The Poisoned Youth

di addict_with_a_pen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 12-11-14 ***
Capitolo 2: *** 26-11-14 ***
Capitolo 3: *** 27-11-14 ***
Capitolo 4: *** 28/29-11-14 ***
Capitolo 5: *** 4/7-12-14 ***
Capitolo 6: *** 11/13-12-14 ***
Capitolo 7: *** 15/18-12-14 ***
Capitolo 8: *** 19/21-12-14 ***
Capitolo 9: *** 22/24-12-14 ***
Capitolo 10: *** 25/26/29/30-12-14 ***
Capitolo 11: *** 31-12-14 _ 25-12-27 ***



Capitolo 1
*** 12-11-14 ***


*Piccola nota inutile*
Premetto che questa non è una vera e propria storia, ma più che altro una raccolta di pensieri, situazioni e temi riguardanti l'adolescenza che pensavo potessero aiutare almeno qualcuno a ragionare... Questo primo capitolo è solo una minuscola introduzione e il resto della storia sarà altamente depresso-nosense-senzafilologico. Voglio provare a farvi comprendere attraverso gli errori e le esperienze dei miei Donnie e Charlie come ci si può risollevare ed amare la vita (anche se molto probabilmente vi farà schifo e fallirò...)
Spero che a qualcuno possa piacere.
Sarò il vostro Charlie.
:*



12-11-14
“Essere adolescenti al giorno d’ oggi è una merda. Il mondo degli adolescenti, la nostra piccola società, si divide essenzialemente in due parti: quelli felici, i fighi e i popolari, quelli amati da tutti che non fanno altro che vantarsi ma che almeno vivono, e poi ci sono i tristi, gli sfigati, gli emarginati e i timidi, gli insicuri cronici che si fanno mille problemi per ogni piccola e fottuta cosa. Il primo gruppo è abbonato alla gioia e ad un ricordo dolce di questo periodo una volta adulti, mentre il secondo  è abbonato alla depressione e ai pensieri suicidi. A volte gli adulti, sentendoci parlare dell’adolescenza, sembra che nemmeno ci siano passati per questo periodo, ma in fondo possiamo capirli; ai loro tempi vivere era molto più facile. Ora qualunque cosa tu faccia o dica viene giudicata e considerata figa oppure inappropriata ed inutile. È una società piccola, chiusa e guidata dalla massa dei popolari senza cervello. Noi abbiamo provato, abbiamo davvero provato ad essere noi stessi, ma è impossibile. La società ci ha uccisi, schiacciati e ha assassinato ogni nostro piccolo sogno ed è per questo che ora siamo qui a scrivere e a liberarci dai nostri pensieri depressi su un blog depresso. Ci chiamiamo Donnie e Charlie e siamo due adolescenti svogliati e tristi, vittime di bullismo e chiamati froci dal mondo solo perchè siamo migliori amici. Uno di noi è autolesionista e suicida compulsivo, mentre l’ altro ha crisi di panico ed è sotto antidepressivi. Quindi, cosa aspettate? Pronti a deprimervi con noi?”
D & C

“Fottutamente perfetto!”
“Sicuro?”
“Donnie, ti ho mai mentito? Sei il più fottutamente perfetto scrittore del mondo!”
“Charlie piantala. E smettila di dire fottutamente, per Dio!”
“Sei fottutamente il più fottuto perfetto degli scrittori.”
“Sei senza speranze...”
“So che mi ami...”
“Smettila idiota! A proposito, come chiamiamo il blog?”
“Lascia fare a me!”
...
“The Poisoned Youth? Sei serio?”
“Assolutamente sì.”
“E... sarebbe?”
“È una frase di una canzone fottutamente stupenda che ti ho già fatto ascoltare, ne sono certo.”
“Va beh, poco importa. Pubblichiamo?”
“Vai.”
“Andata!”
“Cazzo siamo dei blogger adesso!”
“Dei blogger depressi... Non ci calcolerà nessuno.”
“Ottimismo! Appena vedranno come scrivi bene avrai critici provenienti da tutto il mondo a contattarti.”
“Fottiti Charlie.”
“Ti amo anch’io.”

La vita può fare davvero cagare a volte...

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Capitolo 2
*** 26-11-14 ***


*Piccola nota inutile*
Questa è la prima riflessione di argomento leggero leggero: il suicidio. So che molti staranno pensando che è una cosa patetica che io stia scrivendo ciò e che molto probabilmente fa pure pena, ma ci provo.
Non insultate il mio sclero e l'orrore di questa cosa, sono consapevole che fa schifo -.-
Scusatemi..


26-11-14
“Ci ha cagati qualcuno?”
“Non lo so Charlie, non ho ancora controllato perchè io al tuo contrario il pomeriggio studio.”
“Simpatico... Controlliamo?”
“Se proprio non riesci ad aspettare dieci minuti prendi il PC.”
“No, non riesco, anche perchè i tuoi dieci minuti sono mezz’ora e non ho una cazzo di voglia di aspettare così tanto.”
“Zitto e accendi il computer.”
...
“Donnie guarda! Abbiamo un messaggio! Un messaggio!”
“Sì, ho visto, smettila di urlare e leggi. Sembri un bambino quando sei contento.”
“Lo prendo come un complimento.”
“E infatti era un complimento. Dai, leggi ad alta voce.”

Katy-SuicideStar: “Ommioddio penso di amarvi già alla follia! Cioè, sembra che siate entrati nella mia testa ed abbiate messo nero su bianco i miei pensieri, cioè! Vi seguirò di sicuro, leggerò il vostro blog ogni giorno ed aspetterò che postiate nuove cose con impazienza <3! **SMACK**”

“Visto? Ci ama! Non sei contento?”
“Certo che lo sono, ma è solo una persona, una su miliardi e non è un grande risultato avendo creato il blog due settimane fa...”
“È un grandissimo risultato invece, guarda qua.”
“Un altro messaggio!”
“Arrivato ora. Leggilo tu stavolta.”

pain-is-in-the-air: “Pensavo di essere l’unico a pensarla così, ma mi sbagliavo di grosso! Voi due avete centrato in pieno quello che penso, e non scherzo nel dire che sono praticamente identico a voi. Potete giurarci tutto quello che volete che vi seguirò sempre. Finalmente ho trovato anch’io una famiglia!”

“Adesso sei contento?”
“Un po’ di più...”
“Pubblichiamo qualcos’altro? Non possiamo deludere i nostri due nuovi fan!”
“Charlie non sono fan e no. Non so che cacchio pubblicare adesso. Devo studiare.”
“Posso stare comunque qui con te?”
“Tanto anche se ti dico di no rimani lo stesso...”
“Mi conosci troppo bene.”
“Se vuoi pubblica tu qualcosa, scrivi pure quello che vuoi.”
“Posso?”
“Charlie il blog è di tutti e due, non solo mio.”
“Quindi posso?”
“Sei ritardato per caso? Certo che puoi!”
“Grazie DonnieBunny!”
“Ti prego odio quando mi chiami così... Cazzo evita!”
“Ma se sembri un coniglietto cosa ci posso fare?”
“Charlie...”
“Sì lo so, devo smetterla. Studia pure quella merda di fisica e divertiti a deprimerti sul libro.”
“Fottiti.”
“Anche tu.”
...

“Sotto richiesta dei nostri due nuovi e fantastici fan (anche se Donnie pensa che stia esagerando), ecco una nuova storia! Oggi avrete l’onore di leggere cose scritte esclusivamente dal meraviglioso Charlie!
Beh, cominciamo.
Vi è mai capitato di pensare a come sarebbe il mondo, a come reagirebbero quelle poche persone che vi vogliono bene se voi foste morti? Cosa farebbe la gente? Pianti o risate? Io lo penso di continuo. Ogni volta che mi infilo le cuffiette nelle orecchie non faccio altro che immaginare me stesso morto, finalmente libero e finalmente felice. La morte è liberazione per me. Io ho tentato di essere libero due volte, ma non ho ottenuto nulla se non il doppio del peso sulle mie spalle ed il quadruplo della depressione. Per voi cos’è il suicidio? Che cosa spinge una persona a premere un grilletto con le mani che tremano piuttosto che ad ingerire un flacone di pillole? Penso che un suicida sia una persona che dopo la guerra ha perso e che dopo essersi messo in gioco ed aver provato con tutte le sue forze a non affondare è comunque annegato, schiacciato dall’ acqua e dal buio. Secondo la gente i suicidi sono stupidi, pazzi e codardi, perchè hanno rinunciato al dono con la D maiuscola: la Vita. Ma per loro come può un suicida essere stupido e codardo? Come può una persona che è arrivata ad una conclusione così dura e difficile e che ha deciso di buttarsi sotto un treno ad essere stupida e senza coraggio?
Non sopporto chi giudica i suicidi, chi ci giudica e ci punta il dito contro senza conoscerci. Per me gli stupidi sono loro, sono quelli che ci puntano il dito contro e che ridono vedendoci per strada ma che soprattutto ci emarginano dopo un tentato suicidio non andato a buon fine. Sono così freddi e ciechi, insensibili e con la mente incentrata esclusivamente sulla bellezza fisica e sulla popolarità, tanto che nemmeno si accorgono di essere circondati da persone tristi che gridano aiuto e che morirebbero per un abbraccio o per un –Ciao, come stai?-.
Odio essere etichettato come il depresso-autolesionista-suicida-che-piange-sempre-e-continuamente-come-una-checca, e odio che considerino pure Donnie così. Quello che gli stupidi non capiscono è che le persone (in specie gli adolescenti) vivono per le altre persone, per la compagnia di queste, per le risate, per l’amicizia e per l’amore. Ma se tutto ciò viene a mancare, come può una persona continuare solamente a sopravvivere? Un suicida non è necessariamente solo, un suicida si sente solo, vuoto, perso ed inadeguato. Un suicida non è un debole o un esibizionista ma è un’anima che è stanca del suo corpo, del mondo, della vita e della gente così stupida. Un suicida è solo un’anima, non è un corpo o una persona, è un’anima triste ed abbandonata. Un suicida non dovrebbe stare all’Inferno, ma dovrebbe soltanto ridere tutto il giorno, sdraiato tra le nuvole e finalmente dovrebbe essere felice dopo una vita così di merda. Non dovrebbero, anzi non devovo più soffrire. Loro dovrebbero risplendere nei cieli così come fanno le Stelle. Loro sono le Stelle.
Tutto questo è solo per chiedere agli stupidi, che probabilmente nemmeno leggeranno tutto questo o che rideranno nel farlo, di rispettare noi suicidi, di aiutarci, di abbracciarci e di diventare la nostra piccola speranza di vita. Gli chiedo di abbassare il dito e di porgerci una mano per aiutare noi e tutte le perone infelici a rialzarsi ed a sorridere di nuovo. Gli chiedo di distaccarsi dalla massa e di essere migliori. Forse dico questo solo perchè io ancora sono tormentato dall’immagine di me morto, ma io difenderò ed aiuterò sempre chi sta peggio di me.
Io non sono stupido.
E mentre voi stupidi ci condannate all’Inferno, io dico che forse le Stelle sono così luminose e splendenti la notte perchè sanno che è il momento peggiore per le persone tristi, poichè anche loro ci sono passate... Io dico che i suicidi risplendono e che finalmente sono felici e bellissimi, senza giudizi. Io dico che i suicidi sono finalmente vivi e dico che splenderanno sempre sia per le persone intelligenti che per gli stupidi. Io dico che le Stelle ci saranno sempre e che illumineranno le notti più buie. Un giorno anch’io sarò una Stella, molto presto splenderò anch’io e vi proteggerò tutti dall’alto.
Presto sarò libero.”
C


“Posso essere la tua stupida speranza di vita?”
“Devi.”
“Posso abbracciarti?”
“Devi.”
“Tu diventerai una Stella solo a novant’anni. Adesso rimani qui con me.”
“Vorrei poterci credere...”
“Sei fottutamente il più fottuto perfetto scrittore del mondo Charlie e io nemmeno lo sapevo.”
“Ti voglio bene DonnieBunny.”
“Cazzo Charlie... Perchè devi sempre rovinare tutto con questo dannato nomignolo? Ti detesto...”
“Sai che non smetterò mai di farlo... Abituati.”

Il suicidio... Mi tormenterà per sempre la visione di Charlie su un letto d’ospedale con collegati mille tubicini e quel dannato BIP-BIP di sottofondo.
La vita può fare davvero cagare a volte...

