." si intromette decisa Ruka "Vi chiediamo di essere ragionevole e di...".
Ma Aidoh la interrompe:
"Sarà una lotta senza esclusione di colpi.".
"Cosa dici, Hanabusa?" si sorprende Ruka.
"Sei davvero pronta a entrare in azione?"
Yuki annuisce. Poi, una sparo si ode in lontananza.
"Viene dall'entrata principale." rimarca Aidoh, correndo verso l'ingresso del Collegio.
Yuki e Seiren si muovono dietro di lui.
Kain e Ruka restano da soli.
"E così è questo il nostro compito?" si chiede il giovane "Fare in modo che Yuki Cross non venga ferita.".
"E' il mio compito." precisa l'altra "Se la persona cara al cuore di Kaname venisse ferita, egli ne soffrirebbe profondamente, e io sono pronta a fare qualunque cosa perché ciò non avvenga.".
"Mi stai forse dicendo che avrei fatto meglio a restare al fianco di Kuran, non è vero?" replica infastidito Kain, per poi incamminarsi nella direzione imboccata dal cugino.
E Ruka lo segue.

Davanti al cancello d'ingresso, Yagari sta fronteggiando numerosi vampiri Livello E per impedire loro di invadere il Collegio. Saya e Ryobe hanno dovuto allontanarsi per fermare quelli che si erano già introdotti, ma da solo Toga è in difficoltà, soprattutto nel momento in cui le munizioni del suo fucile si esauriscono. Per fortuna a dargli man forte arrivano Yuki ed i ragazzi della Night Class. I coltelli di Seiren colpiscono implacabili i nemici, così come il fuoco di Akatsuki. 
"Professor Yagari." chiama Yuki.
"Vi vedo con piacere." ammette l'uomo, che stremato si inginocchia a terra "Il vostro amato professore se l'è vista brutta... Non avreste potuto arrivare un po' prima?".
Ed ecco avvicinarsi di corsa anche Saya e Ryobe.
"Ci siamo anche noi!" afferma la donna, impugnando saldamente la sua spada da hunter, mentre il marito imbraccia un fucile simile a quello di Yagari.
Gli occhi di Saya si posano su Yuki. Si è risvegliata nella sua natura di vampiro e nel suo sguardo risplende l'inconfondibile determinazione che appartiene ai membri della famiglia Kyan. Quello sguardo Saya lo conosce bene, e nella sua mente si affaccia il ricordo del giorno in cui per la prima volta vide la piccola Yuki, ancora in fasce, tra le braccia di Juri. Sapeva che quella bimba e la sua Reika prima o poi si sarebbero incontrate, ed il loro legame di sangue si sarebbe fatto sentire, come un richiamo segreto ma impossibile da far tacere.
Però non è questo il tempo dei ricordi. Numerosi vampiri ex umani oltrepassano in massa il cancello d'ingresso del Collegio. I ragazzi della Night Class sono pronti ad intervenire, quando improvvisamente delle misteriose scie luminose di un colore blu accesso si diramano sul terreno, come un flusso di energia che, non appena viene a contatto con i nemici, li riduce in polvere.
"Un potere del genere... Possibile?" si stupisce Aidoh, che istintivamente si volta indietro, così come tutti i presenti.
Reika si avvicina al gruppo. Nel suo pugno, il Black Steel, la cui lama emette un bagliore di un blu intenso, che va via via scemando. 
"Figlia mia." sospira Saya.

Li vedo. Cacciatori e vampiri che combattono insieme, fianco a fianco. Forse il sogno di Kaien Cross non è perduto per sempre... E pensare che era anche il mio sogno... questo, insieme a molti altri. Ne avevo tanti di sogni... ma adesso... adesso... 
Mi avvicino. I miei genitori mi guardano commossi. C'è uno sconfinato affetto nei loro sguardi. Non serve che parlino per farmi capire quello che provano. Le parole adesso sarebbero superflue. Posso percepire il loro amore, e l'affetto di Yuki... e allora perché fa così freddo nel mio cuore?... Il potere del pugnale cresce dentro di me, come se stessimo diventando una cosa sola. Forse non sono abbastanza forte per mantenere il controllo, forse mi perderò e non riuscirò a tornare indietro. Non lo so, ma non ho altra scelta. Non ce l'ho, come non ce l'hanno avuto Zero e Ichiru. Loro non hanno potuto sottrarsi alla maledizione che si portavano addosso fin dalla nascita. Allo stesso modo, io non potrò sottrarmi alla mia... Ichiru, ti sei sacrificato perché volevi salvarmi, ma io temo che ti raggiungerò prima del previsto... Quanto dolore ancora dovremo sopportare? Quanto sangue dovrà essere versato perché questo maledetto destino si compia e smetta di giocare con noi?
"Reika, stai bene?" mi domanda Yuki.
"Sì. E voi? Non è ferito, vero maestro?" chiedo io, inginocchiandomi accanto a Yagari.
"Ma quegli esseri chi sono?" si informa Aidoh.
E Ryobe ci rivela la verità:
"Quelli sono vampiri di Livello E all'ultimo stadio tenuti prigionieri in segreto dall'Associazione.".
La barriera di energia che ho eretto sta per cedere. Presto quei mostri si avventeranno su di noi. Ecco, tre di loro spiccano un salto per aggredirci, ma ad annientarli ci pensa Kaien Cross, con la sua leggendaria spada. Com'è diverso da come l'ho sempre visto qui al Collegio. Non porta gli occhiali, ha sciolto i capelli ed indossa un lungo soprabito scuro. Sguardo fiero e battagliero... Quello che sta succedendo, alla fine, ci ha cambiati tutti, nessuno escluso. E chi sopravviverà a questa notte, non potrà mai più essere lo stesso...

"Scusate se arrivo in ritardo." afferma Cross "Yuki, ti ricordi di Juri? Dimmi, ti ricordi di lei?".
La ragazza annuisce.
"Molto bene." prosegue il Direttore, per poi aggiungere, rivolgendosi ai giovani della Night Class:
"Quanto a voi, massima attenzione. Proteggete Yuki e con lei il Collegio Cross.".
Con un agile balzo Kaien giunge in cima al muro di cinta della scuola e, conficcandovi la sua spada, lo fa crollare, creando uno sbarramento di pietre per frenare l'avanzata dell'esercito di Livello E. 
"State tranquilli, di loro mi occupo io!" ribadisce deciso il cacciatore.
"Ma è pura follia!" commenta Aidoh.
"Sono troppi per un uomo solo." osserva Ryobe.
"La prego, Direttore!" urla preoccupata Yuki.
"Non chiamarmi Direttore. Chiamami... papà..."
"Va bene, papà."
E con il sorriso sulle labbra, Cross si getta impavido nella battaglia, contro i nemici che si fanno di minuto in minuto sempre più numerosi.
"No papà!" grida Yuki.
"Non ha più la giovinezza dalla sua." rimarca Yagari "Che gesto sconsiderato.".
"Vuole proteggere il suo Collegio, costi quel che costi." fa notare Reika.
"Vado ad aiutarlo." interviene Ryobe, ma la moglie lo ferma:
"Non puoi. Sei ferito. Me ne sono accorta anche se fai finta di niente.".
Ed in effetti accanto ai piedi di Ryobe ci sono delle gocce di sangue. L'uomo ha nascosto sotto il lungo cappotto la ferita all'addome, ma non può far finta che non ci sia.
"Ryobe... papà..." gli sussurra Reika, avvicinandosi.
"Non è niente di grave." la rassicura lui.
E Saya allora prende una decisione. Tutti stanno facendo la loro parte, anche lei farà la sua. Dopo aver dato un bacio sulle labbra al marito, ed uno in fronte alla figlia, la donna raggiunge Kaien Cross al di là dell'alto sbarramento di pietre.
"Mamma!!" urla Reika, muovendo qualche passo in avanti. Ma così come i suoi genitori non possono impedire a lei di compiere il proprio dovere, così lei non può impedire a loro di farlo. Perciò alla fine la ragazza china la testa e fa marcia indietro, costretta a sopportare l'ennesimo dolore che sfregia nel profondo il suo cuore.
Ryobe si accascia a terra, accanto a Yagari. Ma nonostante la ferita, nemmeno lui ha intenzione di restare in disparte. E soprattutto, sarà di nuovo, come sempre, al fianco dell'amata moglie, anche in questa sanguinosa battaglia.
"Reika, Yuki, non vi preoccupate. Non li lasceremo da soli." afferma l'uomo, sollevando gli occhi sulla figlia, che gli si inginocchia accanto.
"Forza, muoviamoci. Troviamo Rido Kuran." è la ferma decisione di Yuki.
"Ne sei sicura?" le domanda Hanabusa.
"Certo. Devo farlo. E' mio dovere portare a termine questo compito. Devo proteggere il Collegio Cross."
"Tale padre, tale figlia." commenta Yagari, alzandosi in piedi "E non siete neanche consanguinei. Ma vi comportate sempre in modo così eccessivo...".
Anche Ryobe si rialza, sorretto dalla figlia.
"Voi andate. Qui restiamo noi." ribadisce determinato, imbracciando il suo fucile e porgendo delle munizioni a Toga "Però, mi raccomando, vedete di restare vivi. Tutti quanti.".
"Allora, andiamo." conclude Reika.

