A Dark World

di Super_Wolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dawn (1) ***
Capitolo 2: *** Dawn 2 ***



Capitolo 1
*** Dawn (1) ***


Dawn




"Bene, se loro non vogliono il mio amore . . . al suo posto darò  loro odio" cit. X ( my OC )





In quei giorni bui, il piccolo villaggio soffriva della morsa agghiacciante dell'inverno. Piccoli fiocchi di neve cadevano dal cielo per poi posarsi delicatamente sul terreno cosparso di quel soffice manto.
Un coro era in sottofondo, i mostri di quel posto dovevano pur sempre tenere il morale alto. Beh, nessuno voleva finire fuori dalle grandi recinzioni che cingevano la città, con quel freddo significava morte certa.
Dall'acqua guizzante del fiumiciattolo vicino uscì un cucciolo, aveva già compiuto i due anni. In quel periodo era raro che un cucciolo arrivava a quell'età.
In bocca teneva stretto un pesce ancora vivo. Denti sporgenti da serpente entravano nelle carni soffici dell'animale. La salivazione del giovane aumentò sentendo il tipico odore ferroso di sangue, con la scarsità di cibo che c'era non aveva messo niente sotto i denti da due giorni.
Sollevò la testa e osservò il sole fare leggermente capolino da dietro delle nuvole. Scosse il pelo biondo sporco, mentre con gli occhi verdi si osservava intorno.
Si alzò sulle zampe posteriori e con quelle anteriori iniziò a lisciarsi il mantello nero bagnato fradicio per poi osservare la gemma verde chiaro che serviva come bottone, attaccata al colletto.
Fece un balzo in avanti e bilanciando il beso del pesce fra le sue mandibole iniziò a correre verso casa, per poi cadere rovinosamente per terra facendo sì che la sua preda ormai morta gli scappò in avanti.
Senza pensarci due volte sì alzò camminando verso il suo pasto. Era nell'intento di prenderlo di nuovo fra le sue mascelle quando qualcuno lo colpì al fianco facendo crollare al suolo.
I sassoli sulla stradina gli entrarono nelle ferite aperte e sgorganti di sangue che si era fatto prima. Soffiando si alzò e osservò il sangue verde scendere lentamente dalle ferite.
Una faccia famigliare gli si parò davanti e lui riconobbe subito lo sguardo preoccupato e gentile della vecchietta che abitava appena fuori dalla fattoria dei suoi.
Riprese il pesce fra le zampe anteriori per poi appoggiare il peso su quelle posteriori, davanti a lui la vecchia fece lo stesso bilanciando il cesto pieno di pane fra le sue tozze zampe e artigli rovinati e logori.



"Stai bene piccolo . . . ehm . . . Timoty?" Chiese prima di soffermarsi a pensare, la lingua blu pendente dal muso.
Il cucciolo la osservò bene per la prima volta. I suoi gli avevano sempre detto di starle lontanto.
La sua lunga pelliccia grigia le copriva gli occhi. Le zampe anteriori avevano una tonalità leggermente più chiara e i lunghi artigli blu spuntavano dal pelo delle zampe.
La coda era lunga e folta. Ma quello che lo attrasse di più erano le due piccole corna nere che le uscivano dalla testa.
Dopo pochi secondi si riscosse.



"Timoty è mio fratello, io sono Ian" Rispose lui tenendo la testa alta mentre con un zampa si lisciò il pelo più chiaro sul petto.


"Ah è vero! Mi dispiace per il pesce tesoro . . . non volevo venirti addosso.
Facciamo così, vai a casa e prendi tuo fratello. Così mangieremo insieme questo pane fresco e appena sfornato." disse la vecchia con una vocina leggermente acuta mostrando poi i denti ingialliti e cadenti.


"Non si preoccupi. Ai miei non piace quando le persone provano pena per noi."


"E cosa c'è di male a provare pena per una persona? E' un sentimento come tutti gli altri.
Se nessuno provasse pietà questo sarebbe un mondo freddo e senza cuore, perchè solo quando qualcuno prova pietà per te, puoi capire quanto le persone ti vogliono bene e ci tengono in un certo senso.
Secondo me, è una delle poche cose essenziali in questo mondo. Siamo noi che le abbiamo dato un significato così orribile." lo bloccò la vecchia abbassando per la frustazione le orecchie e battendo la coda sul terreno sollevando una nuvola di polvere.