 

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Capitolo 3
*** 27-11-14 ***


*Piccola nota inutile*
Seconda parte, riflessione di Donnie stavolta e fortunatamente più positiva di Charlie. Con questi due "capitoli" ho espresso tutto quello che ho da dire sul tema del suicidio (probabilmente solo cagate, lo so) Detto questo, scompaio e non rompo più ._. ahaha


27-11-14
AboyWhoCuts: “Vi ho scoperti solo ora e penso che voi due siate dei geni della scrittura. Mi sono venuti i brividi a leggere le vostre idee, soprattutto l’ultima cosa postata. Non potete capire quanto vi adorooo! :) Aspetto con impazienza il vostro prossimo capolavoro.”

“Hai avuto successo Charlie. A quanto pare anche tu sei fottutamente bravo a scrivere.”
“Mai quanto te.”
“Ti fermi a cena stasera?”
“Sai quanto vorrei dirti sì, ma domani, ahimè, ho una verifica di matematica e... hai presente non sapere un cazzo? Ecco, io non so un emerito cazzo.”
“Avresti potuto dirmelo. Ti avrei aiutato idiota! Sai che almeno in matematica me la cavo.”
“Non avevo voglia di passare l’unico pomeriggio in cui Donnie, il supremo nerd, non doveva studiare facendo logaritmi!”
“Te l’ho già detto che ti odio?”
“Continuamente.”
“Vai a studiare capra, o meglio a pregare e sperare in un cinque che almeno è recuperabile.”
“Agli ordini DonnieBunny!”
“...cos’ho fatto di male...?”
“Lo so che mi adori in fondo...”
“Sparisci!”
...

“Ieri Charlie ha postato qualcosa che io reputo meraviglioso ma che mi ha fatto riflettere non facendomi chiudere occhio per tutta la notte. Io non la penso come lui, non penso che la morte sia liberazione e non voglio uccidermi. Ci ho pensato pure io al suicidio, non lo nego, ma non voglio dare la soddisfazione a tutti quei bastardi che mi uccidono di continuo di averla fatta franca.
Io sopravviverò per far loro dispetto.
Ed è strano pensare che ci siano così tanti modi per morire e così tante ragioni per essere tristi e così ridicolmente pochi modi per vivere e motivi per essere felici. Il mondo pare che voglia ucciderci tutti, uno ad uno, e pare che la vita esista solo per mettere alla prova la nostra forza d’animo. Dio si diverte secondo me –Adesso questo si uccide, ne sono sicuro- mentre noi sudiamo sette camicie per un po’ di pace, un’effimera ed insaporita pace.
Io penso che i suicidi non siano le Stelle, non mi sono mai piaciute a dire il vero quelle piccole lucine incastrate nel cielo, ma penso che i suicidi siano dei palloncini, dei grandi e colorati palloncini che, dopo essersi staccati dal polso del bambino, volano verso il cielo e tu non puoi far niente se non guardarli diventare sempre più piccoli fino a sparire e non puoi far altro che rattristarti e andare dalla mamma a piangere perchè sì, puoi sempre comprare un altro palloncino, ma non sarà mai lo stesso di prima. Ma pian piano nessuno si ricorderà più di quel palloncino, il suo ricordo svanirà e nessuno saprà più se è esistito o meno. Io non voglio che la gente si dimentichi di me, non voglio che qualcuno il giorno del mio funerale dica –Donnie chi?-, oh no! Io voglio lasciare il segno e voglio che la gente abbia un ricordo di me, buono o cattivo che sia. Non voglio andarmene così, depresso e senza ragioni per essere felice, ma voglio cercare a fondo la felicità e la pace. Dio, cosa darei per un po’ di pace! La notte c’è l’Inferno nella mia testa e al mattino ci sono solo le occhiaie come segno che in quella testa si è combattuta e persa l’ennesima battaglia.
Robin Williams diceva –Il suicidio è la soluzione definitiva ad un problema temporaneo- il fatto è che, anche se reputo questa frase meravigliosa, ad averla pronunciata è proprio un suicida, un palloncino scomparso come molti altri. Io non penso che avrò mai il coraggio di uccidermi e spero di non trovarlo mai, ma il problema è che il mio problema si sta trasformando lentamente da temporaneo a definitivo e non c’è nulla che possa fare per impedirlo... Sono in trappola tra la mia mente e volontà che mi dicono di continuare a respirare e stare in piedi ed il mio cuore massacrato e stanco che mi dice di tagliare la corda e volare via... Non voglio essere un palloncino, e l’idea che Charlie possa diventarlo mi terrorizza a morte.”
D


!FuckinCharlie!: “DonnieBunny! Primo a commentare! Okay, so che ora starai pensando che sono una merda perchè dovrei essere a casa a studiare, il fatto è che sapevo che avresti postato qualcosa e non ho potuto fare a meno di andare a controllare. Tranquillo comunque, per il momento il tuo palloncino Charlie non se ne va da nessuna parte e starà attacato al tuo polso ancora per molto tempo. Presto non vuol dire subito Donnie e io devo ancora torturarti mooooolto prima di andarmene a splendere nel cielo. Notte DonnieBunny! :D (è più forte di me! Adoro chiamarti così!)”

Non potrei mai e poi mai arrabbiarmi con un idiota del genere. Lui è il mio tutto. Amico e famiglia, gioia e disperazione, risate e lacrime condivise. Lui è una parte di me ed è una cosa un po’ egoista da dire, ma se dovesse morire lui morirebbe anche una parte di me ed è anche per questo che non voglio che si suicidi. Non voglio soffrire ancora e di più.
La vita può fare davvero cagare a volte...

 

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Capitolo 4
*** 28/29-11-14 ***


28-11-14
“Com’è andata la verifica?”
“Secondo te?”
“Una merda?”
“Un’enorme e puzzolente merda. Se prendo quattro sono fortunato.”
“Charlie davvero non ti capisco. Non ti da soddisfazione prendere otto in un compito?”
“Non ho mai preso un otto. Cazzo è otto? Se prendo sei già mi sento una secchia, non esagerare Donnie!”
“Lasciamo stare, sei una causa persa. Facciamo qualcosa stasera?”
“È già sabato immagino...”
“Già.”
“Wow...”
“Dai Charlie un minimo di allegria! Possiamo andare da qualche parte a bere e fumare, non ti piace l’idea?”
“Io e i miei infiniti amici inesistenti non ne abbiamo voglia, scusaci...”
“Charlie, tu stasera esci con me. È un ordine.”
“Sembra molto un appuntamento così, lo sai DonnieBunny?”
“E tu non puoi non accettare il mio invito.”
“Certo che no!”
“Prendiamo una pizza?”
“Anche due.”
“Poi ci ubriachiamo fino a vomitare l’intestino?”
“Anche lo stomaco.”
“Dai Bello vedrai che ci divertiremo!”
“Se ci sei tu è ovvio, solo che siamo sempre soli... Non ci pensi mai?”
“Sempre... Ma ormai questa è la vita di merda che abbiamo e dobbiamo viverla come meglio riusciamo.”
“Immagino che tu abbia ragione...”
“Diamo un’occhiata al blog prima delle pizze?”
“Ottima idea!”
...
“Abbiamo la bellezza di due nuovi messaggi!”
“Leggili subito.”

Katy-SuicideStar: “Il mio amore nei vostri confronti cresce ogni giorno sempre di più, cioè! Giuro che ero in lacrime quando ho letto l’ultima cosa postata da Donnie e che avevo i brividi mentre leggevo quella di Charlie. Ragazzi siete magnifici, continuate a farmi emozionare, vi prego! <3”

“Recensione positiva a quanto pare.”
“Cazzo se lo è! Adesso sono felice!”
“Ecco il Charlie bambino che volevo!”
“Dai, leggi l’altro che ho fame e voglio sbrigarmi.”

BoH.: “No ma... siete seri? Nel senso, esiste gente così di merda e malata come voi al mondo? Suicidio? Depressione? Ma quanti anni avete, due? Succhiate ancora la tetta di vostra madre come minimo. Cazzo eliminate questa merda sennò vi arriveranno tanti di quegli insulti che la vostra inutile vita finirà all’istante **sigh**. Checche succhiacazzi, dovete bruciare!”

“Charlie no... Charlie ehi, ehi...”
“Fanculo io non scrivo più niente.”
“Charlie non piangere... Non pensarci. È solo uno stronzo rincoglionito, niente di più. Ne vediamo tanti.”
“Sulla scrittura non mi devono rompere i coglioni, okay? E poi io sono davvero depresso e poi non sono malato e poi non ti succhio il cazzo, cazzo!”
“Lo so, lo so. Tu sei una persona fantastica e lui non può dire niente contro te. Non ti conosce, non ha il privilegio di avere a che fare con te tutto il santo giorno. Non si merita nemmeno le tue lacrime. Sorridi, idiota che non sei altro!”
“Possiamo mangiare la pizza sul tuo letto guardando Noi Siamo Infinito, possibilmente con le sigarette e un po’ di birra?”
“Tutto quello che vuoi Bello.”
“Che cazzo stiamo aspettando! Ordina che io metto il film.”

E forse se scoprissi chi è questo coglione che si prende gioco di Charlie, allora potrei anche provare a picchiarlo o per lo meno ad insultarlo, ma io sono Donnie e sono un inutile ammasso di inutilità...
La vita può fare davvero cagare a volte...

 

29-11-14
_nobody: “Mi avete aperto gli occhi ragazzi, davvero. Penso di aver capito cosa voglio fare adesso: mi suiciderò. Mi avete fatto capire che la morte è davvero quello che voglio perchè sono solo, non ho nessuno e non ho ragioni di vita. Voglio essere libero.”

“Porca troia no!”
“Charlie calmati.”
“Donnie ma hai letto!? Dice che gli abbiamo aperto gli occhi e che ora vuole uccidersi! Come faccio a stare calmo!? È colpa mia... È solo colpa mia...”
“Ecco, sapevo che ti saresti dato la colpa, ma tu non c’entri nulla! Hai capito? Charlie guardami. Non. È. Colpa. Tua.”
“Vorrei poterci credere...”
“Non siamo responsabili delle scelte degli altri, okay? Noi abbiamo solo condiviso le nostre idee con delle persone e spetta a loro scegliere come interpretarle, non a noi. Non hai colpe Charlie, ti prego credimi.”
“Ma lui si suiciderà! Non posso permettere che accada...”
“Allora scrivigli, rispondigli e digli che non è la scelta giusta.”
“Posso provarci...”
“Ci riuscirai, ne sono certo.”
...

“Questa è una risposta a _nobody, a quel ragazzo che con il suo commento mi ha ucciso il cuore. Ti prego non fare pazzie! Quello che io e Donnie scriviamo sono solo idee, nostre riflessioni personali e molto probabilmente sbagliate. Non devi e in generale nessuno di voi deve prendere ciò che postiamo come regola e verità assoluta. Dovete prenderli come spunti di riflessione, come appunto idee e nulla di più, poichè spetta a voi crearvi le vostre. Dovete credere solo ed esclusivamente in quello che pensate voi e non in quello che pensiamo noi. Spero sia ben chiaro. Non potrei sopportare il peso di un suicidio per colpa mia sulle spalle. Ti prego, rifletti bene prima di prendere scelte di cui non avrai nemmeno tempo per pentirti. Mi sembra di aver capito che vuoi ucciderti perchè sei solo, non hai nessuno e sei senza ragioni di vita. Ma come puoi pensare una cosa del genere? Come puoi sentirti solo? So che cosa si prova, è una sensazione orrenda in cui ti senti vuoto ed inutile, ma ti prego ti riflettere; probabilmente le persone si sentono sole per varie e strane ragioni, la maggior parte delle quali sono insensate e presenti solo nelle loro menti stanche. Le persone sole... Come puoi sentirti solo in un mondo con miliardi di persone?
Le persone sole hanno un sacco di pensieri.
Le persone sole ascoltano tanta musica per scacciare le loro idee, per riempire i loro silenzi e per trovare un po’ di conforto.
Le persone sole sanno amare come nessun altro sa fare, ma non ricevono neanche un decimo dell’amore che offrono poichè impediscono agli altri di farlo.
Le persone sole piangono, soffrono e sono sempre e perennemente stanche, affaticate e con gli occhi spenti, ma le persone sole hanno un sorriso meraviglioso, capace di far star meglio le persone felici, poichè i sorrisi delle persone sole sono rari e spuntano quando meno te lo aspetti. Sono un uragano.
Le persone sole nascondono la loro solitudine come nessuno sa fare, poichè odiano mostrarsi deboli e dimostare che stanno affondando e che hanno un disperato bisogno di aiuto, di un abbraccio, soltanto di questo.
Le persone sole non ti guardano mai negli occhi quando parlano, non vogliono incontrare lo sguardo di nessuno, poichè hanno paura che tu in quello sguardo possa trovare tutta la loro solitudine e possa scappare.
Le persone sole stanno in silenzio, ascoltano tutto da lontano ma non parlano. Guardano, ascoltano, pensano, parlano nella loro mente, nella loro contorta, intricata e meravigliosa mente, ma si tengono tutto per loro e questo è un enorme spreco.
Le persone sole odiano mettersi in mostra, odiano mostrare agli altri cosa sono capaci di fare, poichè loro si considerano fallimenti ed incapaci di fare qualunque cosa e non vogliono che gli altri se ne accorgano.
Le persone sole sono presenti ma trasparenti.
Le persone sole non cercano mai gli altri, non compongono mai il numero di nessuno, loro stanno da soli fino a quando qualcuno non li cerca. Non vogliono disturbare, non vogliono e non possono sopportare un rifiuto.
Le persone sole sono attente ad ogni minimo dettaglio, gli danno peso ed importanza, anche se questo non si merita neanche un pensiero.
Le persone sole ricordano tutto, ogni cosa. Ricordano le piccole cose che le persone felici dimenticano poco dopo se non subito. Hanno una grande memoria, poichè la loro mente è allenata, è sempre sveglia. Loro vivono nella loro testa.
Le persone sole non sono necessariamente sole, ma si sentono tali. È la loro mente che glielo dice e loro le credono.
Le persone sole non si accorgono di quanta gente pronta ad aiutarle hanno attorno, sono cieche e hanno una profonda sfiducia verso il prossimo.
Le persone sole non sanno che le persone felici sanno tutto, sanno di quello che hanno dentro, dei loro pensieri, delle loro lacrime notturne.
Le persone sole non sono sole. C’è e ci sarà sempre almeno una persona pronta a morire per loro, ma non lo sanno.
Le persone sole non vogliono che qualcuno entri nella loro solitudine, così non permettono a nessuno di aiutarle, ma allora saranno per sempre sole? Certo che no! Si arriva d un punto in cui la persona sola sarà costretta ad aprirsi, a FIDARSI di un’altra persona, triste o felice che sia.
Le persone sole devono aprire gli occhi e parlare una volta tanto.
Le persone sole non esistono, esiste solo la solitudine nella loro mente, il rumore che questa fa.
Sai qual è il problema maggiore di queste persone? L’idea contorta che hanno di loro e del mondo.
E cosa può fare una persona per non sentirsi più sola? Abbattere il muro che si è creata attorno, buttare giù ogni singolo mattone e vivere.
Le persone sole non sono sole ne ora ne mai.
Sorridi amico mio!”
C