Intanto... nella sede del Consiglio degli Anziani...
La Presidente dell'Associazione Hunter è tornata da Ichijo Asato alla disperata ricerca di sangue. Il suo corpo si sta sgretolando, deve nutrirsi o per lei sarà la fine. Ormai è del tutto dipendente dal sangue dei vampiri, del quale da tempo si alimenta per trarvi forza e giovinezza.
"La prego, Venerabile. Sangue... sono venuta perché ho bisogno di sangue..."
"Davvero? E cosa mi porta in cambio? Sentiamo." ribatte severo il vampiro.
"Vede, quel Kaien Cross è un tipo così ostinato. Non sono riuscita a convincerlo a sottostare ai miei ordini. Ho inviato un nutrito gruppo di vampiri di Livello E ad attaccare il Collegio. La sua morte ormai è questione di tempo. La prego di credermi."
"Bene. Molto bene."
"Adesso, posso avere la mia ricompensa?"
"Non sia insistente."
"Il sangue dei vampiri mette a disposizione degli esseri umani una rinnovata energia. La prego, Venerabile. Una promessa è una promessa. E lei ha promesso di donarmi la bellezza eterna."
La disperazione della donna si scontra con la freddezza dell'aristocratico vampiro:
"Lei ha venduto i suoi compagni per un interesse personale. Mi chiedo se può permettersi di parlare ancora di bellezza. Oltretutto implorare con questa insistenza perché le venga dato del sangue...".
"Sangue... sangue... ho bisogno di sangue... subito..." ripete la Presidente, mentre cammina barcollando verso il Venerabile.
"Basta. Che scena penosa." afferma lui, procurandosi una ferita sul collo dalla quale scorre un sottile rivolo di sangue.
Ma non appena la donna gli è abbastanza vicina, Asato le afferra la testa e con un gesto deciso le spezza l'osso del collo, uccidendola.

***

Shiki e Rima sono seduti sugli scalini davanti ad uno degli ingressi secondari dell'edificio scolastico. 
"Però! Ce ne avete messo di tempo." sottolinea il giovane, mentre vede avvicinarsi Yuki insieme a Ruka, Akatsuki, Aidoh, Seiren e Reika.
"Avete trovato Rido?" domanda Kain.
"Non c'è bisogno di cercarlo." risponde Senri "Ha gusti veramente disgustosi.".
E Rima aggiunge, indicando la struttura alle sue spalle:
"Non è furbo. Si sa subito dov'è.".
Il gruppo si precipita all'interno dell'edificio, imbattendosi in una distesa di vampiri ex umani agonizzanti riversi sul pavimento, tra sangue e cenere. Yuki, affiancata da Reika, guida i compagni, giungendo fino ad una delle scale che conducono al camminamento esterno posto in cima alla struttura. Un vento gelido investe i ragazzi mentre salgono i gradini di pietra, un vento che reca con sé un nauseante odore di sangue e morte. E lo spettacolo che li attende, una volta usciti all'aperto, non è migliore di quello che hanno visto dentro la scuola. Vampiri ex umani che si nutrono gli uni degli altri, gemiti, sangue. E Rido che, seduto su un ammasso di corpi, con occhi cupidi saluta la sua preda designata, chiamandola però con il nome della madre, colei che l'ha rifiutato scegliendo un altro al suo posto:
"Ti stavo aspettando, Akemi.".

...Crescendo sei diventata molto bella, Yuki... Sei così forte, nobile, così luminosa. E' una tale gioia vederti così cresciuta. Niente potrebbe farmi più piacere. Prendi il volo in piena libertà, Yuki. Va lontano, ovunque tu voglia spingerti. Tu sei e resterai per sempre quanto di più caro ho al mondo...
Kaname ha finalmente raggiunto la sua meta: la sede del Consiglio degli Anziani, ovvero il Senato. I vampiri di guardia nulla possono contro di lui ed al suo passaggio si dissolvono in cenere. Nessuno può fermare l'inarrestabile marcia del Sangue Puro, il cui scopo è quello di distruggere per sempre il corrotto organo che da troppo tempo governa la società vampiresca...

***

"Sii  la benvenuta, Akemi." sibila Rido, leccandosi le labbra sporche di sangue "Allora, non desideri diventare tutt'uno con me?".
Reika si pone a difesa di Yuki, mentre i giovani della Night Class si fanno avanti per proteggere la loro principessa.
"Dovrai vedertela con noi!"
"La nostra vendetta sarà spietata."
Rido non mostra la minima preoccupazione.
"Siete così patetici." commenta con un sardonico ghigno, imprigionando i vampiri fedeli a Kaname tra delle spirali di fumo nero. Giochetto che tuttavia non gli riesce con Reika, protetta dal potere del Black Steel.
"Com'è possibile?" si domanda Ruka, tentando invano di divincolarsi.
"Non dimenticate che voi siete soltanto dei vampiri. Pensavate davvero di poter attaccare un Sangue Puro? Non costringetemi ad essere spietato. Mi spiacerebbe turbare la magia di questa notte."
I seguaci di Rido accerchiano Aidoh e compagni, con il chiaro intento di nutrirsi del loro sangue.
"Ferma i tuoi servi, Rido!" urla Yuki.
"Li fermo io." interviene Reika, che sfruttando l'energia del suo pugnale immobilizza i vampiri devoti al crudele Sangue Puro.
Ma ecco che Rido compie la sua mossa. In una frazione di secondo, giunge alle spalle delle due cugine e scaraventa con violenza a terra Reika, facendola sbattere contro il massiccio parapetto di pietra che cinge il camminamento. Dopodiché afferra alle spalle Yuki e la stringe a sé.
"Lasciami! Lasciami andare!" grida la ragazza, però le braccia del nemico sono una morsa dalla quale le è impossibile liberarsi.
"Lasciala, maledetto!" grida Reika, rialzandosi in piedi, ma dal pavimento si generano delle propaggini vegetali che la catturano bloccandola nei movimenti.
"Ah, il profumo di Akemi..." sussurra Rido "Lo ricordo ancora.".
La lingua del perfido vampiro scorre sul collo di Yuki, e lei nella speranza di salvarsi prova ad impugnare la Artemis, che al suo tocco emette dolorose scariche di energia.
"Io ho un compito da portare a termine." pensa tra sé la giovane Sangue Puro, e nei suoi pensieri balena improvvisamente un messaggio di Reika:
"Yuki, non arrenderti. Impugna Artemis e fidati di me.".
La ragazza ascolta il suggerimento della cugina e posa la mano sulla sua speciale arma. Una luce di un blu intenso si sprigiona da Artemis, così come dal corpo di Reika e dal Black Steel. L'asta anti vampiro si tramuta in una falce, e grazie ad essa Yuki si libera ferendo al braccio il nemico.
"Ha attivato Artemis." osserva stupito Aidoh, alla cui voce fa eco quella di Kain:
"E' incredibile. Una principessa Sangue Puro che brandisce un'arma anti vampiro.".
"Quella non è più la stessa arma di prima." fa notare Ruka.
"E' stata Reika..." conclude Hanabusa.
Yuki, con la nuova Artemis in mano, ribadisce con orgoglio il proprio ruolo:
"Io sono una Guardiana, ed una discendente del casato Kyan, il casato dei Cavalieri Sangue Puro. Il mio compito è proteggere questo Collegio. Tutti gli studenti della Day Class e quelli della Night Class sono sotto la mia protezione.".
Rido sembra molto soddisfatto:
"Tu sei degna di me, mia Akemi. E' vero, tu sei proprio sua figlia...".
Yuki si rivolge con autorità ai vampiri che hanno accerchiato Aidoh e gli altri:
"Ora vi ordino di allontanarvi immediatamente da loro.".
Ed i vampiri, terrorizzati, obbediscono. Mentre Reika riduce in cenere le liane che l'avevano immobilizzata.
"Certo, rispetto ad Akemi sei più decisa e battagliera." prosegue Rido "Lo ricordo bene. Akemi si dimostrò molto più docile. Mi riferisco alla prima volta  che mi dissetai con il suo sangue. E lo stesso vale per la mia cara sorella Juri... anche lei, che ti ha cresciuto come sua figlia, non oppose tanta resistenza.".
Reika si avvicina alla cugina e di nuovo dal lastricato di pietra si generano le  propaggini arboree che l'avevano catturata prima. La ragazza stavolta le schiva, però una di esse la trafigge ad una spalla, facendola vacillare, mentre le altre imprigionano Yuki. Aidoh prova ad intervenire, ma una delle liane lo colpisce gettandolo a terra.

