Una Notte Da Leoni 10

di DeborahMalik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** capitolo tre ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***
Capitolo 7: *** capitolo sette ***
Capitolo 8: *** capitolo otto ***
Capitolo 9: *** capitolo nove. ***
Capitolo 10: *** AVVISO ***
Capitolo 11: *** capitolo undici ***
Capitolo 12: *** capitolo dodici. ***
Capitolo 13: *** capitolo tredici. ***
Capitolo 14: *** capitolo quattordici. ***
Capitolo 15: *** capitolo quindici. ***
Capitolo 16: *** capitolo sedici. ***
Capitolo 17: *** capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** capitolo diciotto. ***
Capitolo 19: *** capitolo dicianove ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti. ***
Capitolo 21: *** capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** capitolo ventidue. ***
Capitolo 23: *** capitolo ventitre ***
Capitolo 24: *** capitolo ventiquattro ***
Capitolo 25: *** capitolo venticinque ***
Capitolo 26: *** capitolo ventisei ***
Capitolo 27: *** capitolo ventisette ***
Capitolo 28: *** capitolo ventotto ***
Capitolo 29: *** capitolo ventinove ***
Capitolo 30: *** capitolo trenta ***
Capitolo 31: *** capitolo trentuno ***
Capitolo 32: *** capitolo trentadue. ***
Capitolo 33: *** capitolo trentatre ***
Capitolo 34: *** capitolo trenta quattro ***
Capitolo 35: *** capitolo trentacinque ***
Capitolo 36: *** capitolo trenta sei ***
Capitolo 37: *** capitolo trentasette ***
Capitolo 38: *** Capitolo trentotto ***
Capitolo 39: *** capitolo trentanove ***
Capitolo 40: *** capitolo quaranta ***
Capitolo 41: *** capitolo quarantuno ***
Capitolo 42: *** capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** capitolo quarantatre ***
Capitolo 44: *** capitolo quarantaquattro ***
Capitolo 45: *** capitolo quarantacinque ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


E difficile poter parlare di quello che è successo negli ultimi 20 anni della nostra vita, siamo cresciuti ma i ricordi sono sempre nella nostra testa. Se ripensiamo a qualcosa di divertente sentiamo l’emozione di felicità, di allegria e scherziamo insieme come ai vecchi tempi, ma se ripensiamo alle cose negative come ai risvegli, alle paura che abbiamo provato davanti a persone pericolose, ai rischi che abbiamo passato per poter ritornare alla felicità e alle perdite di certe persone, il nostro sorriso si spegne, sentiamo un vuoto dentro di noi come quando vivevamo quelle emozioni. Ora la nostra vita è davvero tranquilla, siamo famiglie normali che fanno vite normali, a volte pensiamo di avere bisogno un po’ di movimento ma cambiamo subito idea. Nella famiglia Horan regna quasi sempre la pace, Joe ha compiuto l’altro ieri sette anni ed è davvero simpatico come bambino, burlone, sempre che ride e scherza con tutti ed è leggermente cicciottello per tutto quello che preparare Alessia, Elisabeth che ha 9 anni incomincia a cambiare in alcune cose, nel vestirsi, nel parlare imitando le amiche più grandi e questo ad Alessia e Niall non piace per niente e poi c’è Leonardo che è un bellissimo ragazzo dai capelli biondi e occhi azzurri, è maturato molto ma è sempre il povero cugino che viene menato da Alex e Dominic. E ancora insieme a Kim che ormai è di famiglia, le vogliamo davvero bene anche se non mancano dei batti becchi tra suocera e nuora. La famiglia Tomlinson è una di quelle famiglie più strane al mondo, litigano dalla mattina alla sera per cavolate ma non trascurano mai Miley che è davvero un peperino, proprio come suo padre. Fa sempre scherzi ai bambini che le fanno dei dispetti e a volte tira calci in punti deboli, è una bambina che dall’ apparenza sembra un angioletto, bionda, occhioni verdi e un sorriso dolce, ma non lo è per niente. La famiglia Payne è davvero uno sballo, non ci sono solo Carter e Brian come bambini, ma anche i genitori lo sono. Liam quando non lavora in palestra si traveste da Batman e gira per casa correndo con un ombrello giocando con i bambini e la povera Gabriella fa sempre il ruolo della donna rapita che Liam deve salvare, ma a volte si divertono più loro che i bambini che hanno 6 anni. La famiglia Styles è totalmente cambiata, Harry e Giulia sono davvero orgogliosi di Darcy e della loro nipotina Michelle che ha 8 mesi, è bellissima ed è un mix tra Dom e Darcy che essendo già belli hanno fatto un capolavoro di bambina. Alex è sempre il solito ragazzo che litiga con suo padre per alcune cose, hanno sempre la colpa entrambi perché Harry è troppo legato alla legge anche in casa e Alex è troppo ribelle come figlio ma amorevole con Megan, guai a chi gliela tocca. Invece nella mia famiglia è sempre la stessa storia, Zayn diventa sempre più un padre amorevole e troppo sexy per me, Dom quando non ha Michelle in casa mette musica house a palla, Megan è sempre chiusa in camera sua con Alex o con amiche ed io faccio la nonna/mamma a tempo pieno continuando a scrivere romanzi di tutti i tipi. Ah e non dimentichiamo Tyler, un diavolo di bambino. Ma per il resto è tutto ok.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


 
  • FAMIGLIA MALIK

Ricordo perfettamente il momento in cui la mia nipotina bellissima di nome Darcy ci chiamò per dirci che stava per partorire, ero cosi emozionata che ho incominciato ad urlare per casa svegliando Tyler, Megan e Zayn che dormivano tranquillamente. Erano esattamente le 3.46 di notte quando uscì di casa velocemente con la mia famiglia per andare in ospedale dove Dom, il mio piccolo Dom sarebbe diventato papà, ma non ero l’unica ad essere contenta ed eccitata per la notizia. Quando sono uscita dal garage con la macchina, un  range rover nero ci ha quasi tamponati pur di passare avanti e inutile dire che non lo riconobbi subito, era la famiglia Styles. Cosi, come se fosse una corsa per chi arrivasse primo, abbiamo incominciato a fare una gara facendo zig zag tra le macchine come nei film. Arrivati in ospedale, corremmo più che potevamo che il piccolo Tyler era in braccio a Zayn che urlava di non correre, idem Dylan che era preso a sacco di patate da Harry che correva in pigiama. Lo eravamo tutti in pigiama. L’attesa ci ammazzava sempre di più ma quando dalla sala parto, uscì Dom con in braccio la piccola Michelle, bhe, sono scoppiata a piangere come una fontana, idem Giulia che voleva entrare a tutti i costi per abbracciare Darcy, il medico le disse di no ma il povero medico non sapeva con chi aveva a che fare. Venne spinto contro il muro da Giulia che entrò in sala velocemente, idem Harry che la seguì subito dando una banconota al medico per corromperlo. E’ un ricordo che porterò sempre con me, insieme a tanti altri ricordi che poterò sempre nel mio cuore.
Sono le 10 del mattino e sono passati 8 mesi da quando Michelle è nata. Sono in cucina a preparare la colazione per Tyler che a momenti dovrebbe svegliarsi, idem il padre che dorme sempre per il lavoro che fa notturno come Dj ed io, sono sempre una scrittrice famosa.
-Mamma, c’è un mostro in camera mia-
Mi giro verso Tyler che si strofina gli occhi, sospiro per la milionesima volta che mi dice di vedere un mostro in camera sua ma come una brava mamma, faccio sempre la stessa cosa.
-Tyler, vieni con me cosi mandiamo via il mostro brutto ok?-
Tyler annuisce mentre lo prendo dalla manina salendo su in camera sua. Sono due settimane che lo dice e sinceramente mi sto preoccupando un po’. E come nei film, quando i genitori non credono ai figli ma mio figlio non ha problemi mentali e ha sempre l’attenzione di noi quindi non può avere l’amichetto immaginario come di solito fanno i bambini che non ricevono mai attenzione. 
-Mamma voglio che lo picchi forte come fai sempre, cosi va via!- 
Sorrido e gli stringo la manina. Apro camera sua velocemente per cacciare via il famoso mostro ma caccio un urlo appena vedo un enorme pupazzo di Et nel bel mezzo della stanza che mi guarda. Esco dalla cameretta urlando come una pazza mentre sento le risate di Tyler e di quel pezzo di merda di Zayn che esce subito dalla cameretta di Tyler.
-Dovevi vedere la tua faccia amore, epica!- dice prendendomi per il culo imitandomi. Lo guardo seriamente immediatamente e lui, sapendo che il mio sguardo non porterà a niente di buono, diventa serio avvicinandosi a me.
-No amore era solo uno scherzo, non ti offendere ti prego.-
-Io non sono offesa, perché dovrei?- dico con calma.
Zayn mi guarda attentamente per cercare di capire se sia davvero arrabbiata o no, ma dopo la bellezza di 20 anni insieme, ancora non riesce a capirmi davvero.
-Quindi non sei arrabbiata?-
-No amore, ma d’ora in poi laverai te la casa, farai da mangiare mattina e sera, accompagnerai te Tyler a scuola e indovina un po?- dico sorridendo da stronza.
-No quello no, ti prego non dirlo.-
-Non faremo sesso per una settimana!-
Zayn si butta a terra abbracciandomi le gambe piangendo per finta, anzi credo che stia facendo i capricci proprio come i bambini viziati. 
-Non si tocca la mami, staccati!-
Incomincio a ridere mentre Tyler incomincia a picchiare Zayn per levarmelo di dosso, Tyler a volte è davvero aggressivo con le altre persone, è maleducato ed è già stato sospeso due volte dalla scuola, va in 2 elementare, non voglio pensare a quando andrà alle medie cosa mi combinerà. Appena sento le gambe libere me ne vado lasciando figlio e papà a litigare per terra, scendo le scale velocemente sentendomi un po’ stanca per l’età, avere 39 anni compiuti da qualche mese mi deprime come cosa. 
-Ciao Billi.-
Accarezzo il testone di Billi che anche lui invecchia pian piano, è un cane dolcissimo e bravissimo con noi ma a volte mi fa disperare, come quando mi piscia sulle scarpe che uso per andare dal mio editore, da quando zayn se lo è portato dalle Hawaii mi ha rovinato la bellezza di 23 scarpe con il tacco, deve ringraziare che ho soldi per comprarmi scarpe nuove ogni settimana. Entro in cucina per poter finire la colazione a Tyler ma è sparita completamente, mi giro lentamente verso il cane che mi guarda con occhioni dolci e orecchie basse.
-E inutile che mi fai gli occhioni dolci e abbassi le orecchie, ho smesso da tempo a perdonare tutti con quel fottuto labbrino, quindi non ti ci mettere anche te siamo intesi?-
Il cane continua a guardarmi con quei occhi dolci che sembrano parlare, alzo gli occhi al cielo sapendo benissimo che non smetterò mai di resistere davanti a tale dolcezza, come i labbrini che ancora tutt’ora fanno gli altri, soprattutto Dom quando mi lascia Michelle per andare in camera con Darcy. Il mio cellulare squilla, lo prendo e vedo che la mia cara amica Giulia mi sta chiamando.
-Buongiorno Signora Styles.- sorrido mentre pulisco il bancone da delle briciole.
-Buongiorno Signora Styles un paio di palle!. - dice irritata. E’ successo qualcosa di brutto in famiglia di sicuro.
-Che è successo?-
-E’ successa una cosa che non sta in cielo ne in terra! Non puoi capire!-
-Se provi a dirmelo forse capisco Giulia.-
Sento un sospiro pesante da parte della Giulia. -Succede che Harry, quel bel maritino che ho in casa da anni stamattina li è venuta la brillante idea di cambiare l’arredo della mia casuccia! Ha messo il divano vicino alla finestra! Ti rendi conto?-
Mi metto una mano in faccia con cosi tanti insulti in bocca da dirle per l’infarto che mi ha fatto venire dicendomi che è successo una cosa grave. Mi calmo e prendo un bel respiro. 
-Giulia, dov’è il problema? Ha spostato il divano vicino alla finestra, non ha fatto chissà cosa.-
-Deborah forse non ci siamo capiti, il divano io lo uso molto per fare tante cose, dietro al divano c’è la finestra che tengo aperta, la finestra è uno dei miglior posti dove i piccioni si posano per fare le cacche, i piccioni sono brutti quindi io non voglio il divano vicino alla FINESTRA-
Scoppio a ridere perché preferisco ridere che piangere.
-Cosa cazzo ridi! E una tragedia e tra l’altro, Alex mi ha pure fatto un discorso che non mi è piaciuto per niente.-
-Del tipo?- dico mentre mi siedo sulla sedia toccandomi i capelli. 
-Cosa significa che Megan, la tua bella bambina ha regalato a mio figlio delle manette pelose e un frustino?-
Apro bocca ma non per cosa ha preso mia figlia, ma ben si che sono orgogliosa di mia figlia che ha preso tutto dalla sua mamma. -Ma si Giulia, si dovranno divertire no?-
-Con mio figlio?. Non voglio che frusta mio figlio!-
-Pensa se te lo facesse Harry.- dico con malizia.
Scoppio a ridere quando sento la Giulia balbettare cose inesistenti tipo “abrkasdioadak”, so che infondo lo vorrebbe anche lei perché per Harry, ha un’ossessione completamente fuori dal normale, lo segue sempre per paura che lui si faccia l’amante, li controlla il telefono e tutto il resto che farebbe una donna gelosa che ama il suo uomo ma quello che non capisce, che in famiglia, l’unico che tradisce, è Zayn.
-Stavamo dicendo prima che tu mi facessi pensare a certe cose con Harry, che il mio Alex, dolce e carino come un gattino non si deve far frustare dalla tua figliola arrapata. Ok?-
Alzo gli occhi al cielo sbuffando ogni volta che sento un insulto verso i miei figli amorevoli. -Appena vedrò Megan glielo dirò ok?-
-Bene. Ora ti lascio che Harry sta incominciando ad usare il gas in cucina.-
-Hai paura che ti dia fuoco alla cucina?-
-No, l’altra volta si è distratto per vedere un culo di una in tv ed è svenuto per il gas.-
-Ma che pirla- dico ridendo. -Ci sentiamo, ciao.-
-Ciao.-
Riattacco ridendo ancora delle minchiate che ha sparato in due minuti e mi alzo dalla sedia per poter andare a controllare Zayn e Tyler, ma in cucina entra Megan sbadigliando.
-Ciao tesoro.- dico toccandoli la schiena. -Dormito bene?-
-Na meraviglia guarda, mi fa male lo stomaco e sono in ritardo con il ciclo.-
Deglutisco nervosamente e la guardo sorridendo nervosamente. -R-ritardo?-
Megan mi guarda subito sorridendo. -Mamma non sono incinta, prendo la pillola ogni giorno e Alex usa i preservativi che TU mi compri ogni volta che vai a fare la spesa.-
-Bhe perché mi preoccupo per te. A proposito di Alex, come lo frusti?-
Megan apre gli occhi di scatto e mi guarda imbarazzata al massimo. -Mamma!-
-Che c’è? Abbiamo sempre parlato di queste cose, dai dimmelo, come lo frusti?-
Megan si mette le mani in faccia sospirando e scuote la testa facendomi capire che non mi dirà niente,
-Va bene, non dirmelo se non vuoi.- dico guardandomi intorno. -Non è che le manette sono le mie vero?- domando guardandola dritto negli occhi. Megan abbassa lo sguardo per poi guardarmi con occhioni dolci e labbrino.
-Lo sapevo! Ecco perché non le trovo più! Tuo padre l’altra sera mi ha legato con le stringhe delle scarpe!-
Megan scoppia a ridere come una pazza reggendosi al frigorifero, come se fosse cosi divertente essere legata con delle stringhe al letto.
-Mami perché papà ti lega?- domanda Tyler alle mie spalle. Mi giro e lo guardo con il nervoso a mille. -Mi lega perché tiro pugni mentre dormo ok?. Ora siediti che fai colazione e tu..- dico indicando Megan. -Non rubarmi più le cose che uso con papi, siamo d’accordo?.-


Hola bellissime, ecco la famiglia Malik! Che ne dite??
La prossima famiglia sarà "Horan". 
Un Bacio da Arancina Xx


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Capitolo 3
*** capitolo tre ***


 
  • FAMIGLIA HORAN


E’ cosi bello quando dorme che vorrei riempirlo di baci, resterei ore a fissarlo come ho sempre fatto da quando lo seguivo ancora da fan sfegatata e pure, per aver quasi 38 anni, Niall è sempre bellissimo e perfetto, anche con qualche accenno di barbetta da capra che odio da morire, odio tutto quanto che riguarda lui per i peli, ma ultimamente abbiamo litigato cosi tanto per la ceretta che forse è il momento di smetterla di torturarlo ogni volta per un pelo che cresce nel suo corpo. Li do un bacio sulla guancia delicatamente per non svegliarlo e mi alzo dal letto sentendo Elisabeth in sala che si guarda la tv. Oltre a litigare con Niall negli ultimi mesi ho litigato anche con Elisabeth, che per avere soltanto quasi 10 anni si comporta e si veste come una diciottenne stupida che va in giro con le amichette parlando in modo odioso. Joe, il mio bambino stupendo e obeso di sette anni è davvero un'amore, forse un pò tonto ma è un'amore. Poi c'è Leonardo che è negli ultimi mesi è cambiato molto, non si comporta più come prima con me, prima passavamo molto tempo insieme, mangiava ogni cosa che preparavo per lui ma da quando è insieme a Kim, la biondina conosciuta durante il loro viaggio di qualche mese fa, è diventato un'altra persona. Come se mi odiasse. Cosi, mi avvicino alla stanza di Leo che è chiusa, mi avvicino con l’orecchio per poter sentire qualcosa ma non sento niente, abbasso la maniglia lentamente entrando peggio di un ladro. La luce che entra dalla tapparella mezza abbassata mi permette di vedere il mio angioletto dormire a petto nudo vicino alla sua bella fidanzatina, che è in reggiseno, cosa che mi fa salire un nervoso incontrollabile. Cosi, dolcemente prendo il braccio della biondina tirandolo un po’ verso di me, lei continua a dormire mentre cerco di metterla per terra a dormire e quando sono riuscita a metterla per terra senza svegliarla, mi sdraio vicino a Leo abbracciandolo forte a me. Amo cosi tanto il mio piccolo Leo che nessuna deve toccarlo, specialmente una con le tette di fuori.
-Leo svegliati che è tardi- dico accarezzandoli la guancia.  Leo si muove stiracchiandosi per bene e appena apre i suoi occhi bellissimi color azzurro, lancia un urlo che mi stordisce e che mi fa cadere dal letto facendomi finire sopra a biondina che si sveglia gemendo di dolore.
-Mamma che cazzo stai facendo?-
Mi alzo da terra velocemente e mi metto a posto i capelli. -Non usare quel linguaggio con me e poi che c’è di male nel dormire con il proprio bambolotto bellino bellino?-
-Non puoi! Se permetti preferisco dormire con la mia ragazza che con te, ora vattene fuori.- dice mentre alza Kim da terra. Rimango a guardarlo dispiaciuta da quello che ha detto e spero che mi chieda scusa subito ma dal modo in cui mi sta guardando, credo proprio che non lo farà. Esco dalla camera chiudendola e vado in camera mia da Niall per ricevere coccole, ora che c’è quella Leo non è cosi tanto attaccato a me, non parliamo quasi più e non scherziamo molto come prima, fa male come cosa. Mi sdraio a letto mettendomi vicino a Niall accarezzandoli il petto, ovviamente dove non ci sono peli.
-Niall?- dico sussurrando. -Niall ti svegli che mi sento sola e triste?-
Niall si muove mugolando svegliandosi lentamente ma facendo rumori con la bocca continua a dormire come un ghiro.
-Amore svegliati per favore. Voglio essere coccolata, ti prego.-
-Mmh dopo, ho sonno.- dice con voce bassa e rauca mentre si gira dall’altra parte dandomi le spalle. Sospiro sentendomi trascurata dalla mia famiglia, mio figlio pensa alla sua ragazza, Niall quando non lavora si guarda le partite, Elisabeth mi tratta come se fossi una pezza di scema che cucina e fa le pulizie, l’unico che mi da gioia, è Joe,  ma da oggi, non sarà più cosi. Mi alzo dal letto decisa più che mai, percorro il corridoio velocemente, apro il frigo strappandomi una birra che non ho mai bevuto in vita mia e vado in salone dove Elisabeth si sta guardando una specia di telefilm spagnolo stupido.
-Vai in camera tua, alzati dal divano.-
-No, sono arriva prima io.- dice guardandomi dalla testa ai piedi. Prendo un bel respiro e mi avvicino a lei sorridendole dolcemente. -Alza il tuo culo moscio e vattene in camera, ora!- dico con il tono più minaccioso che possa usare e funziona. Elisabeth mi guarda in modo strano, sembra tornata una bambina che ha paura di dire le cose alla mamma, si alza e se ne va a gambe levate. Non mi piace trattare cosi la mia famiglia ma dopo tanti anni a dire le stesse cose e a farmi mettere i piedi in testa, l’unica cosa da fare è farsi rispettare. Mi siedo sul divano mettendo i piedi sul tavolino e girando canale mi fermo a guardare un programma che parla di sport.
-Hey, prima non ti ho ascoltata, avevi bisogno?- mi dice Niall alle mie spalle. Mi giro con il viso e lo guardo.
-No, non ho bisogno di niente.-
-Ok.- dice stiracchiandosi sbadigliando come un elefante. -Perché bevi la birra?. Non l’hai mai bevuta da quando ci conosciamo.-
-Bhe ora si, ti crea problemi?- dico sorseggiando la birra cercando di non sputarla da quanto fa schifo. -Ah, dopo a pranzo cucini te, non ho voglia di cucinare.-
Niall rimane fermo a guardarmi confuso, è davvero la prima volta che faccio queste cose, mai bevuto birra, mai risposto cosi male ad Elisabeth e mai, e dico mai ho detto a qualcuno di loro di cucinare a pranzo o a cena.
-Devo chiamare un prete per caso?. Dov’è finita la mia mogliettina che cucina, mi coccola e mi dice ti amo tanto tantone?- dice con la voce spezzata come un'attore drammatico dei film.
-Non c’è più uomo. Vai a curare tua figlia, a fare la lavatrice, pulire il bagno dove TU e quell’altro pisciata fuori dal cesso, poi cucina qualcosa per pranzo e poi forse, ti riposi un po’ a meno che non bisogna andare a fare la spesa dove andrai te. Va bene?-
Niall rimane sempre più scioccato mentre mi guarda con la bocca completamente aperta, se rimane cosi altri due minuti credo che incomincerebbe a sbavare per terra.
-Amore, è uno scherzo vero?-
Scoppio a ridere per un paio di secondi, ritorno seria e lo guardo. -No, buon lavoro casalingo.- li faccio l’occhiolino, bevo la birra e guardo la tv grattandomi la pancia.

-LEONARDO E ELISABETH VENITE DA PAPA PER FAVORE CHE BISOGNA FARE UN ESORCISMO A MAMMA IMMEDIATAMENTE!-


Hola, ecco la famiglia Horan! Che ne dite?? Alessia d'ora in poi sarà cosi, vi piace la nuova alessia??
Fatemi sapere!
Aggiornerò a 3 recensioni! Prossima "Famiglia Payne"
Bacio da Arancina Xx


 

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Capitolo 4
*** capitolo quattro. ***


 
  • FAMIGLIA PAYNE

-Aiuto! Aiuto! Qualcuno mi aiuti!- 
Io e la recitazione non andiamo molto d’accordo e dovrei essere abituata ormai a recitare da quando Liam, quel bel uomo con cui abito da anni ha deciso di giocare ogni domenica a Batman. Io alla domenica dovrei fare i mestieri a casa e riposarmi per tutto il pomeriggio, invece mi tocca stare in cucina con le mani legate, a fare finta di essere la ragazza bellissima da salvare e a gridare aiuto per essere salvata da Iron Carter Man e Captain Brian America mentre Liam si veste da Batman facendo la voce grossa cattiva, anche se BatMan, non è cattivo. Da lontano sento i due terremoti correre per tutta la casa rincorsi da Liam che urla ancora di più di loro, sembra lui il bambino della casa e io davvero sono stufa di fare la principessa ogni domenica.
-Mamma, ti proteggerò io con il mio scudo!- dice Brian impugnando quel freesby colorato inutile di gomma. Poco dopo arriva anche Carter con il vestito di Iron Man che cammina come un robot.
-Donna, non ti preoccupare, ci siamo noi che ti salviamo la vita.-
Annuisco di nuovo sbuffando mentre sento i polsi andare a quel paese. -Si mi salverete la vita, wow. -dico con l’entusiasmo di un depresso. So che dovrei giocare con loro perché sono la mamma ma davvero, non ci riesco proprio a giocare con loro perché ormai ho una certa età e dovrei fare altro, cosa che Liam, i suoi 38 anni non li sente per niente, anzi è sempre piu bacato nella testa. Dalla cucina sbuca Liam con la divisa di BatMan, è sexy le prime volte che l’ha indossata ma dopo due mesi, è una noia guardarlo.
-Voi due. -dice indicando i bambini. -Se volete vivere ancora, arrendetevi all’instante che io, il bellissimo, affascinante e crudele BatMan, devo prendere quella bella donzella per portarla nella mia BatCaverna e mostrarle il mio BatUccello!.-
Alzo gli occhi al cielo per centesima volta che lo dice,dove alla fine,  non mi mostra mai un bel niente. Cosa che non mi dispiacerebbe vedere visto che ormai, non siamo più giovani come una volta che ogni giorno lo facevamo e se devo essere sincera, mi manca molto il suo BatUccello.
-No Batman! -esclama Brian. -Tu non porterai via la nostra mamma perché è nostra! Arrenditi tu.-
Liam fa un passo avanti mettendomi le mani sui fianchi, sospira gonfiando più la sua panza che il petto e guarda i bambini con cattiveria. -Se non mi darete la vostra mamma, io, il bellissimo, affascinante e crudele BatMan, vi ruberò ogni gioco dalla vostra dimora.-
Mi guardo attentamente le unghie pensando a quale colore mettere appena hanno finito di giocare a questo gioco super noioso. Potrei mettermi un bel rosso o un verde acqua, magari anche un bel blu notte. Ad un tratto vedo Carter e Brian spostarsi via da me e scappare subito in cameretta.
-Hey! Dovevate salvarmi dove andate! Non potete lasciarmi con questo coso.- dico urlando a Carter e Brian senza ricevere nessuna risposta. Mi giro verso Liam che se la ride come un pazzo. -Bene, ora che hai finito di fare il BatMan deficiente, potresti slegarmi per favore?-
-Io direi che posso anche lasciarti legata visto che ho in mente una cosa da fare con te.- dice con quel tono che non sentivo da mesi. Sorrido subito e mi mordo il labbro appoggiandomi al bancone della cucina. 
-Cosa vorresti farmi di cosi bello mio eroe sexy?- domando guardandolo in modo  malizioso. Liam si avvicina a me con quella sua camminata da “sesso che cammina”, mi posa le mani sui fianchi e mi guarda attraverso la mascherina che lo rende davvero, davvero bellissimo.
-Sai cosa faremo io e te tra poco?- 
-Cosa?- dico sfiorandoli le labbra. Finalmente riusciremo a fare un po’ di movimento dopo due settimane in astinenza. -Spero per te qualcosa di veramente eccitante signor Payne.-
Liam sorride e mi stampa un bacio veloce. -Voglio vedere come farai a prenderlo in mano con le mani legate.-
Mi sento cosi eccitata che anche se fosse difficile riuscirei in qualche modo prenderglielo in mano e divertirmi come non mai mentre lui geme dal mio tocco. Lo voglio davvero tanto e tirerò fuori tutta la mia perversione che non ho mai fatto.  Mordo il labbro di Liam e con le mani legate li tocco il petto. -Tutto quello che vuoi Payne.-

DOPO 5 MINUTI.

-Oh mamma Gabry, sei bravissima anche con le mani legate- dice Liam sorpreso da quello che sto facendo. Ho in mano lo straccio e sto pulendo la sua divisa di BatMan che tiene nella sua cabina armadio come se fosse davvero BatMan. Sono davvero arrabbiata e illusa dalle sue parole eccitanti di poco tempo fa.  -Non credevo che fossi cosi brava, davvero. Brava amore, pulisci bene qua che c’è una macchia.- dice indicandomi una macchia  bianca. Mi alzo di scatto buttando tutto per terra e guardo  Liam con le braccia al petto.
-Ascoltami, io non sono cenerentola ok?. Sono tua “moglie” da più di vent’anni e questa cosa che mi ha fatto fare è la cosa più stupida che tu mi abbia mai fatto fare in tutta la nostra convivenza. Va bene giocare con i bambini anche se mi annoio ma questo. -dico indicando la sua tuta bruttissima. -Non sta ne il cielo ne in terra. Capito.?-
Liam mi guarda come se fosse offeso e un po’ mi sento una merda ma quando è troppo è troppo, non posso non dire niente facendo vincere lui ogni volta che mi chiede di fare qualcosa. -Te lo dirò senza arrampicarmi sugli specchi. Io ho bisogno di te, ho bisogno del mio Liam nel nostro letto, ho bisogno di sentirti sopra di me, di sentirti mio ma a quanto pare a te interessa solo giocare con i bambini e trascurare me.-
Mi sento libera di averlo detto ma anche un po’ spaventata per aver offeso in qualche modo Liam, forse non lo fa neanche apposta a trascurarmi perché comunque lo capisco, giochi con i bambini, lavoro, compiti e altre commissioni arriviamo alla sera che siamo stanchi morti, ma abbiamo bisogno anche di qualche tempo per noi.  Soprattutto io. 
Liam mi guarda come se fosse confuso e si tocca il mento dove c’è la barbetta sfatta che mi fa impazzire.
-Quindi te vuoi fare l’amore con me?- mi domanda confuso. Alzo le mani a mo di sorpresa e gli faccio un applauso. -E perché non me lo chiedi?-
-Non te lo chiedo perché è brutto dirlo, prima in cucina sembrava che volevi farmi impazzire ma mi hai illuso.- dico con tono calmo avvicinandomi a lui che mi posa subito le mani sui fianchi stringendomi a se.
-Scusami se ti ho trascurato, ma io amo giocare con i bambini.-
-Lo so benissimo e sei un padre davvero disponibile, ma vorrei che lo saresti anche con me.- dico alzando le spalle sorridendo. Mi stampa un bacio veloce ma io voglio di più, li prendo il viso e lo bacio per bene venendo subito ricambiata.
-Papà cosa stai facendo alla mamma?- domanda Carter interrompendoci, cosa che fa quasi sempre quando ci baciamo. Ci stacchiamo e guardo Liam che si avvicina a Carter abbassandosi per guardarlo bene negli occhi. 
-Carter, io e la mamma dobbiamo fare un compito di scienze e sai che i compiti bisogno farli giusto?- dice a Carter che annuisce. -Ecco, quindi te ora vai a giocare con Brian, fate i bravi e se provate anche ad entrare in camera nostra giuro che non vi farò più vedere Miley Tomlinson.-
Ecco il punto debole dei miei figli. La loro bellissima Miley che diventa sempre più bella. Carter spalanca gli occhi e mette le mani a mo di preghiera usando la sua faccia coccolosa che fa sempre quando vuole qualcosa. 
-No ti prego papà Miley è la mia fidanzata non può farmela più vedere, ti prego.!-
-Ecco, allora esci da questa camera che il mio BatUccello deve entrare nella caverna della mamma.-
Carter mi guarda sorpreso. -Mamma hai una caverna segreta?-
-Eh si amore, ma solo papà può entrarci dentro con il suo caz- BatUccello- dico imbarazzandomi per quello che stavo per dire, infatti  Liam mi guarda divertito per poi tornare a guardare Carter.
-Ora però esci, che io e mamma dobbiamo fare il compito.-
Carter annuisce e abbraccia Liam velocemente. -Anche la zia debby fa molti compiti con lo zio Zayn e non fanno tanto silenzio però.- dice sorridendo guardandoci in modo da superiore, come se fossimo stupidi io e Liam. In effetti non ha tutti i torti,Carter esce dalla stanza e penso che i bambini di adesso non sono mica stupidi. Liam si alza e si gira verso di me con faccia sconvolta. 
-Dici che ha capito che dobbiamo fare sesso?-
Apro bocca per risponderli ma dalla porta entrano Carter e Brian con le braccia incrociate al petto e non è un buon segno. Mi avvicino a Liam con il cuore a mille perchè ho paura di quello che ci devono dire.
-Incomincio io. -dice Brian. -Anche noi dobbiamo fare i compiti quindi niente casino se no ce lo diciamo a nonna Karen che non ci fate vedere Miley.- dice con tono serio che ci fa leggermente paura.
Deglutiamo contemporaneamente io e Liam mentre Carter fa un passo avanti verso di me puntandomi un dito incontro. -E poi cara mamma tu non hai una caverna segreta perché le caverne sono nascoste nelle rocce, quindi non mi prendere in giro, ok?- dice azzittendo sia me che Liam che li guardiamo con terrore. -Madu siete proprio bugiardi, non si dicono le bugie però. -dice facendo di no con il dito. Brian sorride e da una pacca sulla schiena a Carter. 
-Bravo Iron Man, ora andiamo a fare i compiti. Ciao mamma e ciao papà.- dice per poi uscire con Carter dalla camera da letto. Io e Liam sembriamo due statue immobili che non sappiamo cosa fare.
-Gabry..-
-Liam..-
-Sono leggermente scioccato da quello che hanno detto.-
-Idem. Mo sono cazzi amari amore.-


Hola, ecco la famiglia Payne! Che ne dite?? Liam è troppo carino vero?
Fatemi sapere e come sempre aggiorno a dopo 3 recensioni! 
Bacio da Arancina Xx
Prossima Famiglia : "Styles"

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Capitolo 5
*** capitolo cinque ***


  • FAMIGLIA STYLES.

-Ti ho detto di no!-
-E io invece dico di si!-
-Harry no!-
-Giulia si!-
Siamo da un’ora e mezza che ci urliamo a vicenda tirando il divano come se fosse una persona che vogliamo noi a tutti i costi. Non voglio assolutamente il divano vicino alla finestra dove la tengo aperta ogni giorno per cambiare aria dove si posano i piccioni ogni mattina alla stessa ora. Harry lo sa che ho la fobia dei picciona ma in questo momento è come se non lo sapesse, come se vuole a tutti i costi vincere questa battaglia.
-Giulia lascia il divano vicino alla finestra cosi c’è fresco quando ci guardiamo la tv.-
-Ti ho detto di no, ho la fobia dei piccioni e non voglio assolutamente trovarmi un piccione in testa mentre guardo la tv!-
Harry mi guarda sospirando e posa la mani sui suoi fianchi guardandomi negli occhi. -Se non lasci il divano qua giuro che non farò più miao a letto.-
Alzo le spalle. -Tanto non mi soddisfi più come una volta, quindi se lo dici o no non mi cambia un bel niente.- dico facendolo rimanere di sasso. Non è assolutamente vero ma voglio a tutti i costi vincere io questa battaglia, nessuno mi tocca gli arredi, soprattutto il mio divano amato dove gioco con la mia piccola Michelle. Da dietro le spalle di Harry spunta Dom in tuta e petto nudo mezzo rincoglionito, si ferma vicino ad Harry e lo guarda con quel sorrisino che ad Harry da molto fastidio.
-Oh zio, non riesci più a soddisfare la zia?. Come mi dispiace.- dice con tono triste facendolo apposta. -Vorresti essere come me che soddisfo ancora per bene la tua Darcy eh?- dice ridendo sentendosi figo ma appena la mano di Harry gli afferra il pacco stringendolo forte, Dom non sembra per niente un figo. fiero di ste stesso.
-Cosa hai detto su mia figlia? Ripeti se hai coraggio razza di pervertito che non sei altro.-
-Ahia zio.- dice con voce strozzata leggermente rosso in faccia. -Zio fa male, mi serve ancora per procreare altri bimbi dolci e coccolosi come Michelle.-
-Tu non metterai di nuovo mia figlia incinta, non ci provare neanche perché è la volta buona che te lo stacco.-
Alzo gli occhi al cielo e vado verso Harry per staccarli la mano, va bene che non provi stima per Dom ma è sempre mio nipote che ho visto crescere davanti ai miei occhi ed è anche merito suo che è nata Michelle ma Harry sembra non accettarlo ancora. Prendo il braccio di Harry e lo tiro via dal pacco di Dom che si stringe subito con le mani sedendosi sulla poltrona.
-Smettila di strizzare l’uccello di Dom.- dico seriamente girando il suo viso verso il mio con le mani. -Smettila perché punto prima li fai male e punto secondo magari un giorno ci darà un altro nipotino e io ne sarò felice!-
-Davvero?- dice Dom guardandomi sorridendo.
-Si ma non ora perché se la rimetti incinta dopo tre mesi ti stacco l’uccello.! Siamo intesi?-
Dom si alza sbuffando e ci guarda con sguardo dolce e da bambino. -La mami però non mi tratta cosi,  siete cattivi zii.- dice facendo il labbrino. Sorrido dolcemente e mi avvicino a lui abbracciandolo forte a me. Ne ha combinate di tutti i colori questo ragazzo ma non riesco a non volerli bene, voglio bene anche a Leo e tutti gli altri ma Dom ha qualcosa di speciale, forse perché quando stava per nascere ci sono stata io vicino a Deborah o forse perché è il mio primo nipotino, non so bene cosa sia, ma so che lui è come se fosse un nipote di sangue. Mi stacco dall’abbraccio e li accarezzo la guancia.
-Ti voglio bene Dom.-
-Ti voglio bene anche io zietta.- dice con voce tenera per poi guardare Harry. -Anche a te voglio bene zio strizza palle.-
Sorrido e guardo Harry con le braccia sul petto aspettando che dica quello che voglio sentire, so che li vuole bene ma non vuole dirlo perché ha messo incinta Darcy troppo presto ma so che nel profondo del mio cuore, ama sia Dom che Michelle, che è cosi tenera come bambina. Dom è ancora li con il labbrino che lo guarda e Harry lo guarda come se stesse pensando se abbracciarlo o no, ma alla fine, facendomi contenta lo abbraccia forte.
-Oh menomale. Bhe io vi lascio cosi che vado da Darcy, non litigate!-
Do una pacca dolce sulla schiena di Harry e mi incammino verso la stanza di Darcy per poter vedere se ha bisogno di qualcosa per la bambina.
-Zia ma ti sei rifatta le tette per caso?- mi urla Dom dal salone.
Sospiro contando mentalmente. Uno, due, tre, quattro..
-Ahia! Zia torna qua ti prego!- mi urla di nuovo immaginandomi Harry che li strizza il pacco forte per quello che mi ha detto. -Zia!- 
Scuoto la testa lasciando stare quei due bambinoni ed entro in stanza di Darcy facendo piano per non rischiare di svegliarle, ma appena entro, vedo Darcy sul letto che tiene Michelle sul petto che dorme ancora. E sempre una gioia pensare che sembra ieri che tenevo cosi Darcy a letto appena nata ed ora è lei che tiene sua figlia in braccio.
-Hey piccole mie.-
Darcy mi rivolge un sorriso mentre accarezza la testina di Michelle che dorme beatamente sul suo petto. Mi siedo vicino a Darcy e la guardo sorridendo.
-Tuo padre sta strizzando ancora Dom-
Darcy alza le spalle sospirando. -E Dom che lo istiga, cavoli suoi.-
-Esatto, finchè non si ritroverà un pene non funzionante forse la smetterà di istigarlo.-
Darcy sorride e scuote la testa. -Mamma mi serve ancora per un bel po’ il pene di Dom.-
Sorrido un po’ schifata pensando che Dom non sia cosi dotato come fa credere lui e per come me lo descrive Darcy. Sospiro e facendo attenzione prendo Michelle piano senza svegliarla, Darcy mi ringrazia per poi mettersi meglio a letto gemendo un po’ per il dolore alla schiena, anche io ero cosi quando la tenevo ore e ore in braccio mentre mi riposavo sul mio divano amato che tra poco sarà invaso da cacche di piccione per colpa di Harry.
-Mamma posso chiederti una cosa?- mi domanda Darcy. Annuisco e continuo a guardare Michelle mettendole a posto la tutina gialla. -L’altro giorno io e papà stavamo parlando di certe cose passate..-
Mi allarmo del tutto girandomi verso Darcy come un robot. Non voglio pensare al passato e ne parlarne. Non mi va proprio.
-E vero che papà voleva che tu li abbassassi i pantaloni per permetterli di pisciare quando eravate sul tetto?-
Chiudo gli occhi rivivendo un attimo quel momento imbarazzante sul tetto la prima volta che abbiamo avuto il nostro primo risveglio, dove io sono capitata sul tetto con Harry incollati mano nella mano. Un ricordo da dimenticare all’instante. 
-Mamma?-
Apro gli occhi e guardo Darcy prendendo un bel respiro. -Tuo padre, quel simpaticone porco di tuo padre, ha fatto finta di non riuscire a tirarsi giù i pantaloni perché voleva che lo facessi io.- 
Darcy rimane a bocca aperta per poi scoppiare a ridere tappandosi la bocca per non svegliare Michelle, lo so che fa ridere raccontarlo ma io che lo provato in prima persona non è molto divertente, anzi penso che Harry sia stato davvero stronzo a farmi imbarazzare cosi quel giorno. Ero solo una ragazza sedicenne imbarazzata ad abbassare la zip dei jeans del proprio idolo, insomma una cosa che capita a chiunque nel mondo.
-Oddio ma papà è uno stronzo!-
-Maddai?- dico sarcastica facendola ridere di gusto. -Guarda che tuo padre una volta non era mica cosi serio e maturo come lo vedi adesso amore della mamma.-
Michelle si sveglia attirando l’attenzione mia e di Darcy, i suoi occhioni sono di un marrone scuro proprio come quelli di Dom, ma le labbra e il viso delicato l’ha preso dalla mia bambina bellissima, che per fortuna, assomiglia al padre.  
-Mamma, lo sai che a volte guardo Michelle e mi chiedo come io abbia fatto a mettere al mondo una creatura cosi bella e perfetta.-
Sospiro accennando un sorrisino. -Darcy, tutte le mamme lo dicono. Guardano i propri figli come se fossero la cosa più bella del mondo, tranne per la zia Giorgia che appena vide Miley si mise a piangere perché era uguale alla mamma di Louis ma questi sono dettagli.- dico gesticolando con la mano cercando di tornare al discorso di prima. -Comunque è normale Darcy, tutte le mamme del mondo si chiedono come hanno fatto a far nascere il proprio bimbo.- dico sorridendo dolcemente.
-Come nascono i bambini?-
La voce di Dylan mi fa sussultare perché compare sempre all’improvviso, non si sente mai quando è in casa ma appena parli di certe cose o sei impegnata in camera da letto con il proprio maritino, lui come un mago, compare facendo domande imbarazzanti.
-Hey gattino della mia vita da dove sei arrivato?-
Dylan indica la porta senza togliere lo sguardo da me. -Come nascono i bambini?-
Sto andando nel panico, odio parlare di queste cose anche con Darcy e Alex figuriamoci ad un bambino di sei anni che mi chiede ancora cos’è il tostapane. La mano di Darcy mi accarezza dolcemente la spalla.
-Ti tocca mamma, spiega a Dylan come nascono i bambini.-
Incomincio a ridere nervosamente alzando continuamente le spalle sentendomi davvero in imbarazzo e in queste circostanze, solo una persona può aiutarmi. 
-HARRY! S.O.S! CORRI IMMEDIATAMENTE QUA!-
In due secondi vedo entrare Harry in camera allarmato con la paura che sia successo qualcosa ma appena ci vede a tutti noi, ci guarda confusi.
-Che succede?-
Come una cozza compare anche Dom dietro di lui mentre si tocca nelle parti bassi ancora con faccia dolorante. Apro bocca per spiegarli la mia situazione ma Dylan si gira verso di lui mettendo le mani sui fianchi sbattendo il piedino continuamente. Mio stesso vizio.
-Papà mi dici come nascono i bambini?-

Io, Darcy e Dom scoppiamo a ridere mentre Harry si guarda intorno con occhi fuori dalle orbite cercando di capire se veramente Dylan abbia detto davvero questa cosa ma sappiamo entrambi che i bambini di adesso sono molto precoci e intelligenti. Per esempio Brian e Carter lo sanno di già per colpa della zia Debby, ma Liam e Gabry non sanno niente.
-Dai papà raccontaci come nascono i bambini!- dice Darcy ridendo come una scema rotolandosi sul letto vicino a me. Harry la guarda male per qualche secondo per poi guardare Dylan mettendosi a posto i capelli lunghi che si è fatto crescere.
-Allora Dylan, i bambini nascono perché il papà, cioè io, ha messo un semino piccolo nell’ombelico della mamma, poi dal semino è uscito un..un coso bianco tipo verme  con la coda che nuota verso una specie di uovo e da li, si forma il bambino. Capito Dylan?-
Tutti noi fissiamo Dylan che guarda Harry con occhi socchiusi, come se lo stesse fissando intensamente per leggerli la mente ed io ho paura che il racconto di Harry non sia stato abbastanza credibile. Dylan mi guarda, poi guarda Darcy, Harry e si sofferma su Dom.
-Dom tu hai messo il semino nell’ombelico di mia sorella?-
-Se ascolta styles junior, semino sarà tuo padre. Io ho un seme enorme- dice vantandosi del suo pacco che tra pochi secondi verrà strizzato per bene, ma Harry, con un semplice sguardo lo fulmina. -Cioè, non volevo dire cosi Dylan. Ha ragione tuo padre, si mette il semino nell’ombelico della donna e poi c’è il combattimento dei vermi con la coda che corrono verso l’uovo.- 
Dylan sorride felice di aver scoperto come funziona anche se tra qualche anno ci darà dei bugiardi ma per adesso va bene cosi, di certo non voglio che sappia a quest’età come nascono i  bambini. Viene velocemente a dare un bacio a Michelle e poi corre fuori dalla stanza per andare a giocare. Tutti noi prendiamo un sospiro di sollievo facendoci aria con la mano.
-Comunque Malik. - dice Harry mettendo la sua mano sulla spalla di Dom. -Cos’è che avrei io? Il semino piccolo?-
Dom sorride da stronzo e annuisce. -Molto piccolo zio. Condoglianze.-
Mi giro verso Darcy che mi guarda allo stesso modo, incominciamo a contare con le dita arrivando al 4 per poi sentire Dom e Harry litigare mentre la mano di Harry stringe per bene il pacco di Dom che a quanto pare piace farselo toccare cosi in continuazione. Mi chiedo se nel weekend viene per stare con Darcy e Michelle o per farsi torturare da Harry.



Hola! Ecco la famiglia Styles, sempre tranquilla anche loro!
Bacio da Arancina Xx
Prossima famiglia: "Tomlinson"

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***


  • FAMIGLIA TOMLINSON.

-Sono impulsiva, ho scarsa capacità di controllarmi, dico sempre quello che penso, sono molto sensibile e permalosa, non apprezzo quasi mai chi mi circonda. Questo mi crea difficoltà nei rapporti di amicizia e di amore.-
Il signor. Mckenzie mi guarda attraverso i suoi occhiali sottili posizionati sul naso, scrive qualcosa velocemente sulla sua cartella e mi riguarda di nuovo incrociando le gambe. -Ha mai pensato che forse quello che le viene detto dalla famiglia o da amici possa essere in qualche modo inteso in modo scherzoso e non offensivo come pensa lei?-
Forse ha leggermente ragione su quello che mi ha appena detto, infondo è uno psicologo e deve aver per forza ragione. Sospiro e gioco con l’anello nuziale.
-Signora Tomlinson, lei viene da me da 5 mesi e mi ha sempre parlato di se stessa.- dice attirando la mia attenzione. -Perché non mi parla della sua famiglia e amici?-
-Eh, se raccontassi davvero della mia famiglia e amici credo che mi manderebbe da qualche parte rinchiusa dottore. E meglio non parlarne.-
Negli ultimi 5 mesi non ho fatto altro che litigare per ogni cosa con Louis e amici, so che scherzano continuamente dicendomi che sono troppo fredda e seria, che ho un culo grosso quanto una montagna o che non sono vogliosa come mi dice quasi sempre Louis, ma io sono fatta cosi, non ci posso fare niente. Ora che passo due volte a settimana dal dottore Mckenzie mi sento meglio perché posso sfogarmi del tutto parlando di ogni cosa che mi preme il petto, però da una parte, vorrei tanto sfogarmi con le mie amiche di una vita perché so che mi aiuterebbero ma non penso che potrebbero aiutarmi come mi aiuta lo psicologo. Alzo lo sguardo verso Mckenzie che è ancora li fermo a fissarmi intensamente, cosa che mi altera molto.
-Perché mi fissa cosi? Non sono mica una fottuta bambolina da prendere e sbattere sulla propria scrivania.-
Batte una mano sulla sua gamba e mi guarda sorridendo. -E proprio questo su cui dobbiamo lavorare Signora Tomlinson, lei aggredisce sempre qualcuno quando non fa niente di inappropriato.-
-Mi stava fissando! A me da fastidio essere osservata ok?-
-La osservavo per vedere le sue emozioni. Quando ho detto di parlare della sua famiglia e conoscenti ha cambiato totalmente espressione, si è agitata e si è visto che era preoccupata. Che c’è di cosi male nella sua famiglia inclusi gli amici?.-
Non so neanche io perché mi sento agitata in questo momento, forse perché non voglio parlare della mia Hoana per essere presa in giro dallo psicologo o forse perché incomincio a stufarmi di loro dopo quasi 20 anni. Mi alzo in piedi e prendo la mia borsa. -Devo tornare a casa da mia figlia, è stata bella questa conversazione.-
Mckenzie si alza subito dalla sedia venendo verso di me come per bloccarmi la strada, mi fermo e lo guardo sospirando con la paura di sentire quello che mi dovrà dire.
-Se non vuole parlare lei della sua famiglia la capisco. Ma per aiutarla davvero vorrei saperne di più sulla gente che lei ha intorno, magari parlandoci.-
Lo guardo con occhi socchiusi. -In che senso parlandoci?-
-Perché non porta qua da me tutta la sua famiglia per poterli studiare affondo, sai una bella lavata di cervello a tutti quanti.-
Lo guardo seriamente per poi scoppiare in una risata nervosa. Deborah, Giulia, Gabriella, Alessia, Liam, Zayn, Louis, Niall e Harry qua dal povero Mckenzie?. Pessima idea, davvero pessima. Non perché potrebbero prenderla male questa cosa ma perché se aprono bocca dicendo anche la minima cosa di quello che abbiamo fatto negli anni passati, credo che Mckenzie si licenzierebbe immediatamente.
-Perché ride cosi?-
-Perché lei non conosce la mia famiglia, mi creda se vuole continuare a lavorare come psicologo l’avverto che se dovesse incontrare la mia famiglia, cambierebbe subito  lavoro.-
Mckenzie sorride. -Bene, vi aspetto qua domani alle 10 del mattino. Non vedo l’ora signora Tomlinson.- dice dandomi una pacca sulla spalla. -Buona giornata e si autocontrolli da sola appena le si viene detto qualcosa, ok?-
Lo guardo scioccata e con occhi fuori dalle orbite. -Ma capisce quello che dico o mi prende per il culo?. Li ho detto che non voglio assolutamente che la mia famiglia venga qua.!-
-Io si. A domani.-
Rimango senza parole mentre incomincio a balbettare guardando Mckenzie andare verso la sua scrivania ridendo, come se li avessi detto chissà cosa. Come può essere felice quando io non lo sono per niente?. Devo assolutamente farli cambiare idea.
-Signor Mckenzie la mia famiglia fa cose stranissime. Una volta, molti anni fa mio marito Louis ha infilato la mano nel culo di un pony!.-
Mckenzie mi guarda abbassandosi gli occhiali da vista. -E questa cosa le crea problemi?.-
-Bhe si, non è normale come cosa non crede?-
-Non dico questo. Le crea problemi che abbia fatto questa cosa ad un povero animale quando vorrebbe che suo marito facesse la stessa con lei?.
Dio sto per ammazzare qualcuno. -Ma è completamente impazzito per caso? Secondo lei io voglio la mano di Louis nel mio culo?- dico urlando come una pazza.
-Magari qualche pizzico in più nella vostra relazione non le dispiacerebbe.-
Balbetto qualcosa in qualche lingua sconosciuta perché non so più che rispondere a questa specie di persona che pensa che io voglia certe cose da mio marito Louis. Prendo un bel respiro, mi metto meglio la borsa e guardo Mckenzie accennando un sorrisino falso. -Ha mai pensato che forse lei dia consigli sessuali ai suoi pazienti perché sua moglie non la soddisfa più?.- dico in tono da superiore per metterlo in dubbio. Cosi impara.
-Mia moglie è morta.-
Chiudo la bocca sentendomi una brutta persona. Mi guardo intorno fischiettando e lo guardo sorridendo cadendo nell’imbarazzo più assoluto mentre gioco con una statuetta piccola che ha sulla scrivania. 
-Bhe, io vado, che è meglio.-
-Si è meglio che vada. Ci vediamo domani alle 10. Se non viene con la sua famiglia andrò io da loro. Siamo intesi?.-
-Sisi, va bene. Domani, alle 10, qua da lei.-
Mi incammino verso la porta pensando che mi uccideranno tutti quanti per questa cosa, si arrabbieranno con me per due motivi; il primo è che solo Louis sa che vado dallo psicologo e secondo perché hanno tutti impegni importanti e sprecare mezza giornata qua, non sarebbe il caso. Mi fermo appena apro la porta e mi giro verso Mckenzie.
-Ehm, devono venire anche i figli dei miei amici? No vero?-
-Certo, porta anche loro cosi mi diverto ancora di più. Brava che lo hai detto.-
Mi spiaccico una mano in faccia pensando a quanto sia stupida certe volte. Perché non me ne sto mai zitta una volta per tutte, già le mie amiche lo faranno impazzire e se aggiungiamo anche i ragazzi verrà fuori una bella seduta famigliare a raccontare cose che forse, siamo riusciti a dimenticare.

Apro la porta di casa pensando ancora ai guai che succederanno domani mattina con gli altri ma in casa regna la pace, c’è silenzio cosa mai successa a parte che una canzone a me famigliare. E la colonna sonora della “Bella e la Bestia” un cartone animato che guardavo io da piccola che amavo da morire e sinceramente non so perché ci sia questa canzone che risuona in casa. Appoggio la borsa per terra ed entro in salone dove vedo una scena al quanto dolce.

Miley è vestita da principessa, lo stesso vestito della Bella del cartone animato mentre balla con Louis che è vestito elegante proprio come la Bestia. Sono bellissimi e adoro il loro rapporto perché Louis sembra sia la mamma e il papà di Miley, io purtroppo con il carattere che mi ritrovo non riesco a giocare cosi tanto con Miley, certo le racconto le fiabe alla sera per farla dormire, la coccolo e preparo sempre la torta che piace a lei ogni domenica, ma Louis è fantastico con lei.
Miley mi vede, mi sorride e si stacca da Louis per venire da me ad abbracciarmi all’altezza delle gambe.
-Ciao mamma.-
-Ciao Miley, ti stai divertendo con papà?- domando mentre le accarezzo i capelli biondi e lunghi. Annuisce per poi guardare Louis. 
-Lui è il mio principe-
Sorrido dolcemente guardando Louis ma appena vedo che nel suo sguardo c’è qualcosa che non va, chiedo a Miley di andare un attimo in camera per lasciarmi da sola con Louis. 
-E’ tutto ok Louis?-
-No, sono stufo di vederti tornare dallo psicologo ogni mattina, non lo sopporto più- mi dice mentre mi sorpassa per andare in cucina. Sospiro pesantemente e lo seguo cercando di usare un tono calmo e non aggressivo.
-Louis io vado per sfogarmi del tutto, mi sento meglio quando vado la.-
-Perché vai da uno sconosciuto quando hai una famiglia abbastanza grande con cui parlare dei tuoi problemi?. -
Sospiro sentendomi ancora di più una merda nel non sfogarmi con la mia famiglia ma forse è questo il punto, vorrei sentire il consiglio di uno sconosciuto per vedere se veramente ho qualcosa che non va.  Louis ci sta male per questo e ogni volta che torno a casa dobbiamo parlarne e io sono leggermente stufa di questa conversazione che va avanti da troppo tempo. Mi avvicino a lui mettendoli una mano sul petto. -Louis ti prego non voglio litigare di nuovo per questa storia. Voglio solo dire la mia ad una persona che non fa parte della mia famiglia, tutto qua.-
-E cose racconti a quel vecchio di Mckenzie?- mi dice posandomi le mani sulla schiena attirandomi a se. Più lo guardo da vicino e più non riesco ancora ad abituarmi a vederlo cosi uomo, perché non ha più quel faccino carino di una volta, ora ha davvero il viso di un uomo quarantenne sexy.
-Allora? Che racconti al vecchio?-
-Bhe racconto di quello che faccio nella giornata, racconto quello che mi passa per la testa e prima li ho detto che hai infilato la mano nel culo di un pony.-
Louis diventa serio in un secondo corrugando un po’ la fronte. -Tu cosa?-
-Ascoltami ho dovuto dirlo perché volevo costringerlo a..- mi blocco perdendo la parola. Non voglio dirli che domani dobbiamo andare tutti quanti da Mckenzie perché Louis già lo odia e se glielo dico, si arrabbierebbe ancora di più. Prendo un bel respiro deglutendo un po’.
-Louis, il dottore Mckenzie vorrebbe che andassimo da lui domani mattina per potervi studiare un po’ visto che appena mi ha chiesto di parlare di voi mi sono agitata.- dico velocemente senza prendere fiato. Louis è ancora fisso a guardarmi con la stessa espressione di prima, forse un pochino più confusa.
-Scusa cosa?- domanda.
Alzo gli occhi al cielo sbuffando. -Dio Louis non parlo arabo dio santo!. Dobbiamo andare domani mattina tutti quanti a fare una bella seduta psicologica, ok?. Capito? You under stand?-
-No tu non under stand Giongia, scordatelo che io vengo a fare una seduta psicologica da quello domani mattina. Te lo puoi scordi amore mio.- dice staccandosi da me aprendo il frigo guardandoci dentro alla ricerca di qualche schifezza da mangiare davanti alla tv.
Socchiudo gli occhi e gioco la mia carta vincente. -Ok, se non vieni sarò obbligata a chiamare quel numero che tu odi tanto.-
Come un robot, Louis si gira verso di me fulminandomi con lo sguardo, so che odia quando uso la mia carta vincente per obbligarlo a fare qualcosa che lui non vuole. Come quando lo obbligo ad accompagnare Miley a danza al mercoledì. Sorrido dolcemente e metto la testa di lato. -Lo chiamo?-
-Giorgia se tu provi a chiamare la “Donnina” chiamato Nick Jonas giuro su Miley che non ti parlerò mai più.-
Sorrido avvicinandomi a lui, li stampo un bacio veloce sulle sue labbra perfette e lo guardo negli occhi. -Quindi domani vieni?-
Mi guarda in modo malizioso alzando di poco il labbro. -Io vengo sempre giongia.-
Sbuffo alzando gli occhi e me ne esco dalla cucina per poter scappare dalla sua perversione da ragazzino. 
-Mamma, mamma!- 
Miley esce da camera sua con il telefono di casa in mano, saltella continuamente e sorride come se le avessimo detto che la portiamo a DisneyWorld.
-Che c’è Miley? Perché cosi felice?-
-Perché mi ha chiamata Carter dicendomi che sono la sua principessa del cuore.-
Fingo un conato di vomito per quanto sia una cosa troppo mielosa per i miei gusti, ogni volta che Brian o Carter le dicono qualcosa di dolce, questo è il risultato.
-Miley, amore della mamma, ascoltami bene perché non te lo ripeterò mai più.- dico abbassandomi per guardarla meglio. -Tu fai la stessa fine di Dom e Darcy e io giuro che ti porto nel convento dove sono finiti Liam e Deborah, siamo intesi?-



Hola! Come va? Ecco la famiglia Tomlinson, che ne dite?
Nel prossimo capitolo inizieranno le sedute dallo psicologo, secondo voi cosa succederà?
Bacio da Debby Xx


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Capitolo 7
*** capitolo sette ***





 
GIORNO DOPO.

Prov Deborah.

"Devo parlarvi di una cosa importante. Vi aspetto domani mattina alle 9.30 davanti alla chiesa bianca. A domani. Gio."