"Mi dispiace . . . non volevo offenderla" rispose lui abbassando le orecchie e la testa fissando il pesce che teneva ancora stretto fra le zampe.


"Non ti preoccupare e vai a chiamare tuo fratello. Il pane vi aspetterà" borbottò lei alzandosi sulle zampe posteriori e andandosene verso casa sua.



Il piccolo scosse la testa e iniziò a trottare per i lunghi vialetti di ciottoli. Le ferite gli bruciavano terribilmente, ma continuò a camminare in avanti.
Ben presto arrivò davanti a un cancello di legno. Lo spinse leggermente con il muso per poi richiuderlo un un colpo delle zampe posteriori appena entrato.
Camminò in mezzo ai campi verdi per poi fermarsi davanti ad una casa a due piani.
Entrò dai due portoni e posò il pesce sul tavolino della cucina. Saltellando verso il bagno vide che il catino dove si lavava di solito era pieno di acqua fumante.
Si spogliò dal mantello e si infilò nel caldo abbraccio dell'acqua. Dopo cinque minuti prese una spugna e iniziò a grattarsi via lo sporco e il sangue secco.
Poi uscì, non prima di essersi scrollato via l'acqua in eccesso e essersi rimesso il mantello nero, riabottonandosi la gemma verde sul colletto.
Scese nel soggiorno vedendo una figura acucciata in un angolino. 
Ian si avvicinò riconoscendo il mantello grigio e i colori della pelliccia alternati ai suoi. Infatti, era di un biondo molto più chiaro con la punta delle orecchie e il muso di una tonalità più scura.
Appoggiò una zampa artigliata sulla testa della figura scompigliandone i ciuffetti del pelo già spettinati e annodati.


"Ian . . . smettila . . . " si lamentò il piccolino spostandosi mostrando così due occhi offuscati da un velo bianco.


"Va bene Tim . . . perchè piangi?"


"I miei compagni dicono che sono troppo buono e debole" sussurrò il fratellino di un anno più piccolo splaccicandosi di più sul muro.


"Ehy, non serve piangere fratellino" provò di nuovo il fratello maggiore "Tu non sei debole"


"Non riesco a fare  niente . . . perchè proprio io sono dovuto nascere cieco?" pianse l'altro, mentre lacrime verdi cadevano sul suolo.

Ian si avvicinò di più e sistemò la gemma verde uguale alla sua sul mantello grigio di Timoty.
Si abbassò e mise il fratellino sulle sue spalle ignorando le proteste che uscivano dal muso del più piccolo per poi correre fuori dalla fattoria dei suoi genitori.
Dopo pochi minuti arrivarono davanti ad una baracca mezza distrutta. 


"Ian . . . perchè siamo qui?"


"E' una sorpesa Tim"


Il più grande bussò alla porta della casa e appoggiò il fratellino per terra. Si sentirono rumori di passi e oggetti che cadevano.
In un istante la porta si aprì, mostrando la vecchia con sotto il braccio un vaso, dall'aspetto antico, con qualche crepa qua e là.
I due fratelli entrarono dopo un saluto veloce e vennero subito condotti al piccolo salotto.
Ian si guardò intorno, notando le decorazioni complesse e intricate dei muri di legno decadenti, arricciando il naso all'odore di erbe mediche e muffa.
La casa era molto diversa dalla sua, sul tappeto erano distesi tappeti di stoffa morbida e le finestre erano spalancate e coperte solo da delle tende viola sfumanti al blu. Il soffitto era pieno di ragnatele e lo stile della stanza era molto antico.
Mentre il suo sguardo si spostava nella stanza si fermò ad una gemma bluastra gettata in un angolino. 
Dopo pochi secondi la vecchia riapparse, fra le zampe due pagnotte. Si avvicinò a Tim e gli offrì il pane caldo.
Tim iniziò a piangere lacrime verdi.



<< E' il primo pezzo di pane che vedo dopo mesi e mesi. >> sussurrò facendo scorrere più liberamente le lacrime.


<< Ian, grazie di tutto!! E' buonissimo!>> Sussurrò ancora affondando i denti leggermente sporgenti nel cibo caldo.



