Avengers: Love on set

di Lois Lane 89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ok Tess, niente panico: devi solo lavorare come costumista e truccatrice sul set del film Avengers Age of Ultron.
Avrei lavorato a stretto contatto con il cast e la troupe tecnica.
Continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene, ma non avevo tenuto conto di un fisico scolpito a regola d'arte e un paio di occhi azzurro ghiaccio: Chris Evans.
Sì: proprio l'interprete del Capitano Steve Rogers, meglio conosciuto come Captain America.
Un giorno ero nel tendone con i ragazzi per aiutarli a indossare i costumi e truccarli.
"Tess, mi puoi aiutare a chiudere questa tuta?" domandò Scarlett, l'interprete di Vedova nera e unica donna del gruppo.
"Certo. Ecco fatto. Ti sistemo i capelli." risposi io.
Scarlett si sedette su una sedia per permettermi di agggiungere qualche boccolo alla parrucca rossa che indossava.
"Sei molto brava." disse Scarlett quando ebbi finito.
"Grazie. Faccio solo il mio lavoro." risposi io.
Scarlett s'alzò e vide un giornale aperto sotto alla mia borsa.
"Stanno facendo un nuovo film sui fantastici quattro hai visto?" domandò Scarlett.
"Sì, ma non l'andrò a vedere." risposi io.
"Come mai? Credevo che ti piacessero i super eroi." disse Jeremy (Clint Burton alias Occhio di Falco) intromettendosi nel discorso.
"Perchè non ha senso cambiare l'intero cast dopo due film." risposi io metttendogli a posto la faretra sulle spalle e le protezioni sugli avambracci.
"Gli hai visti gli altri due?" domandò Jeremy.
"Certo. I film della Marvel li ho visti più o meno tutti. E comunque uno dei fantastici quattro è presente adesso." risposi io.
"E chi è?" domandò Chris Hesmworth (Thor) impegnato ad agganciare il mantello rosso all'armatura.
"Chris. Prima di interpretare Captain America era la Torcia Umana. Non lo sapevate?" domandai io a mia volta mentre cercavo di rendere Thor presentabile.
"No. Questo non ce l'aveva detto." rispose Robert (Tony Stark alias Iron Man).
L'unico che mancava era Mark Ruffalo (Bruce Banner alias Hulk); lui non aveva bisogno di particolari preparazioni.
In quel momento, Chris Evans uscì da dietro a una tenda cercando di allacciare le fibbie del costume.
"Non ha importanza che ruolo ho interpretato. Come si allacciano questi affari?" domandò Chris.
"Non ce la farai mai con i guanti. Lascia, faccio io." risposi io avvicinandomi a lui.
Chris mi porse il braccio per permettermi di chiudere le fibbie, e controllare che tutto fosse al posto giusto.
"Grazie." disse Chris sottovoce.
Alzai lo sguardo e mi trovai il suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio; visti da vicino i suoi occhi azzuri sembravano fatti di ghiaccio tanto erano chiari.
"Prego. Ma aspetta un momento . Ti mancano l'elmo e lo scudo." risposi io; mi allontanai da lui per prendergli l'elmetto e lo scudo rotondo e glieli porsi.
Controllai che tutti fossero in ordine, poi li lasciai andare sul set.
Una volta rimasta sola, cominciai a mettere in ordine il disastro di vestiti che i ragazzi avevano lasciato in giro.
Presi in mano una maglia che ero sicura appartenesse a Chris (Cap) e l'annusai: aveva un profumo veramente fantastico.
Ripensai al momento in cui i nostri visi erano molto vicini e lo avevo guardato negli occhi.
-Ok, Tess. Adesso basta. Smettila di farti venire in testa strane idee- pensai tra me e me.
Sistemati i vestiti, raggiunsi il set con una valigetta di trucchi: il vantaggio del mio lavoro era che potevo assistere alle riprese e sistemare chi ne aveva bisogno.
Ad un certo punto, il regista annunciò una pausa e io mi affrettai a legarmi i capelli per evitare che andassero davanti agli occhi.
Dopo aver sistemato Scarlett, arrivò Chris (Cap. Ma lui e Thor non potevano avere dei nomi diversi? Come faccio a distiinguerli?), si sedette su una sedia dopo aver posato a terra elmo e scudo, si tolse i guanti e mi guardò.
"Stai meglio con i capelli sciolti." disse Chris dopo aver aperto una bottiglietta d'acqua che gli avevo dato.
"Grazie. A dire il vero sto pensando di tagliarli. Li gestirei meglio se fossero più corti." risposi io.
"Non farlo. Sono bellissimi così." disse Chris alzandosi, avvicinandosi a me e mettendomi una ciocca dietro l'orecchio.
Sperai di non essere arrossita (anche se ero quasi sicura di avere le guance rosse come un peperone); per fortuna il regista riportò tutti al presente e le riprese ricominciarono.
Qualunque cosa avesse in mente Chris, io non dovevo assolutamente cedere; dovevo stargli lontana e stabilire con lui un rapporto puramente professionale.
Più facile a dirsi che a farsi: ma perchè doveva essere così bello? Dovevo togliermelo dalla testa e concentrarmi sul mio lavoro.
Quando le riprese fissate per quella giornata finirono, i ragazzi e Scarlett tornarono nel tendone e indossarono i loro abiti.
"Tess, sei stata tu a piegare i nostri vestiti?" domandò Jeremy.
"E chi altri può essere stato? Questo posto sembrebbe un campo di battaglia in piena regola se lasciassi tutto in giro come fate voi." risposi io.
Come al solito, io fui l'ultima ad uscire con la borsa in spalla e la valigetta dei trucchi in mano.
Uscì dagli studios e mi incamminai verso casa: non abitavo lontano, e camminare faceva bene.
Quando arrivai a casa, indossai qualcosa di comodo dopo aver acceso il forno per scaldare una vaschetta di pasta.
Ma nel momento in cui cercai di tirare fuori la vaschetta calda, non so nemmeno io come ho fatto, toccai con il braccio il bordo superiore del forno.
Il bordo era bollente, così mi bruciai; tirai fuori la vaschetta, per poi affrettarmi ad infilare il braccio sotto l'acqua fredda.
Dopo di che, ci misi una pomata contro le bruciature e la fasciai per proteggere la ferita.
Chiamai Luke (è mio fratello maggiore, ma è a lavorare in Cina e ci sentiamo solo tramite telefono o video chiamate), poi andai a dormire e crollai sul cuscino; ero esausta.
Il giorno dopo, andai al lavoro e quando arrivai erano già tutti lì.
"Che ti è successo al braccio?" domandò Robert notando la fasciatura.
"Solo una piccola bruciatura. Ho litigato con il forno ieri sera. Ma ho vinto io. Tutto ok." risposi io.
Legai i capelli in una coda e mi misi al lavoro.
Tutti erano andati sul set a parte Chris che uscì indossando jeans, una maglietta e una giacca di pelle in mano.
"E' meglio che vai. Non vorrai fare tardi." dissi io voltandogli le spalle.
"Non controlli che abbia tutto?" domandò Chris.
"Già fatto. Infilati quella giacca e vai." risposi io.
Ma lui non mi ascoltò me lo trovai davanti; mi alzò il viso con una mano costringendomi a guardarlo.
"Hai degli occhi bellissimi." disse Chris a un passo dal mio viso.
-Tu hai degli occhi bellissimi.- questo è quello che avrei voluto rispondere.
"Devi andare Evans. Ti stanno aspettando." risposi io facendo un passo indietro.
Chris se ne andò, e quando rimasi sola, mi ricordai come si faceva a respirare.
Le riprese finirono presto quel giorno, ma per me non era ancora finita: infatti tre mie amiche pensarono bene di trascinarmi in un locale a bere qualcosa.
Io presi solo una coca dato che ero astemia.
Ad un tratto, tre ragazzi con i bicchieri in mano si avvicinano a noi e ci si siedono accanto.
Iniziano a parlare con le ragazze e io mi guardo intorno e vedo tre persone che mai avrei pensato di vedere in un posto simile: Jeremy e i due Chris.
Se mi vedevano era finita: dovevo uscire da quel posto immediatamente.
Ma come feci per alzarmi dal divanetto, una delle ragazze mi tirò giù.
"Dove stati andando?" domandò lei.
"A casa. Domani devo andare a lavorare presto. Divertitevi." risposi io.
"Ti prego resta. Un nostro amico sta arrivando e così potremmo stare tutti insieme." disse uno dei ragazzi.
"Mi dispiace, ma devo proprio andare." risposi io.
Così dicendo, riuscì a uscire dal locale facendomi largo tra la folla.
Una volta fuori, mi infilai gli auricolari nelle orecchie e mi incamminai verso casa.
Arrivata a casa, andai a letto ripensando al fatto che se non avessi detto a Chris di andarsene, lui mi avrebbe certamente baciata.
Dovevo assolutamente riuscire a mettere le cose in chiaro con lui; ma quando era davanti a me, le parole mi morivano in gola.
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Arrivai a casa con un solo pensiero in testa: Tess.
Se lei non avesse interrotto la magia che si era creata, sarei sicuramente riuscito a baciarla.
Ma non avevo alcuna intenzione di arrendermi: prima o poi sarei riuscito a strapparle un bacio.
Mi ero già accorto che lei non avrebbe mai ceduto, quindi dovevo fare di tutto per metterla a suo agio e conquistarla.
Desideravo sentire il sapore delle sue labbra, accarezzarle i capelli che speravo non tagliasse.
La conoscevo appena e già non riuscivo più a togliermi il suo viso dalla mente.
Quando mi aveva toccato il braccio per allacciare le fibbie del costume, ho sentito una scossa elettrica salire lungo il mio braccio.
Il giorno seguente, mi ricordai che dovevo girare una scena impegnativa e che avevo una ferita sulla testa.
Naturalmente ci avrebbe pensato Tess al trucco; avevo l'occasione perfetta per baciarla.
L'unico problema era riuscire a rimanere solo con lei senza gli altri nel mezzo.
Per fortuna quando arrivai agli studios, il regista mi disse che avrei girato da solo: tutto andava per il verso giusto.
Entrai nel tendone e Tess era lì a sistemare i suoi strumenti di lavoro dandomi le spalle.
"Prima il trucco e poi indossi il costume. Siediti." disse Tess vedendomi dallo specchio che aveva davanti.
Aveva i capelli raccolti e tenuti fermi da una matita.
Mi sedetti su una sedia e lei iniziò a realizzare la ferita sulla mia tempia destra.
Era molto concentrata e potevo sentire il suo respiro, e ogni volta che mi toccava con la punta delle  dita mi faceva venire i brividi.
"Eri molto bella in quel locale ieri sera." dissi io.
Lei si fermò e mi guardò mentre le sue guance sfumavano verso il rosso.
"Ero con delle amiche, ma mi stavo annoiando e sono andata a casa. Fine della storia." rispose Tess.