Appena ho ricevuto il messaggio ieri sera dalla Giorgia ho subito pensato “oh merda si lascia con Louis definitivamente” perché al contrario di tutte le altre coppie non sembrano cosi legate, quindi è stato il mio primo pensiero. Cosi, preoccupate tutte noi ci siamo fatte trovare stamattina alla chiesa bianca ansiose nel sapere cosa volesse dirci la Giorgia, ma quando ci disse tutta la storia dello psicologo e delle nostre future sedute con il Sign. Mckenzie, ci siamo rimaste di sasso per non dire altro. Io non sapevo che la Giorgia avesse cosi tanti problemi con se stessa da confidarli ad una persona sconosciuta, pensavo che sarebbe venuta da noi visto che ci conosciamo dall’età di 8 anni e se devo essere sincera, ci sono rimasta molto male. Siamo sedute fuori dallo studio mentre osserviamo la Giorgia che è davanti a noi con lo sguardo basso. Non se essere arrabbiata con lei e del suo piccolo segreto o essere incazzata del fatto di  fare una seduta con uno psicologo raccontando i cavoli miei. Cosa che è meglio non far sapere a nessuno, tanto meno ad uno psicologo.
-Ho una domanda.- dice Giulia guardando la Giorgia. -Non per farti sentire una cacchetta ma tu hai preferito uno sconosciuto che a noi?-
Gio sbuffa come sempre. -Si ho preferito un uomo con un po’ di intelligenza che a voi. Va bene?.- dice seccata, come se fossimo noi la causa dei suoi problemi.
-Oh bhe scusaci tanto se non abbiamo un cervello.- continua la Giulia sbuffando mentre gioca con la borsa che tiene sulle gambe. Sospiro fissando ogni cosa intorno a me ma ho una domanda ferma sulla punta della lingua. Mi giro verso la Giorgia e attiro la sua attenzione schiarendo la voce.
-Una domanda veloce.-
-Cosa?-
Accavallo la gamba e la guardo dritta negli occhi. -Hai detto qualcosa sulle nostre esperienze traumatiche del passato a quello?-
-Assolutamente no. Anzi quando ho cercato di convincerlo a non farvi venire qua li ho detto che Louis ha infilato la mano nel culo di un pony ed è rimasto meravigliato dalla cosa, al tal punto di chiedermi se desiderassi ricevere io la mano nel culo di Louis-
Guardiamo Giorgia tutte quante seriamente per poi scoppiare a ridere come delle mongole. Immagino la faccia di lei quando lo psicologo le ha detto questa cosa molto erotica schifosa che alla Giorgia sicuramente non piacerebbe ricevere nel di dietro. 
-Non c’è niente da ridere!.- esclama la Giorgia gesticolando con le mani.
-No aspetta un attimo.- dico prendendo fiato dalla risata esilarante. -Lo psicologo ti ha detto davvero se tu desiderassi ricevere la mano di Louis nel sedere?.- dico scoppiando di  nuovo a ridere.
-Tu lo faresti.- mi dice Giorgia. 
-Già fatto ma non mi piace.- dico ritornando seria pensando a quando Zayn lo ha fatto. E stato orribile. Soprattutto i giorno successivi per sedersi sulla sedia o sul divano. Ritornando al discorso di prima, più mi guardo intorno e più non posso credere che la Giorgia venga in questo posto da ormai 5 mesi, a noi ci ha sempre detto che andava bene in famiglia ma a quanto pare ci ha mentito. Forse ha voluto ricevere consigli da una persona al di fuori dalla famiglia ma dopo quello che ho fatto per lei, dopo quello che abbiamo passato insieme sarebbe venuta da me, so che posso essere stupida a volta o associo ogni parola ad una cosa perversa ma se avesse avuto dei problemi e li avesse confidati a me, l’avrei ascoltata più che volentieri.
-Debbura.-
Alzo gli occhi al cielo sospirando nel sentire che dopo vent’anni mi chiamano ancora cosi, sanno che lo odio e loro continuano, ma non le biasimo affatto; anche io lo faccio con loro. Mi giro con il viso verso la Giulia che mi guarda con un sopraciglio alzato.
-Ti conviene tenerti Dom a casa da oggi. Ok?-
Sorrido solo a sentire il suo nome. -Perché?. Si comporta male il mio topino coccoloso?-
-Punto prima non è per niente un topino coccoloso escludendo solo quando fa la voce da bimbo e punto secondo, Harry non lo vuole a casa e sai che cosa fa quando Dom risponde in modo opportuno al mio gattino?-
Sospiro sapendo già la risposta.
-Esatto, gli strizza il pipino. Quindi se vuoi che tuo figlio lo usi ancora sei pregata di tenertelo a casa. Grazie.-
Faccio il verso alla Giulia per poi sentire da lontano un urlo molto famigliare. Un’ urlo maschile giovane che viene picchiato da due ragazzi bulletti anche essi famigliari. Ci giriamo tutte quante verso il corridoio che porta alle scale d’ingresso, l’urlo aumenta e dopo qualche secondo vediamo  Leonardo correre come un pazzo inseguito da Alex e Dom che se la ridono come degli idioti.
-Mamma!- urla Leo attaccandosi ad’ Alessia proprio come un bambino di 6 anni impaurito da qualcosa. Non mi sorprendo per niente perché vedo questa scena quasi ogni giorno ma quello che mi sorprende, è il modo in cui Alessia stacca da se Leonardo sbuffando, come se lo infastidisce; c’è qualcosa che non va.
-Andiamo Horan, combatti da uomo forza.- dice Alex con quella sua voce rauca e sexy, proprio come Harry da giovane, uguale. Assomiglia molto ad Harry, i capelli spettinati, occhioni verdi, stesse labbra sottili e spalle larghe. 
-Alex smettila di torturare Leo. Quante volte te lo devo dire?- lo sgrida la Giulia ricevendo una smorfia odiosa da Alex.
-Oh ma che cazzo ci facciamo qua?- dice Dom con delicatezza. Sospiro e mi alzo dalla sedia indicando la Giorgia con la mano. -La zia giorgia ci ha invitato tutti quanti per una seduta.-
Dom mi guarda confuso cercando di non ridere. -Cioè io mi sono svegliato presto per venire a fare una seduta di cacca quando posso usare il cesso a casa mia?.-
Mi stampo un mano in faccia cercando di non ridere, anche se la risata di Alessia echeggia per tutto il corridoio; solo lei poteva ridere a questa minchiata.
-Andiamo Zia.- continua Dom. -Che vuoi fare?. Ci sediamo tutti sul cesso e ci facciamo magari un selfie intitolandolo “Cagata di gruppo con famiglia?”.-
Scuoto la testa cercando di capire se le sogna di notte o le vengono spontanee al momento. Alla mia sinistra la Giorgia si alza e guarda Dom sorridendo. 
-Dom, mi chiedo sempre che problemi hai. Dico sul serio.-
Dom alza le spalle con menefreghismo. -Perché nella nostra famiglia qualcuno è normale zia?. Eppure, con i nostri problemi mentali guarda che bella famiglia che siamo.-
Sorrido orgogliosa nel sentire mio figlio parlare della nostra famiglia. Io stimo molto la mia famiglia perchè chi ci conosce ci prende per persone con problemi e svitati, ma l'importante è che sappiamo noi chi siamo e di quello che facciamo. Chi vuole assomigliare alla solite famiglie normali che non hanno mai avuto esperienze traumatiche come noi in passato?. Nel frattempo mi coccolo un pò Dom chiedendoli come va con Michelle, è ancora strano sentir parlare Dom di sua figlia perchè mai nella mia vita avrei creduto che sarebbe stato il primo a diventare papà, lo avrei immaginato da Leo ma a quanto pare ora che ha una fidanzata, pensa solo a quello. 
-Qualcuno sa dove sono i papà?- domanda Leonardo a tutte noi. 
-Arriveranno adesso. Niall è dovuto passare a prendere al lavoro Harry e Louis.- dice Giorgia mordendosi il labbro per il nervoso. Non so perchè sia nervosa, forse non ci ha detto quasi tutto su questa seduta speciale.  Controllo velocemente l'ora sul cellulare e segna le 9.48, spero solo che non arrivino in ritardo perchè lo psicologo potrebbe arrabbiarsi, anche se non mi importa un fico secco di cosa pensa il baffuto con gli occhiali puntati sul nasone. 
-Ho una domanda.- esclama la Gabriella guardando la Giorgia sorridendo. -Ritornando al discorso del pony di prima, insomma, Louis non ti ha mai messo la mano li vero?-
La Giorgia alza gli occhi al cielo sbuffando come sempre ma ad interromperla è la risata di Dom. -L'unica che prende cose nel culetto è la zia Alessia, vero?- dice rivolgendosi verso mia sorella che lo guarda malissimo.
-Dom non sei divertente. Sto cercando di dimenticare quell'episodio della mia vita.-
Sorrido e mi sporgo un pò per guardare mia sorella. -Portapenne umano- dico ridendo come una scema facendola innervosire. -Sarò pure stata un portapenne io ma tu sei sempre un'arancina molto maliziosa.-
Guardo mia sorella molto male ricordando Connor Maynard, arancia e lavoretti di bocca fatti mentre ero fuori di testa. Odio parlare del mio passato e non voglio ricordarlo.

Prov Niall.
 
-Quindi non riesco a capire che succede ad Alessia, davvero. E cambiata da cosi a cosi, beve la birra, si massaggia la pancia come un'alcolista grasso e non mi chiama più come prima, mi chiama Niall Horan.- dico ammareggiato nel raccontato la mia nuova moglie che mi tratta male dalla mattina alla sera. -Vi prego ditemi che devo fare amici miei.-

Ci rimango di sasso nel vedere che nessuno  mi sta ascoltando e dove ho parlato da solo per più di 10 minuti. Sono davvero degli ottimi amici con cui confidarsi. Sospiro guardando attentamente la strada, mi sto dirigendo insieme a loro verso l'indirizzo scritto da Giorgia nel messaggio, non so bene perchè ci stia portando da uno psicologo dove va da 5 mesi tenendocelo nascosto. Infondo mi dispiace che ci vada perchè comunque chi va ha dei problemi con qualcosa e si sfoga, ma pteva benissimo venire da noi che l'avremo ascoltata, questo un pò mi rattrista come cosa; come mi rattrista il fatto di stare in macchina con 4 persone che dormono e non mi ascoltano. Odio proprio il silenzio cosi, cerco un modo carino di svegliare i pigroni.
-Allora Harry, come va con Giulia?. Ho sentito che ti tradisce con il personal trainer.- dico mentendo per vedere se ha qualche reazione, ma niente. -Hey Louis, stanotte ho sognato di fare l'amore con la tua Giongia, era davvero brava a letto lo sai?- dico senza ricevere nessuna risposta. Sospiro pesantemente e guardo fuori dal finestrino arrendendomi del tutto. Mi fermo al semaforo e proprio davanti a me una bella donna passa camminando da modella, ha un vestito a tubino rosso con tacchi altissimi, gambe slanciate e due labbra perfette, un pò rifatte ma belle. 
-Ammazza che culo.- dico commentando da solo mentre sono concentrato a guardare il fondoschiena della donna milf in rosso davanti a me.
-CULO!-
Un coro di voci arrappate mi fanno sussultare facendomi venire quasi un'infarto instantaneo. Mi porto una mano al cuore e guardo gli altri che sono belli svegli e arrapati mentre guardano la tizia fuori dal finestrino.
-Ma siete completamente impazziti?. Vi sembra normale facendomi spaventare cosi?. Ho anche una certa età io.-
La mano di Louis di posa sulla mia spalla e mi guarda con un sopraciglio alzato. -Io ho 42 anni Niall, sono ancora bravo a picchiare le persone che parlano della mia Giongia e spero per te che il sogno che hai fatto non sia vero.-
Sorrido nervosamente mentre alzo le spalle continuamente. -No, non è vero. Ma ti pare che io sogno la Giorgia a letto con me?.-
-Ci mancherebbe Niall, perchè ti ammazzo.-



Hola, come va? Ecco un'altro capitolo. Che ne dite?
Nel prossimo inizieranno le sedute e non le sedute in bagno come pensa Dom. ahaha
Bacio da Arancina Xx

 












 

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Capitolo 8
*** capitolo otto ***



1 SEDUTA. GABRIELLA.


Sono la prima e sono nervosa. Come quando dovevi tenere un’interrogazione da ragazza davanti a tutta la classe, anche se qua sono sola con questo tizio che da molta ansia.  Sono seduta su una poltrona nera di pelle davanti a lui che sta scrivendo delle cose su una cartelletta, alza lo sguardo verso di me e mi sorride.
-Allora, come si chiama signora.?-
-Mi chiamo Gabriella.- dico sentendomi nel gruppo degli alcolisti anonimi. Lo psicologo scrive velocemente qualcosa e riporta lo sguardo su di me. -Io mi chiamo Gerald Mckenzie, ma lei può chiamarmi Mckenzie. Come sa io aiuto molto la sua amica Giorgia da ormai 5 mesi, ma non mi ha mai raccontato nessun particolare di voi.- dice sistemandosi gli occhiali. -Da quanto conosce la Giorgia?-
-Ehm conosco la Giorgia da anni, eravamo piccole quando è venuta ad abitare nel nostro palazzo.- dico ricordando perfettamente quel giorno d'estate. E pensare che siamo ancora amiche mi rende davvero felice, anche se lei, a preferito uno sconosciuto che a noi. Alzo lo sguardo verso il signore che mi guarda ancora attentamente. -Ho qualcosa in faccia?-
Soffoca una risata e scuote la testa. -No Gabriella. Ora le farò tre domande semplici a cui rispondere. E un modo per poter capire lei attraverso a quello che mi racconta.-
-Si ma non so se è una buona idea.- dico cercando di avere un tono abbastanza serio da farli capire che non ho intenzione di aprire bocca. -Insomma, la mia vita è cambiata moltissimo dopo l'anno 2012. -
-In che modo è cambiata?- mi domanda guardandomi fisso negli occhi. -Avanti, si lasci andare e risponda alle mie domande, cosi non ci mettiamo una vita. Ok?-
Sospiro intrecciando le mani. -Va bene, vada con la prima domanda.-
Sinceramente non voglio rispondere a nessuna domanda ma mi sento costretta a farlo, forse mi sentirei meglio anche io dopo essermi liberata da alcuni pesi che porto da sempre per colpa delle nostre disavventure famigliare. Osservo il signor Mckenzie aspettando la domanda.
-Mi può dire un momento bello, emozionante della sua vita?-
Mi mordo il labbro pensando a qualcosa di veramente bello ed emozionante della mia vita, ci sono un sacco di cose che potrei raccontare ma credo che il momento più bello ed emozionante fù alle Hawaii.

Ricordo.

Liam era tranquillo davanti alla tv quando sentì bussare alla porta, si alzo cosi velocemente da schiacciare il piede a Louis che sputò quasi tutta la birra che stava bevendo. Era cosi agitato perchè il giorno stesso avevo fatto la mia prima ecografia ed era curioso, cosi, quando aprì la porta mi trovò svenuta in una cariola, mentre due persone famigliari a Liam, correvano all'impazzata. 
Liam: amore svegliati, perchè sei svenuta?
Louis: Sarà svenuta perchè le avranno detto una cosa brutta o che aspetta più di un bambino!
Liam: si certo come no, dai amore svegliati! Non mi far preoccupare!
Louis: te lo dico io, per una volta che hai fatto colpo amico, l'hai messa incinta per bene!
Liam: Louis se non la finisci di dire minchiate giuro che ti do un colpo anche te, ma alla tua faccia, contro il muro ok?
Louis: Io non mi sbaglio mai amico mio, aspetterà due gemelli o magari tre.
Liam lasciò stare i commenti di Louis, che forse, non erano del tutto sbagliati.
Liam: Gabro, amore svegliati che

Louis: ci sono le gocciole! -urlo da dietro per poi scoppiare a ridere.-
Liam: LOUIS PIANTALA DIO SANTO!
Gabry: Liam?
Si sentì più rilassato nel vedermi che lo stavo guardando con lo sguardo ancora un pò rincoglionito. Sentivo il calore del sole sulla mio viso e mi sentivo davvero male.
Liam: gabry stai bene?. Vuoi qualcosa da bere?
Louis: tieni dalle la birra!
Liam: non do la birra ad una ragazza che incinta ok? Potrei far del male al mio bimbo!
Gabry: 2..-commentai io a bassa voce guardandolo negli occhi.-
Louis: ehehe due birre va bene ti do quella di Liam se vuoi! -mi disse Louis stando sempre dietro alle spalle di Liam-
Gabry: No! 2 amore!
Liam: 2 cosa gabry non capisco, che vuoi dire?
Gabry: non aspetto un bambino, ma ben si due gemelli!
Non mi sarei mai scordata lo sguardo spaventato ma anche felice di Liam in quel momento, io ero felicissima di aspettare due gemelli perchè ho sempre amato averne ma, non sapevo se Liam la pensava come me.
Gabry: amore tutto ok?
Liam: ...
Gabry: Liam?
Liam: ...
Louis: amico? Tutto ok?
Liam: ehm..
Gabry: di qualcosa perchè mi sto agitando Liam, dimmi che sei felice per i due gemelli, ti prego!
Louis: io non credo
Gabry: tu stai zitto Louis! -dissi guardandolo male per poi ritornare a guardare il futuro papà-  Liam dimmi qualcosa!
Liam cadde sul suo stesso culo, come se fosse caduto senza forza nelle gambe e il suo sguardo era perso nel vuoto. So che è sorpreso ma ci rimasi male quando lo vidi cosi, al tal punto che non sapevo neanche se ero felice o no per i due gemelli.Ma ad un certo punto, quando vidi Liam piangere davanti a me per la prima volta, mi si stampò un sorriso da ebete sul viso. Lo abbracciai fortissimo a me stampandoli un bacio sulla guancia bagnata dalle lacrime.
Gabry: stai piangendo amore, ma che tenero che sei!
Liam: sono cosi contento amore mio..due gemellini?
Gabry: si due Payne Junior patato. -sorrisi incominciando a piangere anche io.- Ti amo
Liam: ti amo anche io gabro.



Ho un sorriso stampato in viso mentre sento gli occhi pizzicare dalle lacrime. -Mi scusi ma è stato davvero bello come momento.- dico asciugangomi velocemente una lacrima.-
Mckenzie sta scrivendo molto concentrato sul foglio e darei qualsiasi cosa per dare una sbirciatina. Continuo a fissarlo con impazienza e appena alza lo sguardo verso di me, si guarda intorno aprendo la bocca continuamente, come se non sapesse parlare più.
-Vuole comprare una vocale?-dico sorridendo ma dal modo in cui mi guarda, è meglio non ridere e scherzare. -Mi scusi.
-Lei era incinta di due gemelli, il suo fidanzato ha pianto dall'emozione e il suo amico, voleva offrirti una birra. -dice scandendo bene l'ultima parola. Saetto lo sguardo un pò per lo studio e alla fine annuisco mordendomi il labbro. -Si, Louis è cosi. Ma scherza.-
-Questo Louis, è un suo amico?-
-Bhe si è il marito di Giorgia e abbiamo passato molto tempo insieme in questi anni, quindi si, è un'amico.-
Mckenzie scrive velocemente per poi tornare subito a guardarmi. -Lei e questo Louis avete passato un momento felice o brutto insieme?-
Annuisco subito pensando a quel momento cosi orrdendo insieme a Louis Tomlinson a Miami.
-Me lo racconta.-

RICORDO.


Louis e gabry: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhh
Gabry: louis ti prego salvami!! -dissi stringendoli il braccio-
Louis: ma da cosa ti devo salvare? Dagli scarafaggi che ci sono in questa cantina e sporca dell’ Hotel?
Gabry: Cantina?.Hotel?. Scarafaggi?. Non vedi dove siamo?
Louis: si che lo vedo non sono mica scemo. -disse con faccia smorfiosa e odiosa.- Siamo nello scantinato dell’hotel e devo dire che per essere un 5 stelle è veramente una merda!.
Gabry: -schiaffo in faccia- ma sei scemo? Guarda attentamente! -diss alzandomi e indicando una lapide- ti sembra un armadio questo?
Louis: Bhe, -disse guardandolo alzando le spalle.- Tutti hanno degli scheletri nell’armadio -disse scoppiando a ridere come un'idiota da solo.-  L'hai capita?
Gabry: Madduuu! Louis si può sapere che problemi hai?. Siamo in una specie di cripta con delle bare, la stanza è illuminata da delle candele e non sappiamo perché diavolo siamo qua. -dissi nel panico più tatale indicandolo con un dito.- E tu cosa fai? Fai le battute alla Horan?
Louis: -alzandosi da terra- per prima cosa non urlare.
Gabry: a chi do fastidio se urlo? Ai morti?
Louis: a me da fastidio! E non c’è niente da preoccuparsi 
Gabry: Louis. -dissi ritornando a parlare con tono calmo.- Ti ricordo che noi quando ci troviamo in un posto strano come una cripta significa che è successo qualcosa stanotte. Sai sono successe altre volte, come fai a dirmi di stare calma?
Louis: Perché il signorino qua presente, ti tirerà fuori in uno schiocco di dita.
Gabry: io ti stacco la testa con uno schiocco di testa. Come fai ad aprire una cripta? Non sei mica Hulk che la butti giù con la tua spallina delicata!
Louis: -scoppiò a ridere toccandosi la pancia per poi tornare serio improvvisamente.-  Ci penso io signorina. 
Gabry: voglio proprio guardare. -dissi dando il permesso a Louis mentre mi allontanai a lui-
Louis si tolse la giacca rimanendo in maglietta maniche corte, lo guardavo fissa mentre lo guardavao riscaldarsi proprio come fanno i giocatori di Box prima di salire sul ring, era davvero un fuori di testa. Louis prese fiato guardando fisso la porta di marmo della cripta con lo sguardo da sfida,  ma mentre correva verso la porta vidi che attaccata ai jeans aveva una chiave strana, ma lui era già partito verso la porta. Si schiantò facendosi molto male e ritorno indietro cadendo a terra. Lo guardai senza parole.
Gabry: Complimenti Louis, l'hai spostata di un millimetro.
Louis: mi sono fatto la bua gabro
Gabry: cazzi tuoi.
Louis: fa malissimo!!
Gabry: se magari la prossima volta mi ascoltassi ti renderesti conto che hai una chiave attaccata ai jeans.
Louis: Eh? -disse guardandosi i pantaloni- non potevi dirmelo prima?
Gabry: Ah! Che coraggio che hai louis di darmi la colpa..io ti vol.-
Ci fù un rumore sinistro molto spaventoso alle nostre spalle che il mio sangue si congelò dalla paura.
Louis: AH -disse attaccandosi alla mia gamba - aiutami gabro.




Mckenzie mi fissa con sguardo leggermente sorpreso e scioccato. Ha la bocca semi aperta e mi fa ridere la sua faccia, perchè è la stessa faccia che avevo io ogni volta che succedeva qualcosa tra di noi in passato. Mi schiarisco la voce e lo guardo sorridendo per sdramattizare. -Si sente bene Signor Mckenzie?-
-Non, non, non, cosa?-
-Cosa cosa?-
-Cosa avevato fatto per finire la dentro?- dice scioccato mentre gesticola a destra e manca. -Come siete usciti da una cripta?- mi domanda come se fosse cosi cuorioso nel sapere come è andata a finire, ma non ricordo come siamo usciti da quel posto. Vuoto totale completamente. -Non me lo ricordo. Ora posso andare mi scappa la pipì-
-Ehm si certo. Vada pure e grazie per aver risposto alle domande.-
Mi alzo dalla poltrona con il sedere leggermente bagnato per colpa del troppo caldo provocato dall'ansia di questo uomo. Rubo una caramella dal vasetto di vetro e lo guardo sorridendo. -E stato divertente vero?. Non si immagina neanche quante cose la faranno rimanere scioccato.- dico infilandomi la caramella in bocca andando verso la porta.
-Mi può chiamare suo marito?-
Annuisco ed esco dalla porta velocemente ritrovandomi gli occhi puntati addosso di tutti quanti. Guardo Liam e li faccio segno di alzarsi. -Payne tocca a te. Buona fortuna.-


Hola! Nel prossimo capitolo ci sarà Liam! 
Chi si ricordava questi ricordi della gabriella??
Bacioo da Arancina Xx

 







 

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Capitolo 9
*** capitolo nove. ***


2 SEDUTA LIAM.

-Signor Payne, mi dica, come sta oggi?-
Dio che palle. -Sto bene, lei?- 
-Oh io molto bene, sopratutto quando conosco gente nuova- mi dice sorridendo mentre non riceve da me nessuno sorriso ricambiato. Non mi piace per niente sto uomo e sapere che magari ha fatto delle avance alla mia Gabriella mi urta molto i nervi. Però, cercherò di stare calmo visto che siamo qua per la Giorgia e se non gli volessi bene col cavolo che sarei venuto qua alle 10 del mattino. 
-Posso domandare cosa li ha detto la mia Gabriella?-
-Abbiamo parlato molto, è molto carina come persona.
Alzo un sopraciglio. -Lo so che è carina. La amo per quello e divento molto geloso quando un'uomo fa un complimento alla mia Gabriella.- dico in tono minaccioso verso il tizio che mi guarda con quei occhiali sottili puntati sul nasone. Tengo lo sguardo fisso su di lui che mi guarda scuotendo al testa accennando un sorrisino. 
-Lo sa perchè siete qua oggi?-
Annuisco guardandomi le unghie delle mani. -Si, a quanto pare la Giorgia ha problemi che a noi non vuole dirci.-
In questi anni la giorgia ha sempre chiamato noi per qualche consiglio, sia per la bambina che era appena nata, sia per altre cose, è sempre venuta da noi ma ho notato che negli ultimi mesi non ci chiamava quasi mai, ne un messaggio, ne niente. Quando stamattina ho scoperto che viene qua per confidarsi con Mr. Nasone qua presente, so a chi dare la colpa.
-Ora li farò delle domande per conoscerla bene, domande sul suo passato.-
Alzo un sopraciglio. 
-Come è stato il suo passato?.- mi domanda mentre è subito pronto a scrivere qualsiasi cosa dica.
Eh, cosa li dico adesso? -E stato molto bello ma anche pieno di avventure ma non mi va di parlarne.-
Mr. Nasone soffoca una risata e scuote la testa sistemandosi sulla sedia accavallando la gamba come una femminuccia, cioè lo faccio anche io ma io sono figo. Alzo il dito per fare una domanda e vengo subito notato dal nasone.
-Perchè dobbiamo parlare del nostro passato con lei?. Insomma a me non mi va.-
-Voglio capire perchè la Giorgia preferisce una mente intelligente come me che a voi.- dice facendomi rimanere di sasso completamente. Noi non siamo stupidi, anzi siamo molto intelligenti a volte. -Quindi per conoscere davvero una persone bisogna sapere qualcosa del suo passato, ha capito?-
Mi ha dato del mongolo, ci ha dato della famiglia stupida e ora pretende questo. Vorrei tanto alzarmi e andarmene a casa a giocare a Batman con i miei figli. -Va bene. Lo faccio solo per la Giorgia che è un'amica e con cui ho avuto, una bel, bacio con la lingua ma è passato.- dico sorridendo pensando a quando la baciai in discoteca per non farci scoprire, rimase a bocca aperta dal mio modo di baciare cosi bene.
-Ha baciato l'amico di sua moglie?. E tradimento questo lo sa?.-
Scoppio a ridere scuotendo la testa immediatamente. -Ho baciato anche il mio amico Harry una volta con lingua che è tutt'ora il marito di Giulia che conoscerà dopo.-
Il nasone mi guarda seriamente alzando un sopraciglio. -La diverte come cosa?-
Sospiro pesantemente con la voglia di alzarmi e comportarmi da Batman con i cattivi, ma non mi sembra il caso. Vuole davvero sapere come è stato il mio passato?. Ottimo, lo accontento subito. Accavallo la gamba proprio come lui e lo guardo incoraggiandolo a sparare la prima domanda.
-Allora Signor Payne che bacia tutti, sa dirmi qual'è il momento più divertente o scioccante allo stesso tempo.?-
Mi sono successe cosi tante cose che non so da dove partire. Potrei partire dalla sauna, all’avventura con il pony, ai rapimenti dei mafiosi, al mio primo giorno in convento; insomma troppe cose che farebbero rimanere a bocca aperta il nasone.
-Magari con la sua fidanzata.-
Dicendomi cosi, ritorno molto indietro nel tempo a quando vidi per la prima volta la Gabriella bionda.


RICORDO.
La seconda volta che ci trovammo svegli in una casa sconosciuta dopo una nottata di follia, io, Gabriella, Harry e Giulia ci svegliammo in una camera da letto sconosciuta ma molto bella. Ma quando mi sveglia, la prima cosa che vidi era la Giulia e Gabriella litigare a letto vicino a me con una parrucca colorata in testa. Harry era seduto su una sedia vestito in modo strano ed io ero vestito da pompiere, non so perchè lo ero ma è sempre stato cosi quando facevamo baldoria.
Liam: te sai perché sono vestito da pompiere?
Gabry: Non lo so, ma non stai male. -mi dice guardandomi con occhioni.-
Liam: -sorrido e le guardai la parrucca in testa. -Ti preferisco mora Gabry, potresti levarla sta parrucca?
Gabry: perché? A me piace! 
Liam: Sembri un teletubbies!
Gabry: Uffa! -disse sbuffando levandosi la parrucca giallo canarino- Contento?
Appena vidi che non c'erano più i suoi capelli mori lunghi, scoppiai a ridere come un matto. Aveva i capelli cortissimi e biondo platino, cosa che alla Gabriella non donava per niente. 
Gabry: Cosa c’è da ridere? 
Liam: Hai i capelli biondi e corti! -dissi ridendo indicando i suoi capelli nuovi.-
Gabry: Cosa diavolo stai dicendo!?


Sono piegato in due dalle risate a ricordarmi la Gabriella con i capelli corti e biondi, alla sua faccia scioccata e dal modo in cui urlava davanti allo specchio, è un ricordo che ho sempre tenuto via senza tirarlo fuori ogni giorno, ma adesso che l’ho raccontato, mi sento esattamente come quel giorno. Cioè molto divertito.
-Lei rideva della sua ragazza quando poteva benissimo consolarla?-  mi domanda un pò scioccato della cosa.
-Consolarla?. Perchè dovevo?. Era bionda!-
Scoppio a ridere di nuovo guardando il nasone negli occhi. Mi ricordo che quando lei urlava, la chiamavo canarino biondo e lei urlava come una pazza picchiandomi e piangendo. Il nasone scrive qualcosa sul foglio attentamente per poi guardarmi sospirando. 
-Ok andiamo avanti. Un ricordo invece brutto e malinconico?-
Anche qua è una bella scelta, perché abbiamo avuto tanti momenti brutti nel nostro passato ma credo che il peggiore, sia stato a casa di Alejandro.


RICORDO
Io: dai ragazzi muovetevi per favore, dovete scappare
Deborah come sempre pensò a salvare prima noi che lei stessa. Eravamo a casa di Alejandro, un uomo che ci ha fatto molto del male, sia fisicamente che psicologicamente e dovevamo andarcene subito. Aprì la finestra che dava sulla piscina in giardino per poter saltare e scappare con la mia famiglia, ma non abbiamo fatto in tempo.
Alejandro: Scappare?. Non credo proprio! -disse entrando in stanza con la pistola puntata verso di me-
Io: merda! 
Gabry: ehm per favore può togliere la pistola dal mio fidanzato?
Alejandro: preferisci averla puntata verso di te? - disse puntando la pistola verso la gabry - Te scendi dalla finestra e vieni qua vicino a me
Liam: io??
Alejandro: no quello che è giardino
Liam: ah..li chiamo il giardiniere?
Alejandro: oh santo cielo! Te vieni te specie di scimmia, vieni qua, non ti farò niente te lo prometto.
Mi avvicinai a lui con una paura assurda, ero cosi spaventato da quella pistola che poteva sparare all'improvviso a me o a qualcun'altro. Appena arrivai davanti ad Alejandro con la psitola puntata verso di me, degluti a fatica.
Liam: si è offeso per il giardiniere?
Alejandro: smettila di fare il burlone per nascondere la paura, sei un uomo non dovresti aver paura di una pistola
Liam: si che cho paura di una pistola e non sono un uomo.
Alejandro: questa notte sei entrato come un ladro in casa mia rubandomi il coccodrillo..
Liam: metti più telecamere! Non so cosa dirti
Gabry: liam non fare il deficiente!
Alejandro: le ho messe tante dopo l‘ultima volta della vostra visita e ho anche registrato te che mi balli uno strano balletto, ma qualcuno di cosi intelligente è riuscito a interrompere il video staccando i fili. Mi hai scassato a colpi di mazza la mia Lamborghini, lo sai che questo mi ha fatto veramente incazzare?
Liam: te la ricompro la macchina, non mi faccio problemi, ma ora lasciami andare.
Alejandro: -caricando la pistola-  Saluta i tuoi amici
Il un nano secondo sentì le urla dei miei amici che urlavano di non sparare ma Alejandro sparò. Il rumore fù cosi assordante che chiudemmo tutti gli occhi sentendoci un pò rintronati. Quando aprì gli occhi, mi resi conto che non aveva sparato a me, ma ben si a Jerry, che era steso a terra vicino ai miei piedi.
Liam:  Nonono orsacchiotto svegliati!
Alejandro: oh maddai Mi rovini la moquette jerry!. Perché ti sei messo davanti a questo?
Liam: jerry..ti  prego svegliati
Jerry: or-orsacchio-tto..mi dispiace tanto
Liam: andrà tutto bene..ti porteremo in ospedale resisti
Jerry: mi..mi dis-dispiace. -chiudendo gli occhi per sempre-
Liam: jerry?? Jerry!!! Cazzo..


Nel raccontarlo mi sento ancora come se fossi li in quel giorno, vedere Jerry morire -per finta- davanti ai miei occhi è stato il giorno più brutto della mia vita. So che ora sta bene perché a volte ci sentiamo ma ogni volta che ripenso a quell’episodio, mi sento malissimo. Se fosse davvero morto, mi sentirei tutto'ora in colpa per la sua morte.
-Questo suo amico di nome Jerry, li manca molto?- mi domanda con tono triste e dispaciuto.
Lo guardo scuotendo la testa. 
-Non è morto, è vivo e vegeto-
Il Nasone mi guarda confuso aprendo bocca per dire qualcosa ma non esce alcuna parola. Prendo un bel respiro e decido di aiutarlo un pochino ad essere meno confuso. -In pratica Jerry lavora per L'FBI, voleva arrestare Alejandro che era un mafioso e quindi ha finto di morire per prenderlo, cioè in realtà non so se è andata cosi ma comunque non era morto davvero.- Dico fermandomi prendendo fiato ma vedo il nasone guardarmi molto confuso, cosi decido che sia il caso di smetterla.
Il Nasone mi guarda molto preoccupato, scioccato e confuso mentre la sua penna cade per terra senza che se ne accorge.-Mafioso?-
Mi guardo intorno velocemente e ritorno a guardarlo cercando di non ridere per la sua faccia, credo che se sentirà gli altri che ci sono qua fuori si licenzierà molto velocemente. 
-Si mafioso, in realtà ne abbiamo affrontati 4 di mafioso ma uno era bravo, al tal paunto di innamorarsi di Niall- dico senza problemi mentre lo psicologo mi guarda ancora più scioccato di prima. E davvero una scena divertente, chi mai ha fatto andare in confusione uno psicologo?-
Mi alzo dalla poltrona muovendo le gambe leggermente addormentate. -Posso andare ora?-
-Ehm si, può chiamarmi la signorina Horan?-
-Oh il portapenne umano?. Con piacere gliela chiamo. Arrivederci!-
Esco dalla porta sorridendo per la faccia sconvolta del tizio, è cosi divertente che racconterei un sacco di cose pur di vederlo cosi, ma lascio il lavoro agli altri.





Hola! Ecco qua Liam! ahaha che ne dite??
Comunque cosa racconterà l'alessia??
Bacio Xx

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Capitolo 10
*** AVVISO ***







CIAO A TUTTE, NON AGGIORNERO FINO A VENERDI PERCHE DOMANI
PARTIRO' PER VIENNA E TORNERO GIOVEDI MA SARO STRAVOLTA!
UN BACIO A TUTTE! 
ARANCINA Xx

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Capitolo 11
*** capitolo undici ***



3 SEDUTA ALESSIA.

Non il coraggio di abbassare lo sguardo dal soffitto bianco con delle sfumature grigiastre, non ci riesco proprio e credo che passerò tutta la mattinata con lo sguardo rivolto all’alto, come se fossi al planetario. Mi sento osservata dallo psicologo che di sicuro mi guarda confuso per come mi sto comportando. Ma finchè non si allaccia quella camicia da dove fuoriesce la foresta amazzonica, io non lo guarderò. 
-Signora Horan, trova interessante il mio soffitto?-
-Preferisco uscire da qua con il torci collo pur di vedere quel tappeto di peli che fuoriescono dalla sua camicia. La prego, si allacci.-
In confronto Niall ha pochissimi peli. Attendo qualche secondo in silenzio e lentamente abbasso lo sguardo verso lo psicologo che si sta allacciando la camicia fino al collo; sospiro e mi metto meglio sulla poltrona toccandomi il collo.
-Grazie.-
Il suo sguardo si fissa nei miei occhi. -Ha la fobia dei peli umani?-
Mi scappa una smorfia di schifo e annuisco. -Si, se lo sapevo portavo qualche striscia solo per lei.-
Il peloso sorride mentre annota qualcosa sul foglio velocemente, come se scrivere la mia fobia fosse cosi importante, non è colpa mia se ho il disgusto verso i peli, sia maschili che femminili; perché certe donne quando in inverno non si fanno la depilazione, sono peggio dei ragazzi.
-Come ho già detto ai Sign. Payne, ora le farò delle domande, emotive più che altro per conoscerla meglio. E come un’intervista amichevole dove può dirmi ogni cosa.-
-Ok.- dico pensando a che non dirò un bel niente del mio passato, soprattutto nel momento in cui sono stata molto intima con una penna. Il peloso scrive alcune cose sul foglio, mi guarda e punta una penna contro di me, cosa che mi fa leggermente schifo.
-Il suo amico prima l’ha chiamata “Porta penne umano”, come mai l’ha chiama cosi?-
Alzo gli occhi al cielo sbuffando, perché Liam deve essere sempre cosi carino con me sputtanandomi chiamandomi in quel modo. Appena esco da qua ammazzo Liam.
-Mi chiama cosi perché..- dico pensando a qualche bugia da dirli. -Mi chiama cosi perché ho la casa piena di porta penne.-
So che non dovrei mentire ad uno psicologo perché se è davvero bravo capirebbe che ho appena mentito, ma dalla sua faccia credo che non abbia capito, sembra troppo stupido.
-Ha mentito.-
Sbagliavo. Mi guardo intorno per una manciata di secondi per nascondere la figuraccia e poi ritorno a guardarlo alzando le spalle.
-Non è vero che ho la casa piena di porta penne ma davvero, non voglio dire perché mi chiama cosi, la prego-  dico con tono supplichevole, non lo direi neanche se mi facesse trovare una torta al cioccolato davanti a me. 
-Va bene, partiamo con la prima domanda, va bene?-
Tiro un bel respiro di sollievo e annuisco.
-Allora, sa dirmi un momento della sua vita bello, emozionante o comunque che non se l’aspettava?-
Penso ad ogni momento bello della mia vita, a quando ho conosciuto Niall per la prima volta, a quando ci siamo baciati per la prima volta, al farò sulla spiaggia, al matrimonio, alla nascita dei nostri bambini ma ho un ricordo che mi è venuto in mente solo in questo momento; a quando Niall venne da me vestito in modo strano.

RICORDO
Mi trovai ad una festa di bambini dove ero con la mia amica Gabriella, mia sorella Deborah e Dom che aveva più o meno un anno. Ero andata per svagarmi un po’ per non pensare a Niall, che durante una delle nostre nottate power mi aveva quasi tradito con una ragazza. Ad un certo punto, una persona travestito da pinguino si avvicinò a noi ballando e dondolando come fanno i pinguini, diede una carezza a Dominic con la punta della sua zampa. 
Deborah: Pinguino puoi fare una foto con me e mio figlio? 
Il pinguino annuendo felicemente si mise vicino a mia sorella e Dominic che sorrideva contento. Scattai la foto e subito dopo il pinguino si avvicino a me abbracciandomi forte, sorrisi felice perché io adoravo i pinguini e dissi subito a mia sorella di scattare una foto. 
Niall: mi mancano i tuoi abbracci.
Quando senti che il pinguino aveva la stessa voce di Niall, mi sentì cadere nel vuoto. Forse me lo ero immaginata o avevano la stessa voce ma quando si levo la testa da pinguino e vidi Niall leggermente rosso in faccia con i capelli scompigliati, il mio cuore si fermò per poi battere fortissimo.
Niall: mi manchi da morire piccola mia, mi manca tutto di te.
io: niall? Oh ehm..io, co-cosa ci fai qua??
Niall: non è evidente? Ho preso l’aereo per venire qua da te per chiederti scusa perché sto impazzendo senza di te.
io: te sei pazzo. Veramente
Niall: lo so. Ma penso che se uno prende l’aereo direttamente dopo un concerto e arrivare qua vestendosi da pinguino c’è solo un’unica spiegazione. Mi Manchi Alessia.
io: Non dire che ti manco quando è colpa tua se me ne sono andata
Niall: non è stata colpa mia alessia, ok? Non mi ricordo neanche di averla conosciuta quella ragazza che per di più gli puzza l’alito e odia mangiare sporco!
io: lo so che non è colpa tua, ma..
Niall: io ho bisogno di te, sei la mia droga, il mio ossigeno, la mia luce in questa mia vita. Ho bisogno di te più di ogni altra persona in questo mondo. Ho bisogno che tu ti prenda cura di me, ho bisogno che tu mi sopporti per il mio carattere un po’ da bambino e più di tutto ho bisogno che tu mi ami, perché io ti amo da impazzire..sei la mia pizza preferita, sei il mio dolce e soprattutto, sei la luce dei miei occhi.
io: non mi dire queste cose ti prego..
Niall: te lo ripeto un’ultima volta..mi perdoni e ritorniamo insieme per favore..sono stato malissimo in questi giorni
io: non ti sopporto più
Niall: Perché?
io: parli troppo amore..baciami
Niall: ahahah ok!!


Non so perché sto abbracciando il braccio del peloso mentre sorrido come un ebete pensando a Niall giovane vestito da pinguino, non ci aveva mai pensato a questo ricordo e adesso che l’ho detto, non riesco a non sciogliermi da quanto è stato dolce prendere l’aereo per venire da me a chiedermi scusa. Lo amo tantissimo.
-Signora sento il braccio addormentato potrebbe staccarsi da me?-
Mi stacco velocemente chiedendo scusa e ritorno subito a sedermi sulla mia poltrona sentendomi molto in imbarazzo per aver stretto il braccio ad peloso, ringrazio a dio che ha la camicia allacciata.
-Mi scusi per il braccio ma quando penso a Niall o alle guance di Liam mi vengono gli attacchi coccolosi.-
Lui mi guarda confuso. -Attacchi coccolosi?-
-Si, ha presente quando vede qualcosa di bello e tenero e vorrebbe stringerlo?. Ecco è quello che mi capita, cioè mi capitava molto tempo fa perché ora ho una certa età ed è imbarazzante farlo.-
-Ma lei lo ha appena fatto.-
Sorrido nervosamente guardandomi attorno per l’imbarazzo. -Mi scusi.-
Il peloso si mette a posto la manica della camicia dove è leggermente stropicciata per colpa mia, scrive alcune cose sulla cartelletta parlando dei miei problemi sicuramente ma non mi interessa, sono fatta cosi e non ci posso fare. Sono davvero curiosa di sapere cosa scrivere alla fine di tutte le sedute. 
-Passiamo all’altra domanda. Mi racconti qualcosa di divertente che ha passato con qualcuno o magari con il proprio partner.-
Ci penso su due minuti ma il ricordo più divertente che ho passato con Niall è assolutamente il più bello; eravamo in bagno mentre alloggiavamo all’ Hotel a miami.

RICORDO.
Niall: amore ti prego, io ti amo tanto non farlo!
io: stai fermo. Ora è il mio turno -dissi aggiungendo una risata maleifica-
Mi sentì cosi potente con una striscia depilatoria in mano e una bella bacinella piena di cera calda che sarebbe finita sul petto peloso di Niall. Era la prima volta da quando stavamo insieme che li feci una ceratta, lui era cosi spaventato ed io cosi contenta.
Niall: non mi fare male mi hai capito?
io: per una volta nella mia vita non mi sono sentita cosi bastarda. Saluta i tuoi amici peli amore.
Niall: addio amici miei, vi ho voluto bene e cresciuti come un figlio.
io: ora mi diverto!
Misi con il bastoncino la cera calda sul petto di Niall concentrandomi con la lingua di fuori, ero cosi eccitata di quel momento che mi tremavano le mani e il mio cuore batteva forte. Eliminare i peli di Niall è come una ragazza che insulta la proprio pancia dopo aver perso dei kili, la stessa cosa e vedere Niall nel panico che a momenti piangeva, mi sentivo davvero una stronza.
Niall: è calda! È una bella sensazione, mi piace
io: bravo amore, se non urli ti faccio un regalo
Niall: se mi fai male mi devi offrire una cena fuori
io: allora cerca di non urlare. Non sono ricca come te
Appiccicai la striscia sulla cera facendo pressione con la mano mentre me la ridevo come una pazza, Niall incominciò a pregare tutti i santi mentre muoveva le gambe dalla paura. 
io:  Al mio tre va bene?
Niall: anche al 10, mi sto cagando addosso Alessia.
Sorrisi dolcemente come un'angioletto, li diedi un bacio a stampo velocemente e subito dopo strappai la striscia dal suo petto.L'ulro di Niall si sentì fino in Himalaya ma ero cosi soddisfatta nel vedere i peli neri e schifosi attaccati alla striscia. 
io: Menomale che non ne avevi!
Niall: dio che male amore, basta ti prego!.
Ale: Ecco la seconda! -dissi spiaccicando l'altra striscia, feci pressione e la strappai subito contando fino a due dove Niall non si aspettava.
Niall: Porca troia! -disse urlando con le lacrime agli occhi- Basta amore ti prego, ti scongiuro.
Lo guardai con tenerezza sbattendo le ciglia, spiaccicai la terza facendo molta pressione e risi in modo malefico mentre Niall si dimenò urlando e chiamando i ragazzi in cerca di aiuto. Presi un bel respiro facendo streching, presi la fine della striscia mordendomi il labbro e guardai Niall.
io: Questa è l'ultima Irish. Pronto?
Niall: No.
io: Si invece che lo sei.
Niall: No non lo sono Alessia, ti prego non strap.-
Strappai senza facendolo finire di parlare. Fà l'urlo più potente che tirò.





Il peloso mi guarda con sguardo scioccato mentre la sua penna cade per terra arrivando ai miei piedi, la scalcio via velocemente mentre rido in modo malefico guardandolo negli occhi. Darei qualsiasi cosa per legarlo alla sua scriviania e strapparli via quella foresta amazzonica, anche se mi servirebbe un taglia erba per quei peli schifosi che ha sul petto. 
-Lei ha goduto a strappare i peli di suo marito con la ceretta.?-
-Godo di più a strappare i peli che a farlo con mio marito ma questo è un dettaglio che non dovevo neanche dire, la prego non glielo dica a mio marito quando entrerà.-
Sembra senza parole lo psicologo mentre mi osserva con qualche accenno di terrore, si alza velocemente per recuperare la penna ai miei piedi e torna a sedersi come se fosse terrorizzato da me; che non faccio paura neanche ad una mosca. Mi siedo meglio sulla poltrona aspettando che lo psicologo peloso mi dica qualcosa ma è ancora a guardarmi con terrore.
-Mi sta guardando come se fossi un mostro. Quando entrerà qua dentro mia sorella che farà?-
-Come si chiama sua sorella?-
-Deborah, perchè?-
Il peloso guarda velocemente i fogli precedenti per poi tornare a guardarmi. -Perchè parlate di questa Deborah come se fosse una macchina di distruzione?-
-Perchè lo è, non immagini neanche di cosa è capace mia sorella ma è una brava donna. Un'amorevole mamma e una buona amica.-
Annuisce e scrive velocemente. -Va bene, la terrò per ultima questa Deborah. Ora può andare signora Horan.-
Mi alzo dalla poltrona velocemente, rubo delle caramelle infilandomele in tasca e mi giro verso il peloso. -Se dirà quella cosa che ho detto su mio mariro giuro che verrò a trovarti e ti torturerò per levarti quel bosco che hai sul petto.-
Il peloso deglutisce e annuisce. -Può c-chiamarmi suo marito?-
-Ma certo peloso. Arrivederci!-



Ecco a voi il capitolo! Scusatemi se ho aggiornato tardi ma come ho già detto ero partita per Vienna a vedere i One Direction! 
Il prossimo capitolo sarà Niall! cosa dirà??.
Bacio da Arancina Xx



















 

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Capitolo 12
*** capitolo dodici. ***


  • SEDUTA NIALL HORAN.


Appena entro nello studio del Signor Mckenzie mi avvicino a lui stringendoli la mano presentandomi in modo educato.
-E’ un piacere Signor Horan. Io sono Mckenzie.-
-Lo so, me lo hanno detto qua fuori.-  dico sorridendo mentre mi sistemo un po’ la camicia a quadri che indosso. Mckenzie mi fa segno di sedermi e lo faccio subito.
-Da come si comporta lei deve essere molto educato come signore.- mi dice il parrucchino vivente. Ho notato subito i suoi capelli strani, si vede lontano un miglio che porta un parrucchino. -Bhe si, noi Irlandesi siamo molto educati. E mai stato in Irlanda?-
-No purtroppo no.-
Alzo un sopraciglio. -Bhe deve andarci appena può. E stupenda.- dico orgogliosamente parlando della mia bellissima Irlanda che è stampata nel mio cuore. Se ci fosse qua mia moglie o Harry, avrebbero detto “Niall hai rotto le palle con questa Irlanda”; me lo dicono molto spesso, soprattutto durante le partite.
-Come li avranno detto i suoi amici, ora li farò alcune domande per poter scoprire qualcosa sulla gente che frequenta Giorgia.-
-Ok. Ma prima che parta con le domande vorrei dire che la nostra famiglia è stupenda, la più educata e tranquilla di questo mondo.-
Parrucco mi guarda con un sopraciglio alzato trattenendosi una risata super mega, non so perché stia facendo cosi o forse credo di saperlo. Ma nessuno deve offendere o credere che siamo una famiglia di stupidi, cosi, lo guardo male stando più serio che posso. Accorgendosene, parrucco si schiarisce la voce e ritorna serio guardando il foglio dove annoterà tutto quanto, come sta facendo adesso.
-Se è pronto possiamo incominciare-
-Quando ha smesso di ridere possiamo incominciare.- dico freddamente. Mi sta antipatico, molto antipatico.
-Bene, allora mi dica Signor Horan, mi sa dire qualche momento divertente o comunque che ne parla ancora adesso con i suoi amici.?-
Sul mio viso si stampa un sorriso mega perché c’è solo un ricordo nella mia testa che rimarrà con me fino alla morte. Non si può cancellare e soprattutto non si può non parlarne, speriamo che Alessia non lo scopri.

Ricordo. 

Mi trovai per terra in un fienile pieno di animali, il posto puzzava molto ma poco mi interessava. Mi alzai da terra immediatamente con un dolore al petto sinistro ma sopportabile, mi guardai intorno per bene ed ero circondato dA cavalli, pecore, galline; insomma un vero fienile. Ma poco più lontano da me vidi una montagna di fieno messo ad un angolo e da quella montagna sbucavano delle gambe e un braccio, cosi mi avvicinai lentamente e più mi avvicinai, più riuscì a capire che si trattava di Alessia per via dei  braccialetti che portava al posto. Cosi incominciai a scavare levando tutto il fieno da lei ma quando la vidi con i pantaloncini abbassati e una penna in mezzo alle sue chiappe, rimasi molto perplesso. Lasciai stare per un attimo la penna e incominciai a scuoterla per svegliarla.
Ale: mmmmm..
io: non ti muovere che ti tolgo la penna.
Ale: cosa?
Mi abbassi con faccia un po’ schifata e le tolsi la penna dal mezzo delle chiappe, non so perché aveva un oggetto in quel posto ma era davvero imbarazzante come cosa.
Io: Che ci facevi con questa nel culo?
Ale: è?
io: si va bhe buonanotte. Alzati forza.
Ale: ma dove siamo? Cos’è sta puzza?
io: è una fattoria penso. Te stai bene?
Ale: momentaneamente no. Cosa ci facciamo qua?
io: Non ne ho la minima idea e poi mi devi spiegare cosa ci faceva una penna nel tuo culo! Avresti dovuto chiedermelo a me.
Alessia mi guardò senza riuscire a dire neanche una parola, so che era spaventata come ad ogni nostro risveglio ma volevo sapere a tutti i costi perché aveva una povera penna tra le chiappe. Aprì bocca per dirle qualcosa ma incomincio a ridere indicandomi il petto. 
io: che c’è?
Ale: oh mio dio quanto ci godo nel vedere quella cosa sul tuo capezzolo!
Diventai subito serio e spostai leggermente la canottiera mostrando il mio capezzolo dove mi trovai un pircing con il diamantino color rosa. Incominciai a sparare cosi tante parolacce che in confronto la Giorgia era una ragazza per bene.
Ale: come mi dispiace amore mio. Adesso ti manca la ceretta e sei perfetto.
La guardai molto male.
io: brava brava fai la spiritosa, tanto sono io che ho un capezzolo bucato! Stai zitta per favore che mi fai un favore! -dissi alzando un po’ la voce per il nervoso e un po’ per la paura.-
Ale: ehm ascoltami, tu ridevi prima per me, adesso rido anche io. E poi ti sta da lezione voglio vedere se hai il coraggio di fare il concerto con la maglietta che ti si vedono tutti i capezzoli!
io: E’ la mia canottiera la metto quando voglio. Alle fan piace.
Ale: anche il mio culo piace ai ragazzi come la mettiamo?
io: la mettiamo che se non la smetti di fare cosi ti rimetto la penna nel culo.



 Non saprei come decifrare la faccia di parrucco. Ha un sopraciglio alzato, la bocca aperta e lo sguardo scioccato perso nel vuoto mentre mi osserva. Vorrei riderli in faccia ma non lo faccio perché ripensandoci non è stato un momento bello per me, anche perché vorrei essere stato io ad infilare altro di mio nel sedere di mia moglie.
-Eh lo so Mckenzie. Scioccante come cosa vero?-
Non spiaccica neanche una parola, è ancora immobile come una statua.
-Mckenzie guardi che questa cosa di mia moglie non è niente in confronto a quello che li diranno gli altri, specialmente la famiglia Malik.-
Con una bella schiarita di voce si riprende per fortuna e scrive qualcosa sul foglio scuotendo la testa. Vorrei tanto sapere che scrive di cosi importante su quella cartelletta, anche sapere cosa pensa di me in questo momento dopo aver detto il momento intimo di mia moglie con una penna.
-Posso sapere che scrive sul quel foglio?-
-Cose che mi aiuteranno a fare un commento finale.-
Annuisco sistemandomi meglio sulla poltrona. -Sono davvero curioso di sapere il suo commento Mckenzie, di sicuro scriverà che siamo una famiglia di pazzi ma non lo siamo, anzi siamo molto gentili e brillanti.-
Mckenzie mi guarda con un sopraciglio alzato del tipo “Gentili e brillanti? Ma dove?” ma lascio stare, in effetti non ha tutti i torti, non ci conosce neanche cosa vuole commentare la famiglia ascoltando solo un pezzo della nostra vita?.
-Andiamo avanti con le domande per favore che voglio tornarmene a casa immediatamente. Mi sa dire invece un molto bello e magari anche romantico della sua vita?-
Prendo un bel respiro guardandomi intorno pensando ad un momento romantico e bello della mia vita ma ne avrei tanti da dire, ma credo che quando chiesi ad Alessia di sposarmi, fù stato davvero romantico.


RICORDO.

Portai Alessia sulla ruota panoramica in centro a Londra per farle la proposta di matrimonio dove si vedeva l’intera Londra illuminata, il cielo stellato e una bellissima luna piena sopra le nostre teste ma era davvero nervosa perché eravamo troppo in alto, cosi la feci sedere dicendoli di concentrandosi su di me. Ero anche io nervoso perché stavo per fare un passo importante con una ragazza che conoscevo da parecchi mesi, ma dopo quello che avevamo passato, dopo aver visto che era uguale a me mi feci coraggio e andai a comprare l’anello con il mio amico Liam, che mi aiutò molto nella decisione. Incominciai a parlare della nostra relazione ad Alessia ma lei incominciò a pensare al negativo, diceva che volevo lasciarla per le sue menate, come ad esempio cerette o mobili in casa di color rosa.
Ale: Mi stai chiedendo di divorziare da te?
io: NO! fammi finire -dissi alzando la voce esausto-
Ale:Uff..
io: Dovrei sbuffare io -dissi guardandola negli occhi- Ricominciamo?
Ale: Si, non ti interrompo più, promesso.
io: Allora stavo pensando che..-dissi bloccandomi di  nuovo perché Alessia tirò su una mano come a scuola- 
Ale: Ho una domanda da farti!
io: Cosa?! Cosa c’è ancora?
io: Perché alle 22.40 di sera mi porti su questa ruota per farmi venire l‘ansia?
Il mio nervoso mi stava salendo molto velocemente, volevo mandare tutto a puttane e avrei rimandato la proposta, ma ormai ero li con lei e dovevo farlo.
io: se mi interrompi ancora ti faccio scendere., ma ti butto dalla finestrella ok?
Ale: Ok, scusami amore e che sono in ansia! -disse ridendo nervosamente-
Io:  Se ti dicessi che ti amo?
Ale: Beh, risponderei che è normale che mi ami,  sei il mio fidanzato! Che domande!
io: Da quando?
Ale: Da quando ti ho visto per la prima volta su uno schermo di uo stupido pc. Prossima domanda?
Stavo davvero andando in ansia perché stavo per dire la proposta di matrimonio. So che avrebbe accettato perché tutte le ragazze del mondo mi avrebbero sposato ma lei era cosi strana come ragazza che poteva anche scappare da me e non tornare da me. Presi un bel respiro e presi la sua mano accarezzandola mentre mostravo uno dei miei sorrisi più dolci che potessi fare.
io: Visto che siamo fidanzati, ho pensato di approfondire il nostro legame
Ale: ho pensato di approfondire il nostro legame, ma come parli?
io: Mi hai stufato! Mi vuoi sposare?
Ale: tu cosa?



-Vi siete sposati alla fine vero?-
-No ma va si chiama Alessia Horan cosi per divertimento, certo che ci siamo sposati che domande che fa parrucco.- dico gesticolando con le mani.
-Come mi ha chiamato?-
-Niente lasciamo stare.- dico sospirando guardandolo negli occhi. -Ora posso andare ho un leggero bisogno di andare al bagno e non voglio assolutamente pisciarmi nei pantaloni perché mi è successo già troppe volte.- dico alzandomi dalla poltrona stringendomi il pacco. Mckenzie mi guarda dalla testa ai piedi velocemente e mi indica la porta.
-Certo può andare, mi può chiamare il marito di Giorgia?-
Scoppio a ridere rischiando di pisciarmi addosso davvero. Vorrei tanto partecipare alla seduta di Louis con lo psicologo della Giorgia.
-Oh io l’avverto, io starei lontano da Louis, è molto geloso della sua Giorgia.-
Scuoto la testa ridendo ed esco dalla porta attirando l’attenzione di tutti quanti.
-Louis è il tuo turno!-
Louis si alza velocemente seriamente vendendo verso di me ma la Giorgia lo ferma subito prendendoli il braccio.
-Louis ti prego non fare lo stupido.-
-Stai tranquilla Giongia, sarò un uomo maturo e intelligente.-



HOLA, SCUSATE IL RITARDO MA SONO STATA DAVVERO IMPEGNATA!! 
IL PROSSIMO E TOMLINSON, CHE COMBINERA?
AGGIORNO?
BACIO DA ARANCINA Xx

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Capitolo 13
*** capitolo tredici. ***


LOUIS TOMLINSON

Do un bacio veloce a stampo a Giorgia per poi entrare velocemente nello studio del mio caro amico Mckenzie, la poltrona dove siede di solito è vuota, lo cerco con lo sguardo e appena lo vedo dietro alla scrivania quasi nascosto, lo guardo molto confuso.
-Sta giocando a nascondino?-
Mi guarda sorridendo mentre si alza da terra. -Oh no Signor Tomlinson, stavo solo cercando una cosa.- mi dice senza convincermi, sembrava che si stesse nascondendo da me, ma perché dovrebbe avere paura?. -Si sieda, prego.-
Tenendo lo sguardo su di lui mi siedo sulla poltrona con le gambe aperte e i gomiti appoggiati, mi manca un sigaro in mano e sembro un mafioso doc. Aspetto che il pagliaccio si sieda davanti a me sulla sua seggiolina del piffero ma rimane dietro alla scrivania a distanza da me. 
-Perché non si siede davanti a me?-
-Nha sto meglio qua, sono più comodo!- dice con tono leggermente nervoso, fa bene ad esserlo perché se apre bocca parlando della Giorgia, mi alzo e lo meno cosi tanto che lo renderò ancora più brutto di quello che è.
-Allora signor Tomlinson, come sta oggi?-
-Molto bene, non mi sono mai sentito cosi bene con la voglia di picchiare qualcuno.- dico muovendo un po’ mascella mentre lo fisso con occhi socchiusi. Vedo il suo pomo d’ adamo salire e scendere continuamente, fa bene ad aver timore di me. 
-Eh posso chiedere come mai ha voglia di picchiare qualcuno?-
Sorrido alzando il labbro superiore. -Perché quello che voglio picchiare in questo momento conosce e passa troppo tempo con la mia Giongia.-
Mckenzie mi guarda un po’ spaventato, si sta agitando ancora di più mentre tocca i foglio nervosamente con le mani.  -Ok. Passiamo subito al succo di questa seduta. Mi sa dire un momento bello ed emozionante della sua vita?-


RICORDO
Avevo combinato un guaio con una spogliarellista a Las Vegas che quando la giorgia venne a scoprirlo litagammo per una settimana intera, ero dispiaciuto, ero distrutto perchè avevo il timore di non riaverla più con me e sopratutto, avevo paura che non mi facesse vedere Miley; mia figlia. Cosi mentre me ne stavo seduto sulla panchina del parco di fronte alla mia casa, mi venne un'illuminazione, era una pazzia ma dovevo farla se volevo riavere la mia giorgia indietro. Cosi chiamai a casa sapendo che avrebbe risposto Miley e le dissi di fare una cosa per me, cosa che faceva molto spesso perchè io e lei abbiamo un bel feeling. Le dissi di portare Giorgia al museo delle cere, dove tutto ebbe inizio per merito di Deborah e quando arrivo con Miley, mi preparai psicologicamente per farle una proposta importante. Per non farmi scoprire mi misi al posto della mia statua di cera restando tutto il tempo fermo senza respirare e quando la Giorgia si avvicinò a me, la guardi sorridendo facendola spaventare.
Miley: Ciao papà, hai visto come sono stata brava a portare qua la mamma?
io: Sei stata bravissima piccola.
Gio: C-cosa? Miley tu lo sapevi che..Ah non ci posso credere! 
io: Non te la prendere con la bambina ma era l'unico modo per farti venire in questo posto che per noi due ha un bellissimo significato.
Gio: Purtroppo si, ma cerco di non ricordarmi l'infarto che mi hai fatto prendere quel giorno stronzo.
Mi chiamava spesso stronzo perchè era il suo modo di dirmi che mi amava ma quel "stronzo" era detto con cattiveria e dovevo assolutamente fare qualcosa.
io: Si sono un pò stronzo ma io ti amo Giongia, davvero. Tu sei una di quelle cose per cui combattere rischiando tutto, tu sei anche una di quelle persone che rompono i coglioni tutto il giorno, ti lamenti sempre per ogni cosa che faccio, ti lamenti quando lascio i calzini in cucina o sporco la tazza del cesso quando piscio e so di non cambiare in queste cose che ti danno fastidio. Ma anche se io sono stupido, simpatico, bello, divertente e bambinone non cambia il mio sentimento per te, so cosa vuol dire innamorarmi e amare perchè tu mi hai insegnato a farlo in questi anni.
La Giorgia mi guardò con occhi lucidi e continuò a deglutire continuamente ma non parlo, cosi decisi di continuare ad aprire il mio cuore.
io: So di aver sbagliato a fare quella scommessa e ti chiedo scusa per tutto quanto, non solo per quella volta. Ti chiedo scusa per aver pensato anche soltanto un minuto di toccare la Gabriella nella cripta, ti chiedo scusa di aver reagito male quando ho scoperto che tu e Liam vi eravate baciati, ti chiedo scusa per quando ti ho lasciata alle Hawaii che mi avevi detto di aspettare Miley e ti chiedo scusa adesso davanti a tutti quelli che stanno guardando che io per una stupida scommessa del cazzo ho perso la cosa più bella che mi sia mai capitata.
In tutta la mia vita non avevo mai avuto il coraggio di aprire il mio cuore a nessuno, neanche alla mia famiglia. Sono un tipo molto orgoglioso quindi mi è difficile parlare in modo dolce e romantico con qualcuno ma quando ami qualcuno te ne freghi di essere dolce o romantico. Le gante che guardava la scena intorno a noi era incantata, la Giorgia piangeva felicemente mentre Miley era seduta sulle gambe della statua di Harry. 
Gio: Hai finito di farmi piangere Tommo?
io: Mmhh..No. Ancora una cosa Giongia.
Presi la sua mano stringendola forte e la guardai negli occhi pensando a quando fossi fortunato ad avere una persona cosi meravigliosa accanto a me. 
io: La nostra storia sembra banale per qualsiasi persona comune perchè nessuno sa quello che abbiamo passato tra mafia, risvegli ecc..Ma per me la nostra storia è bellissima ed è per questo che ti voglio chedere una cosa.
Presi un bel respiro e mi misi in ginocchio davanti a lei prendendo una scatolina color verde smeraldo causando versi di amore dal pubblico, mentre la mia Giongia mi guardava con occhi fuori dalle orbite piangendo ancora di più dalla gioia.
Miley: Bravo papi! 
io: Giongia vuoi sposarmi?
Lei annuì subito, le misi l'anello al dito e la baciai stringendola forte a me. Tutta la gente intorno a noi filmava con il cellulare e applaudiva cosi forte che mi davano leggermente fastidio. 
Miley: E il mio papà e la mamma loro due! Io sono la loro bambina! -disse alle persone intorno a noi- Sono belli vero?!
io: Ti amo.
Gio: Io ti odio invece perchè mi hai fatto piangere davanti a tutta questa gente.
io: Tutti devono vedere quanto ti amo Giongia, non ti lascerò mai più a meno che tu non abbia l' herpes vaginale.
La giorgia mi sorride sfiorandomi le labbra.
Gio: Pirla che non sei altro.