La vecchia sbuffò e si sedette sulla poltrona verde rovinata e logora dal tempo.
I due fratelli si misero sui morbidi tappeti. La folta coda che sbatteva leggermente dalla felicità mentre erano occupati a divorare il loro cibo.
Lo sguardo nascosto della vecchia si soffermò sulle loro gemme verdi, per poi sbuffare nuovamente.
Alla fine del pasto Ian scostò lo sguardo sul grande quadro che si appoggiava al muro più nascosto della stanza rettangolare.
La tela era leggermente strappate e il colore, probabilmente ad olio, aveva perso le sue tonalità originarie. Il grande dipinto rappresentava una giovane lupa con due piccole corna nere e una collana provvista di gemma blu. Il suo pelo era di un grigio splendente e gli occhi di un azzurro celeste così forte che il piccolo si sentì in soggezione solo a guardarli con la coda dell'occhio. Vicino a lei un lupo dalla pelliccia bianca come la neve troneggiava fiero. 
Aveva la punte dell'orecchie e la piccola coda blu. Sul petto c'erano molte medaglie e stemmi, probabilmente militari.
Le sue corna erano grandi e nere, si curvavano verso il basso e circondavano la base delle orecchie. Era molto più giovane della femmina forse anche di dieci anni. Tra le zampe artigliate teneva una spada, mentre lei aveva un libro semi-aperto.
Venne riscosso da delle risate. Senza accorgersene si era scollegato dalla realtà ammirando il quadro. Davanti a lui la vecchia teneva vicino alla sua pancia morbida il piccolo Tim. Insieme ridevando così sonoramente che Ian si lasciò strappare un sorriso.



<< Sapete una cosa? Chiamatemi Fanny! >> cinguettò la viecchia lanciando in aria il fratellino per poi riprenderlo subito dopo. Le  unghie logore e rovinate non graffiarono o punsero il piccolo, anzi, iniziò a ridere ancora di più.



Ian salì sulla poltrona lasciando che Fanny gli appoggiasse la zampa sulle spalle.
Quel giorno parlarono di molte cose e risero insieme.
Ma come si sa, niente dura per sempre.
E i due l'avrebbero imparato con le cattive.
Perchè questo . . .
. . . è un mondo freddo e crudele.






Angolo autrice:
V: ok, per chi non mi conosce sono Vale. Questa è una serie a cui tengo tantissimo. All'inizio, doveva essere animata e scritta in inglese, ma ho deciso di pubblicarla qui :)
I personaggi sono strani e per farli capire pubblicherò disegni. Avverto che gli aggiornamenti saranno mooooolto lenti , probabilmente anche a causa dei disegni.
Ovviamente  le razze sono stranissime, ma è il mio obbiettivo creare qualcosa di nuovo. Tim e Ian sono fennec con denti da serpente e lunghi artigli flessibili che possono afferrare tutto.
Fanny, invece, è una lupa con molto pelo e artigli ancora più lunghi che spuntano dal pelo. Ha anche delle corna.
Nel secondo capitolo parlerò più precisamente di tutte le razze. 
Avverto anche che probabilmente ci saranno più parti ;)

Adesso devo correre, ma godetevi la storia e il disegno dei due fratelli. ;)
Grazie per avere anche solo dato un'occhiata veloce ( come detto prima ci tengo tantissimo ) :')

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Capitolo 2
*** Dawn 2 ***


DAWN

(2)


"La creazione del mondo? Sinceramente non mi interessa" cit. Zahr




Ian si scrollò la neve dal pelo osservando le strade vuote della piccola cittadina. Aveva dovuto lasciare Tim a casa con Fanny visto che la neve era troppa e il cucciolo poteva rischiare di bagnarsi e prendersi qualcosa.
Dato che vivenano nella Terra del Nord, soprannominata Ghiaccio Perenne, il loro pelo era folto e impermeabile. Ma quello si sviluppava solo raggiunti i 2 anni, quindi Tim aveva solo una pelliccia leggera e corta.
Ian continuò a camminare con la neve alta fino alla pancia, una ventata gelata gli arrivò in faccia facendolo tremare dal freddo e bloccare per un attimo. Davanti a se vide un'enorme edificio, riconoscendolo come il luogo dove  cuccioli della sua età venivano istruiti si diede una mossa e aprì l'enorme portone di legno. 
Appena entrato chiuse subito il portone per evitare che la neve entrasse. A passi tremanti iniziò a correre verso la stanza in cui doveva essere ben mezzora fà.
Bussò e aprì la porta per poi sedersi al suo solito posto vicino a Belle e Bun. Abbassò le grandi orecchie preoccupato dallo sguardo penetrante dell'adulto.


