Thirteen days to make you fall in love with me.

di xmichaelhair
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il patto. ***
Capitolo 2: *** Giorno numero uno. ***
Capitolo 3: *** Giorno numero due. ***
Capitolo 4: *** Giorno numero tre. ***
Capitolo 5: *** Giorno numero quattro. ***
Capitolo 6: *** Giorno numero cinque. ***
Capitolo 7: *** Giorno numero sei. ***
Capitolo 8: *** I'm alive hahah ***



Capitolo 1
*** Il patto. ***





 1. Il Patto.      



Era una delle solite mattine fredde d'inverno, Bristol con la neve era ancora più bella del solito.
Ma invece di essere a casa nel mio bel letto caldo a guardarmi un film ero a scuola.
Per fortuna erano le ultime due ore della giornata.
Dimenticavo, mi chiamo Taylor, ho 16 e frequento la Clifton High School.
La mia migliore amica si chiama Ele, è fantastica, l’unica persona di cui mi fido veramente.
Ele è fidanzata con uno dei ragazzi più belli della scuola: Daniel.
Mentre io sono single, per fortuna.
Odio l’amore, ci sono certe persone che dicono che è la cosa più bella, ma io non credo.
Odio soprattutto il tradimento. Le persone dicono che fanno errori perché sono umane, è vero, anche io sono umana e faccio errori, però non mi permetterei mai di tradire la persona che amo più tutte.
C’è un ragazzo che cerca di farmi cambiare idea, dice che lui non mi tradirebbe mai, ma non ci credo, sarà anche innamorato di me, ma io non mi fido facilmente delle persone, soprattutto
di quelle che hanno mille persone hai loro piedi. Lui si chiama George Shelley ed è nella mia stessa classe, sfortunatamente.
Ricordo ancora il primo giorno di scuola quando tutte le ragazze hanno iniziato a chiedergli il numero di telefono ma lui non le cagava di striscio, lo stimo solo per quello.
La campanella mi sveglia dai miei pensieri: mi alzo, metto tutto nello zaino e corro fuori dall’aula, per poi correre verso la porta della scuola.
“Che fai Tay? Non si saluta?" Mi giro e vedo Ele.
“Scusa Ele, devo correre a casa, se non ti ricordi sono in punizione.”
Già, ero in punizione perché ero andata di nascosto ad una festa e i miei genitori essendo molto severi hanno deciso di mettermi in punizione, che merda.
“Ah già, scrivimi però.”
“Sicuramente.” Dico sorridendo.
Mi giro intenzionata a ricominciare a correre quando noto davanti a me George.
“E tu cosa vuoi?” Domando incrociando le braccia.
“Oh, nulla. Anzi, voglio solo una cosa..” dice.
“Cosa?”
“Dai Tay, non fare la finta tonta, lo sai che ti amo da quando ti ho vista la prima volta.”
“Senti George, hai molte ragazze hai tuoi piedi, vai da loro no? E comunque, non ti amo e non ti amerò mai.”
“Cosa ti ho fatto di male?” Dice ridendo.
“Nulla George, odio solo il fatto che non ti rassegni.”
“Va bene Taylor, facciamo un patto.” dice.
Sbuffo.
“Che tipo di patto?”
“Dovrai passare tredici giorni con me e cercherò di farti innamorare di me.”
Accetto senza pensarci due volte, tanto sapevo che non ci sarebbe mai riuscito.
Sorride.
“E se non ci riuscirò non ti annoierò mai più.”
“Perfetto.” dico.
“La sfida inizia domani.” dice per poi sfoggiare uno dei suoi sorrisi e andarsene.
Io invece, inizio a correre verso casa, e quando arrivo noto che i miei genitori sono già incazzati, perfetto, ci mancava solo questo.
“Che ho fatto io adesso?” dico
“Abbiamo saputo che la scorsa settimana hai marinato scuola.” dice mio padre.
“Taylor, noi non ti abbiamo fatto imparare a comportarti così, insomma, marinare la scuola, andare alle feste di nascosto e fare altre cavolate non è da te.” dice mia madre.
“Dovreste sapere che le persone crescendo cambiano.” dico.
“A noi invece sembri sempre più una bambina con questo atteggiamento.” Dice mio padre.
Sbuffo per poi andare in camera mia e buttarmi sul letto ascoltando un po’ di musica.

 

The story of my life.
I give her hope
I spend her love, until she's broke inside 
The story of my life.

 

All’improvviso ricevo un messaggio.


Ricordati del patto.
George. xx

 

Come avrei fatto a dimenticarmene se me lo avrebbe ricordato ogni secondo?

 

 

Buonasera gente. lol
Eccomi qui con una seconda ff sugli Union J, vi ricordo che l’altra non è in sospeso, anzi la aggiornerò mooooolto presto. :’)
Questa fan fiction è basata principalmente su George, ma più in la si aggiungeranno anche JJ, Jaymi e Josh.
Come notate anche qua sono presenti Ele e Daniel. ahah.
Continuo quando ci sono almeno due recensioni, scusate se ci sono errori ma non ho riletto ahaha, gli altri capitoli saranno più lunghi. :') 
Ciau e spero a presto. xx

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Capitolo 2
*** Giorno numero uno. ***





2. Giorno numero uno.

 


 

Entrai in classe sbuffando sedendomi all’ultimo banco, dove mi raggiunse George.

