Jerza Week 2015

di MaryMatrix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Compleanno ***
Capitolo 2: *** Nel mio villaggio ***
Capitolo 3: *** Erza e Jellal ***
Capitolo 4: *** La missione pericolosa ***
Capitolo 5: *** Serenata ***
Capitolo 6: *** Sì ***
Capitolo 7: *** Unison Raid ***



Capitolo 1
*** Compleanno ***


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L'angolo dell'autrice

Ciao a tutti!! :)

Sì, lo so, ho pubblicato proprio ieri. Ma, sarà che mi sento particolarmente ispirata, ho deciso di scrivere per la Jerza Week. Sono due anni che dico che devo scrivere qualcosa su di loro e non ho mai combinato nulla. Basta rimandare.

Allora, i prompt sono sette. Diciamo che l'intenzione è quella di concentrare i primi tre sulla loro infanzia, il quarto "nel mezzo" e gli ultimi tre quando sono già adulti. Il proposito è quello di farla "circolare", nel senso che vorrei collegare ciascun capitolo della seconda parte ad uno della prima. Vediamo un po' che cosa ne verrà fuori.

Buona lettura e se avete voglia/tempo lasciate una recensione ^.^

Un saluto a tutti!!

Giulia

 

Giorno 1: Roses

Compleanno.

 

Erza era triste.

Era il giorno del suo compleanno eppure a malapena riusciva a trattenere le lacrime.

Era il primo compleanno che passava lontana dalla sua famiglia.

Per tutto il giorno i suoi amici non avevano fatto altro che cercare di tirarla su di morale, senza successo.

Deciso a fare qualcosa di concreto per la sua nuova amica, Jellal si allontanò dal resto del gruppo. Non lo avevano più visto per tutto il giorno.

Quando, nel tardo pomeriggio, le era stato riferito che Jellal era stato punito per aver raccolto dei fiori, Erza aveva perso ogni controllo e aveva iniziato a piangere senza più alcun contegno.

Smise solo quando lo vide arrivare salvo. Era ferito e pieno di lividi e in mano aveva un fiore.

Una rosa rossa.

Jellal sembrò rendersi conto che aveva attirato l'attenzione della bambina e abbassò lo sguardo, mortificato.

- Mi dispiace, Erza, sono riuscito a tenere solo questo. - si giustificò.

Poi però il bambino alzò di nuovo lo sguardo e le regalò uno dei suoi migliori sorrisi.

- Ma per fortuna è quello del colore dei tuoi capelli, Scarlett. Buon compleanno. -.

 

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Capitolo 2
*** Nel mio villaggio ***


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L'angolo della scrittrice

Ciao a tutti!!

Eccomi qui con il secondo giorno della Jerza Week, il cui prompt è sunset.

Spero davvero che vi piaccia e approfitto di questo spazio per ringraziare Katniss92 che ha aggiunto la raccolta tra le seguite :)

Buona lettura!!

Giulia

 

Nel mio villaggio.

Anche quel giorno di duro lavoro stava giungendo al termine.
I bambini sarebbero stati anche felici se non avessero saputo che la mattina successiva tutto sarebbe ricominciato.

Mentre rientrava nella propria cella, Erza osservava, rapita, il tramonto: quella sera le tonalità arancioni che striavano il cielo erano davvero spettacolari.

- Ti piace? – la voce di Jellal la distolse dai suoi pensieri.

Erza sussultò, colta di sorpresa, per poi abbassare la testa.

- Sì… - mormorò, in evidente imbarazzo. – Nel mio villaggio non ho mai visto tramonti così. -.

- Nel mio invece ci sono tramonti molto belli. -.

Jellal la affiancò e iniziò a descrivere con fervore i tramonti del proprio villaggio.

- Sono rossi fiammanti! E c’è anche il mare! Scommetto che ti piacerebbero i riflessi. Il sole si staglia sul blu delle onde e anche il mare diventa tutto colorato! Il cielo! Il cielo sembra esplodere, Erza! E’ rosso e arancione e poi diventa rosa e poi viola! Ti piacerebbe moltissimo! -.

Gli occhi della bambina brillavano e lei era entusiasta.