Ora basta. E' arrivato il momento di scrivere la parola fine su questa storia. Non permetterò a quel mostro di fare del male a Yuki. La ferita alla spalla è profonda ma il sangue che scorre nelle mie vene la farà rimarginare presto. Non posso indugiare oltre. Devo attingere a piene mani al potere del Black Steel. E' per questo che sono qui. E' questo il mio compito. Respiro a fondo. Studio la situazione. Osservo Rido che si avvicina a Yuki. Si ferma dietro di lei ed accostandosi al suo orecchio, con un satanico sorrisetto le sussurra:
"Allora, non chiedi aiuto? Resisti? La prima volta che mi offrì il suo sangue, Akemi si dibatteva in preda alla disperazione implorando aiuto. Saizo... Saizo... gridava piangendo a calde lacrime. Ricordo che fu un momento favoloso.".
"Mai." afferma Yuki.
Rido le avvolge il collo con dei filamenti di sangue coagulato e lei grida. Maledetto, essere immondo, pagherai anche questo. Pagherai tutto il male che hai fatto. Un Sangue Puro che si è nutrito di altri Sangue Puro: non importa quanto grande sia il tuo potere, soccomberai come è giusto che sia.
"Avanti, invoca il nome dell'uomo per cui batte il tuo cuore..." insiste quell'infame, ma le sue parole vengono spezzate dal rumore di uno sparo, mentre la sua spalla inizia a sanguinare copiosamente.
Zero è qui. E' arrivato.
"Avanti, lasciala andare. Non toccarla con le tue luride mani." intima a Rido, tenendo la pistola puntata contro di lui.
Poi i suoi occhi si spostano su di me, velandosi di preoccupazione nel vedere il sangue che macchia la mia divisa. Io gli sorrido, per fargli capire che non è nulla di grave. E lui, per un fugace istante, sorride a me, come a volermi dire:
"Adesso sono qui. E ti proteggerò.".

***

Kaname si addentra nel palazzo del Senato, che ad ogni suo passo trema come se un devastante terremoto fosse in procinto di scatenarsi. 
Il Venerabile sta per lasciare il suo ufficio imboccando una scalinata segreta alla quale si accede attraverso una botola nel pavimento. Ma non fa in tempo a calpestare il primo gradino che una voce alle sue spalle lo blocca.
"Dove credete di andare?" domanda lapidario Kuran.
"Avevo deciso di fuggire per non compromettere il mio onore." confessa Ichijo Asato.
"Certo, capisco. Saggia decisione."
"Devo confessare che non è mio desiderio essere ridotto in cenere."
"Nel momento stesso in cui noi stiamo parlando, il vostro Dio sta per morire sotto le zanne di coloro che ho addestrato precisamente a questo scopo."
"Il mio Dio, dite?"
"Mi pare non fossi tenuto ad aderire ai vostri propositi."
"In realtà, lei è semplicemente al di là delle nostre capacità. Rido Kuran invece è una creatura da compatire. Sappiamo bene che è possibile tenerlo sotto controllo nutrendolo a sufficienza. Tuttavia..."
"Basta. E' il momento di finirla."
Kaname tronca bruscamente il discorso. Il tempo delle parole è terminato. Ma il Venerabile non intende arrendersi facilmente, e generando dalla propria mano una luce accecante, distrae il Sangue Puro quel tanto che gli basta per fuggire dalla scala sotterranea. Kuran fa per seguirlo, ma qualcun altro entra nella stanza. Takuma Ichijo, con in mano la sua katana.
"Aspetta Kaname. Lascia che lo faccia io."
"Ichijo..."
"Come vampiro, io ti ho tradito. Ma come amico non ti tradirò mai e poi mai. Lascia che te lo dimostri."
Un ultimo sguardo tra i due, l'uno di fronte all'altro. Poi Kuran si avvia alla porta e, prima di uscire, passando accanto a Takuma, gli mette una mano sulla spalla. Forse questo potrebbe essere un addio, entrambi ne sono consapevoli, come sono consapevoli che la loro amicizia non è mai venuta meno, nemmeno per un momento.

Il Venerabile sta percorrendo il corridoio segreto che dovrebbe condurlo alla salvezza, ma davanti all'uscita trova ad attenderlo il nipote. 
"Tu qui, Takuma?"
Il giovane sfodera lentamente la sua katana davanti al nonno.
"Cosa fai?" si stupisce Asato "Davvero hai il coraggio di alzare su di me quella spada? Lo fai perché vuoi salvarti la vita? Io non ho mai smesso di pensare a te come mio successore al Consiglio degli Anziani. Questo era il mio desiderio."
"Finiamola qui. E' ora di porre fine a questo Consiglio per cui dimostrate tanto amore."
Takuma solleva verso il cielo la katana. Il potere del giovane è quello di disintegrare la materia. Ed il palazzo del Senato trema, disgregandosi lentamente mentre Kaname lo abbandona, rivolti i suoi pensieri a coloro che senza risparmiarsi gli hanno dimostrato fedeltà, e amicizia. Hanabusa, Kain, Ruka, Takuma, Seiren, Shiki, Rima...
...A volte capita di sbagliare le proprie previsioni. Le pedine che avevo a disposizione per proteggere ciò che ho di più prezioso, le pedine che erano state create soltanto per questo scopo, non si sono mosse nella direzione che auspicavo. Ma hanno giocato da sole la loro partita, superando le mie aspettative. E mi hanno mostrato il loro valore... 
Il nobile Sangue Puro si volta indietro ed osserva il palazzo del Consiglio crollare davanti ai suoi occhi.
...La mia battaglia termina qui. E voi, avete portato a termine la vostra missione, Reika e Zero?...

***

Yuki è di nuovo libera di muoversi. Le liane che l'avevano catturata si sono dissolte. La ragazza si volta verso l'amico giunto in suo soccorso, e subito si accorge che sta soffrendo. Qualcosa non va. Il suo respiro è affaticato. Il volto cosparso di sudore. Il braccio che regge la Bloody Rose si abbassa stancamente, quasi il peso della pistola fosse diventato insostenibile.
"Zero..." sussurra Reika, rendendosi conto che il compagno è in balia delle potenti forze che si stanno muovendo dentro di lui. Se solo potesse aiutarlo...

"Zero, hai ucciso Ichiru..." sospira tristemente Yuki, ed io vorrei dirle che non è così, che non è stato Zero ad ucciderlo... anche se, in fondo, a cosa servirebbero ora inutili spiegazioni? Zero ha assorbito l'energia di suo fratello ed il suo corpo fatica a gestirla.
"Che paura mi fai..." sibila Rido in tono canzonatorio.
"Razza di mostro!" gli urla Zero con disprezzo, puntandogli di nuovo contro la sua pistola.
Ma la trasformazione in atto dentro di lui gli impedisce di agire. Con orrore osservo il suo braccio sinistro deformarsi, la muscolatura irrigidirsi ed ingrandirsi a dismisura, mentre la spalla sembra uscire dalla sua sede. E' spaventoso. La Bloody Rose cade a terra... Zero sta soffrendo da morire. Muovo alcuni passi verso di lui, ma poi mi fermo. C'è un solo modo per salvarlo. Uno soltanto. 
"Zero!" lo chiama angosciata Yuki.
"Ma che cos'ha?" domanda allibita Ruka.
"La sua forza ormai è arrivata alla saturazione." spiega Kain.
"Kiryu..." si limita a dire Aidoh.
"E' terribile." commenta Shiki.
Zero crolla in ginocchio e colpisce violentemente con la mano il lastricato di pietra tanto da creare una profonda spaccatura. Si genera così una devastante onda d'urto che rischia di investire in pieno sia me che Yuki. In velocità mi volto e trascino via mia cugina, cadendo entrambe a terra mentre l'energia scatenata da Zero si disperde sopra di noi e giunge fino ai ragazzi della Night Class, che ovviamente non riescono a rimanere in piedi.
Yuki si rialza subito, profondamente in pena per il suo amico. Ho bisogno di lei se voglio aiutarlo.
"Ha divorato il suo gemello," rimarca compiaciuto Rido Kuran "ma nonostante questo è rimasto un essere umano. Il suo corpo ha assorbito una forza spaventosa e insostenibile per un essere umano. Una cosa è certa: non potrà mai servirsene.".
Zero solleva un attimo lo sguardo su di me. Io annuisco. Ho capito cosa vuol fare ed è la stessa cosa che stavo pensando io. E' giunto il momento per il Black Steel di liberare il suo potere. Spero soltanto di essere in grado di controllarlo per non venirne sopraffatta.

Zero a fatica si rimette in piedi e chiede a Yuki di colpirlo con Artemis.
"Tu non puoi chiederglielo!" urla Hanabusa.
Ma Kiryu non demorde:
"Ti sbagli, invece, è proprio quello che le chiedo... Non c'è altro modo per controllare questa forza che vuole uscire.".
Yuki esita. Ha troppa paura di fare del male all'amico, o peggio ancora di ucciderlo.
"Ma tu sai bene che Artemis si può usare solo..." 
"Quell'arma non è per fatta per uccidermi." la rassicura il giovane.
"Yuki, usa Artemis contro Zero." ripete decisa Reika "L'avevi promesso, ricordi? Non temere, ti guiderò io.".
Reika chiude un attimo gli occhi. Un alone bluastro si diparte dal Black Steel e la avvolge completamente, mentre un campo energetico dall'indicibile potenza si sviluppa intorno a lei. Il pugnale sprigiona di colpo una luce fortissima, tramutandosi in un'affilata spada. Delle scie luminose si dipartono dai piedi della ragazza e giungono fino ai giovani della Night Class, e poi a Yuki e a Zero. La Artemis risponde a questo segreto richiamo illuminandosi a sua volta, così come la Bloody Rose che giace a terra.
Rido inizia a mostrare cenni di inquietudine e vorrebbe fuggire, ma una forza invisibile gli impedisce di muoversi.
"Maledizione..." impreca a denti stretti il crudele Sangue Puro.
Yuki prende coraggio e senza più indugiare fa quanto le è stato richiesto, colpendo Zero alla spalla sinistra con la Artemis.
Il giovane indietreggia di qualche passo, alzando gli occhi al cielo. Pensa a suo fratello...
"Questo dolore..."
... tu devi vivere e realizzare il tuo obiettivo... 
"...è la prova che io vivo, e che Ichiru vive in me..."
Zero si china e raccoglie la sua pistola. 
Rido scoppia a ridere fragorosamente.
"Ma com'è divertente! Perfetto. Sono pronto a divertirmi con voi. Resuscitate come vi pare. Io andrò fino al limite della mia esistenza."
"Bene." conclude Zero, sollevando la Bloody Rose "Chiudiamo questa faccenda.".
Una luce potente spezza le tenebre di questa oscura notte.
Saya e Kaien, stremati dopo aver annientato tutti i Livello E rilasciati dall'Associazione, guardano in direzione dell'edificio scolastico. Insieme a loro, Kaname.
...Nella notte dei vampiri quel chiarore è fuori luogo...