“Charlie è bellissimo. Se io leggessi una cosa del genere scoppierei a piangere e penserei che la mia idea sia una cazzata apocalittica e nulla di più. Sei stato bravissimo.”
“Spero di aver fatto in tempo e che lui leggerà...”
“Vedrai che lo farà. Mi sorprendo ancora di quanto tu scriva bene.”
“Così mi fai arrossire DonnieBunny!”
“Ormai mi sto abituando a questo stupido soprannome... Tanto è inutile dirti di non chiamarmi così.”
“Ti piace vero?”
“Non potrà mai piacermi ma se sei tu a dirlo allora forse un po’ mi piace.”
“Lo so che mi adori...”
“Certo Charlie! Come potrei non adorare uno stronzo che non fa altro che rompermi le palle dalla mattina alla sera?”
“Questo è amore...”
“Guarda un po’. Ha risposto.”
“Leggilo subito! Dai aprilo!”

_nobody: “Ommioddio l’hai scitto tutto per me? Hai pensato a me, mi sembra impossibile che qualcuno abbia trovato del tempo da dedicarmi! Mi hai fatto pensare che forse non sono più solo, perchè tu mi hai pensato, tu a me ci tieni e anche se non ti conosco sono felice! Non mi suiciderò Charlie, promesso. Grazie mille, mi hai salvato.”

“Ce l’hai fatta, l’hai salvato. Sei contento?”
“Mi sento utile. Per una volta nella vita mi sento utile ed indispensabile per qualcuno ed è la sensazione più fottutamente bella del mondo.”
“Sei sempre utile ed indispensabile Charlie, non dimenticarlo. Quello che hai scritto vale anche per te. Non sei solo.”
“Lo so, io ho te DonnieBunny.”
“E ci sarò sempre, ricordalo.”
“Awwww!”
“Piantala idiota!”

E forse se continuo a ripetergli che è fantastico e che non è solo allora prima o poi ci crederà. Morirei per questo ragazzo, mi prenderei una pallottola dritta nel petto senza esitare. Il fatto è che la paura di perderlo è uno dei principali motivi per cui non dormo la notte, è un terrore soffocante...
La vita può fare davvero cagare a volte...

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Capitolo 5
*** 4/7-12-14 ***


4-12-14
“Si può sapere che diavolo hai?”
“Io?”
“No guarda! Siamo solo in due nella stanza, con chi cazzo dovrei parlare?”
“Non ho niente Donnie... Sono solo io, niente di più e niente di meno.”
“È proprio a questo che mi riferisco! Il Charlie che conosco io non mi avrebbe mai risposto così, senza neanche una parolaccia e senza chiamarmi DonnieBunny! Che ti prende?”
“Pensavo ti desse fastidio quel soprannome.”
“Non è questo il punto Charlie! Che cavolo hai Bello? A me puoi dire tutto lo sai.”
“Va tutto bene Donnie, credimi. Non preoccuparti.”
“Ovvio che mi preoccupo, sei il mio unico non che migliore amico, come potrei non preoccuparmi?”
“...Donnie...”
“Charlie è cinque giorni che sei così ormai, e non negarlo. Dimmi cosa c’è che non va...”
“E non fare la faccia da cucciolo, okay? Non vale sennò!”
“Ma io so che adori quando la faccio.”
“Sono solo pare inutili, niente di che, ci sei abituato ormai ed è inutile che te lo dica. È solo un’ennesima cazzata.”
“Proprio perchè ci sono abituato voglio saperlo. Non ti giudicherò mai Charlie e io voglio che tu mi riempia la testa delle tue fantastiche pare inutili.”
“Se insisti, ma...”
“Niente ma. DonnieBunny vuole saperlo.”
“Ho paura che tu mi abbandonerai presto.”
“Okay. Questa è davvero la cazzata più grande che tu abbia mai detto.”
“Ti avevo avvertito...”
“Adesso mi spieghi perchè mai dovresti pensare una cosa del genere.”
“Ti ho visto parlare con una ragazza gli ultimi giorni. Bella, capelli neri e sorriso luminoso. Quando le parlavi ti illuminavi pure tu come non hai mai fatto con nessuno. Con lei sei felice... Con me no...”
“Chi? Annie?? Charlie è solo una compagna di classe, niente di più! Stavamo parlando della scuola. Non potrà mai rimpiazzarti, nessuno potrà.”
“Ma lei ti fa star bene e te lo meriti Donnie! Io ti riempio solo la testa di cazzate e di pensieri depressi. Io ti infetto.”
“Vieni qui.”
“Mi abbracci solo perchè ti faccio pena...”
“Ti abbraccio perchè ti voglio bene, perchè sei il mio migliore amico, perchè sei la persona più importante della mia vita, perchè sei Charlie e nessuno è Charlie se non te. Sei unico.”
“DonnieBunny così mi fai piangere...”
“E allora piangi, così magari ti ficchi in quella dannata testa che tu sei abbastanza e che non ti abbandonerò mai.”
“Sono un coglione ad ingelosirmi così... Sembro una checca isterica cazzo! Madonna faccio pena...”
“Sì, sei un coglione, ma ormai sei parte di me e lo sarai sempre, okay?”
“Va bene. Grazie Donnie e scusa.”
“Non chiedere scusa se non hai fatto niente di male, chiedi scusa troppo spesso tu. Abbracciami e basta, non parlare.”
“Okay.”

E forse se non gli dico che molto probabilmente mi sto innamorando di questa ragazza allora lui non sarà più triste. Io non lo abbandonerò mai, lui sarà sempre la persona più importante della mia vita, ma non vuole capirlo. Non voglio farlo soffrie, vorrei solo farlo ridere, ma non sono capace. Non riesco a far nulla di buono...
La vita può fare davvero cagare a volte...

 


7-12-14
Lucy99_: “La mia migliore amica è depressa. È sempre silenziosa, con gli occhi spenti, il sorriso inesistente, le maniche lunghe e le occhiaie. Io non so più che fare. Ho provato di tutto per farle tornare il sorriso, ma è impossibile. Vi prego, aiutatemi! Mi fa troppo male vederla così...”

“Chi va?”
“Scusa Donnie ma oggi non ho proprio idee. Finirei per scrivere cazzate, già lo so. Puoi fare tu?”
“Per me è solo un piacere, anche se dubito che tu possa scrivere cazzate.”
“Credimi...”
“Va bene, va bene come non detto.”
...

“Il cielo piange e tu piangi con lui. La pioggia ti fa da compagna, ti fa sentire un po’ meno solo. La pioggia all’esterno accompagna la pioggia e la tempesta dentro di te. Perchè piangi? Perchè sei triste? Perchè stai soffrendo? Una risposta non c’è, non lo sai perchè stai male, non sai nemmeno perchè stai versando ancora delle lacrime, delle inutili lacrime cariche di... tutto. Quelle lacrime sono piene di errori, di parole non dette, di sguardi, di dettagli insignificanti ma per te enormi.
Quelle lacrime sono piene di te.
E allora cadi, scivoli, scendi verso il basso assieme alle tue lacrime, fino a toccare terra. Ma quelle lacrime non si asciugheranno mai, faranno tanta, troppa fatica a sparire e il cielo continuerà a piangere assieme a te. La tua principale fonte di tristezza sei tu, è il tuo carattere, il tuo corpo, le tue scelte, la tua vita. L’uomo non sa accontentarsi, non l’ha mai fatto e mai lo farà. L’uomo vuole tutta la felicità subito e in una volta, non sa aspettare e non sa sopravvivere più di una settimana senza gioia. L’uomo è dipendente dall’idea di essere felice, di essere tranquillo, di star bene, ma cos’è la felicità? Ogni persona ha la sua personale e soggettiva gioia e spetta solo a te capire quale sia la tua. Alcuni provano felicità nel fare una determinata cosa, altri nello stare con certe persone, altri nella lettura o nella scrittura, altri ancora sono semplicemente felici nella loro solitudine, nelle loro canzoni, nel loro mondo. Ognuno ha la felicità dentro di sè, ma in pochi la sanno trovare ed usare. È allora è forse per questo che piangi? È per questo che soffri? Perchè non sai essere felice? Forse è per questo, ma c’è sempre qualcosa in più, qualcosa di più profondo ed intimo che forse nemmeno tu sai e conosci. La gente piange perchè non ottiene ciò che vuole, perchè non ha la “vita perfetta” e soprattutto perchè è nella costante e perenne ricerca dell’amore. Attribuiscono la felicità all’amore, ma dove sta scritto che la felicità è l’amore? È ovvio che amare ed essere amati è un grande sostegno per la felicità ed il benessere di una persona, ma spesso occorre solo l’amore di un amico, di un famigliare, del tuo cane e non bisogna mai considerare amore e felicità come la stessa cosa, due elementi uniti e complementari. E allora piangi perchè non ti senti amato, perchè ti senti solo? Perchè stai piangendo? Non c’è un motivo, ce ne sono tanti, troppi, in contrasto tra loro, ce ne sono infiniti, poichè è un’abilità dell’uomo complicarsi la vita fino a rendersela impossibile. Siamo il peggior problema di noi stessi e le persone che pensano tanto e agiscono poco, i timidi e gli introversi, forse lo sanno meglio di tutti gli altri. Siamo noi con la nostra mente, i nostri pensieri sbagliati e contorti che ci blocchiamo la strada, ce la sbarriamo e guardiamo solo indietro, guardiamo solo la pioggia che ci bagna e ci appesantisce. Ma se guardi avanti cosa vedi? Non è forse il Sole quello? Non è luce? Per una volta nella vita non pensare e agisci. Sii libero dalla pioggia e libero da te stesso. Perchè il cielo ha smesso di piangere? Forse perchè anche tu hai smesso di farlo? Ecco il Sole.
(Dedicato a Lucy99_ e alla sua amica. Spero che con questo le strapperai un sorriso di speranza :D)”
D