Stava per riprendere a realizzare la ferita, ma le fermai la mani.
I nostri visi erano molto vicini e i nostri sguardi si incrociarono; vedevo le sue guance diventare sempre più rosse.
" Che stai facendo?" domandò Tess.
"Quello che avrei dovuto fare ieri se tu non mi avessi interrotto." risposi io.
Mi spostai appena verso di lei e riuscì finalmente a posare le mie labbra sulle sue.
Lei si staccò immediatamente.
"Ma che cosa ti è saltato in mente?" domandò Tess.
Stava per stamparmi la sua mano in faccia ma le bloccai la mano; poi mi alzai dalla sedia.
"Sapevo che l'avresti fatto. E so anche che ti è piaciuto." risposi io lasciandola e rimettendomi a sedere.
"Mettiamo subito le cose in chiaro. Il nostro è un rapporto puramente platonico e professionale. Quindi tieni le mani al loro posto. Spero di essere stata abbastanza chiara." disse Tess.
Finì di truccarmi, indossai il costume e andai a girare.
Quando finì di girare, ero tutto indolenzito: Tess dovette aiutarmi a togliermi il costume di dosso.
"Fatto. Credo che tu riesca a toglierti la maglia da solo." disse Tess.
Mi voltai verso di lei e vidi che aveva lo scudo e l'elmo in mano.
"Non voglio che tra noi finisca così." risposi io.
"Come può finire una cosa che non è mai nemmeno iniziata? Io sono la costumista e nient'altro." disse Tess posando lo scudo e l'elmo per terra.
Mi misi davanti a lei e le tolsi la matita dai capelli, facendoli cadere sulle spalle in morbide onde.
"Non sei solo questo. Ti conosco appena, ma non riesco più a togliermi il tuo viso dalla testa. Sei bellissima." risposi io accarezzandole il viso.
"Non so cosa tu abbia bevuto, ma devi riprenderti. E subito." disse Tess.
"Non sono mai stato tanto lucido in vita mia. E il bacio di prima era veramente orrendo. Vediamo se riesco a rimediare." risposi io.
Le presi il viso tra le mani e la baciai prima che potesse parlare: le sue labbra erano morbide e avevano un sapore fantastico.
Non volevo staccarmi, ma lei appoggiò le mani sul mio petto e si staccò per riprendere fiato.
"Ricordati di questo momento. Perchè non succederà mai più." disse Tess.
Così dicendo, aspettò che io mi cambiassi e mi ripulissi dal trucco e andò via dopo aver messo tutto in ordine.
TO BE CONTINUED...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Non era possibile: Chris era riuscito a baciarmi.
Gli ho spiegato come stavano le cose, ma non era servito a nulla.
Mi ero cacciata in un bel guaio, ma dovevo ammettere che baciava davvero bene.
Ma perchè doveva essere così fantastico? Che cosa dovevo fare? Stare con lui oppure lasciarlo perdere?
Avevo un giorno interno per pensarci, dato che avevamo tutti un giorno libero dalle riprese.
Volevo uscire a fare un giro per distrarmi, ma non mi sentivo affatto bene: mi scoppiava la testa ed ero percossa dai brividi.
Mi provai la febbre: 38 e mezzo.
Fantastico, ci mancava solo la febbre a complicare la situazione.
Chiamai il regista e gli dissi che non potevo andare al lavoro il giorno; lo pregai di dire ai ragazzi che ero solo indisposta.
Lui mi rispose che lo avrebbe fatto, e che avrebbe chiamato Melody, la mia sostituta.
L'avevo già vista al lavoro, ed era una totale incapace: non sapeva che cosa doveva fare, quindi decisi che avrei lavorato da sola.
Il giorno dopo stavo anche peggio, ma ricevetti una chiamata dal produttore per dirmi che Melody stava combinando un disastro con i costumi.
Mi infilai la giacca e la scatola delle aspirine nella borsa e corsi agli studios.
Sentivo le urla provenire dal tendone ancora prima di entrarci.
Appena mi videro i ragazzi ne furono felici, al contrario di Melody che mi incenerì con lo sguardo.
"Ma tu non eri indisposta?" domandò Melody.
"Può darsi. Ma devo rimediare ai tuoi disastri dato che non sai nemmeno cosa devi fare. Ti sembra che Chris riesca ad infilarsi qui dentro? Questo è il costume di Jeremy. Qui ci penso io. Puoi andartene." risposi io.
Melody pestò i piedi e se ne andò; aveva dato a Chris (Thor), il costume di Occhio di Falco.
In realtà aveva confuso tutti i costumi, ma riuscì a sistemare tutto; poi i ragazzi furono liberi di andare sul set.
Quando rimasi sola, misi tutto in ordine.
I ragazzi finirono di girare qualche ora dopo, e quando fui sola mi accorsi che la testa mi stava per esplodere.
Presi la scatola di aspirine e stavo per scioglierne due in un bicchiere d'acqua quando mi accorsi che Chris mi stava guardando.
"Credevo che fossi andato via." dissi io rimettendo la scatola nella borsa.
"Tu sei malata. Perchè sei venuta qui oggi?" domandò Chris.
"Sto bene adesso. Credevi che vi avrei lasciato nelle mani di quell'incapace?" domandai io a mia volta.
Chris aveva un'espressione seria sul volto e s'avvicinò a me posandomi la mano sulla guancia.
"Non stai bene. Hai la febbre, e anche alta direi da quanto scotti." rispose Chris.
"Adesso vado a casa e mi passa." dissi io.
"Non resti sola. Tu adesso vieni a casa mia e mi prendo cura di te. Non stai bene per niente." rispose Chris.
Provai a oppormi, ma Chris era parecchio testardo.
Una volta arrivati a casa sua, mi aiutò a mettermi a letto e mi coprì.
"Forse volevi passare la serata in un altro modo." dissi io.
"No. Voglio solo che ti riprenda. Non ho intenzione di passare un'altro minuto in compagnia di quell'incapace di Melody. Sei tu l'unica che vogliamo. Cerca di dormire. Più tardi vengo a vedere come va." rispose Chris.
Chiusi gli occhi mentre Chris mi accarezzava i capelli e usciva dalla stanza.
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Non avrei voluto passare la serata in altro modo; uscì dalla stanza dopo averla guardata.
Era ancora più dolce quando aveva gli occhi chiusi.
Mi sedetti sul divano con il tablet in mano e iniziai a navigare su internet.
Dopo un pò, andai a controllare Tess; la sua pelle bruciava ancora parecchio.
Le bagnai la fronte e i polsi con una pezza per fare in modo che la febbre scendesse.
Lo sguardo cadde sulle sue labbra: la voglia di baciarla era tanta, ma non potevo farlo finchè era malata.
Mi addormentai sulla poltrona accanto al letto, e quando mi svegliai vidi che era seduta sul letto.
"Come stai?" domandai io.
"Credo meglio. Non ho detto qualcosa di strano stanotte vero?" domandò Tess a sua volta.
"Assolutamente nulla. E direi che la febbre è passata." risposi io.
"Grazie per quello che hai fatto per me stanotte, ma è meglio che torni a casa." disse Tess.
"Tu non ti muovi da qui. La febbre è sparita, ma non voglio rischiare una ricaduta." risposi io.
Tess mi guardò malissimo, ma non ci feci caso.
Si fece una doccia calda e si vestì mentre io l'aspettavo in salotto.
Quando mi raggiunse, aveva un'espressione preoccupata sul volto.
"Che c'è?" domandai io.
"Stavo pensando all'altro giorno. Quando hai detto che non riuscivi a smettere di pensarmi. Dicevi sul serio oppure stavi recitando?" domandò Tess a sua volta sedendosi accanto a me.
"Ero me stesso e stavo dicendo sul serio. Ieri sera ti guardavo mentre dormivi ed eri bellissima." risposi io prendendole le mani.
Ci guardammo per un tempo che mi sembrò infinito; poi ad un certo punto, mi trovai le sue labbra sulle mie.
"Scusa." disse Tess.
"Non devi scusarti. Adesso non è ancora il momento di andare oltre, ma vorrei tanto baciarti adesso." risposi io.
Tess annuì, e tenendole la testa ferma contro la mia con una mano la baciai come non avevo mai baciato nessun'altra donna.
Quando lei me lo consentì, mi impossessai della sua bocca facendo intrecciare le nostre lingue in una danza sensuale.
Ci staccavamo solo per riprendere fiato, e finimmo sul pavimento del salotto; iniziai a baciarle il collo mentre le sue mani erano posate sui miei bicipiti.
"Ti amo Tess. Tu non sai nemmeno quanto." dissi io.
"Anche io. Ma è meglio che al lavoro manteniamo le distanze." rispose Tess.
"Non sarà affatto una cosa facile." dissi io.
"Bè, dovrai riuscirci. Altrimenti non avrai più nulla da me." rispose Tess.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quando finalmente riuscì a tornare a casa, mi accorsi che il mio cuore era sul punto di esplodere: Chris era innamorato di me e mi aveva baciata a lungo.
Credo che nessuno pteva capire come mi sentivo in quel momento; anche perchè non lo sapevo nemmeno io.
Quando tornai al lavoro mi ero completamente rimessa.
"Che ti succede Tess?" domandò Scarlett avvicinandosi a me durante una pausa delle riprese.
"Niente. Mai stata meglio." risposi io.
"Ti brillano gli occhi, non smetti di sorridere e non fai altro che guardare un certo biondino vestito a stelle e strisce." disse Scarlett.
"Non è assolutamente vero. Devo andare a mettere a posto questa roba." risposi io.
Così dicendo, presi in mano una scatola con degli oggetti di scena che non servivano e mi allontanai.
All'improvviso mi trovai un ragazzo davanti: capelli scuri, occhi verdi e indossava dei jeans e una giacca di pelle nera sopra una maglia bianca.
"Ciao. Ti va di venire a fare un giro con me quando mi sarò liberato?" domandò lui.
"No. E ora levati di mezzo; sto lavorando." risposi io.
Mi allontanai da lui, e posai la scatola nel tendone; ma quando uscì, me lo ritrovai accanto.
" Comunque mi chiamo Kyle. Gli Avengers? Lavori sul set con quei palloni gonfiati? Ti tratteranno come una schiava." disse Kyle.
"Mi trattano come una persona normale. E l'unico pallone gonfiato che vedo qui sei tu. Ora sparisci." risposi io.
Tornai sul set e attesi la fine delle riprese.
"Chi era quel tizio?" domandò Chris avvicinandosi a me dopo essersi cambiato.
"Nessuno di importante. Me ne sono liberata." risposi io.
"Vorrei stare con te stanotte, ma devo partire per un paio di settimane. Mi hanno preso per girare uno spot di un profumo." disse Chris.
"Verrà benissimo. E tutti vorranno comprarlo. Ci vediamo quando torni." risposi io.
"Ecco quello che mi piace di te. Hai sempre la battuta pronta. Mi mancherai piccola." disse Chris.