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Manca un solo capitolo, e poi l'epilogo... Questa parte si chiude con molte domande: Rido Kuran verrà sconfitto? Riuscirà Reika a gestire il potere del Black Steel? E Zero è davvero in grado di governare la forza che scorre adesso nelle sue vene? Per finire, si svelerà apertamente la misteriosa presenza che Reika e sua madre, e forse non solo loro, hanno sentito aleggiare sul Collegio?
Grazie a chi mi ha seguita fin qui dandomi la voglia e l'entusiasmo di condurre questa bella e lunga avventura fino alla sua conclusione.
A presto
Marta

FAN ART

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Capitolo 33
*** CAPITOLO XXX ***


CAPITOLO XXX

La Bloody Rose è puntata implacabile contro Rido Kuran. Una luce abbagliante la avvolge, la stessa luce irradiata dalla lama del Black Steel, mutato in spada tra le mani di Reika. Intorno alla ragazza, un alone blu iridescente ed un invalicabile campo energetico, che si manifesta in sottili lampi, simili a scariche elettriche.
Zero spara, ma non è un semplice colpo di pistola che parte dalla sua arma, bensì dei fasci luminosi che riducono in un istante in polvere tutti i seguaci di Rido, ferendo all'addome Rido stesso. I medesimi fasci luminosi circondano poi il corpo di Zero, e quando la luce si dilegua, sul torace del giovane, ed in particolare sul braccio e sulla spalla destra, sono avviluppati dei lunghi steli verdi, simili a quelli delle rose rampicanti.
Reika crolla in ginocchio a terra e affonda con le mani nella cenere dei vampiri che sono stati annientati, senza lasciare l'impugnatura del Black Steel, ancora nella forma di una spada. Zero la raggiunge e si china accanto a lei.
"Dov'è Rido Kuran?" domanda Ruka guardandosi intorno.
Del nemico infatti non c'è traccia.
"Sento che lui non è molto lontano." confessa Yuki.
"Zero. Trovalo e uccidilo." afferma Reika, sollevando gli occhi sul compagno "Insieme ce la possiamo fare.".
Kiryu annuisce e con un agile scatto si rialza, per poi correre verso il parapetto di pietra e lanciarsi nel vuoto.
"No, Zero!" grida angosciata Yuki, e Aidoh prontamente la ferma prima che compia un gesto avventato per seguire l'amico.
Di nuovo dal Black Steel si genera una luce dai riflessi blu, di nuovo quella luce avvolge il corpo di Reika, tornata in piedi con la sua arma stretta in pugno. Ma stavolta qualcosa di diverso accade. La spada si libera dalla stretta della giovane e si posiziona in verticale davanti a lei, fluttuando sorretta dalla propria energia. Lentamente anche i piedi di Reika si sollevano di alcuni centimetri da terra, e la ragazza chiude gli occhi, per raggiungere una totale, assoluta concentrazione.
Yuki, Aidoh e gli altri la guardano esterrefatti. Non hanno mai visto nulla del genere, né percepito un simile potere. Nemmeno i Sangue Puro possono tanto. Potrà davvero una semplice ragazza, benché figlia di un potente Sangue Puro, controllare una tale forza senza rimanerne vittima?

Anche se non li vedo, sento i loro occhi su di me. E le loro voci. Stupite. Incredule.
"E' questo dunque il potere del Black Steel..." commenta Senri.
"Ma che cosa vuole fare?" si domanda Rima.
"Trasmetterà questo potere a Kiryu perché possa eliminare definitivamente Rido." intuisce giustamente Kain.
"Ma... non sarà troppo pericoloso?" si preoccupa Yuki.
Poi, in un attimo, non sento più nulla. I miei sensi si spengono. Il mio corpo pare non avere più peso. Mi sembra di essere al confine tra due mondi. A cavallo tra la vita e la morte. La mia volontà tuttavia è ancora forte, posso incanalare questo potere immenso fin dove desidero che arrivi. Devo trasmetterlo a Zero perché possa portare a termine la missione. Non sono giunta al limite estremo. Non ho perso il controllo, anche se il richiamo del Black Steel è forte, fortissimo dentro di me. Mi vuole, vuole il mio sangue e la mia vita. Ma io mi opporrò a questa maledizione con tutta me stessa...

***

Rido, ferito, si aggira per il parco, nutrendosi di tutti i vampiri ex umani che incontra. La sua fame è insaziabile. 
"Non sono ancora finito... Akemi, prima ti voglio divorare."
Poi, una voce ben nota lo colpisce alle spalle. La voce di Kaname:
"Mi dispiace disturbarti mentre stai consumando il tuo pasto. Tra poco spunterà il sole. E' arrivato il momento di far calare il sipario sulla notte dei vampiri.".
Rido gli si fa incontro, con la sua solita aria arrogante e provocatoria:
"Ma sei proprio sicuro che riuscirai a far calare il sipario?".
Kaname, usando i suoi poteri telecinetici, ferisce ad una spalla il nemico, ma questi sembra prendere la cosa come un gioco:
"Che dolore... Che sofferenza... Ma non illuderti, il tuo attacco non sarà sufficiente ad uccidermi.".
"Quanto a questo hai perfettamente ragione. Infatti non sarò io a far calare il sipario."
Alle spalle del nobile vampiro compare Zero, e Rido indietreggia spaventato.
"Ce ne hai messo di tempo." rimarca Kaname rivolgendosi a Kiryu "Avanti, togli di mezzo quest'essere.".
Il giovane punta la Bloody Rose contro il suo bersaglio. Rido scoppia a ridere.
"Non saranno certo il mio servo e il suo fedele cagnolino a farmi fuori."

...Rido Kuran... 

La voce di Reika risuona nelle orecchie del malefico vampiro come una promessa di morte, mentre l'energia che la ragazza ha tratto dal Black Steel confluisce nella Bloody Rose, ed attraverso di essa nel corpo di Zero, che la sente scorrere nelle vene come un fiume caldo ed impetuoso.
Sotto i piedi di Kaname si forma nel terreno una spaccatura che punta dritta contro il nemico. Rido spicca un alto salto ed attacca il rivale con dei filamenti di sangue coagulato, ma Kaname abilmente li schiva, con un agile balzo si eleva in aria e, passando accanto allo zio, pronuncia un impietoso "Addio".
Mentre discende verso terra Rido si scaglia contro Zero. La Bloody Rose spara ed il proiettile si dirama in accecanti raggi luminosi. Alla fine, di Rido Kuran non resta che cenere... 

***

"E' strano, non avverto più la presenza di Rido." fa notare Kain.
"Nemmeno io." afferma Ruka "Forse è tutto finito...".
"Non ancora." aggiunge Aidoh, i cui occhi, così come quelli di Yuki, sono puntati su Reika. 
Nonostante la battaglia paia giunta al termine, la ragazza è ancora in balia del potere del Black Steel. Decisamente, non è un buon segno...

Zero, ce l'hai fatta. Ce l'abbiamo fatta. Rido Kuran è stato sconfitto, annientato... Soltanto una cosa mi dispiace: che non potrò gioire con te di questa vittoria. Non potrò chiederti scusa per averti mentito. Non potrò più vederti, parlarti, abbracciarti... Il Black Steel, con la sua maledizione, ha vinto. Non sono riuscita a mantenerne il controllo ed ho varcato il limite che non avrei dovuto oltrepassare... Riapro gli occhi. Vedo Yuki e con lei Aidoh, Kain, Ruka, Seiren, Rima, Senri. Stanno tutti bene. Ne sono felice. E so che anche tu, Zero, sei sano e salvo. E come te, i miei genitori, il maestro Yagari, il Direttore Cross, Kaname, e gli allievi della Day Class. Sento ognuno di loro, di voi, dentro di me... è una bella sensazione. Sorrido, mentre una lacrima mi scende lungo il viso. Avrei tanto voluto rivederti, Zero... amore mio... perdonami se ti devo abbandonare. Ma sappi che sarò sempre con te, al tuo fianco, e veglierò su di te, insieme ad Ichiru...
La spada fluttua leggera davanti ai miei occhi. Lentamente inizia a muoversi, volgendo la sua lama contro di me. Non posso impedirlo. Non ne ho la forza. Ma se davvero devo sacrificarmi, voglio fare ancora qualcosa di buono, per ringraziarvi, tutti quanti. 
"Noooo!!" grida Yuki, correndo verso di me con Artemis stretta nel suo pugno. Ma nemmeno la sua arma può infrangere la barriera che il Black Steel mi ha eretto intorno. 
Anche Aidoh, con il ghiaccio, e Kain, con il fuoco, provano ad aiutarmi... Non possono fare niente. Nessuno può fare niente.
E' un attimo, e la spada affonda nel mio torace. Un dolore lancinante. Poi, più nulla...