“L’hai inventato ora? Qui al momento?”
“No è una cosa che ho scritto un po’ di tempo fa durante una mia solita notte-no. L’ho solo rielaborata un pochino, perchè?”
“No niente... è bello, molto. Posso andare a casa?”
“Da quando vuoi andare a casa prima delle sette di sera?”
“Donnie oggi sono stanco... Voglio andare a casa.”
“E invece stai qui.”
“Perchè scusa? Se sono stanco non posso neanche andare a casa mia?”
“Se vuoi tagliarti allora no, non puoi nemmeno andare a casa tua.”
“Ma che...?”
“Charlie non sei mai stanco e non hai mai voglia di andartene da casa mia prima delle sette di sera, non dire di no! E poi oggi ho visto come guardavi me e Annie... Non ti lascerò andare a casa, non ora.”
“Donnie non voglio tagliarmi...”
“Vuoi sempre farlo. Ne sei dipendente. Dipendi da quella merda e poi oggi hai un motivo in più per farlo, quindi stai qui anche se controvoglia.”
“Sono le cinque e mezza per Dio! Voglio andare nel mio fottuto bagno!”
“Hai detto bagno... lo sai vero?”
“Non ho detto bagno...”
“Lo hai detto.”
“Beh, mi sarò sbagliato, volevo dire casa.”
“Invece volevi esattamente dire quello...”
“Donnie ti prego.”
“Guarda come ti sei ridotto le mani! Te le sei grattate ancora! Le hai massacrate! Guarda che cazzo hai fatto Charlie!”
“Se mi avessi lasciato andare a casa non sarebbe successo! Se non avessi conosciuto Annie non sarebbe successo! Vaffanculo Donnie!”
“Adesso è colpa mia!?”
“Mia no di certo!”
“Ma che cazzo hai nel cervello!? Me lo vuoi spiegare!?”
“Io me ne vado...”
“Vai pure, muori dissanguato, tagliati anche le gambe se non  bastassero i polsi e se provi a chiamarmi in lacrime come tuo solito ti metto giù!”
“Non preoccuparti, non succederà!”
“Dio, ma si può sapere che ti ho fatto!?”
“ANNIE!”
“Porca miseria Charlie siccome tu sei depresso cronico allora io non ho il diritto di essere o almeno provare ad essere felice!?”
“Vaffanculo Donnie.”
“No, aspetta, non volevo dire quello... Charlie!”
“Invece volevi esattamente dire quello.”
“Charlie...”
“Scusami, ma ora voglio andare a tagliarmi.”
“...”
“Sei un coglione Donnie!”

E stavolta ha ragione. Sono davvero un coglione. Ogni parola che dico contro lui può avere il potere di ucciderlo. Le mie parole su di lui hanno un potere inimmaginabile... Che cosa ho fatto? Sono un mostro!
La vita può fare davvero cagare a volte...

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Capitolo 6
*** 11/13-12-14 ***


11-12-14
“Sono quattro giorni che Charlie non mi rivolge la parola, ma a me sembrano anni. Mi sento morire. L’ho trattato come una merda e non so come rimediare. Oggi è sabato e me ne dovrò stare a casa da solo perchè sono un coglione, ma il problema non è tanto questo, ma è che io non ho idea di quello che farà Charlie stasera... Non so più cosa fare, non so nemmeno più cosa scrivere e perchè stia scrivendo queste cose, stavolta sono io a dover chiedere aiuto... Aiutatemi! Vi prego...”

!FuckinCharlie!: “Io amavo il sabato, mi ha sempre fatto pensare al riposo dopo la scuola, al dormire tanto il mattino dopo, al non studiare almeno per un giorno ma soprattutto allo stare con il mio Donnie, e io amavo stare con lui anche se spesso doveva insistere più e più volte per stanarmi dal mio buco di depressione.... Ora io odio il sabato. La gente felice associa a questo dannato giorno le feste, le discoteche, l’allegria, l’ubriacarsi, il fumare in gruppo in qualche locale stracolmo di gente, mentre io associo casa mia, la mia musica, la tristezza e la solitudine, il fumare da solo su di un balcone al freddo, con l’aria carica di errori. Io odio il sabato, odio il sabato sera. I ragazzi si svegliano e vanno in giro ad amarsi e a scaldarsi col calore dei loro corpi mentre io mi scaldo solo con le coperte e sto in compagnia di un film.... Prima avevo Donnie, certo, ma le cose cambiano e nuove persone prendono il posto di altre. Il sabato mi fa pensare a tutto quello che ho fatto di sbagliato, a tutto quello che avrei potuto far meglio e mi fa pensare che la vita da ragazzo adolescente che sono non sarà mai mia. Mi basta che il mio amico, il mio unico amico, non sia presente per rattristarmi e chiudermi nel mio mondo e da oggi in avanti succederà spesso temo... Rivoglio la mia felicità, rivoglio i miei sabati allegri, rivoglio il mio Amico. Il peso della settimana mi schiaccia il sabato sera e so che la settimana prossima andrà anche peggio, poichè io sono un grande pessimista. Vorrei associare anch’io la gioia al sabato. Ridatemi la mia vita! Sono così fottutamente stanco...”

@DonnieBunny: ”Charlie passo sotto casa tua ora. Ti prego aprimi. Devo abbracciarti. Puoi insultarmi appena arrivo.”
...
“Donnie ma che...?”
“Ti prego insultami dopo che ti ho abbracciato o mentre lo faccio ma non impedirmi di farlo.”
“Ma stai piangendo?”
“Forse sì. Sono uno stronzo Charlie, scusami.”
“Ma DonnieBunny se vieni fin sotto casa mia, in lacrime, ad abbracciarmi, come faccio a soltanto fingere di essere incazzato con te?”
“Non mi vuoi insultare?”
“Volevo, ma ho capito che ti sei pentito e mi basta questo.”
“Pensavo mi volessi prendere a pugni.”
“Smettila coglione! Entra, dai.”
“Grazie.”
...
Lucy99_: “Grazie mille Donnie, non puoi immaginare cos’è succeso quando gliel’ho letta! Non ricordavo fosse così bello il suo sorriso, è luminoso quanto il sole. Ti ringrazio di cuore, tutti e due anzi <3 grazie ragazzi.”
“Quanti altri messaggi abbiamo?”
“Dieci.”
“Dieci!?”
“Sì, ma parlano tutti del nostro litigio-da-checche-ommioddio-speriamo-facciano-pace-!, quindi...”
“Ne leggiamo due o tre?”
“Andata.”

ameliaWho?: “Ragazzi vi prego non litigate, non voi due. Siete il simbolo dell’amicizia, non rovinate tutto per una cavolata del genere!”

H.O.P.E.: “È la prima volta che commento, ma ho pensato che fosse il momento giusto per farlo. Voi due siete come fratelli e siete diventati la mia famiglia, come per molti altri. Sono sicuro che non è un motivo serio quello per cui avete litigato... Abbracciatevi, voi che sapete cos’è l’amicizia, fatelo.”

“Forse dovremmo scrivere qualcosa per tranquillizzare tutti..”
“Forse sì.”
“Cristo, ci sono arrivati altri quattro messaggi!”
“Questa è tutta colpa tua DonnieBunny!”
“Silenzio Charlie.”
...

“Tranqulli, non abbiamo divorziato, stiamo ancora insieme e siamo ancora sposati. No, sul serio, non preoccupatevi ragazzi, la nostra amicizia non potrà finire solo perchè ogni tanto qualcuno di noi due dice una cagata di troppo, ma vi ringraziamo uno ad uno per le belle parole che ci avete inviato. Siamo fratelli noi due e non abbandoneremo mai la nostra nuova, numerosa, fantastica ed unica famiglia.
Vi vogliamo bene! :)”
D & C


“Il mio fratellino!”
“Charlie, perchè sei così idiota? Quali disagi ti affliggono?”
“Il mio amore per te mi affligge, ecco cosa DonnieBunny.”
“Potresti essere serio almeno una volta nella tua vita?”
“Sono fottutamente idiota, non posso, mi spiace. Mi dovrai tenere così temo.”
“Cercherò di sopportarti.”
“Dormi qui?”
“Mia madre non sa nemmeno che sono uscito, dovrei essere a casa in teoria...”
“Donnie dai! Chiamala e dille che rimani qui.”
“All’una e mezza di notte?”
“Oh...”
“Ci vediamo domani Charlie.”
“Mica la domenica è la giornata mondiale della rottura di coglioni della famiglia?”
“Ho deciso che ci vediamo domani.”
“Beh, in questo caso okay.”
“Notte Bello.”
“Notte DonnieBunny!”

E anche se abbiamo chiarito, sono sicuro che non finirà qui. Pensare quello che si nasconde sotto le sue maniche nere mi distrugge il cuore. Annie non se ne andrà molto presto dalla mia vita, così come l’odio e la gelosia di Charlie per lei. Se solo riuscissi a fargli capire che lui rimarrà sempre mio fratello...
La vita puù fare davvero cagare a volte...





13-12-14
H.O.P.E.: “Mi può solo far piacere il fatto che abbiate chiarito e volevo chiedervi una cosa che non siete obbligati ad esaudire: potreste parlare di come vi siete conosciuti, di com’è nata la vostra splendida amicizia?”

“Io! Io! Iooooo! Scrivo io stavolta!”
“Charlie, facciamo insieme, no?”
“Ti prego DonnieBunny, ti scongiuro, ti supplico!”
“Va bene, va bene. Basta che la smetti di gridare!”
“Scriverò un capolavoro, vedrai.”
“Aspetta a parlare...”
...

“Amo davvero la domanda che ci hai fatto e non vedo l’ora di risponderti H.O.P.E.! Io e il mio DonnieBunny ci conosciamo da quando siamo nati praticamente. Io nato il 27 Aprile, lui il 13 Febbraio, io da un lato della strada, lui dall’altro. Giochiamo assieme da quando ancora non sapevamo camminare e ci succhiavamo il pollice, abbiamo condiviso trenini, macchinine, figurine, pianti, risate e cartoni animati, passando più tempo possibile insieme. Ricordo che verso i dieci anni i nostri cominciarono a preoccuparsi, dicendoci che avremmo dovuto vedere gente diversa, bambine magari, e che avremmo dovuto vederci meno. Temevano che saremmo diventati gay e anche se ora glielo dici, negano e ci accusano di essere pazzi anche se so che il motivo era quello. Dicono “Lo facevamo solo per voi!” o “Era per il vostro bene!”, ma più che altro era per il loro di bene e per non avere la difficoltà di dover crescere un figlio omosessuale. Fortunatamente per loro siamo cresciuti eterosessuali, ma sfortunatamente siamo cresciuti depressi, che forse è anche peggio della loro paura di una possibile omosessualità. Verso i tredici anni la nostra amicizia è letteralmente esplosa, è salita ad un livello superiore, anche se prima che questo accadesse non ci siamo più parlati per un mese. Io sono diventato depresso prima di lui, mi sono spezzato prima. Tutti mi evitavano nella classe e al di fuori di quella e non capivo perchè. Sui social tutti mi insultavano, mi chiamavano “succhiacazzi” e  non capivo perchè. Quando provavo a parlare, solo parlare senza cattive intenzioni con una ragazza, questa scoppiava a ridere e se ne andava e non capivo perchè. Quando ero a casa davanti allo specchio, guardavo i miei occhi di due colori diversi, le mie mille ed orribili lentiggini, la mia faccia di merda in generale e sputavo su quel riflesso, piangendo e gridando. E stavolta capivo perchè. Donnie si allontanò da me, mi diede del pazzo, del depresso e anche stavolta capivo perchè... Tentai il suicidio. Scrissi la famosa lettera d’addio, afferrai il flacone di pillole e le ingoiai tutte. Donnie telefonò proprio in quel momento e ricordo perfettamente le parole che mi disse:
“Cosa stiamo facendo Charlie?”
“Cosa intendi?”
“Ci conosciamo da anni e ora nemmeno più ci salutiamo! Che cosa ti è successo Bello?”
“Che forse non sono proprio così tanto bello e che forse ho appena ingoiato tutte le mie pillole...”
“COSA!?”
“È un addio Donnie... Ti voglio bene.”
“CHARLIE!”
E il suo urlo disperato mi risuona ancora nella testa, così come i suoi passi veloci sulle scale e il rumore della porta di camera mia che si spalanca. È stato lui a salvarmi, lui mi ha tenuto in vita fino ad ora e non posso e non potrò mai dimenticarlo. Dopo un anno che si prese cura di me e della mia tristezza, anche lui cominciò ad essere escluso, emarginato e ad essere chiamato “checca” o altre cose del genere solo perchè era amico del “succhiacazzi”... E mi sentirò per sempre in colpa per questo e per avergli detto che mi ero ingoiato tutte quelle pillole. Se non lo avessi fatto, lui non mi avrebbe salvato, io sarei morto, lui avrebbe fatto altre amicizie ma soprattutto sarebbe stato felice. Sono fermamente convinto di avergli rovinato la vita. A quindici anni eravamo dunque sempre insieme, depressi, insultati dal mondo e senza speranze. Non mento nel dire che amo questo ragazzo come un fratello, poichè lui è mio fratello. È la mia vita. I miei genitori credono alla massa e ci reputano gay, hanno tagliato ogni tipo di rapporto con me essendo fermamente omofobi, ma non mi importa; io ho lui e mi basta questo.
Ho riassunto molto, ma non voglio dilungarmi, vi ho già regalato una grande parte di noi e ho le lacrime agli occhi. Un abbraccio”
C


“Come puoi pensare solo lontanamente di avermi rovinato la vita?”
“Beh, è così...”
“Sei davvero un idiota.”
“Ma pensaci, cioè, se fossi morto allora...”
“Allora sarei morto anch’io. Non voglio vivere in un mondo senza Charlie.”
“Oooooh Donnie da quando sei diventato così tenero?”
“Ti voglio bene Charlie.”
“Ti voglio bene anch’io DonnieBunny.”