“Giorno.” disse sorridendo.
“Ciao.” risposi acida.
“Tutto bene?” 
“Ho sonno.” 
Appoggiai la testa sul banco.
“Capisco.” disse.
“Buongiorno ragazzi, iniziamo subito con la lezione, oggi ho tante cose da farvi imparare.”
Pff, sai che roba, ormai storia come lezione era inutile.
Cercai di stare attenta per circa metà lezione ma non ce la feci e mi addormentai dalla noia.
 

George Pov:

 

La lezione finì, Taylor stava ancora dormendo così la svegliai.
“Che succede?” disse sbadigliando.
“Uhm, ti sei addormentata e la lezione è finita.”
“Cribbio George, potevi anche svegliarmi eh.”
“Voleva farlo la professoressa, ma ha deciso di no perché sapeva che non saresti stata attenta.”
“Uh, geniale.” sorrise.
Andammo poi nell’aula di italiano per le ultime due ore prima di pranzo.
Durante italiano il professore ebbe la meravigliosa idea di metterci a coppie e fare una ricerca.
Vidi Taylor che teneva i crocini.
Stava sicuramente sperando di essere con me, ovvio.
No dai, mi odia.
“e infine, come ultima coppia, George e Taylor.”
Evvai.
“Nooo.” Disse lei sbuffando, mentre io ridevo.
“Perfetto ragazzi, la vostra ricerca dovrete farla su ciò che volete.”
Sapevo già che io e Taylor ci avremmo messo tre ore per scegliere su cosa farla.
 

Taylor Pov:


La lezione era sempre più noiosa.
Ero ancora incazzata perché dovevo stare di coppia con George.
Già vuole passare 13 giorni con me solo per cercare di farmi innamorare di lui, (precisando che non ce la farà), e ora mi mettono con lui, questa è sfiga.
Finita la lezione, corsi fuori con i libri in mano e andai a mettere tutto nel mio armadietto, quando arrivò George.
“E ora cosa vuoi?” Dissi sbuffando.
“Piantala di sbuffare quando mi vedi, per favore.” disse ridendo.
“Ci proverò, ora rispondi alla mia domanda.”
“Ti volevo chiedere se volevi pranzare con me e Josh, un mio amico.”
“Devo per forza?”
“Sei tu che hai accettato di passare 13 giorni con me.” disse sorridendo.
“Vabbè, accetto.”
Almeno non avrebbe continuato a rompere.
“Comunque, stasera per la ricerca, la facciamo a casa mia o a casa tua?” mi domandò.
“Non lo so, sono in punizione e devo chiedere a mio padre e mia madre.”
“Oh, che ragazza cattiva, in punizione… Posso sapere il perché?”
“Sono andata di nascosto ad una festa.” sorrisi.
“Capisco.”
Ci incamminammo verso la mensa, dove andammo a sederci al tavolo con un ragazzo.
Probabilmente era Josh.
“Piacere io sono Josh.”
“Piacere, Taylor.”
Era un bel ragazzo, abbastanza alto con due occhi azzurri magnifici.
Passammo tutto il pranzo a chiacchierare e ridere.
Ammetto che George era davvero un ragazzo simpatico, ma non era comunque il mio tipo.





Buonasera gente.
Ho finalmente aggiornato dopo un bel po'.
Che ve ne pare?
Continuo a 3 recensioni.
Scusate se ci sono errori, non ho riletto. 
Ah, quasi dimenticavo: la ff sarà composta da circa 15 capitoli, uno che ho già scritto, e poi 13 per i giorni e 1 come finale, poi magari durerà di più perchè mi verranno delle idee, boh. haha
A presto, spero. xx

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Capitolo 3
*** Giorno numero due. ***


 