***

"Ottimo lavoro." commenta compiaciuto Kaname.
Di risposta Zero gli punta contro la Bloody Rose.
"Adesso è arrivato il tuo turno, Kaname Kuran. Non ti sarai illuso che il copione che hai scritto venisse rispettato alla lettera?"
"Non mi ero illuso. Mi aspettavo questa tua mossa. Ora che disponi di questa forza eccezionale e che hai eliminato Rido, vuoi uccidere anche me. E' più che comprensibile. Ma, vedi..."
Il Sangue Puro si zittisce di colpo. Sta accadendo qualcosa, qualcosa che non doveva succedere. Anche Zero se ne rende conto e dalle sua labbra in un respiro esce il nome di Reika. Gli steli di rosa che avvolgevano il corpo del giovane si ritraggono, ritornando alla Bloody Rose.
E Zero corre via in direzione dell'edificio scolastico.

***

"Reika!" grida Yuki, piangendo disperata.
"Perché?" si chiede Hanabusa profondamente amareggiato.
Improvvisamente, dei dardi luminosi si distaccano dall'aura che circonda Reika e si diffondono tutto intorno, nel Collegio, per cancellare i segni di morte e distruzione lasciati da Rido e dai suoi seguaci. Gli alberi incendiati e sradicati rinascono a nuova vita, rigenerati da una vivifica energia. L'ingresso devastato della scuola, pietra su pietra viene ripristinato da una forza invisibile, sotto gli sguardi attoniti di Yagari, Cross, Saya e Ryobe.

...Addio... 

Mentre Reika, esalando l'ultimo alito di vita, rivolge l'estremo saluto a tutti coloro che le sono cari, l'alone luminoso che la circonda si dissolve. Il Black Steel, tornato ad essere un pugnale, finisce a terra, e Aidoh afferra il corpo della giovane prima che ricada al suolo, non più sorretto dell'energia della sua arma.
"Non è morta, vero? Non può essere morta..." ripete Yuki, singhiozzando "Se fosse morta, sarebbe diventata cenere, no? Perciò vuol dire che è viva.".
"Lei è per metà umana... non può diventare cenere..." ammette rassegnato Hanabusa, riponendo delicatamente sul pavimento di pietra l'esanime ragazza.

***

Zero corre, corre più veloce che può. Deve raggiungerla, deve raggiungere la sua Reika. Deve proteggerla, salvarla. L'ha giurato ad Ichiru, ed a se stesso. Deve arrivare prima che sia tardi. Eppure, un attimo fa, ha sentito la voce di lei disperdersi in un malinconico ...Addio... 
No, non può essere vero. Non deve essere così... Ma quando il ragazzo raggiunge il luogo in cui aveva lasciato la compagna, la scena che si trova davanti annienta definitivamente ogni sua speranza, devastando la sua anima. Yuki è seduta a terra e tiene tra le braccia Reika, sulla cui candida divisa spicca il rosso del sangue che circonda la profonda ferita sull'addome. Zero si avvicina, lasciando cadere la Bloody Rose. Dal suo volto non traspare alcuna emozione, come se non stesse provando nulla. Il giovane si inginocchia di fronte a Yuki e prende la sua Reika tra le braccia. La stringe forte, poggiando la fronte a quella di lei. Vorrebbe sentire il suo respiro accarezzargli il volto. Vorrebbe vedere i suoi occhi blu spalancarsi su di lui, illuminandosi in un radioso sorriso. E invece può soltanto abbracciare il suo corpo privo di vita. Questo gli rimane. Non sentirà più la sua voce. Non potrà più baciarla, né parlarle, né semplicemente guardarla. Non potrà chiederle perdono per le dure parole che le ha rivolto... Amare lacrime rigano il volto del ragazzo. Un pianto silenzioso, ma traboccante di dolore, al quale nessuno dei presenti può rimanere indifferente. 
Anche Kaname arriva sul posto, e subito Yuki, disperata, corre da lui, in cerca di un po' di conforto. O forse, di una speranza.
"Kaname... Puoi fare qualcosa per lei? Dimmi che puoi farlo..." 
Il nobile vampiro scuote la testa.
"Nemmeno io posso fare più nulla. Questo non sarebbe dovuto succedere..."
Per un attimo cala un agghiacciante silenzio. Poi, un grido squarcia il cielo di questa notte prossima a terminare.
"Reika!!" urla Zero con tutto il fiato che ha in corpo... e la sua voce si spegne tra le lacrime.
Anche Saya e Ryobe fanno la loro comparsa. Avevano capito che era accaduto qualcosa alla loro figlia, qualcosa di grave, e sono corsi da lei... troppo tardi, purtroppo. Saya scoppia a piangere e si rifugia tra le braccia del marito, che in ugual modo soffre, e piange, rimproverandosi di non essere arrivato in tempo, di non aver impedito che ciò succedesse.
Continuando a tenere stretta Reika, Zero si asciuga il viso con la manica della camicia, dopodiché raccoglie da terra la Bloody Rose e con occhi colmi di odio la punta contro Kaname.
"Adesso tu morirai."
"Zero, aspetta..." si intromette Yuki.
"E' solo colpa tua se lei è morta!"
Kaname non dice nulla e non accenna a muoversi. Aidoh e gli altri membri della Night Class sono pronti ad intervenire. Poi, di punto in bianco la Bloody Rose viene avvolta da un alone di luce blu intenso. E stavolta questa luce non proviene da Reika... Chi ne è l'origine allora?
Un vento gelido inizia a soffiare. Qualcuno dotato di un grande potere si sta avvicinando. Kaname volge lo sguardo in una precisa direzione e, dove i suoi occhi si posano, si materializza un alone luminoso di un colore indefinito tra il blu e il viola, che si plasma via via nella forma di un uomo. No, anzi, di un vampiro. Un Sangue Puro...
Akihiro Kyan, con maestoso portamento, si fa avanti, accompagnato ogni suo passo dall'elegante ondeggiare del lungo cappotto nero. Non degna nessuno di uno sguardo, se non Saya, per un fugace istante. 
"Akihiro..." sussurra la donna, e Zero, nell'udire quel nome, capisce subito chi ha di fronte.
Nessuno apre bocca. Akihiro raccoglie da terra il Black Steel e si provoca un profondo taglio su una mano. 
"Cosa vuoi fare?" si azzarda a domandare Kiryu.
"Lei è mia figlia." risponde il Sangue Puro, inginocchiandosi accanto al ragazzo, per poi posare il palmo sanguinate sulla ferita di Reika. E dalla mano del vampiro si sprigiona la stessa luce che aveva avvolto poc'anzi la Bloody Rose.
"In pochi possiedono un simile potere..." commenta Kaname.
"Io posso guarire il suo corpo." spiega Akihiro, guardando Zero "Ma la sua anima si è persa e io non posso ritrovarla. Dovrai farlo tu. Riportala indietro, Zero. E ricorda una cosa: le maledizioni sono fatte per essere spezzate.".
Il cuore di Reika riprende a battere, ma perché lei si risvegli è necessario che la sua anima si liberi dall'energia del Black Steel, che l'ha soggiogata. Ed Akihiro sa che l'unico a poterle mostrare la strada per tornare alla vita è Zero.
Il nobile vampiro ripone il pugnale a terra e si rialza in piedi. Sta perdendo molto sangue. Non dalla mano, che si è già rimarginata, bensì dal torace, dove si è creata la medesima ferita che c'era prima sul corpo di Reika. Come se questa si fosse trasferita su di lui per guarire lei. Ma di certo non basterà così poco per ucciderlo.
Akihiro si volta. Posa gli occhi prima su Saya, poi su Ryobe, ed in segno di saluto china appena la testa davanti a loro. Quindi sposta la sua attenzione su Yuki. La bambina in fasce che salvò in quella notte di tanti anni fa, ora è cresciuta, ed è forte, e coraggiosa, come sua madre e suo padre. Akihiro le si avvicina e le poggia una mano sulla testa, accennando un sorriso. Yuki gli sorride a sua volta, ringraziandolo così per averla salvata, e per aver salvato ora Reika.
In ultimo, il Sangue Puro indirizza il suo profondo sguardo su Kaname. I due si squadrano, con rispetto e diffidenza. Il primo a parlare è Kuran:
"A quanto pare sono stato anch'io la pedina di qualcun altro.".
Quindi Akihiro:
"Nobile Kaname, non dimenticare che ora l'antico patto è rotto.".
"Lo ricorderò, nobile Akihiro."
Kyan si allontana nella medesima direzione da cui è venuto. Lui è il Cavaliere Sangue Puro. Uno dei più forti mai esistiti nella sua casata. Il solitario vampiro che difende l'ordine e l'equilibrio nella società vampiresca, e per certi versi anche in quella degli umani. Lontani sono i suoi natali. Gli anni, i secoli passati non hanno scalfito il suo volto, ma hanno scavato profondamente il suo cuore. Ed in questo cuore di nobile Sangue Puro è impresso indelebilmente il nome di colei che, sola, vi ha fatto fiorire la rossa rosa dell'amore. A lei, per l'intera sua esistenza, Akihiro Kyan sarà fedele, a lei che gli ha donato un tesoro prezioso... sua figlia...
Ramingo Cavaliere, dove ti condurrà ora il tuo interminabile viaggio? Cosa farai? Dove andrai? E chissà se finirà mai questo tuo eterno peregrinare. Chissà se il tuo cuore avrà tregua e la tua solitudine sarà un giorno colmata...
Di nuovo un gelido vento si scatena, e nel vento Akihiro si dilegua.
Zero prende in braccio Reika e scende con lei lungo la scala che conduce all'interno dell'edificio scolastico. Saya e Ryobe lo seguono. 
E adesso che la battaglia è finita, è arrivato il momento delle decisioni definitive... chi se ne andrà... chi resterà...

