Pretty Guardian Sailor Moon - La fine dell'inizio

di Prinkipas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro - Moon and Earth - ***
Capitolo 2: *** Act 02 Sogno - Emotions and Confusion - ***



Capitolo 1
*** Incontro - Moon and Earth - ***


Act. O1

Incontro

- Moon and Earth -

 

 

Princess Serenity era intenta a guardare con stupore quella enorme sfera blu davanti a lei: la Terra. Non importava se ormai conosceva ogni singolo centimetro di quel pianeta, ogni volta che la vedeva, il fascino era sempre lo stesso. Tutte le sere, sospirava dal suo davanzale, ripensando alle orribili parole che sua madre, Queen Serenity, gli disse quando era ancora molto piccola:

– Serenity, – cominciò Queen con tono solenne – ricorda queste mie parole: non devi mai scendere sulla Terra, ne tanto meno incontrare un terrestre. –

– Ma mamma! – protestò Serenity, già sul punto di cominciare a piangere – Ieri ti ho sentita, quando dicevi a Venus e le altre che nel pomeriggio ti saresti assentata per andare sulla Terra a parla- – Serenity non fece nemmeno in tempo a finire la frase, che le sue guance si rigarono di lacrime ed ormai l'unica cosa che gli usciva dalla bocca, erano dei piccoli mugolii.

Le labbra di Queen, che fino a poco prima erano una linea dritta inflessibile, si ammorbidirono in un piccolo sorriso di comprensione.

– Serenity, io sono la regina della Luna, e come tale sono l'unica che può avere contatti con gli abitanti della Terra. Quando mi succederei al trono, allora, e solo allora potrai scendere sul pianeta che tanto ammiri. – concluse Queen, dando un piccolo buffetto sul naso di Serenity.

– Non è giusto. – mugolò Serenity, mentre era a braccia conserte sulla ringhiera della balconata – Cosa potrà mai esserci di male se scendo un po' sulla Terra? –

Più volte si ripeteva questa domanda, e da sola non era mai riuscita a rispondersi. Aveva provato a chiederlo alle Sailor Guardians, (le sue protettrici provenienti dai pianeti del sistema solare interno: Mars, Mercury, Jupiter e Venus) ma o lasciavano cadere la questione, oppure dicevano che non c'era un motivo specifico, era cosi perché si. Invece però che placare la curiosità di Serenity, rispondendogli cosi, non facevano altro che alimentarla.

Quella sera le stelle intorno alla Terra, erano più splendenti del solito, e Serenity era attratta da quel bagliore come fosse una lucciola con una lanterna. Che le stelle mi stiano dicendo qualcosa?, pensò quando ne notò un piccolo gruppetto: in mezzo ce n'era una molto grossa e splendente e ai lati tutt'intorno ce n'erano altre otto di varie grandezze: proprio come sul portone che portava sulla Terra, dove erano incisi nel legno la mezza luna (simbolo del Silver Millenium) e i simboli degli otto pianeti delle Sailor Guardians, nello stesso ordine di quelle stelle.

Serenity diede un ultimo sguardo alla Terra, e poi, stringendo i pugni, si allontanò dalla balconata ed usci dalla sua camera da letto. Per i vari corridoi del palazzo, rallentò per fare in modo di non farsi sentire, e cercò di trovare la strada giusta. Il Moon Castle era molto grande, Serenity non era nemmeno sicura di averlo visitata del tutto, anche se lei lì ci viveva da quando era nata. Un giorno infatti vagando nel palazzo, cercando di non farsi trovare dalle Sailor Guardians per sottrarsi alle sue responsabilità (quel giorno Mars, si era intestardita nel voler insegnare a Serenity il valzer, ma lei non faceva altro che pestare i piedi a Jupiter, per cui dopo un po', esausta, se la svignò senza farsi vedere) si imbatte' in un corridoio che era sicura di non aver mai percorso. Infatti alla fine di esso, c'era un grosso portone in legno bianco con delle incisioni e rifiniture in oro. Ci mise un po' a capire dove si trovava, ma alla fine riuscì a ricollegare quel portone ad un disegno trovato in un libro tempo prima: l'Earth Doorway, il varco per arrivare sulla Terra.