Per Charlie sono tutto e me ne rendo pienamente conto soltanto ora. Forse dovrei davvero lasciar perdere Annie, per il suo bene...
La vita può fare davvero cagare a volte...

 

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Capitolo 7
*** 15/18-12-14 ***


15-12-14
“Hai detto ad Annie che abbiamo un blog!?”
“Che male c’è?”
“Che male c’è!? No ma, sei serio?”
“Charlie, quale diamine è il tuo problema?”
“Dovevamo rimanere anonimi, nel senso, non volevo che gente della scuola scoprisse che ci siamo noi dietro a tutto... Siamo già abbastanza sfigati così!”
“Annie non lo dirà a nessuno, tu non la conosci, non lo farebbe mai, credimi.”
“Perchè hai dovuto dirglielo...?”
“Per parlare, non c’è un perchè. Avevo finito gli argomenti e mi è venuta in mente questa cosa. Perchè te la prendi così tanto?”
“Era il mio rifugio... Ed era una cosa solo nostra. L’hai divisa anche con lei, ma non c’entra niente con me... Capisco che sei innamorato, perchè l’ho capito, ma avresti dovuto rispettare il mio piccolo spazio di tranquillità. Non confondere me con Annie.”
“Ma io...”
“Lascia stare Donnie, non importa.”
“Invece importa. Non avevo pensato che ti avrebbe fatto male, scusa Charlie non volevo...”
“Non preoccuparti, ho esagerato io...”
“No, davvero io...”
“Tranquillo Donnie. Ci vediamo domani.”
“Non vieni da me oggi pomeriggio?”
“Ho da fare. devo studiare.”
“Charlie, tu non studi mai Bello.”
“So che devi uscire con Annie, pensi sia idiota?”
“Posso uscirci la sera...”
“Ciao Donnie.”
“...ciao.”
...

“Ci credete se vi dico che la mia vita non esiste? Mi alzo al mattino per cose che non fanno parte del mondo reale, ma della fantasia, della mia malata e contorta fantasia. Vivo in un’illusione, in un paradosso perchè ormai mi rimane solo questo, i sogni, ed odio essere arrivato a questo punto, poichè tutti sanno che i sogni non esistono.
Le favole non esistono.
Per noi che abbiamo il futuro scritto con una penna scarica poi non esiste proprio nulla. Il lieto fine è una menzogna, i sogni sono per i deboli e gli illusi ed io sono uno di questi. Mi illudo vivendo nel mio mondo di astrazione e quando apro gli occhi non mi rimane altro che piangere. Vivo esclusivamente per quattro cose: ascoltare la musica, leggere, scrivere e disegnare. Vivo in questo mondo ormai, poichè la vita reale non fa altro che deludermi ancora più dei miei sogni, di demoralizzarmi e di spezzare le mie ali che, nonostante tutto, sono impossibili da distruggere.
Sono un enorme sognatore e il mondo non riuscirà mai a schiacciare ed uccidere i miei sogni, quello posso farlo solo io. Solo quando mi chiudo nel mio mondo sono me stesso, il vero Charlie, quando invece vado a scuola, esco di casa o faccio qualunque cosa che non riguardi le quattro che vi ho detto prima, sono soltanto un’ombra, una triste e scura ombra. So di essermi creato una mia vita, una mia fiaba con un mio finale (drammatico) ma forse vivere in un’illusione è meglio della merda che c’è fuori. Le favole non esistono nel mondo reale e allora io me le creo nel mio mondo immaginario, nella mia piccola e timida felicità rimasta. Mi nutro di questi sogni, sopravvivo grazie a questi e continuerò ad andare avanti così fino a quando il mondo non migliorerà (che sarebbe uguale a dire per sempre) o fino a quando non deciderò di uccidermi una volta per tutte...
Le favole non esistono, la felicità non esiste, l’amore non esiste, niente esiste, se non il dolore, ma nel mio piccolo mondo c’è tutto e io non lascerò mai il mio mondo.
Io sono una persona astratta.
Io non esisto più e nessuno se ne accorge.
P.S. L’unico motivo per cui non ti ho messo tra le mie ragioni di vita DonnieBunny è che non voglio annoiarti di più e ancora con le mie cazzate, ma tu sei l’unica cosa o meglio persona che mi tiene legato al mondo reale, e di questo ti ringrazio.<3”
C


@DonnieBunny: “Studiare, eh? Charlie smettila di deprimerti inutilmente che la tua ragione di vita vuole vederti. Vieni da me, è un ordine.”

!FuckinCharlie!: “Sai quanto odio essere il terzo incomodo. Ho detto che ci vediamo domani.”

@DonnieBunny: “Come fai ad essere il terzo incomodo se sono a casa da solo? Aprimi scemo, sono qui sotto.”

E Charlie non capirà mai che nessuno prenderà il suo posto. È talmente testardo, Dio mio! Dovrò farglielo capire al più presto possibile però, perchè so che se dice che tra poco si ucciderà non scherza...
Ho i brividi al solo pensiero.
La vita può fare davvero cagare a volte...

 

 


18-12-14
“Oggi è sabato, facciamo qualcosa?”
“Emh... Scusa Charlie ma...”
“Esci con Annie, ho capito. Non fa niente.”
“No davvero, mi dispiace, solo che vuole presentarmi i suoi amici e quindi non posso dire di no. Non voglio sembrare maleducato.”
“Nuovi amici eh? Buona fortuna allora...”
“Charlie quello che ti ho detto l’altra volta vale sempre, capito? Sei la persona più importante della mia vita, ora e sempre.”
“Certo Donnie, certo...”
“Esci anche tu con noi. Sono bravi ragazzi ,vedrai che gli piacerai un sacco.”
“Li hai mai visiti? Non dico parlato assieme, ma soltanto visti?”
“No, ma...”
“Allora non puoi dire che gli piacerò un sacco.”
“Potresti provare ad uscire e scoprirlo da te, no?”
“Non voglio fare il terzo incomodo, lo sai, e poi non mi ha invitato nessuno.”
“Charlie per l’amor del cielo eri tu il primo a dire che siamo sempre soli e che volevi fare nuove amicizie!”
“Non ho mia detto di voler fare nuove amicizie.”
“Perchè fai così? È la nostra occasione per uscire da questo periodo di merda, per ridere di nuovo, per vivere! Non vuoi essere felice? Non vuoi un po’ di pace?”
“Non ne sono più così convinto...”
“Esci con noi Charlie, ti prego...”
“Non obbligarmi a fare una cosa che non sono capace di fare, ti scongiuro Donnie! Non obbligarmi a fingere di essere simpatico o estroverso o qualunque altra cosa io non sia. Sono solo io, sono Charlie e sai benissimo quanto odi i cambiamenti...”
“Ma io non voglio lasciarti a casa da solo...”
“Meriti di essere felice DonnieBunny. Starò benissimo da solo, non preoccuparti.”
“Dormo da te stanotte. Ci vediamo a mezzanotte Bello.”
“Ciao...”
“Ci vediamo tra poco.”
...

“Detesto i cambiamenti, sono inutili e servono solo a peggiorare la mia situazione di merda. A cosa serve cambiare? Alla fine tanto ti si ritorcerà sempre tutto contro e tu non potrai far niente se non disperarti e darti del coglione per averci sperato e per aver riposto così tanta fiducia in quel dannato cambiamento... La mia vita è un susseguirsi di piccoli e inutili o di grandi e spaventosi cambiamenti e si basa essenzialmente su tre momenti:
1-Il cambiamento.
All’inizio succede qualcosa, un fatto che rivoluziona tutto, che mi spaventa la maggior parte delle volte, poichè io sono abituato alla mia piatta monotonia e i cambiamenti mi spaventano sempre almeno un po’. Questo fatto può essere qualcosa di brutto ed allora non lo considero un cambiamento, ma come un’ennesima cosa andata storta, o può essere qualcosa di bello, ed è lì che iniziano i problemi. Le poche volte che mi capita qualcosa di bello io sono terrorizzato. È più unica che rara come cosa e forse è per questo che mi spaventa fino a questo punto: a me non capitano mai cose belle, non le merito, e so che quando invece me ne accade una questa non è altro che la solita pugnalata travestita da buona notizia.
Mi prendono per il culo e io ci casco sempre.
2-La caduta.
Dopo aver capito che difatti quel cambiamento mi ha preso per il culo e si è divertito a sufficienza, io cado e non c’è modo per tirarmi su. Le delusioni mi fanno annegare e mi fanno dimenticare cosa sia la luce. So benissimo che detestare ed aver paura del cambiamento è grave, perchè sono loro che ci tengono in vita, ma io preferisico la mia sopravvivenza monotona ed inutile piuttosto che soffrire per qualche falso cambiamento bastardo. Io vivo ed accetto la mia monotonia non perchè mi piaccia, ma perchè ormai mi ci sono abituato, è l’unico modo che conosco per vivere e non ho paura di lei.
Ho paura di una possibile felicità che questo cambiamento può portare nella mia vita fino al punto che mi autoconvinco che andrà a finire male e difatti finisce male, sempre.
So padroneggaire bene il dolore tanto quanto non so padroneggaire la felicità.
3-Monotonia.
Dopo tutto, stanco e fatto a pezzi, ritorno nella mia solita monotonia nauseante e  ci rimango per tanto, troppo tempo... Ci sono immerso dentro da anni ormai e non vedo via d’uscita. So che è triste da pensare, ma io non ho la forza di accettare il cambiamento e forse nemmeno la voglio trovare. Non sono una persona aperta a tutto ciò che va a toccare il mio piccolo e tranquillo mondo di monotonia e fantasia e tutto ciò che lo disturba mi terrorizza, come in questo periodo...
Rinuncio ai cambiamenti, ve li lascio tutti, davvero, lasciatemi solo la mia triste monotonia.
State alla larga da me.”
C


NO.: “Charlie ho scoperto oggi che abitiamo nella stessa città! Non voglio sembrare un maniaco o non so cos’altro, ma... ti andrebbe se ci incontrassimo?”

!FuckinCharlie!: “Oddio veramente!? Fottutamente fantastico! Certo che mi va! Quando?”

NO.: “Ti va davvero? Non sai quanto mi rendi felice! Per quanto mi riguarda sono sempre libero... Andrebbe bene anche stasera ahahaha. Non ho mai nulla da fare...”

!FuckinCharlie!: “Dove e a che ora?”

NO.: “Davvero!? Oooooh che cosa bellissima! Alle undici davanti al St. Andrew andrebbe bene?”

!FuckinCharlie!: “È la mia scuola quella ahahah, comunque è perfetto. A tra poco :)”

NO.: “A tra poco :)”

!FuckinCharlie!: “Solo una cosa: come hai saputo chi sono e dove abito?”

NO.: “Sorpresa! Appena mi vedrai capirai tutto. Probabilmente mi conosci già!”

!FuckinCharlie!: “Non vedo l’ora :)”

NO.: “:)”
...
“Hey! Succhiacazzi!”
“R-Ryan?”
“Ma guarda un po’ che bella merda che abbiamo qui! Ragazzi, venite fuori.”
“C-Che ci fate qui?”
“Come cosa ci facciamo? Mica non vedevi l’ora di incontrarmi? Mi ferisci così!”
“Eri tu? Non esiste nessuno?”
“Esisto io, non ti basto? Vieni a conoscermi...”
“Andatevene via! Lasciatemi in pace!”
“Come sei scortese... Così tu e quell’altro coglione ancora più frocio di te avete aperto un blog di merda, eh? State appestando il web, lo sai?”
“Ryan lasciami in pace...”
“Perchè sennò che fai? Ti tagli le vene?”
“Andatevene! C-Cosa volete da me?”
“Conoscerti Succhiacazzi.”
...
“Mi sono divertito tanto Amore e loro sono troppo simpatici.”
“Visto che non è andata così male come credevi? Mi spiace solo per il tuo amico, Charlie...”
“Prima o poi lo convincerò, non preoccuparti.”
“Spero solo che un giorno o l’altro mi troverà almeno sopportabile...”
“Tranquilla piccola. Andrà bene.”
“Hey, ma quello non è...”
“Charlie! Tira giù il finestrino, presto!”
“Accosta Donnie! È ferito...”
“Charlie che cazzo ti è successo!?”
“Vaffanculo Donnie! Devi sempre spuntare quando mi sto per suicidare?”
“Cos’è successo!?”
“Non ho voglia di parlarne. Voglio solo essere morto.”
“Vieni qui... Fermo!”
“Dov’eri quando è successo? Mi hai lasciato solo...”
“Non succederà mai più Bello, promesso.”
“So che non è vero. Ti avevo detto di non dire a nessuno del blog, cazzo!”
“Chi ti ha ridotto così?”
“Ryan... e i suoi amichetti del cazzo. Hanno scoperto tutto... Cristo Donnie è tutta colpa tua!”
“Vieni in macchina.”
“Con lei? Mai.”
“Charlie non è un invito, ma un ordine.”
“Tutto bene ragazzi?”
“No cazzo! No! Fatti i cazzi tuoi!”
“CHARLIE!”
“Tranquillo Amore...”
“Amore!? Mi prendete per il culo? Ma state insieme da sì o no due settimane!”
“Charlie sali in macchina per favore.”
...