***

Intorno alla grande fontana nel parco del Collegio si radunano Hanabusa, Ruka, Seiren, Kain, Senri e Rima. Gli ultimi rimasti della Night Class, che è stata  definitivamente sciolta per volere di Kaname.
"Bene. Abbiamo fatto il possibile..." commenta Aidoh.
"Hanabusa, ti sei battuto come un vero cavaliere." si complimenta con lui Ruka "Sono rimasta senza parole.".
"Ti ringrazio."
E intanto nelle menti dei giovani vampiri tornano le parole che Kaname ha rivolto loro alcune ore fa, prima della battaglia finale:
"Ho ancora una faccenda da sistemare. Quanto a voi, siete liberi di fare quello che volete. Per me siete solo delle pedine che ho usato per proteggere Yuki. Avvertite questa nuova presenza? E' nato colui che d'ora in avanti, insieme a Reika, provvederà a lei. Di voi non ho più bisogno.".
Questo disse il Sangue Puro, per poi andarsene, lasciandosi alle spalle l'amareggiato stupore di coloro che l'avevano sempre seguito e sostenuto, credendo in lui. Sorprendente fu tuttavia la reazione di Aidoh, che dopo essere scoppiato a ridere, seriamente affermò:
"Sono contento. Se per lui fossimo delle semplici pedine, si sarebbe servito di noi fino in fondo.".
"Vuoi dire che se il nobile Kaname non l'ha fatto..." intervenne allora Ruka.
"...significa che tiene alle nostre vite, e questo è segno della considerazione che ha per noi... I miei sentimenti per il nobile Kaname non sono mutati."...
Ripensando a quel momento, in tono vagamente compassionevole Senri commenta:
"Povero Aidoh. Ha davvero perso la testa.".
"A me ha fatto venire i brividi." lo asseconda Rima.
"Vi ho sentiti! Vi ho sentiti benissimo!! Cosa credete?" si ribella il diretto interessato, palesemente scocciato.
"Piuttosto, avete deciso che fare?" interviene Akatsuki "La battaglia è terminata, e Kuran ci ha congedati. Che cosa facciamo adesso?".
"Io ho intenzione di seguire comunque il mio Maestro." dichiara Seiren, per poi dileguarsi.
Hanabusa prende da una tasca della giacca la biglia verde simbolo del suo legame con Kaname. Quindi la nasconde in una mano e si rivolge al cugino:
"Molto bene, dunque. In che mano è la pallina?".
Kain non capisce. 
"Indovina in che mano è." insiste Hanabusa "Dai, forza Akatsuki. Trova la pallina e io seguirò Kuran.".
Kain, sospirando rassegnato, decide di assecondare il volere di Aidoh, che gli mette sotto il naso entrambe le mani serrate a pugno, portando però avanti quella sinistra, chiaro invito a compiere una precisa scelta.
"Scegli, sbrigati." 
"Ma perché? E' ovvio che hai già deciso."
"Fa' presto!"
Akatsuki opta per la mano sinistra, che ovviamente è quella che racchiude la biglia. Hanabusa sorride soddisfatto.
"Perché fai il bambino?" lo riprende Ruka.
"Per me è solo spontaneo." rimarca Kain.
"E piantatela!!" ribatte Aidoh.
Seduti sul bordo della grande fontana, anche Rima e Senri si interrogano su cosa fare d'ora in poi.
"Tu cosa pensi di fare?" domanda la giovane.
"Ecco... me ne vado anch'io." risponde l'altro "Voglio cercare di scongiurare la cattiva sorte... Beh, suona bene, non ti pare?".

Zero ha portato Reika in una delle stanze private del Direttore e, dopo averla  affidata alle cure dei genitori, si è seduto a terra, fuori dalla porta, in attesa. 
A lasciare la camera per primo è Ryobe, che vedendo il ragazzo rannicchiato sul pavimento, con le gambe strette al petto, la fronte sulle ginocchia, la camicia lacerata sporca di sangue, gli si china davanti e con fare paterno gli parla:
"Zero, non vorrai rimanere qui fuori?".
"Voglio restarle vicino." confessa il giovane, sollevando la testa.
"Sì, ma non seduto a terra in corridoio. Ascolta, adesso c'è Saya con lei. Dovresti toglierti quei vestiti sporchi di sangue. Vai tranquillo, e poi torna qui. Rimarrai con lei tutto il tempo che vuoi. Averti vicino la aiuterà a tornare da noi."
Il ragazzo annuisce e si alza in piedi, allontanandosi a testa bassa. Non vede nemmeno il Direttore e Yagari che gli passano accanto. Altrove sono i suoi pensieri ed il suo cuore. Lontani, lontanissimi, o forse vicini ad una sola e unica persona. 
Kaien e Toga raggiungono Ryobe.
"Come sta?" domanda il Preside.
"E' ancora incosciente, ma almeno è viva."
Kaien per un attimo si abbandona ai ricordi e viaggiando a ritroso negli anni rammenta quando vide per la prima volta Yuki e Reika. A casa di Juri e Haruka Kuran. Saya si trovava lì e teneva in braccio la sua bambina, mentre Juri accudiva amorevole la piccola Yuki. Fu in quella circostanza che Cross, che allora era ancora un temuto cacciatore, conobbe la triste storia dei genitori naturali di Yuki, e la verità riguardo alle origini di Reika. E fu sempre quel giorno che nacque in lui il desiderio di trovare una via per garantire una pacifica convivenza tra umani e vampiri. Era questo il sogno di Juri, che in cuor suo desiderava che la piccola Yuki potesse vivere un'esistenza da umana, risparmiandosi le sofferenze che comportava essere un Sangue Puro. E allo stesso modo, Saya sperava fortemente che la natura da vampiro nascosta in sua figlia non vedesse mai la luce...
"E adesso, cosa farai?" domanda ad un certo punto Yagari a Cross, distraendolo così dal suo viaggio nella memoria.
"Ho intenzione di tornare nell'ombra. E stavolta per sempre."

Dopo essersi cambiato, Zero raggiunge la cima della torre più alta dell'edificio scolastico. Il sole sta per sorgere. Yuki lo raggiunge e si ferma di fianco a lui.
"Quanta luce." dice lei.
"Già, c'era tanta luce..." le fa eco lui.
La ragazza sta per chiedere notizie di Reika, quando l'amico si lascia andare ad una sincera confessione:
"Era da qui, che ti guardavo. E quando ti vedevo posare gli occhi su Kaname Kuran... quand'eri davanti a lui, come davanti a chiunque altro, tu sorridevi. Sorridevi sempre... Poi, quando è arrivata Reika, vi osservavo, insieme. Eravate così unite... e anche lei, sorrideva, come te... Io volevo solo proteggervi... proteggerla, e farla sorridere, sempre... Lei è tutto ciò che mi rimane, ho solo lei... non posso perderla.".
"Lei tornerà da te." sussurra commossa Yuki, aggiungendo poi:
"So che un giorno le hai chiesto di ucciderti se mai avessi perso la tua umanità, se ti fossi trasformato in un vampiro. E adesso, adesso che anch'io sono diventata un vampiro...".
"...non possiamo più vivere nello stesso mondo..."
"Già..."
"Verrà il giorno in cui io deciderò di ucciderti."
"E io ti aspetterò, Zero..."
Yuki si volta e si allontana, ma poi si ferma un attimo e guarda un'ultima volta in direzione di Kiryu:
"Potresti dire una cosa a Reika da parte mia, quando si sveglierà?".
Il giovane annuisce. La ragazza continua:
"Dille che... che prima o poi io e lei ci rivedremo. E che le voglio bene...".