- Sì, ne sono sicura. – concordò con il suo amico, felice di poter permettersi il lusso di fantasticare un po’.

Jellal le prese improvvisamente la mano. Erza avvampò come il sole al tramonto ma lui non sembrò farci caso e, anzi, allargò il suo sorriso ancor di più.

- Un giorno te lo mostrerò, Erza. Un giorno ti porterò nel mio villaggio. È una promessa. -.

Dopo un secondo di stupore, Erza sorrise per quelle parole piene di speranza e annuì convinta. Si fidava di Jellal. Avrebbe sicuramente mantenuto la promessa.

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Capitolo 3
*** Erza e Jellal ***


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L'angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!

Questa sera ho deciso di inserire un nuovo personaggio, Rob, per un omaggio al primo shippatore Jerza :)

Buona lettura!!

Giulia

 

Giorno 3: Diamanti

Erza e Jellal

Il vecchio Rob era, appunto, vecchio. Aveva passato tanto, tantissimo tempo dentro quella prigione. Eppure, ancora, non gli era mai capitato di conoscere due persone come Erza e Jellal. Non bambini, no. Persone.

Erza e Jellal non erano solo bambini.

Il vecchio Rob li guardava e li vedeva svegli, forti e coraggiosi. Li vedeva buoni. Erano quel tipo di persona che si faceva in quattro per aiutare il prossimo, quel tipo di persona che aveva sempre qualcosa di buono da dire anche in un luogo maledetto come quello.

Li guardava, li vedeva nel futuro e sapeva che prima o poi sarebbero usciti da quella prigione. Aveva avuto poche certezze durante la sua vita ma questa era una di quelle: due persone come Erza e Jellal non sarebbero rimaste a lungo in schiavitù. Semplicemente, trovava che sarebbero stati sprecati lì dentro e, quando anche loro avessero preso coscienza delle proprie potenzialità, allora avrebbero trovato il modo di andarsene. E di liberare tutti.

Avrebbero imparato ad usare la magia, Rob se lo augurava: sarebbero stati davvero dei maghi straordinari! Jellal, che era un leader nato e non si lasciava scalfire né scoraggiare da nulla, ed Erza, ancora timida, che col tempo sarebbe diventata una donna forte e determinata.

Erza e Jellal, insieme.

Era così che Rob se li immaginava, nel futuro, liberi e felici. Si lasciò sfuggire il sorriso di chi la sa lunga mentre assisteva all’ennesimo comizio di Jellal sul come e perché nessuno doveva perdersi d’animo. Erza era ovviamente in prima fila che annuiva convinta e che cercava di rassicurare chiunque avesse avuto dei dubbi sul fatto che, prima o poi, tutti sarebbero stati liberi.

Erza e Jellal emanavano speranza, brillavano e nulla avrebbe mai potuto scalfirli. Rob ampliò il suo sorriso. Erza e Jellal erano due diamanti.

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Capitolo 4
*** La missione pericolosa ***


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L'angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!

Giorno 4, il prompt è Cardinal. Avevo dei dubbi su come svolgere la storia, poi ho scoperto che il Cardinal è un bellissimo passerotto rosso fiammante proveniente dall'America e, beh, quello che segue è ciò che è derivato dalla scoperta.

Spero che la fic vi piaccia e vi auguro buona lettura.

Alla prossima!

Giulia

 

La missione pericolosa

Erza era triste, malinconica. Si trascinò fino al bancone della gilda ed ordinò solamente qualcosa da bere. Teneva le spalle abbassate e sembrava assorta in chissà quali pensieri. Mirajane, la bella barista dai lunghi capelli d’argento, si preoccupò nel vederla in quel modo.

-          - Erza, tutto bene? – domandò.

Titania alzò lo sguardo su di lei dopo un po', come se si fosse resa conto soltanto in un momento successivo che Mira si stava rivolgendo a lei.

- Sì, Mira. – rispose con un tono che non avrebbe convinto nemmeno il più credulone degli esseri umani.

Mirajane però non indagò oltre: Erza non era una che si apriva facilmente, soprattutto quando si trattava di un certo mago che ogni tanto partiva per pericolose missioni in luoghi lontanissimi e non dava sue notizie per settimane.