Sembra ieri che glielo chiesi e sembra ieri che l'ho sposata. E' passato cosi tanto tempo che mi rendo conto che l'amore che provo per Giorgia è vero, perchè se no l'avrei già lasciata anni per colpa del suo caratteraccio schifoso che si ritrova. Sorrido un pò perchè il pagliaccio mi guarda con un sorriso da ebete, come se fosse innamorato di me in questo momento. 
-Perchè ride?-
-Perchè è stata la dichiarazione più bella che io abbia mai sentito. Sono sorpreso da come ha descritto il momento in cui glielo ha chiesto-
Alzo le spalle con modo menefreghista. -Eh quindi?-
-Eh quindi è davvero innamorato della Giorgia.-

-Ovvio che lo sono che domande fa?- dico sistemandomi i capelli un pò ribelli. -Ed è MIA. Ha capito?-
Il pagliaccio mi guarda annuendo velocemente mentre scrive qualcosa sul foglio. Oltre ad essere curioso di sapere cosa scrive su quel foglio sono molto più curioso di sapere che dice la mia Giorgia su di me con questo pagliaccio occhialuto. 
-Signor Tomlinson, mi sa dire invece un momento divertente o comunque che ha vissuto con qualche suo amico o amica?.-
Mi mordo il labbro pensando a quale momento raccontare al pagliaccio, potrei raccontare quando mi ritrovai nella cripta con la Gabriella, a quando salvavo tutti con il mio schiocco di dita o quando chiedevo costantemente alla mia Giorgia che mutande indossava. Però ho un flash di un ricordo in cui ero in compagnia della Giulia, nel deserto del Messico quando guidavo una smart.


RICORDO
Dom, Alex e Leonardo con compagnia bella furono rapiti da Alejandro, noi tutti partimmo di nuovo per il Messico dove ormai eravamo di casa per i nostri guai del passato. Ci eravamo divisi in coppie diverse attraversando il deserto con una smart datoci dalla polizia del messico. Non ero in compagnia di una ragazza simpatica perchè la Giulia non lo è mai però, mi divertivo molto a farla arrabbiare.
io:  Tu lo sapevi che nel deserto ogni mezzora passa un cammello?
Giulia: Eh allora?
io: 2 cammelli! Dimmi che l’hai capita ti prego!
Giulia: Era una battuta Louis? -disse guardandomi molto male-
io: Si! Fa morire dal ridere questa battuta!
Giulia: ti sembro che sto morendo dal ridere per caso? E poi non l’ho capita e non voglio che me la spieghi ok? Cerchiamo di pensare ad arrivare in fretta a casa di Alejandro per favore che voglio abbracciare i miei bambini!
io: Tanto c’è Dom che protegge Darcy!
Giulia: eh Alex chi lo difende? Leo?
io: Alex è un maschio si sa difendere da solo! Tranne Leo che ha bisogno del paparino! Comunque tornando al discorso del cazzone e della verginella, secondo te si mettono insieme?
In quel periodo scoprì che Darcy, la figlia di Harry e Giulia aveva una super cotta per Dominic, figlio di Deborah e Zayn che non veniva visto come un bravo ragazzo agli occhi di Harry e Giulia.
Giulia: Spero di no, va bene che la difesa da quel pervertito ma lui è un pervertito che usa le donne come delle prostitute! Non voglio vedere mia figlia soffrire per un ragazzo cosi!
io: Ascoltami prima o poi tua figlia aprirà le gambe per fare entrare il pisellino di qualche ragazzo, non ti farebbe piacere che quel ragazzo fosse Dom?
Giulia: No! 
io: almeno non è uno sconosciuto! Anche se la usa per una notte è Dom! Ti puoi fidare di Dom!
Giulia: Lo sai che quello che stai dicendo è inutile come un fazzoletto per Voldemort? Non ha senso, menomale che non hai figli Louis!
Alzai gli occhi perchè era impossibile parlare con Giulia, quando aveva una sua idea non potevi fargliela cambiare neanche se le facevi un discorso intelligente parlando con calma.
io: Sei simpatica come una famiglia di ricci su per il sedere!
Giulia: Eh ciccio dobbiamo fare battutine per tutto il tempo? Stai zitto 5 minuti per favore! Guarda il panorama fuori dal finestrino!
io: Vedo solo sabbia, cosa dovrei guardare?
Giulia: Magari vedi un cammello correre verso di noi con un beduino sopra!
io: Si certo come no! -dissi sospirando mentre strinsi il volante- Cambiamo discorso, visto che sicuramente Deborah penserà ad un piano che saprà solo lei come sempre, pensiamo noi due ad un piano!
Giulia: non ho la mente abbastanza lucida per organizzare un piano, i miei figli sono in pericolo Louis e io non so cosa farei se succederebbe qualcosa di brutto a loro!
io: te lo già detto Giulia, Alejandro non farà niente a loro e poi sono dei ragazzi in gamba! Magari mi ruberanno anche il mio potere!
Giulia: Oh mamma mia Louis, tu sei proprio convinto di avere dei poteri! Sai chi ci salvava sempre? I piani di Deborah!
io: E' quello che mi da fastidio! Io devo essere il supereroe del gruppo! Lo sono sempre stato, insomma io sono SUPERMAAAAN!!
Giulia: Ma sei scemo ad urlare all'improvviso? Tu non sei un'eroe Louis!Sei troppo imbranato per esserlo!
Louis: allora dillo a Peter Parker che diventò Spiderman  a Clark Kent che diventò SUPERMAAAAN!




Scuoto la testa ridendo ancora ricordando la faccia disperata della Giulia mentre urlavo Superman in macchina, non ci avevo mai pensato a questo ricordo perchè ho in mente solo quelli più importanti ma ora che l'ho raccontato, non riesco a smettere di pensare alla Giulia. 
-Oddio che divertimento. Povera Giulietta.- dico mentre alzo lo sguardo verso il pagliaccio che mi guarda tra il divertito e lo scioccato. -Perchè mi guarda cosi?. Insomma fa ridere no?-
-Bhe io non sono qua per giudicare i vostri racconti perchè con quello che ho sentito prima di lei, ho una voglia matta di non sentire più nessuno di questa famiglia ma devo per forza.-
Ritorno serio e lo guardo male. -Nessuno la obbliga ok?. Sopratutto fare il lavaggio del cervello alla MIA mogliettina.-
Pagliaccio mi guarda sorridendo nervosamente e scrive qualcosa di veloce sul foglio. Ritorna a guardarmi sospirando e mi indica con la mano. -Un'ultima cosa e poi la lascio andare.- mi dice. Annuisco e incrocio le braccia al petto. -In questi 5 mesi con cui parlo molto con Giorgia, ho notato che odia parlare di voi, come se vi disprezzasse, secondo lei perchè fa cosi sua moglie.-
Abbasso lo sguardo sentendomi leggermente triste, perchè la Giorgia dovebbe odiare il fatto di parlare di noi o addirittura disprezzarci, come se fossimo cattivi o antipatici nei suoi confronti?. Ha una famiglia bellissima, una figlia bellissima e un marito che la ama ogni giorno di più, non capisco proprio perchè deve comportarsi cosi con noi.
-Signor Tomlinson io voglio aiutare sua moglie ed è per questo che ho invitato qua voi, se posso permettermi con quello che ho sentito fino ad'ora, le amiche o amici della Giorgia non sono molto normali di testa. Forse Giorgia è stufa di essere circondata da persone poco mature.-
Alzo lo sguardo immediatamente verso il pagliaccio fulminandolo con lo sguardo, non può offendere ne me, ne i miei amici e ne le mie amiche perchè noi siamo fatti cosi, siamo pazzi, facciamo cazzate e non siamo per niente maturi a volte ma in cambio, sappiamo amare con tutto il nostro cuore e diamo importanza alla famiglia e l'amicizia. Mi alzo dalla poltrona di scatto andando verso la scrivania del pagliaccio che si alza velocemente e scappa dall'altra parte tenendo con se la cartelletta con quei cazzo di fogli.
-Signor Tomlinson non volevo farla arrabbiare, si sieda.-
-Non sono un cane pagliaccio del cazzo, non si deve permettere neanche di aprire bocca parlando cosi della nostra famiglia perchè la distruggo in un secondo.- dico fermandomi indicandolo con il dito. -Se non vuole fare una brutta fine li consiglio di fare il suo lavoro e basta. Mi ha capito.?-
Pagliaccio annuisce continuamente mentre è nascosto dietro alla poltroncina dove ero seduto io prima. Lo guardo ancora un paio di secondi negli occhi per poi girarmi andando verso la porta.
-Mi può chiamare la Signora Styles?-
-Ok. E si ricordi che io la tengo sotto controllo, mi ha capito?.- dico in tono freddo mentre apro la porta ed esco fuori. -Giulietta cara tocca a te.-


Hola! Che ne dite di Tomlinson? ahahaha
Per poco non le prendeva Mckenzie!.
Che dirà la Giulia? Mha!
Bacio da Arancina Xx














 

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Capitolo 14
*** capitolo quattordici. ***


  • SEDUTA GIULIA STYLES

Entro nello studio di Mckenzie venendo spinta da Louis e Niall che si nascondono subito. Mckenzie mi sorride in modo confuso e io non posso non mostrare uno dei miei sorrisi più carini per nascondere l’imbarazzo e la figuraccia.
-Salve signor Mckenzie, io sono Giulia.-
Mckenzie si alza e viene verso di me -Io sono il dottor Mckenzie, molto lieto di conoscerla signora Styles.- mi dice con tono educato mentre mi bacia le nocche della mano, sorrido un po’ imbarazzata e appena mi lascia la mano, me la passo sulla maglietta.
-Prego si sieda- mi indica la poltrona e mi ci siedo subito sentendo il profumo schifoso da uomo di Louis. -Vuole qualcosa da bere?-
-Ehm, no grazie, sono a posto cosi.- sorrido di nuovo sentendomi leggermente a disagio, ha uno sguardo strano questo uomo, come se mi stesse guardando attraverso i vestiti; è un maniaco anziano. Il mio sguardo finisce su una cosa molto importante che mi hanno detto di prenderla di nascosto, la cartelletta dove annota tutto quanto ma come posso prenderla senza farmi vedere?.
-Allora signora Styles, come sta?- mi chiede guardandomi dalla testa ai piedi, cosa che se fa di nuovo gli arriva dritto in faccia il mio tacco da 9 o forse è meglio dirlo al mio maritino. Prendo un bel respiro sistemandomi il ciuffo da un lato. -Sto molto bene, insomma si tira avanti anche se è un po’ stancante.-
-In che senso stancante?. Che lavoro fa?-
-Ora sono in ferie ma lavoro in un’agenzia di moda, ma amo fare anche la mamma e la nonna nel tempo libero.-
Il maniaco anziano mi guarda leggermente scosso. -Nonna?-
-Eh si, sono nonna di una bellissima bambina di nome Michelle.- dico sorridendo felicemente, quella bambina è bellissima e la amo da morire, non perché è mia nipote perché ho sempre amato anche i ragazzi da piccoli ma Michelle è qualcosa di favoloso. -Michelle è la figlia di mia figlia Darcy e di Dominic, che è figlio di Deborah e Zayn.-
-Oh Deborah..capisco. E Dominic com’è?-
Domanda da un milione di euro, che dico?. -E’ un ragazzo molto orgoglioso di se stesso, della sua famiglia, della sua fidanzata ma è ovvio perché anche io sono orgogliosa di mia figlia che assomiglia tutto al mio gat..cioè a mio marito.- dico schiarendo la voce velocemente. -Insomma, è un bel tipo.-
-Avrò l’onore di conoscerlo questo tipo. Ma ora passiamo a lei, come lei saprà voi siete qua perché..-
Alzo la mano subito. -Si siamo qua perché quella babba della giorgia a quanto pare non ama cosi tanto la sua famiglia e quindi noi siamo qua per farci conoscere da lei che scrive ogni cosa su quella cosa che in mano, posso leggerla?- domando velocemente accavallando le gambe. Louis e Niall mi hanno costretto a prenderla per poter leggere che ha scritto su di loro ma non sono invisibile e neanche Deborah ci riuscirebbe a prenderla. Il maniaco anziano mi guarda scuotendo la testa. 
-No, non può leggerla.-
-Capisco.- dico sospirando pensando che quei due mi faranno il cazziatone per non essere riuscita a prenderla.
-Signora Styles, mi sa dire un momento emozionante, in cui era felice?-
Mi mordo il labbro tornando indietro con la mente a tanti anni fa, mi vengono in mente tanti momenti emozionanti in cui ero felice, come quando sono nati i miei figli, a quando ho visto Michelle per la prima volta, a quando qualcuno si sposava e c’erano i discorsi strappalacrime; insomma troppi. Ma credo che tutti questi ricordi nascono da un giorno molto importante che ci ha cambiato la vita totalmente.

RICORDO
Deborah ci portò al museo delle cere per la prima volta per passare un pomeriggio insieme e divertente, infatti quando vedemmo la statua di Leonardo Di Caprio l’alessia l’abbracciò forte scoppiando quasi a piangere, poi la Giorgia fece la foto con i Beatles ecc..Poi, ad un certo punto, mentre camminavamo tranquillamente l’alessia sussultò facendoci spaventare a tutti quanti, non capì subito perché lo fece ma quando vidi 5 statue di 5 ragazzi che amavo alla follia capì. Ci avvicinammo tutte quante tranne Deborah che non era una fan, avevo il cuore che batteva fortissimo perché sembravano davvero reali non di cera e il mio Harry che continuavo ad osservare mi sembrava quasi che stesse cercando di non respirare. Deborah ci invitò a fare una foto insieme alle statue, cosi, ognuna di noi si mise vicino al proprio amore mentre osservavamo Deborah davanti a noi con la macchina fotografica che rideva sotto ai baffi, come se nascondesse qualcosa.
io: Gio piantala di toccarmi la schiena.
Gio: ma cosa vuoi?. Io non ti sto toccando la schiena.
io: Gabry smettila
Gabry: Non sono io!
io: -sbuffai- Allora chi è che mi tocca la schiena?
Harry: CIAOOOOOO
In una frazione di secondi mi trovai con le mani in faccia, occhi spalancati e lacrime che scendevano a litri sulle mie guance, non solo Harry si mosse, ma ben si tutti gli altri ragazzi che se la ridevano. La Giorgia era in un pianto isterico mentre Louis la guardava, l’Alessia era praticamente per terra a piangere mentre Niall cercò di alzarla da terra, la Gabriella sorrideva da ebete per quanto era felice e Deborah, se la ridevo come non mai.
Deborah: E’ venuta bene la foto ragazze!
Zayn: Harry hai fatto spaventare anche me!
Era una cosa troppo irreale, cioè perché proprio noi doveva succedere?. I ragazzi che ero abituata a vedere tramite un pc o televisore erano davanti a me, davanti ai miei occhi che sorridevano, erano bellissimi, soprattutto Harry che con quelle fossette mi fece sciogliere ancora di più. Poco dopo scoprimmo che Deborah aveva organizzato tutto quanto con un conduttore televisivo che era in cerca di Fan dei One Direction per fare questa sorpresa e non sapevo come ringraziare Deborah del gesto bellissimo che ci fece. Ero troppo emozionata, piangevo troppo e non respiravo molto bene, cosi incominciai a vedere sfuocato e poco dopo, svenni. 
Harry: ma la tua amica reagisce sempre cosi?
Deborah: Si, è colpa tua che me la fai svenire ed è gia la seconda volta riccio.



Il maniaco anziano mi guarda sorridendo. -E’ stato davvero carina come sorpresa!-
-Eh si, forse troppo bella. Insomma, pensare che ora siamo sposati con quei ragazzi e abbiamo figli bellissimi, mi sembra un sogno.-
-Ci credo!. Come mai la vostra amica Deborah non era fan dei ragazzi.?-
Sospiro e alzo le spalle. -Non lo so, forse perché non amava la musica come la amiamo io e le altre. Ma poi si è innamorata di Zayn e ha incominciato ad amare i One Direction.-
Scrive qualcosa velocemente su quel foglio maledetto che devo riuscire a prenderlo a tutti i costi, ma non so come. “Cosa farebbe Deborah?. Giulia pensaci.”. Mi alzo di scatto urlando e corro verso il maniaco anziano stringendolo forte.
-Che succede signora Styles?- mi domanda con tono alto.
-C’è un ragno enorme sotto quel tavolino!- dico mentendo recitando perfettamente. Appena il suo sguardo fissa il tavolino abbasso lo sguardo sul foglio per leggere qualcosa ma l’unica cosa che riesco a leggere è: “Chiedere il numero alla Signora Styles.”. Alzo un sopraciglio con faccia schifata e mi stacco subito dal maniaco anziano. -Oh ma guarda, è andato via il ragno.!- dico in modo buffo mentre ritorno alla mia poltrona lontana da questo uomo che a quanto pare ha un debole per me. Mi metto composta e mi sistemo i capelli ricci.
-Prima di farle un’altra domanda, potrei chiederle una cosa?-
Lo guardo preoccupata.-Che cosa?-
-Visto che è una stilista, potrebbe lasciarmi il suo numero?. Mia figlia si sposa tra qualche mese e magari lei potrebbe darle una mano.-
Se crede che io sia cosi scema si sbaglia di grosso. Sorrido dolcemente e lo guardo inclinando la testa. -Ma certo che li lascio il mio numero, scriva.-
Lui prende velocemente la penna e mi guarda pronto a scrivere il “mio” numero.
-555-343522. Mi può chiamare quando vuole!-
Il maniaco sembra davvero felice mentre scrive il “mio” numero di cellulare, scuoto la testa per quanto sia stupido sto uomo e per quando vedrà che al numero dato non risponderò io, ma ben si Harry. 
-Bene, ora possiamo andare avanti. Mi sa dire invece un momento triste della sua vita, qualcosa di brutto che li è capitato nella vita?-
Abbasso lo sguardo pensando a quando rischiammo di perdere Deborah per colpa di un proiettile mentre stavamo cercando di salvare lei e Dominic, ma forse è meglio non dire questa cosa, farebbe troppe domande. Penso ad altri momenti brutti della mia vita e subito mi viene in mente a quanti pianti e infarti che ho avuto con i miei adorati e amati i miei gattini. Alzo lo sguardo verso il tizio e alzo le spalle.
-Sinceramente non mi va di raccontare la strage di morte dei miei piccoli.-
Il maniaco anziano spalanca gli occhi. -Ha perso dei figli?. Mi dispiace davvero tanto.-
Lo guardo confusa. -Ma non bambini, sto parlando dei miei piccoli gattini che hanno fatto tutti una brutta fine!- dico in tono triste ripensando a tutti i miei gattini piccoli e teneri che hanno vissuto con me per una settimana circa.
-Anche se non è una cosa importante mi può raccontare di questi gattini che sono morti?-
Mando giù il magone prendendo un bel respiro. -Allora, il primo gattino venne scaraventato fuori dalla finestra per colpa di Harry che ha accesso la ventola per sbaglio, il secondo gattino venne schiacciato dalla porta per colpa della delicatezza di Louis di entrare in casa, il terzo gattino venne messo in forno da Leonardo che voleva mangiarselo ma era tutto drogato e non lo ha fatto apposta, il quarto gattino l’ho ucciso io per sbaglio perché era dentro ad uno scatolone e non sapendo cosa ci fosse dentro ho incominciato a tirare calci e il quinto gattino è stato schiacciato dalla lampada per colpa di Harry che ha stappato lo spumante.- dico mentre piango disperata, i miei gattini che non hanno neanche avuto il tempo di affezionarsi a me.
-Chi è Leonardo?- mi domanda scioccato.
-E il figlio degli Horan!. Perché?- chiedo piangendo come una fontana. Il maniaco anziano mi guarda scioccato e immobile come una statua. 
-Perché Leonardo ha voluto cucinare un gattino?- dice con tono triste e allibito, come se stesse scoppiando a piangere anche lui. -E una cosa crudele questa cosa!-
-Lo so che è crudele ma quando sei drogato non ti rendi conto!- dico urlando piangendo ancora di più. -Posso andare?. Ho bisogno di riprendermi!- dico alzandomi dalla poltrona asciugandomi le lacrime.
-Certo può andare. Può chiamarmi suo marito?-
Annuisco mentre vado verso di lui abbracciandolo forte, non che abbia bisogno di confronto ma forse questa volta riesco a prendere il foglio velocemente per poi scappare.
-Mi dispiace cosi tanto.- dice toccandomi la schiena su e giù. Spalanco gli occhi e mi stacco di poco guardandolo in faccia. -Lei non può capire quando ci sto male io per questa cosa.- dico recitando ancora un po’ mentre sbircio il foglio sotto al mio naso ma capendo la mia intenzione, il maniaco anziano mette la cartelletta dietro alla sua schiena.
-Fuori.-
Alzo gli occhi al cielo sbattendo i piedi a terra e vado verso la porta sbuffando. Lo saluto con la mano ed esco dalla porta sospirando. Louis e Niall vengono subito verso di me. -Lo hai preso?-
-No! Non ci sono riuscita mi dispiace.!-
Louis e Niall sbuffano e ritornano a sedersi mentre Harry si avvicina a me prendendomi il viso con le sue mani. -Perché piangi tesoro?-
-Perché ho parlato dei miei gattini e mi sono messa a piangere.-
Harry sorride e mi da un bacio a stampo. -Ormai sono morti e stecchiti. Tocca a me ad entrare?-
Lo guardo male e lo spingo. -Stronzo!-




Hola! Ecco la Giulia, che ne dite? 
Prossimo capitolo è Harry! Che dirà Harry? 
Bacio da Arancina Xx

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Capitolo 15
*** capitolo quindici. ***


  • SEDUTA HARRY STYLES

Appena entro nello studio del signore che ha fatto il filo a mia moglie lo fulmino con lo sguardo facendolo sentire subito a disagio. Mi avvicino a lui sorridendo per finta e allungo la mano.
-Piacere, sono Harry il marito della Giulia.- dico tono abbastanza severo da farli capire chi comanda in questo momento. Non ho mando giù il fatto che l’abbia fatta piangere nel farle raccontare la strage dei suoi gattini figuriamoci se mando giù il fatto che ha fatto lo splendido con lei. Mckenzie si alza dalla sedia con la mano un po’ tremante e stringe la mano.
-Io sono Mckenzie, p-piacere mio.-
Lascio la sua mano piccola quanto il suo corpo e mi siedo davanti a lui mettendomi a posto i capelli all’indietro. Lo guardo dalla testa ai piedi, è alto quanto la Gabriella più o meno, insomma, stessa altezza di un Hobbit; un Hobbit occhialuto.
-Ha una bella stretta di mano-
-Lo so, strizzo molto bene le palle dei pervertiti che toccano mia figlia o mia moglie. Vuole provare?- dico scherzando nascondendo la verità, non voglio spaventarlo per ora. -Visto che non posso trattenermi per molto possiamo incominciare?. Ho un processo alle 14.- dico controllando l’ora sull’orologio. Le 11.23
L’Hobbit occhialuto annuisce e si prepara mettendo bene la cartelletta sulla gamba accavallata. -Ok, mi può raccontare un momento per lei divertente?. Magari con sua moglie.-
Alzo subito un sopraciglio. -Perché proprio con mia moglie?. Se pensa anche minimamente a fare pensieri porci su mia moglie ti abbasso ancora di più con un pugno, mi ha capito?-
-C-certamente. Non era quello che volevo dire Signor Styles.- dice nel panico mentre scrive velocemente qualcosa, nel frattempo penso a qualche momento divertente per me. Sorrido pensando ad ogni volta che ho strizzato le palle a Dom con la mia mano non tanto piccola, è divertente come pensiero.
-Come mai ride?-
-Perché ripenso a quante volte ho stretto le palle a Dom. E cosi divertente.-
L’Hobbit controlla i fogli precedenti velocemente. -Dom è il papà di sua nipote e fidanzato di sua figlia Darcy, esatto?.-
Annuisco incrociando le mani sulle mie gambe. -Si, come fa a saperlo?-
-Sua moglie mi ha descritto Dom dicendomi che è molto bravo, orgoglioso di voi e un tipo okay.-

Stento a credere a quello che ho appena sentito con le mie orecchie. Dom un tipo okay?. Dove e quando. Ho appena scoperto che mia moglie racconta un po’ di bugie, non vorrei che menta anche con me su certe cose intime.
-Dalla sua faccia deduco che non sia un tipo okay questo Dom.-
Scuoto la testa trattenendomi dal ridere. -Dom è il tipico ragazzo da college, ha presente?. Fighettino, sempre pronto a vantarsi di ogni cosa che riguardi lui, ha sempre in mente la vagina di mia figlia ed è cosi bravo a istigare che non resisto a non strizzarle quelle belle palline che si ritrova nei boxer.-
L’Hobbit mi guarda con faccia al quanto scioccata, ha le labbra messe a cuoricino e da come saetta lo sguardo per tutta la stanza sta cercando qualcosa da dire a riguardo ma è la pura verità. Però ripensandoci, visto che ancora Zayn e Deborah non sono entrati, è meglio dire una bella parola su Dom prima che mi ritrovo a litigare con la mami e papi. -A parte tutti questi suoi difetti, è un bravo ragazzo. Molto, amorevole.- dico cercando di sembrare più credibile e sembra funzionare perché l’Hobbit annota subito quello che ho appena detto. -Possiamo iniziare per favore?- domando.
-Certo, mi sa dire un altro momento divertente o passiamo subito al momento triste?-
Ci penso un po’ su e il primo ricordo che mi viene in mente è molto divertente, soprattutto per me.

RICORDO.
Era ottobre del 2012, faceva molto freddo e dopo una serata con le ragazze appena conosciute, fummo drogati tutti quanti da una persona non molto simpatica. Io e Giulia ci trovammo sul tetto dell’Hotel con la mano incollata completamente, provammo a staccarci ma provavamo solo dolore. Passammo quasi tutto il pomeriggio su quel tetto escogitando un piano per poter chiedere aiuto finchè non sentì un bisogno urgente di svuotare la mia vescica.
io: c'è un problema.
Giulia: Che problema hai adesso?
io: devo fare la pipi
Giulia: -spalancò gli occhi diventando leggermente rossa in viso.- Va bene tienitela perchè io non ti aiuto.
io: non hai mai aiutato un tuo amico ubriaco a pisciare?
Giulia: ma cosa. Ma, io non ti aiuto! Mi potrei scandalizzare! -dice con tono alto e acuto.-
Scoppiai a ridere nel vederla nel panico e imbarazzata per colpa mia e della mia sfacciataggine nel dire le cose. 
io: Non sei l’unica che lo dice.
Passarono altri minuti dove io guardai la Giulia sorridendo aspettando che mi desse una mano ma lei si guardava intorno cercando di cambiare discorso, ma io dovevo davvero pisciare immediatamente.
Io: Mi aiuti o devo aspettare un miracolo dal cielo?
Giulia: Aspetta il miracolo!. Usa l’altra mano no?
io: Con una mano non riesco a slacciarmi velocemente i bottoni dei Jeans! -dissi con tono severo.-
Giulia: lascia perdere i bottoni. Tira già la zip e tira fuori l'amico Frida cosi pisci una volta per tutta.
io: mi dispiace dirti che la zip di questi jeans è troppo piccola per far uscire un affare grosso.
Quando le dissi quel dettaglio incominciò a tossire ingozzandosi con la propria saliva, era cosi divertente vederla in quello stato ma forse mi stavo comportando un po’ da stronzo visto che riuscivo benissimo a slacciarmi con una mano, ma ero curioso di vedere se avesse il coraggio di farlo lei.
giulia: Ascoltami ciccio pasticcio, pisciati addosso poi quando qualcuno verrà ad aiutarci ti cambi i pantaloni.
Sospirai esasperato, stavo per scoppiando nei boxer e volevo assolutamente che la Giulia facesse quella cosa, so che era una cosa un po’ perversa ma avevo 18 anni, ogni ragazzo della mia età lo avrebbe fatto, Niall forse no. Fatto sta che appena vidi la Giulia avvicinarsi con la mano al mio pacco sorrisi da sornione arrapato.
io: immagina che io sono un' ovetto Kinder., se mi scarti giochi con la sorpresina
Giulia: ok basta non ti aiuto piu! -disse allontanandosi di qualche passo da me- non piu dirmi ste cose già sono in'imbarazzo se tu mi dici anche queste cose io divento una maiala.
io: come se non lo fossi di già.
giulia: ascoltami ciccio pasticcio, tu sei un porco, non io.
Non riuscì più a trattenermi, sospirai e con la mano libera mi sbottonai i jeans velocemente per poi liberarmi del tutto.
Giulia: Ma..
io: Lo sapevo fare, ma volevo vedere se avresti avuto il coraggio di abbassarmi i pantaloni
Giulia: Oh mio dio! Sei l’idolo più cattivo e stronzo che abbia mai amato! Ti odio!.



Mi sembra strano raccontare questa cosa quando ancora la Giulia mi vedeva come un'idolo e io come una semplice fan. Ho avuto cosi tanta fortuna nella mia vita ad incontrare Giulia e le ragazze, perchè sono davvero speciali. Non dico che le altre fan sarebbero state antipatiche ma loro sono davvero uno spasso, sopratuttto Deborah. L'hobbit mi guarda in modo strano ma sospira pesantemente, come se fosse abituato a sentire questo genere di racconto, non oso immaginare che hanno raccontato agli altri, di sicuro la storia della penna è venuta fuori e vorrei aver visto la faccia dell'Hobbit a quel racconto. 
-Perchè voleva che sua moglie li tirasse giù i pantaloni?- mi domanda.
-Perchè ero molto pervertito all'epoca.- dico sorridendo. -Mio figlio Alex adesso ne ha 19 anni ed è peggio di me con quella..-dico bloccandomi per non dire brutte parole.-Con mia nipote Megan.- L'hobbit scrive velocemente qualcosa e ritorna a guardarmi giocando con la penna ma il mio sguardo è fisso su un quadro enorme alle spalle del tizio. Raffigura 4 cavalli bellissimi ed eleganti mentre corrono nella prateria e la mia mente torna indietro a quando io e Deborah abbiamo avuto molti problemi con due cavalli nel torrido deserto del Messico. Amo gli animali ma i cavalli, non mi piacciono per niente.
-Ha una passione per i cavalli?- mi domanda confuso.
-Prima di trovarmi con la faccia nella merda di cavallo, si, amavo i cavalli come animale.- dico sospirando guardando un'espressione sconvolta di Meckenzie ma non sembra affatto sconvolto. Annota qualcosa velocemente e ritorna a guardarmi. -Vuole raccontarmi quel momento in cui la sua passione per i cavalli è finita?-
Scuoto subito la testa. -Lascio questo commento a Deborah, era con me lei e anche lei è atterrata nella merda di cavallo.- dico rendendomi conto di aver fatto forse una cazzata. Ma so che Deborah è brava con me perchè mi vuole bene.
-Mi sa dire invece un momento triste del suo passato signor Styles?-
Mi mordo il labbro fissando un punto fisso per terra pensando a qualche momento triste della mia vita ma non ho mai avuto un brutto momento nella mia vita. Potrei dire quando Alex mi odiava, a quando ho scoperto che Darcy era incinta di Dom o quando vedevo la Giulia piangere per i gatti ma non sono in vena di deprimermi. La porta dello studio si apre di scatto ed entro una signora di una certa età.
-Signor Mckenzie mi scusi per l'interruzzione ma c'è sua figlia che vorrebbe parlarti.-
Mi alzo contemporaneamente con Mckenzie e mi avvicino a lui tendendo la mano. -E stato un piacere parlare con lei- dico gentilmente ma appena mi stringe la mano, io faccio altrettanto facendoli un pò male. -Si ricorda una cosa, quando sognerà mia moglie ci sarò anche io nel sogno dove l'abbassero di altri centimetri, mi ha capito?-
L'hobbit mi lascia la mano gemendo un pò dal dolore e mi guarda dalla testa ai piedi. -Ok, niente sogno su sua moglie.-
Una bella pacca forte sulla schiena secca dell'hobbit ed esco con il sorriso dall'ufficio ma sento qualcuno prendermi dal braccio. Mi giro e mi ritrovo Mckenzie quasi a faccia faccia. -Mi chiami la signora Malik.-




Hola! che ne dite?? E corto lo so ma purtroppo di Harry non ricordo neanche un momento triste del passato! ahaha
Chi vuole il prossimo capitolo?? hahahaa
Che farà Deborah?? 
Bacio da Arancina Xx

























 

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Capitolo 16
*** capitolo sedici. ***


  • SEDUTA DEBORAH MALIK

Mi hanno descritto questo uomo in tanti modi diversi, chi mi ha detto che è un maniaco, uno che non si fa gli affari suoi ed uno che non parla molto bene della mia famiglia, cosa che non mi piace per niente. Apro la porta velocemente e la chiudo subito sfoggiando uno dei mie sorrisi più dolci che possa fare. -Salve, io sono Deborah.-
Lo guardo dalla testa ai piedi e mi ricorda molto Harry Potter, ha gli stessi occhiali rotondi ed è brutto come Potter. -Salve Signora Malik-
Alzo un sopraciglio immediatamente. -Signora proprio no. Le sembro vecchia?- domando guardandolo negli occhi, spero per lui che mi risponda bene.
-No, anzi per essere nonna e mamma è molto giovanile.-
-Ah ecco.- dico mentre vado a sedermi sulla poltroncina nera accavallando le gambe. Mi guardo un attimo intorno rendendomi conto che vorrei tanto anche io uno studio cosi per poter scrivere in pace, dove la pace in casa mia regna solo di notte quando dormiamo tutti. Noto un quadro con dei cavalli e anche disegnati mi provocano un senso di nausea pensando a dove sono atterrata con la faccia. 
-Allora Deborah, come sta oggi?-
-Mi può dare del tu per favore mi sento vecchia se mi da del lei.- dico sbuffando. Potter annuisce sorridendomi mentre scrive qualcosa di sfuggita su quella cartelletta che mi hanno detto di prenderla, so di essere furba su certe cose ma di certo non voglio rubarla, non faccio queste cose.
-Quindi come stai Deborah?- mi domanda di nuovo. Alzo gli occhi al cielo sospirando con la voglia di tornarmene a casa. -Sto bene, anche se molto arrabbiata con Giorgia.-
-Come mai sei arrabbiata con Giorgia?-
Ma questo è proprio scemo. -Perché mi ha finito la carta igienica a casa mia- dico ironicamente. -Sono arrabbiata perché non ci ha detto niente dopo tutto quello che abbiamo passato insieme. Io la conosco da quando aveva 8 anni!- 
-Non centra quanti anni vi conoscete, forse la Giorgia preferisce parlare con me perché sono maturo ed è anche il mio lavoro ascoltare le persone.- dice con tono professionale mentre io mi sto trattenendo molto nel non alzarmi da questa poltrona per ammazzarlo. Noi non siamo maturi?.Lo siamo ma lo facciamo in modo sbagliato ma se qualcuno ha bisogno, sa da chi andare perché è questo che fanno gli amici e la famiglia.
-Comunque non per mancare di rispetto Deborah, ma da quello che ho sentito ho capito che voi..-si blocca perché lo sto fulminando con gli occhi, non voglio assolutamente che si permetta di dire qualcosa su di noi perché è la volta buona che prendo quella cartelletta e gliela spiaccico in faccia. -Forse è meglio non parlare di questo.-
Sorrido e annuisco per farli capire che non voglio assolutamente che continui a parlare della mia famiglia.Ci sono già le mamme dei bambini che vanno a scuola con mio figlio Tyler che sparlano un po’ troppo della mia famiglia parlando solo di cose negative. 
-Deborah prima di iniziare la seduta avrei delle domande, più che altro dubbi da dirti.- dice facendomi diventare confusa. -Dei suoi amici dove non posso fare nomi mi hanno detto in poche parole che tu sei una donna al quanto impulsiva.-
Mi sento in qualche modo offesa, perché alla fine non sono cosi tanto “cattiva”. -Bhe lo sono un po’ soprattutto quando si tocca qualcosa a cui tengo ma non sono una donna cattiva Potter, davvero.-
-Potter?- mi domanda con tono confuso. Annuisco sorridendo perché è uguale, sembra un Potter invecchiato, sui 50 anni con gli stessi occhiali e bruttezza. Scrive qualcosa sul quel maledetto foglio dove mi hanno detto di prenderlo ma non sarò io a prenderlo; ma ben si una ragazza molto furba e innocente.
-Partiamo con la prima domanda Deborah. Mi sa dire un momento divertente del suo passato con qualche amico o partner?-
E molto difficile per me questa domanda perché ho passato molti momenti divertenti, come quando ho visto la Gabriella bionda con i capelli corti, quando la Giulia piangeva per i gatti, quando mio padre baciò in bocca Niall al suo matrimonio o quando andavo molti anni fa con la Gabriella sulle giostre pericolose. Non so davvero cosa raccontare a Potter.
-Non so cosa dire sinceramente, ne ho troppi di momenti divertenti.-
-Prova a pensare bene, raccontami qualcosa.-
Sospiro e guardando una macchina rossa in miniatura sulla mensola mi viene in mente quando guidai una mustang rossa, che fece una brutta fine.

RICORDO.
Stavo scappando da Valeria, una vecchia amica al quanto furba e combina guai, ci stava rincorrendo in macchina con un Range Rover mentre io guidavo una mustang rossa in compagnia di Zayn che non la smetteva di urlare come una femminuccia. Guidavo davvero veloce, come sempre ma quando notai che i freni erano partiti, andai nel panico più totale. Quando lo dissi a Zayn incominciò ad urlare ancora di più di prima mentre io stavo solo zitta e guidavo, non sapevo come frenare la macchina finchè da lontano non vidi la casa di Louis, erano tutti fuori che mi facevano gesto di fermarmi e rallentare ma non sapevano che i freni erano partiti.
Zayn: questi non si levano! -disse urlando attaccandosi per bene- COSA FACCIAMO?
Io: Ho un’idea, tieniti forte femminuccia.
Andai sempre più veloce verso casa di Louis dove una mega piscina avrebbe fermato la macchina rotta. Più ci avvicinavamo verso di loro e più loro venivano in avanti gesticolando con le braccia.
Io: Andate indietro! -dissi urlando facendoli il gesto di allontanarsi ma non capirono.- Via!
Zayn: Deborah rallenta c’è la piscina davanti a noi, rallenta, rallenta, RALLENTA!
Io: E’ quella la mia idea. Pronto per fare un bel tuffo?
Zayn: cosa? Ma sei impazzita? Non so nuotare.
Io: Tieniti forte mezza sega!
Zayn incominciò ad urlare chiudendo gli occhi spaventato, i ragazzi si levarono tutti dal davanti e poco prima di finire dritta in piscina sentì l’urlo di Louis che disse “No la piscina no!”, ma fù troppo tardi perché all’impatto con l’acqua, creai uno tsunami bagnando tutti dalla testa ai piedi.


Potter mi guarda a bocca aperta con lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse cercando di immaginarsi la scena davanti agli occhi e so che potrebbe essere una cosa da fuori di testa da fare, ma mi divertì come una pazza, soprattutto nel vedere un ragazzo come zayn urlare come una femminuccia.
-Andiamo Potter non faccia questa faccia, non ha mai visto un film dove la macchina finisce in una piscina?-
-Si ma..- dice gesticolando con le mani come un pazzo. -E pazza!-
Sorrido felice per il complimento. -Lo so, è un complimento che non invecchia.- dico sorridendo mentre Potter mi guarda scuotendo la testa. -Prossima domanda?-
Potter si alza velocemente dalla sua sedia per poi andare verso una vetrinetta con dentro dei liquori, ce ne sono come minimo una trentina messi tutti in fila di grandezza, prende quello più piccolo insieme ad un bicchiere, torna al suo posto e si apre la bottiglia di Jack Daniels.
-Beve per dimenticare Potter?-
-No bevo dalla disperazione Deborah.- dice mandando giù un sorso veloce, posa il bicchiere e ritorna a guardarmi negli occhi. -Dimmi qualcosa di emozionante.- dice tirandosi giù altro liquore. Soffoco una risata perché mi fa ridere, anzi mi fa pena perché credo proprio che dopo la fine di questa seduta, si licenzierà subito andando a lavorare come contadino. Penso ad un momento emozionante della mia vita e subito mi torna in mente quando ho partorito i miei figli perché è un’emozione bellissima ma credo che il momento più emozionante e stupendo della mia vita, fù stato quando andai al mio primo concerto di One direction.

RICORDO
Non era mai stata fan dei One Direction neanche dopo aver conosciuto i ragazzi, ma dopo anni che mi misi insieme a Zayn andai ad un loro concerto perché glielo avevo promesso. Sono sempre stata una ragazza che odiava i posti con troppo baccano ma dovetti andare per forza, anche se ero incinta di Megan. Ero vicino a Lou che era la parrucchiera e truccatrice dei ragazzi che seguiva in tour quando Zayn mi guardò con il microfono in mano.
Zayn:Deborah sali un attimo sul palco per favore?
Ero fottutamente nel panico che incominciai a diventare tutta rossa e sudare freddo per tutto il corpo, perfino i miei piedi stavano sudando. Con il dito feci di no a Zayn, se pensava che sarei salita sul palco davanti a tutte quelle persone si sbagliava di grosso! 
Zayn: Dai Debby sali! Ragazze deborah non sale, cosa facciamo? Mi aiutate voi?
“Debby, Debby, Debby”
Tutte quante incominciarono ad urlare il mio nome come se fossi una star internazionale, anzi per loro lo ero visto che ero la fidanzata di zayn. Con l’aiuto di Lou che mi spinse mi alzai in piedi, le mie gambe si muovevano tipo budino al cioccolato, il mio cuore stava per esplodere e la paura mi stava uccidendo, avevo paura a fare una recita davanti ai genitori che erano su una quarantina, figuriamoci davanti a milioni di ragazze che urlavano continuamente il nome. Appena mi videro sul palco urlarono ancora di più e io senza dire niente scappai subito da zayn prendendoli la mano, come diavolo facevano ad esibirsi davanti a tutte quelle persone che ti guardavano?
Zayn: Niall canta!
Niall incominciò a cantare “you and i” con quella sua voce melodica e angelica, ma il mio sguardo era ormai perso negli occhi di zayn che mi guardava con occhi lucidi, io stavo già piangendo silenziosamente.
Zayn: Ho sempre desiderato fare qualcosa di speciale per le persone a me care, alla mia famiglia gli ho comprato una casa enorme per renderli felici e ora tocca a me renderti felice una volta nella vita. Negli ultimi due anni hai sempre reso me felice in tutto quanto, mi hai reso felice dicendomi “Si voglio essere la tua ragazza ufficiale” quella sera in spiaggia, mi hai reso felice quando hai detto che aspettavi il piccolo Dom.
Quando disse il nome di nostro figlio, ci fù un boato bellissimo che mi fece piangere ancora di più. Io avevo sempre pensato che io e Dom eravamo odiati dalle fan dei One Direction, ma a quanto pare mi sbagliai. Guardando zayn deglutire un paio di volta,  incominciai davvero a pensare che mi avrebbe chiesto qualcosa di speciale, magari una proposta speciale!
Zayn: Mi hai reso felice 5 mesi fa dicendomi che aspettavi Megan che ora è qua dentro che sta ascoltando tutto. Ma la cosa che voglio fare questa sera per renderti davvero felice è questa!
Zayn mi diede un bacio sulla guancia per poi inginocchiarsi davanti a me facendo tremare tutta l‘arena, io piansi ancora di più per la sorpresa, non potevo credere che stava succedendo davvero.
Zayn: Deborah, ti amo e ti amerò per sempre, vuoi diventare mia moglie per tutta la vita?
Io: Si..Si!! Si lo voglio topo!
Zayn mi fece un sorriso da 2332 denti, prese l’anello dalla tasca e me lo infilò nel dito per poi alzarsi e abbracciarmi forte dandomi un bacio bellissimo pieno d’amore. Ad un tratto un botto mi fece spaventare e quando alzai lo sguardo vidi miliardi di coriandoli scendere lentamente sopra le nostre teste, era la cosa più bella, emozionante, fantastica e incredibile che io abbia mai provato e visto in tutta la mia vita!
Niall: W GLI SPOSIIIII!!!


Mi asciugo velocemente una lacrima nel raccontare quel giorno cosi lontano ed emozionante, è stato il giorno più bello della mia vita. Mi mordo il labbro velocemente senza smettere di sorridere ma appena vedo che Potter sta piangendo davanti ai miei occhi, lo guardo preoccupata.
-Potter tutto okay? Perché piange?.-
-Perché è stato emozionante come lo hai raccontato. E stato davvero dolcissimo suo marito!-
Sorrido ricominciando a piangere di nuovo. -Lo so, ecco perché lo amo più della mia vita, insieme ai miei figli bellissimi che amo da morire.-
Potter si asciuga le lacrime con le mani e si schiarisce la voce mettendo davanti la bocca la mano. Si ricompone e prende un bel respiro. -Bene, ora passiamo ad un momento infelice, basta che non mi fai piangere perché sono molto sensibile come uomo.-
Per un momento ho pensato di prenderlo in giro ma ripensandoci potrebbe essere una buona carta da usare. E’ sensibile, questo significa che se lo faccio piangere ancora posso mettere in gioco il mio piano per poter rubare quella cartelletta dove ci sono scritte molte cose su di noi. Prendo un bel respiro e ripenso ad un momento infelice della mia vita, potrei dire tante cose che mi sono successe con i ragazzi ma credo che il momento più infelice che abbia mai passato fù prima di conoscere i ragazzi. Quel ponte, quella notte buia.
-Dom è suo figlio?- mi domanda da un punto in bianco facendomi dimenticare un attimo quella sera sul ponte. Annuisco confusa e lo incito a parlare continuando a parlare. -Un’uccellino mi ha detto che Dom non è un ragazzo molto da frequentare.-
Alzo un sopraciglio, apro le gambe e mi ci appoggio con i gomiti guardando molto male Potter. -Chi ha detto questa cazzata su mio figlio?- domando con il nervoso alle stelle.
-Non posso dirti chi è stato.-
-Invece si che me lo dici perché se mi alzo per lei è la fine. Dimmi chi ha detto questa cosa su mio figlio.-
Potter deglutisce nervosamente e scuote la testa. -E una cosa privata, non aprirò bocca, mi dispiace.-
Mi alzo dalla poltrona sospirando, incrocio le braccia al petto e lo guardo attentamente facendoli capire che è l’ultima possibilità che li do per parlare. -Sai una cosa?. Ho picchiato molte persone nella mia vita perché mi hanno fatto molto arrabbiare, ho affrontato mafiosi molto cattivi e i miei amici mi chiamavano Terminator perché sono molto impulsiva che alza le  mani.- dico facendo un passo verso di lui che è terrorizzato. -Quindi, se non vuoi ritrovarti fuori dalla finestra dimmi chi ha detto questa cazzata su mio figlio.- dico avvicinandomi a lui velocemente.
-E stato il signor Styles.- dice urlando mettendo le mani davanti per difesa. -E stato lui!-
Ho una voglia matta di uscire dalla porta e andare ad ammazzare Harry, ma perché farlo adesso quando posso aspettare un momento in cui mi troverò da sola con Harry?. Mi avvicino a Potter e li metto meglio gli occhiali sorridendo.
-E tutto okay Potter, non ti farò del male perché non voglio dare una brutta educazione ai miei figli che sono degli angioletti.-
-Sicura che sono angioletti?- mi domanda con voce spezzata. Lo guardo malissimo e mi avvicino di nuovo a lui con aria cattiva. -SCHERZAVO NON MI UCCIDERE!-
-I miei figli sono degli angioletti, proprio come la loro mami, mi hai capito Potter?-
Potter annuisce velocemente sedendosi meglio sulla sua seggiolina, lo guardo ancora per un paio di secondi e in una frazione di secondi prendo la sua cartelletta scappando per tutta la stanza leggendo cosa ha scritto su di me. Continuo a girare intorno al tavolo come una deficiente inseguita da Potter che urla come un dannato.
-Mi ridia la cartelletta Signora Malik!-
Mi giro di scatto guardandolo sorridendo nervosamente. -Scusa come mi hai chiamata?-

*fuori dallo studio*
-Credo che tua mamma stia combinando qualcosa- dice Leo.
Dom sospira. -Lo so, chi si offre volontario per entrare?- domanda Dom guardando tutti quanti che guardano altrove. -Immaginavo.-
*
Sfoglio i foglio velocemente senza vedere dove sto andando, trovo il foglio di Harry leggendo velocemente cercando il commento su mio figlio e appena trovo leggendo che lo ha descritto come un ragazzo da college vanitoso mi fermo di scatto. 
-Mio figlio non è mai andato al College! Perché lo ha detto?-
Potter mi prende la cartelletta e si mette a posto i capelli “finti” tra l’altro. Ha il fiatone e mi guarda con occhi fuori dalle orbite.
-Ritorna seduta sulla poltrona! Ora.-
Scoppio a ridere per la sua voce da duro che mi comanda a bacchetta di tornare seduta dove ero prima, scuoto la testa e lo guardo. -No io direi che la mia seduta sia finita qua. E' stato un piacere conoscerla e buona continuazione.-
Sorrido e vado verso la porta ridendo di nuovo per il suo tono buffo, è come aver sentito un uomo palestrato grosso e alto parlare con una voce molto femminile, la stessa cosa. Sento Potter che mi chiede di far entrare mio marito, alzo il pollice ed esco dalla stanza mettendomi a posto i capelli. Mi stanno guardando leggermente confusi tutti quanti tranne mia figlia Megan. -Mamma hai fatto la brava vero?-
Sorrido. -Ovvio, come sempre tesoro.- dico facendole l'occhiolino. Guardo Dom e mi viene in mente subito quello che ha detto Harry. Cosi mi giro lentamente verso Harry e metto le mani sui fianchi. -Harry per caso hai parlato di mio figlio?-
 
-Harry!- 




Hola, scusate il ritardo ma sono sempre impegnata e la linea è una merda!!
Che ne dite di Deborah? E stata brava alla fine! ahaha
Prossimo è Zayn, che dirà?
Bacio da Arancina Xx








 

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Capitolo 17
*** capitolo diciassette ***


  • SEDUTA ZAYN MALIK

Poco prima che Deborah uscisse dalla seduta sono arrivate Megan e Darcy con la bambina che piangeva, cosi lo presa e l’ho coccolata cantandole una canzone, ovviamente ho dovuto litigare con Harry perché voleva prenderla lui a Michelle ma ho vinto io. L’unico problema è che si è addormentata tra le mie braccia e se provo a metterla giù si sveglia, cosi entro in studio con Michelle che dorme e faccio subito segno al mongolo di stare zitto. Mi siedo sulla poltrona e lo guardo.
-Io sono Zayn, piacere.- dico sussurrando. Il mongolo mi guarda sorridendo e indica la bambina con la penna che tiene tra le dita.
-E sua nipote?-
Annuisco sorridendo. -Bella vero?- dico sorridendo orgogliosamente guardando il mongolo alzarsi dalla sedia per venire a vedere la bambina. La guarda sorridendo ma appena vedo che allunga la mano per toccarla divento serio. -Non la toccare, non si tocca.-
Ritrae la mano e mi guarda. -Me le lavo le mani signor Malik.-
-Cazzo me ne frega se si lava le mani, non si tocca mia nipote. Ritorna dove era due secondi fa per favore.-
Ritorna a sedersi immediatamente e prende in mano la cartelletta, quella che la Giulia e Deborah hanno cercato di prenderla, posso solo immaginare come abbiano provato a prenderla. 
-Signor Malik, forse è meglio che porta la bambina fuori, non possiamo parlare cosi a bassa voce non sento bene io.- dice sussurrando indicandosi l’orecchio sinistro.
-Una volta esisteva amplifon, ora non so cosa ci sia per aiutare gli anziani a sentire meglio.-
Il mongolo sordo mi guarda con un sopraciglio alzato, come se volesse rispondermi a tono ma è meglio che non lo faccia, potrei usare il pannolino sporco di Michelle come arma. Metto meglio la maglietta di Michelle e sospiro guardando il mongolo. -Possiamo incominciare? Tra un’ora la bambina deve ciucciare!-
Annuisce e mi guarda mentre accavalla la gamba. -Mi sa dire un momento emozionante della sua vita?- mi domanda parlando a bassa voce.
-Quando mia moglie apre le gambe, prossima domanda?- dico sorridendo per quello che ho detto ma il mongolo non ride. -Stavo scherzando, rida un po’ che la vita è bella.!- dico sbuffando alzando gli occhi al cielo. Se c’è una cosa che non mi piace nella vita è quando qualcuno non ride alle mie divertenti battutine. 
-No a parte gli scherzi, io sono davvero emozionato quando mia moglie apre le gambe.- dico sincero e diretto.
-Signor Malik io intendo un momento emozionante che li è successo, come una matrimonio, una proposta, una nascita. -dice indicando la bambina. -Non credo che vedere la propria moglie aprire le gambe sia cosi emozionante.-

Alzo un sopraciglio cercando di non scoppiare a ridere alla cazzata megagalattica del mongolo sordo davanti a me. Come può dire che non è un momento emozionante quando vedi tua moglie di una certa età ancora vogliosa di te?. Per me è molto emozionante.
-Si rende conto di quello che ha appena detto?- domando cercando di non ridere per non svegliare la bambina.
-Io si. Lei ha appena detto che quando sua moglie apre le gambe si emoziona, forse voleva dire che si eccita.-
Alzo le spalle. -Se ancora non lo ha capito per me emozione e erezione è la stessa cosa.-
Il mongolo si spiaccica una mano in faccia e la sua vena sulla fronte si sta gonfiando leggermente, proprio come quella di Alessia quando vede i peli di Niall.
-Signor Malik io..-si blocca perché ha appena alzato la voce e l’ho fulminato con lo sguardo. -Signor Malik, emozione e erezione sono due cose differenti. Quando è nato suo figlio per caso si è eccitato?-
Annuisco. -Certo, ero emozionato quindi mi si alza subito a me, che ci posso fare?-
-Bhe potreste fare esercizi per auto controllarsi non crede?- dice con tono minaccioso.
-A mia moglie piaccio cosi!. A me la mia erezione non da fastidio nei boxer ok?-
Il mongolo batte le mani una volta e scuote la testa sospirando pesantemente. -Basta parlare di erezioni prima che si sveglia nel basso ventre pensando a sua moglie con le gambe aperte.- dice posando la cartelletta sulle gambe con poca delicatezza, cosa che mi fa molto ridere. -Ora può dirmi un momento e-m-o-z-i-o-n-a-n-t-e della sua vita?-
Sospiro e guardo Michelle pensando ad un momento emozionante della mia vita ma non c’è neanche da pensare perché sono esattamente 5 i momenti più emozionanti della mia vita. Quando è nato Dominic, Megan, Tyler, Michelle e quando ho visto Deborah vestita di bianco. 
-Magari può raccontarmi quando è nato il suo primo figlio.-
Annuisco pensando che sia un bel momento da raccontare.

RICORDO
Quando mi chiamò la Giorgia che Deborah stava per partorire io mi trovavo in studio a registrare alcune canzone con i ragazzi e credevo di svenire all’instante, il mio cuore batteva fortissimo e diventai subito bianco, cosi bianco che i ragazzi capirono al volo cosa stesse succedendo. In 10 minuti mi caricarono in macchina perché le mie gambe erano gelatine, non riuscivo a camminare e continuavo a dire che dovevo andare da Deborah immediatamente per non perdere la nascita del mio primo figlio. Quando arrivai in ospedale e vidi le ragazze fuori dalla sala parto agitate, andai ancora di più nel panico, non potevo crederci che stessa succedendo davvero. All’inizio dissi che non volevo entrare ma Harry mi diede forza e cosi, entrai. Mi fecero mettere la divida verde con la cuffietta bianca in testa, mi vergognavo molto ma poco mi importava. Andai subito verso Deborah che stava strillando uccidendo a momenti l’infermiera che le stava tenendo la mano.
Deborah: Zayn! Oh mio dio sei arrivato in tempo.
io: te lo avevo promesso. -dissi sorridendo prendendole la mano. - respira ok??
Deborah: Fallo anche te, hai una bruttissima cera amore mio.
Dottore: Benvenuto papà! Eccitato?
Annuii sentendomi il cuore in gola.
io: A che punto è la..la..-dissi balbettando indicando la vagina di mia moglie.-
Dottore: la vagina della sua fidanzata si è dilatata di 10 cm. Ci siamo quasi.
io: Ha detto 10 cm? -chiesi scioccato-
Dottore: Esatto. Vuole vedere?
io: No! -dissi scuotendo subito la testa.- anche se non mi piace molto l’idea che lei stia cosi vicino alla vagina della mia ragazza.
Deborah: Zayn per favore non fare il cogl.- -disse per poi lanciare un u’urlo acutissimo stringendomi fortissimo la mia mano.-
io: ahia! Ho la pelle sensibile non stringere cosi forte!
Deborah anche se stava morendo dal dolore mi fulminò con lo sguardo facendomi molta paura, cosi le diedi un bacio veloce chiedendole scusa. 
Dottore: oddio
io: cosa oddio?. Dottore che succede? -chiesi preoccupato-
Deborah: dottore non mi fare spaventare cazzarola!
Dottore: vedo la testa! -urlò da un punto in bianco.- Spinga!.
io: spingi amore! Dai ti compro una macchina nuova se partorisci bene.
Deborah: ma vaffanculo!
Oltre al fatto che ero emozionatissimo e nel panico, mi sentì male perché volevo aiutarla a non provare cosi tanto dolore, mi faceva sentire una nullità perché non riuscivo a calmarla. Piangeva dal dolore, urlava mentre spingeva e stringeva fortissimo la mia mano facendomi molto male ma dovevo darle forza, farle capire che io ero li con lei. Dopo la bellezza di quasi 2 ore sentimmo un pianto che alle nostre orecchie suonò come una melodia, alzai lo sguardo e mio figlio era li, tra le mani del dottore. 
Dottore: vi presento il vostro bambino.
Quando il dottore posò Dominic sul petto di Deborah non riuscivo a credere che avevo fatto io quella bellezza di bambino, era bellissimo e dopo averlo amato e immaginato per nove mesi, era come vedere per la prima volta quando di tanto atteso. Li toccai la manina piccola e mi misi a piangere quando mi strinse il dito, come per dirmi “Piacere papà, sono il tuo bambino”.