"Signor Ian? Per sua informazione la lezione è iniziata trenta minuti fà" disse l'adulto in questione per poi sistemarsi il monocolo sull'unico occhio verdone.


"L'hai fatta grossa, bro" sussurrò Bun per poi sghignazzare e alzare una zampa grigio scuro davanti al muso bianco.


"Bun, lascialo in pace" ribattè Belle colpendo in testa l'amico con una zampa color latte.
Con un sospiro Ian si sistemò arrotolando la folta coda sopra le zampe anteriori e socchiuse gli occhi, pronto per un'altra lezione noiosa dell'adulto. Quest'ultimo veniva chiamato dalla classe e dagli abitanti del villaggio Mr. Rimesl. Camminava sempre a testa alta, ogni tanto muovendo il bacino a destra e sinistra. Si ricosceva facilmente dalla pelliccia grigio chiaro con una chiazza più chiara sul sedere e zampe posteriori. Portava sempre un monocolo sull'occhio sinistro, l'unico occhio che era sopravvisutto agli anni di guerra.
Con un forte colpo di tosse richiamò l'attenzione degli studenti.


"Come stavo dicendo . . ." iniziò facendo risuonare la voce forte e decisa sulle pareti di marmo dell'edificio.


"Il mondo che noi conosciamo fù creato esattamente 10000 anni fa da due potenti divinità." sì stirò la schiena e sdraiò in mezzo a Bun e Ian. 


"Come si chiamavano queste divinità?" chiese speranzoso in qualche risposta.


"Geno e Kille. Geno rappresenta tutto ciò che è malvagio mentre Kille tutto ciò che è buono" rispose Bun gonfiando il petto bianco all'infuori.
Rimesl gli arruffò i capelli sorridendo.


"Queste due divinità crearono due razze molto simili fra loro ,ma con ideali diversi. Entrambe vengono chiamate: i Flamlight, qualcuna sa dirmi il perchè?" 


"Per le fiamme che avevano in corpo." Belle sorrise orgogliosa e continuò "I loro organi erano fatti puramente di fiamme"


"Bravissima Belle" le sorrise e continuò il racconto.


"Come detto prima da Belle, le due divinità erano fatte puramente di fiamme. Queste sono indistruttibili ed inestinguibili, infatti, possono solo essere contenute.
I primi esseri vennero creati da un miscuglio di queste due fiamme originali"
Ian si premette contro il fianco del maestro ascoltando abbastanza interessato la lezione.


"Ma la pace non era destinata a durare. I due popoli si scontrarono e vennero massacrati grazie dell'intervento dei due dei che volevano prevalere l'uno sull'altro." fece un sospiro "Sì creò una vera e propria guerra fra i due. Ogni forma di vita che creavano venne distrutta, finchè, non si stancarono di vedere i loro sforzi nel popolare il mondo fallire.
Così decisero di stipularono il Patto Originale."


"E' cos'è?" chiese una vocina dal fondo della stanza dove una giovane fennec dal manto rossastro sedeva.


"Un attimo, Crem" rispose il prof. iniziando a muovere la folta e lunga coda nervoso per l'interruzione "Come stavo dicendo, il patto consisteva che nessuno dei due doveva interferire con la vita dei mortali. Dopo aver sigillato questo patto crearono un'ultima volta il popolo e lo lasciarono in pace.
Una volta chiarite queste cose, i due iniziarono ad ascoltarsi a vicenda e parlare. Piano piano si innamorarono"


"Blegh!!" rispose Bun facendo una faccia disgustata per venire subito ripreso da Belle.


"Ehm, dopo un paio di secoli ebbero il loro primo discendente: Akima. Akima avrebbe dovuto rappresentare il padre, Geno, ma prese il carattere gentile della madre. 


Visto che doveva pur esserci un equilibrio decisero di avere una figlia: Aimi. Ma la situazione rimase la stessa. Akima  troppo buono non voleva ferire la sorella. In un'ultimo tentativo di ristabilire l'equilibrio decisero di avere un'ultimo figlio: Kimi. Questo rappresentava l'indifferenza."


"Ohhh è così romantico" sussurrò Belle premendosi contro Ian mentre Bun la guardava abbastanza male.