-          - Non ho sue notizie da molto tempo. – aggiunse alla fine, pacatamente, sentendo il bisogno di sfogarsi.  – Sono preoccupata, Mira. Lui è forte, ma a volte… sbaglia. -.

Mira comprendeva. Erza aveva paura, paura che a Jellal accadesse qualcosa, non solo di fatale, ma anche qualcosa che avrebbe potuto portarlo di nuovo su una cattiva strada.

-          - Tutti sbagliano, Erza. – la rassicurò Mirajane. – Ma si impara dai propri errori e Jellal non è stupido. -.

Erza arrossì nel sentirlo nominare, ma quel momento fu interrotto dalla voce di Natsu, che si trovava fuori dalla Gilda e che stava evidentemente urlando.

-          - Ma insomma!!! Cerchi rogne??? -.

Mirajane alzò gli occhi al cielo, trattenendo un sorriso, mentre Erza strinse con più forza il suo bicchiere.

-          - Perché quei due non possono stare senza creare problemi? – mormorò tra i denti, perdendo la pazienza.

-          - Io non credo che si stia riferendo a Gray. – intervenne Mira, indicando il mago del ghiaccio che parlava con Cana.

Erza fissò Gray confusa. Gajeel era in missione con Juvia, Natsu non poteva avercela con lui. Allora chi…?

-          - Brutto uccellaccio, ti faccio arrosto se non la smetti di seguirmi!! KARYU NO…. -.

Uccellaccio?

Erza aveva sentito bene?

Prima che accadesse l’irreparabile, la rossa si slanciò fuori dalla Gilda con una bruttissima aura intorno e afferrò Natsu appena in tempo, facendolo cadere.

-          - Erza ma che cosa…? – Natsu era sorpreso.

-          - TACI, NATSU! –.

Erza si alzò in piedi e tese una mano verso il passerotto. Era rosso fiammante, paffuto, con le ali marroncine e una grossa cresta appuntita. Il becco era aguzzo, il muso nero.  E, soprattutto, aveva un messaggio. Non c’era alcun dubbio, era uno degli uccellini che Jellal usava per inviarle messaggi. Un cardinal.

Erza si sentì il cuore esplodere dalla gioia così tanto che si dimenticò completamente di Natsu e prese il fogliettino di carta che l’uccellino portava. Lo aprì con le mani tremanti.

Sono vivo e sono in viaggio.
Sto tornando da te.

Erza quasi si commosse.

Ti amo.

Jellal.

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Capitolo 5
*** Serenata ***


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L'angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!

Oggi pubblico in estremo anticipo, ma altrimenti domani non sarei riuscita a postar nulla :S Alloooora, ecco qui la fic per il prompt "Bells" ovvero "campane": con un prompt così potevo non inserire Gajeel? xD Ok, non vi anticipo nulla :)

Ringrazio davvero tantissimo Roby_chan_ per la sua recensione e Ginny_Anastasia per aver inserito la fan fic tra le preferite ^.^ Grazie mille!!

Bene, allora direi che vi auguro una buona lettura e, vista l'ora, una buona notte.

Giulia

 

Serenata

Erza era felice.

Era il giorno del suo compleanno e a malapena riusciva a trattenere le lacrime.

Di gioia.

Era insieme a quella che considerava la sua famiglia, che da poco aveva acquisito un nuovo membro: Jellal.

Per tutto il giorno i suoi amici si erano fatti in quattro per festeggiare la grande Titania e quella sera Jellal aveva organizzato una grande festa in suo onore, che avrebbe coinvolto non solo Fairy Tail ma anche le altre Gilde. Sting, Rogue, Minerva, Kagura, Milliana, Bacchus, Ichiya e gli altri e anche Lyon e Chelia e sua cugina. Insomma, ci sarebbero stati proprio tutti.

Erza si ammirò nel suo vestito blu, abbondantemente scollato e tuttavia estremamente fine: si stringeva in vita, le evidenziava i fianchi e le belle gambe allenate. I capelli erano raccolti in un elegante chignon fissato con una rosa rossa, una come quella che Jellal le aveva regalato molti anni prima. Sorrise al ricordo: all’epoca non avrebbe nemmeno osato sperare in un compleanno così.