Mi aveva chiamato piccola: nessuno mi aveva mai chiamato così prima d'ora.
"Mi mancherai anche tu." risposi io.
Prima di andare via, gli lasciai il mio numero di telefono e lui mi strinse tra le sue braccia.
Rimasta sola, tornai a casa dopo essere passata al super mercato a fare la spesa.
Mi venne in mente che le riprese stavano per finire e che presto tutti avrebbero preso strade diverse, me compresa.
Mentre era lontano, sentì Chris solo un paio di volte e in fondo lo capivo benissimo: era impegnato e non aveva tempo per me.
Una sera mentre passeggiavo per strada con un frullato in mano, mi ritrovai Kyle davanti.
"Ma guarda chi c'è. Hai cambiato idea e vuoi uscire con me?" domandò Kyle.
"No. Voglio solo che ti togli di mezzo. Addio." risposi io.
Lo aggirai e continuai a camminare; purtroppo teneva il mio passo senza problemi.
Lo ingnorai, così forse se ne sarebbe andato: invece no.
Ad un certo punto, mi prese per il braccio e mi trascinò fino ad uno spiazzo nascosto tra gli alberi del parco (non eravamo lontani).
"Sei impazzito? Mi hai quasi staccato un braccio. Tu hai dei seri problemi mentali. Ti consiglio di farti vedere da un medico." dissi io.
Cercai di allontanarmi, ma Kyle mi tagliò la strada.
"Non sono pazzo. Sono solo innamorato di te. Voglio solo conoscerti meglio." rispose Kyle.
"E tu le ragazze le conosci aggredendole? Ora apri le orecchie perchè non te lo ripeterò un'altra volta: io non voglio uscire con te. Quindi vattene e lasciami in pace." dissi io.
Kyle non se ne andò, ma mi prese per le spalle e mi buttò a terra inginocchiandosi davanti a me.
Mise le ginocchia ai lati delle mie gambe per impedirmi di scappare.
Aveva uno sguardo che mi faceva davvero paura; mi afferrò i polsi e mi stese a terra, impedendomi ogni movimento.
"Ora direi che possiamo amarci." disse Kyle.
"Mai. Io ti odio. Lasciami andare." risposi io.
Cercai di urlare per attirare l'attenzione di qualcuno, sempre che in quel momento ci fosse qualcuno in giro, ma lui mi tappò la bocca.
"Nessuno ti sentirà. E dopo stasera, nessun'altro uomo ti avrà. Sei solamente mia." disse Kyle.
Iniziò a baciarmi sul collo, ma non erano i baci delicati di Chris: lui mi mordeva e faceva male.
Mi strappò la maglia, sbottonò i miei pantaloni e cominciò ad abusare di me.
Le sue mani stringevano e mi toccavano ovunque; la sua bocca continuava a mordere e io sentivo sempre più dolore.
"E' stato bello piccola. Mi mancherai." disse Kyle.
Non lo sentì più su di me, e vidi una figura allontanarsi lasciandomi sola.
Non riuscivo a muovermi e sentì alcune lacrime solcarmi il viso; dopo un tempo che mi sembrò infinito persi i sensi.
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Finalmente le due settimane erano passate e potevo tornare da Tess: mi mancava tantissimo e non vedevo l'ora di rivederla.
Avevo finalmente la possibilità di passare la notte con lei e stringerla a me.
Appena fui a casa la chiamai, ma non rispose; nel giro di un'ora la riprovai a chiamare parecchie volte, ma non rispondeva mai.
Mi stavo davvero preoccupando: dove era finita?
Ad un certo punto, il mio cellulare squillò, ma non era la persona che volevo sentire: era Scarlett.
"Scarlett, scusa ma non ho voglia di parlare. Hai per caso sentito Tess? L'ho chiamata un sacco di volte, ma non mi risponde mai." domandai io.
"E' proprio per questo che ti ho chiamato. Devi venire in ospedale." rispose Scarlett.
"Stai male?" domandai io.
"No. Si tratta di Tess. E' stata aggredita." rispose Scarlett.
"Che cosa?! In quale ospedale siete? Arrivo immediatamente." dissi io.
Scarlett mi disse il nome dell'ospedale prima che chiudessi la chiamata.
Mi precipitai in macchina e guidai più veloce che potevo; una volta arrivato parcheggiai l'auto e corsi dentro l'ospedale.
Quando ebbi raggiunto il piano, trovai il resto del cast e il regista davanti ad una stanza la cui porta era chiusa.
"Ehi. Che è successo? Come sta?" domandai io in preda al panico.
"Non lo sappiamo. L'hanno trovata in un parco priva di sensi e piena di ferite. Hanno trovato il mio numero nel suo cellulare e mi hanno chiamato. Dobbiamo aspettare." rispose il regista.
"I genitori sono stati avvertiti?" domandò Jeremy.
"Non li ha più. Me lo ha detto quando ha fatto il colloquio per ottenere il lavoro, mentre parlavamo." rispose il regista.
"Perchè non ce lo hai detto?" domandò Chris.
"Me lo ha chiesto lei di non rivelarlo. Non voleva essere trattata con compassione e pietà. Ha un fratello maggiore, ma lavora in Cina e non può venire. Ma è stato avvertito." rispose il regista.
"Non l'avremmo mai fatto. Fa parte della squadra e siamo come una famiglia allargata. Dobbiamo starle vicino e aiutarla a superare questo trauma." disse Scarlett.
"Se prendo chi ha osato metterle le mani addosso giuro che fa una brutta fine." risposi io.
"Devi mantenere la calma. Sei innamorato di lei non è vero?" domandò Mark.
"E' così evidente?" domandai io a mia volta.
"Non le levi più gli occhi di dosso. Quindi sì, è molto evidente." rispose Robert.
"E' vero. La amo e non so cosa farei se dovesse succederle qualcosa." dissi io sedendomi su una sedia con la testa tra le mani.
Poco dopo la porta della stanza si aprì e uscirono un medico e un paio di infermiere.
"Come sta?" domandò Scarlett; io ero dietro di lei.
"Le ferite che ha riportato non sono state provocate da una lama. I segni sono circolari, quindi è stata morsa. E' stata violentata." rispose il medico.
"E' sveglia adesso?" domandai io.
"No. Il morso sul collo è quello più grave. Se andava ancora un pelo più giù le recideva la vena e non ce l'avrebbe fatta. E' in coma. E non sappiamo se si sveglierà. Mi dispiace." rispose il medico.
Ad ascoltare quelle parole mi sentì come se mi avessero tirato un masso gigante addosso.
"Possiamo starle accanto?" domandò Jeremy.
"Sì. Sentendo una voce che conosce probabilmente si sveglierà. Ma se lo farà non dovrete starle addosso. Il nome dell'aggressore è nella sua mente, e ve lo dirà quando sarà pronta." rispose il medico.
Ringraziammo il dottore ed entrammo nella stanza: io fui l'ultimo.
Tess era stesa sul letto con gli occhi chiusi; era collegata ad una macchina che controllava il suo battito cardiaco.
Andai accanto a lei e le baciai la fronte, poi a turno le parlammo per aiutarla a svegliarsi.
Gli altri andarono a casa a riposare e poi tornarono, ma io restai: non volevo lasciarla sola nemmeno un minuto.
Passarono due notti e Tess non aveva ancora aperto gli occhi.
I medici cominciavano a perdere le speranze che si potesse svegliare.
La notte del terzo giorno però, accadde qualcosa: sentì la mano di Tess muoversi nella mia e poco dopo aprì lentamente gli occhi.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Aprendo gli occhi, vidi una luce bianca accecante che contornava delle sagome.
Cercai di mettere a fuoco, ma non fu una cosa semplice: quando provai a respirare sentì una fitta lancinante al collo e in tutto il corpo.
Sentì che qualcosa mi stringeva la mano sinistra: mi balenò in mente quello che era succeso, e cercai di liberarmi da quella presa.
"Tess, sono Chris. Calmati, è tutto finito. Non ti farò del male." disse una voce che riconobbi all'istante come quella di Chris.
Voltai la testa verso sinistra e riuscì a mettere a fuoco: Chris era accanto a me insieme al resto del cast.
"E' stato lui. Mi bloccata per terra e poi..." dissi io, ma non riuscì a finire la frase a causa di una nuova fitta al collo.
"Non agitarti. Parla con calma e dicci che cosa è successo." rispose Scarlett.
"Il tizio con cui Chris mi ha vista parlare agli studios, Kyle. Voleva uscire con me, ma ho rifiutato. Allora lui mi ha preso e poi..." dissi io.
"E poi ti ha fatto questo. Ma di chi sta parlando Chris?" domandò Robert.
" Ho capito a chi si sta riferendo. Di un idiota con la giacca di pelle." rispose Chris.
"Ci pensiamo noi a farlo finire dietro le sbarre. Resta con lei." disse Scarlett.
Così dicendo se ne andarono tutti, ma Chris restò con me.
"Da quanto tempo sono qui?" domandai io.
"Da tre giorni. Ho avuto una paura tremenda di perderti. Ero tornato a casa e ti ho chiamato, ma non mi hai mai risposto." rispose Chris.
"Come è andato lo spot?" domandai io.
"Tutto bene. Presto lo manderanno in onda." rispose Chris.
Cercai di avvicinarmi a lui per baciarlo, ma una nuova ondata di fitte me lo impedì.
"Stai giù. So cosa volevi fare, ma lascia fare a me." disse Chris.
Così dicendo Chris si chinò su di me avvicinando il mio viso al suo e mi baciò delicatamente.
"Volevo passare la notte con te quando saresti tornato, ma sono bloccata su questo letto." risposi io.
"Succederà non appena starai bene, è una promessa. Ma ora ti sei stancata troppo e devi riposare. Dormi un pò." disse Chris.
"Tu stai qui con me?" domandai io.
"Non ho intenzione di lasciarti sola. Dormi piccola mia." rispose Chris.
Mi baciò la fronte e io chiusi gli occhi.
Quando mi risvegliai, vidi che gli altri erano tornati; Scarlett mi aveva portato un pigiama per sostituire il camice e mi aiutò a indossarlo dopo che i ragazzi furono usciti dalla stanza.
Con il permesso del medico camminai un pò nel corridoio con i ragazzi accanto.
Ad un tratto, vidi qualcuno che speravo di non rivedere mai più: Kyle, il ragazzo che mi aveva aggredito.
Lui sembrò accorgersi di me e s'avvicinò; i ragazzi erano a qualche metro di distanza, ma non avevo la forza di chiedere aiuto.
"Ma guarda chi c'è. Pensavo di essermi liberato di te, ma evidentemente non ho fatto le cose per bene. Rimedio subito." disse Kyle.
Le sue mani si serrarono intorno alla mia gola, togliendomi l'aria.
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In quel momento mi voltai e vidi un ragazzo con una giacca di pelle che aveva le mani strette intorno alla gola di Tess: era l'aggressore e stava cercando di terminare quello che aveva iniziato.