3. Giorno numero due. 



“Ti aspetto alla 16:30 a casa mia, almeno facciamo quella cavolo di ricerca.”
“Cribbio George, ti ho detto che devo prima chiedere.”
“16:30 puntuale, mi raccomando.” disse per poi incamminarsi verso casa sua.
“Ma che cazz.” 
Sbuffai, quando poi vidi Ele corrermi incontro come una pazza.
“Cazzo Tay, hai visto che figo quello nuovo della mia classe?”
“Uhm, no, nemmeno sapevo che c’era un nuovo arrivato, idiota.”
“Bene, comunque, è un figo pazzesco, si chiama David.”
“Ma a te piacciono tutti quelli che iniziano con la D?”
“Uh, sì, comunque, sei libera dopo, così andiamo a fare shopping e poi facciamo un pigiama party, ti va? Sono a casa da sola.”
“Ele, te l’ho già detto che sono in punizione.. comunque magari vado da George.”
“Da George? Ti sei finalmente decisa a scopartelo?”
“No, idiota, ti ho già detto che io non lo sopporto, devo semplicemente andare a casa sua per un compito d’italiano.”
“Oh, okay, allora ci vediamo eh.”
“Sì, poi lunedì mi fai vedere il figo e magari riesco a convincere i miei a farmi uscire di casa questo weekend.”
Ci salutammo e poi mi incamminai verso casa.
Erano già le 16:00.
Entrai in casa buttando lo zaino per terra.
“Sono tornata.” gridai.
“Lo abbiamo notato.” Disse mio padre.
“Quanto entusiasmo nel vedermi, pa’.”
Rise.
Non faceva ridere, cribbio.
“Posso andare a casa di un mio amico? Dobbiamo fare un compito d’italiano.” Dissi porgendo a mio padre un foglio con scritto le informazione sul compito.
“E questo ragazzo chi sarebbe?”
“George Shelley, abita in una di queste case.” dissi poi puntanti il dito contro la finestra.
“Oh, il figlio del grande Signor Shelley, un mio amico d’infanzia, non sapevo venisse in classe con te.”
“Ora lo sai, pa’.”
“Uhm, bene, puoi andare, però chiedi a George di darti il loro numero di casa, almeno organizziamo una cena, è da tanto che io e tua madre non li vediamo.”
“Per l’amor di dio no, ti prego, non puoi farmi questo.”
“Niente no, sono amici miei e di tuo padre, ora vai e torna presto.” Disse mia madre.
Sbuffai per poi prendere di nuovo lo zaino e andare a casa di George.
Suonai e lui aprì.
“Hey.” disse sorridendo.
“Ciao.”
“Sei incazzata?”
“Con te si.”
“Perché?”
“Stavo scherzando, Shelley.”
“Mi piaci quando mi chiami Shelley.”
“Perché quando ti chiamo George non ti piaccio?” Dissi facendo poi la finta offesa.
“Tu mi piaci sempre, potrai anche odiarmi, ma mi piacerai sempre.” 
Arrossii e rimasi senza parole.
Era dolcissimo.
Taylor, cosa ti prende? Tu non lo sopporti, e non devi lasciare che lui vinca questa sfida.
“Ehm, okay, ora facciamo questa cavolo di ricerca.”
Andammo in camera sua e iniziammo a fare quella stupidissima ricerca.


***

Dopo circa due ore avevamo finalmente finito la ricerca.
Guardai i messaggi sul telefono e ne trovai uno da parte di mia madre.


Io e tuo papà siamo usciti, credo che dovrai stare da George, quando torniamo a casa ti facciamo sapere. xx


Sbuffai.
Non poteva andare peggio di così.

“La smetti di sbuffare?” Mi chiese George ridendo.
“Devo farti una domanda.”
“Dimmi tutto Tay.”
“Ti dispiace se sto qui ancora per una o due ore? I miei genitori sono fuori casa e io non ho le chiavi..”
“A me va benissimo.” Rispose sorridendo.
“Sicuro? Cioè, a tua madre o tuo padre non da fastidio?”
“Sono fuori per lavoro, tranquilla, ora che ne dici se guardiamo un film e poi dato che sono già le sei e mezza ordiniamo una pizza?”
“Uh, okay.” dissi sorridendo per poi scendere con lui.
“Scegli tu il film.” disse.
“The Hole va bene?” Domandai.
“È uno dei miei film preferiti, direi che va benissimo.”
Prese i pop corn e me li porse.
Mise il film e si sedette vicino a me, mettendo un braccio sopra le mie spalle.


Pov George:


Il film era finito, Taylor si era addormentata circa a metà film.
Era così bella.
Odiavo il fatto che non mi sopportava, insomma, perché dovrebbe?
Lo dovevo scoprire, a tutti i costi.
 



Buonasera girlzz.
Come state? Io bene. :')
Scusate se ho aggiornato solo ora ma ho avuto diversi impegni. (Mi scuso pure per gli errori ma come al solito, sono di fretta).
Parlando di impegni, vi avverto che non potrò aggiornare questa ff e l'altra nei prossimi giorni perchè devo studiare un casino, però magari trovo il tempo per aggiornare. c':
Continuo a 3 recensioni.
Ciau. xx

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Capitolo 4
*** Giorno numero tre. ***


 
 