Era quasi pronta per uscire quando ad un certo punto sentì qualcosa provenire da fuori la finestra di Fairy Hills.

Qualcosa che assomigliava troppo alla chitarra di Gajeel e qualcosa che assomigliava davvero troppo alla voce di Gajeel.

Erza si domandò che cavolo stesse facendo quel Dragon Slayer e per un momento fu tentata di usare la sua magia per rimetterlo a posto. Poi, però, pensò al tempo che aveva impiegato per prepararsi e cambiò idea: un requip avrebbe rovinato tutto. In mancanza di una soluzione migliore, Titania si diresse a passo di marcia verso la finestra, pronta a urlarne quattro alla ferraglia, ma si rese conto che c’era anche un’altra voce che stava cantando. Una voce che le sembrava nota.

Jellal?

Erza spalancò la finestra e ciò che vide la lasciò senza parole per poi farla arrossire fino alla punta dei suoi capelli rossi, il che è tutto dire: Jellal le stava dedicando una canzone d’amore sotto la sua finestra.

Gajeel, invece, si stava prestando a fare da accompagnatore e da corista con un'espressione che lanciava lampi più furenti di quelli di Laxus.

Erza non sapeva che cosa dire e boccheggiò a vuoto due o tre volte, mentre il suo volto assumeva gradualmente tutte le sfumature esistenti tra il rosso peperone e il viola.

La scenetta in sé sarebbe stata anche comica, se non fosse stato che l’amato le stava davvero cantando una meravigliosa canzone sotto la finestra di camera sua, incurante delle risate delle altre abitanti del dormitorio che, nel frattempo, si erano affacciate.

Alla fine Erza decise di godersi fino in fondo quel gesto un po’ folle ma estremamente romantico e sorrise, riconoscente.

Non importava che quei due fossero stonati come campane. Erano lì per lei. Jellal era lì per lei, per il suo compleanno. Di nuovo. E in ciò Erza non trovava assolutamente nulla di stonato.

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Capitolo 6
*** Sì ***


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L'angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!

Mi scuso con tutti se ho postato questo capitolo con un giorno di ritardo, ma ieri proprio non ce l'ho fatta :(

Allora, inizio dai ringraziamenti: grazie a Roby_Chan_ per la sua recensione e a najlafullbuster per aver aggiunto la raccolta alle preferite. Spero di mantenermi all'altezza delle aspettaive.

Con ciò, eccoci al sesto giorno, col prompt "Constellation".

Ammetto che avevo pensato di scrivere la storia del matrimonio di Erza, di come Natsu perse le fedi e di come i poveri spiriti di Lucy si diedero da fare per sfuggire all'ira funesta dei Jerza. Poi ho cambiato idea, ma chissà, quest'altra magari la tengo buona per una Nalu. O per una Loki/Lucy (Luki? Locy? Ma ha un nome questa povera ship che nessuno considera?
Poi avevo pensato di inserire un dialogo tra Cobra e Jellal, ma le 500 parole sono state un limite. Mi è dispiaciuto molto: non so perché ma credo che Cobra e Jellal potrebbero effettivamente diventare buoni amici. Almeno, è così che mi piace immaginarli.

Il risultato finale, comunque, è quello che trovate proprio qui sotto. Forse è un po' banale, ma sono un po' classica/romantica/sognatrice su queste cose xD

Buona lettura!!

Giulia

 

 

Sì.

Anche quel giorno di duro lavoro stava giungendo al termine.

Jellal era felice: non aveva mai cucinato tanto, ma lo aveva fatto volentieri, anche grazie all’aiuto di Cobra. Quella sera avrebbe avuto una missione speciale da portare a termine con Erza e voleva che tutto fosse perfetto.

Infine, lei arrivò: era la prima volta che entrava a casa sua. O meglio, in quella che era stata la sua casa prima della Torre del Paradiso. Nel suo villaggio natio.

- Erza! – esclamò Jellal. – S..sì, ecco… vieni. -.