Serenity, dopo una lunga corsa, era finalmente riuscita a tornarci. Si appoggiò sul muro accanto, mentre cercava di riprendere fiato. Sentiva il cuore battergli all'impazzata, ma non sapeva bene se per la corsa o per l'emozione: molto probabilmente per entrambi. Serenity, si posizionò proprio davanti al portone, chiuse gli occhi e fece un grosso respiro, prima di spalancarlo con entrambi le mani. In quel momento ebbe un ripensamento, non sapendo cosa avrebbe trovato aldilà, infatti era riuscita a scoprire che solo un'erede del Silver Millenium, avrebbe potuto aprire quel portone. Quello che vide una volta aperto del tutto il portone però, la lasciò senza fiato. Era nello spazio aperto! Eppure riusciva benissimo a respirare. Serenity cercò di sistemarsi le idee, mentre una leggera brezza le faceva volteggiare il raffinato abito bianco e gli scompigliava i lunghi capelli biondi. Abbassò lo sguardo e allungò il piede, tenendosi ben solida con l'altro al pavimento, e percepì qualcosa. Allora prese coraggio e fece un piccolo salto e si liberò di un sospiro di sollievo, quando vide che non era caduta nello spazio profondo. Eppure al di sotto dei suoi piedi non vedeva altro che l'oscurità. Strizzando gli occhi, e grazie alla luce delle stelle vicine, riusci ad intravedere qualcosa. Era come un grosso scalino trasparente difficile da notare, ma un piccolo gioco di luce gli fece capire definitivamente di cos'era costituito: Cristallo d'Argento Illusorio, la misteriosa pietra incastonata nel Moon Stick, posseduto dalla madre. Allargò le braccia e con le dita riuscì a sfiorare qualcosa di solido come il muro ai suoi lati. Adesso aveva capito del tutto il trucco, quindi con sicurezza, afferrò i bordi del suo abito e scese tutti gli scalini velocemente, eccitata per quello che avrebbe trovato alla fine.

Gli ultimi due, Serenity li saltò insieme, atterrando su un prato di un verde smeraldo meraviglioso. Si guardò intorno, non potendo credere di essere finalmente arrivata su quel suo pianeta tanto ammirato. Di istinto si girò dietro di lei e, come se fosse stata chiamata, guardò la Luna. Era la prima volta che vedeva il suo astro natale dall'esterno. Fu stupita dalla lucentezza che emanava, completamente diversa da quelle delle stelle accanto. Serenity fu ammaliata da tutte quelle immagini ed emozioni nuove, era cosi felice che non faceva altro che chiedersi perché non fosse scesa prima sulla Terra. Si incamminò verso una chiazza rossa che vedeva più in là, più si avvicinava e più si accorse che quello a cui stava dando le spalle in quel momento era un castello, diverso però dal Moon Castle. Era circondato da delle mura – quelle da cui lei era appena uscita - ed in alto vertevano varie torre e torrette. Una volta arrivata alla sua meta, Serenity ammirò un piccolo giardino con delle splendide rose rosse. Si immise in un piccolo corridoio aperto, sorretto da varie colonne molto simili a quelle che si trovano nel Moon Castle.

Serenity si irrigidì, quando senti i passi di qualcuno che calpestavano l'erba. Per fortuna quelle colonne erano abbastanza spesse, quindi ci si nascose dietro, sperando di non essere stata vista. Serenity non ebbe immediatamente il coraggio di vedere chi fosse arrivato, ma quando lo fece rimase stupita da cosi tanta bellezza. Un bellissimo giovane alto e dalle spalle possenti, si ergeva davanti ad un cespuglio di rose rosse. Il vento smuoveva i capelli neri del ragazzo, mentre si portava al naso uno di quei fiori per annusarne il profumo. Subito dopo alzò lo sguardo al cielo e Serenity riconobbe immediatamente lo sguardo che avevano quegli occhi azzurri come il pianeta in cui si trovava adesso: uno sguardo di curiosità, desiderio, lo stesso che aveva lei per la Terra. Solo che il giovane lo rivolgeva alla Luna.

Di colpo il ragazzo si girò verso Serenity, e lei ritornò dietro la colonna di scatto.

– Chi è là? – domandò con voce sicura.

Serenity non ebbe coraggio di rispondere, in mente al momento aveva solo la lunga spada che il ragazzo sfoggiava legata alla cintura, e chiuse gli occhi come se sperasse di diventare invisibile. Il ragazzo senza aspettare altro tempo, si incamminò verso Serenity, il cui cuore intanto aveva preso a battere all'impazzata.

– Non voglio farvi del male. – questa volta la voce del ragazzo era più gentile.

Serenity allora, aprì piano un occhio e vide che il giovane gli stava porgendo la rosa raccolta poco prima. Serenity, la afferrò titubante e con la mano tremolante; a quella vista il ragazzo non poté fare a meno di sorridere.