4. Giorno numero tre.



Mi svegliai di colpo.
Ero a casa di George, lui dormiva, era dolcissimo.
Guardai l’orologio ed erano circa le 22:15.
“Cazzo!” Esclamai alzandomi di colpo svegliando George.
“Che succede?” Domandò mezzo addormentato.
“Succede che sono le 22:15 di sera, Shelley.”
Guardò le notifiche del suo telefono.
“I miei questa sera non tornano a casa, se vuoi puoi restare a dormire qui, dicendo ai tuoi genitori che sei da una tua amica.”
“Accetto solo perché non mi va di camminare per strada al buio, non per stare con te, sappilo Shelley.”
Sorrise.
Mi piaceva il suo sorriso, metteva tenerezza ed era bellissimo.
Per bellissimo intendo il sorriso, non lui.
Anche se sinceramente non possiamo dire che è un cesso, è bello, ok, lo ammetto.
“Io dormo sul divano, tu dormi pure in camera mia.”
“George, tranquillo, sono abituata a dormire sui divani eh.” Dissi sorridendo.
“Uhm, cosa vorresti dire?”
“La maggior parte delle volte mi addormento sul divano e ci resto fino alla mattina.”
Rise.
Andammo in camera sua.
“Chiamo i miei genitori, e gli dico che sono da Ele.”
“Okay.” Disse sorridendo.
“Ma la smetti di sorridere?” 
“Uhm, no, perché?” rise.
“Che te ne frega?” Domandai iniziando a ridere.
“Dato che stiamo parlando del mio sorriso, e non del tuo, me ne frega eccome.”
“Uh, come dire, mi piace il tuo sorriso, ok? ok, però questo non vuol dire che io non ti odio, cioè ti voglio bene ma ti odio allo stesso tempo.”
“Mi accontento di sapere che mi vuoi bene.”
Sorrisi per poi chiamare i miei genitori.
Erano “leggermente” incazzati, ma dopo avergli raccontato che “ero" da Ele si erano calmati.
George mi imprestò una delle sue maglie per dormire.
“Prima che ti addormenti, devo chiederti una cosa.”
“Dimmi, George.”
“Perché mi odi così tanto?"
“Uhm, George, non è che io ti odio tanto, ma sappi che è difficile da spiegare.”
“Ti prego Tay, provaci, perché davvero io non ce la faccio a capire, e soprattutto non riesco a capire cosa ho fatto per farmi odiare.”
“George, tu hai un sacco di ragazze ai tuoi piedi, immagina per un momento di essere una ragazza, e di essere corteggiata dal ragazzo più figo di tutta la scuola, come ti sentiresti?”
“Per un momento importante, ma…”
“Finisco io la frase: Ma se un giorno ti fidanzeresti con questo ragazzo e si innamorerebbe di un’altra ragazza mille volte più bella di te, saresti tu quella a stare male.
Ora facciamo che torni ad essere uomo.” Risi pensando all’ultima frase per poi continuare a parlare.
“George, io non voglio soffrire.”
“Taylor,  a me non importa delle altre ragazze, voglio te, solo e unicamente te.”
“Facciamo che non ti odio più.”
“Ma almeno mi vuoi bene?”
“Uhm, si dai, però ho ancora nove giorni per cambiari idea e tornare ad odiarti.”
“Oppure hai ancora nove giorni per amarmi.” rise.
Sbuffai iniziando a prenderlo a cuscinate.
Iniziammo una lotta che finì circa 20 minuti dopo.
Eravamo sdraiati sul letto tutti e due col fiatone continuando a ridere come due scemi.
“Ti amo così tanto.” sussurrò.
Lo abbracciai.
Ormai eravamo amici, e chi non abbraccia un amico?
Infine ci addormentammo entrambi.


***


Ele pov: 

“Taylor, cribbio, cos’è sta storia che sei rimasta a dormire da me? Ti ho parato il culo con tua madre, amami.”
“Dio santo, grazie Ele, sono restata a dormire da George, nulla di più.”
“Okay, ti credo, comunque, vero che oggi dato che non c’è scuola andiamo a farci un giro e ci comperiamo dei vestiti strafighi?”
“Certo, ci vediamo dopo davanti allo Starbucks.”
“Perfetto, a dopo.”
Mi preparai e presi il telefono e uscì di casa.
Notai un messaggio da parte di David.

Che fai oggi pomeriggio?
Se non hai programmi possiamo farci un giro, che ne dici?
David. xx



Risposi subito.

Esco con una mia amica, ma se vuoi possiamo trovarci verso le 16 allo starbucks!
Ele. xx

Perfetto! A dopo.
David. x


Mi incamminai poi verso lo starbucks, dove incontrai Tay.
Corse subito ad abbracciarmi.
“Grazie per avermi salvata da mia madre, ti devo un favore.”
“Ovvio che mi devi un favore.”
Ci incamminammo verso uno dei negozi più belli di Bristol.
Iniziammo a provare vestiti alla cavolo e a fare le coglione.
Infine ci buttarono fuori dal negozio.
Perfetto direi.
Erano quasi le 16:00.
“Tay, alle 16:00 ho un appuntamento con David allo Starbucks.”
“Uh, sono felice per te, ma Daniel?”
“Abbiamo litigato e mi sono dimenticata di dirtelo, sorry, comunque tu mi devi raccontare com’è andata ieri con George.”
“Uhm, nulla di che abbiamo fatto il tema d’italiano e poi abbiamo guardato un film e mi sono addormentata circa a metà film, abbiamo fatto una battaglia con i cuscini e ci siamo addormentati.”
“Uhuhuh, sento odore d’amore.”
“Pft, gli voglio solo bene.”
“Se fino a ieri lo odiavi.” Dissi.
“Lunga storia, Ele. Ora vado e ti lascio da sola con il tuo nuovo love, a dopo.” Disse lei mentre David si avvicinava a noi.
La salutai entrando poi nello Starbucks con David.
“Sei bellissima.”
“Tu di più.”
Era la dolcezza.
Ragazzi come lui non si trovano tutti i giorni.