Chris e Jeremy lo bloccarono e io presi Tess prima che cadesse a terra; Robert si affrettò a chiamare la polizia.
Tossì cercando di far tornare aria nei polmoni e posò la testa sul mio petto mentre con le mani stringeva il tessuto della mia felpa.
"Forse è meglio riportarla in camera." disse Scarlett.
Non risposi, ma feci un cenno con la testa a Scarlett per farle capire che ero d'accordo con lei.
Presi Tess in braccio e la riportai in camera; ma quando feci per posarla sul letto non voleva staccarsi da me.
"Non avere paura. Sono qui con te." dissi io sussurrandole la frase all'orecchio.
Tess era esile, ma in braccio a me sembrava ancora più piccola.
Riuscì a posarla sul letto e mi sedetti accanto a lei continuando ad abbracciarla.
Ad un tratto, entrarono Chris e Jeremy.
"La polizia l'ha arrestato. E un paio di agenti vorrebbero farle un paio di domande." disse Jeremy.
"E' ancora sotto shock. Ditegli che li chiamerò io non appena possibile." risposi io guardandola.
Chris andò a parlare con gli agenti mentre Jeremy rimase con me; arrivò Scarlett con una bottiglietta d'acqua.
Dopo aver bevuto, Tess sembrò rilassarsi un pò, e s'addormentò tra le mie braccia.
Il regista chiamò il fratello e lo informò che Tess si era ripresa.
Due settimane dopo, Tess venne dimessa dall'ospedale e la portai a casa mia dopo essere passati dalla sua a prendere delle cose che le sarebbero servite.
Naturalmente cercò di farsi portare a casa sua, ma era in convalescenza e non volevo lasciarla sola.
Eravamo sul divano quando avvicinò il suo viso al mio e mi baciò; la lasciai fare, ma quando la sua mano scivolò sotto la mia maglia, capì le sue intenzioni e la fermai.
"Ti prego no. Voglio stare con te." disse Tess.
"Staremo insieme, ma non adesso. Sei in convalescenza e non devi fare sforzi. Ti voglio anche io, ma dobbiamo aspettare." risposi io.
"Quindi non mi bacerai più finchè non mi sarò ripresa?" domandò Tess.
"No. Non ce la farei mai a non baciarti più. In fondo è solo un bacio." risposi io.
La baciai a lungo e con delicatezza, in modo da non farle male.
Passarono altre due settimane e Tess si sentiva abbastanza in forze da tornare al lavoro.
Il film era stato sospeso finchè lei non si fosse ripresa.
"Non capisco perchè abbiate interroto le riprese. Manca poco alla fine." dissi io.
"Non potevamo farcela senza di te. E anche il regista era d'accordo." rispose Jeremy.
"D'accordo. Ma ora andate. Abbiamo già perso abbastanza tempo." disse Tess vedendo che eravamo tutti pronti.
"E' fantastico riaverti qui. Ci sei mancata, specialmente a me." risposi io.
"Capitano, se non vai quello scudo ti arriva in testa." disse Tess.
Le sorrisi e uscì dal tendone: dato che aveva ripreso a fare battute significava che stava bene e presto avremmo potuto stare insieme.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Finalmente stavo bene ed ero tornata al lavoro.
Le ferite si erano rimarginate, e non vedevo l'ora di passare la notte con Chris.
Quella sera, era inginocchiato per terra davanti ad un cassetto aperto per cercare un film da vedere tra i suoi dvd.
Mi inginocchiai dietro di lui e gli circondai le spalle con le braccia, baciandogli il collo.
"Che cosa vuoi vedere?" domandò Chris.
"Non ho voglia di un film. Ora sto bene, e non mi sono dimenticata di quello che mi avevi promesso." risposi io.
Chris si girò verso di me per guardarmi negli occhi.
"Ne sei sicura? Non voglio farti del male." disse Chris.
"Non mi farai del male. Ho pensato di non poter stare più con te. E non voglio che accada davvero. Ma se non vuoi e preferisci aspettare, lo capisco." risposi io.
Mi alzai da terra e andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Quando mi voltai con il bicchiere in mano, mi trovai Chris davanti che me lo tolse di mano e lo posò sul mobile.
"Ho avuto una paura tremenda di perderti e di non poter più accarezzarti. Ti voglio Tess. Ma se ti faccio male e vuoi che smetta, dimmelo subito." disse Chris.
Stavamo per baciarci quando un cellulare squillò: era quello di Chris.
"Ci metto un attimo." disse Chris.
Purtroppo quell'attimo si trasformò in venti minuti; Chris era uscito sulla terrazza.
Era chiaro che quella sera non avremmo concluso nulla; andai in camera a prendere la borsa con le mie cose, la borsa normale e uscì di casa dopo avergli lasciato un biglietto sul tavolino davanti al divano.
Quando fui distante un isolato dalla casa chiamai un taxi e tornai a casa.
Ma che cosa dovevo fare con Chris? Prima vuole stare con me e poi sparisce per parlare al telefono dimenticandosi della mia esistenza.
Mi buttai sul letto e piansi: dopo tutto quello che avevo passato non ero riuscita ad avere quello che desideravo di più.
Mancavano due giorni e le riprese di Avengers Age of Ultron sarebbero finite.
Decisi che avrei ignorato Chris e non avrei ceduto alle sue lusinghe: in fondo ci eravamo solo baciati qualche volta.
Tra noi non c'era mai stato nulla di serio e poteva fare quello che voleva, come me.
Innamorarsi di una star hollywoodiana: la cosa più sbagliata del mondo.
Il giorno dopo arrivai sul set e aiutai Scarlett con il costume e i capelli; come mi ero ripromessa non degnai Chris di un solo sguardo.
"Che ti succede?" domandò Scarlett.
"Niente. Sto bene. Mi dispiace solo che domani finirà tutto." risposi io.
"Non è solo per questo. Non hai degnato Chris di un solo sguardo e non gli hai ancora parlato. Che sta succedendo?" domandò Scarlett.
"Non succede niente. E non succederà mai nulla tra noi. Sei pronta." risposi io.
Scarlett uscì dal tendone e io rimasi sola.
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Tess non mi aveva rivolto la parola: non l'avevo mai sentita così fredda e distante.
Non riuscivo a togliermi dalla testa quello che mi aveva scritto sul biglietto che avevo trovato: < Grazie per tutto quello che hai fatto per me, ma tra noi non ci potrà mai essere niente. Sono sicura che presto troverai la ragazza giusta per te. Addio, Tess >
Se ne era andata lasciandomi solo: senza di lei la mia casa era vuota.
Durante una pausa presi Tess per mano e la portai in ripostiglio dove venivano custoditi oggetti di scena.
"So che sei arrabbiata. Mi dispiace per quello che è successo ieri sera. Non hai idea di quanto volevo stare con te." dissi io.
"Era una telefonata di lavoro e non potevi rifiutarla. Ieri sera non è successo niente e mai succederà. Devo andare." rispose Tess.
Le impedì di andarsene prendendola per le spalle e appoggiandola al muro.
"Ho già trovato la ragazza giusta per me. Sei tu e non ho intenzione di lasciarti andare." dissi io.
"Invece devi farlo. Ci vorrà del tempo, ma te ne farai una ragione e mi dimenticherai. Addio." rispose Tess.
Riuscì a liberarsi dalla mia presa e uscì dal ripostiglio.
Tornai sul set e riprendemmo a girare.
Più tardi, quando fui nel tendone, sentì Scarlett parlare con Tess: stavano parlando di me.
"Che cosa provi per Chris?" domandò Scarlett.
"Lo amo, ma non ha importanza. Domani le riprese finiranno e non lo rivedrò più. Ha mille altri impegni ed è sempre in giro per il mondo. I rapporti a distanza non funzionano. Non ha senso iniziare una storia." rispose Tess.
Anche se non l'aveva detto a me, ero contento sentirle dire che mi amava.
"Non devi arrenderti. Passa la notte con lui." disse Scarlett.
"No. Se lo facessi dopo starei ancora peggio. Mi sono solo illusa. E' finita ancora prima di iniziare." rispose Tess.
Mi allontanai e andai a cambiarmi.
Sapevo dove Tess abitava e decisi di farle una sorpresa.
Quando uscì dagli studios, entrai nel negozio di fiori più vicino e comprai un mazzo di rose rosse prima di andare da lei.
Fortunatamente la vidi entrare nel palazzo e la seguì.
"Se sei qui per approfittarne fai pure. Non ho la forza di opporre resistenza." disse Tess quando mi vide.
Aveva gli occhi lucidi e si asciugò le lacrime con la manica della maglia.
"Non voglio farti del male. Ma solo dimostrarti quanto ti amo e chiederti scusa. Queste sono per te. Se vuoi che me ne vada ed esca dalla tua vita per sempre lo farò. Se è quello che di cui hai bisogno per essere felice ti accontento." risposi io.
Appoggiai il mazzo di fiori per terra ai suoi piedi e mi allontanai.
Quello che dovevo fare l'ho fatto; ora stava a lei decidere.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Quando mi voltò le spalle mi inginocchiai e sfiorai con le dita i petali vellutati delle rose.
Nessuno mi aveva mai comprato delle rose rosse, e nessuno mi aveva mai detto delle cose simili.
Chris era disposto a lasciarmi andare per sempre in modo da rendermi felice.
Altre lacrime mi solcarono il viso; non potevo essere felice senza di lui.
Lo amo e mi sto comportando come una stupida: ma perchè lo sto facendo andare via?
Mi alzai lasciando per terra la borsa e i fiori, e corsi vicino alle scale: guardai in basso e lo vidi scendere le scale un paio di piani più sotto.
"Chris aspetta!" esclamai io.
Lui si fermò e guardò verso l'alto; io cominciai a scendere le scale di corsa, rischiando di slogarmi una caviglia, ma alla fine gli fui davanti.
"Mi dispiace tanto. Io ti amo, ma pensavo che fosse sbagliato. Credevo di fare la cosa giusta tenendoti lontano da me. Invece ho combinato un disastro. Sono una stupida e..." dissi io.
Non riuscì a finire la frase dato che lui mi mise due dita sulla bocca.
"Sei innamorata. E l'amore fa fare cose stupide. Ti amo anch'io. Vuoi stare con me stanotte?" domandò Chris.
Gli misi le braccia al collo e lo baciai mentre lui mi strinse a se.
Smettemmo di baciarci e tornammo nel mio appartamento dopo aver raccolto da terra le rose e la mia borsa.
Chris chiuse la porta a chiave e non mi diede nemmeno il tempo di mettere le rose in un vaso con dell'acqua; mi strinse a se e iniziò a baciarmi esplorando la mia bocca con la sua.
Poi iniziai a baciargli il collo, ma proprio in quel momento il suo cellulare squillò di nuovo.
"Ignoralo." disse Chris.