– Il mio nome è Prince Endymion. Il vostro? – chiese.

Prince?! A quella parola Serenity si affrettò a fare il miglior inchino che poté.

– E'-è un v-vero onore vostra m-maestà. V-vi porgo i miei migliori omaggi. – balbettò.

Solo in quel momento Endymion si accorse della mezza luna sulla fronte di Serenity. Un'erede del Silver Millenium?!, pensò e, come Serenity poco prima, fece un inchino.

– L'onore è tutto mio. – rispose con grazia.

Restarono in attesa per un po', aspettando che l'altro smettesse l'inchino ma, quando i loro sguardi si incontrarono, scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.

– Voi siete Princess Serenity, figlia di Queen Serenity, dico bene? – domandò Endymion una volta essersi rimesso a posto.

Serenity annuì, e abbassò lo sguardo imbarazzato sulla rosa rossa.

– Pensavo che solo la regina in carica potesse scendere sulla Terra. – disse Endymion.

Serenity sentì il suo volto diventare completamente rosso. Endymion capì immediatamente la situazione e sul suo volto si stampò un sorriso.

– Non potreste stare qui, vero? – chiese, abbassandosi per vedere Serenity negli occhi.

Lei si sentì costretta a dire la verità, quindi fece cenno di no con la testa.

– Beh, ma visto che ormai ci siete, perché non fate un giro con me? –

Il volto di Serenity si illuminò immediatamente e rispose di si con entusiasmo.

Mentre Endymion la portò a fare un giro nei dintorni del castello, si stupì nel constatare che la Princess non era cosi timida come voleva far credere all'inizio: era molto più spigliata e solare. Più volte lo aveva preso per mano e portato in un posto che la incuriosiva. Aveva persino cessato di dargli del voi, cosa che imitò Endymion, ed, al contrario di quello che avrebbe mai creduto, non fu nemmeno difficile, visto che l'allegria di Serenity era contagiosa.

Mentre si stavano incamminando verso il varco per ritornare sulla Luna, Serenity si mise a raccontare di vari luoghi bellissimi che si trovavano nel Silver Millenium. Vedendo Endymion cosi interessato al suo discorso, Serenity ricordò lo sguardo con cui prima lui stava ammirando la Terra.

– Ti piacerebbe venire sulla Luna? – chiese Serenity, sperando vivamente di si. Si era molto divertita con Endymion, e voleva a tutti i costi ricambiare il gesto gentile che lui aveva compiuto nei suoi confronti.

– Non sai quanto... Ma temo sia impossibile. – rispose Endymion, con un velo di tristezza.

– Ti riferisci alla regola che ci è stata imposta? Non ti preoccupare, io l'ho appena infranta! – replicò Serenity, con un po' troppa spensieratezza.

– No, riguarda l'Earth Doorway. Solo i reali del Silver Millenium possono usarlo essendo fatto di Cristallo d'Argento Illusorio. –

Adesso che ci penso, non ho mai saputo di qualcuno appartenente alla famiglia reale della Terra che è venuto a far visita alla regina sulla Luna. E' sempre stata mia madre ad incontrarli, notò Serenity. Alzò lo sguardo al cielo, dove alcune nuvole ormai nascondevano le stelle, quindi quel gioco di luce che univa il bagliore di queste ultime con le scalinate di Cristallo d'Argento Illusorio, era ormai scomparso. Serenity si spremette le meningi per farsi trovare un'idea, ma ormai era sconfortata dal fatto di non poter realizzare il sogno di Endymion. Proprio quando Serenity stava per andarsene, ebbe un lampo e si girò verso Endymion.

– Dammi la mano. – gli ordinò.

Endymion la guardò confuso, ma non esitò un istante, e gli porse la mano.

– Al mio tre, salta insieme a me. – disse.

Serenity contò lentamente ad alta voce, ed una volta arrivata al tre, insieme saltarono ed Serenity fu lieta di vedere che la sua idea aveva funzionato.

– Incredibile, quindi se ti tocco anche io posso salire su questi scalini. – notò Endymion, che continuava a guardare estasiato il distacco tra i suoi piedi ed il terreno.

– Più o meno. Una volta mia madre mi ha spiegato che il potere del Cristallo d'Argento Illusorio è influenzato dal cuore ed i sentimenti di chi lo usa. Ed in questo momento, la cosa che più voglio è fare in modo che anche tu possa vedere la Luna. – spiegò Serenity, con un leggero rossore sulle guance.