“Ti fa male?”
“Non toccarmi.”
“Charlie sii gentile.”
“Scusa tanto Donnie, ma in questo momento dovrei essere morto, essere gentile non era nei miei piani.”
“Potresti almeno sforzarti...”
“No.”
“Vado a prendere una cosa di là... Arrivo subito.”
“NON LASCIARMI SOLO!”
“Ehi, tranquillo, vado nella stanza qui accanto, a due metri da te. E poi c’è Annie.”
“Allora siamo a posto...”
“Vai Donnie, non preoccuparti ci sto io con lui.”
“Mettici poco!”
“Charlie non so perchè mi odi, ma non mi importa, cioè un po’ sì, ma non possiamo stare simpatici a tutti... Voglio solo che lasci che ti metta del ghiaccio su quel livido enorme, nient’altro...”
“Mi sto imponendo di odiarti, ma non ti odio. Sto obbligando me stesso a farlo ma in questo momento sei l’unica persona assieme a Donnie che si sta prendendo cura di me nonostante sia uno sfigato, quindi ora sei adorabile, ma io devo odiarti, capisci?”
“Perchè devi odiarmi?”
“Me lo hai portato via...”
“Charlie vuoi sapere cos’ha fatto Donnie per tutta la serata? Ti ha scritto. Aveva continuamente il cellulare in mano ed era preoccupato, morto di paura perchè tu non gli rispondevi, quindi se qui deve esserci qualcuno di geloso dovrei essere io, ma non lo sono perchè è stupido. Non potrò mai essere quello che tu significhi per lui, ma non ti odio per questo. Vorrei essere tua amica.”
“Mi ha scritto per tutta sera?”
“Continuamente.”
“Mi dispiace Annie...”
“Non preoccuparti, capisco che trovarti in casa me dopo quello che ti è successo non dev’essere proprio il massimo...”
“No, intendo che mi dispiace per avervi rovinato la serata... Anche per averti trattata male, ovvio...”
“Non hai rovinato nulla, tranquillo.”
“Scusami e grazie.”
“Wow Charlie hai degli occhi bellissimi!”
“B-Bellissimi!? Ma fanno schifo!”
“Vuoi scherzare vero? Sono meravigliosi!”
“Come fanno a piacerti!?”
“A chi non potrebbero piacere scusa? Uno è verde scuro, quel genere di verde più unico che raro e marrone attorno alla pupilla. È profondo, è misterioso ed è... fottutamente bellissimo! L’altro è azzurro, quel genere di azzurro che ricorda il ghiaccio e il mare caldo d’agosto. Charlie i tuoi occhi sono arte.”
“Hai appena detto fottutamente bellissimi?”
“Ehm... sì?”
“Donnie appoggio la tua scelta! La ragazza mi piace!”
“Sono contento, ma ora dobbiamo parlare del blog.”
“Sì, l’abbiamo aperto un mesetto fa, ricordi?”
“Non prendermi per il culo! Intendo dire, perchè hai dato tutta questa confidenza ad un estraneo e perchè l’hai voluto incontrare!? Sei pazzo?”
“Ero solo... Non sapevo che fare e sai quanto odio passare il sabato sera a casa...”
“Ti ho sempre detto di non fidarti della gente su internet... Non puoi mai sapere chi c’è dietro.”
“Mi dispiace...”
“Devi dirlo a te, non a me.”
“Mi dispiace Charlie.”
“Sei proprio idiota...”
“So che mi adori DonnieBunny...”
“Guardiamo un film?”
“Fottutamente perfetto!”
“Allora io vado...”
“No Annie, rimani anche tu...”
“Charlie sono sorpreso. Tutto questo affetto da dove salta fuori?”
“In fondo so essere buono.”
...

“Ryan, tanto so che sei stato tu e non voglio nemmeno dire cos’hai fatto. Non meriti che la magnifica gente su questo blog si ricordi di te per una cosa così orribile. Non meriti nemmeno quello che sto scrivendo ora, ma lo sto facendo per Charlie. Sei uno stronzo, una merda, qualsiasi cosa meno che una persona. Se senti ancora questo impulso del cazzo non sfogarti su Charlie, ci sono io. Sono più brutto, più magro, più antipatico e sto sul cazzo a prescindere, quindi se senti dentro di te, dentro il tuo cuore marcio, di volerti sfogare su di un innocente, scegli me. Detto questo, spero che tu cada dalle scale e rimanga paralizzato a vita :)”
D


“Donnie sono arrivati i miei.”
“Vai?”
“Sì, ci vediamo lunedì.”
“Va bene Amore.”
“Salutami Charlie e prenditi cura di lui. Si è addormentato.”
“Lo farò.”
“Buonanotte Amore.”
“Notte.”

In questo momento potrei sembrare davvero il suo ragazzo: lui sdraiato sul mio letto, addormentato; io seduto accanto a lui sul bordo che gli accarezzo quei dannati tagli sul braccio e quei lividi assolutamente non meritati mentre piango, un pianto sommesso, doloroso, carico di parole non dette.
“Mi dispiace Charlie. Sono un amico di merda. Meriti molto di più.”
E ora, mentre mi sdraio accanto a lui e lo abbraccio stetto dal dietro, nascondendo il viso nella sua schiena sembro ancora più gay, ma non me ne frega nulla.
“Sei prefetto Donnie, davvero. Mi basti tu.”
E adesso che mi sta accarezzando le mani e sta piangendo pure lui sembriamo entrambi due froci, ma ancora una volta non me ne frega nulla.
“Non posso pensare che ti saresti ucciso se non ti avessi incontrato... Dio, no!”
La vita può fare davvero cagare a volte...
Un po’ più che a volte forse...

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Capitolo 8
*** 19/21-12-14 ***


19-12-14
“Ci pensate mai a quanto sia stupido soffrire alla nostra età? Che senso hanno i nostri pianti sommessi, i nostri pensieri contorti, le nostre notti in bianco e le nostra grida di disperazione?
Nessuno.
Nel mondo c’è gente che muore di fame, che non ha un soldo in tasca, che vede morire un amico, un genitore o un figlio e poi ci siamo noi, adolescenti idioti che non sappiamo apprezzare ciò che abbiamo, poichè in fondo noi abbiamo tutto, ma siamo ciechi e pensiamo di non avere niente se non un cuore pesante e vuoto al tempo stesso. Non abbiamo voglia di vivere, sognamo la morte come fosse un miracolo e odiamo ogni cosa e persona. C’è gente che muore volendo vivere e ci siamo noi che viviamo desiderando morire. Siamo pazzi, siamo tanto pazzi e abbiamo torto, abbiamo tanto torto...
Non si può desiderare la morte a quattordici pittosto che a diciotto anni solo perchè i nostri coetanei sono un mucchio di rincoglioniti senza cervello. Non si può, eppure noi possiamo e lo facciamo. Viviamo nella disperata ricerca della felicità che pian piano si trasforma o in una dannata attesa della famosa goccia che fa traboccare il vaso o in una sopravvivenza incolore, insapore, inutile...
Ma siamo noi o sono gli altri a volere ciò?
Noi.
Nessuno può decidere al posto nostro e noi dobbiamo decidere di VIVERE, di vivere per davvero e di trasformare la nostra passiva sopravvivenza in qualcosa di attivo, di unico. Dobbiamo prenderci la colpa, poichè è soltanto nostra e poichè siamo stati noi a permettere agli altri di ridurci così, di renderci delle ombre, dei palloncini pronti a volare verso il cielo, e quindi quando diciamo “Il mondo mi uccide!”, forse sarebbe meglio dire “Lascio che il mondo mi uccida.”.
La vita è nostra.
Noi siamo nostri e di nessun altro e solo noi possiamo vivere, non possiamo lasciare che sia qualcun altro a farlo al nostro posto. Amici miei, non vi sto dando degli stupidi o dei pazzi, poichè come disse la mia psicologa “I pazzi sono fuori mentre le perosne normali sono quelle che vengono qui.”, ma vi sto chiedendo di svegliarvi dal vostro torpore e di reagire, di far sentire la vostra voce una volta tanto. Noi siamo normali, siamo sani di mente e non dobbiamo permettere ai pazzi di condizionarci e di, sopratutto, condizionare la nostra unica e meravigliosa vita.
Noi siamo nostri e siamo perfetti. La perfezione esiste, cercatela dentro di voi e tiratela fuori.
Siete tutti perfetti e sarete tutti felici.”
D


“È qualcosa riferito a me?”
“Solo se vuoi.”
“Allora lo voglio.”
“Lo voglio... Sembra molto che ci stiamo sposando, lo sai Bello?”
“Anche tu sei idiota.”
“Che ti devo dire? Mi hai contagiato.”
“Ah Donnie, mi dispiace di averti rovinato la serata...”
“Stai scherzando vero? Charlie te l’ha detto pure Annie: non hai rovinato nulla!”
“Io non la penso così...”
“Vedi di cominciare a pensarlo allora.”
“Comunque Annie è adorabile.”
“Visto? Te l’avevo detto.”
“Forse un giorno potrei uscire anch’io con voi e i suoi amici...”
“Sarebbe meraviglioso.”
“Forse potrei provare ad essere felice pure io.”
“Non sai quanto mi scaldi il cuore sentirti dire questa cosa. Sarai felice Charlie, te lo prometto e ti aiuterò.”
“DonnieBunny ammettilo che sei innamorato di me.”
“Ovviamente! Come potrei non esserlo?”
“Mi conviene andare a casa prima che a mia madre venga un esaurimento nervoso.”
“A domani Bello.”
“A domani DonnieBunny.”

Magari Charlie ha capito che anche lui merita e può essere felice se solo ci crede davvero e magari pure io. Forse ce la faremo. Vedo una piccola luce di speranza che pian piano si sta ingrandendo sempre di più. Ma se riuscissi ad essere felice soltanto io? Se lui non la smettesse di tagliarsi e piangere? Non potrei accettarlo... Charlie è forte, tanto forte, ma ormai è troppo triste e non so più come aiutarlo....
La vita può fare davvero cagare a volte...
Un po’ più che a volte forse...

 

 

 

21-12-14
ameliaWho?: “Non è una critica la mia, ma solo un’opinione. Io penso che la nostra infelicità non sia inutile, ma che ognuno abbia la propria e che ognuna sia sullo stesso piano di un’altra per importanza. Le persone povere soffrono perchè non hanno soldi e cibo, le persone malate soffrono per il dolore o per la loro imminente morte, le persone brutte soffrono perchè non hanno labbra da baciare, le persone grasse soffrono perchè si sentono inferiori ai magri, gli adolescenti soffrono perchè l’adolescenza fa cagare, senza tanti giri di parole. Come avete scritto voi nel vostro primo post, gli adolescenti si dividono nei fighi e i popolari e nei tristi e gli sfigati. Ogni persona muore del male che si è meritata e nessuno potrà mai convincerla che c’è chi sta peggio. L’uomo è infelice per sua scelta, su questo avete ragione, ma non è così semplice essere felici dopo anni che la vita ti sputa addosso. Ognuno soffre, ogni persona, chi più e chi meno, ma non per un male soltanto, uno comune, ma per vari, uno diverso dall’altro e ognuno ha il proprio con cui convivere. I nostri pianti servono a far capire che il mondo degli adolescenti sta peggiorando di anno in anno, ecco cosa. È una disperata richiesta di aiuto.
Spero di non avervi offesi, perchè io adoro quello che scrivete, ma la mia idea è questa. Fatemi sapere <3”


“La ragazza ci sa fare con le parole.”
“Cazzo Donnie è quasi fottutamente brava quanto noi. Dobbiamo risponderle subito!”
“Va bene Charlie, ora rispondiamo. Calma però.”