"Ma . . . Geno aveva altri piani. Prese e sigillò Kille in una prigione fatta di catrame dopo aver distrutto il suo corpo materiale.
Kille ricorse alla sua ultima possibilità e riuscì ad improgionare Geno nella stessa bolla"


L'atmosfera nella classe crollò di colpo. Ian aveva il cuore che batteva all'impazzata e i peli della schiena sparati in aria.


"Uno alla volta, 7 dei Flamlight, divenne un peccato. Pieni di rancore decisero di distruggere la loro stessa tribù."

Belle ingoiò la saliva impastata sobbalzando leggermente e sgranando gli occhi.
Mr. Rimesl, soddisfatto dalla lezione si alzò e troterellò verso la grande scrivania dove teneva tutte le sue cose. Schioccando la lunga lingua verdone, iniziò a cercare tra i vari vestiti e cianfrusaglie, per poi tirare fuore un statuina di vetro rapresentante una fiamma azzurra e una verde mescolarsi.
Contento l'appoggiò in mezzo al cerchio creato dai cuccioli.


"Adesso faremo un gioco." sorrise nel sentire i numerosi applausi e urletti felici. "Calmi calmi, allora come stav-"


"RIMESL!! I LUPI!!" urlò un'altro adulto, capo dei lavori alle mura. Era molto grosso e muscoloso, con grandi zanne sporgenti e occhi verde scuro. Il pelo nero cenere era bagnato e gocciolante.
Rimesl si alzò e abbasso le lunghe orecchie inarcando inervoso le sopracciglia. "Lupi? Sicuro, Tock? Sono venuti la settimana scorsa! Non abbiamo più gemme!" ringhiò sistemandosi il papillon intorno al collo con al centro unsa piccola gemma verde scuro.


Tock deglutì, abbassando lo sguardo mentre guardava i piccoli premersi l'uno contro l'altro. "Forse dovremmo strapparle a qualche cucciolo . . . lo sai, non sano"


Il pelo sulla schiena di Ian si rizzò completamente, il cuore gli batteva a mille. Subito, lo sguardo si spostò su Crem. La piccola cucciola si teneva la zampa destra al petto. Questa zampa in particolare era senza pelo e priva di muscoli.
Rimesl tirò indietro le labbra mostrando i lunghi canini affilati e soffiando "Non osare, nemmeno pensare! Di torcere solo un capello ai miei studenti" 


"Ho una famiglia da proteggere dannazione!" urlò l'altro mostrando anche lui i canini.


"Come osi! Come osi mostrarmi le zanne?!?"  Rimesl schivò il colosso e gli saltò sulla schiena colpendo una serie di nervi che fece cadere atterra Tock.


"Siamo una tribù! Dobbiamo aiutarci a vicenda!" si morse la lingua verde nervoso "E i dingo spinati?"


"H-hanno problemi e comunque adesso sono da tutt'altra parte" rispose l'altro dolorante cercando di alzarsi.


"Le volpi alate?!" urlò sentendo urla da fuori l'edificio. Le famose trombe e tamburi suonarono, indicando l'avvicinamento dell'esercito nemico.


"Non vogliono rischiare" 


"Merda!" si accasciò al suolo graffiando il legno del pavimento con i lunghi artigli.


"Dobbiamo dargli quello che vogliono!" 


"MAI!" 


Si sentirono dei forti colpi di tamburo e Rimesl sospirò disperato alzandosi da terra tremante "Piccoli, ci stanno chiamando" disse a voce bassa e roca, con passi tremanti si mise ad uscire dall'aula seguito dai cucciuli premuti l'uno al fianco dell'altro. Certi piangevano silenziosamente, come Belle, e altri , come Bun e Ian, rimanevano semplicemente in silenzio.
Un passo dopo l'altro e si trovarono in fila sul vialetto dove altri coetani dei più piccoli si trovavano. Ian era stato messo in mezzo a Crem e Bun, la piccola tremava piangendo lacrime verdoni. La zampa destra era premuta al petto.
Ian si avvicinò con il muso alla sua fronte e le diede una leccata per poi strofinare la guancia con la sua.


"Andrà tutto bene, Crem" sussurrò e sorrise.


"Ian . . . ho paura" la cucciola si strinse la gemma verdone attaccata ad un fular intorno al collo. "Non voglio perderla"


"E non la perderai" le disse dandole un colpetto al fianco.