Ho raccontato tutto quanto sorridendo mentre ho guardato tutto il tempo Michelle che dorme tra le mie braccia, proprio come facevo con Dominic. Pensare che ora è uomo ed è lui a tenere in braccio una bambina, è davvero un orgoglio per me che sono il suo papi.
-Era davvero emozionante come momento Signor Malik.- mi dice felicemente il mongolo sordo. Annuisco e alzo lo sguardo verso di lui. -Purtroppo non potrò più assistere ad un’emozione cosi bella.-
-Perché no?. Sua moglie è giovane ancora e lo è anche lei.- 
Ci penso su e sento quella voglia di rivivere l’emozione di una gravidanza ma se chiedo a Deborah di darmi un quarto figlio credo che mi lascerebbe subito o mi picchierebbe con qualsiasi cosa che si trova attorno a lei. Scuoto la testa e sospiro.  -Forse è meglio non chiedere. Per avere Tyler ho dovuto insistere per una settimana intera.-
Abbasso lo sguardo verso Michelle che si sta per svegliare, la cullo piano per farla continuare a dormire ma apre i suoi occhietti color verde, proprio come Darcy.
-Buongiorno piccola.- dico dolcemente accarezzandole la testina delicata. -Forse è meglio che gliela porto a sua madre.- dico alzandomi guardando Mckenzie. -Arrivo subito.-
Porto fuori velocemente Michelle camminando verso Darcy che è abbracciata a Dom. -Darcy credo che abbia fame.-
Darcy la prende dolcemente baciandola, idem Dom e la cosa mi fa sorridere. Chi dice che mio figlio è uno stronzo senza cuore si sbaglia di grosso. Ritorno dentro velocemente e chiudo la porta. -Eccomi.-
-Almeno ora possiamo parlare con tono alto.-
Mi siedo e mi tocco le braccia un po’ doloranti per il peso di Michelle. -Possiamo continuare, che devo raccontare ora?-
Il mongolo sordo mi guarda sorridendo sorpreso. -E il primo che sembra felice nel raccontarmi le cose.-
Alzo le spalle. -Perché mi diverto a sputtanare le persone. Allora che devo dire?-
-Passiamo ad un momento divertente. Mi racconti qualcosa di divertente che li è successo in passato o anche adesso se vuole.-
Sorrido e poso i piedi sul tavolino pensando a qualche cosa divertente sui gli altri per sputtanarli un po’. -Purtroppo un momento divertente non mi viene in mente ma posso dire molte cose divertenti su tutti quanti. Posso?-
-Ehm, non mi sembra una buona idea, potrebbero arrabbiarsi- dice cercando di farmi ragione ma alzo le spalle con menefreghismo. Mckenzie sospira e si prepara con la penna. -Va bene, mi dica tutto.-
Sfrego le mani sorridendo divertito. -Ok. Partiamo con Liam e Gabriella che un po’ di tempo fa fecero una figura di merda assurda. In pratica avevamo organizzato di fare una cena da me ma loro non vennero per motivi che sapevano solo loro due, cosi durante la cena squillò il mio cellulare, era Liam che mi stava chiamando ma quando accettai la chiamata si sentì l’orgasmo della Gabriella!- dico scoppiando a ridere come uno scemo. -Si sentiva “Oh si Liam, come è grosso” e Liam “Oddio io amo le tue tettone Gabriella, che bello palparle!- dico imitando le loro voci lasciando il mongolo sordo a bocca aperta, ma non ci faccio cosi tanto caso. -Qualche settimana fa ero a casa bello tranquillo che guardavo la tv e Dom era impegnato in stanza con Darcy che facevano sesso, mi sono alzato e ho preparato dei drink freschi per loro due.- dico lasciando Mckenzie sulle spine. Mi guarda scioccato scuotendo la testa e fa di no con il dito. -Mi dica che non è entrato.-
-Si sono entrato con i Drink e appena Darcy mi ha visto è caduta dal letto urlando come una dannata, mio figlio che si mise il pupazzo sull’erezione mi ha guardato molto male ma io li dissi “Hai visto il tuo paparino come ti pensa bro yolo?”. E stata l’unica volta che Dom mi ha preso a calci nel culo sbattendomi fuori dalla porta.-
Mckenzie mi guarda a bocca aperta scioccato mentre io me la rido per la sua faccia. Come dimenticare il volo da ballerina atletica di Darcy e la faccia mio figlio che mi guarda malissimo.? Mckenzie è ancora li fermo che mi guarda senza avere parole e io ne approfitto per raccontarne un’altra. 
-Vuole sapere come Harry e Giulia hanno procreato Darcy?-
Mckenzie si alza in piedi di scatto e mi indica la porta. -Fuori. Non voglio sapere altro!-
Lo guardo confuso smettendo di ridere. -Perché? Non ho detto niente di male.-
-Ah no?. Per favore mi faccia entrare qualcuno di serio e normale.-
Mi alzo dalla poltrona e mi avvicino a lui guardandolo dritto negli occhi. -Mi dispiace per lei ma nella mia famiglia nessuno è serio e normale, ma se vuole parlare con qualcuno di intelligente, posso mandarli Leonardo. E davvero un bravo ragazzo.-
-Va benissimo. Mi chiami Leonardo per favore.-
Sorrido e vado verso la porta per poter chiamare Leonardo, ma ho ancora una cosa da dire. Mi giro e lo guardo. -Mi sono davvero divertito bro, a presto yolo.- dico muovendomi come un rap. Il mongolo sordo sospira e indica la porta trattenendosi molto dal non rispondere. Rido per un secondo ed esco dalla porta sorridendo da deficiente. -Leonardo, tocca a te.-


Hola! Ecco il capitolo di Zayn! che ne dite? ahahah
Il prossimo sarà Leonardo ma dovrete aspettare una settimana perchè parto per le vacanze e non posso aggiornare da dove sono!!

Auguro a tutte delle belle vacanze!
Bacio da Arancina Xx

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Capitolo 18
*** capitolo diciotto. ***


  • SEDUTA LEONARDO HORAN

-Non lo farò!- dico sussurrando a zio Louis dando la schiena alla porta del dottore. Louis mi spinge dentro e mi giro trovandomi Mckenzie che mi guarda con un sorriso al quanto sinistro, fa molta paura.
-Tu devi essere Leonardo Horan.-
Annuisci e mi sistemo i capelli con una passata di mano.-Si sono io.-
Appena mi indica di sedermi ne approfitto per guardarlo meglio dalla testa ai piedi. E vestito come i soliti uomini cinquantenni, cioè da vecchio, sicuramente ha fatto qualche trapianto di capelli perché si vede che sono finti e quei peli che fuoriescono dalla camicia leggermente aperta, avranno reso mia madre molto contenta.  Per il resto sembra un tipo okay, anche se mi ricorda vagamente un personaggio di un cartone animato molto vecchio: Ciucchino. 
-Allora Leonardo, come va?-
-Potrebbe andare meglio. Sono stato svegliato da mia madre che ha buttato giù la mia fidanzata dal letto, mia zia Giorgia è depressa a quanto pare e non ho neanche avuto il tempo di fare colazione.- dico sorridendo sforzatamente. Saetto lo sguardo ovunque per trovare qualcosa da mangiare e appena vedo una confezione di biscotti sopra ad una mensola piccola, mi alzo dalla sedia andando verso d’essa.
-Mi piacciono questi biscotti.- dico prendendoli in mano: Cookies con gocce di cioccolato. 
-Ehm sono per mia figlia quei biscotti.-
Alzo le spalle e apro il pacchetto risedendomi sulla poltrona.-Ora sono miei. Anche perchè il mio stomaco non resiste se ho del cibo nell’arco di 10 metri.-
Ciucchino mi guarda serrando la mascella, sembra arrabbiato ma io ho fame, quindi non mi interessa più di tanto sapere che erano di sua figlia. Ne metto uno in bocca e gemo dal sapore squisito delle gocce di cioccolato che si sciolgono in bocca. -Sono davvero buoni, sua figlia ha un ottimo gusto sui biscotti.-
-Si, erano i suoi preferiti ed erano gli ultimi che ho trovato al market.- dice con tono nervoso, ma io continuo a mangiarli. Sistema la cartelletta dove zio Louis mi ha costretto a prenderla ma non ho proprio voglia di fare il bulletto, ci penserà Alex durante il suo turno.

-Leonardo prima di partire con le domande, vorrei sapere che rapporta hai con tua zia Giorgia.-
Mentre mastico il buonissimo biscotto penso al mio rapporto con la zia,  non parliamo quasi mai e sinceramente so poco e niente su di lei, tranne per le avventure che ha avuto con gli altri miei zii. -Non saprei, andiamo d’accordo e quelle poche volte in cui parliamo mi trovo bene.-
-Quindi non hai un gran rapporto con la zia Giorgia.-
Alzo le spalle. -Mi trovo molto più a mio agio con gli altri zii, soprattutto con lo zio Louis.-
Annuisce e scrive velocemente qualcosa su quel foglio che a quanto pare attrae molto gli altri che ci sono stati prima di me, soprattutto a zio Louis, mio padre e mia zia Deborah. Prendo un altro biscotto mangiandomelo con calma mentre aspetto la prossima domanda.
-Non hai neanche un ricordo preciso di un momento passato con tua zia?-
In realtà c’è ne uno ma non so se è il caso di dirlo perché è molto imbarazzante. Annuisco prendendo un bel respiro e mi sento leggermente in imbarazzo nel ricordare quel momento.
-C’è ne uno vero?- mi domanda ciucchino avendo già capito dalla mia espressione. Annuisco di nuovo e mando giù velocemente il pezzo di biscotto per poter parlare.

RICORDO
Ero appena uscito da un negozio di vestiti quando mi arrivò in testa la cacca di un piccione, non una ma ben si due cacche di piccione in testa. Cosi andai da mio zio Louis che era il più vicino a dove mi trovavo e appena li ho detto il motivo per cui ero li da lui è scoppiato a ridere come un deficiente prendendomi in giro. 
-Zio per favore fai il serio, devo lavarmi la testa per favore.-
-Ok, vai pure in bagno ragazzo fortunato.- disse ridendo di nuovo. L’ho lasciato ridere da solo e sono andato subito verso il bagno velocemente per potermi pulire la testa prima di vomitare il mega arrosto della cena scorsa ma appena ho aperto la porta del bagno, mi sono trovato davanti a me mia Zia completamente nuda che si metteva la crema per tutto il corpo. All’inizio siamo rimasti a guardarci per qualche secondo ma appena il mio sguardo è caduto sulle sue tettine mi ha urlato contro.
-Leonardo esci subito da qua prima che ti lancio la crema in faccia!-
Non sono uscito subito anche se mi aveva appena urlato contro perché il mio sguardo era fisso sul suo seno, non so perché ne ero attratto ma era bello osservarlo.
-ESCI!- urlò la zia Giorgia.
Appena ho tolto lo sguardo dal suo seno mi arrivò dritto in faccia il tubo della crema che aveva in mano, mi misi la mano in faccia dal dolore e poco dopo dietro di me sbucò mio zio che rideva della scena.
-Andiamo Giongia, è tuo nipote non è un maniaco sessuale!.-
Arrivo anche a lui in faccia lo shampoo provocandoli un po’ di uscita di sangue dal naso. La zia furiosa ci ha spinti fuori dal bagno urlando come una pazza e appena ho guardato mio zio ero davvero rosso in viso per l‘imbarazzo, non avevo mai visto un mio parente nudo.


Ho un brivido che mi percorre tutta la schiena nel ricordarmi mia zia nuda davanti a me che si spalmava la crema, ma ciucchino sembra molto più a disagio di quando io  ho fatto la figura di merda. Mangio un altro biscotto con lo sguardo perso nel vuoto ripensando a quell’episodio e al modo in cui mi ha colpito in faccia con la crema.
-Leonardo, sei rimasto a guardare il seno di tua zia perché avevi il desiderio di toccarlo?-
Sputo il biscotto immediatamente per quello che ho appena sentito, come può pensare a ciò.? -No che non volevo toccarlo! E mia zia per l’amor del cielo!-
-Come lo hai raccontato sembra che tu volessi palparlo.-
Mi metto le mani sugli occhi sentendo i brividi per tutti il corpo. -La smetta per favore che schifo!. Non voglio fare niente di perverso con mia zia Giorgia.- dico scioccato immaginandomi le mie mani palpare le tette di mia zia.
-Possiamo cambiare discorso per favore? -dico quasi pregandolo di farlo, non mi piacerebbe per niente continuare questo discorso. Ciucchino per fortuna annuisce e accavalla una gamba guardandomi attraverso gli occhiali rotondi da secchione. 
-Parliamo di te ora. Mi sai dire qualche momento felice e emozionante della tua vita?-
-Quando ho scopato per la prima volta.- dico schiettamente senza peli sulla lingua.
I suoi occhi si spalancano per un nano secondo per poi schiarirsi la voce mettendo una mano davanti alla bocca. -Scusami cosa?-
-Ho detto che l’unico momento emozionante e felice della mia vita è stato quando ho scopato per la prima volta con Kim.- ri-dico lasciandolo leggermente perplesso, come se abbia detto chissà cosa. Purtroppo è vero perché è stato davvero un bel momento per me visto che ero vergine all’età di 18 anni, cosa che per i miei cugini era una cosa al quanto imbarazzante.
-Hai solo questo di momento emozionante e felice Leonardo?-
Annuisco tristemente. -Purtroppo non sono stato sempre cosi figo e sicuro di me come lo sono ora, prima ero molto sfigato e ho passato le pene dell’inferno insieme ai miei cugini Alex e Dominic.-
Se ripenso a tutti i guai in cui mi hanno cacciato quei due mi viene la nausea, non che ora non lo fanno con me ma come ho appena detto, ora sono molto più sveglio e maturo di prima, quindi riesco benissimo a controllare la situazione.
-Per caso vuoi raccontare qualcosa che hai passato con i tuoi cugini?-
Sorrido nervosamente e mi tocco i capelli. -E molto lunga come lista, è pronto?-
Ciucchino annuisce contento pronto a scrivere con la penna amica di mia madre. Mi alzo dalla poltrona per poter camminare avanti e indietro raccontando la mia lunga lista di quando sono finito nei guai per quei due ragazzi venuti dall’inferno.
-Allora, incominciamo dal momento in cui abbiamo deciso di fare il viaggio per L’America qualche mesetto fa.- dico guardando fuori dalla finestra ritrovandomi un uomo grasso e peloso che si lava le ascelle ballando davanti allo specchio. Faccio una faccia schifata e mi giro dando le spalle alla finestra.
-Appena siamo partiti con il nostro amorevole camper da famiglia felice Dom ha dovuto fare una sosta da uno spacciatore, che casualmente non era il solito ma ben si Miguel, un vecchio amico dei miei genitori e zii.- dico facendo una pausa per poter dare tempo a ciucchino di capire bene. Annuisce e decido di continuare. -Dopo qualche ora di viaggio ci siamo fermati ad un autogrill dove io ho urlato contro una commessa perché il panino non era per niente buono ma tralasciando questo pezzo, al ritorno al camper in camera da letto ci siamo trovati un bambino di 6/7 mesi.- dico assicurandomi che ciucchino abbia capito, annuisce di nuovo e mi fa gesto di continuare. -Non sapendo il nome e da dove venisse quel bambino l’ho chiamato Hamburgher.- dico lasciandolo un pò perplesso del nome non tanto adatto ad un bambino. - Passiamo ai guai direttamente che sono cosi divertenti.- dico in modo ironico stringendo i pugni mentre faccio avanti e indietro per lo studio. -Primo guaio, Alex che non è uno che sta zitto ha istigato un gruppo di ragazzi super palestrati a cui uno di loro gli è arrivato il pannolino sporco in faccia per colpa mia. Fatto sta che questi abercrombie ci hanno portato a me ed Alex ad una scogliera molto alta, ci hanno detto di spogliarsi e buttarci giù ma per fortuna arrivò Dom a salvarci.- dico fermandomi un attimo davanti a ciucchino che mi guarda con interesse. -Ci salva a tutti quanti con il suo modo da fare ma io che ho sempre avuto la sfiga addosso, sono caduto giù dalla scogliera per colpa di Dom e la sua delicatezza.-
Mckenzie mi guarda a bocca aperta. -Perché ti ha spinto giù?-
-Perché spingermi in su è difficile- dico senza rendermi conto di quello che ho detto. -Parliamo del secondo guaio. Siamo tutti belli tranquilli in camper a parlare tranquillamente mentre attraversavamo un torrido deserto californiano, andava tutto bene finchè Miguel, che era con noi in camper ordinò a me e Alex di saltare dal nostro camper su un camion che vendeva a quanto pare droga.- dico gesticolando con le mani nervosamente. -Alex come sempre accettò e mi trascinò sul tettuccio del camper, mi lanciò come se fossi un freesbey sopra al camion ma appena aprimmo le casse dove Miguel ci disse che c’era della droga, un polpo enorme mi si attaccò alla faccia completamente!- dico imitando la mossa del polpo sulla mia faccia. -Mi schizzò in faccia l’inchiostro nero per la paura credo ma ci fù un problema ancora più grosso. Il camion uscì su un’altra via allontanandosi dal camion.- Ciucchino non è scioccato, è super scioccato per quello che ho appena raccontato. Mi ricordo benissimo la paura che ho provato quando mi sono trovato in aria tra il camper e il camion che trasportava animali pervertiti. Prendo un bel respiro e ricomincio a camminare nella stanza. -Terzo guaio, nonché quello più pericoloso che io abbia mai fatto. Io e Alex non sapevamo come scendere da quel camion, ero nel panico più totale perché avevo una paura tremenda e per calmarmi un po’, mio cugino Alex mi prese per mano, mi alzò da terra e si buttò insieme a me giù da un ponte dove ci stavamo sopra.- dico sospirando malinconicamente ripensando a quell’adrenalina mista paura di quel momento. -Per il momento è tutto. Non ho altri guai da raccontare.-
Ciucchino mi guarda molto scioccato e lo capisco molto bene, non voglio mai più rifare una cosa del genere e ne trovarmi nei guai con i miei cugini, soprattutto con Alex perché Dom ora si è calmato molto rispetto a prima. Ciucchino mi guarda ancora fisso negli occhi mentre i suoi occhiali scivolano lentamente sul suo nasone grosso.
-Non essere cosi tanto tantone scioccato signor Mckenzie, ha ancora Megan, Darcy, Dom e Alex da ascoltare e mi creda, quello che ho detto io non è niente al riguardo.- dico con tono sospettoso, cosa che suscita in ciucchino ancora più voglia di farsi gli affari degli altri. -Ora posso andare o vuole che resti ancora un po’ qua?-
-No, puoi andare Leonardo ma vorrei sapere una cosa.-
Annuisco sorridendo. -Sputa il rospo o la rana, è uguale-
Mckenzie mi guarda un attimo confuso ma poi scuote la testa. -Ma Alex ha problemi mentali?-
-No. Se ancora non l’ha capito Mckenzie, nessuno di noi ha problemi mentali. Siamo fatti tutti cosi.-
Ciuccino mi guarda con un sopraciglio alzato. -Io credo di si, bisogna avere problemi mentali per cucinare un povero gatto con patate come contorno.- 
Ci penso un pò su perchè al momento non so di cosa stia parlando ma appena penso meglio a quando ho cucinato il gatto della zia Giulia scoppio a ridere divertito. Non avevo mai visto mia zia cosi incazzata verso di me, neanche quando le dissi che avevo visto un letto alla francese di quelli che si chiudono di scatto se ti butti sopra a peso morto. 
-Non c'è niente da ridere Leonardo. Se la protezione animale avrebbe scoperto tutte queste stragi di gatti nella tua famiglia vi avrebbero fatto una multa cara.-
Alzo le spalle sorridendo. -Non è un problema mio. Chi devo chiamare ora?-
Ciucchino si alza sistemandosi il parrucchino finto in testa, sospira a lungo e controlla la cartelletta -Chiamami Megan Malik per favore.-
-Oh, si divertirà molto con Megan,  è cosi una brava ragazza.- dico sbattendo le ciglia divertito. Mi incammino verso la porta ma mi fermo, mi giro e lo guardo divertito. -
Come si chiama il più grande alcolista arabo? Na Bir Al Bar!- dico ridendo da solo ma non ricevo nessuna risata da ciucchino. -L'ha capita vero?-
-Si ma ora esci, per favore.-
Esco dalla porta triste perchè nessuno ride alle mie battute super divertenti, solo la mia mamma lo fa anche se non andiamo molto d'accordo in questo periodo. Chiudo la porta e guardo Megan. -E il tuo turno.-



HOLA, ECCOMI DI NUOVO QUA!! VI SONO MANCATA? AHAHAH
CHE NE DITE DI LEONARDO??

CHE FARA' O DIRA' MEGAN??
AGGIORNO SOLO DOPO 3 RECENSIONI!

BACIO DA ARANCINA xX














 

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Capitolo 19
*** capitolo dicianove ***


 
  • SEDUTA MEGAN MALIK

Prima di entrare per il mio turno stampo un bacio veloce ad Alex che mi ha raccomandato di fare la brava, ma non sono io a decidere se stare brava o tranquilla, dipende tutto da quello che mi dirà Mckenzie, che da come me lo hanno descritto mi sembra un signore con mille difetti; capelli finti, nasone, occhialoni e che assomiglia molto ad un maniaco. Prendo un bel respiro, mi apro un po’ la camicetta a quadri per mostrare un po’ la scollatura ed entro velocemente in studio chiudendo subito la porta alle mie spalle.
-Ciao Megan, io sono Mckenzie.- mi dice sorridendo contento, come se fosse divertente la cosa. Lo guardo meglio pronta a presentarmi ma un flash mi fa ricordare che questo uomo l’ho già visto da qualche parte e pensandoci meglio è lo stesso signore che ho visto fuori dalla discoteca l’altra sera che mi chiese una sigaretta per attaccare bottone. Sorrido sforzata e li stringo la mano. -Piacere.-
Mi siedo davanti a lui mettendo una gamba sotto al mio sedere per essere più comoda e mi guardo intorno velocemente, un quadro con i cavalli, molti liquori in vetrina e per terra ci sono briciole di biscotti, sicuramente è stato Leo perché quando è uscito aveva in mano dei biscotti al cioccolato. 
-Allora Megan, come stai?-
Vorrei dire che va tutto bene ma non è cosi. -Va tutto bene, sono solo un po’ stanca tutto qua.-
-Oh, quindi facciamo veloce cosi puoi tornare a casa a riposarti, ok?- mi dice gentilmente sorridendomi da maniaco. Fa leggermente paura. Annuisco sospirando silenziosamente e poso una mano sulla mia pancia che brontola. 
-Partiamo con la prima domanda semplice che ho fatto anche a Leonardo. Che rapporto hai con tua zia Giorgia?-
Ci penso un po’ su giocando con le mani. -Non la vedo spesso però abbiamo un buon rapporto, le voglio davvero tanto bene e quando ci vediamo parliamo molto di Nick.-
-Nick?- mi domanda confuso.
Annuisco.-Si, Nick Jonas, è un cantante che ancora adesso lo è. Era un ex membro dei Jonas Brothers.- dico ricordando ogni parola della zia quando lo descrive, a volte sembra che ami più Nick Jonas che lo zio Louis. L’ultima volta che ne abbiamo parlato mi ha raccontato che quando aveva 15/16 anni lo incontrò a Trl che li diede un pupazzo con le mani tremanti, ancora i One non esistevano ma era davvero impazzita per Nick Jonas, peggio di quando ha conosciuto Louis tramite i One Direction. Mckenzie annota qualcosa sul foglio e ritorna a guardarmi giocando con la penna tra le dita. -E questo Nick Jonas lo conosce di persona?-
Mi mordo il labbro perché dovrei dire che si sentono quasi sempre mentre Louis è al lavoro ma è meglio di no, non voglio che litighino per colpa mia. -No, non lo conosce di persona, anche perché zio Louis è molto geloso di questo Nick quando la zia ne parla davanti a lui.-
Mckenzie annuisce e scrive di nuovo qualcosa sulla cartelletta. Mentre aspetto che finisca di scrivere sento un’improvvisa nausea fortissima e un conato di vomito che sale su velocemente ma riesco a mandarlo giù, sono ormai due settimane che sto male e so anche perché.
-Bene Megan, passiamo ad altro. Mi sai raccontare qualcosa di divertente che ha passato con la sua famiglia?. Sarebbe molto meglio con la Giorgia.-
-Con la zia Giorgia non c’è un ricordo divertente anche perché i momenti divertenti gli ho passati con i miei cugini- dico mordendomi il labbro nervosa per la nausea che sento.
-Ah ok, bhe allora raccontami qualcosa di divertente che hai passato con i tuoi cugini.-
Sorrido un po’ ripensando a qualche momento divertente con i miei cugini e subito mi viene in mente quando ho preparato una bevanda fresca a Leonardo con dentro ingredienti molto buoni.

RICORDO
Con il camper ci eravamo fermati in un posto bellissimo dove c’era un piccolo laghetto con la cascata, faceva caldo cosi ci siamo voluti rinfrescare. Con noi c’era anche Kim che aveva appena conosciuto Leo, mi piaceva come ragazza anche se ero leggermente gelosa di Leonardo, sono gelosa di tutte le persone a cui voglio bene ma Leo era felice dopo aver rotto con Eleonor, quindi lo ero anche io. Purtroppo la nostra giornata fù interrotta dall’arrivo di Miguel, un vecchio amico dei nostri genitori, ci dava la caccia perché Dom li aveva rubato l’erba e quando arrivò si nascosero tutti tranne io che andai in camper per poterlo far venire da me. Feci un po’ la gallina con lui per poi colpirlo per bene in faccia con il mio pugno d’acciaio e svenne quasi subito. Subito dopo entrarono Dom e Leo per vedere se stavo bene, non avevo neanche un graffio, proprio come la mia mami quando picchiava la gente.
Leo: Mi devi aiutare Dom, la pozione magica è finita e adesso Kim vuole di nuovo portarmi a letto ma non voglio andare, insomma io non mi ricordo di quello che ho fatto per colpa tua e dell' altro e ho paura di andare a letto con Kim!
io: Ci penso io Leo, ti faccio velocemente una bevanda fresca che fa mia mamma quando è nervosa, ci metto due secondi!
Scavalcai Miguel per terra e preparai velocemente la bevanda fresca contro l’ansia e il nervoso per il mio povero Leonardo che aveva paura di fare sesso con una ragazza, non che non ne era capace ma era molto tradizionale e voleva conoscerla per bene a Kim, ma io, Dom e  Alex non la pensavamo cosi. Appena finì la bevanda gliela dai a Leonardo sorridendo felicemente.
Megan: Ora vai in camera da letto e quando arriva Kim le diciamo che sei in bagno a fare la cacca va bene?
Leonardo annuì e bevve tutta la bevanda in un fiato, sorrisi sotto ai baffi perché so che mi avrebbe ringraziato per bene dopo una rilassante scopata.
Leo: Grazie Megan e poi devo farti i miei complimenti, è davvero buona cosa ci hai messo dentro?
Megan: Niente di che, solo acqua fresca, limone, zucchero e un bel pò di pozione erotica! 
Dom: Cosa?
Leo: COSA??




Sorrido nel ricordare la faccia scioccata di Leonardo quando le dissi gli ingredienti della mia bevanda, proprio come la faccia di Mckenzie davanti a me. Non credo di aver detto chissà cosa, perché mi guarda così.?
-Cos’è questa pozione erotica?-
Sorrido alzando le spalle. -L’abbiamo comprata in un negozio di woodo, se la bevi scopi per molte ore e sei davvero arrapato.- dico senza problemi. Ne ho ancora a casa e la cosa bella di questa pozione è che non scade. Mckenzie mi guarda molto confuso ma poi si schiarisce la voce e si avvicina di poco con il busto come per dirmi qualcosa di intimo. -Dove si trova questo negozio?-
Alzo le sopraciglia sorpresa per la domanda. E’ davvero un maniaco sessuale. -Ehm, non si trova qua. Si trova in Messico questo negozio ma se vuole, io ho una boccetta in borsa, ne vuole una?-
Mckenzie sembra tentato di prenderla ma scuote la testa immediatamente. -No grazie lo stesso, anche se a mia moglie farebbe davvero piacere un po’ di movimento.-
La nausea aumenta nel sentire che vuole scopare con sua moglie, come fa ad andare a letto con un uomo cosi brutto sua moglie?. 
-Ormai io e mia moglie non lo facciamo molto spesso, un po’ mi dispiace.- continua Mckenzie come se si stesse confidando con me, ma io non voglio assolutamente saperne, non voglio vomitare.
-A lei piaceva molto stare su di me.-
Mi metto la mano sulla bocca sentendo un conato di vomito salire velocemente, mi sto immaginando tutto quanto e voglio che la smetta immediatamente. -Per favore basta, mi sto immaginando tutto quanto!-
-Mi manca molto fare l’amore con mia moglie.!-
Scuoto la testa chiudendo gli occhi disgustata del discorso che stiamo tenendo, la nausea continua a farsi sentire e non riesco più a trattenermi. Mi alzo di scatto andando verso il cestino dello studio, lo prendo e vomito l’anima all’interno.
-Oh dio, Megan tutto ok?- mi chiede avvicinandosi a me toccandomi la schiena con le sue mani schifose.-Va tutto bene?-
Annuisco rimettendo il cestino a terra, mi pulisco la bocca con il palmo della mano e con la stessa mano do una pacca sulla spalla di Mckenzie. -Per favore, sono stata rimasta scioccata già dai miei genitori da piccola, non voglio pensare a te con tua moglie che scopate.-
Mckenzie mi sorride in modo strano e mi accarezza la schiena di nuovo. -Potresti darmi dei consigli, ti va?-
Lo guardo leggermente preoccupata. -Toglimi le mani di dosso perché non so quanto ti conviene brutto maniaco del cazzo.- dico in modo freddo lasciandolo sorpreso. 
-Non ti facevo cosi impulsiva, hai preso proprio da mammina.-
Sento la rabbia bollire dentro di me ma non posso picchiarlo, non perché finirei nei guai ma ben si perché è meglio che non faccio sforzi inutili. Mi alzo bene con il busto e lo guardo dritto negli occhi.-Non parlare di mia mamma,. Potrei farti licenziare.-
-Ah dopo quello che ho sentito di vostro, credimi, lo farò da solo perché non ho mai incontrato una famiglia pazza come la vostra.-
Ok ha esagerato. Alzo il braccio per colpirlo in faccia ma non so come, vengo bloccato subito dalla sua presa, mi stringe forte il polso facendo male e non mi sono mai sentita cosi spaventata prima d’ora. 
-Cosa vuoi fare ragazzina?. Credi che non mi ricorda di te fuori dalla discoteca?-
Gemo dal dolore, non riesco a parlare da quanto sono spaventata e ho paura di essere colpita sulla pancia.
-Non parli più?- dice stringendomi ancora più forte il polso. Cerco di levare la sua mano dal mio polso ma non ci riesco. Ho bisogno di qualcuno immediatamente. -ALEX!!-
Mckenzie mi lascia il polso velocemente spaventato, mi allontano velocemente andando verso la porta ma la vedo aprirsi di scatto e arrivarmi dritta in faccia facendomi molto male.
-Amore ma che..cosa ci fai dietro alla porta?- mi domanda Alex prendendo il  mio viso tra le mani. 
-Ero dietro alla porta per divertimento- dico ironicamente. 
Alex mi guarda confuso e poi guarda Mckenzie che è attaccato al muro un po’ spaventato. -Sta cercando di mimetizzarsi con il muro?. No perché il quadro horror sopra la sua testa fa meno paura di lei.-
Mi tocco la fronte e guardo Mckenzie ancora un po’ spaventata ma non mi va di dire ad Alex perché l’ho chiamato urlando, sarebbe davvero la fine di questo uomo.
-Amore perché mi hai chiamato urlando?-
Lo guardo sorridendo un po’ sforzatamente. -No niente, stavamo parlando di te e mi ha chiesto come ti chiamo quando vengo.-
Alex mi guarda ancora più confuso mentre in stanza entra mia madre. -Megan che succede?-
-Oddio la mamma terminator- dice Mckenzie ancora più spaventato mentre si allontana rifugiandosi dietro alla scrivania. Mia madre lo guarda in modo strano e poi mi guarda. -Megan perché hai chiamato Alex urlando?-
Mi mordo il labbro nel panico più totale, non sono mai stata cosi spaventata e mia madre sembra capire che è successo qualcosa, infatti diventa serissima e si gira lentamente verso Mckenzie. -Cosa ha fatto a mia figlia?-
-N-niente. Stavamo parlando.- dice con voce tremante mentre si allontana sempre di più da mia madre, più fa cosi e più mia madre si innervosisce. Mi attacco ad Alex che mi stringe forte senza capire niente, come al solito. Dalla porta entrano tutti quanti guardando la scena con confusione.
-Che cazzo succede qua dentro?- domanda Dom con Michelle in braccio che dorme. Non faccio in tempo a parlare che sento Mckenzie urlare come una femminuccia mentre mia mamma parte in quinta verso di lui incazzata.
-Mamma ferma!- urlò stringendomi ancora più ad Alex.
-No signora Malik non mi picchi per favore!- urla Mckenzie mentre scappa dall’altra parte ma senza via di fuga. Lo Zio Harry li blocca la strada con sguardo freddo, a quanto pare tutti quanti hanno capito cosa sia successo. Devo fare qualcosa prima che succeda il fini mondo. Mi stacco da Alex e mi avvicino a mia madre velocemente. -Mamma basta lascialo stare per favore-
-Lasciarlo stare?. Non sono scema Megan ti ha fatto qualcosa e non mi dire di no perché amore mio non hai preso da me a dire le bugie.-
Mia madre non mi ascolta, si avvicina di nuovo a Mckenzie che è tra le braccia di Harry, vedo anche mio padre avvicinarsi a Mckenzie con aria cattiva seguito da Alex che stringe i pugni.
-SONO INCINTA!- urlo chiudendo gli occhi. Sento il silenzio più assoluto, non sento un bel niente a parte Mckenzie sospirare. Apro lentamente gli occhi e vedo tutti quanti che mi guardano a bocca aperta, soprattutto mia mamma, mio papà, Alex e gli zii Styles. -S-sono incinta da un mese ma l’ho scoperto due settimane fa.-
Nessuno si muove, soprattutto i miei genitori e i genitori di Alex. Guardo Alex mordendomi il labbro, si avvicina a me lentamente con sguardo spaventato e confuso. -Scusami cosa?-
-Diventerai papà.- dico con voce bassa per paura di una reazione da parte di Alex ma ad un tratto un urlo acuto riempie la stanza stordendoci a tutti quanti. Mi giro verso mia mamma che ha le mani in faccia che mi guarda con occhi spalancati. 
-Divento nonna per la seconda volta!. Mi sento ancora più vecchia!-
-Nono aspetta..- dice papà facendo un passo rivolgendosi verso Harry. -Tuo figlio ha messo incinta mia figlia, lo sai che ora ti farò il cazziatone come tu lo hai fatto a Dom?-
Harry lo guarda mentre si sistema i capelli lunghi. -Dom è diverso da mio figlio Alex!-
-Che simpaticone che sei zio.- commenta Dom vicino ad Harry che anche se è sconvolto per la notizia, con la sua mano afferra le palle di Dom. -Z-zio..h-ho michelle in braccio!-
Tutto questo è inaccettabile, invece di pensare a me e alla mia sorpresa che fino a poco tempo fa credevo una cosa brutta nessuno si interessa a me, sembrano più concentrati a vedere mio fratello soffrire per la mano di Harry. Guardo mia mamma negli occhi senza parlare, ci guardiamo intensamente e appena vedo un sorriso felice sul suo viso mi avvicino a lei abbracciandola forte. Ho davvero bisogno del sostegno della mia mamma perché so che diventare nonna per lei è una cosa scioccante per colpa dell’età, ma so che è contenta per me. Poco dopo mi sento abbracciata da Alex, Leonardo, Darcy e zio Louis che non si fa mai i cazzi suoi, ma sono contenta di avere una famiglia cosi bella e calorosa. 


Hola!! Ecco Megan, che ne dite??
Dal prossimo capitolo Il povero  Mckenzie dovrà fare la seduta con un metodo molto scomodo..cosa succederà??
Prossimo capitolo "Dominic Malik". Ci sarà da ridere con Dom.! ahahaha
Bacio da Arancina Xx


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Capitolo 20
*** Capitolo venti. ***


  • SEDUTA DOMINIC MALIK
-Ora non può più far del male a nessuno Signor tocca tocca-
Non lo abbiamo ne menato e ne sgridato per quello che ha fatto, abbiamo fatto qualcosa di molto più tradizionale per noi. Poco dopo che Megan ci ha detto “tranquillamente” che era incinta, abbiamo obbligato Mckenzie ad inginocchiarsi davanti a tutti a chiedere scusa, lo abbiamo tenuto fermo mentre zia Alessia, con la sua scorta di strisce e cera in borsa li ha fatto una bella strappata e infine, la mia dolce mami con l’aiuto mio, lo abbiamo legato alla sua dolce poltrona. La cosa bella?, non può scrivere sulla cartelletta dove è adagiata sulle sue gambe.
-E comodo?- domando sorridendo guardandolo mentre mi guarda seriamente attraverso gli occhiali tondi. 
-No, ma credo che poteva andarmi peggio, vero?-
Annuisco.-Molto peggio, ringrazia che la mia mami ora è grande, perché da giovane era una bestia, come Chuck Norris.- 
Mckenzie fa per scrivere sulla cartelletta come da abitudine ma la sua mano non si muove di un centimetro per colpa della corda, sorrido nel vederlo mentre lui sembra molto nervoso nel non poter scrivere sulla quella cartelletta che può essere presa da tutti, ma non sarò io a prenderla. Mckenzie sospira pesantemente e mi guarda serrando un po’ la mascella.
-Mi liberi per favore?-
-Fammi pensare. No. Hai toccato mia sorella e questo ti sta da lezione.-
Mckenzie sospira di nuovo senza togliere lo sguardo da me. -Bene.- dice a denti stretti. -Caro e dolce ragazzo, mi puoi dire che rapporto hai con la zia Giorgia?.-
Incrocio le braccia al petto quasi ricoperto da tatuaggi no sense come mio padre e ci penso su. -Andiamo molto d’accordo, soprattutto quando mi urla contro. Anzi quando mi insulta paragonandomi a mio padre quando era giovane.-
-Cosa dice esattamente?- mi domanda Re Julian, quella specie di scimmia che balla e canta quella canzone odiosa del vecchio cartone animato “Madagascar” che mio fratello tyler continua a guardarsi. E proprio uguale. Tralasciando il fatto della somiglianza, penso a quanti momenti ho passato con la zia Giorgia, è c’è un momento davvero bello da raccontare.
-Ne ho uno, ma lo zio Louis non deve saperlo ok?-
-Non parlerò. Parla ragazzo, parla.- dice con quella voce da serial killer. Non credo che tenga il segreto, lo racconto lo stesso.

RICORDO
Avevo accompagnato Tyler a casa della zia Giorgia perché voleva giocare con Miley, io ero andato più che altro che per guardare tizie nude con zio Louis ma per mia sfortuna era al lavoro, cosi dovetti stare in compagnia di zia Giorgia. Appena ho aperto la porta di casa senza bussare, mi sono trovato davanti solo Miley che sorrideva per l’arrivo di Dominic.
-Ciao Miley.- dissi salutandola con un bacio sulla guancia. -La mamma dov’è?- domandai a Miley.
-E in camera a parlare al telefono!. Dom vieni con me.-
Miley e Dom corsero in camera mentre io mi levai la giacchetta, mi piaceva la casa degli zii perché era una stile strano, quasi un’  appartamento giovanile. Casa mia sembrava un museo di piante e quadri strani di mia madre. Comunque ho attraversato il corridoio velocemente per avvisare mia zia e appena entro in stanza la vedo al telefono con qualcuno mentre guardava delle vecchie foto che erano sparse sulla scrivania. Mi dava le spalle e cosi senza parlare per disturbarla, gli ho tirato sul culo un cuscinetto preso dal divanetto, si spaventò e si girò subito.
-Ma sei scemo?-
-No sono Dom zia, stai già perdendo la memoria con l’avanzamento dell’età?- dissi ridendo ma in cambio ricevetti uno sguardo fulmineo. 
-Posso chiamarti più tardi?. C’è qua mio nipote non di sangue. Si ciao.-riattaccò per poi avvicinarsi a me. -Che cosa ci fai qua?-
-Ho portato Dom a giocare con Miley, te lo sei scordato vero?-
La zia si guardava intorno per far finta di niente, ma so che se lo era dimenticato. Ho abbassato lo sguardo verso il suo cellulare e mi venne in mente che in quell’ora precisa lo zio Louis lavorava, quindi non poteva essere al telefono con lui.
-Con chi eri al telefono?-
-Con tuo zio, ok?-
-Non è vero, a quest’ora lo zio Louis sta parlando in radio.- dico con tono superiore mettendo le braccia al petto guardandola dritta negli occhi. -Con chi eri al telefono zietta?-
La Giorgia mi guardò dalla testa ai piedi con aria nervosa. -Dom hai mai sentito del fatto che sei ti fai gli affari tuoi campi 100 anni?-
-Si ma preferisco morire prima pur di scoprire con chi eri al telefono zia!.- dissi di nuovo con aria da superiore. -Era Nick vero?-
-Dom non sono affari tuoi!-
Alzai un sopraciglio attaccandomi allo stipite della porta. -No hai ragione, non può essere Nick perché ora sta facendo un concerto.- 
-Non è vero, in questo momento sta prendendo un caffè al Bar di Los Angeles.- dice rendendosi conto della mia piccola bugia per farle sputare il rospo. Sorrisi dolcemente mettendomi le mani sui fianchi. Presa in pieno. -Per caso sai anche come è vestito il tuo caro Nick?.-
La zia sbuffò e si toccò i capelli nervosamente. -Si ok ero al telefono con Nick, lo faccio sempre quando Louis è al lavoro. Sei contento ora brutto figlio del demonio.-
Sorrisi dolcemente per il complimento carino verso di me da parte di mia zia tanto carina e simpatica. -Lo sai che se lo zio viene a scoprirlo ammazza quel Nick con uno schiocco di dita?-
-Ma andiamo Dom!. Non ha mai salvato mai nessuno con quel maledetto di schiocco di dita in vita sua!- disse superandomi per uscire dalla stanza ma velocemente le rubai il cellulare scappando. -CHIAMIAMO LO ZIO LOUIS!- dissi urlando correndo verso il salone sentendo dietro di me la zia che mi urlava contro. Arrivato davanti al divano scorrevo velocemente le dita sulla rubrica ma non feci in tempo a trovare il numero dello zio che la zia mi si buttò addosso facendomi cadere sul divano.
-Dammi il cellulare brutto paramecio che non sei altro!-
Mi alzai velocemente dal divano per non essere schiacciato da quel culone di mia zia e appena si alzò per attaccarmi di nuovo, mi misi il suo cellulare nei boxer.
-Prendilo se hai coraggio.-
La zia Giorgia mi guardò con i pugni serrati e il viso rosso dalla rabbia. -Giuro su mia figlia che questa me la paghi Dominic, te lo giuro.-
Sorrisi annuendo. -Vedremo cara zietta che tradisce il mio zietto preferito.-



Re Julian mi guarda senza emozioni, sembra incantato su di me o forse è abituato a certi ricordi che ormai non ci fa più caso. 
-E tra noi?- domando.
Saetta lo sguardo per un paio di secondi per poi tornare a guardarmi. -Perché volevi fare la spia?-
-Perché?- dico sorpreso, che domanda è?. -Perché non può tradire mio zio Louis con quella specie di Nick jonas. Nessuno della mia famiglia tradisce.- dico ricordandomi che mio padre lo ha fatto, ma è meglio non dirlo. -Insomma, va bene che la zia Giorgia si è sbaciucchiata con lo zio Liam ma..-
-Cosa?- domanda scioccato Mckenzie con occhi fuori dalle orbite. Forse era meglio non dirlo. 
-Ehm..si bhe, ma non per divertimento sia chiaro. Lo hanno fatto perché erano in missione. Anche lo zio Harry ha baciato con la lingua lo zio Liam in bagno.- dico rendendomi conto di essere davvero un coglione, parlo troppo e questa cosa era davvero da non dire. Re Julian mi guarda sorridendo ma ancora leggermente scosso da quello che ho appena detto. -Perché si sono slinguazzati tra di loro?-
Alzo le spalle. -Non lo so, io credo di aver fatto qualcosa con i miei cugini Alex e Leo a letto, ci siamo svegliati a letto nudi tra cui mia sorella Megan e Darcy. Una prova importante per poter capire che ci era stata un orgia, tra di noi.-
Re Julian mi guarda super scioccato mentre muove le mani velocemente come per gesticolare, ma credo che voglia solo sbattersi una mano in faccia per la mia piccola storiella. -Perché!- urla di punto in bianco. -Perché ho voluto fare una seduta con questa famiglia! Che problemi avete?-
Sorrido divertito e mi tocco il ciuffo tirandolo all’indietro. -Credo che non abbiamo nessun problema, sono i problemi che ci danno la caccia a quanto pare.-
Re Julian fa una serie di respiri profondo come se stesse andando un ‘attacco di panico, è davvero ridicolo perché non ho mai visto una reazione cosi esagerata quando racconto qualcosa del passato, tranne per la mia prof che mi mandò dritto dallo psicologo della scuola. Passano alcuni secondi e lui è ancora li che prova a riprendere il controllo della situazione ma per fortuna dalla porta entra qualcuno interrompendolo.
-Ciao papà-
Una ragazza mora con i capelli lunghi, carnagione chiara e vestita in modo trendy si avvicina a Re Julian che a quanto pare è il papà. La guardo dalla testa ai piedi e appena si giro i miei occhi puntano il suo lato B, ha un bel culo ma niente è paragonabile al culetto della mia Darcy.
-Papà ma..perché sei legato?- domanda la ragazza leggermente scossa. Mckenzie mi guarda per una manciata di secondi per poi guardare sua figlia. 
-E un gioco tesoro, è tutto okay.- dice. -Come mai qua?-
-Sono venuta a prendere i miei biscotti, ho la pausa dal lavoro e ho leggermente fame.-
Collego le cose e rido sotto ai baffi curioso di sapere che dice Mckenzie a sua figlia riguardo ai biscotti che ora sono nello stomaco di quel mangione di Leonardo. 
-Quali biscotti tesoro?.-
-Quello che mi hai preso stamattina papà. Ho fame potresti dirmi dove sono visto che non puoi muoverti?-
Mi trattengo dal ridere più che posso. Mckenzie sospira e scuote la testa lentamente. -Mi dispiace molto ma i tuoi biscotti non esistono più-
-In che senso?-
-Nel senso che non ci sono più. Un ragno gli ha mangiati.-
Scoppio a ridere come un matto rischiando di cadere dalla poltrona, è la scusa più stupida e non molto credibile che io abbia mai sentito. -Oddio Mckenzie mi fa sbellicare dalle risate!-
Mi metto le mani sulla pancia continuando a ridere come non mai mentre mi sento osservato da loro due. -Papà lo sai che non esistono i ragni che mangiano biscotti!. Dimmi dove sono i miei biscotti per favore che non voglio fare tardi al lavoro.-
Mi riprendo un po’ dalla esilarante risata ma appena vedo la faccia di Mckenzie dispiaciuto che guarda in basso come un cane bastonato scoppio di nuovo a ridere indicando la sua faccia. -Questa faccia è epica!- dico ridendo per poi imitarlo ridendo da solo.
-La puoi smettere di ridere che mi stai facendo venire il mal di testa?- mi urla contro la ragazza con le mani sui fianchi. -Non sei divertente lo sai?-
-Io no, ma tuo padre è uno spasso. Il ragno mangiatore di biscotti, prossimamente al cinema.- dico seriamente per poi ridere asciugandomi le lacrime con le mani. Non mi sono mai divertito cosi tanto neanche quando ho messo polvere urticante nelle mutande di Leonardo. 
-Si ok va bene. Ciao papà-
La ragazza esce incazzata dalla stanza sbattendo la porta, ha un brutto caratterino ma non riesco a smettere di ridere per la faccia incazzata di Mckenzie che mi fulmina con lo sguardo.
-La smetti di ridere?-
Scuoto la testa. -Ti prego facciamo un selfie.- dico alzandomi dalla sedia attivando la fotocamera interna, mi metto vicino a Re Julian che è incazzato nero e scatto la foto sorridendo da ebete. -Stupenda, mo la pubblico- dico sedendomi al mio posto pubblicando la foto super bella della giornata con un commento divertente.
-Tua madre è una bella donna.- dice Mckenzie improvvisamente facendomi andare via il sorriso. Alzo lo sguardo e lo guardo male. -Ho saputo che si divertente ancora con tuo padre, è molto vogliosa vero?.-
Gonfio il petto dalla rabbia e sento le mani prudermi da quanto ho voglia di picchiarlo molto forte su quella faccia che qualche secondo fa trovavo fantastica. -Non parlare di mia madre.-
-E tu smettila di fare il ragazzino quando non lo sei. Credi che sia divertente essere legato in questo modo ed essere umiliato davanti a mia figlia?-
-Ci pensava prima di toccare mia sorella.- dico a denti stretti. La situazione si sta completamente girando, dal divertimento al momento in cui nascerà una rissa. Il pensiero che abbia toccato mia sorella e che abbia parlato di mia madre mi fa davvero venire voglia di picchiarlo, cosa che non faccio da molto tempo per essere  un bravo ragazzo e padre. 
-Ho voluto fare una seduta apposta per vedere che razza di famiglia ha Giorgia e ora capisco perché non vuole più a che fare con voi.-
Ci rimango leggermente male pensando che la zia non ci vuole più bene per colpa del nostro comportamento ma so per certo che non riuscirebbe mai ad abbandonare l’Hoana dopo anni e anni. 
-Dominic quello che voglio dire che comportarsi da persone molto impulsive e vendicative non arriverete mai da nessuna parte. Allontanate un sacco di persone da voi e questo magari non lo vedete ma è cosi.-
Abbasso lo sguardo pensando alle parole di Mckenzie che non sono per niente sbagliate. Noi allontaniamo molte persone da noi perché pensiamo che siano strane ma siamo noi quelli strani, se succede qualcosa a noi tutta la famiglia sarebbe capace di mettersi in mezzo e fare casino, ci vendichiamo molto spesso delle persone che ci hanno fatto qualcosa di non tanto brutto ma il fatto è che, la mia famiglia va bene cosi, la amo e farei qualsiasi cosa pur di difenderla e nessuno, soprattutto uno come Mckenzie ha il permesso di giudicarla. Alzo lo sguardo verso di lui e sorrido da stronzo. -Io amo la mia famiglia di pazzi. Si facciamo cazzate, siamo leggermente impulsivi, abbiamo minacciato molte persone ma quello che conta è quando qualcuno ha qualcosa loro ci sono sempre e ti stanno vicino, ti capiscono e ti aiutano, ci abbracciamo sempre ricordandoci che senza la famiglia, siamo persone vuote. Prima di giudicare la famiglia di altri si guardi la sua, mi ha capito?-
Mckenzie mi guarda con un sorriso orgoglioso, come se fosse un mio parente. -Visto?. Hai parlato della tua famiglia come un ragazzo maturo e intelligente, ma poi, davanti a tutti, fai la parte di un ragazzo stupido che ride e prende in giro la gente che non conosce.-
Mi tocco i capelli e alzo le spalle sospirando.-Posso andare?.-
-Mi sleghi per favore?.-
Mi alzo e lo guardo.- Nha, soprattutto perché ora tocca a Darcy. E meglio che stai legato bello mio.- 
Lo saluto con la manina muovendola per bene per prenderlo per il culo e apro la porta ridendo della sua faccia. -Amore mio tocca a te.-



Hola, ecco Dominic! Che ne dite??
Nel prossimo capitolo ci sarà Darcy!
Aggiornerò a dopo 3 recensioni o di più se riuscite!! So che siete al mare di sicuro ma non vi vedo molto presenti!!
Bacio da Arancina Xx
PS: alla fine della seduta tornerà un'amico molto speciale per la Hoana, chi sarà?

 

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Capitolo 21
*** capitolo ventuno ***


  • SEDUTA DARCY STYLES

Poso la mia piccola Michelle nella carrozzina dopo la ciucciata mattutina, do un bacio veloce a Dom che mi raccomanda di stare attenta a quel verme di Mckenzie e vado verso la porta.
-Darcy!- mi chiama mio zio Louis. Mi giro e lo guardo. -Ricordati la cartelletta visto che Dom non l’ha presa quando poteva benissimo.-
-Oddio zio non l’ho presa perché non mi interessa quella che c’è scritto la sopra.-
-A me si. Quindi Darcy prendila, ti do 100 sterline.-
Alzo gli occhi al cielo per quanto sia bambinone lo zio e apro la porta della studio velocemente per scappare da lui. Chiudo la porta e osservo Mckenzie che è seduto sulla sua poltrona che sorride, ha in mano la cartelletta e la corda spezzata è per terra.
-Prego Darcy, accomodati.-
Dopo quello che ha fatto a Megan ho leggermente paura a stare con lui in stanza e tra l’altro è slegato, ma so che se dovessi lanciare un urlo, Dom entrerebbe subito con la delicatezza di un carro armato. Mi vado a sedere senza togliere lo sguardo da lui e guardandolo bene mi ricorda qualcuno che ho conosciuto in passato ma non mi viene in mente chi e quando. 
-Come stai?- mi domanda.
-Sto bene. Ma come hai fatto a slegarti?- chiedo curiosa. Conoscendo mia mamma e Dom legano molto bene le persone o le cose, come quando hanno appeso Tyler in casa per farlo divertire. 
-Ho i miei trucchi anche io signorina e non hanno fatto un nodo solido.-
Annuisco sentendomi un po’ a disagio. Mi metto meglio il vestitino che porto a fiori e mi guardo intorno non sapendo cosa dire. 
-Sembri una ragazza molto gentile e timida, mi sbaglio?-
Lo guardo mordendomi il labbro velocemente. -No, non si sbaglia. Ho avuto una buona educazione in famiglia e sono molto dolce come ragazza.-
-Una buona educazione?- dice sorpreso con una leggera presa per il culo. -Tra tutti quelli che ho incontrato l’unica persona con una buona educazione per adesso è lei signorina.-
Alzo le spalle. -Non conosce bene la mia famiglia, sono molto educati come persone.-
Mckenzie mi guarda con un sopraciglio alzato trattenendo una risata. -Se voi siete educati io sono il figlio del presidente, ho cinque ville in tutto il mondo e sono stato sulla luna.-
E‘ simpatico come una poltrona fatta di cactus. -Dovrei ridere o stare zitta alla sua simpatia?- dico seriamente inclinando un po’ la testa fissandolo negli occhi. Il sorriso di Mckenzie sparisce improvvisamente passando ad un’espressione seria. 
-Come non detto.- dice scrivendo qualcosa sulla cartelletta. -Darcy potresti dirmi che rapporto hai con la zia Giorgia?-
Alzo le spalle. -Non ci parliamo. Abbiamo litigato qualche mese fa e non abbiamo più fatto pace.-
-Oh, come mai avete litigato?-
Sorrido toccandomi i capelli velocemente. -La sto prendendo in giro Sign. Mckenzie. Io e la zia andiamo d’accordo.-
Mckenzie sorride sforzato.-Quindi andate d’accordo?-
Ritorno triste. -No, è vero che abbiamo litigato.- dico malinconicamente sospirando mentre abbasso lo sguardo verso le mie scarpe.
-Mi dispiace, come mai avete litigato?-
Lo guardo negli occhi sospirando. -Non abbiamo litigato, andiamo d’accordissimo.- dico sorridendo divertendomi molto. E bello prenderlo per il culo ma a quanto non lo trova divertente il musone. -Ma non sorride mai lei?- domando.
-Sorridere?. Sono rimasto scioccato ad ogni racconto, sono stato basito da come reagite impulsivamente, ho bevuto un liquore forte da quando mi sono depresso per colpa vostra, mia figlia mi odia perché i SUOI biscotti sono stati mangiati da TUO cugino, ho dovuto mettermi in ginocchio e alla fine legato alla mia sedia con una corda. Cosa c’è da ridere?-
Mi metto una mano sulla bocca con la scusa di grattarmi il mente per non far vedere che sto per scoppiare a ridere ma alla fine mi dispiace per quello che ha passato. Mi schiarisco la voce e cerco di tornare seria e matura. -Mi dispiace molto. Li chiedo scusa.-
-Grazie, almeno qualcuno si scusa con me.-
-Sto scherzando non mi interessa niente di quello che ha passato in sole due ore.- dico ridendo. Il musone sbuffa mettendosi le mani in faccia dal nervoso. -Andiamo sto scherzando si faccia una risata qualche volta, è troppo rigido, si scialli un po’-
Musone mi guarda sbattendo le palpebre. -Scialli?. Che vuole dire?-
-Significa “rilassati amico”. La vita è bella e non bisogna sprecarla passando tutto il tempo con il musone da cane bastonato.-
Mckenzie prende un bel respiro alzandosi dalla poltrona, si guarda un attimo intorno cercando di tornare ad uno stato tranquillo e calmo. E davvero buffo come uomo perché anche se sta zitto fa ridere, proprio come zio Louis. Musone ritorna a sedersi composto, si mette la cartelletta sulla gambe e mi guarda con sguardo serio, come un maresciallo. -Vorrei conoscerla signorina. Senza cazzeggiare o prendermi per il culo mi sa raccontato qualcosa di emozionante o bello della sua vita?.-
-Signor si capitano- dico facendo il gesto con la mano sulla fronte sorridendo ma musone non mi trova divertente. Sbuffo e penso ad un momento bello oltre alla nascita di Michelle, con  tutti i cugini che ho avrà già sentito qualche zio raccontare la nascita del primo figlio.
-Posso raccontarle quando Dom dopo mesi e mesi si è dichiarato al matrimonio di Jerry.-
-Va benissimo, raccontami tutto signorina.-

RICORDO
Ero innamorata di Dom da 4/5 mesi, ne ero follemente innamorata ma per quanto fosse bello amare qualcuno stavo male per lui e per il modo in cui si comportava con me. Per lui sono sempre stata sua cugina non di sangue quindi mi voleva solo bene ma io non volevo arrendermi, lo volevo tutto per me anche se ai miei non sarebbe andata giù la cosa perché vedevano Dom come un delinquente pieno di tatuaggi e cannaiolo. Eravamo al matrimonio di Jerry, un amico d’avventura dei miei zii e genitori, era tutto perfetto come Dom, non lo avevo mai visto in smoking ed era la fine del mondo. Mi trovavo fuori con i miei cugini e lui vicino alla piscina, mi sentivo che era arrivato il momento giusto che chiarire le cose con Dom.
io: ragazzi potete lasciarmi da sola con Dom per favore?
Appena ho detto di lasciarmi stare con Dom i miei cugini se ne andarono capendo tutto quanto, Dom mi ha guardata velocemente agitandosi leggermente, sapeva benissimo che avremo parlato di noi. 
io: io sono stanca Dom, cosa devo fare con te?
Dom guardava dritto davanti a se senza aprire bocca, muoveva continuamente la mano in modo nervoso e anche se non aprì bocca, io ero decisa al 101% di continuare a parlarli.
io: Sai come mi sento io ogni giorno? Mi sento come se aspettassi qualcosa che non arriverà mai, soltanto perché tu hai quell’orgoglio maledetto che ti blocca ogni parola. Io voglio solo sapere se tu provi qualcosa per me, poi ti lascerò stare!
Dom: io vorrei dirti tante cose Darcy, ma non ci riesco, mi dispiace
io: Sai, io avevo visto qualcosa di bello in te mentre mi proteggevi da quel ragazzo o da Alejandro, ma mi sbagliavo! E non so neanche perché hai perso tempo a proteggermi quando non provi niente per me!
Dom: ti ho protetta perché tu sei mia cugina Darcy! Quante volte te lo devo dire?
Mi guardava negli occhi cercando di nascondere qualcosa, ma glielo leggevo negli occhi che non era quella la motivazione esatta del suo modo di proteggermi da chiunque. 
io: Se mi vedi come cugina perché diamine mi guardi di nascosto, perché appena qualcuno dice qualcosa su di noi diventi rosso e ti imbarazzi? Io proprio non capisco! L’amore è la cosa più bella che possa esserci nel mondo, a volte fa male e ti delude, ma io so amare con tutto il cuore e posso darti tutta me stessa, solo se tu me lo permetti! 
Dom buttò la sigaretta nella piscina anche se non si poteva, si girò verso di me avvicinandosi, mi fissava con i suoi occhioni scuri bellissimi ma non aprì bocca, come se un nodo in gola non glielo permettesse di fare. 
io: io sono innamorata persa di te Dom, ma tu fai finta di non saperlo.
Dom: io lo so benissimo che tu provi dei sentimenti forti per me, ma sono io che..insomma non sono il ragazzo giusto per te.
io: invece lo sei Dom. Lasciati amare!
Dom: non ci riesco e non voglio innamorarmi di nessuno!
io: quando fai cosi mi verrebbe voglia di tirarti un calcio nelle palle!
Dom: io invece mi verrebbe voglia di darti una testata sui denti -si avvicino di più a me- lentamente -sempre più vicino al mio viso- con le mie labbra perché io ti amo Darcy Styles e voglio che tu stia con me per tutta la vita.
io: era ora che lo dicessi.
Li presi il viso con le mani e me lo baciai trasmettendoli tutto il mio amore che provavo per lui, sentivo dentro di me i fuochi d’artificio da quando ero contenta di aver sentito che venivo ricambiata cosa che non ormai non speravo più da parte sua. Ma da quel giorno e da quel bacio, non ci siamo più lasciati.