Buonasera girlzz.
Scusate per l'enorme ritardo, ma ho avuto un sacco di impegni.
Che ve ne pare?
Scusate per gli errori. :')
Continuo a 3 recensioni.
Ciau. xx

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Capitolo 5
*** Giorno numero quattro. ***


 
5. Giorno numero quattro. 



 
Pov Ele:

L’appuntamento con David andò a gonfie vele.
Eravamo stati in un Luna Park, dove abbiamo passato tutto il tempo in uno di quei stupidi giochini dove si deve sparare facendo cadere tutti i bicchieri, voleva assolutamente regalarmi il peluche a forma di panda.
E infine era riuscito a regalarmelo davvero.
È stato dolcissimo e per infine mi ha pure accompagnata a casa.
I miei genitori si erano incazzati, dato che non gli avevo avvisati che sarei rimasta fuori anche alla sera.
Ma non mi importava.
David era ormai il mio punto fisso.


Pov George:


Taylor Taylor e Taylor.
Lei era l’unica persona a cui pensavo.
“George, cribbio.” esclamarono Jaymi e JJ.
“Siamo venuti qui a Bristol solo per te e Josh e tu non ci calcoli di striscio? Se vuoi torniamo a Londra eh.”
“Ehm no ragazzi, tranquilli.” Dissi prendendo la mia chitarra.
Jaymi e JJ vivevano assieme in un appartamento a Londra, insieme a loro c’era anche Olly, il fidanzato di Jaymi.
Io, Jaymi, JJ e Josh abbiamo promesso che appena io e Josh avremmo finito gli studi saremmo andati tutti a vivere insieme.
Io ero al penultimo anno, Josh all’ultimo.
“George, togliti Taylor dalla testa ed inizia a suonare la base di Pompeii dei Bastille.”
“Subito Josh.”
Ci trovavamo tutti e quattro tutti i weekend.
Sin da piccoli il nostro sogno era di diventare una band.
Ci stiamo allenando duramente per fare in modo che il nostro sogno si realizzi.
Non per niente, appena ognuno di noi avrà finito i propri studi, andremo ad XFactor.
 

I was left to my own devices  
Many days fell away with nothing to show
And the walls kept tumbling down
In the city that we love
Great clouds roll over the hills
Bringing darkness from above
But if you close your eyes,
Does it almost feel like
Nothing changed at all?
And if you close your eyes...
 


Appena finimmo di cantare suonò il campanello.
Andai ad aprire.
“Taylor?” Ero abbastanza colpito dal fatto che lei era qui che il suo nome mi era uscito come se fosse una domanda.
“No guarda, Eleanor Calder, la regina frappuccina.”
Risi.
“Entra pure.” 
“Grazie.” Disse sorridendo.
“Qual buon vento ti porta qui?” Le domandai.
“Uhm, strano da dire, ma mi mancavi, perciò eccomi qui.”
“Sicura di non aver sbagliato persona?”
Rise alla mia domanda.
“Sicurissima.” 
“Okay, comunque loro sono JJ e Jaymi, Josh già lo conosci.”
“Hey.” La salutarono entrambi e poi si presentarono.
Le raccontammo la storia di XFactor.
Rimase stupida obbligandoci a cantare qualche canzone.
Decidemmo di cantare Love Story di Taylor Swift.
Ormai sapevo che Tay adorava Taylor Swift.



Pov Tay:


Romeo take me somewhere, we can be alone. 
I'll be waiting; all there's left to do is run. 
You'll be the prince and I'll be the princess, 
It's a love story, baby, just say yes.



Precisamente alla frase: “It’s a love story, baby, just say yes.”
George mi guardò.
Sorrisi abbassando poi lo sguardo e arrossendo.
La sua voce mi faceva uno strano effetto, era bellissima, e quando cantava era così magnificamente bello.
Non potevo e non dovevo innamorarmi di lui.
'È solo un amico’ continuavo a dire a me stessa.
“Che te ne pare?” Mi domandarono tutti e quattro in coro.
“No ma, che senso ha aspettare di finire gli studi, andateci appena potete ad XFactor e fregatevene di tutto e di tutti, siete magnifici.”
“Dobbiamo pensarci, cioè, andare ad XFactor non è cosa da tutti i giorni.” Disse JJ.
George venne ad abbracciarmi.
“Ti voglio bene.”
“Credo che la scommessa la vincerai tu.” sussurrai sperando che non mi aveva sentita.
“Cosa?”
“No niente, stavo solo pensando ad alta voce a quanto le vostre voci sono magnifiche.”
“Oh, grazie mille. Sei stupenda.”



 

 
Buonasera gente!
Scusate l'enorme ritardo ma sono stata " un po' " impegnata ahaha.
Che ve ne pare? 
Scusate gli errori ma sono di fretta ahahah.
Continuo a 3 recensioni. :')
Ciau. xx

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Capitolo 6
*** Giorno numero cinque. ***


 
 

6.Giorno numero cinque.



Passai un pomeriggio fantastico in compagnia di George, Josh, JJ e Jaymi che continuavano a cantare canzoni allegramente.
Quei quattro dovevano assolutamente andare ad X-Factor.
La parte brutta della giornata fu la sera.
Appena tornai a casa i miei genitori iniziarono a farmi la ramanzina dato che ero uscita senza chiedere il permesso.
Odiavo quando erano così severi, e per di più mi beccai pure una punizione.
Perfetto direi.