Provai a riprendere da dove avevo interrotto, ma il telefono continuò a squillare.
"Non credo che lui voglia essere ignorato." risposi io facendo un passo indietro da lui e rimettendomi a posto la maglia.
Chris mi tenne stretta a se mentre teneva il cellulare con l'altra mano.
Riuscì a liberarsi in fretta e posò il telefono sul tavolo.
"L'ho messo in silenzioso. Nessuno ci disturberà più. Allora piccola mia, dove eravamo rimasti?" domandò Chris accarezzandomi i capelli.
"Qui." risposi io.
Così dicendo, ricominciai a baciargli il collo mentre le sue mani finirono sotto la mia maglia.
"Accidenti, mi stai facendo impazzire." disse Chris.
"Forse è meglio trasferirci in un posto un pò più comodo." risposi io.
Chris mi prese in braccio e mi portò in camera.
Mi posò a terra e togliendomi la maglia sfiorò con le dita le cicatrici dei morsi, soffermandosi a guardarle.
Gli sollevai il viso con una mano e portai l'altra all'orlo della sua maglia; gliela tolsi scoprendo il suo fisico scolpito.
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La voglia di averla era troppa: in pochissimo tempo in nostri vestiti furono sul pavimento.
Le mie mani scorrevano sul suo corpo, dandole piacere.
Mentre esploravo la sua bocca entrai dentro di lei, che inarcò la schiena.
"Chris..."disse Tess quando uscì da lei rimanendole sopra; entrambi eravamo senza fiato.
"Ssshhh. Non c'è bisogno di parlare." risposi io.
Così dicendo, mi spostai accanto a lei lasciandomi cadere sul materasso.
La guardai e la vidi pensierosa.
"Che cosa c'è?" domandai io.
"Stavo ripensando a prima. Nessuno mi aveva mai comprato delle rose e detto quello che mi hai detto tu." rispose Tess.
"Perchè sono tutti degli idioti che non sanno come trattare una donna." dissi io.
Lei sorrise e appoggiò la testa sulla mia spalla; le detti un bacio sulla fronte e ci addormentammo così.
Quando mi svegliai, non vidi Tess accanto a me.
Mi alzai dal letto, e quando mi avvicinai alla porta del bagno, questa si aprì e mi trovai Tess davanti.
Il suo corpo era avvolto in un morbido accappatoio bianco e i capelli bagnati.
"Buon giorno principessa." dissi io.
"Giorno. E ' meglio che ti fai la doccia e ci vestiamo. E' l'ultimo giorno di riprese e dobbiamo andare." rispose Tess.
Entrai in bagno, mi feci la doccia e uscì con un asciugamano legato in vita.
Vidi che Tess aveva già indossato la biancheria intima e stava per infilarsi i pantaloni; i suoi capelli erano asciutti e li stava per legare.
"Non legarli. Stai meglio con i capelli sciolti." dissi io.
"Quando finiremo me li sciolgo. Lavoro meglio senza i capelli davanti agli occhi. E evita di mettermi le mani addosso quando siamo con gli altri." rispose Tess.
"Non è affatto facile starti lontano." dissi io avvicinandomi a lei e posandole le mani sui glutei.
"Dovrai riuscirci. Ora vestiti." rispose Tess.
Mi dette un veloce bacio a stampo e finì di vestirsi.
Quando anche io fui pronto, uscimmo di casa e prendemmo la mia macchina per andare agli studios.
Entrammo separati e quando entrai nel tendone lei si era già legata i capelli e stava aiutando Jeremy con la faretra.
I nostri sguardi si incrociarono e vidi i suoi occhi brillare.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


"Si può sapere che ti succede?" domandò Scarlett avvicinandosi a me durante una pausa.
"Niente. Perchè me lo chiedi?" domandai io a mia volta mentre le ritoccavo il trucco.
"Ieri non hai rivolto una sola parola a Chris. E adesso non fate altro che guardarvi e sorridere. Quindi deduco che è successo stanotte tra voi due." rispose Scarlett.
"Può darsi." dissi io.
"Ok, sputa il rospo. Come è stato lui?" domandò Scarlett.
"Fantastico. Nessuno mi aveva mai trattata come lui ha fatto con me." risposi io.
"Sono felice per te. E' ora di riprendere." disse Scarlett.
Girarono per un altro paio d'ore; poi il regista dichiarò che le riprese erano finite.
Ci abbracciammo tutti e fuggì anche qualche lacrima.
Dato che non era più necessario tenerli legati, mi sciolsi i capelli.
Mentre sistemavo degli oggetti in una scatola vidi una ragazza avvicinarsi a Chris (il mio Chris) : bionda occhi azzurri e fisico mozzafiato.
Solo che ero a meno di due metri di distanza da loro.
"Eccoti qui cucciolo. Dove eri finito ieri sera? Ti ho chiamato ma sei stato così evasivo. Dovevi passare la sera con me, ma non c'eri. Credo che possiamo rimediare stasera." disse lei.
Quando finì di parlare si attaccò alle sue labbra: lui non si oppose nemmeno, anzi le posò mano sul fianco.
Sentì il mio cuore andare in frantumi come se fosse stato di cristallo.
Presi la scatola e la portai nel tendone.
Era stata lei a chiamarlo: e io innamorata come sono mi sono concessa a lui.
Mi ha solo tradito e usato: in realtà stava con quella ragazza.
Trattenni le lacrime e uscì dal tendone; per fortuna avevo quasi finito e me ne sarei tornata a casa.
Fu in quel momento che vidi un ragazzo vicino a me.
Rimasi di sasso a guardarlo: assomigliava in modo impressionante a mio fratello Luke, ma lui era in Cina.
"Che c'è Tess? Non riconosci nemmeno tuo fratello?" domandò lui.
Quello era proprio Luke.
"Luke? Ma che ci fai qui? Dovresti essere in Cina." risposi io.
"Invece sono tornato. Non me lo dai un abbraccio?" domandò Luke.
Io sorrisi e lo abbracciai.
"Non posso crederci che sei qui. Se me lo avessi detto sarei venuta a prenderti." risposi io quando mi staccai.
"Così la sorpresa non sarebbe risucita. Mi sei mancata tanto sorellina. Quando mi hanno detto dell'aggressione ho avuto una paura tremenda. Ti sei ripresa?" domandò Luke.
"Sì, sto bene adesso. Tutto passato. Prendo la mia borsa e poi andiamo. Tanto ho finito qui. Non ho più niente da fare." risposi io.
Presi la borsa e lasciai gli studios con Luke e tornai a casa.
Una volta arrivati, buttai la borsa per terra e iniziai a disfare il letto dato che le lenzuola erano impregnate del profumo di Chris: non volevo più avere nulla a che fare con lui.
"E queste rose? Perchè stai disfando il letto?" domandò Luke.
"Buttale nella spazzatura. Hai una sorella stupida. E questo letto è da cambiare." risposi io.
Luke posò le rose sul tavolo, mi tolse il lenzuolo dalle mani e mi fece sedere sul divano.
"Che ti succede? Non se mai riuscita a tenermi nascosto qualcosa a lungo. Se posso aiutarti lo farò." disse Luke.
"Succede che mi sono innamorata di uno degli attori con cui oggi ho finito di lavorare. All'inizio ho tentato di tenerlo lontano, ma lui si è innamorato di me e io di lui. Siamo stati insieme ieri sera; proprio qui. Le rose me le ha regalate lui." risposi io.
"E' fantastico. Così la mia sorellina è impegnata." disse Luke.
"Lo credevo anche io. Almeno fino a prima che tu arrivassi. E' arrivata una ragazza e lo ha baciato. Lui non si è nemmeno opposto. Diceva di amarmi, ma non era vero. Ma perchè l'amore deve fare così male? Sono così brutta?" domandai io.
"No. Tu sei bellissima. Ma spero che lui non sia quello che ti ha aggredito." rispose Luke.
"No. Lui è in carcere. Il ragazzo che credevo di amare si chiama Chris e non voglio più parlare di lui, nè vederlo e sentirlo nominare." dissi io.
Sistemai il letto e infilai le lenzuola sporche in lavatrice.
Poi Luke mi propose di andare a divertirci e accettai: avevo proprio bisogno di distrarmi un pò.
Ci recammo al Luna Park e ci divertimmo un sacco.
Ma il divertimento non era destinato a durare: mentre Luke era andato a prendere da bere, vidi Chris e la sua bambola gonfiabile.
Lei gli stava appiccicato addosso come una sanguisuga e lui sembrava che stesse cercando di liberarsene.
Ad un tratto me lo trovai davanti.
"Torna dalla tua ragazza. Mi hai mentito: dovevi essere con lei e sei stato con me." dissi io.
Provai ad andarmene ma lui mi prese per mano facendomi voltare verso di lui.
"Io la odio quella. Sei tu quella che amo. E sei tu la mia ragazza." rispose Chris.
"Ma oggi sul set quando ti ha baciato non ti sei nemmeno opposto e..." dissi io, ma lui mi tappò la bocca con una mano.
"Era come incollata a me, ed era disgustosa. Io voglio solo te. E solo tu puoi baciarmi." rispose Chris.
Mi fece gli occhi dolci da cucciolo e io non fui in grado di resistere: lo baciai mentre lui mi stringeva contro il suo corpo.
Quando ci staccammo, mi sorrise e gli presentai mio fratello dopo averlo raggiunto.
"Io ho incontrato degli amici che non vedevo da un pò. Tu vai pure con lui se vuoi." disse Luke.
Salutai mio fratello e Chris mi portò a casa sua.
"Ho spento il telefono così nessuno mi romperà le scatole. Finalmente siamo soli." disse Chris.
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"Che cosa hai in mente?" domandò Tess.
"Bè.... sinceramente non ho molta voglia di farlo dato che l'abbiamo fatto ieri sera. Però ho un sapore disgustoso in bocca che può venire solo in un modo. Voglio baciarti  e basta." risposi io.
"Allora taci e fallo. Altrimenti cambio idea e me ne vado. E nemmeno quegli occhioni da cucciolo riusciranno a fermarmi." disse Tess.
"Agli ordini." risposi io.
Ci accoccolammo sul mio letto, e iniziai a baciarla con molta passione.
"Ehi vacci piano. Non riesco più a respirare." disse Tess posando la mano sulla mia spalla e staccandosi da me.
"Anche io. Ma non voglio smettere." risposi io.
Stavamo ansimando tutti e due.
Tess posò la testa sulla mia spalla e la mano sul mio petto dopo aver preso il suo cellulare.
"Che stai facendo?" domandai io.
"Voglio vedere lo spot che hai girato per il profumo. Non l'ho ancora visto con tutto quello che è successo." rispose Tess.
Trovò il video e spinse play.
"Allora? Che ne dici?" domandai io quando il video finì.
"Molto bello. La ragazza è bellissima e i tuoi occhi risaltano ancora di più con il video in bianco e nero." rispose Tess.