-Sta piangendo?- domando divertita a Mckenzie che sembra che stia per scoppiare a piangere. 
-No, mi è entrato un pezzo di polvere nell’occhio- dice passandosi velocemente la mano sugli occhi togliendo un attimo gli occhiali tondi. Mi fa dolcezza nel vederlo piangere che mi viene voglia di abbracciarlo ma non lo faccio perché potrebbe toccarmi come ha fatto con mia cugina Megan. 
-Ok mi sono ripreso. Comunque bella dichiarazione d’amore.-
Mi mordo il labbro annuendo felice. -Si, è stato davvero tenero. Lo è sempre con me, non sembra ma è molto dolce e sensibile come ragazzo.-
Musone piagnone scoppia in una esilarante risata piegandosi in due dal ridere, lo guardo confusa perché non c’è niente da ridere, è la pura verità anche se poco credibile per chi non conosce davvero bene Dom.
-Oh mio dio dolce e sensibile quel ragazzo?. Ma non mi faccia ridere per favore signorina.- dice ridendo asciugandosi le lacrime con le mano di nuovo, ma ora non mi fa per niente dolcezza. Incrocio le braccia al petto e lo guardo seriamente corrugando la fronte, proprio come mio padre quando si arrabbia.
-Se non la smette di ridere giuro che tiro un urlo e faccio rientrare m..-
-Chi Dom?- dice divertito della cosa interrompendomi.
-No, mia zia Deborah.-
Musone piagnone smette di ridere improvvisamente mettendosi meglio accavallando le gambe come una femminuccia, neanche io mi metto in quella posizione che sono una ragazza per bene. -Vedo che ha timore di mia zia Deborah. Mi sbaglio?-
Mckenzie mi guarda sospirando. -Non ho affatto paura di nessuno, tanto meno di una donna di una certa età.-
-Se sentisse quello che ha appena detto credo che farebbe la fine che ha fatto la ex di mio zio Zayn.-
Mckenzie deglutisce e mi guarda con leggera paura. -C-che cosa è successo alla ex di suo zio Zayn?-
-Sapessi.- dico lasciandolo sulle spine. Ripenso a quando io e mia zia Deborah siamo andate a fare shopping insieme per michelle, mi ha raccontato ogni cosa che riguardasse Perrie, la ex di mio zio e non ho smesso di ridere neanche un secondo. Mi immaginavo mia zia legare al letto di casa Perrie, a quando le ha staccato le extension o quando si sono picchiate nel bagno degli Ema Awards. A volte vorrei tornare indietro nel tempo e vedere davvero con i miei occhi cosa combinavano i miei zii e genitori da giovani, ho la sensazione che non ci hanno detto tutto quanto. Mckenzie si sposta con la poltrona vicino a me, mi ritraggo un attimo dalla paura ma non credo che mi voglia fare qualcosa dopo averli detto che avrei chiamato mia zia Deborah. Allontano un po’ le gambe e lo guardo confusa.
-Sarò sincero con te Darcy, sei davvero una ragazza in gamba e molto matura.- mi dice facendomi confondere ancora di più. Che vuole da me?. -Non è che ti andrebbe di raccontarmi qualcosa di più sulla tua famiglia?. Sai per conoscerla meglio perché so che non mi hanno detto quasi niente sulla loro vita a parte le loro cazzate perverse o da problemi mentali.-
Trattengo un sorriso perché è una domanda molto strana, perché devo raccontare certe cose private della mia famiglia solo per farlo contento?. Magari non racconto cose private ma certe cose divertenti potrei dirle per farlo impazzire ancora di più.
-Che vuole sapere?.-
-Tutto. Ogni cosa che ti viene in mente, forza.-
Non so che gioco vuole fare ma anche io ho un gioco da fare con lui. Mi avvicino con il busto e il viso guardandolo in modo maliziosa. -So che ha problemi con sua moglie a letto, io potrei aiutarla darle un numero di uno specialista sul sesso e se accetta, voglio in cambio quella cartelletta.- 
Mckenzie sembra incantato dai miei occhioni verdi che tutti amano, mi dicono sempre che ho occhi da incantatrice e sembra funzionare. -Accetto.-
Sorrido da stronza come mi ha insegnato Dom e mi rimetto a posto mettendomi i capelli tutti da un lato mostrando il collo. -I miei genitori si chiamano Harry e Giulia, i miei zii si chiamano Louis, Zayn, Niall e Liam, zie Deborah, Alessia, Giorgia e Gabriella. I miei cugini si chiamano Leonardo, Dylan, Elisabeth, Megan, Tyler, Brian, Carter e Miley. Ecco qua qualcosa sulla mia famiglia, ora mi dia la cartelletta.-
Mckenzie ci rimane di sasso mentre mi fissa negli occhi, se crede davvero di poter approfittarsi della mia gentilezza e dolcezza si sbaglia di grosso, non dirò mai le cose private della mia famiglia ad uno sconosciuto come Mckenzie.
-Mi dia la cartelletta e io li darò il numero di pisellini.-
-Pisellini?.- dice non credendomi. -Sei stata davvero furba signorina ad ingannarmi.-
-Ho imparato dal migliore Mckenzie. Ma ormai ha detto che accetta quindi..- dico prendendo il portafoglio dalla mia borsa per poter prendere il biglietto di visita di Pisellini, il mago del sesso. -Ecco a lei il numero di quello che salverà la sua vita sessuale e in cambio voglio quella cartelletta.- dico allungando la mano per farmi dare la cartelletta ma musone piagnone la ritrae. -Ok, sto per urlare l’avverto.-
Apro bocca prendendo un bel respiro per poter urlare attirando l’attenzione della mia dolce famiglia ma Mckenzie mi lancia la cartelletta sulle gambe sospirando.
-Me la pagherete per tutto quanto, mi creda.-
Prendo la cartelletta in mano sorridendo e incomincio a leggere tutti i foglio precedenti ma trovo solo dei disegni stupidi e senza senso, non è impossibile come cosa perché lo abbiamo visto tutti quanti che scriveva concentrato sui fogli. Ci sono schizzi di fiorellini, casette e cuoricini.
-Ma..dove sono tutti i commenti sulla mia famiglia?- domando scioccata della cosa. Alzo lo sguardo verso Mckenzie che alza le spalle a testa bassa. -Mckenzie dove sono i commenti sulla mia famiglia?-
Mckenzie alza lo sguardo lentamente, ha lo sguardo malinconico e mi sto preoccupando molto. -Mckenzie è tutto okay?-
-No.-
Allungo la mano e la poso sulla sua spalla avvicinandomi a lui. -Che li prende?-
-Mi vergogno dei miei disegni, non so disegnare.-
Levo la mano guardandolo seriamente con un sopraciglio alzato, sospiro e mi tocco le mani nervosamente. -Lei mi sta dicendo che per tutto questo tempo ha disegnato come mio fratello Dylan di 6 anni facendoci impazzire per prendere questa cazzo di cartelletta?- dico alzando la voce leggermente incazzata.
-Esatto, mi piacciono i cuoricini perché sono carini.- dice con tono basso e imbarazzato. Prendo la cartelletta in mano e gliela sbatto sulla testa alzandomi dalla sedia. -Sa una cosa?. Quello che dovrebbe andare da uno psicologo è lei non noi ha capito?.-
Prendo la mia borsa da terra ma la mano di Mckenzie mi blocca dal polso. -Mi lasci il polso per favore.-
-Non dica a nessuno che non so disegnare la prego, mi vergogno.-
Ho una voglia matta di picchiarlo con la mia borsa piena di cose ma non lo faccio perchè è di marca e un regalo di Dom. Strattono il braccio e mi libero dalla presa di Mckenzie guardandolo dritto negli occhio scuotendo la testa. -Lei è davvero da ricoverare.-
-Non è colpa mia, è lei che mi ha detto di fare tutto questo.-
Lo guardo confusa e mi avvicino a lui sentendo il mio cuore battere forte. -Lei chi?-



Hola! Che ne dite del capitoloo??? 
Tadadann, chi è questa "Lei"?? Mha..aggiorno??
Fatevi sentire per favore siete pochissime!! Bacio da Arancina!! Bacio Xx














 

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Capitolo 22
*** capitolo ventidue. ***


SEDUTA COMPLETA.


-Non è colpa mia, è lei che mi ha detto di fare tutto questo.-
Lo guardo confusa e mi avvicino a lui sentendo il mio cuore battere forte. -Lei chi?-
Nella mia mente incomincio a pensare a tutte le persone che hanno fatto parte del mio passato e anche quello dei miei genitori e company, le uniche femmine che mi vengono in mente sono Valeria, la figlia di Valeria e potrebbe essere anche l’ex di mio zio zayn ma è troppo assurda come cosa. Chi è questa lei?. Mckenzie sta zitto, ripeto la domanda che li ho appena detto ma non risponde. Esco di corsa dallo studio e guardo tutti quanti. -C’è un problema. A quanto pare Mckenzie è stato costretto da qualcuno a fare tutto ciò.-
-Scusami?- dice mia madre confusa come tutti quanti. Stanno tutti quanti zitti e appena apro bocca per spiegare meglio la situazione si alzano tutti quanti entrando nello studio come dei pazzi, infatti lo zio Niall e la zia Gabriella entrando insieme si sono incastrati come due imbecilli.

Prov Deborah.

Mi chiedo cosa abbiamo fatto di male nella nostra vita, per una volta che siamo tranquilli senza casino o persone che ci danno la caccia, arriva il casino. Non so da chi è stato costretto a fare tutta questa cosa ma lo scoprirò immediatamente, senza alzare le mani questa volta. Appena entriamo tutti quanti nello studio di Mckenzie lo vediamo seduto sulla sua poltrona che ci guarda con leggera paura, sa bene che è meglio che ci spieghi perché se no farà una brutta fine.
-Mckenzie io e te dobbiamo parlare.- dico incrociando le braccia al petto. Ho davvero paura di sapere chi è stato il genio che ha messo in atto questa stupida seduta ma voglio sapere chi è cosi posso distruggerla con le mie mani. Mckenzie si alza dalla sedia sospirando e all’ultimo, alza il braccio con un dito puntato verso di noi. Ci giriamo quasi tutti verso la direzione e la persona che sta indicando non è esattamente alla persona che pensavo di dover sospettare. Giorgia.
-Giongia perché quello ti sta indicando?- domanda Louis leggermente scosso. Lo siamo tutti quanti perché non è mai successo una cosa del genere e non so neanche perché la Giorgia abbia fatto tutto questo a noi. 
-Giorgia perché non spieghi alla tua famiglia perché hai fatto tutto questo.?- dice Mckenzie indicando tutti noi mentre guarda la Giorgia che sembra andare nel panico più totale. La guardiamo tutti quanti, chi con sguardo scioccato, chi arrabbiato e chi incredulo, non me lo sarei mai aspettata da lei, mai. La Giorgia fa qualche passo a testa bassa camminando verso Mckenzie che la guarda con le braccia incrociate.
-Forza Giorgia, racconta tutto quanto.-
Giorgia si mette vicino a lui comportandosi come una bambina che ha paura di dire al proprio genitore di aver preso un brutto voto a scuola o quando ha combinato qualcosa di grave non sapendo come dirlo. Il suo sguardo si alza da terra e ci guarda a tutti quanti con paura, apre bocca per poterci spiegare meglio ma Louis ci supera a tutti quanti e va davanti alla Giorgia con la vena sulla fronte che a momenti scoppia da quanto è incazzato.
-Non devi spiegarci un bel niente Giorgia.- dice con tono freddo e quando chiama la Gio con il suo nome intero, è davvero incazzato. -Non voglio sapere niente di quello che hai fatto ma abbiamo dovuto dire i cazzi nostri a questa specie di psicologo per colpa tua!.-
-Hey io non sono una specie di psicologo ma ben si un..-
Louis si gira di scatto verso di lui. -Tu sei uno psicologo del cazzo alto quanto la gabriella con i capelli finti e problemi con il sesso. Sta zitto che sto parlando.-
Mckenzie sbuffa e si siede sulla poltrona come un bambino. Fa ridere il modo in cui si fa sottomettere da tutti noi Mckenzie, mi dispiace molto per la moglie che lo ha sposato. 
-Volete sapere perché siete qua?- dice la Giorgia guardandoci a tutti quanti mentre si passa una mano nei capelli. Annuiamo tutti quanti pronti ad ascoltare la sua motivazione. -Sapete perché vengo da Mckenzie?. Perché è l’unico che riesce ad ascoltarmi e darmi consigli senza mettere in mezzo sesso, parolacce e cose perverso come fate tutti voi.-
Ci guardiamo tutti quanti cercando di capire di che diavolo sta parlando la Giorgia. Non è vero che noi siamo cosi, quando dobbiamo dare consigli a qualcuno siamo seri e carini.
-Come per esempio, Alessia, quando ti ho chiamato qualche mese fa per poter parlare un po’ con qualcuno mi hai detto che dovevi fare una cazzo di torta e ogni due secondi dicevi bleah perché vedevi i peli di Niall.-
Alessia guarda la Giorgia sorridendo. -Ma a me piace fare le torte che ci posso fare?-
La Giorgia scuote la testa per poi guardare me. -Tu sei la numero uno Deborah. Quante volte ti ho chiamata per poter parlare?.-
Sospiro. -Tante.-
-E mi hai risposto pochissime volte perché eri a fare sesso con tuo marito.- mi dice per poi guardare la Giulia. -Tu non rispondi mai perché dimentichi sempre di togliere il silenzioso e quando chiamo a casa mi risponde sempre tuo figlio Dylan che mi scambia per una che vende materassi.- dice sbuffando per poi guardare la Gabriella. -Tu sei sempre legata in cucina a giocare i tuoi figli.-
-Non è vero solo la domenica mi legano in cucina per giocare.- ribatte la Gabriella mettendo le mani sui fianchi e la gambetta metta all’infuori come al suo solito. 
-Vedete?. Avete sempre qualcosa da fare e non avete mai tempo per me. Ho sempre evitato di parlare di voi a Mckenzie finchè non mi ha detto che voleva conoscermi, all’inizio non volevo perché sarebbe impazzito e avevo ragione, ma il punto è che ci ho ripensato subito dopo essere uscita dallo studio, cosi ho chiamato Mckenzie dicendoli che dovevamo farla assolutamente questa cosa cosi vi avrei visto a tutti quanti. Mi mancate da morire ragazze, mi mancate anche voi ragazzi e..-
Non le diamo il tempo di finire la frase che ci avviciniamo noi ragazze ad’abbracciarla come le vere amiche fanno. Vogliamo davvero cosi bene alla Giorgia e ci dispiace un sacco di non averla aiutata come dovevamo, ma ci faremo perdonare il più presto possibile.
-Giorgia. Giorgia. Giorgia.- 
Incominciamo a saltare tutti quanti urlando il suo nome come se dovesse superare una prova di coraggio ma è un modo per far vedere che ci teniamo a lei, è una amica cara e la mia famiglia. Come al solito mentre noi ragazze saltiamo abbracciate i maschi incominciamo a ballare in modo strano, chi fa il twerk sulla gamba dell’altro come sta facendo Niall su Liam, chi come Dom, Alex e Leonardo che ballano in modo sensuale muovendo il bacino, l’unico che non si sta divertendo ma che ci guarda in modo molto preoccupato è Mckenzie che è seduto ancora sulla sua poltrona. 
-Venga anche lei!.- Liam prende Mckenzie dalla camicia e lo costringono a ballare con loro in modo strano. Ridiamo nel vederli cosi maturi fisicamente ma bambini mentalmente, perché noi siamo cosi e non cambieremo mai neanche quando saremo in una casa di riposo dove finiremo tutti quanti. 
-Basta!- urla Mckenzie mentre si ritrova in mezzo tra Zayn e Harry che lo stanno schiacciando come se fosse un hamburger, ha il parrucchino leggermente spostato che li cade sulla fronte e la camicia tutta stropicciata. -Vi prego basta mi sento a disagio, molto a disagio in mezzo a voi due!-
Alla fine Harry e Zayn lo lasciano andare ridendo, è davvero sconvolto povero Mckenzie ma non è colpa nostra se ha voluto conoscerci, doveva dare retta alla Giorgia. 
-Possiamo tornare un attimo seri per favore ho da dire una cosa importante su questa famiglia.- dice Mckenzie attirando l’attenzione di tutti che torniamo seri con le braccia al petto. E sorprendente il modo in cui facciamo gli idioti e torniamo subito seri in una frazione di secondi, lo facciamo quasi sempre quando qualcuno di estraneo deve parlarci, come quando dovevamo parlare con la preside della scuola dei ragazzi. 
-Ero curioso di incontrarvi. Davvero molto e facendo queste sedute ho capito molte cose su di voi.- dice indicandoci con la mano. -Sono rimasto davvero scioccato, nel vero senso della parola da quello che mi avete raccontato, dalla strage di gatti, dal modo in cui vi eccitate a pensare alle vostre mogli, al modo in cui reagite impulsivamente con le persone o a come le legate al letto.-
Soffoco una risata nel ricordare la mia dolce amica Perrie legata al letto ma Zayn che è vicino a me mi fulmina con lo sguardo.
-Fate davvero paura come famiglia perché riuscite a passare dalla tenerezza alla cattiveria in pochi secondi e sinceramente io ho molta paura a dire qualcosa di brutto su di voi ma devo per forza.-
-Nessuno la costringe a dirle.- dice Louis con un sorriso tenero ma con sguardo da Serial Killer. -Sa, potrei farla sparire con uno schiocco di dita.-
-Oh dio Louis!- diciamo tutti in coro facendo rimanere male Louis che abbassa lo sguardo come un cane bastonato.
-Come ho detto a Dominic voi allontanate la gente con il vostro comportamento, so che siete una famiglia ma io credo che ognuno di voi abbia bisogno di conoscere gente al di fuori della famiglia ma non lo fate perché non vi fidate delle persone.-
Abbasso lo sguardo un attimo pensando che Mckenzie non ha tutti i torti ma come possiamo fidarci delle persone al di fuori delle nostra famiglia quando tutti ci hanno mentito?. Da Valeria, Miguel, Alejandro, Marcel a Jerry?. 
-Ma oltre a questi vostri difetti devo dire che non si trovano famiglie come la vostra, c’è amore tra di voi, un’amicizia vera nata molti anni fa in quel museo, come mi hanno raccontato. Amate i vostri figli che sono stupendi nel loro piccolo, sapete che se uno di voi ha qualcosa che non va sapete già dove andare. Per voi la famiglia è molto importante ed è bello vedere che dopo tutto quanto e dopo quasi vent’anni siete ancora uniti più che mai.-
Sorrido sentendo il mio cuore battere forte perché ha assolutamente ragione su tutto quanto, sono orgogliosa della mia famiglia e non mi importa conoscere altre persone perché io mi fido e mi fiderò sempre della gente che ho accanto dopo anni dimostrandomi che mi vuole bene. 
-Anche se vorrei dire una cosa veloce su una cosa che qualcuno mi ha detto.-
Tutti noi cambiamo espressione facciale, da sorridenti a preoccupati. Ci guardiamo tutti quanti come per darci la colpa e torniamo a guardare Mckenzie.
-So che siete una famiglia ma perché vi siete baciati tra di voi?-
-Ehh si è fatto tardi ciao belli.- dice Liam guardando l’orologio al polso.
-Si anche io sono in ritardo per il processo. Buona giornata- aggiunge Harry.
Sorridiamo e li fermiamo in tempo, sanno benissimo che ricordare quel momento è molto imbarazzante, come lo è pensare alla telefonata erotica di Liam e Gabriella.
-Ascolti Mckenzie.- dice liam sospirando. -Io e Harry ci siamo dovuti baciare perché..perché se no facevamo saltare la copertura ma a me piace la patata sia chiaro.-
Harry si gira verso Liam con le mani sui fianchi. -Anche a me.-
-Anche a te piace la patata della mia Gabriella?- domanda confuso Liam ad Harry che insieme alla Gabriella fa una faccia schifata. 
-Ci manca solo che facciamo sesso tra di noi e siamo a posto.- dico io ridendo della cosa. -No perché se dovessimo scegliere io so già chi portarmi a letto.- dico alzando le sopraciglia velocemente mentre tutti mi guardano seriamente, soprattutto Zayn. -Che c’è?. Non ho detto niente di male.-
-Possiamo tornare al discorso di prima? -domanda Mckenzie battendo le mani. Appena ha l’attenzione di tutti tranne quella di Zayn che mi osserva ancora sospira e si mette a posto la camicia. -Tralasciando questo momento di chi ama la patata di chi vorrei proporvi un gioco, per vedere se siete davvero una famiglia.-
Lo guardiamo tutti alzando un sopraciglio. -Come famiglia siete molto uniti ma da alcuni racconti ho capito che molti voi quando si trova con un altro partner non va molto d’accordo perché ognuno ha i suoi metodi di pensare. Quindi il mio gioco è.- dice lasciandoci tutti sulle spine. -Voglio che da domani mattina ognuno di voi si cambi il partner e vivere una giornata intera con un’altra famiglia.-
   


HOLAAA ECCOMI QUA CON UN'ALTRO CAPITOLO.! 
AHAHAH COME ANDRA A FINIRE QUESTO GIOCO DI SCAMBIO DI COPPIE?? 
AGGIORNO??
BACIO DA ARANCINA XX


 

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Capitolo 23
*** capitolo ventitre ***


CASA STYLES

Prov Harry.


Documenti su documenti anche quando ho il giorno di riposo. Ho il tavolo praticamente pieno di fogli da controllare entro domani; ora capisco i miei figli quando devono studiare che hanno un casino di fogli sul loro letto. 
-Papi ho fame.-
Giro il viso verso Dylan che si tocca i capelli mossi con il dito. Ha due occhioni verdi proprio come i miei e cresce sempre di più. -Certo piccolo, vieni.-
Mi alzo e vado verso la cucina per poterli dare qualcosa per la colazione ma non ho mai preparato la colazione a Dylan per colpa del lavoro. -Ehm Dylan che mangi alla mattina di solito?-
-Mangio yoyo che c‘è tanto cioccolato!-
Lo guardo confuso. -Lo yoyo mangi alla mattina?. Ma è un gioco come fai a mangiarlo?- domando confuso facendo confondere anche Dylan.
-Papi stai bene?- mi domanda mentre mi gratto la testa pensando a questo yoyo con tanto cioccolato. Io da piccolo mangiavo merendine non giochi. -Papi è una merendina yoyo, me la dai per favore?-
-Ah ma dillo prima che era una merendina no?. Sai che papà è fuso.- dico ridendo di me stesso mentre apro l’anta per poter prendere questa merendina dal nome strano. La cerco e appena la trovo gliela apro. -La prossima volta dimmi merendina Dylan, ok?.-
-Ok.- dice sorridendo prendendo la merendina per poi correre in cameretta a mangiarla cosa che non voglio perché sporca, ma ormai ho perso la pazienza a dirglielo. Ritorno al tavolo per finire di mettere a posto i documenti ma suonano alla porta, lo scambio di mogli è arrivato. Non so che succederà avere in casa Alessia ma sarà divertente, mi sta simpatica. Apro la porta sorridendo ma appena vedo cosa c’è dietro alle gambe di Alessia ritorno serio. -Stai scherzando vero?-
Ha un carrellino d’acciaio con sopra almeno 10 contenitori messi uno sopra l'altro pieni di cibo che sono legati con la corda elastica. -Perché hai portato tutto quel cibo.?-
-Perché non voglio morire di fame Harry. Posso entrare?-
Alzo gli occhi al cielo sbuffando divertito per come è ossessionata dal cibo questa donna. Mi sposto aprendo meglio la porta e la faccio entrare con il suo carrellino che all’ultimo mi schiaccia un piede. Stringo forte i denti per non urlare e chiudo la porta capendo che non sarà una giornata rilassante. 
-Dio dammi la forza ti prego!- dico velocemente con lo sguardo rivolto verso l’alto per poi seguire Alessia in salotto prima che combina qualcosa, ma è troppo tardi, ha messo i dieci contenitori sui miei documenti.
-Alessia.-
-Si?-
-Non vedi che sotto ai tuoi contenitori ci sono dei documenti.?-
Da un’occhiata veloce per poi guardarmi alzando le spalle. -Si, e quindi?-
-Sono documenti importanti, potresti levare il cibo da li e portarlo in cucina?-
Alessia scuote la testa. -Non posso, uno dei contenitori è bucato e perde molto olio o sughetto ancora non ho capito.-
Spalanco gli occhi avvicinandomi velocemente al tavolo togliendo tutti i contenitori dai documenti e appena trovo un documento, dove avevo scritto io stesso con una bella macchia d’olio sopra, lo prendo sospirando molto profondamente e lo mostro a lei. -C’è una macchia sul mio foglio Alessia.- dico a denti stretti.
-Si lo vedo. Devo indovinare che cosa vedo nella macchia come dagli psicologi?- dice indicando il foglio divertita della cosa. Chiudo gli occhi cercando di non arrabbiarmi contro di lei, avrei cosi tanta voglia di urlarle contro ma non lo faccio perché sono un uomo gentile e per bene. 
-Ah Harry, non ho potuto fare colazione non è che avresti qualcosa da mangiare?-
La guardo sbattendo le palpebre per quello che ha appena detto. -Avrei qualcosa da mangiare?.-dico con tono tranquillo ironicamente. -Hai portato un ristorante a casa mia e mi chiedi se ho da mangiare?.- dico cambiando il tono di voce, da tranquillo a nervoso.
-Si.- dice tranquillamente. La guardo seriamente negli occhi proprio come quando eravamo finiti io e lei sull’isola deserta molti anni fa che credeva che ci fosse un supermercato sull’isola dove poter comprare da mangiare. 
-Ciao zia.-
Alex saluta Alessia con un bacio sulla guancia per poi accorgersi dei contenitori di cibo. -Zia guarda che abbiamo cibo in casa, non siamo mica poveracci.-
-Chi ha detto che è per voi?. E tutto mio questo, non immagino neanche cosa vi fa mangiare la Giulia.-
Io e Alex ci guardiamo per una frazione di secondi come per poterla ammazzare in qualche modo ma lasciamo stare, soprattutto io che prendo il documento sporco per poterlo riscrivere al computer.
-Ok zia. Hai ragione te la mamma non ci fa mai da mangiare.- dice ironicamente ridendo per poi tornarsene in cameretta a farsi i cavoli suoi. 
-Mi ha preso per il culo tuo figlio?-
-No ma va tranquilla, non lo farebbe mai Alessia.- dico girandomi verso di lei. -Comunque sei hai fame ci sono merendine e un po’ di frutta in cucina.-
Alessia ci pensa su toccandosi la pancia. -Merendine no, che frutta hai?-
Alzo le spalle. -Non lo so, ci sono un po’ di mele e arance.-
-Nha non mi vanno, non avresti una banana?-
Mi mordo il labbro senza guardarla negli occhi, capirebbe che c’è la banana in cucina ma è mia, è l’ultima e io devo mangiarne sempre una al giorno. 
-Harry, c’è solo una banana vero?.-
Alzo lo sguardo verso di lei capendo che vogliamo entrambi la banana, proprio come su quell’isola deserta che abbiamo litigato per una banana che alla fine è caduta nella sabbia. 
-E’ mia Alessia non ci provare neanche.-
-E se dovessi provarci?. Che fai?.-
Ci sfidiamo attraverso lo sguardo preparandomi psicologicamente che a momenti dovrò correre in cucina come un pazzo per salvare la banana. Ci osserviamo ancora, ancora e ancora finchè non vedo che muove la gamba per poter correre.
-E’ MIAAA!.-
Incominciamo a correre come dei pazzi in cucina spingendoci a vicenda per prendere la banana da mangiare, Alessia con la sua magrezza mi spinge verso il frigo con una potenza mai vista, faccio cadere alcune calamite a forma di gatto della Giulia e prendo da dietro l’Alessia che è allungata sul bancone per arrivare al cesto della frutta.
-Lascia la mia banana Alessia!- urlo mentre allungo la mano schiacciandola un po’ con il mio corpo, se dovesse entrare qualcuno penserebbe che la stia inculando per bene sul bancone della cucina.
-Harry io ho fame lascia la banana per favore.-
-Tu hai sempre fame Alessia!.-
Dopo svariati incula menti ad Alessia riesco a prendere la banana strappandogliela dalle mani. -Ah ho vinto!-
L’Alessia con un urlo da vichingo salta addosso a me aggrappandosi forte al mio collo, perdo l’equilibrio come sempre cadendo per terra di schiena ma ho salvato la banana che tengo in mano lontana dalle mani di Alessia.
-Alessia fermati!. Ti metto l’ascella pelosa in faccia te lo giuro.-
Alessia mi guarda fermandosi per mia fortuna, la vena che ha in fronte sta per scoppiare e le sue narici si allargano come un bufalo imbestialito. 
-Dio Ale siamo genitori, abbiamo una certa età e ancora litighiamo come dei ragazzini ti rendi conto?.- dico con calma guardandola negli occhi. Sembra che si stia calmando capendo che ormai abbiamo una certa età e queste cose non dovremo neanche farle, soprattutto litigare per una banana dove possiamo dividerla e mangiarla. 
-Papà ma che stai facendo con la zia sopra di te?- domanda Alex scioccato mentre ci osserva.
-Tuo padre non mi da la sua banana. E un’egoista!.-
Alex è sempre più sconvolto dopo che Alessia ha appena detto un doppio senso proprio come anni fa davanti alla Giulia. Guardo Alex e scuoto la mano libera velocemente. -Alex non è come sembra. Vuole questa banana. -dico alzando la mano con la banana. -Non la mia banana che è schiacciata dalla gamba di questa pazza psicopatica.-
Lo sguardo di Alessia mi fulmina completamente. -Psicopatica?-
Deglutisco dalla paura e annuisco. Ecco che ricomincia a muoversi su di me salendo meglio sul mio bacino che è a contatto con il mio. Non ho mai pensato a cose perverse con Alessia ma tra qualche secondo si scioccherà nel sentire qualcosa che si sta svegliando nelle mutande. Alessia si ferma e mi guarda con occhi fuori dalle orbite. -Dimmi che quello che sento è cotone, molto cotone Harry.-
Alzo le sopraciglia velocemente con faccia perversa. -E il mio amichetto. Duro eh?.-
Alessia apre bocca per potermi rispondere ma sento la banana nella mia mano venir strappata da qualcuno, alzo lo sguardo e vedo Alex al contrario che mangia la banana guardandoci. -Il terzo gode papino. Buona scopata con la zia Alessia.-
Io e Alessia lo guardiamo molto male. La mia banana finirà nello stomaco di Alex e non nel mio. Che tristezza.



Ecco qua la famiglia Styles! ahahah che ne dite??
Prossima famiglia "Horan" chi sarà la nuova moglie di Niall??
Bacio da Arancina! 
Ps: Ecco qua Dylan spero che si veda.

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Capitolo 24
*** capitolo ventiquattro ***


FAMIGLIA HORAN

Prov Niall.

Sono le 10 in punto del mattino e la mia nuova moglie è in ritardo di mezzora, è da ieri sera che continuo a scriverle di non arrivare in ritardo visto che ho un sacco di commissioni da fare.
-Allora ragazzi, papà torna tra poco.- dico prendendo il portafoglio mettendolo nella tasca dietro dei Jeans. Guardo velocemente Leonardo, Joe e Elisabeth che stanno facendo colazione a tavola. -A momenti dovrebbe arrivare vostra zia.-
I miei figli annuiscono ancora assonati ma un tonfo alle mie spalle fa sussultare tutti quanti, soprattutto me che mi metto una mano sul cuore.
-Dio hai una delicatezza ad entrare in casa come un facocero.!- dico rimproverandola con le mani sui fianchi.
-Ascoltami cognato non rompermi le palle.- 
Alzo la mano a mo di scusa e mi giro verso i ragazzi facendo una faccia buffa e divertente, ma in realtà vorrei solo che fosse un sogno. Tra tutte proprio quella più cazzona doveva capitarmi, maledetto Louis e la sua conta del dottore che si ammalò. Deborah mi raggiunge in cucina e saluta i ragazzi con un bacio sulla guancia.
-Ma voi fate colazione alla mattina?- domanda quasi scioccata della cosa, come se fare colazione alla mattina fosse una cosa strana.
-Si zia, cosa dovremo fare se no?- dice Elisabeth guardandola dalla testa ai piedi. Non so quanto le conviene fare la saputella con la zia Deborah che la sta guardando con un sopraciglio alzato. Sorrido nervosamente e do una pacca scherzosa ma abbastanza forte sulla schiena di Elisabeth. -Eli fai la brava con la zia, non è tua mamma ricordatelo.- dico facendo l’occhiolino a Deborah. -Bhe io vado via un attimo Deborah per delle commissioni, torno subito e controlla la casa per favore.-
Mi sorride dolcemente e mette le mani sulle spalle di Leonardo. -Tranquillo, ci penso io a questa bellissima famiglia dolce e gentile.- dice in tono freddo guardando Elisabeth che smanetta il suo cellulare come sempre. Non credo che sia una buona idea lasciare loro da soli con Deby ma devo per forza uscire. -Io vado, ciao.-
Mi salutano con una gioia immensa come un depresso e me ne vado immediatamente per far più veloce che posso per tornare a casa prima.

Prov Deborah.

Appena sento la porta chiudersi di casa squadro dalla testa ai piedi Elisabeth che per aver solo 10 anni si crede chissà chi, nessuno può rispondermi in modo ironico e guardarmi dalla testa ai piedi, anche se è mia nipote di sangue. Mi siedo tra Leonardo e Joe che sembrano davvero concentrati a mangiare il latte coi cereali, toast farcito e succo d’arancia. Mi giro un attimo dietro di me vedendo la finestra spalancata dove si vede quasi tutta Londra e come un flashback vedo un gattino volare direttamente fuori.
-Allora nipoti, che mi raccontate di bello?- dico appoggiando i gomiti sul tavolo sentendo subito malinconia di casa mia. Alla mattina non facciamo colazione ma ben si dormiamo o al massimo mettiamo a posto la casa con la musica a palla. Leonardo mi guarda alzando le spalle. -Che mi raccontate di bello?. Bhe zia devi sapere che ho tante cose da raccontarti ma ora sto mangiando.-
Alzo un sopraciglio tappandomi la bocca più che posso serrando le labbra, cos’ha che non va questa famiglia?. Prendo un bel respiro e guardo Joe che è troppo carino come bimbo, biondastro e grassottello che si abbuffa di cereali sporcandosi tutto di latte. -Hey joe come va a scuola, sei bravo o sei un asino nelle materie?-
-No sono bravissimo a scuola zia!- dice con una vocina tenera sorridendo mentre perde il latte dalla bocca. Lo guardo un po’ schifata e li pulisco la bocca con il fazzoletto. -Sei proprio un maiale Joe, non si parla con la bocca piena lo sai?-
-Se tu fai domande è normale che ti risponde no?- dice la ragazzina odiosa che stento a credere che sia mia nipote. La guardo muovendo le dita nervosamente, se fosse mia figlia sarebbe cambiata a furia di schiaffi in faccia.
-Elisabeth tu lo sai che hai solo dieci anni e stai mancando di rispetto a me che sono tua zia?-
Alza le spalle e mi fissa negli occhi. -Lo so che dovrei avere rispetto per le persone anziane ma non mi va.- dice per poi farsi un selfie a tavola mentre mangia il toast farcito. Con la coda dell’occhio vedo Leonardo ridere sotto ai baffi, lo guardo di sfuggita facendoli l’occhiolino e ritorno a guardare Elisabeth cercando di mostrarmi dolce e carina. -Eli visto che ti piacciono i selfie, ti va di farne una cosa la zia?. Cosi la pubblichiamo e ricevi tanti mi piace su Facebook.-
Elisabeth ci pensa un po’ su guardando il cellulare che ha in mano, sorride e si alza dalla sedia venendo verso di me. Sorrido felice e faccio sedere Elisabeth sulla mia gamba preparandomi a fare il selfie. -La faccio io eli, dammi il cellulare.-
Prendo il suo cellulare in mano vedendomi nello schermo ma la finestra dietro spalancata mi istiga a fare una cosa molto divertente, ma prima vedo se ne vale la pena farlo.
-Elisabeth tu sei contenta della tua famiglia?- domando guardandola dritta negli occhi.
-Zia cioè la famiglia è quella che ho non posso farci niente cioè dai facciamo il selfie dai.-
Ok lo farò. Faccio finta di starnutire e butto il cellulare all’indietro verso la finestra spalancata e da come mi guarda Leonardo dopo aver sputato i cereali sul tavolo credo di aver fatto fare una brutta fine al cellulare di Elisabeth.
-Oh mio dio zia ma sei pazza!- mi urla contro Elisabeth mentre si sporge alla finestra per vedere il suo bel cellulare rotto sul marciapiede. -Non riesco a vederlo!. Zia dove diavolo lo hai mandato?.-
Mi alzo dalla sedia ridendo beata e guardo giù vedendo persone, macchina e alberi, nessuno cellulare per strada. Ritorno seria e guardo molto meglio cercando un oggetto nero piccolo per terra ma niente. Vicino a me si aggiunge Leonardo che guarda giù. -Dov’è?-
Alzo le spalle e ritorno a sedermi al tavolo vicino a joe che continua a mangiare beato senza essersi accorto di niente, neanche dell’urlo di Eli verso di me. -Non mi interessa dove sia, la prossima volta cerca di avere più rispetto Elisabeth.-
-Zia avevo un casino di foto dentro al cellulare!. Come posso vivere adesso senza cellulare.!-
La guardo dritta negli occhi con un nervoso che non ho mai sentito prima d’ora. So che quando tornerà Niall mi darà ragione ma non voglio che sia io a farle la ramanzina perché non sono io il genitore.-
-Ti odio!-
-Elisabeth!- urla Leonardo in mia difesa ma alzo la mano per fermarlo. Mi alzo dalla sedia e mi avvicino a Elisabeth alzandola da terra e posandola sul balcone guardandola negli occhi. -Lo sai che per colpa del tuo comportamento tua mamma è davvero giù di morale?. Tuo papà ti chiede sempre di giocare insieme a lui ma tu hai sempre da fare con quel cazzo di cellulare. La famiglia ci sarà sempre per te e ti fa sorridere anche con un gesto d’amore, di certo un cellulare non ti può dare questo Eli.-
Elisabeth mi guarda deglutendo, abbassa lo sguardo e gioca con il suo bracciale rosa con le perline. -Tesoro quello che voglio dirti che non devi essere diversa per farti piacere alle tue amichette, devi essere te stessa perché noi ti amiamo cosi come sei, so che sei dolce e simpatica come bambina. Giusto?-
Eli alza lo sguardo verso di me, ha gli occhi lucidi e di mia grande sorpresa mi abbraccia forte stringendomi le braccia intorno al collo. Sorrido felice e la stringo a me perché le voglio davvero bene.
-Scusa?- 
Guardo Leonardo che mi guarda scioccato con le braccia aperte. -Sei qua da 10 minuti e hai cambiato il modo di fare di Elisabeth?.-
-Leo, a volte serve fare la stronza, anche con i bambini. Vedi che succede dopo che lo fai?-
Metto giù Elisabeth e le accarezzo le guance. -Ora torna a fare colazione che se no tua madre mi ammazza se scopre che non ti ho fatto mangiare.-
-DEBORAAAH!-
Urliamo tutti quanti come dei pazzi tranne Joe che mangia e appena mi giro con una mano sul cuore mi ritrovo Niall sulla soglia della porta che mi guarda con una mano sulla testa mentre con l’altra mano tiene in mano il cellulare di Elisabeth. Mi sento in colpa ma senza farlo apposta indico Leonardo con il dito. -E stato lui, non sono stata io Niall credimi.-
-Ma che..-dice Leonardo guardandomi per poi girarsi verso Niall. -Papà non è vero.-
Niall scuote la testa e mi guarda molto male mentre posa il cellulare sul bancone. -Lo so che non sei stato te Leonardo, conosco molto bene mia cognata Deborah.-
Sorrido dolcemente sbattendo le ciglia da gatta morta, mi avvicino a Niall strisciando i piedi per terra e lo abbraccio forte venendo ricambiata da Niall.
-Sei una pazza Terminator.-
Sorrido e lo stringo ancora più forte. -Lo so, fiera di esserlo Niall.-

DOPO QUALCHE MINUTO.

Dopo aver parlato con Leonardo di Kim e dato dei consigli utili per un po’ di movimento a letto esco da camera sua che è davvero ordinata, quando entro in camera di Dom sembra di entrare in un magazzino pieno di cose. Cerco Niall per casa per poi sentirlo in camera sua a parlare con qualcuno, entro in camera e mi guardo intorno notando quanto rosa c’è nella stanza, da vomito.
-Si a dopo amore.- dice riattaccando sorridendo. -Era Alessia, ha detto che ha avuto un bel benvenuto in casa di Styles.-
Sorrido immaginando che benvenuto le abbiano dato gli Styles. Più che altro immagino la mia famiglia a come daranno il benvenuto alla mia povera amica. 
-Deborah non voglio essere pesante ma vorrei parlare di te di alcune cose.-
Annuisco. -Certo, hai bisogno di consigli sessuali?-
Niall mi guarda a bocca aperta scuotendo la testa, si gratta la testa cambiando espressione e si morde il labbro guardandomi annuendo. -Lo sapevo, dimmi tutto.-
-No bhe non solo quei consigli. Cosa devo fare per riavere la mia Alessia di sempre?-
Sospiro e mi siedo sul letto matrimoniale invitando Niall a sedersi vicino a me per poter parlare, si siede sospirando e mi guarda con occhi tristi, mi dispiace vederlo cosi e sarò matura e davvero una buona cognata che lo ascolta fino infondo.
-E da un paio di giorni che Alessia è cambiata, non mi tratta più come prima, non mi fa storie per i peli, non cucina più e se ne sta sul divano a guardarsi la partita proprio come faccio io.-
Mi mordo il labbro velocemente e li stringo la mano forte sorridendoli. -Niall se non sai una buona attenzione a quello che fanno le persone le perderai. Ogni cosa che fa Alessia lo fa in cuore, vi prepara cibi buonissimi perché vuole mostrare che vi vuole bene e in qualche modo vuole essere amata per questo gesto, proprio come la storia dei peli sul petto.- dico sorridendo. Niall non è molto d’accordo con me per la storia dei peli da come mi guarda. 
-Deby a me fa molto male quando mi strappa i peli.-
-Lo so che fa male ma se lo fa ci sarà un motivo no?. Magari se non ti vede con i peli ti trova molto più bello non credi?.-
Niall mi guarda con un sopraciglio alzato scuotendo la testa. -Credimi, lo fa perché ci gode a vedermi soffrire quando mi strappa i miei poveri peli.-
Sorrido stringendoli la mano forte. -Lei ti ama Niall, ama i bambini ma come sai benissimo nessuno di voi negli ultimi giorni non la caga striscio nessuno. Si sente trascurata e magari ha anche bisogno di suo marito a letto.-
Niall sbuffa alzando gli occhi al cielo. -Stavo contando i secondi che tu mettesti in mezzo il sesso Deborah.- dice divertito imbarazzato. -So che sei mia cognata e una amica speciale ma mi imbarazza parlare di sesso con te.-
-Ma vai a cagare Niall.- dico scherzosamente dandoli una gomitata. -Di solito che posizione fate a letto?-
Le guance di Niall diventano leggermente rosse e si guarda intorno sorridendo sentendosi a disagio. -Ehm, facciamo sempre la solita posizione, sai, io sopra e lei sotto.-
Apro la bocca scioccata da quello che ho appena sentito. Come puoi dopo vent’anni fare la stessa posizione a letto con il proprio partner?. Devo fare qualcosa per questa coppia prima che Alessia si stufi del tutto di suo marito. -Ok Niall, ti aiuterò io perché fare la posizione di una coppia di giovani che si sverginano per la prima volta non va più di moda. Pronto?-
-No.- dice guardandomi preoccupato scuotendo la testa velocemente. -Io non faccio un bel niente.-
-Tu non devi fare niente con me, ti do solo dei consigli per posizioni nuove. Tutto qua.- dico alzando le spalle sorridendo dolcemente. Appena Niall annuisce sorride e mi siedo meglio al centro del letto tirando Niall dal braccio. 
-Oh mio dio Deborah no davvero, non voglio fare niente ti prego.-
-Fa l’uomo e ascoltami!- dico con tono serio mentre lo sbatto sul materasso per poi salire sopra di lui a cavalcioni mettendo le mani sul suo petto. -Ok questa diciamo che è una posizione stupida ma riesce a vedere bene il corpo di Alessia nuda mentre si muove sopra di te.- dico con tono calmo spiegandoli la cosa bella della posizione.
-Deborah mi sento molto a disagio con te sopra. Sto immaginando a tante cose e non va bene.-
Sorrido divertita e scendo da Niall rimanendo vicino a lui.-Ora ti insegno una posizione molto bella che faccio al giovedì con Zayn.-
-Cioè ogni giorno una posizione diversa?-
-Ovvio.- dico tranquillamente mentre mi stendo sul materasso con le gambe aperte. -Ora ti devi mettere in ginocchio in mezzo alle mie gambe forza.-
Niall di scatto si alza dal letto sconvolto, si passa le mani nei capelli e mi guarda come se fossi una pazza che ha tentato di ucciderlo.
-Non mi metto in ginocchio neanche per raccogliere qualcosa figurati se mi metto in mezzo alle tue gambe. Tu sei fuori di melone.-
-NIALL VIENI QUA SUBITO.!-
Niall sbatte i piedi a terra sbuffando proprio come un bambino e sale sul letto in ginocchio mettendosi in mezzo alle mie gambe. -Ora che devo fare?- mi chiede piagnucolando facendomi ridere. Alzo il mio bacino attaccandomi al suo che da quel che sento è davvero imbarazzato della cosa. -Ora metti le mani sui miei fianchi.-
-Deby te lo giuro non riuscirò a vederti come sempre te lo dico subito.-
-Dio Niall come sei paranoico manco fossimo nudi a letto.- dico sbuffando. Niall mette la mani sui miei fianchi e mi guarda. Se fosse Zayn a quest’ora avremo già finito e saremo distesi a letto a coccolarci. -Ok, quando avrai Alessia in questa posizione dovrai stringere forte i fianchi e sbatterla per bene ok?.-
-Ok va bene.-
-Fammi vedere come ti muovi, sbatti il bacino contro il mio.-
Niall mi guarda spalancando gli occhi e scende dal letto andandosene fuori dalla stanza con le mani nei capelli. 
-Niall! Torna subito qua immediatamente!-



HOLA! COME STATEE??
ECCO A VOI IL CAPITOLO DEGLI HORAN AAHAH CHE NE DITE??
PROSSIMA FAMIGLIA SARA "MALIK", CHI SARA' LA POVERETTA CHE SI TROVERA IN QUELLA FAMIGLIA?
BACIO DA ARANCINA Xx

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Capitolo 25
*** capitolo venticinque ***


FAMIGLIA MALIK

Prov Zayn.

La casa è in silenzio, ogni cosa è al suo posto. Le note di Mozart risuonano nella casa dando quella atmosfera tranquilla e pacifica. Nel silenzio della casa tiro giù il grilletto della pistola a pallini, idem fanno i miei figli tranne Tyler che sono seduti vicino a me dietro al divano. Le note di Mozart continuano a suonare finchè il rumore della porta di casa si apre lentamente facendo entrare la mia nuova partner.
-Ma che..ho sbagliato casa?- dice la Gabriella con tono confuso. Faccio segno con la mano ai miei figli, ci alziamo di scatto urlando facendo spaventare la gabriella che si attacca al muro e spariamo solo un colpo verso di lei prendendola sulle gambe.
-Benvenuta casa Malik Gabriella.- dico sorridendo posando la pistola. -Come va?-
Gabriella mi guarda incazzata e dolorante mentre si tocca le gambe. -MADU!. MA SEI IMPAZZITO?- mi dice urlandomi contro mentre la raggiungo sorridendo aprendo le braccia. -Ma vaffanculo non ti abbraccio specie di uomo problematico.-
Sorrido divertito nel vedere la Gabriella cosi nervosa di essere a casa mia, non immagino sapere come ne uscirà da questa specie di gioco datoci dallo psicologo.
-Andiamo zia,  non sei contenta di essere qua con noi?- dice Dom mettendo un braccio intorno alle sue spalle in modo dolce e affettuoso. Si aggiunge anche Megan che l’abbraccia forte a se insieme a Dom, in questo momento la Gabriella sembra davvero un Hamburgher. 
-Zayn riprenditi i tuoi figli sicari per favore. Non mi sento più la tetta sinistra.-
Sorrido e guardo Tyler che è dietro di me. -Tyler abbraccia la zia anche te.-
Tyler sorride e corre dalla Gabriella abbracciandola all’altezza delle gambe dove è stata colpita. -Zayn ti odio!.-
Sorrido nel vederla cosi schiacciata contro al muro circondata dai miei figli. Tiro fuori il cellulare e scatto una foto ricordo da tenere e mandare a Liam e Deborah, ho sempre fatto foto di nascosto a tutti sputtanandole per bene, come quando ho fatto una foto a mia cognata Alessia mentre si scapperava di nascosto o quando ho beccato Liam grattarsi il culo durante la riunione con le maestre di scuola dei bambini. 
-Zayn se entro due secondi non si staccano giuro che lancio un urlo molto acuto, peggio dei tuoi.-
Sorrido e faccio segno ai ragazzi di lasciarla andare, lo fanno tranne Tyler che rimane attaccato alle sue gambe. -Tyler lascia la zia.-
-Non posso papà- dice con tono basso e con qualche accenno di paura. Mi avvicino seriamente e lo guardo in faccia, sembra preoccupato di qualcosa. -Piccolo che hai?. Staccati dalla zia.-
Prendo Tyler da dietro e lo tiro verso di me ma Tyler non molla la presa, sembra attacco del tutto alle gambe della Gabriella che si sta lamentando del fatto che più tiro e più le cadono i pantaloni.
-Zayn staccami tuo figlio dai miei pantaloni!-
-Ci sto provando!-
Tiro Tyler più che posso ma tiro anche la Gabriella verso di me, Tyler al posto di piangere o di urlare incomincia a ridere come un pazzo, sembra un trombetta per come ride. -Tyler staccati!- urlo a mio figlio mentre lo tiro ancora verso di me ma dallo scatto improvviso io e la Gabriella ci diamo una bella testata sulla fronte.
-Madù che male, che cavolo di testa hai zayn?-
Mi massaggio la fronte guardando la Gabriella. -No tu che testai hai, è durissima.-
-Geloso che ho qualcosa di duro e tu no?- dice con tono istiga torio mentre sorride. Li faccio la linguaccia e ritorno da Tyler guardandolo negli occhi. -Si può sapere perché hai tutto questo affetto verso la zia Gabri?-
Tyler mi sorride e si avvicina al mio viso con sguardo da bastardo. -Ho la colla sulle mani. Shh non dirlo.-
Spalanco gli occhi e mi alzo subito tenendo lo sguardo su mio figlio. Cosa ho fatto per aver un figlio cosi stronzetto?. 
-Perché hai quella faccia Zayn?.- mi domanda gabriella confusa. La guardo sorridendo sforzatamente e mi passo una mano sulla rasata. -Ehm, forse è meglio che ti levi i pantaloni Gabriella.-
Non era nella giornata vedere la Gabriella in mutande ma è l'unica cosa che posso fare per staccare Tyler da lei e salvare i suoi amati leggins neri che mette sia inverno che in estate. La Gabriella mi guarda con occhi sbarratti e le mani sui fianchi, come fa sempre quando vorrebbe non aver capito quello che gli è stato detto. Sospiro e mi avvicino a lei con sorriso dolce. -Gabri, levati i pantaloni per favore.-
-Zayn voglio troppo bene a Deborah  e amo Liam con tutto il mio cuore, non posso venire a letto con te, mi dispiace molto.- dice con tono dispiaciuto, come se le avessi detto davvero di venire a letto con me. La guardo con un sopaciglio alzato pensando che a furia di essere legata e torturata dai suoi figli, abbia perso qualche rotella nel cervello. -Gabriella. Io non voglio andare a letto con te perchè non voglio vederti nuda e per tanti altri motivi.-
-Ah ma che carino che sei, faccio cosi schifo?- 
-Bhe non sei il mio tipo e poi non resisteresti a letto con me. Non duro dieci minuti come Liam.-
La Gabriella apre bocca per potermi rispondere a suo modo ma Tyler con un colpo secco tira giù i pantaloni alla Gabriella facendola urlare come una pazza. Sussulto guardando per qualche secondo le sue mutandine rosse da nonna per poi piegarmi verso Tyler per poter togliere i pantaloni del tutto alla Gabriella. Sento Dom e Megan ridere beati sul divano della scena e non mi sorprendo affatto. Alzo i piedi della Gabriella e levo i pantaloni dove Tyler è ancora incollato.
-Oh mio dio non ci credo che sono in mutande davanti a te Zayn. Che vergogna.-
-Tieni copriti.- dico passandoli un cuscino che se lo posiziona subito sul bacino per coprirsi. 
-Hey Zia Gabri.- dice Dom ridendo con le mani sulla pancia. -Dici che piacerà il video che ho fatto a zio Liam?-
io e Gabriella guardiamo Dom con sguardo fulmineo che lo fa ridere ancora di più, apro bocca per sgridarlo ma la Gabriella con mia grande sorpresa si lancia addosso a Dom schiacciandolo del tutto pur di prenderli il cellulare per eliminare il cellulare.
-ZIA ALZATI! SONO STATO GIA SCHIACCIATO DAL CULONE DELLA ZIA GIORGIA!.-

Dopo qualche minuto.

Con tanto sapone e forza siamo riusciti a staccare le mani di Tyler dai pantaloni ormai rovinati della Gabriella, io e la Gabriella abbiamo fatto pace, abbiamo convinto Dom a cancellare il video immeditamente e l'ho ancora sgridato come non ho mai fatto nella mia vita, infatti si è offesso ed è corso in camera sua sbattendo la porta. Ora io e la mia amica Gabriulla siamo in cucina a berci del caffè parlando di cose generali.
-Secondo te come stanno andando le cose nelle altre famiglie?- mi domanda la Gabriella mentre gira lo zucchero nella tazzina. Sinceramente non penso alle famiglia, ma ben si a Deborah insieme a Niall e i suoi figli, non so se si sta comportando bene o facendo il contrario ma so che Niall ha una stima profonda per Deborah e si sta divertendo insiema lei. Alzo le spalle e sospiro posando la tazzina. -Non so come sta andando agli altri ma voglio solo sapere perchè questo gioco, cioè, va bene che non passiamo molto tempo insieme ma questa è davvero una cazzata.-
-Non è una cazzata Zayn. Lo stiamo facendo la Giorgia, si è sentita abbandonata.-
Abbasso lo sguardo scuotendo la testa non pensandola allo stesso modo della gabri. La giorgia purtroppo non è una che parla molto quindi vuole a tutti i costi che siamo noi a capire cos'ha ma abbiamo un lavoro che ci occupa tempo, abbiamo figli e altre cose a cui pensare, non esiste solo lei. Alzo lo sguardo per poter rispondere alla Gabriella ma soffoco una risata per quello che ho visto alle spalle della Gabriella ignara dell'infarto che avrà. Dom ha la maschera di Scream e si sta avvicinando al viso della Gabriella.
-Che c'è da ridere?. Ti faccio ridere con i pantaloni rosa leopardati di tua moglie?.-
Scuoto la testa. -Rido perchè immagino il tuo infarto e una caduta spettacolare dalla sedia.-
La Gabri mi guarda confuso ma appena sente il respiro di Dom sulla sua spalla si gira di scatto verso la maschera che è a due centimetri dalla sua faccia.

Scoppio a ridere guardando la Gabriella cadere dalla sedia muovendosi come uno scarafaggio ribaltato. Io e Dom ridiamo come dei pazzi. La giornata dedicata a "Spaventare Gabriella" è iniziata proprio ora. Nelle ore successive abbiamo fatto scherzi, molti scherzi alla gabriella, come per esempio spaventarla con la trombetta dello stadio mentre beveva dell'acqua, è partito il bicchiere e lei si è ritrovata praticamente nel lavandino per lo spavento. Tyler si è nascosto sotto al lettino mentre giocava a nascondino, ha preso la caviglia della Gabriella proprio come nei film ed è saltata lanciando un'urlo potente che si è sentito in tutta la casa. Io mi sono nascosto nella doccia prima che la Gabriella arrivasse in bagno, ho aspettato il momento esatto e quando ho tirato la tenda della doccia si è spaventata cadendo quasi dalla tazza. Mia figlia Megan si è nascosta dietro alla porta della cucina, appena è entrata la Gabriella con in mano il cellulare, Megan è uscita urlando e il cellulare della Gabriella è volato nel cestino del pattume e per ultimo, mentre stava guardando la tv in tranquillità, io e Tyler siamo arrivati piano da dietro cercando di non ridere, ho allungato il braccio con in mano un ragno finto ma molto reale e appena glielo ho posato sulla spalla si è dimenata come una pazza sul divano urlando molto. per finire in bellezza, lei all'ultimo scherzo fatto, ha stretto i pugni ed ha urlato "Madu" con il viso tutto rosso dalla rabbia e dal nervoso che le abbiamo provocato. Come dice sempre Louis "Sei hai un'amico che si spaventa, perchè non farlo spaventare apposta?".



Hola, ecco zayn e la povera Gabriella.
Prossima famiglia sarà la Tomlinson..
Bacio da Arancina Xx
 










 

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Capitolo 26
*** capitolo ventisei ***


FAMIGLIA TOMLINSON.

Prov Louis.


-Papà! Papà guarda il mio trucco nuovo!-
-Piccola non ora ok?. Dopo mi fai vedere i tuoi trucchetti di magia, ora papà non può.-
Do un bacio a Miley sulla testa e corro nel mio studio per poter rispondere al telefono, aspetto una telefonata molto importante dal lavoro e non posso perderla. Prendo il telefono di casa e rispondo nella speranza di sentire la voce del mio capo.
-Pronto?-
-Salve Signor Tomlinson, sono Lauren e la chiamo per poterle dire se è interessato alla nostra promozione di materassi appena arrivati in Inghilterra.-
Alzo gli occhi al cielo sbuffando.-No non mi interessa, grazie lo stesso.-
-Sicuro di non voler sapere le nostre offerte?-
-No in casa mia non ho materassi perché sono allergico, grazie e arrivederci!- dico scocciato riattaccando senza sentire la risposta di questa rompipalle, so che è il suo lavoro rompere le palle alla gente ma quando chiamano ogni giorno dicendo le stesse cose, è stressante.
-Papà ho fatto sparire una monetina guardami!.-
Guardo Miley che ha le mani rivolte verso di me per farmi vedere che ha fatto sparire la monetina, ma anche se la vedo incastrata tra le dita la monetina faccio finta di essere sorpreso. -Wow ma che brava la mia maghetta.-
Miley sorride e muovendo le mani velocemente mi fa vedere che la monetina “magicamente” è nella sua mano destra. -Tadà!- esclama tutta contenta della sua piccola magia. E ossessionata dalla magia da quando ha visto un documentario di un Dinamo in tv e da quel giorno stressa me e la Giorgia di vederla fare trucchetti ogni sera con tanto di cappello nero, che ho rubato a Liam un giorno. Sorrido a Miley e mi avvicino a lei stringendoli l’elastico dei capelli. -Perché non fai vedere i trucchetti alla Giulia eh?.-
-Ma la zia Giulia è chiusa in bagno da tanto tempo. Per me fa la cacca.-
Faccio una faccia schifata nel pensare alla Giulia sul MIO cesso che fa la cacca, non è una bella immagine da pensare. Esco dallo studio e vado verso il bagno bussando due volte. -Giulia hai finito o ne hai ancora per molto?.-
-Ehm si un attimo, ho quasi finito Louis!.-
-Guarda che se mi intasi il cesso con la tua cacca dopo ci metti tu le mani e la butti nel cestino ok?.- dico trattenendo un sorriso nell’immaginare la faccia schifata della Giulia. 
-Ma che schifo Louis!. Infilatela te la mano nel cesso!.-
-No grazie, la mia mano è già finita in posti peggiori un paio di anni fa e a volte sento la sensazione della mia mano nel culo di quel pony schifoso.-
Sento la Giulia scoppiare in un’ esilarante risata per quello che ho detto ma io non sto ridendo affatto perché è stato una cosa molto scioccante per me, molto. Quando mi capita di vedere in tv un pony, anche in cartone animato mi viene da vomitare immediatamente nel ricordare cosa ho dovuto passare nel bagno di quel hotel con Liam che non mi è stato di grande aiuto. -Bhe, dopo che hai finito di ridere esci va bene?.-
La porta del bagno si apre e la Giulia mi sorride indicandomi con un dito. -Tra tutte le cose ci sono successe, la tua con il pony rimarrà nella storia Louis.-
Sorrido facendoli il verso prendendola per il culo e la indico anche io con il dito avvicinandomi al suo viso. -Quale dei tanti gattini era più bello Giulia?.-
La Giulia sospira allargando le narici e incrocia le braccia al petto mettendo il broncio, proprio come una bambina di 5 anni. 
-I miei gattini erano tutti belli assassino di animali!.- dice guardandomi male sbattendo il piede per terra. Sorrido divertito e li stampo un bacio sulla guancia velocemente entrando in bagno. -Io mi devo fare la doccia. Miley fai vedere i tuoi trucchetti di magia alla Zia.-
-Ma anche no.- dice, ma appena incontra il mio sguardo assassino mi sorride dolcemente. -Scherzavo Tomlinson, io amo la magia!. Non sai quanto!.-
-Ti conviene. Ti tengo sotto controllo Giulietta.-  dico facendo il gesto con le dita verso di lei mentre chiudo lentamente la porta del bagno fissandola negli occhi.
-Zia Giulia vieni con me, ho tanti trucchetti da farti vedere!.-
-Eh che bello, non vedevo l’ora Miley.- dice ironicamente a mia figlia. 

Prov Giulia.

Darei qualsiasi cosa pur di tornare a casa mia a leggere un buon libro sul mio divano amato, anzi ex divano amato visto che è vicino alla finestra grazie al quel genio di mio marito. Sono seduta sul divano cercando di essere molto sorpresa dai “trucchetti” di Miley, ma non sono cosi stronza da illudere una bimba di sei anni, anche perché di sentire Louis che mi sgrida non mi va proprio.
-Ora zia, guarda come sparisce la monetina.- dice mostrandomi la monetina con la mano, annuisco e la guardo poggiando il mento sulla mia mano dalla felicità che sto provando. Miley muove le mani velocemente e riapre le mani davanti a me. -Tadà!.Dove sarà la monetina?.-
Vorrei tanto dire che è nella manica ma riesco a trattenermi. -Oddio ma sei davvero brava, dov’è la monetina amore?.- dico recitando molto bene, certo non ai livelli di Deborah o Louis ma anche io nel mio piccolo so farlo. Miley muove di nuovo le mani mentre fruga nella manica e mi sbatte in faccia la monetina. -Eccola qua.-
Batto le mani sorridendo. -Brava! Era l’ultimo vero?.-
-No.-
Sbuffo alzando gli occhi al cielo. -Ora zia ti farò un incantesimo potente.-
-Va bene Hermione.- dico sorridendo ricordando quanto amavo quel film da giovane, ma Miley non ricambia il sorriso perché non sa neanche cos’è Harry Potter. Dalla sua valigetta dei trucchi tira fuori una collana con un ciondolo strano, è rotondo e in mezzo c’è un punto rosso.
-Adesso zia guarda il ciondolo continuamente e cadrai nel mio incantesimo. Pronta?.-
Alzo le spalle. -Tanto non ho niente da fare Miley.-
Miley davanti a me incomincia a far dondolare il ciondolo dove lo seguo con lo sguardo, destra e sinistra, sinistra e destra, cosi via finchè non incomincio a sentirmi più leggera di mente, sembro davvero incantata su quel punto rosso che non riesco a staccare lo sguardo da essa. 

Prov Louis.

-Nobody nobody. Nobody can drag me down.-
Amo cantare sotto alla doccia e amo soprattutto cantare le canzoni che ho amato cantare ai concerti insieme ai miei compagni e le mie fan. Mi passo le mani nei capelli lavandomeli per bene ma sento la porta del bagno aprirsi. -Miley se devi fare la pipì fai veloce ok? -dico continuando a lavarmi i capelli ma non ricevo nessuna risposta da Miley. Mi stropiccio gli occhi levando l’acqua e mi giro per aprire la porta di vetro della doccia ma sussulto dallo spavento nel vedere la Giulia nella doccia con me che mi guarda. -Giulia ma che stai facendo?- dico sorpreso mentre mi copro il mio amico con le mani. -Va bene che siamo amici ma questo è troppo, non te lo do mi dispiace.- dico guardandola negli occhi ma sembra incantata su di me, non si muove di un centimetro e questa cosa mi preoccupa molto. Muovo la mano davanti ai suoi occhi senza ricevere nessuno riflesso. -Giulia se stai scherzando non è divertente.- dico, ma niente. Levo le mani dal mio pisello e sorridendo divertito gliela passo in faccia e poi sulla bocca. -Oh mio dio!.- dico urlando divertito, è troppo divertente perché non si muove di un centimetro ma come un flash mi viene in mente che Miley deve aver usato quel ciondolo per ipnotizzarla. Con la stessa mano gli palpo la tetta destra che è la più grossa sentendomi una brutta persona ma è davvero uno spasso.
-Papà la zia Giulia è ipotizzinita!- dice indicando la Giulia.
-Ipnotizzata Miley e in questo momento mi sto divertendo un sacco.- dico guardando la Giulia sorridendo mentre continuo a palparle la tetta molto antistress, per la prima volta palpo un tetta che mi sta nella mano, non come quelle della Giorgia. -Ma se le dico qualcosa lei lo fa?-
-No papà, ascolta solo la mia voce.- dice alzando le sopraciglia sfregandosi le mani con faccia psicopatica. Sorrido e la lampadina nella mia mente si accende.