“Dovete sempre controllare la mia vita, non ne posso più lasciatemi vivere e divertire una volta per tutte.” sbottai lasciando tutti e due a bocca aperta, per poi correre in camera mia e sbattare la porta.
Non ne potevo più.

Inviai un messaggio ad Ele.


“Salvami, ti prego.
Tay. x”


“Che succede?
Ele. x”


“Punizione..”


“Ma sei stupida? Cosa hai combinato?”


“Sono uscita senza permesso, ti racconto meglio domani a scuola..
Tay. xx”


“Okay, a domani.
Ele. xx”




Andai poi a farmi una doccia fredda.



***


Ero finalmente a letto e come sempre stavo ascoltando la musica.


“I can almost see it
The dream i am dreaming
But there’s a voice inside my head saying
‘You’ll never reach it’ 
Every step i’m taking
Every move i make feels
Lost with no direction
My faith is shaking
[…] 
it’s the climb.”




Mi arrivò un messaggio da George.


Hey:) Sei stata la prima ad ascoltare gli Union J, dovresti essere felice.
George. xx


Gli Union J?
Tay. xx


Io e i ragazzi stiamo tenendo in considerazione ciò che hai detto, ovvero partecipare subito ad XFactor, abbiamo già scelto il nome, ti piace?
George. xx.


Uh, si, mi piace e sono felice per voi, è la scelta giusta, credimi.
Tay. x


È ciò che pensiamo pure noi (e speriamo).
Grazie ancora per essere passata oggi.
I love you to the moon and back.
George. xx 



Iniziai a non sentirmi bene, non nel senso che stavo per vomitare, una sensazione mai provata prima.


Di nulla, notte.
Tay. xx




George Pov:


Suonò la sveglia.
Mi alzai esattamente con pochissima voglia, per poi cambiarmi, prendere lo zaino e scendere.
“Esci già?” Mi domandarono i miei genitori.
“Uhm, si, non voglio arrivare in ritardo.” Dissi sorridendo per poi uscire.
Mi incamminai verso scuola dove incontrai Ele.
“Hey.” la salutai.
“Ciao George.”
“Dov’è Tay?”
“Non lo so, comunque sappi che è talmente attratta da me che si è pure fatta mettere in punizione, ma non dire che te l’ho detto.”
“Dici sul serio?”
“Caro, so benissimo della vostra scommessa e so già che la vincerai tu, però se la farai soffrire più avanti te la vedrai con me, ricordatelo.”
“Non oserei farla soffrire.”
“Lo spero per te, mio caro.”
“Comunque, come hai capito che è ‘attratta’ da me?”
“Dai, si nota lontano settecentomila chilometri se non di più: allora, ieri è venuta a casa tua, cosa strana dato che fino a tre giorni fa ti odiava a morte.”
“Uhm, si hai ragione, comunque grazie.”
“Figurati.”
Entrai poi nella scuola che era praticamente vuota.
Andai verso il mio armadietto prendendo i libri di matematica e inglese, le prime lezioni della giornata.
In giro di pochi minuti la scuola era già piena.
Notai Taylor al suo armadietto mentre parlava con Ele e altre sue amiche.
Si girò e mi vide, salutò poi le sue amiche venendo verso di me.
“Buongiorno Shelley.”
“Buongiorno meraviglia, come stai?”
“In piedi, tu caro?”
“Pure io.” risi
“A parte gli scherzi male, perché abbiamo matematica e perché sono in punizione.”
“Ma bene perché sei qua con me, ammettilo.”
“Uhm, forse.” Rise.
“Usciamo stasera?” Le domandai.
“Ti ho appena finito di dire che sono in punizione, ignorante.” rise di nuovo.
sbuffai.
“Esci di nascosto.”
“Sei pazzo? Se mi scoprono mi uccidono.”
“Devi pur farle un po’ di esperienze nella tua vita, non vorrai mica stare rinchiusa in camera tua a vita.”
“Okay, hai ragione.”
“Allora stasera alle otto, in piazza.”
“Si capo.” 
Sorrisi per poi andare con lei in classe.


Pov Tay:


L’ora di matematica non passava mai.
Ero seduta vicina a Jasmine, una mia amica e davanti a noi il più simpatico della classe, che non faceva altro che raccontare favolate facendo ridere me e Jasmine che ci stavamo beccando un bel po’ di sgridate.
“Potreste smetterla di ridere voi due?” Ci domandò quella di matematica.
“No.” Disse Jasmine.
Risi.
“Taylor!” Mi richiamò di nuovo.
“Scusi.” Dissi continuando a ridere.
Il coglione della classe fece una battuta che fece ridere tutti.
“Non ce la faccio, scusi.” Dissi scoppiando a ridere di nuovo battendo il cinque a Jasmine.
“Taylor e Jasmine, ora cambiate posto, sono stufa.”
“No oddio, la prego.” Disse Jasmine.
“No. Jasmine vicina a George e Taylor vicina Josh, veloci.”
George e Josh non parlarono.
Presi le mie cose spostandomi vicina a Josh.
“Ciao.”
“Hey.” disse.
Infine la lezione si concluse con tranquillità, così come inglese.
Dopo aver messo via tutto velocemente presi Jasmine per un braccio e la trascinai fuori dall’aula.
“Calmati.” Disse lei.
“Scusa… Andiamo in cortile?”
“Okay.”
Durante la pausa chiacchierammo un po’ di tutto.
Vidi George che mentre parlava con i suoi amici non faceva altro che guardarmi.
Mi metteva abbastanza in imbarazzo ma dettagli.
Suonò la campanella, entrammo per poi andare nell’aula di musica.
Finalmente una lezione decente.