– Non sai quanto ti sono grato. – disse Endymion sorridendo.

– Ma figurati! – Serenity si portò le mani sul volto per nascondere il rossore crescente, ma cosi facendo Endymion cadde sbattendo il sedere per terra.

– Scusami! – si apprestò a dire, scendendo dallo scalino per aiutare Endymion a rimettersi in piedi.

Con sorpresa di Serenity però, lui scoppiò a ridere, farfugliando che non si era fatto niente. Quando lui smise si guardarono dritti negli occhi, Serenity non sapeva bene quanto tempo erano stati cosi, sapeva solo che il suo cuore non aveva smesso un secondo di battere sempre più velocemente per l'emozione.

– Facciamo cosi, domani sera fatti trovare qui in modo tale da poterti scortare fino alla Luna, ok? – disse Serenity.

– D'accordo. Ora è meglio che tu vada però, si sta facendo giorno. – le consigliò Endymion.

Serenity salì gli scalini ed una volta arrivata abbastanza in alto, si girò indietro per dare un ultimo sguardo al Golden Kingdom e si accorse che Endymion la stava guardando agitando la mano in segno di saluto. Serenity ricambiò il gesto, e poi riprese a salire più velocemente. Una volta arrivata, si richiuse il portone alle spalle e ci si appoggiò con la schiena.

Endymion, ripete' tra se e se. Era la prima volta che provava sentimenti del genere per qualcuno. Non riusciva a pensare a nient altro che che ad i suoi magnifici occhi blu, come il pianeta di cui era il principe.

Serenity si incamminò verso la sua stanza, aspettando con impazienza la sera dopo.

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Capitolo 2
*** Act 02 Sogno - Emotions and Confusion - ***


Act 02

Sogno

- Emotions and Confusion -

 

 

<< D'accordo allora, ci vediamo domani sera. >> concordò Endymion, che non poteva distogliere lo sguardo dagli occhi di Serenity.

Solo in quel momento lei si accorse che si stavano tenendo per mano, ed in quel preciso istante abbassò lo sguardo su di essa, dove sentì una piccola scossa. Endymion però riprese la sua attenzione quando le alzò il mento con l'indice.

<< E se devo essere sincero, il motivo principale che mi porta ad aspettare con impazienza quel momento, non è la Luna, ma il fatto di poterti rivedere, Serenity. >>

I volti di Serenity ed Endymion erano sempre più vicini, ma lei non ne era spaventata, tutt'altro; provava un' emozione mai provata prima. D'istinto Serenity chiuse gli occhi, pronta a ricevere il suo primo bacio, quando senti un'improvviso dolore su tutta la faccia.

<< AHIA! >> gridò, portandosi la mano sul volto dolorante.

<< Mars, hai esagerato dandogli una cuscinata in faccia! >>

Serenity riconobbe immediatamente quella voce, ed infatti quando aprì gli occhi vide Mercury che stava rimproverando Mars che però la ignorava.

<< Ben svegliata Princess. >> disse Venus che era sdraiata accanto a lei, intenta a giocherellare con una ciocca dei capelli di Serenity.

<< Come mai hai dormito con i vestiti addosso? >> chiese Jupiter, incuriosita anche dal fatto che le coperte non erano sgualcite quasi per niente.

<< Ehm, p-perché... Ieri sera ho guardato per un bel po' la Terra, cosi subito dopo, per la stanchezza, mi sono buttata direttamente sul letto .>> mentì.

<< A forza di guardare quel pianeta ti consumerai gli occhi. >> disse Mars.

<< Io faccio quello che voglio! >> ribatté Serenity, ancora arrabbiata per la cuscinata, e si buttò nuovamente sul letto.

Appena richiuse gli occhi, l'immagine di Endymion che la stava per baciare si presentò più vivida che mai, ed i suoi occhi si spalancarono velocemente.

<< Ah, era solo un sogno... >> sospirò Serenity.

<< Cosa era solo un sogno? >> chiese Venus, imitando il suo tono di voce.

<< N-niente... >> rispose Serenity, distogliendo lo sguardo da lei.

<< Non ci cred- >>

<< Forza, mettitele. >> la interruppe Mars, facendo cadere sul ventre di Serenity delle scarpe che sembravano fatte di cristallo.

Serenity le rivolse uno sguardo confuso.

<< Valzer. >> spiegò Mars con un ghigno.