"SILENZIO! IL GENERALE VI STA ONORANDO CON LA SUA PRESENZA!" urlò un lupo completamente bianco con solo qualche marchio blu e verde sul petto e schiena. Con una zampata lanciò del fango ai piedi di Ian e Crem.
Un ululato si fece largo dalla folla e una lupa dalle lunghe corna nere che si arricciavano intorno le orecchie si fece largo a testa alta. Aveva un bellissimo e lungo pelo bianco, marchiato di blu scuro sulle zampe posteriori, orecchie e coda. Sul petto aveva appuntate diverse medaglie e una in particolare aveva incastonata una gemma azzurra.


"Fratello, smettila." disse solamente, spostando l'altro lupo con una zampa artigliata. Passò analizzando ogni singolo cucciolo dall'alto al basso. 


"Tsk." si innervosì osservando attentamente la faccia spaventata di Crem per poi avvicinarsi. "Vediamo se Mr Rimesl vi ha dato una buona educazione." si allontanò socchiudendo gli occhi e sorridendo. 


"Allora . . . a cosa servono queste?" chiese dolcemente alla cucciola toccando con un artiglio la gemma azzurra appuntata al petto. Con la coda dell'occhio notò Rimesl venire trattenuto da tre lupi.


"Ehmm" rispose ingoiando il blocco di saliva che le si era formato in gola "Le gemme all'inizio sono trasparenti, vengono date a ogni cucciolo appena nato. Dopo prendono il colore del sangue" nervosa si guardò le zampe "Quando muoriamo, le gemme perdono il colore diventando nere" 


"Bravissima, dolcezza" sorrise la lupa abbassandosi al suo livello con la testa "E possono tornare al colore originale?"


"N-no signora, solo se viene strappata ai cuccioli." rispose stringendo le labbra e abbassando la testa.


"Che c'è tesoro? Va tutto bene" disse l'altra mettendole una zampa sulla testa e arruffandola.


"Grazie, signora" sorrise Crem.
La lupa sorrise per poi allargare ancora di più il sorriso mostrando le zanne. Ian si alzò sulle zampe posteriori spaventato. Successe tutto in un attimo.
Gli artigli si strinsero intorno la piccola testolina, affondando nella carne. Gli occhi di Crem andarono verso il dietro della testa mostrando il bianco della sclera,  la bocca aperta mimando "n-no" mentre un fiotto di sangue verdone le uscì dal muso e le cadde dalle ferite alla testa.
Ian riuscì solo a processare lo sguardo della assassina e aveva paura. Il sorriso era enorme pieno di malizia, gli occhi chiusi e le sopracciglia rilassate.
Girò la testa guardando il povero Rimesl urlare e cercare di raggiungere con una zampa la poveretta. Ian non sentiva niente. Il suo cervello l'aveva automaticamente isolato dalla scena, non reagì quando un fiotto di sangue gli arrivò in faccia. Non quando la zampa bianca della lupa si girò creando un suono di ossa e carni rotte per poi lanciare la cucciola ancora viva sul carro che stava passando.
Bun riscosse Ian urlando, ma non lo sentiva. Il suo sguarda guardava ancora la vita spegnersi negli occhi di Crem. 
La gemma che il generale dei lupi teneva fra le mani si spense piano piano, tornando trasparente.
All'improvviso tutto tornò, dallo sciok si sedette sulle zampe posteriori. Lacrimoni verdi gli scendevano dagli occhi arrossati.
La lupa notando lo schiok del piccolo con la stessa zampa che aveva ucciso la piccola spalmò il sangue ancora caldo sul pelo biono e pulito di Ian.


"Ringrazia il cielo che per adesso sei apposto" sussurrò finendo di pulirsi.


Rimesl si girò verso uno dei lupi che lo tenevano immobilizzato e lo morse sulla zampa anteriore sinistra per poi fare lo stesso con gli altri due. Tutti e tre si accasciarono al suolo pieni di spasmi per poi fare un verso strozzato e immobilizzarsi.


"Stronza!" urlò alzandosi sulle zampe posteriori e saltando sulla schiena del generale, ma prima di avere la possibilità di morderla venne scaraventato a terra da un'altro soldato. Rialzandosi venne alzato dal collo fino al livello della lupa.