Reika è distesa sotto le coperte. Sua madre è con lei. L'ha cambiata, togliendole la divisa sporca di sangue, e le ha messo addosso una camicia da notte bianca, con dei pizzi intorno al collo ed alle maniche. I capelli castani, sparsi sul cuscino, incorniciano il volto pallido, dalla serena espressione. Saya accarezza amorevole le guance della figlia e si sofferma ad osservarla, desiderando fortemente di vedere i suoi occhi dischiudersi di nuovo.
La porta della camera si apre. Zero entra accompagnato da Ryobe. Marito e moglie si scambiano una complice occhiata, dopodiché lasciano la stanza.
Zero si siede sul letto e rimira la sua Reika. Chinandosi su di lei prova a chiamarla piano. Sussurra il suo nome con tutto l'amore che ha nel cuore, ma lei purtroppo non risponde.
"Resterò qui con te finché non ti sarai svegliata. Non ti lascerò mai... mai..."

Nella sua vecchia camera all'interno del Dormitorio Sole, Yuki si sta cambiando. Mentre si toglie la divisa, sfiorando la Artemis legata alla sua gamba ripensa a Yori. La sua cara, carissima amica... Poi da una tasca le cade la rosa imprigionata nella resina che le ha donato Kaname... sì, Kaname, che solo poche ore fa, in quella stessa stanza, le ha raccontato tutta la verità, chiudendo  la sua confessione con una rammaricata considerazione:
"... Alla fine, sono io colui che ti ha fatto più male. Mi chiedo perché vada tutto nella direzione opposta a ciò che desidero. Mi sto domandando perché...".
"Mi dispiace... Mi dispiace..." ripeteva Yuki. Non riusciva a dire altro, mentre dentro di sé pensava che Kaname era la persona che lei aveva fatto soffrire di più. Per undici lunghi anni era stato prigioniero della sua solitudine, e lei non se n'era resa conto... 
Alla fine Kuran le ha detto:
"Ascoltami bene, sentiti libera di fare ciò che ritieni giusto.".
...libera... di fare ciò che ritieni giusto...

Kaname si sta preparando a lasciare il Collegio. Ormai l'ora di partire è arrivata ed il nobile vampiro è rassegnato a dover affrontare questo nuovo viaggio da solo. Non vuole costringere la sua adorata Yuki a compiere una scelta che la renderebbe infelice. Se il desiderio di lei è restare al Collegio, lui non interferirà in alcun modo. Ha deciso di lasciarla libera di fare ciò che vuole. E' disposto anche a perderla, pur di saperla felice, pur di non spegnere il magnifico sorriso che illumina il suo volto.
Kuran chiude l'ultimo bottone del cappotto, dopodiché si volta verso la porta della camera e con stupore vede Yuki farsi avanti trascinando un pesante borsone, dicendo con il suo solito tono allegro e scanzonato:
"E' meglio che ci mettiamo in viaggio prima che spunti il sole.".
"Yuki..." si sorprende il nobile vampiro.
"Scusa se ho fatto così tardi. Temo di aver esagerato con il bagaglio."
"Non capisco. Perché sei venuta?"
"Ma come? Non l'hai detto tu che dovevamo partire?"
"E' vero, ma... a questo punto sei libera."
"Però è soltanto perché c'eri tu, Kaname, che io adesso sono qui e sono libera."
"Ah sì... quindi vieni per sdebitarti. Non voglio che tu ti senta obbligata a farlo."
Yuki fissa Kuran con gli occhi spalancati. Possibile che non capisca? Che non voglia capire il perché della sua scelta? Nessuno l'ha obbligata, e per quanto le costi lasciare il Collegio e tutte le persone care che in questi anni le sono state accanto, non riuscirebbe mai ad immaginare la sua vita senza di lui, senza Kaname. Lo ama così tanto... ed è per questo che vuole andare con lui, non per riconoscenza o per sdebitarsi, ma soltanto per amore...
"Se non ricordo male, c'erano delle persone che volevi proteggere." prosegue Kuran, dando le spalle alla ragazza ferma sulla soglia.
"Sì, hai ragione, ricordi bene." ammette lei "Ma fra queste persone, credimi Kaname, ci sei anche tu.".
Il nobile vampiro si volta e sorride. Sorride, con una nuova luce negli occhi. Quindi si avvicina a Yuki e le posa una mano sulla guancia.
"Mi fa piacere. Sei molto coraggiosa Yuki. Quindi tu vorresti proteggermi."
"A volte succede il contrario di ciò che si desidera. Si finisce per ferire chi si vuole proteggere. O per ridere invece di piangere."
"Tu non cambierai mai."
"Perché dici questo?"
Kaname abbraccia forte la ragazza.
"Ti ricordi?" le dice con amorevole dolcezza "Accadde prima che tu perdessi la memoria...".
E le menti di entrambi volano al passato. Ad una sera in cui la piccola Yuki trovò Kaname da solo, seduto sul divano a guardare con occhi malinconici un vecchio libro, e con la sua tenera vocina gli disse premurosa:
"Non bisogna piangere.".
"Ti sbagli, non stavo piangendo." le rispose lui, accennando un sorriso.
E lei allora lo abbracciò.
"Tu sei buono. Un bravo fratellone. Sei buono. Non devi essere triste."...
"Da quel giorno, mi hai letto dentro." confessa Kuran, tenendo stretta Yuki "Per te ero un libro aperto. Davvero. Eri tu a proteggere me...".
Il nobile vampiro si inginocchia ai piedi della giovane.
"...proprio tu, che io considero la cosa più preziosa al mondo."
"Io voglio proteggerlo... per sempre..." pensa tra sé Yuki.

Il sole si sta alzando all'orizzonte. Yuki e Kaname si dirigono all'ingresso principale del Collegio.
"Non desideri salutare il Direttore?" domanda lui.
"No." risponde lei "Lo conosci. Si metterebbe senz'altro a piangere.".
"Sì, piango infatti!" urla Kaien Cross, con le lacrime agli occhi, correndo incontro a braccia aperte alla sua amata figlioccia "Lascia che versi tutte le mie lacrime, Yuki!".
La giovane schiva l'abbraccio dell'uomo, che finisce in ginocchio a terra, ripetendo commosso:
"Che tristezza quando penso che non so quando ti rivedrò. E' un'emozione troppo forte.".
Melodrammatico ed esagerato come al solito...
"Signor Direttore..." azzarda Yuki, e Cross di slancio la abbraccia.
"Oh no, che cosa dici?! Fino a poco tempo fa mi chiamavi papà!"
Yuki sfugge alla presa di Kaien, che in un attimo muta espressione facendosi estremamente serio.
"Yuki, parti di tua spontanea volontà?"
"Certo." afferma la ragazza. 
"Molto bene. Kaname, se vengo a sapere che non è felice, non te lo perdonerò." 
La giovane, vinta dalla commozione, abbraccia forte quello che per lei è stato e sarà sempre come un vero padre.
"Grazie di tutto. Ora devo andare... papà."
Sotto lo sguardo del Direttore, Yuki e Kaname lasciano infine il Collegio, e ad attenderli fuori dal cancello ci sono Kain, Hanabusa e Ruka. Nel vederli, Kuran sembra incupirsi. 
"Abbiamo capito una cosa." spiega Ruka "Noi non siamo tue pedine, Kaname. Ti seguiremo anche se non approvi la nostra decisione. E questo è quanto.".
"Fate pure come desiderate." risponde impassibile il Sangue Puro, incamminandosi insieme a Yuki.
Ruka e Hanabusa si muovono in contemporanea per seguire il loro Maestro, e così si scontrano. Ovviamente tra loro scoppia l'ennesima discussione.
"Volevi passarmi davanti, vero?" la accusa lui.
"Figurati! Non ne avevo la benché minima intenzione." ribatte lei "Probabilmente ho le gambe più lunghe.".
"Come osi? Ripetilo!"
"Ora vedrai!"
Kain scuote la testa sconsolato.
"Non è possibile. Non ci credo."
Dall'ingresso del Collegio, Kaien Cross osserva il gruppo che si allontana. Con gioia vede Yuki sorridere davanti a Ruka e Hanabusa che litigano per portare il suo bagaglio, e ripensa alle parole che gli disse Juri, stringendo tra le braccia la bimba che il destino le aveva affidato:
"...E' mio desiderio che lei possa crescere come una bambina umana. Voglio evitarle il triste destino di vivere come un Sangue Puro. Voglio solo... che sorrida..."...
"Juri, la tua Yuki non ha potuto sfuggire al suo destino." pensa tra sé Cross "Però ti assicuro che sorride, come tutte le ragazzine della sua età...".

Rima e Senri invece hanno deciso di ritrovare il loro amico Takuma. Tra le macerie della sede del Consiglio degli Anziani, cercano tracce del compagno scomparso, augurandosi che sia ancora vivo.
"Vorrei tanto sapere cosa fanno gli altri..." si domanda Rima.
Shiki intanto scova qualcosa tra le rovine.
"La spada di Ichijo..."
"Tu dici che è riuscito a salvarsi?"
Senri impugna l'arma.
"Non è fatta per te." commenta Rima.
"Sì, lo so, ma tanto non mi interessa. Questa spada appartiene a Ichijo."
"Dove vai ora?"
"Semplice. Voglio trovarlo e restituirgli la sua spada."
"Vuoi restituirgliela?"
"Sarà contento e mi ricompenserà."
"Ah sì? Beh, vengo con te."