"Nessuna sarà mai più bella di te." dissi io.
"E tu sei sempre il solito ruffiano." rispose Tess.
Mi tappò la bocca con un bacio prima che io potessi parlare.
"Credo che il brutto sapore sia andato via." dissi io.
"Bene. Che cosa farai adesso che le riprese sono finite? Avrai molte altre offerte." rispose Tess.
"Sto valutando. Ma vorrei prendermi una pausa. Ho bisogno di staccare e riposarmi; non sono una macchina." dissi io.
"La pausa è solo dal lavoro o è anche da me?" domandò Tess.
"Non potrei mai staccarmi da te. Che ne dici se spariamo tutti e due per un week end? Noi due soli soletti in un posto tranquillo." risposi io.
"Sarebbe fantastico, ma devo chiedere a Luke. Non ci vediamo da tanto e non vorrei che pensasse che sua sorella è stata rapita." disse Tess.
"D'accordo. Ma se ti dice di sì, io ti rapisco per l'intero week end e non ti mollo un istante." risposi io.
Tess sorrise e si mise sopra di me, con la testa sulla mia spalla; poco dopo s'addormentò.
Quando la riportai a casa la mattina dopo, Luke non ebbe obiezioni rigurado al fatto che Tess passasse il week end con me.
Sapevo già cosa fare, ed ero sicuro che lei ne sarebbe stata contenta.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Venerdì pomeriggio Chris mi venne a prendere con la macchina.
Era stato molto misterioso sulla destinazione: in effetti non mi aveva detto assolutamente nulla.
"Adesso posso sapere dove hai intenzione di portarmi?" domandai io mentre mi trovavo accanto a lui nella sua decapottabile.
"Ancora un pò di pazienza piccola. Non manca molto." rispose Chris.
Adoravo quando mi chiamava piccola, ma odiavo le sorprese: chissà cosa aveva in mente.
Eravamo su una strada che costeggiava il mare e si vedevano delle case a poca distanza dalla spiaggia.
Ad un certo punto, la macchina entrò in un cancello e si fermò davanti ad una casa.
"Wow. Questa casa è bellissima. E' tua?" domandai io mentre scendevo dall'auto.
"Sì. E se ti piace adesso aspetta di vederla dentro." rispose Chris.
Presi la mia sacca, Chris mi prese per mano ed entrammo in casa.
Come al solito, Chris aveva ragione: non appena vidi l'interno, rimasi a bocca aperta.
"Lo sapevo. Ti faccio fare un giro." disse Chris vedendo la mia espressione.
Posò due dita sotto il mio mento e mi chiuse la bocca; poi mi dette un piccolo bacio e mi portò al piano superiore.
"Accidenti. Questo posto è straordinario." dissi io quando uscì sul balcone di quella che sarebbe stata la nostra stanza.
Da lì si godeva di una vista straordinaria sull'oceano.
"Sei tu a renderlo tale. Lo rendi magico." rispose Chris abbracciandomi da dietro e baciandomi una guancia.
"Quando la smetterai di essere così ruffiano?" domandai io.
"Mai." rispose Chris.
Ci mettemmo a ridere entrambi.
Dopo cena, Chris mi disse di indossare un costume da bagno e di raggiungerlo.
Quando ebbi indossato un costume bianco e rosa, mi misi addosso un morbido accappatoio di spugna bianca, le ciabatte ai piedi e raccolsi i capelli fermandoli con una bacchetta.
Scesi al piano inferiore, ma non vidi Chris da nessuna parte.
Vidi un foglio sul tavolo e lessi quello che c'era scritto: < Scendi al piano di sotto. >
Quanti piani aveva questa casa? mi domandai tra me e me.
Trovai una rampa di scale che andavano verso il basso e sbucai in un posto magnifico: una piscina coperta con una vasca idromassaggio accanto.
In quel momento vidi Chris: era già in piscina, ma era girato di spalle e non si accorse di me dato che si immerse, sparendo sott'acqua.
Mi avvicinai ai lettini, mi tolsi l'accappatoio, mi sedetti sul bordo e immersi i piedi nell'acqua: era calda a differenza di quella della maggior parte delle piscine.
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Mentre ero sott'acqua vidi una figura esile togliersi l'accappatoio, sedersi sul bordo e immergere i piedi nell'acqua: era la mia piccola Tess.
Emersi e iniziai ad avvicinarmi a lei.
"Una piscina fuori e una coperta. Questa casa continua a sorprendermi. C'è qualcos'altro che mi stai tenendo nascosto?" domandò Tess.
"Siamo appena arrivati. Abbiamo tutto il week end per scoprirlo. Vieni." risposi io.
Le appoggiai le mani sui fianchi, lei sulle mie spalle e la calai dolcemente in acqua.
"E' calda. Di solito l'aqua nelle piscine è fredda gelata." disse Tess.
"E' il vantaggio di avere una piscina che si può ricaldare. Ma c'è una cosa che non va." risposi io.
Le tolsi la bacchetta dai capelli e la lanciai sul lettino.
"Meglio?" domandò Tess.
"Decisamente sì." risposi io.
Le sue braccia furono intorno al mio collo e mi baciò; mentre lo ricambiavo, ci immergemmo sott'acqua.
Poco dopo, lei si staccò e tornò in superficie; stavamo ansimando entrambi.
"Tutto ok?" domandai io andandole dietro e baciandole una spalla.
"Sì. Non sono mai riuscita a trattenere il fiato a lungo sott'acqua. Avevo finito l'ossigeno." rispose Tess appoggiandosi al bordo.
"Io invece l'ho finito quando ti ho conosciuta sul set. Quando mi hai toccato il braccio per allacciarmi il costume." dissi io.
Lei non rispose, ma si mise a ridere; adoravo quando rideva.
"Che c'è?" domandò Tess accorgendosi che la stavo fissando.
"Quando ridi sei ancora più bella. E ti amo ancora di più." risposi io.
"Ti amo anch'io. Ma credo che sia meglio uscire da qui. Vado a farmi una doccia e vado in camera. Tu resta pure se vuoi." disse Tess.
Così dicendo, uscì dalla piscina e tornò al piano di sopra dopo essersi rimessa l'accappatoio.
Restai lì ancora un pò, poi uscì dall'acqua; non volevo essere troppo invadente, quindi mi feci la doccia in un altro bagno e l'aspettai in camera.
Quando arrivò, aveva i capelli asciutti e indossava una canotta e dei calzoncini.
Si sdraiò accanto a me e si tirò il lenzuolo sulle gambe.
"Prima hai dimenticato una cosa importante." dissi io.
"E cioè?" domandò Tess.
Non parlai, ma avvicinai il mio viso al suo e la baciai.
"Buona notte piccola mia." risposi io.
"Buona notte Chris." disse Tess.
Così dicendo, ci addormentammo.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Quando mi svegliai, vidi che Chris dormiva ancora.
Era un angelo, ma senza le ali: era il mio angelo.
Avevo provato a tenerlo lontano da me, ma mi ero totalmente innamorata di lui.
Mi avvicinai piano al suo viso e gli detti un bacio sulla guancia; lui aprì gli occhi e mi guardò.
"Che cosa vuoi fare oggi?" domandai io.
"Bè... potremmo stare qui. Ma sarebbe un peccato sprecare una giornata così bella. Andiamo in spiaggia." rispose Chris.
Così dicendo, indossammo i costumi e ci recammo sulla spiaggia.
Purtroppo un gruppo di ragazze si fiondò su Chris e non lo mollò più: erano peggio delle sanguisughe.
Io mi allontanai e camminai sul bagnasciuga; a volte mi voltavo indietro e mi sembrava che la folla non facesse che aumentare.
Chris non si sarebbe liberato tanto presto; un pò mi dispiaceva dato che eravamo venuti qui per fuggire da tutto, ma lo capivo anche.
Era una star e i fan facevano parte della sua vita: ma allora perchè in quel momento mi sentivo una completa estranea?
Presi la mia borsa da mare, tornai in casa e mi sedetti sul divano.
Chris non tardò molto a raggiungermi.
"Qualcosa non va?" domandò Chris sedendosi accanto a me.
"Va tutto bene. Torna pure dalle tue fan. Io aspetterò." risposi io.
"Me ne sono liberato. E non devi essere così gelosa. A loro firmo solo degli autografi e faccio delle foto, ma il mio cuore appartiene solo e unicamente a te." disse Chris.
Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe (lui mi lasciò fare), e gli posai le mani sulle spalle.
"Credevo che fossimo venuti qui per fuggire da tutto e da tutti e spuntano queste. Avevi detto che non mi avresti mai lasciato." risposi io.
"E non ho intenzione di farlo. Se ce ne saranno altre fan, le ignorerò: l'unica persona di cui voglio occuparmi sei tu." disse Chris.
Così dicendo, scesi dalle sue gambe e mi avvicinai alla porta e come l'aprì corsi fuori.
Chris mi corse dietro e mi inseguì un pò per la spiaggia, ma alla fine riuscì a prendermi.
Facemmo il bagno nell'oceano: Chris mi buttò sott'acqua un paio di volte  e la seconda volta bevvi metà oceano.
"Ci sei ancora?" domandò Chris tenendomi stretta a se.
"Più o meno. Ma la colpa è tua. Se non fossi il doppio di me forse riuscirei a cacciarti la testa sotto." risposi io, quando finì di tossire.
Quando uscimmo dall'acqua, tornammo in casa e io mi recai immediatamente sotto la doccia.
La sera dopo cena, ero sul divano accoccolata tra le braccia di Chris e nel momento in qui le nostre labbra stavano per unirisi, il campanello squillò.
"Non è possibile. Prima le fan e adesso il campanello." dissi io appoggiando la fronte sul suo petto.
"Sono d'accordo. Solo un secondo e torno da te." rispose Chris dandomi un bacio sui capelli.
Così dicendo, s'alzò e andò ad aprire la porta: vidi che davanti a lui c'erano un ragazzo e una ragazza.
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Davanti a me c'erano mio fratello Scott e una ragazza bionda.
"Scott? Che ci fai qui?" domandai io.
"Ero venuto a passare qualche giorno qui con la mia ragazza, ma arrivando ho visto la tua macchina. E noto che anche tu sei in compagnia." rispose Scott.
Infatti Tess si era alzata dal divano e si era messa al mio fianco.
"Sono Scott, il fratello di Chris. E lei è Natalie." disse Scott guardando Tess e porgendole la mano dopo aver indicato la ragazza bionda.
"Piacere di conoscervi. Io sono Tess." rispose Tess stringendo la mano prima a Scott e poi a Natalie.
Senza tanti complimenti Scott e Natalie entrarono e chiusero la porta: era chiaro che non se ne sarebbero andati tanto presto.
"Potevi almeno chiamare per sapere se la casa era libera." dissi io.
"Non vedo dove sia il problema. La casa è grande e ci stiamo tutti." rispose Scott.