DOPO QUALCHE MINUTO.

Sono cosi eccitato dell’idea di far fare cose strane alla Giulia che non mi sono neanche vestito, ho solo un asciugamano in vita e i capelli ancora umidi. Ho portato Miley e Giulia in sala per poterci giocare un po.
-Miley dì alla zia di ballare in modo buffo.-
Miley annuisce e guarda la zia con sguardo concentrato. -Giulia tu ora ballerai in modo buffo imitando una scimmia.-
La Giulia fa un passo indietro e incomincia ad imitare una scimmia che si gratta la testa ballando in modo buffo, peggio di Zayn quando balla.  Scoppio a ridere tenendomi le mani sulla pancia idem Miley che si attacca al divano con la mano da quanto ride.
-Oddio devo fare un video.!- corro in cucina a prendere il mio cellulare sotto carica, lo stacco e ritorno in salone dalla scimmia ballerina attivando il video. -Ecco cosa succede a casa Tomlinson alle 13.28. Harry ti eccita lo stesso anche se balla cosi?- dico commentando il video che sto facendo riprendendo ogni movimento della Giulia.
-Giulia annusati le ascelle!- dice Miley alla Giulia che incomincia ad annusarsi le ascelle. Scoppio di nuovo a ridere continuando a riprendere con il cellulare, non vedo l’ora di stopparlo e mandarlo nel gruppo che abbiamo tutti quanti sul cellulare o magari pubblicarlo sulla mia bacheca di Facebook. Giro il cellulare verso la mia faccia e sorrido con un dolore allucinante alle guance. -Raga non sapete quanto mi sto divertendo con la Giulia!- dico per poi girare il cellulare verso la Giulia.
-Giulia ora tu dovrai toccare il pisello di mio papà!-
Appena sento cosa ha detto Miley smetto di ridere immediatamente, blocco il video e guardo la Giulia che si avvicina a me con la mano alzata all’altezza del mio pisello. Mi metto di nuovo le mani per coprirmelo e scappo dalla Giulia che mi segue continuamente.
-Miley dille di fermarsi!.-
-Non posso, mi dispiace.-





Hola! Ecco il capitolo di Tomlinson! 
ahaha che ne dite??.
Il prossimo sarà Liam che orma si è capitato con chi sarà.! 
Ps: Parlando di Louis, voi siete felici che diventerà papà? Io sinceramente si ma da una parte non lo sono perchè la madre sarà quella biondona del cazzo di Brianna.

Pss: Mi fate un favore enorme? Questa mia amica ha appena pubblicato il primo capitolo della sua storia! Passate anche da lei? E molto brava!
Ecco il link.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3216687



 

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Capitolo 27
*** capitolo ventisette ***


FAMIGLIA PAYNE

Prov Liam.


Ho nostalgia della mia Gabriella, oggi è domenica e a quest’ora di solito giochiamo tutti insieme a Batman & Co, vorrei chiederlo alla Giorgia ma è un po’ strana da quando è qua, in realtà, è strana da un paio di settimane. Prima che la vedessi alla seduta dallo psicologo l’avevo incontrata al supermercato e quando mi sono avvicinato a lei ha nascosto delle cose nel carello velocemente ed era nervosa, non so cosa nascondeva ma se lo ha fatto, un motivo ci sarà stato. Mi stringo i guanti neri sulle mani e fisso il sacco nero per potermi allenare ma con la coda dell’occhio vedo la Giorgia sulla soglia della porta che mi fissa molto interessata.
-Mai visto un uomo fare palestra Giorgia?- domando accennando un sorrisino mentre colpisco il sacco.
-E diversa la cosa Liam, non ho mai visto un uomo fare palestra che è mio amico. Immagino che la Gabriella ama vederti cosi sudato e..-dice gesticolando con la mano senza trovare una parola per descrivermi. -Sexy?-
-Si esatto, sudato e sexy, molto sexy.-
Sorrido scuotendo la testa perché non mi sarei mai aspettato dalla Giorgia sentire la parola “Sexy”, è strano sentirselo dire. -I bambini stanno giocando?- domando.
-Si sono in camera loro e mi hanno obbligata a giocare con loro agli Avengers.-
-Si noi giochiamo sempre agli Avengers ma se non hai voglia, tranquilla.-
-Chi ha detto che io non ho voglia?.- mi dice sorridendo alzando le spalle.-Io amavo da morire gli Avengers.-
Sembra di aver sentito una melodia bellissima per le mie orecchie, che mi fa battere il cuore fortissimo e in questo momento vedo la Giorgia come l’amore della mia vita. Mi avvicino a lei con un sorriso da ebete e l’abbraccio forte a me.
-Cazzo se puzzi Liam, levati immediatamente.-
-Annusa che fa bene ai polmoni.- dico scherzando mentre le spiaccico un’ascella pezzata in faccia ridendo. La Gio si allontana subito con faccia molto schifata e come al suo solito, con delicatezza, mi sferra un pugno secco sul pettorale sinistro. Stringo i denti mostrando di essere forte e non pensare al dolore provocato dal pugnetto dolce. -Mmh, che pettorale sodo che hai Payne. Dai andiamo su che giochiamo agli Avengers.- dice sorridendo salendo le scale. Appena sento che è al piano di sopra mi tocco il petto gemendo di dolore. -Porca paletta che male.- Mi massaggio ancora un po’ il petto e salgo su lentamente spegnendo le luci della palestra, apro la porta che porta in corridoio ma noto subito che la casa è troppo silenziosa. Mi muovo lentamente verso la cameretta dei bambini, poso la mano e la apro lentamente scoprendo che non sono in cameretta. La stanza è sempre in ordine ma ad un tratto qualcosa mi colpisce sulla schiena, mi giro di scatto e non vedo nessuno a parte il mega quadro di me e la Gabriella con i bambini appena nati.
-E’ora di combattere.- dico con voce seria. Corro in camera mia chiudendomi dentro, apro l’armadio dove la mia armatura amata splende da quanto la pulisco con lo straccio, mi spoglio velocemente rimanendo in boxer e la indosso velocemente sentendomi davvero un eroe che salva la gente. -Io sono Batman baby.- mi dico da solo davanti allo specchio, sono davvero un uomo di 39 anni maturo. Esco dalla porta lentamente e cammino nel corridoio con orecchie ben aperte per sentire anche un minimo rumore, non so ma ho una brutta sensazione. Sbuco con la testa dal corridoio controllando il salone e la cucina, tutto fermo e in silenzio.
-Forza Batman, coraggio e fatti avanti.- prendo un bel respiro e faccio un passo verso il salone ma qualcuno mi spinge addosso al divano dove faccio una capriola da acrobata cadendo per terra, mi rialzo subito per vedere chi è stato ma non vedo nessuno. -Fatti vedere se hai coraggio. Ti sto aspettando.-
Dalla porta di una camera esce una Giorgia mai vista, ha una tuta attillata nera con scollatura molto aperta, rimango a bocca aperta continuando a fissarla.
-Ciao Batman.-
-Ciao bella gnocca in nero.- dico senza pensarci. -Tu saresti?.-
La Giorgia mi guarda con sguardo dispiaciuto mentre cammina lentamente verso di me. -Come chi sono?. Non mi hai riconosciuto Batman?.- dice con tono quasi seducente mentre sfiora il divano con le dita. Non ho mai visto la Giorgia cosi attraente prima d’ora e se devo essere sincero, sono molto contento che sia qua con me in questa domenica cosi diversa. -Sono Vedova Nera.-
-Dove sono i bambini?- domando.
-Oh i tuoi graziosi bambini?.  Sono al sicuro legati con una corda.-
Gonfio il petto e la indico con un dito. -Nessuno tocca i miei pipistrelli junior, ridammi i bambini e non ti farò del male.-
La Giorgia si avvicina a me ondeggiando in modo sensuale, mi posa le mani sulle spalle e mi guarda dritto negli occhi. Ha degli occhi verdissimi e mi sembro come se fossi incantato dai suoi occhi. -Peccato, volevo che tu mi facessi male Batman.-
-Vuoi davvero che ti faccio male mia cara Vedova Nera?- dico afferrandole i fianchi forte stringendola a me. -Aspetta che mi tolgo questa armatura e vedrai come ti soddisfo.-
-Liam ma sei un maiale! Batman non è cosi porco!- dice staccandosi da me lasciandomi di sasso. -Va bene che stiamo recitando per i bambini ma cosi è troppo!.-
-Bhe Vedova Nera non ha delle tettine cosi piccole come l’ammettiamo?-
-Bhe Batman è molto più affascinante di te Payne, come l’ammettiamo?.-
-La vedova Nera ha un bel culo mentre tu hai un porta aeri la dietro.-
-Batman ha molte donne sexy non una moglie bassa e isterica.-
Alzo gli occhi al cielo stringendo i pugni forte. -Ok hai vinto ora possiamo tornare a giocare per favore?.-
La Gio annuisce e di scatto mi da un calcio potente poco sopra il pube per poi scappare dietro al divano sorridendo divertita. -Avanti Batman, fammi vedere che sai fare.-
La guardo dritta negli occhi molto male recitando e penso ad un piano per poterla prendere, se salto sul divano dove lei è dietro riesco a bloccarla e portarla in cucina per poterla rinchiudere nella prigione dove la Gabriella ci resta ore. Scatto verso il divano per poter mettere in atto il mio piano ma inciampo nel tappeto cadendo di faccia sul divano.
-Che Batman pensionato dio santo!- commenta la Giorgia ridendo. Mi alzo scalciando il tappeto che ho sempre odiato e salgo sul divano con i piedi allungandomi per prendere la Giorgia ma si sposta e cosi, prendendo soltanto aria tra le braccia perdo l’equilibrio e cado dal divano.
-Dico davvero Liam, sei il peggior Batman che io abbia mai visto.- 
Mi sento molto in imbarazzo per questa bella performance che ho appena fatto cadendo per due volte di seguito ma non mi arrendo, afferro la caviglia della Gio e la tiro giù velocemente senza farla sbattere sul pavimento. -Ti ho presa Vedova Nera che ride troppe.-
-Se sei un Batman del cazzo non è colpa mia Liam!- dice ridendo scalciando per liberarsi. Le blocco le gambe e mi stendo su di lei schiacciandola del tutto.
-Adesso non scappi più tesoruccio.- dico sorridendo.
-Nono Liam alzati non mi schiacciare per favore.- dice con tono preoccupato mentre cerca di staccarmi da lei. -Ti prego Liam alzati.-
-Ah non ci casco, ora rimaniamo cosi finchè non vedo i bambini venire dal papino.-
-Liam porca puttana sono incinta levati!-
Spalanco gli occhi. -C-cosa?-



Tada..che succederà nel prossimo capitolo? E sopratutto..Louis come la prenderà?.

PS: Parlando di Louis Tomlinson, io sono felice per lui perchè un bambino è una cosa molto bella ma non sopporto il fatto che lo ha fatto con una cosi a caso. E poi questa Brianna, cosa cerca di ottenere da Louis?. voi come la pensate?

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Capitolo 28
*** capitolo ventotto ***


FAMIGLIA STYLES

Prov Harry

Dopo la nostra litigata per la banana che si è mangiato mio figlio Alex commentando quanto fosse buona, mi sono chiuso nel mio piccolo studio per poter scrivere di  nuovo il documento sporcato da Alessia per colpa del suo contenitore, bucato tra l’altro. Muovo le dita velocemente sulla tastiera stando attento ad ogni parola che scrivo ma alle mie spalle sento la porta aprirsi.
-Giorno papà-
La voce di Darcy leggermente bassa per il risveglio mi fa sorridere. Mi giro e mi alzo andando verso di lei che tiene in braccio Michelle che è più che sveglia.
-Ciao bellissime.- dico per poi dare un bacio in fronte alle mie bambine. - Hai svegliato la mamma vero Michelle?-
-No, è stato il papà a svegliarmi dicendomi che si sta divertendo da matti con la zia Gabriella.-
Sorriso scuotendo la testa e gioco con la manina di Michelle, ogni volta che la vedo mi ricorda moltissimo la mia piccola Darcy a quando aveva pochi mesi di vita, era sempre a guardarsi intorno curiosa, proprio come sta facendo la piccola e dentro di me, sento quella voglia di farne un altro di figlio ma credo che la Giulia ormai sia andata in pensione.
-Papà potresti tenermela che mi faccio una doccia rinfrescante?-
Annuisco subito e la prendo con la delicatezza posandola sulla mia spalla. -Vuoi stare con il nonno bellissimo e simpaticissimo piccola?-
Darcy mi sorride dolcemente per poi uscire dallo studio lasciandomi solo con la mia piccola scricciolina, ma ad un tratto sento un odorino poco nauseante arrivare dal suo sederino, annuso per bene facendola ridere ma allontano subito il viso con faccia schifata. -Cristo piccola ma che latte ha tua madre?. Un latte scaduto, dio che puzza.- Prendo michelle dal sotto le ascelle e la alzo un po’ guardandola negli occhioni verdi proprio come il nonno bello. -Ora il nonno ti cambia il pannolino, cambiamo il pannolino eh?- dico con voce da ritardato, proprio come quando parli con i cani. -Eh si perché tu sei la mia piccola che caga come un rinoceronte!.-
-Papà sembri un deficiente.- dice Alex commentando la mia voce per poi andarsene.
-Guarda che lo facevo anche a te e ridevi come un pazzo!. E deficiente dillo a tua sorella.-
Non ricevendo nessuna risposta da Alex continuo a parlare in modo ritardato a Michelle mentre la porta nella stanza per poterla cambiare, le faccio le pernacchie sul pancino e il suo modo di ridere mi fa impazzire perché sembra che si stia strozzando. -Eh te lo mangio tutto questo pancino morbidoso che amo tanto tantone.- dico per poi accorgermi di aver parlato proprio come l’ Alessia nella sua lingua strana e infantile. Poso Michelle sul fasciatoio ma come un fulmine, mi viene un’idea fantastica.
-ALEX! VIENI QUA!- urlo girandomi verso la porta sentendo Alex sbuffare mentre viene da me, si ferma sulla soglia della porta e mi guarda scocciato. -Che vuoi?-
-Visto che stai per diventare papà, ora vieni qua e cambi pannolino a tua nipote.-
Alex tira su il sopraciglio e scuote la testa molto lentamente. -Scordatelo che cambio il pannolino a quella cagona di bambina.-
Metto le mani sui fianchi guardandolo seriamente perché deve farlo, deve incominciare a capire come si fanno certe cose con i bambini e non voglio che all’ultimo impari tutto quanto. -Vieni qua immediatamente Alex. Forza.-
Alex sospira e si avvicina a me che mi sposto leggermente per poterlo far mettere davanti al fasciatoio dove michelle ci guarda molto curiosa. 
-Papà ho ancora 9 mesi davanti per farlo perché proprio ora?-
-Perché lo dico io. Cambiala che ti aiuto io.-
Alex slaccia il body a Michelle velocemente per poi tirarlo su fino all’ombelico, slaccia il pannolino e abbassa la parte del davanti mostrando una bella cacchetta liquida.
-Dio che schifo!- commenta Alex mettendosi una mano sulla bocca e naso. Faccio la stessa cosa e con l’altra mano indico il pannolino. -Alza le gambine e leva il pannolino.-
Alex con faccia schifata lo leva e lo posa un attimo sul comodino accanto senza chiuderlo come si dovrebbe. -Ora prendi una salviettina, alza le gambe tenendole con una mano e le pulisci bene il culetto soprattutto sul buco perché se no si formano le croste.-
-Papà è la cosa più schifosa che abbia mai fatto te lo giuro.-
-E io che ho dovuto pulire il culo a te, Darcy e Dylan che devo dire?. Anche te non scherzavi quando facevi la cacca.-
Alex sorride mentre pulisce per bene le chiappette di Michelle, lo guardo attentamente e mi rendo conto che il tempo è passato troppo in fretta per me e per i miei amici, sembra ieri che giravamo il mondo a cantare e incontrare le nostre fan, adesso abbiamo un lavoro, figli, nipoti che arrivano come le bollette e delle mogli fantastiche. Ormai sono i ragazzi i nostri eredi che continueranno la nostra famiglia, ed è brutto pensare che tra un paio di anni saremo dei vecchietti che non riconosceranno neanche più le persone, che non ricordano più niente; è davvero triste come cosa ma è la vita. 
-Adesso che devo fare papà?.-
Scuoto la testa ritornando alla realtà, mi giro e prendo un pannolino nuovo.-Mettili questo qua nuovo sempre alzando le gambe con la mano.-
-Tanto sono abituato ad alzare le gambe.- dice con tono malizioso mentre mi guarda alzando le sopraciglia velocemente.
-E a furia di alzare e aprire le gambe di Megan l’hai messa incinta.-
Alex alza le spalle e mi guarda mentre stringe il pannolino. -Si l’ho messa incinta, sono felice e non me ne pento di esserli venuto dentro ma almeno noi, cioè io e Dom abbiamo messo incinta le nostre fidanzate come si deve.-
Lo guardo confuso cercando di capire cosa stia dicendo. -In che senso scusami?-
-Dom è arrivato dopo una bella scopata tra alcol e droga. Io sono stato concepito mentre tu e la mamma eravate rinchiusi in un letto e lo zio Liam ha sparato per la prima volta e boom, due gemelli!.-
Sorrido alzando le spalle perché è nel torto. -Appunto. Noi abbiamo creato figli in circostanze molto strane ma lo abbiamo fatto, tu scherzi ma guarda che noi abbiamo uno sperma molto potente. Chiedi a tua mamma.-
-Già chiesto e sai cosa mi ha detto?- dice con tono istiga torio mentre annuisco preoccupato. -Mi ha detto che dopo che avete fatto Dylan sei diventato più lento e ti stanchi subito.-

Inclino la testa leggermente guardandolo dritto negli occhi. Non è un ragazzo che dice bugie e quindi credo molto a quello che dice, ma non a questo, è impossibile che la mia Giulia abbia detto una cosa del genere quando fino all’altra sera abbiamo spaccato quasi il letto. 
-Papà fatti una ragione, hai quasi 50 anni ed è normale.-
-Ma tua zia Gemma ha 50 anni, io ho appena compiuti 39 anni ciccio bello.-
Alex alza gli occhi al cielo e mette il pannolino velocemente a Michelle lasciando un piccolo dettaglio. -Hai dimenticato il borotalco Alex.-
Lo prendo, lo apro e glielo passo. -E importante il borotalco, ricordatelo.-
Alex lo prende e lo mette a Michelle convinto che sul pannolino faccia qualcosa, la alza posandola sul petto e glielo mette anche dietro creando casino per terra.

-Ecco fatto, borotalco messo. Ora posso andare?-
Chiudo gli occhi respirando molto lentamente, non perdo neanche tempo a dirli che ha sbagliato perché è inutile. Annuisco e prendo Michelle in braccio. -Prendi il pannolino e vallo a buttare per favore.- dico mentre poso di nuovo Michelle sul fasciatoio per metterle qualcosa di carino addosso. Alex prende il pannolino da sotto senza chiuderlo e va verso la porta sbuffando. Appena mi giro verso Michelle sento alle mie spalle un sussulto, mi giro e vedo l’Alessia con la mano sulla bocca e Alex in piedi, fermo immobile con il pannolino spiaccicato in faccia.
-Oddio Alex mi dispiace, dovevo bussare prima di entrare.- dice L’alessia sempre tenendo la mano sulla bocca ma all’ultimo la leva mostrando un sorriso divertito, guarda me e poi Alex. -Tale padre tale figlio eh?. Harry con la cacca di cavallo e tu con la cacca di tua nipote.- dice ridendo mentre io la guardo malissimo. Non è affatto divertente avere della cacca in faccia e capisco molto bene Alex in questo momento.






Hola, ecco qua un'altro capitolo! Scusate il ritardo ma ero al mare in questi giorni e non prendeva bene per poter aggiornare da là!
Prossimo capitolo "Famiglia Horan", che cosa succederà?
Bacio da Arancina Xx




 

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Capitolo 29
*** capitolo ventinove ***


FAMIGLIA HORAN

Non ho mai amato ballare e non ne sono capace, tranne quando bevo, in quel caso so ballare bene ma dover copiare i passi di qualcuno non ci riesco proprio. Leo e Elisabeth per passare del tempo con me hanno messo su il vecchio just dance, non ci ho mai giocato anche se so come funziona ed ho paura di perdere, odio perdere. 
-Zia decidi te la canzone da ballare.- mi dice Leonardo mentre scorre i titoli delle canzoni da dover ballare; c’è Rhianna, Lady Gaga, Ricky Martin ecc..ma appena leggo “Kiss you” dei One Direction non ci penso due volte a decidere quella canzone da ballare. 
-Voglio Kiss you dei miei One Furection.- dico sorridendo mentre ripenso a quando li chiamavo cosi molti anni fa. Leonardo mi guarda confuso per come ho sopranominato i One Direction ma non domanda. Clicca sulla canzone e ci mettiamo tutte e tre in fila fissando il televisore.
-Oh mamma.- commento mentre imito il primo passo alzando le braccia muovendo la gamba destra. -Sono già stanca ragazzi!.- dico sorridendo mentre perdo il ritmo della canzone.
-Dai zia è facile, segui quello che fanno i ragazzi.- dice Elisabeth facendo ogni passo giusto, di sicuro l’ha ballata tante volte.
-Deborah vieni un attimo, devo farti vedere una cosa.-
Mi giro verso Niall che è dietro al divano fermandomi con il cuore a mille, la vecchiaia è una brutta bestia. -Uh cosa mi devi fare vedere cognatino?- dico alzando il sopraciglio velocemente con faccia perversa.
-Quello che pensi te è di proprietà privata di mia moglie Deborah. Vieni con me.-
Avviso i ragazzi di continuare loro e seguo Niall verso la stanza di relax. Sembra nervoso per il modo in cui cammina o come se avesse timore di mostrarmi qualcosa, sto per entrare nella stanza ma Niall mi ferma prima che metto piede in stanza.
-Mi prometti che non piangi?- 
Lo guardo corrugando la fronte e sorrido. -Va bene, lo sai che io non piango mai Niall.-
-Si come no.- dice levandosi dal davanti per permettermi di entrare in stanza. E molto strano il suo comportamento e non capisco perché dovrei promettere di non piangere quando io piango raramente. Nella stanza di relax c’è un piano forte, due chitarre appese e un divano per poter guardare la tv, niente di cui piangere.
-Niall non capisco perché dovrei piangere guardando un pianoforte o divano.-
Niall mi guarda sospirando e con la testa mi fa gesto di girarmi, qualunque cose ci sia alle mie spalle sono pronta a sganciare un destro power. Mi giro e appena vedo un muro letteralmente pieno di fotografie rimango senza parole, ci sono foto di noi tutti insieme, dei bambini quando erano nati e foto buffe di quando eravamo giovani e stupidi.
-Niall è bellissimo, quante foto ci sono?- dico incantata a guardare ogni singola foto appena al muro. 
-C’è ne sono esattamente 340. Partono da quando eravamo giovani fino all’ultimo natale passato insieme.-
Scuoto la testa da quanto sono sorpresa e incantata a guardare questo muro di memorie passate, ci sono foto di natale mentre apriamo i regali con i bambini, quando avevamo fatto la foto di gruppo a casa mia, quando eravamo andati al parco acquatico dove abbiamo fatto la sfida noi famiglie con i gommoni e in mezzo al muro, con grandezza leggermente più grossa delle altre, c’è la foto, quella foto che inquadra un momento importante della nostra vita. La guardo sorridendo ricordando quando l’ho scattata, ci sono i ragazzi che sorridono e le ragazze con la bocca aperta e occhi fuori dalle orbite di quando hanno scoperto che le statue non erano finte.
-Questa è la mia preferita.- mi dice Niall con tono basso mentre indica la foto che tengo in mano. -E cambiato tutto quanto da questo giorno, ho conosciuto persone fantastiche e una moglie bellissima.- dice facendomi sorridere. -Grazie a te Deborah.-
E sempre bello sentendomi dire che è merito mio se esiste questa famiglia, da una parte è vero che è merito mio ma è merito soprattutto dei ragazzi che non hanno trattato le ragazze come solite fan, le hanno volute conoscere a tutti costi e hanno visto qualcosa di diverso in loro, qualcosa di bello e si sono innamorati. Quindi l’unico merito di tutto questo è l’amore che abbiamo provato sin dall’inizio tra di noi.
-Deborah io credo che non ti abbia mai ringraziato per tutto questo e non so neanche come farlo.-
Sospiro e alzo il viso per poterlo guardare nei suoi occhi azzurri e bellissimi. -Niall, tu mi hai ringraziato molto in questi anni e sai come?.- dico sorridendo. -Lo hai fatto rimanendo con noi, lo hai fatto nel momento in cui hai reso mia sorella felice e lo hai fatto soprattutto dimostrandoci quanto vuoi bene a questa famiglia dandomi tre nipoti fantastici. Questo per me è una cosa più che sufficiente per ringraziarmi, ok?.-
Niall mi guarda sorridendo, si passa una mano nei capelli e all’ultimo mi abbraccia forte a se. Voglio davvero bene a Niall come a tutti del resto ma Niall è mio cognato, padre dei miei nipoti e l’uomo che ha reso mia sorella la donna più felice di questo mondo esaudendo il suo sogno nel cassetto. 
-Sei la migliore al mondo terminator, lo dico davvero.-
Piango raramente, è vero, ma quando ricevo tutto questo amore e affetto da qualcuno non riesco a trattenermi. Incomincio a piangere stringendomi forte a Niall che appena sente che piango, incomincia a ridere.
-Cazzo ridi deficiente.-
-Rido perché mi hai detto che non piangevi mai, ma a quanto pare lo dici per farti vedere forte e cazzona.-
Non ha tutti i torti. -Mi conosci bene a quanto pare.-
-Conosco i miei polli.-
Mi stacco e lo guardo asciugandomi le lacrime. -Odio quando mi fate piangere però, mi sento una stupida.-
Niall sorride e rimette a posto la foto al suo posto. Guardo ancora le foto per l’ultima volta ma noto una foto infondo a sinistra, mi avvicino e spalanco la bocca staccandola dal muro. -E questa foto da dove salta fuori?.-
La foto che tengo in mano mostra noi ragazze in costume alle Hawaii mentre facciamo zumba, siamo state fotografate da dietro mentre siamo piegate in avanti seguendo i passi del ballerino sexy e purtroppo gay.
-Mi si vede tutto quanto! Chi ha fatto questa foto?-
Niall ridendo alza le mani a mo di difesa. -Non sono stato io perché ero a correre con i ragazzi su in montagna.-
-Eh quindi chi è stato?. Il fantasma formaggino?-
Niall prende la foto e la rimette a posto senza rispondermi subito. Lo continuo a guardare con le mani sui fianchi attendendo una risposta. Niall appena mi guarda sospira alzando gli occhi al cielo.
-Ok, è stato Jerry a farla. Ti ricordi che era con noi alle Hawaii?.-
Apro bocca per poter rispondere ma sentiamo la porta di casa sbattere forte e Leonardo dire “Vai fuori da casa mia”. Io e Niall preoccupati al massimo usciamo dalla stanzetta relax raggiungendo il salone e appena entriamo vediamo un uomo di spalle, è vestito molto bene ed ha i capelli leggermente lunghi raccolti in un codino.
-Ciao amici miei!-
Alejandro allarga le braccia sorridendo felicemente ma io e Niall siamo completamenti fermi immobili, soprattutto Niall che sa che Alejandro ha un debole per lui.
-Non mi salutate?.-





Hola!! Ecco a voi un'altro capitolo!
Alejandroo?? Ma cosa ci farà li da Niall e Deborah??
Prossima famiglia "Malik".
Bacio da Arancina Xx

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Capitolo 30
*** capitolo trenta ***



FAMIGLIA MALIK

Prov Gabry


Una bella doccia fresca aiuta sempre a sentirsi meglio, più rilassati e tranquilli, soprattutto dopo aver ricevuto cinque infarti e tre palline piccole ma pericolose sulle cosce sparate da una pistola. Per pranzo abbiamo mangiato credo cibo, Zayn ha cucinato una cosa strana al pollo; MURGH PALAO CON SALSA “RAYTA. Aveva un gusto molto particolare ma non era per niente male. Esco dal bagno toccandomi i capelli umidi e in casa c’è silenzio, troppo silenzio e non porta bene. Tengo le orecchie ben aperte guardandomi intorno mentre cammino nel corridoio lungo metri e metri ma appena passo davanti alla camera di Megan, la vedo seduta sul letto che tiene in mano un pagliaccetto viola con i fiorellini, sorrido nel vederla cosi ansiosa per il suo primo bambino e cosi, decido di entrare e parlare un po’ con lei.
-Per me è una femminuccia Megan.-
Megan mi guarda di sfuggita accennando un sorriso e ritorna a guardare il pagliaccetto che ha in mano. -Io non credo di essere pronta per diventare una mamma zia.-
Sospiro nel sentire questa frase detta da tutte quante, da Deborah a me stessa. Mi avvicino velocemente a Megan e mi siedo sul letto guardandola con la testa leggermente inclinata accennando un sorrisino. -Megan anche noi non ci sentivamo pronte per diventare mamma, pensa a me che ho avuto due gemelli in un colpo.-
Megan sorride e mi guarda. -Lo zio Liam ha colpito per bene quella volta.-
Ripenso un attimo a Liam nudo sopra di me sorridendo come un ebete, mi manca vedere Liam sopra di me, sentire la sua pelle contro la mia e sapere che stasera dovrà dormire con la Giorgia, un po’ mi rende nervosa. 
-Zia posso farti una domanda?-
Ritorno in me e annuisco sorridendo a Megan. -Certo.-
-Come erano gli zii quando voi avete perso le acque?-
Distolgo lo sguardo da Megan per guardarmi intorno, mi gratto la testa e ripenso a come avevano reagito i ragazzi alla frase “Ho perso le acque, il bambino sta per nascere” e incomincio a ridere da sola.
-Dai zia racconta!.-
-Ok, ok.- dico sorridendo mettendomi seduta meglio sul letto pronta a raccontare un paio di cose. -Allora incominciamo con tuo padre Megan. Quando la zia Gio e Giulia hanno portato tua mamma che stava per nascere Dom, tuo padre stava cantando sul palco e quando lo hanno avvisato sai che cosa ha fatto?-
Megan mi guarda con un sorrisone. -Ha smesso di cantare ed è corso in ospedale?-
-No. Ha continuato a cantare e ha detto al bodyguard di andare lui al suo posto.- dico facendo rimanere male Megan, mi guarda a bocca aperta e incrocia le braccia al petto. -Che papà stronzo!-
-Eh io lo dico da anni ma nessuno mi crede.- dico alzando le spalle ma lo sguardo di Megan mi sta fulminando. Fingo una tossa veloce e faccio finta di non aver detto niente su Zayn incrociando le gambe. -Vuoi sapere cosa ha fatto Liam quando stavo per avere i gemelli?-
Megan annuisce toccandosi la pancina.
-Allora quando ho perso le acque ero a casa dei genitori di Liam, stavo mangiando una cosa orribile fatto da mia suocera Karen e credo che sia stata colpa del suo cibo che ho perso le acque.-
-Ma dai zia, la Karen è simpatica e una buona donna.-
-Si ma fa cagare come cucina Megan. Comunque tralasciando il fatto della suocera, mi si rompono le acque, ho incominciato ad urlare dal dolore e Liam è andato nel panico, ha incominciato a camminare avanti e indietro, girare su stesso come un pirla e al posto di chiamare l’ambulanza con il telefono la stava chiamando con una banana.-
Megan scoppia a ridere proprio come me nel ricordare Liam parlare con una banana, solo dopo aver capito di non ricevere nessuna risposta si è reso conto di non aver un telefono in mano.
-Comunque lo zio Niall quando Alessia ha perso le acque per Leonardo voleva che Deborah li registrasse la partita di calcio.- dico facendo rimanere sorpresa Megan, stessa faccia di Deborah quando glielo disse. -Poi credo che Harry svenne come una pera cotta e Louis è stato molto bravo e coraggioso, ha preso la Giorgia a sposa e la portata dritta all’ospedale.-
Megan rimane un attimo confusa. -Strano che lo zio Louis non abbia fatto niente di particolare.-
-Faceva il broccolone con l’infermiera e la Giorgia anche se stava urlando dal dolore è riuscita a picchiare Louis tirandoli i capelli.-  dico alzando le spalle sospirando, mi mancano quei tempi, quando la nostra famiglia non era ancora diventata un asilo nido come lo è adesso.
-Zia posso farti un’altra domanda un po’ intima?- dice. Annuisco e ascolto un po’ preoccupata perché quando i Malik dicono la parola “Intima”, vanno sempre a parare al sesso. -E’ vero che lo zio Liam ha avuto dei problemi con il suo pene?. Cioè non li si alzava più.?-
Annuisco tristemente. -Si, infatti abbiamo chiamato pisellini apposta per capire cosa avesse.-
Megan si avvicina a me con il busto guardandomi negli occhi con sguardo strano, potrei dire malizioso. -Ha un bel pene lo zio Liam è vero?-
Apro bocca scioccata dalla sua domanda, come puoi avere il coraggio di dire alla propria zia come è fatto il pene dello zio?. 
-Andiamo zia, descrivimi com’è.-
Mi alzo dal letto ancora più scioccata. -Megan io non parlo con te del pene di tuo zio!. Sei peggio di tua mamma.- dico uscendo dalla stanza velocemente sentendomi chiamare ma non ho nessuna voglia di tornare a parlare con una ragazza che fa questo genere di domande. Passo davanti alla camera di Dom e di sfuggita lo vedo in piedi a petto a nudo che sta disegnando qualcosa su un cavalletto, proprio come i pittori. 
-Che stai disegnando Dom?- domando fermandomi sulla soglia della porta. Non oso entrare in camera di Dom, ho paura di vedere cosa c’è all’interno, anche se vedo boxer ovunque.
-Sto facendo un ritratto.- mi dice sorridendo. -So che posso essere cazzone ma sto disegnando te e lo zio Liam. Vuoi vedere?-
Sorrido a trentadue denti sentendo il mio cuore sciogliersi del tutto nel vedere che Dom, il mio nipotino diavoletto stia facendo un ritratto di me e Liam, so che ha lo stesso hobby del padre ed ho visto certi disegni fatti da Dom che sono stupendi, soprattutto i ritratti che ha fatto alla famiglia. Mi avvicino a lui per ammirare il mio ritratto ma appena guardo il foglio il mio sorriso si spegne del tutto.
-MA COSE STA COSA DOM?-
Ci sono due persone disegnate come se fosse stato un bambino dell’asilo a farlo, hanno le braccia lunghe otto kilometri e un cerchio per significare la panza. Dom è per terra a ridere come un pazzo mentre io guardo il disegno infantile di Dom. -Io e Liam non siamo grassi!. Sembro peppa pig Dom!.-
-Appunto. Mamma pig, Payne pig e Carter e Brian pig. La famiglia perfetta!.-
Do un calcio sulla coscia a Dom e me ne esco dalla camera sbuffando, ci sono davvero rimasta male perché pensavo di vedere davvero un ritratto bellissimo ma ho visto solo due panzoni che camminano con le braccia lunghe e i capelli ricci. Ho la testa che mi sta scoppiando e voglio assolutamente tornare a casa dai miei figli e dal mio panzone Payne.
-Gabry!- 
Zayn mi ha urlato nell’orecchio ma non ci faccio neanche caso, mi giro lentamente verso di lui che mi guarda sorridendo come un babbo pirla. -Che vuoi?-
-Dimmelo e dammelo vanno in guerra, dimmelo muore chi rimane?-
Sospiro e lo guardo con le mani sui fianchi. -Dammelo.-
Con delicatezza zayn mi da un colpetto con la mano sulla mia fronte per poi scappare divertito. Sento bollire dentro di me il sangue, stringo i denti e sento la mia faccia diventare rossa. -Madu!-




Hola, ecco un'altro capitolo!. Scusate il ritardo ma ho molto da fare e non ho tempo abbastanza! 
Bacio da Arancina Xx
Ps: Prossima famiglia "Payne"

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Capitolo 31
*** capitolo trentuno ***


FAMIGLIA PAYNE.

Prov Liam.

Tamburello le dita sul bancone della cucina mentre guardo la Giorgia che è seduta sullo sgabello senza tuta nera attillata. Da quando mi ha detto la parola “incinta” mi sono bloccato del tutto, non perché non sono felice, cioè si lo sono ma credo di essere il primo a saperlo e non farò una bella fine se Louis dovesse scoprire che lo ha detto a me e non a lui.  Mi mordo il labbro e faccio un passo verso lei. -Louis lo sa vero?-
-Certo che no.-
Sbatto le braccia sul bancone e poso la testa piagnucolando. Non voglio litigare con Louis o picchiarmi con lui perché è un amico, un fratello per me e non voglio assolutamente non parlare più con lui.
-Liam andiamo non fare cosi, sei il primo che lo sa e forse Louis non se la prenderà con te.-
Alzo lo sguardo guardandola con un sopraciglio alzato. -Stiamo parlando dello stesso Tomlinson?. No perché quello che conosco io quando viene a scoprire cose che non sapeva diventa molto cattivo e io sono troppo giovane per morire.-
La Giorgia alza gli occhi al cielo sbuffando ma nasconde un sorriso, sa benissimo anche lei che Louis può essere la persona piu tranquilla del mondo ma non quando scopre qualcosa, come quando scoprì dopo qualche mese che mi ero baciato con la Giorgia in discoteca per non far saltare la missione in Messico. -Liam mi dispiace averlo detto ma tu mi stavi praticamente schiacciando! Non sei per niente leggero sai?-
-Lo so di essere ciccione non c’è bisogno di ricordarmelo.- dico ancora piu depresso posando la fronte sul bancone di marmo. La mano della Giorgia mi accarezza la schiena su e giù per confortarmi. -Non sei ciccione, ma non sei neanche magro e poi a me non interessa come sei fatto, io ti voglio bene cosi come sei e se devo essere sincera, tu sei il mio migliore amico.-
Mi alzo con il busto guardandola con occhi socchiusi, non è da lei dirmi queste cose dolci e sentimentali. -Sin da quando ero vostra fan avevo un debole per te, ho sempre desiderato averti come amico perché sei davvero simpatico, generoso e molto carino con me.- continua con tono dolce e poco incredulo.
-Giorgia che vuoi?- dico incrociando le braccia al petto.
-Voglio che tu lo dica a Tomlinson ti prego Liam.-
Spalanco gli occhi e mi porto il dito alla tempia. -Ma tu sei pazza?-
-Ti prego Liam io non ho il coraggio di dirglielo, l’ultima volta mi ha lasciato quando li ho detto che aspettavo Miley!- mi dice alzando la voce mentre mi stringe il braccio guardandomi con occhioni dolci per farmi tenerezza.
-No!. Non li ho detto che ho nascosto il suo joystick sotto al divano figurati se li dico che tu sei incinta, scordatelo Giorgia.-
Lo sapevo che mi stava riempiendo di complimenti per potermi manipolare, la conosco fin troppo bene anche se negli ultimi mesi non ci siamo visti molto spesso. Scuoto  la testa velocemente dicendo a me stesso di non cadere in tentazione davanti agli occhioni verdi scuri della Giorgia, sembra il gatto degli stivali in questo momento e io non sono Ciuchino. Apro bocca per poterle dire di nuovo “no” ma la suoneria del mio cellulare spezza il silenzio, sospiro senza togliere lo sguardo dalla Giorgia e rispondo portando il cellulare all’orecchio. -Pronto?-
-Payno vi è arrivato il video che ho mandato nel gruppo?. La Giulia qua sta facendo cose strane e mi sto divertendo un sacco.-
La giorgia appena sente la voce di Louis mi ruba il cellulare scendendo dallo sgabello velocemente rischiando di cadere. -Louis sono io, Liam deve dirti una cosa molto imp..-
L’afferro da dietro tenendola stretta a me con un braccio e le rubo il mio cellulare sfiorando lo schermo con il pollice per riattaccare la chiamata. Lo poso sul bancone e giro la Giorgia verso di me stringendola alle spalle. -Giorgia io non dirò niente a Louis perché è un tuo dovere, ok?.- dico guardandola dritta negli occhi ma lei scuote la testa lentamente. Sospiro. -Ascoltami, io ti voglio bene ma non riesco a dire a Louis che tu sei incinta, ho davvero paura della sua reazione. E poi mi incazzerei anche io se la mia Gabriella dovesse dirlo primo a qualcun altro e non a me!.-
Lo sguardo della Giorgia diventa più scuro e quasi cattivo. -Magari lo è, ti sei chiesto come mai nell’ultimo periodo ha sbalzi d’umore improvvisi?.-
Tolgo lo sguardo dalla Giorgia sentendo il mio cuore battere più velocemente, ho vampate di calore e sento la mia mente molto confusa. 

-Io chiamerei la Gabriella se fossi in te, magari hai colpito di nuovo Liam.-
Scuoto la testa continuamente ripensando a quando ho fatto l’amore con la Gabriella ma quando volevamo provarci qualche giorno fa prima della seduta psicologica, non avevamo fatto niente in camera nostra. Sorrido alla Giorgia che mi guarda ancora con quello sguardo da bugiarda. -Mi dispiace per te Giorgia ma io e la Gabriella non abbiamo fatto sesso nelle ultime settimane. Ora tu chiami Louis e li dici che sei incinta, chiaro?.-
Prendo un bel respiro e levo le mani dalle spalle della Giorgia, ma il mio sguardo si posa di sfuggita sul mio cellulare e quando vedo che la chiamata di Louis è ancora aperta, mi sento morire del tutto. Guardo la Giorgia che ha la mia stessa espressione scioccata e ritorno a guardare il cellulare, lo prendo con la mano tremante e lo porto all’orecchio.
-Louis?.-
La chiamata si chiude subito dopo. -Siamo nella merda Giorgia ed è solo colpa tua.-
-Ci siamo sempre finiti nella merda Liam e ogni volta la risolveremo. Tranquillo ok?.-
La guardo molto male gonfiando il petto. -Batman non finisce mai nei guai.-
Esco dalla cucina leggermente nervoso e arrabbiato per tutto il casino che sta succedendo, non voglio assolutamente litigare con Louis anche se la colpa è della Giorgia che non dice un bel niente a nessuno e poi viene a lamentarsi che nessuna l’ascolta.
-Liam vuoi che ti preparo un tisana per calmarti?-
-No!.- dico alzando la voce girandomi verso di lei. -Io non voglio andare nei casini per colpa tua Giorgia e non voglio assolutamente sentirti dire che poi nessuno ti ascolta quando puoi benissimo dirlo a tutti che aspetti un bambino.-
Mi dispiace anche sgridarle contro perché è pur sempre una mia amica da molti anni ma bisogna essere sinceri e dire quello che si pensa, senza offendere ovviamente. La Giorgia abbassa lo sguardo e sposta il peso sulle gambe continuamente, lo so che non è facile anche per lei visto che Louis l’ultima volta l’ha lasciata ma deve superare certe cose e farsi forza. 
Sospiro e mi avvicino a lei per poterla abbracciare. -Vieni qua gio.-
-Non è mio il bambino. E di Nick Jonas.!-
Spalanco ancora di piu gli occhi sentendomi molto male, credo di avere un infarto perché la mia età non può subire certe sorprese ma la Giorgia, scoppia a ridere. -Ti stavo prendendo per il culo non è di Nick. Sono simpatica eh?.-
-No tu sei fuori di melone Giorgia ma sei impazzita? Ho 38 anni e potrei avere un infarto lo sai?.-
-Suvvia non fare il drammatico Payno. Magari muori domani che ne sai?.-
Mi stringo le palle allontanandomi dalla Giorgia che non ho mai conosciuto in vita mia, non pensavo fosse cosi stronza o diretta nel dire le cose. Il campanello di casa suona e il mio cuore sobbalza dalla paura che sto provando, non credo di arrivare a stanotte se continuano a farmi sorprese pesanti, il mio cuore non regge molto. 
-Liam hanno suonato, vai ad aprire tu.- mi dice mentre io mi nascondo dietro di lei immediatamente usandola come scudo. -Liam ma che stai facendo?.-
-Ti uso come scudo se dovesse essere Louis.-
La giorgia sbuffa, prende un bel respiro e si avvicina alla porta allungando la mano verso la maniglia, proprio come i film horror. 
-Giorgia se succede qualcosa sappi che ti voglio davvero bene, sei un’amica speciale e già che ci sono mi è piaciuto baciarti quella sera in discoteca.-
-Ci credo che ti è piaciuto mi hai infilato tutta la lingua in bocca.-
Sorrido sempre stando dietro di te. -Pensa quando gioco con la patatina Gabriella a letto.-
Fa un verso di schifo e apre la porta velocemente facendomi perdere 10 anni di vita. La mascella serrata, i suoi occhi molto scuri e pieni di rabbia e le sue mani strette nei pugni, Louis è davanti a noi ma non è per niente incazzato, mi sono immaginato tutto quanto dalla paura.
-Ciao amore, che ci fai qua?- domanda la giorgia.
Sbuco dalla spalla della Giorgia e guardo Louis con sguardo spaventato, sta sorridendo e sembra che abbia gli occhi lucidi. Si avvicina di scatto verso la giorgia con le mani aperta per poterle prendere il viso ma lei si sposta, e in un secondo mi ritrovo le labbra di Louis sulle mie.
-Louis!- urla la Giorgia.
Mi stacco da Louis pulendomi la bocca con la maglietta mentre Louis fa altrettanto con la mano. -Perché mi hai baciato?-
-Sei tu che non ti sei spostato Liam è colpa tua!.-
Apro bocca scioccato. -Colpa mia? Se non capisci che stai baciando me che ho la barba significa che anche la Giorgia si fa crescere i baffetti da Zorro.-
-Hey io non ho baffetti da zorro!.-
Alzo le mani a mo di difesa e mi siedo sul divano tranquillamente guardandomi la scena di litigio che si terrà tra qualche secondo ma appena vedo che Louis bacia dolcemente la Giorgia senza domandarle niente, ci rimango di sasso. Mi aspettavo una sceneggiata alla Tomlinson ma alla fine, è molto meglio non litigare per cazzate, sopratutto quando di mezzo c'è una nuova vita che a questa famiglia non manca. -Papà. Perchè non sei venuto a trovare?-
Guardo Brian e Carter che sono appena usciti dallo sgabuzzino dove erano rinchiusi da un'ora circa ma con questo casino non ci ho pensato neanche un secondo. -Scusatemi, papà era impegnato.-
-Impegnato a toccare la zia Giorgia e stenderla per terra?- dice Carter incrocciando le braccia al petto, idem Brian. Mi sento molto in imbarazzo e osservato da occhi non molto belli. Sposto lo sguardo dai bambini a Louis perchè so che mi sta osservando ma non faccio in tempo a dirli niente che me lo ritrovo sopra di me che cerca di bloccarmi le mani. -Louis non è vero che ho toccato la Giorgia!-
-Non ti credo perchè non è la prima volta Liam, adesso te le taglio queste mani.-
Io e Louis incominciamo a picchiarci come bambini cadendo dal divano sotto lo sguardo di persone senza parole. Ma noi siamo fatti cosi e non ci possiamo fare niente.


Hola!! Come va??
Ecco un'altro capitolo e devo avvisarvi che tra un paio di capitoli inizierà davvero una cosa molto bella noi..Una missione.
Aggiorno?
Bacio da Debby Xx













 

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Capitolo 32
*** capitolo trentadue. ***


FAMIGLIA TOMLINSON.

Prov Louis.

Mi sento rinato, felice e di nuovo ansioso dove lo sarò per i prossimi nove mesi della mia vita. Non pensavo di averne altri di figli dopo Miley, io e la Gio avevamo deciso di fermarci ma a quanto pare, non è cosi. Scendo da casa di Liam con il cuore diviso in due, la parte felice e la parte triste, la felice è per la notizia bellissima e la parte triste è perché devo aspettare domani mattina nel riavere mia moglie a casa con me. Apro la portiera della macchina con un sorrisone a trenta due denti ma appena vedo la Giulia, seduta al posto del guidatore che mi guarda con sguardo cattivo, il mio sorriso si spegne.
-Louis tu ora sali in macchina che dobbiamo parlare.-
Deglutisco e ubbidisco. Salgo in macchina facendo il giro e guardo di sfuggita Miley nei posto dietro che è seduta zitta zitta al suo posto. Guardo la Giulia che sembra molto incazzata per l’ipnosi, apro bocca per poterle chiudere scusa ma di scatto esce dal parcheggio andando indietro velocemente, mette la prima e sfreccia come una pazza in strada stringendo il volante della mia macchina.
-Giulia rallenta per favore non voglio vedere la mia macchina contro un palo.- dico mettendo una mano sul cruscotto e una stretta al manico sopra il finestrino. -Ti prego!-
-Ti prego?. Ah!.- dice ridendo nervosamente. -Louis mi hai fatto fare delle cose imbarazzanti e litigherò con Harry per quello che ha detto tua figlia Miley.-
-Lo so che sono stato leggermente stronzo ma era divertente e tu avresti fatto di peggio!- dico saettando lo sguardo su lei e la strada che per mia fortuna non è trafficata da molta gente. 
-Si lo avrei fatto per vendicarmi di tutto quanto o forse non lo avrei fatto Louis. Perché ti sei preso gioco di me.?-
Soffoco una risata. -Stai dicendo sul serio?. Dio sembra che ti abbia preso in giro o ferito i tuoi sentimenti da come ne parli.-
Non credo di aver fatto chissà cosa con la Giulia sotto ipnosi, si le ho toccato la tetta, le ho fatto fare certe cose divertente e ripresa con il cellulare ma non credo di aver offeso o aver fatto qualcosa di inappropriato. Guardo la Giulia che mi guarda con sguardo strano, come se si fosse davvero offesa del mio comportamento e forse ha ragione la Giorgia; non tutti sono scherzosi come me.
-Giulia se ti ho offesa mi dispiace. Non essere arrabbiata con me.- dico con tono dolce.
Mi sorride trattenendosi per non darmi la soddisfazione ma so che mi ha già perdonato perché mi vuole troppo bene. -Dai Giulietta mi perdoni?- dico usando un tono più dolce inclinando il busto verso di lei che toglie lo sguardo per non guardarmi. 
-Louis no cacchio.! Va via.- dice mettendomi la mano sulla spalla per spingermi via ma io faccio forza e per scherzare mi alzo dal sedile in ginocchio piegandomi verso di lei abbracciandola e schiacciandola un po’. -La mia Giulietta che mi perdona perché mi vuole bene anche dopo 20 anni di amicizia.-
-Dai Louis levati!. Sembra che stiamo facendo altro.- dice sorridendo. Scherzando incomincio a baciarle il collo facendo anche delle pernacchie facendola ridere come una pazza mentre si dimena come una pazza. Sento la macchina muoversi a destra e sinistra, cosa che se qualcuno da fuori guarda la mia macchina, pensa che ci sia un festino sessuale.
-Louis mi stai sbavando tutto il collo che schifo.!-
-Si sono un bavoso porcellino.- dico scherzando mentre le bacio la guancia sbavandola un po’. Lei si dimena ancora di più ma sento qualcuno che bussa sul finestrino della macchina. Smetto di sbavare la Giulia e appena vedo che gli occhi di un vigile ci stanno scrutando per bene, mi sento cadere il mondo addosso.
-Cazzo.- commenta la Giulia levandomi da lei, tira giù il finestrino e sorride dolcemente al vigile. -Salve agente, come va?.-
-Cosa stavate facendo.?-
Saetto lo sguardo dall’agente alla Giulia che non sa cosa dire perché continua a deglutire a fatica. -Non stavamo facendo niente di male agente, aveva una cosa nell’orecchio e glielo ho tolta. Tutto qua.-
-Senza usare le mani signore?. Non mi prenda in giro perché da quel che ho visto da fuori sembrava che stesse abusando della sua donna.-
Io e la Giulia spalanchiamo gli occhi con la bocca aperta. Come può pensare minimamente io che voglia abusare della Giulia?. Guardo di sfuggita Miley che mi guarda confusa e ritorno a guardare l’agente. -No si sbaglia lei non è mia moglie, è un’amica.-
-Oh un’amica. Amica del cuore o quel tipo di amica?.- domanda.
La Giulia ancora più scioccata si spiaccica una mano in faccia. -Agente, mi ascolti.- dice gesticolando con la mano. -Io sono sposata con un prototipo di uomo molto meglio di lui, ho dei figli e sono anche nonna. Quindi non può definirmi “amichetta” perché non lo sono per niente e poi ho già preso una multa per atti sessuali in pubblico un bel po’ di anni fa.-
Il vigile guarda la Giulia sorpreso, anche io lo sono ma non perché non lo sapevo ma dal modo in cui lo ha detto cosi liberamente come se fosse una cosa normale prendere una multa per atti sessuali in luogo pubblico. Prendo un bel respiro e guardo l’agente inclinandomi un po’ con il busto per guardarlo meglio. -Agente la verità è che la stavo abbracciando perché mia moglie mi ha appena detto che aspetta un bambino.-
La Giulia si gira di scatto verso di me con occhi fuori dalle orbite. -Scusa?-
La guardo sorridendo. -Si, aspetta un bambino la mia Giongia. L’ho scoperto in modo strano ma è vero.-
Scoppia a piangere lasciandomi di sasso e si butta su di me abbracciandomi forte, le sue braccia mi stanno strangolando ma cerco di resistere cosi il vigile se ne va senza farci multe inappropriate. 
-La mamma aspetta un bimbo?- domanda Miley sorpresa ma confusa allo stesso tempo.  La guardo continuando a soffrire in silenzio per l’abbraccio delicato della Giulia. Sorrido e annuisco. -Si piccola, arriverà un bel fratellino o sorellina.-
Miley batte la manine contenta, cosa che mi rende ancora più orgoglioso di me stesso e del mio lavoro di riproduzione che funziona ancora bene. Guardo il vigile che ci guarda sorridendo. -Bhe i miei auguri signore. Buona giornata.- dice per poi andare via. Alleluia.
-Giulia potresti staccarti da me per favore mi stai strozzando.-
Si stacca ma le sua braccia sono ancora intorno al mio collo. -Sono cosi contenta che arriverà finalmente Nick Junior.-
Il mio sorriso si spegne immediatamente. -Non si chiamerà Nick, ne come il fratello di Nick e ne come l’altro fratello dei Jonas Brothers. No.-



Hola! Ecco un'altro capitolo!!
Nel prossimo capitolo ci sarà la sera, quindi tutti a letto a dormire con partner diversi, che succederà??
La missione si avvicina e un vecchio amico ritornerà. Chi sarà?
Bacio da Arancina Xx
Aggiornerò dopo 5 recensioni, vediamo se ce la facciamo!

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Capitolo 33
*** capitolo trentatre ***


STYLES

Prov Alessia.


-Che cosa leggi?- domando ad Harry che è steso vicino a me nel letto matrimoniale. Non sono in imbarazzo nel condividere il letto con Harry, mi sento abbastanza a mio agio anche perché so che Harry non è uno che allunga le mani.  Ha la coperta tirata su fino al bacino, è senza maglietta ed ha ancora un bel fisico come tanti anni fa, altro che la mozzarella di mio marito.
-Sto rileggendo un documento di un mio cliente.-
-E’ quello che ti ho sporcato con l’olio?- dico sorridendo. Mi guarda di sfuggita e ritorna a leggere. -Si, ma questo è appena stampato.-
Sorrido un po’ mettendomi bene la coperta fino alla pancia, è molto comodo come letto e la camera da letto  è veramente bella, piena di foto dei bambini, di Harry e Giulia insieme e dei gatti della Giulia che non hanno vissuto molto a lungo.
-Buona notte Alessia.-
Mi giro verso Harry per poterli dare la buonanotte ma velocemente mi stampa un bacio tenero sulla guancia, cosa che Niall non fa mai. Sorrido da ebete continuando a guardarlo e mi sento davvero invidiosa in questo momento, la Giulia è davvero fortunata ad avere un marito cosi dolce.
-Perché mi guardi con quel sorriso da ebete?-
-Niall non mi da mai la buonanotte con il bacino. In realtà, non mi da quasi mai la buonanotte.- dico malinconicamente abbassando lo sguardo. La mano di Harry mi stringe il braccio e mi attira a lui dove mi sento un po’ in imbarazzo. -Io non sono Niall, dormiremo abbracciati dopo che ti sarai sfogata parlandomi di quel babbo di Niall.-
Lo guardo sorridendo, mi viene da piangere da quanto è dolce. -Mi ascolterai davvero?-
-Certo Alessia, sfogati che ti sentirai meglio.-
Poso la testa sul suo petto duro e liscio, prendo un bel respiro e guardo avanti a me pensando a Niall. -In questi mesi mi sento un’estranea a casa mia, mio figlio Leonardo pensa solo a quella Kim, Elisabeth è una ragazzina che si crede la madonna scesa in cielo e Niall si comporta con me come se fossi la sua badante. Fammi un panino, dammi la birra, registrami la partita ecc..Io amo la mia famiglia  Harry, ma vorrei avere un po’ di affetto da parte di loro, solo joe mi da affetto ma perché ha solo 7 anni e tra un paio di anni anche lui non mi guarderà più come prima.- dico sospirando senza ricevere risposta da Harry. Alzo lo sguardo e lo vedo con bocca aperta che dorme. -Stai scherzando Styles?-
Io mi condivido con Harry apertamente, ho davvero bisogno di essere coccolata e ascoltata ma a quanto pare la mia voce lo ha fatto addormentare. Mi sposto da Harry guardandolo male, mi alzo a sedere mettendo il piede sul suo fianco e lo butto giù dal letto per poi stendermi girandomi velocemente facendo finta di dormire.
-Ma che..Alessia!-
Sorrido sotto ai baffi ma non rispondo. Li sta da lezione.

FAMIGLIA MALIK.

Prov Gabry.


Metto il cuscino alla mia destra per dividere me e zayn che mi guarda sorridendo, sembra un maniaco sessuale per come mi guarda e ho molta paura di dormire con lui.
-Perché metti il cuscino Gabriella?. Hai paura possa allunga le manine verso di te?.-
-Esatto!- dico stendendomi meglio guardando il soffitto. -Già stare in questo letto dove fate cose sconce non è il massimo.-
Sento Zayn soffocare una risata e lanciare il cuscino per terra, cerco di riprenderlo ma Zayn mi blocca la braccia guardandomi sorridendo. -Gabriella dormiamo abbracci?-
-Scordatelo io non dormo abbracciata a te Zayn, non mi va di essere a contatto con quella cosa che hai nei boxer.-
-Credimi, ti piacerebbe molto sentirlo contro il corpo.-
Alzo il sopracciglio immediatamente spingendolo con la mano levandolo dalla mia parte del letto. Vorrei tanto dormire sul divano ma so che mi farebbero scherzi notturni o che magari il cane che hanno di 60 kili mi schiacci durante il sonno visto che dorme sempre sul divano. Zayn mi guarda divertito e si stende nella sua parte continuando a guardarmi negli occhi, alzo gli occhi al cielo e mi giro dall’altra parte dandoli le spalle.
-Buona notte Zayn.-
-Buona notte Gabriulla. -dice. Dopo due secondi sento qualcosa di duro e piccolo tra le mie chiappe, sussulto alzando le gambe creando solo casini con la coperta e mi giro verso di lui picchiandolo con la mano. -Non mi infilare cose nel culo Zayn!-
-Ahia ma che ho fatto?. Non ti ho infilato niente nel culo.- dice massaggiandosi il petto guardandomi confuso e incazzato. Sbuffo e mi rigiro come prima sospirando, sapevo che avrebbe allungato le manine e se lo rifà, giuro sui miei bimbi che lo butto giù dal letto.
-Comunque grazie per lo schiaffo sul petto, sai non sono ciccione come Liam che rimbalzano le cose sulla sua pelle.-
-Liam non è ciccione!- dico freddamente urlando un po’. -E Leggermente morbido.-
-Si ok va bene, dio quanto sei antipatica Gabriella.-
Li faccio il verso di nascosto e chiudo gli occhi per poter dormire tranquillamente fino a domani mattina che me ne ritornerò a casa mia. Sento di nuovo qualcosa muoversi tra le mie chiappe, sussulto di nuovo. -ZAYN SMETTILA DI METTERMI LE COSE TRA LE CHIAPPE!-
Mi giro verso di lui con sguardo fulminante e lo vedo sussultare dallo spavento della mia voce troppo alta e acuta, mi guarda ancora più incazzato. -Ma che cazzo ti urli?.-
-Smettila di mettermi cose tra le chiappe, non sei simpatico.-
-Gabriella non ti ho infilato niente tra le chiappe, non ci tengo perché potrebbe scomparire il mio pisello.-
Lo guardo con occhi socchiusi per il complimento. -Allora chi è?. Il fantasma formaggino?-
Zayn alza le coperte sbuffando e appena guardo il mio culo mi ritrovo due occhietti rossi e una palla di pelo bianca che mi osserva. Coco, il furetto di Tyler. Lancio un urlo alzandomi a sedere allontanandomi da quell’animaletto che potrebbe mordermi ma con un salto mi arriva sul petto dove si infila nella mia maglietta graffiandomi il seno. -Oh mio dio zayn levalo ti prego!-
-Ferma!- dice mettendosi a cavalcioni su di me infilando le mani sotto alla maglietta.-Preso!-
-Non lo hai preso! Hai preso una mia tetta leva quelle mani Zayn!-
-Mmh morbide come tette Gabriella. Body body.-
Mi dimeno ancora di più per levare sia le mani di Zayn e il furetto che per mia fortuna esce dalla maglietta e corre fuori dalla stanza. Sospiro e guardo Zayn che è ancora su di me con le mani sotto alla mia maglietta che palpa. - Zayn.-
-Si?- dice guardandomi continuando a palpare.
-Hai finito?. Il furetto se ne è andato.-
-Ah.- dice levando le mani levandosi da me. -Belle tette, tu le hai più grosse di Deborah.-
-Interessante.- dico rimettendomi a posto come prima ma prima di chiudere gli occhi do un coppino in fronte a Zayn. -Ahia! Perché lo hai fatto?-
-Perché mi hai palpato le tette.-


FAMIGLIA PAYNE

Prov Giorgia


-Giulia annusati le ascelle!-
Continuo a rimettere il video che ha mandato Louis oggi pomeriggio nel gruppo dove mia figlia ha ipnotizzato la Giulia. Più cresce Louis e più diventa bambinone, fa scherzi ogni secondo e non è quasi mai serio ma lo amo cosi com’è, amo tutto di lui e non potrei vivere neanche un giorno senza di lui; soprattutto ora che ho bisogno di affetto per due.
Mi siedo meglio sul letto dei Payne appoggiando la schiena alla ringhiera e ad ogni movimento che faccio scricchiola, come se fosse rotto. Non immagino come lo abbiano rotto. Scrivo un messaggio veloce a Louis dandoli la buona notte anche a Miley, la porta della camera si apre e appena alzo lo sguardo vedo Liam entrare solo con una tuta grigia addosso; è una bestia di uomo.
-Finito di leggere Batman ai bambini?- domando.
Liam fa il giro del letto sospirando. -Si, la so a memoria ormai quel libro. -dice stendendosi a letto vicino a me mettendosi le mani in faccia sbadigliando. Di sfuggita  mi cade l’occhio sul suo pacco e noto che ha una bella montagnetta li sotto ma levo subito lo sguardo sentendomi un po’ in imbarazzo; non mi capita tutti i giorni di dormire con Liam.
-Tutto okay?- mi domanda guardandomi. Annuisco e mi tocco la pancia.
-Si, ancora nessuna nausea o vomitazzo mega in arrivo.- dico accennando un sorrisino, idem Liam che si mette proprio come me, con la schiena contro la ringhiera guardando la mia pancia. -Posso.?- mi domanda indicando la pancia con il dito. Annuisco e tiro su un  po’ la maglietta. La sua mano si posa sulla mia pancia muovendola a cerchio, mi è sempre piaciuto che mi toccano la pancia quando aspetto un bimbo, Louis lo faceva ogni giorno quando aspettavo Miley.
-Mi domando se un giorno finiremo di sfornare bambini. -dice Liam sorridendo.- Tre mesi fa è nata Michelle, tra 8 mesi nascerà la bambina o bambino di Megan e poi il tuo. Chi sarà il prossimo.?-
Alzo le spalle guardando la sua mano. -E pensare che 20 anni fa non pensavamo neanche minimamente di avere una vita con voi. Ora siamo sposati e con i figli, non sembra vero.-
-Già- dice Liam sospirando continuando a toccarmi la pancia. Io ho quasi sempre paura di svegliarmi da questo sogno perché lo sembra, insomma, da una fan sfegatata ad una donna sposata con uno della band che mi ha cambiato la vita; insomma un sogno. 
-Liam ti voglio davvero bene.-
Liam mi guarda subito. -Non te lo do.-
-Dai!- dico sorridendo dandoli uno schiaffetto sulla fronte, come è possibile che ogni uomo che conosco dice “Non te lo do” per scherzare.?. Anche se Louis fa il contrario quando litighiamo, come se ci rimanessi male.
-A parte gli scherzi Giorgia, anche io ti voglio bene, sono felice ad avere te e le altre insieme a me. Siamo una bella famiglia.- dice sorridendomi teneramente.
Sorrido e gli accarezzo la guancia. -Non te la do la patatina Liam.- dico scherzando ovviamente.
-Perché devi dare la patatina al mio papà?- domanda Brian davanti al letto che fissa confusi. Io e Liam sbianchiamo e credo di aver dimenticato come si parla in questo momento.
-B-rian la zia sta scherzando, non mi deve dare la patatina.- risponde Liam imbarazzato. Lo guardo si sfuggita e ritorno a guardare Brian che ci scruta attentamente; fa leggermente paura.  Il suo sguardo si sofferma su di me e accenna un sorrisino strano e un po’ da stronzetto. -Non devi scherzare con mio papà perché so il numero a memoria di casa tua zietta. Buonanotte e fate i bravi!.-
Appena esce Brian dalla stanza, io e Liam ci guardiamo con occhi pieni di terrore, ma che hanno i bambini di adesso?.