La prese per mano, senza nemmeno osare guardarla negli occhi e la condusse fuori. Raggiunsero la spiaggia e Jellal stese un grande telo colorato sulla morbida sabbia.

- Ecco… ora puoi accomodarti. Lo so che è solo un telo e… ti ho chiesto di venire fin qui senza nessuna spiegazione e… - Jellal non sapeva bene cosa dire.

Era adulto ma Erza lo metteva completamente a disagio. Insomma, si trattava di parlare del futuro, di mettere in fila due parole. Nulla di difficile. Ma aveva le farfalle nello stomaco come un ragazzino.

Fu il sole a venire in suo aiuto: il sole al tramonto, che tingeva l’acqua e rendeva il cielo cangiante.

- Ecco, il tramonto. Il tramonto del mio villaggio. -.

Erza non riusciva a distogliere gli occhi da quei colori meravigliosi.

- Tu… tu ti sei ricordato… - arrossì.

Jellal abbassò lo sguardo.

- Sapevo che ti sarebbe piaciuto. -.

Sorrisero entrambi e Jellal si sedette accanto a lei, aprendo il cestino. Erza osservò tutto quei manicaretti e sentì uno strano calore al cuore al pensiero che lui li avesse preparati per lei.

Silenzio.

Mano nella mano ad osservare quello spettacolo magnifico. Le onde frastagliate di riflessi, il cielo rosso, arancione, rosa, viola. Durò poco, ma fu abbastanza per entrambi. Da mozzare il fiato.

Iniziarono a mangiare e in cielo comparvero le prime stelle.

Finirono di mangiare e il cielo ormai era pieno di stelle.

Si sdraiarono a guardarle e Jellal non aveva ancora avuto il coraggio di parlare.

-   Erza. – si decise. – Io… - sospirò. – Quando ti parlai la prima volta del tramonto eravamo bambini. Ora siamo adulti. – abbassò lo sguardo. – Ho commesso azioni orribili e se mi dirai di no, io capirò. -.

Titania iniziò ad intuire qualcosa e il suo respiro accelerò. Si alzò un poco, appoggiandosi su un braccio.

- Io ti amo, Erza. Mi sono unito a Fairy Tail per stare con te, ma non mi basta più. Sei bellissima. Sei forte. Sei eccezionale. Sei la donna con cui vorrei passare il resto della mia vita, la donna che vorrei amare, se me lo permetterai. Ci sei sempre stata per me e adesso vorrei essere io a prendermi cura di te. Erza… - si alzò in ginocchio e tirò fuori un prezioso anello. - … vuoi sposarmi? -.

Il cuore di Titania perse un battito. Iniziò a piangere come una fontana e lo abbracciò di slancio. E solo le stelle assistettero al sì.

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Capitolo 7
*** Unison Raid ***


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L'angolo dell'autrice

Ciao a tutti!!

Eccoci arrivati alla fine della fan fiction, un giorno dopo la fine della Jerza Week.

Prompt: Future.

Ammetto che questa fan fiction è centrata molto sulla nostra rossa preferita. Niente fluff o romanticherie, stavolta, ma solo un momento difficile durante una missione: in fondo i Jerza sono due dei maghi più potenti di Fiore, anche se ho come l'impressione che Jellal non sfoderi mai tutta la sua potenza e a volte mi stanca il fatto che Erza in ogni scontro debba sempre pensare agli amici e improvvisamente trovare la forza di proteggerli. Qui Erza difende solo se stessa e il suo futuro e lo fa perché riceve la forza o il coraggio in maniera improvvisa ma perché è la cazzutissima Titania ed è invincibile per contro proprio!! xD

Ah, un'altra cosa. Gray, che troverete nominato in questa flash: ecco, io credo molto all'amicizia che lega Gray ed Erza. Chi c'era con lei quando arrivò a Fairy Tail? Gray. Chi parte in missione da solo con lei, anche se la conversazione non è il loro forte? Gray. Di chi Erza si è fidata negli ultimi capitoli del manga? Gray. Chi si è impedito la fuga costringendosi ad uno scontro con Racer pur di salvare Erza? Gray.
Insomma, Gray è la risposta a molte domande. Anche se alcuni credono che Gray sia intimorito da lei - che in parte potrebbe essere vero - io credo molto nel sentimento che li lega e credo anche che il rispetto che provano l'uno per l'altra sia dovuto ad una fortissima amicizia. Giusto per darvi un'idea, se avessi scritto del matrimonio Jerza, Gray sarebbe stato il testimone della sposa.
Ovviamente è una mia visione personale :)