***


Infine passarono pure le ultime due ore della giornata, ovvero francese.
Corsi velocemente fuori cercando Ele.
La trovai con David.
“Scusa, te la rubo un secondo.” Dissi a David.
“Tranquilla.”
“Ele, devi assolutamente aiutarmi.”
“Che succede?”
“Ho un appuntamento con George e non so cosa mettermi, insomma non ho delle felpe fottutamente belle.”
“Tranquilla, io le ho, te ne impresto una.”
“Seria?”
“Seria.”
Salutò David e andammo poi a casa sua, che fortunatamente abitava vicina a me.
Mi prestò la sua felpa dell’Abercrombie nera.
“Poi sotto abbinaci dei Jeans e le blazer nere, infine il tuo amato berretto nero con scritto “1994” alla Justin Bieber, a parte che il suo è rosso ma okay."
“Si capo, grazie mille, non so cosa farei senza di te.”
“Di nulla tesoro, divertiti."
Corsi poi a casa.
I miei genitori iniziarono a farmi domande tipo “Com’è andata a scuola?” e cavolate varie.
Passai poi tre orette in camera mia, per poi scendere a cena e risalire a prepararmi.
Mi vestii per poi sistemare i miei capelli, ovvero lisci, dato che di solito erano mossi.
Guardai l’orologio: 19:45.
Scesi dalla finestra, per poi andare sulla albero e scendere.
Mi incamminai poi verso la piazza, che era tutta vuota.
Andai a sedermi su una panchina aspettando George che non era ancora arrivato.
“Sei in anticipo vedo.”
“Georgey.” Dissi alzandomi e salutandolo con un abbraccio.
Iniziammo a chiacchierare camminando tra le strade di Bristol.
“Oh guarda, siamo sotto un vischio.” Disse lui ridendo.
“Ma guarda te, lo hai fatto apposta, ammettilo.”
“Forse si, forse no, diciamo che è colpa della vecchietta che abita in quella casa.”
“Perché dovrebbe essere colpa sua? Il vischio è attaccato sotto questa specie di arcata.”
“Si ma le mette lei le decorazioni e non le toglie mai perché ama il Natale.”
“Quanta gente strana qui in giro.”
“Si ok, ma ora, ricapitolando, dovrei baciarti quindi, se permetti…”
Lasciai che mi baciò.
Infondo non avevo nessuna intenzione di respingerlo.
Il bello era che mi era pure piaciuto. 
Sono sempre più confusa.


Seeera.
Inizio dicendo: scusate.
Sì, scusate per l'immenso ritardo ma ho avuto un bel po' di impegni, poi con tutte queste feste..
Comunque per farmi perdonare ho fatto il capitolo un po' più lungo del solito.
Continuo a tre recensioni, come sempre.
Ciau. xx

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Capitolo 7
*** Giorno numero sei. ***


 
7. Giorno numero sei.



Entrai in classe molto velocemente, notando George seduto vicino a Josh.
Andai sedermi sempre all’ultimo banco, il mio posto preferito.
“Perfetto ragazzi, ora che ci siete tutti, vorrei presentarvi il vostro nuovo compagno di classe.”
Tutti iniziammo a guardarci confusi, non ci avevano parlato di un nuovo compagno.
“Lui è Alex, si è trasferito qua da Bradford.”
Guardando meglio il nuovo arrivato, notai di averlo già visto.
Certo, come potrei non ricordarmi di lui? Alex, veniva alle medie con me, poi si è trasferito a Bradford e ora è di nuovo qui e pensare che mi ero pure innamorata di lui e che gli avevo confessato tutto la sera prima della sua partenza, era rimasto senza parole.
“Può andare a sedersi vicino a Taylor.” Disse la prof ad Alex per poi indicarmi.
Sbuffai tirando giù lo zaino dalla sedia che doveva restare vuota.
“Hey Tay.”
“Alex.”
“Come stai?”
“Tutto bene, tu?”
“Anche, grazie.” Rispose sorridendomi.
“Le conoscenze più tardi, ora vorrei fare lezione.” Disse la prof.
“Ehm, in realtà io già la conosco.”
“Già..” mormorai.
“Oh, allora sono felice per lei, almeno potrà ambientarsi meglio nella scuola, ora però passiamo alla lezione.”