FAMIGLIA TOMLINSON.

Prov Giulia.


-Si ciao amore mio, buonanotte.-
Riattacco sentendo molto la mancanza di Harry, vorrei tanto essere nel mio letto con lui a farci le coccole ma purtroppo devo condividere il letto con un pazzo mongoloide che dorme in boxer. Ora sono a letto da sola mentre leggo un libro perché  Louis è da Miley che le sta dando la buonanotte, inserisco il segnalibro di gattini e chiudo il libro posandolo sul comodino. Metto meglio i cuscini dietro alla mia schiena e mi sistemo la vestaglietta da notte sulle gambe, Harry ama le mie vestagliette da notte perché ama da morire le mie gambe.
-Mi scusi signorina potrei avere un etto di coscia?- dice Louis scherzando entrando in stanza con solo i boxer bianchi. Lo guardo socchiudendo gli occhi seguendolo con lo sguardo. -Sei cosi delicato e gentile nel dire le cose Louis.-
-Ma lo sai che io scherzo cosciotta cicciosa.- dice salendo sul letto buttandosi come un bambino, si mette un fianco piegando la gambe come un modello e mi guardo con sguardo malizioso. -Anche io ho un bel salume in mezzo alle gambe, vuoi vederlo?-
-No grazie, non mi piace il salamino sottile.- dico prendendolo in giro. Se lui ha un bel salume Harry ha un asparago tra le gambe. -Buona notte Louis.-
-Già dormi?. Sei davvero vecchia Giulia, giochiamo un po’.-
Alzo gli occhi al cielo e mi stendo bene sotto le coperte coprendomi fino al seno. -Ho detto buonanotte salamino.-
Allungo il braccio e spengo la lucina sul comodino ma appena la spengo, non ho il tempo di mettermi meglio che sento la manina di Louis sulla mia tetta. La riaccendo immediatamente e lo guardo malissimo. -Louis smettila, non mi toccare le tette.-
-Ma io devo palpare per dormire, con la Giongia lo faccio sempre.-
-Bhe palpati il tuo salamino grazie.- dico spegnendo di nuovo la luce. La camera e buia, si vede solo un po’ di luce che filtra dalle tapparelle ma ho tanta ansia, dormire con Louis è molto pericoloso e non invidio per niente la Giorgia. 
-Un mio amico ha due gattini piccoli che da via, ne vuoi uno?- dice Louis con quel tono scherzoso. -Sono cosi piccoli e teneri Giulietta.-
-Louis niente gattini in casa mia perché non voglio rimanere scioccata di nuovo per le sfortune che mi perseguitano. Ora dormi per favore che voglio dormire.-
Sospiro chiudendo gli occhi pensando ai miei piccoli gattini che tra cui uno è morto per colpa di Louis, ma cerco di non ricordarmelo prima che scoppi a piangere come una scema. 
-Sono due femminucce con un musino dolce.-
Allungo il braccio verso la lampada, l’accendo sospirando pesantemente e mi giro verso Louis con sguardo serio e un po’ incazzato. -Louis cosa devo fare per farti smettere di parlare?.-
Louis mi sorride dolcemente e mi indica la tetta. -Se mi fai palpare io non parlo più-
Chiudo gli occhi sospirando molto profondamente perché non voglio ucciderlo con le mie mani e non voglio assolutamente che palpi la mia tetta, ma se è un buon modo per farlo stare zitto, dovrò farglielo fare.
-Eh va bene, ma stai zitto.-
Ri spengo la lucina e subito la mano di Louis è sulla mia tetta destra che me la palpa piano, lo sento respirano in modo tranquillo e calmo, nessuna voce odiosa e il suo tocco sta leggermente diminuendo; si è addormentato. 
-Grazie dio.- dico sussurrando guardando il soffitto. Vorrei tanto scattare una foto di nascosto e mandarla alla Giorgia ed Harry ma non credo che sia il caso, non voglio passare per spia.
-Sicura di non voler due gattini?-
Lancio un urlo nervoso e lo colpisco con la mano sul salamino facendolo gemere di dolore, accendo la lucina e mi alzo dal letto prendendo il cuscino velocemente. -Me ne vado a dormire sul divano. Cosi impari.-
-N-no Giulietta scusa.- dice allungando il braccio mentre con l’altra mano se lo stringe forte. -Mi hai fatto male al pipino.-
-Tanto non ti serve più oramai, porco.- dico uscendo dalla camera da letto camminando verso il divanetto. Dopo dieci minuti, arriva lentamente con sguardo da cucciolo, si posiziona dietro di me e mi abbraccia dolcemente. -Notte amica mia.-
Sorrido sotto ai baffi. Non potrei mai odiarlo; odiare non è da noi.

FAMIGLIA HORAN

Prov Deborah.


Esco dal bagno dopo essermi fatta una bella doccia fresca, indosso una vestaglietta bianca un po’ trasparente che piace molto al mio maritino e mi dirigo verso la camera da letto per raggiungere mio cognato, ma passando davanti alla camera dei ragazzi decido di fermarmi per darli la buonanotte. Entro nella cameretta di joe che dorme beatamente nel suo lettino mentre stringe un pupazzo a forma di ciambella, li do un bacio sulla guancia ed esco andando verso la camera di Elisabeth. Entro e la vedo sul suo letto che legge un libro “Come conquistare un ragazzo”, scuoto la testa e la guardo. -Devi essere te stessa se vuoi che un ragazzo si affezioni a te Eli.-
Lei mi guarda. -C’è scritto anche qua zia, ma grazie lo stesso per il consiglio.-
Sorrido. -Notte Eli.- dico uscendo ricevendo la buonanotte. Mi dirigo verso la stanza di Leonardo, apro la porta lentamente con la paura di vederlo a letto mentre si smanetta il pistolino ma lo vedo dormire beatamente nel suo letto a petto a nudo, sembra di vedere Dom che mi manca molto ma Leonardo ha un corpo molto più definito di Dominic. Mi piego piano e li do un bacio sulla fronte facendo piano, lo guardo ancora un po’ ed entro in camera da letto da Niall dove è a letto mentre guarda la partita in tv.
-Dio Niall sei proprio fissato con queste partite.-
Niall mi guarda dalla testa ai piedi. -Tu dormi cosi?-
Annuisco mentre salgo sul letto in ginocchio guardandolo con la testa inclinata leggermente. -Si, ti da fastidio che dormo cosi?-
-No però è un po’ trasparente e non sono abituato a vedere donne cosi sexy nel mio letto.- dice sorridendo. Alzo gli occhi al cielo e mi siedo vicino a lui dandoli un colpetto sulla coscia.
-Non devi dire queste cose, tu hai una moglie bellissima e stupenda, non serve che sia sexy per darle attenzioni Niall, lo capisci vero?- dico sgridandolo un po’ visto che ha deluso un po’ mia sorella per via della sua poco sensualità. Niall sospira alzando le spalle guardando la tv ma a mia sorpresa, la spegne per poi guardarmi con le mani intrecciate sulle gambe. -Io amo tua sorella ma a volte vorrei che fosse un po’ come te. Tutto qui.-
-Cognatino depravato, ascoltami attentamente.- dico con tono serio mentre lo fisso. -Di cosa te ne fai di una donna sensuale nella tua vita.? Si magari ogni uomo sogna una donna sexy e molto vogliosa ma se tu ti sei innamorato di mia sorella cosi com’è, un motivo ci sarà.-
Niall sospira di nuovo e scuote la testa velocemente. -Mi piacerebbe che almeno qualche volta abbia un po’ voglia di farlo con me, sono sempre io che vado da lei per poter iniziare una serata intima ma mi respinge ogni sera. Non so neanche io cosa devo fare per avere la sua attenzione.-
Mi avvicino ancora un po’ a lui prendendoli la mano stringendola forte. -Niall quando dormi con Alessia, l’abbracci durante la notte?- domando. Scuote la testa. -Le dai mai la buonanotte con un bel bacio o magari le dici Ti amo?- domando di nuovo. Scuote la testa. -Questo sono piccole cose che noi donne ci teniamo molto, dalle attenzioni e lei magari te la da.-
Niall mi sorride un po’ imbarazzato e annuisce deciso. -Devo farle capire che io la amo.-
-Questo lo sa già Niall, devi solo darle attenzione, tutto qua. Ok?-
-Ok, grazie.-
Sorrido e li do un bacio sulla guancia. -Notte cognato.-
-Notte Terminator.-
Alzo gli occhi al cielo divertita e mi infilo sotto le coperte insieme a lui tenendo una distanza giusta, ne troppo lontana da schifata e ne troppo vicina da imbarazzo, per lui ovviamente perché con tutto quello che abbia condiviso, dormire insieme non è niente a confronto. Mi metto su un fianco rivolta verso Niall e chiudo gli occhi rilassandomi un po’, ma sento la porta della camera aprirsi. Accendo la lucina nella speranza di vedere Joe ma ci troviamo Alejandro che ci guarda con occhioni.
-Il divano è scomodo, posso dormire in mezzo a voi due?-
Alzo un sopraciglio immediatamente. -Alejandro esci o giuro che mi alzo.-
Scappa via e chiude la porta immediatamente. Nel pomeriggio ci ha spiegato che aveva dei problemi economici e che aveva perso molti soldi, non sapeva dove andare e l’unico indirizzo che ha trovato è stato quello di Niall casualmente. Ci stendiamo di nuovo a letto, spegne la luce e ci mettiamo comodi per poter dormire. Ri controllo la porta velocemente e richiudo gli occhi cercando di rilassarmi un po’ ma una puzza nauseante mi intasa le narici. -Dio che puzza! Niall mettiti un tappo!- dico tappandomi il naso con la mano mentre sento Niall ridere sotto ai baffi. -Cazzo ridi mamma mia che puzza, ma che hai mangiato?-
-Credo della pasta, hai cucinato te Deborah.-
-Bhe non sono mica tua moglie io che cucina ogni giorno.!- 
Alzo le coperte per far uscire la puzza, Niall ridere come un deficiente e io muoio di puzza grazie al suo sparagas che tra l’altro è puntato verso di me. -Niall se ne fai un altra giuro che ti metto una penna tra le chiappe.-
-No grazie. E comunque ne sta arrivando un’altra.-
Mi metto il cuscino in faccia per non sentire la puzza e mi viene da piangere da quanto puzzano le sue puzze, non so come faccia Alessia a dormire con un uomo cosi puzzone come Niall, a meno che non facciano le gare di puzzette di notte. 
-Dai Deborah aspira che fa bene!-
-No!. Voglio tornare a casa dalla mia famiglia non c’è la faccio più te lo giuro.-





Sera bellissime, scuatemi se aggiorno adesso ma non ho avuto la linea a casa!! 
Quale parte vi è piaciuta di più?? Anche perchè ci ho messo 2 ore e mezza a scriverla ahaha.
Aggiornerò a 7 recensioni, vediamo se riusciamo! Anche perchè nel prossimo capitolo, inizia la missione di salvataggio!
Bacio da Arancina Xx

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Capitolo 34
*** capitolo trenta quattro ***


FAMIGLIA HORAN
Prov Alessia.


Casa dolce casa, è molto bello camminare di nuovo sul mio vialetto di casa dove ci sono i miei fiori, la mia fontana personale con gli angioletti e i nani che si chiamano tutti Niall. Sono contenta di essere tornata a casa ma devo dire che non mi sono trovata per niente male con la famiglia Styles, ho scoperto che Darcy è molto stronzetta quando si arrabbia, Alex che è molto dolce quando vuole e Dylan un bel peperino di bambino, non è come Tyler o i gemmellini Payne che sono leggermente violenti, anzi Dylan non alza ne la voce e ne le mani, ti guarda dritto negli occhi e sa trasmetterti molte parole negative; proprio come la madre. Giro la chiave di casa nella serratura velocemente per poter riabbracciare il mio piccolo Joe che è l’unico che mi ama in questa casa, ma appena apro del tutto la porta di casa mi ritrovo delle frecce colorate sul pavimento, intorno ad essere ci sono dei petali di rose. Chiudo la porta trattenendo un sorriso e seguo le frecce che portano a varie stanze, a quella di Leo, Elisabeth e la camera da letto. Scuoto la testa sentendomi al settimo cielo, mi avvicino  alla stanza di Elisabeth e la apro lentamente già con le lacrime agli occhi, amo le sorprese e amo la mia famiglia per quanto sia un po’ mene freghista. Elisabeth è nel centro della stanza che mi sorride, i suoi capelli sono legati in una treccia di lato ed indossa il mio pigiama che le ho regalato qualche mese fa con gli orsacchiotti.
-Ciao mamma-
Sorrido dolcemente. -Ciao Eli.-
Elisabeth muove il piano il piede e mi guarda prendendo un bel respiro. -Lo so che ti ho fatto arrabbiare molto in questi mesi, per il mio comportamento da bimba minchia come dici te e per il mio modo di risponderti ma la zia Debby mi ha detto che tu eri peggio di me alla mia età ed è normale.-
Alzo gli occhi al cielo ringraziando mia sorella mentalmente, ma non mi importa, voglio sentire cosa ha da dirmi.
-Ho dormito con il pigiama che mi hai regalato perché infondo è carino e poi mi sei mancata molto, soprattutto in cucina che prepari cose buonissime per noi. -dice sorridendo alzando le spalle. -Ti voglio davvero bene mamma e ti prometto che sarò la figlia perfetta che tu vuoi.-
Mi avvicino a lei accarezzandole il viso mentre una lacrima scende. -Tu sei già perfetta cosi come sei amore mio, ma se tu mi prometti che farai la brava ragazzina io ti prometto che non ti sgriderò più- dico. Elisabeth annuisce e mi abbraccia forte a se. 
-Sei la mamma più bella del mondo.-
Sorrido stringendola forte e le bacio la testa incominciando a piangere come una fontana, non mi immagino come sarò quando andrò da Niall. 
-Ora vai da Leonardo mamma, tocca a lui.-
-Oddio allagherò la casa con tutte le lacrime.- 
Mi asciugo le lacrime velocemente sapendo che ricomincerò a piangere tra qualche secondo. Le stampo un altro bacio sulla guancia ed esco da camera sua andando a quella di Leonardo, il mio biondino del cuore. Apro la porta e appena lo vedo in piedi, con un mazzo di rose rosse mi attacco alla porta piangendo come una disperata.
-Mamma non ho neanche parlato e già piangi?-
Lo guardo scuotendo la testa e mi avvicino a lui prendendo le rose in mano. -S-sono bellissime Leo. Grazie.-
-Sei tu che sei bellissima mamma, sei la mia migliore amica, la mia salvezza e anche se un giorno sposerò Kim ricordati che sarai sempre te la donna della mia vita perché mi hai reso quello che sono, mi hai dato al mondo facendomi conoscere persone meravigliose e..-
Lo abbraccio forte stringendolo a me singhiozzando come non mai, è difficile pensare che un giorno non ci sarò più per poter stare insieme a lui, abbracciarlo e vederlo crescere insieme a Kim e ai suoi bambini. Lui, joe e Elisabeth sono la mia vita e farei qualsiasi cosa per loro.
-Mi dispiace se ti ho trascurato per via di Kim mamma, non te ne andare più da questa casa perché è vuota senza di te. -mi dice con tono dolce mentre mi bacia la guancia ripetitivamente. -Ti amo tanto.-
-Sei uno stronzo.! G-guarda come sembro un lavandino che perde.-
Leonardo soffoca una risata e mi guarda con i suoi occhioni azzurri bellissimi. -Ti piacerebbe essere un lavandino che perde con papà a letto vero?.-
Spalanco gli occhi e lo picchio dandoli una sberla in fronte. -Sei come tuo padre che rovini tutti i momenti dolci!-
Leonardo scoppia a ridere e mi abbraccia di nuovo forte. -Stando con Dom e Alex si diventa cosi mamma.-
-Si bhe tu sei molto più intelligente di quei due pigmei nati male.- dico seriamente per poi sorridere a Leonardo. Prendo un bel respiro e stringo le rose bellissime e profumate a me. -Vado da tuo padre, vediamo che si inventa per farsi perdonare!-
-Eheh, vedrai.-
Alzo un sopraciglio immediatamente pensando che se Niall si dovesse far perdonare portandomi a letto giuro che lo riempio di strisce depilatorie in tutto il corpo. Do un bacio sulla guancia a Leo ed esco andando verso la mia amata camera da letto dove non immagino cosa sia successo stanotte con mia sorella. Prendo un bel respiro profondo ed apro la porta velocemente per non creare più ansia di quella che ho già, aprire le porta con lentezza non mi è mai piaciuto.
-Ciao principessa.-
Niall è vestito come piaceva a me tanti anni fa, jeans neri stretti e maglietta bianca semplice, scarpe da tennis e sbarbato come quando era giovane. E bellissimo, l’uomo più bello del mondo e dell’universo, insomma secondo me perché c’è gente che ha sempre amato gli altri della band perché erano più belli ma i suoi occhi, il suo sorriso e la sua risata da trombetta sono bastati per farmi innamorare di lui follemente. 
-Non voglio girarci intorno per chiederti scusa.- dice alzando le spalle a scatti proprio come quando è nervoso. -Io ti amo come amo il cibo, come amo le partite di calcio, ti amo come L’Irlanda, ti amo come amo i miei amici e famiglia.- dice sorridendomi aprendo le braccia per poi sbattere le mani sui fianchi. -Ti amo come mi ami te e ti chiedo umilmente scusa se ti ho trascurata in questi mesi ma so che per il resto della mia vita voglio solo e unicamente te Alessia.- mi dice facendomi piangere ancora di più. Si avvicina a me lentamente e mi asciuga le lacrime con i pollici. -I’m sorry if i say i need you..- dice canticchiando il pezzo della mia amata Strong. Sorrido felicemente e metto subito le braccia intorno al suo collo avvicinandolo a me per baciarlo come merita di essere baciato, è sorpreso dal bacio ma continua a ricambiare sentendo le sue mani sui miei fianchi che stringe.
-Sei il mio irlandese peloso del mio cuore Niall James Horan.-
-E tu sei la mia fan numero uno che mi provoca dolore con una striscia ma che mi riempie di gioia con un solo sorriso. Ti amo amore mio.-
-Ti amo anche io.- 
Ci ribaciamo con molta passione, mi alza come se fossi una piuma e mi porta verso il nostro letto dove credo che faremo una pace coi fiocchi.


DOPO 2 MESI.
Prov Deborah.


E quasi natale, la festa che amano tutti e dove la famiglia si riunisce per poter mangiare tutti insieme, ingrassare come dei maiali e scambiarsi i regali ma io sono molto nervosa, non perché dovrò mettere sotto sopra la cucina o perché dovrò invitare tutti quanti da me come sempre, ma perché tra esattamente 5 giorni, sarà il 26 dicembre, il mio compleanno. Compierò quarant’anni, un’ età dove tutti dicono che la donna o l’uomo capiscono davvero cosa vogliono dalla vita, che avranno voglia di andare a ballare e di cambiare vita ma io non ho assolutamente queste voglie, anzi, credo che il giorno del mio compleanno cercherò una casa di riposo dove stare per quanto mi senta vecchia. Scrivo sul calendario “Vecchia” con la penna e bevo il mio succo all’arancia che ormai non mi fa più ne caldo ne freddo berlo, poso il bicchiere e decido di andare a rilassarmi nella mia yakuzzi ma il campanello di casa suona, per fortuna nessuno è in casa. Corro alla porta controllando dallo spioncino e appena vedo la persona dietro alla mia porta la apro velocemente con sguardo confuso.
-Tiffany ma che sorpresa, come va?-
La moglie di Jerry entra velocemente in casa mia agitata, come se fosse stata seguita da qualcuno o che abbia un problema che vuole confidarmi. -Tiffany che succede?-
-Deborah mi devi aiutare è successo una cosa bruttissima, sei l’unica che mi può aiutare perché la polizia mi ha detto che devo passare 72 ore dalla sparizione di qualcuno.-
Spalanco gli occhi sentendo il mio cuore battere forte, quel panico e quella paura che non sentivo da anni è ritornata con una semplice frase. 
-Jerry è stato preso da qualcuno Deborah. Mi ha lasciato un messaggio in segreteria e voglio fartelo ascoltare.-
Mi passo una mano nei capelli sentendomi molto agitata, come possono ritornare guai cosi all’improvviso rovinandoti la giornata?. Tiffany cerca nella sua borsa il cellulare con ansia che non mi aiuta per niente, lo trova e digitando qualcosa me lo passa. Lo porto all’orecchio e aspetto che il messaggio in segreteria parti.
-Deborah! D-devi aiutarmi sono..- si sente un rumore assurdo. -Devi aiutarmi immediatamente!. Siete tutti in p-pericolo, vieni ad aiutar.- cade la linea. Ho voglia di piangere mentre stringo il cellulare di Tiffany. 
-Deborah qualche giorno fa mi è arrivato un messaggio di Jerry, a quanto pare è riuscito a trovare un cellulare e mi ha scritto tre cose strane ma forse per te no.-
Guardo Tiffany nel panico più totale, ho le mani che mi tremano dalla paura e da una specie di adrenalina che mi pervade il corpo, come se da una parte fossi contenta della cosa per poter partire di nuovo in missione come tanti anni fa. -Cosa ha scritto?-
-Filippina, Et e finestre scoppianti.-
La mia mente torna indietro velocemente a quando la filippina mi ha rincorsa due volte con la scopa muovendosi come un ninja, a quando mi sono spaventata per il quadro di Et l’alieno di cui ho paura e dal modo in cui Louis credeva di far scoppiare le finestre con i suoi schiocchi di dita; questi tre dettagli mi portano direttamente alla villa di Alejandro in Messico. 
-Ti ricorda qualcosa per caso?- mi domanda. Annuisco e la guardo.
-Si. Ma non capisco perché ha detto che anche gli altri sono in pericolo!- dico agitandomi ancora di più mentre prendo il mio cellulare chiamando il primo numero della rubrica; casa Styles. Chiamo, squilla vuoto e scatta la segreteria telefonica. Provo a chiamare a casa di tutti quanti ma nessuno mi risponde, provo anche i cellulari sentendomi cadere nel panico più totale; idem i cellulari, suonano a vuoto.
-Deborah mi devi aiutare, ti prego.-
Stringo il cellulare in mano cosi forte con la paura di spaccarlo, sento paura, rabbia e forza di spaccare ogni cosa. La mia famiglia non si tocca, è il mio punto debole e chiunque sia stato a far questo a me e alla mia amata Hoana, non finirà bene. Mi giro verso Tiffany e la guardo con sguardo pieno di rabbia. -Ci penso io. Terminator è molto incazzato in questo momento.-



Hola! Come va??
Che dite Aggiorno?? Terminator è molto incazzato e sapete benissimo che quando è arrabbiata non si salva più nessuno.
Bacio da Arancina Xx

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Capitolo 35
*** capitolo trentacinque ***


La mia famiglia non si tocca, è il mio punto debole e chiunque è stato a far questo a me e alla mia amata Hoana, non finirà bene. Mi giro verso Tiffany e la guardo con sguardo pieno di rabbia. -Ci penso io. Terminator è molto incazzato in questo momento.-

POCHE ORE PIU TARDI.

Non sono mai stata cosi decisa in tutta la mia vita, ne ho passate tante nella mia vita da quando è iniziato questa catena di guai ma ora come ora, non so da dove iniziare la ricerca. Tiffany mi ha dato dei dettagli molto importanti che mi hanno portato subito al luogo dove Jerry è in ostaggio e anche la mia famiglia a quanto pare, vorrei tanto sapere come stanno e chi è il genio che sta facendo questo a me, anche perché Alejandro fino a ieri sera che ero da Niall non ha detto e fatto niente che avrebbe potuto farmi capire qualcosa, anzi mi ha pure detto che li sono mancata da morire; quindi non so proprio a chi pensare. Apro il mio armadio prendendo lo zaino per poter mettere dentro alcune cose per il viaggio ma il mio sguardo si sofferma sulla mia scarpe amate di sempre ormai consumate; Le mie Timberland marroncine. In tutte le mie avventure di salvataggio le indossavo, come se fossero le mie scarpe fortunate e forse lo sono davvero visto che mi hanno salvato molte volte. Le prendo e le indosso subito sentendomi sicura e decisa al 101%.
-Hey quasi quarantenne sei a casa?-
La voce squillante di Louis riecheggia in casa mia, il mio cuore batte fortissimo mentre mi alzo per andare giù da lui facendo le scale velocemente. Come è possibile che lui sia qua quando tutti quanti sono scomparsi?.
-Louis! Ma che ci fai qua non sei stato rapito?- domando mentre mi fermo davanti a lui. Mi guarda in modo confuso con la fronte corrugata.
-Hai bevuto?-
-No non ho bevuto Louis, sono preoccupata per gli altri, sono stati presi da qualcuno come è successo a Jerry. Tiffany è venuta qua dicendomi che Jerry è stato rapito e..-
Louis mi ferma con le sue mani posandole sulle mie spalle. -Prendi fiato e dimmi con calma chi è stato rapito e chi è questa Tiffany.-
Prendo un bel respiro cercando di calmarmi. -Tiffany è la moglie di Jerry.-
-Ah si. Continua.-
Racconto ogni cosa e dettaglio a Louis senza agitarmi ancora di più, ho voglia di piangere come mi è sempre successo quando eravamo nei casini ma quello che mi fa venire più ansia e confusione è il modo in cui mi guarda Louis, non sembra minimamente preoccupato, quasi come se non mi credesse.
-Louis dobbiamo andare in Messico immediatamente.-
Mi guarda sospirando e incrocia le braccia al petto. -Deborah sei sicura che sono stati rapiti tutti quanti, insomma la Giorgia a quest’ora dovrebbe essere al lavoro e Miley a scuola.-
-Louis ho chiamato tutti quanti, sia cellulare e sia a casa e nessuno mi risponde. Andrò a cercarli anche da sola e mi meraviglia il fatto che tu non sia neanche un pochino preoccupato soprattutto per la Giorgia e tua figlia.-
Louis prende il suo cellulare mordendosi la guancia interiore nervosamente, forse adesso ha capito che non sto affatto scherzando, anche perché non potrei mai scherzare su queste cose. Guardo Louis che attende una risposta alla sua chiamata ma appena scatta la segreteria telefonica riattacca subito toccandosi i capelli. -Merda!-
-Louis troveremo tutti quanti come abbiamo sempre fatto ok?- dico cercando calmare sia me che lui posandole una mano sulla spalla. -Anche se non capisco perché tu non sei stato rapito.-
Louis alza le spalle e mi guarda accennando un sorrisino. -Sono troppo bello per essere rapito.-
Alzo gli occhi al cielo per la sua simpatia anche quando non è il momento adatto per dire battutine che non fanno ridere. -Ti sembra il momento Louis?. La nostra famiglia è scomparsa e tu pensi a quanto sei bello?-
-Deborah in questi casi lo sai che è meglio sorridere un po’ al posto di deprimersi?. Sono molto preoccupato ma non lo faccio notare, anche perché sapere che la mia Giongia è stata rapita nelle sue condizioni, mi rende molto nervoso.-
Inclino la testa e guardo Louis con sguardo dolce. -La Giorgia sta bene, la sua crisi di abbandono non c’è l’ha più.-
-Non sto parlando della crisi io. Intendevo che la Giorgia essendo incinta mi rende nervoso che sia stata presa da qualcuno e portata in Messico.-
Spalanco gli occhi sentendomi cadere il mondo addosso, non ne sapevo niente della gravidanza della Giorgia e sapere che oltre ad essere stati rapiti tutti quanti ci sono due donne incinta che potrebbero rischiare di perdere il bambino per colpa della paura e nervoso, mi sento ancora più male e più decisa a salvarle. 
-Eh si, Louis Tomlinson ha colpito di nuovo con il mega pistolone.- dice orgoglioso mentre indica il suo pacco. Lo abbraccio forte per quanto sia contenta.
-Evvai, un altro bambino in arrivo in famiglia. Se continuamo cosi credo che dovremo aprire davvero un asilo privato.-
Sento Louis sorridere mentre mi stringe forte. -A me piace la famiglia allargata. Amo questa famiglia, da morire.-
Mi stacco da lui guardandolo sorridendo, come è possibile che sia passato da ragazzino di una banda odiosa ad un uomo maturo che ha amato la mia amica e datomi una nipotina bellissima come Miley?. 
-Sono davvero contenta Louis, auguri.-
-Grazie. Anche te sei in tempo per un quarto.- mi dice sorridendo. Ritorno seria immediatamente e mi stacco da lui prendendo le chiavi della macchina. La cosa del quarto figlio ormai ci passo ogni giorno visto che Zayn vorrebbe un altro figlio ma sono io che dovrei soffrire e stare a gambe all’aria davanti a 10 uomini che mi guardano l’intimità; e poi, sono troppo vecchia ormai e correrei dei rischi.
-Andiamo Tomlinson, guido io.-
Louis scoppia a ridere nervosamente mentre scuote la testa velocemente. -Scordatelo, io con te non salgo in macchina.-
-Non fare il caga sotto e sali in macchina con me ok?.-
-No.-
-Si.-
-No-
-Ho detto di si.-
-E io dico di no.-
Lo guardo con occhi socchiusi. -Giuro che se non sali in macchina ti prendo con forza e dico alla Giorgia quell’episodio con la biondina di qualche settimana fa.-
Louis mi guarda male ma anche divertito. Sbatte il piede per terra come i bambini capricciosi ed esce dalla porta. -Dai forza Deborah andiamo, susu veloce.-
Scuoto la testa sorridendo un po’, saluto il mio cane billi che mi guarda con occhioni dolci come se si fosse sentito abbandonato e non riesco a togliere lo sguardo da lui.
-Non mi guardare cosi cane perché non ti porto in Messico.- dico guardandolo dritto negli occhi. Billi si avvicina di poco continuandomi a guardare con quei occhioni grossi e tristi, è pur sempre della famiglia e i cani non sono per niente stupidi, sa benissimo che c’è qualcosa che non va e se non sbaglio i cani riescono sempre in qualche modo a capirti anche se non hanno l’uso della parola.
-Eh va bene!. Andiamo Billi ti porto in missione con me, andiamo bello.-
Prendo guinzaglio, sacchettino per raccogliere i bisogni ed esco di casa chiudendo per bene la porta.
-Ti porti il cane?- mi domanda Louis entrando in ascensore, lo raggiungo e schiaccio il tasto 0 due volte. 
-Si, mi guardava con occhioni e non ho resistito alla sua tenerezza. E poi anche lui sa cosa è successo quindi è giusto che stia con me poverino.-
-E sorprendente come cosa lo sai Deborah?- dice. Lo guardo confusa pensando al perché della sua domanda. -Hai sempre odiato gli animali, dal furetto al cavallo.-
-Si hai ragione ma un cane è diverso, ma ormai vive con noi da quasi due anni ed è uno di famiglia e non si abbandona. Vero Billi?-
Guardo Billi che muove la coda velocemente per quanto sia felice di venire con noi, non sembra neanche un pitbull perché è davvero un cucciolone e bravissimo, non è aggressivo come tutti pensano appena lo vedono, anzi è sempre in cerca di coccole ma la gente come appena lo vede, bhe scappa. Usciamo dall’ascensore che porta al garage privato del palazzo e camminiamo verso la mia amata Range Rovers regalatomi molti anni fa da Zayn.
-Anche il conte Dracula aveva un cane, si chiamava canino.-
Mi fermo e guardo Louis per la cazzata che ha appena detto. -Dovrebbe far ridere?-
-A Niall fa ridere. E anche ai miei colleghi.-
-Bhe a me non fa ridere.- dico mentre ricomincio a camminare tenendo bene stretto il guinzaglio. 
-Ne ho un’altra, la vuoi sentire?-
-Louis se ne spari un’altra giuro che slaccio il cane e ti faccio sbranare una gamba. Sali in macchina e sta zitto.-




Hola, ecco un'altro capitolo! La missione incomincia e c'è anche un nuovo amico con noi! 
Secondo voi che succederà??
Bacio da Arancina Xx


















 

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Capitolo 36
*** capitolo trenta sei ***


ALL’AEROPORTO 

-Louis davvero smettila per favore, non mi fanno ridere le tue battute sui cani!-
Ho il cervello in pappa per colpa sia di Louis sia del traffico che ho trovato per arrivare all’aeroporto di Stansted, tra il cane che ululava per i clarkson e Louis che continuava a raccontarmi battute non divertenti non so come faccio ad essere ancora qua con la mente ancora un po’ lucida. Arriviamo allo sportello per poter comprare i biglietti per poter partire ma davanti a noi ci sono due persone, cosi mi fermo facendo sedere billi per terra e guardo Louis sospirando. -Quanto ci costeranno i biglietti più o meno.?-
-Non saprei, magari non tanto visto che stiamo partendo all’ultimo momento.-
Annuisco e mi guardo intorno cercando di non perdere la calma, sono molto nervosa per tutto quanto che prego a dio continuamente di essere in un sogno bruttissimo e svegliarmi a letto vicino al mio Zayn che russa.
-Debburah tu hai un piano vero?- mi dice con tono speranzoso visto che sono sempre io ad avere un piano. Scuoto la testa senza guardarlo negli occhi. -Grandioso, come faremo adesso a salvare tutti quanti.?-
-Louis non lo so, davvero. E non chiamarmi Debburah.-
Le due persone davanti a noi si levano ringraziando il signore dietro al bancone, mi avvicino con il cane e Louis tenendo in mano il portafoglio. -Salve, vorrei sapere se c’è qualche biglietto per il Messico. Se è possibile un volo che parta tra qualche ora.-
Il signore che assomiglia leggermente a Mckenzie controlla velocemente il computer. Guardo di sfuggita Louis che guarda le hostess che camminano come fotomodelle e billi che ormai sembra dormire per terra come a casa.
-Allora ci sono ancora dei biglietti per il Messico che parte tra cinque ore. Va bene?-
Annuisco. -Vanno benissimo. Mi faccia 3  biglietti, ho anche il cane con me.-
-Che razza è il suo cane?- mi domanda guardandomi attraverso gli occhiali quadrati leggermente abbassati sul naso. 
-E un pittbul, ma è molto bravo. Può viaggiare con me?.-
Il signore mi guarda con un sguardo da presa per il culo e so già come andrà a finire questa conversazione perché se fosse un pincer il mio cane non farebbe nessuna storia e non mi guarderebbe in questo modo.
-Il cane viaggerà nella stiva dell’aereo dove starà in una gabbia adatta alla grandezza del cane.-
Alzo immediatamente il sopraciglio per quello che ho appena sentito dalle mie orecchie, lo sapevo che sarei finita per litigarci con questo scemo. -Ascolti, il mio cane non viaggerà per 16 ore in una gabbia da solo. E la prima volta che viaggia e non voglio ritrovarmelo stecchito per avuto un infarto.-
-Signora sono le regole, non è un cane piccolo che può tenere in braccio. Si tratta di un cane grosso e pericoloso.-
Apro la bocca sentendo la rabbia bollire dentro di me, ho cosi tanti insulti da dire che potrei stare qua un’ora ad urlare ma so che potrei creare problemi e rischiare di non partire più. 
-Ora le stamperò due biglietti per due persone e un biglietto per il cane dove starà in gabbia.-
Mi lecco il labbro sorridendo nervosamente, Louis se ne accorge che sto per combinare un casino ma non mi ferma, sa che non li conviene mettersi in mezzo quando sono incazzata. -Ascoltami brutto razzista contro i pittbul. Ora lei stampa 3 biglietti e il mio cane si siederà vicino a  me come una persona normale, non lo lascio in una gabbia da solo per tutte quelle ore.-
-Deborah lascia perdere dai, sono le regole.-
-Ma stai zitto pure te.- dico guardando Louis velocemente per poi tornare a guardare il tizio che mi sta innervosendo. -Ascolti sto attraversando un momento molto grave in questo momento per la mia famiglia e il cane è l’unico che mi è rimasto. Il mio cane non è abituato a stare da solo e se lo mettiamo nella stiva mi muore veramente. Per favore, può viaggiare con me li assicuro che è un cane dolcissimo.-
Sbatto le ciglia velocemente per farli tenerezza e per farli cambiare idea, non amo l’idea di lasciare il mio povero cucciolo da solo in una gabbia nella stiva dell’aereo dove non c’è nessuno che può coccolarlo e farli compagnia, è pur sempre un essere vivente con dei sentimenti. Louis saetta lo sguardo da me al tizio che sembra cambiare idea dal modo in cui mi guarda sospirando.
-Va bene, il cane starà con lei.-
Esulto in silenzio guardando Louis con sguardo da vincitrice. Io vinco sempre e in qualche modo con la mia dolcezza faccio sciogliere tutti quanti, anche quelli stronzi come sto signore. 

DOPO 5 ORE.

-Brava, i miei complimenti Deborah.-
Alzo gli occhi al cielo sbuffando mentre sono seduta vicino alla gabbia di Billi nella stiva insieme a Louis che si lamenta da ben 10 minuti da quando siamo saliti sull’aereo. Pur di non abbandonare il mio cane da solo preferisco stare nella stiva che condividere il mio posto con persone stupide.
-Sedici ore seduto qua per terra in compagnia di te e di altri cani. Bellissimo viaggio, grazie davvero.-
-Oh mio dio Louis puoi non lamentarti ogni due secondi?- dico guardandolo in faccia. -Sei rimasto chiuso dentro una cripta senza lamentarti e ora che sei in un aereo dove hai la certezza di uscire ti lamenti?-
Louis annuisce alzando le sopraciglia. -Si che mi lamento. Ho 42 anni e le mie gambe non sono attive come una volta, se sto seduto per troppo tempo chi mi alza da terra?. Te?-
Sbuffo mentre mi porto le gambe al petto, poso la fronte sulle mie ginocchia chiudendo gli occhi per poter stare tra me e me. Penso a chi potrebbe aver rapito sia Jerry che la mia famiglia, al fatto che Louis sia qua con me e ad un piano abbastanza perfetto da poter mettere in atto appena messo piede in Messico. 
-Debby andrà tutto bene non preoccuparti.- dice Louis mentre sento la sua mano sulla mia schiena che mi accarezza per confortarmi. Se non dovesse andare tutto bene perderei tutta la mia famiglia tranne Louis e il cane, non posso immaginare la mia vita senza amiche, amici e nipoti, sono tutto per me.
-Abbiamo sempre vinto noi Debby, vinceremo anche questa volta e poi anche se stai per raggiungere la soglia della vecchiaia, sei ancora in gamba Terminator.-
Mi scappa un sorrisino mentre rivolgo lo sguardo su Louis che mi guarda accennando un sorrisino. Dovrei picchiarlo per avermi ricordato che sto per compiere 40 anni ma il modo in cui mi ha parlato mi è piaciuto molto. -Louis non so neanche da dove iniziare appena arriveremo in Messico.-
-Potremo iniziare dal negozio Wodoo e divertirci in qualche motel, sai per eliminare un po’ l’ansia.-
Socchiudo gli occhi guardandolo male, se crede di portarmi in quel negozio e farmi bere quella pozione si sbaglia di grosso, l’ultima cosa che non deve succedere è proprio non entrare in quel negozio neanche per  chiedere informazioni. -Louis non te la do.-
-Siamo una famiglia molto unita dove ci siamo scambiati germi con baci Lesbo e gay. Perché non far conoscere i nostri organi riproduttivi?.- mi domanda senza rendendosi conto di quello che sta dicendo. Sto zitta mentre lo fisso negli occhi e per farli capire che deve smetterla li do un colpetto sulla fronte con la mano ma Louis non è Zayn che la smette. Mi da uno schiaffo piano in faccia facendomi rimanere a bocca aperta ma anche io non sono come  Zayn. Incominciamo a picchiarci come due bambini di 5 anni ma Billi che mi protegge sempre abbaia solo una volta per farci smettere. 
-Guarda che ti sbrana il mio cane se mi tocchi di nuovo, è il mio bodyguard.-
Louis guarda male Billi e si sistema i capelli dove si intravede un capello bianco, anche io ne ho e non è molto bello vedere che anche i tuoi capelli stanno invecchiando. Che tristezza crescere. Louis si alza da terra e incomincia a camminare nella stiva guardando ogni cosa che c’è. -Che stai facendo?-
-Bhe dobbiamo passare sedici ore qua dentro grazie a te, tanto meno passare il tempo a curiosare nelle cose.-
Scuoto la testa sospirando ma se ci penso non ha tutti i torti, a me piace curiosare tra le cose sin da quando sono piccola. Mi alzo anche io da terra sentendo le mie gambe già pesanti e raggiungo Louis che è fermo davanti ad un baule antico, c’è un lucchetto grosso d’acciaio che blocca l’apertura e subito penso a come aprirlo.
-Che ci terranno qua dentro?- domando. Louis alza le spalle toccando il lucchetto.
-Non saprei, ho una voglia matta di aprirlo Deborah.- mi dice guardandomi negli occhi, lo guardo anche io pensando che forse non è una buona idea anche perché non sono affari nostri ma la curiosità mi sta uccidendo. Mi giro guardandomi intorno per trovare qualcosa per poterlo aprire e appena vedo un piede di porco vado a prenderlo subito.
-Oh grandissima Debburah, dai apriamolo.-
Ritorno da lui impugnando il piede di porco nella mano sinistra. -Chiamami ancora Debburah e ti ficco questo dove non batte il sole Louis.- dico con tono severo. Lui alza le mani a mo di arresa e guarda il baule facendo un passo indietro per lasciarmi campo libero. Infilo la parte sottile del piede di porco tra l’apertura e incomincio a far pressione per poterlo aprire ma è troppo duro, cosi Louis mi aiuta a fare pressione. 
-Forza Louis spingi di più.-
-E quello che mi dice sempre la Giongia a letto.-
-SMETTILA!-
Louis soffoca una risata e continuamo a fare pressione con tutta la forza che abbiamo nelle braccia e dopo un paio di minuti riusciamo a spaccare l’apertura del baule molto antico. Poso il piede di porco, ci avviciniamo  e apriamo il baule insieme. Nel tempo in cui lo apriamo penso a cosa potremo trovare dentro, da vestiti a cose preziose molto costose.
-Deborah dimmi che è uno scherzo.-
In un baule antico, chiuso con un lucchetto grosso d’acciaio e messo in una stiva di un’un e dovresti trovare qualcosa di costoso e antico, ma quello che stiamo guardando io e Louis non lo è per niente. Allungo le mani e prendo un libro dalla copertina di cuoio color marrone. -E un diario o un libro?- domando.
Louis  me lo ruba dalle mani e lo apre con poca delicatezza, mi avvicino a lui per poter leggere ma non capisco bene la scrittura, è tutta sfumata o scolorita. 
-Che c’è scritto Louis?-
-E un diario di un certo Richard Wagner. Chi cacchio è?.- 
Alzo le spalle. -Magari è un presidente. Non saprei, che delusione.-
Louis chiude il diario e lo butta del baule chiudendo anche quello. -Pensavo di trovare qualcosa di valore e interessante. Invece trovo un diario tra cui scritto da bambino e di un signore mai sentito nella mia vita. Magari era uno importante e a scuola non ce ne hanno mai parlato.-
-Oh magari tu non stavi attento.-
-Può essere.-




Hola! Scusate il ritardo ma ho avuto due giorni molto impegnati a stalkerare i Janoskians a Milano! ahaha. Sono riuscita a trovarli, fare la foto e ho avuto anche il meet and greet, se solo si potesse fare anche con i One Direction!

PS: Richard Wagner è stato un compositore molto famoso!. 
Bacio da Arancina Xx







 

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Capitolo 37
*** capitolo trentasette ***


DOPO 6 ORE..

-Deborah, Deborah, Deborah, Deborah, Deb..-
-CHE VUOI!- dico alzando la voce guardando Louis che è in piedi davanti a me che si stringe il pacco saltellando.
-Mi scappa la pipì, non c’è un bagno nella stiva?-
Annuisco. -Certo, è dopo la sauna e il bar ristorante infondo a destra.- dico ironicamente prendendolo in giro. Come se fosse possibile trovare un bagno in una stiva. Louis mi guarda attentamente smettendo di saltellare. -Mi stai prendendo in giro?.-
-Oh mio dio Louis si, ti sto prendendo in giro.- dico mettendomi le mani nei capelli sentendo anche io un leggero bisogno di andare al bagno, ma come ho sempre fatto nella mia vita, non mi muovo finchè non sento la vescica esplodere da un momento all’altro.
-Dove posso pisciare Deby mi scappa!.-
Sembra di stare con Tyler alle riunioni di classe che continua a scassarmi i timpani dicendomi “Mi scappa la pipì” in continuazione. Solo che Tyler ha 6 anni mentre Louis ne ha quasi 43 tra due giorni. Mi alzo da terra sbuffando e mi guardo intorno per vedere se c’è un posto o un oggetto simile ad un gabinetto, ma oltre a valige, gabbie di cani e bauli non vedo niente che ci possa aiutare, meglio dire, aiutare Louis.
-Uh Deborah trovato!- dice attirando la mia attenzione. Mi giro e lo vedo andare di corsa verso un vaso antico con disegni orientali. Mi avvicino immediatamente bloccandolo dal braccio. -Che cè?-
-Ma sei pazzo a pisciare qua dentro?.- 
Louis guarda il vaso velocemente e poi ritorna a guardare me con sguardo perso. -E’ solo un vaso, a  me scappa la pipì Deborah.-
-L’ho capito che ti scappa la pipì Louis ma non puoi pisciare dentro questo vaso, è di valore.-
Louis soffoca una risata e mi da una pacca sulla spalla. -Ce lo ha anche il cinese sotto casa mia, 10 sterline. E uguale, ora lasciami pisciare in santa pace, grazie.-
Rimango a guardarlo negli occhi mordendomi il labbro pensando a quante botte in testa deve aver preso da piccolo per essere cosi scemo, non spreco neanche più fiato per farli capire che questo vaso è di valore. -Centra il buco Louis, ci manca solo l’odore della tua piscia in questa stanza.- dico allontanandomi da lui dandoli le spalle.
-E un po’ piccolo come buco ma cercherò di mirare bene.-
-Se hai problemi con buchi cosi non immagino con un buco in particolare Louis.-
Soffoco una risata per quello che ho appena detto, a volte rido da sola per le mie stesse frecciatine a doppio senso. Louis non risponde cosa strana ma non ho intenzione di girarmi e vedere la scena mentre cerca di pisciare nel buco del vaso, anche perché glielo ho già ammirato quando Dom era piccolo e non ho il desiderio di rimanere scioccata di nuovo. Il rumore della pipì di Louis mi stimola qualcosa nel basso ventre, stringo le gambe sentendo il bisogno di svuotarmi anche io ma di certo non mi tiro giù le mutande davanti a Louis, non mi sono mai fidata e mai mi fiderò di lui; lo conosco come le mie tasche.
-Oddio che bello Deborah, immortala questo momento ti prego è da ricordare.-
-Credimi me lo ricorderò lo stesso anche senza foto. Hai finito?.-
Sento la zip dei jeans di Louis salire, mi giro e lo guardo con faccia schifata scuotendo la testa. -Apposto?.-
Sorride felicemente mentre si avvicina a me. -Deborah hai una cosa sulla guancia aspetta che te la tolgo.- dice  mentre allunga la mano non lavata verso il mio viso ma ormai è tardi per fermarlo. Sento la sua mano sulla mia bocca e lui che ride beato.
-CHE SCHIFO!!- urlo mentre lo spingo pulendomi la bocca con la maglietta. Sento un conato di vomito salirmi velocemente, mi tappo la bocca e girandomi velocemente vomito in una specie di cesta di legno.
-Oh andiamo Deborah, lo prendi sempre in bocca da Zayn e io che ti passo la mano sulla bocca vomiti?. Sei davvero strana come donna.-
Ho sempre odiato vomitare perché vado nel panico, ho paura di strozzarmi e incomincio a respirare male, in più se sento che Louis si diverte del fatto che io vomiti mi fa incazzare ancora di più. Mi pulisco la bocca con il palmo della mia mano e spingo Louis cosi forte che cade su alcune gabbie spaventando i cani dentro ad esse.
-Ma che cazzo fai Deborah?.-
-Ti sembra il momento di scherzare?!. Ti rendi conto di dove siamo e di cosa sta succedendo?.- dico scoppiando a piangere del tutto sfogandomi per tutto quello che mi sta succedendo, ho tenuto troppe cose dentro e ora non riesco a smettere di piangere dal nervoso e dalla paura che provo. Louis si alza velocemente dalla gabbia e si avvicina a me cercando di abbracciarmi ma lo ri spingo di nuovo perché sono arrabbiata con lui.
-Non mi abbracciare sei solo uno stupido Louis!.-
Louis non si arrende e riprova ad abbracciarmi bloccandomi le braccia, ci riesce e mi attira a se stringendomi forte. -Deborah mi dispiace, non piangere che anneghiamo qua dentro. Anche io sono preoccupato per tutti quanti ma cerco di ridere e farti ridere.-
-Rivoglio la mia famiglia Louis, i miei bambini, tutti quanti.-
Mi stringe ancora di più a se senza rispondermi, so che è meglio un abbraccio che le parole ma ho bisogno di sentirmi dire che andrà tutto bene, che rivedremo la nostra famiglia e di sapere che possiamo farcela insieme perché siamo un duo; solo di questo ho bisogno di sentirmi dire.
-Deborah.- dice con tono calmo. Mi stacco un po’ da lui per guardarlo negli occhi. -Mi scappa la cacca.-
Lo guardo socchiudendo gli occhi perché non era quello che volevo sentirmi dire ma dal modo in cui lo ha detto mi fa ridere. Sorrido staccandomi del tutto da lui, mi asciugo le lacrime e guardo il vaso. -Falla la dentro, tanto ormai ci hai pisciato dentro.-
-E con cosa mi pulisco?.- Sospiro guardandomi intorno insieme a Louis per cercare qualcosa con cui può pulirsi il sedere  ma non c’è un bel niente da utilizzare. 
-Ho trovato, questo baule non c’è nessun lucchetto. Lo apro, mi appoggio e scarico dentro.-
Scuoto la testa sorridendo senza risponderli perché ormai è partito verso il baule e anche se dicessi che non dovrebbe farlo, so che mi ascolterebbe per niente. Mi siedo contro la parete guardandolo attentamente che si slaccia i Jeans ma mi nota bloccandosi.
-Girati.-
-No che non mi giro, voglio vedere lo spettacolo.-
Louis sospira alzando le spalle, si abbassa i jeans di dietro tralasciandomi vedere dei peli pubici e si siede sul bordo del baule, non posso credere di avere un amico cosi stupido e infantile affianco, non che gli altri si salvano ma lui credo che sia il capo degli stupidi, sin da quando era piccolo. Ho la tentazione di tirare fuori il cell e immortalare il momento ma il mio sguardo finisce dietro Louis che si sforza diventando rosso in viso. Mi alzo da terra lentamente con lo sguardo pietrificato da quello che sto guardando, un solo movimento brusco e siamo fottuti, soprattutto Louis.
-L-louis non muoverti.-
La testa del pitone è proprio vicino alla testa di Louis che mi guarda confuso, deglutisco senza riuscire a parlare e sentendo il verso del pitone alle sue spalle il suo viso diventa bianco in un’instante. 
-Deborah.- dice sussurrando restando in mobile.
-Sta fermo.-
-Mi sta per cadere il pezzo di cacca come faccio?-
-Non lo so. Sta fermo.-
Ci mancava solo questo. Un pitone bello grosso e un Louis Tomlinson in pericolo.



Hola, scusate il ritardo ma ho problemi con il pc quindi faccio fatica ad aggiornare!
Bhe che dire, come andrà a finire con Louis e il serpentino?
Bacio da Arancina Xx



 

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Capitolo 38
*** Capitolo trentotto ***


  • CAPITOLO 38

Mi alzo da terra lentamente con lo sguardo pietrificato da quello che sto guardando, un solo movimento brusco e siamo fottuti, soprattutto Louis.
-L-louis non muoverti.-
La testa del pitone è proprio vicino alla testa di Louis che mi guarda confuso, deglutisco senza riuscire a parlare e sentendo il verso del pitone alle sue spalle il suo viso diventa bianco in un’instante. 
-Deborah.- dice sussurrando restando in mobile.
-Sta fermo.-
-Mi sta per cadere il pezzo di cacca come faccio?-
-Non lo so. Sta fermo.-
Ci mancava solo questo. Un pitone bello grosso e un Louis Tomlinson in pericolo. Ho il cuore che mi sta uscendo dal petto mentre seguo con lo sguardo il pitone che suscita in me ricordi molto belli di quando io e zayn ci trovammo ammanettati nella suite dell’hotel la prima volta che ci conoscemmo. 
-Deborah fai qualcosa ti prego. Ammazzalo.-
-Non è un criceto Louis è un serpente!-
-Smettila di chiamarlo serpente mi fai venire l’ansia!- dice a denti stretti.
-E come vuoi che lo chiamo? Spongebob?- dico ancora più incazzata stringendo i denti. Mi guardo intorno velocemente cercando di poter attirare il serpente in qualche modo e il mio sguardo finisce su una gabbia dove dentro ad essa c’è un pincer bruttissimo che mi guarda con gli occhi storti. Alzo il labbro sogghignando per il piano malefico che ho in mente, allungo la mano aprendo la gabbietta e prendo in mano il pincer che sta fermo immobile.
-Deborah ma sei impazzita?. Metti via quel cane, ma che problemi hai?-
Metto il dito sulla mia bocca per farli capire di stare zitto, mi muovo verso destra senza far movimenti bruschi, so che è un piano molto brutto perché non si dovrebbe fare ma è l’unico modo per distrarre il pitone dalle spalle di Louis che è con le chiappe all’aria. 
-Hey pitone vuoi da mangiare?. E un pincer di 6 kili massimo ed è anche stupido, lo vuoi?-
Il pitone sembra capirmi. Struscia giù dal baule avvicinandosi a me che me la sto facendo sotto da quanto è grosso e lungo, non era cosi quello di tanti anni fa che avevamo rubato a Valeria durante la prima notte di baldoria.
-Debby ti prego non farlo mangiare dal serpente, mi sono messo a piangere quando ho visto Larry la lucciola de “La principessa e il ranocchio” muore figurati se vedo un cane venire mangiato da un pitone.- dice quasi piagnucolando. Lo guardo male per un nano secondo per poi ritrovarmi la bocca aperta del pitone quasi in faccia, lancio un urlo tenendo stretto a me il pincer ma appena chiudo gli occhi, cala il silenzio. Riapro gli occhi lentamente, Louis è sempre seduto sul baule con le chiappe all’aria, io sono viva senza morsi e il pitone a terra morto mentre Billi lo strozza con la sua mascella potente.
-Oh cazzo Billi staccati prima che succhi il sangue del pitone e muori.- dico tirando Billi dal guinzaglio, mi abbasso e lo guardo negli occhi coccolandolo forte. -Sei il mio salvatore patatone mio.-
Io non ho mai amato i cani o altri animali anche perché ho ammazzato due furetti senza farlo apposta e stavo quasi per dare un pincer ad un pitone per salvare la vita di Louis e la mia, ma ora mi accorgo che i cani sono degli angeli custodi che ci manda il signore, per amarli ed essere amati dalla loro anima fedele. In molti dicono che non hanno anima gli animali ma si sbagliano, amano con tutto il cuore a differenza delle persone che sono delle bestie. 
-Deborah.- dice alzandosi dal baule sistemandosi i pantaloni velocemente. Lo guardo attentamente e sto in silenzio per ascoltare la cazzata che ha da dire. -Io sono molto deluso da te per quello che stavi per fare a quel pincer, davvero.- dice facendomi rimanere male e in colpa, non ha tutti i torti. -Ma ho visto come lo hai protetto quando hai visto il pitone avvicinarsi, sapevo che non lo avresti fatto.-
Sorrido sentendomi fiera di me, posso essere un poco malvagia a volte ma non riuscirei mai ad essere una bestia come molte persone fanno nel mondo agli animali. Mi alzo da terra e rimetto via il pincer nella gabbia ma come se fosse incollato a me ostina a non entrare nella gabbia, fa versi come se avesse paura e incomincia a tremare. -Perché fa cosi Louis?.- domando preoccupata mentre Louis si avvicina a me accarezzando la testina al pincer. 
-Sembra spaventato della gabbia o non vuole restare da solo.-
-Si ma non posso tenerlo in braccio come Paris Hilton, staccami questa pantegana schifosa da me per favore.-
Louis mi guarda sorridendo. -No, tienitelo in braccio. Pensa prima di fare la figa senza cuore, ti sta da lezione.-
Alzo gli occhi al cielo cullando il pincer stretto a me come se fosse un bambino, forse perché vedendolo spaventato mi viene spontaneo darli amore e protezione come ho fatto con Billi in questi anni. 
-Comunque abbiamo un problema  molto serio Deborah.- mi dice con tono severo e quasi dandomi la colpa del casino.
-Lo so, cercheremo di nascondere il pitone nel baule e sistemare ogni cosa che abbiamo toccato o benedetto con la piscia e pupu.-
Louis mi guarda corrugando la fronte. -No! Non è questo il problema che io intendo.-
-Ah, e quale sarebbe?-
-Bhe io appena fatto un po’ cacca e non mi sono pulito.- dice sorridendo imbarazzato mentre io lo guardo con faccia schifata, non starò vicino a Louis nelle prossime ore di viaggio. Spero solo a dio che per le prossime ore vada tutto liscio, senza problemi e senza animali che sbucano dai bauli.



"Nel frattempo in Messico, gli occhi di un uomo potente e malvagio scruta il tramonto dalla finestra che da sul mare, il fumo del sigaro esce dalla sua bocca e la sua mano piena di anelli d'oro, tamburella sul vetro come se fosse impazziente di aspettare qualcuno di molto importante, soprattutto per le persone che sono prigioniere nella sua villa con piscina."