"Che tentavi di fare? Devo ricordarti come hai perso l'occhio?" sussurrò quella alzandosi sulle zampe posteriori. Rimesl essendo molto più piccolo tentò di toccare con le zampe il suolo senzza successo. Versi strozzati gli uscirono dalla gola. 


"S-strega! Non la passerai liscia!" disse in mezzo a colpi di tosse.


"E chi verrà a salvarvi?" rise fragorosamente. "Nessuno vuole andare contro il nostro re! NESSUNO!"


Rimesl sorrise mentre mostrò con una zampa una bomba fumogena stretta in mezzo agli artigli. Era riuscito a prenderla poco prima di venire sollevato.


"Lo vedremo!" rispose lanciando la bomba per terra e creando una nube di fumo.


La lupa si allontanò coprendosi il muso con una zampa "ATTENTI SOLDATI!" urlò socchiudendo gli occhi irritati dal fumo.
Un urlo si fece largo e numerevoli fennec spuntarono da dietro case e certi pure da sotto terra, tutti entrando nel fumo. L'unico che era rimasto perplesso era Tock, dopo pochi secondi si riscosse e urlò ai 
cuccioli:"SEGUITEMI!" spingendoli con il muso verso il portone della città. 
Girò la testa e vide molti cuccioli venire atterrati e uccisi all'istante. Urlando più forte iniziò ad aumentare il passo, sollevando per la collottola Belle.
La cittadella prese fuoco, i lupi volevano stanare tutti i sopravvissuti mentre le truppe armate si occupavano di uccidere i ribelli.
Alla fine, riuscirono ad arrivare al portone solo in 5 contando anche l'adulto. Ian non vide Tim da nessuna parte e con il cuore che batteva a mille iniziò a correre fra vicoli e stradine, tornando indietro. 
Riuscì ad arrivare davanti il portone della casa ancora, per fortuna, intatta di Fanny. Sentì qualcuno spingerlo e atterrarlo. Si trovò sopra il lupo di prima, fratello del generale.
Quando quello alzò una zampa Ian chiuse gli occhi per poi sentire la ventata d'aria e un fiotto di sangue caldo colpirlo. Non sentì male. Lentamente aprì gli occhi, trovandosi davanti la figura di Bun.


"Figlio di strega! Mollami!" urlò il lupo sventolando il piccolo che gli aveva morso la zampa. Bun aveva dei graffi enormi sul petto.


La gemma che era fissa al cappellino di lana che portava sempre cadde vicino a Ian che in schok era rimasto al posto. Pianse ancora più lacrime quando vide la gemma perdere il suo colore. Il lupo affaticato dal veleno si accasciò a terra.
Bun tremante sulle zampe si avvicinò ad Ian, accasciandosi addosso a lui.


"I-ian, salva Tim" disse fra respiri e tosse.


"Ma perchè mi hai salvato?"


"Ti ho visto tornare indietro, non potevo lasciare da solo il mio migliore amico" rispose cercando di sorride ma fallire "A dire la verità, non voglio morire così!" pianse fra gemiti strozzati e fiotti di sangue che gli uscivano dalla bocca.


"B-Bun! E' tutta colpa mia!" pianse l'altro stringendo l'amico al petto "se solo fossi stato più responsabile! Se solo  . .. . " 


"Zitto, Ian! Non è colpa tua, ho fatto io questa scelta" urlò Bun osservando la sua gemma perdere colore.


"M-ma . . . Bun . . ." 


"Acoltami, adesso ti alzi. Vai e prendi Tim. Capito?!" 


"Ma non vo-"


"FALLO!" urlò un'ultima volta spingendosi via dall'amico.


"Tornerò Bun, aspettami!" disse in fine Ian alzandosi e aprendo lo porta.


"Tanto, lo sappiamo entrambi che non tornerai. E' troppo tardi per me" soprirò Bun osservando la gemma diventare finalmente trasparente.







Angolo dello sclero:
Salve, little sunshines (?) 
Cavolo, è da una vita che non aggiorno questa storia o.O  troppo occupata con la scuola. 
Comunque, stavo pensando di aumentare a rosso perchè come avete visto . . . questa parte è mooolto grafica.
Fatemi sapere u.u
Spero di rivedervi presto. 
Spero che avrete una buona giornaya/nottata.
Byeeeee, by Vale xD

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