Tess mi prese per un braccio e mi trascinò in cucina.
"Che stai facendo?" domandai io.
"Sto solo cercando di evitare che scoppi una lite per vedere chi deve occupare questa casa. E' grande e in quattro ci stiamo benissimo. Possiamo condividerla. E lui non è un estraneo, ma tuo fratello." rispose Tess.
Detestavo ammetterlo, ma Tess aveva ragione: comunque rimanevo dell'idea che Scott poteva chiamare.
Lui e Natalie andarono a sistemarsi in camera, e io tornai con Tess sul divano.
Prima di venire interrotti nuovamente, riuscì a baciarla.
Ma non essendo soli in casa, mi limitai a tenerla stretta a me e ad assaporare il sapore delle sue labbra.
Sto facendo di tutto per trattenermi: vorrei fare l'amore con lei, ma mio fratello ha deciso di rovinarmi i piani.
"Ehi, qualcosa non va?" domandò Tess quando mi allontanai da lei.
"No. E' tutto a posto. Vado a fare due passi." risposi io.
Così dicendo, uscì di casa e arrivai fino alla spiaggia.
Che senso aveva baciarla se non potevo andare oltre per il timore che mio fratello potesse interromperci?
Quando mi decisi a rientrare, le parlai.
"Scusa. Ma avrei voluto passare la serata in un altro modo." dissi io.
"Non devi scusarti. Non è successo nulla. Anche se non lo facciamo ti amo lo stesso. Solo perchè c'è tuo fratello non significa che non possiamo stare insieme. Grandissima testa dura che non sei altro." rispose Tess.
"Ma dove la trovo io un'altra come te?" domandai io passandomi una ciocca dei suoi capelli tra le dita.
Dopo di che, la presi in braccio e ci recammo in camera.
Indossammo i pigiami e ci addormentammo l'uno tra le braccia dell'altra.
La mattina seguente, mi svegliai e vidi il mio piccolo angelo che ancora dormiva.
Con addosso i boxer e una maglietta scesi in cucina e trovai Scott.
Non parlai e iniziai a prepare la colazione per me e per Tess su un vassoio; quando ebbi finito, presi il vassoio e tornai in camera.
Posai il vassoio sul comodino e svegliai la mia principessina con un bacio.
"Buon giorno angelo mio. Ti ho portato la colazione." dissi io.
"Non c'era bisogno. Comunque grazie. Sei un amore." rispose Tess.
Facemmo colazione seduti sul letto, e in quel momento mi venne in mente che quella sera saremmo dovuti tornare a casa.
"Ancora questa faccia da funerale? Che ti prende adesso?" domandò Tess.
"Il week end è volato via. Dobbiamo tornare a casa stasera." risposi io.
Tess prese il vassoio e lo posò sul comodino: poi strinse la mano intorno al colletto della mia maglietta.
"Ma abbiamo ancora del tempo prima di stasera." disse Tess.
Mi baciò prima che potessi parlare, facendo aderire il suo esile corpo al mio.
A quel punto non riuscì più a resistere: le mie mani scivolarono sotto la sua maglia, stringendola a me.
Le nostre bocche si esploravano a vicenda.
"Ti amo." dissi io ansimando mentre riprendevo fiato.
"Ti amo anch'io." rispose Tess.
Continuai a baciarla per un pò; poi ci vestimmo e scendemmo di sotto, dove trovammo Scott e Natalie.
TO BE CONTINUED...

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Detestavo ammetterlo, ma Chris aveva ragione: il tempo era volato via e arrivò il momento di tornare a casa.
Chris mi riaccompagnò a casa, e non appena rimasi sola ripensai al week end che era appena trascorso.
Per non era stato tutto questo disastro, a differenza di Chris che aveva messo su una faccia da funerale per tutto il viaggio.
Non poteva capitarmi un uomo meno testardo di lui?
Il giorno seguente, mentre giravo per un negozio senza trovare niente che mi piacesse, incontrai Scarlett.
"Che coincidenza incontrarti. Stavo giusto pensando a te." disse Scarlett dopo avermi abbracciata.
"Pensando a me? In che senso scusa?" domandai io.
"Mi hanno presa per un nuovo film e vorrei che tu fossi la mia truccatrice personale." rispose Scarlett.
"Io?! Scarlett, ti ringrazio molto dell'offerta, e non so davvero cosa risponderti." dissi io.
"Devi dire di sì. Non ho intenzione di girare il fim se tu non sarai al mio fianco. Sei l'unica di cui mi fido." rispose Scarlett.
"D'accordo, ci sarò. Ora devo solo trovare un modo per dirlo a mio fratello e a Chris. Non so come la prenderanno." dissi io.
"Già che siamo in argomento. Come sta il biondino?" domandò Scarlett.
"Sta bene. Abbiamo passato il week end insieme, anche se le cose non sono andate come lui aveva previsto. Prima le fan e poi è arrivato suo fratello con la sua ragazza. Sono due giorni che ha messo su il broncio. E' più testardo di un mulo." risposi io.
"Gli passerà vedrai. Andiamo a fare un giro." disse Scarlett.
Uscimmo dal negozio e ci recammo a prendere un frullato.
Dopo di che, ci salutammo e io tornai a casa; trovai un biglietto di Luke che mi diceva che dormiva da dei suoi amici.
-Non usano più gli sms e i telefoni?- domandai a me stessa.
Ripensai alla proposta di Scarlett: lavorare con lei sarebbe stato fantastico, ma come l'avrebbe presa Chris?
Non potevo dirglielo per telefono, e così decisi che avrei aspettato fino al momento in cui l'avrei avuto davanti a me.
In quel momento, il mio cellulare squillò e vidi che era Chris; ma non appena accettai la chiamata, non sentì la sua voce ma quella di una ragazza, e anche parecchia confusione in sottofondo.
"Dov'è Chris? Questo è il suo cellulare." dissi io cercando di alzare la voce per farmi sentire.
"Christopher è occupato e non ha tempo per te." rispose lei.
Ma perchè lo chiamava con il nome di battesimo? Non lo facevo nemmeno io.
"Ma tu chi ti credi di essere?" domandai io.
"Sono la sua fidanzata. E lui non ha tempo per stare con nessun'altra ragazza a parte me. Addio." rispose lei.
Riattaccò prima ancora che io potessi parlare: non riuscivo a credere che mi avesse tradito in questo modo.
Provai a richiamare, ma il telefono era spento, così gli lasciai un messaggio in segreteria; feci molta attenzione a non parlare del mio lavoro con Scarlett.
Se pensava di prendersi gioco di me in quel modo si sbagliava di grosso.
Una volta in camera, mi buttai sul letto e scoppiai in lacrime.
Due giorni dopo, rimasi sola del tutto: Luke dovette tornare in Cina per lavoro.
Io decisi di accettare l'offerta di Scarlett: il lavoro mi sarebbe servito per dimenticarmi di lui.
Io e Chris Evans avevamo chiuso per sempre.
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La sera dopo che ero tornato a casa dal week end con Tess, i miei amici mi piombarono in casa senza preavviso, insieme a delle ragazze: tra di loro c'era anche la ragazza che aveva cercato di baciarmi l'ultimo giorno delle riprese del film degli avengers.
Non appena mi vide, mi si attaccò addosso: era peggio di una sanguisuga.
Mentre cercavo di buttare tutti fuori di casa, mi accorsi di non avere il cellulare in tasca.
Quando finalmente riuscì a rimanere da solo, trovai il mio cellulare sul tavolo della cucina, ma mi accorsi che era spento.
Ero sicuro di averlo lasciato acceso e carico, quindi mi domandai come aveva fatto a spegnersi e a finire in cucina.
Una volta acceso, entrai nella sezione chiamate per sentire la mia principessina, ma trovai una chiamata effettuata a Tess che ero sicuro di non aver fatto.
Prima di poterla chiamare, notai che c'era un nuovo messaggio in segreteria: era di Tess.
Il tono della sua voce e quello che mi diceva non mi piacquero per niente.
< Credevo che tu fossi diverso, invece sei uguale a tutti gli altri uomini del mondo. Dicevi di amarmi, ma poi scopro che hai una fidanzata. Non so come ho potuto essere così cieca. Non voglio più vederti e nemmeno sentirti. Dimenticati della mia esistenza. Ti auguro tutta la felicità del mondo insieme a lei. Addio. >
Mi lasciai cadere sul divano con il cellulare tra le mani: che cavolo aveva combinato quella sanguisuga?
Se perdevo Tess era finita: non avrei mai amato nessun'altra donna come amo lei.
Da quando l'avevo conosciuta le ero sempre stata accanto: quando aveva avuto la febbre, quando è stata aggredita (e per poco non la perdevo), la nostra prima notte insieme, quando qualche giorno prima la rincorsi sulla spiaggia.
Ma non dimenticherò mai quando mi aveva baciato prima di tornare a casa: non mi sarei mai stancato di sentire le sue labbra sulle mie.
E adesso per colpa di una rompiscatole, molto probabilmente non avrei più potuto neanche toccarla.
Ma non avevo alcuna intenzione di arrendermi: dovevo riconquistarla, e quando ci sarei riuscito, non me la sarei più lasciata scappare.
Dovevo parlarle di persona, dato che al telefono non mi rispondeva mai.
Passarono due settimane da quella sera, e mi sentivo peggio del solito.
Un giorno mi recai agli studios per parlare con un regista che mi voleva per un nuovo film, e per puro caso, vidi una persona che conoscevo bene: Scarlett.
Riuscì a prenderla da parte e parlammo.
"Mi dispiace disturbarti, ma hai per caso visto o sentito Tess? E' successo un casino e devo assolutamente parlare con lei." dissi io.
"Non ti affannare. Tess è la mia truccatrice per il mio nuovo film. E so quello che le hai fatto; mi ha raccontato tutto. E' meglio che le stai lontana." rispose Scarlett.
Era un incubo: anche Scarlett era contro di me.
"Io non centro nulla. Non la ferirei mai in quel modo. Io la amo. Non so come ma quella mi ha preso il cellulare, ha chiamato Tess e le ha fatto credere che non volevo più saperne di lei. Poi l'ha spento e l'ha messo sul tavolo della cucina. Io non le farei mai e poi mai una cosa del genere." dissi io.
"Se c'è una cosa che ho imparato di te, è che non sei molto bravo a mentire. Proverò a parlarle e poi ti chiamo." rispose Scarlett.
Salutai Scarlett e andai ad incontrare il regista del mio film.
Quella sera, quando tornai a casa, ricevetti un messaggio da Scarlett: < Tess non sa più cosa pensare di te. E' confusa. Ha bisogno di tempo. Abbiamo del tempo libero dalle riprese. Andrà per una settimana nella sua casa in un piccolo paesino fuori città sul mare. Ha detto che ci sarà una festa di paese. Ha bisogno di distrarsi e di pensare. >
Non so quanto tempo sarei riuscito a concederle: la volevo al mio fianco.