Kaien Cross, indossate di nuovo le sue vesti da Direttore, entra nell'aula magna annunciando il cessato allarme ai suoi studenti.
"Sono veramente dispiaciuto. Vi chiedo scusa. Finalmente il pericolo è scongiurato."
E Yori, seduta in terra in mezzo ai compagni, avverte nel cuore la triste sensazione che la sua amica Yuki non sarà fuori ad attenderla...

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Siamo arrivati all'epilogo. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Breve ma ricco, ve lo assicuro. Con tanto di tre fan art conclusive. Due dedicate ai personaggi principali della storia, e una... un po' particolare.
Un saluto a tutti
Marta

FAN ART
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Capitolo 34
*** CAPITOLO XXXI ***


CAPITOLO XXXI

Sono trascorsi tre giorni da quando Rido è stato sconfitto. La vita nel Collegio Cross è tornata alla normalità, almeno per la Day Class. La Night Class, infatti, non esiste più.
Reika ancora non si è svegliata. Zero è sempre con lei e si allontana di rado, giusto per lasciare Saya e Ryobe di tanto in tanto soli con la loro figlia. Di solito resta in attesa fuori dalla porta, finché di nuovo non può tornare dentro la stanza. L'unica cosa che desidera è rivedere gli occhi della sua Reika riaprirsi su di lui...
Il sole tramonta. Una nuova notte avanza. Zero, che anche stasera non ha cenato, si distende accanto alla compagna, ed avvolgendola con un braccio la stringe a sé, addormentandosi con il viso accanto al suo.

***

Mi guardo intorno. E' tutto buio. Mi sembra di aver dormito anni. Non avverto il peso del mio corpo. Sono morta?... Ho paura. E mi sento terribilmente sola. Provo a chiamare aiuto, ma la voce non esce. Non capisco dove sono. Cosa sono... Poi, d'un tratto, sento qualcuno che mi chiama. Sì, qualcuno sta pronunciando il mio nome. All'inizio è soltanto un suono confuso e ovattato, poi si fa sempre più chiaro. Lo riconosco. Riconosco questa voce... Zero, sei tu? Dove sei? Cosa sta succedendo?... Un flebile spiraglio di luce filtra nelle tenebre che mi circondano. Mi muovo verso quel rassicurante bagliore...

Il sole alto nel cielo annuncia un nuovo giorno. Dalla imposte socchiuse penetra un sottile raggio di luce che sfiora il viso di Reika. La ragazza solleva piano le palpebre. Sente un peso sull'addome. La sua mano si sposta sul braccio che la avvolge.
"Zero..." sussurra la giovane, scorgendo il volto del compagno a lambire il proprio.
Kiryu si sveglia. I suoi occhi incontrano quelli di Reika. La mano di lei si posa sul volto di lui.
"Sei sempre stato qui... con me..."
"Reika, sei tornata..."
Zero abbraccia forte la sua amata e la bacia, quasi a volersi accertare che non si tratti solo di un sogno... No, non è un sogno. E' la verità. Reika si è svegliata... è tornata da lui.
"Ti ho sentito, sai?" confessa la ragazza, appoggiando la testa sul torace del compagno. Lui le accarezza dolcemente i capelli.
"Mi hai sentito?"
"Sì... ho sentito la tua voce... per questo sono riuscita a tornare."
Dopo un attimo di silenzio, Reika se ne esce con una logica domanda:
"Ma, che cosa è successo? I miei ricordi si fermano a quando la lama del Black Steel mi ha trafitta..."
"E' una storia lunga. Te la racconterò con calma. Ora stai tranquilla."
"E Yuki? Lei... se ne è andata con Kaname, vero?"
"Sì... ma mi ha chiesto di riferirti un messaggio. Ha detto che prima o poi vi rivedrete, e che ti vuole bene..."
Reika sorride.
"Devo dire ai tuoi che ti sei svegliata." fa notare Zero "Erano molto preoccupati per te. E anche il Direttore, e il maestro Yagari, e Yori...".
"Andiamo da loro. Anch'io ho voglia di rivederli."

***

Con addosso di nuovo la sua divisa scolastica e la fascia da Guardiano, Zero sosta davanti al portone d'ingresso della zona che fino a pochi giorni fa era occupata dalla Night Class. Quel portone non si aprirà più e chissà per quanto tempo...
"Sapevo di trovarti qui."
Kiryu si volta e vede Reika avvicinarsi. Anche lei indossa l'uniforme della Day Class e la fascia bianca e rossa da Guardiano.
"Dovresti riposare." le dice lui premuroso.
"Tranquillo, sto benissimo. Davvero." lo rassicura lei, aggiungendo poi:
"Mi mancheranno un po' gli studenti della Night Class.".
"A me no di certo..."
"Ma Yuki, lei ti mancherà, lo so. A me manca già..."
Zero fissa con occhi indagatori la compagna.
"Non è un attacco di gelosia, te lo giuro." si spiega lei "Sto solo dicendo che la mancanza di Yuki si fa sentire.".
"Le ho detto... che un giorno andrò a cercarla per ucciderla." confessa il giovane, con sguardo malinconico.
"Non lo farai." ribatte decisa l'altra.
"Dici così perché, se ci provassi, tu dovresti fermarmi?"
"No. Lo dico perché non lo farai e basta."
"Yuki è una Sangue Puro..."
"Yuki è Yuki, e così sarà sempre."
Reika prende per mano Zero e con un sorriso traboccante di speranza gli parla:
"Ascoltami. Voglio restare insieme a te qui al Collegio e aiutare il Direttore a raggiungere il suo obiettivo. Una pacifica convivenza tra umani e vampiri non è impossibile..."
"Lo è invece. E comunque la Night Class non esiste più."
"Un giorno ci sarà una nuova Night Class. E noi saremo qui, a fare il nostro lavoro. Ti insegnerò a credere in questa possibilità che adesso ti sembra assurda. Vedi, io sono un essere umano e anche un vampiro. Se queste due nature possono convivere all'interno di una sola persona, perché non potrebbero riuscirci anche all'esterno, nel mondo?"
"Sembri così sicura... Io non riesco a crederci..."
"Rifletti un attimo. Tu dici che i vampiri sono bestie assetate di sangue, che uccidono e sottomettono gli umani per soddisfare i loro istinti. Ma gli esseri umani, sono poi così diversi? Gli uomini nei secoli hanno scatenato guerre, hanno ucciso i loro simili. Sono capaci di atrocità inimmaginabili, e se anche non bevono il sangue altrui, quanto ne hanno versato? Dimmi, allora, siamo davvero così diversi?"
Zero rimane senza parole. Non ha modo di smentire le affermazioni di Reika.
"Che dici? Mi concedi almeno il beneficio del dubbio?" domanda la ragazza.
"Non credo che accetteresti un no come risposta... Però adesso verresti in un posto con me?"
"Andiamo."

***

Davanti alla tomba di Ichiru, Reika e Zero si tengono per mano, fissando con occhi lucidi il nome impresso sulla lapide. La giovane adagia una rosa rossa sulla pietra tombale.
"E' la prima volta che vengo qui. Si sono occupati di tutto il Direttore e il maestro Yagari." ammette Zero.
"...perché tu eri insieme a me..." aggiunge Reika, con una nota di tristezza nella voce.
"Era quello che avrebbe voluto Ichiru. Prima di morire lui... lui mi ha chiesto di proteggerti, e di farti sorridere, sempre..."
Un vento freddo inizia a soffiare. Kiryu prova d'un tratto la strana sensazione di essere osservato e si guarda intorno. Anche Reika ha la medesima percezione. Ma nel cimitero, a parte loro, non c'è nessuno.
Mano nella mano i due giovani si avviano verso l'uscita e, quando sono ormai lontani, qualcuno sbuca da dietro il massiccio tronco di un alto albero. Un uomo, o un ragazzo forse, con addosso un lungo cappotto di pelle, il viso semi coperto da un cappuccio, sotto il quale si scorgono i lisci capelli argentei e le sottili labbra inarcate in un leggero sorriso...
...le maledizioni sono fatte per essere spezzate...

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Che dire? Per il momento ci dobbiamo salutare.
Ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno letto, commentato o semplicemente apprezzato silenziosamente il mio lavoro, e vorrei rivolgere un ringraziamento speciale alle due persone che mi hanno spronata fin dall'inizio a portare avanti questa fic, mentre ancora la stavo elaborando: mia cugina Cinzia e la mia amica Alessandra (che mi ha regalato anche un bellissimo disegno).
Come promesso, vi saluto con le ultime tre fan art: due dedicate alle coppie Yuki/Kaname e Reika/Zero, ed una che ritrae la scena finale. Di seguito anche il link per vedere il video che ho realizzato con le fan art di questa fic.
Piccolo spoiler: questa fanfic avrà un sequel, il cui titolo sarà "Vampire Knight Moonrise".
Grazie a tutti e a presto!
Marta

YUKI E KANAME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/yukikuran.jpg

REIKA E ZERO
http://mc2a.altervista.org/alterpages/fanart_0001.jpg

THE END???
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VIDEO

https://www.dropbox.com/s/hd45bdwqmfg7f2f/Vampire%20Knight%20Reloaded.mp4?dl=0

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