@DonnieBunny: “ameliaWho? apprezziamo davvero molto quello che hai scritto, davvero, e non ci hai assolutamente offesi, anzi. Scrivi molto bene, come dice Charlie sei “fottutamente brava”, ma il punto è che quello che hai scritto è tutto corretto. Spesso ci contraddiciamo quando scriviamo qualcosa, perchè siamo adolescenti; il tempo passa, le idee cambiano, le emozioni diventano altre o diventano più profonde, quindi il nostro blog è un insieme di idee a seconda dell’emozione e dell’ispirazione del momento. Abbiamo scritto che gli adolescenti (la nostra parte almeno) sono tristi, depressi, senza ragioni di vita e ora abbiamo detto che sono solo pare inutili, infondate che portano solo ad un spreco della vita e tutte e due le cose sono esatte.
Mi spiego: solo perchè la vita non va sempre come abbiamo deciso noi, allora non vuol dire che non migliorerà mai e che sarà sempre triste ed inutile. Noi permettiamo agli altri di schiacciarci e le nostre idee, sempre più pessimiste, non fanno altro che schiacciarci a loro volta.
La forza la dobbiamo tirare fuori noi.
La forza di dire “BASTA!” a questa vita di merda, la forza di cominciare ad ascoltare noi più che gli altri e la forza di essere forti. È tutto qui, concentrato in questo concetto: quello che ci serve, di cui abbiamo un disperato bisogno, è soltanto la forza, e il problema inizia qui. I nostri coetanei della parte “figa” abusano della loro forza e la usano per schiacciare chi l’ha smarrita o chi è momentaneamente debole, poichè non è mica scritto da qualche parte che è vietato smarrire un attimo la strada o avere paura. Tutti, anche i fighi, hanno paura, ma loro si nascondono dietro la loro maschera di presunzione e si prendono gioco di chi sta ancora viaggiando alla ricerca della propria ed unica forza. La strada per raggiungerla è difficile, in salita ed impervia, ma noi abbiamo creato questo blog apposta per aiutare ognuno di voi a trovare la propria ed unica fonte di coraggio. Siamo tristi, è vero, e il nostro dolore è autentico, ma è anche vero che la forza non è di nessuno se non nostra.
Speriamo di averti risposto bene e di averti aperto un po’ di più gli occhi.
Un abbraccio <3”
D & C


“Io penso di non avercela, la forza intendo.”
“Charlie tutti ce l’hanno. La tua dobbiamo ancora scoprire quale sia.”
“Dobbiamo, eh? Quindi vuol dire che mi aiuterai?”
“Sempre.”
“E non dirmi che non sei tenero quando fai così!”
“Silenzio Charlie, piuttosto, come vanno i lividi?”
“Bene, peccato che i miei si siano incazzati pensando che sia andato a fare a botte e mi hanno vietato di uscire di casa, come se io uscissi! Posso venire soltanto da te.”
“Mi spiace Bello.”
“A me no, voglio dire, mi spiace che abbiano pensato che sia andato a far rissa, ma la punizione è una minchiata! Potevano sceglierne un’altra... Pensavo sapessero benissimo che non ho amici al di fuori di te. A volte penso che non mi conoscano proprio, non mi sento nemmeno loro figlio in questi casi. Sono uno sconosciuto per loro, un inutile, stupido, omosessuale sconosciuto.”
“Non dire così Charlie. A volte i genitori fanno delle scelte per il nostro bene che non sempre sono giuste, lo ammetto, ma forse perchè un po’ noi siamo sconosciuti per loro. Non siamo più bambini e non siamo nemmeno adulti. Non siamo nulla e loro si comportano come possono. Quello del genitore è un compito di merda.”
“Anche essere il figlio dei miei genitori è un compito di merda...”
“Non lo metto in dubbio Bello, ma non accanirti così tanto su di loro. Promesso?”
“Promesso...”
“Bravo Bello.”

Questa promessa non vale nulla. So benissimo dei trascorsi tra Charlie e i suoi, ma so altrettanto bene quanto si preoccupino per lui. Li sento parlare spesso coi miei e li vedo troppo spesso piangere.... Mi chiedo come lui non se ne sia mai accorto. Ma d’altronde la capacità di un genitore di nascondere i problemi ai propri figli è unica.
spero che se ne accorga presto, che un giorno riesca a capire.
La vita può fare davvero cagare a volte...
Un po’ più che a volte forse...

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Capitolo 9
*** 22/24-12-14 ***


22-12-14
“Non ricordo dove e non ricordo nemmeno chi l’abbia scritto, ma una volta ho letto che la mente umana può essere paragonata ad un libro, un libro che puoi aprire, leggere dall’inizio o solo qualche riga, un libro che puoi evidenziare o un libro che puoi decidere di non finire mai di leggere o che puoi rileggere mille volte.
Penso che però più che da un libro, la nostra mente sia composta da più libri, di vari genere, stili e lunghezze.
Uno può essere un romanzo rosa, uno di quei libri che ti commuovono, che ti fanno sorridere dolcemente e che possono avere un lieto fine piuttosto che un finale triste e tragico, uno di quei libri che vivi, uno di quelli che evidenzi e che molto probabilmente rimarranno per sempre nel tuo cuore e che non potrai mai dimenticare.
Uno può essere una biografia, un libro che parla di qualcuno che stimi, a cui vuoi bene e a cui sei in qualche modo legato e questo genere di romanzo lo leggi con interesse, con sorpresa, più e più volte, scoprendo nuove cose man mano che prosegui e man mano che lo rileggi, sorprendendoti di quanto tu poco conoscessi quella persona nonstante pensassi l’esatto contario. Questo libro puoi anche decidere di non finirlo mai se vuoi, ma il ricordo di quella persona a cui un tempo volevi bene non svanirà mai.
Un altro ancora può essere un romanzo d’avventura, un libro che ti coinvolge, che ti fa conoscere posti e personaggi immaginari e che ti fa sognare. Questo è il libro che personalmente preferisco, perchè è grazie a questo genere che riusciamo a tenere i nostri sogni e la nostra immaginazione vivi, riusciamo a viaggiare stando fermi e riusciamo a distaccarci dal mondo. Io ho sempre preferito i sogni alla realtà e ne vado molto fiero, poichè senza la fantasia dove andremmo a finire? Cosa potremmo fare senza un luogo dove rifugiarci, in cui possiamo andare sempre e con chiunque o magari da soli? La nostra mente è una raccolta di momenti belli o brutti e noi possiamo decidere quali di questi evidenziare e rivivere e quali invece chiudere e riporre nello scaffale e dimenticare.
Ho sempre trovato la mente umana la più bella biblioteca che possa esistere, la più ampia e varia.
I ricordi mi affascinano tanto quanto mi terrorizzano.”
D


ameliaWho?: “Grazie per avermi risposto! Davvero, non pensavo mi avreste presa sul serio. Adesso ho capito cosa intendete e ho capito che la forza riuscirò a trovarla con voi. Grazie <3”
P.S. La mia biblioteca è chiusa e sbarrata. Troppi libri che non voglio rileggere ma voi siete gli unici che “rileggerò” più e più volte :)”

“Charlie! Porca puttana mi hai fatto prendere un colpo! Da dove diavolo sei entrato!?”
“Dalla porta magari? Mi hanno aperto i tuoi rincoglionito!”
“Sono chiuso in camera mia da tutto il pomeriggio, non sapevo nemmeno fossero tornati.”
“Tutto il pomeriggio? Annie non c’è?”
“Febbre. Che cosa vuoi?”
“Ho realizzato soltanto poco fa che tra tre giorni è Natale!”
“E... quindi?”
“E quindi!? Quindi non so cosa cazzo regalarti!”
“Charlie, fammi capire: sei venuto in camera mia con un’espressione di terrore in faccia e col fiatone per dirmi che non mi hai comprato un regalo?”
“Esattamente.”
“Ma vaffanculo!”
“No, è una cosa seria questa. Cosa ti regalo?”
“Charlie sai benissimo la mia idea sul Natale e sui regali: spreco di soldi! Non comprarmi nulla, voglio solo che tu sia felice.”
“È una cosa molto dolce, davvero, ma so alla perfezione che in quel sacchetto c’è il mio regalo.”
“Fottiti per piacere!”
“No grazie. Tu me l’hai già preso e io no, faccio cagare! Cosa ti piacerebbe?”
“Comprami un paio di mutande.”
“Donnie, Dio mio! Puoi essere serio? Questo è un problema molto grave!”
“Charlie è un problema del cazzo. Puoi benissimo portarmi del vomito e a me andrebbe bene. Non mi importa dei regali.”
“Ma a me sì... E il problema è che non ho nessuno con cui uscire a prendertelo, anzi! Il problema è che sono in punizione! Dio...”
“Non bestemmiare per favore! Ci tieni davvero così tanto a regalarmi qualcosa?”
“Assolutamente sì.”
“Allora fai tu qualcosa, cioè, prendi un foglio, un lenzuolo, una qualsiasi cosa e disegnaci sopra qualcosa. Sai quanto ami i tuoi disegni.”
“Che idea bellissima! DonnieBunny farò un capolavoro vedrai.”
“Ne sono certo.”
“Ci vediamo alla vigilia come ogni anno?”
“Certo Bello.”
“A tra due giorni.”
“A tra due giorni Charlie.”

Faccio schifo. Non ho nemmeno avuto il coraggio di dirgli che alla vigilia sono stato invitato a cena a casa di Annie e non so come dirglielo. So benissimo che la nostra è una tradizione. Ci scambiamo i regali la sera della vigilia fin da quando siamo bambini, ma adesso ho interrotto questa specie di rituale e non so come fare. Rovinargli il Natale era l’ultima cosa che avrei voluto fare... Sono un vigliacco di merda!
La vita può fare davvero cagare a volte...
Un po’ più che a volte forse...

 

 

 


24-12-14
“Pronto?”
“DonnieBunny sono io! Ho fatto un capolavoro, ti piacerà un sacco, vedrai. A che ora passo? Non sto più nella pelle, voglio troppo vedere la tua espressione quando lo aprirai e voglio troppo vedere qualche film natalizio di merda con te. Il Grinch andrebbe bene?”
“Charlie, Charlie aspetta un attimo...”
“Cosa c’è DonnieBunny?”
“Non avrei voluto dirtelo al telefono, ma... non puoi venire da me stasera.”
“P-Perchè no?”
“Ho una specie di impegno... I genitori di Annie vogliono conoscermi e mi hanno invitato stasera a cena... Ce li scambiamo domani i regali, okay? Appena mi sveglio passo da te.”
“Ma non è la stessa cosa! Era la nostra tradizione Donnie l’abbiamo sempre fatto...”
“Lo so Charlie, ma è solo per quest’anno, promesso.”
“Mi sembra che ormai le tue promesse non valgano granchè... Da quanto sai di questa cena?”
“Da una settimana...”
“Una settimana!? E me lo dici solo ora!?”
“Charlie scusami, davvero.”
“Donnie no. Lo sai quanto io tenga a questa cazzata e nonostante tutto non te ne fotte niente, ma proprio niente di me e delle mie fissazioni inutili!”
“Non è vero Charlie! Le ho sempre rispettate tutte le tue pare e fissazioni del cazzo, ma sono tante, troppe e a volte non riesco a rispettarle tutte. Tu sei importantissimo per me, te lo ripeto di continuo, ma adesso c’è anche Annie e devi imparare a dividere il tuo spazio con lei, capito? È solo per quest’anno, te l’ho già detto! Ti prego non cominciare un’ennesima scenata senza senso.”
“...”
“Charlie? Hey, mi hai messo giù? Ci sei? Charlie!?”

Ma che cazzo ho fatto!? Che cazzo mi passava per la testa!? Gli ho rovinato il Natale, il suo entusiasmo per il regalo, la sua poca felicità del momento, la vita... So benissimo che lui crolla per molto meno e so altrettanto bene che andare da lui adesso sarebbe inutile, non mi ascolterebbe mai...
MI FACCIO SCHIFO!
La vita può fare davvero cagare a volte...
Un po’ più che a volte forse...

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Capitolo 10
*** 25/26/29/30-12-14 ***


25-12-14
“Buon Natale a tutte le meravigliose anime che stanno leggendo in questo momento. Spero che in questo giorno i vostri cuori abbiano un po’ di pace a che i vostri sorrisi illuminino il mondo.
Addio.”
Il vostro palloncino pronto a diventare finalmente Stella Charlie.


“CHARLIE!!”

La vita fa cagare.