Sapevo in quale sera si sarebbe svolta la festa di paese, così mi misi in viaggio nel pomeriggio e raggiunsi il piccolo borgo sul mare dove speravo con tutto me stesso di ritrovare la mia piccola Tess; mi mancava così tanto.
TO BE CONTINUED...
ANGOLO AUTRICE: il prossimo capitolo potrebbe essere l'ultimo, sempre che mi venga l'ispirazione giusta e riesca a scrivere. Lois Lane 89

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Avendo del tempo libero, pensai che andare nella mia casa fuori città era un buon modo per riflettere.
Scarlett mi aveva raccontato del suo incontro con Chris e del fatto che lui non poteva più farcela senza di me.
Sono fuggita da tutto anche per poter riflettere sulla questione; ma più ci pensavo e più mi sentivo confusa.
Quando stavamo insieme era così sincero e dolce; ma poi ho scoperto che era tutta finzione.
Due giorni dopo il mio arrivo, si sarebbe svolta la festa di paese con musica, cibo e fuochi d'artificio per concludere la serata.
La sera arrivai nel centro del paese e vidi che c'era già un sacco di gente.
Mi unì alle danze, e ad un certo punto la musica si fermò.
Guardai verso il palco e vidi una persona che non ero sicura di voler rivedere: Chris.
Ma come aveva fatto a trovarmi qui? C'era solo una persona che sapeva dove mi trovavo: Scarlett.
Era in piedi sul palco con il microfono in mano che scrutava la folla: ero sicura che stesse cercando me.
"Buona sera a tutti e scusate l'interruzione. Ma in mezzo a voi c'è la ragazza che amo, e che per colpa di un colossale equivoco, rischio di perdere per sempre. Tess, lo so che sei qui. Voglio che tu sappia che non ti ferirei mai e poi mai. Ti amo con tutto il mio cuore e ciò che voglio è vederti felice. Quella mi aveva preso il cellulare e ti ha chiamato. Quello che ti ha detto è assolutamente falso. Non è la mia fidanzata, perchè l'unica ragazza che ha spazio nel mio cuore sei tu." disse Chris.
Lasciò il microfono, scese dal palco e iniziò a camminare lentamente tra la folla, cercandomi.
Le sue parole mi avevano talmente colpito che le mie gambe si rifiutavano di muoversi; non impiegò molto tempo a trovarmi.
Infatti si mise a circa un metro di distanza da me.
"Finalmente ti ho trovata. Ti prego di credermi. Io voglio solo e unicamente te. La mia vita non ha più senso senza di te." disse Chris.
Mi guardai intorno e notai che tutti ci stavano fissando in attesa di una mia risposta; guardai Chris e vidi sincerità nei suoi occhi.
"Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me prima d'ora. Se mi avessi fatto davvero una cosa simile non mi saresti mai corso dietro fin qui." risposi io.
Cercando di trattenere le lacrime, gli misi le braccia intorno al collo e lo abbracciai.
"Cavolo quanto mi sei mancata. D'ora in avanti non ti lascerò mai più un solo istante." disse Chris.
Oltre alle sue braccia, fu anche il suo profumo fantastico ad avvolgermi.
"Mi sei mancato anche tu." risposi io.
La gente intorno a noi applaudì e fischiò; noi ci guardammo e sorridemmo.
Ma poi iniziarono a urlare la parola "bacio" in continuazione; quindi dopo esserci guardati per un secondo, ci baciammo tra i fischi e gli applausi.
Quando ci staccammo, guardai l'orologio che Chris aveva al polso e vidi che era quasi l'ora: lo presi per mano e me lo trascinai dietro.
"Dove stiamo andando?" domandò Chris mentre mi seguiva continuando a tenermi per mano.
"Tra poco iniziano i fuochi d'artificio. Li guardo sempre da un posto ed è lì che stiamo andando adesso." risposi io.
Lo portai in cima ad una scogliera recintata da una ringhiera e ci fermammo.
"E' molto bello qui." disse Chris.
"Ci vengo sempre a guardare i fuochi. Quando c'era ancora mio padre salivo su quella ringhiera e facevamo la scena del Titanic. Da quando non cè più l'ho fatto una volta con Luke, ma poi lui è dovuto partire per lavoro. Sono due anni che non lo faccio più. Vengo qui e mi limito a guardare i fuochi d'artificio." risposi io.
"Allora sono arrivato al momento giusto. C'è una tradizione da rispettare." disse Chris porgendomi la mano.
Io la presi e lasciai che mi conducesse alla ringhiera: salì sul gradino e mi tenni stretta alla sbarra di ferro.
Chris salì dietro di me: dai miei fianchi, le sue mani salirono lungo il mio corpo fino a prendere le mie, staccandole dalla sbarra.
Entrambe le nostre braccia si aprirono come delle ali, e proprio in quel momento, i fuochi iniziarono.
"Mi mancava fare questa cosa." dissi io.
"E a me mancavi tu. Questi fuochi sono meravigliosi, ma c'è una cosa molto più bella che vorrei fare con te." rispose Chris.
Voltai la testa quanto bastava per guardarlo.
"Capisco a cosa ti stai riferendo. E questa volta nessuno ci disturberà. Ma non qui. Torniamo a casa." dissi io.
Scendemmo dalla sporgenza e lo condussi fino a casa mia.
Non appena chiusi la porta, mi afferrò per i fianchi, mi sollevò da terra e mi posò sulla testiera del divano.
"Cavolo quanta fretta. Potevi almeno aspettare di arrivare in camera." dissi io.
"Non riesco più a resistere. Due settimane lontano da te sono state una tortura. Ti voglio, adesso." rispose Chris.
Come al solito aveva ragione: eravamo stati lontani troppo a lungo.
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Avvicinò il suo viso al mio, mi sfiorò le labbra prima con le sue e poi con la lingua.
La mia reazione fu immediata: la presi in braccio, e lei per non cadere incrociò le gambe intorno ai miei fianchi e le braccia intorno al mio collo.
Riuscì ad arrivare in camera e a quel punto l'adagiai sul letto prima di impossessarmi della sua bocca.
Mentre riprendevamo fiato, i nostri vestiti finirono sul pavimento.
Mi misi sopra di lei, appoggiando i gomiti accanto alla sua testa per non pesarle addosso.
Ci guardammo negli occhi e in quel momento nessuno dei due fu più in grado di resistere: entrai dentro di lei e ci amammo come non avevamo mai fatto fino a quel momento.
Quando aprì gli occhi, mi accorsi che Tess si era già alzata; indossai i boxer e uscì dalla stanza.
La trovai in cucina: era a piedi nudi, con addosso solo gli slip e la mia maglietta.
"Buon giorno principessa. Ti sta bene la mia maglia." dissi io arrivandole alle spalle.
"E' la prima cosa che mi è venuta in mano. Finisco di preparare e poi facciamo colazione." rispose Tess.
"Ci penso io. Tu adesso resti qui e aspetti." dissi io; la misi a sedere sul bancone e finì di preparare la colazione.
Dopo aver fatto colazione, ci vestimmo e andammo a fare un giro per il paese.
"Domani devo tornare a casa. La pausa è finita e Scarlett ha bisogno di me sul set." disse Tess mentre eravamo sulla spiaggia, seduti su una roccia.
"Ma non credere che io adesso ti lasci andare. Sei mia." risposi io stringendola a me.
Lei appoggiò la testa sulla mia spalla, e rimanemmo in silenzio; sentivamo solo il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli.
Finalmente eravamo insieme: non avrei mai più permesso a nessuno di allontanarla da me.
Passò più di un anno, e le cose tra me e Tess andavano a gonfie vele: il lavoro ci teneva separati, ma alla fine tornavo sempre da lei.
Si era trasferita da me, e vivevamo insieme.
Una sera entrai in camera, la vidi sul letto con un libro tra le mani; non era coperta, e indossava una maglietta e dei pantaloncini corti.
Mi sedetti sul bordo del letto e inziai ad accarezzarle la gamba con una mano, mentre con l'altra le tolsi il libro dalle mani e lo lasciai cadere per terra.
"Io veramente stavo leggendo." disse Tess.
"Ora non più." risposi io.
"Ho imparato che quando fai così significa che hai in mente qualcosa. Che cosa c'è?" domandò Tess.
Aveva indovinato: ormai mi conosceva bene.
Tirai fuori una scatoletta blu dalla tasca e gliela feci vedere.
"Aprila." risposi io.
Tess la prese in mano e l'aprì: la sua espressione sorpresa quando vide l'anello contenuto al suo interno non la dimenticherò mai.
"Che cosa significa questo?" domandò Tess.
"Significa che ho rischiato già troppe volte di perderti e che non voglio più lasciarti. Significa che voglio passare il resto della mia vita con te. Sposami." risposi io.
"Chris io... non so cosa dire." disse Tess.
Ero riuscito a lasciarla senza parole.
"Se tu mi ami quanto ti amo io, devi solo dire sì." risposi io.
"Ti amo Chris. E tanto. Quindi la mia risposta è.... sì." disse Tess.
Quando le infilai l'anello all'anulare della mano sinistra, lei mi abbracciò forte; la strinsi a me, poi ci baciammo per un momento che sembrò infinito.
"Mi hai appena reso l'uomo più felice dell'universo." dissi io.
"Sei sempre il solito esagerato." rispose Tess.
Ci addormentammo che eravamo entrambi al settimo cielo.
Meno di un anno dopo, Tess diventò mia moglie: quando la vidi arrivare all'altare, non riuscivo a trovare una parola per descivere quanto fosse bella.
Mi sembrava ieri che l'avevo conosciuta sul set, e ora è diventata mia moglie.
Passammo il viaggio di nozze ai caraibi, ma non eravamo soli: Tess era al quarto mese di gravidanza.
Ebbene sì: presto sarei diventato papà.
"Tu cosa preferiresti? Maschio o femmina?" domandò Tess dopo che fui uscito dall'acqua.
"Per me non fa alcuna differenza. Gli o le vorrò bene in ogni caso." risposi io stendendomi sul lettino per asciugarmi.
Due mesi dopo, scoprimmo il sesso: sarebbe nata una femmina.
Meno di tre mesi dopo, nacque nostra figlia: il suo nome fu Camille Lauren Evans.
Quando vidi mia figlia per la prima volta, le volli subito un mondo di bene.
La portammo a casa tre giorni dopo la nascita, e la sera l'avevo in braccio io.
"Sembra ancora più piccola in braccio a te." disse Tess avvicinandosi.
Con un braccio reggevo Camille, mentre misi l'altro intorno al fianco di Tess abbracciandola.
"E' un amore. Siete i miei tesori e vi proteggerò sempre." risposi io.
Avevo una famiglia e d'ora in avanti avrei fatto qualunque cosa per tenerle al sicuro.
Passò il tempo e Camille cresceva sana: diventò una bambina stupenda.
Sia io che Tess eravamo fieri di lei.
THE END

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