<< Eh?! >> disse sconcertata Serenity << No! Non ne ho voglia! >>

<< Non cominciare a lamentarti. >>

Le ragazze si voltarono verso la porta, e videro Luna ed Artemis entrare.

<< Mi hanno raccontato cosa hai fatto l'ultima volta. Princess, se continui ad evitare i tuoi doveri, non salirai mai al trono. >> la rimproverò Luna.

<< Ma cosa c'è di così importante nell'imparare il valzer? >>

<< E' il ballo principale di ogni festa, ed è sempre la regina ad aprire le danze. Quindi, come tutte le altre principesse venute prima di te, devi impararlo. >> spiegò Mercury.

<< Ma voi mi dite sempre che devo continuare ad essere così come sono: unica! Se imparerò il valzer mi amalgamerò a tutte le altre. >> tentò Serenity.

<< Il ragionamento fila. >> notò Venus.

<< Ma che fila! >> sbraitò Mars spazientita.

Lei era sempre posata ed educata, come una vera principessa di Marte, eppure Serenity (e forse Venus) era l'unica in grado di tirare fuori quest'altra parte del suo carattere.

<< Se stanotte non vuoi dormire nella stanza oscura, vedi di sbrigarti. >> disse Mars, uscendo dalla camera.

<< No, la stanza oscura no. >> si lagnò Serenity, scendendo dal letto per infilarsi le scarpette.

“La stanza oscura” non era nient altro che una piccola cameretta posta in un'ala sperduta del Moon Castle, da cui non era visibile la Terra ed, essendoci solo una piccola finestrella, la notte era sempre buia. Serenity ci finiva ogni volta come punizione, e siccome era molto paurosa, la notte la passava quasi del tutto insonne.

Mentre le ragazze si dirigevano verso la sala dei ricevimenti, dove si svolgevano le feste, Serenity sbadigliò rumorosamente più di una volta.

<< Sembra che tu ieri notte non abbia dormito molto. >> notò Jupiter.

Serenity si irrigidì e si affrettò a contraddirla, visto anche lo sguardo interessato che Venus sfoggiava.

Forse però Venus non si arrabbierebbe... pensò. L'altra notte si era messa a letto con l'idea di non rivelare a nessuno quello che aveva fatto, ma adesso si sentiva cosi felice, che avrebbe voluto gridarlo a tutta la galassia.

La sala dei ricevimenti era la più grande, con molte finestre ad arco poste sui lati mentre in fondo c'era il maestoso trono della regina. Serenity, notò che in un angolo, i musicisti si stavano già preparando.

Mars sbatté le mani per attirare l'attenzione su di se.

<< Allora Princess, adesso io e Mercury ti faremo rivedere i passi. Tu presta molta attenzione. >>

Fece un cenno con la mano all'orchestra e loro iniziarono immediatamente a suonare. Mars portava con fare esperto Mercury, che sembrava volteggiare sulla pista.

Non riuscirò mai a ballare come loro, pensò Serenity, sentendosi già in ansia per quando sarebbe sicuramente inciampata davanti a tutti durante una festa.

<< Ok, adesso provaci tu con Jupiter. >> disse Mars.

<< No, l'accompagno io! >> si offrì Venus che prese Serenity sotto braccio e la portò al centro della pista.

Mars fece ripartire la musica e si mise a contare ad alta voce in modo che Serenity potesse seguire il tempo.

1,2,3-1,2,3-1,2,3 contava Serenity, tenendo lo sguardo fisso su i suoi piedi.

<< Ah, era solo un sogno... >>

Serenity alzò lo sguardo su Venus, che la stava guardando con un sorriso furbo.

<< Allora, me lo vuoi raccontare questo sogno? >> bisbigliò.

<< Non me lo ricordo più. >> rispose Serenity, ritornando a fissarsi i piedi.

1,2,3-1,2,3-1,2,3

<< Deve essere proprio intimo questo sogno se non me lo vuoi raccontare. >>

Serenity sentì le guance arrossarsi e si maledì per essersi lasciata sfuggire quella frase.

<< Ho indovinato! >>

<< Ora basta mi deconcentri. >> cercò di zittirla, ma sapeva che Venus non l'avrebbe smessa fino a quando non avrebbe saputo quello che voleva.

Quando la lezione terminò, Serenity si precipitò in camera sua decisa a riposare, in modo tale da essere il più in forma possibile la sera. Si sdraiò e chiuse gli occhi, sperando di poter aver la fortuna di rivivere il sogno di quella mattina, quando sentì un forte rumore metallico. Si mise seduta e poco dopo Venus entrò con un salto dalla finestra. Faceva sempre così: quando non poteva entrare dalla porta, attaccava la sua catena alla balconata e poi si arrampicava.