Detto questo (sì, lo so, vi ammorbo sempre con quello che penso io, come se importasse qualcosa a qualcuno), ringrazio davvero najla fullbuster e Roby_chan_ per le loro recensioni (adesso vi rispondo singolarmente :) )

Buona lettura!!

Giulia

 

Unison Raid.

Erza giaceva per terra, sfinita. Sentiva la morte addosso e non aveva più forze. Sanguinava copiosamente e le energie la stavano abbandonando. Le dolevano i muscoli e le girava la testa: l’aveva sbattuta più volte. Troppi lividi segnavano il suo corpo ormai in fin di vita.

Chiuse gli occhi, capendo che quella volta non ce l’avrebbe fatta. Rivide la propria vita, o almeno i momenti salienti.

La Regina Hisui, che incaricava lei e Jellal di uccidere un temibile mostro da missione di dieci anni che si stava pericolosamente avvicinando a Crocus.

Lei e Jellal che accettavano l’incarico, anteponendo il futuro del regno al proprio.

E poi Natsu, che credeva in lei.

Non sono così forte, Natsu.

Mirajane, che l’aveva sempre spinta a migliorarsi.

Sei tu la migliore, Mira.

Gray… Gray che era come un fratello.

Gray…

Una lacrima solitaria solcò il suo volto.

E infine, pensò a nonno Rob. Lui l’aveva sempre spronata. Chissà che cosa avrebbe detto se l’avesse vista in quel momento: incapace di rialzarsi, aveva abbandonato suo marito a vedersela da solo contro un demonio che, sperava, alla fine avrebbe sconfitto.

Nonno Rob aveva sempre creduto in loro. C’era qualcosa di maledettamente stonato in quel pensiero, in quel momento.
Erza si sentiva come se non stesse rendendo giustizia alla memoria dell’uomo. Come se lo stesse deludendo. Titania Erza Scarlett era stata sconfitta. Era troppo debole per rimettersi in piedi. Nonno Rob l’avrebbe guardata con preoccupazione, sì, ma anche con una sfumatura di disappunto. Proprio ora che si trattava di difendere il regno intero e il suo futuro a fianco di suo marito, dopo mille peripezie, lei mollava?

Per la prima volta nella sua vita Erza Scarlet non trovò nei suoi amici il motore per ripartire. Lo trovò in se stessa. Doveva proteggere il suo futuro e l’avrebbe difeso anche con i denti.

Era una delle maghe più potenti di Fiore e lo sapeva. Era Titania e nulla poteva sconfiggerla.
Suo marito era uno dei Dieci Maghi Sacri ed entrambi lo sapevano. Era Jellal e nulla poteva sconfiggerlo.

E se quel mostro era più forte di loro due separati non poteva tuttavia opporsi a loro due insieme. La soluzione le apparve chiara come il sole. Non avrebbero perso, ora ne era certa. Erano troppo forti per essere sconfitti.

Titania strinse i denti e, a fatica, si erse di nuovo, circondata da una terribile aura. Sprigionava fierezza, ardore, forza. Arrancò inesorabile fino a Jellal, che la guardava preoccupato e incredulo: la dava quasi per spacciata, era disperato. E invece lei era lì, simile ad una Dea della Guerra.

- Smettila di piangere. – lo rimproverò. – Ce la faremo. -.

Lo abbracciò, abbandonandosi a lui, che la sostenne.

- Unison Raid: Jerza. – spiegò.

Jellal comprese e sorrise.

I coniugi Fernandez sferrarono il loro attacco combinato, sfoderando tutta l’energia che possedevano.

E del mostro non rimase nulla.

Jellal ed Erza sorrisero, incommensurabilmente felici.

Poi lei cadde a terra, sentendosi orgogliosa: Titania aveva vinto di nuovo. Il futuro era salvo.

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