Hola! Ecco un'altro capitolo!! ahah che ne dite?
Nel prossimo  Louis, Deborah e Billi arriveranno in Messico, che succederà?
PS: Chi è questo uomo secondo voi che attende Deborah cosi impazziente? 
Bacio da Arancina Xx

















 

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Capitolo 39
*** capitolo trentanove ***


MESSICO

Saranno pure passati anni dall’ultima volta in Messico ma non è cambiato niente, soliti baffoni neri sui signori, donne bellissima anche se hanno una certa età, il caldo anche essendo dicembre e i soliti mariachi che suonano ovunque con le loro maracas. 
-E sempre bello ritornare in questi posti vero Deby?- dice Louis che ha il pincer sotto l’ascella. Scuoto la testa pensando che non sia cosi  bello alla fine tornare in posti dove sono successe molte cose, è stata la nostra prima città estera del peccato. Per di più mi sento molto osservata, ma capisco benissimo i messicani che ci guardano con sguardo confuso, ci sono trenta gradi e io e Louis siamo vestiti invernali, con un cane grosso e un pincer sotto le ascelle dove abbiamo scoperto che era destinato in Cina per essere ucciso, chiunque ci guarderebbe male.
-E ora che facciamo Deby?-
Sospiro. -Per prima cosa cambiamoci i vestiti Louis sto facendo la sauna dentro il maglione e secondo cerchiamo una macchina da affittare.-
Io e Louis usciamo dall’aeroporto cercando un posto dove poter prendere qualcosa da bere e mangiare per il viaggio e anche per cambiarci ma dietro di noi spuntano i Mariachi che ci fanno saltare dallo spavento per le maracas.
-El bamboleo! El bamboleo!- dicono in coro mentre muovono a ritmo quelle cazzo di maracas. Io e Louis scappiamo velocemente venendo seguiti per un paio di metri, non ho mai amato i benvenuti cosi calorosi e non ho amo soprattutto ogni cosa che riguardi il Messico. Entriamo velocemente nel bar ribaltando i troller che trasciniamo in modo molto brusco, tutti ci guardano per alcuni secondi per poi tornare a mangiare quello che stanno mangiando. E un bar molto accogliente di color arancione e giallo, cappelli sombreri attaccati al muro come tradizione e un teschio di toro poco sopra la cassa.
-Louis prima cambiamoci e poi prendiamo qualcosa per il viaggio, va bene?- dico guardandolo mentre fissa dietro di me. Lo guardo confuso e mi giro nella direzione che sta guardando, fuori dalla vetrina ci sono i mariachi che mi guardano sorridendo mentre suonano ancora. Alzo gli occhi al cielo sbuffando e do il guinzalio a Louis.
-Stai attento a Billi, se c’è una cagna in calore corre subito con il pisello di fuori.-
-Come quando io rincorro la Giongia per casa.- mi dice sorridendo. Lascio stare il commento inappropriato di Louis e vado in bagno velocemente con la valigia per potermi cambiare; questo viaggio inizia molto bene. Mi chiudo dentro al bagno e apro la mia valigia prendendo una maglietta a maniche corte e dei jeans normali leggeri ma il mio sguardo finisce sul mio quadretto di famiglia che porto sempre con me, sorrido sforzatamente perché vorrei piangere da quanto mi mancano, sono tutto quello che ho e se dovessi perderli, potrei morire.  Mi alzo spogliandomi velocemente sentendomi libera dal maglione di lana che metto sempre in inverno, non ho le gocce di sudore sul petto ma ho le cascate di sudore che mi partono dalle ascelle, infilo la mano nel vassoio di ferro attaccato al muro per prendere un po’ di carta ma appena sento qualcosa di viscido e bagnato levo subito la mano, sbircio e vedo una decina di preservativi usati.
-Ma che schifo! Bleah!- dico mettendo la mano in avanti decidendo di non usarla più finchè non mi sono vestita con una mano sola. Mi vesto facendo un po’ fatica, metto a posto tutto, chiudo la valigia bestemmiando mentalmente ed esco dal bagno lavandomi subito la mano sotto al getto d’acqua del rubinetto, se fosse stata la Giulia o la Giorgia al mio posto, credo che sarebbe andata subito all’ospedale a fare esami del sangue per verificare di non aver preso una malattia. Esco dal bagno per poter dare il cambio a Louis ma mi blocco immediatamente davanti a tre baffoni che mi guardano.
-Cuando ski maria dolores, Cuando ski quei mal d'amore , cuando ski quei mal a su vera, cuando ski me va al dottore- dicono cantando insieme ai loro strumenti. Li guardo malissimo e li rubo una maracas con cattiveria. 
-A voi vi ci mando dal dottore, con queste su per il deretano mi avete capito?- dico a denti stretti molto nervosa agitando la maracas, voglio metterli paura come faccio a tutti ma loro continuano a sorridermi come se avessero una paralisi alla bocca. Butto la maracas nel cestino e vado da Louis sospirando molto pesantemente, è seduto al tavolo con ancora il pincer sotto l’ascella e Billi nell’altra mano, con la bocca succhia velocemente la coca cola fresca, gliela frego e bevo un goccio per rinfrescarmi la bocca.
-Hey era la mia coca cola!. Prenditene una.-
Lo guardo subito. -Vatti a cambiare Louis, voglio andare subito a cercare una macchina da affittare.- dico sedendomi sulla sedia prendendo il guinzaglio di Billi. -Passami la pantegana orrenda.-
Louis mi guarda con occhi socchiusi. -Non chiamarlo pantegana, ha un nome.- dice lasciandomi spiazzata, non è nostro il cane e lui li da un nome come se fosse suo. Voglio proprio vedere la Giorgia se lo tiene in casa il pincer.
-Ah si?. E come si chiama?.- dico facendo finta di essere interessata.
-E brutto, stupido, piccolo e puzza. Si chiama Nick Jonas.-
Mi spiaccico una mano in faccia trattenendo un sorriso. Avrei scommesso tutto quello che ho che avrebbe chiamato un cane bruttissimo come quel povero uomo di Nick Jonas; e pensare che lo ha invitato al proprio matrimonio.

DOPO UN ‘ORA

Una macchina davvero bella, elegante e potente, un rosso che splende sotto al sole caldo del Messico, il motore rimbomba nelle mie orecchie e i cerchioni alle ruote sono cosi splendenti che mi ci potrei specchiare; la nostra macchina non è cosi. Abbiamo girato quasi due concessionarie di macchine da poter affittare e purtroppo l’unica leggermente bella e non scassata come le altre, l’abbiamo presa noi. La macchina rossa di fianco alla nostra parte in quinta alzando un po’ di fumo per via delle ruote e dopo neanche tre secondi sparisce dalla mia vista, vorrei anche io una macchina cosi al posto di stare seduta dentro ad una specie di alfa romeo degli anni 80. 
-Perché devo guidarla io questo schifo di macchina Deborah.-? Mi domanda Louis mentre guida tranquillamente. Lo sguardo attraverso gli occhiali da soli sospirando.
-Perché la romperei e poi non ho voglia di guidare, sono stanca.-
-Ah certo, tu sei stanca?- dice alzando un po’ la voce. -E colpa tua se abbiamo dovuto fare 16 ore nella stiva di un aereo dove ho rischiato di farmi mordere le chiappe da un cazzo di serpente lungo 10 metri.-
Sbuffo sentendomi leggermente stufa di tutto questo e stufa di aver accanto un uomo cosi pignolo che rinfaccia la cose continuamente, io il mio cane non lo avrei lasciato da solo neanche morta e lui non capisce neanche perché l’ho fatto. Oltre al fatto non averlo voluto lasciare da solo nella gabbia ho voluto stare con lui a tutti i costi perché non voglio perdermi neanche un minuto senza guardarlo e accarezzarlo, un mese fa è stato male e il veterinario ci ha detto che Billi ha un tumore e non può essere operato. Guardo fuori dal finestrino aperto pensando al mio cagnolino che sta per morire ma credo di morire io da quello che ho appena visto. Nella macchina affianco a me in una macchina nera elegante c’è lui. Mckenzie.




Hola, come va?? Ma che fine avete fatto?!?1 ahah La scuola vi occupa??
Ecco un'altro capitolo..ahia ahia. Mckenzie? Che ci fa in messico?
Bacio da Arancina Xx 

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Capitolo 40
*** capitolo quaranta ***




Nella macchina affianco a me c’è una macchina nera elegante ed entro ad essa c’è lui. Mckenzie. 
Spalanco gli occhi e con la mano chiamo Louis colpendolo ripetitivamente sulla spalla, ho il cuore che sta per scoppiare e la mente molto confusa, che diavolo ci fa qua Mckenzie?. 
-Deborah smettila che hai?-
-C’è Mckenzie in questa macchina!- dico tirando giù il finestrino con la manovella, sembra la macchina di Mr. Bean, uguale. Mi slaccio la cintura e mi sporgo fuori dal finestrino con il busto per chiamare Mckenzie. -Hey psicologo che ci fai qua?!- dico  urlando più che posso, Mckenzie anche con il finestrino tirato su sembra sentirmi, mi guarda con occhi spalancati e dal suo movimento di labiale riesco a capire “Oh cazzo”. 
-Deborah ma sei pazza! Rientra dentro!- dice urlandomi contro mettendomi una mano sul culo. -Anzi stai cosi mi piace il panorama che sto ammirando.-
Do un calcio a Louis beccandolo sulla coscia urlandoli di levare la mano dalla mia chiappa, continuo a fissare Mckenzie che cerca in tutti i modi di accelerare ma Louis riesce a starli dietro. -Mckenzie tira giù il finestrino devo solo parlarti. Se non lo fai giuro che ti ammazzo.-
Mckenzie di colpo accelera superandoci velocemente per poter scappare da noi, mi sto molto innervosendo, cosi rientro in macchina con i capelli peggio di quando mi sveglio e indico la macchina con il dito. -Louis segui Mckenzie, schiaccia quell’acceleratore del cazzo.-
-Deborah ti ricordo che abbiamo un’ alfa romeo degli anni ottanta mica il mio range rover appena uscito!.-
Sbatto la mano sul cruscotto vedendo la macchina sparire sempre di più dalla nostra vista, ho le mani che tremano da quanto sono nervosa e confusa in questo momento, una macchina vecchia che va a cinquanta all’ora non aiuta il mio sistema nervoso. Ad un tratto sento una suoneria a me familiare, prendo il mio cellulare velocemente dalla borsa e leggo il nome di mia figlia Megan. Sia lodato il cielo.
-Megan! Stai bene? Dove siete amore mio?.- dico ad alta voce. Non sento nessuna voce meravigliosa ma ben si un sospiro pesante. -Megan rispondimi per favore amore della mamma ti prego parla.-
-Mami?- 
Mi sento crollare il  mondo nel sentire la voce di mio figlio Tyler che scoppio in un pianto isterico, il mio bambino che è spaventato e confuso di quello che sta succedendo. -T-tyler amore sono la mamma dimmi dove siete per favore, passami il papà o qualc..- mi blocco nel sentire la chiamata interrompersi. -Tyler?. Pronto Tyler?- controllo il display del cellulare e vedo che la linea è caduta. Rivoglio la mia famiglia con me, ho cosi paura di non vederla mai più e con tutte le volte che ci siamo trovati in questa situazione, questa volta non sento una speranza positiva; non so come andrà a finire questa cosa.
-Deby mi dispiace molto vedrai che troveremo tutti quanti e la salveremo come abbiamo sempre ok?- mi dice in tono dolce mentre mi stringe la mano per confortarmi. -Tu inventerai un piano diabolico mentre io salvo tutto con il mio schiocco di dita, ti piace come idea?- dice sorridendomi per farmi scappare un sorriso, ma non riesco a sorridere.
-Louis questa volta ucciderò a sangue freddo questa persona che sta facendo questa cosa, lo giuro sulla mia famiglia.-
Louis sospira stringendomi di più la mano. -Deborah lo sai che sei uccidi qualcuno finisci dentro, con la giustizia che abbiamo non guarderanno perché lo hai fatto, a loro basta che hai ucciso qualcuno per sbatterti dentro e non ti consiglio di finire dentro. Ho visto un documentario qualche giorno fa e ho visto che le donne per dare il benvenuto alle nuove arrivate usano le verdure, immagina una zucchina o una carota nella tua patatina.-
Mi giro con il viso bagnato dalle lacrime verso Louis con sguardo molto cattivo, non sono in vena di pensare alla verdura e di dove potrebbero infilarmela in galera, anche perché non riuscirebbero a toccarmi perché mi farò rispettare subito.
-Eddai Deborah lo sai che non mi piace vedere le persone tristi, cantiamo una canzone insieme.-
Lo guardo ancora più  male. -Cantare insieme?. Credi di essere in una gita con l’oratorio per caso?-
-Deborah la musica aiuta a rilassarsi. Cantiamo una canzone, io ne ho già una in mente.- mi dice con quel sorrisino che mi verrebbe voglia di strapparli dalla faccia. Se crede che io canti insieme a lui sapendo che i miei figli sono e la mia famiglia sono in pericolo si sbaglia di grosso. -Ti ricordo la canzone della zucchina?. Quella che ti cantavano sempre Alessia e Giulia moooolti anni fa?.-
Scuoto la testa immediatamente, non perché non me lo ricordo anzi quella canzone me la cantano ancora tutt’ora ma non voglio cantarla e ne sentirla cantare da Louis perché potrei fare un casino. -Guai a te se la canti Louis, voglio stare tranquilla per favore.-
Do un’occhiata velocemente ai posti dietro dove Billi dorme con Nick Jonas in testa, mi metto comoda al mio posto tirando su di poco il finestrino e chiudo gli occhi per fare mente locale su tutto quanto e magari pensare ad un piano per salvare tutti. La villa di Alejandro me la ricordo benissimo, so che la vetrata sfortunata è al secondo piano davanti alla piscina e al cancello nero, ma se dovessi fare il giro della casa ed entrare come ho già fatto nella finestra del secondo piano mi ritrovo due nemici; il quadro di Et e se è ancora viva la filippina ninja. 
-Mi piace la zucchina ina, mi sento biricchina ah ah.-
Sorrido sotto ai baffi sentendo Louis cantarla con voce stridula e da donna. Apro gli occhi e lo guardo. -Louis no per favore, non continuare la canzone.-
Louis sorride e mi guarda. -Vieni qua ti spiego la mia dieta, non c’è ne un’altra più completa, più verdure sempre dure che non siano troppo mature.- Continua Louis sorridendo per farmi sorridere e ci sta riuscendo, come può farmi sorridere cantando una canzone altamente stupida quando ho appena sentito mio figlio di 7 anni chiamarmi?.

DOPO DUE ORE.

Sono esattamente le tre del pomeriggio, il sole è ancora più caldo e in macchina stiamo morendo di caldo, abbiamo finito le provviste d’acqua e di cibo, per colpa di Louis che ha preferito usare l’acqua per farsi la doccia che berla. 
-Louis fermati un attimo che prendiamo qualcosa e faccio fare anche i bisogni ai cani che se no cagano in macchina.-
Louis annuisce e si ferma davanti a dei negozietti piccoli dove c’è anche del verde per i cani, scendo dalla  macchina sentendo le gambe leggermente addormentate per il viaggio troppo lungo, non sono abituata a stare quasi 4 ore in macchina senza muovermi. Sento Louis lamentarsi anche lui per la gambe mentre mi raggiunge con una mano sulla schiena. -Mi sento vecchio in questo momento, ho male alla schiena e alle gambe.-
Sospiro. -Forse lo siamo Louis, te domani fai quarantadue anni e io quaranta tra due giorni. Lo siamo davvero.-
-Si siamo vecchietti per alcune cose ma quando dobbiamo muoverci a letto siamo dei ragazzini, capisci che intendo maialina che non sei altro.- dice sorridendomi maliziosamente, lo guardo e li do un coppino in fronte sorridendo.
-Sei davvero un maiale Louis. Entra a prendere da bere e da mangiare, io penso ai cani.-
Mi stiracchio un attimo e apro la portiera di dietro per poter prendere Billi e la pantegana che prendo per prima infilandola sotto all’ascella, con la mano libera prendo il guinzalio di Billi che scende velocemente dalla macchina tirandomi verso il prato. -Si ho capito Billi che devo scaricare non tirare che sono vecchia.-
Appena arrivo al prato libero Billi e poso Nick per terra che segue subito Billi che sta annusando ogni cosa. Mi guardo intorno sentendomi davvero stanca, avrei bisogno di dormire un paio di ore per riposarmi un po’ ma non posso fermarmi non prima di aver trovato la casa di Alejandro che non mi ricordo dove si trova, so che è poco prima del deserto ma non so neanche come ci si arriva al deserto. Prendo il cellulare per poter chiamare Tiffany che  magari sa qualcosa di nuovo ma appena vedo i cani spalanco la bocca schifata della cosa. Il povero Nick jonas è ferma in mobile sotto al culo di Billi che sta scaricando come non mai. -Oh mio dio che schifo!. Billi hai cagato in testa al pincer.- dico avvicinandomi a loro ma appena vedo meglio da vicino il pincer ricoperto di cacca mi allontano subito mettendomi una mano sulla bocca; perché nelle mie avventure ci deve essere sempre la cacca di qualche animale?.
-Hey Deborah ho fatto la spesa, ho preso molto cose che..- dice bloccandosi nel vedere la situazione del povero pincer, la sua espressione da scioccato passa allo schifato, proprio come me. -Mi è appena passata la fame, il mio povero pincer.-
Mi avvicino a Louis velocemente senza togliere lo sguardo dal cagnolino diventato marrone scuro. -Louis io non lo prendo, prendilo te e vallo a pulire da qualche parte.-
-Scordatelo Deborah, non prendo in mano un pincer pieno di cacca!. Ho già avuto esperienze grazie.-
-Io ho avuto esperienza con la cacca di un cavallo non tu. Te hai infilato solo la mano nel sedere di un pony.- dico andando nei dettagli per farli capire la differenza tra finire del tutto in una montagna di cacca di cavallo dal prendere un pincer piccolo pieno di cacca un pò liquida da parte di un Pittbul. Louis mi continua a fissare con occhi socchiusi per farmi quasi paura ma non si rende conto che ha una faccia da pirla in questo momento ma il suo sguardo cambia, sembra quasi dolce tranne per il sorriso che fa sempre quando ha qualcosa in mente che a me non piacerà di sicuro.

Spalanco gli occhi e guardo altrove. -No Louis niente labbrino non pulirò il pincer pieno di cacca. No!- 







Ecco a voi un'altro capitolo!! Ho aggiornato adesso anche perchè Sabato parto e andrò a londra fino a mercoledi quindi non potrò aggiornare! 
Un Bacio a tutte e miraccomando fatemi sapere come vi sembra!! 
Bacio da Arancina Xx




 

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Capitolo 41
*** capitolo quarantuno ***


 
  • CAPITOLO 41


-E la scena più divertente da ammirare, ovviamente dopo aver visto la Gabriella con i capelli biondi.-

Lancio un occhiataccia a Louis che è bello comodo seduto sulla seggiolina mentre mi guarda senza darmi neanche una mano. E la cosa più schifosa che io abbia mai fatto, neanche quando Dom all’età di 3 anni ha avuto tosse e diarrea allo stesso tempo, odio la cacca e odio soprattutto l’odore della cacca. -Forza Deborah, faccio il tifo per te!.-
Prendo un bel respiro per non lanciarli il pincer sporco dritto in faccia per il nervoso che mi sta facendo venire, tengo in braccio il povero nick jonas a distanza da me usando dei guanti comprati nel mercatino accanto per poi buttarlo nella pisci netta gonfiabile che ho dovuto gonfiare io; non Louis. 
-Perché non entri anche te nella pisci netta Deborah?.-
-Louis non mi sto affatto divertendo a pulire questo topo. Sta zitto e guardati qualcosa di veramente bello.-
Prendo lo straccio vicino alla pisci netta mettendomi a gattoni e subito dopo sento Louis fischiarmi da maniaco, non potevo partire con Niall o Harry?, proprio Tomlinson dovevo condividere questo viaggio terribile.
-Tra poco farà buio Deborah, dormiamo in macchina vicini vicini o prenotiamo una stanza di un motel.?- mi domanda. Ci penso su mentre lavo Nick concentrata ma appena apro  bocca sento Louis anticiparmi. -Magari dopo aver preso una bella cassa di pozione maliziosa, che ne dici?.-
Mi giro subito verso di lui. -Louis ti sto per tirare il pincer in faccia. Non faccio niente con te e non andremo a prendere la pozione del sesso, smettila per favore.-
Louis sbuffa e guarda da un’altra parte scoppiando a ridere come un cretino. Lo guardo confusa, giro il viso verso la direzione che ha guardato facendolo ridere e appena vedo Billi montare una cagnolina mi sento crollare il mondo addosso. Mi alzo velocemente urlando e correndo verso Billi che per essere anziano monta molto bene e veloce. -BILLI NON VENIRE! NON VENIRE!.-
Afferro Billi dai fianchi tirandolo via immediatamente dal sedere della cagna che è con il culo in aria, faccio una faccia schifata e allontano Billi tenendolo dal guinzaglio. -Brutto cane non si fa! Non si inchiappettano le cagne, sei un porco come il tuo padrone.-
Louis se la sta ridendo beato sulla seggiolina, odio quando qualcuno ride di me quando non sono dell’umore adatto; quindi il mio nervoso non è molto calmo. Mi avvicino a Louis con billi vicino a me e con il piede lo spingo all’indietro con la sedia facendolo cadere di schiena. 
-Ahia! Perché lo hai fatto?- mi domanda mentre si tira su toccandosi la schiena con faccia dolorante.
-Perché mi stai innervosendo molto, smettila di ridere di me non sono per niente dell’umore adatto per farmi una risata.-
-Allora che dovremo fare? Deprimerci perché la nostra famiglia è stata presa e piangere peggio dell’Alessia quando guarda Leonardo lardone affogare?.- mi dice urlandomi contro lasciandomi senza parole. Come posso essere l’unica ad essere giù di morale per quello che sta succedendo, mi sento il cuore a pezzi in questo momento perché non ho l’affetto che vorrei ricevere da parte di Louis che ci conosciamo da anni, ma se è questo quello che pensa preferisco farmi il viaggio da sola senza lui.
-Va bene Louis, hai ragione te. Prenditi il pincer e tornatene a casa se non te ne frega un cazzo di quello che sta succedendo perché io non voglio passare tutto il tempo a ridere facendo finta che non stia succedendo niente va bene?-
Louis mi guarda mordendosi il labbro nervosamente, so che non piace a nessuno di noi litigare ma ho davvero bisogno di urlare e di sfogarmi con qualcuno perché ho un dolore al petto che non riesco a mandarlo giù, finche non troviamo tutti sani e salvi. In realtà non voglio assolutamente andare da sola senza Louis, perché anche se è uno stupido o mi fa credere che non gli interessa niente di tutto quanto mi sta vicino e so che se ho bisogno di un abbraccio c’è sempre. Sento gli occhi pizzicarmi dalle lacrime mentre fisso Louis negli occhi, sto per scoppiare del tutto anche se odio piangere perché mi fa sentire debole, ma Louis lo nota subito e mi abbraccia fortissimo a se.
-Deborah lo so che sei preoccupata e hai paura, ma lo sai che siamo forti insieme, siamo un team. Non voglio lasciarti sola ok?.- mi dice con tono dolce mentre mi accarezza la schiena su e giù. Annuisco piangendo sulla sua spalla sentendomi protetta e leggermente meglio ma appena sento le sue mani sulle mie chiappe sospiro alzando gli occhi al cielo.
-Louis leva quelle mani dalle mie chiappe.-
Sorride. -Sono le mie mani che sono attirate dal tuo culo.- 
-Anche il mio ginocchio è attirato dalle tue palle Louis.-
Louis si stacca subito mettendosi le mani sul pacco sorridendo. Scuoto la testa e guardo il pincer che è scomparso dalla pisci netta; ci mancava solo questa, un pincer scomparso. Io e Louis incominciamo a cercarlo chiamandolo ad alta voce ma non si vede da nessuna parte, non sentiamo neanche il suo abbaio da gallina strozzata ma in allontananza, qualcosa attira la nostra attenzione, sembra un suono di chitarra suonata molto bene. Il suono si fa sempre più vicino, soprattutto alle nostre spalle e appena io e Louis ci giriamo rimango a bocca aperta.
-Sigo cruzando ríos andando selvas  amando el sol ada día sigo sacando espinas, de lo profundo del corazón- 
Guardo con occhi socchiusi i Mariachi che in qualche modo ci hanno seguito per cantarci una delle loro canzoni che non capisco; perché ci seguono ovunque sti tizzi?. Mi giro verso Louis per dirli di andarcene ma lo vedo ballare schioccando le dita come se fosse uno spagnolo, li mancano le maracas, un vestito tipico messicano e potrebbe aggiungersi al gruppo dei Mariachi. Si avvicinano a noi continuando a sorridere da psicopatici e cantare facendo ballare ancora di più Louis che sembra anche concentrato a ballare bene ma io non mi sto divertendo affatto. Prendo billi dal collare e mi allontano verso la macchina dove trovo il pincer seduto vicino alla ruota.
-Deborah!.-
Sospiro e mi giro verso di lui che corre verso di me felice. -Deborah ho due notizie bellissime da darti.!-
-Sarebbero?-
-La prima, i mariachi sanno come arrivare alla casa di Alejandro.- dice. Li guardo di sfuggita pensando se sia una buona idea avere quelli in macchina per farci da guida ma Louis mi mette le mani sulle spalle e  mi guarda sorridendo divertito. -La seconda è che li ho invitati per fare questo viaggetto. Sei contenta?-
Perché mi viene da piangere?. 
-Andiamo Debbura hanno detto che da qua alla casa di Alejandro mancano solo 9 ore. Cantiamo e ci divertiamo in macchina, che te ne pare?.-

DOPO 20 MINUTI.

-Dai Deborah canta con noi!-
Guardo malissimo Louis che si sta divertendo da matti a guidare a zig zag andando a ritmo della canzone che stanno cantando. Prima di salire mi sono comprata delle cuffie pelose rosse per non sentire niente ma a quanto pare non servono a niente visto che mi stanno rompendo i timpani. Non so cosa potrebbe succedere per nove ore in macchina con questi cantanti bravissimi e simpaticissimi; aiutatemi.



Hola, ecco un'altro capitolo!! Scusatemi per il ritardo ma sono stata a Londra e ho dovuto fare altre cose importanti. 
Spero che vi piaccia e fatevi sentire!! Siete tutte sparite mi fa piangere come cosa! ahaha
Bacio da Arancina. 




 

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Capitolo 42
*** capitolo 42 ***


SERA

E stato il pomeriggio più lungo e fastidioso della mia vita, non so come ho potuto resistere per quasi 5 ore in macchina insieme a Louis che rideva e cantava in uno spagnolo mai sentito, quei tre dietro che cantavano ogni minuto tra cui Best Song Ever in spagnolo e i cani che avevano uno sguardo supplichevole verso di me; io e il mio Billy ormai siamo telepatici. Verso le 22 di sera, dopo aver lasciato i mariachi in mezzo alla strada ci siamo fermati in un motel molto carino ma molto famigliare per Louis, dice di averci dormito quando la Giorgia si era svegliata dalla pozione molti anni fa durante la missione, per fortuna non abbiamo dietro nessuna pozione anche se Louis voleva fermarsi a comprarla. Pago con il sorriso in mano quello che ho appena comprato ad un market qua vicino, esco dal negozio pensando alla reazione di Louis e non vedo l’ora di vederlo felice, cosi magari mi distraggo anche io per qualche ora. Raggiungo il motel, salgo la scala che porta ad un balcone unico lunghissimo e mi fermo davanti alla porta numero 22. Apro la torta che ho comprato gia pronta posandola un attimo sul cartone per terra, aggiungo le candeline con il numero 41 e le accendo sorridendo da deficiente, ho il cuore che batte a mille per la sorpresa e non so perché sia cosi contenta. La prendo il mano facendo molta attenzione, guardo di sfuggita l’orologio illuminato e appena scocca la mezzanotte entro in stanza aiutandomi con il gomito. 
-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Louis Tomlinson, tanti auguri a te!- 
Louis si alza da letto con un sorriso imbarazzato, è rosso in viso e questo mi rende davvero felice. 

-Esprimi un desiderio Tomlinson!- dico sorridendo mentre mi avvicino a lui con la torta verso di lui. Lo guardo che chiude gli occhi trattenendo un sorrisone mega, ha la vena sulla fronte che pulsa e continua a sfregarsi le  mani dall’imbarazzo. Soffia sulle candeline e mi guarda sorridendo. 
-Non dovevi Deborah, grazie.-
Sorrido e poso la torta sul comodino, mi avvicino a lui e lo abbraccio forte come i veri amici fanno. Che posso dire di Tomlinson, che forse è uno di quelle poche persone che dall’apparenza possono sembrare fredde e immature per le cazzate che fa e dice, ma quando c’è qualcosa tira fuori gli artigli ed è molto furbo, una sassy come lo chiamavano molti anni fa. E’ davvero speciale come amico e parte delle mia famiglia come lo sono Niall, Liam e Harry. 
-Mangiamoci la torta dai!.- dico. Mi stacco da lui ma appena intravedo i suoi occhi lucidi mi fermo sentendomi cadere il mondo addosso, perché sta piangendo.? -Che succede Louis?. Ti ho cosi tanto commosso con la torta?.-
Louis scuote la testa sfregandosi gli occhi. -Il pincer mi ha cagato sulle scarpe.-
Mi giro dietro di me e vedo la cacchetta di nick sulla scarpa di Louis. Scoppio a ridere facendo spaventare sia Billy che dormiva che Nick che corre sotto al letto per proteggersi. 
-Louis porta fortuna!-
-Ma dove?. Se la schiacci porta fortuna non se è la cacca a schiacciare la mia scarpa!-
Rido beata mentre mi siedo sul lettone matrimoniale prendendo la torta, è davvero carina anche se semplice; è al limone e ha delle strisce orizzontali dove fuoriesce la crema al limone. Ho molta fame ma appena mi rendo conto di non aver preso un coltello sbuffo pesantemente. -Louis non abbiamo niente per tagliarla. Come la mangiamo?-
Louis mi raggiunge sul letto e la spezza con le mani come se fosse un cavernicolo, sempre con la sua delicatezza da elefante. 
-Cosi facciamo prima Debbura.- dice facendomi l’occhiolino mangiando la fetta di torta.
-Non mi chiamare Debbura! Anche se è il tuo compleanno di certo non ti tratto bene capito?.
Louis si alza dal letto facendomi il gesto con la mano che arriva per poi sparire in bagno. Prendo un pezzo di torta mangiandola sentendo la crema sciogliermi in bocca ma un bip richiama la mia attenzione, mi giro e vedo il cellulare di Louis che lampeggia, lo prendo per curiosità e nello sbloccare vedo il nome “Giongia”. Mi sento cadere il mondo addosso e apro  il messaggio velocemente con le mani tremanti.
-Tanti auguri Tommo. Non vedo l’ora di vederti e anche Miley! Ti amo! -
Rimango pietrificata a leggere il messaggio, non per quello che c’è scritto ma del messaggio in se, si sono scritti anche ieri pomeriggio e stamattina,  se sono in pericolo come può aver mandato un messaggio cosi tranquillamente?. Ho provato anche a chiamarli molte volte durante il viaggio e non ho mai ricevuto risposta. 
-Deborah stavo pensando di..- dice bloccandosi davanti al letto. Alzo lo sguardo guardandolo molto male e confusa. Il suo pomo da adamo va su e giù, le sue mani incominciano a muoversi nervosamente e io spero dio che non è come penso io.
-Louis dimmi che cazzo significa che te e la Giorgia vi mandate messaggi da ieri eh?-
-Deborah non incazzarti per favore fammi parlare.-
Non doveva dirlo. Mi alzo di scatto dal letto buttando la torta per terra e mi avvicino a Louis con rabbia, allunga le braccia verso di me per fermarmi ma con pochi tentativi. Lo spingo fortissimo contro il muro incazzata come non mai. -CHE CAZZO STA SUCCEDENDO!-
Louis mi guarda deglutendo, mi guarda con terrore e porta le mani leggermente avanti a mo di difesa. -Deborah fidati di me, non dovevi scoprirlo cosi e..-
-Vaffanculo!. Tu sai tutto quanto e non hai detto niente fino adesso?. Ti odio veramente.-
Mi giro fischiando a Billy che balza subito in piedi, prendo la mia piccola borsa ed esco dalla porta velocemente con appresso il cane.
-Merda!- dice Louis con tono nervoso. -Deborah non andartene ti prego posso spiegarti.-
-Non c’è niente da spiegarmi.- 
Non posso crederci che Louis abbia sentito la Giorgia in questi giorni senza dirmi niente, non ci sto capendo più niente di questa storia e spero che finisca al più presto perché potrei impazzire del tutto. Una macchina nera grande si ferma davanti a me facendomi un pelo dalle gambe, indietreggio di colpo sentendomi il cuore in gola e appena vedo un uomo scendere vestito per bene lo guardo dritto negli occhi.
-Salga in macchina.-




Hola a tutte, eccomi qua con un'altro capitolo. Ho avuto dei problemi con la linea quindi non riuscivo ad aggiornare!
Fatemi sapere!! Ciaoo Bacio Xx

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Capitolo 43
*** capitolo quarantatre ***


  • CAPITOLO 43

Una macchina nera grande si ferma davanti a me facendomi un pelo dalle gambe, indietreggio di colpo sentendomi il cuore in gola e appena vedo un uomo scendere vestito per bene lo guardo dritto negli occhi.
-Salga in macchina.-
Guardo la macchina velocemente dove lo sportello è aperto, ritorno a guardare quello che sembri non voler ripetermi di salire in macchina. Non voglio assolutamente salirci perché non so dove potrei finire e che cosa succederebbe se salissi ma appena sento Louis dietro di me che mi mette un braccio intorno alle spalle, mi sento leggermente più al sicuro anche se sono molto incazzata con lui.
-Mi dispiace gorilla ma la donna è gia prenotata per la notte.-  dice facendomi alzare gli occhi al cielo, ha sempre delle scuse stupide. Lo guardo velocemente ma la risata rauca del gorilla attira la mia attenzione; che cazzo ha da ridere?.
-Ascoltate, non sono qua per divertimento. Salite in macchina entrambi e vedrete che non succederà niente.-
-Non possiamo- dice Louis. -Abbiamo due cani come vede e soffrono la macchina.-
-Non mi interessa portate anche loro due. Salite, non voglio ripeterlo.-
-Ripete cosa?- dice Louis scherzosamente. 
-Di salire in macchina.-
Louis scoppia a ridere e batte le mani come una foca al circo. -Lo ha ripetuto, ha perso mi dispiace.-
Sospiro pesantemente chiudendo gli occhi ma appena li riapro vedo una bella pistola puntata verso di noi. Non mi sono mancate quei oggetti piccoli ma pericolose verso di me, ho già subito una volta il dolore del proiettile e non voglio riprovarlo sul mio corpo. Mi mordo il labbro pensando se sia una buona idea ma come un lampo di genio, mi scappa un sorriso divertita. -Va bene saliremo in macchina. Louis andiamo dai.-
Louis bisbiglia velocemente “cosa?” mentre vado verso la macchina, guardo attentamente il gorilla che fa il giro della macchina e mi giro subito verso Louis che è dietro di me che mi guarda confuso. -Che hai in mente Deborah?-
-Ogni cosa che farò o dirò tu stai al gioco ok?-
Louis annuisce leccandosi il labbro. -Mi dispiace per prima..-
-Sono molto arrabbiata con te ma stai al mio gioco ok?- dico fredda per poi entrare in macchina facendo salire prima Billi che si posiziona subito sul sedile vicino al finestrino. Mi siedo in centro sentendo Louis sedersi accanto a me con il pincer in mano ma  in macchina c’è un profumo molto famigliare per le mie narici, sembra il profumo di Dominic che usa anche per andare a dormire; lo potrei riconoscere anche in mezzo alla puzza di cacca. 
-Avete fatto bene a salire in macchina.- dice l’uomo con un tono sinistro mentre parte con la macchina, ma se pensa di farmi paura con quella voce di sbaglia di grosso.  Sto per aprire bocca per rispondere male a questo signore presuntuoso ma ho già in mente il mio piano per poterci fermare e mettere in atto il mio piano.
-Si è un bene che siamo saliti in macchina anche perché il mio amico Louis ha problemi di pancia, ha preso un virus potente in Cina ed ogni 5 minuti incomincia cagarsi addosso, ma diarrea liquida e puzzolente.- dico credibile recitando alla grande. Mi giro verso Louis che mi guarda con il naso leggermente arricciato per lo schifo che ho detto. -L’ultima spruzzata di diarrea è successa circa 2/3 minuti fa giusto?-
Socchiudo gli occhi guardando un po’ male Louis per farli capire di stare al gioco se no lo butto fuori dalla portiera della macchina. Mi guarda annuendo calandosi nella parte e rivolge lo sguardo verso lo specchietto retrovisore del tizio. -Si quindi tra qualche minuto sono obbligato a tirare giù i pantaloni e mettermi con le chiappe all’aria sparando cacca molle.-
Ho sempre pensate che io e Louis siamo degli ottimi attori, sappiamo recitare cosi bene che a volte anche la mia famiglia mi chiede se sto parlando seriamente o sto scherzando ma se hai passato vent’anni della tua vita nei guai e l’unico modo per scappare è mentire, diciamo che recitare ormai fa parte della tua vita. Ma pensandoci bene, Louis potrebbe recitare con me sin dall’inizio che è venuto a casa mia dicendomi che non sapeva niente del rapimento; o forse no. 
-Se si mettesse con le chiappe all’aria, a me non darebbe nessun fastidio bellino.- dice l’autista con tono molto diverso dal primo. Ha usato un tono che ha fatto rimanere di sasso Louis che lo fissa con gli occhi un po’ spalancati, ma non per me. Sorrido da stronza e guardo l’autista posando la mano sulla schiena di Louis. -Il mio amico ha un culetto cosi bello si fa invidiare da tutte le ragazze, lo vorrebbe vedere?- 
Con la coda dell’occhio vedo che Louis si gira verso di me con sguardo ancora piu spaventato di prima, so che sto giocando male ma se serve per far fermare questa macchina potrei inventarmi di tutto. 
-Non credo che sia un’ottima idea Deborah visto che ho un virus.- dice Louis, ma non lo ascolto.
-Dai Louis tirati giù i pantaloni e se dovresti incominciare a spruzzare un po’ di cacchina ci fermiamo va bene?.-
-Oh mi fermo subito!- dice l’autista frenando di colpo. Povero autista stupido ignaro di quello che ho in mente di fare pur di prendere questa macchina. Il tizio si gira verso di noi guardando Louis con un sorriso mega sbattendo le ciglia, mi fa ridere la situazione perché nei miei piani diabolici finisce sempre nei guai quello accanto a me.
-Dai tesoro mostrami le chiappette, voglio invidiarti anche io.-
-Questo lo prendo io Louis.- dico sorridendo prendendo nick velocemente. Lo guardo trattenendomi dal ridere per la sua faccia poverino, sembra un bambino alla recita che si vergogna di parlare davanti a tutti i genitori. Mi lancia un’occhiataccia e prendendo un bel respiro incomincia a slacciarsi i jeans alzando il bacino e da brava osservatrice non posso non vedere il suo pacco attraverso i boxer grigi con bordo bianco. 
-Nudo nudo nudo nudo!- dico io battendo le mani ricevendo un’altra occhiata brutta di Louis. Il tizio è molto contento di vedere Louis levarsi i jeans, ormai manca poco che se li tolga del tutto per poter fare quello che ho in mente. Sospirando pesantemente Louis si sfila del tutto i jeans, prendo i Jeans velocemente dal bordo vita e aprendoli un pò li ficco in testa come un sacchetto all'autista che si spaventa. Incastro ancora di più la testa nella gambe del jeans, balzo in avanti aprendo la portiera e lo butto giu dalla macchina con un calcio. 
-I miei Jeans! Recuperali!- urla Louis nei sedili posterieri. Chiudo la portiera e metto in moto partendo in quinta lasciando quello in strada nel pieno della notte ma non lo conosco quindi non mi interessa niente di quello e di quello che potrebbe succederli con dei jeans incastrati in testa. Sorrido divertita dandomi il cinque da sola da quanto sono un genio malefico nei piano di salvataggio.
-Deborah che cosa mi metto ora?-
-Resta in boxer, tanto per quello che si vede il mio occhio non cadrà sul tuo pacco Louis, credimi.-
Louis si guarda velocemente il pacco per poi balzare nei posti davanti mettendomi il culo in faccia, lo spingo via con la mano ma non vedendo le mani di Louis che non erano posate sul sedile, cade di faccia contro la portiera della sua parte facendo risuonare il tonfo in tutta la macchina. Scoppio a ridere come una cretina sentendo bestemie e parolacce da parte sua che si tiene la fronte per il dolore. -Deborah cazzo!-
-Oops.-




Hola, ecco un'altro capitolo. Nel prossimo capitolo arriveranno finalmente a destinazione che succederà???
Bacio da Arancina Xx

















 

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Capitolo 44
*** capitolo quarantaquattro ***


  • CAPITOLO QUARANTAQUATTRO

Ho guidato per alcune ore dopo lo spogliarello sforzato di  Louis per colpa mia, non sono neanche preoccupata per quel povero uomo lasciato nel deserto con i pantaloni di  Louis ficcati in testa ma l’unica cosa che mi sono accorta durante la notte mentre Louis dormiva, è che nei jeans c’era il telefono di Louis dove potevamo contattare la Giorgia. Non ho dormito da dio in macchina con Louis perché come sappiamo tutti nel deserto di notte non ci sono temperature che trovi di giorno, la temperatura era scesa molto e soprattutto per Louis che era mezzo nudo non è stato facile dormire, infatti senza nessun imbarazzo abbiamo dormito insieme abbracciati nei sedili posteriori con il calore dei cani che hanno leggermente aiutato  a non sentire il freddo. Nella mattinata del 24 dicembre, oltre a scrollarmi di dosso Louis che mi continuava a strusciare il pene duro sulla coscia sono riuscita anche a fare una passeggiata con i cani per il deserto senza allontanarmi dalla macchina. Per la prima volta nella vita di Louis ha passato un compleanno molto diverso dal solito, non eravamo in una casa con torta e cibo abbondante, abbiamo mangiato patatine come dei maiali, abbiamo scherzato sul passato e per un piccolo incidente ho castrato Louis con il piede di porco che avevo in mano, in pratica volevo allontanare un serpente piccolo dalla strada per non schiacciarlo ma quando mi sono girata verso Louis che era fuori dalla macchina in boxer a guardarmi, sul suo pacco c’era attaccato uno scorpione, l’ho subito bloccato con la mano dicendoli di non muoversi e boom, l’ho castrato molto forte che il suo urlo si sarà sentito fino a casa di Alejandro. Dopo quel piccolo incidente tornammo in macchina attraversando per due ore il deserto finchè non ho visto che iniziava un piccolo paese dove riconobbi il recinto dei cavalli abbandonati, non per niente ho guardato quel recinto con schifo ricordando cosa mi capitò con Harry molti e molti anni fa. Con il passare degli anni quel paesino fù ristrutturato un po’, infatti abbiamo trovato case abitate da famiglie, negozietti di souvenir e una piccola taverna dove cucinavano specialità del posto, ci siamo fermati subito per poter mangiare ma appena siamo entrati gli occhi erano puntati su Louis che era in boxer e con un pincer sotto all’ascella, è una cosa molto strana da vedere ma non sono stati a badare molto a come potevamo apparire in quel momento, infatti hanno regalato dei pantaloni a Louis poco imbarazzanti, sono rossi, viola e arancioni larghi e stretti sulla caviglia, sembra un Aladdin dagli occhi azzurri e castano chiaro. C’è stato un momento che mi sono chiesta “perché sto ridendo con Louis se la nostra famiglia è in pericolo?”, mi sono sentita davvero menefreghista in quel momento ma come non potevo non ridere nel vedere Louis fare il figo mangiando velocemente due peperoncini verdi super piccanti, dopo due morsi il suo viso ha incominciato a diventare rosso come il culo di un babbuino, ha incominciato ad urlare come un passo ficcando la testa sotto al lavandino bevendo come un cammello sapendo che l’acqua non aiuta per niente, solo il pane e il latte aiuta a sentire meno bruciore in bocca. Dopo aver lasciato il ristorante ci siamo rimessi in strada ho aspettato che Louis si addormentasse per poter fare una cosa e circa dopo due ore che si era addormentato pesantemente, ho tirato fuori il cellulare che ho “preso in prestito” da una signora al ristorante e ho subito digitato il numero di Zayn. Avevo il cuore in gola ad ogni squillo e quando è partita la segreteria ho buttato il cellulare dal nervoso, sono scoppiata a piangere al pensiero che sono ostaggi per colpa di qualche bastardo, soprattutto pensare che ci sono anche dei bambini che possono essere spaventati; non la passerà liscia questo bastardo. Il giorno di Natale non abbiamo fatto gran chè perché sono stata tutto il giorno depressa, neanche Louis è riuscito a tirarmi sul il morale e per qualche minuto ho visto Louis nel panico, non perché non è riuscito a farmi sorridere ma era nel panico per qualcos’altro, come se si sentisse in colpa per il mio umore ma come potevo sorridere nel passare il natale senza famiglia, senza tavolata mega con cibo buonissimo preparato da tutta la famiglia e senza i sorrisi dei bambini che aprono i regali sotto l’albero; il natale più triste della mia vita. 

26 Dicembre.

Sono ufficialmente una quarantenne, già sono depressa perché sono vecchia ora e passare il mio compleanno in macchina con Louis che mangia una banana che divide con Billi non è una bella cosa. 
-Vuoi che ti canto la canzone Deborah?- mi dice Louis. Sospiro continuando a guidare guardando dritto davanti a me. -Ok, niente canzone. Vuoi un pezzo di banana?-
-Louis smettila di parlare, davvero.-
Louis alza le mani a mo di difesa e spezza un pezzo di banana che da Billi nei posti dietro. Da Lontano, come un miraggio vedo la casa lussuosa di Alejandro con la sua vetrata bellissima e costruita molte volte, peccato che sia al secondo piano perché mi piacerebbe sfondarla con la macchina. Accelero schiacciando molto il pedale, il mio sguardo è fisso sul cancello nero che è semiaperto e se ho voglia sfondo anche la finestra dei piano inferiori.
-Deborah. Deborah ti conoscono rallenta, Debbura rallenta ti prego Deborah!-
Louis incomincia ad agitarsi ed attaccarsi a qualsiasi cosa, io sono più che convinta di sfondare quel cancello perché devono sapere che sto arrivando e non sono per niente felice e calma in questo momento. Cambio marcia velocemente e accelero ancora di più facendo andare nel panico più totale Louis.
-Deborah! Non farlo, non farlo Deborah ti prego Deborah non fare Terminator Deborah! Ferma!- dice urlando ancora di più mentre prende Nick in braccio tenendolo stretto a se per non far si che si faccia male nello schianto. -Nick ti salvo io!.-
Stringo il volante e appena prendo in pieno il cancello nero semiaperto l’urlo di Louis mi risuona nelle orecchie, è peggio di quando Zayn era con me nella mustang rossa che è finita nella piscina di Louis. Il cancello si è aperto del tutto staccandosi dal muretto e la macchina prendendo gli scalini dell’entrata ha saltato di qualche metro, Louis è quasi volato con Nick nei sedili posteriori mentre Billi è finito nel bagagliaio. Freno la macchina e appena scendo noto di aver schiacciato delle aiuole, ma poco mi interessa. Mi dirigo verso l’entrata sentendo Louis chiamarmi nel panico, mi giro e lo vedo scendere dalla macchina con i suoi pantaloni fashion da Aladdin con Nick in braccio.
-Deborah per prima cosa sei una pazza scatenata, secondo Nick mi ha pisciato addosso per colpa tua e terza cosa prima di entrare in casa dovresti pensare ad un piano no?.-
Lo guardo male e scuoto la testa, non ho un piano, ho solo voglia di salire e spaccare la faccia a quel bastardo. Entro in casa come una furia spalancando la porta d’ingresso ma mi fermo nel ricordare che Billi è nel bagagliaio, ritorno indietro velocemente guardando Louis di sfuggita che guarda nella finestra in alto, non sembra minimante contento di essere arrivato dalla sua famiglia, anzi sembra quasi preoccupato. Faccio scendere Billi dalla macchina accarezzandolo un po’ per calmarlo, dopo di che ritorno in casa seguita da Billi e Louis.
-Deborah fermati un attimo e pensa bene a cosa dovrai fare con quello, hai sempre un piano dovresti pensare no?.- dice nervosamente cercando di bloccarmi la strada, come se volesse bloccarmi ma sono troppo incazzata per pensare lucidamente. Lo spingo piano dal davanti e salgo velocemente camminando verso la porta dell’ufficio ormai nostro famigliare, sento le voci dei bambini e per un attimo sorrido nel sentire le loro vocine ma la mano di Louis mi ferma di nuovo.
-Deborah, prima che tu entri qua dentro devi sapere che..- dice bloccandosi toccandosi i capelli. Lo guardo confusa e incomincio a pensare che Louis sappia qualcosa di importante che io non so, lo supero e cammino lentamente verso la porta come se fossi a rallentatore, ho il cuore in gola sentendo una brutta sensazione dentro di me, stringo le maniglie con la mani tremanti e apro la porta a mo di finestra. 
-AUGURI TERMINATOR!-
Il mio cuore sembra fermarsi nel vedere uno striscione enorme con scritto “Auguri mamma Terminator”, palloncini ovunque e tutti quanti in piedi sorridenti che mi guardano battendo le mani, stanno tutti bene, non sono in pericolo come pensavo in questi tre giorni dove ho passato momenti davvero brutti, tutto lo stress, i pianti per niente.  
-Auguri Mami!- urla Tyler saltellando. Lo guardo con sguardo perso, come se fosse tutto irreale. Con la coda dell’occhio vedo Louis superarmi per poi aprire le braccia a mo di gesù. -Sono stato bravo eh Deborah?-
Il mio sguardo vuoto finisce su Louis, sapeva tutto quanto e mi ha mentito per tutto questo tempo. Sento rabbia dentro di me e una voglia di ammazzare tutti quanti con le mie stesse mani, stringo i pugni e serro la mascella fissando Louis, il mio sguardo diventa più cupo e sguardo da come sto odiando in questo momento Louis e tutti gli altri.
-Deborah?- 
Guardo tutti quanti con le lacrime agli occhi e indietreggio trattenendo parole brutte in gola, mi fa male il petto da quanta voglia ho di urlare e non posso insultare tutti davanti ai bambini.
-Amore non sei contenta?- mi dice Zayn con tono preoccupato mentre si avvicina a me. Indietreggio velocemente e dandoli le spalle me ne vado.




OOPS..CHE SUCCEDERA NEL PROSSIMO CAPITOLO?
AGGIORNO?
BACIO DA ARANCINA Xx

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Capitolo 45
*** capitolo quarantacinque ***


 
  • FINE 

-AUGURI TERMINATOR!-
Il mio cuore sembra fermarsi nel vedere uno striscione enorme con scritto “Auguri mamma Terminator”, palloncini ovunque e tutti quanti in piedi sorridenti che mi guardano battendo le mani, stanno tutti bene, non sono in pericolo come pensavo in questi tre giorni dove ho passato momenti davvero brutti, tutto lo stress, i pianti per niente.  
-Auguri Mami!- urla Tyler saltellando. Lo guardo con sguardo perso, come se fosse tutto irreale. Con la coda dell’occhio vedo Louis superarmi per poi aprire le braccia a mo di gesù. -Sono stato bravo eh Deborah?-
Il mio sguardo vuoto finisce su Louis, sapeva tutto quanto e mi ha mentito per tutto questo tempo. Sento rabbia dentro di me e una voglia di ammazzare tutti quanti con le mie stesse mani, stringo i pugni e serro la mascella fissando Louis, il mio sguardo diventa più cupo e sguardo da come sto odiando in questo momento Louis e tutti gli altri.
-Deborah?- 
Guardo tutti quanti con le lacrime agli occhi e indietreggio trattenendo parole brutte in gola, mi fa male il petto da quanta voglia ho di urlare e non posso insultare tutti davanti ai bambini.
-Amore non sei contenta?- mi dice Zayn con tono preoccupato mentre si avvicina a me. Indietreggio velocemente e dandoli le spalle me ne vado. Le lacrime continuano a scendere mentre mi allontano velocemente da quella stanza che non so se esserne contenta o no, ma non ci riesco, sono stata malissimo in questi giorni, ho dovuto passare tre giorni insieme a Louis tra cui 16 ore in aereo in compagnia del pitone e vasi antichi, il deserto caldo e torrido, in un motel schifoso dove ho scoperto che Louis messaggiava tranquillamente con la Giorgia dove io da brava cretina pensavo fosse in pericolo. Forse sto reagendo male a questa cosa, dovrei salire su dalla mia famiglia a festeggiare il  mio compleanno ma dio potevamo organizzarmelo in modo diverso la sorpresa, a casa di qualcuno preferibilmente a Londra non in Messico e non mettere in mezzo anche Tiffany e Jerry, neanche io avrei avuto un piano cosi cattivo; sto davvero male in questo momento. Mi siedo sul divano in pelle di Alejandro mettendomi le mani in viso continuando a singhiozzare finchè non sento delle manine piccole accarezzarmi le mie mani.
-Zia debby stai bene?- 
La vocina dolce di joe mi fa sciogliere del tutto il cuore che batte all’impazzata. Alzo lo sguardo su joe che mi guarda con i suoi occhioni azzurri e mi sorride creando due guanciotte davvero cicciose, è la tenerezza fatta in persona joe, un piccolo Buddha biondo dagli occhi azzurri che pesa un po’ troppo.
-Zia perché piangi?. Oggi è il tuo compleanno e noi siamo felici di fare la festa con te, ti ho fatto una torta solo per te, è tutta al cocco come piace a te.- dice gingillando con la testolina muovendo i capelli lisci. Mi verrebbe voglia di mangiarlo ma non riesco a smettere di piangere, stanno tutti bene anche i bambini e tra l’altro joe mi ha preparato la mia torta preferita. Le manine di joe mi asciugano le lacrime sulle guance e mi guarda scuotendo la testa. -Zia non devi piangere perché sei vecchia lo sai?. Sei la mia zia preferita e ti voglio tanto tanto bene perché sei simpatica e perché hai lanciato il cellulare di Elisabeth fuori dalla finestra.-
Sorrido come una scema tirando su di naso, metto le mani sotto le ascelle di joe e lo attiro verso di me abbracciandolo forte a me, amo tutti i miei nipoti ma Joe è un panda grasso dolce e da mangiare ogni giorno appena apre bocca. Dalla scala vedo scendere Dylan con la sua camicia a bianca a righe e pantaloni rossi con stivaletti marroncini, un mini Styles nel vero senso della parola. Si avvicina a me e mi guarda sorridendo mostrandomi la finestrella dei denti da latte perduti. -Zia sei davvero una piagnona lo sai?. Vieni su a fare la festa e ballare con noi.- dice toccandomi i capelli. Poco dopo scende Miley con un bellissimo vestitino bianco a fiori e vans nere, non stanno proprio bene con il vestitino ma in casa Tomlinson regnano solo vans come scarpe, è bellissima, con i suoi capelli biondastri scuri come una principessa, si avvicina anche lei e mi guarda con occhioni. -Mio papà mi ha mandato giù perché aveva paura che li facevi il culo!. Festeggiamo i tuoi anni zietta?-
Prendo dal braccio Miley e la aggiungo all’abbraccio amorevole tra nipoti e zia, amo da morire questi bambini che sono la nostra eredità quando noi non ci saremo più, non potevo immaginare di ritrovarmi circondata da bambini cosi speciali per me quando ho sempre odiato i bambini, ma odiavo anche i One Direction e i cani; è proprio vero che quando c’è di mezzo l’amore vince su tutto. Apro gli occhi ancora pieni di lacrime e appena vedo Carter e Brian davanti a me che mi guardano in modo strano mi scappa un sorriso. -Siete anche voi qua per farmi piangere ancora di più?- dico iniziando a piangere di nuovo. Carter e Brian sorridono e si avvicinano di più a me e ai loro cuginetti.
-Non ti abbiamo mai visto piangere, i supereroi non piangono zia.- mi dice Carter.
-Tu sei la nostra supereroina zia. Non devi piangere come le altre zie.- dice Brian velocemente tale quale al padre Payne. Gli accarezzo le guance ma il mio sguardo finisce dietro alle loro spalle dove un diavoletto di nome Tyler mi guarda con occhioni, mi mordo il labbro pensando a quanto amo il mio bambino e quanto mi è mancato in questi giorni. Mi alzo dal divano staccando i bambini e cammino velocemente verso Tyler che mi guarda con le braccia alzate, lo prendo subito in braccio abbracciandolo forte piangendo nel suo collo. 
-Mami sei proprio una cazzona, ora muovi il culetto e sali su con noi per festeggiare il tuo compleanno, ok mami?- dice nel mio orecchio per poi baciarmi tutta la guancia, cosa che fa solo quando vuole qualcosa o chiedere scusa per un suo guaio. L’amore che ti danno i bambini è la cosa piu bella del mondo perché sono sinceri, proprio come i cani che ti amano con tutta l’anima. 
-Dai vecchia andiamo su!- dice Dylan scherzando. Sorrido anche se il nomignolo “Vecchia” non mi piace per niente. Poso Tyler per terra prendendoli la mano, guardo tutti i miei bambini che mi hanno fatto scappare un sorriso e salgo su velocemente per ringraziare anche gli adulti che me la pagheranno al più presto per questa festa a sorpresa. La porta dello studio è ancora aperto e appena vedo Zayn da lontano che mi fissa, lascio la mano di Tyler correndo verso il mio unico amore che mi ha reso la donna più felice del mondo dandomi amore e tre bambini meravigliosi. 
-Amore  mio!- dice Zayn sorridendo venendomi contro con le braccia aperte. Mi ci fiondo subito stringendolo forte stringendo sia braccia intorno al collo sia le gambe al suo bacino. -Ti amo Deborah. Ti amo da morire.-
-Ti amo anche io paramecio.-
Guardo Zayn negli occhi di sfuggita per poi fiondarmi sulle sue labbra che amo tutt’ora, tutti intorno a me urlano e battono le mani come se fosse un matrimonio, ma è questo che fa la famiglia, ti sostiene in ogni momento e anche perché ai ragazzi piace far casino e fischiare come se fossero allo stadio a guardare una partita. Scendo da Zayn e mi giro verso Louis che appena mi nota diventa serio sbiancando, sa che lo odio con tutto il cuore in questo momento ma non posso fare a meno di volerli bene. Corro da lui tirandoli degli schiaffi sul petto forte per poi abbracciarlo forte. -Sei un bastardo Louis, quanto vorrei ucciderti in questo momento!.-
-Non puoi uccidermi, sto diventando papà proprio come Alex.-
Appena sento che Alex sta diventando papà mi giro verso Megan che è abbracciata ad Alex che si passa la mano sulla pancina, la guardo sorridendo da ebete e corro da lei ad abbracciarla. La mia piccola bimba che fino a ieri tenevo in braccio diventerà una mamma bravissima come me. -Sei la mamma e nonna migliore di questo mondo mami. Ti voglio un bene dell’anima.-
Passo gli ultimi venti minuti ad abbracciare ognuno di loro ringraziandoli per tutto, dalle mie amiche che mi sono sempre state vicino sin da bambine, ai miei uomini che hanno guardato oltre alla parola “fan” amandoci per tutti questi anni, ai ragazzi ormai cresciuti che stanno iniziando una vita nuova insieme a Michelle, al futuro bambino/a di Megan ed Alex e a Leonardo che ha trovato l’amore da pochi anni ma che ha già dato tutto il suo amore alla sua ragazza Kim che è presente anche lei. Con mia grande sorpresa mi sono trovata ad abbracciare anche Alejandro che è uscito da una stanza vestito elegante con la camicia bianca aperta, sono partiti certi commenti da  Alessia per i peli ma ormai non sbuffiamo neanche più, ho abbracciato anche Jerry che non vedevo da un paio di mesi e mi ha fatto molto piacere rivederlo, ho abbracciato i Mariachi che erano stati pagati dai ragazzi per darmi fastidio durante il viaggio, ho abbracciato anche Mckenzie che non mi aspettavo di vedere ma poi ho collegato che lo avevo visto in macchina in Messico ed era normale che sarebbe venuto qua ma il mio abbraccio più lungo è stato quando ho abbracciato Billi, il mio amico a quattro zampe,  che,  anche essendo gravemente malato e un po’ anziano mi ha protetta e amata senza parlare, mi ha dimostrato amore e affetto con leccate di bava; non so cosa farò quando morirà ma resterà sempre il  mio migliore amico nel mio cuore.  
-SI BRINDA!!- Urla Harry stappando lo spumante facendo il botto come a capodanno, tutti ci avventiamo su Harry con i bicchieri che vengono riempiti fino all’orlo, so che non dovrei pensarlo ma spero che non ci sia dentro, un risveglio dopo questi anni non mi farebbe piacere. 
-Prima di bere Deborah ci farà un bel discorso!- dice la Giulia sorridendo da bastarda, sa che odio fare i discorsi dolci davanti a tutta la gente, è una cosa di orgoglio e poi ho già pianto troppo in questo giorno.  
-Discorso!. Discorso!. Discorso!.- dicono tutti contemporaneamente facendomi imbarazzare ancora di più  ma se è quello che vogliono lo farò. Annuisco sbuffando  e salgo in piedi sulla scrivania di Alejandro che mi guarda che le braccia al petto, li faccio il dito medio per poi guardare tutti quanti con le guance arrossate per l’imbarazzo.
-Sono davvero felicissima di essere qui e felicissima che voi siate qui anche se avrei preferito farlo a casa mia.-dico sorridendo stringendo il bicchiere di spumante che tendo in mano. -Io non ho molte parole, posso dirvi solo grazie, grazie di tutto, grazie della vostra esistenza. I veri regali non sono quelli che si vedono, ma quelli che si sentono,ovvero tutto l'affetto che mi avete regalato in passato, in presente e in un futuro che non voglio pensarci.-dico pensando velocemente io e tutti loro in una casa di riposo che mangiamo minestrina. -Quindi grazie per tutto quanto. Grazie per volermi bene anche se ho un carattere difficile, grazie di essermi amica e soprattutto grazie di cuore di avermi questa sorpresa. Siete delle persone a cui darei la mia vita, siete la mia famiglia e non la cambierai mai per nulla al mondo. Vi amo a tutti quanti e tutto quello che abbiamo passato insieme lo porterò qua per sempre.-dico con voce spezzata posando la mano libera sul cuore. -Grazie di cuore per tutto. Brindiamo.- dico sorridendo alzando il bicchiere in alto.
-AUGURI TERMINATOR!- urla Liam.


Io e loro, un grande team che il mondo non ha mai visto. Questa non è la fine per una famiglia cosi speciale, per me, per loro e sopratutto per voi che avete amato ogni cosa nostra sin dall’inizio, ogni difetto e pregio, ogni litigio e ogni pace fatta poco dopo, ogni relazione e dichiarazione, ogni lacrime spesa e ogni risata esilarante. Grazie di cuore di avermi seguita dall'inizio fino alla fine, grazie di cuore davvero.


Un bacio dalla vostra Arancina Xx 
















 

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