Serenity ammirò la catena riposizionarsi da sola, come se avesse vita propria, sulla vita di Venus, che intanto avanzava verso il letto.

<< Come mai ti sei chiusa dentro? >> chiese con un sorriso a trentadue denti.

Serenity si buttò nuovamente sul letto, sbarrando gli occhi, sperando così che Venus capisse che in quel momento non aveva voglia di parlare. Venus però, testardamente, si sedette sul bordo del letto.

<< Chissà cosa penseranno Luna o Mars quando verranno a sapere che, nelle prime ore del mattino, te ne vai a zonzo per il Moon Castle. >>

Serenity spalancò gli occhi e si alzò cosi velocemente da fargli venire un po' di nausea.

<< Cos- M-mi hai visto? >> disse tremando.

<< Oh, ma allora nascondi veramente qualcosa. >> Venus si avvicinò ancora di più a lei, mettendo le mani chiuse a pugno dietro a Serenity, come per bloccarla. << Ed io che pensavo fossi semplicemente andata in bagno. >>

<< I-infatti è cosi. Tu invece cosa ci facevi alzata a quell'ora? >> tentò Serenity, cercando di cambiare discorso.

<< Non me la dai a bere. Io avevo il turno di guardia. Avanti... dimmelo. >>

Venus afferrò il mento di Serenity, in modo tale da farla per forza guardare dritto nei suoi occhi. Serenity sentii il volto arrossarsi, mentre il magnifico profumo di Venus le riempiva le narici.

<< Anche se non me lo vuoi dire, ormai credo di aver capito. Solo una cosa per te è cosi magnetica da farti stare alzata a quell'ora. >> bisbigliò.

Serenity ormai aveva la gola completamente secca ed il suo cuore batteva all'impazzata.

<< Sei andata di nuovo a fare uno spuntino notturno. >> concluse Venus, fingendo di essere contrariata.

Eh?!, pensò Serenity confusa ma allo stesso tempo sollevata. Venus l'abbracciò e caddero insieme sul letto.

<< La prossima volta però devi chiamare anche me. >> disse ammiccando.

Serenity si sentì un po' in colpa nei riguardi di Venus, ma aveva una strana sensazione: non era sicura di come avrebbe preso la notizia della sua passeggiata notturna. Quella passeggiata che oggi avrebbe avuto modo di replicare. Al solo pensiero di incontrare di nuovo Endymion, il suo cuore si riempì di un calore sconosciuto.

<< Senti Venus... Venere è l'astro dell'amore giusto? >> domandò Serenity, sentendosi un po' in imbarazzo.

<< Esatto. >> rispose Venus tranquilla.

<< Quindi tu, essendone la principessa... mi sai dire esattamente cos'è l'amore? >>

Venus si sentì colta di sorpresa per quella domanda, e posò i suoi occhi sul volto arrossato di Serenity.

<< Beh... >> Venus ebbe come un vuoto di memoria. Cos'è esattamente l'amore?, pensò. << Per esempio l'amore è ciò che lega te con tua madre, o quello che lega te con noi guerriere Sailor. L'amore ha varie forme... >> disse infine, cercando di essere stata abbastanza esaustiva.

<< Uhm. >> si limitò a dire Serenity.

<< Oppure... quello che ci lega ad una persona speciale. >> continuò Venus, come se fosse tornata in se.

Serenity si irrigidì, e Venus percepì quel cambiamento.

<< Il sogno... quest'improvvisa curiosità verso l'amore... Non dirmi che sei innamorata! >> disse Venus, eccitata.

Innamorata? Era quella la parola che descriveva il sentimento sconosciuto che provava? No, lo conosco appena, si disse Serenity, eppure aveva più volte sentito di alcune persone che avevano avuto un colpo di fulmine, ed ogni volta rimaneva affascinata da quel effetto misterioso.

<< Chi è? >>

Venus riportò Serenity con i piedi per terra, e si nascose gli occhi tra le mani, scuotendo velocemente il volto.

<< Ti stai sbagliando. >> sussurrò imbarazzata.

<< Ceeerto. Adesso comunque devo andare, ma ti comunico che questo discorso non finisce qui. >>

Serenity guardò Venus scendere dal letto ed uscire dalla porta, con uno strano sorriso.

Forse mi sono messa ancora di più nei guai, pensò Serenity sospirando.

 

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