***


“Alex, lui è Josh e lui George, due miei amici.”
Si presentarono a vicenda.
“Perfetto vi lascio soli.” Dissi per poi iniziare a camminare via senza salutare nessuno.
“Tay, aspetta.” 
Mi girai e vidi George.
“Che vuoi?” 
“Si può sapere che hai?” mi domandò.
“Non ho proprio un cavolo George, torna da Josh e Alex.”
“È da quando hai visto Alex che sei strana.”
“Affari miei.”
Me ne andai, dovevo trovare Ele.
“Tay! Finalmente ti ho trovata.”
“Ele per l’amor di dio, hai visto chi è tornato?”
“No, chi?”
“Alex.”
“Alex? Ma aspetta, Alex Alex?”
“Sì Alex Alex.”
“Quello che ti piaceva alle medie?”
“Si, lui.”
“Che palle.”
“Lo so Ele, lo so.”
“Senti, lascialo stare è stato uno stronzo con te, perciò fregatene di lui, ma non trattare male George, non se lo merita.”
“Lo so…” 
Abbassai la testa, ormai lo avevo già trattato male facendolo restare di merda.


***


Passai le ultime ore di scuola a riflettere su tutto ciò che mi aveva detto Ele.
George ora stava facendo di tutto per me non meritava di essere trattato così.
Uscii da scuola.
L’unica cosa che volevo era buttarmi sul divano ad ascoltare musica.
“Taylor.”
Sbuffai riconoscendo la sua voce.
“Che vuoi Alex?”
“Sono stato uno stupido.”
“Te ne accorgi solo ora?”
“Senti, tu mi hai confessato tutto la sera prima della mia partenza, io invece erano anni che mi tenevo tutto dentro.”
“Dimmi che non lo stai dicendo solo perché sono diventata molto più carina di anni fa.”
“Non potrei mai.”
“Quindi io ti piacevo…”
“Mi piacevi e mi piaci.” Disse per poi avvicinarsi sempre di più a me.
Stava per baciarmi ma, non so perché, mi ricordai di George, quindi mi tirai indietro.
“I-io non posso, scusa, ma tu non mi piaci più.”
“Ci credo in questi anni ti sarai innamorata sicuramente di un altro ragazzo, capisco, chi è il fortunato?”
“Questo non è importante.”
Mi incamminai poi verso casa.
George George e George.
L’unica cosa che pensavo: George.
Perché quel ragazzo mi stava facendo questo effetto?
Stupida e mi chiedo pure il perché?
È ormai ovvio che mi piace George, dovevo confessarglielo subito, prima che Alex potesse rovinare tutto.
Appena arrivata a casa mi buttai sul divano iniziando a scrivere un messaggio a George, ignorando le solite domande sui miei genitori su come fosse andata la scuola.


Pov George:


Avevo ormai ammirato dal vivo la scena di Alex che cercava di baciare Tay, ma lei si era tirata indietro, ma non capisco il perché dato che Alex, durante la pausa pranzo mi aveva raccontato di quando Taylor gli aveva confessato che era innamorata di lui.
Vorrei dimenticare tutto di questa giornata, tutto.
Presi una lattina di coca cola buttandomi poi sul divano a guardare uno di quei stupidi programmi di mtv.
Presi il mio telefono per scrivere un messaggio a Tay su Facebook, ma notai che me ne aveva già scritto uno lei.


(George blu, Tay rosa)



Hey George, volevo solo scusarmi per come mi sono comportata con te oggi, davvero, non te lo sei meritato, perdonami hahah.

Stai tranquilla, comunque credo che la nostra scommessa deva finire qui, a te piace Alex, no? Eppure non capisco come mai l’hai respinto oggi mentre cercava di baciarti.

No, Alex mi piaceva, anni fa, molti anni fa, l’ho respinto perché ora mi piace un’altra persona, non fermare la commessa.

Perché non dovrei? Ti piace un’altra persona...

L’altra persona sei tu, George.




Sssssera.
Inizio con ringraziarvi per le recensioni, siete sempre gentilissime, awh.
Passando al capitolo, è incredibile come George riesca a far innamorare le persone così velocemente. (Ci è riuscito pure con me 'sto coglione, sono ironica, ovviamente hahaha)
Comunque lo so che siamo solo al sesto giorno, ma succederanno altre cose, quindi tranquille che la scommessa non la interrompono. lol
Volevo avvisarvi che ho aggiornato pure l'altra mia ff
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2413372) mi farebbe piacere ricevere un parere ahaha.
Continuo a tre recensioni.
Ciau. xx

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Capitolo 8
*** I'm alive hahah ***


Ebbene sì, sono viva!
Dopo più di un anno ho deciso di farmi viva spiegandovi il perché non ho più aggiornato questa e l’altra storia sugli Union J…
Allora, innanzitutto ho avuto un blocco, e so che starete pensando che è durato un bel po’ però ho preferito soprattutto concentrarmi sulla scuola, so che avrei potuto aggiornare nell’estate e mi dispiace veramente molto non averlo fatto…
Non cancellerò queste due storie per il semplice fatto che amo vedere in quante persone hanno apprezzato il mio lavoro e soprattutto l’impegno che ho messo per realizzare queste storie, e oddio, sono ancora presenti entrambe nelle storie più popolari aiuto. Grazie mille, davvero!
So che probabilmente nessuno sta ancora seguendo le storie o aspettando un aggiornamento e non so neanche per chi sto scrivendo tutto ciò, ma vabbè…
In ogni caso, io non credo che continuerò le storie, ma se un paio di voi lo vorrà vedrò di aggiornare, ma non sono ancora sicura di ciò.
Detto questo, vi saluto!


 

xmichaelhair

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