 




26-12-14
“Non leggerò i commenti di nessuno. Non scriverò più nulla per nessuno. Non potrò più aiutare nessuno. Questa è l’ultima volta che scriverò in assoluto su questo blog e pensavo che pubblicare la lettera che mi ha lasciato il mio Charlie ieri su quel letto disfatto e freddo, potesse essere un buon modo per dire addio a tutti voi.
-Caro DonnieBunny,
questa è soltanto una delle 389 lettere che ti ho scritto giorno per giorno per più di un anno, e sai perchè? Mi preparavo, sapevo che un giorno o l’altro una di queste 389 lettere sarebbe stata nelle tue mani e per non lasciarti senza spiegazioni ogni mattina ne scrivevo una, solo per te.
Chiariamo subito il fatto che non ho deciso di suicidarmi per colpa tua o di Annie e soprattutto non per lo scambio dei regali, ma perchè sono depresso, ma depresso per davvero e non ho paura o vergogna nello scriverlo. Sono depresso poichè ormai non ho più un motivo per essere triste ma lo sono e basta, di continuo. Me l’ha detto pure il mio psichiatra e quel giorno in cui me lo disse ti scrissi la prima lettera di tutte le 389.
È strano il fatto che stia parlando al presente quando ormai appartengo al passato, ma non ce la faccio proprio a scrivere “io ero depresso”, perchè tecnicamente lo sono pure ora mentre sto scrivendo, soprattutto ora...
Ti voglio bene Donnie, uno di quei beni che raramente esistono e che nemmeno io capisco come sia potuto nascere. Mi spezza il cuore pensare che tu ora stia piangendo o pensando “Sono una merda!”, perchè tu sei meraviglioso e sei coraggioso, sì. Prendersi cura del proprio male assieme a quello di qualcun altro è una cosa più unica che rara, ma tu ce l’hai fatta. Sei forte, tanto forte, e sei perfetto, fottutamente perfetto. Sei più di un amico, più di una spalla su cui piangere, più di un fratello, sei il mio Tutto, l’unica ragione per la quale sono sopravvisuto fino ad ora, ma non ce la faccio davvero più, scusami.
Mi tremano le mani in questo momento, perchè pensare di non poterti più abbracciare mi sta già facendo morire un po’... Mi sento uno schifo ad averlo fatto a Natale, ma sono davvero al limite.
Ripensandoci “Ti voglio bene” non rende abbastanza l’affetto che provo per te, perciò lo dirò in un altro modo:
Ti amo Donnie, proprio così.
Ti amo con tutto me stesso, come una madre ama il proprio figlio e come un figlio ama la propria madre. Sei il mio tutto e sarò per sempre il tuo miglioreamico, se ancora lo vorrai.
Addio DonnieBunny.
Charlie (Bello)
P.S. Di’ ai miei che li amo.”-

La vita fa cagare.

 

 



29-12-14
“Donnie! Donnie apri la porta, ti prego! Sei chiuso lì dentro da quattro giorni! Aprimi...”
“Mamma vattene via! Donnie non esiste più. È morto!”
“Donald apri la porta!”
“VOGLIO MORIRE! RIDATEMI CHARLIE!!”
“Amore ti supplico, voglio parlarti faccia a faccia... Aprimi, non posso sentirti dire queste cose...”
“CHARLIE VAFFANCULO! È TUTTA COLPA TUA! Voglio morire...”
“Donnie...”

Sono quattro giorni che non vivo più e sono quattro giorni che non faccio altro che tagliarmi ovunque, come faceva lui. Adesso capisco perchè lo faceva: è una droga. Non penso che riuscirò mai più ad essere felice, niente e nessuno potrà mai aiutarmi.
Charlie È tutto per me.
Mi spiace per i miei e per Annie, ma sto davvero prendendo in considerazione l’idea di diventare una Stella pure ed andare a risplendere accanto al mio Charlie nel cielo.
La vita fa cagare.

 

 



30-12-14
“Donnie so che è inutile chiederti di aprire, ma se mai lo volessi fare, qui fuori c’è il regalo di Natale di Charlie...”
“...”
“Passo più tardi Amore...”
...

“X Donnie:
DonnieBunny! Buon Natale!!!! Ho lavorato giorno e notte per farti il regalo, ma ne è valsa assolutamente la pena. Appena lo aprirai dirai: “Grazie Bello! È fottutamente perfetto!”, nè sono sicuro. Non vedo l’ora di vedere la tua espressione di stupore. Auguri Donnie.”


Mentre strappo la carta mi tremano le mani e le lacrime mi scendono sulle guance, cadendo dal mento e bagnando la maglietta, perchè so che lui non vedrà mai la mia espressione di stupore...
È davvero fottutamente perfetto e piango ancora di più nel vederlo e il mio cuore sanguina; una tela che raffigura un palloncino che racchiude un cielo stellato, l’Universo, la Luce...
Questo mi fa pensare che forse Charlie aveva in programma di farla finita a Natale già da un po’ di tempo e accorgermene solo adesso mi fa venire voglia di strapparmi i capelli...

Attorno ci sono le parole di quella canzone che mi ha dedicato e cantato a squarciagola più e più volte e che ormai è una parte importante del mio cuore:

“I got troubled thoughts
and the self-esteem to match,

what a catch..."

Piango ancora di più. Dov’ero io mentre lui stava morendo, respirando piano piano prima di cadere nel sonno delle pillole? Dove!? A casa mia, attorno all’albero di Natale a scartare il mio cellulare nuovo. Ho fallito come amico, come fratello, come persona, come essere vivente.
Non merito più la vita.
La vita non fa per me...
Aspettami Charlie.

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Capitolo 11
*** 31-12-14 _ 25-12-27 ***


31-12-14
“Quindi sono morto?”
“Dipende da che cosa pensi sia la morte.”
“La fine.”
“Pensi che la morte sia la fine?”
“Spero che lo sia. Non voglio continuare a prendermi in giro.”
“Perchè speri che sia la fine?”
“Ho una corda al collo. Come potrebbe non essere la fine?”
“Se vuoi può non esserlo.”
“Non so cosa voglio. Forse solo pace, forse solo Charlie...”
“E la pace e la fine sono la stessa cosa per te?”
“Perchè mi stai facendo tutte queste domande? Chi sei?”
“Chi pensi che io sia?”
“Un angelo.”
“Se pensi che sia un angelo, allora sarò un angelo.”
“E se invece pensassi che tu sia la mia coscienza?”
“Allora sarò la tua coscienza.”
“E se pensassi che tu sia Charlie...?”
“Allora sarò Charlie.”
“Ma se tu invece fossi solo un ciarlatano? Se mi stessi prendendo in giro e se non fossi realmente morto? Chi mi dice che non mi stia immaginando tutto quanto?”
“Nessuno può dirlo. Dipende tutto da te.”
“Non sono in grado di prendere scelte.”
“La corda che hai al collo dice il contrario però.”
“Quindi non mi sto immaginando tutto?”
“No. La tua mente dice che è vero, quindi è vero.”
“Non mi fido della mia mente.”
“Io mi fido di te e della tua mente.”
“La mia mente mi ha messo una corda al collo.”
“No. Quello sei stato tu a farlo. Dipendeva da te e hai fatto una scelta.”
“Si può cambiare una scelta fatta?”
“Non si può cancellare il passato.”
“E si può fare una scelta che può migliorarne una sbagliata presa in passato?”
“Se tu pensi che si possa fare, allora si può.”
“Lo penso.”
“Puoi farlo allora?”
“Posso farlo.”
“E che cosa vuoi fare?”
“Voglio tagliare questa corda.”
“Non vuoi più la fine?”
“Ho detto che non so cosa voglio.”
“E la pace invece? Non la vuoi più?”
“Quella la voglio. L’ho sempre voluta e sempre la vorrò.”
“E Charlie?”
“Non c’è neanche bisogno di chiederlo. Lui è la cosa che più desidero in assoluto.”
“Allora sai cosa vuoi fare.”
“Come posso trovare pace e riavere Charlie tagliando questa corda?”
“Dipende sempre da te.”
“Non riesco.”
“Non riesci a far cosa?”
“Scegliere.”
“Hai appena scelto di volere la pace, di volere tagliare la corda che in precedenza avevi scelto di metterti al collo e di riavere indietro Charlie. Sono tante scelte, non pensi?”
“Forse lo sono, o forse sono solo parole al vento.”
“Forse.”
“Si può cambiare la propria vita?”
“In che senso?”
“Posso non essere più depresso?”
“Puoi scegliere di non volerlo più essere.”
“E se non ci riuscissi? Se anche scegliendo non ottenessi nulla?”
“È impossibile. Se una persona sceglie non può non ottenere nulla.”
“Io non ho mai ottenuto nulla dalle mie scelte.”
“Forse perchè non ci hai mai creduto fino in fondo.”
“Forse...”
“E ora ci credi fino in fondo?”
“In che cosa?”
“Credi di poter scegliere di vivere e non essere più depresso?”
“Posso provarci...”
“Devi esserne certo.”
“Come posso esserne certo? Non posso non essere più depresso senza Charlie. La corda che ho al collo ne è la prova. Non sono mai stato una persona decisa.”
“Puoi scegliere di esserlo da ora e puoi scegliere di riavere Charlie.”
“Come?”
“Devi credere in te e devi tagliare questa corda.”
“Mi aiuterai?”
“Non posso.”
“E se decidessi che tu sei il coltello che taglia la mia corda, la mia forza di vita, il mio Charlie, allora mi aiuterai?”
“Se lo decidi allora ti aiuterò.”
“Mi aiuterai a rialzarmi dopo ogni caduta?”
“Lo farò.”
“Mi aiuterai a non tentare più il suicidio?”
“Lo farò.”
“Prometti che mi starai accanto e che sarai per sempre il mio Charlie?”
“Lo prometto.”
“Allora scelgo di vivere.”
“Allora apri gli occhi e respira DonnieBunny!”
“Charlie!”
...
“È VIVO! È UN MIRACOLO!”






25-12-27
“Amore andiamo! I miei ci aspettano.”
“Arrivo subito! Dammi altri due minuti Annie.”
“Va bene, ti aspettiamo in macchina.”

E quindi eccomi qui, tredici anni dopo con una moglie ed un bambino bellissimo, il mio piccolo Charlie. Non lo avrei proprio immaginato di riuscire ad essere felice dopo quel Natale buio, eppure lui mi ha salvato e io ora mi sento l’uomo più fortunato del mondo. Mentre mi avvicino alla sua tomba mi pizzicano gli occhi ed il cuore mi batte all’impazzata. Questo non potrà mai cambiare, neanche quando avrò novant’anni.

“CHARLIE MANOR”

27-04-97  _  25-12-14

“Amico, figlio, fratello e in assoluto il più fottutamente perfetto essere umano del mondo.”

Sorrido, perchè ricordo la fatica che ho fatto per far scrivere “fottutamente” sulla lapide e so che lui riderebbe nel leggerlo. È proprio così che voglio ricordarlo, col suo sorriso stupido ma meraviglioso e non con le lacrime ed un flacone vuoto di pillole in mano. Lui rimarrà per sempre il mio migliore amico, nessuno prenderà mai il suo posto nel mio cuore. Ancora oggi quando mi chiedono chi sia il migliore amico, io rispondo fieramente Charlie Manor. Tiro fuori dalla tasca il mio ennesimo biglietto come ogni Natale.
...

“Buon Natale Bello. Stanotte ti vedrò splendere nel cielo.”
DonnieBunny


La vita può essere meravigliosa se noi glielo permettiamo.
Puoi essere la tua Fonte di Luce, puoi essere la Stella e puoi brillare così tanto se solo ci credi davvero.
Non siate palloncini.

FINE.

*Piccola nota conclusiva inutile*
Dunque è finito, ho pubblicato ogni singolo pensiero che la mia mente ha partorito durante le mie notti-no e ho espresso tutto quello che avevo da dire sulla vita. Sono un mix tra Donnie e Charlie io e per adesso sto cercando in tutti i modi possibili di seguire la strada di Donnie... Probabilmente non si è capito, ma alla fine questa storia avrebbe dovuto farvi reinnamorare della vita o farvela apprezzare sempre più, facendovi capire che col suicidio o le cosiddette "pare mentali" non si va da nessuna parte. Vi lascio con una lista delle canzoni che mi hanno ispirata e che ho usato nella storia:
-The Kids Aren't Alright dei Fall Out Boy
-Centuries dei Fall Out Boy (da cui deriva "The Poisoned Youth" come titolo)
-What a Catch, Donnie sempre dei Fall Out Boy (la canzone che Charlie dedica a Donnie)
-Spotlight (Oh Nostalgia) di Patrick Stump (che è l'introduzione alla storia, l'esortazione alla vita per eccellenza e ciò da cui tutto è partito).
A questo punto... Ciao a tutti, un abbraccio :*

 

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